TTD delle Attività Motorie - docente.unicas.it · •Quali sono i fattori psicologici e sociali...
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ISTAT, 2010
Persone di 3 anni e più che praticano sport per regione Anno 2011 (per 100 persone con le stesse caratteristiche)
L’evidenza scientifica parla chiaro:
svolgere una regolare attività fisica favorisce uno stile di vita sano, con notevoli benefici
sulla salute generale della persona contribuendo a migliorarne la Qualità della VITA (a
livello fisico, psichico e relazionale).
Tutte le parti del corpo che hanno una funzione, se usate con continuità e moderazione si sviluppano normalmente e invecchiano lentamente. Il loro non uso comporta altresì la predisposizione alle malattie, un ritardato accrescimento e un precoce invecchiamento.
Ippocrate (460-377 a. C)
L’educatore americano Robert Hutchins disse una
volta: quando mi viene voglia di fare esercizio fisico,
mi sdraio e aspetto che passi.
Allora perché per alcuni di noi è così difficile
praticare attività fisica?
Lo stile di vita delle persone che abitano nei paesi industrializzati è diventato decisamente
sedentario.
Se è vero che le condizioni di salute negli ultimi anni sono enormemente migliorate è altrettanto
vero che si è registrato un aumento drastico delle malattie legate ad uno stile di vita sedentario,
come quelle a carico dell’apparato cardiovascolare.
Esistono numerosi studi a supporto della teoria che la crescente diffusione del benessere
economico e delle tecnologie è associata a una sindrome da mancato o ridotto esercizio fisico
(ipocinesi).
Per comprendere i motivi per cui siamo sedentari o perché facciamo fatica a mantenere
nel tempo i buoni propositi in tema di attività fisica, pur essendo tutti consapevoli
dell’importanza di adottare uno stile di vita attivo
occorre considerare alcune variabili
Occorre considerare sia gli aspetti psicologici, sia quelli sociali:
•il livello di motivazione
•le convinzioni
•le emozioni
•l’influenza esercitata da familiari o amici
•l’organizzazione dei tempi di vita
•la facilità di accesso a strutture o aree verdi…..
•Come e perché alcuni individui iniziano a
praticare AF?
•Perché ci sono persone più attive e altre
maggiormente sedentarie?
•Quali sono i fattori psicologici e sociali che
incoraggiano il cambiamento?
•Quali sono i tratti gli atteggiamenti e le convinzioni
o motivazioni personali che predispongono ad
iniziare o a mantenere l’attività fisica?
Per iniziare a rispondere a queste
domande vengono presentate le
teorie motivazionali e socio-
cognitive che hanno ricevuto
maggiori conferme dagli studi
scientifici
TEORIE MOTIVAZIONALI E SOCIOCOGNITIVE
Teoria dell’autodeterminazione
Teoria del comportamento pianificato
Teoria dell’autoefficacia
Teoria degli stadi del cambiamento
Deci e Ryan (1985, 2000)
Teoria della motivazione umana applicata in modo più estensivo all’esercizio fisico
Demotivazione
Motivazione
estrinseca
(da fonti esterne)
Motivazione
intrinseca
(da fonti interne)
DALLA MOTIVAZIONE ESTRINSECA A QUELLA INTRINSECA
Autonomia vs Controllo esterno
DALLA MOTIVAZIONE ESTRINSECA A QUELLA INTRINSECA
Autonomia vs Controllo esterno
REGOLAZIONE
ESTERNA
Contigenze
esterne,
ricompense o
minacce
REGOLAZIONE
INTROIETTATA
Pressioni che la
persona si è
autoimposta. Per
evitare
disapprovazione…
REGOLAZIONE
IDENTIFICATA Soglia dell’autonomia
Scopi personali
(acquisire nuove
abilità). comincia a
valorizzare e dare
importanza alle sue
scelte
REGOLAZIONE
INTEGRATA
Con l’identità della
persona. Coerente
con il proprio stile di
vita (svolgo AF
perché rientra nel
mio modo di essere)
DALLA MOTIVAZIONE ESTRINSECA A QUELLA INTRINSECA
Autonomia vs Controllo esterno
REGOLAZIONE
INTERNA Gratificazione intrinseca
Stato di piacevolezza la
partecipazione è dettata dal
divertimento coinvolgimento,
senso di padronanza e
connessione con l’identità
personale,
Bassa Autodeterminazione Alta Autodeterminazione
CONTROLLO VS AUTONOMIA
Regolazione
Esterna
Introiettata
Identificata
Regolazione
Integrata
Interna
SELF DETERMINATION THEORY
LE PERSONE CHE HANNO MOTIVAZIONI AUTONOME (INTRINSECA ED INTEGRATA):
• Svolgono attività fisica più regolarmente.
• Traggono maggiori benefici fisici e psicologici dalla partecipazione all’attività fisica
Le persone le cui motivazioni sono soggette maggiormente a controllo esterno tenderanno a non svolgere attività a
lungo termine.
Chi fa attività motoria per sfida personale o affiliazione sociale (voglio fare sport così sto con gli amici) ha motivazioni più «autonome»
• Più impegno a lungo termine
Chi fa attività motoria per apparenza o peso (devo fare esercizio per dimagrire) ha motivazioni più «controllate»
• Meno impegno a lungo termine
Comportamento pianificato
Atteggiamento Intenzione “Nuotare è rilassante o fa bene” “Ho intenzione di fare nuoto”
Norme sociali “I miei amici pensano che
debba imparare/andare
con loro a nuotare”
Percezione del controllo Comportamento
sul comportamento “Vado a nuotare” “Andare a nuotare è semplice
Fattibile, sono capace di farlo”
I
INTENZIONI D’IMPLEMENTAZIONE: strategie autoregolatorie che riguardano la formulazione di
specifici piani di azione in cui si precisa quando dove e come l’azione dovrà prendere forma.
Tali strategie di autoregolazione ci permettono di avanzare da una FASE MOTIVAZIONALE ad
una VOLITIVA
TEORIA DEL COMPORTAMENTO PIANIFICATO
Relazione tra intenzione e comportamento
Il comportamento delle persone è il risultato di un’interazione tra i processi cognitivi e gli eventi ambientali.
Bandura sostiene che il comportamento è orientato a degli obiettivi e le motivazioni e le azioni umane sono in
gran parte regolate dalla previsione della propria riuscita.
L’autoefficacia è Il grado in cui i soggetti sono convinti delle proprie capacità di eseguire il corso di azioni
necessario a raggiungere un determinato scopo. Il livello di autoefficacia è predittivo del comportamento
TEORIA DELL’APPRENDIMENTO SOCIALE
AUTOEFFICACIA
Autoefficacia - “Sento di farcela” Qual è il vostro livello di autoefficacia?
Sei convinta/o di riuscire a praticare AM quando:
•i tuoi amici ti chiedono di fare qualcos’altro?
•hai molte cose da fare?
•è brutto tempo?
•sei stanca/o?
•sei di cattivo umore?
A QUANTE DOMANDE HAI RISPOSTO “Sì”?
L’autoefficacia ha un ruolo fondamentale anche nel miglioramento del funzionamento mentale:
• chi ha autoefficacia elevata persevera nei tentativi di raggiungere un obiettivo attribuisce l’insuccesso a
scarso impegno o a condizioni avverse,
• è capace di affrontare stress ambientali, ha obiettivi ambiziosi, bassi livelli di stress ed è poco
vulnerabile alla depressione.
La letteratura ha evidenziato elevata correlazione tra autoefficacia e attività fisica.
TEORIA DELL’APPRENDIMENTO SOCIALE
AUTOEFFICACIA
Soggetto adulto con elevato BMI: «questa attività non è per me, non ce la faccio a fare questi esercizi…»
cosa potrebbe portare a migliorare la sua autoefficacia (fiducia nelle proprie abilità) per tale esercizio?
Quali sono i determinanti dell’autoefficacia?
PROVIAMO A RIFLETTERE
• Conseguimento della prestazione
• Imitazione ed esperienza vicaria (fornita dall’osservazione di persone consideratore come modelli)
• Persuasione verbale e sociale
• Giudizio sullo stato fisiologico
DETERMINANTI
DELL’AUTOEFFICACIA
• Il modello di Prochaska e Di Clemente sostiene che il cambiamento di un comportamento dannoso
per la salute non è di tipo tutto o niente ma è il passaggio da uno stato motivazionale ad un altro.
• Gli stadi riflettono sia un processo temporale che motivazionale del cambiamento.
• Il tempo di permanenza individuale in ciascuno stadio è variabile mai compiti da eseguire per passare
a quello successivo sono gli stessi
LA TEORIA DEGLI STADI DEL CAMBIAMENTO
Precontemplazione non si pensa di cambiare
Contemplazione si pensa di cambiare
Determinazione ci si prepara a cambiare
Azione si cambia
Mantenimento Si mantiene il cambiamento
Ricaduta
Modello degli stadi del cambiamento (Di Clemente Prochaska 1982; 1983; 1992; Prochaska et al 1992)
PRECONTEMPLAZIONE
ABITUDINE ALLA SEDENTARIETÀ
Nessuna intenzione di voler
cambiare
Nessuna azione prevista per il
prossimo futuro
Il soggetto è inconsapevole del
problema/bisogno
Resistenza al cambiamento
CONTEMPLAZIONE
Intenzione a cambiare nel
prossimo futuro
Consapevole dei benefici (es. ne
vale la pena)
Consapevole delle difficoltà
Consapevole dei costi psicologici e
materiali implicati nel cambiamento
PREPARAZIONE/DETERMINAZIONE
Intenzione ferma a intraprendere
l’azione
Il soggetto ha un’idea progettuale su
come fare è convinto che i benefici
siano maggiori dei costi (o che i costi
siano troppo alti)
È pronto a iniziare un eventuale
trattamento o a rivolgersi ad un
professionista
AZIONE
Il soggetto modifica il suo
comportamento specifico
Progressivamente lo inserisce nel
proprio repertorio comportamentale
L’HO GIÀ FATTO
MANTENIMENTO
Azione continuativa ed effettiva per
almeno sei mesi
Sempre meno sforzi cognitivi per
evitare le ricadute
Sviluppo dell’autoefficacia
Fase finale di termine (dopo due anni di
attività fisica regolare)
RICADUTA
La maggior parte delle persone che inizia un programma di allenamento fisico lo lascia entro i
primi sei mesi
Gli individui che sono stati regolarmente attivi per più di sei mesi (fase di mantenimento) hanno
un rischio minore di abbandono
Gli stadi del cambiamento (Marshall & Biddle, 2001)
Quanti di voi si trovano nello stadio del mantenimento? (Svolgono AM da almeno 6 mesi)
36%
E quanti in quello della determinazione? (“Stanno per” iniziare)
23%
In contemplazione? (Intendono praticarla in futuro)
16%
In precontemplazione? (Non praticano AM e non intendono praticarla)
14%
In quello dell’azione? (Svolgono AM da meno di 6 mesi)
11%
Attività: come sareste in grado di affiancare, consigliare, interagire, lavorare in
ognuna di queste fasi….
PROVIAMO A RIFLETTERE
CONCLUSIONI
• Insieme brevemente abbiamo parlato di quali sono le teorie che spiegano la differenza tra l’essere attivo e sedentario, quali sono le caratteristiche personali degli attivi e dei sedentari
• Pensare che l’interesse per l’attività fisica sia determinato solo da fattori individuali è però un errore
• Esistono infatti numerosi fattori sociali e ambientali che possono influire in maniera più o meno forte e diretta sulla pratica di attività motoria
• Sarà anche la conoscenza di queste teorie, di questi determinanti e di tali fattori, che vi selezionerà e darà spessore alla vostra professionalità
Determinanti personali e socioambientali dell’ AF
Aspetti ambientali Aspetti economici e culturali Aspetti sociali Aspetti
personali
Aspetti sociali
Aspetti economici e
culturali
Aspetti
ambientali
ASPETTI SOCIALI: rete e sostegno sociale, influenze familiari, clima di gruppo e leadership
ASPETTI ECONOMICI E CULTURALI: condizioni socioeconomiche, cultura, aspettative di genere, norme
sociali, tempo libero, lavoro e mezzi di trasporto
ASPETTI AMBIENTALI: presenza di parchi, spazi ricreativi e impianti sportivi, caratteristiche della zona di
residenza, condizioni climatiche
Determinanti personali e socioambientali dell’ AM
•
RISPONDETE ALLE SEGUENTI DOMANDE:
Negli ultimi mesi, quante volte un tuo familiare o amico ha fatto attività fisica con te?
Quante volte ti ha parlato degli aspetti positivi dello sport e dell’attività fisica?
Quante volte a apprezzato il tuo impegno nel fare più attività fisica?
Quante volte si è lamentato del tempo che dedichi all’attività fisica o sportiva?
Se avete risposto mai alle prime tre domande e spesso all’ultima significa che avete uno scarso sostegno
sociale
Rappresenta quell’insieme di risorse che ci vengono fornite dall’interazione con gli altri: aiuti materiali,
comprensione emotiva , informazioni e suggerimenti, possibilità di contatti, ammirazione ed incentivi.
Le persone che hanno livelli più elevati di sostegno sociale da partner familiari e amici in generale
tendono a fare più attività fisica.
ASPETTI SOCIALI
Rete e sostegno sociale
1. Sostegno emotivo: condivisione empatia fiducia
2. Sostegno informativo: informazioni suggerimenti segnalazioni
3. Sostegno strumentale : aiuto materiale nello svolgimento di compiti e nella soluzione di problemi
4. Sostegno affiliativo: possibilità di avere contatti sociali soddisfacenti
5. Sostegno autovalutativo: apprezzamento e aiuto nel dare un significato alle proprie esperienze
ASPETTI SOCIALI
Rete e sostegno sociale
ASPETTI SOCIALI
Rete e sostegno sociale
Fondamentale il legame tra reti sociali ed attività fisica, legame che va ad incrementare le
possibilità di apprendimento.
La teoria dell’apprendimento sociale di Bandura evidenzia come sia importante per gli
apprendimenti la presenza di persone che fungano da modello (modeling).
Le reti sociali possono diventare anche risorse di cambiamento sociale.
SOSTEGNO SOCIALE GENITORIALE
TANGIBILE INTANGIBILE
MOTIVAZIONALE INFORMATIVO
ASPETTI SOCIALI
Influenze familiari
Studi su popolazioni cliniche (tumore o malattia cronica) hanno evidenziato come una determinata
tipologia di persone preferisca rapportarsi con un leader che sappia adattare i programmi di
attività al gruppo attraverso la restituzione di feedback estrinseci e che sia in grado di ridurre l’
ansia da prestazione.
ASPETTI SOCIALI
Clima di gruppo e leadership
CLIMI MOTIVAZIONALI
CLIMA DI APPRENDIMENTO CLIMA DI PRESTAZIONE
desiderio di migliorare se stessi
errori come parte dell’apprendimento
apprezzamenti per lo sforzo compiuto
ASPETTI SOCIALI
Clima di gruppo e leadership
Confronto tra i membri del gruppo
Errori vissuti con ansia e preoccupazione
Apprezzamenti per prestazioni superiori alla
norma
PERCHÉ LE PERSONE MENO ABBIENTI SONO MAGGIORMENTE SEDENTARIE?
• Mancanza di risorse economiche o mezzi di trasporto
• Minore fruizione di risorse sanitarie (maggiori condizioni di malattia o disabilità)
• Condizioni abitative o lavorative stressanti
ASPETTI ECONOMICI E CULTURALI
Le condizioni socioeconomiche
La funzione socializzante dello sport è in grado di prevenire comportamenti devianti , favorire
l’integrazione di gruppi marginali (minoranze etniche).
Lotta all’esclusione sociale, acquisizione di fiducia e autostima permettono l’integrazione della persona a
livello sociale.
ASPETTI ECONOMICI E CULTURALI
Le condizioni socioeconomiche
Per genere si intendono le caratteristiche psicologiche, sociali e biologiche dell’essere maschio o
femmina.
La propensione all’esercizio fisico o allo sport e la prestazione ai compiti motori sono il risultato
dell’interazione tra le differenze biologiche presenti nei due sessi, le aspettative sociali e culturali.
ASPETTI ECONOMICI E CULTURALI
Le aspettative di genere
• Dagli anni 90 in poi c’è stata una diffusione esponenziale di dispositivi tecnologici che necessitano di
un utilizzo sedentario (computer, videogiochi..)
• Attualmente è prevalente il lavoro nel settore terziario, nell’ambito informatico tecnologico . Il numero di
persone legate al settore agricolo o manifatturiero si è ridotto.
• Una forma di attività fisica ritenuta in grado di compensare almeno in parte la sedentarietà della vita
quotidiana sono gli spostamenti casa lavoro a piedi o in bicicletta (active commuting)
ASPETTI ECONOMICI E CULTURALI
Tempo libero, lavoro e mezzi di
trasporto.
• La vicinanza di aree verdi aumenta le possibilità di sopravvivenza.
• La maggioranza delle persone che pratica AM utilizza infrastrutture entro due km da casa
• La presenza degli impianti nella scuola o vicino a casa è ancora più importante dell’influenza di familiari
e amici sulla pratica di attività.
ASPETTI AMBIENTALI
Presenza di parchi, spazi ricreativi
e impianti sportivi.
Importante la relazione tra attività fisica e caratteristiche della zona di residenza, come l’inquinamento, la
criminalità, il traffico gli aspetti morfologici.
L’Active Commuting, ovvero di andare a scuola a piedi o in bicicletta è fortemente influenzato dagli aspetti
ambientali.
ASPETTI AMBIENTALI
Caratteristiche della zona di
residenza
CARATTERISTICHE AMBIENTALI CHE INFLUENZANO L’ATTIVITÀ FISICA
FUNZIONALITÀ
SICUREZZA ESTETICA
DESTINAZIONE
ASPETTI AMBIENTALI
Caratteristiche della zona di
residenza
ATTIVITÀ
FISICA
Riflessioni
Insieme brevemente abbiamo parlato di quali sono le teorie che spiegano la differenza tra l’essere attivo e sedentario, quali sono le caratteristiche personali degli attivi e dei sedentari
•Pensare che l’interesse per l’attività fisica sia determinato solo da fattori individuali è però un errore.
•Esistono infatti numerosi fattori sociali e ambientali e culturali che possono influire in maniera più o meno forte e diretta sulla pratica di attività motorie