Turismo su misura isabella pedon

7
Isabella Pedon Matricola 160894 Studi Internazionali 2° anno Seminario di “Social Innovation” - Prof. Alessandro Lanteri Progetto proposto: TURISMO SU MISURA Il progetto nasce dal tentativo di sovrapporre due questioni che mi stanno parecchio a cuore: il mio paese e lo stallo economico dal quale non riesce ad uscire, il multiculturalismo, la fusione e l’integrazione fra paesi diversi e tutto ciò che essi portano con sé, lingua, etnie, cultura, costumi e tradizioni. Perciò, con l’obiettivo di risollevare, anche se in piccola parte, l’economia italiana e favorire la fusione tra culture e realtà diverse, ho deciso di puntare sul turismo e, quindi, sulla sua incentivazione. Come: creando una piattaforma virtuale, nella quale turisti di ogni dove possano lasciare un segno del loro passaggio, condividendo foto, post, commenti, indirizzi di un luogo a loro avviso speciale (un ristorantino tipico, o anche solo uno scorcio pittoresco) su un viaggio, un’esperienza all’estero che hanno fatto e che avrebbero piacere anche qualcun altro potesse vivere. Una volta raccolte una quantità sufficiente di dati, si procederebbe con la creazione di un sito, nel quale i clienti hanno la possibilità di creare il loro profilo, o meglio, il profilo della loro vacanza ideale, mettendo così in luce interessi, passioni, ma anche esigenze. Una volta delineato il profilo, andando ad attingere dalla piattaforma-condivisione-esperienze descritta prima, si passa alla creazione del pacchetto-viaggio su misura. Il perché di tutto ciò: incentivare il turismo e valorizzare la nostra terra, facendola conoscere andando oltre le classiche tappe turistiche che si tendono a fare, quindi esplorando paesini e angoli d’Italia sconosciuti ai più, viuzze e scorci, in grado di mostrare una prospettiva diversa. Oltre a questo primo obiettivo che definirei più ideale, ce n’è uno un po’ più concreto: quello dei vantaggi economici, da ambo le parti però. In che modo? Accordandosi con gli abitanti del posto per fare delle convenzioni per i turisti venuti a conoscenza della loro attività tramite la piattaforma <Turismo su misura>. A trarne vantaggio saranno quindi i lavoratori del posto, che avranno un certo numero di clienti “inviati” dal pacchetto- viaggio, ma anche i clienti stessi, che beneficeranno di prezzi più convenienti di quelli fatti al turista che non dispone di convenzioni, capitato lì per caso. Ad esempio, il pacchetto eno-gastronomico può prevedere convenzioni con proprietari di trattorie, agriturismi, enoteche, magari anche fuori città, in campagna, in mezzo al verde, in cui un turista non andrebbe a finire, se non involontariamente o per uno scarso senso dell’orientamento.

Transcript of Turismo su misura isabella pedon

Page 1: Turismo su misura isabella pedon

Isabella Pedon

Matricola 160894

Studi Internazionali 2° anno

Seminario di “Social Innovation” - Prof. Alessandro Lanteri

Progetto proposto: TURISMO SU MISURA

Il progetto nasce dal tentativo di sovrapporre due questioni che mi stanno parecchio a cuore: il mio

paese e lo stallo economico dal quale non riesce ad uscire, il multiculturalismo, la fusione e

l’integrazione fra paesi diversi e tutto ciò che essi portano con sé, lingua, etnie, cultura, costumi e

tradizioni.

Perciò, con l’obiettivo di risollevare, anche se in piccola parte, l’economia italiana e favorire la

fusione tra culture e realtà diverse, ho deciso di puntare sul turismo e, quindi, sulla sua

incentivazione.

Come: creando una piattaforma virtuale, nella quale turisti di ogni dove possano lasciare un segno

del loro passaggio, condividendo foto, post, commenti, indirizzi di un luogo a loro avviso speciale

(un ristorantino tipico, o anche solo uno scorcio pittoresco) su un viaggio, un’esperienza all’estero

che hanno fatto e che avrebbero piacere anche qualcun altro potesse vivere.

Una volta raccolte una quantità sufficiente di dati, si procederebbe con la creazione di un sito, nel

quale i clienti hanno la possibilità di creare il loro profilo, o meglio, il profilo della loro vacanza

ideale, mettendo così in luce interessi, passioni, ma anche esigenze. Una volta delineato il profilo,

andando ad attingere dalla piattaforma-condivisione-esperienze descritta prima, si passa alla

creazione del pacchetto-viaggio su misura.

Il perché di tutto ciò: incentivare il turismo e valorizzare la nostra terra, facendola conoscere

andando oltre le classiche tappe turistiche che si tendono a fare, quindi esplorando paesini e

angoli d’Italia sconosciuti ai più, viuzze e scorci, in grado di mostrare una prospettiva diversa.

Oltre a questo primo obiettivo che definirei più ideale, ce n’è uno un po’ più concreto: quello dei

vantaggi economici, da ambo le parti però.

In che modo? Accordandosi con gli abitanti del posto per fare delle convenzioni per i turisti venuti a

conoscenza della loro attività tramite la piattaforma <Turismo su misura>. A trarne vantaggio

saranno quindi i lavoratori del posto, che avranno un certo numero di clienti “inviati” dal pacchetto-

viaggio, ma anche i clienti stessi, che beneficeranno di prezzi più convenienti di quelli fatti al turista

che non dispone di convenzioni, capitato lì per caso. Ad esempio, il pacchetto eno-gastronomico

può prevedere convenzioni con proprietari di trattorie, agriturismi, enoteche, magari anche fuori

città, in campagna, in mezzo al verde, in cui un turista non andrebbe a finire, se non

involontariamente o per uno scarso senso dell’orientamento.

Page 2: Turismo su misura isabella pedon

Altri esempi di pacchetti-viaggio potrebbero essere il pacchetto “art and turism”, e più nello

specifico quello che si concentra sulla pittura. In questo caso verrebbero prediletti scorci dagli

effetti chiaroscurali particolari, o viste panoramiche da cui l’osservazione dell’orizzonte e dei suoi

continui cambi di luce è facilitata.

Un altro ancora, il pacchetto “in mezzo al verde”, nel quale vengono indicati percorsi di trekking in

montagna, completamente immersi nella natura, con soste nei rifugi già programmate.

Per non farci mancare nulla, anche il pacchetto “turismo fotografico”, con itinerari pensati su

misura per coloro che vedono tutto attraverso l’obiettivo (panorami mozzafiato, scorci dalle

prospettive suggestive,..).

Per mettere in luce, piattaforma, sito e in generale il progetto, ci si dovrebbe appoggiare a fiere

locali sul turismo (campeggio, mare, yacht, attrezzatura da montagna,..), avvalendosi anche di

associazioni internazionali, come per esempio AIESEC, che con le sue 113 sedi in tutto il mondo e

un network con più di 80.000 studenti, impegnati nel promuovere scambi internazionali,

collaborando con aziende, ONG, scuole,.. può offrire una rete di conoscenze “in loco” non

indifferente.

Ci si potrà poi affiancare anche all’ormai avviato mercato degli smartbox, mettendo magari nello

scaffale in cui vengono venduti questi ultimi delle brochures con sito e indirizzo e-mail per saperne

di più su questa forma di turismo, più virtuale rispetto a quella degli smartbox, che però, una volta

superata la fase di progettazione del pacchetto-viaggio, è molto più pianificata e capace di seguire

e indirizzare passo passo il cliente. Per la promozione del progetto, la collaborazione con società

che si occupano di informazione, comunicazione, gestione della web reputation potrebbe essere

non indifferente.

A tale scopo, mi sono messa in contatto con la Maxfone Srl, società che gestisce ed esalta la

presenza delle aziende sul web, curando il rapporto con i social media ed ho avuto una

conference call con Vittoria Ferlin, Marketing Operations Manager, e Paolo Errico, Chief Executive

Officer della Maxfone Srl. Dal confronto è emerso che il progetto proposto potrebbe interessare

loro soprattutto per quanto riguarda l'analisi del mercato, dei possibili clienti, attraverso i media,

andando a curare in modo particolare la web reputation del progetto e della sua concretizzazione.

Inoltre, considerando che tra le aree merceologiche analizzate dalla Maxfone c'è anche quella del

vino, la società potrebbe dare un notevole contributo in materia di osservazione ed analisi del

rapporto produttore – consumatore di vino, incidendo positivamente sulla realizzazione del

percorso enogastronomico.

Per quanto concerne il progetto in analisi, una strategia elaborata dalla società potrebbe aiutarci

considerevolmente: la Social Media Ability. Secondo quanto mi è stato illustrato durante la

conference calll dal Chief Executive Officer, i tre step in cui questa si articola sono:

1. la verifica tecnica delle infrastrutture

2. l’analisi della strategia di comunicazione e della digital integration (integrazione tra i social) del

progetto, dell'azienda, dell'ente pubblico con cui la società sta collaborando, andando ad attivare

Page 3: Turismo su misura isabella pedon

diversi canali (Facebook, Youtube, Twitter,..);

3. il monitoraggio, la misurazione dei dati, per capire necessità, e bisogni dei clienti. Viene dato

così il via ad un'analisi comportamentale delle persone, per elaborare una strategia di

comunicazione e vendita.

Sotto consiglio del Responsabile dell'Esecutivo Sign. Errico, nella realizzazione del progetto sarà

molto utile la consultazione dell'area Blog – Social Meter Analysis, che consente un monitoraggio

dei dati in tempo reale.

Per dare maggiore concretezza ed effettività al progetto, ho deciso di scegliere l’enogastronomia,

uno dei focus attorno ai quali il mondo del turismo ruota, e partendo da qui, elaborare un percorso

alla scoperta del mondo culinario dell’ Emilia, del Veneto e del Friuli.

La scelta di individuare trattorie, osterie e posti caratteristici in cui esplorare il nostro patrimonio

enogastronomico solo in queste tre regioni, è dovuto esclusivamente all’analisi dei clienti che

potrebbero farsi guidare da questo percorso, quindi per lo più turisti che vengono in Italia e che è

giusto abbiano modo di esplorare più di una regione.

Il percorso elaborato ha inizio a Bologna, dall'aeroporto. Prima di iniziare questo viaggio tra le

cucine più svariate e caratteristiche, devo aggiungere che, per vivere al meglio, in totale libertà ed

autonomia quest’esperienza, è consigliabile noleggiare un’auto. In questo modo ci si può spostare

più agevolmente da un’osteria all’altra, da un’azienda agricola ad un’altra, tutte chicche che spesso

si trovano fuori dai centri urbani, spesso in campagna, e che quindi sarebbe complicato

raggiungere con mezzi pubblici.

Partendo da Bologna, ci dirigiamo verso Guiglia e, nella strada prima di arrivare, in questo

grazioso comune modenese, troviamo l’“Osteria Vecchia”, o Ristorante Belvedere, ristorante

biologico che utilizza materie prime, dalle carn,i al grano per le tigelle. Colpisce il doppio enorme

tavolo di antipasti da cui ci si può servire a piacere a buffet, dai salumi, ai prosciutti, alle

numerosissime varietà di formaggi e verdure. Il menù è fisso, con 5 primi 4 secondi e dolci vari e

caffè, a 33 euro.

(Via roma, 18 - 41052 - Guiglia (MO) tel: 059.792451)

La sera, ceniamo “Da Aldina”, trattoria collocata all'interno di un condominio e di fronte a un

caratteristico mercato, nel pieno centro storico di Modena. Consigliati i cappelletti in brodo e lo

stinco di maiale, carne morbidissima, che si taglia con la forchetta, inumidita da una salsina

eccezionale.

(Via Luigi Albinelli 40, Modena, tel: 059.236106)

Per la notte, andiamo al Bed&Breakfast “La Fontana”, mansarda accogliente di recente

costruzione, arredata con mobili della tradizione locale, giardino, terrazza, in ampia vallata del

Parco Regionale del Frignano, a Frassinoro, comune di circa 2000 abitanti situato al confine con la

Page 4: Turismo su misura isabella pedon

Toscana. Il B&B presenta 2 camere per un totale di 4 posti letto e 2 bagni ad esclusivo uso degli

ospiti, con entrata indipendente. Per raggiungerlo, si deve prendere l’Autostrada del Sole A1/A22

uscita Modena Nord, inserendosi nellaa tangenziale in direzione Sassuolo e seguendo le

indicazioni per P.sso delle Radici (SS.486).

(Loc. Case Bruciate, 3 - 41044 Frassinoro (MO) tel: 0536.969971 – 051.462328, cell: 330.256273)

Il giorno seguente, ci trattiamo di lusso e andiamo a fare colazione a Vignola, al Caffè-Pasticceria

“Gollini” nel mero centro storico dal 1887, collocato sotto il portico di un antico edificio. Il suo

arredo “retrò” ricorda il tempo passato e crea un’atmosfera di calda accoglienza familiare, molto

gradita ai clienti abituali e sempre apprezzata anche da chi viene da fuori. Per iniziare la giornata

con il piede giusto, consigliamo una fetta della Torta Barozzi, realizzata in modo artigianale, con

sostanze assolutamente genuine, senza coloranti, né conservanti, la cui ricette è stata tramandata

di generazione in generazione, tenendo scrupolosamente celato dentro le mura del laboratorio

familiare il segreto di questa torta. Per arrivarci da Modena, prendiamo l’Autostrada Modena Sud e

seguiamo le indicazioni stradali per Vignola.

(Piazza Garibaldi 1/N - Vignola (Mo, tel: 059.771079)

Dopo una colazione energetica, andiamo alla scoperta dei sentieri dell’Appennino modenese e,

affamati dopo la camminata, ci fermiamo a pranzare al Ristorante Appennino a Fellicarolo,

ristorante caratteristico, dall’atmosfere familiare. Consigliato l’affettato di bresaola con aceto

balsamico, gli assaggi di primi: lasagne alla bolognese, risotto ai funghi porcini e garganelli alla

salsiccia, la scaloppina all'aceto balsamico con polenta fritta e patate fritte, e per chiudere in

bellezza, il semifreddo al torroncino con mirtilli raccolti nei boschi della zona. Come menù

alternativo, invece, proponiamo una pizza bassa dall'impasto leggero e digeribile, arricchita con

prodotti del luogo(ottima quella ai funghi porcini). Il vino si spilla a volontà dalla botte presente in

sala ed a fine pasto ci si può servire da soli dei distillati fatti in casa. I prezzi sono contenuti. Per

arrivare a Fellicarolo da Vignola, dove abbiamo fatto colazione, continuiamo per 41 km sulla SP4,

che a 2 km da Fanano confluisce nella SP324 “Via Porrettana” e a Fanano seguiamo le indicazioni

per Fellicarolo (via Fellicarolo).

(Via Corsini, 6, 41020 Fellicarolo, Fanano, tel: 053.68924)

Per concludere la giornata mangiando bene e in abbondanza, ad una cifra molto modica, andiamo

allaTrattoria del Borlengo, gestita da oltre trent'anni dalla stessa famiglia che propone le specialità

della zona: ottime le tigelle e i “burlenghi”, che vengono serviti con i vari affettati ed il “pesto”

modenese ( pancetta macinata,aglio e rosmarino); buona la scelta dei vini quasi tutti locali,

specialmente nella varietà del Lambrusco. Per arrivare, da Modena Sud imboccare la strada

Vignolese SP 623 in direzione di Spilamberto, proseguire per la SP 569 (Bazzanese) fino a

Bazzano poi deviare per Castello di Serravalle.

Page 5: Turismo su misura isabella pedon

(Via castello, 748 - 40050 - Castello di serravalle (BO) , tel: 051.6704873)

Se preferiamo, invece, toglierci per una sera il pensiero della guida e goderci in totale serenità

l’ampio mercato vinicolo che la zona offre, ceniamo nel Room&Breakfast “La Buca”, a soli 5 km dal

Castello di Serravalle, dove trascorreremo la notte. Le stanze, arredate con gusto e ricercatezza,

sono pulite, ben tenute. Un posto dove staccare la spina e godersi ogni attimo di pace, buttando

via l'orologio, in nome della tranquillità , di questi tempi tanto trascurata.

Tutti i piatti proposti sono fatti con prodotti provenienti dalla tenuta, la filiera è quindi davvero

cortissima; da provare le tigelle, il battuto di lardo, la marmellata di cipolle, le ciliegie nel rum e il

vino Pignoletto, specialità della zona.

(Via Montalogno, 1957 – 40050 Castello di Serravalle (BO) tel: 333.28.18.020)

Al risveglio, dopo una ricca colazione a base di tigelle farcite con marmellata di produzione

casalinga o con nutella, per i più golosi, lasciamo il Room&Breakfast “La Buca” e prendiamo

l’autostrada A13 con destinazione Venezia, e poi da qui, la Giudecca, raggiungibile agevolmente

prendendo il vaporetto Linea 2 da Piazza San Marco e scendendo dopo 10-12 minuti. A pochi

metri dalla fermata si trova il Ristorante-Osteria “La Palanca”, uno dei pochissimi ristoranti tipici

rimasti a Venezia, con vista meravigliosa sul canale. Consigliato l’antipasto misto, gli spaghetti al

nero di seppia, il baccalà mantecato, le alici e per non trascurare la voglia di dolce a fine pasto, la

mousse con scorzette di arancia o la torta al cioccolato e mandorle. Prezzi giusti per portate

abbondanti a base di pesce fresco. Attenzione perché la cucina è aperta solo a pranzo e solo fino

alle 14, ma il locale resta comunque una meta interessante anche per prendere un aperitivo serale

(uno spritz costa 2,50 euro).

(448 Giudecca (VE), tel: 041.5287719)

La sera, raggiungiamo invece la Locanda “Ai Bareteri”, con posizione strategica tra Ponte di Rialto

e Piazza S.Marco. Molto graziosa, arredata con gusto, pulita e accogliente. Le stanze molto

minimal ma gradevoli, senza tv in camera. Colazione ottima con brioches e pane caldi, marmellate,

miele, yogurt, frutta fresca, caffè. Il prezzo è abbastanza ragionevole (la doppia in alta stagione

costa 120 euro + 4 euro di tasse), considerando che ci troviamo a 50 mt. da Piazza San Marco.

(Ponte dei Bareteri / Calle de Mezzo 4966 | San Marco, 30124 (VE), tel: 041.5232233 )

Fatta colazione, partiamo per Asolo, in provincia di Treviso, per pranzare all’Osteria “Al Trave” a

Pagnano. Da provare: l'antipasto di salsiccia con radicchio in aceto balsamico; tra i primi piatti la

sopa coada, gli gnocchi di zucca con ricotta affumicata; tra i secondi la faraona in salsa poverada e

la poenta e sc'ios (polenta e lumache). Prezzi ragionevoli.

(Via Contrada Bernardi, 15, 31011 Asolo (TV), tel: 0423.952292)

Page 6: Turismo su misura isabella pedon

Dopo una passeggiata tra i colli asolani, ripartiamo, questa volta con destinazione Vicenza,

l'agriturismo e Bed&B “Albaspina”, a Monticello Conte Otto (VI), agriturismo con agricoltura

biodinamica e sinergica, affiancato da un’azienda di 3 ettari coltivati a ortaggi, frutteto e foraggio

certificati. Qui vengono promossi diversi percorsi alla riscoperta della campagna e dei suoi prodotti

originali: un esempio può essere il “Percorso dell’orto”, una guida attraverso il riconoscimento delle

verdure e dei loro sapori, per imparare la stagionalità e vivere le piante dalla semina al raccolto

degli ortaggi. Il bioagriturismo offre inoltre una fattoria didattica per bambini. Da provare: frittatine,

torte salate, bruschette preparate con verdure appena raccolte dall'orto biodinamico, conserve di

verdura sott'olio, sott'aceto e al naturale e, per concludere, torte e frutta di stagione accompagnate

da tisane e decotti di erbe. Per arrivarci da Asolo, prendere l’A31 e uscire a Vicenza Nord,

prendere Via Morosana e poi direzione Monticello Conte Otto. Qui ceniamo e facciamo sosta per

dormire e rifocillarci con una ricca colazione, a base di prodotti di produzione casereccia, come le

marmellate di ciliegie, albicocche, fragole e pesche, oltre a dolci e pane rigorosamente preparati in

casa.

(Via Bettanie 11 - 36010 Monticello Conte Otto (VI), tel: 0444.595179)

Carichi, ripartiamo con destinazione Udine, “La Tavernetta”. Locale rustico, ma raffinato, curato nel

dettaglio, ottima cantina e menù friulano di alta qualità con piatti regionali ma innovativi. Consigliati

gli gnocchi alle susine, preparati in modo leggero senza togliere nulla al sapore. È raggiungibile

facilmente a piedi nel centro di Udine, a due passi dal Duomo. E’ comodo per fare una

passeggiata dopo cena e vedere i monumenti principali. Per arrivare da Vicenza, prendere la

A4/E70, seguire le indicazione per Venezia/Aeroporto, continuare sulla E55 e seguire le indicazioni

per Udine/Tarvisio/Austria, prendere l’uscita Udine Sud, proseguire dritto su SS13, prendere

l'uscita Udine Viale Mons. Nogara verso Pasian di Prato.

(Via Cesare Battisti, 2 - 33100 Udine, tel: 0432.204558)

Per la cena invece andiamo all’Azienda Agricola “Il Roncal”, a Cividale, agriturismo dalle camere

spaziose con arredamento rustico elegante, che in realtà è una cantina vera e propria con

degustazione e vendita di vini, alla quale è stata annessa una piccola struttura di reception.

Accoglienza con aperitivo e degustazione di vini di loro produzione. Ogni vino viene accompagnato

da uno snack: frico (piatto a base di formaggio, ma anche di patate e burro), crostino con San

Daniele, crostino con olio extra vergine; da non perdere gli gnocchi di zucca al Montasio.

Colazione molto abbondante con torte e dolci fatti in casa. Per arrivare a destinazione da Udine,

prendere la SS54 (Udine - Cividale), oppure uscendo al casello di Palmanova, seguire le

Page 7: Turismo su misura isabella pedon

indicazioni per Cividale.

(Via Fornalis, 148 (Loc. Montebello) 33043 Cividale del Friuli (UD), tel: 0432.730138 )

Il giorno seguente ci coccoliamo sin dal risveglio con le Gubanatte, dolce tipico friulano, reperibile

in qualsiasi bar in centro a Cividale. Cogliamo, così, l’occasione per visitare questo caratteristico

comune ai piedi dei colli del Friuli orientale.

Sempre qui, a Cividale, pranziamo, presso “La Terrazza”, la classica osteria con annesso

ristorante, molto frequentata anche dalla popolazione locale, in cui si beve un taglio (un bicchiere

di vino) e si mangia polenta, formaggio e funghi tipici. Grande ospitalità e prezzi estremamente

contenuti. Possibilità di acquistare prodotti tipici sia nel locale, che nel loro piccolo negozio proprio

di fronte all'osteria.

(Stretta C. Gallo 3, Cividale del Friuli (UD), tel: 0432 700288)

Si conclude qui il nostro viaggio all’interno dei tanti paradisi culinari di cui l’Italia dispone e che però

sono ancora celati alla gran parte dei turisti che la visitano e si limitano ad esplorarne lo strato più

superficiale, fatto di ristoranti, caffè, bar , vicini ai centri storici più noti e pubblicizzati.

Tra i temi rimasti aperti e, quindi, gli obiettivi più prossimi, c’è in primo luogo quello di collaborare

con la Maxfone, partendo dall’utilizzo dei media per l’analisi dei possibili clienti, perché è solo

avendo un chiaro profilo del cliente che è possibile agire con efficacia e proporre qualcosa di cui si

ha effettivamente bisogno.

In secondo luogo, ci sarebbe il goal di entrare nel giro delle aziende agricole, inserirle nel percorso

enogastronomico e promuovere, così, maggiormente la nostra produzione interna.

Tra gli aspetti di innovation, vedo il mio obiettivo ultimo, che è quello di valorizzare ciò di cui

disponiamo e che però finora non abbiamo saputo potenziare e far fruttare al meglio. Questo è

innovativo, in quanto ci porta a rimettere le mani in pasta e guardarci indietro per una volta,

salvando ciò che di buono abbiamo. L’innovation poi l’ho sentita durante la conference call con i

due responsabili della Maxfone, società che ha fatto dell’innovazione il suo pane quotidiano,

guardando al mondo del XXI secolo, un mondo in cui, che ci piaccia o no, tutto ruota attorno al

digitale e alle piattaforme virtuali.

Io credo nello sviluppo dei territori, o meglio, nel territorio come modello di sviluppo esportabile,

fonte quotidiana di prodotti unici, nostri, originali, che dovremmo proteggere dagli squali dei

mercati stranieri. Come? In primo luogo, usando di più la filiera corta, inducendo il consumatore a

mangiare, o più in generale, godere, grazie ad un piatto, un prodotto tipico, in loco, il più vicino

possibile alla fonte, di quella prelibatezza, bioagriturismo, osteria, o azienda agricola che sia.