Un nuovo giorno sul Convitto … e sulle sue scuole! · poli” di Assisi. Alla presenza del...

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Un nuovo giorno sul Convitto … e sulle sue scuole! La Gazzetta del Convitto DICEMBRE 2012 NUMERO 0 Aperiodico di informazione sulle attività del Convitto Nazionale Principe di Napoli ” di Assisi e delle sue Scuole annesse

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Un nuovo giorno sul Convitto … e sulle sue scuole!

La Gazzetta del Convitto

D I C E M B R E 2 0 1 2 N U M E R O 0

A p e r i o d i c o d i i n f o r m a z i o n e s u l l e a t t i v i t à d e l C o n v i t t o N a z i o n a l e “ P r i n c i p e d i N a p o l i ” d i A s s i s i e d e l l e s u e S c u o l e a n n e s s e

C o n v i t t o N a z i o n a l e “ P r i n c i p e d i N a p o l i ” P i a z z a G i a c o m o M a t t e o t t i 6 7 0 6 0 8 1 A S S I S I ( P G ) C o n t a t t i C e n t r a l i n o : 0 7 5 8 1 2 5 0 7 — 0 7 5 8 1 6 8 2 8 S e g r e t e r i a d i d a t t i c a : 0 7 5 - 8 1 2 7 1 3 F a x : 0 7 5 - 8 1 9 8 7 5 6 E m a i l : i n f o @ c o n v i t t o a s s i s i . i t

D I R E T T O R E R E S P O N S A B I L E D a n t e S i e n a ( R e t t o r e - D i r i g e n t e S c o l a s t i c o ) D O C E N T E R E F E R E N T E E m a n u e l e P i c c i o n i F O T O G R A F I A C l a u d i o C a m p o d i f i o r i H A N N O C O L L A B O R A T O A Q U E S T O N U M E R O I d o c e n t i C l a u d i o C a m p o d i f i o r i , R o s i t a M a s s u c c i , F a b b r i z i o P a f f a r i n i , F e d e r i c o D e l l a B i n a , D e n i s e A b b a t i , R o s s e l l a M a r i a n e l l i , F r a n c e s c a M . S a r a c c h i n i , L u c i a C h i o c c i o n i , C a r m e n L e o n i , M . L u i s a M a u r i z i , S i l v i a M o r o s i G l i s t u d e n t i d e l L i c e o s c i e n t i f i c o F r a n c e s c o M i c i l l o , M a r i a n a D a l P o z z o G u i d u g l i , S o f i a F u m a n t i , G l o r i a G r a s s e l l i , A l e s s a n d r o R o n c i G l i s t u d e n t i d e l l a S c u o l a P r i m a r i a e S e c o n d a r i a d i P r i m o g r a d o I l C o m i t a t o d e i g e n i t o r i d e l l e s c u o l e a n n e s s e a l C o n v i t t o N a z i o n a l e

P A G I N A 2

L A G A Z Z E T T A D E L C O N V I T T O , n 0 D i c e m b r e 2 0 1 2

Lo staff di

Dirigenza

riunito nella

Sala Docenti

completamente

rinnovata

Il perché di questa pubblicazione Il Convitto Nazionale “Principe di Napoli” di

Assisi vanta certamente una gloriosa e lunga

tradizione: dal 1875, da "Collegio Nazionale

per i figli degli insegnanti elementari", fino all’-

attualità, esso ha ospitato diverse generazioni

non solo di Convittori provenienti da ogni

parte di Italia (ed in tempi più recenti, anche

da diverse parti del mondo), ma anche cittadini

di Assisi, delle frazioni e dei comuni limitrofi,

che hanno frequentato le sue scuole annesse:

la scuola primaria, la scuola secondaria di pri-

mo grado, e soprattutto il suo Liceo scientifi-

co, che con i suoi oltre 500 studenti rappre-

senta la realtà più grande interna alla struttura.

Nonostante, però, che questa storica istituzio-

ne estenda il suo raggio d’azione ben al di là

del territorio locale, essa rimane a volte una

realtà semisconosciuta agli stessi concittadini,

considerata a torto “sospesa in alto”, a due

passi da Porta Perlici e Porta Cappuccini, quasi a

“sorvegliare” la via alla montagna e ad altre destina-

zioni, insomma, fuori dal mondo. Ecco, dunque,

l’intento di questa pubblicazione: fornire uno sguar-

do “dal di dentro” ad una struttura che si rinnova,

tiene bene il passo con i tempi e che si confronta a

tutto campo, senza timore, con le sfide della nuova

scuola e di un nuovo modo di concepirla.

Leggere per credere...

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Tutte le attività messe in atto dal Convitto Nazionale di Assisi e dalle scuole ad esso annesse, segnatamente le attività progettuali che si svolgono nell’anno scolastico 2012/2013, hanno come filo conduttore IL DIALOGO, al quale il Rettore Dirigente Prof. Dante Siena ha inteso dedicare, appunto, il presente anno scolastico.

Dire che l’anno 2012/2013 è l’anno del DIALOGO significa, innanzi tutto, aver consapevolmente problematizzato, a vari livelli, il senso profondo che il termine implica e, conseguentemente, esse-re convinti che educare, formare i giovani, voglia dire educarli al dialogo.

Di dialogo, in verità almeno nella tradizione occidentale, si parla da sempre e sempre si è, nei secoli, sentita la necessità di tornare sull’argomento, segno del fatto che, quello del dialogo, più che un’acquisizione culturale collaudata, sia un impegno, un compito infinito.

Le radici greche - il dialogo socratico platonico - e quelle stesse ebraiche - il dialogo uomo Dio - hanno costituito il retaggio culturale e antropologico che ancor oggi stentiamo a superare. En-trambe, infatti, per motivi diversi, hanno inteso e praticato il DIALOGO in modo asimmetrico tra i soggetti coinvolti. Ne è risultato un affascinante modello di logica e retorica del convincimento nel primo caso, un affidarsi alla Parola per eccellenza, al Logos divino, nel secondo. In entrambi i casi, però, non si è realizzata l’essenza etimologica del DIA- LOGOS che indica un esser tra, un logos che unisce due soggetti in posizione paritetica e che, appunto per questo, non può prevede-re né una verità già data che con l’esercizio del discorrere si dovrebbe affermare, né la preminen-za aprioristica di un dialogante sull’altro. La storia occidentale, ma anche quella mondiale, con le aberrazioni di ideologie contrapposte, di economie dominanti, di religioni certo non dialoganti, di teorie, anche scientifiche, autoreferenziali assolute, sono state la manifestazione dell’assenza del

Il Dialogo (di Rosita Massucci) Una scelta di senso del piano progettuale annuale

Il dialogo fra grandi e piccini nella peer education: una

scommessa possibile

“Educare i giovani

al dialogo può e

deve essere

l’imperativo

categorico degli

adulti

responsabili,

massimamente se

educatori”

Il Dialogo (prosegue dalla terza pagina) DIALOGO. Da questo punto di vista lo scompagi-namento politico culturale ed economico consuma-tosi negli ultimi decenni del secolo scorso, prece-duto dal ribaltamento filosofico e scientifico delle certezze tradizionali, potrebbe costituire un’inedita piattaforma per provare ad esercitare il DIALO-GO. Le derive di intolleranza, di ulteriore divarica-zione tra popoli ed economie e di scontro tra reli-gioni o, peggio ancora, tra civiltà, sono non solo possibili, ma incombono minacciose sulle esistenze di tutti. Ecco perché educare i giovani al DIALO-GO può e deve essere l’imperativo categorico degli adulti responsabili, massimamente se educatori. Educare al Dialogo non è affatto facile, perché noi adulti non siamo educati ad esso. La nostra scarsa preparazione, però, non può essere un alibi, visto che sono proprio i giovani che ci chiedono di met-tersi e metterci in gioco in modo meno ipocrita e più paritetico. Le sfide delle complesse società in cui viviamo, nonché di tutto “il villaggio globale”, sono tali da imporci lo sforzo etico, umano e cultu-

rale dell’esercizio del confronto, del tentativo di comprensione di ciò che è “altro”, della pratica dell’ascolto. È chiaro, d’altro canto, che coltivare ed affinare le proprie conoscenze, rafforzare e sviluppare competenze e abilità specifiche, compito, per antonomasia proprio della scuola, si configura come il prerequisito di un DIA-LOGO consapevole, dal quale ci si aspettano esiti significativi anche in termini di soluzione di situazioni di stallo in ogni campo, da quello economico a quello scientifico a quello umano e culturale in genere. Se la scuo-la si mette in gioco in primis e fa di se stessa palestra di DIALOGO, questo esercizio non potrà non riverbe-rarsi, autoalimentandosi, innanzi tutto alla propria polis, per estendersi alla nostra polis allargata che è l’Europa e, in un circolo virtuoso, all’intero mondo ormai globalizzato. Del resto, la stessa educazione alla cittadinanza, punto nevralgico di ogni impegno educativo e progetto strategico all’interno della nostra offerta formativa, non può che voler dire formazione di soggetti consapevoli della propria identità civica e della pariteticità di tutti i cittadini del globo. La cosiddetta cittadinanza attiva, in altri termini, non può avere il pieno senso politi-co, giuridico ed etico che gli compete se il rapporto tra i soggetti “altri” non si configura all’interno di un con-fronto dialogico nel senso che abbiamo cercato di esplicitare. Accoglienza, integrazione, inclusione diventano, dal nostro punto di vista, obiettivi non solo finora sostanzialmente disattesi, ma, fin dall’inizio, non corretta-mente impostati o, se vogliamo, formulati a partire da un’ accezione di dialogo che ci auguriamo venga supera-ta. Se l’ “altro” è uno dei due poli in un autentico dialogo, entrambi abbiamo bisogno di accoglienza reciproca, entrambi siamo interessati ad integrarci, ad includerci. E il medium inclusivo degli altri non può essere che il DIALOGO che noi stessi, tutti ugualmente soggetti attivi, sapremo porre in essere.

Non è da sottovalutare, inoltre, il fatto che sono proprio le nuove tecnologie - primo fra tutti il loro volano, Internet, e tutti i social network- tanto care ai giovani nati nell’era digitale, a costituire un mezzo straordinario di facilitazione, non solo materiale, del DIALOGO in senso, appunto paritetico.

L’insieme dei Progetti che il Convitto e le scuole an-nesse propongono all’utenza mirano da un lato a forni-re loro occasioni di crescita culturale, e segnatamente scientifica, dall’altro a riflettere sulle potenzialità dialogi-che dei nostri media, dall’altro ancora a sperimentare, nei più diversi contesti, cosa significa dialogare autentica-mente, sempre disponibili a mettersi in gioco sul serio. L’obiettivo principale dei nostri progetti non è, dunque, l’aumento delle conoscenze degli alunni come fine a se stesso, ma come piattaforma per un esercizio dal quale, crediamo, dipenda la crescita di tutti, alunni e docenti, inclusi nella convinzione che “formazione” sia anche e sempre “trasformazione”.

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P A G I N A 4

Il dialogo...

Il rinnovamento! Un nuovo film, una nuova trama...

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Giovedì 11 ottobre 2012 si è avu-ta l’inaugurazione del nuovo Con-vitto Nazionale “Principe di Na-poli” di Assisi. Alla presenza del Sindaco di Assisi, Dr. Claudio Ricci, del Dirigente dell’IPSSAR di Assisi prof.ssa Bianca Maria Taglia-ferri dell’Assessore provinciale all’Edilizia scolastica, dott. Piero Mignini e di altri rappresentanti delle Istituzioni territoriali, ma soprattutto con la significativa partecipazione del Direttore Ge-nerale dell’Ufficio Scolastico Re-gionale per l’Umbria, Dr.ssa Maria Letizia Melina, il Rettore Dirigente scolastico Dr. Dante Siena ha presentato a tutta la comunità il risultato dei lavori di ristruttura-zione effettuati nel Convitto Na-zionale. Una nuova ariosa aula docenti, dei rinnovati uffici ammi-nistrativi, degli aggiornati labora-tori di informatica, fisica e scienze per l’annesso Liceo scientifico, una rinnovata sede per l’annessa Scuola secondaria di I grado, una moderna ala dormitorio per i Convittori. Si sa, la forma esterio-re non è mai fine a se stessa: la forma è sostanza, amava dire Ari-stotele, che di sostanza se ne intendeva. L’iniziata metamorfosi strutturale del Convitto è segno

tangibile del più pro-fondo e vero rinnova-mento di tipo orga-nizzativo-gestionale e ancor di più educati-vo, didattico e forma-tivo. Il Direttore Dr.ssa Melina, alla domanda “Cosa pensa della metamorfosi del Convitto?”, risponde: “Sono fiera di quanto visto e sentito, ma devo dire che non avevo dubbi che tutto ciò sarebbe avvenuto. Conosco bene il Rettore Siena e ho scommesso su di lui quando gli ho affidato l’incarico di Rettore del Convitto”. Il Dr. Siena espri-me il senso del suo impegno con un’efficace metafora: “Avete visto la macchina cinematografica che ho voluto recuperare e mettere vicino al mio ufficio? Avete visto la vecchia macchina da cucire che ho voluto in bella mostra in refetto-rio? Non sono solo due prestigio-si pezzi di antiquariato. Il primo sta a indicare che, da oggi, qui si gira un nuovo film del quale siamo tutti attori e registi; il secondo ci rammenta la nuova trama e il nuovo ordito che, sempre da oggi,

sta ad ognuno di noi tessere.” Alcuni alunni, in rappresentanza dell’intera popolazione scolastica, sono voluti intervenire, anche se, in verità, le proprie entusiaste considerazioni le avevano già e-spresse nel loro giornale. “Siamo consapevoli dello sforzo che la dirigenza, gli operatori scolastici, le stesse Istituzioni stanno facen-do per offrirci una scuola vera-mente al passo con le esigenze della complessa società contem-poranea. Ma se ciò riesce noi non solo vi ringraziamo oggi, sapremo meglio esservi grati domani. Il futuro siamo noi … e vedrete che bel film sapremo interpreta-re!”

(di Rosita Massucci)

L’iniziata

metamorfosi

strutturale del

Convitto è segno

tangibile del più

profondo e vero

rinnovamento

organizzativo-

gestionale e ancor

di più educativo,

didattico e

formativo

Anche la massima autorità religiosa del territorio, Sua Eccellenza Monsignor Dome-nico Sorrentino. Vescovo di Assisi, è stato accolto in visita dal Rettore del Convitto Nazionale di Assisi. L’incontro è avvenuto alla presenza dei massimi esponenti dell’I-stituzione che hanno condiviso sogni, aspettative e progetti dialogando piacevolmen-te durante un’agape fraterna.

Monsignor Sorrentino ha visitato la Cappella del Convitto e le scuole annesse intrattenendosi con alcuni studenti. Con la sua pacata semplicità, Sua Eccellenza ha dimostrato la massima disponibilità ad ascoltare le attese dell’Istituto, che si è prefissato di raggiungere entro un breve lasso di tempo obiettivi socio-culturali di qualità. Anche in questo caso, il Convitto Nazionale si pone come ter-reno di dialogo e confronto costruttivo e fattivo con le istituzio-ni di rilievo sociale, culturale e morale presenti nel territorio.

La visita di Sua Eccellenza il Vescovo

Monsignor Vesco-vo Sorrentino dialoga con gli studenti della scuola primaria

P A G I N A 6

I genitori

organizzatisi in un

Comitato danno

vita a varie

iniziative che

supportano e

arricchiscono

l’attività

educativa svolta

dalle insegnanti.

La scuola come dialogo fra le sue

componenti

La scuola primaria al Convitto (di Silvia Morosi e Lucia Chioccioni)

Da quando il Convitto Nazionale di Assisi venne fondato, nel lontano 1875, per occuparsi dell’educazione degli orfani degli insegnanti elemen-tari d’Italia, molta acqua è passata sotto i ponti… e da scuola riserva-ta, dopo un periodo di comunanza con alunni del luogo, è diventata a tutti gli effetti una scuola aperta. A tutt’oggi, il Convitto Nazionale si presenta come scuola d’avanguardia dove l’alunno entra bambino (nella Scuola Primaria), prosegue la sua maturazione di adolescente nella Scuola Secondaria di Primo Grado per concluderla al Liceo Scientifico. Tale percorso educativo è arricchi-to, sin dalla scuola primaria, da progetti vari e qualificati che si svolgono sia in orario scolastico che extrascolastico. Essi spaziano dallo sport, alla musica, al teatro,

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alla danza e alla religione. Nelle ore pomeridiane, vengono offerti gratuitamente agli alunni corsi di minibasket, di hip-hop e di inglese con insegnanti di madrelingua. Queste attività sono organizzate e guidate da insegnanti qualificati che collaborano con esperti e-sterni, istitutori e personale non docente. Una risorsa senza dub-bio unica che la nostra scuola primaria può sfruttare è legata alla collaborazione con le altre scuole che operano all’interno del Convitto, in un’ottica di stret-ta continuità tra i vari gradi dell’i-struzione. Un esempio in ambito scientifico è “Evolution MegaLab”, a carattere europeo (vedi articolo a pag. 8), o anche “Dalle domande di senso alle religioni in dialogo”. All'interno di quest’ultimo pro-getto, dopo le necessarie intro-duzioni sviluppate ampiamente in classe dall'insegnante M. Luisa Maurizi, sono intervenuti la prof. Rosita Massucci ed il Prof. Ema-nuele Piccioni , rispettivamente docente di Filosofia e docente di Scienze Naturali del Liceo scienti-fico, al fine di permettere agli alunni di fare le loro domande, esporre le loro riflessioni, solle-vare i propri dubbi dinanzi a un docente esperto in materia. La

prof. Massucci, al termine dell'in-contro, ha dichiarato: "Sapevo che sarebbe stata un'esperienza interessante, ma non avrei mai immaginato che bambini così piccoli sarebbero stati in grado di restare attenti e di mostrarsi così interessati e affascinati di-nanzi alle domande di senso! Le mani alzate in ogni momento, gli occhi pieni di meraviglia, addirit-tura qualche appunto sul quader-no… e soprattutto le mille do-mande testimoniavano con chia-rezza che i bambini capivano benissimo ciò di cui stavamo parlando (Essere, Esistere, Tem-po, Eternità). E se non posso dire con certezza ciò che io sono riuscita a dare loro, posso dire ciò che loro hanno sicuramente dato a me: l'esperienza genuina del fatto che la filosofia ha origi-ne dallo stupore, dalla meraviglia, proprio come ci hanno testimo-niato gli antichi greci”. Dello stesso tenore è il commento del prof. Piccioni, che ha affrontato con i bambini di terza e quinta classe l’argomento “Il Big Bang e le origini dell’Universo”, incontro culminato con una drammatizza-zione in cui i bambini imitavano il comportamento delle galassie in espansione.

Una ulteriore eccellenza, all’insegna della collabora-zione, è la partecipazione attiva dei genitori organiz-zatisi in un Comitato (vedi articolo a pag 7).

Questa cooperazione, che parte dall’interno dell’istitu-to e si estende a tutta la comunità, fa sì che il Con-vitto sia stato da sempre e continui ad essere un’istitu-zione di reale pregio per il comune di Assisi. Il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per

l’Umbria, Dr.ssa Maria Letizia Melina, in una classe della Scuola primaria annessa al Convitto Nazionale di Assisi

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I genitori degli alunni delle scuole primaria e secondaria di 1° grado del Convitto Nazionale di Assisi sabato 1 dicembre si sono ritrovati insieme ai docenti, alla dirigenza e al personale per trascorrere una giornata di festa a scuola insieme ai propri figli. La mattina è stata dedi-cata alla “scuola aperta”, durante la quale alcune famiglie di bambini che a settembre 2013 inizieranno il loro nuovo percorso scolastico hanno potuto visitare la scuola. Durante la mattina è stata anche inaugurata la nuova biblioteca della scuola primaria, in un’aula dalle allegre e vivaci decorazioni apposi-tamente allestita da alcuni volente-rosi genitori per ospitare letture animate e laboratori sulla lettura dedicati alla fascia d’età 5-11 anni. Il pomeriggio è continuato con una sfida di minibasket tra il Convitto e Bastia Umbra. È stata l’occasione per festeggiare il ritorno sui campi di gioco delle magliette con il logo del Convitto Nazionale di Assisi dopo 32 anni di assenza. Le squa-dre di mini basket del Convitto hanno debuttato il 29 novembre 2012 a Spoleto in due amichevoli giocate con grande entusiasmo; a detta degli allenatori, i bambini hanno affrontato la loro prima

uscita su un campo esterno con maturità e voglia di vincere al di sopra delle aspettative. Concluso l’incontro di minibasket, il teatro del Convitto ha ospitato, dopo l’Inno di Mameli cantato dai bambi-ni della scuola primaria e i saluti del Rettore Dante Siena, la pièce teatrale “Ma però… non si dice”, messa in scena da un gruppo di affiatati e impavidi genitori, che si sono improvvisati attori, scenogra-fi, tecnici del suono e registi. Scherzando con leggerezza sugli errori ortografici che tanto fanno (da sempre) impazzire gli insegnan-ti di italiano, hanno molto divertito la numerosa e attenta platea, che ha risposto con ripetuti e calorosi applausi. È stata quindi la volta della Corale della Parrocchia di Torchiagina e Valfabbrica, che ha cantato con grande eleganza, dan-do prova di notevoli capacità, varie canzoni religiose, trascinando nel canto anche gran parte degli spet-tatori. La giornata di festa si è infine conclusa con una bella cena conviviale nella sala da pranzo del Convitto. Gli apprezzamenti sulla “giornata di festa a scuola” dei partecipanti grandi e piccoli - che si sono tutti molto divertiti - sono stati molto positivi e tutti hanno

espresso il desiderio che occa-sioni di incontro di questo genere all’interno della scuo-la siano più fre-quenti. Un desiderio che il Comi-tato dei genitori cercherà di realizzare, proseguen-do nella sua azione di sostegno e di incre-mento della partecipazione co-struttiva delle famiglie alla vita delle scuole annesse al Convitto, in leale e fattiva collaborazione con le istituzioni, con l’auspicio che tutto ciò si concretizzi sempre più in una indissolubile partnership collaborativa tra scuola e famiglia. (a cura del Comitato dei genitori delle scuole annesse al Convitto)

Tutti hanno

espresso il

desiderio che

occasioni di

incontro di questo

genere all’interno

della scuola siano

più frequenti

Una giornata di festa a scuola

cui disponiamo sono accoglienti e luminose, le pareti sono state colo-rate con una tinta gialla, l'ambiente è nel complesso caldo e accoglien-te. Certi giorni si avverte la nostalgia di quella stupenda "cartolina" raffigu-rante la Rocca, l'antico castello che domina la nostra città, che si vede-va ogni mattina fuori dalla finestra lo scorso anno; ora dalla finestra della classe si vede la palestra della

scuola. Le classi terze della nostra scuola, al piano sottostante, hanno ancora il privile-gio di avere le finestre su piazza Matteotti: speriamo per il prossi-mo anno di tornare anche noi a godere di quella splendida vista. I lavori di ristruttura-zione e di riorganizza-zione degli spazi non hanno riguardato solo la nostra scuola, ma

l'intero edificio. Anche il servi-zio mensa è diventato più efficiente. Da quest'anno infi-ne, disponiamo di un libretto personale per le giustificazioni delle assenze e per le comunicazioni scuola-famiglia. Il rinnovamento passa anche tra-mite noi: i nostri genitori hanno costituito un comitato molto atti-vo, che partecipa con proposte e progetti alle attività scolastiche. In conclusione, riteniamo che le tante novità di questo anno siano positive e che l'impegno della direzione, dei nostri insegnanti e dei nostri genitori ci permetta di trascorrere un anno scolastico piacevole e proficuo. Classe II A secondaria 1° grado (a cura di Denise Abbati)

Quest'anno le aule della nostra scuola sono state allestite in un'altra ala dell'edificio, dove fino allo scor-so anno c'era l'infermeria del con-vitto. Le aule che ci ospitavano fino all'anno scorso sono ora utilizzate dai convittori. Le sei classi della nostra scuola si trovano quest'anno in due piani distinti, per raggiungerle ci sono due rampe di scale e un ascensore, che però viene utilizzato solo in casi di necessità. Le aule di “Anche

il servizio

mensa è

diventato più

efficiente”

Parola

di studente!

Vista sulla Rocca maggiore che si gode dal Convitto

Con gli occhi dei ragazzi

Può una semplice chiocciola dal nome un po’ ambizioso e difficile creare un ambiente di studio che ad un tempo insegni il metodo dell’osservazione e del campio-namento scientifico, mentre crea un contesto di dialogo ed educa-zione fra pari (in inglese, “peer education”) dove ragazzi e ragaz-ze di 15 anni diventano “maestri” dei loro colleghi più piccoli? E se aggiungiamo anche che il tutto viene vissuto con il respiro ampio della dimensione europea, il cer-chio si chiude. È il progetto Evo-lution Megalab, un laboratorio a cielo aperto grande quanto l’Eu-ropa. Esso si avvale della colla-borazione di decine di scuole sparse nel territorio della comuni-tà europea, le quali sono coinvol-te in questa vasta ricerca che vuo-le verificare l’evoluzione biolo-gica di una specie campione, la Cepea nemoralis, ovvero la co-mune chiocciola. Forse non tutti sanno che la co-lorazione e la tipologia delle bande della conchiglia delle chiocciole sono importanti indi-catori genetici. Si pensa che tale variazione spaziale della distri-buzione dei colori delle chioc-ciole sia legata ad una particola-

re forma di adattamento detto mimetismo criptico, cioè il nascondersi da un predatore confondendosi cromatica-mente nello sfondo dell’am-biente. Negli ultimi 30 anni, in alcune zone d’Europa vi è stata una grande diminuzione del numero dei principali predatori della chiocciola, tordi ed altri uccelli. Esiste anche un pattern geografico dei colori delle conchiglie che potrebbe essere cambiato in risposta al riscaldamento globale. Queste ed altre que-stioni possono essere risposte solo se il campionamento e le osservazioni degli animali sono fatte su scala sufficien-

temente ampia. Gli studenti dei tre ordini di scuola annessi al Convitto hanno accettato la sfida, ed hanno deciso di dare il pro-prio contributo a questo pro-getto di ricerca europeo. Il processo prevede approfon-dimenti disciplinari propri per ciascun ordine di scuola, ma soprattutto un momento di peer education. Gli stu-denti del Liceo scientifico hanno svolto funzioni di tutoraggio verso gli studenti più piccoli dei livelli scolari precedenti (primaria e supe-riore di primo grado), insie-me ai quali sono divenuti essi stessi parte di un proget-

Evolution Megalab (di Emanuele Piccioni ) Un esempio di “peer education” sull’educazione scientifica con uno sguardo all’Europa, all’insegna della continuità interna.

P A G I N A 8

A caccia di Cepaea presso il “Pincio”

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Peer education,

quando ragazzi e

ragazze di 15

anni diventano

maestri dei loro

colleghi più

piccoli

Conchiglie di

Cepaea nemoralis

Una studentessa liceale mostra ai

bambini come Riconoscere la

Cepaea nemoralis

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“Stare con i

più piccoli è

una

esperienza

divertente ed

interessante:

ti fa

maturare”

to di ricerca scientifica, secondo il me-todo dell’esperienza, del saper fare oltre che del conoscere. Dopo una lezione in classe, i ragazzi del Liceo hanno ac-compagnato gli entusiasti “piccoli” nel vicino Parco Regina Margherita (noto come “Il Pincio”) dove sono stati rac-colti e campionati (e poi liberati) diversi esemplari della graziosa chiocciola. Agli sforzi gioiosi e coinvolgenti di ragazzi e bambini è possibile dare una dimensione sovranazionale ed europea: infatti, i dati raccolti verranno inseriti in un gigantesco database, operazione per la quale saranno messe in gioco anche le competenze informatiche dei nostri alunni, che quindi sono entrati a buon diritto a far parte di una comunità di “scienziati in erba” che coinvolge centi-naia di studenti in diverse parti del con-tinente. Così si esprimono gli studenti liceali a proposito dell’esperienza svolta: “stare

con i più piccoli è una esperienza diver-tente ed interessante”; “ti fa maturare come persona: devi farti rispettare, ma nel frattempo stabilire un rapporto di sintonia”; “aiuta a comprendere più profondamente il ruolo degli insegnan-ti”; mi hanno fatto rivivere i momenti di quando ero piccolo: alla fine mi hanno detto che sono simpatico” .

E i bambini più piccoli cosa ne pensano? Lasciamo alle loro stesse frasi, scritte in conclusio-ne dell’esperienza, ogni commento conclusivo, ma forse ce n’é uno che meri-ta l’ultima parola:

P A G I N A 1 0

L A G A Z Z E T T A

Macché integratori!!

Una sola mela contiene all’in-

terno una intera farmacia… una al giorno toglie

(veramente) il medico di torno!

Educazione alla salute al Convitto Indagine socio-chimica tra doping,

droghe, fumo... ed una mela (di Mariana Dal Pozzo Guidugli, Sofia Fumanti, Gloria Grasselli, Francesco Micillo)

Che rap-porto c’è tra

doping, dro-ghe e relative

dipendenze con il mondo

dello sport e dei giovani?

Che significa so-stanza dopante? Quali dro-ghe sono le più pericolose? È vero che esistono droghe “mascherate” da innocui passatempo? Per rispondere a queste ed altre domande, il 21 novembre scorso, nel teatro del Convitto “Principe di Napoli” di Assisi si è svolta un utile incontro coordinato dal docente dell’Università di Perugia Stefano Ruffini, aper-ta alle classi del triennio del Liceo Scientifico e alla classe terza della scuola secondaria di primo grado. Durante questa affollatissima lezione sui generis si è affron-tato prima di tutto il tema del doping: con questo termi-ne si intende la presenza nel sangue o nelle urine di so-stanze che migliorano le pre-stazioni fisiche e mentali. Questo fenomeno è presen-te purtroppo ormai in tutto il mondo dello sport: solo per citare alcuni esempi, si va dal caso Riccò, ciclista positi-vo alla Cera, a quello Shwar-tzer, positivo all’Epo, a quello della nuotatrice cinese Ye Shiwen, sospettata di do-ping genetico, fino ad arri-vare al famosissimo caso di Lance Amstrong, cicli-sta leggendario a cui sono stati tolti ben sette tour de France, che ad oggi non ancora riassegnati poiché i ciclisti classifica-tisi dopo Amstrong so-no stati tutti squalificati per doping. Ma se in

uno sport “l’importante è partecipare” perché gli atleti fanno uso di queste sostan-ze? A questa domanda reto-rica c’è una e una sola risposta: vin-cere. Vincere si-gnifica guadagnare soldi, essere famo-si, conosciuti, ama-ti e per ciò uno sportivo è pronto a usare delle so-stanze che non sono nate per lo sport, ma per la medicina; sostanze come l’Epo che nasce per salvare persone con insuffi-cienza renale cronica o il Cera che addirittura la medi-cina ha proibito. Il doping è, addirittura presente anche in una manifestazione sportiva tra le più belle ed emozio-nanti del mondo: le Paraolim-piadi. E pensare che la storia del doping si può dire iniziata con gli integratori idro-salini-minerali, che hanno sostitui-to l’unica e grande risorsa per far riprendere dallo sfor-zo il corpo di un atleta: l’ac-qua. Quest’ultima è l’unica che può abbassare la temperatu-ra corporea di un atleta sot-to sforzo, circa trentanove/quaranta gradi, riportandola

a parametri normali: l’acqua è l’unica risorsa che può aiu-tare un corpo disidratato. La storia continua ancora

con gli integratori nutriziona-li, anch’essi inutili o addirittu-ra dannosi. E pensare che gli unici cibi che un atleta po-trebbe utilizzare per miglio-rare le proprie prestazioni sono la pasta asciutta, il par-migiano e le mele che fortu-natamente ancora oggi non sono state considerate so-stanze proibite dalle agenzie anti-doping !! Dal doping alle droghe il pas-so è purtroppo breve: le “malepiante” che vengono subito in mente sono la pian-ta della cocaina, quella da cui si estrae l’eroina, la Cannabis insieme alla Marijuana, ma forse non occorre dimentica-re la Nicotiana tabacum e la Vitis vinifera,. La Nicotiana tabacum è quella

da cui si produco-no le sigarette, causa di tumori, tossicodipenden-za, di morte. La Vitis vinifera è la pianta da cui si ricava l’uva e l’alcol e infine si ha l’eroi-na, la cocaina e la marijuana. Queste ultime tre sostanze sono tristemente

Scende l'acqua, sale la febbre

Ancora un progetto “continuità", ancora peer education, che vede questa volta i ragazzi del Liceo Scientifico come "ciceroni", cioè guide alle bellezze artistiche di Assisi per i bambini della scuola primaria. Nella prima delle due uscite previste, essi hanno già potu-to illustrare i dipinti di Giotto nella Basilica di San Francesco ad Assisi. In questo per-corso, i ragazzi del Liceo, dopo aver contestualizzato storicamente l'edificazione del-l'importante Basilica di Assisi, hanno descritto il rivoluzionario intervento

giottesco, sottolineandone la nuova spazialità ed espressività dei perso-naggi rappresentati. Si sono inoltre soffermati sulle tecniche utilizzate dall'artista tosca-no e sui contenuti del ciclo pittorico legato alla vita di San Francesco. Questo ha com-portato naturalmente una rimodulazione del linguaggio specifico della disciplina, adatta-to ai bambini di scuola elementare; il risultato, non esente da difficoltà, è stato entusia-smante, efficace ed estremamente coinvolgente. Il percorso è stato individuato dalle insegnanti della scuola primaria con il docente di Storia dell’Arte del Liceo scientifico, prof. Della Bina. Prossima uscita: Assisi romana con riferimenti alle Domus, al Circo,

all’Anfiteatro, alla Cisterna di San Rufino, al Foro romano e ai vari reperti lungo il percorso.

“think different”

P A G I N A 1 1 N U M E R O 0

famosissime non solo per i danni che provocano, ma an-che perché collegate ad attivi-tà illegali di mafia e camorra: paradossalmente, però, esse sono provocano meno morti in Italia delle altre ritenute più “innocue”. Sono proprio la nicotina e l’alcol, purtroppo diffusissime tra gli adolescenti e spesso neanche considerate droghe “leggere”, che hanno gli effetti più pericolosi. Nella classifica della capacità di indurre tossicodipendenza immediata, infatti, la nicotina da fumo di sigaretta ha il valo-re massimo (cento!) dato che crea rapidamente dipendenza, aumenta stress ed ansia, dà effetti di rilassamento momen-tanei che mascherano i veri problemi ed è anche dimo-strato che aiuta ad entrare a contatto con altre droghe. Non occorre ovviamente ri-cordare l’induzione di malattie gravissime come tumori. L’al-col, invece, pur non portando direttamente alla morte, crea forte dipendenza (ottanta se-condo la tabella sopra citata) ed è al primo posto tra le cause degli incidenti stradali, omicidi e violenze. Come prima, ci si potrebbe porre la domanda, forse an-ch’essa retorica: perché le persone, e soprattutto gli ado-lescenti, pur sapendo che siga-rette e alcol fanno male, le usano? Si potrebbe rispondere

che l’uso di queste sostanze fa sembrare il giovane cool, trendy, uno del gruppo. Se si fuma si è forti, se si beve si può fare tutto, per poche ore ci si sente i padroni del mon-do: peccato che al tempo stes-so non si è più padroni di se stessi. Infatti con l’alcol, pur essendo più disinibiti, non si è più capaci di controllarsi e bloccare quelle pulsio-ni che solo una mente lucida può fermare. Però ecco proporsi un’ altra domanda: perché le persone non smettono di fumare o bere anche se ci sono così tante campa-gne anti-fumo e anti-alcol? Queste campagne non hanno alcun effetto sulla gente perché, seppur vengano utilizzate immagi-ni di polmoni neri e fegati distrutti, la popolazione è or-mai abituata a immagini cruen-te ed non si spaventa anche se quel polmone nero o quel fegato distrutto è dentro il proprio corpo. Addirittura, quelle campagne sono patroci-nate dalle stesse multinazionali di alcol e fumo, che si solleva-no da ogni responsabilità, sa-pendo ovviamente che non avranno successo. Alla luce di quanto detto, il concetto di “tossicodipendenza” assume un significato molto più ampio. L’incontro, considerato molto utile dalla maggioranza dei

partecipanti, è stato seguito da dibattito. Un’ultima considera-zione sembra forse scontata. Se ricorrere a droghe, tra cui fumo ed alcool, vuol dire esse-re “come gli altri”, cool, trendy, allora buttiamo quella sigaretta, rifiutiamo pasticche e alcol. Forse è molto me-

glio es-sere i co-

siddetti “diversi”.

Come disse qualcuno:

“Think different”.

Ciceroni... d’Arte (di Federico Della Bina)

Gli affreschi di Giotto spiegati

ai bambini

“Le campagne

di prevenzione

sono spesso

patrocinate

dalle stesse

multinazionali

di alcol e

tabacco, che si

sollevano da

ogni

responsabilità,

sapendo

ovviamente che

non avranno

successo.”

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La Redazione

propone, con un

taglio assolutamente

ridente e scherzoso,

un divertente ed

esaltante mix tra le

due “anime”che

convivono nello

studente

Gli studenti del Liceo gestiscono una vera e propria redazione

L’Urlo (Il giornale studentesco del Liceo Scientifico)

Di rivista in rivista, studenti giornalisti

Un gruppo di studenti di tutte le classi del Liceo costituisce una vera e pro-

pria redazione di un gior-nale. Ciò al fine di stimola-re il dibattito, il confronto, la libera espressione delle proprie idee, la scrittura giornalistica. Il gruppo di alunni si incon-tra sotto la guida dell’inse-gnante responsabile Rosita Massucci: si confrontano sia i temi da trattare che i problemi logistico organiz-zativi e di impaginazione. I

numeri del giornalino sco-lastico sono distribuiti nel-l’arco dell’anno scolastico. L’iniziativa riscuote da de-cenni interesse ed entusia-smo: essa fornisce a tutta la comunità scolastica uno strumento di comunicazio-ne libera, corretta, quasi completamente autogesti-ta. Di seguito la “viva voce” della redazione

ta natalizia per ben terminare le fatiche scolastiche dell’anno solare. Dagli auguri di Natale si passa a quelli di San Valenti-no, con la puntuale uscita del 14 febbraio, che, a dispetto della data, non è dedicata so-lamente alle smancerie, per poi terminare l’avventura del-l’iperbolico giornalino alla fine dell’anno scolastico, con la consueta uscita di fine anno. Questo nostro prodotto può e deve essere un fattore di unione, solidarietà e compat-tezza tra gli studenti di varie età. Consapevole di questo la Redazione propone, con un taglio assolutamente ridente e scherzoso, un divertente ed esaltante mix tra le due

Esprimere le proprie idee dinnanzi ad un pubblico, farsi sentire, condividere con gli altri le opinioni e le passioni che accendono la vita studen-tesca sono, senza dubbio, i motivi portanti del progetto “L’Urlo”, periodico degli alunni del Liceo Scientifico di Assisi. Redatto e gestito com-pletamente dagli studenti, sot-to la guida dell’insegnante re-ferente, il nostro Giornalino propone quattro uscite distri-buite lungo l’arco dell’anno scolastico. Il primo grande appuntamento è fissato per Ottobre, uno “Speciale Elezio-ni” che ospita le interviste agli aspiranti alla prestigiosa carica di Rappresentante d’Istituto, non poteva poi mancare l’usci-

“anime”che convivono nello studente: quella friz-zante ed esplosiva tipica dell’età, e quella attenta e diligente che più si addice all’ambiente scolastico. Gli obiettivi sono dunque quello di divertire e viva-cizzare la vita all’interno del Liceo, ma contempora-neamente anche informare i lettori riguardo ciò che avviene a livello d’istituto e su tutta la rete studente-sca

(di Alessandro Ronci)

L A G A Z Z E T T A D E L C O N V I T T O , N . 0 D I C E M B R E 2 0 1 2

Le relazioni che contano (di Dante Siena)

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Il giorno 13-11-2012, presso il centro sportivo 3T di Santa Maria degli Angeli messo a disposizione dalla Società che gestisce lo stesso, ha avuto luogo un triangolare di calcio, misto maschile e femminile, tra le rappresentanze dei convitto-ri del Convitto Nazionale di Assisi, il convitto di Spoleto e di Todi. Dopo intense giornate di pre-parazioni e aggiustamenti orga-nizzativi, i ragazzi si sono con-frontati per tre ore con stile, rispetto, sano agonismo e no-tevole impegno fisico, e diretti da un arbitro imparziale e so-stanzialmente educatore. Una giornata apparentemente dedi-cata allo sport, ma in realtà

allo sviluppo delle relazioni, delle conoscenze reciproche e al dialogo: al dialogo tra stu-denti, che pur relativamente vicini, in ordine alla copertura dello spazio che li divide, sono purtroppo lontani per lo scam-bio di relazioni, di esperienze e di vissuti personali. Questo primo approccio, riuscitissimo, sancisce in maniera formale la scelta effettuata, soprattutto dal Convitto Nazionale di Assi-si , di presentare all’esterno l’ampliamento dell’Offerta For-mativa prevista per l’anno sco-lastico in corso di cui questa iniziativa era il punto di parten-za. La rappresentanza del Convit-to nazionale di Assisi si è quali-

ficata al primo posto, grazie alla differenza reti. Ai partecipanti è stato conse-gnato dal Rettore del Convitto Nazionale di Assisi il trofeo e offerto lo “ spuntino “ dopo gara, che è scomparso in un battibaleno. Prossimamente gli studenti e le studentesse saranno impegnati nel percorrere, in mountain bike, un percorso con basse difficoltà all’interno del parco nazionale del Monte Subasio. Anche così si superano gli steccati, gli ostacoli e le barrie-re che dividono ancora un’Ita-lia che è definita unita, ma che in realtà è ancora profonda-mente divisa. Il servizio fotografi-

co è stato realizzato dall’edu-catore Claudio Campodifiori, sempre preciso e puntuale.

Una giornata

apparentemen

te dedicata

allo sport, ma

in realtà allo

sviluppo delle

relazioni, delle

conoscenze

reciproche e

al dialogo

La consegna del trofeo alla

squadra vincitrice

P A G I N A 1 4

“Anche nella

scuola è necessario

adoperarsi nella

riabilitazione

fisica, ma

particolarmente

anche nel

cosiddetto

‘allenamento della

sensibilità’ ”.

I ragazzi del Liceo Scientifico con gli handbikers

Il Liceo Scientifico alla Giornata Paralimpica di Assisi (di Fabbrizio Paffarini)

Alcune classi del Liceo Scientifico hanno partecipato con il consue-to entusiasmo alla 7° Giornata Nazionale dello Sport Paralimpi-co (basket, arti marziali, tiro con l'arco, volley…) svoltasi in Assisi Giovedì 11 Ottobre 2012 in

Piazza Santa Chiara. Questa gior-nata ha seguito la significativa presentazione con relativo dibat-tito diretta dal Presidente Regio-nale e Consigliere Nazionale del Comitato Italiano Paralimpico (CIP) Francesco Emanuele, nella giornata del 4 ottobre, presso l'Istituto Serafico di Assisi, alla presenza delle massime autorità sportive e civili dell'Umbria e di una nostra nutrita rappresentan-za di studenti, accompagnata dal Rettore Dirigente Scolastico Prof. Dante Siena. In quella sede sono emersi, ancora una volta in maniera forte e decisa, i motivi per i quali il Coni, il Cip e questa volta anche la Scuola, si spendo-no in risorse umane, culturali ed in investimenti tecnici ed affettivi. Sentiti gli studenti, riteniamo significativa anche solo la nostra presenza a simili iniziative, non per dare, ma per ricevere inse-

gnamenti di coraggio, passione, umanità, ri-spetto e amicizia. Il direttore dell'INAIL Regionale Dott. Tullio Gualtieri ha annunciato investimenti per la riabilitazione fisica da parte dell' Ente da lui diretto a vantaggio delle vittime di infortu-ni sul lavoro, del sabato notte di ritorno dalle discoteche, ma anche di incidenti a scuola e nello sport che, sempre troppo numerosi, colpi-scono giovani e giova-nissimi. Anche nella scuola è necessario

adoperarsi nella riabilitazione fisica, ma partico-larmente anche nel cosiddetto “allenamento della sensibilità”. Ciò è possibile, crediamo, rimet-tendo al centro di ogni agire sportivo, scolastico e quotidiano la persona intesa nel suo complesso. Dobbiamo combattere tutti insieme per l'inclu-

sione vera nello sport, nella scuola e nella vita di chi mostra diverse abilità motorie e diver-se sensorialità. Guai a noi se in un immediato futuro non inclu-dessimo, nelle nostre manife-stazioni e nelle nostre scuole, ogni forma di diversa abilità. Il nostro viaggio e la percezione del nostro breve tempo nel percorso della vita non si arricchirebbero del condimento genuino, della felicità che è riscontrabile soltanto in poche cose, tra cui le gesta speciali, non unicamente sportive, di chi

ha dovuto ripartire da una di-versa condizione. Con i nostri ragazzi e ragazze del Liceo, alla Giornata Paralim-pica 2012 di Assisi abbiamo vissuto certamente momenti speciali, disabili e normodota-ti insieme, non soltanto per vincere nelle competizioni, ma soprattutto per imparare e per rubare attimi di gioia. (di Fabbrizio Paffarini)

L A G A Z Z E T T A D E L C O N V I T T O , N . 0 D I C E M B R E 2 0 1 2

La giornata delle Paralimpiadi ad Assisi

un’occasione di incontro

L’arrampicata... tutt’altro che “disabile” !!

N U M E R O 0

Una Cittadella studentesca (di Claudio Campodifiori)

P A G I N A 1 5

Il Convitto Nazionale di Assisi? Una cittadella studentesca, polo didattico ed educativo nel cuore di Assisi, che si apre sempre più al nuovo e all’esterno per offrire una gamma e una qualità di servizi ancora più elevata e accompagna-re ogni studente nel suo percorso formativo e di crescita sociale, culturale, oltre che fisica e rela-zionale, in maniera sempre più attenta ed adeguata. È questa la nostra “missione”, che ci sprona ogni giorno nel nostro operato. Certo, è all’evidenza di tutti come l’anno scolastico 2012-2013 si presenti sotto molti aspetti un anno difficile. La generale crisi economica e le tante ristrettezze finanziarie non hanno risparmiato questo Istituto, che ha visto quasi dimezzarsi il numero dei convit-tori e calare sensibilmente quello dei semiconvittori. Ma l’arrivo del nuovo Rettore, il professor Dante Siena, contrassegna una fase di rilancio che induce all’ottimismo. Il Convitto, come non era succes-so finora, sta intessendo una fitta rete di rapporti e relazioni sia con le istituzioni locali, Comune di Assisi, Provincia di Perugia, Regio-ne Umbria, Ufficio Scolastico Regionale dell’Umbria, sia, soprat-tutto, con le famiglie dei nostri alunni-convittori e semiconvittori. È stato, inoltre, avviato un collo-quio costruttivo con l’IPSSAR , l’Istituto professionale di Stato per i servizi alberghieri, una delle realtà scolastiche più importanti del nostro territorio e probabil-mente della regione. E mentre si integrano offerte e servizi e ci si apre verso l’esterno, si ammodernano e si accrescono gli spazi interni. È intanto miglio-rata la situazione logistica del

secondo gruppo di convittori, che alloggiano ora in nuove camerette in un padiglione che si affaccia direttamente sul corridoio cen-trale. A disposizione ci sono due palestre coperte, una piccola e una grande, un campetto da calcio in erba sintetica, un parco giochi per i bambini, un secondo campo da calcio in terra battuta, un guar-daroba-lavanderia, un’infermeria, una grande sala da pranzo con cucina, ben organizzate e pulite. C’è un teatro per ospitare spetta-coli e concerti; da ristrutturare, invece, la piscina coperta. Restau-ri strutturali sono stati eseguiti nella zona di Porta Cappuccini, la zona dell’antico Convento, che però a tutt’oggi è inutilizzata. A ulteriore tutela di questi beni, è stato installato un impianto di video-sorveglianza, accolto inizial-mente da tante critiche, ma che si è rivelato un buon deterrente contro atti vandalici. Sono molteplici le attività e le opportunità per gli allievi del Convitto. È stato predisposto un Piano delle Attività, con l’avvio da ottobre di un progetto teatrale. Il nostro Convitto si è qualificato primo al torneo di calcio a squa-dre miste, ragazzi e ragazze, che si è disputato il 13 novembre scorso con i Convitti di Spoleto e Todi. Nel 2013 parteciperemo alle Convittiadi, giochi e gare tra tutti i Convitti Nazionali d’Italia che si svolgeranno in Sardegna: inoltre sono in programma una o due giornate di rafting, sul fiume Corno. Per far conoscere da vicino i capolavori dell’arte, in particolare agli studenti stranieri, è prevista una visita alla Galleria Nazionale dell’Umbria. Si sta inol-tre lavorando per stringere un gemellaggio con l’Educandato

“San Benedetto” di Montagnana (Padova). Alcuni esempi, a dimostrazione della dinamicità dell’Istituto e dell’impegno che anima chi vi lavora, a ogni livello, per qualifica-re ulteriormente l’offerta formati-va e anche, è l’auspicio di tutti, per aumentare il numero dei nostri convittori, pur nella consa-pevolezza delle difficoltà econo-miche che angustiano moltissime famiglie. Il futuro del Semiconvitto è legato strettamente al futuro della Scuo-la Primaria e della Scuola Secon-daria di Primo Grado. Da anni si sostiene che due Scuole Elemen-tari e due Scuole Medie nel cen-tro storico di Assisi siano troppe, in proporzione al numero di abi-tanti della città. Noi siamo con-vinti di disporre degli spazi idonei per ospitare, oltre alle scuole che già ci sono, un ampliamento della scuola Elementare e Media. In estrema sintesi, abbiamo voluto raccontare una realtà ancora poco conosciuta, se non fra gli addetti ai lavori, e le sue poten-zialità. Il Convitto Nazionale di Assisi è una cittadella che va com-pletamente “abitata” ed animata, ottimizzando l’uso dei suoi spazi e dei suoi servizi. È anche così che si dà un senso alle spese che si sostengono e alle risorse profes-sionali e umane che si profondo-no per farla vivere e crescere.

Aspettando il Natale Ettore e Francesco preparano i pupazzi di pasta di pane per il presepe

Il Convitto

Nazionale di

Assisi è una

cittadella che va

completamente

“abitata” ed

animata,

ottimizzando

l’uso dei suoi

spazi e dei suoi

servizi

Siamo su internet: www.convittoassisi.com

Nell’ambito della II edizione della manifestazione “La magia del Natale in Assisi”, i bambini della Scuola Primaria annessa al Convitto Nazionale hanno partecipato con una piacevolissima performance canora animando le piazze sedi dei mercatini con canzoni e melodie, alla presenza del Rettore del Convitto,

delle autorità dell’amministrazione comunale. L’accompagnamento alla cornamusa del maestro Goffre-do degli Esposti, insieme al freddo e alla nebbia, ha reso ancora più suggestiva la manifestazione.

Buone feste

dal

Convitto

Nazionale

Principe di

Napoli

Assisi