TRISTI-TROPICI-riassunto
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TRISTI TROPICI
Claude Levi Strauss
Capitolo 1: FINE DEI VIAGGI
Partenza
Tristi Tropici si apre con unaffermazione sconcertante: odio i viaggi e gli esploratori, ed ecco che
mi accingo a raccontare le mie spedizioni; lodio un sentimento tagliente e pericoloso che va
maneggiato con cura e le prime righe del libro sono rivelatrici di qualcosa che prima di allora si
trova in maniera cos esplicita solo in un altro autore Rousseau. Entrambi condividono lo stesso
sdegno, Rousseau, non odia i viaggi, ma tutto ci che civilizzazione. Questodio si oppone infatti
allamore per quello stato naturale di innocenza perduta, che con un po di immaginazionepotremmo ritrovare nelle trib dei Bororo, dei Nambikwuara, dei Tupi Kewahib che Levi Strauss
visita, fotografa, filma e racconta. Da un lato egli indaga le regole che governano le relazioni di
parentela, la forza del mito, la logica del pensiero del selvaggio; dallaltro consapevole che ogni
intervento, anche il pi neutrale, pu risultare devastante per la realt che si intende indagare.
uno sforzo immane quello a cui letnologo si sottopone, sono anni segnati da fatiche, privazioni,
pericoli e dalla convinzione che un mondo opposto per stile e sostanza allOccidente stia
lentamente morendo.
Lodio per i viaggi denuncia anche la pratica degli etnologi che si limitano a registrare e a
raccontare tutto ci che di folkloristico e aneddotico pu essere reperito in culture diverse dalla
nostra.
Ai suoi occhi il Brasile un paradigma della storia mutevole, del passaggio dal fugace splendore di
alcune citt alla loro decadenza, dalla ricchezza della terra alla desolazione dei frutti; quel mondo
condannato alla sparizione. Il fatto di ricordare cos ossessivamente la decadenza, gli appare un
modo sinistro di speculare sulle altrui miserie.
Levi Strauss, nonostante la riflessione sulla verit ricercata dagli etnologi, si rende conto di quantosuccesso riscuotano questo genere di racconti nati dalle esplorazioni, successo che comunque
lautore non comprende. Paesi come lAmazzonia, il Tibet e lAfrica invadano le vetrine sottoforma
di libri, e il lettore ne richiede sempre di pi ingurgitandone quantit prodigiose.
Il lavoro di esploratore quindi secondo Levi Strauss, si riduce cos ad un mestiere che ha come
obiettivo di raccogliere immagini, dopo aver percorso numerosi chilometri per affollare una sala di
ascoltatori. Pubblico che egli denuncia e considera ignorante, purtroppo non in grado di
comprendere loriginalit e limportanza delle scoperte che nelle varie conferenze venivano
rivelate.
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Levi Strauss comunque, non nega che vi sono state eccezioni e che ogni epoca ha comunque
conosciuto apprezzabilissimi esploratori. Lautore cos ricorda un personaggio di cui lui stesso fu
allievo, famosissimo studioso psicologo George Dumas, di cui ne ricorda sia laspetto fisico, le sue
lezioni e le esperienze con i malati che grazie a lui ha potuto maturare.
Levi Strauss esprime il rammarico di non averlo conosciuto da giovane, quando agli esordi della
psicologia parte alla conquista del Nuovo Mondo. A lui si deve lopera di fondazione dellUniversit
di San Paolo contribuendo alla formazione di una nuova lite.
Tutto incominci con una telefonata alle 9 del mattina una domenica del 1934 quando linterprete
di George Dumas, chiede a Claude Levi Strauss, allora ventiseienne , se fosse disposto a partire per
il Brasile su incarico di una commissione, incaricata di organizzare lUniversit di Sa Paulo.
Levi Strauss, che insegnava al liceo di Laon, accetta e parte per il Brasile dove rimane fino al 1939.
In questi 5 anni, oltre ad occupare la cattedra di sociologia, compie spedizioni etnografiche nelMato Grosso, nellAmazzonia che gli permettono di venire in contatto con popolazioni come i
Caduvei, i Bororo raccogliendo tutto il materiale che poi ordiner nei suoi libri che costituiscono il
corpus pi significativo e filosoficamente interessante dellantropologia del 900.
Pertanto Tristi Tropici un saggio edito nel 1955, pubblicato in Italia da il Saggiatore nel 1960,
narra le esperienze dellautore durante la propria permanenza in Brasile, durante la quale effettu
una serie di spedizioni di ricerca etnografica tra alcun trib nelle zone meno conosciute del paese, e
le riflessioni tratte da queste osservazioni.
Il libro raccoglie le memorie del celebre antropologo sul periodo trascorso in America del sud,durante il quale ebbe lopportunit di assumere la docenza della cattedra di sociologia presso
lUniversit di Sa Paulo, in Brasile, nellambito di uno scambio culturale tra paesi. Sono anni in cui
gli spostamenti transoceanici non permettevano altra scelta che il piroscafo, oltretutto poco
affollato, a differenza di quanto lautore sarebbe stato costretto a sperimentare pochi anni dopo,
nelloccasione della sua precipitosa fuga dallEuropa in guerra.
Viaggi pertanto affascinanti per il giovane studioso che desiderava compiere ricerche etnografiche
dirette sul campo, tra le trib delle zone interne del paese, dove il contatto con la civilt si era
limitato a pochi sporadici episodi. Una scelta non priva di rischi, che richiedeva grande capacit diadattamento, tra difficolt di spostamento, incomprensioni legate alle lingue e alle diverse culture,
in una natura piuttosto ostile. Dopo il necessario periodo di ambientamento richiesto anche dal
ruolo di insegnante per la futura classe dirigente nazionale, comunque utile per calarsi nella realt
locale, nella sua storia e nella sua societ, in un paese caratterizzato da vaste zone di territorio
prive di qualsiasi presenza umana, Levi Strauss si trover di fronte lesatto opposto di quello che
avrebbe osservato anni dopo nel caotico e sovrappopolato Oriente.
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In navigazione
Levi Strauss racconta di come il suo gruppo di studiosi veniva cos privilegiato in tutto, gi stipendi
triplicati, la possibilit di viaggiare nelle migliori classi dei piroscafi semivuoti in servizio
nellAmerica del Sud, ecc cosa che lautore avrebbe voluto ai tempi apprezzare di pi dato che
anni a seguire, sar costretto a fuggire per la guerra in Europa, e a viaggiare in piroscafi tutta ltro
che lussuosi.
Nel 1939 Levi Strauss tornato in patria, in vista della Guerra chiamato alle armi. Dopo la sconfitta
della Francia, egli viene congedato. Racconta che grazie ai suoi studi e alle scoperte portate avanti
durante gli anni in Brasile riesce a guadagnarsi un posto nel progetto americano di Salvataggio
dei Cervelli in fuga dallEuropa invasa dai Nazisti. Egli che inoltre di origine ebraica approfitta di
tutto ci per fuggire il prima possibile.
Lautore racconta dellepisodio in cui tenta di rivolgersi allambasciata brasiliana per tornare inBrasile con la scusa di voler continuare le sue ricerche, purtroppo non ottiene il visto a causa del
suo nome e delle nuove disposizioni legislative che vietavano a tutti coloro di origine ebraica di
spostarsi.
Levi Strauss racconta dunque di essere stato costretto a raggiungere Marsiglia e tentare di salire su
un piroscafo diretto alla Martinica. Fortuna volle che questo stesso piroscafo fosse uno di quelli su
cui lo stesso autore aveva viaggiato durante gli anni universitari. Quindi per lautore salirci a bordo
non fu molto difficile, giacch a bordo conosceva gi un ufficiale che lo privilegi evitandogli
perfino di condurre il viaggio ammassato con centinaia di altre persone in cabina.
Fra la marmaglia si trovavano due importanti personaggi con cui Levi Strauss stringe amicizia:
Andr Breton, poeta saggista e critico darte francese e surrealista che a causa di una sua opera
(Anthologie de lhumour noir) si guadagna la censura e lodio da parte di H itler e cos si vede
costretto ad accettare lesilio piuttosto che la sottomissione al Nazismo, grazie a questo viaggio
pu finalmente raggiungere New York; Victor Serge, scrittore e rivoluzionario russo che nel 1940
insieme al figlio riescono ad ottenere un visto per il Messico e cos fuggono dallEuropa.
Oltre al suo carico umano il piroscafo trasporta merci clandestine, sar costretto cos a rifugiarsi
per sfuggire ai controlli della flotta inglese nelle coste dellAfrica Occidentale.
Le condizioni igieniche a bordo, lautore ci riferisce, essere a dir poco indescrivibili, dopo un mese
lavvistamento del faro di FORT DE-FRANCE fu una speranza di avere un pasto mangiabile, un letto
e soprattutto la voglia di fare un bagno. Questo sogno si riveler presto una illusione, la realt
infatti ben diversa e ben peggiore di quella immaginata. La situazione nel piroscafo era paradisiaca
in confronto a quella trovata una volta a terra.
I passeggeri furono tutti internati in un campo IL LAZZARETTO, solo in tre furono infatti graziati, e
gli fu cos permesso di scendere a terra, fra questi Levi Strauss, aiutato dallufficiale in seconda, una
vecchia conoscenza, il Bek ed il misterioso tunisino.
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Antille
Alle due del pomeriggio Fort de-France scrive Levi Strauss era una citt morta, deserta, anche gli
alberghi lo erano. Lautore assieme ad uno dei tre compagni di viaggio graziati decide di ritornare
al Lazzaretto per confortare gli amici che erano stati rinchiusi. Nel percorrere quelle piste
accidentate, Levi Strauss, ricorda le sue vecchie esplorazioni in Brasile e soprattutto accenna di
alcune sue disavventure che lo videro prigioniero nella maggior parte dei casi per equivoci, ma
spesso sempre salvato per la sua nazionalit.
Racconta anche di come fu rischioso ritornare in patria con quel carico di collezioni etnografiche
frutto di numerosi anni di studio. La difficolt e il rischio di esser scoperto era dovuto anche al fatto
che laviazione nel 1938 non era molto progredita.
La situazione in Martinica di Levi Strauss, miglior grazie allintervento di un alto funzionario, gli
stranieri infatti erano visti con sospetto e quindi alto era il rischio di arresto.
Gli altri compagni vennero presto liberati, anche se furono poi costretti a trasferirsi nei villaggi
dellinterno, ancora una volta lautore racconta di essere stato fortunato e graziato, ma una cosa
pi di tutte lo preoccupata, il Baule che egli portava con s carico di materiale etnografico che gli
avrebbe consentito di redigere il libro. Era un carico che poteva creare sospetti, questo spinse
lautore a dichiarare il suo bagaglio, ma ci gli cost labbandono della Martinica su un piroscafo.
Levi Strauss fu cos scortato a Portorico dove rimase per tre settimane bloccato in attesa dei
controlli da parte dellFBI che finalmente dopo lunghe attese lo ammette nel suolo americano,
rendendolo libero.
Ricerca di potenza
La visione del mondo esposta nelle prime pagine marcatamente critica nei confronti
dellOccidente e della sua volont di potenza.
Levi Strauss sottolinea come i viaggi mettano in evidenza la nostra sozzura gettata nel volto
dellumanit e come questi mostrino un inganno e una illusione di cose che non esistono pi.
Lumanit dice Claude Levi Strauss, si cristallizza nella monocultura preparandosi a produrre la
civilt in massa. Un tempo si rischiava la vita per beni che oggi abbiamo facilmente a nostra
disposizione. Oggi nelle nostre terre dopo esplorazioni, non si riportano beni materiali ma beni
sottoforma di testimonianze come fotografie, resoconti, libri Levi Strauss sottolinea come i libri di
questi esploratori siano spesso frutto di studi sulle popolazioni troppo superficiali e pieni di
pregiudizi su queste ultime.
Lautore vede in tali studi molto spesso solo una ricerca di potenza poich non si tratta di scoperta
n scientifica n di arricchimento letterario, ma solo di testimonianza di una povert desolante.
Levi Strauss desidera dunque aver vissuto durante lepoca dei veri viaggi in cui lambiente ancora
vergine non era stato contaminato, infangato e maledetto. Salvando cos una qualsiasi usanza,poter assistere ad una credenza in pi rispetto ad ora. Pi si va avanti nel tempo pi questi luoghi
vengono privati e distrutti dalle proprie tradizioni.
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Il viaggiatore moderno non pu pi godere purtroppo di prodigiosi spettacoli, la civilizzazione ha
in realt distrutto e fatto scomparire una realt davvero spettacolare.
Capitolo 2 : GIORNALE DI VIAGGIO
Guardando indietro
Levi Strauss guardandosi indietro racconta di come ebbe inizio la sua carriera. Tutto incominci con
una telefonata alle 9 di mattina una domenica del 1934 quando linterprete di George Dumas,
chiama Levi Strauss allora ventiseienne, dicendogli se volesse veramente fare letnologo e se fosse
disposto a partire per il Brasile su incarico di una commissione incaricata di organizzare lUniversit
di Sa Paulo.
Levi Strauss, che insegnava al liceo di Laon, accetta e parte per il Brasile, ricoprendo la cattedra disociologia e compie spedizioni etnografiche dove rimane fino al 1939.
I luoghi come il Brasile e lAmerica del sud non significavano molto allinizio per il nostro autore,
erano per lui lopposto dei paesi europei, tutto l doveva per forza avere aspetto tropicale.
Levi Strauss impar presto che la verit delle cose si impara col tempo e la pazienza.
Altro interrogativo posto da Levi Strauss riguarda la convinzione di Bougl, assistente di Dumas, di
considerare indigena San Paolo, anche lo stesso Dumas aveva sulla questione idee altrettanto
incerte.
Lambasciatore del Brasile infatti affermava che di indiano non ne era rimasto neanche uno, i
portoghesi nel XVI sec. infatti li avevano sterminati fino allultimo. Nel 1935 infatti, ci dice Levi
Strauss che il Brasile non contava pi un solo indigeno, tranne un gruppo di alcune famiglie sulla
costa. A 3000 km per internamente gli indiani cerano ancora.
Levi Strauss ricorda cos Victor Magueritte, romanziere francese nato in Algeria e figlio di un
generale ucciso dopo una illustre carriera in Algeria.
Come si diventa etnologi
Levi Strauss racconta il modo in cui sceglie letnologia giunto alla laurea in filosofia, di cui non
aveva una vera vocazione, le sue idee erano imbevute di un certo monismo razionalista.
Nel 1940 muore per suicidio Gustavo Rodrigues, da questa morte comprende che tutti i problemi
possono essere risolti elaborando unidea, subito dopo elaborandone una seconda che si
contrappone alla prima e poi scegliendone una terza, che riveli il carattere parziale dei due
precedenti.
Levi Strauss un po per volta comprende che la filosofia non lAncilla Scientiarum ovveroausiliaria della scienza; si rende conto dopo qualche anno di insegnamento che la filosofia non
rispecchia il suo pensiero e deluso lascia questa disciplina per intraprendere cos la carriera di
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etnologo, anche se in un primo momento Levi Strauss non ha neanche idea di come potesse essere
letnologia.
Per un certo periodo prova anche gli studi giuridici, su consiglio di conoscenti.
Nel 1928 la distinzione fra studenti era da una parte vi erano studenti di diritto e medicina,dallaltra di lettere e scienze. I primi estrovertiti, i secondo introvertiti, da un lato giovani
aggressivi, rumorosi orientati ad estrema destra, dallaltro adolescenti discreti, prematuramente
invecchiati tendenti a sinistra, la spiegazione stava negli sbocchi lavorativi, le prime carriere
intraprendenti, le seconde pi infantili, i professori rimangono infatti a scuola.
Linsegnamento e lindagine scientifica sono piuttosto il tirocinio di un mestiere, unimpresa
ambigua fra missione e rifugio.
Letnologia in tutto ciha un posto di elezione, letnologo cerca dunque di giudicare luomo da un
punto di vista sufficientemente elevato e distaccato, per astrarlo dalle contingenze particolari a
una data societ o a una data civilt. Le condizioni di vita delletnologo lo staccano fisicamente dal
suo gruppo per lunghi periodi; la brutalit dei cambiamenti ai quali si espone, produce in lui una
specie di disancoramento cronico: mai pi si sentir a casa sua in nessun posto, rimarr
psicologicamente mutilato.
Letnologia una delle vere vocazioni e si pu scoprirla anche se non ci viene inculcata. Levi Strauss
racconta inoltre di come si apr alla linguistica grazie allinsegnamento di Saussure, linfluenza delle
teorie psicoanalitiche, Freud, il Bergsonismo e il Kantismo.
Levi Strauss procede dunque per la sua via con un bagaglio culturale aperto a tutte le scienze
umane e sociali.
Egli parler infatti di Bergsonismo, Neo Kantismo, Psicanalisi, Marxismo, Geologia, Etnologia
solo nel 1933-34 che Claude Levi Strauss dopo aver letto un libro di Robert Lowie (PRIMITIVE
SOCIOLOGY), comincia a socializzare con letnologia anglo-americana.
Lautore inoltre sottolinea il duro scontro nei confronti di Durkheim poich lo accusa di utilizzare la
sociologia a scopi metafisici. Gli autori verso cui Levi Strauss dunque si sente debitore sono Lowie,Boas e Kroeber.
Il tramonto
Levi Strauss ricorda e confonde fra le sue tante delle partenze, in particolare vuole ripercorrere la
mattina del febbraio 1934 in cui da Marsiglia si imbarca per Santos.
Ancora viva nella sua mente limmagine del mezzogiorno invernale in Francia, il cielo di un azzurro
chiarissimo, laria freddissima, tutta questa bellezza si contrapponeva al tanfo dei corridoi del
piroscafo.
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Levi Strauss racconta che a quei tempi i piroscafi facevano molti scali, ogni giorno ci si ritrovava in
un posto diverso. Pi ci si avvicinava al nuovo continente pi laria si intiepidiva. Il piroscafo
sembrava pi che un mezzo di trasporto, una casa e focolare, la cui porta ogni giorno mostrava un
mondo diverso.
Levi Strauss ancora estraneo alletnografia con rammarico ricorda lincapacit di non aver saputo
fare tesoro di quei momenti, ci che invece lo attirava di pi erano le albe e i tramonti, ad ognuno
di questi spettacoli della natura, Levi Strauss annottava in un taccuino tutte le sue impressioni.
Per gli studiosi come per i Greci, lalba e il tramonto sono due fenomeni identici, ma in realt niente
pi diverso dalla mattina, la sera; il levar del sole un preludio, il tramonto un fenomeno che
precede la fine.
Lapparizione del sole preannuncia come sar la giornata mentre il tramonto non pregiudica nulla
del resto del giorno. Lalba il principio del giorno, il tramonto la ripetizione, gli uomini prestanopi attenzione a questultimo.
Il tramonto eleva riassumendo in misteriose configurazioni il vento, il caldo, la pioggia, in quel
momento tutti gli uomini vivono un momento tranquillo di ricordo e riflessione.
Levi Strauss ricorda cos il tramonto a bordo il Mendora, un pomeriggio in cui alle ore 16 il
piroscafo aveva cambiato rotta, un cambiamento che in mare aperto era quasi del tutto
impercettibile.
I passeggeri non si facevano minimamente pensiero dello sforzo del piroscafo, si sapeva che daqualche parte cera qualcuno che incessantemente faticava per muovere il mezzo, nessuno ne gli
ne gli altri si preoccupavano di incontrarsi; ai passeggeri restava solo la possibilit di fare avanti e
indietro sul ponte assistendo al lavoro dei soli marinai e degli stewards.
Levi Strauss inizia cos una lunga e intensa descrizione del tramonto che ha davanti a s,
descrivendo un spettacolare gioco di colori che si stagliavano nel cielo. Descrive inoltre il tramonto
in 2 fasi: una in cui la raffigurazione del fenomeno sembra essere stata eseguita da un architetto,
giacch i contorni sono pi geometrici e la seconda molto pi artistica che sembra essere stata
quasi dipinta da un pittore.
Quando arriva loscurit tutto poi si appiattisce. Levi Strauss descrive chiaramente ad ogni minuto
il cambiamento, il cangiante delle luci, i colori, le linee fino a che nel cielo si videro solo tinte
confuse in cui era difficile seguire i cambiamenti.
La notte pian piano si introduce con prepotenza, facendo cos visibili un tappeto di nuvole dove
sullo sfondo appare un paesaggio costiero, quelle nuvole pian piano poi vengono cos assorbite
dalla crescente oscurit.
Questo brano indimenticabile sul tramonto in alto mare propone una riflessione sul significato che
da sempre linizio e la fine del giorno hanno per gli uomini, si presenta come un abbandono e
compenetrazione totale in una musica di parole e di colori.
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Capitolo 3: IL NUOVO MONDO
La fossa nera
Laccusa rivolta ricorrente a Levi Strauss di privilegiare troppo la sincronia, alla ricerca delle
strutture profonde che sottendono le culture, trascurandola storia smentita dalle pagine che eglidedica al Nuovo Mondo, al quale approda, che muovono dallattraversare in mare la Fossa Nera
sulla stessa rotta di Cristoforo Colombo.
Levi Strauss racconta lesperienza dellarrivo alla famosa Fossa Nera che nei tempi passati era
temuta dagli antichi navigatori. In questo punto laria appariva immobile, priva completamente di
venti, ogni segno di vita era come se avesse abbandonato il mare.
In passato quelle terre vergini del Nuovo Mondo, dice Levi Strauss, erano terre paragonabili al
paradiso terrestre, oggi invece sono terre preziose a cui possono accedere solo pochi privilegiati.
La Fossa Nera rappresenta una linea in cui due mondi (quello antico e nuovo) si sono trovati di
fronte. Questo nuovo continente si offriva agli uomini avidi a cui il proprio non bastava pi. Oggi
comunque nellattraversare quei luoghi sappiamo che le distanze sono superabili, mentre i
navigatori del passato erano certi su ci che si sarebbero trovati davanti, e quando si ritrovarono di
fronte gli indigeni non sapevano neppure se fossero davanti a uomini o creature diaboliche o
animali.
Re Ferdinando imped i matrimoni tra gli spagnoli e le indigene, giacch era incerto se questultime
fossero esseri razionali. Si aveva timore su ci che non si conosceva. Si proposero perci deiquestionari ai coloni, per comprendere se gli indigeni fossero esseri capaci di ragionare o meno, le
risposte furono tutte negative, emerse infatti che essi fossero molto perversi, quindi la loro
intenzione fu di renderli schiavi.
Gli indiani avevano inoltre fiducia nelle scienze naturali e consideravano i bianchi come quasi degli
Dei. Pierre Martyr descrisse gli indigeni come bestie mostruose, Tyburou addirittura disse che
divoravano la gente.
Giunti alla Fossa Nera, Colombo per ragioni misteriose decise di cambiare rotta, pare che
addirittura in questo tratto di mare incontr le sirene, probabile afferma Levi Strauss, si trattasse dibuoi marini. Perfino la pianta di cotone in questa epoca venne definita montone ci che infatti
mancava in questo periodo era certamente una riflessione scientifica.
Si pu parlare di ignoranza e insufficienza di spirito e debolezza di osservazione. Nonostante le
lacune per dobbiamo riconoscere a questa generazione la grandezza dei risultati raggiunti.
Il primo chiarore in mare viene cos confuso con le luci della costa, ma in realt si tratta di una
specie marina di lucciole. La terra non poteva ancora essere visibile. Gli uccelli marini per
preannunciano la fine del viaggio, cambiano pian piano anche gli odori, appaiono cos le coste del
Nuovo Mondo a quel bel profumo.
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Il Nuovo Mondo d limpressione di essere enorme e immenso e ci si sente quasi spaesati. La
bellezza di questi posti di unaltra dimensione e grandezza ed in parte difficile comprenderne la
stupefacenza. Si tratta infatti di una formidabile verit.
Guanabara
il nome dato alla municipalit di Rio de Janeiro, dopo che la capitale federale fu spostata a
Brasilia nel 1960. Il nome deriva dalla Baia di Guanabara che bagnava la costa orientale. Su questa
baia si trova Rio de Janeiro.
Rio de Janeiro sorge su una baia quasi come fosse divorata per met dal mare. La prima citt si
trovava sullisolotto che prende il nome dal suo fondatore Villegaignon. Levi Strauss arrivato in
questi posti si spinge fino allAvenida Rio Branco, con in tasca il breviario delletnologo di Jean de
Lry. Egli racconta che questo personaggio 378 anni fa arriv con 10 protestanti inviati da Calvino
in quei luoghi, alla ricerca di Villegaignon che era antico discepolo della Baia. Egli dopo avercombattuto contro turchi, arabi, italiani, inglesi decise di andare in Brasile. Il suo obiettivo era
fare del Brasile forse un impero, un rigugio per protestanti perseguitati.
Il 12 luglio 1555 riusc ad imbarcare 600 persone su due navi dimenticando per donne e
rifornimenti. Il 10 novembre Villegaignon getta lancora nella Baia di Guanabara, fonda cos il Forte
Coligny, gli indiani rifornivano cos la colonia ma presto stanchi abbandonano questi villaggi. Si
diffonder unepidemia che passer sulla terra ferma contagiando i pochi indigeni rimasti e
uccidendoli.
Villegaignon inizia cos ad attraversare una crisi spirituale e a fianco a Calvino si converte e iniziaad organizzare nel 1556 con Lery un nuovo villaggio. I protestanti cercheranno di convertire i
cattolici e viceversa, invece di lavorare per vivere.
I conflitti intanto si moltiplicavano, Villegaignon inizia ad avere comportamenti di vero sdegno,
tanto che i Protestanti affamati si alleano con indiani, ma la crisi si fa sempre pi forte tanto che
questi riescono ad arrivare in Bretagna in piena povert nel 1558. Villegaignon rinuncia al suo
sogno e Forte Cologny cade nelle mani dei Portoghesi nel 1560.
La prima impressione di Levi Strauss una volta arrivato a Rio quella di trovarsi come in un salotto,
vestito di abiti leggeri; i negozi si confondono con lesterno e i marciapiedi, la strada un luogo
dove si sta; Rio sembra ricreare il luogo allaperto della Galleria di Milano.
Il contesto brasiliano ben diverso da quello europeo, laria pi calda, pi tranquilla, le strade
sono meno differenti delle case, poi si pi ricchi rispetto che in Europa con gli stessi soldi. Levi
Strauss ci spiega infatti che il viaggio muta il nostro spazio e indubbiamente anche il nostro livello
sociale. Un tempo per la distanza e la differenza erano pi nette fra luoghi, adesso pian piano
tutto inizia ad attenuarsi. comunque la distanza ad evidenziare e ingigantire le differenze.
Levi Strauss riferisce che i Tropici pi che tropicali sono fuori moda e lo dimostrano i piccoliparticolari architettonici. Rio ha una struttura diversa dalle altre citt, costruita infatti in una
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zona piatta e paludosa, una citt ricca di colline povere dacqua. Nel 1935 i poveri vivevano infatti
sulle alture di queste colline dette favellas.
Passaggio del Tropico
Il passaggio del tropico unulteriore occasione per rievocare le imprese della civilt occidentale inAmerica latina, che, dopo aver decimato la popolazione locale, ha schiavizzato i sopravvissuti nelle
miniere e ha imposto il suo dominio alla natura.
Levi Strauss dice che la riviera fra Rio e Santos si presenta come un paesaggio tropicale da sogno.
Bougainville ha descritto ci che riguardava lo sfruttamento delle miniere e il trasporto del
materiale.
Una volta estratto loro questo veniva inviato nelle fonderie, il diritto di propriet era esclusivo
della corona, gli incaricati portavano i lingotti alla zecca. Bougainville descrive il palazzo della
zecca come uno fra i pi belli esistenti. Per i diamanti il sistema era pi rigoroso. Gli imprenditori
dovevano rendere il conto esatto di tutti i diamanti trovati che poi una volta chiusi in una cassetta
chiusa a sua volta in una cassaforte che si poteva solo aprire in presenza del re a cui spettava il
diritto di scegliere quelli che desiderava.
Un altro sfruttamento riguard lo zucchero e poi il caff chiamato oro nero. Santos era uno dei
centri di commercio internazionale pi importante, ma nonostante ci rimaneva di una incantevole
bellezza; una pianura inondata da lagune e paludi paragonabile al paradiso terrestre.
La bellezza della foresta qualcosa di cui Levi Strauss rimane incantato la ricchezza di piante,colori si presentano come esemplari da museo. Levi Strauss dichiara che tale natura superiore
di quella Europea. Raggiunta la sommit, il paesaggio cambia, tutto pi caotico e di ci luomo
ne il responsabile. Lazione delluomo ha infatti rovinato la bellezza naturale di intere terre;
unagricoltura rapinatrice si infatti impadronita di quel giacimento di ricchezza. In 100 a nni la
fiammata agricola ha attraversato lo stato di San Paolo.
Levi Strauss afferma che noi ignoriamo la natura vergine, il nostro paesaggio infatti asservito
esclusivamente alluomo, per soddisfare le sue esigenze. Anche i pi rudi paesaggi europei che a
noi sembrano selvaggi in realt sono stati frutto di decisioni volute. Levi Strauss in America impara
a socializzare con una natura pi rude e vergine di quella europea, poich meno coltivata.
Sao Paulo
LAmerica ci dice Levi Strauss, stata definita con ironia come un paese che passato dalle
barbarie alla decadenza senza conoscere la civilt. Fiore allocchiello della civilizzazione,
naturalmente la nascita delle citt, e Levi Strauss cos cerca di analizzare le citt dellAmerica del
sud. Nelle citt del Nuovo Mondo ci dice Levi Strauss, manca il genere monumentale. Per le citt
europee il passare del tempo fa acquistare valore, mentre in America ci provoca solo decadenza.
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Gli elementi che costituiscono le citt americane non sembrano neppure elementi urbani, la
pioggia, i fattori atmosferici in generale demoliscono facilmente questi elementi, queste citt sono
infatti paesi a ciclo di evoluzione molto rapido, soggette a precoci devastazioni del tempo.
Le costruzione sorgono con unimpressionante rapidit. Si consideravano queste citt brutte,
poich a esse mancava una storia di circa 10 secoli. A Levi Strauss per San Paolo non sembra
brutta, lui piuttosto la definisce selvaggia.
Sorprendente per lautore certamente la vegetazione, che rispetto a quella delle zone temperate
europee molto pi ricca.
Interessante inoltre la suddivisione dei compiti, in queste societ si trovano tutte le occupazioni,
ogni individuo non era considerata una persona ma una funzione, un ruolo, ad esempio vi era il
cattolico, il pittore, il commerciante ecc
Se due individui rivestivano due stessi ambiti, non facevano altro che distruggersi a vicenda con
una ferocia inaudita. Ognuno mirava a perfezionare il suo impiego, a difenderlo. Tutti giocavano
cos un ruolo per realizzare la civilt.
Vi era inoltre in queste citt un grande interesse per la cultura e la specializzazione. Il Brasile
divorava manuali; lAmerica del Sud mostrava cos un amore per la Francia. Per oggi questo ruolo
di mediatrice della Francia via via scemato, tanto che le biblioteche sono diventate quasi dei
musei.
Ben presto la cultura privilegio dei ricchi, venne allargata ad un pubblico sempre pi vasto conlistituzione dellUniversit di Sao Paulo. In questi paesi comunque sconvolgente come g li
insegnanti non venissero considerati per il giusto prestigio e importanza. I nostri studenti erano
curiosi in qualsiasi campo, interessati soprattutto alla moda. Gli studenti erano spesso del tutto
ignoranti del passato, noi professori dice Levi Strauss eravamo per loro parte di una classe
dominante portatrice di sapere e per questo venivamo omaggiati spesso.
Capitolo 4: LA TERRA E GLI UOMINI
Citt e campagne
A San Paolo ci si poteva dedicare alletnologia, anche se gli indiani non si trovavano nei dintorni ma
a d una quindicina di km circa dalla citt. Vi era infatti un villaggio primitivo con abitanti vestiti di
stracci, biondi con occhi azzurri di origine germanica. Intorno a San Paolo vi erano poi molti
Giapponesi, nel cuore della citt, i mercati erano inoltre gestiti da una mescolanza di razze, vi
erano i Mesticos, incrocio di bianchi e negri, i Cablocos, bianchi e indiani, e i Cafusos indiani e
negri.
I prodotti in vendita avevano uno stile pi puro, ereditati da tradizioni indigene e spesso creati
dallintreccio di fogliame di diverse palme.
Fra i prodotti pi singolari gli Abanicos, ventole per il fuoco, e poi la Figa, antico talismano in
ebano o argento.
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Nei dintorni della citt si poteva ricavare molto materiale folkloristico, o anche interessanti
credenze e superstizioni, come ad esempio quelle riguardanti la cura dellorzaiolo.
Lurbanizzazione degli spazi era spesso non uniforme, infatti molti agglomerati che venivano
occupati dopo poco venivano abbandonati. San Paolo era forse fra le poche citt che era riuscita a
contare 240.000 di abitanti e via via era riuscita a crescere di numero. Le citt costiere comunque
avevano una crescita ed unurbanizzazione minore rispetto a quelle pi interne. Linterno del
Brasile aveva una vita lenta ma continua. La navigazione utilizzata per spostarsi in questi luoghi
era quella a vapore.
Molti luoghi per un tempo abitati risultavano ora deserti, poich ormai sfruttate e prive di risorse,
in qualche modo la ricchezza aveva generato rovine per quei luoghi.
Lo stato di San Paolo fu inoltre testimone di avvenimenti storici come la lotta fra Gesuiti e
Piantatori, poich i primi volevano sottomettere gli indiani e raggrupparli a vita comunale. In talmodo i piantatori si vedevano privati di mano dopera. In certi casi i piantatori decidevano di far
donazioni di terre alla parrocchia, che ne faceva un agglomerato sotto il nome di un Santo.
Potevano inoltre, formarsi citt che rivendicavano lorigine indigena e cos prendevano il nome di
popolazioni indigene.
Nel 1935 vi erano due tipi di citt tradizionali: Pousos, villaggio di incrocio, e i Boccas Do Sertao,
accessi alla boscaglia. Il camion diventava pian piano il mezzo di trasporto ideale.
Le strade erano pi che altro delle piste, risultato accidentale di un livellamento dovuto al continuo
passaggio di animali, carri e camion che si spostavano nella stessa direzione. Le piste durante lepiogge diventavano canali fangosi del tutto impraticabili. Levi Strauss infatti ricorda un
avvenimento in cui uno dei suoi amici ha sacrificato una delle sue auto su una di queste piste,
questo fatto li ha visti costretti a cercare riparo in un villaggio vicino.
Zona di pionieri
Quando Levi Strauss giunse in Brasile, questa regione stava aprendosi alla civilt, gli inglesi
avevano il compito di lottizzare i terreni e venderli agli emigranti. Ogni 15 km veniva costruita una
stazione, le citt via via si popolavano sempre pi. Il disboscamento veniva sempre pi ampliato e
le risorse erano ricchissime.
Londrina ad esempio era una citt ben organizzata anche se presto la scarsit e lesaurimento delle
risorse spinse gli abitanti altrove abbandonando cos la citt.
Gli abitanti erano di due tipi, quelli attratti dallurbanizzazione, e quelli che amavano la vita
solitaria. Per Levi Strauss i popoli selvaggi, erano quelli che possedevano una vera saggezza e
quindi la modernit per lui equivaleva a vera folla; perci non si trova daccordo nel definire civilt
quella riguardante la costruzione di citt. La citt diventa oggetto di natura e soggetto di cultura,
agglomerato di esseri che racchiudono la storia storia.
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A quei tempi racconta Levi Strauss, esisteva una citt di nome Goyaz, essendo piccola
lamministrazione aveva deciso di abbandonarla, cercando cos un terreno sgombro per avviare
unopera gigantesca che da tanto avevano sognato di fondare. A circa 100 km si trov una
immensa valle dove si diede lavvio alla costruzione di Goiania . Si cominci una esagerata
propaganda, sui vantaggi che avrebbe offerto questa nuova citt. In pochissimo tempo fu ultimatala pi inumana opera di quei tempi, che Levi Strauss considera fra i pi brutti luoghi mai visti in
tutta la sua vita. La considera addirittura qualcosa di barbaro e inumano.
Tappeto volante
Assurdit di questo rapporto fra luomo e il mondo le ritroviamo anche in citt di altre regioni come
Karachi, in Pakistan, allorigine una citt di circa 300.000 abitanti e poi in soli 3 anni diventa una
citt di 1.200.000 abitanti. Da villaggio di pescatori si trasformata in citt mercantile e capitale.
Vi abitavano uomini vestiti di stracci e le donne venivano segregate non avendo neanche diritto ad
un sesso.
La costruzione avvenne in breve tempo e tutto in maniera veloce. In queste citt lo sfruttamento di
uomini racconta Levi Strauss, indescrivibile e disumano. Gli umani erano ridotti alle sole funzioni
escretorie. Tutto sottomesso al potere borghese. Uno stile di vita squallido ed efficiente che si
ritrova in America e da qui spostato verso oriente. Levi Strauss qui si lascia alla descrizione del
paesaggio dellEgitto allIndia.
Levi Strauss descriveva la sinfonia di colori che contraddistingue lOriente. Sorvolando lEgitto si
viene sorpresi dalle tonalit gravi del verde del palmeti, dellacqua o dal biondo della sabbia e dal
viola del limo. Il paesaggio avvolto inoltre dal disordine delle case e delle stradine tipiche
dOriente.
Il deserto formato prima da rocce simili a cestelli di mattoni rossi, alberi orizzontali, alghe questo
luogo si presenta dai colori tenui, Levi Strauss lo definisce di carne. Il tragitto descritto quello che
percorre la strada da Karachi a Calcutta.
Asia, Europa e America sono luoghi totalmente opposti, lAmerica poco abitata ricca di risorse,
lEuropa densamente abitata e con poche risorse e lAsia povera e densamente abitata.
Folle
Levi Strauss ci dice che siamo abituati ad associare i valori morali e spirituali con la vita urbana, ma
le citt indiane si allontanano totalmente da ci , non pu essere considerato umano un
agglomerato di individui il cui scopo agglomerarsi a milioni vivendo in condizioni disumane.
Lautore assiste in queste citt, come Calcutta a scene di vera piet dovuta alla fame di chi dalle
campagna si sposta in citt diventando mendicante.
Inumana ad esempio la pratica del Ragazzo trainante un carretto lo Richshaw Boy che si
riduce ad un vero e proprio animale, tutto ci in un clima di totale indifferenza diventa naturale,
sono loro stessi ad adattare un tale comportamento da farti negare lumanit verso loro.
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Essi non vogliono essere uguali poich attendono dagli altri elemosina molto pi sostanziosa, non
rivendicano dunque diritti.
Tutto ci ad uno spirito europeo sembra incomprensibile. I mendicanti venerano i ricchi poich
sostengono che ogni miglioramento dei ricchi in automatico possa far migliorare la loro sorte. Ma
in realt rimane solo una societ in cui leccesso di lusso e di miseria polverizza lumanit, una
societ in cui incapaci continuano a vivere esigendo tutto e non offrendo nulla.
Ogni europeo in India si trova circondato da numerosi servitori, uomini tutto fare che
stenderebbero perfino a terra per risparmiare un passo da terra a colui che benestante. C
qualcosa di erotico in questa sottomissione. E se non ci si comporta da padroni , essi rimangono
amareggiati e delusi.
Levi Strauss dunque ci dice che occorrer troppo tempo affinch si cancelli questa disposizione alla
servit. Per tale ragione racconta di un aneddoto che lo vide protagonista, una sera in attesa di untaxi, un conducente che aveva gi caricato una famiglia del luogo, costrinse quellintera famiglia a
scendere dallauto e a lasciare il posto allo studioso. Gli stranieri europei infatti considerati
benestanti venivano privilegiati pi dei cittadini in quei luoghi. Nonostante ci in queste citt Levi
Strauss ci riferisce esserci anima ovunque e si ha bisogno di poco per vivere.
Mercati
Ci che distingue lIndia dallAmerica dato dallessenza o presenza delluomo, nel primo mondo la
presenza costante, in America invece vedere un uomo pi raro e comunque anche raro udire la
miseria degli uomini.
In india le foreste ad esempio sono venute a mancare, per cucinare bisogna bruciare concime,
ovunque possibile vedere uomini e bestiame affamati.
La differenza sta anche nei mercati , sono per pur sempre banchi di vendita che esprimono
loriginalit di chi vende quei prodotti ricavati dal domestico. Ovunque i mercati suggeriscono uno
spettacolo interessante. Fra questi mercati Levi Strauss ricorda quello del Buliganga definito HAT
che diventava in quel giorno una citt piena di folla nel fango ed ogni quartiere si dedicava a un
commercio. Anche se tutto appare apparentemente dolce in realt non ci vuole molto a capire la
tragica situazione di queste popolazioni, i loro territori sono soggetti costantemente ad
inondazioni.
Nonostante ci i terreni vengono utilizzati per la coltura della JUTA una fibra naturale vegetale
molto economica, la seconda pi importante dopo il cotone, e considerata tale per la sua
lucentezza perci chiamata fibra doro. Leconomia di questo paese dipende dallandamento del
mercato. Tutta la popolazione, compresi i bambini vengono impiegati nella tessitura.
Un po pi distante invece ci si dedica alla fabbricazione di bottoni di madreperla, i Badia vendono
le conchiglie destinate a produrre la madreperla; dopo la fabbricazione sono sempre i bambini acucirli negli abiti. Malgrado lo sfruttamento questi mercati davano modo di vivere a vaste
popolazioni.
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Non si pu comunque parlare come in America di artigianato vero e proprio poich le materie
prime vengono fornite da classi di usurai che le anticipano.
LIndia costituita molto probabilmente da una societ ricca , ma la grande densit non permette
il vivere in maniera adeguata. Questo problema del numero, lIndia lo ha affron tato circa 3 mila di
anni fa, cercando con il sistema delle caste, un modo di trasformare la quantit in qualit, ossia
differenziare i gruppi umani. La regola vegetariana impedisce ad esempio che le specie animali
infieriscano le une contro le altre affermando una libert che si pu definire antagonista. Questo
tentativo delle caste per fallito, queste sono infatti divenute disuguali, fino a formare gerarchie.
Questo porta allinsegnamento che se una societ diventa troppo numerosa genera in automatico
servit. Negare la qualit ad una parte della specie.
Levi Strauss mostra dunque la preoccupazione che tale sistema di svalorizzare altri uomini si vada
estendendo e non va bene evitare la questione pensando che possa essere passeggera.
In Asia vi limmagine in buona sostanza del futuro dellEuropa.
Capitolo 5: CADUVEI
Paran
Nelle terre che dominano le rive del Rio Tibagy, Levi Strauss per la prima volta prende contatto con
i selvaggi; nelle foreste degli stati meridionali, Paran e Santa Catarina, piccole bande selvagge si
sono conservate fino al XX secolo. Il governo brasiliano, senza alcun risultato , aveva cercato di
immetterli nella vita moderna, questi tentativi per furono abbandonati e gli indigeni di questa
esperienza civilizzatrice conservano solo abiti e alcuni oggetti.
Gli indiani del Tibagy non erano n completamente veri indiani n soprattutto selvaggi, da un lato
essi avevano resistito allinfluenza dei bianchi , dallaltro avevano preso in prestito alcune cose
della civilt moderna. Le vecchie tecniche comunque si continuavano a conservare nella memoria
degli uomini.
La riserva di Sao Jeronimo si estende per centomila ettari circa, ed popolata da 450 indigeni
suddivisi in 5 o 6 villaggi; delle volte questi indigeni costruiscono delle case isolate. Gli abitanti vi siriuniscono intorno al fuoco che brucia giorno e notte; gli uomini vestono con camicie di stracci e un
vecchio paio di calzoni, le donne di un pezzo cotonato oppure si avvolgono in una coperta stretta
sotto le ascelle, i bambini invece sono completamente nudi, tutti portano larghi cappelli di paglia
prodotti localmente. Fisicamente sono di piccola statura, faccia larga e piatta, zigomi prominenti,
occhi sottili, pelle gialla, capelli neri e lisci, peli radi e spesso assenti. Si dorme tutti distesi su una
stuoia sottile di felci o paglia di granturco, con i piedi rivolti verso il fuoco. Le case sono ridotte ad
ununica stanza, in terra si trovano in un gran disordine tutte le ricchezze degli indiani, si
distinguono a fatica gli oggetti di origine brasiliana, da quelli di fabbricazione locale. Fra i primi
asce, coltelli, piatti e recipienti metallici, aghi, ombrelli ecc poi invece vi erano mobili rudimentali,sgabelli, panieri che evidenziavano la tecnica ad intarsio, stoviglie ecc; ogni oggetto ha un suo
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gran valore, la sua perdita significherebbe un danno irreparabile poich non se ne posseggono altri
uguali e non sarebbe neppure possibile procurarsene altri della stessa utilit.
La loro economia formata poco dalla coltivazione, sono infatti la pesca, la caccia e la raccolta le
vere attivit essenziali, i sistemi di pesca sono molto rudimentali, i piccoli gruppi perci sono
costretti in certi periodi ad abbandonare le loro case e a spostarsi. Gli uomini armati di arco fanno
strada seguiti dalle donne che trasportano la ricchezza e i bambini.
Questa vita nomade dura per settimane. Fra i cibi vi anche il KORO, larve che vivono dentro
tronchi di alberi. Se offesi dai bianchi gli indiani si negano questa golosit privandosi di mangiarla.
Non facile perci assistere alla raccolta del Koro. Levi Strauss spiega il momento in cui ha
assaggiato questa golosit che aveva consistenza del burro e sapore di latte e noce di cocco.
Pantanal
Durante le vacanze universitarie nella stagione delle piogge da novembre a marzo, Levi Strauss
decide di prendere contatto con due gruppi di indigeni: i Caduvei e i Bororo del Mato Grosso
centrale. Il viaggio per arrivare in questi posti durava allincirca 3 giorni e solitamente si
percorrevano quei luoghi in treno. Il termine Mato Grosso si traduce erroneamente come Grande
Foresta, ma in realt significa grande macchia o grande boscaglia, si tratta di un luogo molto
selvaggio. Nelle zone asciutte il Pantanal diventa un paesaggio da sogno. Nella memoria di Levi
Strauss anche il Porto Esperanca definito come il sito pi bizzarro che si possa trovare sulla faccia
della terra a cui accosta per analogia Fire Island dello stato di New York dove si trova Cherry Grove
abitata principalmente da coppie gay.
Sullisola si costretti a camminare a piedi avvalendosi di passerelle di legno che formano una
sorta di rete stradale. Porto Esperanca perci quasi una replica di questultima, un paese per tre
quarti disabitato, dove i contatti si mantengono solo ed esclusivamente per acqua, vi abitano solo
gli impiegati della linea ferroviaria. Levi Strauss racconta le notti penose passate in quei luoghi
allinterno di uno Chalet, dove il caldo umido e le zanzare non davano tregua. Il silenzio spesso
rotto da animali abituati ormai alla presenza delluomo come caprioli, struzzi, emu, gazzelle; la
vegetazione formata da irti cespugli chiamati Capoes dove i vecchi indiani stabilivano il loro
accampamento e dove si trovavano i resti del loro passaggio.
A un 100 km cera unazienda agricola la Fazenda Francesa che permise a Levi Strauss e ai
compagni di trovare risorse. Due francesi dirigevano le piantagioni e gli impiegati detti
Empregados, finivano in quel posto con lo spendere tutto ci che guadagnavano, tutta limpresa
pareva funzionare senza denaro.
Passavano tutto il giorno al campo occupandosi delle bestie, ma 2 volte al giorno ci si riuniva
ristorandosi e bevendo il Mate col cannello, una polvere color rosada ottenuta da arbusti
abbrustoliti, questo o si gettava in acqua fredda oppure come Mate Doce caramellato con lo
zucchero aggiungendo acqua bollente, che si aspirava da una pipetta. Esso contiene un alcaloidesimile al caff o t o cioccolata.
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Gli indiani Caduvei vivevano nelle terre basse della riva sinistra del Rio Paraguay, separati dalla
Fazenda Francesa, essi erano considerati pigri, ladri, e ubriaconi e venivano spesso cacciati
duramente dai pascoli. Quando videro Levi Strauss e i suoi compagni ne rimasero stupiti
soprattutto nel vedere tutti quei doni ( giarre di ceramica dipinte o incise, pelli di capriolo) che si
erano procurati dal magazzino della Fazenda per scambiarli con oggetti utili alla ricerca dipropriet di queste trib. Gli indigeni comunque temevano che i nuovi visitatori arrivassero per
impadronirsi delle loro terre.
Nalike
Capitale del paese dei Caduvei, che si trova a 150 km da Guaycurues, cio 3 giorni di cavallo. Levi
Strauss descrive il faticoso viaggio fra quei luoghi di strette vallate, piene di alte erbe in cui i cavalli
stentavano ad aprirsi un varco ed a procedere nel cammino. Fra quella selvaggia vegetazione
sciami di Carrapates o grossi parassiti solitari si incrostavano nel corpo formando coperte fluide
nella pelle. Spesso racconta lautore si veniva sorpresi da violente piogge e uragani checostringevano a trovare rifugi improvvisati come grotta umide spesso occupate da Morcegos,
enormi pipistrelli; in quelle foreste i freschi profumi dei frutti selvaggi inondano laria (Genipapo,
Guavira, Caju). Arrivati nella stazione di Largon, Levi Strauss e i compagni trovano una capanna
dove una famiglia sta per uccidere un giovane toro; dopo questa stazione gli esploratori decidono
di seguire la strada degli indiani, una pista molto rapida e umida percorribile solo a piedi; alle 4
del pomeriggio finalmente una pausa riparte a mezzanotte per approfittare del fresco notturno.
Alle 4 del mattino arrivanno a Pitoko dove scorre il Rio Pitoko che ospita una grande quantit di
Piranhas ci non impedisce agli indiani di bagnarsi e soggiornare nella palude. Arrivati a Engenhoessi decidono di fermarsi e qui incontrano i primi Caduvei. Il termine ci spiega Levi Strauss una
corruzione del nome Cadiguegodi che gli indigeni usavano per designare se stessi. Le abitazioni
avevano uno scheletro di tronchi piantati nel terreno, le costruzioni erano un compromesso fra le
abitazioni dei bianchi, da cui era stata copiata la forma del tetto, e quelle antiche col tetto piatto e
coperto di stuoie. La maggior parte delle capanne ospitavano pi famiglie, quindi in poche erano
piccole.
Gli occupanti vi passavano il tempo seduti o sdraiati o accoccolati fra pelli di daino. Negli angoli si
vedevano vasi dipinti usati per lacqua, infatti la CERAMICA costituiva lattivit principale seguitadalla tessitura e la lavorazione delle monete.
Le residenze comunque non erano pi matriarcali dove ci si riunivano con le loro donne attorno al
focolare dei suoceri. La ceramica veniva lavorata dalle donne secondo tecniche ben precise, i
bambini inoltre possedevano delle statuette di legno scolpito che usavano come bambole. Anche le
anziane donne possedevano delle statuette simili ma probabilmente avevano un significato
religioso anche se attualmente molto indubbio.
Levi Strauss racconta di uno stregone accanto alla sua capanna, egli possedeva uno sgabello, una
corona di paglia, un sonaglio di zucca, una piuma di struzzo per catturare i Bichos (spiriti maligni);egli non volle cedere nessuno dei suoi utensili ritenuti preziosi per la guarigione da malattie. Gli
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altri abitanti invece cedevano i propri oggetti in cambio di altri o soldi e si lasciavano fotografare in
cambio di denaro.
Durante il soggiorno Levi Strauss assistette ad una festa per celebrare la pubert di una fanciulla
del villaggio, racconta che le cambiarono dabito, che le dipinsero le spalle, le braccia e il viso e
lagghindarono con tutte le collane disponibili; unaltra festa a cui Levi Strauss assistette fu quella
in cui si beveva alcool, egli racconta che tutti i maschi si ubriacavano attorno al fuoco bevendo
Pinga, si facevano cos solenni bevute, anche le anziane bevevano e le donne cantavano tutto il
tempo fra risa e lazzi generali.
Una societ indigena e il suo stile
Linsieme dei costumi di un popolo forma uno stile, questultimo forma dei sistemi; facendo un
inventario tutti questi costumi appaiono raggruppati in famiglie. I Mbaya Guaiacuro, di cui i
Caduvei sono oggi gli ultimi rappresentanti, erano una societ indigena che nel 16 secolo occupavagran parte della sfonda sinistra del fiume Paraguay. La loro economia era fondata sulla caccia,
pesca, raccolta rudimentale agricoltura. Erano dei cavalieri indiani, essi divennero terribili
razziatori in lotta con gli spagnoli e i portoghesi. La loro struttura sociale era suddivisa in caste: a
capo della scala sociale vi erano i nobili divisi in grandi nobili per eredit e quelli divenuti tali
individualmente; poi vi sono i guerrieri e poi infine gli schiavi e servi facenti parte della plebe. I
nobili utilizzavano delle pitture corporali e tatuaggi, e si depilavano completamente il viso. Questi
indiani erano monogami, spesso per le adolescenti seguivano i guerrieri e le donne nobili si
circondavano di amanti. Questa societ mostrava sdegno per i naturali sentimenti , laborto e
linfanticidio si praticavano normalmente, i bambini si preferiva adottarli, i bambini infattivenivano affidati ad altre famiglie che li custodivano fino al 14 anno di et. La nascita di un
bambino nobile dava origine a festeggiamenti in ogni tappa importante della vita del bambino.
Durante queste feste i nobili bevevano e gli schiavi dovevano prendersi cura dei nobili e quindi a
loro non era consentito bere durante queste feste. Secondo un mito Mbaya erano destinati a
comandare lumanit. Uno dei tratti straordinari di queste trib tramandato ai Caduvei larte
grafica; gli uomini infatti sono scultori e le donne pittrici. I primi modellano il legno, le altre
decorano la ceramica e le pelli , e si occupano delle pitture corporali. Il loro viso spesso coperto
da una rete di arabeschi asimmetrici alternati a motivi di una sottile geometria. Levi Strauss
colleziona molti di questi motivi dipinti dalle stesse pi abili donne del villaggio. La pitturacorporale indigena ha una grande importanza tanto che negli anni non ha avuto modifiche o
mutazioni. Gli uomini sono allontanati da questa tecnica. Levi Strauss racconta che i Caduvei si
dipingono oggi soltanto per essere pi piacenti anche se un tempo aveva un significato pi
profondo. Le caste di nobili si dipingevano solo la fronte , mentre il volgo si ornava tutto il viso e
solo le donne giovani si decoravano. Probabilmente quelle donne amavano quelluso per
considerazioni erotiche, la loro reputazione molto solida esse con queste pitture la rafforzano. Il
missionario Sanchez Labrador scorgeva in queste pratiche qualcosa di demoniaco. Larte caduvea
caratterizzata, ci dice Levi Strauss, da un dualismo: quello delle donne e quello degli uomini, le
prime pittrici e gli altri scultori questi ultimi legati ad uno stile rappresentativo e naturalista e le
prime invece ad unarte non rappresentativa. Le donne adottano due stili legati al decorativismo e
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allastrazione. Luno angoloso e geometrico, laltro curvilineo e libero. Questultimo pi spesso
adottato per le pitture del viso e laltro per quella del corpo. Nelle pitture si alternano due temi la
figura e il fondo. Il motivo pu essere positivo o negativo e riflette un principio di simmetria e
asimmetria. Lo stile caduveo caratterizzato da questo dualismo richiama molto le nostre carte da
gioco. Esse infatti obbediscono a due funzioni servire al dialogo o duello e sostenere un ruolo. Intutto ci vi lesigenza simmetrica e asimmetrica. Le pitture del viso conferiscono anzittutto
allindividuo la sua dignit di essere umano, esprimono il passaggio dalla natura alla cultura,
dallanimale stupido alluomo civilizzato. Esse esprimono la gerarchia delle leggi e possiedono
una funzione sociologica. Tutto per non spiega i caratteri originali. I Mbaya erano suddivisi in 3
caste ognuna dominata da regole di etichetta, per le prime due il problema essenziale era il
prestigio, le pitture infatti servivano a salvare la faccia e non mischiare il proprio sangue con quello
altrui. Ecco perch era una societ centrata alla procreazione, per proteggersi dal rischio di
inquinamento. Larte caduvea riflette dunque una societ sognata ma mai ottenuta a causa delle
proprie superstizioni.
Capitolo 6: BORORO
Loro e i diamanti
Levi Strauss dopo aver visitato la popolazione dei Caduvei, si dirige verso Cuiaba, localit abitata
dalla popolazione dei Bororo. Per arrivare in questa localit, lautore ci racconta il suo affascinante
e spesso faticoso viaggio passo per passo; egli si imbarca a Corumba porto della Bolivia, citt
aggrappata in una roccia calcarea che domina il fiume; lungo la strada sono visibili le case a tetto
piatto dipinto di bianco o grigio. Un solo albergo ospita i turisti e lalimentazione povera epessima date le terre non coltivate. Tutto carissimo. Per attraversare 400 km, distanza fra
Corumba e Cuiaba, ci vogliono circa 8 giorno, poich lunico modo tramite il fiume, sempre se non
vi erano intemperie che impedivano il percorso e quindi in quel caso potevano volerci anche 3
settimane. Nonostante ci, il viaggio era meraviglioso, nel battello si incontravano pochi
passeggeri, qualche allevatore, commercianti o militari-funzionari. Tutti sfoggiavano una tenuta da
spiaggia. Due volte al giorno si mangiava un piatto di riso, fagioli neri, farina secca come contorno
di carne di bue fresca e la Feijoada (fagiolo); il dessert era composto da formaggio grasso e
passato di frutta. Ogni 30 km il battello si fermava per rifornirsi di legna e carne fresca. Ogni unit
di navigazione era chiamata Estiroes e queste si percorrevano molto lentamente. Durante il viaggiosi potevano osservare gruppi di uccelli come Aracas, Pappagalli, Cormorari, oppure animali come
Cervi o Tapiri, Cascavel (serpenti a sonagli), Giboya (pitoni), Jacar (coccodrilli), Piranhas. Dopo Sao
Lourenco si procede via terra presso i Bororo. Le abitazioni si fanno pi frequenti. visibile la piazza
con la Cattedrale e il Vescovado. Il luogo collinoso, case bianche, tetti con tegole arancioni e
giardini detti Quintaes.
La fondazione di Cuiaba risale alla met del secolo XVIII. Nel 1720 gli esploratori paulisti detti
Bandeirantes impiantarono in questo luogo una piccola stazione di coloni, il paese era abitato da
indiani Cuxipo. Miguel Sutil uno dei pi importanti coloni grazie ad un gruppo di indigeni scopr inquesti luoghi la presenza di pepite doro, ecco perch la compagna tuttoggi assomiglia ad un
campo di battaglia. Ancora oggi dopo grandi piogge i giovani si mettono alla ricerca delloro.
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Questa cittadina caratterizzata da una vita lenta, da mezzogiorno alle 4 si fa la siesta, lo
straniero passa i suoi primi giorni fra lalbergo e la casa del governatore, dopo una serie di ci si
rifornisce nelle botteghe dei Turcos, commercianti spesso usurai. Fra i personaggi Levi Strauss
conosce i fratelli B, francesi che da cacciatori di gazze bianche, erano diventati cercatori di
diamanti e infine specialisti in attrezzature per camion. Lo stesso studioso aveva viaggiato incamion, egli racconta infatti la fatica di un viaggio in camion, superare quelle vie impervie
diventava davvero difficile; gli autisti portavano con s sempre degli aiutanti e spesso questi
dovevano improvvisare soluzioni bizzarre per superare degli ostacoli che impedivano il percorso. In
casi sfortunati si rimaneva bloccati anche per giorni e i viaggi potevano durare anche mesi.
Avvicinandosi alla Chapada del Mato Grosso, il paesaggio si fa sempre pi impressionante e
immenso. Durante il percorso ci si pu imbattere in colonie di Garimpo, cercatori di diamanti. Essi
si dividono in due categorie: avventurieri e fuggiaschi. Organizzati in bande comandati da capitani
o ingegneri che forniscono il gruppo di risorse. Essi sono tutti armati e per la polizia accedere in
questi luoghi diventa difficile.
Vi infatti una legge che regola le bande; ogni pietra viene classificata per forma, grandezza e
colore. Il compratore poi offre il suo prezzo (pesare) e bisogna accettare la sua offerta, infine
lassistenza porter a conclusione laffare. Spesso si originano frodo, fra questi professionisti di
truffe vi sono i Campangueiros (uomini di mano) che raccontarono a Levi Strauss varie storie
avventurose. Dopo una serata con i Garimpeiros, Levi Strauss conserva nel suo taccuino un
framment di lamento, si tratta di un soldato malcontento del suo rancio che descrive un reclamo al
suo caporale (Testo a pag 200) egli manda tutti allinfermo, in u periodo di crisi in cui la febbre
gialla aveva fatto apparizione, e la legione era infestata dalla malaria, le smaniosi e altre malattie.Il viaggio impetuoso rimane nel cuore dellautore come quasi un incubo confuso. Finalmente dopo
varie peripezie il camion su cui viaggiava Levi Strauss arriva nella valle dei Bororo. Il villaggio per
era abbandonato. La febbre aveva disperso i sopravvissuti. Dopo varie peripezie nel momento in
cui si era arrivati a buttar la spugna, sulla riva Levi Strauss vide i primi Bororo. Seguendoli ad un
argine argilloso in cima si intravedono le prime capanne, finalmente si vedono una mezza dozzina
di uomini nudi tinti di rosso. Ecco davanti una grande capanna che d alloggio a diverse famiglie
Bororo.
Buoni selvaggi
Dopo ore passate a carponi cercando con le mani e i piedi di arrampicarsi su per il pendio, Levi
Strauss stanco, affamato e turbato arriva nel villaggio Bororo. Immediatamente gli appaiono le
abitazioni maestose malgrado la fragilit; costruite con materiali poveri, intrecciati con tecniche
utilizzate solo da noi per costruzioni di piccole dimensioni. Il villaggio racchiude gli abitanti tutti
nudi, con corpi dalle tonalit vive e ravvivata da colori e pitture e arricchite da zanne e artigli di
animali selvatici, insieme con piume e fiori. La visione di insieme, un complesso di splendidi colori
quelli della vita. Levi Strauss con i compagni vengono sistemati in una delle capanne, abitate dalla
famiglia dello stregone del villaggio che ospitava una vedova. Le abitazioni avevano subito
linfluenza neo-brasiliana, la pianta non era pi ovale ma rettangolare. Lazione dei Salesiani non si
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era ancora fatta sentire notevolmente in questo luogo anche se comunque questultimi avevano
avuto gi condotto ricerche etnografiche non di poca importanza.
Vi abitava infatti un indigeno che grazie a questi aveva imparato benissimo il portoghese, lo stesso
infatti che avrebbe fatto da interprete a questi nuovi arrivati. Questo inviato a Roma dai Salesiani
ebbe una grande crisi spirituale tanto da vivere da circa 10-15 anni una vita esemplare da
selvaggio.
Levi Strauss inizia a descrivere fisicamente i Bororo, pi alti fra gli indiani del Brasile. La loro fisicit
ricorda un tipo Patagone, tratti regolari e vigorosi, struttura atletica. Le donne in generale sono pi
piccole, mingherline, dai tratti irregolari. Nonostante le epidemie, sembrava che tutti godessero di
buona salute. Nel villaggio vi era solo un uomo malato di lebbra. Gli uomini era tinti di rosso, i
capelli lunghi nelle spalle tagliati in tondo nelle orecchie, ricoperti da striscette di pelo bianco
incollate sulle spalle e le braccia. Le donne invece portavano un perizoma di cotone, una cintura
rigida di corteccia, in petto una matassa di nastrini di cotone finemente intrecciati, fascette dicotone attorno alle caviglie, i bicipiti e i polsi.
Le giornate si alternavano fra canti in una lingua bassa, sonora e gutturale. Solo gli uomini
cantavano melodie semplici mille volte ripetute che richiamavano i cori dei guerrieri. Canti che
comunque servivano per compiere sulla selvaggina un rituale per consacrarla e pacificare il suo
spirito. Le notti erano dedicate alla vita religiosa e si dormiva dal levar del sole fino a mezzogiorno.
Ad affiancare i canti ogni tanto si udiva qualche strumento a fiato, Levi Strauss descrive quelle
melodie come meravigliose. Visitando il villaggio e le capanne, lo studioso nota la presenza di
volatili spennati, le loro piume venivano utilizzate per acconciature. Le capanne erano 26 disposte
a cerchio. Al centro di queste la capanna pi grande (Baitemmannageo) era la casa degli uomini
dove alle donne sposate era proibito entrare. Vi potevano avere laccesso solo quelle che dovevano
fare una proposta di matrimonio. Il villaggio era simile ad una ruota di carro.
Molte altre trib costruivano i propri villaggi con la stessa struttura. Questa struttura definisce e
scandisce la vita sociale e le pratiche del culto. Il villaggio infatti suddiviso in due met: il gruppo
al nord dei Cera (debole) e a sud quello dei Tugar (forte); un individuo appartiene ad una delle
due met per rapporto materno e non pu mai sposare un individuo della sua stessa met, quindi
in primo luogo tutto ci regola i matrimoni. Le due met comunque si aiutano a vicenda.
Una seconda divisione divide una met est detta a monte e quella ovest detta a valle; nessuno
comunque ha mai compreso lesatto significato di questaltra divisione. Inoltre la popolazione
divisa in Clan, gruppi di parenti per linea femminile, esse portano lo stesso nome, hanno capanne
adiacenti o condividono la stessa. Ogni clan comprende sottogruppi, vi sono cos famiglie rosse
ed altre nere. Sembra che in origine esse fossero suddivisi in tre gradi: superiore, medio e
inferiore. Ora che si sono estinti il numero di 200 abitanti non riesce a rappresentare tutte le
categorie. I clan comunque si alleano con clan dellaltra met. Il capo villaggio scelto dalla met
Cera.
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Ci sono clan poveri e ricchi ed una differenza economica anche se modesta, vi sono infatti
individui pi volenterosi, migliori cacciatori o pescatori, pi fortunati ed industriosi. Sono differenze
individuali perci passeggere. Il capo possiede molte ricchezze ma comunque in realt sono cose
che non di reale suo possesso.
Ciascuno poi possiede un capitale simbolico di miti, tradizioni, danze, funzioni sociali e religiose.
Tutto ci poi fonda privilegi tecnici. Ogni oggetto identifica il clan ad esempio utilizzo di certe
piume o colori di piume ed esecuzioni di certe decorazioni; tutti questi privilegi si difendono
gelosamente fra clan. Gli attrezzi comunque utilizzati in genere sono arcaici, lequipaggiamento di
una capanna consta di poche cose, ad esempio recipienti in terracotta un tempo decorata ma ora
non pi. Labbigliamento molto curato soprattutto negli uomini si parla pi che altro di accessori,
essi stanno ore ed ore nella capanna ad abbellirsi, portano ciondoli e accessori vari. Essi
improvvisano continuamente acconciature. La casa degli uomini diventa un vero laboratorio. L
consumano pasti, bevono, fumano, scherzano
I vivi e i morti
La casa degli uomini in definitiva un tempio, qui si preparano i danzatori sacri per cerimonie che
si svolgono lontano dalla presenza delle donne, esempio la Roteazione dei Rombi, strumenti
musicali di legno la cui forma ricorda un pesce appiattito, che producono una specie di brontolio
sordo attribuito a spiriti visitatori del villaggio dei quali si ritiene che le donne abbiano paura.
Cercano infatti di non far vedere questi oggetti alle donne; Levi Strauss infatti per ottenerne uno ha
dovuto sigillarlo in una cassetta segreta. Il popolo Bororo infatti profondamente religioso come
pochi, una religiosit infantile, gli atti del culto infatti si compiono con molta disinvoltura come se
fossero azioni utilitarie senza richiedere un atteggiamento rispettoso che usa anche un non
credente quando entra in un santuario. Durante le celebrazioni, si continua a parlare, scherzare,
bere e fumare con molta disinvoltura e naturalezza. Ci si ferma, si riinizia quando si vuole.
Il significato di questa casa va oltre lessere il centro della vita religiosa e sociale, essa riassume il
rapporto fra luomo e luniverso, il mondo soprannaturale e la societ, i vivi e i morti.
Riguardo al tema del rapporto fra vivi e morti, Levi Strauss apre una parentesi analizzando questo
rapporto in generale in tutte le societ anche quelle Europea (pp 217-218), accennando allaconcezione di Morto Riconoscente che lascia riposare i suoi morti e di Cavaliere Intraprendente che
rifiuta il riposo e mobilita i morti.
Loriginalit dei Bororo consiste in un sistema di credenze che concilia entrambe le possibilit. La
morte non solo un fattore naturale, ma anche una questione sociologica, un individuo
soprattutto una persona che fa parte di un universo sociologico. Quando muore un indigeno non
vengono lesi solo i suoi prossimi ma anche la societ intera. Quando qualcuno muore il villaggio
organizza una caccia collettiva affidata alla met opposta a quella del defunto, in cui bisogna
abbattere un grosso animale le cui parti poi costituiranno il MORI del defunto. Il cadavere vienedeposto in una fossa coperta di fogliame scavata al centro del villaggio finch le carni si siano
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putrefatte, poi le ossa vengono lavate nel fiume, dipinte e ornate a mosaico con piume incollate
per poi immergerle, una volta raccolte in un paniere, in fondo ad un corso dacqua.
Il Viaddo capo della caccia rappresenta nella cerimonia lanima del defunto che riceve omaggi
dalla famiglia del defunto come bracciali di capelli umani, strumenti musicali come il poari
clarinetto mistico che il capo in dovere di suonare, arco, frecce, collane di conchiglia ecc
Inoltre il capo ha il compito di distribuire carne, pelle, denti, unghia fra i parenti del defunto. Egli
deve dipingersi di nero per non farsi riconoscere dallanima ma lefica responsabile del decesso che
si incarna nella selvaggina offrendosi cos in risarcimento del danno causato da questa perdita.
In questa popolazione i Bari rappresentano una categoria speciale di esseri umani che mediano fra
i due regni. Si diventa bari per vocazione, essi fanno un patto con spiriti malefici o semplicemente
temibili, questi sono responsabili del cammino degli astri, del vento, della pioggia, malattia e
morte. Il legame con questi spiriti conferisce ai bari molti privilegi: aiuto soprannaturale, facolt ditrasformarsi in bestia, conoscenza delle malattie e doni profetici. Sono i primi inoltre a consumare
la selvaggina consumata durante le celebrazioni funebri.
Le anime invece degli uomini comuni si fondono in forze naturali come essere collettivo che prende
il nome di Aroe societ delle anime. Altro mediatore oltre al bari il Padrone della Via delle
Anime aroettowaraare che ha caratteri antitetici rispetto al bari, egli ha infatti poteri di
mediazione con spiriti benevoli. Egli non ha diritto ad offerte, deve rispettare regole nel mangiare e
grande sobriet nel vestire. Le anime gli appaiono in sogno e non si impadroniscono di lui in
Trance, e le invoca a beneficio di altri. Il padrone della via cura, guarisce mentre il bari prevede
malattie e morte. Il primo si sacrifica per il bene degli uomini.
Durante le celebrazioni il padrone della via costretto a subire le carezze di un essere mitico detto
AiJe, un mostro delle profondit acquatiche maleodorante che rappresenta lanima del morto.
Visibile anche in pittura, questo mostro imita il grido del defunto. Durante il rito che dura diverse
settimane si intona un canto Roiakuriluo che ha il fine di incorporare il defunto nella societ delle
anime.
In altre celebrazioni si intonano canti come nell appello alla sera (pp223-224). Alle celebrazioni
funebri prendevano parte sacerdoti e cantori, alcuni completamente nudi e dipinti sia in rosso sia innero, oppure ricoperti di strisce di pelo bianco, altri invece portavano una lunga sottana di paglia. Il
personaggio che incarna lanima appariva in 2 differenti tenute, o di nero oppure vestito di folgie
verdi con in testa lenorme acconciatura. Interessanti le credenze relative a oggetti magici che
proteggono gli occhi, infatti gli occhiali riscuotevano enorme successo poich la credenza
permetteva loro di rendersi invisibili.
Durante le celebrazioni Levi Strauss assiste a diversi tipi di danze dei diversi clan (Ewoddo, Paiwe),
i danzatori erano coperti di foglie interamente che non rendevano visibile il viso. Il secondo atto di
danze era costituito dalla danza del Mariddo, queste danza ha lobiettivo di giocare con i morti e diguadagnare vincendoli il diritto di restare in vita.
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La suddivisione fra morti e vivi si riflette con la suddivisione della popolazione in attori e spettatori.
I primi sono gli uomini e i secondi le donne. Tutto ci richiama la struttura sociale del villaggio.
Tutto riflette questa dualit anche nei miti si ritrovano eroi pacificatori ed eroi ordinatori, i primi
responsabili dellesistenza delle cose e i secondi invece responsabili dellorganizzazione del creato ,
liberato dallumanit dei mostri e costituito da ogni animale a cui viene assegnato il suo specialenutrimento. Da ci deriva anche laccezione di deboli dei Cera e forti dei Tugar, i primi pi vicini
alluniverso fisico e gli altri alluniverso umano che tuttavia il pi potente fra i due.
Il fatto di appartenere alla met per legame femminile, fa si che i Cera che si presentano come
discendenti da eroi fondatori si allontanano da essi con questa divisione divenendo nipoti, mentre i
Tugar sono figli. Le danze messe in atto sono delle farse piuttosto lugubri, si pretende di
rappresentare i morti per dare ai vivi la sensazione della visita delle anime, le donne vengono
escluse da tutto ci e quindi solo ai maschi riservato il mistero della religione.
Capitolo 7: NAMBIKWUARA
Il mondo perduto
Dopo la spedizione presso i Bororo, Levi Strauss ottiene i fondi per una pi grande impresa. Decide
cos in un quartiere di Parigi, in cui vi risiedevano importatori cecoslovacchi Levi Strauss si procura
una serie di oggetti pronti per essere utilizzati come materiali di scambio con le nuove popolazioni
che si accingeva ad incontrare nella prossima spedizione.
Qui Levi Strauss si procura una serie di perle da ricamo dette petrine, fra queste le pi piccole
erano ritenute di maggiore valore. Data la dura vita degli indigeni a Levi Strauss occorrono oggetti
in grado di resistere a dure prove. Tutte queste mercanzie dovevano servire a una doppia funzione,
come regali e materiali di scambio per gli indiani e come mezzi per permettere a Levi Strauss di
procurarsi viveri e servizi nelle regioni arretrate dove raramente penetrano commercianti.
Levi Strauss si era posto lobiettivo di percorrere la parte occidentale dellaltipiano, da Cuiaba al Rio
Madeira. Sulle popolazioni che vivevano quelle zone i vari personaggi che avevano percorso quei
luoghi davano notizie sommarie. Nessuno si spingeva infatti in quelle zone. Nessuno dopo Rondon
aveva dunque visto i Nambikwara. Linteresse comunque dalla trib della costa e delle grandi citt
dei fiumi cominciava pian piano a spostarsi verso gli indiani dellaltipiano.
Kurt Unkel, un tedesco ormai scomparso aveva condotto degli studi presso i G del Brasile,
superstiti di una cultura notevolmente omogenea. I G si disputavano aspramente la costa con i
Tupi, che secondo gli studi presentano affinit con gli Aztechi. Questi consistevano con altri popoli
come i Caribi simili per cultura che si adoperavano per conquistare le Antille. Inoltre si avvicinavano
ai G per unaltissima cultura materiale. Levi Strauss attraversa la savana sperando di trovare
rappresentanti dei G anche se non vi riesce.
Mediante alcune osservazioni Levi Strauss afferma dellesistenza di straordinarie affinit fra trib
primitive dellIndonesia con quelle americane. Vi sono infatti somiglianze fra i documenti
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archeologici provenienti dallAsia del sud-est e quelli che appartengono alla protostoria della
Scandinavia; vi sono 3 regioni , Indonesia, Nord-est americano e paesi scandinavi che formano i
punti trigonometrici della storia precolombiana del Nuovo Mondo.
Non si pu comprendere lorigine della civilt americana senza ammettere unintensa attivit e
comunicazione fra le coste del Pacifico che si propagava grazie alla navigazione. Lerrore dunque
da correggere quello di ritenere lAmerica esclusa per ben 20.000 anni dal mondo intero. Cosa sia
successo veramente noi non lo sapremo mai.
Al Sertao
Nel ricercare notizie sulla linea telegrafica Levi Strauss ritorna a Cuiaba, anche se in questo luogo
detestano questa linea. I rari contatti col nord infatti avvenivano per procurarsi il loro stimolante
preferito di nome Guarana, una pasta dura di color marrone a base di frutti tritati. Questa pasta
fatta a salsicciotto viene grattugiata ma no con una grattugia metallica perch potrebbe cosperdere le sue qualit ma con la lingua ossea del pesce Pirarucu. La polvere viene poi versata
nellacqua zuccherata; questo miscuglio che sa un po di cioccolata viene cos bevuto. Per la
Guarana si giustificano tante pene e sforzi. Dopo lo sviluppo della navigazione a vapore questa
arrivava a Cuiaba molto pi rapidamente senza grossi disagi.
La linea telegrafica comunque non ebbe molta fortuna ebbe solo un periodo di gloria nel 1924
quando linsurrezione di Sao Paulo contro il governo federale interruppe le comunicazioni di questo
con linterno. Per mezzo del telegrafo, Rio continu a restare in contatto con Cuiaba, po i fu la
decadenza, nessuno cominci pi ad interessarsene. La stazione telegrafica di Parecis a 300 km da
Cuiaba era stata inoltre attaccata e distrutta da indiani sconosciuti detti Beicos de Pau. Anche con i
Nambikwara che saltuariamente frequentavano queste stazioni non scorreva buon sangue nei
confronti dei bianchi. Dal 1925 i rapporti con questi indigeni peggiorarono quando 7 operai inviati
nel loro villaggio non fecero pi ritorno. Mesi pi tardi un indiano con la febbre si present in una di
queste stazioni ricevette cos due compresse di aspirina, ma dopo un bagno pare che lindiano
abbia fatto indigestione cos da provocargli la morte, per ci vennero considerati colpevoli i
bianchi, ne segu una rappresaglia e i membri di quella missione protestante vennero tutti
massacrati. Latmosfera dunque lungo la linea era rimasta tesa per lungo tempo.
Levi Strauss impiega cos un mese per organizzare la spedizione, sei mesi di viaggio durante la
stagione secca, bisognava munirsi di viveri non soltanto per gli uomini, ma anche per i muli che
servivano per attraversare il percorso fino al bacino del Madeira dove poi si proseguiva in piroga;
per trasportare invece i vivere ci si serv di buoi molto pi resistenti dei muli.
Con una quindicina di uomini, altrettanti muli e una trentina di buoi, Levi Strauss inizia la sua
spedizione. Uno dopo laltro ogni buoi cominci a soffrire per la troppa magrezza e cos
cominciarono a morire ben presto. Gli uomini erano invece di origine portoghese, tutti provenienti
da famiglie poveri, ma ci nonostante ognuno di loro possedeva un asciugamano ricamato e
ornato di merletti. Tutti avevano idee molto ferme su qualsiasi discussione ed era difficile evitaresommosse, zucchero, frutta secca e conserve li scandalizzava. Ognuno di loro durante il viaggio
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avrebbe ricevuto un fucile, un mulo e 5 franchi al giorno, i soldi risparmiati alla fine della spedizione
avrebbe consentito loro, o di sposarsi o dare via ad allevamento ecc
Ogni giorno si percorrevano 25 km circa ma ad ogni settimana di viaggi un giorno bisognava far
riposare le bestie. Erano i buoi a scandire il tempo, bisognava muoversi a seconda della loro
stanchezza e del loro umore. I bovari erano dunque agli ordini della loro bestie. Ogni volta che i
bovari lo ritenevano opportuno fermavano lintera carovana. Ci si accampava prestando
attenzione alla sicurezza delle bestie e curandole da ferite e soprattutto bisognava ripartire appena
possibile per non disabituarle.
Arrivati a Rosario Oeste, borgata di un migliaio di abitanti per lo pi neri, nani e gozzuti. Qui nei
pranzi di parata, ogni cibo cucinato in due modi diversi, il pollo ad esempio veniva servito met
arrosto e met freddo in salsa, il pesce met fritto e met bollito. La popolazione si componeva di
vecchi cercatori di caucci, oro e diamanti. Levi Strauss apprende in questo luogo leggende molto
singolari che narravano dellesistenza ad esempio di esseri come i Gatos Valentes, oppure quellache vede come protagonista un Curandeiro guaritore di morsi di serpente, che viene morso da un
serpente e muore. Attorno al fuoco si raccontano dalle storie tragiche di avventurieri a quelle
allegre.
Ripartiti il gruppo arriva presso il Rio Papagajo, dallaltra parte una dozzina di capanne di paglia e
due corpi nudi, finalmente ci si trova di fronte i Nambikwara.
Lungo la linea
Vivere sulla linea Rondon come vivere sulla luna. Si tratta di un territorio grande come la Franciae per tre quarti inesplorato. La picada, una pista sommariamente tracciata, costituisce lunico
punto di riferimento per 700 km. La linea ormai abbandonata accresce la desolazione di questa
zona. La popolazione della linea comprende un centinaio di persone in parte indiani in parte
brasiliani che cercano diamanti anche se di questultimi le tracce sono sempre pi rare.
Su queste terre crescono solo arbusti spinosi e manca del tutto la selvaggina. Gli indiani in questi
luoghi rappresentano il pericolo quotidiano esagerato dallimmaginazione locale, le visite infatti di
piccole bande nomadi sono lunica distrazione e occasione di rapporti umani.
I Caduvei e i Bororo potrebbero definirsi societ di sapienti, mentre i Nambikwara sono una
rappresentanza dellinfanzia dellumanit. Levi Strauss e i compagni si accampano cos a qualche
metro dal villaggio che riuniva una ventina di persone suddivise in 6 famiglie.
Lanno nambikwara si divide in due periodi: la stagione delle piogge da ottobre a marzo in cui ogni
gruppo si raduna su una piccola altura presso un ruscello e vi costituisce delle rozze capanne con
rami di palme, in questi territori piantano e coltivano manioca, mais, tabacco, fagioli, arachidi,
cotone, zucche; la stagione secca in cui il villaggio viene abbandonato e il gruppo si spezza in
diverse bande nomadi. Per 7 mesi queste bande vanno errando attraverso la savana in cerca di
selvaggina, vengono impiantati accampamenti per uno due giorni circa o massimo una settimana.
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I Nambikwara vivono a confronto dei Caduvei e i Bororo, in uno squallore incredibile. Sia uomini
che donne sono nudi e la loro cultura e molto povera. Fisicamente i nambikwara sono molto bassi
1.50 le donne e 1.60 gli uomini. Tutti di pelle scura, molti affetti da malattie epidermiche, la pelle di
colore nocciola che li rende attraenti.
Il tipo fisico si avvicina a quello di unantica razza le cui ossa si sono ritrovate nel Brasile nelle
Grotte di Lagoa Santa, Levi Strauss inoltre vi trova delle somiglianze ad antiche civilt del Messico.
Le donne portavano un filo di conchiglie legate attorno alla vita e qualche collana, i maschi invece
avevano un fiocco di paglia appeso alla cintura sopra gli organi genitali, larco, le frecce e uno
spiedo il cui uso sembra magico. Questo poteva servire infatti per far fuggire gli spiriti maligni detti
Atasu. Perfino lorologio di Levi Strauss era ritenuto un Atasu.
I pochi beni posseduti dai Nambikwara sono contenuti nella gerla che le donne si curano di
trasportare durante il periodo nomade. Gli indigeni possiedono asce e scuri di metallo, il vasellame quasi sconosciuto e non possiedono piroghe, i corsi dacqua vengono attraversati a nuoto. La
gerla inoltre possiede materie prime, legna, cera, fibre vegetali, ossa, denti, unghie, piume,
pellicce, pietre, cotone
La loro povert inoltre segnata dallassenza di qualsiasi utensile per dormire, es si dormono a
terra e si scaldano stringendosi gli uni contro gli altri nelle ceneri tipide.
Fra di loro sono tutti parenti, i Nambikwara infatti sposano una nipote o una cugina. Fra di loro
sono tutti cordiali. Fra queste 23 persone un vedovo aveva tre figli e aveva sposato una ragazza
che non voleva occuparsi di loro. Una delle bambine veniva cos passata da famiglia in famigliatanto che fu proposto a Levi Strauss di occuparsene o addirittura sposarla.
Il lavoro di Levi Strauss veniva complicato dalle diversit linguistiche, il tono del nambikwara po
sordo e le parole come se fossero aspirate o sussurrate, le donne si compiacciono di sottolineare
questo carattere deformando certe parole e maliziosamente esagerano, scoraggiando il nostro
studioso.
In famiglia