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Mediazione cosa è cambiato dopo la pronuncia della corte costituzionale Il nuovo decreto per la determinazione dei parametri tariffari La rateizzazione dei contributi tramite il portale dei pagamenti Il regolamento Il regolamento gli ordinamenti che riforma gli ordinamenti che riforma professionali professionali Mediazione cosa è cambiato dopo la pronuncia della corte costituzionale Il nuovo decreto per la determinazione dei parametri tariffari La rateizzazione dei contributi tramite il portale dei pagamenti TrianGolo il TrianGolo R IVISTA T RIMESTRALE D ’I INFORMAZIONE T ECNICO P ROFESSIONALE DEL C OLLEGIO DEI G EOMETRI E DEI G EOMETRI L AUREATI DELLA P ROVINCIA DI C OMO 04/2012 Menaggio, lungolago Collegio Provinciale Geometri e Geometri Laureati di Como Triangolo n 4 - 210x285 2-01-2013 13:45 Pagina 1

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Mediazione cosa è cambiato dopo la pronuncia della corte costituzionale

Il nuovo decreto per la determinazione dei parametri tariffari

La rateizzazione dei contributi tramite il portale dei pagamenti

Il regolamentoIl regolamento

gli ordinamenti che riforma

gli ordinamenti che riforma

professionaliprofessionaliMediazione cosa è cambiato dopo la pronuncia della corte costituzionale

Il nuovo decreto per la determinazione dei parametri tariffari

La rateizzazione dei contributi tramite il portale dei pagamenti

TrianGoloilTrianGoloR I V I S TA T R I M E S T R A L E D ’ I I N F O R M A Z I O N E T E C N I C O P R O F E S S I O N A L E

D E L CO L L E G I O D E I G E O M E T R I E D E I G E O M E T R I L A U R E AT I D E L L A P R O V I N C I A D I C O M O

04/2012

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Collegio Provinciale Geometri e Geometri Laureatidi Como

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CO L L E G I O D E I G E O M E T R IE D E I G E O M E T R I L A U R E AT ID E L L A P R O V I N C I A D I C O M O

Il Consiglio Direttivo

augura

Buon Natale

e un sereno 2013

Il Consiglio Direttivo

augura

Buon Natale

e un sereno 2013

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> EditorialeSolidarietà, un valore di cui essere orgogliosi

> Cultura & TerritorioIl paesaggio comasco nel piano territoriale della Lombardia

> GiurisprudenzaLe nuove sentenze utili alla professione

> NormativaIl regolamento che riforma gli ordinamenti professionali

> NormativaMediazione, cosa è cambiato dopo la pronunciadella corte costituzionale

> Catasto & Topografia Causali di variazione e di nuova costruzione nelle denuncie Docfa

> EstimoPaired data analysis e sistema di stima

> NormativaIl nuovo decreto per la determinazione dei parametri tariffari

> Imposte & TasseLe agevolazioni fiscali nelle ristrutturazioni edilizie

> Cassa GeometriLa rateizzazione dei contributi tramite il portale dei pagamenti

> Vita di CollegioGli esami di Stato per l’abilitazione all’ esercizio della professione

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dicembre 2012spedizione in AP 100% filiale di Comon° 04

ind

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anno XVIIdicembre 2012spedizione in AP 100% filiale di Comon° 04

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N umerosi gli apprezzamenti positivi giunti allanostra redazione sull’articolo pubblicato loscorso numero sul volontariato dei geometri inEmilia Romagna.

Questo significa come la solidarietà sia ancora una caratteri-stica di distinzione di noi italiani, un valore del quale dobbia-mo essere orgogliosi; è un valore che non viene monitoratodai mercati come lo spread, un valore a cui nessuna agenzia

di rating attribuiscepunteggi positivi …questo è il male dellasocietà attuale, attribui-re valore solo alle que-stioni economiche, tra-lasciando totalmente(come se fossero aspettimarginali) le risorseumane derivanti daivalori di solidarietà,rispetto, generosità cheinvece dovrebbero esse-re i principi cardine diuna moderna società.

Pertanto possiamo dire di essere fieri della nostra forzaumana, forza che ci contraddistingue da altri popoli e chedeve farci ben sperare e considerarci dei privilegiati.In questa nota positiva, la redazione augura a tutti i colleghiun sincero augurio di Buon Natale ed una speranza che ilnuovo anno possa riaprire nuove prospettive a livello lavora-tivo e soprattutto continui a renderci portavoce dei veri valoriessenziali per una società civile e moderna.

TrianGoloilTrianGoloR I V I S T A T R I M E S T R A L E D ’ I I N F O R M A Z I O N E T E C N I C O P R O F E S S O I O N A L E

D E L CO L L E G I O D E I G E O M E T R I E D E I G E O M E T R I L A U R E A T I D E L L A P R O V I N C I A D I C O M O

Editorialedi Raffaella Porta Solidarietà, un valore

di cui essere orgogliosi

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La regione Lombardia ha, in tempi recenti, approvato il primo Piano Territoriale Regionale(P.T.R.), comprensivo del nuovo Piano Paesaggistico Regionale (P.P.R.). Con l’approvazionedel P.T.R. la Lombardia si è dotata del principale strumento “di area vasta” per il governo delterritorio ed ha completato l’assetto pianificatorio previsto dalla L.R. 12/2005 (Legge per ilgoverno del territorio). Nell’ambito delle più ampie tematiche trattate dal Piano Territoriale, èinteressante scoprire come la nuova pianificazione su scala regionale abbia recepito i piùrecenti concetti in tema di paesaggio. Aspetti che, nell’ultimo decennio, hanno riguardato sial’ambito strettamente normativo, sia il più ampio approccio culturale al tema della tutela evalorizzazione paesaggistica del territorio.Con questo articolo propongo una lettura di alcuni contenuti della pianificazione paesaggisti-ca della Regione Lombardia alla ricerca di puntuali riscontri circa approcci innovativi offer-ti dalla Convenzione Europea del Paesaggio (C.E.P.) e dal Codice dei beni culturali e del pae-saggio (D.lgs 42/2004), il tutto con attenzione al territorio Comasco.I documenti richiamati nell’articolo possono essere agevolmente consultati ed acquisiti al sitowww.territorio.regione.lombardia.it, inoltre, per un primo inquadramento, è assai utile il dos-sier tematico intitolato Struttura del Piano Territoriale e del Piano Paesaggistico Regionale,documento consultabile ed acquisibile al sito www.dossiertematicicrl.net

Sotto la lente

Lettura di alcuni contenuti della pianificazione paesaggistica della Regione

Cultura & Territoriodi Gianluca Scacchi

TrianGoloilTrianGoloR I V I S T A T R I M E S T R A L E D ’ I I N F O R M A Z I O N E T E C N I C O P R O F E S S O I O N A L E

D E L CO L L E G I O D E I G E O M E T R I E D E I G E O M E T R I L A U R E A T I D E L L A P R O V I N C I A D I C O M O

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“Nuovi” paesaggi nel P.P.R. della Lombardia

Nel gennaio 2010 il Consiglio Regionale dellaLombardia approvava, con il Piano TerritorialeRegionale (P.T.R.), il nuovo Piano Paesaggisti-co Regionale (P.P.R.).La Regione, nell’ambito della normativa gene-rale del D.lgs 42/2004, ha espressamente previ-sto, all’articolo 12 della L.R. 12/2005, “Leggeper il governo del territorio”, che il Piano Ter-ritoriale Regionale (P.T.R.), abbia “natura ed ef-fetti di piano territoriale paesaggistico”.Inoltre all’articolo 76 (Contenuti paesaggisticidel piano territoriale regionale) la norma regio-

Il paesaggio comasconel piano territorialedella Lombardia

Inverigo, Viale dei Cipressi

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nale dispone quanto segue: “Il P.T.R.,nella sua valenza di piano territorialepaesaggistico, individua gli obiettivi ele misure generali di tutela paesaggi-stica da perseguire nelle diverse partidel territorio regionale, attivando lacollaborazione”.In definitiva, una lettura coordinatadella recente normativa sui temi pae-saggistici porta a constatare che inLombardia il recente Piano Paesag-gistico Regionale, che è parte del piùampio piano territoriale (P.T.R.),costituisce uno strumento fondamen-tale per l’attuazione della nuova poli-tica del paesaggio prefigurata e auspi-cata sia dalla Convenzione Europeadel Paesaggio sia dal Codice dei beniculturali e del paesaggio.Prima di addentrarci nella strutturadel Piano Paesaggistico Regionale èopportuno focalizzare un ulterioreconcetto. La tutela del paesaggio perlunghi decenni ha rappresentato unsettore a sé stante. Ora, con il recenteconfluire dell’urbanistica nel più or-ganico “governo del territorio” l’au-spicio è che i due aspetti, l’uso deisuoli e la valorizzazione del paesag-gio, inevitabilmente connessi, possa-no comporsi in un quadro organico diconoscenze e di “governo”a tutte lescale territoriali. È utile ricordare, infine, che il “gover-no del territorio” è attuato in Lom-bardia, secondo una precisa volontàdel legislatore regionale, utilizzandoappieno quei principi di sussidiarietàtra enti territoriali che consentono diassegnare a ciascun livello territoriale(Regione, province, comuni) precisied importanti compiti. In questo quadro generale si rilevache è all’importantissimo livellocomunale, il più vicino al territorio edai cittadini, che il sistema di gover-nance lombardo ha riservato le princi-

pali scelte e responsabilità circa latrasformabilità del suolo.

Il Piano Paesaggistico Regionale della Lombardia, aspetti conoscitivi

Il recente P.P.R. è improntato, sinnella sua parte conoscitiva, ad unavisione ampia degli aspetti paesaggi-stici dell’intero territorio e si presentacome uno strumento assai articolato.Il nuovo Piano Paesaggistico, in sin-tonia con l’impostazione della L.R.12/2005, e come sottolineato nel rela-tivo documento di sintesi curato dalConsiglio Regionale: “si configuracome piano strategico…” e “… ab-bandona il modello autoritativo e pre-scrittivo per una visione che si propo-ne di raggiungere risultati concretiattraverso strumenti flessibili di nego-ziazione e partecipazione”.Il vasto lavoro di osservazione e cata-logazione degli elementi paesaggisticisuscettibili di tutela e valorizzazione,svolto dalla Regione sin dagli anni’90 dello scorso secolo, ha portato,unitamente al censimento dei benipaesaggistici propriamente detti, allacreazione dei documenti descrittivi e

grafici del P.P.R. che, nel complesso,restituiscono un esauriente quadrod’insieme. Il volume Repertori e lecorrelate tavole grafiche B, C, Doffrono un panorama minuzioso deivariegati elementi di valenza ambien-tale e paesaggistica che, ancorché dinatura assai diversa, concorrono acomporre un interessante e ricco qua-dro conoscitivo. Nei documenti richiamati troviamocensiti, descritti e rappresentati carto-graficamente: i luoghi dell’identitàregionale, i paesaggi agrari tradizio-nali, i geositi, i siti Unesco, le stradepanoramiche, i tracciati guida paesag-gistici, i belvedere, le visuali sensibi-li, l’infrastruttura idrografica artificia-le della pianura, i monumenti naturalie le aree protette e di particolare inte-resse ambientale e paesistico.In sostanza, si è posta in essere, inmodo non episodico, una analisi cheporta a discernere il paesaggio come“parte omogenea di territorio i cuicaratteri derivano dalla natura, dallastoria umana o dalle reciproche inter-relazioni” : di fatto quanto auspicatodal Codice (D.lgs 42/2004).Questa lettura attenta, sebbene non

La tutela del paesaggio

per lunghi decenni ha rappresentato

un settore a sé stante[ ]

Lenno, scorcio del parco di Villa Balbianello

CULTURA& TERRITORIO

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completa e certamente integrabile, èdi per sé un momento di valorizzazio-ne delle peculiarità del variegato terri-torio lombardo.Il P.P.R., inoltre, compie una analisidei paesaggi della Lombardia operan-do una lettura sia per ambiti geografi-ci, sia per unità tipologiche di paesag-gio. Questo lavoro, superando gli arti-ficiosi limiti imposti dai confini pro-vinciali, consente di identificare, conbuona approssimazione, quelle areeche presentano, al di là della qualitàdel territorio, un buon grado di omo-geneità, anche potenziale, sotto gliaspetti insediativi e paesaggistici.Si può in sostanza constatare che ilPiano Paesaggistico Regionale propo-ne quella lettura coordinata del terri-torio che, ineludibile base per unaefficace programmazione regionale,viene operata contestualmente sia sulpiano geografico-territoriale, sia pergli aspetti paesaggistici.Il Piano paesaggistico nella sua parteconoscitiva, i quadri di riferimentopaesaggistico sopra richiamati, ci mo-stra il paesaggio, anzi i diversi pae-saggi lombardi, come “determinataparte del territorio i cui caratteriderivano dalla natura, dalla storiaumana o dalle reciproche interrela-zioni”, dando corpo, di fatto, alla defi-nizione proposta dalla ConvenzioneEuropea del Paesaggio.

Il paesaggio Comasco: luoghi ed elementi significativi

All’interno dell’ampia documentazio-ne del Piano Paesaggistico Regionaleè interessante scoprire gli elementiche, nel nostro territorio provinciale,hanno suscitato l’interesse del pianifi-catore regionale. Questi, censiti nelvolume Repertori e localizzati nellatavola grafica B, sono suddivisi nelleseguenti categorie:- luoghi dell’identità,- paesaggi agrari tradizionali- siti Unesco,- strade panoramiche.I Repertori comprendono anche ele-menti di interesse prettamente natura-listico che in questo articolo, per ra-gioni di spazio, si tralasciano.Nel nostro territorio, per ciascuna del-le categorie sopra riportate, sono staticensiti i seguenti aspetti ed elementipeculiari del territorio.

A) Luoghi dell’identità- Centro lago (punta di Bellagio,castello di Vesio, Menaggio),- Como e Brunate,- Inverigo, ville e colli Briantei,- isola Comacina,- laghi Briantei,- luoghi di Fogazzaro in Valsolda- orridi del Lago di Como,- pievi dell’Alto Lario e Santa Mariadel Tiglio a Gravedona,- Santuario della Madonna dei Ghirli

a Campione d’Italia,- Ville del lago di ComoB) Paesaggi agrari tradizionali- monti del Lario,- prati del Lago di Piano,- prati del Pian di Spagna,- ronchi e terrazzi della TremezzinaC) Siti Unesco- Sacri Monti di Lombardia

(Ossuccio),D) Strade panoramiche- Strada statale Regina da Menaggio

al ponte del Passo,- Strada statale da Villa Olmo (Como)

a Tavernola, da Moltrasio a Menag-gio, da Menaggio a Croce, da Piano porlezza a Porlezza, da Cima al con-fine di Stato;

- Strada statale Lariana da Como a Bellagio, da Bellagio a Malgrate,

- Strada statale dei Laghi di Pusiano e di Garlate dal bivio della SP342 a Erba, da Eupilio a Pusiano,

CULTURA& TERRITORIO

Val d’Intelvi,pascolo

Il Piano Paesaggistico

Regionale propone una lettura coordinata

del territorio [ ]Triangolo n 4 - 210x285 2-01-2013 13:46 Pagina 7

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- S.P. 13 strada della Cval d’Intelvi da Argegno a San Fedele, da Laino a Porlezza,

- S.P. 19 - S.P.22 strada della Pineta di Appiano Gentile da Trdate a Beregazzo ed Appiano,

- S.P.41 strada della vallassina dalla Madonna del Ghisallo a Bellagio.

- S.P.44 strada del Piano del Tivano da Nesso a Sormano,

- S.P.46 strada della Valbrona da Valbrona a Onno,

- Strada del Monte Bisbino (Cernobbio e Moltrasio).

L’elencazione proposta contemplaluoghi o episodi che in parte esulanodai tradizionali censimenti dei benipaesaggistici o monumentali: si coglieuno sguardo “libero” sulla realtàComasca, una visione che si affrancadall’ordinaria classificazione del pae-saggio.Inoltre, con i “paesaggi agrari tradi-zionali” il concetto di paesaggio sidilata attraverso una tendenza, sen-z’altro apprezzabile, ad una lettura delterritorio della Lombardia attenta al

lavoro ed alla fatica con cui, chi ci hapreceduto, ha lentamente, e spessosapientemente, conformato il territo-rio “quotidiano”. Questo sguardo al recente PianoPaesaggistico Regionale dellaLombardia permette di riscontrare ilsostanziale recepimento del nuovoconcetto ampio di paesaggio, ciò insintonia con la recente evoluzione“culturale” ed interdisciplinare inmateria.Il P.P.R. accoglie, in più parti, lenuove sensibilità emerse con la piùrecente evoluzione culturale in mate-ria di paesaggio, ciò con un approccioampio al tema.

In conclusione è utile sottolinearecome un sostenibile governo del terri-torio ed una valorizzazione del pae-saggio debbano, inevitabilmente, con-vergere in atti coordinati alle variescale territoriali. In Lombardia l’oc-casione è offerta, ai singoli comuni,dal Piano di Governo del Territorio.Con la sua capillare diffusione allascala comunale, il P.G.T. è lo strumen-to che, attraverso un reale processopartecipativo e una efficaceValutazione Ambientale Strategica,offre grandi opportunità. Ciò, sullastrada di quello sviluppo sostenibileche, al di là degli slogan, è comunqueuna necessità. Questo implica respon-sabilità diffuse per gli amministratori,i pianificatori, i tecnici, la societàcivile e, in fin dei conti, anche per isingoli cittadini. Responsabilità e sensibilità per laconservazione, la costruzione e,soprattutto, la riqualificazione delpaesaggio quotidiano che, tutti i gior-ni, accompagna la nostra vita.

CULTURA& TERRITORIO

]

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Valsolda i “luoghi di Fogazzaro”

Il P.P.R. accoglie lenuove sensibilitàemerse con la più

recente evoluzioneculturale in materia

di paesaggio[ ]

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CO L L E G I O D E I G E O M E T R I

E D E I G E O M E T R I L A U R E AT I

D E L L A P R O V I N C I A D I C O M O

posa il primo mattonenel tuo cantiere.

iscriviti all Albo dei Geometri

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Inquinamento acustico, la fascia di rispetto autostradale, le rampe

di accesso all’atrio e al sottoscala, le norme che regolano i lavori sui

ponteggi privi di parapetto. Ecco i provvedimenti legislativi che

regolano l’attività dei cantieri e di cui necessariamente bisogna

tener conto nello svolgimento della professione di geometra

Le nuove sentenzeutili alla professione

URBANISTICA:

Vincolo paesaggistico.(Cassazione Penale - Sezione III - Sentenza 17/04/2012 n. 14746)In tema di tutela del paesaggio, assume rilevo, aifini della configurabilità del reato contemplato dal-l’art. 181 del D.lgs. 42/2004, ogni intervento astrat-tamente idoneo a incidere, modificandolo, sull’ori-ginario assetto del territorio sottoposto a vincolopaesaggistico ed eseguito in assenza o in difformi-tà della prescritta autorizzazione; l’individualizza-zione della potenzialità lesiva di detti interventideve inoltre essere effettuata mediante una valuta-zione ex ante, diretta quindi ad accertare non già sevi sia stato un danno al paesaggio ed all’ambiente,bensì se il tipo di intervento fosse astrattamente ido-neo a ledere il bene giuridico tutelato; pertanto, èrichiesta la preventiva valutazione da parte dell’en-te preposto alla tutela del vincolo per ogni interven-to, anche modesto e diverso da quelli contemplatidalla disciplina urbanistica ed edilizia.URBANISTICA:Ristrutturazione:modifica dei volumi(TAR Lombardia - Sezione II Sentenza 02/03/2012 n. 355)Gli interventi edilizi che alterino, anche sotto ilprofilo della distribuzione interna, l’originariaconsistenza fisica di un immobile e comportinol’inserimento di nuovi impianti e la modifica eridistribuzione dei volumi, non si configurano nécome manutenzione straordinaria, né comerestauro o risanamento conservativo, ma rientranonell’ambito della ristrutturazione edilizia. Cons.Stato, Sez. V, sent. 17.12.1996, n. 1551; sent.18.10.2002 n. 5775 e sent. 23.05.2000 n. 2988.n.44167).

APPALTi

Fasi di valutazione dell’offerta(Consiglio di Stato - Sezione VSentenza 01/03/2012 n. 1196)Il principio della separazione tra le fasi di valu-

tazione dell’offerta tecnica e di quella economi-ca, proprio delle procedure di affidamento daaggiudicare con il criterio dell’offerta economi-camente più vantaggiosa, è finalizzato a evitareche la commissione di gara sia influenzata nellavalutazione dell’offerta tecnica dalla conoscen-za di elementi dell’offerta più economica.L’inevitabile perturbamento del processo valuta-tivo che con ciò si determina impone necessaria-

TrianGoloilTrianGoloR I V I S T A T R I M E S T R A L E D ’ I I N F O R M A Z I O N E T E C N I C O P R O F E S S O I O N A L E

D E L CO L L E G I O D E I G E O M E T R I E D E I G E O M E T R I L A U R E A T I D E L L A P R O V I N C I A D I C O M O

Giurisprudenzadi Giovanni Prisinzano

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GIURISPRUDENZA

mente, a tutela dei principi di parità ditrattamento e trasparenza, l’esclusionedel concorrente dalla gara che abbiadeterminato tale sovrapposizione,anche in assenza di espresse commi-natorie espulsive della legge di gara(cfr. Ad. Plen. Sent. N. 13/2011).

Cottimo fiduciario(Consiglio di Stato -Sezione VSentenza 01/03/2012 n. 1195)Il cottimo fiduciario, pur sostanzian-dosi in una procedura che per i suoicaratteri di semplicità e informalità,non si sottrae all’osservanza delleregole generali che presiedono l’affi-damento di contratti pubblici. Il contrario assunto smentito, dalpunto di vista letterale, dal richiamo ai“principi in tema di procedure di affi-damento” contenuto in generale nel-l’ultimo capoverso dell’art. 125 delD.Lgs 163/2006, e da quello operatospecificatamente ai principi di traspa-renza e parità di trattamento dalcomma 11 della menzionata disposi-zione.L’assunto è parimenti smentito, sulpiano logico-sistematico, dalla naturaintrinseca della gara, predicabileanche per il cottimo fiduciario, e inparticolare in virtù del confronto com-petitivo tra più operatori economiciche con esso si attua, il quale sarebbe

svuotato di significato se i suddettiprincipi non fossero rispettati.

CONDOMINIO

Installazione canna fumaria(Cassazione civile - Sezione II Sentenza 23/03/2012 n. 2741Ai sensi dell’art. 1102 cod. civ., cia-scun partecipante può servirsi dellacosa comune purchè non ne alteri ladestinazione e non impedisca aglialtri partecipanti di farne parimentiuso, a fortiori non può limitare il nor-male godimento del bene di proprietàesclusiva.Sembra più corretto valutare la legit-timità dell’opera in funzione non del-l’art. 907 cod. civ., ma del principiodesumibile dall’art. 1102 cod. civ.,secondo cui, come dedotto, ciascunpartecipante può servirsi della cosacomune purché non ne alteri la desti-nazione e non impedisca agli altripartecipanti di farne parimenti uso.Fattispecie: richiesta di rimozione diuna canna fumaria asseritamene col-locata dalla società proprietaria diuna pizzeria bar al piano terra in ade-renza al muro condominiale a ridossodella terrazza dei condomini, inte-grando illegittima limitazione dellaveduta e violazione delle norme sulledistanze nelle costruzioni. SICUREZZA

SUL LAVORO

Prevenzione incendi(Cassazione penale - Sezione III Sentenza 12/01/2012 n. 626)In materia di sicurezza sul lavoro, èsufficiente che il verbale redatto dal-l’organo di vigilanza, anche se nonritualmente notificato, sia comunqueportato a conoscenza del datore dilavoro.

Responsabilità del datore di lavoro(Cassazione penale – Sezione IVSentenza 21/02/2012 n. 6854)In materia antinfortunistica e sicurez-za sul lavoro, a carico del datore dilavoro, sussiste l’obbligo di predi-sporre le misure idonee a renderesicuro l’espletamento dell’attivitàlavorativa dei dipendenti e il control-lo dell’osservanza da parte dei singo-li lavoratori delle norme vigenti edelle disposizioni e procedure azien-dali di sicurezza. In altre parole, il datore di lavoro ècostituito garante dell’incolumità fisi-ca dei prestatori di lavoro, con l’ovviaconseguenza che, ove egli non ottem-peri agli obblighi di tutela, l’eventolesivo correttamente gli viene impu-tato in forza del meccanismo reattivoprevisto dall’art. 40 cod. proc. Pen.,comma 2.

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GIURISPRUDENZA

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La Corte di Cassazione,con la sentenza n. 40050del 10 ottobre 2012, haconfermato la condannaper omicidio colposo nei

confronti della proprietaria di unappartamento, nonché del figlio(amministratore di fatto) a seguitodella morte dell'inquilino dell'abi-tazione rimasto folgorato per l'assen-za di "salvavita" nell'immobile. La vicenda presa in esame dai giudicidi legittimità riguarda la morte di uninquilino che, raggiunto da scaricaelettrica mentre si trovava sotto ladoccia, dopo aver vanamente disatti-vato l'interruttore generale della pro-pria abitazione, poiché la dispersioneelettrica non era cessata, si era recatosulla terrazza, ove erano alloggiate levasche dell'acqua, ivi rima-nendo fol-gorato (verrà trovato dai soccorritoriaggrappato alla ringhiera). Secondo i ricorrenti già condannatientrambi dalla Corte d'Appello peromicidio colposo, l'evento dipese dal-l'improvvi-so, arbitrario ed illogico

comportamento dell'inquilino che, inpresenza di dispersione elettrica, inve-ce che contattare personale specializ-zato, pensò di salire sulla terrazza,alla quale - sempre secondo quantoriferiscono i ricorrenti - non avevadiritto di accedere. La Suprema Corte, respingendo le tesidei ricorrenti (errate secondo la corteladdove si sostiene che la Corte terri-toriale sarebbe incorsa in vizio moti-vazionale nel fare applicazione delprincipio di causalità), afferma che"senza conoscere se l'impianto elettri-co dell'abitazione fosse dotato, comela legge richiede, di interruttore diffe-

renziale, è certo che ove fosse statoregolarmente posto in essere strumen-to efficiente di tal fatta il tragico even-to non si sarebbe dato, perchè l'im-mediata disattivazione elettrica avreb-be impedito la folgorazione". Nessuna condotta - si legge nella sen-tenza - "estranea all' id quod plerum-que accidit può attribuirsi alla vittima,la quale, percepita la scarica elettricamentre era sotto la doccia, salì sul ter-razzo, evidentemente di libero accesso(e nulla rileva che in questa sede iricorrenti asseriscano che la vittimanon avesse titolo civilistico al fine),per accertarsi della ragione delladispersione. (..) Ivi, come ha precisatola Corte d'Appello, l'uomo, senza cheavesse in alcun modo armeggiato ri-schiosamente con i fili elettrici, venneattinto dalla mortale scarica per avercontemporaneamente toccato il tubocon-duttore dell'elettricità all'autocla-ve e l'inferriata a potenziale elettricozero."

(Tratto da “Notiziario DonneGeometra 09/2012”)

Risponde di omicidio colposo il proprietario che non ha istallato il salvavita

Info

poin

t

La vicenda presa inesame dai giudici

riguarda la morte di un inquilino colpito da

una scarica elettrica[ ]

Il vincolo di inedificabilità della fascia di rispetto stradale non ha natura espropriativa Consiglio di Stato� Sez� IV� Sentenza n� ���� del �� settembre ���

Secondo la giurisprudenza il vincolo di inedificabilità della "fasciadi rispetto stradale" che è una tipica espressione dell’attività pianificatoria della p�a� nei riguardi di una generalità di beni e disoggetti non ha natura espropriativa� ma unicamente conforma

tiva� perché ha il solo effetto di imporre alla proprietà l’obbligodi conformarsi alla destinazione impressa al suolo in funzione disalvaguardia della programmazione urbanistica� indipendentemente dall’eventuale instaurazione di procedure espropriative�Dunque� come statuisce la Cassazione in presenza di un vincoloconformativo previsto dalla legge (quale è la fascia di rispetto)�non sono predicabili riferimenti di effettualità edificatoria “difatto”� ma� ai fini del ristoro del proprietario inciso� rileva solo ladistinzione tra aree edificabili “di diritto” ed aree “ giuridicamente “non edificabili�(Tratto da “Notiziario Donne Geometra �/���”)

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Normativadi Raffaella Porta

TrianGoloilTrianGoloR I V I S T A T R I M E S T R A L E D ’ I I N F O R M A Z I O N E T E C N I C O P R O F E S S O I O N A L E

D E L CO L L E G I O D E I G E O M E T R I E D E I G E O M E T R I L A U R E A T I D E L L A P R O V I N C I A D I C O M O

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Molte le novità introdotte con il Decreto n. 137 del 7 agosto 2012,

pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 14 agosto scorso. Tutte riguar-

dano le modalità di esercitare la libera professione. Si tratta di nuove

norme che regolano la libera concorrenza e pubblicità informativa,

l’obbligo di dotarsi di assicurazione per i rischi professionali, nuove

regole per l’esercizio del periodo di tirocinio ridotto da 24 a 18 mesi,

formazione continua ed istituzione di nuovi consigli disciplinari terri-

toriali per questioni disciplinari riguardanti gli iscritti all’albo

Il regolamentoche riformagli ordinamentiprofessionali

Nuove regole per tutte le profes-sioni ordinistiche, fatte salve inparticolare le specificità di quel-le sanitarie. É quanto prevede ilDPR n. 137/2012, pubblicato

sulla G.U. n. 189 del 14 agosto 2012,“Regolamento recante riforma degli ordinamen-ti professionali, a norma dell’art. 3, comma 5,del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, con-vertito, con modificazioni, dalla legge 14 settem-bre 2011, n. 148”.Il testo si compone di 14 articoli: i primi 8 (CapoI - artt. 1-8) riguardano disposizioni generaliapplicabili a tutte le professioni, mentre i succes-sivi sono rivolti specificatamente a avvocati(Capo II – artt. 9 e 10) e notai (Capo III – art.11), chiudono, poi, le disposizioni transitorie efinali (Capo IV - artt. 12-14).Il regolamento si applica solo ai “professionisti”,in quanto esercenti una “professione regolamen-tata”, limitata a quell’attività, o insieme delleattività, riservate per espressa disposizione dilegge o non riservate, il cui esercizio è consenti-to solo a seguito di iscrizione in Ordini o

Collegi, quando l’iscrizione risulta subordinataal possesso di qualifiche professionali o all’ac-certamento di specifiche professionalità, e, inogni caso, l’attività è esercitata con l’impiego diun titolo professionale il cui uso è riservato a chipossiede una qualifica professionale (art. 1 delDPR).Le disposizioni generali regolano l’acces-so e l’esercizio dell’attività professionale (art.2), l’Albo unico nazionale (art. 3), la libera con-correnza e la pubblicità informativa (art. 4),l’obbligo di assicurazione (art. 5), il tirocinio perl’accesso (art. 6), la formazione continua (art. 7),le disposizioni sul procedimento disciplinaredelle professioni regolamentate diverse da quel-le sanitarie (art. 8).Per il sistema disciplinare il DPR fissa il princi-pio della separazione tra organi disciplinari eamministrativi nell’autogoverno degli ordini.Il presidente del Tribunale, nel cui circondarioha sede il consiglio di disciplina territoriale,nominerà i membri del consiglio di disciplinascegliendo da un elenco predisposto dall’ordine.Gli ordini hanno tre mesi di tempo per stabilire icriteri di scelta dei candidati alla carica di consi-

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gliere disciplinare. Altra novità è l’ob-bligo, per il professionista, di dotarsidi una polizza assicurativa per l’eser-cizio dell’attività professionale. IlDPR, in questo caso, ha scongiurato ilcaos dando 12 mesi di tempo a ordinie professionisti per organizzarsi, quin-di non scatterà più il 13 agosto 2012ma il 13 agosto 2013.Ecco il testo completo del decreto.

Capo IDisposizioni generali

Art. 1 – Definizione e ambito di applicazione1. Ai fini del presente decreto:a) per “professione regolamentata” siintende l’attività, o l’insieme delleattività, riservate per espressa disposi-zione di legge o non riservate, il cuiesercizio è consentito solo a seguitod’iscrizione in ordini o collegi subor-dinatamente al possesso di qualificheprofessionali o all’accertamento dellespecifiche professionalità;b) per “professionista” si intendel’esercente la professione regolamen-

tata di cui alla lettera a).2. Il presente decreto si applica alleprofessioni regolamentate e ai relativiprofessionisti.Art. 2 – Accesso ed esercizio dell’attività professionale1. Ferma la disciplina dell’esame diStato, quale prevista in attuazione deiprincipi di cui all’articolo 33 dellaCostituzione, e salvo quanto previstodal presente articolo, l’accesso alleprofessioni regolamentate è libero.Sono vietate limitazioni alle iscrizioniagli albi professionali che non sonofondate su espresse previsioni inerential possesso o al riconoscimento deititoli previsti dalla legge per la qualifi-ca e l’esercizio professionale, ovveroalla mancanza di condanne penali odisciplinari irrevocabili o ad altri moti-vi imperativi di interesse generale.2. L’esercizio della professione è libe-ro e fondato sull’autonomia e indipen-denza di giudizio, intellettuale e tecni-co. La formazione di albi speciali,legittimanti specifici esercizi dell’atti-vità professionale, fondati suspecializzazioni ovvero titoli

o esami ulteriori, è ammessa solo suprevisione espressa di legge.3. Non sono ammesse limitazioni, inqualsiasi forma, anche attraverso pre-visioni deontologiche, del numero dipersone titolate a esercitare la profes-sione, con attività anche abituale eprevalente, su tutto o parte del territo-rio dello Stato, salve deroghe espressefondate su ragioni di pubblico interes-se, quale la tutela della salute. E’ fattasalva l’applicazione delle disposizionisull’esercizio delle funzioni notarili.4. Sono in ogni caso vietate limitazio-ni discriminatorie, anche indirette,all’accesso e all’esercizio della pro-fessione, fondate sulla nazionalità delprofessionista o sulla sede legale del-l’associazione professionale o dellasocietà tra professionisti.

Art. 3 – Albo unico nazionale1. Gli albi territoriali relativi alle sin-gole professioni regolamentate, tenutidai rispettivi consigli dell’ordine o delcollegio territoriale, sono pubblici erecano l’anagrafe di tutti gli iscritti,con l’annotazione dei provvedimentidisciplinari adottati nei loro confronti.2. L’insieme degli albi territoriali diogni professione forma l’albo uniconazionale degli iscritti, tenuto dal con-siglio nazionale competente. I consigliterritoriali forniscono senza indugioper via telematica ai consigli naziona-li tutte le informazioni rilevanti ai finidell’aggiornamento dell’albo uniconazionale.

Art. 4 – Libera concorrenza e pubblicità informativa 1. È ammessa con ogni mezzo la pub-blicità informativa avente ad oggettol’attivita’ delle professioni regolamen-tate, le specializzazioni, i titoli posse-duti attinenti alla professione, la strut-tura dello studio professionale e icompensi richiesti per le prestazioni.2. La pubblicità informativa di cui alcomma 1 dev’essere funzionaleall’oggetto, veritiera e corretta, nondeve violare l’obbligo del segreto pro-fessionale e non dev’essere equivoca,ingannevole o denigratoria.3. La violazione della disposizione dicui al comma 2 costituisce illecitodisciplinare, oltre a integrare una vio-

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NORMATIVA

Formazione e pubblicità

Sulla formazione continua obbligatoria, invece, il DPR daun lato ne lascia il pieno controllo agli ordini, dall’altronon fa altro che regolamentare ciò che già da tempo leprofessioni fanno con l’aggiornamento. Unica differen-za, la previsione legislativa, e non più solo deontologi-ca, ne aumenta l’importanza. In questo caso, quindi, sitratterà di adeguare, sempre entro 12 mesi, l’attualedisciplina in vigore e sottoporla ai ministeri vigilanti.Passando alla pubblicità, invece, era già stata sdogana-ta dal decreto Bersani del 2006. Il DPR non fa altro cherafforzare il concetto, regolamentando la libertà di pub-blicità informativa relativa all’attività professionale, pur-ché "funzionale all’oggetto", veritiera e corretta. In casodi violazione si allarga il ventaglio delle sanzioni: oltreall’illecito disciplinare si rischia, infatti, di violare anche lenorme del codice del consumo e della pubblicità ingan-nevole in attuazione di una direttiva comunitaria.

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NORMATIVA

lazione delle disposizioni di cui aidecreti legislativi 6 settembre 2005, n.206, e 2 agosto 2007, n. 145.

Art. 5 – Obbligo di assicurazione1. Il professionista è tenuto a stipulare,anche per il tramite di convenzionicollettive negoziate dai consiglinazionali e dagli enti previdenziali deiprofessionisti, idonea assicurazioneper i danni derivanti al cliente dal-l’esercizio dell’attività professionale,comprese le attivita’ di custodia didocumenti e valori ricevuti dal clientestesso. Il professionista deve renderenoti al cliente, al momento dell’assun-zione dell’incarico, gli estremi dellapolizza professionale, il relativo mas-simale e ogni variazione successiva.2. La violazione della disposizione dicui al comma 1 costituisce illecitodisciplinare.3. Al fine di consentire la negoziazio-ne delle convenzioni collettive di cuial comma 1, l’obbligo di assicurazio-ne di cui al presente articolo acquistaefficacia decorsi dodici mesi dall’en-trata in vigore del presente decreto.

Art. 6 – Tirocinio per l’accesso1. Il tirocinio professionale è obbliga-torio ove previsto dai singoli ordina-menti professionali, e ha una duratamassima di diciotto mesi. Resta fermal’esclusione delle professioni sanitarieprevista dall’articolo 9, comma 6, deldecreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1,convertito dalla legge 24 marzo 2012,n. 27. Il tirocinio consiste nell’adde-stramento, a contenuto teorico e prati-co, del praticante, ed è finalizzato aconseguire le capacità necessarie perl’esercizio e la gestione organizzativadella professione.2. Presso il consiglio dell’ordine o delcollegio territoriale è tenuto il registrodei praticanti, l’iscrizione al quale ècondizione per lo svolgimento del tiro-cinio professionale. Ai fini dell’iscri-zione nel registro dei praticanti è neces-sario, salva l’ipotesi di cui al comma 4,secondo periodo, aver conseguito lalaurea o il diverso titolo di istruzioneprevisti dalla legge per l’accesso allaprofessione regolamentata, fermerestando le altre disposizioni previstedall’ordinamento universitario.

3. Il professionista affidatario deveavere almeno cinque anni di anzianitàdi iscrizione all’albo, è tenuto ad assi-curare che il tirocinio si svolga inmodo funzionale alla sua finalità enon può assumere la funzione per piùdi tre praticanti contemporaneamente,salva la motivata autorizzazione rila-sciata dal competente consiglio terri-toriale sulla base di criteri concernen-ti l’attività professionale del richie-dente e l’organizzazione della stessa,stabiliti con regolamento del consiglionazionale dell’ordine o del collegio,previo parere vincolante del ministrovigilante.4. Il tirocinio puo’ essere svolto, inmisura non superiore a sei mesi, pres-so enti o professionisti di altri Paesicon titolo equivalente e abilitatiall’esercizio della professione. Il tiro-cinio può essere altresì svolto per iprimi sei mesi, in presenza di specifi-ca convenzione quadro tra il consiglionazionale dell’ordine o collegio, ilministro dell’istruzione, università ericerca, e il ministro vigilante, in con-comitanza con l’ultimo anno del corsodi studio per il conseguimento dellalaurea necessaria. I consigli territoria-li e le università pubbliche e privatepossono stipulare convenzioni, con-formi a quella di cui al periodo prece-

dente, per regolare i reciproci rappor-ti. Possono essere stipulate analogheconvenzioni tra i consigli nazionalidegli ordini o collegi e il ministro perla pubblica amministrazione e la sem-plificazione, per lo svolgimento deltirocinio presso pubbliche ammini-strazioni, all’esito del corso di laurea.Resta ferma l’esclusione delle profes-sioni sanitarie prevista dall’articolo 9,comma 6, del decreto-legge 24 genna-io 2012, n. 1, convertito dalla legge 24marzo 2012, n. 27.5. Il tirocinio può essere svolto incostanza di rapporto di pubblicoimpiego ovvero di rapporto di lavorosubordinato privato, purchè le relativediscipline prevedano modalità e oraridi lavoro idonei a consentirne l’effet-tivo svolgimento. Sul rispetto di taledisposizione vigila il locale consigliodell’ordine o collegio.6. Il tirocinio professionale non deter-mina l’instaurazione di rapporto dilavoro subordinato anche occasionale,fermo quanto disposto dall’articolo 9,comma 4, ultimo periodo, del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, converti-to, con modificazioni, dalla legge 24marzo 2012, n. 27.7. L’interruzione del tirocinio per oltretre mesi, senza giustificato motivo,comporta l’inefficacia, ai fini dell’ac-

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cesso, di quello previamente svolto.Quando ricorre un giustificato moti-vo, l’interruzione del tirocinio puòavere una durata massima di novemesi, fermo l’effettivo completamen-to dell’intero periodo previsto.8. I praticanti osservano gli stessidoveri e norme deontologiche dei pro-fessionisti e sono soggetti al medesi-mo potere disciplinare.9. Il tirocinio, oltre che nella praticasvolta presso un professionista, puòconsistere altresì nella frequenza conprofitto, per un periodo non superiorea sei mesi, di specifici corsi di forma-zione professionale organizzati daordini o collegi. I corsi di formazionepossono essere organizzati anche daassociazioni di iscritti agli albi e daaltri soggetti, autorizzati dai consiglinazionali degli ordini o collegi.Quando deliberano sulla domanda diautorizzazione di cui al periodo prece-dente, i consigli nazionali trasmettonomotivata proposta di delibera al mini-stro vigilante al fine di acquisire ilparere vincolante dello stesso.10. Il consiglio nazionale dell’ordine ocollegio disciplina con regolamento,da emanarsi, previo parere favorevoledel ministro vigilante, entro un annodall’entrata in vigore del presentedecreto:a) le modalità e le condizioni perl’istituzione dei corsi di formazione dicui al comma 9, in modo da garantirela libertà e il pluralismo dell’offertaformativa e della relativa scelta indi-viduale;b) i contenuti formativi essenziali deicorsi di formazione;c) la durata minima dei corsi di for-mazione, prevedendo un carico didat-tico non inferiore a duecento ore;d) le modalità e le condizioni per lafrequenza dei corsi di formazione daparte del praticante nonchè quelle perle verifiche intermedie e finale delprofitto, affidate a una commissionecomposta da professionisti e docentiuniversitari, in pari numero, e presie-duta da un docente universitario, inmodo da garantire omogeneità di giu-dizio su tutto il territorio nazionale. Aicomponenti della commissione nonsono riconosciuti compensi, indennitào gettoni di presenza.

11. Il ministro vigilante, previa verifi-ca, su indicazione del consiglio nazio-nale dell’ordine o collegio, dell’ido-neità dei corsi organizzati a norma delcomma 9 sul territorio nazionale,dichiara la data a decorrere dallaquale la disposizione di cui al medesi-mo comma e’ applicabile al tirocinio.12. Il consiglio dell’ordine o collegiopresso il quale è compiuto il tirociniorilascia il relativo certificato. Il certi-ficato perde efficacia decorsi cinqueanni senza che segua il superamentodell’esame di Stato quando previsto.Quando il certificato perde efficacia ilcompetente consiglio territorialeprovvede alla cancellazione del sog-getto dal registro dei praticanti di cuial comma 2.13. Le regioni, nell’ambito delle pote-stà a esse attribuite dall’articolo 117della Costituzione, possono discipli-nare l’attribuzione di fondi per l’orga-nizzazione di scuole, corsi ed eventidi tirocinio professionale.14.. Le disposizioni del presente artico-lo si applicano ai tirocini iniziati dalgiorno successivo alla data di entrata invigore del presente decreto, fermoquanto già previsto dall’articolo 9,comma 6, del decreto-legge 24 gennaio2012, n. 1, convertito, con modificazio-

ni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27.

Art. 7 – Formazione continua1. Al fine di garantire la qualità ed effi-cienza della prestazione professiona-le, nel migliore interesse dell’utente edella collettività, e per conseguirel’obiettivo dello sviluppo professiona-le, ogni professionista ha l’obbligo dicurare il continuo e costante aggiorna-mento della propria competenza pro-fessionale secondo quanto previstodal presente articolo. La violazionedell’obbligo di cui al periodo prece-dente costituisce illecito disciplinare.2. I corsi di formazione possono esse-re organizzati, ai fini del comma 1,oltre che da ordini e collegi, anche daassociazioni di iscritti agli albi e daaltri soggetti, autorizzati dai consiglinazionali degli ordini o collegi.Quando deliberano sulla domanda diautorizzazione di cui al periodo prece-dente, i consigli nazionali trasmettonomotivata proposta di delibera al mini-stro vigilante al fine di acquisire ilparere vincolante dello stesso.3. Il consiglio nazionale dell’ordine ocollegio disciplina con regolamento,da emanarsi, previo parere favorevoledel ministro vigilante, entro un annodall’entrata in vigore del presente

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decreto:a) le modalità e le condizioni per l’as-solvimento dell’obbligo di aggiorna-mento da parte degli iscritti e per lagestione e l’organizzazione dell’atti-vità di aggiornamento a cura degliordini o collegi territoriali, delle asso-ciazioni professionali e dei soggettiautorizzati;b) i requisiti minimi, uniformi su tuttoil territorio nazionale, dei corsi diaggiornamento;c) il valore del credito formativo pro-fessionale quale unità di misura dellaformazione continua.4. Con apposite convenzioni stipulatetra i consigli nazionali e le universitàpossono essere stabilite regole comu-ni di riconoscimento reciproco deicrediti formativi professionali e uni-versitari. Con appositi regolamenticomuni, da approvarsi previo parerefavorevole dei ministri vigilanti, iconsigli nazionali possono individua-re crediti formativi professionaliinterdisciplinari e stabilire il lorovalore.5. L’attività di formazione, quando èsvolta dagli ordini e collegi, può rea-lizzarsi anche in cooperazione o con-venzione con altri soggetti.6. Le regioni, nell’ambito delle pote-

stà a esse attribuite dall’articolo 117della Costituzione, possono discipli-nare l’attribuzione di fondi per l’orga-nizzazione di scuole, corsi ed eventidi formazione professionale.7. Resta ferma la normativa vigentesull’educazione continua in medicina(ECM).Art. 8 – Disposizioni sul procedimen-to disciplinare delle professioniregolamentate diverse da quellesanitarie1. Presso i consigli dell’ordine o colle-gio territoriali sono istituiti consigli didisciplina territoriali cui sono affidatii compiti di istruzione e decisionedelle questioni disciplinari riguardan-ti gli iscritti all’albo.2. I consigli di disciplina territoriali dicui al comma 1 sono composti da unnumero di consiglieri pari a quello deiconsiglieri che, secondo i vigenti ordi-namenti professionali, svolgono fun-zioni disciplinari nei consigli dell’or-dine o collegio territoriali presso cuisono istituiti. I collegi di disciplina,nei consigli di disciplina territorialicon più di tre componenti, sonocomunque composti da tre consiglierie sono presieduti dal componente conmaggiore anzianità d’iscrizione all’al-bo o, quando vi siano componenti noniscritti all’albo, dal componente conmaggiore anzianità anagrafica.3. Ferma l’incompatibilità tra la caricadi consigliere dell’ordine o collegioterritoriale e la carica di consiglieredel corrispondente consiglio di disci-plina territoriale, i consiglieri compo-nenti dei consigli di disciplina territo-riali sono nominati dal presidente deltribunale nel cui circondario hannosede, tra i soggetti indicati in un elen-co di nominativi proposti dai corri-spondenti consigli dell’ordine o colle-gio. L’elenco di cui al periodo cheprecede è composto da un numero dinominativi pari al doppio del numerodei consiglieri che il presidente deltribunale e’ chiamato a designare. Icriteri in base ai quali è effettuata laproposta dei consigli dell’ordine ocollegio e la designazione da parte delpresidente del tribunale, sono indivi-duati con regolamento adottato, entronovanta giorni dall’entrata in vigoredel presente decreto, dai consigli

nazionali dell’ordine o collegio, pre-vio parere vincolante del ministrovigilante.4. Le funzioni di presidente del consi-glio di disciplina territoriale sonosvolte dal componente con maggioreanzianità d’iscrizione all’albo o,quando vi siano componenti noniscritti all’albo, dal componente conmaggiore anzianità anagrafica. Lefunzioni di segretario sono svolte dalcomponente con minore anzianitàd’iscrizione all’albo o, quando visiano componenti non iscrittiall’albo, dal componente con

Formazione continua

È obbligatoria e i corsipotranno essere ero-gati non solo da Ordinie Collegi ma anche daaltri soggetti e associa-zioni, previa autorizza-zione dei Consigli Na-zionali e parere vinco-lante del Ministero del-la Giustizia.Il Regolamento riordinala funzione disciplinare,affidandola ai Consiglidi disciplina. I compo-nenti del Consiglio didisciplina non possonofar parte del Consigliodell’Ordine o delCollegio, sono nomina-ti dal Presidente delTribunale che sceglieda una rosa di nomiproposti dal Consigliodell’Ordine sulla basedi criteri che sarannodefiniti entro 90 giornida apposito regola-mento.

Sottola lente/2

NORMATIVA

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Capo IIomissis

Capo IIIomissis

Capo IVDisposizioni transitorie e finali

Art. 12 – Disposizione temporale1. Le disposizioni di cui al presentedecreto si applicano dal giorno suc-cessivo alla data di entrata in vigoredello stesso.2. Sono abrogate tutte le disposizioniregolamentari e legislative incompa-tibili con le previsioni di cui al pre-sente decreto, fermo quanto previstodall’articolo 3, comma 5-bis, deldecreto-legge 13 agosto 2011, n. 138,convertito, con modificazioni, dallalegge 14 settembre 2011, n. 148, esuccessive modificazioni, e fattosalvo quanto previsto da disposizioniattuative di direttive di settore emana-te dall’Unione europea.

Art. 13 – Invarianza finanziaria1. Dall’attuazione del presente provve-dimento non derivano nuovi o mag-giori oneri per la finanza pubblica. Isoggetti pubblici interessati operanonell’ambito delle risorse disponibiliagli scopi a legislazione vigente.

Art. 14 – Entrata in vigore1. Il presente decreto entra in vigore ilgiorno successivo a quello della suapubblicazione nella GazzettaUfficiale della Repubblica italiana.Il presente decreto, munito del sigillodello Stato, sarà inserito nellaRaccolta ufficiale degli atti normatividella Repubblica italiana. E’ fattoobbligo a chiunque spetti di osservar-lo e di farlo osservare.

Dato a Stromboli, addì 7 agosto2012

NapolitanoMonti, Presidente del Consiglio

dei MinistriSeverino, Ministro della giustizia

Visto, il Guardasigilli: SeverinoRegistrato alla Corte dei conti

il 13 agosto 2012Registro n. 7, foglio n. 372

plinari assegnate alla competenza deimedesimi consigli nazionali anchesecondo le norme antecedenti all’en-trata in vigore del presente decreto.8. I consiglieri dei consigli nazionalidell’ordine o collegio che esercitanofunzioni disciplinari non possonoesercitare funzioni amministrative.Per la ripartizione delle funzionidisciplinari ed amministrative tra iconsiglieri, in applicazione di quantodisposto al periodo che precede, iconsigli nazionali dell’ordine o colle-gio adottano regolamenti attuativi,entro novanta giorni dall’entrata invigore del presente decreto, previoparere favorevole del ministro vigi-lante.9. Le funzioni di presidente del consi-glio di disciplina nazionale di cui aicommi 7 e 8 sono svolte dal compo-nente con maggiore anzianità d’iscri-zione all’albo. Le funzioni di segreta-rio sono svolte dal componente conminore anzianità d’iscrizione all’al-bo.10. Fino all’insediamento dei consiglidi disciplina territoriali e nazionali dicui ai commi precedenti, le funzionidisciplinari restano interamente rego-late dalle disposizioni vigenti.11. Restano ferme le altre disposizioniin materia di procedimento discipli-nare delle professioni regolamentate,e i riferimenti ai consigli dell’ordine ocollegio si intendono riferiti, in quan-to applicabili, ai consigli di discipli-na.12. Il ministro vigilante può procede-re al commissariamento dei consiglidi disciplina territoriali e nazionaliper gravi e ripetuti atti di violazionedella legge, ovvero in ogni caso in cuinon sono in grado di funzionare rego-larmente. Il commissario nominatoprovvede, su disposizioni del mini-stro vigilante, a quanto necessario adassicurare lo svolgimento delle fun-zioni dell’organo fino al successivomandato, con facoltà di nomina dicomponenti che lo coadiuvano nel-l’esercizio delle funzioni predette.13. Alle professioni sanitarie continuaad applicarsi la disciplina vigente.14. Restano altresì ferme le disposi-zioni vigenti in materia disciplinareconcernenti la professione di notaio.

Tirocinio

Il Decreto ridisegna ladisciplina del tirocinioprofessionale, che re-sta obbligatorio soloper le professioni per lequali già lo era e puòdurare al massimo 18mesi. Potrà esseresvolto presso enti pub-blici e, per i primi seimesi, in concomitanzacon l’ultimo anno diUniversità. È stata eli-minata l’incompatibilitàdei tirocinio con l’im-piego pubblico; potràquindi essere svoltocontemporaneamentead un impiego pubblicoe privato, con modalitàe orari idonei. Quantoai corsi di formazione,non saranno obbligato-ri ma facoltativi e alter-nativi al tirocinio.

Sottola lente/3

NORMATIVA

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minore anzianità anagrafica.5. All’immediata sostituzione deicomponenti che siano venuti meno acausa di decesso, dimissioni o altraragione, si provvede applicando ledisposizioni del comma 3, in quantocompatibili.6. I consigli di disciplina territorialerestano in carica per il medesimoperiodo dei consigli dell’ordine ocollegio territoriale.7. Presso i consigli nazionali dell’or-dine o collegio che decidono in viaamministrativa sulle questioni disci-plinari, sono istituiti consigli didisciplina nazionali cui sonoaffidati i compiti di istruzione edecisione delle questioni disci-

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Normativadi Giuseppina Marzari

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Dal settembre 2012 l’Organismo diMediazione dell’AssociazioneNazionale Geometri ConsulentiTecnici, Arbitri e Mediatori - Geo-C.a.m è iscritto al n. 922 del

Registro degli Organismi Di Mediazione tenutodal Ministero della Giustizia, con un elenco di504 mediatori abilitati a svolgere le mediazioni,dei quali 17 appartenenti al Collegio di Como.Il tentativo di mediazione viene svolto in unluogo specifico, denominato Organismo diMediazione e quello di Geo-C.a.m è stato costi-tuito con una sede centrale a Roma , presso laFondazione Geometri Italiani e presso le sediprovinciali dei Collegi Provinciali che hannoaderito all’Associazione - nel dettaglio: Aosta,Ascoli Piceno, Asti, Belluno,Bologna, Brescia, Campobas-so, Catania, Chieti, Como,Fermo, Ferrara, Firenze, ForlìCesena, Genova, Grosseto, La-tina, Lucca, Macerata, MassaCarrara, Milano, Mondovi’,Monza Brianza, Parma, Pavia,Pesaro Urbino, Pisa, Pistoia,Ravenna, Reggio Calabria,Roma, Rovigo, Sassari, Siena,

Siracusa, Teramo, Treviso, Udine, Varese, Ve-nezia, Verona, Vicenza.Il Collegio dei Geometri e Geometri Laureati diComo, aderendo all’Associazione Geo-C.a.m. haistituito presso la sede del Collegio la “Sezionedistaccata di Como dell’Organismo di Media-zione Interprofessionale Nazionale Geo-C.a.mmettendo a disposizione i locali necessari all’e-spletamento delle procedure di mediazione ed unapostazione informatica dotata di scanner. Per l’or-ganizzazione e la gestione delle procedure, ilConsiglio Direttivo ha nominato un Referente traConsiglio Direttivo stesso e Associazione e dueResponsabili di Sezione, uno effettivo ed uno sup-plente. Referente è il consigliere Giuseppe Gaf-furi, mentre Responsabili sono i colleghi Giu-

seppina Marzari e LuiginoBellasio.La mediazione è un meto-do alternativo per la risolu-zione delle controversie,per la quale fino al 24 otto-bre u.s. vigeva l’esperi-mento obbligatorio deltentativo di mediazione,come condizione di proce-dibilità nelle cause civile

Nel gennaio 2010 è stata costituita l’Associazione Nazionale

Geometri Consulenti Tecnici, Arbitri e Mediatori - Geo-C.a.m.,

con sede in Roma, presso la Fondazione Geometri Italiani.

L’Associazione ha carattere culturale e senza fini di lucro ed ha

come scopi fondamentali lo sviluppo della cultura della media-

zione oltre alla valorizzazione della professione del mediatore e

del professionista che accompagna le parti in mediazione

Il Collegio dei Geometri e

Geometri Laureati di Como ha aderito

a Geo-C.a.m.[ ]

Mediazione, cosa è cambiato dopola pronuncia della cortecostituzionale

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in materia di diritti reali, divisione, suc-cessioni ereditarie, patti di famiglia,locazione, comodato, affitto d’azienda,contratti bancari e finanziari, condomi-nio, risarcimento del danno derivantedalla circolazione, di veicoli e natanti,responsabilita’ medica, diffamazionecon mezzo di stampa o pubblicita’.Il 24 ottobre, la Corte Costituzionale, aseguito di ricorso promosso dall’Oua(Organismo Unitario AvvocaturaItaliana) ha, con un comunicato stam-pa, pronunciato quanto segue: “LaCorte costituzionale ha dichiarato laillegittimità costituzionale, per eccessodi delega legislativa, del d.lgs. 4 marzo2010, n.28 nella parte in cui ha previ-sto il carattere obbligatorio dellamediazione”Il Governo con l’art. 60 della Legge69/2009 è stato delegato dalParlamento nell’emanazione dei prov-vedimenti necessari in materia di me-diazione, per uniformarsi alla direttivaCE 2008/52 e, secondo la Corte Co-stituzionale, il Governo ha “ecceduto”rispetto a quanto delegatogli, per laparte in cui ha previsto l’obbligatorietà.Questo significa che la mediazione èancora e resta un valido istituto alterna-tivo per la risoluzione delle controver-sie, un metodo a cui rivolgersi, veloce,economico e che permette alle parti diesprimere in prima persona il loropunto di vista, aiutate da un mediatoreche facilita la comunicazione tra diesse. Ma, per ora, resta un istituto vo-lontario.Per la verità, la sua vera essenza è pro-prio la volontarietà; le parti che scelgo-no di esperire un tentativo di mediazio-ne dovrebbero farlo con la consapevo-lezza che è davvero un’alternativa vali-da.... ma rappresenta una cultura cheper noi italiani è ancora troppo distantedal nostro modo di pensare! L’obbligatorietà, fino al 24 ottobre u.s.rappresentava un valido aiuto per far“passare il messaggio”.Ora spetta a noi professionisti, che cicrediamo, che abbiamo toccato conmano cosa significa davvero, perchèabbiamo frequentato un corso mediato-ri civili, o perchè abbiamo assisitito deinostri clienti ed abbiamo visto conclu-dere un accordo che ci sembravaimpossibile raggiungere.

Spetta a noi consigliare, parlare.. infor-mare, ma soprattutto guardare le coseda un altro punto di vista!In attesa delle motivazioni della pro-nuncia della Corte Costituzionale, chealla fine di novembre non sono ancorastate pubblicate, non si può fare altroche continuare a parlarne e sperare inciò che viene detto proprio dal Ministrodi Giustizia – Paola Severino in unadichiarazione del 26 novembre scorso:

(ANSA) - PIACENZA, 26 NOV''Il sogno non è del tutto svanito perche'comunque si è trattato di una sentenzadi tipo tecnico, la delega che era statariempita dal precedente Governo e'stata ritenuta fuori dai confini''. È larisposta che ha dato il ministro PaolaSeverino ai giornalisti che le facevanonotare che oggi la stampa titola 'Un

sogno svanito' riguardo alla decisionedella Consulta di bocciare l'obbligato-rieta' della mediazione.''Noi stiamo aspettando la motivazionedella sentenza della CorteCostituzionale e se quest'ultima, nelmerito - ha aggiunto Severino, oggi aPiacenza, all'universita' Cattolica delSacro Cuore - fosse d'accordo sul temadella mediazione obbligatoria, magaricome misura temporanea o comunquefortemente deflattiva, noi dovremmoprovare a verificare se ci sono gli estre-mi per reintrodurla''Per sapere di più sull’attività dellasezione distaccata di Como dell’Or-ganismo di mediazione Geo-C.a.m èpossibile rivolgersi all’indirizzo [email protected] Chi è interessato aconoscere l’Associazione può accedereal sito www.geo-cam.it

NORMATIVA

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D E L CO L L E G I O D E I G E O M E T R I E D E I G E O M E T R I L A U R E A T I D E L L A P R O V I N C I A D I C O M O

Catasto& Topografiadi Rachele BonettiA cura dell’ Agenzia del Territorio DirezioneRegionale dell’EmiliaRomagna e dagli Ordini e CollegiProfessionalidell’Emilia Romagna

In questa ultima parte vengono esaminate le diverse tipologie di

causali e gli altri elementi che vanno a completare il modello D1

del documento docfa, con i riferimenti alle circolari recenti che

trattano l’argomento

Causali di variazione e di nuova costruzionenelle denuncie Docfa

La causale viene scelta in funzione della moti-vazione per cui viene presentato l’atto diaggiornamento. È obbligatorio utilizzare lecausali codificate, fatta eccezione per alcunicasi particolari. Le causali devono essere valideper tutte le u.i. trattate nella medesima denun-cia, è obbligatorio selezionarla tra quelle preim-postate nel modello D ed inserire le altre even-tuali motivazioni dell’intervento nel campodella relazione tecnica.Nella trattazione delle variazioni è possibilepresentare in un’unica denuncia di variazionele unità immobiliari aventi analoga causale ericadenti nell’ambito della medesima particel-la. Questa modalità rende chiara in banca dati laprovenienza storica di ciò che viene costituito evariato.Ad esempio non è corretto inserire in un’unicavariazione Do.C.Fa. delle u.i. che hanno subitosolo variazione di spazi interni insieme ad altreche sono state frazionate, ampliate, fuse, ecc. Non sono ammessi documenti con causaliche fanno riferimento alla revisione del clas-samento in atti.Per eventuali errori materiali che ineriscono ilclassamento (es. saggio di interesse utilizzato20% in luogo del 2%, vani 55 in luogo di 5,5) ènecessaria la presentazione di istanza motivataai sensi del DM 37/97.

NUOVE COSTRUZIONIPer le nuove costruzioni la causale è intrinsecanella tipologia del documento specifico (nuovacostruzione). Tale tipologia è anche utilizzataper l’accatastamento delle aree urbane prove-

nienti dai tipi di frazionamento di corti comuni esi distinguono due casi: • il B.C.N.C. è già agli atti del CatastoFabbricati: in questo caso la denuncia è conte-stuale a quella di variazione per “Ridefinizionedi corte” o “Stralcio di particella/e n° xxx” a cuisegue quella di accatastamento dell’area urba-na;• il B.C.N.C. non è agli atti del CatastoFabbricati: in questo caso oltre all’accatasta-mento della unità in questione, si accatasta (nelquadro “D”) anche il B.C.N.C. Per le unità afferenti invece si utilizza la causa-le che viene scelta fra quelle preimpostate dalprogramma come segue:B1) Unità afferenti edificate in sopraelevazioneSi utilizza quando si accatasta una nuova unitàimmobiliare edificata al di sopra di un fabbrica-to esistente. B2) Unità afferenti edificate su aree di corteSi utilizza questa causale quando vi è la nuovacostruzione edificata su un Bene Comune NonCensibile. Si distinguono due casi: • il B.C.N.C. è già agli atti del Catasto Fabbricati:in questo caso la denuncia è di completamento equindi contestuale a quella di variazione per“Ridefinizione di corte” (figure 1 e 2); • il B.C.N.C. non è agli atti del CatastoFabbricati: in questo caso oltre all’accatasta-mento della unità in questione, si accatasta (nelquadro “D”) anche il B.C.N.C. B3) Altre Si utilizza quando si afferiscono Beni ComuniCensibili con causale “Identificazione diB.C.C.” oppure quando vi sono delle unità

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immobiliari sfuggite all’inventariazio-ne, utilizzando la causale “Recuperodi situazione pregressa”. Nella relazio-ne tecnica è necessario specificare lecircostanze per cui si rende necessariol’accatastamento (u.i. sfuggite all’in-ventariazione, come soffitte condomi-niali, lavanderie comuni, centrali ter-miche comuni, cantine comuni, ecc.).Per l’identificazione di B.C.C. nelquadro “A” della “ditta da intestare”inserire nel campo “Nuova con inte-stati” in n.1 e nella maschera successi-va (Quadro “I”), cliccare sul tasto del

Bene Comune Censibile.

VARIAZIONI Per le “variazione planimetriche” lecausali definite nel programmaDo.C.Fa. sono le seguenti: B4) DivisioneSi utilizza esclusivamente quando sifraziona (divide) una unità immobilia-re da cui ne derivano 2 o più che sianofunzionalmente e redditualmente auto-nome.B5) Frazionamento per trasferimento di diritti

Si utilizza esclusivamente quando dauna u.i. ne derivano due o più di cuialmeno una non è funzionalmente eredditualmente autonoma ma allaquale va comunque attribuita una ren-dita tale che sommata alle altre dia laconsistenza di partenza. Tale causale ècompatibile con l’accatastamento incategoria F/4 ma solo se le u.i. deriva-te sono conformi ai dettami del DPR380/2001 art.3 comma 1 lettera d (cir-costanza quest’ultima che va dichiara-ta in relazione tecnica) (Circ. 4/2009). B6) Fusione Da utilizzare esclusivamente quandodue o più unità (di qualsiasi categoriae partita speciale) vengono fuse in unasola unità. B7) AmpliamentoDa utilizzare nei casi in cui vi è unaumento di superficie utile dell’unità. Si hanno due casi: • L’ampliamento modifica la sagomain pianta dell’u.i. originaria checomporta un aggiornamento dellacartografia. È necessario presentare ilTipo Mappale per la modifica dellamappa del Catasto Terreni. • L’ampliamento è all’interno dellasagoma del fabbricato per sopraele-vazione. Non necessita della presenta-zione del Tipo Mappale (es. realizza-zione del sottotetto in sopraelevazioneda collegarsi con l’unità sottostante). Può essere usata contemporaneamentead altre causali. Nella predisposizionedel documento Do.C.Fa. occorre sop-primere il subalterno originale ed attri-buire nuovo subalterno alla u.i. costi-tuita.B8) Demolizione totale Da utilizzare esclusivamente nei casiin cui si interviene per demolire total-mente la consistenza dell’unità efarne derivare un’area urbana.La causale ha la caratteristica per cuil’unità derivata viene censita esclusi-vamente in cat. F/1 ed è necessaria lapresentazione del tipo mappale didemolizione.B9) Demolizione parziale Da utilizzare quando viene demolitaparte della consistenza dell’unità ori-ginaria.La causale ha le seguenti carat-teristiche: • sono ammesse, sia in soppressione chein costituzione, tutte le tipologie di u.i.;

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Fig 1

Fig 2

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• può essere utilizzata contemporanea-mente ad altre causali; • è necessario presentare TipoMappale per modifica della mappa deiterreni qualora la demolizione com-porti una modifica della cartografia; • è necessario il cambio del subalterno.

B10) Diversa distribuzione degli spazi interniLa diversa distribuzione degli spaziinterni viene utilizzata in caso di spo-stamenti di tramezzi divisori, porte dicollegamento e comunque per quellevariazioni che non comportano varia-zioni della muratura perimetrale dellau.i. Rientrano pertanto in questa cau-sale anche la creazione di soppalchi,verande o balconi a sbalzo. Può esse-re utilizzata in casi di variazione disingole unità o contemporaneamentead altre causali. All’interno della stes-sa ditta catastale è possibile variarecontemporaneamente (nella stessadenuncia) più unità immobiliari.B11) RistrutturazioneLa ristrutturazione viene utilizzata incaso di miglioramento qualitativoapportato all’unità immobiliare. Puòessere utilizzata in casi di variazionedi singole unità o contemporaneamen-te ad altre causali. B12) Frazionamento e fusione Viene utilizzata nei casi in cui vengo-no soppresse minimo 2 unità e costi-tuite almeno altre 2, indipendentemen-te da categorie e partite speciali diappartenenza. In tutti gli altri casi sitratta di divisione, fusione, ecc. B13) Variazione della toponomastica Viene utilizzata per variare i dati diubicazione delle u.iu. presenti nellabanca dati censuaria. La causale ha leseguenti caratteristiche: • può essere utilizzata per una o piùunità immobiliari; • non devono essere compilati i dati diclassamento;• può essere utilizzata congiuntamentead altre causali. Per la presentazione del documentonon sono richiesti tributi nel caso didocumento con la sola causale divariazione della toponomastica. B14) Ultimazione di fabbricato urbanoViene utilizzata esclusivamente per

definire le unità precedentementeaccatastate in qualità di “unità in corsodi costruzione” (u.i. denunciate incategoria F/3). La causale ha le se-guenti caratteristiche: • può essere utilizzata congiuntamentead altre causali, ad esempio nel caso incui contemporaneamente all’ultima-zione dei lavori interni alle unità, lestesse siano state suddivise o accorpa-te ad altre. • deve essere prodotto nuovo elabora-to planimetrico al fine di aggiornarenell’elenco subalterni la destinazionedelle unità. B15) Variazione della destinazione Viene utilizzata per variare la destina-zione d’uso di una u.i. La causale ha leseguenti caratteristiche: • deve essere compilata una singoladenuncia per ogni unità immobiliare; • il subalterno originario deve esseresoppresso e costituito un nuovo subal-terno (Circolare n. 9/2001). Si fa presente che questa causale deveessere utilizzata anche quando una u.i.censita in categoria F/4 (u.i. in corso didefinizione) passa a categoria con ren-dita e pertanto nel campo libero dellacausale si scriverà: da “unità in corsodi definizione” ad “abitazione, ufficio,autorimessa, negozio, ecc.”. Qualora atale causale ci sia contestualmenteanche una “diversa distribuzione deglispazi interni” e/o una “ristrutturazio-ne”, è sufficiente indicare la sola cau-sale “variazione della destinazione”,

risultando le altre implicitamente cor-relate al cambio d’uso (Circolare n.4/2009).Le variazioni della destinazione sonotali se tutta la unità immobiliare urba-na passa da una categoria ad un’altra(da abitazione a ufficio, da autorimes-sa a negozio, ecc.), indipendentementedal fatto che siano state effettuateopere murarie. La variazione della destinazione delsingolo vano, senza opere (da cameraa soggiorno, da ufficio ad archivio,ecc.), nella stragrande maggioranzadei casi non comporta alcuna presen-tazione di nuova planimetria; ad ognibuon conto la presentazione di talidenunce vengono collocate nell’alveodelle “diverse distribuzioni degli spaziinterni”.

B16) Altre Può essere utilizzata nei casi in cui iltipo di intervento apportato alla u.i.non ricada tra quelli previsti dalle cau-sali codificate del programmaDo.C.Fa.Nell’indicazione della specifica dellacausale occorre non indicare: • causali codificate; • frasi abbreviate, incomprensibili onon facilmente interpretabili. È consigliabile utilizzare le indicazio-ni di: fraz. con cambio di destinazione (Circolare n.1/2006); fusione con cambio di destinazione

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(Circolare n.1/2006); dem. parz. con cambio di destinaz.(Circolare n.4/2009); ampliamento con cambio destinaz.(Circolare n.4/2009); fraz e fus. con cambio di destinaz.(Circolare n.4/2009); dichiarazione di porzione di u.i.(nota prot. n.15232/2002); esatta rappresentazione grafica (da usare solo per correggere piccoleimperfezioni grafiche); identificazione di B.C.N.C.; ridefinizione di B.C.N.C.(da usare in caso di edificazione diunità afferenti su aree di corte quandole unità derivate necessitano di intesta-zione);modifica descrizione elenco sub.(da utilizzare quando si modifica ilcampo descrizione dell’elenco subal-terni per errore di parte o per variazio-ne delle comunioni dei beni comuni),in questo caso andrà messo in varia-zione un qualsiasi B.C.N.C.; recupero di situazione pregressa (da utilizzare quando si censisconoporzioni sfuggite all’accatastamentoquali soffitte, cantine, annessi, ecc. mache comunque sono citate negli attitraslativi di proprietà ma non rappre-sentati nella planimetria di apparte-nenza). Per questa fattispecie non sono

ammesse dichiarazioni Do.C.Fa. per“ampliamento” dell’unità principale oper “esatta rappresentazione grafica”in cui si rappresentano in planimetria econ lo stesso subalterno le nuove por-zioni. Per questa fattispecie è necessa-rio cambiare il subalterno. In alternati-va presentare la nuova planimetriacome Sost. Plan errata prot. n. del(indicando in relazione tecnica lemotivazioni della sostituzione dellaplan.) e fare indicare come data di effi-cacia o ultimazione lavori quella per laquale la porzione omessa era servibile

all’ uso. Di conseguenza si può anchemantenere lo stesso sub. Si ricorda che non sono accettabilipratiche presentate con causali rife-rite al classamento (es. “rettifica clas-samento”, “rettifica consistenza” ecc.) B17) Presentazione planimetria mancante Viene utilizzata nei casi di: • planimetria mai presentata; la pre-sentazione del documento è soggetto atributi;• smarrimento della planimetria daparte dell’ufficio; in questo casooccorre allegare attestazione di smar-rimento rilasciata dall’Ufficio odichiarare, se il documento è telemati-co, in relazione tecnica il possesso del-l’attestazione di cui sopra. La presen-tazione del documento è esente da tri-buti.

B18) Modifica di identificativoViene utilizzata nei casi di collega-mento dell’identificativo del Catastourbano con la mappa di CatastoTerreni. Viene compilata una singoladenuncia di variazione per ogni singo-la unità interessata dall’ operazione.Non sono consentite soppressioni ecostituzioni multiple. La variazione èin tal caso esente dai tributi. È possibile utilizzare più causalicontemporaneamente secondo lagriglia di compatibilità presenteall’interno della guida del program-ma. le operazioni di soppressione ecostituzione (“s” e “c”) non sonocompatibili con le operazioni divariazione (“v”).

UNITÀ AFFERENTIB19) Edificate su area urbana Viene utilizzata quando l’unità di par-tenza è un’area urbana identificata concategoria F/1 nel data base censuario,e su cui vi è stata una edificazionecomprovata da un Tipo Mappale oTipo di Demolizione e Ricostruzione. B20) Edificate su lastrico solare Viene utilizzata quando l’unità di par-tenza è un lastrico solare identificatocon la categoria F/5 nel data base cen-suario.B21) Altro tipo di edificazione Viene utilizzata quando non si ricadenelle due causali precedenti.

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La paired data analysis si struttura attraverso l’analisi di dati accoppiati. Questo procedi-mento permette di stimare prezzi e redditi marginali delle caratteristiche immobiliari,confrontando due o più dati che presentano eguali caratteristiche tranne che quelle dicui si deve stimare il prezzo o il reddito marginale. Riprendiamo l’esempio riportatonell’articolo precedente:

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TrianGoloilTrianGoloR I V I S T A T R I M E S T R A L E D ’ I I N F O R M A Z I O N E T E C N I C O P R O F E S S O I O N A L E

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Estimodi Oscar Mella

La P.D.A. è un procedimento che permette di stimare prezzi e

redditi marginali. Il Sistema di stima è un’estensione della P.D.A.

Paired data analysis

Paired data analysise sistema di stima

Prezzo COMPRAVENDITE SUBJECT (s) e caratteristica Unità A Unità B Unità C

Prezzo Totale, PRZ[€ ] 236.000 € 241.000 € 256.000 € Incognita

Vedute (VED)[n] 5 5 8 6

Box (BOX) [m2] 16 21 21 19

Avevamo determinato il prezzo marginale ana-lizzando le differenze tra i tre comparabili e ave-vamo notato che la differenza tra il comparabileB e C era dovuta al numero delle vedute, men-tre quella tra il comparabile A e B era dovutaalla diversa superficie dei box, per cui avevamodeterminato il prezzo marginale delle vedute e ilprezzo marginale della superficie del box appli-cando le formule di seguito riportate: Prezzo marginale delle vedute

VED 256.000 - 241.000 = 5.000 € /veduta8-5

Prezzo marginale della superficie del boxBOX 241.000-236.000 =1.000 €/m2

21-16La differenza tra il prezzo dei tre immobili è infunzione della differenza delle diverse caratteri-stiche che caratterizzano i beni (vedute e super-ficie del box). Se indichiamo con V il valore dimercato del bene oggetto di stima, possiamoscrivere una o più funzioni di comparazione checi permetteranno di calcolare il Valore di merca-to del subject, attraverso il confronto con gliimmobili presi per la comparazione.Impostiamo la prima funzione, tenendo contoche la differenza tra il Prezzo del comparabile e

il Valore del subjet equivale alla somma delledifferenze delle caratteristiche moltiplicate per irelativi prezzi marginali. 1) 236.000 € – V = (5-6) VED + (16-19) BOX

Impostiamo la seconda e la terza funzione congli stessi criteri della prima. 2) 241.000 € – V = (5-6) VED + (21-19) BOX

3) 256.000 € – V = (8-6) VED + (21-19) BOX

Sostituiamo i prezzi marginali nelle tre equazioni236.000€-V=(5-6)*5.000€/ved+(16-19)*1.000 €/mq241.000€-V=(5-6)*5.000€/ved+(21-19) *1.000 €/mq256.000€-V=(8-6)*5.000€/ved+(21-19) *1.000 €/mqV = 236.000€ +5.000 € + 3.000 € = 244.000 €V =241.000 € +5.000 € - 2.000 € = 244.000 €V =256.000 € -10.000 € - 2.000 € = 244.000€

I risultati ottenuti ci fanno notare che le funzio-ni di comparazione portano tutte allo stessorisultato.Sistema di stima Il sistema di stima può essere considerato comeun’estensione della paired data analysis, volta adeterminare il valore o il reddito di un immobi-le attraverso un procedimento matematico.Riprendiamo i dati e riscriviamoli : 236.000 € – V = (5-6) VED + (16-19) BOX

241.000 € – V = (5-6) VED + (21-19) BOX

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ESTIMO

256.000 € – V = (8-6) VED + (21-19) BOX

L’insieme delle equazioni che abbiamo formulato costitui-sce un sistema a tre equazioni a tre incognite. Le incogni-te che andremo a ricercare saranno rispettivamente V, pvede pbox riscriviamo il sistema specificando quanto abbiamoannunciato in precedenza e cioè che il Valore dell’immobi-le più la differenza delle caratteristiche moltiplicate per irelativi prezzi marginali porta ad ottenere il Prezzo delcomparabile preso in considerazione.

V + (5-6) VED + (16-19) BOX = 236.000 €V + (5-6) VED+ (21-19) BOX = 241.000 €V + (8-6) VED + (21-19) BOX = 256.000 €

Risolviamo il sistema V - 1 VED -3 BOX = 236.000 €V -1 VED +2 BOX = 241.000 €V +2 VED -2 BOX = 256.000 €

V= 236.000 € + 1 VED + 3 BOX

256.000 € + 1 VED + 3 BOX -1 VED +2 BOX = 241.000 €V +2 VED -2 BOX = 256.000€

V= 236.000 € + 1 VED + 3 BOX

+ 5 BOX = 241.000€ -236.000 €

V +2 VED +2 BOX = 256.000 €

V= 236.000 € + 1 VED + 3 BOX

BOX = 1.000 €/mq236.000 € + 1 VED + 3.000 € +2 VED + 2.000= 256.000 €

V= 236.000 € + 1 VED + 3 BOX

+ pbox = 1.000 €/mq241.000€ + 3 VED = 256.000€ VED = 256.000€ -241.000€ VED = 5.000 €/ved

V= 236.000 € + 1 VED + 3 BOX V= 236.000 € +5.000 + 1.000 = 244.000 €

BOX = 1.000 €/mqVED = 5.000 €/ved

Dai risultati ottenuti abbiamo ottenuto quello che ci erava-mo imposti di cercare e cioè i prezzi marginali e il Valoredel subject. Un sistema a più equazioni si può risolvereanche attraverso il calcolo matriciale, per poter affrontarela risoluzione di un sistema di equazioni con il calcolomatriciale dobbiamo ricordare alcuni concetti matematici. Si consideri il sistema lineare

Raggruppiamo i coefficienti delle incognite nella seguentematrice, ove nella prima, seconda, ..., ennesima colonnasono riportati rispettivamente i coefficienti delle variabilix1, x2,... xn , che compaiono, nell'ordine, nelle varie equa-zioni:

La matrice A è detta matrice dei coefficienti del sistemae presenta un numero di righe uguale al numero delle equa-zioni ed un numero di colonne uguale al numero delleincognite. Denotando con

��

��

��

��

��

��

��

il vettore delleincognite

[

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ESTIMO

e con

le operazioni algebriche sulle matrici ci permettono di scri-vere il sistema nella seguente forma matriciale :

A*x=bIl calcolo matriciale può essere di aiuto per risolvere unsistema lineare. Se A è una matrice quadrata (ovvero sia ha un sistema conun numero di equazioni pari al numero delle incognite) edinvertibile, il sistema ha una ed una sola soluzione datada:

x = A-1b.Applichiamo quanto appena visto al nostro caso, riuniamole incognite nel vettore delle incognite x:

Vx= BOX

3-1 VED

I prezzi noti li riuniamo nel vettore b

PRZAb= PRZB3-1 PRZC

I coefficienti delle incognite sono riportati nella matrice dicoefficiente A

1 (5-6) (16-19) 1 -1 -3A= 1 (5-6) (21-19) = 1 -1 +2 3-3 1 (8-6) (21-19) 1+2 +2

Nella prima colonna sono riportati i coefficienti del Valoredi stima (pari all’unità)nella seconda e nella terza colonnasono riportate le differenze tra le caratteristiche prese inconsiderazione.La relazione tra i vettori è stabilita dalla formula che stabi-lisce che Il vettore dei coefficienti delle incognite per ilvettore delle incognite sarà uguale al vettore dei prezzi notiper cui:

A*x =b Da cui il vettore di stima x sarà uguale a:x = b/A x= A-1*b

1 -1 -3 -1 236.000 € 244.000 €

1 -1 +2 x 241.000 € = 1.000 €/mq1+2 +2 256.000 € 5.000 €/ved

Per la risoluzione del sistema si possono utilizzare teoremidi matematica appropriati come il Teorema di Cramer ,oppure si possono usare numerosi programmi di calcolo.La risoluzione più semplice può avvenire attraverso unfoglio di calcolo elettronico come excel di office o calc diopen office1o di libre office1 ecc. (per la risoluzione delcalcolo matriciale si può scaricare una piccola guida dalsito www.istitutovanonimenaggio.gov.it nella sezionedidattica/contributi docenti/Oscar Mella il file Manuale). Il sistema di stima può essere utilizzato per trovare il prez-zo marginale non solo di caratteristiche aestimabilis (carat-teristiche quantitative es .prezzo marginale superficie delbox ) ma anche delle caratteristiche inaestimabilis (caratte-ristiche qualitative, es. la vista a lago). Il sistema di stimapuò essere utilizzato anche insieme al M.C.A. Nel prossimo articolo sarà affontato il tema MCA e siste-ma di stima. Bibliografia: Giuseppe Zwirner - Istituzioni di matematiche–Edizioni Cedam – Padova 1975Marco Simonotti -Metodi di stima immobiliare - Dario Flaccovio Editore AA.VV. - Codice delle valutazioni immobiliari- terza ed. TecnoborsaInternational Valuation Standards Ottava edizione 2007- ed. GEOVAL eCNGInternational Valuation Standards Sesta edizione 2003- ed. GEOVALLinee guida per la valutazione degli immobili in garanzia delle esposizio-ni creditizie Ed. Maggio 2011 Corso GeoVal anno 2012 A. Benvenuti e P Frediani -La valutazione immobiliare – Quaderni diConsulente Immobilare il sole24ore 2008Stefano Amicabile - Manuale di Estimo - Hoelpi 2011

il vettore dei termini noti,

[ [[ [

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[ [ [ [ [ [

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1 Programma Gnu a licenza libera

b1

b2...

bx

b

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Approvata la riforma del condominio

Condominiodi Rachele Bonetti

TrianGoloilTrianGoloR I V I S T A T R I M E S T R A L E D ’ I I N F O R M A Z I O N E T E C N I C O P R O F E S S O I O N A L E

D E L CO L L E G I O D E I G E O M E T R I E D E I G E O M E T R I L A U R E A T I D E L L A P R O V I N C I A D I C O M O

La commissione Giustizia del Senatoil 20 novembre scorso ha approvatola riforma del condominio, che forsemetterà un po’ di ordine nella giun-gla di sentenze e ricorsi che hanno

invaso i tribunali negli ultimi decenni. Il provvedi-mento, approvato in sede deliberante, è ora legge.Non sono state infatti apportate modifiche al testoapprovato dalla Camera; entrerà in vigore dopo seimesi dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale,quindi presumibilmente nel giugno 2013, anche severrà sin da subito studiata dagli addetti ai lavoriper i numerosi contenziosi in corso e sulle futuredelibere. Le principali novità riguardano l’ammini-stratore; dovrà avere un diploma di scuola supe-riore, la polizza RC professionale e aver seguito uncorso di formazione iniziale e quelli periodici. Nonsono necessari se ha già svolto questa mansioneper almeno un anno nell’ultimo triennio e se è unodei condòmini non è soggetto all’obbligo di Rc eformazione periodica. Non sarà inoltre necessarioche venga riconfermato ogni anno dai condòmini,ma verrà rinnovato tacitamente, salvo ovviamentedecisione contraria dell’assemblea e la sua nominasarà obbligatoria a partire da nove condòmini (finoad oggi sei). Interessante il peso che avrà l’ammi-nistratore verso i condòmini morosi; dovrà infattiobbligatoriamente chiedere il decreto ingiuntivoentro sei mesi dall’approvazione del consuntivodal quale si evince appunto la spesa arretrata,dovrà far convogliare tutte le spese, con entrate euscite, in un conto corrente bancario o postale inte-stato al condominio. L’amministratore sarà tenutopoi a mostrare e far copia su richiesta di tutti imovimenti contabili, e su richiesta dell’assembleaogni condominio potrà avere il suo sito web, con-sultabile dai condòmini con password personale.Per le violazioni del regolamento condominiale(che non potrà più vietare la detenzione di animalidomestici, salvo quelli di natura contrattuale suiquali rimarrebbero ancora dei dubbi di legittimità)l’amministratore può sanzionare il condòmino conmulte che vanno da 200 euro a salire fino a 800 per

i recidivi. Davvero rivoluzionarie gli interventi suiquorum costitutivi e deliberativi; in prima convo-cazione l’assemblea sarà validamente costituitacon i 2/3 dei millesimi e la maggioranza dei parte-cipanti al condominio; le delibere validamenteapprovate con il voto della maggioranza degliintervenuti e almeno la metà del valore dell’edifi-cio, inteso ovviamente in millesimi di proprietà.Per la seconda convocazione viene istituito il quo-rum costitutivo di 1/3 (prima non era previsto) siaper il numero dei condòmini che per i millesimi.Abbassate le maggioranze necessarie per le appro-vazioni delle delibere, portate a 1/3 dei presenti esolamente la maggioranza degli intervenuti. Tra ledecisioni che rientrano in questa casistica peresempio: l’installazione di impianti di fonti rinno-vali sugli spazi comuni e le antenne di ricezionetelevisiva.Le sentenze possono essere impugnate solamentedai condòmini assenti, dissenzienti o astenuti.Importante novità anche per quanto riguarda lemodifiche della destinazione d’uso delle particomuni, locali o impianti per i quali sia venutameno l’utilità; con una maggioranza di 4/5 dei mil-lesimi di proprietà la deliberà sarà valida (primaera necessaria la totalità dei millesimi, tendenzial-mente un miraggio), e oltre a modificarne l’uso sipotrà decidere di affittare o cedere il bene. La con-vocazione dell’assemblea che riguarda questemodifiche dovrà essere affissa per trenta giorni“nei locali di maggiore uso comune” e inviata conraccomandata o posta elettronica certificata alme-no venti giorni prima della data dell’assemblea. Altra questione che ha provocato parecchi conten-ziosi, il distacco dal riscaldamento centralizzato;può essere fatto di diritto, senza delibera di appro-vazione dell’assemblea, purché non emerganodanni o gravi squilibri al funzionamento dell’im-pianto condominiale o non si avvedano aggravi dispesa per gli altri condòmini. Nella prossima usci-ta della rivista si prenderanno in esame gli articolidel Codice Civile oggetto di modifiche, che posso-no interessare maggiormente la categoria.

Un lungo iter ha portato alla modifica degli articoli del Codice

Civile che trattano la materia della proprietà, della comunione e

del condominio degli edifici (dal 1117 al 1138).

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Questo decreto va a colmare ilvuoto creato dall’abrogazionedelle tariffe professionali ed icriteri previsti nel Regolamentodevono essere applicati in sede

giudiziaria per la determinazione dei compensidei professionisti in genere.In seguito forniremo maggiori precisazioni inmerito al momento di applicabilità di tale decre-to, anche se il testo riporta all’art. 41 “disposi-zione temporale”: le disposizioni di cui al pre-sente decreto si applicano alle liquidazioni suc-cessive alla sua entrata in vigore.Ora come non mai è pertanto importantissimoredigere il disciplinare di incarico con specifica-to il preventivo dell’importo delle prestazioni ele modalità e termini di pagamento di acconti esaldo, disciplinare da pattuire e concordare conla committenza. Infatti la presenza di detto ac-cordo esclude di fatto l’applicazione dei nuoviparametri tariffari.Il Decreto è costituito da 42 articoli suddivisi insette Capi e relativi allegati:• Capo I - Disposizioni generali (art. 1)• Capo II - Disposizioni concernenti gli avvocati

(artt. 2 - 14)• Capo III - Disposizioni concernenti i dottori

commercialisti ed esperti contabili (artt. 15 -29)

TrianGoloilTrianGoloR I V I S T A T R I M E S T R A L E D ’ I I N F O R M A Z I O N E T E C N I C O P R O F E S S O I O N A L E

D E L CO L L E G I O D E I G E O M E T R I E D E I G E O M E T R I L A U R E A T I D E L L A P R O V I N C I A D I C O M O

Normativadi Raffaella Porta

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 195 del 22 agosto 2012 è stato pubblica-

to il Decreto del Ministero della Giustizia 20 luglio 2012, n. 140

recante “Regolamento recante la determinazione dei parametri per

la liquidazione da parte di un organo giurisdizionale dei compensi

per le professioni regolarmente vigilate dal Ministero della giustizia,

ai sensi dell’articolo 9 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, con-

vertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27”, con

entrata in vigore il 23 agosto 2012

Il nuovo decretoper la determinazionedei parametri tariffari

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• Capo IV - Disposizioni concernentii notai (artt. 30 - 32)• Capo V - Disposizioni concernenti

le professioni dell’area tecnica (artt.33 – 39)• Capo VI - Disposizioni concernenti

le altre professioni (art. 40)• Capo VII - Disciplina transitoria edentrata in vigore (artt. 41 – 42)Allegati:• Tabella A Avvocati• Tabella B Avvocati• Tabella C Dottori commercialisti• Tabella A Notai• Tabella B Notai

• Tabella C Notai•Tabella D Notai• Esemplificazione dei compensi pro-fessioni area tecnica• Tavola Z1 professioni area tecnica• Tavola Z2 professioni area tecnicaPer l’area tecnica il regolamento pre-vede:• Parametro “V“: costo economicodelle singole categorie componentil’opera• Parametro “P“: parametro base chesi applica al costo economico V• Parametro “G“: complessità dellaprestazione

• Parametro “Q“: specificità della pre-stazione.Dove• “P” viene determinato per ogni cate-goria dell’opera con P = (0,03 +10/V)0,4• “G” da scegliere fra un minimo edun massimo (tavola Z-1 in funzionedella categoria dell’opera)• “Q” da rilevare nella tavola Z-2.Il compenso finale della prestazioneprofessionale è determinato dal pro-dotto dei suddetti parametri secondol’espressione che segue:

CP = V x G x Q x P

NORMATIVA

Nella scheda sopra riportata, viene esemplificata la procedura per la determinazione del compenso per le pre-stazioni corrispondenti alla progettazione preliminare di un edificio scolastico; nell’ordine, a partire dalladestra, nella scheda si incontrano le colonne compilate nel procedimento di calcolo. La procedura può essereeffettuata da un comune foglio di calcolo tipo Excel, dal quale è estrapolata la scheda Definito il valore dell’opera suddiviso nelle categorie d’opera che la compongono si procede come segue:• righe (1 2) (art.35) : costo economico dell’Opera “V” suddiviso per categorie : valore complessivo 400.000; di

cui: Opere edilizie 200.000, Opere strutturali 80.000; impianti meccanici 70.000; impianti elettrici 50.000.• riga (3) sulla base dei precedenti importi si determinano i corrispondenti valori del parametro “P” (art.35) • riga (4) in relazione al grado di complessità si stabiliscono i valori del grado di complessità “G” (art.36) • righe (5 6) all’interno della fase prestazionale considerata: vengono individuate le prestazioni professionali

affidate cui corrispondono specifiche incidenze “Q“(art.37) il cui totale è riportato nella riga (7)• riga (8) il compenso, al netto di spese, viene stabilito sommando i compensi parziali riportati nella riga (8)

ottenuti dalla espressione riportata: CP= V*P*G* Q (art 39).Tale procedura di calcolo va ripetuta per ogni prestazione svolta dal professionista.

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1 Nel caso di prestazioni relative agli interventi di pianificazione alimentare e controllo-vigilanza alimentare il Valoredell’opera è determinato sulla base del Produzione Lorda Vendibile o della Produzione Lorda dell’Impianto.

2 Nel caso di prestazioni relative alla pianificazione e programmazione di tipo generale il Valore dell’opera è deter-minato sulla base del PIL complessivo relativo al contesto territoriale interessato; nel caso di prestazioni relative allapianificazione e programmazione di tipo esecutivo il Valore dell’opera è determinato sulla base del valore delle volu-metrie esistenti e di progetto o per la PLV aziendale o del valore della produzione relativa al progetto o piano nel casodella categoria G.

NORMATIVA

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PAG.32

3 Prestazione richiesta in caso di progetto posto a base di gara (art. 14, comma2, d.P.R. 207/2010)

NORMATIVA

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PAG. 33

NORMATIVA

4 Prestazione richiesta in presenza di affidamento di concessione per lavori pubblici (art. 17, comma4, d.P.R. 207/2010 - art164 d.lgs 163/06 - art. 1, comma 3, all XXI

5 Prestazione richiesta in caso di progetto posto a base di gara o di una concessione di lavori pubblici (art. 17,comma 3, let-tere (b), (c) d.P.R. 207/10 - art. 164, d.lgs 163/06 - art 1, comma2, lettera (i), comma 4, allegato XXI; art. 53, comma 2, let-tara b) d.lgs 163/06

6 Prestazione richiesta ai sensi art 164, d.lgs 163/06; art. 1, comma2, lettera (I), all XXI

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PAG. 34

NORMATIVA

7 Nel caso di prestazioni relative alla pianificazione e programmazione di tipo generale il Valore dell’opera è determinato sulla base delPIL complessivo relativo al contesto territoriali interessato; nel caso di prestazioni relative alla pianificazione e programmazione di tipoesecutivo il Valore dell’opera è determinato sulla base del valore delle volumetrie esistenti e di progetto o per la PLV aziendale nel casodi categoria G

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PAG. 35

NORMATIVA

8 Resta escluso il compenso relativo all’ufficio di direzione dei lavori, quando richiesto,da compensarecome di seguito9 Da applicarsi sulla somma dei valori assoluti delle quantità in più ed in meno del quadro di raffronto10 Da applicarsi sugli importi lordi delle opere di nuova progettazione, in aggiunta ai corrispettivi di cui alla prestazione precedente

11 In caso di collaudo in coro d’opera il compenso è aumentato del 20% (art. 238, comma 3, d.P.R. 207/2010)

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Imposte & Tassedi Laura Luraschi

TrianGoloilTrianGoloR I V I S T A T R I M E S T R A L E D ’ I I N F O R M A Z I O N E T E C N I C O P R O F E S S O I O N A L E

D E L CO L L E G I O D E I G E O M E T R I E D E I G E O M E T R I L A U R E A T I D E L L A P R O V I N C I A D I C O M O

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ALTRE SPESE AMMESSE ALL’AGEVOLAZIONEOltre alle spese necessarie per l’esecuzione deilavori sono ammesse all’agevolazione anche:• le spese per la progettazione e le altre prestazio-ni professionali connesse• le spese per prestazioni professionali comunquerichieste dal tipo di intervento• le spese per la messa in regola degli edifici aisensi del DM 37/2008 - ex legge 46/90• (impianti elettrici) e delle norme UNICIG pergli impianti a metano (legge 1083/71)• le spese per l’acquisto dei materiali• il compenso corrisposto per la relazione di con-formità dei lavori alle leggi vigenti• le spese per l’effettuazione di perizie e sopral-luoghi• l’imposta sul valore aggiunto, l’imposta di bolloe i diritti pagati per le concessioni, le autorizza-zioni e le denunzie di inizio lavori• gli oneri di urbanizzazione• gli altri eventuali costi strettamente collegatialla realizzazione degli interventi nonché agliadempimenti stabiliti dal regolamento di attua-zione degli interventi agevolati (decreto n. 41 del18 febbraio 1998).Non possono invece ritenersi comprese tra quelleoggetto della detrazione le spese di trasloco ecustodia dei mobili per il periodo necessarioall’effettuazione degli interventi di recupero edi-lizio.Ha diritto alla detrazione anche chi eseguein proprio i lavori sull’immobile, per le sole spesedi acquisto dei materiali utilizzati.

MANUTENZIONE ORDINARIAGli interventi di manutenzione ordinaria sonoammessi all’agevolazione solo quando riguarda-no le parti comuni pertanto la detrazione spetteràad ogni condomino in base alla quota millesima-le. Le parti comuni interessate sono quelle indica-te dall’articolo 1117, numeri 1, 2 e 3 del CodiceCivile (come precisato nella risoluzione 7/E del

12 febbraio 2010): il suolo su cui sorge l’edificio,le fondazioni, i muri maestri, i tetti e i lastricisolari, le scale, i portoni d’ingresso, i vestiboli, glianditi, i portici, i cortili, tutte le parti dell’edificionecessarie all’uso comune, i locali per la portine-ria e per l’alloggio del portiere, gli ascensori, ipozzi, le cisterne, le fognature, ecc.) Sono esem-pi di interventi di manutenzione ordinaria: leopere di riparazione, rinnovamento e sostituzionedelle finiture degli edifici, quelle necessarie aintegrare o mantenere in efficienza gli impiantitecnologici esistenti, la sostituzione di pavimenti,infissi e serramenti, la tinteggiatura di pareti, sof-fitti, infissi interni ed esterni, il rifacimento diintonaci interni, l’impermeabilizzazione di tetti eterrazze, la verniciatura delle porte dei garage.Gli stessi interventi, eseguiti sulle proprietà priva-te o sulle loro pertinenze (garage, cantine, soffit-te), non danno diritto ad alcuna agevolazione. Sequeste opere fanno parte di un intervento piùvasto, come la demolizione di tramezzature, larealizzazione di nuove mura divisorie e lo sposta-mento dei servizi, l’insieme delle stesse è comun-que ammesso al beneficio delle detrazioni fiscali.

MANUTENZIONE STRAORDINARIASono considerati interventi di manutenzione stra-ordinaria le opere e le modifiche necessarie perrinnovare e sostituire parti anche strutturali degliedifici e per realizzare ed integrare i servizi igie-

Economia & FinanzaLe agevolazioni fiscalinelle ristrutturazioniedilizie (Seconda parte)

Dopo la pubblicazione sul numero03/2012 del Triangolo,ecco la seconda parte

dell’approfondimento sulle“agevolazioni fiscali”.

Per ulteriori chiarimenti si invita a fare riferimento alle linee

guida emanate dall’Agenzia delle Entrate

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IMPOSTE& TASSE

nico/sanitari e tecnologici, sempre chenon vadano a modificare i volumi e lesuperfici delle singole unità immobilia-ri e non comportino mutamenti delledestinazioni d’uso.Ad esempio:• installazione di ascensori e scale disicurezza• realizzazione e miglioramento dei ser-vizi igienici• sostituzione di infissi esterni e serra-menti o persiane con serrande e conmodifica di materiale o tipologia diinfisso• rifacimento di scale e rampe• interventi finalizzati al risparmioenergetico• recinzione dell’area privata• costruzione di scale interne.

RESTAURO E RISANAMENTO CONSERVATIVOSono compresi in questa tipologia gliinterventi rivolti a conservare l’immobi-le e ad assicurarne la funzionalità permezzo di un insieme di opere che,rispettandone gli elementi tipologici,formali e strutturali, ne consentonodestinazioni d’uso con esso compatibili.Ad esempio:• interventi mirati all’eliminazione ealla prevenzione di situazioni di degra-do• adeguamento delle altezze dei solainel rispetto delle volumetrie esistenti• apertura di finestre per esigenze diaerazione dei locali

RISTRUTTURAZIONE EDILIZIATra gli interventi di ristrutturazione edi-lizia sono compresi quelli rivolti a tra-

sformare un fabbricato mediante uninsieme di opere che possono portaread un fabbricato del tutto o in partediverso dal precedente.Ad esempio:• demolizione e fedele ricostruzionedell’immobile• modifica della facciata• realizzazione di una mansarda o di unbalcone• trasformazione della soffitta in man-sarda o del balcone in veranda• apertura di nuove porte e finestre• costruzione dei servizi igienici inampliamento delle superfici e dei volu-mi esistenti.Riguardo agli interventi di ristruttura-zione edilizia ammessi al beneficiodella detrazione fiscale, l’Agenzia delleEntrate ha chiarito che:• in caso di ristrutturazione con demoli-zione e ricostruzione, la detrazionespetta solo per la fedele ricostruzione,nel rispetto di volumetria e sagoma del-l’edificio preesistente

• per la demolizione e ricostruzione conampliamento, la detrazione non spettain quanto l’intervento si considera, nelsuo complesso, una “nuova costruzio-ne”• se la ristrutturazione avviene senzademolire l’edificio esistente e conampliamento dello stesso, la detrazionespetta solo per le spese riguardanti laparte esistente in quanto l’ampliamentoconfigura, comunque, una “nuovacostruzione”.Questi stessi criteri si applicano ancheagli interventi di ampliamento previstiin attuazione del cosiddetto Piano Casa(risoluzione dell’Agenzia delle Entraten. 4/E del 4 gennaio 2011).

CUMULABILITÀ CON LA DETRAZIONE IRPEFPER IL RISPARMIO ENERGETICOLa detrazione d’imposta del 50% percento per gli interventi di recupero edi-lizio non è cumulabile con le agevola-zioni fiscali previste per i medesimiinterventi dalle disposizioni finalizzateal risparmio energetico.Pertanto, nel caso in cui gli interventirealizzati rientrino sia nelle agevolazio-ni previste per il risparmio energeticoche in quelle previste per le ristruttura-zioni edilizie, il contribuente potrà frui-re, per le medesime spese, soltanto del-l’uno o dell’altro beneficio fiscale,rispettando gli adempimenti specifica-mente previsti in relazione a ciascunadi esse.

PRINCIPALI TIPI DI INTERVENTI AMMESSIALLA DETRAZIONE IRPEF DEL 50%Elenco esemplificativo di interventiammissibili a fruire della detrazione

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Irpef. In ogni caso, deve essere verifi-cata la conformità alle normative edili-zie locali.

SINGOLE UNITÀ ABITATIVE• Accorpamenti di locali. Sposta-mento di alcuni locali da una unitàimmobiliare ad altra o anche o di altreunità immobiliari – unione di due unitàimmobiliari con opere esterne;• Allargamento porte. Con demolizio-ni di modesta entità, realizzazione dichiusure o aperture interne che nonmodifichino lo schema distributivodelle unità immobiliari e dell’edificio;• Allargamento porte e finestre ester-ne. Con demolizioni di modesteproporzioni di muratura;• Allarme finestre esterne. Instal-lazione, sostituzione dell’impianto o r-iparazione con innovazioni;• Ampliamento con formazione di volu-mi tecnici con opere interne ed esterne.Demolizione e/o costruzione (scale, vanoascensore, locale caldaia, ecc.);• Ampliamento locali. Demolizionee/o costruzione ampliando volumetrieesistenti (Detraibile, purché non sia unnuovo appartamento);• Apertura interna. Apertura vanoporta per unire due unità immobiliari oaltri locali con opere interne o aperturasul pianerottolo interno;• Ascensore. Nuova installazione o so-stituzione di quello preesistente (ester-no o interno) con altro avente caratteriessenziali diversi, oppure per adegua-mento L. 13/89;• Balconi. Rifacimento con altro aven-te caratteri diversi (materiali, finiture ecolori) da quelli preesistenti e nuovacostruzione;• Barriere architettoniche. Elimina-zione;• Box auto. Nuova costruzione (De-traibile, purché reso pertinenziale diuna unità immobiliare);• Cablatura degli edifici. Opere fina-lizzate alla cablatura degli edifici, acondizione che interconnettano tutte leunità immobiliari residenziali;• Caldaia. Sostituzione o riparazionecon innovazioni;• Caloriferi e condizionatori. Sostitu-zione con altri anche di diverso tipo eriparazione o installazione di singolielementi (Detraibile nelle singole unità

immobiliari se si tratta di opere finaliz-zate al risparmio energetico);• Installazione di macchinari esterni.Cancelli esterni Nuova realizzazione osostituzione con altri aventi caratteristi-che diverse (materiali, dimensioni ecolori) da quelle preesistenti;• Canna fumaria. Nuova costruzioneinterna o esterna o rifacimento modifi-cando i caratteri preesistenti;• Cantine. Effettuazione di suddivisio-ni interne con demolizioni e ricostru-zioni tavolati opere esterne con modifi-che delle caratteristiche delle pareti,porte e finestre;• Centrale idrica. Riparazioni variecon modifiche distributive interne oesterne - Nuova costruzione (volumetecnico) nell’ambito di un’operazionedi manutenzione straordinaria, di unrestauro o di una ristrutturazione;• Centrale termica. Riparazioni varieinterne ed esterne, conservando lecaratteristiche (materiali, sagoma ecolori) uguali a quelle preesistenti(opere murarie) - Con modifiche distri-butive interne - Con modifiche esterne(sagoma, materiali e colori nuovacostruzione (volume tecnico) nell’am-bito di un’operazione di manutenzionestraordinaria, di un restauro o di unaristrutturazione;• Citofoni, videocitofoni e telecamere.Sostituzione o nuova installazione conle opere murarie occorrenti;• Contenimento dell’inquinamentoacustico. Opere finalizzate al conteni-mento realizzate anche in assenza diopere edilizie propriamente dette(Detraibile, purché sia certificato il rag-giungimento degli standard di legge);• Cornicioni. Nuova formazione o rifa-cimento con caratteristiche diverse daquelle preesistenti;• Davanzali finestre e balconi. Nuovarealizzazione o sostituzione di quellipreesistenti con altri aventi caratteristi-che diverse (materiali, finiture e colori);• Facciata. Rifacimento, anche parzia-le, modificando materiali e/o colori (oanche solo i colori);• Finestra. Nuova apertura o modificadi quelle preesistenti - Sostituzione confinestre di sagoma, materiale e coloridiversi.• Fognatura. Nuova costruzione o rifa-cimento con dimensioni e/o percorso

diversi da quello preesistente, conopere interne o esterne (dal limite dellaproprietà fino alla fognatura pubblica);• Garage. Riparazioni varie e sostitu-zioni di parti con caratteristiche diverseda quelle preesistenti - Nuova costru-zione (Detraibile, se reso pertinenzialead una unità immobiliare);• Gradini scale. Sostituzione gradiniinterni e esterni, modificando la forma,le dimensioni o i materiali preesistenti;• Grondaie. Nuova installazione osostituzione con modifiche della situa-zione preesistente;• Impianto di riscaldamento autono-mo interno (purché conforme alla L.46/90). Nuovo impianto, senza opere

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edilizie - Nuovo impianto con opereedilizie esterne (canna fumaria e/o altreopere interne o esterne) per riscalda-mento o ventilazione – Riparazioni conammodernamenti e/o innovazioni;• Impianto idraulico. Sostituzione oriparazione con innovazioni rispetto alpreesistente;• Inferriata fissa. Sostituzione coninnovazioni rispetto alla situazionepreesistente – Nuova installazione cono senza opere esterne;• Infissi esterni. Nuova installazione osostituzione con altri aventi sagoma,materiali o colori diversi (solo seriguarda l’intera facciata);• Intonaci esterni facciata. Intonaci e

tinteggiatura esterna con modifiche amateriali e/o colori;• Lastrico solare. Rifacimento conmateriali diversi rispetto a quelli preesi-stenti;• Locale caldaia. Riparazioni murarievarie con modifiche rispetto alla situa-zione preesistente – Nuova formazione(volume tecnico) o esecuzione di inter-venti esterni che modificano materiali-finiture-colori;• Lucernari. Nuova formazione osostituzione con altri aventi caratteri(sagoma e colori) diversi da quelli pree-sistenti;• Mansarda. Modifiche interne edesterne con opere edilizie, senza modi-ficarne la destinazione d’uso;• Marciapiede. Nuova realizzazione susuolo privato;• Messa a norma degli edifici. Inter-venti di messa a norma degli edifici(Detraibile, purché compresa nelle ca-tegorie di cui all’art. 1 L. 449/97 e sianopresentate le certificazioni di legge);• Montacarichi. Nuova installazione esostituzione di quello preesistente conaltro avente caratteristiche (materiali ecolori) diverse da quelle preesistenti;• Muri di cinta. Realizzazione e sosti-tuzione con modificazioni rispetto allasituazione preesistente;• Muri esterni di contenimento.Nuova costruzione, demolizione e rico-struzione in altra parte esterna o nellostesso luogo, ma modificando dimen-sioni, sagoma, materiali e colori;• Muri interni. Nuova costruzione odemolizione e ricostruzione in altraparte interna;• Parapetti e balconi. Rifacimento osostituzione con altri aventi caratteridiversi da quelli preesistenti;• Parete esterna. Rifacimento ancheparziale modificando materiali e colori(o anche solo i colori);• Parete interna. Nuova costruzione,demolizione e ricostruzione in altraparte interna;• Pavimentazione esterna. Nuovapavimentazione o sostituzione dellapreesistente modificando la superficie ei materiali;• Pensilina protezione autovetture.Sostituzione di quella preesistente conaltra avente caratteristiche (materiali ecolori) diverse da quelle preesistenti;

• Persiana. Nuova installazione o sosti-tuzione con altra avente sagoma, mate-riale e colori diversi;• Pianerottolo. Riparazione strutturacon dimensioni e materiali diversi daquelli preesistenti;• Piscina. Rifacimento modificandocaratteri preesistenti;• Porta blindata esterna. Nuovainstallazione o sostituzione con altreaventi sagoma o colori diversi;• Porta blindata interna. Nuovainstallazione;• Porta-finestra. Nuova installazione osostituzione con altra avente sagoma ecolori diversi - Trasformazione da fine-stra a porta finestra;• Porte esterne. Nuova installazione osostituzione con altre aventi sagome ocolori diversi e viceversa;• Recinzioni. Realizzazione di nuovarecinzione o sostituzione di quella pree-sistente con altra avente caratteristichediverse;• Ricostruzione. Demolizione e fedelericostruzione di edifici;• Risparmio energetico. Opere finaliz-zate al risparmio energetico, realizzateanche in assenza di opere edilizie pro-priamente dette (Detraibile, purché siacertificato il raggiungimento degli stan-dard di legge);• Salvavita. Sostituzione o riparazionecon innovazioni;• Sanitari. Sostituzione di impianti eapparecchiature - Realizzazione di ser-vizio igienico interno;• Saracinesca. Nuova installazione diqualsiasi tipo o sostituzione di quellapreesistente con innovazioni;• Scala esterna. Nuova installazione,rifacimento e sostituzione con altra dicaratteri (pendenza, posizione, dimen-sioni materiali e colori) diversi daipreesistenti;• Scala interna. Nuova installazione,rifacimento e sostituzione con altra,modificando pendenza e posizionerispetto a quella preesistente;• Serramenti esterni. Nuova installa-zione o sostituzione con altri aventifiniture e colori diversi dai precedenti;• Sicurezza statica. Opere finalizzatealla sicurezza statica ed antisismica;• Solaio. Sostituzione dei solai dicopertura con materiali diversi daipreesistenti - Sostituzione di solai inter-

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piano senza modifica delle quote -Adeguamento dell’altezza dei solai, nelrispetto delle volumetrie esistenti;• Soppalco. Innovazioni rispetto allastruttura preesistente o nuova costru-zione;• Sottotetto. Riparazione modificandola posizione preesistente; sostituzioneapparecchi sanitari, innovazioni concaratteristiche diverse da quelle preesi-stenti - Modifiche interne ed esternecon varie opere edilizie senza modifi-carne la destinazione d’uso - Forma-zione di una unità immobiliare abitabi-le nel sottotetto mediante l’esecuzionedi opere edilizie varie (Detraibile pur-ché già compreso nel volume);• Strada asfaltata privata. Per accessoalla proprietà;• Tegole. Sostituzione con altre di ma-teriale e/o forma diverse da quelle pree-sistenti;• Terrazzi. Rifacimento completo concaratteristiche diverse da quelle preesi-stenti (dimensioni o piano);• Tetto. Sostituzione dell’intera coper-tura - Modifica della pendenza dellefalde con o senza aumento di volume;• Tinteggiatura esterna. Rifacimentomodificando materiali e/o colori;• Travi (tetto). Sostituzioni con modi-fiche - Sostituzione totale per formazio-ne nuovo tetto;

• Veranda. Innovazioni rispetto allasituazione precedente – Nuova costru-zione con demolizione del muro che dàsul balcone creando aumento di super-ficie lorda di pavimento - Trasforma-zione di balcone in veranda;• Vespaio. Rifacimento.• Zoccolo esterno facciata. Sostitu-zione con altro avente caratteri essen-ziali diversi.

PARTI CONDOMINIALI• Aerosabbiatura. Su facciata;• Allargamento porte interne. Condemolizioni di modesta entità;• Allarme (impianto). Riparazionesenza innovazioni - Riparazione consostituzione di alcuni elementi;• Androne. Rifacimento conservandocaratteristiche uguali a quelle preesi-stenti;• Antenna. Antenna comune in sostitu-zione delle antenne private;• Balconi. Riparazioni parti murarie(frontalini, cielo), sostituzione di parapet-ti e ringhiere conservando caratteristiche(materiali, sagome e colori) uguali;• Box. Riparazioni varie e sostituzionedi parti anche strutturali conservandodimensioni uguali a quelle preesistenti;• Caldaia. Riparazione senza innova-zioni - Riparazione con sostituzione dialcuni elementi;

• Caloriferi e condizionatori. Sosti-tuzione con altri anche di diverso tipo eriparazione o installazione di singolielementi;• Cancelli esterni. Riparazione o sosti-tuzione cancelli o portoni, conservandocaratteristiche (sagoma e colori) ugualia quelle preesistenti;• Canna fumaria. Riparazione o rifaci-mento, interno ed esterno conservandocaratteristiche (materiali, sagoma ecolori) uguali a quelle preesistenti;• Cantine. Riparazione conservandocaratteristiche (materiali e colori) ugua-li a quelle preesistenti;• Centrale idrica. Riparazioni varie in-terne ed esterne, conservando caratteri-stiche (materiali, sagoma e colori)uguali a quelle preesistenti;• Centrale termica. Riparazioni varieinterne ed esterne, conservando caratte-ristiche (materiali, sagoma e colori)uguali a quelle preesistenti;• Cornicioni. Rifacimento o sostituzio-ne conservando i caratteri essenzialipreesistenti (materiali, dimensioni);• Davanzali finestre e balconi. Ripa-razione o sostituzione conservando icaratteri essenziali preesistenti;• Facciata. Piccola apertura per sfiata-toio gas, rifacimento, anche completo,con materiali e colori uguali a quellipreesistenti;• Finestra. Sostituzione senza modificadella tipologia di infissi;• Fognatura. Riparazione o sostituzio-ne della canalizzazione fognaria, fino allimite della proprietà del fabbricato;• Garage. Riparazioni varie e sostitu-zione di parti anche strutturali conser-vando dimensioni uguali a quelle pree-sistenti;• Gradini scale. Sostituzione con gra-dini uguali a quelli preesistenti, internie esterni;• Grondaie. Riparazione o sostituzionesenza modifiche della situazione pree-sistente;• Impianto di riscaldamento. Ripar-azione dell’impianto senza innovazio-ni, riparazione con ammodernamentie/o innovazioni (purché conforme allaL. 46/90);• Impianto idraulico. Riparazione sen-za innovazioni o sostituzioni;• Inferriata fissa. Sostituzione di quel-le preesistenti senza modificare la sago-

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ma e/o i colori;• Infissi esterni. Riparazione o sostitu-zione, conservando la sagoma, i materia-li e i colori uguali a quelli preesistenti;• Infissi interni. Sostituzione con altriinfissi conservando le caratteristichepreesistenti;• Intonaci esterni facciata. Intonaci etinteggiatura esterna conservando ma-teriali e colori uguali a quelli preesi-stenti;• Intonaci interni. Intonaci e tinteggia-tura interna senza limitazioni di mate-riale e colori;• Lastrico solare. Rifacimento conser-vando materiali uguali a quelli preesi-stenti;• Locale caldaia. Riparazioni murarievarie conservando le suddivisioni inter-ne preesistenti;• Lucernari. Sostituzione con altriaventi gli stessi caratteri (sagoma e co-lori) di quelli preesistenti;• Marciapiede su suolo privato. Rifa-cimento come preesistente;• Montacarichi (interni ed esterni).Riparazione conservando caratteristi-che uguali a quelle preesistenti;• Muri di cinta. Riparazione conser-vando caratteristiche uguali a quellepreesistenti;• Muri esterni di contenimento. Ripa-razione o rifacimento con materiali esagoma uguali a quelli preesistenti;• Muri interni. Riparazione o rifaci-mento conservando la stessa posizione,anche con materiali diversi;• Parapetti e balconi. Riparazione orinforzo della struttura conservando

caratteri uguali a quelli preesistenti;• Parcheggi. Riparazioni varie e sosti-tuzione di parti anche strutturali conser-vando dimensioni uguali a quelle pree-sistenti;• Parete esterna. Rifacimento, anchecompleto, con materiali e colori ugualia quelli preesistenti;• Parete interna. Riparazione o rifaci-mento conservando la stessa posizione,anche con materiali diversi;• Pavimentazione esterna. Rifacimen-to con dimensioni e materiali uguali aquelli preesistenti;• Pavimentazione interna. Riparazionisenza innovazioni;• Pensilina protezione autovetture.Rifacimento conservando sagoma ecolori preesistenti;• Persiana. Sostituzione conservandole caratteristiche preesistenti (sagoma ecolori);• Pianerottolo. Riparazione strutturaconservando dimensioni e materialiuguali a quelli preesistenti (interno edesterno);• Piscina. Riparazione e rinforzo distrutture, conservando le caratteristiche(materiali, sagoma e colori) preesisten-ti;• Porta blindata esterna. Sostituzioneconservando sagome e colori preesi-stenti;• Porta-finestra. Sostituzione con altraavente gli stessi caratteri essenziali;• Porte esterne. Sostituzione conser-vando sagome e colori preesistenti;• Porte interne. Riparazione, conser-vando materiali, colori, dimensioni;

• Recinzioni. Riparazione e sostituzio-ne conservando caratteristiche (sago-ma, materiali e colori) preesistenti;• Salvavita. Riparazione senza innova-zioni o riparazione con sostituzione dialcuni elementi;• Sanitari. Riparazione apparecchi sa-nitari e opere edilizie varie (tubazioni,piastrelle, ecc.);• Saracinesca. Sostituzione con altrapurché vengano conservati dimensionie colori uguali a quelli preesistenti;• Scala esterna. Riparazione conser-vando pendenza, posizione, sagoma,colori e materiali uguali ai preesistenti;• Scala interna. Riparazione e sostitu-zione conservando pendenza sagoma eposizioni preesistenti;• Serramenti esterni. Sostituzione conaltri aventi le stesse caratteristiche;• Serramenti interni. Riparazioni,conservando materiali caratteristiche ecolori preesistenti;• Solaio. Sostituzione dei solai di co-pertura con materiali uguali a quellipreesistenti;• Tegole. Sostituzione con altre uguali aquelle preesistenti;• Terrazzi. Riparazione delle pavimen-tazioni, rifacimento o sostituzione con-servando le caratteristiche preesistenti(dimensioni e piano);• Tetto. Riparazione con sostituzione diparte della struttura e dei materiali dicopertura, conservando le caratteristi-che preesistenti;• Tinteggiatura esterna. Rifacimentoconservando materiali e colori preesi-stenti;• Tinteggiatura interna. Rifacimentosenza limitazioni per materiali e colori;• Tramezzi. Sostituzione tramezziinterni, senza alterazione della tipolo-gia dell’unità immobiliare;• Travi (tetto). Sostituzione con altreaventi materiali, dimensioni e posizio-ne uguali a quelle preesistenti;• Veranda. Rifacimento parziale con-servando i caratteri essenziali;• Zoccolo esterno facciata. Rifaci-mento conservando i caratteri essenzia-li.

da: Agenzia delle EntrateGuida alle agevolazioni fiscali

per le ristrutturazioni edilizie dall’Agenzia delle Entrate

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A partire dal prossimo 1° ottobre, il Servizio “Portale dei paga-

menti” si arricchisce di un’ulteriore funzione che prevede la pos-

sibilità di rateizzare on line i debiti contributivi maturati per i quali

non sia ancora emessa la relativa cartella esattoriale

La notizia è stata comunicata con unalettera sottoscritta dal presidentedella Cassa italiana di previdenzaed assistenza dei Geometri FaustoAmadasi: il Servizio “Portale dei

pagamenti” si è arricchito di un’ulteriore funzio-ne che prevede la possibilità di rateizzare on linei debiti contributivi maturati per i quali non siaancora emessa la relativa cartella esattoriale. Perusufruire di quest’agevolazione, si dovrà accede-re al Servizio “Portale dei pagamenti” ed unavolta calcolato il debito scegliere l’opzione“pagamento rateizzato”: è prevista la possibilitàdi rateizzare secondo piani di dilazione conimporti e numero di rate già definiti:1. da 100,00 euro a 600,00 euro

in 2 rate trimestrali;2. da 601,00 euro a 3.000,00 euro

in 6 o 12 rate mensili;3. da 3.001,00 euro a 6.000,00 euro

in 6, 12 o 18 rate mensili;4. da 6.001,00 euro a 10.000,00 euro

in 6, 12, 18 o 24 rate mensili;5. oltre 10.001,00 euro

in 6, 12, 18 , 24 o 30 rate mensili.Il piano di ammortamento è calcolato con interes-si del 4% determinato sull’intero dovuto com-prensivo degli oneri accessori. Una volta scelto, ilpiano di rateizzazione non può in alcun caso esse-re modificato, fatta salva la possibilità di estinzio-ne anticipata in qualsiasi momento con pagamen-to in un’unica soluzione.

La modalità di versamento prevista è il pagamen-to postale domiciliato con scadenza fissata al 27di ogni mese, che consente il saldo della rata entroe non oltre tale data.Una volta effettuata la scelta della modalità dirateizzazione, si riceve via mail apposita comuni-cazione, il documento che contiene il piano didilazione ed i bollettini postali domiciliati, con iquali effettuare i pagamenti alla data di scadenza.Il mancato pagamento di due rate, anche se nonconsecutive, comporterà l’immediata decadenzadal beneficio concesso, con conseguente impossi-bilità di proseguire con il versamento delle suc-cessive rate in scadenza. In tal caso il debito resi-duo dovrà essere regolarizzato soltanto in un’uni-ca soluzione tramite Portale e non potrà più for-mare oggetto di nuova istanza di rateazione.Il rispetto del piano di ammortamento consentiràdi ottenere il certificato di regolarità contributivaDURC.

Cassa Geometri

TrianGoloilTrianGoloR I V I S T A T R I M E S T R A L E D ’ I I N F O R M A Z I O N E T E C N I C O P R O F E S S O I O N A L E

D E L CO L L E G I O D E I G E O M E T R I E D E I G E O M E T R I L A U R E A T I D E L L A P R O V I N C I A D I C O M O

La rateizzazionedei contributitramite il portaledei pagamenti

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Anche quest’anno si sono svoltipresso l’Istituto Tecnico GeometriA. Sant’Elia gli Esami di Stato perl’abilitazione all’esercizio dellalibera professione di geometra.I

candidati iscritti agli esami erano inizialmente 116suddivisi in due commissioni.Alle prove scritte sisono presentati 95 candidati di cui 64 sono statiammessi alle prove orali per un totale di 59 abilita-ti alla libera professione. Un ringraziamento va aimembri geometri liberi professionisti delle duecommissioni che hanno come sempre dato provadi professionalità e competenza nella valutazionedei candidati.Le due commissioni esaminatrici erano così costi-tuite:commissione n. 22, dott. Sergio Breda (Presi-dente commissione), prof. ing. Pierluigi Bizzozero,geom. Doriano Benzoni, geom. Dario Melotti,geom. Raffaella Porta;commissione 21, dott. Carlo Ripamonti (Presiden-te commissione), prof.ssa ing. Anna Patanè, geom.Roberto Cerea, geom. Giovanni Crespi, geom. Vit-torio NegriDi seguito si riportano i temi delle due prove scrit-te e l’elenco degli abilitati.

Prima prova scrittograficaI1 candidato ristrutturi I'edificio allegato in calcecon una proposta progettuale che non modifichi ilprofilo, la planimetria della casa e le sue aperture.I1 manufatto risulta, ad un primo esame, dissesta-to,quindi bisogna provvedere a rinforzare, le fon-damenta, la scala, le murature e le piattabande.Esso deve avere al piano terra:• un ingresso salone;• una camera da letto;• un bagno;• la scala di accesso al piano superiore.Al piano superiore:• due camere da letto;

• un bagno;• la scala di accesso.L'edificio così costituito non deve superare i 6 malla linea di gronda e per desiderio della commit-tenza, la copeúura dowà essere a capriata. I1 can-didato, scelta la scala di rappresentazione e qualun-que elemento ritenuto utile o necessario per la pro-gettazione, esegua le planimetria del manufatto,conedato da due prospetti ed una sezione dell'edi-ficio.Il geometra completi l’elaborato con l'esecuzionedi un particolare costruttivo della capriata.Infine, il candidato, esponga in una breve relazio-ne i criteri adottati per i rinforzi delle fondamenta,le murature, le piattabande e in riferimento allaregione di appartenenza le caratteristiche dei mate-riali usati per la ricostruzione del fabbricato.Durata massima della prova : 8 oreDurante la prova sono consentiti I'uso di strumenti di calcolonon programmabili e non stampanti e la consultazione dimanuali tecnici e di raccolte di leggi non commentate.

Gli esami di Statoper l’abilitazioneall’ eserciziodella professione

TrianGoloilTrianGoloR I V I S T A T R I M E S T R A L E D ’ I I N F O R M A Z I O N E T E C N I C O P R O F E S S O I O N A L E

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Vita di Collegiodi Raffaella Porta

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Seconda prova scrittograficaPer l’esecuzione di un’opera di pubblicautilità sarà espropriata la metà di unfondo rustico, costituito da un unicoappezzamento A B C D E, di cui sononote le coordinate ortogonali dei vertici.Per il punto A deve passare la linea divi-dente che frazionerà il fondo in due partiequivelenti. Il candidato determini laposizione della dividente che soddisfaquesta condizione, essendo noti iseguenti dati:A XA - 80,00

YA + 64,10

B XB + 32,20YB + 151,20

C XC + 160,40YC + 96,80

D XD + 209,00YD - 47,90

E XE + 16,70YE - 55,80

Il fondo è condotto in economia direttacon indirizzo produttivo cerealicolo; laqualità di coltura effettiva, corrisponden-te altresì a quella indicata al Catasto, è ilseminativo. Sulla porzione di fondoespropriata sono presenti fabbricatilegittimamente edificati nel 1992, costi-tuiti da una tettoia chiusa in prefabbrica-to, destinata al ricovero di macchine eattrezzi, della superficie coperta di 250m2, e da un’abitazione di 120 m2 disuperficie lorda di pavimento.Assumendo opportunamente tutti i datimancanti, il candidato determini, in basealle disposizioni vigenti, l’indennità diespropriazione dovuta al proprietariocoltivatore diretto, nonchè il corrispettivospettante in caso di cessione volontaria.Durata massima della prova : 8 oreDurante la prova sono consentiti I'uso di strumen-ti di calcolo non programmabili e non stampanti ela consultazione di manuali tecnici e di raccolte dileggi non commentate.

Elenco abilitati

AGNELLA DAVIDE Eupilio coARGENTI LORIS Dongo coARNABOLDI SERENA Cantù coBARTESAGHI LUCA Erba coBERTOCCHI SIMONE Musso coBERTUZZI CHIARA Orsenigo coBIANCHINO JACOPO Cernobbio coBORGHI RICCARDO Cucciago coBOSISIO MATTIA Albavilla coBRALLA ANGELICA Cavargna coBRAMBILLA ALESSANDRO Caslino d’erba coCANALI FABIO Erba coCARENINI FEDERICA Como coCARNINI ALESSANDRO cermenate coCASTELNOVO DIEGO Senna comasco coCHIAPPELLI ALBERTO Eupilio coCIANTI ELISABETTA Campione d’italia coCICERI PAOLO Alserio coCOLANGELO ORLANDO Cadorago coCURTI VALENTINA Cusino coFERACO LUCA Cuccigo coFRIGERIO ENRICO Longone al Segrino coGIARDIELLO MIRIAM Cantù coGIAU GIUSEPPE Erba coGRECO LUCA Saronno vaGRIMOLDI STEFANO Lurago marinone coGUADAGNIN DANIELE Venegono superiore vaGUALENI MATTIA Gravedona coGUARISCO STEFANO Moltrasio coIOVINE MATTIA Bregnano coMAGNI ANDREA Lurate caccivio coMANNUCCI CLAUDIA Albese con cassano coMINUNZIO MATTEO Claino con osteno coMOLTENI MATTEO Lurago d’erba coMORGILLO FABRIZIO Inverigo coNEGRI DANILO Guanzate coNOSEDA GIACOMO Albavilla coPAPIS FRANCESCO Como coPARACCHI IRENE Ponna coPATRICELLI STEFANO Cantù coPEREGO MARIKA Alzate brianza coPEVERELLI LORENZO Cadorago coPORRO STEFANO Como coPOZZI PAOLO Lambrugo coRADAELLI MATTEO Ceriano Laghetto mbRIGAMONTI CORRADO Como - Albate coRIGOLA GIORGIO Schignano coRIZZI SIMONE Albavilla coRIZZICO ALESSANDRO Mozzate coRUSCONI ALESSANDRO Lurate caccivio coSALERNI NICOLA Como coTERRANEO SILVIA Caslino al piano coTERRANEO VERONICA Arosio coTETTAMANZI FABIO Tavernerio coTURELLO FRANCESCO Gravedona coVANGELISTA SILVIA Uboldo vaVERCELLINI GAIA Cantù coZIBELLI PAOLO Musso co

VITADI COLLEGIO

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VitadiCollegio

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o Tutti gli aggiornamentidell’albo professionale

Seduta del Consiglio Direttivo del 18 ottobre 2012

Iscrizioni

N. Albo Nominativo Residenza

2961 MADONIA ANGELO Caslino d’erba

Cancellazioni

N. Albo Nominativo Residenza

900 PARRAVICINI GIACOMO Albese con Cassano2958 NOSEDA IVAN Villa Guardia

Praticanti

Seduta del Consiglio Direttivo del 18 ottobre 2012■ 2236 ARDENGHI SABRINA Livo■ 2237 BROGGINI CHRISTIAN Locate Varesino

■ 2238 CARACCIO MARIA Gravedona■ 2239 FAVA RICCARDO Pare’■ 2240 FIORINO DAVIDE Lipomo■ 2241 GARLASCHELLI FEDERICO Cantu’■ 2242 GREGORIO MARCO Guanzate■ 2243 LUCHETTI SIMONE P. Lario

Seduta del Consiglio Direttivo del 15 novembre 2012■ 2244 FIORAVANTI ARNALDO Cernobbio■ 2245 FOPPOLI LUCA Appiano G.■ 2246 GILETTI EMMA Dongo■ 2247 HERALD VOGLI Lipomo■ 2248 JAWAD RADI Cantù■ 2249 LOMBARDO JESSICA Mozzate■ 2250 PANZERI MASSIMO Lecco■ 2251 RIGAMONTI STEFANO Cantu’

Seduta del Consiglio Direttivo del 15 novembre 2012(cancellati)■ 2194 SCARAMUZZA SIMONE Carlazzo

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NOTIZIE UTILI

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InfoPoint

Segreteria

Orari di apertura al pubblico:Lunedì 9.00 - 12.00Martedì 9.00 - 12.00 15.00 - 17.00Mercoledì 9.00 - 12.00Giovedì 9.00 - 12.00 15.00 - 17.00Venerdì 9.00 - 12.00Sabato chiuso

Linea direttaPer comunicazioni durante gli orari di chiusura dellaSegreteria è attivo 24 ore su 24 il fax: 031/271287oppure gli indirizzi mail: [email protected], PEC: [email protected]. 031/261298 - www.collegio.geometri.co.it

AppuntamentiIl Presidente geom. Ferruccio Dilda e il Segretario geom.Angelo Tavecchio ricevono su appuntamento tutti martedìpomeriggio dalle 15.00 alle 17.00 previo appuntamento.Sono inoltre presenti in sede il giovedì pomeriggio.Per fissare un incontro contattare la Segreteria del Collegio:tel. 031/261298 - fax 031/271287

Per la pubblicita su “Il Triangolo”contattare:

IL TRIANGOLORivista trimestrale d’informazione tecnico - professionale del Collegio dei Geometri e dei Geometri Laureati di ComoNumero 4/2012

Autorizzazione del tribunale di Comon. 204 del 26 ottobre 1968

Spedizione in abbonamento postale100% - Filiale di Como

RedazioneVia Recchi 2 - 22100 Comotel. 031/261298 - fax 031/271287E-mail: [email protected]: [email protected]

Direttore responsabileGeom. Oscar Mellae-mail: [email protected]

Direttore di stampaGeom. Maria Alloccae-mail: [email protected]

Coordinatore Commissione StampaGeom. Raffaella Portae-mail: [email protected]

Commissione stampaGeom. Alberti Walter - Geom. Allocca MariaGeom. Bonetti Rachele - Geom. Luraschi LauraGeom. Mella Oscar - Geom. Pagani MasciaGeom. Porta Raffaella - Geom. Prisinzano GiovanniGeom Scacchi Gianluca - Geom. Zanotta Carlo

Hanno inoltre collaboratoElena Barezzani - segreteria del CollegioGeom. Giuseppina Marzari

Coordinamento giornalistico e impaginazioneSEM - Servizi Editoriali & MultimedialiVia Volta 18 - 20090 Corsico (Mi)tel. 02 4583153 - fax 02 4583369www.servizieditorialiemultimediali.itinfo@servizieditorialiemultimediali.it

StampaTipografica Derthona - 15057 Tortona (Al), Strada Vicinale Ribrocca/6/5 - Tel. 0131 866233

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