Tutto_Misure 04/2015

84
TUTTO_MISURE - ANNO 17, N. 04 - 2015 ANNO XVII N. 04 ƒ 2015 ISSN 2038-6974 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NO/ Torino - nr 4 - Anno 17- Dicembre 2015 In caso di mancato recapito, inviare al CMP di Torino R. Romoli per restituzione al mittente, previo pagamento tariffa resi AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ” TUTTO _MISURE TUTTO _MISURE EDITORIALE Università: SOS al Paese IL TEMA: METROLOGIA LEGALE E FORENSE Verifica dei contatori di energia La metrologia forense negli USA Autovelox: giustizia è fatta! GLI ALTRI TEMI I vantaggi di essere piccoli Nuove norme: misura della pressione del piede ALTRI ARGOMENTI La visione artificiale Metrologia generale La 17025 - Audit parte VII La misura del Software WWW .TUTTOMISURE.IT

description

L'unica rivista Italiana nel settore delle misure e del controllo di qualità - Direttore Franco Docchio

Transcript of Tutto_Misure 04/2015

TU

TT

O_M

ISU

RE

- A

NN

O 1

7,

N.

04

- 2

015

ANNO XVIIN. 04 ƒ

2015

ISS

N 2

038-

6974

- P

ost

e It

alia

ne

s.p

.a. -

Sp

ed. i

n A

bb

. Po

st. -

D.L

. 353

/200

3 (c

on

v. in

L. 2

7/02

/200

4 n

° 46

) ar

t. 1

, co

mm

a 1,

NO

/ To

rin

o -

nr

4 - A

nn

o 1

7- D

icem

bre

201

5In

cas

o d

i man

cato

rec

apit

o, i

nvi

are

al C

MP

di T

ori

no

R. R

om

oli

per

res

titu

zio

ne

al m

itte

nte

, pre

vio

pag

amen

to t

arif

fa r

esi

A F F I D A B I L I T À& T E C N O L O G I A

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORIORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

TUTTO_MISURETUTTO_MISURE

EDITORIALEUniversità: SOS al Paese

IL TEMA: METROLOGIA LEGALE E FORENSEVerifica dei contatori di energia

La metrologia forense negli USA

Autovelox: giustizia è fatta!

GLI ALTRI TEMII vantaggi di essere piccoli

Nuove norme: misura della pressione del piede

ALTRI ARGOMENTILa visione artificiale

Metrologia generale

La 17025 - Audit parte VII

La misura del Software

WWW.TUTTOMISURE.IT

Editoriale: Università: SOS al Paese (F. Docchio) 245Comunicazioni, Ricerca e Sviluppo, dagli Enti e dalle Imprese

Notizie nel campo delle misure e della strumentazione 247Il tema: Metrologia legale e forense

Il DM 60/2015 e la verifica periodica dei contatori di energia elettrica (A. Ferrero, V. Scotti) 251Forensic metrology in the United States (T. Vosk) 255Autovelox: giustizia è fatta! Parla il protagonista (M. Tribolo) 261

Gli altri temi: Misure per l’Industria I vantaggi di essere piccoli. Sistemi di posizionamentoad alta risoluzione e dal design miniaturizzato (G. Poli) 267

Gli altri temi: Nuove norme La misura della pressione plantare nella pratica clinica(L. Scalise, C. Giacomozzi) 271

La pagina di ACCREDIANotizie dall’Ente di Accreditamento(a cura di R. Mugno, F. Nizzero, S. Tramontin) 275

La pagina di IMEKOIMEKO TC-19 e aggiornamenti sulle attività IMEKO(a cura di P. Carbone) 278

La pagina di A.L.A.T.I.Quante riferibilità delle misure...? (a cura di P. Giardina) 279

Campi e compatibilità elettromagneticaAccreditamento dei laboratori di prova operanti nel settore EMCCondizioni ambientali, assicurazione qualità (C. Carobbi) 281

Visione artificialeTelecamere lineari: linee guida per l’acquisto(a cura di G. Sansoni) 287

Misure e FidatezzaI fattori umani nell’analisi dell’affidabilità e del rischio – Parte I(a cura di M. Catelani, L. Cristaldi, M. Lazzaroni) 291

Tecnologie in campoLa scansione a luce bianca, lo ski cross e le guarnizioniin Gore-Tex (a cura di M. Mortarino) 295

Metrologia generaleLa taratura degli strumenti di misura: un tentativo di chiarimentodi un problema fondamentale (a cura di L. Mari) 301

Lettere al DirettoreSul nuovo Sistema Internazionale: Franco Pavese commental’articolo di Luca Mari (a cura di F. Docchio) 303

I seriali di T_M: La Misura del SoftwareQuanto è grande un requisito? – Parte IVMisurare i requisiti non-funzionali: IFPUG SNAP (L. Buglione) 305

Manifestazioni, Eventi e Formazione2016: eventi in breve 308

Metrologia legale e forenseAutovelox! Sentenza della Corte Costituzionale e suoi effetti(a cura di V. Scotti) 309

Spazio Associazioni Universitarie di MisuristiDalle Associazioni Universitarie di Misuristi 311

Metrologia per tuttiL’utilizzo del DOE negli esperimenti di accuratezza(a cura di M. Lanna) 315

Commenti alle norme: la 17025Audit interno – Parte VII (a cura di N. Dell’Arena) 318

Abbiamo letto per voi 320Forensic metrology – Scientific measurements and inference for lawyers, judges, and criminalists 320

News 262-272-274-284-286-288-290-292-293-294300-304-307-314-317-319

TUTTO_MISUREIN QUESTO NUMERO

TUTTO_MISURE ANNO XVIIN. 04 ƒ

2015

Il DM 60/2015 e la verificaperiodica dei contatori di energia elettricaThe Italian decree 60/2015 and theperiodic calibration of the electricalenergy meters

A. Ferrero, V. Scotti

251

Autovelox: giustizia è fatta!Parla il protagonistaAutovelox: history of a sentence

M. Tribolo

261La taratura degli strumenti di misura: un tentativo di chiarimento di un problemafondamentaleThe calibration of measurement systems: trying to clarify a fundamental problem

L. Mari

301

La metrologia forense negli Stati UnitiForensic metrology in the United StatesT. Vosk

255

T_M N. 4/15 ƒ 243

EDITORIALE

Fra

nc

o D

oc

ch

io

University: “mayday” to the Country

Università: SOS al Paese

Cari lettori!Ho riscontri chiari che, senel mio editoriale scrivod’Industrie o Enti, o an cheso lo esprimo pareri d’inte-resse generale, l’indice dilettura del mio Editoriale èelevato, mentre se tratto te -mi di pertinenza delle Uni-versità, l’audience si ridu-ce. Certo è che non si puòparlare d’innovazione tec-

nologica, progresso scientifico e industriale, pro-gresso culturale, senza tener conto che le Univer-sità sono le sedi preposte alla ricerca scientificae alla formazione dei protagonisti dell’evoluzio-ne delle imprese (i laureati, i Dottori di Ricerca egli studenti di Master).E allora fa male leggere, su queste colonne (v.pag. 313) l’intervento del Past President delGruppo Misure Meccaniche e Termiche, Prof.Michele Gasparetto (cui auguro un sereno collo-camento a riposo dopo tanti anni di lavoro), conil carnet de doleances relativo al taglio dei FondiFFO, all’insufficienza del turnover, che di fatto“stritola” la potenzialità dell’erogazione delladidattica, alla cancellazione delle immissioni inruolo dei Ricercatori, alla diminuzione sistemati-ca dei Fondi di Finanziamento Ordinario (FFO)a livelli ante - 1996.Fa ancora peggio (per Docenti Universitari ormai“attempati”, come il sottoscritto) avere la consape-volezza che la propria figura professionale siadrammaticamente svilita e umiliata. Siamo infattirimasti l’unica categoria di lavoratori dello Stato icui scatti stipendiali di carriera sono rimasti bloc-cati da molti anni (in tutti gli altri comparti, inclusiquelli del sistema della Ricerca, sono stati via viasbloccati). Il perdurare di questa situazione, ovvia-mente, non penalizza molto i Docenti anziani, mapenalizza moltissimo i Ricercatori, costretti a sti-pendi e a progressioni di carriera che impallidi-scono in confronto a quelli dei loro omologhiinquadrati in Università americane o tedesche.E questo è un vero peccato, stante il fatto che inostri ricercatori, nonostante le ristrettezze deifondi destinati alla ricerca con cui si devono con-frontare, sono in posizione apicale in termini dipubblicazioni scientifiche, e che la nostra didatti-ca (a parte qualche scollamento con le esigenzedel sistema produttivo, delle quali i Ministeri sono

ugualmente o più responsabili di noi) consentecomunque di “sfornare” laureati ambiti in Italia eall’estero.È di questi giorni l’iniziativa di “disobbedienza ci -vile” dei Docenti Universitari, che protestano con-tro il blocco degli scatti stipendiali congelando lapropria partecipazione al processo di Valutazionedella Qualità della Ricerca, avviato per la secondavolta dall’ANVUR (la cosiddetta “viquerre”). Coninteri Dipartimenti e Senati Ac cademici che appog-giano l’iniziativa. Chi vuole leggere questa presadi posizione come un rifiuto di farsi valutare dal si -stema, sbaglia: nel mio Ateneo ho fior di colleghiallineati su queste posizioni, la cui produzione eimmagine scientifica non hanno nulla da temererispetto a una valutazione nazionale o internazio-nale. E allora? Siamo veramente inefficienti?Siamo veramente socialmente inutili, tanto da nonmeritare at tenzione riguardo al ricambio genera-zionale della nostra “forza lavoro” e al nostro trat-tamento retributivo? È così superflua e priva divalore la nostra ricerca di base, se i Fondi diFinanziamento diminuiscono costantemente?Dicevo all’inizio che quando scrivo dell’Universitàpochi mi leggono. E dunque questa volta mi sonolanciato con un titolo che dovrebbe attirare l’interes-se di imprese ed Enti. L’Università ha bisogno di sen-tirsi parte del mondo produttivo, ha bisogno di sen-tirsi viva e apprezzata dal comparto industriale,delle professioni e degli Ordini. I Docenti e i Ricer-catori (o almeno la stragrande maggioranza di essi)vogliono contribuire al progresso culturale, scientifi-co e sociale del nostro Paese e del mondo, e voglio-no (nonostante giudizi d’inefficienza del passato,espressi anche da esponenti governativi!) cercaresolidarietà e appoggio nel mondo produttivo. Perquesto spero vivamente che non vi fermiate alle pri -me righe o addirittura al titolo ma, se arriverete finqui, accogliate il mio invito a commentare l’articoloo a inviarmi “Lettere al Direttore”.Detto questo (negli ormai completati sei anni diDirezione questa è la prima richiesta di aiuto!),auguro ancora una volta a chi mi legge sotto l’albe -ro, in compagnia dei suoi cari, un felice Natale eun proficuo 2016, sperando che sia la volta buo naper un deciso cambio di rotta rispetto al passato.E… arrivederci ad A&T!

Buona lettura!

Franco Docchio

T_M N. 4/15 ƒ 245

Notizie nel campo delle misuree della strumentazione

La Redazione di Tutto_Misure ([email protected])

da Laboratori, Enti e ImpreseCOMU

NICAZION

I, RICE

RCAESVILUPPO

DAENTIEIMPRESE

UNI – ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE

Normativa tecnica “Metrologia: l’arte della misurazione“

Sul n. 8 della rivista U&C di settembre2015, edita da UNI, è stato pubbli-cato il Dossier “Metrologia: l’artedella misurazione“. In questo dossiersi parla di alcuni temi centrali relativialla normazione tecnica in ambitometrologico: dai documenti quadroVIM (Vocabolario Internazionale diMetrologia) e GUM (Guida all’espres-sione dell’incertezza di misura), sinoa interessanti applicazioni specifiche(smart meters). In particolare, i temitrattati nel Dossier sono:a) La Commissione Metrologiab) Il Vocabolario Internazionale diMetrologia (VIM): Passato, presente efuturoc) La revisione della Guida all’espres-sione dell’incertezza di Misura (GUM)d) La revisione del Sistema Internazio-nale di Unità (SI): una rivoluzione inarrivo?e) Metrologia legale: questa scono-sciuta

f) Cultura metrologica: esigenze, statoe prospettiveg) La normazione CEN sullo smartmetering

Qualità: pubblicata la nuova edizione della norma internazionaleUNI EN ISO 9001:2015La norma internazionale UNI EN ISO9001:2015, che ritira e sostituisce laUNI EN ISO 9001:2008, specifica irequisiti di un sistema di gestione perla qualità quando un’organizzazione:– ha l’esigenza di dimostrare la pro-pria capacità di fornire con regolaritàprodotti o servizi che soddisfano irequisiti del cliente e i requisiti cogen-ti applicabili;– mira ad accrescere la soddisfazione

del cliente tramite l’applicazione effica-ce del sistema, compresi i processi permigliorare il sistema stesso e assicurarela conformità ai requisiti del cliente e airequisiti cogenti applicabili.Tutti i requisiti sono di carattere gene-rale e previsti per essere applicabili atutte le organizzazioni, indipendente-mente da tipo o dimensione, o daiprodotti forniti e servizi erogati.UNI EN ISO 9001:2015 “Sistemi digestione per la qualità – Requisiti“,Euro 98,00 + iva (in lingua italiana) –Euro 72,00 + iva (in lingua inglese)La norma, disponibile sia in formatoelettronico sia in formato cartaceo,sarà scontata del 15% ai soci effettivi.Per informazioni: Settore Vendite, Tel.0270024200 (call center dalle 8.30alle 12.00 e dalle 14.00 alle 17.00,dal lunedì al venerdì). Email: [email protected]

PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTOPER ANTARES VISION

La Società Antares Vision srl, già start-up del Laboratorio di Optoelettronicadell’Università di Brescia tramite l’Isti-tuto Nazionale di Fisica della Mate-ria, è stata insignita di un prestigiosoriconoscimento: “The Elite Award forGrowth Strategy of the Year“. È statainfatti riconosciuta l’organizzazioneeuropea con la più significativa strate -gia organica di crescita internaziona-le, con livelli brillanti di vendite, profit-ti e acquisizione di quote di mercato.La Società, recentemente, ha inaugu-rato la nuova sede a Travagliato (Bre-scia). È specializzata in sistemi di

NEWS IN MEASUREMENT AND INSTRUMENTATIONThis section contains an overview of the most significant news from ItalianR&D groups, associations and industries, in the field of measurement scienceand instrumentation, at both theoretical and applied levels.

RIASSUNTOL’articolo contiene una panoramica delle principali notizie riguardanti risul-tati scientifici, collaborazioni, eventi, Start-up, dei Gruppi di R&S Italiani nelcampo della scienza delle misure e della strumentazione, a livello sia teo-rico sia applicato. Le industrie sono i primi destinatari di queste notizie, poi-ché i risultati di ricerca riportati possono costituire stimolo per attività di Tra-sferimento Tecnologico.

T_M N. 4/15 ƒ 247

T_M ƒ 249

visione e controllo e soluzioni di riferi-bilità per il packaging farmaceutico. Isuoi sistemi sono stati selezionati dalle20 più importanti società farmaceuti-che internazionali.www.antaresvision.com.

AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIE2015 – INVITO AI RICERCATORIUNIVERSITARI E INDUSTRIALI APORTARE LE PROPRIE ESPERIEN-ZE AL PROSSIMO EVENTO

La prossima edizione di A&T (TorinoLingotto, 20-21 aprile 2016) prevedeun’importante novità aggiuntiva a livel-lo contenutistico, per quanto riguarda itre focus principali (oltre a Robotica eMeccanica, il settore “MISURE ePROVE“): le sessioni specialistiche,dedicate a specifiche tematiche, cheospiteranno presentazioni di 15 minu-ti, a cura di ricercatori e rappresentan-ti di aziende e mirate esclusivamentead ambiti applicativi.I temi delle sessioni specialistiche (focusMISURE e PROVE) sono i seguenti:Caratterizzazione materiali, compo-nenti e apparecchiature – Misure Elet-triche ed Elettroniche, EMC – Proveambientali – Prove a fatica – Analisifiltri, fluidi e gas – Tenuta e pressione– Vibroacustica – Simulazione, Virtualtesting – Controlli di processo – Con-trolli qualità in produzione – Misure eControlli dimensionali – Misure chimi-co-fisiche – Taratura strumenti.La “call for speech“ ha già raccolto unampio numero di adesioni. Per con-sentire tuttavia al mondo dei misuristiUniversitari di partecipare, la dead -line per l’invio delle testimonianze èestesa al 20 Gennaio 2016.Per proporre la propria testimonian-za, inviare via posta elettronica ([email protected]):1. Titolo e riferimenti degli autori;2. Breve riassunto del contenuto dellapresentazione (massimo 1.000 carat-

teri). Dopo la valutazione del Comita-to Scientifico, la comunicazione diaccettazione verrà inviata all’autoreentro il 31/01/2016.La composizione delle sessioni verràufficializzata entro il 28/02/2016.Non è richiesta alcuna memoria scrit-ta per pubblicazione. TUTTO_MISUREdedicherà ampio spazio nel 2016alle memorie che avranno ottenuto lemigliori valutazioni. Per ulteriori informazioni: A&T – Mas-simo Mortarino (segretario del CS) –Tel. 011/0266700 – Email: [email protected]

CEI – COMITATO ELETTROTECNICO ITALIANO

Terminati gli International JointMeetings CISPR/IEC

Si sono conclusi aStresa gli Interna-tional Joint CISPR/IEC Meetings: 350delegati provenien-ti da tutto il mondosi sono riuniti nel-

l’ambito dei Comitati CISPR, TC 77,TC 106 e TC 8 per predisporre la nor-mativa mondiale ri guardante i sistemielettrici, la protezione contro i radio-disturbi, la compa tibilità elettroma-gnetica e l’esposizione umana aicampi elettromagnetici.L’incontro mondiale, ospitato dal CEI– Comitato Elettrotecnico Italiano, haottenuto il patrocinio dalla RegionePiemonte ed è stato organizzato con ilsupporto di alcune tra le più importantiimprese di settore quali ABB, AFJ Instru-ments, CESI, EMC – Partner, ENEL,GEWISS, NARDA STS, PRIMA Ricer-ca & Sviluppo, ROHDE & SCHWARZ,SCAME PARRE, SOLIANI EMC, TEC-NOLAB e WIND Telecomunicazioni econ la collaborazione tecnica di RSE –Ricerca Sistema Energetico.

MISURANDO.ORG CERCA NUOVI COLLABORATORI!(DA ENRICO RECCAGNI, IDEATORE E GESTORE DEL SITO)

Dopo circa due anni dalla prima

indicizzazione, il forum www.Misurando.org sta raggiungendoun traguardo importante: quasi 1.000sono gli utenti iscritti! Il sito, che hacome argomento principe la Metrolo-gia e la Taratura, è frequentato men-silmente da più di 5.000 navigantidel web e ciò ci dà enormi stimoli permigliorare continuamente i contenutidel forum, dal punto di vista tecnicosia pratico sia teorico. Come si puòevincere già dalla Ho mepage, allavoce “Concetti ge nerali di metrolo-gia“, i lettori hanno a disposizioneuna vasta gamma di articoli che pos-sono essere usati per l’apprendimentopropedeutico della Metrologia teoricae pratica. Chi non conoscesse ancora il sito èinvitato a leggere la presentazione“Misurando, Metrologia & Co“, all’in-dirizzo www.misurando.org/forum/T-misurando-metrologia-co.Il sito è in continuo miglioramento, edunque è gradita la partecipazionedi un numero sempre maggiore diprofessionisti che possano collabo-rare con il suo staff. Chi ha conoscenza della materia o èun Ricercatore, Ingegnere o Profes-sore universitario, è at teso per aiuta-re la community a diventare ancorapiù grande. Per informazioni, si prega di acce-dere al seguente articolo: Collaboracon Misurando (www.misurando.org/forum/T-collabora-con-misurando). A questo proposito si segnala l’ulti-mo articolo scritto dall’Ing. ClaudiaRuggeri, che introduce nel mondodelle Prove e Misure di Compatibili-tà Elettromagnetica, de scrivendonele peculiarità principali fornite dallaNorma CISPR16 che specifica at -trezzature e metodi per misurare di -sturbi e immunità. L’articolo si trova al seguente link: www.misurando.org/forum/T-misure-di-compatibilita-elettromagnetica-emc.Mi raccomando: partecipate numerosi!

N.04ƒ

; 2015 COMUNICAZIONI, RICERCA E SVILUPPO

DA ENTI E IMPRESE�

T_M ƒ 251T_M ƒ 251T_M N. 4/15 ƒ 251

FINALMENTE!

Il 24 marzo 2015 il Ministero per loSviluppo Economico (MISE) ha ema-nato il Decreto n. 60, “Regolamentoconcernente i criteri per l’esecuzionedei controlli metrologici successivi suicontatori di energia elettrica attiva, aisensi del Decreto Legislativo 2 feb-braio 2007 n. 22, attuativo della di -rettiva 2004/22/CE (MID)”.Viene spontaneo accogliere questoDM con un: “Era ora!”. In fondo sonopassati solo 8 anni dall’entrata in vigo-re del D.Lgs. 22/2007 di recepimentodella MID, e solo 11 anni dalla MIDstessa. Esiste già una nuova versionedella MID – la direttiva 2014/32/EU –e in Italia si arriva finalmente a stabili-re per decreto che anche lo strumentopiù diffuso in assoluto (circa 30 milionidi contatori installati) e quello sulle cuimisure si basano le transazioni econo-miche di entità complessiva probabil-mente più elevata deve essere assog-gettato a controlli metrologici periodicicome tutti gli altri strumenti.A voler fare i pignoli si potrebbe notareche si parla di controlli metrologici suc-cessivi e non di tarature, come la buonametrologia vorrebbe, ma … acconten-tiamoci! In fondo, motivi per essere con-tenti ce ne sono. Il primo è ovviamente

LA PERIODICITÀ DEI CONTROLLI

Considerato che il DM 60 fissa i cri-teri per i controlli metrologici successi-vi, la periodicità di questi controlli è ilprimo dato che balza all’occhio. Quiil DM non lascia alcun dubbio: 15 an -ni per i contatori di bassa tensione (ipiù diffusi) e 10 anni per quelli dimedia e alta tensione. Non sono pre-viste riduzioni della periodicità per leverifiche successive alla prima.Francamente, sono intervalli di tempoche suscitano parecchie perplessità. Laprima domanda che ci si pone è sullabase di quale criterio siano stati fissati.La raccomandazione R46-1-2013 del-l’OIML [1], peraltro implicitamenteripresa dalla MID, recita: “The manu-facturer shall provide evidence to sup-port the durability claim”. Sembralogico fissare gli intervalli di taraturain accordo con la durabilità dichiara-ta dal costruttore. Qual è? E quale evi-denza è stata fornita a sostegno deldato dichiarato? Mistero.Peraltro, chiunque si occupi di misuree strumentazione sa bene quanto siadifficile mantenere le prestazionimetrologiche di strumenti elettroniciper tempi superiori a qualche anno,soprattutto in strumenti che restano infunzione in permanenza e in condizio-ni ambientali non controllate e forte-mente stressanti: basta pensare allevariazioni di temperatura a cui posso-no essere soggetti i contatori. Neppuregli strumenti a bordo delle sonde spa-ziali lanciate ai confini del sistemasolare, ben più costosi di un contatoredi energia elettrica, riescono a garanti-re tempi così lunghi. Tanto è vero che

1 Politecnico di [email protected] Avvocato del Foro di [email protected]

THE ITALIAN DECREE DM 60/2015 AND THE PERIODIC CALIBRATION OF THE ELECTRIC ENERGY METERSThis article discusses some critical points in the recent Italian decree that regulates the periodic calibration of the electric energy meters, in compliancewith the EU Directive 2004/22/CE (MID). These points are discussed withrespect to the best practice in metrology and the bylaws in other EU andnon-EU countries.

RIASSUNTOL’articolo analizza alcuni aspetti critici del recente DM 60/2015 con cui sonoregolate le verifiche periodiche dei contatori di energia elettrica attiva, aisensi del D.Lgs. 22/2007 di recepimento della MID. Le criticità consideratesono discusse anche mettendole a confronto con la buona pratica delle misu-re e i regolamenti in materia di alcune nazioni europee ed extra-europee.

l’affermazione del principio che i con-tatori di energia elettrica non sono stru-menti degli dei, infallibili e immortali, evanno sottoposti a controlli periodici. Ilsecondo è che questi controlli debbonoessere effettuati da organismi accredi-tati e che l’organismo italiano di accre-ditamento è ACCREDIA; quindi non è ildistributore a controllare i propri stru-menti co me, nei fatti, avveniva finora. Ilter zo è che per la prima volta si fa riferi -mento alle raccomandazioni dell’OIMLper l’individuazione degli errori massi-mi ammissibili, ove non fissati da speci-fiche norme armonizzate.Certamente non è poco. Ma è abba-stanza per accontentarsi e applaudireal DM? Secondo noi no. Riconosciutoche il DM è un primo importante passo,non si può non evidenziarne alcune cri-ticità, dal punto di vista sia tecnico siagiuridico, che riteniamo debbano esse-re superate, in modo da garantire chia-rezza e trasparenza, requisiti fonda-mentali della metrologia tout court edella metrologia legale in particolare,per tutelare la fede pubblica.Nel seguito verranno quindi analizza-ti i punti salienti del DM, nella spe-ranza che una costruttiva critica tecni-ca e giuridica possa essere utile perun’auspicabile nuova versione rivedu-ta e corretta del DM 60.

METROLOGIA LEGALE E FORENSE

Il DM 60/2015e la verifica periodica

Alessandro Ferrero1, Veronica Scotti 2

dei contatori di energia elettricaIL TEMA

vengono tenuti inattivi per la maggiorparte del volo, riattivati in prossimitàdell’obiettivo e riverificati da remoto.Le perplessità non scemano se si guar-da cosa viene fatto in altri Paesi. NelRegno Unito le verifiche sui contatorisono regolate dal “The Meters (Certifi-cation) Regulations 1998” [2] e, salvodiversamente specificato (per contatorielettromeccanici), gli intervalli tra con-trolli successivi sono di 10 anni.In Canada le misure di metrologialegale sono regolate dal Ministerodell’Industria con un apposito “Electric -ity and Gas Inspection Act” (disponi-bile on-line all’indirizzo:http://laws-lois.justice.gc.ca/eng/acts/E-4/index.html),emanato nel 1985 ed emendato l’ulti-ma volta nel 2014. Per i contatori elet-tronici di energia elettrica è previstauna prima verifica a 6 anni dall’in-stallazione e verifiche successive ogni4 anni. Per alcuni contatori che sod-disfano a condizioni molto più strin-genti, la prima verifica è a 10 annidall’installazione e le successive ogni8 anni. Balza all’occhio che un con-tatore elettronico installato in Canadaviene verificato 3 volte prima che inItalia subisca una sola verifica.C’è ancora un punto che suscita per-plessità. L’art. 8 comma 2 del DM 60obbliga il titolare del contatore a chie-dere la “verificazione” periodica en -tro la scadenza della precedente. Pec-cato però che da nessuna parte si fac-cia obbligo ad alcuno di eseguire laverifica entro un tempo prestabilito.Insomma, se passasse un anno tra larichiesta e l’esecuzione della verifica(e la cosa non sarebbe affatto sor-prendente, viste le italiche tempisti-che), il contatore resterebbe in funzio-ne per 16 anni senza alcuna verifica.Peraltro, al riguardo, non si può sotta-cere l’ambiguità della definizione dititolare del contatore che, secondoquanto stabilito dal detto regolamentoministeriale all’art. 2, è la persona fisi-ca o giuridica titolare della proprietà didetto contatore o che, ad altro ti tolo(quale?), ha la responsabilità dell’atti-vità di misura. Secondo lo schema ordi-nario tradizionale (quanto meno dopola liberalizzazione del mercato dell’e-nergia), il contatore ha sempre costitui-

to bene di proprietà del soggetto inca-ricato della distribuzione dell’energiaelettrica. Ciò a prescindere dal traderche si incarica esclusivamente dellavendita all’utente finale, percependoun corrispettivo calcolato sulla basedelle misure effettuate dal distributore,in relazione al l’energia prelevata.Ora, questa nuova definizione, sebbe-ne apparentemente chiara, nascondealcune insidie sotto il profilo interpreta-tivo. In ordine alla proprietà del conta-tore, risulta pacifico che la stessa ap -partenga al soggetto distributore ilquale, al momento della richiesta di atti-vazione di una fornitura di energia nonservita da alcun contatore, ne im ponel’installazione e provvede al ri guardo.Invece, più complessa risulta la succes-siva definizione di titolare con riferi-mento a un altro titolo che at tribuirebbela responsabilità dell’attività di misura;in altri termini, quali caratteristiche do -vrebbe avere un al tro titolo giuridicoper attribuire le git timamente la respon-sabilità dell’attività di misura ad altrosoggetto diverso dal proprietario?In mancanza di precise indicazioni nor-mative in tale senso, potrebbe ancheverificarsi l’ipotesi in cui il proprietariodel contatore (cioè il distributore), me -diante un semplice contratto di gestio-ne, deleghi le operazioni di misura, in -di i conseguenti oneri (e connesse re -sponsabilità), ad altro soggetto cheverr à pertanto considerato, in ragionedegli accordi conclusi con il proprieta-rio del contatore, il titolare del contato-re ai fini del regolamento in esame.

I CRITERI DI VERIFICA

Il DM 60 distingue tra verifica perio-dica (art. 4) e controlli metrologicicasuali (art. 5), che possono essereeseguiti dalle Camere di Commerciocasualmente, senza determinata pe -riodicità e senza preavviso (art. 5,com ma 1), oppure eseguiti in con-traddittorio su richiesta del titolare delcontatore o di altra parte interessatanella misurazione (art. 5, comma 2).È assolutamente condivisibile quantospecificato al comma 3 dell’art. 5, ecioè che nei controlli casuali sono ef -fettuate una o più prove previste per la

verifica periodica e gli strumenti dimisura impiegati debbono ri spettare lemedesime prescrizioni previste per leverifiche periodiche (art. 9). Quindistesse prove e stesse condizioni diprova.Perché allora il comma 4 dell’art. 5consente che gli errori massimi tolle-rati in sede di controllo casuale sianosuperiori del 50% rispetto a quelli sta-biliti per la verifica periodica? Di soli-to uno strumento non si spaventa di uncontrollo senza preavviso, e la scien-za delle misure dice che, a parità dicondizioni di misura, il risultato noncambia, ovviamente all’interno dell’in-certezza di misura dichiarata.Allora perché questo comma? Si è resoconto il legislatore che così fa cendo,senza nessuna evidente giustificazionetecnica, alimenta i sospetti dei complot-tisti in servizio permanente effettivosulla possibilità del gestore di modifica-re da remoto i parametri metrologici delcontatore? Era davvero necessario que-sto com ma? Mistero ancora una volta.Desta perplessità anche il comma 6,sempre dell’art.5, in cui si stabilisce chei contatori installati prima dell’entrata invigore del D.Lgs. 22/2007 di recepi-mento della MID possono subire solocontrolli casuali, ma non sono soggettialle verifiche periodiche. Anche in que-sto caso non si comprende la motiva-zione tecnica di questo comma che,come peraltro già anticipato in un pre-cedente articolo [3], rischia di esseretravolto da una pronuncia d’illegittimitàcostituzionale per eccesso di delega daparte del Governo, considerato che neltesto del decreto legislativo è stata intro-dotta questa specifica deroga non pre-vista nella legge con cui il Parlamentoincaricava l’esecutivo per il recepimen-to della direttiva MID.In ogni caso, a prescindere da tale(ancora meramente potenziale) decla-ratoria d’incostituzionalità per ecces-so di delega, non si può trascurare ilfatto che una simile previsione, chedetermina un’ingiustificata distinzionetra strumenti identici quanto a catego-ria e funzione, potrebbe comunqueessere disapplicata da parte dei giu-dicanti in considerazione della sua ir -ragionevolezza e illogicità. Purtrop-po, però, le conseguenze in una simi-

T_M ƒ 252

ILTEMA

N.04ƒ

;2015

essere altri che i Laboratori di prova etaratura conformi ai requisiti dellaUNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 eaccreditati da ACCREDIA che, si ri -corda, è l’unico organismo italiano diaccreditamento dei Laboratori diprova e taratura.In quest’ottica non si comprende comegli organismi conformi ai requisiti dellaUNI CEI EN ISO/IEC 17020:2012(che riguarda gli organismi che eseguo-no ispezioni), quelli conformi ai requisitidella UNI CEI EN 45011:1999 (cheriguarda gli organismi di certifica-zione di prodotti) e quelli conformiai requisiti della UNI CEI ENISO/IEC 17065:2012 (che riguar-da gli organismi di certificazione diprodotti, processi o servizi) possanoessere considerati come alternativa aiLaboratori accreditati 17025 per l’ese-cuzione delle verifiche periodiche.Il soddisfacimento dei requisiti della17020, della 17065 e della 45011,oltre e non in alternativa alla 17025, ècertamente utile e auspicabile a ulterio-re garanzia d’indipendenza degli orga-nismi. Viceversa, considerarli in alter-nativa, non solo come comprensibilenorma transitoria, ma anche a regime,rischia ancora una volta di alimentare il

adempimento burocratico, un timbroaggiuntivo da apporre per soddisfareil requisito di una norma non compre-sa perché non compresa è l’utilità diuna taratura periodica nel tenere sottocontrollo le prestazioni metrologichedi uno strumento. In tal caso i soldispesi per la verifica periodica sareb-bero gettati al vento. Un ennesimospreco dei tanti che ci affliggono!

GLI ORGANISMI

Questo è un punto delicato che, nellaattuale formulazione, risente certa-mente della stratificazione, nel corsodei decenni, di competenze e ruoli trai diversi organismi che, a vario titolo,si sono occupati di omologazione,verifica e controllo dei contatori dienergia elettrica.Non sorprende, quindi, che il DM nonabbia voluto sovvertire lo status quo.In prospettiva futura, però, questasituazione non sembra sostenibile. Ilcontatore è uno strumento e la verificaperiodica è, dal punto di vista metro-logico, una taratura a tutti gli effetti.Ne consegue che gli organismi cui so -no affidati i controlli non possono

le ipotesi sarebbero opposte a quellesperate: si creerebbe un vuoto norma-tivo con riguardo ai contatori di ener-gia elettrica attiva ante-MID (quelliprevisti dall’art. 22 D.Lgs. 22/2007,mai rimossi dalla loro sede e non sog-getti a controlli periodici) poiché, aseguito della disapplicazione di taledisposizione, il giudice non potrebbericorrere alla norma che disciplina icontatori MID con l’evidente effetto(ancora più assurdo della disposizionestessa!) di precludere qualsiasi control-lo, sia quelli casuali sia quelli in con-traddittorio, sui contatori ante-MID.

IL LIBRETTO METROLOGICO

Il comma 4 dell’art. 4 prevede l’istitu-zione del libretto metrologico per cia-scun contatore. L’allegato II al DMelenca le informazioni minime da ri -portare nel libretto. Tra queste ci sonoda ta ed esito della verifica periodicao del controllo casuale. È certamente condivisibile il principio didotare anche i contatori di un librettometrologico e riportare nel libretto dataed esito di verifiche e controlli. Preoc-cupa però che, nelle informazioni mini-me richieste, non ci siano dettagli su co -sa si intende per esito della verifica. Sesi richiede solo un’informazione del ti -po verifica superata/non superata, nonsolo questa informazione è inutile nelpianificare controlli successivi (peresempio anticipati rispetto alla verifi-ca periodica se gli errori rilevati sonoprossimi al limite massimo ammissibi-le), ma risulta an che non conforme alleindicazioni del la raccomandazioneR46-3:2013 “Active electrical energyme ters. Part 3: Test report format” del-l’OIML [4]. All’art. 4, ad esempio, sitrova la ta bella indicata in Fig. 1, cheraccomanda i valori da indicare nelrapporto della prova di verifica del nonsuperamento degli errori massimi am -missibili. È immediato comprendere che riporta-re questi valori (o anche solo una par -te, se alcune prove si ritiene non sianosignificative) nel libretto metrologico èassi più utile della semplice indicazio-ne passed o failed. A meno che non siinterpreti la verifica come un mero

T_M ƒ 253

N.04ƒ

; 2015

Figura 1 – Esempio di rapporto di verifica periodica come raccomandato dalla raccomandazione R46-3:2013 dell’OIML

T_M ƒ 254

N.04ƒ

;2015

Alessandro Ferrero è Professore Ordinariodi Misure Elettriche ed Elettroniche presso ilPolitecnico di Milano. Si occupa di misure suisistemi elettrici di potenza, di elaborazionenumerica di segnali, di metodi di valutazioneed espressione dell’incertezza di misura e di

metrologia forense. Ha presieduto il GMEE nel triennio 2004-2007 e la Instrumentation and Measurement Society dell’IEEEnel biennio 2008-2009. Attualmente è Editor in Chief delleIEEE Transactions on Instrumentation and Measurement.

Veronica Scotti è avvocato iscritto al Forodi Milano e pratica la libera professione dal2000, occupandosi di contenzioso giudizia-le e stragiudiziale in ambiti che coinvolgonoaspetti tecnici, quali urbanistica, ambiente eprodotti CE. È docente a contratto presso il

Politecnico di Milano per materie giuridiche e collaboracon associazioni internazionali attive nel campo delle misu-re (quali IEEE). In diverse occasioni è stata invitata a tene-re seminari e tutorial relativi alla metrologia forense e lega-le. È collaboratrice permanente di Tutto_Misure.

sospetto che si voglia costruire un percorso “facilitato”,rispetto agli altri strumenti, per il contatore. E anche questonon va a favore delle garanzie di lealtà della misura chela metrologia legale dovrebbe dare.

CONCLUSIONI

Abbiamo iniziato queste brevi note con un “Finalmente!”che qui vogliamo confermare. Il DM 60/2015 era datempo atteso e colma una lacuna normativa a nostro pa -rere intollerabile. La sua entrata in vigore è quindi asso-lutamente benefica all’intero settore. Ciò non ci esime,tuttavia, dal mettere in evidenza alcune criticità che, senon rimosse da successive auspicabili modifiche, rischia-no d’inficiare l’efficacia di questo decreto nel disinne-scare le tante, in parte giustificate, polemiche che hannoaccompagnato il recepimento della MID per la parterelativa ai contatori di energia elettrica attiva.Speriamo che le critiche sopra mosse possano costituireun interessante spunto di riflessione utile a rimuoverequelle che, a nostro parere, sono ambiguità e incon-gruenze della attuale versione del DM 60/2015.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

1. International recommendation OIML R46-1-2013 “Active electricalenergy meters. Part 1: Metrological and technical requirements“.2. UK Minister for Science, Energy and Industry, “The Meters (Cer-tification) Regulations 1998”, disponibile on line: www.legislation.gov.uk/uksi/1998/1566/made.3. Scotti V., “I contatori elettrici: il caso in Parlamento, in attesa dispecifiche norme di riferimento”, Tutto_Misure, vol. XVI, n. 1,2014, pp. 71-72.4. International recommendation OIML R46-3:2013 “Active elec-trical energy meters. Part 3: Test report format“.

T_M N. 4/15 ƒ 255

Attorney/Forensic Consultant

INTRODUCTION

Forensic metrology is the application ofmetrology to the investigation and pros-ecution of crime. Since forensic mea -surements are not fundamentally differ-ent from other scientific measurements,forensic metrology relies upon thesame principles as metrology general-ly. The milieu in which forensic mea -surements are employed, however, isquite unique. At stake is an individual’sliberty, and those responsible forreviewing the evidence and makingdeterminations are judges, lawyers,police officers and jurors who typicallyhave little scientific background. Ifforensic science measurements are tofacilitate the discovery of truth in thecourtroom, then, adherence to soundmetrological practices is critical.

Unfortunately, metrological principleshave been largely ignored by much ofthe forensic community, so that the reli-ability of even simple measurementresults is often impossible to deter-mine. This is exacerbated by the factthat “legislators, government officials,judges, lawyers, and juries are notnoted for their technical literacy, letalone their understanding of the intri-cacies of metrology...” and so are illprepared to act as a check1. The com-bination of these factors leads to ver-dicts obtained in reliance upon mea -sured results that are not always sup-ported by the science they are basedon as well as statutory, regulatory andcase law that undermines adherenceto proper metrological requirements.Despite these difficulties, things havebegun to improve. Signs of change

include the appearance of papers,texts, talks, seminars, and consensusstandards focusing on the applicationof metrology to forensic measure-ments. While this permits optimism,though, much work remains. Thispaper provides a snapshot of the roleof forensic metrology in the US crimi-nal justice system.

RECOGNIZING FORENSIC METROLOGY

It has been argued by some prosecu-tors and government forensic scientiststhat forensic measurements areexempt from metrological require-ments because forensic science is gov-erned by different physical principlesthan other sciences. Whatever thoseprinciples may be, they have neverbeen identified. Many responsible forperforming and communicating foren-sic measurements are unfamiliar withmetrological science. Even experts infields such as toxicology or chemistrymay be well versed in their disciplinewhile possessing little sophisticationwith respect to measurement itself. Thesituation is even worse when lawenforcement officers are responsiblefor these activities.Not surprisingly, some courts haveaccepted this argument, and ignoremetrology altogether in their analysisof forensic measurements2. Most legalprofessionals have never heard theterm metrology, and are completelyunaware that there is a field of sci-ence dedicated to measurement itself.Accordingly, its principles are easilyrejected by many judges and lawyers.One of the impediments to relyingupon metrological principles at trial is

METROLOGIA FORENSE NEGLI STATI UNITIIl presente articolo ha lo scopo di descrivere brevemente i progressi rag-giunti dalla metrologia negli USA in ambito forense, soprattutto per quantoriguarda le analisi tossicologiche, in primis l’etilometro. Lo scenario rappre-sentato nell’articolo dimostra che alcuni tribunali americani hanno ormairiconosciuto valore giuridico alle nozioni di base della metrologia, in spe-cie l’incertezza di misura, attribuendo loro un peso talmente rilevante dadivenire parte essenziale della decisione del giudice. Nel contempo vieneevidenziato che gli orientamenti delle corti non sono ancora del tutto omo-genei: pertanto alcune decisioni ancora non considerano la metrologia e isuoi fondamenti come un elemento importante sebbene i casi da dirimererichiedano attività scientifiche di misura che risultano quindi penalizzate inragione di una limitata conoscenza della materia da parte dei giudicanti.

SUMMARYThis article aims at briefly describing the progress reached by metrology inthe USA in the forensic field, especially regarding toxicology analysis suchas BrAC (breath alcohol test). The scenario represented in the article showshow some American Courts have recognized that the fundamentals ofmetrology have legal weigh, especially regarding uncertainty, so that theybecome as important as an essential element of the Court’s decision. At thesame time, the article highlights that there are no homogeneous trends,because some decisions are still taken disregarding metrology and its basicelements even though cases to solve require measurement activities whichare spoiled due to the limited knowledge of Courts about this matter.

METROLOGIA LEGALE E FORENSE

Forensic metrology

Ted Vosk

in the United StatesIL TEMA

T_M ƒ 257

that juries tend to be as unfamiliarwith them as judges. Educating a juryduring a criminal trial, however, is farmore difficult than educating a judgepre-trial. This prevents many lawyers,who are themselves unfamiliar withthese concepts, from raising them evenwhere they provide valid defenses.The mindset of forensic and legalpractitioners has begun to shift inrecent years, though. Spurred on bycourtroom battles and revelations,and led by groups such as SWG-DRUG, the forensics community hasbegun to recognize the applicabilityand importance of metrology. Foren-sic labs are now actively working toput their measurements on a solidmetrological foundation. This not onlyimproves scientific work product, butmakes it difficult to marginalizemetrology in the courtroom.

WHAT FORENSIC MEASUREMENTS MEASURE

Many forensic measurements arerelied upon because of what they tellus about something related to a mea-surand’s value rather than interest inthe measurand itself. An example ismeasuring the impact angle of a bul-let to determine a trajectory. Suchmeasurements are need driven anddetermined by an investigator.Although not the focus of inquiry, theymay play a significant role in its out-come.Other measurements form part of thedefinition of a crime or provide thebasis for sentencing schemes. Forexample, the determination of abreath alcohol concentration (BrAC).These measurements are driven bylaw, which determines the measure-ment to be made and the focus is aparticular quantity’s value. Difficultiesmay be created by the fact that a mea-surand is specified by lawmakers asopposed to scientists.Consider the example of breath alco-hol testing. Different states define themeasurand of a breath test different-ly3. It may be specified alternativelyas the concentration of alcohol inone’s blood, alveolar air or end expi-

N.04ƒ

; 2015 IL

TEMA�

ratory breath. Because the responseof a breath test machine is related toeach of these quantities in a differentmanner, the result reported for a sin-gle individual has three distinct possi-ble values depending on jurisdiction.Many forensic scientists and legal pro-fessionals do not fully understand thedistinctions, which leads to confusionand misrepresentations in courtroomtestimony and argument. End expira-tory jurisdictions are particularly prob-lematic in as much as the measurandis so under-defined that a given indi-vidual may not have a unique BrAC,but instead a set of infinitely manyequally “true and correct” BrACs4. Inthese jurisdictions, not only may a Cit-izen’s measured BrAC, and henceguilt, be determined by an officer’stesting technique, but two individualswith identical physiological statesmay be measured to have very differ-ent BrACs. This raises significant Con-stitutional issues involving fairness anddue process.

VALID FORENSIC MEASUREMENTS

Most technologies relied upon tomake forensic measurements havebeen generally validated. In otherwords, technologies such as gas chro-matography, infrared spectroscopyand LIDAR have been shown to becapable of providing reliable meas-urements. Proper validation looks atmore than just underlying technology,though. It covers the implementationof that technology by a lab and allaspects of the measuring process thatmay affect measurement results. Thisincludes computers or computer soft-ware relied upon. Forensic labs, how-ever, frequently fail to engage in fullvalidation of their measurementprocesses.Consider the Washington State Toxi-cology Lab. It creates and certifiessimulator solutions as reference stan-dards for use in calibrating breath testmachines as well as external stan-dards to check calibration duringbreath tests. A spreadsheet is “pro-grammed” by the Lab to process data

collected during the certificationprocess and calculate the value thatwill be attributed to a solution. In2005, the Lab modified the spread-sheet but never validated the modifiedprogramming. Two years passedbefore it was discovered that the mod-ified spreadsheet was not properlyperforming the calculations neededfor certification. This called into doubtbreath test results statewide, tens ofthousands of which were suppressedby courts5.

CALIBRATING FORENSICS

The importance of calibrating a meas-uring instrument prior to use is under-stood even by non-scientists. Manyforensic programs, however, nevercalibrate their measuring instruments.Rather, once an instrument is deliv-ered, single-point adjustments or veri-fications may be periodically per-formed, but the relationship betweenmeasured and “true” quantity valuesis never established. Although this sig-nificantly undermines the confidencethat can be placed in a measurementand inferences based on it, manycourts regularly permit such results tobe relied upon to deprive Citizens oftheir liberties.Other courts, however, clearly under-stand the intricacies and importanceof calibration. In State v. Richardson6,a Nebraska court found that evidenceof the weight of cocaine possessedwas inadmissible because inadequateinformation concerning a scale’s cali-bration had been supplied. The Court

T_M ƒ 258

N.04ƒ

;2015

explained that general testimony that a Lab’s scales arecalibrated annually and checked weekly is not enough.Rather:The foundation needed to be more specific to the partic-ular scale used in this case, such as the time period dur-ing which the scale was calibrated prior to the weighingof the cocaine and greater detail regarding the proce-dures used in the calibration, including specificallywhether the scale was tested against a known weight7.Even where labs have calibration programs, they oftenignore basic requirements so that reliance upon theirresults may still undermine the justice system’s truth find-ing function. The State of Washington has a good breathtest machine calibration program. All instruments are cal-ibrated on an annual basis to measure the concentrationof alcohol in an aqueous vapor over a range of0.04 g/210 l to 0.15 g/210 l. Washington has a minorDUI statute, however, that prohibits those under 21 yearsof age from driving a motor vehicle with a BrAC inexcess of 0.02 g/210 l. The reliability of measured val-ues between 0.02 g/210 l and 0.04 g/210 l, however,cannot be determined due to each instrument’s range ofcalibration. Such results are nonetheless regularly reliedupon in the prosecution of minors.An instrument’s bias (systematic error) is an importantpiece of information for criminal justice purposes. Failureto determine or account for an instrument’s bias increas-es the likelihood that Citizens will be deprived of theirliberty based upon measured results that are artificiallyelevated or depressed. Unfortunately, few forensic labsdetermine or account for bias in their results. As a con-sequence, Citizens around the US are deprived of theirliberty or receive enhanced sentences as a direct conse-quence of measurement results that are artificially ele-vated or depressed due to bias. In these instances, theresults properly adjusted for bias would have actuallysupported innocence rather than guilt.

FORENSIC TRACEABILITY

The first published case in the US to recognize the appli-cability of metrology to forensic measurements con-cerned traceability. In City of Seattle v. Clark-Munoz8, aState Toxicologist enacted regulations requiring thatresults of measurements made by thermometers duringthe breath alcohol test process be traceable to standardsmaintained by the National Institute of Standards andTechnology (NIST). Unfortunately, he didn’t understandthe elements of traceability and so failed to establish itfor tens of thousands of breath tests. The State defendedthe Toxicologist’s actions arguing that he hadn’t intendedmetrological traceability, but something less stringent.The Trial Court rejected this reasoning that:…it would be remarkably unwise to accept, as the Statesuggests, that the community in which this language is tobe construed is one entirely comprised of toxicologists

T_M ƒ 259

N.04ƒ

; 2015 IL

TEMA�

dealing with breath alcohol testing.The scientific community in generaluses metrology on a regular basisand, as a whole, abides by certainunderstandings and protocols… If thecitizens of the State of Washingtonare to have any confidence in thebreath testing program, that programhas to have some credence in the sci-entific community as a whole9.The Washington State Supreme Courtagreed and adopted the definition oftraceability set forth in the Internation-al Vocabulary of Basic and GeneralTerms in Metrology10.In a 2011 case out of California, agovernment forensic scientist wascross-examined concerning traceabili-ty in the context of blood alcoholmeasurements11. Despite the adver-sarial nature of cross-examination, thedefense counsel was able to lead thewitness through a lay explanation oftraceability and its importance. Theexamination ended with the criminal-ist testifying that, unless traceabilityhas been established, any measuredvalue is at least somewhat arbitrary12.During their deliberations, the jurysent a note to the judge askingwhether they could consider traceabil-ity in evaluating the reliability of thetest result, or were they precluded bylaw from doing so. Predictably, theCourt’s reply was that the law, not sci-ence, governed analysis of the result.Forensic measurements do not justtake place in labs. In State v.Bashaw13, a defendant was convictedof selling drugs within 1,000 feet of aschool bus stop. The distance wasdetermined by an officer using a“rolling wheel measurer” that he regu-larly relied upon but which he had notpersonally calibrated. On appeal, the

Court found that the results should nothave been admitted because they hadnot been properly authenticated. Evenin the context of relatively simplemeasurements made in the field,authentication requires evidence thata measured value is what it purportsto be. The Court explained that:No comparison of results generatedby the device to a known distancewas made nor was there any evi-dence that it had ever been inspectedor calibrated. The trial court abusedits discretion by admitting the resultsof the rolling wheel measuring devicewith no showing whatsoever thatthose results were accurate14.This is essentially a lay description oftraceability being set forth as arequirement for admissibility.

UNCERTAINTY IN THE QUEST FOR TRUTH

Judges, lawyers and jurors routinelyaccept the results of forensic measure-ments as absolutely certain15. There-after, it is typically quite difficult to getthem to understand that all measure-ments have uncertainty. This is prob-lematic because “considering or notthe uncertainty of a critical result canmake the difference between acquittaland a guilty sentence”16. If factfindersare to properly understand and weighthe inferences supported by the resultsof forensic measurements, then theymust be provided the uncertainty asso-ciated with those results17. Failing todo so renders determinations basedon such results speculative, even if ulti-mately correct, as the conclusions theysupport cannot be understood withouttheir uncertainty.Until recently, determining the uncer-tainty associated with forensic mea -surements was not common in the US.Results were typically characterizedas “accurate and reliable” with noindication of the range of values rep-resented by their uncertainty. Suchcharacterizations say little about theinferences supported by a result andtends to mislead factfinders18. In fact,even where “accuracy and reliability”is based on adherence to quality sci-

entific standards, presenting a resultwithout its uncertainty creates a sub-stantial possibility that even an expertwould be misled by it19.Under Daubert, the magnitude of aresult’s uncertainty and whether it hasbeen determined are factors to beconsidered in deciding admissibili-ty20. The outcome is based onwhether a judge considers a result reli-able enough to base a verdict on21. Inthe US, however, juries, not judges,shoulder the ultimate responsibility ofweighing evidence and determiningwhat conclusions it supports. Unfortu-nately, few courts have addressed theissue of whether measured results mustbe accompanied by their uncertaintywhen presented to a jury. Amongstthose that have, some require thatmeasured results either be accompa-nied by, or “corrected for”, theiruncertainty. Others have balked atsuch requirements, naïvely concludingthat the inferences supported by ameasurement are apparent from theresults themselves. Most courts, how-ever, have yet to decide the issue.

CONCLUSION

Forensic measurements are reliedupon daily in the US to prosecutecases from traffic violations to murder.Unfortunately, many forensic scientistsand most legal professionals andjurors lack an understanding of themetrological principles required toproperly perform and weigh measure-ments. While progress is being made,the situation in the courts is mixed assome recognize the importance offorensic metrology while others donot. In the end, if forensic measure-ments are to facilitate the discovery oftruth in the courtroom, then adherenceto sound metrological practices is crit-ical.

NOTE

1 King B., Chemical measurement andthe law: metrology and quality issues,Accred. Qual. Assur. 6: 236-243,2001.

N.04ƒ

;2015

2 Vosk T., Uncertainty in the Quest for Justice, Wash.Crim. Def. Nov.:12-16, 2013.3 Vosk T., Forrest A.R.W., Emery A. and McLane L., Themeasurand problem in breath alcohol testing, J. of Foren-sic Science 59(3): 811-815, 2014.4 Vosk T. and Emery A., Forensic Metrology: ScientificMeasurement and Inference for Lawyers, Judges, andCriminalists, London: CRC Press, 2014.5 Vosk T., Chaos Reigning: Breath Testing and the Wash-ington State Toxicology Lab, NACDL Champion, May/June: 56-62, 2008.6 State v. Richardson, 830 N.W.2d 183 (Neb. 2013).7 Id. at 190.8 City of Seattle v. Clark-Munoz, 93 P.3d 141 (Wash.2004).9 Supra, fn.4.10 Clark-Munoz, at 144-145.11 Vosk T., Metrological Epistemology in UnderstandingDUI Scientific Evidence, 389-458, Rochester, NY; Aspa-tore, 2013.12 Id.13 State v. Bashaw, 234 P.3d 195 (Wash. 2010).34 Id.15 Gullberg R., Estimating the measurement uncertaintyin forensic breath-alcohol analysis, Accred. Qual. Assur.11: 562-568, 2006.16 Bich W., Interdependence between measurementuncertainty and metrological traceability, Accred. Qual.Assur. 14: 581-586, 2009.17 National Research Council, Strengthening ForensicScience in the United States: A Path Forward, Washing-ton, D.C.: The National Academies Press, 2009.18 Vosk T., Uncertain Justice: Measurement Uncertaintyand the Discovery of Truth in the Courtroom, The Judge’sJournal 54(3): 8-11, 39, 2015.19 Vosk T., Trial by Numbers: Uncertainty in the Quest forTruth and Justice, NACDL Champion, Nov.: 48-56,2010.20 Daubert v. Merrell Dow Pharmaceuticals, Inc., 509US 579, 589 (1993).21 Id.

Ted Vosk was a Goldwater Scholar in The-oretical Physics and Mathematics at EasternMichigan University before obtaining his JDfrom Harvard. He received the President’sAward from the Washington Association ofCriminal Defense Lawyers and the Certificate

of Distinction from the Washington Foundation for CriminalJustice for his fights to reform forensic science and the lawapplicable to it. A Fellow of the American Academy ofForensic Sciences, he is an international speaker and the co-author of Forensic Metrology: Scientific Measurement andInference for Lawyers, Judges, and Criminalists (see thisissue of the Journal, p. 320). Ted lives in Washington Statewith his wife Kris, the love of his life.

T_M N. 4/15 ƒ 261

Avvocato del Foro di Torino

Con la sentenza n. 113/15, deposita-ta in data 18-06-2015 e pubblicata inGU il 24-06-2015, la Corte Costituzio-nale, pronunciandosi nel giudizio dilegittimità costituzionale dell’art. 45del decreto legislativo 30-04-1992,n. 285 (Nuovo codice della Strada),ha dichiarato l’illegittimità costituzio-nale del suddetto art. 45, comma 6,nella parte in cui non prevede chetutte le apparecchiature impiegate nel-l’accertamento delle violazioni deilimiti di velocità siano sottoposte averifiche periodiche di funzionalità edi taratura. Trattasi di sentenza, comepotrete immaginare, epocale e che,finalmente, cambiando il Nuovo Co -dice della Strada, ha messo un puntofermo sull’obbligo di taratura anchedei rilevatori di velocità.Per giungere a tale risultato ci sonovoluti, mio malgrado e con tutta la dili-genza del caso, ben 10 anni ma, no -no stante il lungo tempo trascorso, sonosoddisfatto perché alla fine giustizia èstata fatta e posso affermare di viverein uno Stato di Diritto. Nelle pagineseguenti vi descriverò il lungo iter giu-diziario che ho affrontato per giunge-re alla sentenza della Consulta e con-cluderò, poi, con l’analisi della sen-tenza e dei riflessi della sua concretaapplicazione.Tutto iniziò in data 27-06-2005 quan-do stavo percorrendo, a bordo dellamia autovettura condotta da mia mo -

glie, l’Autostrada A6 Torino-Savona,in di rezione Torino quando, in locali-tà presso il Comune di Mondovì, l’ap-parecchio AUTOVELOX 104/C2 rile-vava una pretesa violazione del limitedi velocità decretando che il veicolo,considerata la tolleranza dovuta perl’apparecchio di rilevamento, era con-dotto a una velocità di 143 km/h edeccedeva, quindi, di 33 km/h il limitemassimo di velocità stabilito dall’Enteproprietario della strada. Venivamocosì sanzionati, io quale proprietario emia moglie quale conducente, in solidotra di noi, per violazione dell’art. 142comma 8 del CdS con una sanzionedell’importo di € 143,00 e con la de -curtazione di 2 punti dalla patente acarico di mia moglie.Ricevuta la notificazione del verbale,iniziai a interrogarmi su quanto miveniva contestato e mi posi una sem-plicissima domanda: ma chi mi diceche le velocità che mi viene contesta-ta sia proprio quella effettivamentetenuta dal veicolo? Come fa la PoliziaStradale a sostenere, con tanta cer-tezza, che il veicolo andava alla velo-cità di 143 km/h? In tale situazioned’incertezza e di fronte a questi piùche legittimi dubbi, mi documentaisulla specifica questione relativa allataratura e appresi che nel nostro ordi-namento giuridico esisteva una specifi-ca normativa, ovvero la L. 11-08-1991n. 273 istitutiva del Sistema Naziona-

le di Taratura che, di fatto, non venivaapplicata alla velocità ma agli altri si -stemi di misura.Approfondendo la materia, appresiche l’Italia, a differenza di tanti altriPaesi, europei e non, aveva omessodi allinearsi alle normative internazio-nali all’epoca esistenti (UNI 30012,UNI EN 10012 e le raccomandazio-ni OIML D19 e D20), tutte norme che,indistintamente, prevedevano l’obbli-go di procedere alla taratura deglistrumenti di rilevazione della velocità.A fronte di tali conclusioni, e suppor-tato, peraltro, dalla giurisprudenza dimerito (vi erano, all’epoca, già diver-se pronunce dei Giudici di Pace, non-ché la nota sentenza del Tribunale diLodi 22-05-2000 n. 363) che soste-neva l’illegittimità dell’accertamentodella velocità effettuato da rilevatoriprivi di taratura, mi determinai a pro-porre opposizione al verbale di accer-tamento mediante ricorso al Prefettodi Cuneo sostenendo, già in quellasede, l’obbligo di taratura anche inforza della L. 11-08-1991 n. 273 istitu-tiva del Sistema Nazionale di Taratura.Tale Legge n. 273/91, com’è noto,individua gli Istituti Metrologici Nazio-nali, ciascuno dei quali nel propriocampo di competenze realizza e con-serva i campioni nazionali delle variegrandezze metrologiche individuati

AUTOVELOX: HISTORY OF A SENTENCEThe main actor of the long-lasting legal action that ended with Sentenceno. 113/15 of the Constitutional Court, concerning the necessity of periodicalcalibrations of automobile speed meters, describes the details of the ten-yearexperience started in 2005.

RIASSUNTOIl protagonista della lunga vicenda giudiziaria che ha portato alla ormaifamosa Sentenza n. 113/15 della Corte Costituzionale, sull’esigenza dellataratura dei misuratori di velocità degli autoveicoli, racconta la storia del-l’iter decennale iniziato nel 2005.

METROLOGIA LEGALE E FORENSE

Autovelox:giustizia è fatta!

Massimo Tribolo

Parla il protagonistaIL TEMA

NEWS

N.04ƒ

;2015

Keysight Technologies, Inc. (NYSE: KEYS) ha recentemente annun-ciato la nuova TS-8989 Body and Safety Electronics Reference Solu-tion, una soluzione pronta all’uso, basata su moduli PXI, per ese-guire test funzionali completi per l’elettronica di sicurezza in ambi-to automotive.La soluzione di riferimento TS-8989 comprende uno chassis checombina un telaio a 8 slot PXI con un commutatore/carico a 11 slotcon un sistema integrato a 8-ch DIO & plsmn; alimentatore a 12 VDC fissi per il controllo del dispositivo. Tutte queste funzionalità sonodisponibili in un unico box compatto, che si adatta a qualsiasi siste-ma a rack standard da 19 pollici, occupando solo 8RU.La soluzione TS-8989 include anche la strumentazione e il software,che aiuteranno i clienti a ridurre il tempo necessario per mettere incampo e ottenere rapidamente il collaudo funzionale di fine linea.“Comprendere i requisiti di test e le sfide del controllo sull’elettroni-ca di sicurezza è fondamentale”, ha detto N.K. Chari, DirettoreMarketing e Supporto della Divisione Sistemi di Misura di KeysightTechnologies. “Keysight suddivide il test dell’elettronica in ambitoautomotive in tre aree principali – stimolo, carichi di guida e misu-razione – e abbiamo abbinato ogni area con gli strumenti e i soft-ware ideali".Nello stimolo, l’M9188A PXI, 16 canali Analogico o DAC, forniscela simulazione dei sensori di input, come quelli di forza e di posi-zione. Per la simulazione d’interruttori discreti, come gli interruttoridi comando tergicristallo, sono stati aggiunti nella soluzionel’U7177A a 24 canali e la scheda di carico 2A di Keysight, for-

nendo più canali dicommutazione di -screti; con carichi de -finiti dall’utente, gliingegneri possono ca -blare i singoli canali.Per simulare i carichiin auto, come i moto-ri dei tergicristallioppure gli attuatoriper componenti elet-tromeccanici, i pro-gettisti possono sele-zionare una serie dischede di carico a corrente elevata, con un diverso mix di canali dicarico e movimentazione di correnti fino a 40 A.A complemento della soluzione vi sono il multimetro digitaleM9183A PXI DMM di Keysight e l’N6951A Advance Power Systemper alimentare il modulo di controllo.Il software utilizzato è TestExec SL di Keysight, con il supporto dioltre 250 routine progettate per il test dell’elettronica automobilisti-ca, al fine di ridurre ulteriormente i tempi di sviluppo delle proce-dure di test.

Ulteriori informazioni sono disponibili suwww.keysight.com/find/ts8989ref.

NUOVA SOLUZIONE DI TESTING PER L’AUTOMOTIVE

T_M ƒ 262

T_M ƒ 263

N.04ƒ

; 2015

nel DM n. 591 del 30-11-1993, e dis-semina le unità del Sistema Internazio-nale (SI) con essi realizzate direttamen-te o tramite Centri di Taratura accredi-tati d’idonea valenza tecnica e orga-nizzativa denominati Centri di Taraturadel Servizio di Taratura in Italia (SIT). ICampioni Nazionali delle varie gran-dezze del SI (es. metro campione,unità di tempo, temperatura, pressione,ecc.) sono realizzati e mantenuti pres-so gli IMP (Istituti Metrologici Primari)sopra menzionati, ora riuniti e denomi-nati I.N.Ri.M. (Istituto Nazionale diRicerca Metrologica). Il compito di dis-seminare queste grandezze sul territo-rio è poi affidato a Centri opportuna-mente accreditati denominati Centri SIT– Servizio di Taratura in Italia (oggiACCREDIA. n.d.r.), quindi un CentroSIT è preposto a tarare strumenti edemettere relativi Certificati di Taratura(Certificati SIT). Questa è l’unica viaper ottenere la così detta “riferibilità“delle misure ai campioni nazionali,definita nella norma UNI 30012 punto3.22 come “proprietà del risultato diuna misurazione consistente nel poterloriferire a campioni appropriati, gene-ralmente Nazionali o Internazionaliattraverso una catena ininterrotta diconfronti” (effettuata dai LaboratoriNazionali o Centri SIT).Le Norme UNI EN 30012 (parte 1.a),poi integrate nelle UNI EN 10012, sta-biliscono le operazioni da eseguire pergarantire la conferma metrologica diuno Strumento di Misura, ove per con-ferma metrologica si intende “l’insiemedi operazioni richieste per assicurareche una funzione di un apparecchioper misurazione sia in uno stato di con-formità ai requisiti per l’utilizzazioneprevista” (par. 3.1). La conferma metro-logica normalmente include: (i) la tara-tura e la verifica; (ii) ogni aggiustamen-to o riparazione necessari e la conse-guente nuova taratura; (iii) il confrontocon i requisiti metrologici per l’utilizzoprevisto dell’apparecchiatura; (iv) ognisigillatura ed etichettatura richiesta.In aggiunta a tali argomentazioni esem pre già di fronte al Prefetto di Cu -neo, rilevai come nel giudizio di op -posizione sottoposto al Tribunale diLodi e definitosi con la sentenza sopraindicata venisse disposta Consulenza

Tecnica d’Ufficio sull’autovelox (anchein quel caso si trattava proprio del-l’AUTOVELOX MOD. 104C/2), affi-data al Dott. Paolo Soardo, all’epocaDirettore dell’Istituto ElettrotecnicoNazionale di Torino (IEN – G. Ferra-ris) e Presidente del Comitato SIT, dicui mi curai di allegare la relazionetecnica di perizia nella sua versioneintegrale. Le conclusioni del Tribunaledi Lodi, che condivise in toto le con-clusioni cui era giunto il CTU Dott.Soardo nella citata perizia tecnica,erano sostanzialmente le seguenti:– uno strumento di misura, per essereattendibile, deve essere tarato conriferimento a campioni nazionali, ini-zialmente e periodicamente;– nessuna tolleranza forfettaria (cioè il5% stabilito dalla legge) può sostituirela taratura, unica operazione in gra -do di rivelare e correggere eventualierrori sistematici e di confermare laconformità dello strumento alle carat-teristiche metrologiche richieste;– non può esistere alcun sistema diautocontrollo in grado di sostituire lataratura rispetto a campioni nazionali;– in tema di determinazione dell’osser-vanza dei limiti di velocità, non posso-no essere considerate fonti di prova lerisultanze di apparecchiature solamen-te "omologate", ma è necessario chetali risultanze siano riferibili a strumen-ti la cui funzionalità e affidabilità sianopreviamente e periodicamente certifi-cate e documentate dagli Enti prepostia tali controlli al fine di eliminare qual-siasi dubbio sulla certezza e attendibi-lità della misurazione;– tale preventivo controllo risulta an -cor più indispensabile se si considerache la misurazione della velocità co -stituisce accertamento irripetibile: inassenza d’idonea procedura di tara-tura, la misurazione della velocità ri -sulta assolutamente inattendibile enon idonea a provare la fondatezzadell’accertamento amministrativo.Ebbene, a fronte di tali argomenta-zioni, a mio avviso più che fondate, laPrefettura di Cuneo, con propria ordi-nanza del 17-05-2006, respingeva ilricorso ritenendo che alla velocità nonfosse applicabile la L. n. 273/91 e miingiungeva di pagare la somma com-plessiva di 321,41 €.

Ritenendo che l’ordinanza del Prefettodi Cuneo fosse errata, presentai av -verso la stessa, in data 20-06-2006,ri corso in opposizione di fronte alGiudice di Pace di Mondovì sostenen-do, anche in quella sede, le stesse ar -go mentazioni relative all’obbligo ditaratura degli apparecchi di rilevazio-ne della velocità.Il Giudice di Pace di Mondovì, tuttavia,con sentenza del 17-02-2007, respin-se il ricorso (senza neppure spendereuna parola su tutta la questione relativaalla taratura), ridusse la sanzione pecu-niaria al minimo edittale, confermandola decurtazione di 2 punti dalla paten-te e compensò, tra le parti in causa, lespese di lite. A fronte di tale sentenzaed essendo oltremodo convinto dellacorrettezza, in diritto, delle mie difesee del fatto che, in ogni caso, non fosseassolutamente ragionevole che i rileva-tori di velocità, come qualsiasi altrostrumento di misura (quali, ad esem-pio, le bilance) non fossero soggettiall’obbligo di taratura, non mollai eproposi appello avverso la suddettasentenza di fronte al Tribunale di Tori-no con ricorso del 13-06-2007.Il Tribunale di Torino, tuttavia, con sen-tenza n. 5533 del 23-07-2008, nonsolo respinse integralmente l’appelloma, addirittura, in riforma dell’impu-gnata sentenza, condannò me e miamo glie a rifondere alla Prefettura diCuneo le spese di lite che liquidò, peril primo grado di giudizio, nella misuradi 1.000,00 € e per il secondo gradonella misura di 1.500,00 €, e così percomplessivi 2.500,00 €. Quanto allaquestione della taratura il Tribunale,nella motivazione della sentenza, cosìaffermò lapidariamente e in manieradel tutto apodittica: “le disposizioni delvigente ordinamento non prevedono inalcun modo, ai fini della validità delleconseguenti rilevazioni, la necessità diuna taratura periodica o il rilascio diapposita certificazione”.Ritenendo gravemente errata la sud-detta sentenza, lesiva dei diritti miei edi mia moglie, oltre che punitiva in

T_M ƒ 264

ILTEMA

N.04ƒ

;2015

ordine alla pesante condanna al paga-mento delle spese di lite nella misura di2.500,00 € (quando, lo rammento,l’oggetto del contendere era la legitti-mità o meno di una sanzione ammini-strativa dell’importo di soli 143,00 €),non cedetti e presentai ricorso per cas-sazione in data 21-10-2009 contenen-te otto motivi d’impugnazione di cui viriporto, qui di seguito, solo quelli con-cernenti il tema in esame:1. Sull’omessa e/o insufficiente motiva-zione circa un fatto controverso e deci-sivo per il giudizio, ovvero sull’avvenu-ta o meno dimostrazione da parte dellaProvincia di Cuneo dell’omologazionedel rilevatore di velocità autoveloxmod. 104/C2 – art. 360 n. 5) c.p.c.2. Sulla violazione, o comunque, falsaapplicazione, di norme di diritto, ovve-ro dell’art. 2697 c.c. in relazione al -l’art. 23 L. 24-11-1981 n. 689 e al l’art. 205 Codice della Strada –art. 360 n. 3 c.p.c.

3. Sulla violazione, o comunque, falsaapplicazione, di norme di diritto, ovverodella L. 11-08-1991 n. 273, dell’art. 4del Decreto del Ministero delle Infra-strutture e dei Trasporti, Dipartimentoper i Trasporti Terrestri, Direttore Gene-rale Motorizzazione n. 1123 del 16-05-2005, e ancora delle norme inter-nazionali UNI 30012, UNI EN 10012e delle raccomandazioni OIML D19 eD20, ove prevedono la taratura pe -riodica per le apparecchiature di rile-vazione della velocità autovelox –art. 360 n. 3 c.p.c.4. Sull’omessa e/o insufficiente moti-vazione circa un fatto controverso edecisivo per il giudizio, ovvero il re -golare funzionamento dell’autovelox,incongruità e/o insufficienza delle ar -gomentazioni svolte in ordine alleprove, per omessa o erronea valuta-zione delle risultanze processuali –art. 360 n. 5) c.p.c.Nel terzo motivo d’impugnazione, in

particolare, evidenziai l’erroneità del-l’impugnata sentenza per violazionedelle norme di legge nazionale e in -ternazionale sopra richiamate, e ciòin quanto gli strumenti di misurazionedella velocità, ovvero del movimentodi un oggetto nello spazio e nel tem -po, devono per legge, appunto in ba -se alla citata normativa nazionale einternazionale, essere sottoposti a ta -ratura periodica, rimarcando come lastessa Corte Costituzionale (cfr. CorteCostituzionale, 13-07-2007, n. 277),nel respingere la questione di legitti-mità costituzionale sollevata dal Giu-dice di Pace di Dolo per erronea indi-viduazione della norma indicata co -me termine di comparazione, in unproprio obiter dictum avesse già chia-ramente sancito e riconosciuto l’appli-cabilità della L. n. 273/91 ai sistemidi rilevazione di velocità.La sentenza del Tribunale di Torinoquindi, a mio avviso, aveva violato la

T_M ƒ 265

N.04ƒ

; 2015

disciplina dettata dall’art. 2, comma 1,della Legge 11-08-1991, n. 273 (Isti-tuzione del sistema nazionale di tara-tura), in materia di realizzazione dicampioni primari per le unità di misu-ra, ai fini dell’attività di taratura, che,come visto, costituisce una normativagenerale afferente al sistema interna-zionale delle unità di misura e allaquale la Corte Costituzionale avevafatto esplicito riferimento, riconducendogli apparecchi di rilevazione della velo-cità “alla categoria dei campioni pri-mari” (cfr. sentenza n. 277 del 2007).Ebbene, risultando applicabile per lastessa Corte Costituzionale la norma-tiva di cui alla L. n. 273/91 e avendoaddirittura lo stesso Ministero deiLavori Pubblici, Ispettorato generaleper la circolazione e la sicurezza stra-dale, con propria nota n. 6050 del27-09-2000 (cui peraltro fa riferimen-to la stessa Corte Costituzionale nellasentenza di cui sopra) riconosciuta lanecessità della taratura dei misuratoridi velocità presso i centri accrediti SIT,ne conseguiva l’erroneità della sen-tenza che aveva escluso categorica-mente la necessità della taratura degliautovelox ai fini della validità delleconseguenti rilevazioni.La sentenza impugnata, aggiungevoancora nel ricorso per cassazione,aveva altresì violato il decreto del Mini-stero delle Infrastrutture e dei Trasporti,Dipartimento per i Trasporti Terrestri,Direttore Generale Motorizzazionen. 1123 del 16-05-2005, ove è statochiaramente previsto l’obbligo di verifi-che periodiche di taratura dell’autove-lox mod. 104/C2. Invero, l’art. 4 delcitato decreto così dispone: “Gli orga-ni di polizia stradale che utilizzano ildispositivo Autovelox 104/C2 sonotenuti a verifiche periodiche di taraturasecondo quanto previsto dal manualed’istruzioni depositato presso questoMinistero e comunque con intervallonon superiore a un anno”.Concludevo, quindi, chiedendo lacassazione della sentenza poiché, co -me sopra visto, la normativa sopra ri -chiamata, tanto primaria quanto se -condaria, prevede proprio l’obbligodi taratura, anche periodica, dellostrumento di rilevazione della veloci-tà, e il mancato rispetto della normati-

va vigente in materia aveva viziato ilprocedimento sanzionatorio con con-seguente annullamento del verbale dicontravvenzione.La Suprema Corte di Cassazione,Sez. II, con ordinanza interlocutorian. 17766/14 del 07-04-2014, in for -z a delle argomentazioni sostenute aimotivi nn. 3 e 4 di cui al ricorso, giun-geva, finalmente, a interrogarsi sullafondatezza concreta dei medesimi e,con un clamoroso overruling (ov veroun mutamento improvviso della giuri-sprudenza in una materia nella quale,sino a quel momento, aveva sem presostenuto la non obbligatorietà dellataratura per i rilevatori di ve locità), sol-levava d’ufficio la questione d’illegitti-mità costituzionale dell’art. 456 delNuovo Codice della Strada con riferi-mento all’art. 3 della Costituzione. LaCorte di Cassazione, quindi, proprioin forza di quanto affermato dallaCorte Costituzionale nella sentenzan. 277/07, si è determinata nel doverriconsiderare l’intera questione e rive-dere i propri precedenti orientamenti eha riproposto l’accennata questione dicostituzionalità ritenendola rilevante enon manifestamente in fondata in forzadi quattro diversi profili:a. in relazione all’articolo 3 Cost. perl’assoluta ragionevolezza e conse-guente disuguaglianza, che contras-segna la detta esclusione dall’appli-cazione della citata normativa gene-rale, anche internazionale, in tema dimisura ricomprendente pure la veloci-tà come unità derivata;b. in relazione alla normativa di cuialla Legge 1-08-1991, n. 273 (Istitu-zione del sistema nazionale di taratu-ra), che prevede anche la velocitàquale unità di misura derivata;c. con riferimento alla normativa comu-nitaria (Norme UNI EN 30012 – parte1 come integrate da UNI EN 10012)che prevede il dovuto e relativo ade-guamento del nostro ordinamento;d. per la palese irragionevolezza diun sistema che consente di dare cer-tezza giuridica e inoppugnabilità adaccertamenti irripetibili – fonti di po -tenziali gravi conseguenze per chi viè sottoposto – svolti da complesse ap -parecchiature senza che la loro effi-cienza e buon funzionamento siano

soggette a verifica “anche a distanzadi lustri”.E finalmente, dulcis in fundo, è giuntala sentenza della Corte Costituzionalen. 113/15 del 18-06-2015 con laqua le, come visto, è stata dichiaratal’illegittimità costituzionale dell’art. 45,comma 6, Nuovo Codice della Stra-da, nella parte in cui non prevede chetutte le apparecchiature impiegate nel-l’accertamento delle violazioni deilimiti di velocità siano sottoposte averifiche periodiche di funzionalità edi taratura.La Consulta, dei quattro diversi profilievidenziati dalla Corte di Cassazio-ne, ha ritenuto inammissibili quelli sublett. a), b) e c), mentre ha ritenuto fon-dato quello sub lett. d) in riferimentoall’art. 3 Cost. sotto il profilo dellapalese irragionevolezza della normaimpugnata così affermando: “Cosìcome interpretato dalla Corte di Cas-sazione, l’art. 45 del D.Lgs. n. 285del 1992 collide con il “principio dirazionalità, sia nel senso di razionali-tà formale, cioè del principio logicodi non contraddizione, sia nel sensodi razionalità pratica, ovvero di ragio-nevolezza” (sentenza n. 172 del1996). Quanto al canone di raziona-lità pratica, appare evidente che qual-siasi strumento di misura, specie seelettronico, è soggetto a variazionidelle sue caratteristiche e quindi avariazioni dei valori misurati dovute ainvecchiamento delle proprie compo-nenti e a eventi quali urti, vibrazioni,shock meccanici e termici, variazionidella tensione di alimentazione. Sitratta di una tendenza disfunzionalenaturale direttamente proporzionataall’elemento temporale. L’esonero daverifiche periodiche, o successive aeventi di manutenzione, appare per isuddetti motivi intrinsecamente irra-gionevole. I fenomeni di obsolescen-za e deterioramento possono pregiu-dicare non solo l’affidabilità delle ap -parecchiature, ma anche la fede pub-blica che si ripone in un settore di si -gnificativa rilevanza sociale, qualequello della sicurezza stradale. Uncontrollo di conformità alle prescrizio-

T_M ƒ 266

ILTEMA

N.04ƒ

;2015

ni tecniche ha senso solo se estesoall’intero arco temporale di utilizza-zione degli strumenti di misura, poi-ché la finalità dello stesso è stretta-mente diretta a garantire che il fun-zionamento e la precisione nelle misu-razioni siano contestuali al momentoin cui la velocità viene rilevata, mo -mento che potrebbe essere distanzia-to in modo significativo dalla data diomologazione e di taratura”.Ebbene, tale decisione della Consultava certamente accolta con plausoavendo riportato piena certezza nelsistema di rilevazione delle infrazioniai limiti di velocità e, conseguente-mente, certezza nel diritto.La sentenza della Corte Costituzio-nale che, come in questo caso, di -chiara l’incostituzionalità di unalegge o di un atto avente valore dilegge, rende la norma inefficace extunc e, quindi, estende la sua invali-dità a tutti i rapporti giuridici ancora

pendenti al mo mento della decisionedella Corte, restandone così esclusisoltanto i “rapporti esauriti” come,ad esempio, quelli decisi con senten-za passata in giudicato, oppure nonpiù operanti, per decadenza o pre-scrizione.Passando, infine, alla disamina delleprime applicazioni pratiche della sen-tenza della Consulta, merita eviden-ziare come molte amministrazionicomunali, al fine di evitare denunceper danno erariale, abbiano sospesola rilevazione dei limiti di velocitàattraverso apparecchiature non taraterivolgendosi ai LAT (Laboratori di Ta -ratura accreditati da ACCREDIA a tut-t’oggi nella misura di tre, e in partico-lare la TESI srl, il POLITECNICO DIMILANO e l’UNIVERSITÀ DEGLI STU -DI DI CASSINO E DEL LAZIO MERI-DIONALE) per ottenere la regolarecertificazione di taratura, nonché, inalcuni casi, abbiano anche sospeso la

notifica dei verbali per infrazioni rile-vate con autovelox non tarati in attesache dal Governo arrivino chiarimenti.Ebbene, come sopra vi dicevo, final-mente giustizia è fatta!

Massimo Tribolo, Av -vocato, dopo aver eserci-tato l’attività forense inprimari Studi Legali diTorino, a decorrere dal-l’anno 2011 offre assi-

stenza giudiziale e stragiudiziale pressoil suo Studio in Torino. In ambito profes-sionale, ha maturato esperienza in dirit-to del lavoro, commerciale e civile, svol-gendo attività di assistenza giudiziale estragiudiziale. Si occupa delle proble-matiche delle imprese, con specifichecompetenze in ordine alle richieste d’in-dennizzo conseguenti all’eccessivadurata dei processi.

Physik Instrumente srl Sales Engineeringg.poli@pi-ws

La richiesta di posizionatori semprepiù piccoli è in continuo aumento. Imicro-assemblaggi industriali, la foto-nica, la metrologia laser e ottica, cosìcome gli Istituti di ricerca dotati diapparati in ultra-alto vuoto e con forticampi magnetici, necessitano di siste-mi di posizionamento sempre più pic-coli e precisi. Anche le applicazionidi tipo commerciale sviluppate pressole Università hanno esigenze simili.Esempi tipici sono la metrologia e i di -spositivi di tipo medicale e tutti gli stru-menti che necessitano di essere tra-sportabili. I sistemi di posizionamentobasati sui motori piezo di tipo “Iner-zia Drives”, rappresentano una validasoluzione. Essi, infatti, sono caratte-rizzati da un design miniaturizzato,offrono un’elevata risoluzione su cor -se teoricamente illimitate, sono dotatidi un sistema di auto-bloccaggio e perdi più hanno un ottimo rapporto qua-lità-prezzo.Questi nuovi prodotti piezo fornisco-no una soluzione praticamente adattaper ogni applicazione per la quale so -no necessarie elevata precisione e di -mensioni compatte, aspetti questi di -rettamente legati al principio di fun-zionamento, che si basa sul fenomenopiezoelettrico. Un attuatore piezoelet-trico, infatti, converte l’energia elettri-ca direttamente in energia meccani-ca, creando un movimento a livello

sub-nanometrico caratterizzato datempi di risposta molto brevi e conun’elevata accelerazione. L’effetto pie-zoelettrico è basato su campi elettrici,per questo motivo questi attuatori nongenerano campi magnetici, né vengo-no da essi influenzati, pertanto nonsono soggetti a usura. Inoltre, dal mo -mento che questi attuatori non richie-dono l’ausilio di lubrificanti, risultanoessere adatti anche per le applicazio-ni in vuoto.

PRECISIONE NANOMETRICA SU LUNGHE CORSE

Lo spostamento provocato dall’effettopiezo è solo una piccola percentualedella dimensione reale del componen-te. Per questo motivo il raggiungimen-to di corse maggiori può risultarecomplesso e dispendioso. Physik In -strumente ha trovato una risposta, in -troducendo la serie dei sistemi di posi-zionamento Q-Motion, migliorando laprecedente tecnologia dei motoriultrasonici PILine®, così come quellabasata sui motori piezo del tipo step-ping drive (Fig. 1). Le unità a ultra-suoni raggiungono velocità elevatecon risoluzioni di circa 50 nm, per cuii motori piezo stepping sono adattiper risoluzioni estreme fino a 0,1 nm,oltre che per sviluppare forze elevate.

La serie Q-Motion è quindi sinonimodi alta risoluzione a livello nanometri-co, con corse teoricamente illimitate eun design miniaturizzato, il tutto a unprezzo competitivo. Inoltre, i sistemibasati sui piezo Inerzia Drives nonrisultano affatto essere “pigri” come illoro nome potrebbe suggerire. Posso-no essere azionati a una frequenza di20 kHz, rendendoli pertanto silenzio-si e raggiungendo velocità fino a10 mm/s.

L’EFFETTO STICK-SLIPÈ RESPONSABILE DEL MOVIMENTO

Il principio di funzionamento dei siste-mi basati sui piezo Inerzia Drives èmolto semplice (Fig. 2): essi utilizzanol’effetto stick-slip per fare un passocon incrementi di pochi micrometri.L’attuatore si espande lentamente emuove un carrello. Nella seconda parte del ciclo di movi-mento l’attuatore si contrae così rapi-damente che slitta lungo la parte spo-stata, la quale non può seguire il mo -vimento a causa della sua inerzia,rimanendo pertanto nella stessa posi-zione. Così come per le unità piezostepping, le corse sono teoricamenteillimitate, inoltre il principio di funzio-namento necessita di un solo attuatoreper asse, semplificando la configura-zione e riducendo i costi.Fondamentalmente il controllo elettri-co dei sistemi basati sui piezo InerziaDrives è semplice; il segnale di uscitaassomiglia a un “dente di sega”(Fig. 3).

THE ADVANTAGES OF BEING SMALLThe advantages of miniaturized, fast positioning devices based on piezo-ceramic transduction are described. Applications range from industrialmicroassembly and ultra-vacuum apparatuses, to research in metrology,photonics and optics.

RIASSUNTOSono discussi i vantaggi dei dispositivi miniaturizzati di posizionamentoveloce basati sulla trasduzione piezoceramica. Le applicazioni vanno daquelle industriali (micro-assemblaggio, apparati a ultra-alto vuoto) a quelledi ricerca, come la metrologia, la fotonica e l’ottica.

T_M N. 3/15 ƒ 267T_M N. 4/15 ƒ 267

MISURE PER L’INDUSTRIAGianluca Poli

Sistemi di posizionamento ad alta risoluzione e dal design miniaturizzatoGLI

ALTRITEMI

I vantaggi di essere piccoli

T_M ƒ 268

GLIALTRI TEMI

N.04ƒ

;2015

L’attuatore viene azionato ciclicamen-te – si espande lentamente e si con-

trae velocemente in una direzione dimovimento, viceversa per l’altra dire-

zione di movimento. Questo rappre-senta il cuore del movimento. Tuttavia,una buona dose di know-how è neces-saria per abbinare il funzionamentoal sistema meccanico in modo che siail movimento lento e non quello velocead alimentare il carrello. Nella fase distick l’attuatore si comporta comequalsiasi altro attuatore piezoelettricoe, in combinazione con un encoderadeguato, può raggiungere una riso-luzione di posizione di meno di un na -nometro. Essendo i sistemi basati sudi spositivi piezo inerziali autobloc-canti, in fase di riposo non consuma-no energia. Nel caso di dispositivimetrologici destinati a un uso mobile,questo sistema permette di ridurre ilconsumo della batteria. Troviamoesempi di questo tipo anche nella re -golazione degli obiettivi in dispositividi misurazione ottici o durante l’inie-zione di farmaci nei pazienti per mez -zo di pompe.

Figura 1 – Colmare il divario tra i piezo e i piezo di tipo stepping: ora è possibile grazie ai sistemi di posizionamento Q-Motion basati sui piezo Inerzia Drives

T_M ƒ 269

N.04ƒ

; 2015 GLI

ALTRI TEMI�

DALLA SLITTA DI POSIZIONAMENTO LINEARE AL SISTEMA DI POSIZIONAMENTO A SEI ASSI

Il principio di funzionamento offreanche grande flessibilità nella proget-tazione del sistema di posizionamen-to; esso consente infatti una facile con-figurazione dell’attuatore e il controllo

dello stesso. Il cuore del mo -vimento, l’unità basata supiezo, viene implementatocome modulo. Questo ren -de possibile la realizzazio-ne di lunghe corse oppuredi un movimento rotatorio ela possibilità di combinarefra loro singoli assi, mante-nendo al contempo bassi icosti d’investimento per l’u-tente. È possibile inoltre rea-lizzare un de sign moltocompatto. L’attuatore piezo-ceramico, il suo montaggioe il sensore op zionale di po -sizione han no tutti piccoledimensioni e, a secondadel le esigenze applicative,l’interazione con i corri-spondenti componenti mec-canici si traduce in sistemidi posizionamento ad altarisoluzione e piccole dimen-sioni.PI ha creato la più piccolaslitta di posizionamento li -neare presente sul mercato,disponibile con una lar-ghezza di soli 22 mm eun’altezza di 10 mm (Fig. 4).È adatta per corse di 5, 6,

13 o 26 mm e raggiunge una veloci-tà di 10 mm/s, sviluppando allo stes-so tempo una forza di tenuta di 1 N.Quando è equipaggiata con un en -coder incrementale può raggiungereuna risoluzione fino a 1 nm. Questo stadio di precisione miniaturiz-zato può essere utilizzato in una vastagamma di campi di applicazione(Fig. 5), soprattutto dal momento che è

disponibile anche in versioneda vuoto; se necessario inol-tre può anche essere combi-nato con altri assi lineari orotativi senza l’aggiunta diadattatori. Lo spettro di appli-cazione spazia dalla micro-scopia alla micromanipola-zione, dalla biotecnologiaalla tecnologia medica, finoall’automazione. Le versioni non magnetichesono anche disponibili adesempio per l’uso di micro-scopi elettronici. I rotatori di

Figura 4 – In combinazione con componenti meccanici idonei, il risultato è un sistema

di posizionamento di dimensioni molto ridotte. La slitta di posizionamento lineare

è larga solo 22 mm

Figura 5 – Gli assi della serie Q-Motion possono essere concepiti come lineari, rotativi o come posizionatori a 6 assi

e possono anche essereutilizzati per l’ultra-alto vuoto

precisione miniaturizzati (Fig. 6) sonoaltrettanto versatili nelle loro possibili-tà di applicazione: hanno un diame-tro di 14 mm e raggiungono risolu-zioni in un intervallo di 1 µrad. Laforza di tenuta dello stadio di posi-zionamento lineare arriva fino a 8 Nin uno stato di diseccitazione, mentrela velocità massima è di 10 mm/s e larotazione di 70 °/s.Per le applicazioni dove i campioni, irilevatori, i componenti ottici o gli stru-menti devono essere spostati e ruotatinello spazio, la soluzione ideale sonoi sistemi di posizionamento a sei assie a cinematica parallela. Questi Spa-ceFab (Fig. 7) sono così piccoli che sipossono tenere sul palmo della mano.

Figura 3 – Il controllo elettrico delle unità d’inerzia su base piezoelettrica è semplice.

Il segnale di uscita assomiglia a un “dente di sega”

Figura 2 – Un attuatore piezoelettrico si espande e muove un carrello.

Nella seconda parte del ciclo del movimento l’attuatore si contrae così rapidamente

che slitta lungo la parte spostata, la quale non può seguire questo movimento a causa della sua inerzia, rimanendo

pertanto nella stessa posizione

T_M ƒ 270

N.04ƒ

;2015

Il design è basato su sistemi di posizionamento linearicombinati tra loro e può essere facilmente e velocemen-te adattato ai requisiti dell’applicazione, per esempio,per uso in alto o addirittura ultra-alto vuoto. I sistemi diposizionamento della serie Q-Motion possono dunqueessere impiegati in un gran numero di settori di applica-zione, dove precisione, design compatto e miniaturizza-to nonché bassi costi d’investimento sono elementi fon-damentali.

Figura 7 – Palm-sized, gli SpaceFAB a cinematica parallela hanno sei assi di movimento e sono adatti per applicazioni

dove campioni, rilevatori o strumenti devono essere spostati e ruotati nello spazio

Gianluca Poli si è laureato in IngegneriaElettronica presso l’Università di Bologna. Hamaturato una decennale esperienza nelcampo dell’R&S con i componenti e disposi-tivi piezoelettrici, prima nel mondo dellaricerca, poi in quello industriale. Dal 2011 è

responsabile commerciale della divisione PI Ceramic diPhysik Instrumente srl, mentre dal 2014 riveste anche ilruolo di Sales Engineer per le divisioni PI e PI-miCos per ilNord-Est Italia.

Figura 6 – Rotatore di precisione con un diametro di soli 14 mm

T_M N. 4/15 ƒ 271

1 Dip. Ingegneria Industriale e ScienzeMatematiche, Università Politecnicadelle Marche, [email protected] Dip. di Tecnologie e Salute, IstitutoSuperiore di Sanità, Roma

THE MEASUREMENT OF THE PLANTAR PRESSURE IN THE CLINICALPRACTICE: THE NEW TECHNICAL STANDARD CEI 62-236The use of devices for the measurement of the plantar pressure, such as pres-sure sensor matrices, is today increasingly widespread in the clinical prac-tice. These measurement instruments are medical devices and require a spe-cific reference standard for conformity assessment. The Italian Electrotech-nical Committee CEI (CT-62) has published the new Technical Norm CEI 62-236:2015-01: “Plantar pressure measurement devices (PPMD): measurementperformances”. The standard aims at improving the quality of the PPMD measurements and of their clinical efficacy. With respect to the development ofsuitable instrumental setups, the standard provides, beyond the building andfunctional requirements, useful instructions for the setting up of the appropriatetest instrumentation.

RIASSUNTOL’impiego di dispositivi per la misura della pressione plantare tramite matri-ci di sensori di pressione, è oggi sempre più diffuso nella pratica clinica.Tali sistemi di misura sono dispositivi medici attivi con funzione di misura erichiedono una specifica norma tecnica di riferimento per la verifica di con-formità. Il Comitato Elettrotecnico Italiano (Comitato Tecnico CT-62) ha pub-blicato la nuova Norma Tecnica CEI 62-236: 2015-01: “Dispositivi di misu-ra della pressione plantare (PPMD): Prestazioni di misura”, che mira almiglioramento della qualità delle misure fornite dai PPMD e dell’efficaciaclinica delle stesse e relativamente alla realizzazione di appropriati setupstrumentali di controllo, la Norma fornisce, oltre ai requisiti costruttivi e fun-zionali, anche alcuni interessanti spunti per la messa a punto di strumenta-zione di test.

INTRODUZIONE

L’analisi del movimento è oggigiornosempre più utilizzata nella ricerca enella pratica clinica. Alcuni aspetti dia-gnostici di numerose patologie dege-nerative, come anche la pianificazionedi alcune terapie riabilitative, sono ba -sati su un’accurata analisi del movi-mento; questo tipo d’indagine assumeparticolare rilevanza nell’ambito podo-logico. La distribuzione delle pressioniche si viene a generare durante l’inte-razione tra piede e suolo è, infatti, ingrado di fornire importanti informazio-ni per individuare le migliori soluzionicliniche da impiegare soprattutto quan-do è necessaria la personalizzazionedella cura allo specifico paziente, inconsiderazione delle sue caratteristiche

morfologiche. Tipico è il caso di pa -zienti affetti da diabete nei quali sipossono generare, a livello della su -perficie plantare, concentrazioni dipressione che possono arrivare, in ra -gione della severità delle patologie,anche a causare ulcere [1].A supporto dell’indagine clinica, sonoattualmente disponibili numerosi di -spositivi che permettono di misurarela pressione di contatto che si realiz-za tra il piede del soggetto e il suolo(Fig. 1).Nella maggior parte dei casi, tali di -spositivi sono realizzati con matriciplanari di sensori di pressione che,una volta stese sul pavimento, permet-tono di determinare le aree di contat-to e i valori delle pressioni istantaneedi contatto piede-suolo durante tutta la

fase di svolgimento del passo. La let-tura dei valori di pressione misuratisui singoli sensori avviene con fre-quenze di campionamento (tipica-mente ≤ 100 Hz) tali da poter corret-tamente analizzare tutte le fasi d’inte-resse (contatto, carico, propulsione edistacco). Dall’analisi delle distribu-zioni di tali pressioni, il clinico poidetermina la correttezza dell’appog-gio e definisce eventualmente gli inter-venti da realizzare (Fig. 2). Tali inter-venti mirano a ridurre l’intensità deipicchi pressori e/o i tempi di sovrac-carico di specifiche zone, ad aumen-tare in alcuni casi la superficie discambio pressorio o a modificare lezone e/o i pattern di carico, attraver-so l’impiego di ortesi plantari e/o cal-zature appositamente realizzate, an -che in associazione a terapie fisicheriabilitative.È quindi chiaro come tali sistemi di mi -sura della pressione plantare (PPMD)rientrino a pieno titolo nella categoriadei dispositivi medici attivi con fun-zione di misura [2] e quindi richieda-no una specifica norma tecnica di rife-rimento indirizzata all’attenzione siadei costruttori sia degli utilizzatori ditali dispositivi medici, in modo da po -ter implementare o verificare la con-formità ai requisiti essenziali come ri -chiesto dalle Direttive Europee in ma -teria di Dispositivi Medici [3, 4]. Lanecessità di tale documento normativoera stata già evidenziata in passato[5-7] dalla comunità scientifica cheimpiega tali dispositivi.

NUOVE NORMELorenzo Scalise 1, Claudia Giacomozzi 2

nella pratica clinica: pubblicata la nuova norma tecnica CEI 62-236GLI

ALTRITEMI

La misura della pressione plantare

NEWS

N.04ƒ

;2015

Incrementare la produttivitàe la qualità è diventata rego-la imprescindibile della no -stra vita e delle aziende incui lavoriamo.Le macchine di misura nonfanno eccezione a que-sta regola e la costanteevoluzione dei sistemidi misura di HexagonMetrology ha consenti-to di soddisfare via viale crescenti esigenze easpettative del merca-to. Con la nuovamacchina dimisura GLOBALEVO, disegnatain collaborazio-ne con Pininfari-na, industrialde signer di fa -ma internazionale,Hexagon Metrology spinge iconfini prestazionali verso nuove frontiere. GLOBAL EVO, presentata in prima mondiale assoluta lo scorsoottobre nell’ambito della fiera EMO di Milano, combina unalunga tradizione di qualità con tecnologie innovative che la con-sacrano come la macchina di misura più veloce in scansione pre-sente sul mercato e nella propria classe di prodotto. Per questomotivo essa rappresenta la soluzione di misura ottimale per tuttele applicazioni in cui sia richiesto un incremento di produttività inambito di collaudo dimensionale, ad esempio nel settore automo-bilistico, aeronautico, della meccanica generale, ecc.Grazie a Compass, un’evoluzione tecnologica che coinvolge tuttigli elementi chiave della macchina, GLOBAL EVO raggiunge altis-sime velocità di misura in scansione, pur mantenendo ottimi livellidi accuratezza. Maggiore velocità, dunque, per ridurre i tempi diesecuzione dei part-program, ottenere feed-back più rapidi sullaqualità dimensionale delle parti prodotte, e misurare di più.La nuova CMM è inoltre dotata della tecnologia Scan Pilot, checonsente di migliorare le prestazioni della macchina nella scan-sione di profili sconosciuti, anche in presenza di traiettorie com-plesse e repentini cambi d’inclinazione della superficie. GLO-BAL EVO è anche la prima CMM sulla quale sia stata inseritaFly2 Mode, tecnologia di ultima generazione di HexagonMetrology per l’ottimizzazione delle traiettorie: Fly2 Modegenera e implementa automaticamente il percorso più efficien-te tra i punti, garantisce movimenti fluidi e riduce i tempi di ese-cuzione dei programmi.“GLOBAL EVO punta sul risparmio: sia risparmio di tempo che didenaro,” afferma Anna Maria Izzi, Bridge CMM Product Mana -ger in Hexagon Metrology. “Le tecnologie implementate sulla mac-china sono state progettate per la velocità, offrono le migliori pre-stazioni in scansione e produttività della categoria consentendo diridurre il tempo dedicato alla misura. La macchina include di serieanche la nostra nuova funzione Eco Mode per il risparmio ener-getico, sviluppata per ridurre i costi generali di esercizio. ConGLOBAL EVO abbiamo prodotto una CMM capace di supporta-re le aziende che puntano ad aumentare la produttività mante-nendo invariata la qualità”.

Per ulteriori informazioni: www.hexagonmetrology.it

T_M ƒ 272

GLOBAL EVO: FAST…FASTER…FASTEST!Limiti prestazionali più estesiper la nuova CMM di Hexagon Metrology

Su iniziativa dell’Istituto Superiore diSanità, si è quindi avviata con il Co -mitato Elettrotecnico Italiano (CEI,Comitato Tecnico CT-62 “Apparec-chiature elettriche per uso medico”,sotto-comitato 62D “Apparecchi Elet-tromedicali”) un’iniziativa per la reda-zione di una proposta di norma tecni-ca per la caratterizzazione delle pre-stazioni dei PPMD. L’apposito Gruppodi Lavoro (GDL PMD), costituito dafabbricanti ed esperti tecnici e clinicidel settore presenti a livello europeoe coordinato dall’Istituto Superiore diSanità, ha avviato nel marzo 2012 ilavori di preparazione della norma tec-nica. Dopo quasi 18 mesi di lavoro, ildocumento è stato quindi completato esottoposto a inchiesta pubblica comeda procedura CEI; una volta approva-to dal CT-62, è stato pubblicato neiprimi mesi del 2015 come Norma Tec-nica CEI 62-236:2015-01: Dispositividi misura della pressione plantare

(PPMD): Prestazioni di mi -sura (reperibile al seguentelink: http://webstore.ceiweb.it/webstorecope r t i na . a spx? ID=13488&PR=NO).

LA NORMA TECNICA62-236La norma si rivolge a:1) Fabbricanti, OrganismiNotificati o Terze Parti chedevono accertare “subanco” le prestazioni dimisura di un PPMD primadella sua certificazione co -me DM in classe Im (classeI con funzione di misura) osuperiori; in questo conte-sto dev’essere valutataaccuratamente la rispostadi ciascun sensore delPPMD. Tutte le parti appli-cabili di questa Nor madevono essere implemen-tate, unitamente a qualun-que ulteriore valutazionerichiesta dalla normativavigente.2) Fabbricanti o Terze Partiche devono accertare “su

banco” le prestazioni di misura di unPPMD immediatamente prima dellasua messa in servizio, o a intervalliprestabiliti durante il suo ciclo di vita,o a seguito di eventi straordinari, gua-sti, sostituzioni parziali, aggiornamen-ti, cambiamenti ambientali o altro; inquesto contesto i test devono essereeffettuati almeno nel numero di sotto-aree della superficie del PPMD indi-cato dalla Norma;3) Fabbricanti, Utilizzatori, Terze Partio Persone Qualificate che devonoverificare periodicamente il PPMDnegli ambienti operativi (ambulatori,cliniche, ecc.) dove viene utilizzatonella pratica quotidiana (test di questogenere vengono identificati nellaNorma come test in situ).La Norma, che riguarda esclusiva-mente l’accertamento delle prestazio-ni di misura del dispositivo di misuradella pressione plantare medicale(PPMD) (classificato dal Fabbricante

come DM attivo con funzione di misu-ra), e del mantenimento della qualitàdi tali prestazioni durante il tempo divita del dispositivo, si focalizza su (i)i set di parametri da misurare; (ii) i re -quisiti essenziali dei dispositivi di test,per le verifiche su banco e per quelleperiodiche in situ; (iii) gli intervalli ditempo tra due successive verifiche; (iv)i protocolli di test per ogni specificaverifica; (v) i Test Report per la verifi-ca su banco; (vi) i Test Report per laverifica periodica in situ.

CONCLUSIONI

La norma è in vigore in Italia dall’1febbraio 2015 e si compone di 172pagine. È disponibile presso il Comi-tato Elettrotecnico Italiano (CEI) ed èdisponibile sia in lingua italiana sia inlingua inglese, in modo da poternedisseminare l’utilizzo in un contestopiù ampio e contribuire, a livello inter-nazionale, al miglioramento dellaqualità delle misure fornite dai PPMDe dell’efficacia clinica delle stesse.Relativamente alla realizzazione diappropriati setup strumentali di con-trollo, la Norma stessa fornisce, oltreai requisiti costruttivi e funzionali,anche alcuni interessanti spunti per lamessa a punto di strumentazione ditest, basati sulle esperienze pregressedi alcuni esperti del GDL [5, 8].

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

1. W. Ledoux, Chapter 20: The Bio-mechanics of the Diabetic Foot. In:Foot and ankle motion analysis: clini-cal treatment and technology. Eds:Harris G.F., Smith P.A., Marks R.M..Publisher: CRS Press, Taylor and Fran-cis Group, Boca Raton, Florida.2006, p. 317-346, ISBN-13: 978-0-8493-3971-4.2. Medical devices: Guidance Docu-ment Meddev 2.1/5 “Guidelines relat-ing to the application of: the Councildirective 90/385/EEC on active im -plantable medical devices; the Coun-cil directive 93/42/EEC on medicaldevices. Medical Devices with a mea-suring function” European Commis-

T_M ƒ 273

N.04ƒ

; 2015 GLI

ALTRI TEMI�

Figura 1 – Esempio di misura di pressione di contattonella pratica clinica: a) Set-up di misura;

b) Presentazione del dato

Figura 2 – a) Distribuzione corretta della pressione plantare; b) Picchi di pressione in paziente con artrite reumatoide

T_M ƒ 274

Lorenzo Scalise è laureato in Ingegneria Elettronica all’Universi-tà Politecnica delle Marche ed è Dottore di Ricerca in Misure Mec-caniche per l’Ingegneria. Dal 2000 lavora presso l’Università Poli-tecnica delle Marche, prima in qualità di Tecnico Laureato e oggicome Professore Associato in Misure Meccaniche e Termiche. Sioccupa dello studio di metodi di misura per l’uomo, sensori ottici,

strumentazione biomedica e tecnologie assistite. È membro del Gruppo MisureMeccaniche e Termiche (GMMT), della IEEE Instrumentation and MeasurementSociety (IEEE I&M), della Society for Optics and Photonics (SPIE) e della Society ofExperimental Mechanics (SEM).

Claudia Giacomozzi ha conseguito Laurea Magistrale in Inge-gneria Elettronica (La Sapienza, Roma, 1991) e Dottorato di Ricer-ca in Bioingegneria (Alma Mater, Bologna, 2003). Dal 1991 lavo-ra presso l’Istituto Superiore di Sanità, dove attualmente ricopre ilruolo di Primo Ricercatore presso il Reparto di Valutazione e Quali-tà delle Tecnologie Biomediche (Dipartimento di Tecnologie e Salu-

te). È membro del CEI, SC 62 (Elettromedicali). Si occupa di aspetti tecnici e rego-latori legati ai dispositivi medici impiegati nell’analisi del movimento e alla gestio-ne del software in contesto sanitario.

GLIALTRI TEMI

N.04ƒ

;2015

sion - DG Enterprise, 1998 (http://ec.europa.eu/health/medical-d e v i c e s / f i l e s /m e d d e v /2_1_5____06-1998_en.pdf) 3. Italia. Decreto legislativo 24 feb-braio 1997, n. 46. Attuazione dellaDirettiva 93/42/CEE concernente iDispositivi Medici. Gazzetta Ufficialen. 54, 6 marzo 1997 - SupplementoOrdinario n. 49.4. Italia. Decreto legislativo 25 gen-naio 2010, n. 37. Attuazione delladirettiva 2007/47/CE che modificale direttive 90/385/CEE per il ravvi-cinamento delle legislazioni degli statimembri relative ai dispositivi mediciimpiantabili attivi, 93/42/CE concer-nente i dispositivi medici e 98/8/CErelativa all’immissione sul mercato deibiocidi. Gazzetta Ufficiale - SerieGenerale n. 60, 13 marzo 2010.5. C. Giacomozzi, Hardware perfor-mance assessment recommendationsand tools for baropodometric sensorsystems. Ann Ist Super Sanità 2010,Vol. 46, No. 2: 158-167 (DOI:10.4415/ANN_10_02_09).6. C. Giacomozzi, Chapter 11:Potentialities and Criticalities of Plan-tar Pressure Measurements in theStudy of Foot Biomechanics: Devices,Methodologies and Applications. In:

Biomechanics in Applications, Ed.Vaclav Klika, InTech Publication, Sep-tember 2011. ISBN: 978-953-307-969-1. (Open access book availableat www.intechweb.org/books/show/title/biomechanics-in-applications, last check August2015).7. C. Giacomozzi, N. Keijsers, T.

Pataky et al., International scientificconsensus on medical plantar pres -sure measurement devices: technicalrequirements and performance. AnnIst Super Sanità 2012;48(3):259-71.8. N. Paone, L. Scalise, Pressure sensormatrix for indirect measurement of gripand push forces exerted on a handle.Measurement, vol. 73, pag. 419-428.

TORSIOMETRI ROTATIVIPER MISURE DI COPPIAInstrumentation Devices propone una vastagamma di trasduttori rotativi per misure dicoppia realizzati secondo varie configura-zioni meccaniche e con differenti tecnolo-gie (telemisura digitale, accoppiamentoottico, trasformatore rotante, slip ring….):– Versioni a doppia flangia, senza cusci-netti e di tipo contact-less;– Esecuzioni ad albero senza contatti stri-scianti;– Soluzioni ad alta velocità;– Versioni per sperimentazione automotiveed esecuzioni speciali.I modelli disponibili sono raggruppati indue principali categorie e permettonodi soddisfare varie necessità, in un rangedi misura compreso tra pochi Nm e centi-naia di kNm fondo scala.La categoria dotata di attacchi meccanici

NEWS �

a flangia prevede torsiometridi costruzione compatta e adat-ti a un’installazione “in-line” susi stemi di trasmissione meccani-ca. Questi modelli utilizzanotecniche telemetriche ottiche oRF per la trasmissione dei se -gnali tra rotore e statore; prividi contatti striscianti e cuscinet-ti, offrono elevata affidabilità elunga vita operativa senza lanecessità di alcuna manuten-zione periodica. Hanno la par-ticolarità di poter essere fornitiin versione brevettata “dualran ge”, ossia con due differen-ti fondi scala di misura selezio-nabili. La categoria ad albero inclu-de vari torsiometri disponibilicon diversi tipi di attacchi mec-canici: circolari, quadrati, esa-gonali, ecc. Questi modelli sono disponibilisecondo varie tecnologie di accoppiamentodei segnali tra rotore e statore: ottico, tra-sformatore rotante, slip-ring, ecc.. Anche inquesto caso le versioni con accoppiamento

ottico offrono grande affidabilità, lungavita operativa e minimizzano la necessitàdi manutenzione periodica. Per ulteriori informazioni: www.instrumentation.it

T_M N. 4/15 ƒ 275

La pagina di ACCREDIA

Rubrica a cura di Rosalba Mugno1, Silvia Tramontin 2 e Francesca Nizzero 3

Notizie dall’Ente di AccreditamentoLAPAGINA

DIACCREDIA

THE PAGE OF ACCREDIAACCREDIA, The Italian National AccreditationBody plays an active role in “TUTTO_MISURE“, asa permanent strategic partner, ensuring a highadded-value contribution to the quality of the Magazine, in the context of the measurement andtesting sector, for the benefit of the industry.

RIASSUNTOACCREDIA, l’Ente Unico Nazionale di Accredita-mento gioca un ruolo attivo nella squadra di “TUT -

TO_MISURE“, garantendo valore aggiunto a livello contenutistico per quantoriguarda l’ambito delle misure e delle prove.

IAF ILAC ANNUAL MEETINGS 2015

Si sono svolti a Milano dal 28 ottobreal 6 novembre scorso, nella cornice diEXPO 2015, le riunioni annuali delleAssociazioni internazionali di accre-ditamento IAF (International Accredi-tation Forum) e ILAC (InternationalLaboratory Accreditation Coopera-tion), organizzate da ACCREDIA conil patrocinio del Padiglione Italia.IAF e ILAC rappresentano la rete mon-diale degli Enti di accreditamentodegli Organismi di certificazione eispezione e dei Laboratori di prova edi taratura, che aderiscono agli Ac -cordi internazionali di mutuo ricono-scimento IAF MLA e ILAC MRA, in ba -se ai quali le certificazioni, le ispezio-ni, le prove e le tarature accreditatesono riconosciute equivalenti sul mer-cato e accettate, di fatto, in tutto ilmondo.Le riunioni hanno visto la partecipa-zione di oltre 350 delegati degli Entidi accreditamento e di normazione,delle Associazioni internazionali deisoggetti accreditati e dei vari stake-holders di settore, provenienti da oltre80 Paesi, impegnati in 10 giorni diworkshop, seminari e convegni, e sisono conclusi il 6 novembre con le

General Assemblies di IAF e ILAC.Quest’anno l’appuntamento è statodoppiamente significativo per l’EnteItaliano di Accreditamento, dal mo -mento che Emanuele Riva, Diretto-re del Dipartimento Certificazione eIspezione di ACCREDIA, è stato uffi-cialmente investito della carica di VicePresidente di IAF, per il prossimo trien-nio fino al 2018.

ESITI DELLA VERIFICA DI EA PEER ASSESSMENT

Si è svolto il 1° ottobre scorso a Berlinoil Comitato MAC di EA che ha valuta-to positivamente gli esiti della verificadi full assessment affrontata da AC -CREDIA nei primi mesi dell’anno. Ladelibera del Multilateral AgreementCouncil prevede che l’Ente mantengail ruolo di firmatario degli Accordiinternazionali di mutuo riconoscimen-to (EA MLA), per tutti gli schemi di ac -creditamento vigenti, incluso quello,recentemente riconosciuto, che riguar-da le verifiche per i gas a effetto serra(GHG). Il Comitato MAC non ha chie-sto nessuna azione supplementare ela prossima visita di full assessmentverrà programmata fra quattro anni,alla naturale scadenza del ciclo di

valutazione.ACCREDIA è stata dunque conferma-ta competente a operare per l’accre-ditamento di tutte le attività di valuta-zione della conformità coperte dagliEA MLA:• Prove di Laboratorio ai sensi dellanorma ISO/IEC 17025 Testing;• Analisi mediche ai sensi dellanorma ISO 15189 Medical Examina-tion;• Tarature ai sensi della norma ISO/IEC 17025 Calibration;• Certificazioni di prodotti e servizi aisensi della norma ISO/IEC 17065Product;• Certificazioni di figure professionaliai sensi della norma ISO/IEC 17024Persons;• Certificazioni di sistemi di gestioneai sensi della norma ISO/IEC 17021Management Systems;• Ispezioni ai sensi della normaISO/IEC 17020 Inspection;• Verifiche delle emissioni di gas aeffetto serra ai sensi della normaISO 14065 Verification.Prossimamente ACCREDIA sarà sot-toposta alle specifiche valutazioniper entrare a far parte degli AccordiEA che copriranno le attività riguar-danti gli Organizzatori di CircuitiInterlaboratorio Proficiency TestingProviders e i Produttori di Materialidi Riferimento Reference MaterialsProducers, i cui MLA sono in via didefinizione.

1 Direttore Dipartimento Laboratori di Taratura, ACCREDIA [email protected] Direttore Dipartimento Laboratori di Prova, ACCREDIA [email protected] Relazioni Esterne, ACCREDIA [email protected]

T_M ƒ 276

AGGIORNAMENTO ISPETTORI DEL DIPARTIMENTOLABORATORI DI TARATURA

L’8 ottobre scorso, presso la Sala Nor-berto Bobbio della CURIA MAXIMA diTorino, si è tenuto l’annuale corso diaggiornamento degli ispettori del Di -partimento Laboratori di taratura, a cuihanno partecipato 55 ispettori su 78. Ilavori sono stati aperti dal DirettoreGenerale, Filippo Trifiletti, e sonoproseguiti con la presentazione deinuovi Regolamenti da parte del Diret-tore del Dipartimento Rosalba Mu -gno. Altro tema trattato ha riguardatol’esecuzione da parte dei Laboratoriaccreditati delle tarature interne, intesecome tarature di grandezze d’ingressonon accreditate ma che hanno impattosu quelle accreditate proprio perché aesse collegate. Tutti i temi sono statiampiamente dibattuti a dimostrazionedel forte interesse che questi rivestononel campo della metrologia ma so -prattutto della fattiva e fruttuosa colla-borazione esistente tra il Dipartimentoe i propri ispettori.

NUOVI REGOLAMENTI DEL DIPARTIMENTO LABORATORI DI TARATURA

Il Consiglio Direttivo di ACCREDIA del27 ottobre scorso ha approvato lenuove edizioni dei principali Regola-menti generali e tecnici del Diparti-mento Laboratori di taratura. Le revi-sioni dei documenti rispondono all’esi-genza di disciplinare la materia degliaccertamenti sperimentali e delle tara-ture interne, in conformità con quantorichiesto da EA nel corso dell’ultimaverifica di peer assessment che hacoinvolto i tre Dipartimenti ACCREDIAa marzo 2015.In particolare, con il termine “taraturainterna“ s’intende la taratura i cui risul-tati influenzano significativamente leCMC (Calibration and MeasurementCapabilities) del Laboratorio, ma chenon rientra nel suo scopo di accredita-mento (e come tale non può essereofferta come servizio di taratura accre-ditato). Le tarature interne vengono ese-guite mediante personale e strumenta-

zione sotto il diretto ed esclusivo con-trollo del Laboratorio o dell’organizza-zione a cui il Laboratorio appartiene,applicando procedure tecniche valuta-te positivamente da parte del Diparti-mento. In materia di “accertamenti spe-rimentali“, ACCREDIA considera ne -cessaria la partecipazione di un Labo-ratorio di taratura a Proficiency Testingo prove valutative e/o InterlaboratoryComparison o Confronti interlaborato-rio, laddove disponibili, al fine di dimo-strare la competenza, relativamente aogni settore metrologico accreditato oin accreditamento, e l’assicurazionedella qualità dei risultati.I nuovi documenti verranno pubblicatinelle seguenti edizioni:– RG-13 rev. 05 “Regolamento perl’accreditamento dei Laboratori di tara-tura e dei Produttori di Materiali di Rife-rimento“;– RG-13-01 rev. 02 “Regolamento perAccreditamento di tarature esterne e diLaboratori di taratura multisito“;– RT-25 rev. 04 “Prescrizioni per l’ac-creditamento dei Laboratori di taratura“.I documenti sono stati modificati in otti-ca di omogeneizzazione con le moda-lità operative degli altri Dipartimenti, inparticolare il Dipartimento dei Labora-tori di prova.Allo scopo di disciplinare nel comples-so la materia degli accertamenti speri-mentali, così da favorire la migliorecomprensione dei requisiti applicabili,è stato infine emesso il nuovo Regola-mento tecnico RT-36 “Prove ValutativeInterlaboratorio (PT) e Confronti Interla-boratorio (ILC) per il DipartimentoLaboratori di taratura“.

NUOVI REGOLAMENTI DEL DIPARTIMENTO LABORATORI DI PROVA

Il Consiglio Direttivo di ACCREDIA del27 ottobre scorso ha approvato le revi-sioni dei principali Regolamenti gene-rali e tecnici del Dipartimento Laborato-ri di prova, a conclusione del percorsodi armonizzazione avviato con la fusio-ne dei Dipartimenti Laboratori di provae Laboratori di prova per la sicurezzadegli alimenti del 1° gennaio 2015.Uniformazione formale, aggiornamen-

to delle definizioni e dei riferimenti nor-mativi e omogeneizzazione delle mo -dalità operative tra i Dipartimenti AC -CREDIA, in particolare con il Diparti-mento Laboratori di taratura, sono statele modifiche principali che hannoriguardato:– RG-02 rev. 06 “Regolamento perl’accreditamento dei Laboratori diprova“;– RG-02-01 rev. 03 “Regolamento perl’accreditamento dei Laboratori multi-sito“;– RT-08 rev. 03 “Prescrizioni per l’ac-creditamento dei Laboratori di prova“;– RT-23 rev. 04 “Prescrizioni per ladefinizione del campo di Accredita-mento“;– RT-24 rev. 02 “Prove valutative“;– RT-26 rev. 04 “Prescrizioni per l’ac-creditamento con campo di accredita-mento flessibile“.È stato inoltre approvato il nuovoRegolamento tecnico RT-35 che de -finisce gli specifici requisiti applicabi-li ai Laboratori medici che vengonoaccreditati ai sensi della normaISO/IEC 15189:2012. Il documento,in particolare, recepisce le modificheintrodotte dallo standard rispetto allaprecedente edizione del 2007 e risultadall’evoluzione del documento DT-06“Criteri generali per l’accreditamentodei laboratori medici“.

PUBBLICAZIONE DELLE NORME ISO 9001 E ISO 14001

Il 15 settembre scorso sono state pub-blicate le nuove edizioni 2015 dellenorme ISO 9001 – che ha sostituito laISO 9001:2008 – e ISO 14001 – insostituzione della ISO 14001:2004,che entreranno in vigore il 15 settem-bre 2018, data a partire dalla qualedecadranno le certificazioni ai sensidelle precedenti edizioni di norma. Perl’entrata in vigore di entrambe, infatti,IAF International Accreditation Forumha fissato un periodo transitorio di 3anni dalla pubblicazione, come decisodall’Assemblea Generale nel corso deimeetings di Seoul del 2013 e di Van-couver del 2014.Per i propri Organismi, ACCREDIA ha

LA PAGINADI ACCREDIA

N.04ƒ

;2015

T_M ƒ 277

N.04ƒ

; 2015 LA PAGINA

DI ACCREDIA�

elaborato una serie di disposizioni(NdA: “Circolare DC N° 13/2015“pubblicata sul sito www.accredia.it,nella sezione Documenti del Diparti-mento Certificazione e Ispezione) pergestire la transizione degli accredita-menti rilasciati negli schemi Qualità eAmbiente e delle certificazioni emessedagli stessi soggetti accreditati, di cuisi riportano nel seguito le indicazioniprincipali.

Nuovi accreditamentiA partire dalla data di pubblicazionedella nuova edizione 2015 dellaISO 9001 e della ISO 14001, nonsaranno più accolte nuove domande diaccreditamento che facciano riferimen-to alla ISO 9001:2008 e allaISO 14001:2004.

Estensioni dell’accreditamentoA partire dalla data di pubblicazionedella nuova edizione 2015 dellaISO 9001 e della ISO 14001, conti-nueranno a essere accettate doman-de di estensione che facciano riferi-mento alla ISO 9001:2008 e allaISO 14001:2004.

Organismi accreditati per rilasciare certificazioni ISO9001:2008 e ISO 14001:2004Prima di gestire pratiche di certifica-zione a fronte della nuova edizione2015 della ISO 9001 e dellaISO 14001, gli Organismi devonoassicurarsi che – in funzione del livel-lo di competenza – il personale coin-volto (staff operativo, ispettori, Comi-tati di delibera e per la salvaguardiadell’imparzialità) sia adeguatamenteformato sulle novità e sulle implica-zioni delle nuove norme. Per accertare l’adeguamento del pro-cesso di certificazione alle nuovenorme, ACCREDIA ha avviato opportu -ne verifiche di transizione, che sonostate svolte già a partire dalla pub-blicazione del FDIS (Final Draft Inter-national Standard), mentre rilascia irelativi accreditamenti solo dopo lapubblicazione delle norme stesse.Allo scopo, gli Organismi di certifi-cazione sono impegnati a predi-sporre un adeguato piano di transi-zione alla ISO 9001:2015 e alla

ISO 14001:2015, di cui si fornisceesempio nella “Circolare DCN° 13/2015“.

Nuove certificazioni e rinnoviPer i 3 anni successivi alla data dipubblicazione della nuova edizione2015 della ISO 9001 e dellaISO 14001, saranno valide le nuovecertificazioni e i rinnovi emessi a fron-te della ISO 9001 sia 2008 sia2015, e a fronte della ISO 14001 sia2004 sia 2015. La data di scadenzadelle certificazioni ISO 9001:2008 eISO 14001:2004 emesse durante ilperiodo transitorio di 3 anni dovràperò corrispondere alla fine di taleperiodo.

Revoche delle certificazioniDopo 3 anni dalla pubblicazionedella nuova edizione 2015 dellaISO 9001 e della ISO 14001, cesse-ranno di valere – e saranno contestual-mente revocate – le certificazioni rila-sciate a fronte della ISO 9001:2008 edella ISO 14001:2004.

RIUNIONI INTERNAZIONALI

Il 6 e 7 ottobre scorsi si è riunito a Hel-sinki il gruppo di lavoro “LC wg ILCcal“, che si occupa dell’organizzazio-ne dei Confronti Interlaboratorio (ILC)a cui gli Enti europei firmatari dell’ac-cordo MLA sono chiamati a far parte-cipare i propri Laboratori accreditatia garanzia dell’adempimento deirequisiti previsti dall’EA MLA.Quest’anno, a differenza degli anniprecedenti, il gruppo di lavoro è statoparticolarmente produttivo. Nel mesedi ottobre hanno avuto inizio dueConfronti entrambi pilotati dall’IstitutoMetrologico Primario Ceco (CMI), ilprimo per la grandezza “lunghezza“(taratura di blocchetti pian parallelifino a 100 mm) e il secondo per lagrandezza “momento torcente“ (tara-tura di un banco torsiometrico). Alprimo Confronto partecipano tre Cen-tri di taratura italiani e al secondo unCentro. Sono nella fase conclusiva diorganizzazione i confronti che riguar-dano altre grandezze: (i) “Livello dipressione sonora“ con la partecipa-

zione di tre Centri accreditati, (ii)“Capacità“ con la partecipazione diun Centro, (iii) “Umidità relativa“ conla partecipazione di tre Centri, (iv)“Temperatura“ (Termocoppie) con lapartecipazione di tre Centri.Durante la riunione è emersa l’esigen-za di “rivedere“ alcune parti deldocumento EA-2/14 (Procedure forRegional Calibration ILCs in Supportof the EA MLA), procedura di riferi-mento per il gruppo di lavoro, e diriflesso il flowchart riportato nell’AN-NEX E, che riassume le attività riguar-danti l’organizzazione degli ILC e nelquale sono indicati i riferimenti aiparagrafi del documento e il respon-sabile della singola attività, al fine didefinire e chiarire meglio i processicon particolare attenzione alle attivitàpreviste a conclusione avvenuta deiconfronti.Di particolare interesse per i Labora-tori accreditati è la revisione dellalista dei PT Providers che rappresentaun importante documento di lavorodel gruppo e che ha visto il nuovo in -serimento dell’I.N.Ri.M. (Istituto Na -zionale di Ricerca Metrologica) e del-l’ENEA-INMRI (Istituto Nazionale diMetrologia delle Radiazioni Ionizzan-ti) come PT Provider di ILC.

TUTTO_MISURETUTTO_MISURELA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI

ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

Abbonarsi ORA per 2 anni a

CONVIENE!!!70 euro

(anziché 80) L’abbonamento biennale Vi offre

8 numeri cartacei + 8 sfogliabili + 8 telematici (Tutto_Misure News)

Per richiedere le modalità di abbonamento,

telefonare al n° 011/0266700

o inviare una e-mail a: [email protected]

T_M N. 4/15 ƒ 278

IMEKO TC-19 e aggiornamentisulle attività IMEKOMisure e strumentazione nel settore ambientale L

APAGIN

ADI

IMEKO

�Rubrica a cura del Prof. Paolo Carbone ([email protected])

AN INTRODUCTION TO IMEKOIMEKO, International Measurement Confederation,has been added to the permanent collaborations tothe Journal starting from the beginning of 2014.This section contains information about the Associa-tion, publications, events and news of interest to ourreaders.

RIASSUNTOIMEKO, International Measurement Confederation,è tra i collaboratori stabili della Rivista a partire dal-

l’inizio del 2014. Questa rubrica contiene informazioni sull’Associazione,pubblicazioni, eventi, e notizie di utilità per i nostri lettori.

Fra le varie Commissioni Tecniche del-l’IMEKO va menzionata l’Imeko TC19,fondata nel 1999. Il TC19 si occupadelle misure e della strumentazione nelsettore ambientale e affine. Annoveradiverse linee di ricerca che riguardanoessenzialmente le più comuni matriciambientali cioè l’aria, l’acqua e ilsuolo. Nell’ambito del TC19 si discuto-no aspetti scientifici teorici e applicativirelativi alle tecniche analitiche, ai meto-di strumentali, ai metodi per la valuta-zione di dati ambientali e alle tecnicheper l’assicurazione e il controllo di qua-lità per le misure di tipo ambientale.L’attività scientifica del TC19, presiedu-to dall’Ing. Aimé Lay-Ekuakille del-l’Università del Salento, è molto intensa:gli ultimi congressi annuali sono statiorganizzati a Lecce (2013), Chem-nitz – Germania (2014) e Praga –Rep. Ceca (2015), in coincidenzacon il congresso mondiale IMEKO. Laprossima scadenza è prevista per il 24-25 giugno 2016 a Reggio Calabria (VIEnvImeko). Nel 2017, invece, sarà laGiamaica a ospitare il VII EnvImeko.L’attività scientifica associata alle atti-vità del TC19 è ben testimoniata an -che dalla presenza di numerose pub-blicazioni sul tema delle misure edella metrologia per l’ambiente, libe-ramente scaricabili dalla base dati

IMEKO, accessibile all’indirizzo:www.imeko.org/index.php/proceedings. Ad esempio la basedati contiene più di 80 articoli scientificipubblicati dal 2013 a oggi e liberamen-te consultabili. Questa base dati risultaes sere una fonte ricca d’informazioniscientifiche che riguardano non solol’am bito delle misure per l’ambiente, maanche tutti gli atri settori tecnici oggettodelle attività di IMEKO. Nel 2015, adesempio, Praga ha ospitato il congressomondiale IMEKO e 461 degli articolipresentati durante le attività congressualisono accessibili e scaricabili dal sitomenzionato. Si tratta di un patrimonioimportante di conoscenze d’interesse pertutta la comunità dei metrologi e dei pro-fessionisti della metrologia e quindi an -che a favore dei lettori di Tutto_Misure!

IMEKO DÀ IL BENVENUTO A TRE NUOVI MEMBRI!

Sono tre i nuovi membri di IMEKO:– JAMAICA: University of West Indies,Kingston– UGANDA: Uganda NationalBureau of Standards UNBS, Kampala– UNITED STATES OF AMERICA:National Institute of Standards andTechnology, Gaithersburg

USCITO IL TERZO NUMERO DI ACTA IMEKO DEL 2015

All’indirizzo http://ac ta . imeko .org/index .php/ac ta -imeko/index potetetrovare il terzo numerodella rivista open-accessACTA IMEKO del 2015.

Si tratta del numero che raccoglie imigliori 11 lavori, presentati al 20thIMEKO TC-4 International Symposiumand the 18th TC-4 Workshop on ADCand DAC Modelling and Testing ecompletati con nuovi risultati che liestendono. Il quarto numero di ACTAIMEKO è in preparazione e usciràprima della fine dell’anno.Buona lettura!

NASCE LA MANIFESTAZIONE

ITALIANA DELLA ROBOTICA

www.affidabilita.euIl primo evento

espositivo italiano dedicato alla robotica

industrialeLa decima edizione di A&T (Torino, 20-21 aprile 2015) si am plierà ulte-riormente ospitando A&T – ROBO-TIC WORLD, la prin cipale vetrinaitaliana per il mon -do della robotica,grazie alla qualitàdella sua offertaespositiva e conte-nutistica.

T_M N. 4/15 ƒ 279

Associazione dei LaboratoriItaliani di Taratura - A.L.A.T.I.

a cura di Massimo Mortarino

Quante riferibilità delle misure...?LAPAGINA

DIA.L.A.T.I.

A.L.A.T.I. - THE ASSOCIATION OF THE ITAL-IAN CALIBRATION LABORATORIESThis page is devoted to the discussion of associativeand technical aspects, the collection of contributionsfrom the Members of the Association, and the for-mulation of proposals in the framework of the col-laboration between the Association and the Accredita-tion Institution ACCREDIA.

RIASSUNTOQuesta rubrica è uno spazio permanente dedicato

all’Associazione per discutere temi, raccogliere contributi dagli associati, por-tare avanti proposte nell’ambito della collaborazione con l’Ente di Accredita-mento ACCREDIA.

QUANTE RIFERIBILITÀ DELLE MISURE ESISTONO NEL SISTEMA QUALITÀ ITALIA?

Cari lettori,i padri fondatori del SI (Sistema Interna-zionale delle unità di misura) immagina-vano, forse utopisticamente, un futuro incui le unità di misura fossero veramenteuniche e universalmente riconosciute daipopoli della nostra amata Terra.Ovviamente al di là di territorialismi ecampanilismi vari, spesso anche legitti-mi, oltre agli ultimi tentativi di ridefini-zione delle unità fondamentali, che han -no portato, portano e porteranno di so -mogeneità nei vari continenti, a bocceferme ci si augurerebbe che almeno al -l’interno di uno Stato, come ad esempiol’Italia, questi distinguo, o perlomenoqueste differenze, non debbano più esi-stere. E invece esistono e temo, purtrop-po, esisteranno ancora per molto tem po.Gli argomenti a supporto di questotimore potrebbero essere tanti e spa-ziano dalle differenze della metrologialegale rispetto a quella scientifica, aidiversi approcci dei vari Enti normatori

sia nazionali sia internazionali e, nonper ultimo, alle non convergenti politi-che dei diversi dipartimenti in seno al -l’Ente unico di accreditamento.Prendendo spunto proprio da questaultima, volevo brevemente commenta-re quanto sta succedendo proprio inquesti ultimi mesi in seno ad ACCRE-DIA, in merito alla garanzia della rife-ribilità delle misure al SI.L’oggetto della discussione sono le“tarature interne”, definite da ACCRE-DIA-DT come: “Tarature eseguite dalpersonale del Laboratorio sulla basedi procedure documentate che, seb-bene non siano parte integrante delletarature accreditate, sono eseguite sustrumenti/campioni utilizzati per ladefinizione delle grandezze d’in -fluenza e di conseguenza devono di -mostrare la stessa affidabilità di tara-ture esterne accreditate”.Come conseguenza di tale definizionee a seguito di un rilievo che ACCREDIAha avuto durante l’ultima Peer Evalua-tion da parte dell’EA del Marzo scorso,il Dipartimento Tarature ha legittima-mente equiparato le tarature interne aquelle accreditate, quindi da sottopor-re a “validazione” tecnica da partedell’ente stesso, anche se queste nonfaranno parte di quelle accreditate, eper le quali il Laboratorio potrà sola-

mente emettere rapporti di taraturainterni solo sulla propria strumentazio-ne e non Certificati di Taratura LAT.Per completezza di trattazione biso-gna però dire, come anche ribaditopiù volte da parte di ACCREDIA-DT,che tutto ciò vale per tutte le grandez-ze che hanno influenza metrologicanel risultato finale della taratura (adesempio, le misure dei parametri am -bientali nelle misure dimensionali);ma a questo bisogna purtroppo ag -giungere che tale “validazione” com-porterà costi aggiuntivi da parte delLaboratorio, a causa del fatto che nonsempre l’ispettore tecnico, normal-mente incaricato delle valutazioni del -le procedure, possiede competenzespecifiche sulle grandezze che hannoinfluenza significativa sul risultato del -le tarature accreditate.Dall’altra parte non bisogna dimentica-re che, a mio modestissimo parere,visto il panorama abbastanza variega-to dei Laboratori di taratura accredita-ti, è prevedibile che tra questi ci siaqualcuno che “spacci” la “validazio-ne” come “valutazione”, anche se nonriconosciuta verso l’esterno, creandoulteriore confusione nel mercato che,come noto a tutti, vive molto spesso, senon in maggior percentuale, di taratu-re non accreditate. Ma qui non voglioparlare di ciò che potrebbe essere og -getto di discussione e analisi futura.Quello che invece volevo evidenziareriguarda sempre l’omogeneità di trat-tamento dei soggetti accreditati daparte di ACCREDIA.Premetto che sono pienamente d’ac-cordo con lo spirito che sta dietro que-sto approccio da parte dell’Ente, cosìcome sono altrettanto convinto che iCentri accreditati abbiano le professio-nalità per dimostrare se una grandez-za misurata influenzi o meno il risultatodi una taratura (d’altronde è nel DNAdi chi si occupa di misure capire cosainfluenzi o meno una taratura).

Rubrica a cura di Paolo Giardina ([email protected] [email protected])

N.04ƒ

;2015

LA PAGINADI A.L.A.T.I. �

È altrettanto verosimile che i Centri siano disposti ad accol-larsi i maggiori costi derivanti da tale “validazione”: glistessi, tuttavia, auspicano da parte dell’Ente una maggioresalvaguardia rispetto ad altre visioni di riferibilità dellemisure esistenti all’interno dei soggetti accreditati. Con ciòmi riferisco a tutta quella parte dei Laboratori di prova che,pur seguendo la medesima norma dei Laboratori di tara-tura (ISO 17025), effettuano internamente la taratura dellastrumentazione, magari utilizzando campioni primari tara-ti da Laboratori di taratura accreditati in ambito ILAC/EA,ma seguendo metodi di taratura che non sono controllatida nessuno, se non dal loro stesso SGQ. Già questo potrebbe essere oggetto di discussione econfronto, in quanto le tarature fatte in casa da un Labo-ratorio tolgono una fetta di mercato ai Laboratori accre-ditati di taratura; ma vorrei restare sul piano tecnico.Siamo sicuri che il Laboratorio di prova accreditato di -sponga al proprio interno delle competenze necessarieper istruire procedure di taratura consistenti dal punto divista metrologico, tali da poter dimostrare senza ombradi dubbio l’influenza o meno di quella misura fatta conquello strumento tarato internamente sul risultato finaledelle prove?Oltremodo, siamo sicuri che gli ispettori tecnici, sicura-mente esperti nei vari settori di prova oggetto di accre-ditamento, siano altresì esperti nella “valutazione” o“validazione” tecnica delle metodiche di taratura dellastrumentazione, per poter approvare o meno un’even-tuale trascurabilità di una misura nella catena di riferibi-lità del risultato di una prova?Se fossi nei panni dell’Ente unico di accreditamento, miporrei qualche domanda in più per sfatare questi dubbi.A queste mie semplici provocazioni qualcuno potrebbeobiettare che le competenze, ove non disponibili, si pos-sono creare (sia per i Laboratori sia per gli ispettori) oche laddove esistono linee guida sulla taratura della stru-mentazione, queste possono essere utilizzate anche daiLaboratori di prova, oppure che spesso alcune misure inun processo analitico sono trascurabili rispetto ad altre.Sono perfettamente d’accordo con queste obiezioni, maaltrettanto preoccupato della diversità di trattamento ri -servato ai vari soggetti accreditati, che sono percepitidal mercato, pur con la propria specificità, nello stessomodo e ai quali l’Ente di accreditamento dovrebbe riser-vare trattamenti analoghi, se veramente si vuole garanti-re un’unica riferibilità delle misure, sia a livello nazio-nale sia internazionale.Alla luce di questi fatti e supponendo che, prima o poi,questa problematica potrebbe essere oggetto di rilievida parte dell’EA, invito gli amici e colleghi di ACCRE-DIA a istruire azioni preventive mirate a uniformare que-sta piccola, ma importante, discrepanza in seno ai sog-getti accreditati.

“Qualità è la caratteristica più vicina all’attesa del soggetto” – Aristotele

Un caro saluto a tutti, alla prossima e buona lettura.Paolo Giardina

CAMPIONAMENTO, CONSERVAZIONE DEI CAMPIONI E AMBIENTI DI LAVORO

Proseguendo l’analisi della lista diriscontro MD-09-01-DL/DS (livello 1,rev. 2) fra i “Metodi di Prova”, ogget-to del precedente articolo, e “Esecu-zione della prova, registrazioni e assi-curazione qualità”, oggetto del pre-sente articolo, troviamo “Campiona-mento, conservazione dei campioni eambienti di lavoro”. La maggior partedi questa sezione della lista di riscon-tro riguarda il campionamento e laconservazione dei campioni. I corri-spondenti requisiti non si applicano aiLaboratori EMC, in quanto il campio-namento è sempre a carico del clien-te e i campioni (gli apparecchi daprovare, EUT) non richiedono partico-lari precauzioni di conservazione (so -no apparecchiature elettriche ed elet-troniche, non campioni biologici).

Alcuni punti invece si applicanoanche ai Laboratori EMC.RT-08, p.to 5.8.2: “Il campione èidentificabile per l’intero percorso diesecuzione della prova?”Durante la verifica al livello 1 il Labo-ratorio deve eseguire una prova su unEUT che di solito è lo stesso Laborato-rio a selezionare. Propongo sempre dicomunicare al Laboratorio in anticipo,attraverso il piano visita, le prove dilivello 1 in quanto il Laboratorio devedisporre dell’EUT del tipo previsto dalmetodo di prova (elettrodomestico,apparecchio d’illuminazione, apparec-chio della tecnologia dell’informazio-ne, elettromedicale, macchinario permovimentazione terra, ecc.) nei giornidella verifica ispettiva. Primo inciso: èopportuno comunicare le prove di livel-lo 1 non solo per avere un EUT ade-guato, ma anche perché il Laboratoriodeve poter disporre delle apparecchia-ture di prova (ad es. camera anecoica)per la verifica anziché per i clienti.

Ricordiamo che la missione del Labo-ratorio è far le prove per i clienti, nonper l’Ente di accreditamento! Secondoinciso: l’EUT selezionato dal Laborato-rio sarà inevitabilmente molto sempli-ce, ad esempio con pochi cavi, cheper funzionare non necessita di un’ap-parecchiatura ausiliaria.È chiaro che è interesse del Laboratoriocomplicare il meno possibile la provain modo da limitare il rischio d’incap-pare in rilievi. L’ispettore ha comunquefacoltà di far pervenire al Laboratoriorichieste specifiche riguardanti l’EUTda provare. Lo stesso ispettore può for-nire l’EUT. Ad esempio: essendo unorganizzatore di circuiti interlaborato-rio dispongo di EUT di cui conosco (iosì, ma il Laboratorio no) la grandezzagenerata (campo elettromagnetico otensione di disturbo) e potrei richiedereal Laboratorio di eseguire la prova suuno di questi emettitori. In tal modoposso verificare che l’esito della provasia quello atteso, in termini quantitativi,confrontando il risultato di misura delLaboratorio con il valore di riferimentoper l’EUT. Prima o poi lo farò (sieteavvisati!). Terzo inciso: l’ispettore puòchiedere anche l’esecuzione di una ve -rifica, anziché di una prova (ad esem-pio NSA o SVSWR della camera ane-coica secondo CISPR 16-1-4, oppureuniformità del campo elettromagneticosecondo IEC 61000-4-3) oppure unataratura interna.Nella verifica al livello 1 ACCREDIA ècome se fosse un cliente del Laborato-rio, e quindi il Laboratorio è come seavesse ricevuto una commessa da AC -CREDIA per la prova dell’EUT. Il Labo-ratorio deve allora apporre sull’EUTun’etichetta con il codice identificativo

T_M N. 4/15 ƒ 281

ACCREDITATION OF TEST LABORATORIES OPERATING IN THE EMC FIELDThe subject of this article of the column on “Fields and Electromagnetic Com-patibility” is to suggest an interpretation of the requirements set in the checklistof the national accreditation body ACCREDIA, when used for the assessmentof the electromagnetic compatibility test Laboratories. What is here reportedis the result of the knowledge and experience of the author, and it is not, noris intended to represent the official position of the national accreditation bodyACCREDIA. This third article deals with the requirements concerning the environmental conditions and the assurance of the quality of test results (theprevious two ones dealt with personnel and test methods).

RIASSUNTOLo scopo di questo articolo della rubrica “Campi e Compatibilità Elettro-magnetica” è suggerire un’interpretazione delle verifiche previste dalla listadi riscontro (checklist) ACCREDIA quando applicata ai Laboratori di provache operano nel settore della Compatibilità Elettromagnetica. Quanto quiriportato è una sintesi della conoscenza e dell’esperienza dello scrivente,non è né intende rappresentare la posizione ufficiale dell’Ente nazionale diaccreditamento ACCREDIA. Questo terzo articolo tratta delle condizioniambientali e dell’assicurazione qualità dei risultati di prova (i precedentidue articoli riguardavano il personale e i metodi di prova).

CAMPI

ECOMPATIBILITÀ

ELETTROMAGNETICA

Accreditamento dei Laboratori di prova operanti nel settore EMC

Carlo Carobbi

Interpretazione Lista di Riscontro ACCREDIA – Condizioni ambientali, assicurazione qualità

Università di Firenze, Dip. Ingegneria dell’Informazione [email protected]

CAMPI E COMPATIBILITÀELETTROMAGNETICA

N.04ƒ

;2015

collegato alla (finta) commessa e devepredisporre un corrispondente pianodi prova concordato con il cliente (l’i-spettore). Nel rapporto di prova che ilLaboratorio emetterà per l’EUT prova-to per il cliente ACCREDIA dev’esser-ci corrispondenza con il suddetto co -dice identificativo.RT-08, p.to 5.3.1: “I locali di provasono dotati di apparecchiature e sor-genti di alimentazione adeguate alleprove richieste?”Qui s’intende verificare se l’impianto dicondizionamento del Laboratorio e lasorgente di alimentazione sono ade-guati. Per quanto riguarda il condizio-namento, in relazione alle prove EMCnon ci sono requisiti eccetto che per laprova di scarica elettrostatica, dove laIEC 61000-4-2 (ed. 2) prescrive: tem-peratura ambiente da 15 °C a 35 °C;umidità relativa dal 30% al 60%; pressione atmosferica da 86 kPa(860 mbar) a 106 kPa (1.060 mbar).

La ISO 10605 ammette un intervallo diumidità più ampio (dal 20% al 60%) enon prescrive limiti per la pressioneatmosferica. In genere il requisito piùstringente è l’umidità, non sempre infe-riore al 60%. Per la pressione atmosfe-rica ritengo sia più che adeguata l’in-formazione che si ottiene da un sitoweb per previsioni meteo, non ritengosia necessario che il Laboratorio di -sponga (e tantomeno faccia regolar-mente tarare) di un barometro.Per quanto riguarda l’alimentazione visono requisiti da rispettare negli speci-fici metodi di prova (ad esempio per lamisura delle emissioni di armoniche dicorrente o dell’emissione di tensioni didisturbo condotte) riguardanti il valoredella tensione di alimentazione, la di -storsione, i disturbi a radiofrequenza.Le apparecchiature di prova EMC di -spongono di generatori di alimenta-zione e reti di disaccoppiamento con-cepiti per l’uso a fronte dei metodi di

prova pertinenti. Quindi il requisitoriguarda più le apparecchiature diprova (la cui verifica di adeguatezza èoggetto di altra sezione della lista diriscontro) che la sorgente di alimenta-zione del Laboratorio.RT-08, p.to 5.3.2: “Esiste un program-ma di monitoraggio delle condizioniambientali del Laboratorio? Gli esitidei monitoraggi eseguiti sono rintrac-ciabili dalle registrazioni effettuate?”Un Laboratorio di prova EMC non ne -cessita di un monitoraggio continuodelle condizioni ambientali diversamen-te, ad esempio, da un Laboratorio di ta -ratura per grandezze elettriche. Le con-dizioni ambientali che si riscontrano tipi-camente nei Laboratori di prova (cioè inluoghi chiusi e condizionati) non sonoinfluenti sui risultati delle prove EMC. Faeccezione la prova di scarica elettrosta-tica. Quindi, per l’esecuzione di quellaprova, è necessario registrare le condi-zioni ambientali, ad esempio a inizio e

T_M ƒ 282

T_M ƒ 283

per segnali di controllo, cavi schermatie non schermati, cavi di lunghezza su -periore a un valore prestabilito, ecc.).A differenza, ad esempio, dei metodidi prova per la sicurezza elettrica, imetodi EMC non richiedono un condi-zionamento dell’EUT prima di eseguirela prova.Ritengo che abbia molta importanza, aifini dell’assicurazione qualità dei risul-tati di prova, l’effettuazione di una sem-plice verifica preliminare delle appa-recchiature di prova prima dell’esecu-zione della prova o di sessione di proveche si prevede di svolgere in un certogiorno. Tale verifica può limitarsi all’ac-certamento dell’esistenza dello stimoloa un livello (per le prove d’immunità)oppure alla misura dell’emissione (perle prove di emissione) prodotta da ungeneratore di pettine o da un EUT conemissione stabile e messo da parte dalLaboratorio per questo scopo. L’esecu-zione e l’esito di tale verifica devonoessere registrati, come minimo con laspunta di una casella nel brogliaccio sucui l’operatore registra gli esiti dellevarie fasi di prova o su un modulo pre-disposto e collocato presso l’apparec-chiatura di prova (la registrazione inclu-derà la data e la firma dell’operatoreche l’ha eseguita). Le apparecchiatureimpiegate per questa verifica prelimina-re non necessariamente devono esseretarate né avere particolari prestazionimetrologiche (ad esempio quelle richie-ste per tarare le apparecchiature diprova). Devono però essere adeguateper stabilire inequivocabilmente che lagrandezza misurata è presente e dellivello atteso. Per la scarica elettrostati-ca è sufficiente verificare lo scoccaredella scintilla.Se il Laboratorio, per uno specifico me -todo di prova, non esegue verifichepreliminari allora faccio un rilievo lacui classificazione sarà “osservazione”se la verifica preliminare è già previstadal metodo di prova, “commento” senon lo è. Il Laboratorio non ha l’obbli-go di prevedere un’azione preventivaa seguito del commento: tuttavia, sedecide di non agire, deve difendere leragioni a supporto di tale scelta.RT-08, p.to 5.4.7: “Campionare unRdP da archivio e verificare che i datigrezzi relativi all’esecuzione della

prova e ai controlli effettuati siano rin-tracciabili a partire dal rapporto diprova finale e che siano effettuati e re -gistrati, ove previsti, i controlli di pro-cesso.”Questo punto costituisce l’essenza del -le verifiche previste per le prove cam-pionate da ACCREDIA a livello 2 e siapplica anche al livello 1 (che com-prende le verifiche dei livelli 2 e 3). Sitratta di verificare che: a) al momentodell’esecuzione della prova a cui siriferisce il rapporto di prova (RdP), ilLaboratorio soddisfacesse i requisitiper l’accreditamento, e che b) i datigrezzi registrati in archivio corrispon-dano a quelli riportati nel rapporto diprova. Per quanto riguarda a), essen-zialmente verifico che le apparecchia-ture di prova fossero in condizioni ditaratura valide al momento dell’esecu-zione della prova (cioè che la taratu-ra non fosse scaduta) e che il perso-nale che ha eseguito la prova fossequalificato. Per quanto riguarda b)verifico che quanto registrato a manonei brogliacci dagli operatori corri-sponda a quanto riportato nel rappor-to di prova, che sia possibile risalireai fattori di correzione inseriti nel rice-vitore e nel software di gestione dellaprova e che tali fattori di correzionecorrispondano a quelli riportati neicorrispondenti certificati di taratura.Dal rapporto di prova si deve poi poterevincere che la prova è stata eseguitacorrettamente e rispettando le fasi pre-viste (anche attraverso l’uso di fotogra-fie e descrizioni sintetiche). Credo siaimportante che il Laboratorio abbia unaposizione difendibile in caso di conte-stazione da parte del cliente. I metodidi prova impiegati dal Laboratorio de -vono corrispondere a quelli riportatinello scopo dell’accreditamento, e nondeve essere stato fatto abuso del mar-chio ACCREDIA (ad esempio emettendorapporti con marchio ACCREDIA a fron-te di sole prove non accreditate, fattogravissimo a cui può seguire la sospen-sione o la revoca dell’accreditamento).RT-08, p.to 5.4.7: “I calcoli sono sot-toposti ad adeguati controlli? Questicontrolli sono efficaci? In caso di cal-coli effettuati con sistemi automatici(fogli di calcolo, software commercia-li o elaborati dal Laboratorio) viene

fine prova. Se le condizioni ambientaliregistrate non rientrano negli intervalliprevisti dai metodi la prova non puòessere eseguita.RT-08, p.to 5.3.2: “Sono sottoposti ataratura i relativi strumenti di monito-raggio?”Se i parametri ambientali hanno in -fluenza significativa sui risultati di pro -va, allora i relativi strumenti di misura-zione devono essere tarati e sottopostia verifica di adeguatezza all’uso (con-ferma metrologica). Per quanto fin quidetto la prova di scarica elettrostaticarichiede un termo-igrometro (non baro-metro) tarato nell’intervallo di tempera-tura e umidità specificato dal metododi prova (IEC 61000-4-2, ISO 10605),oppure nell’intervallo ristretto (ma com-preso in quello specificato dai metodidi prova) in cui si ha la ragionevolecertezza che il Laboratorio operi (evi-denza ottenibile a seguito di monito-raggio continuo di almeno un anno ditemperatura e umidità negli ambientidi prova).

ESECUZIONE DELLA PROVA, REGISTRAZIONI E ASSICURAZIONE QUALITÀ

Anche per questa sezione si commen-tano solo i punti applicabili a un Labo-ratorio EMC, cioè a un Laboratorio chedi solito non usa reagenti chimici emateriali di riferimento e quasi sempreesegue prove in sede (categoria 0).RT-08, p.to 5.4.2: “Le modalità esecu-tive della prova, e delle sue fasi, sonostate rispettate?”Ovviamente il Laboratorio deve esegui-re la prova come prescritto dal metodoseguendo le indicazioni circa l’allesti-mento di prova (disposizione EUT erelativi cavi, rispetto di lunghezze deicavi, distanze dell’EUT dalle apparec-chiature di prova, dalle superfici metal-liche, dagli assorbitori, uso o meno dipiani metallici, impiego di collegamen-ti a bassa impedenza, ecc.), l’eventua-le strategia d’incremento (“escalationstrategy”) dei livelli (per le prove d’im-munità all’impulso), l’esecuzione di fasidi prova specifiche a seconda del tipodi porte e collegamenti di cui è dotatol’EUT (porte AC, DC, per scambio dati,

N.04ƒ

; 2015 CAMPI E COMPATIBILITÀ

ELETTROMAGNETICA�

T_M ƒ 284T_M ƒ 284

Le celle dei fogli di calcolo che con-tengono formule devono essere bloc-cate. Anche i fogli di calcolo devonoessere validati (l’evidenza della vali-dazione può essere nello stesso fogliodi calcolo, applicando le formule a uningresso che produce un’uscita nota).Circa le cifre significative si applicanoconsiderazioni note e sintetizzate, adesempio, nel citato paragrafo 7.6 diEA 4/16:“The number of decimal digits in areported uncertainty should alwaysreflect practical measurement capabil-ity. In view of the process for evaluat-ing uncertainties, it is rarely justified toreport more than two significant dig-its. Often a single significant digit isappropriate. Similarly, the numericalvalue of the result should be roundedso that the last decimal digit corre-sponds to the last digit of the uncer-tainty. The normal rules of roundingcan be applied in both cases.

durre evidenza di tale validazione. Du -rante la verifica ispettiva posso adesempio controllare, oltre a tali eviden-ze, che il software applichi corretta-mente il fattore di correzione (scusate ilbisticcio…!) chiedendo all’operatore dirifare i calcoli a mano, dal valore grez-zo al valore misurato in una prova diemissione. Oppure posso controllareche il software piloti correttamente leapparecchiature di misura per genera-re la grandezza di stimolo in una pro -va d’immunità, misurando ad esempioil campo elettromagnetico in un puntodella superficie a campo uniforme(UFA). Nel far questo verifico anche leconoscenze dell’operatore, che si trovaa far qualcosa di diverso da quello chefa di solito (gli tocca ad esempio fare amano un conto che altrimenti fa il com-puter, riconsiderando quindi gli ele-menti che compongono la catena dimisura e il loro effetto nel determinareil valore misurato a partire dal grezzo).

controllata preliminarmente e a ognimodifica la validità dei risultati otte-nuti? Gli arrotondamenti e le cifre si -gnificative sono correttamente gestiti(es. EA 4/16 punto 7.6)?”Questo punto e il successivo:RT-08, p.to 5.4.7.2: “Il software svilup-pato dal Laboratorio è validato? È ade-guatamente documentato? È protettoda modifiche anche accidentali? Vienerivalidato nel caso di nuove versionidel sistema operativo o di SW di sup-porto (es. macro di Excel al cambio direlease)?” riguardano il corretto uso ela validazione del software. I Laborato-ri di prova EMC impiegano softwareper la gestione automatica delle provee l’applicazione dei fattori di correzio-ne. Se il software è di origine esterna,esso deve essere corredato di una di -chiarazione di validazione; se il softwa-re è stato realizzato dal Laboratorioallora è il Laboratorio stesso che deveaver validato il software e deve pro-

CAMPI E COMPATIBILITÀELETTROMAGNETICA

N.04ƒ

;2015

MISURAZIONE OTTIMIZZATA DELLACOPPIA NEI BANCHIPROVA MOTORICon il sistema di amplificatoridi misura PMX, HBM permette all’industria automobilistica di eseguiretest più efficienti sui motori. Procedure di misura a provadi errore e controllo precisodel processo sono tra i principali vantaggi offerti da PMXL’obiettivo è quello di ottimizzare ul -teriormente le prestazioni dei motori, inmodo da soddisfare le future normativeriguardo all’efficienza in termini di con-sumi, e consentire progressi innovativinella tecnica di verifica e lavorazione.Con il sistema di amplificatori di misuraPMX, HBM Test and Measurement (HBM)sviluppa una piattaforma tecnica dimisura per banchi di prova, precisa e aprova di errore, mirata ad accrescere lecapacità prestazionali dei motori.

NEWS �

Nuove opzioni di filtraggio e scalaturaper la misurazione della coppia ne per-mettono l’esatto impiego nell’esercizio acarico parziale. Il sensore di coppia puòessere scalato nel PMX tramite la curvacaratteristica polinomiale ad alta preci-sione o la tabella delle curve caratteristi-che con rilevamento automatico del sen -so sinistrorso/destrorso. Per il PMX HBM ha realizzato il filtroCASMA (Crank Angle Synchron MovingAverage) con generazione della mediamobile mediante l’angolo di rotazione. Ilnuovo design del filtro permette, ad esem-pio, di generare la media mobile in sin-

cronismo con l’angolo di manovella, perpoter determinare la distribuzione dellacoppia in funzione dei cilindri.PMX genera in tempo reale parametriquali potenza, valori medi e di picco,fino alla regolazione di coppia medianteil regolatore PID. Il sistema di amplificato-ri di misura PMX, con le sue interfacce dicomunicazione aperte, in combinazionecon i potenti sensori di coppia HBM, per-mette l’esecuzione di efficienti processi diverifica nel settore automobilistico.

Per ulteriori informazioni:www.hbm.com/it/2981/pmx-condizionatore-segnale-per-l-impiego-nella-produzione

HBM Test and MeasurementFondata in Germania nel 1950, HottingerBaldwin Messtechnik (HBM Test andMeasurement) si è costruita una reputa-zione come leader mondiale di tecnolo-gia e del mercato nell’industria dellemisurazioni e prove. HBM offre prodot-ti per la catena di misurazione comple-ta, dalle prove virtuali a quelle fisiche.Le sedi di produzione sono situate inGer mania, U.S.A., Cina e Portogallo;HBM è presente in più di 80 Paesi nelmondo.

T_M ƒ 285

Nel caso in cui si rendano disponibiliprove valutative il Laboratorio è tenutoa partecipare a tali prove, purché chioffre il servizio rispetti i criteri previstidalla norma ISO/IEC 17043 e daldocumento ACCREDIA RT-24. Purtroppoi fornitori del servizio di prova valutati-va in ambito EMC non abbondano nelmondo. L’unico Ente, accreditato secon-do ISO/IEC 17043 (da A2LA), cheoffre un estensivo programma di provevalutative in ambito EMC è l’AmericanCouncil of Independent Laboratories(ACIL, Stati Uniti d’America). ACIL tutta-via offre schemi che coprono solo ilmetodo ANSI C63.4 (benché lo scopodell’accreditamento sia esteso anche almetodo CISPR 22), mentre in Europas’impiegano prevalentemente i metodiIEC/CISPR. Altro Ente accreditato cheoffre prove valutative in ambito EMC èIFM Quality Services (Australia), però inmodo discontinuo visto che il “corebusiness” dell’ente riguarda le provevalutative in ambito sicurezza elettrica.Le stesse prove valutative EMC di emis-sione condotta e radiata, secondometodi IEC/CISPR, sono a oggi (mentresto scrivendo, 25 Ottobre 2015) accre-ditate (ancora da A2LA) nell’ambitodella sicurezza elettrica, il che mi lasciaun po’ perplesso vista la differenza tec-nica enorme fra le prove EMC e leprove di sicurezza elettrica (il certificatodi accreditamento scade il 30 Novem-bre 2015: vedremo insieme il nuovocertificato, cari lettori, quando questoarticolo sarà pubblicato).In Italia (anzi, per quanto ne so io, inEuropa) l’Università degli Studi diFirenze in collaborazione conI.N.Ri.M. offre prove valutative inambito EMC da qualche anno (siveda www.emc.unifi.it/CMpro-v-p-26.html). Il sodalizio non è ac -creditato, tuttavia la lista di riscontronon richiede che il fornitore del servi-zio di prova valutativa sia accreditatoma che rispetti quanto previsto da RT-24. In particolare deve rendere di -sponibile uno schema della prova valu-tativa che ne descriva tutti gli aspettisalienti: chi è il coordinatore, i criteridi ammissione dei Laboratori che par-tecipano alla prova valutativa, il meto-do di prova a fronte del quale si valu-ta la prestazione del Laboratorio, il

campione viaggiante e i criteri concui sono stabiliti i valori di riferimen-to, le modalità di elaborazione stati-stica dei risultati di misura (che devo-no rispettare quanto previsto dallanorma ISO 13528), le statistiche ches’impiegano per quantificare la pre-stazione dei partecipanti (ancora daISO 13528), la reportistica dal Labo-ratorio al coordinatore e viceversa,come il coordinatore gestisce i recla-mi dei partecipanti e mantenga laconfidenzialità dei risultati e l’impar-zialità nei confronti dei partecipanti.

RIFERIMENTI

[1] MD-09-01-DL/DS, “Lista di riscon-tro per la valutazione dei Laboratori(parte tecnica livello 1)”, rev. 2.[2] RT-08, “Requisiti generali per l’ac-creditamento dei Laboratori diprova”, rev. 2.[3] RT-24, “Prove valutative”, rev. 1.[4] EA guidelines on the expression ofuncertainty in quantitative testing, EA-4/16 G:2003.[5] Conformity Assessment – GeneralRequirements for Proficiency Testing,First edition, ISO/IEC 17043:2010.[6] Statistical Methods for Use in Pro-ficiency Testing by InterlaboratoryComparisons, ISO 13528:2005.

For example, if a result of 123.456units is obtained, and an uncertaintyof 2.27 units has resulted from theevaluation, the use of two significantdecimal digits would give the roundedvalues 123.5 units ± 2.3 units”.RT-08, p.to 5.9: “Esistono procedure dicontrollo della qualità adeguate agarantire un controllo efficace? Sonodisponibili le registrazioni? (circuiti in -terlaboratorio, prove su materiali di ri -ferimento, controlli di processo, provein doppio, ecc.)? È eseguita un’analisiperiodica dei dati ottenuti? Gli esiti ditali attività sono soddisfacenti? I risulta-ti dimostrano la tenuta sotto controllodel processo di prova?”.Durante la verifica, quando mi trovo aquesto punto della lista di riscontro,cerco di fare un riassunto mentale diquanto visto (anche andando oltre nellalista di riscontro: la checklist non si com-pila in ordine dal primo all’ultimo puntoma secondo l’importanza e la logica chel’ispettore attribuisce ai vari requisiti), adesempio pensando alle apparecchiaturedi prova, alle tarature, alla valutazionedell’incertezza di misura e a ciò cheabbia rilevanza ai fini dell’assicurazionequalità dei risultati di prova. Mi chiedo dunque: il Laboratorio effet-tua sistematiche verifiche delle catenedi misura prima delle sessioni di prova?Il personale è qualificato e ci so no evi-denze oggettive circa il mantenimentodella qualifica? Il personale ha dato evi-denza di conoscere i metodi di prova?Il Laboratorio effettua sistematicamentela conferma metrologica delle apparec-chiature di misura? Il Laboratorio havalutato la ripetibilità con cui è in gradodi eseguire le prove? Il Laboratorio hacalcolato l’incertezza di misura? IlLaboratorio partecipa regolarmentealle prove valutative disponibili? Esisto-no pianificazioni di queste attività? Esi-stono registrazioni (nella forma di cartedi controllo, ma non necessariamente)che confermino quantitativamente che ilprocesso di prova è sotto controllo (es.registrazioni circa la ripetibilità, le veri-fiche preliminari, i risultati delle taratu-re)? Ciascuno di questi elementi è unatessera del mosaico “assicurazionequalità dei risultati di prova”.RT-08, p.to 5.9: “Sono rispettati i cri-teri previsti dal doc. RT-24?”

N.04ƒ

; 2015 CAMPI E COMPATIBILITÀ

ELETTROMAGNETICA�

Carlo Carobbi è Ricer-catore presso il Diparti-mento di Ingegneria del-l’Informazione dell’Univer-sità di Firenze, dove inse-gna Misure Elettroniche.Collabora come ispettore

tecnico con l’Ente unico di accreditamen-to Accredia, sia per il Dipartimento Labo-ratori di Prova sia per il DipartimentoLaboratori di Taratura. È presidente delSC 210/77B del CEI (Compatibilità Elet-tromagnetica, Fenomeni in alta frequen-za) e membro di gruppi di lavoro interna -zionali (IEC) che sviluppano e aggiorna-no norme di Compatibilità Elettromagne-tica (EMC). Organizza e gestisce, in col-laborazione con altri esperti, prove valu-tative di misure di Compatibilità Elettro-magnetica. Nel 2015 ha ricevuto dallaIEC il 1906 Award per il suo contributoallo sviluppo delle norme EMC.

T_M ƒ 286

NEWS

N.04ƒ

;2015

Nella conferenza stampa di presentazione di A&T - ROBOTIC WORLD, l’attuale scenario della robotica industriale

La Robotica rappresenta veramente una risposta fon-damentale alle esigenze competitive dell’industriaitaliana? L’Italia è pronta per accogliere le sfidedella Fabbrica Intelligente? È vero che i robot tolgo-no posti di lavoro?A questi e altri quesiti, determinanti per il futuro del

comparto industriale italiano, hanno cercato di rispondere i sosteni-tori del progetto fieristico nella conferenza stampa, svoltasi il 9 no -vembre scorso presso il Centro Congressi dell’Unione Industriale diTorino, di presentazione di A&T-ROBOTIC WORLD, la prima ma -nifestazione italiana della Robotica, che si terrà il 20-21 aprile2016 a Torino, all’interno della 10a edizione di A&T (www.affidabilita.eu), la fiera italiana delle soluzioni e tecnologie inno-vative per l’industria competitiva.

“L’industria della Robotica è fra i princi-pali artefici della rivoluzione industrialein corso – ha esordito Luciano Mal-garoli (Direttore generale A&T) – Idati in nostro possesso (fonte UCIMU),relativi all’andamento del settore, indi-cano che le aziende manifatturiere han -no l’esigenza di cambiare il proprio mo -

do di lavorare. E proprio per soddisfare questa esigenza nasce A&T-ROBOTIC WORLD, la prima manifestazione italiana dedicata allaRobotica, voluta e progettata insieme ai principali costruttori mon-diali di robot industriali, che ne saranno protagonisti, insieme aisystem integrator e ai fornitori di tecnologie per l’automazione indu-striale. Un evento che intende offrire concrete risposte ai bisognid’innovazione competitiva delle aziende italiane ed estere delleprincipali filiere produttive: automotive, aerospace, alimentare, fer-roviaria, farmaceutica, meccanica, meccatronica”.

Secondo recenti dati dell’IFR (Internatio-nal Federation of Robotics), nel 2014sono stati installati a livello mondialecirca 230.000 robot, oltre il 10% diquelli attualmente operativi in tutto ilmondo, a partire dal 1961: la Cina è intesta alla classifica per Paesi (25%),

seguita da Giappone, Corea, USA, Germania e Italia. Nel 2016 èprevista un’ulteriore crescita del 15%.“L’Italia risulta non solo ai primi posti della classifica che riguarda irobot in esercizio, ma è da sempre una delle “culle” della roboticamondiale, seconda solo al Giappone: già negli anni ’70 la roboti-ca vantava radici profonde e applicazioni di successo nel nostroPaese – ha continuato Arturo Baroncelli (Presidente IFR) -Anche a livello di densità di robot in rapporto agli operatori umani,l’Italia è nelle prime posizioni al mondo con oltre 200 robot ogni10.000 operatori, quindi al di sopra degli USA. I system integratoritaliani, inoltre, sono i migliori al mondo, dato che si tratta di realtàper lo più provenienti dai distretti industriali, quindi dotate di espe-rienza innovativa acquisita sul campo. La robotica NON toglie postidi lavoro, anzi li consolida, li valorizza (anche economicamente) espesso li crea”. Le aree italiane a maggiore densità di robotica sono il Piemonte ela Lombardia, in ciascuna delle quali ha sede il 28% delle impreseitaliane operanti nel settore: è però il Piemonte a vantare la mag-giore quota di fatturato (64%) e di addetti (68%) e sempre in que-

sta regione risiedono i principali costruttori di robot.“Il punto di forza del Piemonte – secondo Mauro Zangola(Responsabile di programma MESAP – MEccatronica eSistemi Avanzati di Produzione) – è senz’altro quello di avereall’interno dei confini regionali i principali attori del settore: ricerca,progettazione, produzione, integrazione. Parlando di primato dellaRobotica nella regione Piemonte, non si può omettere di evidenzia-re l’importanza dell’area torinese, in cui hanno sede circa i dueterzi delle aziende piemontesi operanti in quest’ambito. In tale otti-ca, la scelta di tenere la prima edizione di A&T-ROBOTIC WORLDa Torino (città che a pieno titolo può puntare a diventare “capitaleitaliana della Robotica”), nell’ambito di una manifestazione che haregistrato in questi anni una continua crescita, risulta quanto maiappropriata”.

“Il robot si presenta come elemento trainante dello sviluppo innova-tivo, – ha dichiarato Lorenzo Molinari Tosatti (Cluster Fab-brica Intelligente) – come dimostra il numero crescente dei robotcollaborativi in esercizio, grazie soprattutto ad alcuni aspetti princi-pali, in grado di offrire formidabili vantaggi all’utenza, industriale enon: disponibilità di manipolatori intrinsecamente sicuri e di cellerobotizzate per assemblaggio, sviluppo di sistemi di programma-zione sempre più semplici e intuitivi”. E il contributo della Ricercaitaliana in tale ottica è di tutto rispetto, come ha confermato LucaIuliano (Politecnico di Torino), certamente competitivo rispettoad altri Paesi leader nell’innovazione tecnologica, come USA, Ger-mania, ecc. “L’impegno del Politecnico di Torino nella ricerca inambito Robotica è consistente e coinvolge svariati Dipartimenti, instretta e fattiva collaborazione con le aziende. Un’importante lineadi ricerca, in questo momento, è quella che mira alla personalizza-zione della cella robotizzata sulle caratteristiche del singolo opera-tore e questo si colloca a pieno titolo nel processo di valorizzazio-ne delle risorse umane che deve contraddistinguere un progressotecnologico sostenibile”.In questo scenario, il supporto istituzionale è fondamentale. “Siamolieti di offrire il nostro supporto ad A&T-ROBOTIC WORLD, – haaffermato Guido Cerrato (Camera di Commercio di Tori-no) – in quanto la Robotica rappresenta da anni uno dei principa-li obiettivi della nostra attività, soprattutto a livello di formazione(rete “Robotica a Scuola”) e d’internazionalizzazione, che resta unambito fondamentale, ma richiede di essere affrontato più settorial-mente, tramite specifiche modalità di approccio”. Un impegno con-fermato anche da Stefano Serra (Presidente ProtocolloRobotica e ITS Meccatronica): “Partecipiamo in prima lineaalla sfida dell’Industria 4.0 (o “Fabbrica Intelligente”), formandoogni anno circa 75 esperti di Robotica, pronti per l’inserimento nelmondo del lavoro”. E, per concludere, da Giuseppina De San-tis (Assessore alle Attività Produttive, Energia, Ricercadella Regione Piemonte): “Questa nuova manifestazione, chesfrutta il decennale successo ed esperienza di una manifestazioneconcreta e di successo come A&T, contribuirà certamente alla pro-mozione della Robotica piemontese, settore sempre più trainante perl’economia regionale. Promuovendo A&T-ROBOTIC WORLD inmodo mirato presso potenziali partecipanti stranieri, contribuiremoa rendere sempre più concreti i risultati di una manifestazione chefra i suoi obiettivi principali ha il trasferimento tecnologico”.

NOVITÀ DALLA ROBOTICA

Nella foto (da sinistra): Lorenzo Molinari Tosatti, Guido Cerrato, Arturo Baroncelli, Luciano Malgaroli,Giuseppina De Santis, Stefano Serra

e Mauro Zangola

utilizzare illuminatori di potenza e nu -mero adeguati, con un inevitabile au -mento dei costi.Infine, specialmente nel caso del rico-noscimento di difetti a basso contrasto,è necessario rimuovere le variazioni diguadagno e di offset nelle risposte deisingoli pixel, e ciò innalza il tempo dielaborazione in modo proporzionalealla numerosità dei pixel.In questi casi applicativi, è da valuta-re accuratamente se non sia più effi-cace (i) scegliere una telecameralineare, nella quale è presente unasingola linea di pixel (tre per i model-li a colori) e (ii) sincronizzare l’acqui-sizione linea per linea mediante enco-der per formare l’immagine bidimen-sionale (Fig. 1).

LE TELECAMERE LINEARI

La tecnologia produttiva di questi di -spositivi è così sofisticata da essere ingrado di produrre telecamere linearicon risoluzione oltre i 16.000 pixel che

non presentano pixel difetto-si. A tempi di esposizionenecessariamente bassi è pos-sibile contrapporre si stemid’illuminazione che, anzichéilluminare un’area ampia, silimitano a concentrare l’in-tensità lungo la linea di ac -quisizione e forniscono im -magini di buona qualità concosti accettabili. Inoltre i valo-ri di guadagno e di offset di

ciascun pixel possono essere regolatitramite l’hardware del dispositivo, equesto consente di ottenere uniformitàdei livelli di grigio in tempi molto ri -dotti.Una telecamera lineare è composta diuna singola linea di sensori. Durante iltempo di esposizione ciascuno accumu-la una carica fotoelettrica proporziona-le alla luce emessa dalla scena. Al ter-

VISIONE

ARTIFICIALE

Telecamere lineari:linee guida per l’acquistoSensibilità, risoluzione, frequenza d’acquisizione, tipo di applicazione

� Rubrica a cura di Giovanna Sansoni ([email protected])

ARTIFICIAL VISIONThe section on Artificial Vision is intended to be a “forum” for Tutto_Misurereaders who wish to explore the world of components, systems, solutions forindustrial vision and their applications (automation, robotics, food&beverage,quality control, biomedical). Write to Giovanna Sansoni and stimulate discussion on your favorite topics.

RIASSUNTOLa rubrica sulla visione artificiale vuole essere un “forum” per tutti i lettoridella rivista Tutto_Misure interessata a componenti, sistemi, soluzioni per lavisione artificiale in tutti i settori applicativi (automazione, robotica, agroa-limentare, controllo di qualità, biomedicale). Scrivete alla Prof. Sansoni esottoponetele argomenti e stimoli.

Immaginia-mo di esse-re all’inter-no di unacartiera, odi un lami-natoio o diun’aziendatessile, e

che vi sia la necessità di eseguire un’i-spezione sul materiale alla ricerca didifetti. Il materiale si presenta avvoltosu grossi rulli che vengono srotolati auna certa velocità. La larghezza deirulli è significativa (ad esempio50 mm), la velocità di scorrimento delmateriale alta (1,5 m/s) e i difetti dariconoscere piccoli (0,2 mm). Questotipo di applicazione richiede un siste-ma di visione con alte risoluzioni: perintercettare il difetto minimo è necessa-rio avere a disposizione almeno 4pixel sulla lunghezza del difetto, il chedetermina una risoluzione pari a10.000 pixel nella direzione perpendi-colare allo scorrimento del materiale.Nel caso si propenda per l’utilizzo ditelecamere a matrice sarà necessarioimpiegare più dispositivi affiancati,come riportato in Fig 1. Uno dei pro-blemi di questa soluzione sta nel fattoche fra i molti pixel di ciascun senso-re è alta la probabilità di avere un

numero non trascurabile di elementidifettati. Questo problema è normal-mente “mascherato” da apposite pro-cedure di filling tramite le quali il valo-re del pixel difettoso viene sostituitovia software da quello dei pixel vicini.Per l’applicazione che stiamo consi-derando tuttavia, l’approccio si rivelainefficiente in termini di tempo di cal-colo, e sovente non consente di rile-vare il difetto.

In secondo luogo il tempo di esposi-zione delle telecamere dev’esseretenuto a livelli bassi, per evitare che ilmovimento dell’oggetto comporti im -magini sfuocate. A bassi valori deltempo di esposizione si accompagnala necessità d’illuminare l’intero cam -po inquadrato a livelli di luminositàadeguati a ottenere una buona quali-tà delle immagini. Si devono quindi

T_M N. 4/15 ƒ 287

Figura 1 – Configurazione del sistema di visione nel caso di utilizzo di telecamera a matrice

e di telecamera lineare

T_M ƒ 288

NEWS

N.04ƒ

;2015

Nuova sede di Kistler Italia, per incrementare i servizi alla clientela

L’inaugurazione di una nuova epiù ampia sede rappresentageneralmente un indicatore disviluppo per ogni azienda.Non sfugge a questa regola dimercato Kistler Italia, che si èrecentemente trasferita nellanuova e prestigiosa sede mila-nese, estesa su una superficiepiù che tripla rispetto alla pre-cedente. Un trasferimento chescaturisce dalle esigenze diespansione e sviluppo dei servi-zi alla clientela della filiale ita-liana del Gruppo Kistler, dallaquale viene coordinato e gesti-to il business della Regione SudEuropa e Middle East.

“L’area di competenza di Kistler Italia è molto vasta e importante ecomprende oltre 1.000 clienti di oltre 30 Nazioni: Italia, PenisolaIberica, Ticino, Balcani, Grecia, Turchia, Azerbaijan, Iran e tutta laPenisola Arabica (Oman, Qatar, Kuwait, ecc.)”, dichiara RobertoGorlero, Managing Director-Regional Manager Southern Europe &Middle East Region. “La nostra regione Sud & MEast a livello EMEAvanta il maggiore tasso di crescita percentuale – continua Gorlero– e, a livello complessivo, un fatturato secondo solo a quello dellaregione centrale (Germania – Austria – Svizzera). Siamo peraltroprimi a livello di gruppo come volumi di vendita riguardo ad alcu-ne applicazioni e questi dati ci confortano riguardo al rispetto delpiano di crescita regionale per i prossimi 5 anni, molto ambiziosoa livello sia di fatturato sia di personale. Grazie certamente al livel-lo d’innovazione, qualità e affidabilità dei nostri prodotti, frutto dicontinui ingenti investimenti in termini di ricerca & sviluppo, maanche alla varietà e qualità dei servizi offerti ai clienti, in fase dipre- e post-vendita. E proprio la necessità di rendere sempre miglio-ri e tempestivi i servizi, che rappresentano la chiave di volta delnostro successo, costituisce uno dei motivi principali di questo nostroinvestimento nella nuova sede milanese”.

Nell’ottica di rispondere ancora più tempestivamente alle esigenzedella clientela, nella nuova sede è stato creato un Laboratorio ditaratura interno, gestito e controllato da quello centrale accreditato.“Il nuovo Laboratorio contribuisce ad abbattere le tempistiche ditaratura, a tutto vantaggio dei clienti, che devono fare a meno deglistrumenti inviati in taratura all’esterno per tempi molto ridotti rispet-to a quanto avveniva in passato”, dice Roberto Vegliach, Re -sponsabile del Laboratorio di Kistler Italia. “Abbiamo, inoltre, poten-ziato il numero dei tecnici impegnati nella manutenzione e assisten-za ai clienti, anche remota e on-site, e siamo in grado di effettuaretarature di vari strumenti, in particolare nell’ambito della misura dipressione e forza, ma anche di altre grandezze fisiche non suffi-cientemente coperte nel nostro Paese, come la carica elettrica”.

La nuova sede, inoltre, ha consentito a Kistler Italia di potenziarenotevolmente la logistica e il servizio commerciale, altri aspettiimportanti dell’organizzazione. “La maggioranza dei nostri clien-ti è caratterizzata da un elevato spessore tecnico e specialistico:ciò richiede, da parte del fornitore o aspirante tale, un’elevatapreparazione del personale, a partire da quello commerciale”,dice Alberto Rigon, Responsabile Commerciale per il CanaleDiretto. “Una preparazione più pratica che teorica, che compren-de anche e soprattutto i processi, per poter indirizzare subito ilcliente verso la soluzione più adatta a soddisfare la specifica pro-blematica o esigenza. Pensiamo, ad esempio, ai clienti del setto-re Automotive, ambito nel quale Kistler offre strumenti e soluzioniriguardanti tutte le fasi di sviluppo e produzione, dai test di labo-ratorio fino all’assemblaggio dei veicoli. Ma anche a molti altrisettori industriali, dall’Aerospace all’Elettrodomestico, dalla Bio-meccanica allo Stampaggio di materie plastiche, ecc. Una clien-tela che adotta metodi innovativi, come la Lean Production, moltoesigente ma disposta alla fidelizzazione, a fronte di forniture dicostante elevato livello“.Kistler è molto attenta alle continue richieste di qualità provenientidai vari mercati e si propone come vero e proprio “problem solver”per i clienti, mettendo a frutto una strategia organizzativa fondatasu alcuni punti fondamentali: innovazione di prodotto, sviluppo dinuovi prodotti e applicazioni specifiche, eccellenza del servizio. “Questo è il segreto della nostra crescita, soprattutto nel mercatoitaliano ma anche in tutta l’area South Europe e Middle East”, con-clude Gorlero. “Una crescita così forte da rendere necessaria laprossima apertura di nuove sedi dirette in Paesi dove finora erapresente solo una nostra struttura commerciale, come l’Iran, e ilpotenziamento di altre sedi già esistenti, come quella portoghese,spagnola, turca, balcanica. Nel nostro Paese c’è però qualcosa dipiù”, conclude Gorlero, ”il centro di eccellenza tecnico, che sup-porta tutti i clienti della Region offrendo supporto telefonico (inclu-sa l’hotline 7/7) e, in alcuni casi, assistenza diretta in campo inogni regione”.

MEGLIO IL CLIENTE ESIGENTE MA FIDELIZZATO!

T_M ƒ 289

La risoluzione della telecamera dipende dalla risoluzio-ne spaziale richiesta dall’applicazione. Questa vienedeterminata considerando la dimensione del campoinquadrato (lungo la direzione parallela alla linea deipixel) e la dimensione del dettaglio più piccolo che il siste-ma deve riconoscere o misurare. Ad esempio, se la primaè pari a 400 mm e la seconda a 0,1 mm, considerandoche il rilievo affidabile del dettaglio impone che almeno 4pixel gli corrispondano, la risoluzione richiesta risulta paria 12.000 pixel. Il mercato offre un’ampia scelta di disposi-tivi, con risoluzioni comprese fra i 2 kpixel fino a 16 kpixel,ed è quindi possibile optare per l’utilizzo di un singolo di -spositivo e per la combinazione di più dispositivi, montatiin modo da coprire l’intero campo nella direzione dellalinea di acquisizione.La frequenza di acquisizione (line rate) è il rapportofra la velocità di movimentazione dell’oggetto e la risolu-zione spaziale. Se per il caso precedente si suppone chel’oggetto transiti sotto la telecamera con velocità di1,5 m/s, il frame rate risulterà pari a 15.000[mm/s]/400 [mm]*12.000 [pixel] = 45.000 [pixel/s], cioè45 kHz. Le telecamere lineari, al pari di quelle a matrice,presentano una relazione inversa fra la risoluzione e il framerate, e tuttavia è ampia la gamma di dispositivi con ottimerisoluzioni (8 kpixel) e alti frame rate (80-120 kHz).

LE APPLICAZIONI

Le applicazioni che richiedono l’impiego di telecamerelineari sono quelle che richiedono acquisizioni ad alta ve -locità e/o ad alta risoluzione in aree di lavoro ampie.Oltre a quelle citate all’inizio della rubrica, vanno citate leispezioni di binari o strade, oppure la topografia di super-ficie e l’imaging satellitare. Altri impieghi tipici sono quel-li in cui si è in presenza di materiale in caduta, come nelleapplicazioni di classificazione di documenti postali. Infi-ne, la tecnologia a scansione lineare è richiesta per l’ispe -zione di wafer di silicio, celle solari, circuiti stampati, tuttiesempi nei quali è indispensabile ottenere immagini am -pie e prive di difetti.

CONCLUDENDO

L’utilizzo di una telecamera lineare sembrerebbe un’inutilecomplicazione rispetto alle telecamere a matrice ma cosìnon è, specialmente quando l’oggetto sia largo, in movi-mento continuo, e se i requisiti di qualità dell’immagine odi risoluzione siano particolarmente stringenti. La scelta vafatta a valle di un’accurata fattibilità, anche sperimentale,tramite la quale sia possibile definire gli elementi appa-rentemente di contorno (in realtà essenziali), quali i siste-mi d’illuminazione, la geometria di ripresa e le ottiche.Il mercato offre un’ampia gamma di prodotti fra i qualiscegliere per ottenere il giusto compromesso fra presta-zioni e budget.

mine del tempo di esposizione le cariche della linea vengo-no trasferite in un registro a scorrimento, tradotte in tensioneelettrica e successivamente amplificate e digitalizzate. Ledue fasi (accumulo delle cariche e lettura del registro) avven-gono in pipeline, in modo da minimizzare i tempi di forma-zione dell’immagine. La frequenza alla quale l’insieme deiprocessi avviene determina il frame rate della telecamera,misurato in kHz. Valori tipici del frame rate per applicazioniveloci sono nell’ordine dei 200 kHz, che equivalgono a 5 µsper linea.Le telecamere lineari a colori sono composte da più lineedi pixel, con filtri colore diversi su ciascuna linea o sudiversi pixel lungo la stessa linea, a seconda del patterncolore utilizzato. La configurazione tipica è mostrata inFig. 2, e fa riferimento a un sensore trilineare, nel quale ifiltri rosso, verde e blu sono disposti per righe. Le diverselinee di colore vengono attivate in ritardo l’una rispettoall’altra, al fine di compensare il movimento dell’oggettoe assicurare che la porzione della superficie acquisita siala stessa per tutte e tre le linee. Attenzione: le lenti da uti-lizzare per l’acquisizione del colore devono presentareuna bassa aberrazione cromatica, per evitare che vari ilpiano di focalizzazione con le lunghezze d’onda, il cheporterebbe al formarsi di frange colorate nell’intorno deibordi dell’immagine.Le telecamere lineari utilizzano tipicamente illuminatorilineari, composti da una linea di LED, che vengono orien-tati in modo da evidenziare al meglio i dettagli ai quali siè interessati, e in dipendenza del tipo di materiale. Adesempio, l’ispezione di materiale trasparente trae vantag-gio da un’illuminazione backlight, che consente d’inter-cettare piccoli difetti in trasparenza. Nelle applicazioniper le quali è d’interesse intercettare il colore, sarà un’il-luminazione in riflessione, fatta posizionando l’illuminato-re a un alto angolo rispetto alla superficie.

I PARAMETRI FONDAMENTALI

La scelta di una telecamera lineare deve tenere in consi-derazione tre elementi fondamentali, che sono, nell’ordi-ne, la sensibilità, la risoluzione e la frequenza.La sensibilità esprime il numero di fotoni che “diventa-no” carica elettrica e quindi valore dei livelli di gri -gio/colore prodotti. La scelta di un dispositivo sulla basedella sensibilità dichiarata sui data sheet è, nella pratica,piuttosto rischiosa: la sensibilità necessaria è il risultato dimolti fattori, fra i quali il tipo di superficie da ispezionare,il livello d’illuminazione del sistema, il tipo di lente utiliz-zata, l’apertura numerica della lente. L’approccio miglio-re rimane quello di valutare in modo sperimentale i livellidi luminosità che effettivamente ottimizzano la qualità del-l’immagine e solo a valle effettuare l’acquisto.

VISIONEARTIFICIALE

Figura 2 – I filtri colore trilineari utilizzati nelle telecamere lineari

T_M ƒ 290

NEWS

N.04ƒ

;2015

Durante la recente fiera EMO 2015 (conclusasi lo scorso 10 ottobrea Milano), oltre 500 visitatori, provenienti da diversi Paesi e ope-ranti in vari settori di attività nel comparto della meccanica e dellalavorazione dei metalli, hanno manifestato grande interesse per lastrumentazione di precisione e controllo presentata dalla LTF spa diAntegnate (BG). Un’ulteriore conferma dell’apprezzamento daparte di un pubblico sempre più vasto, dopo il riconoscimento uffi-ciale di qualità da parte di UCIMU (Unione dei Costruttori Italiani diMacchine Utensili), per gli strumenti, le soluzioni e i servizi propostidall’azienda bergamasca In scena allo stand, accolta con grande favore dagli esperti nel set-tore della metrologia e fiore all’occhiello della rinomata lineaMICROTECNICA, la nuova serie di Sistemi ottici bi-dimensio-nali per la misurazione automatica in tempo reale di pezzi e com-ponenti. Di nuovissima ideazione, Micro-Genius è il risultato dell’in-novazione del tradizionale concetto alla base del proiettore di pro-fili e degli ordinari strumenti ottici di misura, che consente una misu-razione precisa, immediata e completamente automatica di una sva-riata gamma di componenti nei vari settori industriali. La flessibilestruttura modulare, il campo di misura in funzione delle diverse esi-genze, la facilità e intuitività dei programmi di misura e la possibi-lità di ottenere risultati istantanei hanno conquistato l’entusiasmodegli operatori del controllo qualità.

Grande appeal anche per le tradizionali e consolidate linee di stru-menti di misura:MICROTECNICA - Proiettori di Profili: oltre 15.000 esemplari, uti-lizzati nelle officine e nelle sale metrologiche in oltre 50 Paesi, contraddi-stinti da alta affidabilità e precisione ottico/meccanica. Lenti e specchi adalta definizione, distorsione ottica fino allo 0,02%, valori che si traduco-no in elevata luminosità ed eccezionale nitidezza di visione. Movimentidella tavola di misura con precisione pari a +/- (2,5 + L/100) µm, sonoga ranzia di estrema accuratezza nel rilievo delle dimensioni dei pezzie particolari meccanici. Ampia gamma di strumenti per tutte le esigenze di misura con schermidi proiezione da 350-400-450-600-760-1.000-1.500 mm e ricco cor-redo di accessori, per consentire la massima funzionalità e versatilitàd’impiego. I modelli “giant”, Cyclop e Maximus, dotati di apparec-chiature speciali di realizzazione LTF, sono particolarmente ambiti nelsettore aerospaziale per il controllo di giranti e palette per turbine.GALILEO – Durometria: dalle versioni più essenziali, con com-paratore a doppia scala, allo stato dell’arte della gamma digitale,dotata di un sofisticato software e display touch screen per il con-

trollo dello strumento e dello svolgimento del ciclo di misura. Diver-si modelli di durometri per prove Rockwell standard e superficiali,Brinell e Vickers, dotati di penetratori e provini, set di pesi e acces-sori per ogni esigenza di utilizzo. Rinnovata linea di microdurome-tri per la determinazione della microdurezza Vickers e Knoop, di -sponibili nelle versioni, rispettivamente, ottico-digitali o computeriz-zate per la lettura automatica dell’impronta. Ultimo contributo infavore di una sempre più crescente automazione del prodotto, ilnuovo Microdurometro CNC, con 5 assi motorizzati e controlla-ti da un software di misura sviluppato per le esigenze più sofistica-te nel campo della microdurezza.BORLETTI - Strumenti di misura e Controllo: dal 1896 rino-mato marchio della strumentazione di precisione. Ancora oggi LTFmantiene alto lo standard di qualità che ha sempre contraddistintoquesto storico brand, fondendo tradizione e moderna tecnologia.Un programma completo di comparatori, micrometri, calibri, squa-dre, blocchetti pianparalleli, alesametri, banchi di controllo, rugosi-metri, piani di riscontro, truschini, righe di controllo, misuratori dialtezze e di profondità, ecc.STORM - Strumenti di misura e controllo: calibri analogici edigitali in vari modelli e dimensioni, da 160 mm a 3.000 mm, tru-schini, goniometri, guardiapiani e righe di controllo, livelle a bolla d’a-ria lineari e quadre, parallele a croce, squadre e piani di riscontro.

Certificati di Taratura Accredia e Rapporti di provaDue ampie sale metrologiche, in condizioni di temperatura e umiditàcostantemente controllate, costituiscono il Centro di TaraturaACCREDIA LAT N° 067 di Antegnate, dal 1993 accreditato per lacertificazione di un’ampia gamma di strumenti di misura e controllo,campioni dimensionali (blocchetti pianparalleli, calibri a corsoio,micrometri, comparatori, ecc.), campioni di rugosità e, unico in Italia,per la taratura dei proiettori di profili. Equipaggiato con i dispositivi piùavanzati, macchine 3D e attrezzature per il collaudo di precisione, tracui un Durometro Campione Primario GALILEO, il Laboratorio di ProvaLTF offre inoltre la possibilità di certificare durometri, provini di durez-za e penetratori per prove Rockwell, Brinell e Vickers.Per ulteriori informazioni: www.ltf.it

GRANDE SUCCESSO PER LA LTF A EMO 2015

MISURE

EFIDATEZZA

I fattori umani

Rubrica a cura di Marcantonio Catelani1, Loredana Cristaldi2, Massimo Lazzaroni3

nell’analisi dell’affidabilità e del rischio – Parte I

1 Università degli Studi di [email protected] Politecnico di [email protected] Università degli Studi di Milanoe INFN - Sezione di [email protected]

Alcuni degli argomenti trattatidiscorsivamente in questa Rubricapossono essere ulteriormenteapprofonditi in [1]

È un’esigenza dell’essere umano interro-garsi sull’origine delle cose; questa do -manda è quella che di solito coglie glistudenti quando, nell’affrontare i proble-mi che vengono loro posti, scoprono chelo strumento di analisi che sono chiama-ti a utilizzare non è “scolpito nella pie-tra” ma presuppone in realtà un concet-to o una teoria che vanta un numero fini-to di lustri: e un numero finito di lustrivanta la teoria dell’affidabilità.La comparsa del termine Reliabilityrisale di fatto al 1800 ma, sembreràstrano, esso era inteso come un termi-ne astratto riferito alle qualità moralidelle persone, non certo alla presta-zione di un dispositivo, di un sistemao di un impianto industriale [1].Responsabile di questo neologismosembra essere il poeta inglese SamuelT. Coleridge, padre, insieme a WilliamWordsworth, del movimento romanti-co inglese [1, 2]:“He inflicts none of those small painsand discomforts which irregular menscatter about them and which in theaggregate so often become formida-ble obstacles both to happiness andutility; while on the contrary he bestows

all the pleasures, and inspires all thatease of mind on those around him orconnected with him, with perfect con-sistency, and (if such a word might beframed) absolute reliability”.Coleridge utilizzò questo termine nel1816, per descrivere l’amico e poetaRobert Southey.Dal 1816, a partire quindi da questaprima qualitativa e astratta definizione,il concetto di affidabilità si è esteso amacchia d’olio a tutti i settori scientificiseguendo così lo sviluppo sociale, cul-turale e, ovviamente, tecnologico.È interessante mettere in evidenza quan-do l’estensione sia stata vista come unanecessità da inquadrare in modo orga-nico e quantitativo all’interno di unadisciplina univoca. D’ingegneria dell’af-fidabilità come disciplina scientifica, s’i-niziò a parlare dalla metà degli anni’50 del secolo scorso alla fine di un per-corso che ha inizio con la nascita delconcetto di produzione di massa di og -getti, di manufatti (giusto per citare unesempio emblematico si pensi al model-lo T della Ford nel 1913) [1, 3]. Ovvia-mente, parlando di produzione di mas -sa, le teorie di partenza non potevanoche essere la probabilità e la statistica,teorie che, all’inizio del ‘900, con 200an ni di esperienza alle spalle sembra-vano, a ragione, gli strumenti ideali pertrattare i dati empirici come risultanze diesperimenti aleatori [1, 3].Il momento storico che ha determinato

una vera e propria svolta industriale el’affermarsi della “rivoluzione elettro-nica” è la nascita del tubo a raggi ca -todici: è, infatti, grazie a tale inven-zione che l’affidabilità ha affermato ilproprio rango di disciplina [4].Il tubo a raggi catodici sarà da unaparte elemento chiave del secondo con-flitto mondiale ma dall’altra causa prin-cipale di guasti delle “moderne” appa-recchiature (gli apparati che ne eranomuniti richiedevano una frequenza d’in-terventi manutentivi cinque volte più ele-vata delle altre apparecchiature).Alleati da una parte e Tedeschi dall’altrahanno giocato di fatto sul tavolo dell’in-novazione tecnologica parte dei destinidel secondo conflitto mondiale. Nondimentichiamo, infatti, che sul fronte te -desco sarà Lusser, l’ingegnere che legail suo nome alle V1, a occuparsi dell’a-nalisi sistematica delle relazioni tra erro-ri di sistema e componenti guasti intro-ducendo così il concetto, oggi scontato,dell’anello debole della catena.Possiamo, quindi, dire che la disciplinanasce in ambito militare e in questo am -bito si focalizzeranno i rapporti tra ilMinistero della Difesa americana e leindustrie elettroniche fino alla nascitadell’Advisory Group on Reliabilityof Electronic Equipment (AGREE)nel 1952 con l’obiettivo di suggerire

MEASUREMENT & DEPENDABILITYWe discuss some concepts regarding the historical development of the reli-ability with particular respect to the aspects concerning the errors of theorganizations managing the systems and human operators.

RIASSUNTOIn questo numero della Rubrica vengono introdotti alcuni concetti riguar-danti lo sviluppo storico dell’affidabilità con particolare riguardo agli aspet-ti che concernono gli errori delle organizzazioni che gestiscono i sistemi edegli operatori umani.

T_M N. 4/15 ƒ 291

T_M ƒ 292

MISUREE FIDATEZZA

N.04ƒ

;2015

misure atte a definire apparecchiatureprogettate per essere affidabili, a contri-buire ad at tuare programmi condivisidal Governo Americano e dalle azien-de produttrici di componenti elettroniciper l’analisi dell’affidabilità dei com-ponenti (questo punto è cruciale perchéha visto nascere i primi handbook) e acontribuire a diffondere la cultura del-l’affidabilità [5].Sia consentita, a questo punto, unanota polemica da parte degli autori:l’affidabilità e le metodologie atte amisurarne il livello in modo quantitati-vo oltre che qualitativo, sono state su -bito individuate dalle aziende comeproprietà strategica di componentee/o di sistema, così come strategichesono le implicazioni sulla manutenibi-lità e sul monitoraggio. Nonostanteciò, in ambito universitario, queste te -matiche sono spesso declinate in mo -do non strutturato e solo per le com-ponenti di competenza all’interno de -

gli insegnamenti che ne ravvisano l’u-tilità. Ciò non gioca certo a favoredella diffusione della cultura dell’affi-dabilità auspicata, addirittura, dopo ilsecondo conflitto mondiale.Il termine affidabilità è però nato dal-l’esigenza di racchiudere nella parolaalcune specifiche caratteristiche umanee, se è pur vero che nell’interazione del -le diverse parti che compongono siste-mi complessi (sia esse hardware chesoftware), l’affidabilità e la sicurezzadegli stessi giocano il ruolo cruciale,non sono in nessun modo da trascura-re i fattori organizzativi e umani.È l’esperienza maturata purtroppo al -la luce degli incidenti avvenuti in cam -po civile (si pensi alla diga del Vajont)e industriale (l’incidente di Seveso edi Chernobyl giusto per citare dueesempi) che ha chiaramente dimostra-to che anche i fattori organizzativi eumani sono componenti assolutamen-te non trascurabili e da modellizzare

nell’analisi del rischio, per tutto il ciclodi vita di un sistema.Il controllo statistico di processo, l’a-nalisi dell’affidabilità già nelle fasi didesign e, non ultimo, l’avanzamentotecnologico, hanno contribuito in mo -do determinante al raggiungimento dielevati standard di sicurezza in parti-colare in applicazioni quali il nuclea-re, l’aerospaziale e l’off-shore. Di con-seguenza, l’importanza relativa deglierrori delle organizzazioni che gesti-scono i sistemi e degli operatori uma -ni è significativamente aumentata.Ciò spiega la notevole attenzione al -l’integrare il fattore umano nelle ana-lisi del rischio e nelle procedure di va -lutazione dell’affidabilità [1, 6, 7].È nata così la Human ReliabilityAnalysis (HRA) non come disciplinaa sé stante ma come strumento nellaricerca sinergica per la sicurezza del-l’uomo, dell’ambiente e del sistema.Nel momento in cui si cerca di cattu-

NUOVO SISTEMA DIACQUISIZIONE DATI

System 9000 di Micro-Measure-ments (distribuito in Italia da Luchsin-ger srl) è un nuovo sistema di acqui-sizione dati, versatile e destinato aprove dinamiche e ad applicazionidi misura.Il sistema base comprende uno scan-ner a dodici canali di acquisizionedati, espandibile fino a un massimodi 48 canali sincronizzati. I canaliestensimetrici accettano configura-

NEWS �

zioni a quarto,mezzo e ponte inte-ro, con completa-mento ponte per120, 350 e 1.000

ohm.I dati vengo-no elaboratitramite un avanzato processo-re digitale a 24-bit e il filtrag-gio viene eseguito con filtriFinite Impulse Re sponse (FIR),per garantire un’eccellentereiezione del rumore e stabilitàe precisione di misura insupe-rabili.Lo scanner 9000-16-SM comu-nica con un computer (PC)

host, tramite una connessione EthernetDHCP con configurazione automaticadell’IP. Il software StrainSmart® per-mette di configurare, controllare eacquisire i dati provenienti dal System9000.In opzione sono disponibili un model-lo con uscite analogiche (con bandaDC da 19,8 kHz) e una scheda diauto-taratura (tracciabile NIST) ingrado di fornire una sorgente di ten-

sione accurata, utile per tarare ilguadagno e la deviazione di ognicanale.

Caratteristiche del System 9000:– 12 canali estensimetrici;– Schede di espansione per 4 cana-li non estensimetrici;– Sensori supportati: Estensimetri,Trasduttori estensimetrici, Segnali intensione ad alto livello, Termocop-pie, Trasduttori piezoelettrici;– Fino a 50.000 campioni al secondo;– Compatto e robusto;– Alimentazione DC 11-32 VDC;– Interfaccia Ethernet;– I/O digitale.

Per ulteriori informazioni: www.luchsinger.it

T_M ƒ 293

MISUREE FIDATEZZA

�N.04ƒ

; 2015

rare, all’interno di un modello, il fatto-re umano si è chiamati a fare i conticon le difficoltà legate alle poche esoggettive informazioni disponibilinonché alla loro interpretazione: tuttifattori che potremmo definire a eleva-ta complessità e incertezza [5].Tuttavia, nel tempo, sono stati propo-sti un discreto numero di metodi siaqualitativi sia quantitativi per inserire ifattori organizzativi nella valutazionedel rischio [8-14]. I modelli attualmen-te disponibili sono basati, in linea diprincipio, sull’interazione tra operato-ri umani e simulatori virtuali.Per catturare l'intera gamma di quelleche vengono definite “PerformanceShaping Factors” (PSF) umane du -rante lo svolgimento di un determinatocompito si è soliti affidarsi a prove ripe-tute dove si cerca di forzare l’occor-renza di situazioni favorevoli all’erro-re. Resta però poco chiaro come taliprocedure possano influenzare la vero-simiglianza dello scenario creato ri -spetto all’ipotetico scenario reale.Nel prossimo numero della rubrica sicercherà di approfondire ulteriormen-te, per quanto possibile, gli aspettilegati alle tecniche di PSF.

BIBLIOGRAFIA

[1] Zio E., Reliability engineering: Oldproblems and new challenges. Relia-bility Engineering & System Safety,ISSN: 0951-8320, Volume 94, Issue2, Pages 125-141 (February 2009),doi:10.1016/j.ress.2008.06.002.[2] Engell J., et al. Coleridge S.T. Bio -graphia Literaria. In: Engell J., BateW.J., editors. The collected works ofSamuel Taylor Coleridge. New Jersey,USA: Princeton University Press; 1983.[3] Saleh J.H., Marais K. Highlightsfrom the early (and pre-) history of reli-ability engineering. Reliab Eng SystSaf 2006;91:249-56.[4] Lazzaroni M., Cristaldi L., Peretto L.,Rinaldi P. and Catelani M., ReliabilityEngineering: Basic Concepts andApplications in ICT, Springer, ISBN978-3-642-20982-6, e-ISBN 978-3-642-20983-3, DOI 10.1007/978-3-642-20983-3, 2011 Springer-Verlag,Berlin Heidelberg.

[5] Coppola A., Reliability engineeringof electronic equipment: an historicalperspective. IEEE Trans Reliab1984;R-33(1):29-35.[6] Duval C., Leger A., Weber P., LevratE., Lung B., Farret R., Choice of a riskanalysis method for complex socio-technical systems. In: Proceedings ofESREL 2007, Stavanger, Norway, vol.1, 25–27 June 2007. p. 17-25.[7] Gregoriades A., Sutcliffe A., Shin J.-E.,Assessing the reliability of socio-technicalsystems. Syst Eng 2003;6(3):210-23.[8] Reason J., Managing the risks oforganisational accidents. Aldershot:Ashgate Publishing Ltd.; 1998.[9] Aven T., Sklet S., Vinnem J.E., Barrierand operational risk analysis of hydro-carbon release (Bora Release) part I.Method description. J Hazard Mater2006;A137:681-91.[10] Hurst N.W., Bellamy L.J., GeyerT.A., Astley J.A., A classification schemefor pipework failures to include humanand socio-technical errors and their con-tribution to pipework failure frequencies.J. Hazard Mater 1991;26:159-86.[11] Murphy D.M., Pate-Cornell M.E.,The SAM framework: modelling theeffects of management factors onhuman behaviour in risk analysis. RiskAnal 1996;16:501-15.[12] Oh J.I.H., Brouwer W.G.J., BellamyL.J., Hale A.R., Ale B., PapazoglouI.A., The I-risk project: development ofan integrated technical and manage-ment risk control and monitoringmethodology for managing and quan-tifying on-site and off-site risks. In:Mosleh A., Bari R., editors. Proceed-ings of the international conference onprobabilistic safety assessment andmanagement 4 (PSAM 4). Springer:New York; 1998. p. 2485-91.[13] Oien K., A framework for theestablishment of organisational riskindicators. Reliab Eng Syst Saf2001;74:147-67.[14] Wreathall J., Schurman D.L., Modar-res M., Anderson N., Roush M.L.,Mosleh A., US regulatory commis-sion: a framework and method for theamalgamation of performance indica-tors at nuclear power plants. ReportNUREG-5610, vols. 1 and 2, USNuclear Regulatory Commission,Washington, DC, USA, 1992.

NUOVO MICROFONORANDOM PER ALTE FREQUENZE

Grazie all’esclusivonuovo microfono da0,5” a incidenzacasuale (Random),mod. 377A21, laPCB PiezotronicsInc. è in grado difornire una rispostaa tutte le applicazio-ni in campo diffuso

dov’è necessaria unamisura precisa delle alte frequenze, oltrela soglia dell’udibile umano.In un campo diffuso, varie onde dipressione sonora arrivano contempora-neamente da diverse direzioni, gene-rando riflessioni e moltiplicando le sor-genti. Il microfono a incidenza casuale(o Random) media tali contributi acusti-ci fornendo un’accurata misura delsuono risultante. Questi microfoni sonospesso utilizzati per misurare il rumoreall’interno dell’abitacolo delle autovet-ture o delle cabine degli aeroplani, do -ve il campo acustico è diffuso a causadi più superfici riflettenti. I co struttori diautovetture e aeroplani valutano laqua lità del suono al fine di apportaremiglioramenti all’interno dell’abitacoloe della cabina, in grado di ridurre alminimo i livelli di rumore ai quali i pas-seggeri sono esposti. Altre applicazionicomuni per questo microfono includonoil monitoraggio ambientale, test incamera riverberante, acustica delle stan -ze, o di tutti gli ambienti confinati do vesi manifestano riflessioni del suono osono presenti alte frequenze in campodiffuso.La novità peculiare del microfono377A21 è rappresentata dall’estensionein frequenza da 3 Hz a 25 kHz (oltre lagamma udibile), caratteristica decisa-mente inusuale per un microfono dacampo diffuso. Il 377A21, infatti, uniscei vantaggi dei microfoni da 0,5” conquelli dei microfoni da 0,25” permetten-do una misura fino a 160 dB (come unmicrofono da 0,25”) pur mantenendo unlivello di rumorosità di fondo pari a 19dB(A), tipica dei microfoni da 0,5”.

Per ulteriori informazioni:www.pcbpiezotronics.it

NEWS

T_M ƒ 294

NEWS

N.04ƒ

;2015

FUTEK Advanced Sensor Techno-logy Inc., azienda leader mondialenelle soluzioni di misura di forza,torsione, coppia mediante celle dicarico estensimetriche, presenta ilnuovo amplificatore universaleUSB520.L’unità si interfaccia direttamente coningressi estensimetrici mV/V, in -gressi analogici +/-10 V, in corren-te, 0-20 mA, Encoder digitali, TTL,con ca ratteristiche di linearità di0,001% FS, risoluzione a 24 bit esampling rate 4.800 sps.Pensato in modo specifico per lemisure di forza nei processi indu-

striali di as semblaggio, con caratteristiche di stabilità nel tempo,consente di monitorare costantemente il processo con tutte le fun-zioni del software SENSIT.Ogni giorno affrontiamo le esigenze di misura in svariati settoridell’industria e della ricerca, fornendo le soluzione più perfor-manti in termini di qualità, accuratezza e affidabilità con costirealmente competitivi.Le caratteristiche uniche di questo am plificatore sono all’altezzadelle prestazioni delle celle di carico Futek: si nonimo dicostante attenzione per l’innovazione volta al miglioramento delrisultato delle misure.

Per maggiori informazioni: https://youtu.be/_ZFLPGj19wEwww.dspmindustria.it

NUOVO AMPLIFICATORE UNIVERSALE

La radiografia digitale (CR -Computed Radiography) na -sce con lo scopo di agevolareil sistema di archiviazione del-l’immagine radiografica, cherappresenta un limite del siste-ma con pellicola tradizionale,e soprattutto permette di effet-tuare post-elaborazioni dell’im-magine dopo l’esposizione,ottimizzando i contrasti e au -mentando la latitudine di po -sa, ovvero la capacità dellepellicole di mantenere a unadeterminata densità radiogra-

fica più spessori. Con la radiografia digitale è possibile effettuare misurazioni moltoprecise delle imperfezioni rilevate o del componente (misure lineari,diametri e area), inserire note, commenti e identificare il campionesottoposto a prova con specifica di parametri e condizioni di ese-cuzione del test. Il sistema CR può essere inoltre utilizzato per valu-

tare la qualità dei giunti saldati: nel campo delle fusioni è molto utile per ottenere un’immagine completa nei vari cambi di sezionedel getto, oppure nei componenti assemblati e circuiti elettrici/elet-tronici permette di definire il posizionamento preciso degli inserti odegli organi di collegamento. Nel settore automotive e aerospacequesto sistema viene utilizzato per valutare imperfezioni nei mate-riali compositi, soprattutto nella fibra di vetro e nella fibra di carbo-nio. Il Sistema CRx Vision di GE, installato presso i Laboratori TEC Euro-lab, è costituito da uno scanner di acquisizione con risoluzione laser35 µm, che riduce i tempi di scansione a circa 60’. Le pellicole aicristalli di fosforo hanno supporti flessibili o rigidi, utilizzabili in fun-zione della tipologia di prodotto o componente da scansionare, ele dimensioni del film sono adattabili alla superficie da esaminare.Infine la station di elaborazione consente l’ottimizzazione dell’im-magine con filtri digitali, la misurazione di lunghezze e aree, l’in-serimento di marker di riferimento; è possibile inoltre, grazie al for-mato digitale, ingrandire le immagini e archiviarle in formato .jpg,per facilitarne la visualizzazione e le elaborazioni.

Per ulteriori informazioni: www.tec-eurolab.com

RADIOGRAFIA DIGITALE IN AMBITO CONTROLLI NON DISTRUTTIVI

CRASE è il Distributore Ufficiale Italiano di EMCO-TEST, il piùgrande produttore di tester di durezza con le tecnologie più effi-cienti d’Europa, il cui successo ha origine dalla visione di KarlMaier nel costruire durometri che “non sanno semplicementefare tutto, ma fanno tutto semplicemente”. Strumenti di provasemplici, che ricoprono le funzioni più complesse.Fondata nel 1954 e poi guidata da Ernst Alexander Maier,EMCO-TEST è diventata leader tecnologico nel settore deglistrumenti di misura, ben oltre i confini austriaci. Una pietramiliare della sua storia, nel 1989, è stata l’invenzione del con-trollo ad anello chiuso per applicare il carico di prove didurezza: come risultato, tutti i metodi di prova e molti livelli dicarico sono stati, per la prima volta, realizzati con un solomisuratore di durezza universale. La presente rivoluzionariainvenzione è stata brevettata non solo in Europa ma anchenegli USA e in Giappone, e costituisce la base della tecnolo-gia per tutti i moderni durometri. Nel 1966 è stata fondata daldipartimento delle prove di durezza una società indipendente(EMCO-TEST Prüfmaschinen GmbH), che occupa presso lasede di Kuchl (Austria) circa 50 dipendenti, responsabili del

successo ottenuto sul mercato interna-zionale. Con partner commerciali esclusivi intutto il mondo, l’azienda opera in 44Paesi. La gamma di prodotti EMCO-TEST è su misura per tutte le esigen-ze relative alla prova dei materia-li, da singoli campioni e piccolemisurazioni seriali fino agli stru-menti completamente automatiz-zati per test nei cicli di produzio-ne. Massima qualità combinata amassima efficienza nell’applicazione dei metodi di prova stan-dardizzati a livello internazionale, come Rockwell, Brinell, Vic-kers e Knoop. Grazie a questo lavoro altamente specializzato,nel corso degli anni sono state create innumerevoli macchineinnovative, capaci di cambiare in modo significativo il settoredegli strumenti di misura.

Per maggiori informazioni: www.crase.com

INNOVAZIONE E COMPETITIVITÀ NELLE MISURE DI DUREZZA

Uno stabilimento completamente rinnovatoCarlo Mandirola è il responsabilesviluppo, lancio e messa a punto delleattività del nuovo stabilimento. “La re -centissima ristrutturazione e riconver-sione di questo sito produttivo ci hapermesso di fruire di nuove tecnologieproduttive, gestionali e di assicurazio-ne della qualità e di puntare a un ele-vato grado di efficienza e competitivi-tà, in linea con le moderne logichedel WCM (World Class Manufactu-ring). La nostra produzione è concen-trata su alcune importanti componentidel corpo vettura, per l’esattezza leossature laterali, i passaruota e lastruttura portante del parabrezza didue nuovi modelli di vettura (Jeep Rene-gade e Fiat 500 X) prodotti da FCA nelsito di Melfi, e su questi abbiamo con-centrato lo sviluppo di metodi, impian-ti e logistica produttiva in ottica di flus-so teso e produzione snella“.Lo stabilimento è altamente automatiz-zato in tutte le fasi produttive di mag-giore valore tecnologico: una fabbricaquasi interamente robotizzata, dove lemacchine svolgono compiti ripetitivima, nello stesso tempo, necessitano dielevata ripetibilità, per garantire ladovuta performance qualitativa.“Il nuovo piano industriale di FCA ha

TECNOLOGIE

INCAMPO La scansione a luce bianca, lo ski cross

e le guarnizioni in Gore-TexApplicazioni di misura allo sport e all’automotive

� Rubrica a cura di Massimo Mortarino ([email protected])

T_M N. 4/15 ƒ 295

TECHNOLOGIES IN ACTIONThe section “Technologies in action“ presents a number of recent case studiesof industries or institutions gaining profit from the latest innovation in measuringinstruments and systems.

RIASSUNTOLa Rubrica “Tecnologie in campo“ presenta un compendio di casi di studiodi Aziende e/o istituzioni che hanno tratto valore aggiunto dalla modernastrumentazione di misura.

DA HEXAGON METROLOGY: SISTEMI ROBOTIZZATI PER SCANSIONE A LUCE BIANCA

di Levio Valetti (Hexagon Metrology -Marketing & Communications Manager Commercial)

Un controllo di processo totalmente automatizzato per componenti di carrozzeriaautomobilisticaEfficienza del ciclo produttivo, rigoro-so rispetto delle tempistiche di conse-gna, controllo accurato della qualitàdel processo e del prodotto, attenta em o tivante gestione delle risorseumane a tutti i livelli. Sono solo alcu-ni dei principi che regolano il quoti-diano svolgersi ed evolversi delle atti-vità di PMC Automotive, nell’area

industriale nata intorno a uno deiprincipali insediamenti italiani delgruppo FCA (Fiat Chrysler Automobi-les): Melfi.PMC Automotive nasce da una jointventure tra due importanti gruppispecializzati nella fornitura di com-ponenti per l’industria dell’auto,Proma e Magnetto, da anni legati aiprincipali produttori automobilisticimondiali.I rinnovati piani industriali di FCA ele prospettive di significativa ripresadella produzione hanno indotto gliazionisti dei due gruppi a unire lefor ze e rilevare alcuni stabilimentisorti in tempi passati in prossimitàdei principali siti produttivi, trasfor-mandoli in unità operative per la for-nitura di al cuni componenti del cor -po vettura.

Figura 1 – Il sistema per scansione a luce bianca WLS400A Figura 2 – Carlo Mandirola e gli operatori dei sistemi di misura di PMC Automotive

Ancora Carlo Mandirola:“Dal punto di vista qualitati-vo la competitività di un’a-zienda come la nostra sibasa su due fattori fonda-mentali: la qualità del pro-dotto e la qualità del proces-so. La prima rappresenta ilvalore percepito dal cliente ene determina la fiducia neinostri confronti; la secondaci rende competitivi in termi-ni di efficacia ed efficienza.In questa logica HexagonMetrology, con il suo più re -cente prodotto, il sistema a

luce bianca WLS400A robotizzato, cidarà modo di tenere sotto stretto econtinuo controllo la qualità del pro-dotto/processo, per garantire la mas-sima tempestività d’intervento in mododa prevenire l’insorgere di derive odifettosità“.

Valutazione della qualità dimensionale in tempo realeInstallata nel cuore dello sta-bilimento produttivo, la celladi misura di Hexagon Metro-logy si compone di un robotKuka a bordo del quale èinstallato il sensore per scan-sione a luce bianca. La rapi-dità di posizionamento delrobot, unita alla capacità delsensore di raccogliere gran-dissime quantità di punti conpochi scatti fotografici tridi-mensionali, permette in po -

chi minuti di ricava-re un’analisi ac cu -rata e significativadella superficie del compo-nente da misurare, e di forni-re in tempo reale gli elemen-ti necessari per valutare laqualità e la stabilità del pro-cesso. I risultati di output compren-dono la misura di elementi el’analisi di superfici in formadi mappe colore e sezioni.La cella dispone di due tavo-le rotanti sulle quali sonomontate attrezzature promi-scue di sostegno dei pezzi e

TECNOLOGIEIN CAMPO

N.04ƒ

;2015

operare quindi su due tipologie diver-se di componente per due diverselinee di prodotto.

FSS & HBM - MISURE AL SERVIZIO DELLO SKI CROSS

Prestazioni ottimizzate grazieai sistemi di acquisizione e analisi dei dati di misuraDisciplina olimpica a partire dai gio-chi di Vancouver del 2010, lo skicross è una disciplina particolarmentespettacolare, come si è visto durantele giornate finali dei Giochi Olimpicidi Soci 2014. La squadra francese si è comportatain modo realmente brillante e la ban-diera tricolore ha dominato il podioquando Jean-Frédéric Chapuisricevette la medaglia d’oro, ArnaudBovolenta d’Arêche-Beaufortquella d’argento e Jonathan Midolquella di bronzo.

La HBM ebbe l’opportunità di parteci-pare al progetto di ottimizzazionedelle prestazioni intrapreso dalla Fe -derazione Francese Sci (FFS). “In que-sto genere di competizioni, lo start èparticolarmente critico e ha un note-vole impatto sul resto della gara. Allo scopo di migliorare le nostre pre-stazioni a tale livello, abbiamo realiz-zato un sistema per analizzare il com-portamento degli atleti quando hannole mani sulle maniglie di start. Per que-sto, abbiamo utilizzato la tecnologiaHBM“, nota Nicolas Coulmy, diret-

T_M ƒ 296

Figura 4 – La cella robotizzata per la verificain produzione dei componenti di carrozzeria

Figura 3 – La sala metrologica di PMC Automotive

Figura 5 – Uso delle maniglie strumentate(2ª porta dalla destra) nel campo di allenamento

della squadra francese di ski cross(Foto del Dipartimento Sport e Scienze della FFS)

fornito una spinta significativa ai volu-mi produttivi – continua Mandirola – equesto ha comportato un radicalecambiamento dei metodi, l’ammoder-namento delle infrastrutture, il conse-guente massiccio incremento degliimpianti dedicati alla produzione edegli addetti alla produzione, l’am-pliamento delle aree logistiche e l’otti-mizzazione dei processi“. L’assicura-zione della qualità, in termini sia diprodotto sia di processo, è ovviamen-te una componente irrinunciabile inuna moderna realtà come PMC. Lostabilimento di Melfi dispone oggi ditre sistemi di collaudo dimensionaleHexagon Metrology: una macchina dimisura gantry DEA, recentemente ag -giornata con il software di misura PC-DMIS CAD++, un braccio orizzontaleDEA Vento e, ultimo acquisto da pocoentrato in funzione, un sistema a lucebianca WLS400A, installato a bordodi un robot Kuka.

T_M ƒ 297

N.04ƒ

; 2015 TECNOLOGIE

IN CAMPO�

tore del Dipartimento Sport e Scienzedella FFS.Inizialmente, la FFS ha lavorato sullatecnica di partenza, con un ergome-tro nella sala di addestramento. Alfine di rilevare i dati per il successi-vo livello, si vollero eseguire questepro ve in condizioni reali di gara, sumontagne ricoperte di neve. Ciò ri -chie deva la strumentazione dellemaniglie di start, per registrare e poielaborare i valori di forza forniti daisensori.

Soluzione di misura a prova di neve e ghiaccioPer assicurare il successo operativo,la FFS chiese il supporto della Des-I-D,società diretta da Pierre Désar-maux, dotata di elevata specializza-zione nella gestione dei progetti.Questa società sostiene progetti adalto po tenziale innovativo e forniscela ge stione di progetti complessi omulti-disciplinari. L’esperienza deldirettore con la Salomon-Amer e lasua conoscenza dell’ambiente spinse-ro la FFS a contattare la Des-I-D.Le cose si muovevano rapidamente,come spiega Désarmaux: “Iniziammoa redigere il programma funzionaledei requisiti, in cui si definivano chia-ramente le aspettative della FFS. L’ap-plicazione richiedeva l’installazionedi sensori di forza sulle maniglie e laregistrazione ed elaborazione delleinformazioni ricevute. Conoscendo dalungo tempo la HBM, sapevo che que-sta società avrebbe trovato una solu-

zione completa per af -frontare l’intero proble-ma, dal sensore al l’e -laborazione delle mi -surazioni, quindi la in -vitammo a unirsi al pro-getto. La HBM proposeuna soluzione tecnicaben adatta allo scopo eci mise in contatto conla Astrym, alla quale af -fidammo lo sviluppodel sistema di registra-zione“.La soluzione HBM com-prendeva sensori aestensimetri per bassetempera-

ture, un sistema diacquisizione dati SoMate il software per analisida ti nCode GlyphWorks.In questo sistema, ilsensore ri chiedeva unosviluppo speciale,come spiega Désar-maux: “In sieme al la FFSe con l’assistenza diClaude Nanjod, notoesperto in meccanica dialta precisione, proget-tammo, sviluppammo eco struimmo un elemen-to sensore cilindricopersonalizzato, da in -serire fra il supportodelle ma niglie per glisciatori e il telaiodi bloccaggiodi questei m p u -

gnature. Ogni sensore era munito didue estensimetri incollati, per misura-re la forza esercitata in due direzioniperpendicolari. Per garantire l’integri-tà del dispositivo, si dovette porre par-ticolare attenzione alla struttura delleuscite assiali con connettori standarddi mercato, in modo che i cavetti nonpassassero dalla zona del cancello distart in cui gli sciatori si posizionano“.La forza esercitata sulle maniglie almomento della partenza è elevata.L’applicazione fu progettata per unaforza totale di 200 daN o 100 daNper ogni maniglia.La registrazione nell’applicazione FFSè relativamente semplice, con appena

4 canali dati (due sensori per ognimaniglia) e senza alcun requisitometrologico o vincolo dinamico dimaggiore importanza. “Sebbene sitrattasse di un’operazione tecnica-

mente semplice, esisteva unvincolo significativo. Il

sistema di acquisizionedati doveva essereimpiegato all’apertoin montagna e confrequenti spostamen-ti, per cui dovevaessere compatto e ali-mentato a batteria. Do -veva inoltre essere in

grado di resistere a con-dizioni ambientali ostilicome il freddo, gli urti,l’umidità e la neve“,

Figura 7 – Maniglie munite di estensimetri per rilevare le deformazioni durante lo studio iniziale dinamico e cinematico.

(Foto del Dipartimento di Sport e Scienze della FFS)

Figura 6 – Cancello di start strumentato durante lo studio dinamico e cinematico della partenza dello ski cross. (Foto del Dipartimento Sport e Scienze della FFS)

Figura 8 – Alloggiamento della robusta unità di registrazione SoMat della HBM

(Foto del Dipartimento di Sport e Scienze della FFS)

TECNOLOGIEIN CAMPO

N.04ƒ

;2015

T_M ƒ 298

afferma Désarmaux. Per soddisfarequeste necessità fu scelto il SoMat,grazie alla sua portabilità e capaci-tà di funzionare a temperature di -20 °C. Fu una scelta particolarmen-te felice, poiché esso è disponibile inun’ampia gamma di varianti e conconfigurazione scalabile, grande opiccola, senza menzionare anchel’opzione per una futura espansione.

Estremamente facile da usare:nCode GlyphWorksLa Astrym, sotto contratto per lo svi-luppo del software applicativo, ha giàcreato numerose applicazioni con iprodotti HBM, come la misurazionedelle vibrazioni su una motrice ferro-viaria (per scopi di manutenzione) e lamisurazione delle deformazioni di unagrande pressa da 65.000 tonnellate.“La HBM rappresenta per noi un veropartner. Oltre a fornirci prodotti di altaqualità, ci supporta nella commercia-lizzazione e ciò significa molto perun’azienda giovane come la nostra,“annuncia Sylvain Tremouilhac,Manager della Astrym.Il software applicativo sviluppatodalla Astrym fu completato su un PCtradizionale, insieme al software diparametrizzazione ed elaborazionefornito e installato dalla HBM. Innan-zitutto fu definita la parametrizzazio-ne comprendente numero di canali,scalature, unità di misura, incertezze,frequenza di acquisizione (500 Hz),formato di registrazione dei dati, ecc.I dati registrati furono analizzati usan-do il software nCode GlyphWorks.“Volevamo un software facile dausare, potente a livello di elaborazio-ne e caratterizzato da una buona fun-zionalità di relazionamento, poiché loscopo delle prove era quello di pro-durre risultati facili da analizzaresenza perdere tempo nella conversio-ne e gestione dei dati“, nota Tre-mouilhac. Durante la dimostrazionealla FFS, la Astrym sviluppò in appe-na 15 minuti una procedura di anali-si con GlyphWorks: la stessa proce-dura aveva richiesto due giorni dilavoro con il foglio di calcolo Micro-soft Excel®.Una caratteristica particolarmente de -gna di nota del GlyphWorks è la

capacità di gestire ogni prova indivi-duale (o sua fase) e di assegnareautomaticamente il nome e la data aifile; il modo più pratico per indivi-duarli in occasione di una successivaelaborazione dei dati. Durante le pro -ve sul campo di gara, i softwareGlyphWorks e SoMat erano installatisu un robusto tablet, per controllare evisualizzare direttamente i risultati del-l’analisi.

EL-SY & KEYENCE - NERO SU NERO? NO PROBLEM! RICONOSCIMENTODI PEZZI NERI SU FONDO NERONEL SETTORE AUTOMAZIONE,GRAZIE AI SISTEMI DI VISIONE ARTIFICIALE

La EL-SY di Settimo Torinese (TO)opera da diversi anni nel settore indu-striale producendo, su specifica delcliente, prototipi, attrezzature e solu-zioni “chiavi in mano“ complete persvariati campi di applicazione. Il pro-

cesso produttivo si avvale di tecnolo-gie di progetto e lavorazione integra-te che consentono di ottimizzare itempi di consegna delle attrezzature,ottenute integrando sistemi commer-ciali e parti progettate su misura. Frai sistemi realizzati dal settore Automa-zione di EL-SY vi sono attrezzature sin-gole o linee complete per la produ-zione di air-bag; macchine per assem-blaggio automatico a una o più sta-zioni di lavoro, per fanali e proiettori,specchi retrovisori e cinture di sicu-rezza; macchine per il collaudo fun-zionale di centraline elettroniche;movimentazioni automatiche per lineedi produzione; attrezzature singole o

linee complete per la produzione diammortizzatori e d’inflators.EL-SY si propone non solo come rea-lizzatore, ma anche come partnernello sviluppo di attrezzature indu-striali, offrendo l’esperienza e la col-laborazione del proprio personale,specializzato nell’ottimizzazione siatecnologica sia economica dei pro-getti, in Italia e all’estero. L’attivitàsvolta comprende tutte le fasi dellarealizzazione, dal progetto al collau-do finale, e si articola in tre settoriprincipali: elettronica industriale, au -tomazione e software.

Un’applicazione di precisionein campo automotiveRecentemente EL-SY ha automatizzatoil riconoscimento dei difetti di posizio-namento in una linea di assemblaggioautomatica destinata al settore auto-motive: la principale esigenza eraquella di controllare su un proiettorele guarnizioni in Gore-Tex montatemanualmente su un carrello di posi-zionamento. Le dimensioni delle guar-

nizioni sono di circa40 x 20 mm2. “La difficoltàmaggiore consiste nel fatto chele guarnizioni, di colore nero,sono montate su un proiettoreRover di alta gamma“, spiegaVincenzo Ruffa, capocom-messa del progetto presso EL-SY. “La cadenza dell’ispezionenon è particolarmente impe-gnativa, trattandosi di circa 70pezzi/ora“.Nell’applicazione in oggetto

sono stati quindi installati due siste-mi LumiTrax, che funzionano alterna -tivamente in base al tipo di guarni-zione: sulla linea vengono infattimontate sia la guarnizione di destrasia quella di sinistra su due stazioniseparate. Quando viene posizionatoil pezzo destro, entrano quindi infunzione due telecamere, mentre

TECNOLOGIEIN CAMPO

altre due controllano il pezzo sini-stro.In precedenza, le membrane poteva-no essere posizionate in modo erro-neo, nonostante gli operatori aves-sero una sagoma rettangolare diriferimento da rispettare. Da quandoè stata integrata la nuova telecame-ra con sistema CA-DRW5X LumiTraxgli operatori fanno maggiore atten-zione, perché in caso di errore lamacchina non fornisce il segnale difine ciclo e la stessa operazionedev’essere ripetuta parecchie volte,fino a quando l’esito non è positivo.Questa maggiore attenzione fa sìche le membrane siano posizionatecorrettamente, fin dalla prima ope-razione.

Una scelta confermata dai test effettuatiEL-SY è giunta alla scelta del sistemaLumiTrax dopo avere effettuato con

successo alcuni test compa-rativi di produzione con altrisistemi. “Conoscevamo già isistemi Keyence e le loroqualità, poiché abbiamo uti-lizzato in altri progetti letelecamere CV5000 di ge -nerazione precedente alLumiTrax“, spiega VincenzoRuffa. “Ciononostante, ab -biamo predisposto una seriedi test specifici, che il siste-ma LumiTrax ha superatosenza problemi. Questo haconfermato la bontà dellanostra scelta“. Le ragioni che hanno portato ancorauna volta EL-SY a scegliere la tecnolo-gia Keyence sono riconducibili alleelevate prestazioni e al bassissimotasso di errore. “Il rapporto prezzo/prestazioni è risultato estremamentefavorevole“.Per la programmazione dei LumiTrax,Keyence ha fornito un supporto ini-ziale, rendendo rapidamente autono-mi i tecnici EL-SY. “I sistemi LumiTraxsono entrati in funzione nella prima-vera del 2015, dopo una fase di start -up ridotta al minimo (perché la lineaera già in produzione) e hanno co -minciato a lavorare senza alcun pro-blema“, afferma Ruffa. “L’esperien-za pluriennale che abbiamo accu-mulato con i prodotti Keyence hafacilitato l’ingresso in azienda deinuovi sistemi“.Keyence, leader per l’innovazione nelcampo della visione artificiale, daoltre 30 anni offre sistemi di visioneartificiale ad alta velocità e alte pre-stazioni, che sono oggetto di miglio-ramenti continui e oggi consentonomassima facilità d’uso e stabilità perle applicazioni più difficili.

In ambito automoti-ve, nello specifico,Keyence è moltopresente, con ap -plicazioni in gradodi effettuare ispezio-ne e tracciatura divari componenti, ri -s olvendo problemati-che ed esigenze inottica di migliora-mento competitivo.

Integrazione di telecamera, illuminazione e algoritmo d’ispezioneCon la nuova funzione LumiTrax, isistemi di elaborazione delle immagi-ni diventano ancora più semplici dausare. Il sistema utilizza la nuovissimatelecamera CV-X 200 Keyence adaltissima velocità e l’illuminazione asegmenti ad alta velocità per acquisi-re il pezzo target. Si tratta di un metodo d’imaging total-mente nuovo, in cui vengono analiz-zate più immagini acquisite, con luciaccese, da diverse direzioni per potergenerare le immagini di forma (irre-golarità) e texture (modello). Questo consente di eliminare l’in-fluenza della variabilità dei pezzi ei disturbi dell’ambiente che impedi-scono ispezioni stabili: rispetto alpassato, quando quest’attività richie-deva molto tempo ed esperienza,ora chiunque può eseguire senzadifficoltà l’elaborazione delle imma-gini, anche senza possedere cono-scenze particolari. Un nuovo algorit-mo riduce il tempo e l’impegno ne -cessari per l’acquisizione delle im -magini per le ispezioni.

T_M ƒ 300

NEWS

N.04ƒ

;2015

Con le nuove celle dicarico di trazioneZ16A, HBM offre unasoluzione eccellenteper la pesatura di cari-chi sospesi. Le cellepossono essere impie-gate, ad esempio, perla misurazione gravi-metrica di livello o ildosaggio con serbatoidi processo sospesi.La cella di carico ditrazione Z16A, costrui-ta in acciaio inossida-bile, è disponibile neicarichi nominali di 7,5t e 15 t. In entrambe le

varianti di classe di precisione D1 e C3 è disponibile con con-formità OIML R60. La cella è inoltre provvista d’incapsulaturaermetica, ottenendo così il tipo di protezione IP68/IP69K che neconsente l'utilizzo in ambiente umido.Grazie all'introduzione della forza perfezionata, la Z16A ètotalmente idonea per il montaggio sospeso in bilance ibride,bilance per serbatoi, per nastri di trasporto e di dosaggio. Lacella di carico è provata CEM secondo OIML R60 (2006). L'adattatore opzionale Z16A M36x3 permette una sempliceintegrazione meccanica; in alternativa sono disponibili giunti aocchiello. Per circuiti a 6 fili sono disponibili diversi cavi, dilunghezza ammissibile alla verifica. Questa flessibilità riduce icosti d’installazione, senza influire sulla classe di precisionedella cella di carico.

Per ulteriori informazioni: www.hbm.com/it/4642/z16-cella-di-carico-per-trazione

CELLE DI CARICO PER PESATURA DI CARICHI SOSPESI

PCB Piezotronics Inc. ha presentato recentemente il nuovo micro-fono ICP® da campo libero, mod. 377A06 ad alta frequenza,disponibile in pronta consegna. Nonostante si tratti di un micro-fono da 0,5”, esso possiede una risposta in frequenza linearefino a 40 kHz, come un microfono da 0,25”. La sua bassa sen-sibilità (12,6 mV/Pa) evita la saturazione del segnale che siverifica a frequenze superiori a 20 kHz, tipica dei microfoni adalta sensibilità (50 mV/Pa). Il 377A06 rappresenta un’ottima alternativa alla classica solu-zione con microfono e preamplificatore da 0,25", rispetto alquale sfrutta il vantaggio di possedere un rumore intrinsecomolto più basso, 21 dB(A), tipico dei microfoni da 0,5”.Queste caratteristiche lo rendono particolarmente adatto in tuttele applicazioni in cui sia necessario misurare con precisione lealte frequenze.Le applicazioni più comuni per questo nuovo microfono com-prendono: monitoraggio ambientale, test su avvisatori acu-stici e allarmi sopra i 140 dB, Sonic Boom, sirene ferroviariee tutti i casi dove sia necessario valutare il contributo delle

alte frequenze.La PCB Piezotronics Inc. produce ecommercializza una serie completadi microfoni e preamplificatori acondensatore prepolarizzato (elet-trete) ed esternamente polarizzato(200 V). I microfoni prepolarizzatiutilizzano cavi coassiali standard esono conformi alla tecnologia ICP®.È cosi possibile condividere alimen-tatori e condizionatori di segnalegià utilizzati con altri sensori ICP®, quali: accelerometri, sen-sori di forza e pressione. Questa intercambiabilità può com-portare un notevole risparmio di costi per canale e ridurre iltempo di set-up.Tutti i prodotti PCB sono coperti da garanzia e godono dellapolitica di TCS (Total Customer Satisfaction).

Per ulteriori informazioni: www.pcbpiezotronics.it

NUOVO MICROFONO DA 0,5” AD ALTA FREQUENZA

Le termocamere FLIR sono utilizzateper catturare e registrare in temporeale la distribuzione termica e le suevariazioni, consentendo a Ingegneri ericercatori di visualizzare e misurarecon precisione i profili termici, la dissi-pazione, le perdite e altre problemati-

che connesse alla temperatura in attrezzature, prodotti e processi.In particolare, la nuova termocamera FLIR A6700sc è ideale perle attività di ricerca e sviluppo in ambito industriale, per le appli-cazioni che richiedono una migliore qualità d’immagine, maggiorsensibilità e un frame rate più elevato rispetto a quello ottenibilecon una termocamera dotata di un sensore non raffreddato. FLIRA6700sc incorpora un sensore raffreddato all'antimoniuro d’indio(InSb) che opera nella lunghezza d’onda compresa tra 3 e 5micrometri. È inoltre disponibile una versione a banda larga cheopera nella lunghezza d’onda 1-5 micrometri. Entrambe le ver-sioni producono immagini nitide da 640x512 pixel.

Con elevata sensibilità termica <20 mK (!), la termocamera è ingrado di evidenziare i dettagli sull’immagine e dare con preci-sione le informazioni sulla differenza di temperatura.La sincronizzazione e un meccanismo di triggering della came-ra estremamente precisi rendono le nuove termocamere idealiper le applicazioni che richiedono alta velocità ed elevata sen-sibilità. Operando in modalità SNAPSHOT, la FLIR A6700scregistra contemporaneamente tutti i pixel di una scena: ciò èparticolarmente importante nel monitoraggio di oggetti in rapi-do movimento, dove una termocamera standard produrrebbesfocature. La termocamera supporta fino a 480 frame al secon-do operando in modalità windowing. Utilizzando un’interfacciaGigE Vision™ standard per trasmettere sia i comandi sia videodigitali dinamici, FLIR A6700sc è una termocamera realmente“plug and play”. Sono disponibili opzioni personalizzate dicold filtering per rilevazioni e misurazioni spettrali specifiche.

Per ulteriori informazioni: www.flir.it

NUOVE TERMOCAMERE PER R&S IN AMBITO INDUSTRIALE

importanza non è necessario spende-re altre parole.Studiamo dunque il problema.

IL PROBLEMA

Confrontiamo le definizioni di “taratu-ra” nel VIM2 e nel VIM3:VIM2 (6.11): “insieme di operazioniche stabiliscono, in condizioni specifi-cate, la relazione tra valori di grandez-ze indicate da uno strumento di misurao un sistema di misura, o tra valori rap-presentati da una misura materiale o unmateriale di riferimento, e i corrispon-denti valori realizzati da campioni”VIM3 (2.39): “operazione eseguita incondizioni specificate, che in una pri -ma fase stabilisce una relazione tra ivalori di una grandezza, con le rispetti-ve incertezze di misura, forniti da cam-pioni di misura, e le corrispondenti indi-cazioni, comprensive delle incertezzedi misura associate, e in una secondafase usa queste informazioni per stabili-re una relazione che consente di otte-nere un risultato di misura a partire daun’indicazione”(Una nota linguistica per gli interessati:il VIM2 non fu mai formalmente recepi-to in Italia, e quindi non ne esiste un te -sto ufficiale in italiano. Ho tradotto il te -sto sopracitato dalla definizione in -glese: “set of operations that establish,under specified conditions, the relation-ship between values of quantities indi-cated by a measuring instrument ormeasuring system, or values represent-ed by a material measure or a refer-ence material, and the correspondingvalues realized by standards”. Vicever-sa, il VIM3 è stato formalmente adotta-to e tradotto in italiano; l’originale in -glese della definizione di cui sopra è:“operation that, under specified condi-tions, in a first step, establishes a rela-tion between the quantity values withmeasurement uncertainties provided bymeasurement standards and correspond -

METROLOGIA

GENERALE La taratura

degli strumenti di misuraUn tentativo di chiarimento di un problema fondamentale

�Rubrica a cura di Luca Mari ([email protected])

T_M N. 4/15 ƒ 301

GENERAL METROLOGYIn this permanent section of the Journal our colleague and friend Luca Mari,world-recognized expert in fundamental metrology and member of severalInternational Committees, informs the readers on the new developments ofthe fundamental norms and documents of interest for all metrologists andmeasurement experts. Do not hesitate to contact him!

RIASSUNTOIn questa Rubrica permanente il collega e amico Luca Mari, internazionalmentericonosciuto quale esperto di metrologia fondamentale e membro di numerositavoli di lavoro per la redazione di Norme, informa i lettori sui più recenti temid’interesse e sugli sviluppi di Norme e Documenti. Scrivete a Luca per com-mentare i suoi articoli e per proporre ulteriori temi di discussione!

Cari lettori!Suppongo chetutti voi, esperti dimetrologia, con-corderete che lataratura è un’ope-razione necessa-ria per la misura-zione: anche il mi -

glior strumento di misura, se non tarato,non è in grado di produrre risultati dimisura, ma solo in dicazioni. Per esem-pio un voltmetro a lettura analogicapuò essere descritto come un trasdutto-re che assume in in gresso una tensioneelettrica e fornisce in uscita la posizioneangolare di un ago su una scala gra-duata. È solamente grazie alla taraturadello strumento che la posizione ango-lare, cioè appunto l’indicazione, vienefatta corrispondere a una tensione, l’u-scita attesa.Nonostante questo ruolo fondamenta-le, cosa caratterizzi specificamenteuna taratura – cioè quali condizionidebbano essere soddisfatte perchéuna certa operazione possa essereconsiderata una taratura – è tuttoraoggetto di discussione. È in particola-re interessante quello che è successonel passaggio tra la seconda e laterza edizione del Vocabolario Inter-nazionale di Metrologia (VIM), pub-blicate rispettivamente nel 1993 e nel2008: la definizione di “taratura”

(“calibration” in inglese) è stata modi-ficata in modo piuttosto significativo,e questo cambiamento è stato forsequello che ha generato la maggiorquantità di critiche verso il VIM3.Naturalmente non sono definizioni chepossono insegnare le buone pratichenell’uso degli strumenti, ma la metrolo-gia è un campo di conoscenza così tra-sversale che anche qualche idea chiarasui concetti coinvolti nelle questioni ope-rative è generalmente utile. È plausibil-mente questa la ragione più concretaper cui otto importanti organizzazioniinternazionali si sono accordate perlavorare insieme nel Joint Committee forGuides in Metrology (JCGM) alla rea-lizzazione, appunto, del VIM.Nel caso della taratura, poi, c’è benaltro in gioco che solo idee chiare:una definizione condivisa è necessa-ria, perché la riferibilità metrologicadei risultati di misura è condizionataal fatto che lo strumento impiegato siastato tarato mediante un campione asua volta tarato, e così via a risalirelungo la catena di riferibilità fino alcampione primario e quindi alla defi-nizione dell’unità della grandezza inconsiderazione. Concretamente, neimanuali di qualità aziendali la (ri)tara -tura periodica degli strumenti di misu-ra è tipicamente dichiarata come unacondizione per mantenere la certifica-zione di processo, tema sulla cui

T_M ƒ 302

METROLOGIAGENERALE

N.04ƒ

;2015

ing indications with associated mea -surement uncertainties and, in a secondstep, uses this information to establish arelation for obtaining a measurementresult from an indication”).(Una nota linguistica per tutti, ripresatestualmente dall’edizione italiana delVIM3: il termine “calibrazione” nondovrebbe essere usato per designare lataratura).Il problema a proposito della nuovadefinizione è stato sovente posto a par-tire dal cambiamento più evidente: per-ché – ci si chiede – per la taratura siconsiderano ora necessarie due “fasi”,quando fino a meno di dieci anni fa lastessa taratura era considerata un’ope-razione “one shot”? E poi, la secondafase è davvero ancora parte della tara-tura? Non è già misurazione?Una nota nel VIM3 stesso riconosce l’am-missibilità di questo problema (di que-sta... confusione?): “Spesso, solamentela prima fase citata nella presente defini-zione è interpretata come taratura”.Dunque? Una sola fase o due fasi?

UN TENTATIVO DI CHIARIMENTO

Per trovare la risposta al nostro proble-ma suggerisco di partire dalla defini-zione di un concetto operativamenteancora più fondamentale, quello dirisultato di misura, anch’esso modifica-to nel passaggio da VIM2 a VIM3:VIM2 (3.1): “valore attribuito a unmisurando, e ottenuto mediante unamisurazione”VIM3 (2.9): “insieme di valori attri-buiti a un misurando congiuntamente aogni altra informazione pertinente di -sponibile”A mio modesto parere, questo è il buonesempio di una situazione in cui il lettoreavrebbe ragioni per spazientirsi e perreclamare una maggiore chiarezza daparte di chi scrive queste definizioni: per-ché il VIM3 parla di un insieme di valo-ri? e cosa dovrebbe o potrebbe esserequesta “altra informazione pertinente”?Avendo il privilegio di essere parte,ormai da qualche anno, del gruppo dilavoro che sviluppa il VIM, penso dipoter proporre un’interpretazione noncompletamente apocrifa: secondo ilVIM3 un risultato di misura non può esse-re, in generale, un valore di grandezza,

perché deve tener conto dell’incertezzadi misura, e – se si può dire così – “inglo-barla”. Dunque un risultato di misura po -trebbe essere un intervallo di valori (dun-que un particolare insieme) oppure unadi stribuzione di probabilità di valori(dunque un particolare insieme con ulte-riore informazione, appunto della formadi una pdf/pmf). E infatti il VIM3 haintrodotto un nuovo termine, “valore mi -surato”, per designare il singolo valoreche potrebbe essere scelto come rappre-sentativo dell’intero risultato di misura.Insomma, più o meno, ciò che il VIM2chiamava “risultato di misura” il VIM3 lochiama “valore misurato”.Torniamo allora alla taratura, e – a que-sto punto l’enigma è praticamente sve-lato – alla questione dell’informazionesul contributo all’incertezza di misuraportato dalla taratura (potremmo chia-marlo proprio “incertezza di taratura”):mentre il VIM2 non pareva porsi il pro-blema, il VIM3 riconosce che una tara-tura che non fornisca informazione sul-l’incertezza di taratura è in praticaincompleta, e quindi tale incertezza vapresa in considerazione.(Una nota storica per gli interessati: IlVIM1 (1984), che pure definiva “tara-tura” praticamente come poi lo avreb-be fatto il VIM2, include la seguentenota: “Il risultato di una taratura per-mette la stima degli errori d’indicazionedello strumento di misura (...)”, pur poidimenticandosene nella definizione.Una plausibile ricostruzione: il VIM2 harisolto questa incongruenza eliminandola nota e tralasciando del tutto l’incer-tezza di taratura; il VIM3 ha provato arisolvere il problema in modo opposto,includendo il contenuto della nota nelladefinizione e ponendo finalmente il pro-blema dell’incertezza di taratura.)La stessa cosa si può ripetere in termi-ni più formali, in riferimento alla rela-zione matematica che connette i valo-ri x di grandezza realizzati dai cam-pioni e i valori y delle indicazionidello strumento da tarare, e poi i valo-ri y e i valori z attribuiti al misurando.Se, come secondo il VIM2, la relazio-ne tra x e y è una funzione scalare,y = f(x) (nell’esempio sopra, posizioneangolare dell’a go = f (tensione elettricadel campione)), a meno del dettagliodella condizione di monotonicità la fun-zione f è invertibile senza problemi, e

quindi la taratura può consistere nell’u-nica operazione di costruzione dellafunzione f stessa: il valore z del misu-rando sarà ottenuto semplicemente co -me f–1(y). Ma se invece, come secondoil VIM3, la relazione tra x e y è una fun-zione non-scalare, che tiene conto an -che dell’incertezza di taratura, e quindila sua rappresentazione grafica non èpiù una curva ma una “fascia”, alloral’inversione di tale funzione non è un’o-perazione solo formale, e richiede l’in-tervento dell’esperto responsabile dellataratura. Richiede cioè una seconda fa -se nel processo di taratura.Il gruppo di lavoro del JCGM incarica-to di sviluppare il VIM ha messo a di -sposizione sul web una versione “anno-tata” del VIM3, che contiene alcuni inte-ressanti commenti. Uno di questi riguar-da proprio la definizione di “taratura”:“The VIM3 definition of calibrationextends the previous (VIM2) one-stepdefinition. For practical reasons a sec-ond operational step is introduced inorder to facilitate assigning a measuredvalue and measurement uncertainty toan item being measured by the cali-brated measuring instrument. In the pastthis second step was usually consideredto occur after the calibration. Both stepstogether facilitate in a practical way thedemonstration of metrological traceabil-ity of measurement results (measuredvalues and associated measurementuncertainty) obtained when using themeasuring instrument after it has beencalibrated”.È convincente la spiegazione che hoproposto? Sarò grato ai lettori che vor-ranno inviarmi i loro commenti su que-sto delicato e importante tema, anchein vista della progettazione della pros-sima edizione del VIM.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

1. JCGM 200:2012, Vocabolario Inter-nazionale di Metrologia (VIM) – Con-cetti di base e generali e termini asso-ciati, 3a ed. (versione 2008 con corre-zioni minori), Joint Committee for Gui-des in Metrology, 2012; versione trilin-gue En, Fr, It: www.ceiweb.it/it/lavori-normativi-it/vim.html; ver-sione bilingue En, Fr con annotazioni:http://jcgm.bipm.org/vim

T_M ƒ 303T_M ƒ 303T_M N. 4/15 ƒ 303

LETTERE

ALDIRETTORE

Sul nuovo Sistema Internazionale

Rubrica a cura di Franco Docchio ([email protected])

Franco Pavese commenta l’articolo di Luca Mari

LETTERS TO THE DIRECTORThis section contains letters, comments and opinions of the readers. Plea-se write to Tutto_Misure!

RIASSUNTOIn questa rubrica vengono pubblicate lettere dei lettori della Rivista. Con-tinuate a scrivere e a dire la vostra sui principali temi della ricerca, delladidattica delle misure e dello sviluppo industriale!

Caro Direttore,ho letto con molto piacere l’articolo suTutto_Misure sulla SI in due parti diLuca Mari, scritto con la chiarezzache ben conosciamo dei suoi scritti.Ho notato che, inevitabilmente, egliha colto il punto più critico della nuo -va proposta: la pretesa che i valorinumerici assegnati alle costanti sianodefinitivi perché sarebbe impossibilemisurarli nuovamente una volta entra-te in vigore le nuove definizioni delleunità SI (Système Internationale, infrancese). Egli ne dà una possibilesoluzione nel caso che nuove misuresiano basate su sistemi di misura indi-pendenti.Penso che sia utile ai lettori prenderein considerazione un’altra possibilità,più semplice.La mia posizione personale riguardoalla proposta di “Nuova SI” è statainizialmente molto critica [1], soprat-tutto riguardo alla questione del peri-colo di “neocolonialismo” [2] nelsenso illustrato da Sergio Sartori(forse perché la nostra origine e fre-quentazione metrologica è stata alungo comune nell’IMGC del CNR) eriguardo all’uso dei dati CODATA perla scelta dei valori numerici esatti daassegnare alle costanti [3] e a proble-mi formali nella definizione [4]. Oggisono sostanzialmente favorevole allaproposta perché elimina ogni specifi-ca realizzazione dalla definizione,purché una serie di questioni venganoenunciate più correttamente [5], e

altre rese esplicitamente note agli uti-lizzatori, in linea con la richiesta 2014del CGPM. Tra queste ultime appuntomolto importante è la possibilità futu-ra di effettuare nuove misure indipen-denti dei valori delle costanti, possibi-lità che viene esclusa per la pretesacircolarità del procedimento (possoevitare di rispiegare il significato dimolti termini grazie alla chiarezza diLuca Mari).La possibilità che vedo nasce da unacaratteristica specifica del processometrologico nella scelta delle unità dimisura che Luca Mari definisce “ra -gionevole”: “mantenere l’ampiezza,(in inglese: magnitude) dell’unità defi-nita in precedenza”. Questo criterio,che si può indicare come “criterio dicontinuità”, è caratteristico della me -trologia ed è fondamentale. Se essonon è soddisfatto, il risultato è che ivalori numerici misurati usando lenuo ve unità non coincidono, per glistes si identici misurandi, con quelli mi -surati con le unità precedenti: unacomplicazione enorme, che implicafattori di conversione il cui uso, comeben sa chiunque li abbia usati, puòportare molto facilmente a errori. Un caso molto comune nella SI si èavuto quando il grado Celsius hacam biato ampiezza (magnitude) pas-sando da quella del “grado centigra-do”, con valore del punto di ebolli-zione dell’acqua 100 °C esatto, allastessa ampiezza del kelvin, con valo-re (inesatto) dello stesso punto

99,996… °C non coerente col prece-dente. Perciò la Nuova SI, che mantiene lestesse unità base della versione attua-le, definisce come valori esatti dellecostanti (fondamentali e non) usatenelle nuove definizioni i valori nume-rici ottenuti usando le attuali unità dimisura, stando a significare che leloro ampiezze rimangono invariate.Pertanto i campioni di misura usatisinora (purché stabili nel tempo) con-sentono, secondo la nuova definizio-ne, di ottenere “esattamente” i valoridefiniti delle costanti, e quindi sonocampioni validi, o meglio che riman-gono validi per un periodo futuro.Quanto lungo è questo periodo futu-ro? E lungo per il “breve periodo ditempo” che la VIM assegna alle misu-re ripetibili, cioè quel tempo durantein quale non vi sarà evidenza di cam-biamenti di valore di quei campioni, od’incoerenza tra le nuove misure equelle che hanno portato ai valori de -finiti per quelle costanti. Il ragiona-mento sembra complicato, ma in real-tà è lapalissiano (che è diverso da cir-colare).Però Luca Mari potrebbe tirarmi leorecchie perché ho scritto “esatta-mente”, ma le virgolette servivanoappunto a implicare che ciò non èesattamente vero. Infatti una misuraqualsiasi è sempre affetta da errore equindi da incertezza. Perciò nessunopotrà mai ottenere esattamente ilvalore assegnato a una costante, senon come il valore giudicato statisti-camente più probabile nell’ambito diuna dispersione dei valori misurati.Infatti CODATA raccomanda dei valo-ri con un’incertezza associata. Lacompatibilità metrologica dei risultati(vedi VIM) è possibile, la coincidenzaè casuale perché la definizione è unaconvenzione, che per le nuove defini-zioni, a mio avviso, porta a un altrointeressante problema formale. Ma

T_M ƒ 304

LETTEREAL DIRETTORE

N.04ƒ

;2015

quello è un problema diverso, per cuimi fermo qui.Franco Pavese (già Direttore di ricer-ca presso IMGC-CNR (poi I.N.Ri.M.)

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

1. F. Pavese, Some reflections onthe proposed redefinition of the unitfor amount of substance and ofother SI units, ACQUAL 16 (2011)161-165.2. F. Pavese, How much does the SI,namely the proposed “new SI”, con-form the spirit of the Metre Treaty?,ACQUAL, 19 (2014) 307-314.3. F. Pavese, Some problems concern-ing the use of the CODATA funda-mental constants in the definition ofmeasurement units, Metrologia 51(2014) L1-L4.

4. F. Pavese, Rounding and notation,namely when using stipulations in thedefinition of measurement units, Mea -surement, TC21 Special Issue, 46(2013) n. 9, ISSN 0263-2241, p.3725-3729.5. F. Pavese, Problems in implement-

ing new measurement unit definitionsof the SI using fundamental constants,XXI IMEKO World Congress, August30-September 4, 2015, and ENBISCongress, 6-10 September 2015,Prague, Czech Republic; submitted toMeasurement.

Dal DirettoreCaro Pavese,pubblico qui più che volentieri la tua lettera, che aggiunge informazione pre-ziosa ai già preziosi contributi di Luca Mari su questa Rivista. Non ho la vostraesperienza per cimentarmi nello specifico del tema che esponi, e per questoho immediatamente inviato all’amico Luca la lettera con richiesta di formularela risposta più adeguata. Purtroppo Luca è impegnato nella stesura di un arti-colo su un’importante rivista di filosofia, il Journal for General Philosophy ofScience, che uscirà con un numero speciale sul nuovo SI (segno dei tempi chefilosofia e metrologia uniscano gli sforzi?). Mi ha promesso che, non appenaconcluse le sue fatiche, si documenterà per risponderti al meglio. Cari saluti!

Franco

PRIMO ANALIZZATOREPALMARE COMBINATO A 50 GHZKeysight Technologies ha recentemen-te aggiunto sei nuovi modelli a ondemillimetriche alla propria famiglia dianalizzatori portatili FieldFox. Il mo -dello di punta è il primo analizzatoreportatile combinato del settore in gra -do di fornire una copertura in frequen-za fino a 50 GHz. Con più funzionali-tà integrate rispetto a simili analizza-tori, FieldFox può sostituire tre o quat-tro strumenti a singola funzione, dabanco o portatili, che sono tipicamen-te utilizzati per la manutenzione e larisoluzione dei problemi di sistemioperanti a frequenze in banda Ka osuperiore.“In soli 3,2 kg di peso, i nuovi model-li FieldFox offrono misure accuratequanto quelle effettuate dagli strumen-ti da Laboratorio, consentendo al per-sonale sul campo di caratterizzarecompletamente i sistemi radar e satel-litari più complessi”, ha dichiaratoDan Dunn, general manager Key-sight per gli analizzatori portatili RF emicroonde. “Inoltre un analizzatore

NEWS �

combinato FieldFox fornisce funzionali-tà e valore senza precedenti, a circa lametà del costo di un qualsiasi strumen-to da banco equivalente”.Tre modelli di analizzatore combinatocoprono 32, 44 o 50 GHz e forni-scono analisi di spettro, analisi vetto-riale di rete e testing di cavi e anten-ne, in un’unica e robusta unità porta-tile. I tre modelli di analizzatore dispettro coprono la stessa gamma difrequenze.In tutti e sei i nuovi modelli, le misuredi spettro sono fino a otto volte piùveloci rispetto a quelle realizzate conanalizzatori comparabili. Gli analiz-

zatori di onde millimetriche FieldFoxdi Keysight pesano fino a tre kg inmeno rispetto a unità simili di altremarche.Gli analizzatori sono ottimizzati perle prove sul campo. L’involucro com-pletamente sigillato (senza ventoleo prese d’aria) è conforme ai requi-siti della normativa US MIL-PRF-28800F Classe standard 2 ed èanche stato testato per soddisfare irequisiti MIL-STD-810G per il fun-zionamento in ambienti esplosivi(Metodo 511.5, Procedura 1). Glianalizzatori FieldFox sono statitestati anche per soddisfare i requi-siti IP53 della norma IEC/EN60529 in materia di protezione dapolvere e acqua.Gli analizzatori offrono una vastagamma di funzionalità software ag -giornabili, consentendo agli utenti discegliere le caratteristiche di cui han -no bisogno inizialmente e aggiunger-ne altre in seguito. Alcuni esempi inclu-dono voltmetro vettoriale, misure deicavi TDR, misuratore di potenza inte-grato, misure degli impulsi, analizza-tore di spettro time gating, analizzato-re d’interferenza (con spettrogramma)e ricevitore GPS.

Per ulteriori informazioni:www.microlease.com

GUFPI-ISMALAMISURA

DELSOFTWARE

Quanto è grande un requisito?

Luigi Buglione

Parte IV – Misurare i requisiti non-funzionali: IFPUG SNAP

GUFPI-ISMA - Gruppo UtentiFunction Point ItaliaItalian Software Metrics [email protected]

INTRODUZIONE

Nello scorso numero abbiamo intro-dotto il tema dei requisiti non-funzio-nali (NFR – Non-Functional Require-ments) di un prodotto, relativi al“come” un prodotto (software) debbacomportarsi [1-2], presentando ilmodello di qualità del software pro-posto dall’ISO, la norma ISO/IEC25010:2011 [3]. Tale norma, cheaggiorna il precedente standardISO/IEC 9126-1:2001 [4], proponeun modello a tre livelli con (a) caratte-ristiche, (b) sotto-caratteristiche, cia-scuna delle quali propone un set di (c)misure (v. Fig. 1).Diversamente dal “cosa” (requisitiutente funzionali – FUR), il “come”(NFR) realizzare un prodotto o un ser-vizio è variabile nel tempo e, nel con-testo ICT, ciò è reso ancor più varia-bile in funzione dei cambiamenti lega-ti alle tecnologie di riferimento in unda to periodo. Basti pensare all’intro-

duzione delle GUI (Graphical UserInterfaces) negli anni ‘90 e quellarelativamente recente di smartphone etablet con touchscreen che propongo-no una modalità aggiuntiva (tattile)per inserire i dati rispetto alla tradi-zionale tastiera, o ancora al ricono-scimento vocale nelle ricerche effet-tuate ad esempio con Google o altrimotori di ricerca. Altri possibili esem-pi? Il cloud computing, la Virtual Rea-lity, e via dicendo. Tali modalità “aggiuntive” rappresen-tano un lavoro ulteriore per il team disviluppo: come valutare e deciderequale sia il budget da stanziare e pre-vedere per il prossimo progetto?Estendendo il quoting di Tom Demar-co sulla necessità di misurare, aveva-mo già sottolineato la necessità primadi conoscere per definire ciò che èutile/opportuno misurare. La normati-va ISO è ovviamente la “stella polare”che aiuta – tramite un consenso mon-diale su un dato tema – a fornire la

definizione da cui muovere, a cui si èrecentemente aggiunto un glossariocomune sui NFR prodotto daCOSMIC (www.cosmic-sizing.org) e IFPUG (www.ifpug.org),ovverosia le due principali associa-zioni sulla misurazione del software,con l’obiettivo di raffinare ulterior-mente le definizioni già presenti [5]. Ilglossario propone tra l’altro una clas-sificazione analoga allo schema“ABC” [5] come osservabile in Fig. 2,che conferma una tripartizione in NFRdi prodotto (FUR, NFR) e altri NFRlegati al “progetto” che contiene e ge -stisce il “prodotto”.

IFPUG SNAP: COSA NON MISURA UN “FUNCTION POINT”?

Concentriamoci sul secondo bloccoda sinistra (Fig. 2), quello dei NFR diprodotto. La soluzione proposta dal -l’ISO con la famiglia 25000 (c.d.“SQuaRE” – Software product QualityRequirements and Evaluation) è quellad’individuare un set di misure percaratteristica/sotto-caratteristica, col-legando ciascuna misura ai processidel modello SPICE (ISO/IEC 15504-2:2004, ora passato a una nuova nu -merazione, serie 33000). Muovendoda tale tassonomia, IFPUG nel 2007ha deciso di proporre una secondaunità di misura per i NFR, organiz-zandola in un set di 4 categorie e 14sotto-categorie (inizialmente 17) perciascuna delle quali è possibile calco-lare un numero di SP (SNAP Points), inmodo simile a quanto visto con i FP

WHICH IS THE SIZE OF A REQUIREMENT? PART IV – MEASURINGNON-FUNCTIONAL REQUIREMENTS: IFPUG SNAPQuantifying NFRs (Non-Functional Requirements) is the second step to get abetter estimate of effort and cost for a project. Not everything can be sizedusing a FSM method (“what”), but it is needed also to take a look to the“how” to do things, that is the NFR-side. This paper will introduce the originof the IFPUG SNAP (Software Non-functional Assessment Process) tech-nique, born with the aim to complement a FPA (Function Point Analysis)count, but that can be used also independently from FPs, e.g. in “zero FPs”maintenance projects.

RIASSUNTOLa quantificazione dei NFR (Non-Functional Requirements) rappresenta ilsecondo passo per stimare sempre meglio l’impegno e i costi di un’attivitàprogettuale. Non tutto può essere ovviamente dimensionato usando unmetodo FSM (“cosa”), ma è necessario anche porre attenzione al “come”realizzare le cose, e ciò rappresenta il lato-NFR. Questo articolo introdurràl’origine della tecnica IFPUG denominata SNAP (Software Non-functionalAssessment Process), creata per complementare un conteggio FPA (FunctionPoint Analysis), ma che è possibile usare anche in modo indipendente, inpresenza di progetti di manutenzione a “zero FP”.

T_M N. 4/15 ƒ 305

T_M ƒ 306

Per ogni NFR è possibile applicare unnumero variabile di sotto-categorie,da una a molte (in genere non oltre le5-6). Un semplice esempio: conside-rando in un conteggio funzionale unprocesso di stampa di un bigliettoaereo (conteggiato con IFPUG FPAcome EO – External Output), questosicuramente ha verifiche sui campiimmessi e stampati (§1.1 – Data EntryValidation), gestione della GUI (§2.1– User Interface), possibile help-onlinein termini di content, non di funziona-lità (§2.2 – Help), modalità anche intouchscreen (§2.3 – Multiple InputMethod), produzione del biglietto inmodalità multi-canale (§2.4 – MultipleOutput Method), gestione di tabelle didecodifica (§3.2 – Database Chan-ges), e via dicendo.Alcuni suggerimenti pratici: calcolaree gestire il numero di SP per sotto-categoria e non come totale generale(le scale di misurazione non sono pro-porzionali tra di loro), considerandole 14 sotto-categorie pertanto comemisure indipendenti a cui sommareeventualmente la quindicesima sotto-categoria, rappresentata dalla misurafunzionale con i FP.

PERCHÈ MISURARE LA QUALITÀ E NON FERMARSI ALLA VALUTAZIONE?

Da un punto di vista di un AssetManager, quello che non viene misu-rato non rappresenta un “asset” am -mortizzabile per un’organizzazionenell’attivo del proprio bilancio di eser-cizio. Nel mondo FPA è ormai norma-le parlare di “baseline” intendendoquella funzionale, ovverosia basatasul numero di FP censiti nel tempo, alpari di LOC o di altre unità di misura.Finora però per gli aspetti “qualitati-vi” il tipico modo di gestire tali attivi-tà è stato, nella contrattualistica, dideterminare gli effort (in ore o giorni-uomo) da corrispondere tra le parti,ma non di misurare per censire tali“non-funzionalità” in una secondabaseline. Tra i possibili motivi è anno-verabile certamente un’immaturità delsettore ICT nella misurazione degliintangibili e NFR in generale, e anco-

(Function Points). Il metodo SNAP(Software Non-functional AssessmentMethod) ora giunto alla versione 2.3(maggio 2015) [4] nasce come com-pletamento della tecnica IFPUG didimensionamento funzionale del soft-ware: quello che non è conteggiabilecon i FP dovrebbe poterlo essere congli SP. La figura seguente (Fig. 3) pre-senta il modello nella versione attuale.Per ogni categoria è definita una SCU(SNAP Counting Unit), quasi sempre

coincidente con i processi elementari(EP – Elementary Process) della tecni-ca FPA, con alcuni parametri di com-plessità (Bassa/Media/Alta). Appli-cando uno dei parametri di comples-sità (di norma 2 o 3 per ogni sotto-categoria) si determina il livello dicomplessità dell’attività e, determinan-do a quanti elementi applicare talevalutazione, si procede poi al calcolodel numero di SP, secondo i casi cal-colato o assegnato.

LA MISURADEL SOFTWARE

N.04ƒ

;2015

Figura 1 – ISO/IEC 25010:2011: (sopra) qualità interna-esterna; (sotto) qualità in uso

Figura 2 – Glossario Comune COSMIC/IFPUG: tassonomia dei requisiti NFR

T_M ƒ 307

ra i NFR visti erroneamente come“addendum” agli aspetti funzionali enon con una propria “dignità” (p. es.:il VAF nella tecnica FPA come detto inaltri articoli era un “aggiustamento”del valore funzionale, quindi subordi-nato alla funzionalità). Ma, comedetto, sono molti i casi di progetti a“zero FP” che vale la pena esplorareora con nuove tecniche dal lato NFR.Nei prossimi numeri della Rivista pro-seguiremo l’analisi del metodo IFPUGSNAP, con ulteriori esempi pratici. Almomento SNAP è l’unica tecnica chetenta di codificare una nfsu (non-func-tional sizing unit) per i requisiti non-funzionali di prodotto, ma può rap-presentare uno stimolo per studiare eprodurre nuove misure in ambito NFR.

“What you can count doesn’t count for much. What you cannotcount counts for everything”.

(Albert Einstein)

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

1. Buglione L., Quanto è grande unrequisito? Parte III: Requisiti Non-Fun-zionali, Tutto Misure, 03/2015, Otto-bre 2015, URL: http://goo.gl/TxWra52. ISO/IEC, IS 9126-1:2001 – Soft-ware engineering -- Product quality --Part 1: Quality model3. ISO/IEC, IS 25010:2011 Systemsand software engineering -- Systems

and software Quality Requirementsand Evaluation (SQuaRE) – Systemand software quality models4. IFPUG, SNAP (Software Non-Func-tional Assessment Process) APM v2.3,May 2015, URL: www.ifpug.org5. COSMIC/IFPUG, Glossary ofterms for Non-Functional Require-ments and Project Requirements usedin software project performance meas-urement, benchmarking and estimat-ing, v1.0, September 2015, URL:www.ifpug.org; www.cosmic-sizing.org6. Buglione L., Boundary or notBoundary? That’s the (asset) question!,ISBSG IT Confidence 2015 Confer-ence, Florence (Italy), Oct 19 2015,URL: https://goo.gl/U2NWrO

LA MISURADEL SOFTWARE

�N.04ƒ

; 2015

Luigi Buglione è il Pre-sidente di GUFPI-ISMA(Gruppo Utenti FunctionPoint Italia - Italian Soft-ware Metrics Association)e Direttore IFPUG Confer -ence & Education. At -

tualmente lavora in qualità di ProcessImprovement and Measurement Special -ist presso Engineering Ingegneria Infor-matica spa. È Associate Professor pres-so l’École de Technologie Supérieure(ETS) di Montréal. Per ulteriori info:www.gufpi-isma.org

Figura 3 – IFPUG SNAP: caratteristiche e sotto-caratteristiche (v2.3, 2015)

BANCO PROVA PER LA SCATOLA “NAV SELECTOR” IN AMBITO AVIONICO

In ambito avionico, la scatola “NavSelector” smista i segnali degli appa-rati di navigazione (VOR1, VOR2,ILS, ADF, DF, HOMING) ai relativistrumenti di visualizzazione presentisul cockpit del pilota e/o del co-pilo-ta. Attraverso di essa, il pilota e il co-pilota selezionano gli apparati davisualizzare. Il sistema è compostoda un’unità centrale di commutazio-ne e due pannelli di comando, posi-zionati sul cockpit.La verifica dell’unità di commutazio-ne prevede il controllo dell’efficienzadi tutti i commutatori presenti nell’uni-tà e della logica di commutazione.L’esecuzione manuale di tale verificaè relativamente semplice, ma si pre-senta lunga e soggetta a errori, dovu-ti a distrazione dell’operatore.Aviatronik ha realizzato il bancoprova AVK-1206N/S che, automa-tizzando ogni operazione, velociz-za la procedura di verifica e annul-la gli errori introdotti dall’operatore.Il banco è completamente indipen-dente e dotato di tutto l’hardwarenecessario per il funzionamento delNav Selector, comprensivo dell’ali-mentatore 115 VAC/400 Hz a +28VDC.Il software applicativo gi ra su unPanel PC di tipo in dustriale, dotato dischermo touch screen da 15”, ed èsviluppato su piattaforma LabVIEW™.

Per ulteriori informazioni: www.aviatronik.it

NEWS

2016eventi in breveSegnalazione di manifestazioni ed eventi d’interesseM

ANIFESTAZIONI

EVENTIEFORMAZIONE

T_M N. 4/15 ƒ 308

2016Trento, Italy

Roma, Italy

Singapore

Dresden, Germany

Taipei,Taiwan

Rila Mountain, Bulgaria

Benevento, Italy

Torino, Italy

Catania, Italy

Madrid, Spain

Benevento, Italy

Nottingham, UK

Budapest, Hungary

Perugia, Italy

Chongqing, China

Roma, Italy

Firenze, Italy

Milano, Italy

Thessaloniki, Greece

Trento, Italy

Newport Beach, USA

Benevento, Italy

Benevento, Italy

Roma, Italy

Benevento, Italy

Roma, Italy

1-5 febbraio

21-23 febb

4-6 marzo

14-18 marzo

14-17 marzo

16-19 marzo

17-18 marzo

20-21 aprile

20-22 aprile

4-6 maggio

12-14 maggio

30 mag-3 giu

30 mag-2 giu

5-9 giugno

6-8 giugno

15-17 giugno

22-23 giugno

27-28 giugno

5-8 luglio

10-14 luglio

11-13 luglio

19-21 sett

19-21 sett

29-30 sett

2-5 ottobre

9-13 ottobre

IEEE School on Future Energy Systems

9th International Conference on Biomedical Electronics and Devices(BIODEVICES 2016)

2nd Annual World Congress of Smart Materials-2016 (WCSM-2016)

Design, Automation, and Test in Europe

2016 IEEE International Conference on Industrial Technology (IEEE ICIT 2016)

XIII International Congress “MACHINES. TECHNOLOGIES. MATERIALS 2016”

1st IMEKO TC-4 International Workshop on Metrology for Geotechnics

Affidabilità & Tecnologie 10a edizione - ROBOTIC WORLD 1a edizione

2016 IEEE Sensors Applications Symposium (SAS)

International Conference on Renewable Energies and Power Quality (ICREPQ’16)

11th IEEE International Symposium on Medical Measurements and Applications

EUSPEN’s 16th International Conference & Exhibition

DTIP 2016: Design, test, integration and packaging of MEMS-MOEMS

CIMTEC 2016 - 7th Forum on New Materials

5th Annual World Congress of Advanced Materials-2016 (WCAM-2016)

3rd International Conference on “Nanogenerators and Piezotronics (NGPT)”

3rd International Workshop in Metrology for Aerospace

IMEKO TC10 Workshop on New Perspectives in Measurements, Toolsand Techniques for system’s reliability, maintainability and safety

13th international Conference on Nanosciences & Nanotechnologies

18th International Conference on Transparent Optical Network (ICTON 2016)

2016 IEEE Summer Topical Meeting Series

XXXII Congresso del Gruppo Misure Elettriche ed Elettroniche (GMEE 2016)

XIV Congresso del Gruppo Misure Meccaniche e Termiche (GMMT 2016)

First IEEE International Symposium on Systems Engineering

2nd IMEKOFOODS “Metrology Promoting Objective and Measurable Food Quality and Safety”

AMBIENT 2016, The Sixth International Conference on Ambient Computing, Applications, Services and Technologies

http://events.unitn.it/en/ieeesfes2016

www.biodevices.biostec.org

www.bitcongress.com/wcsm2016

www.date-conference.com

www.icit2016.org

www.mtmcongress.com

www.metrogeotechnics.org

www.affidabilita.eu

http://sensorapps.org

www.icrepq.com

http://memea2016.ieee-ims.org

www.euspen.eu/OurEvents/Nottingham2016.aspx

www.dtip-mems.org

http://2016.cimtec-congress.org/5th_international_conference_smart_and_multifunctional_materials_structures_and_systems

www.bitcongress.com/wcam2016/default.asp

www.ngpt.uniroma2.it

www.metroaerospace.org

www.imekotc10-2016.deib.polimi.it

www.nanotexnology.com/index.php/nn

http://icton2016.fbk.eu

www.photonicstopics.org

www.gmee.org

www.gruppomisuremt.it

http://ieeeisse.org

www.imekofoods.org

www.iaria.org/conferences2016/AMBIENT16.html

METROLOGIA

LEGALEEFORENSE

Autovelox!Sentenza della Corte Costituzionale e suoi effetti

T_M N. 4/15 ƒ 309

Rubrica a cura dell’Avv. Veronica Scotti ([email protected] www.avvocatoscotti.com)

LEGAL AND FORENSIC METROLOGYThis section intends to discuss the great changes on LegalMetrology after the application of the D.lgs 22/2007, theso-called MID directive. In particular, it provides information,tips and warnings to all “metric users” in need of organiza-tions that can certify their metric instruments according to theDirective. This section is also devoted to enlightening aspects

of ethical codes during forensic activities where measurements are involved.Please send all your inquiries to Ms. Scotti or to the Director!

RIASSUNTOQuesta rubrica intende discutere i significativi cambiamenti in tema diMetrologia Legale a seguito dell’entrata in vigore del D.lgs 22/2007, altri-menti detto Direttiva MID. In particolare, vuole fornire utili informazioni,consigli e ammonimenti a tutti gli “utenti Metrici” che si rivolgono per repe-rire informazioni su Enti e organizzazioni notificate per la certificazione delloro prodotto/strumento secondo la Direttiva. La rubrica tratta anche diaspetti etici correlati allo svolgimento di misurazioni legate ad attività inambito forense (CTU, CTP). Scrivete all’Avv. Scotti o al Direttore, e verreteaccontentati!

LA SENTENZA

Come eloquentemente rappresentatodal protagonista della vicenda, Avv.Tribolo (pag. 261), l’iter giudizialeche ha condotto alla pronuncia d’in-costituzionalità della norma che disci-plinava gli autovelox, trascurandocontrolli periodici e taratura, è statopiuttosto lungo e complesso ma, fortu-natamente, grazie alla pervicace (giu-sta) convinzione e intuizione del col-lega, è giunto a un’importante conclu-sione. Ma si tratta davvero di unaconclusione o è forse meglio dire chepotrebbe essere considerato un nuovo(periglioso) inizio?Finalmente, a seguito di tale pronun-cia, i concetti ben noti ai misuristihanno trovato dignità giuridica e so -no entrati a pieno titolo nel noverodelle attività necessarie, per legge enon solo per buona prassi, per unacorretta gestione degli strumenti dimisura e un loro idoneo utilizzo. Tut-tavia, rileggendo quanto stabilito

espressamente dalla Corte Costituzio-nale, che ha dichiarato l’illegittimitàdel la norma “nella parte in cui non pre -vede che tutte le apparecchiature im -piegate nell’accertamento delle viola-zioni dei limiti di velocità siano sotto-poste a verifiche periodiche di funzio-nalità e di taratura”, sembra man-care, sotto il profilo giuridico,una doverosa precisazione re -lativa a elementi che potrebbe-ro dare origine ad accertamenticomunque non conformi, quan toa elementi tecnici, sebbene svolti nelrispetto e in applicazione della nuovadisposizione di legge (ovvero accer-tamenti mediante autovelox tarati).A stretto rigore legale va evidenziatoche la pronuncia prevede l’obbligo –retroattivamente applicabile – (comeben rammentato dall’Avv. Tribolo) perle pubbliche amministrazioni di sot-toporre a taratura gli autove-lox: ne deriva che, nel caso di utiliz-zo di apparecchi non assoggettati ataratura, le violazioni così rilevate non

possano essere considerate legittimecon la conseguente loro invaliditàche, in ogni caso, non sarà mai ope-rante ex se in via automatica ma ne -cessiterà, comunque, di un ricorso inopposizione a sanzione amministrati-va (sic!) promosso dal “trasgressore”volto a ottenere l’annullamento.Come noto, la procedura di taraturadi uno strumento non esaurisce il suoeffetto con la semplice effettuazionedei test ed esposizione dei risultatiall’interno di un certificato di taratura,ma esplica la sua più utile funzionemediante un uso costante delle infor-mazioni trasfuse nel certificato cherappresentano un elemento essenzia-le dell’attività di misurazione stessa.Infatti, quale sarebbe l’utilità di unataratura (indi del relativo certificato)se il documento attestante detta ope-razione venisse ben conservato in uncassetto e pronto a essere esibito incaso di necessità (ad esempio dinan-zi a un giudice)? Sotto il profilo tecni-co nessuna, mentre sotto il profilo giu-ridico tale modalità operativa sareb-be (anzi è) perfettamente in linea conquanto stabilito dall’odierna legge,modificata a seguito della pronunciadella Consulta, talché gli autoveloxsolo perché muniti di certificato di ta -ratura risulterebbero ancora una voltainattaccabili, con buona pace delleprassi e delle metodologie riconosciu-te per una corretta attività di misura.Certamente non si intende qui sminui-re o ridurre la portata innovativa e l’ap -porto fondamentale che detta senten-za introduce nel panorama normativonazionale ma semplicemente si ritieneutile evidenziare che, sebbene ap -parentemente la vicenda possasembrare conclusa, in realtàpo ne ancora problematiche dari solvere.A ben vedere, la sentenza della CorteCostituzionale ha accolto solo par-zialmente le motivazioni della Corte

METROLOGIALEGALE E FORENSE

N.04ƒ

;2015

T_M ƒ 310

di Cassazione, che ha promosso ilgiudizio di costituzionalità dellanorma “incriminata”, limitandosi agiudicare la norma sulla scorta del-l’osservanza del principio di ragione-volezza, trascurando del tutto la nor-mativa di riferimento, in specie lalegge istitutiva del sistema di taraturae le connesse normative tecniche disettore (peraltro citate nell’ordinanzadella Corte di Cassazione)1. In effetti,tali disposizioni potrebbero ritenersiimplicitamente assorbite nelle argo-mentazioni che hanno dato luogo allapronuncia. Tuttavia, visto che dettimotivi sono stati disattesi espressa-mente, risulta evidente che il giudi-cante ha compreso (o ha intesocomprendere) solo parzialmen-te i concetti (e le relative normeim perative e non) sottesi alleat tività di misura, quasi assimilan-do le verifiche periodiche di funziona-lità alle attività di taratura.

EVOLUZIONE: PROSPETTIVE

La pronuncia in esame, oltre all’effettoretroattivo2, attraverso un’interpreta-zione estensiva e audace da parte deigiudici chiamati in futuro a valutareeventuali ricorsi, potrebbe comunquecondurre all’assorbimento, all’internodel nostro ordinamento, di quelle chesono le buone prassi (di cui alle nor -me tecniche citate nella sentenza del -la Corte Costituzionale e poste a ba -se delle argomentazioni della Cor tedi Cassazione nell’ordinanza di ri -messione 17766/2014) con conse-guente annullamento di verba-li che, sebbene originati dall’u-so di apparecchiature tarate,non riportino alcuna valutazio-ne circa le informazioni fornitedal certificato di taratura.In effetti, già da diverso tempo (comeriportato in un mio precedente com-mento all’ordinanza della Corte diCassazione – si veda n. 1/2015 T_M),è invalsa nelle PA (soprattutto nei Co -muni che si dotano di apparecchiatu-re autovelox fisse e mobili) l’abitudinedi sottoporre a taratura gli strumentiutilizzati per il rilevamento d’infrazio-ni al Codice della Strada, vista la

(seppur minima) possibilità di un vitto-rioso ricorso del trasgressore fondatosulla carenza di tali elementi. Ora,considerata questa prassi delle PA,che ha superato e ha anticipato lasentenza della Corte Costituzionale,quest’ultima potrebbe apparire quasisuperflua ma, in realtà, anche alloscopo di riconoscere un certo pregio

alla pronuncia in esame e al fine dinon frustrare il prezioso risultato giuri-dico cui è giunto tale percorso, unapossibile (e utile) interpretazione dellanorma potrebbe proprio essere quellache richiama integralmente la norma-tiva tecnica, sebbene di natura volon-taria. Infatti, un’interpretazione, a cu ra dei futuri giudicanti, che ricorraad altre fonti normative (quali le nor -me di cui alla legge 273/91 e normeEN ivi richiamate) che disciplinano leattività di taratura consentirebbe d’in-cludere i diversi concetti legati a taleattività, compreso l’uso del certificatoe delle informazioni in esso contenute.Diversamente, ovvero nel caso in cuigli effetti della sentenza si riducesseroal solo accertamento del periodicosvolgimento delle attività di taratura ealla presenza del relativo certificato,si rischierebbe nuovamente di ritro-varsi dinanzi a una situazione para-dossale come quella già argutamenterappresentata dalla Corte di Cassa-zione: gestione conforme alle normetecniche delle bilance nei mercati rio-nali e gestione di strumenti di misura

destinati a delicati accertamenti (tipoautovelox) parzialmente conforme anorme tecniche, con conseguente le -sione del diritto di difesa per i soggettidestinatari di sanzioni.Una simile situazione si verifichereb-be nel caso in cui, nonostante l’avve-nuta taratura degli autovelox, gli ope-ratori non tenessero conto dei risultatiriportati nel certificato di taratura, ov -vero nel caso in cui, applicando allalettera quanto stabilito dalla CorteCostituzionale, ci si limitasse alla solaverifica della presenza del certificatoper il singolo strumento trascurandodel tutto le informazioni che il medesi-mo fornisce. Pertanto, al fine di ren-dere effettiva, in senso sostanziale, laportata innovativa della pronunciadella Consulta, le successive interpre-tazioni delle norme dovrebbero esse-re orientate a tenere conto delle di -sposizioni di legge, nonché di fontinormative atipiche (quali le normevolontarie), che regolamentano l’am-bito degli strumenti di misura, in attua-zione dei principi di trasparenza,buona fede, buon andamento e legit-timo affidamento nei confronti dell’o-perato della Pubblica Amministrazio-ne, alla luce delle disposizioni conte-nute nella Carta Costituzionale.

NOTE

1 In realtà la Corte Costituzionale èchiamata a giudicare la legittimitàdelle norme disposte dal legislatorealla luce dei principi fissati nella Car -ta Costituzionale. Quindi risulta pre-cluso un controllo delle normativevolontarie così come non è tenuta alcontrollo dei precetti disposti dallevarie normative imperative salvo ilcaso in cui siano contrastanti e irra-gionevoli sempre in osservanza deiva lori costituzionalmente protetti.2 Come ampiamente ricordato l’effet-to retroattivo consente l’annullamentodi verbali di contestazione elevati conapparecchiature non verificate e nontarate in quanto la nuova disposizio-ne di legge, come riformata dallaCorte Costituzionale, prevede l’obbli-go di sottoporre a verifica e taraturagli autovelox.

Rubrica a cura di Franco Docchio, Dario Petri e Alfredo Cigada

Dalle Associazioni Universitariedi MisuristiNotizie da GMEE e GMMT

[email protected]

SPAZIOASSOCIAZIONI

UNIVERSITARIEMISURISTI

THE ITALIAN UNIVERSITY ASSOCIATIONS FOR MEASUREMENTThis section groups all the significant information from the main UniversityAssociations in Measurement Science and Technology.

RIASSUNTOQuesta rubrica riassume i contributi e le notizie che provengono dalle mag-giori Associazioni Universitarie che si occupano di scienza e tecnologiadelle misure.

Inoltre, ogni quattro professori ordina-ri che cessano dal servizio, gli ateneipossono assumerne solo uno; finoall’anno scorso era possibile l’assun-zione di un solo ordinario uno ognidieci. A causa di questi provvedimen-ti, nei prossimi cinque anni si avrannocirca quattromila pensionamenti (v.grafico a pag. 223 del no. 3/2015di T_M) con solo mille rimpiazzi. AbilitazioniÈ disponibile la bozza di regolamen-to per le abilitazioni 2015-17. Secon-do questa bozza, (i) le “mediane”saranno sostituite da “valori di so -glia”; (ii) le domande saranno “asportello” ed esaminate con scadenzebimestrali; (iii) se le commissioni nonterminano le valutazioni entro tre mesisaranno sostituite; (iv) i commissaridovranno candidarsi; per il settoreconcorsuale 09/E4 dovrebbero esse-re 3 o 4 GMEE e 1 o 2 GMMT; (v) ivalori determinati dall’ANVUR per laproduttività scientifica dei candidatisaranno comunicati direttamente agliinteressati.Il regolamento dovrà essere approva-to dalle Commissioni cultura di Came-ra e Senato dopo l’analisi del CUN.Si prevede che sarà pubblicato in pri-mavera 2016.

T_M N. 4/15 ƒ 311

GMEE: GRUPPO MISURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE

Assemblea dell’Associazione GMEE

Il giorno 12-9-2015,alle 9.00, si è riuni-ta l’assemblea del-l'Associazione Grup-po Misure Elettriche

ed Elettroniche, presso il polo regiona-le di Lecco del Politecnico di Milano,Via Gaetano Previati, 1/c. Di seguitoriportiamo un riassunto dei lavori.Il Presidente Dario Petri comunica al -l’Assemblea che il collega GiovanniBetta è stato eletto Rettore dell’Univer-sità di Cassino e del Lazio Meridio-nale. Seguono le congratulazioni e gliauguri di buon lavoro da parte del-l’intero Consiglio. Comunica poi chesono stati recentemente pubblicati gliindicatori bibliometrici relativi al2014 per le riviste d’interesse delGMEE: rispetto all’anno scorso si rile-va, in generale, una sostanziale con-ferma o un ulteriore, anche se conte-nuto, miglioramento. È stata pubblica-ta la versione definitiva del bandoVQR. Il NIST ha finanziato un proget-to di ricerca dell’Università del Sanniocoordinato dal socio Sergio Ra pua -no. Il progetto è sulla sicurezza dellepistole elettriche della polizia ameri-cana. Infine il socio Carlo Carobbiha ricevuto l’International Electro -technical Commission (IEC) 1906Award. Il premio è assegnato annual-

mente agli esperti che hanno fornitoun contributo di particolare rilievonello sviluppo delle norme internazio-nali nel settore elettrotecnico. In que-sto caso la nomina al premio è perve-nuta dal TC 77 - ElectromagneticCompatibility.Situazione nazionale alla luce delleiniziative ministeriali, CUN e ANVUR Petri ha informato il Consiglio che l’8maggio 2015 si è tenuto un incontroa Milano, presso i locali del Politecni-co, tra i rappresentanti dei SSD affe-renti al Macrosettore 09/E. Ha quindiillustrato il documento contenente ilresoconto di tale riunione e le azioniche sono state proposte.Stato del sistema universitarioPetri ha comunicato che, quest’anno,lo stanziamento nazionale per l’Uni-versità (FFO) è stato pari a 6.339milioni di euro, inferiore al valore del2004 e, in termini reali inferiore alvalore del 1996 (si veda la figura alato).La riduzione dello stanziamento na -zionale ha comportato la riduzionedelle assegnazioni ai singoli Atenei,la cui entità varia anche per effettodella quota premiale.Ha comunicato anche che è stataabolita la cosiddetta ricostruzionedella carriera: i nuovi assunti sconte-ranno un grave ritardo nella progres-sione stipendiale; gli stipendi universi-tari, unici in tutto il comparto stataledel personale non contrattualizzato,sono bloccati ormai da cinque anni.

T_M ƒ 312

N.04ƒ

;2015

SPAZIO ASSOCIAZIONIUNIVERSITARIE MISURISTI

VQR 2011-14 È stata pubblicata la versione definiti-va del bando VQR. Le procedure divalutazione dovrebbero partire abreve. Petri è stato nominato membrodel GeV.Stato delle iniziative: Sito web dell’Associazione, Tutto_Misure,Borse, Premi Lazzaroni ha informato l’Assembleache, sul sito del GMEE, è in fase diaggiornamento l’elenco dei membri edei responsabili di sede. Docchio haillustrato all’Assemblea la nuova ver-sione online della rivista, che non èpiù inviata in formato cartaceo ai sociGMEE a partire dal numero 2/2015.Vengono presentate statistiche suiprincipali indicatori di accesso allarivista. Il bilancio della rivista è per laprima volta in attivo dopo alcuni annidi passivo.Petri ha riferito all’Assemblea che peril Premio di dottorato Carlo Offelli èpervenuta solo la domanda del socioMarco Prioli del Politecnico di Mila-no. La Commissione, composta comeprevisto dal regolamento, valutato l’e-levato livello scientifico della tesi haquindi conferito il Premio Carlo Offel-li 2015 al socio Marco Prioli. Sonoinvece pervenute due domande per laborsa di ricerca all’estero. La Com-missione, composta come da regola-mento, ha valutato molto positivamen-te entrambe le domande e, al terminedei lavori, ha deciso a maggioranzadi assegnare la borsa di studio per l’e-stero 2015 a Guglielmo Frigo del-l’Università di Padova. L’Assemblea siè congratulata vivamente con i vinci-tori.Scuola per addottorandi "Italo Gorini” Baglio ha relazionato sulla Scuola“Italo Gorini” che si terrà a Cataniadal 21 al 25 settembre 2015. Ha illu-strato sinteticamente l’andamento delleiscrizioni, il programma e il budgetdella prossima edizione della scuola,maggiori informazioni sono disponi-bili sul sito www.gorini2015catania.it. L’Assemblea si è complimentata per l’ot-timo lavoro svolto dagli organizzatori.Muscas ha poi informato che l’edizio-ne 2016 si terrà dal 5 al 9 settembre

2016 a Cagliari presso la locale Uni-versità. L’Assemblea ha preso atto.Giornata della Misurazione 2015 e proposte per il 2016 Petri ha invitato Savino a relaziona-re sulla giornata della Misurazione2015 e sulla organizzazione dellagiornata della misurazione 2016. Lagiornata 2015 è stata anche que-st’anno molto interessante. L’interesseè stato elevato, tuttavia si è notatauna scarsità dei colleghi più giovani.Inoltre, Domenico Mirri, deus ex-machina dell’organizzazione, ha fat -to sapere di non poter assicurare ilsuo contributo per l’edizione 2016.Al termine della Giornata è stataaffrontata la questione e, fermarestando la volontà di mantenere laGiornata della Misurazione (GdM)per il suo importante apporto cultu -rale e di conoscenza, sono state esa-minate diverse proposte di riorganiz-zazione. Fra queste, quella che hatrovato maggiori consensi è stata diassociarla ai convegni GMMT-GMEE, eventualmente allungando ladurata di detti convegni. Il Presidenteha ringraziato Savino e Mirri per illavoro svolto e ha espresso loro l’ap-prezzamento unanime dell’Assem-blea. Congresso annuale 2016Petri ha ricordato all’Assemblea chela Riunione Annuale 2016 si terrà aBenevento organizzata dall’UnitàGMEE dell’Università del Sannio.Daponte ha presentato brevementela proposta, che prevede di fissare lariunione il 19-21 settembre. L’Assem-blea ha approvato.Indagine sui giovani ricercatoriPetri ha invitato Daponte a relazio-nare sui risultati dell’analisi nazio-nale richiesta dal Consiglio Direttivoin merito alla presenza di soci gio-vani nelle Unità del GMEE. Daponteha poi illustrato i risultati dell’inda-gine. È seguita un’approfondita dis-cussione in cui sono intervenutiBetta, Flammini, Landi, Leccese,Savino. Dall’analisi emerge, tra l’al-tro, la riduzione degli allievi di dot-torato, l’innalzamento alla fasciadegli associati della stabilizzazione,la necessità di frequenti sessioni diabilitazione.

Collaborazione con DeltaMuIl Presidente ha invitato Ferrero arelazionare sullo stato dell’iniziativa.L’organizzazione francese DeltaMu haottenuto un finanziamento, con rimbor-so a 24 mesi, per costituire la srl in Ita-lia, alla quale il GMEE potrebbe forni-re supporto scientifico-intellettuale.Con il supporto dell’A&T è stataavviata un’indagine di mercato mirataa identificare l’ampiezza di un poten-ziale mercato italiano per attività ana-loghe a quelle svolte in Francia da DeltaMu. I risultati dell’indagine han nomostrato l’interesse delle aziende perla proposta per cui DeltaMu ha de cisodi procedere con l’iniziativa. Ri guardoalla costituzione della nuova so cietà,DeltaMu intende iniziare l’attività nel2016. Ci si aspetta quindi un impegnoda parte del GMEE già dai prossimimesi e sarà necessario attivarsi perdefinire le modalità di partecipazionedel GMEE alla nuova Società.Fermo restando che l’approvazionefinale del protocollo, dello statuto edella partecipazione del GMEE allanuova società dovrà essere fatta dal-l’Assemblea dei Soci del GMEE, cheverrà appositamente convocata in viatelematica secondo le procedura pre-vista dallo statuto, l’Assemblea, visti itempi molto stretti previsti per renderela nuova società operativa, ha datodelega al CD d’interagire con DeltaMuItalia per istruire quanto sopra elen-cato, da portare poi all’approvazio-ne dell’Assemblea. L’As semblea hadunque deliberato di da re mandatoal Consiglio Direttivo di procederecon l’iter di definizione della nuovasocietà.Riorganizzazione delle Linee di ricerca, modifiche del regolamento ed elezione dei CoordinatoriIl Presidente ha illustrato all’Assembleagli aggiornamenti alla proposta diriorganizzazione delle linee di ricercarispetto alla versione approvata du -rante l’Assemblea di Ancona. A segui-to della discussione e approvazionedella variazione delle denominazionidelle linee di ricerca (che presentanouna struttura simile a quella del pro-gramma europeo Horizon 2020) nelRegolamento, l’Assemblea ha eletto inuovi coordinatori delle stesse propo-

T_M ƒ 313

N.04ƒ

; 2015 SPAZIO ASSOCIAZIONI

UNIVERSITARIE MISURISTI�

sti dal Consiglio Direttivo (v. pag. 222del no. 3/2015 di T_M).

MISURE MECCANICHE E TERMICHE

Assemblea del Gruppo MisureMeccaniche e Termiche MMTIl giorno 12-9-2015, alle 9.40, si èriunita l’assemblea del Gruppo Na -zionale di Misure Meccaniche e Ter-miche, presso il polo regionale diLecco del Politecnico di Milano, ViaGaetano Previati, 1/c.Elezione del Presidente del Gruppoper il quadriennio 2015-19Nel corso della seduta, il PresidenteMichele Gasparetto, che lascerà ilservizio attivo a partire dal 1° novem-bre c.a., ha rassegnato le dimissionidalla Presidenza dal Gruppo.

Le elezioni chesono seguite han -no visto l’afferma-zione (all’unanimi-tà con una solaastensione) di Ni -cola Paone del-l’Università Politec-nica delle Marche.

Paone ha ringraziato l’Assemblea perla fiducia accordatagli e ha rivolto unparticolare ringraziamento a EnricoPrimo Tomasini, la cui guida, visio-ne e ispirazione sono stati elementiessenziali per la sua crescita. Ha poitoccato brevemente alcuni dei princi-pali temi che saranno oggetto di at -tenzione del GMMT, quali l’interazio-ne col Gruppo Misure Elettriche edElettroniche (GMEE), la crescita, lapresenza in sedi oggi non coperte,l’abilitazione Scientifica Nazionale(ASN) e la Valutazione della Qualitàdella Ricerca (VQR). Il neo-eletto Pre-sidente ha poi proposto il Prof. PaoloCastellini come Segretario delGMMT, eletto per acclamazione.La situazione del GruppoMichele Gasparetto ha messo in evi-denza come la legge 240/10 e levarie leggi intervenute sul turnoverabbiano provocato e stiano provo-cando una notevole contrazione degliorganici dell’università italiana. Tra lenote dolenti:

– quest’anno lo stanziamento globalea favore dell’Università, il cosiddettoFFO, è stato pari a 6.339 milioni dieuro ed è quindi tornato sotto il valo-re del 2004; in termini reali sotto ilvalore del 1996.– è stata abolita la cosiddetta rico-struzione della carriera, cosicché inuovi assunti sconteranno un graveritardo nella progressione stipendiale;– gli stipendi universitari, unici in tuttoil comparto statale del personale noncontrattualizzato, sono bloccati ormaida cinque anni;– sono state definitivamente bloccatele immissioni in ruolo dei ricercatori;– ogni quattro professori ordinari pen-sionati è possibile assumerne solo unoe, fino all’anno scorso, solo uno ognidieci.Il risultato di questi ultimi due provve-dimenti è che nel giro dei prossimi cin-que anni avremo circa quattromilapensionamenti di ordinari con solomille rimpiazzi, che l’età media deiricercatori, ora pari a più di 48 anni,supererà i cinquantadue anni.Anche l’apparente migliore situazionedel ruolo dei professori associati èdovuta a una legge ad hoc che haimposto di utilizzare parte del FFOper le loro assunzioni, senza peraltroprevedere stanziamenti aggiuntivi.L’unica nota positiva è che si sono infi-ne svolte, dopo 5 anni di blocchi deiconcorsi, le prime due tornate dellaASN per posti di professore associato eordinario; per quanto riguarda le Misu-re Meccaniche e Termiche. Tuttavia:1. sono stati abilitati per posti di asso-ciato 12 concorrenti, di cui a oggirisultano inquadrati solo 5 associati;un concorso, ad Ancona, è in atto;2. sono stati abilitati 7 concorrenti perposti di ordinario ma a oggi nessunnuovo ordinario è stato inquadrato.3. Per quanto riguarda infine le nuoveposizioni di ricercatore a tempo deter-minato i nuovi ricercatori che hannopreso servizio sono:a. Giorgio BUSCA, MILANO POLITECNICO;b. Eduardo PALERMO, ROMA “La Sapienza”;c. Stefano ROSSI, TUSCIA;d. Diego SCACCABOROZZI, MILANO POLITECNICO;

e. Emiliano SCHENA, ROMA Campus Biomedico;f. Marco TARABINI, MILANO POLITECNICO.Il Presidente ha ricordato l’importan-za, per tutti i docenti, di disporre diun’identità informatica univoca. A talproposito, siamo tutti già stati invitatia registrarci nel sito ORCID, per laVQR. Emanuele Zappa viene inca-ricato di predisporre una breve guidaper l’uso di ORCID.FFO 2015Le risorse assegnate nel 2015 sono leminori assegnate dopo il 2006 percui le Università “premiate” hanno vi -sto scendere le assegnazioni di qual-che percento; quelle “non premiate”scendere le assegnazioni in manieradrammatica. Per esempio Messina ePalermo hanno visto diminuire le asse-gnazioni, rispetto al 2008, di più del30%; Roma La Sa pienza e Napoli dipiù del 20%, An cona, Padova, Mila-no, Brescia tra il 5 e l’8%, è andatabene solo a Torino e Bergamo dovesono aumentate rispettivamente del 7e dell’11%.Contingente assunzionaleNon si parla di nuove risorse, ma dipossibilità di spendere parte dellerisorse assegnate per assumere. Laquota minima di turnover di legge èdel 30% dei punti organico con unamedia nazionale pari al 50%, ma unaserie di obblighi, non ultimo l’obbligodi ricollocare il personale delle di -smesse Provincie, ha ridotto le asse-gnazioni utilizzabili.Sviluppo delle SediGasparetto ha sottolineato che le sedistanno diminuendo e non aumentan-do. Ha tuttavia riconosciuto diversicolleghi si stanno adoperando condeterminazione per preparare allievivalidi che siano in grado di promuo-vere nelle sedi le Misure Meccanichee Termiche, auspicando che venganoriservate risorse per il loro inquadra-mento. A loro tutti gli auguri e l’ap-poggio del Gruppo.Gianluca Rossi, in qualità di Presi-dente del TUCEP, ha riferito della di -sponibilità di risorse per la mobilitàinternazionale dei soci, e ha suggeri-to di considerare l’adesione delle va -rie sedi al TUCEP. Stefano Debei ha

T_M ƒ 314

NEWS

In occasione di EMO 2015, svoltasi a Milano nello scorso ottobre,Renishaw ha presentato un nuovo pacchetto software per i proprisistemi di taratura, CARTO 1.1, che supporta misure lineari, angolarie di rettilineità, con attivazione tramite tasti, posizionamento e inremoto (TPin). Il pacchetto include Capture ed Explore, con funzionidi acquisizione e analisi per l’interferometro laser XL-80 e un nuovosistema di database che salva e organizza i dati in modo automa-tico, per semplificare le operazioni e consentire all’utente di con-frontare rapidamente i dati con i risultati storici. Capture è stato introdotto nel pacchetto CARTO come applicazioneavanzata e ottimizzata per l’acquisizione dati. L’applicativo forniscele seguenti funzioni:– L’orientamento del movimento della macchina viene rilevato auto-maticamente, per ridurre i rischi di errore umano durante il processo;– L’interfaccia utente è molto intuitiva e consente ai nuovi utilizzato-ri di acquisire dati rapidamente, senza bisogno di particolari com-petenze;– Per rendere più agevole la navigazione, tutte le funzioni basesono contenute in un’unica schermata;– Le sequenze degli obiettivi ISO-10360 possono essere createautomaticamente, in modo da semplificare le impostazioni dei testpiù complessi.Explore porta tutti i vantaggi del software di analisi dati XCal-Viewnel pacchetto CARTO, assicurando le seguenti funzionalità:– Possibilità di ricerca dei test nel database, attraverso vari criteri,rendendo più comodo per l’utente il controllo storico dei dati;– Possibilità di sovrapporre più serie di dati sulla stessa schermata,per effettuare un confronto visivo;– I risultati dei test possono essere utilizzati per creare file di com-pensazione degli errori lineari;– Si possono creare report dei test in cui è possibile aggiungere illogo aziendale e personalizzare alcuni elementi, come ad esempiolo spessore delle linee dei grafici.L’interfaccia utente di CARTO è molto chiara e intuitiva per consen-tire anche agli utenti inesperti d’iniziare a raccogliere e analizzaredati in pochissimo tempo, senza seguire corsi di formazione o leg-gere manuali voluminosi. L’elevato livello di personalizzazione del-l’intero pacchetto consente di adattare Capture ed Explore alle esi-genze specifiche di ciascun utente.Sono previsti ulteriori sviluppi di CARTO, con l’aggiunta di funzioniquali misure rotative, dinamiche e di planarità. CARTO release 1.1può essere scaricato gratuitamente dal sito:www.renishaw.com/carto.

Per ulteriori informazioni sui prodotti Renishaw di taratura e moni-toraggio delle prestazioni: www.renishaw.com/calibration.

NUOVA SONDA DI VISIONE SENZACONTATTOLa nuova sonda di visione (RVP) di Renishaw aumenta la capacitàmultisensore delle macchine CMM con i sistemi di misura a 5 assiREVO, aggiungendo le ispezioni senza contatto alle normali scan-sioni a contatto ad alta velocità e alle funzioni di misura delle fini-ture delle superfici, già presenti nel sistema.In alcuni casi, le ispezioni senza contatto offrono diversi vantaggirispetto alle tecniche a contatto di stampo tradizionale. Le lamine dimetallo sottili, i componenti che presentano unagrande quantità di fori di piccole dimensioni(anche 0,5 mm) e altri pezzi che per varie ragioninon possono essere misurati con il sistema a con-tatto, possono invece essere ispezionati a fondocon un sistema RVP. Il sistema si compone di unasonda e di una serie di moduli, intercambiabiliautomaticamente con tutte le altre opzioni già di -sponibili per REVO. I dati provenienti da più sen-sori vengono inviati automaticamente come rife-rimento a uno zero comune. Tale flessibilità con-sente di selezionare l’utensile più adatto perispezionare un’ampia gamma di elementi,all’interno della stessa piattaformaCMM. Per ulteriori informazioni:www.renishaw.it.

NUOVO SOFTWARE PER SISTEMI DI TARATURA

N.04ƒ

;2015

SPAZIO ASSOCIAZIONIUNIVERSITARIE MISURISTI

riferito che il CISAS seleziona e orga-nizza stages nell’ambito del program-ma di progetto e sviluppo di un elicot-tero robotico per l’acquisizione d’im-magini e il rilievo altimetrico sullasuperficie del pianeta Marte.Data e luogo del prossimo Congresso di Misure e sua organizzazioneCome da tradizione GMEE, nell’an-no di passaggio delle consegne dalPresidente al vice-Presidente, il con-gresso si tiene nella Sede del nuovoPresidente e quindi, nel 2016, si

terrà a Benevento, sede di Pasqua-le Da ponte. La proposta dellaSede è di fissare la riunione da lune-dì 19 a mercoledì 21 settembre. Perinformazioni è già aperto il sitowww.misure2016.unisannio.it.La novità della prossima edizione è quella di anticipare l’inizio del -la riunione alla mattina e postici-pare la fine al pomeriggio al fine dipoter inserire La Giornata del-la Misurazione all’interno della riu-nione congiunta. Nell’occasione i

Proff. Giovan Battista Rossi eNicola Paone sono nominati rappre-sentanti del GMMT per l’organizza-zione della giornata, il cui contenu-to vorrà essere per il 50% di carat-tere culturale e per il 50% sull’inno-vazione.Il Presidente ha infine ricevuto l’in-carico di valutare la possibilità diorganizzare la riunione del gruppoper il 2017 in Sardegna, verifican-do la disponibilità di RiccardoVallascas.

T_M N. 4/15 ƒ 315

PREMESSA

Riprendiamo a parlare di ISO 5725 edelle modalità per fare esperimenti diaccuratezza. La norma ISO 5725-1titola al punto 4: “Esperimento di accu-ratezza”. Sono descritti i passi da com-piere per ottenere risultati di prova daparte del Laboratorio o – nel caso dipiù Laboratori coinvolti – nell’ambito diprove interlaboratorio. Una delle tecni-che ormai consolidate per effettuareesperimenti, anche di accuratezza, è ilDesign of Experiments (DOE), semprepiù applicato per una serie di utilizzi,in particolare come tecnica di problemsolving per problemi complessi.La norma UNI EN ISO 3534-3:2014“Progettazione di Esperimenti” tratta neldettaglio i suddetti aspetti. La sua appli-cazione in metrologia può portare a si -gnificativi benefici e non solo nel campodegli esperimenti di accuratezza.

L’INTERVISTA

Abbiamo rivolto a Mario Vianello,docente al Politecnico di Torino – Inge-gneria dell’Autoveicolo e consulente diDOE, alcune domande, per poter indi-

denziare la presenza di eventuali inte-razioni. La Regressione Multipla puòcondurre, da sola, alla soluzione delproblema, ma costituisce anche unatipica attività preliminare (cosiddetta discreening) prima di avviare un DOE ve -ro e proprio: e, in questo senso, po -trebbe essere considerata come parteintegrante della metodologia DOE.Nonostante sia disponibile in svariatisoftware di larga diffusione (es. Mini-tab), nelle aziende è meno nota e menoimpiegata di quanto meriterebbe.Il DOE può anche essere impiegatocon l’utilizzo di software di simulazio-ne del fenomeno indagato. In questicasi si parla di “DOE simulato”. Lo sco -po è di trovare la soluzione “ottimizza-ta” con un numero minimo di pro ve,ovvero, in questo caso, di elaborazionial computer.

Quali norme ne regolano l’applica-zione?

Esplicitamente o implicitamente tutti i“corpi” normativi attuali consideranola metodologia DOE come un riferi-mento strategico per le aziende. Basticitare le ISO 9000 (e, in particolare, laUNI ISO/TR 10017:2003 “Guida alletecniche statistiche per la ISO9001:2000” 2a ediz.), le VDA (Ver-band der Automobilindustrie), ecc.Esistono molti Manuali sulla metodolo-gia DOE, ma è piuttosto limitato ilnumero di quelli che abbiano valenzanormativa. Tra questi meritano di esse-re citati, per esempio:– UNI EN ISO 3534-3:2014 “Proget-tazione di Esperimenti”;– ANFIA AQ 014, Manuale di EXPE-RIMENTAL DESIGN, Gennaio 1999;– AIAG THE-6, Reliability Methods forImproved Product Dependability WhitePaper del 2001: quest’ultimo non è unmanuale specifico per il DOE, ma benlo colloca nell’ambito delle attività diprevenzione.Va aggiunto che, specialmente quandosi deva impostare e gestire un DOE

viduare i migliori usi di questa discipli-na in metrologia.

Che cos’è il DOE?Il DOE, detto anche ExperimentalDesign, può essere definito come il piùpotente (ma anche più costoso) metododi problem solving mediante un pianodi prove sperimentali. Esso individua legrandezze veramente influenti nel feno-meno in esame. Data la sua imposta-zione per “livelli” (ossia i 2-3 valori fissiche ciascuna grandezza in gioco assu-me durante le prove), esso è in gradodi evidenziare la presenza di eventua-li interazioni, ma in generale presentalo svantaggio di non poter utilizzare leprove già disponibili in azienda, per-ché tutte le prove che presentino qual-che grandezza con valori diversi dailivelli per essa adottati devono esserescartate.Tuttavia questo intoppo può esseresuperato rimpiazzando il DOE con laRegressione Multipla, che è una meto-dologia simile al DOE, ma operantecon valori fisici nel continuo (e non perlivelli), cosicché può utilizzare le provedisponibili in azienda e risultare digran lunga più economica del DOE,ma con la contropartita di non esserein grado, almeno in generale, di evi-

L’utilizzo del DOEnegli esperimenti di accuratezzaM

ETROLOGIA...

PERTUTTI

METROLOGY FOR EVERYONEIn this permanent section of the Journal our colleagueand friend Michele Lanna, leading expert in metrology,calibration, accreditation of companies, will discuss topicsof interest for the majority of industrial measurementusers, in simple and immediate term, with reference tothe most recent Norms. Write to Michele to comment hisarticles and to propose other subjects!

RIASSUNTOIn questa Rubrica il collega e amico Michele Lanna, esperto di metrologia,taratura, accreditamento industriale discute aspetti d’interesse per la mag-gior parte degli utenti industriali delle misure, con terminologia semplice eimmediata, e facendo riferimento alle più importanti e recenti Norme. Scri-vete a Michele per commentare i suoi articoli e per proporre ulteriori temidi discussione!

Rubrica a cura di Michele Lanna ([email protected])

T_M ƒ 316

N.04ƒ

;2015

METROLOGIA...PER TUTTI

sperimentale (e non simulato), non èsufficiente lo studio di un manuale o lasemplice frequenza a un corso di for-mazione, ma è consigliabile avvalersidel supporto di persone che abbianoeffettuato un training specifico e abbia-no poi maturato un minimo di espe-rienza pratica.

A cosa serve il DOE?Il DOE serve a individuare (con unrischio prestabilito di sbagliare, dettosignificatività statistica) le grandezzerealmente influenti in un determinatofenomeno fisico del quale si desideraapprofondire la conoscenza. A tal fine,fa ricorso all’Analisi della Varianza(ANOVA). Ovviamente, una volta fattoquesto, il DOE, mediante l’Analisi delleMedie (ANOM), fornisce anche i valo-ri più opportuni da assegnare allevariabili risultate influenti per avvicinar-si il più possibile agli obiettivi prefissati.Merita aggiungere che, di solito, ilfenomeno indagato non è ben noto,altrimenti non varrebbe la pena diricorrere a uno strumento così costosocome il DOE. E ciò comporta “scom-messe” in sede d’impostazione. Daquesto punto di vista, la metodologiainclude gli accorgimenti preventivi perevitare di spendere soldi senza benefi-ci e alcune verifiche finali sulla validitàdei risultati ottenuti prima di una loroadozione sistematica.

Può servire in Metrologia e qualirisultati può dare?

In Metrologia già l’Analisi R&R, cheprevede il confronto fra riproducibilità(legata all’Operatore) e ripetibilità(legata allo strumento), può essere pro-ficuamente affrontata con l’Analisidella Varianza, che è uno degli stru-menti matematici di base per la meto-dologia DOE. Più in generale, in Me -trologia, il DOE potrebbe essere utileper mettere i Ricercatori in grado ditestare modelli analitici e, specifica-mente, per stabilire quali attività ope-rative (controlli, pulizia, azzeramentoiniziale, ecc.) e/o ambientali (tempera-tura, umidità, polvere, vibrazioni, cam -pi elettromagnetici, ecc.) influiscanomag giormente sulla validità dei risulta-ti di un determinato strumento di misu-ra. Il tutto, naturalmente, al fine dimigliorare i risultati a costi accettabili.In un ambito più ampio, gli stessi bene-

fici potrebbero riguardare concezione,progettazione e realizzazione dellostrumento di misura (ma qui siamo nelcampo classico di applicazione delDOE!).

Quali accorgimenti adottare pri madella sua applicazione in un La bo -ratorio?

A fronte di un determinato problema,prima di attivare uno studio con meto-dologia DOE, bisogna innanzituttoaccertarsi che non sia possibile appli-care altri strumenti metodologici piùeconomici e con pari probabilità disuccesso. Dopodiché è bene ipotizzareun primo piano di prove sperimentalidi massima sul quale verificare che,anche in relazione con il valore deibenefici attesi, i costi da sostenere e itempi di attuazione siano accettabili ecompatibili con il budget disponibile.Bisogna inoltre evidenziare con curatutte le potenziali grandezze esterne(ma anche interne) che, di volta involta, possono alterare i risultati (dettenoise factor o fattori di disturbo) e defi-nire in anticipo il modo migliore digestirle durante le prove, eventualmen-te pianificando di ricorrere a tecnichedi Robust Design.

Quali competenze deve avere chi ap -plica il DOE?

Sostanzialmente servono due ordini dicompetenze. Il primo richiede un mini-mo di concetti statistici per l’analisidella variabilità: deviazione standard,varianza (esterna o between e internao within e rapporto F di Fisher fra ledue), devianza (o sum of squares): tuttegrandezze che servono per poter inter-pretare con cognizione di causa i risul-

tati dell’Analisi della Varianza(ANOVA). Il secondo riguarda invece iPiani Fattoriali Ridotti o Frazionari(Fractional Factorial Plan) che devonoessere “ortogonali” (nel senso che ognilivello di ciascuna grandezza in giocodeve comparire nel piano lo stessonumero di volte di tutti gli altri).Se si opera esclusivamente con il DOEsimulato, potrebbe essere sufficientesoltanto quest’ultima competenza (datoche, per definizione, tutte le grandezzerichieste in input sono influenti), men-tre, quando si opera con un DOE spe-rimentale, sarebbe bene che, come giàdetto, ai due ordini di competenze siaggiungesse anche un po’ di trainingon the job.

Come impostare l’applicazione delDOE in Laboratorio?

L’applicazione del DOE richiede lamessa in atto delle seguenti azioni:a) pianificazione delle prove sperimen-tali il cui scopo è quello di determinarele condizioni sperimentali e la succes-sione delle prove più idonee alla rile-vazione degli effetti sulla risposta delsistema delle grandezze che possonoinfluenzarla;b) esecuzione delle prove;c) analisi dei risultati delle prove, voltaalla determinazione dell’insieme otti-male dei valori da assegnare alle gran-dezze riconosciute influenti;d) esecuzione delle prove di verifica,che si rendono necessarie per le inevi-tabili semplificazioni introdotte ai passiprecedenti.Per poter applicare il DOE è beneprovvedersi di un software adeguatoalle proprie esigenze (per es. Minitab),

fattori

A B C

1 1 1 1

2 1 2 2

3 2 1 2

4 2 2 1

fattori

A B C

1 1 1 1

2 1 1 2

3 1 2 1

3 1 2 2

5 2 1 1

6 2 1 2

7 2 2 1

8 2 2 2

n° identificativo prova

n° identificativo

prova

Piano fattoriale completo Piano fattoriale ridotto

T_M ƒ 317

METROLOGIA...PER TUTTI

�N.04ƒ

; 2015

perché è impensabile di condurremanualmente la definizione dei pianiridotti più appropriati al caso specifi-co: lo stesso vale per i calcoli relativiall’Analisi della Varianza. Contempo-raneamente, si dovrà garantire unminimo di formazione sulla metodolo-gia DOE da parte delle persone coin-volte nei vari Gruppi di Lavoro. Taleformazione può limitarsi al livelloinformativo per chi ha soltanto compi-ti contributivi, mentre deve essere piùapprofondita e operativa per chi hala responsabilità di definire i piani diprove.Inoltre, poiché un progetto di migliora-mento con il DOE risulta generalmentepiuttosto costoso e richiede parecchiotempo, è essenziale elencare tutti i pro-blemi da risolvere, tenendo conto diimportanza, costi/tempi per la soluzio-ne e probabilità di riuscita. Lo scopo èdi costruirsi una lista dei problemi per

poi definire piani annuali con cuiaffrontarli, cominciando dai più facili epassando a quelli più difficili quando iTeam si siano rodati e affiatati.È anche importante che i risultati viavia ottenuti vengano registrati e resiagevolmente disponibili, per non per-derne la memoria e non dover ripeterericerche già fatte, ma soprattutto percostruire una spirale virtuosa di cresci-ta della conoscenza.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

1. Galgano A., LA QUALITÀ TOTALE:il Company Wide Qualità Controlcome nuovo sistema manageriale, ILSOLE 24 ORE Libri, 1991.2. Bhote K.R., WORLD CLASS QUA-LITY: la qualità facile con la tecnicadella progettazione degli esperimenti,Le Guide de IL SOLE 24 ORE Mana-

gement, IL SOLE 24 ORE Libri, 1992.3. Galetto F., QUALITÀ: alcuni metodistatistici da manager, 3a Edizione,CUSL, Pier Giorgio Trassati, 1997.4. ANFIA, Manuale di EXPERIMENTALDESIGN, ANFIA QUALITÀ 014, Gen-naio 1999.5. E. Katok – “Using LaboratoryExperiments to Build Better Opera-tions Management Models” – Foun-dations and Trends in Technology,Information and Operations Man-agement Vol. 5 No 1-2011.6. “Uncertainty Associated with Micro-biological Analysis” – Appendix J –STWG Part 3 – Uncertainty 7-8-06.7. R. Thelena, J. Schulz, P. Meyera, V.Sailea – “Approaching a sub-microncapability index using a Werth FibreProbe System WFP” – Institute forMicrostructure Technology, ResearchCentre Karlsruhe, 76646 Eggenstein,Germany.

PRIMI SUCCESSI A LIVELLO INDUSTRIALEPER I MATERIALI PIEZOELETTRICI LEAD-FREE DI PI CERAMIC

Basato su una versione modificata deltitanato di bismuto e sodio (BST), ilPIC700 risulta essere particolarmenteindicato per applicazioni industriali

NEWS �

nel campo degli ultrasuoni (MHz), cosìcome per applicazioni quali sonar oidrofoni. La temperatura massima diesercizio è di 200 °C.PI Ceramic può produrre una quantitàdi materiale per ciclo pari a circa 50kg, dal quale si possono ricavare finoad alcune decine di migliaia di compo-nenti, considerando le dimensioni tipi-che ottenibili dai processi di pressaturastandard. “L’ulteriore sviluppo del materiale deveora essere condotto in stretta collabora-zione con i clienti. Abbiamo già ottenu-to primi riscontri positivi usandolo cometrasduttore a ultrasuoni di potenza com-

merciale e ci aspet-tiamo che il PIC700si dimostri altrettan-to utile anche inaltre applicazioni.Abbiamo però no -tato che questo nuo -vo materiale si com -porta in modo dif-ferente rispetto aquan to solitamenteotteniamo con quel-li PZT. Consideran-do ciò, è preferibi-le che l’esatta collo-

cazione dei materiali piezoelettricisenza piombo venga individuata instretta collaborazione con gli utentifinali”, afferma Eberhard Hennig,responsabile dello sviluppo di questimateriali in PI Ceramic.Per ulteriori informazioni: www.pionline.it

PI Ceramic in brevePI Ceramic, considerata leader mon-diale nel campo degli attuatori pie-zoelettrici e dei sensori, possiedeun’ampia gamma di competenze nellosviluppo e nella fabbricazione di com-ponenti ceramici funzionali combinaticon apparecchiature di produzionestate-of-the-art ed è in grado di garan-tire alta qualità, flessibilità e tempesti-vità del le consegne.I prototipi e le produzioni in piccoleserie di componenti piezoelettrici per-sonalizzati so no disponibili dopobrevi tempi di lavorazione. PI Ceramicha inoltre una capacità produttivaautomatizzata di attuatori piezo conmedie dimensioni e grandi serie.PI Ceramic, filiale di Physik Instru-mente (PI) GmbH & Co. KG, è situatanella città di Lederhose, Thuringia,Germania.

T_M ƒ 318

La 17025Audit interno - Parte settimaLe norme CFR, ANSI, UNI e CEI EN C

OMMENTI

ALLENORME

COMMENTS ON STANDARDS: UNI CEI EN ISO/IEC 17025A great success has been attributed to this interesting series of comments byNicola Dell’Arena to the Standard UNI CEI EN ISO/IEC 17025.

RIASSUNTOProsegue con successo l’ampia e interessante serie di commenti di NicolaDell’Arena alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025. I temi trattati sono: Lastruttura della documentazione (n. 4/2000); Controllo dei documenti edelle registrazioni (n. 1/2001 e n. 2/2001); Rapporto tra cliente e Labo-ratorio (n. 3/2001 e n. 4/2001); Approvvigionamento e subappalto(n. 3/2002 e n. 1/2003); Metodi di prova e taratura (n. 4/2003,n. 2/2004 e n. 3/2004); Il Controllo dei dati (n. 1/2005); Gestione delleApparecchiature (n. 3/2005, n. 4/2005, n. 3/2006, n. 3/2006,n. 4/2006, n. 1/2007 e n. 3/2007); Luogo di lavoro e condizioniambientali (n. 3/2007, n. 2/2008 e n. 3/2008); il Campionamento(n. 4/2008 e n. 1/2009); Manipolazione degli oggetti (n. 4/2009 en. 2/2010), Assicurazione della qualità parte 1.a (n. 4/2010), parte 2.a(n. 1/2011), parte 3.a (n. 2/2011); Non conformità, azioni correttive,ecc. parte 1.a (n. 4/2011), parte 2.a (n. 1/2012), parte 3.a (n. 2/2012),parte 4.a (n. 3/2012), parte 5.a (n. 4/2012), parte 6.a (n. 1/2013),parte 7.a (n. 2/2013), parte 8.a (n. 3/2013), parte 9.a (n. 4/2013),parte 10.a (n. 1/2014); Audit interno parte 1.a (n. 2/2014), parte 2.a(n. 3/2014), parte 3.a (n. 4/2014), parte 4.a (n. 1/2015), parte 5.a(n. 2/2015), parte 6.a (n. 3/2015).

LA NORMA CEI EN 45003

La 45003,che dovevaessere ap -plicata da -gli organi-smi di ac -c r e d i t a -mento, pre-scrive nel-l’apposito

paragrafo 5: “i requisiti degli ispetto-ri di valutazione” cioè del personaleche dovrà valutare il Laboratorio perdare l’accreditamento.Essi sono: a) avere conoscenza deirequisiti di legge delle procedure edei requisiti per l’accreditamento per-tinenti; b) avere un’approfonditaconoscenza dei metodi di valutazionee dei documenti di valutazione perti-nenti; c) possedere un’appropriata

competenza tecnica sulle specifichetarature, prove o tipi di tarature oprove per le quali viene richiesto l’ac-creditamento e, ove attinente, sulleprocedure di campionamento a esseassociate; d) essere dotato di efficaciacomunicativa, sia per iscritto che ver-balmente; e) essere libero da qualsia-si pressione commerciale, finanziariao di altra natura, o da conflitti d’inte-resse che possano spingerlo ad agirein modo non imparziale o discrimina-torio; f) non avere offerto ai Laborato-ri attività di consulenza che possanopregiudicarne l’imparzialità relativa-mente alle decisioni e alla proceduradi accreditamento. Il paragrafo 5.2richiede la qualificazione degli ispet-tori.La 45003 non accenna alla distinzio-ne tra ispettore tecnico e di sistema;annulla la differenza tra Capo gruppoe tecnici; crea confusione, soprattutto

con l’alinea c), quando non prescriveche la competenza in essa previstadev’essere posseduta solo dal perso-nale tecnico; non chiarisce (paragrafo5.2) che la qualificazione dev’essereriservata solamente al Capo gruppo.Nasce da questa norma la qualifica-zione del personale tecnico.

LE NORME 30011

Le norme 30011, tutte relative allagestione dell’audit, nella terza parte(30011-3) prescrivevano i requisitiper gli ispettori. Esse prevedevano ladifferenza di modalità di richieste trail Capo gruppo (qualificazione) e tec-nici (semplice addestramento e cono-scenza della materia). Per i tecnicinon c’erano esami da superare perpoter partecipare all’audit, che invecevenivano richiesti per il Capo gruppo.

LA NORMA 19011

Le tre norme della 30011 sono statesostituite con la sola 19011 (attual-mente in vigore) dal titolo “Guidelinesfor auditing management systems”,ovvero linee guida per il sistema digestione dell’audit. Al capitolo 7, daltitolo “Competenza e valutazionedegli auditor” la norma prescrivenumerosi requisiti che l’auditor devepossedere. Tutto il capitolo parla diauditor e non di tecnici, e la differen-za è enorme e si capisce solo dalledefinizioni riportate nel capitolo 3della medesima norma.Il punto 3.8 definisce auditor (auditor)la “persona che conduce un audit”, eal punto 3.10 esperto tecnico (techni-cal expert) la “persona che fornisceconoscenze o esperienze specificheal gruppo di audit”. Al punto 3.9riporta la definizione di gruppo diaudit (audit team) come “uno o più

T_M N. 4/15 ƒ 318

Rubrica a cura di Nicola Dell’Arena ([email protected])

T_M ƒ 319

auditor che conducono un audit sup-portati, se necessario, da esperti tec-nici”.Da tutta la norma non si capisce lanetta differenza che esiste tra le duefigure professionali: come si leggedalla definizione, l’esperto potrebbenon far parte del gruppo e si dovreb-be occupare solamente della materiadi sua competenza. Con le definizionila norma diventa chiarissima sui dueruoli di auditor ed esperto.

VALUTAZIONE DELL’AUDITOR

Il capitolo 7 riporta l’appendice A e iseguenti 6 paragrafi: 7.1) generalità;7.2) determinazione della competen-za dell’auditor; 7.3) definizione deicriteri di valutazione dell’auditor; 7.4)selezione del metodo appropriato divalutazione dell’auditor; 7.5) condu-zione della valutazione dell’auditor;7.6) mantenimento e miglioramentodella competenza dell’auditor.L’appendice A riporta una serie di

esempi sulle competenze e abilità darichiedere agli auditor nelle specifichediscipline di applicazione dei sistemaqualità. La norma prescrive nel punto7.2.3.4 “conoscenze e abilitàaggiuntive” e nel punto 7.2.5 “un’e-sperienza di audit aggiuntiva” per ilresponsabile del gruppo (Capo grup-po). Inoltre tengo a precisare che lanorma non prevede la qualificazione(corso di 40 ore e superamento diesame finale) per il responsabile, adifferenza delle norme precedenti: tut-tavia il Laboratorio dovrà valutare lapersona che effettua l’audit in base acriteri qualitativi e quantitativi. Tra icriteri qualitativi la norma cita “l’averdimostrato durante la formazione-addestramento o sul posto di lavoro, ilcomportamento personale, le cono-scenze o la messa in pratica delle abi-lità”. Tra i criteri quantitativi “gli annidi esperienza lavorativa e d’istruzio-ne, il numero di audit condotti, le oredi formazione-addestramento diaudit”.Diversamente da prima ci dev’essere

una valutazione interna basata su cri-teri oggettivi e soggettivi (leggermentepericolosi) al posto del riconoscimen-to di un ente esterno indipendente.

CONCLUSIONE

Torniamo sui motivi che mi hannocostretto ad allungare la trattazione.Orbene, se il personale tecnico doves-se fare l’esperto non sarebbe neces-sario un addestramento, ma sarebbesufficiente la sola conoscenza dellaprova o taratura; se il personale tec-nico dovesse fare l’auditor, essodovrebbe essere formato, addestratoe valutato. Inoltre l’esperto deve veri-ficare solamente la capacità tecnicadel Laboratorio per quella specificaprova taratura, oppure la correttaattuazione della procedura di provataratura approvata dall’organismo diaccreditamento e non gli aspetti disistema. Spesso quando ci sono piùauditor la situazione non è così nettacome dovrebbe essere.

COMMENTIALLE NORME

�N.04ƒ

; 2015

HEXAGON METROLOGYDIVENTA HEXAGONMANUFACTURING INTELLIGENCEAllo scopo di riflettere la crescita delle pro-prie competenze e soluzioni per la produ-zione industriale integrata, il leader indu-striale globale Hexagon Metrology ha rin-novato il proprio marchio ed è ora Hexa-gon Manufacturing Intelligence. Conquesto cambiamento le attività del grupposi allineano ancora di più alla strategiagenerale di Hexagon: offrire soluzioni diInformation Technology sviluppate intornoad applicazioni software e volte al miglio-ramento della qualità e della produttivitànell’intero ciclo manifatturiero.In qualità di fornitore leader di sistemi dimisura, Hexagon Metrology si prefigge dioffrire soluzioni per il controllo qualità, co -struendo un ampio portfolio di strumenti dimetrologia attraverso l’innovazione e conti-nue acquisizioni. Gli investimenti della so -cietà nella ricerca e sviluppo hanno pro-dotto rivoluzioni tecnologiche che, prima,hanno spostato la misura dalla sala metro-

NEWS �

logica all’ambiente di produzione e, succes-sivamente, hanno portato i dati di misura nelpiù ampio processo operativo della fabbri-ca. Le recenti acquisizioni, tra cui gli spe-cialisti di CAD/CAM Vero Software e gliesperti di controllo statistico di processo Q-DAS, hanno ampliato ulteriormente la gam -ma di prodotti della Società per comprende-re tecnologie produttive più complete. Daqui la decisione di adottare il nuovo marchioHexagon Manufacturing Intelligence.“L’approccio della nostra azienda è quellodi ascoltare i clienti ed evolvere per soddi-sfare le loro esigenze, e il cambiamento del

nostro marchio è il passo successivo di que-sta evoluzione,” spiega il Presidente eCEO di Hexagon Manufacturing Intelligen-ce, Norbert Hanke. “I nostri clientihanno bisogno di rapidità e fiducia e que-sto è il motivo per cui preferiscono sistemiintegrati e soluzioni offerte da un unico for-nitore, che danno loro l’efficienza di pro-cesso necessaria per competere ed essereleader nei propri settori. Come HexagonManufacturing Intelligence, siamo nellaposizione ideale per supportare questeaspirazioni. Siamo andati oltre la solaacquisizione dei dati della metrologia tra-

dizionale, consentendo aiclienti di analizzarli e sfruttarliper decisioni più informate:quello che noi definiamo il pro-cesso di rilevare, pensare,agire. Intendiamo focalizzarele attività di ricerca sull’unionedi queste competenze, peroffrire ai nostri clienti unapproccio produttivo in cui laqualità guidi la produttività,oltre a continuare a svilupparele nostre competenze distintivenella metrologia dimensiona-le”.

Per ulteriori informazioni:www.hexagonmi.com

T_M ƒ 320T_M ƒ 320T_M N. 4/15 ƒ 320

T U T T O _ M I S U r EAnno XVII - n. 4 - Dicembre 2015

ISSN: 2038-6974Sped. in A.P. - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Torino

Direttore responsabile: Franco Docchio

Vice Direttori: Dario Petri, Nicola Paone

Comitato di redazione: Nicola Giaquinto, Claudio Narduzzi,Loredana Cristaldi, Pasquale Arpaia, Bernardo Tellini, Bruno Andò, Lorenzo Scalise, Gaetano Vacca,Rosalba Mugno, Carmelo Pollio, Michele Lanna,Luciano Malgaroli, Massimo Mortarino

redazioni per:Storia: Emilio Borchi, Riccardo Nicoletti, Mario F. Tschinke, Aldo RomanelliLe pagine delle Associazioni Universitarie di Misuristi: Franco Docchio, Dario Petri, Alfredo CigadaLe pagine degli IMP: Maria Pimpinella

Comitato Scientifico: ACCREDIA (Filippo Trifiletti, Rosalba Mugno, Emanuele Riva, Silvia Tramontin); ACISM-ANIMA (Roberto Cattaneo); AEIT-ASTRI (Roberto Buccianti); AIPT (Paolo Coppa); AIS-ISA (Piergiuseppe Zani); ALATI (Paolo Giardina); ALPI (Lorenzo Thione); ANIE (Marco Vecchio); ANIPLA (Marco Banti, Alessandro Ferrero); AUTEC (Gabriele Bitelli), CNR (Ruggero Jappelli); GISI (Sebastian Fabio Agnello, Renato Uggeri); GMEE (Dario Petri); GMMT (Nicola Paone); Gruppo Misuristi Nucleari (Stefano Agosteo); GUFPI-ISMA (Luigi Buglione); IMEKO (Paolo Carbone);INMRI – ENEA (Pierino De Felice, Maria Pimpinella); INRIM (Massimo Inguscio, Paolo Vigo, Franco Pavese);ISPRA (Maria Belli)

Videoimpaginazione e Stampa: la fotocomposizione - Torino

Autorizzazione del Tribunale di Casale Monferrato n. 204del 3/3/1999.I testi firmati impegnano gli autori.

A&T - sasDirezione, redazione,Pubblicità e PianificazioneVia Palmieri, 63 - 10138 TorinoTel. 011 0266700 - Fax 011 5363244E-mail: [email protected]: www.affidabilita.eu

Direzione Editoriale: Luciano Malgaroli,Massimo Mortarino

È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale oparziale di testi, articoli, pubblicità e immagini pubblicatesu questa rivista sia in forma scritta sia su supporti ma -gne tici, digitali, ecc.

ABBONAMENTO ANNUALE: 40 EUrO(4 numeri cartacei + 4 sfogliabili + 4 numeri telematici)ABBONAMENTO BIENNALE: 70 EUrO (8 numeri cartacei + 8 sfogliabili + 8 numeri telematici)Abbonamenti on-line su: www.tuttomisure.itL’IMPOrTO DELL’ABBONAMENTO AL LA PrESENTE PUB-BLICAZIONE È INTErAMENTE DEDUCIBILE. Per la deduci-bilità del costo ai fini fiscali fa fede la ricevuta del versamentoeffettuato (a norma DPR 22/12/86 n. 917 Art. 50 e Art. 75). Ilpresente abbonamento rappresenta uno strumento ricono-sciuto di aggiornamento per il mi glioramento documentatodella formazione al la Qualità aziendale.

La Redazione di Tutto_Misure ([email protected])

We have read for you

FORENSIC METROLOGY – SCIENTIFICMEASUREMENTS AND INFERENCE FORLAWYERS, JUDGES, AND CRIMINALISTS

Ted Vosk and Ashley F. Emery466 pp. – CRC Press (2014)ISBN: 978-1439826195Prezzo: € 83,00 (cop. rigida), € 58,10 (eBook)

ABBIAMO

LETTOPERVOI

NEL PROSSIMO NUMERO• I Laboratori di prova• Misure ottiche di cellule spermatichebovine

• La 17025• La misura del softwareE molto altro ancora...

Il libro definisce il framework metrologico necessario per ottenere con-clusioni convincenti basate sui risultati di misura e le inferenze che que-sti risultati supportano. Con queste conoscenze, ricercatori e non ricer-catori possono cimentarsi in analisi critiche di misure forensi su unampio spettro, comprendere al meglio ciò che i risultati di misura rap-presentano, preparare con successo e presentare testimonianze e/ocasi che contengono tali risultati, riconoscere pratiche di misura dibassa qualità e impedire che queste condizionino la ricerca della veri-tà nelle aule dei tribunali.

Gli autori

Ted Vosk è Avvocato penale e consulente legale/forense. Ha guida-to, nell’ultimo decennio, la riforma delle pratiche forensi nello Stato diWashington e le leggi che governano l’uso delle evidenze che produ-cono. Ha ricevuto l’Attestato presidenziale dall’Associazione degliavvocati difensori penali e il Certificato di merito dalla FondazioneWashington per la Giustizia criminale.Ashley F. Emery è Professore di Ingegneria Meccanica all’Universi-tà di Washington. È stato Preside associato al Collegio degli Ingegne-ri, e Direttore per il Programma di Trasporto termico della NationalScience Foundation. Le sue aree di interesse sono il trasporto termico,la dinamica dei fluidi, gli stress termici, la frattura, il design e l’inter-pretazione degli esperimenti, e l’inferenza Bayesiana.

LE AZIENDE INSERZIONISTE DI QUESTO NUMEROA&T - Robotic World p. 286AR Europe 3a di cop.Aviatronik 4a di cop.-307Cibe p. 268Crase pp. 248-294DSPM pp. 266-294FLIR pp. 260-300HBM Italia pp. 254-284-296-300Hexagon Metrology pp. 258-272-295-319IC&M p. 264Instrumentation Devices pp. 272-274Keyence pp. 241-272

Kistler Italia pp. 288Labcert p. 250LTF pp. 282-290LTTS p. 256Luchsinger pp. 260-292Microlease-Keysight Techn. pp. 244-260-304PCB Piezotronics pp. 280-293-300Physik Instrumente pp. 270-317Renishaw pp. 242-314Rupac 2a di cop.Tec Eurolab pp. 246-294

TU

TT

O_M

ISU

RE

- A

NN

O 1

7,

N.

04

- 2

015

ANNO XVIIN. 04 ƒ

2015

ISS

N 2

038-

6974

- P

ost

e It

alia

ne

s.p

.a. -

Sp

ed. i

n A

bb

. Po

st. -

D.L

. 353

/200

3 (c

on

v. in

L. 2

7/02

/200

4 n

° 46

) ar

t. 1

, co

mm

a 1,

NO

/ To

rin

o -

nr

4 - A

nn

o 1

7- D

icem

bre

201

5In

cas

o d

i man

cato

rec

apit

o, i

nvi

are

al C

MP

di T

ori

no

R. R

om

oli

per

res

titu

zio

ne

al m

itte

nte

, pre

vio

pag

amen

to t

arif

fa r

esi

A F F I D A B I L I T À& T E C N O L O G I A

LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORIORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

TUTTO_MISURETUTTO_MISURE

EDITORIALEUniversità: SOS al Paese

IL TEMA: METROLOGIA LEGALE E FORENSEVerifica dei contatori di energia

Le metrologia forense negli USA

Autovelox: giustizia è fatta!

GLI ALTRI TEMII vantaggi di essere piccoli

Nuove norme: misura della pressione del piede

ALTRI ARGOMENTILa visione Industriale

Metrologia generale

La 17025 - Audit parte VII

La misura del Software

WWW.TUTTOMISURE.IT