TSRM I 2012
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SEMEIOTICAMAMMOGRAFICA
Dott.ssa R. Antronaco
Università degli Studi dell’InsubriaFacoltà di Medicina e Chirurgia
Corso di Laurea in Tecniche di Radiologia medicaper Immagini e Radioterapia
AA 2012/2013
EPIDEMIOLOGIAOgni anno in tutto il mondo vengono diagnosticati circa
1 milione di nuovi casi di tumore al seno e 400.000donne muoiono per questa malattia.
Il tumore alla mammella è la neoplasia di gran lungapiù frequente nelle donne dei Paesi occidentali ed èla prima causa di morte tra i tumori femminili.
L’italia si colloca nel mondo tra i Paesi ad incidenzamedio-alta con tasso standardizzato di 93 casi ogni100.000 donne.
In Italia ogni anno sopravvengono circa 40.000 nuovicasi di cancri alla mammella con picco d’incidenzamaggiore nelle donne tra i 50 e 80 aa.
EPIDEMIOLOGIANell’Italia meridionale il rischio di ammalarsi di tumore
è minore rispetto al Centro-Nord, ma il rischio tendead uniformarsi.
Le regioni con incidenza alta sono: Friuli VeneziaGiulia, Trentino e Veneto.
In Lombardia l’incidenza del tumore al seno è di 109casi ogni 100.000. La nostra regione prima pernumero di abitanti (oltre 9.600.000, di cui 4.900.000donne) è al primo posto per quanto riguarda ladiffusione del tumore al seno con 7.400 nuovi casiall’anno. Attualmente, sono oltre 90.000 le donnelombarde attualmente diagnosticate e circa 1.500sono i decessi all’anno.
FATTORI DI RISCHIO
A. INDICATORI DEMOGRAFICI E SOCIOLOGICII. EtàII. Popolazioni riccheIII. Classi socio-culturali agiateIV. Migrazione in Paesi ricchi in età prepubere o puberale
B. FATTORI COSTITUZIONALI, FISIOLOGICI E RIPRODUTTIVII. Famiglie ad alto rischio (mutazioni nei geni BRCA 1-2)II. Elevato peso alla nascitaIII. Menarca precoce
C. FATTORI AMBIENTALII. Esposizione a radiazioni ionizzantiII. Terapia ormonale per la menopausaIII. Contraccettivi orali
Tenuto conto che vi è un stretta correlazione tradimensioni della neoplasia al momento delladiagnosi, mortalità e miglioramento della qualitàdi vita l’interesse clinico è diretto alla precoceindividuazione del cancro mammario.
L’uso sempre più esteso dell’indaginemammografica associata all’esame ecografico indonne asintomatiche (per maggioreinformazione della donna e per diffusione diprogrammi di screening) hanno consentito ladiagnosi di tumore della mammella quando lalesione presenta ancora dimensioni contenute.
MAMMOGRAFIA• A tutt’oggi è l’indagine maggiormente
informativa nello studio della mammella.• Produce immagini che possiedono un alto
contrasto ed alta risoluzione spaziale poiché idettagli anatomici di maggior interesse clinicosono:– addensamenti di tessuto ghiandolare con
dimensioni inferiori al cm e a basso contrastointrinseco;
– microcalcificazioni con elevato contrastointrinseco ma con piccole dimensioni (100-300 micron).
IL MAMMOGRAFO
• I mammografi sono apparecchiature costruiteappositamente per lo studio della ghiandolamammaria e dotate di accessori meccanici chefacilitano al massimo il posizionamento, lacentratura e la compressione della mammella.
• Costituiti da:– Braccio superiore con tubo radiogeno mobile
(movimenti verticale e circolare che consentono tuttele incidenze indispensabili);
– Braccio inferiore con piano d’appoggio per lamammella (piastra mobile).
SORGENTE RADIOGENA
Per lo studio dei tessuti molli sono richieste basse tensioni altubo (< 40 KV) e lunghezze d’onda comprese tra 0,5 e 0,9Angström. Tali caratteristiche sono le più idonee adottenere il miglior contrasto e la massima esaltazione deidettagli.
• Tubi con anodo di molibdeno;• Finestra di berillio;• Filtrazione aggiuntiva di 0,030 mm di molibdeno.
Più recentemente:• Tubi con due piste anodiche (molibdeno e rodio)
• Tubi sempre più potenti (corrente anodica <100mA) e con macchia focale sempre più contenuta(<0,4x0,4 mm)– Tempi brevi di esposizione– Geometrie di irraggiamento migliori (distanza fuoco-
film di 60-65 cm)
• Tubi dotati di una seconda macchia focale(microfuochi di 0,1x0,1 mm) per l’ingrandimentodiretto, in grado di sopportare i 25-30 mA
PROIEZIONIMAMMOGRAFICHE
PROIEZIONI STANDARD• ASSIALE• OBLIQUA• LATERALE
PROIEZIONI PARTICOLARI• ASSIALI CON DIFFERENTI ANGOLAZIONI• PARTICOLARI MIRATI• INGRANDIMENTO• MANOVRA DI EKLUND
PROIEZIONE CRANIO-CAUDALE
PROIEZIONE OBLIQUAMEDIO-LATERALE
PROIEZIONE LATERO-MEDIALE oMEDIO-LATERALE
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ANATOMIA RADIOLOGICA
Immagine mammografica:
• Tessuto connettivo;
• Tessuto adiposo;
• Epitelio duttale.
Strutture visualizzabili all’esame radiografico:
• Cute
• Complesso areola-capezzolo
• Tessuto adiposo
• Corpus mammae
• Muscolo pettorale
• Vasi
Classificazione dei differenti tipi di struttura mammaria(1986, Lattanzio e coll.):
• Fibroadiposa: ricca componente adiposa e rade opacità.
• Fibroghiandolare: commistione tra struttura adiposa econnettivo-epiteliale.
• Micronodulare: componente connettivo-stromale dispostauniformemente che appare con delle opacità rotondeggiantiframmiste a grasso.
• Parvinodulare: opacità connettivo-stromale con calibromaggiore della micronodulare (aspetto a “ciottolato”).
• Irregolarmente nodulare: quota di componente adiposaridotta e tessuto stromale riunito in gruppi senza alcun ordine.
• Densa: elevata radiopacità del corpus mammae con scarsa onulla componente radiotrasparente.
FIBROADIPOSA
FIBROGHIANDOLARE
MICRONODULARE
PARVINODULARE
A “ZOLLE”
DENSA
VARIANTI FISIOLOGICHE (condizioni in cui c’è unamaggior radiopacità della mammella per aumentodell’imbibizione del tessuto ghiandolare):
• Mammella prepuberale e puberale• Fase premestruale• In gravidanza ed in allattamento (studio MX non
eseguibile per problemi di radioprotezione)
VARIANTI ANATOMICHE:• Linfonodi intraparenchimali• Parenchima ectopico• Relaxatio o lipomatosi del pilastro ascellare• Ductectasia retroareolare
QUADRI MAMMOGRAFICI
Fattori che interferiscono con il risultato diagnosticodell’imaging tradizionale perché possono determinareincremento diffuso o focale della vascolarizzazionemammaria e della permeabilità capillare:• Livelli di ormoni ematici nella donna in età fertile.• La terapia ormonale sostitutiva nella donna in post-
menopausa.• Le modificazioni infiammatorie in corso di mastite.• La riparazione tissutale post-chirurgica e post-
radioterapica
DONNA IN ETA’ FERTILE
CICLO• 1° SETTIMANA
• 2° SETTIMANA
• 3° SETTIMANA• 4° SETTIMANA
ESTRO-PROGESTINICI• Regressione delle cellule
secretorie
• Proliferazione delle cellulesecretorie
• Differenziazione cellulare• Dilatazione delle ghiandole,
secrezione, edema interlobulare,aumento della perfusione e dellapermeabilità vascolare (gliormoni ovarici agisconoinducendo l’escrezione di fattoriendoteliali a livello ghiandolare))
SEMEIOTICAMAMMOGRAFICA
SEGNI RADIOLOGICI:– PRINCIPALI– COMPLEMENTARI
SEGNI PRINCIPALI
• LESIONI FOCALI- OPACITA’- TRASPARENZA (lipoma, cisti lipoidea e
galattocele)- LESIONI A DENSITA’ MISTA
• DISTORSIONE PARENCHIMALE• CALCIFICAZIONI
LESIONI FOCALI
OPACITA’• FORMA
• MARGINI
• DENSITA’
• ASSOCIAZIONE CON CALCIFICAZIONI
LESIONE PROLIFERATIVABENIGNA
CARCINOMA
ADENOSI SCLEROSANTE
CARCINOMA DUTTALE INFILTRANTE
TRASPARENZE LESIONI ADENSITA’ MISTA
DISTORSIONE PARENCHIMALE
Alterazione del normale orientamento diun’area del corpus mammae verso ilcapezzolo
– DISTORSIONE MARGINALE
– DISTORSIONE INTRAPARENCHIMALE
CALCIFICAZIONI MAMMARIE
Depositi di sali di calcio (carbonato, ossalato, lattato, proteinato efosfato tricalcico) prodotti da un’attiva secrezione cellulare o dadetriti cellulari necrotici (espressione di patologia degenerativainfiammatoria, metabolica).
Le microcalcificazioni (calcificazioni di diametro uguale o inferiore a0,5 millimetri) sono frequentemente l’unico segno mammograficodella presenza di una neoplasia.
Sono presenti in circa il 20% di tutti i carcinoma e nel 40-50% deicarcinomi scoperti in fase preclinica.
• Origine duttale o lobulare.
• Natura: - benigna- dubbia- maligna
NATURA BENIGNA– Semilunare, anulare (a “menisco” o a “tazza di tè”)– Granulare regolare– A guscio d’uovo (cisti, liponecrosi da exeresi chirurgiche o
terapia radiante)– Tubulari (mastite plasmacellulare ed ectasia duttale)– A “pop-corn” o a “colata di cera”– Vascolari– Cutanee
NATURA DUBBIARotondeggianti, puntiformi e a margini indistinti, con densità non
omogenea.
NATURA MALIGNAMicrocalcificazioni granulari irregolari: a densità disomogenea,
forma e margini irregolari.
Microcalcificazioni a stampo: lineari, allungate o ramificatediscontinue e arborescenti.
Dimensioni
Morfologia (classificazione di Le Gal)
Distribuzione
Associazione con addensamenti delparenchima
Modificazioni nel tempo
DIMENSIONI
MACROCALCIFICAZIONI (fibroadenomi,papillomi, cisti, esiti di manifestazioniinfiammatorie, esiti d’intervento chirurgicoliponecrosi, ematomi)
MICROCALCIFICAZIONI (0,1-0,5 mm)
MORFOLOGIAMACROCALCIFICAZIONI
MICROCALCIFICAZIONICLASSIFICAZIONE DI LE GAL
?
anularia centrochiaro
a tazza dithè
granulariregolari
polimorfe granulariirregolari
vermicolari
I II III IV V
I TIPO:ANULARI A CENTROCHIARO
CALCIFICAZIONI DELLEGHIANDOLE SEBACEE
I TIPO:A TAZZA DI THE’
MASTOPATIAFIBROCISTICA
(distribuzione lobulare con focolai a morfologia rotonda o ovalare)
II TIPO:GRANULARIREGOLARI
MASTOPATIAFIBROCISTICA
(distribuzione lobulare con focolai a morfologia rotonda o ovalare)
II TIPO:GRANULARIREGOLARI
ADENOSI SCLEROSANTE(distribuzione lobulare con focolai a morfologia rotonda o ovalare)
III TIPO:CALCIFICAZIONIPOLIMORFE(distribuzione e focolai mal definibili)
?
IV TIPO:GRANULARIIRREGOLARI
CARCINOMA(distribuzione duttale con focolai a morfologia triangolare)
V TIPO:VERMICOLARI
COMEDOCARCINOMA(distribuzione duttale con focolai a morfologia triangolare)
DISTRIBUZIONE
SEGNI COMPLEMENTARI
• ASIMMETRIA
• ISPESSIMENTO E RETRAZIONE CUTANEA
• EDEMA
• ASIMMETRIA DEI DOTTI
CARCINOMA INFIAMMATORIO:edema della cute a “bucciad’arancia”