UN CUORE DI CARNE PER UN CORPO DONATO RE-VALLELUOGO Settembre 2010 Mara Strazzacappa, SOdC.

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UN CUORE DI CARNE

PER UN CORPO DONATORE-VALLELUOGO Settembre 2010 Mara Strazzacappa, SOdC

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• Alcune definizioni• Affettività ed eucarestia• Le trappole dell’affettività• Tre passi per amare• Disabilità ed affettività• Noi Civuessini

• Alcune definizioni• Affettività ed eucarestia• Le trappole dell’affettività• Tre passi per amare• Disabilità ed affettività• Noi Civuessini

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Iniziamo con qualche definizione…• Affettività: Spettro di sentimenti ed emozioni

negative e positive in risposta all’ambiente in cui vive e alle relazioni sociali di cui si circonda, in particolare quelle caratterizzate da un’intimità e un legame più intense.• Sessualità: Aspetto fondamentale e

complesso che riguarda la sfera fisica, ma anche gli aspetti sociali che si sono evoluti in relazione alle caratteristiche del genere maschile e femminile.

Non è solo una prospettiva

individuale, ma anche

relazionale

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• Alcune definizioni• Affettività ed eucarestia• Le trappole dell’affettività• Tre passi per amare• Disabilità ed affettività• Noi Civuessini

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AFFETTIVITA’ ED EUCARESTIA• Cristianesimo, religione corporale• “Questo è il mio corpo offerto

per voi”• La crisi inevitabile• Solo l’amore rompe la nostra

durezza di cuore e ci dà cuori di carne• Particolare o

universale? • L’integrazione degli

affetti

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Incapricciamento

LussuriaL’amore vero

è immensame

nte vulnerabile

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Imparare a vedere i volti

L’arte della solitudine

L’amore liberante

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SESSUALITA’ DISABILITA’

PERSONA

Importanza della RELAZIONE, quale luogo e spazio che conferisce SENSO all’esperienza che la persona fa della sua

realtà e delle relazioni in cui è inserita.

DISABILITA’ ED AFFETTIVITA’

forza d’amore, di crescita, di impegno per e di impegno con, che coinvolge le persone inserite in un rapporto interpersonale

è una condizione particolare che tocca l’intera persona e le relazioni in cui essa è inserita.

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RELAZIONE AMOREVOLE

Liberarsi dalle tracce

- di egoismo,

- di difesa,

- di pregiudizio

che CONDIZIONANO l’incontro con l’altro… = umile ma sincera umile ma sincera passione per l’uomopassione per l’uomo

AMOREVOL-MENTE = sfida educativa1° guardare alla PERSONA in una prospettiva “integrale”

2° “togliendosi i sandali” = profondo rispetto, delicatezza e umiltà

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Sociale

PsichicaBio-fisiologica

Queste 3 dimensioni sono INSCINDIBILI e INTERDIPENDENTI, inserite in un CONTESTO SPAZIO/TEMPORALE

nel quale si esprimono in modo più o meno consapevole, più o meno funzionale…

Dimensione “bio-fisiologica” → rimanda a tutto ciò che caratterizza il nostro corpo, le nostre caratteristiche fisiche; è ciò che ci permette di compiere azioni, movimenti, gesti visibili ed espliciti, di mettere in atto comportamenti che gli altri possono vedere. è la parte più è la parte più esposta e visibile della nostra persona!esposta e visibile della nostra persona!

Dimensione psichica (dal greco “psichè” = anima), rimanda a tutta la dimensione dimensione interiore della persona e alle facoltà che la caratterizza:interiore della persona e alle facoltà che la caratterizza: i pensieri, le emozioni, le motivazioni, ecc. E’ la dimensione meno esposta della nostra persona, meno conosciuta non solo dagli altri ma anche da noi stessi; richiede una capacità di autoriflessione e di autoconsapevolezza per conoscerla e di “accettazione” per manifestarla. Dimensione sociale → rimanda alle relazioni che abbiamo instaurato fin dalla nascita con altre persone – partendo da quelle più significative – con l’ambiente nel quale siamo cresciuti/e; all’educazione, ai valori, alle norme che hanno caratterizzato il nostro contesto di vita, ecc. Questa dimensione è più o meno presente nella nostra consapevolezza ma ci guida nel nostro comportamento, nelle nostre scelte, nel nostro “guardar-ci e guardare”…

LE DIMENSIONI DELLA PERSONA: 3+1

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“mistero/sacra”

3 + 1 la dimensione “mistero”! → e’ una dimensione della persona che raramente viene citata in letteratura, forse perché la meno conosciuta e conoscibile, eppure

caratterizza tutte le tre dimensioni presentate.

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“mistero/sacra”

Bio-fisiologica Psichica

Sociale

Uno sguardo integrale della persona, ci permette di giungere a delle prime conclusioni, importanti per il nostro percorso:

La persona vive la propria sessualità in modo unico, si rapporta ad essa influenzata da tutte le dimensioni che la caratterizzano.

La persona vive la propria dis-abilità in modo singolare…

Sguardo amorevole = non categorizzare la dis-abilità!

Guardiamo alla persona nella sua “complessità”, nella sua integrità e globalità e nella sua unicità.

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Ci è richiesta la capacità di:

• RIVISITARSI

• RISPONDERE ALLA “SETE DI RELAZIONE”

• FARSI COMPAGNI DI VIAGGIO, cioè camminare con i nostri ragazzi, come mediatori e facilitatori della loro crescita affettivo-sessuale.

Modello dell’educatore, farsi “compagno di viaggio” come Gesù Risorto con i discepoli di

Emmaus.

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a. RIVISITARSI: partire da se stessia. RIVISITARSI: partire da se stessi

Non si può parlare di educazione affettivo-sessuale se non si parla agli e degli educatori;

parlare di sessualità significa, anche per noi, entrare in contatto (in relazione) con una zona molto delicata, intima e importante della nostra persona e dell’altro; una zona che richiama a sé la dimensione corporale, quella razionale, emotiva e relazionale di cui ogni uomo è caratterizzato;

è necessario “partire da se stessi”, rivisitare il nostro modo di “stare” con la nostra affettività e sessualità;

è impossibile una sana educazione affettivo-sessuale se l’educatore ha “paura” della sessualità e/o se la reputa più un problema da risolvere o da far tacere più che una dimensione espressiva della personalità.

“Chi soffre delle correnti d’aria, non può e non deve esporsi ai venti. Formi prima se stesso e poi si rivolga agli altri”. (mons. Novarese)

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b. RISPONDERE ALLA SETE DI RELAZIONEb. RISPONDERE ALLA SETE DI RELAZIONE

Il processo educativo dovrebbe essere indirizzato non a “far diminuire il bisogno di relazione” del ragazzo, a “negarlo” o a “proibirlo” ma a realizzarlo nella forma più sana possibile.

Educare alla sessualità significa principalmente educare alla relazione e ciò implica educare gradatamente, nel tempo, cominciando fin da bambini, ad una buona esperienza del corpo, propria e altrui… concretamente è educare i gesti, le parole, le relazioni ad essere buone, insieme con i sentimenti che le accompagnano.

Educare alla sessualità significa principalmente educare alla relazione e ciò implica educare gradatamente, nel tempo, cominciando fin da bambini, ad una buona esperienza del corpo, propria e altrui… concretamente è educare i gesti, le parole, le relazioni ad essere buone, insieme con i sentimenti che le accompagnano.

Non lasciare SOLI i ragazzi nel processo di scoperta del proprio corpo e delle sue espressioni affettive…

nella gestione di tutti quegli impulsi scatenati dalle esperienze affettivo-sessuali…

“Per coltivare buone relazioni umane è necessaria l’arte:del convivere… di cooperare e di instaurare un dialogo”. (Mons. Novarese)

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c. Genitori ed educatori “COMPAGNI DI VIAGGIO”, mediatori e c. Genitori ed educatori “COMPAGNI DI VIAGGIO”, mediatori e facilitatori del processo educativo.facilitatori del processo educativo.

Farsi “modello di apprendimento” di come poter vivere buone esperienze della corporietà e delle relazioni affettivo-sessuali: il ragazzo con dis-abilità lo sa… egli può non comprendere il “messaggio astratto”… ma tocca con mano tutti i giorni la fedeltà e la capacità di relazione dell’adulto e l’apprende!!!

“Accostarsi a chi sta camminando sulla strada della sofferenza, richiama innanzitutto alla disponibilità a “mettersi in azione”, ad intervenire, ad “accogliere” l’altro e “farsi accogliere” in modo attivo, cioè con la parola e con la testimonianza”. (Mons. Novarese)

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Solo la sofferenza, di cui la croce è il segno più grande, ci rende simili a Cristo