UNA or,OA DA VINCERE · mamme contente di mantenere lo stipendio al 100% durante la maternità....

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ipendenti più felici sul luogo di lavoro gra- zie all'esperto family friendly, ma anche mamme contente di mantenere lo stipendio al 100% durante la maternità. C'è poi chi propone check up sanitari gratuiti e benefit salute e, ancora, chi ha in- trodotto l'università in azienda per la formazione dei giovani dipendenti. Il welfare aziendale migliora il benes- sere dei dipendenti e aumenta la produttività delle imprese. E quanto emerge dal «Rapporto 2018 - Welfare Index PMI» promosso da Generali Italia con la partecipazione delle maggiori confederazioni italiane (Confmdustria, Confagricoltura, Confartigianato e Confprofessioni), che per il terzo anno ha analizzato il livello di welfare in 4.014 piccole me- die imprese italiane (circa il doppio rispetto al 2016) superando nei tre anni le 10 mila interviste. Welfare Index PMI ha monitorato le iniziative delle imprese in dodici aree: previdenza integrativa, sanità integrativa, servizi di assistenza, polizze assicurative, conciliazione 02 2018 WELFARE AZIENDALE, UNA or,OA DA VINCERE GENERALI ITALIA ANALIZZA LE INIZIATIVE DELLE PMI PER PREVIDENZA E ASSISTENZA vita-lavoro, sostegno economico, formazione, sostegno all'istruzione di figli e familiari, cultura e tempo libero, sostegno ai soggetti deboli, sicurezza e prevenzione, welfare allargato al territorio e alle comunità. Le aree di intervento II welfare aziendale è una fonte aggiuntiva di finanziamento per il sistema di welfare del Paese e assume una rilevanza fondamentale in un periodo di contenimento della spesa pubblica e in un contesto nel quale la crescente fragilità socia- le fa emergere nuovi bisogni che rischiano di restare insoddisfatti. Il welfare deve crescere ma non può farlo a carico esclusivo della spesa pubblica. Nella previdenza e nella sanità il welfare aziendale integra il tradizionale modello basato sulla complementarietà tra il welfare pub- blico e gli istituti collettivi creati dalla negoziazione come i fondi pensione e i fondi sanitari. A undici anni dal lancio dei fondi pensione il numero delle adesioni continua a crescere ma resta minoritario: sinora è stato raggiunto il 36,5% dei lavoratori. E il contributo medio prò capite, di circa 1.800 euro l'anno, è ben al di sotto della quota necessaria a garantire un apprezzabile livello delle prestazioni pensionistiche future. Anche nei fondi sanitari la partecipazione resta limi- tata a circa un terzo dei lavoratori. In questo modo previdenza integrativa e assistenza sanitaria, offerte sotto forma di bonus legati alla contrat- tazione di secondo livello e benefi- ciando, pertanto, della detassazione connessa a questi incentivi premiali, il welfare può costituire una leva per il miglioramento della produttività e per il conseguimento degli obiettivi La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato 18/08/2018 Pag. 40 N.2 - 30 luglio 2018 Giornale delle Assicurazioni diffusione:19000 tiratura:20000 4 CONFPROFESSIONI - Rassegna Stampa 20/08/2018 - 20/08/2018

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ipendenti più felici sulluogo di lavoro gra-zie all'esperto familyfriendly, ma anchemamme contente dimantenere lo stipendio

al 100% durante la maternità. C'è poichi propone check up sanitari gratuitie benefit salute e, ancora, chi ha in-trodotto l'università in azienda per laformazione dei giovani dipendenti. Ilwelfare aziendale migliora il benes-sere dei dipendenti e aumenta laproduttività delle imprese.E quanto emerge dal «Rapporto 2018- Welfare Index PMI» promosso daGenerali Italia con la partecipazionedelle maggiori confederazioni italiane(Confmdustria, Confagricoltura,Confartigianato e Confprofessioni),che per il terzo anno ha analizzato illivello di welfare in 4.014 piccole me-die imprese italiane (circa il doppiorispetto al 2016) superando nei treanni le 10 mila interviste.Welfare Index PMI ha monitoratole iniziative delle imprese in dodiciaree: previdenza integrativa, sanitàintegrativa, servizi di assistenza,polizze assicurative, conciliazione

02 2018

WELFAREAZIENDALE,UNA or,OADA VINCEREGENERALI ITALIA ANALIZZA LE INIZIATIVEDELLE PMI PER PREVIDENZA E ASSISTENZA

vita-lavoro, sostegno economico,formazione, sostegno all'istruzione difigli e familiari, cultura e tempo libero,sostegno ai soggetti deboli, sicurezzae prevenzione, welfare allargato alterritorio e alle comunità.

Le aree di intervento

II welfare aziendale è una fonteaggiuntiva di finanziamento peril sistema di welfare del Paese eassume una rilevanza fondamentalein un periodo di contenimento dellaspesa pubblica e in un contesto nelquale la crescente fragilità socia-le fa emergere nuovi bisogni cherischiano di restare insoddisfatti. Ilwelfare deve crescere ma non puòfarlo a carico esclusivo della spesapubblica. Nella previdenza e nellasanità il welfare aziendale integrail tradizionale modello basato sullacomplementarietà tra il welfare pub-blico e gli istituti collettivi creati dallanegoziazione come i fondi pensionee i fondi sanitari. A undici anni dallancio dei fondi pensione il numerodelle adesioni continua a crescerema resta minoritario: sinora è stato

raggiunto il 36,5% dei lavoratori. E ilcontributo medio prò capite, di circa1.800 euro l'anno, è ben al di sottodella quota necessaria a garantire unapprezzabile livello delle prestazionipensionistiche future. Anche nei fondisanitari la partecipazione resta limi-tata a circa un terzo dei lavoratori. Inquesto modo previdenza integrativae assistenza sanitaria, offerte sottoforma di bonus legati alla contrat-tazione di secondo livello e benefi-ciando, pertanto, della detassazioneconnessa a questi incentivi premiali,il welfare può costituire una leva peril miglioramento della produttività eper il conseguimento degli obiettivi

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"ANCHE LA FORMAZIONE, IN UNA LOGICATUTTA INCENTIVANTE, È UN AMBITO N CUI SIDEVE INVESTIRE MAGGIORMENTE, NON SOLOPER COGLIERE IL CAMBIAMENTO PRODUTTIVOMA ANCHE PER SOSTENERE GLI SFORZI DELLEFAMIGLIE NELL'EDUCAZIONE DEI LORO FIGLI"

strategici delle imprese, generandoal contempo un flusso consistente diinvestimenti

II Welfare Index Pmi 2018

II Rapporto 2018 mette in evidenzauna stretta correlazione tra il miglio-ramento del benessere, la soddisfa-zione dei lavoratori e la crescita dellaproduzione aziendale: questi fattorisecondo il 42,1% delle imprese, sonoil principale obiettivo nelle sceltedi welfare. Il 35,6% delle impreseintervistate dichiara, infatti, di averaumentato la propria produttivitàcome conseguenza di una maggiore

soddisfazione dei lavoratori. Questovale ancor di più per le aziende moltoattive nel welfare: il 63,5% confer-ma di aver ottenuto un incrementoproduttivo.Nei prossimi 3-5 anni, il 52,7% dellepmi si propone un'ulteriore crescitadel welfare aziendale, in particolarenegli ambiti di: salute e assistenza;conciliazione vita e lavoro; giovani,formazione e mobilità sociale. Lepiccole medie imprese sono oggisempre più protagoniste del cambia-mento sociale e crescono sensibil-mente le aziende attive nel welfare- cioè quelle che avevano avviatopiani di welfare aziendale anche negli

anni precedenti - in almeno 4 delle12 aree: erano il 25,5% nel 2016, oggisono il 41,2%. In particolare, sonoraddoppiate le aziende molto attive(in almeno 6 aree) dal 7,2% del 2016al 14,3% quest'anno, a dimostrazionedi una maggiore consapevolezza delloro ruolo sociale.La ricerca ha evidenziato che trearee hanno i tassi di iniziativa piùelevati, superiori al 40%: quella dellepolizze assicurative, che comprendele assicurazioni diverse da quelleprevidenziali e sanitarie; quella dellasicurezza e prevenzione degli inci-denti (che considera solo le iniziativeaggiuntive a quelle obbligatorie);

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quella della conciliazione vita e lavoro,che comprende numerose iniziative,dalla flessibilità oraria allo smartworking, fino alle misure a sostegnodella genitorialità. Per le assicurazionioccorre considerare che il tasso di ini-ziativa si ridurrebbe notevolmente sesi escludessero le polizze previste daicontratti collettivi nazionali. Seguonoaltre aree con un tasso di iniziativaelevato. Si tratta della formazione peri dipendenti (non è considerata quellaobbligatoria), della sanità integrativa,del sostegno economico per i lavora-tori. La sanità integrativa comprende

l'adesione ai fondi sanitari istituiti daicontratti collettivi; se si consideras-sero le sole iniziative aziendali il tassoscenderebbe al 13,3 per cento.

Le priorità per le imprese

II 42% delle imprese attua almenoun'iniziativa nella macro area dellasalute e assistenza; era il 32,2% nel2016. Un terzo delle imprese consi-dera prioritario investire nei prossimi3-5 anni nella sanità e nell'assistenzaa beneficio dei dipendenti e dei lorofamiliari, garantendo attraverso il

welfare aziendale l'accesso alle cure eai servizi di prevenzione e sostenendole famiglie con servizi di assistenzaper gli anziani e per le persone nonautosufficienti.Analogamente importante è la conci-liazione dei tempi di vita e di lavoro.Nelle aziende è in corso un cambia-mento organizzativo che comportala rottura delle barriere tradizionalitra luoghi e tempi del lavoro e quellidella vita familiare. Le imprese cheattuano misure di flessibilità sono piùche raddoppiate negli ultimi due anni,passando dal 16,1 % al 34,3 per cento.Un esempio è lo smart working, chepuò avere rilevanti impatti sia suliaproduttività sia sul benessere dellepersone, favorendo anche l'occupa-zione femminile.Al primo posto tra le priorità indica-te dalle imprese per lo sviluppo delwelfare aziendale c'è la formazioneai dipendenti: non solo la formazionespecialistica ma anche l'acquisizionedi competenze non direttamente ne-cessarie alle mansioni professionali.Nel 2018 sono già il 38% le impresecon almeno un'iniziativa in quest'area.

Il punto di vista di Generali

«II welfare fa crescere le imprese e fabene al Paese - ha detto il countrymanager e amministratore delega-to di Generali Italia, Marco Sesana,presentando il rapporto e sottoline-ando che «il benessere dei dipen-denti e l'aumento della produttivitàsono i risultati che l'imprenditoreoggi dichiara con il suo impegno nelwelfare aziendale». Ecco perché, haprecisato, «la sanità per noi è semprestato il cuore di quello che proponia-mo alle aziende: ora i bisogni stan-no evolvendo e le aziende devonooffrire qualcosa in più sul fronte dellaprevenzione e dell'assistenza». Non acaso Generali Italia, insieme all'incu-batore H-Farm, ha selezionato quattrostartup specializzate nell'offerta diservizi digitali per la sanità in mododa integrarle nell'offerta di GeneraliWelion, la società di welfare integratodel Leone di Trieste.Analogamente importante, ha osser-vato Sesana, è lo smart working «chenon significa rimanere a casa peralcuni giorni ma abituarsi a un livellodi managerialità che è il cominciarea lavorare per obiettivi: la produtti-vità aumenta perché il dipendentecomprende che l'azienda effettuauno sforzo nei suoi confronti e cercadi ripagarlo». Anche la «formazione,in una logica tutta incentivante, è un

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ambito in cui si deve investire siaper rivolgersi a cambiamento pro-duttivo sia per sostenere gli sforzidelle famiglie nell'educazione dei lorofigli». Generali Italia, ha concluso,«continuerà a sostenere, insieme alleconfederazioni, la diffusione dellacultura del welfare nelle piccole medieimprese con Welfare Index PMI, maanche con le nostre competenze e lanostra innovazione in ambito assicu-rativo».

Il punto di vista delle aziende

«Le imprese hanno capito che èimportante mettere il lavoratore alcentro: si è sviluppata una culturad'impresa che punta sul welfare percreare un clima aziendale positivocome il sostegno alle giovani gene-razioni, le offerte per la conciliazionedi tempo di lavoro e quello per la vitafamiliare», ha commentato Carlo Robì-glio, presidente della Piccola Industriadi Confindustria, e aggiungendo che

«avere una migliore condizione di vitaconsente di migliorare la produttivitàanche se ancor più fondamentale è ilrisvolto di sociale di queste iniziative».Lo step successivo è rappresentatodal sensibilizzare l'universo impren-ditoriale a «comprendere l'importanzadel welfare come scambio tra salari eproduttività che vede nella formazioneuno dei suoi driver». Lo sviluppo dellesoft skill è un fattore di mobilità socia-le, ha osservato Robiglio e «se voglia-mo che il Paese sia moderno bisognapuntare sull'education e dobbiamoaiutare le famiglie a dare la miglioreeducazione possibile ai loro figli».Il presidente di Confagricoltura,Roberto Giansanti, ha evidenziato lanecessità di «costruire una rete trale imprese che sono rappresentatenel Welfare Index Pmi» in modo daapprofondire le conoscenze e offriresoluzioni sempre più su misura inquanto «il welfare è integrato semprepiù nell'attività produttiva». Un temada includere è quello dell'agricoltura

sociale che «consente di offrire unlavoro a coloro che si trovano in diffi-coltà o di disagio sociale che vivonosituazioni di disoccupazione di lungoperiodo».Il segretario generale di Confartigia-nato, Cesare Fumagalli, ha rilevato che«il modello che stiamo cercando di ri-produrre è quello dei distretti che nonsono solo raggruppamenti di impresema relazioni speciali che nasconoall'interno delle comunità». Riprodurrequel tipo di relazioni significa «aiutarei lavoratori ad avere accesso a unapiattaforma comune di welfare chenasca da un'interazione tra formecontrattuali: non è un caso che gli entibilaterali nascano su base regionale».Il presidente di Confprofessioni,Gaetano Stella, ha invece rimarcatocome «il 90% del personale dipenden-te degli studi ha meno di 40 anni e nonpossiamo fare a meno di fidelizzarlitramite il welfare aziendale, dunqueoccorre intercettare i bisogni e aiutarlia eliminare i loro problemi».

(Somale Sete

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