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Un progetto diConsorzio per la Tutela del Formaggio Asiago

Ideazione artistica e OrganizzazioneFondazione Aida

TestoPino Costalunga

IllustrazioniTimoteo Frammartino

Lettura scenica e Laboratorio a curaGioele PecceniniElisabetta Borille

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DIARIO DI GIACOMOASIAGO 20 GIUGNO, SABATOEccomi qui, come dire? Scaricato! Scaricato in un posto circondato da montagne bellissime, ma dove la prima casa abi-tata è ad anni luce di distanza e gli unici esseri viventi sono vacche, galline, qualche pecora, una capra e un cavallo, nonché il signor Antonio e sua moglie Giuseppina. E con loro c’è Roberto, detto Bobo, un rompiscatole insopportabile di sette anni che mi sta sempre addosso e mi racconta in continuazione stupide storie di extraterrestri e di zombie: cose da poppanti, insomma. Sì, perché mia madre doveva andare a New York a una di quelle noiosissime fiere del tempo libero a cui partecipa ogni tanto - Lei disegna e progetta caravan, roulotte, tende da campeggio e cose simili - E mio padre è a Londra, in Inghilterra, a uno di quei convegni per medici a cui va spesso, dove da una cattedra parla di ossa rotte e di come aggiustarle, visto che lui è un ortopedico, ad altri medici che vengono da tutto il mondo.E allora eccomi qui in questa malga ad Asiago, ad annoiarmi, con una teppa settenne piena di idee strane in testa e senza un’anima viva decente con cui passare il tempo o scambiare una parola.Chissà cosa mi aspetta. AIUTOOOOOO!

DIARIO DI STELLA ASIAGO 21 GIUGNO, DOMENICAStamattina sono passata da Antonio e Giuseppina per prelevare il piccolo Bobo; lo faccio spesso quando sono occupati nei campi con l’erba da tagliare o il fieno da raccogliere o sono presi dai lavori della stalla o dalla lavorazione del burro e del for-maggio in caseificio. Bobo sta sempre volentieri con me e, visto che la scuola è finita, io mi diverto a passare il tempo libero con lui. Mi piace raccontargli storie terribili di zombie o di invasioni di extraterrestri dalle forme più strane e spaventose, perché lui non ha paura, anzi: più una storia è terrificante e più si diverte. Stamattina Bobo, appena mi ha visto arrivare, mi è corso incontro: «Oggi c’è anche Giacomo a sentire le tue storie!» mi dice. «Giacomo chi?» gli chiedo. «Quello là!» e punta l’indice verso una finestra del secondo piano dove non vedo l’ombra di anima viva. «Quello là, chi?» faccio ancora io. E Bobo, vedendo che al di là del vetro non c’è nessuno: «È un fifone quello. Ora te lo porto». E in men che non si dica scompare dentro casa.

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DIARIO DI GIACOMOASIAGO 21 GIUGNO, DOMENICAMe ne sto al balcone della mia cella-prigione, che poi è la mia camera, al secondo piano, con le cuffie in testa e mi consolo guardando il bosco e ascoltando l’ultima canzone di Chris Brown , quando vedo là sotto una ragazzina che potrebbe benissimo avere la mia età, 12 anni insomma, e quel bel tipo di Bobo che le corre incontro e punta il dito versa la finestra dalla quale sto spiando. Io mi nascondo subito, mica voglio fare la figura del farlocco. Ma lei è proprio bella e mi verrebbe di sbirciarla di nuovo dal vetro. Ma ecco che mi capita alle spalle la pulce-scocciatrice che, senza chiedere il permesso, mi strappa le cuffie dalla testa, mi prende per mano e con un «vieni» che non ammette repliche, mi trascina giù dalle scale e mi porta fuori. Che posso fare io, prigioniero in questa malga abbandonata, se non seguire il mio piccolo ma tremendo secondino?E fuori c’è lei e mi guarda con tanto d’occhi. Io pure la guardo con tanto d’occhi, perché devo confessare una cosa: tutto mi aspettavo, ma non di trovare in questo posto una bella come lei.

STELLAMi chiamo Stella!

E mi sorride.GIACOMOE io sono Giacomo. Piacere

Balbetto. E poi ci guardiamo a lungo senza dire niente. È Bobo a rompere il silenzio.BOBOBene, adesso andiamo da Stella che ci racconta le sue ultime storie di paura.

E lei allora:STELLAMi piace inventare storie, e a Bobo piacciono quelle spaventose.

GIACOMOLo so!

Silenzio imbarazzato.STELLADa dove vieni, Giacomo?

GIACOMOSono qui in vacanza obbligata. Abito a Bologna…. Mio padre è un medico che aggiusta le ossa e spesso consiglia di mangiare formaggio alle signore anziane che hanno pro-blemi con il loro vecchio scheletro. E per questo i miei sono diventati amici di Giusep-pina e Antonio, perché producono ottimo Formaggio Asiago. È qui che mi scaricano quando se ne vanno lontani per lavoro.

Anche tu sei qui in vacanza?

Stella sorride, e il suo sorriso spacca!STELLANo, mio padre ha una malga lassù, a cinque chilometri da qui. Alleviamo mucche e anche noi facciamo il formaggio.

GIACOMOE tu ti fai cinque chilometri per venire a trovare questa peste di Bobo?

STELLABobo non è una peste; mi piace stare con lui … E poi cinque chilometri non sono così tanti!

GIACOMONon sono tanti? Se lo dici tu!

E la guardo già innamorato. Ma Bobo insisteBOBODai, andiamo da Stella.

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DIARIO DI STELLA ASIAGO 21 GIUGNO, DOMENICAGiacomo è davvero divertente. È un ragazzo della mia stessa età di Bologna, che adesso sta da Antonio e Giuseppina per un po’ di tempo. Oggi sembrava che avesse scalato l’Everest tanto sbuffava e ansimava dopo essersi fatto il sentiero in salita che porta a casa mia: non sono tanto abituati a camminare questi ragazzi di città. E poi quando mi sono messa a raccontare quella storia degli extraterrestri cannibali che arrivano da Skeletron X5, il Pianeta Viola della Costellazione del Morto, sembrava davvero terrorizzato. Io e Bobo ci siamo divertiti un sacco a vedergli quella faccia che a fatica riusciva a nascondere la paura. Bobo si è messo persino a prenderlo in giro.

BOBOFifone, fifone!

GIACOMOCome ti permetti, pulce.

E si sono messi a fare la lotta, per gioco, naturalmente, anche se Giacomo sembrava essersela presa sul serio.

STELLANon ti piace la mia storia?

GIACOMOSì, è che preferisco il calcio alle storie.

Detto fatto, Bobo lo prende in parola, costruisce una porta con quattro pali in croce, va a prendere il pallone che tengo nel ripostiglio degli attrezzi e fa le squadre, Giacomo contro Bobo e io portiere. È stato ancora più divertente della storia, Bobo ha vinto il match 10 a 1.

GIACOMOIl portiere bara, lascia passare tutti i palloni del nanetto e i miei no!

Giacomo sembra davvero arrabbiato. Poi, si accorge che forse ha esagerato e mi chiede scusa. Prende Bobo per mano e se ne torna a casa. Giacomo non è solo divertente, è davvero molto simpatico. E carino!

DIARIO DI GIACOMOASIAGO 21 GIUGNO, DOMENICAChe figura, che figura oggi, caro Diario. Non riesco neanche a dormirci per la vergo-gna. Prima arranco come un vecchio di cent’anni sul sentiero che porta a casa sua, poi mi spavento alle sue storie, infino perdo 10 a 1 a pallone contro il nanetto pulcioso e infine la accuso ingiustamente di avere imbrogliato. Che figura da farlocco! Sono sicuro che stanotte non riuscirò a chiudere occhio, e per la vergogna e per paura che arrivi Skeletron in persona, dal Pianeta omonimo. E poi minaccia pioggia e temporale, l’ha detto anche la televisione, e i tuoni non mi fanno dormire. Che notte mi aspetta, POVERO ME!

IL GIORNALE DI VICENZACRONACA DI ASIAGO – EDIZIONE DEL LUNEDÌ

22 GIUGNO 2015Clamoroso e insolito furto questa notte alla “Locanda da Ber-to”. I ladri, come riferito dalla locale Stazione dei Carabinieri, si sono introdotti col favore del buio e del violento temporale nel locale noto in tutta la Regione per i suoi piatti a base di For-maggio Asiago, impossessandosi di tutte le forme di formag-gio custodite in magazzino, nonché del furgone di proprietà del locale che sicuramente hanno usato per il trasporto della refurtiva. La cassa, con i guadagni della serata, parecchie cen-tinaia di euro, è stata ritrovata intatta e ancora chiusa a chiave. I ladri si suppone siano entrati dalla finestra del bagno, situata nella parte posteriore del locale, di cui è stata trovata divelta l’inferriata e rotto il vetro. Né il proprietario che dorme al piano superiore, né i vicini riferiscono di aver sentito il benché mini-mo rumore e i tre cani, che fanno abitualmente la guardia alla Locanda, non hanno abbaiato. I Carabinieri non hanno ancora avanzato un’ ipotesi. Berto, il proprietario della Locanda, nono-stante il duro colpo subito, ha reso pubblico che terrà chiuso solo un giorno: «Fortuna che i ladri non sono riusciti ad aprire la cassa con i soldi, così potrò rimpiazzare subito il formaggio rubato con dell’altro ottimo Asiago e già dopodomani la mia Locanda riaprirà alla affezionata clientela» ha detto al gior-nalista che lo ha intervistato. Cosa che noi gli auguriamo di cuore, visto la rinomata bontà dei suoi piatti a base di Asiago.

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DIARIO DI GIACOMOASIAGO 22 GIUGNO, LUNEDÌMa non pensate che uno che è in vacanza, dopo che si è alzato per mesi alle 6:30 per andare a scuola, abbia il diritto di poter dormire fino a tardi la mattina?No, in questo posto è impossibile! E questa volta non è neppure colpa della teppa, come potresti pensare tu, caro Diario. Sì, lui, il Bobo, è venuto a tirarmi giù dal letto coi suoi soliti modi, parlando di ladri, di formaggio, di extraterrestri e di non so cosa altro, ma io ero già sveglio, causa le urla e gli strepiti che arrivavano dai piani di sotto. Non era un litigio, discutevano del furto che c’era stato quella notte alla “Locanda da Berto”, ma urlavano invece di parlare, perché c’era anche il Vecchio Teresa, che oltre a vederci poco, è anche un po’ sordo. Non so perché lo chiamino Vecchio Teresa, visto che è un uomo e Teresa è un nome da donna, ma quando ha detto :« Io so chi è stato, ma non ve lo dico, perché non mi credereste!» ho pensato che qualcuno volesse dargli il nomignolo di Tiresia, il vecchio indovino cieco dei Miti Greci che abbiamo studiato a scuola, quello che visse un po’ da donna e un po’ da uomo, ma evidentemente si sia sbagliato con le vocali, e Tiresia sia così diventato Teresa, il Vecchio Teresa.

DIARIO DI STELLAASIAGO 22 GIUGNO, LUNEDÌQuando sono arrivata stamattina da Giuseppina e Antonio, discutevano del furto con il Vecchio Teresa, il quale sosteneva di sapere chi aveva rubato il formaggio, ma che non l’avrebbe mai detto, neanche sotto tortura, perché nessuno gli avrebbe mai creduto. Poi però a me l’ha detto subito, quando gliel’ho chiesto. Mi ha detto che i ladri sono i salvanelli, perché Berto è un antipatico. No, non si può credere alle fantasie del Vecchio Teresa!Certo che Bobo m’ha fatto ridere quando mi ha detto che secondo lui il ladro è il Vec-chio Teresa, e mi ha anche spiegato il perché. «Perché un uomo non può chiamarsi Teresa – ha bisbigliato – e allora è chiaro che è un bugiardo e ha una doppia persona-lità…quello è un ladro, anzi: una ladra, te lo dico io».È stato allora che mi è venuto da ridere, ma anche un dubbio e senza farmi notare ho preso Bobo e Giacomo per mano e ho chiesto loro di seguirmi.E se avesse ragione? Non Bobo, ma il Vecchio Teresa naturalmente!

DIARIO DI GIACOMOASIAGO 22 GIUGNO, LUNEDÌStella mi prende per mano e, anche se sono ancora rimbambito dal sonno, appena mi fa un sorriso mi risveglio subito.

GIACOMODove andiamo?

E cerco di darmi un contegno. Lei mi zittisce e non mi spiega. Bobo ogni tanto mi guarda con un sorrisetto che lo ammezzerei, ma faccio finta di non vedere e seguo Stella giù per il sentiero, verso Asiago. Devo stare attento a non infangarmi le scarpe, perché ha piovuto tutta la notte e c’è fango ovunque sulla strada di sassi, e io di scarpe non ho portato il ricambio e non ho certo voglia di lavarmele quando torno su alla malga.Arriviamo alla “Locanda da Berto”, la riconosco dall’insegna. È davvero un posto molto bello, un antico edificio di sassi rimesso a nuovo.

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GIACOMOÈ la locanda dove c’è stato il furto?

Faccio a StellaSTELLASì, seguimi.

Poi Stella mi spiega che la Locanda un tempo era un vecchio maso e che girano stra-ne storie su quel posto.

STELLASe chiedi al Vecchio Teresa ti racconta che un tempo qui c’era una grotta abitata dalle anguane, donne che sono mezze streghe e mezze fate, escono di notte e sono dispet-tose quanto e più dei salvanelli, che sono folletti burloni e qualche volta un po’ malvagi. Ma sono solo storie.

BOBONo no, non sono storie…attento al salvanello!

Bobo fa una risata talmente fastidiosa che sto per dargli un calcio sugli stinchi.Per fortuna Stella mi trascina sul retro.Dentro la locanda non sembra esserci anima viva. L’interno si nota bene dalla finestra rotta da cui sono entrati sicuramente i ladri.

STELLANon ci sono neppure i cani. Berto ha tre schnauzer nani che fanno la guardia, di solito abbaiano come matti quando arriva qualcuno.

BOBOVedessi come li ha ammaestrati. Saltano gli ostacoli, sanno andare su due zampe e ballano se metti la musica. Una forza!

STELLAZitto Bobo, arriva qualcuno.

Ed è allora che sentiamo il rumore di un’auto che si ferma davanti alla locanda.

DIARIO DI STELLAASIAGO 22 GIUGNO, LUNEDÌSiamo dietro l’angolo della Locanda quando sentiamo l’auto dei carabinieri arrivare. Non vogliamo farci vedere e allora restiamo nascosti, potrebbero sospettare di noi, non si sa mai. Dall’auto scende Berto, ha con sé i suoi cani e subito dopo scende Guido, il Marescial-lo, il Capo della Stazione dei Carabinieri di Asiago e un carabiniere molto giovane, che non avevo mai visto prima.

MARESCIALLOGrazie signor Berto. La deposizione che ci ha rilasciato sarà molto utile per le nostre indagini.

BERTOGrazie a voi che vi date così da fare per risolvere la questione. Purtroppo non ho l’as-sicurazione contro i furti, come vi ho spiegato, ma fortuna vuole che ho quel tanto di soldi messi via che mi aiuteranno a ripartire già da domani.

MARESCIALLOMa perché si è portato i cani in camera ieri sera, invece di lasciarli di guardia come sempre?

BERTOChe vuole che le dica, Maresciallo. Mi sentivo stranamente solo e avevo bisogno di un po’ di compagnia. E poi stava per arrivare il temporale e i miei cani ne sono terrorizzati. Verso le tre di notte li ho visti drizzare le orecchie e uggiolare, ma chi avrebbe mai pensato ai ladri, ho dato la colpa ai lampi e ai tuoni...

MARESCIALLOBuona fortuna, signor Berto. Se nota qualcosa di sospetto ci chiami subito e comun-que conti sempre su di noi. Le facciamo sapere non appena avremo delle novità. E stasera se ne stia tranquillo, vedrà che non succederà nulla, ma lasci i cani in giardino a fare la guardia. Non si sa mai!

BERTOÈ sicuro che non mi muoverò stasera. E quanto ai cani, non si preoccupi. Grazie e arrivederci Maresciallo. Buon lavoro.

I carabinieri ripartono e Berto entra nella Locanda.

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Dalla finestra laterale, che dà sulla cucina del ristorante, lo vediamo prendere qual-cosa vicino alla porta dell’uscita posteriore e poi sparire in bagno. Sentiamo l’acqua scorrere un bel po’. Poi esce, tenendo in mano un paio di stivali di gomma, si avvicina al telefono e chiama un caseificio, infatti lo sento molto chiaramente ordinare del For-maggio Asiago sia fresco che stagionato. Poi fa un’altra telefonata, ma non è chiaro tutto ciò che dice. Parla a bassa voce ma percepisco una frase, detta in maniera … esageratamente gentile: «Ti aspetto allora, con le tue piccoline!»

Ma con chi parla? E chi sono “le piccoline”?

DIARIO DI GIACOMOASIAGO 22 GIUGNO, LUNEDÌI Carabinieri hanno riportato a casa Berto che era andato evidentemente in Caserma a fare la sua deposizione. Una volta che quelli se ne sono andati, lui è entrato in casa, ma non ho visto quello che ha fatto. Ero troppo preso a guardare l’unica cosa che mi interessasse in quel momento, anzi, l’unica persona: Stella. Dopo un po’ lei si gira, mi guarda, sorride e mi dice:

STELLAStasera vengo a prendere Bobo per andare al Circo.

BOBO… a scuola ci hanno dato i biglietti gratis, ne ho tre!

Vorrei dirle che con lei andrei in capo al mondo. Poi aggiunge:STELLAQualche giorno fa è arrivato il Circo Trombetta ad Asiago ….

BOBO….hanno delle bravissime scimmiette che vanno sulla corda e giocano a palla… sono divertentissime…. E con loro c’è il famosissimo Clown Sigismondo.

STELLANoi però non andremo al Circo, torneremo qui stasera …. Perché mi stanno venendo degli strani sospetti.

BOBO… E il Circo?

Bobo protesta, fa il muso. Ma Stella sa come prenderlo.STELLAPreferisci il Circo o gli zombie?

BOBOGli zombie, naturalmente!

STELLA E allora stasera, se ti comporti bene e non dici a nessuno che non andremo al Circo, io…ti prometto che vedrai GLI ZOMBIE!

BOBOIn carne e ossa?

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STELLABhè … circa!

BOBOForte! Starò muto come un pesce!

Io guardo Bobo e non capisco nulla. Guardo Stella e capisco ancora meno, soprattutto quando lei mi regala il suo bel sorriso

GIACOMOOk.

E non riesco a dire altro.Mamma mia, com’è bella, non vedo l’ora che arrivi stasera!

DIARIO DI STELLAASIAGO 22 GIUGNO, LUNEDÌDue cose mi preoccupano: la prima è che, se la mia ipotesi è giusta, stasera può es-sere davvero pericoloso andare alla “Locanda da Berto”, e per questo quasi mi pento di aver coinvolto sia Giacomo che il piccolo Bobo, ma non avevo scelta. La seconda è che non so cosa mi inventerò per tener buono Bobo, visto che gli ho promesso Gli zombie. È sicuro che qualcosa inventerò. Ma conto che gli zombie arrivino davvero. O magari i salvanelli!

DIARIO DI GIACOMOASIAGO 23 GIUGNO, MARTEDÌNon sono riuscito ancora a chiudere occhio e per questo preferisco occupare queste prime ore del mattino scrivendo, mio caro Diario, perché a te, solo a te posso confidare ogni cosa, anche la più segreta, anche la più vergognosa. Ebbene sì, confesso che sta-notte, mentre quella pulce antipatica di Bobo se la godeva alla grande, io me la facevo sotto dal terrore, nel vero senso della parola, e di questo mi vergogno tantissimo! Ma ora ti racconto tutto.Dunque, a Giuseppina e Antonio avevamo detto che saremmo andati al Circo, ma tu sai, caro diario, che Stella aveva un’altra meta; mi ha chiesto per favore di fidarmi di lei e di non pretendere spiegazioni. Io mi sono fidato naturalmente, anche perché la sola

idea di stare fuori a ora tarda, in un posto isolato dal mondo, con Stella, era una pro-spettiva che mi garbava assai, anzi: assaissimo! Sì, c’era la pulce pulciosa con noi, ma avrei trovato il modo di metterlo fuori gioco. Ero disposto a tutto, in caso di necessità!Siamo arrivati alla Locanda e ci siamo nascosti dietro un cespuglio lì vicino, dal lato del bosco che dà sulla porta d’entrata. Eravamo abbastanza lontani per non fare ab-baiare i cani e abbastanza vicini per vedere bene la Locanda. Era nuvolo e la luna s’era nascosta; faceva più freddo del solito. Visto che non succedeva nulla e Bobo era impegnato a guardare verso la casa per vedere se arrivavano gli zombie, io ho pensato bene, con la scusa del freddo, di strin-germi a Stella. Lei si gira verso di me, capisco nonostante il buio che mi fa un gran sorriso, ma proprio sul più bello mi dice di stare zitto e fermo, ché arriva qualcuno.Bobo si agita, perché ci sono delle sagome – si notano chiaramente - che si muovono laggiù, dietro la locanda. Poi vedo meglio, anzi riconosco i contorni di tre strane crea-ture in movimento non più alte di mezzo metro l’una. Dico “creature” perché non han-no né la statura, né la forma, né l’andatura di un essere umano. Io comincio a sentire le ginocchia che mi si piegano per la paura e sto per chiedere a Stella se veda anche lei quello che vedo io, quando Bobo, per niente spaventato, anzi tutto eccitato, si mette a gracchiare come una rana prima dell’ arrivo della pioggia : «Non sono zombie, non sono zombie, sono molto meglio: sono extra-terrestri! Che forza».Per fortuna Stella gli fa segno di stare zitto, perché a me verrebbe di schiacciarla, la pulce. Ma non avrei la forza, perché quegli esseri, zombie o extra-terrestri che siano, mi spaventano assai.«I salvanelli, seguimi!» dice Stella. Ma non ce la faccio … non ce la faccio a seguirla e non so come dirglielo, ma alla fine trovo il coraggio, non di seguirla, ma di essere sincero: «Non ce la faccio!» le dico. Per-ché ha ragione Bobo stavolta, sono disposto a credere agli extraterrestri. Infatti quegli esseri sono vicini a una specie di nave spaziale, un vero e proprio disco volante, che poi trascinano dietro la locanda. Sono tre! No, sono di più … quattro … cinque … forse ce ne sono ancora …. Ogni extra-terrestre con il proprio disco volante. E continua così quell’invasione marziana, o peggio: l’invasione degli abitanti di Skeletron X5, il Pianeta Viola della Costellazione del Morto. Sono loro, ne sono sicuro caro Diario e sarei morto di paura se Stella non fosse arrivata dopo una buona mezz’ora di quel via vai e mi avesse preso per mano trascinandomi via, verso la Piazza di Asiago dove non doveva ancor essere finito lo spettacolo del Circo.E magari fossi morto di paura, perché ora non sarei qui a vergognarmi come un ladro, mio caro Diario, della figura di fifone che ho fatto con la ragazza più bella di Asiago, ma che dico: più bella d’Italia, ma che dico: più bella del mondo! Che figura che figura che figura!

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DIARIO DI STELLAASIAGO 23 GIUGNO, MARTEDÌGiacomo è proprio simpatico. Carino e simpatico. Certo, si è comportato da gran fi-fone quando abbiamo visto “i salvanelli” alla Locanda da Berto, ma mi piace tanto proprio per questo. Ai maschi piace spesso fare i bulli, si vantano con noi femmine di questo e di quello, appena ci vedono irrigidiscono i muscoli per sembrare Johnny Bravo; lui no, lui non ha paura di avere paura. Non è mica facile ammettere di aver paura, specie per un ragazzo….Giacomo lo ha fatto e perciò è onesto. Questa è la parola giusta: onesto… e sincero! È un “Cuore di Formaggio”, tenero, buono e dolce come il Formaggio. ..come il Formaggio Asiago naturalmente, che è il formaggio più buono del mondo!Sono proprio contenta di averlo conosciuto e di essergli amica.È stato lui che per primo ha visto il signor Berto venirsene dal Circo dove eravamo diretti. Berto non ci ha visti, aveva la testa bassa e sembrava di gran fretta. Strano, perché aveva detto ai Carabinieri che non si sarebbe mosso da casa.Subito dopo abbiamo incrociato il Vecchio Teresa. Anche lui non ci ha visti, infatti non è che ci veda benissimo il nonnino. Allora sono stata io a rivolgergli la parola, urlando naturalmente, visto che ci sente anche poco.

STELLATeresa, sono io: Stella!

VECCHIO TERESAAh ….anche tu al Circo?

Mi sembrava opportuno raccontargli una piccola bugia.STELLACerto. Bello lo spettacolo, vero?

VECCHIO TERESAPeccato che sia finito prima del previsto, mi sarebbe piaciuto vedere le famose scim-miette ammaestrate del Clown Sigismondo!

Ma come, il numero delle scimmie ammaestrate, il numero più celebre del Circo non era stato fatto? Poi ho capito il perché.

VECCHIO TERESA

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Ho chiesto al Direttore come avessero fatto le sue scimmiette a prendere la fuga, mi ha risposto che proprio non riusciva a raccapezzarcisi. «Se ne stanno sempre in una gabbia chiusa a chiave e la chiave ce l’ho solo io e il Clown Sigismondo, che è anche quello che le accudisce oltre a fare i numeri con loro» mi ha spiegato.

Qualcuno aveva rotto il lucchetto e liberato le scimmiette. Tanto che Sigismondo ave-va dovuto andare a cercarle con il furgoncino del Circo. Non era mai successa una cosa simile prima di allora al Circo Trombetta.

STELLAOh sì, un vero peccato!

Lo dico tanto per dire qualcosa.Poi il Vecchio Teresa mi si avvicina e mi parla piano all’orecchio.

VECCHIO TERESAMi sa che qui c’entrano i salvanelli. Sono dispettosi e briganti quei folletti. Sono stati loro a liberarle. Lo scommetterei su tutto quello che ho. Lo dico a te, perché so che tu mi credi e te ne stai con la bocca chiusa.

STELLAPromesso Teresa!

E incrocio le ditaBOBOSecondo me sono stati gli extra-terrestri

Ma il vecchio non sente e se ne va per la sua strada, ridacchiando di gusto.Mi sa che ha ragione. Non il Vecchio Teresa, ma Bobo naturalmente!

DIARIO DI GIACOMOASIAGO 24 GIUGNO, MERCOLEDÌIeri io e Stella non siamo riusciti a incontrarci. Meglio così, visto la vergogna che anco-ra provo per la figuraccia da fifone fatta lunedì sera. Ma la giornata è stata movimen-tata comunque, visto che fin da ieri mattina si è diffusa la voce che durante la notte di lunedì, alla Locanda da Berto, c’è stato un secondo furto di formaggio. Infatti ieri, in casa di Giuseppina e Antonio, c’è stato un gran via-vai di gente, ognuno con le sue supposizioni. Poi stamattina arriva un sms di Stella:VIENI CASA MIA. NOVITÀ IMPORTANTI. VISTO GIORNALE?Certo che l’avevo visto, ancora ieri. E dall’articolo avevo pure capito che gli extra-ter-restri non li avevo visti solo io.

IL GIORNALE DI VICENZACRONACA DI ASIAGO

MARTEDÌ 23 GIUGNO 2015Altro inspiegabile furto alla “Locanda da Berto” nella tarda se-rata di ieri. Il proprietario della nota Locanda, già vittima di un clamoroso quanto insolito furto di Formaggio, dopo aver ri-fornito il suo magazzino già nel pomeriggio di lunedì con un nuovo ordine di Asiago, si è ritrovato nuovamente vittima degli sconosciuti ladri. E questa volta parecchi vicini hanno riferito della presenza di strani piccoli esseri nei pressi della Locanda.I Carabinieri mantengono il riserbo, ma sembra siano sulla pi-sta giusta e che abbiano già qualcuno in stato di fermo.Attendiamo lo sviluppo delle indagini, nella speranza che si risolva quanto prima il misteriosissimo caso.

Non vedo l’ora di incontrare Stella, anche perché è da dall’altro giorno che non la vedo. Certo, mi vergogno ancora come ti ho già detto, caro Diario, ma il suo sms mi ridà speranza e coraggio.Anzi ne approfitto, visto che Bobo sicuramente dorme ancora e non è in giro a rompere le scatole, mi avvio quatto quatto da solo verso casa sua, senza la pulce scocciatrice.

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DIARIO DI STELLAASIAGO 24 GIUGNO, MERCOLEDÌNon vedo l’ora che arrivi Giacomo, ho bisogno di parlare con lui. Tutte le mie ipotesi fino a ieri reggevano, ma oggi, con l’arresto del Clown Sigismondo, niente funziona più. Le chiacchiere girano qui ad Asiago. Anche se i Carabinieri non l’hanno detto ufficial-mente, tutti sanno in paese che l’altra notte è stato fermato il Clown Sigismondo con il furgoncino del Circo proprio vicino alla “Locanda da Berto”. Si è difeso dicendo che era lì perché aveva appena trovato le tre scimmiette fuggitive. E infatti quelle sedevano sul sedile vicino a lui e si pappavano tranquille una banana. Ma tutti sono sicuri che le strane creature avvistate da me, Giacomo, Bobo e molti altri la sera del furto vicino alla locanda, altri non fossero che quelle bestioline ammaestrate intente a caricare la refurtiva nel furgone. E infatti, dopo una perquisizione del camioncino, i Carabinieri hanno scovato nel vano di carico due grosse forme di Formaggio Asiago che il Clown Sigismondo non ha saputo giustificare. Anzi sosteneva piangendo che non ne sapeva proprio nulla.I Carabinieri non gli hanno creduto e lo hanno portato subito in caserma; ma io penso che il Clown Sigismondo non c’entri proprio nulla.O c’entra in qualche modo, lui e le sue scimmiette?

DIARIO DI GIACOMOASIAGO 24 GIUGNO, MERCOLEDÌCaro Diario, mi sto innamorando. E come potrebbe essere altrimenti, dopo la mattinata appena passata con Stella? E stasera la rivedrò alla cena organizzata da Berto, per festeggiare l’arresto del ladro di formaggio.Un po’ di pazienza e ti racconto.In verità la mattinata non è cominciata nel migliore dei modi. Cioè, è cominciata bene con Stella che mi aspettava davanti alla porta di casa per salutarmi con un grosso bacio sulla guancia dicendomi con il più bel sorriso che io abbia mai visto a questo mondo: «Sei arrivato finalmente!». Mi racconta subito che hanno arrestato il Clown Sigismondo, che gli hanno trovato due pezze di formaggio nel furgone e che tutti sono sicuri che le strane creature che si aggiravano alla Locanda quel lunedì sera, altri non fossero che le scimmiette.

È che poi, prendendomi per mano e sussurrandomi all’orecchio che c’è una sorpresa, mi conduce nel caseificio annesso alla stalla dove suo padre sta facendo il formaggio e la sorpresa è Bobo. Sì, mio caro e amatissimo Diario, la sorpresa è proprio Bobo, la pulce fastidiosa. Era arrivato da Stella con il Vecchio Teresa, il quale era passato da Antonio e Giuseppi-na e l’aveva prelevato molto prima che io mi svegliassi, per portarlo a spasso.Non appena mi vede mi corre incontro tirandomi la lingua, e ridacchiando e saltando sbercia: «Fifone… Hai paura degli extra-terrestri …fifone … fifone!».Se Stella non gli intima subito di stare zitto, quello continua fino a sera e mi sa che a me scappa di dargli un calcio sugli stinchi. Ma non lo faccio, almeno non a casa di Stella.Nel caseificio il padre di Stella, Arturo, sta versando latte in una grande vasca di rame rotonda. Mi saluta con un gran sorriso:

ARTUROQuesto è il latte delle nostre mucche, da questo candido e ottimo liquido si ottiene il formaggio più buono del mondo, il Formaggio Asiago. E per forza, perché le vacche qui mangiano le erbe più prelibate che ci siano e a primavera e d’estate pascolano libere nei prati. Questo latte è intero, non scremato, e con questo preparerò un ottimo For-maggio Asiago Fresco. Il Formaggio Stagionato invece si fa con il latte parzialmente scremato; dopo munto lo si fa riposare, si lascia che affiori il grasso con il quale si fa il burro e il giorno dopo si usa il latte per la produzione dell’Asiago Stagionato. Ecco perché l’Asiago è un formaggio che va letteralmente… a ruba!

Ride il padre di Stella. Rido anch’io.Stella pure ride a quella battuta e il sorriso la rende ancora più bella.Il padre poi versa nel grande recipiente un liquido dello stesso colore del latte, ma non è latte, e infatti mi spiega che è un lattoinnesto, che è carico di batteri ed è destinato ad aiutare le fermentazioni che avverranno più tardi nelle varie fasi della maturazione del formaggio. Poi Stella mi fa notare che il padre versa una polverina nel latte:

STELLAEcco, Giacomo, mi premeva che tu vedessi quello che fa mio padre adesso, sta aggiun-gendo il caglio al latte.

GIACOMOIl caglio? Cos’è?

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STELLAIl caglio trasforma il latte in un composto più denso che si chiama cagliata. La si lascia riposare per 25-30 minuti e poi la si rompe con uno strumento che si chiama spino o lira.

Dopo aver rotto la cagliata in piccoli pezzettini, si riscalda il tutto fino a 44 - 47 gradi, è la fase di semicottura che serve per espellere l’acqua. Dopo un po’ si estrae la pasta ottenuta e la si mette in stampi di plastica, le fascere, che un tempo erano di giunco o di legno. Le fascere imprimono sul bordo della forma, che diventerà poi la crosta del formaggio, la scritta Asiago. Il formaggio Asiago, sia fresco che stagionato, viene poi salato in salamoia o a secco.

Quindi le forme si lasciano riposare in appositi magazzini. Il formaggio fresco dopo 20 giorni è già ottimo da mangiare. Ci vogliono almeno 2 mesi per il formaggio stagionato, da 4 a 6 per il mezzano e ben 10 mesi per il vecchio e 15 per lo stravecchio.

Certo, la lavorazione del formaggio è molto interessante da vedere e poi raccontata da Stella lo è ancora di più, ma cosa c’entra con il furto alla “Locanda da Berto”? Ma ecco che Stella mi guarda più intensamente e riprende il discorso.

STELLACapisci Giacomo? Il caglio è fondamentale per la produzione del formaggio, è l’ele-mento che fa diventare solido o, meglio, gelatinoso il latte che è liquido. E sai da cosa si ricava il caglio?

Mica posso sapere queste cose, io! E allora rispondo che non lo so.STELLAEbbene, il caglio viene estratto dallo stomaco dei vitelli lattanti o degli agnellini o delle caprette.

Io continuo a non capire. STELLA…non ti chiedi Giacomo come può essere stato che il primo uomo che ha “inventato” il formaggio, e si parla di migliaia di anni fa, abbia capito che proprio quel pezzettino di stomaco faceva solidificare…coagulare il latte?

Ma certo, Come può essere che qualcuno sia arrivato a capire una cosa del genere?STELLASembra che sia successo che i primi uomini trasportassero il latte in recipienti fatti con lo stomaco di questi animali e che qualcuno di questi “stomaci” contenesse anco-ra dei batteri vivi, quelli appunto che normalmente facilitano la digestione del cibo. Ed è così che l’uomo ha scoperto che quei batteri potevano trasformare anche il latte in formaggio. È stata una pura coincidenza.

GIACOMOUna pura coincidenza…

STELLAVedi, è proprio guardando mio padre che faceva il formaggio che ieri mi è venuta l’illu-minazione. Quella della presenza del Clown Sigismondo e delle scimmiette la sera del furto alla “Locanda da Berto” sono sicura che è stato un caso, una pura coincidenza, usata dal vero colpevole per far cadere la colpa sul clown!

GIACOMO…e il formaggio nascosto nel furgoncino del Circo? Quello non può essere …. una coin-

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cidenza!

STELLA…chissà? I Carabinieri hanno trovato due forme di formaggio nel cassone del furgonci-no, va bene. Ma tutte le altre, dove sono finite?

GIACOMOAppunto, dove sono finite?

BOBOLe hanno portate via gli extra-terrestri di Skeletron X5!

E Bobo mi guarda con gli occhi sbarrati e un sorrisetto da antipatico che mi fa venire il prurito alle mani.

VECCHIO TERESASono stati i salvanelli… mai fidarsi di quelli!

Il Vecchio Teresa in piedi segue attento la lavorazione del formaggio.STELLANé gli extra-terrestri né i salvanelli e neppure le scimmiette di Sigismondo, come voci-fera la gente in paese…ma da qualche parte ci devono pur essere le forme rubate… Noi le troveremo e capiremo!

Mi assale in un attimo il panico e non riesco a tapparmi la bocca e balbettando chiedo:GIACOMONon andremo per caso anche stasera alla “Locanda da Berto”?

Per fortuna né il padre di Stella, intento al suo lavoro, né Teresa, che è sordo, hanno sentito. Stella mi fa cenno ridendo di abbassare la voce, mi si avvicina e mi sussurra all’orecchio.

STELLACerto, stasera ci torneremo!

E non so come, ma la paura improvvisamente mi passa, perché il suo sorriso spacca… spacca anche ogni minimo timore che è dentro di me. Poi a voce più alta.

STELLAStamattina Berto ci ha telefonato, ci ha invitato tutti a cena alla sua locanda…

GIACOMO

Tutti?

STELLA… non tutto il paese, ma tutti i suoi abituali clienti e quelli che producono formaggio; ha detto che preparerà un’ottima cena per farci assaggiare i suoi nuovi sorprendenti piatti e festeggiare la cattura del ladro. Noi andremo e so che anche Giuseppina e Antonio verranno… quindi ci sarai pure tu

BOBOE ci sarò pure io!

GIACOMOPurtroppo!

Poi approfittando del fatto che tutti sono presi dalla lavorazione del formaggio e Bobo discute di salvanelli ed extra-terrestri con il Vecchio Teresa, Stella mi prende per mano e mi accompagna fuori.

STELLAGiacomo…stasera dobbiamo trovare una scusa per isolarci….

GIACOMOSicuramente…

Stella sorride.STELLACosa hai capito, Giacomo? Troveremo una scusa per allontanarci dalla cena, perché voglio che mi aiuti a trovare …. una cosa.

GIACOMOUna cosa? Che cosa?

Sono preoccupato, anzi: molto preoccupato pensando alla paura che ho avuto lunedì scorso proprio nei pressi della Locanda.

STELLAFidati di me, Giacomo!

Ed è proprio allora che Stella mi sussurra all’orecchioSTELLA Sei un tesoro Giacomo!

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E mi da un bacio… sulle labbra!Capito Diario mio? Sulle labbra….non sulla guancia: sulle labbra!WOW!E allora come posso non fidarmi di lei.Non so più cosa dire e cosa fare e così me ne torno a casa per confidare subito tutto a te, Caro Diario, e per tenermi stretto il suo bacio, ché non voli via dalle mie labbra. E per dirti che non vedo l’ora che arrivi stasera.

DIARIO DI STELLAASIAGO 25 GIUGNO GIOVEDÌNon sono riuscita a dormire stanotte….troppo agitata.Mi spiace che Giacomo se ne debba tornare a Bologna. Ieri pomeriggio ha ricevuto una telefonata da suo padre che è rientrato da Londra e verrà a prenderlo sabato. Ci siamo promessi di tenerci in contatto e di rivederci quanto prima; ha detto che verrà in vacanza ad Asiago in agosto, ma davvero mi spiace di non vederlo per un mese o più.Ma stasera devo dire che abbiamo passato un’ avventura davvero indimenticabile in-sieme e Giacomo si è dimostrato un grande amico e soprattutto molto coraggioso. È bello che siamo stati io e lui a far arrestare il vero ladro.Ma ora ti racconto tutto, caro Diario.Prima della cena Berto fa un saluto a tutti i convenuti e il suo discorso suona subito strano.

BERTOAmici miei, grazie di essere tutti qui stasera. Sono felice di ospitarvi in questa Locanda che è diventata famosa per i suoi piatti a basa di Formaggio Asiago, ma che purtroppo in questi ultimi giorni è diventata ancora più famosa per due tremendi furti. Ringrazio di cuore i Carabinieri qui presenti che in così poco tempo sono riusciti a mettere le mani sul colpevole. Una cosa voglio dire però e confesso che mi spiace molto per tutti i produttori di formaggio qui presenti ed è per questo che vi ho invitati. Anche se il ladro è assicurato alla giustizia, e per un po’ non potrà nuocere, ho deciso di non cucinare più piatti a base di formaggio e di non servire più formaggio Asiago nella mia locanda; non solo per scaramanzia, ma per un motivo evidente: se non terrò più scorte di Formaggio Asiago in magazzino, non rischierò più la visita di ladri affamati di questo ottimo prodotto.

Ci tengo inoltre a dimostrare a tutti voi e a chi sarà ospite della mia Locanda che la bontà dei miei piatti non dipende dal formaggio usato, quanto dalla abilità del cuoco.

E questo sono sicuro vi sarà chiaro già da stasera stessa.

Perciò vi auguro buon appetito e buona serata.

Naturalmente il brusio si fa subito intenso e le chiacchiere pure, visto che l’ intervento lascia di sasso non solo i produttori di Asiago presenti, ma più di un invitato. Anche perché tutti sanno ormai che il ladro non può più nuocere e che il furto non si potrà ripetere.Quella di Berto sembra perciò a tutti una precauzione inutile. Qualcuno maligna invece che Berto abbia sopportato sempre con molto fastidio la voce che gira da un bel po’ e cioè che la bontà dei suoi piatti sia dovuta al Formaggio Asiago piuttosto cha alla sua pura abilità di cuoco e che quindi approfitti della circo-stanza del furto per una questione di … orgoglio personale.E gli stessi maligni ridacchiano sotto i baffi dicendo che i piatti di Berto non avranno più la qualità che li ha resi famosi, se non userà più il Formaggio Asiago.Ma ecco che i maligni vengono smentiti, perché le portate di Berto sono una più buo-na dell’altra e hanno lo stesso identico gusto di quando contenevano il Formaggio Asiago pur non essendo state preparate con il Formaggio Asiago. Dapprima un antipasto di fiori di zucchina ripieni di Asiago Fresco DOP e Asiago Sta-gionato DOP, ottimo, ma che Berto dice non contenere Asiago. Poi due ottimi primi: dei ravioli di Asiago e un buonissimo risotto d’ortiche con Asiago DOP e miele di ca-stagno …tutto senza Formaggio Asiago. Infine il secondo: melanzane ripiene con Cous Cous al pesto, che dovrebbero contenere Formaggio Asiago a pezzettini, ma che non lo contengono, almeno a quanto dice Berto. E il massimo della sorpresa arriva da una portata di formaggi con le marmellate e le mostarde abbinate, formaggi buonissimi, sembrano Asiago, ma Berto dice che sono dei prodotti inventati da lui che hanno la parvenza di formaggio ma non sono fatti neppure con il latte.La gente è soddisfatta e colpita dalla bravura del cuoco. Qualcuno è perplesso. E la più perplessa di tutti sono io.In un momento in cui mio padre sta chiacchierando e Antonio e Giuseppina sono in-tenti a tener buono Bobo che sta litigando con un altro ragazzino, chiedo a Giacomo, senza farmi notare da altri, di seguirmi.Giacomo obbedisce e mi guarda meravigliato quando vede che, senza farmi scorgere, afferro due bottiglie di acqua minerale e altre due le faccio prendere a lui. «il mio piano è preciso!» è l’unica spiegazione che gli do. Lui mi guarda perplesso, ma mi segue.

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Eccoci fuori, esattamente dove qualche sera prima abbiamo visto aggirarsi le piccole creature. Comincio a versare in punti diversi l’acqua minerale sul terreno. E invito Gia-como a fare la stessa cosa. Giacomo mi guarda stralunato, ma ecco che d’improvviso mi chiama.

GIACOMOQui, guarda, l’acqua s’infiltra nella terra… sparisce molto velocemente … come se an-dasse giù, cadesse dritta nel vuoto … come se qui sotto ci fosse …. una stanza.

È quello che cercavo. Io e Giacomo spostiamo molto velocemente una grossa pietra che sembra essere molto meno pesante di come appare. Scopriamo infatti che non è di sasso, ma fatta di un materiale molto più leggero.Si apre un buco dal quale scende una scaletta di ferro, anzi meglio: una specie di scivolo in ferro.Ho con me una torcia e la accendo e nella luce vediamo che stiamo raggiungendo una grande stanza sotterranea.

STELLATi ricordi Giacomo quando ti ho detto che il vecchio Teresa racconta sempre che qui un tempo c’era una caverna abitata dalle anguane? Eccola qui! E scommetto che non ci troveremo le anguane e neppure i salvanelli, ma solo molte forme di formaggio.

E infatti, una volta scesi, ecco che sotto la luce della mia torcia appare un grandissimo stanzone pieno di scansie dove sono sistemate molte forme di Formaggio Asiago DOP, sia Fresco che Stagionato.Sento alle mie spalle tutta la meraviglia di Giacomo.

GIACOMOOra capisco … le tre scimmiette ammaestrate di Sigismondo hanno trasportato quag-giù le forme di formaggio… Ma Sigismondo dov’era? Non ho visto nessuna sagoma umana quella sera!

STELLANon pensi che degli animaletti ammaestrati possano aver fatto il lavoro sporco da soli?

Giacomo annuisce, ma poi fa un’obiezione molto logica.GIACOMOMa come faceva Sigismondo a sapere dell’esistenza di questa stanza segreta? E poi, capisco gli possa piacere molto il formaggio Asiago, ma perché rubarlo due volte nello

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stesso posto e nasconderlo proprio poco lontano dal luogo dove è stato rubato? E poi non erano solo tre quelli che io credevo extra-terrestri… erano di più! Non possono essere state le sue tre scimmiette…

STELLA… è proprio per questo che stamattina ti dicevo che la presenza di Sigismondo in que-sto posto la sera del furto dev’essere stata una pura coincidenza, perché non ci sono risposte accettabili alle tue giuste domande.

GIACOMOE allora?

STELLAGuarda qui.

E gli mostro una fotografia che avevo trovato per caso quando, durante la cena, con la scusa di andare in toilette, ho pensato bene di fare una piccola perquisizione privata nella camera da letto di Berto. Cosa che non si dovrebbe fare, lo so, ma si tratta di tirar fuori di prigione un innocente.

GIACOMOÈ una foto di classe con un gruppo di studenti …

STELLAGuarda bene sotto, c’è una scritta che dice: « Istituto Alberghiero. Classe 5°. Anno 1998». Non riconosci nessuno?

E illumino bene con la torcia la fotografia.Giacomo riconosce subito un giovanissimo Berto. E io gli indico la persona vicino. Poi gli mostro un’altra fotografia.

GIACOMOÈ sempre Berto…e questo vicino è lo stesso ragazzo dell’Istituto Alberghiero che mi hai indicato nella foto di prima.

E sotto c’è la scritta: «Corso Estivo per Domatori di Animali della Scuola di Circo. Estate 1999».

Giacomo mi guarda. Ha capito.GIACOMOAllora l’altro ragazzo …

STELLA… è Sigismondo, appunto: tutti e due alla stessa scuola Alberghiera, tutti e due sanno domare gli animali.

GIACOMOOra ricordo quando Bobo mi ha detto che Berto ha tre schnauzer nani ammaestrati…

STELLA… che sanno camminare ritti sulle zampe posteriori!

GIACOMOvuoi per caso dirmi che quelli … i salvanelli … gli extra-terrestri di Skeletron 5, non erano le scimmiette di Sigismondo, ma ….

STELLA… i cagnolini ammaestrati di Berto!

GIACOMO… ma Berto era al Circo, l’abbiamo incontrato sulla strada del ritorno!

STELLA… per non destare sospetti, anche se aveva detto ai Carabinieri che sarebbe rimasto a casa quella sera…

GIACOMO… e il lavoro sporco l’ha fatto fare ai suoi schnauzer ammaestrati, da soli… ma quelli erano più di tre …

STELLA… non erano da soli, infatti, le scimmiette sono venute ad aiutarli…. Per i poveri animali quello era un gioco, non un furto! e questo è il mezzo con cui hanno trascinato le forme di formaggio in questa specie di cantina segreta.

E illumino con una torcia un basso carrettino provvisto di ruote abbandonato lì in un angolo.Ed è proprio allora che una forte luce ci acceca e una risata spaventosa ci blocca.

BERTOBrava Stella, Bravo Giacomo, vedo che avete capito tutto. Mica facile per degli sch-nauzer nani trascinare delle pesanti forme di formaggio quaggiù, e neppure per quelle

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scimmiette. Credo si siano divertite molto insieme, le bestioline! Certo, il primo furto è servito per addestrare un po’ i miei cagnolini, per mostrare loro come fare. Ho anche dovuto rompere il vetro e segare l’inferriata della Locanda per sviare le ricerche. E ho dovuto pure nascondere nel bosco il mio furgone. Ho rischiato grosso, quando i cara-binieri sono venuti a perquisire la locanda la mattina dopo, dimenticando i miei stivali ancora sporchi di fango in bella vista. Ma fortuna ha voluto che non li abbiano notati. Bravi ragazzi, ma ora sono spiacente di dirvi che a me non piacciono i ficcanaso e quindi ho pensato che sia opportuno tapparvi il naso e anche la bocca … con questa…

E spunta una pistola. E capisco chiaramente cos’è la paura.Ma Giacomo mantiene il sangue freddo e con voce tranquilla e severa fa una doman-da a Berto.

GIACOMOMa perché rubare il tuo stesso formaggio e lasciare che marcisca in prigione un pove-retto che non ne ha nessuna colpa? Che razza di individuo spregevole sei?

Allora Berto si mette a gridare infuriato.BERTONessuna colpa? Credi che sia bello sentirsi sempre prendere in giro dai compagni di classe? Quel maledetto Sigismondo non mi lasciava in pace un momento a scuola. Durante le esercitazioni alla Scuola Alberghiera diceva che non sarei mai diventato un grande cuoco e alla scuola di Circo che non sarei mai diventato un domatore. E quando venne a sapere del successo della mia locanda, continuava a telefonarmi, quel maledetto, per dirmi che il merito non era mio, ma solo dell’ottimo Asiago che usavo. Dentro di me covavo una gran rabbia, ma non riuscivo a reagire. Poi per fortuna ci siamo persi di vista. Ma poi, quando tutti qui in paese cominciarono a dire che i miei piatti erano perfetti grazie al Formaggio Asiago, che era quello che dava il vero tocco di finezza alle mie portate, la rabbia covata in me di nascosto per anni rispuntò. Ogni notte, ogni maledetta notte, Sigismondo cominciò a tornare nei miei sogni: mi deride-va, mi provocava, un’ossessione!

Quando pochi giorni fa ho saputo dell’arrivo in paese del Circo Trombetta con Sigi-smondo e le sue scimmiette, allora ho progettato il tutto. Potevo finalmente vendicar-mi di lui e dimostrare al mondo intero che io ero un ottimo cuoco, anche rinunciando al Formaggio Asiago; “due piccioni con una fava” si dice! Gli ho telefonato, ho fatto il gentile, l’ho invitato a pranzo. Lui è venuto e ha portato le sue scimmiette, come gli avevo chiesto. È stato facile per me far giocare le sue bestioline con i miei tre cani … e farli diventare amici, amici di gioco!

Poi ho messo in scena il primo furto.

La sera successiva sono andato al Circo, ho nascosto due forme di formaggio nel fur-goncino del Circo e ho rotto la serratura della gabbia delle scimmie, che naturalmente sapevo sarebbero andate subito dai loro amici, i miei tre schnauzer, per giocare a tra-sferire le forme di formaggio dal mio magazzino a questo luogo segreto: il secondo furto!

Sapevo ancora che Sigismondo avrebbe cercato, appena scoperta la fuga, le sue ado-rate scimmiette e che le avrebbe trovate qui.

Ho vinto finalmente la mia partita contro la maldicenza, contro Sigismondo e contro tutti quelli che dicono che la bontà dei miei piatti è frutto solo dalla presenza dell’A-siago.

GIACOMOBella vittoria, visto che nelle portate di questa sera c’era dell’ottimo Asiago, quello che appunto nascondi qui….

BERTOma nessuno lo sa… e questo Asiago mi basterà per molto tempo ancora. E ora su le mani, che ve le lego…No, non vi uccido, state tranquilli: vi terrò qui al mio servizio, vi farò fare i lavori pesanti, finché diventerete vecchi e vi dimenticherete di tutto e tutti si dimenticheranno di voi. Nessuno vi troverà. Come nella favola di Hansel e Gretel.

GIACOMOSpero tu finisca nel fuoco, come la Strega di Hansel e Gretel.

Berto ride, io alzo le mani per lasciarmele legare. Non è facile per lui visto che deve maneggiare la corda con una mano e con l’altra tenerci sotto il tiro della pistola. Ma ce la fa. Sta legando Giacomo quando anch’io ritrovo la parola.

STELLAMio padre mi cercherà e ci troverà…

BERTOPovera illusa….io so come architettare un bel piano per far perdere le vostre tracce.

È allora che Giacomo con un sorrisetto crudele gli dice: «Un piano come quello del furto, che due ragazzi come noi sono riusciti subito a scoprire? Povero illuso»

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Berto si fa prendere allora dalla rabbia, fa per saltargli addosso e dargli un pugno in faccia, ma Giacomo è più veloce di lui e gli dà un calcio sugli stinchi. Berto perde la pistola, Giacomo la raccoglie e la punta contro di lui.

GIACOMOE ora sei tu nelle nostre mani, delinquente!

Berto ride e la sua risata fa rabbrividireBERTOMa che credete, che la mia pistola sia vera? È un’arma giocattolo.

E con un gesto più scaltro che mai, riesce a immobilizzare con la corda anche il po-vero Giacomo.Ma è allora che si sente un abbaiar di cani e si vedono i tre schnauzer nani arrivare di corsa e far così tante feste al loro padrone che lo fanno inciampare e cadere a terra.Ed ecco, subito dietro di loro, Bobo seguito dai Carabinieri, da mio padre, da Antonio e Giuseppina

BOBOEccoli là dove sono!

Gran parapiglia e gran confusione.Raccontiamo tutto ai Carabinieri che mettono subito agli arresti Berto e ci ringraziano quando diciamo come siamo arrivati in quel posto segreto e alla soluzione del caso. Meno contenti mio padre e i genitori di Bobo per il rischio che abbiamo corso e così, seri seri, ci ordinano di tornare a casa subito.Io e Giacomo abbiamo solo il tempo di dirci ciao e di darci appuntamento per il giorno dopo.

DIARIO DI GIACOMOBOLOGNA 27 GIUGNO, SABATOEccomi a casa Caro Diario. I giorni ad Asiago sono stati bellissimi, non vedo l’ora di rivedere Stella. Non vedo l’ora addirittura di rivedere quella pulce fastidiosa di Bobo, nonostante tutto. E poi Antonio, Giuseppina. E il Vecchio Teresa e persino Berto.È stato bello perché sono capitato nel bel mezzo di un Giallo e non succede tutti i giorni, e in un giallo condito d’amore, cosa ancora più rara. Penso ancora al povero Sigismondo che stava rischiando la galera per furto, e anche al povero Berto che è in galera. Sì, poveri tutti e due: Sigismondo non è stato certo uno stinco di santo da ragazzo quando faceva il bullo con quel povero Berto, ma non si meritava la prigione e poveri-no pure Berto, che non ha saputo difendersi e ha scelto il modo peggiore possibile per vendicarsi, inscenando addirittura un furto!Penso che, se questa non fosse una vicenda capitata veramente, ma semplicemente un Giallo inventato da me e scritto su queste pagine sotto forma di diario, allora mi piacerebbe finisse così: che la prigione per Berto non dura molto, solo qualche setti-mana. Una volta poi uscito di prigione, mi piacerebbe prendesse un po’ di più fiducia in se stesso, fosse finalmente consapevole che i suoi piatti sono buoni sia perché dentro c’è un ottimo ingrediente come il Formaggio Asiago, sia perché lui è un abile cuoco. E mi piacerebbe anche ritrovasse Sigismondo e i due ridiventassero amici e decides-sero che ogni volta il Circo Trombetta passerà da Asiago, Sigismondo dedicherà una serata a intrattenere gli ospiti alla Locanda di Berto con le sue scimmiette e Berto con i suoi cani.Così finirei questo Giallo, se lo potessi fare a modo mio.Quanto a me, ora mi metto a segnare sul calendario i giorni che mancano per torna-re ad Asiago e nel frattempo, per non dimenticare i momenti meravigliosi trascorsi con Stella, prima di addormentarmi, voglio gustarmi un ottimo pezzetto di Formaggio Asiago.Buona Notte Diario mio, peccato che tu non abbia la bocca per poter assaggiare que-sta delizia!

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