UN MODELLO DI LAVORO PER LE PROFESSIONI SANITARIE DELLA SALUTE MENTALE: IL CASE MANAGEMENT Giuseppe...

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UN MODELLO DI LAVORO PER UN MODELLO DI LAVORO PER LE PROFESSIONI SANITARIE LE PROFESSIONI SANITARIE DELLA SALUTE MENTALE: DELLA SALUTE MENTALE: IL CASE MANAGEMENT IL CASE MANAGEMENT Giuseppe Corlito Giuseppe Corlito Coordinatore DSM Area Vasta Sud Coordinatore DSM Area Vasta Sud Est Est Arezzo, 23.05.07 Arezzo, 23.05.07

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UN MODELLO DI LAVORO UN MODELLO DI LAVORO PER LE PROFESSIONI PER LE PROFESSIONI

SANITARIE DELLA SALUTE SANITARIE DELLA SALUTE MENTALE: MENTALE:

IL CASE MANAGEMENT IL CASE MANAGEMENT

Giuseppe CorlitoGiuseppe CorlitoCoordinatore DSM Area Vasta Sud Coordinatore DSM Area Vasta Sud

EstEstArezzo, 23.05.07Arezzo, 23.05.07

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Corlito, Arezzo, 23.05.07Corlito, Arezzo, 23.05.07 22

UNA NUOVA FASE DEI SERVIZIUNA NUOVA FASE DEI SERVIZImodificata da modificata da R. PiccioneR. Piccione, PREVENZIONE E SALUTE MENTALE, 1998, PREVENZIONE E SALUTE MENTALE, 1998

1945 -19781945 -1978 MANICOMIOMANICOMIO InternamentoInternamento

AbbandonoAbbandono

““Poca cura”Poca cura”

InfermiereInfermiere

psichiatrico psichiatrico come custodecome custode

1979 - 19861979 - 1986 SERVIZI DI SERVIZI DI PSICHIATRIA PSICHIATRIA “DEBOLI”“DEBOLI”

AbbandonoAbbandono

CuraCuraInfermiere Infermiere comecome

““distributore di distributore di farmaci”farmaci”

1987 - 19991987 - 1999 DIPARTIMENTI DIPARTIMENTI DI PSICHIATRIADI PSICHIATRIA

Cura e Cura e riabilitazioneriabilitazione

Infermiere Infermiere professionale professionale come come riabilitatoreriabilitatore

2000 2000 FUTUROFUTURO

DIPARTIMENTIDIPARTIMENTI

DI SALUTE DI SALUTE MENTALE DI MENTALE DI COMUNITÀ COMUNITÀ

Cura-Cura-riabilitazioneriabilitazione

PREVENZIONEPREVENZIONE

Infermiere Infermiere della salute della salute mentale mentale come case-come case-managermanager

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Corlito, Arezzo, 23.05.07Corlito, Arezzo, 23.05.07 33

2 SOLUZIONI 2 SOLUZIONI SUFFICIENTEMENTE “CIVILI”SUFFICIENTEMENTE “CIVILI”

• Il servizio centrato Il servizio centrato sulla sulla medicalizzazione medicalizzazione del disagio psichico del disagio psichico e quindi sulla e quindi sulla diffusione di massa diffusione di massa degli psicofarmacidegli psicofarmaci

• Il servizio centrato Il servizio centrato sulla comunità e sulla comunità e sulle famiglie, che sulle famiglie, che punta a prevenire punta a prevenire la destabilizzazione la destabilizzazione del disagio in del disagio in disturbo disturbo

A fronte dell’incremento epidemiologico A fronte dell’incremento epidemiologico dei disturbi emotivi e psichicidei disturbi emotivi e psichici

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Corlito, Arezzo, 23.05.07Corlito, Arezzo, 23.05.07 44

““21 OBBIETTIVI PER IL 21° 21 OBBIETTIVI PER IL 21° SECOLO”: SECOLO”: una guida di salute una guida di salute

pubblica alla politica di salute per pubblica alla politica di salute per tutti nella Regione Europea-O.M.S.tutti nella Regione Europea-O.M.S.

Obbiettivo 6: Migliorare la salute mentale.Obbiettivo 6: Migliorare la salute mentale.

Per l’anno 2020 il benessere psico-sociale di Per l’anno 2020 il benessere psico-sociale di tutta la popolazionetutta la popolazione dovrebbe essere migliorato dovrebbe essere migliorato e migliori e migliori servizi comprensiviservizi comprensivi (= dipartimentali) (= dipartimentali) dovrebbero essere disponibili e accessibili per dovrebbero essere disponibili e accessibili per le persone con problemi di salute mentale.le persone con problemi di salute mentale.

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LA RELAZIONE DI COMUNITÀ LA RELAZIONE DI COMUNITÀ

• Lo spazio definito come “Lo spazio definito come “relazione di relazione di comunitàcomunità” si configura come la relazione ” si configura come la relazione tra il sistema “tra il sistema “servizioservizio” e il sistema ” e il sistema ““comunitàcomunità”.”.

• Il primo può essere inteso come “Il primo può essere inteso come “sistema sistema di gruppidi gruppi” pluridisciplinari (equipe).” pluridisciplinari (equipe).

• Il secondo può essere inteso come Il secondo può essere inteso come ““sistema di gruppi sociali di appartenenzasistema di gruppi sociali di appartenenza” ” in primo luogo le famigliein primo luogo le famiglie

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DUE MODELLI DI INTERVENTO DUE MODELLI DI INTERVENTO DI COMUNITÀDI COMUNITÀ

1.1. Il lavoro di equipe ( modello Il lavoro di equipe ( modello prevalentemente europeo)prevalentemente europeo)

2.2. Il case management (modello Il case management (modello prevalentemente statunitense)prevalentemente statunitense)

Ovviamente ci sono possibilità di Ovviamente ci sono possibilità di incrociare i due modelliincrociare i due modelli

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Il case management Il case management - 1- 1

– Il “case management” è definibile come Il “case management” è definibile come un processo integrato finalizzato ad un processo integrato finalizzato ad individuare i bisogni degli individui ed a individuare i bisogni degli individui ed a soddisfarli, nell'ambito delle risorse soddisfarli, nell'ambito delle risorse disponibili, partendo dal riconoscimento disponibili, partendo dal riconoscimento della loro unicitàdella loro unicità

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Il case management Il case management - 2- 2

• Si configura come una metodologia d'intervento Si configura come una metodologia d'intervento processuale, articolata in cinque momenti:processuale, articolata in cinque momenti:

1.1. la valutazione inizialela valutazione iniziale

2.2. la costruzione del piano assistenziale individualizzatola costruzione del piano assistenziale individualizzato

3.3. la messa in atto del progetto assistenzialela messa in atto del progetto assistenziale

4.4. il monitoraggioil monitoraggio

5.5. la chiusura del casola chiusura del caso

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Il case manager Il case manager - 1- 1

– Nel corso di tale processo, la Nel corso di tale processo, la responsabilità dei servizi forniti responsabilità dei servizi forniti all'utente è del all'utente è del case managercase manager, , il "responsabile del caso", il il "responsabile del caso", il quale lo segue in tutti i suoi quale lo segue in tutti i suoi momentimomenti

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Corlito, Arezzo, 23.05.07Corlito, Arezzo, 23.05.07 1010

Il case manager Il case manager - 2- 2

– Tale responsabile può agire esclusivamente Tale responsabile può agire esclusivamente come "regista" che valuta, costruisce il come "regista" che valuta, costruisce il piano e segue il caso nel tempo, oppure piano e segue il caso nel tempo, oppure può essere direttamente impegnato può essere direttamente impegnato nell'erogazione delle prestazioninell'erogazione delle prestazioni

– È previsto che a lui venga assegnata È previsto che a lui venga assegnata un'ampia libertà d'azione, che si traduce in un'ampia libertà d'azione, che si traduce in potere decisionale su quali prestazioni potere decisionale su quali prestazioni fornire e nel disporre di un budget da fornire e nel disporre di un budget da utilizzare come meglio ritieneutilizzare come meglio ritiene

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Corlito, Arezzo, 23.05.07Corlito, Arezzo, 23.05.07 1111

Il case manager Il case manager - 3- 3– Il Il case managercase manager deve poi saper deve poi saper

costruire un "pacchetto di prestazioni", costruire un "pacchetto di prestazioni", offerte da attori diversi, tra loro coerenti offerte da attori diversi, tra loro coerenti e coordinate, il più possibile adatte ai e coordinate, il più possibile adatte ai bisogni dell'utentebisogni dell'utente

– È, inoltre, cruciale la sua capacità di È, inoltre, cruciale la sua capacità di seguire il caso nel tempo, valutare come seguire il caso nel tempo, valutare come cambiano le sue condizioni e modificare cambiano le sue condizioni e modificare quando necessario il pacchetto di quando necessario il pacchetto di prestazioni erogate prestazioni erogate

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Corlito, Arezzo, 23.05.07Corlito, Arezzo, 23.05.07 1212

Il case manager Il case manager - 4- 4

– Nello svolgimento di queste diverse Nello svolgimento di queste diverse funzioni, è fondamentale che il funzioni, è fondamentale che il case case managermanager sappia costruire un sappia costruire un dialogo costante con l'utente e la dialogo costante con l'utente e la sua famigliasua famiglia

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Corlito, Arezzo, 23.05.07Corlito, Arezzo, 23.05.07 1313

Il termine "case management" deriva Il termine "case management" deriva dall'insieme di due diversi approcci dall'insieme di due diversi approcci rispetto ai problemi presentatirispetto ai problemi presentatidalle persone affette da disturbi dalle persone affette da disturbi mentalimentali– La parola "La parola "casecase" deriva dalla tradizione medico " deriva dalla tradizione medico

clinica, centrata sulla necessità di prestare le clinica, centrata sulla necessità di prestare le cure necessarie alla singola persona sofferentecure necessarie alla singola persona sofferente

– La parola "La parola "managementmanagement", d'altra parte, deriva ", d'altra parte, deriva da una cultura e da una tradizione assai distanti, da una cultura e da una tradizione assai distanti, che esaltano la necessità di organizzare un che esaltano la necessità di organizzare un programma che permetta di sistematizzare gli programma che permetta di sistematizzare gli interventi nei confronti dei pazienti più gravi e interventi nei confronti dei pazienti più gravi e gravosi, per ottenere la massima efficacia gravosi, per ottenere la massima efficacia possibilepossibile

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Corlito, Arezzo, 23.05.07Corlito, Arezzo, 23.05.07 1414

I CASI “SERI”I CASI “SERI”• L’approccio di comunità, basato sull’equipe, è L’approccio di comunità, basato sull’equipe, è

importante per i casi “seri”, “gravi”, importante per i casi “seri”, “gravi”, “istituzionali”, “emblematici”, “istituzionali”, “emblematici”, “multiproblematici” o “complessi”, che tendono “multiproblematici” o “complessi”, che tendono a permanere nei servizi e per l’intensità dei a permanere nei servizi e per l’intensità dei vissuti che provocano negli operatori richiedono vissuti che provocano negli operatori richiedono “risposte su piani differenti, tutti ugualmente “risposte su piani differenti, tutti ugualmente significativi” e determinano la necessità significativi” e determinano la necessità emotiva (oltre che tecnica) di costituire un emotiva (oltre che tecnica) di costituire un gruppo coeso di curanti.gruppo coeso di curanti.

A. Correale, IL CAMPO ISTITUZIONALE, 1991.A. Correale, IL CAMPO ISTITUZIONALE, 1991.

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Corlito, Arezzo, 23.05.07Corlito, Arezzo, 23.05.07 1515

EQUIPE E “OPERATORE CHIAVE”EQUIPE E “OPERATORE CHIAVE”• Secondo Correale nell’ambito del gruppo di Secondo Correale nell’ambito del gruppo di

lavoro sul caso serio nel corso del processo di lavoro sul caso serio nel corso del processo di cura si determina un rapporto privilegiato con cura si determina un rapporto privilegiato con un operatore “centrale”, che con il supporto un operatore “centrale”, che con il supporto degli altri porta il carico “emotivo” principaledegli altri porta il carico “emotivo” principale

• Questa può essere una modalità “non Questa può essere una modalità “non burocratica” ed empaticamente fondata di burocratica” ed empaticamente fondata di selezione dell’”operatore chiave” (o potremo selezione dell’”operatore chiave” (o potremo dire del “case manager”) nell’ambito dire del “case manager”) nell’ambito dell’equipedell’equipe

• Questa potrebbe essere una specifica Questa potrebbe essere una specifica metodologia di incrociare i due principali metodologia di incrociare i due principali modelli di lavoro di comunità modelli di lavoro di comunità

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Corlito, Arezzo, 23.05.07Corlito, Arezzo, 23.05.07 1616

Indicatori

1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

N° UtentiTasso/100.000

4.7612.201

5.0562.340

6.4612.940

5.9762.754

5.7822.664

5.3862.493

5.3962.498

5.4032.503

4.9672.305

N° Nuovi UtentiTasso/100.000

2.1821.009

2.4411.130

2.7261.240

2.4191.147

2.3251.071

2.120 981

2.113 978

1.932 895

1.922 892

N° Prestazioni /N° operatori

107.702(129)831.6

116.805(133)878.2

127.593(137)931.3

158.342(139)1.139

152.593(144)1.059

120.815(125)966

90.893[1](125)727

79.826(124) 643

Indice di proiezioneTerritorialeUtenti/ricoverati

14.55 4.761/327

17.19 5.056/294

19.17 6.461/337

22.05 5.976/271

19.88 5.386/271

21.4 5.396/252

18.89 5.403/286

16.12

4.967/308

Costi assoluti% FSR ASL

£. 10.979.620

2.5%

£.11.545.638

2.5%

£.11.545.638

2.7%

Dato nonpervenuto

€ 10.923.845

4.1%

€ 10.806.486

3.38%

€ 11.380.000

4,4%[2]

€ 12.200.835

4.04%[3]

€ 12.375.647

[1] Nel 2005 sono state introdotte nuove procedure per la rilevazione delle prestazioni, tese ad omogenizzare la modalità di raccolta dati in tutte le zone distretto e ad eliminare precedenti ridondanze, in attesa che a livello regionale si codifichi la “prestazione complessa o multidisciplinare”; comunque c’è un calo reale delle prestazioni

[2] Per il 2004 l’indice di accesso al FSR è stato calcolato ai sensi del Piano Sanitario Regionale 2005-2007 sul 90% del FSR invece che sul 100% come negli anni precedenti

[3] Anche per il 2005 è stato calcolato l’indice di accesso sul 90% del FSR

ANDAMENTO STORICO DEGLI INDICATORI ESSENZIALI (per la popolazione adulta, eccetto i costi che comprendono l’infanzia)

 23.69

 

5.782/244

140.125

(130)

1078

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Corlito, Arezzo, 23.05.07Corlito, Arezzo, 23.05.07 1717

                    

    

PREVALENZA TRATTATA PER RAGGRUPPAMENTI DIAGNOSTICI

0 200 400 600 800 1000 1200 1400

Non rilevato

Dist.Mentali Organici

Dist.Schizofrenici

Dist.Affettivi Psicotici

Dist.Depressivi non psicotici

Dist.d'ansia

Dist.Personalità

Ritardo mentale

Dist.psichici da alcol

Dist.psichici da farmacodipendenza

Dist.Alimentari

2005

2004

2003

2002

2001

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Corlito, Arezzo, 23.05.07Corlito, Arezzo, 23.05.07 1818

PREVALENZA TRATTATA UN ANNO PER PREVALENZA TRATTATA UN ANNO PER RAGGRUPPAMENTI DIAGNOSTICIRAGGRUPPAMENTI DIAGNOSTICI

F20- F29

F30- F39

F40- F48

F60- F69

Altre diagnosi

NON CLASSIFICATE

Rilevazione 2003

Asl 6 Asl 8 Asl 9

Asl 10

Totale

1.449.067 su 3.047.067 ab. adulti

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Corlito, Arezzo, 23.05.07Corlito, Arezzo, 23.05.07 1919

UNA VALUTAZIONEUNA VALUTAZIONE

• Questi dati epidemiologici indicano il problema Questi dati epidemiologici indicano il problema attuale dei servizi di salute mentale con attuale dei servizi di salute mentale con “vocazione di comunità”“vocazione di comunità”

• Essi devono saper combinare la presa in carico dei Essi devono saper combinare la presa in carico dei casi seri e la risposta ai disturbi emotivi comunicasi seri e la risposta ai disturbi emotivi comuni

• Fare con decisione tale scelta è compito degli Fare con decisione tale scelta è compito degli amministratoriamministratori

• Tale risposta implica obbligatoriamente Tale risposta implica obbligatoriamente l’autonomizzazione degli operatori di base in l’autonomizzazione degli operatori di base in primo luogo gli infermieri: quindi la diffusione su primo luogo gli infermieri: quindi la diffusione su larga scala del case managementlarga scala del case management

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Corlito, Arezzo, 23.05.07Corlito, Arezzo, 23.05.07 2020

Il modello toscano: la reteIl modello toscano: la rete

Continuità terapeutica (rete dei presidi)

Gru

pp

o d

i la

voro

m

ult

ipro

fessio

nale

SP

DC

C T

S R

C D

AP

P.

AS

.

C S

MCOMUNITÀ

Op. sanitari

Op. sociali

EQUIPE

RETE SOC. INFORMALE

RETE SOC. FORMALE

PROGETTO

INDIVIDUALIZZATO

Modificata da Sirianni, 3.5.2005

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Corlito, Arezzo, 23.05.07Corlito, Arezzo, 23.05.07 2121

È UN’ORGANIZZAZIONE PER È UN’ORGANIZZAZIONE PER INTENSITÀ DI CURAINTENSITÀ DI CURA

• È un processo di deospedalizzazioneÈ un processo di deospedalizzazione• Si basa sulla presa in carico Si basa sulla presa in carico • Si basa sul case managementSi basa sul case management• Sulla continuità del percorso assistenziale Sulla continuità del percorso assistenziale

(continuità terapeutica)(continuità terapeutica)• Sulla continuità ospedale-territorioSulla continuità ospedale-territorio• Tale organizzazione è “classicamente” Tale organizzazione è “classicamente”

dipartimentale (ciò che è in discussione è la dipartimentale (ciò che è in discussione è la dimensione della catchment area: provinciale o dimensione della catchment area: provinciale o zonale ?; è solo un problema di economia di zonale ?; è solo un problema di economia di scala)scala)

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Corlito, Arezzo, 23.05.07Corlito, Arezzo, 23.05.07 2222

QUALE INFERMIERE ?QUALE INFERMIERE ?• Deve avere capacità gestionali e decisionali Deve avere capacità gestionali e decisionali

autonome ( l’infermiere come case manager)autonome ( l’infermiere come case manager)

• Deve avere una formazione nelle tecniche di Deve avere una formazione nelle tecniche di gestione dei gruppi e psicoterapeutiche di gestione dei gruppi e psicoterapeutiche di basebase

• Deve conoscere le principali metodiche di Deve conoscere le principali metodiche di intervento preventivo e precoceintervento preventivo e precoce

• Deve essere esperto nel triage territorialeDeve essere esperto nel triage territoriale

• Deve essere capace di lavorare (e di gestire) Deve essere capace di lavorare (e di gestire) con gruppi di lavoro multidisciplinaricon gruppi di lavoro multidisciplinari

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Corlito, Arezzo, 23.05.07Corlito, Arezzo, 23.05.07 2323

QUALE FORMAZIONE ?QUALE FORMAZIONE ?

• L’infermiere non può che essere un L’infermiere non può che essere un operatore laureato e specializzatooperatore laureato e specializzato

• Di conseguenza lo sviluppo del Di conseguenza lo sviluppo del master post-laurea in infermieristica master post-laurea in infermieristica per la salute mentale è per la salute mentale è indispensabile indispensabile