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La “mappa mundi” della cattedrale di Hereford (secolo XII) Una piccola storia della geografia: dalla Cartografia al GPS La mappa “anticipa il territorio” suggeriva Jean Baudrillard. Da sempre è la rappresentazione grafica in scala di un luogo. Ora forse può esprimere qualcosa di più: funzioni non previste tempo fa, rivelate dalle potenzialità interattive delle tecnologie digitali del web associate alla georeferenziazione (web GIS). Una mappa nel web oggi può rilevare non solo ciò che c’è già in un territorio ma ciò che diviene; non solo ciò che c’è da rappresentare ma ciò che viene tracciato dalla partecipazione, dalle azioni e dalle esperienze svolte in un territorio, secondo il principio dei “paesaggi umani”. Uno sguardo analitico che può individuare l’andamento delle trasformazioni connesse all’azione dell’apprendimento dappertutto, da quelle virtuose (come gli ambiti di valorizzazione delle memorie dei luoghi e degli antichi mestieri) a quelle che producono criticità (come quelle dell’inquinamento). E’ questo aspetto evolutivo delle tecnologie che risulta strategico, strettamente connesso all’espansione di coscienza civica in relazione all’ambiente esterno, per migliorarlo, innalzando il livello di attenzione. Una piccola storia della geografia: dalla Cartografia al GPS 1 di 7

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La “mappa mundi” della cattedrale diHereford (secolo XII)

Una piccola storia dellageografia: dalla Cartografiaal GPS

La mappa “anticipa il territorio” suggerivaJean Baudrillard. Da sempre è larappresentazione grafica in scala di un luogo.

Ora forse può esprimere qualcosa di più:funzioni non previste tempo fa, rivelate dallepotenzialità interattive delle tecnologie digitalidel web associate alla georeferenziazione (webGIS).

Una mappa nel web oggi può rilevare non solociò che c’è già in un territorio ma ciò chediviene; non solo ciò che c’è da rappresentarema ciò che viene tracciato dalla partecipazione,dalle azioni e dalle esperienze svolte in unterritorio, secondo il principio dei “paesaggi umani”. Uno sguardo analitico chepuò individuare l’andamento delle trasformazioni connesse all’azionedell’apprendimento dappertutto, da quelle virtuose (come gli ambiti divalorizzazione delle memorie dei luoghi e degli antichi mestieri) a quelle cheproducono criticità (come quelle dell’inquinamento).

E’ questo aspetto evolutivo delle tecnologie che risulta strategico, strettamenteconnesso all’espansione di coscienza civica in relazione all’ambiente esterno, permigliorarlo, innalzando il livello di attenzione.

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L’innovazione dopotutto è il valore d’uso sociale e culturale delle opportunitàtecnologiche, declinate nelle migliori condizioni possibili per qualificare le nostrecondizioni di vita, a partire dalla pre-visione.

Qui si rivela tutta la potenzialità della georeferenziazione associata ad un’attività dirilevamento delle peculiarità dei territori, rurali o urbani che siano, operando su unarappresentazione “cartografica” dei paesaggi, naturali ed umani, che attraversiamo.

L’attività di educazione ambientale associata alla realizzazione di mappe tematizzatepuò quindi rivelarsi come una straordinaria opportunità per fare “cittadinanzaeducativa”, sollecitando una consapevolezza dinamica per usare, con i ragazzi, sia icomputer in classe sia gli smart-phone (da utilizzare all’interno dei gruppi diesplorazione urbana, suddividendo le diverse operabilità, foto, georeferenziazione,appunti) intesi come Social Local Mobile, piccoli sistemi tascabili e ordinari,automaticamente georeferenziati.

Gli insediamenti urbani e le attività antropiche hanno contribuito, insieme aifenomeni naturali, a modificare il paesaggio durante i secoli. Se pensiamo ai luoghicome quelli pertinenti l’area metropolitana di Roma ci rendiamo conto di come si siastratificata nel territorio l’impronta umana, attraverso tracce archeologiche cherivelano, come nel caso del basolato delle antiche vie consolari fino ai più recentisampietrini, come si siano utilizzati materiali tratti dall’esplosione piroclastica delVulcano dei Colli Albani 360.000 anni fa (la prima eruzione). Il territorio romano èricco di aree verdi, ville storiche e aree protette di pregio, e un’infinità di alberi epiante, spontanee e non, che sarebbe interessante mappare.

Impostare un’attività di georeferenziazione con i ragazzi delle scuole può così avviareun percorso di educazione ambientale che amiamo definire dell’”apprendimentodappertutto”, contribuendo ad aprire il mondo della scuola alla città: aquell’ecosistema urbano che può essere valorizzato solo se viene conosciuto e magarimappato.

In tal senso l’attività laboratoriale finalizzata alla promozione del Geoportalenazionale rappresenta un’occasione importante per coniugare l’attività formativacon l’innovazione digitale e la coscienza attiva di trasformazioni urbane che devonostabilire un rapporto equilibrato con la dimensione naturale.

Per usare consapevolmente questi sistemi tecnologici che procedono per automatismi

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e non esserne usati : per usarli espandendo la nostra coscienza del mondo esterno.

 

Una piccola storia della geografiaAd Anassimandro di Mileto (610 – 546 a.C.), filosofo ionico discepolo di Talete, sidice sia dovuta una prima mappa del mondo, ma né Erodoto né Aristotele ne dannonotizia. Si dice che Anassimandro abbia introdotto l’uso dello gnomone, forse peraverlo appreso dai Babilonesi.  C’è ancora ampia discussione su quale formaAnassimandro attribuisse alla Terra (se sferica o cilindrica).  Anassimandro fu ilprimo a tracciare uno schema (perimetron) del mondo, e pure il primo a costruire unglobo.Il più antico planisfero di cui abbiamonotizia è attribuito ad Anassimandro(610-546 a.C), allievo di Talete, ma non ciè pervenuto alcun documento contenentequesta mappa e quelli contenenti una suadescrizione ad opera sua sono rari eframmentati, come del resto sono tutte leopere dei filosofi pre-socratici. Tuttavia èsopravvissuta fino a noi la mappadisegnata cinquant’anni più tardi dalconcittadino Ecateo (550-475 a.C) e cheegli stesso aveva definito una miglioria diquella di Anassimandro. Essa pone il mar Egeo al centro del mondo e distingue duecontinenti.

Già prima di tale epoca l’uomo aveva elaborato delle mappe.Ad esempio i pescatori delle isole polinesiane preparavano delle mappe con canneintrecciate sulle quali posavano delle conchiglie che servivano ad indicare e segnalarela presenza di isole.Mentre gli indiani d’America disegnavano le loro mappe sulle pelli di bisonte.I Babilonesi, invece, usavano come mappe le tavolette di argilla.

Il più grande geografo dell’antichità è considerato Tolomeo, vissuto tra il 100 e il175 d.C., che disegnò il mondo, all’epoca dell’impero romano, in modo estremamentepreciso e dettagliato.La sua opera è stata considerata valida fino al Rinascimento e ad essa si affidaronoColombo, Vasco de Gama e Magellano nei loro viaggi di esplorazione.

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Il planisfero di Tolomeo è una mappa delmondo così come si presume venissevisto e rappresentato nel II secolo d. C.dalla Civiltà Occidentale. Esso vennerealizzato sulla descrizione contenuta nellibro di Tolomeo, Geographia, scritto nel150 circa d.C. Sebbene le mappeautentiche non siano mai state trovate, laGeographia contiene migliaia diriferimenti di varie parti del mondo, con

in più le coordinate, le quali hanno permesso ai cartografi di ricostruire la visione delmondo di Tolomeo, quando il manoscritto venne riscoperto intorno al 1300 d.C.

Durante l’impero romano le carte geografiche e le mappe servivano soprattuttoper il controllo del territorio e nelle guerre.

Nel medioevo le carte geografiche furono prodotte soprattutto dai monacibenedettini: si trattava di mappomondi ed itinerari.A queste carte se ne affiancavano altre usate per finalità nautiche, come la carta“pisana” del 1275, tracciata sulla pergamena ricavata da una pelle di pecora.

La cartografia moderna nasce nel1800 quando molte nazioni decidono diavviare uno scambio di informazioni perpoter redigere carte geografiche semprepiù accurate.Anche la geografia comescienza moderna nasce nel 1800.I fondatori della moderna geografia sono considerati due tedeschi: A. von Humboldt,naturalista ed esploratore a cui si attribuisce la nascita della geografia naturalista; C.Ritter considerato il caposcuola dell’indirizzo storico-umanistico.

Dalla Cartografia al GPS, passando per il GIS

Le carte geografiche sono molto ridotte rispetto alla realtà. Se, ad esempiorappresentassimo una città con una carta della stessa dimensione del territoriocittadino, essa sarebbe poco maneggevole e di conseguenza poco utile. Per conoscerele misure reali del territorio rappresentato dalla carta si usa la scala di riduzione.La scala di riduzione è il rapporto che esiste tra una lunghezza misurata sulla

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carta geografica e la corrispondente lunghezza reale sulla superficie della terra.Ad esempio, se su una carta la distanza tra due città A e B è pari a 1 centimetro e nellarealtà tale distanza è di 250 metri (che sono pari a 25.000 centimetri) diremo che lascala di riduzione della carta è di 1 a 25.000: cioè un centimetro sulla cartacorrisponde a 25.000 centimetri della realtà.

Il planisfero rappresenta la superficie terrestre, divisa in due emisferi. Il termine“mappamondo” (ossia mappa del mondo) è spesso usato anche per indicare il globoterrestre, che è la rappresentazione della superficie terrestre su di una sfera anzichésu un piano.

Le carte generali rappresentano un continente o una delle parti del mondo.

Le carte corografiche rappresentano uno Stato, o una singola regione.

Le carte topografiche rappresentano una città o un distretto con tutti i particolari.

La parola mappa, in origine sinonimo di carta geografica, è usata comunemente perindicare le carte geografiche relative a territori ristretti ma realizzate in modo piùschematico di una carta topografica (p.es. mappa di una città, mappa del tesoro,mappa catastale ecc.).

Già a partire dai primi anni del Novecento si era diffusa la fotografia aerea e nelDopoguerra si era sviluppata l’aerofotogrammetria, ovvero l’uso della fotografia aereaper eseguire misurazioni e rilievi. Questa sostituì gradualmente i rilevamentiterrestri, in quanto gli aeroplani permettono di fotografare ampie areesimultaneamente.

Dagli anni novanta sono stati creati a tal fine specifici programmi informatici dettiGIS (Geographical Information System), traducibile in italiano come SistemaInformativo Territoriale (SIT): un sistema di rappresentazione di elementi dellasuperficie terrestre su database computerizzato progettato per l’acquisizione,immagazzinamento, analisi e visualizzazione di dati nello spazio.A differenza della cartografia su carta, la scala in un GIS è un parametro diqualità del dato e non di visualizzazione. Il valore della scala esprime le cifresignificative che devono essere considerate valide delle coordinate di georeferimento.Quando un Sistema Informativo Territoriale può essere utilizzato via Web viene

considerato un WebGIS.

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Tramite un software GIS, l’utilizzatore èin grado di visualizzare e sovrapporrediverse carte tematiche di unadeterminata zona, garantendo lacorrispondenza delle coordinategeografiche, della scala e quindi delledistanze. I temi possono essere immagini,ad esempio es. foto aeree e satellitari(detti dati raster) o disegni, ad es. puntidi riferimento, curve di livello, limiti

geologici, limiti amministrativi (detti dati vettoriali).Le coordinate geografiche consentono di determinare la posizione sulla sferaterrestre, fornendo i dati di latitudine e longitudineIl primo valore è la latitudine,data dall’angolo formato tra il piano dell’Equatore ed il piano del parallelo passanteper il punto. La latitudine ha un range da 0 a 90 gradi se ci troviamo a norddell’equatore (come l’Italia) e da 0 a 90 a sud, nelle indicazioni delle coordinate gps èconvenzione usare anche i segni + per i gradi a nord e – per i gradi a sud; inoltre nelcaso di latitudine nord si può omettere il segno.Il secondo valore esprime la longitudine vale a dire la distanza angolare tra ilmeridiano del nostro punto ed il Meridiano di Greenwich. La longitudine puòassumere valori da 0 a 180 ad est del meridiano di Greenwich e analogamente da 0 a180 ad ovest. Come per la latitudine si può indicare con un valore positivo lalongitudine est e con un segno negativo la longitudine ovest, in questo caso i valoripositivi vengono assegnati ai punti posizionati ad est (simile al fuso orario) seguendoil movimento antiorario della terra.

Il GPS o Global Positioning System, è un ulteriore metodo di acquisizioni dellecoordinate geografiche. Nel nostro caso, dei punti di interesse del sito indagatogeoreferenziandoli, con la propria latitudine, longitudine e quota. Per avere il geotagservono almeno 4 satelliti visibili.Le coordinate gps possono essere espresse condiverse notazioni (oltre al segno + e – insostituzione di nord e sud ed est ed ovest) vediamoquali (tra parentesi la notazione internazionale):  ingradi sessagesimali (DMS): gradi, minuti e secondi41° 53′ 25.36″, 12° 29′ 32.70″;  in gradisessadecimali (DM): gradi e minuti decimali 41°53.4227, 12° 29.5450; in gradi decimali (Decimal): 41.890378, 12.492417

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Il formato decimale è quello più utilizzato come standard, in particolare le mappe digoogle utilizzano questa notazione nonchè i sistemi cartografici.

E’ importante un’altra nozione di cartografia: il Datum. Le coordinate GPSutilizzano come Datum il sistema diriferimento chiamato WGS84 (WorldGeodetic System 1984).Per il passaggio dalle coordinategeografiche gps a quelle piane si devonofare delle conversioni che possono esseresolo relative  al Datum. Il sistema dicoordinate piane più noto è l’UTM (che èun sistema che consente di proiettare sulpiano la superficie sferica della terra) e

può usare diversi sistemi di riferimento di partenza, le carte dell’Istituto GeograficoMilitare italiano usano l’UTM. Per riportare i punti dal gps alla carta bisogna primaconvertire le coordinate e poi posizionarli sulla carta UTM.

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