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Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 16 giugno 2011 - € 1 Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona - Taxe Perçue - Tassa riscossa ufficio PT di Senigallia - n. 22 I CONE DI ORIGINE GRECA RUSSA-RUMENA ARTICOLI SACRI a SENIGALLIA via Andrea Costa 31 tel 071.60597 I CONE DI ORIGINE GRECA RUSSA-RUMENA ARTICOLI SACRI a SENIGALLIA via Andrea Costa 31 tel 071.60597 Un’originale iniziativa a Loreto: anziani e nuovi media, quando la vecchiaia fa meno paura Una mela al giorno La Madonna di Senigallia torna a casa pagg. 8 - 9 Litva, l’Europa che vive in Bielorussia pag. 10 IN QUESTO NUMERO R icercate sempre la giustizia, la lega- lità, la riconciliazione e sforzatevi di non essere mai causa della sofferenza altrui”. Lo ha detto il Papa, ricevendo in udienza, sabato 11 giugno scorso, una rappresentanza di circa 2000 zingari ha chiesto loro un impegno sulla strada di “quell’integrazione da cui trarrete be- neficio voi e l’intera società, mentre “le istituzioni, da parte loro, si adoperino per accompagnare adeguatamente que- sto cammino”. “La Chiesa - ha aggiunto il Papa - cammina con voi”. Per il vostro popolo, ha continuato il Papa, “persisto- no problemi gravi e preoccupanti, come i rapporti spesso difficili con le società nelle quali vivete”. È la prima volta che la popolazione zingara e rom viene ricevu- ta in udienza in Vaticano da un Papa. Ci sono rom che sbagliano ma la colpa è sempre personale. La colpa non è mai di un’etnia, di un popolo”. Lo ha detto al Papa un giovane rom nato e cresciuto nei campi nomadi della Capitale. “Quan- do vedono nei documenti che vivi in un campo, nessuno più ti tende la mano”, ha raccontato ricordando di aver studiato nelle scuole con gli altri e di avere gli stessi sogni e speranze dei suoi coeta- nei. Benedetto XVI lo ha ascoltato e poi abbracciato. Tra le testimonianze anche quella di Ceija Stojka, sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti duran- te la Seconda Guerra Mondiale. Gli zingari dal Papa Editoriale Pellegrini Q uesto numero del set- timanale diocesano vi giunge mentre ci troviamo a Fatima, con il vescovo Giu- seppe e un buon gruppo di sacerdoti e laici. Partiti pro- prio la sera della domenica di Pentecoste, abbiamo fat- to una bella esperienza di Chiesa, scambiando idee ed esperienze con persone di altre parrocchie. Ma soprat- tutto ci ha uniti ai tanti altri pellegrini in cammino insie- me con noi, provenienti da tutto il mondo. Un viaggio vissuto appieno, in ogni mo- mento, grazie al bel clima di amicizia che si è creato. Un’occasione preziosa per riflettere: da Santiago luogo di preparazione, a Fatima cuore del pellegrinaggio. Di Santiago ho ancora negli oc- chi l’ultimo tratto del cam- mino, con i pellegrini giunti a piedi che si sdraiano sfi- niti sulla grande ‘conchiglia’, simbolo del pellegrinaggio, che un tempo raccoglievano lungo le spiagge e che oggi si acquistano sulle bancarelle, insieme al nodoso bastone del pellegrino. In tanti ci te- nevano ad andare a Fatima: lì hanno vissuto i momenti più intensi di raccoglimen- to. Come la via Crucis, con attorno i campi di ulivi, in un ambiente che sembra rimasto al tempo dei tre pastorelli. E i penitenti che compiono in ginocchio il percorso intorno alla Cap- pellina delle Apparizioni. E la fiaccolata mariana serale guidata dalla grande croce e chiusa dalla statua della Ma- donna, pellegrina con noi. In questo viaggio è stato pri- vilegiato l’aspetto spirituale, ma abbinato alla bellezza dei luoghi visitati. Un’espe- rienza spirituale e culturale insieme, attraverso bellezze storiche, artistiche e paesag- gistiche, da Lisbona a Cabo da Roca, passando per Porto e Coimbra. I pellegrinaggi rinnovano, fortificano, con- tribuiscono sempre alla cre- scita umana e spirituale, ci arricchiscono. E si torna con la voglia di riuscire a tra- smettere quanto ricevuto. Gesualdo Purziani A ssistere gli anziani non autosufficienti nella corretta alimentazione grazie a web tv, in- ternet, formazione a distanza. E il progetto ‘’Un amela al Giorno’’ presentato la scorsa settimana a Loreto, iniziativa “pilota” premiata per l’alto grado di innovazione, è ideato e realizzato dalla società di comunicazione Segni e Suoni. Il co- mune ha vinto il bando nazionale “Home Care Premium”, indetto dall’Inpdap, che prevede una convenzione da 430 mila euro destinati all’assi- stenza dei pensionati del settore pubblico per un anno. La peculiarità del progetto è che le azioni di as- sistenza, formazione e informazione si faranno a distanza, utilizzando i new-media: verrà pubbli- cato un portale internet specifico e, soprattutto, verrà realizzata una web tv, la prima interamente incentrata sulle tematiche della corretta alimen- tazione degli anziani. In particolare, ogni setti- mana, verranno pubblicati nel portale contenu- ti di informazione e formazione sulla corretta alimentazione, per aiutare gli anziani – e chi li assiste, famiglie o assistenti domiciliari – a ge- stire le loro patologie e socializzare meglio con il contesto. Inoltre, grazie ai fondi ora a disposi- zione del Comune, per ogni pensionato Inpdap non autosufficiente che farà domanda, ci sono circa 800 euro mensili di assegno per un anno (il bando per poter accedere è scaricabile dal sito dell’Inpdap, da quello del comune di Loreto o dal portale www.melaalgiorno.tv/). “Quello che più abbiamo giudicato meritevole dell’idea sottoposta è stata la sua caratteristica di assoluta novità legata sia ai mezzi di comuni- cazione utilizzati, i nuovi media, sia ai contenuti selezionati, incentrati sulla corretta educazione alimentare e, più in generale, sul benessere del- l’anziano non autosufficiente”, ha commentato Susanna Servile, dirigente regionale Inpdap. L’obiettivo raggiunto attraverso il finanziamento dell’Inpdap è solo il primo che, nelle nostre in- tenzioni, rientra in un programma più articolato di interazione tra il Comune e le altre Istituzioni, sempre a beneficio della comunità.- ha detto il sindaco Paolo Piccoletti - Vogliamo infatti parti- re proprio dalle esigenze della nostra popolazio- ne – con questa iniziativa ci siamo orientati, in particolare, sui nostri anziani - per andare ad in- tercettare, ma anche per costruire, quelle attività che possono essere di reale supporto, garanten- do soluzioni efficaci ed innovative”. R.S.

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Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 16 giugno 2011 - € 1Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona - Taxe Perçue - Tassa riscossa ufficio PT di Senigallia -

n. 22Icone dI orIgIne greca

russa-rumena ARTICOLI SACRI a SenIgALLIA

via Andrea Costa 31 tel 071.60597

Icone dI orIgIne grecarussa-rumena

ARTICOLI SACRI a SenIgALLIA

via Andrea Costa 31 tel 071.60597

Un’originale iniziativa a Loreto: anziani e nuovi media, quando la vecchiaia fa meno paura

Una mela al giorno

La Madonna di Senigallia torna a casa pagg. 8 - 9

Litva, l’europa che vive in Bielorussia pag. 10

in qUesto nUmero

Ricercate sempre la giustizia, la lega-lità, la riconciliazione e sforzatevi di

non essere mai causa della sofferenza altrui”. Lo ha detto il Papa, ricevendo in udienza, sabato 11 giugno scorso, una rappresentanza di circa 2000 zingari ha chiesto loro un impegno sulla strada di “quell’integrazione da cui trarrete be-neficio voi e l’intera società, mentre “le istituzioni, da parte loro, si adoperino per accompagnare adeguatamente que-sto cammino”. “La Chiesa - ha aggiunto il Papa - cammina con voi”. Per il vostro popolo, ha continuato il Papa, “persisto-no problemi gravi e preoccupanti, come i rapporti spesso difficili con le società nelle quali vivete”. È la prima volta che la

popolazione zingara e rom viene ricevu-ta in udienza in Vaticano da un Papa.

“Ci sono rom che sbagliano ma la colpa è sempre personale. La colpa non è mai di un’etnia, di un popolo”. Lo ha detto al Papa un giovane rom nato e cresciuto nei campi nomadi della Capitale. “Quan-do vedono nei documenti che vivi in un campo, nessuno più ti tende la mano”, ha raccontato ricordando di aver studiato nelle scuole con gli altri e di avere gli stessi sogni e speranze dei suoi coeta-nei. Benedetto XVI lo ha ascoltato e poi abbracciato. Tra le testimonianze anche quella di Ceija Stojka, sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti duran-te la Seconda Guerra Mondiale.

Gli zingari dal Papa

Editoriale

Pellegrini

Questo numero del set-timanale diocesano vi

giunge mentre ci troviamo a Fatima, con il vescovo Giu-seppe e un buon gruppo di sacerdoti e laici. Partiti pro-prio la sera della domenica di Pentecoste, abbiamo fat-to una bella esperienza di Chiesa, scambiando idee ed esperienze con persone di altre parrocchie. Ma soprat-tutto ci ha uniti ai tanti altri pellegrini in cammino insie-me con noi, provenienti da tutto il mondo. Un viaggio vissuto appieno, in ogni mo-mento, grazie al bel clima di amicizia che si è creato. Un’occasione preziosa per riflettere: da Santiago luogo di preparazione, a Fatima cuore del pellegrinaggio. Di Santiago ho ancora negli oc-chi l’ultimo tratto del cam-mino, con i pellegrini giunti a piedi che si sdraiano sfi-niti sulla grande ‘conchiglia’, simbolo del pellegrinaggio, che un tempo raccoglievano lungo le spiagge e che oggi si acquistano sulle bancarelle, insieme al nodoso bastone del pellegrino. In tanti ci te-nevano ad andare a Fatima: lì hanno vissuto i momenti più intensi di raccoglimen-to. Come la via Crucis, con attorno i campi di ulivi, in un ambiente che sembra rimasto al tempo dei tre pastorelli. E i penitenti che compiono in ginocchio il percorso intorno alla Cap-pellina delle Apparizioni. E la fiaccolata mariana serale guidata dalla grande croce e chiusa dalla statua della Ma-donna, pellegrina con noi. In questo viaggio è stato pri-vilegiato l’aspetto spirituale, ma abbinato alla bellezza dei luoghi visitati. Un’espe-rienza spirituale e culturale insieme, attraverso bellezze storiche, artistiche e paesag-gistiche, da Lisbona a Cabo da Roca, passando per Porto e Coimbra. I pellegrinaggi rinnovano, fortificano, con-tribuiscono sempre alla cre-scita umana e spirituale, ci arricchiscono. E si torna con la voglia di riuscire a tra-smettere quanto ricevuto.

Gesualdo Purziani

Assistere gli anziani non autosufficienti nella corretta alimentazione grazie a web tv, in-

ternet, formazione a distanza. E il progetto ‘’Un amela al Giorno’’ presentato la scorsa settimana a Loreto, iniziativa “pilota” premiata per l’alto grado di innovazione, è ideato e realizzato dalla società di comunicazione Segni e Suoni. Il co-mune ha vinto il bando nazionale “Home Care Premium”, indetto dall’Inpdap, che prevede una convenzione da 430 mila euro destinati all’assi-stenza dei pensionati del settore pubblico per un anno.

La peculiarità del progetto è che le azioni di as-sistenza, formazione e informazione si faranno a distanza, utilizzando i new-media: verrà pubbli-cato un portale internet specifico e, soprattutto, verrà realizzata una web tv, la prima interamente

incentrata sulle tematiche della corretta alimen-tazione degli anziani. In particolare, ogni setti-mana, verranno pubblicati nel portale contenu-ti di informazione e formazione sulla corretta alimentazione, per aiutare gli anziani – e chi li assiste, famiglie o assistenti domiciliari – a ge-stire le loro patologie e socializzare meglio con il contesto. Inoltre, grazie ai fondi ora a disposi-zione del Comune, per ogni pensionato Inpdap non autosufficiente che farà domanda, ci sono circa 800 euro mensili di assegno per un anno (il bando per poter accedere è scaricabile dal sito dell’Inpdap, da quello del comune di Loreto o dal portale www.melaalgiorno.tv/).

“Quello che più abbiamo giudicato meritevole dell’idea sottoposta è stata la sua caratteristica di assoluta novità legata sia ai mezzi di comuni-

cazione utilizzati, i nuovi media, sia ai contenuti selezionati, incentrati sulla corretta educazione alimentare e, più in generale, sul benessere del-l’anziano non autosufficiente”, ha commentato Susanna Servile, dirigente regionale Inpdap. “ L’obiettivo raggiunto attraverso il finanziamento dell’Inpdap è solo il primo che, nelle nostre in-tenzioni, rientra in un programma più articolato di interazione tra il Comune e le altre Istituzioni, sempre a beneficio della comunità.- ha detto il sindaco Paolo Piccoletti - Vogliamo infatti parti-re proprio dalle esigenze della nostra popolazio-ne – con questa iniziativa ci siamo orientati, in particolare, sui nostri anziani - per andare ad in-tercettare, ma anche per costruire, quelle attività che possono essere di reale supporto, garanten-do soluzioni efficaci ed innovative”.

R.S.

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2 16 giugno 2011attualità

* Il PAPA: al voto? Un invito indiretto è venuto anche dal Papa che ha fatto capire la necessità di presentarsi alle urne ai Referendum del 12 e 13 giugno. Benedetto XVI ha ricordato l’emergenza della centrale nucleare di Fukishima: “le innumere-voli tragedie che hanno toccato la natura, la tec-nica e i popoli” in questo primo semestre del 2011 ed ha commentato: “l’am-piezza di tali catastrofi ci interroga”. Invita tutti ad “adottare energie non pe-ricolose”.* MEDJUGORJE: tre pelle-grinaggi estivi. Tre sono i pellegrinaggi estivi (via mare) a Medjugorje. Il primo si effettuerà dal 29 giugno al 5 luglio, mentre gli altri due nel mese di agosto: dal 1 al 7 e dal 22 al 28 agosto, organizzati sempre dalla Socrate Viag-gi. La quota di iscrizione è di euro 410 per gli adulti, mentre per i bambini dai 3 ai 10 anni è di euro 260. Per informazioni telefona-re all’Agenzia al numero 071-60332 (oppure Leo: 328-6493797 – Maurizio: 348-7275284).* PIERPAOLI – poeta. Il no-stro abbonato, Pier-Paolo Pierpaoli, dall’inesauribile vena poetica, ha pubbli-cato una nuova raccolta: “Niente e tutto” (Poesie). Questa è la prefazione: Ho “combattuto” e “com-batto” ancora, nella mia “pochezza”, “la buona bat-taglia della fede” (come diceva San Paolo), ma resta ancora della strada da percorrere. Il libro com-prende sessantotto scritti. Ne elenchiamo alcuni: Cer-care di farsi capire, Aiuto e perdono, Grazie, Carità, Emigrare, Crisi ecc.* SCOMMETTOPOLI: che calcio! E pensare che qual-cuno ci perde la testa per le partite. Urla, grida, be-stemmie, parolacce… Le case e gli stadi diventano una “fogna” durante le partite. E il “sogno” di tanti ragazzini è diventare cal-ciatori… per finire nella “fogna”, bevendo un the con il sonnifero, oppure drogato prima della par-tita!* BATTISTI: terrorista liberoE’ una vergogna per la giustizia internazionale che la giustizia brasiliana abbia liberato Battisti, già condannato in Italia, come pluriomicida. Giustamente Napolitano ha protestato e il Governo fa ricorso al tribunale internazionale dell’Aia.* SERRA DE’ CONTI: cicer-chia. Su invito del Sindaco di Knutange, il Comune di Serra de’ Conti ha parteci-pato all’evento “ Journeés italiennes” per valorizzare i rapporti fra Italia e Fran-cia. Gli incontri sono stati scambi culturali, promo-zionali, turistici e, soprat-tutto, degustativi della fa-mosa “cicerchia”. * CHIARAVALLE: rilancio. E’ partito con successo il cen-tro commerciale naturale, attraverso sconti e promo-zioni per l’acquisto di ne-gozi al centro. Un “salotto” al centro città.

Giuseppe Cionchi

Asteriski

L’Italia va a due velocità, e non è certo una novità. I dati forniti nei giorni scorsi dal-

l’Istat sulla crescita del Prodotto interno lordo (Pil) certificano una spaccatura netta nell’econo-mia tricolore: mentre il Nord tenta di inseguire la locomotiva tedesca, che sta correndo a più non posso (+3,9%) trainata dalle esportazioni, il Mezzogiorno praticamente langue. L’Istat rac-conta di un Nordest che cresce globalmente del 2,1%, trainato da un settore industriale in buo-na salute mentre stenta di più il terziario: buon segno, il manifatturiero va bene ed esporta beni importando ricchezza. E pure l’industria del Nordovest mette a segno percentuali di crescita di stampo tedesco, mentre è il resto dell’econo-mia che fatica a crescere. Ma lo sviluppo indu-striale porta con sé fatalmente quello del terzia-rio e dei servizi avanzati, quindi i segnali sono buoni e incoraggianti. La ripresa economica in atto rallenta, però, su-gli Appennini, e praticamente si blocca superati i confini dell’ex regno borbonico. È il Sud che non si schioda da una crescita zero che, sem-plicemente, significa nei fatti un leggero impo-verimento generale. Un’economia sana genera ricchezza per la popolazione se fa crescere il Pil di almeno un 2% annuo. Al di sotto di questa percentuale, si assiste al fenomeno inverso del-l’impoverimento di una società. Ebbene, l’Italia è da quasi vent’anni che - anno dopo anno - sta smantellando la sua ricchezza in termini reali:

non dimentichiamoci che il nostro tangibile be-nessere è frutto anche dello spaventoso debito pubblico che grava sulle nostre spalle. È nel Mezzogiorno che questo fenomeno diven-ta macroscopico: qui, in un contesto di ripresa economica generale, l’industria arranca e così i servizi, mentre cresce di poco l’agricoltura che comunque non ha grande peso specifico né ge-nera particolare valore aggiunto. In cifre l’econo-mia meridionale fa un +0,2% rispetto però ad un 2009 che è stato l’anno più disastroso per l’eco-nomia italiana dal Dopoguerra ad oggi. I numeri evidenziano la drammaticità della situazione.Morale della favola: nel 2010 l’economia italiana nel suo complesso ha fatto registrare una mini-crescita dell’1,3%, insufficiente in sé e ancor più se paragonata con altre economie europee e mondiali. Per dirla fuori dal lessico economi-co, il Paese è fermo. Non riesce più a produrre nuova ricchezza, e si sta lentamente mangiando quella accumulata. Il buco nero è il Mezzogior-no, che tra l’altro assorbe una bella fetta di spesa pubblica. Quindi la vera emergenza sta lì: come affrontar-la, è compito della politica. Che non deve creare stabilimenti chimici o acciaierie, ma rimuovere le cause - mancanza di infrastrutture, delin-quenza organizzata, tempi della giustizia civile, strutture migliori per una formazione più quali-ficata - per far tornare il Mezzogiorno quel che era nella prima metà dell’Ottocento: la locomo-

tiva d’Italia, che produceva più della metà del Pil dello Stivale mentre la povertà albergava nelle valli bergamasche e nelle basse padane.

Nicola Salvagnin

L’Italia va a due velocità: i dati economici dell’Istat confermano due Italie

La locomotiva ferma

Sono l’Asia e il Pacifico le zone dove è maggiormente presente il fenomeno

del lavoro minorile rischioso. Più del 60% dei bambini impiegati in lavori pericolosi sono maschi e molti di questi ragazzi de-vono far fronte a lunghe giornate di lavo-ro, situazione che aumenta l’esposizione ai rischi. Secondo alcuni studi, inoltre, il tasso di incidentalità e di mortalità sul lavoro è maggiore tra i bambini che tra gli adulti. I dati emergono dal rappor-to “Bambini nei lavori pericolosi: quello che sappiamo, quello che dobbiamo fare” presentato oggi dall’Ilo in occasione della Giornata mondiale contro il lavoro mi-norile.Dall’indagine emerge che le forme di la-voro più pericolose per i bambini sono presenti nel settore agricolo inteso in senso ampio: lo studio include infatti la pesca, il settore delle foreste, ma anche l’agricoltura sia di sussistenza che per il commercio. L’Ilo sottolinea che anche se“è necessario rafforzare la sicurezza e la salute di tutti i lavoratori, misure spe-cifiche di protezione devono essere prese per gli adolescenti tra l’età minima per essere autorizzati a lavorare e i 18 anni”. “Queste misure- aggiungel’Ilo- devono far parte di un approccio completo nel quale datori di lavoro e lavoratori insie-

me agli ispettori del lavoro devono ave-re un ruolo di primo piano”. Fino a oggi su 183 paesi membri dell’Ilo, 173 si sono impegnati a mettere in campo misure di contrasto al lavoro pericoloso, ratifican-do la convenzione 182 sulle forme peg-giori di lavoro per i bambini. Più della metà dei bambini che lavorano sono impiegati in forme di lavoro peri-coloso. Lo rivela l’Ilo in un’indagine pre-sentata oggi in occasione della Giornata mondiale contro il lavoro minorile 2011. Su un totale di 215 milioni di bambini lavoratori, 115 milioni sono impiegati in mansioni a rischio. Il rapporto intitola-to “Bambini nei lavori pericolosi: quello che sappiamo, quello che dobbiamo fare”, cita una serie di studi realizzati nei paesi industrializzati e in quelli in via di svi-luppo, che indicano come ogni minuto un bambino che lavora sia vittima di un incidente, di una malattia o ancora di un trauma psicologico legato alla sua attività professionale. Dallo studio emerge, inol-tre, che il numero totale di bambini dai 5 ai 17 anni che fanno lavori a rischio sia diminuito tra il 2004 e il 2008, anche se nella fascia d’età 15-17 anni si è registra-to un aumento del 20% e i ragazzi impie-gati in mansioni pericolose sono passati da 52 a 62 milioni.

Pubblicato il rapporto annuale dell’Ilo. In Italia sono quasi 500 mila

I bambini che lavoranoNel dibattito attual-

mente in corso per le leggi sul fine vita si parla tanto di ‘diritto di morire’: ma non esiste anche un ‘diritto a vive-re’?”. A porsi la domanda è Stefano Ojetti, medico chirurgo, vice-presiden-te nazionale dell’Asso-ciazione medici cattolici italiani (Amci) e promo-tore del convegno “Vo-glio vivere”, organizzato dall’Amci delle Marche che si è tenuto domeni-ca scorsa ad Ascoli Pice-no. L’appuntamento, che vuole essere una provo-cazione anche “culturale”, “è un’occasione – secon-do Ojetti – di chiederci chi sono quelle persone che dicono di volere la morte e ne rivendicano il diritto e se per caso non hanno questo desi-derio perché non è stato loro garantito il diritto a vivere e, soprattutto, a vivere bene. Se sono un

malato con una disabili-tà grave o sono una per-sona costretta a letto che non riceve le cure ade-guate, e vedo la mia fa-miglia impoverirsi sem-pre di più a causa mia, mi sento certamente un peso e desidero mori-re”. Al convegno, dopo il saluto del vescovo della diocesi, mons. Silvano Montevecchi, è interve-nuto mons. Zygmunt Zi-mowski, presidente del Pontificio consiglio della pastorale per gli opera-tori sanitari, su “Giovan-ni Paolo II sofferente tra i sofferenti”. Tra gli altri ospiti Massimo Pandol-fi, presidente del Club “L’inguaribile voglia di vivere”, Eugenia Roccella, sottosegretario del mini-stero della Salute e Carlo Ciccioli, vicepresidente della Commissione af-fari sociali-sanità della Camera.

A.S.

Medici cattolici a convegno nelle Marche

“Voglio vivere”

La recente “epidemia” di morti in Germania, prima imputata ai cetrioli spagnoli, poi a non

si sa cosa, ha portato una nuova ondata di panico: cetrioli sequestrati, dissequestrati, nuove racco-mandazioni di lavarsi le mani prima di mangia-re, appena si torna a casa, di mettere la varichina nell’insalata e altre amenità. E ci risiamo, come se non ne avessimo viste abbastanza: H1N1, aviaria, suina, mucca pazza… e il bello è che ognuna di queste “epidemie che avrebbero distrutto il mon-do” ha causato solo pochi morti: meno di quanti ne fa una normale influenza stagionale. Eppure tutti a preoccuparsi, a buttarsi l’alcol sulle mani, a stilare protocolli, a spendere, comprare, so-prattutto: comprare e spendere per articoli sani-tari, disinfettanti, antibiotici. Il tutto per qualche decina di decessi: cosa triste, ma limitata, certo meno di quanti muoiono di incidenti stradali in un weekend. Ma che volete, siamo fatti così: tutti pronti a spaventarci per il primo allarme, soprat-

tutto se ben orchestrato volutamente o no. E so-prattutto pronti a far finta di non vedere quando le epidemie vere ci sono, sono gravi, sono sotto gli occhi di tutti, ma evidentemente c’è la parola d’or-dine di non interessarsene. Per tutte, basti pensare alla epidemia di gravidanze interrotte senza voler-lo, provocata ogni giorno in tutto il mondo dal-l’amniocentesi che ben sappiamo ha come “effetto collaterale” la morte fetale in dieci casi su mille (5 ogni mille per i più ottimisti). Un’altra procedura medica che avesse altrettanto insuccesso sarebbe stata messa al bando da anni, altro che “continua-re a tollerarla in attesa di nuove scoperte”. E dato che in Italia si fanno circa 100.000 amniocentesi l’anno, vuol dire che circa 500-1000 donne sane perdono il loro figlio sano o malato che porta-no nel pancione. Vi pare poco? E questo vale per l’Italia e per tutto il mondo. Non vi sembra un al-larme che si doveva prendere sul serio? 1000 don-ne all’anno in lutto; e 1000 bambini morti prima

di nascere. E questo non dipende da errori degli operatori, ma è un problema intrinseco alla pro-cedura. Che però non si può criticare, perché è una procedura “politicamente corretta”: la corsa alla ricerca dell’anomalia genetica, in particolare della sindrome Down: ormai routine quotidiana.Dunque ci sono epidemie di serie A – quelle che fanno vendere i giornali - e quelle di serie B –di cui è vietato parlare –. Strano modo di trattare i fenomeni sanitari sui giornali e in televisione. D’altronde, tra il rischiare di toccare l’intoccabile e far pressione sulle paure della gente, amplifican-dole e creandone ogni anno una, evidentemente i mass-media finiscono col preferire la seconda soluzione. Scarso coraggio o ordine superiore im-posto da una cultura che vuole renderci tutti im-pauriti, impegnati tutta la vita, 24 ore su 24 solo a cercare strade e stradine per fuggire da ogni ri-schio e da ogni responsabilità?

Giuseppe Olivetti

Un’altra puntata delle ‘epidemie’ che tanto spaventano. Ci sono altre emergenze, invece, che non fanno audience

Se i cetrioli sono più importanti dei feti

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16 giugno 2011 3enti locali

Eventi Si è svolta a Pesaro la Conferenza sull’Immigrazione

La regione pluraleUn’utile occasione per avviare una rifles-

sione sui processi culturali e sociali che caratterizzano il fenomeno migratorio e sulle notevoli implicazioni sociali e culturali’. Que-

sto rap-presenta per l’as-sessore regiona-le Luca M a r c o -ni la IV C o n f e -r e n z a regiona-le sul-l ’ i m m i -grazione ‘ M i l l e volti, un c i t t a d i -no’, svol-t a s i l o s c o r s o 12 giu-

gno al Parco Miralfiore di Pesaro. I temi dibattuti riguardano: cittadinanza e se-conde generazioni come investimento per il futuro e piena scolarità come strumenti di solidarietà e diritto. La manifestazione è stata organizzata dalla Regione Marche, in collaborazione con la Consulta regionale dell’Immigrazione, nell’ambito della Festa dei Popoli di Pesaro, e rientra tra le iniziati-ve regionali 2011 a supporto delle Politiche sociali e offre l’opportunità di accrescere l’interesse verso le questioni relative al fe-nomeno dell’immigrazione, di promuovere quelle azioni concrete volte alla rimozione degli ostacoli per una effettiva integrazione. ‘Il fenomeno dell’immigrazione - dice Mar-coni - negli anni è mutato, diventando di tipo familiare. E’ necessario quindi non leg-

gerlo solo in termini economici e di inse-rimento lavorativo ma, al contrario, come un fenomeno complesso caratterizzato da aspettative legate ad esempio alla volontà di stabilizzazione e radicamento nel terri-torio in cui si vive’. L’appuntamento di que-st’anno cade in un momento di particolare delicatezza a causa delle conseguenze della crisi economica e del flusso di rifugiati pro-venienti dalle rivolte del Nord Africa, che vengono ospitati anche nelle Marche. Nel territorio regionale, in rapporto alla popo-lazione, sono presenti circa l’8,3% di mi-granti; il 12% tra gli alunni; rappresentano inoltre circa l’1% di nuove cittadinanze; il 9,7% di valore aggiunto derivante dall’atti-vità degli occupati (il terzo in Italia); il 7,3% delle imprese individuali. ‘Il modello Mar-che ‘ continua Marconi - ha funzionato fino a pochi anni fa ma ora vanno affrontate le conseguenze delle crisi economiche e di convivenza. Si deve ormai pensare - sostie-ne Marconi - a una società integrata che trovi nella condivisione di alcuni principi e doveri e nel rispetto dei reciproci diritti, le basi di una comunità più solidale. In questo senso va letto il progetto che l’assessorato intende promuovere riguardo a una Scuola di cittadinanza, con l’auspicio di coinvolge-re sempre più immigrati nella vita pubblica, sviluppando una cultura fondata sulla Car-ta Costituzionale, fonte primaria del dirit-to, in cui si associa il principio della libertà del cittadino con quello del dovere dello stesso di impegnarsi per la promozione e lo sviluppo della comunità in cui vive’. Al termine è stato celebrato il giuramento de-gli immigrati che prenderanno ufficialmen-te la cittadinanza italiana. ‘Un gesto dice Marconi - che costituisce una promessa per tutti i residenti nelle Marche’.

S.G.

SlaLa Regione Marche garan-tisce il sostegno alle fa-miglie di persone affette da Sclerosi Laterale Amio-trofica (Sla): lo stabilisce una delibera di Giunta che definisce i criteri e le modalità di attuazione dell’intervento.“La Sla – osserva l’asses-sore regionale alla Salute, Almerino Mezzolani – è una gravissima patologia degenerativa progressiva del sistema nervoso. La cura e l’assistenza del-le persone che ne sono affette richiede una or-ganizzazione dei servizi sanitari ed assistenziali di livello elevato ed alta-mente specializzate per poter supportare il malato e la sua famiglia. L’evento drammatico richiede, sia dal punto di vista psico-logico che pratico, rispo-ste precise e concrete”. Occorre pure considerare, aggiunge l’assessore, che anche laddove i servizi garantiscano le prestazio-ni necessarie, il bisogno assistenziale è tale che la famiglia da sola non può farcela ed è costretta a rivolgersi a persone ester-ne facendosi carico della spesa che diventa ingente soprattutto quando è ne-cessaria assistenza conti-nuata 24 ore su 24.

Block NotesAssegnati 776.000 euro a Senigallia

Operazione Porti

La Regione Marche ha as-segnato 2 milione e 177

mila euro ai cinque porti di rilievo regionale: Fano, Seni-gallia, Numana, Civitanova Marche, Porto San Giorgio.I fondi sono destinati a ga-rantire l’operatività degli scali, attraverso la manuten-zione delle opere portuali e l’escavazione dei fondali. Le risorse sono relative all’an-nualità 2011 e provengono dal bilancio regionale. La ripartizione assegna a Fano 776 mila euro, a Senigallia 514 mila euro, a Numana 236 mila euro, a Civitano-va Marche 605 mila euro, a Porto San Giorgio 46 mila euro.“La Regione intende favo-rire la fruibilità degli scali di competenza regionale e agevolare la realizzazione degli interventi da parte dei

Comuni – sottolinea l’asses-sore ai Porti, Luigi Viventi – I numerosi problemi di gestione di questi impianti trovano una Regione attenta alle istanze locali per con-sentire a tali infrastrutture di rispondere al meglio alle esigenze delle comunità e renderle pienamente inte-grate con le attività econo-miche che vi ruotano at-torno”. Le risorse regionali finanzieranno, sulla base delle diverse esigenze segna-late dai Comune, a seconda dei problemi localmente esistenti, gli interventi di manutenzione classificati come “obbligatori”: impian-ti di illuminazione, pulizia delle aree, recupero della funzionalità delle opere por-tuali, escavazione di fondali con recupero del materiale o smaltimento.

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Senigallia4 16 giugno 2011

• In una strada del lungomare di Senigal-lia, precisamente in via Rieti, sempre molto transitata nella stagione estiva, da qualche mese si notano davanti alle abitazione, al-l’ingresso o ai cancelli, degli sbarramenti o divieti di sosta messi in loco personalmente dai proprietari che per questo hanno occu-pato più spazio del consentito. I vigili urbani, in precedenza, li avevano fatti togliere per-ché non spetta ai privati la loro discrezio-nalità. Se tutti facessero così, povere strade! E’ sufficiente il divieto di sosta rilasciato dal Comune e, quindi, non si può fare quello che si vuole. Se i vigili si recassero in via Rie-ti vedrebbero quanto avviene e così potreb-bero sanzionarli. • In attesa di poter realizzare un impianto polifunzionale in spiaggia, iniziano – nel frattempo - i corsi estivi di beach tennis per bambini dai 6 anni in poi. In collaborazione

con i “Bagni Pink 19” ed il ristorante “Piz-zeus” verrà programmato un “Centro” dalle 8,30 alle 13 in una struttura anche ombreg-giata. I bambini e i ragazzi potranno appren-dere le tecniche del beach tennis e svolgere attività ludiche e ricreative, con mini tennis, calcetto e ping pong. L’attività verrà effettua-ta per sette settimane, a partire dal 13 giugno al 29 luglio. Per informazioni ed iscrizioni al “Summer camp”gli interessati possono rivol-gersi ai “Bagni Pink 19” (tel. 339-6358191) o a Mauro Pesaresi (333-2923401).• Nell’ultimo fine settimana, in occasione dei campionati italiani di pattinaggio su pi-sta, nell’impianto delle Saline, a Senigallia sono arrivate oltre seimila persone tra atleti, accompagnatori e familiari che hanno riem-pito tutti gli alberghi. Unire sport e turismo è utile per tutti, ma specialmente serve alle zone turistiche.

a cura di Giuseppe Nicoli

Dill’ al monc’ in piazza

* Hanno riscosso un grandissimo successo i campionati italiani di pattinaggio - organizzati a Senigallia - con più di 700 atleti gareggiare a ve-locità incredibili. Le enormi tribune montate per l’occasione hanno faticato a contenere il pubblico di tutta Italia convenuto qui per questo impor-tante appuntamento sportivo.* La Gran Fondo dell’Adriatico, confortata dal successo della prima, precedente edizione ha invaso la città di Senigallia con il suo ricco pro-gramma dedicato allo sport e ai giovani.* Domenica 12 giugno è stata celebrata a Seni-gallia la Giornata del Mutilato del Lavoro, or-ganizzata dalla Sottosezione Anmil della nostra città con la collaborazione della relativa sezione provinciale e il patrocinio del Comune di Seni-gallia.* Dalle 5.30 e fino alle 11 i banchi del pesce fresco saranno presenti nella banchina dell’ex Sep, di fianco alla attrezzata darsena Bixio. Il porto diventa sempre più attrezzato con il distri-butore di benzina, gasolio e miscela in banchina, l’illuminazione banchine, 40 prese per manichet-ta, 40 prese energia elettrica, 3 fontanelle acqua, lo scalo di alaggio, la gru fissa da 3 tonnellate, la gru mobile da 0,5 tonnellate.* Dieci fotografie di Massimiliano Grandoni, recentemente esposte a Carta canta, in una mostra allestita da Alfonso Napolitano negli stand della Mediateca delle Marche, sono state donate al Musinf e presentate al Museo comu-nale della fotografia, dal direttore del Musinf di Senigallia che si arricchisce ulteriormente.* L’Auditorium dei Cancelli di Senigallia ha ospitato sabato 11 giugno, un coro di voci bian-che dell’Associazione corale “Luigi Tonini Bossi”. Oltre agli annuali corsi di orientamento musicale, il sodalizio senigalliese ha infatti istituito un cor-so specifico per bambini, ai quali è riservata l’ini-ziativa “Primi passi fra le note”. * Sabato 4 giugno ragazzi, genitori e insegnan-ti della Scuola Secondaria Mercantini , si sono ritrovati per concludere l’anno scolastico. Un pomeriggio di festa, di musica, di proiezioni, di mostre, per condividere in parte quanto realizza-to durante l’anno. Durante l’anno scolastico ra-gazzi e insegnanti hanno lavorato in vari ambiti, prima di tutto quelli disciplinari, poi progetti di teatro, di cinema, di lettura, di educazione am-bientale, di educazione alla cittadinanza,

Notizie della settimaNa

Succede a Senigalliaa deNti stretti

DivietiSopralluogo dei carabi-

nieri all’hotel Marche, nel lungomare Alighieri di Senigallia, dove è stata tro-vata una finestra rotta. Dall’ispezione condotta dai militari, accompagnati da una funzionaria della Provincia di Ancona, tito-lare dell’immobile, è emer-so senza alcun dubbio che lo stabile viene spesso utilizzato come ricovero per senzatetto. All’interno sono stati infatti ritrova-ti elementi inconfutabili del passaggio di qualcuno che ha trasformato il terzo piano dell’ex hotel Marche in un alloggio provvisorio.L’edificio in stato di degra-do, non è stato oggetto di

alcun intervento da par-te della Provincia perché è in vendita ed il nuovo proprietario potrà anche demolirlo se lo riterrà op-portuno. Un intervento di manutenzione a pochi mesi dalla vendita avrebbe costituito uno sperpero di denaro. I carabinieri, gui-dati dal capitano Roberto Cardinali, comandante della compagnia di Seni-gallia, hanno effettuato un sopralluogo anche nel vecchio cantiere del Na-valmeccanico, dove non è escluso che ci siano altri bivacchi improvvisati e nelle casette che si affac-ciano sulla darsena di via Bixio.

All’ Hotel Marche e Navalmeccanico

I senzatettoSiamo entrati ufficialmente nel-l’estate e scattano le regole per una convivenza civile e pacifica sulla spiaggia di velluto. E’ vieta-to tuffarsi dalle scogliere e dall’1 alle 5 utilizzare anche le attrez-zature balneari quali sdraio, let-tini ed ombrelloni. Due saranno le feste consentite per ogni stabi-limento balneare nel corso del-l’intera stagione, con svolgimento fino all’1 di notte salvo diverse disposizioni consentite tramite apposite ordinanze. Dovrà essere garantito a tutti ed in qualsiasi momento il transito sui 5 metri di battigia, che dovranno rima-nere liberi da ostacoli per motivi di sicurezza.Non sarà possibile posizionarci nemmeno i lettini. Pratica che potrà portare una sanzione per il bagnino. Inoltre gli stabilimen-ti balneari potranno rimanere aperti dalle 8 alle 19.30. Vietato poi tirare a secco barche e na-tanti in genere, fatta eccezione per le zone di rimessaggio dove è previsto dal piano degli arenili. Non sarà più possibile effettua-re le operazioni di pulizia della spiaggia con l’ ausilio dei mezzi meccanici dalle ore 9 alle 20, per evitare che costituiscano pericolo per i bagnanti. Tra le numerose regole è vietato infine giocare a racchettoni o praticare altri sport sulla battigia o comunque troppo vicino agli ombrelloni. Le attività sportive dovranno infatti svol-gersi solo nelle apposite aree loro riservate. Durante la stagione balneare è vietato tenere alto il volume di apparecchi di diffusio-ne sonora nonchè farne uso nella zona adibita agli ombrelloni nel-la fascia tra le 13 e le 16.

Cancellati 587.084 metri cubi di cemento

meno cementoUn fatto quasi ‘storico’ per Senigallia: “Abbiamo rispo-

sto ad un preciso impegno programmatico can-cellando, con un atto unico in Italia, migliaia di metri cubi di cemento previsto in base al piano regolatore vigente”. Sono queste le parole con cui esordisce il pri-mo cittadino Maurizio Mangialardi in merito alla va-riante al Prg sul consumo di suolo approvata dal Con-siglio Comunale di Senigallia nella notte tra lunedì 6 e martedì 7 giugno. Una variante che va ad accogliere le richieste di quanti - sollecitati ma non obbligati dal-l’Amministrazione - potevano far passare il terreno da edificabile a verde o agricolo.Con la variante licenziata dall’assise cittadina sono stati in pratica cancellati 587.084 metri cubi di cemento per una superficie pari a 89.708 metri quadrati e terreni per oltre 40 ettari. Un atto che va incontro al desiderio dei cittadini di vedere Senigallia meno oppressa dal ce-mento e che rispetta la volontà dell’Amministrazione, come fatto già con il Piano degli Arenili e con gli indici edificatori, di abbassare i volumi cementizi nella città e rendere Senigallia più dotata di spazi verdi.“E’ un tema di portata nazionale - dice al sito di noti-zie 60019.it, Simone Ceresoni - tanto è vero che molti comuni ci hanno chiesto gli atti per poter adoperare strumenti che vadano nella stessa direzione. Ma è un atto che dà anche una risposta al sociale: con più uni-tà abitative, oltre 300 di edilizia residenziale pubblica e sociale, andiamo incontro alle fasce sociali deboli”. Il tutto senza contare le altre aree cittadine già interessa-te dal piano del Centro Storico come l’arena Italia o la curva della Penna che entro novembre 2011 vedranno tassativamente i cantieri operativi. Interessate dalla va-riante diverse zone della città: l’ex Veco alla Cesanella che vedrà finalmente trasformata l’area della fabbrica “insalubre”; l’ex Ipsia e via Cellini dove oltre un terzo della collina sarà preservata dalla cementificazione grazie all’adesione a questa variante.Il provvedimento è ora chiuso dopo la votazione in consiglio con i voti favorevoli della maggioranza, l’astensione del PdL e quelli contro di Partecipazione e Rifondazione. Per i prossimi mesi però si prevede già un’altra variante che possa procedere nella stessa dire-zione e far aderire dunque tutti coloro che posseggo-no un terreno e che, per i motivi più svariati, possono convertirlo da edificabile ad agricolo o verde pubblico.

C.L.

Si è concluso martedì scorso il progetto sulla cultura della sicurezza nella scuole “Alcesti in rete”. La sala convegni

del Finis Africae era gremita da oltre quattrocento studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado – in tutto tredici istituti marchigiani – che hanno esposto nei rispet-tivi stand il frutto del proprio lavoro in classe e fuori dura-to un intero anno scolastico. Due in alcuni casi, laddove per esempio le scuole superiori hanno ricoperto il ruolo di tu-tor delle scuole medie, che hanno così potuto avvalersi del-le esperienze maturate dai più grandi. Il risultato è stato un mosaico coloratissimo di cartelloni, performance teatrali, vi-deo, plastici e presentazioni multimediali, attraverso le quali gli studenti marchigiani hanno affrontato una serie di rischi ambientali di grande attualità: dal rischio sismico a quello degli incendi boschivi, passando per lo smaltimento dei ri-fiuti e il rischio idrogeologico, che le piogge e le esondazioni degli inizi di marzo hanno portato nuovamente alla ribalta anche nel nostro territorio. Finanziato dalla Regione Mar-che, “Alcestinrete” è stato realizzato da una rete di istituzioni scolastiche coordinata dall’Istituto Comprensivo Senigallia Centro “Fagnani”, in collaborazione con la Protezione Civile e il Cnr di Genova per la supervisione scientifica. A suggello di questa innovativa esperienza didattica è uscito un volu-me con cd rom, che raccoglie tutti gli elaborati prodotti dagli studenti. E anche se “il progetto, dopo tre anni di lavoro, si è concluso – ha spietato Angela Leone, dirigente di Senigallia Centro – la rete fra istituti è qualcosa che rimane e che potrà essere utile anche in futuro per agevolare la condivisione di nuove importanti esperienze nel campo della cultura della sicurezza e della cittadinanza attiva”.

Fabrizio Chiappetti

I ragazzi si interessano di ambiente

“alcesti in rete”Studenti che hanno a cuore la famiglia

Una frase celebre di uno dei padri del nostro risorgi-mento, Giuseppe Mazzini, “La famiglia è la patria del

cuore”, è stata la chiave di lettura per avviare un percorso didattico sul tema della famiglia, componente essenziale per l’esistenza stessa di una ordinata e civile società, luo-go dell’amore e risorsa per il futuro di ogni nazione. Ed è così che la prof.ssa Sagrati ha lavorato molto su questo argomento con i suoi alunni della classe 3B di sala e ha proposto loro di partecipare al XXIV concorso scolastico europeo “Famiglia: fondamento della società in Europa e nel mondo” e da quel giorno i ragazzi si sono impegnati e hanno lavorato molto su questa tematica. Hanno prodot-to un CD per presentare la famiglia di Andrea, un alunno molto speciale della classe, e per capire quale grande ca-pacità di dare e di ricevere trova nella sua famiglia. Tutti hanno contribuito: la mamma, la sorella e tutti i compa-gni di classe di Andrea che, con tanto impegno, hanno voluto portare avanti questo lavoro. Tutto ciò è stato an-che possibile perché Andrea al “Panzini” ha trovato un ambiente capace di accettarlo e di contraccambiare quel-la enorme capacità di affetto che è in lui; nella sua classe è un elemento catalizzante che ha portato tutti gli alunni a vivere questo momento in perfetta sintonia. Anche se tutta la classe 3B sala ha contribuito, il Cd porta la firma di Andrea.Alla serata del 7 Giugno, alla cena di fine anno, alla presenza di tanti ospiti, il dirigente scolastico prof.ssa Maria Rosella Bitti ha avuto l’onore di annunciare che il lavoro è risultato vincitore e perciò rappresenterà l’isti-tuto Panzini a Straburgo.

Istituto Alberghiero Panzini Orario estivo del trasporto pubblico localeDa lunedì 13 giugno il trasporto pubblico senigalliese registrerà il passaggio definitivo all’orario estivo, raf-forzando le linee che transitano sul lungomare, cioè le n° 2, 4, 5, 9 e 10. Va inoltre segnalato che sempre da lunedì prossimo il collegamento con il Centro commerciale “Il Maestrale” verrà effettuato nelle cor-se della mattina (previste alle ore 8,45 e 10,45). Per quanto riguarda le corse extra urbane, registrerà una modifica l’orario della linea per le grotte di Frasassi: il trasporto partirà dalla Stazione ferroviaria alle ore 8 con ritorno fissato alle ore 12 per giungere a Seni-gallia, sempre con capolinea alla Stazione ferroviaria, alle 13,45. Si segnala infine che la corsa delle ore 14,25 per Casine non soltanto verrà mantenuta anche nel periodo estivo, ma sarà prolungata fino ad Arcevia, con arrivo alle ore 15,25.

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SPECIALE SCUOLA CATTOLICA 16 giugno 2011 5

* Hanno riscosso un grandissimo successo i campionati italiani di pattinaggio - organizzati a Senigallia - con più di 700 atleti gareggiare a ve-locità incredibili. Le enormi tribune montate per l’occasione hanno faticato a contenere il pubblico di tutta Italia convenuto qui per questo impor-tante appuntamento sportivo.* La Gran Fondo dell’Adriatico, confortata dal successo della prima, precedente edizione ha invaso la città di Senigallia con il suo ricco pro-gramma dedicato allo sport e ai giovani.* Domenica 12 giugno è stata celebrata a Seni-gallia la Giornata del Mutilato del Lavoro, or-ganizzata dalla Sottosezione Anmil della nostra città con la collaborazione della relativa sezione provinciale e il patrocinio del Comune di Seni-gallia.* Dalle 5.30 e fino alle 11 i banchi del pesce fresco saranno presenti nella banchina dell’ex Sep, di fianco alla attrezzata darsena Bixio. Il porto diventa sempre più attrezzato con il distri-butore di benzina, gasolio e miscela in banchina, l’illuminazione banchine, 40 prese per manichet-ta, 40 prese energia elettrica, 3 fontanelle acqua, lo scalo di alaggio, la gru fissa da 3 tonnellate, la gru mobile da 0,5 tonnellate.* Dieci fotografie di Massimiliano Grandoni, recentemente esposte a Carta canta, in una mostra allestita da Alfonso Napolitano negli stand della Mediateca delle Marche, sono state donate al Musinf e presentate al Museo comu-nale della fotografia, dal direttore del Musinf di Senigallia che si arricchisce ulteriormente.* L’Auditorium dei Cancelli di Senigallia ha ospitato sabato 11 giugno, un coro di voci bian-che dell’Associazione corale “Luigi Tonini Bossi”. Oltre agli annuali corsi di orientamento musicale, il sodalizio senigalliese ha infatti istituito un cor-so specifico per bambini, ai quali è riservata l’ini-ziativa “Primi passi fra le note”. * Sabato 4 giugno ragazzi, genitori e insegnan-ti della Scuola Secondaria Mercantini , si sono ritrovati per concludere l’anno scolastico. Un pomeriggio di festa, di musica, di proiezioni, di mostre, per condividere in parte quanto realizza-to durante l’anno. Durante l’anno scolastico ra-gazzi e insegnanti hanno lavorato in vari ambiti, prima di tutto quelli disciplinari, poi progetti di teatro, di cinema, di lettura, di educazione am-bientale, di educazione alla cittadinanza,

Domenica 29 maggio sono stati fe-steggiati prima in Duomo e poi in

Piazza del Duca - due luoghi simbolo della città - i 100 anni della Scuola San Vincenzo di Senigallia. Hanno parte-cipato all’iniziativa alunni, genitori e insegnanti di oggi e… degli anni e decenni passati. Fra i presenti vi era anche un’alunna che ha frequentato la Scuola nel 1915, così come non sono mancati i bambini di neanche tre anni che partecipano alle attuali attività del centro per l’infanzia.La giornata, iniziata alle 10 con la Messa in Cattedrale celebrata da don Gesualdo Purziani che da 25 anni dirige questa scuola, è poi proseguita nei Giardini della Rocca. Protagonisti i bambini che, sulle note di Sister Act, hanno ricordato l’arrivo delle suore nel 1911, poi l’inizio dell’attività scolastica, con il pulmino che andava a raccogliere i bambini a casa, e finalmente la vita allegra e colorata dei bambini che oggi frequentano la scuola San Vincenzo. E alle 13 in Piazza del Duca il “pranzo sociale del centenario” a cui hanno partecipato quasi 500 persone: un evento per la città, viste

le dimensioni. Nei locali dell’Expo-ex è stata allestita una mostra fotografica che ha ripercorso la lunga storia della San Vincenzo, che ora si può ammirare al primo piano della scuola in via Cavallotti. La giornata del 29 maggio è stata solo il momento culminante e conclusivo di una serie di eventi che, durante i primi mesi del 2011, sono stati organizzati per riflettere sull’esperienza della Scuola San Vincenzo. Fra questi vanno ricordati la presentazione di un volume sui 100 anni di storia della scuola, scritto coralmente da molti di coloro che hanno partecipato alla vita della San Vincenzo in questi anni e nel passato, ed alcune serate dedicate a momenti di incontro e di riflessione culturale sugli aspetti pedagogici e di crescita dei bambini e dei giovani.Nella sostanza i festeggiamenti per il centenario, grazie anche all’aiuto dell’Associazione Amici della Scuola San Vincenzo, sono stati organizzati seguendo la stessa “filosofia” che ha ispirato la scuola fin dai lontani inizi. Innanzitutto si è partiti da un forte coinvolgimento di molte persone:

più di 70 persone nell’ultimo anno si sono dedicate a raccogliere fondi, fotografie, disegni, memorie… così come hanno donato parte del loro tempo per gestire concretamente la giornata del 29 maggio e quelle degli altri eventi. In secondo luogo tale coinvolgimento ha visto assieme, in un’ottica comunitaria, la Chiesa locale, insegnanti, alunni e genitori, unendo chi frequenta la San Vincenzo oggi, con chi lo ha fatto in passato. La festa è stato un modo per ricordare alla città e a tutti noi quanto sia stato importante il ruolo che questa scuola ha svolto nel contesto locale, un ruolo di supporto alle famiglie, di innovazione socio-pedagogica. Mi piace concludere questo articolo con una frase detta da una mia amica e madre di bambini che hanno frequentato la San Vincenzo insieme a mia figlia: “Sai… mi piacerebbe avere un terzo figlio, anche per poter continuare la bellissima esperienza che ho vissuto in questi anni con gli altri due alla San Vincenzo”.

Emmanuele Pavolini

1911-2011: la festa per il centenario della vivace scuola

Buon compleanno, San Vincenzo

Iconti non tornano. Le scuole cattoliche non ce la fan-no più e rischiano la chiusura, anche per il dimezza-

mento dei già esigui contributi statali

IL DANNOIn tutte le scuole sono arrivati i bilanci dell’anno 2010 molto in rosso, perché già lo scorno anno scolastico siamo stati penalizzati. Forse non tutti sanno che lo Stato concorre a finanziare la scuola pubblica paritaria in misura estremamente limitata rispetto a quella pubblica statale. Con soli 530 milioni di euro (nel 2011 ridotti a 277) la scuola paritaria gestisce un milione di studenti che altrimenti allo Stato verrebbero a costare 6 miliardi: pensate se tutte le 8000 scuole paritarie chiudessero... Una briciola dunque, i contributi alla scuola paritaria che non toglie niente alla scuola statale che già riceve 57 miliardi e 571 milioni. LA BEFFANonostante questa vistosa disparità di trattamento, tanti insegnanti e politici continuano a ripetere che la scuola statale soffre a causa dei finanziamenti statali alla scuola paritaria. Non so se lo dicono per falsità o per ignoranza. Io continuo a sostenere e lavorare per la libertà della scuola paritaria, perché è scuola pubblica e di tutti. È ridicolo farsi la guerra tra poveri, tutta la scuola ha bisogno di essere sostenuta, siamo tutti sulla stessa barca.UNA PROPOSTABisogna dirlo, la scuola cattolica è abbandonata dalla comunità cristiana. Insieme ai genitori che per principio fanno la scelta onerosa di portare i figli alla scuola cattolica, la comunità cristiana deve farsi carico di questa realtà inventando iniziative che coinvolgano tutti: una giornata diocesana di raccolta per la scuola cattolica, il cinque per mille a favore di queste istituzioni, donazioni liberali fino a duemila euro per chi ha una azienda... Purché la scuola cattolica continui a vivere.

Gesualdo Purzianipresidente regionale scuoler FISM

Anche le famiglie delle Marche scrivono al Governo: non ci “tagli” la libertà di educare. Tagli alle spese per risanare i conti pubblici sono certo necessari. Ma non si possono tagliare contributi già di modesta entità complessiva come quelli per assicurare la sopravvivenza alle scuole paritarie, simbolo della libertà di educazione dei figli.

Tagliati ulteriormente i già esigui contributi per le scuole d’infanzia paritarie

Le scuole paritarie marchigiane a rischio chiusuraSono in arrivo centinaia

di migliaia di cartoline al Presidente del Consiglio Berlusconi ed ai Ministri Gelmini e Tremonti. Le stanno spedendo i geni-tori dei 550 mila bambini che frequentano le scuole dell’infanzia paritarie della Fism- Federazione Italiana Scuole materne. Con que-sto gesto simbolico, ma an-che molto concreto, si vuole focalizzare l’attenzione del Governo sulla situazione ancora irrisolta dei contri-buti statali previsti dalla Fi-nanziaria 2011 per le scuole paritarie e quindi delle dif-ficoltà economiche in cui versano molte delle 8000 scuole dell’infanzia Fism sparse su tutto il territorio nazionale, in 4800 comuni , non solo nelle grandi città, ma anche in piccoli paesi.Negli organi di informazio-ne si leggono spesso inter-venti contrari all’erogazione di contributi pubblici alle scuole paritarie. A questo proposito si ricorda, ancora una volta, che un bambino che frequenta la scuola del-l’infanzia statale costa allo Stato 6.116 euro all’anno contro i 584 euro – contri-buto rimasto immutato da

10 anni - per un bambino frequentante una scuola dell’infanzia paritaria e che se lo Stato volesse sostituire le scuole dell’infanzia non statali, dovrebbe spende-re poco meno di 4 miliardi di euro all’anno, ogni anno, soltanto per la spesa cor-rente. Nonostante ciò in questi ultimi mesi abbiamo assistito ad una politica del “taglia e cuci” per quan-to riguarda l’erogazione dei contributi statali alle scuole paritarie. La Fism è ben consapevole della crisi economica che attraversa il paese, ma non si può scari-care sulle famiglie, oltre alle difficoltà economiche che già devono affrontare, un ulteriore aggravio di spesa, inevitabile in mancanza dei contributi promessi.Dopo una riduzione dei contributi, rimasti immuta-ti dal 2001, ed il successivo reintegro nella Finanziaria 2011, il Governo ha operato un taglio successivo ed in-fine ad aprile scorso è stata comunicata la ripartizione di 167 milioni 917.727 per tutte le scuole paritarie ri-spetto ai 526 milioni pro-messi ed inseriti nella Fi-nanziaria 2011.

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6 16 giugno 2011chiesa

diocesi La parrocchia della Pace di Senigallia ha festeggiato la santa

Rita, donna di paceAppunti di vita ecclesiale

Rita da Cascia, vissuta tra il Trecen-to e il Quattrocento … cosa mai

può dire a noi del Duemila? Come possiamo ritrovarci nella sua vita? Che senso ha dunque continuare a celebrare la festa di Santa Rita e sof-fermarci su aneddoti della sua difficile esistenza? Sin dagli anni Quaranta la Comunità parrocchiale della Pace, per iniziativa del parroco don Michele, dopo aver acquistato una statua del-la santa, propone varie celebrazioni liturgiche; ogni anno, da allora, tanti senigalliesi il 22 maggio giungono alla chiesa della Pace. E’ una bella occasio-ne di incontro e di preghiera che, al di là della tradizione, abbiamo pensato di valorizzare e riproporre, rinno-vando gli appuntamenti e offrendo riflessioni incarnate nel nostro tempo. Le stesse tradizioni legate alla vita di santa Rita, le rose, i fichi, il miracolo del portone spalancato del monastero, la ferita di una spina, contestualizzate nel medioevo e comprese nel loro si-gnificato simbolico, possono assume-re un valore profondo ed autentico. Conflitto con i genitori, diffi-coltà di coppia, contrasti con la fami-glia del marito, sofferenza con i figli, fatica con la comunità religiosa. Figlia, sposa, madre, nuora, monaca: nelle varie fasi della sua esistenza e in ogni stato di vita Rita ha conosciuto diffi-coltà e sofferenze profonde. I genitori non accolsero la sua decisione di con-sacrarsi a Dio e la guidarono verso il

matrimonio con Paolo Mancini, gio-vane soldato dal carattere impulsivo e difficile. Rimase vedova con due bambini piccoli: Paolo morì di morte violenta in circostanze misteriose. I due figli, in forte contrasto con la ma-dre per il loro desiderio di vendicare la morte del padre, morirono duran-te un’epidemia. Si impegnò con tutte le sue forze affinché la famiglia del marito si riappacificasse con quella degli assassini di Paolo. Allora, senza alcun legame familiare, Rita decise di entrare nel convento di Cascia delle Agostiniane, ma, vedova di un uomo assassinato, la comunità non la acco-glie temendo contrasti interni. Dopo vari tentativi entrò nel monastero dove visse fino alla morte sopraggiun-ta dopo una lunga e dolorosa malattia. La sua vita semplice e complessa, pie-na di sofferenza e di speranza, è il se-greto della freschezza e dell’attualità del messaggio di questa donna umbra, della quale non è giunto neppure uno scritto. Non si tratta certo di una vita eccezionale, fuori dal comune, ma la sua somiglianza alla vita di tante don-ne di ogni epoca, di ogni luogo della terra, la rende donna della porta ac-canto, amica, confidente, nella quale molto spesso ci si rispecchia perfetta-mente. Nello stesso tempo la sua sem-plicità e integrità evangelica è un forte monito per noi cristiani, adagiati trop-po spesso su scelte mediocri, ricche di compromessi e di apparenza. Ha vis-

suto le stesse fatiche di tante famiglie di oggi, di tante comunità religiose: ma ad ogni caduta Rita ha rialzato la testa appoggiandosi alla croce di Gesù, ha sempre trovato il coraggio di riprendere il cammino con una crea-tività e disponibilità estremamente moderne, tanto da passare alla storia come “la santa degli impossibili”. Lei stessa ha realizzato l’impossibile agli occhi umani esercitando la preghiera, la pazienza, il sacrificio e ricercando sempre la giustizia e la pace. Nelle biografie risalta il dialogo aperto e se-reno con quanti Rita incontrava nella sua vita, in famiglia e a Roccaporena, tanto da essere considerata “pacere”, tipica figura medioevale, che veniva chiamata a mediare contese di varia natura. Partendo proprio da quest’ultima ca-ratteristica della sua vita, l’impegno per la pace, quest’anno abbiamo scel-to in parrocchia di riflettere sul valore della pace nel nostro tempo, ascol-tando la testimonianza di don Luigi Ciotti, proponendo uno spettacolo teatrale sul acqua, come bene di tutta l’umanità, offrendo occasioni di pre-ghiera per la pace nelle famiglie, nella nostra città, nel mondo intero. Secoli e secoli di distanza si annullano e la novità del messaggio evangelico risal-ta anche attraverso la semplicità della vita dei santi di ieri.

don Paolo Gasperini

Un viaggio a Strasburgo con il MoviSegnaliamo i nomi dei ragazzi vincitori del viaggio a Stra-sburgo in seguito al concorso scolastico europeo 2011 del Movimento per la Vita. Le prime tre frequentanti il Liceo Scientifico “E.Medi” e gli altri due l’Istituto Prof.le Alber-ghiero Panzini: 1) Ferretti Enrica, classe V/A; 2) Tarsi Mi-chela, classe V/B; 3) Ruta Giulia Vittoria, classe IV B; 4) Pacetti Chiara; 5) Verzoni Andrea (di riserva se qualcuno dei precedenti non può andare).

Raduno regionale delle ConfraterniteSi terrà a Mogliano il raduno reginale delle confraterni-te.All’incontro del 19 Giugno parteciperà anche Mons. Edoardo Menichelli, Arcivescovo di Ancona-Osimo, per presentare il Congresso Eucaristico e le iniziative riguar-danti le Confraternite. Il Raduno Regionale delle Confra-ternite e Sodalizi delle Marche si svolge quest’anno a Mo-gliano il prossimo 19 Giugno, Solennità della SS.Trinità. La manifestazione è patrocinata dalla Conferenza Epi-scopale Marchigiana, e l’organizzazione è direttamente curata dalla locale Confraternita del SS.Sacramento.Il tema che l’Arcivescovo Metropolita di Fermo Mons. Luigi Conti proporrà alle Confraternite Marchigiane è di estre-mo interesse ed attualità, e perfettemante in linea con il Magistero dell’Episcopato italiano e gli Orientamenti Pastorali per il prossimo decennio: Le Confraternite e la Traditio Fidei. Ripensare il culto e la carità per “educare alla vita buona del Vangelo”.

Segni dell’Eucaristia, le mostreGiovedì 23 giugno prossimo alle 11,30 avrà luogo nella sala dei Vescovi dell’Episcopio della Diocesi di Senigallia la conferenza stampa di presentazione della Mostra “Se-gni dell’Eucaristia. Mostre documentarie nella Metropolia di Ancona.”, una delle tre qualificanti iniziative artistiche promosse dal Comitato organizzatore in preparazione al XXV Congresso Eucaristico Nazionale. La rassegna è diffusa in sette comuni (Ancona, Osimo, Loreto, Jesi, Se-nigallia, Fabriano e Matelica) delle cinque Diocesi della Metropolia. Intervengono l’Arcivescovo di Ancona-Osi-mo Mons. Edoardo Menichelli, il Vescovo di Senigallia mons. Giuseppe Orlandoni, il sindaco di Senigallia Mau-rizio Mangialardi, la presidente della Provincia di Ancona Patrizia Casagrande, il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, il presidente del Comitato scientifico delle Mostre Cen prof. Giovanni Morello, la curatrice del-la mostra arch. Maria Luisa Polichetti e il rappresentante della Soprintendenza Psae di Urbino.

Il libro di Benedetto XVI ad OstraIl Centro Culturale Simona Romagnoli e l’Oratorio Sa-cro Cuore di Ostra presentano il libro di Benedetto XVI “Gesù di Nazareth”. La presentazione si terrà sabato 18 giugno 2011 alle ore 18 presso la Sala Grande del Munici-pio di Ostra. Con questo libro Benedetto XVI ha sentito l’esigenza di rivolgere a tutti la proposta di scoprire “Chi è Gesù”, in un tempo incerto e pieno di scetticismo, frutto della sua immedesimazione e lavoro, traendo dalla storia e dalle testimonianze più auten tiche, la risposta alle sue domande e a quelle di tutti. Andrea Tornielli. Laureato in lettere classiche e in particolare in storia della lingua greca all’Università di Padova, Tornielli è un giornalista e scrittore cattolico. Dal marzo 2011 è vaticanista de La Stampa.

Carissimi amici di Senigallia,saluto con gioia tutti voi, ricordando i giorni trascorsi nelle varie parrocchie nello scorso maggio. Sono stati momenti densi di amici-zia, di spiritualità, di apertura missionaria, non solo verso la Turchia, ma anche ai diver-si problemi del mondo. Ringrazio di cuore il Vescovo Monsignor Giuseppe Orlandoni per la sua calda accoglienza, così come ringrazio Monsignor Luciano Guerri, Vicario Genera-le della Diocesi, che mi ha ospitato nella sua casa con tanta gentilezza, attenzioni e ge-nerosità. Saluto e ricordo con affetto i tanti Sacerdoti incontrati in quei giorni di grazia, e li esorto a continuare nell’impegno e nel-l’animazione missionaria, soprattutto verso i paesi più in difficoltà, e meno “ambiti”, come il nostro Medio Oriente.Ai fedeli, tutti, un grazie sincero per la loro fraterna accoglienza e simpatia, che ricordo e ricambio. Spero di incontrarvi ancora nella vostra Diocesi, ma anche qui, in questi luo-ghi Santi della prima Chiesa. Restiamo uniti nella preghiera e nel ricordo, senza chiudere le porte e il cuore alle continue chiamate e sorprese del Signore.

Con affetto, vi benedico di cuore+ Ruggero Franceschini

Arcivescovo Metropolita di Smirne

chiesa Anna Maria ha partecipato alla Messa per mons. Padovese

il coraggio della chiesa di Turchia

Il 19 Settembre 2010 Don Adriano Tor-reggiani ha compiuto i suoi 40 anni di

sacerdozio, ma la festa per un simile “com-pleanno” si è svolta Domenica 29 maggio 2011 secondo modalità specialissime: in-fatti, per festeggiare un dono così prezioso, si sono riunite le Famiglie Torreggiani (i ‘rami’ di Torreggiani Giuseppe e Michele), ma in particolare i figli di Giuseppe e di Elisa Bizzarri e comunque tutti i nati nella casa mezzadrile sita a mezza collina della contrada Querciabella. Tutti i discendenti di quel casato (circa 150) si sono stretti, intorno all’ 11° figlio di Giu-seppe ed Elisa: Don Adriano Torreggiani.La bellissima, suggestiva e commovente ce-rimonia, accompagnata dalle musiche affi-date al nipote Damiano, si è svolta presso la Chiesa di Filetto di Senigallia. E la scelta della Chiesa di Filetto è apparsa del tutto naturale dal momento che tutti i nati nella casa di contrada Querciabella in quella chiesa sono stati battezzati. Nel-

l’omelia – Don Adriano - e durante tutta la cerimonia – organizzata e gestita con amo-re dalla sorella Maria e dalla nipote Tina, vari momenti sono stati dedicati al ricordo dei familiari che ci hanno preceduto nella Casa del Padre o che attualmente, su que-sta Terra, sono più in difficoltà.

Tarcisio Torreggiani

don Adriano, 40 anni di sacerdozio

Questa è l’impressione che ho avu-to partecipando in Turchia, ad

Iskenderun, alla Solenne Celebrazio-ne Eucaristica nel primo anniversario della morte di Mons. Luigi Padovese, presieduta da sua Eccellenza Mons. Ruggero Franceschini (foto), Arcive-scovo di Smirne e amministratore apostolico del Vicariato di Ischen-derun. A fatica ho controllato la mia emozione; la Cattedrale era gremita di fedeli, tra cui molti giovani, venu-ti dalle comunità cristiane di Mer-sin, Antiochia, Adana, Tarso (alcune distanti centinaia di km) per pregare e ricordare una persona che ha fatto della sua vita un dono per Cristo e per la sua Chiesa. Si respirava un’aria di tristezza e gioia insieme, ma soprat-tutto una grande speranza e un gran-de desiderio di convivenza pacifica. Le parole amorevoli e accorate dell’Arci-vescovo Ruggero, che invitava a vive-re da fratelli perché figli dello stesso Padre, hanno sicuramente rincuorato tutti i presenti, che con coraggio testi-moniano ogni giorno la loro fede: lo si leggeva chiaramente sui loro volti. Al-cuni giorni precedenti la celebrazione, passeggiando con suor Emmanuela

per le strade di Iskenderun, abbiamo incontrato un signore che lei conosce-va e che non vedeva da molto tempo, il quale ci disse con rassegnazione e una velata tristezza: “Purtroppo qui la Chiesa è morta”! Questa affermazione mi fece molta impressione… Ma do-menica , questa Chiesa ha dimostra-to il contrario. Non è affatto morta! Ringrazio infinitamente Dio perché in questo giorno, preparato con fatica, atteso con grande ansia e trepidazio-ne, soprattutto da Mons. Franceschini, è andato tutto molto bene: speriamo che questa amata Chiesa di Anatolia possa ripartire con nuovo slancio.A chiusura della Celebrazione, la let-tura del messaggio da Roma della Congre-gazione per le Chiese Orientali, del messag-gio inviato dal Car-dinale Tettamanzi, il saluto delle autorità ci-vili e religiose presen-ti e un bel momento conviviale per tutti nei locali parrocchiali.Nel pomeriggio molti dei fedeli presenti han-

no partecipato a un momento di pre-ghiera ecumenica in una piccola Chie-sa di Rito Greco-Ortodosso, appena restaurata da Mons. Franceschini, nei pressi della Cattedrale, anche qui con la presenza delle Autorità civili. Sicu-ramente oggi Mons.Luigi Padovese era in mezzo a noi - ce lo ha ricorda-to nell’omelia Mons. Franceschini - e il suo sangue versato porterà sicura-mente frutti di bene in questa Terra Santa. Il Signore doni a tutti coloro che vivono con difficoltà la loro fede, tanto coraggio per vincere la paura e superare le difficoltà che inevitabil-mente si incontrano.

Anna Maria Guerri

Il saluto di Mons. Ruggero Franceschini

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16 giugno 2011 7chiesa

in agendaLA SETTIMANA DEL VESCOVO

Da lunedì 13 a sabato 18 giugnoPellegrinaggio a Santiago de Compostela e Fatima Domenica 19 giugnoOre 11.00: S.Cresima a Ponte RioMartedì 21 giugnoOre 17.30: Conferenza alla Chiesa delle GrazieOre 21.00: Incontro sul volontariato al “Gabbiano”Mercoledì 22 giugnoOre 21.00: Incontro Scuola di formazione socio-politicaGiovedì 23 giugnoOre 10.30: Inaugurazione Cappella restaurata del DuomoOre 11.30: Conferenza stampa del Congresso EucaristicoOre 20.30: S.Messa in Cattedrale e processione del “Corpus Domini”Venerdì 24 giugnoOre 21.00: S.Messa e processione a Ostra Vetere in onore di S.G.BattistaSabato 25 giugnoOre 10.00: Incontro con 1° gruppo di “adoratori” a “Ma-donna della Rosa”Ore 18.30: Apertura Mostra sull’Eucaristia alla Pinacoteca DiocesanaOre 21.15: Incontro con i Diaconi in SeminarioDomenica 26 giugnoOre 11.15: S.Messa a Ostra nel 25° della morte di P.Vincenzo DiscepoliOre 16.00: Incontro con 2° gruppo di “adoratori” a “Ma-donna della Rosa”

I coniugi Badano e la loro testimonianza a JesiSono lieto e commosso per il dono che la nostra diocesi sta per ricevere”. Lo scrive, sulla “Voce della Vallesina”, il ve-scovo di Jesi, mons. Gerardo Rocconi, introducendo sabato 11 giugno in Duomo, con i genitori di Chiara Luce Badano, dichiarata beata da Benedetto XVI lo scorso 25 settembre. “I coniugi Badano – spiega il vescovo – ci racconteranno la loro esperienza: 19 anni con una figlia che ha saputo rispondere in maniera eroica all’amore del Signore. Ma la cosa importante è che questa ragazza ha vissuto una vita come quella di tanti altri: studio, famiglia, amici, un Mo-vimento di appartenenza, la malattia. Ma sempre, soprat-tutto nel momento della malattia, ha avuto la consapevo-lezza di essere ricchissima: aveva tutto, aveva Gesù. Questo le ha permesso di vivere con gioia anche la tragedia di una malattia terribile che l’avrebbe condotta alla sofferenza e alla morte: lei continuava a vedere Gesù nella sua vita”. L’incontro, organizzato dal Movimento dei Focolari e dal-l’Ufficio di pastorale giovanile diocesana, è stato precedu-to preceduto da un momento musicale con il complesso “Progetto Uno”, costituito da giovani di Loppiano, che ha presentato i canti della cerimonia di beatificazione, men-tre un coro interregionale di giovani ha cantato l’inno de-dicato a Chiara Luce.

La comunicazione Acli si rinnovaIl sito web e la rivista delle Acli si rinnovano. Le Associazio-ni cristiane dei lavoratori italiani hanno presentato oggi la nuova edizione della testata “Azione Sociale” e l’aggiorna-mento del sito www.acli.it. “Azione sociale”, è una rivista bimestrale di approfondimento sui temi del lavoro, fami-glia, welfare, terzo settore, fisco, previdenza, formazione professionale. “Uno strumento – spiega Roberto Rossini, responsabile della comunicazione Acli – che vuole valoriz-zare il patrimonio di riflessione e di competenze del siste-ma Acli”. L’incontro è stato anche l’occasione per dibattere e confrontarsi sul tema dell’informazione, intesa non solo “come diritto, ma anche come dovere imprescindibile di ogni cittadino, dai cui dipendono scelte e comportamenti determinati per il bene comune”. L’informazione - ha det-to il presidente delle Acli, Andrea Olivero – è un elemento cardine della cittadinanza attiva e della democrazia parte-cipativa”. “Ma la fiducia dei cittadini – ha ammonito Olive-ro – il loro desiderio di partecipazione, sono direttamente proporzionali al livello di trasparenza che l’informazione, ma soprattutto le istituzioni sapranno garantire”.

Giovani cattolici di espressione ebraicaSaranno circa 20 i giovani cattolici di espressione ebraica che, da Israele, si muoveranno alla volta di Madrid, per partecipare alla Gmg (16-21 agosto) insieme a Benedet-to XVI. Ad affermarlo al SIR è uno dei due animatori del gruppo, l’italiano Benedetto Di Bitonto, studioso di lette-ratura ebraica, da circa due anni in Israele per terminare il suo dottorato di ricerca. “I giovani – spiega in un’inter-vista (clicca qui) - arrivano, in particolare, dalle kehillot, le comunità, delle principali città israeliane. In questi ultimi mesi si sono preparati a fondo partecipando a ben 5 in-contri e ritiri, l’ultimo risale al 4 giugno scorso, nel corso del quale i giovani, tra loro ucraini, filippini e cileni ma tutti nativi israeliani, hanno scelto il nome del loro gruppo, ‘Fiore del deserto’ ed il logo, due colombe in volo quasi so-vrapposte”. Il gruppo, la cui presenza è stata resa possibile da alcuni benefattori, parteciperà anche ai “Giorni nelle diocesi”, avendo attivato una sorta di gemellaggio con la diocesi di Santiago di Compostela. “Credo che a Madrid emergerà tutta la nostra singolarità di una comunità di mi-noranza che vive ed opera in un contesto a maggioranza ebraica. Siamo un piccolo gruppo che ha, tuttavia, il privi-legio di vivere in Terra Santa.

In questo momento culminante della seconda fase del nostro Sinodo Dio-

cesano non possiamo non pensare al Concilio di Gerusalemme, il primo Si-nodo nella storia della Chiesa, quando gli apostoli si erano riuniti in preghie-ra per confrontarsi sui problemi della Chiesa nascente, mettendosi in ascol-to di ciò che lo Spirito Santo avrebbe detto loro circa la volontà del Signore. Anche noi siamo qui riuniti in pre-ghiera, convocati per esercitare il di-scernimento e la corresponsabilità, chiedendoci: quale Chiesa dobbiamo costruire? Quale Chiesa vuole il Si-gnore Gesù? Siamo consapevoli che è lo Spirito Santo che deve illuminare la nostra mente e riscaldare i nostri cuo-ri: è lui che deve ispirare i nostri pen-sieri e le nostre scelte. E’ lui che deve guidare il nostro cammino. E’ Lui che può rinnovare, dare slancio, nuova vi-talità alla nostra Chiesa.Perciò lo invochiamo: Vieni Spirito Santo, riempi il cuore dei Sacerdoti: allontana da loro la tentazione della sfiducia e dello scoraggiamento. Vieni Spirito Santo, riempi i cuori dei reli-giosi e delle religiose, delle persone consacrate: fa risplendere nella nostra Chiesa la radicalità della loro testimo-nianza evangelica, la nostalgia delle beatitudini. Vieni Spirito Santo, riem-pi il cuore dei laici: si sentano corre-sponsabili insieme ai pastori, ciascuno con il proprio ruolo, nel far diventare la nostra Chiesa “specchio” della Tri-nità, “un cuor solo e un’anima sola”.2) Il Sinodo Diocesano per la sua stes-sa natura è un’assemblea che ha lo scopo di aiutare il Vescovo nella guida pastorale della Diocesi. Come è noto, in questa particolare fase del nostro Sinodo si è chiamati a fornire riflessio-ni, indirizzi, linee guida, suggerimenti, proposte su come vivere e incarnare il mistero della Chiesa come comu-nione. Tutto ciò che diremo, esplici-tamente o implicitamente non potrà

non avere riferimento alla Parola di Dio e all’insegnamento della Chiesa, in particolare alla dottrina della fede formulata dalla costituzione dogmati-ca sulla Chiesa, Lumen Gentium, del Concilio Ecumenico Vaticano II. Se ci fossero dei dubbi interpretativi su alcune dichiarazioni del Sinodo, dicia-mo fin da ora che tutto va visto nella luce del Concilio, di cui il nostro Sino-do vuole essere una fedele espressione ed applicazione. Peraltro in questo nostro convenire in assemblea voglia-mo sentirci in piena comunione con il successore di Pietro, principio visibile e fondamento di unità della Chiesa, e attraverso di lui vogliamo sentirci uni-ti a tutta la Chiesa.3. Il brano del Vangelo che abbiamo ascoltato ci richiama con parole sem-plici e penetranti la realtà del mistero della Chiesa-comunione. “Io sono la vite, voi i tralci… rimanete in me e io in voi” (Gv 15,1-9). Non esiste comu-nione nella Chiesa, se non si parte da Cristo. Dalla comunione dei cristiani con Cristo scaturisce la comunio-ne dei cristiani tra di loro: tutti sono tralci dell’unica vite, che è Cristo. E la comunione con Cristo è anche la co-munione con la Ss.Trinità, perché Cri-sto è indissociabilmente unito al Padre e allo Spirito Santo; di conseguenza la comunione tra i cristiani è chiamata ad essere specchio, riflesso, manifesta-zione della comunione che esiste tra le tre persone divine. La fonte di questa comunione è essenzialmente l’eucari-stia: l’eucaristia produce l’intima unio-ne dei fedeli con Cristo e allo stesso tempo crea l’unione tra gli stessi fede-li. La Chiesa è mistero di comunione con Dio e tra gli uomini, ma chi fa la Chiesa come comunione non sono in primo luogo le nostre opere, le nostre iniziative, le nostre strutture, i nostri programmi, il tipo delle nostre relazio-ni umane, ma l’eucaristia, frutto dello Spirito Santo. Senza l’eucaristia non

c’è comunione ecclesiale. Perciò la co-munione ecclesiale non può essere in-terpretata in modo adeguato se viene intesa come una realtà semplicemente sociologica e psicologica (Chfl 19).4. La comunione ecclesiale si configura più precisamente come una comunio-ne gerarchica o organica. Gerarchica nel senso che vi è una distinzione di ruoli, stabilita dallo stesso Signore Gesù; organica nel senso che è analoga a quello di un corpo vivo e operante. Essa infatti è caratterizzata dalla com-presenza della diversità e della com-plementarietà delle vocazioni e condi-zioni di vita, dei ministeri, dei carismi e delle responsabilità. Grazie a questa complementarietà ogni fedele laico si trova in relazione con tutto il corpo e ad esso offre il proprio contributo.A questo riguardo auspico vivamente che il nostro Sinodo approfondisca l’aspetto, molto importante e concreto, della corresponsabilità, intesa come peculiare forma e via di comunione ecclesiale. Mi auguro che il nostro Si-nodo, aldilà delle enunciazioni di prin-cipio, giunga a suggerire forme con-crete di corresponsabilità in vista di un altrettanto concreto rinnovamento della nostra comunità ecclesiale nella piena fedeltà alla parola del Signore e all’insegnamento della Chiesa.5. Cari Sinodali, grazie di cuore per il lavoro preziosissimo che avete svolto in questo secondo Anno del Sinodo e che svolgerete in questa sessione: si tratta di collaborare con lo Spirito San-to per costruire nel nostro territorio una Chiesa che sia segno della Trinità e strumento di unità. Ci accompagni e ci sostenga in questo lavoro Maria Ss., Madre della Chiesa: invochiamo con insistenza la sua materna protezione, perché aiuti anche noi, come i servi alle nozze di Cana, a “fare tutto quello che il suo Figlio ci dirà” (cf. Gv 2,5).

+ Giuseppe Orlandonivescovo di Senigallia

diocesi La testimonianza di un ‘sinodale’ di Casine a fine anno pastorale

La chiesa della comunione

idee da condividere

eventi Crescono le adesioni all’appuntamento di preghiera dell’11 giugno

In cammino tra Macerata e LoretoUn evento denso di significato si

è tenuto venerdì 10 giugno 2011 a Loreto presso il Centro Giovanni Paolo II. Alla vigilia della Pentecoste, culmine del Mistero Pasquale, è stato firmato lo Statuto del Consiglio delle Chiese Cristiane delle Marche, costi-tuito con lo scopo di offrire un valido

aiuto al cammino ecumenico e di es-sere un luogo di incontro, conoscenza e solidarietà tra i fedeli cristiani.Lo Statuto, preparato dalla Commis-sione regionale per l’Ecumenismo e il Dialogo della Chiesa cattolica pre-sieduta da Mons. Edoardo Menichel-li, è stato successivamente approvato dai Vescovi e dai rappresentanti delle diverse Confessioni che ora ne sono i primi firmatari: la Chiesa Cattolica della Marche, la Chiesa Ortodossa del Patriarcato di Costantinopoli, la Chiesa Ortodossa del Patriarcato

di Bucarest, la Chiesa Anglicana, la Chiesa Avventista del settimo giorno, la Chiesa Evangelica Valdese, la Chie-sa Battista U.C.E.B.I., la Chiesa Evan-gelica Apostolica in Italia, la Chiesa Evangelica Missione pieno Vangelo Marche, la Chiesa Evangelica Meto-dista.

Agli interventi di salu-to delle Chiese e delle diverse Confessioni, che hanno espresso il comune sentire che l’ecumenismo non è soltanto una priorità spirituale e pastora-le ma un’obbedienza precisa alla Parola del Signore che vuo-le che tutti i cristiani siano una cosa sola, è seguita la celebrazio-ne ecumenica. Mol-

to partecipata questa preghiera comune officiata dal rap-presentante della Chiesa Cattolica, della Chiesa Ortodossa e della Chie-sa Anglicana alla presenza di sacer-doti, pastori e laici che insieme han-no ascoltato la Parola di Dio, rivolto invocazioni di perdono e di pace e proclamato la professione di fede co-mune. La recita del Padre nostro e lo scambio del gesto di pace ha reso visibile che le divisioni avvenute tra i cristiani non sono poi andate così in profondità da toccare le radici comu-ni della fede cristiana e da impedire le

strade per l’unità. Unità che dà credi-bilità all’Annuncio e la cui ricerca si impone come dovere primario di tut-te le Chiese. Il Consiglio delle Chiese Cristiane, frutto del cammino ecumenico delle diocesi cattoliche delle Marche e di molte confessioni religiose presenti nella nostra regione, è stato accolto con fiducia e speranza come un dono dello Spirito Santo che incoraggia a proseguire nel pregare e nel lavorare per l’unità, e la firma dello Statuto ne è esempio tangibile.A conclusione Mons. Menichelli ha ricordato ai presenti il Congresso Eu-caristico nazionale che prevede una tavola rotonda ecumenica sabato 10 settembre: una ulteriore occasione per il Consiglio delle Chiese cristiane delle Marche e per tutti gli appassio-nati di ecumenismo sui quali è stata invocata la benedizione del Signore che possa illuminare con la Sua pre-senza di risorto la strada che ancora resta da compiere.

L.A.

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� 16 giugno 2011il paginone

16 giugno 2011 3enti locali

La Madonna di Senigallia nella sua città dopo il restauro

LA LUCE E IL MISTERO

Dal 18 giugno al 10 luglio 2011

È uno dei più celebri e bei dipinti al mondo e dal 18 giugno tornerà nella sua città, Senigallia. Dopo il restauro che l’ha riportata agli originari splendori, la magnifica

opera universalmente nota come “Madonna di Senigallia”, dipinto su tavola di Piero della Francesca (Borgo San Sepolcro 1410/1420-1492), sarà protagonista assoluta di un grande evento espositivo alla Rocca Roveresca di Senigallia e ammirabile in tutto il suo ritrovato splendore, con la concentrazione e l’attenzione che richiede.

Per tre settimane, fino al 10 luglio, questo capolavoro del Rinascimento tornerà nel-la città dove fu esposto per diversi secoli e sarà posizionato in un ambiente assoluta-mente coerente dal punto di vista culturale, come quello del piano nobile della Rocca Roveresca. La valenza architettonica dello spazio espositivo allude infatti all’ambiente in cui nacque l’opera e regala al visitatore una suggestione ulteriore. Commissionato probabilmente in occasione del matrimonio tra Giovanni Della Rovere (nipote di Papa Sisto IV che gli concesse Senigallia in vicariato) e la figlia di Federico da Montefeltro, Giovanna, il dipinto arrivò a Senigallia negli ultimi decenni del Quattrocento. Fu qui conservato nella chiesa di Santa Maria delle Grazie fino al 1917, quando per motivi di sicurezza si decise di spostarla a Palazzo Ducale di Urbino e ora rientra tra le opere di maggior pregio della Galleria Nazionale delle Marche. Si tratta quindi di una occasione unica, data la straordinarietà dell’esposizione fuori dal suo contesto urbinate abituale e importante per vedere l’opera nel suo ambiente di appartenenza, leggendola in riso-nanza come espressione di una identità territoriale. Senigallia è inoltre particolarmen-te devota al culto della Madonna, come testimonia la dozzina di altre rappresentazioni sparse in vari luoghi.

Dipinto su legno di noce, piccolo per di-

mensioni ma monumen-tale per impatto artistico e emotivo, “La Madonna di Senigallia” raffigura una Madonna stante con il divinus puer in braccio, affiancata da due angeli. La scena, estremamente composta, è ambientata in un discreto interno do-mestico quattrocentesco, caratterizzato in particola-re da un fascio di luce che lo illumina alle spalle dei personaggi. L’atmosfera è di estremo raccoglimento. Dietro, sugli scaffali, un contenitore e una cesta: il primo dovrebbe contenere delle ostie e quindi allude-re al sacrificio eucaristico; la seconda dovrebbe allu-dere alla purezza ed al ruo-lo salvifico della Madonna che accoglie nel suo grem-bo Gesù come la cesta ac-colse Mosè. L’architettura tagliata dalla luce che entra da sinistra permette a Pie-ro della Francesca di indu-giare su effetti luministici di chiaro riferimento al mondo fiammingo.

Il percorso espositivo si snoda in sette ambienti, a partire dall’ingresso dedi-cato al lavoro di restauro, passando poi alla sala “del mistero” e a quella “della luce”, dedicate all’interpre-tazione e all’autore. Il pub-blico potrà poi scoprire la committenza e le vicende che hanno caratterizza-to l’opera, in particolare i “viaggi indesiderati” come quello del 1975. Nella sesta sala, il pubblico incontrerà finalmente “La Madonna di Senigallia”. Il percorso espositivo prevede inoltre un video realizzato da Lo-renzo Cicconi Massi che raccoglie testimonianze di personaggi autorevoli, compreso l’attuale diretto-re dei Musei Vaticani, An-tonio Paolucci. In occasio-ne di un’anteprima romana a gennaio, Paolucci aveva sottolineato l’importanza di questo dipinto, perché “in esso si sono incontrati e in qualche modo bilanciati il Rinascimento italiano e quello fiammingo. [...] Abi-tualmente datata intorno al 1470, (la “Madonna di Se-

nigallia” si colloca, ndr) in una stagione zenitale nella storia delle arti. Perché in quegli anni, con Piero della Francesca e poi con Anto-nello da Messina, si realiz-za, almeno nelle arti figura-tive, la vera unità culturale d’Europa. L’incontro cioè fra l’occhio fiammingo e la misura italiana, fra la poe-sia dei “minima” di Verità e di Natura e l’ordine razio-nale che governa il mondo visibile”.

L’opera ed il percorso espositivo

La luceL’opera “La Madonna di Senigallia” è un tassello di fondamentale importanza per ricostruire le vicende arti-

stiche del suo autore, poiché attesta un momento di sperimentazione che ha determinato il passaggio dalla pittura a tempera a quella ad olio, su ispirazione dei pittori fiamminghi come Jan Van Eyck, all’epoca noti nelle corti di Ferrara, poi ad Urbino. Fu infatti la pittura fiamminga a portare in Italia l’uso della pittura ad olio, of-frendo la possibilità di un controllo più raffinato della luce. Piero della Francesca costruisce dunque le immagini con il colore e costruisce il colore con la luce. L’ora delle sue meditazioni pittoriche è il mezzogiorno, quando la luce zenitale cancella le ombre della terra. “Sembrano, in Piero, i colori nascere per la prima volta come ele-menti di un’invenzione del mondo”. Così il grande critico d’arte Roberto Longhi provava a spiegare quel senso della luce che resta uno degli aspetti più affascinanti dell’esperienza artistica di Piero della Francesca. La prima lezione in questo senso, il Maestro di San sepolcro la apprese durante il suo soggiorno a Firenze, assimilando la grande lezione di Domenico Veneziano: una pittura luminosa, chiara, tersa che costruisce le figure nella luce. Una luce diffusa che nasce dall’impasto cromatico del colore. Non sovrapposta, ma armoniosamente integrata al disegno. Quella della “Madonna di Senigallia” è tanto più affascinante perché unica e quotidiana, come fa no-tare il direttore del Musei Vaticani, Antonio Paolucci: “Non la luce primaverile che scalda i cavalli di Costantino caracollanti sul greto del Tevere o che riempie di quieto splendore il “Battesimo di Cristo” della National Gallery di Londra, non la luce artificiale dei notturni miracolosi, né quella grigia e rosata dell’alba della Resurrezione nell’affresco di Borgo San Sepolcro. Quella della Madonna di Senigallia è la luce sommessa obliqua di un giorno qualsiasi; quella luce che, filtrando attraverso i vetri della finestra sulla sinistra, svela un interno di casa signorile ma non sfarzosa, dove una giovanissima Madonna assistita da due angeli adolescenti presenta, con gravità dol-cemente triste e come offuscata da presagi, il suo malinconico bambino”.

Il misteroLa Madonna di Senigallia è un dipinto in apparenza tradizio-

nale: il soggetto è molto comune e la destinazione privata e famigliare. Eppure questo capolavoro si presta a molte letture diverse e non sono ancora chiare le vicende storiche alle qua-li si lega. Fioccano le interpretazioni e le ipotesi. C’è chi ritiene che l’opera sia stata commissionata da Giovanna Feltria e Gio-vanni Della Rovere in occasione del loro matrimonio celebrato nel 1478. Per altri è stato invece un dono del padre Federico da Montefeltro alla figlia Giovanna. Non un regalo di nozze, quan-to piuttosto un lascito in punto di morte. Per altri ancora invece, il dipinto fu voluto da Federico per rievocare la figura dell’ama-tissima moglie Battista Sforza dopo la sua scomparsa. Secondo questa tesi,

autorevolmente sostenuta da Maria Grazia Ciardi Duprè dal Poggetto, il luogo dove Piero della Francesca ha collocato la Ma-donna di Senigallia nel dipinto è il Palazzo di Gubbio, dimora prediletta di Battista Sforza, come dimostrato dalle travature li-gnee della stanza retrostante. Alcuni elementi iconografici con-fermerebbero quest’idea di lutto del dipinto, come un presagio della Passione e morte di Cristo (il lenzuolo funebre che riveste il Bambino, le bende funebri piegate nella cesta, il candelabro nella parasta).

Il restauro eseguito a tempo di record dall’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro (ISCR), ha fatto riemergere, attraverso un accurato lavoro di ripulitura, preceduto da un altrettanto accurato esame dia-

gnostico, la luminosità originaria, l’intonazione cromatica e diversi dettagli significativi di questo capolavoro del Rinascimento che tornerà dunque in mostra nella sua città. L’opera è giunta all’Istituto Superiore per la Conser-vazione e il Restauro (ISCR), su richiesta della Soprintendenza delle Marche, il 13 dicembre del 2010 ed è poi ripartita il 25 gennaio 2011 alla volta dell’anteprima romana e dell’esposizione nella mostra forlivese dedicata a Melozzo da Forlì. Si presentava in buone condizioni, nonostante il furto del 1975. Il restauro ha inoltre consen-tito la migliore leggibilità della costruzione prospettica degli ambienti raffigurati nell’opera e della cromia origi-nale, nonchè di alcuni particolari significativi (dettagli e pennellate). Il gruppo di lavoro ISCR è stato composto da Gisella Capponi, direttore ISCR; Costanza Mora, Albertina Soavi,Francesca Fumelli, intervento di restauro; Marica Mercalli, coordinamento tecnico; Fabio Aramini, Giuseppe Fabretti, Fabio Talarico, Mauro Torre, inda-gini scientifiche chimico-fisiche; Elisabetta Giani, controllo microclimatico; Angelo Rubino, documentazione fotografica; Mara Bucci, documentazione grafica.

Il restauro

Ha i contorni romanzeschi di un giallo che avrebbe forse interessato l’inquieto Simenon, la vita del capolavo-ro di Piero della Francesca. Prima del furto del 1975 infatti, la “Madonna di Senigallia” era già stata prota-

gonista di rocambolesche vicende di furti e trafugamenti, o anche di semplici trasferimenti “forzosi”. Era il 1873 quando, ancora conservato nella chiesa delle Grazie di Senigallia, l’opera venne trafugata da Antonio Bincio di Jesi e dal senigalliese Antonio Pesaresi e nascosta in un baule con doppio fondo, per essere consegnata a un col-lezionista inglese. Il baule fu invece poi casualmente ritrovato alla stazione Termini di Roma poco prima di esse-re spedito. In seguito, pochi giorni prima dell’entrata in guerra dell’Italia nel secondo conflitto mondiale, l’opera venne prelevata dalla Galleria Nazionale delle Marche ad Urbino dove si trovava, per essere messa al sicuro nella Rocca di Sassocorvaro. L’opera di salvataggio coordinata dal Professor Pasquale Rotondi, all’epoca Soprinten-dente ai beni culturali di Urbino, coinvolse anche “La Tempesta” di Giorgione e la “Flagellazione” dello stesso Piero della Francesca. L’ultimo clamoroso episodio che appassionò l’opinione pubblica tanto da costruire ipotesi di matrice terroristica, fu la sparizione del 6 febbraio 1975. Il furto riguardò, oltre alla “Madonna di Senigallia”, anche la “Flagellazione” dell’artista di San Sepolcro e “La Muta” di Raffaello. Questi capolavori assoluti vennero poi ritrovati nel marzo del 1976 a Locarno.

Tra furti e sparizioni

Uno straordinario libro di storia Il risultato della sovrapposizione di strutture difensive succedutesi nei secoli, fin dalle origini della città. La Rocca Roveresca di Senigallia può essere letta a ragione

come uno straordinario libro di storia: infatti è il risultato della sovrapposizione di strutture difensive succedutesi nei secoli, fin dalle origini della città, in un sito di determinante importanza strategica. All’interno si individuano i tufi della fondazione Romana, in grande evidenza nella parete del cortile

a sinistra di chi entra; di fronte all’ingresso invece i resti di una millenaria torre quadrangolare in blocchi calcarei inglobata poi nel 1350 nella Rocchetta di Egidio di Albornoz, a ridosso della quale sorse poi nel 1450 la Rocca di Sigismondo Pandolfo Malatesta, ed infine l’in-tervento conclusivo del 1480 affidato da Giovanni Della Rovere a Baccio Pontelli e Luciano Laurana, gli architetti ducali ma, nella sua millenaria storia, la Rocca arresasi nel 1503 a Cesare Borgia che a Senigallia compì la celebre strage descritta da Ni-colò Machiavelli, non fu solo una fortezza bensì anche dimora signorile, sede di una scuola di ar-tiglieria fondata da Guidubaldo Della Rovere nel 1533 quindi, estintasi la dinastia ducale, dopo il ritorno della città sotto il dominio della Chiesa nel 1631, fu carcere pontificio ed orfanotrofio. Oggi ospita mostre d’arte e prestigiose manifestazioni culturali.

La Rocca, libro aperto

Orario di apertura: tutti i giorni dalle 8.30 alle 19.30

Inaugurazione sabato 18 giugno

alle ore 18.

Testi curati da Alessandro Piccinini

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10 16 giugno 2011speciale Bielorussia

Accoglienza, disponibilità, apertura sono parole che fan-no fatica a volte a diventare concrete, ma che per tante

famiglie lo sono già. Tra i vari progetti che l’Associazione “Un Tetto” - gruppo per l’affido e l’accoglienza dei minori – sta promuovendo, quello denominato “Litva” è ormai cono-sciuto da anni. Litva è un villaggio di circa mille persone che si trova in Bielorussia nella zona contaminata dalla nube ra-dioattiva conseguente l’esplosione di Cernobyl; come ormai è noto le prime vittime di tale situazione sono i bambini, facilmente colpiti da malattie gravissime. Il progetto con-siste nell’ospitalità dei bambini bielorussi in Italia durante il periodo scolastico e nel sostegno ai progetti che la scuola di Litva promuove per i suoi alunni. L’ospitalità dei bambini in Italia ha un duplice scopo: innanzitutto di tipo sanitario o, come viene definito in Bielorussia, di risanamento. Infatti la permanenza in Italia per un mese risana e rigenera l’orga-nismo dei ragazzi.Il secondo scopo è di tipo culturale: conoscere esperienze all’estero può diventare per i ragazzi bielorussi un incentivo per la loro vita e per il loro paese. Per questo preferiamo l’esperienza invernale durante la scuola piuttosto che quella estiva, perché in questo modo è possibile incontrare la vita quotidiana e scolastica del nostro Paese.Per quello che riguarda il sostegno alla scuola di Litva, il nostro referente non è la singola famiglia, ma l’istituzione scuola, di cui vogliamo promuovere i progetti. Infatti la scuola è l’unica realtà di supporto si ragazzi che non han-

no altri riferimenti certi. Sostenere la scuola ha voluto dire finanziare alcune realizzazioni di carattere umano (come il sostegno economico a famiglie perché potessero accudire un altro bambino, proprio come un affido) e di tipo tecnico (l’acquisto di strumenti come computers, televisione, mate-riale per la cucina e altro).Anche quest’anno alcuni di noi sono stati in Bielorussia per incontrare le persone, manifestare vicinanza, dare aiuto concreto. Vedere che alcune famiglie hanno chiesto mutui per riordinare le proprie case ci dà tanta fiducia cheDal 30 settembre al 31 ottobre ospiteremo di nuovo i ragaz-zi. Sarà, come sempre, un’esperienza significativa per con-tinuare a percorrere un pezzo di strada insieme superando differenze e diffidenze, per costruire insieme il futuro.

Abbiamo chiesto ad alcune famiglie di raccontarci la loro esperienza

Come vi siete avvicinati a quest’esperienza e quali erano le vostre aspettative?Abbiamo saputo della possibilità di fare questa esperienza tramite un piccolo volantino avuto alla scuola materna di nostro figlio ed abbiamo iniziato come famiglia di sostegno a quelle ospitanti; poi l’anno successivo ci siamo impegnati nell’ospitalità vera e propria, con l’intenzione di poter dare a questi bambini delle prospettive di vita migliori, sotto tanti punti di vista, per primo quello della salute e anche di darci,

come famiglia, la possibilità di crescere, capendo che esisto-no realtà completamente diverse dalle nostre.Quali difficoltà avete riscontrato da subito e quali in se-guito, magari dopo anni di accoglienza? Quali invece gli aspetti positivi? Per quanto riguarda la nostra esperienza, possiamo dire che all’inizio è stato difficile in quanto sia per noi che per la bambina era la prima volta. C’è stato un reciproco adat-tamento per conoscerci, con le nostre abitudini di vita, la nostra alimentazione, la nostra casa e soprattutto la nostra lingua. Poi tutto diventa molto più semplice, la conoscenza è reciproca e i lati positivi sono diversi: per le nostre figlie che conoscono altre realtà che ci circondano, per la famiglia che viene allargata ad altre situazioni, per il fatto che pos-siamo condividere con altri ciò che abbiamo.E infine dopo la partenza del bambino ospitato che si prova? E cosa pensate provino loro? Sì, si prova un po’ di vuoto ma non tutto quello che ci aspet-tavamo o che gli amici ci dicevano sarebbe stato. I nostri bambini sentivano di più la sua mancanza, ma, si sa, i bam-bini si “ricostruiscono” più velocemente di noi adulti che siamo più lenti nell’elaborare i sentimenti. La bambina ave-va nostalgia di casa e la sua mamma le mancava, ma nel mo-mento del distacco aveva una sguardo malinconico e il suo “Ciao” sembrava un “Addio”, anche se sarà un “Arrivederci”.

a cura di P.G.

‘Un Tetto’ di Senigallia promuove scambi di solidarietà con alcune famiglie bielorusse

Litva, un nome che vuol dire amicizia

Un fotoreporter verso Chernobyl

Appunti di viaggio su una meta mancata

Avevo letto sulla stampa a dicembre2010 che avrebbero riaperto al turismo e non solo alle spedizioni medico scientifiche,il territorio e la città di Chernobyl da gennaio 2011.

Il fatto mi colpì anche perché sapevo che sarei andato in Bielorussia a maggio,quindi in teoria sarei potuto andare,ma poi nella realtà dei fatti,non ostante le telefonate all’amba-sciata e richieste di visti e permessi vari non è andata così. Infatti a soli 40km circa da Chernobyl,ad un check point spuntato dal nulla in mezzo ad un crocicchio nel bosco l’amara sorpresa:non potevamo andare alla nostra meta perché non avevamo i biglietti. Proprio così, biglietti come quelli per andare al cinema o ad un concerto - anche se qui molto più cari, secondo il militare, circa 350euro pro capite- e quindi ci siamo visti svanire la nostra meta. Però a parte la delusione del momento è stato un viaggio molto educati-vo. In primis nel vedere le reazioni degli amici bielorussi che ci prendevano per pazzi e che raccontavano che era impossibile arrivare a causa di non so quali difficoltà(in parte realmente trovate, tra cui trovare fisicamente la strada: nessuno sa dov’è Chernobyl). La seconda, ed è quella che più mi ha colpito è l’assoluta indifferenza verso il problema. E’ difficile spiegare, ma se provaste ad andare a L’Aquila trovereste km prima dei segnali che indicano strade chiuse o pericoli, divieti di accesso. Qui invece è tutto aperto e dichiaran-do in dogana la nostra meta nessuno ci ha detto nulla o fatto raccomandazioni, o tanto-meno chiesto se avevamo il biglietto. Eppure appena passato il confine ucraino siamo già nel raggio dei 100km, quindi in una zona altamente inquinata e pericolosa, non trovi nulla e la vita, quella che c’è, scorre regolarmente tra villaggi disabitati e nuove costruzioni, tra animali al pascolo e lapidi che ricordano che in quel luogo abitavano 38 famiglie e che ora quel villaggio è sotterrato forse con le famiglie stesse. Trovi contadini al lavoro nei campi e cartelli sui fiumi con il divieto di pesca. All’ingresso dei boschi altri cartelli con il simbolo del nucleare con il divieto di raccogliere funghi, bere acqua o cacciare animali e poi vedi che dai boschi portano via camion e camion di alberi. Solo arrivati appunto nel bivio che porta a Chernobyl c’è questo spiazzo con le due strade sbarrate, una casermetta al centro e sul lato della strada per la centrale il simbolo delle radiazioni attaccato alla sbarra ed un grosso cartello, scritto solo in cirillico che indica genericamente che la zona è pericolosa per le radiazioni. Ma il militare che è lì non indossa tute protettive, però ci hanno detto che guadagnano molte volte di più dei loro commilitoni. Al ritorno abbiamo trovato un monumento vero con tanto di aiuola e luci ed un bellissimo marmo nero lucido, che il comune di Naroila, credo si dica così, ricorda il fatto ma mai citando Chernobyl, che in quella zona hanno seppellito 38 comuni che sono citati in rigoroso ordine alfabetico. E poi quello che colpisce è la non conoscenza del fatto o la sua totale rimozione, la rassegna-zione degli anziani che non sapendo dove andare rimangono a vivere in villaggi deserti, sapere che hanno saputo del disastro solo 20 giorni dopo il fatto, ma quello che ti rimane impresso di più è vedere gli occhi di chi ti guarda quando gli dici che volevi andare a Cher-nobyl perché volevi raccontare agli altri quello che è successo a loro.

Gabriele Moroni

Tra i vari progetti che l’Associazione “Un Tetto” - gruppo per l’affido e l’accoglienza

dei minori – sta promuovendo, quello deno-minato “Litva” è ormai conosciuto da anni. Litva è un villaggio di circa mille persone che si trova in Bielorussia nella zona contaminata dalla nube radioattiva conseguente l’esplosio-ne di Cernobyl; come ormai è noto le prime vittime di tale situazione sono i bambini, fa-cilmente colpiti da malattie gravissime. Il progetto consiste nell’ospitalità dei bambini bielorussi in Italia durante il periodo scolasti-co e nel sostegno ai progetti che la scuola di Litva promuove per i suoi alunni.

Le fotografie sono di Gabriele Moroni

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16 giugno 2011 11territorio

Da qualche giorno le principali isole ecologiche di Mondolfo e Marotta

sono tutte caratterizzate da un simpati-co ed appariscente pupazzo, realizzato dai bambini delle scuole dell’infanzia del Circolo Didattico di Mondolfo. “1, 2, 3… il rispetto tocca a me!”, è questo il nome della campagna di sensibilizzazione alla raccolta differenziata a cui hanno lavora-

to i bambini di cinque anni, costruendo questo pupazzo, collocato poi d’intesa con l’Assessorato all’Ambiente del Comu-ne presso le varie isole ecologiche, quale mascotte dell’iniziativa. “Il progetto – in-terviene la direttrice didattica Susanna Neumann – vuole sviluppare nei bambini

il senso di responsabilità, promuovendo atteggiamenti positivi e di rispetto nei confronti della realtà scolastica e socia-le, non esclusa l’attenzione all’ambiente”. Ecco dunque che le due scuole materne di Mondolfo (Acquilone e Centocroci), e le due di Marotta (Campus ed Arcoba-leno) hanno realizzato delle variopinte sagome tridimensionali che, periodica-

mente, i bambini incontreranno quan-do con i loro genitori andranno alle isole ecologiche di quartiere per la corretta pratica della raccolta diffe-renziata. “Ringrazio gli insegnanti e le famiglie, per la collaborazione data, così come l’Amministrazione Comunale – ha proseguito la dirigen-te scolastica – per una iniziativa che ha visto i nostri scolari attentamente partecipi e coinvolti, in un progetto che vuole sottolineare nel bambino anche il corretto rispetto delle rego-le e della convivenza”. Da diversi anni il Comune è particolarmente impe-gnato in una decisa azione verso il rispetto dell’ambiente; non per nulla anche la Direzione Didattica di Mon-dolfo è stata insignita della bandiera verde di Eco School, “Il programma Eco-Schools - ha concluso la dott.ssa Neumann – ha l’obiettivo di accresce-re la consapevolezza sulle questioni relative allo sviluppo sostenibile negli studenti e di diffondere i principi dei sistemi integrati di gestione ambien-tale. Gli scolari vengono incoraggiati ad assumere un ruolo attivo attraver-so l’implementazione di passi utili alla

riduzione dell’impatto ambientale della scuola. In questo modo Eco-Schools ten-de a sviluppare comportamenti respon-sabili sia all’interno della famiglia che a livello di comunità locale”.

Alessandro Berluti

Dai bambini di Mondolfo e Marotta

Le ‘isole’ animate

Un ciclo di incontri dedicato alla qualità della vita

Biologicamente!

Casa di riposo di Ostra

La Casa di Riposo di Ostra ha di recente aumentato la dotazione

esistente di mobili, arredi e attrezza-ture con l’acquisto di 10 letti a movi-mentazione elettrica come prevede la L. R. 20/2002.Tale acquisto è stato possibile grazie al finanziamento del-la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi. Il Consiglio di Amministrazione, dunque, procede con determinazione al completamento del nuovo arreda-mento delle camere di degenza, delle sale soggiorno e dei servizi, potendo contare sulla sensibilità degli Ammi-nistratori della Fondazione CRJ, che anche nell’anno 2010 hanno accolto il progetto presentato nei termini pre-visti dal bando della Fondazione CRJ e rivolto al miglioramento della qua-lità della vita degli anziani ospiti della Casa di Riposo Ostrense. La struttura che accoglie n. 85 anziani in condi-zioni di autosufficienza, semi e non autosufficienza è una tra le maggiori strutture di questo tipo dell’ambito territoriale senigalliese. Dopo la chiu-sura dell’ospedale e la mancata rea-lizzazione della RSA, la residenza per anziani di Ostra si è via, via sempre più configurata come una struttura socio-sanitaria con carattere di pre-sidio di lunga degenza. Il suo futuro sviluppo è previsto dal programma del Consiglio di Amministrazione ed esi-ste già il progetto esecutivo per l’am-pliamento dell’attuale struttura con la realizzazione di una nuova ala in gra-do di accogliere n. 40 posti letto dislo-cati su due piani ed all’interno di n. 20 stanze di degenza. Lo stesso progetto prevede anche nuove sale soggiorno e di servizi con l’impianto di climatiz-zazione secondo la vigente normativa nazionale e regionale. La Residenza Protetta per anziani di Ostra è dunque una realtà strutturale socio sanitaria di riferimento anche per tutto l’Ambito Territoriale della nostra Provincia. Pro Loco CorinaldoA seguito delle elezioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo, del Collegio dei Sindaci Revisori dei Conti e dei Probiviri, il consiglio direttivo del-la Pro Loco ha scelto Fabio Baldarelli come nuovo presidente. Le elezioni per il rinnovo delle cariche dell’associazio-ne corinaldese si sono svolte giovedì 26 maggio ed hanno portato ad nuovo

direttivo composto da 17 persone. La prima riunione del Direttivo della Pro Loco di Corinaldo si è svolta lunedì sera e consiglieri hanno designato Fa-bio Baldarelli come nuovo presidente. Il consiglio direttivo ha poi scelto, su designazione di Baldarelli, i due nuo-vi vicepresidenti, Alessandro Aguzzi e Riccardo Silvi. La nuova composizione del Consiglio Direttivo è dunque la se-guente: Fabio Baldarelli - presidente; Alessandro Aguzzi – vicepresidente; Riccardo Silvi – vicepresidente; Mas-simo Arcangeli – consigliere; Domizia Baldarelli – consigliere; Sandro Balda-relli – consigliere.

Un centro ambiente Il 28 maggio scorso le Amministrazioni comunali di Montemarciano e di Mon-te San Vito hanno inaugurato il Centro Ambiente “La Roverella” nella zona indu-striale di Gabella. Alla sua apertura han-no presenziato i dirigenti del Consorzio Conero Ambiente, l’Assessore all’am-biente della Provincia Marcello Mariani, i sindaci Serrani e Sartini dei rispettivi comuni e numerose scolaresche. I ragaz-zi seguono già con la scuola programmi di educazione ambientale; a loro è stato illustrato il funzionamento del centro; la dirigente del Consorzio ha inoltre chiesto la loro collaborazione per aiutare i nonni o i familiari più anziani nel differenzia-re i differenti materiali. La struttura è stata interamente realizzata con risorse provinciali e regionali. Presso il Centro si possono conferire tutti quei materiali che possono essere riciclati come vetro, plastica e carta e cartone; gli elettrodo-mestici, apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee); gli oli esausti, le pile ed i contenitori per prodotti tossici ed in-fiammabili, i rifiuti ingombranti, gli sfal-ci e le potature dei nostri giardini, toner e cartucce, piccoli quantitativi di inerti relativi a lavori di manutenzione. Ricicla-re è un dovere morale che tutti abbiamo nei confronti dei ragazzi che apparten-gono alle generazioni future, per evitare di lasciare loro un ambiente derubato di gran parte delle sue materie prime. Riciclare è un dovere morale che tutti ab-biamo nei confronti dei ragazzi che ap-partengono alle generazioni future, per evitare di lasciare loro un ambiente deru-bato di gran parte delle sue materie pri-me. Il servizio di ritiro dei rifiuti ingom-branti presso il proprio domicilio rimane gratuito così come la raccolta del verde che può essere attivata in ogni momento tramite il numero verde 800 201662.

V.M.

Domenica 5 giugno si è svolto il pri-mo incontro del ciclo di conferenze-

degustazioni dal titolo “Biologicamente” promosso dal Comune di Corinaldo.Le conferenze, incentrate sulla diffusione del biologico e del naturale rientrano nel progetto più ampio di promozione e valo-rizzazione dei prodotti tipici locali.A fare gli onori di casa e a salutare il pub-blico presente in sala è intervenuto l’ Ass. alla Cultura e Turismo Fernando De Iasi.

Presenti l’Ass. all’urbanistica Goffredo Luzietti, il consigliere di maggioranza Luca Luzi e il consigliere di minoran-za Laura Campolucci. La prima serata dal titolo”Le api: non solo produttrici di miele” ha visto la partecipazione del Prof. Nunzio Isidoro dell’Università Politecnica delle Marche in qualità di relatore. Il Prof. Isidoro ha focalizzato l’evento sull’im-portanza del ruolo che le api rivestono soprattutto come insetti pronubi sia della maggior parte delle piante di cui ci nu-triamo che di tantissime specie vegetali spontanee che senza di loro sparirebbero. Si è poi soffermato sui risultati di una ri-cerca che sta portando avanti da tre anni nei parchi della Regione Marche sull’uti-lizzo delle api come sentinelle ambientali in quanto bioindicatrici in grado di rile-vare possibili inquinanti dell’ambiente in cui vivono quali agro farmaci e metalli pesanti. L’evento è poi proseguito con una deliziosa degustazione di mieli, formaggi e vini - offerti dai produttori che parteci-pano al progetto “Corinaldo Tipica- Terre di Suasa- al Chiostro degli Agostiniani presso l’Hotel Il Giglio. Il secondo appuntamento della rassegna Biologicamente dal titolo“L’equilibrio che sta nella natura” si svolgerà sabato 18 giugno alle ore 18.00 presso la sala con-siliare “A. Ciani” e avrà come relatori il Dott. Danilo Carloni, farmacista specia-lizzato in Omeopatia ed Erboristeria e Sara Simonetti dell’Az. Verde Naturale.

Ilario Taus

Contro l’erosione a Marina

Sono in via di ultimazione i lavori del mare, finalmente Marina vede la realizzazio-

ne delle scogliere a protezione del tratto di costa tra foce del Rubiano ed i pennelli così come il ripascimento della spiaggia in quella zona con un apporto di ghiaia aumentato in variante affinchè i residenti di Marina possa-no usufruire al meglio di questo primo tratto di spiaggia libera, che spesso raggiungono a piedi o in bici. L’Amministrazione comunale ringrazia la Regione Marche per le risorse destinate a quest’opera e per la realizzazione del progetto nonché per la direzione lavori; dal canto suo il comune ha collaborato nel ruolo tecnico che gli spettava facendo i do-vuti rilievi; i lavori a breve saranno oggetto di collaudo che verificherà la rispondenza dell’opera al progetto. Per il ripascimento della zona a nord sono stati spesi 120.000 per assicurarsi un adeguato quantitativo di ghiaia e sabbia: la scelta di effettuare i lavo-ri a giugno deriva dal non voler rischiare di vedersi portare via la ghiaia da eventuali ma-reggiate, anche perché con gli attuali vincoli di spesa imposti dalla legge ai comuni l’in-tervento non si potrebbe ripetere. Viste le spese che il bilancio del comune deve soste-nere per la gestione del lungomare in termi-ni di spese di pulizia, ripascimento, viabilità, sicurezza a mare con il posizionamento delle boe ecc.. anche quest’anno i parcheggi a pa-gamento sono calibrati in modo da gravare meno sui residenti (0.26 centesimi al giorno) e chiedere un po’ più la contribuzione dei non residenti, anche se il valore dei grattini non è stato aumentato.

Centro infanzia a Barbara

Uno degli obiettivi che l’Amministrazione Comunale sta portando avanti in questi

giorni è l’istituzione sul proprio territorio del centro per l’infanzia “Coccolandia”. L’esi-genza di istituire un centro per l’infanzia nasce per sopperire alla carenza dell’offerta pubblica di servizi per la fascia d’età sino ai tre anni. Al centro per l’infanzia si aggiunge-rebbe inoltre un “doposcuola” per l’infanzia, ed entrambi i servizi potrebbero costituire

un riferimento anche per i Comuni vicini. L’amministrazione ritiene che il centro d’in-fanzia costituisca una risposta efficace a sostenere la scelta della maternità e in ge-nerale le esigenze delle famiglie nella cura e nell’educazione dei bambini, mirando a conciliare il tempo della vita lavorativa con il tempo della vita familiare; inoltre il centro per l’infanzia svolge una funzione educativa e pedagogica contribuendo alla formazione della personalità del bambino e alla crea-zione del suo benessere psicofisico. Nella seduta di Consiglio del 30 aprile 2011, con delibera n. 19 si è dunque approvato il Rego-lamento per la gestione del centro, ed in data 6 giugno 2011 è stato pubblicato il bando di gara per la gestione in concessione del cen-tro per l’infanzia che si chiamerà “Coccolan-dia”. La gara ha termine il giorno mercoledì 6 Luglio 2011. Il bando completo è visionabile dal sito internet istituzionale www.comune.barbara.an.it, alla sezione “Gare.

Fine scuola a Corinaldo

E’ stato veramente un grande evento il tradizionale concerto “Notte di Note 2011” degli alunni della Scuola media “G.D.Sforza “ di Corinaldo diretti dal Prof. Daniele Gemignani. Anche le nubi più minacciose sono state spazzate via da scrosci di applausi che hanno accompa-gnato come un leitmotiv le esibizioni dei ragazzi per tutta la serata. L’edizione 2011 come quelle passate, ha visto la presenza di un folto pubblico, che ha letteralmen-te occupato ogni spazio utile della Piazza Il Terreno. Il concerto, giunto alla sua 18^ edizione, ha coinvolto tutte le classi che, senza esitazioni e in maniera autonoma, hanno condotto tutto lo spettacolo. Gli alunni si sono esibiti dal vivo per 3 ore presentando un repertorio di 22 canzo-ni dei più importanti autori, interpreti e gruppi che hanno fatto la storia della mu-sica leggera italiana, dai mitici anni 60’ ai nostri giorni. Una sintesi del concerto è visibile sul sito www.marchenotizie.net e su You Tube. Si ringrazia per la collabo-razione l’Amministrazione Comunale, la Pro Loco e la Pubblica Assistenza AVIS

Ilario Taus

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12 16 giugno 2011Cultura

“Viva l’Italia”, di Dacia MarainiL’Assessorato alla Cultura del Comune di Senigallia ha pro-mosso un’interessante iniziativa in collaborazione con l’ As-sessorato comunale alle Pari Opportunità. Sabato 11 giugno l’Auditorium San Rocco di Senigallia ha ospitato Dacia Ma-raini con la nuova produzione teatrale del suo testo “ Viva l’Italia”. L’evento consiste in una lezione della scrittrice sul periodo risorgimentale, intervallata dalle performance de-gli attori del gruppo “Scripta manent” Fenice di Senigallia, guidati dal regista Antonio Lovascio. Lo spettacolo “Viva l’Italia” di Dacia Maraini affronta, senza retorica, il pro-blematico periodo risorgimentale post-unitario, quando paradossalmente nascono i problemi più gravi in seno alla “Nazione Italia”. Garibaldi viene descritto dall’autrice come un eroe, un grande stratega militare, diverso dallo strate-ga politico Cavour. Un uomo dotato di coraggio e di fede nell’ideale laico della Repubblica, pronto a sacrificarsi per il compimento dell’unità ad ogni costo, persino pagando il prezzo dell’esilio: “Qui o si fa l’Italia o si muore”. In ultima analisi, se per qualcuno il processo unitario appare sotto la veste di un gioco di potere unicamente operato della classe politica e culturale del settentrione, Dacia Maraini rivendica la partecipazione al compimento unitario da parte del po-polo tutto, evidenziando i problemi diplomatici e le incom-

prensioni che in un secondo momento hanno generato gli squilibri descritti poc’anzi. Problemi accentuati anche dalla prematura morte di Cavour.

“Liberate Ai Wei”, una mobilitazioneMolte adesioni e appluasi del pubblico per la performance di Napolitano, Pucci e dei fotografi senigalliesi relativa alla richiesta di liberazione dell’artista Ai Wei, che è un artista dissidente cinese recentemente agli arresti ne suo paese per le sue idee sulla libertà di espressione, fatto questo che non gli ha consentito di partecipare alla Biennale di Venezia 2011, dove era stato invitato. La performance è stata artico-lata su un u intervento introduttivo di Pucci, su una rispo-sta di Alfonso Napolitano, che ha presentato la maschera dipinta di Ai We Wei, interpretandone il personaggio, illu-strandone la vicenda umana ed artistica e su interventi del pubblico di artisti, che hanno testimoniato personalmente l’individuale richiesta di liberazione dell’artista cinese. Visto il successo della performance è stato deciso che verrà ripe-tuta e registrata in video nei prossimi giorni. Tra i fotogra-fi, che hanno partecipato alla performance, oltre agli allievi del corso di fotogiornalismo, si sono segnalate le presenze di Renzo Tortelli, Marco Mandolini, Walter Ferro, Aroldo Governatori, Alberto Polonara, Anna Mencaroni, Stefano

Bascone, Patrizia Lo Conte, Giorgio Pegoli, Anna Mancini ed Enea Discepoli. L’assessore Stefano Schiavoni che ha in-trodotto la manifestazione, ha annunciato la sua presenza a Roma ad una analoga performance dei fotografi senigal-liesi, che si svolgerà nella capitale giovedì 16 giugno al Li-ceo Artistico di Via Ripetta. A chiusura dell’incontro, Pucci e la moglie Rossella hanno interpretato una performance sull’amore e la libertà, riscuotendone gli apprezzamenti del pubblico presente.

Unitre ad Ostra VetereSi sono conclusi ad Ostra Vetere i corsi dell’anno accademi-co 2010/2011 dell’Unitre, e come sempre l’atto di chiusura della attività corsistica è coinciso con una mostra degli ela-borati realizzati dagli studenti (uomini e donne di tutte le età e di ogni condizione). La cerimonia ufficiale di chiusu-ra dell’anno accademico è stata coordinata dalla presidente dell’Unitre Anna Artibani, e si è tenuta nella sala “Altiero Spinelli”. Con l’occasione, è stato anche consegnato un sim-bolico pensiero ai docenti dei numerosi corsi e laboratori in programma, che hanno spaziato dalle discipline umanisti-che a quelle scientifiche, dalla musica al teatro, dalle lingue alle attività manuali e pratiche, in un progetto interdiscipli-nare che raccoglie ogni anno numerosissime adesioni.

Persone� Melissa Conigli ha inventato una serie di iniziative per stimolare la fantasia dei bambini

Arriva�l’Acchiappasogni�

Il primo fine settimana d’estate coin-cide da dodici anni ormai nelle

Marche con l’inizio del Cantar Lonta-no Festival, il progetto concertistico e di ricerca ideato da Marco Mencobo-ni e volto al recupero dell’antica pras-si musicale del Cantar Lontano, nata e sviluppatasi nelle Marche ai primi del ‘600. Il pubblico delle Marche è oramai abituato alle sorprendenti esi-bizioni del Cantar Lontano. Menco-boni ha studiato, per l’inaugurazione del Festival 2011, un progetto volto a far suonare la stessa grotta di Fra-sassi. Dei piccoli risuonatori costruiti dai bimbi delle scuole primarie sa-ranno posti sotto alcune delle gocce dalla grotta e produrranno suoni e ritmi. Su questo sottofondo, una spe-cie di pianto della terra, il comples-so Cantar Lontano farà risuonare i più potenti ed espressivi lamenti del ‘500, con musiche di Ockeghem, Des Prez, Compère tra gli altri. (Guarda il video). Sarà forse il fascino di queste proposte che ha spinto il Rema (Eu-ropean Early Music Network) ad invi-tare tutti i suoi aderenti per una full immersion di tre giorni nella città di Ancona, nelle Marche. I rappresen-tanti dei più importanti festival eu-ropei, che si occupano della musica cosiddetta storicamente informata, si incontreranno per una tre giorni di conferenze, concerti, seminari, visite guidate al territorio. Il momento clou dell’incontro sarà un convegno aper-to al pubblico presso il Teatro delle Muse, sabato 25 giugno alle ore 10.

fotogrAfiA� �Alberto Polonara premiato

Vince la scuola senigalliese

Il nome Acchiappasogni è stato inventato per collega-re i sogni di tutti e farli diventare realtà, non è sem-

plice ma ci impegnamo”, esordisce così Melissa Conigli, tra i sette soci fondatori dell’Associazione culturale per bambini con sede a Falconara.L’idea fondativa era quella di realizzare un’associazione che potesse raccogliere i desideri e sogni dei bambi-ni in particolare, per poi poter costruire insieme delle realtà teatrali e offrire dei servizi che potessero aiutare l’immaginazione, il sogno e la ricerca d’altro rispetto alla realtà.Melissa unisce in un approccio scientifico e umanistico l’interesse per tre cose fondamentali: l’ambiente la so-cialità e l’arte.Prevalentemente le attività sono rivolte a ragazzi fino alla fascia d’età delle scuole medie. Per i bambini in fa-scia prescolare sotto i tre & genitori, l’anno scorso è sta-to attivato il corso ”Dire Fare Giocare”. Dentro la biblio-teca, dentro la ludoteca ci sono corsi e iniziative che i comuni offrono corsi ed organizzano iniziative come, ad esempio, l’invito alla lettura o lettura animata in bi-blioteca o ludoteca.“Siamo alla ricerca di un centro per la cultura e per le arti a Falconara in cui poter creare un luogo di espres-sione per tutto ciò che è formazione sociale, teatrale, culturale.

Per i bambini personalmente - ammette Melissa - ho un chiodo fisso perché sono un mondo interessante e misterioso e ci interessa perché comunicare con i bimbi è più semplice.” E’ così che sono nate queste due inizia-tive ancora. Il Furgolibro - Un furgone itinerante lega-to al prestito librario che coadiuva le biblioteche locali, sarà in giro tutta l’estate fino a ottobre, alla ricerca di piccoli lettori.Madamadorè, invece, va in onda sulle frequenze di Ra-dio Studio 24 alle 9 e alle 14 con la replica, la domenica mattina.Il programma radiofonico della durata di mezz’ora è realizzato per e dai bambini che lavorano in tante pic-cole redazioni giornalistiche nate nelle scuole.Per Melissa, l’ artista è colui che sa guardare sempre la realtà con occhi attenti, non offre soluzioni ma una diversa lettura perché passa attraverso canali artistici, estetici e interiori.Gli artisti di oggi? Bravissimi forse però viene data ec-cessiva attenzione ad un artista in erba e ancora in for-mazione, vedi i talent -show.Una luce dei riflettori fuori tempo può sviare perché una vocazione all’arte è un lavoro di fatica, prove e mancanze per cui fondamentale è un’urgenza, la neces-sità di espressione. Devi tornare a te per esprimerti.

Giulia Falaschi

Cantar lontano

Fotografia senigalliese ogni giorno di più al centro dell’at-

tenzione. Infatti il concorso foto-grafico, che si è svolto nell’ambito della quinta giornata fotografica marchigiana, indetta dal Foto Club di Potenza Picena è stato vinto dal fotografo senigalliese Alberto Polonara. La premiazione sarà ef-fettuata a Potenza Picena in setti-mana.Alberto Polonara con Anna Men-caroni in questi giorni è anche al centro dell’attenzione nazionale per aver fotografato alla Bienna-le di Venezia la performance in sostegno dell’artista dissidente cinese Ai Weiwei. Come fotografi alla Biennale Alberto Polonara ed Anna Mencaroni erano stati uffi-cialmente accreditati insieme ad altri due fotografi senigalliesi, Pa-trizia Lo Conte e Stefano Bascone, in qualità di corrispondenti della rivista scientica Nostos, diretta dal prof. Bugatti e dal prof. Marcucci. Alberto Polonara, con Marco Man-dolini, Massimo Marchini, Walter Ferro, Alfonso Napolitano, è uno dei più attivi collaboratori del cor-so di fotogiornalismo del Musinf, coordinato da Giorgio Pegoli. Al-berto Polonara ha anche preparato la documentazione dell’istallazione video sull’artista cinese Ai Weiwei, che introdurrà sabato prossimo al

Musinf, l’iniziativa di solidarietà dedicata dalle maggiori istituzioni museali d’arte moderna all’artista cinese. Un’iniziativa, che aderisce al-l’appello per la liberazione di Ai Weiwei, lanciato nell’ambito della Biennale di Venezia dal presidente Baratta e che si unisce alle inizia-tive di solidarietà di molti musei europei, come la Tate Modern di Londra. La video istallazione di Alberto Polonara su Ai weiwei è stata anche richiesta per essere proiettata in apertura dell’iniziati-va di solidarietà, che, per iniziativa dell’Osservatorio della fotografia della Provincia di Roma, è in corso di organizzazione al Liceo artisti-co di Via Ripetta a Roma e che do-vrebbe svolgersi il 16 giugno.

Musinf Senigallia

bArbArA��La biblioteca rimane aperta

Libri anche d’estateAnche nel periodo

estivo la bibliote-ca comunale rimarrà aperta il martedì ed il giovedì dalle ore 15 alle 18,30. Situata al secon-do piano dell’edificio municipale e facilmen-te raggiungibile anche per chi ha difficoltà di movimento grazie al-l’ascensore, l’istituzio-ne è stata oggetto di continue attenzioni da parte dell’Amministra-zione municipale, che, nonostante le risorse limitate e le difficoltà dovute al periodo eco-nomico sfavorevole, sta puntando alla rivaluta-zione di questo luogo culturale, in quanto ‘contenitore’ di libri ma al tempo stesso di fan-tasia, di relazioni uma-ne e di radici storiche. “Garantire l’apertura estiva, salvo chiusure degli uffici in giornate festive, vuol dire – si legge in una nota del Comune - offrire ai cittadini un ulteriore servizio culturale e di aggregazione”. La bi-blioteca è suddivisa in

tre sezioni: la ‘Sezione Ragazzi’ (circa 750 vo-lumi), la ‘Sezione Adul-ti’ ( quasi 3900 volumi) e ‘L’Equatore’; gli in-ventari della primi due sezioni sono già con-sultabili anche nel sito internet istituzionale www.comune.barba-ra.an.it, per favorire la ricerca di determina-ti libri da parte degli utenti. Nelle sezioni è possibile trovare qualsiasi gene-re librario, come enci-clopedie, narrativa per ragazzi, fantascienza, botanica, letteratura, sport e alimentazione, solo per citarne alcuni. Anche per soddisfare le odierne esigenze di ricercare documenti nella rete internet, è stato inoltre predispo-sto il collegamento alla rete tramite accesso wi-fi: oltre una postazione computer a disposi-zione degli utenti, sarà dunque possibile la na-vigazione anche con il proprio notebook.

Leonardo Pasqualini

Page 12: Una mela al giorno 22.pdfSettimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 16 giugno 2011 - €1 Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L

16 giugno 2011 13Spettacolo

CONCORSI

Senigallia - Il circolo Acli di San Silvestro organizza il 6° concorso di Poesia “Cesare Vedovelli”. Il concorso si arti-cola in tre sezioni: 1 – Poesia in lingua italiana 2 – Poesia in dialetto 3 – Sezione speciale ragazzi. I lavori dovranno es-sere inviati entro e non oltre il 31 maggio 2011 (farà fede il timbro postale) a: Circolo Acli San Silvestro c/o Anna Ma-ria Bernardini Via Intercomunale – San Silvestro 12/b 60019 Senigallia (An) (cell. 339/2921061 dal lunedì al venerdì).

CULTURA

Castelleone - Sono state riaperte le strutture del Parco Archeologico e del Museo Civico Archeologico “A. Ca-sagrande” di Castelleone di Suasa ed il Museo Civico del Territorio di San Lorenzo in Campo. Fino al 30 giugno,

avranno il seguente orario: sabato, domenica e festivi dalle ore 15.30 alle ore 19.30.

EVENTI

Senigallia - ‘M’arcord Mario. I luoghi, i volti e le parole di Mario Giacomelli’, dal 21 maggio al 10 luglio alla Rocca Roveresca.Corinaldo - Il 23/24 luglio 2011, dopo il successo dell’an-no 2010, ritorna il Pellegrinaggio Corinaldo – Madonna del Cerro, grazie a Padre Giulio, a Tiziana e Silvia. Al pel-legrinaggio si può partecipare a piedi oppure con Moto Bici o qualsiasi altro mezzo. In questo caso l’appuntamen-to è per le ore 7.00 alla Madonna del Cerro, per assistere alla Santa Messa celebrata da Padre Giulio. Gli organizza-tori aspettano numerosi quanti vorranno partecipare. A tutti verrà data la maglietta ricordo.

il taccuin

La protagonista, Wang Ting, racconta la sua vita in un piccolo paese al centro del-

l’immenso sub-continente asiatico, la Cina. Wang Ting è cattolica, molto impegnata nella comunità parrocchiale. A partire dal-la sua esperienza, si chiede come si vive da cattolica in un Paese in cui la religione conta poco e meno ancora i valori cristiani. Wang Ting riferisce all’autrice, con semplicità, la sua quotidianità, la fede, le vicende della sua famiglia e anche dei problemi con le au-torità statali, sempre molto guardinghe nei confronti di chi in qualche modo esprime la fede in Dio. Si è introdotti nel racconto dalla Prefazione di Kristin Kupfer, che narra

come ha conosciuto Wang Ting e come ha realizzato il volume. Seguono sei capitoli: 1. Dio è anche cinese (Wang Ting, cristiana e assistente sociale). 2. Non confidare nelle proprie forze, ma in Dio (forza di attrazio-ne e significato del cattolicesimo in Cina). 3. Credere interiormente (storia del cattolicesi-mo in Cina). 4. La messa è un dovere (catto-licesimo, famiglia e comunità) 5. Non voglio dover decidere tra sincerità e successo. 6. La fede non conosce frontiere (cattolicesimo in Cina, relazioni internazionali e politica). In conclusione, un breve glossario per consen-tire di entrare meglio in questo spaccato di vita in Cina.

Kristin Kupfer, “Dio è anche cinese”, pagg. 184, euro 22, ed. Paoline

libri � Un originale spaccato di vita del grande paese d’Oriente

Essere �cristiani �in �Cina

EvEnti � �Nelle diocesi marchigiane concerti d’organo di grande qualità

tanti �organi �ad �una �sola �voce

Teatro in spiaggia con il ‘Melograno’Dal 13 al 30 giugno e dal 1° al 29 luglio, a Senigallia, l’Associazione Teatrale “Il Melograno”, in collaborazione con Millennium Coopera-tiva Sociale a r.l., offre un’opportunità stimolante, divertente ed edu-cativa per i più giovani. Al Centro Estivo Piccolo Lido, dal lunedì al venerdì, animazione, improvvisazioni, giochi con possibilità di per-sonalizzare gli orari. Sarà possibile infatti scegliere tra l’orario breve, 8.00 – 12.30, o l’orario lungo, 8.00 – 14.00 (pranzo incluso) per poter soddisfare le esigenze di tutti. Le attività si svolgeranno presso i Ba-gni ‘Piccolo Lido’ sul Lungomare Dante Alighieri a Senigallia. Info e prenotazioni al 3477246953 e chiedere di Simona.

Serate speciali nella ‘Villa del Balì’Il fascino di un’eclissi totale di luna dal suggestivo parco della sette-centesca Villa del Balì, a Saltara (Pu). Per questo motivo, il museo rimarrà aperto dalle 19.00 alle 23.30, intervallo in cui saranno pro-grammate diverse attività a tema: dall’osservazione del fenomeno con i telescopi, alla proiezione dell’eclissi su maxi-schermo; dalla diretta in tempo reale su Internet a simulazioni e tanto altro anco-ra per assaporare l’evento più astronomico dell’anno. L’eclissi è solo l’evento inaugurale dell’estate 2011. Venerdì 17 giugno alle 21.00 sarà tempo di sfidare la malasorte con “Per fortuna c’è la scienza!”, serata dedicata alla scoperta dei tanti perché scientifici e non.

EvEnti � �Le scuole di musica del territorio

note �di �paceLa prima edizione di “Pentagrammando la Pace insieme”,

una iniziativa del “Premio Vallesina” che coinvolge di-rettamente le scuole musicali della provincia di Ancona e la scuola di musica Magnificat diretta dal francescano padre Armando Pierucci, è entrata nel vivo. Una iniziativa quanto mai di attualità in un momento così delicato per la Pace nel mondo. Partecipano a questa iniziativa le scuole Pergolesi di Jesi, Bartolomeo Barbarino di Fabriano, Bettino Padovano di Senigallia ed il Magnificat di Gerusalemme. La denomi-nazione del concorso non lascia interpretazioni: poter dare vita ad un confronto musicale didattico e di preparazione professionale in campo concertistico multietnico, di cono-scenza ed amicizia fra i giovani di diverse religioni, etnie, provenienti da nazioni dove la musica è l’elemento trainante non solo per una professione futura, ma anche scopo fonda-mentale per collaudare il dialogo e la pacifica convivenza fa i giovani di diverse culture, religioni e razze diverse.Ogni scuola partecipante ha già effettuato le selezioni fra i ragazzi che studiano pianoforte e l’età di questi non supera il 18° anno. Tutti gli allievi selezionati dalle scuole parteci-panti daranno vita ad una serie di concerti che sono stati programmati dal 18 al 21 giugno prossimo e si svolgeranno in quest’ordine: sabato 18 giugno ore 21,15 presso il teatro Moriconi di Jesi, domenica 19 giugno ore 21 presso i giardini del Poio, lunedì 20 presso la chiesa di San Rocco a Senigal-lia e martedì 21 presso il teatro P. Ferrari di San Marcello. I ragazzi parteciperanno ai 4 concerti avranno come tutor maestri professionisti virtuosi del pianoforte: Alessandro Cappella, Ilenia Stella, Paolo Vergari e padre Armando Pie-rucci noto organista della chiesa del Santo Sepolcro a Geru-salemme. In tutte e quattro le serate parteciperanno anche gli allievi del Magnificat.Gli allievi avranno a disposizione cinque minuti per esegui-re brani preparati per la circostanza ed i ragazzi delle scuole della provincia di Ancona si esibiranno anche insieme ad al-lievi del Magnificat in brani a 4 mani. I ragazzi suoneranno brani di: Diabelli, Handel, Cimarosa, Beethoven, Bach, De-bussy, Mozart, Schumann, Poulenc.

Beatrice Testadiferro

Sabato 25 giugno, nel-l’ambito delle iniziati-

ve in preparazione al XXV Congresso Eucaristico Nazionale, si svolgerà nelle principali Cattedrali e chiese, d’interesse stori-co e artistico, delle tredi-ci Diocesi delle Marche, un concerto d’organo per annunciare l’importante evento di settembre 2011.L’iniziativa, promossa dall’Ufficio Nazionale per la Pastorale del Turismo, Tempo libero e Sport, dalla Conferenza Episco-pale Marchigiana e dal Comitato organizzatore del Cen2011, in collabo-razione con l’associazione Marche Organi, si svolge-rà in simultanea in tutte le Diocesi a partire dalle ore 21,00. Il programma

della serata prevede ad apertura l’esecuzione del-l’Inno del XXV Congres-so Eucaristico Nazionale e a seguire un repertorio organistico a carattere religioso. L’esecuzione del repertorio è stata affi-data a maestri di provata esperienza e provenienti, in gran parte, dal territo-rio nel quale il concerto sarà realizzato.La finalità è quella di an-nunciare l’avvenimento di settembre elevando, dalle tredici Diocesi marchi-giane, un inno che richia-mi l’attenzione di tutto il popolo di Dio su questo importante momento di riflessione e grazia a cui tutta la Chiesa italiana è chiamata a partecipare.

Sauro Brandoni

Qualità perduta. Da un paio di anni non c’è più a Senigallia il Premio di Poesia orgogliosamente battezzato “spiaggia di velluto”: iniziativa dell’Associazione culturale La Fenice. Scorro sull’albo d’oro (si parte dal 1980) i nomi dei vincitori, il titolo delle opere, gli autori delle acqueforti che le accompagnavano, e gli illu-stri commentatori. In questi anni ho capito cosa significa la responsabilità della lette-ratura verso la vita; perché questi poeti hanno raccon-tato, con la fedeltà dello specchio, cos’è la vita con l’infinita sua varietà di luci e ombre. Non posso negare che ho avuto le mie prefe-renze: Luisa Pavesio (1986), Maria Angela Bedini (’87), Adriana Scarpa (‘89-’90) per quella nostalgia di atmosfe-re lontane. Voglio indicare un altro pun-ctum saliens: Carmelo Pirrera, vincitore nel ’95 (“Luoghi del silenzio”, posfazione dell’au-tore) parla di non facile impe-gno “a dire l’indicibilie”. Qui la cosa si fa molto seria, perché alcuni filosofi (antichi e mo-derni) l’indicibile l’hanno detto di Dio (perché i nostri predica-tori non sono mai all’altezza di quella cosa che è Dio). Carmelo Pirrera, in molte situazioni, ten-ta di smentire questa ineffabilità, indicibilità: la poesia lo tenta a nuove prove, a nuovi limiti. An-che Antonio Zavoli (“Quaestiones” del 1988) è sulla soglia toccata da Pirrera quando dice “io tengo ostinatamente aperta una porta” nonostante l’esperienza di umane contraddizioni, disposto ancora a

“scavare una terra incognita, con la forza immaginabile della parola e una certa volontà di rischio”.Il Premio che non c’è più aveva un’alta qualità!

Elvio Grossi

Spigolature

I luoghi dei concerti nelle 13 Diocesi e i maestri organisti: Ancona (Cattedrale S. Ciriaco) Fabiola Frontalini; Ascoli Piceno (Cattedrale Sant’Egidio) Gianluigi Spaziani; San Severino Marche (Duomo Antico al Castello) Maurizio Maffezzoli; Fano

(Cattedrale Santa Maria Assunta) Stefano Baldelli; Fabriano (Cattedrale San Venanzio) Luca Scandali; Fermo (Cattedrale Santa Maria Assunta) Alessandro Buffone; Jesi (Santuario della Madonna delle Grazie) Maddalena Lutka; Loreto (Basili-ca Santuario Santa Casa) Padre Giuliano Viabile; Macerata (Chiesa del Monastero Domenicano “Corpus Domini”); Pesaro (Cattedrale Santa Maria Assunta) Pòrcile Martino; San Benedetto del Tronto (Cattedrale Santa Maria della Marina) Filippo Sorcinelli; Senigallia (Chiesa di Santa Maria della Neve) Federica Jannella (nella foto); Urbino (Cattedrale Santa Maria Assunta) Alessandro Veneri.

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14 16 giugno 2011sport

eventi� Per festeggiare i novanta anni del sodalizio rossoblu, tra musica e testimonianze

90 anni portati molto bene

un bel traguardo conqui�stato con tenaci�a

Miciulli in i�i� categoriaSul “neutro” di Offagna la Miciulli Seni-

gallia, dopo un solo anno in III catego-ria, superando dopo 115 minuti di gioco il Real Castelfidardo, approda di diritto in II categoria. L’inizio partita non è stato pro-pizio per i coloro neroazzurri in quanto si è subito infortunato il capitano Goldoni, sostituito degnamente da Contini. Nel frattempo il Real Castelfidardo passava in vantaggio. La reazione è stata veemen-te, tanto che un gol di Cardaccia portava in parità le sorti. Nel secondo tempo la Miciulli, con Corinaldesi, passava in van-taggio creando il presupposto per la vitto-ria finale ed invece il Real Castelfidaredo raggiungeva la parità. Si è passati così ai tempi supplementari. Si pensava pure di dover andare alla roulette dei calci di ri-gore quando, al 115° minuto ed a cinque dalla fine dell’incontro, Contini suggellava il gol della vittoria e la promozione in II^ categoria.Un risultato che alla fine fa dire al presidente Federiconi: “E’ stato un in-contro giocato molto bene da entrambe le

contendenti. Siamo riusciti a rimontare lo svantaggio iniziale, andare anche in van-taggio, ma ci sono voluti i tempi supple-mentari per definire la vincente. Ringrazio questi ragazzi per i sacrifici fatti durante tutto il campionato e che mai pensava-mo di ottenere dopo un solo anno di III categoria: il passaggio alla II^. A questo punto, giocatori permettendo, verranno confermati tutti in blocco, ma se non sarà possibile per ovvii motivi di lavoro da par-te di certi atleti, ci rivolgeremo al mercato. Per noi comunque resta il “motto” : impe-gnarsi per far bene, divertendoci”. Finito l’incontro, grande tripudio in cam-po e festeggiamenti a Senigallia sul lungo-mare.MICIULLI: Bosco, Cucchi (Schiaroli), Baldelli (Severini), Bonprezzi, Cinotti, Contini, Mori (Tamburi), Goldoni (Mor-succi), Corinaldesi, Cardaccia, Spadoni (Spadini). All. Goldoni.

G.M.

Basket femminile

Dopo la bella prestazione del Basket 2000 nella serie B d’Eccellenza ad

opera delle ragazze guidate dal coach Simone Simoncioni, giunte ai play off e sconfitte in semifinale dal Campobasso dopo due tiratissimi incontri, la pallaca-nestro Senigallia ha continuato il percorso con il settore giovanile e specialmente con le ragazze nate negli anni 1996-97, vale a dire quindicenni. Dopo aver disputato un ottimo torneo, guidate anch’esse dal coa-ch Simone Simoncioni, prima hanno vin-to il titolo di “CAMPIONE REGIONALE” poi quello “INTERREGIONALE”. Con tale titolo, queste ragazze hanno acquisito l’accesso alla fase finale “Nazionale under 15” che si svolgerà il 26 giugno prossimo a Bormio. Al torneo parteciperanno le mi-gliori sedici squadre italiane. Attualmente le ragazze si stanno preparando intensa-mente presso il Palazzetto dello sport e, a sentire i dirigenti, sono fiduciose di ot-tenere un buon risultato. Ed ecco l’elen-co delle atlete: Veronica Carnetti (1996), Ilaria Pieri (1996), Angelica Marconi (1997), Francesca Formica (1997), Maria Vittoria Trifogli (1997), Giorgia Cingolani (1997), Costanza Piermattei (1997), Ilaria Sanpaolesi (1997), Elisa Bernardi (1997), Clara Leo (1997), Greta Ottaviani (1997), Ottavia Caleffi (1997). Seguiranno la squadra, oltre al coach Simoncioni, Paolo Santini, Michele Riccio e Federico Pierfe-derici.

G.M.

Tennistavolo e Congresso Eucaristico

Il XXV Congresso Eucaristico Nazionale si svolgerà quest’anno ad Ancona ai pri-

mi di settembre. Nell’ambito delle mani-festazioni previste, per la prima volta sarà presente anche lo sport con uno spettaco-lo al Palarossini al quale saranno presenti le massime autorità religiose e sportive oltre naturalmente ai rappresentanti del-le istituzioni. La testimonianza sportiva sarà affidata ad un gruppo ristretto di realtà (una decina) e tra queste il Tenni-stavolo Senigallia. La Società ha accolto la notizia con grande entusiasmo e sod-disfazione perché si tratta sicuramente di un riconoscimento importante. Essere scelti tra centinaia e centinaia di società marchigiane infatti nell’ambito di un ap-puntamento così carico di religiosità e di valori, è sicuramente una conferma che i principi etici che animano la scuola di Pettinelli trovano consensi al di fuori del mondo strettamente sportivo. Il fatto che il TT. Senigallia abbia ricevuto la Stella d’Oro al Merito Sportivo (che all’interno del CONI è considerata moltissimo per la sua rarità) ha sicuramente influito nella scelta degli organizzatori ma è probabile che essere per il secondo anno consecu-tivo la prima società d’Italia CSI (Centro Sportivo Italiano) per il tennistavolo ab-bia avuto la sua importanza. Quella con il CSI è una collaborazione che dura con profitto da anni e che viene seguita in pri-ma persona dal giovane dirigente Nicola Falappa. Il programma deve essere anco-ra definito. Dai primi contatti sembra che il TT. Senigallia abbia a disposizione una ventina di minuti per presentare il tenni-stavolo e Pettinelli è già al lavoro per una scaletta densa di significati. Al di là del tennistavolo è comunque importante che lo sport cittadino sia rappresentato in un appuntamento così importante per il no-stro territorio.

La seconda serata, il 5 giugno 2011, organizzata sempre dall’Agenzia sportiva “NERO SU BIANCO” diretta dai

due giornalisti Fabio Girolimetti e Ciro Montanari, è stata interamente dedicata al 90° della Fondazione della Società rossoblù VIGOR SENIGALLIA. Una serata che ha richia-mato al Foro Annonario un’immensa folla di sportivi e non. Fabio Girolimetti ha diretto la serata con grande abilità e professionalità, chiamando sul palco – di volta in volta - i personaggi di un tempo che, pur lontano, sono stati accolti con grandi applausi e ascoltati nei loro racconti di giocatori, a volte vincitori a volte perdenti. La serata è iniziata con la sfilata sotto il palco delle giovani promesse vigorine, ognu-na con la bandiera rossoblù, mentre due sbandieratori sui trampoli guidavano i gruppi. Sul palco è poi salita la corale femminile “Tonini-Bossi” che ha cantato “l’Inno di Mameli”. E’ iniziata quindi la serata in onore del 90° di fondazione vi-gorina. Nell’anno 1920 un gruppo di sportivi si riunirono sotto il “Monc in Piazza” e fondarono la Società. L’ha ricordato con grande abilità in dialetto senigalliese COLOMBARONI, con

aneddoti (di cui molti sconosciuti ai più) che il pubblico ha apprezzato applaudendo calorosamente. A questo punto Girolimetti ha chiamato sul palco i ragazzi degli anni ’50 e ’60: Baldo Bramucci, Paolo Lavoratornovo, Gilberto Grego-rini, Quinto Turchi e – ultimo della serie – il più anziano giocatore della Vigor (ancora in vita) Marcello Marchetti. Momenti di viva commozione sul palco e fra gli spettatori. In questo momento viene ricordato il grande, inimitabile ed insuperabile Presidente vigorino Walter Vignoli, la cui fama è rimasta nei cuori di tutti gli sportivi senigalliesi. La Vigor, sotto la sua guida, ha raggiunto le massime vette nel calcio giocato fino alla C1. Si susseguono quelli del ’60, ’70: Pasi, Manzoni, Vitaletti, Negozi. Tutti ricordano il periodo in cui hanno giocato sotto l’insegna rossoblù. Il Presidente Baldini ricorda la promozione in serie D e l’anno successivo la retrocessione. Si prosegue coi giocatori e presidenti del ‘70-’80: Stefano Urlietti, Marco Minari, Lidio Rocchi, Dino Giuliani, Piero Angelucci. Si passa poi al periodo più recen-te: ‘90-2000. Salgono sul palco: presidenti, amici della Vigor, giocatori: Giorgio Moroni, Stefano Goldoni che detiene,

con 485, il maggior numero di presenze in maglia rossoblù; il presidente Gianni Moschini, l’allenatore Sauro Bonetti e Sauro Trillini. Ultimo della lunga serie Paolo Pizzi, l’ideatore e l’autore dell’intitolazione dello stadio all’indimenticabile - prima giocatore poi dirigente salvatore dal fallimento vigori-no – GOFFREDO BIANCHELLI. Un vero boato è sorto dal pubblico presente. Poi si sono susseguiti altri ospiti, come l’allenatore Gabriele MORGANI che ha ricordato il com-pianto Dario SANGELANTONI, Marco PUPAZZONI al tempo dirigente quale sponsor dell’EDRA Senigallia, che si è rammaricato di non essere riuscito nell’intento di far gran-de la Vigor, forse per la poca esperienza in questo campo.Alla manifestazione di questo 90° della Fondazione vigorina ha partecipato il Sindaco Mangialardi, il Vice Sindaco Memé e, come sempre in queste occasioni, l’Assessore allo Sport Campanile. Tutti hanno espresso l’augurio che la Vigor, coi colori della città: “il rossoblù”, possa sempre più progredire nello sport e soprattutto essere istruttrice delle nuove gene-razioni.

Giancarlo Mazzotti

Senigallia ha gestito al meglio il campionato nazionale

Pattinaggio, successo totale

Una calda giornata di sole, dopo giorni di pioggia, accoglie i 700 partecipanti

alla Gran Fondo dell’Adriatico di Senigallia. Uno straordinario spot promozionale per la “Spiaggia di Velluto” e per lo splendido paesaggio dell’entroterra.La splenda architettura del Foro Annona-rio ospita il villaggio della manifestazio-ne, una cornice degna degli avvenimenti più importanti. Ed è dal Foro che il folto gruppo multicolore muove le prime pe-dalate prima di iniziare gli interminabili e paesaggistici saliscendi delle colline che racchiudono le valli del Misa, del Nevola e del Cesano. A consigliare i corridori prima della partenza c’era Andrea Tonti, il cam-pione di Castelfidardo, testimonial della manifestazione.Sergio Marinangeli (Givi Plast) e Piero Zizzi (Melania) sono i vincitori, rispetti-vamente, del percorso Lungo e del Me-dio. Meno di venti chilometri dopo il via, appena la strada si impenna, inizia subito la selezione e nasce una fuga di 11 corri-dori. Sarà l’azione decisiva. Marinangeli si aggiudica il primo traguardo volante a Bel-vedere Ostrense, ma il vantaggio non sem-bra decollare, cresce lentamente restando abbondantemente sotto il minuto, segno evidente che gli inseguitori non sono in-tenzionati ad arrendersi.Alla separazione dei percorsi, dopo 60 chi-lometri , il gruppo dei fuggitivi si divide equamente: sei proseguono per il Lungo, gli altri cinque puntano verso il traguardo. Ed è qui che inizia l’azione solitaria di Ziz-zi. Caporaletti, Mascia, Pasqualini e Virgili non riescono a tenere il passo del fuggitivo né a contenere il rabbioso inseguimento del gruppo che aveva toccato una punta di

2’30”. Il ricongiungimento avviene a quat-tro chilometri dall’arrivo, mentre Zizzi rie-sce a mantenere un buon vantaggio che gli consente di presentarsi sotto lo striscione a braccia alte.Alle sue spalle una cinquantina di corridori si giocano il secondo posto con una volata mozzafiato vinta da Capodaglio sul com-pagno di squadra Marinozzi.Il sestetto della Gran Fondo, invece, si frantuma quasi subito. Davanti restano Marinangeli D’Ascenzo e Soldi. Santillo, Cannizzaro e Krys non riescono a tenere il passo, ma per il polacco è solo questione di un attimo sulla salita verso Arcevia stacca i compagni e con una splendida azione si riporta sui fuggitivi. Il quartetto procede di comune accordo, e con un vantaggio ras-sicurante, fino all’erta di Corinaldo, dove D’Ascenzo attacca ripetutamente, senza esito, o quasi, è Soldi il solo a staccarsi. Qualche altro scatto prima del traguardo non rompe il terzetto che si presenta ap-paiato sul rettifilo, dove prevale lo spunto veloce di Marinangeli, già argento in un campionato italiano dei professionisti una decina di anni fa. Marinangeli ha anche conquistato il titolo, con relativa maglia, di Campione dell’Adriatico.Ad attendere i corridori c’erano i massag-giatori del Centro di medicina specialistica Futur, di Senigallia, per aiutarli a smaltire le tossine accumulate lungo il percorso. Oltre al pranzo allestito nel caratteristico portico del Foro Annonario. La particolare attenzione prestata alla sicurezza dei ci-clisti è stata sottolineata da Piero Zizzi, il quale ha voluto ringraziare pubblicamente gli organizzatori.

Gran Fondo Adriatico

La gara ciclistica ha riscaldato animi e passioni sportive del territorio

gran Fondo di successo

Si son conclusi sabato sera i campionati italiani di Senigallia segnati anche nel-

l’ultimo giorno da grandi risultati del lo-cale Team Roller.Dopo l’ottima serata di finali di venerdì anche nella conclusiva giornata dei cam-pionati italiani di pattinaggio (giovanili e seniores) – sabato - c’è stata gloria per le atlete del Team Roller Senigallia che sulla pista di casa delle Saline (foto) – già ribat-tezzata “la pista dei record” anche dal sito ufficiale della Federazione Italiana – han-no vinto ancora.Linda Rossi, sicuramente la stella dei cam-pionati e astro nascente del pattinaggio azzurro, dopo i due ori di giovedì e vener-dì ha conquistato altri due successi: uno individuale (1000 linea Allieve femminili) e uno a squadre con la compagne Valenti-na Arthemalle e Agnese Marchetti (3000 Americana Allieve femminili).Quattro ori dunque in tutto per la Rossi, ma nell’ultima giornata di finali c’è stato anche l’argento per Roberta Magini (1000 linea Juniores Femminili) retrocessa al posto d’onore dai giudici dopo aver vinto la propria gara.Trionfale il bilancio finale del Team Roller che chiude con 4 ori e 4

argenti e al sesto posto nella classifica fi-nale per società (oltre cento quelle iscrit-te) vinta dal Noale: successi giunti tutti nelle gare giovanili, segnale di futuro a dir poco promettente. Ma positivo appare ad una prima analisi anche il bilancio della rassegna senigalliese che ha visto un nu-mero elevatissimo di partecipanti da tutta Italia e risultati rilevanti anche dal punto di vista cronometrico: su tutti il fantasti-co mondiale della stesso idolo locale Rossi, che a soli 13 anni giovedì ha realizzato la miglior prestazione mondiale dei 300 me-tri a cronometro.

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16 giugno 2011 15penultima

E se ci fossimo sbagliati noi? Se davvero Dio avesse il volto severo che mi hanno

insegnato da giovane? E se davvero la Chiesa fosse solo una grande e macilenta organiz-zazione reazionaria e retrograda arroccata sulle proprie posizioni che non accetta cam-biamenti? E se il primato dell’essere e del divenire sull’agire e sulla morale fosse una scappatoia lassista?»Va giù pesante, Laura. Mi ha telefonato invi-tandomi a cena, dicendomi che, però, dove-va prima parlarmi da sola, senza suo marito.Li conosco da anni, sono stati miei parroc-chiani, hanno fatto un bel percorso di fede, hanno investito tempo e idee nella pastorale. Non è, il suo, lo sfogo dell’adolescente delusa, ma la rifl essione pacata e soff erta della don-na adulta.Sorrido, cercando di dirle le paro-le giuste. Tutto è nato dall’incontro fortuito con un sacerdote che lavora a Roma, e che lei ha conosciuto qualche anno fa’, incontro avvenuto di ritorno da una gita scolastica a Parigi, in treno. Hanno toccato vari argo-menti, tra cui alcune situazioni delicate di cui entrambi sono a conoscenza. È rimasta turbata, Laura, perché ha trovato solo giu-dizi impietosi, analisi feroci, assenza di mi-sericordia, curiosità prurigginosa. Turbata e scossa nel profondo, stupita per l’apparente cambiamento di una persona che aveva co-nosciuta e stimata, il colloquio ha avuto un eff etto domino. Il suo ragionamento non fa una grinza: quando tutti ti dicono il contra-rio di ciò che pensavi, forse sei tu ad esserti sbagliata... Osservazione tutt’altro che inge-nua, anzi.La Parola di oggi sembra dare un incoraggiamento a Laura e un’indicazione a tutti noi. Mosè è sfi nito: dopo mille vicissi-tudini ha abbandonato la sua patria e la sua condizione di principe per fuggire nel deser-to, deluso da sé e dal popolo cui scopre di appartenere. Agli ebrei non piace avere un condottiero che dall’alto della sua fortuna liberi il popolo. Masticato dalla delusione, Mosè è chiamato da Dio a liberare (e daje!) il suo popolo. Nel deserto, combattuto dal-

la contingenza e dalla testardaggine mugu-gnante del suo popolo, Mosè è tentato mol-te volte di abbandonare l’impresa. Davanti all’ennesima delusione sale a parlamentare con Dio. E Dio appare e si svela, si racconta, si presenta. «Il Signore Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fe-deltà» (Es. 34, 6), ecco chi è il Dio di Israele.Dio è colui che usa misericordia, che guarda alla nostra miseria col cuore, che ha pietas, cioè tenerezza e comprensione gratuita, ver-so di noi, che ha un mare di pazienza ed è tenace nell’amore. il Dio di cui Mosè e il po-polo fanno esperienza è il Dio che si accorge del dolore, che interviene, attraverso Mosè, che si racconta. Egli è il misericordioso.Paolo, scrivendo a Corinto, ammonisce la comunità: per fare esperienza del Dio di Gesù, per essere riempiti del suo amore e della sua pace, per fare esperienza di mise-ricordia occorre usare misericordia, vivere incoraggiandosi e dando il meglio di sé, di-morare nella gioia dello Spirito. Ancora una volta la Parola ci scuote: siamo chiamati a fare esperienza di Dio per trasmetterla con la nostra presenza. Possiamo fare esperien-za di Dio solo se disarmiamo il nostro cuore dagli atteggiamenti di violenza e di preva-ricazione, fossero anche legati a legittimi sentimenti religiosi.Gesù è venuto per dire defi nitivamente chi è Dio, per dirci la verità su di lui e su di noi, per manifestare la verità delle cose che riguardano Dio. E oggi, nella splendida pagina del dialogo con Nicodemo, Gesù dice una cosa straordinaria: il Padre desidera che ci salviamo, ha mandato il suo Figlio per questo scopo, Dio non desidera la nostra condanna, non è un preside severo che ci aspetta al varco, mai! Gesù morirà in croce per svelare questo volto splendido di Dio!La festa di oggi medita il mistero del Dio di Gesù, un Dio che è comunione profon-da, Trinità.Dio è festa, famiglia, comunione, danza, relazione, dono. Dio è tre persone che si amano talmente, che se la intendono così bene che noi ne vediamo solo uno.

LA PAROLA DI DIO

19 GIUGNO 2011 Festa della Santissima Trinità

Il Dio che non è soloIN BREVE

MONTERADOLe fi lastrocche sono gradite e formano la delizia dei ragazzi/e del catechismo. Abbiamo già presentato qualche esempio nel numero precedente del nostro bel settimanale. La fi lastrocca che ha fatto più fortuna è stata quella della nutella, collegata alla preghiera del mattino: “Quando arriva la nutellina, diciamo subito la preghierina”: “Santa Maria proteggi sempre la famiglia mia e in ogni casa la pace sia”. Ma la novità consiste nel fatto che il pievano, con l’aiuto dei ragazzi/e, delle catechiste, specie della “creativa” Marilena, è riuscito a creare una fi lastrocca in base al nome di ognuno. Riportiamo qualche esempio. “Io sono Anita: Gesù sei la mia vita”. “Io sono Federico: buon Gesù ti benedico”. “Io sono Iacopino: Gesù ti dò un bacino”. “Io sono Chiara: una perla rara; o buon Gesù, fammi brillare sempre di più”. “Io sono Elisina: dirò sempre la preghierina”. “Io sono Martina, non son birichina, e recito sempre la preghierina”. “Io sono Pietro, insieme a Gesù, guardo sempre avanti, mai dietro…”. Piano piano, sarà costruito un “fi lastroccario” per tutti i ragazzi/e di Monterado. Alleluia.

IN RICORDO DI BRUNO GIANFRANCESCHILunedì 6 giugno, alle ore 18, nella chiesa di Santa Maria della Neve (Portone) è stata celebrata la S.Messa a suffragio dei defunti Gianfranceschi Bruno e Almerico. Nel numero 18 di Voce Misena era stato erroneamente scritto nel trentennale dell’anniversario di Bruno, mentre invece quest’anno è ricorso il ventennale. Anche se gli anni trascorsi sono tanti, il ricordo ed il rimpianto per la sua vita spezzata prematuramente in un incidente stradale rimane sempre vivo nei familiari ed in quanti gli hanno voluto bene.

SPIRITUALITA’ A CASTELPLANIOWeek-end di spiritualità per gli adulti di Ac e non solo della diocesi di Senigallia presso Centro di Spiritualità “Sul Monte” – Castelplanio. 24-25-26 giugno prossimi verrà proposta una tregiorni sul tema “PREGA IL PADRE TUO NEL SEGRETO”, meditazioni di suor Anna Maria Vissani Iscrizioni entro il 15 giugno. Rivolgersi al responsabile parrocchiale, oppure telefonare a: Mirella Spinozzi (cell. 335-5864178), Lidiola Santini (cell.338-307443, ab. 071-7923263). QUOTA DI PARTECIPAZIONE: euro 100. Partenza: venerdì 24 da Piazza del Duomo alle ore 15.30.

MEMORIAL DI CALCIO ‘CIRO D’AMICO’Dopo essere nato e consolidatosi a Senigallia, il memorial “Ciro D’Amico” fa tappa ad Ostra Vetere. Tra le numerose squadre in cui Ciro ha militato fi gura in effetti anche l’Olimpia Ostra Vetere. Sensibile all’iniziativa e consapevole che trasferire per un anno il memorial da Senigallia avrebbe rappresentato una bella iniziativa, il Comune di Ostra Vetere ha aderito con piacere all’opportunità offerta dagli organizzatori, l’associazione Atletico Senigallia che ha lavorato in collaborazione con l’Olimpia Ostra Vetere e la locale Pro Loco.

FESTA DI FINE ANNO A PONTR RIOSi è svolta venerdì pomeriggio, alla presenza delle famiglie, la festa di fi ne anno scolastico presso la scuola dell’infanzia di Ponte Rio. Il tema del lavoro di quest’anno si è incentrato sul mare. I bambini, accompagnati dalle insegnanti si sono avvicinati al mare attraverso la conoscenza dei suoi abitanti e delle molteplici forme e colori che il mare assume nelle diverse stagioni. Per conoscere meglio il mondo dei pescatori e dei loro attrezzi del mestiere sono andati in gita al porto di Fano, ed hanno anche elaborato diversi progetti tra i quali uno di carattere ambientale, dal titolo “C’era una volta un bottiglia di plastica”. Un ringraziamento per l’impegno ed il lavoro svolto a tutto il corpo docente, al personale ATA ed al personale di cucina.

Es 34,4-6.8-9 Dn 3,52-56 2Cor 13,11-13 Gv 3,16-18

di Paolo Curtaz

Settimanale della Diocesi di Senigallia

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Dall’archivio segreto vaticanoPromossa e fi nanziata dalla Fondazione Opera Pia Ma-

stai Ferretti, in collaborazione con il Comitato Pio IX, attraverso l’ispirato suggerimento dello storico don Alfredo Pasquali, Direttore del museo Pio IX, con l’intervento del dr. Simone Venturini già allievo del prof.d.Giuseppe Cionchi a Urbino e, oggi, uno dei “cervelli” dell’Archivio Segreto Va-ticano, è giunta a conclusione la prima parte della ricerca sull’inventario di alcuni documenti presso l’Archivio Segre-to stesso. La ricerca è così presentata dalla dr.ssa Simona Durante. “L’inventario che segue descrive le carte relative al rapporto tra la famiglia Mastai Ferretti, in particolare tra Giovanni Maria Mastai Ferretti, e la città di Senigallia. I do-cumenti estrapolati dagli archivi relativi a Pio IX, conserva-ti nell’Archivio Segreto Vaticano, provengono dai seguenti fondi: “Archivio Particolare Pio IX, Sovrani e Particolari” (17 fogli); “Archivio Particolare Pio IX, Oggetti vari” (152 fogli); “Fondo Particolare Pio IX” (705 fogli); “Eredità di Pio IX” (63 fogli); “Piante e carte geografi che” (37 fogli), per un am-montare di oltre 900 fogli. I documenti sono conservati in fascicoli e buste che raccolgono carte per lo più dello stesso argomento. E’ per questo che in alcuni casi (come per il fasc.

9 della busta “Archivio Particolare Pio IX, Oggetti Vari”; per “Eredità di Pio IX” e alcune buste del “Fondo Particolare Pio IX”) si è preferito proporre la descrizione del fascicolo o della busta, che è la sintesi dei regesti di tutti i documenti contenuti nel fascicolo o nella busta stessi. Mentre, in al-tri casi, data la diversa importanza, si è scelto di regestare i singoli pezzi archivistici, come per il fondo “Archivio Par-ticolare Pio IX, Sovrani e Particolari” e per molti fascicoli dell’ “Archivio “Archivio Particolare Pio IX, Oggetti vari”. Pertanto per ogni busta e fascicolo si è presentata una sin-tetica descrizione dei documenti contenuti in essi e si sono riportate le date di riferimento. Inoltre, quando si è ritenuto opportuno, si è data rilevanza a quei documenti archivistici di importanza maggiore”.”Deo favente”, come si diceva una volta, pubblicheremo gradualmente i più importanti.

Il Museo e la biblioteca, con annessa visione della rassegna stampa di Pio IX al Palazzo Mastai, sono aperti dal lunedì al sabato : ore 9 – 12, 16,00 – 18,00; tel. 071-60649. Il DVD su Pio IX si può avere presso il Museo Pio IX, oppure in Curia presso la segretaria Lea, a off erta minima di euro 5.

RUBRICA DI STORIA E CULTURA DEDICATA AL BEATO SENIGALLIESE GIOVANNI MARIA MASTAI

arrivati in redazioneindirizzare a: La Voce MisenaPiazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia

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Nuova ‘Onoranze funebri’

Apre a Senigallia dopo diversi anni, una nuova attività per servizi funerari su iniziativa di Umberto Mantoni, che ha maturato anni di esperienza nel settore presso note imprese funebri operanti nel territorio Senigallia-Fano. La nuova ditta “Onoranze Funebri Mantoni” composta da personale gio-vane -addetti e direttori tecnici- con professionalità acquisite in corsi di formazione organizzati dalla Regione Marche presso la Asur di Senigallia, è pronta ad off rire un servizio di consu-lenza completa e disbrigo delle pratiche funerarie, nel rispetto di tutte le norme in vigore e un qualifi cato servizio di supporto ai congiunti. L’attività, au-

torizzata dal Comune di Senigallia, in conformità con quanto stabilito dalla nuova normativa regionale del febbraio 2009, ha sede nel cuore di Senigallia in via Sauro n. 2, dove sarà possibile visio-nare i prodotti proposti e tutti i servi-zi off erti. La giovane età del titolare e dei dipendenti, è di buon auspicio per cogliere nel più breve tempo possibile gli elementi innovativi concessi dalle recenti riforme normative in materia funebre.

U.M.

I ‘nuovi padri’Guidano la respirazione, tengono la mano, massaggiano a richiesta e inco-raggiano tra una contrazione e l’altra. Sono i papà del XXI secolo, che sfa-

tando i luoghi comuni che li vogliono paurosi ed imbranati svolgono un ruo-lo attivo in sala parto, partecipando a pieno titolo al travaglio del partner. A certifi care quella che sembra essere diventata una tradizione ci ha pensa-to l’VIII Rapporto Cedap sull’evento nascita in Italia, pubblicato dal mini-stero della Salute, secondo il quale nel 92,03% dei casi la donna ha accanto a sè al momento del parto (sono esclusi i cesarei) il padre del bambino, nel 6,7% un familiare e nell’1,25% un’altra per-sona di fi ducia. Una presenza cresciuta in modo verticale proprio negli ultimi anni visto che solo nel 2006 la percen-tuale dei padri presenti in sala parto era solo del 60%.

Gianni Rossini

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