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Un contributo all’Epidemiologia della Violenza: La Registrazione dei Casi di Violenza al Pronto Soccorso attraverso la Codifica IDB- Violenza Stefania Trinca Reparto Ambiente e Traumi – Dipartimento Ambiente e Prevenzione Primaria Istituto Superiore di Sanità CONVEGNO LA VIOLENZA E IL DISAGIO FEMMINILE 23 novembre 2015 – Istituto Superiore di Sanità - Roma

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Un contributo all’Epidemiologia della Violenza: La Registrazione dei Casi di Violenza al Pronto Soccorso

attraverso la Codifica IDB- Violenza

Stefania Trinca

Reparto Ambiente e Traumi – Dipartimento Ambiente e Prevenzione Primaria

Istituto Superiore di Sanità

CONVEGNO LA VIOLENZA E IL DISAGIO FEMMINILE

23 novembre 2015 – Istituto Superiore di Sanità - Roma

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Argomenti trattati

• L’epidemiologia della violenza, a cosa serve?

• La rilevazione dei casi di violenza al Pronto Soccorso (PS) Il Sistema IDB– violenza

• Risultati dell’analisi dei dati sulla violenza contro le donne 2012-2013

• Conclusioni

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Con la Dichiarazione del 1993 le Nazioni Unite si

impegnano a combattere il fenomeno ed enunciano come violenza sulle donne:

"ogni atto di violenza in base al sesso che produca o possa

produrre danni o sofferenze fisiche, sessuali, psicologiche, coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che privata".

Questa definizione include ogni forma di violenza, per cui

la valutazione del fenomeno nelle varie realtà sociali e culturali non é compito facile.

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Caratterizzare la violenza Gruppi di soggetti a rischio:

Bambini, Adolescenti, Donne in età adulta, Uomini in età adulta, Anziani, Persone con handicap o problemi socio-emotivi, Stranieri

Forma di violenza: Violenza fisica, Violenza sessuale, Negazione di cure e abbandono, Violenza psicologica, Imposizione, Coercizione, Sottoporre a stress, Violenza economica.

Ambiti della violenza: Familiare/domestica, Violenza sessuale, Abusi sui minori, Bullismo, Violenza per dispute, Violenza legata a situazioni criminali, Violenza per droga o alcool, Mobbing, Stalking, Violenza perpetrata da parte di superiori o autorità.

Autore della violenza: Età, sesso, relazione con la vittima,

condizioni psichiche, condizioni sociali , abitudini di vita etc.

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Anche in Italia quello che conosciamo circa la violenza contro le donne, é senza dubbio parziale poiché non esistono fonti dedicate che registrano sistematicamente il fenomeno.

Le fonti cui si fa di solito riferimento sono:

• gli Archivi Giudiziari • quelli delle Forze dell'Ordine • I dati forniti dai Centri di Accoglienza delle Donne

Maltrattate • I Flussi Informativi Sanitari correnti (Mortalità, Ricoveri

ospedalieri, Accessi di PS, ecc) e i Registri specifici. • Registri dei Servizi di Assistenza Sociale • Le Rassegne Stampa • l’ISTAT ha presentato a giugno 2015 il secondo studio

«La violenza contro le donne dentro e fuori la famiglia - Anno 2014» - Indagine basata su interviste

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Progetto REVAMP - Uno degli obiettivi del progetto è quello di

contribuire a migliorare la qualità dei dati sanitari per una più chiara comprensione del fenomeno, per avviare

il confronto con gli altri attori, per l’individuazione di nuovi tipi di violenza e disagio e per la messa a punto di piani di intervento.

Attività che viene portata avanti attraverso:

• La sensibilizzazione degli operatori sanitari ad una più accurata raccolta dei dati

• l’analisi più dettagliata dei dati correnti

• l’accesso e a nuove tipologie di dati per il confronto e l’uso complementare delle informazioni

• la definizione di nuovi indicatori di rischio

• la diffusione presso i Pronto Soccorso di uno specifico sistema di raccolta dati: l’IDB – Violenza.

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Il Pronto Soccorso punto di osservazione privilegiato

La rilevazione dei casi di violenza presso i Pronto Soccorso riveste

un ruolo determinante, soprattutto nel caso in cui le vittime siano

bambini, donne o soggetti fragili ed indifesi.

La violenza che viene perpetrata nei loro confronti si sviluppa spesso

tra le mura domestiche o in altri contesti o situazioni di tipo oppressivo

e coercitivo e si manifesta all’esterno solo quando

i danni subiti non sono più occultabili.

Molte vittime, quindi, hanno l’occasione di svelare la violenza subita

solo nel momento in cui hanno di fronte gli operatori sanitari

che ne riscontrino i segni

sotto forma di traumi concreti sul loro corpo.

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L’attenzione sui casi di violenza al PS

Prestare nell’immediato cure fisiche e psicologiche a chi ha subito un

trauma

Fornire un aiuto concreto a soggetti deboli e indifesi affinché, oltre a guarire dal trauma subito, possano intraprendere un percorso per uscire da situazioni di rischio e di angoscia

Monitoraggio dei casi che si ripetono Organizzazione di attività e strutture Informare e formare gli operatori

Rilevare i dati sulla violenza

Caratterizzare il fenomeno

Individuare i fattori di rischio Avviare politiche di prevenzione

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Il Sistema SINIACA - IDB

Il Sistema Informativo Nazionale Infortuni in Ambienti di Civile Abitazione – European Injury Database (SINIACA-IDB) è un sistema di Sorveglianza Ospedaliera degli incidenti rilevati al Pronto Soccorso secondo le linee guida dell’OMS per la prevenzione degli infortuni e lo standard IDB. Nato per la sorveglianza degli incidenti domestici e del tempo libero il sistema nel tempo si è esteso alle altre tipologie d’incidente e agli eventi violenti per aggressione o auto-lesione.

Il Sistema FDS - IDB Violenza Nei casi di Violenza/Aggressione vengono posti alla vittima quattro quesiti specifici:

Relazione vittima aggressore Sesso dell’aggressore Età presunta dell’aggressore Contesto dell’aggressione

Il Modulo contiene inoltre una domanda in chiaro (a testo libero) che consente di descrivere con più dettaglio l’evento accidentale

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Il Sistema SINIACA – FDS IDB Violenza

Primi Risultati

E.O. OSPEDALE GALLIERA di GENOVA (83,8% dei casi )

OSPEDALE di MORGAGNI_PIERANTONI , Forlì (10,6% dei casi)

OSPEDALE “P. NEFETTI” di SANTA SOFIA , Forlì (0,5% dei casi)

OSPEDALE di FORLIMPOPOLI (0,5% dei casi )

OSPEDALE SAN GIOVANNI BOSCO, Torino (4,6% dei casi)*

Gruppo di Lavoro Ospedaliero P. Cremonesi, F. Zanella, V. Roccati (EO Ospedale Galliera, Genova) L. Veneri, R. Bacchi, V. Fabbri, P. Ghini (Azienda USL Romagna Folì)

A. Sechi ( Ospedale San Giovanni Bosco, Torino) Gruppo di Lavoro ISS

S.Trinca, E.Longo, S.Gaudi, A.Pitidis, G.Fondi, G.Balducci, M.Giustini.

Negli anni 2012 e 2013 la rilevazione della violenza ha riguardato 5 ospedali in tre Regioni LIGURIA ed EMILIA ROMAGNA e PIEMONTE

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Cosa ci dicono i dati raccolti nel 2012 e 2013

I casi di Violenza/Aggressione registrati per entrambi i generi sono 2236: 1296 uomini (58%) e 940 donne (42%). I Bambini sono 28 (2,2%) 22 maschi e 6 femmine.

Nazionalità: 873 italiane, 2 straniere, 65 non nota (6,9%)

Età : tra 0 e 92 anni (media 39.2 e Std.dev. 15.4) La classe d’età più rappresentata è quella delle donne adulte(75%), seguita dalle adolescenti(16.4%), dalle donne anziane(7.3%) e dalle bambine(1,3%).

DESCRIZIONE DEL CAMPIONE DI DONNE REGISTRATE AL TRIAGE DEI P.S.

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L’autore dell’aggressione a pazienti donne è nel 71% dei casi un uomo, nel 17% una donna e nel 13% non specificato.

DESCRIZIONE DELL’AGGRESSORE

Gruppo d’età e sesso dell’aggressore Adulti 64%

(84% uomini, 15% donne) Adolescenti 9%

(65% uomini, 35% donne) Anziani 3%

(72% uomini,28% donne) Bambini 1%

(6 maschi,2 femmine) Per il 23% l’età non è nota

*Per i pazienti maschi l’aggressore è nel 71% dei casi un uomo, nell’ 9% una donna, nel 20% dei casi non specificato.

1%

9%

64%

3% 23%

Età dell'Aggressore delle 940 pazienti (2012-2013)

Bambino (0-14)

Adolescente (15-24)

Adulto (25-64)

Anziano (65+ )

Non nota

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0

50

100

150

200

250

300

350

Sposo,comp(partner)

Genitore Altroparente

Conoscenteo amico

Autorita'uffic olegale

Sconosciuto Altraspecificata

relaz

Nonspecificata

relaz

Sesso dell’aggressore - Relazione vittima aggressore N° di casi tra le 940 pazienti (2012 - 2013)

Maschi

Femmine

Non noto

DESCRIZIONE DELL’AGGRESSORE

Per le donne la RELAZIONE VITTIMA-AGGESSORE riguarda nella maggioranza dei casi l’Ambito Familiare: Sposo/partner 35% + Genitore 3% + Parente/familiare 5%.

Mentre tra le Persone Conosciute: Amici 20%. Altre Relazione 6%. ; Autorità 0,3% tra gli Sconosciuti 23% e Non Specificata Relazione 8%.

Pazienti femmine Ambiti

Aggressore MASCHIO

Aggressore FEMMINA

Famiglia 43% 57% 15%

Amici/conoscenti 20% 12% 46%

Altra relazione 6% 4% 15% Sconosciuto/non specificata relazione 31% 27% 24%

Per i pazienti maschi: Ambito familiare nel 12% dei casi Amico/persona conosciuta nel 24% dei casi , Sconosciuto nel 47% dei casi Non Specificato 16%

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L’Alterco con 586 casi (62,0%)è il contesto più frequente e viene associato a tutti i tipi

di relazione vittima-aggressore e a tutti i gruppi d’età delle vittime. In particolare, si manifesta per il 60% in ambito familiare

La Violenza sessuale 24 casi (2,6%) Riguarda le adolescenti (42%) e le donne

adulte (58%) ed viene perpetrata: dal Partner (17%)

Amico (25%), Sconosciuto (42%) Altra relazione ( 17%)

L’Acquisizione illegale di beni (9%) Coinvolge soprattutto le donne adulte

(57%) e quelle anziane ( 29%) e l’esecutore è prevalentemente sconosciuto Altro specificato contesto (8%)

Nel 16.4% dei casi non è stato specificato il contesto.

DESCRIZIONE DELL’AGGRESSIONE

Il Contesto dell’aggressione - le circostanze che hanno condotto all’evento violento.

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Trattamento e follow-up delle pazienti :

• Il 34% visitate e inviate a domicilio

• Il 21% sono state sottoposte a cura e inviate a domicilio

• al 3% prescritto ulteriori cure presso il medico di base

• Il 2% delle donne è stata ricoverata

• lo 0.5% delle pazienti (2) sono decedute durante il ricovero

• nel 0.2 % è stato registrato un altro trattamento

• nel 48% non è stato specificato trattamento

DESCRIZIONE DELLE CONDIZIONI FISICHE DELLE PAZIENTI

I dati relativi a Tipo di lesione per area corporea, mostrano come le lesioni più frequenti (Contusione/livido, Ferita aperta, Frattura, Lussazione) riguardano il volto, la testa, il collo/gola e gli arti superiori. Vanno anche considerati i traumi all’addome, al torace e al fondo schiena. Mentre altri specificati traumi (5%) possono riguardare danni ad organi interni. Dalle descrizioni aperte risultano anche due casi di interruzione di gravidanza.

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RISULTATI

• Il FDS-Violenza con le quattro domande specifiche, consente di caratterizzare in modo soddisfacente le modalità dell’evento Violenza/Aggressione;

• L’uso della risposta in chiaro, contenuta nel FDS, può rivelarsi molto utile per fornire maggiori dettagli nella descrizione dell’accaduto;

• Dai dati raccolti nel 2012-2013 si notano diverse analogie con i risultati di studi analoghi condotti in Europa e in Italia:

– Tra le vittime il gruppo più a rischio è quello delle donne in età adulta

– La violenza viene perpetrata più frequentemente in ambito familiare da maschi adulti e, nella maggior parte dei casi, si manifesta durante un alterco.

– Tra le donne anziane l’aggressione più frequente avviene da parte di sconosciuti, a scopo di furto/rapina

– la violenza sessuale viene perpetrata ai danni di adolescenti e donne adulte, prevalentemente da sconosciuti, amici o altre relazioni.

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• Gli operatori dei PS debbono essere sensibilizzati e preparati ad accogliere ed interpretare i casi di violenza e a raccogliere il più accuratamente possibile le testimonianze delle vittime.

• E’ importante segnalare i casi di accesso ripetuto ai PS da parte della stessa paziente.

• Per fornire aiuto concreto alle pazienti e per attivare sistemi di sorveglianza e prevenzione è necessario costituire localmente una rete tra le strutture di accoglienza, cura e assistenza, cioè tra tutte le istituzioni e organizzazioni che si prodigano nell’affrontare il fenomeno

• La circolazione, lo scambio, il confronto dei dati raccolti dai vari attori è di fondamentale importanza per fotografare l’attuale realtà, per una migliore comprensione del fenomeno, per il confronto con altre esperienze e la messa a punto di piani di intervento

CONCLUSIONI

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Grazie per l’attenzione