2015-12-04 | Caratteriliberi.eu

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4/12/2015 Oltre la retorica Caratteri Liberi http://caratteriliberi.eu/2015/12/04/inevidenza/oltrelaretorica/ 2/7 Memento Mori Sabato 14 Novembre maggiori informazioni di Vincenzo Vita Nel convegno di “Quadrifor” (istituto bilaterale per lo sviluppo della formazione dei quadri del terziario), tenutosi qualche giorno fa a Roma, sono emersi dati preoccupanti sulle culture digitali. Il rapporto sull’Italia dell’eLeadership Scoreboard segnala un ritardo pesante nei riguardi dei cosiddetti digital soft skills, vale a dire nelle aree di informazione e comunicazione, di creazione di contenuti, di sicurezza e di risoluzione di problemi. E su 12 delle 16 competenze proposte ai “valutatori” dei manager le donne sono state considerate in maniera più positiva dei colleghi. Tutto ciò non stupisce. Se al termine digitale si toglie quel tanto di immaginifico che spesso lo circonda, se ne possono cogliere le opportunità. Siano queste ultime tecnologiche o, più ancora, sociali e organizzative. L’era analogica si è basata su un sistema complesso di gerarchie, facile preda delle logiche maschili, mentre la stagione digitale rompe con un passato bloccato ed ingombrante. Si dischiudono maggiori possibilità per l’universo femminile, colto e di maggiore versatilità. Tuttavia, attenzione ai rischi, ben descritti da Marie Bénilde su Le Monde diplomatique di novembre. La “Gioiosa colonizzazione digitale” porta con sé enormi rischi di intrusione nella vita privata delle persone –oggi al massimo per il dramma del terrorismo fondamentalista e di vittoria della versione tecnoliberista del capitalismo contemporaneo. Antidoti non ne mancano, come la sentenza pronunciata il 6 ottobre dalla corte di giustizia dell’Unione europea in SCIENZA E SOCIETÀ LA GUERRA IMPARI DEL TERRORISMO novembre 26, 2015 • z editoriale di Maria Teresa Busca Il dolore serpeggia tra le persone. Tutte. È difficile contenerlo. Altri morti, altri lutti. Venerdì 13 novembre un’altra scossa di dolore, altri morti da seppellire, non si sa neppure ancora quanti. Tanti giovani. Ristoranti, discoteche, luoghi di divertimento trasformati in cimiteri. L’innocenza delle vittime. Ma nessuno è innocente per il suo ...

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4/12/2015 Oltre la retorica ­ Caratteri Liberi

http://caratteriliberi.eu/2015/12/04/in­evidenza/oltre­la­retorica/ 2/7

Memento Mori Sabato 14Novembre 

maggiori informazioni

 

di Vincenzo Vita

Nel convegno di “Quadrifor” (istituto bilaterale per lo

sviluppo della formazione dei quadri del terziario),

tenutosi qualche giorno fa a Roma, sono emersi dati

preoccupanti sulle culture digitali.

Il rapporto sull’Italia dell’e­Leadership Scoreboard

segnala un ritardo pesante nei riguardi dei cosiddetti

digital soft skills, vale a dire nelle aree di informazione

e comunicazione, di creazione di contenuti, di

sicurezza e di risoluzione di problemi. E su 12 delle 16

competenze proposte ai “valutatori” dei manager le

donne sono state considerate in maniera più positiva

dei colleghi.

Tutto ciò non stupisce. Se al termine digitale si toglie

quel tanto di immaginifico che spesso lo circonda, se

ne possono cogliere le opportunità. Siano queste ultime

tecnologiche o, più ancora, sociali e organizzative.

L’era analogica si è basata su un sistema complesso di

gerarchie, facile preda delle logiche maschili, mentre la

stagione digitale rompe con un passato bloccato ed

ingombrante. Si dischiudono maggiori possibilità per

l’universo femminile, colto e di maggiore versatilità.

Tuttavia, attenzione ai rischi, ben descritti da Marie

Bénilde su Le Monde diplomatique di novembre. La

“Gioiosa colonizzazione digitale” porta con sé enormi

rischi di intrusione nella vita privata delle persone –oggi

al massimo per il dramma del terrorismo

fondamentalista­ e di vittoria della versione

tecnoliberista del capitalismo contemporaneo. Antidoti

non ne mancano, come la sentenza pronunciata il 6

ottobre dalla corte di giustizia dell’Unione europea in

SCIENZA E SOCIETÀ

LA GUERRAIMPARI DEL

TERRORISMO

novembre 26, 2015 • z editoriale

di Maria Teresa Busca Il

dolore serpeggia tra le

persone. Tutte. È difficile

contenerlo. Altri morti, altri

lutti. Venerdì 13 novembre

un’altra scossa di dolore,

altri morti da seppellire,

non si sa neppure ancora

quanti. Tanti giovani.

Ristoranti, discoteche,

luoghi di divertimento

trasformati in cimiteri.

L’innocenza delle vittime.

Ma nessuno è innocente

per il suo ...

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Crisi - Una grande occa...

ottobre dalla corte di giustizia dell’Unione europea in

merito al trasferimento dei dati svolto dai grandi

aggregatori come Google.

Ma è una questione politica, come dice il noto brano di

Antonello Venditti. E sì, perché la transizione tra i due

mondi si colora ben diversamente a seconda delle

strategie di chi governa. Gli Osservatori Digital

Innovation del Politecnico di Milano hanno sentenziato:

“Agenda digitale: niente più alibi”.

Il 2016 dovrebbe essere l’anno del decollo. Però. Gli

obiettivi della compagine di Renzi assomigliano

pericolosamente alla piattaforma con cui si presentò

l’esecutivo italiano alla conferenza sula società della

conoscenza di Lisbona nel 2000: anagrafe unica,

fascicolo sanitario elettronico, e così via.

Insomma, persi quindici anni, con l’eventualità non

remota di farsene scappare pure altri. Se è vero che

finora l’Agenzia per l’Italia digitale ha passato il tempo

soprattutto in un lungo atto di nascita, e che sulla

banda larga e ultralarga è in corso un “Risiko”. A

suggello e sintesi dello stato delle cose è arrivato – nel

nobile scenario della Reggia di Veneria sabato 21

novembre­ il meeting “Italian digital day”. Una sorta di

prima della Scala sul versante tecnologico. Purtroppo,

secondo la grande parte degli osservatori, sotto il

maquillage si è visto ben poco.

Il digitale nell’epoca berlusconiana fu ridotto ad un

aggettivo di televisione. Sotto il segno dell’attuale

presidente del consiglio è una retorica nuovista buona a

strappare qualche applauso, mentre nella legge di

stabilità si tagliano gli investimenti per l’informatica.

Persino la Rai, per bocca del direttore generale, avrà

una direzione digitale. Come se fosse un’aggiunta e

non una rivoluzione possibile del servizio pubblico.

Mentre l’arretratezza si coglie immediatamente dai

risultati delle inchieste sull’utilizzo non gratificante di

Internet: scuole, aziende, pubblica amministrazione.

Con i Digital Champions, cantori di qualcosa che non

c’é. “We are not the champions”, per parafrasare il

compianto Freddy Mercury.

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