Un inedito di Philiph Roth, «Al mio Maestro» - La Repubblica - 05.05.2013

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    olimpicaganzaMancioli

    mmagine

    Avevododici anni quando, nel febbraio del 1946, en-trai alla Hawthorne Avenue Annex. LAnnex, a unquarto dora di autobus dalla sede centrale, era lasuccursale dove andavano le matricole del liceo di

    Weequahic a quei tempi. Il primo insegnante che

    PHILIP ROTH

    re sbranato dalla crociata anticomunista degli anni Quaranta eCinquanta, seguii le sue vicende come meglio potei attraverso gliarticoli dei giornali di Newark che mi facevo ritagliare e spedire daimiei genitori.

    Non ricordo come ci ritrovammo negli anni Novanta, pi di cin-

    DISE

    GNO

    DIGIPIPERREPUBBLICA

    Al mio MaestroPHILIP ROTH

    Aveva detto che non avrebbe pi scritto

    Con questo articolo inedito in Italia ha voluto fare uneccezionePer celebrare luomo che gli ha insegnato a diventare grande

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    DOMENICA 5 MAGGIO 2013llaa RReeppuubbbblliiccaaIl grande scrittore americano ricorda Bob Lowenstein,lex professore di liceo cui si ispiratoper uno dei personaggi della trilogia di Newark

    Furono uomini come lui ad essere sbranatidalla marmaglia al potere allepoca del maccartismo

    La copertinaPhilip Roth

    (segue dalla copertina)

    Cerano tantissimecose sulla Newarkdi inizio Novecen-to e volevo sotto-porle a lui per es-sere sicuro di aver

    fatto tutto giusto.Mandai un autista a West Orange perprendere Bob e accompagnarlo fino al-la mia casa, a due ore e mezza di mac-china, nelle campagne del Connecti-cut nordoccidentale, e pranzammo in-sieme e gli chiesi di dirmi cosa pensavadi quello che avevo scritto. Parlammo atavola, parlammo tutto il pomeriggio.Lui, come al solito, aveva tantissimo dadire, e credo di aver ascoltato tuttoquello che mi disse con la stessa atten-zione con cui ascoltavo in quellaula dicoordinamento alle 8.30 del mattinoalla Hawthorne Avenue Annex, quan-do leggeva le sue comunicazioni per lagiornata scolastica.

    In Ho sposato un comunista, unoZuckerman adulto dice: Penso allamia vita come a un lungo discorso cheho ascoltato. Bob per me una dellevoci persuasive che ancora sento par-lare. I suoi discorsi erano permeati delsapore intenso del reale. Come tutti i

    grandi insegnanti, personificava ildramma della trasformazione attra-

    verso la parola. il caso di segnalare che, quando ar-

    riv alla mia casa nel Connecticut daWest Orange, scese dallauto con un li-bro in mano. Lungo il tragitto aveva let-to, in francese, le poesie scritte dal poe-ta cattolico francese Charles Pguy,morto prematuramente un secolo fa.Io sapevo, naturalmente, che Bob eraun uomo serio, ma solo quando vidiche si era portato da leggere Pguy lun-go la strada capii fino a che punto fosseserio.

    Nel 1993, il giorno in cui compii ses-santanni, tenni una lettura alla SetonHall e i finanziatori dellevento mi or-ganizzarono al termine una piccola fe-sta di compleanno. Bob e Zelda eranopresenti. Anzi, quella sera a farmi lapresentazione era stato Bob, che comericorderete viveva a un chilometro emezzo dalla Seton Hall e non si era maiperso una lettura di poesie organizzatal. Allepoca aveva ottantacinque anni.Che gli rimanessero ancora ventannidi vita spumeggiante da vivere, beh, chiavrebbe potuto saperlo, se non forse lostesso Bob?

    Gli avevo scritto per chiedergli di far-mi la presentazione, e vederlo al leggiodella Seton Hall quella sera, che rac-contava con grande arguzia, sottigliez-

    za e charme della prima volta che ci co-noscemmo, quando io ero allievo e lui

    insegnante, mi procur una felicitsmisurata. Penso che la cosa rese feliceanche lui.

    Bob stato il modello di un perso-naggio di primo piano del mio roman-zo Ho sposato un comunista, un librodel 1998 in cui rievocavo il periodo an-ticomunista a cui ho accennato in pre-cedenza e la crudelt e la ferocia con cuipersone come Bob vennero sbranatecon le unghie e coi denti dalla marma-glia al potere allepoca.

    Il personaggio in questione un in-

    segnante di liceo in pensione di nomeMurray Ringold, e come Bob insegna al

    Weequahic High, anche se lui insegnainglese e non lingue romanze, comeBob. Cambiai, rispetto a Bob, anche la-spetto, il curriculum militare e certidettagli significativi della sua vita per-sonale Bob, ad esempio, non avevaper fratello un fanatico omicida , maper il resto cercai di rimanere fedele al-la forza delle sue virt, cos come le per-cepivo io.

    Inclusi anche, di sfuggita, il suo sin-golare vezzo di scagliare un cancellinoquando un allievo diceva qualcosa chegli sembrava eccezionalmente balordoe quasi certamente la stolta conse-guenza della disattenzione, il pi gravedei crimini. Il tema di Ho sposato un co-munista, in fondo, leducazione, lin-segnamento, il rapporto mentore-al-lievo: in particolare un adolescente di-ligente, zelante e impressionabile cheimpara come diventare e anche co-me non diventare un uomo corag-gioso, onesto ed efficace. Non uncompito facile, come sappiamo, per-ch ci sono due grandi ostacoli: limpu-rit del mondo e limpurit di se stessi,per non parlare delle enormi imperfe-zioni di intelligenza, emozione, lungi-miranza e giudizio di un individuo.

    I mentori delladolescente in que-stione, Nathan Zuckerman del quartie-

    re di Newark Weequahic, sono princi-palmente il patriota americano Tom

    Paine, lo sceneggiatore radiofonicoNorman Corwin, lautore di romanzistorici Howard Fast, linsegnante di in-glese Murray Ringold e il fratello diMurray, il comunista arrabbiato e fa-natico Ira Ringold, dalla cui furia omi-cida, dalla cui essenza distruttiva luo-mo stesso cerca invano di fuggire. Gliuomini che mi hanno istruito, li defi-nisce Nathan. Gli uomini da cui pro-vengo.

    Questo libro su un ragazzo e i suoiuomini si apre con un breve ritratto diMurray Ringold, il fratello Ringold chenon violento e che tempera e riservala sua rabbia per unimmotivabile in-giustizia. Murray Ringold, tra laltro,viene a sua volta educato. Lo stesso na-turalmente successe a Bob quando,trafitto allimprovviso dal suo momen-to storico, finito nella trappola destina-ta a rovinare tante carriere prometten-ti di quellepoca della storia americana una vittima come migliaia daltre delprimo, vergognoso decennio della sto-ria del dopoguerra del suo Paese futenuto lontano per sei anni dalle scuo-le di Newark e dalla sua professioneprediletta, espulso come pervertito po-litico e uomo troppo pericoloso per la-sciarlo a contatto con i giovani.

    Ora non sto parlando delleducazio-

    PHILIP ROTH

    Ho amatoun comunista

    LAUTORE

    Philip Roth, nato a Newark(New Jersey)ottantanni faHa scritto ventottoromanzi vincendoun Pulitzer nel 98perPastoraleamericanaDi recente ha dettodi non volernescrivere piTra i titoli pi notiLamento di Portnoy,Ho sposatoun comunistae Everyman

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    ne di un ragazzo, ma delleducazione diun adulto: leducazione alla perdita, al

    dolore e a quellinevitabile componen-te della vita che il tradimento. Bob erafatto di ferro e resistette allatrocit del-lingiustizia con un coraggio e una pro-dezza straordinari, ma era un uomo eprovava i sentimenti di un uomo, equindi soffr anche.

    Spero nel mio romanzo di aver resoampio riconoscimento alle qualit delnostro compianto, leggendario e nobi-le amico, che sapeva, come sapeva ilpoeta Charles Pguy, che la tirannia sempre meglio organizzata della li-bert. Non so per quali vie vi fosse ar-rivato Pguy, ma Bob lo impar sullasua pelle.

    Concludo con qualche riga dalle pri-me pagine diHo sposato un comunista,dove descrivo limmaginario professorRingold, meglio noto nel mondo al difuori della pagina scritta come DocLowenstein: Negli atteggiamenti enelle pose era assolutamente naturale,ma nel parlare piuttosto prolisso e, sulpiano intellettuale, quasi minaccioso.La sua passione era spiegare, chiarire,farci comprendere, col risultato cheogni argomento di cui parlavamo veni-va smontato nei suoi elementi princi-pali con una meticolosit non inferiorea quella con cui divideva le frasi sulla la-vagna. (...) Il professor Ringold portava

    con s in aula una carica di visceralespontaneit che, per dei ragazzi come

    noi, docili ed educati al rispetto, ragaz-zi che dovevano ancora comprendereche obbedire alle regole del vivere civi-le dettate dallinsegnante non avevanulla a che vedere con lo sviluppo men-tale, fu una rivelazione. Cera pi im-portanza di quanto, forse, lui stesso im-maginasse nellaccattivante abitudineche aveva di tirarti il cancellino quandola risposta che davi non colpiva il ber-saglio. (....) Si sentiva la forza, in sensosessuale, di un insegnante liceale comeMurray Ringold (maschia autorevolez-za non viziata da commiserazione), e sisentiva la vocazione, in senso sacerdo-tale, di un insegnante come MurrayRingold, che non si era perso dietro la-morfa aspirazione americana di sfon-dare, e che diversamente dagli inse-gnanti di sesso femminile avrebbepotuto scegliere di fare qualunque co-sa o quasi e che invece aveva scelto, co-me lavoro della propria vita, di dedicar-si a noi. Per tutta la giornata non volevafar altro che occuparsi dei giovani chepoteva influenzare, ed era dalle lororeazioni che ricavava la sua massimasoddisfazione.

    Addio, stimato mentore. 2013 Philip Roth

    (Traduzione di Fabio Galimberti)

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    NEW YORK

    Chi conosce Philip Roth non pu stupirsi del fattoche abbia scritto un accorato ricordo del suo mentoreBob Lowenstein pochi mesi dopo aver annunciato il ri-tiro definitivo dalla scena letteraria. Ancora adesso, aottanta anni compiuti, la narra-zione continua a rappresentareper Roth una necessit, oltreche un elemento di condivisio-ne, sopravvivenza e persinoespiazione, allinterno di unaconcezione dellesistenza se-gnata da un senso freddo e lan-cinante di fallacia. Di fronte aldecadimento di ogni cosa chearreca piacere, Roth continua aopporre la propria scrittura,nella quale cerca una forma di calore simile a quella cheha riposto da sempre nel valore dellamicizia: lultimapossibilit di rimanere legato a qualcosa che nonmuoia, a differenza di quanto avviene con le personecare. Se Everyman, uno dei suoi libri pi cupi e dolenti,nasceva dal senso di vuoto provato al funerali di amiciintimi, questo encomio funebre sigilla la motivazioneintima di questa condizione, e colpisce il riferimento aCharles Pguy, che a differenza di Roth individuava lapropria redenzione e felicit nella trascendenza.

    Nel tardo autunno dellesistenza, lo scrittore ama

    circondarsi di amici leali , cercando di godere il pi pos-sibile della loro presenza: segnato da sincera stima ilrapporto con Don DeLillo, che lo invita costantemen-te, con un misto di affetto ed ironia, a godere dei piace-ri semplici che offre ogni giorno lesistenza. E va oltrelammirazione letteraria quello con E.L. Doctorow, al

    quale si sente vicino per lironiatagliente con cui si difende a suavolta dalle ferite della vita. PerRoth lamicizia scambio, ar-ricchimento, curiosit: ognivolta che parla del suo altromentore Saul Bellow, la vocesincrina lievemente di malin-conia, ma sinceramente di-vertito quando dialoga conscrittori giovani che ammira,come Nathan Englander e Jo-

    nathan Lethem. Questo atteggiamento ribadito dalrapporto con amici non celebri, ai quali per anni ha af-fidato i manoscritti dei propri libri, prima ancor a di sot-toporli agli editori, confidando imprescindibilmentenel loro giudizio. Sono autentiche e profonde anche leamicizie femminili, a cominciare da quella con EdnaOBrien e Mia Farrow, a dispetto delle accuse di miso-ginia: come nel caso della scrittura, lamicizia rappre-senta un valore da tenere in vita sforzandosi di andareoltre la propria natura.

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    Lamiciziaultimo rifugio

    DISEGNO

    DIGIPIPERREPUBBLICA

    InsegnamentiBob per me una delle voci persuasive che ancora sento parlareI suoi discorsi erano permeati del sapore intenso del realeCome tutti i grandi insegnantipersonificava il dramma della trasformazione attraverso la parola

    ANTONIO MONDA