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TRENTO — Il termine, am- mette Lucia Maestri, «è un po’ pomposo». Ma rende l’idea: dopo una settimana di confronto sugli orari degli eventi in città (partito dal provvedimento di chiusura anticipata notificato al Cafè de la paix) e a due giorni dal- la Magica notte, l’assessore comunale alla cultura lancia il «Piano regolatore generale della musica». Di fatto, una mappatura del capoluogo per individuare i luoghi per i con- certi, con limiti di orario diffe- renziati a seconda delle zone. «Ne stiamo parlando in giun- ta e c’è una buona convergen- za» assicura Maestri, che do- menica, all’indomani della Notte magica, ha affidato a una nota pubblicata sul suo sito internet (e sul suo profi- lo Facebook) riflessioni e anti- cipazioni sull’argomento. «La Notte bianca — scrive Maestri — è un evento specia- le e unico per Trento, che sembra voler esprimere così tutta la sua voglia di vivere, di ascoltare buona musica e di divertirsi. La musica e la cultura sono fattori di coesio- ne della nostra (e delle altre) comunità e ad esse guardia- mo con interesse. Per questo motivo credo sia giusto fare in modo che questi "momen- ti di felicità pubblica" diven- gano non un evento unico, ma la regola». Maestri ricor- da quindi l’appello lanciato dall’ex assessore di Milano Stefano Boeri al ministro Mas- simo Bray sulla sburocratizza- zione degli eventi. E osserva: «Posso dire di essere d’accor- do con Boeri al cento per cen- to? Perché non possiamo pen- sare che Trento possa essere una città dove, oltre a lavora- re e studiare, ci si può diverti- re, si può stare insieme? Sicu- ramente esistono problemi. Il rispetto di alcune regole di convivenza è d’obbligo». In questo ragionamento si inse- risce la proposta a cui sta la- vorando Palazzo Thun: «È possibile — dice Maestri — realizzare una mappatura del- la città, che non è solo cen- tro, per individuare quei luo- ghi dove tenere eventi musi- cali. Con orari differenziati da luogo a luogo». Un’idea che la giunta sta mettendo a pun- to proprio in queste settima- ne. «Non abbiamo ancora de- finito i dettagli — precisa l’as- sessore — ma la convergenza c’è: tra una decina di giorni il piano potrebbe essere pron- to. Sia chiaro: non sarà un’ini- ziativa che prevede musica dappertutto, ma piuttosto un modo per distribuire le inizia- tive in città». In sostanza, l’ipotesi è di individuare le zo- ne per la musica dal vivo, dif- ferenziando gli orari a secon- da dell’area (fissando, ad esempio, limiti più stretti per le zone abitate e margini più ampi per luoghi più periferici come il palazzetto dello sport). Stessa linea sul nodo della burocrazia. «A Londra — ri- corda Maestri — una legge ha liberato dalle pastoie buro- cratiche i momenti musicali dal vivo, ottenendo un effet- to dirompente. Potremmo fa- re lo stesso». Con un limite preciso: «Londra ha posto il termine delle 23: può andar bene anche per Trento». Nel frattempo, si guarda al gover- no: «Bisogna aderire in mas- sa all’appello di Boeri» è il monito dell’assessore. E la riflessione di Maestri, su Facebook, ha scatenato su- bito il dibattito. «Trento — scrive Matteo Molinari, che organizza eventi — è una cit- tà universitaria e deve poter proporre qualcosa alle miglia- ia di studenti. Si potrebbe ipo- tizzare un’altra notte bianca a fine estate». «A Londra — no- ta Andrea Laino — c’è una netta separazione tra le aree residenziali e quelle commer- ciali. La gente risiede tenden- zialmente fuori città e quindi i centri "storici" sono posti dove non si dà disturbo a nes- suno. A Trento questa divisio- ne non esiste». Polemico, infi- ne, il commento di Agostino Carollo: «Cara Lucia, hai una bella faccia tosta». Immedia- ta la replica dell’assessore: «Al netto del tuo personale ri- sentimento con Provincia, Co- muni di Trento e Rovereto per ciò che tu ritieni mancati sostegni alla tua attività, que- sto a me pare l’inizio di una discussione seria sull’idea di città». Marika Giovannini © RIPRODUZIONE RISERVATA TRENTO — «Immagino una città vi- va, la sogno e l’assaporo». Loris Lombar- dini, presidente di Confesercenti, lo riba- disce da anni: «La vivacità del centro non solo potrebbe stimolare un livello culturale più alto, ma potrebbe contagia- re la periferia». Un sogno, appunto. Gli esercenti del capoluogo, in realtà, sono impigliati tra normative e orari per nulla flessibili che, a suo dire, «limitano forte- mente la creatività». La direzione, allora, per Lombardini dovrebbe essere dupli- ce: revisione della burocrazia («ridotta se non addirittura tolta completamen- te») e aperture meno rigide. La fotografia è quasi desolante: le limi- tazioni degli orari sono un fardello per gli esercenti. «È un problema che abbia- mo in discussione da anni — spiega Lombardini — ma siamo al punto di par- tenza». Dalla musica agli eventi artistici, agli operatori le idee non mancano: «Concerti pomeridiani e meridiani per animare gli esercizi pubblici — aggiun- ge — con delle attività non solo musicali ma anche artistiche in senso lato». Pro- poste che spesso, regolamenti alla ma- no, «vengono totalmente cassate». L’esi- to è un mesto mantenimento dello stato dell’arte che, ribadisce Lombardini, ri- schia di «limitare fortemente la creativi- tà». E se Lucia Maestri pensa di studiare una mappa del capoluogo «per indivi- duare quei luoghi dove tenere eventi musicali», Lombardini attende: «Sono contento se c’è in cantiere un progetto che vada a svecchiare il regolamento — dice — resto perplesso perché, rispetto alle dichiarazioni del sindaco, mi pareva di leggere una chiusura totale verso i gio- vani del Cafè de la Paix». Di cose da fare ce ne sarebbero molte. È sufficiente pen- sare al potenziale di via Belenzani, via Verdi e piazza Duomo: «Se avessimo due o tre proposte musicali e artistiche, fa- cendo ruotare un giorno un bar un gior- no l’altro, sarebbe una notte bianca anti- cipata alle 19 di sera, ma settimanale». La precisazione è d’obbligo: un conto è la Magica Notte, un conto è il nodo del- le limitazioni. «La situazione è confusa — spiega Luca Roman, presidente del- l’associazione negozianti trentini». La so- spensione della legge Olivi ha lasciato una falla. «Ben venga tutto ciò che signi- fica flessibilità e scambio d’opinioni tra attori — conclude — Ma, per ora, non abbiamo visto nulla». Marika Damaggio © RIPRODUZIONE RISERVATA Categorie economiche Il presidente di Confesercenti: «Ridurre drasticamente i limiti per i locali» Maestri lancia la sfida: buona convergenza in giunta, entro dieci giorni il via libera Gli orari della città «Capoluogo, in arrivo il Prg della musica» Lombardini: «Sogno una Trento viva» In strada A fianco la Magica notte delle Feste Vigilia- ne, che ha affollato la città nella serata tra venerdì e sabato. Sopra l’assessore comunale Lucia Maestri Il dibattito L’assessore appoggia l’appello di Boeri: «Bisogna risolvere il problema dell’eccessiva burocrazia che sta intorno agli eventi» Non solo affari Per Loris Lombardini occorre stimolare il livello culturale del capoluogo 3 Primo Piano Corriere del Trentino Martedì 25 Giugno 2013 TN Codice cliente: 6024807

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TRENTO — Il termine, am-mette Lucia Maestri, «è unpo’ pomposo». Ma rendel’idea: dopo una settimana diconfronto sugli orari deglieventi in città (partito dalprovvedimento di chiusuraanticipata notificato al Cafède la paix) e a due giorni dal-la Magica notte, l’assessorecomunale alla cultura lanciail «Piano regolatore generaledella musica». Di fatto, unamappatura del capoluogo perindividuare i luoghi per i con-certi, con limiti di orario diffe-renziati a seconda delle zone.«Ne stiamo parlando in giun-ta e c’è una buona convergen-za» assicura Maestri, che do-menica, all’indomani dellaNotte magica, ha affidato auna nota pubblicata sul suosito internet (e sul suo profi-lo Facebook) riflessioni e anti-cipazioni sull’argomento.

«La Notte bianca — scriveMaestri — è un evento specia-le e unico per Trento, chesembra voler esprimere cosìtutta la sua voglia di vivere,di ascoltare buona musica edi divertirsi. La musica e lacultura sono fattori di coesio-ne della nostra (e delle altre)comunità e ad esse guardia-mo con interesse. Per questomotivo credo sia giusto farein modo che questi "momen-ti di felicità pubblica" diven-gano non un evento unico,ma la regola». Maestri ricor-da quindi l’appello lanciatodall’ex assessore di MilanoStefano Boeri al ministro Mas-simo Bray sulla sburocratizza-zione degli eventi. E osserva:«Posso dire di essere d’accor-do con Boeri al cento per cen-to? Perché non possiamo pen-sare che Trento possa essereuna città dove, oltre a lavora-re e studiare, ci si può diverti-re, si può stare insieme? Sicu-ramente esistono problemi. Ilrispetto di alcune regole diconvivenza è d’obbligo». Inquesto ragionamento si inse-risce la proposta a cui sta la-vorando Palazzo Thun: «Èpossibile — dice Maestri —realizzare una mappatura del-la città, che non è solo cen-tro, per individuare quei luo-ghi dove tenere eventi musi-cali. Con orari differenziati daluogo a luogo». Un’idea chela giunta sta mettendo a pun-

to proprio in queste settima-ne. «Non abbiamo ancora de-finito i dettagli — precisa l’as-sessore — ma la convergenzac’è: tra una decina di giorni ilpiano potrebbe essere pron-to. Sia chiaro: non sarà un’ini-ziativa che prevede musicadappertutto, ma piuttosto unmodo per distribuire le inizia-tive in città». In sostanza,l’ipotesi è di individuare le zo-ne per la musica dal vivo, dif-ferenziando gli orari a secon-da dell’area (fissando, adesempio, limiti più stretti perle zone abitate e margini piùampi per luoghi più perifericicome il palazzetto dellosport).

Stessa linea sul nodo dellaburocrazia. «A Londra — ri-corda Maestri — una leggeha liberato dalle pastoie buro-cratiche i momenti musicalidal vivo, ottenendo un effet-to dirompente. Potremmo fa-re lo stesso». Con un limitepreciso: «Londra ha posto iltermine delle 23: può andarbene anche per Trento». Nelfrattempo, si guarda al gover-no: «Bisogna aderire in mas-sa all’appello di Boeri» è ilmonito dell’assessore.

E la riflessione di Maestri,su Facebook, ha scatenato su-bito il dibattito. «Trento —scrive Matteo Molinari, cheorganizza eventi — è una cit-tà universitaria e deve poterproporre qualcosa alle miglia-ia di studenti. Si potrebbe ipo-tizzare un’altra notte bianca afine estate». «A Londra — no-ta Andrea Laino — c’è unanetta separazione tra le areeresidenziali e quelle commer-ciali. La gente risiede tenden-zialmente fuori città e quindii centri "storici" sono postidove non si dà disturbo a nes-suno. A Trento questa divisio-ne non esiste». Polemico, infi-ne, il commento di AgostinoCarollo: «Cara Lucia, hai unabella faccia tosta». Immedia-ta la replica dell’assessore:«Al netto del tuo personale ri-sentimento con Provincia, Co-muni di Trento e Roveretoper ciò che tu ritieni mancatisostegni alla tua attività, que-sto a me pare l’inizio di unadiscussione seria sull’idea dicittà».

Marika Giovannini© RIPRODUZIONE RISERVATA

TRENTO — «Immagino una città vi-va, la sogno e l’assaporo». Loris Lombar-dini, presidente di Confesercenti, lo riba-disce da anni: «La vivacità del centronon solo potrebbe stimolare un livelloculturale più alto, ma potrebbe contagia-re la periferia». Un sogno, appunto. Gliesercenti del capoluogo, in realtà, sonoimpigliati tra normative e orari per nullaflessibili che, a suo dire, «limitano forte-mente la creatività». La direzione, allora,per Lombardini dovrebbe essere dupli-ce: revisione della burocrazia («ridottase non addirittura tolta completamen-te») e aperture meno rigide.

La fotografia è quasi desolante: le limi-tazioni degli orari sono un fardello pergli esercenti. «È un problema che abbia-mo in discussione da anni — spiegaLombardini — ma siamo al punto di par-tenza». Dalla musica agli eventi artistici,agli operatori le idee non mancano:«Concerti pomeridiani e meridiani peranimare gli esercizi pubblici — aggiun-ge — con delle attività non solo musicali

ma anche artistiche in senso lato». Pro-poste che spesso, regolamenti alla ma-no, «vengono totalmente cassate». L’esi-to è un mesto mantenimento dello statodell’arte che, ribadisce Lombardini, ri-

schia di «limitare fortemente la creativi-tà». E se Lucia Maestri pensa di studiareuna mappa del capoluogo «per indivi-duare quei luoghi dove tenere eventimusicali», Lombardini attende: «Sono

contento se c’è in cantiere un progettoche vada a svecchiare il regolamento —dice — resto perplesso perché, rispettoalle dichiarazioni del sindaco, mi parevadi leggere una chiusura totale verso i gio-vani del Cafè de la Paix». Di cose da farece ne sarebbero molte. È sufficiente pen-sare al potenziale di via Belenzani, viaVerdi e piazza Duomo: «Se avessimo dueo tre proposte musicali e artistiche, fa-cendo ruotare un giorno un bar un gior-no l’altro, sarebbe una notte bianca anti-cipata alle 19 di sera, ma settimanale».

La precisazione è d’obbligo: un contoè la Magica Notte, un conto è il nodo del-le limitazioni. «La situazione è confusa— spiega Luca Roman, presidente del-l’associazione negozianti trentini». La so-spensione della legge Olivi ha lasciatouna falla. «Ben venga tutto ciò che signi-fica flessibilità e scambio d’opinioni traattori — conclude — Ma, per ora, nonabbiamo visto nulla».

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Categorie economiche Il presidente di Confesercenti: «Ridurre drasticamente i limiti per i locali»

Maestri lancia la sfida: buona convergenza in giunta, entro dieci giorni il via libera

Gli orari della città

«Capoluogo, in arrivo il Prg della musica»

Lombardini: «Sogno una Trento viva»

In strada A fianco la Magica notte delle Feste Vigilia-ne, che ha affollato la città nella serata tra venerdì esabato. Sopra l’assessore comunale Lucia Maestri

Il dibattito L’assessore appoggia l’appello di Boeri: «Bisogna risolvere il problema dell’eccessiva burocrazia che sta intorno agli eventi»

Non solo affari Per Loris Lombardini occorre stimolare il livello culturale del capoluogo

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