Tutto Quello Che Volevo Fare Era Dipingere

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    Cape Cod Sunset, 1934

    Il sole sul quotidiano Brunella Giussani

    EDWARD

    HOPPER Tutto quello che volevo fare era dipingerela luce del sole sul lato di una casa.

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    Edward Hopper nacque nel 1882 a Nyack, una cittadina a poca distanza daNew York. Fu disegnatore e pittore assai precoce, incoraggiato in famiglia e,in particolare, dalla madre. Ma, per avere un mestiere che lo sostenesse

    economicamente, fu indirizzato a seguire la scuola di illustratore: un lavoroche in seguito odi, nonostante anche qui desse buona prova del suo talento.Nel 1900 frequent la scuola darte di New York e per mantenersi fece ilmestiere di illustratore e di insegnante e poi di incisore. Hopper stato ungrande, come avviene raramente negli artisti, in tre tecniche diverse: lolio,lacquerello e lacquaforte. Non ha usato lacrilico, per quel che ne so, che delresto fu disponibile per i pittori solo dal 1960.Peraltro, proprio come incisore cominci ad avere i primi successi. Ma nontrascur mai la pittura, pur avendo avuto inizialmente problemi con quella ad

    olio. Nelle prime opere usava colori scuri, preferiti dal suo maestro RobertHenri. Hopper stato anche un eccellente disegnatore. Predisponevameticolosamente le opere con disegni, appunti e studi di dettagli. Come stato notato, preparava la sua tavolozza in astratto, mediante i segni dellamatita e le indicazioni trascritte sugli studi.La sua carriera artistica stent molto a decollare e inizi ad avere successorelativamente tardi, cos da potersi mantenere con la sola pittura. Dopo unperiodo di appannamento della fama, nel secondo dopoguerra, dovutoallesplosione dellastrattismo nelle sue varie tendenze e forme, con lavventodella pop art, inizi la sua rivalutazione, che a mio avviso destinata acrescere.Muore nel 1967. Molte opere sono state donate al Whitney Museum di NewYork, presso il cui studio-laboratorio Hopper aveva lavorato per molti anni.

    Nel 1906 and a Parigi una prima volta, mettendosi a studiare gliimpressionisti. La cultura francese in generale e, in particolare la letteratura,furono da lui coltivate per tutto il resto della sua vita. Su chi ha influenzatoHopper si scritto molto; ma lui ha dichiarato in seguito: Io sono statoinfluenzato solo da me stesso Durante il suoi soggiorni parigini non havisto n conosciuto Picasso - Chi ho incontrato? Nessuno.- ha risposto.Andavo di notte nei caff e mi sedevo. Poi se ne andava in giro da solo perla citt a dipingere e a disegnare. In realt, ha visitato alcune mostre e loimpressionarono soprattutto Albert Marquet e Andr Derain, questultimo pergli impianti obliqui delle scene, non per il colore. Ma nella sua pittura sipossono avvertire anche echi di Monet, Pissarro e Sisley e, in alcuneinquadrature, di Degas, che Hopper ammirava molto. Durante i suoi soggiorniparigini ebbe modo anche di visitare Berlino, Londra e Madrid osservando leopere darte presenti in quelle citt. Non venne mai in Italia , per quanto una

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    volta dichiarasse curiosamente che il periodo artistico da lui preferito fosse ilRinascimento. Ma Hopper, collegabile ad esso solo per la costruzionearchitettonica dei suoi quadri e per la loro morfologia.Certi aspetti del suo strano colorare ricordano i fauves, ma non gli

    espressionisti, utilizzando per il rapporto tra colore e luce in modo originale,lungo un processo di maturazione costellato di capolavori ormai presentinellimmaginario popolare.

    Sailing, 1911

    Tornato a New York, nel 1913 vendette il suo primo quadro: Sailing. Riprende

    il tema del mare che nellestetica di Hopper occupa un posto importante.Limpegno come illustratore (e poi come incisore) e la necessit diprocacciarsi commesse di lavoro gli permettevano di dipingere solo per due otre giorni la settimana.

    Soir Bleu1914

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    Durante la guerra si dedica allacquaforte come incisore, ma continua a

    dipingere ad olio e con gli acquerelli. La sua presenza in alcune mostre oggetto di critiche contrastanti, ma in generale gli apprezzamenti sono assaiscarsi e limitati alla cerchia dei suoi amici pittori e di qualche critico.

    Night Shadows, 1921

    Nel 1920 fa la sua prima mostra personale, senza successo; anzi, il suo quadroSoir bleu viene stroncato: troppo francese e soprattutto scandaloso con quelmaquereau in prima fila e la prostituta adescante. A Parigi Hopper avevadipinto un espressivo e delizioso acquerello di un maquereau. Soir bleu

    sembra appositamente dipinto per provocare un pubblico conservatore.Allepoca erano insistenti le campagne contro la prostituzione, soprattutto diragazze francesi sfruttate dai loro maquereau. Parigi riporta la biografa diHopper, Gail Levin era la moderna Babilonia, la capitale della perversione eil quartier generale della moderna tratta mondiale delle bianche. Lasessualit della prostituta di Soir bleu era minacciosa. Qui Hopper esprime inpieno il conflitto tra la sua educazione vittoriana e la nostalgia di Parigi.Ancora non il suo stile definitivo, ma i personaggi hanno gi conquistatoquellimmobilit atemporale che la caratteristica principale di Hopper.

    Curioso quel Pierrot quasi allinizio della sua carriera: il suo ultimo quadrosar ancora Pierrot.

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    Nel 1923-24 abbandona lattivit di incisore e si dedica con maggiorecontinuit agli acquerelli, spinto soprattutto dalla sua frequentazione conJosephine Verstille Nivinson (Jo), che sposa nel 1924.

    Nello studio, 1957

    Anche Josephine era stata allieva di Robert Henri e come Hopper, coltivava laletteratura francese. Frequentarono la citt di Gloucester, dipingendo insieme,e Hopper scopr una certa facilit nelluso dellacquerello. Dopo le incisioni,gli acquerelli di Hopper furono accolti con favore dal pubblico e dalla critica.Incoraggiato da Jo e dalla partecipazione ad alcune esposizioni, Hopper trovfinalmente un capace gallerista che lo rappresentasse, la Rehn Gallery. FuRehn a promuovere la sua prima mostra di acquerelli, che ebbero uncospicuo numero di acquirenti e una buona accoglienza da parte della critica.

    Poi, lasciata finalmente lattivit di illustratore e accantonata quella di incisoreinizia il successo dei suoi quadri ad olio, che continuer per tutto il resto dellasua vita, con andamenti disuguali. Una vita che scorrer apparentementetranquilla, con alcuni viaggi allinterno degli Stati Uniti e del Messico le estatiin seguito trascorse nella casa isolata che si sarebbe fatto costruire a CapeCod, spoglia e essenziale come le sue opere, con una grande vetrata nellastudio e una splendida vista sul mare e sulle colline circostanti. Cape Cod e isuoi dintorni furono soggetti di pittura molto frequentati da Hopper.

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    Cape Cod Evening, 1939

    Hopper ha attraversato gli anni pi terribili del Novecento. Guerre mai visteprima, genocidi, rivoluzioni politiche, trasformazioni epocali, rivoluzionitecnologiche, conflitti sociali aspri, impressionanti sperimentazioni nel campodellarte ma la storia sembra essergli scivolata addosso: niente di questevicende sembra trasparire nella sua pittura. Tuttavia era affascinato dallastoria militare della Guerra Civile americana, tanto che dipinse anche quadrirelativi alla battaglia di Gettysburg.Ma proprio nel periodo della Seconda guerra mondiale che la sua arteraggiunge vette davvero impressionanti. Il quadro Nottambuli, del 1941. EAlba in Pennsylvania, distante dalla guerra, eppure cos vicina, con quella luceacida che tenta di rompere il buio della notte e la pesantezza degli edificimodernisti. Latmosfera cupa risente della guerra e la lama di luce cheschiarisce il cemento sembra il preannuncio di un bombardamento notturno.Era la condizione umana, di una certa umanit, quella che interessava Hopper,al di l e al di sotto degli eventi della storia. Eppure, stato uno dei pi acutiinterpreti del senso profondo del Novecento, almeno per quanto riguarda ilnord del mondo.

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    LE ACQUEFORTILacquaforte? Non so perch ho cominciato. Volevo fare lacquaforte e basta dichiar Hopper in unintervista. Nel 1915 si fece insegnare la complessatecnica dellincisione con bulino e acidi su una lastra di metallo dallamico

    Martin Lewis e utilizz il nuovo mezzo in modo straordinario, sperimentandoinquadrature e temi inusuali e chiaroscuri inquietanti. Ne fece unacinquantina e smise nel 1924. Le incisioni ebbero un successo quasiimmediato e certo incoraggiarono Hopper a trasporne poi i temi anche nellepitture.La prima la famosa Ombra nella notte. Sembra un capolavoro del noir e hain realt ispirato parecchie inquadrature cinematografiche. Un critico, infatti,ha sottolineato laffinit tra il cinema americano degli anni Venti e Trenta e leinquadrature di Hopper. Langolatura dallalto e le ombre lunghe delluomo e

    di un palo che non si vede caricano di tensione la scena, assieme ai forticontrasti tra luce e ombra tipici del cinema dellepoca. Ma sulla questione deirapporti tra Hopper e il cinema torneremo. La scena tagliata da duediagonali, una dallalto e una orizzontale (il palo), e questa delle diagonal i una disposizione delle immagini che Hopper user molto spesso..Due capolavori. Qui nella metropolitana la coppia sorpresa in un colloquiointimo. Il tema dellinterno del treno ritorner spesso nei dipinti, ma alcontrario di questa incisone si tratter di unumanit solitaria o del tutto noncomunicante. Poi ancora una scena carica di minaccia: luomo legge

    tranquillo sotto un lampione, mentre il buio che intorno lassale porter cons altri aggressori? La solitudine nella sera sar uno dei temi pi forti di tuttala pittura di Hopper. Una solitudine esaltata dal fatto che non c notte pinotte di quella rappresentata da Hopper nelle sue opere.

    Night in the El Train, 1918

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    Night in the Park, 1921

    Poi ancora una scena carica di minaccia: luomo legge tranquillo sotto unlampione, mentre il buio che intorno lassale porter con s altri aggressori?La solitudine nella sera sar uno dei temi pi forti di tutta la pittura diHopper. Una solitudine esaltata dal fatto che non c notte pi notte di quellarappresentata da Hopper nelle sue opere.

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    Lonely House larchetipo di tutte le case che Hopper dipinsesuccessivamente, una casa vittoriana che, come le immagini delle fattoriedipinte in seguito, sta nella natura come una scolta isolata. Il senso diestraniazione rafforzato dalla presenza di una donna e di una bambina.

    Hopper dichiar una volta che per tutta la vita la sua sola aspirazione erastata di dipingere la luce su un muro: ebbene qui ha fatto la prova, riuscita,anche con linadatto mezzo del bulino.

    The Lonely House, 1922

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    La Ferrovia riprende il tema conosciuto ma il punto di vista non n quellodel viaggiatore n quello del viandante che vede passare un treno: il punto divista quello del treno, quasi uno scambio di umanit tra il ferroviere che staaspettando che passi e il treno che si apre la strada tagliando la terra e le

    case. Forse potremmo definire Hopper il poeta delle cose, comprendendovile persone. Ci sono almeno altre due acqueforti di soggetto ferroviario: ibinari che tagliano la scena o appaiono sullo sfondo dellopera possonoperaltro alludere anche a un desiderio di fuga, di evasione.

    The Railroad, 1922

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    LA PITTURA DELLIO

    Summertime, 1943

    Citava volentieri una frase di Goethe: Principio e fine di ogni attivit letteraria[ovvero artistica, osava Hopper] la riproduzione del mondo che mi circondaattraverso il mondo che in me. Hopper viene correntemente definitopittore realista americano

    Il suo un realismo mentale pi che iconografico. Intanto diverso dallatradizione realista americana, intrisa di problematiche sociali; ci nondimeno,come stato scritto, il suo un acuto pensiero critico.Hopper si colloca sul versante dellautocoscienza, della sobriet e dellasemplicit. Eppure eppure guardando un suo quadro ci che vediamoconfina molto con unastrazione: per il taglio delle linee, per i colori, per lararefazione degli interni. Perch, appunto, tutto filtrato attraverso la suapsiche. Il vuoto della stanza di Empty Room risucchia il nostro sguardo e loblocca: e quelle fronde verdi che si vedono dalla finestra non fanno che

    esaltare lirrealt della scenae talvolta lastratto fa da quinta teatrale.

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    Sun in an Empty Room, 1963

    Hopper dichiar una volta: Il mio scopo nel dipingere sempre stata la piesatta trascrizione possibile della pi intima impressione della natura.Insomma Hopper era o no un realista? In un certo senso s, ma non secondo ivolgari canoni che giudicano realistica una riproduzione esatta o il piapprossimata possibile alla realt. Hopper parla di intima espressione della

    natura, ovviamente in senso lato. Dove natura sta per ci che vediamo, maquellaggettivo intima la chiave di tutto. Significa non la natura come macome la sentiamo sforzandoci di coglierne la realt al di l della forma, disvelarne il significato, scarnificandone linvolucro. Per questo la sua artesembra cos disadorna, il suo dipingere un togliere non un aggiungere,secondo la successiva definizione delle Lezioni Americane di Italo Calvino.

    Si detto anche che Hopper stato il cantore della middle class americana,spina dorsale della societ. Hopper era repubblicano (come Jo eraferocemente contraria a Roosvelt), e aveva chiaro il senso delle differenzesociali.Hopper ci ha insegnato a guardare lAmerica, nonostante lui ritenesse di nonaver mai cercato di fare la scena americana e lo ha fatto da unangolaturatipicamente americana, quella della condizione individuale. Ma anchelespressione della sua estrema riservatezza, di una difficolt a comunicare, adaprirsi e ad uscire dalla gabbia del suo egocentrismo di artista.

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    Pennsylvania Coal Town, 1947

    Gas, 1940

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    Parlami. Perch non parli mai? Parla. A che stai pensando? Pensando a cosa?A cosa? Non lo so mai a cosa stai pensando. Pensa.La terra desolata di T. S. Eliot

    Automat, 1927

    La pittura di Hopper stata anche definita una poetica della solitudine, maHopper non amava essere definito il pittore della solitudine, perch cos siriduceva a una formula qualcosa che non vuole essere formulato. Eppure,quando Brian ODoherty - il critico darte del New York Times - gli chiese a chisi ispirasse per un quadro ancora sul cavalletto (era Sun in an Empty Room

    del 1963), ripose: Mi ispiro a ME STESSO. Il fatto che Hopper volevaconservare la sua ispirazione come complessit psicologica. Tutta lesperienzadoveva essere filtrata attraverso linteriorit. Una volta disse che dipingevaperch con le parole non sarebbe riuscito ad esprimere quel che sentiva.

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    Ecco uno dei dipinti che rappresenta lalienazione indotta da una grande citt,lincomunicabilit e la noia, la banalit del quotidiano. Una banalit che per larappresentazione folgorante diventa quasi epica. I volti dei due coniugi non sidistinguono nemmeno bene, ma non importante, limportante il

    significato della scena: un intervallo dalla vita fuori in cui non si ha niente dadire, in cui si soli di fronte al proprio vuoto.

    Room in New York, 1932

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    Ed eccolo lemblema della poetica di Hopper, il cui suggestivo titolo fusuggerito da Jo.La scena stata suggerita ad Hopper da un ristorante effettivamenteesistente nel Greenwich Village ed la trasposizione, che ritorna spesso nella

    sua arte. Hopper cerca di rendere lidea della solitudine; lui stesso dichiarche inconsciamente, forse, stavo ritraendo la solitudine di una grande citt.Il barman che rigoverna sembra dire qualcosa alluomo di faccia, mentre ladonna assente, al seguito dei propri pensieri. Quattro personaggi anonimila cui caratterizzazione data dai cappelli degli uomini e dai capelli tinti dirosso della donna. La nostra immaginazione su chi sono, cosa fanno nella vita,quali rapporti hanno tra loro si distende nel deserto della citt alle spalledella scena: il deserto della solitudine, che si riflette sui personaggi, allaquale la donna sembra voler cercare scampo con la mano sinistra

    timidamente accostata a quella del suo compagno; non si capisce benenemmeno se si toccano.

    Nightawks, 1942

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    Laspetto non pi giovane della donna ( la solita Jo, questa voltarappresentata anche con il corpo oltre che nel viso), la usuale sospensionesullazione che Hopper dipinge e il vuoto della finestra con le quinte lontane

    dei palazzi, appartengono al tema della solitudine. Il quadro uno deicapolavori dellultima parte della vita artistica di Hopper. La scena spoglia eessenziale ed difficile trovare dei quadri che pi di questo riescano adarmonizzare le inquadrature geometriche della stanza, della luce e dei palazzicon le linee sinuose della figura femminile. La solitudine si mescola qui allainaccessibilit ai pensieri della donna ed la luce solare che scandisce tutte leforme.

    Morning sun, 195

    Ma stata piuttosto larchitettura ad affascinare Hopper; tutta la sua pittura,anche dal punto di vista compositivo, unarchitettura. Citt e case sono statenel loro insieme rappresentate, nella sua interpretazione della realt, comeuna vera e propria macchina abitativa. Con tutte le conseguenze umane checi comporta.

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    Cobbs Barns and Distant Houses, 1930 - 1933

    Apartment House, 1930

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    Dai quadri di Hopper allimmaginecinematografica

    Alcune opere di Hopper sono pure inquadrature cinematografiche, tanto daessere state saccheggiate da parecchi registi, tra i quali Hitchcock. La casa

    sulla collina del film Psycho, non servita solo per La famiglia Addams.House by the Railroad laltro dei due quadri preferiti da Hopper. Una casache una sopravvissuta, invasa dalla ferrovia che la isola dal resto del mondodi qua e la rende fantasmatica. Al di l si entra in un regno incognito in cuitutto pu accadere sotto un cielo dal colore impossibile presidiato daicomignoli rossi e dalla torretta, che sembrano lavvisaglia di ci che vi pusuccedere dentro. Tutto sommato, la ricostruzione della casa fatta negliStudios della Paramount meno inquietante di quella originale, comeimmagine. Hopper ricostru nella sua testa come dichiar Jo parecchie

    case di questo tipo che aveva visto.

    House by the Railroad, 1925

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    La casa ricostruita negli Studios

    La casa come appare nel film Psycho del 1960

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    E che dire delle inquadrature de La finestra sul cortile di Hitchcock, per nonparlare di Wim Wenders? Questultimo non solo ha dichiarato di preferireHopper tra i pittori del Novecento, ha anche sottolineato che alcune scene

    del suo Paris, Texas potrebbero essere state dipinte da Hopper. Ma sonomolti i registi che si sono ispirati alle inquadrature di Hopper: Ridley Scott,Robert Altman, Dario Argento, David Lynch, Francis Ford Coppola, solo percitare alcuni dei pi noti.

    La finestra sul cortile, 1954

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    Soir bleu, 1914

    Il Pierrot del 1914 si sdoppiato in lui e nella sua compagna Jo; e si alzatodal tavolo del bistro, avendo terminato la consumazione (la consumazionedella vita?); e i due Pierrot si presentano sulla scena della commedia della vitaper il congedo. A distanza di pi di cinquanta anni, i colori dominanti sono glistessi. Un anno dopo Hopper moriva e dopo meno di un anno Jo lo seguiva.

    Two Comedians, 1966

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    Larte di Hopper

    Office in a Small City, 1953

    Tutti pensano che dipingere sia un divertimento.Io non penso affatto che sia divertente.Per me una dura fatica.Edward Hopper

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    LA CASAHopper amava dipingere la casa come luogo dellintimo umano; nella casa che si esprimono tutti gli affetti, i rapporti ed sempre l cheluomo cresce e si affaccia alla vita.Per questo la donna seduta sul letto guarda fuori dalla finestra verso loltredella vita stessa, una donna non pi giovane ma attende desiderosa divedere il domani, come in una poesia di C. Rebora dallimmagine tesa vigilolistante, con imminenza di attesae non aspetto nessuno.

    Cape Cod Morning, 1950

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    BibliografiaSitografia:

    Autori Vari, Hopper, Milano, Skira-RCS, 2004

    C. E. Foster, Edward Hopper, Catalogo della Mostra della Fondazione Roma,Milano, Skira, 2010G. Levin, Edward Hopper. Biografia intima, Milano, Johan&Levi, 2009E. Pontiggia, Edward Hopper. Scritti, interviste, testimonianze, Milano,Abscondita, 2000R. G. Renner, Edward Hopper 1882 1967, Kln, Taschen, 1991www. Wikipedia

    E. HopperSelf-Portrait, 1925-30