Un ambiente di lavoro sano - Medicina del lavoro · Istituto di Medicina del Lavoro UCSC Roma ....
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Un ambiente di lavoro sano Nicola Magnavita Istituto di Medicina del Lavoro UCSC Roma
Cosa è sbagliato nel lavoro
• Quando sono interrogati in proposito, i lavoratori indicano in genere le cose che mancano.
• Molto raramente tra questi fattori si indica il benessere dei lavoratori.
• Il benessere, o gli altri indicatori di salute, non fanno quasi mai parte dei piani di sviluppo o delle relazioni aziendali.
Benessere dal lavoro
• “La salute dei lavoratori non può essere considerata separatamente dalla salute dell’azienda”
(Johnson & Johnson)
Healthy business
Una impresa sana non mira solo a prevenire infortuni o malattie, ma promuove attivamente la salute.
Una impresa sana ha regole, linee guida, procedure, risorse e pratiche che promuovono la salute fisica e mentale dei lavoratori.
A loro volta, i lavoratori sani fanno sì che l’azienda raggiunga i suoi obiettivi produttivi (o di servizio), di efficienza e di benessere.
L’azienda sana.
• Il livello di salute di una azienda non si misura solo con l’assenza di malattie professionali, ma anche con la qualità delle pratiche gestionali e con la realizzazione di condizioni di lavoro che promuovono la salute.
• La letteratura dimostra che c’è una stretta relazione tra salute dell’azienda e salute dei lavoratori.
Dalla letteratura • Il livello di soddisfazione dal lavoro si riflette sui
tassi di assenteismo; bassa soddisfazione produce alto assenteismo.
• Le assenze si associano ad elevati livelli di stress. • Un elevato livello di soddisfazione dal lavoro
comporta un elevato impegno nel lavoro. • I lavoratori con alto impegno hanno basso turnover
ed alta produttività. • La soddisfazione dei clienti è correlata alla
soddisfazione dei lavoratori. • La soddisfazione dei lavoratori si correla con la
performance finanziaria dell’impresa.
Il lavoro sano. 1° principio
• La salute è un continuum, che va dal pieno benessere alla morte.
• L’azienda non deve limitarsi a prevenire la morte o la malattia dei lavoratori, ma deve confrontarsi con tutte le possibili conseguenze negative dell’attività di lavoro, e deve promuovere attivamente la salute.
2° principio
• L’attività lavorativa è un processo, non una condizione stabile.
• Mantenere il benessere dei lavoratori è una attività manageriale, come il marketing, la logistica o il controllo di qualità.
3° principio
• La salute deve essere considerata come parte del sistema di gestione dei rischi.
• Il benessere dipende da interconnessioni e relazioni con differenti fattori organizzativi, sociali, economici ed individuali.
• Il sistema di gestione dei rischi deve prevedere anche il benessere, in una impostazione olistica.
4° principio
• Il lavoro sano si basa su una cultura di cooperazione e collaborazione.
• I lavoratori e il datore di lavoro devono impegnarsi in un dialogo costruttivo al fine di costruire e preservare un lavoro sano.
Esercitazione Ciascuno dei presenti è invitato ad effettuare una diagnosi del livello di salute della propria azienda. I risultati saranno discussi.
Risposte
• 100%: facciamo sempre così. C’è pochissimo da migliorare.
• 80%: facciamo così, ma c’è qualcosa da migliorare.
• 70%: facciamo così alcune volte, potremmo migliorare.
• 50%: non siamo soliti fare così, c’è da migliorare. • 30%: non facciamo così, c’è molto da migliorare.
Domande. A) I leader
1. I capi riconoscono l’esistenza di una relazione tra benessere dei lavoratori ed efficienza dell’azienda.
2. I capi usano un sistema di gestione dei rischi, che comprende strategie preventive e di riduzione dei costi connessi con il benessere dei lavoratori.
B) I dirigenti
1. I dirigenti tengono conto del benessere dei lavoratori nelle loro pratiche quotidiane.
2. Viene valutata la capacità dei dirigenti nel garantire il benessere dei lavoratori.
C) I lavoratori
• I lavoratori sono molto attenti al proprio stato di benessere e a quello dei loro colleghi.
• I lavoratori attivamente promuovono un ambiente sano, sicuro ed esente da rischi.
Alcune semplici azioni Per aumentare il benessere nella propria azienda sono possibili una serie di semplici azioni. Vediamone alcune:
1. Misurare l’assenteismo
• La misura più comune: numero di giornate perse, sottostima il fenomeno. Altre misure:
• Percentuale di lavoratori con invalidità, L. 104 e simili;
• Incidenza degli straordinari; • Incidenza del turnover; • Lunghezza dei periodi di malattia; • Frequenza del ricorso alle cure mediche.
2. Misurare il presenteismo
Il presenteismo è la ridotta performance. Si misura come:
• Aumento del numero di errori; • Ridotta qualità della produzione o del servizio; • Denunce; • Perdita di produttività.
3. Salute come obiettivo aziendale
• La salute può essere una priorità o un valore, ma è importante che essa sia considerata in primo luogo un criterio per orientare le decisioni aziendali.
• Questa scelta deve essere fatta propria da tutta l’azienda, e non solo dal medico competente o dal servizio risorse umane.
• I dirigenti diventano molto più attenti alla salute se questo è un criterio manageriale.
4. Costi diretti e indiretti
• La mancanza di benessere ha costi diretti, come l’assenteismo o i costi assicurativi, che sono solo la punta dell’iceberg.
• I costi indiretti, da considerare, sono il presenteismo, la perdita di conoscenze, i costi di sostituzione dei lavoratori, i tempi di attesa.
5. Il lavoro come fattore di salute
• Si trascorre al lavoro più di metà del tempo. • Il posto di lavoro offre relazioni sociali,
riconoscimenti, auto-stima, che aumentano il livello di benessere.
• Occorre, naturalmente, eliminare tutti i fattori negativi del lavoro.
6. Ampliare il concetto di salute
• Parlando di “salute sul lavoro” ci si riferisce comunemente alla mancanza di malattie.
• Questa è una definizione negativa, ma soprattutto poco significativa.
• I rischi latenti possono infatti persistere ed esplicare effetti dopo lungo tempo.
• La salute non è assenza di malattia ma pieno benessere ed equilibrio con l’ambiente di lavoro.
7. Non pensare solo ai tagli
• Non bisogna focalizzare l’attenzione solo sulla riduzione dei costi.
• Uno dei rischi di puntare solo sul controllo dei costi è quello di ridurre la vigilanza quando i costi sono sotto controllo.
• E’ proprio quando si abbassa la vigilanza che iniziano i problemi.
8. Utilizzare i cambiamenti
• Le attività produttive sono in continua evoluzione.
• Nuove tecnologie, nuovi processi produttivi e migliore utilizzo delle risorse umane possono significativamente modificare il lavoro.
• Le stesse misure possono essere impiegate per aumentare il livello di salute dei lavoratori.