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UN’ EDIZIONE LIMITED EDITION SOLO PER NOI DELLA 2^A Cari lettori, in questa edizione noi della 2^A abbiamo pensato ad un numero speciale solo per la nostra classe! Continuando a leggere scoprirete tutte le ultime novità di questi ultimi mesi! Viaggerete fra i macchinari della FAG Artigrafiche, gli eventi sportivi scolastici, il nostro prezioso percorso di orientamento, la speciale uscita didattica che si terrà a Città di Castello per ben due giorni: un concorso musicale; inoltre leggerete della passione di un ragazzo della nostra classe per i violini e molto altro… a p e BACHECA EVENTI 4 Giugno: Saggio finale violini Polo Piazza 5 Giugno: Torneo di basket “Giochi della Gioventù”- Alba ore 20,45 “Les tableaux vivants”- Polo Piazza 6 Giugno: ore 20,45 Concerto Indirizzo musicale Polo Piazza 8 Giugno: ore 20,45 Concerto Orchestra Provinciale Piazza Maggiore 9 Giugno: ore 9,00 Progetto “Conosci Mondovì”- Piazza 10 Giugno: Pranzo di fine anno Sant’ Anna di Prea IN QUESTO NUMERO: Direttore: Sergio Cagnasso Caporedattore: Riccardo Somà Segretario: Andrea Avagnina Editing: S.Cagnasso, R. Somà, A. Avagnina 2^A

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UN’ EDIZIONE LIMITED EDITION SOLO PER NOI DELLA 2^A

Cari lettori, in questa edizione noi della 2^A abbiamo pensato ad un

numero speciale solo per la nostra classe!

Continuando a leggere scoprirete tutte le ultime novità di questi ultimi

mesi!

Viaggerete fra i macchinari della FAG Artigrafiche, gli eventi sportivi

scolastici, il nostro prezioso percorso di orientamento, la speciale uscita

didattica che si terrà a Città di Castello per ben due giorni: un concorso

musicale; inoltre leggerete della passione di un ragazzo della nostra

classe per i violini e molto altro…

a p

e

d

a

:

F

BACHECA EVENTI

4 Giugno: Saggio finale violini – Polo Piazza

5 Giugno: Torneo di basket “Giochi della Gioventù”- Alba

ore 20,45 “Les tableaux vivants”- Polo Piazza

6 Giugno: ore 20,45 Concerto Indirizzo musicale – Polo Piazza

8 Giugno: ore 20,45 Concerto Orchestra Provinciale – Piazza

Maggiore

9 Giugno: ore 9,00 Progetto “Conosci Mondovì”- Piazza

10 Giugno: Pranzo di fine anno – Sant’ Anna di Prea

IN QUESTO

NUMERO:

Direttore:

Sergio Cagnasso

Caporedattore:

Riccardo Somà

Segretario:

Andrea Avagnina

Editing:

S.Cagnasso, R.

Somà, A. Avagnina

2^A

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VISITA ALLA FAG

artedì 10 aprile le classi 2a B,

2a C e 2a A sono andati in

pullman a Dogliani a visitare

lo stabilimento della FAG. Questo

stabilimento si occupa della

produzione di espositori, scatole ed

imballaggi in cartone. Quando siamo

arrivati ci ha accolto il responsabile alla

sicurezza che ci ha spiegato perché si

chiama, appunto, FAG (Ferrero Arti

Grafiche). Questo stabilimento è

diventato così grande partendo da una

piccola azienda famigliare negli anni

ottanta.

La vera e propria visita è incominciata

dal deposito delle bobine di carta che

arrivano a pesare fino a 1600 kg e

1500 m; la nostra guida

ci ha raccontato che ci sono diversi tipi

di cartone quelli di rivestimento e quelli

di imballaggio.

Dopo di che siamo passati alla prima

macchina: “La Copiatrice”; questa

macchina prende le bobine, lavora il

foglio di carta creando le ondine che

poi vengono incollate ai due pezzi di

rivestimento; l’ultimo processo è quello

in cui si tagliano, i fogli, in pezzi uguali

in base alla larghezza delle bobine. La

seconda macchina è “La Stampante”

quella che si occupa di stampare ogni

foglio; questa macchina è di ultima

generazione infatti è organizzata in sei

piccole stazioni: ad ogni stazione

corrisponde un colore che viene

applicato al foglio in modo separato da

ogni altro. Poi abbiamo visitato il

laboratorio in cui si fanno dei test sulla

resistenza al peso e al taglio, sulla

grammatura, …

La terza macchina formava, con una

pressa, le pieghe che nell’ultima

macchina venivano appunto piegate.

Prima però i fogli venivano tagliati, molto

velocemente, con una taglierina gigante;

l’operaio, che era di turno in

quelle ore, ci ha detto che la macchina

poteva raggiungere anche i 7000 fogli

l’ora. L’operazione di questa macchina

era completamente automatizzata da un

piccolo display.

Alla fine della visita, che è stata molto

interessante, alla reception ci hanno

dato dei pacchetti che contenevano dei

dolcetti Kinder.

Questa giornata ci è servita molto come

orientamento ad un possibile lavoro

futuro.

A. Arnaldi, T. Regis, L. Zucco

M

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VISITA AL C.F.P.

CENTRO FORMAZIONE

PROFESSIONALE CEBANO -

MONREGALESE

Siamo andati a visitare, il 19 aprile, il

Centro di Formazione Professionale

dove, nella cucina, abbiamo preparato i

Baci di Dama; per questo impasto si

uniscono, nella planetaria (strumento

che ha due moti diversi: mentre la

macchina gira in una direzione, l’utensile,

invece, ruota nell’altra con la frusta o la

“foglia” o il “gancio”) gli ingredienti: 300 g

di farina, 300 g di burro, 300 g di farina

di nocciole (in teoria mandorle) e 220 g

di zucchero senza lievito.

Ci è stato spiegato che esistono due tipi

di lieviti diversi: il lievito chimico (per

dolci) che ha una lievitazione immediata

mentre il lievito di birra (per il pane) ha

una lievitazione meno immediata ma

veloce.

Dopo aver amalgamato il tutto, abbiamo

steso la carta forno sulle teglie (sia

bucate per la cottura a vapore sia quelle

normali per la cottura a ventilazione

forzata) per non far attaccare l’impasto.

Prendendo piccole quantità, otto di noi,

hanno appallottolato l’impasto

ponendolo sulle teglie ad una distanza

tale da non farlo attaccare durante la

cottura.

Il forno (a vapore o a cottura a secco) ha

bisogno di un preriscaldamento;

l'apparecchio inizialmente si scalda

arrivando ai 155 C° perché, quando si

apre lo sportello per infornare,

esce il calore e di conseguenza la

temperatura scende a 130 C°

(temperatura stabilita).

Successivamente il professore/cuoco ha

riempito un tegame d'acqua e l'ha

messo sulle piastre ad induzione (non a

gas perché non sarebbe stato a norma

con il resto della cucina); dopo ha

tagliato la tavoletta di cioccolato con un

coltello chiamato abbattitore e lo ha

messo a fondere a bagnomaria (il calore

è più delicato).

Abbiamo usato il cioccolato per le sue

proprietà eccitanti, energetiche e perché

accelera i battiti cardiaci.

Alla fine della cottura i biscotti entrano in

uno abbattitore (che può arrivare anche

a meno 18 C°: si formano piccoli cristalli

di ghiaccio; abbassa velocemente le

temperature 0 C° / 2 C° e congela in

modo rapido); abbiamo lasciato

raffreddare per circa tre minuti.

Infine con la sacca a poche (nome che

deriva dal francese e significa “interno

delle tasche”), costruita con la “carta

forno”, la nostra compagna Cristina ha

aggiunto il cioccolato su una parte del

biscotto e con l' altra lo ha chiuso.

Nella cucina inoltre ci sono differenti

macchinari:

-il frigorifero a temperatura forzata;

-il frigorifero normale dove si

conservano i cibi freschi ma non la frutta

e la verdura;

-il freezer (meno 18 C°) dove si

congelano i cibi;

-la macchina sottovuoto, dove si mette

in un sacchetto l'oggetto o il cibo definito

e la macchina toglie l'aria insieme a tutti

i microbi che vivono con essa

(anaerobi);

- la piastra dove si cucina come se fosse

una griglia; è in acciaio, come tutta la

stanza, per motivi igienici, perché così

gli alimenti non si depositano;

-friggitrice ad acqua (bollitore);

-affettatrice;

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-lavastoviglie e disinfettante (lava a più

di 90 C°);

-lavabo a pedali perché così non si va in

diretto contatto con la leva;

-bidoni della spazzatura a pedali come il

lavabo

-macchina del caffè: una parte macina i

chicchi tostati dosando la polvere per

ogni caffè (7 gr.) e la pompa fa uscire

l'acqua.

Il risultato della seconda A è stato un

successo!!

Inoltre abbiamo visitato il laboratorio di

Informatica: ci hanno spiegato,

comunque, che alla base della

tecnologia c'è il disegno su carta con le

squadrette, prima di usare il computer.

Infatti, solo dopo aver elaborato il

progetto, si può passare sul computer,

utilizzando applicazioni che servono a

scrivere ma anche a disegnare.

Con l'aiuto del professore abbiamo

provato a costruire questo disegno

utilizzando Autocad (un’applicazione per

computer specifica per questo tipo di

lavoro):

A. Arnaldi, M. Manfredi,

T. Regis, L. Zucco

BILANCIO SULLE SCUOLE

SUPERIORI

Per noi l'orientamento è iniziato

quest'anno quando la professoressa

Guala ci informò che un giorno sarebbe

venuta una formatrice che ci avrebbe

illustrato le varie caratteristiche di una

scuola e ci fece dire quale scuola

avremmo voluto seguire per prepararci

al nostro lavoro ideale e lei ci diede delle

dritte su come raggiungere lo scopo

lavorativo.

Tra una lezione di orientamento e l'altra

siamo andati all' OPEN DAY delle scuole

superiori il 24 Marzo.

Il Liceo Classico come presagito si

studia molto grammatica e più in

generale le materie umanistiche, invece

lo Scientifico Tradizionale è più

indirizzato per la matematica, e come ci

ha illustrata la professoressa dell'Open

Day:

“Se non vi piace la matematica non

venite”.

L' insegnante dello Scientifico Scienze

Applicate ci ha informati che al contrario

dello Scientifico Tradizionale ci sono più

ore al laboratorio.

Il Liceo Economico-Sociale ti indirizza

da molte parti e quindi c'è vaga scelta di

lavoro.

Il Liceo Linguistico da aspettativa

bisogna essere appassionato per le

lingue.

Il Liceo Sportivo al contrario delle

aspettative è, come Scienze Applicate,

un Liceo Scientifico che è

secondariamente indirizzato allo sport e

il secondo con i laboratori.

La scuola del Geometra è molto

indirizzata sulla pratica , quale

misurazione del territorio. L'Alberghiero

come presagito è indirizzato soprattutto

sul alimentazione pur non trascurando le

materie “classiche”.

Ragioneria invece con le sue 400 ore di

alternanza scuola-lavoro è molto

proiettata per un lavoro quasi immediato

nel campo del commercio.

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Ecco un grafico delle scuole visitate il 24

marzo sono andate 18 persone su 24:

H. Dersa, A. Ghirardi, D. Porta

UNO STRUMENTO PER AMICO: IL

VIOLINO

Il nostro compagno Jacopo per

questa passione forse frequenterà la

scuola per liutai a Cremona.

Il violino è uno strumento a quattro corde

che fa parte della famiglia degli archi,

questo strumento è molto difficile da

suonare, perché ci vuole tanto orecchio.

Le due tavole sono prevalentemente in

legno, tutto parte da due pezzi di legno

che vengono incollati tra di loro, tagliati

poi a metà e poi viene usato il metodo

della bombatura, consiste nel dare una

forma a cupola alle tavole.

La tavola superiore ha dei buchi,

chiamati effe.

Invece dentro al violino ci sono i

componenti più delicati: l’anima, che

permette il suono solo se le venature

sono nel senso opposto a quelle delle

tavole e la catena.

Le parti più fragili solo il ponticello e le

chiavi.

Il violino più costoso

Di violini ce ne sono di vari tipi ma quello

che sicuramente si conosce di più è uno

Stradivari, certi dei suoi violino sono

inestimabili, chissà come mai?

La sua particolarità è quella di avere

trovato la cifra perfetta della misurazione

del il ricciolo e della misura delle effe.

Una volta il manico si inchiodava sulla

cassa armonica, invece adesso si

incastra, questo è uno dei metodi per

riconoscere se un violino è vecchio a tal

punto di essere persino uno di Antonio

Stradivari.

Un altro è quello di guadare le estremità

delle “c” cioè le conche, se le punte sono

tagliate a metà.

Ci sono tanti altri metodi per riconoscerli

ma ce ne sarebbe da scrivere un libro,

adesso preferirei parlare di Stradivari.

Classico 5

Scientifico Tradizionale 7

Scienze Applicate 3

Economico-Sociale 2

Linguistico 3

Scienze Umane 1

Scientifico Sportivo 3

ITIS 2

CFP 1

Geometra 3

Alberghiero 1

Ragioneria 2

Agraria 1

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Stradivari

Antonio Stradivari nato a Cremona nel

1644 e morto sempre lì nel 18 dicembre

1737, ha fatto sempre il liutaio i suoi anni

d’oro furono nel ‘700, quando, due secoli

prima ci fu una mini glaciazione che rese

il legno degli alberi più compatto quindi il

suono del legno dolce.

L. Airaldi, J. Calandri, E. Giordano

BAUDELAIRE: IL SIMBOLISMO DI UN “POETA MALEDETTO”.

La II A “Vola In Alto”... per incuriosirvi alla letteratura

Charles Pierre Baudelaire, nato a Parigi

nel 1821 e morto nell' omonima città nel

1867, è stato un poeta, scrittore, critico

letterario, critico d'arte giornalista,

filosofo e traduttore francese. È tuttora

considerato uno dei più importanti poeti

del XIX secolo, esponente chiave del

Simbolismo e grande innovatore. “Le

fleur de mal”, la sua opera maggiore, è

considerata uno dei classici della

letteratura francese e mondiale. Dopo

aver letto e analizzato le poesie

“Elevazione” e “Albatro”, abbiamo

provato a paragonarle tra loro.

L’ALBATRO

Spesso, per divertirsi, i marinai

catturano degli albatri, grandi uccelli

marini,

indolenti compagni di viaggio delle navi,

in lieve corsa sugli amari abissi.

Lo hanno appena posato sul ponte,

e già il re dell’azzurro, maldestro e

vergognoso,

pietosamente accanto a sé trascina

come fossero remi le grandi ali bianchi.

Com'è fiacco e sinistro il viaggiatore

alato

Lui, poco fa così bello, com’è comico e

brutto!

Qualcuno gli stuzzica il becco con la

pipa,

chi imita zoppicando, l’infermo che

volava!

Il poeta è come lui, principe delle nubi

che sta con l' uragano ride dell’arciere;

esiliato sulla terra fra gli scherni,

non riesce a camminare per le sue ali di

gigante.

ELEVAZIONE

Al di sopra degli stagni, al di sopra delle

valli,

delle montagne, dei boschi, delle nubi,

dei mari,

oltre il sole e l'etere, al di là dei confini

delle sfere stellate,

anima mia tu ti muovi con agilità,

e, come un bravo nuotatore che fende l'

onda,

tu solchi gaiamente, l'immensità

profonda con indicibile e maschia

volontà.

Via da questi miasmi putridi, va' a

purificarti nell'aria superiore,

e bevi come un puro e divide

il fuoco chiaro che riempie i limpidi

spazi.

Alle spalle le noie e i molti dispiaceri

che gravano col loro peso sulla grigia

esistenza

felice chi può con un colpo d'ala

vigoroso

slanciarsi verso campi luminosi e

sereni;

colui i cui pensieri, come allodolette

verso i cieli al mattino spiccano un

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volo

- che plana sulla vita. e comprende

senza sforzo

il linguaggio dei fiori e delle cose

mute.

“Fuggi lontano da questi miasmi

ammorbanti e nell’aria superiore vola a

purificarti e bevi come un liquido divino il

fuoco che colma chiare le regioni

limpide”: il poeta fugge dall’angoscia

legata al pensiero dell’uomo e vola a

purificarsi negli spazi infiniti. Questo e

ciò che accade nella poesia

“Elevazione”.

Nella poesia “L'albatro“ il poeta è come

lui, principe delle nubi/ che sta con

l’uragano e ride degli arcieri,/ esule in

terra tra gli scherni, impediscono/ che

cammini le sue ali di gigante “; in questo

caso il poeta domina gli alti pensieri, sta

nelle difficoltà e ride di chi lo bersaglia, è

straniero sulla terra per le delusioni e

incomprensioni del volgo; la sua

capacità di elevarsi gli impedisce di stare

tra i comuni mortali.

Nella poesia L’albatro è espresso dal

poeta in modo più evidente il concetto di

drammaticità: l’albatro, viene catturato,

preso in giro, deriso, imitato e

bersagliato. Questo per dimostrare che

sulla terra non c'è spazio per il poeta

(come per l’albatro) che non viene

capito.

Invece nella poesia “Elevazione” viene

espresso dal poeta il concetto di

consapevolezza (di elevarsi): lo spirito si

libera sopra la vita dalle sue strettoie

banali e dai suoi pensieri; riesce a

cogliere l’autentico ed a intendere la

lingua dei fiori. Questo per dimostrare la

fortuna di colui che riesce a elevarsi.

Nella traduzione dal francese all’italiano,

purtroppo, si è persa la musicalità, ma

per farvene assaporare la bellezza ve ne

proponiamo alcuni versi:

Souvent pour s'amuser, les hommes

d'équipage

Prennent des albatros, vastes oiseaux

des mers,

Qui suivent, indolents compagnons de

voyage,

Le navire glissant sur les gouffre

amers.

E. Avico, S. Gavotto Canavero, , M.

Lanfranco M. Manfredi

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ESPERIENZE IN CLASSE

Cosa ci è successo? I professori ci

trattano con freddezza e non capiamo

il perché. Se chiediamo ci dicono che

lo sappiamo già, se invece non

diciamo niente si mostrano sconvolti e

indignati. Dicono per il nostro

comportamento indisciplinato ma, tutti

noi sappiamo che non è solo per

questo … infatti alcuni giorni prima era

sorto un malessere tra noi, ma non ne

conoscevamo la ragione, almeno per

quel momento.

Per fortuna la professoressa Guala è

riuscita a capire il nostro stato generale

e il nostro desiderio di chiarirci, così,

una mattina, è entrata in classe

dicendo che ci avrebbe lasciato un

quarto d'ora per risolvere le

incomprensioni che si erano create e

ingigantite durante il corso del tempo.

Detto questo è uscita lasciandoci soli e

autonomi, abbiamo così provveduto ad

eleggere un capoclasse, ovvero una

persona che riuscisse mantenere

l'ordine all’interno dell'aula.

Così è cominciato il dibattito dove

ognuno è stato invitato ad esprimere il

proprio stato d'animo e le proprie

preoccupazioni riguardo all'andamento

complessivo della classe, e qui sono

finalmente sorti i problemi che avevano

angosciato noi e i nostri professori fino

a quel momento: non c'era niente di

vero! Tutto quello che era stato riferito

ai prof. erano solo voci! Voci passate di

bocca in bocca prima di arrivare al

diretto interessato! Neanche parole

nate nella nostra classe, ma bensì frasi

sorte in altre aule che poi sono state

riferite man mano a ragazzi che a loro

volta l’hanno riferite ad altri e così via

di persona in persona finché sono

giunte all’orecchio dei diretti

interessati.

Queste voci dicevano che alcuni di noi

“bullizzavano” dei nostri compagni:

quelle voci, però, non erano vere, ma

sono state ingigantite dai genitori di

quelli “presi di mira” che hanno

colpevolizzato alcuni di noi per colpe

inesistenti e di conseguenza i

professori e i genitori hanno iniziato a

“trattarci con freddezza”. Ma la cosa

peggiore è che non hanno lasciato ai

presunti "colpevoli" l'occasione per

discolparsi o, comunque, di spiegare

quello che era realmente accaduto. Poi,

per fortuna il momento ci è stato

concesso e, insieme abbiamo trovato il

modo di superarlo! Insieme siamo stati

capaci di eliminare il muro che si era

creato a metà della nostra classe

separandoci! Insieme siamo cresciuti e

comunque vada, qualunque

complicazione ci potrà essere

continueremo a farlo: siamo uniti,

siamo insieme, siamo più di una classe,

siamo la classe 2A e, se stiamo

insieme, probabilmente non ci sarà

niente che non riusciremo a fare!

E' ovvio, le difficoltà arriveranno, ma, la

prossima vota non ci sarà la

professoressa Guala ad aiutarci a

risolverli, dovremo essere noi che,

come una squadra, dovremo essere in

grado di sbrogliarcela autonomamente:

un giorno dovremo crescere, è una

cosa che fa paura ma prima o poi un

cambiamento bisognerà effettuarlo,

anche se non saremo pronti, anche se

ci potesse volere un eternità, tutti noi

sappiamo che, nella vita le cose

accadono anche quando non vogliamo

farle succedere. Questo percorso non

può essere affrontato da soli ma si

deve avere una persona accanto, non

importa chi: può essere una madre, un

padre, una amico... quello che è

importante è avere qualcuno che ti

aiuti, che ti inciti a continuare anche

quando sei sul punto di non farcela

più... e, come classe dobbiamo essere

tutti uniti, non essere tutti amici è

palese, ci sarà sempre qualcuno che

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ha più in simpatia una persona

piuttosto che un'altra, ma quello che

conta davvero è che ognuno di noi

faccia parte di un solo elemento: la

classe!

Basta pensare ad un corpo umano:

ogni parte funziona singolarmente ma

c'è bisogno di tutti per mantenere

l'equilibrio e permettere la vita di un

singolo individuo...Facciamo tutti parte

di un'unica realtà e tutti noi siamo e

saremo sempre importanti allo stesso

modo! Siamo, e saremo sempre, una

famiglia!

C. Di Bono, S. Gavotto Canavero, M.

Lanfranco, E. Lombardi, C. Michelis

UN DOLCE DA MANGIARE…CON

GLI OCCHI!

Il mio dolce al cioccolato preferito è il

tortino al cacao con cuore caldo al

cioccolato; non lo mangio molto

spesso, solo quando vado al ristorante,

il che è succede abbastanza

raramente, ma forse è un bene; questo

mi fa apprezzare molto di più i momenti

in cui posso concedermi di gustare

questa prelibatezza al cacao. È

meraviglioso il momento in cui te lo

servono sul piatto e tu ammiri quel

prodotto dal dolce “cuore” cremoso che

ti inebria con il suo profumo! Che

delizia l’attimo in cui si affonda il

cucchiaino nel tortino e si raggiunge il

centro della su essenza…

Lì, in quel secondo, è come essere

trasportati in un’altra dimensione: il lato

della posata che si introduce in quel

delicato “scrigno” ne fa uscire al di fuori

il suo “tesoro”. Splendido! Ora arriva il

momento preferito da tutti: l’assaggio!

Ed ecco che il cucchiaio raccoglie, con

grazia quell’ opera d’arte, l’avvicina alla

bocca e…BUM! Un’ esplosine di

sapore che invade ogni centimetro del

palato: la crema che si amalgama con il

resto del dolce, con perfetta armonia:

non c’è elemento che prevalga sopra

gli altri, vanno tutti d’accordo tra loro: è

come la più dolce delle sinfonie! Un

cibo paradisiaco con tutta la sua

semplicità ma, allo stesso tempo,

incredibilmente forte, intenso

e…calorico!

Già purtroppo è vero che tutte le cose

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belle, da qualche parte, devono avere

un difetto!

S. Gavotto Canavero

UN’ ESPERIENZA EMOZIONANTE

Concorso Musicale a Città di

Castello

Dopo molte prove e preparativi, che ci

hanno visti impegnati per tutto l’anno

scolastico, e in modo particolare a

partire da aprile, nei giorni 10 e 11

maggio, tutti noi 70 ragazzi che

frequentiamo l’indirizzo musicale,

abbiamo partecipato alla Ventesima

Edizione del Concorso Nazionale

“Zangarelli” a Città di Castello in

Umbria.

E’ stata un’esperienza indimenticabile:

l’ansia che gravava sulle nostre spalle

si è trasformata in un insieme di

adrenalina ed energia quando ci siamo

trovati davanti a giurie di esperti e ci

siamo confrontati con i talenti delle

altre ventidue scuole di tutta Italia.

Abbiamo proposto alle giurie una vasta

scelta di brani e di tipologie di

esecuzioni: dai solisti ai gruppi più

numerosi fino alla grande orchestra. Il

nostro impegno e la nostra dedizione ci

hanno portati a raggiungere ottimi

risultati e così facendo, tenere alto il

nome della nostra scuola e soddisfare i

nostri “proff” di Strumento, che ci

hanno guidati e seguiti ben oltre

l’orario di lavoro.

I brani da noi realizzati come orchestra

–Billy Jean di M. Jackson e Heart of

Courage di T. J. Bergersen- ci hanno

permesso di ottenere l’importante terzo

premio, da non sottovalutare perché le

orchestre piazzatesi ai primi posti sono

professionali e si esibiscono in tutta

Italia.

Oltre a essere stata una gita costruttiva,

è servita anche a creare nuovi legami

e a rafforzare le nostre amicizie.

Momenti non professionali, ma molto

piacevoli sono stati la cena raffinata in

hotel, la visita guidata dai ragazzi delle

medie di Città di Castello al borgo

medievale e, ovviamente, il

lunghissimissimo… viaggio.

Quindi al chitarrista G. Gregorio, alle

flautiste F. Valenza e P. Parretta, alle

pianiste E. Bracco e F. De Marchi e

alle violiniste M. Agosto e J. Marziliano,

va il nostro più caloroso “Grazie!”.

La 2^ A

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IL SALUTO DELLA VOSTRA ”PROF”

Mondovì, 20 Maggio 2018

Carissimi Luca, Denisa, Andrea Arnaldi, Andrea Avagnina, Elisa, Stefano, Sergio,

Iacopo, Hossam, Cristina, Isabella, Sofia G., Andrea G., Emanuele G., Maddalena,

Emanuele L., Matilde, Carola, Danilo, Teresa, Tommaso, Sofia S., Riccardo e Luca: vi

domanderete perché l'elenco e non semplicemente “ ragazzi”: voglio che nel tempo,

perché questo giornalino lo conserveremo tutti come una preziosa tappa del nostro

cammino insieme, i vostri nomi consentano di ricordare nitidamente il vostro volto, il

vostro essere.

Sono piuttosto frastornata, mille pensieri “frullano” nel mio cervello e soprattutto

nel mio cuore; cercherò di dar loro forma.

Ricordate il nostro primo incontro? Voi timorosi, un po' prevenuti dalle informazioni

ricevute sulla “terribile prof. Guala”; io felice di conoscervi e di entrare al più presto in

sintonia con voi, attraverso una metafora che ben ricordo:” La classe, alunni e

insegnanti, è come un motore portentoso di una fuoriserie, in cui tutti gli ingranaggi

devono funzionare in armonia, altrimenti il motore ”batte in testa”. Ricordate?

E così abbiamo percorso il nostro cammino di crescita reciproca: come ogni cammino

ci sono stati ostacoli, momenti di grandi voli e di accelerate, altri di difficoltà, in cui il

motore arrancava e addirittura sembrava fermarsi.

Ma non ci siamo mai arresi, e questo ci ha fatto crescere sia umanamente che

culturalmente.

Ora la nostra strada” ministeriale” si interrompe: mi attende la pensione, parola che mi

spaventa da un lato e dall'altro mi fa pensare ad un cambio di ritmi e possibilità; ma il

nostro “rapporto” non si interrompe al 9 Giugno 2018, o meglio al 10 giorno della

super mega festa di fine anno a casa di Sofia!

Io ci sarò sempre: mi farà piacere ricevere vostre notizie, qualche volta incontrarci se

lo desidererete; la mia porta del cuore rimarrà sempre aperta.

Siete ragazzi stupendi: avete una gran voglia di scoprire il nuovo, vi buttate a capofitto

in mille esperienze, dimostrate curiosità e questo è elemento fondamentale per una

vita piena.

Qualcuno di

voi ha dato

il massimo

che poteva

sempre,

qualcuno a

ritmo

alterno,

qualcun

altro deve

ancora

trovare il

ritmo giusto

ma,

Page 12: UN’ EDIZIONE LIMITED EDITION SOLO PER NOI DELLA 2^A · 2018-10-15 · Baci di Dama; per questo impasto si uniscono, nella planetaria (strumento che ha due moti diversi: mentre la

crescendo, e con la volontà ci riuscirà.

Siete nella prima adolescenza, con le sue contraddizioni, l'andamento ad altalena, un

giorno padroni del mondo in modo anche eccessivo, altri sotto terra: è tutto normale,

anch'io – e lo so che viene riesce difficile pensarlo – ho provato tutto questo, in

un'adolescenza segnata anche da profonde sofferenze che mi hanno fatta crescere

prima.

Abbiamo condiviso momenti allegri ma anche molto tristi, profondi, e siamo stati uniti.

Cosa augurarvi? Continuate così, imparate ad assaporare ogni momento che la vita vi

offre, non passate i giorni lasciandovi vivere, operate scelte consapevoli delle

conseguenze, soprattutto ogni giorno abbiate rispetto di voi.

Questo, penso, sia il punto fondamentale: non agite d'impulso – anche se nella

società di oggi sembra non trovare spazio la ragionevolezza – prendetevi i tempi

giusti per decidere, mettetevi dei “paletti” per tracciare la vostra strada, sarà

impegnativo ma il risultato sarà sicuro.

Sapete il mio amore per “Il piccolo Principe”: voi siete stati come la rosa: vi ho accuditi,

vi ho protetti (nel senso non di “regalarvi caramelle” ma di cercare di capirvi), per me

siete “speciali”.

Grazie per avermi permesso di concludere la mia carriera con entusiasmo, con mille

attività e progetti realizzati insieme!

Un abbraccio a tutti, con l'affetto che ci ha uniti

la vostra prof ”la Guala”

LETTERA DI RINGRAZIAMENTO PER LA PROFESSORESSA GUALA

Cara professoressa Guala,

Di tutti i suoi anni di lavoro, ne abbiamo potuti assaporare solamente due, ci sono

però bastati per imprimere nella nostra mente i tratti della sua sapienza. Lei, ha

saputo insegnarci a diventare uomini e donne come fossimo i suoi figli.

Inizialmente eravamo impauriti dal nuovo ambiente e soprattutto, lo ammettiamo, da

lei. Tuttavia, dopo aver imparato a conoscerla, abbiamo trovato in lei più di una

professoressa, una persona della quale poterci fidare e confidare.

Con vari sforzi, è riuscita a unire noi petali, in un unico fiore: la nostra classe.

Severa, sì lei è severa, ma, a questo punto, una domanda ci sorge spontanea:

COME FAREMO SENZA DI LEI?

Senza i suoi consigli, i suoi richiami … i suoi 4 (ai quali noi siamo

abbonati!!!)……..Dovremo farcene una ragione, lei ci ha dato tutto e noi le saremo per

sempre grati, continueremo il nostro percorso scolastico con una parte di lei dentro di

noi.

Le vogliamo tanto bene, resterà sempre nei nostri cuori.

2^A