Un corteo e una manifestazioh concludbno il nazionale delF ...

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ANNO XXI / NUOVA SERIE / N. 35 -JSff'™ P £ fwSni: it Luntdi 10 *ettembr# 1973 / Lira 90(ar«tr.ti L. IWJ Novella Calligaris: «oro» e record del mondo negli 800 stile libero (NELLE PAGINE SPORTIVE) •> / ORGANO DEL PARTITO COMUNISTA ITALIANO II colera non e ancora debellato: preoccupazioni nel Paese \ ( A PAGINA 7) , . * • : •» » i Un corteo e una manifestaziohe senza precedent! concludbno il nazionale delF«Unita » II valore delnostro internazionalismo, -L'esigenza della concordia fra tutte le forze democratiche e di pace nell'azione per la distensione,;il disarmo, contro il colonialismo eil razzismo - Contro la teoria dei due\ imperial ism i,"- La nostra azione per avanzare verso un socialismo che sia liberazione dallosfruttamentoepienaattuazione della democrazia--Non seguiamomodelli altrui - L'esigenza del confronto e dell'incontro fra le.forze demo-. cratkhe deN'Europa occidentale - II dramma delcolera ha nuovamente rivelato i guasti di un distorto sviluppo - E' necessario il 'contribute di tutti per risolvereigraviproblemi del Paese e prima di tutti quello del Mezzogiorno - La questione del «referendum » - II carattere fermo, rigoroso e costrut- tivo della nostra opposizione, - Risposta al segretario della Democrazia cristiana Fanfani - Appello all'unita delle forze popolari e democratiche 4 v r t sk *«• ~* vtf*fl i-f »,- h » * t ^ V ^S^Jhi?? i /# MILANO — Setlaoanlomila persona hanno partecipato iari alia manifestazioni della giornata conclusive cM Festival nazionale dril'« Unite » \ apartasi al mattino eon un corteo di quattro ora nal cantro cittadino. La foto mostra una veduta parziala dalla folia che, nel pomeriggio, ha assistito al comizio del segretario generate del PCI, Enrico Berlinguer, e dei rapprasentanti della « Pravda », dall'« Humanity », dei comu- nisti polacchi e, infine, del di ret tore del l'« Unita », Aldo Tortorella, e del segretario della Federazione, Gianni Cervetti: una marea di folia — in gran parte gioveni — che ha I davanti al Castelle feWaeeco, i viali circostenti, estendendosi anche nel I a lunghissima spianate che giunga fino all'Arco della Pace. - _ . (SERVIZI,RESOCONTIEFOTOCRONACAALLE PAGINE 3,4,5,6,14) etipato lo spiazzo (Foto De Bellis) ,. :.:>. I > * ° 4.N / U- V- 1 •• • V5.. '• " -.V- j/.'i '.'• f'-t^.M ••«4JIV. > ' -.• ft .«*.'. +1 ' . •* >.- ;• . : , •*• s *•'.'.-

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ANNO XXI / NUOVA SERIE / N. 35 -JSff'™P£ fwSni: it Luntdi 10 *ettembr# 1973 / Lira 90(ar«tr.ti L. IWJ

Novella Calligaris: «oro»

e record del mondo

negli 800 stile libero (NELLE PAGINE SPORTIVE)

•> /

ORGANO DEL PARTITO COMUNISTA ITALIANO

II colera non e

ancora debellato:

preoccupazioni nel Paese \ ( A PAGINA 7) ,

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Un corteo e una manifestaziohe senza precedent! concludbno il nazionale delF«Unita »

II valore delnostro internazionalismo, -L'esigenza della concordia fra tutte le forze democratiche e di pace nell'azione per la distensione,;il disarmo, contro il colonialismo e i l razzismo - Contro la teoria dei due \ imperial ism i,"- La nostra azione per avanzare verso un socialismo che sia liberazione da l los f ru t tamentoep ienaat tuaz ione della democrazia--Non seguiamomodel l i altrui - L'esigenza del confronto e dell'incontro fra le.forze demo-. cratkhe deN'Europa occidentale - II dramma delcolera ha nuovamente rivelato i guasti di un distorto sviluppo - E' necessario il 'contribute di tutti per r iso lvere igrav iprob lemi del Paese e prima di tutti quello del Mezzogiorno - La questione del «referendum » - II carattere fermo, rigoroso e costrut-t ivo della nostra opposizione, - Risposta al segretario della Democrazia cristiana Fanfani - Appello all 'unita delle forze popolari e democratiche

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MILANO — Setlaoanlomila persona hanno partecipato iari alia manifestazioni della giornata conclusive cM Festival nazionale dril'« Unite » \ apartasi al mattino eon un corteo di quattro ora nal cantro cittadino. La foto mostra una veduta parziala dalla folia che, nel pomeriggio, ha assistito al comizio del segretario generate del PCI, Enrico Berlinguer, e dei rapprasentanti della « Pravda », dall'« Humanity », dei comu-nisti polacchi e, infine, del di ret tore del l'« Unita », Aldo Tortorella, e del segretario della Federazione, Gianni Cervetti: una marea di folia — in gran parte gioveni — che ha I davanti al Castelle feWaeeco, i viali circostenti, estendendosi anche nel I a lunghissima spianate che giunga fino all'Arco della Pace.

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etipato lo spiazzo (Foto De Bellis)

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PAG. 2 / a t tua l i ta lunedl 10 settembre 1973 / 1 'Uni t a

Solenne cerimonia ieri a Varallo dove sorse il primo nucleo partigiano della Valle

Consegnata dal Presidente Leone la Medaglia d'oro alia Yalsesia

Una qrande manilestaiione di popo/o • / protagonist} delle battaglk d\ SO anni ta insieme ai giovani • // discorso del compagno Boldrini II ministro Donat Cattin ha pariah in rappresentama del governo • ferine parole del Presidente delta Repubblica contro il tascismo

Si terra il 25 e il 26 novetnbre

Convocato a Roma il primo congresso delta Confesercenti

La decisione presa ieri nella riunione del Consigflo naiionale • Ritorma del commercio e delta rele distributiva al centro del dibattito - Respinte le misure repressive contro i dettaglianti

DALL'INVIATO VARALLO SESIA, 9 «ettembre Selmila combattenti, 500 ca-

duti, centinaia di feriti, de-cine di villaggi incendiati, una partecipazione popolare paga-ta con fuciiazioni, deporta-zioni, saccheggi: sono le ci-fre aride della somma di sa-crifici, - sofferenze, eroismi, del contributo generoso che la Valsesia ha dato trent'an-ni fa alia lotta per la libe-zione dal giogo nazifascista. Oggi, nello stesso giorno In cui il 9 settembre '43 vedeva nascere proprio qui a Varal­lo, quale primo embrione dei CLN ed espressione unitaria delle diverse forze polltiche, quel centro valsesiano di re-sistenza che organizzb le pri­me formazioni partigiane ra-pidamente divenute division! garibaldine di Cino Mosca-telli e Ciro Gastone, il Pre­sidente della Repubblica, Leo­ne, e venuto a consegnare alia Valsesia la medaglia d'oro al valor mihtnre della Resi-stenza.- •

E* stata una grande. unita­ria manifestazione di popolo. Migliaia di persone hanno gremito la piazza centrale di Varallo. C'erano i protagoni­st! delle battaglie di ieri, i partigiani con > loro coman-danti, i montanari che ave-vano rischiato ugualmente la vita offrendo le loro baite quali rifugi sicuri per i «ri-belli»; c'erano gli esponenti del Parlamento, della Regio-ne, rappresentanti dei nuovi istituti democratici conquista-ti dalla Resistenza; c'erano i gonfaloni delle altre citta ita-liane decorate di medaglia d'oro; c'erano le nuove gene-razioni a testimoniare la con­tinuity dell'impegno democra­tic^ e antifascista. Ma non e stata una manifestazione di ricordi.

La rievocazlone storica dei fatti di ieri — dalla nascita dei priml gruppi armati alle 100 battaglie, dall'organizza-zione delle prime forme di governo democrat ico nella valle liberata all'epilogo vit-torioso della liberazione che ha visto scendere le brigate partigiane della Valsesia a Novara e a Milano — e stata occasions per valutarne gli insegnamenti per l'oggi.' Ad essl s i e richiamato nel suo discorso il compagno on. Ar-rigo Boldrini. presidente na-zionale deU'ANPI, oratore uf-ficiale della manifestazione. « La Resistenza italiana — ha detto Boldrini — non fu sol­tanto lotta armata, ma fu lot­ta politica con element! di fondo per una democrazia che sorgeva dal basso nelle sue espressioni unitarie dei CLN nelle fabbriche, nelle campa-

I granatieri ricordano la difesa di Roma

ROMA, 9 settembre

Alcune centinaia di ex gra­natieri di Sardegna si sono rtuniti questa mattina in piaz­za della Pilotta per ricordare il trentesimo anniversario del­la difesa di Roma, di cui la divisione granatieri fu eroica protagonista accanto ai com-battenti popolari e di altre Armi.

In quelle drammatiche gior-nate del settembre 1943 la di­visione ebbe perdite gravissi-me: furono oltre 513 i suoi Caduti, un migliaio i feriti e 221 i dispersi.

Alia manifestazione erano presenti, oltre ai superstiti della battaglia, anche numero-si rappresentanti dei volontari della liberta, dei partigiani, delle famiglie dei Martiri del­le Fosse Ardeatine.

Dopo il raduno a piazza della Pilotta, s i e formato un corteo che si e prima recato all'Altare della Patria, a ren-dere omaggio al Milite Igno-to, e quindi alia colonna vo-tiva di Porta Capena, dove sono state deposte corone di alloro.

Morto un operaio

alia Dalmine di Torre

Annunziata NAPOLI, 9 settembre

Un operaio della Dalmlne * di Torre Annunziata (una in-dustria IRi che produce tu-bi) e rimasto vittima di un infortunlo sul lavoro. Lo sven-turato, Giosue Dareri di 30 an-ni, e precipitato da un capan-none ed e morto sul coipo. All'ospedale San Leonardo di Casteilammare di Stabia, do­ve e stato trasportato con la ambulanza della azienda, i me-dici non potevano che consta-tare il decesso. L'autista del-l'ambulanza ha dichiarato che il Dareri era sul tetto di un capannone per eseguire alcune ripantzioni. D'improwiso si e ro*ta una lastra di Eternit e il poveretto e precipitato da cii\ . venti metn.

gne, nelle citta, nelle giunte popolari, nella direzione de-mocratica delle zone libere.

« Non abbiamo dimenticato — ha aggiunto Boldrini — che per l'insurrezione nazio-nale, per la proclamazione della Repubblica, per l'elabo-razione e l'approvazione della carta costituzionale le grandi correnti ideali e politiche sp-cialiste, comuniste, laiche e cattoliche dettero il loro con­tributo determinante. Per que­sto no! riaffermiamo che lo Stato italiano, per le scelte decisive di allora, per l'impe-gno solenne dei part it! che hanno firmato il patto costi­tuzionale, e uno Stato anti-fascista con una sua ideolo-gia, con una sua articolazio-ne democratica e una carat-terizzazione economica e so-ciale moderna ». ' . -

Rilevato che invece da tem­po per molte concause poli­tiche, economiche e sociali i rigurgiti del fascismo tenta-no con gli attentati, le con-trapposizioni di fondo alle istituzioni democratiche, i col-legamenti internazionali, di conquistare uno spazio poli­tico per ostacolare e frenare il corso del nostro Paese, il presidente deU'ANPI ha detto che «sono gli organi dello Stato (con i loro apparati che devono fondare le loro radici nella grande mat rice antifa-scista e costituzionale) che hanno il compito istituziona-le d'intervenire con prontez-za e energia senza tolleranze compiacenti, ritardi e incer-tezze ».

«Nella difficile situazione politica che attraversiamo — ha concluso Boldrini — come ieri, s'impone per l'ltalia l'u-nione di tutti coloro che la-vorano per il rapido progres-so del nostro Paese, attuan-do il dettato della Costitu-zione. Questo e il piii alto e nobile impegno antifascista che possiamo e dobbiamo as-sumere mentre ricordiamo le prime battaglie di trent'anni fa quando combattevamo, sof-frivamo, speravamo di co-struire un'Italia migliore con il faticoso frutto dei nostri dolori e dei nostri errori».

II valore permanente del-1'unita antifascista e stato sot-tolineato anche dal rappre-sentante del governo, il mi­nlstro Donat Cattin. Rilevato che la resistenza fu possi-bile e vinse perche «sociali-sti, popolari, comunisti, libe-rali trovarono un punto d'in-contro evitando scontri inter-ni» , il ministro d.c. ha poi ammonito che il fascismo non e morto. «Attendiamo — ha aggiunto — che sia fatta luce su vicende piii tragiche, da piazza Fontana a molte altre, che hanno l'impronta del vol-to violento e criminale del fascismo. Ma il fascismo non e solo violenza: e lo stru-mento di una politica reazio-naria. II suo successo di cin-quant'anni fa si fondb sulla incapacity delle forze popola­ri di trovare un'intesa, e an­che ora il fascismo si abbar-bica sulla possibility che fra queste forze si rendano pos-sibili fratture esiziali.

« Ma il fascismo — ha con­cluso Donat Cattin — non ha diritto di vita nello Stato costituzionale e deve essere portato a compimento il det­tato che impone l o sciogli-mento delle organizzazioni che ad esso si richiamano».

Inline, anche il Presidente Leone ha voluto, nel suo di­scorso, dire «sul tema del fascismo parole serene ma ferme». Come espressione storica. la dittatura ha fatto il tragico fallimento della guerra. Ma, ha aggiunto il Presidente, oc'e un fascismo che ritorna nella societa con la tentazione di ristabilire 1'ordine annullando le liber­ta, di risolvere i problerni abolendo il pluralismo socia-Ie e politico nell'insano ten-tativo di sowertire gli istituti repubblicani conquistati dal popolo con tante sofferenze v.

Contro questi tentativi, ha poi detto Leone, dobbiamo riaccendere il significato del­la Resistenza nella quale con-fluirono tutte le espressioni del popolo, esponenti di tut­te le provenienze ideologiche e richiamare i suoi valori che « vanno difesi su tutti i fron-ti. Su questa frontiera, con­tro le rinascenti tentazioni autoritarie — ha concluso fi Presidente — noi dobbiamo operare mentre lo Stato eser-cita i suoi legittimi poterix.

Al Presidente della Repub­blica e , stata consegnata da un valoroso partigiano valse­siano, Piero Rastelli, la « drao-pella» della brigata garibal-dina Strisciante-Musatti, con-fezionata nei giomi scorsl dalla stessa partigiana che ri-camo l'originale andato di-strutto in un combattimento contro i nazi-fascisti. Depu-tatl e senatori piemontesl hanno presentato la proposta di legge per un fondo che permetta la creazione a Bor-gosesia di un centro di do-cumentazione sulla Resisten­za valsesiana.

Ieri sera a Varallo c'e sta­to l'incontro internazionalisU per la pace e la Resistenza con la partecipazione di rap­presentanti dellTJRSS, della Jugoslavia, dell'Australia, del-llnghilterra, della Francia • degli Stall Uniti, nel corso del quale per & Resistenza italiarta ha parlato il com­pagno sen. Ugo Pecchioli, del­la Direzione del PCI.

Ezio Rondolini

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Nella foto, a sinistra: gennaio del '44 sul Mont* Brlasco: Cino Moscatelli, Insiema ad altri tra partigiani, durante un'esercitazione di tiro. A dastra; gtovanl di oggi imparano a conoscere la Resistenza leggendo II volume, pubbllcato dal «Comitato valsesiano» e ripro-ducente tutti I numerl della « Stella alplna», organo delle brigate garibaldino nella Valsesia.

ROMA, 9 settembre

Si e svolta oggi a Roma la riunione del consiglio nazio-nale della Confesercenti, sotto la presidenzu di Ernesto Ma-labaila, presidente dell'orga-nizzazione. La relazione e sta­ta tenuta dal segretario ge­nerate Stelvlo Capritti. II con­siglio nazionale, al termine dei suoi lavori, ha deciso la convocazione del 1" congresso nazionale della Confesercenti, da tenersi a Roma nei gior-ni 25 e 26 novembre.

Nel febbralo del '71 — co­me ha rlcordato Capritti nel­la relazione — si svolse l'as-semblea costitutiva della Con­fesercenti. Con il primo con-, gresso, quindi, si chiude la fase costituente, e l'organiz-zazione entra ancor piii nel vi­vo delle sue funzioni, sulla linea politica e organizzativa che in tutti questi mesi ha efficacemente sperimentato.

In questo senso il congres­so, come e stato rilevato, non e stato convocato per motivi statutari, ma squisitamente politici e facilmente individua-blli nel fatto che, oggi, ad esempio, la rete distributiva si trova in prima linea nella battaglia al caro vita, bom-bardata com'e dalla violenta

Iniziativa della Regione e dei Comuni deU'Emilia-Romagaa

Rimini: centinaia di anziani al mare A colloquio coi protugonisti di questa breve parentesi di tranquillita negli alberghi del­la riviera romagnola - {(Ho 70 anni e finora avevo visto il mare soltanto in cartolina))

Ferrofierl

i tra le parti un nuovo incontro

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Ancora rlsem goYernative suqti aumenti retribute Domanl riunione del dHettho unitario Sfl-SAtlflSM

ROMA, 9 settembre

Domani pomeriggio. alle ore 18, sindacati e governo torneranno a riunirsl a Pa­lazzo Vidoni (sede del mi-nistero della riforma buro-cratlca) per la vertenza del 226 mlla lavoratori delle FF.SS. All'lncontro, dovreb-bero essere presenti per 11 governo, oltre al ministro del­la Riforma-burocratica Gava e il sottosegretario al Tra-sportl Cengarle, anche i mi-nistri finanzlari La Malfa (Te-soro), Glolltti (Bilanclo) e Colombo (Finanze).

L'ultima riunione tra le parti si e avuta giovedl del­ta scorsa settimana e in quel-la occaslone fu deciso l'ag-giomamento della trattativa a domani, mentre alcune commissloni congiunte a-vrebbero dovuto lavorare su -bito in sede tecnica per va-lutare le varie ipotesi risolu-tive della vertenza. Tale ver­tenza, come e noto, ha al suo centro quattro obiettivi prin­cipal!: 1) piano poliennale di 4 mila mlliardi; 2) ambiente di lavoro; 3) diritti sindacali; 4) miglioramenti retributivl e pensionistici.

Sul punto di maggiore a t -trito della vertenza, quello degli aumenti, la trattativa non ha compiuto finora rooltl pass! in avanti. Rispetto alle richleste della categorla, i n -fatti, il governo si e sempre

limitato a proporre l'assegno perequatlvo pensionable a-nalogo a quello concesso a statall e postelegrafonlcl. I sindacati unitari chiedono tra 1'altro un aumento uguale per tutti di 40 mila lire men-sill e una revisione delle pen­sion!. Se non si dovesse giun-gere entro domani ad un sod-disfacente accordo i sindaca­ti, che martedl riuniranno il comitato direttlvo unitario di categorla, potranno decidere anche lo stato di agitazione. AUTOFERROTRANVIERI -Domani mattina alle 9,30 si terra presso l'aula magna della Domus Marlae a Roma, un convegno nazionale del settore delle autollnee ex-traurbane (40 mlla addetti). L'iniziatlva e promossa dalle federazioni nazionali di ca­tegorla CGIL - CISL - UIL, alia quale prenderanno parte i sindacati provinclali e le strutture azlendali del set-tore, per un esame dello svi-luppo della vertenza contrat-tuale.

Tale vertenza (11 contratto e scaduto nel dlcembre 72) ha assunto un carattere par-ticolarmente grave, sia per il ricatto deirassociazione pa-dronale (ANAC) che esige dal governo mlliardi e garan-zie polltiche, per poi conce-dere qualche briclola ai la­voratori, sia per essere ve-nutl meno gli impegni as -sunti dal governo stesso.

DALL'INVIATO RIMINI, 9 settembre

«Ho 70 anni e non avevo mai visto il mare, solo in fo-tografla, adesso sono qui in albergo e ci trattano da si-gnori». Chi parla e una vec-chia casalinga pensionata di Reggio Emilia, una donnina minuta seduta ad un tavolo nella grande sala da pranzo della pensione « Ghirlandina » a Rimini, uno dei tanti alber­ghi allineatl sulla lunga splag-gia della nostra riviera anco­ra affollata di turisti in que­sto settembre pleno di sole e di caldo. E con loro, mesco-lati a loro, a Rimini, a Ric-cione, a Cervia e altre lo-calita della costa anche centi­naia di anziani lavoratori, una parte di quel 17 mila che in questi mesi d'estate hanno tra-scorso 15 giomi di vacanze gratuite al mare o in monta-gna.

L'inlziativa e della Regione e delle Amminlstrazlonl co-munali dell'Emilia - Romagna che provvedono a coprlre le spese; il contributo reglonale che e di circa 337 mllioni vie-ne dato ai Comuni nella mi-sura di 1500 lire al giorno per persona per quindici giorni. Questa di mandare in vacan-za gratis gli anziani lavorato­ri penslonati, era un'inlzlativa che gib, alcuni Comuni emi-Hani avevano preso lo scorso anno.

In questo 1973 perb, con la scelta fatta dalla Regione, la iniziativa si e molto allargata impegnando centinaia di Co­muni. Cost, delta in poche pa­role, la cosa appare git cer-tamente un fatto nuovo e im-portante. Ma quando si va sul luoghi - che accolgono questi vecchi lavoratori. si parla con i protagonisti, si ascoltano le loro rod ecco che ne esce un quadro dalle molte facce, un quadro in cui si mescola-no sentimenti. emozionl, con-siderazionl di carta natura.

L'altra sera nella sala della pensione di Rimini si erano

1 ritrovati non solo gli ospitt

Forse un arrertimeirto mr/fao

Attentato contro la villa del sindaco dc di Pomezia

Ignoti faffffo lanckto contro il « * • il cinta I N bomb* ndimntale

ROMA, 9 settembre Un rudimentale ordigno e-

splosivo e stato lanciato la notte scorsa contro il muro di cinta della villa del sinda­co di Pomezia, cittadina la-ziale a una trentina di chilo-metrl da Roma. La bomba ha causato la distruzione del can-cello, ma non ha fatto altri danni.

I carabinieri, che conduco-no le indagmi sull'episodio crimmoso, hanno lmmediata-mente interrogato il sindaco, Claudlo Caponetti, democri-stiano; questi non ha perb sa-puto fomire nessuna valida spiegazione dell'accaduto, 11-mitandosi a suggerire che gli attentatori avevano probabil-mente commesso un errore e che il loro obiettivo fosse in­vece la villa, poco distante, di un medico.

L'intera vicenda resta perb ancora oscura. La stessa com-posizione deU'ordigno esplosi-vo, contenente circa cento

grammi di polvere per mine, lasda supporre che gli ignoti attentatori abbiano voluto 11-mitarsi a lanciare un c awer-timento v. Ma chi e il mitten-te e chi il destinatario del periooioso « messaggio »?

A tutte e due le domande si pub forse rispondere ricordan-do che da molti armi ormai la cittadina di Pomezia e di-ventata 11 feudo preferito del­la speculazione sulla costa la-ziale. Non solo: assal spesso protagonisti delle operazloni piii clamorose sono personag-gi di cbiarissimm matrice ma-fiosa, come il «boss» Frank Coppola (attualmente rmchiu-so a Regina Coeli), che pro­prio nella zona di Pomezia posstode una vastissima te­nuta. - E' in questo ambiente tor-bido, in cui si intrecciano ma­fia e speculazione, che va pro-babilmente cercata la chiave del « giallo » della scorsa not­te.

Una linotype por il

« Nhandhan » MILANO, 9 settembr* '

I trpografi della Seglsa, la societi editrice del quotldiano II Giorno. hanno raccolto 400 mila lire che saranno destina-te all'acqulsto di una Unoty-pe. da inviare al Nhandhan, l'organo del partlto dei lavo­ratori vietnamlti. pubbllcato ad HanoL . . . . - ,ir '• ' - i ' • : NeU'ambito del Festival na­

zionale dell's Unita », il consi­glio di fabbfica della TEMI, la tipogTafla nella quale si stampa l'edizione settentriona-le de VUnita, ha sottoscritto la somma di lire 100.000 in favore dei rappresentanti in esilio del partltl comunisti di Spagna, Grecla, Portogallo • Iran.

anziani inviati dai Comuni di Modena e del suo comprenso-rio, ma anche molti altri del Reggiano, Parmense, Ferrare-se in vacanza in altri alber­ghi e pensioni della riviera romagnola. E' stato un singo-lare incontro. Dopo che il di-rettore della pensione, Aleot-ti, che aveva illustrato breve-mente come era organizzato il sogglorno, e dopo alcuni rapi-di interventi degli assessori dei Comuni di Reggio, Monta­nari; di Ferrara, Targa; di Parma. Fiorini, il discorso si e intrecclato con i vecchi pen-sionati. O meglio hanno parla­to loro, un discorso fitto. uo-mini e donne. quasi incalzan-dosi Vun Valtro.

Renato Ceresoli ha 63 anni. ha fatto Voperaio tutta la vi­ta, 53 mila lire di pensione al mese: « Come potrei andare in vacanza con una pensione co­me questa? Qui non pago niente, e come siamo trattati, proprio da signori». Una don­na alta e magra, una brac-ciante di Sotiera. ha fatto la mondlna per tanti anni. poi la cuoca in alberghi e pensioni: a... Per venti anni ha fatto la cuoca al mare, ma il mare lo vedo solo adesso...»

Si snodano nelle frasi di questi pensionali le immagini di vite intere vissute nella fa-tica e con tanti sacrifici, e con Vunica prospettiva di una vecchiala non meno difficile, condita il piii delle volte solo da altra miseria e tanta soli-tudine.

Dai discorsi esce cosl an­che un atto di accusa terri-bile verso questa nostra so­cieta e la drammatica condi-zlone dei vecchi poveri. dei lavoratori che dopo avere fa-ticato una vita sono costrettl ad una condizione di vita an­cora piii pesante di quella vis-suta in gioventii.

Ecco allora anche la grati-tudine per questa vacanza, e-spressa a volte con parole che a prima vista possono sembra-re quasi umuianti per colo­ro a cui sono rivolte. *Sono 50 annl dl lavoro che ho suite spalle — dice Vezio Ghidotti, 67 annl, dl S. Ilario D'Enza nel Reggiano — e la prima vol-ta che ml permetto una va­canza. Ausplchiamo che que­sta iniziativa continui. Lavo-rando tanti annl, avremo pur reso alia comunita*. eHo consumato 65 annl per fare questa esperienza. E' la prima volta che vado in un albergo — dice Felice Agosti dl Ca-slelnuovo Monti — ho girato tanto per lavoro, ma quando ero in giro cercavo una bet-tola per mangiare e dormire, Valbergo era proibilo, per me. Qui si mangia tanto e bene, anche troppo, c'e il medico e I'lnfermiere per il controllo, si gioca a bocce, si fa una par­tita a carte, ci si conosce. si fanno nuove amiclzie. E' una esperienza che non credevo...*.

La stgnora Rosina Bizocchi di Modena e qui con suo ma-Tito, ha fatto la sarta per 35 annl, ora sia lei che il marl-to sono pensionati: sNon prendiamo molto, ma metten-do insieme le due pensioni e stando bene attenti. vivlamo moaestamente ma tranquilla-mente. Qui st sta bene, si mangia bene e c'e il masslmo rispetto uno deWaltro*. •'" Questa ed altre annotazioni sono rieorrenU. mescolate al­le frasi scherzose sul troppo mangiare, a quelle sul piacere dl trovarst insieme ad altri turisti neU'atbergo e anche «tanti bambini e questo ci mette aUcgrta*. II senso di gratitudlne ha dunque motlta-sionl profonde, in cui le emo­zionl si intrecciano a conside-razionl ragionate da cui emer­ge netta e llmpida quella del diritto rivendicato tanto a lun-

8 o. sentito aculissimamente: ! diritto dl essere trattati co­

me degli « eguali u. Di essere considerati, di potere vivere come un cittadino che ha pie-nezza di diritti e non solo di doveri. Per questo e tanto im-portante stare in un albergo e non in una « casa » o « pen-sionato » ver bello che sia, ma pur sempre un poco ((ghet­to ». Per questo e importante stare insieme ad altre perso­ne che fanno le loro vacanze nello stesso albergo. E man­giare nella stessu sala da pran­zo, ad una tavola bene appa-recchiata, serviti dai camerie-ri. con i letti rifatti e le stan-ze pulite dal personate del-Valbergo. ((Come signori, sia­mo trattati»: questa frase che suona vergogna proprio per i a signori». ritorna come un motivo nei discorsi, mentre e occasione di vera e propria gioia anche il mangiare un buon pranzo ad una tavola be­ne apparecchiata e « serviti» dai camerieri. E anche questo si commenta da se.

Vorremmo scrivere qui an­cora, se ne avessimo lo spa­zio. tante altre frasi, tutte quelle che abbiamo ascoltato l'altra sera a Rimini dalla vo­ce di questi anziani operai, braccianti, casalinghe. conta-dini. artlglani. Ulnizlativa e-miliana. non c'e dubbio, ha avuto un grosso successo. Ma soprattutto ha indicato una strada da percorrere, sottoll-neato come lavorare per arri-tare alia conquista vera e propria di un diritto: quello di una vecchiaia sana, tranqullla, felice, attiva e utile. Una real-ta che oggi non eslste, che e tutta da conquistare. E che non signiflca solo vacanze, ma una condizione di vita per tut­ti i 12 mesi dell'anno che fac-cia della vecchiaia del lavora­tori non una tragica galera, ma una stagione che valga la pena di essere vissuta.

Lina Anghel

campagna repressiva di tipo burocratico e amministrativo promossa dai pubblici potcri e quindi sottoposta a crescen-ti pressioni che vengono dal commercio all'ingrosso e dalle grandi imprese distributrici, le quali, appunto, o lcsinano i rifornimenti, oppure li of-frono a prezzi incompatibili con gli obblighi di listino (ve-di la vicenda del pane).

Ento 1 coniini di questa gra­ve situazione, il congresso riaffermera una linea di « col-laborazione critica » della Con­fesercenti nella gestione del «blocco» e della successiva proroga della disciplina dei prezzi con un duplice inten-to: condurre insieme ai con-sumatori la battaglia per il contenimento dei prezzi e al tempo stesso sostenere un'a-zlone perche le spese del blocco non vengano pagate soltanto dai dettaglianti.

Tutto cio postula, evidente-mente, un'energica correzione della linea governativa con-traddistinta fino ad oggi da due pesi e due misure usate nei confronti dei dettaglianti e dei grossisti speculator!.

La linea congressuale della Confesercenti, a tale propo-sito, e quella che prevede drastici interventi pubblici a monte della rete distributiva, che costituisce terreno fecon-do per speculazioni, imbosca-menti, arricchimenti di tipo parassitario; quindi una disci­plina e un controllo del com­mercio all'ingrosso, insieme ad una profonda riforma che dia all'AIMA poteri ben piii ampi di quelli attuaii e che sciolga una volta per tutte il nodo 'scandaloso della Feder-consorzi; la riforma della leg­ge sui mercati ortofrutticoli per garantire un regolare ap-provvigionamento delle citta, depurato dai prelievi parassi-tari della intermediazione, e cosi tutelando, oltre i consu-matori, sia i dettaglianti che i contadini produttori.

La Confesercenti attende il governo a questo appuntamen-to per sapere come, nel con-creto, intende affrontare que­sti urgenti problerni. A tale proposito chiede al governo se le notizie di stampa che hanno attribuito al sen. Fan-fani, segretario della DC, una sorta di programma fondato sulla falcidia di un terzo de­gli attuaii esercenti e sulla concessione entro il prossimo anno di almeno 200 autoriz-zazioni per l'apertura di ne-gozl delle grandi imprese, sono opinioni soltanto di Fanfani o se non fanno parte, invece, di prowedimenti che il gover­no intenderebbe adottare. In tal caso la Confesercenti si troverebbe nella necessita di creare un generate stato di emergenza.

II dibattito congressuale sa-ra percib incentrato anche suH'alternativa che ad un tale disegno offre la Confesercen­ti. L'alternativa non e di con-servazione e nemmeno di ne-gazione della validita delle moderne forme distributive (supermarket, grandi magaz-zini, centri commercial! in-tegrati. e c c ) . L'alternativa consiste in una molteplicita dl interventi pubblici che siano capaci di promuovere, sostene­re ed esaltare la volonta im-prenditoriale dei piccoll e me-di esercenti, oggi compressa e soffocata dall'assenza di qualslasl forma di credito a-gevolato. L'alternativa signifl­ca la scelta del dettaglianti singoli e associati come prota­gonisti delPammodernamento della rete, quindi una rifor­ma sociale che scelga la via associativa tra gli attuaii pic-coli e medi operator! del com­mercio, ponendoll in grado di gestire il grande dettaglio, fin qui pressoche monopollz-zato dalle imorese che fan-no capo alia FIAT, alia Monte­dison e alia SME.

Grave lutto del compagno Tato

MILANO, 9 settembre II compagno Antonio Tato

6 stato colplto da un grave lutto con la perdita della mamma, Ebe Cossio. II de-cesso, verificatosi il 7 settem­bre, e stato annunciato solo ieri, a tumulazione avvenuta, per espressa volonta del-l'Estinta.

Al caro compagno Tatb e ai suoi familiari giungano le frateme e sentite condogllan-ze dei compagni deir«Unlta».

A Sesto Fiorentino i funerali

del compagno Luigi Lucherelli

ROMA, 9 settembre Sabato notte e improwisa-

mente deceduto il compagno Luigi Lucherelli, vice presi­dente della Lega \ delle coope­rative toscane. Vecchio mili-tante socialista, il compagno Lucherelli collaborb a lungo al quotidiano « Nuovo Corrie-re »; successivamente aderl al PSIUP ed entrb a fare par­te deU'amministrazione della GATE, la tipografia dove si stampa «l'Unita ». . I funerali avranno luogo domani, lunedi. alle ore 18,30, a Sesto Fiorentino, dall'abita-zione di via Boito.

A tutti i familiari giungano in questo triste momento le commosse e frateme condo-glianze dei compagni della GATE e dell'« Unita ».

It 7 settembre si e spenta a 74 anni. dopo avere combattuto con­tro il suo invincibile male con quella fortezza e serenitk che ave­vano contraddistinto 1'intiera sua vita

EBE GASSIO vedOT* TATO'

I figli. Antonio, con la moglia Gigha Tedesco, e Sesa, con il ma« rito Sergio Garavini; la sorella Elena col marito Giovanni Tur-chetta; i nipoti Giovanna, Car la, Franco, Paola, Danlela e Maria Te­resa con il inarito Maurizio Garn-no: il pronipote Luca; i "cognatl Sergio e Dea Tat6. Anna e Ka-tia Tat6 con il marito Donato Mar-tucci. Antonio Romano, che insie­me a tutti gli altri parent! la pian-gono e la ricordano con immenso amore e ammirazione, ne danno l'annuncic a inumazione awenuta. e ringraziano tutti coloro che han­no espresso il loro comptanto a il loro cordoglio per la sua scom-parsa.

Roma, 10 settembre 1973.

La direzione, i tecnici, il perso-nale amministrativo del Teatro Co-munale di Modena partecipano con profonda commozione al grave lut­to che ha colpito il collaborators tecnico Walter Regotti per la do­lorosa perdita della moglie

EDDA Modena, 10 settembre 1973.

La direzione e 11 personale am­ministrativo delTATER (Associazio-ne Teatri Emilfa-Romagna) espri-mono la loro piii sentita parteci­pazione al grave lutto che ha col­pito Walter Regotti, collaboratore tecnico del Teatro Comunale, per 1% perdita delta moglie

Modena, EDDA

10 settembre 1973.

II compagno Luigi Brunello ri-cordando la figlia

LIBERA nel quarto anniversario della mor-te. versa lire 10.000 a lXnlta.

Venezia, 10 settembre 1973.

Smjai ioi ie meteoi WWmjJFFFFFN^TFWJ^r^

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B'ffmMM'iiriiiffiffKS &y&&-i$S6i@ffi&5tt*>ittz*z-&>:<.-:

Una linea dl InstaMtta attaataente salle reglonl francesl e In lent* mortmento verso eat potra Inte-reasare maigluahneirte nel corso oVUa glornaU le region! nord-oecMentall, utoiotuido aonaTouanentl fr-rrgolannente dMribatti e sporsdlcne predpltarJon!. Sa tutte le altre region! n tempo at marrterra gene-rmlmente booao con Breralem dl delo sereno o poco ntrroloso con foscHe in Val Fsdana durante le ore notrsxne. Tenpentvra wttxa vartazloni note-TOII. Mart: moMO il basso Adristtco, 11 csnale di Otranto e 1'aHo Jonio. generalmeiHe caimi o poco mossi i rtmanrnti marl.

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L E T E M P E R A T U R E •eltano Verona TrlciM Ventsia Milano Torino

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AMo TortorcOm Dtrettora

Luca PaToHnl Condlrettore

Gioatrblno Manall* Dlrettoro rssponsabUo

Editrtoo 8.pJU alTJnlUs Tipografia TJ!J<I.

Viale Fulrio TesU. 71 aOlOO . MUaoo

Iscrixioiw ai n. 3S50 del del Ttlbunale dl Milano

Iserlzkne come giomalo nrarslo nel Regtatro del TribonaJo dl Milano tnraero 39ft dot 4-M00O

DTJtEZIONE. REDAZIONE K AMsTJNISTIUZIONV: afUaDO. TWO F. TOJU. 75 . CAP 20100 . Telefoel 0.420^31-2-3^5 . Rons, via del Taarlni. 1» • CAP 00185 - Tal. 4J5.03.51.2-3-4-5 . 4J5.X341-2-3-4-5 AB»ONAXENTO A SEI MJMEK1: ITAUA anno L. 33.700, aoajtatra 12.400, trtmestrs 6J00 - ESTERO anno L. 35.700, semestre 11.400, trimestro t J00 — Con Lt^nTA* DEL LPWEDI': ITALIA anno lira 27.500, semestre 14.400. trttnestre 7^50 . ESTERO anno L. 41X00, asmsstrs 31.150, trimestro 10.000 — PCBBUCITA': Coocasslonazla eschntra SPJ. - Milano: via Manrool. 37 - CAP 20131 • Telefooo 652J01 . Roma: piazza San Loreroo in Ladna, 26 - CAP 001M • TeleX. 008341-2-3 -̂5 • TARUTE (al mm. per colonna): Edndooo dot lunedl: COHMERCMLE L. 500 . REDAZIONALE O DI CXONACA: M i m al nan. - AWISI PINANHAM B LEOAU: U 1M0 t i n t . NECROtOGiE: Editions gencralo L. 600 per parola - PAatnSCI-rAQOin AL LOTTO: L. 230 par parola ptu L. 300 dWtto Versanonto: MUaoo, Conto Ocnsasa Postalo 3/5511 -Oocrento Postalo 1/20705 .

Page 3: Un corteo e una manifestazioh concludbno il nazionale delF ...

V U n i t a / lunedl 10 settembre 1973 f es t i va l / PAG. 3

Davanti a un'enorme folia convenuta al Parco Sempione di per la manifestazione conclusiva del Festival nazionale deir«Unita»

IL DISCORSO DEL COMPAGNO BERLINGUER

MILANO — Ancora una panoramica di piazza del Cannone, dove una folia impressionante si e raccolta per ascoltare il comizio del compagno Enrico Berlinguer, segretario generate del Partito comunista italiano.

MILANO, 9 settembre « Grande e oggi la soddisfa-

zione e la yioia che ci unisce, in tanti, a r.onclusione di una Festa il cui successo ha su-perato ognl precedente e ogni

. previsione e che ha rappre-sentato una prova lampante della forza del nostro partito, dei suoi saldi legami con le masse, della serenita e della sicurezza con cui opera ». Co-si ha esordito il compagno Berlinguer nel suo comizio di oggi pomeriggio a piazza del Cannone, davanti a una folia immensa che gremiva, oltre la piazza, il grande spiazzo erbo. so di fronte al palco e i viali laterali.

Rivolgendosi ai cittadini e ai compagni di Milano, ai tanti arrivati da numerose re-gioni italiane, agli emigrati, il compagno Enrico Berlinguer ha sottolineatc il significato particolare che questa prova di forza e di serenita data dai comunisti, ha assunto in una citta come Milano, citta pro-fondamente democratica capi­tate della Resistenza, centro decisivo in questi ultimi de-cenni delle lotte operaie, po-polari e antifasciste. E ' anche e proprio per queste sue ca-ratteristiche, ha aggiunto Ber­linguer, che da quattro anni la citta di Milano e stata scelta come epicentro della trama eversiva dalle centrali di pro-vocazione interne e internazio-nali.

« Una trama che continua — ha detto Berlinguer — ma che Milano ha saputo respingere perche la classe operaia, le sue organizzazioni sindacali e di massa. il partito comuni­sta e le altre forze democrati-che non si sono lasciate cac-ciare nei vicoh ciechi delle azioni sconsiderate indicate da piccoli gnippi e hanno in-vece saputo opporre alle pro-vocazioni la via sicura di una ampia mobilitazione di massa e della piii larga unita. Que­sta e la via maestra che il mo-vimento operaio, il nostro par­tito, tutte le forze democrati. che seguiranno anche nel fu-turo con fermezza ».

E' in questo quadro, ha pro-seguito il M^retario del par­tito, che si rolloca il Festival dell'a Unita»: una immagine vivente della realta vera del partito comunista e degli alti ideali che ne animano i mili-tanti. Sottolineando la capa­cita di confronto unitario di-mostrata dai comunisti anche in questa oecasione, il compa­gno Berlinguer ha citato in particolare il dibattito fra tut­te le forze di sinistra dell'Eu-ropa occidentale svoltosi nei giorni scorsi al Festival e l'm-contro fra i t r t president! re-gionali, uno comunista, uno socialists P. uno democristia-no. C'e chi, ha ancora detto Berlinguer, \ede o vuole vede-re un imbanizzo nel nostro at-teggiamento verso i problem! della liberta della cultura: « Ma questa Festa e gia da so­la una risposta e dimostra per l'enne&ima volta non sol-tanto che il partito comunista e in prima Iinea, come sem-pre, nel combattere ogni for­ma di censura o di limitazio-ne della liberta di espressio-ne, ma anzi promuove esso stesso il confronto piii ampio fra ogni autentica espressio-ne d'arte e di cultura: dalle arti figurative, alia musica, al­io spettacolo ». Noi, ha aggiun­to Berlinguer, siamo la forza politica che in misura incom-parabilmente superiore rispet-to ad ogni altra, promuove il piii largo contatto fra la cul­ture e le .jrandi masse popo-lari ed e essa stessa protago-nista del piii gigantesco sfor-zo di elevazione culturale che sta mai stato registrato nella storia del nostro Paese.

II compagno Berlinguer ha

ringraziato a questo punto ca-lorosamente. a nome di tutto il partito, tutti coloro che han­no contribuito a realizzare le manifestazioni del Festival e che comunque vi hanno parte-cipato: artisti, architetti, uo-mini di cultura, giornalisti, e-sponenti di altri partiti, sem-plici cittadini. II ringraziamen-to piii caldo e stato per i compagni della Federazione milanese e per le migliaia di comunisti di Milano, dell'« hin­terland » e della Lombardia che si sono prodigati per set-timane sottraendo ore al ri-poso e alle ferie, rimettendoci di tasca prooria, per organiz-zare questo Festival bellissi-mo e grandioso. La loro pas-sione politica e la loro ferma volonta di sostenere il partito e il suo giornale, sono oggi premiate dalla soddisfazione per lo straordinario lavoro compiuto. «Una soddisfazio­ne, ha detto Berlinguer, che ho colto piena nel volto dei compagni che ho incontrato visitando il Festival, volti se-gnati dalla fntica ma-illumina-ti dalla consapevolezza del si­gnificato morale e politico del loro impegno. Quale altra for­za politica, ha aggiunto Ber­linguer, pub vantare un cosi grande numero di esempi di abnegazione, di spirito di sa-crificio, di disinteresse per-sonale, quali ha offerto e con­tinua a offrire la realta del partito comunista? ». -

« Non e vero — ha prosegui-to Berlinguer — che lo spirito di sacrificio e lo slancio idea-le — fino all'eroismo — si pos-sono manifsstare solo in pe-riodi eccezionali, quale ad e-sempio fu la guerra di Libe-razione. Anche in tempi che taluni — ntraendosi cosi da ogni impegno sociale e politi­co — definiscono "grigi", tut­ti coloro che come i comunisti sono animati da grandi ideali, sanno dimostrare con i fatti che non ci sono mai momen-ti nei quali r.on ci sia da im-pegnarsi per una causa che va ben oltre gli interessi dei sin-goli individui, per un3 meta generate che c la trasformazio-ne della societa, la costruzio-ne di un mondo fondato sul-la pace e sulla giustizia ». Chi ha detto del resto, ha prose-guito Berlinguer, che oggi noi viviamo dei tempi «grigi B? Siamo invece nel cuore di un'epoca di grandi trasforma-zioni, nel oisno di un'epoca in cui si decidono questioni vi-tali per i tlestini del genere umano; e anche in Italia la cri-si della societa, proprio in questi tempi, e a un punto cruciale.

Berlinguer ha a!Trontato a questo punto il grande tema deU'internazionalismo che e stato anche ii tema centrale di questo Festival nazionale dell'a Unita ». Salutati frater-namente i rappresentanti stra-nieri presenii, i dirigenti co­munisti e di bltre forze rivolu-zionarie che hanno contribui­to attivamente in questi gior­ni alia vita e alle manifesta­zioni del Festival. Berlinguer ha rivolto un indirizzo parti­colare alia I'olcnia, ospite d'o-nore e che a Milano ha por-tato un'ampia e qualificata rappresentanza. Questo nostro Festival e caratterizzato pro­prio daU'ampia partecipazione di partiti »:omunisti e movi-menti rivol^ionari e progres-sLsti stranieri: il partito comu­nista francese. quello spagno-lo, altri partiti comunisti e forze di sinistra dell'Europa occidentale, la forte rappre­sentanza sovietica e degli al­tri Paesi socialisti, partiti co­munisti dell'Asia come quelli del Vietnam e della Corea, del-l'America latina (Cuba e Cile), degli USA, movimenti progres-sisti e di Hberazione dell'Afri. ca (Mozamoico, Sud Africa). Tanto largne partecipazioni straniere hanno contribuito a sottolineare il carattene in-temazionalista del partito co­munista italiano, carat tere che si fonde con quello nazionale.

Respingendo le petulant! sol-

lecitazioni al PCI perche ri-nunci alia sua natura interna-zionalista, il compagno Berlin­guer ha sottolineato: « E' an­che e proprio l'ispirazione in-ternazionalista che ci ha per-messo di comprendere meglio gli eventi del mondo, che ci ha portato sempre, nel nostro Paese e fuori di esso, a schie-rarci per la causa giusta, che ci ha posto all'avanguardia della lotta antifascista e anti-nazista trent'anni fa e che ci ha fatti poi protagonisti — nel corso della guerra fredda — della lotta per la pace e per la distensione, che infine ci ha posto a fianco dei popoli di Spagna, • Grecia, • Portogallo nella loro lotta antifascista, dei popoli dell'Angola, del Mo-zambico, della Guinea, delle forze progressive del mondo arabo, del popolo palestinese. E' la nostra ispirazione inter-nazionalista che ci ha consen-tito di dare i\ contributo de­cisivo alia grande mobilitazio­ne del popolo italiano in so-stegno dell'aroica lotta dei po­poli di Indocina e in primo luogo del Vietnam ».

A tutte le forze democra-tiche, progressive e di pace del mondo si pongono oggi compiti impegnativi: essi so­no quelli di portare avanti la causa della distensione in Eu-ropa e nel mondo, di proce-dere verso un disarmo gra­duate e bilanciato nel quadro di una prospettiva di supera-mento dei blocchi contrappo-sti, di arrivare ad una salva-guardia e ad una razionale utilizzazione delle risorse na-turali in un clima di pace e di coesistenza internazionale. Occorre, percio, portare a so-luzione negoziata i conflitti aperti e le frizioni presenti in molte parti del mondo. Ber­linguer ha ricordato la mi-naccia che continua a rappre-sentare la tensione in Medio Oriente ma in particolare ha sottolineato i focolai primari che insidiano la distensione internazionale: « Sono il colo-nialismo, il neo-colonialismo. il razzismo che minacciano la pace in ogni luogo e in ogni momento e determinano le croniche condizioni di sotto-sviluppo, di fame e di arre-tratezza di tanta parte del mondo. Compito delle forze democrat iche di ogni nazio-ne e di portare avanti contro questi gravi pericoli la lotta coerente e ferma per la coe­sistenza fra i popoli di tutto il mondo ».

L'azione di massa per rag-giungere questi grandi obiet-tivi che coinvolgono tutta l'u-manita — ha proseguito il compagno Berlinguer — ri-chiede pero in tutto il mon­do solidarieta e comprensio-ne tra le forze di pace e di progresso. «c Ribadiamo per­cio il nostro disaccordo con tutte quelle posizioni — come quelle riproposte dai Partito comunista cinese — che nega-no questa necessita e che pro-pagandano invece la falsa teo-ria dei " due imperialismi " ». Berlinguer ha aggiunto: «Nes-suno puo dimenticare non sol-tanto il fatto che c stata la Rivoluzione di Ottore ad a-prire all'umanita la strada per un suo pieno riscatto dal-l'oppressione sociale e politi­ca, ma anche il ruolo essen-ziate che ha avuto ed ha 1TJ-nione Soviet ica nella lotta mondiale contro il fascismo, contro il colonialismo, per la pace e per la distensione in­ternazionale ».

«E* evidente — ha detto a questo punto il compagno Berlinguer — che la causa della distensione, della pace. del disarmo, della liberazione dalle catene del colonialismo e deirimperialismo, la causa del progresso libero e civile dei popoli ha bisogno anche del contributo di un cosi grande Paese qual e la Cina. E* an-zitutto per questa logics con-siderazione che non solo noi comunisti, ma tutte le perso-ne assennate devono operare

per lo sviluppo di normal! | rapporti anche — ha sottoli­neato Berlinguer — fra la Cina Popolare e l'Unione So-vietica ».

II segretario del partito ha quindi proseguito affermando che 1'internazionalismo dei comunisti italiani — di cui e parte integrante la solidarie­ta con i Paesi socialisti e l'at-tento studio delle loro con-quiste e delle loro esperienze — « non significa un atteggia-mento di acritica adesione a qualunque gesto o decisione di quei Paesi». «Al contra-rio, il Partito comunista ita­liano non ha mai nascosto anche il suo aperto dissenso di fronte a fenomeni che ab-biamo giudicato negativi e di fronte ad atti politici che ci sono sembrati errati. Ancora in questi giorni abbiamo riba-dito e ribadiamo la nostra critica verso atti e metodi che colpiscono la liberta della cul­tura e limitano il dibattito politico e delle idee ». Natural-mente lo spirito con cui noi esprimiamo riserve, critiche e dissensi non ha nulla a che spartire con quello che anima i nostri awersari di sempre, i nemici del socialismo.

Tanto meno del resto, ha aggiunto il compagno Berlin­guer, la nostra solidarieta in-ternazionalista puo significa-re 1'inseguimento di questo o quel modello di societa socia­list a esistente in altri Paesi. « Sostenere che il nostro par­tito ha seguito o intende se-guire modelli estranei alia realta del nostro Paese, e una pura sciocchezza. • Se siamo divenuti quella grande forza nazionale che tutti ormai ri-conoscono, se siamo un cosi forte partito con tanto grandi capacita. se abbiamo ottenuto una fiducia popolare, di mas­sa, che nessuno puo mettere in discussione, cio e awenu-to perche noi comunisti 'ita­liani siamo portatori di valo-ri antichi e nuovi che vengo-no espressi con fermezza e

coerenza dai grande movimen-to operaio, popolare, demo-cratico del nostro Paese».

E' da questa nostra realta che nascono gli obiettivi che vogliamo perseguire nel no­stro Paese insieme a tutte le forze popolari e democrati-che. «II socialismo che vo­gliamo costruire in Italia de-ve essere liberazione dallo sfruttamento, costruzione di condizioni di vita piii civili, piii umane e alto stesso tem­po deve portare alia massima espansione della democrazia, del libero confronto fra tutte le opinioni e fra tutte le for­ze politiche e culturali che so­no in campo». « II terreno sul quale misuriamo questa nostra concezione del sociali­smo — ha proseguito Berlin­guer — non e tanto e non e solo quello della critica ai difetti ed errori altrui — cri­tica che comunque portiamo avanti con vigile attenzione — quanto quello dell'azione che conduciamo in Italia per su-perare tutto cio che limita e corrompe la vita democratica e che impedisce la liberta del­le persone e per sviluppare e dispiegare tutte le implicazio-ni che sono nella Costituzio-ne - antifascista conquistata con la lotta popolare e nazio­nale. E' in tale modo che vogliamo avanzare verso una societa nuova, < una societa che dovra portare alia piena liberta di tutti i cittadini in una democrazia fondata sulla giustizia e sul consenso popo-.lare ». .. ^. .

Siamo piii che consapevoli, ha ancora detto - Berlinguer su questo punto, che nell'as-solvimento di tali compiti e inoispensabile per noi comu­nisti il confronto e l'incontro con altre forze sociali e de­mocrat iche, un confronto che vogliamo realizzare non sol-tanto in Italia dove ;na awie-ne nei fatti ogni giorny, ma anche in tutta l'Europa occi­dentale. E' cio che e gia av-venuto nel rapporto con for­

ze socialiste e democratiche europee ma che noi voglia­mo sviluppare sempre di piii. Questo confr.onto e incontro a livello europeo ha certa-mente obiettivi immediati, ha detto Berlinguer, che sono la liquidazione definitiva della guerra fredda, l'accordo per la sicurezza europea e la ri-duzione graduate e bilanciata degli armamenti, la liquida­zione dei regimi fascisti e del­le tentazioni autoritarie. Lo scontro con i grandi monopo­ly per le rivendicazioni dei lavoratori. Al di la di questi obiettivi, pero; tale incontro deve essere diretto ad affer-ir.are una concezione del so­cialismo che' rappresenti il pieno sviluppo delle tradizio-ni democratiche e della acqui-sita maturita di tutto il mo-vimento operaio europeo.

II compagno Berlinguer ha quindi affrontato, a questo punto del suo discorso, i te-mi della politica interna ita-liana. «Un anno fa a Roma, ha detto, a conclusione del Festival nazionale dell'«Unita» e di fronte a una folia impo-nente come quella di oggi, ri-volgemmo un appello ai la­voratori, a tutte le forze de­mocratiche perche si mobili-tassero in una lotta a fondo per rovesciare il soverno di centr.o-destra. La battaglia c'e stata ed e stata vinta. E' sta­ta una grande lotta che, ac-canto ai comunisti italiani, ha vist.o schierate le migliori e-nergie popolari del Paese, i compagni socialisti e altre for­ze democratiche: si e tratta-to di una lotta e di una vit-toria il cui significato e i cui effetti si sono fatti e si fa-ranno sentire ancora in sen-so positivo ». In alcuni stra­ti della popolazione, ha pro­seguito Berlinguer nella sua analisi, si era pensato che si pctessero risolvere alcuni gra­vi problemi del Paese come quello della ripresa economi-ca o quello dell'ordine demo­crat ico, andando verso de-stra e cercandLo l'appoggio del

MK**

MILANO — I compagni Luigi Longo ed Enrico Berlinguer, dai palco del Co-mitato Centrale, rispondono al saluto delle centinaia di migliaia di persone che per ore sono sfilate nel cuore della citta.

Partito liberate. Questa via pero si e rapidamente rive-lata rovinosa: l'inflazione sul terreno economico, i risorgen-ti fenomeni di violenza fasci-sta che hanno gravemente tur-bato l'ordine democratico han­no presto dimostrato i gravi pericoli della strada che era stata imboccata. In quegli stessi strati della popolazio­ne. ha proseguito Berlinguer. e in tutto it Paese, sempre piii e emersa la consapevo­lezza che i problemi reali del-l'ltalia non possono essere ri-solti prescindend.o dalla for­za rappresentata dai PCI, dai sindacati, dalle forze di sini­stra. Da mille segni si vede che si e realizzato un clima nuovo, che e cresciuto il pre-stigio del PCI, che in tutti e aumentato il rispetto per la seneta dimostrata dai nostro partito. Questo mutamento di clima ha gia avuto delle con-seguente p/isitive nello stato d'animo dei lavoratori, nello sviluppo delle attivita econo-miche, nello stato dell'ordine pubblico che e in una fase meno acuta rispetto a pochi mesi fa e nella applicazione di alcuni prowedimenti come quelli per i prezzi che in tan­to hanno avuto una qualche efficacia in quanto a essi ha potuto corrispondere una ini-ziativa dei lavoratori e delle loro organizzazioni. «Tutto questo, ha aggiunto Berlin­guer, rappresenta solo un pri­mo passo. E' ben presente in tutti la consapevolezza sia della' minaccia rappresentata dalla volonta di rivincita delle forze economiche e politiche della destra, interne e ester-ne, che cercheranno in tutti i modi possibili di ricacciare indietro la situazione e co­munque di impedire che essa vada avanti, sia la gravita di una crisi sociale e politica che e sempre aperta nei suoi aspetti immediati e urgent! e nelle sue cause di fondo».

Berlinguer ha quindi mes­so in luce i gravi problemi emersi in queste settimane: la crisi nella produzdone e nella distribuzione di pane e pasta, per esempio, e ora il colera in alcune vaste zo­ne del Mezzogiorno. « Antichi flagelli, ha detto il segretario del partito, che si riaffaccia-no in questa societa neo-ca-pitalistica che veniva definita come societa dei consumi e nella quale si diceva che si fosse verificato un miracolo ». Berlinguer ha ricordato leco-stanti denunce mosse dai co­munisti italiani alle scelte di politica agricola che condu-cevano alt'esodo e all'abban-dono delle campagne, . alia scelta di un tipo di svi­luppo che ha congiunto i ma-U di una abnorme congestio-ne del Nord a quelli della degradazione del Sud. Una po­litica di rapina e di devasta-zione della natura che ha rot-to - I'equilibrio ecologico, ha lasciato in vita condizioni di vita civile e sanitarie tanto ar-retrate da rendere oggi cosi difficile la lotta contro la in-fezione colerica. Oggi tutti ri-conoscono resistenza di que­sti mali e tut;i i giornali so­no pieni delle descrizioni delle tragiche condizioni sociali e igienico-sanitarie di citta co­me Napoli e Ban e del Mez­zogiorno in generate. Ma que­sti mali sono conse^uenza di scelte politiche, economiche e urbanistiche ben definite e le responsabilita sono di chi ha govemato quelle citta e 1'Ita-lia. Napoli, Bari e altre citta del Sud, per anni e anni sono state govemate da am-ministrazioni di destra o da amministrazioni democristia-ne appoggiate alia destra e ai fascist!.

«Da oltre 23 anni. ha det­to Berlinguer, la DC gover-na lltalia. In questi anni lo sviluppo del Paese e stato su-bordinato agli interessi dei monopoli e alle loro logiche di profitto. Ecco dove sta la radice dei mali che affliggo-no nggi la classe operaia e tutti i ceti lavoratori, nel

Mezzogiorno come nel Nord. Oggi la portata e la profon-dita del cambiamento che si vuole realizzare si misurano dalla capacita di inodificare le strutture, la tinea dello sviluppo e di mutare il mo­do stesso di governare ». Ber­linguer ha quindi detto che certamente it punto di par-tenza oggi non puo che es­sere quello dei problemi piii immediati e urgenti quali l'in­flazione e il carovita che toc-cano immediatamente gli in­teressi dei lavoratori e dei ce­ti medi produttivi e cioe del­la maggioranza del popolo. Nel contempo, ha aggiunto Berlinguer, occorre risponde-ro alle esigenze delle catego-rie di reddito piii colpite dal­la inflazione, ed e percio che occorre l'aumento immediato delle pensioni, degli assegni familiari, dei sussidi di disoc-cupazione. Di fronte a questi problemi nessuno conti, ha continuato Berlinguer. su una nostra passivita: abbiamo as­sunto un impegno d'onore di fronte ai lavoratori e ai pen-sionati e siamo decisi a farvi fronte con fermezza e coe­renza.

L'azione per affrontare i piii immediati e urgenti problemi deve essere tale, d'altro can­to, che di necessita essa de­ve segnare I'awio di una Ii­nea nuova dello sviluppo eco­nomico e s.ociale del Paese capace di cominciare a risol­vere i mali piii profondi del Paese: la crisi del Mezzogior­no, deH'agricoltura. della scuo-la, la degradazione dell'am-b:ente naturale, le condizioni di vita civile delle popolazio-ni. La ripresa economica, lo sviluppo industriale, il rinno-vamento tecnologico e una politica di piena occupazione non si potranno realizzare — ha detto Berlinguer — o si realizzeranno su basi preca-rie se non si saranno ris.olti i profondi mali di cui soffre il Paese. Anzi, il rischio e gia ora (si pensi al colera e alle sue cause nella societa me-ridionale) di un arretramen-to generate economico e ci­vile dell'intera societa nazio­nale. •

A nuove scelte per quanto riguarda gli indirizzi dello svi­luppo economico e sociale de­vono corrispondere scelte nuo­ve negli indirizzi di politica estera e interna, un rappor­to profondamente diverso fra Stato e cittadini e fra le for­ze politiche. Per quanto ri­guarda la politica estera oc­corre puntare con decisione e senza ambiguita sulla di­stensione e sulla riduzione graduate e bilanciata degli ar­mamenti per costruire un'Eu-ropa di pace, per eliminare le cause di tensione nel Me-diterraneo in un clima di coo-perazione e di amicizia. Dob-biamo realizzare, ha detto Berlinguer, un'Europa paci-fica, ne anti-sovietica ne an-ti-americana, legata da rap­porti di amicizia alle grandi potenze ma pienamente au-tonoma e quindi capace di e-sercitare una sua precisa fun-zione ai fini della distensione e della pace, un'Europa quin­di che si rinnovi profonda­mente in senso democratico.

Per quanto riguarda la po­litica interna Berlinguer ha detto che innanzitutto il nuo­vo govemo, nato dalla sconfit-ta del govemo Andreotti, deve mantenere rigorosamente lo impegno antifascista orientan-do decisamente in questo sen­so tutta l'azione dei pubblici poteri e dell'apparato stata-le e andando a fondo nello smascheramento della trama nera che ha tanto gravemen­te insidiato la democrazia in questi anni. «Ma il proble-ma e piii profondo — ha ag­giunto il compagno Berlin­guer —. Esso e quello sia di recidere le radici sociali del fascismo e della reazjone sia di promuovere una trasforma-zione in senso democratico dell'ordinamento giuridico e di tutto l'ordinamento dello Stato j>. A questo proposito

il compagno Berlinguer ha ci­tato il recente caso della let-tera inviata dai ministro del-l'lnterno al Capo di Stato maggiore circa l'impiego di militari in azioni di ordine pubblico quando si verifichi-no rivolte nelle carceri. «Pren-diamo atto — ha detto Ber­linguer — che di fronte alia protesta dei comunisti, dei socialisti e di tutte le forze democratiche, il ministro Ta-viani ha fatto macchina in-dietro, ma e grave e signi-gnificativo che si sia potuto anche solo concepire una ri­sposta cosi aberrante al pro-blema delle condizioni delle carceri italiane, che va af-frontato invece in termini di umanita e di riforma dei co-dici». Riferendosi a questo punto al problema delle for­ze armate e di polizia, Ber­linguer ha detto che i comu­nisti intendono battersi per il nuglioramento delle condizio­ni di vita dei soldati e degli agenti, e al tempo stesso esi-gono che gli ordinamenti e la azione di questi corpi dello Stato si ispirino agli ideali di democrazia e di progresso so­ciale che sono a fondamen-to delta Repubblica italiana.

Sempre in tema di struttu­re dello Stato, il compagno Berlinguer ha quindi detto che e urgente realizzare in modo coerente, razionale e organi-co la riforma dell'ordinamen­to statale introdotta con 1'av-vento delle Regioni. Nulla e piii deleterio, ha aggiunto, in un campo come questo, che restare a mezza strada ren-dendo ancora piii pesante lo apparato burocratico dello Sta­to, aggravando la confusione e suscitando nuovi conflitti di competenza, invece che pro-cedere coraggiosamente a un decentramento effettivo di fun-zioni, di personate e di mez-zi e quindi a uno snellimen-to e a una democratizzazione reali di tutta la pubblica am-ministrazione.

Con la sconfitta del centro-destra, ha ribadito Berlinguer. si e potuto dare un colpo di arresto al precipitare della si­tuazione per una china rovi­nosa e si sono indubbiamen-te create le condizioni e il clima che rendono possibile lo svilupparsi di iniziative popo­lari e di iniziative di tutte le forze democratiche volte a ri­solvere i problemi del Paese.

« Nessuno pero deve dimen-ticarsi — ha aggiunto il com­pagno Berlinguer — che que­sti problemi sono immani e urgenti: non c'e tempo da per-dere e non c'e da farsi illu-sioni. Tanto meno poi ci si puo consentire il lusso di im-pegnare il Paese in conflitti ideologic! o religiosi in un momento grave quale l'attuale. E ' per questo che noi comu­nisti abbiamo rinnovato l'in-vito a tutte le forze politiche per una soluzione corretta e ragionevole del problema del '"referendum" sul divorzio, at-traverso una nuova legge che salvaguardi l'istituto del divor­zio. introducendo migliora-menti e modifiche. Ribadiamo anche su questo punto che noi ci apprestiamo a impegnare a fondo la nostra forza nel-l'eventualita di una battaglia per respingere la richiesta di abrogazione del divorzio. Ma ci6 malgrado restiamo convin-ti che una campagna eletto-rale sul divorzio provochereb-be danni gravi al Paese e que­sto per concorrenti e eviden-ti motivi: perche determine-rebbe la divisione fra le mas­se popolari, perche turbe-rebbe la pace religiosa in Ita­lia e i rapporti fra Stato e Chiesa e perche infine rappre-senterebbe una carta favore-vote in mano ai fascisti e al­le forze reazionarie. Le stes-se possibility dl ripresa eco­nomica e produttiva, di rinno-

SEGUE IN QUARTA

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PAG. 4 / fest iva l lonedl 10 Mttembr* 1973 / l ' U n i t a

CENTINAIA Dl EMIGRATI TRA LA FOLLA DEL FESTIVAL MILANO — Centinaia di emtgrall sono arrivati ieri dall'eslero in trtno, pullman • auto, con U handlers delle loro sexioni. NELLA FOTO: I'incontro dai compagnl di Glnavra con la folia della «cttta del Feitival ». - ',

In un dima di solidarieta internazionale al festival dell'«Unitar>

II saluto dei rappresentanti delta Pravda deir«Humanit6» e dei comunisti polacchi

Ai compagni giunti da tutta Italia e dalVestero il benvenuto di Cervetti, segretario delta Fede-razione comunista milanese, e (lei compagno Aldo Tortorella, direttore del nostro giornale

II discorso di Berlinguer DALLA TERZA

vamento sociale, di riforma della pubblica amniinistrazio-ne sarebbero in parte ulte-riormente ritardate e pregiu-dicate e questo in im'Italia nella quale non per caso e non per niotivi contingenti affiora lo spettro del colt-ra e si ripropone il problema del pane. In questa Italia sono piii che mai necessari l'uni­ta e l'impegno di tutte le forze popolari e democratiche. condizioni decisive per risol-vere i problemi urgent i attra-verso una profonda trasfor-mazione della societa ».

Da tutto cio, ha quindi pro-seguito Berlinguer, discende il carattere della nostra presen-za e iniziativa nel Paese e nel Parlamento e della opposizio-ne che facciamo a questo go-verno. «A questo proposito — ha detto Berlinguer — non mancano incomprensioni, m-teressate deformazioni, astrat-te disquisizioni. C'e per esem-pio chi insiste a parlare di opposizione "morbida" men-tre noi fin dal primo momen-to abbiamo chiarito — e ora ribadiamo — che il carattere costruttivo della nostra oppo­sizione non significa indulgen-za. La nostra sara una oppo­sizione severa. rigorosa. com-battiva. C'e poi chi continua a affermare l'esistenza di una nostra volonta di confusione con la maggioranza, di inse-rimento di soppiatto in es­sa, mentre noi al contrario siamo convinti e sosteniamo che l'attuale maggioranza e inadeguata a assolvere i com-piti urgenti di trasformazio-ne della societa: percio con-tinueremo a lottare dall'oppo-sizione sia per stimolare e contribuire alia soluzione dei problemi, sia per creare le condizioni di una maggioran­za di govemo di versa, che comprenda tutte le forze po­polari del nostro Paese.

« Le grandi masse — ha det­to Berlinguer — hanno per-fettamente capito che cosa e la diversa opposizione che noi conduciamo contro que­sto governo, una opposizione che tiene conto del nuovo che si e conquistato, che vuole bloccare ogni possibile passo indietro. che tiene conto dei problemi urgenti del Paese e porta avanti la sua denun-cia, la sua critica, le sue pro-poste costruttive e 1'iniziati-vn delle masse a confronto con le posizioni altrui».

Rispondendo a recenti affer-mazioni del segretario della DC senatore Fanfani. il com­pagno Berlinguer ha quindi detto che proprio nel momen-to in cui piu appare evidente la funzione insostituibile e il gTande valore della iniziativa popolare — e dunque della cooperazione e della intesa fra tutte le forze popolari democratiche — non ha ne senso ne utilita la tesi di Fanfani secondo cui mentre vi possono essere rapporti di comprensione e di conver­g e n t con 1'opposizione co­munista nel Parlamento. nel Paese dovrebbe invece esser-ci una contrapposizione e una lotta frontale. «Sia ben chia-ro, ha aggiunto Berlinguer, che se la nostra concezione della lotta politica, deilo svi-luppo storico e del patrimo-nio culturale e ideale di ogni forza politica fosse una con­cezione manichea (da una par­te il bene e aall'altra il ma­le) l'invito del senatore Fan­fani a una radicale contrap­posizione ideale fra PCI e DC rappresenterebbe per noi un invito a nozze. Noi siamo la piii grande e decisiva forza del movimento operaio e de-mocratico avanzato, siamo figli ed eredi della corrente rivoluzionaria e progressista del mondo modemo, e quin­di possiamo ben confrontarci sul terreno di cib che ciascu-na forza rappresenta per il patrimonio di azioni, di lot-te, di eroismi, di strategia politica, di elaborazione idea­le e culturale e sul terreno delle proposte e delle pro-spettive. Noi con coerenza abbiamo sempre riconosciuto — ha proseguito Berlinguer — p abbiamo valorizzato il con-tributo che alt re forze non romuniste (socialiste, demo­cratiche. laiche e cattolicho hanno dato alia lotta contro il fascismo e alia Resistenza: ma chi pub contestare che il

contributo piii grande di azio­ni, di sangue, di sacrifici e anche di pensiero per la cau­sa della liberta e della indi-pendenza. dell'onore e del progresso democratico del-l'ltalia, e stato dato dal Par-tito comunista italiano, dui Partito di Gramsci e di To-gliutti?)). Proseguendo nella sua lispostu a Fanfani. Ber­linguer ha detto che in varie occasioni l'attuale segretario delln DC ha mostrato di co-gliere la gravita delle contrad-dizioni e della crisi della so­cieta italiana, ma — ha ag­giunto —- chi mai ha governa-to l'ltalia in questi ultimi 25 anni? Che cosa e chi ha por-tato il nostro Paese a questa crisi, per tanti aspetti pau-rosa se non i governi della Demoerazia cristiana? I co­munisti — ha continuato il compagno Berlinguer — han­no lottato tenacemente e sem­pre con atteggiamento costrut­tivo, sempre indicando una diversa prospettiva di rifor-me e di progresso, di colla-borazione fra le forze popo­lari democratiche, contro lo sviluppo capitalistico domina-to dai monopoli, contro il persistere di vecchi e di nuo-vi privilegi e parassitismi, contro il sistema di potere instaurato dalla DC.

Quando, ha aggiunto Berlin­guer, anche noi abbiamo com-messo errori li abbiamo rico-nosciuti in modo aperto, pub-blico e impegnativo. «Con-frontiamoci pure con la DC dunque — ha detto Berlin­guer — ma con quale spirito e con quale prospettiva poli­tica? Noi siamo per una dia-lettica ideale, culturale e po­litica rigorosa, siamo contro ogni sorta di confusionarismo ideologico e politico, ma pro­prio per auesta concezione che noi abbiamo dello svi­luppo sociale, della lotta po­litica e della storia, conside-riamo momento cent rale e decisivo nella lotta per il rin-novamento e il progresso del-l'ltalia. la convergenza nel-l'azione, la collaborazione, l'in-tesa fra tutte le component! operaie, democratiche e popo­lari del nostro Paese. Per questo — ha proseguito Ber­linguer — riteniamo che la differenziazione e la polemi-ca ideali non devono mai di-ventare contrapposizione fi-deistica e pregiudiziale, bar-riera politica: e cib non solo nel Parlamento, ma anche nel Paese, nella societa civile J>.

II compagno Berlinguer ha quindi ricordato che il rigore ideologico non pub mai an-dare disgiunto dalla tolleran-za e dalla ricerca spregiudi-cata della verita cosi come la vita democratica comporta di necessita il ripudio di pre-giudiziali barriere ideologiche: in cib e l'essenza stessa, ha detto Berlinguer, della nostra concezione mandsta della so­cieta. della lotta di classe e politica, della storia.

I problemi che si pongono nel nostro Paese sono urgen­ti e di immane portata, ha ri-badito Berlinguer, e proprio per questo. se non vogliamo limitarci a elencarli e descri-verli con vane parole se vo­gliamo che l'ltalia risalga la china, occorrono scelte corag-giose e rigorose, riforme pro-fonde. Occorre incidere a que­sto fine su centri di potere, su privilegi. sul tipo di espan-sione capitalistica dominato dai monopoli e dalle rendite parassitarie, ha detto ancora Berlinguer: ma per fare que­sto e necessario muoversi con rapidita e decisione ed e quindi indispensabile che dal­la opposizione e dalla mag­gioranza tutte le forze popo­lari cooperino a compiere e a realizzare le scelte indispensa-bili. E' proprio su questo ter­reno che i comunisti incalze-ranno la maggioranza e il go­verno con la critica, la denun-cia, la proposta

Questa linea d'azione, ha detto ancora Berlinguer, cor-risponde alle esigenze pressan-ti della situazione italiana. ma corrisponde nel tempo stesso alia nostra concezione del modo come si puo e si dove avanzare verso il socialismo. Un partito che voglia essere veramente rivoliuionano, a

fatti e non a parole, non pub limitarsi alia denuncia e alia protesta — pure Indispensa-bili — perche le masse non possono attendere la soluzio­ne dei loro urgenti problemi, non possono aspettare che la risposta alle loro esigenze sia rinviata a un lontano domani (un domani che fra Taltro per quella via non verrebbe mai): solo lottando ogni giorno per conquiste pur limitate e par-zlali, ha detto Berlinguer. la classe operaia e le masse lavo-ratrici si formano una co-scienza di classe, spingono a uno sbocco positivo le con-traddizioni della societa sino a mutare e rovesciare il se­gno di classe del potere poli­tico e a instaurare una so­cieta pienamente democratica, libera e socialista.

Questo, ha sottolineaio Ber­linguer, e la via italiana al so-cialismo elaborata e persegul-ta sotto la guida di Gramsci e di Togliatti e continuata con nuovi e originali contributl sotto la guida di Longo. Essa e divenuta un patrimonio di tutto il partito ed e il fonda-mento del legame profondo fra noi e tutti gli strati del popolo lavoratore. II nostro Partito e unito, ha aggiunto Berlinguer, perche la sua po­litica corrisponde agli interes-si immediati e di prospettiva delle grandi masse popolari della nostra patria e della u-manita. Che cosa sarebbe del-l'ltalia — si e domandato Ber­linguer — se il partito rivolu-zionario della classe operaia non avesse seguito questa po­litica? Sono trascorsi trenta anni da quell'8 settembre del '43 che vide l'ltalia gettata dal fascismo nel fondo dell'abis-so: da quel baratro l'ltalia e risalita riconquistando unita e indipendenza nazionale, ricon­quistando le liberta democra­tiche per la lotta armata del­la classe operaia e del popolo, per 1'unita di tutte le forze democratiche realizzate in quella lotta, unita di cui e stata strumento essenziale la politica antifascista, democra­tica e nazionale del PCI. L'l­talia ha oggi piii bisogno che mai di questa unita di forze popolari e ha bisogno quindi della nostra politica e della forza del nostro Partito.

« Siete voi — ha esclamato il compagno Berlinguer ri-volgendosi all'immensa folia — che farete il PCI ancora piii forte. In queste giornate e nelle grandi manifestazioni di oggi, festanti, serene e com-battive, si sono dimostrati la fiducia profonda e lo slancio che animano le grandi masse che seguono il nostro Partito. Questo slancio e questa fidu­cia — ha concluso Berlinguer — vanno trasmessi a tutti i compagnl e lavoratori che non hanno potuto essere oggi con noi affinche nuovi success! vengano conquistati nelle a-spre prove che attendono il popolo italiano ».

Successo dei canton di Faver MILANO, 9 settembr*

Ieri sera al Festival, per circa due ore, il tratto di via-le Byron occupato dallo stand della cucina trentina. organiz-zato dalla Sezior.e « Curiel », e stato impraticabile, occupato com'era da una folia enorme stretta attorno al palco sul quale avevano preso posto i 25 cantori del Coro di Ca­st ion di Faver (Valdicembra) che, diretti dal maestro Guido Callagari, hanno eseguito ol-tre una trentina di cant! mon-tanari e partigiani, con una maestria e una passione che solo le profonde radici po­polari possono dare.

I 25 cantori di Faver invitatl dalla Sezione di Lavis che e gemellata con la sezione « Cu­riel » di Milano, sono infatti tutti contadini e operai.

Lt ha salutati alia fine un applauso interminabile ed en-tusiasta.

MILANO, 9 settembre La possente manifestazione

di massa cui hanno partecipa-to centinaia di migliaia dl compagni, di lavoratori, di cit-tadlni venutl da tutta Italia a testimoniare la loro ade-sione agli ideali e al program-ma politico del Partito comu­nista italiano, si e conclusa col grande comizio di Enrico Berlinguer in piazza del Can-none. Prima del segretario ge­nerate del PCI hanno preso la parola i compagni Gianni Cervetti, del Comitato Cen-trale, segretario della Fede-razione milanese del PCI che ha organizzato il Festival na­zionale dell'« Unita »; Ivan I-vanovic Lukoviez vicedlretto-re della « Pravda », quotidiano del Partito comunista dell'U-nione Sovietica; Yves Moreau, responsabile della sezione e-steri dell'« Humanity »; Aldo Tortorella, della Direzione del PCI. direttore dell'« Unita». Jan Szydlak, della segreteria del Comitato centrale e mem­bra dell'Ufficio politico del Partito operaio unificato po-lacco.

CERVETTI II compagno Cervetti ha

esordito rivolgendo un saluto non solo dei comunisti ma di tutta Milano antifascista e democratica e operaia a tut­ti i convenuti da ogni parte d'ltalia al Festival nazionale. Un particolare saluto ai co­munisti e alle organizzazioni del PCI di Napoli e della Campania, di Bari e delle Puglie. Essi avrebbero dovu-to essere qui a Milano con noi — ha detto Cervetti — ma sono rimasti nelle loro terre colplte da un male che per le dlmensloni che ha as-sunto non pub essere certo fatto risalire alia fatallta, ma va piuttosto imputato alia re-sponsablllta, all'incuria dei ceti e delle classl dominanti ed e anch'esso un segno dei falllmento del vecchi gruppi dirigenti. Sono rimasti lagglii per grande senso di respon­sibility e, soprattutto, per prodigarsi in un'opera pre-zlosa e insostituibile dimo-strando cosi; con questo esem-pto, il ruolo che i comunisti sanno darsi e la funzione na­zionale che sempre sanno as­solvere.

Al nostro Festival naziona­le — ha proseguito Cervetti — durante nove giorni si so­no susseguite molte manife­stazioni politiche, di massa, unitarie e di confronto; ad esse hanno partecipato con noi i rappresentanti di altre forze politiche, i compagni socialisti innanzitutto, espo-nenti di altri partiti laid e della DC, uomini del triorna-lismo, della Chiesa cattollca. Vi hanno preso parte rappre­sentanti di forze di sinistra non comuniste di altri Paesi d'Europa, laburisti inglesi, so­cialisti francesi, socialdemo-cratici tedeschi. La vita cul­turale e stata quanto mai ric-ca sia per la partecipazione di massa che per le perso-nalita italiane e straniere, d'Europa e d'America, che hanno voluto recare il loro alto apporto.

Aprendo il nostro Festival — ha proseguito Cervetti — abbiamo detto che esso non voleva essere una manifesta­zione di comunisti, ma sem-mai una manifestazione or-ganizzata dai comunisti con la collaborazione di tanti ami-ci e di tante altre forze. per tutti i lavoratori. Cosi e sta­to. Coloro che qui e fuori di qui hanno profuso la lo­ro fatica, i diecimila costrut-tori del Festival possono es­sere soddisfatti del lavoro svolto. Ma a renderlo gran­de e a determinare il grande successo della manifestazio­ne, a dargli un carattere dl fratellanza e a fame un sim-bolo di intemazionalismo e di volonta di pace, hanno contribuito 1 compagni rap­presentanti dei Partiti comu­nisti di altri Paesi e dei loro giornali, di forze antimperia-liste di popoli amici giunti da tanti Paesi del mondo.

La nostra riconoscenza va innanzitutto ai compagni po­lacchi, ospiti d'onore di que­sto Festival, n Festival e stato in buona parte anche il loro Festival. La nostra riconoscenza va alllTnione Sovietica, al PCUS. alia Prav­da, ai compagni francesi e al-VHumanite, ai compagni bul-gari, cecoslovacchi, coreani, cubani, jugoslavi, rumeni, te­deschi, inglesi e poi ai rap­presentanti dei Partiti comu­nisti d'OIanda e di Gran Bre-tagna e ai Movimenti pro-gressisti e antimperialisti del-l'lran e del Mozambico. Vo­gliamo rinnovare anche in questa occasione la nostra so­lidarieta ai nostri ospiti rap­presentanti dei Partiti comu­nisti, portoghese, greco, del Partito comunista spagnolo a quale ci ha voluto onorare con 1* presenza del suo se­gretario generale. Cos! vo­gliamo rinnovare la nostra solidarieta ai rappresentanti dell'eroico popolo vietnamite e del glorioso Partito comu­nista cileno. Un grande in-contro di popolo, dunque, ab­biamo vissuto. un incontro di popolo dal contenuto de­mocratico, nazionale e inter-nazionalista che ci da la mi-sura dei legami di massa del nostro Partito.

II suo successo ci da slan­cio e fiducia. Con slancio e fiducia andiamo dunque alle prossime lotte, per vincerle.

LUKOVIEZ Ha poi preso la parola il

compagno Ivan Ivanovlc Lu­koviez, vicedlrettore della Pravda. « Carl compagnl e amici,

con molta ' soddlsfazlone siamo venuti a Milano alia vo-stra tradizionale festa del-1' "Unita". Trasmettiamo a tut­ti voi, comunisti Italianl, e a tutti gll intervenuti a questo comizio di massa 1 nostri piii cordlall auguri di successo e i piii calorosi sentlmenti dl solidarieta proletarla Interna­zionale du parte del popolo so-vletlco al lavoratori Italianl.

«Noi portiamo il saluto della patria dl Lenin, il gran­de isplratore dei lavoratori dl tutto 11 mondo, alia patria dl Gramsci e di Togliatti, or-ganizzatori del movimento co­munista in Italia. Noi vl por­tiamo il saluto della patria del grande Ottobre che ha a-perto l'era del socialismo e del comunlsmo nella storia deH'umanita.

« Quest'anno l'ltalia lavora-trlce celebra la festa naziona­le della stempa comunista a Milano. Noi ~ sappiamo che questa cltta e rlcca di glorlo-se tradizloni combattlve nel­la lotta per l'unlta nazionale, neH'erolcu lotta antifascista della Resistenza e nel rlntuz-zare le velleita odlerne delle forze reazionarie neofasclste.

« Gli uomini sovietlci hanno grande stima e simpatiu per il vostro Paese, per la sua an-tica culture, per 11 suo po­polo laborioso il quale ha por-tato un grande contributo al­io sviluppo della civilizzazio-ne delrumamta. Nel nostro Paese si ha una grande stima per il vostro glorioso Parti­to comunista, dlralto dai com­pagnl Lulgi I/)ngo e Enrico Berlinguer.

«I nostri due Partiti sono unanlml sui piii importanti problemi della lotta per la pace e la slcurezza internazio­nale. Noi abbiamo una base comune: il marxismo-leninl-smo! Questo fattore e impor-tante per i successi della no­stra lotta comune per il be­ne del popolo lavoratore, per la causa della pace e del pro­gresso.

« II popolo. sovietico e ora impegnato in un tenace lavo-

dl tutti 1 detnocratici del Pae­se. Noi, ancora una volta, ab­biamo avuto conferma di cio assistendo alia manifestazione dl questa mattlna.

« Ieri, venendo a Milano, ab­biamo vlsitato la clttadlna di Cavriago. Si tratta della clt­tadlna che dopo la Rivoiuzione d'Ottobre designb Lenin sin-daco onorario e dove ora, in una piazza che porta il suo nome, si eleva 11 suo monu-mento. Subito dopo la vltto-ria del grande Ottobre la po-polazione di Cavriago votb un ordine del giorno in sostegno della giovane Repubblica dei soviet. Parlando di questo fat­to, Lenin disse che i lavora­tori di tutto 11 mondo sono con la patria deH'OI;tobre ed e per questo che la causa del socialismo e invinciblle. La storia ha confermato che la causa del socialismo, l'inse-gnamento di Lenin vivono nel­le realizzazloni dell'Unlone So­vietica e degll altri Paesi del­la comunita socialista. Vivono nelle vittorie del movimento comunista internazionale, del­le forze deUa pace e del pro­gresso in tutto il mondo. Vi­vono anche nella vostra cau­sa, nel successi del comunisti italianl e delle larghe masse lavoratrlcl del vostro Paese,

«Concludendo, permettete-ml, a nome della Pravda, an­cora una volta di salutare tut­ti i partecipanti al Festival dell* "Unita". tutti i lettori e gli amici di questo glorioso giornale. Permetteteml dl au-gurarvl, carl compagnl e ami­ci, nuovi successi nella lotta per gll interessl vitali del la­voratori, per la pace e la si-curezza dei popoli, per il pro­gresso sociale.

« Viva la pace e l'amicizia! « Viva la nostra unita! ».

MOREAU E* stata poi la volta del

compagno Yves Moreau, re­sponsabile della sezione este-ri deU.'Humanity, organo del Partito comunista francese. « Carl amici e compagni,

«vi porto il saluto delle centinaia di migliaia di lavo­ratori che soao in questo stes­so momento riuniti a Parigi, alia festa deWHumanite' co­me vol qui, a Milano, alia fe-

lu primavera scorsa, il gran­de comizio nel quale tutti e due hanno parlato, a Bologna, sono statl, In proposito, una tappa importante.

«Insieme noi lavoriamo al rafforzamento dei rapporti dl cooperazLone tra tutti i par­titi comunisti dell'Europa ca-pitalista.

«Insieme noi lavoriamo per unire tutte le forze operaie e democratiche, i comunisti, i socialisti e tutti coloro che — quail che siano le loro con-vinzioni ideologiche fllosofiche o religiose — vogllono farla finita con lo sfruftamento, la oppresslone, il colonialismo e rimperlallsmo, e creare con noi, in questa parte del mon­do le condizioni per pfofon-di cambiamenti sociali, ne­cessari per asslcurare 11 be-nessere, il progresso, la pace, la liberta.

«Viva la solidarieta dei la­voratori, dei democratici d'lta­lia e di Francia!

«Viva l'Europa della sicu-rezza collettlva e della coope­razione paclfica!

«Vlva l'Unita!)).

TORTORELLA E' quindi intervenuto il

compagno Aldo Tortorella, del­la Direzione del PCI e diret­tore dell'a Unita ».

II compagno Tortorella ha ricordato che con questo Fe­stival si apre l'anno del cin-quantenarlo dell'« Unita », fon-data nel 1924 da Gramsci e Togliatti, il giornale che in questo mezzo secolo di vita nessuno e riuscito a far ta-cere e che anche nel period! piii aspri della tlrannide fa-scista e uscito come poteva, recando il messaggio della speranza e della lotta.

In questi clnquant'anni «l'U­nita » si e battuta per ogni causa giusta, nella lotta an­tifascista, nella Resistenza, nelle grandi campagne politi­che economlche e soclall. Og­gi se nei giornali anche da noi lontani incomlncia a ma-nlfestarsi uno sforzo dl mino-re faziostta, cib e il risultato della nostra battaglla genera­le e, piii in particolare, del­la battaglia condotta dall'«U-nitan. Ma anche se vi sono fermenti nuovi, • la battaglia

SZYDLAK II saluto dei comunisti po­

lacchi e stato portato dal compagno Jan Szydlak, della segreteria del CC e dell'Uffi­cio politico del Partito operaio unificato polacco. Compagne e compagni, amici!

A nome della classe opera­ia polacca e di tutto 11 nostro popolo, e a nome del Partito del comunisti polacchi, che 11 guida nell'opera di edlficazlo-ne della Polonia socialista, salutlamo sinceramente e ca-lorosamente tutti I parteci­panti a questo magnifico Fe­stival!

Salutlamo di cuore i co­munisti italiani e tutti i lavo­ratori d'ltalia, che lottano per un migliore futuro del lo­ro Paese.

Ml sia concesso dl congra-tularml con vol per 11 grande successo dl questa festa che costituisce la dlmostrazione della forza e del dinamismo del Partito comunista italia­no, e del suo sempre plu forte legame con le masse. ' Siamo giunti qui dalla Polo­nia arnica, un Paese socialista che si svlluppa dlnamicamen-te, un Paese 11 cui potenzlale economico conta oggi nel mondo. Marciamo sulla stra-da dl un rapido progresso del­la scienza e della tecnlca, del-l'economla, della Istruzlone, della cultura, sulla strada dl un continuo e concreto ml-glloramento del tenore dl vita del plu vasti strati di lavora­tori.

Utllizzando il patrimonio e le esperienze realizzate in tre decenni di potere popolare, superando con slancio diffi-colta che si sono presentate nel processo dl edificozione del socialismo, il nostro Par­tito ha elaborato — attraver-so una democratica consulta-zione con 11 popolo — un pro-gramma globale per Incre-mentare lo sviluppo socialista della Polonia, programma che si sta coerentemente reallz-zando con successo.

II programma del Partito operaio unificato polacco — chlaro e comprensibile per le plu larghe masse — corri­sponde alle asplrazioni indivi­dual! di ogni cittadlno e sca-turlsce dalla profonda fldu-

La presenza di migliaia e migliaia di giovani alia manifestazione ha portato al corteo una particolare nota di vivacita e di entusiasmo.

ro: e impegnato nella realiz-zazione degll obiettivi del ter-zo anno del nono-piano quin-quennale. Noi guardiamo con fiducia aU'awenire e siamo pienamente decisi a realizza­re completamente i compiti che ci sono stati posti dal XXIV congrasso del Partito comunista dell'Unlone Sovie­tica. • -

«In questi ultimi tempi, nel­la situazione internazionale so­no awenuti dei grandi cam­biamenti positivi. II program­ma di pace sovietico, appro-vato dal XXTV congresso del PCUS, ha trovato in tutto il mondo il scstegno evrappro-vazione delle forze amanti del­la pace. Gli awenimenti degli ultimi anni atirono il cammi-no ad altre piii grandi pro-spettive.

«I1 nostro Paese, il nostro Partito, insieme agli altri Pae­si socialisti e agli altri Par­titi comunisti e opera!, fra i quali il Partito comunista ita­liano, con tenacia realizza nel­la vita i principi leninisti del­la coesistenza pacifica.

«Voi certamente avrete let-to il messaggio che il segre­tario generale del comitato centrale del PCUS, compagno Breznev, ha inviato all'"Uni­ta" in occasione della sua fe­sta. In esso si sottolinea che ITJnione Sovietica attribuisce un grande significato alio svi­luppo dei rapporti con l'lta­lia, al rafforzamento deH'ami-cizia fra i nostri popoli». • Cari compagni e amici,

la nostra delegazione si tro-va in terra italiana soltanto da alcuni giomi, ma in que­sto pur breve periodo noi ab­biamo potuto vedere la forza del Partito comunista italiano, (a sua grande influenza fra il popolo, gli stretti legami con le masse popolari, la sua capacita di indivlduare ed e-sprimere i sentimenti, le aspl­razioni e le esigenze del popo­lo lavoratore italiano e di tut­te le forze democratiche del Paese.

« Abbiamo visto, inoltre, con quale affetto e con quale sol-lecttudlne lltalia lavoratrice guarda alia sua stamps, alia sua "Unita", ctfomale che por­ta la verita tra le masse po­polari, giornale che lotta per l'unlta della classe operaia e

sta deWUnita. «Questi due grandi raduni

di massa non coincidono solo per la data in cui si tengo-no; essi esprimono anche, in Francia e in Italia, aspirazio-ni - popolari identlche. Essi conferraano che la lunga tra-dizione di solidarieta che uni-sce le classi operaie dei no­stri due Paesi e i loro par­titi comunisti e piii viva che mai.

« Si;" da una parte e dal-l'altra delle Alpi, la nostra battaglia e la stessa. Essa mi-ra a liberare i nostri popoli dallo sfruttamento del gran­de capitate, ad assicuxare lo­ro nuove condizioni di lavoro e di vita, migllori, piii giu-ste, piii libere e ad awiare i nostri Paesi sulla strada del socialismo.

• Come voi, noi lottiamo contro le minacce che le ten­derize reazionarie all'autorita-rismo e il permanere di regi-mi fascisti in Spagna, nel Portogallo e in Grecia, fanno pesare sulla demoerazia.

«Come voi, noi lottiamo per liberare! dalla tutela che rimperialismo americano cer-ca di far gravare sulI'Europa occidentale per subordinaria ancor piii ai suoi mteressi e alia sua strategia della divi-sione del mondo in blocchi.

nCome voi, noi lottiamo per democratizzare il Merca-to comune, per opporre al-l'Europa dei monopoli l'Eu­ropa dei lavoratori, l'Europa dei popoli, che contribuira at-tivamente a nuovi progressi della distensione, della slcu­rezza collettiva e della coo­perazione pacifica tra tutti gli Stati senza discriminazlone.

«Gia, grazie alle iniziatlve dellTJnione Sovietica e degll altri Paesi socialisti, grazie alio sviluppo delle lotte ope­raie e popolari, notevoli pas-si sono stati fatti. La grande Europa della pace e deirami-cizia non e piii soltanto un sogno ma un obietttvo reali-stico. I nostri sforzi comunl ci consentiranno di raggiun-gerlo.

« II Partito comunista italia­no e il Partito comunista fran­cese hanno raff.orzato i loro legami fraterni. Gli incontrl del compagni Enrico Berlin­guer e Georges Marchais nel-

per la liberta deH'informa-zione e ben lontana dall'es-s#re vinta. Si intensinca, al contrario, lo sforzo di con-centrazione e l'attacco contro 1 tentativi di una maggiore o-biettivita.

Se noi fossimo una forza integralista — ha continua­to Tortorella — noi starem-md passivi a guardare questi attacchi per mantenere a noi stessi il monopollo della lot­ta contro il conformismo. Ma questo sarebbe il contrario deH'interesse dei lavoratori e del Paese. Noi vogliamo un reale e pieno dispiegarsi del­la liberta, della pluralita di informazione. Percib diamo e daremo tutto il contributo per una riforma democratica in tutto il settore dell'informa-zione.

Ma, nel contempo, sappia­mo che prima garanzia per la liberta di informazione e mantenere la nostra forza. Oc­corre chiedersi quale sarebbe il panorama deU'informazione in Italia se non fosse esistita « l'Unita », se « l'Unita » non avesse retto all'attacco dello awersario o se «l'Unita » fos­se stata ridotta ad un foglio puramente intemo. privo di rilievo e di importanza. Un grande sforzo e stato condotto dai nostri awersari per con-trastare in ogni modo l'affer-marsi della nostra stampa. Ma nessun attacco e riuscito.

«l'Unita» e rimasta il pri­mo giornale d'ltalia ogni do-menica; raggiunge tirature di un milione di copie nei gior­ni di diffusione eccezionale. Anche quest'anno, nonostante non fosse un anno elettorale come quello trascorso, • l'Uni­ta » e andata avanti nella dif­fusione quotidiana. Tutti do-vrebbero meditare su cib. Per­che questo e un fatto morale e umano prima che politico. Se «l'Unita* e cosi forte lo dobbiamo al fatto che vi fu-rono combattenti della lotta antifascista che sacrificarono la loro vita e la loro liber­ta per difendere «l'Unita ». E lo dobbiamo al lavoro minuto, oscuro. di migliaia e migliaia di militanti comunisti che con il loro impegno fanno si che « lTTnita » raggiunga ogni an­no tn»guardi sempre piii am-biziosi.

cia nelle forze attive e creati­ve della nazione. La chiave per l'edificazione di una Po­lonia altamente sviluppata — dove si realizzino compiuta-mente i rapporti della socie­ta socialista —• e rappresen-tata dalla crescente attivita della forza d'avanguardia del Paese: la classe operaia, il cui ruolo e la cui stimolante presenza si avvertono sempre piu chiaramente in tutti i campi della vita, nello svilup­po della demoerazia socialista e nella formazione della co-scienza sociale dell'uomo nel-l'epoca del socialismo.

II clima esistente nel no­stro Paese e caratterizzato dalla fiducia nelle proprie forze, da un senso generale dl sicurezza sociale e di certezza nel domani. Ogni lavoratore pub guardare con fiducia al futuro. La costruzlone del so­cialismo esprime Interessi co-muni deU'intera nazione ed apre a quanti desiderano il bene della Patria un vasto campo d'impegno e di attivita sociale.

Nella realizzazione del pro­gramma delineato si rafforza l'unita politica e morale dl tutti i lavoratori. di tutti i polacchi. al di sopra delle per-sonali convinzioni ideologi­che. L'unita fra i credenti e i non credenti. che si realiz­za nella soluzione in comune dei problemi della vita quo­tidiana. costituisce uno dei principi fondamentali della edificazione socialista in Po­lonia. Un solido e fermo fronte comune di tutte le for­ze attive della nazione costi­tuisce la base deU'intero pro­cesso di edificazione del so­cialismo in Polonia. Garanzia di queste fondamentali e per­manent! caratteristiche del nuovo sistema, e, e sara sem­pre, il Partito dei comunisti polacchi. '

Cari amici e compagni. dando soluzione positlva ai

nostri problemi interni. noi abbiamo la consapevolezza di contribuire anche al raggiun-gimento degli obiettivi dl li­berta e progresso. di sociali­smo e di pace in tutto il mondo. II patriottismo e 1'in-temazionahsmo sono, nella

nostra attivita, concetti Indis­soluble Essi costltuiscono I pilastrl su cui si basa tutta la politica del nostro Partito.

Con la sua crescente attivi­ta, 11 POUP mint all'ulteriore rafforzamento dell'unlta in­ternazionale del movimento comunista e operaio, delle forze mondlall del socialismo, del vasto fronte antimperia-lista. Manifestlamo la nostra profonda solidarieta con I fendlamo i principi leninisti Partiti comunisti fratelli. Di-dl questa solidarieta come le pupille del nostri occhi. In essi vedlamo le condizioni fondamentali per svolgere la storica misslone affidata alia attuale generazione dl comu­nisti, combattenti del gran­di ideali dl Marx e Lenin!

Noi ci incontriamo In un momento dl favorevole situa­zione Internazionale che su-sclta grandi e glustlflcate speranze nella umanlta. At-traverso l'Europa ed 11 mon­do passa un'onda dl di­stensione. SI fanno strada, sempre piu rapidamente, i processi dl rafforzamento ed ampllamento dell'area della coesistenza pacifica. della sl­curezza comune e dl una co-struttlva collaborazione. In cib vedlamo 11 risultato della attlva politica internazionale del PCUS e dell'Unlone So­vietica, dl tutti 1 Paesi socia­listi fratelli, ed 11 successo della strategia socialista per la pace.

L'unltarla e solldale poli­tica estera degll Statl socia­listi trova un forte sviluppo nella nostra comunita.

Nel processo di trasfor-mazione dell'Europa In un amblto dl sicurezza e costrut-tiva collaborazione, scorgia-mo, al tempo stesso. i gran­di merltl del comunisti, delle componenti sociali dl sinistra e progressiste e dl tutte le forze amanti della pace che col loro atteggiamento e la lo­ro attivita hanno suscitato, nelle coscienze delle nazloni. profondi mutamentl in dire­zione della coesistenza pacifi­ca, Posso affermare con pro­fonda soddlsfazlone che nei risultatl dell'offenslva dl pace finora ottenutl e nelle attua-li azioni per trasformare le tendenze dlstenslve in un du-revole ed irreverslblle fatto­re della vita dell'Europa e del mondo, un contributo sostan-zial ee stato portato dalla Polonia socialista.

II nostro Paese e favorevo­le ad una rapida concluslone della Conferenza per la sicu­rezza e la cooperazione In Eu­ropa con risultatl concreti e costruttivi. II nostro pro­gramma prevede un'ulterlore offenslva dl pace, come e sta­to Indlcato nell'incontro dei dirigenti degll Statl sociali­sti, svoltosi recentemente in Crimea. Siamo favorevoll ad una sempre piu ampia colla­borazione — bilaterale e mul-tllaterale — fra Statl rettl con sistemi politlcl dlversl. in par­ticolare nel campi della scien­za e della tecnica, dell'econo-mla e della cultura, del turi-smo e dello sport.

Siamo convinti che attra-verso il piu ampio confronto dl merito in ogni settore, il socialismo sara in grado di dimostrare la sua superiorita. dl far primeggiare i suoi va-lori storici. per una favorevo­le soluzione di tutti i proble­mi della societa e dell'uomo. Nello sviluppo della coesisten­za e nella pacifica competlzio-ne tra socialismo e capltall-smo, individulamo 11 piu so-stanziale elemento per il suc­cesso delle tendenze progres­siste e rivoluzionarie delle nazioni. come ha affermato il compagno Palmlro Togliatti, lllustre esponente del movi­mento operaio italiano ed in­ternazionale.

II marxismo-leninismo in-dica la sola strada giusta at-traverso il labirinto dei com-plessl problemi contempora-nel. A questa grande idea del XX secolo appartiene il fu­turo del movimento operaio, il futuro del mondo nell'at-tuale momento di svolta la cui caratteristica essenziale e costituita dalla crescita dei processi rivoluzionari e di trasformazione sociale c h e nulla potra arrestare.

Cari compagni ed amici, difendiamo e serviamo una

grande e nobile causa, il piu grande ideale di tutti i tem­pi. l'ideale del socialismo Fip.nco a fianco. nel solco dei gloriosi principi dell'interna-ztonallsmo proletario. frater-no legame di combattenti per il progresso che unisce ed ac-comuna, portiamo avanti la lotta sul fronte internazionale di classe.

Insieme miriamo alia vitto-ria degli ideali rivoluzionari. di liberazlone dell'uomo, del­la realizzazione della giustizia sociale, dello sviluppo delle nazioni in condizioni di pace stabile e di ampia collabora­zione.

La magnifica festa dell'or-gano centrale del vostro Par­tito costituisce un'espressione dl questa infalllblle unita — un'unlta che da forza. In questa occasione, vi rinnovo di tutto cuore. sinceramente e calorosamente, l'augurio di nuovi, grandi successi nella vostra lotta per il progresso e la demoerazia, per portare la vostra bella patria sulla via del socialismo, per una pace duratura.

Che ogni nuovo anno rechi nuovi trionfi alia nostra co­mune, grande e giusta idea!

Viva il Partito comunista italiano ed il suo organo cen­trale. VUnital

Viva l'amicizia tra la Polo-ma c l'ltalia.

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Page 5: Un corteo e una manifestazioh concludbno il nazionale delF ...

I1 U n i t a / lunedl 10 settembre 1973 fest iva l / PAG. 5

La sfilata di cotnpagni e cittadini e durata per ore nel cuore di Milano

Nell'immenso corteo un'immagine dell'Italia che lavora e lotta per il suo rinnovamento Le proposte politiche general! die il nostra partito avanza per dare al Paese un volto moderno e democratico - Ven-tusiasmo dvi giovani - La voce del Mezzogiorno portuta dalla SicilUt, dalla Sardegna* dallu Lucania, dulVAbruzzo e Molise • II saluto ai cotnpagni cam pant e pugliesi - Vimponente partedpazione delle «regioni ro$?,e» e dei comunisti piemontesi, liguri, laziali e delle Venezie - Combattiva presenza degli emigrati • II corteo chiuso dalle federazioni lombarde

II saluto al Festival nazionale di Milano da parte di comunisti e lavoratori veneziani che nel giugno scorso hanno dato vita all' indimenticabile festa per la stampa oomunista nei campielli della loro citta.

MILANO, 9 settembre Una giornata memorabile,

un corteo come non se n'era mai visti prima d'ora. Alle 12,30, quando gia da due ore la Humana di compagni, di lavoratori, di cittadini d'ogni parte d'ltalia stava sfilando sotto il palco del Comitato centrale in piazza Castello, gli altoparlanti hanno ripetu-tamente invitato le delegazio-ni ad accelerare il passo « perche la coda del corteo e ancora ferma in via Manin e 1 ungo i bastioni di Porta Ve-nezia e non pub partire ». Dal Castello Sforzesco a Porta Venezia corrono circa tre chilometri, e ci sono volute poi quasi altre due ore per veder giungere i compagni di Milano che chiudevano la sfilata.

Cifre se ne potrebbero da­re molte: per esempio i tre convogli straordinari dalla To-scana, il treno speciale della FGCI partito da Roma, i 55 pullman da Torino. Ma e im­possible ridurre in numeri una giornata come questa, e-sprimere in dati quantitativi il calore di questa grande fe­sta popolare, la carica d'en-tusiasmo dei giovani che so­no stati il nerbo del corteo, la partecipazione (non solo morale) di tanti che comuni­sti non sono. ma nel PCI ri-conoscono la forza determi-nante per la difesa della de­mocrazia e per il progresso del nostro Paese. Possiamo solo affermare che '.-ertamen-te 700 mila persone si sono

strette nell'arco della giorna­ta attomo al PCI e all'« Uni­ta ».

La metropoli lombarda ha comlnciato a tingersi di ros­so di primo mattino. Alle 8 sono giunte le prime autoco-lonne, poi 1'afflusso e aumen-tato con un crescendo im-pressionante. Un'ora dopo. piazza del Duomo, corso Ve­nezia, la zona dei Bastioni, piazza della Repubblica, via Manin, via Palestro appariva-no come uno sterminato for-micaio dove il movimento era addirittura frenetico. Ma ogni tassello del complesso mo-saico e andato a collocarsi rapidamente al posto giusto, secondo le indicazioni date dal comitato organizzatore e grazie all'efficientissimo lavo-ro dei compagni del servizio d'ordine.

Alle 10, il via al corteo che per quattro ore ha riempito di canti e di colore il cuore di Milano. Da via Dante due siepi ininterrotte di folia che applaudiva il passaggio delle delegazioni, hanno « guidato » la sfilata fino al Parco Sem-pione. In testa, un enorme striscione: «Senza i comuni­sti non si rinnova 1'Italia», scortato da trenta ragazze che portavano bandiere azzurre con la scritta «pace» e la riproduzione della colomba di Picasso. La banda dei mina-tori polacchi di Wavel, in ele­gant i divise con gli alamari e pennacchi rossi sui berretti a visiera, precedeva altre file

Nove giorni di prove durissime per i diecimila « costruttori»

Un esercito ostinato ed entusiasta ha mosso alia perfezione la macchina del Festival

Si e trattato di una vera e propria battaglia che operai, studenti, tecnici, impiegati hanno affrontato e con-dotto vittoriosamente,. al prezzo di grandi sacriHci personali - Per molti di loro e stato impossibile assi-stere anche a una sola ora degli spettacoli in programma - II contributo alia festa dei compagni stranieri

MILANO — I visitatori si affollano ai banchi di uno dei quindici ristoranti del Festival. E' una immagine della fatica quotidiana affrontata dai compagni dell'organizzazione improwisatisi, per I'occasione, cuochi, baristi, camerieri.

" MILANO, 9 settembre «Diciamo la verita. quando era-

ramo qui per la tigilanza agli im-pianti nelle notti di agosto. non poteramo ccrlo immaginare cosa sarebbe stato questo Festival, Que­sti note giorm sono stati incredi-bih. crcderamo ogni rolta di non farcela piu e poi riuscitamo ad an-dare avanti con nuove idee, eon nuovo entusiasmo. A un certo pun-to, non ci e importato piii di nien-te, di non dormire. di latornrc quindici ore al giorno. di tornare a casa ubnachi. ubriachi di gente, di rumore. di caldo».

E' un compagno del servizio d'or­dine che lo dice, uno dei diecimila che in questi note giorni hanno fatto titerc il festival: uno dei co­struttori. uno delle migliaia di com­pagni che hanno dato un contri­buto eccezionale alia realizzazione e al successo slraordinario di que­sto festival.

Mancaca davcero uno slogan in questc manifestazioni: vita I'eroica resistenza dei compagni dell'orga­nizzazione. Sono stati note giorni di prove durissime per far funzionarc la macchina del festival. Una vera e propria battaglia da vincere e i compagni Vhanno vinla con I'tmpe-gno e Vabnegazione di chi sapcra che mollo dipendera da loro per­che questa festa fosse davvero ec­cezionale. Per tutto questo tempo. cssi hanno accolto ogm giorno una

ondata di visitatori fatta di decine c decine di migliaia di amici, di simpatizzanti. di antifascist.

Uorgan'izzazione ha dimostrato ec-cezionale efficienza e proprio oggi ha dato la prova piu grande. riu-scendo a far fronte all'inrasione senza precedenti di tolla renuta da ogm parte d'ltalia. II servizio d'ordine ha garantito il perfctlo svolgimento di tutte le manifesto-ziom politiche. del grande corteo di questa malt ma c ha rigilato giorno e notte sulla cttta del festival.

Molti sono qui dai primi giorni d'agosto, quando il villaggio era an­cora m costruzione: sono rimasti per molte notti di seguito. I com­pagni della TEMF. la ttpografta do­te si stampa * I'Unita», qui a Mi­lano, sono venuti ogni notte in agosto dopo il lavoro a fare la guardia. fino all'alba: ore rubate al sonno e alia famigtia.

E in questi giorni del festival, quanti hanno dormito davvero? Mol­ti il mese scorso hanno preso le fcric per venire a lavorare al festi­val; poi al parco e all'Arena i com­pagni hanno dedicato tutti i mo-menti liberi dal laroro e questo ha toluto dtre non arcre piii tempo per se: sono rimasti net ristoranti. nei bar, negli stand per ore e ore.

Poi. chiuso lo stand, e'era ancora da fcrmarsi per le pulizie, per prc-pararc il lavoro del giorno dopo. E ancora e'erano le rluniom dei com­

pagni dei servizi. i millc problemi organizzativi da discutere insieme.

E' impossibile ricordare tutti i compagni che hanno lavorato qui in nove giorni: molti di loro non hanno poluto nemmeno godersi una ora • degli spettacoli in cartellone. come gli addetti ai magazzini. una sorta di mercato generate che e nato all'Arena e che ha rifornito * quindici ristoranti del festival, le due gelatene, i set bar e i sette posti dt ristoro' un magazzino vi-teri per dar da mangiare a decine di migliaia di persone al giorno. un lavoro massacrante che ha preso giorno e notte.

Ci sono i compagni che hanno organizzato il pronto soccorso. me-dici, infermieri, volontari; ci sono i compagni che hanno lavorato negli stand dei giochi; quelli che si sono improrvisati cuochi. camerieri, ba­risti: ci sono le decine e decine di cooperatori che hanno preparato te migliaia di sacchetti viteri per i partecipanti alia manifestazione di oggi: ci sono i tecnici che hanno fatto vivere le mostre, che hanno risposto alle domande di tutti quelli che volevano sapere di piu sulla mostra della scienza e della tecni-ca o sul calcolatore elettronico.

Un vero esercito ha fatto funzio­narc perfettamente tutto; una troupe di registi, cameramen, tecnici, ha realizzato la TV del festival; e'era­no i compagni delle sezioni della

citta. della provincia e delle fab-briche, sludenti, tranvieri. i com pa-

-ffni che lavorano alle poste. bancari e assicuratori; e non si possono non ricordare i compagni dipendenti della Nettczza urbana che hanno dato un contributo cccezionale a tenere pulito il parco; i compagni della SIP che hanno lavorato agli impianti telefonict e della TV. C'cra-no i compagni pilton. i critici che hanno seguito I'attivita della mo­stra di pittura. gli animatori del villaggio dei bambini.

E ancora le coccardtste. centinaia di ragazze che hanno avvicinato con un sorriso i visitatori. d'istribuendo le coccarde e ricevendone in cam-bio un'offerta per il festival. Ci so­no con loro i compagni stranieri. i polacchi. t sovietici, gli spagnoli, i greci. i portoghesi e tutti gli allri che hanno agito negli stand, • che hanno parlato con i visitatori e che hanno lavorato con noi per fare di questa festa una festa di tutti gli antifascisti d'ltalia e del mondo.

La grande festa e finita; domani si torna alia vita «normale»; ma la stanchezza accumulate, la fatica. le ore di sonno perdute, i pasti con-sumati in fretta, diventano un ri-cordo piacevole, un costo gradito per questi diecimila compagni che hanno contribuito a fare del festi­val un awenimento indimenticabile.

Alessandro Caporali

di giovani con bandiere tri­color! e rosse. Quindi i com­pagni del Comitato centrale, della Federazione comunista di Milano e del Comitato re-gionale lombardo, della reda-zione, amministrazione e tl-pografia dell'n Unita ». Intan-to Longo e Berllnguer, con altri dirigenti del partito e le delegazioni dei Partiti co­munisti e dei movimenti di liberazione nazionali presen-ti al Festival, avevano preso posto sul palco allestito a la-to del Castello Sforzesco.

Con i cartelli, le parole d'ordine, gli striscioni porta-ti dai compagni, il corteo ha offerto una sintesi molto ef-ficace delle proposte politi­che generali che il nostro par­tito avanza per dare all'Ita-lia • un volto veramente de­mocratico e moderno. Ma non soltanto questo: si e visto, anche, come i comunisti sap-piano far aderire la loro azio-ne politica alle concrete real-ta locali, e quanta capacita d'iniziativa, quanto mordente politico sappiano esprimere le organizzazioni del nostro partito. E e'erano montagne di fantasia e d'inventiva an­che nel modo col quale tante Federazioni avevano affronta­to i problemi della partecipa­zione alia sfilata, costruendo « macchine » ingegnose e sem-plici per portare i cartelli piii pesanti, facilitando la com-prensione di un concetto po­litico con un disegno spirito-so, ottenendo, comunque, il massimo dei risultati col mi-nimo della spesa.

E' passata per prima la de-legazione della Sicilia, una terra che ha pagato un prez­zo durissimo alia politica de-mocristiana, in termini di e-marginazione economica e so-ciale: « Non piii emigrati ma lavoro » diceva una scritta, e un'altra: «Nord e Sud uniti nella lotta ». Dinanzi al palco di piazza Castello e'e stata una breve sosta, e i «c mae­stri » palermitani di Fedele Cardinale hanno dato saggio della loro bravura nel « gioco degli stendardi», reggendo col mento e facendo roteare die-tro la schiena le pesanti aste di legno.

Folta la rappresentanza ca-labrese. Questa regione, dove le forze reazionarie di Ciccio Franco avevano scatenato una violenta offensiva contro le istituzioni democratiche ten-tando di sfruttare l'antica, e-sasperante e mai risolta situa-zione di arretratezza, ha sa-puto rispondere all'attacco fa-scista con la mobilitazione e con la lotta unitaria per le riforme. I comunisti si sono battuti in prima fila e stama-ne, al corteo, i giovani comu­nisti reggini gridavano in co-ro: «II fascismo non passe-ra». C'erano delegazioni di Crotone, di Catanzaro, di Co-senza e di Melissa dove, nel-l'ottobre del 1949, il ministro Scelba fece sparare contro i braccianti in lotta: 3 morti. decine di feriti. Ma non si e riusciti a piegare la volonta dei lavoratori. I compagni di Melissa tenevano alto sulla marea di teste questo cartel-lo: «La Calabria e pronta a battersi per il riscatto del Mezzogiomo ».

Ogni regione era annuncia-ta da uno striscione. Dietro quello della Sardegna ballava-no in circolo, nei • costumi bianchi e neri, uomini e don-ne di un paesino della pro­vincia di Cagliari. Pot veniva-no i minatori di Carbonia, i compagni del Circolo Gram-sci, un gruppo di pastori del Nuorese. I comunisti. sardi hanno Iottato e lottano perche l'autonomia della loro isola si realizzi appieno in una con-creta azione di governo, e so­no impegnati in primo piano nella battaglia per garantire un awenire di sicurezza e di pace al bacino del Mediterra-neo. Un cartello diceva: «Gli USA cacciati dal Vietnam in-vadono la Sardegna. No ai missili! ».

In Lucania — regione che da sempre vede la - propria gente cost ret ta alia miseria o alFemigrazione — il PCI la­vora per sconfiggere la rasse-gnazione. per rompere l'isola-mento in cui e stretta la re­gione. Ragazze e ragazzi luca-ni sono passati al canto di « Bandiera rossa », portando scritte che reclamavano l'av-vio di una vera politica men-dionalista. il superamento del­ta stato di arretratezza.

Alia politica che ha condan-nato il Sud, Campania e Pu-glia stanno pagando in que­sts settimane un prezzo tra-gico con l'epidemia di colera. Mobilitati neH'opera di assl-stenza ai cittadini e nel la­voro per bloccare la perico-losa infezione, i comunisti del­le due region! non hanno potuto intervenire al festival nazionale dell'«Unita». Lo «speaker» del corteo gli ha indirizzato un saluto, nngra-

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I temi della lotta al carovita e per I'occupazione sono risuonati negli slogan gridati dai compagni di Macerata.

ziandoli a nome di tutti i co­munisti italiani per l'opera che stanno svolgendo.

Anche in Abruzzo e nel Mo­lise le promesse di benessere sono state diffuse senza lesi-nare. Ma i fatti, la realta so­no quelli dell'abbandono. I co­munisti delle due regioni, tut­ti col fazzoletto rosso al col-lo, portavano tabelle con dati economlci e scritte: «Lavoro e riforme sociali». «Meno rendite parassitarie, piii inve-stimenti produttivi », a Ferma-re l'emorragia di forze gio-gani».

Tutte le province del Lazio erano ampiamente rappresen-tate. In caratteri color oro, su panno rosso, i dati della presenza e del peso del par­tito nella regione: «90 mila comunisti per una svolta de-mocratica nel Paese ». « 10300 donne comuniste a Roma».

Centinaia di ragazze sono sfi-late di corsa sotto il palco, con le bandiere dell'organizza­zione giovanile, gridando slo­gans sulla politica del partito: « L'unita della gioventu demo-cratica e certezza di democra-zia e di pace ». Altri giovani portavano una gigantografla della testata e dei titoli di una prima pagina del nostro giornale: «Colpire ogni com­plicity con l'eversione fasci-sta ».

Dello stesso impegno civile di cui danno prova ora i com­pagni di Napoli e della Pu-glia, dettero testimonianza i comunisti marchigiani duran­te il terremoto di Ancona. Vennero port ati a esempio per come avevano saputo or-ganizzare i soccorsi, per 1'aiu-to dato alle popolazioni. Una altra prova delle inesauribili riserve di capacita organizza-

tiva e del senso di responsa-bilita, della generosita di cui son capaci i militanti comu­nisti. Stamane i compagni dt Ancona sono stati accolti con applausi calorosi. « Organizza-re la lotta per contare». di­ceva uno dei loro cartelli. C'erano i compagni di Porto San Giorgio, di Pesaro. di Ur-bino, di Macerata. -

« L'Umbria e rossa »>: le let-tere cubitali. bianche, spicca-vano sul verde dello striscio­ne. Una regione dove la for­za del PCI, che nasce dallo stretto contatto col popolo. ha consrntito i primi atti di una politica che vuol liquida-re il « destino » di sottosvilup-po di quella terra. Perugia, poi Spoleto, Umbertide («Via 1'Italia dalla NATO»), i com­pagni delle Acciaierie di Ter-ni: « Con il Cile contro l'im-perialismo ».

Una selva di bandiere La Toscana ha sfilato con

una seiva di bandiere. i gio­vani comunisti ' di Firenze sventolavano i colori della Repubblica Democratica del Vietnam e quelli del Governo rivoluzionario prowisorio. Le speranze, la volonta dei la­voratori itaiiani su questioni di grande importanza erano riassunte su una serie di pan-nelli: «L'Europa dei popoli contro l"Europa dei monopo-li», o Riforma per una scuo-la che funzionf», « L'esercito e la polizia con il popolo con­tro la reazione». Seguivano i lavoratori dell'Amiata, i mi­natori di Boccheggiano, i gio­vani pisani che ricordavano Franco Serantini, il giovane antifascista massacrato nelle carceri. Pistoia chiedeva K Per I'occupazione una nuova po­litica economica». I compa­gni di Livorno — la citta do­ve fu fondato ii partito di Gramsci e di Toghatti — por­tavano una sorta di vistoso di-pinto al centro del quale spic-cava una siringa. La didasca-Ha: a Diamo alio Stato una iniezidne di ordine e salute: democrazia. riforme, potere alle Regioni». Hanno slilato i compagni di Arezzo, dell'Iso-la d*Elba. d: Massa Carrara. gli operii deila Canton: di Lucca. La delegazione di Sie­na sottolineava, in uno stri­scione rosso, la forza del PCI: 258 mila abitanti. 42 mi­la iscritti, 53,7 per cento dei voti. Tra i comunisti della Versiha, il compagno Poletti,

il giovanissimo dirigente del­la FGCI che era stato ferito dai fascisti a Camaiore.

L'Emilia-Romagna, ia regio­ne dove il PCI dimostra ogni giorno che e possibile gover-nare per i lavoratori e con i lavoratori, si e presentata con un complesso grandioso. Bologna rimarcava il ruolo della Regione: «Una spinta per rinnovare I'ltaha », « Re­gione aperta, strumento di partecipazione ;>. Un colossale simbolo del partiio — falce, martello e stella — era porta-to a spalle da dieci giovani. Un cartPllo esaltava i « 28 an-ni di collaborizione tra PCI e PSI nel governo locale ». E un altro: «Unita delle forze popolari socialiste, comumste e cattoliche ». Da un camion. un'orchestrina rovesciava sul corteo le note di un brioso cha-cha-ciia. sulle quali era stata « arranginta » una can­zone di tema politico. Poi Mo-dena: «Via il fascismo da SDigna. Grecia e Portogallo », «Viva la lotta delle forze di liberazione del Muzambico, dell'AngoIa e della Guinea». Reggio Emilia con un firande ritratto di papa Cervi, Parma, braccianti e contadini del Fer-rarese con scritte per la « ri­forma della pohtica agraria del MEC » e una simbolica e polemica pianta di frutta per ricordare la vergognosa di-struzione di tanta ricchezza prodotta dai lavoratori delle campagne. H Viva il comoagno Allende », gridavano le giovani

comuniste di Ravenna, e: « Le armi dei colonnelli greci so­no NATO e made in USA ».

Una forte sottolineatura del­le scelte meridionaliste del PCI caratterizzava le delega­zioni del Piemonte. Dai comu­nisti della Fiat Mirafiori, del­la Michelin, delFAspera, dei-I'OHvetti. della Pirelli l'indica-zione precisa di una politica per il Mezzogiomo che costi-tuira uno dei banchi di pro­va per il nuovo governo: « La prima riforma o :1 progresso del Sud », « Sviluppo del Mez­zogiomo sigmfica migliore e-quilibrio del Nord». E anco­ra: « I tessili del Biellese e della Valsesia per la rinasci-ta delle province meridiona-li a. Un grande pannello por-tato dai noviresi: R II fatto nuovo nella storia italiana e la presenza dsl PCI come forza dirigente». Numerosi i com­pagni di Alessandria, del Ver-bano, di Asti.

A Genovs. >1 gcntrale nazi-sta Meinhold dovette firma-re 1'atto di resa dinanzi al comunista Remo Scappini. I lavoratori di Genova, della Spezia. di Inipena. di Savo-na rivendicano una politica che a elirr.iiii -jsni complicita con le forze dell'c-.ersione». Cartelli dei poriuali di Pietra Ligure e dei lavoratori del-l'APE di Savona sottolineava-no il valore della lunga lotta operaia per ia salvezza del po­sto di lavom e per lo svilup­po della cantieristica.

La «scelta> di Milano La Valle d'Aosta, dove la

politica unitaria del nostro partito ha reso poss:bile un processo di convergenza fra tutte le forze della sinistra; quindi, ecco le province vene-te. ecco i compagni di Vene­zia, che col grande festival di giugno hanno saputo indicare le vie di una soiuzione positi-va per la citta lagunare. I co­munisti di Porto Marghera a-vevano messo a! centro della loro partecipazione il tema drammatico degli infortum e della nocivita negli ambient i di lavoro: « Riforma sanitaria subito». Le ragazze della FGCI di Padova. dove !a tra-ma nera ha avuto una delle sue basi. gridavano slogan an­tifascisti. Una Dohtica attiva per favorire !a distensione in-ttmazionale *> Ia liquidazione delle servitu militan, che strangolano lo sviluppo eco-nomico, sono le richieste sul­le quali hanno messo 1'accen-to i comunisti del Friuli-Vene-zia Giulia. I comunisti . del Trentino-Alto Adige portavano scritte per una energict poii-tica a difesa del s&lario dei la­voratori: «t Non basta telefo-nare al governo, bisogna che il governo colpisca gli specu­lator! ». •

Una vera e propria ovazione ha salutato i compagni emi­grati delle federazioni di Gi-nevra e Zungo. Moiti di essi hanno fatto migliaia d: chilo­

metri per non mancare all'ap-puntamento del Festival. Un cartello ne nassumeva 1'impe­gno: « I comunisti in Italia e all'estero combattono la stes-sa battaglia s>.

Ultime. per dovere d'ospita-lita, le federazioni lombarde: Varese «« Una provincia su mi-sura del capitate »i, Pavia con la richiesta di una politica di invest imenti in agricoltura. Co-mo e Lecco »«II tricolore e della Resistenza»». Cremona t«La terra a chi la lavora »». Crema «« Aumentare le pensio-m e 1'indennita di disoccupa-zione »i. Brescia «7 mila iscrit­ti in piii in pochi anni». Ber­gamo (« Blocco generalizzato degli affitti e degli sfrattis*. Sondrio <• No al fermo di po­lizia »>, Mantova t« La RAI-TV e di tutti. il Parlamento deve gu:darla»>.

Inline Milano, Ia citta che era stata eletta a centro delle trame eversive e dove la po­litica unitaria del PCI si e most rata decisiva per isolare la provocazione e mettere a nudo le responsabilita del nco-fascismo e del MSI. La cana-glia nera non si mostra piii a San Babila. II pericolo non e scomparso, ma guai a chi vole«sc imboccare la strada del colpo di mano. « La srel-ta di Milano e antifascista ». E i milanesi lo hanno testimo-mato a migliaia e mighaia, nel

corteo. lungo le s,trade del percorso. facendo di questa citta lo specchio di unTtalia che va a sinistra: operai. stu­denti. casalin?f«, impiegati di Milano e della provincia. di Cinisello. del Lodigiano e di Sesto San Giovanni, di Monza e di Pioltello. «uniti per la democrazia e contro il fasci­smo ». L*entusia<mante suggel-lo a una giornata eccezio-nale».

Pier Giorgio Betti

Grande successo del coro e danze

della Slesia MILANO, 9 settembre

Un grande successo di pub-blico ha accolto sabato sera l'esibizione del complesso na­zionale polacco «Slask».

Scroscianti applausi han­no premiato al termine dello spettacolo tutti gli artisti. il direttore del complesso Ja-nusz Maciejowki. Ia coreogra-fa c regi.sta Elwira Kaminska. c il direttore artisttco Sta-nislaw Hadvma.

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PAG. 6 / fest iva l lunwl) 10 Mttambr* 1973 / l ' U l t i t t f

Qual e la «chiave» del successo di una manif estazione che Milano non aveva mai visto

II Festival piii grande e piu bello perche cresce la fiducia nei comunisti

tin segno dei tempi nuovi che maturano nella presema ai dibattlti e alle manifestation! di esponenti della DC, del PSI, delta Chiesa, del partlto laburhta inglese, del soclaldemocratlcl tedeschl, del socialist! trances! - Lultima grande glornata e cominciata all'alba, con I prlmt trenl alia Centrale, I prlml pullman al caseltl dell'autostrada. Quattro ore dl stilata at corteo per poi gettarsi net parco

MILANO, 9 settembre La storia della democrazia

italiana e fatta di grand! ma-nifestazloni popolari, di straor-dinari momenti di mobilitazio-ne e di lotta, di declsivi ap-puntamenti di massa. Questa di oggi e una di quelle gior-nate. Centinaia di migliaia di Italian! incontrati qui a Mila­no, per la chiusura del Fe­stival-record del nostro gior-nale.

Altri momenti hanno visto folle sterminate raccogliersi in questa citta-chiave delle lotte antifasciste ed operaie. Momenti in cui urgeva la mi-naccia al nostro ordinamento democratico, come ai tempi di Tambroni, o l'esigenza di far scendere in piazza la gran­de forza della classe operaia, come nei grandi scontri con-trattuali. Gli appelli alia soli-darieta internazionalista e al­io lotte per la pace nei Viet­nam hanno visto scendere nel-ne strade imponenti cortei di popolo. Milano rlcorda anco-ra la folia immensa, compat-ta, silenziosa, raccolta in piaz­za del Duomo, nei dicembre 1969, per dire il suo cordoglio per le vittime di piazza Fon-tana ed il suo « no » rlsoluto alia strategia della tenslone.

Oggi non c'era un pericolo imminente da contrastare, ne da misurare le proprie forze con i nemici, noti od oscuri, della democrazia. Oggi c'era da venire ad una festa. Non una reazione di difesa, ma una volonta di presenza, d'm-tervento ad un incontro a vi-

Le delegazioni straniere

al Festival Queste le delegazioni estere

ospiti del Festival nazionale dell'« Unita »:

POUP e Tribuna Ludu PCUS e Pravda SED Delegazione del CC del

PCUS ospite del CC del PCI per un periodo di vacanza

Delegazione del CC della SED ospite del CC del PCI per un periodo di vacanza

PC spagnolo PC cileno PC greco PDL coreano <c Humanite » « Scinteia » PC cubano TC portoghese PC cecloslovacco PC olandese Partito operaio socialista

ungherese Prelimo PC greco dell'intemo PC di Gran Bretagna Federazione di Brasov del

PC rumeno gemellata con quella di Milano

Federazione di Lipsia della SED, gemellata con quella di Milano

Delegazione della fabbrica francese LIP

Ambasciatori della Polonia e della RDT

Rappresentanze diplomat!-che di Cuba, Bulgaria, Jugo­slavia.

I compagni giunti da ogni provincia della Toscana sfilano davanti alia tribuna del Comitato cent'rale tra due ali di folia plaudente.

so aperto che corrisponde al­ia vitalita di una politica, e la molla che ha spinto tanta gente a Milano. Ecco, se non si comprende questo, non si pub capire il travolgente suc­cesso del Festival nazionale dell'« Unita». Se non si in-tende cioe quali radici abbia oggi in Italia il Partlto co-munista, ci6 che esso rappre-senta nella vita del Paese, la sua capacita di trasformare il consenso in adesione attiva, in una costante mobilitazione d'energie.

Dal Festival di Milano e ve-nuta una entusiasmante con-ferma di tutto cib. Ma anche il segno di un processo nuo-vo: come il rompersi di vec-chi argini, il rinsaldarsi di gia grandi certezze, il dilaga-re di una fiducia in mezzo a strati finora lontanl. Non si pub misurare quanto e awe-nuto al Parco in quest! nove giorni, ne la straordinaria ma-nifestazione d'oggi, se non si considera questo fatto politi­co. Ricercare la chiave del successo nella perfetta orga-nizzazione della « citta del Fe­stival », nei richiamo dawero eccezionale di molti spettaco-li, nella prova di efficienza e di capacita fornita dai com­pagni milanesi e certo giusto, ma insufficiente. AU'origine vi e qualcosa di piu sempli-ce e profondo insieme: la presenza, la partecipazione, l'entusiasmo della gente.

II Festival e stato la « festa dei comunisti» solo in quan­to i comunisti 1 "hanno orga-nizzata, hanno proposto un grande appuntamento aperto a tutti: e i cittadini vi hanno partecipato in proporzioni mai viste, proprio perche in mi-sura sempre maggiore cresce la fiducia nei comunisti, il desiderlo di sapere cosa pen-sano, cib che fanno, la volon­

ta di misurarsi con essi. L'altra sera c'era un prete

cattolico, padre Turoldo, a di-scutere alia TV-aperta del Fe­stival insieme a Vecchietti e Basso. Ieri, fra i presentatori del libro di Amendola, c'era l'assessore regionale Fontana, della DC. Al confronto con il compagno Fanti sono interve-nuti il presidente dc della Lombardia, Bassetti, ed il pre­sidente socialista della Tosca­na, Lagorio. Sui problem! del­la liberta di stampa la tribu­na della tv del Festival si e aperta anche al presidente de-gli editori e dei proprietari di quotidiani.

I comunisti non temono dl misurare le proprie posizioni con quelle di amici ed awer-sari, sollecitano questo con­fronto, propongono un dialo-go che dalle question! anche piii minute della nostra vita di tutti I giorni risale ai gran­di problem! della pace, del-lTSuropa, della costruzione di una societa nuova. Cos! e ac-caduto, per la prima volta, di veder riuniti attomo ad un tavolo, in una manifestazione pubblica, esponenti autorevoli del Partito laburista inglese, della socialdemocrazia tede-sca, dei socialisti francesi, ac-canto a comunisti e socialisti italiani, francesi, inglesi.

Segni dei tempi nuovi che maturano. Come un segno di cib che lievita fra le masse popolari e stato l'appassiona-to interesse per tutte le ma-nifestazloni cultural! del Fe­stival, dai concerti agl! spet-tacoli di balletto e di pro-sa, dai dibattiti susseguitisi a tre o quattro ogni giomo, al-le mostre di pittura, ai libri che sono stati comprati al Festival in misura molte vol­te superiore ad ogni prece-dente. Le nostre cronache di questi giorni hanno certo pec-cato di monotonia, dominate com'erano dallo spettacolo

straordinario della folia, dal­lo stupefacente « crescendo » con il quale la gente e accor-sa, sera dopo sera, alia « Cit­ta del Parco ». costringendo tutta l'organizzazione ad uno sforzo-limite, decretando il successo di ogni rappresenta-zione, di tutte le initiative.

Avevamo lasciato stanotte il Parco gremito, con un enorme pubblico affascinato all'Are-na dai balletto polacco della Slesia, con la piazza del Can-none rigurgitante per il pro­cesso di massa delle donne, con le mostre, i viali, gli stand pullulanti di migliaia di perso-ne allegre e festanti. Non c'e stato quasi intervallo. Ad ogni ora giungevano gruppi di com-

f>agni, intere delegazioni dai-e piii lontane citta. Stamane,

la grande giomata di Milano e cominciata prestissimo. Alia stazione centrale, con i treni special! che si annunciavano con le bandlere rosse appese ai finest rini. Alle Ferrovie Nord, dove i treni si susse-guivano sbarcando migliaia di persone da tutto l'hinterland milanese. Alle uscite delle au-tostrade, dove per uno stra-no fenomeno il consueto traf-flco automobilistico sembrava

I vincltori dei vlaggi in Polonia

MILANO, 9 settembre Tra tutti gli acquirenti del-

redizione speciale al Festival deli'a Unita » di « Trybuna Lu­du » (che e numerata), ogni giorno sono stati estratti un viaggio in Polonia di 10 gior­ni e 100 musicassette.

Ieri, 8 settembre. ha vinto il viaggio il n. 8168. Oggi, alia giomata conclusiva del Festival, sono stati sorteggia-U i numeri 9055 e 9320.

Concluso il grande incontro popolare con il giornale del PCF

Folia immensa a Parigi alia festa dell1 Humanite

Meuo milione di persone al comhio di Madeleine Vincent, che ha ribadito la scelta dei comunisti francesi di ana politica unitaria con le lone democratize - Migliaia di visitatori alio stand tfe/fcUmfdi

DAL CORRISPONDENTE PARIGI, 9 settembre

Oltre mezzo milione di per­sone, una folia sterminata, compatta, inesauribile, ha pre-so d'assalto fin dalle prime ore di questa rnattina la fe­sta nazionale deWIIumanitd al parco della Coumeuve. Con le due o t recentomila presen-ze di ieri, i due giorni di que­sta straordinaria « Kermesse » hanno battuto i records pre-cedenti, hanno superato tutte le aspettative.

Festa sempre uguale e sem­pre nuova, uguale nei suoi sco-pi. nuova nelle sue forme e nelle sue manifestazioni, I'ap-puntamento che I'Humantle ha dato quest'anno ai suoi lettori, ai suoi amici e sim-patizzanti, al popolo di Pan-gi e della regione parigina, si e risolto in una imponente manifestazione politica attor-no alle parole d'ordine uni-tarie del PCF e del suo gior­nale, attomo alia «via fran­cese al socialismon che pro­prio oggi ha conosciuto la sua massima popolarizzazione con il lancio del libro di Georges Marchais «La sfida democra­t i c * e 1'appassionante dibat-tito svoltosi su di esso al-l'intemo dello stand del Co­mitato centrale.

Quando, alle 16, Madeleine Vincent dellTJfncio politico ha preso la parola per riassume-

re il significato della festa, per fare il punto della situa-zione politica al momento del­la npresa produttiva dopo le v&canze estive, per ricordare le grandi linee dell'azione del PCF — unita con tutte le for­ze democratiche. solidarieta con tutte le lotte operaie, a cominciare da quella che 1 l&voratori della LIP conduco-no da quasi 5 mesi, audacia e originalita nelle scelte che debbono condurre ad una Francia socialista assieme al­ia maggioranza del popolo francese — Fimmensa folia che gremiva la spianata anti-stante il palco centrale, e che da almeno due ore attendeva li comizio in un gigantesco « sit-ins, s'e alzata per ma-nifestare calorosamente la pro­pria simpatia ai dingenti del PCF e ai rappresentanti dei 45 giornaii comunisti e de­mocratic! di tutto il mondo presenti alia festa.

Con questa manifestazione, crediamo, YHumaniU ha per-corso un'altra tappa imjor-tante della sua lunga vita dl giornale militante, legato alle masse, impegnato ogni gior­no a tradume e a rifletterne le esigenze, i bisogni. le ri-vendicazioni, la volonta di lot­ta e di progresso.

Detto questo per :1 caratte-re politico della festa, che di­re dei suoi mille asoetti cul­tural!? Era difficile, se non impossibile, entrare nei sobrio

ed elegante edificio allestito per l'esposizione di Picasso, a meno di attendere in pa-ziente fila per qualche ora; era difficile se non impossi­bile varcare le soglie della « Citta del libro », dove auto-ri ed editor! presentavano la loro produzione, spesso in an-teprima, ad una folia asseta-ta di novita e di culture; era difficile se non impossibile ac-costarsi al palco centrale do­ve sono sfilati, uno dopo l'al-tro, la compagnia di balletti del Bolscioi di Mosca, il com-plesso di danze folkloristiche messicane, il complesso dei canti popolari cubani, e soli-sti della fama di Jerry Lee, Lewis Chuck Berry. Pia Co­lombo. Mireille Mathieu; era difficile se non impossibile en­trare nella estesissima « citta internazionale » dove lo stand dell'Unitd, ricco di immense fotografle illustranti le gran­di giornate di lotta del no­stro Paese. ha ricevuto mi­gliaia di visitatori accolti dai compagni Massimo Ghiara, redattore capo deU'edizione romana, e Claudio Redaelli, deU'edizione milanese.

In questo quadro hanno a-vuto un grande successo di pubblico, ieri e questa sera, le due esecuzioni della com-posirione di Luigi Nono «A floresta e jovem e cheja de vida*. mai prima d'oggi rap-

I presentata in Francia ed am-

mirevolmente interpretata dal-la voce di Liane Poll, Domi­nique Michel, Danielle De Vil-Ierse, Nguyen Thien Dao, sot-to la supervisLone dell'autore. E. su un piano diverso natu-ralmente. hanno ottenuto un altro grande successo le can-zoni di lotta interpretate da Anna Identici. i canti di Er­nesto Bassignano, il folklore del Sud interpretato da Car-melita ed Eugenio Cadaleta.

Nei cuore della «Citta in­ternazionale» sormontato da due grandi testate del nostro giornale, lo stand dett'Unita e stato visitato anche da cen-fcnaia e centinaia di emigrati che volevano sapere dalla vi­va voce dei nostri compagni lo sviluppo della lotta anti-fascista in Italia.

In sostanza, un grande, in-dimenticabile successo per i compagni francesi, per il PCF ed il suo giornale, a dimo-strazione — come ha detto Madeleine Vincent — «che il social ismo diventa sempre piii una speranza per milioni e milioni di francesi decisi a cambiare le strutture del Pae­se. a difendere la pace nei mondo, a sviluppare la coo-perazione fra i popoli, a bat­ters! per la vittoria del so-cialismo*. La festa dell'ffu-manili si e chiusa a tarda notte con un grande spetta­colo pirotecnico.

Augusto Pancaldi

totalmente sostituito da colon-ne di pullman provenienti dal­la Toscana, daU'Emilia, da Torino, dai Veneto.

In tutti come unn febbre, un'ansia di far presto, di in-contrarsl con la Milano delle tante battaglie operaie e an­tifasciste, di fare la conoscen-za con il Festival di cui il no­stro giornale ha parlato per tanti giorni, e l'eco del cui successo e penetrato fln sui­te colonne del u grandi gior-nali» e perflno sugli schermi avari della televlsione.

Forse ma! Milano aveva as-sistito ad un corteo, ad una manifestazione popolare cari-cn dl tanta forza politica, di tanto calore ed entusinsmo. La « Citth del Parco » era sta-ta attrezzata nei corso della notte per fronteggiare il gran­de assalto da tutta Italia. Ri-puliti i viali, rlossettati gli stand e I ristoranti, rifornltl i magozzini di quantitatlvi in-credibili di cibarie e bevande di ogni genere. Non basta. In poche ore sono sorti altri pun-ti di ristoro e di vendita dei ventimila cestini-colazione e delle decine di migliaia di pa-nini preparati per chi non tro-vava posto nei ristoranti. II grande tendone che fino a ie­ri sera ospitava il centro-di-battiti e stato trasformato in un enorme buffet aU'aperto.

Per quasi quattro ore 11 Parco ha accolto, ininterrotta-mente, l'enorme folia che par-tecipava al corteo. Man mano che sfllavano davanti al pal­co della presidenza, le dele­gazioni delle region!, delle province che dai Sud al Nord avevano risalito tutta la pe-nisola, venivano mgoiate dai verde degli alberi. Era un flu­me di bandiere rosse e tri-colori quello che si inoltrava nella citta del Festival, che ne invadeva i viali. La stanchez-za del viaggio e del cammi-no attraverso il centro di Mi­lano sembrava sparire, so-praffatta dai desiderio di far subito conoscenza con il Fe­stival.

E' stato un assedio, via via piii masslccio con l'ingresso di nuove colonne, di nuovi gruppi sempre piii fltti, cui sono stati sottoposti il vil-laggio polacco, le mostre del­la cosmonautica, della Sibe­ria, della scienza, dell'antifa-scismo. E' cominciata la ri-cerca del quadro di Guttuso, delle librerie, degli stand dei giornali comunisti stranieri e dei movimenti antifascist! e antimperialisti.

Gli altoparlanti annunciava­no la sfilata davanti al palco delle delegazioni piemontesi e liguri, sollecitavano di accele-rare perche la Lombardia era ancora ferma al punto di par-tenza, e gib il Parco era pie-no di gente, i prati inondati di bandiere rosse avevano camblato colore, non si trova-va piii un posto libero ai ri­storanti. E ancora continuava a fluire il flume di persone e di bandiere fra gli alberi, ancora cresceva il numero in-credibile degli abitanti di una a citta prowisoria » che e sta-ta oggi, sia pure per poche ore, una delle piii grandi e straordinarie citta italiane: fatta di gente di tutti i dia-letti dltalia, di emigrati tor-nati daU'estero, una popola-zione compatta nella passione e neU'entusiasmo.

Non ci sono state soste. An­che se migliaia di persone e-rano sedute sui prati, anche se qualcuno. vinto dalla stan-chezza, si e abbandonato a dormire sull'erba, ranimazio-ne e venuta continuamente crescendo. Migliaia di firme sono state apposte alle peti-zioni per lo scioglimento del­le organizzazioni neofasciste, contro le torture in Brasile. per la liberta ai prigionieri politic! in Grecia. II negozio di souvenirs polacchi e stato preso d'assalto. Lo stand del-IV Unita » ha smaltito le quin-dicimila copie in reprint dei primi numeri del nostro gior­nale, usciti nei 1924, stampati alia tipografia del Festival.

Abbiamo visto centinaia di giovani glrare con pesanti pac-chi di libri appena acquistati, con rotoli dl poster cubani, di riproduzionl dei cfunermli dl Togliatti v.

Poi, la folia ha cominciato ad awiarsi verso piazza del Cannone. L*ha riempita tutta, si e accalcata lungo i viali, e dilagata sui prati. Una distesa sterminata. impressionante di teste. E ancora, l'incredibile fatto che ogni angolo della mcitta del Parco* continua a essere gremito. No! alio stand dell'v Unita» scriviamo asse-diati da compagni che voglio-no vedere le telescriventi, che chiedono notizie. Davanti ai televisori si formano bozzoli numerosi, tutti i settori della festa sono animati e continua lo stesso, dappertutto un an-dirivieni da ora di punta.

L'attenzione e tuttavia con-centrata ormai su piazza del Cannone, dove sta cantando il coro dei partigiani jugoslavi. Poi fanno il loro ingresso sui grande palco i compagni Lon-go, Berlinguer, le delegazioni straniere. Scoppia un'ovazione gigantesca, affettuosa, intermi-nabile. Parlano Cervetti, Tor-torella, i compagni della Prav­da, dellHumanite, del Partito operaio uniflcato polacco. Ber­linguer e salutato festosamen-te. al canto di « Bandiera ros-sa». all'inizio e alia fine.

Poi, rimmensa folia toma a ripercorrere le vie del Fe­stival. Per molti e gia l'ora di prendere la via del ritomo, mentre i riflettori si accendo-no per l"ultima serata dl spet-tacoli: per l"ultima serata del Festival piii grande e piii bel­lo.

La folta, vivace delegazione siciliana ha aperto la sfilata delle rappresentanze regionali.

Sfilano i comunisti delle delegazioni del Friuli-Venezia Giulia e dell'Alto Adige.

R U H J

Mario Passi Preceduta da giovani negli splendidi costumi regionali sfila la delegazione dei comunisti sardi

l-li-rfT./-. •'

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1 'Uni t a / luned) 10 settembre 1973 a t t u a l i t a PAG. 7

L'andamento dell'infezione continua a suscitare preoccupazione

La situazione ' ' ROMA, 9 set tembre

L'andamento dell'infezione colerica che ha colpito — (con maggiore o minore intensita — diverse regioni ita-' liane, non e ancora, purtroppo, tranquillizzante e non sembra autorizzare I'ottimismo ostentato dal ministro della Sanita e, sulla sua scia, dalla TV e da gran par­te degli organi d'« infoimazione ». I servizi e le notizie che pubblichiamo qui a fianco conlermano, infatti, che la massima vigilanza e tuttora piu che necessaria e che urgono, soprattutto nel Mezzogiorno, interventi organi-ci, incisivi, di ampio respiro: tali, cioe, da bloccare im-mediatamente il propagarsi dei «casi» ed il formarsi d nuovi « focolai» e di scongiurare per il futuro 1/even-tualita del riprodursi di epidemic • •

Ma vediamo, molto sinteticamente, qual'e, oggi. il quadro complessivo della situazione. I «locolai» prin­cipal! dell'infezione — in Campania ed in Puglia — non

' sono ancora spenti, se pur nel complesso sembrano con-tenuti. II morbo, tuttavia, e apparso anche a TARANTO: ne e rimasto colpito un lavoratore del porto di 41 anni (attualmente, per fortuna, in via di guarigione) ed 1 ricoverati «sospetti» sono attualmente una trentina. In PUGLIA. altre sei analisi hanno dato nsultati po-sitivi ed i casi accertati, cosi, sono diventati. comples-sivamente. piu di 100. La situazione a BARI, come nelle altre province, e, dunque. ancora pesante. A CAGLIARI, leri sera, sabato, e deceduto di colera un anziano pen-sionato e nell'isola i casi sicuri sono arrivati a dieci.

A NAPOLI e salito a 104 il numero dei casi accer­tati di colera. 580 e il numero dei ricoverati al Cotugno dall'inizio dell'infezione colerica. Tra la popolazione con­tinua a persistere uno stato di forte disagio e di preoc-cupazione anche per le gravi ripercussioni sul terreno economico.

Gli esami compiuti nell'Istituto superiore di Sanita di Roma hanno confermato la presenza di vibrioni cole-rici nelle feci delle due persone ricoverate nell'ospedale «Bassi» di MILANO (una signora di 51 anni e suo genero, di 30t: i due si erano recati nei giorni scorsi a Terlizzi, nel Barese. dove avevano mangiato cozze. Li si ritiene « portatori sani di colera ». ma vengono curati ' con antibiotici. come se fossero affetti dal morbo: le loro condizioni non sembrano. comunque, gravi. Al « Bassi» sono ricoverate eomplessivamente, per disturbi gastroenterici. 54 persone; in LOMBARDIA, eomples­sivamente, un centinaio. - Per quanto riguarda ROMA, migliora la situazione all'ospedale «Lazzaro Spallanzani»: su 19 ricoverati (ieri erano 24) sono in corso accertamenti, Dal primo manifestarsi dei casi «sospetti», il numero dei malati dimessi e salito a ventisei.

A Bari commandos > sanitari per le zone-bene Cloache ambulanti> nei vicoli della citta vecchia

Significativo episodio nell'« elegante» corso Cavour, dove un piccolo venditore di sigarette «sospetto » e stato prelevato d'autorita con il suo bambino - II «carrizzo » maleodorante fra gli « jus i» • Perche anche il rione residenziale di Poggiofranco e stato colpito - Nei quartieri-dormitorio di S. Girolamo • «La situazione — dichiara i l prof. Simonetti — resta pesante »

NAPOLI — Quintali di pan* avariato, pronto sequestrate dai vigili urban!.

per essere messo In vendita, e stato tempestivamente ( (Telefoto ANSA)

Emergono con drammatica evidema i contraccolpi economici dell'epidemia

NAPOLI: SI ATTENUA LINCUB0 CRESCONO LE PRE0CCUPAZI0NI

La situazione sanitaria non presenta un aggravamento ma gia si manifestano indecision'! suite utteriori misure prolilattiche da adottare - 104 i casi di colera accertati sino a questo momenta • Un'esigema inderogabile: disinquinare il golfo

DAL CORRISPONDENTE

e varare interventi organic'! di risanamento dell'economia

NAPOLI, 9 settembre Le cifre sono li a srnentire

I'ottimismo ufficiale (quanto sincero?) delle varie autorita sull'andamento del colera a Napoli. I ricoveri al «Cotu­gno » continuano ad aumenta­re con ritmo non impressio-nante ma certo costante. Sono arrivati a 5<10, e l'ospedale sa-rebbe gia « sceppiato » se non ci fossero stati finora 188 di­messi. In ogni caso, siamo vi-cinissimi al « pieno », visto e considerato che l'ospedale ha 500 posti letto, appena qualcu-no in piii in circostanze di e-mergenza.

E' aumentato poco, per for. tuna, anche il numero dei casi accertati di colera, che sono saliti a 104. Kon c'e stato og­gi, invece. nessun nuovo de-cesso e questo e 1'unico ele-niento dawero confortante, visto che negli ultimi giorni l'indice di mortalita per il co­lera e andato aumentando no-tevolmente. Ma risulta, d'altra parte, che alcuni dei malati che si trovavano al «Cotugno» sono tuttora in gravi condi­zioni.

Messe in rilievo

dal colera

degl

Sulle carenze degli ospedali un documento

i aiuti-assistenti MILANO. 9 settembre

11 Consiglio nazionale del-J'ANAAO. (Associazione na­zionale aiuti - assistenti o-spedalieri) ha preso in esa-me, a Milano. la situazione determinatasi negli ospedali dell'Italia meridionale a se-guito dell'infezione colerica.

A conclusione dei lavori e stato approvato un odg in cui denuncia il perdurante sta­to precario delle strutture sa-nitane del Paese fondato su un sistema arcaico e su con-cezioni superate di prevenzio-ne sia primaria che seconda­r e ; deplora il tardivo e len­to intervento del govemo e del ministero competente nonche rulteriore atteggia-mento volto a minimizzare le reali condizioni delle popola-zioni colpite. nel tentativo di coprire precise responsa-bilita ed errori storici com-messi ai danni del Mezzo­giorno che. proprio per il suo stato di cronico abban-dono e di arretratezza socio-economica, si offre sempre piu frequentemente come fa­cile bersaglio alle calami ta; csprime ampia solidarieta a tutto il personale ospedaliero impegnato con grande spin to di abnegazione m una situa­zione resa ancora piu diffici­le dalla carenza degli orga-nici; nbadisce l'improrogabi-Ic necessita di una riforma plobale e radicale del siste­ma sanitario al fine di per-.cegiiire un reale progresso civile e sociale del Parse, dando pnonta e prowedimen-ti speciali per il Mezzogiorno.

II panico dei giorni scorsi ha ceduto il posto ad una dif­fusa preoccupazione, ad un disagio che si awerte a tut-ti i livelli e riguarda la gran-dissima maggioranza della po­polazione. Non sono infre-quenti gli episodi nati da una vera e propria psicosi che, del resto. non e oifficile compren-dere. Dopo l'awenimento an-goscioso della piccola France-sea Noviello, morta nella sua povera casa di San Giorgio a Cremano, probabilmente per un attacco fulminante del co­lera (le cause della morte non si conoscono ancora con pre-cisione) si e diffusa, soprattut­to nella stessa zona in cui il dramma e avvenuto, la paura che vi siano malati che tenta-no di curarsi nella propria abitazione nnziche essere tra-sportati all'ospedale.

Per esempio a Barra, un quartiere della periferia napo-letana che confina con S. Gior­gio, e bastato che due anziani coniugi non fossero usciti per qualche giorno dalla loro abi­tazione per cenvincere i vicini che avevano il colera. Si e poi accertato che non era vero niente e che i due erano sol-tanto Ieggermente indisposti e avevano preferito rimanere in casa.

D'altro canto, la preoccupa­zione della gente e accentuata anche dal fatto che, nonostan-te i molti giorni ormai tra-scorsi dall'inizio del colera, non si riesce ancora ad avere indicazioni univoche e sicura-mente accertate da parte dei responsabili della salute pub-blica-

Indicativo in proposito quel che e successo per la vaccina-zione alia quale una grandis-sima parte cella popolazione si e disciplinatamente sottopo-sta. AU'inizio si e detto che era necessano ripetere la vac­cinazione dopo sei o sette giorni, poi si e sostenuto che invece e lecessaria una sola dose. Oltre tutto c*e chi ha fatto un centimetro di vacci-no. chi mezzo, chi piii d'uno.

A parte le perplessita da qualcuno sollevate sull'utilita stessa della \accinazione, tutta questa disparita di indicazioni non fa che fccentuare nell'o-pinione pubblica la sensazione di non essere ben tutelata e protetta. II Comune di Napoli ha detto che « nell'attuale fa-se epidemiologica la \-accina-zione anticolsrica con qualun-que dose effettuata (mezza o intera) non va ripetuta*.

Ma esperti come il profes­sor Tarro hanno a loro volt a dichiarato che invece la vacci-nazione va comunque ripetuta. anche se la prima consisteva in una dose intera. C'e inflne chi ha avanzato il sospetto che sia stata data Hndicazione di non ripetere la vaccinazione solo perche di vaccino non ce ne sarebbe a sufflcienza. Una parola chiara In proposi­to, ammesso che si stabilisca a chi tocca dirla, sarebbe in-dLspensabile.

Insomma, \*ecchi • e nuovi motivi di preoccupazione si sommano e si intersecano con-tribuendo a ritardare ancora il ritomo, da tutti auspicato. alia normalita. Una «norma-lita » che e peraltro alia base del diffondersi dell'epidemia e che quindi e da tutti awertita come insostenibile. Come han­no rilevato f.utorevoli scien-ziati e come abbiamo gia n-portato, le ccndiziom igiem-

che della citta sono tali che l'infezione potrebbe anche di-ventare endemica. ' I prowedimenti adottati in questi giorni, quindi, in via eccezionale devono essere mantenuti e resi di normale amministrazione. Nessuno pub pensare seriamente di avere scongiurato i : pericolo distrug-gendo i vivai di cozze. Biso-gna invece rendere flnalmente efficiente il servizio di rimo-zione dei rifiuti e in generale cercare di ridare alia citta un volto accettabile sotto il pro-filo della pulizia e dell'igiene.

In proposito, le forze poli-tiche, PCI in primo luogo, e i sindacati hanno avanzato pre­cise richieste che dovranno es­sere discusse quanto prima (i comunisti hatuio chiesto la convocazione urgente del Con­siglio comunale). Ma si ren-dono improrogabili anche in­terventi di carattere piii orga-nico e di fondo, come ad e-sempio il disinquinamento di quello che ormai solo da un punto di vista geografico e il golfo di Napoli, ridotto da tempo ad una specie di enor-me, fetido. scolo di acque Iu-ride e residui oleosi.

La citta e duramente prova-ta. Ha gia pngato un durissi-mo prezzo Hll'inerzia e all'in­capacity di coi la governa; ve-de ora mettere in discussione forme tradizionali di reddito per migliaia dei suoi abitanti. A parte i mitilicoltori, sono in gravissime difficolta tutti quel-li che lavorano per il turismo, pescatori e nvenditori di pe-sce, gelaterie (quelle che ven-devano solo gelati prodotti ar-tigianalmente hanno chiuso), bar, perfino gli addetti alle ri-parazioni navali. In tutto, di­verse migliaia di persone che se non si interverra pronta-mente, dovranno • necessaria-mente aggre^arsi al grande e-sercito di disoccupati.

Felice Piemontese

Nell'isola accertati dieci casi

Un pensionato vittima del colera a Cagliari

Sia la vittima che gli altri avevano mangiato frutti di mare - Ospedali scarsi e non attrezzati

- CAGLIARI, 9 settembre ' Una vittima del colera a Cagliari: si tratta del pen­sionato Giuseppe Cerullo. 72 anni, che e deceduto alle 6 di questa mattina.

Intanto, sono stati effet-tuati accertamenti su altri quattro casi di colera: in lal modo salgono a 10 in tutta la Sardegna. le persone col­pite dal male. Sia nel caso del Cerulli che in tutti gli altri. e stato accertato che il contagio e dipeso dall'aver mangiato frutti di mare rac-colti o pescati in acque for-temente inquinate. I sanitari hanno - escluso. infatti, nel modo piu categorico, che il contagio sia stato dovuto ad altri fatti.

Mentre proseguono le ana­lisi su numerosissime altre persone, ricoverate per sin-tomi di gastroenterite, decine e decine di persone sono sta­te bloccate nelle loro abita-zioni e - vengono sorvegliate dalla polizia e dai vigili ur-bani. Questo succede per la assoluta mancanza di posti negli ospedali e per 1'esisten-za di un solo reparto di iso-lamento (tre piccole stanzet-te. sprowiste quasi di at-trezzature) per tutta la cit­

ta e per il retroterra cam-pidanese di Cagliari.

II prefetto, di fronte a que­sto gravissimo stato di cose e sotto la spinta delle orga-nizzazioni democratiche. ha ordinato, due giorni fa. la re-quisizione di una clinica pri-vata. ma, ancora oggi. questo prowedimento non e stato pero effettivamente attuato.

Intanto si e potuto stabi-lire, che quasi tutte le perso­ne alle quali e stato riscon-trato ufficialmente il cole­ra. abitano in due quartieri popolari di Cagliari. Si tratta dei due quartieri di Is Mirio-nis e del CEP: il primo e sta­to costruito attorno agli anni cinquanta, il secondo in que­sti anni. Ieri. gli abitanti del CEP. dove sono trattenute e controllate nelle loro abita-zioni numerose famiglie so-spettate di contagio. hanno richiesto la vaccinazione; i sanitari giudicano la misu-ra ancora inopportuna ed ec-cessiva.

Nel frattempo. si moltipli-cano gli appelli alia pulizia e all'igiene. II sindaco di Ca­gliari si affanna ad annun-ciare le pulizie che vengono operate nelle strade della citta e delle frazioni nel ten­tativo di eliminare i piu vi-stosi focolai di sporcizia.

Conlro il calo nelle wndite provocate dalla paura del colera

Pesce gratis oggi a Genova GENOVA, 9 settembre

Domani mattina in circa tre­cento Descherie di Genova il rartellino dei prezzi sara so-stituito da un altro che. sino ad oggi. non era mai appar­so: «Pesce gratis*. Da tre giorni quasi tutti i pescherec-ci e le «lampare» sono fer-mi alTormeggio o tirati in secco sulla riva. Questa sera, invece. prendono il mare per rifomirsi del « pesce ' azzur-ro » del golfo.

La stagione e propizia. il mare meno povero del consue-to e la pesca dovrebbe essere abbondante. Almeno otto ton-neliate di pesce. per lo piii ac-ciughe, saranno consegnate gratuitamente alle pescherie, e queste le daranno al pubbli-co in omaggio. La decisione e stata presa dal sindacato det-taglianti del pesce. e alcuni esercenti consiglieranno anche la ricetta migliore per la cot-tura delle arciuehe: metterle in un tegame con mezzo bic-

chiere d'olio d'oliva dopo aver-!e lavate e pulite. aggiungere lm trito d'aglio. cipolle e prez-zemolo; dopo un quarto d'ora di cottura bagnarle gradata-mente con mezzo bicchiere di vino bianco secco e poi la-sciar cuocere per altri quindici minuti.

A questa iniziativa dovrebbe seguime un'altra: la frittura del « pesce azzurro* nella gi-gantesca padella di Camogli. Naturalmente non si tratta di una festa, ma del tentati­vo di uscire da una situazio­ne diventata drammatica per migliaia di famiglie che vivo-no sul pesce.

Ormai da molti giorni, in­fatti, il mercato di piazza Ca­vour e sceso da una vendita quotidiana di 150-200 quintftli di oesce a otto-dieci quinta­li. Un crollo pauroso. analo-go a quello registrato in tut­ti gli altri centri costien. che ha messo in crisi la produzio-ne ittica.

Le cause sono note: il jo-vemo. attraverso la RAI-TV. ha attribuito alle cozze e ai «frutti di mare» la respon-sabilita del colera. trascuran-do di precisare che il pesce — compresi i nolipi. Ie sep-pie, i calamari. gli scampi — poteva essere consumato tran-quillamente soprattutto se bol-lito. Quando le precisazioni sono venute era ormai tardi per sradicare Terronea con-vinzione che tutto cio che vie-ne da] mare sia infetto.

A Genova, come altrove. molte pescherie sono rimaste aperte solo perche costrette, mentre altre hanno preferi­to abbassare le saracinesche esponendo il rartellino con su scritto: «Chiuso per ferie ». Ora. con questa iniziativa ec­cezionale di regalare il pesce a tutti. pescatori e rivendito-ri sperano di uscire dal vico-lo cieco in cui sono stati cac-ciati.

DALL'INVIATO . BARI," 9 settembre

Le 11 di stumane, in corso Cavour, il salotto della citta. All'angolo con via Alighieri, un bar gia si afTolla di clien-tela elegante. Sul marciapie-de, tra i tavoli all'aperto, un omino smunto e timido cer-ca compratori per la sua mer-ce, cinque pacchetti d'ameri-cane. La pigra mattinata sta

• concludendo una settimana di tensione: ancora non si sa che con la sola prima sfornata di analisi giornaliere, all'alba di oggi sono stati accertati

, altri sei casi di colera, e co-si la Puglia ha ormai supe-rato quota cento.

In serata si sono poi ag-• giunti ancora due nuovi casi

— che portano a otto i cole-rosi ' accertati oggi — l'uno ancora a Bari e l'altro a-Ta-rpnto.

Ad un tratto, piomba da-vanti al bar una «pantera » della polizia. Gli agent! dan-no intorno occhiate furtive. Caccia al contrabbandiere? No, perche sta arrivando di gran carriera anche la squa-

•dra di-emergenza della sani­ta: Trovato, allora, un foco-laio infettivo nel bar? Nep-pure: il padrone sta acco-gliendo gli ospiti con grandi sorrisi. Poi parlottano; quin­di vanno in corteo ad esami-nare i servizi igienici del lo­cale; infine telefonano.

L'incertezza dura solo po-chi minuti. Giusto il tempo che arrivi un'ambulanza, a si-rene spiegate. Rinfrancati dal rinforzo, gli uomini possono finalmente agire. Affrontano l'ignaro omino: «Lei dovreb­be venire un momento con noi», dice un agente con cor-tesia. L'omino fa una smor-fia di rassegnazione. Ma poi sbianca interdetto quando un funzionario della sanita capi-sce l'equivoco e precisa ami-chevolmente: «No, non si preoccupi per le sigarette. Piuttosto, dobbiamo fare un accertamento sulla sua salu­te... pochi minuti, sa; il pro-prietario del bar ha sentito il dovere di awertirci che lei e andato al gabinetto due vol­te stamane, qui nel locale». « E che ha anche vomitato », precisa un terzo.

Ora l'omino trema, ammuto-lito. Lo prendono per le brac-cia, lo caricano sull'ahibulan-za. non ha tempo, ne forze per protestare. E ' gia un cun-torew, anche se poi gli esa­mi saranno, magari, negativi. II commando sta ripartendo per il Policlinico quando ar-riva, curioso, un ragazzetto di otto-nove anni: e il figlio del-Tec untore». incapace di capi-re che cosa esattamente sta succedendo, ma sconvolto quando si accorge che si stan-no portando via il padre, il ragazzo si mette a piangere disperato, aggrappandosi al portellone dell'autolettiga.

Un infermiere prende allo­ra i pacchetti di sigarette che l'omino. frastornato nella ba-rella, tiene stretti al petto, e sta per consegnarli al ragaz­zo: « Un momento! »>, intervie-ne uno della sanita con un lampo d'ispirazione: « Bambi­no mio, ti hanno vaccinato? Ti hanno fatto la puntura?». Un desolato cenno di diniego tra i singhiozzi. ed anche il ragazzetto e caricato sull'am-bulanza.

Ecco, vivaddio, una lezione di fermezza. di efficienza, di rapidita («intervenire-al-pri-mo-sospetto: meglio-allarmar-si-troppo-presto-che-intervenire troppo-tardi») per due croni-sti, casuali testimoni di tut­ta la scena tra una puntata e l'altra nei campi di coltura del colera barese.

PRIMA TAPPA: i vicoli del­la Bari vecchia, alle spalle dei quartieri tracciati da Gioacchi-no Murat. In ottantamila — lo avevano constat ato i compagni della delegazione parlamenta-re del PCI che ha visitato le zone colpite dal morbo — si affollano in un ammasso fati-scente di palazzi marci, di or-ridi ju.fi. di sommarie barac-che. Tra laghi d'acque luride, da dietro un angolo sbuca il carrizzo, spinto a braccia da due uomini. II carrizzo e una grande botte aperta. In man­canza di fogne. da secoli ser\-e a raccogliere e portar via un tipo speciale di nfiuti, i peg-giori. Insomma, e una cloaca ambulante. ne piii ne meno. Dagli usci, donne e bambini si passano la voce; ed escono a frotte per svuotarvi dentro orcioli e pitali. Peccato: qui non c'e nessun padrone di bar che telefoni per sagnalare qualcosa di sospetto. In com-penso, da qui provengono un terzo dei colerici sicuri della citta. compresi due dei casi rivelati dalle analisi di sta­mane.

SECOXDA TAPPA: il quar­tiere di Poggiofranco. Ogni troppa frettolosa generalizza-zione suH'origine sociale delle vittime del colera qui subisce una brutale, ma emblematica, smentita. Poggiofranco e zona residenziale. anzi il quartiere-bene per eccellenza. Ma chi vi abita paga oggi aU'arrogante speculazionc edilizia, e agli amministratori locali suoi complici, un prezzo certo in-feriore. ma non per questo dissimile da quello che la po­vera gente paga, in propor-zioni assai maggiori. alia ren-dita parassitaria e ai respon­sabili del mancato risanamen­to del centra storico.

Certo. al posto degli jusi qui svettano modeme palazzine. elegant i o pretenziose. Ma qui come la mancano le fogne. I costruttori-divoratori non po-tevano aspettare. Cost, o han­no trovato i «capoventi». cioe vene sotterranee nolle quali rovesciare gli scarichi;

o hanno costruito i pozzi neri. Cos! dappertutto nella «nuo-va Bari», che non e stata ri-sparmiata dall'infezione.

TERZA TAPPA: S. Girola­mo, uno dei tanti quartieri-dormitorio all'estrema perife­ria della citta dove sono stati relegati e isolati i baresi espul-si dal centro. Qui non c'e pro­blems di fogne. il mare e ad un passo, costretto a farsi di-sponibile per ogni inquina-mento (salvo poi a trovare chi scambia col dolo effetti per cause a scarica ogni colpa sulle cozze). Ma la crisi sani­taria e ancora piii drammati­ca, ingigantita dall'irrespon-sabile ignavia di chi ha negato le piii elementari attrezzature civili. e in primo luogo dal-l'lstituto Case Popolari.

Un delitto. E infatti nel gennaio scorso il pretore Mar-zano ha dichiarato proprio 1'IACP « colpevole di aver ri­dotto » quindicimila cittadini « a vivere » (meglio: a soprav-vivere) «in inumane condi­zioni di emarginazione e squal-lore ». Condizioni tali, aggiun-geva il magistrato dando piena ragione agli inquilini esaspe-rati, da trasformare «i diritti ad un'esistenza libera e digni-tosa e alia tutela della salute » in « un vero e proprio insulto a questi stessi diritti».

Venne anche un'inchiesta dell'ufficiale sanitario del Co­

mune, Ermanno Pire, il quale confermava le denunce dei co­munisti, vecchie di due anni. «Senza servizi sociali, con strade appena tracciate. con ap-prossimativi sistemi di smal-timento dei liquami, con mi-cro-abitazioni di meno di SO metri quadri di superflcie e al-tezze di metri 2,60 e non suf-ficientemente protette dalle in-temperie ». Non c'e niente da fare: «II quartiere non potra mai essere portato a condizio­ni di accettabilita residenzia­le ». E infatti, a conclusione di una lunga lotta di straordi-naria forza politica, il Comu­ne e stato costretto ad impe-gnarsi a trasferire progressi-vamente questa gente in case degne di questo nome.

Non si e fatto in tempo: il colera, qui, ha potuto anche uccidere senza che si vedesse e si veda l'ombra di un com­mando sanitario. Chi ha il so­spetto se lo tenga, o se lo tolga andandosene in ospedale di sua iniziativa.

« La Situazione che viviamo ha messo in evidenza gravi ca­renze sociali e civiche », rileva la «meditazione» proposta sta­mane ai fedeli dal vicario del­la Diocesi di Bari, monsignor Mincuzzi, perdurando lo stato di emergenza e quindi la chiu-sura di tutti i locali pubbli-ci, chiese comprese. E aggiun-ge polemicamente: «Chi pro-

nuncia un'accusa sull'ignoran-za della gente o sulla sua in-capacita di attenersi alle nor-me igieniche, dovrebbe accu-sare piuttosto il disinteresse e il silenzio di fronte a tanti tipi di violenza ».

Alia fine della pigra matti­nata, i due cronisti vanno a farsi dare i bollettini aggior-nati sull'andamento del colera. Al « Di Venere », uno dei due ricoveri per i colerosi della provincia di Bari, il direttore sanitario prof. Simonetti e fu-ribondo: « Ora persino in ospe­dale Pacqua non arriva piii per mezze giornate, neanche con le autobotti», e sbotta: « Parlano di disguidi e noi do-vremmo combattere e debella-re il colera coi disguidi e la sporcizia ».

Alle sue spalle un diagram-ma. In rosso la scala dei rico­veri, in verde quella dei di­messi; il rosso continua a sa-lire, il verde — dopo il sin-ghiozzo d'un paio di giorni, da cui taluno aveva tratto af-frettati auspici ottimistici — ha ripreso a scendere. « La si­tuazione ». dice Simonetti, « re­sta pesante ». E ovunque, nel­la regione, sono gli stessi se-gni d'un ostinato persistere del morbo.

Giorgio Frasca Polara

Un caso e g / a stato accertato

IL M0RB0 E ARRIVAT0 ANCHE NEL TARANTIN0

/ ricoverati nel reparto infettm dell'ospedale 55. Annumiata sono una trentina Finora sono stati vaccinati 40 mila cittadini • La popolazione sta dando un notevole esempio di autocontrollo • 6ravissima la situazione dei mitilicoltori e dei pescatori - Qrqaniche e concrete proposte della Federazione del PCI

DAL CORRISPONDENTE TARANTO, 9 settembre

II colera e giunto anche a Taranto: questa la grave no-tizia giunta nella tarda sera­ta di ieri. Vittima deil'uife-zione e un portuale di 41 an­ni, ricoverato dal 5 settembre nel reparto infettivi dell'ospe-dafe civile Santissima Annun-ziata. II ricoverato <di cui si conoscono solo le iniziali: G. B.) e, comunque, fuori peri­colo. Sembra che sia gia sul­la via della guarigione. L'in-fezione non e stata diagnosti-cata qui .* Taranto, ma a Ro­ma. II laboratorio provinciale di igiene e profilassi aveva da­to, anzi. responso negativo; gli esami compiuti successiva-mente all'Istituto superiore di sanita hanno accertato invece l'infezione. Per maggior sicu-rezza, e stato disposto dalle autorita sanUarie un terzo e-same, che dovrebbe svolgersi a Bari.

II lavoratore portuale e o-ra in reparto di isolamento e si sta cercando di risalire an­che alle persone con cui ha avuto conlatto, a cominciare dalla famigiia, abitante nella citta vecchia.

I ricoverati al Santissima Annunziata sono, fmo ad og­gi, circa trt-nta. Si sospetta, inoltre, un altro caso di cole­ra. Da ieri sera alle 20 a sta­mane al!e 10 e stato dimesso un solo malato. Un'altra de-cina dovrebbero essere dimes-si nei prossimi giorni.

Continua. intanto, la vacci­nazione: in .citta sono stati vaccinati circa 40 mila citta­dini. Notevole l'esempio di autodisciplina che la popola­zione sta dando. Tutte le ope-razioni vengono svolte nel massimo ordine e quindi con celerita.

Gravissime, invece, le noti­zie sul « fronte delle cozze ». Come e noto, Taranto e uno dei luoghi piii famosi del mon-do per la produzione dei frut­ti di mare, sia dal punto di vista qualitati«o che quantita-tivo. Nel 1S58. i initihcoltori (prima che si giungesse ad u-na lenta. ma inesorabile e forzata smobi'itazione a cau­sa delle acque non piii pure per la presenza dellTtalsider. per raccresciuto volume de­gli scarichi urbani e per la po­litica erra»a di quel feudo dc che e il centro it tiro — re-sponsabile fra l'altro della scomparsa di floride coopera­tive di pescatori come la Co-mios» i mitilicoltori raccolse-ro un quantitativo di prodot-to dan-ero «miracoloso»: la sola cooperativa Comios ven-dette *50C"miIa quintali di coz­ze nere.

La mitilicoltura resta. co­munque, una forte fonte di reddito per l'economia joni-ca, cosl come la pesca, nono-stante i danni che anche que­sta attivita ha do\'uto subire soprattutto in quesl'ultimo de-cennio.

Nella soU giomala di ieri, i carabinieri, i vigili del fuo-co. i marinai sommozzatori in collaborazione fra di loro e con la Capitaneria di por­to. la Guardia di Finanza e l'Amministrazione provinciale hanno distrutto ben 14 mila quintali di crizze nere. In due giorni ne sono state affonda-te 25 mila quintali e questo in uno specchio d'acqua ab-bastanza ristretto: quello di Mar Grande, denominato San­ta Lucia-Montegranaro. Le o-

perazioni " riprenderanno do­mani sempre in Mar Grande. per poi trasferirsi al Mar Pic­colo.

Sempre ieri, e stato segna-lato il caso di un grossista di cozze che in un suo « giar-dino», che sorge nelle acque di S. Vito a Mar Grande, ave­va «calato » trenta quintali di cozze acquistate a Napoli e provenienti — sembra — da Pozzuoli. Lo stesso grossi­sta, Nicola Gentile, aveva ac-quistato in prjeedenza da al­tri luoghi altre partite di mi-tili per un quantitativo di cir­ca quattromila quintali.

I carabinieri hanno posto tutto sotto sequestro conser­vative.

Anche qui, quindi. tutta la colpa del colera e da addebi-tare alle cozze.

Gravi scno i danni che stan-

Negativo il primo esame per la donna di Casale Cremasco

CREMA, 9 settembre La direzione sanitaria del­

l'ospedale di Crema ha co-municato che l'esame batte-riologico del primo prelievo compiuto su Paola Nardoni e quattro suoi familiari. ri­coverati nel reparto isola­mento dell'ospedale per so­spetta infezione colerica. non ha rilevato la presenza del vibrione colerico. Domani si sapra l'esito del secondo e-same.

I cinque ricoverati sono di Casale Cremasco. La Nardo­ni era stata ricoverata in condizioni piuttosto gravi: si e un po' ripresa, ma le sue condizioni sono definite dai medici « stazionarie *>. Gli al­tri componenti della fami­giia. invece, sono stati rico­verati per precauzione.

Vaccino dalla Giordania

AMMAN, 9 settembre II ministero della Sanita

ha annunciato che. su ri-chiesta di Roma, un mihone di dosi di vaccino anti-cole-nco. prodotto da un labo­ratorio governativo giordano, saranno inviate in Italia.

no accusando i produttori e a pagare sono anche i pescatori che vedono il pesce andare a male perche la gente ha paura anche di quello.

II comitato direttivo del no-stro Paruto ha eniesso ieri un comunicato in cui si esa-minano au^sti problemi in maniern organica e attenta: «La pesca e la mitilicoltura — dice tra l'altro il documen­to del PCI — attraverso op­portune misure di ristruttura-zione produttiva, possono con-tinuare ad essere esercitate in condizioni tali da offrire le in-dispensabili garanzie per la sa­lute dei cittadini. Le iniziative necessarie alia ristrutturazio-ne del settore — continua il comunicato — sono: 1) la re-dazione di una vera e propria carta ecologica del mare per trasferire in zone idonee le coltivazioni di mitili ora poste in acque inquinate; 2) la rea-lizzazione di un generale pia­no di pulizia del mare con il dragaggio del se:ondo seno di Mar Piccolo e di impianti di depurazione degli scarichi fo-gnanti e mdustnali; la rego-lamentazione degli scarichi delle navi; 1'accertamento dei danni all'equilibrio ecologico del Mar Piccolo apportati dal-l'idrovora Jsll'Italsider e sua sostituzione con altre attrez­zature di iaffreddamento in-dustriale; 3) il trasferimento a Mar Grande degli stabih-menti navali - e deil'arsenale militare. anche per restituire il Mar Piccolo alia sua natu rale vocazione di centro per lo sviluuDO della pesca e del­la mitilicoltura; 4) rigorose misure suirimportazione e la immissione al consumo dei frutti di mare; 5> l'urgente costruzione degli impianti di stabulazione per u trattamen-to di tut*i i prodotti, prima deH'immissione sul mercato; fi) una funzione del centro it-tico che sia di prcmozione e di organizzazione della ristrut-turazione produttiva del set-tore e non. come e stato in questi anni, per il suo infeu-damento, stnunsnto di pro­gressiva liquidazione del set-tore; 7» interventi di soste-gno per i lavoratori e gli ope-ratori economici, erogati con criteri dt giustizia.

Giuseppe F. Mennella

STUNT CARS Sttdio 5.5/ro.7.49.41M1 SPETTACOLO ore 21,15 S*b«to e domvnica ore 16-21,15

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Page 8: Un corteo e una manifestazioh concludbno il nazionale delF ...

PAG. 8 / s p o r t luntd) 10 settembre 1973 / 1 ' U n i t a

^lC9f^- DA PADOYA ACU 8'52"97 Dl BELGRADO

4t " ' V> r r - « * * ^ -*•*

Novell. Calligaris, clot 11 uuoio Ita* llano. Lo h da cinque o sel annl. Lo 6 soprattutto ora, dopo la straordina* ria iMorla dl Belgrado sugli 800 me­ld, 11 plii prestlgtoso risultato che tnal un italiano abbia ottenuto, abblnato pol al record del mondo t>ulla stessa dlstanza. Una prestazlone sensazlonale, uttenula trade ad una caparbleta e ad un impi-gno, che le hanno consen* tito dl superare tutti gli ostacoll che liitontra chl loglia pratlcare dello sport In Italia.

Novella Calligaris e nata 19 annl fa a Padova ed esattamente 11 27 dl* cenibre 1954. La sua attlvita e inlilata sel o sette annl fa alia Karl Nantes

Fatavliun, ma e balzata nelle prlmis* sime potlxlonl In campo nazlonale clnnue annl fa viocendo 1 auol primi titoli tricolor!. Trentasel sono | titoll Itallanl sin qui conqulstatl: e un dato die testlmonla la sua superlorita In campo nazlonale. In Europa si e fat* ta conoacere battendo In varie riprese (per ben 21 volte) record continental! nelle apeclallta lunghe del crawl e nel 400 mlstl.

A Monaco at era presentata vlncen* do la medaglla d'argento nel 400 e quella dl bronxo negU 800 s.l. e an* cora quella dl bronto nel 400 mlstl.

Pol Novella mtaaccl6 11 ritlro. Dopo tanti annl dl ouoto poteva ancbe sen*

ttrsi slanca. Ma la studentesaa dl Pa* dova ci ha rlpensato. I mondlall rap* presentavano un appuntamento troppo invltante. E coal Belgrado. Sono ve-null 1 due bronzl nel 400 utile llbero r nel 400 mlstl. Pol gll 800: la gara che prediligeva. E non si e smentlta: una medaglla d'oro e un record del mondo In 8'52"97, lasciando stacca* tlsalma e avWllta la favorltlsslma Bo-t hammer.

Un aplce per Noiella, che potrebbe ora anche fermantl qui. E sarebbe un ritlro che rtmetterebbe a nudo tutti I mall dello sport e del nuoto italiano per una glornata coal ben mascheratl da Novella Calligaris.

Nuoto: Calligaris 800 d'oro e record mondiale Auto: s'impone Peterson ma l#«eroe» e Stewart // G.P. d'Italia a Moma ftp detto la parola dedsiva sul campionato conduttori

Mondiale - tris per lo scozzese Deludente prova delle Ferrari

Piouandosi quarto 12° Emerson flffipa/dl, 3° Revson) f'asso brliannko si e aggiudkato In antklpo I'ambito alloro, aonosfanfe una foratura che I'ha costretto ad una dura, entusiasmante rimonia - Merzario si rWra quasi subito, kkx si c/ossif/co solo ottayo

Jackie Stewart: tarzo alloro mondiale.

DALL'INVIATO MONZA, 9 settembre

Ha vinto Ronnie Peterson, conducendo dal primo aH'ulti-mo giro, ma il protagonista di questo 44° Gran Premio d'ltalia e stato Jackie Ste­wart, e non solo perche qui a Monza si e laureato cam-pione del mondo per la ter-za volta, ma per la entusia­smante gara che ha saputo disputare. Costretto a fermar-si ai box all'ottavo giro per una foratura, perdendo oltre un minuto, lo scozzese vera-mente « volante » e riuscito a guadagnare posizioni su posi-zioni, fino ad acciuffare quel quarto posto che gli. consen-te d: aggiudicarsl in anticipo (mancano ancora due prove) il titolo iridato.

Che Stewart si sia Impegna-to a fondo, assecondato da un mezzo che senza la breve fer-mata gli avrebbe molto pro-babilmente consentito di bat­ters! per il successo pieno, lo si e visto subito. Partito in terza flla, con un guizzo fe-lice, lo scozzese si e porta-to subito in quarta posizio-ne e alia terza tornata face-va gia registrare il migllor tempo sul giro, impresa che ripeteva due giri dopo. Poi la fermata e il fantastico in-seguimento, durante il quale migliorava continuamente il tempo fino a stabilire il re­cord denitivo al 51° giro con 1'53"3, alia media di 218 e 153 km/h (record preceden-te: Ickx su Ferrari alia media di 215,887 km/h).

MONZA — Ronnie Petersen festeggia a « champagne» il sue trionfo nel G.P. d'ltalia.

Classifica G. P. d'ltalia

1. RONNIE PETERSON (Sve) su Lotas the ha enmpiulo i 317 e 625 chilometri del percorso. pa­ri a 55 girl delta pists stradile. in 1 ora 29,17" alia media ora-ria di km. 213.419; 2. Emerson Flttipaldi (Bra*) MI I.otus in 1 ora 29*K" e W centesimi: 3. Pe­ter ReTSon tl'SA) su MeLairn in I ora 29*43" e 8; 4. Jackie Ste­wart (GB) sn Tyrrrli In 1 ora 30' 3" e 20; 3. FrancoU O w r t <Fr> an Ttrrell In I ora 30*3"* e 20; 6. Carlos Reutemaim (Arc) sn Rrahbam in I ora 30*16" r ftft: 7. Mike Ilailntiod (GB) sn Sartret in 1 ora 30*43" e 70; *. Jackie Ickr (Bel) so Ferrari a on giro; 9. David Pnrlrj- (GB) MI March a ton giro; 10. George Follmer (L'S.%) su Shadow a on tiro: II. Jackie Oliver (GB) MI Shadow a nn giro; 12. Role StMnmelen (RFT) an Brahbam a un giro; 13. Jean Pier-rr Beltoise (Fr) so BRM a on gi­ro; II. Grahm Hill (GB) an .Sha­dow a un giro; IS. Denis Holme (NZ) sa McLaren a due giri; IS. non classiflcato perche fnori tem­po masstmo, Holden Ganley (NZ) n Is© Marlboro.

II record del giro (km. 3.775) del GJ-. d'ltalia e stato stabflito al 51» paasaggio da Stewart in J*33"3. alia media oraria di km. 218,153.

Classifica mondiale

Ecco la classifica del campiona­to mondiale condottorl 1«73, dopo la tredieesima prora: 1. JACKIE STEWART (GB). pmrti C9; 2. Emerson Flttipaldi (Bras), 48; 3. Francois Crrert (FT). 47, 4. Ron­nie Peterson (STe) « ; 5. Deala Holme (NZ), 27.

// grande Jackie, al momento, ne dubita

«Avro adesso la f orza di... abbandonare le corse ?»

SERVIZIO MONZA, 9 settembre

Jackie Stewart, pur classlfi-candosi soltanto quarto, e ri­sultato alia fine il principale protagonista delta quaranla-qualtresima edizionc del Gran Premio d'ltalia. Certo era lui i/ ;ororifo e per vedere e am-mirare le sue croluzioni sono accorsi alVautodromo oltre 100 mila spettatori. Steicart. pur handicappato da una im-prevedibile foratura che gli ha fatto perdere preziosissimi secondl ai box, ha ugualmen-te tenuto fede alia promessa di non deludere tanto appas­sionato entusiasmo. Ha inco-mincialo a inanellare una se-rie incredibile di giri vetocis-siml, infilando ora I'uno ora Valtro awersario che to pre-cedeva, e alia fine delta sua spettacolare rincorsa ha fatto suo quel quarto posto asso-luto che to consacra per la terza volta campione del mon­do.

Sentiamo dal campione quel che ha da dire: nil titolo mondiale appena conquistato mi fa logicamente senttre molto felice. Perb non posso non ringraziare prima di tutti quanti si sono adoperatl insie-me a me per il ragglungimen* to di questo importante tra~ guardo. Un particolare ringra-ziamento ai meccanici che sot-

to la impareggiabile regia del patron Ken Tyrrel piu di una volta hanno fatto vert mira-coli per mettermi in condizio-nc di superare gli avversari. Oggi prima delta partenza a tempo di record mi hanno so-stituito il motore, Vimpianto elettrico e hanno proceduto alio spurgo dei freni. la vet-lura, a parte quella dannata foratura, ha retto benlssimo c questo dimostra ancora una volta la serieta del lavoro fat­to dalla mia dquipe*.

— Senza la foratura, pensa che avrebbe potuto raggiunge-re e superare Peterson?

*E' molto difficile dlrlo. Perb siccome ta mia vettura andava molto bene e visto an­che che Peterson all'inizio quando entrava nella prima chicane non era molto sicu-ro, pub darsl anche che po-tessi farcela*.

— A quando la decisions definitive se lasciare o conti-nuare con le corse?

« E' evidente che non si pub prendere una decislone del ge-nere quando la stagione non e ancora terminata. Restano due Gran Premi da disputa­re. A fine anno valuterb tt tutto e vedrb se finalmente avrb la forza per abbandona­re una attlvita che mi place moltissimo ».

La parola al vincitore del

Gran Premio d'ltalia, lo sve-dese 29enne Ronnie Peterson: mOrmai il periodo dl magra quando mi andava tutto stor-to sembra definitivamente passato. Dopo il mio succes­so nel Gran Premio dl Fran-da, la sfortuna mi aveva pcr-seguitato soprattutto in casa mia, in Svezia, e in Olanda. Poi nel recentessimo Gran Premio d'Austria tutto filb al­ia perfezione ed ebbi la pos-sibilitd di mettere nel carnie-re il secondo Gran Premio delta mia carriera. Oggi sono giunto a quota tre e I'averla ottenuta a Monza mi rende ancora piii felice ».

Per Arturo Uerzario, pilo-ta della seconda Ferrari, il Gran Premio d'ltalia e dura-to appena due minutl: wMl t successo quello che era gia capitato nelle prove. Ho toc-cato nella seconda chicanes rovinando la sospensione an-teriore destra. Una vera iella ».

Jackv Ickx, che ritornava a guidare una Ferrari, ha po­tuto anche lul ben poco. « Ho perso una parte della carroz-zeria che copre il. radiatore dell'acqua. Da quel momento ho cominciato ad accusare un notevole surriscaldamento, per cui e'e stato poco da fare. Mi sono Umitato a portare la Ferrari fino in fondo 9. .

Paolo Liuzxi

La gara di oggi ha fornito plu conferme che sorprese. Ha confermato che le Lotus (secondo e giunto Fittipaldi ad appena 8 centesimi di se­condo da Peterson) sono im-battiblll su circuit! come que­sto: ha confermato il buon momento della McLaren e ha confermato inline le qualita dei piloti messisi recentemen-te in luce, primo fra tutti lo svedese Bonnie Peterson, che con oggi ha portato a tre le sue vittorie nei gran premi di quest'anno. Ma anche Revson, Pace (fin che e rimasto in ga­ra), Reuteman, Hailwood, han­no mantenuto le promesse della vigilia, nspremendou dai loro mezzi quanto potevano dare.

La sorpresa, o meglio. la delusione e venuta dalla Fer­rari, che perduta la macchi-na piu veloce, quella di Ar­turo Merzario, gia al secon­do giro, ha disputato con Ickx una corsa estremamente sfor-tunata. tanto da essere doppia-ta nelle ultime tornate dalle Lotus di Peterson e FittiDaldi.

Ickx ha dovuto disputare una gara in sordina dopo che il suo bolide ha strisciato contro la macchina di Pace e sulla fiancata sinistra ha ri-portato seri danni che hanno provocate la chiusura della presa d'aria, con conseguente surriscaldamento del motore. L'handicap non ha impedito ad Ickx di proseguire ma gli ha provocate una irrime-diabile perdita di posizioni.

Per quanto riguarda Mer­zario forse il comasco, su cui oggi erano puntati gli occhi e le speranze degli oltre cen-tomila spettatori, e stato tra-dito dall'emozione e dopo una buona partenza e andato a «toccare», rovinando la so­spensione anteriore destra della sua Ferrari.

E veniamo brevemente alia cronaca della gara. La glorna­ta, serena anche se caldissi-ma, ha favorite Tafflusso di un pubblico eccezionale. Tut-te le tribune sono gremite e lungo la rete del «prate *» e un « cordone» quasi inlnter-rotto di tre-quattro file di per-sone, molte delle quali sono 11 dal mattino per tenersi i post! mieliori. Le vetture che si allineano alia partenza so­no 24 sulle 25 previste: non si presenta lnfatti la March di James Hunt, semidlstrut-ta durante la prima giomata di prove. Sono da percorre-re 55 giri della pista per un totale di 317,625 chilometri.

Al via, dato alle 15,30 in pun-to, Ronnie Peterson, partito in prima fila. non ha difficol-ta a prendere la testa, men-tre il suo compagno di squa-dra Emerson Fittipaldi, si mette praticamente subito nel­la sua scia. Dopo i due pilo­ti della Lotus, transitano al primo passagglo la McLaren di Hulme, la Tyrrell di Ste­wart, la McLaren di Revson, la Ferrari di Merzario, la se­conda Tyrrell di Cevert. la Surtees di Face, la March di Beuttler e la Brabham di Stommelen.

Gia nei giri iniziali le Lotus di Peterson e Fittipaldi co-minciano a staccarsi e solo Hulme sembra In grado di se-guirle, seppure con un cer­to affanno, dopo che Stewart era stato costretto a fermar-si. Poi anche Hulme si fer-ma e i due prendono il largo: circa 8" su Revson al 10* gi­ro, una ventina al 30* e qua­si mezzo minuto al traguar* do, Dietro, la gran battaglia di Jackie Stewart, per agguan-tare quel quarto posto che gli garantisce il teno titolo mondiale e le corse regolari di Cevert, Reutemann, Face (fino al 18* giro), Hailwood, che si battono con i denti per mantenere le posizkmi. Alle loro spalle il belga Jackie Ickx, che dalla setUma posi-zione raggtunu al nono gi­ro, viene poi superato da HaUwoode dall'incalzante Ste­wart, flnendo jdoppiato a due giri dalla fine.

GiuMppo Corvotto

L'ltalia «chiude » in Jugoslavia conquistando due titoli

Anche Dibiasi sulpodio nel gran finale azzurro Klaus vince dalla piattaforma (quarto Cagnotto), ma l'impresa maiuscola e di Novella: con lei, per la prima volta, il nostro nuoto trionfa a livello mondiale - La strepitosa Ender si ripete

BELGRADO — Novella Calligaris (fete in alto), all'arrivo rwgli SOO sJ.. grida twtta la * M gieia. Qui aopra, Klavs Dibiasi, vinci-tor* <**.!'«or*» dalla piattaforma (dope I'carganto* dal tramoe-lino). A sinistra, I'americano Keith Rwsstl, classificatesi sacondo.

II medagliere SUU Uniti ROT I tall* Svexia TUnxberia Canada AnstraUa Gran Bretagna Unkme Sovktiea Olanda CecosloTacchU Fraocia Glappone RFT Jofoalaria

15 13 2 2 2 1 1 1

— — — — — — —

conclusivo 16 5 1 1 1 3 2

— 4 1 1 1

— — —

7 38 9 27 2 5 1 4 1 4 1 5 3 5 1 2 1 5 2 3

— 1 — 1 S 6 3 3 1 1

Note — Nella prima cofonna aono indicate le medaglie d'oro, neOa seconda qvelle d'argento, nella terra quelle dl bronxo e nell'ulama il totale deDe medaglie eonqsJ-atate da ogni gtecoto natJone.

SERVIZIO BELGRADO, 9 settembre

Novella Calligaris ha con­quistato la medaglia d'oro ne-gli 800 metri crawl ai cam-pionati mondial! di nuoto! Se all'oro di Novella aggiungia-mo quello di Klaus Dibiasi abblamo una straordinaria giomata per il nuoto italiano. E Novella non si e limitata a

vincere perche ha anche rea-lizzato il nuovo limite mondia­le con 8'52"97, superando il precedente dell'americana Kee-na Rothhammer di 7 decimi. La gara della piccola padova-na va subito raccontata per-chg e stata superba, splendida, travolgente, perfino migliore di quel che di solito faceva vedere la reginetta tramonta-ta del nuoto, Shane Gould.

L'azzurra e in corsia 3, in corsia 2 e'e Gudrun Wegner, in corsia 4 Jo Harshbarger e in corsia 5 Keena Rothham­mer, favorita e primatista del

. mondo. La partenza e veloce: ormai si gareggia a livelli da sprint anche nelle prove di mezzofondo. Ai 100 vira Harshbarger con brevissimo margine su Novella. Ai 200, sempre con « Harsh » in testa, e'e gia un vantaggio di 2" sul record mondiale. Novella, tut-tavla, con bracciate rapide, li-neari, pochissimo affondata, con stile piu americano che australiano — ma lo stile, in realta, e suo — gik si accinge al sorpasso e ai 300 e lei che guida con 2" sul tempo mon­diale della Harshbarger.

A meta gara il vantaggio di Novella sul limite mondiale e superiore ai 3". «Harsh» e a circa due metri mentre si profila il crollo clamoroso di Keena Rothhammer. Ai 500 metri tutti si attendono la ri-monta di « Harsh » ma Novel­la non fa registrare che un lieve cedimento per quanto ri­guarda la tabella del record. Per il resto e'e sempre lei in testa con «Roth» a un paio di metri Ormai sta profilan-dosi un clamoroso successo della piccola italiana. Ai 700 metri l'azzurra mantiene qua­si 2" sul tempo mondiale mentre accentua il suo van­taggio sulla ragazza yankee.

Ultima vasca: Keena e lon-tana e Jo chiaramente non ce la fa a rimontare. Novella e scatenata, il suo crawl non ha cedimenti, splendido come facesse una gara di 4 vasche e non una di 16. Piomba sul bordo con l'oro di questo me-raviglioso successo e col nuo­vo primate mondiale. E' la prima volta nella storia ita­liana che si verifica l'evento d'un record assoluto. Una me­daglia d'oro, un record del mondo, due medaglie di bron-zo e due record continental^ costitulscono un bilancio — d'una sola giomata — da il-luminare qualsiasi carriera.

Ma la giomata italiana non si limita a Novella perche an­che Dibiasi la sua medaglia d'oro Ilia portata a casa ripe-tendo Monaco. Al termine dei 10 tuffi validi per il titolo (5 obbligati e 5 liberi) l'azzurro ha preceduto con un margine che non ammette discussioni il tuffatore dell'Arizona Keith Russell: ecco il distacco tra i due: 559,53 per Klaus e 523,74 per Keith. Una grande vitto-ria. E per un pelo Giorgio Ca­gnotto non s*e preso il bron-zo. Per soli 9 centesimi di punto e stato superato da Falk Hoffmann, della RDT. 11 nuoto italiano non e quin-di uscito — anche se grazie a due soli atleti — stritolato nel confronto con i colossi continentali ed extraeuropei.

Novella e Klaus per la gioia degli italiani e un'altra stre­pitosa impresa di Kornella Ender a rendere asfissiante la superiorita delle atlete tede-sche sulle altre competitricL americane incluse. Komelia dopo aver battuto il suo re­cord sui 100 craicZ ieri sera in prima frazione di staffetta (57"61) oggi lo ha migliorato ancora. La giovane tedesca, che e anche una dellziosa ra­gazza, ha uno stile d'una pu-lizia e d'una potenza eccezio-nali. Millinietrata sia in fase di bracciata che di respirazione che nel gioco delle gambe, la campionessa tedesca non ren­de esplosivamente il crawl co­me la Gould ma e di lei assai piii bella nel complesso della struttura natatoria. II tempo-

miracolo della Ender e di 57"54. Seconda e terminata la Babashoff e terza l'olandese delle Antille Brigitha.

Nei 100 stile libero maschi-le si sono visti una tranquil-la vittoria di Jim Montgome­ry e un crollo clamoroso del sovietico Wladimir Bure che appariva favorite. Jim ha gui-dato per entrambe le vasche mentre Wladimir e affondato ai 75 metri perdendo argento e bronzo a favore del francese Rousseau e del vecchio cam­pione australiano Mike Wen-den. L'americano ha anche sfiorato il grande mondiale di Mark Spitz: 51"70 contro 51"22.

Ha concluso questa straor­dinaria giomata la staffetta mista. Qui non si sono avuti problem! per la vittoria. Gli americani erano troppo forti sia in caso di pronostico che alia prova dell'acqua. Hanno vinto in carrozza appena ap­pena ristorandosi dalle dure delusioni subite negli 800 e nei 100 dalle ragazze. -Sono stati campionati straordinari che hanno eguagliato Monaco. Chi aveva dei dubbi e servito.

Dieter Mantovani

Italia quinta

All'Ungheria i l titolo di pallanuoto

BELGRADO, 9 settembre (d.m.) L"Ungheria e torna­

ta a essere la piii forte in pallanuoto. Dopo la vittoria sullTJnione Sovietica (giove-di scorso, 5-4), hanno pareg-giato con la Jugoslavia 3-3 e hanno battuto Cuba 8-4. II 3-3 tra ungheresi e jugoslavi fa mordere le mani agli ita­liani che hanno battuto, nel­la giomata conclusive, i pa­droni di casa per 5-4. E* un successo che li ripaga in par­te di talune delusioni patite nel corso del lungo torneo.

LUngheria, che pareva in fase calante, e tornata cosi alia ribalta. Ha superato i campioni olimoici dell*Unione Sovietica ai quali resta la de­lusione di non essere stati capaci di ottenere quella me­daglia d'oro che sarebbe sta­ta Tunica per il loro Paese in questa prima edizione dei campionati mondiali di nuo­to, pallanuoto, tuffi e nuoto sincronizzato.

Calunnie ridicole L'n quotidiano sportivo ci

«informal che sulle nuotatri-ci della RDT vengono compiu-ti esperimenti scientiflci per studiare a rinzedi defatiganti». Prosegue poi insinuando che tali nuotatrici farebbero uso di anabolizzanti per aumenta-re il tono muscolare e sareb-bero addirittura wgonfiate co­me viteUi».

A parte la considerazione banale che le nuotatrici della RDT non appatono ne piii ma-gre ne piit grasse delle loro awersarte, la mnotiziaw giun-ge del tutto immotivata e ap-pare un tentativo ridicolo per spiegare i snecessi della RDT nel nuoto, che vanno ad ag-giungersi a quelli ottenuti in atletica leggera e in tutte, o quasi, le altre discipline spor­tive. Certo che a questa sire-gua lo stesso cronista potreb­be sentirsl assai imbarazzato se si trovasse a dover spiega­re le vittorie delle esili Bur-neleit o Hofjmeister. L'imba-razzo evidentemente nasce quando non ci si ruol sotto-porre al dovere morale (e giomalistico) di riconoscere in una certa struttura sociale i motivi e I meriti dei progressi dello sport (e si tratta di sport dl massa) nella RDT.

Page 9: Un corteo e una manifestazioh concludbno il nazionale delF ...

I Un i t a / luiMdl 10 Mttcmbr* 1973 s p o r t / PAG. 9

Roma: tanto clamore per un derby da 0-0 All'Olimpico un incontro scialbo che non premia e non fa torti ad alcuno

Prati e Chinaglia all'asciutto Lazio e giallorossi si consolano Pitt aggressivi nel primo tempo gli uomini di Scopigno e nella ripresa quelli di Maestrelli - Domenghini espulso

LAZIO: Pulici; Petrelli, Mar-tini; Wilson, OcltU, Nanni;

, Garlasi-hclU, Re Cccconi, Chinaglia, Frustalupi, Man­servisi. .

ROMA: Ginulli; Morlni. Pec-cenlni (Berlin! dal 40' del-la ripresa); Kucca, Batisto-ni, Santarini; Domi'iighini, Di Bartolomei, Cappellini, Cordova (Spadoni), I'rati.

ARBITRO: Gussoni di Tra-date.

ROMA, 9 settembre

Gia quattro ore prima del derby aU'Olimpico, le vie di Roma pullulavano di auto im-bandierate con i colori di Ro­ma e Luzio, mentre i mezzi pubblici venivano presi d'ns-salto. Poco prima che abbia-no inizio le ostilita (i cancelli sono stati aperti alle 16), gli spalti presentano un colpo d'occhio impressionante: e il tutto esaurito, con un incas-so che sfiora i 150 milioni, un record per le « stracittadine » di Coppa Italia. AU'apparire dei tabelloni luminosi che se-gnalano le formazioni, si ha la grossa sorpresa: l'asso nel­la manica annunciato da Mae­strelli per il ruolo di terzino, al posto deH'infortunato Fac-co, non sara rappresentato dal giovane Labrocca, ma da Pe­trelli, come dire che per il biancoazzurro diventa sempre piu labile il pericolo di una sua cessione a novembre, e che Maestrelli e la societa hanno avuto un ripensamen-to, visto che la Lazio scarseg-gia quanto a terzini (Polen-tes e tuttora fuori causa, per il noto infortunio e rientrera soltanto a campionato gia ini-ziato).

Al via e subito la Lazio a premere e la clifesa gialloros-sa cerca di sbrogliare alia meno peggio le folate di Chi­naglia e compagni. Passati i primi cinque minuti di bail-lame biancoazzurro, la Roma si organizza e Cordova inco-

Primo girone RISULTATI

Afcoll-Arezzo 1-0; Foffla-JnTCn-tus: rinviata.

CLASSIFICA JuTentus e Ascolt punti 4; Spal

2; Fogg!* e Arezzo 0. Foggla: 2 partite in meno; Juven-

tus e Arezzo: 1 partita in meno.

PROSSIMO TURNO Spal-Ascoll, Arezzo-Foggla. RJposa:

Juvenilis.

Secondo girone RISULTATI

Brescia-Varese: 2-2 (glocata sa-bato); Roma-Lazio: 0-0.

CLASSIFICA Brescia puntl 4; Lazio 3; Roma e

Novarm 2; Varese 1. Roma, Varese e Novara una par­

tita in meno.

PROSSIMO TURNO Vsrese-Norara, Roma-Brescia. Ri-

posa: Lazio.

Terzo girone RISULTATI

Verona-*Perugia: 3-1; Fiorentina-Bari: 2-2.

CLASSIFICA Verona ponti 3; Palermo, Fiorrn-

tina e Bail 2; Perugia 1. Palermo due partite in meno; Ve­

rona. Bari e Perugia una partita in meno.

PROSSIMO TURNO Palermo-Perugia. Bari-Verona. RI-

posa: Fiorrntina.

Quarto girone RISULTATI

tnter-Sampdoria: 3-1; Como-Par-ma: 1-1.

CLASSIFICA Inter punti 5; Como e Parma 3;

Sarapdoria I: Catania 0. Parma. Samp, e Catania una par­

tita in meno.

PROSSIMO TURNO Catanla-Como, Parma • Sampdoria.

Rlposa: Inter.

Quinfo girone RISULTATI

Catanzaro-Rrggina: 1-0; Torino-Ceaena: 0-0.

CLASSIFICA Torino punti 5; Cesena 4: Catan-

zaro 2; Ternana 1; Regglna 0. Reggina. Catanzaro e Ternana

una partita in meno.

PROSSIMO TURNO Ternana-Catanzaro, Cesena-Reggina.

Rlposa: Torino.

Sesto girone RISULTATI

Arellmo-Napoli: rimriata; Reggia-na-Oenoa 1-1.

CLASSIFICA Reggiana punti 3; Bologna 2 A-

Telllno, Genoa e Napoli I. N'apoil e Bologna doe partite tn

meno, Arelllno 1 partita In meno.

PROSSIMO TURNO Genoa-Napoll, Bologna-Areillno. RI-

poaa: Reggiana.

Settimo girone RISULTATI

Vkrnza-Taranto: 3-1; CafUari-Brlndlsl: 0-2.

CLASSIFICA Brladisl punti 4; AtaUnta e VI-

cenza 3; Cajttiarl e Taranto I. AUlanU, Rrlndtsi e Cagliarl ana

partita In meno.

PROSSIMO TURNO Taranto-Brindlsl. AUlanU-Cagl'ari.

Rlposa: Vienna.

mincia a tessere la sua tela con land, non sempre preci-si perb, per Prati che d'al-tronde ha il suo gran daffare con im Petrelli col morale al­le stelle.

Al 13" una bella rovesciata volante di Chinaglia su ser-vizio di Frustalupi. II ritmo della Lazio e assai superiore a quello della Roma, ma per il momento pericoli seri Gi-nulfi non ne corre. Al quarto d'ora primo pericolo per la Lazio: Rocca, che sfoggia un dinamismo impressionante, « azzecca » un traversone che. trova pronto Domenghini, il quale sierra un tiro teso e potente: Pulici respinge a due pugni, riprende Cappellini che per6 spara fuori.

Ora la Lazio si fa piu guar-dinga, infittisce le maglie del centrocampo con Re Cecconi e Manservisi che arretrano per dar man forte alia retro-guardia. Al 18' Rocca vince un contrasto con Nanni e crossa, Petrelli si but I a a pe-sce e manca poco che non causi un'autorete. Al 21' fallo di Peccenini ai danni di Gar-laschelli e punizione tirata da Chinaglia, il pallone rimbalza, riprende Frustalupi che lascia a Oddi, cross dello stopper e colpo di testa di Chinaglia con Ginuifi che blocca.

L'incontro, sul piano tecni-co lascia a desiderare e non potrebbe essere altrimenti, il clima del derby e tutto par-ticolare, e poi i giallorossi hanno alle loro spalle tre « stracittadine » consecutiva-mente perdute. I nervi sono tesi e ci scappa anche qual-che intervento duro. Al 30' Martini crossa sulla destra, testa di Garlaschelli che Gi­nuifi neutralizza in tuffo. Al 35* un bel suggerimento di Re Cecconi non viene sfrut-tato ne da Chinaglia ne da Garlaschelli. Al 40' grosso pe­ricolo per la Lazio: calcio d'angolo di Di Bartolomei, Prati irrompe e calcia debol-mente mentre Pulici gli si e fatto incontro e Io manda a terra; la palla sta comunque per finire nel sacco, ma Re Cecconi riesce a respingere.

Quando la Roma preme con convinzione i biancoazzurri li vediamo sovente annaspare. Quasi alio scadere del tempo manca poco che Cordova, con un tiro di sinistra, da fuori area, non sorprenda Pulici il quale e bravissimo a neutra-lizzare con un gran colpo di reni in corner. II primo tem­po si chiude a reti inviolate ma e'e da dire che i maggio-ri pericoli li ha corsi Pulici.

Nella ripresa la Roma pre-senta una variante: Cordova e stato lasciato negli spogliatoi ed e subentrato Spadoni. Ora il ritmo e ancor piu calato. Al 9' cross di Martini, irrom­pe Chinaglia ma Ginuifi gli si getta sui piedi: la palla schizza su Manservisi che ti-ra debolmente e l'azione sfu-ma.

Fino a questo momento Ba-tiston ha sempre neutralizzato Chinaglia non lasciandogli che poca liberta di manovra. Al 15' Prati elude la sorveglianza di Petrelli e spara a rete, ma Pu­lici e bravo a deviare in fallo. Al 19' scontro Wilson-Domen-ghini col giallorosso che rea-gisce rifilando un manrovescio al biancoazzurro che si butta platealments a terra. L'arbitro li richiama entrambi, poi Do­menghini, come gli e accadu-to in altre occasioni, misura un pugno a Chinaglia, proprio sotto gli occhi del sjgnor Gus­soni che lo espelle, e cosl la Roma rimane in dieci uomini.

Gli animi si scaldano e il gioco si fa duro da ambo lr parti. Al 22* Ginuifi si lascia scappare dalle mani su tiro cross di Frustalupi, ma nes-sun biancoazzurro e pronto ad approfittame. II pubblico, in maggioranza romanista, ogni qualvolta un Iaziale prende il pallone si lascia andare ad una nutrita selva di fischi: la espulsione di Domenghini ha lasciato il segno. I laziali non sembrano perb saper approfit-tare del vantaggio numerico anzi, e la Roma che si pre-senta pronta nei paraggi di Pulici.

La Lazio continua a tesse­re le sue fittissime trame a centro-campo, ma Frustalupi manca spesso all'appuntamen-to ed e Re Cecconi, il miglio-re dei laziali, a doversi sob-barcare una gran mole di la-voro, mentre Nanni Io aiuta nella manovra, considerato che Rocca lo sovrasta di una buona spanna. Ma e certo che l'uscita di Cordova e l'espul-sione di Domenghini ha infer-to un duro colpo ai gialloros­si e i rifomimenti per Prati sono sempre piu labili. Co­munque la Lazio ha tutta la impressione di volersi accon-tentare del pareggio.

Al 40* en tra Bertini al posto di Peccenini che appare stan-co. Al 41' punizione di Frusta­lupi che Garlaschelli colpisce di testa ma Ginuifi alza di pugno, riprende Martini di te­sta e Ginuifi blocca.

Ormai siamo agli sgoccioll, la stanchezza pesa sulle gam-be, le idee non sono piu chia-re e lo squallore sta piomban-do sugli spalti: il pubblico fi-schia aH'indirizzo di entram-be le squadre ed ecco che l'ar­bitro suggella un pareggio che se rispecchia 1'andamento del gioco come ci hanno mostra-to i ventidue, sottolinea an­che come Roma e lazio siano ancora al 50-60 per cento.

Giuliano Antonioli

Chinaglia, di testa, tanta senza succasso la via della rete.

Fatica la Fiorentina a raggiungere il pareggio: 2-2

Gig Hati messi alle corde da un sorprendente Bari

Doppietta di Scarrone - Da registrar* la difesa dei padroni di casa - Saltutti evita la sconfitta per I toscani andati in vantaggio con un rigore trasformato da Merlo • Strepitosa occasione fallita da Casarza

MARCATORI: nel p. t. al 12* Merlo (F.) su rigore e al 13' Scarrone (B.); nella ri­presa al 10' Scarrone (B.) e al IT Saltutti (F.).

FIORENTINA: SuperchI; Gal-dlolo, Roggi; Beatrice, Bri-zl, Guerlni; Antognoni, Mer­lo. Spegglorln, I)e Sistl, Sal­tutti.

BARI: Manclni; Galli, Tendl; Marongiu, Cazzola, Conson-ni; Zamparo, Scarrone, Ca­sarza, Slgarlni, Florlo.

ARBITRO: Mascali, di Desen-zano. NOTE: serata calda, spet-

tatori ventimila circa. Ammo-niti per gioco scorretto Gal-diolo e Zamparo.

DAL CORRISPONDENTE FIRENZE, 9 settembre

Un Bar! per niente intimori-to dalla piu blasonata awer-saria e riuscito a strappare un pareggio contro una Fio­rentina ancora alia ricerca della misura ma ancora visi-bilmente debole in difesa. Una Fiorentina, per intendersi, piii spettacolare di quella vista a Verona, una squadra che ha trovato nel portiere Mancini un baluardo insormontabile e ha anche avuto un tantino di sfortuna perche nell'ultima fa-se della partita, i fiorentini si sono visti respingere il pallo­ne per ben due volte dal palo a portiere battuto. Una Fio­

rentina ancora da registrare e un Bari, como abbiamo det-to, che ha lasciato un'ottima impressione.

Ed ora in cronaca diretta. Lo stadio alia « prima » della stagione si presenta rinr.ova-to. Nel mese dl agosto e sta­to ripristinato l'impianto di illuminazione che e migliora-to notevolmentc. II Bari in-dossa un completo bianco, i padroni di cusu la maglietta viola ma sono i pugliesi a portare il primo affondo. Al 3', Sigarini lancia a Scarro­ne che parte sulla sinistra, evita Beatrice e dal limite la­scia partire un gran tiro. Su­perchI in volo devia di pugno in calcio d'angolo. Al 12' su azione volante Guerini-Merlo-Speggiorin il pallone finisce in area: Merlo anticipa Con-sonni e entra in area ma il libero barese lo atterra. Ri­gore. Avanza Merlo, tiro e rete.

Pallone al centro, azione vo­lante dei barest: Sigarini sul centrocampo, lancia alia per-fezione a Scarrone che in cor-sa, di simstro, fa secco Su-perchi.

Con la squadra in parita si giunge al 22* quando Caz­zola atterra Speggiorin, a venti metri dalla porta. Puni­zione per la Fiorentina: De SIsti ad Antognoni che spa­ra a lato.

Tre minuti dopo parte Mer­lo sulla sinistra e allunga a

Speggiorin: il centravanti, in corsa legna. Mancini, intui-sce, vola da palo a palo e de­via il bolide in calcio d'an­golo. !

34*: fallo di Galli su Saltut­ti in area. Punizione di se-conda. Merlo a Speggiorin il cui tiro e troppo alto. Quat­tro minuti dopo i baresi si mant;iano una facile occasio­ne da rete. Casarza, su erro-re commesho da Merlo e Bri-zi, scatta, si impossessa del pallone, avan/a e mentre Su-perchi gli va mcontio nel ten-tativo di restnngere lo spec-chio della porta, tira. II pal­lone colpisce in pieno il pa-letto di sinistra, torna sui piedi dello stesso centravan­ti barese il quale, a porta vuota, ribatte con molta fiac-ca e Brizi pub liberare.

Al 45*. alio scadere del pri­mo tempo, altra azione da re­te per i baresi. Fallo di Bea­trice su Scarrone. Punizione dal limite, battuta dallo stes­so Scarrone con pallone, che viaggia all'incrocio dei pali, sulla destra di Superchi. II portiere viola devia la palla sulla traversa. Ii pallone tor­na in campo e finisce sui piedi di Casarza che tira an­cora in rete ma anche que-sta volta Superchi, m tuffo, riesce a deviare il pallone sul palo di sinistra. Roggi libera definitivamente l'area viola.

Alia ripresa del gioco le squadre si presentano con le formazioni invarlate e i vio­

la potrebbero portarsi in van­taggio se Saltutti non perdes-se tempo. Tre minuti dopo Saltutti si ripete: Merlo scat­ta sulla sinistra, centra e con un pallonetto smarca l'estre-ma sinistra che perb solo da-vanti alia porta colpisce ma­le e manca la facile occa­sione.

Al 10' i pugliesi vanno in vantaggio: pallone da Maron­giu a Casarza che di tacco libera Scarrone: tiro e rote. Due a uno.

I viola non si demoralizza-no, ma attaccano e due mi­nuti dopo Mancini, in uscita, ribatte con i piedi un gran tiro di Speggiorin. Al 17', pe­rb, Mancini non pub evitare il goal: azione di Brizi che avanza sulla sinistra e centra, Saltutti solo calcia e pareg-gia 2-2.

I padroni di casa insistono nella loro azione ed al 24* De Sisti si vede respingere il pal­lone dal paletto a portiere battuto e un minuto dopo Mancini blocca una belissima girata di testa di Speggiorin. Al 26' Saltutti segna ma Ma­scali annulla per fuorigioco. Si giunge al 37' quando Gue-rini va via sulla destra e centra: Speggiorin gira a re­te ma colpisce la traversa a portiere battuto. Al 42' Casar­za viene espulso per gioco fal-loso nei confront i di Galdiolo.

Loris Ciullini

Sterile forcing dei granata al Comunale

Torino indeciso in area e UCesena lo blocca: 0-0 I ragazzi di Giagiioni hanno mostrato una buona preparazione atletica, ma manca ancora coordinamento in attacco - Bene impostata la difesa romagnola

TORINO: Castellini; Mozzini, Fossati; ZecchinI, Cereser, Ferrini; Rampant!, Mascetti, Bui, Sala (dal 28' del s.t. Vernacchla), Pulici.

CESENA: Mantovani; Cecca-relli, Ammoniaci; Festa, Danova, Zanlboni; Orlandi, Brignani, Braida, Savoldi II, Toschi.

ARBITRO: Lattanzl.

DAL CORRISPONDENTE ' TORINO, 9 settembre

E' la prima partita al Co­munale tra due squadre di Se-rie A ed e per le due un an-ticipo alia prima del Campio­nato. Il Torino vuol far di-menticare la prova di dome-nica scorsa contro la Terna­na e il Cesena tenta stasera tl colpo grosso di qualificarsi per il girone finale di Coppa Italia.

Nel Torino manca solo A-groppi (sostituito da Mascet­ti) e per questa sera Mozzi­ni e stato preferito a Lorn-bardo. Nel Cesena mancano Cera (squalificato), Bertarelli, Catania e Benini (infortunati). In campo Vex granata Toschi, dopo due stagioni sfortunate nel Torino e due ex juventi-ni, Zaniboni e Savoldi II.

I primi minuti pongono su­bito in evidenza una maggiore concentrazione da parte del Torino, anche se la manovra non scorre fluida • e veloce. Ancora molti i passaggi sba-gliati e gli uomini di punta non ancora punluali suil'ulti-mo tocco. Castellini viene im-pegnato per primo con due ti-ri: uno di Orlandi e Valtro di Toschi. Al 13' Pulici, lancia-tissimo, viene bloccato da Za­niboni con un corpo a corpo da k.o. proprio al limite del-l'area di rigore. Si destreggia Savoldi con il suo solito drib­bling e gli risponde Sala da par suo. Al 22' proprio Sala dopo un duetto con Pulici si presenta in area palla al piede: il tiro, di sinistro. c devialo in angolo, in tuffo. miracolosamente da Manto­vani. • •

Un minuto dopo Pulici ri-cupera sulla linea laterale per Sala. che smista a Mascetti il quale di testa offre a Bui in ottima posizione: gran le-gnata della *torre» granata e Mantovani ancora neutraliz­za in modo egregio.

Fallo su Pulici e poi su Sa­la: i due reclamano e ven-gono ammoniti. Piovono i pri­mi fischi per l'arbitro. Viene ammonito anche Ammoniaci per un nuovo fallo su Pulici.

La partita rischia di dtven-tare * calda» e l'arbitro non ci pare in serata dl grazia. Una punizione elaborata de-termina uno scontro tra Ma­scetti e Zaniboni: quest'ulti-mo ha la peggio, e resta in campo zoppicante. Al 39' Ca­stellini, in uscita, precede Sa­voldi che dopo aver superato la difesa granata si presenta lanciato in area di rigore. Al 40' su corner calciato da Sa­la, Pulici, di testa, indirizza nel Ksctte* alia sinistra del

portiere avversario ma Man­tovani salva ancora la rete del Cesena.

La ripresa non presenta va-riazionl nelle formazioni e tanto meno per quanto ri-guarda la flsionomia della ga-ra. II Torino continua a insi-stere, ma la retroguardia ro­magnola regge I'urto delle fo­late granata. Mantovani in tuffo devia un tiro di Pulici, in piu. occasioni pit egoista del solito. AI 6' Pulici viene scalciato da Ammoniaci (un minuto fuori campo).

Una sola azione del Cesena al 10'. Orlandi-Savoldi-Toschi con tiro di quest'ulttmo so-

pra la traversa da buona po­sizione. Insiste il Torino, ma Mantovani riesce ancora a deviare in angolo un tiro su rovesciata di Sala, al IS'. Su azione di contropiede Orlan­di sulla destra, da venticin-que metri, incoccia in pieno I'incrocio sul secondo palo a portiere battuto.

Al 23' Festa commette un brutto fallo su Sala: viene soltanto ammonito. Bui impe-gna di testa Mantovani. ma il Torino non riesce a passare. Giagnoni sostituisce al 28' Sa-la (questa sera in ombra) con il giovane Vernacchia, ma le cose non cambiano. 11

«forcing» del Torino mettc in luce soltanto Vottima con-dizione atletica dei granata, ma ancora una volta la squa­dra dimostra di mancare al-I'appuntamento in area di ri­gore.

Una parte di merito spetta anche al Cesena, in modo par-ticolare al portiere Mantova­ni, ma queste annotazioni non saranno suffldenti per consolare i tifosi granata. La Coppa Italia dopo il risultato di questa sera, per quanto ri-guarda il quinto girone, e an­cora tutta da giocare.

Nello Pact

Sorpresa: a Cagliari vince 2-0 il Brindisi

MARCATORI: Al 6' Nlchesi. al 12' FiorUlo del secondo tempo.

CAGLIARI: Albertosi; Idini (dal 54' Lombardi), Poli; Roffi (dal 63' Quagllozzi), Niccolai, Tomasini; Marche­s s Butti, Gori, Brugnera, Nobili. .

BRINDISI: Di Vincenzo; Sen­sible, La Palma; Cantarel-11, Papadopulo, Giannata-slo; Franzoni, Fiorillo, Nl­chesi, Lombardo (dal 49' Incolza), Boccolini.

ARBITRO: Cantelli, di Fi-renze. NOTE: tempo bello, terreno

buono, spettatori 10.000, calci d'angolo 7-5 per il Brindisi.

Strappa il pareggio il Parma: hi

II Como non si ripete: Volpi lo

bef f a all' 84' I lariani erano andati in vantaggio con Pozzato

Pareggio (hi), ma gli emiliani avrebbero meritato qualcosa in piu

Piu mestiere il Genoa piu brio la Reggiana

Show ii Com: Mito, sa pitizfoffe, vro c/ogf/a mortat; rarbiiro fa ripeleie e /"/ gt»oano segaa con aa iieatico tiro

MARCATORI: nel p. t. al 1' Passalacqua (R.) e al 23'

: Corso (G.). REGGIANA: Rado; D'Anginl-

Ii, Ganchetti; Monari, Ma-• Tini, StefaneUo; Donina,

Passalacqua, Albanesc, Za-non, Francesconi.

. A dLiposWone: Barfollni, ' Cagossi, Malpcli, Siligardi,

Mossini. GENOA: SpaUzzi; Maggioni,

Ferrari; MaseRi. Rossetti, Garbarini; Corradi, Bittolo, Listantl, SImoni, Corso. A disposizione: Lonardi, Bu-si, Derlin, Perotti. Piccioni.

ARBITRO: Branzoni, di Fa-Tfa. NOTE: serata bella, piutto-

sto calda. Buon fondo cam­po; spettatori circa 10 mila.

DALL'INVIATO REGGIO EMILIA, 9 settembre

Pareggio al riposo, idem al­ia fine. E poiche il risultato 5, tutto sommato, accettabile, ne consegue che la Reggiana ha meritato qualcosa di piu, owero — se si preferisce — che il Genoa ha convinto un po* meno.

La partita, per un'oretta o giu dl II, e stata interessan-te ed anche piacevole, equili-brata e combattuta. Piu slan-cio nella squadra granata, nella quale si sono messi in evidenza il rude Marini, Ra­do (escluso l'episodio del gol di Corso), Albanese e a trat-ti Francesconi e Passalacqua.

II Genoa e ancora in evt-dente fase dl costruzione: mi-gliorera sicuramente con l'in-gresso di Bordon e Rosato, ma oggi si sono visti troppo raramente period! dawero

autoritari e convincenti, an­che perche... la luce non e stata sufficiente per far vede-re un Corso sicuro e conti-nuo in cabina di comando.

Nella Reggiana mancano gli squalificati Mallsan e Sacco e gli infortunati Zandoli e Mon-tanari. Debutta il diciannoven. ne Claudio Cianchetti, terzino-stopper, che incomincera con una discreta disinvoltura ma via via si fara imbrogliare le carte in mano dal piu navi-gato Corradi. Numericamente inferiori ma altrettanto cospi-cue le assenze del Genoa, che e privo infatti di Rosato e Borton.

E' comunque la Reggiana che mostra di risentire meno delle assenze. Non e ancora trascorso un minuto, infatti, che gia la squadra di casa e in vantaggio. L'azione, travol-gente, parte dalla meta cam­po granata deve il pallone vie­ne sottra'to al cincischiante Bittolo. Donina lancia lungo per Passalacqua: tiro dal limi­te, diagonale, goal! La Reggia­na insiste spigliatamente, il Genoa cerca di impostare ef-ficaci repliche con Bittolo, Ma-selli e Simoni, con la regla a distanza di Corso e la partita fila cosl veloce e divertente. Al 6' azione tra Monari che finora non impazzisce per montar la guardia al trottic-chiante Corso, e Albanese che conclude a rete: blocca alto Spalazzi.

La prima vera occasione per il Genoa arriva al 18', ma se Listantl riesce a superare StefaneUo con una bella ftn-ta su allungo di Ferrari, non e altrettanto bravo «a tu per tu » col portiere. Listantl sciu-pa appunto mettendo malde-stramente sul fondo. II Genoa

tenta di insistere, lasciando trasparire una maggiore espe-rienza, e col passar del minu­ti la Reggiana — che accenna a sbilanciarsi in avanti — de. nuncia la mancanza di «pe­so* a centro campo, dove i rossoblii incominciano ad aver la meglio su i volonterosi Pas­salacqua, Donina, Zanon e Mo­nari.

Al 24' un'awenturosa uscita di Rado per sbrogliare una mischia, si risolve invece in uno scontro con StefaneUo: entrambi i granata restano per un po' doloranti.

AI 25' un fallo di StefaneUo su Listanti viene punito da Branzoni. Corso. con uno dei suoi palloni a « foglia morta » innla Rado. Branzoni applau-de e... ordina la ripetizione. Corso non fa una piega e ri-manda la palla in rete. H tiro e identico al precedente. E la difesa granata — owiamente — non ne esce senza colpe. E* comunque pareggio. La Reg­giana tuttavia non disarma. Al 35' il Genoa e alle corde: tiri a ripetizione di Zanon e Albane­se fortunosamente respinti dai difensori liguri. Risposta ge-noana e la palla colpita in corsa dallo sgusciante Corradi termina suU'estemo della rete.

Si va al riposo in parita e, sostanzialmente, e giusto co­sl. anche se deUe due e il Ge­noa che lascia dl piu a desi­derare. Maggior brio e fatto-re m sorpresa » f ra le arm! de-gli emiliani, mestiere piu spic-cato e quindi minore improv-visazione nelle file di un Ge­noa che pert) sembra riflet-tere un po' troppo e che non e inappuntabile nelle mano-vre offensive e neppure in copertura davanti alle rapide incursion! di Albanese.

Cross di Monari al 4'; rac-coglie a volo lo smarcato Francesconi: cannonata di si­nistro e Spalazzi viene clamo-rosamente salvato dalla tra­versa. II successo sfiorato ri-da vivacita alia Reggiana; il Genoa non va per il sottile; Branzoni sorvola e il pubbli­co fischia.

Pericolo per i granata al 10': su cross di Corso, schiz­za Listanti colpendo di testa e la palla sfiora il montante. Al 13* Rado respinge di pu­gno su tiro da pochi passi di Simoni.

Replica reggiana al 18*. con Francesconi che sfugge a Gar-barino, dribblandolo c o l « mancino » per impegnare se-veramente Spalazzi con un rabbioso tiro di destro. Al 24* Listanti evita Marini e StefaneUo con un elegante cdribbling*, ma Rado e pun-tuale e coraggioso nel tuffar-glisi tra i piedi.

Dal 26' al 35' la giostra del­le sostituzioni. Dapprima esce Rossetti rimpiazzato da Der­lin, poi Malpeli (classe 1954. altro esordiente fra i grana­ta) sostituisce Francesconi; quindi Cagossi rileva Passa­lacqua. Fra un «cambio» e 1'altro si registra un «asso-Io» incompiuto di Monari che, aU'altezza del dischetto, manda a vuoto un paio di awersari con uno stretto pal-leggio, ma — davanti a Lo­nardi — scaraventa malamen-te a lato.

Nel finale due manovre del Genoa. AI 42' e Listanti ad al-zare di testa da pochi metri; al 44' e Corradi ad impegna­re Rado in un beU'intervento.

Giordano Marzola

MARCATORI: nella ripresa al 18' Pozzato (C) e al 39' Volpi (P).

COMO: Rigamonti; CaUioni, Melgrati; Savoia, Cattaneo, Casonc; Curi, Correnti, Traini (daU'81' Rossi), Poz­zato, Russo.

PARMA: Bertoni; Biagini, Capra; Andreuzza, Benedet­to, Daolio; Spadetto, Rega-II (dal 78' Furlan), Volpi, Colonnelli, Sega.

ARBITRO: Levrero di Ge-nova.

SERVIZIO COMO, 9 settembre

II risultato equo di 1 a 1 non premia i valori in cam­po d^lle due compagini. In­fatti il Como che era atteso alia controprova dopo la bel­la prestazione con lTnter di domenica scorsa ha si ri-confermato la buona prepa­razione atletica raggiunta. ma ha altresl denunciato di-strazione degli ultimi minuti facendosi raggiungere da un gol che poteva essere evitato.

II primo tempo e tutto di marca comasca. Dopo al-cune battute di assestamen-to a centro campo i lariani sferrano l*offensiva, continua e martellante, senza peri) riuscire a croncretizzare in rete. Gli azzurri molto at-tivi impostano le azioni tut-te a centro campo con pun-tate a rete da parte dei centrocampisti coadiuvati dai terzini ma la difesa del Par­ma non concede spazi vuoti. AU*8* e al 14' Casone e Cal-lioni tentano la via della re­te senza pero riuscirvi. Le azioni dei crociati non supe-rano la meta campo e solo su punizione effettuano i lo­ro tiri in porta.

Al 29* ancora Casone dal limite alza un paUonetto che colpisce il palo e toma a Cat­taneo che traversa al centro per Pozzato, bene appostato. che pero sciupa roccasione a porta sguamita. E* il mi-glior momento per i coma-schi che spingono suil'acce-leratore per cogliere il risul­tato positive Al 40* e Russo su suggerimento di Correnti che tutto solo si allunga la palla troppo sotto il portiere e Bertoni devia. Gli ospiti asserragliati nella loro area tengono duro finendo la prima frazione a reti inviolate.

Nella ripresa il gioco viene rallentato dagli azzurri e il Parma gode di maggior spa-zio per manovrare e impo­stare alcune azioni da rete con Volpi e ColonneUi. I co-maschi anche se con meno frequenza continuano ad at-taccare la porta awersaria e proprio in una di queste ln-cursioni, al 18'. segnano: la azione svoltasi sulla fascia si­nistra e di Malgrati che tra­versa al centro per Pozzato, qudst'ultimo stoppa la palla e batte con un diagonale Ber­toni. I crociati in svantaggio abbandonano le strette mar-

cature per spingersi in avan­ti alia ricerca del pareggio favorendo i lariani che sem­brano controllare con facili­ty la partita. AU'83' ancora Pozzato sbaglia clamorosa-mente la rete, e in contropie­de, un minuto dopo, Volpi riequilibria le sorti. Spadetto effettua un tiro-cross in area che Rigamonti para ma non trattiene. Volpi, appostato a due passi, insacca. L'l-1 e un'altra bef fa che la generosa compagine comasca non me­rit ava.

Franco Pontoriero

TOTO Ascoli-Arezzo

Avellino-Napoli

Cagliari-Brindisi

Catanzaro-Reggina

Como-Parma

Fiorentina-Bari

Foggia-Juventus

L.R. Vicenza-Taranto

Perugia-Verona

Reggiana-Genoa

Roma-Lazio

Sampdoria-lnter

Torino-Ce«ena

1

n.v.

2

1

X

X

n.v.

1

2

X

X

2

X

I I montepremi e di 336 mi­

lioni 30 mila 930 lire.

Pallavolo jr.: agli europei

Italia in finale

L'AJA, 9 settembre La nanonale ttaliana maschile si

e qualificata per U girone finale dei carnpionati europei Juniore* di paUavolo che si (Usputano in Olan-da avendo battuto. neirultima par­tita della fase eliminatoria, la Sco-zia per 3-0 (15-3; 15-0; 15-5).

Otto punti cornplessivi per 1 bri-tannici: il dato attesta la netta su periorlta dimostrata dagli azzurri che si sono confermati tra i nil-gliori del torneo.

Con lltalia disputeranno il gi­rone finale Olanda. Cnione Sorie-tica, Polonia. Bulgaria e Cecoslo-vacchla.

Nel settore femminile, la squa­dra italiana, nonostante il succes­so ottenuto suII'Austiia per 3-0 (15-9; 15-10; 15-3) neli'ultima fase delle elimlnatorle. non e rluscita ad rntrare nel girone finale nel quale ciocheranno Olanda. URSS, Ungheria, polonia, OrmanJa Fe­derate e Cecoslovacchia.

Page 10: Un corteo e una manifestazioh concludbno il nazionale delF ...

PAG. 10/sport lunedi 10 tettembre 1973 / 1'Unit a

COPPA ITALIA: MARASSITROPPO FACILE PER L' INTER F sfafo 3-1: ma Vundid di Mazzola e ancora alia rfcerca del gioco

Tre distrazioni della Sampdoria che i nerazzurri non perdonano

// gol della bandiera segnofo dai genovesi su riqore • Uriautorete di Santin - Per i milanesi ancora di attualita i problemi dello scorso anno: come rifornire qli attaccanti

MAKCATOR1: allT Mazzola (I.), al 39' Scala (I.) ml p. t.; al 22' Santln (S.) autore-tc, al 2G" Improta (S.) su rigore nella ripresa.

SAMPDORIA: Cucclatorl; San-tin, llossiuelli; Arnuzzo (Negrlsolo m»l s. t.), I'rlni, I.ippi; Hadiuui, Buni, Mara­schi (Petrini ilal 10" s. (.), Lodetti, liuprota.

INTER: Vieri; Giubertuni, Facclietti; Ketlele, Urllugl, Burgnich; Magistrelli (Mas-sa dal 22* s. t,), Mazzola, Boninsegna, Betlin, Scala (Bin! liel s. t.).

ARBITRO: Michelotti, di Par­ma. NOTE: giornatu torrida.

Spettatori 20.743 per un in-casso di L. 43.335.000. Calci d'angolo 6-1 per la Sampdo­ria. Ammoniti Improta per proteste e Boni per gioco scorretto. Sorteggio antido-ping positivo per Giubertoni, Magistrelli, Boninsegna, Pri-ni, Maraschi e Petrini.

DALL'INVIATO GENOVA, 9 seitembre

L'lnter ha vinto con la Sampdoria in modo netto, ma non puo proprio dire di aver vinto la bella con se stessa, dopo le alterne prestazioni di S. Siro e di Como. Puo un 3-1 annoiare? Puo se i tre gol nerazzurri vengono prati-camente regalati da tre di-sattenzioni blucerchiate e l'u-nico. della bandiera, sampdo-. riano viene su un rigore piu elargito che concesso.

Che ci fosse interesse at-

Per H.H. que! che conta e il risultato DALLA REDAZIONE

GENOVA, 9 settembre

Segli spogliatoi il piii feltce era Helenio Herrera — sem-brava quasi non avesse visto la partita e disquisisse quindi del ealcio tn generate. « Siamo jortissimi — ha esordito il tecnico neroazzurro — e siamo riusciti ad imporre il nostro gweo: loro non sono mai stati tn grado di mettere in peri-colo la nostra porta, non sono mat riusciti a tirare ed hanno dovuto continuare in una se-rie di azioni laterali senza jrntto ».

Qualcuno gli fa notare che, per la verita, la Sampdoria sembra proprio negata al tiro a rete e che non occorreva certamente una difesa fortis­simo per bloccare un attacco mesistente. Per nulla pertur-bato Helenio riprende a par-lare c ribadisce quello che e or mat il suo chiodo fisso: a La Sampdoria e apparsa meno forte, per che siamo noi del-VInter ad aver dominato. Sia­mo veramente soddisfatti del risultato perche contro la Sampdoria, tradizionalmente. abbiamo sempre dovuto lot-tare. tutte le partite erano dif-ficili. Se non ci fosse stata la azione del rigore contro di noi. avremmo potuto andare ancora a rete. Invecc ci siamo fermati. abbiamo tirato il fla-to. Faceva molto caldo e avc-vo raccomandato di far cor-rere piu il pallone». Dopo aver ancora magnificato la vit-tona contro una Sampdoria dall'attacco inesistentc Hele­nio ha poi parlato dei pro-arammi futuri. Intanto Svala ha riportato una distorsione alia caviglia destra, mentre Vtert (che ha commesso alcu-m errori) c Boninsegna. a dire del tecnico, sono i nero-azzurri che hanno maggior-mente risentito della vaccina-zione anticolera. Da qui, ha detto sempre Helenio Herrera. il loro rendimento al di sotto di quanto ci si potesse alten-dere. Comunque, ora. per i neroazzum ci saranno tre giorni di riposo: si riprendera giovedi, ed c auspicabilc con le idee piii chiarc.

Sul 1route opposto. orria-mente Vtncenzi. c quanto mai amareggiato. Insomnia la squa-dra e quella che e. c per di piii gli mancara anche Salvi. la cui importanza per I'eco-nomia della squadra c stata cost ehiaramente etidenziata. Ma la cosa che amaregqia di put il tecnico blucerchiato c che alcum elementi non sin-no scesi in campo con la nc-cessaria determinazione. « Ci i uole m tutte le partite, ma specialmente contro I'lntcr. che ha gente che non perdo-na. non si pub giocare senza la conccntrazionc indispensa­ble. Arevamo impostato be­ne la gar a. con le marcature giuste: I'lntcr gioca in contro-piede c noi atevamo tentato di impostare la gara attenden-dola, senza scoprirci troppo. In difesa. pert, abbiamo com­messo tre errori, che i nero-azzurri non ci hanno perdo-nato, mentre noi non siamo piu riusciti a riprendcre it filo della gara, dopo il primo gol che ha rotinato tut to ».

E per la Sampdoria le fac-cende divenlano sempre piu difficili. visto che oltre a Salri dor.ra rinunctare per un po' anche a Maraschi, che ha ac-cusato una distrazione alia coscta destra

Sergio Veccia

torno all'odierna sfida di Ma-rassi e fuori dubbio. Che ci attendesse anche gioco a buon livello, un po' meno. Ma di questo anche l'lnter e buona correa.

La famosa « formula uno » di Helenio, la sua «emme» o il suo « ventaglio » che dir si vogha, ha dato anche og-gi, nonostante il risultato, una ulteriore conferma di quanto aleatorio sia ancora parlare di perfezione. II gio­co, cosi come e scaturito a Marassi, risente troppo della forzatura con il quale e nato. Boninsegna e Magistrelli non hanno fatto molto piii del loro modesto dovere di pre-senza, tanto per riscuotere il gettone. Dietro, il Mazzola che • avrebbe dovuto ancora una volta sciorinare palloni facili per il gol, il Mazzola regista insomma, ha stanzia-to visibilmente troppo indie-tro, finendo per allungare a dismisura il corridoio utile per la rifinitura.

Che possono le punte sen­za palloni? Qualcuno dira: ma non e il problema del-l'anno scorso? A quanto pa­re si, ed e sconcertante. Buon per Helenio che la Sampdo­ria si e data ben poco da fare per rendere piii profon-do il karakiri. lasciandosi an­dare a distrazioni davvero im-perdonabili, e restando asso-lutamente inerte in fase of­fensive. E' chiaro: a Genova si e voluto impostare una buona partita difensiva per tirare al pareggio (e la pre-stazione davvero eccellente di Prini su Magistrelli e di San-tin su Boninsegna, almeno per quel che riguarda la grin-ta, sembra confermarlo), tra-scurando completamente i consigli di chi aveva visto l'lnter in difficolta sul Lario davanti ad una squadra che, seppur modesta, aveva invece giocato il tutto per tutto al-l'attacco.

Sono scelte tecniche discu-tibili, ma stanno a significare che il ciarlare di Herrera co-mincia ad avere i suoi effet-ti deterrenti.

Passiamo un po' a snoccio-lare questo tre-a-uno, che prende avvio alle 17 precise quando il signor Michelotti trascina i suoi ottanta e pas-sa chili di polpa parmigiana sino al dischetto del centro-campo. Si nota subito l'im-postazione tattica dei padro­ni di casa: Lodetti va su Fe-dele, Boni si occupa di Be-din, fulcro dell'asse di soste-gno al triangolo nerazzurro; di Mazzola si fa ombra Ros-sinelli, mentre Arnuzzo pren­de in consegna Scala. Le due punte nerazzurre sono poi, come detto, marcate a fiato corto da Santin e Prini. Si bighellona un po' per il cam­po nei primi dieci minuti davanti alle bandiere blucer­chiate ma anche ai tanti stri-scioni nerazzurri sfornati da Brignole o dalla Autofiori. II caldo indurrebbe ad altri con­sigli. ma ogni tanto qualcuno si ricorda che e qui per gio­care. Comunque, nel grigio-re iniziale, e proprio la Samp a creare qualcosina in piii degii ospiti. C'e il vecchio Lodetti che si muove bene (siamo all'inizio> e da via la palla che una meraviglia. Peccato che avanti c'e un Maraschi scoppiato ed un Im­prota che pensa a Napoli.

All'ir ci si scuote per una rovinosa caduta comune di Boni e Scala. E* il «jolly» nerazzurro ad avere la peg-gio (tanto che nella ripresa sara sostituito).

Michelotti fischia la puni-zione pro-Inter e Bedin la batte. Mazzola tocca di te­sta in lunetta e la palla va a Boninsegna che buca. Toc-cherebbe a Lippi impadronir-sene, ma questi imita Bonin­segna, cosicche il centravanti e libera di riprendersi il cuoio ed avanzare. Primo errore: esce alia disperata Cacciatori, devia sull'accorrente Mazzo­la che staffila in rete. E' I'l-O. II tiro di Mazzola e impec-cabile. ma l'amarezza dei do-riani per Io svarione e tanta.

Si va avanti: al 19' bel tiro di Rossinelli imbeccato da Lo­detti che Vieri blocca. Al 26' Boni da la palla del pareggio a Maraschi. ma questi, lento e fuori equilibrio. la butta malamente ai!e stelle che si immaginano oltre il cielo se-reno.

AI 3.V scambio Giubertoni-Boninsegna con Santin che sta a guardare e gran tiro del centravanti preciso per le braccia degii spettatori in tribuna est. Tre minuti dopo la Samp, non ancora crolla-ta. si fa sotto timidatnente con Santin. ma il suo tiro e senza convinzione.

Al 39' i! raddoppio, propi-ziato ancora da una corale distrazione della difesa loca­le. C'e una punizione dal li-mite per l'lnter: Mazzola non chiede la verifica della bar-riera ancora disordinata e toc­ca indietro per Scala. Il tiro del centrocampista e lungo e a parabola, Cacciatori e in-rredibilmentfc avanti e la pal­la segna il 2-0. Proteste samp-doriane. ma Michelotti, a ter-mme di regolamento, non puo far altro rhe annotare la marratura. Sul 2-0 si va alle docce. e quando si ri­prende, Scala non e piii della partita. II colpetto preso io ha cost ret to in panchina. C'e B'.ni, invece, che fa la parte

del suo dovere sulla famosa fascia d'appoggio. Al U' tiro di Boni che finisce fra le sal-de braccia di Vieri. Quattro minuti dopo si fa male anche Maraschi e lo rileva Petrini, nonostante il pubblico invo-chi Cristm, l'unico, cioe, ca-pace di tirare. Al 22" il pun-teggio dell'Inter assume pro-porzioni trionfali grazie alia complicita associata di Cac­ciatori e Santin: e quest'ul-timo a passare indietro al suo portiere un pallone tan­to malvagio da finire roto-lando a poco a poco in rete. Anche l'autogol, per comple-tare il quadro. Al 26' final-mente il gol della bandiera. Fallo in area di Bedin su Petrini, una cosuccia veniale che Michelotti non pub perb, in queste condizioni, lasciar scappare. L'esecuzione ad Im­prota che spiazza nettamente Vieri. Da fermo, Improta ci sa veramente fare!

Qui la partita finisce, pra-ticamente. Ma ci si conceda di segnalare al 35' un colpo di testa di Boninsegna su un bel cross di Massa (subentra-to a Magistrelli tanto per sfornare con Bini una «for­mula tre» del tutto inedita). Era il « Bonimba» migliore che si staccava girando con la ttempia verso Cacciatori. L'unica cosa apprezzabile del­la partita.

Gian Maria Madella SAMPDORIA-INTER — Cacciatori non puo far nulla contro il pallone calciato da Scala. E' il secondo gol dell'Inter.

In amichevole la Juve alia Favorita: 2-1

Niente da fare per i campioni

Meglio il Palermo Grossa papera di Zoff in occasione del primo gol • Le reti messe a segno da Vanello e La Rosa • Longobucco auto­re del temporaneo pareggio - In ottima forma i rosanero

JtlARCATORI: al 12* Vanello (P.), al 40' Longobucco (J.), nel primo tempo; al 14' La Rosa (P.) nella ripresa.

PALERMO: Ciirardi (Bellavia): Pasetti (Cerantola), Vigano; Arcoleo, Bighin, I'epe; Fa-valli (Zanin), Barlassina, La Rosa (dal 60' Barbato), Va­nello, Mariani (Ballabio).

JUVENTUS: Zoff; Gentile (dal 75' Mastropasqua), Longo­bucco; iMarchetli, JMorini, Spinosi; Causio, Cue-cured-du (Altafini), Anastasi. Ca-pello, Bettega.

ARBITRO: Busilacchi di Pa-lermo. NOTE: giornata di sole.

temperatura torrida. Spettato­ri 40 mila circa, per un in-casso di 70 milioni. Angoli: 8-2 per la Juventus. Leggeri incidenti a Favalli e Gentile.

SERVIZIO PALERMO, 9 settembre

Ancora un'esaltante presta-zione del Palermo, che dopo avere seccamente battuto al suo debutto in Coppa Italia la Fiorentina, si e permesso i! lusso di superare in ami­chevole anche i rampioni d'ltalia della Juventus. La squadra rosaner.o va quindi ad allinearsi ai nastri di par-

Alia distanza facile 3-1 dei veneti

Sciupone il Perugia: il Verona lo castiga

Tra gli. umbri ottimo Lombardi - Madde il miglior gialloblu

3IARCATORI: Baiardo auto-rete al 32', Urban (P) al 37' del primo tempo: Zigoni (V) al 30*. Busatta (V) al 38* del secondo tempo.

PERUGIA: Grosso; Baiardo (Maianti dal 4' del s.t.), Raffaelli; Fetraz, Zana, Pa-rola: Innocenti (Tinaglia dal 20' del s.t.), Picella, Ur­ban, Lombardi, Scarpa.

VERONA: Belli; Raugbino, Sirena: Busatta. Bet, Ma-scalaito; Franzot, Mazzanti (Madde), Lnppi. Zaccarelli. Zigoni (Pace dal 31* del s.t.).

ARBITRO: Martinelli, di Ca-tanzaro.

DAL CORRISPONDENTE PERUGIA, 9 settembre

II Verona e passato con punteggio netto sul campo del Perugia. La vittoria degii scaligeri non e perb scaturita da una superiorita costante per tutta la partita. Anzi per larghi tratti e stato il Peru­gia a mantenere l'iniziativa, ma gli ospiti hanno dimostra-to una maggior praticita nel-lo sfruttare le occasioni. Inolt tre il loro «asso nella mani-ca» e stato la maggior soli-dita della difesa.

La retroguardia gialloblu ha commesso un solo errore quando Bet non e intervenuto sul passaggio di Picella che ha fruttato il temporaneo pareggio di Urban. Ma supe-rato questo episodio, e spo-stato Bet sul meno pericoloso Scarpa, la difesa veneta ha saputo cavarsela con calma anche nei frangenti peggiori. Tutto il contrario per il Pe­rugia. Tutte e tre le reti ve-ronesi sono nate da errori in fase difensiva. Baiardo ha esordito con un'autorete e una prestazione non eccelsa, Petraz si e trovato spesso fuo­ri posizione, Io stesso Zana non e stato brillante come al sohto. II tutto ha consentito di dilagare a un attacco che non era apparso irresistibile.

La partita ha avuto fasi al­terne. Nel primo tempo il Pe­rugia ha marcato una supe­riorita piuttosto netta. Tatti-camente questo si spiega con la sua supremazia al centro-campo dove Lombardi era dawero incontenibile. Basti pensare che il Verona ha po­tuto effettuare il suo primo tiro in porta solo alia mez-z'ora con Zigoni. A quel pun-to il Perugia aveva gia sfio-rato il goal in almeno cin­que occasioni di cui una al 27' veramente clamorosa. Scarpa aveva infatti colpito la traversa a portiere battu­to; il rimpallo era ripreso da Innocenti che passava a Ur­ban; il centravanti lanciava

Giro del Lario e media record

a Molinari AELLAGIO, 9 settembre

EURMIIO Molinari ha vinto la ter­ra rdizione del Giro del Lano .li motonautica Molinari pilotava una scafo cli via costnizione a?ionaio da im mot ore < BPM >.

IJ) vtttona rirU'itahano assimw manRiorr valore perche il pilo..i lia stahihto il rrcord mondial*- co-i la media oraria di km. 1M.19.">. .

ancora Scarpa che insaccava. Ma l'arbitro aveva gia fischia-to per l'evidente fuori gioco dell'ala.

L'autorete di Baiardo veni-va a smorzare gli entusiasmi. Era il 32': Zigoni fuggiva lun­go sulla sinistra, giungeva in area e visto che al centro non e'era nessuno tentava il tiro da posizione impossibile; Grosso era sulla traiettoria ma una deviazione di Baiar­do lo metteva fuori causa.

II Perugia reagiva e riusciva a pareggiare al 37'. Punizione battuta a tre quarti campo da Picella per fallo di mano di Mascalaito. Sullo spioven-le Urban anticipava di testa 1'intervento di Belli mentre Bet stava a guardare.

Nella ripresa ci si poteva attendere una riscossa dell'of-fensiva perugina. Invece il gioco era piii equilibrato e le occasioni da goal si bilan-ciavano. Era successo che il

Verona aveva mandato in cam­po Madde. La mobilita e la classe dell'ex-torinese trasfor-mavano tutta la manovra gial­loblu mentre dall'altra parte Lombardi annunciava un com-prensibile calo. La svolta si aveva a un quarto d'ora dal termine. Bet soffiava la palla a Tinaglia e fuggiva sulla si­nistra: giunto piii a fondo rimetteva all'indietro per Zi­goni che era lesto a trasfor-mare.

Sotto il colpo il Perugia si sfasciava e il finale era tutto Veronese. Gli ospiti pas-savano al 38' (deviazione di testa del liberissimo Busatta su corner battuto da Madde) e sfioravano il quarto goal al 40' con lo scatenato Madde.

Poi veniva la conclusione di un incontro che riapre per la squadra umbra molti pro­blem!. • -• •

Roberto Volpi

Contro un Toronto « allegro » in difesa

Per il Vicenza un 3-1 che non fa... speranza

Meglio_ Vendrame di Sormani - O.k. Damiani e Vitali _,

MARCATORl: Panozzo (T) al . 5' del primo tempo; al 43'

Sormani (V); al IS' della ripresa Longoni (V); al 43' Vitali (V).

VICENZA: Bardin; Gorin, Longoni; Fontana (Vendra­me), Ferrante, Berti; Da* miani, Sormani, Vitali, Fa-loppa, Galuppi (Perego).

TARANTO: Boni; Biondi (Lip-pi), Stanzian; ' Romanzini, Campidonico, Reggiani; Al-pini, Aristei, Paina (Novel-11), Gagliardelli, Panozzo.

ARBITRO: Lazzaroni, di Ml-lano. .

DAL CORRISPONDENTE VICENZA, 9 settembre

Quelle che, prima erano sol-tanto impressioni, ora stanno divenendo realta. Un Vicenza lodevole in attacco grazie alle galoppate frenetiche di Damia­ni e alle scorribande acroba-tiche di Vitali. Senza infamia

e senza lode la difesa orfana-Berni, giocatore di talento e di viestiere. Qualche sbavatu-ra c'e pur stata. ma quelli di Gorin, Berti e Ferrante appa-iono peccati veniali imputabili alia non ancora perfetta pre-parazione atletica,

Le lacune piii vistose si so­no viste a centrocampo: un Sormani fuori posizione, un Fontana « rotondo » ed impac-ciato nei movimenti ed un Faloppa fuori misura. Di qui il logico inserimento di Ven­drame nella ripresa a dar lu-mi ad un reparto privo di in-ventiva e di misura nei ser-vizi per le punte. Conclusione: Vicenza che non possiede an­cora alcun schema per man-canza di reg'ta. A Puricelli il non facile compito di porre rimedio ad una situazione de-licata.

Che dire del Toronto? In-nanzi tutto e una squadra

1-0 davanti ad un pubblico sporlivissimo

Al Catanzaro il derby calabro

L'unica rete firmata dal mediano Ferrari Gli ospiti ancora a carlo di preparazione

MARCATORE: Ferrari (C.) al 10' del p.t.

CATANZARO: Di Carlo; C.ari-to. Monticolo; Ferrari, Mai-dera. Banelli; Sptlta, Rizzo, Petrini. Russo, Braca.

REGGINA: Cazzaniga; Landi­ng D'AscolH Zazzirn (Neri dal 2.V del s.t.). Rasctti. Bonzi; Filippi. Marmo. Mr-righi, Tamborini. Bonfanti.

ARBITRO: Motta, di Monza. NOTE: tempo bello; spetta­

tori 10.781 paganti per L. 19.777.000. Angoli 5-9 per la Reggina. Ammoniti Braca, D'Ascoli e Petrini.

SERVIZIO CATANZARO, 9 settembre

// Catanzaro vince 1-0 con­tro la Reggina nel tornco di Coppa Italia.

Le due squadre si sono in-contrate a viso aperto senza tatliche ostruzionistiche in una partita corretta, davanti ad un pubblico delle due ctt-ta calabresi sporticissimo. ma con un arbitro nervoso forse per il derby.

II Catanzaro tira fuori un centrocampo che gli permet-te di segnare al 10' del pri­mo tempo su azione Banelli-Spelta-Ferrari. Ma dopo la prima mezz'ora di gioco bril­lante che gli frutta la rete. rallenta e produce solo azio­ni sfumate. La tattica c di un centrocampo coperto con I'in-senmento di qualche centro­campista che. a turno. si in-sensce nelle fascc laterali,

finche Rizzo non cede, come era pure prevedibile, e non vengono con tronpa eviden-za i limiti di Maldera. per cui la Requma attacca cercando il pareggio.

Ma anche la Reggina ha i suoi limiti nell'attacco incon-sisiente e non nescc a fare un solo tiro in porta nono­stante preziose occasioni.

ycl secondo tempo la Reg­gina si arvale ulteriormente della decadenza rfi Rizzo c Maldera. ma anche di una preparazione atletica. fino a quando il Catanzaro non so-stituisce Rizzo al 30' con Go-n, per cm Spelta si sposta e Gori fa da punta riuscendo a controllare il gioco e ad impedire alia Reggina di pro-seguire nella • sua azione n-volta al pareggio.

Alio stato altuale le due squadre devono ancora lavo-rare molto per raggiungere un buon grado di tenuta atle­tica. Certo la Reggina c piii indietro, la sua tabella di pre­parazione e solo al 50 per cento. Per cui da qui alVini-zio del campionato c'e ancora tempo e pub venire fuori me­glio.

Nicola Dardano • PALLACANESTRO — Gil Mc Grejror. il pivot amencano tngae-giato dail'AIco Bologna, squadra partecipante al mavcimo campio­nato. *• Riunto a Bologna, prove-niente dapli USA. McGregor c stato rwentemente operato a Bal­timore per il dtMnrro di un ter/o delta retina dell'occhio sinistra.

Battuto per 1-0 I'Arezzo in formazione tipo

Ascoli: basta il gol di Colautti I marcbigiani riescono a spnntarla nonostan­te le tante difficolta interne alia squadra

MARCATORE: al 43' del pri­mo tempo Colatrttt (Ascoli).

ASCOLI: Masoni; Legnaro, Perico; Colautti, Castoldi, Natalini: Colombini. Mini-gutti, Carnevali. Cola. Sil-va. (N. 12 Ci rassi; n. 13 Campanini).

AREZZO: Alrssandrrlli; Lrn-zi. Vrrgani: Fontana. Tona-ni. Oncetti; Di Prospero. Ri-hi. Piras. Maghrrini. Fa-ra. (N. 12 Arrigncci).

ARBITRO: Torrlli, di Milano. NOTE: giomata calda; ter-

reno ottimo; spettatori pa­ganti 3.665. per un incasso di L 6.289.800. Angoli 13-4 per I'Arezzo. Ammoniti al 35' del p.t. Lenzi (Arezzoi e al 29' del s.t. Minigutti (Ascoli).

SERVIZIO ASCOLI, 9 settembre

Noie per l'Ascoli: la squa-lifica inflitta al «trainer» Mazzone prima, e i contrast! fra i giocatori e i dirigenti poi per la firma dei contratti.

Tutto difficile per Mazzo­ne, mentre per l'ospite are-tino Bassi, non ci sono stati questi problemi. Egli ha schierato un undici affiatato, e gia collaudato.

La battuta d'inizio era a-scolana. e subito le punte hanno saggiato la dura dife­sa ospite. Difficile ora per i bianconeri trovare un accor-do a centrocampo. dove c mancata la classe di Morcllo, il quale era rimpiazzato dal giovane Natalini che. nei pri­

mi minuti si e trovato a di-sagio. -

L'Arezzo, che era ben nu-trito a centrocampo, ha con-trollato bene i bianconeri e si e spinto anche in avanti. ma senza successo. Gli are-tini erano privi di Mujesan ma il centravanti Piras non e stato da meno. La gara poi ha preso un ritmo blando. - II gol e arrivato all'ultimo minuto del primo tempo. Carnevali e stato atterrato

j poco fuori 1'area. sulla de­stra della difesa aretina. Pu­nizione di seconda. Gola toc­ca per Colautti e sul suo po-tente tiro nulla puo Alessan-drelli.

Nel secondo tempo I'Arezzo si c portato in avanti deciso al pareggio ma i suoi tiri so­no finiti tutti sulle braccia di Masoni che si e superato in due occasioni: su un tiro di Fara e su un colpo di testa rawicinato di Magherini.

II secondo tempo e stato ricco di gioco ma anche di falli e l'arbitro Torelli h a no-tato due nomi sul suo taccui- { no. L'Arezzo ha racimolato la bellezza di undici calci d'angolo in questa frazione di gioco. Come detto il cen­trocampo toscano si e mosso bene, ispirato da Fara e a-zionato da Magherini e Ri-ghi; le punte si sono anche esse mosse molto bene, ma nulla hanno potuto contro la difesa bianconera.

Mario Paoletti

agile ed intraprendente ma ancora « cruda». Dei gol su-biti, due sono imputabili ad errori della difesa su calci piazzati. Visto Invernizzi met-tersi le mani nei capelli e sbraitare dalla panchina mi-mando gaffes madornali com-messe dai suoi difensori, por­tiere compreso. Note positive invece per il centrocampo or-chestrato da Aristei. Mobili ed intraprendenti le punte, specie Panozzo, autore dell'unica re­te del Taranto. Un Toronto tanto bello ed ingenuo da sem-brare frivolo.

Al 5' e gia gol per il Taran­to. Fallo di Paina su Berti che l'arbitro non vede, palla ad Aristei spintonato a sua volta in piena area' il pallone ca-rambola sui piedi di Panozzo che non perdona. La rispo-sta del Lanerossi e rabbiosa; Vitali di testa colpisce la tra­versa su cross di Damiani. Al 25' Galuppi sbaglia la mira a porta vuota. Cross per Vitali al 39' anticipato d'un soffio dallo spericolato Boni.

11 pareggio arriva al 42': pu­nizione a sorpresa di Sorma­ni. che calcia a rete. mentre i giocatori del Taranto non ri-spettano i 9 metri di barrie-ram L'arbitro allora li a puni-scea convalidando la rete,

Ripresa. Al 15\ ancora pu­nizione battuta da Sormani che tocca a lato per Longoni che spara in mezzo ad una selva di gambe. La palla su-bisce una strana traiettoria e s'insacca a fil di palo beffan-do tutti. 11 Taranto reagiscc con forza, ma i tocali rispon-dono spedendo in campo Ven­drame. E qui comincia il val-zer. Dal suo piede partono a ripetizione inciti per Damia­ni. Vitali e Galuppi. Poi. con­clude a rete lui stesso. al 38\ impegnando Boni, in una dif­ficile parala a terra.

La terza rete arriva a 2 mi­nuti dal termine su azione jxrsonale di Vitali. L'unica rete * regolare » in un incontro tutto anacronismi e stranezze.

Antonio Bordin

TOTIP PRI.VA CORSA

1 ) Ampital 2 ) Giosy

SECONDA CORSA 1 ) Etrap 1 2) LeepoWo x

TERZA CORSA 1 ) Sonoro 2 ) F o r e *

QUARTA CORSA 1 ) M«qvo 1 2 ) llcema 2

QUINTA CORSA 1 ) Dtlaunay 1 2 ) Viotaf x

SESTA CORSA 1 ) Farifric x 7) Rurik 1

tenza del campionato cadetti. con i favori del pronostico, e non soltanto per i risultati positivi conseguiti, ma ancor piii per il gioco evidenziato e per il parco giocatori dav­vero ragguardevole che pos­siede. Per la Juventus eviden-temente non si tratta di una sconfltta drammatica. La squa­dra e ancora alia ricerca di una condizione accettabile, era priva di Furino, elemento di indiscussa utilita tecnico-tattica, giocava evidentemente con il pensiero volto a Dre-sda, dove s.osterra mercoledl prossimo il primo impegno di Coppa dei Campioni, ed ha inoltre trovato a Palermo un caldo soffocante, che alia lun-ga ha piegato le »ambe ai giocatori men.o preparati.

AH'inizio. la compagine to-rinese presentava la sorpresa d: Gentile terzino e Spinosi hbero, mentre rimaneva fuo­ri squadra Salvadore, che ac-cusava un malanno non me­glio identificato. La compa­gine bianconera si schierava con Marchetti laterale, poiche in Coppa dei Campioni il gio­catore dovra -jostituire lo squa-lificato Furino. In avanti le due punte erano Anastasi e Bettega. II Palermo schierava il nuovo modulo adottato da Viciani con due difensori mi-sti, Bighin su Bettega e Vi­gano su Anastasi, Pasetti li-bero e uno schieramento di centro campo compatto. In avanti Mariani e La Rosa era-no le due punte stabili, ma tutta la squadra rosanero si alternava in un ritmo di gio­co dawero vertiginoso, che creava en.ormi scompensi nel­la retroguardia ospite.

La prima occasione da re­te era dei siciliani, al 4', e si concludeva con un tiro a volo di Mariani sulla traver­sa. Passavano appena dodici minuti e i padroni di casa andavano in vantaggio. Era una macroscopica topica di Zoff a soianare la via della rete al Palermo. Lungo lan-cio di Vanello da una tren-tina di metri per Mariani. la palla e lunga e arriva saltel-lando inoffensiva davanti a Zoff. Quest'ultimo se la fa rimbalzare sulle braccia e sci-volare quindi incredibilmente in rete. Un infortunio inmre-vedibile, dovuto al nessimo fondo campo della Favorita. e all'evidente mancanza di concentrazione del guardapa-li nazionale.

Continuava a questo punto il dominio del Palermo, men­tre la Juve stentava a ripren­dersi. In avanti Bettega era annullato completamente dal suo guardiano. mentre Ana­stasi era piii intraorendente, ma alia fine abbastanza eva-nescente. Cera una bella pa-rata di Girardi al 36' su col-r*.o di testa di Bettega, e auin-di al 40' un'azione corale di tutta la prima linea bianco­nera.

La Juventus pareggiava. II colpo di grazia alia sfera lo dava Longobucco servito da Anastasi solo in area.

Si chiudeva il primo tempo con una bella rovesciata di Anastasi al 43'. che Girardi bloccava bene in tuff.o. Nella ripresa, il Palermo aopariva amoiamente rimaneggiato, e Viciani inseriva molti giovani nella squadra. Ciononostante la compagine rosanero non sembrava risentirne e conti­nuava a dettar legge in cam­po Altafini. subentrato aCuc-cureddu, non migli-orava di molto il rendimento della pri­ma linea bianconera.

Al 14' La Rosa metteva a segno il gol della vittoria del Palermo. Era Ballabio. suben­trato a Mariani, a riprendere un pallone in mischia e a servire La Rosa. Errore di-fensivo prima di Marchetti poi di Gentile, e l'aletta pa-lermitana non aveva difficolta a battere Zoff. Segnato il gol. La Rosa lasciava il posto al giovane Barbato. La Juve in­sist eva un po' alia ricerca del pareggio e la migliore occa­sione l'aveva Altafini al 2.V, ma sprecava incredibilmente alto. Al 30' leggero infortunio a Gentile che viene sostituit.o da Mastropasqua. Comunque i giocatori mpaiono ormai stremati dalla tatira e dalla temperatura torrida. ed e :• Palermo a controllare la sfe­ra. finche il fischio finale dei-l'arbitro palermitano Busilac­chi non sancira un successo plat.onico. ma pur sempre en-tusiasmante per la compagine sicihana.

Giancarlo Drago • PENTATHLON* MODERN'O — Pavel Lfdnev. un mil it are soviet: co d. 30 anni. ha vinto il titolo mondiale di Pentathlon modemo. procedendo altri due connauonali. Vladimir Shemelev e Boris Om-cbenko. campione mcente.

• PUGILATO — Il panamense Ernesto Marcel ha difeso con sue-ces<o la Mia corona mondiale dei piuma haltendo a Citta di Pa ruma per k o. al nono round il giappone>* Shijtemitzu N'emoto.

• PVGILATO — Romeo Anaya. il m<\->*icano campione mondiale dei pesi Rallo, ha arretlalo di mette­re in palio il titolo i! 27 ottobre a JohanneshurR. con il suda'nea-no Arnold Taylor.

Page 11: Un corteo e una manifestazioh concludbno il nazionale delF ...

1 'Uni t a / lunedl 10 settembre 1973 s p o r t / PAG. 11

EDIMBURGO — DUB immaginl della seconda glornata del I a Copp» Europa. A sinistra Andy Carter s'aggiudica gli 800 davantl ad Arxhanov, a destra Brendan Foster con-due* i 5.000 davanti a Viren. »

Ad Edimburgo sotto la pioggia inyertite le posiiioni di testa della prima giornata

I sovietici rimontano la RDT Inglesi mattatori nelle corse

Splendidi Pascoe sui 400 hs. e Carter negli 800 - Crolla Wren nei 5.000 e si conferma Foster: finita I'egemonia tin-nka nel fondo, comincia quella britannko? • Terza la RFT

SERVIZIO EDIMBURGO, 9 settembre

La seconda e conclusiva giornata della Coppa Europa di atletica leggera si spegne tra qualche spruzzo d'acqua, gli ultimi salti di Isakov e la gioia dei sovJetici che son tornati a vincere questo au-tentico campionato continen-tale. II confronto e stato ser-rato con una continua alter-nanza di posizioni in vetta al­ia classifica, con quattro squadre, a stretto rigor di punti, in grado di lottare per la prima piazza. Parliamo di Unione Sovietica, RDT, natu-ralmente, RFT e — ed e la cosa che piii sorprende — della Gran Bretagna.

Proprio gli inglesi sono sta-ti la rivelazione di questa se­conda giornata. Se i sovieti­ci hanno impressionato per la loro regolarita, per la ca­pacity di piazzare un uomo ai primissimi posti in qualsia-si gara, gli inglesi hanno da-to chiaramente l'impressione di essere una forza atletica che emerge e che cresce. Hanno dominato nelle corse vincendone quattro sulle sei in programma oggi. dopo es-sersi gia imposti ieri nei 1500 con uno strepitoso Clements.

400 ostacoli, 800, 200 e 5000 sono stati appannaggio dei ragazzi di casa. E tra loro mancava quel Dave Bedford che se non e un mattatore nei confronti diretti e pur sempre recordman del mon-do sui 10.000 metri, in una gara cioe dove Simmons, che lo rimpiazzava, non era giun-to che quinto. Con l'inevita-bile conseguenza che Bedford, a riposo per un infortunio, meglio di Simmons, anche in una gara viziata dal tattici-smo ad oltranza come la Cop-pa Europa (dove si va a cac-cia di punti piii che di re­cord), avrebbe senza dubbio fatto.

Ha fallito anche il benia-mino sovietico Evgeni Arzha-nov. II dominatore europeo e mondiale negli 800, tagliato apposta per gare tattiche gra-

Nel trofeo Bonfiglio

Debutto o.k. per Fesver e Higueras

MILANO, 9 setrembre

<r. m.) . II 15* Trofeo Bonfiglio per tenmsti di 21 anni o meno ha preso il via oggi con un pro­gramma assai denso. Fsvonto dal bel tempo ma di<txirbato dall'afa ch» certo non favort«ce i] gioco. soprattutto attorno alle prime ore del pomcnggio, non ha offerto, come logico. sorprese. Come sa-pete il nuroero ur.o del tabellone e Coirado Barazzutti. una. delle tante speranze del nostro tennis. Corrado e il logico favonto e vuol vincere dopo aver vinto lo scorso anno.

Oggi si sono vj>ste ali'opera due teste di sene: Feaver. mglese, nu-mero due del «seeding». e Hi­gueras, spagnolo, numero tre e fi-nalista 1'armo scorso. II bntanni-cn non ha avuto problemi con 1'italiano Piazza: 6-0, 6-2, mentre Higueras qualche problema Ilia avuto. Era opposto a Matteoli, un giocatore interessante che biso-gnera rivedore dopo una piii In-tensa attivita intemazionale. Hi­gueras ha doruto addirittura ce-dere un set: 6-0, 3-6, 6-1.

Per 11 resto si e visto Signorlnl I:qu:dare nettamente Pappalardo dO, 6-4) e Borea (un sanremese che ha avuto una stagione a dir poco disastrosa e che si e dimo-Mrato non all'altezza della pnma rategoria) faticare piii del lecito con Pelosint <6-3. 9-7). E' andata male a Vattuone, un genovese dalle belle speranze che ha cedu-to la racefcetta a Carter in tre set: 3fi. 6-1, b-1.

Tr* le ragnz/e HMIIII risultato di r:lfevo ftittone de'.I;i Sbordone f cMla Dosa«-prri» Domani un ricco programma con 23 incontr).

zie ad uno sprint impressio-nante, ha incocciato in Car­ter. E' stata una gara a tre: Carter, Fromm (RDT) e Ar-zhanov. AH'ultima curva l'at-tacco del sovietico che sopra-vanza tutti. Ma il tifo e l'in-citamento danno le ali a Car­ter che riesce a scalzare Ar-zhano.v, il quale ribatte an-zi a mala pena l'ultimo attac-co di Dieter Fromm. II tem­po di Carter: 1'46"4, ottimo per un risultato tecnico che e tra i migliori della gior­nata.

Prima di Carter un altro inglese sui podio. Al Pascoe, erede di Hemery. si scontra con il campione delle Univer-siadi Dimitri Stukalov. Piii potente e aggressiva la cor-sa del britannico, piii lineare quella di Stukalov. Vince il primo sugli ultimi ostacoli in 50"07. Terzo il tedesco della RDT Laser in 51 "09.

Sulle pedane e al centro del Meadowbank si snoda intanto il programma dei concorsi. C'e vento con i soliti spruzzi di acqua e i giavellottisti cerca-no la traiettoria giusta per al-lungare il tiro. Dalle prime tornate e in testa Lusis, pri­ma con m 81,16 poi con m 84,48. Ma Wolfermann, la sua « bestia nera», come accad-de a Monaco, lo sopravanza con m 90,68. Vince Wolfer­mann, tedesco della RFT e primatista mondiale, mentre terzo, alle spalle di Lusis si piazza Siitonen, nuova stella della speciality in Finlandia. Perde punti la RDT con Ha-nish, ultimo.

Inizia l'asta: Reinhart (RDT) e il primo ad essere eliminato a 5,10. Tocca ai sie-pisti. Quella di Kantanen e una passeggiata osteggiata dal tedesco Mayer (RFT) e dal giovanissimo sovietico Save-lyev. U l t i m o Cierpinski (RDT).

Si arnva ai 200: I'inglese Monk, in otta\*a corsia, so­pravanza sui filo Bombach (RDT). parti to fortissimo e nettamente primo all'uscita della curva. Ultimo il sovie­tico Silov (altro campione del­le Universiadi) che sostitui-sce all'ultimo momento il piii navigato Atamas.

I « cinquemila » presentano una schiera di campioni e di ex campioni: tra i primi I'in­glese Brendan Foster, mon­diale sulle due miglia, e Kush-mann (RDT), tra i secondi Vi­ren (doppia medaglia d'oro a Monaco), Norpoth (aH'ultima gara della sua carriera), Ti-jou, Zhelobowski. II ritmo i-niziale e ridicolmente fiacco. Quando Foster accelera, per­de subito contatto Lasse Vi­ren. Poi tocca al sovietico la-sciare i primi, quindi a Nor­poth. Kushmann allunga per primo, Foster lo sopravanza in dirittura tra gli applausi di tutti.

In campo gli staffettisti del­la 4 x 400: una corsa tutta del­la RFT con Honz, primatista europeo, in ultima frazione. Ma sono bravi i sovietici che ottengono e difendono il se-condo posto, terza l'lnghilter-ra, quarta la RDT. quinta la Finlandia. squalificata la Francia. E* la gara che deci­de. Non valgono i punti con-quistati da Paschale (RDT) secondo nel disco alle spal­le del finlandese Kahma, con il sovietico Zhurba solo quar­to.

Si concludono l'asta e il tri-plo e sono punti per 1TJRSS: nel primo concorso vince Isa­kov (a pari merito con il fin-nico Kalliomaki a quota 5^0), nel secondo e il sempre for­te Victor Saneiev a prevalere con un salto di 16,90 su Dre-helm (RDT) e Rinne (Finlan­dia). - La classifica finale '" dice quindi: 1) Unione Sovietica p. 82,5; 2) RDT 78,5; 3) RFT 7fi,4; 4) Gran Bretagna p. 71,5; 5i Finlandia 64̂ >; 6) Francia 45.

Stasera a Los Angeles le domani alia TV italiana)

Nuova sfida Clay-Norton per arrivare»a Foreman

LOS ANGELES, 9 settembre Cassius Clay e Ken Norton si

ritedranno domani sera sui ring di Los Angeles. II match potreb-be \alerc come M-mlflnale al ti-tolo dj campione del inoodo del pe-

"sl massimi, in po.ssesso di Ceorge Foreman (vlttorioso proprlo una setllmana fa In modo nettissimo a Tokto sui portorlcano Roman).

« Nel primo lncontro — ha dl- ' chlarato Clay — ho perso pert-he non mi ero preparalo troppo be­ne e arevo sottovalutato il mio awersario. Questa volts andra dl-versamente ».

Sicuro di ripetere il risultato dl San Diego e Norton: « Questa vol-ta tutti I problemi saranno di Clay. Io sto bene, non ho del grasso da perderr come lul. non ml interes-sa se sari piu veloce deH'ultra \ol-ta. Lo devo comunque ringraila-re: con quella vittoria sono dlven-tato ricco e celebre >.

II match, oltre che interessante (e gli ingredienti della spettacola-rlta II hanno Introdotti anche I due campioni con I loro atteg-giamentl guasconl) rlsultera assal « ricco». Quattrini per tutti e so-prattutto per chi vincera nella pro-spettiva del match mondiale con George Foreman, che da Los An­geles apprendera appunto II nome del suo piii logtco awersario.

II match sara trasmesao in dlf-ferlta martedl dalU TV italiana.

NELLA FOTO a fianco: Norton (a

sinistra) aH'astalto di Clay nel

match di S. Diego.

Nel secondo Trofeo d'Autunno d'automobilismo

UAbarth 2000 di «Pal Joe» domina il campo a Misano

A Evdokimov ilritolo

(fi equitazkme KIEV, 9 settembre

II sontt ico Alexander Evdokimov, in sella a « Jeger ». e la RFT han­no vinto rispettivaznente il Utolo europeo individuale e a squadre del concorso complete di equita-zione. Evdokimov si e Imposto di streita misura al tedesco Herbert Bloeker, su < Albrant». grazie al migliore piazzamento ottenuto nel­la gara campestre. Entrambi i concorrenti. infatti, hanno conclu-so il campionato a quota cento punti.

CLASSIHCA INDIVIDL'ALK: 1. A Evdokimov (URSS) su Je­ger. punti 100; 2. H. Bloecker (RFT) su Albrant. 100; 3. H. Kar-sten (RFT) su Sioux. 109.45; 4. R. Meade (GB» su Wayfarer. 110: 5. M. Comerford (CBj su The Ghil-lie. 11IJC.

CLA.SSinC% A SQUADRE: 1. RFT. punti 351.6; 2. URSS, 508,8; 3. Gran Bretagna 536.

Willy Tacca

Cervantes si conferma

e aspetta Arcari BOGOTA', 9 settembre

II puglle rolombiano Antonio « Kid Pambele » Cervantes ha con-servato il titolo di campione del mondo del welter Junior, versione WBA, banendo per k.o. alia quin­ta npresa l'argentino Carlos Ma­ria Gimenez in un combattimen-to dL^putato'a Bogota. Cervnntri hA dirhiarato di voler umfimre il utolo

SERVIZIO MISANO ADftlATICO, 9 settembre

II secondo trofeo d'Autunno di automobilismo veloce svol-tosi quest'eggi sull'impegna-tivo autodrorao di Santamoni-ca di Misano Adriatico e vale-vole quale decima prova del campionato italiano vetture sport sino a 2000, se lo e ag-giudicato « Pal Joe » su Abarth 2000 con un assolo che ha a-vuto il chiaro sapore della classe del campione. In que­sta gara delle due litri che ha visto l'esortlio ufficiale di due nuove vetture, la Ferraris e la Raymond, rispettivamente affi-date a Gagliardi e Aligi, il vin. citore, che nelie prove ufficia-li di ieri iveva fatto il terzo miglior tempo, dietro a « Gian-franco » su Abarth, che ha sfa-sciato la sua auto in prova e che non ha potuto gareggiare quest'oggi, nonche a Marzi (Chevron 2000), che in gara ha retto sino al settimo dei trenta giri, ha dominato lette-ralmente, ponendosi subito in testa senza che nessuno sia riuscito a superarlo.

A nulla sono valsi gli attac-chi della Lola 2000 ai «Poo-ky » che e stata l'unica a star-gli sulla coda, come del vari Buonapace, su Chevron 1300, e ZaniratU, su Abarth 2000, che pur essendo giunti distac-cati di un ^iro, hanno dato vi­ta ad un awincente carosello nel quale la Ferraris di Ga­gliardi e la AMS di Sebastia-ni e la Raymond di Aligi, han­no trovato inscrimento, anche se solo ad una certa distanza.

Per Pal Joa la vittoria o-dierna fe signiflcata un'ulterio-re .scalata .il titolo tricolore insieme a « Gianfranco », Buo­

napace, Morelli e Francisci. La prova odiema infatti, ha messo in luce la battaglia per il casco tricolore. Hanno fat­to contomo al test del cam­pionato, le « berline 1600 » del-lo Challenge Mexico 1973, la cui gara e stata vinta da Lo-vello, dopo una lotta serrata con Mascagni, mentre la Leila Lombardi e g.unta terza.

Nella formula Ford ha vin­to Zorzi su Dulon, dopo una lotta serrata fra Sterzel su De Sanctis e ~'-assi su Delta che era in terza posizione quando Sterzel era sulla scia di Zor­zi, ma Sterzel purtroppo su-biva un testacoda e Sassi lo sostituiva dietro Zorzi che do-minava la gara da oltre meta dei venti giri.

Antonio Zilliaco

Le classifkhe FOItMLX.% MEXICO: I. Raael-

lo (Ford Escort), km. CS.TfiB In 3C'll" e 3 dedmi. media km. 11J.W1; 3. Maacaffrd. 3112" e 4; 3. Lena Lombardi, 3**19" e 1; 4. Fargion. 3tT»" e •; S. De Rosa. 36-31" e 6.

SPORT 2MC: 1. Pal Joe (Abarth 20M). km. lM.lt> in 4 1 W e 3 dedmi. media km. 1M.1M; 2. roo­ky (Lola 38N), W » " e S; Boe-naatace (Cbernm 13B4), a «n giro; 4. Zanlratti (Abarth 2*M), a on tiro: 5. Caciiardl (Ferrari 10M). a doe giri.

FOR>IUL.\ FORD: 1. Zoni (Dn-Ion), km. 69.7M In 3 1 t l " l media km. 134.887; 2. Saml (DelU) in 31* 07" e 9; 3. Sterxel (De Sanctis), in 31*15" e 9; 4. Caciini (RWA). in 31'19" e 4; 5. De Franrisci (DelU) in 31*20"3.

Sul circuito mondiale di Mendrisio un'altra bella affermazione italiana

// duello Gimondi-Merckx mette le ali a...Bitossi

A tre chilometri dalFarrivo il toscano ha piantato tutti in asso - Eddy secondo e Fe­lice quarto: tra i due, il belga Pollentier

DALL'INVIATO MENDRISIO, 9 settembre

II ciclismo italiano batte nuovamente Edaardo Merckx, e stavolta con Franco Bitos-si. uno degll azzurri dl Bar­celona. II signor Edoardo, sorpreso dalla ftondata del to­scano, deve accontentarsi del­la seconda moneta davanti al giovane connazionale Pollen-tier e al campione del mondo Felice Gimondl. Un ordine di arrivo mica male, e mentre Gimondi dice che gli va be­ne cosl con un sorriso largo, sincero, Merckx mostra chia­ramente la sua delusione. In Belgio, ilprocesso per lascon-fitta di Edoardo non e fini­te. Mendrisio voleva essere una rivlncita, e Giorgio Alba-ni conflda i cattivi pensierl del suo protetto: « Sono stan-co, sono morto, continua a ri­petere. Certo, non e al me­glio della forma, oggi ha co-minciato a pedalare benino da meta gara in poi, ma se viene in Italia una settimana si rlmette a posto...».

Mendrisio. questo lembo di Svizzera dove si parla il dia-letto comasco, era nettamen­te per Gimondi. Glh ieri se­ra, nella stanza d'albergo, un mazzo di rose rosse aveva ac-colto Felice, e stamane anco-ra fiori freschl come espres-sione di simpatia per la con-quista del Montjuich. Oggi, centinaia di cartelli lungo il circuito che terminava ai pie-di del Monte Generoso, nel mezzo di una vallata che un po' attenuava la calura, inneg-giavano al bergamasco. Era lo stesso circuito dei mondiall di due anni fa con una varian-te che lo rendeva piit breve, ma piii impegnativo. il luogo del trionfo di Edoardo a spe-se di Felice, e il desiderio di vincere come aveva vinto nel '71 e nel '72 era grande. perb Edoardo non ce Vha fatta.

Merckx e scioccato, non ha ancora digerito il rospo di Barcellona. I ciQloturistijche gironzolavano in attesa della gara. gli davano quasi fasti-dio. Gimondi. invece. osserva-va divertito. « Sarebbe ora di andare in collina a respirare aria fresca», diceva at sotto-scritto durante i preliminari. «Vorrestl forse... smobilita-re?». « Tutt'altro. Ho questa maglia da onorare, spero in una correzione del calenda-rio. La crono di Lugano il oiorno dopo il Giro di Lorn-bardia e un nonsenso. ma guarda quella vigna. sentl que­sto profumo di campagna: ap-pena Tiziana mi avra dato il secondo figlio, una piccdla va-canza me la vogtio prendereo. La vigna con rettanaoli di fo-ali di carta argentata spaven-tapasseri. era sulla destra. Sulla sinistra, la ferrovia con lo sferragliare dei treni che passavano e rivassavano alio stesso modo dei ciclisti im-pegnati sull'anello di 12 chilo­metri e 600 metri per quin-dici volte.

Nel primo giro, il gruppo era comandato da Guerrino Tosello che e diventato padre da una settimana e sembra avvertire la responsabilita. II gruppo rimaneta pressoche unito fi.no al quinto carosello. Nel sesto. scattava U piccolo Conati. uno che se dovesse di-ventare campione del mondo. oppure indossare la maglia rosa o la maglia alalia, si tro-verebbe impacciato per la mi­sura dell'indumento. Ricordo il tedesco Kunde che pressa-poco e della statura di Cona­ti: al Tour, la maglia gialla gli sfiorava le ginocchia e do-veva rivoltarla.

Conati conduceva per tre giri (vantaggio massimo V 38"), al decimo controllo la fila si spaccata in due, in prima linea Merckx e Gimon­di. e al tredicesimo giro piii del tentatizo di Merckx in di-scesa, faceva notizia il capi-tombolo di Thomas Fetters-son protocato da due bambi­ni che tagliacano la strada alio szedese. Thomas e i bambini finivano all'ospedale. Niente di preoccupante. per fortuna.

La seconda edizione del G.P. di Mendrisio volgeva al termme. Nel penultimo giro De Schoenmaecker lacorava per Merckx in salita. e al suo-no della campana. una pattu-glia di nove uominl rompeva la corda: il citato De Schoen­maecker. Maggioni. Merckx, Gi­mondi, Zilioli, Bitossi. Pollen-tier, De Witte e Gosta Petters-son. Gioco fatto? Gioco fat­to per quanto riguardava gli altri, doe niente volatone. ma Veplsodio decisivo teniva da Bitossi il quale cercava di squagliarsela sulla rampa di Novazzano e, acciuffato da Merckx, Vimprevedibile Bitos­si premeva ancora il grilletto a tre chilometri dalla conclu-sione. Era la sparata giusta, U colpo che andata al bersa-glio.

Bitossi lanciato e Merckx al­ia sua oaccia. Gosta Pettersson gridava a Gimondi di metter-cela tutta. Gimondi lasciava capire che la situazione gli andava a pennello. e Bitossi gioiva a mani alzale con un margine di cinque secondi su Merckx. In albergo. Merckx dirit che il suo primo obiet-

tivo sard la Parigi-Bruxelles, e Gimondi fun po' stanchi-no, un po' provato dalla tra-volgente azione sostenuta ieri nel Giro del Piemonte) rispon-deva: «Merckx e grande, Merckx si riprendera presto, e comunque un pensierino al­ia Parigi-Bruxelles lo faccio anch'io ».

Franco Bitossi e al settimo successo stagionale, il succes-so piit importante perche rea-lizzato a spese di Merckx. Quando e lanciato, piegato sul manubrlo, Bitossi e sempre un pericolo. Questo toscano tren-tatreenne dl Camaionl che per il suo cuore e le sue imprese ha scritto molte paglne del ci-cllsmo nostrano, pare annoia-to, quasi nauseato dalla bid-cletta, eppure ogni tanto ha uno sprazzo. uno squillo. una vittoria.

Gino Sala

ORDINE D'ARRIVO 1. FRANCO BITOSSI (Sam-

montana) km. 189 in 4.46'09" alia media di km. 39,692; 2. Merckx (Molten!) a 5"; 3. Pollentier (Flandria) a 7"; 4. Gimondi (Blanch!); 5. De Witte (Flandria); 6. ZiUoli (Dreherforte); 7. Gosta Pet-terson (Scic); 8. Maggioni (Dreherforte); 9. Dalla Bona (Dreherforte) a 38"; 10. De Schoenmacker (Molten!); 11. Rossi a 2*03"; 12. Huysmans; 13. Duri; 14. Polidori; 15. Bol-fava; 16. Riccomi; 17. Varini; 18. Di Caterina; 19. Fabbri; 20. Diego Moser; 21. Aldo Mo-ser; 22. Paolinl; 23. Cavalcan-tl, tutti col tempo di Rossi.

Franco Bitosti (a sinistra) in Svizzera e ritornato nai panni del vinei-tore. Felice Gimondi (a destra), nonostante la fatica del Giro del Piemonte da lui onorato con uno splendido successo, ha ban figurato anche a Mendrisio.

Nel Gf. Internationale Cuoio c Pelli

Ghisellini piega il neozelandese Bruce

DALLINVIATO SANTA CROCE SULL'ARNO,

9 settembre

L'azzurro Salvatore Ghiselli­ni, uno dei piii giovani e promettenti atleti del vivaio dilettantistico che ha parte-cipato ai recenti campionati del mondo di Barcellona, ha fatto suo questo 28' Gran Premio Intemazionale Cuoio e Pelli, dopo un accanito sprint con il neozelandese Biddle Bruce. Ghisellini ha avuto la meglio negli ultimi cinquanta metri: i due, a con-clusione di una fuga iniziata a Staffoli, quando mancava-no una quindicina di chilo­metri alia conclusione, attac-cavano sul rettilineo d'arrivo la volata a circa cinquecento metri.

Fino agli ultimi cinquanta metri erano rimasti gomito a gomito, poi razzurro del Pe-dale Ravennate e uscito pre-potentemente e ha vinto. Bid-die Bruce, che indossa i co­lon della Fracor di Empoli, ci teneva a questa gara e non aveva fatto mistero delle sue intenzioni. Piii volte ave­va cercato di scrollarsi della compagnia dell'azzurro, sa-pendo che in volata difficil-mente l'avrebbe spuntata. Co­munque egli ha confermato il suo stato di forma e fa be­ne sperare per il suo prossi-mo passaggio nella categoria superiore.

II neozelandese, infatti, e gia stato richiesto ufficial-mente da Filotex, Sammonta-na e Dreher. Medaglia • di bronzo lo scorso anno ai Giochi di Monaco, quest'an-no ha gia totalizzato sette vit-toiie, confermandosi scalatore di sicuro talento oltreche pas-sista eccezionale. Non possie-de, Biddle, lo sprint dei ve-locisti. ma di solito lui vin­ce per distacco.

Oggi alia corsa di Santa Croce siuTAmo. svoltasi su un percorso severo reso an-cor piii duro dal gran caldo che ha falcidiato i concorren­ti (soltanto dieci dei 45 par-tenti hanno concluso la gara) il neozelandese ha trovato uno splendido Ghisellini. Do­po un awio che aveva visto alia ribalta la squadra Jugo­slavs dell'azzurro Flamini (scomparso poi nel finale) al comando della corsa erano rimasti in dieci, tra cui, ol­tre a Ghisellini e Biddle, Tre-molada, Magrini, Falomi, Phi­lip, Conti, Pacciarelli, Flami­ni e Bosi.

Nei pressi di Staffoli, Bid­dle e Ghisellini sferravano la mazzata finale: nessuno riu-sciva ad agganciarsi alia loro ruota. Mentre i due filavano verso il traguardo dal grup-petto inseguitore emergevano Tremolada e Magrini. i quali riuscivano a contenere il di- i

stacco nei limiti di un mezzo minuto, mentre gli altri affon-davano con distacchi ben piii gravi.

Giorgio Sgherri Ordine d'arrivo: 1) Salva­

tore Ghisellini (Pedale Raven­nate) km. 190 in 5 ore. media km. 38; 2) Biddle Bruce (Fra­cor Empoli); 3) Tremolada Massimo (Spezia), a 44"; 4) Magrini Riccardo (Cantagril-lo); 5) Falomi Piero (Salco Empoli), a 3'; 6) Philip Edoard (Spezia); 7) Conti Franco; 8) Pacciarelli Dona-to (Cappe Branzi). a 4'30"; 9) Flamini Gianpaolo (Raven­na), a 6'; 10) Bosi Stefano (Spezia), a 7'.

A nuoto da Pavia a Venezia: arrivano

stamattina VENEZIA, 9 settembre

Larnvo di Fulvio Bergamini e di Paolo Donaggio. i due veneziani che sono partiti venerdi mattina da Pavia per raggiun»ere a nuoto pInn-ito Venezia, e stato previsto nelle prime ore di domani mattina. Donaggio e Bergamini. infatti. a causa dei banchi di fitta nebbia incontrati le notti scorse mentre avanzavano lungo il Po. sono stati costretti a railentare la loro anda-tura. Poco pnma delle 17. i due nuotatori stavano per rajtgiungere Ficarolo (Rovigoi a circa 110 chi­lometri da Venezia. dopo aver compiuto oltre 300 de: 420 ch::o-metrl del percorso.

A Chioggia, frattanto. si sono nuniti parcnti ed amid dei due veneziani. per accompagnarli nel-I'ultimo tratto di mare, prima deirarrivo in riva degli Schiavom. Se Berg&mim e Doni^sio porte-ranno a termine la loro impresa natatoria. avranno sipcrato sia il record di percorrenza sia quello di permanenza in acqua. Infatti smora il brasiliano Albertondo e riuscito a copnre a nuoto i 3?0 chilometri del Rio delle Amaz7oni.

Xonostantr la lunga permanenza in acqua. i due nuctaton rer<e-iJani sono in ottima forma e con-tinuano a nuotare di buona lena. con un ntrr.o tra le 23 e le 30 bracriate a! minuto. AI loro ar­rivo a Venezia consegneranno al sindaco un mevaggio di salulo .<u pergamena. afftdato loro dal sindaco di Pavia pnma deila par-tenza.

L'ultima tappa a Guerrini

Mirri vince il Giro della Valle d'Aosta

AOSTA, 9 settembre Gabriele Mirri, 22 anni, di

Seriate (Bergamo), del centro sportivo Fiat di Torino, cam­pione piemontese dei dilettan­ti, si e aggiudicato la decima edizione del giro ciclistico del­la Valle d'Aosta. L'ultima tap-pa e stata vinta da Sergio Guerrini, del Capp Branzi Fi-renze, che e arrivato al tra­guardo di Aosta da solo, con-quistando la terza vittoria di tappa per il suo gruppo spor­tivo (che ha vinto anche — con Chinetti — il gran premio della montagna).

La fuga di Chinetti si e svi-luppata a Morgez, dopo che i-nutilmente i corridori de! gruppo Branzi avevano cerca­to di risolvere la corsa sulle rampe del Colle San Carlo, la piii dura salita del giro. In vetta e transitato per primo Chinetti, ma Mirri — che da due tappe indossava la maglia rossonera di a leader » — ha recuperato nella successiva di-scesa. e non si e lasciato suc-cessivamente sorprendere.

Via libera, inline, a Guerri­ni che ha preceduto di mezzo minuto un gruppo di 14 cor­ridori, fra i quali tutti i mi­gliori. Dei 70 concorrenti che avevano preso il via martedi scorso, 36 hanno concluso la corsa.

Ecco Vordine d'arrivo del-Vultima tappa: 1. Sergio Guer­rini (Capp Branzi) in 3 ore 44'12". media km 35,192; 2. Giovanni Sabbadini (GS Bru-nero), a 30"; 3. Tagliente; 4. Chinetti; 5. Poggio; 6. Mirri: 7. Peruzzo; 8. Gatti; 9. De Fa veri; 10. Mazzantini. tutti con il tempo di Sabbadini.

Classifica finale: 1. Gabriele Mirri (G. S. Fiat) ore 23 24" 42", km 35,922; 2. Leonida Mazzantini (Capp Branzi). a 46"; 3. Alfredo Chinetti (Capp Branzi), a 1*16"; 4. Alberto Bo go (Mobili Carugo). a 2*15"; 5. Giorgio Tagliante (GS Pon­ton), a 2"32"; 6. Ruggero Gial dini (GS Bombana), a 3*12"; 7. Pasquale Pugliese (GS Pas-serini), a 3*34"; 8. Franco Pe ruzzo (GS Fiat), a 4'51": 9. Remo Rocchia (US Centotor-ri). a 7'49"; 10. Carlo Riva (UCAB Biella), a 9*20".

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Page 12: Un corteo e una manifestazioh concludbno il nazionale delF ...

PAG. 12 / rUn i ta 1 / tontd. 10 setUmbre 1973 spettacoli

II ciclo di film con Philipe awiato in questi giorni alia TV

Lo zolfo di Gerard II grande attore seppe, nel vivo delta propria ricerca, apprendere la necessity della battaglia contro I'oppres-sione, della rivolta contro II potere - Una straordinaria vicenda della cultura e della fantasia nel nostro tempo Contlnua, niei confronti del suoi film, la manomissione censoria - Da Autant-Lara a Bunuel a Jorls Ivens

Per ben tre volte il diavo­lo ritorna nei titoli dei film di G6rard Philipe: II diavolo in corpo, La bellezza del dia­volo, L'uomo e il diavolo, per iion dire della sua regia-inler-pretazlone della leggenda di Till Eulenspiegel chiamata, nell'edizione italiana, Le dia-volerie di Till. Pura coinci-denza. o veramente zolfo e pie forcuto si celevano dietro la immagine indimenticabile del-I'attore che fu gloria della Francia e — per tin decennio — incanto degli spettatori di tutto il mondo? Quale strego-neria lo guidava, a quale stre-goneria tendeva? in altre pa­role, che nomi hanno oggi i demoni evocati, gioiosamente o dotorosamente, da que-sto modernissimo esorcizzato-re del teatro e del cinema?

Alia domanda potrebbe ri-spondere 11 ciclo awiato in questi giorni dalla televisione, che riesamina le interpretazio-ni di Philipe dal suo quarto film, II diavolo in corpo (1947), che gli diede la jama, al penultimo, L'isola che scotta (1959) girato al Messico sotto la regia di Luis Bunuel. Nulla rimane purtroppo del suo lavoro teatrale, comincia-to gia nel 1942, quando G6-rad aveva solo vent'anni, e che to aveva reso grande sul-la scena prima ancora che sullo schermo. Nulla, salvo al-cunt documentari di Agnes Varda e altri registi sul Thea­tre National Populaire di Jean Vilar dove dal 1951 era pas-sato a recitare, e che lo ri-prendono nelle vesti di Rodri-go de Vivar detto il Cid, e del prlncipe dl Homburg.

La stregoneria di Philipe era a prima vista una sola, la sua giovinezza di votto e di corpo che lo faceva lumi-nosamente puro, commovente e spavaldo. Vn volto da poe-ta e da moschettiere. Vn fisi-co da eterno studente, con arguzie sornione e effimere e-saltazioni. E insieme I'armo-nia dell'attore pazzamente in-namorato del suo mestiere, che gli offriva molte vite e quindi gli dava meglio la possibili­ty dt abbracciare la vita. Ma non era tutto, perche Phili-pre possedeva suggestioni piit riposte, che Gian Luigi Ron-di non pud chiarire comple-tamente nella sua rassegna TV intitolandola nil fascino dell'attore ». II fascino dell'uo-mo Philipe non e minore, ed e piit variegato, laborioso, per-sino avventuroso.

Philipe, dapprima politica-mente disimpegnato, impara nel proprio mestiere la ne­cessity della battaglia dt cul­tura. La esplica agli inizi rea-gendo fin dove pud a una di-vizzazione che cerca di impri-gionarlo, e non gli riesce dif­ficile perche tra le sue doll artistiche c'e la capacita — non solo la volonta — d'un re-pertorio immenso, anche al di fuori degli indirizzi classici e teatral-letterari. Si accorge dalle reazioni forsennate e sciovinistiche a II diavolo in corpo che il cinema va fat to col talento e in pari tempo col coraggio; e la circoslanza che almeno sette dei suoi film dopo quello si scontrino dura-mente ora col governo, ora con i produttori, ora con la censura, spesso con tutt'e tre insieme, dimostra abbastanza chiaramente da quale parte tl giovane attore si sia schiera-to. Determinante e poi ta col-laborazione al T.N.P., organi-smo artistico di comunicazio-ne (non divulgazione!) popola-re a larghissimo raggio negli anni Cinquanta in Francia. Da quel momento Philipe di-venta un operatore culturale marxista, partecipa alle ma-nifestazioni sindacali e di par-tito, e ospite festeggiato de­gli Stall socialisti. Sua ambi-zione e a quell'epoca affron-tare la regia cinematografica. In Francia i produttori nic-chiano, preferiscono non allar-gare il campo d'azione di un artisla di cui tollerano le con-vimioni considerandote biz-zarrie d'un folletto troppo vi-ziato. Solo nel 1956, qrazie a Joris Ivens e alia societa DE-FA di Berlino Est. che propo­ne la coproduziom all'Ariane di Parigi. Gerard riesce a rea-lizzare it suo desiderio e a dirigere insieme a Ivens. in Svezia e Olanda. Le diavolerie di Till, di cut naturalmenle e anche protagonisla. Forse i due temperamenti, Ivens e Philipe, non sono del tutto sincroni; insorgono delle di-rergenze. Ma. a monte del film. VEulenspieqel che fingen-dosi giullare solleva ta popola-zione di Fiandra contro t'oc-cupatore spagnolo e un fol­letto con i doveri di un par-tigiano. su cui i reatizzatori sono sostanzialmente d'accor-do. Significativamente Jean Vilar si afHanca all'impresa interpretando il piccolo ruolo del duca d'Alba.

Ecco dunque uno del modi in cui Philipe poteva essere « diavolesco a. L'altro e quello che abbiamo appena ricisto in televisione. Vamore caparbio e immaginoso. lolale e abba-plialo, del Diavolo in corpo di Claude Autant-Lara. La con-testazione e interna, come op-pressa dalla piena della pas-sione, ma nei suoi termini quasi romanticl sembra TO-glia travalicare persino il te-sto di Raymond Radiguet. fa-cendo — come dire? — del cl-nismo sul cinismo. Contro il ir privilegio » di essere padre (e il Franco del film ha un buon padre), contro il «prl- *

vilegio» di essere combatten-te (e anche il sottufficiale ma-rito di Marta e un galantuo-7iw), tra bandiere e campane che celebrano la fine della guerra, il Gerard Philipe che vediamo ha saltato tutte le regole, si aggira con smanio. sa infelicita la dove non ci sa­ra piii pace, libera e alieno « cittadino d'amore » come si pub essere cittadinl del mon­

do. La vialinconla e un vezzo, ma la tristezza e una conqui-sta. Questo trapasso non I'ab-biamo mai colto cosl perfel-tamente in un giovane attore del cinema, prima o dopo Phi­lipe, neppure nella famosa sequenza di James Dean ran-nicchiato sul tetto del vagone per Salinas in La valle del-l'Eden.

Non stuplsce che su II dla-

G e r a r d P h i l i p * con Aneuk Almee In una Inquadratura d l « Montpar -

n a s i * 1 9 » , un f i l m «u l p i t tore Modigl lanl .

TELERADIO

PROGRAMMI M> i-•

TV nazionale 1 8 , 1 5 T u t t o c i r c o

Programma per I p iu piceini

1 8 , 4 5 La T V de i ragazzl < Immagini dal mondo » • « Regazio d i periferia >

1 9 , 5 0 Te leg io rna le s p o r t

C ronache i t a l i a n a

2 0 , 3 0 Te leg io rna le

2 1 , 0 0 La bel lezza de l d i a v o l o F i lm . Regia d i Rene Cla i r . Interpret!: Gerard Phi l ipe, Michel Simon, Nicole Be-snard, Paolo Stoppa, Simo-ne Valere, Carlo N inch i . La rassegna dedicate a Ge­rard Phil ipe prosegue con questo f i lm che Rene Clair diresse nel 1949, all ' insegna del mi to d i Faust r iv is i ta-to in termin i modern i : una favola che nvendica I'uma-nita venduta alia scienza. L' incontro tra i l grande ci> neasta e i l giovane prest l -gioso attore conduce ed una cpera l impida, circoscri t ta nei termini d i un rressag-gio estremamente chiaro, immediato e perentorio. Clair come sempre sceglie le via deU'ot t imismo e ia angoscia per i disastr i del* I'era -atomica viene cc r r i -sposta della cieca f id- j : ia re l le intrinseche capacita d i salveiza del l 'ucmo

2 2 , 5 0 P r i m a v i s i o n s

2 3 , 0 0 Te leg io rna le

TVsecondo 2 1 , 0 0 Te leg io rna le

2 1 , 1 5 I n c o n t r i «Un'ora ccn Bruno Mader-na: musiea, speechio della societa*. Vn servizio d i Str-g.o Biamonte e Giusepce SU bi l la (Repl ica)

2 2 , 1 5 Rassegna d i b a l l e t t i c Carmen » d i Gecrge B i ­zet. * Suite al l 'opera » d i Rodicn Scedrin. In terpret i : Maya Piissets'xaya, Natalia Kasatkin, Niko 'a i Facteie-

.crev, Alexandre LavremiooV. Rea'izzaziore d i Vadim Der. h e r e /

r 3 d i o PRIMO PROGRAMMA

GIORNALE RADIO: ora 7 , 8, 12, 13, 14, 17, 20, 23. - Ore 6,05: Mattut ino musicals; 6 ,51: Almanac-co; 8,30: Canzoni; 9 : 45 o 33 pur-ehe g i r i ; 9,15: Vo l ed lo ; 11,30: Quarto programma; 12,44: Sempre, lempre, lempre; 13,20: H i t Para­de; 14,10: Corsia prefcrenziale; 15: Per vol g icvani ; 17,05: I I giraso-le; 18,55: Country and western; 19,25: Banda... che passionel 20,20: Concerto; 21,40: Le nostra orche-$tr« d i musica leggera; 22,20: An-data e r i to rno .

SECON0O PROGRAMMA GIORNALE RADIO: ore 6,30, 7,30, 8,30, 10,30, 12,30, 13,30. 16,30, 17,30, 18,30, 19,30, 22,30. . Ora t: I I matt in iere; 7,40: Buongiorno; 8,14: Tut to r i tmo ; 8,40: Coma e perche; 8,54: Melodramma; 9,35: Senti che musica?; 9,50: « L a f i -glia della po r t i na ia» ; 10,05: Can­zoni per t u t t i ; 10,35: Special og­gi 'con Corrado; 12,10: Regional!; 12,40: A l to gradimento; 13,35: Ma vogliamo scherzare?; 13,50: Come s perche; 14; Su d i g i r i ; 14,30: Regional!; 15: « I vecchi • I gio-vani * ; 15,30: Intermezzo mui ica le ; 15.45: Cararai ; 17,35: Offerta spe­c i a l ; 19,55: Viva ta musica; 20,10: Andata e r i to rno; 20,50: Superso­nic; 22,43: Jazz i ta l iano; 23,05: Musica leggera.

TERZO PROGRAMMA Ore 9,30: Benvenuto in I ta l ia ; 10: Concerto; 1 1 : La suites francesi; 11,40: Musiche i ta l iane; 12,15: La musica nel tempo; 13,30; Inter­mezzo; 14,30; Pol igonia; 15: I I momento stor ico; 16: < I I ba l lo del ­la ingrate »; 17,15: Concerto; 17.20: Concerto del sestetto; 17,50: I I mangiatempo; 18: La suites f ran­cesi; 18,45: Ant ichi o rgan i ; 19.15: Concerto serale; 20,15: Inccnt r l mu ­sical! ; 2 1 : Giornala del Terzo; 21 • 30: « I I bug ia rdo> .

I p r o g r a m m i Jugoslav! • cvizzarl si r i f t r iscono a l l ' o r a l o c a l * • non

a q u e l l a legalo in v i g o r * i n I t a l i a .

Televisione svizzera Ore 18 25: Per i bambin i : Quando ssro grande, I I castello d i carta (a c o ! c n ) ; 19.05- Telegiornale (a co­l o r ! ) . 19.15: Zio Lor ic t • Francesco per I 'u l t ima vcl ta (a co l c r i ) ; 19.45: Ob ie : t i \o spcrt; 20.20; Telegiornale

(a co lo r i ) ; 20,40: A l servizio del ma'e. Telef i lm (a c c ' o r i ) ; 21,30: Enciclcpedia T V . Eredita deU'ucmo (a co lo r i ) ; 22.10: Musica vaga e art i f ic iosa; 22,25: Telegiornale (a c o l o n ) .

Televisione jugoslava Ore 9,40 La TV a scvcla; 14,50: Ripetizicne oeila TV a scuola; 17 • 40: Nct iz iar io, 17,45: Mar ic re t te ; t rasmi ts ic r« per ragazzi; 18,15: La crooaca, I 8 , X « Mare e merina'o », servizio specia'e; 19; Trasmissicr*

per regazzi; 19.45: Cartoni a i n-*t:; 20: Te'egiorna'e, 20,30 Carova-.3: Da Homotia at Danubio; 21.2C: Dramma d i M i r k o Sabolcvie; 22,50-Te'eg'crna'e.

Televisione Capodistria Ore 20: L'a^gol ino del ragazz?. Cartoni an'mati oella seria < Vi ta a l io z o o » ; 20,15: Telegiornale; 20 • 30; Musicalmenta: Ray Anthony

show. Spettacclo musica'e (a cc'o­r i ) ; 21,20: Cirenctes « I pohpi ». Documentario del c c l o : La sfida del mar* (a co lo r i ) .

Radio Capodistria Or* 7: B j o n giorno in musica -Progr*mmi Radio • TV; 7,30: No-t iz ia r io ; 7,40: Buon giorno In m u ­sica; 8,30: Vent imi la lira per 11 vostro programma; 9 : Melodia I n voga; 9,15: E' con no i . . . ; 9 ^ 0 : No-t i z i ano ; 9 ^ 5 : Intermezzo musfcalej 9.45: Vanna, un 'amica, tanta ami* che; 10,15: Di melodia i n melodia; 10,30: Ascolt iamoti insieme; U-13t Musica per vo i ; U^X>: Gfomala ra« d i o ; 13: Brindiamo con. . . ; 13: Lu« nedl spcrt ; 13,10: Disco p i i i disco meno; 13,30: Not iz iar io ; 13,40: M i ­n i juVe-box; 14; Galleria mus i ­ca l * ; 14,45: Longplay c lub ; 15,30:

Discorama; 16: Ouattro passi c o n . . ; 16^50: Not iz iar io; 16,40: Parata d i orchestra; 20 Buona sera in mu­sica; 20.30: Not iz iar io; 20,40: Pal-coscenico opern t ico : 1 . Giuseppe Verd i : I I Trov i tore € Che p i i i t'ar-resti . Tacea la notte placida. Ta-caa la notte. Deserto sul la terra. Non m'inganno >; 2 . Antonin Dvo­rak: Rusatka - Duetto d i Rusalka • l 'uomo del le ecque, dal p r imo at-to ; 3 . Richard Wagner: La Wat-k i r ia . I n gran sopor t i addormira. Addio d i V/otan; 2 1 ^ 0 : Chiaroscurl musical i ; 22: Canzoni, can2onl,..; 22.30: Not iz iar io; 2245 : Grandl In* terprs t i : I I T r io Stradlvar ius.

volo in corpo sia caduta su-bito I'accusa di disfattismo e oscenita. L'abbiamo gia scrit-to altrove: II diavolo in corpo e uii film contro la guerra, della stessa dignita di Al-l'ovest niente di nuovo. Quan-to all'accusa di oscenita il tempo ha fatto giustizia. La famosa sequenza dell'obiettivo che gira dietro la testata del letto dove i due amanti si uniscono, e flnisce sulle flam-me del caminetto, e oggi (ci avrete fatto caso) il solo pas-saggio antiquato, anche tecni-camente, dell'intero film.

Del resto non rallegriamocl troppo. II diavolo in corpo e stato proiettato alia nostra te­levisione, ma almeno in quat-tro serate su sette, della re-trospettiva Philipe, si trattera quasi certamente di film mu-tilati. Sono i vecchi tagli per-petrati in passato dalla censu­ra e dai noleggiatori, che pro-babilmente nessuno pud rein-tegrare e che nessuno, pensia-mo, denuncera nella presenta-zione delle singole opere. Le manomissioni di quindici, venti anni fa vengono tenute per buone ancor oggi. L'edizione i-taliana de Gli orgogliosi (1953) di Yves Allegret era sforbicia-ta; quella di L'isola che scotta, ridotta all'osso. Eppure lo consideriamo un Bunuel inte-ressante, che introduce in cer-to senso al capolavoro dl Vi-ridiana: il tema appare lo stesso: I'apostolato individua­te, idealistico e riformista non serve alia causa rivoluziona-ria e viene piegato ai suoi flni dall'oppressore.

11 colmo dell'impudenza nel­le operazioni di repressione clericale e toccata comunque a L'uomo e il diavolo (1954), ancora di Autant-Lara. Pur nell'ipotesl che il materiale scartato esista ancora, si sen-tira la TV di ripristinare i novanta minutl sottrattl all'o-riginale? L'uomo e il diavolo e, per chi non lo sapesse, Le rouge et le nolr di Stendhal. Durava, cost come Autant-La­ra Vaveva girato dopo undid anni di lotta con i produtto­ri, tre ore e un quarto, una lunghezza non comune ma le-gittima per la trasposizione di un tesoro letterario d'oltre cinquecento pagine. Fiutando il pericolo, il regista francese

.scrisse nel gennaio '54 una let-tera ai coproduttori romanl scongiurando di non snatura-re la pellicola con tagli. La risposta fu quella che abbia­mo appena detto. E, poiche a volte i dettagli infimi restano i piit eloquenti, sapete per­che anche il titolo, in Italia, fu mutato? Perche troppo so-migliante a Rosso e nero. no-ta rivista radiofonica dell'e-poca. Cosl Stendhal, Autant-Lara e Philipe hanno dovuto cedere il campo anche ai di-ritti di Garinei e Giovannini.

Ora cominciamo a capire che il diavolo e'entra davve-fo nella storia dell'attore Ge­rard Philipe. e di quale diavo­lo si tratti. Dalla parte di Phi­lipe saltella il diavolo della came e della rivolta, ma con­tro di lui si erge it demone del potere. Quello stesso che in La bellezza del diavolo (1948) di Rene Clair offre al Faust-Philipe il dominio del mondo sotto forma di bomba atomica. Ma la sommossa po-polare distrugge il patto. Dl solito non troviamo motto fu­ror di popolo nei film del gen­tile Clair. Si vede che la pre-senza di Gerard Philipe costi-tul in quel momento uno sti-molo prectso.

Clair e Philipe lavorano an­cora insieme in Le belle della notte (1952) e Grandi manovre (1955). Per dirigere Gerard, Clair affronta anche una del­le sue rarissime regie taetra-li: Non si scherza con l'amo-re di Musset (1959). E' tra le ultime apparizioni di Phili­pe. Muore died mesi dopo. trentasettenne, gia minato da qualche tempo, ma — per il mondo — all'improvviso, di netto, come si spezza una spa-da.

Tra piroette e veleni. la sua via e stata meno plana di quanto la sua « carriera » pos-sa dire. Da Fanfan ta Tuli-pe, I'eroe del film di Christian-Jaque (1952) i suoi eroi era-no diventati via via piu consa-pevoli. Ma gli piacevano an­che altre maschere, che gli davano modo d'invecchiare dentro. con psicologie tortuo-se, grette e maligne (Le donne degli altri, 1957: II giocatore, 1958). Fu, purtroppo. il suo solo modo d'invecchiare, e forse la sua maniera di sen-tirsi infelice. Nessun attore e stato piii vinto e piii vincito-re di lui.

Ma quando poteta, sceglie-va la felicita. non credeva ne alia d'tssoluzione, ne al diavo­lo. ne al potere. Al potere, per proprio conto, aveva gia portato la fantasia. Nel gior­ni della Comune di Parigi sa-rebbe stato uno dei nomi elet-tl dal popolo: wChi si occu-pera delle munizioni?». «r Vn autore di canzoni, Jean-Bap-tiste Clement*. «Chi delle Belle Arti? a c Courbet». « Chi sara ministro dell'informazio-ne? a «: Verlaine ».

Sentite come suona bene: «Chi si occupera della fanta­sia? a w Girard Philipe a.

Tino Ranieri

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Arriva in Italia il coupe Matra-Simca a tre posti e si prepara la

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Bagheera> bimotore

La « U 8 » utilizzera come propulsore una coppia del collaudatissimo 1294 cm3 Simca - Perche la nuova « spot*-tiva » francese ha un prezzo relativamente contenuto - Le prestazioni e le impressioni di guida - L'80 per cento delle part i che compongono la vettura sono le stesse della produzione di serie

- II mese prossimo comin-ceranno le vendite in Italia della Matra-Simca «Ba-gheeran. La Chrysler Italia ha gia fissato il • prezzo: 2.999.000 (IVA e trasporto compresi) per la versione «1» e 3.199.000 lire per la versione « 2 » — che, si pre-vede, sara la piii richiesta — completa di tutti gli ac­cessor! (cerchioni in lega leggera, vetri azzurrati, lu-notto termico, ecc). II prez­zo, come si vede, non e cer-

' to indifferente eppure alia Chrysler prevedono che la produzione — oltre 16.000 vetture l'anno — non sara in grado di far fronte a tut­te le richieste. La ragione, spiegano, e semplice: la «Bagheera» e la prima « sportiva » venduta al prez­zo di un coupe industriale, vale a dire al prezzo di una macchina di grande serie.

Si sarebbe portati a cre­dere, a questo punto, che alia Matra-Simca abbiano deciso di produrre in per-dita, ma owiamente non e cosi. Semplicemente, per la costruzione di questa mac-china che supera i 180 ora-ri si sono utilizzati in gran parte pezzi della produzione di serie della Chrysler Fran­ce; e quando si dice in gran parte ci si riferisce ad una percentuale dell'80 per cen­to. II motore, ad esempio, e il collaudatissimo Simca f

da 1294 cm3 e molte delle parti meccaniche sono le stesse della Simca 1100. Si aggiunga che la carrozzeria, su una struttura in acciaio stampato, e in resina po-liestere rinforzata da fibre di vetro e si comprendera perche il prezzo di questa sportiva fuori dell'ordinario pub essere stato tanto con­tenuto.

Un sicuro successo com-merciale, quindi? Si direbbe di si: sia perche la _«Ba-^ gheeran sta "txandando mol-' to » in Francia dove le ven­dite - sono gia cominciate, sia perche una prova su strada della macchina ci ha dato Fimpressione che chi potra permettersi la «Ba­gheera» ne trarra non po-che soddisfazioni. A parte la linea modernissima e ae-rodinamica (Ia vettura ha un coefficiente di penetra-zione di 0,33), la soluzione dei tre pesti affiancati, ol­tre che essere originate, con-sente a tre persone di stare in macchina veramente co-mode, cosa che non si pub dire di tanti coupe 2+2. ' D'altra parte anche que­

sta scelta dei tre posti — vincolata dalla posizione «posteriore centrale» del motore — risponde ad una precisa esigenza dell'utenza che considera (60 per cento degli interoellati in una in-dagine di mercato) i tre po­sti l'ottimo per una vettura sportiva.

Sulla a Bagheera» i tre posti, si diceva, sono vera­mente comodi. Dopo la prova diremmo che lo so­no sin troppo: e tanto lo spazio davanti ai passeg-geri (i sedili dei due pas-seggeri sono fissi) che si rendera quanto prima ne-cessario dotare la «Ba­gheera» di un apoggiapie-di», per evitare che gli « o-spitis portino le conse-guenze della guida sportiva del pilota. Non basta, in-fatti, che i passeggeri sia-no assicurati dalle cultu­re (di serie) quando la macchina affronta ad ele-vata velocita curve, cont re­curve e tomanti, cosa che la o Bagheera pub fare gra-zie alia sua tenuta di stra­da eccezionale.

La tenuta di strada — oltre che la linea della vet­tura e la spaziosita dello abitacolo — ct e parsa la principale qualita della «Bagheera» e forse pro­prio per questo quelli della Chrysler hanno scelto l'Al-ta Savoia per le prove, an­che se le strade di monta-gna mettono in rilievo un difetto della «Bagheera» che si noterebbe meno in pianura: la limitata poten-za del motore (84 CV a 6000 giri al minuto). Gra-zie alia sua linea aerodi-namica e al peso a vuoto di 830 kg Ia «Bagheera a pub infatti raggiungere i 185 chilometri orari e co-prire il chilometro con partenza da fermo (con lo i uso del cambio che e a \ ouattro rapporti, tutti sin- . cronizzati) in 333 secondi, j ma e in salita che denun-cia i suoi limiti. Limiti, d'altra parte, che la Casa non ignore, tant'e che per chi vuole dawero «corre-re a anche su strade di montagna e gia quasi pron-ta la soluzione ottimale (e costosa, visto che si parla di 6 milioni di lire) rap-presentata dalla Matra-Simca « Bagheera U.8a.

Abbiamo potuto vedere un prototipo della «U.8a in occasione delle prove della «Bagheera a. Anche per la « U.8 a Ting. Guedon, direttore studi della divi-sione automobilistica della

• N W W a r W U V W W I

Matra e che e, come dire, «il padre della Bagheera », e stato vincolato dall'im-pegno di utilizzare soprat-tutto parti della produzio­ne di serie. II risultato e che la u Baghera U.8 » sara una macchina bimotore. perche il suo propulsore — un 8 cilindri a U di 2588 cm3 di cilindrata — e com-posto da due gruppl mo­tore (sempre quelli della Simca 1100) affiancati a 82̂ su un carter di colle-gamento e sistemati longi-tudinalmente. I due alberi motore sono collegati tra-mite una catena silenziosa e l'alimentazione e assicu-rata da 4 carburatori doo-

• pio corpo Weber tipo 36 DCNF.

Naturalmente altre parti della « U.8 » sono state mo-dificate in considerazione della potenza quasi raddop-piata e delle prestazioni (velocita massima oltre 230 chilometri orari). II cam­bio, ad esempio, e del tipo Porsche a 5 velocita piii retromarcia. I freni ante-riori e posteriori sono a dischi ventilati con circui-to indipedente e ripartito-re di frenata. Ruote e pneumatici sono, anterior-mente, 185-70 VR 14 e po-steriormente 205-70 VR 14. La capacita del serbatoio e di 80 litri.

Le sospensionl, che ' sul­la « Bagheera » sono a bar-ra di torsione, sulla « U.8 »

saranno del tipo > adottato sulle macchine di «Formu­la 1» ed anche questo fa comprendere a quale tipo di utentl sara destinata la « U.8 ». Se la « Bagheera »,

infatti, pub ancora consi-derarsi una macchina per una piccola famiglia dispo-sta ad accettare la passione sportiva di chi sta al vo-lante, la «U.8» finira per

avere prevalentemente un impiego sportivo, soprat-tutto in Francia dove i li­miti di velocita si vanno facendo sempre piii rigoro-si.

I I d o p p i o m o t o r e che equ ipagge ra la M a t r a S imca « Bagheera U.8 » . Ne l la f d t o de l t i t o l o : a s i n i ­

s t ra i l p r o t o t i p o d e l l a « U.8 » , r i c o n o s c i b i l e per l e f e r i t o i e s u p p l e m e n t a r i d i r a f f r e d d a m e n t o su l l a

p a r t e p o s t e r i o r e del la f iancata; a destra i l m o d e l l o c h e da ot tobre sara i n v e n d i t a i n I t a l i a .

Per i dieci anni della societa in Italia

Un'autoambuhnza della General Motors E' stata chiamata « Pellicano » - Studiata per i l soccorso agli infortunati della strada

Una vista parz ia lo del « P e l l i c a n o » del la General M o t o r s . Si

notano, nel pannel lo del la port iera d i destra , una par te d e g l i

at t rezz i che vengono u t i l i z z a t i quando si debba e s t r a r r e un fe -

r i t o da l le lamiero contorte d i una automobi le .

La General Motors Italia ha festeggiato recentemen-te i dieci anni di attivita. Dieci anni che si chiudono con un bilancio estrema­mente positivo e che e sin-tetizzato da queste cifre: 18.468 veicoli venduti nel 1963 e 57.958 (previsione) veicoli venduti nel 1973; 35 300 vetture GM in circo-lazione in Italia nel 1963 e 315.000 in circolazione nel 1973; concessional! e stazio-ni di servizio da 92 a 510; fatturato da 7,25 miliardi u 74,38 miliardi.

La Ticorrenza ha offerto i; destro per una iniziativa che e solo in parte com-merciale: la realizzazione di un veicolo - ambulanza (il primo esemplare e stato re-^alato alia CRI (su telaio Bedford CF concepito per l'assistenza agli infortunati della strada e quindi prov-visto di attrezzature che

La Elnagh ha messo a punto i modelli 1974

Quattro nuove caravan «europee» Color i .piu vivaci e miglioramenti costrutt ivi per le roulottes piu vendute in Italia

Nei giomi scorsi la Elnagh di Zibido San Giacomo, la casa milanese produttrice di « roulottes a — che oggi occupa un posto di rilievo nella produzione anche europea di caravan che ha registrato quest'anno il maggior numero di immatricolazioni in Italia — ha presentato i nuovi modelli del­la produzione 1974.

La novita e rappresentata dalla nuova serie denominata «Europea a che com-prende quattro nuovi modelli che escono per alcuni dettagli, soprattutto estetici, dalla linea tradizionale della casa. Si trat-ta infatti, di modelli caratterizzati da una marcata utilizzazione di vari colori: al-l'intemo l'uso di colori diversi interessa ad esempio, i battenti delle porte e degli armadietti, ruTestemo le caravan della nuova serie sono caratterizzate da una Iarga fascia color senape all'altezza della finestratura. II tutto conferisce alle nuove caravan una particolare nota di vivaciti.

Per quanto riguarda l'intera produzione che, con la nuova serie, raggiunge oggi ben 18 modelli complessivamente, con una ampia fascia di scelta per tutte le esigen-

ze della clientela. tutti i modelli hanno su-bito alcune modifiche migliorative sia e-steticamente che funzionalmente: fra i mi­glioramenti di maggiore interesse ricordia-mo il nuovo disegno della porta. Tappli-cazione della luce estema sull'ingresso, nuove maniglie e serrature piii sicure.

Per il resto, tutta la produzione Elnagh continua ad essere caratterizzata da un ri-levante, ottimo standard tecnologico e dal­la utilizzazione dei ritrovati e dei mate­rial! che gia costituiscono, da tempo ora-mai. i punti di forza delle caravan della casa e cioe i freni elettromagnetici auto­matic!, le sospensionl a barra di torsione con ammortizzatori, la struttura di base in clamellatoa (legni ad alta resistenza trattati con un processo particolare, pare-ti in duralluminio prelaccato a fuoco, te­laio protetto plasticamente, ecc.

Alle caravan della nuova serie «Euro­pea » sono stati dati i nomi di quattro pass! alpinl: 325 Bemina, 275 Spluga, 375 Sempione e 435 Stelvio.

NELLA rOTOt la caravan «435 Stelvio*.

consentono di liberare rapi-damente il ferito dalle la-miere che lo imprigionano e di garantime, per quanto possibile, la soprawivenza durante il trasporto sino al piii vicino ospedaie.

Interessanti, sul veicolo-ambulanza, che e stato chia-mato «Pellicano», queste attrezzature e particolari:

— la barella «life-lift» che, con un particolare si-stema di rulli. consente di caricare il ferito senza toe-carlo mediante un «tapis roulant»;

— la disponibilita di un verricello con azionamento idraulico con capacita di traino sino a 15 quintal!, di un «eric» a carrello per sollevare sino a due tonnel-late, di una fiamma ossidri-ca e di tutta una completa dotazione di attrezzi quali martello, cesoia per lamie-re, pinza, tronchese, seghet-to per metalli, badile, tena-glia, ecc;

— l'ampia disponibilita di spazio: con due infermieri in piedi aH'intemo, posso-no essere trasportati sei m-fortunati. due dei quali su barella, e altri quattro — se colpiti in modo minore — su altrettante poltronci-ne imbottite (due nella ca-bina di guida a fianco del-l'autista e altri due nel com-parto ambulanza);

— la grande capacita del­le due bombole dell'impian-to di ossigenoterapia, che ronsente la somministrazio-ne di ossigeno per un perio-do di tempo molto lungo;

— una bomboletta porta-tile di ossigeno per una pronta assistenza al di fuo­ri del veicolo;

— quattro fari di ricerca orientabili, anche tutti nel­la medesima direzione, per assicurare l'intervento anche durante le ore notturne;

— una serie di piccole in-stallazioni per ottenere la maggior efneacia negli in-terventi di pronto soccor-

i so, dalle prese supplemen­tari di ossigeno alia predi-sposizione per il fissaggio e l'utilizzo di apparecchia-ture sanitarie speciali, qua­li cardiorianimatori, elet-trorespiratori, ecc;

— un estintore di note-i veil dimensioni in grado

di spegnere completamen-te 1'incendio di una vettura;

— una serie di apparec-chi sanitari, dallo sfigma-nometro a mercurio al ria-nimatore manuale comple-to di maschera con cusci-netto abbassalingua, dallo aspiratore di corpi estranei che ostacolano la respira-zione alle attrezzature per la cura di fratture, per i flaconi di plasma, e via di-cendo.

II «Pellicano a, a pieno carico. pub viaggiare a una velocita massima di 120 chilometri orari.

• Ron Tauranac — 11 quotatls-simo tecnico progettista cOie in molti anni di collaborazione con Brabham ha dato vita ad alai-ne delie monopasto da corsa di maKRior successo — ha npreso la collaborazione tecniea, in veste ufficiale, con la squadra corse « I<o-Marlboro >. A fianco del di­rettore sportivo Williams, ha as-slstito ieri a Monza al Gran Pre-mio dltalia.

L^V»%^%^^^VA^l^^^••^^•«P^l^%^.'W.•A•ASVA• Rubrica a cura di Fernando Strambaci ,%%v>vuVarVi>v

Page 13: Un corteo e una manifestazioh concludbno il nazionale delF ...

1'Unit a / lunedl 10 sttttmbre 1973 i ffatti d e l m o n d o / PAG. 13

I lavori del vertice conclusi ieri ad Algeri dal presidente Bumedien

Costituito un comitato permanente > della conferema dei non allineati

Questa fumlone sard swlta dall'uftkio 4\ president del rertke, del quale fanno parte fra ql\ altri Algeria, Cuba e Jugoslavia - Caloroso trlbuto della conferema a Fi­del Castro, dopo un rergognoso attacco dei delegatl braslllano e boliviano - Cuba rompe le reiaiioni con Tel Aviv • I document} flnali saranno rest noil nel prosslml glorni

DAL CORRISPONDENTE ALGERI, 8 settembre

Si e conclusa oggi pomerig­gio, con un discorso del Pre­sidente algerino Bumedien, la conferenza al vertice dei Paesi non allineati, alia quale nan-no partecipato, secondo le ci-tre ufflciali, 75 Paesi membri a pieno titolo, lo Paesi os-servatorl, 3 invitati. 16 movi-menti di liberazione (14 afri-cani, piii l'OLP palestinese e il movimento di liberazione di Portorico).

II Presidente algerino. nel suo discorso conclusivo, ha detto che «nessuna decisio-ne importante potra ormai essere presa, nel campo del disarmo, dell'organizzazione delle relazioni commerciali in-ternazionali o del rinnovamen-to delle strutture del sistema monetario internazionale, sen-za la partecipazione effettiva dei Paesi del Terzo Mondo.

wAffermando che la pace e una ed indivisibile — ha continuato Bumedien — la conferenza rinnova il suo ap-poggio ai popoli del Vietnam, della Cambogia e del Laos, e chiede la liberazione del territori arabi occupati e il ripristino dei legittimi diritti del popolo palestinese. Essa appoggia inoltre la lotta dei popoli dell'Africa per la li­berazione nazionale e contro la segregazione razziale, e riaf-ferma il proprio appoggio ai popoli dell'America Latina che continuano a lottare per la loro liberazione economica. La conferenza ha espresso il proprio accordo su un disar­mo totale e completo, com-preso il dlvieto degli espe-rimenti nucleari e della fab-brlcazione di armament i ato-mici, chimici e batteriologi-c i» .

Bumedien ha successiva-mente ricordato le decision! prese dalla conferenza per quanto riguarda il diritto di ogni Paese di controllare ef-fettivamente lo sfruttamento delle proprie rlcchezze natu-rali, la necessita di un raffor-zamento della solidarieta e della cooperazione tra i Paesi non allineati e l'armonizzazio-ne dei loro sforzi.

E' ancora presto — in quan­t o non sono stati ancora re-si noti i testi delle risoluzioni e delle dichiarazioni finali — per fare un bilancio comple­to dei risultati di questa riu-nione. Tuttavia e gia emersa fortexnente, nel corso del di-battito, la volonta di dare nuova forza, su scala interna­zionale, a una serie di esigen-ze dei Paesi dei « Terzo Mon­do M, che vanno dal rifiuto del­la politica di forza nelle rela­zioni intemazionali, a quella di stabilire direttive di coor-dinamento soprattutto nel campo della difesa dei propri interessi nazionali di fronte al­io strapotere delle grandi so-cieta monopolistiche multina-zionali.

I document i della commis-sione economica e politica, gia approvati dal Consiglio dei ministri degli Esteri, sono an­cora stati esaminati questa mattina nel corso di una riu-nione a porte chiuse dell'uf-ficio di presidenza della con­ferenza, di cui fanno parte, ol-tre all'Algeria, Cuba. Jugosla­via, Peru. Guyana, Zaire, So­malia, Senegal, Liberia. Sri Lanka (Ceylon), Nepal, Male-sia, Siria e Kuwait. E' stato stabilito che questo ufficio di presidenza assumera le fun-zioni di comitato permanente dei non allineati flno alia pros-sima conferenza, la quale, se­condo le decisioni prese, avra luogo fra tre anni a Colombo (Sri Lanka). E' stato anche deciso che la sesta conferenza al vertice. tra sei anni, avra luogo in un Paese dell'Ameri-ca Latina.

I lavori della conferenza, che si sono prolungati ieri in una seduta-fiume durata fino a tarda notte, sono stati ripresi nella mattinata per permette-re anche ai Paesi osservatori, tra i quali Messico. Brasile, Bolivia, di prendere la parola. Ieri avevano parlato tra gli al-tri rarcivescovo Makarios. di Cipro, remiro del Kuwait, i Presidenti dello Yemen del Sud e del Nord. lo sceicco Mujfbur Rahman del Bangla Desh, il Presidente boliviano. I delegati della Bolivia, e par-ticolarmente quello del Brasi­le, hanno approflttato del lo­ro intervento per lanciare un vergognoso e violento attacco contro Cuba e cib che essa Tappresenta per la lotta di li­berazione dei popoli. La pre-senza al vertice di Algeri di questi Paesi, che svolgono in America Latina un ruolo pre-ciso al servizio deH'imperiali-smo americano, benche conte-stata. non ha potuto essere evitata per quest ioni di carat-tere procedurale. Tuttavia. le loro pcsizioni. che miravano a snaturare lo spirito stesso del­la conferenza, sono state ab-bastanza facilmente isolate.

Subito dopo l'intervento del delegato brasiliano. Bumedien ha reso noto che Castro non avrebbe renlicato « per rispet-to a questa assembles e al Paese ospite. l'Algeria*. e si e felicitato con lui per questa decisione. Nello stesso tempo

ONORIFICENZA BULGARA A BREZNEV

SOFIA, 9 settembr* (f. m.) - Nella ricorrenza del

29* anniversario della Libera­zione, il Consiglio di Stato bulgaro ha conferito a Leonid Breznev il titolo di « Eroe del­la Repubblica popolare di Bul­garia », per il suo contributo alia politica di pace dellTJP-SS e al rafforzamento dei legami di amicizia e collaborazione tra 1TJRSS e la Bulgaria.

l'assemblea, respingendo il pro-vocatorio attacco del delegato dei « gorilla » brasiliani, tribu-tava un caloroso applauso a Fidel e al suo Paese, implici-tamente condimnando il ten-tativo di creare un china e-straneo alio spirito che ha i-spirato i lavori del vertice di Algeri.

Sulla questione del Medio Oriente. occorre segnalare che l'Organizzazione per la libera­zione della Palestina (OLP), nonostante il voto contnirio della Giordania. e statu rico-nosciuta come unico legit timo rappresentante del popolo a-rubo palestinese. Occorre an­che segnalare che il primo ministro cubano Fidel Castro ha reso nota proprio oggi la decisione del suo Paese di rompere immediatamente le relazioni con Israele, come ge-sto di solidarieta con la cau­sa dei popoli arabi.

Infine,- nella giornata di ie­ri, una decina di Paesi aveva­no annunciato la loro decisio-e di riconoscere il governo cambogiano di Sihanuk e di Tompere le relazioni con il go­verno fantoccio di Lon Nol. Nuovi riconoscimenti diploma-tici sono stati anche annun-ciati per il GRP del Sud Viet­nam.

Giorgio Migliardi

NUOVO INCENDIO SULLA « CIELO AZZURRO » l.'MUIDEN (Olanda) — L'incendlo che si e manifeitato sa-bato a bordo della petrollera italiana « Cielo A n u r r o » al

largo della coita olandese, e che era stato posto sotto controllo, 6 divampato nuovamente ieri, ma il pronto impicgo delle pomps • valso a domare le fiamme e a tcongiurare il pericolo di un'esplotione. Sulla nave sono rimasti ora sette marinai; gli altri ventisei sono stati trasferiti, tra sabato • ieri, sui rimorehiatori • suite imbarcazioni di salvataggio portatesi sul luogo del sinistro. Nella ttlefoto: le fiamme a poppa della «Cielo Anurro ».

Sparatoria e perquisizione in una azienda e in una sede socialista

I sindacati condannano una provocazione di avieri in una fabbrica di Santiago

Feriti due operai e un aviere - Denunciata la morte in seguito a torture di un contadino, sempre per mano di reparti deWaviasione - Allende convoca i comandanti delle tre armi e il ministro della Difesa

DAL CORRISPONDENTE SANTIAGO DEL CILE,

9 settembre

II Presidente Allende ha convocato ieri i tre coman­danti in capo delle forze ar-mate, generali Pinochet e Leigh, per l'esercito e l'avia-zione. e rammiraglio Monte-ro per la marina, e il mini­stro della difesa Letelier, con il proposito di esamlnare il modo come viene applicata la legge sul controllo delle armi.

Al suo arrivo alia Moneda, II capo dello Stato, nel ri-spondere alle consuete do-mande del giornalistl, aveva affermato che nella riunlone avrebbe ricevuto « una versio-ne dei fatt i» awenuti il ve-nerdi sera intorno alia fab­brica Sumar. In quella occa-slone, reparti delFaviazione hanno fatto fuoco durante una perquisizione: si conta-no tre feriti, di cui un avie­re. Al termine dell'incontro, durato due ore, il generale Leigh, comandante dell'avia-zione, lasciava la Moneda 11-mitandosi a dichiarare: « Non ho niente da dire. La versio-ne ufficiale resa pubblica gia dice tutto».

AI termine di una rlunione convocata dal Presidente del­la repubblica per analizzare i fatti e stabilire la versione di essi. il generale Leigh vie­ne cosl a confermare il co-municato emesso prima del-rincontro con Allende. nelle cui conclusioni si fanno due affermazioni di evidente pe­so nella acuta tensione di questi giomi: 1) il personate deU'azienda Sumar e armato. organizzato e addestrato per svolgere operazioni parami-litari; 2) i dipendenti di que-

Una bomba a Londra e tre a

Manchester LONDRA, 9 settembr*

Dopo alcuni giorni di cal ma, sono ripresi in Inghilter-ra gli atti di terrorismo. Ieri sera una bomba a orologeria e esplosa alia stazione londi-nese di Victoria, che collega la capitale con il sud del Pae­se. L'esplosione si e verifica-ta alle 18, ora italiana, a poche centinaia di metri dal coman-do della polizia met ropolita­na. Quattro persone sono sta­te portate all'ospedale: due in stato di «shock» e due per lievi ferite. La bomba e esplo­sa tre minuti dopo che un impiegato aveva notato una borsa sospetta, provocando il rapido allontanamento di cen­tinaia di passeggeri che era-no in attesa del treno.

Altri tre ordigni, questa vol-ta incendiari, sono esplosi nelle prime ore di stamani nel centra di Manchester, davan-ti ad un negozio di calzature e ad un negozio di articoli musicali; una quarta bomba e stata disinnescata prima della sua esplosione sulla soglia di un negozio di articoli sportivi. Le esplosioni hanno causato danni materiali ma nessun ferito. Secondo la polizia, gli attentat! erano stati prean-nunciati poco prima per tele-fono da uno sconosciuto, che parlava «con accento irlan-dese».

sta azienda hanno agito in coordinamento con la popo-lazione contro le forze che attuavano una perquisizione illegale.

Secondo 11 comando della aviazione, -la - perquisizione non sarebbe stata indirizza-ta — ne nei propositi, ne nei fatti — ai locali della fabbri­ca. ma solo ad una sede del partito socialista prospiciente: mentre gli avieri si trovavano nei locali e nel giardino di essa, sarebbero stati presi di mira con armi da fuoco dal-l'interno della fabbrica; lo scambio di colpi, nella versio­ne del comando dell'aviazio-ne. e durato quasi due ore; cessata la sparatoria un grup-po di operai e uscito dalla Sumar portando una bandie-ra bianca; intanto suonavano le sirene daH'interno della fabbrica e in altri punti vi-cini e venivano lanciati ben-gala rossi. « In conseguenza di cio — dice testualmente il comunicato — si e avvici-nata una turba di circa 500 persone le quali vestivano panni neri e calzavano scar-pe da tennis. Molte di queste persone si lasciavano cadere dalle pareti e dai tetti delle case vicine ». Descrizione fan-tasiosa. quanto grave, alia quale rispondono i comitati direttivi dei sindacati, gli im-piegati e gli operai della fab­brica. affermando chenonc 'e stata provocazione alcuna da parte dei lavoratori e che i soldati i quali perquisivano la sede socialista a un certo momento incominciarono a sparare con fucili mitraglla-tori contro la fabbrica (sui muri sono visibili 54 colpi).

Seccessivamente, al coman­do di un ufficiale. i reparti entrarono nella azienda S u ­mar e ingiustificatamente ar-restarono quanti incontraro-no.

I due comitati direttivi re-spingono infine qualsiasi «In-timidazione psicologica o ri-corso alia forza n, chiedono la liberazione dei compagni arrestati ( la qual cosa e av-venuta nella nottata) e la modlficazione della legge sul controllo delle armi. -

Indignate dichiarazioni ha fatto anche il ministro del lavoro Godoy, chiedendo una inchiesta in merito e la punl-zione dei responsabili s ia per i fatti della Sumar che per un altro gravissimo episodio verificatosi nelle ultime ore nella provincia di Temuco, in seguito a • rastrellamenti e perquisizioni attuati alia ri-cerca di un supposto accam-pamento guerrigliero. Qui. a quanto si sa, e morto per tor­ture uno dei contadini arre­stati dai reparti dell'aviazio-ne impiegati neU'operazione. La contemporaneity degli e-pisodi di perquisizione, il lo­ro sistematico ripetersi, il fatto che i loro obiettivi s ia-no sempre lavoratori, fabbri-che, organizzazioni di sini­stra, e gia motivo di preoc-cupazione. A cid si aggiungo-no le nuove forme con cui le forze annate si presentano alia opinione pubblica, e-mettendo lunghi comunicati che spiegano e raccontano le loro azioni, o addirittura dif-fondendo opuscoli lllustrati contro gli «estremisti», in cui si omette di citare l'esi-stenza di un govemo legitti-mo e si indicano nelle tre armi e nei carabinleri gli unl­et guardiani dell'ordine e del progresso della nazione.

Guido Vicario

KUWAIT — Uno degli ostaggi che si trovavano a bordo dell'aereo subito dopo la liberazione. (Tel . AP)

Dopo la felice conclusione della drammatka vicenda

L'OLP chiede al Kuwait la consegna dei terrorist!

Si intende sottoporli al glud'nio del tribunate della Resistenia palestinese I quattro ostaggi literati sabato sera, sono rientrati ieri in Arabia Saudita

In vendita 400 tonnellate

di oro? LONDRA, 9 settembre

II Sunday Telegraph scri-ve oggi che sarebbero in corso sondaggi per la vendita di 400 tonnellate d'oro, che il gior-nale indica come appartenen-ti a Peron. Questi cerchereb-be di venderle per ricavarne il necessario per affrontare la attuazione del proprio pro-gramma, una volta ridiventato presidente deU'Argentina.

Secondo il giornale, tra i personaggi che si interessano alia vicenda vi e anche il pro­fessor Vlncenzo De Nardo, i-spettore generale del ministe-ro italiano delle Finanze.

II Sunday Telegraph affer-ma che De Nardo ha dichia-rato: «Questa transazione e perfettamente legale... Questa operazione non ha nulla a che vedere con le mie funzioni uf-ficiali al ministero delle Fi­nanze. E' una operazione pri-vata per conto di un gover­no estero».

Si ritiene che la vendita del­le 400 tonnellate d'oro potreb-be avere ripercussioni sul prezzo del metallo.

KUWAIT, 9 settembre Conclusasi felicemente ieri

sera, con la resa dei cinque terrorist! palestinesi, la dram-matica vicenda iniziata ii 5 settembre all'ambasciata sau­dita di Parigi. 1'accento si spo-sta ora sulle responsabilita per l'invasione della sede di-plomatica e per la cattura de­gli ostaggi e sulla collocazio-ne politica degli autori dell'at-to di terrorismo.

Costoro, come si sa. si so­no arresi ieri sera, dopo un'al-tra giomata di drammatica in-certezza e dopo aver seque-strato per alcune ore anche il rappresentante nel Kuwait dell'Organizzazione di libera­zione della Palestina, AH Yas-sin, che era salito a bordo del-l'aereo per parlamentare. Quando i terrorist! sono scesi dairaereo, con le braccia alza-te, truppe del Kuwait aveva­no da poco preso posizione tutt'intomo, in attesa dell'or­dine di attacco «per mettere fine alia situazione », come ha detto un portavoce ufficiale.

Non e ancora ben chiaro. nonostante sia passata quasi un'altra giomata, a quali con-dizioni si siano arresi i terro-risti. se cioe 1'offerta di un salvacondotto e di un'auto per raggiungere la Siria — fatta loro ieri mattina prima del se­questra di All Yassin — sia an­cora valida. Per ora, comun-que, i cinque sono custoditl in un campo militare vicino al-l'aeroporto e vengono inter-rogati dalle autorita kuwai-tiane, mentre i quattro ostag­gi liberati sono rientrati in

Arabia Saudita con un aereo speciale, appositamente giunto da Riad.

Gli ostaggi, che fino all'ar-rivo dell'aereo erano rimasti allHotel Hilton di Kuwait, hanno dichiarato di essere sta­ti ctrattati bene* dai terro-risti.

Sulla sorte dei cinque pale­stinesi grava ora una richie-sta dell'OLP di riceverli in consegna per deferirli ai pro­pri tnbunali. La notizia non e ufficiale, ma viene dal quoti-diano Al Liwa di Beirut, che dice di averla raccolta negli ambienti della Resistenza pa­lestinese. E* noto peraltro che Yasser Arafat ha dichiarato 1'altro ieri sera ad Algeri che i terroristi m riceveranno una punizione esemplare insieme ai loro eventuali complici». Dal canto suo, il giornale Al-ru Al-Aam di Kuwait afferma che sono stati gia presi con-tatti fra gli uffici dell'OLP del Kuwait, di Damasco e di Al­geri al fine di creare una com-missione d'Inchiesta.

II capo del «commando» ha detto oggi di chiamarsl Munir Ahmed e di avere 29 anni; non e un medico, come si credeva fino a ieri. Gli al­tri quattro terroristi s i sono qualificati per Abdelrahim Hussein, di 24 anni, Wahil Ja­la], di 22 anni. Nabil Khalil, di 24 anni, e Sami Khalid, di 22 anni. L'OLP intende in o-gni caso — secondo il citato giornale kuwaitiano — «sco-prire la vera identita dei cin­que e d< coloro che stanno al­le loro spalle ».

// XA7 annimsarlo della Repubblica popolare democraika di Corea

Pyongyang: compito primario la lotta per Tunificazione

/ successi delta RPDC - Ample prospettive aperte dalle pro-poste del governo popolare per la creazicne della Repubblica confederate di Koryo - Gli ostacoli posti dal dittatore Park

PYONGYANG, 9 settembre

II XXV anniversario della Repubblica popolare demo-cratica di Corea e stato cele-brato oggi a Pyongyang con una grandiosa Darata popola­re, alia quale hanno assistito il Presidente Kim II Sung e tutti i piii alti dirigenti del Partito dei lavoratori e del­lo Stato. La RPDC venne in-fatti fondata il 9 settembre 1948 dopo che. malgrado tut­ti gli sforzi per la riuniflca-zione del Paese, gli occupant! americani avevano dlmostrato di voler mantenere la divisio-ne del Paese (o di volerlo riunificare, come accadde du­rante la guerra 1950-1953, con la forza delle armi sotto la dittatura del regime pro-USA di Syngman Rhee).

La RPDC e divenuta, in que­sti 25 anni, e dopo aver supe-rato le distruzioni causate daU'aggressione americana (a Pyongyang alia fine della guer­ra era rimasto in piedi un so­lo edificio), un Paese indu­s t r i a l dotato di un'agricoltu-ra progredita. Non vi e om-bra di un soldato straniero, poiche i volontari cinesi che avevano combattuto a fianco dell'esercito popolare sono sta­ti ritirati fin dal 1958. Nel Sud. sottoposto ora al regi­me dispotico di Park Chung Hi. vi sono ancora oltre 40 mila soldati americani, men­tre la penetrazione economi­ca sia americana che giappo-nese vi e fortissima e condi-zionante. La differenza e da­ta dal fatto che la RPDC. al contrario del Sud, ha calibra­te tutta la sua politica sul principio che i coreani chia-mano di « juche ». il principio cioe dell'indipendenza comple-ta in ogni campo. proclama-to dal nresidente Kim II Sung e cardine dell'azione del par­tito e del governo.

Sforzi pazienti e continui hanno uermesso anche alia RPDC di anrire il dialogo con il Sud e di giungere alia di-chiarazione congiunta del lu-glio 1972, in cui Nord e Sud riconoscevano il principio del­la riunificazione pacifica e del­l'indipendenza del Paese. Park Chung Hi, tuttavia. dopo di al-lora ha cercato sia di svisare il senso di questo impegno. sia di nerpetuare l'esistenza di « due Coree », nroiaonendone l'ammissione simultanea al-1'ONU.

Lo stesso Kim II Sung, il 23 giugno scorso, faceva inve-ce una serie di proposte co-struttive cosi riassumibili: av-viare scambi in ogni settore tra Nord e Sud e sfruttare in comune le risorse naturali del Paese; allargare il dialogo e convocare una grande Assem-blea nazionale con la parteci­pazione di rappresentanti di tutte le classi e di tutti gli strati della popolazione. parti-ti politici e organizzazioni so-ciali; creare una confederazio-ne Nord-Sud denominata Re­pubblica confederate di Koryo (l'antico nome della Corea); superare la divisione del Pae­se agendo in comune nel cam­po dei rapporti esteri. man-dando all'ONU una rappre-sentanza unica della confede-razione di Koryo.

L'impatto delle proposte del Nord su tutti gli strati della popolazione del Sud e stato fortissimo. Per questo Park ha cercato sia di sollevare nuo­vi ostacoli al dialogo. sia di reprimere il movimento popo­lare stimolato dalla prospetti-va della riunificazione. L'8 agosto, egli faceva rapire a Tokio il capo dell'opposizio-ne Kim Dae Jung, presidente del onuovo partito democra-ticou. L'iniziativa era gravis-sima. II capo dei servizi se-greti di Seul (la CIA sud-co-reana), Li H u Rak, organiz-zatore del rapimento. e infatti anche il co-presidente per il Sud del comitato di coordi­namento che dovrebbe studia-re e realizzare i passi per il riawicinamento Nord-Sud. Co­sl i rappresentanti della RPDC, U 28 agosto scorso, hanno chie-sto la sua sostituzione, e pro-posto la creazione di un altro comitato con gente che voglia dawero lavorare per runifica-zione dei Paese, allargando il dialogo a tutti gli strati e le organizzazioni coreane.

Sono quest! i punti principa-li che sono stati sottolineati nei discorsi ufflciali e nelle pa-rale d'ordine che sono state scandite nella grande sfilata popolare di oggi a Pyongyang.

Vrotenti combattimenti

a Kompong Cham Phnwn P»nh, 9 settembre

Violenti combattimenti so­no continuatl oggi a Kom­pong Cham. Le forze patriot-tiche avrebbero proseguito i loro attacchl su due punti opposti dello schieramento delle forze del regime, m e n ­tre all'Intemo della citta pro-seguono combattimenti casa per casa. A sud di Phnom Penh 1 tentativi delle forze del regime di riaprire la stra-da verso il mare sono d! nuo-vo falliti.

Secondo font! cubane 11 Primo ministro Fidel Castro visitera Hanoi nei prossimi giorni. su invito del partito del lavoratori e del govemo della RDV.

Men/re / giomall hanno ignorato la questione

Nuova nota della Tass di polemica con Sakharov

Lo scienziato accusato di « complicita con i reaziona-r i , gli avversari della pace ed i partigiani della guerra fredda » - Criticate personalita svedesi e austriache che cercano di legare il problema alia Conferenza europea

DALLA REDAZIONE ' MOSCA, 9 settembre

La campagna di critiche con­tro Andrei Sakhnrov non re-gistra alcuna nuova presa di posizione. II nome dell'acca-demico e quello dello scrit-tore Solgenitzin non compaio-no stamane su nessun quo-tidiano moscovita. La stampa sovietica ignora completamen-te anche la conferenza tenu-ta ieri pomeriggio da Sakha­rov ad un gruppo di giorna­listl Occident ah.

La scorsa notte, tuttavia, la Tass ha diffuso un breve com-mento di Igor Orlov in po­lemica con «certi uomini di Stato» svedesi ed austriaci i quali, associandosi a coloro <( che si oppongono apertamen-te e costantemente alia di-stensione», cercano di lega­re la polemica su Sakharov alia conferenza per la sicu-rezza ~e la cooperazione in Europa e, in concreto, ai pro-blemi dello sviluppo degli scambi culturali.

«L'Unione Sovietica, come

Pompidou parte oggi

per Pechino PARIGI, 9 settembre

Secondo capo di Stato occi-dentale a recarsi nella Repub­blica popolare di Cina, dove fu preceduto lo scorso anno da Richard Nixon, il Presiden­te Georges Pcmpidou partira domani pomeriggio per la ca-oitale francese diretto a Pe­chino per una visita di Stato che si protrarra fino al 17 set­tembre. II ministro degli E-steri, Michel Jobert, lo rag-snungera nella capitale cinese mercoledi.

• LONDRA, 9 settembre

II Primo ministro cinese Ciu En-lai verra a Londra e si rechera in altre capitali oc­cidental! nella prima parte del prossimo unno: lo afferma il giornale domenicale londinese The Observer. II giornale cita come fonte della notizia am­bienti diplomatici di Belgrado, informati a loro volta da di-spacci giunti da Pechino.

Recenteimnte Ci Peng-fei ha compiuto la prima visita a Londra di un ministro degli Esteri della Repubblica popo­lare cinese, reftituendo quella, anch'essa senza precedenti, fatta l'anno scorso a Pechino dal segretario del Foreign Of­fice sir Alec Douglas-Home. Si parla inoltre da tempo di una visita a Pechino del Primo ministro Edward Heath, gia convenuta tra i due Paesi.

si sa — scrive Orlov — pre-conizza lo sviluppo delle IOI-me piii diverse della coope­razione fra gli Stati, dei con-tatti. compresi quelli sul cam­po della cultura e degli scam­bi, ma nspettando rigorosa-mente I diritti sovram e la non ingerenza negli aliari in-terni aitrui. Nessuno deve di-menticare che questa e una base naturale delle relazioni internazionuli, una pietra an-golare del diritto internazio­nale e della Carta delle Na-zioni Unite ».

Per quanto riguarda poi Sakharov, il commentatore della Tass scrive che « i suoi astiosi attacchi alia politica estera attiva deH'Unione So­vietica, che mira a risanare il clima internazionale, hanno ricevuto una degna risposta da parte di larghi ambienti dell'opinione pubblica sovie­tica. Scienziati sovietici famo-si, personalita del mondo cul-turale, operai, rappresentan­ti della gioventii e della gene-razione sovietica anziana, han­no condannato la condotta di Sakharov, qualificandola di complicita diretta con l rea-zionari, con gli avversari del­la pace ed i partigiani della guerra fredda ».

Ammonimenti a non appe-santire il clima della seconda fase della conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa che si aprira il 18 set­tembre a Ginevra, erano sta­ti rivolti, nei giorni scorsi, direttamente o indirettamen-te, da diversi giornali sovie­tici. Tra gli altri, la Pravda. rispondendo agli «ideologhi borghesi» che cercano di «ac-creditare la favola calunniosa secondo la quale l'URSS e gli altri Paesi socialisti avreb­bero paura dei contatti con l'Occidente», aveva afferma­to: «II PCUS e lo Stato so-vietico manifestano un inte-resse molto vivo alio stabi-limento di rapporti culturali multiformi con tutti i Paesi non socialisti, ed in partico-lare con i Paesi capitalisti».

Al tempo stesso l'organo centrale del PCUS aveva de-finito « diversione ideologies » al fine di compromettere il regolamento dei problemi del­la sicurezza in Europa e in Asia e di frenare il processo di distensione internazionale, «i l baccano intorno ai " dis-sidenti sovietici " Sakharov e Solgenitzin ». In realta, secon­do la Pravda. i due intellet-tuali non sono che «emigra-ti spirituali, estranei al regi­me socialista » e alia vita dei sovietici i quali. « animati dal partito comunista. hanno fat­to risplendere una nuova de-mocrazia socialista che e un vero potere del popolo».

Romolo Caccavale

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Page 14: Un corteo e una manifestazioh concludbno il nazionale delF ...

PAG. 14 fes t iva l lunedl 10 settembr* 1973 / l ' U n i t ^ ••mm^m*

STRAORDINARIA

I comunisti milanesi, organizzatori del Festival, sfilano per u l t imi . Hanno cominciato a muoversi quattro ore dopo I'inizio deH'entusiasmante sfilata.

A un'ora dall ' inizio del corteo passa davanti.al palco del Comitato centrale I'immensa folia dei compagni e lavoratori di Toscana.

In testa alia delegazione dell'Emilia-Romagna, la foltissima rappresentanza dei comunisti bolognesi. " ,

L'appassionato saluto a Milano antifascista dei comunisti f iorent in i . Dalla Calabria la riaffermazione dell'impegno antifascista. I giovani della Federazione giovanile comunista romana sfilano di corsa.

Sfilano i compagn'r genovesi ricordando la loro azione vittoriosa contro il governo Tambroni e rinnovando il loro impegno nella lotta antifascista.

L'imponente delegazione di Torino ha portato nel corteo I'impegno dei comuni­sti per I'unita tra la elasse operaia del Nord e le masse popolari del Sud. .

. Sfilano tra la fol la^ i'Umbria rossa.

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