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    UFO Nazisti 1

    UFO Nazisti

    Cosa sono

    Per "UFO nazisti" si intendono i presunti velivoli a forma discoidale che sarebbero stati progettati e/o realizzati dai

    tedeschi sul finire della Seconda Guerra Mondiale e, stando ad ulteriori, pi recenti versioni della leggenda,

    sviluppati al punto da diventare vere e proprie astronavi interplanetarie ed addirittura interstellari.

    Le storie si possono dividere in due filoni principali abbastanza diversi tra di loro: uno nato nel 1947,

    contemporaneamente all'apparire dei dischi volanti, e sviluppatosi a partire dal 1950, l'altro, intorno ai primi

    anni ottanta del secolo ventesimo. In ogni caso non esiste alcun documentato riscontro storico, ma soltanto

    dichiarazioni di pretesi inventori per il primo filone e ancora pi bizzarre elucubrazioni, spesso fantascientifiche, per

    il secondo.

    Le Origini del Mito

    Negli ultimi anni della seconda guerra mondiale i servizi segreti alleati ricevettero una grande quantit di

    segnalazioni frammentarie, per lo pi delle voci, relative a nuove e fantastiche armi in corso di sviluppo da parte dei

    tedeschi. Una parte di esse si riferiva al vero sviluppo delle V-1 e V-2 o di altri sistemi d'arma, ma molte altre

    parlavano di fantastici armamenti che spesso sconfinavano nell'immaginazione (missili giganteschi, bombe

    distruttrici di vario tipo, raggi della morte, ecc ...) e di cui non si trov poi alcuna traccia storica nei documenti

    conosciuti catturati alla fine delle ostilit.

    A partire dai giorni successivi all'armistizio sul fronte europeo e fin quasi alla fine degli anni '40 la stampa riportassai spesso notizie relative alla scoperta di progetti tedeschi di nuove armi segrete, soprattutto circa missili ed aerei

    a reazione, di concezione avanzatissima. Furono pubblicate anche notizie, sempre presentate con una certa aura di

    mistero, su armi che sembravano uscire dai fumetti di fantascienza: bombe congelanti, gas paralizzanti, raggi della

    morte, aerei in grado di volare a 10.000 miglia all'ora, enormi satelliti artificiali dotati di specchi per bruciare il

    nemico e cos via. Tra gli altri, nel 1947 il giornalista italiano Lugi Romersa[1]

    sul settimanale "Oggi" rifer di essere

    stato testimone dell'esperimento, condotto nell'ottobre 1944 sull'isola baltica di Ruegen, dell'esplosione di una

    fantomatica "bomba disgregatrice" assai simile negli effetti ad una bomba atomica[2]

    . Nel 1947 il divulgatore

    scientifico francese Albert Ducrocq[3]

    pubblic un libro dedicato all'argomento delle armi segrete tedesche[4]

    (in

    seguito usato come fonte primaria da altri autori e giornalisti, anche italiani) dove accanto ad armamenti e

    progetti realmente esistenti erano presentati altri che erano del tutto sopravvalutati ed altri ancora cheappartenevano con ogni probabilit al regno della fantasia. Lo stesso anno un giornalista argentino pubblic un

    libro[5]

    in cui si affermava che Hitler era scappato da Berlino e, per mezzo di un convoglio di sottomarini di ultima

    generazione, si era rifugiato in Patagonia o in Antartide, portando con se il meglio dei progetti pi avanzati della

    tecnologia nazista.

    Fin dall'immediato dopoguerra una serie di articoli giornalistici, di racconti[6]

    e di fumetti propagarono l'idea che

    Hitler fosse ancora vivo o che almeno i suoi scienziati fossero scappati in qualche localit remota da dove stavano

    mettendo a punto delle armi rivoluzionarie per conquistare il mondo. Un curioso libro che toccava questo argomento

    fu pubblicato in Italia nel 1948[7]

    , mentre lo stesso anno il settimanale "La Domenica del Corriere" pubblic una

    serie di quattro articoli[8]

    in cui si suggeriva che i dischi volanti (ma anche i misteriosi sottomarini osservati nelle

    acque di diverse nazioni, soprattutto in SUdamerica) fossero delle armi di gruppi di nazisti fuggiti al crollo del Terzo

    Reich. La letteratura prodotta da allora sul mito della sopravvivenza di Hitler, spesso legata ad una scienza

    http://fr.wikipedia.org/wiki/Albert_Ducrocqhttp://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Romersa
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    mirabolante, stata copiosa sia da parte di gruppi neo-nazisti o a loro vicini, sia da altre fonti.[9]

    Gi in occasione

    delle osservazioni di "razzi fantasma" sulla Scandinavia (e sulla stessa Italia) circolarono delle voci che vedevano in

    quei misteriosi ordigni dei "razzi postali" per la comunicazione tra cellule naziste.[10]

    Nel suo complesso l'idea espressa era forte ed affascinante: la malvagia scienza nazista aveva prodotto delle

    meraviglie tecnologiche quasi incredibili e forse ancora dell'altro. Ora questa tecnologia era stata catturata dagli

    Alleati (sopratutto dagli americani), ma anche dal nemico russo: il pericolo poteva giungere da armi segretesovietiche sviluppate proprio sulla base di tecnologia nazista

    [11]. Nel corso degli anni della guerra fredda, soprattutto

    sino alla fine degli anni '50, nei paesi occidentali girarono molte voci relative appunto ad improbabili quanto

    fantastiche armi russe, dischi volanti compresi, di cui poi non si rinvenne alcuna traccia[12]

    . L'idea del disco volante

    come invenzione terrestre fu anche alla base del primo lungometraggio dedicato ai dischi, "The Flying Saucer[13]

    ",

    girato nel 1949 ed uscito negli Stati Uniti il 1 gennaio 1950, anche se il 15 febbraio 1949 era uscito il serial in

    quindici puntate "Bruce Gentry, Daredevil of the Skies", in cui, per la prima volta sullo schermo, appariva un disco

    volante terrestre (con tanto di cupola, il tutto realizzato sotto forma di cartone animato) inventato dal cattivo di turno.

    Durante l'ondata americana di avvistamenti di dischi volanti del 1947 una delle prime ipotesi fu proprio quella

    dell'arma segreta, amica o nemica. Fin dai primi di luglio apparvero sulla stampa le affermazioni di chi pretendeva di

    essere l'inventore dei dischi. Per esempio, un orologiaio di 34 anni di Chattanooga (Tennessee) disse di avere inviato

    fotografie e disegni di un modello di disco al Dipartimento della Guerra nel 1943, ma gli fu risposto che l'idea non

    era fattibile, consigliandogli di prendere contatto con l'industria aeronautica privata. Era per convinto che il governo

    avesse usato il suo progetto per produrre i dischi, che lui riteneva essere propulsi da "energia atomica" (mentre nel

    suo progetto era azionati da una cinghia di gomma).[14]

    Un tale ingegnere inglese di nome Ashlin, residente a

    Valparaiso (Cile) afferm che i dischi volanti erano delle armi segrete. Lui stesso aveva proposto nel 1940 un

    progetto simile al governo britannico, che, per, lo rifiut. I dischi erano fatti di un metallo speciale e ruotavano su

    se stessi a velocit enormi.[15]

    Un idraulico di Vancouver (Canada) rifer di un proprio progetto per un aeromobile

    circolare a forma di doppio piatto, che, sebbene giudicato possibile, fu rifiutato dalla Boeing nel 1942[16]

    .

    Alcuni militari americani temevano che i dischi potessero essere velivoli sovietici sviluppati sulla base di progetti

    nazisti. Costoro facevano notare che la forma degli oggetti visti da Arnold era molto simile a quella del prototipo di

    caccia a reazione tedesco Horten Ho 229[17]

    . Anche Fred Crisman, uno dei protagonisti del dibattuto falso di Maury

    Island del 1947, dichiar di "avere letto su una rivista" che i dischi potevano derivare da una tecnologia catturata ai

    tedeschi.[18]

    L'11 luglio 1947 un tale dottor T.Kelterborn (forse un dentista) scrisse al governatore americano di Francoforte una

    lettera in cui citava l'articolo di un quotidiano di Dortmund dedicato agli avvistamenti di dischi volanti negli Stati

    Uniti. Si presentava come l'inventore dei dischi: nel 1944 avrebbe mandato la richiesta di brevetto all'apposito ufficio

    di Berlino, senza pero' ricevere alcuna risposta. La sua invenzione era probabilmente caduta nelle mani dei Russi,

    che stavano facendo volare i dischi nei cieli americani. Ovviamente si metteva a disposizione delle autorit

    americane per rivelare i dettagli della sua invenzione.Un altro cittadino tedesco, Hans-Adalbert Ahuis, residente a Asnabruck, scrisse una lettera all'ambasciata USA in

    Germania il 16 Luglio. Si riferiva agli avvistamenti di dischi volanti in America, citando in particolare il

    ritrovamento di Roswell, ritenendoli seri e non frutto di visioni, e definendosi un esperto. L'uomo affermava di avere

    sviluppato, nel 1936, un modello di "disco volante". Le sue prestazioni sarebbero state eccellenti e si offriva di

    proseguire la ricerca e lo sviluppo di questo aereo circolare in un qualche luogo degli Stati Uniti.

    Sempre nel 1947, il 5 agosto, un tale Guido Bernhardy di Francoforte scrisse una bizzarra lettera al generale

    americano Clay per rivelargli il "segreto dei dischi volanti". L'uomo affermava che durante la guerra aveva lavorato

    in una fabbrica sotterranea tedesca dove venivano sviluppati progetti avanzati di aerei a reazione e di avere saputo

    che un tale professor Maurer era coinvolto in alcuni progetti atomici destinati ad aumentare la gittata di missili.

    Inoltre due sensitivi si sarebbero rivolti a lui da poco, affermando di sapere che due professori tedeschi, il gi citato

    Maurer e Kleistow, avevano creato per conto di Hitler (che era ancora vivo, essendo scappato a bordo di un

    http://it.wikiufo.org/index.php?title=Roswellhttp://en.wikipedia.org/wiki/Horten_Ho_229http://it.wikiufo.org/index.php?title=Arnold_Kennethhttp://it.wikiufo.org/index.php?title=1947http://www.imdb.com/title/tt0042469/http://it.wikiufo.org/index.php?title=Razzi_Fantasma
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    sottomarino appositamente costruito dalla marina tedesca) i dischi volanti che erano stati visti nelle settimane

    precedenti. Si trattava di armi micidiali: Europa e Stati Uniti sarebbero stati in pericolo di distruzione, se gli

    Americani non fossero intervenuti per tempo. Tali dischi avevano una dimensione di 7,50 x 3,45 metri, volavano a

    "1.900 Km" (la stessa velocit riportata da alcuni quotidiani in relazione ai dischi visti in America) ed avevano

    un'autonomia "da 50 a 60.000 chilometri". I dischi non sarebbero pi apparsi fino al 27 agosto, data in cui ci

    sarebbero stati avvistamenti sul Texas e sul Kansas. Il 24 settembre di quello stesso anno si sarebbe dovuto tenere,

    alla presenza dello stesso Hitler, il test di lancio sottomarino di quelli che venivano indicati come

    "proiettili-disco".[19]

    Sembra che l'uomo fu interrogato dagli stessi militari americani, che lo definirono come

    "sincero".

    Il Denver Post del 9 novembre 1947 pubblicava un articolo in cui si affermava che tre scienziati tedeschi avevano

    sviluppato in Spagna, sotto la protezione del generalissimo Franco, un "razzo elettromagnetico" che sarebbe stato

    responsabile degli avvistamenti di dischi volanti sopra il Nord America, nonch di uno o due incidenti aerei.

    Una curiosa notizia fu pubblicata da alcuni quotidiani il 14 maggio 1949: secondo alcuni ufficiali dell'aeronautica

    militare americana i dischi volanti erano macchine volanti che sfruttavano il principio del giroscopio e provenivano

    dalla Spagna, dove si erano rifugiati degli scienziati nazisti e forse lo stesso Hitler.

    In questo modo l'apparizione di velivoli misteriosi caratterizzati da forme e da prestazioni fuori dal comune veniva

    subito messa in relazione con un immaginario altrettanto fuori dal comune: quello della misteriosa tecnologia nazista

    su cui tanto si favoleggiava. Ad essa si attribuivano possibilit prima impensabili e la paradossale fascinazione del

    male nazista aumentava la credenza che eventi cos strani potessero essere ricondotti all'uso di tale tecnologia.

    Curiosamente, il 24 marzo 1950 un tale Heinz Hausman dichiar di avere scattato una fotografia ad un disco

    volante mentre si trovava sull'isola di Maiorca, L'oggetto era rotondo e mostrava cinque getti luminosi che uscivano

    dalla sua circonferenza, come prodotti da altrettanti motori. Il concetto dei dischi dotati di motori (a reazione!)

    collocati lungo il loro bordo era gi stato abbozzato da alcuni illustratori, ma venne ripreso negli anni successivi da

    molti inventori di dischi volanti tedeschi e da un numero ancora maggiore di illustratori. A seguito di quella

    fotografia, stando ad una rivista italiana[20]

    , un gruppo di ex-appartenenti ad uno speciale reparto della Luftwaffe

    inviarono una relazione al cancelliere tedesco Adenauer per manifestare il timore che i progetti del "razzo

    teleguidato V-7" fossero caduti nelle mani di una potenza straniera.

    1950: arrivano gli inventori dei dischi volanti

    A partire dalla met del marzo 1950 in Italia ed in altre nazioni dei continenti europeo ed americano si verific una

    grande ondata di avvistamenti UFO, la prima di tale portata a livello planetario. In questo clima di rinnovato

    interesse per i dischi volanti (che erano ancora in buona parte considerati come possibili armi segrete, visto che solo

    tra il dicembre 1949 ed il gennaio 1950 negli Stati Uniti un articolo di Donald Keyhoe sulla rivista "True" aveva

    popolarizzato, come credibile, la possibilit che si trattasse di veicoli spaziali extraterrestri[21]

    ) nacquero altre storie

    di inventori ed invenzioni tedesche per i dischi volanti.

    Parecchi quotidiani americani tra il 10 ed il 12 marzo 1950 (per esempio "The Post Register" e "Oakland Tribune"

    del 10 marzo) riportarono che il principe Otto d'Asburgo aveva affermato, in una conferenza tenuta a Salem il giorno

    9, che i dischi volanti erano dei velivoli russi in missione di rilevamento geografico. Secondo le sue affermazioni.

    alla fine della guerra i Russi avrebbero acquisito dai Tedeschi nove diverse armi della serie "V", due delle quali

    erano state poi completamente sviluppate. Una di esse, grazie all'aiuto di scienziati tedesche, avrebbe poi dato

    origine ai dischi volanti osservati sopra gli Stati Uniti.

    thumb|right|Il Giornale d'Italia 25 marzo 1950In Brasile, il quotidiano "Folha da Manh" del 16 marzo pubblic le

    dichiarazioni del tedesco Niels Cristiansen (una ex-spia nazista, il cui vero nome era Starzicny: vedasi il capitolo

    successivo), rilasciate in precedenza ad un quotdiano serale: i dischi volanti erano reali e lui, un ingegnere meccanicoche si era formato all'universit di Breslau con all'attivo un centinaio di brevetti di invenzioni, aveva partecipato allo

    sviluppo di uno di quei velivoli quando si trovava a Stettino. Sembrerebbe che tali dichiarazioni (che furono poi

    http://it.wikiufo.org/index.php?title=Image:GiornaleItalia-25031950-sma.jpg
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    riprese nuovamente nel 1952) emersero per la prima volta nel 1948, quando il 5 novembre di quell'anno un altro

    quotidiano brasiliano "Diario do Tarde" ne parl in un suo articolo.

    Nell'edizione del 24-25 marzo 1950 il quotidiano "Il Giornale d'Italia" pubblic in prima pagina (in almeno due

    versioni leggermente diverse) un articolo che probabilmente innesc in modo definitivo la leggenda dei cosiddetti

    "dischi nazisti". In realt la notizia fu pubblicata lo stesso giorno su numerosi quotidiani americani, proseguendo poi

    nei giorni 25 e 26, anche con articoli in prima pagina, grazie ai dispacci diffusi dalle agenzie Associated Press e INS(International News Service). L'ingegner Giuseppe Belluzzo

    [22](1876-1952), un esperto di fama mondiale nel

    settore delle turbine e detentore di numerosi brevetti nonch ex-parlamentare e ministro durante il periodo

    thumb|left|Giuseppe Belluzzo fotografato nel 1950 mentre legge la prima pagina de "Il Giornale d'Italia"fascista,

    affermava che i dischi volanti erano lo sviluppo di un progetto originale italiano del 1942, successivamente passato

    ai tedeschi, i quali lo perfezionarono. Alla fine della guerra i progetti sarebbero stati catturati, probabilmente dai

    russi che avrebbero poi costruito quelli che i testimoni occasionali chiamavano "dischi volanti". L'articolo, firmato

    dallo stesso Belluzzo, era accompagnato da un disegno tecnico e altri ne vennero pubblicati due giorni dopo su un

    altro quotidiano[23]

    , mentre la notizia venne ripresa da numerosi giornali italiani[24]

    e, in seguito, anche su una

    rivista di divulgazione scientifica.[25]

    Le argomentazioni di Belluzzo sarebbero state smentite qualche giorno dopo

    dall'ex generale Ranza[26]

    dell'aviazione italiana. Fu cos che la storia dei dischi volanti come armi segreteitalo-tedesche fu ripresa da molti quotidiani in diverse nazioni, Germania compresa

    [27]: dopotutto appariva una

    spiegazione accettabile, visto il contesto in cui nasceva, e sicuramente meno fantastica della possibile origine

    extraterrestre. Il 1 aprile "Il Giornale d'Italia" pubblicava un commento di Belluzzo in risposta ad una lettera di un

    lettore sul suo articolo di una settimana prima.

    Il quotidiano "Pomeriggio" del 29 marzo 1950 rifer la storia di un fisico tedesco di nome Walter Hesse che avrebbe

    progettato, durante la guerra, un "disco volante" dotato di turboreattori capaci di imprimere un forte movimento

    rotatorio. Alla fine della guerra scapp dal laboratorio segreto, controllato da un gruppo di SS, in cui lavorava,

    portando con s tutta la documentazione sul progetto. Successivamente si consegn ai Russi, i quali lo portarono in

    una base a collaborare con altri connazionali per continuare lo sviluppo dei dischi che Hesse, all'epoca riparato in

    Svezia, definiva come velivoli realizzati dai sovietici. La notizia fu riportata anche il giorno 30 dal quotidiano "Il

    Giornale dell'Emilia".

    thumb|left|Der Spiegel 30 marzo 1950thumb|right|Rudolf Schriever nel 1950 mentre sta disegnando uno schizzo

    della sua "invenzione"Fu proprio in Germania che il 30 marzo 1950 il popolare settimanale "Der Spiegel"[28]

    pubblic un articolo[29]

    che sarebbe diventato un cardine principale dell'intera leggenda. In esso si citavano le

    dichiarazioni di Belluzzo, ma, soprattutto, vi era intervistato Rudolf Schriever. Secondo l'uomo (nato l'8 dicembre

    1909 e presentato come un ingegnere aeronautico, che a quel tempo lavorava come autista per l'esercito americano.

    In realt aveva iniziato la sua attivit come marinaio, per poi diventare pilota civile e quindi pilota collaudatore

    presso la societ Eger, peraltro senza alcun background tecnico-scientifico specifico), lui aveva progettato una sorta

    di "elicottero a reazione" di forma circolare e di 14,4 metri di diametro, con tre motori a reazione collocati sotto le

    pale di un'enorme turbina al cui centro c'era la cabina di pilotaggio (3,6 metri di diametro e 3,2 metri di altezza),

    capace di alzarsi in volo verticalmente e di prestazioni eccezionali (6.000 chilometri di autonomia e 4.200 Km/h di

    velocit). Il 15 aprile 1945, a Praga, il progetto era quasi pronto, ma egli dovette fuggire per l'avanzata dei russi

    portando con se sia una copia dei documenti sia un modello del velivolo. Il 4 agosto 1948, per, progetti e modello

    gli furono rubati. Schriever riteneva che i progettisti che avevano lavorato con lui avessero realizzato la sua creatura

    per una potenza straniera (l'Unione Sovietica), dichiarandosi in grado di poterla riprodurre e di farla volare. Per lui i

    "dischi volanti" erano reali e sapeva bene cosa erano.

    Il tema di fondo delle affermazioni di Schriever simile a quello che altri pretesi inventori dei dischi volanti che

    apparvero in Germania a partire dal 1947: l'essere in grado di produrre dei velivoli con prestazioni avanzate (ma

    assolutamente improbabili dal punto di vista aeronautico, come alcuni esperti di aviazione hanno fatto notare

    [30]

    , aldi l della completa mancanza di riferimenti storici oggettivi presenti negli archivi ufficiali tedeschi), mettendosi a

    http://wissen.spiegel.de/wissen/dokument/dokument.html?id=44447768&top=SPIEGELhttp://it.wikiufo.org/index.php?title=Image:Schriever-FOTO-small.jpghttp://it.wikiufo.org/index.php?title=Image:Schriever-FOTO-small.jpghttp://it.wikiufo.org/index.php?title=Image:DERSPIEGEL-30031950-small.jpghttp://www.aspeterpan.com/book1/Ranza.htmhttp://it.wikiufo.org/index.php?title=Image:Belluzzo-giornale.jpghttp://www.naziufos.com/new1k1/people/belluzzo-stilo.htm
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    disposizione degli americani e conseguendo dei vantaggi economici in una situazione di vita difficile. Una situazione

    piuttosto simile riguard, fino ai primissimi anni cinquanta, anche altri settori, per esempio quello dell'ancora

    misteriosa energia atomica. Tecnici e scienziati pi o meno improvvisati e di diverse nazionalit si offrirono a vari

    governi per disporre di armi o tecnologie atomiche attraverso vie non convenzionali.[31]

    La notizia della supposta invenzione di Schriever fu ripresa parecchie volte dalla stampa tedesca nei giorni

    successivi, ma anche da numerosi giornali internazionali (tra cui molti americani, con articoli in prima pagina,talvolta completi della ricostruzione grafica del velivolo). Il 2 aprile il settimanale "Heim und Welt"

    [32]present

    ancora l'intervista all'uomo, aggiungendo tre illustrazioni che mostravano la "trottola volante" a terra ed in volo,

    illustrazioni che sarebbero state riprese nel novembre 1954 dalla rivista francese "Tout Savoir".

    thumb|right|Die Strasse 9 aprile 1950 - Ricostruzione dell'elicottero a reazione di SchnittkeIl settimanale "Die

    Strasse" di Amburgo del 9 aprile 1950 pubblic un ampio articolo corredato da un'ampia illustrazione di una sorta di

    elicottero a reazione. In esso si accennava alle dichiarazioni di Belluzzo sulla stampa italiana e al fatto che

    l'ingegnere avesse affermato che con lui avevano collaborato due ingegneri tedeschi, Kurt Schnittke di Regensburg e

    un certo Rentel, che nel 1945 sarebbe passato con i sovietici, aiutandoli, con altri tecnici tedeschi, a costruire i loro

    "dischi". Un giornalista del settimanale rintracci Schnittke, ma non chiaro se fu veramente Belluzzo a parlare dei

    due tedeschi o se invece fu lo stesso Schnittke e/o "Die Strasse" a creare un tale collegamento per creare un sostegno

    indiretto alle proprie dichiarazioni (un atteggiamento questo piuttosto frequente nelle storie degli "UFO nazisti"). Al

    momento, non si a conoscenza di altre fonti (eccetto la tedesca "Volkszeitung" del 22 aprile 1950, che molto

    probabilmente riprese quanto pubblicato dal settimanale di Amburgo) che riportano affermazioni di Belluzzo di

    questo tipo. L'atteggiamento di fondo dell'articolo (come della maggior parte degli altri sullo stesso argomento

    pubblicati dalla stampa tedesca) pu definirsi "patriottico". Schnittke affermava che il contributo dei tedeschi al

    progetto di Belluzzo era stato fondamentale: lui aveva cominciato a lavorare sul progetto di un velivolo ad ala

    rotante, il cui compito era quello di esplodere in mezzo alle formazioni di bombarideri, fin dal marzo 1943. Si

    trattava di un corpo centrale vagamente sferoidale (contenente i serbatoi del carburante, gli apparati di radiocontrollo

    ed un carrello di atterraggio) a cui erano fissate due ali di 26 metri di lunghezza e 3 di larghezza (un progetto

    successivo avrebbe raddoppiato queste misure), che ruotavano vorticosamente attorno ad esso. Alle loro estremit,

    infatti, era collocato un motore razzo (dello stesso tipo usato per il caccia-razzo Me163). Il velivolo raggiungeva in

    un minuto la sua quota massima di 10.000 metri, assumendo di notte l'aspetto di un disco luminoso in virt degli

    scarichi fiammeggianti lasciati dai motori che ruotavano.

    thumb|right|Wochenend 13 aprile 1950 - Ricostruzione grafica di un progetto del 1938Il 13 aprile "Wochenend" usc

    con un articolo in cui un tale ingegnere Carl Wagner riferiva in una lettera di avere visto i progetti di un "disco

    volante" (in realt un velivolo rivoluzionario a met tra un elicottero ed un aereo tutt'ala) nel 1938 e di averne

    sentito poi parlare nel 1943. Le sue dichiarazioni, molto simili a quelle di Belluzzo, sarebbero state scritte e spedite

    prima della comparsa dell'articolo de "Il Giornale d'Italia". La descrizione di questo disco era accompagnata da uno

    schema e da una rappresentazione artistica di grandi dimensioni, che mostrava il progetto: una cabina ovoidale

    attorno a cui ruotava un anello esterno su cui erano poste delle alette da ognuna delle quali usciva l'ugello di motore

    a reazione per fornire il movimento rotatorio all'anello stesso. Un altro jet era posto nella parte posteriore della

    cabina, un particolare questo che sar ripreso da disegni successivi, soprattutto quelli presentati dal tedesco Klass

    intorno alla met degli anni sessanta. C'era anche una piccola fotografia di Belluzzo intento a leggere la prima pagina

    del "Giornale d'Italia" con il suo primo articolo. Secondo l'esperto di aviazione tedesco Horst-Dieter Lux, intervistato

    dalla rivista, il progetto aveva senso e poteva essere definito come un nuovo tipo di elicottero, tecnicamente in grado

    di volare.

    Nel primo numero del settimanale tedesco "Kristall", uscito in una data imprecisata del 1950 fu pubblicato l'articolo

    "Wir konstruierten Fliegende Teller" ("Abbiamo progettato i piatti volanti") in cui venivano presentati due distinti

    progetti. Il primo, di un tale ing. Georg Sautier (che secondo una fonte sarebbe uno pseudonimo usato da GeorgeKlein, di cui si parla nel capitolo successivo), era relativo ad un disco rotante attorno ad una cabina centrale, da cui

    http://it.wikiufo.org/index.php?title=Image:WochenEnd-130450-DISCO-smal.jpghttp://it.wikiufo.org/index.php?title=Image:DieStrasse090450-2small.jpg
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    UFO Nazisti 6

    emergevano quattro ugelli di scarico. Due illustrazioni ed alcuni disegni mostravano graficamente l'idea del disco,

    che sarebbe stata negli anni successivi ripresa da altre fonti, tra cui un famoso articolo pubblicato sul numero 9 del

    1975 della rivista aeronautica "Luftart International". Uun paio di quelle illustrazioni erano le stesse pubblicate anche

    su "Wochenend" del 13 aprile, dove per il progetto era attribuito a Carl Wagner.

    Pochi giorni dopo la pubblicazione delle dichiarazioni di Giuseppe Belluzzo il quotidiano "Il Giornale

    dell'Emilia"

    [33]

    pubblic alcune notizie riferite da un ex-capostazione, tale Lino Saglioni (che sembra invi unalettera al giornale proprio per confermare le dichiarazioni di Belluzzo). L'uomo affermava, sia per esperienza diretta

    che sulla base di informazioni ricevute da "persone degne di fede" negli ultimi anni della guerra, che degli scienziati

    italiani nel 1942 avevano osservato delle "manifestazioni casuali di fenomeni fisici" durante la sperimentazioni di

    turbine, concependo la possibilit di sviluppo di un nuovo velivolo denominato "sfera volante" (il riferimento

    indiretto a Belluzzo palese). I tedeschi avevano poi ricevuto dagli italiani i progetti per lo sviluppo della nuova

    arma (una "sfera molto schiacciata ai poli") ed avevano creato un apposito di centro di ricerca nel nord-est

    della Norvegia, non lontano dallo stabilimento dove veniva prodotta l'acqua pesante per le applicazioni atomiche.

    Saglioni sarebbe stato reclutato in un reparto speciale di commandos britannici destinato a sabotare quelle

    installazioni segrete, ma non partecip all'operazione, che fall con la morte di tutti soldati (stranamente ad opera

    della Gestapo, come rifer una fonte successiva[34]

    ). Il rivoluzionario velivolo sarebbe stato radiocomandatomediante un sistema che gli scienziati tedeschi chiamavano "radiocomando acustico". Dopo la guerra i

    progetti sarebbero stati perfezionati dagli anglo-americani prima e dai russi poi, diventando i "dischi volanti"

    osservati nei cieli. Sebbene le dichiarazioni dell'uomo mostrano ambiguit, sembrano essere riprese dalle vicende gi

    romanzate dell'azione dei commandos britannici contro gli stabilimenti norvegesi dell'acqua pesante, e non hanno

    alcun riscontro storico, Renato Vesco fece sua questa storia e la us per sviluppare le sue tesi in merito all'esistenza

    dei rivoluzionari caccia rotondi tedeschi "Kugelblitz" e "Feurball", progenitori dei dischi volanti. Un altro

    "inventore", Giovanni Dalla Bona, fu presentato dal quotidiano "Alto Adige"[35]

    : dichiar che i dischi volanti erano

    stati inventati da lui, ma che i progetti furono poi inviati in Germania dalle autorit italiane nel 1939. Grazie alla

    diffusione delle affermazioni di Belluzzo prima e di Schriever poi, apparvero tutta una serie di personaggi che, anche

    negli anni successivi, si presentarono come i "veri" inventori dei dischi. Dopotutto, se i giornali avevano dato spazioad altri, potevano darlo anche a loro e consegnarli qualche sprazzo di notoriet.

    thumb|right|Wochen Echo, 21 maggio 1950Alcuni quotidiani italiani[36]

    pubblicarono, intorno alla meta' di aprile del

    1950, le dichiarazioni di un certo Hans Kosinski, dichiaratosi ex-capitano della Luftwaffe, che si trovava a Perugia.

    Secondo l'uomo i servizi tecnici della Wermacht durante la guerra avevano sviluppato un potentissimo e

    rivoluzionario carburante che sarebbe stato poi utilizzato per la propulsione di un velivolo circolare. Nel 1944 questo

    effettu il suo primo volo, dimostrando un'autonomia eccezionale ed una velocit ascensionale supersonica. Solo

    cinque esemplari vennero costruiti, successivamente nascosti per ordine di Hitler durante l'invasione della Germania.

    I conque dischi sarebbero stati quindi smontati e trasferiti nell'isola della Regina Maud, in Antartide. Questa notizia

    aveva al suo interno alcuni concetti (es.: il volo di prova nel 1944) che saranno ripresi due anni dopo ed oltre da altri

    pretesi inventori e testimoni, nonch la curiosa saldatura tra le voci ricorrenti di fuga di scienziati nazisti (e dello

    stesso Hitler) in Antartide, all'interno di basi segrete, e la novit delle possibili fantastiche armi rappresentate dai

    dischi volanti.

    Pi in generale, comunque, molti commentatori affermarono a pi riprese che i dischi volanti non erano nient'altro

    che velivoli terrestri particolarmente avanzati. Il 26 marzo il giornalista americano Walter Winchell afferm che i

    dischi erano di provenienza sovietica, ma il giorno dopo il radio giornalista Henry Taylor riassicur la

    popolazione annunciando che i dischi erano armi segrete americane. L'articolo venne ripreso dalla stampa

    internazionale, dando poi origine ad altri interventi basati sul concetto che i dischi volanti erano comunque frutto

    della tecnologia di qualche potenza. Per esempio, nel numero del 22 aprile del quotidiano di Amburgo "Freie Presse"

    si affermava che questi velivoli erano mossi da turbine a reazione e che decollavano come un elicottero

    (probabilmente riprendendo le notizie degli inventori dei giorni precedenti). Il "Neue Presse" del 25 aprile riferiva

    che i dischi erano probabilmente deigli aerei "tutt'ala", il cui studio era iniziato nel 1910 da parte del pioniere tedesco

    http://it.wikiufo.org/index.php?title=Image:Wochen-echo-21051950.jpg
  • 8/6/2019 Ufo Nazisti

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    UFO Nazisti 7

    Hugo Junkers e che altri tecnici tedeschi avevano dato un contributo decisivo al loro sviluppo. Questa situazione

    tendeva a confermare reciprocamente e indirettamente le dichiarazioni degli inventori da una parte e quella dei

    commentatori che, dall'altra parte, stavano cercando di trovare un'alternativa pi accettabile all'idea, che si stava

    sviluppando prepotentemente in quel periodo, per cui i dischi erano astronavi extraterrestri. Il risultato fu che le

    storie degli inventori ebbero sufficientemente credito e, grazie anche alle sopravvalutate possibilit attribuite alla

    scienza nazista, furono considerate quantomeno possibili, tanto da essere riprese regolarmente in

    considerazione negli anni successivi (anche per "invenzioni" successive alla fine della seconda guerra mondiale,

    come, per esempio, il disco di 1,5 metri di diametro del tedesco Curt Piltz[37]

    ).

    thumb|left|Amazing Stories luglio 1943 - Illustrazione internaAssolutamente fantastica fu la copertina del settimanle

    "Wochen Echo" del 21 maggio: una grande illustrazione in cui un gruppo di dischi volanti che emanavano fasci di

    luce abbattevano una squadriglia di bombardieri americani! Il grande titolo annunciava che i dischi tedeschi avevano

    compiuto un miracolo durante i raid alleati su Schweinfurt del 1944 abbattendo 145 "superfortezze". Tale episodio

    non trova riscontro storico, ma potrebbe essere stato l'ispiratore di un evento simile riportato prima da

    un quotidiano italiano del 1952 e poi dallo scrittore Renato Vesco. Curiosamente il disegno e la situazione descritta

    era molto simile ad un'illustrazione comparsa sul numero di luglio 1943 della rivista americana di fantascienza

    "Amazing Stories": con un e vero e proprio anacronismo, essa ritraeva un classico disco volante, dotato di cupola,che sparava un raggio luminosi contro un gruppo di bombardieri in volo! Gli articoli che apparvero sulla stampa

    tedesca nella primavera del 1950 (e negli anni successivi, come la copertina a colori del tabloid "ZB Illustrierte"[38]

    ,

    che presentava un disco volante al di sopra di un gruppo di soldati tedeschi) erano permeati da una vena di

    patriottismo: i tedeschi erano gli inventori della meraviglia tecnologica di quei dischi volanti che volavano

    indisturbati nei cieli di tutto il mondo.

    Nel 1950 Donald Keyhoe pubblic il suo primo libro[39]

    , in realt un'ampia estensione del suo famoso articolo

    "Flying Saucers Are Real" pubblicato sul numero di Gennaio 1950 della rivista "True". Keyhoe rifer il contenuto

    della telefonata che gli fece un amico, tale John Steele, che gli confid come i dischi volanti fossero in realt dei

    velivoli britannici. Si trattava di dischi dalla superficie leggermente convessa, originariamente sviluppati dai nazisti.

    Verso la fine della guerra i britannici catturarono tutti i modelli, inclusi tutti i tecnici e gli scienziati tedeschi che

    avevano partecipato allo sviluppo del progetto. I primi modelli vennero sviluppati in Inghilterra a partire dalla

    primavera del 1947, ma dimostrarono problemi di controllo a distanza e si muovevano ad alta quota in tutte le

    direzioni, tanto da generare osservazioni in varie parti d'Europa. La base di questi dischi venne poi trasferita in una

    zona remota dell'Australia, con operazioni basate sui cieli dell'oceano Pacifico e coadiuvate dal supporto della

    marina. In seguito un'altra base fu costruita in una remota area dell'Hudson Bay, in Canada. Probabilmente questa

    storia fu uno degli elementi che contribu alla nascita dell'idea di Renato Vesco in merito all'origine britannica (sulla

    nase di progetti tedeschi) dei dischi volanti.

    Altri inventori, solite storie

    Nel 1951 le storie di Belluzzo, Schriever, Saglioni e di altri furono riprese da un appassionato torinese di aviazione e

    missilistica, Alberto Fenoglio, sulla rivista di aeronautica "Ali"[40]

    . Come in altri articoli, l'autore non cit le sue

    fonti, probabilmente un collage degli articoli apparsi sulla stampa nel corso del 1950, anche se alcuni dettagli

    appaiono inediti (ma l'attendibilit di Fenoglio, a detta di tutti gli studiosi, molto discutibile sia in relazione a

    questo articolo che ad altri). Due schizzi dello stesso autore mostravano in pianta la parte superiore ed inferiore di un

    disco propulso da tre motori a reazione Junkers modificati: si trattava di una versione da caccia, che, concepita verso

    la fine del 1944, sarebbe stata quasi pronta nell'aprile 1945. Si trattava del progetto di un "piatto volante" pilotato,

    dotato addirittura di una cupoletta centrale trasparente, dove il pilota alloggiava in posizione prona: proprio come

    una parte della pubblicistica dell'epoca rappresentava (fin dal 1947) il classico disco volante. Il disco aveva un

    diametro di sedici metri ed uno spessore massimo di tre e la sua descrizione, come quella di altri due tipi, uno da"bombardamento lontano" e l'altro antiaereo (anche addirittura in una versione "falciante"), appariva piuttosto

    http://it.wikiufo.org/index.php?title=Vesco_Renatohttp://it.wikiufo.org/index.php?title=Image:AmazingStories-July1943-sma.jpg
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    UFO Nazisti 8

    ingenua. Non stata nessuna altra fonta contemporanea per questo progetto di disco pilotato n del suo ideatore, un

    anonimo "ingegnere piemontese" che lavorava con molti assistenti in un laboratorio in caverna.L'impatto di questo

    articolo fu marginale, vista la diffusione della rivista, ma contribu ulteriormente a formare le tesi dell'italiano Renato

    Vesco (futuro autore di tre libri) in tema di dischi volanti realizzati dagli inglesi sulla base di progetti segreti

    tedeschi. Sempre nel 1951, il numero di maggio della rivista di divulgazione scientifica "Scienza e Vita" nell'ambito

    di una sua ampia inchiesta sui dischi volanti, cit molto brevemente una nuova intervista fatta a Belluzzo, senza

    peraltro aggiungere nessun nuovo dettaglio.

    L'anno successivo apparvero sulla scena nuovi personaggi. Le dichiarazioni di un certo Nils Christian Christensen,

    tedesco detenuto a Rio de Janeiro, furono pubblicate sulla stampa italiana il 15 maggio 1952[41]

    , sulla base di un

    dispaccio di agenzia del giorno precedente e che citava il quotidiano brasiliano "Diario de Noite". Christensen[42]

    , il

    cui vero nome era Josef Jacob Johannes Starzicny, era stato il capo di uno dei due gruppi spionistici dell'Abwehr

    nazista in Brasile, durante la seconda guerra mondiale. In realt, come indicato nel capitolo precedente, le sue

    dichiarazioni erano state pubblicate dalla stampa brasiliana gi nel marzo 1950: probabilmente il rinnovato interesse

    per i dischi volanti nel Brasile di quel periodo (generato dalle clamorose, ma false fotografie di Barra de Tijuca) fece

    riapparire la storia. L'uomo affermava di potere costruire un disco volante, in quanto la tecnologia era stata inventata

    durnate la guerra, a Stettino, dal "centro sulle armi segrete" della decima armata del Terzo Reich, durante gli anni1939-1940 (precedenti la sua partenza per il Brasile e "in anticipo" rispetto alle date fornite dalle altre storie sui

    "dischi nazisti"). Il velivolo era teleguidato ed aveva eccezionali prestazioni, addirittura 30.000 miglia all'ora a

    20.000 metri di quota, che lo rendevano un'arma ideale per il bombardamento e per la ricognizione. Presunte

    successive dichiarazioni dell'uomo[43]

    , riprese dai giornali nel giugno e nel luglio successivo che citavano il

    quotidiano brasiliano "Ultima Hora", modificarono alcuni dati e prestazioni, ed aggiunsero che il disco era propulso

    da una serie di turboreattori posti lungo la circonferenza. Inoltre, gli avvistamenti di dischi volanti erano reali, in

    quanto una potenza vincitrice della guerra probabilmente aveva sviluppato il prototipo che era stato fatto volare con

    successo sopra il mar Baltico ed ora era in possesso di questa tecnologia avanzata. L'uomo propose alle autorit

    brasiliane di riprodurre il velivolo. L'offerta di quello che i Russi avevano gi probabilmente realizzato fu il tema

    principale di quasi tutti i pretesi inventori di quel periodo: il loro obiettivo era quello di migliorare la loro posizioneeconomica (o addirittura la libert, nel caso di Christensen), sfruttando la paura della minaccia sovietica e la

    promessa di fornire una super-tecnologia derivante da qualche segreto nazista, che poteva anche essere plausibile alla

    luce delle "meraviglie" realmente trovate tra i talvolta incredibili progetti germanici. La moglie di Starzicny scrisse

    nel giugno 1952 una lettera al capo di stato maggiore dell'aeronautica militare americana, ribadendo le affermazioni

    del marito e confermando la disponibilit del medesimo a realizzare in tre o quuatro mesi il progetto originale della

    "nave spaziale", se aiutato da altri tecnici. Secondo lei la situazione era urgente per il mondo libero occidentale:

    sottointendendo che i dischi visti nel mondo fossero russi, dichiarava che solo una "nave spaziale" poteva

    distruggerne un'altra.

    Il 31 maggio 1952 il quotidiano tedesco "Westdeutsche Allgemeine" pubblic un articolo con il titolo "Il disco

    volante era pronto nel 1944", ma non si e' a conoscenza del contenuto. Il quotidiano parigino "France-Soir" il

    7 giugno pubblic la storia di un ingegnere tedesco di nome Richard Miethe, secondo cui aveva lavorato al progetto

    di un "elicottero circolare" supersonico che sarebbe stato sperimentato nel 1944 sui cieli del mar Baltico. Miethe, che

    si sarebbe rifugiato a Tel Aviv dopo essere stato espulso dall'Egitto insieme ad un gruppo di scienziati missilistici

    tedeschi, affermava che tale arma era contraddistinta dalla sigla "V-7". Tale denominazione, in seguito, sarebbe

    diventata quasi sinonimo di "disco volante nazista", anche se in nessun testo storico od opera documentata sui

    progetti innovativi tedeschi esiste alcuna evidenza della sua esistenza. Il velivolo descritto da Miethe appariva

    piuttosto inverosimile, simile ad un "disco olimpionico", con un diametro di 42 metri ed addirittura dotato di 12

    turbine a reazione collocate lungo un anello metallico che ruotava attorno ad una struttura centrale. Anche in questo

    caso le prestazioni erano eccezionali, seppure raggiunte dopo la morte di ben 18 piloti collaudatori: 21.000

    chilometri di autonomia, grazie all'uso di un gas compresso a base d'elio. Le dichiarazioni di Miethe in alcuni punti

    risultavano molto simili a quelle di Christensen, incluso l'accenno al fatto che i Russi avrebbero catturato i motori del

    http://www.fbi.gov/page2/march05/queenmary030805.htm
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    UFO Nazisti 9

    velivolo e tre ingegneri appartenenti al progetto. Ancora una volta, l'Unione Sovietica veniva indicata come la

    responsabile della comparsa dei dischi volanti, un argomento che ben si adattava ai timori dell'epoca. La leggenda[44]

    del disco volante russo precipitato alle isole Spitzbergen nel giugno 1952, definito come una "tipica V-7"[45]

    , un

    esempio di tali timori, sviluppati in questo caso sotto forma di storiella legata alle notizie di fantastiche armi segrete

    tedesche cadute in mano russa alla fine della guerra. Una variante di tale leggenda fa risalire l'origine del disco non ai

    Russi, ma bens ai Tedeschi. Un prototipo di disco sperimentato a Peenemunde verso la fine della seconda guerra

    mondiale sarebbe sfuggito al controllo e quindi perso: quello ritrovato alle Spitzbergen sarebbe stato proprio quel

    disco nazista! Lo stesso giorno, il quotidiano tedesco "Frankfurter Nachtausgabe" riprese la notizia proveniente dalla

    Francia.

    Il 14 giugno "France-Soir" pubblic un secondo articolo, in cui venivano forniti ulteriori dati e dettagli tecnici sulla

    macchina volante. Tra l'altro la cabina centrale pressurizzata avrebbe potuto ospitare tre membri d'quipaggio, ma il

    velivolo poteva essere anche guidato via radio o radar. Secondo il quotidiano, Miethe tre giorni dopo l'uscita del

    primo articolo sarebbe stato invitato da una grande azienda americana a recarsi negli Stati Uniti per riprodurre l la

    sua invenzione (notizia riportata il 14 giungo anche dal quotidiano tedesco "Frankfurter Allgemeine Zeitung"). Certo

    che Miethe non una figura storicamente accertata, se non per la sua presenza negli articoli di stampa successivi a

    quello di France-Soir: una fotografia presentata in un libro dell'inglese Tim Matthews[46]

    pretendeva di riprendereMiethe nel 1933, insieme ad altri giovani esperti tedeschi di missilistica, tra cui Werner von Braun. Nessun

    resoconto storico o biografico su von Braun fa riferimento ad alcun personaggio di nome Miethe. Matthews riferiva

    che la foto era stata fornita a Bill Rose da un tedesco che era stato uno degli ultimi piloti a lasciare l'aeroporto di

    Praga, dove Miethe stava sviluppando il velivolo discoidale insieme ad altri e da dove fugg egli stesso nel maggio

    1945. Bill Rose un fotografo inglese appassionato di aeronautica ed autore di un libro dedicato a progetti di aerei

    circolari[47]

    , con una sezione dedicata ai supposti progetti tedeschi della seconda guerra mondiale, perealtro senza

    fornire fonti. Nella seconda met degli anni novanta pubblic degli annunci su delle riviste aeronautiche per trovare

    testimonianze relative alle storie dei dischi nazisti. Venne cos in contatto con quel tedesco, che gli rifer anche di

    essere a conoscenza del volo di test del disco di Miethe e dell'esistenza di uno o pi film a 16 millimetri che avevano

    documentato l'esperimento. A Rose furono addirittura mostrati alcuni fotogrammi. L'intera storia, comunque, non erasupportato da alcuna evidenza storica documentabile.

    Le dichiarazioni di Miethe nacquero essenzialmente sulla stampa francese: dopo "France-Soir" apparvero anche sulla

    rivista "La Marche du Monde" e quindi su "C'est la Vie" del 7 agosto. Il 6 settembre il settimanale italiano "Il

    Tempo" present un articolo, praticamente ripreso da "La Marche du Monde" (e firmato dal medesimo giornalista,

    Jacques Alain), corredato da tre fotografie (scattate da un ufficiale della Kriegsmarine) presentate come la prova del

    test in volo del disco tedesco sopra il Baltico, che sarebbe avvenuto il 14 aprile 1944. Le foto, molto probabilmente,

    erano artefatte e di tutt'altra origine. Nulla di nuovo, comunque: una era stata gi pubblicata da "La Marche du

    Monde" e la stessa, insieme ad una seconda, su "C'est la Vie". La stampa tedesca non rimase inerte davanti alla

    comparsa di questo nuovo filone e diede nuovamente spazio a Schriever, che probabilmente soffriva della presenza

    di un "concorrente" come il fantomatico Miethe e dell'idea di non essere pi lui il "padre" dei dischi volanti.

    Il 27 giugno 1952 il settimanale "Die 7 Tage" rispose subito alle notizie francesi riprendendo la storia di Schriever:

    questa volta i disegni del progetto gli erano stati rubati nel 1945, mentre si trovava rifugiato in Baviera con la

    famiglia. Inoltre, l'articolo sembra far suppore che l'uomo avesse gi contattato le autorit militari americane dopo la

    diffusione, nel luglio 1947, delle prime notizie sui dischi volanti. Pochi mesi dopo il "Deutsche Illustrierte" pubblic

    un articolo intitolato "I dischi volanti un'invenzione tedesca" nell'ottobre 1952 in cui la storia di Schriever veniva

    riproposta con altro materiale: due diagrammi del disco, una sua foto in tenuta da aviatore, una sua foto con la

    famiglia e una lettera autografa che affermava essere una dichiarazione di interesse per la sua invenzione da parte di

    una nazione straniera. L'uomo raccont per alcuni particolari diversi ed altri nuovi rispetto a quanto originariamente

    pubblicato da "Der Spiegel" nel 1950. La sua idea era nata nel 1941 per risolvere il problema della disponibilit di

    piste di atterraggio, fornendo la possibilit di decolli ed atterraggi verticali. Il 15 luglio 1941 lo sviluppo del progetto

    avrebbe avuto inizio ed un modello funzionante del velivolo sarebbe stato fatto volare il 3 giugno 1942, mentre un

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    prototipo sarebbe stato realizzato verso la fine della guerra a Praga e lui stesso l'avrebbe pilotato (mentre in

    precedenza aveva detto che solo i progetti erano stati completati). I suoi progetti sarebbero stati rubati il 14 maggio

    1945 mentre si trovava con la sua famiglia in Baviera. Questo complesso di contraddizioni rispetto alla versione

    originale rende ovviamente ancora meno credibile l'intera storia.

    Il 1 agosto 1952 il giornale bavarese "Suddeutsche Zeitung"[48]

    riportava la storia dell'ing. Schnittke e del suo

    elicottero antiaereo, gi uscita sulla rivista tedesca "Die Strasse" dell'aprile di due anni prima. Si riferiva anche di unaltro progetto, sviluppato da uno scienziato in Austria e relativo ad una macchina volante (la cui descrizione era

    piuttosto simile a quella di Schnittke, per cui una confusione non da escludere) che era in grado di librarsi

    immobile nell'aria. Nel corpo centrale era installato un apparato radar, i serbatoi della benzina e le "leve di

    comando". Due superfici, una sopra l'altra, ruotavano vorticosamente attorno ad esso (fino a 22.000 giri al minuto),

    grazie a dei sistemi di razzi paralleli che sbucavano sulla tangente. Il velivolo, denominato "superficie volante"

    decollava obliquamente dal terreno.

    Nel 1952 il giornalista italiano Luigi Romersa pubblic sul settimanale "Tempo" una serie di articoli dedicati alle

    armi segrete tedesche della seconda guerra mondiale. Riprendendo l'argomento di attualit dei "dischi volanti"

    sviluppati dai tedeschi, Romersa dichiar di essersi recato in Germania (pur senza presentare alcuna evidenza

    fotografica) e di avere intervistato Schriever[49] . Quest'ultimo gli conferm la sua storia e il volo di prova che

    effettu con la sua invenzione. Le informazioni contenute nell'intervista (che Romersa ha ricordato in occasione di

    un'intervista per un documentario di Discovery Channel e nel suo ultimo libro di memorie, poco prima della sua

    morte[50]

    ) sono per stranamente molto simili a quelle pubblicate dalla stampa tedesca nei mesi precedenti. A

    novembre di quello stesso anno, dopo le notizie di altri inventori contemporanei di dischi volanti (come il

    ventinovenne tedesco Walter Schlieszke, la cui idea per un per un bizzarro disco dotato di eliche rotanti avrebbe

    dovuto farlo uscire dalla situazione di profonda indigenza in cui si trovava[51]

    ), vari quotidiani[52]

    riportarono la

    notizia che l'allora trentacinquenne Schriever (quindi molto giovane all'epoca dei suoi progetti) aveva depositato

    domanda di brevetto per la sua invenzione di "trottola volante". Tre volte pi veloce del suono, del diametro di 40

    metri e con la capacit di atterrare e decollare in verticale, propulsa da motori a reazione o a pistoni, era il frutto di

    undici anni di lavoro: era per diventata molto pi simile alla V-7 attribuita al suo "concorrente" Miethe che non alla

    sua originale descrizione del 1950.

    Gli improbabili progetti di Schriever e Miethe sono stati "avvallati" anche dal contattista svizzero Eduard Billy

    Meier, secondo quanto gli fu riferito dal suo amico extraterrestre Ptaah, il quale comunque afferm che nessun disco

    tedesco vol mai[53]

    . Dopo l'11 gennaio 1953, quando il quotidiano canadese "Toronto Star" fece emergere le prime

    notizie del progetto AvroCar per lo sviluppo di un velivolo discoidale, alcuni articoli che riproposero le store dei

    dischi nazisti affermarono che Miethe lavorava in Canada proprio nell'ambito di tale progetto. Tutta la letteratura

    ufficiale e declassificata disponibile sul progetto Avrocar[54]

    non fa per menzione della presenza del fantomatico

    tedesco.

    Nuove Comparse

    Nel febbraio 1953 il quotidiano "Hamburger Morgenpost" pubblic una importante serie di ben tredici articoli

    dedicati ai dischi volanti ed alle storie dei dischi nazisti, riprendendo e cristallizzando in maniera definitiva le

    dichiarazioni di Schriever degli anni precedenti. Uno di essi era intitolato "Abbiamo costruito i dischi volanti" ed era

    firmato da George Klein (che secondo il ricercatore tedesco Klaus-Peter Rothkugel era lo stesso Georg Sautier che

    aveva scritto un articolo sui dischi tedeschi sulla rivista "Kristall" nel 1950): in esso veniva affermato che la storia

    dei dischi volanti era nata nell'aprile 1941, allorch Goering chiese ad un gruppo di progettisti riunito al ministero

    dell'aviazione di sviluppare aerei pi veloci e con forme alternative. Il presunto volo di prova di un disco volante

    avvenuto a Praga il 14 febbraio 1945 veniva descritto nei particolari, citando la presenza del fantomatico Habermohl.

    Oltre la presenza di alcune ricostruzioni grafiche di sicuro impatto visivo, il quotidiano pubblic anche la lettera di

    un tale Joachim Roehlike, che affermava di essere stato un pilota notturno durante la guerra e che, in tale posizione,

    http://en.wikipedia.org/wiki/Avrocarhttp://it.wikiufo.org/index.php?title=Meier_Billyhttp://it.wikiufo.org/index.php?title=Meier_Billy
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    UFO Nazisti 11

    tra il 1944 ed il 1945 fu informato dell'esistenza di "missili circolari", gi disponibili in un numero da cinque a

    quindici.

    Nella primavera del 1953 il quotidiano tedesco "Welt am Sonntag"[55]

    pubblic l'intervista a George Klein (che nella

    successiva pubblicistica legata ai "dischi nazisti" assunse svariati ed improbabili titoli e qualifiche, tra cui quello di

    collaboratore del ministro degli armamenti Albert Speer). Egli avrebbe visto il volo di prova di un disco il 14

    febbraio 1945: in tre minuti sarebbe salito fino a 12.400 metri. Il velivolo avrebbe avuto una velocit di 2.200 Km/h,resistendo al calore prodotto grazie alla costruzione con speciali leghe metalliche. Sarebbe stato "guidato da raggi" e

    stabilizzato in volo tramite l'uso di giroscopi. Klein riprendeva le notizie diffuse dalla stampa nei due anni precedenti

    e le faceva proprie, arricchendole ulteriormente. Secondo lui c'erano stati due distinti progetti: uno capeggiato da

    Miethe e orientato alla realizzazione di un disco di 42 metri di diametro, l'altro da Schriever (che mor proprio due

    settimane prima, secondo lo stesso Klein: non c'erano, quindi, pi personaggi accertati che potessero confutare le sue

    affermazioni. In realt Schriever mor il 16 gennaio 1953 a seguito di un incidente d'auto, anche se qualcuno, per

    mantenere viva la leggenda, ha messo in dubbio la sua morte) e da un certo Otto Habermohl (o Habennohl) per la

    costruzione di un un velivolo caratterizzato da un anello circolare e da una cabina sferica centrale. Lo sviluppo

    avveniva a Praga e poco prima dell'arrivo dei Russi progetti e materiali furono distrutti, mentre i tecnici fuggirono.

    Lo stesso Miethe, in modo molto romanzesco, sarebbe fuggito addirittura a bordo di un caccia-razzo Me-163: viste lecaratteristiche e la limitata autonomia del velivolo questo particolare appare quantomeno improbabile. L'articolo (che

    venne ripreso anche da altri quotidiani stranieri[56]

    ) era corredato da una fotografia in cui Klein mostrava

    all'intervistatore, il dottor Werner Keller, una grande rappresentazione, in pianta e di profilo, del disco.

    Nel gennaio 1954 la stampa riport una serie di notizie relative all'esistenza di dischi volanti sovietici, realizzati sulla

    base di progetti tedeschi e con il contributo di scienziati germanici. Il "Kasseler Zeitung" dell'11 gennaio 1954

    affermava che i famosi dischi volanti osservati a partire dal 1947 erano russi, ma sviluppati grazie a studi tedeschi

    iniziati molti anni prima. Il giorno dopo il "Badischen Neuesten Nachrichten" riferiva che un ingegnere tedesco era

    tornato in germania dopo otto anni di lavoro in una base segreta siberiana. L, insieme ad altri tecnici tedeschi, aveva

    collaborato ad un rivoluzionario velivolo denominato Cow 7 (i primi sei prototipi si erano rivelati un fallimento).

    Aveva avuto modo di osservare i decolli verticali di questi dischi, che in pochi secondi sparivano alla vista, grazie ad

    una velocit ascensionale di circa 1.000 Km/h. Erano dotati di dodici reattori, proprio come la famosa V-7 nazista

    (stessa numerazione, curiosamente). L'uomo aveva lavorato alla costruzione della cabina centrale, fatta di vetro al

    quarzo e rinforzata, al cui interno trovava sistemazione un equipaggio di quattro uomini. Tale cabina rimaneva

    immobile, mentre attorno ad essa ruotava vorticosamente l'anello su cui erano montati i reattori.

    La rivista tedesca "Die 7 Tage" il 25 aprile 1954 pubblic un articolo intitolato "I tedeschi hanno inventato i dischi

    volanti", comprendente due schizzi del disco di Miethe. Goering avrebbe ordinato fin dal 1941 la costruzione di

    velivoli discoidali: ci sarebbero stati due progetti, uno sviluppato da Schriever (di cui si accennava la "misteriosa"

    morte l'anno precedente) e l'altro da Miethe. Quest'ultimo progetto era originariamente destinato ad un velivolo da

    bombardamento, di 42 metri di diametro e dotato di turboreattori. Poi, tra il 1944 ed il 1945, fu prevista una cabina

    posta non al centro del disco, ma alla sua periferia, in modo da collocare al centro il "giroscopio stabilizzatore".

    Questa bizzarra configurazione fu addirittura ripresa da almeno un produttore francese di giocattoli, che realizz un

    disco volante in latta (probabilmente intorno alla met degli anni cinquanta) praticamente della stessa forma. La

    stella rossa presente sul disco probabilmente indicava una possibile origine russa, anche se la scritta "Terra-Marte"

    induceva a pensare ad un uso spaziale. Il disco di Miethe era dotato di dodici reattori, di cui sono i numeri 8 e 12

    venivano usati durante il volo di crociera, mentre gli altri trovavano impiego durante le manovre. Il loro getto poteva

    anche essere orientato verso il basso per permettere lo stazionamento del velivolo.

    Sembra che alla fine di luglio vi fosse una voce secondo cui il cargo svedese "Smoken" aveva preso a bordo tre

    fuggiaschi russi, mentre si era perso nella nebbia in territorio russo. Si trattava di tre ingegneri che erano scappati da

    una zona proibita, dove venivano costruiti degli oggetti volanti. Ogni giorno fino a 20 velivoli a forma di discovenivano lanciati verticalmente, per poi atterrare parecchie ore dopo sulla tundra, simili a dei dischi fiammeggianti.

  • 8/6/2019 Ufo Nazisti

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    UFO Nazisti 12

    Gli ingegneri affermavano che i velivoli potevano trasportare "300-800 persone" ad una velocit media di 7.000

    Km/h. Dei tecnici tedeschi erano coinvolti nel loro sviluppo.

    thumb|right|George Klein (a destra) ed il suo intervistatoreGeorg Klein riapparve nel 1954, durante la gigantesca

    ondata europea di avvistamenti UFO. Numerosi quotidiani[57]

    , inclusi molti italiani[58]

    , riportarono la notizia,

    proveniente da un articolo pubblicato dal "Tages Anzeiger" (Zurigo) del 18 settembre 1954. In esso veniva

    presentata una lunga intervista a Klein (il quale si sarebbe recato direttamente alla redazione del giornale, ancora unavolta con una riproduzione in grande formato del disco di cui parlava), ricca di dettagli tecnici sulle caratteristiche

    del disco, riproponendo praticamente la stessa storia dell'anno prima e citando in modo distorto Belluzzo

    thumb|left|Il disegno originale presentato da Klein("Bellouzo", errore che fu perpetuato dalla maggior parte delle

    fonti successive come "Bellonzo"), il cui ruolo veniva ridotto a quello di collaboratore di Schriever. Esistevano due

    tipi di dischi: uno di 16 metri di thumb|right|Ricostruzione del disco di Miethediametro e 5 reattori, l'altro di 42 metri

    di diametro e con 12 reattori (quest'ultimi dati sembrano essere ripresi dalle precedenti storie relative al ritrovamento

    di un disco volante, indicato come "russo", che sarebbe avvenuto nel 1952 alle isole Spitzbergen. Klein per

    affermava che si trattava di un prototipo tedesco l precipitato). L'uomo affermava di trovarsi in Svizzera per

    presentare un modello di disco volante in scala ridotta ed azionato da energia elettrica: voleva raccogliere i fondi

    necessari per realizzare un prototipo capace di ospitare due o tre persone.

    Quasi un mese dopo, lo stesso giornale nell'edizione del 16 ottobre pubblic un lungo articolo firmato "Georg

    Klein", che riassumeva le sue precedenti dichiarazioni, citando anche il progetto canadese AVRO e presentando un

    paio di schizzi del "disco Miethe", peraltro gi pubblicati da "Die 7 Tage" nell'aprile precedente. Klein ribadiva lo

    sviluppo di dischi di 42 metri di diametro, a partire dal 1941-1942, i cui primi esemplari erano radiocomandati da un

    operatore che ne seguiva il volo, via radar, da una torre di controllo. Esaltava la superiorit della forma a disco nella

    costruzione di velivoli ad alte prestazioni, dilungandosi nei dettagli tecnici del disco, la cui paternit era sempre

    attribuita a Miethe. Ancora una volta la leggenda del disco precipitato[59]

    e trovato alle isole Spitzbergen veniva

    messa in relazione con la caduta, molti anni prima, di un prototipo tedesco. Questa tendenza ad impossessarsi di altre

    notizie, integrandole nel contesto dei propri racconti in modo da acquisirne pi credibilit, fu comune a buona parte

    degli inventori di dischi degli anni cinquanta, tendenza che, comunque, sempre stata propria di chi ha proposto

    improbabili storie che dovevano essere accettate (a partire dai contattisti ufologici fino ad inventori pi o

    meno credibili). Klein, in particolare, costru una propria struttura di riferimento prendendo quanto era stato gi

    pubblicato dalla stampa negli anni precedenti ed organizzando quelle storie in modo da limitare le loro incongruenze

    originali. Ognuno dei quattro personaggi coinvolti acquisiva un proprio progetto autonomo e piuttosto distinto dagli

    altri. La leggenda che Klein fu in grado di riprendere e perpetuare si fondava su un elemento fondamentale: nessuno

    dei personaggi coinvolti poteva intervenire per confutarla o togliere spazio a Klein stesso: Belluzzo e Schriever

    erano morti, mentre Miethe e Habermohl probabilmente non esistevano affatto!

    thumb|right|Fantastic Adventures novembre 1947La rappresentazione dei dischi tedeschi con improbabili motori a

    reazione collocati in vario modo alla loro periferia deriva probabilmente da varie situazioni. I motori a reazione

    erano la soluzione propulsiva pi avanzata del momento ed erano associate direttamente alle meraviglie tecnologiche

    delle armi segrete tedesche, logico quindi che venissero usati anche in relazione a questa nuova, ulteriore,

    meraviglia. La forma discoidale del velivolo ed il movimento rotatorio ad esso associato determinavano

    la disposizione dei motori in modo da imprimere tale movimento. Ma gli "inventori" dei dischi non proposero nulla

    di nuovo. L'immagine del disco propulso da motori a reazione era gi stata ampiamente diffusa da stampa e fumetti

    (e, in modo un po' diverso, anche dal primo film con una trama imperniata sui dischi volanti, "The Flying Saucer",

    uscito negli Stati Uniti nei primi giorni del gennaio 1950). Addirittura, la controcopertina del numero di novembre

    1947 della rivista americana "Fantastic Adventures" pubblicava (nell'ambito di una trattazione che indicava nei

    dischi volanti il ritorno degli antichi dei - extraterrestri - dell'Egitto e di altre civilt scomparse) due schizzi di un

    disco volante dotato di una cabina centrale trasparente. Il velivolo era dotato di 12 motori a reazione (in quattro

    gruppi a tre), proprio come nella fantomatica "V-7".

    http://it.wikiufo.org/index.php?title=Image:Fatntastic-adv-nov47-disco-.jpghttp://www.ufo.no/index.php?q=metaparser.php&aar=englishhttp://it.wikiufo.org/index.php?title=Image:TagesAnzeiger-161054-disco-.jpghttp://it.wikiufo.org/index.php?title=Image:TagesAnzeiger161054-dis1-sm.jpghttp://it.wikiufo.org/index.php?title=Image:TagesAnzeiger18091954-KI-sm.jpg
  • 8/6/2019 Ufo Nazisti

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    UFO Nazisti 13

    Le dichiarazioni di Klein, come ha fatto notare lo studioso francese Joseph Altairac[60]

    inducevano a pensare ad un

    vero e proprio programma di sviluppo in grande stile e dotato di ampi mezzi, sia finanziari che umani. Le

    affermazioni della maggior parte degli altri inventori di dischi, al contrario, sembravano essere legate ad attivit

    quasi artigianali e legate ad un singolo personaggio e all'aiuto di pochi collaboratori (quasi una riedizione della

    popolare figura del geniale inventore, in questo caso ancora pi geniale perch ammantato dalla tenebrosa e

    malvagia scienza nazista). Ma un programma di tali dimensioni e finalit avrebbe dovuto generare, nonostante la

    segretezza, una qualsiasi minima traccia e documentazione storica: nulla stato fin'ora trovato in merito.

    L'argomento sempre stato di forte fascinazione ed impatto emotivo, capace di suscitare la curiosit, se non

    l'interesse, di molte persone. Questo uno dei motivi per cui storie inventate e falsi opportunistici hanno

    probabilmente costellato quella che pu essere definita come la "leggenda degli UFO nazisti" fin dalla sua nascita,

    ma ancora di pi a partire dai filoni chiaramente fantascientifici nati nei primi anni ottanta (che hanno dato origine ad

    una ricca produzione di documentari, libri e pubblicazioni varie infarcite di astronavi naziste lanciate verso Marte e,

    addirittura, la stella Aldebaran, super armi e fantastiche tecnologie, antigravit, energie misteriose ed addirittura

    viaggi nel tempo). Uno scherzo, per esempio, fu pubblicato il 1 aprile 1972 (!) sulla rivista aziendale "Vereinigten

    Flugtechnischen Werker-Fokker GmbH": un disco volante, di cui venivano presentate tre foto, era stato inventato

    dalla societ aeronautica Fokker! In realt si trattatava di un modellino creato alla belle e meglio e la cui immaginefu ripresa negli anni novanta anche da alcune pubblicazioni americane

    [61].

    Le storie degli "inventori" vennero acquisite per veritiere o quantomeno possibili anche da parte di alcuni "studiosi"

    ed "esperti", contribuendo a fornire alle storie stesse un sostegno di attendibilit che di certo non meritavano. Per

    esempio, la rivista "Tempo" del 23 settembre 1954 pubblic un lungo articolo dell'esperto missilistico tedesco

    Hermann Oberth, che (nell'ambito di una sua teoria per la quale i dischi volanti erano veicoli extraterrestri) dava per

    certa l'esistenza della V-7[62]

    , citando alcune delle caratteristiche che erano state divulgate dalla stampa negli anni

    precedenti.

    thumb|right|Realt Romanzesca 2 dicembre 1954Nel numero di ottobre 1954 della rivista italiana "Orizzonti" si rifer

    di un fascicoletto che sarebbe stato pubblicato di l a poco a Berlino e dedicato ai dischi volanti come il risultato di

    uno dei progetti di armi segrete tedesche. L'articolo metteva insieme, in modo piuttosto confuso, alcune notizie

    relative agli inventori che erano apparsi sulla scena negli anni precedenti e riprendendo le notizie pubblicate dalla gi

    citata rivista tedesca "Die 7 Tage" del 25 aprile. Per esempio, Rudolf Schriever veniva definito "notissimo asso e

    collaudatore" che sarebbe morto durante il collaudo del primo disco volante, nel 1941. Quattro anni dopo il prototipo

    definitivo era pronto, dotato di dodici motori collocati lungo la circonferenza e di una cabina centrale trasparente.

    Durante un volo di prova il disco telecomandato non rientr alla base. Alcuni mesi dopo (secondo altre fonti, "dopo

    la guerra") una pattuglia inglese avrebbe ritrovato alle isole Spitzbergen i rottami di un velivolo non convenzionale:

    si trattava del disco tedesco l precipitato.

    Il 31 ottobre 1954 il "Wiener Echo" rifer la storia di un certo dottor Ronald Richter. Originario della Boemia e

    definito un personaggio bizzarro per le sue idee per produrre energia atomica con uranio per mezzo di un "metodo

    termico", sarebbe riuscito ad ingraziarsi Hitler in merito alle sue idee per nuovi velivoli legati a "elettricit e

    magnetismo", tanto da essere messo a capo di un gruppo di lavoro (ovviamente) a Peenemnde. Alla fine della

    guerra, Richter prese con s tutti i documenti del progetto e fugg in Argentina, dove divenne un protetto di Evita

    Peron. Sull'isola Huemul sarebbe stata costruito per lui un grande centro di sviluppo, in quanto il fine ultimo di Peron

    era quello di acquisire un'arma rivoluzionaria con cui fare diventare l'Argentina una grande potenza. La stessa fonte

    riferiva che numerosi quotidiani francesi avevano riferito le dichiarazioni di un tale Georges Grondeau, secondo cui

    Hitler si era rifugiato al polo sud e da l faceva partire i dischi volanti, il cui sistema di propulsione era legato al

    campo magnetico terrestre.

    Il settimanale italiano "Realt Romanzesca" il 2 dicembre 1954 pubblic un articolo riccamente illustrato dal noto

    disegnatore Curt Caesar, in cui si parlava di "dischi volanti" e, in particolare" di V-7 (indicate nell'articolo anche conil curioso nome di "ROSCH", cio Rotierende Scheibe). Venivano ripresi i dati pubblicati in passato in relazione alla

    http://it.wikiufo.org/index.php?title=Image:REALTARMANZESCA-2121954C-sm.jpg
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    UFO Nazisti 14

    storia di Miethe. Il 17 aprile 1944 il disco aveva volato a velocit supersonica a quasi 21.000 metri di altezza ed

    aveva un'autonomia di circa 31.000 chilometri (e poteva essere radiocomandato fino a 15.000 chilometri di distanza).

    Aveva dodici turbine disposte attorno ad un corpo sferico centrale, che rimaneva immobile. Al suo interno c'era la

    cabina per i tre piloti e l'alloggiamento per radio e radar. Visti i getti incandescenti che fuoriuscivano dalle turbine il

    suo aspetto in volo era quello di un "globo luminoso".

    La Fase finale dell'Origine dei Dischi Nazisti

    Nel 1956 un ex-ufficiale del Genio dell'esercito tedesco, Rudolf Lusar, pubblic un libro dedicato alle armi segrete

    tedesche della seconda guerra mondiale. [40] Sebbene contenente dati ed affermazioni discutibili in un'ottica di

    celebrazione patriottica, il libro divent il lavoro di riferimento del settore e dedic un paio di pagine anche ai "dischi

    volanti tedeschi", presentandoli come velivoli realmente progettati e sviluppati. In realt Lusar non fece nient'altro

    che basarsi sulle fonti giornalistiche degli anni precedenti, peraltro senza citarle. In ogni caso la presenza di tali

    storie su un testo ritenuto "serio" fu subito sfruttata dai sostenitori dei dischi nazist i quale una sorta di

    riconoscimento ufficiale, perpetuando dicerie ed inesattezze (per esempio, la storpiatura di "Belluzzo" in

    "Bellonzo"). La stampa riprese i contenuti del libro di Lusar[63]

    e del suo appoggio alle tesi degli inventori tedeschi,

    riesumando anche le storie di Klein e di Miethe apparse qualche anno prima.[64] Lusar, seconco altri fonti, durante la

    guerra era impiegato all'ufficio brevetti tedesco, ma sembra che non sia stato possibile capire la sua attivit durante

    quel periodo (negli anni sessanta risult iscritto per un certo periodo all'ordine tedesco degli ingegneri). Nel 1970 un

    altro libro di storia militare[65]

    riprese acriticamente le stesse storie, contribuendo alla perpetuazione della leggenda e

    fornendo un apparente connotato di attendibilit. Nel marzo del 1957 durante un'audizione parlamentare del direttore

    del NACA[66]

    , Hugh L. Dryden, il deputato democratico del Texas Albert Thomas chiese a Dryden[67]

    se era vero,

    come affermato nel libro di Lusar, che i tedeschi avevano sviluppato un disco volante nel 1945, capace di volare a

    1.250 miglia all'ora alla quota di 40.000 piedi[68]

    . Dryden afferm che si trattava semplicemente di una trovata

    pubblicitaria per promozionare il libro. Molti articoli riferirono che la medesima considerazione era stata espressa

    anche dal famoso aviatore ed eroe di guerra James H. Doolittle[69][70]

    .

    Il tedesco Andrea Epp fu un figura piuttosto importante nelle leggende dei dischi nazisti. Il 24 aprile 1958 deposit il

    brevetto per un progetto di disco volante, culmine dei suoi studi durati 16 anni e nelle settimane successive

    moltissimi organi di informazione europei parlarono di questo "disco terrestre": da allora cominci ad apparire

    ripetutamente, nei successivi trent'anni, su numerosi quotidiani e riviste, stampa italiana inclusa. Pi avanti Epp

    riprese anch'egli storie e personaggi degli anni precedenti, fondendo il tutto con un proprio ruolo attivo e

    modificando profondamente le sue dichiarazioni iniziali, rendendo il tutto poco credibile. Ulteriori dubbi

    derivano dal fatto che sia le dichiarazioni attribuite a Epp che le informazioni su di lui offerte da varie fonti sono

    spesso confuse e tra loro contraddittorie. Alcune pubblicazioni[71]

    dedicate a lui e, pi in generale, ai "dischi nazisti",

    indicano proprio in Epp il progettista di tutti i dischi che sarebbero poi stati sviluppati dagli altri personaggi della

    saga dei dischi nazisti (Schriever, Belluzzo, Habermohl e Miethe), proseguendo nel solco delle affermazioni

    fantasiose e prive di qualsiasi supporto storico.

    Il suo progetto originario sarebbe stato alla base degli altri e pi famosi progetti di dischi tedeschi: nel 1940 avrebbe

    realizzato il suo primo disco di 60 centimetri di diametro, caratterizzato da un anello di rotori e da una cabina

    centrale. Il progetto sarebbe stato dato in un primo momento al generale Udet[72]

    , e sarebbe poi passato al generale

    Dornberger[73]

    a Peenemnde[74]

    , il quale, dopo un'attenta valutazione, lo avrebbe raccomandato. Uno speciale

    impianto di costruzione sarebbe stato realizzato a Praga, dove sarebbe stato allocato un gruppo di specialisti diretti

    da Schriever e Habermohl. All'inizio l'intero programma fu gestito dalla Luftwaffe, poi dal ministro degli armamenti

    Speer attraverso il capo ingegnere Klein. Nel 1944, insieme ad altir progetti di armi discoidali, fu acquisito dalle SS

    sotto la direzione del generale Klammer. Schriever modific la lunghezza delle pale rispetto ai disegni originali del

    disco e questo determin un'instabilit che non era ancora stata risolta quando arrivarono i Russi. Al contrario,Habermohl segu le specifiche originali e riusc ad effettuare due o tre voli di successo. Un secondo team sarebbe

    http://en.wikipedia.org/wiki/Udethttp://en.wikipedia.org/wiki/Walter_Dornbergerhttp://en.wikipedia.org/wiki/Peenem%C3%BCndehttp://en.wikipedia.org/wiki/Peenem%C3%BCndehttp://en.wikipedia.org/wiki/Walter_Dornbergerhttp://en.wikipedia.org/wiki/Udethttp://en.wikipedia.org/wiki/Jimmy_Doolittlehttp://en.wikipedia.org/wiki/Hugh_Latimer_Drydenhttp://en.wikipedia.org/wiki/NACA
  • 8/6/2019 Ufo Nazisti

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    UFO Nazisti 15

    stato capeggiato (ovviamente ...) da Miethe e "Bellonzo" in un'installazione a Dresda o Breslau, per poi convergere,

    secondo il frequentemente contradditorio racconto di Epp, a Praga. Quando arrivarono i russi tutti i prototipi e la

    documentazione fu distrutta: una parte dei tecnici scapp (di "Bellonzo" non si sarebbe avuta pi traccia, mentre

    Miethe sarebbe addirittura scappato da Breslau a bordo di un caccia razzo Me-163, una palese assurdit), mentre

    altri, tra cui Habermohl, pass con i russi[71]

    .

    In un suo opuscolo Epp dichiar di avere scattato due fotografie ad un disco il volo il 14 febbraio 1945 la stessa datache ricorre nelle storie precedenti), mentre in un'intervista contenuta nel documentario "UFO secrets of the the Third

    Reich" disse di averle scattate nell'autunno del 1944, mentre in una lettera del 1991 inviata all'autore Henry Stevens,

    le retrodat all'agosto di quell'anno. Le foto, in ogni caso, ritraggono semplicemente una sagoma scura in lontananza,

    estremamente simile alle tante fotografie di dischi volanti "scuri" diurni che sono stati realizzati incollando una

    sagoma nera su un vetro. Epp present anche una lettera /dichiarazione del pilota Otto Lange, datata 10 luglio 1965,

    in cui l'uomo affermava che i dischi volanti erano stati realizzati sulla base dei disegni di Epp, a cui doveva essere

    riconosciuto tutto il merito. Lange stesso avrebbe guidato per circa 500 chilometri un disco. Secondo il ricercatore

    tedesco Rothkugel la calligrafia dello scritto per proprio quella di Epp e la lettera un maldestro tentativo di fornire

    un supporto alle sue dichiarazioni.

    Stando a quanto riportato da "Il Giornale d'Italia" del 25 agosto 1965 (e da altre fonti), nel 1939 avrebbe realizzato il

    primo prototipo, di dodici metri di diametro e dieci tonnellate di peso, capace di volare a duemila chilometri all'ora

    con due piloti di equipaggio. Le dichiarazioni del tedesco erano per un crogiuolo di errori e di imprecisioni: per

    esempio Schriever era dato ancora per vivo e tornato da poco dalla Russia, mentre Bellonzo (alias Belluzzo) era

    andato a lavorare negli Stati Uniti. Epp dichiar che nel 1944 aveva sviluppato un altro disco, chiamato Omega, ben

    pi grande: venti metri di diametro, otto motori, trenta tonellate di peso, otto uomini di equipaggio e 3.800 chilometri

    all'ora di velocit. Un modello in scala 1:10 di questo disco fu mostrato da Epp a partire dal 1958[75]

    : dotato di otto

    eliche intubate nel corpo del velivolo, possedeva anche due turbogetti che ruotavano alle estremit di un rotore

    fissato all'asse del disco, permettendo velocit fino a 5.000 KM/h. Secondo un articolo che la rivista aeronatuica

    "Alata" gli dedic nel numero del maggio 1959, l'inventore tedesco avrebbe sperimentato il modello tra il gennaio ed

    il maggio del 1958, facendolo addirittura volare nell'estate di quell'anno.

    thumb|right|Il modello dell' "Omega Diskus" di EppEpp nel 1965 si rec in Italia, proveniente da un analogo giro in

    Francia (ma era gi stato in entrambi i paesi nel 1959 sempre per trovare dei finanziatori o compratori dei propri

    progetti: chiedeva tre milioni di lire dell'epoca per la realizzazione di un disco a due posti[76]

    ) per presentare la sua

    invenzione, incontrando sia giornalisti che appassionati di dischi volanti[77]

    e dimostrando un gran bisogno di

    vendere la sua realizzazione. Quattro anni dopo si trovava di passaggio a Bergamo e venne intervistato da un

    giornalista locale[78]

    : questa volta, in piena febbre da conquista della Luna, Epp presentava il suo disco come un

    veicolo per il viaggio verso il satellite, allunaggio compreso, dichiarando che il disco di dodici metri di diametro era

    in fase di costruzione in una localit segreta della Germania, ad opera di un consorzio europeo. Nell'autunno

    del 1973 era ancora in Italia, a Chiavari e raccont nuovamente la sua storia ad un giornalista ligure[79]

    (grazie anche

    all'attualit dell'ondata di avvistamento UFO di quel periodo): il suo progetto veniva retrodatato al 1936 ed il primo

    prototipo al 1941, con la successiva costruzione di quindici velivoli. Epp ebbe un momento di notoriet gi

    nell'estate 1953, quando addirittura alcuni quotidiani americani[80]

    (oltre a giornali e riviste di altri paesi) riportarono

    la sua foto e quella di un suo modello di aereo a reazione a pianta triangolare. L'uomo veniva presentato come un

    inventore che, dopo dieci anni di lavoro, aveva realizzato il modello di un aereo che avrebbe potuto volare alla

    fantastica velocit di 1.200 miglia all'ora. Secondo alcune fonti Epp raccolse dei fondi che gli permisero poi di

    costruire il modello di disco nel 1958, evoluzione di altri due progetti del 1946 e del 1954. Sorge per un

    interrogativo: perch Epp, se aveva realmente per le mani progetti e notizie su un velivolo circolare, non sfrutt il

    momento del 1953 o addirittura prima, quando erano apparse le storie di Belluzzo, Schriever, Miethe e di altri, per

    farsi avanti? Forte di quanto raccont solo a partire dal 1958, e di due foto che a suo dire mostravano un disco

    tedesco in volo, avrebbe potuto facilmente acquisire una notoriet superiore a quella degli altri "inventori" suoi

    diretti concorrenti. I racconti rilasciati da Epp nel corso del tempo sono tra loro contradditori ed assomigliano ad un

    http://it.wikiufo.org/index.php?title=Image:EPP-modello1-small.jpghttp://it.wikiufo.org/index.php?title=Image:EPP-modello1-small.jpg
  • 8/6/2019 Ufo Nazisti

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    UFO Nazisti 16

    tentativo, spesso maldestro (come i suoi progetti aeronautici, per i quali era costantemente alla ricerca di soldi), di

    acquisire una conferma storica sfruttando malamente personaggi ed informazioni apparsi sulla scena mediatica ben

    prima di lui.

    Il quotidiano "Kasseler Zeitung" del 7 giugno 1957 present un nuovo personaggio: si trattava dell'ingegnere

    austriaco H. Fister, che stava pubblicando una serie di articoli sul quotidiano viennese "Der Soldat". Secondo Fister i

    dischi volanti erano un'invenzione tedesca degli ultimi tempi della guerra. Lui, nel 1943, aveva iniziato lo sviluppodue nuovi razzi antiaerei (Akat 1 e Akat 2), ma presto le sue idee lo portarono a concepire un velivolo a formda di

    disco. Dotato di una parte centrale stazionaria e di una parte rotante che emetteva gas combusti luminosi ad altissima

    temperatura, sarebbe stato in grado di abbattere qualsiasi aereo, tagliandolo letteralmente a pezzi. Lo propose a

    Berlino al ministero dell'aviazione, ma la sua idea fu pronta in tre mesi. In effetti all'inizio del febbraio 1945 sarebbe

    stato possibile passare alla realizzazione di un prototipo di 7,1 metri di diamentro, 0,95 di altezza, capace di 3.000

    km/h ad una quota massima di 30.000 metri. Ma era troppo tardi: la guerra fin e gli Alleati si impossessarono degli

    sforzi tedeschi. Fister lasciava intendere che la campagna condotta negli Stati Uniti a favore della provenienza

    extraterrestre dei dischi fosse in realt usata dal governo americano per nascondere l'esistenza di queste tecnologie

    avanzate. Sempre nel 1957, la rivista tedesca "ZB"[81]

    pubblic sul suo numero 25 una appariscente copertina a

    colori in cui alcuni soldati tedeschi della seconda guerra mondiale stavano osservando un disco volante, con insegnetedesche, a bassa quota. L'articolo all'interno riprendeva le classiche storie degli inventori gi apparse sulla stampa

    negli anni precedenti.

    Un altro "inventore" fece la sua comparsa in Germania intorno al 1964. Nel numero del 20 agosto 1966 del

    settimanale tedesco "Das Neue Zeitalter"[82]

    un laureato in economia (secondo l'autore, di dubbia affidabilit,

    Michael X Barton[83]

    era un radiotecnico che durante la guerra era stato coinvolto in "affari di stato segreti") di nome

    Hermann Klaas rifer di avere inventato e costruito nel 1941 un piccolo disco volante, di 2,40 metri di diametro,

    propulso da un motore elettrico (un'altra fonte fa risalire il primo modello al 1939, mosso da un propulsore a benzina

    prima e a reazione poi). Secondo Klaas i dischi volanti, a quell'epoca, venivano costruiti sia dai Russi che dagli

    Americani. Riallacciandosi alle ormai consolidate "storie" del trio "Bellonzo"-Schriever-Miethe presentandole come

    vere (ma fondendo tra di loro in modo confuso notizie e circostanze), venivano presentati tre disegni che venivano

    proposti come le illustrazioni di quei progetti, basati sull'uso di motori a reazione orientabili. Il primo era attribuito

    all'ultimo prototipo di Schriever e Habermohl, sviluppato tra il 1943 ed il 1945. Il secondo era il primo modello del

    1941-42, mentre il terzo rappresentava il primo tipo definitivo. I primi due mostravano tre sfere nella parte

    sottostante (richiamando in questo la popolare iconografia dei dischi volanti di George Adamski) ed addirittura un

    tubo che fuorisciva dal un lato del corpo del disco, chiamato da alcune fonti "Walter tube", con funzioni di

    propulsione e "stabilizzazione". Sembravano, comunque, una rielaborazione diretta del disegno presente nel libro di

    Lusar del 1956. Il terzo aveva una struttura pi complessa con una torretta dotata di obl, zampe di atterraggio ed

    una cupola inferiore: nel complesso assomigliava molto a parecchie delle illustrazioni di dischi volanti circolate a

    partire soprattutto dal 1950.

    Lo stesso giornalista tedesco, due anni prima aveva pubblicato sempre sulla "Das Neue Zeitalter" (10 ottobre 1964)

    un articolo in cui si riferiva che i dischi volanti erano stati progettati durante la guerra dagli ormai scienziati (!)

    Bellonzo, Schriever, Miethe e Habermohl ed assemblati in misteriose basi segrete naziste localizzate in Sud America

    e in Sud Africa.

    Dopo gli anni cinquanta la comparsa di inventori tedeschi (i cui principali erano ormai entrati a far parte della

    leggenda degli "UFO nazisti") divenne sempre pi rara: solo Andreas Epp, come si visto, conitnu a comparire

    regolarmente sulla scena, fino alla sua morte avvenuta nel 1997. Verso la fine degli anni settanta, lo scrittore

    francese Philippe Aziz (le cui fonti sono state ritenute da molti ricercatori poco o per nulla affidabili) menzion in un

    suo libro[84]

    , senza alcun riferimento bibliografico, una strana storia. Verso la fine della guerra Himmler fece

    stampare e lanciare sopra le demoralizzate linee tedesche una grande quantit di volantini in cui si riferiva dellavisione di un "pastore svedese", in cui comparivano deei grandi velivoli rotondi, senza equipaggio, che lanciavano

  • 8/6/2019 Ufo Nazisti

    17/21

    UFO Nazisti 17

    fuoco contro le citt nemiche ed emettevano attorno a s un "raggio della morte". Il 2 maggio 1980 la "Neue Presse"

    di Augsburg present le dichiarazioni del settantaseienne Heinrich Fleiner, secondo cui era stao il consulente

    tecnico per lo sviluppo di un velivolo discoidale capace di volare a 3.000 Km/h nell'atmosfera ed a 10.000 km/h al di

    fuori di essa. Il disco sarebbe stato sviluppato a Peenemnde, ma i suoi componenti venivano assemblati in diverse

    localit sotto il pi stretto segreto. Il 24 aprile 1945 una squadriglia di quattro dischi, ognuno dei quali aveva due

    piloti, sarebbe decollata da un aeroporto di Berlino per una destinazione sconosciuta. I dischi avevano dei serbatoi

    rotondi, separati, di idrogeno ed ossigeno. Erano dotati di jets che facevano ruotare, "silenziosamente", la parte

    esterna, mentre i piloti eranno alloggiati in una cupola centrale trasparente e fissa. Il loro diametro era di 10 metri ed

    avevano delle zampe d'atterraggio per potere atterrare ovunque, anche sull'acqua, grazie a dei cuscini gonfiabili

    collocati all'estremit delle zampe stesse. Alla fine della guerra i disegni furono distrutti dai tedeschi e solo alcuni

    disegni di poca utilit caddero nelle mani dei Russi. Secondo Fleiner i dischi volanti erano i discedenti di quegli

    apparecchi, per il quale lui stesso present una domanda di brevetto nel 1955.

    L'Eredit: Romanzi, Fumetti e Cinema

    L'idea di fondo che i Nazisti possedessero tecnologie molto pi avanzate del resto del mondo, quasi con connotati

    "magici" o comunque rivoluzionari, stata ripresa ed ampliata da un gran numero di romanzi, fumetti e film. Tra

    queste tecnologie, quella dei dischi volanti ne rappresenta solo una relativamente piccola, ma

    significativa percentuale, mentre altre. come quella degli esperimenti medici e