UNA SENTENZA CHE CONFONDE LE IDEE LE ERBE ...famiglie potranno risparmiare dai 2.800 ai 3.000 euro....

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C’è una sentenza della Corte di Cassazione (n. 1597/1993) che invece di chiarire confonde le idee. Di che si tratta? Nel mirino questa volta sono finite le erboristerie. La Corte ha interpretato in senso restrittivo il Decreto legislativo n. 178/1991, stabilendo il divieto non solo della pubblicità e dell’etichettatura di erbe, diretta a vantare una qualsiasi proprietà curativa o profilattica, ma perfino della presentazione da parte dell’erborista o del farmacista come prodotti validi per una qualsiasi azione medicamentosa. Il citato decreto prevede sanzioni terribili che arrivano fino all’arresto. Una follia. Alla base di tutto c’è l’idea che i prodotti di erboristeria non sono medicinali e, pertanto, nel venderli, l’erborista o il farmacista devono stare praticamente zitti e togliere dalla vetrina annunci come “contro la tosse”, “nei casi di stipsi”, “per la cura dell’artrosi” e via elencando. In verità, non mancano le truffe e la pubblicità ingannevole nel proporre erbe vendute a caro prezzo. Ci vorrebbe una legge semplice e chiara, a tutela della salute e dei consumatori. Le erboristerie sono ancora orfane di legge, nonostante le varie proposte presentate negli ultimi 30 anni, che sono cadute regolarmente nel dimenticatoio. Qualcuno non ci crederà, ma per ora la situazione normativa è ferma a una legge del 1931, che prevede un diploma di erborista (non universitario) per chi intende raccogliere, coltivare e preparare (non vendere) le piante medicinali, dette “officinali”; la vendita al pubblico è invece riservata ai farmacisti, ma il fatto è che non esiste un elenco legislativo delle sole piante medicinali. C’è un regio decreto del 1932 che elenca e mischia 57 tipi di piante da considerarsi “medicinali, aromatiche e da profumo”, mentre l’Informatore Farmaceutico contiene un elenco di circa 250 piante considerate “medicinali”, ma ovviamente non è un elenco normativo. In questa confusione le erboristerie vendono anche piante medicinali, di cui però non possono vantare proprietà terapeutiche, tranne specifica autorizzazione. NOTES 1 GENNAIO 2009 LE ERBE FANNO BENE MA NON LO SI PUÒ DIRE CONTRO LA CRISI Dal bonus alla card, un aiuto alle famiglie 2 Il tram si detrae 3 E per l’abitazione ecco i piani regionali 6 IMMOBILI Questioni di casa 9 Mutui, che cosa fare per spendere meno 10 IMMIGRAZIONE Novità per le badanti 13 ASSICURAZIONI Internet o telefono: sconti sulla Rc auto 14 DIRITTI Quello che spetta a chi vive insieme 16 SERVIZI Terza età on line 18 ACQUISTI Affari all’asta 20 PREVIDENZA L’Inpdap controlla tutte le pensioni 22 Sportello aperto 24 di GIUSEPPE ALTAMORE UNA SENTENZA CHE CONFONDE LE IDEE All’interno A CURA DI 2C EDIZIONI

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C’è una sentenza della Corte di Cassazione (n. 1597/1993) che invece dichiarire confonde le idee. Di che si tratta? Nel mirino questa volta sono finite leerboristerie. La Corte ha interpretato in senso restrittivo il Decreto legislativo n. 178/1991, stabilendo il divieto non solo della pubblicità e dell’etichettatura dierbe, diretta a vantare una qualsiasi proprietà curativa o profilattica, ma perfinodella presentazione da parte dell’erborista o del farmacista come prodotti validiper una qualsiasi azione medicamentosa. Il citato decreto prevede sanzioniterribili che arrivano fino all’arresto. Una follia. Alla base di tutto c’è l’idea che iprodotti di erboristeria non sono medicinali e, pertanto, nel venderli, l’erborista oil farmacista devono stare praticamente zitti e togliere dalla vetrina annunci come“contro la tosse”, “nei casi di stipsi”, “per la cura dell’artrosi” e via elencando.In verità, non mancano le truffe e la pubblicità ingannevole nel proporre erbevendute a caro prezzo. Ci vorrebbe una legge semplice e chiara, a tutela dellasalute e dei consumatori.Le erboristerie sono ancora orfane di legge, nonostante le varie propostepresentate negli ultimi 30 anni, che sono cadute regolarmente nel dimenticatoio.Qualcuno non ci crederà, ma per ora la situazione normativa è ferma a una leggedel 1931, che prevede un diploma di erborista (non universitario) per chi intenderaccogliere, coltivare e preparare (non vendere) le piante medicinali, dette“officinali”; la vendita al pubblico è invece riservata ai farmacisti, ma il fatto èche non esiste un elenco legislativo delle sole piante medicinali. C’è un regiodecreto del 1932 che elenca e mischia 57 tipi di piante da considerarsi“medicinali, aromatiche e da profumo”, mentrel’Informatore Farmaceutico contiene unelenco di circa 250 piante considerate“medicinali”, ma ovviamente non è unelenco normativo. In questa confusione leerboristerie vendono anche piantemedicinali, di cui però non possono vantareproprietà terapeutiche, tranne specificaautorizzazione.

NOTES1

GENNAIO 2009

LE ERBE FANNO BENEMA NON LO SI PUÒ DIRE

CONTRO LA CRISI

Dal bonus alla card,

un aiuto alle famiglie 2

Il tram si detrae 3

E per l’abitazione

ecco i piani regionali 6

IMMOBILI

Questioni di casa 9

Mutui, che cosa fare

per spendere meno 10

IMMIGRAZIONE

Novità per le badanti 13

ASSICURAZIONI

Internet o telefono:

sconti sulla Rc auto 14

DIRITTI

Quello che spetta

a chi vive insieme 16

SERVIZI

Terza età on line 18

ACQUISTI

Affari all’asta 20

PREVIDENZA

L’Inpdap controlla

tutte le pensioni 22

Sportello aperto 24

di GIUSEPPE ALTAMORE

UNA SENTENZA CHE CONFONDE LE IDEE

All’interno

A CURA DI 2C EDIZIONI

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NOTES3

GENNAIO 2009NOTES

2

GENNAIO 2009

Il supporto per i nuclei familiari e

i pensionati a bassoreddito va da 200

a 1.000 euro

� Arrivano 450 euro ai nuclei fa-

miliari di tre persone, con reddi-

to complessivo familiare sempre

non superiore a 17.000 euro.

� Cinquecento euro, invece, so-

no destinati al nucleo familiare

di quattro componenti, con un

reddito complessivo familiare di

20.000 euro.

� Spettano 600 euro al nucleo fa-

miliare di cinque componenti,

con reddito complessivo familia-

re di 20.000 euro.

� Mille euro vanno alle fami-

glie formate da più di cinque

persone, con reddito che sia su-

periore a 20.000 euro fino a un

massimo di 22.000 euro. E an-

cora mille euro è l’importo del

bonus che andrà al nucleo fami-

liare con componenti portatori di

handicap con reddito complessi-

vo familiare fino a 35.000 euro.

I destinatari. Il bonus è rivolto a

lavoratori e pensionati a basso

reddito e, in particolare, fino a

22.000 euro per le famiglie nu-

merose e fino a 35.000 euro solo

se c’è un disabile. Sono rigorosa-

mente esclusi i titolari di par-

tita Iva. Pertanto non si avrà

diritto al bonus anche per una

piccola attività d’impresa, ar-

te o professione e lo stesso può

dirsi per i titolari di reddito d’im-

presa o di lavoro autonomo che

deriva da partecipazione in so-

cietà di persone, commerciali o

artigianali, in studi associati fra

professionisti e in società di ca-

pitali. Infine, se si dispone di un

reddito fondiario, non dovrà supe-

rare la quota dei 2.500 euro.

L’erogazione. Il beneficio viene

erogato dai sostituti d’imposta

presso i quali si presta l’attività

lavorativa o si è titolari di tratta-

mento pensionistico sulla base di

un’istanza nella quale si autocer-

tificano i requisiti di legge. Il bo-

nus è attribuito a un solo compo-

nente il nucleo, non costituisce

reddito ai fini fiscali o della cor-

responsione di prestazioni previ-

denziali e assistenziali, compresa

la “Social card”. L’importo è re-

cuperato dai sostituti d’imposta

tramite compensazione. Per l’ero-

gazione del beneficio è stato co-

stituito un fondo di 2,4 miliardi

di euro.

Come si ottiene il bonus. Non è il ri-

sultato di un meccanismo auto-

FINANZIARIA E DECRETO LEGGE

Sono numerose le novità conte-

nute nel pacchetto “Anti-cri-

si” (decreto legge 185/2008 en-

trato in vigore lo scorso 29 no-

vembre) e nella legge Finanzia-

ria, varate dal governo Berlusco-

ni per dare una mano a molte fa-

miglie italiane in difficoltà a far

quadrare il bilancio all’indomani

della crisi che ha investito anche il

nostro Paese. Misure a cui va ag-

giunta, sempre a vantaggio di pen-

sionati e nuclei familiari a basso

reddito, anche la “Social Card”.

Vediamo nel dettaglio queste mi-

sure.

IL CONTRIBUTO STRAORDINARIOPer il 2009 è in arrivo un bo-

nus, cioè un contributo “stra-

ordinario” che spetterà in base

alla fascia di reddito (comples-

sivo familiare annuo) e al nume-

ro di componenti del nucleo fa-

miliare. Ad avere diritto al bo-

nus per lavoratori, pensionati e

non autosufficienti – che riguar-

derà poco meno di 8 milioni di

soggetti – sono i nuclei di lavora-

tori dipendenti con figli a carico e

i pensionati con un reddito annuo

fino a 22.000 euro, mentre per le fa-

miglie con persone disabili il tet-

to sale a quota 35.000 euro. Il bo-

nus verrà erogato dai sostituti

d’imposta a gennaio-febbraio

2009, attraverso una forma di

detassazione in busta paga o

nella pensione ed è cumulabile

con la Social Card.

Gli importi. Il contributo va da 200

a mille euro. In particolare:

� Riceveranno 200 euro i pensio-

nati, unici componenti del nucleo

familiare, che presentino un red-

dito complessivo non superiore a

15.000 euro.

� Spettano, invece, 300 euro al

nucleo familiare con due compo-

nenti, qualora il reddito comples-

sivo familiare non sia superiore

a 17.000 euro.

Una guida su tutte le novità “anti-crisi” per le famiglie SONO NUMEROSE LE MISURE INTRODOTTE DAL GOVERNO PER SOSTENERE LE PERSONE A BASSO REDDITO: DAL BONUS ALLA “SOCIAL CARD”

matico e quindi va richiesto dal-

l’interessato. La domanda va pre-

sentata entro il 31 gennaio 2009

(ma se si fa riferimento al reddi-

to del 2008 il termine sarà il 31

marzo 2009) utilizzando il mo-

dello approvato con provvedi-

BOLLETTE, SI POTRANNO RISPARMIARE ANCHE 400 EUROBlocco delle tariffe. Fino al

31 dicembre 2009 è sospesa

l’efficacia delle norme che

autorizzano o obbligano

organi di Stato a emanare atti

per adeguare diritti, contributi

e tariffe a carico di persone

fisiche e giuridiche

in relazione al tasso di

inflazione o altri meccanismi

automatici, ad eccezione dei

provvedimenti per il recupero

dei soli maggiori oneri

effettivamente sostenuti e per

le tariffe del servizio idrico.

Energia e gas naturale.

L’Autorità per l’energia

elettrica e il gas effettuerà un

particolare monitoraggio

sull’andamento dei prezzi nel

mercato interno di energia e

gas naturale, con riguardo

alla diminuzione del prezzo

dei prodotti petroliferi: entro

il 28 febbraio 2009 l’Authority

formulerà ai ministri

competenti le proposte per

fare sì che le famiglie possano

fruire dei vantaggi derivanti

dal ribasso.

Il ministro per le Attività

Produttive, Claudio Scajola,

ha stimato che nel 2009,

grazie al calo dei prezzi di

benzina, gas ed energia, le

famiglie potranno risparmiare

dai 2.800 ai 3.000 euro.

Secondo Nomisma Energia, in

realtà, il risparmio per la

famiglia media, carburanti

compresi, dovrebbe aggirarsi

attorno ai 400 euro.

Tariffe agevolate del gas. A

decorrere dal 1° gennaio

2009 le famiglie più

svantaggiate che hanno

diritto all’applicazione di

tariffe agevolate per la

fornitura di energia avranno

diritto anche alla

compensazione della spesa

per la fornitura di gas

naturale. A questa

compensazione hanno diritto

anche le famiglie con almeno

4 figli a carico con Isee non

superiore a 20.000 euro.

La compensazione è

riconosciuta con una formula

differenziata in base alla zona

climatica e parametrata al

numero dei componenti della

famiglia, in modo da determinare

una riduzione della spesa di circa

il 15 per cento.

Il beneficio non è automatico ma

si deve presentare la relativa

istanza al Comune di residenza.

Sospensione di 6 mesi per

le tariffe autostradali.

Fino al 30 aprile 2009 saranno

bloccati gli incrementi delle

tariffe autostradali: saranno

dunque applicati solo a decorrere

dal 1° maggio 2009.

PER IL LAVORO AUTONOMO

Tre le principali novità previste dalla Finanziaria e

dal pacchetto “anti-crisi” per i lavoratori autonomi e

le piccole imprese.

Per i liberi professionisti il pacchetto prevede che da

quest’anno l’Iva si dovrà pagare solo dopo aver

riscosso la fattura e non più invece al momento

dell’emissione della fattura: una novità che aspetta

ora il via libera dall’Unione europea. Anche gli studi

di settore saranno revisionati in base ai nuovi

parametri che tengono conto degli effetti della crisi

economica e dei mercati: verrà fatta un’integrazione

in base alle segnalazioni degli Osservatori regionali.

Il pacchetto prevede anche più incentivi alla

produzione attraverso la detassazione dei premi:

le misure sperimentali per l’incremento della

produttività del lavoro sono state prorogate fino al

31 dicembre 2009. Queste misure, limitate al settore

privato e ai titolari di reddito di lavoro dipendente,

prevedono un limite di importo non superiore ai 6.000

euro lordi e ne possono beneficiare i dipendenti che

nel 2008 hanno avuto un reddito inferiore ai 35.000

euro. Dal 1° gennaio sono stati anche aboliti i limiti

di cumulo tra pensione e redditi di lavoro: infatti, la

Finanziaria prevede che le pensioni dirette si possono

sommare totalmente ai redditi sia da lavoro autonomo

che dipendente, anche nel caso di pensioni anticipate.

Questa possibilità è riconosciuta a chi ha maturato 40

anni di contributi o nel caso di pensioni di vecchiaia

per uomini sopra i 65 anni o donne sopra i 60.

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Per fare gli acquisti da dicembre c’è la “So-

cial Card”. Si tratta di una “Carta Acqui-

sti” per fornire alle fasce più basse «un sup-

porto assolutamente anonimo e alternativo

rispetto alla distribuzione fisica di denaro».

CHE COS’È E COME FUNZIONA

Si tratta di una carta di pagamento elet-

tronico di plastica di colore blu, munita di

una banda magnetica come il bancomat. A

differenza, però, delle carte in circolazione è

anonima, cioè può essere utilizzata anche da

persone diverse dal suo titolare. È una carta

prepagata, cioè le spese, invece «che essere

addebitate al titolare della Carta, sono ad-

debitate e saldate direttamente dallo Stato».

QUANTO VALE

Viene ricaricata di 80 euro a bimestre. Nel

caso la domanda sia stata presentata già

entro il 31 dicembre 2008, la carta dovrà

essere stata caricata con l’arretrato di tre

mesi e finanziata con 40 euro mensili,

quindi 120 per gli ultimi tre mesi del 2008.

QUALI SPESE COPRE

Consente di acquistare generi alimentari in

tutti i negozi convenzionati e accedere alla

tariffa sociale dell’Enel per l’energia elet-

trica, ma il suo utilizzo sarà esteso. Che gli

accordi con le organizzazioni degli esercen-

ti si diffonderanno, questo “bancomat” po-

trà essere utilizzato per l’acquisto di altri

beni a prezzi scontati.

LO SCONTO APPLICATO

I negozi convenzionati applicano sulla spe-

sa effettuata con la Card uno sconto in una

misura per ora fissata al 5%, ma il Gover-

no spera di poterlo aumentare ancora.

CHI PUÒ RICHIEDERLA

Sono due le tipologie di destinatari: gli an-

ziani e le famiglie con bambini piccoli. Per

quanto riguarda gli anziani, cittadini e resi-

denti italiani, vengono distinte due fasce di

età: per gli ultrasessantacinquenni, tra i 65-

69 anni, i redditi o la pensione non devono

superare i 6.000 euro l’anno; mentre per gli

over70, il tetto è fissato a 8.000 euro.

Inoltre, hanno diritto alla card le famiglie

con figli da 0 a 3 anni, con un indicatore Isee

di 6.000 euro. Per il calcolo del reddito, infat-

ti, si fa riferimento all’Indicatore di situazio-

ne economica equivalente, cioè la versione

rivista del vecchio “redditometro” già utiliz-

zato per l’accesso ai servizi sociali.

GLI ALTRI REQUISITI NECESSARI

Per poter ottenere la social card bisogna,

però, presentare ulteriori requisiti: si deve al

CON LA SOCIAL CARD, UNA “RICARICA” DA 80 EURO A BIMESTRE

NOTES4

GENNAIO 2009

mento del direttore dell’Agen-

zia delle entrate. Nella domanda,

il richiedente “autocertifica” una

serie di elementi:

a) il coniuge non a carico e il suo

codice fiscale;

b) i figli, gli altri familiari a cari-

co, la relazione di parentela e il

loro codice fiscale;

c) il fatto che il reddito comples-

sivo familiare rientra nei limiti ri-

chiesti dal decreto e il periodo

d’imposta – 2007 o 2008 – in cui

è stato realizzato il reddito.

A norma del Dpr 445/2000, ri-

chiamato nel decreto, l’autocer-

tificazione può essere fatta alle-

gando alla richiesta la fotocopia

sottoscritta di un documento

d’identità. La domanda può es-

sere effettuata anche mediante

altri soggetti: in primis, tramite

dottori commercialisti, ragionie-

ri, periti commerciali e consulen-

ti del lavoro; associazioni sinda-

cali di categoria tra imprendito-

ri; centri di assistenza fiscale

(Caf) per le imprese e per i lavo-

ratori dipendenti e pensionati ecc.

Il periodo in cui considerare il reddi-to. Il Dl dà la possibilità di sce-

gliere fra due alternative: se far

riferimento al reddito ottenuto nel

2007 o a quello del 2008. In base

alla scelta, cambiano i termini di

presentazione della domanda e di

erogazione del bonus.

Chi fa parte del “nucleo”. Ai fini

del calcolo del reddito, si conside-

rano componenti del nucleo fa-

miliare: chi richiede il bonus, il

coniuge (che può anche non es-

sere a carico del richiedente, ma

non deve essere legalmente ed ef-

fettivamente separato), i figli e

gli altri familiari a carico, così

NOTES5

GENNAIO 2009

L’ABBONAMENTO AI MEZZI PUBBLICI SI DETRAE

Si potrà ancora far valere la detrazione

Irpef per l’abbonamento ai mezzi

pubblici. È stata, infatti, confermata

fino al 31 dicembre 2009 la possibilità

di detrarre il 19% delle spese

documentate (per un tetto massimo di

250 euro) sostenute per l’acquisto di

abbonamenti ai servizi di trasporto

pubblico locale. Il beneficio spetta

anche se la spesa è sostenuta per i

familiari a carico, sempre entro lo

stesso limite. La detrazione Irpef

massima è pertanto di 47,5 euro.

UN AIUTO ANCHE PER ANDARE IN VACANZALe famiglie disagiate potranno anche ri-

cevere un aiuto economico per andare in

vacanza. Anche in questo caso il contri-

buto statale verrà erogato in proporzio-

ne al reddito e al numero dei componen-

ti del nucleo familiare. In particolare:

per il single il bonus sarà, per un tetto di

spesa non superiore a 500 euro, del 45,

30 e 20% per redditi che non superino

rispettivamente i 10, 15 e 20.000 euro

l’anno. In caso di famiglie costituite da

due pesone, il contributo avrà identiche

proporzioni, ma per redditi fino a 25.000

euro e per un tetto massimo di spesa di

785 euro. Se invece si tratta di famiglie

composte da tre unità il bonus, per red-

diti non superiori a 30.000 euro l’anno,

sarà calcolato su un totale di spesa di

1.020 euro. Per le famiglie composte in-

fine da quattro o più unità e con reddito

complessivo fino a 35.000 euro il contri-

buto potrà incidere, sempre nelle stesse

proporzioni, su un tetto massimo di spe-

sa di 1.230 euro.

PRESTITI AGEVOLATI PER I NUOVI NATI

È stato istituito un Fondo di credito per i

nuovi nati presso la Presidenza del

Consiglio dei ministri con una dotazione di

25 milioni di euro per ogni anno dal 2009

al 2011. L’obiettivo è di favorire l’accesso

a prestiti a tasso particolarmente agevolato,

da parte delle famiglie con un figlio nato o

adottato per sostenere le spese dei primi

anni di vita: il fondo ha lo scopo di

rilasciare garanzie dirette, anche fideiussorie,

alle banche e agli intermediari finanziari.

Il prestito potrà essere chiesto da tutte le

famiglie con nuovi nati nel 2009

e negli anni successivi. Si ipotizza un tasso

di prestito del 4% per la durata di 5 anni.

PROROGATA LA DETRAZIONE D’IMPOSTA SULLE SPESE PER GLI ASILI NIDOProroga della detrazione Irpef, nella misura

del 19%, sulle spese documentate sostenute

dai genitori per il pagamento delle rette per

gli asili nido, per un importo non superiore

a 632 euro annui per ogni figlio che vada

all’asilo. La proroga ruguarda le spese

sostenute a partire dal 2008. La detrazione

massima è quindi di 120,08 euro a figlio.

come indicati all’articolo 12 del Te-

sto unico delle imposte sui red-

diti (il Tuir, Dpr 917/1986).

Per calcolare il reddito complessi-vo familiare. È uguale alla som-

ma dei redditi complessivi ot-

tenuti dai componenti del nu-

cleo, calcolati secondo quanto

previsto dal Tuir (art.8).

L’iter per la domanda. Se viene fat-

ta richiesta sulla base del reddi-

to ottenuto nel 2007, la do-

manda va presentata entro il

31 gennaio 2009 ai sostituti

massimo possedere una sola casa, un’auto

(al massimo si sale a due nel caso di una fa-

miglia con figli minori) ed essere titolari di una

sola utenza elettrica (una domestica e una

non domestica per le famiglie con figli) o del

gas (due per le famiglie). Inoltre, l’ultimo li-

mite riguarda i risparmi: non si devono ave-

re più di 15.000 euro in Banca o alle Poste (da

soli o insieme al coniuge).

COSA FARE PER OTTENERLA

La platea di beneficiari in totale è stata

stimata in circa 1,3 milioni di persone. A

questo proposito già prima della fine del

2008 sono state spedite circa 800.000 let-

tere. L’operazione è gestita da Poste Italia-

ne a cui ci si deve rivolgere per presentare

il modello Isee (cioè la propria situazione

economica) compilato. In particolare, chi

ha ricevuto a casa la lettera può presentar-

si in uno degli uffici postali abilitati, por-

tando con sé: il modulo di richiesta (dispo-

nibile in Internet e presso gli uffici postali)

compilato in ogni sua parte con i relativi

allegati, tra cui l’attestazione Isee (rivol-

gendosi a Inps, patronati, Caf ed enti di vo-

lontariato); l’originale e una fotocopia del

documento di identità. In linea di massima

le Poste dovrebbero consegnare subito una

“Card”. Se ciò non fosse possibile la card po-

trebbe essere spedita a casa nei giorni suc-

cessivi. Salvo un esito negativo sui dati atte-

stati nei moduli, la carta sarà utilizzabile

già dal secondo giorno lavorativo succes-

sivo alla consegna.

COME VIENE FINANZIATA

Il governo, stimando 1,3 milioni i benefi-

ciari ha considerato una spesa a regime di

450 milioni di euro l’anno. Per ora sono sta-

te evidenziate risorse per 1.070 milioni di

euro: 170 tramite la Robin Hood Tax (la

nuova tassa che consiste in un prelievo, una

tantum, sugli utili che i petrolieri, le banche

e le assicurazioni hanno guadagnato dal-

l’aumento del costo del petrolio riferito al-

le scorte petrolifere), a cui sono stati ag-

giunti 250 milioni di donazioni Eni-Enel per

il 2008; poi 650 milioni previsti da altri due

provvedimenti per il 2009.

POSSIBILITÀ DI CUMULO

Il Governo ha chiarito che lo stesso cit-

tadino può richiedere la Social Card e il bo-

nus famiglia (per cui si veda nelle pagine

precedenti). Questo è una tantum (cioè può

essere erogato una volta sola) e può varia-

re da 200 fino a mille euro a seconda del

reddito e dei componenti del nucleo.

Chiara Conti

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NOTES6

GENNAIO 2009

Un Piano casa nazionale era

richiesto da tempo dalle Re-

gioni e con la Finanziaria 2009 è

stato varato un provvedimento.

L’emergenza abitativa si sta ag-

gravando con la crisi economi-

ca che ha portato molte famiglie a

rientrare nei parametri per aver

diritto ad alloggi a canone agevo-

lato o a una casa di edilizia popo-

lare. Le risorse finanziarie degli

enti locali, allo stesso tempo, non

sembrano in grado di sostenere

una domanda così alta e molte

Regioni hanno studiato pac-

chetti di intervento che si avval-

gono in gran parte della parteci-

pazione dei privati. Il Piano casa

del Governo ha lo scopo di ga-

rantire su tutto il territorio nazio-

nale i livelli minimi essenziali

per far fronte al fabbisogno abi-

tativo: le diverse politiche regio-

nali, infatti, hanno portato fino ad

oggi ad una forte disparità di ser-

vizio. Non potendo garantire con-

tributi diretti ai nuclei familiari,

la Finanziaria mira soprattutto a

incrementare il patrimonio immo-

biliare attraverso l’offerta di allog-

gi di edilizia residenziale, con un

occhio di riguardo all’impatto am-

bientale: le costruzioni devono es-

sere realizzate nel rispetto dei cri-

teri di efficienza energetica, di ri-

duzione delle emissioni inquinan-

ti e con l’uso di materiali eco-com-

patibili.

LE CONDIZIONIIn genere a beneficiare delle po-

litiche abitative sono soprattutto

le coppie sposate, le famiglie di

recente formazione e con parame-

tri Isee molto bassi. La legge Fi-

nanziaria ha apportato delle

novità, rivolgendo i propri in-

terventi anche agli anziani in

condizioni socio-economiche

svantaggiate, ai single e alle cop-

pie conviventi, agli studenti fuori

sede, agli immigrati (purché resi-

denti in Italia da almeno dieci an-

ni o da almeno cinque nella stessa

IN FINANZIARIA STABILITE LE LINEE GUIDA, MA LE FORME DI SUPPORTO SONO FISSATE DALLE REGIONI

Un “Piano casa” anche per studenti e anzianiPOLITICHE ANTI-CRISI

d’imposta, cioè al datore di lavo-

ro privato o pubblico del richie-

dente o l’ente previdenziale che

versa la pensione. In tutti i casi

in cui il beneficio non è erogato

dai sostituti d’imposta, la richie-

sta può essere presentata al-

l’agenzia delle Entrate in via te-

lematica entro il 31 marzo 2009.

Se si fa richiesta sulla base del red-dito ottenuto nel 2008. La doman-

da va presentata entro il 31 mar-

zo 2009 ai sostituti d’imposta o

agli enti previdenziali. In tutti i

casi in cui il beneficio non è ero-

gato dai sostituti d’imposta, la

richiesta può essere presentata

per via telematica alle Entrate

entro il 30 giugno 2009; oppure

con la dichiarazione dei redditi

2008.

Da chi è erogato il bonus. Se la ri-

chiesta è stata presentata sulla

base del reddito ottenuto nel

2007, il bonus è versato ai lavo-

ratori dal sostituto d’imposta cui

è stata presentata la richiesta en-

tro il mese di febbraio 2009. Per

i pensionati, invece, il bonus è

versato dall’ente previdenziale

entro il mese di marzo 2009.

Se la richiesta è stata presentata

sulla base del reddito ottenuto

nel 2008, il bonus è versato ai la-

voratori dal sostituto d’imposta

cui è stata presentata la richiesta

(cioè dal datore di lavoro) entro

il mese di aprile 2009. Per i pen-

sionati il bonus è versato dall’en-

te previdenziale entro maggio

2009. In tutti i casi in cui il bene-

ficio non è erogato dai sostituti

d’imposta, la domanda viene

inoltrata all’agenzia delle Entra-

te ed è lo stesso richiedente ad

indicare le modalità con cui de-

sidera ricevere il bonus.

Chiara Conti

Si può scegliere fradue alternative: seriferirsi al reddito

conseguito nel2007 o nel 2008

””

LE INIZIATIVE REGIONALII contributi per l’acquisto e l’affitto nei piani 2009 degli enti locali

LE MODIFICHE AGLI INCENTIVI DEL 55%

Il Parlamento abolirà con un

emendamento la «retroattività»

della norma che ha apportato

modifiche al bonus fiscale del

55% sulle ristrutturazioni

finalizzate al risparmio

energetico (installazione di

pannelli solari, sostituzione di

caldaie ecc.). Pertanto la

“stretta” non si applicherà per

i lavori del 2008. Infatti, il Dl

185/2008 sottoponeva

all’obbligatorio assenso delle

Entrate la concessione del

bonus per gli anni dal 2008

al 2010, da richiedere con

comunicazione telematica

tramite procedure da chiarire.

Si prevedeva, cioè, il cosiddetto

“silenzio-rifiuto”, vale a dire se

entro 30 giorni dalla domanda

le Entrate non rispondono

positivamente, l’istanza si

considera rigettata.

Con l’emendamento, invece, il

nuovo meccanismo funzionerà

solo per il 2009 e il 2010.

NOTES7

GENNAIO 2009

ABRUZZO La Regione prevede contributi

per il recupero e la ristrutturazione di edifici,

oltre a incentivi per l’acquisto di nuove

costruzioni. Particolari contributi vengono

forniti a chi decide di acquistare in un Comune

sotto i 30.000 abitanti o nei piccoli centri

storici con meno di 2.000 abitanti. Vengono

offerte forme di mutuo agevolato a tasso fisso

o variabile grazie a una convenzione con le

banche.

BASILICATA Alle famiglie a basso reddito

vengono erogati contributi per l’acquisto della

prima casa fino a 24.789 euro.

CALABRIA La Regione aiuta le famiglie

con un reddito inferiore ai 36-38.000 euro

l’anno nell’acquisto della prima casa.

I contributi a fondo perduto vengono assegnati

fino ad esaurimento e in ordine rispetto alla

presentazione della domanda.

CAMPANIA È dedicata soprattutto alle

giovani coppie e alle famiglie minacciate da

sfratto l’iniziativa della Regione che prevede

mutui quindicinali senza interessi passivi – che

saranno onorati dalla Regione stessa – per

l’acquisto della prima casa. Aiuti anche per le

ristrutturazioni; da due anni, inoltre, esiste un

piano “emergenza casa” per la costruzione

di nuovi edifici destinati ad acquisto e affitto

a prezzi agevolati.

EMILIA ROMAGNA Continueranno

anche nel 2009 i contributi regionali per il

progetto “3.000 case per l’affitto” per la

costruzione di alloggi destinati alla locazione.

FRIULI La Regione si fa garante nella

stipulazione dei mutui per l’acquisto della

prima casa per aiutare i giovani precari.

Sostegno finanziario viene offerto anche per la

costruzione di immobili per locazione ad affitti

calmierati per le fasce di popolazione a basso

reddito per le quali sono previsti anche

contributi diretti.

LAZIO A Roma è stata annunciata la

costruzione di 30.000 alloggi popolari e altri

verranno realizzati nelle altre province: per

questo scopo sono stati stanziati 480 milioni di

euro. Alloggi a canone calmierato saranno

destinati con un apposito bando agli anziani in

difficoltà economica.

LIGURIA La Regione sostiene con

appositi contributi le imprese che costruiscono

abitazioni destinate, per almeno 25 anni, a

social housing o ad affitti calmierati .

LOMBARDIA Aiuti alle giovani coppie,

alle famiglie con più di tre figli e alle ragazze

madri: per loro un fondo per aiutarli

nell’acquisto della prima casa o per far fronte

alle spese per l’affitto. Contributi a fondo

perduto vengono garantiti alle famiglie a

basso reddito, mentre entro il 2012 saranno

costruiti nuovi alloggi destinati all’affitto.

MARCHE La Regione mette a disposizione

contributi a fondo perduto per l’acquisto e si

fa garante per le giovani coppie con lavoro

regione) e a chi è sottoposto a

sfratto. Il fondo, che a regime po-

trebbe raggiungere il miliardo di

euro, prevede la costruzione di

nuove abitazioni (il Governo ha

annunciato 100.000 nuovi allog-

gi entro il 2013 e la realizzazione

di misure di recupero del patrimo-

nio abitativo esistente, tenendo

conto dell’effettivo bisogno abita-

tivo delle diverse realtà territoria-

li. Dieci milioni di euro saranno

dedicati alle giovani coppie, con

priorità per quelle con figli mino-

ri o con un contratto di lavoro a

termine. Parte delle risorse sarà

destinato al recupero delle perife-

rie delle grandi città, riqualifican-

do aree a forte densità abitativa

che non hanno servizi adeguati.

Negli ultimi mesi uno dei mag-

giori problemi per chi ha acqui-

stato casa è stato far fronte alle ra-

te dei mutui, visto l’innalzamen-

to dei tassi. Dal 2009 gli istituti di

credito dovranno avere come rife-

rimento il tasso di sconto della Bce

Page 5: UNA SENTENZA CHE CONFONDE LE IDEE LE ERBE ...famiglie potranno risparmiare dai 2.800 ai 3.000 euro. Secondo Nomisma Energia, in realtà, il risparmio per la famiglia media, carburanti

NOTES8

GENNAIO 2009

e – per i mutui variabili – il tasso non

potrà superare il 4% (vedi servi-

zio a pag. 10)

Uno dei cardini della Finanzia-

ria per il capitolo casa è l’aliena-

zione degli alloggi di edilizia po-

polare: le Regioni entro fine me-

se dovranno semplificare le pro-

cedure per la vendita degli immo-

bili di proprietà degli Istituti per

le case popolari. L’intervento mi-

ra a riportare nelle casse degli en-

ti locali ulteriori fondi da reinve-

stire per la creazione di nuovi allog-

gi da destinare agli affitti calmiera-

ti o per la riqualificazione di quel-

li già esistenti.

LE FORME DI INTERVENTOI fondi statali saranno ripar-

titi tra le venti Regioni che, a

loro volta, stanno preparando i

propri interventi di politica abi-

tativa (vedi tabella a fianco). In

tutta Italia verranno stanziati fon-

di per i contributi per l’affitto: i

criteri per accedere agli stanzia-

menti possono variare a seconda

delle regioni e i bandi vengono

pubblicati ogni anno dai Comuni.

La soglia di reddito e la composi-

zione del nucleo sono i parametri

comuni a tutti i bandi (per cui si

consiglia di vedere il sito Internet

del proprio Comune), ma posso-

no essere considerate anche altre

condizioni: in Veneto, le famiglie

sotto sfratto per morosità possono

ricevere contributi per mettersi in

pari con i pagamenti, mentre in

Emilia Romagna alcuni alloggi

vengono affittati a prezzi calmiera-

ti ai lavoratori residenti fuori re-

gione, in particolare Forze arma-

te e dipendenti della Asl. In Moli-

se è stato introdotto un altro soste-

gno: per aiutare a far fronte alle

spese per l’allacciamento delle for-

niture di acqua, gas ed elettricità

sono stati stanziati 200.000 euro.

Eleonora Della Ratta

precario che richiedono un mutuo. Viene

incentivata la costruzione di abitazioni

destinate all’affitto calmierato attraverso

contributi per le imprese edili.

MOLISE La Regione aiuta all’acquisto

della casa solo le coppie che sono sposate da

meno di tre anni: il limite di reddito Isee è di

20.000 euro e il bando è rivolto sia a italiani

sia a stranieri purché residenti in Molise.

PIEMONTE Il piano casa è spalmato su

tre bienni e si concluderà nel 2012 con la

costruzione di 10.000 case. Per il 2009

saranno stanzati 111.000 euro che verranno

assegnati a Comuni, agenzie territoriali per la

casa (Atc), cooperative edilizie e imprese di

costruzioni per la realizzazione o il recupero di

alloggi per affitti calmierati. Per i giovani e gli

anziani a basso reddito sono previsti contributi

diretti per l’acquisto o la ristrutturazione della

prima casa.

PUGLIA La Regione favorisce la

regolarizzazione della posizione di chi occupa,

senza averne titolo, alloggi di edilizia

residenziale pubblica: sarà possibile pagare

il 30% della morosità complessiva

dilazionandola in rate se la cifra supera gli

8.000 euro, in modo da non avviare

procedimenti di sfratto nel caso di famiglie a

basso reddito.

SARDEGNA Per i nuclei familiari con

reddito inferiore ai 36.000 euro l’anno è messo

a disposizione un contributo a fondo perduto

per la costruzione o il recupero della prima

casa: è necessaria la residenza da almeno 5

anni in Sardegna e il non aver goduto di altri

aiuti pubblici. Per le giovani coppie con

reddito sotto i 36.000 euro è previsto

l’abbattimento dei tassi d’interesse per il

mutuo. A prescindere dal reddito viene

garantita una riduzione del 50% anche per

recupero e acquisto di abitazioni situate nei

Comuni con meno di 3.000 abitanti.

SICILIA Per la Regione sono stati stanziati

40milioni di euro per far fronte all’emergenza

abitativa: contributi vengono garantiti alle

imprese che costruiscono immobili destinati al

social housing.

TOSCANA Sono ben 11 gli interventi per le

politiche abitative, dai contributi per l’acquisto

della prima casa agli affitti calmierati. Per far

fronte all’emergenza abitativa, per il 2009 è

previsto un investimento di 400 milioni di euro,

ma anche diversi criteri per l’accesso ai

contributi. Per aumentare il numero di alloggi

è stato fatto un accordo con la Curia che ha

messo a diposizione i propri beni inutilizzati.

TRENTINO La Provincia di Bolzano offre

contributi a fondo perduto o mutui agevolati

senza interessi per l’acquisto, la costruzione o

la ristrutturazione della prima casa.

I criteri per l’assegnazione dei fondi sono

proporzionati al reddito e al numero di membri

del nucleo familiare. Questa possibilità è

riconosciuta anche ai single.

A Trento è stato attuato un piano straordinario

per l’edilizia abitativa sociale che prevede un

investimento di 817milioni di euro per la

realizzazione di nuovi alloggi.

UMBRIA Oltre al piano nazionale per gli

affitti in Umbria vi è un apposito progetto per

incentivare la locazione a prezzi calmierati:

è l’Ater che gestisce l’incontro tra domanda e

offerta, mettendo in contatto proprietari privati

con potenziali inquilini e pagando la differenza

tra il canone agevolato e il prezzo di mercato.

VAL D’AOSTA Giovani coppie e famiglie

a basso reddito hanno diritto a contributi per il

sostegno alla locazione. Ogni anno la Regione

integra i fondi nazionali con altri stanziamenti.

VENETO Per le giovani coppie nel corso

del 2009 sarà stanziato un fondo per garantire

un contributo in conto interessi fino a 25.000

euro per l’acquisto della prima casa o per

ridurre la rata del mutuo fino a 20.000. Già

stanziati 3milioni di euro per sostenere i nuclei

che hanno in corso lo sfratto o minaccia di

sfratto per morosità (fino a 10.000 euro). La

graduatoria degli aventi diritto è stilata in base

al merito: gli aiuti saranno prioritari per le

famiglie che hanno meno rate insolute.

I CONDOMINII E IL RISCALDAMENTO: DUE CASI ESEMPLARI

Il mio condominio è costituito da duepalazzine distanti circa 20 metri, con

unico locale caldaia nella palazzina A,connesso a teleriscaldamento vent'anni fa.In seguito l'amministratore ha provvedutoal riparto utilizzando la tabella millesimaliesistente. Ora i condomini di tale palazzinavorrebbero far installare un ulteriorecontacalorie per misurare quelle relativealla palazzina A (millesimi 600) e quellerelative alla B (millesimi 400), dalmomento che effettivamente vi èdispersione di calore nelle condutture checollegano la palazzina B. Peraltro icondomini della palazzina B sono contrari.Quali sono le maggioranze necessarie perl'opera? F. L., Varese

� Da quel che capiamo il complesso èorganizzato sotto la forma dicondominio e non di super-condominio.Pertanto per organizzarlo sotto la formadel supercondominio (checonsentirebbe senza ombra di dubbioun’operazione di questo genere),occorrerebbe ricorrere agli articoli 61 e62 delle disposizioni di attuazione del

codice civile, che permette loscioglimento del condominio costituitoda un gruppo di edifici autonomi con lanascita del supercondominio.Andiamo comunque per ordine. Di persé l’installazione di un ulteriorecontacalorie non ci pare un’innovazione,ma un’opera assimilata dallagiurisprudenza alle “riparazionistraordinarie di notevole entità”,approvabile a maggioranza deipartecipanti all’assemblea e con almeno500 millesimi, anche in secondaconvocazione. Detto ciò, va giudicato sel’apposizione di un ulteriore contacalorieporti a una variazione dei millesimicalore esistenti, che sarebbeapprovabile solo all’unanimità. Così nonparrebbe, perché i millesimi rimangonogli stessi e ci si limita a rifarsi alsecondo comma dell’articolo 1123 delcodice civile che recita: “Se si tratta dicose destinate a servire i condomini inmisura diversa, le spese sono ripartitein proporzione all’uso che ciascuno puòfarne”. L’applicazione di tale comma èresa possibile, nel caso in specifico,

dall’installazione dei nuovi contacaloriee la modifica dei criteri di ripartizione(ma non dei millesimi) è a sua voltaapprovabile con una delibera assuntasempre a maggioranza dei partecipantiall’assemblea e con almeno 500millesimi, anche in secondaconvocazione. Questa è almeno lanostra interpretazione delle norme: lagiurisprudenza è spesso contraddittoria.

Nel mio palazzo (17 appartamenti) tutti icondomini sono connessi al riscaldamentocentralizzato. Uno di essi vorrebbedistaccarsi, ma nel nostro regolamentocontrattuale l’articolo 10 recita: “Rinunciaai servizi comuni: la rinuncia ai servizicomuni non è ammessa”. A. R., Subbiaco

� In linea di principio il distaccosarebbe ammesso, purché il condominocontinui a contribuire alle spese diconservazione dell’impianto comune.Nel caso specifico, invece, il distacconon è ammesso, esistendo un chiarodivieto nel regolamento contrattuale cheha la piena potestà di non permetterlo.

Questioni di casa a cura di SILVIO REZZONICO

� Club3 fornisce ai lettori anche un servizio

di consulenza da parte dei suoi esperti. Le

domande e le risposte di interesse generale

potranno essere pubblicate, per gli altri

quesiti la risposta sarà privata. Chi desidera

usufruire di questa opportunità deve

utilizzare il modulo qui a fianco versando un

contributo spese di 25,82 euro.

� Gli esperti di Club3 rispondono a ogni

domanda di carattere economico, finanziario,

fiscale, normativo e previdenziale, purché sia

esposta in forma breve e non si tratti di un

quesito multiplo. Gli esperti di Club3 si

riservano di non dare seguito a quesiti ritenuti

impropri, a loro insindacabile giudizio,

rimborsando il contributo spese al lettore.

Per informazioni su questo servizio si può telefonare

ogni mercoledì – dalle 14 alle 15 – al numero 02.36.53.83.08.

Nome e Cognome

Via (o piazza)

Cap Città

Provincia Telefono

VOI DOMANDATE GLI ESPERTI RISPONDONO

� Il contributo va versato mediante bonifico

sul c/c 000000320800 c/o Banco Desio

Ag.42 di Milano ABI 03440 – CAB 01601

IBAN: IT95W0344001601000000320800

intestato a 2C Edizioni. Allegare questo

modulo e copia del bonifico e spedire in

busta chiusa a: GLI ESPERTI DI CLUB3

c/o 2C Edizioni, Via Albani 21, 20149 Milano.

NOTES9

GENNAIO 2009

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NOTES11

GENNAIO 2009NOTES

10

GENNAIO 2009

CREDITO

Mutui: ecco le soluzioni per tirare un sospiro di sollievoSE IL 2008 È STATO UN ANNO “ORRIBILE” IN CUI LE RATE HANNO SUBITO FORTI RIALZI, È BENE INFORMARSI: ORA È POSSIBILE PAGARE DI MENO

panico) perché vedeva la rata diven-

tare sempre più alta. I dati sono

chiarissimi: l’Euribor è passato dal

5% alla fine del 2000 a poco più

del 2% a fine 2003 (punto mi-

nimo) per risalire gradualmen-

te al 3,7% nel giro di tre anni

ed “esplodere” fino a ritoccare

quota 5% tra il 2007 e il 2008.

Infatti, a partire dall'estate del

2007, in concomitanza con l'esplo-

sione del caso dei mutui subpri-

me negli Stati Uniti, il

mercato dei tassi inter-

bancari (quelli ai quali le

banche si scambiano il

denaro) ha registrato mo-

vimenti inusuali. Il timo-

re che qualche istituto di

credito presentasse pesanti perdi-

te legate proprio al settore dei mu-

tui ha spinto i responsabili della

tesoreria delle banche ad aumen-

tare la remunerazione richiesta per

prestare denaro ad un'altra banca.

Verso fine anno il mercato dell'Eu-

ribor è andato in tilt e per tutto il

2008 i tassi sono continuamente

saliti, finché la Banca centrale eu-

ropea non è intervenuta con due

riduzioni del costo ufficiale del

denaro, entrambe di mezzo pun-

to, e una terza dello 0,75 per cen-

to riportando così anche i tassi di

riferimento sui mutui a livelli più

bassi (anche se, a dicembre, an-

cora superiori al 4%).

Rimane il fatto che, rispetto al

2003, il costo del denaro era rad-

doppiato, facendo così raddoppia-

re l'onere implicito contenuto nel-

le rate dei mutui e, nonostante la ri-

ricalcolata in funzione del costo

del denaro misurato da un para-

metro detto Euribor).

Negli ultimi 10 anni le banche

hanno costantemente spinto per

consigliare il tasso variabile; po-

teva essere un buon suggerimen-

to fino al 2002/2003 (perché le

previsioni indicavano una forte

possibilità di discesa dei tassi), ma

è diventato pessimo a partire dal

2003 (perché le previsioni indica-

vano una tendenza al rialzo dei

tassi, nel frattempo giunti a livel-

li bassissimi).

Pertanto, chi ha stipulato un mu-

tuo nel 2000 si poteva dire soddi-

sfatto perché vedeva scendere la

rata; ma dal 2003 ha iniziato a pre-

occuparsi (e dal 2007 è entrato nel

Il 2008 verrà ricordato come

l’“annus horribilis” per coloro che

hanno un mutuo a tasso variabi-

le. Nel giro di pochi mesi chi

aveva stipulato questo tipo di fi-

nanziamento per comprare la

casa si è trovato a far fronte a

un grave problema (secondo le

statistiche le famiglie che non era-

no più in grado di pagare le rate

CON IL TASSO VARIABILE IL RISCHIO È DOPPIOSecondo la Banca d’Italia, a fine 2007,

il 75% dei mutui erano a tasso variabile

e la scelta tra le due soluzioni base

(tasso fisso o variabile) è, nella

stragrande maggioranza dei casi,

dovuta a suggerimento delle banche.

Un comportamento ad alto rischio,

perché proprio tra il 2003 e il 2004

il costo del denaro ha raggiunto i suoi

minimi storici e ha quindi esposto

i debitori a un immediato e consistente

rialzo della rata.

La Banca d’Italia calcola che questi

mutui abbiano una probabilità di

entrare “in sofferenza” (cioè di non

essere più sopportabili per il bilancio

familiare) doppia rispetto a quelli a

tasso fisso stipulati nello stesso periodo.

La probabilità è maggiore per i giovani,

per chi vive al Sud, per coloro che

hanno un lavoro precario e per gli

extracomunitari.

Fra l’altro, il periodo 2004-2007 è stato

quello con un vero e proprio boom di

mutui, legato anche alla folle corsa dei

prezzi degli immobili che facevano

credere che non ci sarebbe stato alcun

rischio, perché il valore della casa

acquistata sarebbe cresciuto “sempre”.

Nei tre anni citati i mutui erogati hanno

superato la cifra iperbolica di 60

miliardi di euro.

A fine 2007 la Banca d’Italia ha

calcolato che il 3,5% dei mutui faceva

registrare ritardi nei pagamenti e il 2%

era classificato “incagliato” (grossi

problemi nei pagamenti) o addirittura

“in sofferenza” (con avvio di procedure

legali per il pignoramento e la vendita

forzosa della casa).

Forse è il momento, approfittando della

discesa dei tassi che si sta registrando

in parallelo all’emergere della crisi

economica, di trasformare il mutuo da

variabile a fisso, bloccando le rate a un

livello sopportabile, senza correre più

rischi. In alternativa, puntare al tasso

variabile ma coprendosi dal rischio di

rialzo attraverso la formula del “cap”,

cioè di un tetto oltre al quale la rata

non può aumentare.

mensili erano circa 500mila): ri-

nunciare a tutto pur di star dietro

all'aumento dei costi dovuto al-

l'impennata dai tassi o rischiare di

farsi sequestrare l'abitazione per

insolvenza. Cerchiamo di capire

perché tutto ciò è successo ma so-

prattutto di valutare come risolve-

re il problema nel modo migliore.

IL PUNTO SUL MERCATORicordiamo per prima cosa che

i mutui si possono stipulare in due

modi ben diversi: con tasso d'in-

teresse fisso (il che significa che

la rata rimane immutabile per i 20-

30 anni del mutuo, indipendente-

mente dal costo del denaro) o con

tasso d'interesse variabile (il che

significa che ogni mese la rata è

Un mutuo a 20 annidi 150mila euro nel2008 è costato 120 euro in più al mese

””

TETTO AL 4% PER IL 2009Il “decreto anti-crisi” prevede, fra l’altro, due norme

in proposito, una che fissa un tetto massimo al costo

dei mutui a tasso variabile, l’altro che fissa un nuovo

parametro d’indicizzazione delle rate per i mutui

stipulati dal prossimo gennaio 2009.

Il “tetto” è stato fissato al 4% “senza spread”: ciò

significa che l’eventuale superamento della soglia

sarà “sterilizzato” perché l’eccedenza sarà pagata

direttamente dal Tesoro alle banche. E’ chiaro che il

costo effettivo per il mutuatario sarà comunque più

alto, perché al tasso di riferimento dovrà essere

aggiunto lo spread (cioè la maggiorazione applicata,

che va a totale beneficio della banca). In parole

povere: se l’Euribor è al 3,95% e lo spread è dell’1%,

il cliente paga il 4,95% (3,95% più 1%). Il decreto

prevede il congelamento solo per il 2009, quindi

decadrà (salvo proroghe) l’anno successivo.

La nuova indicizzazione, invece, prevede la possibilità

di ancorarsi, anziché all’Euribor (tasso “manovrato”

dalle banche) al tasso di riferimento della BCE, molto

più stabile e assolutamente non manipolabile (dal 4

dicembre è sceso al 2,5%). Un meccanismo che

garantisce anche una maggior stabilità.

Ma le banche sono già pronte a vanificare la novità,

attraverso il gioco dello spread. L’unica banca che

per ora offre mutui legati al tasso BCE, la Popolare di

Milano, applica uno spread di 1,5 anziché di 1 punto:

il costo finale per il debitore è pressoché uguale.

La situazione attuale, per fortuna, offre enormi

opportunità per i clienti. Poiché i tassi sono scesi in

misura significativa e poiché nei prossimi mesi

potrebbero ulteriormente scendere, si apre una

“finestra” interessante per la rinegoziazione del mutuo

o la sua sostituzione con un’altra banca. In entrambi i

casi, con tassi che a gennaio saranno sicuramente

sotto il 3% sarebbe più che urgente trasformare il tasso

varabile in tasso fisso (magari anche allungando un

po’ la durata per prendere respiro oggi).

duzione legata agli ultimi provve-

dimenti, nessuno ha ancora tirato

un sospiro di sollievo. Chi ad

esempio aveva un mutuo di

150mila euro per 20 anni paga at-

tualmente circa 1.100 euro al me-

se, oltre 120 in più rispetto al

2006. E quasi 1.500 euro l'anno

di aumento delle spese familiari

non è certo poco. La situazione

delle ultimissime set-

timane è un po' mi-

gliorata grazie ai

cali dei tassi impo-

sti dalle autorità

monetarie e gover-

native in parallelo

alle garanzie pubbli-

che, offerte al sistema

bancario in crisi proprio “in cam-

bio” di un maggior sostegno alle

famiglie e alle imprese.

I mutui “vecchi” sono ancora

pesanti; e chi stipula nuovi mutui

dovrebbe puntare ad un tasso

variabile sì, ma con un tetto

massimo (tecnicamente si chia-

ma “cap”) per bloccare il costo:

beneficerà di eventuali futuri cali,

ma sarà coperto contro probabili

futuri rialzi nei prossimi anni.

LE TRE STRADE POSSIBILIVediamo ora come uscirne per

alleviare la situazione. Le vie a

disposizione sono sostanzialmen-

te tre: ridiscutere le condizioni con

la propria banca (e magari trasfor-

mare il mutuo da tasso fisso a tas-

so variabile), rinegoziare il mu-

tuo sulla base del “decreto Tre-

monti” (che impone alle banche

Page 7: UNA SENTENZA CHE CONFONDE LE IDEE LE ERBE ...famiglie potranno risparmiare dai 2.800 ai 3.000 euro. Secondo Nomisma Energia, in realtà, il risparmio per la famiglia media, carburanti

NOTES13

GENNAIO 2009

certe condizioni a beneficio del

debitore) oppure trasferire il mutuo

presso un'altra banca che pratica

condizioni migliori sulla base del

“decreto Bersani” (che impone la

gratuità del trasferimento).

La negoziazione con la propria ban-ca. Il debitore può cercare di con-

vincere l'istituto di credito a rive-

dere le condizioni del prestito. Può

chiedere, ad esempio, di ridurgli

lo spread (cioè la maggiorazione).

I vecchi mutui avevano fino

all'1,5% di costo supplementare,

oggi si potrebbero trovare a

0,70-0,80%, e la banca potreb-

be avere interesse, per mante-

nere il cliente, a ridurgli la mag-

giorazione. Ciò si traduce in un

immediato beneficio, fermo re-

stando il resto delle clausole (du-

rata, periodicità ecc.). Si può an-

che chiedere di allungare la dura-

ta del mutuo, per avere un po' di

respiro: si pagherà per più tempo,

ma si pagherà meno in questi mo-

menti durissimi. Gli effetti sono

indicati nella Tav.3, sotto le colon-

ne surroga (con o senza allunga-

mento di durata).

La rinegoziazione. Il decreto Tre-

monti prevede che il debitore pos-

sa chiedere alla banca (che deve

accettare la richiesta) di calcolare

la rata del mutuo a tasso variabile,

sulla base dei tassi medi vigenti

nel 2006. Una norma che subito

risolve il problema di migliaia di fa-

miglie, consentendo loro di ridur-

re il costo dell'esborso mensile.

Un beneficio immediato, poiché

la variazione del tasso Euribor

(preso a base dei calcoli) dal 2006

all'ottobre 2008 ha sfiorato il 50%.

Un aumento che ha provocato l'au-

mento parallelo, per centinaia o

migliaia di euro, delle rate da paga-

re alle banche proprio nel momen-

to più delicato in cui la crisi econo-

mica colpisce i bilanci famigliari

in misura pesante.

La tabella a fianco indica l'effet-

to della rinegoziazione per un mu-

tuo stipulato nel 2004 con durata

20 anni e spread pari ad 1,5% sul-

l’Euribor. La banca è obbligata, a

richiesta, a ridurre di circa 200 eu-

ro la rata di ottobre 2008.

C’è, però, una conseguenza ne-

gativa da tener presente. La diffe-

NOTES12

GENNAIO 2009

Ogni anno il Decreto Flussi

fissa il numero di lavoratori

extracomunitari ai quali sarà con-

cesso il permesso di soggiorno per

lavoro. L’ultimo, pubblicato a di-

cembre, prevede l’assunzione di

105.400 colf o badanti. Vediamo

cosa deve fare il datore di lavoro.

Innanzitutto, deve inoltrare la

domanda di nulla osta utilizzan-

do la nuova procedura telematica

del Ministero dell’Interno, acces-

sibile dal sito www.interno.it. In

seguito sarà convocato dallo Spor-

tello Unico per la consegna del

nulla osta (vale 6 mesi) e per la

sottoscrizione del contratto di sog-

giorno, predisposto dallo stesso

Sportello.

Il datore di lavoro deve:

� garantire un orario di lavoro set-

timanale non inferiore a 20 ore;

� dimostrare di possedere, al net-

to delle ritenute fiscali, un reddi-

to di importo almeno doppio ri-

spetto all’ammontare della retri-

buzione dovuta al lavoratore;

� assicurare la disponibilità di un

alloggio adeguato;

� impegnarsi al pagamento delle

spese di viaggio per il rientro del

lavoratore nel suo Paese;

� impegnarsi a comunicare ogni

variazione del rapporto di lavoro.

Lo Sportello Unico per l’immi-

grazione trasmette il nulla osta, il

contratto e il codice fiscale – ri-

chiesto all’Agenzia delle Entrate

– alla competente Rappresentan-

za diplomatico-consolare italiana

all’estero, che rilascia al lavorato-

re il visto d’ingresso. Il cittadino

extracomunitario deve recarsi, en-

tro 8 giorni dall’arrivo in Italia,

presso lo Sportello Unico per fir-

mare sia il contratto di lavoro sia la

richiesta di permesso di soggior-

no, da spedire alla prefettura con rac-

comandata. La Questura, infine,

lo convocherà per la consegna del

permesso di soggiorno.

Il Contratto. La lettera d’assunzio-

ne dovrà indicare:

� la data di inizio del rapporto;

� l’eventuale data di cessazione se

il contratto è a termine;

� l’eventuale durata della prova;

� la categoria di inquadramento e

l’anzianità di servizio del lavorato-

re nella categoria;

� la retribuzione pattuita;

� la convivenza o meno;

� le eventuali condizioni del vitto

e dell’alloggio;

� gli orari di lavoro;

� il giorno del riposo settimanale

e la mezza giornata di riposo set-

timanale aggiuntiva (in caso di la-

voro con impegno costante);

� il periodo concordato per il go-

dimento delle ferie annuali;

� la previsione di spostamenti.

I Contributi. In seguito all’iscrizio-

ne, l’Inps invia al datore di lavo-

ro un blocchetto di bollettini di

conto corrente postale per il ver-

samento dei contributi previden-

ziali dovuti. Il contributo è legato

renza tra le rate non è un “regalo”,

ma una specie di prestito tempo-

raneo, che va rimborsato. Il rispar-

mio odierno va a finire in un “con-

to finanziamento” da estinguere al-

la fine della scadenza originaria.

Quindi, se i tassi resteranno alti,

alla fine si dovrà continuare a pa-

gare per chiudere i conti, se invece

(come avviene per fortuna in que-

sti ultimi mesi) i tassi tornassero a

scendere, non vi sarà più nulla da

pagare e si sarà superato agevol-

mente il periodo critico.

La surroga. Consiste nel trasferi-

mento dell'ipoteca di garanzia a

favore di un'altra banca che prati-

ca condizioni migliori. In questo

caso potrebbe essere più facile ri-

vedere tutte le condizioni (ad

esempio passando dal tasso varia-

bile a quello fisso, aumentando la

durata, ottenendo uno spread mino-

re, ecc.). L'operazione, in base al

“decreto Bersani”, è gratuita e nes-

sun costo può essere addebitato al

cliente né dalla banca vecchia né da

quella nuova.

Cosa fare allora per scegliere al

meglio fra queste alternative?

Innanzittutto è bene contattare

comunque la propria banca per

esaminare la situazione e le offer-

te; in secondo luogo, rivolgersi ad

altri istituti per chiedere le condizio-

ni che si potrebbero ottenere in ca-

so di trasferimento; visitare, fra gli

altri, il sito www.mutuionline.it per

avere un panorama completo delle

alternative più convenienti oggi esi-

stenti (esistono anche “banche

virtuali”, cioè senza sportelli, che,

grazie ai ridotti costi di gestione,

possono praticare ottime condi-

zioni); farsi assistere da un esper-

to indipendente per selezionare le

offerte e magari affiancare il clien-

te nella trattativa. Insomma, non

lasciarsi sfuggire le occasioni per

avere un beneficio.

Gianluigi De Marchi

500milamutui a rischioNel 2008, secondole statistiche, mezzomilione di famiglienon riusciva più a pagare le rate

RINEGOZIAZIONE

DUE IPOTESI A CONFRONTO

MUTUO DI SURROGA150.000 euro, 30 anni, tasso variabile Euribor 3 mesi + 1,50%

Tasso variabile Euribor 1 mese + 0,85% (miglior tasso al 10.11.08)

MUTUOORIGINARIO

RINEGOZIAZIONEABI-MINISTERO

IPOTESI EURIBOR 3 MESI: COSTANTE AL 4,47% (RILEVAZIONE DEL 10.11.08)

MUTUO ORIGINARIO DEL 2004

SURROGA(DURATA ORIGINARIA)

Spread 1,50% 1,50% 0,85% 0,85%

Tasso 5,97% 5,71% 5,01% 5,01%

Durata residua (anni) 26 37 26 37

Rata 955 � 762 � 800 � 689 �

Interessi totali 127.205 � 187.037 � 111.772 � 167.818

Fonte: Mutui Online

SURROGA(DURATA ALLUNGATA)

Come da proposta ABI - Ministero Economia

N.B.: evidenziati in azzurro i minori valori di tasso, rata ed interessi totali tra le diverse alternative

alla paga effettiva oraria. Gli ele-

menti che la compongono sono:

� la retribuzione oraria;

� il valore convenzionale di vitto e

alloggio, ripartito sulle ore;

� la tredicesima mensilità riparti-

ta in misura oraria.

L’Inps accredita una settimana

di contribuzione se l’orario è di al-

meno 24 ore settimanali, altrimen-

ti è prevista la riduzione propor-

zionale del contributo. I contribu-

ti si pagano ogni trimestre: dal 1°

al 10 aprile; dal 1° al 10 luglio; dal

1° al 10 ottobre; dal 1° al 10 gen-

naio. All’indirizzo www. inps.it/la-

voratori domestici, nella sezione

del sito dedicata ai lavoratori do-

mestici, si possono trovare stru-

menti ed esempi per i vari calcoli.

Come si paga. I contributi si pos-

sono pagare:

� con i bollettini postali spediti

dall’Inps.

� on line, dopo essersi registrati al

sito di Posteitaliane, collegandosi con

il sito www.inps.it (Servizi per il

cittadino) e utilizzando la proce-

dura “lavoratori domestici”.

Aldo Forte

C’è posto per altre 105mila badantiLe pratiche da fare per assumerle

IMMIGRAZIONE

L’IMPEGNO SETTIMANALE NON PUÒ ESSERE INFERIORE ALLE 20 ORE E VA GARANTITO IL BIGLIETTO PER IL RITORNO NEL PAESE D’ORIGINE

Il datore di lavorodeve dimostrare un reddito annuoalmeno doppio

di quello della colf

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NOTES15

GENNAIO 2009NOTES

14

GENNAIO 2009

spuntare un premio più basso, da-

to che oggi gli agenti assicurati-

vi hanno la possibilità di propor-

re polizze di diverse assicurazio-

ni e di operare in autonomia scon-

ti. Ad ogni scadenza contrattuale

bisogna quindi ricordarsi di chie-

derli e insistere per ottenerli.

GLI ASPETTI DA CONSIDERAREIndipendentemente da ciò che

prevede il contratto, è importante

tenere presente che, quando l’au-

mento della tariffa – non dovuto

a una variazione della classe di

merito – supera il tasso di infla-

zione programmato, il contraen-

te ha diritto a disdire il contrat-

to senza rispettare il termine di

preavviso, ma comunque entro

il giorno della scadenza dello

stesso, per stipularne magari

uno più conveniente con un’altra

compagnia.

Le clausole obbligatorie che de-

vono essere contenute nel contrat-

to devono specificare le variazio-

ASSICURAZIONI

La spesa per le polizze di assi-

curazione per la responsabili-

tà civile auto (Rca) impegna quo-

te sempre più significative del

bilancio familiare. Nelle gran-

di città, salvo avere alle spalle

una “carriera automobilistica”

immacolata e quindi una clas-

se bonus/malus molto favore-

vole, un anno di assicurazione

può facilmente superare gli 800-

900 euro a vettura. Perciò, saper-

si districare tra le offerte (dato che

le compagnie che in Italia offro-

no le coperture sono quasi 100),

tra tradizionali e dirette, può as-

sicurare risparmi consistenti.

COSÌ LA POLIZZAPER LA NUOVA MACCHINA

Nel caso di nuova macchina

bisogna far valere la possibilità

sancita dalla legge 40/2007. La

norma prevede che, al momento

di assicurare un’ulteriore auto di

famiglia, possa essere sfruttata

la classe di merito (sono 18, ma

classe di rischio del familiare che

ha avuto meno incidenti. Inol-

tre, la classe bonus/malus: si

conserva per 5 anni in caso

di sospensione dell’assicura-

zione (ad esempio, perché si

è venduta l’auto); la classe di

merito è personale, ma può es-

sere trasferita al coniuge nel

caso di passaggio di proprie-

tà del mezzo, se si sia scelto

il regime di comunione dei beni,

o può sopravvivere nel caso del

passaggio di proprietà tra i com-

proprietari e uno solo di essi.

Al momento di stipulare una po-

lizza è poi importante farsi fare di-

versi preventivi. Oggi è possibile

averli anche tramite i siti Internet

delle compagnie o motori di ricer-

ca (fra gli altri, www.assicurazio-

ne.it), che li mettono in compara-

zione a parità di condizioni. Inol-

tre, è bene saper contrattare con il

proprio agente assicurativo. Se non

si vuole cambiare la propria com-

pagnia si può almeno cercare di

Con le compagnie dirette l’Rc Auto si alleggerisceGRAZIE ALLE SOCIETÀ CHE OPERANO CON IL CANALE ON LINE O TELEFONICO SI POSSONO RISPARMIARE CENTINAIA DI EURO

PER PARLARE CON UN CONSULENTE PERSONALEL’ultima nata tra le compagnie

di assicurazione dirette è Quixa

del Gruppo Axa. La compagnia

lancia una formula innovativa

con cui mette a disposizione dei

propri assicurati non un call cen-

ter, ma un consulente persona-

le, contattabile tramite un nume-

ro verde o via Internet. Ciò per-

mette a chi stipula la polizza di

gestire le sue pratiche, anche in

caso di sinistro, parlando sem-

pre con lo stesso esperto capa-

ce di dare una consulenza taglia-

ta sulla base del rapporto per-

sonale con il cliente.

«Il nostro innovativo sistema tec-

nologico permette di identifica-

re il cliente attraverso il nume-

ro di telefono da cui chiama o

dalla digitazione del suo nume-

ro di polizza e di instradare la

chiamata al consulente perso-

nale, che sarà sempre lo stesso»,

spiega l’Amministratore delega-

to Giuseppe Dosi.

Anche attraverso il suo sito In-

ternet la nuova compagnia per-

mette al cliente non solo di cal-

colare, attraverso un percorso

guidato, il proprio preventivo,

ma anche di visualizzare e gesti-

re tutte le proprie pratiche e di

prendere visione della documen-

tazione relativa.

«Accedendo al sito www.quixa.it

– prosegue Dosi – i nostri clien-

ti hanno a disposizione una pa-

gina personale, con i loro pre-

ventivi, le polizze stipulate, la

ni del premio, legate al verificar-

si o meno di sinistri nel corso del

periodo previsto, così come l’en-

tità dell’eventuale franchigia che pre-

vede un contributo dell’assicurato

al risarcimento del danno. E se

questa è prevista, il premio da cor-

rispondere per stipulare la poliz-

za dovrebbe essere più basso.

Per comparare le varie polizze

occorre poi confrontare il massi-

male assicurato – la cifra massi-

ma che l’assicurazione risarcirà

– che viene riconosciuto in base

al premio pagato e che è fissato

dalla legge nel suo importo mini-

mo di quasi 800mila euro, ma può

essere portato fino a 5 milioni di

euro pagando premi più alti. Bi-

sogna poi fare attenzione alle ga-

ranzie offerte, alle clausole di

esclusione o di rivalsa in caso di

incidente con patente scaduta ecc.

All’assicurato, infine, deve esse-

re rimborsato il premio residuo in

caso di furto della vettura e se a

seguito della rottamazione non ne

viene acquistata una nuova.

Per tagliare i costi della poliz-

za di alcune centinaia di euro si

può poi stipulare il contratto con le

compagnie dirette. Queste offro-

no tariffe più basse – in quanto

i servizi avvengono via telefono

o Internet – perché eliminano

tutti i passaggi (e i costi) di in-

termediazione, a fronte di un

servizio che però viene svolto

quasi esclusivamente a distan-

za. Spesso queste compagnie han-

no anticipato tendenze poi fatte

proprie dal mercato, come quella

del rimborso diretto da parte del

proprio assicuratore, poi previsto

nel nuovo Codice delle assicurazio-

ni. Quelle che si trovano esclusiva-

mente on line sono ormai una sot-

tocategoria delle assicurazioni di-

rette e sono definite virtuali: non

hanno agenzie e operano soltan-

to sul Web. Tra le altre, si ricor-

dano Direct Line e Genialloyd

(del gruppo Allianz), Genertel (del

Gruppo Generali), ecc...

Inoltre, per abbattere gli esbor-

si per i premi, si possono stipula-

re polizze “a tempo”, come quel-

le offerte dalla Sara, che limitano

la copertura al tempo dell’anno in

cui si è effettivamente utilizzata

la propria vettura e che è conve-

niente se si utilizza l’auto per cir-

ca sei mesi all’anno, o “a chilo-

metraggio”, come quella offerta

dalla Axa Carlink, che prevede

una copertura assicurativa per il

monte chilometri che si sono per-

corsi nel corso dell’anno.

Marco De Ciuceis

documentazione sui sinistri, le in-

formazioni e tutti i riferimenti ri-

tenuti necessari».

In caso di incidente, l’assicurato

potrà chiamare, tramite il nume-

ro verde, il proprio consulente per-

sonale direttamente dal luogo del-

l’incidente, esporgli richieste,

avere i suoi consigli e chiedergli

di aprire la pratica di risarcimen-

to. Questi poi contatterà il perito

per la valutazione del danno e fa-

rà da tramite con il liquidatore che

provvederà agli adempimenti tec-

nici relativi alla gestione del sini-

stro. Un’ulteriore novità è rappre-

sentata poi dal fatto che il consu-

lente personale terrà aggiornato

il suo assistito sull’andamento del-

la pratica anche tramite sms.

800-900euro a vetturaÈ l’importo che si può arrivare aspendere, in unagrande città, perqueste polizze

Per diminuire i premi si possono

scegliere le formule“a tempo” e a

“chilometraggio”

partire dall’ultima è molto one-

roso) più favorevole raggiunta da

un componente del nucleo, pur-

ché convivente (quindi dai geni-

tori, ma anche dai nonni).

I documenti per accedere a

questa agevolazione sono una

semplice copia dello stato di fa-

miglia rilasciato dall’anagrafe,

e un “attestato di rischio” (che

l’assicurazione deve rilasciare a

chi ne faccia richiesta) sulla clas-

se bonus/malus cui si appartiene.

L’intestatario della nuova vettura

avrà così diritto ad avere la stessa

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NOTES16

GENNAIO 2009

In caso di separazione la pensione di

reversibilità spettaa precise condizioni

””

zile può ottenere un assegno a ca-

rico dell’eredità, qualora dimostri

il suo stato di bisogno;

� il diritto alla pensione di rever-

sibilità (o indiretta) spetta al co-

niuge, anche se separato o divor-

ziato, sempre che non abbia con-

tratto un nuovo matrimonio. Il co-

niuge separato con addebito può

però ottenere la pensione ai super-

stiti solo se titolare di un assegno

familiare fissato dal tribunale a ca-

rico del coniuge scomparso. Il co-

niuge divorziato, alla stessa stregua,

ha diritto al trattamento solo se ti-

tolare di assegno divorzile an-

ch’esso fissato dal giudice;

� il diritto del coniuge convivente

con soggetto disabile in situazio-

ne di gravità di usufruire del con-

gedo biennale retribuito;

� il diritto del coniuge di succe-

dere nel contratto di locazione;

� il diritto al mantenimento del

coniuge più debole in caso di se-

parazione.

QUANDO IL NUCLEO È “DI FATTO”

Accanto alla famiglia legittima

fondata sul matrimonio ed espres-

samente riconosciuta dalla Costi-

tuzione, nella realtà sociale si è

venuta consolidando la cosiddet-

ta famiglia “di fatto”, ossia

un’unione stabile, con o senza fi-

gli, generalmente tra un uomo e

LEGISLAZIONE

L’articolo 29 della Costi-

tuzione riconosce i di-

ritti della famiglia come so-

cietà naturale fondata sul ma-

trimonio. In particolare, il le-

gislatore si è preoccupato di

far sì che dal matrimonio di-

scendano in capo ai coniugi

diritti e doveri di natura perso-

nale e patrimoniale.

GLI OBBLIGHIDEI CONIUGI

L’articolo 143 del Codice civi-

le riporta gli obblighi reciproci

derivanti dal matrimonio: fedel-

tà; assistenza morale e materiale;

collaborazione nell’interesse del-

la famiglia; coabitazione; obbli-

go di contribuire ai bisogni della

famiglia in base alle proprie ca-

pacità e di istruire ed educare i fi-

gli. L’inadempimento non com-

porta l’applicazione di sanzio-

ni, ma sarà di certo valutato in

sede di separazione ai fini di

una pronuncia sull’addebito

della stessa. L’istituto del matri-

monio comporta anche una serie di

diritti. In particolare:

� l’art. 565 c.c. prevede tra le ca-

tegorie dei successibili anche il

coniuge e agli artt. 581 e seguen-

ti le modalità di riparto dell’ere-

dità ove al coniuge concorrano fi-

gli o fratelli e sorelle, specifican-

do che, in mancanza di figli legit-

LA COSTITUZIONE DEFINISCE LA FAMIGLIA UNA SOCIETÀ NATURALEFONDATA SUL MATRIMONIO CON CONSEGUENZE ANCHE PATRIMONIALI

NOTES17

GENNAIO 2009

una donna, fondata su una convi-

venza seria e duratura. Il fenome-

no della “convivenza”, pur essen-

do molto diffuso, è stato oggetto di

numerosi dibattiti, ma mai è sta-

to regolamentato espressamente,

trovando una tutela piuttosto fram-

mentaria in singole norme che at-

tribuiscono isolati effetti giuridi-

ci a questo genere di unione.

Del resto, tale tipo di vincolo

può spezzarsi in ogni momento

per volontà delle parti, senza al-

cuna conseguenza giuridica, spe-

cie se non vi siano figli.

I riconoscimenti. Ma analizziamo i

diritti che il legislatore ha inteso

garantire alle coppie conviventi:

1. diritto di riconoscere i figli natu-

rali e di esercitare su di essi la po-

testà (oggi “responsabilità”) geni-

toriale. Si precisa che in caso di

cessazione della convivenza sa-

rà il Tribunale per i minorenni,

qualora sorgessero conflitti tra

i genitori, a disporre circa l’affi-

damento degli stessi, in analogia

alla disciplina dell’affidamento di

figli nati nel matrimonio;

2. diritto di succedere nel contrat-

to ove la casa familiare fosse sta-

ta in locazione;

3. diritto a colloqui e permessi del

partner nel caso il convivente

sconti pena detentiva; così come

al condannato convivente viene

attribuito un permesso nel caso di

imminente pericolo di vita di un

familiare;

4. diritto del convivente di ottene-

re il risarcimento del danno alla

salute subìto dalla persona con cui

convive, ove dimostri l’esistenza e

la durata di un vincolo che assi-

mili la convivenza di fatto al vin-

colo matrimoniale;

5. diritto del convivente di ottene-

re anche il risarcimento del dan-

no morale e di quello patrimonia-

le nel caso di morte del conviven-

te per fatto illecito del terzo, qua-

lora sia data prova del venir me-

no dell’apporto economico da lui

offerto in vita;

6. configurabilità del reato di mal-

trattamenti in famiglia anche ove

questi siano rivolti da un convi-

vente nei confronti dell’altro;

7. diritto a prestazioni assistenzia-

li anche per “coppie conviventi”;

8. infine la nota legge n. 194/1978

(interruzione di gravidanza) per-

mette la partecipazione al proce-

dimento di chi è indicato “padre

del concepito”, quindi anche in

presenza di convivenza;

Le limitazioni. Viceversa esistono al-

tri diritti fondamentali che in Ita-

lia vengono ancora negati alle cop-

pie di fatto. In particolare:

1. alle coppie conviventi non è ap-

plicabile il regime patrimoniale

della famiglia fondata sul matri-

monio (comunione dei beni); chi

compie l’acquisto diventa l’unico

proprietario del bene, salvo la pos-

sibilità per il compagno di propor-

re azione di indebito arricchimen-

to se dimostra che nell’acquisto è

compresa una propria partecipa-

zione materiale o morale;

2. non trovano ragione di esistere

i diritti e doveri enunciati dall’art.

143 per le coppie di coniugi, trat-

tandosi di unioni che in qualun-

que momento possono spezzarsi;

3. al convivente superstite non è

garantito alcun diritto successo-

rio. Unico modo per assicurare un

tale diritto è un lascito testamenta-

rio, limitatamente però alla quota

disponibile;

4. non essendo prevista alcuna pro-

cedura equiparabile alla separa-

zione dei coniugi, il convivente

economicamente più debole non

avrà diritto ad alcun assegno di

mantenimento o agli alimenti. Per-

tanto non esiste alcun obbligo di

versamento relativamente all’as-

segno di mantenimento poiché

manca il presupposto di legge e

cioè una convivenza fondata sul

matrimonio;

5. se un convivente necessita di un

intervento medico urgente e ri-

schioso, l’altro non può autoriz-

zarlo non essendo un “parente” in

senso stretto;

6. in caso di necessità (ad esem-

pio per malattia del convivente),

il partner non può chiedere per-

messi di lavoro;

7. in caso di morte di uno dei con-

viventi, proprietario dell’apparta-

mento in cui si convive, questo

spetterà agli eredi legittimi.

Ma se sono nati dei figli e la con-

vivenza finisce, il Tribunale può

affidare la casa al convivente

che pur non proprietario sia

affidatario degli stessi, in

quanto, in analogia a quanto

previsto in tema di separa-

zione e di divorzio, si in-

tende tutelare l’interesse

esclusivo della prole. In-

vece, il trattamento pensioni-

stico di reversibilità spettante al

coniuge superstite non è estensi-

bile al convivente more uxorio. E

va detto che oggi la convivenza

rappresenta un modello alternati-

vo alla famiglia legittima sempre

più diffuso anche fra persone adul-

te che magari, separate o divorzia-

te, intendono ricostruirsi una vita

con un nuovo compagno. Di qui

le numerose proposte di legge

avanzate per approdare a una di-

sciplina anche alla luce del rico-

noscimento costituzionale che im-

plicitamente viene attribuito con

l’art. 2 della Carta Costituzionale

secondo cui “La Repubblica rico-

nosce e garantisce i diritti invio-

labili dell’uomo sia come singo-

lo sia nelle formazioni sociali ove

si svolge la sua personalità”.

Laura Genovese

Vivendo sotto lo stesso tettosui figli uguali diritti e doveri

timi o naturali, di fratelli o di sorel-

le, al coniuge si devolve tutta l’ere-

dità; non tutti sanno poi che, con

l’apertura della successione, il co-

niuge superstite gode di partico-

lari diritti: si tratta dei diritti di abi-

tazione sulla casa di residenza fa-

miliare e di uso sui mobili che la

corredano. Questi diritti – che van-

no a beneficio solo del coniuge e di

nessun altro erede – sono perso-

nali e incedibili e vengono asse-

gnati dalla legge per salvaguarda-

re lo stile di vita e la memoria del

defunto. Anche il coniuge sepa-

rato e divorziato ha, a date con-

dizioni, diritti sull’eredità. In

particolare, se è vero che con il di-

vorzio si perde la qualità di erede,

è altresì vero che il coniuge cui è

stato riconosciuto l’assegno divor-

Conviventipatrimoni divisiPer le coppie non sposate non si applica il regimedella comunionedei beni

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2006 al 10,3% del 2007. Altro da-

to interessante è la diffusione del-

la banda larga tra gli utenti di que-

sta fascia di età: il 76,2% possiede

un collegamento veloce, segno di

un utilizzo non saltuario del Web.

Tanto che nel 2007 oltre 2 milioni

di ultrasessantacinquenni italiani

hanno utilizzato Internet. Ecco

perché incominciano a diffonder-

si siti riservati a questo target an-

che se in Italia l’offerta è ancora

limitata, spesso legata alla sensi-

bilità di associazioni e società

scientifiche, mentre in Inghilter-

ra e negli Stati Uniti sono centina-

ia i portali o i siti costruiti sul mo-

dello di quelli rivolti ai più giova-

ni. Torniamo all’Italia. Sull’home

page di www.anzianoinforma.com

si legge che è dedicato “agli adul-

ti in età avanzata che intendono av-

vicinarsi o riprendere l’attività fi-

sica...”. Viene fornito, con il con-

NOTES19

GENNAIO 2009NOTES

18

GENNAIO 2009

tributo di esperti, un

programma di eserci-

zi fisici: da quelli di

riscaldamento e respi-

razione a quelli di to-

nificazione e stret-

ching. Ci sono consi-

gli sui piccoli attrez-

zi da usare durante la

seduta di ginnastica: da quelli

d’uso comune (come una sedia) a

quelli “codificati”, come palla, fu-

nicella, nastro e co-

sì via. Una sezione

è riservata a infor-

mazioni sui corsi

di ginnastica e non

solo (ad esempio,

sulla sicurezza domestica), un’al-

tra consiglia i libri sull’attività mo-

toria per la terza età, ma anche sul-

la psicologia dell’invecchiamen-

to, la geriatria, ecc. Il sito mette a

disposizione anche un glossario

con definizioni su termini come

“carboidrati” e “colesterolo”. In-

fine, l’angolo dei consigli dà

suggerimenti pratici per evita-

re di fare movimenti bruschi e

farsi male (come trasportare un

peso, come stare in sicurezza sui

mezzi pubblici e alla guida, ecc.).

Non mancano poi notizie, appro-

fondimenti e programmi di even-

ti interessanti per la community

degli oversessanta. A sua volta,

www.grey-panthers.it si presenta

come “il sito per gli over 50”. Of-

fre news e approfondimenti per

diversi ambiti della vita privata e so-

ciale, suddivisi in: outdoor, gar-

dening, tecnology e welness. Si

possono consultare proposte di fi-

ne settimana, itinerari di viaggio

e le mostre da visitare, le ultime

novità sul fitness, sulle nuove tec-

nologie, su come curare il giardi-

no d’inverno e la possibilità di par-

tecipare ai forum su una varietà

di argomenti.

STAR BENE SI PUÒCONSULTANDO LA RETE

Il sito www.terzaeta.com è un

giornale on line dedicato quasi

esclusivamente al tema della sa-

lute. Permette di inviare via

Web quesiti a medici ed esper-

ti e di consultare, regione per

regione, l’elenco di case di ri-

poso, ospedali e case di cura

private e anche gli indirizzi di

centri termali e così via. Inoltre

vengono riportate notizie in ma-

teria di previdenza, legislazione e

documentazione di interesse per

gli anziani. È presente anche una

sezione di svago con programmi tv,

cinema, estrazione del lotto, mu-

sei da visitare. È possibile poi

“chattare” e stringere amicizie e

conoscenze. Un’altra rivista tele-

matica è www.informanziani.it, in

cui si possono consultare news

suddivise per canali tematici: salu-

te e benessere, assistenza e soli-

darietà, pensioni e previdenza, leg-

gi e documenti, lavoro e forma-

zione, progetti e iniziative, tempo

libero, associazioni ed enti, viag-

giare informati. Inoltre, previo ab-

bonamento, si potrà accedere al-

le informazioni e alle banche da-

ti dello “Sportello Inform@nzia-

La “navigazione” sul web im-

pegna per quasi un’ora e ven-

ti minuti la giornata del 20,9% de-

gli ultrasessantenni italiani. E In-

ternet può essere un’ottima pale-

stra per la mente. Uno studio ha

dimostrato che ven-

gono potenziate le

performance cogni-

tive di adulti e anzia-

ni e che il cervello,

grazie alle ricerche

on line, viene posi-

tivamente stimolato,

incrementando le

sue funzionalità. Si

tratta di una ricerca

curata da Gary Small, dell’Istitu-

to di Neuroscienze e comporta-

mento umano dell’Università di

Los Angeles, pubblicata sul-

l’American Journal of Geriatric

Psychiatry. Il team di ricercatori

ha eseguito per la prima volta

uno studio con la risonanza ma-

gnetica funzionale sul cervello

di volontari di età compresa tra

i 55 e i 76 anni, mentre questi na-

vigavano sul Web e facevano ricer-

che on line; come test di control-

lo la risonanza è stata effettuata

anche mentre leggevano un libro.

È emerso che l’uso di Internet

attiva aree cerebrali in più rispet-

to alla lettura.

ECCO LA GINNASTICACHE SI IMPARA ON LINE

In Italia, la percentuale di navi-

gatori sopra i 65 anni, secondo il

Censis, è più che raddoppiata in

un anno, passando dal 3,8% del

Che bell’età la terza età. Internet se n’è accorto

Stannah, leader mondiale nel mercato dei

montascale, ha creato un blog consultabile

da febbraio 2008 all’indirizzo

http://blog.muoversinsieme.it/, dedicato

alle problematiche della terza età e facile

da utilizzare, dove vengono pubblicate

informazioni, opinioni e commenti. «La

scelta di un blog – dice Franca Delgiudice,

Responsabile marketing Stannah Montascale

– si fonda sulla consapevolezza dell’uso

crescente del Web da parte della

popolazione anziana ma, al contempo,

delle difficoltà incontrate. Il blog, per la

sua semplicità e per il fatto di presentarsi

come un luogo di discussione aperto a

tutti, rappresenta il mezzo migliore per

accompagnare anche chi utilizza Internet

in tarda età. Lo stesso nome,

“Muoversinsieme”, si rifà al fatto di voler

accompagnare gli utenti in questo

cammino». È stato creato un comitato

scientifico, composto da professionisti e

coordinato dalla giornalista Alessandra

Cicalini, la “blogger”che cura i contenuti

editoriali e lancia gli argomenti poi oggetto

dei “post”, ossia dei commenti di chi è in

rete. «Le aree tematiche vanno dalla

medicina al tempo libero, dalla psicologia

all’alimentazione, allo sport, al design,

spiega Cicalini. Pertanto la salute sta a

cuore agli anziani ma non è il loro unico

interesse. Facendo interagire il pubblico,

l’obiettivo è di trasmettere un messaggio

positivo a chi è anziano, facendo capire

quanto conta vivere con serenità, consci

delle tante possibilità offerte e al contempo

trasmettere alle generazioni più giovani

un nuovo concetto di anzianità,

caratterizzato da maggior rispetto».

Uno studio haprovato che usare il Web potenzia le

capacità intellettivedi adulti e anziani

SERVIZI

UN OVER 65 SU DIECI “NAVIGA” PER OLTRE UN’ORA AL GIORNO. COSÌ NASCONO PORTALI E SITI DEDICATI A QUESTO TARGET

ni”. Www.intrage.it si presenta

come “Il primo portale italiano per

gli overAnta che ti guida in rete”.

Contiene articoli su argomenti di

attualità e intrattenimento (dalla

cultura alle ricette di cucina, ai

proverbi e agli indovinelli). Inol-

tre numerosi canali tematici (co-

me “donne e Web” e “i tuoi sol-

di”) e rubriche, più una serie di

corsi on line (dalla patente euro-

pea alla ginnastica posturale). In-

fine, sulla home di www.guida-

nonnisereni.it si legge “La new

tecnology al servizio degli anzia-

ni …” e i promotori dichiarano:

“Ci rivolgiamo a tutti gli anziani

che si smarriscono in rete”. Il sito

è nato quindi per semplificare la

navigazione a chi non ha molta di-

mestichezza con le nuove tecno-

logie per visitare i siti che posso-

no interessare. A proposito, si può

compilare on line un questionario

per rendersi conto del proprio gra-

do di familiarità con il Web e regi-

strandosi accedere alle news.

Chiara Conti

Più utentisopra i 65 anni Nel 2007 hannosuperato i 2 milioni,passando dal 3,8% al 10,3 per cento.

UN BLOG COME PUNTO DI RIFERIMENTO

Page 11: UNA SENTENZA CHE CONFONDE LE IDEE LE ERBE ...famiglie potranno risparmiare dai 2.800 ai 3.000 euro. Secondo Nomisma Energia, in realtà, il risparmio per la famiglia media, carburanti

NOTESGENNAIO 2009

21

so è meglio frequentare una ca-

sa dove si fanno numerose aste

all’anno, come nel caso di Pan-

dolfini (tel. 055.2340888/9), con

sedi a Firenze e Milano, specializ-

zata in arredi e mobili, design e

argenti. Molto spesso si batte al

rialzo, ma non mancano eventi in

cui l’offerta di partenza è libera

e si riesce ad acquistare a prezzi

inferiori rispetto al reale valore

dell’oggetto. È quello che succe-

de spesso da Luzzago, in provin-

cia di Brescia, unica casa specia-

lizzata in auto d’epoca: le battu-

te si tengono due volte l’anno, in

genere a novembre e a maggio,

con pezzi unici che hanno base

di partenza libera.

Se la crisi economica si fa sen-

tire anche nel mondo delle aste

più prestigiose, con titoli che

crollano in Borsa, pezzi aggiudi-

cati senza grandi rialzi e un 30%

di invenduto, ci sono anche dati in

controtendenza. Ad appassiona-

re gli intenditori sono soprattutto

i vini. In questo settore si sono

specializzati Raimondo Romani e

Flaviano Gelardini, fondatori del-

la prima casa d’aste d’Italia de-

dicata esclusivamente ai bianchi

e ai rossi. Gelardini & Romani

Wine Auction è nata a Roma nel

2004 e offre cinque appuntamen-

ti ricchi di etichette blasonate e

pezzi unici. Un settore in cresci-

ta, anche perché pare che non ci

sia la necessità di risparmiare tra

questi collezionisti: nello scorso

maggio è stata battuta una botti-

glia di Romane Conti Drc del

2005 per 9.786 euro. Non tutti se

lo possono permettere, ma da

un’indagine svolta si è scoperto

che il profilo del cliente tipo è

quello di un uomo tra i 25 e i 60

anni, con una capacità di spesa

che va da soli 100 fino a 30mila

euro. La media degli acquisti è

intorno ai 3mila euro ad asta.

PER PARTECIPAREOCCORRE BON TON

Esiste un vero e proprio gala-

teo dell’offerta all’asta e chi de-

cide di partecipare a un evento,

sempre gratuito, deve attenersi a

un protocollo ben preciso.

Tutte le case mettono a dispo-

sizione un sito Internet in cui è

possibile trovare un calendario

da cui selezionare l’appunta-

mento a cui si è interessati. È

poi necessario prendere visione

o acquistare il catalogo dei pezzi

che verranno battuti: gli stessi og-

getti potranno essere visti dal vi-

vo durante le esposizioni (a in-

gresso gratuito) che si tengono

qualche giorno prima dell’asta.

Se si intende partecipare attiva-

mente, facendo un’offerta, in ge-

nere ci si deve registrare, fornen-

do un documento d’identità e la-

sciando un recapito. Le case

d’asta più grandi chiedono qua-

si sempre anche i riferimenti ban-

cari, a prescindere che poi si de-

cida o meno di partecipare. Dopo

queste pratiche burocratiche si

entra nel vivo: viene consegnata

la paletta che si deve alzare quan-

do si fa un’offerta per il lotto che

interessa. Il banditore dà il via

segnalando il prezzo base e con-

tinua ad accettare “rialzi” fino a che

resta alzata una sola paletta e

quindi è rimasto un unico com-

pratore. A questo punto batte il

martelletto e il pezzo viene ag-

giudicato. Si può partecipare

anche per telefono oppure on

line: questi servizi non sono re-

si disponibili da tutte le case, ma

sono generalmente garantiti per

gli eventi più importanti. Chi

vuole aggiudicarsi un lotto diret-

tamente da casa può telefonare e

farsi rappresentare da un addet-

to che farà offerte secondo le in-

dicazioni che riceve. Per una par-

tecipazione on line, invece, ci si de-

ve registrare qualche giorno pri-

ma lasciando i propri dati perso-

nali e i riferimenti bancari, dopo

di che è possibile in diretta, trami-

te il pc, seguire l’andamento del-

le offerte. Sempre via Internet è

possibile scrivere alla casa d’aste

specificando per quale lotto si

vuole concorrere e qual è la ci-

fra che si è disposti a pagare.

Se si è riusciti ad acquistare si

dovrà pagare – entro il tempo sta-

bilito, abitualmente una settima-

na – il prezzo di battuta e il

“buyer’s premium”, una quota

aggiuntiva comprensiva di tasse.

Il pagamento può avvenire im-

mediatamente, tramite carta di

credito, o in un secondo tempo

con un bonifico. Alcune case fan-

no pagare a parte il servizio di

imballaggio e trasporto e, se non

si ritira entro il tempo stabilito,

anche una quota per la custodia

e l’assicurazione dei lotti.

Eleonora Della Ratta

“Aggiudicato!”. È la classi-

ca chiusura di un’asta, un

tempo riservata solo agli inten-

ditori e a chi poteva rilanciare

senza badare a spese. Oggi, pe-

rò, questo mondo è aperto a tut-

ti e si possono fare anche ottimi

acquisti con piccoli investimenti

di capitale. E non stiamo par-

lando delle aste su Internet co-

me quelle di e-bay, ma di aste

tradizionali. Le case più famose

sono le inglesi Christie’s e So-

theby’s che hanno una sede an-

che in Italia, a Milano, ma se ne

trovano un po’ in tutta Italia, so-

prattutto tra quelle specializzate

in arte, libri e gioielli.

VECCHI E NUOVI OPERATORI

La casa più antica è senza dub-

bio quella di Christie’s, fondata

nel 1766: oggi conta ben 80 cate-

gorie di vendita, tra cui vini e og-

getti da collezione. La sede di

Milano, a Palazzo Clerici, ospita

due volte l’anno aste di arte mo-

derna e contemporanea, dipinti

antichi, gioielli e orologi. Per vi-

sitare le esposizioni o per pro-

porre oggetti in vendita basta ri-

volgersi agli uffici di Milano

(tel. 02.3032831) o Roma (tel.

06.6863333).

Sempre dalla tradizione an-

glosassone arriva Sotheby’s che

ha uffici a Roma, Milano (tel.

02.295001) e Torino: per chi de-

sidera presentarsi preparato a uno

dei suoi appuntamenti d’arte la

casa ha aperto anche un istituto

didattico, che offre corsi e pro-

grammi per ogni settore dell’arte

occidentale e orientale. I corsi si

svolgono in lingua inglese e ven-

gono attivati in base al numero di

richieste; se invece volete vende-

re ma non sapete quanto vale un

vostro oggetto, Sotheby’s mette

a disposizione il proprio servizio

di valutazione, anche semplice-

mente per scopi assicurativi.

Per una casa d’aste il “re-

cord” significa “rialzo”, cioè

quanto il banditore riesce a in-

cassare in più rispetto al prezzo

di partenza. I clienti sono invece

alla ricerca di affari: in questo ca-

Bastano anche cento europer un buon acquisto in asta

NOTES20

GENNAIO 2009

CONSUMI

CI SONO LE CELEBRI SOCIETÀ INGLESI CON I LORO ARTICOLI PREGIATIMA ANCHE CIRCUITI SPECIALIZZATI, DAI VINI ALLE AUTO D’EPOCA

COME VALUTAREE VENDERE UN PEZZO

Possono essere numerosi

i motivi che spingono a

vendere all’asta, ma resta

fondamentale la serietà di

chi fa la valutazione. Se

non si conoscono esperti di

fiducia meglio affidarsi a

una casa d’aste di prestigio.

Il servizio è gratuito e viene

accompagnato da una stima

del possibile prezzo

raggiungibile poi in sede

d’asta. Spesso ricorrono a

questo tipo di vendite non

solo collezionisti o privati,

ma anche commercianti che

cessano l’attività e vogliono

liberarsi dei fondi di

magazzino senza svalutarli:

è il caso di molti arredatori,

antiquari e rivenditori di

argenti o accessori di

valore, come i tappeti.

Se dopo la valutazione si

decide di procedere alla

vendita, viene firmato un

contratto tra il

consegnatario e la casa

d’aste, con il pagamento di

una commissione che varia

in base al listino della casa

(spesso si applicano sconti

se si tratta di più lotti).

Se l’asta va a buon fine si

riceverà il pagamento solo

dopo che il cliente avrà

versato i soldi, comunque

entro 60 giorni; se però non

c’è stata aggiudicazione

sarà possibile ritirare

la vendita o proporla

a un’asta successiva.

80 diverse tipologieTante le proposte di Christie’s chevanno dall’arte ai gioielli, ai mobilie all’antiquariato

Per partecipare non occorre esserepresenti in sala. Sipuò farlo anche pertelefono e on line

””

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NOTES23

GENNAIO 2009NOTES

22

GENNAIO 2009

Inoltre, a partire dal 1° luglio

2008, opera la rivalutazione an-

nua dei livelli di reddito familia-

re, in applicazione di quanto pre-

visto dalla legge 153/1988.

In considerazione dell’evolu-

zione normativa, la riduzione o il

ricalcolo degli importi spettanti a

titolo di assegno per il nucleo fa-

miliare sono stati effettuati sulla

base delle risultanze dei redditi di-

chiarati e accertati per l’anno 2006

(Operazione Red 2007), tenendo

conto sia dei nuovi limiti di red-

dito, – così come rivalutati a de-

correre dal 1° luglio 2008 –, sia

dei diversi importi di Anf spettan-

ti a decorrere dal 1° gennaio 2007

e 1° gennaio 2008.

Con la rata di novembre

2008 l’Inpdap ha provveduto a

rideterminare l’importo del-

l’assegno per il nucleo familia-

re mentre il debito complessivo

accertato sarà recuperato, sulla ba-

se delle disposizioni in materia di

recupero degli indebiti, a decor-

rere dalla rata di marzo 2009.

PENSIONI AI SUPERSTITI Le risultanze dell’operazione

Red 2007, relative ai redditi 2006,

comunicati dagli interessati attra-

verso i Centri di assistenza fisca-

le e gli altri professionisti abilita-

ti, completati con i dati presenti

presso il Casellario centrale dei

pensionati gestito dall’Inps, hanno

evidenziato importi pensionistici

superiori a quelli spettanti in ap-

plicazione dei limiti di cumulabi-

lità stabiliti. Di conseguenza, l’In-

pdap ha provveduto, con la rata di

dicembre 2008, a rideterminare

l’importo dei trattamenti pensio-

nistici ai superstiti, mentre il de-

bito complessivo accer-

tato, relativo al perio-

do 1° gennaio 2006 -

30 novembre 2008,

sarà recuperato sul-

la base delle disposi-

zioni in materia di re-

cupero degli indebiti, a decorrere

dalla rata di marzo del 2009. Tra

l’altro, ai fini della determinazio-

ne del debito sono state considera-

te anche eventuali somme indebi-

tamente corrisposte relative al pe-

riodo 1° gennaio - 31 dicembre

2004, riferite ai redditi percepiti

nel medesimo anno e già accerta-

te con l’operazione Red 2006, per

le quali l’Istituto non ha ancora

provveduto, per motivi tecnici, al

relativo recupero.

L’ULTERIORE VERIFICA INTERNAContemporaneamente alla ve-

rifica reddituale realizzata con la

campagna Red 2007, l’Istituto ha

eseguito ulteriori accertamenti nei

confronti dei titolari sia di una

pensione ai superstiti che di una

diretta, entrambe erogate dall’In-

pdap. I redditi da pensione così

accertati sono stati integrati da

quelli segnalati dal Casellario

centrale dei pensionati gestito

dall’Inps.

Anche nei confronti di questi

pensionati, sulla rata di dicembre

2008, si è provveduto a ridetermi-

nare l’importo dei trattamenti pen-

Per i pensionati pubblici è tempo di restituzioni

L’operazione Red si propone di far

emergere eventualiappropriazioni

indebite

””

PREVIDENZA

L’INPDAP COMINCERÀ A EFFETTUARE DELLE TRATTENUTE SULLE PRESTAZIONI E SUGLI AIUTI CHE NON SPETTAVANO

sionistici ai superstiti, mentre il

debito complessivo accertato sa-

rà recuperato a decorrere dalla ra-

ta di marzo del 2009. Nell’ipote-

si in cui non sia possibile recupe-

rare l’intero debito sul tratta-

mento ai superstiti nel limite

massimo di rateizzazione

previsto dalla legge, cioè ses-

santa rate, il debito residuo

sarà recuperato, sempre

nei limiti di legge,

sulla pensione di-

retta.

Nel caso in cui dovesse resi-

duare un ulteriore debito, a

questo punto la sede dovrà con-

vocare il pensionato per con-

cordare le modalità di rifusione

di quanto non recuperato con

trattenute sulle pensioni.

Per la determinazione del de-

bito e la riduzione del trattamen-

to pensionistico ai superstiti,

l’Istituto ha utilizzato i redditi de-

rivanti dalle pensioni dirette In-

pdap relativi all’arco temporale

1° gennaio 2007 - 30 novembre

2008 risultanti dalla banca dati

pensioni, integrati dai redditi de-

rivanti da pensioni dirette segna-

late dal Casellario centrale dei

pensionati.

Al fine di rendere trasparente

l’operato di questo Istituto, le se-

di provinciali/territoriali potranno

visualizzare sulla rete Intranet

nell’applicazione “prospetto ero-

gazione pensioni” (messo a di-

sposizione dalla direzione cen-

trale Sviluppo organizzativo e

Formazione), i risultati delle ope-

razioni effettuate, prospetto che

permetterà di fornire ai pensio-

nati interessati tutte le informa-

zioni relative ai debiti accertati.

La trattenuta operata sarà pari ad

un quinto dell’importo comples-

sivo della pensione, comprensi-

vo anche dell’indennità integra-

tiva speciale se corrisposta come

emolumento a sé stante, al netto

delle ritenute Irpef e con un re-

cupero in un massimo di 60 rate

(art. 2 del Dpr 180/1950 e art. 3 del

Dpr 1544/1955).

Nei casi in cui la rateizzazio-

ne massima non sia ancora suf-

ficiente ad estinguere totalmen-

te il debito accertato, la sede do-

vrà convocare il pensionato per

definire le modalità per il recu-

pero del residuo debito.

L’Inpdap coglie l’occasione per

sottolineare che, in sede di recupe-

ro del debito, le somme indebi-

tamente corrisposte sono state

considerate al lordo dell’Irpef

a suo tempo trattenuta e versa-

ta dall’Inpdap in qualità di so-

stituto di imposta e concorre-

ranno a ridurre l’imponibile.

Le sedi provinciali e territoria-

li dovranno, dunque, fornire delu-

cidazioni agli amministrati, non-

ché provvedere immediatamen-

te all’eventuale regolarizzazione

dei relativi trattamenti pensioni-

stici, sulla base della documen-

tazione presentata direttamente

dagli interessati quando risulti

difforme dai dati riportati nel pro-

spetto erogazione delle pensioni.

Aldo Forte

Brutte notizie per molti pen-

sionati Inpdap, in quanto

l’Istituto di previdenza dei dipen-

denti pubblici, con il nuovo anno,

comincerà ad effettuare sulle pen-

sioni le trattenute derivanti da pre-

stazioni percepite indebitamente.

È il risultato dell’operazione

Red 2007, relativa ai redditi perce-

piti nell’anno 2006, volta ad ac-

certare l’esistenza del diritto alle

prestazioni pensionistiche legate

ai redditi. In seguito ad accerta-

menti, sono stati riscontrati pa-

gamenti per prestazioni pen-

sionistiche indebite, a carico sia

di chi riceve l’assegno per il nu-

cleo familiare sia la pensione

di reversibilità assoggettata ai li-

miti di cumulabilità.

A questo proposito, con una no-

ta operativa dell’Istituto, sono sta-

te illustrate le modalità di recupe-

ro degli indebiti pensionistici ri-

guardanti la verifica in esame,

quelli relativi all’anno 2004, ac-

certati in sede di verifica Red 2006

ma non ancora recuperati, per mo-

tivi tecnici, riferiti ai trattamenti

pensionistici ai superstiti nonché

quelli derivanti dalla verifica in-

terna effettuata dall’Inpdap.

ASSEGNO PER IL NUCLEOPer quanto riguarda gli assegni

al nucleo familiare (Anf), l’istitu-

to ha rideterminato gli importi

spettanti per il periodo dal 1° lu-

glio 2007 al 31 ottobre 2008, sia

sulla base dei redditi accertati re-

lativi all’anno 2006 (operazione

Red 2007) sia in considerazione

delle nuove disposizioni legislati-

ve intervenute nell’arco tempora-

le interessato, ossia le leggi

296/2006 e 244/2007 e i decreti

interministeriali del 7 marzo 2007

e del 25 marzo 2008).

In modo analitico questi decre-

ti interministeriali, a decorrere ri-

spettivamente dal 1° gennaio 2007

e dal 1° gennaio 2008, hanno ri-

visto i livelli di reddito e gli im-

porti degli assegni per il nucleo

familiare (in caso di presenza di

un componente inabile o per nu-

clei orfanili), prevedendo l’aggior-

namento degli incrementi (nei ca-

si in cui i componenti del nucleo

siano superiori a sette) e hanno in-

trodotto una maggiorazione del

10% degli importi dell’assegno (in

presenza di nuclei orfanili nonché

per nuclei senza figli con compo-

nenti inabili).

1/5dell’importo totaleÈ la decurtazioneapplicata allapensione, che puòincludere l’indennitàintegrativa speciale

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LA TRATTENUTA SULLA PENSIONE INTEGRATIVA

NOTES24

GENNAIO 2009

Sono una pensionata di vecchiaia dal dicembre 2005. Nel 2001 ho

sottoscritto con un’assicurazione unapensione integrativa con scadenza minima5 anni. Ad aprile 2007 ho chiesto ilriscatto totale avendo raggiunto i requisitiprevisti dalla legge, che mi è statoliquidato con una trattenuta del 28%circa, che mi è sembrataeccessiva. Alla mia richiestacirca l’importo dellatrattenuta, l’assicurazionemi ha comunicato che ipremi sono stati versatitutti prima del 2007 e quindinon ho diritto alla ritenuta del 15% cheviene adottata solo sulle prestazioni deipremi versati dopo quella data. Quanto miè stato comunicato, e quindi liquidato, ècorretto?

A. D., Torino

� Per quanto concerne la parte diprestazioni riferibile ai contributidedotti fino al 31/12/2006 la norma prevede che la parteimponibile della prestazionepensionistica erogata in forma dicapitale sia assoggettata a tassazioneseparata.La parte imponibile della prestazione incapitale è divisa per il numero deglianni o frazione di anno di effettivacontribuzione al PIP ed è moltiplicataper dodici, al fine di individuare il“reddito di riferimento”, sul quale ècalcolata l’aliquota media di tassazione.Detta aliquota è quindi applicata allaparte imponibile del capitaledeterminandosi in tal modo latassazione sulle somme erogate dallaCompagnia. Ciò posto risulta difficileaffermare che il 28% applicato siacorretto o meno, poiché dovremmopoter calcolare il reddito di riferimentoper poter definire l’aliquota media di

tassazione.Per quanto riguarda la ritenuta del15% l’affermazione della Compagnia ècorretta poiché la trattenuta a titolo diimposta è applicata alla quota parte

delle prestazioni,delle anticipazionie dei riscattiriferibile aicontributi dedottidal 1° gennaio2007.

LA BANCA NON CONOSCEI BOT TRIMESTRALI?Ho 68 anni e ho risparmiato per lavecchiaia, ma ora sono preoccupata perquesta crisi delle banche. Lunedì scorso ilCredito cooperativo mi ha rinnovato unBOT, dicendomi che è l’unico titolo sicuro.È vero? Io lo volevo trimestrale el’impiegata mi ha detto che non erapossibile, così me ne ha fatto unoannuale. Prima mi aveva detto chel’interesse era del 2,80%, ma sul librettomi ha scritto che era circa il 2%. Comemai? I risparmi che ho alle Poste sonosicuri? Quali sono i titoli che, se la bancafallisce, lo Stato rimborsa?

L.C., Predappio

� Per quanto riguarda la vicenda deiBOT non si può che stigmatizzare ilcomportamento della banca, che hamentito sull’impossibilità disottoscrivere titoli trimestrali. Sulrendimento effettivo, invece, non sipuò dire nulla perché, finché non sisvolge l’asta, ci sono solo previsioninon impegnative. Per quanto riguardai risparmi depositati alla Posta o inbanca, sono assolutamente tranquilli.I libretti postali da sempre sonogarantiti dallo Stato, quelli presso lebanche sono coperti da garanzia

statale a seguito dei recentiprovvedimenti anti-crisi. Leobbligazioni bancarie sonoindirettamente coperte da garanziastatale per tre anni; ma in linea dimassima sono meglio i titoli di Stato,per vivere sicuramente tranquilli(anche rinunciando magari a mezzopunto percentuale d’interesse).

L’ORFANA DI GUERRAHA DIRITTO ALL’AUMENTOMia moglie (orfana di guerra) percepiscedal momento dell’andata in pensioneun’indennità di 30.000 Lire mensiliriservata agli orfani di guerra in virtùdell’applicazione dell’art 6 lg 140/85 (oggisono 15,49 Euro). Allego lo stralcio dellanotizia dalla quale risulta, in applicazionedi sentenze della Corte di Cassazione, chequesta indennità è ora di 34,69 euro eche si possono chiedere l’aggiornamentoe gli arretrati. Mia moglie è in pensionedal 1/1/2000.

R. M., Teramo

� Anche i pensionati dell’INPSappartenenti alle categorie di cui allalegge 336/70 beneficiari dell’aumentodi lire 30.000 concesse dell’articolo 6della legge 140/85 se cessati dallavoro dopo il 1 gennaio 1985,possono chiedere la rivalutazione didetto assegno mediante l’aumento ditutti gli indici di perequazioneautomatica intervenuti dal 1 gennaio1985 alla data di collocamento inpensione. Il beneficio riguarda anchele pensioni di reversibilità. In altreparole, secondo la sentenza dellaCorte di Cassazione, gli orfani diguerra, sfollati etc... che vanno inpensione oggi devono ricevere lamaggiorazione a 34,69 euro al mesedai 15,49, e i già pensionati arretratifino a un massimo di 10 anni.

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