Volevo un marito nero

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Valentina Gerini, sentimentale Da Zanzibar alla Repubblica Dominicana, si raccontano le avventure di Federica che per lavoro si ritrova a vivere per alcuni mesi in luoghi esotici e, con grande spirito di adattamento, voglia di conoscere il mondo, desiderio di fondere le diverse culture e coraggio nell'affrontare le difficoltà, riesce sempre ad ambientarsi. Lei crede in importanti valori quali l'amicizia e l'amore ed è certamente quest'ultimo, travolgente e inaspettato, ciò che muove tutte le situazioni e influenza le sue decisioni al punto di cambiare la direzione del suo viaggio. Fin da piccola aveva desiderato di sposarsi con un uomo straniero e il suo sogno alla fine si avvera. Crede ciecamente nel destino e tutto quello che una veggente un giorno le aveva predetto, diventa presto realtà. Volevo un marito nero è una breve opera ispirata ai viaggi che Valentina Gerini ha realmente intrapreso e alcune esperienze che ha realmente vissuto...

Transcript of Volevo un marito nero

  • VALENTINAGERINIVOLEVOUNMARITONERO

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    VOLEVO UN MARITO NERO Copyright 2013 Zerounoundici Edizioni

    ISBN: 978-88-6307-616-5 Copertina: Immagine proposta dallAutore

    Prima edizione Ottobre 2013 Stampato da

    Logo srl Borgoricco - Padova

  • Trattiamobenelaterrasucuiviviamo:essanoncistatadonatadainostripadri,macistataprestatadaino

    strifigli.

    anticodettoMasai

  • AmiomaritoeallanostrapiccolaAmy

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    CAPITOLO1AFRICA

    Africa.Questo ilcentrodelmondo!pensainonappena imieipiedi ebbero toccato il suolo dellaeroporto diZanzibar.Un caldo soffocante rendeva affannoso ilmiorespiro,unaforteumiditnonlasciavascampoalsudore.Dallapistavedevopalmealtissime,unavegetazionerigogliosadiunverdesmeraldo intenso facevacapolinodietroalpiccoloedificioadibitoadaeroporto.Ilcieloazzurrolasciavaspazioaunsolegialto,caldoesplendente,ederano solo le 07:00 del mattino del primo Dicembre.Fummoindirizzatiallinternodellaeroportopercompilareivistiepagare la tassadentrata.Unaereocompletodialmeno200passeggerierastipato inunapiccolastanza,intasando ilpassaggiotra lasalavistie ilritirobagagli.Si

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    iniziava letteralmenteamoriredicaldo!Compilato ilmiovisto,pagai latassaemirecaiaritirare ilbagaglio.Lariacondizionataeradiventataormaiunanecessitper lasopravvivenza,ma sembrava proprio che non ce ne fossetraccia.Allaricercadelnastrotrasportatoremimbatteiinunsemplicebanconedilegno,dietroilqualegliaddettiaibagagli sventolavano in aria valigie e borse come in unmercato,cercandoneilproprietario.Scorsilemieduepiccolevaligierossee,previopagamentodiunamanciaquasiobbligatoria,riusciiafarmeleconsegnare.Direttaversoluscita fui fermata da due agenti dellapolizia doganaleche, impalati di fronte a me, decisero che sarei potutapassare solo seavessiaperto lavaligiaperuncontrollo;erachiusaconunlucchetto,eiononavevoassolutamente ideadidove fosse finita lachiave!Supplicandolidi lasciarmi passare non ottenni alcun risultato, quindi offriilorolabanconotaditagliopipiccolocheavevoaportatadimano,20dollari,esiaprironocomeunsipario lasciandomi passare come una regina. Uscii finalmente daquellincuboefuicatapultatainunammassodigente,per

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    lopiuomini,ragazzinieanziani,chesioffrivanodifartidafacchini incambiodiduespiccioli.Scorsi ilmiooperatoreturisticoemiavvicinaialbancoperinformaredelmioarrivo.Ero statamandata inTanzaniaper la stagione invernale, come assistente turistica quale ero, dopo avertrascorsolestateprecedenteinGrecia.Quellachesirivelessere lamia responsabile,Sarah,dopoavermigentilmenteaccolta,midissedi lasciare ibagagliaunragazzolocaleattaccandocisopraunetichettaper riconoscerli,edidirigermialbusnumerodieci.Mi separai dal mio bagaglio non molto convinta, guardandolomentrevenivamesso,omegliolanciato,sudiuncarretto,esaliisulbusdieci.Anchequalariacondizionatanoncera,isedilieranodidimensionignomicheelautistasembravauscitodauncartoneanimato.Quando ilbusfupienodiquelliche,neisuccessivigiorni,sarebberostati igentiliospitidicuimisareidovutaoccupare al villaggio, partimmo in direzione Nungwi, a norddellisola.

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    Le strade erano malmesse e gli ammortizzatori del busnon erano certo in migliori condizioni, quindi il viaggiosembrpiunviaggioinnavecheinautobus.Durante il tragitto avreidovuto ascoltare ilpiccolobriefing fatto dallassistente che avrei sostituito, riccodinformazionienozioniutilisulposto,mafuirapitadalleimmagini che si sovrapponevano fuori dal finestrino. Lavegetazione, lecase, lecapanne, lepersone, lemucche.Donneconturbanteportavanointestagrandicesticolmidiognibene,bambiniconuniformiandavanoeuscivanodascuola,carrettieranotrainatidamuccheconlagobba,palmealtissimeriempivanoigiardinieiboschiailatidellestrade,banchettidipaniniecarniallabracecontornavanolestrade,siudivanogridaeurladamercatoproveniredaognilato,potevosentireirumoriegliodoridiquelladicuisempre avevo sentito parlare, ma mai avrei pensato divedere:lAfrica.Quagliodorieranopiodori,icolorieranopicolori, i rumorieranopi rumori. Inunaspecieditrance arrivai al villaggio e appena scesa dal busmincantaiaosservare ladanzadibenvenutoche iMasai

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    dellhotel facevano inonoredeinuovi clientiarrivati,unbenvenuto riccodi salti, strilli e canti.Delle figurenere,longilineee fortieranoavvolte indrappicolorati,prevalentemente sul rosso,braccialidiognigenere,perline eorecchini,mazzeepugnali.IMasai,neavevosentitoparlareforseunavoltafinoaquelmomento.Bellissiminelloroesseresstessi,eranopersonemeravigliose,glielosileggevanegliocchi.Dopoaverattesocheiclientifacesseroilcheckininhotelfuiaccompagnatanellamiastanza,allinternodellastaffhouse, dove avrei dormito per cinque lunghi mesiINAFRICA!Continuavoa ripetermiemozionatache sarei rimasta in Africa per cinque mesi. Eccitata, continuavo apensarechesareistatainAfricafinoadaprile.Africa.Nemmeno il tempo di farmi una doccia e incontrare ilprimoscarafaggiogigantediquest'avventura, tranquillamente appollaiato sullamanigliadell'acquadelladoccia,chefuisubitochiamataarapportodallaresponsabile.Dovevoosservarecosaavreidovuto fareunavoltaarrivata

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    nel villaggio con gli ospiti: accoglienza, passaggio inspiaggiaperverificarelasoddisfazionedeiclienti,entrataalristoranteconsaluto,venditaescursioni.Nonerostanca,ilfusoorariononeramassacrante,soltantodueoreinpididifferenzarispettoall'Italia,ma ilcaldomistava indebolendo. Mi sentivo letteralmente intontita, il solesembravapicchiaresullamiatestaconunmartello, l'ariaeracoscaldaedensachesembravausciredaunphonatuttapotenza.Andai inspiaggiadove si trovavano ilnostroufficiooperativo,ilteatroeilristorante.Praticamente ilcentrovitaledell'hotelsisviluppava inspiaggia.Misiunpiede sulla sabbiabianchissima e rimasi sorpresanelsentire chenonbruciava, era semplicemente tiepida.Ovunque io fossistataprimadiallora lasabbiascottavaacausadelcaloredelsole,maquestano.La responsabilemi spieg che era sabbia di origine corallina e che perquestomotivononbruciava.Veraonoquestaspiegazione,lasabbianonbruciavaaffatto.Imieiprimigiornitrascorserobene,eroimmersanellavoro ed ebbi poco tempo per dedicarmi alla scoperta del

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    nuovo territorio finoalsabatosera,quandoeraprevistaunafestadedicataallalunapienanelbarinspiaggiavicinoalnostrovillaggio,unicobarnelgirodi3km.IlFullMoonPartyuna festaorganizzataognimeseedmolto famosa intuttaZanzibar,lepersonevengonoaballareeascoltaremusicadaognipartedellisola.Ilcaldoeramoltoforteancheseeranolediecidisera,lunicadifferenzatrailgiornoe lanotteerasolamente lapresenzadelsoleodellalunanelcielo,perchigradielumiditnonvariavanoperniente.Ioelemiecolleghedilavorocivestimmoconabitileggeri,unagonnadijeanseunacanottiera,esenzascarpenciabatteci incamminammoapiedinudiverso ilbar,camminandosullabattigia.Arrivate vedemmo che era stata creata unentrata condelleretichecircondavano,comeuncampodatennis,laspiaggiavicinoalbar.Pagammo lentrata 10,000scellini,lequivalentedi5euro, importoche includevaancheduebevute.Allafestaceranomoltepersone:turisti,tantissimi locali,ragazzinimalvestiti,donne,ragazzetruccatea

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    puntoperloccasioneeiMasai.TantiMasaicheballavanocon i loromovimenti tipiciadattatiallamusicamoderna.Le casse diffondevano musica reggae a tutto volume,qualchecanzonelocaleeunpodihiphop.Ballavanotuttieballammoanchenoi, incerchio,circondatedaiMasaieda qualche beach boys, ragazzi del posto che si guadagnano da vivere vendendo escursioni pirata in spiaggia,per questo si definiscono loro stessi beach boys.Ballammoapiedinudi,sullasabbia,conilmarecomesfondoeunagrande luna che sembrava caderciaddossodaunmomentoallaltro.Il cielodi Zanzibar eraun cielodifferentedaquello cheavevo sempre visto, non solo perch si trovanellemisferooppostorispettoaquello italiano,maforseperch essendo unisola poco distante dallequatore, lestelleeilcielosembranopivicini.Questaera lasensazionecheavevoognivoltacheguardavoilcielo,dinotte.Sembravadipoterrealmentetoccarelestelleconundito,dipoterlesfiorare,dipotersolleticare la luna.Unimmensadistesadipiccole lampadine lu

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    minescentisudiunmantonerissimo,infinito.Nonceranoluciartificiali,n lampioniarovinarequestavisione.Leuniche luci eranoquelledeipochihoteldella zona, edeipochibar inspiaggia.Nientaltro.Nientestrade illuminate,discotecheconcartelliimportanti,negoziesupermercaticoninsegneaccesegiornoenotte.Solomareecielo,ilbludellanottesiconfondevaconquellodelmaree lestelleilluminavanotutto,sovrane.Guardandoilcielo,inquelmomento,iomisentiiviva,vivacomenonmierosentitadamoltotempo.Edecisichevolevovivereappienoogniattimochequestaesperienzamistavaoffrendo.Andavo inaeroportoadaccogliere inuoviospiti inarrivoeadaccompagnarequellivecchiallapartenzadelloroaereoquattro voltea settimana, sempredinotte,quandoancorailsoledovevasorgere,equattrovolteasettimanaassistevoaunalbachenonhaeguali. Ilcielodascurositrasformava inunmiscugliodi sfumature, fatte colpen

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    nello,chedalblunottepassavanoperlarancioneeilgiallotenue,finoafarsorgereilsole,tralepalme,circondatodalverdedellepiante.Alleseiepocopiilsoleeragialtoincielo,splendenteeradiosocomeognigiorno.Partivodalvillaggioturistico intornoalle03:30a.m.epotevorespirarelanotteafricana,durantelaqualelepersone riposano nelle loro capanne fatte di fango e pietre,senzaariacondizionatanpalealsoffitto,senzazanzariere,alcontattoconlaterra,inmezzoallaradura.Attraversavopiccolipaesiniadiacentiallastradaprincipaleasfaltataallabenemeglio,potevoosservarealcunepersonechesisvegliavanoprestoalmattino,ancorprimadelsole,perintraprendereuncamminoversounaltropaese.Ilmezzopubblico,ildalladalla",unfurgoncinoaperto,unaspeciedicarrettoconilmotoreguidatodaimprobabiliautisti,sulqualepossonomontare indistintamenteuominieanimali,soprattuttogalline,ecaricatoallinverosimiledivaligieeborse,sacchiesacchetti.Diosolosacomefacciaamuoversi!Idalladallalivedevoingiroperlestradefindal

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    primomattino,manonlanotte.Lanottechiviaggiavalofacevaapiedi,eilpidellevoltescalzo.Miincantavoaguardarenelbuiodellanotteperscorgeregliocchibianchissimidiquellepersone cheeranogi incamminodaore(oforsenonsieranoancorafermatedagiorni),occhi languidiche riflettevano la lucedei faridelnostrobus.Qualche animale si faceva sentire durante la notte, soprattuttoqualche scimmia,nella foresta subito fuoridalnostrovillaggio.LaforestadellescimmiepereccellenzasichiamaJozaniForestesi trovaasuddell'isola,acirca4oredimacchinadadovesitrovava ilnostrohotel.Eunaforestaabbastanza famosaevisitatadamolti turisti,appassionati della natura e di animali. Vendevamo una escursionecheprevedevauncamminoguidatoall'internodellaforesta,conlapossibilitdiavvistareespessoancheaccarezzare qualche scimmia con il sedere rosso, unascimmiaendemicadell'isolachiamataColoborosso.LanotteaZanzibarsembravaesserelaveranotte,diversadaquellaacuisiamoabituatiinEuropa.LaNotte,conlan

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    maiuscola,senza rumoridiauto,moto, fabbriche in funzione, senza elettricit n locali chiassosi. Solo i rumoridellanatura,ilfrusciodellefogliedellepalmechesimuovevanoperlaleggerabrezzacalda,iversidialcunianimali,ipassidellepersoneincammino.Avvicinandociall'aeroportolestradesipopolavanounpo'di pi e venivamo fermati puntualmente in un posto diblocco,unodeitantipostidibloccosullisolastabilitidallapolizia, per un controllo di routine sulla patentedellautistaeidocumentidelbus.Gliospitieranosempredivertiti,nonimmaginavanoquasimaicheilnostroavvisoanonmostrareinbellavistamacchinefotograficheeoggettidivaloreperchnoneraunbuoncostumefarloessendo inunpaesemusulmano,era in realtunsempliceavvisoperevitarediesserederubatianchedaglistessipoliziotti.Fortunatamentenon accaddemai niente di strano viaggiandodinotteper le stradediZanzibar.Gliautisti,cheguidavanotutti inmanieramolto imprudente,sirivelavanopoiesserecomedeibambini,ubbidientieriverenti.Un

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    mattino,tornandodallaeroportocon iclientiappenaarrivati, lautista, soprappensiero, pass sul primo dei tredossichesempreincontravamolungoilnostropercorsoagranvelocit.Andavacosforteche leborsedellepersonecadderodaisedilisuiqualieranopoggiate,e lepersonesaltaronosusstesse;alcuni, ipialti,sbatterono latestacontro ilsoffittodell'autobus.Loripresi, lamentandomi inun inglesebencomprensibilee lominacciaidiriferire laccaduto al responsabile dellagenzia dei bus senon fosse statodora in avantipi attento allaguida. Ilsuoatteggiamentodi reverenzae sottomissioneche segu immediatamente lamia lamentelami spavent.E fuallorachemiresicontochenonerastata laprimavolta,n luiera lunicoadaverequestoatteggiamento.Eracome se alcuni di loro avessero paura oppure enorme rispetto degli stranieri, gli stranieri bianchi che loro chiamavanomzungu,che inswahilivuoldirebianco.Iniziaiaodiarequestacosaetentavomoltospessodidissuaderlida questo loro comportamento, cercando di instaurareunrapportoallapari,anchetrauomoedonna,comesia

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    mo abituati noi in Europa.Non fu certo unottima idea,perchqualsiasi fosse lapersonacon laqualeprovavoainstaurarequestotipodirapportoparitario,erasubitoesemprefraintesocomeinteresse.Nondovevaesserefacileper loro,soprattuttoperchivivevasenzauna istruzione, capirechepuesistereamiciziae rispetto reciprocotrauomoedonna,dipaesidiversi.Unodeinostriaiutanti,con ilqualeavevospessoscherzatoeparlato inaeroporto durante lattesa dellarrivo del volo, inizi a tempestarmidichiamateemessaggi finoache lanottedel31dicembreme lo ritrovai alla festa vicino alnostrohotel,chedichiaravaimplicitamenteilsuoamoreperme.Quellafestafu ilmioprimoufficialeultimodellanno lontanadacasa.Andaiallafestavestitaconabiti leggeri,sceltisenzabenpensare.Avevodisimparatoascegliere ivestiticoncura,acomeindossarliecometruccarsi.Facevatroppocaldoeinoltrelasemplicitdelluogoedellepersonepermettevaautomaticamente di dimenticarsi certe abitudini. Primadellafestadovemmopartecipareallacena"digala"orga

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    nizzatapergliospitidell'hotel.Unacenaabasedipesceedeliziosacucina italoafricana,contavoliapparecchiatidirettamente inrivaalmare,qualchecandelaefiaccolaaccesaperilluminareelestellesopradinoiaguardare.Prima di festeggiare quello che veniva chiamato "il capodannoitaliano",ovveroilcontoallarovesciaperstapparelo spumante e festeggiare la mezzanotte nello stessomomento in cui lo avrebbero fatto in Italia due ore pitardirispettoanoi, ioeSarahdecidemmodiandareallafestaorganizzatanelbarvicinoalnostrovillaggio.Arrivatealla festaprendemmounacocacola. Ilcaldo incessantemiavevafattopassare lavogliadiberealcolici,diqualsiasitipo.Amantedelvino,dabuonatoscanaqualesono,avevoabbandonato labitudinediberlopocodopoesserearrivataaZanzibar.Nonbevevovino,nbirra.Lamiacollegaeramusulmanaenonbevevaalcolici.Questoforsemiaiutavanelmioinsolitocomportamento.Cimettemmosubitoaballare,comeormaieradiventatonostrosolitofareognivoltacheceraunafesta.Nonhomaiballato tantoquanto lho fatto a Zanzibar!Con Sarah usci

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    vamo un paio di sere a settimana in cerca di feste inspiaggia, neipochi locali adiacenti il nostro villaggio. Seceraunafestaconunpodimusicaeunpodigente,andavamoecimettevamoaballare.Ledicevosemprecheera molto scortese con i ragazzi che puntualmente lechiedevanodiballare.Leirispondevacategoricamentedinoeloroseneandavanosconfitti.Eraunpiacereandareallefesteconlei,eravamoquasiinseparabili,cichiamavanoleduepappagallineperchdormivamonellastessacamera,lavoravamoinsiemeognigiornocondueposizionidiverse(leierailcapoeiolassistente)epassavamoinsiemeilrestodeltempoinspiaggiaovedendofilm,oppureridendocomedellepazzeanchesenzamotivo.Andareconleiallefesteerabelloancheperilpuropiacerediballare.Tornavamo dalle feste stanche, sfinite ma contente. Laseradel31dicembreballammounpoalla festaorganizzataalbarvicinoalnostrohotel,maquandoarrivMike,ilragazzocheciaiutavainaeroporto,esiappiccicame,decidemmo che era lora di andarcene dal locale. Dopo

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    aver festeggiato larrivodellannonuovo in spiaggiacontuttolostafflocaledellacucina,andammoadormire,sorridenti.Unaltroannoeraappena iniziatoederavamo inAfrica.EroancoranellamiaadorataAfricaOgniseradovevofareunannunciointeatro,rivoltoatuttigliospitidelvillaggio,conilqualericordavoloroleattivitdelgiornosuccessivoe li informavodieventualipartenze,orarieregoleaeroportuali.Lannuncioeraprevistoperle21:45circaeavevoquasiunoradibucotralacenaeilmiomomentosulpalco.Alle20:30semprepuntualiSarahe ioandavamoal ristorantedelvillaggio,dove ilnostro adorato chef italiano Michele allestiva un superbuffet che ci faceva dimenticare di essere in Africa pertuttoiltempodellacena:risottoprimavera,gamberettiinsalsarosa,chiliconcarne,hamburgerepatatine,pastaalpesto, pappa al pomodoro, frutta a volont. Cenavamorapidamente,ma sempre soddisfattedelmendelgior

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    no.ConMicheleavevamocreatoancheunaltromomentosacrodellagiornata,ilmomentocaff.Disolitoinufficio,alcunevolte invecenellenostrestanze,attaccavamoallacorrentelanostramokaelettrica,cheavevamoereditatodaiprecedentiassistentituristiciecigustavamounbuoncaff italiano, lontanidaiclienti,nascostidatutti.Acenaricreavamoquestomomento,ancheseiclientirimanevanoovviamentetutti intornoanoi, intentiaconsumarealorovoltailoropasti.C'eraundivertentissimocuocosaltapastachecon ilsuosorriso invogliava tuttiaprovareglispaghettio lepennedelgiorno, ilmatredellasalasioccupavadiorganizzare itavolie,sec'era ilcompleannodiunapersonadellostaffodiunclientedelqualeeravamovenutipercasoaconoscenza,mettevaunacanzonetipicaKeniota intitolata "Jambo bwana" a tutto volume, spegneva le lucie facevapassare tutto lo staffdella cucinaperlasalaristorante,formandountrenino,conacapoluiconunatortainmano,direttialtavolodelfesteggiato.

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    "Jambo,JamboBwanaHabariGaniMzuriSanaWageniWakaribishwaKenyaYetuHakunaMatata""CiaoCiaoVisitatoreComeva?Moltobene!GlistranierisonobenvenutinelnostroKenyaNessunproblema"Dopo la cena Sarah andava in camera, con il suopassolentoerilassatoeiomisedevovicinoalteatro,inunluogodovenonarrivavamoltaluce,perfumareunasigarettainsantapace.Lmincontravoconquellicheeranoormai

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    diventatiimieiamici,iMasai,econloroogniserainstauravounaconversazioneanimatachetoccavaognigeneredi argomento. I supermercati, le guerre, gli animali, ilcomputer. Come facevamo a comunicare? Beh, non moltosemplicedaspiegare,macertochetantavolonte fantasia aiutavano lo sforzo. Lamaggiorparte di loroconoscevasolopochissimeparoleinitalianoealtrettantopocheininglese,quindicomunicavamocongestierumorie tanti disegni sulla sabbia. Sarah mi chiedeva semprecomefacessiatrascorrereoreaparlareconloro,sesipotevadefinireparlareilfattodinonparlarelastessalingua.Eognivolta simeravigliavadiquantecose imparavo sulloromondoelalorocultura.Arrivavoincameraeledicevo:Saraaaaah!Senticosamihannoraccontatostasera iMasai!DiconochealloropaesehannounacasafattacoseuncortilefattocosEffettivamenteeradifficile,mariuscivamoacomunicare.Ungiornoloromichieserosemiopapavesseunfucileacasapercacciareglianimali,seavessedellemucchenelcortileese lamiacasafossedipaglia.Iospiegaichemio

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    papnonavevamucche,mauncaneeungatto,chenonavevamo cortileogiardinoma soloungrande terrazzo,chenon tenevamo fuciliacasaperch lacarnee ilmangiarealnostropaesesicompravaneinegozioneigrandisupermercati.Ricordoancora,comefosseadesso, il lorostupore quando dissi che mio pap non aveva nessunamucca:Oooooooh!.Perchcomprarelacarnequandosipuavereunamandria tuttanostra?chiedevaunodiloro.Alloramidisegnaronosullasabbiacon il lorobastonecomera fatta la lorocasaadArusha,vicinoalmonteKilimangiaro. La capanna delluomo al centro di un cerchio, circondata dalle capanne delle donne e dei figli e,dentroalcerchionelcortile, lemucche.Pimuccheavevano pi erano ricchi. Amavo trascorrere tempo conloro,miaiutavaa capireunapartedimondo cheavevosempre ignorato, a entrare in contatto con una culturadiversa dalla mia. Spesso portavo loro delle medicine ecercavo di spiegargli come usarle, portavo loro bagnoschiuma e shampoo, Tshirt che i turistibuttavanonellaspazzaturamacheeranosemprebuone.Avolteportavo

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    ilmiocomputerefacevovederelorofotodell'Italia,dellecittcheavevovisitato,dicasamiaedellamia famiglia.Guardavano lo schermo ammaliati dalle figure presentinellefotoemichiedevanodispiegarelorodovesitrovasseroquestiposti.Epoiparlavamodifeste.AncheiMasaiadoravano il fullmoonparty tanto cheuna seradi lunapiena,quandoeroprontaperandarealla festa, fuichiamata in spiaggia dal capo dei Masai, Charlie, che continuava a gridare Federica ngirongiro sorpresa!! chevolevadire,ormai ero esperta, Federica vieni a vedereunasorpresa!.Continuavaastrattonarmiverso ilmare,verso ilbuio, finoachedecisidiseguirlo incuriosita.NascostonelloscuritceraRanjil,unMasaibellissimoconilqualeparlavo spessoogni seraechepivoltemiavevachiestoa suomododidiventare suamoglie.Eravestitoconabitieuropei: jeansdiduetagliepigrandi,unapolochiara anchessa enorme, un cappellino e aipiedi avevatoltoletipichescarpeMasai,fattedipneumaticoecorda.Capiichesieravestitocospermeequindi,divertita, lo

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    invitaiallafestadellalunaeglipagaiilbigliettodentrata.Fuunadellefestepidivertentidituttalastagione.Sarahe ioballammocomesempreeRanjilsembrava intimoritodallaconfusione.Poi iniziasciogliersiesimiseanche luiaballare.Auncertopunto, inmezzoalla follacheeraormaisparsa in tutta laspiaggia,scorgemmoglialtriMasaidelvillaggiochesiunironoallenostredanze.Ridendoescherzandostavamofondendocultureemodidi ballare diversi, senza nemmeno renderci conto dellabellezzadellasituazione incuicitrovavamo.Erafantasticoballare in stileanni 70, facendoquelgesto incuicolnasotappatofaifintadiscivolarenelmareeandaresemprepigie vedere cheunMasai cercavadi imitarti.AogniMasaidelvillaggio,durante imieidibattiti serali,avevo affibbiato un soprannome. Cera Maria che avevochiamato cos perch faceva perfettamentelinterpretazionediunpersonaggiochiamatoMariainunosketch che gli animatori mettevano spesso in scena neilorospettacoli.CeraPettininocheportavasempre incastrato tra i capelli crespi un pettine verde fluorescente.

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    Cera Salto che durante lesibizione di balli e salti che iMasaifacevanoognisettimanasulpalcodelteatrodelvillaggio, era quello che saltava pi in alto di tutti. CeraOmbra chenonparlavamolto e rimaneva sempre indispartedurantelenostrechiacchierate.Loroadoravanoquestisoprannomieme liripetevanoognivoltachemivedevano.Ilgiornodelmiocompleannolitrovai tuttialbardelvillaggio chemiaspettavanodopolannuncio in teatro per consegnarmi dei regalini fatti amano. Charlie, il capo, come se fosse il presentatore diquestoevento,introducevaiMasai,aunoauno,dicendoillorosoprannomeeognunodiloromistringevalamano,come augurio di buon compleanno. Sarah aveva fattopreparareunatortache,cometradizione,erastataportataalnostrotavolodurante lacena,contantodicanzoneetreninodituttiicuochieicamerieri,eavevamoconservatounpezzodiquestatortaper iMasai.Michelesierapropriosbizzarrito:tortaalcioccolato ripienadipannaericopertadiglassa,aformadicuore.IMasaigradironolanostraoffertaemangiaronolatortaconlemani,apprez

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    zandone ilgustoecomunicandoquestoapprezzamentocongliocchi.Questaera laveraessenzadellAfrica.Amiciziatrapopolazionidifferenti.QuestaeralAfricaParlando con Sarah, una sera decidemmo che non saremmopartitesenonfossimoriusciteafareunSafari inTanzaniae iniziammoaorganizzarlo.Purtroppononpotevamo andare insieme, poich non potevamo lasciarelufficio incustoditoequindi accettammo lideadidoverfare questa esperienza separate. L'organizzazione fu lasciatanellemanidiGiuseppino,un italiano che viveva aZanzibardamoltissimiannieorganizzavaSafaridiprofessione.Ciprenotilvoloeilcampoconlatendaaunprezzostracciato.Io andai per prima, con un animatore che si un quasiallultimo. Partimmo di buon mattino dallaeroporto diZanzibardirettiaDarErSalaam,lacapitaledellaTanzania,conunaereodacircadieciposti.Allargando lebracciasi

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    poteva toccare da unaparete all'altra del velivolo edaifinestrinisipotevavederenitidamentecichesitrovavasottodinoi:lacostazanzibarinadaunaparte,leondedelmarenelmezzoelacostadellaTanzaniadallaltra.Ilvolofumoltobreve e arrivati allaeroporto diDar Er Salaamscendemmodalnostroaereoperprenderneunoancorapi piccolo, almeno questa era limpressione che dava.Eravamoseipasseggeripiilpilota,uninglesedistintodimezza et. Laereo sembrava instabile, volare con quelmezzopareva impossibile.Cisistemammosedutisuiseggiolini, allacciammo le cinture e via, l'aereo cominci acorreresullapistapivelocechepoteva finchnonsi libr inaria.Unavolta incielo,volammobassi,tranuvolerosa e uccelli in volo. Arrivammo al parco nazionale diRuaha in poco pi di unora e l'atterraggio, per quantoperplessipotessimoessereallavistadellapista sterrata,fudolceerapido.Appenascesidallaeroplanofuicolpitadalsilenziocheregnavasovrano inmezzoamontagneedistesediterrarossa.Dueelefantisiintravedevanoinlontananza,qualchegiraffa camminava lenta.