Un Pensiero Felice perso da Una Bambina Sperduta · Si incontrano gli Aristo-gatti e si torna ......

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Un Pensiero Felice perso da Una Bambina Sperduta di Federico Parra disegni Anastasia S. Parra

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Un Pensiero Felice perso da Una Bambina Sperduta

diFederico Parra

disegni Anastasia S. Parra

Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta

Un Pensiero Felice perso da Una Bambina Sperduta

diFederico Parra

disegni Anastasia S. Parra

Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta

PrefazioneQuesta storia è una storia di coraggio e cambiamento.Una favola, una grande avventura, una crescita.Una nemesi, una rivoluzione sociale e personale.Passando attraverso i tratti di altisonanti nomi Francesi, si entra dai ventricoli e dai vicoli, nel paese Meraviglioso di Alice.Si incontrano gli Aristo-gatti e si torna alla Carica dei 101 in una Parigi da sogno.Si incontrano memorie lontane, di personaggi conosciuti solo nell'immaginario dei bambini e se ne incontrano altri veri, reali! Ma distrattamente e sfortunatamente sconosciuti!In questa storia si attraversa buona parte del mondo immenso e colorato delle fiabe.Si viaggia con poche valige da riempire, ad ogni singola fermata. Si entra da un piccolo arco di rose bianche, nel giardino di un lontano paese incantato.In un mondo che, in qualche modo ci appartiene e ci riconduce alla realtà vera della nostra fanciullezza...Quando gli animali e le piante potevano parlare.Quando una piccola pietra poteva essere magica. E ogni pensiero felice, poteva avverarsi anche domani stesso!

J. D. Goodman

Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta

Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta

A Joel ButonQuando ancora era un bambino.

Quando guardando attentamente nei suoi occhi,già si poteva vedere una piccola luce,

che nel buio, pian piano si stava accendendo.E da quella fragile luce intuire, in lui bambino,

il sorgere del suo grande Sogno.

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I

Questa storia inizia a Parigi.Una notte di molti anni fa, qualche giorno prima di Natale, mentre nevica dolcemente e le prime luci dei lampioni più lontani, vengono spenti con un lungo spegni candela.- Cose da pazzi! C’è gente che fa certi strani lavori per vivere!Pensò tra sé Madame Tussauds.Fuori nevica in grossi fiocchi ballerini,che danzano nel vento e nel bagliore delle luci, prima di posarsi sui tetti e sulle strade di Parigi.

- Che freddo! Che notte da Lupi! Pensò Mary Jane appoggiandosi al vetro appannato della finestra che dava sul cortile.

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Di fronte casa Laudrée, la casa di una delle famiglie più ricche della città.Come se anche la luce provasse una certa sudditanza verso la ricchezza, si spengono per ultimi i lampioni sull'ingresso lussuoso della villa. E per puro caso, è proprio quell’individuo inutile che svolge uno strano lavoro a provvedere che alla fine vengano spenti i lampioni sulla strada sotto quella finestra. Dove si intravede lontano la figura e il viso, che forse solo lui vede, della bella e triste Mary Jane.Così, l’ultima luce di Parigi resta ancora accesa sul pianerottolo colmo di neve oltre il cortile di casa Ladurée... Poi notte e poche stelle nel cielo.Un'ombra furtiva si intravede muoversi, veloce nella poca e unica luce accesa. Forse un ladro oltre il cancello?... Dopo un secondo impalpabile, l’ombra svanisce nel nulla e nel nero della notte profonda. Sembrò essersi chinata come per una carezza o un bacio, agli occhi appannati di Mary Jane, che ancora era immobile nella sua ferma malinconia a guardare la neve che cade.Poi notte e poche stelle fragili nel cielo.

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Così l’ultima luce restò ancora accesa, sul pianerottolo colmo di neve, dentro il cortile di casa Ladurée. Dove adesso c’era una culla davanti al grande cancello, poggiata leggermente, sul soffice manto della candida neve.Dentro la culla, sotto una grossa coperta di lana molto pesante.C’è un bambino che urla, piange e si dispera, sul bordo della culla un nome,scritto con il rosso sanguigno dei pittori:Jane Baptiste.Il pianto forte del neonato come un flauto magico, come un richiamo a ultrasuoni fluttuanti e invisibili.Accende e risveglia le altre case del vicinato. Intorno alla culla si crea una piccola riunione di gente inutile e curiosa che vuole sapere.Scende anche Mary Jane e sale il ragazzo che spegne i lampioni, con il suo lungo ferro ormai abbandonato per terra.– Oddio! Com'è piccolo!Gridò stupita Mary Jane portandosi le sue piccole mani sulle guance.– Lo hanno sicuramente abbandonato

portiamolo dentro casa al calduccio!Ordinò falsamente la matrigna di Mary Jane alla governante.

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Mentre con occhi complici e vili, invitò anche il parroco ad entrare in casa.

Lasciando fuori il resto dei vicini curiosi. La neve continuava a cadere in grandi fiocchi.Nel salone illuminato della villa adesso erano in tre persone più il Parroco e la piccola culla. Tutti fermi in attesa di qualcuno che iniziasse a parlare, compito che fu subito assolto da Madam Tussauds, intraprendente e dittatrice, ma anche molto scenica e tetrale.- Villani insolenti! Si insinuano fin dentro le nostre case a portare il frutto diabolico dei loro peccati! È incredibile! Nevvero Reverendo? Si divertono e poi se ne lavano le mani!– Dio mio!... I villani e i poveri sono convinti

che il vostro denaro possa liberarli dal loro peccato mortale!Disse il Reverendo Dumas con le mani congiunte in vana preghiera.

Mary Jane divenne tutta rossa dalla rabbia.– Non credete invece che i poveri, i villani

abbiano solo fame! E la speranza che qui potremmo nutrire e crescere loro figlio? E chissà per quale motivo e con quanto dolore hanno dovuto abbandonare!

Sbottò quasi in lacrime Mary Jane.Implorando con occhi lucenti la matrigna.

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Che invece era assorta da un silenzioso bisbigliare con il parroco e non aveva visto né sentito, le parole della sua stupida e odiata nipote, ora figliastra adottiva poco desiderata.Così, mentre fuori nevicava sempre più forte e la neve scendeva come un manto bianco intorno alle chiacchiere dei curiosi. Scendeva sulle teste e sui cappelli delle persone che domandavano informazioni ai cocchieri della carrozza parcheggiata in quella notte da lupi, vicino a casa Ladurée.Mentre nel salone scintillante, Madame Tussauds e il Reverendo Dumas,avevano già deciso sul dove e comeavrebbe passato il suo primo Natale, il piccolo Jean Baptiste.

- L'orfanotrofio?!... Mio Dio Madame e lei Reverendo!... Cristo!...Quello è un posto terribile!

Aveva così esternato tutta la sua rabbia Mary Jane, che ormai era incontenibile.

– Dovrebbe dire a sua figlia che non si nomina il nome di Dio invano!Ribatté pronto con questa frase già fatta il Reverendo Dumas.

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– E lei Padre... Lei non dovrebbe compiere delle buone azioni?Disse con voce tremante e timorosa la bambina bella e coraggiosa.

– Mary Jane stai zitta! Fila in camera tua! Subitooooooooo!!!Esplose, diventando se possibile più brutta del solito e rossa come un peperone, Madame Tussauds.

Mary Jane che conosceva bene pur essendo piccola, la cattiveria e la meschinità della Matrigna adottiva...Afferrò in un secondo la culla con il neonato e scappò fuori!Corse più forte che poteva,senza fiato verso la luce della Luna piena.Corse a lungo, senza sapere dove andare e senza sapere cosa fare, né perché avesse compiuto quel gesto così maldestro e stupido.

La neve continuava a cadere in grossi fiocchi bianchi e trapuntati, come ballerine di un carillon rovesciato nel cielo. Ballerine che ricoprono con le loro gonne e rigonfiano di bianco nuziale, tutti i tetti e le strade di Parigi.

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Così in questa storia, in questa lunga notte, ci sono ancora fiocchi bianchi di candida neve, che cadono incessantemente creando un legame indissolubile e inspiegabile,tra il cuore di Mary Jane e quello di Jane Baptiste. Proprio questo legame, che nasce da Un passato vissuto all'orfanotrofio per la bambina, e da un futuro strappato all'orfanotrofio per Jean Baptiste.Proprio questo legame sancito sotto i fiocchi leggeri di neve,Poco prima di Natale a Parigi.Questo unico e tacito legame,questo abbraccio da fuggitivi.Come un fiocco che viene stretto in questa strana storia,fu artefice di un piccolo grande miracolo.

In quella notte come due fuggiaschi, trovarono riparo in un fienile, una stalla, in mezzo alle vacche e a tanti animali.Chiaro è che la bambina non sapeva cosa fare. Per il freddo e per sfamare il piccolo Jean Baptiste, ma soprattutto non sapeva come farlo smettere, di piangere e urlare!

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Così un po' per il freddo e un po'per quel senso di inutilità che gli esseri umani hanno di fronte ai bisogni della natura e della vita.Mary Jane scoppiò in pianti, lacrime e singhiozzi che si unirono a quelli forti del neonato. Fortunatamente il fienile era abbastanza lontano dalla casa abitata dal contadino.

– BASTA! Noi domani dobbiamo lavorare!Tuonò una VOCIONA,uscita dal buio e dal nulla in fondo al fienile dove c'erano le mucche.

– C'è qualcuno? C'è qualcuno là in fondo?Sussurrò la voce tremante e lacrimosa della bambina.

– Più di qualcuno! Siamo una mandria, non vedi?Rispose la voce tonante dal buio.

– No signore non vedo nessuno! È buio laggiù!

– Quel bambino piange perché ha fame e freddo! portalo qui che ci pensiamo noi!

– No! E voi chi siete?...Domandò curiosa e piena di coraggio la bambina bionda.

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Ci fu un attimo infinito di buio e silenzio, mentre fuori nevicava ancora,anche Jean Baptiste in quel momento si zittì di colpo.I due piccoli cuori battevano timorosi e all'unisono, come un solo grande cuore.– Sono Hélène la mucca,

quella bianca a macchie nere.– Sono Antonin il cavallo Baio.– Sono Fabien il cavallo nero.– Sono Geneviève la gallina.– Sono Ernest il maiale.– Sono Faust il cane pastore.– Sono Jean-Marc il gallo.– Sono Cècile la mucca nera.– Sono Geraldine la mucca marrone.– Sono Basil il pony.– Sono Ismael il toro.– Sono Eloise la civetta.– Sono Bernhard il topo.– Sono Thomas il gatto.– Basta basta! Per favore sto impazzendo!!!Disse Mary Jane tenendosi la testa forte tra le mani, e tappandosi le orecchie con i palmi.– Porta qui quel bambino, dai!

Sbrigati Mary Jane!Continuò la voce grossa della mucca,che conosceva il nome della bambina.

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La notte passò nel tepore animale, che nutrì Jean Baptiste e la giovane Mary Jane.Li nutrì come figli della lupa alle stesse mammelle di una stessa, unica madre.Scaldandoli in quel calore chiamato non famiglia, ma molto di più.Quel calore chiamato: Madre Natura!Dormirono sulle pance, sulle mammelle enormi e calde delle mucche.Si addormentarono insieme come due vitellini appena nati.Così quella bianca notte poco prima di Natale, passata nel tepore animale e sotto la luce delle stelle, segnò come una linea tracciata per terra, come una strada nella neve; la nuova vita e il vivo cammino dei due piccoli cuori innocenti. La Luna illuminata per un quarto,si affacciava da una spaccatura nel legno della stalla, sul lato dove dormivano i due bambini. La sua luce chiara, come una stella cometa irradiava i loro volti salvifici.Natale ormai era vicino!Ma agli animali sembrava non interessare molto. Per loro, la mattina dopo,sarebbe stata una mattina come tutte le altre, con le solite cose di sempre.

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II

Intanto nella lussuosa casa Ladurée.Ex dimora della famiglia Scomparsa della piccola Mary Jane, ora proprietà della sorellastra di sua madre e matrigna adottiva...Cioè: Madame Tussauds,era arrivata la Gendarmerie, comandata dal commissario C. Monet.– Ma tu guarda cosa mi doveva capitare,

pochi giorni prima di Natale,oh mio Dio! Cosa penseranno i vicini? Cosa diranno di questa assurda storia? Che sventura!Blaterava e implorava ad alta voce, per farsi sentire dal commissario Monet e dal Reverendo Dumas, la perfida e acida Madame Tussauds.

– Ha qualche idea Madame, di dove possano essere andati a rifugiarsi i bambini? Mary Jane ha degli amici o parenti dai quali potrebbe essere andata a nascondersi?Domandò con sguardo assente,come se seguisse un pensiero solo suo, il commissario C. Monet.

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– No non ho nessuna idea! La bambina non ha parenti né amici nel mondo! Chi vuole che sopporti quella mocciosa ingrata! Non fosse per la sua povera mamma sfortunata!Sospirò Madame Tussauds nella sua recita penosa. Poi riprese a parlare lentamente.

– Ah! Io sono troppo buona... Avrei dovuto lasciarla all'orfanotrofio!Così avrebbe imparato cosa significa il rispetto per la mano che ti nutre.

– Quindi? Mary Jane non è sua figlia e di chi? Se posso domandare?Chiese attento il commissario, seguendo con gli occhi i movimenti di tutti nella sala intorno a lui.

– È figlia della mia sorellastra e di suo marito, il famigerato Conte Ladurée.Mia sorella morì di una strana e sconosciuta malattia debilitante. La sua bellezza si affievoliva giorno dopo giorno, si spegneva lentamente, come portata via dal vento.Del Conte credo invece, ne conosca bene la storia della sua diabolica follia.

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La Bambina fu condotta all'orfanotrofio. Io non abitavo ancora qui e quando vi tornai, ebbi subito il buon cuore di prendere la bambina con me.Disse Madame Tussauds, mentre il Reverendo Dumas annuiva con le mani giunte in monotona preghiera.

– Non sono informato del tutto su questa brutta vicenda, la prego Madame se volesse raccontarmela?E così dicendo il commissario C. Monet spostò la sedia e si accomodò in attesa di ascoltare, questa strana storia.

- Tutto cominciò con la lenta morte della mia sorellastra adottiva.Il Conte era come impazzito, cominciò a fare cose stranissime e senza senso. Non volle seppellire il suo grande amore, la imbalsamò dicendo che così l'avrebbe tenuta vicino per sempre. Il Conte, ricordo che in quei giorni era come impazzito o invasato, forse indemoniato o chissà cosa. Studiava tutto il giorno e tutte le notti, poi scriveva, scriveva milioni di formule che per me non hanno nessun senso.

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Oh! Ma io, signor Commissario sono una donna sveglia e le capisco le cose! Lo so io cosa studiava il Conte! Studiava la Magia... La Magia Nera Commissario! Sempre di più il Conte Ladurèe viveva in mondo tutto suo, un mondo impalpabile, fatto di visioni.Parlava con la moglie, come se fosse ancora viva, ma lei era immobile, imbalsamata, un fantoccio di pezza! Parlava con le piante e gli animali! Non parlava più con gli uomini! Non disse più una sola parola! Non disse una parola!Noi siamo una delle famiglie più ricche di Parigi signor Monet e non possiamo permetterci certe dicerie sul nostro conto. Non possiamo! Non è una cosa di classe!Oh! Ma io... sono una donna d'alta società, di grande nobiltà e certe cose le conosco bene! Così, presi la mia pelliccia e il mio cagnolino vestito a festa per l'occasione e andai dal Reverendo Dumas a denunciare i fatti e a confessare tutto al buon Dio!Poi andai alla polizia con i documenti del Conte Ladurée e lo denunciai per i suoi riti magici e le sue eresie.

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Così il Conte Ladurée dovette prendere tutte le sue cose e scappare in tutta fretta da Parigi, altrimenti l'avrebbero messo alla gogna come eretico e/o seguace di Satana! Leggendo tra le sue cose penso che sia fuggito in qualche paese lontano o esotico, portando il corpo imbalsamato della sua amata moglie con sé.Così scomparve in un baleno lasciando la loro unica e bellissima figliain una casa di accoglienza per orfani.I miei documenti di adozione sono tutti nella parrocchia del Reverendo Dumas.Comunque, il poco che ha lasciato il Conte Ladurée prima di fuggire alla sua giusta condanna, è tutto nel suo studio, può visitarlo se e quando vuole!Lo lasciai com'era per agevolare il corso delle indagini e adesso è ancora così com'era al tempo.Disse Madame Tussauds guardando Dumas con sguardo complice e furbo.

– Non è una bella storia!... Non è proprio una bella storia!Borbottò il commissario Monet sotto i suoi lunghi baffi neri, mentre si era assentato dal sentire.

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La sua voce era troppo irritante per le sue orecchie. Come una musica che non suona bene. Un disco graffiato che ferma la puntina e la fa saltare rovinando la melodia delle cose.

– Volete qualcosa da bere? Un Brandy o del caffè? Forse del tè?Disse la cameriera a tutti i convitati del salone.Con quella notte di neve bianchissima sulle finestre appannate.In questa strana storia, piena di misteri irrisolti.

Sembrava che tutti ascoltando la storia del Conte Ladurée, si fossero completamente dimenticati del perché erano lì. In quell'ora tarda in una notte di pochi giorni prima di Natale.Si erano completamente dimenticati di Mary Jane e del piccolo Jean Baptiste.Bevvero e conversarono ancora, del più e del meno, parlarono dei cambiamenti del tempo e la ricchissima Madame Tussauds fece tutti gli onori di casa. Poi brindarono ancora, facendosi gli auguri a vicenda.

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Intanto a pochi chilometri da lì,i due bambini dormivano con gli animali nel calore della stalla, sognando un Natale felice.

Soltanto dopo avere esaurito tutti gli inutili convenevoli il commissario C. Monet, sembrò come estraniarsi dal gruppo, inseguendo un suo pensiero veloce che sembrava volasse lontano e irraggiungibile. Disse poi chiamando un suo Gendarme:– Sguinzagliate i cani e fate cercare la

bambina e il neonato per tutta Parigi! Arrestate chiunque non abbia denunciato i fatti e protegga i due fuggiaschi!

Madame Tussauds e il reverendo Dumas Annuirono, come se il commissario Monetsi rivolgesse direttamente a loro.

Sfortunatamente per la Gendarmerie e fortunatamente per i due bambini,la mattina dopo sembrava primavera e la neve sciogliendosi velocemente,nascose tutte le tracce al fiuto dei cani. Cani poliziotto che con il Sole splendente di quella mattina, si trovarono in fiumi di acqua corrente da annusare invano.

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L'acqua seguiva i suoi percorsi, fatti di discese e pendenze,curve o rientranze, e poi pozzanghere, piccoli stagni e canali.L'acqua, come fosse una sua missione oltre al fatto di irrigare la terra e dissetare le piante e tutti gli esseri viventi, nascondeva con accurata parsimonia l'odore dei due piccoli fuggiaschi.Sembrava che tutta la Natura, in qualche modo proteggesse i due bambini.Come se fossero i suoi primi figli o un dono prezioso per tutti.Un raccolto miracoloso dei campi che doveva essere nutrito con molta cura.Un frutto... Una mela rossa donata a tutti gli uomini e le donne affinché sapessero anche altre verità.Il Sole si levò alto e si sostituì alla Luna. Anche nel fienile successe la medesima cosa, ma qui tutti gli animali presenti, la videro accadere.

Non perché non avessero altro da guardarema perché il nascere di un giorno, Come il crescere di un figlio, è la cosa più importante del mondo.

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Un singolo raggio di luce passò attraverso la fessura della stalla.Sul lato dove dormivano i bambini, illuminò il volto di Mary Jane che si stirò, si allungò all'unisono con Thomas il gatto,che leccandosi le parti intime; subito dopo di lei salutò il Sole con uno sbadiglio gigantesco.– Sembrate personaggi di quel piccolo paese

che gli uomini chiamano presepe!Disse Thomas il gatto indicando i bambini,le mucche e il fieno tutto intorno a loro.

– Attenzione! Sta arrivando il Contadino! Aiuto! Nascondetevi!Disse Bernhard, uscendo in fretta dal suo buco e correndo all'impazzata.

– Dovremmo muggire tutti insieme! quando arriva il contadino e le pecore belare, il gallo cantare, per non far sentire il pianto del bambino! Disse Ismael il Toro.

– Tutti per uno!... Continuò.– uno per tutti!...Risposero tutti gli animali.

E fu un coro! La stalla era immensa alla luce del giorno e gli animali erano tanti, tantissimi.Mary Jane, ben nascosta dalla vista del contadino, guardava da sotto le mammelle e ascoltava sbigottita, come se stesse ancora sognando... Ma sognando forte!

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IIIAl suo arrivo il contadino trovò gli animali molto, troppo agitati.Muggivano le mucche e i vitelli, nitrivano i cavalli, il gallo cantava senza sosta,il gatto miagolava, ragliava l'asino e le pecore belavano.Il contadino nel vedere quella confusione temette un Terremoto, o una Bufera, forse un uragano in arrivo.Poiché per primi gli animali sentono le catastrofi e i terremoti.Il contadino si affrettò a portarli fuori, verso il pascolo e fece uscire di casa la sua famiglia.Guardò il cielo, ma tutto sembrava sereno. Era il cielo freddo di un dicembre rigido, ma terso e di un azzurro chiaro, un bel cielo fresco d'Inverno.Mentre il contadino si avviava al pascolo assorto nelle sue mille domande,gli animali smisero improvvisamente di scalpitare, fare versi e muggiti vari.Come se tutto fosse passato e la tempesta in arrivo fosse divenuta calma piatta di quel cielo così azzurro.

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Mary Jane e Jean Baptiste rimasero nascosti in un solaio stracolmo di paglia,con Bernhard il topo e Thomas il gatto.

– Tu sei Thomas il gatto, vero?Disse Mary Jane

– Per servirla, Mademoiselle!– Perché puoi parlare?– Sono sempre stato un gran chiacchierone!– Non dire sciocchezze! Mi sembra di

impazzire qui!– È una fortuna, non credi?– Rispondimi Thomas, ti prego,

perché puoi parlare?– Casomai... perché mi puoi sentire?– Già?... Perché ti posso sentire?

“È una conversazione senza senso” Pensò Mary Jane, che credeva di essere impazzita o di stare ancora sognando forte.

– Ci puoi sentire grazie a tuo padre, il geniale Conte Ladurée.Bernhard era un topo da laboratorio, sai?...E me ne ha raccontate di cose.Quel topo ne sa una più del diavolo!

– Adesso...anche il topo può parlare?– No! Mademoiselle è lei, che può ascoltarci!

Disse Bernhard il topo, quasi seccato.

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– Ok! Va bene! Sentire, ascoltare, parlare! Fa lo stesso! Raccontami di mio padre topo! Disse Mary Jane, più scocciata di lui.

– Prima cosa, Io mi chiamo Bernhard Blues!... Non topo!... Seconda cosa, non ho voglia di raccontarti un bel niente!E così dicendo Bernhard sgattaiolò via,dentro il suo piccolo buco.

– Visto!... L'hai offeso!... Brava!Disse Thomas scuotendo la testa.

Con l'aiuto del tempo forse Mary Jane avrebbe capito il carattere di ogni singolo animale.Avrebbe potuto finalmente usufruire di questo misterioso legame, per affrontare il futuro e capire il passato che nessuno mai gli aveva raccontato.Non sapeva veramente come e chi era suo Padre e neanche di sua Madre sapeva o ricordava molte cose, certe volte anche i loro volti svanivano dalla sua memoria.Così, avrebbe dovuto attendere di crescere e sviluppare al meglio,questo immenso potere che adesso le pareva niente.

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Mary Jane era una bambina intelligente, su questo non vi sono dubbi.Di suo padre ricordava solo la lentezza e le carezze leggere sulle guance con il dorso della mano ruvida. Del resto ricordava poco o forse nulla.Mary Jane sapeva aspettare! Proprio come suo padre! E come le stagioni.Per questo era intelligente.Lei... non aveva fretta. Non ne aveva per niente.

Così, con la lentezza delle cose arrivò anche il tramonto, in quel primo giorno da fuggiaschi.Il sole calava al contempo del rientrare lento degli animali dal pascolo.Si vedevano arrivare in lontananza, come il plotone di un grosso esercito, dalla fessura nel legno del fienile.Dove si vedeva la Luna e anche il Sole. Gli animali avvicinandosi alla stalla iniziarono ad innervosirsi nuovamente, senza alcun apparente motivo.Cominciarono a muggire, ragliare, belare e scalpitare, come fossero entrati in un Rodeo del selvaggio West.

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Con grande stupore del contadino, anche il suo fido cane Faust, che li aveva accompagnati sereno fino al pascolo e al rientro verso casa;iniziò ad abbaiare forte, girando vorticosamente su se stesso, come per mordersi da solo la coda.

Il contadino chiuse la stalla.Facendosi mille e più domande.Poi si avviò verso casa.Pensando che all'indomani avrebbe dovuto, tra tutte le cose che doveva fare,Chiamare anche il veterinario.Per far controllare i suoi animali da qualcuno che ne capisce bene.

Per quelle stranezze assurde dei loro ultimi comportamenti.Comportamenti che da solo, non riusciva proprio a spiegarsi.

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Il capitano della Gendarmerie, rientrando in casa Ladurée, comunicò al commissario C. Monet, la sua prima sconfitta.– Commissario! Dei bambini, nessuna

traccia!– Capitano?! Non possono essere

andati lontani!Rispose il commissario C. Monet, arrotolando i suoi lunghi baffi.

– Abbiamo cercato per tutta Parigi! Controllato dappertutto, domandato a chiunque! Signor commissario! Niente!

– Chiamate dei rinforzi! E continuate le ricerche, è un ordine!Sbuffò annoiato e gridò forte il commissario C. Monet.Il capitano della gendarmerie,come imbalsamato, congelato da quello scatto di rabbia improvviso.Batté i tacchi insieme con sguardo assente e vuoto.Salutò il commissario, portandosi la mano tesa sull'occhio destroed eseguì gli ordini ricevuti.

– Crede che Madame Tussauds, stia ancora dormendo?

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Domandò il commissario C. Monet alla vanesia cameriera.– Credo di sì! Signor commissario.

Ha ordinato di non essere disturbata da nessuno! Madame Tussauds, non si sente molto bene... Gradisce qualcosa nell'attesa? Desidera un caffè?

– Si, grazie! Senza zucchero. Se mi permette, vado a dare un'occhiata allo studio del Conte Ladurée... Può indicarmi la strada?

– Certo, mi segua è al piano di sopra.Disse la svampita cameriera avviandosi per le lunghissime scale.

Madame Tussauds, in realtà non stava male e tantomeno dormendo.Quelli erano solo gli ordini impartiti alla cameriera, affinché non si sapesse dove era andata.Madame Tussauds era sgattaiolata dalla porta di servizio, per andare dal Reverendo Dumas.Doveva consegnargli dei documenti segreti e importantissimi.Doveva consegnarli al Reverendo affinché li conservasse con cura in un posto sicuro. Lontano dagli occhi indiscreti della Gendarmerie, che ormai dimorava fissa nella sua villa.

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I documenti erano: Il testamento e il... DIARIO E MEMORIE del Conte Ladurée.Edith il piccolo usignolo di Parigi, seguiva tutta la vicenda dai tetti e dalle finestre della Ville Lumière.

Il Commissario C. Monet tenendo in mano la sua tazza di caffè fumante,entrò nello studio del Conte Ladurée. La stanza era grande e poco illuminata, dovette aprire le pesanti tende per far filtrare la luce del giorno.Appena la luce irradiò a giorno la stanza, il commissario si trovò in un luogo fuori dal mondo conosciuto. Entrò come da un varco nel mondo delle cose impossibili.Le pareti erano ricoperte di libri, poi mappe aperte, itinerari, codici senza senso, libri aperti buttati qua e là. Un grande mappamondo tutto scritto a penna con mano ferma del Conte Ladurée,con rotte di mare e percorsi di terra.

Nello studio del Conte Ladurée c'erano cose mai viste prima.Stare lì tra le sue cose, era come viaggiare senza muoversi e guardare i suoi dipinti, era come volare lontano.

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Il commissario C. Monet mise sul piatto un vecchio disco di vinile.Jazz! Solo Jazz! E del migliore, tanto per capirci!

Da solo, nella stanza vuota del Conte Ladurée. Quel giorno C. Monet viaggiò lontano in cieli che non conosceva.In alcuni tratti riuscì anche a volare,tra le cose che il vento e la Natura lo portavano a collegare insieme.Quindi gli odori si fecero leggeri ricordi musicali...E Jazz!... Solo Jazz!il commissario C. Monet si vide bambino, davanti al Mare, in un mondo infinito da imparare e indagare.

Mentre nella stalla, tenera era la notte. La Natura rivestiva il suo ruolo primordiale, di unica madre e inequivocabile destino. I bambini crebbero in quei giorni con quel clima che porta dall'inverno alla primavera, senza accorgersene... Quel clima lento e impercettibile che lascia passare e sbocciare, che fa nascere e poi crescere i fiori. Da Madre Natura i due bambini ebbero tutto in quel tempo!

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Hélène la mucca bianca a macchie nere,fece un po' da levatrice al bambino e da madre e nonna saggia a Mary Jane.Thomas & Bernhard furono i loro discoliamici allegri, di una fantasia da scoprire.Faust il cane e Antonin il cavallo,ebbero la funzione che in una famiglia di esseri umani ha il padre o il nonno.Tutto questo... In una casa così grande, come la Natura stessa.Con il tempo Mary Jane, come lei stessa aveva previsto, iniziò a capire il carattere di ogni singolo animale. Con lo svilupparsi di questa conoscenza riuscì a interagire con ogni animale senza più offenderli nel loro carattere personale.Poiché tutte le mucche al primo colpo d'occhio le erano apparse uguali tra loro,come tutte le pecore o le galline. Ma non era così semplice come diceva lo sguardo distratto.Tutti gli animali erano diversi dagli altri, sia di fattezze che di carattere.Mary Jane che ormai era una piccola donna aveva imparato ad osservare per imparare.Ad aspettare invece le aveva insegnato suo padre, il Conte Ladurée.

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Così, seguendo il suo istinto primordiale,cioè quello che la Natura stessa le aveva donato alla nascita.Mary Jane imparò a interagire con ogni animale e a carpirne l'animo e l'essenza.Bernhard il topo, aveva un carattere difficile.Forse gli esperimenti effettuati su di lui, sui suoi amici o parenti nei laboratori,ne avevano modificato l'anima e la sua concezione stessa della vita.Era un topo permaloso, Bernhard Blues. Si offendeva o si risentiva profondamente di cose che agli altri parevano niente.Si rifugiava in un luogo tutto suo, inaccessibile agli altri,stava lì in attesa ad aspettare e a suonare la sua musica Blues.Bernhard abitava in un buco.Ma era il suo buco... Solo suo!Per capirne i segreti Mary Jane dovette essergli amica, non per obbligo, ma perché sapeva bene come capirlo. Un giorno che tutti erano fuori e la primavera iniziava a lanciare i suoi colori,Mary Jane si avvicinò dal di fuori del buco di Bernhard e con voce leggera come una canzone Jazz portata dal vento, sussurrò:

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– È primavera fuori da qui, vieni con me Bernhard!Ci divertiamo un po' per i prati in fiore!Io conosco gli odori e talvolta ad occhi chiusi ne intuisco i colori.

– Sono stanco! Voglio dormire! Scusami!– Le foglie si muovono al vento e l'aria

necessita di raccontare molte storie,Bernhard non sei stanco! Vieni con me là fuori a vedere e sentire.

– Sono stanco! E poi, non mi stai molto simpatica!

Disse Bernhard con molta sincerità.– Non importa! Topo permaloso! Vieni fuori,

il mondo è tutto pieno di colori!– Non sono un Topo! Sono Bernhard Blues!

Stupida bambina presuntuosa!– Supera l'offesa maledettissimo topo!

Ne guadagnerai subito dopo!Disse in rima e sorridendo, Mary Jane.

- Vieni fuori che facciamo il gioco impossibile dei fiori! Io riconosco tutti gli odori e talvolta ad occhi chiusi ne intuisco i colori.Tu lo sai fare?

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IVDopo aver raccomandato al Reverendo Dumas, di avere molta cura dei documenti consegnati e di non mostrarli a nessuno, mai in nessun caso. Madame Tussauds, prese il suo soprabito con collo di pelliccia e disse:– Quando questa storia sarà finita! Lei

riceverà una lauta ricompensa per i sui servigi attuali e trascorsi, non si preoccupi Reverendo!

Così dicendo salutò con una forte stretta di mano il Reverendo Dumas e si avviò di nascosto verso casa.Il commissario C. Monet la stava aspettando e lei si disse tra sé di mantenere la calma.

In effetti il commissario era nello studio del Conte, ma tra tutte quelle cose da indagare,si era completamente dimenticato di Madame Tussauds e dei suoi finti malesseri.Edith l'usignolo seguiva tutte le vicende, dai tetti e dalle finestre appannate di Parigi.La tazza di caffè era sulla scrivania,poggiata e dimenticata, ormai fredda.

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Il commissario arrotolandosi il baffo destro sfogliava carte, libri e manoscritti,seduto alla scrivania del Conte Ladurée.Rientrando in casa dalla porta di servizio,Madame Tussauds svicolò di soppiatto in camera sua, senza che nessuno la vedesse; dove si infilò la vestaglia da notte e si spettinò velocemente i capelli.

– Buongiorno, signor commissario!Disse, fingendo uno sbadiglio, mentre apriva la porta dello studio del Conte.

– Buongiorno Madame.Nell'attesa mi sono permesso di dare un'occhiata.La curiosità è un difetto di noi poveri Poliziotti!

– Faccia, faccia pure con comodo. Trovato qualcosa di interessante?

– Sì, molto interessante direi.Pare che il Conte Ladurée, fosse un genio! Almeno da ciò che posso intuire. Credo che si occupasse di alchimia e mesmerismo, non magia nera, Madame!

– Beh! Che differenza fa! Anche il Demonio viene chiamato con moltissimi nomi!Satana, Diavolo, Lucifero, Demone ecc. ecc....

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– Sfortunatamente per lei,la mia curiosità mi porta a sapere anche di cose che non mi riguardano.E non è la stessa cosa! Madame. A lei sembrerà un dettaglio di poco valore, ma per me non è così!Comunque dovrò tornare spesso, in questo studio, ci sono molte cose che devo ancora capire e queste cose, potrebbero portarci alla bambina e al neonato!

– Ma certo commissario venga pure tutti i giorni o quando vuole lei.Anzi, vorrei che venisse anche l'ultima domenica della prossima Estate,darò un grande ricevimento per il mio compleanno con sorpresa.Lei è ufficialmente invitato tra gli ospiti d'onore.

– Grazie, tanti auguri allora, passerò volentieri.Indagini permettendo, s'intende!

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Anche se al Commissario C. Monet parve strano, pensare a una festa di compleanno e a ballare in quelle particolari circostanze.Quando una bambina di undici anni che poi è la nipote della stessa e un neonato sconosciuto sono scappati senza lasciare traccia e senza un motivo apparentemente valido per compiere quel gesto.Anche se parve strano al commissario, decise ugualmente di andare a quella festa,quando fosse arrivato il momento di andarci. Il Commissario C. Monet aveva accettato l'invito senza batter ciglio.Specialmente per capire certe cose che gli frullavano nella testa... Strane idee!Poi, si raccontava da anni e per tutta Parigi, delle meravigliose feste a casa Ladurée.Si raccontava dei balli e dello sfarzo, del cibo, e dell'impeccabile padrona di casa.Madame Tussauds, regina del pettegolezzo e della vita mondana Parigina.Il commissario C. Monet voleva capire le complicate dinamiche dei fatti.Quella era la cosa più importante per lui.

Nel frattempo nella stalla, Mary Jane cercava ancora di convincere Bernhard a uscire dal suo buco.

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– Dai Bernhard! Vieni fuori!... Ho bisogno di un consiglio! Ti prego! Per favore!

– Quale consiglio?...Domandò incuriosito Bernhard il topo.

– Dai andiamo un po' per i prati, è una cosa importante per me!

– Ok! Ma non mi stai simpatica lo stesso!– Neanche tu!... Andiamo?– Thomas resterà con il bambino, insieme

alle mucche!...Andiamo!Disse Bernhard con fare molto deciso.

– Beh? Di cosa mi volevi parlare?– Volevo solo un consiglio da te! Ti va di

ascoltarmi con attenzione?– OK! Sono tutto orecchie!

Disse il simpatico roditore, buttandosi per terra a ridere come un matto.

– Non fare lo stupido Bernhard! Questa è una cosa seria! Serissima!Ma così dicendo, venne da ridere anche a Mary Jane, che non riusciva più a fermarsi.

Risero insieme a crepapelle, fino alle lacrime per una stupida stupidaggine.

Fu in questo modo che i due divennero veri e grandi amici.

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C'era un bel sole quella mattina ei prati verdi sembravano brillare di stelline e cristalli.Mentre la rugiada risplendeva lungo il loro camminoMary Jane chiese a Bernhard di accompagnarla a Parigi.

– Ho bisogno di vestiti e ho una fame assurda!... Il latte e le uova mi hanno stufato!Disse la bambina con occhi che luccicavano come i campi verdi intorno a loro.

– Va bene! Partiremo domani mattina al levar del sole e Thomas verrà con noi.Gli altri penseranno al bambino. Ho molti amici in città e vengo molto volentieri con te.Disse Bernhard con un bel sorriso complice.

– Thomas dice che sai molte cose di mio Padre e che sei molto permaloso! Credo che sia vero!Io sono solo una bambina e se anche ci fossero delle colpe nella mia famiglia,penso di non averne personalmente.Vorrei sapere di mio Padre e di mia Madre, tutto qui!

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Bernhard prese per mano Mary Jane, la condusse verso l'ombra di un grande Castagno.I due camminavano incontro al Sole, in un fotogramma assurdo.

Una fotografia in controluce dove: Una bambina dai capelli biondi brillanti,si allontana di schiena chinata da un lato. Come una vecchietta stanca e malandata,che tiene per mano un piccolo topo.Camminando al suo fianco verso la luce dell'Est.

– Scena assurda! Direbbero i grandi e i privi di fantasia.Ma così fu!

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VEra un sabato mattina di sole tiepido,Parigi si era svegliata nel profumo di burro scaldato dalle boulangeries e nella fragranza delle baguettes e dei croissants appena sfornati.La luce si rifletteva e si divideva in tanti colori nelle vetrine dei negozi, come un buon auspicio per quel giorno di festa domenicale.Mary Jane sembrava ipnotizzata, nel vedere la gente e annusare nell'aria tutti quei profumi saporiti,che ormai aveva quasi dimenticato. Thomas e Bernhard la seguivano come due piccole ombre, come angeli custodi,lungo i bassi marciapiedi della Ville Lumière.Mary Jane sembrava persa a seguire con gli occhi e con tutti i suoi cinque sensi,la gioia, la frenesia e il battito quotidiano della vita che non conosceva ancora.Vedeva la vita nei passanti, nella gente e tra i baci degli innamorati.Nella luce della sua prima libera mattina, dentro la città più dolce del Mondo.

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Era un sabato mattina stupefacente nel cielo sopra Parigi.Tutto sembrava perfetto nell'Universo e nello scorrere delle cose quotidiane.Un giorno bellissimo di primavera che avrebbe sicuramente donato milioni di stelle, quando la sera l'avesse vestito di nero e stelle brillanti.

A casa Ladurée, Madame Tussauds sembrava una pazza isterica. Andava per le stanze, urlando contro tutta la servitù, con voce insopportabile e stridente, come un'unghia che graffia la lavagna nel silenzio vuoto della classe.Una nota stonata nella perfezione della vita e dell'Universo.Una voce stridula che annulla la bellezza del canto degli uccelli.

– Basta!!!Basta!!! Vi rimando tutti nella feccia da cui venite! Servi ingrati!Esigo che tutto sia perfetto per la mia festa! Non voglio distrazioni! Idioti!Come mai ci sono ancora inviti da consegnare sulla mia scrivania?Chi non li ha consegnati? Chi di voi? Chi???

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Maledetti schiavi ignoranti! Che Dio vi fulmini!Dove sono gli abiti e i cappelli che ho ordinato?... Dove???

Vi rimando tutti nelle vostre campagne, tra gli escrementi puzzolenti degli animali!!! Il primo che sbaglia è rovinato! Parola mia!

Era molto più lungo e tracotante di offese il monologo isterico di Madame Tussauds. Edith, l'uccellino in missione a Parigi per conto di tutti gli animali e in collegamento costante con Madre Natura che aveva scelto non a caso i cuori dei due bambini per comunicare.Ecco!... Edith l'usignolo di Parigi.Si tappò le orecchie con le ali, per non sentirla più sbraitare.Forse si perse qualcosa di utile per i nostri eroi, certo!Ma almeno si gustò quel cielo e quell'odore di vita vera e vibrante,che si muoveva leggera nell'aria della città.E la bellezza, si vedeva veramente molto meglio, con le orecchie tappate dalle piccole ali.

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I mille profumi fragranti di Parigi, si fermarono nel naso e nello stomaco vuoto di Mary Jane che, come se stesse uscendo da un sogno, si voltò verso i suoi compagni di viaggio e disse:– Cavoli, che buon profumo!... Io ho fame!

Come facciamo? Non abbiamo soldi!– No!... Non abbiamo soldi!

Ma abbiamo tanta fantasia! Disse Thomas, con uno sguardo complice rivolto al suo amico Bernhard.Così, semplicemente come se le parole del gatto premessero sulla parte del cervello che assimila gli ordini.Bernhard partì veloce verso la boulangerie, dove si intrufolò in un attimo invisibile ad occhi umani,dentro una cesta di pane e scomparve al suo interno.

- AHHHHHH!!! C'è un topo!Gridò la commessa mentre toglieva velocemente le mani dalla cesta delle baguettes.

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In quel momento Thomas, senza dire una parola, partì in una corsa veloce che lo faceva svirgolare sulle zampe posteriori,come se le sue zampe, non aderissero al terreno asciutto;all'inseguimento del topo Bernhard.

Tra le grida dei clienti e la commessa che inseguiva il topino con una grossa scopa.In tutta quella confusione, Mary Jane era rimasta impalata come una statua di sale.Thomas e Bernhard arraffarono più cose che potevano e passarono come il vento tra le gambe della bambina immobile.In quel preciso momento Mary Jane sembrò svegliarsi da un incantesimo e si affacciò, chinandosi tra le sue stesse gambe ossute;per seguire la fuga dei suoi unici amici, rivolta a testa in giù.

La commessa continuava a inseguire Thomas e Bernhard,anche fuori dal negozio, battendo forte e sventolando la sua scopa.Ma non gridava più: “ C'è un topo! Aiuto!” Adesso diceva: Al ladro! Al ladro!... Fermateli!

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Thomas e Bernhard sembravano non sfiorare il suolo dalla velocità e così scomparvero, anche agli occhi rovesciati di Mary Janesenza lasciare nessuna traccia.La bambina li cercò per tutto il giorno seguendo la Senna o qualche musica che arrivava da lontano. Poi scese la sera e la bambina cadde stanca e molto affamata.Si sedette lungo la Senna e scoppiò in lacrime. Si sentiva sola, inutile e senza speranza.

Mentre piangeva e sospirava.Mentre pensava che l'avrebbero trovata presto e riportata all'orfanotrofio insieme al piccolo Jean Baptiste,o peggio ancora! Lei in galera e lui...Chissà?Mentre tutte queste ombre scure le avvolgevano i capelli dorati oscurando anche la luce chiara della Luna.Sentì chiaramente un rumore! Ma non era un vero e proprio rumore,era più uno scivolare...Scivolare sull'acqua della Senna.

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Mary Jane alzò gli occhi e asciugandoli dalle lacrime vide innanzi a sé un tubo fatto come una elle rovesciata che scorreva lentamente ruotando come se fosse una testa, verso la riva destra e quella sinistra.Vide la testa di un piccolo dinosauro! O cosa?La luce della Luna illuminò il tubo mentre si allontanava lentamente aprendo una lenta scia nelle acque della Senna. Mary Jane vide un fazzoletto di tanti colori legato a quel tubo viaggiante stranissimo.E più lontano lo vedeva andare e più lo sentiva forte vicino a se stessa.Più si allontanava quel fazzoletto colorato e più la bambina lo sentiva nelle sue viscere.

Voleva correre Mary Jane!.... E corse più forte che poteva! Inseguendo quel fazzoletto colorato legato al tubo viaggiante, finché si inabissò lontano.Restò senza fiato e senza parole ad ansimare.Era il fazzoletto colorato di sua Madre quello! Lei se lo ricordava molto bene.Guardò le stelle e le si accesero gli occhi di nuova luce e speranza.

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Parigi è una città che non abbandona mai nessuno! Nel nulla vuoto del silenzio e dei sogni che a Mary Jane non erano mai stati concessi.Nel nulla del buio e nel calore ancestrale di una città capitale del cuore e del più atavico amore.Mary Jane non si sentì più sola! Ma colma di sé!Colma dei suoi gesti e delle sue uniche irripetibili decisioni.Colma della sua vita e di tutto ciò che avrebbe potuto darle!

Mary Jane in questa notte, tutta sola nel buio, non si era sentita per niente sola!Forse era diventata più donna ma così senza saperlo, senza che si possa ricordarlo.Nel calore di Parigi e lungo la Senna, tra le arterie e nel sangue caldo di questa città. Oppure nella stalla dove i suoi veri amici riposavano sotto questa stessa Luna.Mary Jane passò la notte volando da un posto all'altro, senza fermarsi mai.Passò la notte a fantasticare, a sognare i suoi genitori e da quella notte, non ebbe più paura.

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VISi svegliò Mary Jane dalle leccate di Thomas, in un altro mattino pieno di luce vibrante.Il Sole, il pane e la buona compagnia, fecero di quel mattino un grande mattino.Come un'alba ormai insperata dopo la tempesta.- Dove siete scappati voi due?- Ci siamo nascosti per tutto il giorno sui tetti di Parigi, abbiamo incontrato Edith, sai Mary Jane?- No!...E chi sarebbe Edith? E perché ho questa coperta addosso? Ha un buonissimo profumo comunque.- Edith è un piccolo Usignolo parigino, una nostra carissima amica.Ha passato giorni e notti intere ad ascoltare nei paraggi di casa tua. Adesso sta venendo qui per conoscerti e raccontarti tutto ciò che ha sentito.Ricorda bambina che è anche amica tua!Disse con solenne serietà Bernhard Blues.

- La coperta credo che sia di Joel, è quel clochard che dorme su quella panchina laggiù!

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Vedi è sotto quel mucchio di giornali, ha lasciato per te quel poco che aveva,deve essere un brav'uomo!Disse Thomas indicando la panchina ricoperta di vecchi giornali.

- Io devo andare a compiere una missione! Niente di pericoloso, mi aspettano i topi Blues di Parigi... Oh Yesss!Devo recuperare i documenti di tuo padre che la perfida Madame Tussaudsha nascosto dal Reverendo Dumas.Edith è convinta che contengono la soluzionedi tutti gli enigmi riguardanti te e la tua assurda storia familiare.Ci vediamo alla fattoria! Aggiunse Bernhard.- Ehi!!! Aspetta!...Disse Mary Jane, trattenendolo per la coda.- Perché voi animali fate questo per noi due? Infondo siamo solo due bambini, due esseri umani come tutti gli altri!- Di questo non sarei troppo convinto! Sorrise Bernhard e continuò sorridendo.- Pensa è Madre Natura stessa, che ci obbliga con amore ad aiutare te e il piccolo Jean Baptiste! Come potreste essere uguali a tutti gli altri?

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E poi stai parlando con un gatto e con un topo da giorni! Non mi sembra proprio normale normale, non ti pare?Così dicendo svicolò dietro l'angolo e scomparve nel nulla.

Intanto a casa Ladurée oltre un mese prima della fine dell'estate e lontani dall'arrivo del fatidico giorno;erano tutti impazziti nei preparativi per la fantastica festa di Madame Tussauds. Tutti dietro ad ogni follia o capriccio isterico,della sempre più folle ed esigente nobildonna Parigina.Ogni movimento della casa e del parco circostante era sottoposto al suo benestare e alla sua continua visione padronale. Ogni persona e ogni oggetto della villa, era sotto il suo dominio e di sua proprietà.Tutti dovevano osservare le sue assurde leggi e rispettare i suoi insensati divieti.Il giardiniere continuava da giorni a togliere, a mettere e a spostare fiori, da dentro a fuori casa. Mentre in giardino aveva piantato e tolto, sradicato e ripiantato mille piante. Che con il cambio dell'umore di Madame Tussauds, non andavano più bene.

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In cucina il menù era già stato cambiato cento e più volte.“Questo va bene! Questo non va bene! Voglio quel dolce! Il caviale! Vino Francese! Vino Italiano!” C'era da impazzire.Il cocchiere e gli stallieri avevano così pulito le stalle, le carrozze e i cavalli, che queste non sembravano più stalle, ma nobili dimore.I sarti e le cameriere continuavano a provare abiti e trucchi improbabili;gioielli, profumi e cappelli, su quell'isterica e bruttissima nobildonna Parigina.

Il maggiordomo annunciava una visita ogni dieci minuti o poco più.Una cosa mai vista in tutta Parigi!Ci sarebbe stato da chiedersi il perché, quella follia si stesse impossessando della maggior parte dei ricchi nobili Francesi.

Continuavano senza interruzione, le visite casuali e quelle meno casuali.Come in una staffetta, i nobili si incrociavano e si avvicendavano passandosi il testimone. Testimone che spesso era un regalo, un presente, un mazzo di fiori, dei cioccolatini o dei dolci per Madame Tussauds.

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Con i doni e le tante visite, arrivavano anche accorate richieste di matrimonio, per quella pazza e non più giovane donna Francese. Cosa aveva da offrire a quei Nobili stolti, che si presentavano a Casa Ladurée?Ci sarebbe stato da chiedersi il perché di tutta quella frenesia,di quell'andare e venire;di quei continui chiacchiericci in casa, per le strade e nei negozi della città.Ci sarebbe stato da chiedersi il perché! Ma gli uomini e soprattutto le servitù preferiscono ubbidire senza nozione alcuna, senza sapere niente.Gli esseri umani riescono a preparare una cena al veleno, ma non vogliono sapere chi sono i convitati e per quale motivo,qualcuno li vuole morti.Che stupido animale è l'uomo quando finge di non sapere!

Ci sarebbe stato da chiedersi mille, anche un milione di perché.Ma tutti i servi in fila indiana eseguivano gli ordini e gli abusi dell'orrida e brutta strega, sperando che dopo la festa,

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sarebbe arrivata un po' di tranquillità e soprattutto qualche lauta mancia per le loro tasche avare.Che avido animale è l'uomo che si nutre solo di denaro!

Quando Mary Jane guardò nel cielo vide un bellissimo Usignolo planare verso di lei e senza timore verso Thomas il gatto, che mosse la coda.Nel sole ormai alto Mary Jane capì che di lì a poco avrebbe conosciuto Edith.La sua sconosciuta e nuova piccola amica alata.Al contempo di questa scena lungo le rive della Senna,appena poco più in là, Joel si tolse i giornali di dosso e si tirò su allungando le braccia,in uno stirarsi che prendeva il sole tra le mani aperte.Si ritrovò con Edith aggrappata all'indice della sua grande mano destra.Stropicciandosi gli occhi con la mano sinistra, la avvicinò alla bocca e la baciò sulla sua testina da uccellino.Sembrava che quello fosse il posto di Edith.Sembrava che i due si conoscessero molto, molto bene.

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Così Mary Jane, Thomas e Joel si avvicinarono tra loro, in silenzio e all'unisono.

- Ciao! Io sono Joel e lei è Edith, il mio usignolo preferito,ci dividiamo le briciole del mondo!Edith mi tiene spesso compagnia con il suo dolce canto.- Io sono Mary Jane e lui è Thomas il mio amico gatto. Grazie per la coperta, aveva un buon profumo! Signor... Joel?- Buton, Joel Buton!- Mary Jane Ladurée. Piacere!- Figlia del Conte e della Contessa Ladurée?- Sì!- Allora ci conosciamo! Esclamò sorridente Joel Buton.Tutta Parigi parla da molti anni della vostra storia assurda.E io ho il tempo beato di ascoltare.- Lo sospettavo e sai anche cosa dicono?- Tante cose... Troppe cose, spesso inutili, dice la gente!... Edith ha dei piccoli, sai?Sono tre, in un nido vicino al Sacro Cuore.Si muove con disinvoltura, direi volando!Tra il ruolo di madre e quello di spia.

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- Tu come fai a sapere queste cose? Domandò Mary Jane- Io so molte cose, per mia malasorte! Rispose Joel masticando con gusto il pane trafugato e guardando fisso negli occhi Mary Jane, aggiunse.- Fatti il segno della croce bambina mia!Perché sicuramente,nel buon cibo si nasconde un Dio buono!

Quando Edith parlò, a Mary Jane sembrò che Il cielo si aprisse con milioni di voci celestiali tra le nuvole in viaggio sopra la sua testa.Mentre Joel sembrò neanche curarsi dell'accaduto, continuava distrattamente a masticare le baguettes e i croissants,rubati da Thomas e Bernhard nella boulagerie de Paris.- Sono successe cose strane nella tua famiglia, al momento della tua nascita!Sai le persone non sono come gli animali, … Mary Jane.Le persone provano invidia e molta cattiveria.Tua madre era una donna bellissima e tu diventerai come lei!

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Tua madre era così bella, di una bellezza angelica e forse divina, che fu vittima di tali malefici. L'odio, l'invidia, la maldicenza e tutte le menzogne degli uomini!Tuo padre ha sempre cercato di proteggervi da tutto questo inutile odio!Lui cercava la bellezza della vita!Così parlò Edith, l'usignolo di Parigi.

- Proteggerci da cosa? Disse Mary Jane- Che fai parli da sola? Rispose Joel masticando con voracità. - Stavo parlando con Edith, non vedi?- No! Non vedo!... Parli con gli animali? … Anche con il gatto?- Si!... Anche con il gatto! Perché c'è qualcosa che non va?Rispose seria Mary Jane, fissando Joel nei suoi occhi buoni.Come se avesse dettola cosa più normale del mondo.

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VIIArrotolandosi il baffo destro, il commissario C. Monet rifletteva sui fatti.Ripensava e ricordava quella brutta storia del Conte e della Contessa Ladurée.La ricordava dai tempi antecedenti al suo essere adulto e commissario.Tempi in cui portava i calzoncini corti e ascoltava le storie e le dicerie degli adulti nei negozi della città,mentre stringeva forte la mano di sua madre. Tempi in cui portava i calzoni corti e ascoltava, nei Caffè o dal dottore, dal parrucchiere e nelle pescherie.Tempi in cui bambino non aveva diritto di replica e per mano a sua madre poteva solo ascoltare in silenzio,tutti i pettegolezzi sul matrimonio del Conte Ladurée e l'abbandono di Madame Tussauds.Chiacchiere inutili che raccontavano l'unione del vecchio padre con la giovane governante.Parole che dicevano di una nascita, di una sorellastra così bella a confronto della primogenita, che certamente nate da due madri diverse.

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Quella era una storia di maldicenze.Storia da salotti e sale d'attesa, per le conversazioni stupide delle sale da té.Una storia per il vociferare dei ristoranti e dei fiorai della Ville Lumière.

Il pettegolezzo della gente è spesso una buona indicazione per trovare le verità.Il commissario C. Monet questo lo sapeva molto bene, era il suo lavoro.Ed è proprio per questo motivo che osservava, ascoltava e catalogava ogni cosa.Per il commissario Monet,tutti gli oggetti e i luoghi potevano parlare,raccontargli delle storie, talvolta importanti.Arrotolandosi il baffo destro,mentre fumava la sua pipa.Il commissario C. Monet rifletteva sui fatti.Rifletteva nel modo più consono ai poliziotti ma anche come i pittori, che ricordano e catalogano i colori nella memoria.

Pensava come uno scrittore.Uno che avrebbe scritto il romanzo di questa assurda storia.Uno che avrebbe risolto il caso e sviscerato ogni mistero, a beneficio soltanto della verità.

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Il commissario C. Monet, pensava a risolvere quella storia come se fosse il suo unico destino.Il destino di un bambino in silenzio,che ascolta per mano a sua madre.Pensava a risolvere questo caso come se fosse la sua più grande vittoria.Pensava a Madame Tussauds e ai suoi strani modi di fare.Alla sua festa sfarzosa e alle sue vanità, a tutti i suoi stupidi orpelli.Pensava ai bambini, e alle velleità inutili degli adulti;Alla veste del Reverendo Dumas,così nera in quella sala troppo rossa!Ripensava al Conte e alla moglie troppo bella,alla loro giovane figlia scomparsa e alla sorellastra e matrigna, così insopportabilmente brutta!

Pensava il commissario C. Monet!Pensava che: “ Sono lontane solo le cose che non ci interessa di raggiungere!”Pensava ai libri incomprensibili del Conte Ladurée e al suo studio personale, collocato in un mondo parallelo.Al suo modo assurdo di concepire la vita.

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Riflettendo in sé, toccava nuovamente le ruvide pareti e le coste dei libri nella libreria.Toccava le carte e girava ancora con la sua mano sinistra il mappamondo di un mondo che non esiste.Era nuovamente nello studio del Conte, Il commissario C. Monet.Ma senza corpo, solo con la sua anima nuda, solo con i suoi miseri e misteriosi pensieri.

Il commissario pur essendo uomo stanziale sapeva viaggiare con la testa e il pensiero.Nel suo viaggiare per lo studio del Conte,C'era qualcosa che non combaciava!Qualcosa che non tornava,... Urtava, cozzava e si scontrava nei sui ricordi.Ma che cosa?... Cos'è che non va?... COSA?

Il genio è insito solo nell'uomo,non negli animali.Il commissario C. Monet ne ebbe la prova certa da se stesso.Quando aprì il cassetto giusto della memoria e si accorse che:La calligrafia sul Mappamondo del Conte Ladurée, quello che lui stesso aveva costruito come un geografo e segnato a mano come la mappa di un tesoro lontano.

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Quella calligrafia vera, che il Conte Ladurée aveva graffiato sul suo mappamondo e la calligrafia dei documenti compromettenti che aveva in possesso la Polizia,erano molto simili...

Ma se viste con particolare attenzione,molto diverse.- Et voilà! Esclamò tra sé il commissario C. Monet.

Jean Baptiste stava crescendo bene con l'aiuto della Natura e di tutti gli animali che lo coccolavano, lo nutrivano con latte e tanto amore.La stalla si rivelava ogni giorno di più come un buon nascondiglio.Gli animali come una grande comunità,come una setta di uomini, come una casta politica che si difende dal popolo delle masse.Facevano il possibile affinché restasse tale,un rifugio sicuro! Solo per i due cuori dei bambini innocenti.Agli adulti e ad altri esseri umani, non era concesso tale riparo.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 60

Certamente Jean Baptiste nella sua felice incoscienza, non sentiva la mancanza di Mary Jane eneppure la mancanza di una famiglia. La mancanza di un Padre o di una Madre, l'assenza terribile e insostenibiledei genitori o delle proprie radici.Erano tutte cose sconosciute quelle che toccava Jean Baptiste, con le sue piccole mani,nella sua infantile innocenza. Incredibile è la Vita! Quando non sai cos'è!

Ma per Mary Jane, era arrivato il tempo della curiosità e della vera conoscenza.Il tempo di ogni scoperta importante e del suo personalissimo “Carpe Diem”.Dal trampolino dei suoi undici anni compiuti, spiccava un tuffo coraggioso nel profondo della sua crescita e della sua vita.Un tuffo dall'alta scogliera delle sue paure, verso un lontanissimo punto azzurro.

- SSSSSSSSSS!!! Taci!!! Per favore Joel!Disse Mary Jane portandosi il dito al naso eravviandosi i brillanti capelli biondi.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 61

Si sedettero tutti insieme lungo le rive del fiume, in un silenzio comunicativo.Un Clochard di Parigi, una bambina con un uccellino sulla spalla e un gatto randagio.

- Scena assurda! Direbbero i grandi e i privi di fantasia.Ma così fu!

– Sono successe cose strane nella tuafamiglia, al momento della tua nascita e anche durante i tuoi primi anni di vita. È tutto nei documenti di tuo padre, nei documenti originali dei suoi studi, quelli che Bernhard coraggiosamente sta cercando di recuperare.

Madame Tussauds li ha consegnati al Reverendo Dumas per nasconderli a tutti.Io che posso liberamente volare, ho seguito i documenti da casa tua fin lì, dove sono adesso. Stai tranquilla Mary Jane,ho detto a Bernhard dove sono nascosti e come fare per recuperarli, ce la farà! È un piccolo grande topo pieno di iniziative!

Queste e tante altre cose importanti stava dicendo Edith l'usignolo alla dolce Mary Jane.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 62

Quando Joel interruppe il discorso sbuffando e bofonchiando:- Ehi!!! dovrei essere offeso!Sono anni che conosco questo uccellino,anni che divido con lui le briciole del mondo! E a me neanche una parola! Ti sembra giusto bambina?- SSSSSSSSSS!!! Taci!!! Ti prego Joel.Disse Mary Jane portandosi nuovamente il dito al naso.

- Digli che lui non mi può sentire!Digli che io gli voglio bene!È un bravo umano, ringrazialo per le briciole del mondo che mi lascia! Aggiunse svolazzando Edith L'usignolo di Parigi. Mary Jane riferì a Joel le parole dell'uccellino.Joel pensò che in fondo la sua vita era come una favola e che il suo lavoro inesistente era fantastico.

Pensò che sì , era proprio così:“La vita è meravigliosa! E Parigi anche di più!Pensò che la vita è lo spettacolo più bello del mondo!E che non costa niente a quelli come lui!”

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 63

VIIINella stanza del Reverendo Dumas entrava un raggio di luce polveroso.Era la luce del mattino che passava tra le imposte socchiuse. Bernhard vedeva il fascio di luce da un buco nel muro, raggiunto attraverso i cunicoli e le Catacombes de Paris. Il Reverendo privo dei suoi abiti ecclesiastici riposava supino, in mutandoni di lana sul letto disfatto. Al piccolo topo sembrò un uomo come tutti gli altri... Anzi!... Forse peggiore! Perché russava come il maiale Ernest nel suo sporco porcile e poiaveva una panciona Lunare, bianca e pelosa, veramente schifosa!Un vero orrore per gli occhi del piccolo topo. Che si domandò come: “Il Signore Dio nostro, potesse essere rappresentato in terra da tali orrendi esseri viventi!... Perché non un fiore? O una farfalla nella sua breve, candida e leggerissima vita?

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 64

Pensava e studiava la situazione, Bernhard. Guardava il fascio di luce che avrebbe dovuto evitare, per raggiungere i documenti, chiusi nella cassetta delle opere di bene,sotto il letto del Pancione che russa forte.

La chiave della cassetta era legata al rosario,stretto nella mano sinistra, del Reverendo.Sul comò di Dumas, una vecchia bibbia e un bicchiere d'acqua a metà; erano investiti dalla luce polverosa che in un raggio traversava la stanza;facendone un piccolo prisma, che passando attraverso l'angolo del vetro formavauna strada arcobaleno riflessa sul pavimento.

Bernhard Blues, avrebbe dovuto costeggiare la strada arcobaleno fino ad arrivare alla pentola d'oro,sotto al letto del Reverendo Dumas.Per portare così a termine, la sua coraggiosa e difficile missione.Ma questa era e fu una cosa da niente!Una piccola impresa da poco... Oh yesss!Per un personaggio strabiliante come lui!

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 65

- Bernhard, non era un topo di laboratorio come pensi tu!Disse Edith, pizzicando con il piccolo becco l'orecchino brillante di Mary Jane.- Anzi!... Bernhard, era un topo di laboratorio, ma non come pensi tu!Serviva per certi strani esperimenti a tuo Padre, il Conte Ladurée. Esperimenti molto particolari che lo portarono al risultato che ora hai.- E quale risultato avrei io?... Io che non ho mai avuto niente?Domandò Mary Jane con gli occhi imploranti di vita e di possibilità.- Piccola e distratta bambina,il risultato è di parlare con me, con tutte le piante e con tutti gli animali!Ti sembra poco? Ti sembra poco essere in unione al mondo animale e a quello vegetale?Ti sembra poco girare la terra con il battito del tuo cuore che ne segue il ruotare e i cicli terrestri?Un potere che solo tu hai! Un potere che è solo tuo!Anche così, i tuoi genitori hanno cercato di proteggerti.

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- Si! Edith forse hai ragione! Ma io devo sapere la verità, la realtà; questo è un sogno e forse domani mi sveglierò da un'altra parte! Rispondimi! Proteggermi da chi?... Da cosa?- Vedi Mary Jane, la vita degli esseri umani si divide in classi sociali e in ruoli, in ricchi e poveri, in bianchi e neri. Non ce la fate proprio ad essere soltanto uomini e donne!Esseri viventi solamente, come le piante e tutti gli animali.Tua Madre era bella, ma era figlia di una governante, una serva, tutto qua! Non poteva essere accettata dagli uomini!Figlia della serva con la quale tuo Nonno, il padre di Madame Tussauds la concepì! Rubandole con la forza del padrone,il suo amore e il suo corpo in un fienile.La grande religiosità e devozione dei tuoi nonni, li portò a tacere nel silenzio quel peccato carnale e mortale.Finsero che tua Madre fosse loro figlia!Neanche le belve più feroci fanno queste cose terribili ai propri figli!L'uomo è un animale a statuto speciale!Tua madre fu come Cenerentola in una famiglia mai sua, fu straniera nella sua casa nativa.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 67

Andò anche molto peggio dopo che la serva cioè la madre naturale e anche tua nonna mai nominata; morì per una malattia sconosciuta, lentamente e per cause veramente misteriose.Conosci la storia di Cenerentola Mary Jane? - Certo che si! Nella biblioteca all'orfanotrofio, c'erano tanti libri colorati che mi piaceva spesso sfogliare. Passavo lì le giornate della mia triste e desolata infanzia.Alice nel paese delle meraviglie era la mia favola preferita.Ma le ho lette tutte e tante le ho anche disegnate nella mia fantasia.Ho sempre amato molto le storie e tantissimo i colori.- Anche la vita di ognuno di noiè come una storia e in certi passaggi,è come una fiaba incantata.Così fu anche per tua Madre, che da servasi trovò improvvisamente e casualmente a essere la Contessa Ladurée.Tra le braccia di un nobile, grandissimoe forte amore. Non troppo casualmente! Poiché il conte Ladurée fu promesso sposo in quanto ricco e nobile; all'unica giovane figlia, benché brutta, ma realmente di sangue blu... Cioè Madame Tussauds!

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Erano orribili favori di scambio tra famiglie benestanti dell'epoca, che solo gli uomini possono fare.Ma quando tuo Padre vide tua Madre se ne innamorò perdutamente e follemente!Il Conte distrusse in un attimo tutto ciò che avevano prestabilito per lui e fuggì via con tua Madre, proprio come il Principe azzurro di una favola a lieto fine.- Io non so niente di questa storia! Eppure è anche la mia storia!Disse con rabbia trattenuta, Mary Jane.

“Eppure è anche la mia storia”, pensava Mary Jane.Pensava che: “No, è proprio la mia storia!”Pensava a quante persone al posto suo erano divenute protagoniste della sua vita,del suo destino; a quanti avevano preso il posto dei suoi genitori, ma perché?E poi... Perché?

Si allontanò un momento dal gruppo la dolce bambina bionda, non con il corpo ma con la sua testa e le sue fantasie. Quelle stesse fantasie che le avevano da sempre tenuto compagnia.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 69

I suoi pensieri seguivano la corrente e il corso della Senna che porta via con sé le cose sperate da Parigi.Mary Jane non sapeva dove si trovava il suo corpo terreno, quando nuotava con i pesci o volava con gli uccelli dei suoi pensieri.Mentre tutti, da terra la chiamavano,... Le parlavano, a cominciare da Joel.

- Ehi! Bambina ti senti bene? Qualcosa non va? Come stai? Vuoi qualcosa da bere?Acqua suppongo! Oddio! Ho solo vino!...Vado a prenderla?

Mary Jane come una pietra, come un fossile, non si muoveva né rispondeva.Continuava in silenzio a volare dentro di sé,a scegliere con giudizio e lentezza, un posto dove posare i suoi pensieri leggeri.Volava con gli uccelli e con il fazzoletto colorato di sua madre, presa dallo stesso vento che porta via le cose con la Senna.Seguiva i ricordi di Alice nel suo paese meraviglioso e quelli di Cenerentola che conosceva a malapena.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 70

Immaginava le cose prima che lei esistesse.Sognava così forte che poteva toccarle!Così forte da strappare le sue cose più care dalle mani degli altri.Sognava così forte che erano finalmente sue!

Poi, dal sogno in un attimo si destò. Aprì gli occhi improvvisamente escelse liberamente ma con giudizio dove posare il suo pensiero e le sue importanti domande di ritorno.- Se mi amavano tanto i miei genitori ,Edith,perché mi abbandonarono all 'orfanotrofio e poi con quella megera di Madame Tussauds?Perché? Perché? Perché?

- Perché?... Perché la vita degli esseri umaninon segue i movimenti terrestri come fa la Natura... Non è come la Luna che influenza ogni cosa sulla terra,dai raccolti alle stagioni e anche il mio essere innamorata!

Gli esseri umani mia dolce bambina,seguono le leggi degli uomini e non sempre queste sono giuste!

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Le leggi degli uomini, non possono essere condivise dalle leggi della Natura!...Bambina mia.É come se il buon Dio si assoggettasse al volere dei lombrichi o dei bacherozzi. Ne convieni?- Non ti capisco Edith! Parli di cose molto più grandi di me...Io voglio sapere la verità sulla mia famiglia!

- Questa è la storia che vado raccontandoti!Ti direbbe il Gufo molto saggio...Mentre il Gabbiano che segue i venti ti racconterebbe di piroette e tuffi impossibili nel blu...

Sai bambina, la mia saggezza, il coraggio, le mie parole vengono dall'aria più limpida e tersa di tutti i cieli.E contengono in sé tutti gli sguardi,tutti i voli e i venti tra le piume degli uccelli, che hanno deciso con forza di proteggervi.Hai mai visto l'occhio dell'Aquila? O della civetta di notte? Hai mai volato con loro, guardandoli planare leggeri in discese impossibili?

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Ascolta le cose che ti dico con il cuore!… Se lo vuoi con forza non è un sogno!Bambina mia, sposta come in volo, come una piroetta nel semplice roteare di una ballerina. La tua testa al posto del tuo cuore!Una manovra perfetta come un passo di danza. Pensa con il cuore e senti le cose con la mente.Porta il pensiero fin dentro al margine, nel profondo estremo del tuo animo.Conoscerai così, il tuo vero potere eil lento progredire sotto le stelle.

Questa è la mappa dell'Universo.Questo è il modo delle stagioni, della vita, del vero amore e del polline nel vento.

Se lo vuoi con forza non è un sogno!Tu che sei ancora bambina lo puoi fare!Ricorda sempre che io voglio! E... Quindi... Posso volare!

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IXAl commissario C. Monet si aprirono mondi insperati dopo la sua ultima scoperta.Si aprirono nuove indagini e nuovi indiziati,anche per casi di molti anni fa.

Arrotolandosi il baffo destro, continuava a pensare al bambino per mano a sua madre e alla medaglia, appuntata sul suo petto di adulto. Medaglia al valore, che avrebbe brillato nella memoria di tutti come:“La vittoria del bambino per mano alla madre”Bambino che nei Cafè o negli Ateliers di Parigi, ascoltava taciturno e dubbioso il confabulare della gente.Per poi avviare le sue prime indagini,basate sui suoi giovani sospetti.

Pensava il commissario C. Monet, che con la risoluzione del caso Ladurée, che da anni si protrae per tutta la Ville Lumière, senza trovare mai risposte valide.

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Pensava che con la soluzione finale del caso,avrebbe finalmente ricevuto tutto il meritoper il suo lavoro, quello che da sempre gli spettava.Il merito del miglior commissario di tutta la Francia e forse di tutti i tempi!

Le domande si inseguivano tra di loro. Lasciando tante piccole scie,come strisce colorate di luce arcobaleno, nella testa del commissario Monet.Una dietro l'altra e ognuna con una sua risposta da trovare.

Chi avrà falsificato i documenti del Conte Ladurée?... Per quale motivo?Dove saranno finiti i documenti originali?...Chi consegnò all'epoca quelli falsi alla Gendarmerie?... Chi era il neonato lasciato davanti a casa di Madame Tussauds?...Perché la bambina l'ha rapito senza un motivo valido ed è fuggita?... Da cosa stanno scappando i bambini?... Dove saranno?... Saranno vivi?... Se lo sono,avranno freddo e sicuramente fame.

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E poi c'è ancora da risolvere, quella brutta storia, quella famiglia uccisa nel parco qualche anno fa.Senza motivo, non una rapina, niente! Solo giustiziati mentre tornavano a casa.Padre, madre e un neonato del quale non si è avuto mai più notizia.Ricordava però il commissario C. Monet,arrotolandosi il baffo destro e seguendo le piccole scie colorate di mille domande senza risposta.Ricordava che i corpi dei due coniugi Truffautfurono trovati nel parco, faccia a terra, in una pozza di sangue.Avevano sparato alle loro spalle, come si fa in una precisa esecuzione.La culla del bambino era lì vicino ai corpi straziati a terra, ed era vuota!Rapimento?... Macché!... Nessuna richiesta di riscatto! E poi a chi lo avrebbero chiesto?Sparizione senza alcun senso! Pensò C. Monet, seguendo le scie delle sue mille domande.“Troppe cose per un uomo solo” Disse il Commissario a se stesso.E si adagiò sul divanetto di pelle,lasciando cadere la pipa sul pavimento.

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Così,si addormentò il commissario C. Monet.I pensieri divennero sogni.Sogni che si inseguivano uno dietro l'altro.Sogni che si rincorrevano lasciando una scia colorata eogni scia con una risposta da trovare.

Mary Jane sapeva ascoltare.Come ascoltano i bambini, senza giudicare mai.

- Bene!... Sposta il tuo cuore nella tua mente... E viceversa!Disse Edith con un tremito impercettibile.- Tu diventerai una donna bellissima, Come lo era tua Madre. Questa sarà la tua Natura.La tua bellezza sarà ancora più bella dentro la tua anima pura.Incontrerai tutte le cose e saprai scegliere le migliori per il tuo Mondo.Poiché il mio dialogo con te deriva da tutti gli uccelli in volo.Ricorda!... Non può che essere alto!

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Ti accompagnerò nel modo degli angeli custodi. Pian piano alla conoscenza della tua vita!E ciò che adesso non sai,con il tempo, il lavoro e la pazienza, lo Capirai!... Lo imparerai.Di queste cose ne ho la piena certezza, quella che proviene dal vento libero sulle montagne più alte del Mondo.Quella certezza che unisce i tempi passati a quelli futuri, in un solo profumo.Il tuo profumo, Mary Jane! La tua vita vera!Così parlò profetica e serafica, Edith l'usignolo di Parigi.

- Raccontami quello che hai visto con i tuoi occhi, ed io ti ascolterò con il mio cuore.Resterò come sospesa a galleggiare per capire le tue parole.Disse Mary Jane, che aveva già capito, come solo i bambini possono capire.Come comportarsi di fronte alla forza infinita e immensa della Natura.

- Tuo padre era un grande Alchimista, cercava la pietra Filosofale!

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Questo raccontavano all'epoca per le vie di tutta la città di Parigi.Ed era tutto vero!...Tentava di ricostruire nel suo laboratorio, la pietra Filosofale.Solo che tuo Padre non cercava quella canonica che tutti conoscono,quella che trasforma ogni materiale in oro zecchino.

Cercava una pietra Filosofale diversa, di più alto valore!... Almeno per lui!Quella pietra che riesce a mettere in simbiosi gli animali e le piante con l'essere umano.Quella che porti nel tuo orecchino sinistro, Mary Jane!

Mary Jane si tolse gli orecchini, spostando delicatamente i capelli, prima da un lato e poi dall'altro.Li portava addosso da quando era nata.Li guardò entrambi nella sua mano brillare,ed era vero!Le due pietre erano molto simili, ma molto diverse.Come una calligrafia copiata male.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 79

- Questa piccola pietra azzurra è tutto il tuo potere Bambina mia.È lei che ti permette di comunicare con le piante e con gli animali.Ti permette di nuotare con i pesci e volare libera con gli uccelli...Sarà anche molto doloroso, quando sentirai il taglio del bosco, del castagno e della quercia che viene abbattuta!

Ma tu sarai forte... Noi ne siamo certi!Poiché anche noi con te condividiamo le gioie e le sofferenze,le sconfitte e le vittorie.Conosciamo il tuo coraggio e le tue paure.

Questa è la tua eredità Mary Jane!.. Fanne buon uso!Così parlò il piccolo Usignolo alla bambina.

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XIl commissario C. Monet si alzò di scatto,come riportato alla vita da un miracolo improvviso, fatto da una divinità invisibile.

- Preparate una macchina!... E due di voi mi seguano! Di corsa!Urlò il commissario al giovane poliziotto che avvinto dalla noia, spostava senza senso le cose e le penne della sua scrivania.- Subito signor Commissario!Scattò sull'attenti il giovane soldato.

La macchina fu pronta in un momento. Si diresse ad alta velocità, come se portasse un ferito grave, verso l'archivio centrale della Gendarmerie di Parigi.Il commissario C. Monet e i suoi due giovani assistenti entrarono nel portone del palazzo in tutta fretta.Sembravano tre piccoli topolini, tra gli immensi scaffali polverosi pieni di schedari e incartamenti vari.- Cercatemi il caso Truffaut!... Forza!!! Scattare!!!...

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 81

Quella famiglia uccisa nel parco del Louvre tempo fa! Quel bambino scomparso dalla culla!... Sveglia giovani!!!Intimò con voce decisa il Commissario mentre si guardava intorno,arrotolandosi il baffo destro e fumando la sua pipa nervosamente.I giovani gendarmi cercarono a lungo e trovarono il necessario.Quando il commissario ordinò:- Trovatemi anche il caso del Conte Ladurée, e tutto ciò che lo riguarda personalmente!...Moglie e figlia compresi!...Veloci!!!

I giovani gendarmi rifecero la medesima azione da capo,ubbidirono sbuffando e senza coscienza. Senza nessuna conoscenza del dovere che gli era stato assegnato, eseguirono senza pensare.Sono così gli uomini!... Peggio dei cani!... Ubbidiscono e basta!

Comunque sia, nel bene o nel male visivo della loro inutile esistenza,i due giovani gendarmi trovarono tutto.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 82

Trovarono tutto quel che serviva al commissario C. Monet in quel momento, senza sapere cosa fosse!Mentre quel che serviva ai due giovani, era uscire al più presto possibile da lì. Uscire dal buio degli scaffali polverosi,dal buio del novizio e dei semplici soldati.Tornare a casa, prima o poi dalle loro ragazze. Tornare da Generali o importantissimi ufficiali!

Il commissario C. Monet,poco si preoccupava per i sogni inutili dei suoi giovani subordinati.Li lasciò lì tutta la notte, tra gli scaffali polverosi e la puzza di muffa. Li lasciò fuori a piantonare e sorvegliare senza motivo, l'archivio centrale di Parigi.Mentre lui arrotolandosi il baffo destro e fumando la sua pipa, con una piccola luce accesa sulla scrivania del preposto,continuava a leggere attentamente e a indagare senza sosta.Dal caso Truffaut al caso Ladurée,immerso in un mucchio di documenti e grandi schedari.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 83

Sfogliava le pagine il commissario e si toccava la faccia, strabuzzava gli occhi, si arrotolava i baffi e poi si riaccendeva la pipa.Prendeva un nuovo tomo di documenti, si toccava il naso e poi l'orecchio.I due giovani gendarmi, lo guardavano dal vetro esterno dell'ufficio.Sembrava che una mosca invisibile gli girasse vorticosamente intorno alla testa.

Il gioco dei due giovani, nella noia inutile della sentinella, nel tedio della guardia e dell'attesa era:“Indovinare i movimenti del commissario”“Che noia! Che barba!...”Si dissero i due, guardandosi in faccia.Ma senza dire una parola,quando si è di guardia non è permesso!

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- Sai Mary Jane, quel ragazzo dai capelli rossi e le lentiggini?Quello che spegne i lampioni ogni sera davanti alla tua camera, quella di casa Ladurée, non so se hai presente?Credo che sia innamorato di te! Disse Edith facendo arrossire Mary Jane come un pomodoro maturo.Perché aveva capito a chi si riferiva il piccolo usignolo.Joel e Thomas che fino ad ora erano rimasti al di fuori del dialogo,intervennero con sorrisi e ammiccamenti, come se sapessero la storia.Ma,... Mentre per Thomas era una cosa normale, poiché poteva capire le parole sia della bambina che dell'uccellino.Per Joel invece, non era così semplice capire.

- Cos'hai da ridere Joel?Disse Mary Jane timidamente.- Nulla, è solo che sei diventata tutta rossa!La cosa mi diverte parecchio e mi diverte immaginare che cosa ti ha detto Edith!Visto che anche il tuo gatto sghignazza!-Niente, cose mie!... Niente di niente.

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Tu piuttosto perché vivi così? Non hai una famiglia? Sei solo, proprio solo?Disse la Bambina al vecchio Clochard, per tagliare corto e cambiare presto argomento di conversazione.- La mia famiglia è tutto il Mondo. Non sì è mai soli quando si ama la vita!Sai bambina, io nella vita ho voluto essere solo un uomo.E sono diventato così... Solo un Uomo.

Bernhard nel frattempo sembrava un giocoliere o un piccolo acrobata del circo dei topi arrivato in città.Aveva già preso la chiave dalle mani del grasso Reverendo Dumas.Sfilandola lentamente dal rosario come un ladro professionista dal tocco leggero.

Aveva aperto la cassetta e sottratto i documenti originali nascosti.Poi con una calma molto professionale, l'aveva richiusa e riposta sotto al letto.Per concludere, aveva rinfilato correttamente la chiave nel rosario del Reverendo.Non era successo niente!… Almeno all'apparenza.

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Aveva traversato la stanza seguendo il confine colorato dell'arcobaleno,seguendo il fascio di luce che passava dalle imposte attraverso il bicchiere di vetro.I topi suoi compagni, randagi di Parigi, lo attendevano all'ingresso delle Catacombes.Bernhard arrivò puntuale al suo appuntamento con Madre Natura, portando i pesanti documenti a fatica sulla sua piccola schiena e con un bel sorriso stampato in faccia.

- Sai Mary Jane, quel ragazzo dai capelli rossi e le lentiggini,che spegne i lampioni ogni sera davanti alla tua camera?Non so se hai presente?Credo che sia innamorato di te! Disse Thomas ripetendo come un pappagallo, le parole dell'usignolo efacendo nuovamente arrossire Mary Jane. Così, solo per divertirsi,come si divertono i gatti, anche solo con una pallina di lana.Joel rideva senza capire e il suo sorrisoin mezzo a tutta quella barba bianca,lo faceva sembrare un buon Babbo Natale.

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Quando improvvisamente smise di ridere, divenne molto serio e disse:

– Avete trovato per caso un bambino sulla soglia di casa Ladurée?

– Certo Joel è a causa di quel fatto increscioso, che scappai da Madame Tussauds, portando Jean Baptiste con me nella stalla fuori Parigi.

– Jean Baptiste hai detto che si chiama?E adesso dove si trova il Bambino?

– Al sicuro, ma tu che ne sai di questa storia Joel?

– Per mia malasorte so molte cose, come ti ho già detto.Una notte nel parco mentre facevo il mio solito niente su una panchina,ho sentito uno sparo vicino a me.Mi sono nascosto subito dietro un cespuglio e mentre impaurito, tiravo fuori la testa per vedere,ho sentito un secondo Sparo!Ho preso un sasso rotondo e pesante che era lì per terra, per difendermi.Ho visto l'ombra dell'assassino che puntava l'arma verso una culla,Ho chiuso un occhio e ho tirato il sasso con tutta la forza che avevo.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 88

Era molto buio quella notte e alcuni metri ci dividevano, ma lo presi in pieno, nella testa!Anzi, lo presi nella sua testa malata!Perché uno che uccide gli innocenti è solo un povero vigliacco, oppure un malato mentale!

Devo dire che ho sempre avuto una buonissima mira!Comunque l'ombra con la pistola cadde a terra e iniziò a dibattersi vorticosamente dal forte dolore.Perse dalla mano la sua arma, stringendosi forte il capo tra le braccia!Io restai fermo, immobile nella notte.L'uomo si alzò barcollante e raccolse la sua pistola maledetta!Si allontanò veloce e poi di corsa, senza alcuna coordinazione o eleganza,come avesse incontrato un fantasma o una sua ignota paura; scomparve in un cunicolo buio nel nulla del parco.Era l'assassino della famiglia Truffaut!L'ombra che disarmai con un sasso!

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– Poi? Cosa facesti dopo? Perché non sei andato alla Gendarmeria?Domandò sempre più curiosa la piccola Mary Jane.“Anche questa storia è la mia storia” Pensò la bambina.Pensò che: No!... “ è proprio la mia storia!Questa è la mia storia”.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 90

XI

Il commissario C. Monet,leggeva e ricontrollava, da un caso all'altro, da un minuto all'altro,da un'ora all'altra; arrotolandosi continuamente il baffo destro.

Era così passata la notte.I due giovani gendarmi erano scivolati lungo le colonne dell'ingresso che sorvegliavano.Erano scivolati pian piano lungo la schiena fino a sedersi lentamente per terra.Le teste all'indietro appoggiate alle colonne, e gli occhi socchiusi.

- Merda! Merda! Merda! Vorrei tanto sapere chi cavolo ha seguito questi casi prima di me?... Che schifo di commissario è mai questo?Gridò Monet, svegliando e facendo sobbalzare i due giovani gendarmi.-Merda! Merda e doppia merda ancora!

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Come si fa?... Ma come si fa? A non vedere niente! A essere così ciechi? Come si può essere così ciechi?... Una talpa nella polizia, a fare il mio lavoro!Il commissario La talpa cieca!...Queste cose mi fanno diventare matto!Continuava a urlare e tirare schedari contro la porta, contro la lampada della scrivania.Poi colpiva forte i pugni sul tavolo e si gettava all'indietro sulla poltrona stremato.Poi, ancora le tre parole ripetute, come un mantra di imprecazioni e di rabbia!

Ora sembrava stanco il commissario Monet,si teneva stretto la testa tra le braccia buttato sulla sua scrivania.Sembrava che piangesse mentre si accarezzava la testa con le mani,o forse sospirava per trattenere le risate?Quando all'improvviso si alzò di scatto!

- Sveglia!... Giù dalle brande! Intimò ai due poveri soldati addormentati.- Andiamo! Il signor Truffaut era l'assistente del Conte Ladurée!...Non vi dice niente?Aggiunse mettendosi il cappotto con una nuova energia negli occhi.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 92

I due Giovani si guardarono con attenzione, ma non capirono in quel momento eneanche in seguito cosa avesse detto loro il commissario C. Monet.Non capirono da dove provenisse quell'improvviso entusiasmo e alla domanda postagli non ebbero mai risposta.

Nel frattempo lungo le rive della Senna, si parlava dello stesso argomento.- I corpi del Signor e la Signora Truffaut,erano pancia sotto caduti a terra, in una pozza rossa di sangue vivo.Il bambino strillava e piangeva forte.Io ho preso la culla e sono scappato via!Disse Joel Buton fissando gli occhi fermi come laghi della bellissima bambina bionda. - Poi?... Cosa facesti dopo? Perché non sei andato alla Gendarmeria? Dove portasti Jean Baptiste?- Dopo?... Dopo Tenni il bambino per qualche tempo con noi.Lo sfamai e lo coccolai facendomi aiutare da altri amici poveri come me.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 93

Poi insieme decidemmo! Che secondo il vento che porta le voci di Parigi, quel fatto doloroso e increscioso era in qualche modo collegato alla tua famiglia o almeno alla tua matrigna ignobile. Al suo stupido atteggiarsi nei quartieri bene della Ville Lumière,vestirsi di inutili cappelli e pellicce di animali morti.Atteggiarsi non curandosi di fatti che la riguardavano personalmente.Quella viscida megera, si elevava sopra la gente comune come noi, umiliandola, ignorandola e calpestandola.Una persona veramente brutta direi! Ma non è solo un fatto estetico!Così insieme decidemmo, che questa storia si doveva chiudere come un cerchio o un simbolo dell'infinito e finire laddove era iniziata! Portammo di notte e come regalo di natale, il bambino sopravvissuto grazie alla mia mira, sul pianerottolo di casa Ladurée,sulla scatola scrissi il suo nome, Jean Baptiste.Non lo portammo alla Sacra Rota, né di fronte alla chiesa, né alla Gendarmerie.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 94

Portammo Jean Baptiste dove la storia era iniziata tanti anni fa.

Facemmo questo affinché tutto, come deve essere nella vita,abbia un suo inizio e una sua fine.

Mary Jane rimase in silenzio, come rapita da un vento tutto suo.Salì su nel cielo con i gabbiani, che provavano le loro traiettorie imponenti.Volò libera e nuda con loro, incontro al sole che andava a finire leggero nel Mare.Tutto quel rosso e arancio, quel cerchio di fuoco, sembrava l'inferno, visto volando dall'alto tra le piume degli uccelli. Le picchiate veloci, lo sfumavano in tante fiammelle tremolanti come candele.Mary Jane, riuscì a tacere nel paese ignoto del suo sogno.Riuscì a lasciarsi in silenzio trasportare, a non domandare.Volò con tutti i gabbiani del cielo, provò tutte le virate e le rotte più pericolose.Poi si addormentò tra le braccia forti di Joel.

Joel la guardò ed era così piccola tra le sue braccia, piccola come una stella.Le sfiorò i capelli dorati e la lasciò dormire.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 95

XIILungo la via del ritorno Bernhard,si prese degli svaghi e non furono svaghi da poco,Furono svaghi da topo!Se la prese comoda con i compagni di città,avevano una banda e...il Blues, che passione!... Oh Yesss!

Suonare e cantare con gli amici.Un'emozione che ogni buon Diodovrebbe consigliare a chi si appresta ad affrontare la vita.

Intanto Madame Tussauds era indecisa sulla parrucca da indossare.Di fronte allo specchio provava e poi riprovava orpelli e cappelli vari.Indossava collane e metteva orecchini di grandissimo valore.Lo specchio restava impietoso! Di fronte a tutti gli artefici e i trucchi inutili che metteva sulla sua brutta faccia.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 96

Urlava forte la regina delle feste, imprecava e gridava senza sosta.“Il vestito non va bene! I cappelli neanche!”“Non va bene niente!”-Cristo Santo!... Volete capire o no? Inutili servi!... Questo ricevimento sarà il più importante di sempre!...E per tale sarà ricordato in futuro per tutta Parigi! Chiaro?Tutto deve essere perfetto! Chiaro? Perfetto! Impeccabile! Ineccepibile!

Aveva riunito tutta la servitù, Madame Tussauds.Tutta la servitù di casa Ladurée, quella interna e quella esterna.Tutti i servi e tutti i suoi lacchè!Li aveva voluti fermi e immobili di fronte a sé!Per sfogare la rabbia inconscia che aveva contro il suo specchio impietoso.

- Lo capite o no?... Servi schifosi!Il primo che sbaglia lo faccio spellare vivo!Lo faccio mettere alla gogna in piazza!Oppure lo faccio mettere al rogo e bruciare come eretico e miscredente!

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 97

Il primo che commette un solo errore, anche un piccolo, stupido errore.Lo faccio rinchiudere a vita o a morte nelle nostre patrie galere! Questo vi è chiaro stupidi servi?

Con questo tono e con tale garbo,furono impartiti gli ordini,per il fantasmagorico evento mondano Parigino.

- Sarà una serata veramente importante!Sarà la festa più bella di sempre!Disse poi Madame Tussauds, con occhi falsi e viscide movenze da serpe.Con una forzata e momentanea calma ritrovata.

- Alla mia festa, annuncerò il mio primo fidanzamento ufficiale! E... L'arrivo di un futuro erede per la più grande dinastia Parigina!E per l'encomiabile Generale Antoine Delacroix,capo della Polizia di Marsiglia.Il mio futuro e amatissimo sposo!

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 98

Il commissario C. Monet, entrò senza bussare,nell'ufficio del suo superiore.Con a seguito i due giovani gendarmistracolmi di carte e polverosi schedari.

- Ehi!!!... Non è più di moda bussare!- Posate tutto sulla scrivania, del nostro grandissimo capo della polizia!Disse C. Monet ai due giovani soldati indicando la scrivania, senza curarsi minimamente delle parole del suo superiore.Una cosa che: “Se sei commissario della polizia di Parigi,non si fa!”Una cosa che:“Sicuramente non porta fortuna, in certi ambienti ristretti.”

- Ehi!!!... Monet cerchi rogne o cosa?- Cerco solo di fare il mio lavoro! Al contrario di tanti altri, compreso lei!Chi si è occupato di questi due casi nel tempo in cui avvennero?...Chi è questo funambolico genio dell'investigazione parziale?...Chi è questo grande artista dell'indagine?

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 99

- Senti Monet, sono molto occupato! Non ho tempo da perdere!- C'è chi ci ha perso la vita in questa storia maledetta e non il suo inutile tempo!... Chi si è OCCUPATO prima di me del caso Ladurée e soprattutto del caso Truffaut?- Non urlare nel mio ufficio, Monet!... Chiudi quella maledettissima porta!E voi due... FUORIIIIII!!!Uscirono i due soldati e chiusero la porta in un nanosecondo.- Hanno aperto una grossa inchiesta interna alla Gendarmerie di Parigi!La nostra divisione è tutta indagata, per colpa dei due casi che hai con te!Complimenti! E adesso?... Che Diavolo vuoi da me!... Monet?- Voglio il nome di chi ha seguito le indagini dei casi suddetti prima di me!- Commissario Antoine Delacroix! Capo attuale della polizia di Marsiglia.Una persona molto influente politicamente.Fai molta attenzione Monet! Il sentiero che stai percorrendo è fatto di un terreno fragile, un terreno umido e franabile, nel quale non puoi entrare con i piedi di piombo.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 100

Seguì una lunga conversazione tra i due, conversazione dalla quale come al solito i giovani gendarmi furono esclusi.Relegati fuori dalla porta dell'ufficio dei superiori e reclusi nel buio dell'ignoranza.Senza neanche il potere o la speranza di una qualche comprensione.

Il dialogo dei due superiori fu molto articolato e parecchio disincantato.Soprattutto da parte del commissario C. Monet, che si vide rispondere ad ogni sua domanda, con altre domande.Aggiungere altri dubbi, ai dubbi che già aveva, sentire asserire fatti e riflessioni ininfluenti sui casi suddetti.Ascoltare sciocche questioni, su magie nere o fantastiche Alchimie.

Non è questo! Quello che serve a chi cerca risposte!Il commissario C. Monet, cercava risposte!E quel dialogo inutile, anche rabbioso in certi punti salienti, era servito solo, a metterlo in cattiva luce nel suo stesso distretto.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 101

Uscì molto nervoso dall'ufficio del suo capo, il commissario C. Monet.“Non è questo! Quello che serve a chi cerca risposte!...No! No! No!”Pensò nella parte amara del suo cuore e uscendo chiuse la porta sbattendola forte.Senza guardare in faccia i giovani soldati che l'avevano accompagnato fin lì.Si avviò veloce per le scale, salì in macchina e svanì nella nebbia di Parigi.Lasciando i due gendarmi sul marciapiede.

Non disse niente e neanche si voltò il commissario C. Monet.Come succede quando i padroni umani e bastardi, abbandonano i propri cani.I due giovani si guardarono con uno sguardo pieno di inutile disperazione,come se fossero stati abbandonati nudi in mezzo a un deserto.

Deserto in cui nessuno, gli ordinava cosa fare.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 102

XIIIDa Parigi alla stalla,la distanza non era poi troppa.Joel, Mary Jane e gli altri decisero che era ora di rientrare verso casa.Seguirono la Senna per un lungo tratto e sotto tutti i suoi ponti.Passarono poi per le Catacombes esi mischiarono alla gente dei mercati e nei passages, nella vita della Ville Lumière.Parigi è una città che non abbandona mai nessuno!

Sembravano un branco di artisti ambulanti.Un vecchio, una bambina bionda, un gatto e un piccolo usignolo canterino.Sembravano una piccola e allegra compagnia teatrale o qualcosa del genere.

Passarono inosservati nel trambusto di Parigi.In aperta campagna finalmente si rilassarono.Mangiarono e bevvero dallo stesso calice e alla stessa mensa, con lo stesso pane.Sotto il fresco di un grande Castagno.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 103

Il Commissario C. Monet,vagava come un fantasma per la città.Perso e disperso nella sua personale desolazione e sconfitta.- A che serve tutto questo?...- Chi sono i buoni?... E io da che parte sto?Queste e almeno altre mille domandeintasavano e otturavano la mente del commissario C. Monet.

Vagava come un fantasma,senza meta per la città vuota.Ma per sua fortuna, c'era la musica!Amava molto la musica il commissario.Una cosa che si tramandava da sempre nelle corde e nelle radici della sua famiglia.

Amava molto la musica il commissario.Sapeva suonare il piano e cantare bene.Un piccolo segreto che, un bravo poliziotto non può dire.Un segreto da tenere per sé.

Suonare e cantare con gli amici.Un'emozione che ogni buon Diodovrebbe consigliare a chi si appresta ad affrontare la vita.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 104

Sotto il fresco di un Castagno,la nostra allegra brigata si prese il tempo di un riposino.Si addormentò Mary Jane tra le braccia forti di Joel.Come cullata dal vento che muove le foglie, si accoccolò e si rannicchiò, come un fiore colorato che si schiude nella notte.E con lei anche Thomas e Joel si lasciarono andare nelle braccia soffici e vellutate di Morfeo.

Mary Jane come cullata dal vento,sfiorando le morbide nubi,sentì nel sogno il Castagno parlare.Le sue parole erano leggere come l'aria circostante e il vento che attraversa le foglie muovendole.

- Sai Bambina mia bionda,la pietra filosofale che porti all'orecchino sinistro;esisteva già in natura, dall'inizio dei tempi, da molto prima degli uomini.É stata scaturita dal fuoco del centro della terra econgelata dai ghiacci Antartici.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 105

È passata per mano a Condottieri e Preti,a villani e cavalieri,per mano a donne ricche e donne povere.Ha fatto parte del popolo degli uccelli,quando una gazza la rubò per il suo nido.Fece parte del popolo liquido,quando fu gettata in mare da un amante tradito.Fu rubata nelle tante guerre etrafugata in ogni razzia, di ogni luogo in cui si trovava.Mai!... Mai a nessuno fu utile!Il potere che adesso hai è soltanto tuo Mary Jane!Tuo padre a suo tempo lo capì bene, con la sua anima geniale.

Solo un cuore limpido e puro può conoscere e capire questa forza.Solo finché resterai bambina, potrai usufruire del tuo grande potere,portando addosso la pietra del tuo orecchino.Solo finché saprai sognare,potrai ascoltare le parole delle piante e di tutti gli animali.Ricordati sempre di usare al meglioquesto immenso potere che adesso hai.

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Tutta la Natura si fida di te bambina!Così parlò il grande Castagno,nel sonno e nel sogno volante di Mary Jane.

Arrivati alla stalla Mary Jane corse ad abbracciare Jean Baptiste,poi Hélène, Faust e tutti gli altri,dimenticandosi di Thomas e dei suoi nuovi amici trovati a Parigi.

Fortuna che gli animali benché non fossero capiti da Joel,riuscirono a condurlo nel casotto degli attrezzi con Mary Jane e Jean Baptiste.Quando arrivò il contadino per il consueto giro nella stalla, Thomas finse di leccarsi e stirarsi come se si svegliasse da un lungo letargo.- Ah!... Eccoti qua brutto fannullone,dove eri finito?Esclamò il contadino incontrando il gatto che non vedeva in giro da giorni.Entrò nella stalla aprendo la grande porta,per fare il suo solito lavoro di tutti i giorni.Per prendere le uova delle galline,che sembrava ne facessero molte meno di un tempo... Boh?

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Per mungere il latte delle mucche, che aveva stranamente calato la produzione.Come la frutta nel campo contiguo alla stalla,che sembrava esserci il giorno prima e svanire d'un tratto... Mah?Il contadino aveva tenuto d'occhio una pesca, una di quelle belle grosse.Una pesca rossa fuori e sicuramente dorata e dolcissima dentro.La Pesca era sparita all'improvviso! Da un momento all'altro!... Boh? Anche per gli ortaggi il contadino usò il medesimo inutile sistema.Anche la carota tenuta di guardia da giorni era sparita, così per le fragole eper ogni ortaggio o frutto tenuto sotto il suo vano controllo. Tanto che il contadino pensava ci fosse nei paraggi una lepre o una faina,qualche strano animale, che lo derubava delle sue provviste e del suo raccolto.Il contadino fece il suo giro con molti dubbi.Nutrì gli animali e riempì gli abbeveratoi.Ma da qualche tempo a questa parte era molto più attento.Molto più vigile e pronto a imbracciare il forcone, se solo avesse scoperto i ladri.

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Guardò Thomas, con il forcone in mano e mise alla prova i suoi metodi,Puntandoglielo addosso.- Per caso ti piacciono le uova?... Sei un gatto che mangia le pesche?...Attento a te gatto!... Ti sbudello vivo! Disse minaccioso il contadino.

Thomas continuò a leccarsi le parti intime ea stirarsi senza curarsi del forcone che era puntato su di lui.Guardò il contadino con occhioni languidi, si stirò ingobbendosi e disse:- Miaoooooo! Come se avesse molta fame.

Il contadino si appoggiò al forcone e mosse la sua mano morta verso il basso,come a scacciare una mosca. Poi guardando Thomas e disse:- Ma va!... Stupido inutile Gatto!Così, si avviò verso il casotto per posare il suo forcone.

Dentro al casotto Mary Jane e Joel stavano in silenzio assoluto e totale.

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Mentre Jean Baptiste rantolava per terra e stava giocando con un pesante pezzo di ferro, che aveva trovato tra gli attrezzi;Mary Jane provava in tutti i modi silenziosia farlo stare fermo e zitto.Una cosa non molto facile da fare!Le mucche in coro iniziarono a muggire,il porco a grugnire, l'asino a ragliare, i cavalli a nitrire.Al che il contadino tirò su il forcone e tornò indietro sui suoi passi.

Dentro il casotto Jean Baptistelasciò cadere il pesante pezzo di ferro sui piedi semi scalzi di Joel.- AHHHHHHHHHHHHHHH!!! Gridò Joel dal dolore.Così il contadino deciso, tirò su il forcone e tornò nuovamente sui suoi passi.

Ernest il porco,prese la mira come fanno i cinghiali,puntò il contadino, che stava passando nel suo territorio paludoso.Una scena veramente eclatante,per chi di loro poté vederla.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 110

Ernest il Maiale,aveva una bella stazza e la sua corsa era ridicola.Prese la mira come un rinoceronte eprese in pieno il contadino nelle gambe.Il contadino volò in aria con il suo forcone,come un torero colpito dalle corna di un toro.Ricadde a terra di schiena nel porcile paludoso di Ernest,dove tutto era fango e letamecon escrementi dalla puzza terribile.

C'era molto da ridere a vederlo nuotare nel letame per rialzarsi in piedi.Imprecare contro il porco e scivolare ancora.Provare a togliersi quella puzza di dosso spazzolando gli abiti con le mani.- Stupido Maiale!!! Stupido Maiale!!!Continuava a ripetere il contadinomentre andava verso casa a pulirsi.

- Ci vorrebbe un bel bagno come questo, anche a Madame Tussauds!Disse Joel sorridendo a cento denti per il pericolo scampato.- Già!... Sarebbe proprio adatto a lei!disse la bambina toccandosi il mento,con un furbo sorriso dentro gli occhi.

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XIVC'era un gran bel sound in quel fumoso caffè di Parigi.Il commissario C. Monet si fermò per una birra con contorno di ottima musica.

Lui amava il Jazz e quella era la sua chiave del sentire.Dal Blues invece era rapito per la spontaneitàe le buone vibrazioni che la musica nera,porta nell'anima di ogni essere umano.

Nel locale fumoso,si suonava Blues questa sera!Al commissario Monet andava più che bene.Aveva bisogno di distrarsi e tirarsi un po' su.Nei sottofondi dello stesso locale suonava la tromba Bernhard con la sua Band.Lui usava un bicchierino di lattaper attutire il suono della sua tromba.Suonavano lì per imitare i grandi musicisti,per imparare nuovi pezzi e per assonanza musicale.Non per niente la sua era: laBernhard Blues Mouse Band.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 112

Il commissario C. Monet,ordinò una birra e si sedette ad ascoltare.Si esibiva una Band di colore.Tutti molto bravi e lei,una grandissima voce.

Bernhard era proprio un piccolo grande topo, come diceva Edith.Quando si affacciò dal buco sotto il palco per copiare il Refrain della tromba,riconobbe subito, con i suoi occhietti furbi;il Commissario C. Monet,appoggiato al banco che beveva una birra.

- Ragazzi c'è il commissario che si occupa delle indagini di Mary Jane!È lì fuori sono sicuro!...Appoggiato al bancone del bar, che ascolta la musica!Disse Bernhard ai componenti della sua band.- Embhee? Rispose il topo pianista.- Ho i documenti originali del Conte qui con me!... Dobbiamo fare qualcosa! Dobbiamo farli avere al commissario, ma dobbiamo anche portarli a Mary Jane.Dobbiamo sicuramente,aldilà di ogni ragionevole dubbio, fare qualcosa.

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Disse Bernhard, ai suoi compagni topi musicisti.Cosicché tutti i topi insieme smisero di suonare e si misero a pensare al da farsi.Copiarono a mano, tutti insieme, le parti più importanti dei documenti originali.Tante piccole mani di topo a scrivere come gli esseri umani;erano tanti e fecero in fretta.

C'era un bel soundin quel fumoso caffè di Parigi,il commissario C. Monet si fermò per una birra gelata con contorno di ottima musica.Il commissario C.Monet,ordinò la birra e si sedette assorto ad ascoltare.Si esibiva una Band di colore,tutti molto bravi e lei ... Lei...Una grande voce celestiale.

Così passarono tre, quattro, cinque canzoni Blues meravigliose.Mentre il commissario si dipanava nei sui pensieri astratti.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 114

Sentiva la musica il commissario e si lasciava trasportare da un fiume magico nella corrente dei suoni.Quando vicino al suo gomito sinistro notò un vecchio incartamento scritto a mano.Sul frontespizio il titolo:DIARIO E MEMORIE del Conte Ladurée.

Il commissario si voltò,prima a sinistra e poi a destra.Si guardò intorno ma non c'era nessuno vicino a lui.Solo una bellissima atmosfera musicale,cantata da una voce vellutata e suadente.Un fiume magico di suoni che portano le cose.

Prese i documenti sotto il braccio fingendo che fossero suoi euscì veloce come un ladro dal sound e dal fumo del locale.La stessa cosa fece anche Bernhard, dopo un po', cioè se ne andò dal locale,quando finì l'ultima Session della sua: Bernhard Blues Mouse Band.

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Dove sarà finito Bernhard?Gli sarà successo qualcosa? Perché tarda ad arrivare?Avrà preso i documenti originali di mio padre?Continuava a chiedere Mary Jane a Joel e a Thomas il gatto.Edith spiccò il volo per andare a controllare e per rassicurarla!Tutti aspettavano impazienti il ritorno di Bernhard il topo Blues.Tutti meno Jean Baptiste, chegiocava libero nella sua innocente fanciullezza.Mary Jane lo guardava giocare e a causa delle nuove rivelazioni di Joel,sul conto della famiglia Truffaut e la loro tragica e incomprensibile fine,provò una grande pena per il piccolo, dolcissimo fanciullo.Dimenticandosi per un momento di se stessa e delle sue pene personali.Mary Jane si commosse molto dimenticando tutti i suoi problemi e le sue tristezze.Anche Joel Guardava il bambino giocare e pensava a quella notte lontana, al sasso rotondo nella sua mano.Pensava alla sua infallibile mira e alla luce della Luna benigna.

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Pensava a cosa sarebbe successo seavesse sbagliato quell'unico tiro a disposizione.“ Che bestie infami sono gli esseri umani!”Pensò Joel senza però scendere dai suoi amari pensieri.Ma con nuova speranza accesa nel cuore.Perché lui, Joel Buton,... Che aveva perduto tutte le guerre,una battaglia almeno l'aveva vinta!Con il solo potere della sua mira infallibile.Contro la malvagità e la cattiveria umana.Joel aveva una medaglia invisibileappuntata sul cuore,un grande onore per l'eroe... Joel Buton!Nessuna cerimonia, niente oro né argento,nessuna stretta di mano di nessun presidente, nessun pubblico encomio.Solo guardare il sorriso di Jean Baptiste! Per sentirsi migliore e contento di sé!Adesso, nel vedere il suo premio segreto,nella vita nuova di Jean Baptiste;pareva proprio che si trattasse di una battaglia importante.Vinta da Joel Buton in persona!Una medaglia invisibile di immenso valore.

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XVIl commissario C. Monet rientrò a casa,nella sua casa inevitabilmente vuota e si preparò un caffè.Mise sul piatto un disco e poggiò leggermente la puntina sulla prima traccia. Lo attese iniziare... Ed era Jazz! Del buon Jazz!...Accese la luce bassa del suo studio e iniziò a sfogliare le prime pagine,del manoscritto casualmente ritrovato.DIARIO E MEMORIE del Conte Ladurée.Iniziò a leggere lentamente e poi andando avanti, sempre più voracemente.

Quei documenti parlavano chiaro! C'erano gli studi che svolgeva il Conte Ladurée, la sua alchimia, la magia e le più assurde ricerche.C'erano alcune lettere per il signor Truffaut, suo assistente e amico personale.Altre per sua moglie e per la sua adorata figlia Mary Jane.C'era il suo ultimo testamento e una lettera chiusa per la polizia di Parigi.

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Il commissario C. Monet visse, nella sua attenta lettura, dentro le pagine scritte dal Conte, come se fosse lui.Visse in una vita non sua, ma che l'amore per la musica e quello per la ricerca, lo aiutarono a comprendere pienamente.Queste sue attitudini lo condussero sulla strada univoca della bellezza e della verità più vera.Una strada che finiva dritta dritta come una discesa, dentro al blu più profondo.Dentro gli occhi di Mary Jane e nel suo infinito potere.

Il commissario C. Monet era un buon poliziotto. Magari non il migliore di tutta la Francia, ma un buon investigatore.Un gran segugio con un buon fiuto.I documenti che aveva in mano il commissario, spiegavano tutto dello strano Caso Ladurée e del caso Truffaut.C'erano tutti i colpevoli! I mandanti! I corrotti e tutti gli assassini.

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Colpevoli nei nomi di:Madame Tussauds- Colpevole dello scambio dei documenti e insabbiamento delle prove,per avere costruito prove false e fatto condannare ingiustamente il Conte Ladurée.Per aver Avvelenato lentamente con piccole dosi di veleno, la Sorellastra e moglie del Conte, per fini di lucro ereditario e folle, incomprensibile gelosia.Reverendo Dumas e Commissario Delacroix- Capo della polizia di Marsiglia.Corrotti e/o pagati, colpevoli di complicità e insabbiamento delle prove reali.Per il caso Truffaut e per il caso Ladurée.Madame Tussauts- Mandante dell'omicidio della famiglia Truffaut nel parco del Louvre,tramite l'assunzione a pagamento di un Sicario professionista qui a noi sconosciuto.Reverendo Dumas e Commissario Delacroix-Pagati e/o corrotti, complici quasi materiali di tutti gli eventi citati.Trova chi ci Guadagna e troverai l'assassino!Queste parole il commissario C. Monet ce l'aveva stampate nella sua mente.Le aveva sentite in un film e non le aveva più dimenticate.Trova chi ci Guadagna e troverai l'assassino!

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 120

Tutto tornava chiaro adesso,attraverso i documenti che stava leggendo.Il testamento, le lettere, gli studi del Conte, la sua assurda alchimia, la scoperta e la ricerca di una particolare pietra filosofale.Soprattutto l'invidia, la cattiveria, la gelosia.Tutte quelle cose che sempre aveva visto insite negli uomini di potere.Ed era per questo che amava isolarsi nel silenzio e nella musica,farsi portare via lontano, dal fiume sound del sublime Jazz.

Trova chi ci Guadagna e troverai l'assassino!Tutti i conti adesso tornavano nella testa del commissario C. Monet.

Come una collana di perle che si fosse sfilata cadendo sul pavimento esi fosse rinfilata da sola come attratta da una calamita.

Tornavano indietro i frammenti di un'esplosione!... A ricostruire tutto ciò che aveva precedentemente distrutto.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 121

Il commissario C. Monet era un buon poliziotto.Magari non il migliore di tutta la Francia,ma un buon investigatore.Un gran segugio con un buon fiuto.Tutto tornava Adesso!...

C'era solo un piccolo problema da risolvere,c'era una domanda che necessitava risposta.Risposta che ebbe ancora una volta dalla diversa calligrafia!Il manoscritto e i documenti del Conte Ladurée, che aveva ricevuto per puro caso,in un locale di Parigi dove c'era un bel sound Blues.

Erano falsi!Completamente FALSI!

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 122

XVI

Quando Madame Tussauds si sedette di fronte al suo specchio impietoso,la sua collana di perle cadde con un lieve tonfo sul pavimento.Scivolò dal comò e si sparpagliò per terra.

Tante palline bianchissime che correvano sul legno,come in un biliardo senza panno.Madame Tussauds non se ne curò molto,ordinò alla servitù di raccoglierle e rinfilare la sua preziosa collana.

Ci sono fatti che sembrano niente,ma sono come risposte, a domande che nessuno ha mai posto.

Ci sono fatti che passano in secondo piano.Perché nessuno ne capisce il significato,nel momento esatto in cui accadono.Ma sono come verità evidenti,sono risposte alle domande mai poste.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 123

La collana di Madame Tussauds si sparpagliò sul pavimento.Un brutto segno, per chi attende un grande giorno.

Bernhard rientrò alla stalla fischiettando il suo amatissimo Blues,Edith ne aveva già portato notizia a tutti i suoi amici; che lo attendevano ansiosi da un bel po'.

- Tu dormi sotto i ponti lungo la Senna?Chiese Mary Jane a Joel distogliendolo dai suoi pensieri leggeri, mentre aspettavano il rientro di Bernhard Blues.- Quando non trovo di meglio, si!... Ma non sempre! Ho molti amici sai?- L'altra notte mentre piangevo ho visto,passare nell'acqua del fiume uno stranissimo oggetto, sembrava il collo di un cigno e si muoveva molto lentamente,finché si è inabissato per sempre.L' hai mai visto Joel? Sai di cosa sto parlando?- Si!... L'ho visto anch'io un paio di volte!

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 124

Non so dirti cosa sia, credo, penso ma non so!...Cioè non ne sono certo!Credo fosse il periscopio di un sottomarino.- Un Sottomarino nella Senna?...- Credo... Forse un sottomarino, ho detto! Mary Jane.- C'era un fazzoletto di tanti colori legato al collo del periscopio che hai visto tu?... Se era un sottomarino e se quello era un periscopio intendiamoci.C'era?... L'hai visto anche tu, Joel?- Si, l'ho visto Mary Jane, stai calma!- Sai Joel,...Quello era il foulard colorato di mia madre.Disse Mary Jane abbassando lo sguardo verso terra.- E che ci faceva appeso lì?...Chiese Joel, con la faccia curiosa di un bambino, nel suo periodo dei perché.

Bernhard rientrò alla stalla fischiettando il suo amatissimo Blues.Era carico come un mulo di documenti.Si muoveva a fatica contro il Sole acceso e la strada. Fischiettava il suo sound muovendo la sua piccola testa,con un bel sorriso stampato in faccia.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 125

Fu così che lo videro arrivare da lontano.Tutti gli animali lo seguirono con lo sguardo velato che hanno le bestie in gabbia, finché fu innanzi a loro.

– Missione compiuta!Disse Bernhard sorridendo a tutti.

Il commissario C. Monet. Entrò nuovamente senza bussarenell'ufficio del suo superiore.Una cosa che: Se sei commissario della polizia di Parigi.Non si fa!Una cosa che: Sicuramente non porta fortuna, in certi ambienti.

- Ehi!... Non è più di moda bussare!Intimò come un disco rotto, come una registrazione noiosa, la voce del capo.Il commissario C. Monet senza rispondere, gettò di colpo sulla scrivania del suo superiore i documenti falsi che aveva ricevuto in un caffè di Parigi.I due guardarono i documenti elessero all'unisono con gli occhi:DIARIO E MEMORIE del Conte Ladurée.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 126

I due poliziotti si guardarono a lungo, in un silenzio meditativo.Poi parlarono insieme sovrapponendo le voci:

– Che roba è questa?Guardarono nuovamente la scrivania e il commissario C. Monet disse:- Questi li ho ricevuti sottobanco in un Caffè di Parigi.Non so chi li manda, li ho trovati al mio tavolo. Spiegano molte cose di questa faccenda.Peccato che non sono del Conte Ladurée, ma sono falsi!...Autentici Falsi!Come i documenti in possesso alla polizia di Parigi!

– C'è tanto di quel marcio in questa storia, che non sappiamo più a che cosa credere!

Così dicendo il capo della Gendarmeria di Parigi,iniziò comunque a sfogliarli e leggerli con molto interesse.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 127

Quando Bernhard Blues consegnò i documenti a Mary Jane,tutti le si fecero intorno in cerchio ordinato. Tutti gli animali della fattoria etutti gli uccelli del cielo circostante,anche Joel con in braccio Jean Baptiste.Tutti gli scoiattoli e gli insetti del prato le vennero vicino per non lasciarla sola.Guardarono i documenti e lessero all'unisono con gli occhi:DIARIO E MEMORIE del Conte Ladurée.

Anche Mary Jane come il commissario C. Monet, leggendo i documenti di suo padre,rinfilò ad una ad una le perle del suo passatoche si erano sparpagliate sul pavimento.Trovò tutti i colpevoli e i meschini della sua storia. Trovò gli assassini e gli avidi striscianti, i corrotti e i corruttori, i falsi e tutti gli impostori.

Nei documenti originali di suo Padre,Mary Jane trovò il suo potere e come usarlo al meglio!Come le aveva consigliato il grande Castagno nel suo sogno volante.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 128

Nei documenti originali di suo Padre,trovò tutto l'amore che i suoi genitori avevano per lei.Una foto di sua madre e suo padre con lei piccolina tra le braccia.Tutti gli studi e le eresie, le mille alchimie folli del Conte.C'erano anche dei disegni, ai quali lei bambina aveva contribuito.Studi impossibili per piccoli aerei e piccoli sottomarini.Quella fu una cosa grande, che accese una speranza effimera nel suo cuore.

Mary Jane trovò ogni cosa al suo posto, nei documenti di suo Padre.Dalla rabbia alla speranza e dall'amore alla vendetta più totale.Trovò la sua sorte e la cattiveria degli uomini, il destino amaro e la morte salvifica.Tutti i colpevoli e gli imputati, i bastardi, le comparse, gli invitati e gli imbucati.

Trovò tutta la sua storia e anche il modo e la forza di cambiarla!

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 129

Tutte le piante e gli animalisentirono con il cuore e videro con gli occhi azzurri di Mary Jane.Piansero con lei quando pianse e sorrisero nel suo sorriso amaro.Sospirarono nei suoi sospiri e sperarono nelle sue speranze,passando attraverso il potere del suo orecchino sinistro.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 130

XVIIMary Jane lesse per molto tempo e studiò ogni pagina.Ogni appunto, ogni foto.Impiegò molto tempo in questo minuzioso lavoro.Gli animali e le piante l'aspettarono in silenzio con la pazienza che la Natura ha.

Il Conte Ladurée, come il principe Azzurro,quando fu promesso sposo a Madame Tussauds;vide la serva, così bella e così umile che se ne innamorò follemente.Proprio come in una favola, la portò via con sé lontano.Questo non bastò ad attutire, ma alteròle invidie e le gelosie della brutta sorellastra.Nessuno pensava all'epoca che si potesse arrivare a tanto.Ci sono però fatti che passano in secondo piano,perché nessuno ne capisce il significatonel momento esatto in cui accadono.Ma sono come verità eclatanti,sono risposte a domande mai poste.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 131

Dopo la morte dell'amata moglie,causata dalle gocce di veleno giornaliero somministratole da Madame Tussauds,il Conte Ladurée divenne totalmente folle!... Incontenibile! Incontrollabile!... Mary Jane fu affidata alla perfida zia, che la spedì in collegio.Quando dopo qualche anno la Matrigna capì tramite i documenti del Conte il potere immenso della Bambina,la mandò a riprendere e la riportò a casa Ladurée; per utilizzarla a suo beneficio.Madame Tussauds pagò un sicario per uccidere l'assistente del Conte, (sapeva troppe cose).Il sicario era un feroce assassino che amava sparare e si divertì sadicamente a sterminare tutta la famiglia Truffaut.Madame Tussauds falsificò insieme al Reverendo Dumas, gli studi alchemici del Conte Ladurée.Studi volti alla ricerca dell'unione tra l'uomo, la natura e l'Universo.Facendoli passare per stregoneria, magia nera, eresia o riti satanici.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 132

Li consegnò alla Gendarmerie comandata dal suo amico intimo A. Delacroix.Il Conte fu condannato a morte, ma riuscì ugualmente a fuggire.Nessuno pensava all'epoca che si potesse arrivare a tanto!

Tutte le piante e gli animali,sentirono con il cuore e videro con gli occhi azzurri di Mary Jane.Piansero con lei quando pianse e sorrisero nel suo sorriso amaro.Sospirarono nei suoi sospiri e sperarono nelle sue speranze,passando attraverso il potere del suo orecchino sinistro.

Mary Jane Decise che voleva la sua vendetta!... La voleva adesso!Pensò al contadino che affogava nel letame e sorrise nei suoi pensieri.Pensò che tutti i colpevoli e i meschini meritavano lo stesso trattamento!L'importante ricevimento di fine estateorganizzato da Madame Tussauds,era proprio una ghiotta occasione.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 133

Mary Jane trovò il suo potere e come usarlo al meglio.Come le aveva consigliato il grande Castagno nel suo sogno volante.Trovò tutta la sua vita in quelle pagine.Trovò la sua storia, ma anche il modo e la forza di cambiarla.

Trova chi ci Guadagna e troverai l'assassino!Tutti i conti tornavano nella testa del commissario C. Monet.Come una collana di perle che si era sfilata cadendo sul pavimento e si era rinfilata da sola, come se fosse attratta da una calamita.Tornavano indietro i frammenti di un'esplosione, a ricostruire ciò che aveva distrutto in precedenza.

Trova chi ci Guadagna e troverai l'assassino!Anche se i documenti erano falsi, quel pensiero era perfetto!Decise silenziosamente dentro di sé,che sarebbe andato molto volentierial ricevimento di Madame Tussauds.

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Mary Jane seppe da Bernhard che nel fumo di un caffè Parigino,dove c'era un bel sound, il commissario C. Monet aveva ricevuto le copie dei documenti originali di suo Padre dalla Bernhard Blues Mouse Band... Oh Yesss!

Seppe anche che aveva perso molto tempo, mentre lei si preoccupava per lui.

– Eh! Passione bambina!... Musica... E passione!Si scusò con un sorriso smagliante, Bernhard Blues.

Mary Jane decise che come nelle guerre degli uomini,la sua vendetta sarebbe iniziata con un attacco dal cielo.Il popolo degli uccelli come uno stormo di aerei caccia, avrebbe bombardato la sala da ballo di Madame Tussauds dall'alto.Niente proiettili né bombe, niente armi,solo escrementi puzzolenti.Gli invitati sarebbero così usciti di corsa all'esterno, per finire a nuotare nel letame come il contadino.

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Mary Jane raccontò il suo piano a Joel,che rise molto in mezzo alla sua barba bianca.Una risata bella e grassa come quella Di un buon babbo Natale.

-Sai Mary Jane cosa dicono gli attori alla prima di teatro? Non lo sai?...Dicono: Merda! Merda! Merda! Tre volte.Pare che porti fortuna, perché in base agli escrementi dei cavalli, si può capire se ci sono o no tante carrozze.E quindi se ci sono tanti o pochi spettatori.Quella di Madame Tussauds sarà una prima da urlo!AH.. AH.. AH! ..AH ..AH.. AH!Rise ancora Joel e con lui rise anche Mary Jane,che riusciva ad immaginarsi la bellissima scena... Risero ancora per un po' insieme. Però bisognava affrettarsi,la festa era vicina eloro non avevano ancora un piano.

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- Bene! Dobbiamo organizzarci!Disse Mary Jane a Joel e al contempo a tutti gli animali.- La prima parte del piano è... MANGIARE molto!Disse la bambina con un sorriso beffardo.- La seconda parte del piano invece è... TRATTENERE molto! Joel rise forte e cadenzato ancora una volta.- Edith, Bernhard e Thomas... Andate!Raccontate a più animali possibili del nostro infallibile piano!La festa inizierà alle sei e noi inizieremo nel bel mezzo del suo svolgimento,quando tutti gli invitati saranno al Buffet dell'immensa sala da ballo.Ricordate che le prime due parti del piano valgono per tutti, anche per voi!Mangiare molto e trattenere molto!Tu Edith che puoi volare mettiti in contatto con il popolo degli uccelli! E tu Bernhard che sei piccolo, occupati delle truppe infiltrate!Controllate nel frattempo cosa dicono alla polizia e a casa di Madame Tussauds,dei documenti originali di mio Padre che adesso abbiamo noi.

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Mancano pochi giorni alla festa. Fate in fretta!Abbiate cura di voi!... Vi voglio bene!Così dicendo Mary Jane li congedò mentre guardava Joel e poi aggiunse- Joel!... Vai con loro, qui non è sicuro per te!Se ti scopre il contadino sono guai per tutti!Ci vediamo la sera della festa di fronte a casa Ladurée! Ti voglio bene Joel, sei un bravo umano come dice Thomas.- Ti voglio bene anch'io bambina,fai attenzione a te e a Jean Baptiste!

Così dicendo, Joel si incamminò verso Parigi con gli altri amici.Un vecchio Clochard, un gatto randagio, un topo e un uccellino canterino.Mary Jane li guardò allontanarsi. Sembravano proprio un'allegra compagnia teatrale.Compagnia di attori e saltimbanchi che rientrando in città senza di lei,non rischiava proprio niente.

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XVIII

Tutta Parigi parlava del ricevimento a casa Ladurée.Un evento importante per l'alta borghesia e la stolta nobiltà della Ville Lumière.Ne parlavano nei caffè e nelle Boulangeries, dai parrucchieri e dal pescivendolo, nelle stalle, nei quartieri belli e nei bordelli.Dal macellaio e anche dal fioraio.Tutta Parigi parlava del ricevimento a casa Ladurée.

Avessero avuto voce, anche le piante e gli animali ne avrebbero parlato?Avrebbero dato il loro personale punto di vista?Sicuramente no!...Ma se per caso ci fosse stato, sarebbe stato per certo diverso, da quello degli uomini e delle donne della città.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 139

Il contadino nella stalla in quei giorni, svolgeva il suo solito lavoro di sempre.Raccoglieva le uova e i frutti del campo,nutriva gli animali e puliva gli escrementi.E proprio questi ultimi gli pareva fossero molto diminuiti.Spariti gli escrementi!?... Boh?Come le Uova e il latte!Come le pesche e le carote!- Adesso rubano anche il letame e la cacca? Mah? Cose da Pazzi!No! Forse sono io che sto diventando matto?Si domandò perplesso il contadino.Dopo la pazzia del maiale anche la mia?Ci voleva anche questa! I ladri della cacca?... Boh!... Mah!.. Pensò e imbracciò il suo forcone, poi disse pieno di rabbia:- AH Ma se vi trovo! Vi faccio vedere io chi sono!... Nessuno ruba i miei escrementi!...Poi si fermò un attimo a riflettere e disse perplesso a se stesso:- Vedere cosa?... Boh?... Se fosse vero, questi pazzi ladri di letame non farebbero altro che farmi un favore.Molto peggio sarebbe se non fosse vero! E se io fossi impazzito come il porco.

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Comunque i ladri di Cacca, se esistono sono gente ben strana!...Mah?... Cosa se ne faranno poi?... Boh?

Rientrando verso casa con molti pensieri,il contadino guardò con rabbia e con sospetto, Ernest il porco.- Vedrai che prosciutti a Natale! Vedrai che pancetta e che salamini!Vedrai come ti cucino io!...Ah! Porco pazzo alla brace!Pensò dentro di séma con un po' di timore,guardò in tralice il maiale e allungò il passo verso casa.

Tutta Parigi parlava del Ricevimento a casa Ladurée.Gli uomini e le donne, bisbigliavano e spettegolavano.

Mentre nella stalla si parlava d'altro.Gli animali e le piante hanno sempre argomenti più importanti,diciamo più consoni e omogenei al movimento terrestre.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 141

Mary Jane nel suo sonno abbracciata a Jean Baptiste,si rotolava nel calore della paglia e nelle mammelle delle mucche;in un calore materno e ancestrale.

Nel suo sonno la bambina vagò per i pascoli, attraversò le radure e i boschi.Volò ancora alta con gli uccelli del cielo.Nuotò con tutti i pesci del mare eparlò con i suoi genitori.

– Fai del tuo meglio tesoro! Le dissero

– Fai del tuo meglio tesoro e proprio quando fallirai,quando sarai sola e sconfitta;proprio in quei momenti.Noi ti ameremo più forte!

Mary Jane si svegliò di soprassalto, in un bagno di lacrime e sudore.Si strinse forte a Jean Baptiste,un brivido le attraversò la schiena.Hélène la mucca, lo sentì veloce passare.

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- Cosa c'è piccola Mary Jane?Disse Hélène la mucca bianca e nera,una mucca molto mamma e molto saggia.- Ho fatto un sogno, ho sognato la mia famiglia. I miei genitori mi parlavano in un'unica voce.Disse ancora umida di sogni, Mary Jane.

- Quel che è sogno, per metà è realtà!Non temere mai i tuoi sogni bambina,sarebbe come temere la vita!- Non temo i miei sogni, è solo che loro mi mancano,mi sento sola in questa guerra, sola senza nessuno.- Non sei sola bambina mia!Non si è mai soli quando si ama la vita!… Ricordalo sempre... Non si è mai soli quando si ama la vita!

- Grazie Hélène, grazie del latte e delle tue dolci parole.Ma io sono un essere umano non sono una mucca o una gallina, ho bisogno come tutti gli esseri umani di altre cose.

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- Le mie non sono le parole della mucca né della gallina, sono le parole, anzi.... Le leggi della Natura!Natura della quale, la tua razza ne è parte,come la mandria delle mucche e il gregge delle pecore;come la colonia delle formiche o le galline del pollaio.Una legge più grande di voi e della vostra vana civiltà!Una legge più grande del denaro e di tutte le vostre religioni!La legge infinita della Natura! La legge dell'Universo bambina mia!

- Grazie Hélène, grazie veramente...Ma gli esseri umani non vedono le cose come le vedete voi animali.Non sentono, non vedono le leggi e le forze della Natura che evochi tu!

Sentono solo le leggi e i divieti,che si fanno da soli per loro stessi!Le carceri che costruiscono per rinchiudersi a vicenda.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 144

Devi scusarmi, poiché anch'io ne faccio parte enon c'è molto futuro nel mio futuro!Non c'è molto futuro per tutti gli esseri umani.

- Stai crescendo bambina mia,diventerai una donna bellissima come tua madre, ne sono certa!Ti dirò della tua razza e per diventare una persona migliore, stammi ad ascoltare.Come certamente hai imparato...I bambini imparano sempre!

Quando le radici della montagna sono malate. Anche la neve sulla sua vetta, non può essere bianca.

Strano animale senza storia e senza memoria, è l'uomo.Strano animale che conosce solo il possesso!Strano animale è l'uomo quando si vanta del luogo dal quale proviene.Chiama la terra:“La mia terra, Il mio paese” Poi lo distrugge, lo deturpa, lo deruba elo vende per niente.

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Strano animale è l'uomo che si vanta della sua razza contro altre razze.Combatte contro la flora e la fauna, combatte contro se stesso.Animale da guerra, contro tutti e contro tutto!Strano animale è l'uomo che inquina il suo stesso cibo e lo porta in tavola ai propri figli.L'uomo che avvelena i suoi raccolti.L'uomo che sporca, rovina, distrugge, quello che chiama il “suo Mare”. Lo deturpa, lo deruba e lo vende per niente.Strano animale è l'uomo che si vanta del suo animo e della sua bontà,lasciando poi morire di freddo quelli come il tuo amico Joel!Segue le funzioni e i nobili ideali.Si batte sul petto, poi si pente e lo lascia morire sulle scale della chiesa.Ancora più strano è quando s'inventa un Dio di infinita bontà,per combattere con i figlidi un altro Dio di infinita bontà.Quando le radici della montagna sono malate. Anche la neve sulla sua vetta, non può essere bianca.

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Strano animale è l'uomo che compra l'amore con i soldi.Quando vuole possedere l'amore senza conoscerne il miracolo.Quando vuole essere amato, con il ricatto e la violenza.Quando si vanta della sua posizione, del suo denaro o del suo ruolo.Quando si vanta della sua donna e dei suoi cavalli nel medesimo modo.Strano animale è l'uomo che si vanta di cose che crede sue, ma non lo sono!Almeno non per sempre!L'essere umano non è il possessore dell'Universo!NO!... È solo ospite di questo paradiso come tutte le piante e tutti gli animali!Tu stai crescendo bambina mia e sarai una donna bellissima, ne sono certa!

Disse Hélène la mucca bianca e nera,una mucca molto mamma e molto saggia.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 147

XIXA poche ore dal ricevimento più importante di Parigi, Madame Tussauds era in preda alla follia più totale.Era isterica, presa da un raptus di rabbia infinita; del quale il Reverendo Dumas ne fu la vittima designata.

- Lo giuro Madame! Il giorno che mi avete dato i Documenti...Li nascosi subito, senza neanche leggerli, senza neppure sfogliarli.Li misi nella cassetta di sicurezza della quale io solo ho la chiave!Nascosi poi la cassetta sotto al letto e legai la chiave al mio rosario!Nessuno può entrare nella mia stanza,perché anche della mia stanza, io solo posseggo la chiave!

- Allora?... E allora?Come sarebbe a dire che i documenti non ci sono più?Stupido essere inetto!

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Gridò con gli occhi in fiamme Madame Tussauds, diventando se possibile, ancora più brutta del solito.

- Sarebbe a dire che non ci sono più!Ieri quando sono andato a controllare,la cassetta di sicurezza era al suo posto e chiusa a chiave come sempre. L'ho aperta con la mia chiave per controllare e i documenti erano spariti.... Scomparsi!Svaniti nel nulla!...- Il suo cervello da alcolizzato è svanito nel nulla, Reverendo!Stupido!... Stupido inutile essere!Secondo lei sarebbero scomparsi così, come per magia???- Non lo so!... Io- non- lo- so! Sono spariti punto e basta!La cassetta di sicurezza era chiusa e la chiave era come sempre nel mio rosario.Disse con timore e remissiva sudditanza il Reverendo Dumas.- Certo! Certo! Sono spariti! Svaniti nel nulla! Si sono auto disintegrati! Signori e Signore ecco a voi... L'ultima grande alchimia del fantasmagorico Conte Ladurée!

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 149

Anzi!... Signore e Signori ecco a voi la sua Maledizione! UUUUHHHH!...Li hanno rubati!... Rubati! Chiaro! Stupido idiotaaaaaaaaaaaaaaa!- Per me rimane una cosa impossibile! Nessuno e ripeto che nessuno,possiede la chiave della mia stanza nétanto meno quella della mia cassetta di sicurezza sotto al mio letto!Disse Il Reverendo, mostrando la cassetta vuota aperta e rovesciandone il contenuto sul pavimento.

Restarono fermi a guardare, il niente sul pavimento di legno;lo stesso pavimento dove rotolarono le perle della collana.Poi guardarono il vuoto della cassetta con movimenti identici,spostarono lo sguardo sul rosario, dove c'era attaccata la chiave come sempre.Poi si guardarono ancora con un punto di domanda negli occhi,ma entrambi non seppero rispondersi.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 150

Arrivata a Parigi, l'allegra compagnia teatrale si divise i compiti.Thomas espose il piano a tutti i gatti randagi della città,che a loro volta lo raccontarono a tutti i cani randagi della città,che a loro volta lo dissero a tutti i Cavalli, poi alle Mucche, alle Capre,ai Maiali e a tutti quanti gli animali.

La voce di Madre Natura seguì il vento lungo la Senna e tra gli arrondissements,nei mercati e nei passages,entrò nei quartieri e in tutte le stalle di periferia,passò dalle campagne e dai boschi fin sulle vette delle Montagne.

Il piano di Mary Jane lo seppero tutti gli animali e tutte le piante di città e di periferia, anche gli insetti vollero partecipare.Soprattutto le Api.“Era un piano troppo divertente”

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 151

Edith l'usignolo aveva ingaggiato tutti i migliori volatori di Francia!Piccioni, gabbiani, civette, falchi, colombi...Tutto il popolo degli uccelli a servizio del cuore di Mary Jane,onorato di essere sotto al comando diretto, di Madre Natura stessa.

Tra queste razze alate, c'era il fior fioredell'aviazione piumata Francese. I migliori piloti, i più temerari,i più rapaci, i più coraggiosi.Tutto il popolo degli uccelli,al servizio di Mary Jane.

Tutti sotto il comando di un piccolo usignolo,tutti onorati di essercie pronti a tutto!

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 152

“Edith al comando del popolo degli uccelli?Tra gli esseri umani non potrebbe accadere mai!Mai metterebbero al comando il più piccolo e indifeso di loro,mai metterebbero il più buono al vertice di una grande società.”Pensò da solo Joel mentre entrava da un fioraio, in un quartiere molto elegante.

- Buongiorno! Vorrei una piantina di Castagno, ne avete?- Via! Via!... Fuori dal mio negozio, sudicio barbone! Non ho tempo da perdere, ho da lavorare io!Disse il fioraio scocciato, fingendo di essere molto indaffarato.

- Da lavorare?... Ma se non c'è nessuno?Comunque se è per i soldi...Guardi che li ho! Disse Joel con una calma da santo indiano,mostrando una palla di soldi sporchi e arrotolati come una pallina di carta.

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- Come lo vorrebbe il castagno? Un germoglio già robusto immagino?Avrà bisogno di un vaso per portarlo via!Provvederò io a tutto Signore e mi scusi non avevo capito bene!Disse il fioraio strisciandoviscido come un verme, che vive nel terriccio delle piante del suo negozio.

Bernhard, come al solitosi perse nei suoi svaghi, non svaghi da poco.Erano i suoi svaghi da topo Blues! Oh yesss!Raccontò ai suoi amici di città il piano perfetto di Mary Jane,ma lo raccontò suonando con la sua Bernhard Blues Mouse Band,lo raccontò in musica e con un buonissimo sound.Ah! Il Blues che passione!

Suonare e cantare con gli amici,un'emozione che ogni buon Diodovrebbe consigliare a chi si appresta ad affrontare la vita,o un'avventura importante come questa.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 154

XXA pochissime ore dal ricevimento più importante di tutta Parigi,Madame Tussauds era in preda alla follia più totale.Era nel vortice della vestizione come una novizia sposa,come una diciottenne al ballo delle debuttanti;circondata da damigelle, remissive,ubbidienti e riverenti.Aveva finalmente deciso, l'abito che avrebbe indossato;nonostante lo specchio, fosse l'unicoa non ubbidirle in casa Ladurée.

Abito lungo bianco e nero, con parrucca rosso fuoco,cappello rotondo,con tanto di composizione floreale;pizzi e merletti,ovunque ce ne fosse stato bisogno.

La collana giusta era la collana di perle.La stessa collana, che si era rotta sul pavimento.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 155

Collana di perle purissime e grandi come biglie,che neanche Nettuno in persona avrebbe mai trovato in fondo al mare.Per gli orecchini la decisione fu inevitabile e questi avevano due perle ancora più grandi.

A pochissime ore dal ricevimento più importante di tutti i tempi,Madame Tussauds era in preda alla follia più totale.Per gli abiti, per gli invitati, per il suo discorso, per i documenti scomparsi e per altri motivi ancora;come l'arrivo del commissario Delacroix da Marsiglia, per il suo fidanzamento ufficiale.Era nel panico Madame Tussauds,per l'annuncio che avrebbe dovuto fare, di fronte al popolo dei nobili e dei curiosi.Era nel panico, per l'invito che aveva fatto al commissario C.Monet.Aveva paura, per la codardia e la vigliaccheria del Reverendo Dumas.

Gli sbalzi d'umore di Madame Tussauds erano sempre più frequenti.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 156

Da un minuto all'altro, dall'euforia alla rabbia,dalla tristezza alla gioia, dalla paura fino alla noia e lo sconforto.Comunque in quei mesi di folli preparativi, mai aveva pensato neppure per un attimo a Mary Jane e a Jean Baptiste;un pensiero che non la sfiorava nemmeno.Di tutti gli sbalzi d'umore di Madame Tussauds, ne teneva conto la servitù di casa Ladurée, che ne subiva i volubili e continui effetti.Finché... Presa da una folle follia e dainsensata euforia per l'addobbo floreale,danzando e poi correndo inspiegabilmente, come una bambina felice nella sala da ballo pronta al ricevimento.Madame Tussauds si bloccò di colpo,divenne bianca in faccia e le si rovesciarono gli occhi all'indietro.

Poi svenne!!!Cadde a terra come un sacco di patate.La servitù attese, sospirò per un momento, un attimo di pace,prima di tirarla su e stenderla sul letto.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 157

Anche Mary Jane era Arrivata a Parigi e aveva portato con sé Jean Baptiste.In groppa al cavallo più bianco e bello che avesse mai visto.Cavallo libero e selvaggio che si era presentato da solo al cuore di Mary Jane.

– Apollo, questo è il mio nome Mademoiselle! Per servirla!Mi dicono le foglie e il vento che dovete giungere presto a Parigi?Mi dicono il più presto possibile!... Vero?...Volete onorarmi di accompagnarvi Mademoiselle?La bambina annuì con la testa.

– Grazie Apollo! Ma fai presto devo raggiungere Joel e gli altri!Ho appuntamento con il mio destino!

– Sicuramente faremo in fretta, poiché anch'io come gli altrimi sono attenuto alle prime due parti del suo divertente piano.Mangiare molto e Trattenere molto!Adesso sono nella seconda parte del piano, quindi... Facciamo presto! Prestissimo Mademoiselle!

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 158

Edith intanto, stava organizzando il suo esercito dell'aria.Il primo plotone d'attacco era composto da tre grandi professionisti dei cieli.Un falco capo flotta, un gheppio e un falco pellegrino.

Erano loro tre che avrebbero dovuto aprire le danze nel salone da ballo, con tre colpi ben assestati e precisi!

Al falco Linderbergh, toccava colpire in faccia Madame Tussauds!Al gheppio Gagarin, toccava colpire in faccia il commissario A. Delacroix!Al falco pellegrino Jonathan,toccava colpire in faccia il Reverendo Dumas!

Tre uccelli capaci di velocissime picchiate e ingressi ad alta velocitàin spazi piccoli e ristretti, spazi grandi come un buco!

Formazione a tre e rapidità di esecuzione!

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 159

Sarebbero entrati nel salone senza problemi e quando gli esseri umani avrebbero tentato di farli uscire, aprendo le grandi finestre...Sarebbe stata la Guerra!

Il piano di Edith l'usignolo di Parigiper aprire un varco nel campo nemico,sembrava perfetto, ineccepibile.

Tutto il popolo degli uccelli ne fu entusiasta e in molti si congratularono con lei,per la sua grande astuzia.

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XXIIniziarono ad arrivare le prime carrozze, con annessi i cavalli.Scendevano le damigelle e i nobili, scendevano con vestiti sfarzosi, pellicce argentate e cappelli.

Dalle carrozze venivano ricevuti sull'ingresso di casa Laduréedal maggiordomo,sull'attenti come un soldato.Che annunciava e riceveva gli attesi ospiti,controllava gli inviti e accompagnava gli invitati nella sala da pranzo.

Mary Jane giunta puntuale al luogo dell'appuntamento,in sella ad Apollo, trovò solo Joel ad attenderla con una piantina in mano.- Dove sono gli altri Joel?- Nei paraggi!... Stai tranquilla arriveranno!Disse Joel mentre arrivò in planata Edith e si posò sulla sua spalla.- Visto?... Tieni Mary Jane questo è un cucciolo di Castagno!

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 161

Credo di aver capito che è una pianta a cui tieni in modo particolare.Volevo essere io il primo a regalartene una, spero che ti piaccia!Disse Joel alzando le braccia per porgere il vaso con la piantina a Mary Jane, che era ancora in sella ad Apollo!- Oh grazie Joel sei l'uomo più dolce che abbia mai conosciuto!Grazie... Grazie davvero, ti voglio bene!- Aiutala a crescere! Dovrai trovargli un posto dove stare, una terra per le sue piccole radici...Avrà bisogno di te!Disse prendendo in braccio Jean Baptiste al posto del vaso.

- Porta Jean Baptiste in un posto sicuro Joel! Non so cosa succederà qui dopo la festa!Poi è meglio che nessuno lo veda, io posso sempre nascondermi,ma devo esserci! Questa è la mia storia!Disse Mary Jane coprendosi la testa con un cappuccio neroche nascondeva il suo volto deciso.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 162

Joel la guardò con gli occhi più buoni del mondo,occhi pieni di tutte le cose... E disse:

- Stai attenta bambina mia! Hai portato con te i documenti originali? Non si sa mai!Abbi cura di te! Ci vediamo dopo la festa!Merda! Merda! Merda!Ci vediamo lungo la Senna al solito posto.- I documenti Sono nella sella di Apollo, non preoccuparti Joel.Hai un posto sicuro dove andare?Disse Mary Jane decisa e preoccupata,mentre Joel le carezzò lentamente il viso,che questa sera era diverso, era cresciuto. Era il volto di una giovane donna piena di coraggio e bellezza.

- Abbi cura di te! Non temere per noi! Ti aspetto al nostro posto! E in bocca al lupo! Merda! Merda! Merda!... Concluse Joel e la guardò di nuovo con i suoi occhi buoni.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 163

- Sai Joel?... Se il Castagno avesse gli occhi, sarebbero come i tuoi!Disse Mary Jane tirando la briglia del suo bianco destriero.

Joel sorrise e si allontanò senza fretta,tenendo in braccio il vaso e il piccolo Jean Baptiste.Un cucciolo d'albero da un lato e un cucciolo d'uomo nell'altro.Due cose così distanti... Che però in lui,sembrava potessero finalmente convivere.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 164

Da tutte le stalle e da tutti gli allevamenti di Parigi,erano scappati all'unisono tutti gli animali.

Spaccando le staccionate, rompendo i recinti, strappando con forzale briglie e i guinzagli.Erano scappati insieme come un fiume in piena.Un fiume che porta tutto con sé!

Erano impazziti come al sentore di un terremoto in arrivo.Come se fosse la fine del mondo,come se Noè li avesse chiamati all'Arca nel giorno del Giudizio Universale.

Gli animali rispondevano al richiamo del cuore rivelatore di Mary Janeche, come il cambio delle stagioni ol'arrivo della Luna per le maree;aveva dettato i tempi e i modi del piano,passando attraverso il brillare del suo orecchino sinistro.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 165

Il cuore di Mary Jane con il suo fantastico potereaveva assegnato ad ognuno di loro un compito importante...Era lo stesso compito per tutti!LIBERATEVI!!!

Era il terzo comando del piano, al quale ubbidirono tutti gli animali.Primo... Mangiare molto! Secondo...Trattenere!Terzo... Liberate il corpo dagli escrementi, davanti a casa Ladurée, la sera della festa!

Edith presentò il suo esercito dell'aria a Mary Jane.I tre più grandi professionisti dei cieli.

Il Falco Linderbergh: Il miglior volatore di tutta la Francia,Mademoiselle, per servirla! Portò l'ala destra sul petto piumato sinistro e si inchinò.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 166

Il Gheppio Gagarin: La picchiata più veloce e precisa di tutta la Francia, Mademoiselle,per servirla! Portò l'ala destra sul petto piumato sinistro e si inchinò.

Il Falco pellegrino Jonathan: L'ala più rapida di Francia, Mademoiselle, per servirla!Portò l'ala destra sul petto piumato sinistro e si inchinò.

Mary Jane scese da Cavallo, si portò la mano destra sul cuore e si inchinò.Li guardò con gratitudine e si sentì meno sola,si sentì più forte e molto più sicura.

Aveva proprio ragione Hélène, la mucca bianca e nera,una mucca molto mamma e molto saggia.Non si è mai soli quando si ama la vita!

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 167

XXIIArrivarono altre carrozze, con altri cavalli annessi.Scendevano cappelli, pellicce e gioielli,scendevano vestiti sfarzosi e inutili orpelli.

Dalle carrozze venivano ricevuti sull'ingresso di casa Ladurée dal maggiordomo,che annunciò a gran voce:- Madame Tussauds sarà presto lieta di farvi tutti gli onori di casa Ladurée!Ha avuto un leggero malore, ma niente di grave!... Scenderà il più presto possibile!

Da sotto i cappelli delle signore e sotto i baffi degli uomini,si alzò un leggero brusio di inutile pettegolezzo e maldicenza.Brusio che divenne man mano che si sommavano le voci, più rumoroso e insopportabile, nell'eco vuoto della sala.

In quel momento salì di fretta le scale il commissario C. Monet,

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 168

aggiustandosi il fioccodel suo vestito elegante.Vestito che non indossava dal giorno del suo matrimonio.Poco dopo, anche il Reverendo Dumas giunse al ricevimento.

La carrozza del commissario Delacroix arrivòpuntuale come un treno da Marsiglia.Lui scese in pompa magna, come un Re,con un sistema tutto suo di farsi notare.Aprì lentamente la porta della sua costosissima carrozza, facendo uscire prima il bastone, poi lo stivale lucidissimo,poi il lungo mantello e infine il cilindro.Tutto questo gratuito show eseguito con movimenti forzati e cadenzati.

- Che Buffone!!!Pensò Thomas da dietro un cespuglio del giardino, nella postazione stabilita dal piano di Mary Jane.Toccavano al Gatto infatti, i comandi delle truppe di terra.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 169

Toccava a Thomas dare il via alla produzione di letame e concime,nel giardino antistante la villa e sulle scale dell'ingresso;non appena fossero entrati tutti gli invitati.

I sali, gli impacchi e l'arrivo nella camera di Madame Tussaudsdel commissario A. Delacroix; la fecero riprendere in un baleno.Mentre tutti gli invitati erano ormai arrivati e mangiavano spettegolando a bocca piena, nello sfarzo del salone addobbato.

La sala era piena di donne dai mille colori e dalle troppe paillttes,piena di uomini vestiti come enormi pinguini antartici.Un buffet lunghissimo pieno zeppo di ogni arte culinaria,torri e piramidi di affettati, o di dolciumi.Piccoli paesi di formaggio e cascate di bevande verso isole di frutta.Poi gelati, caramelle, cioccolatini, torroni, pane e maccarons.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 170

Poi ancora, paté, ostriche, foie gras, aragoste e pesci giganti dell'Oceano,e insalate, insalata russa, ogni tipo di verdura in ogni tipo di cottura;Poi carne, ogni tipo di carne, cucinata in ogni modo possibile.Fiumi di champagne e pasticcini, frutta di bosco e creme pasticcere, salsa, mostarde...C'era da perdersi a guardare tutto quel ben di Dio!

- “Se potesse essere invitato anche Joel a questo banchetto chissà come la prenderebbe!... Sicuramente sverrebbe solo a guardare tante delizie!”Pensò Bernhard, che insieme a i suoi compagni topi di città,era già sotto i tavoli, protetto dalle lunghe tovaglie bianche del buffet.Nella postazione stabilita precedentemente dal piano del cuore di Mary Jane.Toccavano al Topo infatti,i comandi delle truppe infiltrate.I topi erano passati dal sottosuolo di Parigi,un esercito infinito di incursori;guidati dal comandante Bernhard Blues...Oh yesss!

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 171

Madame Tussauds scese le scale come una diva del cinema,sotto braccio al commissario Antonine Delacroix.

Tutta la sala si fermò a guardarli,come se fossero due sposi Reali.Scendevano molto lentamente,per farsi meglio ammirare.

Tutta la Sala si fermò a guardarli,come se fosse un grande evento e forse per le loro inutili vite;lo era veramente.

Anche il commissario C. Monet,si fermò a guardarli e restò pietrificato,con un bicchiere di champagne in mano.Anche C. Monet si fermò a guardarli con la bocca aperta,ma per altri motivi!... Motivi suoi personali!

Motivi che in questa festa,certamente solo lui poteva avere.Solo lui... Mary Jane e tutti gli animali.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 172

I tre temerari volatori di Francia,si alzarono in un volo elegantissimo nel cielo del primo bagliore serale;quando la Luna si sostituisce al Sole nel movimento terrestre.

Formazione a tre e rapidità di esecuzione!Un triangolo volante con il falco Linderbergh al suo vertice.Il popolo degli uccelli rimase in attesa,nascosto dai rami e protetto dalle foglie degli alberi ombra.

I tre volarono alti e iniziarono a pattugliare il cielo sopra casa Ladurée,in attesa del momento propizio per la picchiata e l'attacco.

Il gatto Thomas iniziò a passare tra tutte le carrozze dei nobili,come una piccola sveglia intestinale;per i tanti cavalli annessi.

Sembrava l'effetto improvviso di una congestione equina.Una teglia gigante di mele cotte e prugne mangiata con foga dai cavalli.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 173

Al suo passaggio, i cavalli si lasciarono andare del tutto!Proprio nel giardino antistante casa Ladurée,i cocchieri e i servitori dei nobili restarono strabiliati.Si guardarono sbigottiti, per tutti quei bisogni improvvisi.E anche se tanti escrementi, non li avevano mai visti in vita loro;sembrò una cosa naturale e quindi inevitabile!

La regina della festa sotto braccio al suo futuro sposo,seguita da tutti gli occhi della sala arrivò sul palco circondato di fiori.Il maggiordomo, annunciò il loro arrivo e il loro importante discorso.

Madame Tussauds essendo la donna più ricca di Parigi,godeva di molta stima in tutti gli ambienti politici e di classe della sua città.

Madame Tussauds era seguita soprattutto dagli occhi invidiosi delle donne,

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 174

che invidiavano la sua posizione, ma non la sua enorme bruttezza.Gli uomini invece studiavano con attenzione le mosse e i comportamenti del commissario Antonine Delacroix,non senza provare molta invidia per lui. Chissà perché?...

I pettegolezzi sul loro amore di convenienza,si moltiplicavano nel silenzio nullo della sala.I pettegolezzi si moltiplicavano nel niente dei pensieri della gente.

Il commissario C. Monet ascoltava ogni parola detta,guardava ogni gesto e archiviava tutto,nell'archivio personale della sua testa.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 175

XXIII– 3... 2... 1... Ora!!!

Disse il falco Linderbergh che nel perlustrare il cielo,aveva intravisto il passaggio in una piccola finestrina della mansarda.Passaggio difficile, stretto e molto inclinato,ma tranquillamente raggiungibile e attraversabile; dalla piccola flotta dei professionisti dell'aria.

Formazione a tre e rapidità di esecuzione!Il triangolo restò unito anche nella picchiata verso il basso. Per primo Linderbergh, si tuffò come da un trampolino invisibile verso il tetto.Si lasciò andare senza muovere le ali, come un proiettile.Gagarin e Jonathan, lo seguirono con movimenti elegantemente identici.Poco prima dell'impatto con il tetto,la flotta piumata dei cieli di Francia;da triangolo divenne linea.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 176

Con l'incrocio dietro il vertice dei due estremi della base.Un movimento leggero e perfetto come un difficile passo di danza.

La flotta da triangolo divenne linea,come una colonna d'acqua, una cascata veloce e fulminea;che si infilò come un torrente dentro il buco della Montagna.

Mary Jane li guardò e seguì tutta la perfezione del loro volo,da sotto il cappuccio nero con i suoi occhi azzurri e languidi.Mary Jane li guardò!...Con tanta ammirazione e gratitudine.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 177

Il commissario C. Monet si mise comodo, in un angolo della sala per seguire il discorso di Madame Tussauds.Vicino a lui il Reverendo Dumas cercò inutilmente di attaccare bottone.

- Che bella coppia non trova?Disse il prete con occhi falsi e scrutatori.- Proprio bella no!... Non direi! Chiuse secco il discorso C. Monet.

Bernhard Blues era sotto al suo tavolo,protetto dalle lunghe tovaglie bianche del buffet insieme a mille topi,dal lato dove sedeva tranquillo il commissario C. Monet.Bernhard aveva con sé il manoscritto originale del Conte Ladurée;manoscritto che aveva preso dalla sella di Apollo in tutta fretta,poco prima di entrare in azione;al comando delle truppe infiltrate.Mary Jane non ne sapeva niente!Lui era un topo blues, un topo pieno di iniziative!... Oh yesss!

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 178

Bernhard lasciò scivolare il manoscritto, da sotto la tovaglia vicino ai piedi del commissario C. Monet,che lo vide subito e affinché nessun altro lo vedesse,ci mise sopra la sua scarpa di vernice e lo spostò sotto le tende.

Appena Madame Tussauds iniziò il suo pomposo discorso;la musica si fermò di colpo e il silenzio fu totale nella sala da ballo.L'attenzione di tutti era focalizzata sulla coppia e sulla regina della festa.

Quando, dalla tromba delle scale apparve la flotta piumata dei cieli;in un volo aperto e meraviglioso, a filo dell'alto soffitto affrescato.

Volavano i tre rapaci tra i dipinti divini, nell'azzurro e nell'oro della pittura brillante.Formazione a tre e rapidità di esecuzione!

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 179

Tutti alzarono la testa al cielo con enorme stupore,ma fu un attimo veloce come un batter d'ali!

Linderbergh planòin una curva veloce verso il basso, e lanciò con estrema precisione il suo proiettile di escrementi trattenuti,prima di risalire verso l'alto del soffitto affrescato.Colpì Madame Tussauds in piena faccia e nella sua bocca aperta.

Tutta la sala scoppiò in una risata condivisa anche dal commissario Delacroix,ma fu un attimo veloce come un batter d'ali anche per lui.Gagarin planò in una discesa rapida verso sinistra,e lanciò con estrema precisione il suo proiettile di cacca trattenuta,prima di risalire verso l'alto;colpì in pieno volto e nel suo sorriso idiota, il commissario Antonine Delacroix.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 180

Jonathan al contempo della flotta, planò in una discesa aperta verso destra,e lanciò con estrema precisione il suo proiettile di escrementi,prima di risalire verso l'alto e tornare in formazione triangolare.Colpì in pieno viso e sulla fronte lucida il Reverendo Dumas, che smise di ridere.

Nella sala l'ilarità e i sorrisi, divennero prima paura e poi terrore.In tutta fretta furono aperte le grandi finestre per fare uscire i tre rapaci,che vennero inseguiti dalla servitù con scope e con lunghi bastoni;ma ugualmente e eroicamente, i tre grandi volatori riuscirono ad assestare un altro colpo perfetto.

Linderbergh si tuffò in picchiata come un proiettile rotante, in una diagonale precisa verso il basso,mentre i due compagni dell'aria proteggevano la sua azione;distraendo la servitù, che provava ancora a colpirli con le scope e con i bastoni, per farli uscire.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 181

Linderberghprese con gli artigli aperti ead una velocità impressionante,il cappello e la parrucca rossa di Madame Tussauds,strappandoglieli dalla testa.La flotta piumata dei cieli, uscì incolume e vittoriosa, con lo scalpo della Megera tra gli artigli,da una delle grandi finestre illuminate.Formazione a tre, in un volo angelico e bellissimo;fuori dalla sala muovendo lente le ali in un fascio bianco di luce.Mary Jane li guardò e seguì tutta la perfezione del loro volo,da sotto il cappuccio nero, con i suoi occhi azzurri come il cielo.Mary Jane li guardò,con tanta ammirazione e molta gratitudine.

Alzò il braccio sinistro, con il pugno chiuso e dette il segnale!Il popolo degli uccellisi levò in volo dagli alberi ombra,milioni di ali e piume nel cielo fermo di Parigi.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 182

XXIVNella strada e nel giardino antistante Casa Ladurée,i cocchieri e i guardiani delle carrozze continuavano a guardare, quel continuo defecare dei cavalli.Attribuendo il fatto alla natura, certo!Ma in quanto caso eccezionale!

Tutti gli animali convocati dal cuore rivelatore di Mary Jane,erano arrivati a Casa Ladurée ed erano tanti, tanti davvero... Tantissimi!

Thomas e tutti i gatti, Apollo e tutti i cavalli, Hélène e tutte le mucche,tutti i cani randagi, tutti i maiali, tutte le galline e tutti gli asini,e ce ne sarebbero molti altri da dire.

Ognuno di loro si liberò degli escrementi,trattenuti dopo aver mangiato molto;nel giardino, sulle scale di marmo e fino all'ingresso di casa Ladurée.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 183

I Cocchieri e i guardiani delle carrozze,ora che anche i passanti si fermavano a guardare questa scena assurda;non sapevano proprio cosa dire.

Una truppa infinita di animali in una marcia lenta e pacifica,passavano per la strada e nel giardino antistante Casa Ladurée;lasciavano un ricordino defecando molto e s'incamminavano nuovamente per la loro strada....C'era da non crederci!

Anche gli elefanti africani e i cammelli del circo di Parigi, erano passati a lasciare un presente di escrementi davanti a Casa Ladurée.

C'era da non crederci,ma c'era una puzza tremenda! Il giardino sempre molto curato, ora sembrava una profonda palude di letame.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 184

Milioni di ali e di uccelli entrarono nella sala da ballo,a seguito e agli ordini di Edith l'usignolo di Parigi.

Entrarono da tutte le finestre aperte e spararono tutte le munizioni, come fanno i piccioni nelle piazze delle città.Ma tutti insieme, come se grandinasse forte!

Milioni di ali di gabbiani, di colombi, di passerotti;pettirossi, piccioni, usignoli e ce ne sarebbero tanti altri da dire.

Milioni di ali e di uccellientrarono nella sala da ballo...Colpirono tutte le Dame e i cappelli, le pellicce e i gioielli;Colpirono tutti i Nobili, i Marchesi,i Duchi, le Duchesse, i Conti e le Contesse.Colpirono i camerieri e la servitù, i bicchieri e il cibo del buffet.

Fu una battaglia equa che colpì tutti!Ricchi e poveri... Belli e brutti!

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 185

Fu una battaglia equa che colpì tutti,meno l'ispettore C. Monet;che s'infilò sotto al tavolo protetto dalle lunghe tovaglie di raso.Portando con sé i documenti originali che aveva nascosto col piede.

A quel punto Bernhard Blues, fece uscire tutti i topi!... Oh Yesss!Poi entrarono, tutte le api che vollero partecipare, dalle finestre aperte.

Nella sala una follia scomposta prese tutti gli invitati,tutti correvano verso l'uscita, urlavano, sbraitavano, si divincolavano in balli primitivi; si proteggevano con le mani dalle api e saltavano per evitare i topi.

Fu il panico! Tutti scappavano verso la piccola uscita,che adesso sembrava la porticina di Alice, per quel fiume di gente in preda alla paura più cieca, verso la fuga.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 186

Fu il panico! Scappare dalle punture delle api, fuggire alla cacca degli uccelli e dai topi che correvano sul pavimento lucido della sala.

Solo il commissario C. Monet mantenne la calma, restò seduto intento nella sua interessante lettura,sotto al tavolo protetto,dalle lunghe tovaglie bianche di raso.

DIARIO E MEMORIE del Conte Ladurée.

Però questa volta, nascosto dal caos indicibile della sala eda quel panico scaturito da cause misteriose; cause magiche o forse alchemiche.

Questa volta la calligrafia combaciava perfettamente,era quella autentica del Conte Ladurée.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 187

Da sotto il cappuccio nero e da sotto il lungo mantello, a Mary Jane batteva forte il cuore.Quando arrivò la prima flotta aerea e planò con grande maestria al suo cospetto.I tre eroici rapaci si posarono leggeri su di lei, senza stringere gli artigli.

Gagarin e Jonathan sulle spalle di Mary Jane, uno a destra e uno a sinistra,come due angeli custodi.C'é sempre una sacralità estrema nei movimenti della Natura.

Linderbergh planò di fronte a lei,sulla testa del suo bianco destriero,lasciando cadere lo scalpo di Madame Tussauds nelle mani della bambina.

– Missione compiuta! Mademoiselle!I migliori volatori di tutta la Francia, per servirla!Disse Linderbergh, aprendo le sue ali a indicare i due compagni.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 188

– Grazie! Siete stati incredibilmente, magici e meravigliosi!...

Così dicendo Mary Jane sorrise,indossò il trofeo di parrucca e cappello,scese dal cavallo lasciando la flotta dei tre rapaci sulla sella di Apollo.Unì i piedi velocemente e scattò sull'attenti,salutò come un soldato la sua flotta aerea!

Si portò la mano destra sul petto sinistro e fece un inchino,togliendosi la parrucca e il cappello in maniera elegante.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 189

XXVNel salone da ballo, la follia di fuga che aveva preso tutti gli invitati,rapì presto anche la servitù in quel fiume di folla smaniante e scalpitante.

Era il panico più totale! Tutti scappavano verso l'uscita!Il grande portone d'ingresso ora sembrava piccolo, come la porticina di Alice nel paese delle meraviglie.Era un fiume in tempesta con tanta gente in fuga scomposta.

Quando i primi fuggiaschi iniziarono a stringere il cordone di gente e a passare dal piccolo varco del grande portone,si trovarono spinti da altri che come loro cercavano di uscire da quell'inferno nefasto.Sospinti dalla forza impressionante, delle masse che si muovono.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 190

Si ritrovarono sull'ingresso di casa Ladurée, correndo, urlando, cadendo,rotolandosi e calpestandosi a vicenda; come una mandria di bisonti o di bufali selvaggi verso l'uscita.

Si ritrovarono tutti insieme, come una mandria che ha sbagliato percorso, nella palude artificiale di escrementi puzzolenti e di letame;creata appositamente per gli esseri umani da Madre Natura in persona!

Nuotavano nel letame fangoso e maleodorante,le Dame e i cappelli, le pellicce e i gioielli.Si dibattevano come se affondassero nelle sabbie mobili,tutti i Nobili, i Marchesi, i Duchi, le Duchesse, i Conti e le Contesse.Nuotavano i camerieri e tutta la servitù! Affogavano anche i cocchieri e i guardiani che erano accorsi ad aiutare i loro padroni.

Fu una battaglia equa che colpì tutti!I ricchi e i poveri... I belli e i brutti!

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 191

Mary Jane si avvicinò alla villa in sella al suo cavallo bianco,con il suo mantello nero e la parrucca rossa;con il cappello di Madame Tussauds come uno scalpo nemico sulla sua testa.

Tutto questo la faceva apparire sotto la Luna, come la sagoma di un Cavaliere errante,un Don Chisciotte di una qualchecandida purezza vagante.

Con tutto quel letame intorno e con tutta quella gente in fuga ad annaspare,con tutta quella puzza di concime e escrementi lasciati da tutti gli animali in segno di disprezzo.

Mary Jane passò pura, come un angelo in sella al suo bianco destriero;che chiaramente si sporcò un po' il manto e gli zoccoli.

Ma Apollo, benché immacolato e apparentemente puro, era un animale,ed era abituato al letame e alla puzza dell'esistenza.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 192

Tutti gli animali rientrarono al loro luogo di appartenenza,rientrarono nei recinti e si rimisero i guinzagli e le briglie.

Rientrarono nelle gabbie gli elefanti e i cammelli del circo di Parigi.Il popolo degli uccelli tornò in volo ai propri nidi sicuri,dove gli uomini non li possono vedere.

Il commissario C. Monet uscì da sotto il tavolo con il manoscritto sotto braccio.Uscì nel deserto e nella devastazione del salone da ballo di Madame Tussauds.Camminò tenendosi su i pantaloni con le mani per non sporcarsi e macchiando inevitabilmente le scarpecercò un telefono;lo trovò nell'ingresso, tutto sporco di escrementi, lo pulì alla meglio nell'interno delle spesse tende bianche e fece il numero della Gendarmerie.

- Pronto?... Sono il commissario C. Monet!

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 193

Mandate immediatamente due pattuglie a casa Ladurée!- Subito Signor Commissario!Rispose una voce timida dall'altra parte della cornetta.

Il commissario C. Monet uscì dalla sala lentamente,evitando molti viscidi e solidi ostacoli.Si avventurò per le scale e andò verso l'uscita principale della villa, con il manoscritto originale del Conte sotto il suo braccio sinistro;inciampò, si appoggiò, scivolò, ma riuscì a restare in piedi, senza cadere.

Quando uscì dal portone di casa Ladurée,vide una scena degna dell'inferno di Dante Alighieri;tante persone che si rotolavano e si divincolavano in un mare di letame.E poi c'era lei!...Una musica!... Jazz?La bambina ormai divenuta donna che aveva tanto cercato.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 194

Sembrava un angelo vendicatore sul suo bianco destriero,una piuma di leggera purezza, che rideva forte con gli animali rimastie si godeva tutta la scena; illuminata dalla luce bianca della Luna.

Una scena magica, che lasciò C. Monet pietrificato, paralizzato,al cospetto di tanta bellezza.Una musica gli suonò forte nella testa come se fosse portata dal vento....Jazz!... E del migliore per intenderci!

Quando il commissario C. Monet si riprese dal suo torpore musicale,disse poche frasi, ma molto indicative,per il futuro che si prospettava a tutti i coinvolti e i colpevoli, di questa assurda vicenda.

- Madame Tussauds, la dichiaro in arresto!Per l'omicidio tramite lento avvelenamento della Contessa Laduree!E come mandante per l'omicidio della famiglia Truffaut!

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 195

- Reverendo Dumas, la dichiaro in arresto! Per complicità con la stessa, corruzione e occultamento, nonché falsificazione delle prove acquisite dalla polizia Parigina!

- Commissario Antonine Delacroix, la dichiaro in arresto! per i medesimi motivi elencati al Reverendo Dumas,con l'aggiunta vergognosa dell'onta e del disonore recato al suo paese!In qualità di suo ignobile rappresentante!

Vi verranno letti tutti i vostri diritti eavrete ben presto, modo di contattare il vostro misero avvocato.

Concluse il commissario C. Monet,uno dei più grandi commissari di tutta la Francia.E forse di tutti i tempi.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 196

In quel momento giunsero le pattuglie che aveva chiamato in precedenza,ammanettarono i tre colpevoli, sporchi di letame e puzzolenti in maniera indecente.Li caricarono a forti spintoni dentro la carrozza galera,quella con le inferiate di ferro per evitare ogni fuga.

- Portateli via! Dovrò interrogarli! Dite al comando che arrivo appena ho finito qui.Ordinò il commissario C. Monet a una delle pattuglie,mentre l'altra rimase con lui.

Mary Jane, adesso aveva smesso di ridere,non sapeva se scappare o se restare!Apollo, il suo bianco destriero però non rispondeva ai comandi e rimase fermo, impalato, immobile.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 197

Il candido Apollo restò immobile,mentre il commissario C. Monet si avvicinava a loro,molto lentamente, in quel mare di letame puzzolente.

- Ci sono anche belle persone nel mondo, Mary Jane!E la vita è piena zeppa di magia! Prova a fidarti per questa volta!Mi sembra un bravo umano anche se è un povero poliziotto.Disse Apollo, accucciandosi piano per farla scendere.

Si incontrarono Mary Jane e il commissario C. Monet,sotto la luce bianca della Luna piena,nell'unico punto, vicino al cancello dove c'era ancora un piccolo angolo pulito.

Si incontrarono con gli occhi, come si incontrano un Padre e una Figlia.Si incontrarono con il cuore in mano, come si incontrano un Padre e una Figlia.

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- Dov'è il Bambino? Sta bene?... E tu come stai?- Sta bene è al sicuro con Joel! Non si preoccupi signor commissario!Ma adesso?... Adesso cosa succede?

- Succede?... Vedrai che qualcosa succede!Come dice chiaro il testamento contenuto tra i documenti originali di tuo Padre.Casa Ladurée sarà tua e anche tutto il patrimonio della tua famiglia.Ti serve solo un tutore fino alla tua maggiore età.Puoi chiederlo a questo Joel se è un tuo amico... Se ti fidi e se ti va.Poi succede, che tuo Padre non è mai stato colpevole di niente, se non di ricerca e di scoperte utili a tutta l'umanità.Tuo Padre era un genio Mary Jane.

Succede che quei tre schifosi farabutti, moriranno vecchi in galera.Io farò il possibile, affinché la mia dolce città di Parigi, sia liberata da tale feccia ignobile.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 199

Se lo vuoi con forza, non è un sogno!Questo è il mio lavoro. Io sto dalla parta dei buoni!...Adesso ne sono proprio sicuro.

Disse soddisfatto, il commissario C. Monetper la sua ultima scoperta.- Io sto dalla parte dei buoni!... SI!... SI!... SI!

Annuì con la testa per tre volte e sorrise alla bambina nella luce bianca della Luna piena.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 200

EPILOGO

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 201

Mary Jane prese il posto di Madame Tussauds. Casa Ladurée fu sua per diritto e discendenza.Joel Buton ne fu il tutore dei beni fino alla sua maggiore età.Jean Baptiste crebbe felice con la sua nuova famiglia.

Non fu mai più, ciò che era prima quella casa. Divenne una cosa bella!Mary Jane e Joel la trasformarono in una fattoria per gli animali, in un ristoro per gli uomini ein terra fertile per le piante. Un bosco verde dentro Parigi, un nuovo cuore pulsante nella città.

Thomas, Bernhard, Edith, Hélène, Apollo e tutti gli amici rimasero sempre nelle vicinanze, pur prendendosi i loro svaghi.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 202

Quella era casa loro, adesso! E se l'erano conquistata con il coraggio,un posto nel Mondo dove essere felici.

Per prima cosa piantarono il piccolo Castagno, che Joel aveva regalato a Mary Jane.Lo piantarono insieme, nel punto più bello del giardino,donandogli così un luogo sicuro dove crescere bene.Si guardarono orgogliosi e si abbracciarono forte con Jean Baptiste in mezzo.Poi piantarono altri alberi e tutti i fiori che gli vennero in mente,costruirono nidi e abbeveratoi per il popolo degli uccelli.Ai gatti concessero i salotti e le camere, ai topi Blues le cantine e il sottosuolo.Tutti gli altri animali erano graditi ospiti delle stalle e del giardino della villa.

Tutte le piante trovarono terra e acqua per le loro radici.Quando nella terra ci sono i semi, è inevitabile che sboccino anche i fiori.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 203

La servitù rimase con entusiasmo e gratitudine a servire gli animali e curare le piante,che in fondo necessitavano di poche attenzioni, a confronto di quelle che esigeva Madame Tussauds!

Lei finì i suoi giorni in galera, con tutti i suoi complici.Il Commissario C. Monet vinse la battaglia con se stesso e contro tutti i suoi colleghi,continuò per tutta la vita ad ascoltare e amare la musica Jazz.

Mary Jane e Joel Butonpubblicarono un libro dal titolo:DIARIO E MEMORIE del Conte Ladurée,Fu un successo enorme per tutta Parigi efu anche un grande successo mondiale.

Mary Jane e Joel raccoglievano i guadagni del loro successo e li trasformavano in cibo, per tutti i poveri e i disperati della Ville Lumière.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 204

Per tutti i clochards, per tutti i viandanti e gli affamati che passavano per caso da lì eper tutti coloro che erano ospiti fissi, e validi aiutanti nel lavoro di casa Ladurée.

Divenne famosa in tutta Parigi, l'accoglienza e la grande umanità di coloro che abitavano quella strana casa felice.

Si espanse a macchia d'olio il buon nome e l'incanto di quel posto,come se fosse una piccola oasi verde nel grande deserto vuoto della città.

- Che male c'è a fare del bene al mondo?Chiese Mary Jane, guardando Joel mentre insieme pelavano le patate.- Nessuno... Mary Jane... Proprio nessuno!Disse Joel con gli occhi lucidi come se stesse tagliando le cipolle.

- Finisci tu per favore Joel? Io devo scrivere una lettera molto importante per i miei genitori.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 205

Poi se ne avrai voglia, mi aiuterai ad affrancarla e imbucarla nell'acqua della corrente.

- Vai pure!...Scrivi una bella lettera, mi raccomando!Ci sono un sacco di persone a far niente qui in giro, verrà qualcuno ad aiutarmi, non preoccuparti.Il lavoro nobilita l'uomo! Stasera patate e polenta per tutti!Sorrise alla bionda bambina con occhi complici,mentre Jean Baptiste provava a farsi male imitando Joel, con le patate e un pezzo i legno appuntito;

per aiutarlo, ma come aiutano i bambini!con allegria e tanta fantasia!Il legno come se fosse una lama, per una patata troppo grossa da pelare.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 206

Lettera a mio Padre e mia MadreCarissimo Papà, Carissima Mamma.Grazie della vita che mi avete donato e grazie per tutti i vostri sacrifici.Io un giorno scoprirò tutte le verità! Grazie Papà per il dono del mio orecchino sinistro,e grazie Mamma che insieme alla natura mi hai sempre protetto da ogni maleficio.

Io un giorno scoprirò tutte le verità!Saprò se uno di voi o tutti e due siete ancora vivi...Saprò se vivete in un sottomarino sotto la Senna, al riparo del mondo in superficie.Io un giorno scoprirò tutte le verità! Ne sono certa!Capirò i codici e le cifre nel diario di Papà.Saprò se siete ancora vivi, vi troverò e vi abbraccerò.Parlerò con i pesci e vi verrò a cercare in ogni mare.

La ricerca di voi sarà per tutta la mia vita.Anche se non avrò più la purezza necessaria per usare il mio potere.

Io sto diventando una donna bellissima,proprio come te mamma;lo dice spesso Hélène la mucca e Edith l'usignolo di Parigi... Ed io gli credo, adesso.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 207

Ho imparato molte cose in questi mesi da sola con me stessa.Ho imparato che: Parigi è una città che non abbandona mai nessuno.Ho imparato che: Temere i miei sogni è come temere la mia vita.Ho imparato che: Un piccolo insignificante, coraggioso usignolo può comandare gli uccelli più valorosi dell'aria e di tutti i cieli...Che l'uomo e la natura potrebbero convivere pacificamente,se rispettassero le stesse leggi.Ho imparato che: Ci sono anche delle belle persone nel mondo.E che la vita è piena di magia.Ho imparato che: Quando un uomo è solo un uomo, può essere una cosa bella anche lui.

Ho imparato che: Devo fare del mio meglio... Dovrò sempre fare del mio meglio.E che quando fallirò, quando mi sentirò sola e sconfitta,proprio in quei momenti...Voi mi amerete più forte che mai.

Ho imparato che: Non si è mai soli,quando si ama la vita.E che devo fare ogni sacrificio possibile, per essere felice.

Con tutto l'amore del Mondo Mary Jane Ladurée

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 208

Mary Jane tornò da Joel,adesso sembrava che fosse lei ad aver tagliato le cipolle. Joel stava ancora pelando le patate, insieme a un clochard di Marsiglia e ad un viandante Olandese;la bambina lo guardò intensamente con gli occhi lucidi e la lettera nella mano.

Ora, Joel era un uomo semplice e in certi casi,sapere cosa dire è come sapere cosa fare.Sapere come aggiustare, conoscere con certezza dove mettere le mani.E Joel Buton un uomo semplice, anzi solo un uomo;era un professionista affermato, dei viaggi silenziosi dell'anima.

Così si tolse il grembiule, si asciugò velocemente le mani e si infilò la giacca.Prese per una mano la bambina, una bottiglia buona nell'altra e poi disse:

- Andiamo! Vieni Mary Jane. Andiamo al nostro posto.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 209

Edith l'usignolo di Parigi,li seguì lungo le rive della Senna.

- A che serve lo Champagne Joel?... Sono una bambina, io non bevo, lo sai?Dobbiamo festeggiare qualcosa?- Già!...Dobbiamo proprio festeggiare qualcosa e questo è di ottima annata!Così dicendo scosse fortissimo la bottiglia e tolse con forza il tappo.

Lasciò che il contenuto sgorgasse fuori, sotto forma evanescente di spuma bianca,come un'onda, una piccola cascata di spruzzi;una grande vittoria nelle acque oscure della Senna;Poi tracannò il poco liquido rimasto,scosse forte la bottiglia più e più volte, e la mise a testa in giù.- Dicono in città che tuo Padre fosse un grande intenditore di vini.

Mary Jane sorrise e piegò di lato la testa come rapita da un suo pensiero;poi si tolse l'orecchino sinistro e lo guardò per un attimo, brillare nella sua mano.

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 210

- Sai Joel?... Penso che questo grande potere farebbe molti guai, se finisse nelle mani di un cuore sbagliato, di un cuore cattivo.E poi... Ormai a noi due non serve più!Dobbiamo restituirlo a Madre Natura prima che sia troppo tardi!Come fece quell'amante tradito tanti anni fa!

Così dicendo, sorrise a Joel e lanciò con forza il suo orecchino, nelle acque profonde della Senna;poi, prese la bottiglia vuota e vi inserì con cura la sua lettera.La sigillò rimettendoci il tappo e la lanciò nella corrente veloce della Senna verso l'Oceano.Fatto questo, sorrise di nuovo a Joel,che la guardava con molto orgoglio e con gli occhi più buoni del mondo.Si ravviò i capelli, per nascondere l'emozione e disse:

- Sai Joel?Se il Castagno avesse gli occhi... Sarebbero uguali ai tuoi!

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 211

-Un Pensiero Felice perso da una Bambina Sperduta 212

Joel Buton Nato in Francia a Nantes nel 1959 È l'unico personaggio reale di questo racconto.Io personalmente l'ho conosciuto, incontrato e fotografato per tre volte.

Grazie alle emozioni che passano dalla luce di un piccolo obbiettivo fotografico,ho ritratto la sua storia attraverso i suoi occhi, e qui racconto la mia.L'unica cosa vera delle vicende raccontate in questa strana storia:È che Joel possiede gli occhi più buoni del mondo!

Potrete avere notizie del suo cammino tramite cronache locali, o attraverso il Web e in vari Blog.Joel Buton è partito a piedi da Parigi nel 1999 in marcia per la PACE- Per i bambini e contro le mine Antiuomo... Attraverso tutta l'Europa per raccogliere le firme della “Buona gente”Munito solo del suo grande coraggio.

Adesso sta tornando indietro, sono 12 anni che cammina da solo per le strade delle nostre città e campagne Europee.Deve, vuole e/o vorrebbe (ce la farà?) A consegnare le firme raccolte per la Pace nel Mondo al Presidente Francese in carica e a B.Obama, presidente U.S.A. E premio nobel per la pace.

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Joel, viaggia con un carretto pieno di firme, come un personaggio eterno e invisibile di- “La Strada- di- Cormac McCarthy”.Carretto che è stato forato molte volte da molti idioti e bruciato con lui vicino, conducendolo in un ospedale romano l'estate del 2009, per ustioni varie.Nelle interviste rilasciate alle radio e giornali dei posti che ha attraversato, ha spesso dichiarato che:l'Italia è stato il paese più inospitale e incivile che ha incontrato nel suo lungo viaggio.

Io e mia figlia con Ezio Marcati e con Monica D'Arbitrio, ne seguiamo il lento cammino su Facebook. Dove lui possiede una pagina personale:(Aiutiamo Joel Buton che cammina per noi-notizie in diretta da Joel).Adesso dovrebbe trovarsi nel sud del Portogallo in direzione Parigi, con i Pirenei ancora da oltrepassare.Questo è il poco che ho visto, che conosco e che amo, della sua vera storia...Quella importante!

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Federico ParraNato a Pisa il [email protected], Poeta e Fotografo apprendista.

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Ha pubblicato le sillogi di poesia: BLU diario di un abbandono1999 Montedit ed.Come foglie nella corrente2002 Montedit ed.L'esilio di Casanova 2006 Montedit ed.La Ricerca della Bellezza 2008 Ed. La Luna.The Road “Fiori-Gente-Donne e Bambini”Libro fotografico Felici editore-2007.Nel 2008 ha ideato e allestito il sito:www.Federicoparrapoiesis.comUn sito per ricevere e restituire.Sito di Immagini-Viaggi -Poesia -Parole e liberi pensieri.Portfolio fotografico: Viaggio nel sogno di A. Gaudì- Barcellona 2011Photo-Property & Copyright- Fp Federico Parra

Anastasia Sydney Parra Nata a LU- Pietrasanta il 15-07-2000Alla sua prima esperienza di disegnatrice.Molte idee e fatti riguardanti questa storia, sono nati dalla sua fantasia di bambina.Un sincero ringraziamento e un forte abbraccio, alla mia compagna, per il suo amore e la sua tenera pazienza.

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- Sai Joel?... Se il Castagno avesse gli occhi, Sarebbero come i tuoi! Disse Mary Jane tirando la briglia del suo bianco destriero.

Joel sorrise e si allontanò senza fretta,tenendo in braccio il vaso e il piccolo Jean Baptiste.

Un cucciolo d'albero da un lato e un cucciolo d'uomo nell'altro.

Due cose così distanti... Che però in luisembrava potessero Finalmente Convivere!

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