Tribuna Medicinese 1-2012

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 PERIODICO DEL PARTITO DEMOCRATICO DI MEDICINA   T r i b u n a M e d i c i n e s e marzo 2012 PARTITO 2012 VENERDI’ 16 MARZO 2012, ore 21 Medicina, Sala Auditorium - Via Pillio 1 Presentazione del libro “Il comunista che mangiava le farfalle” di MAURO OLIVI INTERVENTI ENTE LOCALE FOCUS FORUM  3 - 4 e 8 MARZO 10 -11 MARZO 2012 ENTE LOCALE 4 Il bilancio 2012 è da rifare PARTITO 9 Il forum dei giovani amministratori del PD LAVORO 10 L’art.18 non è un tabù SEGUE A PAG.3

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PERIODICO DEL PARTITO DEMOCRATICO DI MEDICINA

  Tribuna Medicinemaro 2012

PARTITO

2012

VENERDI’ 16 MARZO 2012, ore 21Medicina, Sala Auditorium - Via Pillio 1

Presentaione del libro“Il comunista che mangiava le farfalle” 

di MAURO OLIVI

INTERVENTIENTE LOCALE FOCUS FORUM

3 - 4 e 8 MARZO10 -11 MARZO 2012

ENTE LOCALE 4Il bilancio 2012 è da riare

PARTITO 9 Il orum dei giovani

amministratori del PD

LAVORO 10L’art.18 non è un tabù

SEGUE A PAG.3

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EDItORIAlE di On. Massimo Marchignoli, deputato PD

Lo dico citando Bersani “con Monti senza tacerele nostre idee”. Mi pare una sintesi ecace della

posizione politica e parlamentare del PD.Abbiamo combattuto per anni le scelte del governoBerlusconi. Avevamo chiaro da tempo che quelgoverno stava mandando l’Italia a picco. Lo abbiamoatto per un lungo periodo pressoché in solitudinedenunciando n dal 2008 l’arrivo della crisi, ilrischio di chiusura delle abbriche, di una enormedisoccupazione, dell’esplosione del debito pubblico,della degenerazione della vita politica, del sempre piùallarmante distacco tra le istituzioni democratiche e lasocietà civile e l’ininuenza del nostro Paese sul pianointernazionale.Poi, nell’ultimo anno si è levato sempre più difusamenteun senso di insopportazione per come l’Italia venivagovernata. I cittadini, le organizzazioni sociali e civili,i movimenti hanno avvertito sulla loro pelle i guastiproondi provocati da quel governo. Le donne, igiovani, i lavoratori pubblici e privati, gli imprenditorisono stati protagonisti di vasti movimenti e di ortiprese di posizione che segnalavano chiaramente larichiesta di cambiare governo. E l’opposizione politica

e parlamentare ha atto con intelligenza, tenacia e unitàla propria parte costringendo il capo del governo alledimissioni.Qualcuno dice che tutto ciò è glio non dell’iniziativadel PD e dell’opposizione ma della speculazionenanziaria, dello spread, dei vincoli impostidall’Europa. Ma è sotto gli occhi di tutti comel’aggressione dei mercati all’Italia e le rigide condizioniposte al nostro Paese dalle autorità monetarie e daiPaesi più importati dell’Unione Europea ossero

innanzitutto gli del allimento del governo che aveva vinto le elezioni del 2008 e che esso non aveva più lecondizioni per porre rimedio ai suoi disastri.Ed allora, atto cadere Berlusconi in Parlamento,abbiamo accolto la proposta del Presidente Napolitanodi ar nascere il governo Monti anteponendoinnanzitutto l’interesse dell’Italia. Niente ribaltoniabbiamo detto, ma un governo sostenuto da un’ampiabase parlamentare e guidato da una personalitàdi indiscusso prestigio internazionale e di provate

capacità.Si trattava di ar riprendere all’Italia il proprio postoin Europa e nel Mondo mettendo un reno allaspeculazione, di avviare una politica di proondorisanamento, di rilanciare la crescita per creare

nuova occupazione e porre le basi per la ripresadell’economia: il tutto nel segno dell’equità. Se non

avessimo sostenuto questo tentativo l’Italia avrebbeatto la ne della Grecia provocando la scomparsadell’euro e afossando la grande idea di Europa dellaquale le orze di centrosinistra erano state protagonistenegli anni ’90 e che i governi conservatori e populistiche hanno guidato i grandi paesi europei negli anni2000 stanno ortemente mettendo in discussione.E’ tutto risolto? No. Abbiamo sostenuto le proposteondamentali di Monti senza rinunciare alle nostrebattaglie per l’equità per attenuare l’impatto conl’obiettivo che i sacrici inevitabili che il paese ècostretto a sopportare si abbattessero il meno possibilenegativamente sui ceti popolari e sulle attivitàproduttive.La riorma delle pensioni ad esempio è stata ortementecorretta dal PD salvaguardando le rivalutazioni diquelle più basse, tutelando i lavoratori in mobilità ecoloro che avevano maturato il diritto alla pensionesecondo le vecchie regole evitando penalizzazioni. Oraci stiamo battendo per salvaguardare quei lavoratoriche erano usciti dall’azienda con la certezza di andare

in pensione e che rischiano di rimanere anni senzaalcun reddito.Ora si tratta di approvare in Parlamento il decretosulle liberalizzazioni tenendo a distanza le lobby che

 vogliono impedire l’apertura dei mercati di cui l’Italiaha bisogno per avorire da un lato la diminuzionedei prezzi e per ofrire più opportunità di lavoro e dicrescita sociale alle giovani generazioni.Inoltre abbiamo detto chiaro e orte come la pensiamosul tema del lavoro: il governo deve trovare un accordo

condiviso con tutte le parti sociali ed il PD si atterrà aquell’accordo. Non ci convince l’idea che il problemasia rappresentato dalla soppressione dell’art. 18 dellostatuto dei lavoratori, poiché si tratta di approvaremisure che da un lato acilitino le assunzioni edall’altro riormino il sistema degli ammortizzatorisociali per garantire a tutti reddito e ormazione anchenei periodi di orzata sospensione lavorativa.Inne occorre imprimere maggior vigore e nuoveregole per il contrasto all’evasione e all’elusione

scale. Su questo le prime misure del governo sonoapprezzabili ma occorre are di più ad iniziare dagliaccordi internazionali che l’Italia deve sottoscriverecon quei paesi che ospitano capitali italiani e cheora suggono al sco, pensando altresì a norme che

IL GOVERNO MONTI E IL PD

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rendano conveniente per il cliente la richiesta diatturazione o di rilascio di scontrino scale.

Su tutto questo e su altro incalzeremo il governo incarica nella consapevolezza che esso non è espressionedi una maggioranza di centrosinistra inclusiva delleorze democratiche moderate alla quale puntiamonelle elezioni politiche che dovranno tenersi nel2013. Elezioni a cui dovremo arrivare con unanuova legge elettorale ondamentale per dare corpoad una iniziativa che restituisca ducia ai cittadiniconsentendo loro di eleggere il parlamentare chepreeriscono e contemporaneamente la maggioranza acui adare il mandato per governare il Paese, evitando“ammucchiate” orzate che poi alliscono alla provadel governo. Anche su questo il PD sta spendendoogni propria energia: per noi riormare la leggeelettorale è una assoluta priorità di questo Parlamento;siamo l’unico partito che ha da mesi depositato unapropria proposta di legge. Spetta ora alle altre orzepolitiche are altrettanto e discuterne tutti insieme alne di individuare una ecace e coerente soluzionecondivisa.

Mauro Olivi, 74 anni, ha alle spalle una lunghissima

carriera istituionale e di partito: perito industriale,disegnatore progettista, viene liceniato dalla Sasibper rappresaglia politica nel 1960. Lavorer poi per

la Cooperativa Fornaciai, divenendone presidente atrent’anni. Nel 1973 diviene Segretario del PCI bolognese.

Gi Capogruppo PCI nel consiglio comunale di Bologna,nel 1976 viene eletto alla Camera, dove rester per tre

legislature, occupandosi principalmente di industria,commercio, lavori pubblici e diesa.

Nel suo libro “Il comunista che mangiava le aralle”,scritto con la collaboraione di Mauriio Garuti, racconta

di sè e del PCI, quando ai congressi si poteva discuteredelle sorti del paese con

Enrico Berlinguer, GiorgioNapolitano e altri esponenti

del comunismo italiano emondiale.

Una biograa, ma non ilsolito libro di memorie di

un politico a ne carriera.Certo, c’è tanto Pci in questo

volume. Dai trion degli anniSessanta e primi Settanta al

declino degli Ottanta. Con iriettori sui personaggi piùimportanti del comunismo

italiano e emiliano, acominciare da Enrico Berlinguer. Tutti raccontati sena

reticene da un uomo che li ha conosciuti davanti e dietrole quinte. Ma quella di Olivi è soprattutto una narraione

vera, leggera ma a tutto tondo, dove personaggi notie ignoti entrano in scena come in un romano, no a

comporre uno spaccato straordinario di vita bolognesee italiana, dall’occupaione tedesca al crepuscolo della

Bolognina.Nel libro c’è anche Medicina, con un racconto dedicato

a tre compagni di Villa Fontana che un giorno sipresentarono nella sede del PCI chiedendo di Olivi e.... Ma

acciamocelo raccontare da Mauro venerdì 16 maro.

A Medicina 

“Il ComunIsta

Che mangIava le aralle”

di Mauro Olivi

VENERDI’ 16 MARZO ALLE ORE 21 PRESSO

LA SALA AUDITORIUM IN VIA PILLIO

PRESENTAZIONE DEL LIBRO

“IL COMUNISTA CHE MANGIAVA LE FARFALLE”

DI MAURO OLIVI

tRIBUNA MEDICINESE Aut. Trib. BO n° 4889 del 3/4/1981

Direttore responsabileRemigio Barbieri 

Proprietario  Coordinatore protempore PD Medicina 

Responsabile di redazioneAndrea Federici

Progetto graco e impaginazioneFrancesca Filippini

StampaFratelli Cava - Castel San Pietro Terme (BO)

Redazione e amministrazioneVia Oberdan, 2/B Medicina (BO) - Tel./Fax 051 850934

Inviare interventi e richieste a: [email protected]

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Il decreto “salva Italia” del governo Monti ha modicato, e non di poco, la situazione nanziaria degli enti locali, Comuni in primis, e pertantoil bilancio di previsione 2012 del Comune di Medicina deve essere radicalmente modicato. I cambiamenti riguardano principalmente ilsettore delle Entrate: inatti con l’anticipazione dell’IMU (Imposta Municipale Unica) in sostituzione dell’ICI, le entrate dirette del Comune e diconseguenza i traserimenti dello Stato si modicano notevolmente. Ecco i punti essenziali della manovra:- l’ICI sugli immobili viene trasormata in IMU, con una rivalutazione del valore catastale, l’aumento dell’aliquota al 7,6 per mille e la tassazionedegli edici agricoli (nora esenti); à i q (i 3,8 p i) s;- viene reintrodotto il prelievo sulla prima casa, con un’aliquota base del 4 per mille su un valore catastale rivalutato e con modalità diversedall’ICI che era in vigore 4 anni a;- al Comune viene data la acoltà di modicare le aliquote dell’IMU (in un range ssato dello Stato); il risultato andrà a avore o a scapito delComune, q s.

Un aspetto essenziale da sottolineare è questo: i i ’Imu i “b” pi p ii i c i Ci, i, ic. Inatti la “etta” più importante deve andare al risanamento dei conti dello Stato, al quale i i 50% dell’imposta “base” sugli immobili diversi dalla prima casa; inoltre lo Stato col decreto Monti ià ii ii i Ci. Inatti il Governo Monti ha stabilito ulteriori tagli ai Comuni, che si aggiungono a quelli già decisi dalle nanziarieprecedenti. Pertanto la nuova situazione è questa:

Non dobbiamo poi dimenticare che le nevicate eccezionali avvenute negli ultimi giorni hanno portato al Comune ii p p 100.000€ rispetto al 2011. Qii p i ii (ii, i ci cc.), p i ii p c i cii bi “” cic 1.350.000 €. E’ importante anche tenere conto del atto che l’Amministrazione comunale ha sviluppato quest’anno, come negli anni passati, anche ip p i c i ci p i ci p: non a caso siamo stati riconosciutira i pochi Comuni “virtuosi” dell’Emilia-Romagna. D’altra parte, dobbiamo costantemente are i conti con i ci

cci i ii comunali, a causa dell’inazione (quest’anno oltre il 3%) e dell’aumento delle retribuzionidei lavoratori impegnati nei servizi in appalto. Da questo punto di vista ormai i margini si sono ridottissimi.P ’ic ipii i C, p q i ci qià qià i ii p, ’ii “” fc.Gli interventi possibili - in base alla legge Monti - sono:aumento dell’addizionale irpe (al massimo dello 0,3 per cento)aumento dell’IMU prima casa (massimo del 2 per mille)aumento dell’IMU su terreni agricoli, terreni edicabili, seconde case e immobili produttivi (massimo del 3 per mille)Bisogna tenere conto del atto che per quanto riguarda l’IMU la normativa statale è ancora soggetta a ulteriori chiarimenti e interpretazionie - introducendo meccanismi parzialmente nuovi - le voci di entrata sono dicili da stimare con precisione: ad esempio, per quanto riguarda la

pi c scatta un nuovo meccanismo di detrazioni, più avorevole alle amiglie con gli, i cui efetti sono ancora da appurare; anche per gliifci ic i valori catastali reali sono tutti da determinare e l’entità del gettito assai aleatoria.I cci, i ci ic c p qiibi Bici 2012, cp c c pi, fc ii ii più ci i : q cp ic c c ibbi i p ci i Bici 2012.

Con Il deCreto montI,Il BIlanCIo 2012 è da rIare

Bilancio Previsione anno 2012tagi e/o minori disponibiià:

D.L. 78/2010 (manovra Tremonti)Peggioramento saldo Patto di StabilitEx art. 28 D.L. Monti (dati MEF)

Ex. Art. 13 com. 17 D.L. Monti (stima)Minor add. Comunale red. Fondiari imm. non locati  toae agi

ante D.L. Monti post D.L. Monti

200.000400.000 

600.000

200.000400.000435.000200.00012.0001.247.000

di Mauro Balestrazzi Assessore al Bilancio

    E    N    T    E    L    O    C    A    L    E

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La dettagliata analisi dell’assessore Mauro Balestrazzi evidenzia conchiarezza i problemi che il Comune di Medicina deve afrontare perar quadrare i conti del Bilancio 2012. Le nostre decisioni devonobasarsi su questi elementi oggettivi, ma anche su precise scelte dipriorità. A ronte dei tagli nelle entrate, la scelta che ci troviamo dironte è netta e non eludibile: ridurre i servizi alle amiglie o chiederea tutti i cittadini un impegno per garantirli attraverso una maggiore

imposizione scale?Il conronto sviluppato alla ne del 2011 nelle Consulte territoriali etematiche ha evidenziato un orientamento chiaro da parte dei presenti:al taglio o allo stravolgimento di servizi che sono un bene essenzialeper la nostra comunità, è preeribile l’aumento della imposizionescale per tutti. E’ una scelta di equità e di solidarietà che guarda aluturo.Fino al novembre 2010 l’unica leva a disposizione del Comune eral’aumento dell’IRPEF, e in quella direzione era orientata allora lanostra proposta. Oggi il decreto Monti ha cambiato completamente

lo scenario, indicando nella tassazione dei patrimoni la leva scale

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essenziale adata ai Comuni. L’IMU in sostanza è una impostapatrimoniale, che per il risanamento nanziario chiede uno sorzo aquella parte di cittadini che detiene a vario titolo un “patrimonio”, inproporzione all’entità di questo.In seguito a questa radicale novità, l’Amministrazione comunaledi Medicina si è orientata a non utilizzare la leva dell’IRPEF, per nongravare ulteriormente sui percettori di redditi ssi; ciò signica che

chiederemo ai “patrimoni” di arsi carico della maggiore imposizionescale necessaria a raggiungere l’equilibrio del Bilancio. Questocomporta l’applicazione di addizionali alle aliquote di base impostedal Governo, con un’entità che tenga conto delle varie tipologie dipatrimonio.Al tempo stesso, abbiamo deciso di bloccare per il 2012 le tarife deiservizi, per venire incontro alle amiglie con gli, in un momento in cuila crisi riduce pesantemente i redditi reali.Sono queste le proposte che andremo a discutere nelle prossimesettimane con le orze politiche, i sindacati, le Consulte, le associazioni,

i cittadini, con l’obiettivo di ricercare le intese più ampie.gi micip i mici

Nel contesto della dicile situazione degli enti locali, il PD di Medicina esprime una valutazione estremamentepositiva su tre scelte messe in campo dalla amministrazione comunale che qualicano nel senso dell’equità e

del rigore il bilancio 2012 in via di predisposizione.1) La scelta di non operare tagli sui servizi alla persona, a ronte dei pesantissimi tagli imposti dalle manovredei Governi Berlusconi e Monti ai bilanci dei Comuni. Questa scelta è importante per due ragioni: in primoluogo non lascia solo chi è più in dicoltà in questa crisi, in secondo luogo tutela un patrimonio di servizicostruito in anni di buona amministrazione che rappresenta un tratto distintivo della nostra comunità, sia perla qualità della vita dei cittadini medicinesi che per la coesione e la competitività del nostro territorio. Su questalinea si è deciso di bloccare tutte le tarife, questo per non ar pagare la crisi e i tagli alle amiglie e ai soggettipiù in dicoltà che sono proprio quelle che usuruiscono maggiormente dei servizi.2) Un impegno a ridurre in maniera consistente la parte di spesa corrente coperta dagli oneri di urbanizzazione,per avere un bilancio in maggiore equilibrio, dare il segnale politico di una maggiore attenzione alla riduzionedel consumo di suolo, e cercare di raggiungere uno dei parametri di virtuosità che probabilmente consentiranno

lo sblocco di parte del patto di stabilità.3) La scelta atta su come coprire le maggiori entrate richieste a ronte dei tagli e della scelta di mantenere iservizi. La scelta di utilizzare la leva dell’IMU, spostando il peso sul patrimonio immobiliare era la più equapossibile, con gli strumenti datici a disposizione dal governo. Segue due principi politici chiari per il PD: pesoscale dal reddito al patrimoni, nella crisi chi ha di più deve dare di più. Per alleggerire i redditi da lavorodipendente, le pensioni e le amiglie.Questa scelta propone un patto di comunità al tessuto produttivo, agricolo e la proprietà; la pubblicaamministrazione si a garante della tenuta della coesione sociale nella crisi, chiedendo aiuto a chi ha di più pergarantire le condizioni di vita di chi ha meno. Questa operazione di ridistribuzione non solo dà il senso di unapolitica locale progressista, ma rappresenta anche un elemento chiave per la competitività del nostro territorio,

assieme alle gestioni associate e al PSC,.Inatti la disponibilità per le amiglie di servizi difusi e qualicati (nidi, scuole, assistenza agli anziani, ecc....)è considerata da tutti gli economisti una condizione essenziale perchè un territorio sia attrattivo e competitivo,quindi una componente ondamentale su cui contare anche nel nostro Comune per il rilancio produttivo e perl’uscita dalla crisi.

Bilancio 2012: il PD per scelte responsabili e equeUn patto con la comunità per la qualità della vita a Medicina. di Pietro Taraborrelli 

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 A CHI è NATO IN ITALIA 

SIA FINALMENTE RICONOSCIUTO

IL DIRITTO DI ESSERE CITTADINO ITALIANO

Ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio comunale di Medicina nella seduta del 21 ebbraio 2012

I Consigio comunae di Medicina

Premesso chel’attuale legislaione italiana (L. 91/1992), basata sullo “ius sanguinis”, non permette ai bambini stranieri natiin territorio italiano, anche se gli dl immigrati regolarmente e da tempo residenti, l’acquisiione automaticadella cittadinana italiana; ad oggi solo il cittadino straniero che sia nato in Italia ed ivi sia risieduto legalmentee sena interruioni no al compimento del diciottesimo anno può acquisire la cittadinana italiana, masolo una volta maggiorenne e se la richiesta viene atta entro il diciannovesimo anno di et.

Sooineao chenei giorni scorsi il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ucialmente preso posiioneper l’estensione del diritto di cittadinana ai bambini nati sul suolo italiano, invitando così le Camere ariaprire il dibattito sulle varie proposte di legge che ormai da tempo languono in Parlamento, ostacolatedall’ostracismo populista ed immaturo di alcune componenti politiche;

Preso ao

anche del documento recentemente approvato dall’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagnatendente appunto a sollecitare questa modica;

Evidenziao che- la presena di immigrati é ormai un aspetto consolidato dell’evoluione della societ italiana e moltissimisono i bambini ed i ragai che, gli di genitori stranieri, sono nati e cresciuti in Italia, essendo dunqueitaliani in tutto uorché nel diritto di cittadinana;- l’apporto al tessuto sociale, economico e culturale dell’Italia da parte delle persone straniere, in particolaredei lavoratori e delle loro amiglie, è da tempo sostaniale ed imprescindibile;- nella Provincia di Bologna, al 31/12/2010, sono residenti 102.807 immigrati, che rappresentano il 10,4%della popolaione, che tra questi sono presenti ben 21.972 minori pari al 14,7% e che da qualche anno si èandato consolidando su entrambi i dati un tasso di crescita di quasi 1’1% annuo.

Esprime

- il proprio convinto plauso e sostegno alle parole del Presidentedella Repubblica;- la convinione della necessit di evitare ingiustiie e avorire losvilupparsi di una societ interculturale,

Invia i Paramenoa riprendere al più presto l’iter di revisione del diritto di cittadinana,al ne di giungere ad una Legislaione consona alle mutateconnotaioni della struttura demograca del nostro Paese erispettosa dei Diritti di chi sul nostro suolo è nato e cresciuto ed

italiano si sente e deve essere al pari di ogni altro cittadino.

    E    N    T    E    L    O    C    A    L    E

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CIRCOLO ARCI“Gentlemen Loser”

esta del tesseramento

Anche per quest’anno, nei primi di Gennaio, si è svolta la esta ditesseramento del circolo ARCI “Gentlemen Loser” di Medicina.

La esta, rinominata “Gentlemen’s Night 2”, ha avuto comeobiettivo quello di promuovere la musica giovanile delCircondario.Svoltasi al centro Ca’ Nova di Medicina, ha riscosso moltapartecipazione da parte dei giovani e dei giovanissimi amantidella musica dal vivo provenienti sia da Medicina che da uori,ruendo così di uno spettacolo di qualità e al tempo stesso dandol’adesione al nostro Circolo.Hanno suonato sul palco del Ca’ Nova i Lou & B, i Wasted LoveFeeling e i TranseaT, dimostrando (secondo il mio parere) che la

musica dal vivo è ancora orte e potente nel nostro territorio, e cheproseguire sulla strada dei concerti dando la possibilità a questigruppi emergenti di esibirsi è uno dei migliori investimenti che ilnostro Circolo potesse are.Speriamo di vedere sempre più partecipazione dal popolomedicinese, sia da “sotto il palco” che “sopra il palco”, e di vedereuna totale e completa partecipazione soprattutto nell’eventopiù grande che organizziamo nel mese di giugno, cioè l’ormaiimminente Medicina Rock Festival.

Michele Argentesi  

Presidente del Circolo Arci “Gentlemen Loser”

A tutte le donne e a tutti coloro che vedono nella violenza alle

donne una piaga da combattere e da battere sia a livello culturalesia come giustizia, credo sia venuto un moto di disgusto e dirabbia nell’apprendere che per gli indagati di stupro di gruppo ilgiudice non è più obbligato a mantenere la custodia in carcere,perché - secondo una interpretazione della Corte di Cassazione -può applicare misure cautelari alternative, se lo ritiene opportuno,come ad esempio l’arresto domiciliare.Ciò rappresenta il seguito di una sentenza di due anni a della CorteCostituzionale che aveva concesso questo privilegio al singoloindagato. Ora la Corte di Cassazione l’ha esteso anche al “branco”,

annullando così una ordinanza del Tribunale del riesame di Romache aveva conermato il carcere per due giovani accusati di violenzadi gruppo. Decisamente un arretramento rispetto al 2009, quandocon l’approvazione da parte del Parlamento della legge di contrastoalla violenza sessuale — nata sulla base di un orte allarme socialea seguito della recrudescenza di episodi di aggressioni alle donne— non era consentito al giudice di applicare, nei casi di violenzasessuale, misure cautelari più leggere rispetto al carcere per lapersona indiziata di colpevolezza. E’ una brutta sentenza, contro ledonne, che ha un secondo brutto risultato: mandare un messaggio

negativo e sbagliato alla società.Non possono esserci misure alternative al carcere per chi compieviolenza sessuale! Le donne non vogliono vendetta, ma voglionopoter avere la certezza che si compia no in ondo giustizia in questicasi laceranti per ognuna di loro, che inuiranno permanentemente,sicamente e psicologicamente, nella vita della donna violentata.Serve ermezza e compattezza nel condannare la violenza in generee quindi verso le donne in particolare, sia che venga da singoli cheda un branco. Del resto, per altri reati, l’averlo commesso in gruppocostituisce un’aggravante. Ad esempio è un’aggravante se in

gruppo si distruggono cose o si aggrediscono persone o si par tecipaa orme di protesta non autorizzate. Perché allora se si stupra unadonna il atto di arlo in gruppo diviene irrilevante?E’ inconcepibile CONTINUARE ad essere più comprensivi versochi compie questi atti tanto spregevoli, disposti a concedereattenuanti agli stupratori, piuttosto che essere comprensivi dellasituazione terribile vissuta da una donna (vogliamo dimenticarequella sentenza che abbassò la gravità della violenza di gruppocon la motivazione che la donna vestiva i jeans?). Questa sentenzarischia di vanicare lo sorzo di tante donne che, credendo nella

giustizia, hanno avuto il coraggio di denunciare le violenze subitee di ripercorrere quel percorso di dolore. Ma perchè ancora oggi, c’èbisogno di dover sensibilizzare su chi sia più degno di comprensionee di considerazione, anche negli atti della nostra “giustizia”?

sp i pp:

UNA SENTENZA CONTRO LE DONNE 

Dichiarazione di Nara Rebecchi in Consiglio Provinciale

    P    R    O    V    I    N    C    I    A

rICevIamo e volentIerI PuBBlIChIamo

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di governo. Non c’erano le liste civiche attive nel nostroterritorio: attive, certo, solo quando è possibile cavalcarele paure dei cittadini, con la demagogia e il populismo chesono tipici delle destre europee. Non c’erano i baricaderosdell’ultrasinistra, quella disposta a perdere i servizi permostrare la propria bandiera.La questione dell’ambulanza- risolta grazie alla solidarietàdei volontari della Cri e all’operato del sindaco- è solol’ultima- e scomposta- battaglia di orze politiche che nonriescono a proporre nulla di davvero concreto e che, privedi argomenti, sparano su chi capita. E quando, davanti

alle abbriche, ci andavano esponenti di un partito percercare di dare delle risposte a lavoratori preoccupati ocassaintegrati (e non certo per prendere applausi), quelpartito era il Partito Democratico, lo stesso Pd che daràbattaglia no in ondo sull’articolo 18 dello Statuto deiLavoratori per evitarne l’abolizione.O quando in Parlamento venivano proposti disegni dilegge come il Ddl Concia sull’omoobia o come il testo diMarino sul biotestamento, c’era il Pd a sostenerli. La destra

 votava contro. La destra era impegnata a trasormare laproposta di Marino nel Ddl Calabrò. La stessa destra cheha portato il Paese ad un passo dal baratro: quella che

 voleva introdurre l’aggravante di clandestinità; quella cheappoggiava il nucleare bocciato dai reerendum di giugnoai quali il Pd ha contribuito in maniera imprescindibile;quella che ha negato la crisi per due anni per poi lanciareil Paese nel vuoto.Spero di non essere il solo a pensarlo, ma non credo che ilPd sia la nuova destra. Chi lo dice, non compie un’azioneintellettualmente onesta nei conronti di se stesso e deitanti militanti che quotidianamente si impegnano nelleFeste e nei circoli, nei conronti dei tanti amministratoriche cercano soluzioni eque e giuste di ronte alla crisi.Non voglio are nessun panegirico (il Pd è il partito in cui

credo e a cui dedico tanto del mio tempo, ma non puòcerto essere esente da critiche: critiche costruttive, criticheatte con raziocinio), ma credo sia giusto mettere le cose inchiaro. Credo sia giusto dire che da una parte c’è la destra-la destra indecente di Arcore e Pontida, ma anche quellapiù implicita dei “vafa” di Grillo- e da un’altra parte c’èil centrosinistra. Dire che entrambe le cose stanno dallastessa parte, è are cattiva politica. Anzi, è are antipolitica.E quindi attenti, perché l’antipolitica è monodirezionale,

 va solo da una parte: a destra, appunto.

Da qualche tempo c’è chi aferma che il Partito Democraticosostenga politiche di destra, lontane dalla tradizioneprogrammatica e culturale del centrosinistra, e che, inparticolare qui a Medicina, destra e sinistra siano prive ditratti distintivi: un’unica cosa, insomma.Quando, quindicenne, entrai per la prima volta in unasede del Partito, mi ricordo che la prima impressione umolto buona. I ragazzi erano simpatici; ragazzi come me,mi parvero subito giovani progressisti- decisamente piùprogressisti di me- aperti e tolleranti. La diferenza mi parvequasi antropologica, ma orse la loro era semplicemente una

diversa attitudine, una diversa disposizione d’animo. Prestoiniziai a lavorare, come volontario ovviamente, alla Festade l’Unità. Al Ca’ Nova d’estate a un caldo tremendo, mai miei nesettimana li passavo essenzialmente lì, e non eroil solo: c’erano tanti altri ragazzi che acevano i camerieri,oppure stavano dietro i ornelli, malgrado il caldo; andarea “dare una mano” alla esta era quasi un dovere moralema era soprattutto un’occasione per conoscere il signicato

 vero della solidarietà e per portare avanti, insieme, un’ideadiversa di società, in cui ci si aiuta vicendevolmente, con ipropri limiti e le proprie peculiarità.Dopo qualche tempo entrai anche in Direzione e in

Segreteria, iniziai a partecipare a riunioni e incontri coni nostri amministratori e con i nostri dirigenti. Poi l’annoscorso, a sedici anni, sono diventato segretario dei GiovaniDemocratici e ho conosciuto molti altri amministratorie dirigenti. E in questo brevissimo periodo di tempo, hocapito che il Partito Democratico non è e non vuole essereun partito di destra.Quando, alle dieci del mattino, nel reddo di una domenicadi novembre, ra la nebbia avete orse visto un banchettoin cui si raccoglievano le rme per la campagna “L’Italiasono anch’io”, la campagna per ar acquisire il diritto dicittadinanza ai gli di stranieri nati in Italia secondo la

logica dello ius soli, c’era il Pd. Non il Pdl, non Beppe Grillo(che, anzi, si è detto contrario a questa proposta).Quando, due anni a, si raccoglievano le rme per ledimissioni dell’ex Presidente del Consiglio, c’era il Pd.Non c’erano, mi sembra, altri partiti. E alla ne, almenosimbolicamente, quelle rme a qualcosa sono servite.Quando si decideva, di ronte a traserimenti minorida parte dello Stato, di mantenere alti i servizi per lanostra comunità, anche a costo di sacrici, c’era il PartitoDemocratico. Non c’era il centrodestra, impegnato a ridurreal minimo le risorse per gli enti locali dalla sua posizione

C’è differenza...

    P    A    R    T    I    T    O

di Jessy Simonini 

Coordinatore dei Giovani Democratici di Medicina

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esperienze e proposte, unendo competenze e sinergie,nel quadro di un  giovanilismo positivo che crei buonapolitica e non sia, invece, onte di isolamento rispettoalle altre generazioni, sarà possibile costruire un nuovopatto generazionale che non sia onte di esclusione ma,al contrario, di arricchimento. Il Forum ha come scopoprimario quello di promuovere la collaborazione ra i

giovani amministratori- che stanno muovendo i loroprimi passi all’interno di giunte e consigli comunali- egli amministratori con più esperienza; altro scopo delForum è quello di mettere in comune proposte e idee percostruire percorsi comuni e il più possibile partecipatira tutte le comunità del circondario, mettendo al centrodel dibattito tematiche care alle giovani generazioni qualila lotta contro il disagio e la dispersione, la socialità, lascuola, il trasporto pubblico locale ma anche temi piùcomplessi, come il Psc e il bilancio.Il Forum Giovani Amministratori vuole dunque esserepunto di rierimento strategico per un’elaborazione

politica comune, risposta dei territori al renzismo eal  giovanilismo dilaganti in quest’ultimo periodo e, inparticolar modo, organo che, incisivamente, propone,arricchisce il dibattito, si mostra capace di interpretarecon successo le istanze provenienti dalla società e dallegiovani generazioni.

Sono ripresi i lavori del Forum dei Giovani Amministratoridel Pd della Federazione di Imola. L’undici gennaio scorsoè stato eletto coordinatore del Forum Wildmer DanielGregori, assessore al bilancio e all’ambiente del Comune diCasalumanese, oltre che membro della segreteria del Pddella Federazione e dottorando in economia.Secondo il neocoordinatore “È un bel gruppo di giovani,

che hanno voglia di impegnarsi in un periodo in cui arepolitica è una sda dicilissima. Una delle nostre priorità èquella di aumentare le nostre competenze per entrare semprepiù nel merito delle diverse saccettature della macchinaamministrativa. Per questo abbiamo organizzato incontrisu temi specici, come ad esempio il Psc, uno strumentoondamentale che riguarderà la vita delle nostre comunitàper i prossimi vent’anni. Un parte del mio dottorato–continua Gregori- riguarda proprio il patto di stabilità. E’necessaria una normativa che sostenga gli investimenti,soprattutto in un momento in cui le risorse verso gli EntiLocali sono calate drasticamente. Investimenti che sono di

primaria importanza per rilanciare la nostra economia nelmedio periodo e che senza un’adeguata tutela sarebberodestinati a crollare”.La creazione di un Forum orte e sincronizzato con leesigenze delle nostre realtà territoriali rappresenta unarisorsa imprescindibile per il Partito e per le giuntedel circondario. In questo modo, mettendo in comune

Il Forum dei GiovaniAmministratori del Pd

    P    A    R    T    I    T    O

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Vogliamo segnalare l’ottimo editoriale di Luigi Mariucci uscito su l’Unità. Il concetto espresso è semplice, dovrebbe essere addirittura ovvio - ma evidentemente nonlo è - e dunque va ribadito: l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori non è un tabù, nè un totem o un dogma, ma un diritto di civiltà. Quando si parla di riorma del 

mercato del lavoro, si dovrebbe parlare di estendere le tutele a chi non le ha, cancellare le orme di contratto più precarizzanti, avorire l’occupazione stabile e la

ormazione, riormare gli ammortizzatori sociali e via dicendo. Quelle sull’articolo 18 restano parole al vento che non giovano a nessuno, men che meno a chi vuole

arontare e sconfggere il dramma della precarietà.

di Luigi Mariucci 

RESPONSABILE PER IL LAVORO DEL PD IN EMILIA ROMAGNAPROFESSORE DI DIRITTO DEL LAVORO NELL’UNIVERSITà CA’ FOSCARI DI VENEzIA

L’ART.18 NON È UN TABÙ. È SOLO CIVILTà

Tabù nella lingua polinesiana allude a una proibizione ondata sumotivi sacrali, misterici e quindi irrazionali. È perciò singolare questovezzo, di matrice più giornalistica che accademica, di accostareil termine tabù all’art.18 dello Statuto, talora variandolo conespressioni similari, tipo totem o dogma. Ancora ieri il presidenteMonti ha usato questa espressione, rierendosi all’imminenteincontro con le parti sociali.È bene allora tentare ancora una volta di chiarire che l’art. 18 (quelloche dispone la reintegrazione del lavoratore illegittimamente

licenziato) non è né un tabù, né un totem, né un dogma. èpic picipi i ciià iiic.Stabilisce che un atto illegittimo (come il licenziamento ingiusticato)deve essere rimosso, come accade normalmente nel diritto privato,ad esempio per gli atti lesivi del diritto di proprietà.È bene, in genere, e specie nella ase di crisi che stiamo attraversando,diendere i principi conquistati con decenni se non secoli di progressodella civiltà giuridica. È una scelta razionale, non un pregiudizioeticistico di tipo tribale. Vale la stessa cosa per altre ondamentalidichiarazioni di principio.

Ci ricordiamo di quando qualcuno proponeva di riormare l’art. 1della Costituzione (quello che dice che «l’Italia è una Repubblicademocratica ondata sul lavoro») usando guarda caso la stessaespressione: «L’art. 1 della Costituzione non è un tabù». Quando poisi parla di uno specico oggetto normativo bisognerebbe anzituttoconoscerlo. Ignorantia iuris non excusat, dicevano gli antichi. Questovale anche per gli economisti. Ad esempio per Alesina e Giavazzi chein un ondo pubblicato sul Corriere della Sera hanno ondato il lororagionamento sulla seguente e clamorosa castroneria: secondo lorol’art. 18 sancirebbe «l’illicenziabilità per motivi economici». Occorreavvertire i due autorevoli editorialisti che in Italia l’illicenziabilitànon esiste, come non esiste, da qualche tempo, l’imponibile dimanodopera. Tant’è che negli ultimi anni molti lavoratori (compresi icosiddetti «garantiti», quelli con il contratto a tempo indeterminato)

hanno perso il posto di lavoro, appunto per motivi economici, emolti altri rischiano di perderlo nei prossimi mesi. Bisogna averepazienza e spiegare ancora una volta che l’art.18 non dispone alcunasupposta «illicenziabilità»: si limita a stabilire che se il licenziamentoè ingiusticato il giudice dispone la reintegrazione (nelle unitàproduttive con più di 15 dipendenti), mentre già la legge del 1966stabiliva che il licenziamento era ammesso solo per giusta causa omotivo (soggettivo o oggettivo, cioè per motivi economici). Questosignica che se il motivo economico esiste davvero il licenziamento

è legittimo e del tutto praticabile. Se il motivo economico è asullo,e le ragioni economiche sono solo un pretesto per liberarsi deilavoratori scomodi, il licenziamento è illegittimo.Forse gli economisti citati vorrebbero tornare a quanto previstodal codice civile del 1942, quando era ammesso il cosiddettolicenziamento ad nutum (vale a dire, a un cenno), dalla sera allamattina. Come accade negli Usa dove per lo più questa è la regola: lìil licenziamento libero lo chiamano employment at will , e il risultatoè antastico, si calcola in circa 20 milioni di disoccupati. Megliolasciar perdere quindi metaore improbabili.

Dell’art.18 solo due cose vanno ragionevolmente modicate: ilcampo di applicazione, essendo il limite dei 15 dipendenti non piùcredibile (ma questo vale anche per tante altre norme del lavoro,dalla Cassa integrazione alle assunzioni degli invalidi) e i tempi didurata delle controversie. Per il resto si torni a parlare di cose serie:l’estensione degli ammortizzatori sociali (ovvero di una signicativaindennità di avviamento o riavviamento al lavoro) per tutti coloro,giovani, donne, lavoratori maturi che il lavoro lo cercano davvero,l’innalzamento del costo per i lavori precari, spesso utilizzati intermini puramente speculativi e illegali, l’incentivazione scaleper le assunzioni a tempo indeterminato, il disboscamento dellagiungla dei contratti atipici, il potenziamento dell’apprendistatoe di un nuovo contratto di inserimento come orme privilegiate diaccesso al lavoro. Il resto sono chiacchiere e parole al vento.

    F    O    R    U    M     L

    A    V    O    R    O di Vanes Tamburini 

RESPONSABILE FORUM ECONOMIA E LAVORO

[email protected] 

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UN PATRIMONIO DI TUTTA LA COLLETTIVITàPerchè è importante che il Centro Sociale di Medicina viva

Negli anni ’50 del secolo scorso, in piena guerra redda,nel nostro Paese, in particolare in Emilia e Toscana, periniiativa dei partiti della sinistra si sviluppa la costruionedelle cosiddette “Case de popoo”.

Siamo in un periodo storico di acuto scontro sociale,politico, ideologico; e, quindi il sistema delle casedel popolo sul nostro territorio si sviluppa quasi incontrapposiione alle attivit delle parrocchie e delleorganiaioni sociali cattoliche (vorrei ricordare ailettori la scomunica dei comunisti da parte di Papa PioXII nel 1949).I partiti della sinistra italiana (PCI e PSI) si attivano quindiper creare un luogo sico che permetta l’aggregaione el’iniiativa del popolo della sinistra nelle attivit sociali,culturali, del tempo libero, dove ciò è possibile con ilcontributo determinante alla costruione di iscritti esimpatianti.

Le case del popolo diventano il luogo dove sonopresenti le sedi dei partiti, in alcuni casi anche quelledel sindacato, spesso le sedi dell’ARCI e dell’UDI. Macontemporaneamente sono anche i luoghi dovetrascorrere il proprio tempo libero, dove organiarsi perattivit sociali, dove consumare e produrre cultura: perquesto, accanto all’immancabile bar, spesso troviamo la“sala da ballo”, il cinema, il teatro, la palestra.Si tratta perciò di un microcosmo nel quale possonoritrovarsi tutte le generaioni, ove possono svilupparsimolteplici attivit che coprono la stragrande maggiorana

degli interessi della popolaione.Con il passare dei decenni questa realt, resabonariamente evidente negli scritti di Guareschi e neilm di “Peppone e Don Camillo” tende a scomparire.La contaminaione culturale, sociale e politica; l’esaurirsidella logica dei blocchi contrapposti; la caduta delmuro di Berlino e quindi della stessa ragione di unacontrapposiione ideologica; il venir meno dei partitiideologici di massa; tutto ciò ha radicalmente modicatola primaria ragion d’essere delle case del popolo.Ciò che però non è venuo meno, ciò che non si

è modifcao, è invece a necessià di avere, suerriorio, uoghi di aggregazione sociae. Ani,possiamo acilmente afermare che proprio il modo divivere nei nostri anni, la migraione delle popolaioni,specie in questi ultimi anni (basti pensare che Medicina

è passata ra il 2000 e il 2012 da 13.000 abitanti a quasi17.000) hanno posto come primario il tema, sociale epolitico, di luoghi di aggregaione ed iniiativa socialee culturale nei quali i cittadini vecchi e nuovi possanoritrovarsi.E’ questa la ragione ondamentale che mi ha atto prendereconcretamente in esame la proposta, che mi venne attanel 2007 (in quanto segretario comunale dei D.S.) di unuso della ex Casa del Popolo come sede di un eventualecentro sociale del Capoluogo. Droghetti e Borgononi,che per conto del Sindacato Pensionati mi acevano lasuddetta proposta, onestamente mi sembrarono alloraquasi due visionari, ma pensai lo stesso che valesse lapena di tentare di avorire la realiaione di ciò che miveniva proposto.In quesi anni mi pare che concreamene si sia

reaizzao queo che aora sembrava più un auspicio

che un concreo programma. Non solo è nato e si èconsolidato un centro sociale, non solo si è sviluppata unaorte e ricca attivit basata sul volontariato dei soci, masi sono anche aggregate al centro sociale organiaionispontanee, quali il Comitato Genitori e associaioniquali quella dei cacciatori, che svolgono attivit socialie culturali.Il nuovo Centro Sociale conta oggi quasi 900 associatie si presenta come una dinamica realt capace diaggregare generaioni diverse e di produrre iniiative checoinvolgono l’intera realt cittadina. E’ evidente che una

simile realt non può lasciare indiferenti organiaionisociali, politiche e amministrative cittadine.I Cenro Sociae oggi è inai un preziosa risorsa per

Medicina, specie in un momento politico nel quale èsempre più evidente che la quantit e la qualit dei serviialla popolaione non possono essere solo appannaggiodell’Ente pubblico, ma è opportuno che lo stessoEnte locale punti a costruire un “welare partecipato”in grado di usuruire dell’iniiativa e dell’attivit diquelle associaioni pubbliche e private che si rendonodisponibili.

In quest’ottica, il Centro Sociale di Medicina è certamenteun interlocutore importante dal quale io credo non sipossa assolutamente prescindere. Occorre pertanto,da parte di tutte le organiaioni ed associaioni,riconoscerne l’importana, rispettarne l’apartiticit,costruire con il Centro Sociale stesso un positivo rapportodi collaboraione.

di Gaetano Mattioli 

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C’è una passione che batte nel cuore di tutti i Medicinesi: l’ASD Virtus Medicina, che continua lasua storica attivit sportiva, di impegno sociale, di promoione del basket a tutti i livelli nel nostroComune.Graie all’impegno instancabile di tutti i suoi associati, graie agli sponsor, graie al Comune,anche quest’anno porta in palestra oltre 140 bambini da’annaa 2006 a 1993, coprendo tuttii campionati ederali con ottimi risultati.Inoltre mantiene Medicina al centro delle cronache locali, potendo disporre di una prima

squadra miiane ne campionao di serie C Regionae sempre ai verici dea cassifca!

All’interno del “Pala Rambaldi”, sempre di ronte ad un nutrito pubblico caloroso ed appassionato,scendono in campo i nostri ragai, che vedono nella bandiera Caprara e nel giovane Quartieri imassimi esponenti del nostro basket cittadino.Uno staf di super allenatori di Medicina, capitanati da Ombretta Merari (responsabileminibasket) consente il regolare svolgimento della aivià di avviameno a baske che ’ASD

Virus Medicina promuove nee scuoe del territorio tramite leioni mirate, a titolo gratuito,per trasmettere la passione per questo bellissimo sport a tutti i bambiniGrandi squadre, grandi allenatori, grande societ, che nell’estate del 2011 ha visto la nominadel nuovo Presidente, Paolo Trombetti, del nuovo Vice Presidente, Mauriio Martelli e del nuovoDirettore Sportivo, Marco Monti, che sotto la super visione dell’instancabile Team Menager, MarcoGaletti, sono impegnati a are tutto il necessario anchè l’ASD Virtus Medicina continui ad esserela passione che batte nel cuore di tutti i Medicinesi.

BASKET A MEDICINA

rICevIamo e volentIerI PuBBlIChIamo

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L’ASSOCIAZIONE “GLI AQUILONI”:

genitori, insegnanti e sussidiarietà circolare per la scuola 

Il 28 Ottobre 2011, dall’iniziativa di un gruppo di genitori

e insegnanti, si è ufcialmente costituita a Medicina

l’Associazione “Gli Aquiloni”.

L’esigenza di dare vita all’Associazione nasce dalla

constatazione che, in seguito al calo degli investimenti

statali sulla voce di spesa “Scuola Pubblica”, stia

diventando sempre più necessario, da parte dei

cittadini, proporre e realizzare progetti di sussidiarietà

circolare nell’ambito del percorso formativo delle

nuove generazioni. In particolare l’analisi del tessuto

scolastico medicinese, basata sull’esperienza diretta dei

soci, ha portato ad affrontare alcune tematiche ritenuteprioritarie:

Asili nido: promuovere le iniziative di asilo-famiglia;

Scuole elementari: contenere lo sbilanciamento

formativo tra tempo pieno (40 ore settimanali, di cui 30

formative, con personale docente) e tempo non-pieno (27

ore settimanali con personale docente, in prospettiva 24

se non verrà modicato

il decreto “Gelmini-

Tremonti”);

Scuole medie: integrare

l’offerta culturale

comunale attraverso la

promozione di iniziative

e progetti a costo zero

per le famiglie;

Superiori e Università:

supportare iniziative

per il miglioramento dei

trasporti da e verso gli

istituti di eccellenza a

Imola e a Bologna.

L’Associazione si

propone quindi di

concretizzare iniziative

a supporto di tutto il sistema scuola, dando risalto aprogetti promossi da enti e fondazioni, costituendo un

programma permanente di integrazione per le famiglie

dei bambini stranieri (rete di mediatori per le famiglie)

e lanciando raccolte fondi presso professionisti e

aziende. L’Associazione ha ottenuto in questi giorni

il riconoscimento come ONLUS e nei prossimi mesi

lancerà una campagna per il 5x1000.

Ad oggi, grazie all’impegno dei propri soci e di alcuni

volontari che donano il loro tempo per svolgere attività

o per segnalare iniziative interessanti, l’Associazione ha

avviato i seguenti progetti:

“Creativa-Mente”: laboratori creativi svolti da volontarie rivolti ai bambini delle elementari tempo modulo. I

corsi sono gratuiti e vengono svolti durante il servizio di

inter-scuola (per adesso il venerdì dalle 15.00 alle 16.00

presso le scuole “Vannini”), afancando le educatrici

della cooperativa;

“Scuola in numeri”: studio statistico sulle scuole

medicinesi (utilizzo dei servizi integrativi, necessità di

mediazioni linguistiche, correlazione elementari-medie-

superiori, ecc…);

“Sky per le scuole”: l’Associazione ha promosso

l’iniziativa “Sky per le scuole” e le scuole medie Simoni

hanno aderito al progetto, che prevede l’installazione

della parabola e l’abbonamento per 5 anni ai canali

educational di Sky completamente gratuiti;

“Girovagando”: l’Associazione sta promuovendol’iniziativa “Io vado in bus” e si sta adoperando perché

l’abbonamento gratuito ATC donato dall’azienda ai

bambini di prima elementare venga riconosciuto anche

sui mezzi FER, dando così la possibilità ai bambini di

prima di andare in gita a Bologna utilizzando i mezzi

pubblici gratuitamente.

In fase di “incubazione”

si trova poi il progetto di

re-styling degli interni

delle scuole Vannini.

Grazie alla preziosa e

gratuita collaborazione

di alcuni professionisti e

alla disponibilità di soci

e amici, l’Associazione

sta elaborando un

progetto per il recupero

degli interni della

scuola elementare in

termini, principalmente,

di ritinteggiatura e

decorazione di aule e

corridoi. Il progetto verrà

attuato nei tempi e nei

modi stabiliti in accordo con l’Istituto Comprensivo.Sul sito internet www.associazionegliaquiloni.it

sono presenti tutti i dettagli su progetti e iniziative

dell’Associazione, nonché articoli e approfondimenti su

tematiche quali alimentazione, libri, normative e ricorsi,

risorse on-line, interviste all’amministrazione e notizie

legate al mondo della scuola e della cultura.

Il PD di Medicina contribuisce alle attività

dell’Associazione mettendo a disposizione la sede per le

riunioni e lo stoccaggio dei materiali per i laboratori.

L’Associazione “Gli Aquiloni” si riunisce tutti i primi

lunedì del mese alle 21.00 presso la sede del PD di

Medicina in via Oberdan 2/B. Le riunioni sono apertea tutti e l’iscrizione all’Associazione, gratuita, è aperta

a tutti coloro che desiderino impegnarsi sulle tematiche

proposte.

rICevIamo e volentIerI PuBBlIChIamo

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di Porta Lame, Carlinopartecipa attivamentealla battaglia vedepurtroppo cadere ilsuo amico e nostrocompaesano ErcoleDalla Valle (Bridge)ma quell’epicabattaglia è una grandevittoria partigiana, inazifascisti vengono

sconftti nonostantefossero meglio armatie molto numerosi.

Dopo poche settimaneviene ferito gravemente dallo scoppio di una bombaa mano, mentre lotta con un fascista nel tentativo didisarmarlo.

Con queste poche parole salutiamo oggi per l’ultimavolta Carlino, ma la sua memoria ci accompagneràper sempre, non dimenticheremo mai ciò che hafatto, assieme a tanti compagni, per la riconquistadella libertà e della democrazia nel nostro paese, e

non dimenticheremo l’insegnamento che ci hai dato.

Ciao, Carlino! 

Circolo PD di Villa Fontana

E’ stato uno dei componenti del combattivodistaccamento della 7ª Brigata GAP di Medicina,ultimo ancora in vita fno alla vigilia del 7 dicembredello scorso anno: Tolmino Cuscini, nome di battaglia“Carlino”, di Villa Fontana, ci ha lasciato.

Da sempre lo ricordiamo militante di partito evolontario instancabile; ma soprattutto vogliamoricordare il partigiano, il Partigiano Carlino.

Inizia la lotta di liberazione partendo a 20 anni conun gruppo di Medicinesi alla volta del Bellunese, per eludere la chiamata nell’esercito della Rsi; là rimane,

inquadrato in una brigata della divisione Nanetti, acombattere per alcuni mesi i nazifascisti.

Per questo la città di Belluno nel 2005, in occasionedel 60° anniversario della Liberazione, conferisce algruppo dei Bolognesi di cui fa parte anche Carlino,la cittadinanza onoraria con questa motivazione:«Hanno combattuto al fanco dei bellunesi una lottasentita come propria, nella consapevolezza che unmondo libero è la casa di ogni uomo».

Sfuggito al grande rastrellamento del settembre 1944rientra a Villa Fontana e continua la Resistenza,entra a far parte del distaccamento di Medicina della

7’ GAP Antonio Rossi.Nel novembre del 1944 è a Bologna nella base delMacello in via Azzogardino dove 75 partigiani (tutto ildistaccamento di Medicina è lì) sono in attesa di dare ilvia all’insurrezione prevista, scoperti inizia la Battaglia

memorIa

TOLMINO CUSCINIdal partigiano “Carlino” un esempio per tutti noi

 A ricordo di

ALBINO MAZZOLINI

12/12/2000 12/12/2011

Molte cose ci possono bastare

E devono bastare nella vita:

l’amore, il lavoro, i soldi,

ma la voglia di conoscere

non basta mai, credo.

 Antonio Tabucchi (scrittore)

Sonia, Rosanna, Sauro, Alice

vogliono ricordare Albino

sul “suo” giornale

nella ricorrenza della sua scomparsa

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anni precedenti. Quella per la storia è un’attitudine che Giovannisvilupperà con impegno e assiduità per il resto della sua vita.Nel 1976, crea il Coro delle mondine, presenza rilevante ancoraoggi non solo per la vita del nostro territorio, ma anche per la partecipazione ad importanti eventi nazionali di musica popolaree per l’interesse degli studiosi. Parini pubblica nel 1986  “Pèn,zivòlla e radisén”, una raccolta commentata dei testi dei canti dellemondine. Emerge, in quest’opera, la potenza espressiva di questicanti di donne che testimoniano la condizione sociale e culturaledi una classe sociale, artece di una lunga lotta, i cui rutti hannoinciso pesantemente per decenni sulla nostra collettività.Il lavoro storico di Giovanni conosce successivamente, uno sviluppo

  più ampio. Arriveranno inatti due importanti pubblicazioni:Medicina 1919-1945 – Fascismo, antifascismo e guerra diliberazione (1995, ristampato nel 2009) e Storia di Medicina –Dalla Repubblica Cispadana alla Grande Guerra - 1796-1918(2009).Presidente per decenni della sez. ANPI di Medicina, è statoentusiasta protagonista del rinnovamento della nostra associazioneattraverso i giovani e della divulgazione della storia dellaResistenza presso le scuole. Ricordiamo con piacere gli incontri al bar che Giovanni ebbe con alcuni giovani e che urono premessaad una ritrovata vitalità della nostra sezione. Ne scaturì un ciclodi cinque partecipate conversazioni pubbliche riguardanti il  periodo storico compreso tra la ne della prima guerra mondiale

e la promulgazione della Costituzione. In tutte queste ed altreoccasioni, Giovanni ha sempre avuto ritrosia nell’arontare le suevicissitudini personali, per due sostanziali motivi: la soerenzacorrelata ad alcuni ricordi e la volontà di non cadere nell’aneddotoquando si aronta una questione storica di ampia portata.

Sotto la sua presidenza la sezioneassunse una posizione di contrastoattivo rispetto al revisionismointeressato e strumentalizzante sullequestioni delle oibe e dell’equiparazionedei combattenti di Salò ai partigiani.Sotto questo impulso, la sezione ANPI 

di Medicina apre, nel 2007, una sede presso Villa Pasi (Parco delle Mondine),ancora oggi esistente. Concretizzata la  presenza dell’ANPI a Medicina, Pariniviene eletto, alcuni anni a, ai vertici  provinciali dell’Associazione NazionaleCombattenti e Reduci.Lo ringraziamo per l’esempio diimpegno civile e politico, per la passionetrasmessa ai giovani e per il grandesenso di rettitudine nelle istituzioni,nate dalla lotta della quale anche lui èstato partecipe.

Sezione ANPI Medicina

L’antiascismo a Medicina ha perso una gura di impegno e  prestigio. Giovanni Parini, presidente onorario della nostrasezione, ci ha lasciato lo scorso 30 dicembre, poco dopo averecompiuto 90 anni.Classe 1921, terminati gli obblighi scolastici, diventa attorinodi barbiere; si diploma poi presso l’Istituto Tecnico IndustrialeValeriani di Bologna. E’ amico di gioventù di Italo Luminasi,medaglia d’argento al valor militare il quale, da ufcialedell’esercito italiano, parteciperà combattendo alla Resistenzaantinazista in Jugoslavia dove cadrà eroicamente. La chiamataalle armi della seconda guerra mondiale vede Parini arruolato nel 2° reggimento Granatieri. L’esperienza militare lo segnò molto, in

  particolare quando la sua ormazione partecipò all’occupazionedella Slovenia. Ben consapevole del ruolo aggressore dell’Italia ascista, ci ricordava spesso come la popolazione deponesse oriai piedi della statua, in centro a Lubiana, del letterato e patriotasloveno Prešeren. In previsione dell’armistizio, siccome il corpodei Granatieri era considerato particolarmente edele al re, il reggimento di Parini è traserito a Roma. L’8 settembre 1943, eglitenta di raggiungere i commilitoni nei combattimenti di Porta S.Paolo, uno dei primi atti della Resistenza. Catturato dai nazisti,riesce rapidamente a uggire.  Mentre l’esercito nazista rastrella e deporta in Germaniacentinaia di migliaia di soldati italiani, Giovanni raggiungeclandestinamente Medicina. Tutto il territorio nazionale occupato

è assoggettato al codice militare tedesco e Hitler annette al TerzoReich le province di Bolzano, Trento e Belluno (sarà poi la volta diTrieste, Pola, Fiume e Lubiana). Dopo pochi mesi, grazie ancheall’attività pionieristica del medicinese Giuseppe Landi “DeLuca”, partigiani del bolognese salgono a combattere nelle BrigateGaribaldi del bellunese: tra questi viè Parini, che diventerà, con nome dibattaglia “Barendi”, commissario  politico della Brigata Gramsci. E’ unaltro periodo decisivo nella ormazionee nella vita di Giovanni.Dopo la Liberazione, torna a casa e

viene nominato ufciale dell’esercitoitaliano con il grado di Maggiore per l’attività svolta durante la Resistenza.L’impegno civile e politico di Parinicontinua nell’Italia repubblicana:membro del PCI, nel 1946 viene elettonel primo Consiglio Comunale di Medicina; successivamente sarà anche Assessore alle Finanze.Oltre l’attività lavorativa sviluppa lasua passione per la otograa, sempreconnessa all’interesse per la società ela storia. Ne “La Galassia Medicina” del 1966, a anco dei suoi scatti,compare già un breve saggio storicosulle lotte sociali medicinesi dei cento

GIOVANNI PARINIun protagonista della storia

di Medicina e dell’Italia

NELLA FOTO: Feltre, 2 maggio 1945. Un gruppo di partigiani all’indomani della Liberazione. Da sinistra il medicinese Giovanni Parini (“Barendi”), il bolognese

Ezio Antonioni (“Gracco”); da destra alle spalle della persona con l’impermeabile bianco, seminascosto, Mario Totti (“Ninchi”) anch’esso di Medicina.

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Inormiamo la gentilissima cittadinanza che l’introito del“VISCHIO AUGURALE” di Buon Anno, al netto delle spese, èstato di EURO 1.050, con la quale cira abbiamo potuto ofrire:- € 500 ai volontari della Croce Rossa di Medicina- € 100 a “Medici senza rontiere”, per solidarietà ai bambinipoveri del mondo- € 100 all’ ANT per l’assistenza ai malati terminali- € 100 all’associazione per la cura della Sclerosi Multipla- € 250 all’organizzazione di incontri con gli anziani di Casa

protetta e Centro Diurno.L’UDI di Medicina ringrazia la cittadinanza, poiché sempregradisce questa iniziativa, con la quale poter are omaggiodi auguri ai loro amiliari e care amicizie, ma soprattuttocontribuire con la loro sensibilità di cuore e di consapevolezzaumana ad un gesto di grande solidarietà.Ancora l’UDI ringrazia le donne ed i cittadini che vorrannoritrovarci con la preparazione della Festa Internazionale dellaDonna. Vi invitiamo perciò, con la distribuzione della MIMOSA,simbolo delle donne, nei giorni 6-7-8 marzo, ospitatepresso il Centro Commerciale Medicì al quale va il nostro piùcordiale grazie per la riuscita della bella ricorrenza e per ilriconoscimento del valore sociale e politico che rappresenta ilmondo emminile, per la costruzione di un avvenire miglioreper tutti.

p ’udI i mici, ti e.

>> notIzIe dall’udI dI medICIna <<