UNA SENTENZA CHE CONFONDE LE IDEE LE ERBE ...famiglie potranno risparmiare dai 2.800 ai 3.000 euro....
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C’è una sentenza della Corte di Cassazione (n. 1597/1993) che invece dichiarire confonde le idee. Di che si tratta? Nel mirino questa volta sono finite leerboristerie. La Corte ha interpretato in senso restrittivo il Decreto legislativo n. 178/1991, stabilendo il divieto non solo della pubblicità e dell’etichettatura dierbe, diretta a vantare una qualsiasi proprietà curativa o profilattica, ma perfinodella presentazione da parte dell’erborista o del farmacista come prodotti validiper una qualsiasi azione medicamentosa. Il citato decreto prevede sanzioniterribili che arrivano fino all’arresto. Una follia. Alla base di tutto c’è l’idea che iprodotti di erboristeria non sono medicinali e, pertanto, nel venderli, l’erborista oil farmacista devono stare praticamente zitti e togliere dalla vetrina annunci come“contro la tosse”, “nei casi di stipsi”, “per la cura dell’artrosi” e via elencando.In verità, non mancano le truffe e la pubblicità ingannevole nel proporre erbevendute a caro prezzo. Ci vorrebbe una legge semplice e chiara, a tutela dellasalute e dei consumatori.Le erboristerie sono ancora orfane di legge, nonostante le varie propostepresentate negli ultimi 30 anni, che sono cadute regolarmente nel dimenticatoio.Qualcuno non ci crederà, ma per ora la situazione normativa è ferma a una leggedel 1931, che prevede un diploma di erborista (non universitario) per chi intenderaccogliere, coltivare e preparare (non vendere) le piante medicinali, dette“officinali”; la vendita al pubblico è invece riservata ai farmacisti, ma il fatto èche non esiste un elenco legislativo delle sole piante medicinali. C’è un regiodecreto del 1932 che elenca e mischia 57 tipi di piante da considerarsi“medicinali, aromatiche e da profumo”, mentrel’Informatore Farmaceutico contiene unelenco di circa 250 piante considerate“medicinali”, ma ovviamente non è unelenco normativo. In questa confusione leerboristerie vendono anche piantemedicinali, di cui però non possono vantareproprietà terapeutiche, tranne specificaautorizzazione.
NOTES1
GENNAIO 2009
LE ERBE FANNO BENEMA NON LO SI PUÒ DIRE
CONTRO LA CRISI
Dal bonus alla card,
un aiuto alle famiglie 2
Il tram si detrae 3
E per l’abitazione
ecco i piani regionali 6
IMMOBILI
Questioni di casa 9
Mutui, che cosa fare
per spendere meno 10
IMMIGRAZIONE
Novità per le badanti 13
ASSICURAZIONI
Internet o telefono:
sconti sulla Rc auto 14
DIRITTI
Quello che spetta
a chi vive insieme 16
SERVIZI
Terza età on line 18
ACQUISTI
Affari all’asta 20
PREVIDENZA
L’Inpdap controlla
tutte le pensioni 22
Sportello aperto 24
di GIUSEPPE ALTAMORE
UNA SENTENZA CHE CONFONDE LE IDEE
All’interno
A CURA DI 2C EDIZIONI
NOTES3
GENNAIO 2009NOTES
2
GENNAIO 2009
Il supporto per i nuclei familiari e
i pensionati a bassoreddito va da 200
a 1.000 euro
”
”
� Arrivano 450 euro ai nuclei fa-
miliari di tre persone, con reddi-
to complessivo familiare sempre
non superiore a 17.000 euro.
� Cinquecento euro, invece, so-
no destinati al nucleo familiare
di quattro componenti, con un
reddito complessivo familiare di
20.000 euro.
� Spettano 600 euro al nucleo fa-
miliare di cinque componenti,
con reddito complessivo familia-
re di 20.000 euro.
� Mille euro vanno alle fami-
glie formate da più di cinque
persone, con reddito che sia su-
periore a 20.000 euro fino a un
massimo di 22.000 euro. E an-
cora mille euro è l’importo del
bonus che andrà al nucleo fami-
liare con componenti portatori di
handicap con reddito complessi-
vo familiare fino a 35.000 euro.
I destinatari. Il bonus è rivolto a
lavoratori e pensionati a basso
reddito e, in particolare, fino a
22.000 euro per le famiglie nu-
merose e fino a 35.000 euro solo
se c’è un disabile. Sono rigorosa-
mente esclusi i titolari di par-
tita Iva. Pertanto non si avrà
diritto al bonus anche per una
piccola attività d’impresa, ar-
te o professione e lo stesso può
dirsi per i titolari di reddito d’im-
presa o di lavoro autonomo che
deriva da partecipazione in so-
cietà di persone, commerciali o
artigianali, in studi associati fra
professionisti e in società di ca-
pitali. Infine, se si dispone di un
reddito fondiario, non dovrà supe-
rare la quota dei 2.500 euro.
L’erogazione. Il beneficio viene
erogato dai sostituti d’imposta
presso i quali si presta l’attività
lavorativa o si è titolari di tratta-
mento pensionistico sulla base di
un’istanza nella quale si autocer-
tificano i requisiti di legge. Il bo-
nus è attribuito a un solo compo-
nente il nucleo, non costituisce
reddito ai fini fiscali o della cor-
responsione di prestazioni previ-
denziali e assistenziali, compresa
la “Social card”. L’importo è re-
cuperato dai sostituti d’imposta
tramite compensazione. Per l’ero-
gazione del beneficio è stato co-
stituito un fondo di 2,4 miliardi
di euro.
Come si ottiene il bonus. Non è il ri-
sultato di un meccanismo auto-
FINANZIARIA E DECRETO LEGGE
Sono numerose le novità conte-
nute nel pacchetto “Anti-cri-
si” (decreto legge 185/2008 en-
trato in vigore lo scorso 29 no-
vembre) e nella legge Finanzia-
ria, varate dal governo Berlusco-
ni per dare una mano a molte fa-
miglie italiane in difficoltà a far
quadrare il bilancio all’indomani
della crisi che ha investito anche il
nostro Paese. Misure a cui va ag-
giunta, sempre a vantaggio di pen-
sionati e nuclei familiari a basso
reddito, anche la “Social Card”.
Vediamo nel dettaglio queste mi-
sure.
IL CONTRIBUTO STRAORDINARIOPer il 2009 è in arrivo un bo-
nus, cioè un contributo “stra-
ordinario” che spetterà in base
alla fascia di reddito (comples-
sivo familiare annuo) e al nume-
ro di componenti del nucleo fa-
miliare. Ad avere diritto al bo-
nus per lavoratori, pensionati e
non autosufficienti – che riguar-
derà poco meno di 8 milioni di
soggetti – sono i nuclei di lavora-
tori dipendenti con figli a carico e
i pensionati con un reddito annuo
fino a 22.000 euro, mentre per le fa-
miglie con persone disabili il tet-
to sale a quota 35.000 euro. Il bo-
nus verrà erogato dai sostituti
d’imposta a gennaio-febbraio
2009, attraverso una forma di
detassazione in busta paga o
nella pensione ed è cumulabile
con la Social Card.
Gli importi. Il contributo va da 200
a mille euro. In particolare:
� Riceveranno 200 euro i pensio-
nati, unici componenti del nucleo
familiare, che presentino un red-
dito complessivo non superiore a
15.000 euro.
� Spettano, invece, 300 euro al
nucleo familiare con due compo-
nenti, qualora il reddito comples-
sivo familiare non sia superiore
a 17.000 euro.
Una guida su tutte le novità “anti-crisi” per le famiglie SONO NUMEROSE LE MISURE INTRODOTTE DAL GOVERNO PER SOSTENERE LE PERSONE A BASSO REDDITO: DAL BONUS ALLA “SOCIAL CARD”
matico e quindi va richiesto dal-
l’interessato. La domanda va pre-
sentata entro il 31 gennaio 2009
(ma se si fa riferimento al reddi-
to del 2008 il termine sarà il 31
marzo 2009) utilizzando il mo-
dello approvato con provvedi-
BOLLETTE, SI POTRANNO RISPARMIARE ANCHE 400 EUROBlocco delle tariffe. Fino al
31 dicembre 2009 è sospesa
l’efficacia delle norme che
autorizzano o obbligano
organi di Stato a emanare atti
per adeguare diritti, contributi
e tariffe a carico di persone
fisiche e giuridiche
in relazione al tasso di
inflazione o altri meccanismi
automatici, ad eccezione dei
provvedimenti per il recupero
dei soli maggiori oneri
effettivamente sostenuti e per
le tariffe del servizio idrico.
Energia e gas naturale.
L’Autorità per l’energia
elettrica e il gas effettuerà un
particolare monitoraggio
sull’andamento dei prezzi nel
mercato interno di energia e
gas naturale, con riguardo
alla diminuzione del prezzo
dei prodotti petroliferi: entro
il 28 febbraio 2009 l’Authority
formulerà ai ministri
competenti le proposte per
fare sì che le famiglie possano
fruire dei vantaggi derivanti
dal ribasso.
Il ministro per le Attività
Produttive, Claudio Scajola,
ha stimato che nel 2009,
grazie al calo dei prezzi di
benzina, gas ed energia, le
famiglie potranno risparmiare
dai 2.800 ai 3.000 euro.
Secondo Nomisma Energia, in
realtà, il risparmio per la
famiglia media, carburanti
compresi, dovrebbe aggirarsi
attorno ai 400 euro.
Tariffe agevolate del gas. A
decorrere dal 1° gennaio
2009 le famiglie più
svantaggiate che hanno
diritto all’applicazione di
tariffe agevolate per la
fornitura di energia avranno
diritto anche alla
compensazione della spesa
per la fornitura di gas
naturale. A questa
compensazione hanno diritto
anche le famiglie con almeno
4 figli a carico con Isee non
superiore a 20.000 euro.
La compensazione è
riconosciuta con una formula
differenziata in base alla zona
climatica e parametrata al
numero dei componenti della
famiglia, in modo da determinare
una riduzione della spesa di circa
il 15 per cento.
Il beneficio non è automatico ma
si deve presentare la relativa
istanza al Comune di residenza.
Sospensione di 6 mesi per
le tariffe autostradali.
Fino al 30 aprile 2009 saranno
bloccati gli incrementi delle
tariffe autostradali: saranno
dunque applicati solo a decorrere
dal 1° maggio 2009.
PER IL LAVORO AUTONOMO
Tre le principali novità previste dalla Finanziaria e
dal pacchetto “anti-crisi” per i lavoratori autonomi e
le piccole imprese.
Per i liberi professionisti il pacchetto prevede che da
quest’anno l’Iva si dovrà pagare solo dopo aver
riscosso la fattura e non più invece al momento
dell’emissione della fattura: una novità che aspetta
ora il via libera dall’Unione europea. Anche gli studi
di settore saranno revisionati in base ai nuovi
parametri che tengono conto degli effetti della crisi
economica e dei mercati: verrà fatta un’integrazione
in base alle segnalazioni degli Osservatori regionali.
Il pacchetto prevede anche più incentivi alla
produzione attraverso la detassazione dei premi:
le misure sperimentali per l’incremento della
produttività del lavoro sono state prorogate fino al
31 dicembre 2009. Queste misure, limitate al settore
privato e ai titolari di reddito di lavoro dipendente,
prevedono un limite di importo non superiore ai 6.000
euro lordi e ne possono beneficiare i dipendenti che
nel 2008 hanno avuto un reddito inferiore ai 35.000
euro. Dal 1° gennaio sono stati anche aboliti i limiti
di cumulo tra pensione e redditi di lavoro: infatti, la
Finanziaria prevede che le pensioni dirette si possono
sommare totalmente ai redditi sia da lavoro autonomo
che dipendente, anche nel caso di pensioni anticipate.
Questa possibilità è riconosciuta a chi ha maturato 40
anni di contributi o nel caso di pensioni di vecchiaia
per uomini sopra i 65 anni o donne sopra i 60.
Per fare gli acquisti da dicembre c’è la “So-
cial Card”. Si tratta di una “Carta Acqui-
sti” per fornire alle fasce più basse «un sup-
porto assolutamente anonimo e alternativo
rispetto alla distribuzione fisica di denaro».
CHE COS’È E COME FUNZIONA
Si tratta di una carta di pagamento elet-
tronico di plastica di colore blu, munita di
una banda magnetica come il bancomat. A
differenza, però, delle carte in circolazione è
anonima, cioè può essere utilizzata anche da
persone diverse dal suo titolare. È una carta
prepagata, cioè le spese, invece «che essere
addebitate al titolare della Carta, sono ad-
debitate e saldate direttamente dallo Stato».
QUANTO VALE
Viene ricaricata di 80 euro a bimestre. Nel
caso la domanda sia stata presentata già
entro il 31 dicembre 2008, la carta dovrà
essere stata caricata con l’arretrato di tre
mesi e finanziata con 40 euro mensili,
quindi 120 per gli ultimi tre mesi del 2008.
QUALI SPESE COPRE
Consente di acquistare generi alimentari in
tutti i negozi convenzionati e accedere alla
tariffa sociale dell’Enel per l’energia elet-
trica, ma il suo utilizzo sarà esteso. Che gli
accordi con le organizzazioni degli esercen-
ti si diffonderanno, questo “bancomat” po-
trà essere utilizzato per l’acquisto di altri
beni a prezzi scontati.
LO SCONTO APPLICATO
I negozi convenzionati applicano sulla spe-
sa effettuata con la Card uno sconto in una
misura per ora fissata al 5%, ma il Gover-
no spera di poterlo aumentare ancora.
CHI PUÒ RICHIEDERLA
Sono due le tipologie di destinatari: gli an-
ziani e le famiglie con bambini piccoli. Per
quanto riguarda gli anziani, cittadini e resi-
denti italiani, vengono distinte due fasce di
età: per gli ultrasessantacinquenni, tra i 65-
69 anni, i redditi o la pensione non devono
superare i 6.000 euro l’anno; mentre per gli
over70, il tetto è fissato a 8.000 euro.
Inoltre, hanno diritto alla card le famiglie
con figli da 0 a 3 anni, con un indicatore Isee
di 6.000 euro. Per il calcolo del reddito, infat-
ti, si fa riferimento all’Indicatore di situazio-
ne economica equivalente, cioè la versione
rivista del vecchio “redditometro” già utiliz-
zato per l’accesso ai servizi sociali.
GLI ALTRI REQUISITI NECESSARI
Per poter ottenere la social card bisogna,
però, presentare ulteriori requisiti: si deve al
CON LA SOCIAL CARD, UNA “RICARICA” DA 80 EURO A BIMESTRE
NOTES4
GENNAIO 2009
mento del direttore dell’Agen-
zia delle entrate. Nella domanda,
il richiedente “autocertifica” una
serie di elementi:
a) il coniuge non a carico e il suo
codice fiscale;
b) i figli, gli altri familiari a cari-
co, la relazione di parentela e il
loro codice fiscale;
c) il fatto che il reddito comples-
sivo familiare rientra nei limiti ri-
chiesti dal decreto e il periodo
d’imposta – 2007 o 2008 – in cui
è stato realizzato il reddito.
A norma del Dpr 445/2000, ri-
chiamato nel decreto, l’autocer-
tificazione può essere fatta alle-
gando alla richiesta la fotocopia
sottoscritta di un documento
d’identità. La domanda può es-
sere effettuata anche mediante
altri soggetti: in primis, tramite
dottori commercialisti, ragionie-
ri, periti commerciali e consulen-
ti del lavoro; associazioni sinda-
cali di categoria tra imprendito-
ri; centri di assistenza fiscale
(Caf) per le imprese e per i lavo-
ratori dipendenti e pensionati ecc.
Il periodo in cui considerare il reddi-to. Il Dl dà la possibilità di sce-
gliere fra due alternative: se far
riferimento al reddito ottenuto nel
2007 o a quello del 2008. In base
alla scelta, cambiano i termini di
presentazione della domanda e di
erogazione del bonus.
Chi fa parte del “nucleo”. Ai fini
del calcolo del reddito, si conside-
rano componenti del nucleo fa-
miliare: chi richiede il bonus, il
coniuge (che può anche non es-
sere a carico del richiedente, ma
non deve essere legalmente ed ef-
fettivamente separato), i figli e
gli altri familiari a carico, così
NOTES5
GENNAIO 2009
L’ABBONAMENTO AI MEZZI PUBBLICI SI DETRAE
Si potrà ancora far valere la detrazione
Irpef per l’abbonamento ai mezzi
pubblici. È stata, infatti, confermata
fino al 31 dicembre 2009 la possibilità
di detrarre il 19% delle spese
documentate (per un tetto massimo di
250 euro) sostenute per l’acquisto di
abbonamenti ai servizi di trasporto
pubblico locale. Il beneficio spetta
anche se la spesa è sostenuta per i
familiari a carico, sempre entro lo
stesso limite. La detrazione Irpef
massima è pertanto di 47,5 euro.
UN AIUTO ANCHE PER ANDARE IN VACANZALe famiglie disagiate potranno anche ri-
cevere un aiuto economico per andare in
vacanza. Anche in questo caso il contri-
buto statale verrà erogato in proporzio-
ne al reddito e al numero dei componen-
ti del nucleo familiare. In particolare:
per il single il bonus sarà, per un tetto di
spesa non superiore a 500 euro, del 45,
30 e 20% per redditi che non superino
rispettivamente i 10, 15 e 20.000 euro
l’anno. In caso di famiglie costituite da
due pesone, il contributo avrà identiche
proporzioni, ma per redditi fino a 25.000
euro e per un tetto massimo di spesa di
785 euro. Se invece si tratta di famiglie
composte da tre unità il bonus, per red-
diti non superiori a 30.000 euro l’anno,
sarà calcolato su un totale di spesa di
1.020 euro. Per le famiglie composte in-
fine da quattro o più unità e con reddito
complessivo fino a 35.000 euro il contri-
buto potrà incidere, sempre nelle stesse
proporzioni, su un tetto massimo di spe-
sa di 1.230 euro.
PRESTITI AGEVOLATI PER I NUOVI NATI
È stato istituito un Fondo di credito per i
nuovi nati presso la Presidenza del
Consiglio dei ministri con una dotazione di
25 milioni di euro per ogni anno dal 2009
al 2011. L’obiettivo è di favorire l’accesso
a prestiti a tasso particolarmente agevolato,
da parte delle famiglie con un figlio nato o
adottato per sostenere le spese dei primi
anni di vita: il fondo ha lo scopo di
rilasciare garanzie dirette, anche fideiussorie,
alle banche e agli intermediari finanziari.
Il prestito potrà essere chiesto da tutte le
famiglie con nuovi nati nel 2009
e negli anni successivi. Si ipotizza un tasso
di prestito del 4% per la durata di 5 anni.
PROROGATA LA DETRAZIONE D’IMPOSTA SULLE SPESE PER GLI ASILI NIDOProroga della detrazione Irpef, nella misura
del 19%, sulle spese documentate sostenute
dai genitori per il pagamento delle rette per
gli asili nido, per un importo non superiore
a 632 euro annui per ogni figlio che vada
all’asilo. La proroga ruguarda le spese
sostenute a partire dal 2008. La detrazione
massima è quindi di 120,08 euro a figlio.
come indicati all’articolo 12 del Te-
sto unico delle imposte sui red-
diti (il Tuir, Dpr 917/1986).
Per calcolare il reddito complessi-vo familiare. È uguale alla som-
ma dei redditi complessivi ot-
tenuti dai componenti del nu-
cleo, calcolati secondo quanto
previsto dal Tuir (art.8).
L’iter per la domanda. Se viene fat-
ta richiesta sulla base del reddi-
to ottenuto nel 2007, la do-
manda va presentata entro il
31 gennaio 2009 ai sostituti
massimo possedere una sola casa, un’auto
(al massimo si sale a due nel caso di una fa-
miglia con figli minori) ed essere titolari di una
sola utenza elettrica (una domestica e una
non domestica per le famiglie con figli) o del
gas (due per le famiglie). Inoltre, l’ultimo li-
mite riguarda i risparmi: non si devono ave-
re più di 15.000 euro in Banca o alle Poste (da
soli o insieme al coniuge).
COSA FARE PER OTTENERLA
La platea di beneficiari in totale è stata
stimata in circa 1,3 milioni di persone. A
questo proposito già prima della fine del
2008 sono state spedite circa 800.000 let-
tere. L’operazione è gestita da Poste Italia-
ne a cui ci si deve rivolgere per presentare
il modello Isee (cioè la propria situazione
economica) compilato. In particolare, chi
ha ricevuto a casa la lettera può presentar-
si in uno degli uffici postali abilitati, por-
tando con sé: il modulo di richiesta (dispo-
nibile in Internet e presso gli uffici postali)
compilato in ogni sua parte con i relativi
allegati, tra cui l’attestazione Isee (rivol-
gendosi a Inps, patronati, Caf ed enti di vo-
lontariato); l’originale e una fotocopia del
documento di identità. In linea di massima
le Poste dovrebbero consegnare subito una
“Card”. Se ciò non fosse possibile la card po-
trebbe essere spedita a casa nei giorni suc-
cessivi. Salvo un esito negativo sui dati atte-
stati nei moduli, la carta sarà utilizzabile
già dal secondo giorno lavorativo succes-
sivo alla consegna.
COME VIENE FINANZIATA
Il governo, stimando 1,3 milioni i benefi-
ciari ha considerato una spesa a regime di
450 milioni di euro l’anno. Per ora sono sta-
te evidenziate risorse per 1.070 milioni di
euro: 170 tramite la Robin Hood Tax (la
nuova tassa che consiste in un prelievo, una
tantum, sugli utili che i petrolieri, le banche
e le assicurazioni hanno guadagnato dal-
l’aumento del costo del petrolio riferito al-
le scorte petrolifere), a cui sono stati ag-
giunti 250 milioni di donazioni Eni-Enel per
il 2008; poi 650 milioni previsti da altri due
provvedimenti per il 2009.
POSSIBILITÀ DI CUMULO
Il Governo ha chiarito che lo stesso cit-
tadino può richiedere la Social Card e il bo-
nus famiglia (per cui si veda nelle pagine
precedenti). Questo è una tantum (cioè può
essere erogato una volta sola) e può varia-
re da 200 fino a mille euro a seconda del
reddito e dei componenti del nucleo.
Chiara Conti
NOTES6
GENNAIO 2009
Un Piano casa nazionale era
richiesto da tempo dalle Re-
gioni e con la Finanziaria 2009 è
stato varato un provvedimento.
L’emergenza abitativa si sta ag-
gravando con la crisi economi-
ca che ha portato molte famiglie a
rientrare nei parametri per aver
diritto ad alloggi a canone agevo-
lato o a una casa di edilizia popo-
lare. Le risorse finanziarie degli
enti locali, allo stesso tempo, non
sembrano in grado di sostenere
una domanda così alta e molte
Regioni hanno studiato pac-
chetti di intervento che si avval-
gono in gran parte della parteci-
pazione dei privati. Il Piano casa
del Governo ha lo scopo di ga-
rantire su tutto il territorio nazio-
nale i livelli minimi essenziali
per far fronte al fabbisogno abi-
tativo: le diverse politiche regio-
nali, infatti, hanno portato fino ad
oggi ad una forte disparità di ser-
vizio. Non potendo garantire con-
tributi diretti ai nuclei familiari,
la Finanziaria mira soprattutto a
incrementare il patrimonio immo-
biliare attraverso l’offerta di allog-
gi di edilizia residenziale, con un
occhio di riguardo all’impatto am-
bientale: le costruzioni devono es-
sere realizzate nel rispetto dei cri-
teri di efficienza energetica, di ri-
duzione delle emissioni inquinan-
ti e con l’uso di materiali eco-com-
patibili.
LE CONDIZIONIIn genere a beneficiare delle po-
litiche abitative sono soprattutto
le coppie sposate, le famiglie di
recente formazione e con parame-
tri Isee molto bassi. La legge Fi-
nanziaria ha apportato delle
novità, rivolgendo i propri in-
terventi anche agli anziani in
condizioni socio-economiche
svantaggiate, ai single e alle cop-
pie conviventi, agli studenti fuori
sede, agli immigrati (purché resi-
denti in Italia da almeno dieci an-
ni o da almeno cinque nella stessa
IN FINANZIARIA STABILITE LE LINEE GUIDA, MA LE FORME DI SUPPORTO SONO FISSATE DALLE REGIONI
Un “Piano casa” anche per studenti e anzianiPOLITICHE ANTI-CRISI
d’imposta, cioè al datore di lavo-
ro privato o pubblico del richie-
dente o l’ente previdenziale che
versa la pensione. In tutti i casi
in cui il beneficio non è erogato
dai sostituti d’imposta, la richie-
sta può essere presentata al-
l’agenzia delle Entrate in via te-
lematica entro il 31 marzo 2009.
Se si fa richiesta sulla base del red-dito ottenuto nel 2008. La doman-
da va presentata entro il 31 mar-
zo 2009 ai sostituti d’imposta o
agli enti previdenziali. In tutti i
casi in cui il beneficio non è ero-
gato dai sostituti d’imposta, la
richiesta può essere presentata
per via telematica alle Entrate
entro il 30 giugno 2009; oppure
con la dichiarazione dei redditi
2008.
Da chi è erogato il bonus. Se la ri-
chiesta è stata presentata sulla
base del reddito ottenuto nel
2007, il bonus è versato ai lavo-
ratori dal sostituto d’imposta cui
è stata presentata la richiesta en-
tro il mese di febbraio 2009. Per
i pensionati, invece, il bonus è
versato dall’ente previdenziale
entro il mese di marzo 2009.
Se la richiesta è stata presentata
sulla base del reddito ottenuto
nel 2008, il bonus è versato ai la-
voratori dal sostituto d’imposta
cui è stata presentata la richiesta
(cioè dal datore di lavoro) entro
il mese di aprile 2009. Per i pen-
sionati il bonus è versato dall’en-
te previdenziale entro maggio
2009. In tutti i casi in cui il bene-
ficio non è erogato dai sostituti
d’imposta, la domanda viene
inoltrata all’agenzia delle Entra-
te ed è lo stesso richiedente ad
indicare le modalità con cui de-
sidera ricevere il bonus.
Chiara Conti
Si può scegliere fradue alternative: seriferirsi al reddito
conseguito nel2007 o nel 2008
””
LE INIZIATIVE REGIONALII contributi per l’acquisto e l’affitto nei piani 2009 degli enti locali
LE MODIFICHE AGLI INCENTIVI DEL 55%
Il Parlamento abolirà con un
emendamento la «retroattività»
della norma che ha apportato
modifiche al bonus fiscale del
55% sulle ristrutturazioni
finalizzate al risparmio
energetico (installazione di
pannelli solari, sostituzione di
caldaie ecc.). Pertanto la
“stretta” non si applicherà per
i lavori del 2008. Infatti, il Dl
185/2008 sottoponeva
all’obbligatorio assenso delle
Entrate la concessione del
bonus per gli anni dal 2008
al 2010, da richiedere con
comunicazione telematica
tramite procedure da chiarire.
Si prevedeva, cioè, il cosiddetto
“silenzio-rifiuto”, vale a dire se
entro 30 giorni dalla domanda
le Entrate non rispondono
positivamente, l’istanza si
considera rigettata.
Con l’emendamento, invece, il
nuovo meccanismo funzionerà
solo per il 2009 e il 2010.
NOTES7
GENNAIO 2009
ABRUZZO La Regione prevede contributi
per il recupero e la ristrutturazione di edifici,
oltre a incentivi per l’acquisto di nuove
costruzioni. Particolari contributi vengono
forniti a chi decide di acquistare in un Comune
sotto i 30.000 abitanti o nei piccoli centri
storici con meno di 2.000 abitanti. Vengono
offerte forme di mutuo agevolato a tasso fisso
o variabile grazie a una convenzione con le
banche.
BASILICATA Alle famiglie a basso reddito
vengono erogati contributi per l’acquisto della
prima casa fino a 24.789 euro.
CALABRIA La Regione aiuta le famiglie
con un reddito inferiore ai 36-38.000 euro
l’anno nell’acquisto della prima casa.
I contributi a fondo perduto vengono assegnati
fino ad esaurimento e in ordine rispetto alla
presentazione della domanda.
CAMPANIA È dedicata soprattutto alle
giovani coppie e alle famiglie minacciate da
sfratto l’iniziativa della Regione che prevede
mutui quindicinali senza interessi passivi – che
saranno onorati dalla Regione stessa – per
l’acquisto della prima casa. Aiuti anche per le
ristrutturazioni; da due anni, inoltre, esiste un
piano “emergenza casa” per la costruzione
di nuovi edifici destinati ad acquisto e affitto
a prezzi agevolati.
EMILIA ROMAGNA Continueranno
anche nel 2009 i contributi regionali per il
progetto “3.000 case per l’affitto” per la
costruzione di alloggi destinati alla locazione.
FRIULI La Regione si fa garante nella
stipulazione dei mutui per l’acquisto della
prima casa per aiutare i giovani precari.
Sostegno finanziario viene offerto anche per la
costruzione di immobili per locazione ad affitti
calmierati per le fasce di popolazione a basso
reddito per le quali sono previsti anche
contributi diretti.
LAZIO A Roma è stata annunciata la
costruzione di 30.000 alloggi popolari e altri
verranno realizzati nelle altre province: per
questo scopo sono stati stanziati 480 milioni di
euro. Alloggi a canone calmierato saranno
destinati con un apposito bando agli anziani in
difficoltà economica.
LIGURIA La Regione sostiene con
appositi contributi le imprese che costruiscono
abitazioni destinate, per almeno 25 anni, a
social housing o ad affitti calmierati .
LOMBARDIA Aiuti alle giovani coppie,
alle famiglie con più di tre figli e alle ragazze
madri: per loro un fondo per aiutarli
nell’acquisto della prima casa o per far fronte
alle spese per l’affitto. Contributi a fondo
perduto vengono garantiti alle famiglie a
basso reddito, mentre entro il 2012 saranno
costruiti nuovi alloggi destinati all’affitto.
MARCHE La Regione mette a disposizione
contributi a fondo perduto per l’acquisto e si
fa garante per le giovani coppie con lavoro
regione) e a chi è sottoposto a
sfratto. Il fondo, che a regime po-
trebbe raggiungere il miliardo di
euro, prevede la costruzione di
nuove abitazioni (il Governo ha
annunciato 100.000 nuovi allog-
gi entro il 2013 e la realizzazione
di misure di recupero del patrimo-
nio abitativo esistente, tenendo
conto dell’effettivo bisogno abita-
tivo delle diverse realtà territoria-
li. Dieci milioni di euro saranno
dedicati alle giovani coppie, con
priorità per quelle con figli mino-
ri o con un contratto di lavoro a
termine. Parte delle risorse sarà
destinato al recupero delle perife-
rie delle grandi città, riqualifican-
do aree a forte densità abitativa
che non hanno servizi adeguati.
Negli ultimi mesi uno dei mag-
giori problemi per chi ha acqui-
stato casa è stato far fronte alle ra-
te dei mutui, visto l’innalzamen-
to dei tassi. Dal 2009 gli istituti di
credito dovranno avere come rife-
rimento il tasso di sconto della Bce
NOTES8
GENNAIO 2009
e – per i mutui variabili – il tasso non
potrà superare il 4% (vedi servi-
zio a pag. 10)
Uno dei cardini della Finanzia-
ria per il capitolo casa è l’aliena-
zione degli alloggi di edilizia po-
polare: le Regioni entro fine me-
se dovranno semplificare le pro-
cedure per la vendita degli immo-
bili di proprietà degli Istituti per
le case popolari. L’intervento mi-
ra a riportare nelle casse degli en-
ti locali ulteriori fondi da reinve-
stire per la creazione di nuovi allog-
gi da destinare agli affitti calmiera-
ti o per la riqualificazione di quel-
li già esistenti.
LE FORME DI INTERVENTOI fondi statali saranno ripar-
titi tra le venti Regioni che, a
loro volta, stanno preparando i
propri interventi di politica abi-
tativa (vedi tabella a fianco). In
tutta Italia verranno stanziati fon-
di per i contributi per l’affitto: i
criteri per accedere agli stanzia-
menti possono variare a seconda
delle regioni e i bandi vengono
pubblicati ogni anno dai Comuni.
La soglia di reddito e la composi-
zione del nucleo sono i parametri
comuni a tutti i bandi (per cui si
consiglia di vedere il sito Internet
del proprio Comune), ma posso-
no essere considerate anche altre
condizioni: in Veneto, le famiglie
sotto sfratto per morosità possono
ricevere contributi per mettersi in
pari con i pagamenti, mentre in
Emilia Romagna alcuni alloggi
vengono affittati a prezzi calmiera-
ti ai lavoratori residenti fuori re-
gione, in particolare Forze arma-
te e dipendenti della Asl. In Moli-
se è stato introdotto un altro soste-
gno: per aiutare a far fronte alle
spese per l’allacciamento delle for-
niture di acqua, gas ed elettricità
sono stati stanziati 200.000 euro.
Eleonora Della Ratta
precario che richiedono un mutuo. Viene
incentivata la costruzione di abitazioni
destinate all’affitto calmierato attraverso
contributi per le imprese edili.
MOLISE La Regione aiuta all’acquisto
della casa solo le coppie che sono sposate da
meno di tre anni: il limite di reddito Isee è di
20.000 euro e il bando è rivolto sia a italiani
sia a stranieri purché residenti in Molise.
PIEMONTE Il piano casa è spalmato su
tre bienni e si concluderà nel 2012 con la
costruzione di 10.000 case. Per il 2009
saranno stanzati 111.000 euro che verranno
assegnati a Comuni, agenzie territoriali per la
casa (Atc), cooperative edilizie e imprese di
costruzioni per la realizzazione o il recupero di
alloggi per affitti calmierati. Per i giovani e gli
anziani a basso reddito sono previsti contributi
diretti per l’acquisto o la ristrutturazione della
prima casa.
PUGLIA La Regione favorisce la
regolarizzazione della posizione di chi occupa,
senza averne titolo, alloggi di edilizia
residenziale pubblica: sarà possibile pagare
il 30% della morosità complessiva
dilazionandola in rate se la cifra supera gli
8.000 euro, in modo da non avviare
procedimenti di sfratto nel caso di famiglie a
basso reddito.
SARDEGNA Per i nuclei familiari con
reddito inferiore ai 36.000 euro l’anno è messo
a disposizione un contributo a fondo perduto
per la costruzione o il recupero della prima
casa: è necessaria la residenza da almeno 5
anni in Sardegna e il non aver goduto di altri
aiuti pubblici. Per le giovani coppie con
reddito sotto i 36.000 euro è previsto
l’abbattimento dei tassi d’interesse per il
mutuo. A prescindere dal reddito viene
garantita una riduzione del 50% anche per
recupero e acquisto di abitazioni situate nei
Comuni con meno di 3.000 abitanti.
SICILIA Per la Regione sono stati stanziati
40milioni di euro per far fronte all’emergenza
abitativa: contributi vengono garantiti alle
imprese che costruiscono immobili destinati al
social housing.
TOSCANA Sono ben 11 gli interventi per le
politiche abitative, dai contributi per l’acquisto
della prima casa agli affitti calmierati. Per far
fronte all’emergenza abitativa, per il 2009 è
previsto un investimento di 400 milioni di euro,
ma anche diversi criteri per l’accesso ai
contributi. Per aumentare il numero di alloggi
è stato fatto un accordo con la Curia che ha
messo a diposizione i propri beni inutilizzati.
TRENTINO La Provincia di Bolzano offre
contributi a fondo perduto o mutui agevolati
senza interessi per l’acquisto, la costruzione o
la ristrutturazione della prima casa.
I criteri per l’assegnazione dei fondi sono
proporzionati al reddito e al numero di membri
del nucleo familiare. Questa possibilità è
riconosciuta anche ai single.
A Trento è stato attuato un piano straordinario
per l’edilizia abitativa sociale che prevede un
investimento di 817milioni di euro per la
realizzazione di nuovi alloggi.
UMBRIA Oltre al piano nazionale per gli
affitti in Umbria vi è un apposito progetto per
incentivare la locazione a prezzi calmierati:
è l’Ater che gestisce l’incontro tra domanda e
offerta, mettendo in contatto proprietari privati
con potenziali inquilini e pagando la differenza
tra il canone agevolato e il prezzo di mercato.
VAL D’AOSTA Giovani coppie e famiglie
a basso reddito hanno diritto a contributi per il
sostegno alla locazione. Ogni anno la Regione
integra i fondi nazionali con altri stanziamenti.
VENETO Per le giovani coppie nel corso
del 2009 sarà stanziato un fondo per garantire
un contributo in conto interessi fino a 25.000
euro per l’acquisto della prima casa o per
ridurre la rata del mutuo fino a 20.000. Già
stanziati 3milioni di euro per sostenere i nuclei
che hanno in corso lo sfratto o minaccia di
sfratto per morosità (fino a 10.000 euro). La
graduatoria degli aventi diritto è stilata in base
al merito: gli aiuti saranno prioritari per le
famiglie che hanno meno rate insolute.
I CONDOMINII E IL RISCALDAMENTO: DUE CASI ESEMPLARI
Il mio condominio è costituito da duepalazzine distanti circa 20 metri, con
unico locale caldaia nella palazzina A,connesso a teleriscaldamento vent'anni fa.In seguito l'amministratore ha provvedutoal riparto utilizzando la tabella millesimaliesistente. Ora i condomini di tale palazzinavorrebbero far installare un ulteriorecontacalorie per misurare quelle relativealla palazzina A (millesimi 600) e quellerelative alla B (millesimi 400), dalmomento che effettivamente vi èdispersione di calore nelle condutture checollegano la palazzina B. Peraltro icondomini della palazzina B sono contrari.Quali sono le maggioranze necessarie perl'opera? F. L., Varese
� Da quel che capiamo il complesso èorganizzato sotto la forma dicondominio e non di super-condominio.Pertanto per organizzarlo sotto la formadel supercondominio (checonsentirebbe senza ombra di dubbioun’operazione di questo genere),occorrerebbe ricorrere agli articoli 61 e62 delle disposizioni di attuazione del
codice civile, che permette loscioglimento del condominio costituitoda un gruppo di edifici autonomi con lanascita del supercondominio.Andiamo comunque per ordine. Di persé l’installazione di un ulteriorecontacalorie non ci pare un’innovazione,ma un’opera assimilata dallagiurisprudenza alle “riparazionistraordinarie di notevole entità”,approvabile a maggioranza deipartecipanti all’assemblea e con almeno500 millesimi, anche in secondaconvocazione. Detto ciò, va giudicato sel’apposizione di un ulteriore contacalorieporti a una variazione dei millesimicalore esistenti, che sarebbeapprovabile solo all’unanimità. Così nonparrebbe, perché i millesimi rimangonogli stessi e ci si limita a rifarsi alsecondo comma dell’articolo 1123 delcodice civile che recita: “Se si tratta dicose destinate a servire i condomini inmisura diversa, le spese sono ripartitein proporzione all’uso che ciascuno puòfarne”. L’applicazione di tale comma èresa possibile, nel caso in specifico,
dall’installazione dei nuovi contacaloriee la modifica dei criteri di ripartizione(ma non dei millesimi) è a sua voltaapprovabile con una delibera assuntasempre a maggioranza dei partecipantiall’assemblea e con almeno 500millesimi, anche in secondaconvocazione. Questa è almeno lanostra interpretazione delle norme: lagiurisprudenza è spesso contraddittoria.
Nel mio palazzo (17 appartamenti) tutti icondomini sono connessi al riscaldamentocentralizzato. Uno di essi vorrebbedistaccarsi, ma nel nostro regolamentocontrattuale l’articolo 10 recita: “Rinunciaai servizi comuni: la rinuncia ai servizicomuni non è ammessa”. A. R., Subbiaco
� In linea di principio il distaccosarebbe ammesso, purché il condominocontinui a contribuire alle spese diconservazione dell’impianto comune.Nel caso specifico, invece, il distacconon è ammesso, esistendo un chiarodivieto nel regolamento contrattuale cheha la piena potestà di non permetterlo.
Questioni di casa a cura di SILVIO REZZONICO
� Club3 fornisce ai lettori anche un servizio
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quesiti la risposta sarà privata. Chi desidera
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domanda di carattere economico, finanziario,
fiscale, normativo e previdenziale, purché sia
esposta in forma breve e non si tratti di un
quesito multiplo. Gli esperti di Club3 si
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impropri, a loro insindacabile giudizio,
rimborsando il contributo spese al lettore.
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GENNAIO 2009
NOTES11
GENNAIO 2009NOTES
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GENNAIO 2009
CREDITO
Mutui: ecco le soluzioni per tirare un sospiro di sollievoSE IL 2008 È STATO UN ANNO “ORRIBILE” IN CUI LE RATE HANNO SUBITO FORTI RIALZI, È BENE INFORMARSI: ORA È POSSIBILE PAGARE DI MENO
panico) perché vedeva la rata diven-
tare sempre più alta. I dati sono
chiarissimi: l’Euribor è passato dal
5% alla fine del 2000 a poco più
del 2% a fine 2003 (punto mi-
nimo) per risalire gradualmen-
te al 3,7% nel giro di tre anni
ed “esplodere” fino a ritoccare
quota 5% tra il 2007 e il 2008.
Infatti, a partire dall'estate del
2007, in concomitanza con l'esplo-
sione del caso dei mutui subpri-
me negli Stati Uniti, il
mercato dei tassi inter-
bancari (quelli ai quali le
banche si scambiano il
denaro) ha registrato mo-
vimenti inusuali. Il timo-
re che qualche istituto di
credito presentasse pesanti perdi-
te legate proprio al settore dei mu-
tui ha spinto i responsabili della
tesoreria delle banche ad aumen-
tare la remunerazione richiesta per
prestare denaro ad un'altra banca.
Verso fine anno il mercato dell'Eu-
ribor è andato in tilt e per tutto il
2008 i tassi sono continuamente
saliti, finché la Banca centrale eu-
ropea non è intervenuta con due
riduzioni del costo ufficiale del
denaro, entrambe di mezzo pun-
to, e una terza dello 0,75 per cen-
to riportando così anche i tassi di
riferimento sui mutui a livelli più
bassi (anche se, a dicembre, an-
cora superiori al 4%).
Rimane il fatto che, rispetto al
2003, il costo del denaro era rad-
doppiato, facendo così raddoppia-
re l'onere implicito contenuto nel-
le rate dei mutui e, nonostante la ri-
ricalcolata in funzione del costo
del denaro misurato da un para-
metro detto Euribor).
Negli ultimi 10 anni le banche
hanno costantemente spinto per
consigliare il tasso variabile; po-
teva essere un buon suggerimen-
to fino al 2002/2003 (perché le
previsioni indicavano una forte
possibilità di discesa dei tassi), ma
è diventato pessimo a partire dal
2003 (perché le previsioni indica-
vano una tendenza al rialzo dei
tassi, nel frattempo giunti a livel-
li bassissimi).
Pertanto, chi ha stipulato un mu-
tuo nel 2000 si poteva dire soddi-
sfatto perché vedeva scendere la
rata; ma dal 2003 ha iniziato a pre-
occuparsi (e dal 2007 è entrato nel
Il 2008 verrà ricordato come
l’“annus horribilis” per coloro che
hanno un mutuo a tasso variabi-
le. Nel giro di pochi mesi chi
aveva stipulato questo tipo di fi-
nanziamento per comprare la
casa si è trovato a far fronte a
un grave problema (secondo le
statistiche le famiglie che non era-
no più in grado di pagare le rate
CON IL TASSO VARIABILE IL RISCHIO È DOPPIOSecondo la Banca d’Italia, a fine 2007,
il 75% dei mutui erano a tasso variabile
e la scelta tra le due soluzioni base
(tasso fisso o variabile) è, nella
stragrande maggioranza dei casi,
dovuta a suggerimento delle banche.
Un comportamento ad alto rischio,
perché proprio tra il 2003 e il 2004
il costo del denaro ha raggiunto i suoi
minimi storici e ha quindi esposto
i debitori a un immediato e consistente
rialzo della rata.
La Banca d’Italia calcola che questi
mutui abbiano una probabilità di
entrare “in sofferenza” (cioè di non
essere più sopportabili per il bilancio
familiare) doppia rispetto a quelli a
tasso fisso stipulati nello stesso periodo.
La probabilità è maggiore per i giovani,
per chi vive al Sud, per coloro che
hanno un lavoro precario e per gli
extracomunitari.
Fra l’altro, il periodo 2004-2007 è stato
quello con un vero e proprio boom di
mutui, legato anche alla folle corsa dei
prezzi degli immobili che facevano
credere che non ci sarebbe stato alcun
rischio, perché il valore della casa
acquistata sarebbe cresciuto “sempre”.
Nei tre anni citati i mutui erogati hanno
superato la cifra iperbolica di 60
miliardi di euro.
A fine 2007 la Banca d’Italia ha
calcolato che il 3,5% dei mutui faceva
registrare ritardi nei pagamenti e il 2%
era classificato “incagliato” (grossi
problemi nei pagamenti) o addirittura
“in sofferenza” (con avvio di procedure
legali per il pignoramento e la vendita
forzosa della casa).
Forse è il momento, approfittando della
discesa dei tassi che si sta registrando
in parallelo all’emergere della crisi
economica, di trasformare il mutuo da
variabile a fisso, bloccando le rate a un
livello sopportabile, senza correre più
rischi. In alternativa, puntare al tasso
variabile ma coprendosi dal rischio di
rialzo attraverso la formula del “cap”,
cioè di un tetto oltre al quale la rata
non può aumentare.
mensili erano circa 500mila): ri-
nunciare a tutto pur di star dietro
all'aumento dei costi dovuto al-
l'impennata dai tassi o rischiare di
farsi sequestrare l'abitazione per
insolvenza. Cerchiamo di capire
perché tutto ciò è successo ma so-
prattutto di valutare come risolve-
re il problema nel modo migliore.
IL PUNTO SUL MERCATORicordiamo per prima cosa che
i mutui si possono stipulare in due
modi ben diversi: con tasso d'in-
teresse fisso (il che significa che
la rata rimane immutabile per i 20-
30 anni del mutuo, indipendente-
mente dal costo del denaro) o con
tasso d'interesse variabile (il che
significa che ogni mese la rata è
Un mutuo a 20 annidi 150mila euro nel2008 è costato 120 euro in più al mese
””
TETTO AL 4% PER IL 2009Il “decreto anti-crisi” prevede, fra l’altro, due norme
in proposito, una che fissa un tetto massimo al costo
dei mutui a tasso variabile, l’altro che fissa un nuovo
parametro d’indicizzazione delle rate per i mutui
stipulati dal prossimo gennaio 2009.
Il “tetto” è stato fissato al 4% “senza spread”: ciò
significa che l’eventuale superamento della soglia
sarà “sterilizzato” perché l’eccedenza sarà pagata
direttamente dal Tesoro alle banche. E’ chiaro che il
costo effettivo per il mutuatario sarà comunque più
alto, perché al tasso di riferimento dovrà essere
aggiunto lo spread (cioè la maggiorazione applicata,
che va a totale beneficio della banca). In parole
povere: se l’Euribor è al 3,95% e lo spread è dell’1%,
il cliente paga il 4,95% (3,95% più 1%). Il decreto
prevede il congelamento solo per il 2009, quindi
decadrà (salvo proroghe) l’anno successivo.
La nuova indicizzazione, invece, prevede la possibilità
di ancorarsi, anziché all’Euribor (tasso “manovrato”
dalle banche) al tasso di riferimento della BCE, molto
più stabile e assolutamente non manipolabile (dal 4
dicembre è sceso al 2,5%). Un meccanismo che
garantisce anche una maggior stabilità.
Ma le banche sono già pronte a vanificare la novità,
attraverso il gioco dello spread. L’unica banca che
per ora offre mutui legati al tasso BCE, la Popolare di
Milano, applica uno spread di 1,5 anziché di 1 punto:
il costo finale per il debitore è pressoché uguale.
La situazione attuale, per fortuna, offre enormi
opportunità per i clienti. Poiché i tassi sono scesi in
misura significativa e poiché nei prossimi mesi
potrebbero ulteriormente scendere, si apre una
“finestra” interessante per la rinegoziazione del mutuo
o la sua sostituzione con un’altra banca. In entrambi i
casi, con tassi che a gennaio saranno sicuramente
sotto il 3% sarebbe più che urgente trasformare il tasso
varabile in tasso fisso (magari anche allungando un
po’ la durata per prendere respiro oggi).
duzione legata agli ultimi provve-
dimenti, nessuno ha ancora tirato
un sospiro di sollievo. Chi ad
esempio aveva un mutuo di
150mila euro per 20 anni paga at-
tualmente circa 1.100 euro al me-
se, oltre 120 in più rispetto al
2006. E quasi 1.500 euro l'anno
di aumento delle spese familiari
non è certo poco. La situazione
delle ultimissime set-
timane è un po' mi-
gliorata grazie ai
cali dei tassi impo-
sti dalle autorità
monetarie e gover-
native in parallelo
alle garanzie pubbli-
che, offerte al sistema
bancario in crisi proprio “in cam-
bio” di un maggior sostegno alle
famiglie e alle imprese.
I mutui “vecchi” sono ancora
pesanti; e chi stipula nuovi mutui
dovrebbe puntare ad un tasso
variabile sì, ma con un tetto
massimo (tecnicamente si chia-
ma “cap”) per bloccare il costo:
beneficerà di eventuali futuri cali,
ma sarà coperto contro probabili
futuri rialzi nei prossimi anni.
LE TRE STRADE POSSIBILIVediamo ora come uscirne per
alleviare la situazione. Le vie a
disposizione sono sostanzialmen-
te tre: ridiscutere le condizioni con
la propria banca (e magari trasfor-
mare il mutuo da tasso fisso a tas-
so variabile), rinegoziare il mu-
tuo sulla base del “decreto Tre-
monti” (che impone alle banche
NOTES13
GENNAIO 2009
certe condizioni a beneficio del
debitore) oppure trasferire il mutuo
presso un'altra banca che pratica
condizioni migliori sulla base del
“decreto Bersani” (che impone la
gratuità del trasferimento).
La negoziazione con la propria ban-ca. Il debitore può cercare di con-
vincere l'istituto di credito a rive-
dere le condizioni del prestito. Può
chiedere, ad esempio, di ridurgli
lo spread (cioè la maggiorazione).
I vecchi mutui avevano fino
all'1,5% di costo supplementare,
oggi si potrebbero trovare a
0,70-0,80%, e la banca potreb-
be avere interesse, per mante-
nere il cliente, a ridurgli la mag-
giorazione. Ciò si traduce in un
immediato beneficio, fermo re-
stando il resto delle clausole (du-
rata, periodicità ecc.). Si può an-
che chiedere di allungare la dura-
ta del mutuo, per avere un po' di
respiro: si pagherà per più tempo,
ma si pagherà meno in questi mo-
menti durissimi. Gli effetti sono
indicati nella Tav.3, sotto le colon-
ne surroga (con o senza allunga-
mento di durata).
La rinegoziazione. Il decreto Tre-
monti prevede che il debitore pos-
sa chiedere alla banca (che deve
accettare la richiesta) di calcolare
la rata del mutuo a tasso variabile,
sulla base dei tassi medi vigenti
nel 2006. Una norma che subito
risolve il problema di migliaia di fa-
miglie, consentendo loro di ridur-
re il costo dell'esborso mensile.
Un beneficio immediato, poiché
la variazione del tasso Euribor
(preso a base dei calcoli) dal 2006
all'ottobre 2008 ha sfiorato il 50%.
Un aumento che ha provocato l'au-
mento parallelo, per centinaia o
migliaia di euro, delle rate da paga-
re alle banche proprio nel momen-
to più delicato in cui la crisi econo-
mica colpisce i bilanci famigliari
in misura pesante.
La tabella a fianco indica l'effet-
to della rinegoziazione per un mu-
tuo stipulato nel 2004 con durata
20 anni e spread pari ad 1,5% sul-
l’Euribor. La banca è obbligata, a
richiesta, a ridurre di circa 200 eu-
ro la rata di ottobre 2008.
C’è, però, una conseguenza ne-
gativa da tener presente. La diffe-
NOTES12
GENNAIO 2009
Ogni anno il Decreto Flussi
fissa il numero di lavoratori
extracomunitari ai quali sarà con-
cesso il permesso di soggiorno per
lavoro. L’ultimo, pubblicato a di-
cembre, prevede l’assunzione di
105.400 colf o badanti. Vediamo
cosa deve fare il datore di lavoro.
Innanzitutto, deve inoltrare la
domanda di nulla osta utilizzan-
do la nuova procedura telematica
del Ministero dell’Interno, acces-
sibile dal sito www.interno.it. In
seguito sarà convocato dallo Spor-
tello Unico per la consegna del
nulla osta (vale 6 mesi) e per la
sottoscrizione del contratto di sog-
giorno, predisposto dallo stesso
Sportello.
Il datore di lavoro deve:
� garantire un orario di lavoro set-
timanale non inferiore a 20 ore;
� dimostrare di possedere, al net-
to delle ritenute fiscali, un reddi-
to di importo almeno doppio ri-
spetto all’ammontare della retri-
buzione dovuta al lavoratore;
� assicurare la disponibilità di un
alloggio adeguato;
� impegnarsi al pagamento delle
spese di viaggio per il rientro del
lavoratore nel suo Paese;
� impegnarsi a comunicare ogni
variazione del rapporto di lavoro.
Lo Sportello Unico per l’immi-
grazione trasmette il nulla osta, il
contratto e il codice fiscale – ri-
chiesto all’Agenzia delle Entrate
– alla competente Rappresentan-
za diplomatico-consolare italiana
all’estero, che rilascia al lavorato-
re il visto d’ingresso. Il cittadino
extracomunitario deve recarsi, en-
tro 8 giorni dall’arrivo in Italia,
presso lo Sportello Unico per fir-
mare sia il contratto di lavoro sia la
richiesta di permesso di soggior-
no, da spedire alla prefettura con rac-
comandata. La Questura, infine,
lo convocherà per la consegna del
permesso di soggiorno.
Il Contratto. La lettera d’assunzio-
ne dovrà indicare:
� la data di inizio del rapporto;
� l’eventuale data di cessazione se
il contratto è a termine;
� l’eventuale durata della prova;
� la categoria di inquadramento e
l’anzianità di servizio del lavorato-
re nella categoria;
� la retribuzione pattuita;
� la convivenza o meno;
� le eventuali condizioni del vitto
e dell’alloggio;
� gli orari di lavoro;
� il giorno del riposo settimanale
e la mezza giornata di riposo set-
timanale aggiuntiva (in caso di la-
voro con impegno costante);
� il periodo concordato per il go-
dimento delle ferie annuali;
� la previsione di spostamenti.
I Contributi. In seguito all’iscrizio-
ne, l’Inps invia al datore di lavo-
ro un blocchetto di bollettini di
conto corrente postale per il ver-
samento dei contributi previden-
ziali dovuti. Il contributo è legato
renza tra le rate non è un “regalo”,
ma una specie di prestito tempo-
raneo, che va rimborsato. Il rispar-
mio odierno va a finire in un “con-
to finanziamento” da estinguere al-
la fine della scadenza originaria.
Quindi, se i tassi resteranno alti,
alla fine si dovrà continuare a pa-
gare per chiudere i conti, se invece
(come avviene per fortuna in que-
sti ultimi mesi) i tassi tornassero a
scendere, non vi sarà più nulla da
pagare e si sarà superato agevol-
mente il periodo critico.
La surroga. Consiste nel trasferi-
mento dell'ipoteca di garanzia a
favore di un'altra banca che prati-
ca condizioni migliori. In questo
caso potrebbe essere più facile ri-
vedere tutte le condizioni (ad
esempio passando dal tasso varia-
bile a quello fisso, aumentando la
durata, ottenendo uno spread mino-
re, ecc.). L'operazione, in base al
“decreto Bersani”, è gratuita e nes-
sun costo può essere addebitato al
cliente né dalla banca vecchia né da
quella nuova.
Cosa fare allora per scegliere al
meglio fra queste alternative?
Innanzittutto è bene contattare
comunque la propria banca per
esaminare la situazione e le offer-
te; in secondo luogo, rivolgersi ad
altri istituti per chiedere le condizio-
ni che si potrebbero ottenere in ca-
so di trasferimento; visitare, fra gli
altri, il sito www.mutuionline.it per
avere un panorama completo delle
alternative più convenienti oggi esi-
stenti (esistono anche “banche
virtuali”, cioè senza sportelli, che,
grazie ai ridotti costi di gestione,
possono praticare ottime condi-
zioni); farsi assistere da un esper-
to indipendente per selezionare le
offerte e magari affiancare il clien-
te nella trattativa. Insomma, non
lasciarsi sfuggire le occasioni per
avere un beneficio.
Gianluigi De Marchi
500milamutui a rischioNel 2008, secondole statistiche, mezzomilione di famiglienon riusciva più a pagare le rate
RINEGOZIAZIONE
DUE IPOTESI A CONFRONTO
MUTUO DI SURROGA150.000 euro, 30 anni, tasso variabile Euribor 3 mesi + 1,50%
Tasso variabile Euribor 1 mese + 0,85% (miglior tasso al 10.11.08)
MUTUOORIGINARIO
RINEGOZIAZIONEABI-MINISTERO
IPOTESI EURIBOR 3 MESI: COSTANTE AL 4,47% (RILEVAZIONE DEL 10.11.08)
MUTUO ORIGINARIO DEL 2004
SURROGA(DURATA ORIGINARIA)
Spread 1,50% 1,50% 0,85% 0,85%
Tasso 5,97% 5,71% 5,01% 5,01%
Durata residua (anni) 26 37 26 37
Rata 955 � 762 � 800 � 689 �
Interessi totali 127.205 � 187.037 � 111.772 � 167.818
Fonte: Mutui Online
SURROGA(DURATA ALLUNGATA)
Come da proposta ABI - Ministero Economia
N.B.: evidenziati in azzurro i minori valori di tasso, rata ed interessi totali tra le diverse alternative
alla paga effettiva oraria. Gli ele-
menti che la compongono sono:
� la retribuzione oraria;
� il valore convenzionale di vitto e
alloggio, ripartito sulle ore;
� la tredicesima mensilità riparti-
ta in misura oraria.
L’Inps accredita una settimana
di contribuzione se l’orario è di al-
meno 24 ore settimanali, altrimen-
ti è prevista la riduzione propor-
zionale del contributo. I contribu-
ti si pagano ogni trimestre: dal 1°
al 10 aprile; dal 1° al 10 luglio; dal
1° al 10 ottobre; dal 1° al 10 gen-
naio. All’indirizzo www. inps.it/la-
voratori domestici, nella sezione
del sito dedicata ai lavoratori do-
mestici, si possono trovare stru-
menti ed esempi per i vari calcoli.
Come si paga. I contributi si pos-
sono pagare:
� con i bollettini postali spediti
dall’Inps.
� on line, dopo essersi registrati al
sito di Posteitaliane, collegandosi con
il sito www.inps.it (Servizi per il
cittadino) e utilizzando la proce-
dura “lavoratori domestici”.
Aldo Forte
C’è posto per altre 105mila badantiLe pratiche da fare per assumerle
IMMIGRAZIONE
L’IMPEGNO SETTIMANALE NON PUÒ ESSERE INFERIORE ALLE 20 ORE E VA GARANTITO IL BIGLIETTO PER IL RITORNO NEL PAESE D’ORIGINE
Il datore di lavorodeve dimostrare un reddito annuoalmeno doppio
di quello della colf
”
”
NOTES15
GENNAIO 2009NOTES
14
GENNAIO 2009
spuntare un premio più basso, da-
to che oggi gli agenti assicurati-
vi hanno la possibilità di propor-
re polizze di diverse assicurazio-
ni e di operare in autonomia scon-
ti. Ad ogni scadenza contrattuale
bisogna quindi ricordarsi di chie-
derli e insistere per ottenerli.
GLI ASPETTI DA CONSIDERAREIndipendentemente da ciò che
prevede il contratto, è importante
tenere presente che, quando l’au-
mento della tariffa – non dovuto
a una variazione della classe di
merito – supera il tasso di infla-
zione programmato, il contraen-
te ha diritto a disdire il contrat-
to senza rispettare il termine di
preavviso, ma comunque entro
il giorno della scadenza dello
stesso, per stipularne magari
uno più conveniente con un’altra
compagnia.
Le clausole obbligatorie che de-
vono essere contenute nel contrat-
to devono specificare le variazio-
ASSICURAZIONI
La spesa per le polizze di assi-
curazione per la responsabili-
tà civile auto (Rca) impegna quo-
te sempre più significative del
bilancio familiare. Nelle gran-
di città, salvo avere alle spalle
una “carriera automobilistica”
immacolata e quindi una clas-
se bonus/malus molto favore-
vole, un anno di assicurazione
può facilmente superare gli 800-
900 euro a vettura. Perciò, saper-
si districare tra le offerte (dato che
le compagnie che in Italia offro-
no le coperture sono quasi 100),
tra tradizionali e dirette, può as-
sicurare risparmi consistenti.
COSÌ LA POLIZZAPER LA NUOVA MACCHINA
Nel caso di nuova macchina
bisogna far valere la possibilità
sancita dalla legge 40/2007. La
norma prevede che, al momento
di assicurare un’ulteriore auto di
famiglia, possa essere sfruttata
la classe di merito (sono 18, ma
classe di rischio del familiare che
ha avuto meno incidenti. Inol-
tre, la classe bonus/malus: si
conserva per 5 anni in caso
di sospensione dell’assicura-
zione (ad esempio, perché si
è venduta l’auto); la classe di
merito è personale, ma può es-
sere trasferita al coniuge nel
caso di passaggio di proprie-
tà del mezzo, se si sia scelto
il regime di comunione dei beni,
o può sopravvivere nel caso del
passaggio di proprietà tra i com-
proprietari e uno solo di essi.
Al momento di stipulare una po-
lizza è poi importante farsi fare di-
versi preventivi. Oggi è possibile
averli anche tramite i siti Internet
delle compagnie o motori di ricer-
ca (fra gli altri, www.assicurazio-
ne.it), che li mettono in compara-
zione a parità di condizioni. Inol-
tre, è bene saper contrattare con il
proprio agente assicurativo. Se non
si vuole cambiare la propria com-
pagnia si può almeno cercare di
Con le compagnie dirette l’Rc Auto si alleggerisceGRAZIE ALLE SOCIETÀ CHE OPERANO CON IL CANALE ON LINE O TELEFONICO SI POSSONO RISPARMIARE CENTINAIA DI EURO
PER PARLARE CON UN CONSULENTE PERSONALEL’ultima nata tra le compagnie
di assicurazione dirette è Quixa
del Gruppo Axa. La compagnia
lancia una formula innovativa
con cui mette a disposizione dei
propri assicurati non un call cen-
ter, ma un consulente persona-
le, contattabile tramite un nume-
ro verde o via Internet. Ciò per-
mette a chi stipula la polizza di
gestire le sue pratiche, anche in
caso di sinistro, parlando sem-
pre con lo stesso esperto capa-
ce di dare una consulenza taglia-
ta sulla base del rapporto per-
sonale con il cliente.
«Il nostro innovativo sistema tec-
nologico permette di identifica-
re il cliente attraverso il nume-
ro di telefono da cui chiama o
dalla digitazione del suo nume-
ro di polizza e di instradare la
chiamata al consulente perso-
nale, che sarà sempre lo stesso»,
spiega l’Amministratore delega-
to Giuseppe Dosi.
Anche attraverso il suo sito In-
ternet la nuova compagnia per-
mette al cliente non solo di cal-
colare, attraverso un percorso
guidato, il proprio preventivo,
ma anche di visualizzare e gesti-
re tutte le proprie pratiche e di
prendere visione della documen-
tazione relativa.
«Accedendo al sito www.quixa.it
– prosegue Dosi – i nostri clien-
ti hanno a disposizione una pa-
gina personale, con i loro pre-
ventivi, le polizze stipulate, la
ni del premio, legate al verificar-
si o meno di sinistri nel corso del
periodo previsto, così come l’en-
tità dell’eventuale franchigia che pre-
vede un contributo dell’assicurato
al risarcimento del danno. E se
questa è prevista, il premio da cor-
rispondere per stipulare la poliz-
za dovrebbe essere più basso.
Per comparare le varie polizze
occorre poi confrontare il massi-
male assicurato – la cifra massi-
ma che l’assicurazione risarcirà
– che viene riconosciuto in base
al premio pagato e che è fissato
dalla legge nel suo importo mini-
mo di quasi 800mila euro, ma può
essere portato fino a 5 milioni di
euro pagando premi più alti. Bi-
sogna poi fare attenzione alle ga-
ranzie offerte, alle clausole di
esclusione o di rivalsa in caso di
incidente con patente scaduta ecc.
All’assicurato, infine, deve esse-
re rimborsato il premio residuo in
caso di furto della vettura e se a
seguito della rottamazione non ne
viene acquistata una nuova.
Per tagliare i costi della poliz-
za di alcune centinaia di euro si
può poi stipulare il contratto con le
compagnie dirette. Queste offro-
no tariffe più basse – in quanto
i servizi avvengono via telefono
o Internet – perché eliminano
tutti i passaggi (e i costi) di in-
termediazione, a fronte di un
servizio che però viene svolto
quasi esclusivamente a distan-
za. Spesso queste compagnie han-
no anticipato tendenze poi fatte
proprie dal mercato, come quella
del rimborso diretto da parte del
proprio assicuratore, poi previsto
nel nuovo Codice delle assicurazio-
ni. Quelle che si trovano esclusiva-
mente on line sono ormai una sot-
tocategoria delle assicurazioni di-
rette e sono definite virtuali: non
hanno agenzie e operano soltan-
to sul Web. Tra le altre, si ricor-
dano Direct Line e Genialloyd
(del gruppo Allianz), Genertel (del
Gruppo Generali), ecc...
Inoltre, per abbattere gli esbor-
si per i premi, si possono stipula-
re polizze “a tempo”, come quel-
le offerte dalla Sara, che limitano
la copertura al tempo dell’anno in
cui si è effettivamente utilizzata
la propria vettura e che è conve-
niente se si utilizza l’auto per cir-
ca sei mesi all’anno, o “a chilo-
metraggio”, come quella offerta
dalla Axa Carlink, che prevede
una copertura assicurativa per il
monte chilometri che si sono per-
corsi nel corso dell’anno.
Marco De Ciuceis
documentazione sui sinistri, le in-
formazioni e tutti i riferimenti ri-
tenuti necessari».
In caso di incidente, l’assicurato
potrà chiamare, tramite il nume-
ro verde, il proprio consulente per-
sonale direttamente dal luogo del-
l’incidente, esporgli richieste,
avere i suoi consigli e chiedergli
di aprire la pratica di risarcimen-
to. Questi poi contatterà il perito
per la valutazione del danno e fa-
rà da tramite con il liquidatore che
provvederà agli adempimenti tec-
nici relativi alla gestione del sini-
stro. Un’ulteriore novità è rappre-
sentata poi dal fatto che il consu-
lente personale terrà aggiornato
il suo assistito sull’andamento del-
la pratica anche tramite sms.
800-900euro a vetturaÈ l’importo che si può arrivare aspendere, in unagrande città, perqueste polizze
Per diminuire i premi si possono
scegliere le formule“a tempo” e a
“chilometraggio”
”
”
partire dall’ultima è molto one-
roso) più favorevole raggiunta da
un componente del nucleo, pur-
ché convivente (quindi dai geni-
tori, ma anche dai nonni).
I documenti per accedere a
questa agevolazione sono una
semplice copia dello stato di fa-
miglia rilasciato dall’anagrafe,
e un “attestato di rischio” (che
l’assicurazione deve rilasciare a
chi ne faccia richiesta) sulla clas-
se bonus/malus cui si appartiene.
L’intestatario della nuova vettura
avrà così diritto ad avere la stessa
NOTES16
GENNAIO 2009
In caso di separazione la pensione di
reversibilità spettaa precise condizioni
””
zile può ottenere un assegno a ca-
rico dell’eredità, qualora dimostri
il suo stato di bisogno;
� il diritto alla pensione di rever-
sibilità (o indiretta) spetta al co-
niuge, anche se separato o divor-
ziato, sempre che non abbia con-
tratto un nuovo matrimonio. Il co-
niuge separato con addebito può
però ottenere la pensione ai super-
stiti solo se titolare di un assegno
familiare fissato dal tribunale a ca-
rico del coniuge scomparso. Il co-
niuge divorziato, alla stessa stregua,
ha diritto al trattamento solo se ti-
tolare di assegno divorzile an-
ch’esso fissato dal giudice;
� il diritto del coniuge convivente
con soggetto disabile in situazio-
ne di gravità di usufruire del con-
gedo biennale retribuito;
� il diritto del coniuge di succe-
dere nel contratto di locazione;
� il diritto al mantenimento del
coniuge più debole in caso di se-
parazione.
QUANDO IL NUCLEO È “DI FATTO”
Accanto alla famiglia legittima
fondata sul matrimonio ed espres-
samente riconosciuta dalla Costi-
tuzione, nella realtà sociale si è
venuta consolidando la cosiddet-
ta famiglia “di fatto”, ossia
un’unione stabile, con o senza fi-
gli, generalmente tra un uomo e
LEGISLAZIONE
L’articolo 29 della Costi-
tuzione riconosce i di-
ritti della famiglia come so-
cietà naturale fondata sul ma-
trimonio. In particolare, il le-
gislatore si è preoccupato di
far sì che dal matrimonio di-
scendano in capo ai coniugi
diritti e doveri di natura perso-
nale e patrimoniale.
GLI OBBLIGHIDEI CONIUGI
L’articolo 143 del Codice civi-
le riporta gli obblighi reciproci
derivanti dal matrimonio: fedel-
tà; assistenza morale e materiale;
collaborazione nell’interesse del-
la famiglia; coabitazione; obbli-
go di contribuire ai bisogni della
famiglia in base alle proprie ca-
pacità e di istruire ed educare i fi-
gli. L’inadempimento non com-
porta l’applicazione di sanzio-
ni, ma sarà di certo valutato in
sede di separazione ai fini di
una pronuncia sull’addebito
della stessa. L’istituto del matri-
monio comporta anche una serie di
diritti. In particolare:
� l’art. 565 c.c. prevede tra le ca-
tegorie dei successibili anche il
coniuge e agli artt. 581 e seguen-
ti le modalità di riparto dell’ere-
dità ove al coniuge concorrano fi-
gli o fratelli e sorelle, specifican-
do che, in mancanza di figli legit-
LA COSTITUZIONE DEFINISCE LA FAMIGLIA UNA SOCIETÀ NATURALEFONDATA SUL MATRIMONIO CON CONSEGUENZE ANCHE PATRIMONIALI
NOTES17
GENNAIO 2009
una donna, fondata su una convi-
venza seria e duratura. Il fenome-
no della “convivenza”, pur essen-
do molto diffuso, è stato oggetto di
numerosi dibattiti, ma mai è sta-
to regolamentato espressamente,
trovando una tutela piuttosto fram-
mentaria in singole norme che at-
tribuiscono isolati effetti giuridi-
ci a questo genere di unione.
Del resto, tale tipo di vincolo
può spezzarsi in ogni momento
per volontà delle parti, senza al-
cuna conseguenza giuridica, spe-
cie se non vi siano figli.
I riconoscimenti. Ma analizziamo i
diritti che il legislatore ha inteso
garantire alle coppie conviventi:
1. diritto di riconoscere i figli natu-
rali e di esercitare su di essi la po-
testà (oggi “responsabilità”) geni-
toriale. Si precisa che in caso di
cessazione della convivenza sa-
rà il Tribunale per i minorenni,
qualora sorgessero conflitti tra
i genitori, a disporre circa l’affi-
damento degli stessi, in analogia
alla disciplina dell’affidamento di
figli nati nel matrimonio;
2. diritto di succedere nel contrat-
to ove la casa familiare fosse sta-
ta in locazione;
3. diritto a colloqui e permessi del
partner nel caso il convivente
sconti pena detentiva; così come
al condannato convivente viene
attribuito un permesso nel caso di
imminente pericolo di vita di un
familiare;
4. diritto del convivente di ottene-
re il risarcimento del danno alla
salute subìto dalla persona con cui
convive, ove dimostri l’esistenza e
la durata di un vincolo che assi-
mili la convivenza di fatto al vin-
colo matrimoniale;
5. diritto del convivente di ottene-
re anche il risarcimento del dan-
no morale e di quello patrimonia-
le nel caso di morte del conviven-
te per fatto illecito del terzo, qua-
lora sia data prova del venir me-
no dell’apporto economico da lui
offerto in vita;
6. configurabilità del reato di mal-
trattamenti in famiglia anche ove
questi siano rivolti da un convi-
vente nei confronti dell’altro;
7. diritto a prestazioni assistenzia-
li anche per “coppie conviventi”;
8. infine la nota legge n. 194/1978
(interruzione di gravidanza) per-
mette la partecipazione al proce-
dimento di chi è indicato “padre
del concepito”, quindi anche in
presenza di convivenza;
Le limitazioni. Viceversa esistono al-
tri diritti fondamentali che in Ita-
lia vengono ancora negati alle cop-
pie di fatto. In particolare:
1. alle coppie conviventi non è ap-
plicabile il regime patrimoniale
della famiglia fondata sul matri-
monio (comunione dei beni); chi
compie l’acquisto diventa l’unico
proprietario del bene, salvo la pos-
sibilità per il compagno di propor-
re azione di indebito arricchimen-
to se dimostra che nell’acquisto è
compresa una propria partecipa-
zione materiale o morale;
2. non trovano ragione di esistere
i diritti e doveri enunciati dall’art.
143 per le coppie di coniugi, trat-
tandosi di unioni che in qualun-
que momento possono spezzarsi;
3. al convivente superstite non è
garantito alcun diritto successo-
rio. Unico modo per assicurare un
tale diritto è un lascito testamenta-
rio, limitatamente però alla quota
disponibile;
4. non essendo prevista alcuna pro-
cedura equiparabile alla separa-
zione dei coniugi, il convivente
economicamente più debole non
avrà diritto ad alcun assegno di
mantenimento o agli alimenti. Per-
tanto non esiste alcun obbligo di
versamento relativamente all’as-
segno di mantenimento poiché
manca il presupposto di legge e
cioè una convivenza fondata sul
matrimonio;
5. se un convivente necessita di un
intervento medico urgente e ri-
schioso, l’altro non può autoriz-
zarlo non essendo un “parente” in
senso stretto;
6. in caso di necessità (ad esem-
pio per malattia del convivente),
il partner non può chiedere per-
messi di lavoro;
7. in caso di morte di uno dei con-
viventi, proprietario dell’apparta-
mento in cui si convive, questo
spetterà agli eredi legittimi.
Ma se sono nati dei figli e la con-
vivenza finisce, il Tribunale può
affidare la casa al convivente
che pur non proprietario sia
affidatario degli stessi, in
quanto, in analogia a quanto
previsto in tema di separa-
zione e di divorzio, si in-
tende tutelare l’interesse
esclusivo della prole. In-
vece, il trattamento pensioni-
stico di reversibilità spettante al
coniuge superstite non è estensi-
bile al convivente more uxorio. E
va detto che oggi la convivenza
rappresenta un modello alternati-
vo alla famiglia legittima sempre
più diffuso anche fra persone adul-
te che magari, separate o divorzia-
te, intendono ricostruirsi una vita
con un nuovo compagno. Di qui
le numerose proposte di legge
avanzate per approdare a una di-
sciplina anche alla luce del rico-
noscimento costituzionale che im-
plicitamente viene attribuito con
l’art. 2 della Carta Costituzionale
secondo cui “La Repubblica rico-
nosce e garantisce i diritti invio-
labili dell’uomo sia come singo-
lo sia nelle formazioni sociali ove
si svolge la sua personalità”.
Laura Genovese
Vivendo sotto lo stesso tettosui figli uguali diritti e doveri
timi o naturali, di fratelli o di sorel-
le, al coniuge si devolve tutta l’ere-
dità; non tutti sanno poi che, con
l’apertura della successione, il co-
niuge superstite gode di partico-
lari diritti: si tratta dei diritti di abi-
tazione sulla casa di residenza fa-
miliare e di uso sui mobili che la
corredano. Questi diritti – che van-
no a beneficio solo del coniuge e di
nessun altro erede – sono perso-
nali e incedibili e vengono asse-
gnati dalla legge per salvaguarda-
re lo stile di vita e la memoria del
defunto. Anche il coniuge sepa-
rato e divorziato ha, a date con-
dizioni, diritti sull’eredità. In
particolare, se è vero che con il di-
vorzio si perde la qualità di erede,
è altresì vero che il coniuge cui è
stato riconosciuto l’assegno divor-
Conviventipatrimoni divisiPer le coppie non sposate non si applica il regimedella comunionedei beni
2006 al 10,3% del 2007. Altro da-
to interessante è la diffusione del-
la banda larga tra gli utenti di que-
sta fascia di età: il 76,2% possiede
un collegamento veloce, segno di
un utilizzo non saltuario del Web.
Tanto che nel 2007 oltre 2 milioni
di ultrasessantacinquenni italiani
hanno utilizzato Internet. Ecco
perché incominciano a diffonder-
si siti riservati a questo target an-
che se in Italia l’offerta è ancora
limitata, spesso legata alla sensi-
bilità di associazioni e società
scientifiche, mentre in Inghilter-
ra e negli Stati Uniti sono centina-
ia i portali o i siti costruiti sul mo-
dello di quelli rivolti ai più giova-
ni. Torniamo all’Italia. Sull’home
page di www.anzianoinforma.com
si legge che è dedicato “agli adul-
ti in età avanzata che intendono av-
vicinarsi o riprendere l’attività fi-
sica...”. Viene fornito, con il con-
NOTES19
GENNAIO 2009NOTES
18
GENNAIO 2009
tributo di esperti, un
programma di eserci-
zi fisici: da quelli di
riscaldamento e respi-
razione a quelli di to-
nificazione e stret-
ching. Ci sono consi-
gli sui piccoli attrez-
zi da usare durante la
seduta di ginnastica: da quelli
d’uso comune (come una sedia) a
quelli “codificati”, come palla, fu-
nicella, nastro e co-
sì via. Una sezione
è riservata a infor-
mazioni sui corsi
di ginnastica e non
solo (ad esempio,
sulla sicurezza domestica), un’al-
tra consiglia i libri sull’attività mo-
toria per la terza età, ma anche sul-
la psicologia dell’invecchiamen-
to, la geriatria, ecc. Il sito mette a
disposizione anche un glossario
con definizioni su termini come
“carboidrati” e “colesterolo”. In-
fine, l’angolo dei consigli dà
suggerimenti pratici per evita-
re di fare movimenti bruschi e
farsi male (come trasportare un
peso, come stare in sicurezza sui
mezzi pubblici e alla guida, ecc.).
Non mancano poi notizie, appro-
fondimenti e programmi di even-
ti interessanti per la community
degli oversessanta. A sua volta,
www.grey-panthers.it si presenta
come “il sito per gli over 50”. Of-
fre news e approfondimenti per
diversi ambiti della vita privata e so-
ciale, suddivisi in: outdoor, gar-
dening, tecnology e welness. Si
possono consultare proposte di fi-
ne settimana, itinerari di viaggio
e le mostre da visitare, le ultime
novità sul fitness, sulle nuove tec-
nologie, su come curare il giardi-
no d’inverno e la possibilità di par-
tecipare ai forum su una varietà
di argomenti.
STAR BENE SI PUÒCONSULTANDO LA RETE
Il sito www.terzaeta.com è un
giornale on line dedicato quasi
esclusivamente al tema della sa-
lute. Permette di inviare via
Web quesiti a medici ed esper-
ti e di consultare, regione per
regione, l’elenco di case di ri-
poso, ospedali e case di cura
private e anche gli indirizzi di
centri termali e così via. Inoltre
vengono riportate notizie in ma-
teria di previdenza, legislazione e
documentazione di interesse per
gli anziani. È presente anche una
sezione di svago con programmi tv,
cinema, estrazione del lotto, mu-
sei da visitare. È possibile poi
“chattare” e stringere amicizie e
conoscenze. Un’altra rivista tele-
matica è www.informanziani.it, in
cui si possono consultare news
suddivise per canali tematici: salu-
te e benessere, assistenza e soli-
darietà, pensioni e previdenza, leg-
gi e documenti, lavoro e forma-
zione, progetti e iniziative, tempo
libero, associazioni ed enti, viag-
giare informati. Inoltre, previo ab-
bonamento, si potrà accedere al-
le informazioni e alle banche da-
ti dello “Sportello Inform@nzia-
La “navigazione” sul web im-
pegna per quasi un’ora e ven-
ti minuti la giornata del 20,9% de-
gli ultrasessantenni italiani. E In-
ternet può essere un’ottima pale-
stra per la mente. Uno studio ha
dimostrato che ven-
gono potenziate le
performance cogni-
tive di adulti e anzia-
ni e che il cervello,
grazie alle ricerche
on line, viene posi-
tivamente stimolato,
incrementando le
sue funzionalità. Si
tratta di una ricerca
curata da Gary Small, dell’Istitu-
to di Neuroscienze e comporta-
mento umano dell’Università di
Los Angeles, pubblicata sul-
l’American Journal of Geriatric
Psychiatry. Il team di ricercatori
ha eseguito per la prima volta
uno studio con la risonanza ma-
gnetica funzionale sul cervello
di volontari di età compresa tra
i 55 e i 76 anni, mentre questi na-
vigavano sul Web e facevano ricer-
che on line; come test di control-
lo la risonanza è stata effettuata
anche mentre leggevano un libro.
È emerso che l’uso di Internet
attiva aree cerebrali in più rispet-
to alla lettura.
ECCO LA GINNASTICACHE SI IMPARA ON LINE
In Italia, la percentuale di navi-
gatori sopra i 65 anni, secondo il
Censis, è più che raddoppiata in
un anno, passando dal 3,8% del
Che bell’età la terza età. Internet se n’è accorto
Stannah, leader mondiale nel mercato dei
montascale, ha creato un blog consultabile
da febbraio 2008 all’indirizzo
http://blog.muoversinsieme.it/, dedicato
alle problematiche della terza età e facile
da utilizzare, dove vengono pubblicate
informazioni, opinioni e commenti. «La
scelta di un blog – dice Franca Delgiudice,
Responsabile marketing Stannah Montascale
– si fonda sulla consapevolezza dell’uso
crescente del Web da parte della
popolazione anziana ma, al contempo,
delle difficoltà incontrate. Il blog, per la
sua semplicità e per il fatto di presentarsi
come un luogo di discussione aperto a
tutti, rappresenta il mezzo migliore per
accompagnare anche chi utilizza Internet
in tarda età. Lo stesso nome,
“Muoversinsieme”, si rifà al fatto di voler
accompagnare gli utenti in questo
cammino». È stato creato un comitato
scientifico, composto da professionisti e
coordinato dalla giornalista Alessandra
Cicalini, la “blogger”che cura i contenuti
editoriali e lancia gli argomenti poi oggetto
dei “post”, ossia dei commenti di chi è in
rete. «Le aree tematiche vanno dalla
medicina al tempo libero, dalla psicologia
all’alimentazione, allo sport, al design,
spiega Cicalini. Pertanto la salute sta a
cuore agli anziani ma non è il loro unico
interesse. Facendo interagire il pubblico,
l’obiettivo è di trasmettere un messaggio
positivo a chi è anziano, facendo capire
quanto conta vivere con serenità, consci
delle tante possibilità offerte e al contempo
trasmettere alle generazioni più giovani
un nuovo concetto di anzianità,
caratterizzato da maggior rispetto».
Uno studio haprovato che usare il Web potenzia le
capacità intellettivedi adulti e anziani
”
”
SERVIZI
UN OVER 65 SU DIECI “NAVIGA” PER OLTRE UN’ORA AL GIORNO. COSÌ NASCONO PORTALI E SITI DEDICATI A QUESTO TARGET
ni”. Www.intrage.it si presenta
come “Il primo portale italiano per
gli overAnta che ti guida in rete”.
Contiene articoli su argomenti di
attualità e intrattenimento (dalla
cultura alle ricette di cucina, ai
proverbi e agli indovinelli). Inol-
tre numerosi canali tematici (co-
me “donne e Web” e “i tuoi sol-
di”) e rubriche, più una serie di
corsi on line (dalla patente euro-
pea alla ginnastica posturale). In-
fine, sulla home di www.guida-
nonnisereni.it si legge “La new
tecnology al servizio degli anzia-
ni …” e i promotori dichiarano:
“Ci rivolgiamo a tutti gli anziani
che si smarriscono in rete”. Il sito
è nato quindi per semplificare la
navigazione a chi non ha molta di-
mestichezza con le nuove tecno-
logie per visitare i siti che posso-
no interessare. A proposito, si può
compilare on line un questionario
per rendersi conto del proprio gra-
do di familiarità con il Web e regi-
strandosi accedere alle news.
Chiara Conti
Più utentisopra i 65 anni Nel 2007 hannosuperato i 2 milioni,passando dal 3,8% al 10,3 per cento.
UN BLOG COME PUNTO DI RIFERIMENTO
NOTESGENNAIO 2009
21
so è meglio frequentare una ca-
sa dove si fanno numerose aste
all’anno, come nel caso di Pan-
dolfini (tel. 055.2340888/9), con
sedi a Firenze e Milano, specializ-
zata in arredi e mobili, design e
argenti. Molto spesso si batte al
rialzo, ma non mancano eventi in
cui l’offerta di partenza è libera
e si riesce ad acquistare a prezzi
inferiori rispetto al reale valore
dell’oggetto. È quello che succe-
de spesso da Luzzago, in provin-
cia di Brescia, unica casa specia-
lizzata in auto d’epoca: le battu-
te si tengono due volte l’anno, in
genere a novembre e a maggio,
con pezzi unici che hanno base
di partenza libera.
Se la crisi economica si fa sen-
tire anche nel mondo delle aste
più prestigiose, con titoli che
crollano in Borsa, pezzi aggiudi-
cati senza grandi rialzi e un 30%
di invenduto, ci sono anche dati in
controtendenza. Ad appassiona-
re gli intenditori sono soprattutto
i vini. In questo settore si sono
specializzati Raimondo Romani e
Flaviano Gelardini, fondatori del-
la prima casa d’aste d’Italia de-
dicata esclusivamente ai bianchi
e ai rossi. Gelardini & Romani
Wine Auction è nata a Roma nel
2004 e offre cinque appuntamen-
ti ricchi di etichette blasonate e
pezzi unici. Un settore in cresci-
ta, anche perché pare che non ci
sia la necessità di risparmiare tra
questi collezionisti: nello scorso
maggio è stata battuta una botti-
glia di Romane Conti Drc del
2005 per 9.786 euro. Non tutti se
lo possono permettere, ma da
un’indagine svolta si è scoperto
che il profilo del cliente tipo è
quello di un uomo tra i 25 e i 60
anni, con una capacità di spesa
che va da soli 100 fino a 30mila
euro. La media degli acquisti è
intorno ai 3mila euro ad asta.
PER PARTECIPAREOCCORRE BON TON
Esiste un vero e proprio gala-
teo dell’offerta all’asta e chi de-
cide di partecipare a un evento,
sempre gratuito, deve attenersi a
un protocollo ben preciso.
Tutte le case mettono a dispo-
sizione un sito Internet in cui è
possibile trovare un calendario
da cui selezionare l’appunta-
mento a cui si è interessati. È
poi necessario prendere visione
o acquistare il catalogo dei pezzi
che verranno battuti: gli stessi og-
getti potranno essere visti dal vi-
vo durante le esposizioni (a in-
gresso gratuito) che si tengono
qualche giorno prima dell’asta.
Se si intende partecipare attiva-
mente, facendo un’offerta, in ge-
nere ci si deve registrare, fornen-
do un documento d’identità e la-
sciando un recapito. Le case
d’asta più grandi chiedono qua-
si sempre anche i riferimenti ban-
cari, a prescindere che poi si de-
cida o meno di partecipare. Dopo
queste pratiche burocratiche si
entra nel vivo: viene consegnata
la paletta che si deve alzare quan-
do si fa un’offerta per il lotto che
interessa. Il banditore dà il via
segnalando il prezzo base e con-
tinua ad accettare “rialzi” fino a che
resta alzata una sola paletta e
quindi è rimasto un unico com-
pratore. A questo punto batte il
martelletto e il pezzo viene ag-
giudicato. Si può partecipare
anche per telefono oppure on
line: questi servizi non sono re-
si disponibili da tutte le case, ma
sono generalmente garantiti per
gli eventi più importanti. Chi
vuole aggiudicarsi un lotto diret-
tamente da casa può telefonare e
farsi rappresentare da un addet-
to che farà offerte secondo le in-
dicazioni che riceve. Per una par-
tecipazione on line, invece, ci si de-
ve registrare qualche giorno pri-
ma lasciando i propri dati perso-
nali e i riferimenti bancari, dopo
di che è possibile in diretta, trami-
te il pc, seguire l’andamento del-
le offerte. Sempre via Internet è
possibile scrivere alla casa d’aste
specificando per quale lotto si
vuole concorrere e qual è la ci-
fra che si è disposti a pagare.
Se si è riusciti ad acquistare si
dovrà pagare – entro il tempo sta-
bilito, abitualmente una settima-
na – il prezzo di battuta e il
“buyer’s premium”, una quota
aggiuntiva comprensiva di tasse.
Il pagamento può avvenire im-
mediatamente, tramite carta di
credito, o in un secondo tempo
con un bonifico. Alcune case fan-
no pagare a parte il servizio di
imballaggio e trasporto e, se non
si ritira entro il tempo stabilito,
anche una quota per la custodia
e l’assicurazione dei lotti.
Eleonora Della Ratta
“Aggiudicato!”. È la classi-
ca chiusura di un’asta, un
tempo riservata solo agli inten-
ditori e a chi poteva rilanciare
senza badare a spese. Oggi, pe-
rò, questo mondo è aperto a tut-
ti e si possono fare anche ottimi
acquisti con piccoli investimenti
di capitale. E non stiamo par-
lando delle aste su Internet co-
me quelle di e-bay, ma di aste
tradizionali. Le case più famose
sono le inglesi Christie’s e So-
theby’s che hanno una sede an-
che in Italia, a Milano, ma se ne
trovano un po’ in tutta Italia, so-
prattutto tra quelle specializzate
in arte, libri e gioielli.
VECCHI E NUOVI OPERATORI
La casa più antica è senza dub-
bio quella di Christie’s, fondata
nel 1766: oggi conta ben 80 cate-
gorie di vendita, tra cui vini e og-
getti da collezione. La sede di
Milano, a Palazzo Clerici, ospita
due volte l’anno aste di arte mo-
derna e contemporanea, dipinti
antichi, gioielli e orologi. Per vi-
sitare le esposizioni o per pro-
porre oggetti in vendita basta ri-
volgersi agli uffici di Milano
(tel. 02.3032831) o Roma (tel.
06.6863333).
Sempre dalla tradizione an-
glosassone arriva Sotheby’s che
ha uffici a Roma, Milano (tel.
02.295001) e Torino: per chi de-
sidera presentarsi preparato a uno
dei suoi appuntamenti d’arte la
casa ha aperto anche un istituto
didattico, che offre corsi e pro-
grammi per ogni settore dell’arte
occidentale e orientale. I corsi si
svolgono in lingua inglese e ven-
gono attivati in base al numero di
richieste; se invece volete vende-
re ma non sapete quanto vale un
vostro oggetto, Sotheby’s mette
a disposizione il proprio servizio
di valutazione, anche semplice-
mente per scopi assicurativi.
Per una casa d’aste il “re-
cord” significa “rialzo”, cioè
quanto il banditore riesce a in-
cassare in più rispetto al prezzo
di partenza. I clienti sono invece
alla ricerca di affari: in questo ca-
Bastano anche cento europer un buon acquisto in asta
NOTES20
GENNAIO 2009
CONSUMI
CI SONO LE CELEBRI SOCIETÀ INGLESI CON I LORO ARTICOLI PREGIATIMA ANCHE CIRCUITI SPECIALIZZATI, DAI VINI ALLE AUTO D’EPOCA
COME VALUTAREE VENDERE UN PEZZO
Possono essere numerosi
i motivi che spingono a
vendere all’asta, ma resta
fondamentale la serietà di
chi fa la valutazione. Se
non si conoscono esperti di
fiducia meglio affidarsi a
una casa d’aste di prestigio.
Il servizio è gratuito e viene
accompagnato da una stima
del possibile prezzo
raggiungibile poi in sede
d’asta. Spesso ricorrono a
questo tipo di vendite non
solo collezionisti o privati,
ma anche commercianti che
cessano l’attività e vogliono
liberarsi dei fondi di
magazzino senza svalutarli:
è il caso di molti arredatori,
antiquari e rivenditori di
argenti o accessori di
valore, come i tappeti.
Se dopo la valutazione si
decide di procedere alla
vendita, viene firmato un
contratto tra il
consegnatario e la casa
d’aste, con il pagamento di
una commissione che varia
in base al listino della casa
(spesso si applicano sconti
se si tratta di più lotti).
Se l’asta va a buon fine si
riceverà il pagamento solo
dopo che il cliente avrà
versato i soldi, comunque
entro 60 giorni; se però non
c’è stata aggiudicazione
sarà possibile ritirare
la vendita o proporla
a un’asta successiva.
80 diverse tipologieTante le proposte di Christie’s chevanno dall’arte ai gioielli, ai mobilie all’antiquariato
Per partecipare non occorre esserepresenti in sala. Sipuò farlo anche pertelefono e on line
””
NOTES23
GENNAIO 2009NOTES
22
GENNAIO 2009
Inoltre, a partire dal 1° luglio
2008, opera la rivalutazione an-
nua dei livelli di reddito familia-
re, in applicazione di quanto pre-
visto dalla legge 153/1988.
In considerazione dell’evolu-
zione normativa, la riduzione o il
ricalcolo degli importi spettanti a
titolo di assegno per il nucleo fa-
miliare sono stati effettuati sulla
base delle risultanze dei redditi di-
chiarati e accertati per l’anno 2006
(Operazione Red 2007), tenendo
conto sia dei nuovi limiti di red-
dito, – così come rivalutati a de-
correre dal 1° luglio 2008 –, sia
dei diversi importi di Anf spettan-
ti a decorrere dal 1° gennaio 2007
e 1° gennaio 2008.
Con la rata di novembre
2008 l’Inpdap ha provveduto a
rideterminare l’importo del-
l’assegno per il nucleo familia-
re mentre il debito complessivo
accertato sarà recuperato, sulla ba-
se delle disposizioni in materia di
recupero degli indebiti, a decor-
rere dalla rata di marzo 2009.
PENSIONI AI SUPERSTITI Le risultanze dell’operazione
Red 2007, relative ai redditi 2006,
comunicati dagli interessati attra-
verso i Centri di assistenza fisca-
le e gli altri professionisti abilita-
ti, completati con i dati presenti
presso il Casellario centrale dei
pensionati gestito dall’Inps, hanno
evidenziato importi pensionistici
superiori a quelli spettanti in ap-
plicazione dei limiti di cumulabi-
lità stabiliti. Di conseguenza, l’In-
pdap ha provveduto, con la rata di
dicembre 2008, a rideterminare
l’importo dei trattamenti pensio-
nistici ai superstiti, mentre il de-
bito complessivo accer-
tato, relativo al perio-
do 1° gennaio 2006 -
30 novembre 2008,
sarà recuperato sul-
la base delle disposi-
zioni in materia di re-
cupero degli indebiti, a decorrere
dalla rata di marzo del 2009. Tra
l’altro, ai fini della determinazio-
ne del debito sono state considera-
te anche eventuali somme indebi-
tamente corrisposte relative al pe-
riodo 1° gennaio - 31 dicembre
2004, riferite ai redditi percepiti
nel medesimo anno e già accerta-
te con l’operazione Red 2006, per
le quali l’Istituto non ha ancora
provveduto, per motivi tecnici, al
relativo recupero.
L’ULTERIORE VERIFICA INTERNAContemporaneamente alla ve-
rifica reddituale realizzata con la
campagna Red 2007, l’Istituto ha
eseguito ulteriori accertamenti nei
confronti dei titolari sia di una
pensione ai superstiti che di una
diretta, entrambe erogate dall’In-
pdap. I redditi da pensione così
accertati sono stati integrati da
quelli segnalati dal Casellario
centrale dei pensionati gestito
dall’Inps.
Anche nei confronti di questi
pensionati, sulla rata di dicembre
2008, si è provveduto a ridetermi-
nare l’importo dei trattamenti pen-
Per i pensionati pubblici è tempo di restituzioni
L’operazione Red si propone di far
emergere eventualiappropriazioni
indebite
””
PREVIDENZA
L’INPDAP COMINCERÀ A EFFETTUARE DELLE TRATTENUTE SULLE PRESTAZIONI E SUGLI AIUTI CHE NON SPETTAVANO
sionistici ai superstiti, mentre il
debito complessivo accertato sa-
rà recuperato a decorrere dalla ra-
ta di marzo del 2009. Nell’ipote-
si in cui non sia possibile recupe-
rare l’intero debito sul tratta-
mento ai superstiti nel limite
massimo di rateizzazione
previsto dalla legge, cioè ses-
santa rate, il debito residuo
sarà recuperato, sempre
nei limiti di legge,
sulla pensione di-
retta.
Nel caso in cui dovesse resi-
duare un ulteriore debito, a
questo punto la sede dovrà con-
vocare il pensionato per con-
cordare le modalità di rifusione
di quanto non recuperato con
trattenute sulle pensioni.
Per la determinazione del de-
bito e la riduzione del trattamen-
to pensionistico ai superstiti,
l’Istituto ha utilizzato i redditi de-
rivanti dalle pensioni dirette In-
pdap relativi all’arco temporale
1° gennaio 2007 - 30 novembre
2008 risultanti dalla banca dati
pensioni, integrati dai redditi de-
rivanti da pensioni dirette segna-
late dal Casellario centrale dei
pensionati.
Al fine di rendere trasparente
l’operato di questo Istituto, le se-
di provinciali/territoriali potranno
visualizzare sulla rete Intranet
nell’applicazione “prospetto ero-
gazione pensioni” (messo a di-
sposizione dalla direzione cen-
trale Sviluppo organizzativo e
Formazione), i risultati delle ope-
razioni effettuate, prospetto che
permetterà di fornire ai pensio-
nati interessati tutte le informa-
zioni relative ai debiti accertati.
La trattenuta operata sarà pari ad
un quinto dell’importo comples-
sivo della pensione, comprensi-
vo anche dell’indennità integra-
tiva speciale se corrisposta come
emolumento a sé stante, al netto
delle ritenute Irpef e con un re-
cupero in un massimo di 60 rate
(art. 2 del Dpr 180/1950 e art. 3 del
Dpr 1544/1955).
Nei casi in cui la rateizzazio-
ne massima non sia ancora suf-
ficiente ad estinguere totalmen-
te il debito accertato, la sede do-
vrà convocare il pensionato per
definire le modalità per il recu-
pero del residuo debito.
L’Inpdap coglie l’occasione per
sottolineare che, in sede di recupe-
ro del debito, le somme indebi-
tamente corrisposte sono state
considerate al lordo dell’Irpef
a suo tempo trattenuta e versa-
ta dall’Inpdap in qualità di so-
stituto di imposta e concorre-
ranno a ridurre l’imponibile.
Le sedi provinciali e territoria-
li dovranno, dunque, fornire delu-
cidazioni agli amministrati, non-
ché provvedere immediatamen-
te all’eventuale regolarizzazione
dei relativi trattamenti pensioni-
stici, sulla base della documen-
tazione presentata direttamente
dagli interessati quando risulti
difforme dai dati riportati nel pro-
spetto erogazione delle pensioni.
Aldo Forte
Brutte notizie per molti pen-
sionati Inpdap, in quanto
l’Istituto di previdenza dei dipen-
denti pubblici, con il nuovo anno,
comincerà ad effettuare sulle pen-
sioni le trattenute derivanti da pre-
stazioni percepite indebitamente.
È il risultato dell’operazione
Red 2007, relativa ai redditi perce-
piti nell’anno 2006, volta ad ac-
certare l’esistenza del diritto alle
prestazioni pensionistiche legate
ai redditi. In seguito ad accerta-
menti, sono stati riscontrati pa-
gamenti per prestazioni pen-
sionistiche indebite, a carico sia
di chi riceve l’assegno per il nu-
cleo familiare sia la pensione
di reversibilità assoggettata ai li-
miti di cumulabilità.
A questo proposito, con una no-
ta operativa dell’Istituto, sono sta-
te illustrate le modalità di recupe-
ro degli indebiti pensionistici ri-
guardanti la verifica in esame,
quelli relativi all’anno 2004, ac-
certati in sede di verifica Red 2006
ma non ancora recuperati, per mo-
tivi tecnici, riferiti ai trattamenti
pensionistici ai superstiti nonché
quelli derivanti dalla verifica in-
terna effettuata dall’Inpdap.
ASSEGNO PER IL NUCLEOPer quanto riguarda gli assegni
al nucleo familiare (Anf), l’istitu-
to ha rideterminato gli importi
spettanti per il periodo dal 1° lu-
glio 2007 al 31 ottobre 2008, sia
sulla base dei redditi accertati re-
lativi all’anno 2006 (operazione
Red 2007) sia in considerazione
delle nuove disposizioni legislati-
ve intervenute nell’arco tempora-
le interessato, ossia le leggi
296/2006 e 244/2007 e i decreti
interministeriali del 7 marzo 2007
e del 25 marzo 2008).
In modo analitico questi decre-
ti interministeriali, a decorrere ri-
spettivamente dal 1° gennaio 2007
e dal 1° gennaio 2008, hanno ri-
visto i livelli di reddito e gli im-
porti degli assegni per il nucleo
familiare (in caso di presenza di
un componente inabile o per nu-
clei orfanili), prevedendo l’aggior-
namento degli incrementi (nei ca-
si in cui i componenti del nucleo
siano superiori a sette) e hanno in-
trodotto una maggiorazione del
10% degli importi dell’assegno (in
presenza di nuclei orfanili nonché
per nuclei senza figli con compo-
nenti inabili).
1/5dell’importo totaleÈ la decurtazioneapplicata allapensione, che puòincludere l’indennitàintegrativa speciale
LA TRATTENUTA SULLA PENSIONE INTEGRATIVA
NOTES24
GENNAIO 2009
Sono una pensionata di vecchiaia dal dicembre 2005. Nel 2001 ho
sottoscritto con un’assicurazione unapensione integrativa con scadenza minima5 anni. Ad aprile 2007 ho chiesto ilriscatto totale avendo raggiunto i requisitiprevisti dalla legge, che mi è statoliquidato con una trattenuta del 28%circa, che mi è sembrataeccessiva. Alla mia richiestacirca l’importo dellatrattenuta, l’assicurazionemi ha comunicato che ipremi sono stati versatitutti prima del 2007 e quindinon ho diritto alla ritenuta del 15% cheviene adottata solo sulle prestazioni deipremi versati dopo quella data. Quanto miè stato comunicato, e quindi liquidato, ècorretto?
A. D., Torino
� Per quanto concerne la parte diprestazioni riferibile ai contributidedotti fino al 31/12/2006 la norma prevede che la parteimponibile della prestazionepensionistica erogata in forma dicapitale sia assoggettata a tassazioneseparata.La parte imponibile della prestazione incapitale è divisa per il numero deglianni o frazione di anno di effettivacontribuzione al PIP ed è moltiplicataper dodici, al fine di individuare il“reddito di riferimento”, sul quale ècalcolata l’aliquota media di tassazione.Detta aliquota è quindi applicata allaparte imponibile del capitaledeterminandosi in tal modo latassazione sulle somme erogate dallaCompagnia. Ciò posto risulta difficileaffermare che il 28% applicato siacorretto o meno, poiché dovremmopoter calcolare il reddito di riferimentoper poter definire l’aliquota media di
tassazione.Per quanto riguarda la ritenuta del15% l’affermazione della Compagnia ècorretta poiché la trattenuta a titolo diimposta è applicata alla quota parte
delle prestazioni,delle anticipazionie dei riscattiriferibile aicontributi dedottidal 1° gennaio2007.
LA BANCA NON CONOSCEI BOT TRIMESTRALI?Ho 68 anni e ho risparmiato per lavecchiaia, ma ora sono preoccupata perquesta crisi delle banche. Lunedì scorso ilCredito cooperativo mi ha rinnovato unBOT, dicendomi che è l’unico titolo sicuro.È vero? Io lo volevo trimestrale el’impiegata mi ha detto che non erapossibile, così me ne ha fatto unoannuale. Prima mi aveva detto chel’interesse era del 2,80%, ma sul librettomi ha scritto che era circa il 2%. Comemai? I risparmi che ho alle Poste sonosicuri? Quali sono i titoli che, se la bancafallisce, lo Stato rimborsa?
L.C., Predappio
� Per quanto riguarda la vicenda deiBOT non si può che stigmatizzare ilcomportamento della banca, che hamentito sull’impossibilità disottoscrivere titoli trimestrali. Sulrendimento effettivo, invece, non sipuò dire nulla perché, finché non sisvolge l’asta, ci sono solo previsioninon impegnative. Per quanto riguardai risparmi depositati alla Posta o inbanca, sono assolutamente tranquilli.I libretti postali da sempre sonogarantiti dallo Stato, quelli presso lebanche sono coperti da garanzia
statale a seguito dei recentiprovvedimenti anti-crisi. Leobbligazioni bancarie sonoindirettamente coperte da garanziastatale per tre anni; ma in linea dimassima sono meglio i titoli di Stato,per vivere sicuramente tranquilli(anche rinunciando magari a mezzopunto percentuale d’interesse).
L’ORFANA DI GUERRAHA DIRITTO ALL’AUMENTOMia moglie (orfana di guerra) percepiscedal momento dell’andata in pensioneun’indennità di 30.000 Lire mensiliriservata agli orfani di guerra in virtùdell’applicazione dell’art 6 lg 140/85 (oggisono 15,49 Euro). Allego lo stralcio dellanotizia dalla quale risulta, in applicazionedi sentenze della Corte di Cassazione, chequesta indennità è ora di 34,69 euro eche si possono chiedere l’aggiornamentoe gli arretrati. Mia moglie è in pensionedal 1/1/2000.
R. M., Teramo
� Anche i pensionati dell’INPSappartenenti alle categorie di cui allalegge 336/70 beneficiari dell’aumentodi lire 30.000 concesse dell’articolo 6della legge 140/85 se cessati dallavoro dopo il 1 gennaio 1985,possono chiedere la rivalutazione didetto assegno mediante l’aumento ditutti gli indici di perequazioneautomatica intervenuti dal 1 gennaio1985 alla data di collocamento inpensione. Il beneficio riguarda anchele pensioni di reversibilità. In altreparole, secondo la sentenza dellaCorte di Cassazione, gli orfani diguerra, sfollati etc... che vanno inpensione oggi devono ricevere lamaggiorazione a 34,69 euro al mesedai 15,49, e i già pensionati arretratifino a un massimo di 10 anni.
Sportello aperto