UMBRIA NOISE N.31

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CIELI DI TURNER - ESPERIMENTI DI SELENIA - PATUCCA - SPAZIO ZUT - PERE UBU - AREZZO WAVE - NOISE LETTERARIO

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..rivista di musica umbra e non solo.. ..febbraio 2015..

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cieli di turner - esperimenti di selenia - patucca - spazio zut - pere ubu - arezzo Wave - noise letterario

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Il merito o la colpa di aver determinato la mia scelta di scrivere di musica vanno imputati al mio amico AlePunk che, per un compleanno insolitamente festeggiato, mi regalò l’autobiografia di Nick Kent; non solo il fallimento dei tentativi da musicista attiva, l’attitudine filologica per la storia, gli aneddoti, gli eventi cruciali delle band, non solo il fascino ingannevole di avventure mitologiche quali il compito di seguire i Rolling Stones in tour mi attirarono: soprattutto, pun-tando allo stesso obiettivo ideale che mosse Kent, scoprire le intenzioni recondite e i moventi sottintesi che animano il lavoro di un musicista. Intraprendendo la via di una sorta di psicanalisi dell’anima creativa, decisi che avrei sfruttato le migliaia di ore di rodaggio uditivo per entrare nella testa nel cuore nelle mani di chi suona, traducendo in parole quanto un artista è in grado di comunicare nelle note. Ma quanto le parole servono alla musica? Non le omelie dei blasonati critici musicali, ancor meno le fumose promesse e le proposte da venditore consumato dei promoter e booking agent; la pletora di parassiti che circonda gli artisti, per brillare di luce riflessa o raccogliere le briciole del già magro banchetto del rock ‘n’ roll, è un’inutile sovrastruttura di cui i diretti interessati potrebbero sbarazzarsi seguendo i dettami del DIY. Paradossalmente, la redazione di Umbria Noise ha deciso di inserirsi proprio in questo intricato scenario non per essere l’ennesimo organismo di sfruttamento delle band, ma per offrire la pro-pria esperienza e dedizione nel compito di fiancheggiatori esterni. La visibilità che il lavoro di una band esige, in un contesto sempre più competitivo dal punto di vista della sponsorizzazione, può essere solo in parte gestita dagli stessi membri; nella nostra testa appassionata di musicisti o feticisti questa esigenza ha preso la forma di un servizio di ufficio stampa, il cui compito non è accaparrarsi vetrine o consensi ma fungere da amplificatore – con il calore e le imperfezioni di un valvolare, possibilmente – per le opere dei musicisti, spesso destinate a cadere in un oblio imputabile solo al difetto delle parole. Troppo poche, ignoranti o disoneste. Perciò, se suoni e il tuo disco sta uscendo, se pensi che i concerti che organizzi nel tuo locale o che hai fissato per il tuo festival meritino maggiore attenzione, se sei così folle da aver messo su un’etichetta e vuoi che i tuoi gruppi vengano almeno ascoltati, ma anche se hai una sala prove o una scuola di musica e vuoi uscire allo scoperto, l’ufficio stampa di Umbria Noise è la terza via tra l’anonimato e la cattiva promozione. Per saperne di più, contattateci all’indirizzo mail [email protected], sulla nostra pagina Fa-cebook o sul profilo di Serenamente Noise o importunate i nostri redattori quando li incontrate in giro per concerti.

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è la stampa, bellezzadi angie backtomono

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Umbria Noise è stampato su carta riciclata

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I cieli di Turner ...................#4Gli esperimenti di Selenia ...#6Michele Patucca ....................#8Nuovi Album ........................#10Speciale Arezzo Wave .........#14Pere Ubu ..............................#16

Agenda .....................................#18Wonderboy ...............................#24Cortina di ferro .......................#26 Short Noise ..............................#28Photo ........................................#30 Noise letterario .......................#32

INDICE support your loCal NoIsE

UMBRIA NOISEDirettore responsabileDANILO NARDONIRedazioneDANILO NARDONI, RIccARDO cORRADINI, cLARA VINceNtI, SARA PetRUzzI, RIccARDO RUSPI, MAtteO SchIfANOIA, MIcheLe BeLLUccI, ANGIe BAcKtOMONO [email protected] collaboratoANDReA LANzILOttO, GIULIA cOLettI, LUcIA MARIANI, GIOVANNI DOzzINI, fABIO cALzOLARI, fRANceScO ScAPIcchI, AMeDeO feRRANte, ARMANDO ALLeGRettI, MILIANO GRANAtA, GIORGIO POzzI, KAReN RIGhIPubblicità RIccARDO cORRADINI ceLL. 345.7589349 [email protected] Grafico e impaginazioneLOStUDIO8 - [email protected]

StampaARtI GRAfIche PAcIOttI Strada delle fratte 2/A - Perugia

EditoreUMBRIA NOISe DI RIccARDO cORRADINItestata giornalistica registrata c/o il tribunale di Perugia n. 3/2012 del 3 febbraio 2012

Umbria Noise è un marchio registrato.Marchi - Altri prodotti e nomi usati possono essere registrati ed appartenere ai rispettivi proprietaritesti e fotografie non possono essere riprodotti, neppure parzialmente, senza l'autorizzazione dei rispettivi titolari dei diritti.L'editore e la redazione sono esonerati da ogni e qualsiasi responsabilità, diretta o indiretta, verso gli organizzatori, i lettori e ogni altro soggetto a qualsiasi titolo interessato, per l'esattezza, la completezza e l'aggiornamento di dati, notizie e informazioni relativi ad eventi, manifestazioni, iniziative. Si consiglia di ottenere direttamente dagli organizzatori preventiva conferma di date, orari luoghi e programmi.

EDItorIalE di danilo nardoni

“L’occhio può essere facilmente ingannato, mentre l'orecchio è più difficile da imbrogliare (…) quello che so è che i musicisti sono in cima alla piramide; tutti quei pittori, scrittori, scultori e registi sono piccole formiche che raschiano polvere alla base della piramide”: chi parla è un uomo libero, un musicista libero, guida di una band li-bera da 40 anni. A farci cavalcare ancora l’onda sempre nuova dei mitici Pere Ubu è il gigante-leader David Thomas che Umbria Noise ha l’onore di ospitare tra le sue umili pagine in bianco e nero. Nero come il cuore della loro “new wave” che batte ancora forte. Inutile negarlo. L’evento per eccezione di questo febbraio è il concerto che permetterà di farci ascoltare dal vivo il loro immenso garage-rock d'a-vanguardia. A Perugia il 18 febbraio, all’Urban per la precisione. Se ve la sentite – come dice il nostro intervistatore Michele Bellucci – di viaggiare indietro nel tempo tra nevrosi urbane e paure apocalittiche, allora questa è l’intervista che fa per voi. Un’altra intervista da non perdere, dedicata a tutte le band che sognano in grande, è quella ai due responsabili per l’Umbria di Arezzo Wave Band degli ultimi anni. L’occasione è il lancio del nuovo contest e l’intervista doppia è quindi con Luca Benni e Gerardo Capolsini. Con qualche bel ricordo e qualche bel consiglio. A parlare poi, come al solito, sono sempre le band: stavolta il campo è tutto per I Cieli di Turner, Gli Esperimenti di Selenia e il giovane Michele Patucca pronto a sbarcare a Sanremo Doc. Segnaliamo poi alcune belle uscite, come i nuovi dischi di Crayon Made Army (davvero un grande lavoro dal respiro internazionale), Elettra, Desert Raider e Craving For Caffeine. Senza dimenticare poi le uscite da “sconfinamenti” extra-regionali con i consigli della rubri-ca ‘Cortina di Ferro’. Inoltre, dallo Scapo potrete sapere quali sono le sue ultime cose “viste e sentite” e dal Fab potrete “visitare” Londra, attraverso un viaggio musicale, e non solo, tra lo stato d’animo di una citta che sta cambiando in maniera silenziosa. Chiudiamo come al solito con le pagine letterarie con al centro il racconto del mese che questa volta è di Miliano Granata. Umbria Noise infine è molto attenta ai luoghi più interessanti in Um-bria per la realizzazione di progetti legati alla musica, al teatro, alla danza, alle arti visive e performative. E a Foligno ormai da più di un anno ne è nato uno grazie al recupero dell’ex cinema Vittoria ed è diventato un luogo così per merito dell’intraprendenza di alcuni gio-vani del posto. Con lo “Zut!”, infatti, tutti i linguaggi artistici hanno finalmente trovato il loro spazio comune. E a proposito di linguaggi artistici potete ammirare naturalmente la nostra nuova copertina. Questa volta i dovuti ringraziamenti sono per Lucia Mariani.

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Non è da tutti scegliere un pittore romantico e uno dei suoi soggetti migliori per il nome di una band, ma I Cieli di Turner, giovanissimo trio perugino, non hanno paura di distin-guersi. Il nome del gruppo, in realtà, è stato cambiato dopo un caso di omonimia artistica: dovremmo quindi dire che I Cieli di Turner nascono ufficialmente nel settembre 2014, sebbene siano attivi già dall’estate del 2013. Reduci da una cover band dei Verdena che, dicono per inciso, “è anche il motivo grazie al quale ci siamo conosciuti”, un anno dopo la fondazione del gruppo registrano cinque tracce inedite, poi confluite nel loro primo EP Adele; le canzoni vengono in seguito pubblicate online nei primi giorni di ottobre, secondo la singolare scelta di farne uscire una al giorno. Sembra che per Francesco Tordo (voce, sinte-tizzatori, basso), Edoardo Montagnoli (chitar-ra, seconda voce) e Alessandro Agneletti la pittura non sia una forma d’arte secondaria: non solo, infatti, hanno voluto omaggiare Wil-liam Turner ma, come affermano senza però dare riferimenti troppo espliciti, anche Adele del titolo è una pittrice; la band chiama in causa anche riferimenti letterari, ad esempio in Aidi, brano iniziale dell’EP liberamente ispirato a Jack Frusciante è uscito dal gruppo di Enrico Brizzi. Meno immediato è indivi-duare i rimandi musicali: “è sempre difficile

definire la propria musica all’interno di un genere, si pongono limiti e si creano aspetta-tive involontarie. Potremmo definirlo un indie rock con sfumature di elettronica e synth pop. La matrice sonora del gruppo è debitrice alla scena alternativa italiana contemporanea (Ver-dena, Fast Animals and Slow Kids) così come a gruppi internazionali che hanno rivalutato l’u-so della componente elettronica in chiave rock (MGMT, M83, Bloc Party, Late of the Pier). Per quanto riguarda la composizione delle liriche, non possiamo non citare la strana coppia De Gregori e Appino”.L’istinto sembra essere il punto di forza del gruppo: “ Non concepiamo i pezzi in manie-

ra razionale o, per meglio dire, vorremmo, ma non ci riusciamo; fare musica in questo modo da un lato aiuta a evitare che i pezzi suonino freddi, dall’altro non fa che aumentare il disordine che già caratterialmente ci contraddi-stingue. Per quanto riguarda il suono, l’utilizzo di sequenze elettroniche gestite dal vivo ci consente una maggiore stratificazione sonora, tratto

Il trIo perugIno colpIto da creatIvItà IrrefrenabIle affronta In musIca Il tema del tempol’INDIE roCk DIvENta pIttura CoN I CIElI DI turNEr

di anGie backtomono

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che consideriamo caratterizzante il nostro progetto”. La particolare genesi dei brani, da improv-visazioni casalinghe articolate poi in sala prove secondo gli input di tutti i componenti, è sicuramente un elemento che contribuisce al carattere multiforme del suono della band; così la band descrive il proprio processo cre-ativo: “I nostri pezzi nascono solitamente da clip audio registrate in camera con chitarre e tastiere giocattolo, spesso senza testo e con citazioni di frasi di Nanni Moretti. Queste vengono poi sviluppate in sala prove e ognuno di noi partecipa attivamente alla composi-zione del brano. Il lavoro di affinamento di ogni pezzo è praticamente infinito e segue le ispirazioni del momento; può ad esempio capi-tare che un errore nell’esecuzione diventi lo spunto per una sua rielaborazione: emblema-tico, a questo proposito, l’assolo arabeggiante di chitarra nella prima traccia dell’EP”. E proprio l’esordio Adele è guardato dai Cieli di Turner con l’affezionata consapevolezza di chi sa di essere solo al primo tentativo di registrazione: “è un lavoro colmo di ingenuità e passione, nostra e degli amici che ci hanno dato una mano a realizzarlo. Ognuno dei cinque pezzi che lo compongono si confronta col tema del tempo, sia esso espresso come ricordo, ansia per il futuro o fuga dal suo scorrere. È buffo, perché l’abbiamo registrato

nella soffitta di una casa persa sui colli di Assisi, lontano da tutto; insom-ma, un posto dove il tempo sembra non esistere e dove ognuno di noi ha la-sciato un pezzo di cuore. È stato registrato e prodotto da Marco Sensi alias ‘il Piccio’, probabilmente la prima persona a credere nel nostro progetto, e per questo non lo ringraziere-mo mai abbastanza. Cosa molto importante: l’album è scaricabile gratuitamen-te da SoundCloud”.

Il supporto degli amici e di chi ha creduto nel progetto sin dall’inizio è la linfa vitale della band; i ragazzi ammettono, tuttavia, che avere di fronte un pubblico composto al sessanta per cento da persone legate da amicizia non permette loro di valutare obiettivamente l’impatto dei concerti. “Il gruppo ha un’indole abbastanza introversa, suoniamo la nostra musica al meglio sperando di lasciare qualco-sa. Fortunatamente capita spesso che, a fine serata, si facciano nuove conoscenze nate da un complimento nei nostri confronti: sentire che quello che fai è piaciuto a qualcuno è una cosa che fa molto piacere”.Nell’imminente futuro, i Cieli di Turner avranno occasione di farsi conoscere sia dal pubblico umbro al Lacio Drom (ex Birrario) di Perugia il 3 febbraio e al Sitio Unconventional Place (Assisi) il 14 febbraio, che da una platea meno familiare, ma avvezza a live di qualità, come quella del circolo Hemingway di Latina, dove suoneranno il 28 febbraio insieme ai Controlled Disorder. Suonare dal vivo il più possibile è il loro obiettivo, in qualunque posto disponibile ad accoglierli; hanno in cantiere anche un video per uno dei pezzi dell’EP e, soprattutto, sono già pronti a lavorare sulle nuove canzoni, assecondando quella creatività irrefrenabile che muove ogni giovane band.

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Da una partenza comune a molti, la mi-litanza in cover band, alle semifinali di Arezzo Wave 2014: sebbene non ancora sul palco nazionale, Gli Esperimenti di Selenia si sono già fatti notare nell’ambito della scena locale per la voglia di affermarsi, oltre le definizioni di genere e gli iniziali riferimenti ai grandi nomi del passato mu-sicale più o meno recente. Dopo lo scioglimento dei rispettivi gruppi, i due fondatori Marco Aronne (batteria) e Alessandro Favilli (chitarra) si incontrano sulla comune esigenza di formare un nuo-vo progetto di inediti; alle porte del 2012 intraprendono la scrittura dei primi bra-ni, concentrandosi contemporaneamente sulla ricerca di un cantante in grado di rispecchiare le loro aspettative: quando si imbattono in un’esibizione di David Stivali-ni, sono talmente colpiti da decidere subito di contattarlo per proporgli di entrare nella band. La necessità di mettersi sin da subi-to alla prova spinge Gli Esperimenti di Se-lenia a realizzare un EP autoprodotto nella

stessa sala prove, sebbene senza ancora poter contare su un bassista; la militanza di Guglielmo Palombo risolve solo momen-taneamente il problema: “Allo stato attuale siamo ancora alla ricerca di un bassista in via definitiva”, confessano i ragazzi.La determinazione della band emerge sin dalle più generiche domande sul genere e gli artisti di riferimento: “Non amiamo assegnare un genere vero e proprio alla musica che facciamo, perché nasce dalla commistione di tutte le numerose influenze del gruppo. Dovendo proprio rispondere, ci definiamo ‘crossover’ o, più generalmente, ‘alternative’. Potremmo elencare molti ar-tisti ai quali ci ispiriamo, quando ci viene fatta questa domanda, ma i primi cinque nomi che di solito saltano fuori sono Rage Against The Machine, Foo Fighters, Tool, Al-ter Bridge, CapaRezza, di cui apprezziamo soprattutto le linee vocali. Non ci piace fos-silizzarci sugli stessi generi; di conseguen-za, non escludiamo che in futuro nuove in-fluenze faranno parte della nostra musica”.

fInora sI sono confrontatI spesso con palchI extra-regIonalI ma promettono dI farsI conoscere meglIo dal pubblIco umbro

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di anGie backtomono

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E proprio la voglia di met-tersi alla pro-va con nuove idee e di tra-durle consa-pevolmente in musica, grazie alle ore di pro-ve e pratica, sembra essere la migliore qualità del grup-po: “Crediamo che il nostro punto di forza sia la voglia di sperimentare nuove idee e nuove sonorità, sebbene sempre in ma-niera non forzata e migliorare, attraverso l'esperienza, il modo di creare e concepire i brani. Non ci manca l'autocritica e, se ci rendiamo conto che un brano non ci soddi-sfa pienamente, siamo disposti a rimetter-lo completamente in gioco”. Come nasce, quindi, un brano degli Esperi-menti di Selenia? “Generalmente cerchia-mo di trovare un connubio tra le jam effet-tuate in sala prove e le singole idee di ogni componente. Può capitare che alcune idee non funzionino all'interno di un brano, ma che in qualche modo ci convincano: quindi non vengono completamente scartate ma archiviate, perché spesso ci è capitato di riutilizzare intuizioni inizialmente accan-tonate in brani composti successivamente. Nell'approccio con i testi e le linee melodi-che siamo soliti partire dalle sensazioni che la musica ci evoca durante le jam, fil-trando il tutto con le esperienze personali. Ricavate delle idee concrete, le modelliamo all'interno del pezzo”. Impazienti di esprimersi, ma ben consa-pevoli della lunga strada da percorrere e, forse, un po’ perfezionisti: per questo, i ra-gazzi non si sono ancora cimentati con un vero e proprio album di debutto, ma hanno comunque voluto fissare le loro prime for-ze creative sull’EP autoprodotto: “I quattro brani presenti all'interno sono stati più vol-te rivisitati e ne sono stati scritti di nuovi. L'obiettivo che ci ha portato a realizzare il primo disco era principalmente quello di avere dei brani da poter presentare, ma

anche q u e l -lo di m i su -r a r c i con il mondo d e l l a r e g i -s t r a -zione, da cui siamo affascinati”. Abitualmente, la prassi della gavetta preve-de per ogni band emergente decine di con-certi nelle proprie zone d’origine, mentre con grande fatica si conquista la possibilità di portare la propria musica oltre i confini regionali; gli Esperimenti di Selenia sfuggo-no però a questo stereotipo, poiché si sono confrontati più spesso con palchi extra-re-gionali. “Per il momento non abbiamo anco-ra avuto modo di farci conoscere bene dal pubblico umbro, visto che la maggior parte delle volte ci siamo esibiti fuori da questa regione. In ogni caso, quando abbiamo suo-nato in Umbria il riscontro del pubblico è stato generalmente positivo”. A questo proposito, siamo curiosi di sapere dove po-tremo sentirli suonare prossimamente: “Al momento l'unica data confermata è all'Af-terlife di Perugia il 15 marzo per il concorso Emergenza Festival”. Al centro delle aspettative della band c’è il desiderio di portare la propria musica di fronte a più persone possibile e di fissare le proprie energie creative su un disco d’e-sordio a tutti gli effetti: “I nostri progetti futuri ci porteranno alla ricerca di live nel territorio umbro e non, e ad avviarci verso la realizzazione di un nostro primo album”.

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Foto di Riccardo Pandolfi

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PERUGIA – Ama la musica country, soprat-tutto il country-pop e non si separerebbe mai dalla sua chitarra acustica ma anche dal suo iphone per scattare foto e ascoltare musica. Questa grande passione lo ha porta-to fino al palco di Sanremo. Quello alternati-vo però. Infatti, il giovane cantante perugi-no si esibirà sul palco di “Sanremo Doc” con il suo brano “L’Amore Gridava”, per il quale a marzo è previsto anche un videoclip.Un risultato importante se si pensa anche che quest’anno la rassegna di giovani talen-ti selezionati in tutta Italia e che vengono presentati alla platea dei critici e dei disco-grafici ha passato in rassegna oltre duemila giovani e tra i finalisti, con il supporto dell’a-genzia “Green Stage” di Giorgio Contilli, ci sarà quindi anche il nostro Michele. L’esi-bizione del 23enne sarà sabato 14 febbraio alle 18 e potrà essere seguita in diretta tv su Muzik Tv (canale 931 di Sky). All’età di 14 anni gli hanno regalato la pri-ma chitarra classica. Patucca inizia così ad andare a lezione, affidandosi ad un grande maestro, Mirco Bonucci, per poi proseguire lo studio dei segreti della chitarra presso la Scuola di musica La Maggiore di Peru-gia. “La mia passione per la musica – rac-conta Michele – si può dire che nasce da

quando mia mamma ascoltava musica ed io ero ancora nella sua pancia. In casa mia è sempre girata parecchia musica e quindi ne sono stato da subito attratto. Parallelamente all’attrazione per le note musicali ho sempre avuto l’attrazione per la parte tecnologica della musica. Mi ricordo ancora i primi espe-rimenti di registrazione sonora a 9-10 anni su audiocassetta”. All’età di 15-16 anni inizia a militare in al-cune band di giovani con tanta voglia di suonare (Fuori dagli schemi, Blues anatomy, Nowhere) e così ricorda quei momenti e

sottolinea cosa gli han-no lasciato: “Ho sempre suonato la chitarra in queste prime esperienze che sono state molto for-mative dal punto di vista creativo, perchè mi han-no fatto capire in quale direzione volevo andare, mi hanno fatto capire che per me suonare voleva dire scrivere canzoni e cantarle, scrivere di me, della mia vita”. Ecco allora che nel 2010 inizia a scrivere e pro-

Il gIovane musIcIsta perugIno sI esIbIrà a sanremo per la rassegna collaterale del festIval della canzone ItalIana

mIChElE patuCCa è proNto pEr uN palCo “DoC”di danilo nardoni

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durre alcuni brani, mentre l’estate del 2014 ha visto la luce il suo primo Ep autoprodotto dal titolo “Michele Patucca”. Quindi il resto è storia di oggi, con la carriera solista parti-ta ufficialmente due anni fa, senza scegliere un nome d'arte: “In effetti ci ho pensato, ma ho poi preferito mantenere il mio nome e cognome sia per un fatto di identità e sia perché ‘Patucca’ suona molto musicale e se-condo molti amici rimane in testa”.“Lo definisco un disco di amore e di speran-za – afferma ancora Michele –, un disco che racchiude un profondo dolore ma anche una grande positività verso il domani, che poi rispecchia in pieno la mia essenza, la mia spensieratezza ed irrequietudine anche nei momenti felici”. I musicisti che hanno col-laborato e suonato nei brani del disco sono tutti grandi professionisti - Toti Panzanel-li, Francesco Bruni, Lino De Rosa, Amedeo Corsi, Francesco Ferraguzzi - e Michele ci racconta come è riuscito a coinvolgerli: “Tramite amicizie in comune li ho conosciu-ti, hanno ascoltato i provini dei brani e han-no creduto nel progetto e così sono saliti a bordo”.E la tua musica a chi è dedicata? “Prima di tutto scrivo per me, per farmi star bene. At-traverso la musica cerco di esprimere sem-plicemente me stesso, le cose che mi fanno stare bene, e quelle che mi fanno stare male,

le mie gioie e i miei dolori. Sono i pensieri di un ragazzo di 23 anni che vive il bello e il brutto della nostra società. I miei testi nasco-no prevalentemente mentre sono in viaggio. Amo guidare e visitare posti nuovi e i viaggi sono dei momenti davvero proficui per me. Mi piace scrivere testi “semplici” con pensie-ri diretti che riguardano le emozioni che pro-vo. A volte è difficile ma sono una persona che cerca di trovare del poetico in ogni cosa della sua vita”. Michele poi vive la musica a 360 gradi visto che oltre a fare il musicista è anche tecnico del suono. “Oltre che mia seconda anima è anche il mio lavoro. Nel 2013 dopo numerose piccole esperienze sono stato ammesso ad un corso per tecnici del suono organizzato dalla Regione Umbria presso il Sound Service Stu-dio di Città Di Castello. Finite le ore teoriche ho avuto l’onore di frequentare un periodo di stage (7 mesi) presso I Fonoprint Recording Studios Di Bologna. Sono una delle realtà più grandi d’Italia, visto che nei canali del mixer dello studio A sono passate grandi hits di Va-sco Rossi, Luciano Ligabue, Zucchero, Laura Pausini, Lucio Dalla e molti altri. È stato per me un onore poter apprendere tutte le tecni-che di registrazione digitale e analogica e po-ter osservare e toccare con mano la realizza-zione di importanti produzioni pop italiane”.

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A seguito del disco “Far into the night”, e dell’ EP “Breathe me in”, pubblicato sotto il monicker di Music Pushers, la band umbra Crayon Made Army debutta con il disco “Flags”, preceduto dal singolo "Pristine" la cui uscita è stata il 19 gennaio 2015. Permeabile alle influenze di artisti come Bjork e Jonsi, le sonorità elettroniche della band si uni-scono ad elementi acustici ed orchestrali crean-do, insieme alle voci, un mix sonoro dal respiro nord europeo. Songwriting anglofono e richiami ad immaginari surreali contribuiscono a fare di "Flags" un disco dream-pop. Registrato tra Italia e Olanda, l’album è stato prodotto da Paolo Mauri

Lo scorso mese di gennaio, con il nuovo album “Cose a cui credi”, sono tornati sulle scene gli Elettra, band perugina attiva dal 2008. Michele Ciocconi, voce, chitarra, Eugenio Maglio, basso, e Matteo Grandolini, batteria, hanno interamente scritto, arrangiato, suonato e prodotto il disco che contiene 12 tracce di rock senza fronzoli, un nu-mero decisamente in controtendenza rispetto alle tracklist ben più ‘parsimoniose’ delle produzioni degli ultimi tempi. L'album è stato registrato e mixato presso il Sound Studio Service di Città di Castello da Marco Capaccioni (Subsonica, Gianna Nannini, Frankie Hi Nrg ed altri) e masterizzato presso "La Maestà Mastering Studio" da Giovanni Versari (Franco Battiato, Lucio Dalla, Afterhours, Vinicio Capossela ed altri). Simone Federici suona il pianoforte in "Non lo siamo più", mentre l’art-work e la fotografia sono di Elena Mancini (studio fotografico di Luigi Colasanti Antonelli). L'album si può acquistare sia in cd fisco che su iTunes e nei principali store digitali, inoltre è disponibile per l'ascolto anche su Spotify e nella loro pagina ufficiale: facebook.com/elettraband. Perché ascol-tare questo disco? “Intanto perché è un disco frut-to di anni di appassionato lavoro, concepito sin dall'inizio con l'unico intento di creare qualcosa

(Afterhours, Prozac+, Sottotono) che ha curato missaggio e masterizzazione, insieme a Marco Cappiello (Tamara Woestenburg, Dennis Kolen) che ha curato le registrazioni presso lo studio Sante Boutique di Rotterdam. L'album beneficia della collaborazione del violoncellista sperimenta-le Maarten Vos, e di Erika Giansanti alla viola. La band inizia il suo percorso artistico esplorando, da prima, il mondo audio-visuale all’interno del col-lettivo “Etichetta Disco-grafica”, partecipando a numerosi Festival (tra cui: Dancity, LPM Festival e Streamfest) per poi dare vita al progetto Music Pushers, attraverso il quale, pur mantenendo la sperimentazione visuale in fase live, arriva a dar vita a un progetto pop-rock. Fabio Marchi: autore e compositore, voce dei Crayon Made Army, lau-reato in “Scienze e tecnologie della produzione artistica” si diploma al Saint Louis di Roma, dove studia canto con Nina Petersen e consolida il suo profilo artistico attraverso molteplici esperienze live, tra cui quella come vocalist nel collettivo Etichetta-discografica. Filippo Miciarelli: autore e compositore, voce della band, laureato in “Scienze e tecnologia della produzione artistica” specializ-zato in regia e montaggio. Vj presso l’Urban di Pe-rugia. Michele Rotelli: dj compositore e arrangiato-re nella scena club perugina dagli anni '80. Tra i fondatori del collettivo “Etichetta Disco-grafica” e del progetto The Lovely Savalas.

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di autentico, nello spirito e nei contenuti. Da qui la scelta artistica di mantenere un ‘sound’ il più fedele possibile a quello di una formazione rock a tre elementi. Poi perché è un disco di canzoni. Dodici canzoni, tutte suonate dalla prima all'ul-tima nota”.

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Dall’Umbria a Palm Beach: sulle tracce dello stoner di scuola Kyuss, i Desert Rider si muo-vono alla ricerca delle sonorità originarie, os-sessive e plumbee, oltre le più recenti derive del genere. Nati nel febbraio 2012 con la prima line up danno alla luce un esordio demo auto-prodotto di tre tracce, dedicandosi anche ad affermarsi sui palchi umbri, conquistando il se-condo premio nell’ambito del contest “RockAge 2013”. Una nuova fase creativa vede espliciti

Febbraio vedrà la nascita di Disturbing the Nei-ghborhood, secondo album del duo perugino Cra-ving for Caffeine, composto da Simone ‘Poca’ Mat-teucci (chitarra, voce, elettronica) e Francesco ‘Anzwer’ Spaggiari (batteria, elettronica). Nati nel 2011 come trio, si assestano sulla formazione a due dopo l’abbandono del bassista, impegnato in progetti personali, grazie all’uso di parti elettroni-che; la sperimentazione di nuove sonorità non si rivela un limite, ma bensì uno stimolo a raggiun-gere la forma espressiva fino a quel momento solo abbozzata: testimonianza di questa prima tappa di maturità creativa è l’esordio EP 1st Craving, usci-to a febbraio 2013, completamente autoprodotto. Con il nuovo lavoro Disturbing the Neighborhood, però, sono convinti di essere arrivati a un punto di svolta: “Abbiamo finalmente capito chi siamo e cosa vogliamo fare. Si può dire che abbiamo ap-profondito ancora di più il nostro stile espressivo ma, ovviamente, non siamo ancora pronti per dire di avere trovato esattamente quello che cerchia-mo. L’evoluzione è sempre dietro l’angolo”. Come spesso accade, il disco non è immediatamente classificabile in un genere: sebbene la matrice sia innegabilmente rock-metal, la componente elettro-nica suggerisce direzioni meno classiche dietro l’energia e i riff diretti; possiamo immaginare che la possibilità di registrare le tracce all’interno del proprio studio (il B.A.M. Studio, con mix di Fran-

riferimenti stoner e doom, a scapito delle sono-rità più tradizionalmente heavy degli esordi; il quartetto decide di fissare il cambio di direzio-ne in un primo full lenght, anticipato dal sin-golo Human Masquerade. Registrato al Phonic art Studio da Federico Marcantoni e al BPA Studio da Francesco Riganelli nel maggio 2014, Echoes of the Big Sand segue in modo efficace il sound di Kyuss, Red Fang, Orange Goblin, Fu Manchu, Neurosis e molti altri, raccontando “una serie di storie suggestive che si allonta-nano dal classico canone del rock”. Nonostante le premesse siano decisamente interessanti, al momento l’attività della band è purtroppo in stand-by. Il release party di presentazione di Echoes of the Big Sand è perciò sospeso, ma il disco è comunque disponibile in formato fisico contattando direttamente la pagina Facebook della band (facebook.com/desertriderock); da metà gennaio, inoltre, è disponibile in downlo-ad dal profilo bandcamp (desertrider.bandcamp.com/) e presso Taxi Driver Store, uno dei ne-gozi specializzati più forniti d’Italia e punto di riferimento per gli appassionati del nord ovest.

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CravING For CaFFEINE – DIsturBING thE NEIGhBorhooD

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cesco “Riga” Riganelli, tra gennaio e marzo del 2014), senza limiti temporali o espressivi, abbia garantito al duo la massima libertà creativa. Per non si fosse accontentato delle nostre pa-role, da febbraio consigliamo di cercare Distur-bing the Neighborhood durante i concerti dei Craving for Caffeine, in alcuni negozi della zona di Perugia e in formato digitale già dal mese di gennaio sul sito www.craving4caffeine.com.

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Fare cultura all’ennesima potenza recupe-rando spazi urbani ormai dimenticati. In questo caso vecchi cinema. Sono due ormai i casi simbolo in Umbria. Il più recente Postmodernissimo a Perugia, di cui abbia-mo parlato altre volte, e lo Zut di Foligno, uno spazio che in qualche modo ha dato il via un anno fa a questo tipo di operazioni. In contrasto con la situazione attuale di crisi sia economica che culturale, alcuni ragazzi si sono infatti dati da fare per dare una risposta a chi crede che la cultura non serva a niente e a chi dice che l’arte non produce ricchezza.Zut è infatti il nuovo spazio dedicato ai linguaggi artistici, della città e per la città ma che si apre con i suoi eventi a tutta la regione e non solo. Foligno quindi si conferma sempre più luogo vivo ed anima di belle realtà cultu-rali e giovanili. E lo Zut nasce proprio come un invito ad entrare, una chiamata a parteci-pare, uno stimolo al fare insieme nell’era dei non-luoghi, delle terre di mezzo, degli orticelli ben recintati. È un’idea contemporanea che sfida le regole della società contemporanea, un progetto nato per essere condiviso, alimen-tato e sostenuto con l'obiettivo di stimolare

lo sviluppo e la crescita culturale singola e collettiva.Situato nel Palazzo delle Logge, davanti al vecchio Caffè Sassovivo e nella via principale della città, Corso Cavour, lo Zut, con il suo spazio modulare, nasce dal recupero dell’ex cinema Vittoria ed è diventato luogo comune per la realizzazione di progetti di residenza, di formazione artistica e di produzione legati ai linguaggi del teatro, della danza, della musica, delle arti visive e performative. Spazio dalla frequentazione trasversale, apre anche le porte ad attività pedagogiche, laboratoriali, sociali e artistiche rivolte a tutte le fasce d’età, mostrandosi come luogo di convivenza tra generazioni differenti, offrendo progetti eterogenei, tutto il giorno, tutti i giorni, per

tutto l'anno.Zut è anche luogo convivia-le d'incontro, confronto, scambio di idee e di opinioni, in particolare all'interno della sua Zut Gallery, ovvero la vecchia galleria del Cinema

nato a folIgno dal recupero dell’ex cInema vIttorIa è dIventato luogo per la realIzzazIone dI progettI legatI al teatro, alla danza, alla musIca, alle artI vIsIve e performatIve

zut! I lINGuaGGI artIstICI haNNo Il loro spazIo di danilo nardoni

Foto di Riccardo Ruspi

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Vittoria, divenuta spazio caldo e accogliente in cui consumare un pasto sano e gustoso (tra le specialità, piatti vegetariani e vegani), sorseggiare un caffè, o bere un bicchiere di buon vino. A fare questo “salto nel buio scuro” del mer-cato culturale, ad azzardare questo rischio d’impresa, culturale e artistico, sono stati alcuni giovani di Foligno, tutti con la propria specifica mansione: Michele Bandini (pro-grammazione teatrale e gestione tecnica dello spazio), Emiliano Pergolari (programmazione teatrale e amministrazione), Elisabetta Pergo-lari (programmazione musicale, ristorazione, comunicazione), Francesco Ferri (program-mazione, bar), David Rinaldini (programma-zione musicale, gestione tecnica dello spazio), Serena Toni (infanzia, formazione), Simone Trippetta (progetto grafico).Nelle loro intenzioni Zut è innanzitutto un luogo di produzione, di residenza, di spettacolo per le arti performative. Nato come spazio per il teatro, ospita numerose e diversificate attività legate alle arti sceniche, a partire dalle residenze di artisti accreditati del panorama nazionale e internazionale, fornendo un luogo accogliente e protetto per la creazione artistica. È anche un luogo di spettacolo, dal teatro di ricerca, alla danza, all'arte circense, passando attraverso nuovi linguaggi della contemporaneità.Proprio per provare a dare “domande e risposte del teatro contemporaneo” è nato così al suo interno, in collaborazione con l'Associazione Culturale Zoe, anche “Re: act”,

la nuova stagione di teatro contemporaneo di Foligno. Nuovi linguaggi, nuove tecnolo-gie, nuove modalità di indagine e di utilizzo dello spazio scenico e del rapporto fra attore e spettatore (monologhi, dialoghi, silenzi, frastuoni, spaziando dal comico al tragico, dal visuale al sonoro), caratterizzano la stagione che iniziata a dicembre andrà avanti con sette appuntamenti fino a maggio. Sette spettacoli ma un unico comune denominatore: l’Attore e il suo rapporto con lo spazio, con il testo, con lo spettatore, con la parola, con il suono.Zut parla anche la lingua della musica dal vivo di grande qualità. È lo spazio delle contamina-zioni musicali che passano dal jazz all'indie, dalla musica classica alla musica elettronica, della fusione fra le arti visive, il teatro, la danza, che attraverso il suono si fondono in un unica grande arte che parla la stessa lingua. È ormai diventata la casa dei musicisti e dei loro progetti artistici, ospitando anche i più interessanti Festival del territorio. Tra le tante iniziative musicali, da segnalare c’è la rassegna “Superzut” (in collaborazione con il locale Supersonic e con il supporto de La Bou-querie) che una volta al mese porta alcune del-le realtà più interessanti della scena italiana e internazionale. Nei precedenti appuntamenti protagonisti sul palco dello Zut sono stati i Giardini di Mirò ad ottobre, i Julie's Haircut a novembre, Kristal And Jonny Boy a dicembre e Beatrice Antolini a gennaio. Ora, per il 20 febbraio, toccherà ai Wow, altra bella realtà da non perdere. Sulla scia della lunga e indimenticabile

tradizione del Cinema Vittoria, lo Zut infine ospita un’attività continuativa di proiezione di lungometrag-gi, cortometraggi d'autore, documentari, anche grazie alle collaborazioni con Festival e Rassegne tema-tiche durante tutto il corso dell'anno. Senza dimentica-re mostre d’illustrazione e fotografia.

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Come ogni anno, sono aperte le iscrizioni per Arez-zo Wave Band, contest per artisti emergenti nato nell’ambito di uno dei più longevi e autorevoli festi-val italiani e internazionali. Tra circa 400 band e oltre 100 date organizzate in tutta Italia per le se-lezioni regionali, saranno selezionati i finalisti che si esibiranno sul palco del Festival e che potranno vincere il titolo di Best Arezzo Wave Band 2015. A tutte le band interessate consiglio, oltre che di consultare il bando e il form dell’iscrizione disponi-bili sul sito arezzowave.com/concorsi, di fermarsi a leggere queste pagine: abbiamo intervistato Luca Benni e Gerardo Capolsini, collaboratori di lunga data del Festival nella veste di responsabili regio-nali del contest, per capire cosa può spingere una band emergente a iscriversi e quali opportunità può trarre dall’esperienza.Cosa può aspettarsi una band dal Contest arezzo Wave? e Cosa da un possibile seguito alla vittoria?

Luca Benni: “Il palco di Arezzo Wave e lo staff del festival offrono a tutte le band la possibilità di esibirsi in un festival rinomato, con schiere di professionisti al proprio servizio: sta alle band poi cogliere al volo l'occasione e continua-re sulla strada dei concerti, sbattendosi ogni giorno per cercare di portare la propria musica fuori dalle sale prova e sopra i palchi, possibil-mente anche fuori regione: deve essere un pun-to di partenza, non di arrivo”.Gerardo Capolsini: “Prima di tutto, la possibi-lità di suonare e di confrontarsi con realtà del territorio, con band provenienti dalla stessa re-gione con influenze musicali e stili diversi. La vittoria del contest è sempre stata un bel tra-guardo per tutti i gruppi iscritti, per continuare il cammino anche fuori dall'Umbria, far girare la propria musica in Italia e, soprattutto, suonare

su un palco che è stato trampolino di lancio per molte formazioni ormai affermate. Poi sta alla band ‘saper continuare’, cercando di mantenere con umiltà la propria identità e confermare la voglia di avere sempre qualcosa da raccontare”.puoi raCContarCi qualChe aneddoto interessante dalle edizioni preCedenti?L.B.: “Ho accompagnato le band umbre per circa una decina d’anni, in location e in palchi diversi, dapprima Arezzo, poi Firenze (edizione un po' sfi-gata sotto i tendoni, anche se c'erano le migliori intenzioni da parte dell'organizzazione), poi anco-ra Livorno per due anni, situazione ideale per un festival, palchi vicino al mare, location mozzafiato e ovviamente cibo buonissimo. Con alcune band ancora ci sentiamo, anche se suonano tutti in pro-getti diversi; a due di queste ho dato una mano nella produzione di un disco (Trans Vz e Pedro Ximenex). In generale ho un ottimo ricordo di tutte le persone incontrate sotto e sopra al palco, ma vado fierissimo di una foto con il ‘fratello di sangue’ Greg Dulli, scattata a un aperitivo rock molto alcolico dell'edizione del 2006”. G.C.: “Potrei raccontarne una per ogni band che ha partecipato negli ultimi cinque anni. Come dimenticare gli ormai ‘celebri’ FASK, che furo-no scartati prestissimo il primo anno che par-teciparono, per poi vincere l'anno successivo e affermarsi fino a oggi. Oppure i Rust & the Fury, che furono portati come quinta band ripescata in finale dopo una prima selezione live tecnicamen-te al di sotto delle proprie possibilità ma molto interessante, confermata da una finale di altis-simo livello dove tirarono fuori il meglio. Potrei menzionare decine di band create a tavolino solo per provare a vincere Arezzo Wave: credetemi, erano tante e si sentiva”.Cos’ha aW di diverso - e magari in più - rispetto ad altri Contest per artisti emergenti?L.B.: “Arezzo Wave è uno dei più longevi contest italiani dedicato alla musica dal vivo nelle sue varie forme, in cui non bisogna pagare per iscri-versi e per suonare e che apre i palchi dei locali a tantissime band in tutta Italia. Già questa è una mezza vittoria, considerando lo stato attuale del-la musica dal vivo in Italia”. G.C.: “L'esperienza, i tanti nomi passati in suc-

IntervIsta doppIa a luca bennI e gerardo capolsInI, glI ultImI due responsabIlI per l’umbrIa del celebre concorso nazIonale per gruppI emergentI

al vIa lE IsCrIzIoNI pEr arEzzo WavE BaND 2015di anGie backtomono

Gerardo Capolsini e Luca Benni

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cess ione e d i z i o n e dopo edi-z i o n e ; potremmo dire che tutte le band più

interessanti degli ultimi vent'anni hanno cal-cato il palco del festival, alcuni passano per le selezioni regionali e altri vengono ‘scoperti’ dall'organizzazione, che ha sempre investito su nuove proposte”.negli anni aW ha subito Cambiamenti, attraversato diffiColtà ed è stato anChe oggetto di CritiChe; pensi Che il suo valore di esperienza e di vetrina sia rimasto, nonostante tutto questo, inalterato?L.B.: “Sì, certo. E' sempre più difficile rispetto al passato, perchè la concorrenza è tanta, anche per quanto riguarda i contest, e molti locali e fe-stival pensano solo al mero incasso e non hanno una base solida diffusa sul territorio come quella che Arezzo Wave è riuscito a creare negli anni, grazie al concetto di network regionale e all’aiuto per i gruppi con poca esperienza. Tutto questo da più di 30 anni, quando nel centro Italia i festival erano pochi (oltre ad AW ricordiamo anche il no-stro Rockin' Umbria)”.G.C.: “Se faccio parte ancora della macchina or-ganizzativa è perché credo ancora nel Festival, che ha saputo negli anni darmi tanto, inizialmen-te come semplice spettatore e poi come parte integrante del progetto. Purtroppo i tempi cam-biano e diventa sempre più complicato organiz-zare, gestire, realizzare progetti così ambiziosi che spesso non vengono condivisi perché non compresi nella propria essenza”. grazie ai nuovi media e all’inCredibile veloCità di propagazione delle informazioni, la visibilità oggi è alla portata di tutti; pensi Che valga anCora la pena impegnarsi in un Confronto diretto Con altri musiCisti?L.B.: “Soprattutto oggi. E' facile essere ‘leoni da tastiera’ ma il vero confronto si ha sul palco, cercando di creare un seguito ai propri concerti e non solo su Facebook. Oggi che le meraviglie della tecnologia permettono produzioni di demo ‘da cameretta’ di altissimo livello sonoro, è an-cora più importante acquistare credibilità sopra un palco. Certo, rispetto a 10 anni fa, la pratica

dell'autopro-mozione è sicuramen-te facilitata da Internet e dai social n e t w o r k , ma questo è solo un bene, un aiu-to in più per diffondere la propria musica”.G.C.: “L'ha-bitat del musicista rimane il palco, sempre e comunque. È proprio qui che ti devi mettere alla prova, incon-trando nuove realtà, trovando nuovi stimoli per migliorare sempre quello che già sai far bene. Poi tutto il resto rimane uno strumento a disposizio-ne, che andrebbe però utilizzato nel giusto modo. Era molto diverso quando, con pazienza e dedi-zione, registravi le tue canzoni per poi passarle su CD, creare una copertina decente con titoli ed info scritti a mano, preparare una bio, imbustare tutto, spedire ed aspettare. Erano proprio altri tempi, che ricordo con tanta nostalgia”. un Consiglio a Chi sta per isCriversi e, in generale, a una band emergente…L.B.: “L'iscrizione a un concorso è comunque una minima parte del ‘curriculum’ di una band. La cosa più importante è provare, provare, sbattersi per suonare in giro, allacciare rapporti con altre band, provare, ascoltare musica nuova, provare. Io sono un fermo sostenitore del DO IT YOURSELF, quindi consiglio a tutte le band di darsi da fare anche con l'autoproduzione e l'autopromozione della propria musica, perché è bello, divertente e soddisfacente. Prima o poi se ne raccolgono i frutti”.G.C.: “Come ricordo sempre, i contest e i concor-si in generale premiano solo una band e sconten-tano tutte le altre. Sta al gruppo poi tirar fuori il meglio da ogni esperienza. Se l'obiettivo è quello di suonare, divertirsi, sudare, affermarsi, allora ogni scalino deve portare a qualcosa, anche una delusione, rabbia, amarezza possono creare sti-moli e ispirazione per nuove idee. E allora fatevi sotto, perchè comunque sia sarà un'occasione importante”.

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Luca Benni con Greg Dulli

IsCrIzIoNI GratuItE apErtE FINo al 25 FEBBraIo!!!

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Un garage-rock d'avanguardia in grado di descrivere in musica tutti gli incubi della società industriale. I Pere Ubu di David Tho-mas hanno scavato a fondo nella squallida realtà che li circondava (e che circonda tutti noi) riuscendo spesso a creare una musica totale, come in "The Modern Dan-ce", disco che rappresenta un poema sulla decadenza del nostro tempo, sulla distanza spirituale tra noi e il mondo vero. «E' difficile descrivere cos'è un album dei Pere Ubu - spiega quell'omone un po' inquie-tante che è David Thomas - siamo narrato-ri, non veniamo da una tradizione colta ma dalla tradizione orale di pre-alfabetizzati,

dalla musica folk. Ho iniziato l'ultimo album ("Carnival Of Souls", ndr) con la frase latina "Memento mori", "Ricordati che morirai": mi viene in mente quando guardo le scim-mie e le spogliarelliste che si pavoneggiano in TV… l'album si è sviluppato da lì. Inoltre i Pere Ubu raccontano storie di persone che non sono parte della società». Con un nome ispirato alla pièce teatrale "Ubu Roi" del francese Alfred Jarry, i Pere Ubu partirono da una Cleveland sull'orlo del collasso per descrivere la realtà indu-strializzata di quel tempo, in una ribellio-ne poetica potente ed ipnotica. Tormenti e timori ancestrali, svelati in performance

È impossibile far entrare in due pagine la storia di questa band, capace di forgiare l’estetica di quella che fu poi chiamata “new wave”, di decostruire la musica popolare attraverso un processo di astrazione, nonché di creare una delle più grandi opere musicali di tutti i tempi. Sono passati 40 anni dalla nascita del progetto che è stato capace d'incanalare tutta la rab-bia e l'ebbrezza del garage degli anni '60 creando un'alternativa al rabbioso punk: mai altri sono andati tanto vicini a descrivere il tramonto della civiltà e il suo "passare oltre". Stiamo per viaggiare indietro nel tempo tra nevrosi urbane e paure apocalittiche, ve la sentite?

all'urban dI perugIa Il 18 febbraIo, per la rassegna “the passengers”, un evento che sarà memorabIle

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di michele bellucci

pErE uBu Il CuorE (NEro) DElla NEW WavE BattE aNCora

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all'urban dI perugIa Il 18 febbraIo, per la rassegna “the passengers”, un evento che sarà memorabIle

devastanti sempre finalizzate alla catarsi: «Ascoltare un nostro concerto significa ve-dere persone reali che fanno cose reali in tempo reale. Si può cadere a pezzi da un mo-mento all'altro. Questo è emozionante per il pubblico, perché vuole credere che sta vi-vendo qualcosa di unico e che non sarà mai più ripetuto allo stesso modo. La cosa che mi irrita di più circa il mondo della musica è la vergognosa codardia della maggior parte dei musicisti: grazie ai sintetizzatori vocali gli uomini cercano di cantare come le donne e le donne come bambine. Di conseguenza, nessuno suona come una persona reale». Una visione sempre lucida e profonda, un progetto che continua ad andare avanti sen-za mai tentare di ricreare le sonorità pas-sate, un mondo scuro e spaventoso dipinto con un astrattismo che appare terrificante nella sua concretezza: «Ho una serie di car-te in mano e le gioco di fronte a me - spiega David Thomas - La tecnologia cambia e ho a che fare con questo. Le strutture econo-miche cambiano ed ho a che fare anche con ciò. Ignoro se la società sta cambiando. Noi non facciamo parte della società. Noi siamo uomini liberi. Non è mio compito quello di giudicare o consigliare. Noi continuiamo sulla strada che stiamo facendo e personal-mente non sono nostalgico di nulla».Nonostante l'evoluzione del mondo, quello

dei Pere Ubu re-sta un progetto fortemente radi-cato nei suoni, come confermano le parole del loro leader: «Penso che l'arte visiva sia una trappola. L'occhio può esse-re facilmente in-gannato, mentre l'orecchio è più difficile da imbro-gliare. Si tratta di una guida più vera per il mondo,

perché il suono non esiste al di fuori della mente di un essere cosciente. La tazza di caffè di fronte a me è un oggetto re-ale. Può cadere dal tavolo e ferire il mio piede. Il suono della tazza di caffè (sì, ha un suono) esiste solo nella mia testa, non può cadere dal tavolo e ferirmi. Pertanto, il suono della tazza è il mio amico e una guida affidabile, mentre l'oggetto è un potenziale pericolo. Quello che so è che i musicisti sono in cima alla piramide; tut-ti quei pittori, scrittori, scultori e registi sono piccole formiche che raschiano pol-vere alla base della piramide».Chiudiamo con un balzo nel futuro, con un'anticipazione: «Ho un progetto a lungo termine ma non ho intenzione di dirvi di cosa si tratta. Immagino ci vorranno 5-10 anni per realizzarlo. Il problema è che io sono a corto di tempo, probabilmente mi restano solo 10-15 anni di vita. Devo ac-celerare le cose, perché questo prossimo progetto sarà MOLTO speciale».

Michele Bellucci, segue e vive la musica come giornalista, direttore artistico, esperto di comunicazione. Collabora con Il Messag-gero dal 2001, molte sue interviste sono rac-colte sul sito www.michelebellucci.com

NOTA SULL'AUTORE

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█ Mercoledì 4UyuniBar Chupito - PERUGIA The Vocal Nightmario donatone & trasimeno gospel choirBad King - PERUGIA MERCOLEDì ROCK boxerin club110Cafè - PERUGIA

█ Giovedì 5 Jam SessionRicomincio da Tre - CORCIANO Von DattyMarla - PERUGIA Mattia Caroli e i Fiori del MaleIl Vicolo - PERUGIA Gronge XRework - PERUGIA Outside BandPellicano Pub - CASTIGLIONE DEL LAGO

█ Venerdì 6Jazz Club Perugiagiuliani / bosso / pietropaoli / dileonardoAuditorium Hotel Giò Jazz Area - PE-RUGIA Insanity QuintetRicomincio da Tre - CORCIANO Musica dal vivoKandinsky Pub - PERUGIA Bashfire crew & FriendsRework - PERUGIA Stupendo (Tributo Vasco) + RocchettiSupersonic Music Club - FOLIGNO PuscibauaCaffè Morlacchi - PERUGIA Little Blue Slim & Fabrizio CanaleBad King - PERUGIA

agenda febbraio 2015 █ Sabato 7

La Piramide di SangueOratorio Santa Cecilia - PERUGIA Jazz SkizmRicomincio da Tre - CORCIANO Zona FrancaFree Ride - PERUGIA Die Abete / Julian MenteSupersonic Music Club - FOLIGNO Sud Sound System110Cafè - PERUGIA Bluenoise (Blues Brothers Tribute)Afterlife Club - PERUGIA Rinascendo (Tributo Rino Gaetano)Urban Club - PERUGIA

█ Domenica 8Emy Steri DuoTrottamundo Kafe Libreria - PERUGIA ...Swing...Ando...Antonio Ballarano BandFriz Bar - PERUGIA Martin's Gumbo Blues BandBad King - PERUGIA

█ Lunedì 9Javier Girotto e Francesco NastroPostModernissimo - PERUGIA

█ Martedì 10 Neri Marcorè & BandCentromultimediale - TERNI Gatto, Zeppetella, Bex TrioRicomincio da Tre - CORCIANO Muzz MurrayMarla - PERUGIA

█ Mercoledì 11Jimmy Pescolla Bar Chupito - PerugiaMERCOLEDì ROCK mattoni110Cafè - PERUGIA Could Sunday BluesBad King - PERUGIA

█ Giovedì 12Gabriele Mirabassi Trio - Gli Amori SospesiRicomincio da Tre - CORCIANO Three ElephantMarla - PERUGIA Irish RosesIl Vicolo - PERUGIA Colour5Pellicano Pub - CASTIGLIONE DEL LAGO

█ Venerdì 13Sanvalentinojazz 2015sara jane morrisCentromultimediale - TERNI Bad King Funky NightBad King - PERUGIA Marcello Allulli TrioRicomincio da Tre - CORCIANO Musica dal vivoKandinsky Pub - PERUGIA 88 Folli + Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers)Il Vicolo - PERUGIA BalefulliesCaffè Morlacchi - PERUGIA

█ Sabato 14Hilo Bar Chupito - Perugia Imperial Sound Army "DAN I" ft Raspablo CSOA Ex Mattatoio - PERUGIA FreaktechRework - PERUGIA Giuliano PalmaUrban Club - PERUGIA

█ Domenica 15Incident on South StreetNovecentonove Cafè - CASTIGLIONE DEL LAGO Heidi Li DuoTrottamundo Kafe Libreria - PERUGIA Please DianaBad King - PERUGIA

█ Martedì 17 BarbagalloMarla - PERUGIA

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tutti gli eventi aggiornati suwww.umbrianoise.it

20th Century Band / SupernovaUrban Club - PERUGIA

█ Mercoledì 18Michele Maraglino / Roberta CarrieriBad King - PERUGIA (PG)Pere UbuUrban Club - PERUGIA

█ Giovedì 19Jam SessionRicomincio da Tre - CORCIANO Lato BMarla - PERUGIA Barbanera & PalaIl Vicolo - PERUGIA Ballantine BandPellicano Pub - CASTIGLIONE DEL LAGO

█ Venerdì 20Max Collini e Jukke Reverberi Cinema Metropolis - UMBERTIDE Francesco Bearzatti & The BearsRicomincio da Tre - CORCIANO Musica dal vivoKandinsky Pub - PERUGIA Cesareo with Blu JadeBad King - PERUGIA Natural Dub ClusterRework - PERUGIA

█ Sabato 21From here to eternity Bar Chupito - Perugia Eleonora Bianchini - Enzo PietropaoliRicomincio da Tre - CORCIANO GhemonUrban Club - PERUGIA

█ Domenica 22Little Swing DuoTrottamundo Kafe Libreria - PERUGIA Local Heroes (Dire Straits Tribute)Bad King - PERUGIA

█ Martedì 24 Teho TeardoPostModernissimo - PERUGIA RoxoMarla - PERUGIA

█ Mercoledì 25Sanvalentinojazz 2015fabio concato & braccialdi big bandCentromultimediale - TERNI Tony Romano Psycho ExplosionBad King - PERUGIA MERCOLEDì ROCK dadamatto110Cafè - PERUGIA

█ Giovedì 26Not Official San Valentinopatty pravoCentromultimediale - TERNI Jam SessionRicomincio da Tre - CORCIANO MandrakeMarla - PERUGIA Zona FrancaIl Vicolo - PERUGIA AlgoritmoPellicano Pub - CASTIGLIONE DEL LAGO

█ Venerdì 27Cristina DonàCinema Teatro Esperia - BASTIA Wayne Escoffery - New York QuartetRicomincio da Tre - CORCIANO Musica dal vivoKandinsky Pub - PERUGIA ElettronikamenteRework - PERUGIA Royal FiaskoBad King - PERUGIA

█ Sabato 28 Il Rondine Bar Chupito - Perugia Belli come il Soul funeral PartyRework - PERUGIA PunkreasUrban Club - PERUGIA

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MERCOLEDì

11 FEB 18 FEB25 FEB

THE VOCAL NIGHT - A REGGAE NIGHT

CAntAuTorI A COnfrontO

infO gruppo fACEbOok: VOCAL NIGHT

ROCkAbIlly - Pulp - SurF

trio di scuola fiorentina che unisce la spinta dei pezzi rock’n’roll e rockabilly autentici ai suoni del pulp e del surf, ottenendo una mis-cela dirompente che riporta la mente ai film di tarantino e Rodriguez.

bAD KING bIRrErIA - INfo: 075.30011 viA fOSso INfERnaCCiO, 1 - PERUGIA

thanks to:

LOReNzO ABBONDANzA – vocal/armonicatONY cINeLLI – guitareMANUeLe MeNcAReLLI – hammondMASSIMO IANNUzzO – bassLA VOLPe fOX – drums

ORE 21:30

ORE 22:30

MARIO DOnATOnE & TrAsIMENO gOSpEl CHoIr

MICHELE MARAGLINOROBErTA CARrIERI

ToNy ROMAno PSYCHo EXPlOSIon

COulD SUnDAY bLuES

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VEnErDì DOMEnICA

6 FEB8 FEB1 FEB

13 FEB15 FEB20 FEB

27 FEB 22 FEB

www.bAdkInG.It

Pur frequentando i più prestigiosi festival blues, continuano a considerare la strada il loro palcosce-nico naturale. Il loro approccio esplosivo dà vita ad un sound autentico e coinvolgente a colpi di chi-tarre, armoniche, ukulele, contrabbasso, cigar box, batteria e tanti strani oggetti!

Il Blues della Martin's Gumbo BB: fiero, Sin-cero e puro, ricco di influenze e sfaccettature grazie anche allíuso di strumenti tipici quali ci-gar Box, Washboard, Slide-Guitar e Percussio-ni che portano la band a spaziare dal chicago Blues al Down-home Blues del Delta.

I classici del rock e dell'hard rock in chiave elettro-acustica.

La dance e il funk anni ’70 con dj d’eccezione che si alterneranno in consolle supportati dal live dei BeAtSOUND (tromba/percussioni)

I Please Diana nascono nel 2011 da un'idea primordiale di federico croci e Alessandro Nardecchia ai quali si uniscono filippo Bovini e Marco Sensi e dalla cantante Gloria Bianconi. Sono bravi, belli e ci si aspetta grandi cose da loro.

Whitesnake – Rainbow - Joe Lynn turner – Glenn hughes e naturalmente Deep Purple sarà la colonna sonora di questo live, che la band umbro/ marchigi-ana Blue Jade propone con cesareo, chitarrista di elio e le storie tese e nome storico del rock italiano.

La formazione Rock/Blues Perugia è composta da Luciano Rinchi (Voce, tastiere, Sax), Massimo fu-riozzi (Batteria), fabrizio Piottolo (Basso), Vasco Ventanni (chitarra) e Roberto Michelucci (chitarra).

cresciuti a pane e fender rossa fiam-mante, il gruppo propone l'intera disco-grafia essenziale dei Dire Straits, con inserti della sua attività solista.

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C’era una volta Londra. Non so quante volte ho sentito questa frase, pronunciata da amici arrabbiati con i cambiamenti che stanno silenziosamente sconvolgendo la città per come la conoscevamo fino a qualche anno fa. I prezzi triplicano, molti locali chiudono: colpa degli hypster dicono in molti, che “ripuliscono i quartieri” (cercate su internet il negozio di soli cereali aperto da poco) e li privano della loro identità; colpa dei nuovi ricchi dicono altri, che vedono la capitale inglese come un semplice centro di affari e un gigantesco centro commerciale. Al Pie and mash e alla Ale si preferisce Gin Tonic e cibo etnico. Ognuno alla gentrificazione dà il nome che vuole, credo sia ormai un processo irreversibile dove i ricchi si arricchiscono e i poveri sono costretti a farsi più in là, si cerca di nascondere il degrado sotto il tappeto.KATE TEMPEST viene da Brockley, south London, è una rapper e poetessa “spoken” con un passato teatrali. Il suo disco “Everybody down” è un manifesto urbano fatto di storie legate l’una all’altra, dove la voce della Tempest interpreta perfettamente la visione dei personaggi che racconta: storie di disillusione, falli-mento e denuncia sociale, una sorta di romanzo sociale in chiave rap che rispec-chia alla perfezione lo stato d’animo di Londra, grigia ma inarrestabile. La provenienza di DEPFORD GOTH viene già annunciato dal suo nome (Depford, south London). Il suo è un cantautorato arty (James Blake e Bon Iver come file under) di ottima fattura: “the rhythm of life is an irregular thing” ci dice nel suo ultimo disco “Songs” e i synth bui uniti a degli arrangiamenti minimali ben si sposano alle sue liriche, cupe ma dal lieto fine. Dalla periferia dell’impero arriva la band che più rappresenta l’Inghilterra del 2015: vengono da Nottingham e sono gli SLEAFORD MODS. Fanno inconsapevol-mente punk: uno stile vocale a metà tra il parlato e il cantato accompagnato da basi sporche e incisive. Dentro c’è tutto: i Fall, l’Hip Hop, The streets e altro. I loro concerti sono molto basici: uno canta e l’altro manda le basi fumando una sigaretta elettronica accompagnata a una birra. Nei loro testi se la prendono con tutti, dal UKIP alla classe media, rutti ad aprire le canzoni e dosi di fuck come rafforzativo. Denuncia sociale rapida e dolorosa su quanto il mondo “made in England” vada male da 30 anni a questa parte. E pensare che Jason (il cantante) viene dallo stesso paese delle Thatcher.

un viaggio musiCale, e non solo, nello lo stato d’animo di una Città

Che sta Cambiando in maniera silenziosa

C’Era uNa volta loNDra…di Fabio calzolari (Fab.)

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chupitoUYUNI(live)

Live & selezioni viniliche MAURIZIO CEKERA (RADIOPHONICA); esposizione ULIANA PIROLa serata in collaborazione con RADIOPHONICA partira' dalle 19.30 con le selezioni viniliche (sou,funk) di MAURIZIO CEKERA e aperitivo. Ore 21.00 in concerto UYUNI il progetto musicale di NICOLA LOM-BARDI insegue il tentativo di trovare un punto di sintesi tra folk a base chitarristica e derive psichedeliche che pescano dal kraut, dall'ambient noise e dall'elettronica.

21:00

m.04.02.2015

JIMMY PESCOLLA(live)

Live ORE 21:00 & selezioni viniliche MAURIZIO CEKERA (RA-DIOPHONICA)Dalle 19.30 aperitivo e selezioni viniliche di MAURIZIO CEKERA (RADIOPHONICA), ore 21.00 JIMMY PESCOLLA in concerto da Foligno (ITALIA) cantautorato, romantico, aggressivo.

19:30

m.11.02.2015

LA PIRAMIDE DI SANGUE(live)

In collaborazione con LA BOTTEGA DI PERUGIA, ASTIO COLLET-TIVO, UMBRIA NOISELa piramide di sangue è un ensamble di 7 musicisti, da Torino, sono una delle colonne della Italian Occult Psichedelia, un'ora di melodie mediorientali inbevute e alternate ad un rock impetuoso, presentano "SETTE" il loro secondo album uscito meta' 2014.

20:00

S.07.02.2015 AUDITORIUM SANTA CECILIA

HILO(live)

DEGUSTAZIONI MUSICALI UMBRIA presenta Degustazione canti-na Cenci con La Bottega di Perugia espone Stefano Dottori.Da San Gemini sbarca a Perugia dopo un anno di attivita' DEGUSTA-ZIONI MUSICALI UMBRIA serata che unisce la Degustazione della cantina Cenci e della Bottega di Perugia con il concerto di HILO.

S.14.02.2015

FROM HERE TO ETERNITYCLASH.. di compleanniCome da tradizione questa data è dedicata ad un "Clash di comple-anni"

20:00

S.21.02.2015

20:00

IL RONDINE(live)

LA FAME DISCHI PARTYLa festa dell'etichetta discografica La Fame Dischi molto attenta alla scena cantautorale italiana, dalle 20.00 aperitivo, live ore 22.45 IL RONDINE cantautorato rock- folk.

21:00

m.28.02.2015fe

bbra

io 20

15

B a r c h u p i t o v i a r u g g e r o d ’ a n d r e o t t o 5 b p e r u g i a

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Mettetevi davanti a uno specchio e guardatevi negli occhi, guardateli bene però: al centro c'è quella che chiamiamo “pupilla”, e spesso la consideriamo il cerchietto nero circondato dalla colorata iride, a sua volta circondata dal bulbo bianco, che fa parte del viso, che fa parte della testa etc etc… Bene, La pupilla NON E' un cerchietto nero MA un foro, un foro che permette di far passare la luce MA che non la lascia uscire, altrimenti non sarebbe nero. La pupilla è il ns personale Buco Nero.Circondata dai colori dell'iride, proprio come i buchi neri circondati di gas variopinti e pol-vere di stelle, che a loro volta dimorano nella loro galassia, che a sua volta fa parte del suo gruppo galattico, che a sua volta etc etc…Se non siete del tutto a digiuno di cultura ge-nerale, alle voci buchi neri e galassie dovreste subito associare un nome: Stephen Hawking, con i suoi illuminanti trattati di cosmologia (“Dal Big-Bang ai buchi neri il più famoso”), e la sua vita raccontata nella straordinaria pellicola appena uscita nei cinema, “La teoria del tutto” (The Theory of Everything) che ho visto nella sala grande del Post-Modernissimo (dove tra l'altro le poltroncine sono di gran lunga più comode di quelle dei multisala, e dove puoi goderti un film senza forarti i timpa-ni per il volume).E difatti qual è una delle scene più metafori-che e rappresentative? Quella in cui si passa dall'occhio a un buco nero/stella! Accendete i neuroni in quella scena perché lì c'è la spiegazione del TUTTO. Di come ogni cosa sia correlata e in relazione con l'altra e con forme simili, seguendo le stesse meccaniche, la stessa espansione e contrazione, l'iride stessa

di Francesco scapicchi (scapo)

si espande e si contrae. Le proporzioni delle falangi delle ns dita seguono la sequenza aurea di Fibonacci, così come le proporzioni tra i rami di uno stesso albero.A quanto pare tutto si muove al passo del medesimo cadenzato ritmo. E per riuscire a rendere tutto questo su schermo non pote-vano mancare regia, fotografia, scenografia, sceneggiatura all'altezza e straordinari attori: Eddie Redmayne e Felicity Jones. Voglio dire: se ho pianto per la metà del film io, penso che almeno la metà di voi svuoterà un pacchetto di fazzoletti.Non sto parlando di una storia d'amore tra patinati teenager hollywoodiani in preda agli ormoni, ma DELLA storia d'amore che lega queste 2 persone e che porta una delle menti più brillanti del ns secolo a vincere giorno per giorno la sua sfida contro la malvagia malattia, a suon di sorrisi, battute, sguardi negli occhi della sua amata Jane, probabilmente la donna che ognuno di noi vorrebbe al proprio fianco. Io almeno sicuro! Quale altra forza può permetterti perfino di berti una birra insieme all'amante di tua moglie se non quella che noi chiamiamo universalmente Amore? La stessa forza con cui lo stesso cosmo potrebbe essere stato creato, come il film sembra suggerire (ma non affermare).Inoltre una delle cose che più si apprezza della pellicola è come riesca a dipingere, con pochi abili tratti, importanti emozioni ed eventi, e come li suggerisca allo spettatore lasciando alla sua immaginazione il resto.Servirebbe da lezione alle centinaia di registi d'essai a cui la parola sintesi manca proprio dal vocabolario. Sì esatto ce l'ho pro-prio con voi: siete gli Hypster del cinema.Altra storia vera su pellicola consigliata: The imitation game. Turing, l'inventore del primo computer della storia, anni 40. Ben prodotto. Credo basti questo per vederlo.Alla prossima!

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benJamin clementine – at least For noW

dan manGan + blacksmith - club meds

bJork – vulnicura

Gli artisti acclamati e promossi dai me-dia, lasciano sempre qualche dubbio. An-che stavolta il primo ascolto è stato quasi

colpevolmente superficiale. Poi ti accorgi che fai gi-rare i pezzi di Benjamin Clementine più e più vol-te, come se facessero subito parte della tua colonna sonora quotidiana. Sarà per questa voce così parti-colare e cavernosa, per le melodie che richiamano i classici della musica. Il cantante inglese dalle origi-ni ghanesi non nasconde infatti di ispirarsi anche a Luciano Pavarotti per il suo stile vocale. Un timbro caldo, importante e che non lascia indifferenti. Nel-la sua giovane vita è presente anche la Francia, a Parigi ha vissuto e si è formato artisticamente. Descritta come una nuova pop star a livello mondiale, possiamo solo che augurargli di diffe-renziarsi e continuare a produrre pezzi originali e mai scontati, come quelli contenuti in questo primo album, che è la fusione di due Ep usciti in precedenza.

Intenso, vero e in bianco e nero come i colori della sua copertina. L’album realizzato dal polistrumentista Dan Mangan e il gruppo Blacksmith, è un chiaro scuro di in-tensità vocali e strumentali. Queste ultime sono la base di un racconto mai sopra le righe: fusioni electro rock che rendono il viaggio particolarmente piacevole, a vol-te forse scontato, ma mai noioso. Undici brani frutto di un lavoro completo e complesso, dove nulla viene lasciato al caso. In tutte le canzoni viene dato spazio a passaggi solo strumentali, come ad interrompere, per poi riprendere, il racconto di Mangan, con la sua voce

ricca e protagonista. L’ascolto diventa inevitabilmente meditativo e intimo.

Questa non è una recensione, ma solo un umile modo per descrivere il mondo della musica. Un’artista come Bjork è stata obbligata ad anticipare l’uscita del suo ultimo album, a causa della diffusione illegale via web. Consapevoli dei meccanismi fintamente autolesionistici delle etichette discografiche, rimandiamo l’ascolto e forse la recensione a tempi più giusti, curiosi di scoprire qualcosa di unico, come sempre.

cortinadiFerrosconFinamenti di umbria noise

di aNDrEa laNzIlotto

WHERE’S THE MUSIC? – Norrköping (Svezia): 12/14 febbraio, un festival che si pone una bella domanda, prova a rispondere con conferenze, dibattiti e proponendo decine di eventi live. Info: www.wheresthemusic.se

NOISE POP – San Francisco (USA): dal 20 febbraio all’1 marzo, dall’altra parte del mondo ma dura tanti giorni, non si sa mai. Musica indie, arte e film. Info: www.noisepop.com#26

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Lunedì 9 febbraio saliranno sul palco del PostModernissimo di Perugia il celebre sassofonista Javier Girotto e il pianista Francesco Nastro. I loro strumenti, per una notte, dialogheranno con gli sguardi di Marlon Brando e Maria Schneider, protagonisti sullo schermo attraverso un montaggio originale di Ultimo tango a Parigi. Il capolavoro di Bernardo Bertolucci, uscito

nel '72, venne duramente condannato dalla censura (le copie furono confiscate e distrutte) e solamente il 9 febbraio del 1987 il film fu dichiarato “non osceno” e pertanto rimesso in circolazione; una data che il Post-Modernissimo celebra a suo modo ospitando un evento musical-cinematografico davvero unico. Come unico sarà anche il secondo concerto in programma al PostMod. Il 24 febbraio arriverà infatti TEHO TEARDO, musicista, compositore e sound designer. Il suo “MUSIC FOR MAN RAY” è un omaggio a Man Ray, uno dei principali esponenti del Dadaismo. Mentre sullo schermo scorreranno le immagini dei sugge-stivi film d’arte del fotografo/regista americano, le musiche appositamente create dal geniale compositore daranno vita a un mondo parallelo.

“Solchi sperimentali” di Antonello Cresti è il punto di arrivo di venti anni di ascolti “matti e disperatissi-mi”, il tentativo di tracciare un percorso che, snodandosi attraverso i circa 300 album recensiti, fornisca una immagine il più ampia possibile di tutti i percorsi sperimentali affrontati dalla “musica giovane” dagli anni sessanta ad oggi. Dalla psichedelia al jazz rock, passando per il folk e la musica panetnica, arrivando alla musica elettronica e al black metal. L’autore del volume interverrà durante un incontro al T-Trane di Perugia sabato 7 febbraio alle ore 18.30. Ne parleranno con lui anche Luigi “Gigio” Montelione, Fabrizio “Fofo” Croce e l'editore di Edizioni Crac Marco Refe. Chiusura con “sorpresa sonora”.

Una linea immaginaria collega Buenos Aires a Napoli in questo split che vede protagonista Mario Dream (Mario Merda, tastiera Da Hand in the Middle) e il “fenómeno de la escena independiente bonaerense” Betty Confetti. Ripercorrendo la via già intrapresa da Diego Armando Maradona i due celebrano la decennale storia d'amore che lega la città argentina a quella partenopea, “tu Giulietta io un fottuto Romero” utilizzando le parole del rapper Clementino nel celebre pezzo registrato insieme ai Negric. Il disco, uscito per la Black Va-gina Records, è disponibile su Bandcamp al link: blackvaginarecords.bandcamp.com/album/babele-hamaca-split-m-d-betty-confetti

Il progetto Mosquitoes nasce nell’estate del 2012 a Foligno. “Bobby the beggar” è il singolo che anticipa l'uscita del loro primo Ep ufficiale, “Zapp”, registrato all’Urban Recording Studios di Perugia. Il brano si ispira alle vicende di Roberto, senzatetto di Spello, città vicino Foligno, evitato dai più poiché ritenuto pazzo: una storia di alienazione e di mancanza di attenzione nei confronti del prossimo sottolineata da un potente riff di chi-tarra e basso, partendo da uno spunto sviluppato poi in maniera collettiva dalla band. Il singolo è ascoltabile e scaricabile gratuitamente su Soundcloud al link: soundcloud.com/alessandro-donati-4/bobby-the-beggar

L’etichetta indipendente La Fame Dischi organizza il “Corso Base di Sopravvivenza Musicale”: nella cornice dell’ostello della gioventù di Perugia “Mario Spagnoli”, docenti qualificati e attivi nel settore della musica indipendente da oltre 10 anni forniranno ad appassionati e ad apprendisti “entry level” gli strumenti ade-guati, teorici e pratici, per la produzione, la promozione e la diffusione di un prodotto discografico autoriale. Aperto ad allievi almeno 18enni, il corso inizierà il 13 marzo. Ci si può iscrivere fino al 2 Marzo 2015. Per info: lafamedischi.com/corsi

È stata prorogata la scadenza per partecipare a European Social Sound, il concorso musicale promosso dalla Regione Umbria in merito al Programma “Garanzia Giovani”. Le band che desiderassero partecipare, che dovranno essere composte da minimo due elementi e presentare due canzoni mai commercializzate, hanno tempo per inviare in maniera esclusivamente telematica i brani e gli altri materiali per partecipare al concorso fino alle ore 23.00 del giorno 8 febbraio 2015. Tutte le info sono disponibili su www.europeansocialsound.it.

Il postmoDErNIssImo CElEBra la “lIBErazIoNE” DI ultImo taNGo a parIGI

usCIto pEr la BlaCk vaGINa rECorDs “BaBElE/hamaCa”, splIt DI marIo DrEam E BEtty CoNFEttI

“BoBBy thE BEGGar” è Il prImo sINGolo DEI FolIGNatI mosquItoEs

vIvErE DI musICa sI può, arrIva Il Corso DE la FamE DIsChI

CoNCorso BaND EmErGENtI promosso Da rEGIoNE umBrIa, sCaDENza proroGata all’8 FEBBraIo

“solChI spErImENtalI” DI CrEstI al t-traNE

short noise

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I Blue Jade nascono nel 2005 dalle ceneri dei Bad Attitude. Denominatore comune... l’amore per il rock sanguigno, intenso e viscerale. Questo porta i cinque componenti della band ad unire lo pro-prie esperienze musicali per dar vita al gruppo. La band umbro/marchigiana negli ultimi anni ha avuto collaborazioni di tutto rispetto come Ian Paice, Glenn Hughes, Joe LynnTurner (con quest’ultimo anche un tour), con cui ha suonato in diversi concerti. Artefice del progetto Purple-guitarexperience (dove suonano alcuni dei mi-gliori chitarristi italiani), presenta un omaggio al nome Deep Purple Family ovvero a tutti i perso-naggi che negli anni hanno gravitato intorno a questa storica band. Questa volta al fianco dei cin-

lo storIco chItarrIsta dI elIo e le storIe tese In concerto con la band umbro/marchIgIana per un evento eccezIonale al bad KIng

CEsarEo CoN I BluE JaDE al BaD kING

BaD kING BIrrErIavIa Fosso INFErNaCCIo, 1 - pEruGIaorE 22.00 - INGrEsso lIBEroINFo E prENotazIoNI 075/30011

I BLUE JADE sono:Francesco Fagiani - chitarraMichele Baccarini - basso e voceLorenzo Cannelli - tastierePhilip Raiser Sorana - voceRiccardo Fiorucci - batteria

que un nome storico della chitarra rock italiana “Cesareo” chitarrista di Elio e Le Storie Tese. Il concerto prevede grandi classici del repertorio dei Whitesnake, Rainbow, Joe Lynn Turner, Glenn Hughes e naturalmente Deep Purple.

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•youarehere @ Marla (2) di Riccardo Ruspi •Ralf-Petrella-Guidi @ Urban club di Karen Righi•Bud Spencer Blues explosion @ Urban club (2) di Riccardo Ruspi•Beatrice Antolini @ zut! di Riccardo Ruspi

In senso orario partendo da qui:

photos

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•Gianni Drudi @ Afterlife di Amedeo Ferrantei•zen circus @ Urban club (2) di Armando Allegretti

In senso orario partendo da qui:

Giovedi 5GRONGE X - Manuale di impROvvisaziONe peR GiOvaNi socialisti Il gruppo post-punk romano si fonde con alcuni musicisti locali per la registrazione live dei brani che formeranno il loro nuovo album.

Venerdi 6BashfirE crEw & fRiEnds aNnivErsaRio scoMpaRsa di BoB Marley

Sabato 14fReaktech

Venerdi 20natural DuB clustEr

Venerdi 27elettRONiKameNtEMinifestival di musica elettronica (7 locali - 7 live set)T-trane - Gesto - FreeRide - Marla - Mercato Vianova - Dot Bar party finale REWORK

Sabato 28BElli cOme il soul "funEral party"Si celebra la chiusura del progetto “Belli Come Il Soul” - dal 2007 trasmissione su Radiophonica.com ma anche promo-tore di molteplici attività culturali

culturerework.org

Circolo ARCI ReworkVia Manna, 33 - 06132 Perugia

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a cura di matteo schiFanoianoise letterario

Pioveva a dirotto. Da Giorni e giorni, e tutto quanto era sotto la cadu-ta dell’acqua. Anche il paese. E tutti in paese sorridevano e mostravano piacere.….il piacere….il piacere di vedere crescere il lago. Nelle nostre zone è importante che ci sia acqua nel lago, lo è per i pesci, per i pescatori, ma soprattutto per i contadini, che tutti i campi intorno sono innaffiati dalle

acque del lago. Tornando dal lavoro osservavo le combriccole formarsi al Bar Roma, al Circolo Canot-tieri, dalla Gonda. C’erano pure scambi alla pari tra combriccole. Il Cecchino per il Docchia …Oberdan per il Nicolelli…. e così via. Tutti a commentare il livello dell’acqua del lago. E sì perché il paese commentava da sempre come per tradizione, i centimetri sopra e sotto lo zero idrometrico. Anzi, sul lungolago, il livello veniva misurato dagli scalini del vecchio pontile coperti d’acqua. Così la misura circolava in paese:“Tocca il secondo!” ”No. Lo copre!”.C’erano anche i più scrupolosi che, dopo aver passeggiato fino al pontile, fino ai pressi dell’unità di misura, tornavano e con loro circolavano nuove misure:“È due dita sotto!” “Non ci credo.” Rispondeva qualcun’altro.Anche io, anch’io sentivo addosso questi centimetri e quelle dita d’acqua, centimetri che irridevano le nostre età così diverse tra loro, che creavano una piccola tensione che si confondeva alle chiacchiere da bar e a quella blanda eccitazione per qualcosa che solo ogni tanto accade. Scesi al chiosco di Lalo a prendere un bicchiere di vino. Senza che le chiedessi niente la vecchia Adele, sola, me lo servì. Senza chiedermi niente mi servì del rosso. Poi con voce sicura e soddisfatta, quasi come continuasse una conversazione interrotta poco prima, guardando cadere la pioggia mi disse:“questa è l’acqua che fa crescere il lago…la terra intorno è così bagnata che i fossi tire-ranno ancora per giorni e giorni”.Io la guardavo senza dire niente.“Altro che diga del monte Doglio” proseguì lei “se non piove qui, non piove neanche al Doglio.” Sorrise in maniera pensierosa e in un attimo, con la velocità di un raggio di sole, si mise a parlare d’altro, come se la pioggia fosse ormai un argomento passato. Intanto a San Feliciano era primavera e i fossi e i campi di grano verdi si coloravano ancora di papaveri.

San Feliciano (PG), Gennaio 2015

l’aCqua DEI FossIil racconto del mese scritto da miliano Granata

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noise letterario

PAROLE DALL'UNDERGROUNDIl povero ride oro e piange gioia.Strano passaggio nel miraggiodi una calma apparente.Tutto sente il poveroanche la voce del passoun po' bassoche rituona nel camminodi un giornovestito da solarealtà cruda nudache prosciuga l'attesadel vento.

Spezzate i frenifermate quella locomotivahanno distrutto il sognorimarginato il ponte,il vetro è in frantumicoperto dal vento,mentre dormiva capelli ondulati coprono lo scrigno bianco, il viso che rompe la sete.

“Uno scrittore scrive un libro attorno ad uno scrittore che scrive due libri, attorno a due scrittori, uno dei quali scrive perché ama la verità ed un altro perché ad essa è indifferente. Da questi due scrittori vengono scritti, complessivamente, ventidue libri, nei quali si parla di ventidue scrittori, alcuni dei quali mentono ma non sanno di mentire, altri mentono sapendolo, altri cercano la verità sapendo di non poterla trovare, altri credono d’averla trovata, altri ancora credevano d’averla trovata, ma cominciano a dubitarne. I ventidue scrittori producono, complessivamente, trecentoquarantaquat-tro libri, nei quali si parla di cinquecentonove scrittori, giacché in più d’un libro uno scrittore sposa una scrittrice, ed hanno tra tre e sei figli, tutti scrittori, meno uno che lavora in banca e viene ucciso in una rapina, e poi si scopre che a casa stava scrivendo un bellissimo romanzo su uno scrittore che va in banca e viene ucciso in una rapina; il rapinatore, in realtà, è figlio dello scrittore protagonista di un altro romanzo, ed ha cambiato romanzo semplicemente perché gli era intollerabile continuare a vivere assieme a suo padre, autore di romanzi sulla decadenza della borghesia….”

Vela

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Peru

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201

4

Gustavo Sanchirico, Perugia, 2014

Da “Centuria – cento piccoli romanzi fiume” (Adelphi, 1995) di Giorgio Manganelli

SATIR NOISESignore Iddio Onnipotente, fondatore e CEO dell'Universo. Entra sempre nel bagno delle donne perché c'è scritto Signore.

Dio, Perugia.

Renzi: "Le famiglie italiane si stanno arricchendo". Le famiglie intese come cosche.Andrea Ceccarelli, Perugia.

Fondamentalista mangia per sbaglio prosciutto ed arrabbiato si fa saltare in aria dentro una delle sette “stanzie” di Sorbo.

Schifanoia, Perugia.

INvIaCI la tua BrEvE poEsIa o satIra sulla paGINa FaCEBook DI umBrIa NoIsE, lE mIGlIorI saraNNo puBBlICatE

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CONSIGLI PER LA LETTURAmusica di merda – carl Wilson (ISBN Edizioni, 2014, 302 pp.)Perché Céline Dion ti fa così schifo? C’è qualcosa di ontologico, intrinseco, oggettivo, in tutto ciò oppure dipende solo dal fatto che ti piace da morire sentirti cool-alt-indie-snob e far parte di una comunità di persone che la pen-sano pressappoco come te pressappoco su tutto? Hai mai pensato che il tuo, il vostro gusto, possa essere arbitrario? No? Beh, allora buona fortuna. Prendi un’altra birra, posta un video degli War on Drugs su Facebook e sii felice della tua vita. In caso contrario, potresti leggere Musica di merda (Isbn Edi-zioni). Lo ha scritto un critico musicale canadese che si chiama Carl Wilson e a cui l’altrettanto canadese Dion ha sempre fatto schifo. Un critico molto cool-alt-indie-snob, che a un certo punto ha deciso di provare a capirne di più su questa storia del gusto, delle sue origini e implicazioni socio-culturali e personali e dello spirito tribale che anima coloro che davanti a tutte le Céline del mondo non possono fare a meno di rabbrividire. Il risultato è un libro intelligente, molto speculativo e molto stimolante. Con contributi di Nick Hornby, Krist Novoselic e James Franco.

Giovanni Dozzini

l'occhio del leopardo - henninG mankell (Marsilio, 2014, 333 pp.)Ogni libro è un viaggio. Questo ci porta alla scoperta dell'anima di due luoghi distanti ed antitetici tra loro: le fredde foreste svedesi e il cuore dell'Africa. Non è semplice velleità documentaristica quella che muove l'autore: il viaggio principa-le è quello che il protagonista percorre alla ricerca di se stesso, nel corso del tem-po e dello spazio. La ricerca di un senso, di uno scopo alla propria esistenza si fonde con i paesaggi, gli odori, la cultura di due paesi così estranei a noi da darci un simile effetto “esotico”. La parabola interiore del protagonista ci accompagna e ci fa riconoscere nelle sue riflessioni, nelle sue domande, nelle sue incertezze, brandelli del nostro mondo, delle nostre domande, delle nostre incertezze. Delle incertezze dell'uomo. Delle sue passioni. Dei sentimenti profondi che muovono le sue azioni. In Svezia come in Africa.

Lucia Mariani

l’amore ai tempi del teleFono Fisso Gianluca morozzi (Fernandel, 2014, pp. 160)Qual era la cosa più difficile da fare per un adolescente degli anni Ottanta? So-pravvivere alle spalline e ai paninari? Non farsi pestare dal teppista della scuola durante l’ora di educazione fisica? No: negli anni drammatici del telefono fisso la cosa più difficile del mondo era telefonare a una ragazza. Dall’altra parte della cornetta avrebbe potuto rispondere chiunque, la nonna sorda, il padre severo, il fratellino scemo, o peggio ancora la madre giovanile dalla voce molto simile a quella della figlia. Il suono degli scatti di quella rotella che girava componendo il numero era la colonna sonora dell’angoscia, della confusione mentale, della secchezza delle fauci.Partendo da questa drammatica prima fase del corteggiamento, seguiamo tutte le tappe della sua evoluzione negli anni: dai tempi dell’Orrido e degli sms ai

tempi del blog e di linguasvelta.splinder, dall’amore ai tempi di Facebook all’amore ai tempi dell’iPhone, dall’amore ai tempi di Fabio Volo fino a un prossimo futuro fatto di caschi telepatici...

Giorgio Pozzi

noise letterario

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MINI AGENDA19 febbraio, ore 18.00 - Biblioteca San Matteo degli Armeni, PerugiaPresentazione del libro “Sono ritornata a vivere” di Rossana Armellini (Aguaplano 2012). Sarà presente l’autrice, ingresso libero [email protected] febbraio, ore 17.00 - BCT, Biblioteca Comunale di TerniIl Divano rosso. Circolo dei Lettori. Discussione sul libro “La tregua” di Mario Benedetti (Nottetempo, 2014). www.bct.comune.terni.it24 febbraio, ore 18.00 - Palazzo della Penna, PerugiaIl Circolo dei lettori di Perugia presenta “Le storie d’amore nella letteratura…scegliete la vostra prefe-rita”. Vota il tuo libro preferito su: www.perugiacircolodeilettori.itCONCORSI LETTERARIPremio letterario città di Assisi II edizioneData di scadenza: 20-02-2015Il tema di questa II edizione, valido per tutte le sezioni, è: I cammini verso Santiago de Compostela. La riscoperta del viaggio a piedi nell'epoca della digitalizzazione. - www.comuneassisi.gov.it

a cura di Giulia coletti

morimondo - paolo rumiz (Feltrinelli, 2013, pp. 315)Di "Morimondo" lessi qualche anno fa il racconto a puntate su Repub-blica, narrava un'impresa straordinaria compiuta da sei avventurieri, cinque uomini e una donna: navigare il Po dalle sorgenti alla foce, un diario di bordo che mi affascinava tantissimo, alla cui lettura a cadenza settimanale non riuscivo a sottrarmi. Qualche mese dopo, a Milano, la fortuna di parlarne dal vivo con uno dei "corsari", che mi raccontò la magia di paesaggi incontaminati ma anche la pena per quelli sfruttati dal paese “produttivo”, lungo il maestoso corso d’acqua che i contem-poranei non conoscono più e non rispettano. Un viaggio emozionan-te alla scoperta di percorsi dimenticati, regno delle libellule, di ghiaie bianche e acque cristalline, ma anche di rottami, rifiuti e degrado. Un fiume, IL fiume, e il suo snodarsi pieno di incontri, racconti, parole non scritte, la cui mappa è il tesoro stesso: il viaggio.

Giulia Coletti

Fiaba d’amore – antonio moresco (Mondadori, 2014, PP. 168)C'era una volta un vecchio pazzo che viveva su un marciapiede. Forse un tempo è stato un uomo, PP. importante, ma nessuno ne ha più me-moria, nemmeno lui stesso. La sua vita procede immutabile, scandita dall'avvicendarsi del sole e della pioggia, dalla buona sorte di trovare in fondo a un cestino qualche succulento scarto della vita urbana. Finché succede una cosa incredibile. Una meravigliosa ragazza incrocia gli oc-chi assenti del vecchio, gli sorride, lo porta a casa con sé, lo lava, lo ama. La nuova vita felice dura un tempo breve. Un giorno il vecchio viene abbandonato e, lontano dalla meravigliosa ragazza, s'incammina verso la città dei morti, mentre la neve ricopre tutto. Ma, a questo punto, succede un'altra cosa incredibile... Moresco ci sorprende ancora con questa meditazione estrema e inattuale sull'amore, che si svolge nel regno assoluto della fiaba. Il regno dei vivi e dei morti, che ha origine là dove ogni speranza terrena finisce.

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Strada delle Fratte, 2/a │ 06132 Perugiatel. +39 075.5279902 │ fax +39 075.5289143www.artigrafichepaciotti.it │ [email protected]