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Diocesi di Pitigliano - Sovana - Orbetello Ufficio per la Catechesi Azione Cattolica Diocesana Ufficio per l’ educazione alla Carità MESE DELLA PACE 2014

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Diocesi di Pitigliano - Sovana - Orbetello

Ufficio per la CatechesiAzione Cattolica Diocesana

Ufficio per l’ educazione alla Carità

MESE DELLA PACE 2014

Come ogni anno, a partire dal messaggio del Papa per la giornata mondiale della Pace, la Chiesa universale e l’ACR in modo speciale, volge il suo sguardo nel mese di gennaio al tema della PACE.

Per la celebrazione della 47a Giornata Mondiale della Pace del prossimo 1° gen-naio 2014, il Santo Padre Francesco, con un Messaggio che si pone in continuità con quello dei suoi Predecessori, propone a tutti la via della fraternità, per dare un volto più umano al mondo. Infatti il te-ma che egli propone è "Fraternità, fonda-mento e via per la pace".

http://www.vatican.va/holy_father/francesco/messages/peace/documents/papa-francesco_20131208_messaggio-xlvii-giornata-mondiale-pace-2014_it.html

Nella prima giornata della Pace che si tro-verà a vivere, Papa Francesco ci richiama facendoci riflettere su come “la cultura del benessere fa perdere il senso della re-sponsabilità e della relazione fraterna. (...) In un mondo che accresce costante-mente la propria interdipendenza, non può mancare il bene della fraternità, che vince il diffondersi di quella globalizza-zione dell’indifferenza, alla quale Papa Francesco ha più volte accennato. La glo-balizzazione dell’indifferenza deve la-sciare posto ad una globalizzazione della

fraternità.” (dal Comunicato del 31.07.13 “Tema della 47a giornata della Pace”).Allora per ogni bambino e ragazzo il Me-se della Pace diventa l’occasione per met-tersi in ascolto del proprio territorio, impa-rando a leggere i segnali con cui una co-munità manifesta il suo stato di salute e il senso di appartenenza di ogni suo membro. Essi potranno aprire gli occhi, rifiutare il volto dell’indifferenza, interro-garsi sulle realtà che li circondano, non “passare oltre” di fronte a situazioni nuo-ve, diverse, inadeguate o semplicemente “altro” dalla loro quotidianità.Dovranno comprendere l’importanza di darsi delle regole condivise, senza le qua-li nessuno può sentirsi a proprio agio, e si impegneranno a rispettarle per primi, per assicurare la gioia a tutti. Durante la Fe-sta della Pace i ragazzi si faranno porta-voce di questo messaggio e vivranno con-cretamente, attraverso il gioco e la parteci-pazione attiva alla festa, la bellezza del-l’impegno condiviso per la costruzione del bene comune.

“LA PACE SOFFIA FORTE”, è questo lo slogan! La Pace ha le caratteristiche del vento, invisibile, in costante movimento, impetuosa o silenziosa, capace di arrivare dovunque e di stravolgere le carte in tavo-la. A questo proposito abbiamo pensato di abbinare la Pace al vento, per riproporre ai

La Pace Soffia Forte

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bambini e ai ragazzi quel desiderio di Pa-ce che da un confine all’altro della terra caratterizza il cuore dell’uomo. In un an-no caratterizzato da numerose tensioni in molti angoli più o meno noti del no-stro pianeta, e soprattutto con il forte ri-chiamo di Papa Francesco alla fraternità, questo slogan risuona più efficace che mai. L’obiettivo dei bambini, dei ragazzi, e con loro i giovani e gli adulti è di crede-re fino in fondo che il soffio di Pace, che viene da Dio, sia capace di raggiungere ogni angolo della terra, di far sentire la sua dolce potenza alle menti e ai cuori de-gli uomini, diventando così noi stessi, per primi, fratelli e sentinelle e ambascia-tori di questo vento di pace.

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Il percorso che è possibile effettuare può es-sere sviluppato su alcuni incontri in rife-rimento anche alla disponibilità di tempo e di energie: le attività possono essere svol-te negli incontri di catechismo o nei grup-pi A.C.R. /oratoriali durante il mese di gennaio. L’obiettivo è che siano i bambini e ragazzi, con la semplicità e spontaneità che li caratterizza, possano farsi portatori e promotori di iniziative e far permeare fra la gente il senso del vivere come fratel-li. Sono loro capaci di portare la pace nelle strade, e la pace soffia forte!!!

Sarebbe importante in questa fase dedica-re una specifica attenzione ai luoghi del gioco, quegli spazi (pubblici e non, cura-ti e meno curati) che potrebbero diventare luoghi di gioco, luoghi di incontro e di re-lazione. Un modo per far sentire i bambi-ni e i ragazzi protagonisti del territorio che vivono e che spesso rischia di dimenti-carsi di loro e delle loro esigenze e dove maggiormente potrebbero vivere la fratel-lanza. La riflessione sui luoghi è accom-pagnata anche dal concetto di regola. In una comunità, se i luoghi vengono utiliz-zati solo secondo le esigenze di alcuni, tutti gli altri non potranno usufruirne. Proprio su questo potrà concentrarsi la ri-flessione da fare insieme ai ragazzi du-rante le attività previste per il Mese della

Pace. I bambini e i ragazzi devono com-prendere la possibilità che hanno di tra-sformare e abitare i luoghi della città, an-che secondo le proprie esigenze e non solo secondo quelle degli adulti.

Su questo tema si consiglia un approfon-dimento sul libro “Liberi e Veri” pubblica-to dall’AVE.

Per aiutare i ragazzi ad accorgersi che per stare insieme e vivere in fratellanza è ne-cessario l’impegno di tutti, il rispetto del-le regole, delle persone e dell’ambiente si può far si che l’osservazione sia volta ver-so gli ambienti ricreativi presenti nel ter-ritorio e accorgersi delle eventuali situa-zioni di abbandono e di incuria che pre-cludono la possibilità di godere di quegli ambienti. Individuano, poi, delle regole e delle modalità che aiutano a vivere il ri-spetto degli ambienti e delle persone. Si impegnano loro stessi nel metterle in at-to, perché tutti comprendano l’importan-za del rispetto delle regole per il raggiun-gimento del bene comune.

PROPOSTA: IDEE E SPUNTI PER IL MESE DELLA PACE

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CA PITO LO 1

Questa esperienza si potrebbe sviluppare in 3 passaggi:

-   I ragazzi scelgono uno o più luo-ghi presenti nel territorio ed individuano in essi aspetti di abbandono ed incuria dei quali intendono farsi carico. Analiz-zano le possibili cause dell’incuria ed i ri-svolti che questa assume nei riguardi del-le persone che frequentano o che potrebbero frequentare tali spazi. -  I ragazzi, coinvolgendo altri possi-bili interlocutori (ente gestore dello spazio ricreativo, persone abitudinarie che fre-quentano il luogo, altri coetanei interes-sati), individuano alcune regole e inizia-tive che potrebbero permettere una miglio-re gestione dello spazio per il bene di tut-ti. Compongono infine un regolamento possibile per la valorizzazione del luogo e del tempo da vivere in esso. -  I ragazzi si fanno promotori dell’attua-

zione del regolamento da loro preparato, facendolo approvare da chi di competen-za e facendolo conoscere a quanti fre-quentano il luogo. Essi stessi si rendo-no disponibili ad una risistemazione del luogo e, se necessario, alla ricerca di piccoli contributi economici per la realiz-zazione di eventuali interventi che desi-derano sostenere. Infine, ad opera ulti-mata, organizzano un momento gioio-so nel quale coinvolgere quanti potrebbe-ro essere interessati a vivere il luogo e nel quale presentare il nuovo regolamen-to. I ragazzi più grandi (12-14 o dopo-cresi-ma), sostenuti dai catechisti e/o educato-ri, potrebbero riflettere sul senso della pace

con il messaggio del papa "Fraternità, fondamento e via per la pace", e pensare proposte autonome di impegno per l’altro, anche in relazione alla realtà parrocchiale e cercando di coinvolgere quanto più pos-sibile eventuali associazioni territoriali, le scuole o le istituzioni. In ognuna delle iniziative di pace individuate dai ragaz-zi essi stessi si impegneranno non solo a parteciparvi con le loro famiglie ma an-che a pubblicizzarla consegnando a tutti il messaggio del Papa o un estratto da lo-ro preparato.

Istituire in parrocchia, con il supporto di Caritas diocesana, una “Giornata della Solidarietà” con raccolta di alimenti coin-volgendo i ragazzi ... una giornata di “banco alimentare” gestita da loro da fare solo nei piccoli alimentari che non sono coinvolti nelle giornate nazionali. Nell’oc-casione preparare il messaggio del Papa da regalare a tutti i clienti!

Durante le S. Messe del mese di gennaio valorizzare, tramite una riflessione con-divisa, il segno della Pace che si fa duran-te la messa. Dice il Signore <<vi lascio la pace, vi do la mia pace>> (Gv 14,27) ma chiede anche di <<andare prima a ri-conciliarti con il tuo fratello e poi tornare a offrire il tuo dono>> (Mt 5,24). Il rito della pace, si inserisce prima di quello di comunione. Il segno della pace si può pro-porre in vari modi: con un abbraccio, una stretta di mano, un cenno di capo, un ba-cio o un sorriso ... l’importante è che i ra-gazzi ne capiscano il senso e lo facciano manifestandosi l’amore fraterno che gli è proprio.

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La festa, a conclusione del Mese della Pa-ce, è vissuta a livello vicariale. È il mo-mento per ogni ragazzo di sperimentare insieme e nel gioco l’importanza dell’im-pegno di ciascuno e del rispetto di tutti, per la buona riuscita della festa. In que-sta occasione viene dato un particolare ri-lievo alla condivisione tra i gruppi parroc-chiali delle iniziative promosse nel territo-rio. Sarebbe bello che la parrocchia che ospita la festa vicariale possa avere i mate-riali del mese di gennaio preparati dai ra-gazzi almeno un giorno prima per orga-nizzare la mostra.. i ragazzi dei vari gruppi parrocchiali possono dar libero sfo-go alla fantasia o alle capacità del gruppo e spaziare dai cartelloni (con foto, pensie-ri, disegni...) al fumetto, dalla presenta-zione pp al video, o portare oggetti signifi-cativi che hanno usato durante le varie at-tività del mese e che ne raccontino le espe-rienze vissute...! È questo il modo nel quale si realizza l’invito di Dio alla festa della comunione con Lui, notizia della quale ciascun discepolo di Gesù, con il proprio impegno, diventa annunciatore.

La festa si svolgerà nel pomeriggio, una proposta di orario potrebbe essere questa:

ore 15.00: arrivi, iscrizioni e accoglienza (giochi di conoscenza, bans, canzoni)

ore 15.30: inizio del gioco “LA ROSA DEI VENTI”

ore 17.00: momento di preghiera con “Marcia della Pace”*

ore 18.30: merenda, saluti ed eventuale consegna dell’aquilone della Pace

* la marcia della pace potrebbe essere orga-nizzata con l’ufficio diocesano per la pastorale del lavoro, giustizia, pace e sal-vaguardia del creato distribuendo un testo unico per ogni vicaria.

“LA ROSA DEI VENTI”

TEMPO: più di 1 oraPARTECIPANTI: tutte le etàAMBIENTAZIONE: esterna, ma può esse-re riadattata all’interno

MATERIALE: Cartoncino a volontà per realizzare la bussola che ogni bambino dovrà avere e eventuale materiale “povero” per le prove che si scelgono di fare

SVOLGIMENTO: Vi sarà la possibilità di far giocare contemporaneamente 2, 3 o 4 squadre (in base alle esigenze). Il campo da gioco sarà diviso in 4 spicchi (se si de-cide che i venti sono 4) o in più spicchi

GIORNATA VICARIALE DELLA PACE

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(se si vuole osare con altri venti meno co-nosciuti) e le squadre dovranno girare da spicchio a spicchio svolgendo ogni volta un gioco diverso. Ogni gioco farà riferi-mento ad un vento caratteristico (volendo si può decidere anche di far giocare due squadre insieme in uno spicchio, in base alla scelta dei giochi; così magari in qual-che spicchio gioca la squadra da sola e in qualche altro spicchio la squadra inter-agisce con un’altra).Si consegna a ogni bambino una BUS-SOLA DI CARTONCINO e lo scopo del gioco è quello di “toccare” ed “essere tocca-ti” da tutti i venti: solo così potranno dire di aver “portato la pace” in ogni dove (la bussola di ogni bambino dovrà essere “fir-mata” dall'animatore che troveranno in ogni spicchio). Il tutto inizierà a un segnale prestabilito che si ripeterà ogni volta che le squadre do-vranno “girare” ed andare nello spicchio successivo (il segnale prestabilito potrebbe essere un boato tipo vento che soffia, un palloncino lasciato volare in aria, un aquilone alzato in cielo ecc...), questo per-mette una certa coordinazione anche per fare ipotetici giochi che coinvolgono due squadre.

Proponiamo una lista di idee che possono essere realizzate nei vari spicchi del cam-po da gioco (naturalmente a discrezione degli educatori, delle disponibilità e del numero dei bambini):

• TRAMONTANA (Dal dire “perdere la tramontana”)

Gioco: “Non-perdere-mai-l’orientamento”. Il gioco è quello del “tic-tac-bam-cucù” (per chi ha già sentito questo nome): ci sa-rà un animatore che guiderà la squadra che sarà divisa in due righe parallele, una davanti all’altra, in modo tale che i ragazzi si guardino in faccia e l'anima-tore stia tra i due schieramenti. L’anima-tore assegna ad ogni riga due parole: alla prima le parole “Non” e “Mai” e alla secon-da “Perdere” e “l’Orientamento”. Al via, l’animatore, attraverso le sue braccia gui-da il gioco: i ragazzi partono i piedi e l'animatore con le braccia alzate sopra la testa. Quando l’animatore abbassa il brac-cio sinistro, la riga di sinistra dovrà ab-bassarsi urlando “Non”; quando abbassa il braccio destro, la riga di destra dovrà abbassarsi urlando “Perdere”; quando ri-alza il braccio di sinistra la rispettiva ri-ga di sinistra urlerà “Mai” rialzandosi e quando l’animatore rialza il braccio di destra la rispettiva riga di destra urlerà “l’Orientamento” rialzandosi. E’ un sem-plice gioco senza obiettivo, sta nella creati-vità dell’animatore che lo guida dare brio e simpatia attraverso la conduzione stes-sa.

• LIBECCIO (Proveniente dall’Africa, porta con sé la sabbia del Sahara)

Gioco: i ragazzi della squadra stanno a sedere ognuno su una sedia, a distanza di un metro l'una dall'altra, lungo un percorso rettilineo prestabilito dall'anima-

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tore. Solo un componente della squadra non sarà seduto, questo partirà infatti dall'inizio del percorso procedendo con un foglio di carta velina che dovrà mantene-re sopra la sua testa grazie all'ausilio di una cannuccia con la quale aspirerà aria per non far staccare il foglio dalla can-nuccia stessa. Dopo un metro troverà il primo componente, che alzandosi dalla se-dia dovrà “afferrare” il foglio con la sua cannuccia, trasportandolo fino al seguen-te componente, e così via fino in fondo al percorso. Se il foglio cade si ricomincia da capo, cioè riparte il primo componente all'inizio del percorso e gli altri si rimetto-no a sedere nelle rispettive sedie. L'obietti-vo è quello di far arrivare il foglio all'ulti-mo componente della squadra, che sta al-la fine del percorso, nel minor tempo possi-bile.

• MAESTRALE • (“Maestro dei venti”) Gioco: la squadra è in cerchio e si prende per mano; l’animatore, facendo rimanere i ragazzi per mano, li intrigherà in modo da mischiarli (dovrà risultare un “grovi-glio” di ragazzi che si tengono per mano, uno vicino all’altro). Lo scopo è quello di sciogliersi e nel minor tempo possibile ri-creare il cerchio senza staccare le mani.

• PONENTE (E’ il vento caratteristico delle perturbazio-ni atlantiche):

Gioco: due squadre stanno in due cerchi concentrici; a turno un componente di una squadra va al centro del cerchio con-

centrico più interno (che sarà formato dal-la squadra avversaria). La squadra del ragazzo al centro del cerchio deve dire la frase suggerita dall’animatore in manie-ra sincrona, mentre la squadra avversa-ria gira in cerchio simulando il rumore del vento (più rumorosamente possibile); lo scopo delle due squadre (e quindi del gioco) è indovinare più frasi possibili, fa-cendo a turno con i ragazzi al centro e al-ternando le due squadre.

• LEVANTE (Vento di debole intensità)

Gioco: due squadre a staffetta; al via par-te il primo della fila indiana di ogni squadra, procedendo strisciando a terra (o se si preferisce in ginocchio) mentre soffia una pallina da ping pong che deve portare in fondo al percorso stabilito dagli educatori (che può essere semplicemente rettilineo, oppure intervallato da alcuni ostacoli). Vince la squadra che, per pri-ma, riesce a far completare a tutti i suoi componenti il percorso con la pallina.

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La Pace Soffia Forte

La scelta del gadget per il mese della pace, deriva direttamente dall’immagine del vento. Con il vento si può giocare, si può utiliz-zare il suo soffio per far volare in alto un aquilone. L’aquilone diventa così il simbolo di que-sto soffio di pace che vogliamo far arriva-re al mondo e segno visibile dell’impegno dei bambini e dei ragazzi. L’aquilone segue il vento e solo grazie ad esso riesce a volare e rimanere in alto. Si riesce a tenerlo in alto solo seguendo l’orientamento e la forza del vento. Quan-do la sintonia con il vento è piena, l’aqui-lone spicca il volo e ondeggia nel cielo.

Il gadget sarà venduto al costo di 4€. Le vicarie interessate possono richiederlo scrivendo all’e mail [email protected] entro il 15 Gennaio.

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“Per annunciare la pace avete scelto le strade. Non i pulpiti delle chiese. Non i palchi delle piazze.

Non le tribune dei teatri. C’è un antico sapore di Vangelo in questo stile:

“Strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino”. “Strada facendo”. Come per dire che qui in terra la pace è un

traguardo completamente raggiunto. “Strada facendo”.

Quasi per dire che il cantiere della pace vera ferve là dove si snoda il traffico della vita quotidiana e povera.

Non nelle cancellerie dei potenti. “Strada facendo”.

Quasi per invitare tutti i poveri, gettati sul lastrico dei soprusi dei ricchi, a non lasciarsi espropriare dell’unico bene di cui

possono ancora disporre.

don Tonino Bello, Il volto della Pace”

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E’ in arrivo un grande concorso diocesano per bambini e ragazzi... “La Chiesa casa e scuola della comunione!!!!!!”