Trilli nell'azzurro - Luglio Agosto 2012

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Un coordinamento interno Molti anni fa, quando la Lega del Filo d’Oro cominciò ad estendersi in diverse regioni con l’avvio dei servizi territo- riali, si avvertì la necessità di creare contatti diretti con le famiglie, sempre più numero- se, delle tante persone sordo- cieche e pluriminorate psico- sensoriali seguite dall’Associa- zione. Diventava fondamenta- le conoscere i problemi e le necessità di tutti, per poter migliorare i servizi offerti e attivarne di nuovi. Il Consiglio di Amministrazione si rese conto, però, che non sarebbe stato possibile ascoltare ogni singola voce, rispondere a ogni specifica richiesta senza un coordinamento interno in Il Comitato dei Familiari rappresenta i genitori, i fratelli e le sorelle di tutti coloro che vogliamo aiutare ATTUALITÀ CONTINUA A PAG. 2 STORIE DI VITA SEGUE A PAG. 5 «Alla nascita, avvenuta nel febbraio del 1998, era un bambino sano, ma a quat- tro anni e mezzo cominciò a manifesta- re nel giro di pochi giorni una serie di patologie strane, come la perdita di orientamento». Comincia così il ... L’editoriale di Rossano Bartoli Cari amici, la nostra Associazione ha sempre ritenuto fondamentale il coinvol- gimento delle famiglie nel lungo cammino riabilitativo percorso dagli ospiti dei Centri e dagli utenti seguiti dalle sedi territoria- li. Il Comitato dei Familiari offre all’Ente un importante supporto, facendosi portavoce dei genitori che vivono accanto a figli con tanti problemi e cercando di pro- porre valide risposte alle numero- se richieste. Anche per venire incontro alle esi- genze di un maggior numero di famiglie si è deciso di realizzare una nuova sede a Osimo, che con- sentirà migliori servizi e un note- vole aumento dei posti disponibili riducendo così di molto le liste d’attesa oggi troppo lunghe. È un impegno che richiede notevoli risorse umane ed economiche, ma noi siamo certi che i nostri soste- nitori ci accompagneranno anche in questa “avventura”. Sono tanti gli amici sordociechi che vogliamo aiutare a sentirsi meno soli. Per loro anche quest’anno abbiamo organizzato i “soggiorni estivi”, storica e graditissima atti- vità voluta da Sabina Santilli, la nostra fondatrice, fin dal 1964 perché, diceva, sono momenti indi- menticabili, che regalano “una parentesi di serenità”, di socializ- zazione, di esperienze nuove, emo- zionanti e indimenticabili. NESSUNO È AUTORIZZATO A RISCUOTERE CONTRIBUTI in nome o per conto della Lega del Filo d’Oro.Chi intende effettuare donazioni può farlo mediante il c/c postale 358606 intestato a:Lega del Filo d’Oro - Osimo (AN) Luglio - Agosto n.4/2012 Notiziario ufficiale DELLA LEGA DEL FILO D’ORO Lega del Filo d’Oro - ONLUS via Montecerno, 1 - 60027 Osimo (AN) Dal 1964 Una lunga storia di solidarietà per i sordociechi DALL’ASSOCIAZIONE DAI CENTRI E DALLE SEDI A PAG. 6 A Osimo giornate di trattamento diurno ricche di attività Quest’organo permanente ha funzioni propositive e consultive su problematiche e richieste dei parenti delle persone sordocieche e sull’organizzazione dei servizi forniti dall’Ente NEL 1997 IL NOSTRO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ISTITUIVA UN COMITATO A SUPPORTO DELLE ATTIVITÀ, DEI PROGETTI E DELLE SCELTE DELL ENTE La Lega del Filo d’Oro racconta tutto il suo 2011 I NSIEME PER CONQUISTARE LA VITA Sono innumerevoli le tappe che segnano il percorso riabi- litativo delle persone sordocieche e pluriminorate psico- sensoriali verso una migliore qualità di vita. Dall’attività teatrale alle feste per socializzare; dalle gite culturali all’esercizio fisico; dagli incontri con esperti stranieri alla conoscenza delle leggi che regolano diritti e doveri di chi non vede, non sente e ha altri gravi problemi. È, comun- que, importante trascorrere significativi momenti insieme per condividere, comunicare, uscire dall’isolamento. Inserito in questo numero del nostro periodico i lettori trovano l’estratto dell’annuale “Bilancio Sociale”, che parla di tutte le attività svolte nell’arco dell’ultimo anno e dei progetti per il futuro e che vuole offrire chiarezza e trasparenza sull’operato e sull’impegno dell’Ente. Il documento integrale è disponibile sul sito www .legadelfilodor o.it o si può richiedere all’Ufficio Comunicazione e Raccolta Fondi tel. 071/7231763. grado di raccogliere doman- de, richieste di informazioni, idee e proposte provenienti da tanti luoghi diversi. Si decise perciò di istituire il Comitato dei Familiari, formato da un minimo di cinque a un massi- mo di nove componenti più due supplenti in carica per tre anni, e creare così un organo permanente del Consiglio con funzioni propositive e consul- tive. “Pensate a “vivere” tranquilli” Si era alla fine degli anni ’90. Da allora il cammino è stato lungo, non sempre facile, ma ricco di soddisfazioni e di tra- guardi raggiunti. A cominciare da quell’inatteso telegramma trilli 4_2012.qxd 31-07-2012 9:07 Pagina 2

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Magazine di informazione istituzionale Lega del Filo d'Oro

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Un coordinamento internoMolti anni fa, quando la Legadel Filo d’Oro cominciò adestendersi in diverse regionicon l’avvio dei servizi territo-riali, si avvertì la necessità dicreare contatti diretti con lefamiglie, sempre più numero-se, delle tante persone sordo-cieche e pluriminorate psico-sensoriali seguite dall’Associa-zione. Diventava fondamenta-le conoscere i problemi e lenecessità di tutti, per potermigliorare i servizi offerti eattivarne di nuovi. Il Consigliodi Amministrazione si reseconto, però, che non sarebbestato possibile ascoltare ognisingola voce, rispondere aogni specifica richiesta senzaun coordinamento interno in

Il Comitato dei Familiari rappresenta i genitori,i fratelli e le sorelle di tutti coloro che vogliamo aiutare

A T T U A L I T À CONTINUA A PAG. 2

S T O R I E D I V I TA SEGUE A PAG. 5

«Alla nascita, avvenuta nel febbraio del1998, era un bambino sano, ma a quat-tro anni e mezzo cominciò a manifesta-re nel giro di pochi giorni una serie dipatologie strane, come la perdita diorientamento». Comincia così il ...

L’editorialedi Rossano Bartoli

Cari amici,la nostra Associazione ha sempreritenuto fondamentale il coinvol-gimento delle famiglie nel lungocammino riabilitativo percorsodagli ospiti dei Centri e dagliutenti seguiti dalle sedi territoria-li. Il Comitato dei Familiari offreall’Ente un importante supporto,facendosi portavoce dei genitoriche vivono accanto a figli contanti problemi e cercando di pro-porre valide risposte alle numero-se richieste. Anche per venire incontro alle esi-genze di un maggior numero difamiglie si è deciso di realizzareuna nuova sede a Osimo, che con-sentirà migliori servizi e un note-vole aumento dei posti disponibiliriducendo così di molto le listed’attesa oggi troppo lunghe. È unimpegno che richiede notevolirisorse umane ed economiche, manoi siamo certi che i nostri soste-nitori ci accompagneranno anchein questa “avventura”. Sono tanti gli amici sordociechi chevogliamo aiutare a sentirsi menosoli. Per loro anche quest’annoabbiamo organizzato i “soggiorniestivi”, storica e graditissima atti-vità voluta da Sabina Santilli, lanostra fondatrice, fin dal 1964perché, diceva, sono momenti indi-menticabili, che regalano “unaparentesi di serenità”, di socializ-zazione, di esperienze nuove, emo-zionanti e indimenticabili.

NESSUNO È AUTORIZZATO A RISCUOTERE CONTRIBUTI in nome o per conto della Lega del Filo d’Oro. Chi intende effettuare donazioni può farlo mediante il c/c postale 358606 intestato a: Lega del Filo d’Oro - Osimo (AN)

Luglio - Agosto

n.4/2012

Notiziario ufficialeDELLA LEGA DEL FILO D’ORO

Lega del Filo d’Oro - ONLUSvia Montecerno, 1 - 60027 Osimo (AN)

Dal 1964Una lunga storia

di solidarietàper i sordociechi

DALL’ASSOCIAZIONEDAI CENTRI E DALLE SEDI A PAG. 6

A Osimo giornatedi trattamento diurnoricche di attività

Quest’organo permanente ha funzioni propositive e consultive su problematiche e richieste dei parenti delle persone sordocieche e sull’organizzazione dei servizi forniti dall’Ente

NEL 1997 IL NOSTRO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ISTITUIVA UN COMITATOA SUPPORTO DELLE ATTIVITÀ, DEI PROGETTI E DELLE SCELTE DELL’ENTE

La Lega del Filo d’Oro raccontatutto il suo 2011INSIEME PER CONQUISTARE LA VITA

Sono innumerevoli le tappe che segnano il percorso riabi-litativo delle persone sordocieche e pluriminorate psico-sensoriali verso una migliore qualità di vita. Dall’attivitàteatrale alle feste per socializzare; dalle gite culturaliall’esercizio fisico; dagli incontri con esperti stranieri allaconoscenza delle leggi che regolano diritti e doveri di chinon vede, non sente e ha altri gravi problemi. È, comun-que, importante trascorrere significativi momenti insiemeper condividere, comunicare, uscire dall’isolamento.

Inserito in questo numero del nostro periodico i lettori trovano l’estratto dell’annuale “Bilancio Sociale”,

che parla di tutte le attività svolte nell’arco dell’ultimo anno e dei progetti per il futuro e che vuole offrire

chiarezza e trasparenza sull’operato e sull’impegno dell’Ente. Il documento integrale è disponibile sul sito www.legadelfilodoro.it

o si può richiedere all’Ufficio Comunicazione e Raccolta Fondi tel. 071/7231763.

grado di raccogliere doman-de, richieste di informazioni,idee e proposte provenienti datanti luoghi diversi. Si deciseperciò di istituire il Comitatodei Familiari, formato da unminimo di cinque a un massi-mo di nove componenti piùdue supplenti in carica per treanni, e creare così un organopermanente del Consiglio confunzioni propositive e consul-tive.

“Pensate a “vivere” tranquilli”

Si era alla fine degli anni ’90.Da allora il cammino è statolungo, non sempre facile, maricco di soddisfazioni e di tra-guardi raggiunti. A cominciareda quell’inatteso telegramma

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giunto alla vigilia di Natale del1998: “Capo Stato riceveràQuirinale delegazione Comi-tato Familiari Lega del Filod’Oro martedì 19 gennaio1999”. Oscar Luigi Scalfaro,allora Presidente dellaRepubblica, aveva visitato lestrutture di Osimo già nel1994 e adesso voleva concre-tamente capire che cosa loStato avrebbe potuto fare. Fuun incontro memorabile,durante il quale i rappresen-tanti del Comitato e dell’Enteebbero modo di esprimeretutte le loro preoccupazionisoprattutto sul “dopo di noi”.Rosa Francioli, allora e permolti anni presidente del Co-mitato, pone una domanda:“Si può negare la speranza?Tante famiglie arrivano a Osimodopo vani tentativi in altre strut-ture: è l’ultima speranza di dareai loro figli un futuro migliore.Alla “Lega” trovano competenza,professionalità, sicurezza, e pos-sono guardare avanti con sereni-tà. Ci aiuti, signor Presidente:faccia in modo che questaAssociazione possa continuarenel suo lavoro!”. E le preoccu-pazioni dei genitori sono sin-tetizzate nel saluto di un papà:“Presidente, vorremmo moriretranquilli”. Rassicurante larisposta di Scalfaro: “Pensate a“vivere” tranquilli!” che, da al-lora, è divenuta uno sproneper tutti i Comitati che si sonosucceduti.

Le famiglie spesso lontaneL’impegno per coinvolgere lefamiglie è stato sempre grandee spesso non facile: l’Italia èvasta, le problematiche daNord a Sud sono molto diver-se, i servizi a cui rivolgersi sulterritorio a volte sono insuffi-cienti, a volte inesistenti,quasi sempre non in grado diaiutare persone sordocieche e

pluriminorate psicosensoriali.In quegli anni la Lega del Filod’Oro cominciava a far cono-scere la sua immagine e le sueattività e le richieste a Osimodiventavano sempre piùnumerose. Accettarle volevadire costringere genitori e figlia compiere viaggi spesso lun-ghi e faticosi per raggiungereil Centro di Riabilitazione. IlComitato dei Familiari, rac-cogliendo pareri e informa-zioni dalle famiglie di tanteregioni, cominciò a proporrel’apertura di nuovi servizi inluoghi diversi del Paese.

Nuovi Centri, una necessitàIl Consiglio di Amministra-zione accolse il suggerimentoe, sempre validamente sup-portato dal Comitato stesso,assunse decisioni coraggioseper venire incontro alle esigen-ze di tante famiglie. Nel 2004,iniziò la sua attività il Centro

socio sanitario residenziale diLesmo, non lontano daMilano, che accolse subitoospiti locali, ma consentìanche il trasferimento daOsimo di altri ospiti lombardiavvicinandoli alle loro fami-glie. Due anni dopo si apriva-no le porte del Centro diMolfetta, in Puglia; ancora treanni e prende il via TerminiImerese, dove i primi ospitiprovengono proprio da Osi-mo. Intanto si istituisconoanche nuove sedi territorialiin diverse regioni, per aiutare

e supportare sempre più per-sone sordocieche, genitori,parenti. Il Comitato deiFamiliari ha saputo lavorarebene, portando sul tavolo deidirigenti dell’Associazione iproblemi e le necessità di tuttequelle famiglie che negli anniera riuscito a raggiungere, aconoscere, a incontrare.

Un appuntamento triennaleAltro grande impegno delComitato, sempre supportatodall’Associazione, è l’organiz-zazione, ogni tre anni, dell’As-

semblea Nazionale delleFamiglie, appuntamento im-portante quale occasione diincontro e di confronto da cuisono emersi nel tempo biso-gni, istanze, preziose intuizio-ni. La necessità di conoscersida un capo all’altro del Paese,di sapere che i problemi di unnucleo familiare sono moltosimili a quelli di tutti gli altri,di non sentirsi soli ma diriuscire ad aiutarsi reciproca-mente, di sapere di poter con-tare sulla Lega del Filo d’Orocome punto di riferimento

SEGUE DA PAG. 1

Il Comitato dei Familiariin carica

PresidenteValentino Cavalca (Verona)

VicepresidenteDaniele Orlandini (Monza-Mb)

ComponentiGiovanni Ambrosini (Fano-Pu)Rosa Francioli (Molfetta-Ba)Livio Marini (Mestre-Ve)Carlo Mormile (Napoli)Giacchino Palano (Pedara-Ct)Angela Tomasso (Monte Porzio Catone-Rm)Grazia Ugolini (Piacenza)

SupplentiRocco Fortugno (Osimo-An)Michele Pallotta (Loreto-An)

hanno offerto, proprio durantele Assemblee, sicurezza e sere-nità perché, come una volta èstato detto “bisogna generarecomunità, essere insieme… Inquesto spazio di vita nessuno èultimo: la reciprocità profonda èla vera condizione per essere feli-ci”. Parole di cui tanti hannosaputo fare tesoro, a comincia-re proprio dai componenti delComitato dei Familiari, chestringono legami sempre piùprofondi con i genitori e iparenti di tutte le persone dicui l’Associazione si occupa.

Non solo a OsimoDa qualche tempo il Comitatotiene le sue riunioni periodi-che non solo a Osimo, maanche nelle altre sedi, perincontrare un numero sempremaggiore di famiglie e perascoltare anche la voce deifigli disabili, che “parlanoattraverso” i genitori. Sonotante le fasce d’età dei nostriospiti e delle persone cheseguiamo ed è giusto, perciò,conoscere tante diverse esi-genze, per portare al Consigliod’Amministrazione propostevalide e costruttive. Il proble-ma del “dopo di noi” rimanequello più attuale e ango-sciante: la costruzione diCentri residenziali per giovanie adulti, la prevista realizza-zione della nuova sede diOsimo, che offrirà un numeromaggiore di posti, gli inter-venti precoci effettuati su tantibambini al Centro Diagno-stico, i trattamenti a termineche consentono la prosecuzio-ne del programma riabilitativoanche a casa garantiscono unfuturo sicuro e sereno a moltepersone. Ma c’è ancora moltolavoro da fare e il Comitatonon si ferma. E, quale ulte-riore supporto alle famiglie,pubblica e invia gratuita-mente il periodico “Nonsolo leggi”, allo scopo di

fornire aggiornamenti legi-slativi e di favorire appro-fondimenti e scambi di espe-rienze fra coloro che usu-fruiscono in modi diversi deiservizi dell’Associazione.

Le parole del presidenteValentino Cavalca, papà diAlessandro, seguito da moltianni dall’Associazione, è ilpresidente del Comitato at-tualmente in carica e spiega:

“Noi siamo, più che i rappresen-tanti, i portavoce dei familiaridi tutte le persone seguite o ospi-tate dalla Lega del Filo d’Oro,che cerchiamo di incontrare e distimolare per conoscere le loroesigenze. Le riunioni presso lestrutture periferiche hanno fa-vorito molto e positivamente ilcontatto con i genitori e anchecon fratelli e sorelle che, comun-que, hanno i loro problemi.Molte famiglie, adesso, cercanodi vivere una vita quanto piùpossibile “normale”, anche sel’esistenza di un figlio plurimi-norato provoca molta ansia,soprattutto pensando al futuro.Se alcuni sono già riusciti a indi-viduare parenti disponibili ostrutture locali adeguate, mol-tissimi non possono trovaresoluzioni sul territorio e speranoche l’Associazione possa portarela sua esperienza in molti altriluoghi, per offrire sicurezza eserenità, creando strutture peri-feriche a questo scopo, sia purecon grande impegno umano edeconomico. Il Comitato farà lasua parte, perchè dall’Ente civengono richiesti pareri sullescelte strategiche, sui pro-grammi, sui metodi di comu-nicazione. Il rapporto fra noi econ i dirigenti della “Lega” è dasempre molto franco e sereno:tutti lavoriamo insieme percostruire un futuro migliore per inostri figli, un cammino lento,ma lungo il quale sono stati rag-giunti molti positivi traguardi.Ora ci stiamo già occupandodell’organizzazione dell’8a As-semblea delle Famiglie, inprogramma nel 2013. È unappuntamento importante pertutti, che coinvolge non solo ifamiliari, sempre più numerosi,ma tutta l’Associazione, daidirigenti agli operatori, aivolontari e che speriamo rap-presenterà, come sempre in pas-sato, il momento più significa-tivo di incontro e confronto”.

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Il 15 giugno a Roma, pressol’Aula del Parlamentino, Mi-nistero dello Sviluppo Econo-mico, è stato presentato il "VRapporto Nazionale sull’im-pegno sociale delle aziendein Italia", la rilevazione statisti-ca, punto di riferimento nazio-nale, per conoscere i comporta-menti delle imprese nell'ambi-to della responsabilità sociale edello sviluppo sostenibile.L'iniziativa, che è stata promossadall'Osservatorio Socialis diErrepi Comunicazione, in colla-borazione con la Società diRicerche SWG, ha visto tra glialtri la partecipazione del nostrosegretario generale RossanoBartoli, come rappresentante

delle ONP (Organizzazioni NonProfit), di Andrea Bianchi,Direttore Generale delle PoliticheIndustriali presso il Ministerodello Sviluppo Economico, diJean Leonard Touadì, della IIICommissione Affari Esteri eComunitari della Camera deiDeputati, di alcuni ProfessoriUniversitari e di importantiaziende farmaceutiche.Tra i dati emersi dal Rapporto,un miliardo e settantaquattromilioni di euro è la cifra recordche le imprese italiane, conoltre 100 dipendenti, hannoinvestito in responsabilitàsociale d'impresa nel 2011.Aziende che chiedono alloStato maggiori riconoscimenti,incentivi fiscali e un impegnoconcreto per la diffusione diuna nuova cultura della CSR -Corporate Social Respon-sibility, così fondamentale neirapporti tra profit e non profit,che nell’ambito di un’economiae di una società che stannocambiando ci vede fortementecoinvolti.Questa attività permette infattiall’azienda profit che dimostraun forte impegno sociale diavere un ritorno di immaginenei confronti dei propri dipen-denti e del proprio mercato diriferimento, mentre alla nostraAssociazione di realizzare ini-ziative per migliorare sempredi più il servizio erogato allepersone sordocieche e plurimi-norate psicosensoriali ed alleloro famiglie.

Un progetto che parte da tempi lontaniAziende

e non profit,un mondo

in evoluzione

Era il 1989 quando il no-stro Ente presentava, du-rante una pubblica cerimo-nia presso il Comune diOsimo, il plastico e il pro-getto della nuova sede cheintendeva costruire su unterreno avuto in donazione.Per motivi diversi tale pro-getto non fu mai realizzato.Lo sviluppo dell’Ente daallora, però, ha spinto ilnostro Consiglio d’Am-ministrazione a riconside-rarlo e ad approvarlo eadesso, espletate tutte lenecessarie formalità, posso-no partire i lavori, lunghi eonerosi, che prevedono lacostruzione di un primo edi un secondo lotto in suc-cessione.

Perché una nuova sedeL’Ente ha avvertito datempo l’esigenza di riuni-re in un unico luogo tutti idiversi servizi e gli uffici orasistemati in ambienti dislo-cati in punti diversi dellacittà. Si otterrà così una

maggiore efficienza orga-nizzativa e una signifi-cativa riduzione dei costidi gestione eliminando l’o-nere di tanti affitti.

I nuovi ambientiVerranno realizzati nuoviambienti, più numerosi e

più idonei, perl’accoglienza alCentro Dia-gnostico e per ilprimo tratta-mento a termi-ne. Apposite fore-sterie ospite-ranno i familia-ri in mini allog-gi, mentre per i

lungodegenti è previsto unappartamento ogni 4ospiti, con spazi privati elocali comuni. I locali perl’idroterapia e la fisiote-rapia saranno dotati disoluzioni tecniche all’avan-guardia; gli spazi esternigarantiranno l’accesso e

l’uso ad ogni ospite in con-dizioni di massima sicurez-za e di utilità per la riabili-tazione. Verranno allestiti ambientiper la formazione e l’ag-giornamento del persona-le, che proviene da diverseregioni; per le attività checoinvolgono ospiti, fami-glie, operatori; per l’orga-nizzazione di eventi cultu-rali e scientifici quali semi-nari, convegni, riunioni. Il recupero della vecchiacasa colonica permetterà diallestire un piccolo museodella Lega del Filo d’Oro eun punto attrezzato a di-sposizione di gruppi, sco-laresche, professionisti invisita alla struttura.

L’esigenza primariaL’Ente nella sua globalitàavverte da tempo la neces-sità di adeguare le struttu-re e i servizi del Centro diRiabilitazione a quelli deinuovi Centri di Lesmo,

Molfetta, Termini Imerese eModena e, soprattutto, diincrementare considere-volmente il numero deiposti letto per i ricoveri atempo pieno e i posti per ladegenza diurna, riducen-do, come si è detto, i tempid’attesa e confermandocosì l’Ente quale punto diriferimento nazionale.

Un impegno notevoleLa costruzione della nuo-va sede, che comincia oracon l’opera di recinzione ditutto il complesso, richiede-rà alcuni anni e risorseingenti. Il nostro UfficioComunicazione e RaccoltaFondi, insieme a tutti noi, ègià da tempo impegnato, emolto di più lo sarà in futu-ro, per individuare gli spon-sor e i finanziatori da coin-volgere in questa “av-ventura” insieme a tutticoloro - sostenitori, amici,aziende - che ci sono statisempre vicini lungo tutto ilnostro cammino e che spe-riamo siano ancora piùnumerosi in futuro.È’ un compito difficile,soprattutto in questo mo-mento, ma necessario per-ché, se la nuova sede èimportante, ancora piùimportante per noi è con-tinuare a mantenere e apotenziare il livello e laqualità di tutti i servizigià esistenti.

L’idea di riunire in un’unica sede tutte le strutture della Lega del Filo d’Oro a Osimo nasce negli anni ‘80. Ora, finalmente, potrà diventare realtà

SONO STATI DEFINITI I RAPPORTI CON L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE PER OTTENERE IL PERMESSO A COSTRUIRE

La casa che diverrà museo

Il plastico che rappresenta la nuova sede di Osimo

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Come sempre sono stati molto numerosi gli amici sordociechi e i nostri volontari che hanno partecipato a queste vacanze,vivendo tutti insieme indimenticabili momenti ricchi di serenità e di emozioni

Soggiorni estivi, una tradizioneche dura ormai da quasi cinquant’anni

DALL’ASSOCIAZIONE

LA REALIZZAZIONE DI QUESTA COMPLESSA INIZIATIVA RICHIEDE TEMPI LUNGHI E UN GRANDE IMPEGNO DA PARTE DEL NOSTRO ENTE

Molto più di una vacanzaSabina Santilli l’aveva intuitoprima ancora di fondare legalmentel’Associazione, nel dicembre del1964: un periodo di riposo e disvago insieme avrebbe aiutatomolte persone che vivevano ancora

nell’isolamento a causa della sordo-cecità perché avrebbero potutoincontrarsi conoscersi, confrontar-si, fare nuove esperienze. Cosìquell’estate organizzò il primo sog-giorno estivo a Frontignano, neipressi dei Monti Sibillini. Fu unsuccesso e, da allora, diventò unappuntamento fisso per tanti amiciche vivono questi momenti conentusiasmo. Molti di loro ritrovanopersone conosciute negli anni pre-cedenti, altri creano nuovi legamiche dureranno nel tempo; tuttivivono giornate ben diverse dalloro quotidiano, visitano luoghi chenon conoscevano prima, trascorro-no ore e ore insieme fra attività emomenti di svago che rappresenta-no passi importanti sul percorsodella socializzazione e dell’acqui-

ti corsi di for-mazione, guida-no e accompa-gnano le perso-ne sordociechenegli sposta-menti, li aiutanoa comunicare ea conoscere lenuove situazioniambientali, lic o i n v o l g o n onelle diverseattività organiz-zate, diventanoamici “veri” esicuri ai qualiaffidarsi, vivendoloro stessi un’esperienza umanaintensa e coinvolgente, ricca diemozioni che difficilmente potran-no dimenticare. Silvio viene daRoma e partecipa da tempo ai sog-giorni: ”E’ necessario per noi averevicino una persona di massima fiduciacome, appunto, i nostri volontari, sem-pre attenti e pronti a venirci in aiuto inogni circostanza”.

Un’organizzazionecomplessa

Più di 70 amici sordo-ciechi, accompagnatida altrettanti volonta-ri, dagli interpreti edai responsabilide l l ’Assoc iaz ione,hanno partecipato aiquattro appuntamen-ti di quest’estate, tresul mare marchigia-no, a Porto SanGiorgio (Fm), fra

sizione di una maggiore autono-mia. Confrontare le proprie espe-rienze, muoversi in ambienti acco-glienti ma sconosciuti, trascorreremomenti indimenticabili sulla rivadel mare o fra i boschi vuol direconquistare una migliore qualità di

vita ed è per questo chei soggiorni estivi sonodavvero molto più diuna semplice vacanza.Un commento fra i tantiquello di Nadia, bolo-gnese: “La prima voltaero timorosa e a disagio,ma tutti sono stati perso-ne “speciali”, così ho rottoil ghiaccio, ho relazionatocon tutti e mi sono diver-tita tanto. Insomma,un’esperienza unica, cheho deciso di ripetere!”.

I volontari, preziosi e indispensabili

Senza di loro, affermano alla Legadel Filo d’Oro, non sarebbe possi-bile dare vita a questa iniziativa.Sono loro che, preparati da adegua-

In visita a una cartiera

giugno e luglio, e uno ad agosto aChianciano Terme (Si), sulle colli-ne toscane. Francesco ed Erika,che si occupano dell’organizzazionedei soggiorni, sottolineano un voltadi più l’importanza dei volontari ela complessità dell’organizzazione:“E’ importante la scelta di località cheoffrano attrattive e iniziative nellequali poter coinvolgere i partecipanti.Vengono infatti studiate attività spor-tive e ricreative ed escursioni per farvivere nuove esperienze e arricchire ilbagaglio culturale di ognuno.Importantissima è anche la sceltadegli alloggi, che devono offrire acces-sibilità e sicurezza e risultare adegua-ti alle necessità di persone disabili”. Alnostro Ente, dunque, i soggiorniestivi richiedono un grande impe-gno, ampiamente però ripagatodalla gioia e dalla soddisfazione ditutti i partecipanti ai quali diciamo:“Ciao, ragazzi: arrivederci all’an-no prossimo!”.Nel mare di Porto San Giorgio

Sulle colline marchigiane

Nel Suotestamento si ricordidelle personesordocieche

Il Suo testamento può diventare qualcosa dimolto importante. Infatti, con un lascito allaLega del Filo d’Oro Lei assicura un futuromigliore a tante persone sordocieche che pos-sono contare solo sul nostro aiuto. Anche gra-zie ai lasciti siamo riusciti a realizzare i Centridi riabilitazione di Lesmo e di Molfetta e a farproseguire i lavori a Termini Imerese e aModena. Ma tanti altri progetti aspettanoancora le risorse necessarie.

Ufficio Comunicazionee Raccolta Fondi071 7231763

Per avere più informazioni, richieda ilnostro opuscolo lasciti a: Un appuntamento

importanteI nostri volontari, provenienti damolte regioni italiane, si ritrove-ranno a Modena dal 9 all’11novembre 2012, per partecipare al7° Forum dei Volontari, momen-to importante di incontro e di con-fronto. Chi desidera maggioriinformazioni sull’evento e sui corsidi formazione può rivolgersi a

Ufficio Volontariato tel. e fax 071/7134085;

email: [email protected]

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STO R I E D I VITA

Antonio, il “coccolone infinito”

... racconto di papà Dome-nico (per una volta non è lamamma a narrare la difficilestoria del figlio) a propositodi Antonio, il quattordicennedi Aversa protagonista di que-sta storia. «Al Policlinico di Napoli unaTac rivelò la presenza di untumore cerebrale, un medullo-epitelioma maligno, situato nel-l’emisfero temporale sinistro.Un colpo tremendo. Sul nostroprimogenito avevamo fatto tantiprogetti e nutrito tante bellesperanze, come tutti i genitori diquesto mondo (chi ha figli puòcapirmi). Mai avremmo pensa-to di trasformarci in un’intera“famiglia di disabili”. Tali alme-

no ci sentivamo. E mai avrem-mo potuto prevedere il nostroprimo incontro con la Lega delFilo d’Oro. La massa tumorale,premendo sul nervo ottico,aveva compromesso la vista amio figlio e in seguito, dopo l’in-tervento chirurgico di asporta-zione, l’atrofia ottica lo avevareso completamente cieco. All’inizio a casa stava abba-stanza bene e riusciva a muo-versi con una certa autonomia,ma dopo la chemioterapiaAntonio perse anche l’udito conconseguente compromissionedel linguaggio. Tentammo la viadell’impianto cocleare, ma pur-troppo non funzionò. E un belgiorno arrivò la “Lega”...»

“Una decisione drastica”

Come è avvenuto il contatto?«Avevamo serie difficoltà perl’assenza di strutture territoria-li adatte al trattamento di casicome il nostro, per cui il bambi-no passava le sue giornate ada-giato sul letto.L’assoluto stato di inerzia gliaveva procurato un notevoleaumento di peso. Infatti, a partei problemi sfinterici, crescendomanifestava disturbi motori.Anche adesso, poiché si muovepoco, riesce a camminare solo

Quattordici anni e tanta voglia di stringere gli altri in un abbraccio tenero e affettuoso

per brevi distanze prima dicedere. Ad ogni modo fu un’ope-ratrice locale, che aveva seguitoun corso alla Lega del Filod’Oro, a raccomandarci diprendere un primo appunta-

mento con Osimo. Nelsettembre del 2004 cipresentammo per laprima volta a SantoStefano. Non possodimenticare l’im-pressione favorevolis-sima che quell’am-biente ci fece, so-prattutto per via dellemetodologie operativeche si basavano sulle

capacità associative del bimbo.Gesti ripetuti continuamente eguidati con grande pazienza ecompetenza dal personale della“Lega”, come fargli toccare ilcucchiaio prima di mangiare, ola carta igienica prima di anda-re in bagno, finalizzati all’ac-quisizione di un minimo diautonomia...»Antonio è stato preso subito epoi accolto periodicamenteper i trattamenti a termine.Un ricovero a tempo pienoper quasi un anno, dal 2007

al 2008, e poi il diurno subi-to dopo. «In seguito all’apertura delCentro di Molfetta, si era libe-rato un posto a Osimo, per cuiaccettammo la proposta di rico-verare il bambino. Purtroppo idisagi nascevano dal fatto didover andarlo a trovare ognidue settimane, tenendo ancheconto che abbiamo altre duefiglie, Santina, di 11 anni e Elisadi appena sei. Si imponeva unascelta drastica: trasferire aOsimo domicilio e lavoro e cosìabbiamo fatto, vendendo lanostra abitazione di Aversa eacquistandone una qui. Inutiledire che le cose sono cambiate inmeglio.»

“Non più sedentario”«La vicinanza della “Lega” nonè solo un fattore rassicuranteper noi, ma è utile soprattuttoad Antonio, che attualmentefrequenta il diurno, entrando lamattina e rientrando a casaverso le 17.30. Non so in chemisura potranno avvenire in luidei miglioramenti significativi,dato che le condizioni del ragaz-zo sono stazionarie e altro per il

momento non posso sperare, maso che oggi Antonio ha una gior-nata da vivere, impegnato inalcune attività come la fisiotera-pia, la piscina una volta allasettimana, le uscite e l’addestra-mento con i cani: anche noi glie-ne abbiamo procurato uno dellastessa razza di quello impiegatodalla “Lega” perché continui acasa quel particolare tipo diterapia. Un notevole migliora-mento si è avuto con il cibo, inquanto Antonio mangiava solodolci, mentre ora assaggia ditutto e riesce a portarsi allabocca da solo quello che gli

viene presentato sul piatto giàtagliato in piccoli bocconi. Unproblema non ancora risolto èquello del pannolone, nonostan-te alla “Lega” stiano cercando diabituarlo ad osservare orariprecisi per servirsi del bagno.Ma lui non riesce ancora adassociare le due cose. Un altroproblema sono gli urli cheAntonio emette quando vuoleattirare l’attenzione su di sé eche ci procurano qualche imba-razzo quando ci troviamo in un

luogo pubblico. Per quantoriguarda le sue sorelline,Antonio passa con loro parte delsabato e la domenica. Santinaed Elisa mantengono con lui unrapporto di tipo tattile...»

“Un abbraccioper conoscersi”

«Antonio ha anche una caratte-ristica simpatica: quella diabbracciare chiunque gli si avvi-cini perché è il suo modo di farela conoscenza di un’altra perso-na; perciò l’ho battezzato “ilcoccolone infinito”. Il ragazzoama molto il contatto con ilsuolo, perché lo rende più sicu-ro. Anche di notte scende dalletto e gli abbiamo sistemato deitappeti tutt’intorno perché nongli succeda di farsi male caden-do. Un altro guaio di Antoniosono le crisi epilettiche che arri-vano inaspettatamente e che cicostringono a non perderlo unattimo di vista: le prime volteche ciò accadeva dovevamo por-tarlo in ospedale, ora invece lofacciamo camminare solo inmezzo a noi. Naturalmente,cerchiamo di non far gravare ladisabilità di Antonio sulle bam-bine, e abbiamo deciso che,quando non ci saremo più,nostro figlio andrà a vivere alla“Lega”. Mia moglie curaAntonio come fosse un bambinodi un anno. Del resto nostrofiglio non ama la solitudine e lecoccole sono per lui un fattoretranquillizzante. Coccole infini-te. Oggi Antonio conduce unavita più normale e non è più unproblema convincerlo ad uscirecon noi per una passeggiata. Sì,è stata un’ottima idea quella ditrasferirci ad Osimo».

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DAI CENTRI E DALLE SEDI

Estate: in tutti i Centri e leSedi della nostra Asso-ciazione le feste di fineanno segnano il momentoin cui è bello riunirsi, uten-ti, familiari, operatori evolontari, per trarre il bilan-cio di quanto realizzatodurante i mesi precedenti.Ci si confronta, si socializ-za, si mettono in cantierenuove idee, nascono nuoveproposte e i nostri ospitihanno modo di partecipareattivamente, magari com-mentando quelle attività,finalizzate alla riabilitazionepersino quando si tratta diparentesi ludiche, alle qualihanno preso parte con rin-novato entusiasmo. Come aOsimo, dove la festa di fine

anno è stata degnamentecelebrata il 18 luglio conuna recita che ha visto inazione il nostro gruppo tea-trale. Al di là del suo signi-ficato ludico-artistico, l’atti-vità teatrale si è dimostrataun importante veicolo sullastrada della riabilitazione,coinvolgendo fisicamenteed emotivamente i nostriospiti, coadiuvati da un’abi-le regia e soprattutto dalladedizione e dall’esperienzadei nostri infaticabili opera-tori e volontari. Il nostro Servizio socio

educativo territoriale osi-mano ha organizzato pergli amici sordociechi chesegue un’interessante gitaal lago artificiale e all’Ab-bazia di San Ruffino, suiMonti Sibillini. In riva allago sorgono le strutturedella Cooperativa “Dimen-sione Natura”, dedita allacultura biologica, alla valo-rizzazione del territorio e,soprattutto, al reinserimen-to sociale di persone conproblemi. Proprio le guidedella Cooperativa hannoaccompagnato i nostriragazzi, con volontari einterpreti, lungo il lago perfar loro conoscere, attraver-so il tatto e l’olfatto, lediverse varietà di piante.

Poi li hanno condottinel Museo Contadino,che raccoglie antichistrumenti rurali. Infinela visita all’antica Ab-bazia, dove le guidehanno illustrato la sto-ria e le leggende delluogo.

LesmoSempre più numerosi eproficui i contatti e gliscambi della Lega del Filod’Oro con enti, organizza-zioni e istituzioni stranie-re. Si colloca in quest’ambi-to la visita effettuata il 20 e21 giugno scorso al nostroCentro lombardo da quat-tro operatori del “SignoDeafblindcenter”, Centrodi riabilitazione per sor-dociechi norvegese, chehanno così conosciuto levarie attività riabilitative edi laboratorio messe in attodalla “Lega” e maturate

Passione sportiva e generosità nel cuoreUn filo d’oro con i giovanissimi

Più di 350 giovanissimiciclisti, marchigiani e non,hanno gareggiato conentusiasmo sul circuito “E.Marconi” di Fano (Pu)durante la manifestazioneorganizzata dalla SocietàCiclistica Dilettantistica“Alma Juventus Fano”: unvivo successo dovuto al gran-de lavoro di molte persone,che sanno bene quanto siaimportante fare qualcosa per ipiù giovani, e ai generosi con-tributi degli sponsor, che cre-dono nei progetti educativi

della Società. Due gare al matti-no, dedicate agli “esordienti”,due nel pomeriggio per i “gio-vanissimi”, tutti orgogliosi diportare sulle loro magliette illogo della nostra Associa-zione. E gli organizzatori cihanno scritto: “Chi, come noi,

dedica tutto il tempo libero aveicolare i giovani verso lapassione sportive vera, dovenon conta tanto il risultatoquanto la sana crescita nelrapporto con se stessi e congli altri, è ancora più solidaleverso l’associazionismo so-

prattutto se dedicato ai più biso-gnosi... Così si è cercato di sensi-bilizzare i tanti intervenuti perraccogliere fondi da destinarealla vostra Associazione a finestagione”. Grazie a tutti: con voii ragazzini diventeranno uomi-ni davvero “belli dentro”.

Attività di Centri e Sedi, un ottimo bilancioFeste di fine anno, visite, incontri sono occasioni importanti di confronto e socializzazione

durante quasi cinquant’anni di esperienza e di studiche pongono le nostrestrutture all’avanguardia nelcampo della riabilitazionedelle persone sordocieche epluriminorate psicosenso-riali. Tra le altre cose, i visi-tatori norvegesi hannopotuto seguire da vicino isistemi di comunicazionealternativa utilizzati dagliospiti del Centro.

ModenaL’incontro con le famigliedei nostri utenti presso lanostra sede territoriale èstato attualizzato da unevento che ha interessatoun gruppo di otto personesordocieche: la relazionesvolta da FrancescoMercurio, presidente delnostro Comitato dellePersone Sordicieche. Iltema trattato era di sicurocoinvolgimento: Francesco,laureato in giurisprudenza,ha presentato infatti unopuscolo redatto da lui suidiritti delle persone sor-docieche, affrontando iltema dal punto di vistadelle leggi che attualmenteregolano tali diritti.Superfluo sottolineare l’e-stremo interesse riscossopresso l’uditorio, così comeè avvenuto durante la suc-cessiva presentazione alCentro di Lesmo. Sono pre-visti altri incontri presso iCentri e le sedi territorialidella “Lega”.

Roma Gita a Orvieto e dintorniper gli utenti della sederomana, con visita ai luoghi

di storia e d’arte e a Todi,sulle alture umbre. Ma lavera sorpresa riservata daquest’uscita si è avuta aMonte Castello di Vibio,che ospita il Teatro più pic-colo del mondo, una strut-tura davvero unica, un pic-colo gioiello del patrimonioartistico e culturale nazio-nale: solo 99 posti, racchiu-si in un’area che riproducein scala ridotta e nei minimiparticolari le strutture di unvero teatro, palchi compre-si. C’era di che stupire edentusiasmare tutti i parteci-panti.

Napoli. La fuga dall’afa che oppri-meva la città è stata occasio-ne per una visita al monte

Tubenna, nell’ambito dellamanifestazione “Radici”.Ospiti dell’Associazione“Impegno e Solidarietà”, inostri utenti hanno affron-

tato la “scalata” delmonte, dopo una brevevisita al paese diCastiglione. I resocontidell’impresa riportanoche i nostri ragazzi, benprotetti da caschi eagganciati a corde disicurezza, sono volati“come Tarzan” (espres-

sione usata per esprimere illoro immaginabile entusia-smo) da un albero all’altro.Un impegno fisico chedimostra come poco oniente sia precluso ai nostriutenti sulla via delle attivitàconoscitive e riabilitative.Una giornata indimentica-bile, durante la quale èstato grande il piacere distare insieme, di conoscerenuove persone (erano pre-senti anche altre associazio-ni della provincia di Sa-lerno), di vivere un’espe-rienza indimenticabile.

Termini ImereseA Campofelice di Roccella(Pa) c’è il Villaggio “Hi-mera”, costruito su uno deiterreni confiscati alla mafia

e riqualificati perimpieghi nell’ambi-to del sociale. Vi sono stati accolti(il Villaggio mettegratuitamente a di-sposizione dellepersone sordocie-che seguite dalla“Lega” i suoi spazitra giugno e luglio)gli utenti del nostro

Centro residenziale sicilia-no, che hanno potuto tra-scorrere una vacanza tra lapiscina e un’area riservata apochi metri dalla spiaggia.

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DALL’ASSOCIAZIONE

Si chiama “Il Marchese delGrillo”, dal nome del nobileromano che ha ispirato uncelebre film con AlbertoSordi, il prestigioso ri-storante di Fabriano (An),ben noto agli amanti dellabuona tavola di tutta Italia,con annesso hotel “4 stelle”ricavato dalla dimora fattaerigere dallo stesso mar-chese Onofrio. Da lungotempo il ristorante è legatoalla nostra Associazione dauna tradizione di ospitalitàe di profondo affetto. In chemodo ce lo spiega la titolareEmanuela d’Alesio, madredi Serena e Mario, originariadi San Severino Marche.«Una volta l’anno, all’iniziodell’estate, abbiamo come o-spiti a tavola i ragazzi diOsimo - racconta - che ar-rivano in gita qui a Fabriano,ovviamente insieme ai loroaccompagnatori. A loro riser-viamo una saletta al primopiano. L’idea mi era venutadieci anni fa, dopo aver co-nosciuto una sostenitrice della“Lega” ed essere stata colpitadalle condizioni particolaris-sime di questi ragazzi de-scritte dai messaggi promo-zionali. Ne parlai con miomarito che fu subito d’accordoe telefonammo alla “Lega”proponendo questa nostrainiziativa. Invece di donaredel denaro pensavo di regalaree regalarci qualcosa di diver-so, che permettesse di cono-scere da vicino questi ragazzifuori dal loro ambiente edentrare nello spirito della Legadel Filo d’Oro. Può essere con-siderato forse un appagamen-to egoistico, ma è certo che

dopo ogni appuntamento cisentiamo tutti migliori, piùdisponibili nei confronti deglialtri. Mi sono innamoratasubito non solo dei ragazzi,ma anche delle accompagna-trici per il loro modo di ope-rare, con professionalità, maanche con grande cuore, dotiche non possono lasciare indif-ferenti chi le osserva al lavoro.Dunque, ogni anno ci accor-diamo con Osimo per unagiornata nel nostro ristoranteriservata ad una quarantinadi persone tra ospiti della“Lega” e accompagnatori.Quest’anno abbiamo propostoun menu classico, tra timballi,arrosto, verdure e frutta, giàtagliata in pezzetti o in pureaper agevolare i ragazzi, ancheperché ce n’erano alcuni che sidevono nutrire solo con frul-lati. È bello stare con loro erimango sconcertata quandoapprendo con dolore del rifiu-to opposto ai portatori di dis-abilità da gestori di scarsasensibilità. Talvolta succedeanche questo. Pensi che unanno abbiamo avuto i ragazz-ini in autunno inoltrato, nelnostro albergo di Bolognola,

durante una nevicata ed eracommovente vederli impazz-ire di gioia, correndo sul pratotra i fiocchi bianchi, in predaa sensazioni indescrivibili. Lasolidarietà è contagiosa:un’altra volta, a ristorantepieno, un cliente abituale,diventato nonno da poco, dopoavermi chiesto il permesso, sen’è andato in giro per le salespiegando agli altri commen-sali che cos’era la “Lega” eorganizzando un’improvvisa-ta raccolta fondi. I ragazziarrivano prima di mezzo-giorno e si trattengono perqualche minuto nello spaziodavanti il ristorante perscherzare e giocare insiemecon noi e con il personale cheè stato coinvolto emotiva-mente fin dalla prima volta, alpunto tale che nella giornatadedicata alla “Lega” anchequelli che sono in riposo tor-nano al lavoro pur di viverecon gioia quegli attimi. Poi iragazzi pranzano, mostrandodi apprezzare il menu e nelpomeriggio tornano a casa.Quando i miei figli Serena eMario frequentavano la terzamedia e poi il liceo, facevanovenire a servire a tavola i lorocompagni di scuola che, anchea detta dei loro genitori, tor-navano a casa arricchiti dalcontatto con questi ospiti così“speciali”. I miei figli conti-nueranno senz’altro quest’ini-ziativa: anche dopo tanti anni,in prossimità dell’appunta-mento, fremono di impazien-za e io penso proprio che lastruttura della “Lega” sia unsolido punto di riferimentonon solo per quanti hannobisogno di ricorrervi».

Un “Marchese” per amicoVISTI DAL VICINO

100 punti d’incontro con la solidarietà

Un “servizio” prezioso Il 3 settembre prendo-no servizio ventun vo-lontari del Servizio Ci-vile, che supporteran-no le attività dei Centrie dei Servizi territoria-li (undici a Osimo, seia Molfetta, uno aLesmo, uno a Modena

e due a Napoli).L’avvio del servizio èstato ritardato dallariduzione dei finan-ziamenti anche inquesto settore: untaglio che determinaulteriori incertezzeper il futuro.

Sono proprio 100 i “PuntiCampagna Amica”, cioè imercati della Coldiretti,dove sarà ospitato un gaze-bo della Lega del Filod’Oro. Lì si potrà trovare,durante tutto il mese diottobre, una confezionecomposta da tre pacchi di“Pasta della Bontà” checontiene anche ricette fir-mate dal nostro testimonial,Renzo Arbore, e da altrinoti personaggi. Questa importante iniziati-va parte il 27 settembre nel-l’ambito della manifestazio-ne “Cibi d’Italia” al CircoMassimo di Roma ed èorganizzata dal nostro Entein collaborazione con laFondazione “Campagna

Amica”, istituita da Col-diretti per sostenere e pro-muovere l’agricoltura italia-na, il turismo e l’ecososteni-bilità. L’elenco dei 100 mer-cati che ospiteranno i nostrigazebo è pubblicato on line,sulla stampa e sul nostrosito www.legadelfilodoro.it. È, questa, un’importante

occasione per raccoglierefondi e per far conoscere atanti nuovi amici le attivi-tà, gli scopi, i progettidell’Associazione e il suc-cesso dipenderà soprattut-to dai nostri sostenitoriche ci auguriamo verrannomolto numerosi a visitarei nostri gazebo.

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Nella piccola città diSparanise (Ce) l’Asso-ciazione Sportiva Di-lettantistica ADS-Centro Studi Danza“Mena di Maio” datempo promuove consuccesso la tecnica e lapratica della danzaconcludendo ogni an-no con uno spettacolodi beneficenza. Loscorso giugno la rap-presentazione si èsvolta presso l’Au-ditorium Diocesano“Francesco Tomma-siello” di Teano e gliorganizzatori hannodevoluto a noi l’intero

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AV VE N I M E NTI

L A PO STA

Gentili Signori, ho appena finito di leggere illibro che mi avete speditodedicato a Sabina Santilli esono rimasta affascinatadalla forza di volontà edalla capacità di questaSignora nell’affrontare isuoi problemi e nell’aiutaregli altri. Io sono un po’ anziana emolti anni fa vidi sia il film“Anna dei miracoli”, sia losceneggiato, ma comprendoora che li vidi così, comesplendide interpretazioni,ma non più di tanto.Leggendo ora il libro misono resa veramente contodi quanta sofferenza e soli-tudine esistano nelle perso-ne colpite da questo male edi quanto aiuto voi date.Sono quindi contenta dicontribuire, quale goccia nelmare, a darvi una mano peraiutare queste persone...Farò leggere il libro a mia

incasso offrendoci cosìun sostegno preziosoper il quale ringrazia-mo di cuore.

Ancora una volta lasignora Carmela For-misano Collaro haorganizzato nella suacasa di Torre del Greco(Na) la tradizionalevendita di beneficenzaa nostro favore. Comesempre un grandeimpegno di “zia Lella”(così da tempo i nostriragazzi chiamano affet-tuosamente la signoraCarmela) e delle sueamiche e, come sem-

Per garantire la privacyI dati sono trattati per le attività di raccolta fondi, sia in formato cartaceo che elettronico, da Responsabili ed incaricati a ciò preposti e possono essesre comunicati a società di marketing diretto che effettuano l’invio di nostro materiale.

Per esercitare i diritti di cui all’articolo 7 del D. Lgs. 196/2003 (tra cui modificare o cancellare i dati ) scrivere al Responsabile Comunicazione e Raccolta Fondi ( Responsabile del trattamento) presso Lega del Filo d’Oro Onlus Via Montecerno,1 60027 Osimo - AN (Titolare del trattamento).

Trilli nell’AzzurroNotiziario ufficialedella Lega del Filo d’OroAssociazione Nazionale riconosciutacon D.P.R. n. 516 del 19.5.1967 ONLUS(Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale)Via Montecerno, 1 - 60027 Osimo (AN)tel. 07172451 - fax 071717102c/c postale 358606

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Direttore editoriale Francesco MarchesiDirettore responsabile Rossano BartoliRedazione Maria Giulia Agostinelli, ChiaraAmbrogini, Gianluca de Tollis, LorenzoGatto, Antonio Mellone, AlessandraPiccioni, Elena Quagliardi, Daniela Ruini.Segreteria di redazione Anna Maria Catena,Maria Laura Volpini

Progetto grafico R.C.D. & PartnersCoordinamento editoriale, stampae distribuzione Postel S.p.A.Impaginazione Margaret Ferro - Proart s.a.s.

Questo numero è stato chiuso in tipografia il 30/07/2012 ed è stato tirato in 319.000copie. Autorizzazione del Tribunale diAncona 29.7.1981 n.15. Bimestrale - PosteItaliane SpA - Spedizione in A.P. D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46)art.1, comma 2 - DCB Milano

Questo periodico è associato alla UnioneStampa Periodica Italiana

● Ordine Cavalieri di Santa Teresa de Jesùs - Catania● Società di Mutuo Soccorso - Osimo (An)● Associazione Anziani Pensionati - Gussago (Bs)● Associazione Sportiva Dilettantistica Sportware - Numana (An)● Alidays Tour Operator - Milano● Contrada Montalbano di Valli - Chioggia (Ve)● Pro loco - Merate (Lc)● Motoclub Arese Bikers - Arese (Mi)● Pro loco - Comunanza (Ap)● Controvento Editrice - Loreto (An)...

... e tantissime altre persone che ci hanno devoluto i loro contributi

o hanno organizzato manifestazioni a nostro favore

CI HANNO AIUTATO

sorella e ad amici. Grazie per il gentile pensie-ro e cordiali saluti.

Maria Antonietta V.Segrate (Mi)

Cara Signora,grazie a Lei per le Sue gen-tili parole e per il contri-buto, che per noi è prezio-so perché, come spessodiciamo, “il grande mare èfatto di tante piccolegocce”! Oltre ad aver fondato lanostra Associazione, Sa-bina è stata una personastraordinaria e ha saputofare e dare tanto. Il nostrolibro vuole far conoscerelei e la realtà delle personesordocieche: siamo moltocontenti che Le sia piaciu-to e che Lei abbia decisodi farlo leggere anche adaltri, perché abbiamo sem-pre bisogno di nuoviamici.

El filu che nun se speza

'Nte la Cità dei Senza Testac'è 'n ragnu laburiosoc'ha 'ntreciato la sua telacon un filu favuloso.

E 'stu filu nun se spezaperchè fatu de speranzaed è questa la certezache po' premia la custanzade chi a mesu tantu impegnu,cume Renzo e tanta gente,voluntari del suriso,pe' duna' alacremente'n bucò de Paradisoa chi stà 'n dificultà.

Apre j'ochi, guarda a lorocon 'n po' de nubiltà,questu è 'l filu tutu d'oro:che da lustru a 'sta Cità!

Luciano G.Recanati (Mc)

Caro amico,Lei firma “Luciano consimpatia”, una simpatia che

noi ricambiamo di cuore!Abbiamo deciso di pubbli-care i suoi versi in strettoma comprensibile dialettoanconetano perché rappre-sentano il nostro forteimpegno per cercare di aiu-tare chi ha bisogno di noi esono un invito per chiancora ci conosce poco. Sevorrà, venga a trovarci: l’a-spettiamo. (P.S. Forse non tutti sannoche Osimo è chiamata “laCittà dei Senza Testa” per-ché alle statue che ornanola sede del Comune la testaè stata mozzata tantotempo fa!)

Egregio Segretario Generale,La ringrazio molto per labella foto che mi ha gentil-mente inviato a ricordo dellavisita di maggio alla Vostrastruttura di Lesmo. Ho moltoapprezzato l’organizzazionee la professionalità degli

addetti, ma mi ha soprattuttocolpito la serenità degli ospitiche, nonostante il grave han-dicap, non rinunciano a unavita normale. Fa piacere con-statare che, in un momentoin cui tutto sembra nonandare bene, ci sono struttu-re come la Vostra, che rap-presentano un’eccellenza. Uncordiale saluto con tanti com-plimenti.

Roberto P.Monza (Mb)

Tutti noi ringraziamo Leiper essere venuto a trovar-ci in occasione della“Giornata del Sostenitore”,che organizziamo ormai daquattro anni proprio permostrare a chi ci segue e ciaiuta il nostro impegno e larealtà in cui vivono i nostriospiti. Grazie per le Sueparole: sono uno sprone aproseguire e a migliorare illavoro che svolgiamo.

La generositàarriva danzando

Una tradizionerinnovata

Un regalo preziosoÈ arrivato alla Comunità Kalorama ed è laprima copia stampata del libro tattile “L’Isola”,destinato a bambini ipo e non vedenti e realiz-zato dai detenuti delcarcere di Ivrea conla tecnica del collagemeterico. La letterache ha accompagnatoquesto dono così pre-zioso spiega: “Questaattività ha comportatoun grande impegno sia nostro che dei volontari checi affiancano in quanto nessuno aveva mai visto un“libro tattile” né, tanto meno, conosceva le tecnicheda usare per realizzarlo. Alla fine ci siamo riuscitie siamo molto contenti di destinare proprio a voiquesta prima copia”. Grazie, carissimi amici:auguriamo a tutti voi il grande successo chemerita la vostra bella iniziativa!

pre, un grande succes-so che di traduce inaiuto importante pernoi. Grazie e… allaprossima!

Il nostro nuovo Cen-tro socio riabilitativoresidenziale di Mode-na ha ricevuto unsignificativo aiuto dal-l’Associazione “LeLuci di ComeTe”,che da sempre losostiene. Il presidente,Bruno Iseppi, ha infat-ti organizzato un con-certo tenuto da “INomadi” presso ilcampo sportivo diCastelvetro (Mo) alloscopo di raccoglierefondi. Fra il folto pub-blico erano presenti leAutorità cittadine, ildirettore del nostroCentro, numerosi a-mici sordociechi se-guiti dalla sede territo-riale emiliana con leloro famiglie e tantivolontari. È stata dav-vero una bellissimaserata di festa e digrande generosità.

La Compagnia Teatrale“La Fenice” di FonteLaurentina (Rm) ha

messo in scena per dueserate il divertente spet-tacolo “Il Papocchio” alTeatro “Elsa Morante” diRoma ottenendo unvivo successo.Applausi per gli attori,tutti dilettanti e apparte-nenti alle Forze dell’Or-dine, e per la regista, ziadi Marco, un ragazzoseguito dalla nostra sedeterritoriale romana. Eapplausi anche da tuttinoi a “La Fenice”, che hagenerosamente decisodi devolverci l’interoincasso “con lo spirito disolidarietà più vera cheanima e contraddistingueil nostro essere compa-gnia!”.

“Rozzano Blues” era iltitolo della “tre giorni”

di concerti, iniziative,mostre, mercatini or-ganizzata dall’Asso-ciazione CulturaleArtistica “Kaleydos”presso il CentroCulturale “CascinaGrande” di Rozzano(Mi) per raccoglierefondi a favore dellepersone sordociecheche aiutiamo. La mis-sion di “Kaleydos”,infatti, è quella di dif-fondere musica e arteper incentivare loscambio di esperienzefra artisti e per ottene-re contributi da devol-vere alla ricerca medicarivolta soprattutto allostudio di patologierare. Ora le sommeraccolte vengono de-stinate ai bambini se-guiti dalla Lega delFilo d’Oro affetti dallaSindrome di Charge,

di cui ha parlato unnostro rappresentantedurante la serata inau-gurale, spiegando an-che chi siamo e cosafacciamo. A tutta “Kaleydos” ilnostro grazie!

Le Luci di ComeTeaiutano Modena

Musica dell’animae solidarietà

A teatro pensando a noi

Informarsi ora è

più facilePer ottenere maggiori indicazioni su come sostenere le attivitàdella Lega del Filod’Oro o effettuare

donazionicon carta di credito

o periodichechiamate il nostro

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