Trekkenfild-N17-2014luglio

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Periodico dedicato all'atletica leggera italiana e internazionale, diretto da Walter Brambilla e Daniele Perboni

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  • n. 17

    Libania GrenotSono ancorala panterita

  • nito? Neppure per idea. Marted 2 set-tembre la Quercia Trentingrana sfode-rer il suo meeting Palio dellaQuercia, pertanto neppure il tempoper Carlo Giordani e soci di rifiataredopo la bagarre degli Assoluti. Instan-cabili, lamore per latletica non cono-sce confini e prima che lautunnofaccia cadere le sue foglie, il primoweek end di ottobre regaler un altroappuntamento coinvolgente: in CorsoRosmini, il salotto buono di Rovereto,arriveranno i fondisti per il Giro Podi-stico.E veniamo alle belle cose viste sulcampo trentino. Libania Grenot nei400, la novit Irene Siragusa nella velo-cit pura, Tania Vicenzino con i suoibalzi nella sabbia, Valeria Roffino sal-

    tando le siepi. Tutto ci inrosa con evidenti segni divitalit, molto pi visibiliche tra i maschietti. Traquesti Dal Molin nei 110 hs,peccato i tre turni in unsolo giorno, davvero incre-dibili. Chi ha ideato questoorario che per taluni stato troppo diluito? Beneanche Matteo Galvan nei400 e Gianmarco Tamberinellalto. C stata ancheuna splendida appendicenel corso della prima delletre giornate di gare costi-tuite dalla gara di marciasui 10 km in pieno centro

    storico. In corso Bettini, di fianco al Mart, gli azzurri deltacco e punta hanno fatto vedere il loro valore: Palmisanoe Rubino hanno indossato il tricolore. Il prossimo annopare tocchi a Torino.

    Tre giorni nella capitale dellatletica italiana. Ci perdoninolocalit come Rieti, lombelico della nostra penisola checon latletica ha sempre mostrato grandi cose, ma que-stanno la citt fulcro del nostro sport Rovereto. Comu-nit di oltre 40 mila abitanti trentina che stata in gradodi mettere in mostra i propri gioielli. Il cross della Vallaga-rina stato lesempio andato in scena in anteprima nelmese di gennaio, una sorta di antipasto, poi abbiamo at-teso sino a met luglio per vedere gli assoluti allestiti allagrande. Con uno stadio imbandierato, festoso, con moltagente sugli spalti. Tre giorni dove lestate ha preso il so-pravvento arroventando tutto e tutti, ma lasciando ai pre-senti un ricordo indelebile delle tre giornate giornate. Gliuomini della Quercia hanno lottato anni per avere i cam-pionati italiani in Trentino, ci sono riusciti finalmente! Aloro, il plauso per aver allestito il tutto a regola darte. Fi-

    Capitale dellatletica

    Alcune immagini della tre giorni di Rovereto, dove sono andati inscena i Campionati assoluti.A sinistra: il vecio e intramontabile Nicola Vizzoni, classe 1973, chesi aggiudicato il martello con un lancio a 75.99.Al centro, Alessia Trost, tricolore nellalto con 1.90.In alto a destra: Paolo Dal Molin. In batteria il vicecampione europeoha fermato i cronometri a 13.47 (+0.7), sesta prestazione italiana disempre nei 110hs. In finale poi stato squalificato e il successo andato a Hassane Fofana con 13.60A destra: la marciatrice Antonella Palmisano che si aggiudicata i 10chilometri in 45:15.

    In copertina: Libania Grenot sul traguardo dei 400. Con 50.55 la

    prima dEuropa. (Foto di FIDAL COLOMBO/FIDAL)

  • Settantanove. Forse diventeranno dipi, forse no. Sta di fatto che leser-cito azzurro che sar inviato a Zu-rigo ai campionati europei veramente cospicuo, sostanzioso,debordante, forte del 90% di atletiprovenienti da societ militari. LeFiamme Gialle la fanno da padrone,pi volte hanno definito questo so-dalizio la corazzata della nostra atle-tica, un aggettivo che calza allaperfezione al team di Vincenzo Par-rinello. Solo undici sono i ragazziche arrivano da societ civili, aiquali va certa-mente il plauso ditutti. Ora non ad-dentriamoci sulsolito dualismo mi-litari/civili. Per lesociet senza lestellette partitapersa. Finchlatletica italianaviagger su questilivelli, inteso comerisultati, organiz-zazioni, atleti e dirigenti, sar im-possibile cercare di contrastare lesociet militari. Cercare aziende(sponsor) che possano sostenerecerte cifre per le squadre civili assai improbo, se non impossibile,visto i chiari di luna economici eatletici. Le varie Fiamme Gialle, Oro,Azzurre, Forestale, Esercito stipen-diano gli atleti, cos in quasi tutte lediscipline ogni formazione pu con-tare su di un professionista che sipu allenare quotidianamente. Nes-suna novit, amici, si va avanti cosda sempre, ogni tanto spunta unatleta che da solo sostiene la ba-racca di una societ individuale, ma

    lo spazio se lo prende lui (SefanoBaldini docet).Finita questa premessa, andiamo aricordare molto velocemente le ul-time due edizioni europee: Barcel-lona 2010 e Helsinki 2012. Dalle gareal Montjuich tornammo con sei me-daglie. Nessun oro, anche se a di-stanza di un paio danni Anna Incerti stata incoronata regina dEuropa,dopo la squalifica per doping delledue atlete che lavevano preceduta.Oltre ad Anna Carmela nella mara-tona, centrammo un bronzo con Da-

    niele Meucci nei 10.000, un argentocon Nicola Vizzoni nel martello, unaltro nella staffetta 4x100 togliendo ilprimato a Mennea & Soci, AlexSchwazer nella 20 km di marcia (ar-gento) e Simona La Mantia, stessometallo, nel salto triplo. Due anni pitardi allo stadio Olimpico finlandesecon una manifestazione senza mara-tone e marcia, dove noi siamo abba-stanza bravini, ce ne tornammo conun oro nel triplo, dopo splendidagara sotto la pioggia di Fabrizio Do-nato, un argento di Daniele Meuccinei 10.000 e un bronzo con ChiaraRosa nel peso.Il numero di medaglie che intasche-

    remo a Zurigo? Chi lo sa, forse nep-pure Massimo Magnani che nelcorso della conferenza stampa dipresentazione degli azzurri pur con-centrandosi anche su nomi magarinon altisonanti (vedi, il marciatoreStano) si bellamente scordato dicitare come probabile medagliaquella di Eleonora Giorgi ma nonsi dimenticato di affermare che isuccessi potrebbero arrivare dallemaratonete, dai maratoneti, da tri-plisti, da Libania Grenot (400) e ci siaspettano grandi cose dalla staffettadel miglio femminile. Fosse cos, po-tremmo tornare a casa soddisfatti.Non siamo la Francia, il quotidianoLEquipe stima un numero di al-meno diciotto allori, ma loro hannoLemaitre, Vicaut, Lavillenie, Marti-not-Lagarde, la Leseur ecc. ecc. conun certo Teddy Thamgo fermo aibox. Non siamo la Germania con isuoi grandi lanciatori come Storl oquello che si strappa le magliette

    con un colposecco dopo ognivittoria, RobertHartig, per i de-boli di memoria.Non siamo neppure la Gran Breta-gna con Farah, semprech il cam-pione olimpico decida di correre icinque o i dieci mila, e i loro veloci-sti. Insomma siamo una nazione,atleticamente parlando, di rincalzo.Pertanto cinque o sei medaglie sonoil nostro traguardo. Fossero di piben vengano, faremo salti di gioia,canti inni e ubriacature. Di meno?Nooooo!

    Walter Brambilla

    Medagliesvizzere?

    Conferenzastampa dipresentazionedella squadraazzura cheparteciper agliEuropei di Zurigo(Foto di FIDALCOLOMBO/FIDAL)

    Di trasmissioni televisive che riguardano il nostromondo ne esistono un po in tutto lo stivale. Ne ab-biamo scelta una visto che privilegia latletica in pistae viene allestita in Lombardia. Non ce ne vogliano aogni buon conto le altre. Questo in sintesi ci che stato fatto nel corso dellanno a partire dallo scorsogennaio. Pun-tate tra-smesse: 28.Ospiti in stu-dio: 105. Sonoquesti i numeri e leemozioni che riassumonola prima stagione di Atle-tika, il programma te-levisivo voluto dalComitato Provin-ciale FidalMilano,andatoin

    onda a partire dal 30 gennaio 2014 il gioved sera alle21 su Rete 82 (canale 82 del digitale terrestre), visi-bile nel nord Italia e nel Centro fino alle Marche. poidisponibile online su YouTube nel canale omonimo de-dicato.Per la presidente del Comitato Provinciale SabrinaFraccaroli, Atletika stata lultima di tante sfide perportare latletica in tv. Ci prov gi 10 anni fa, insiemea Fabrizio Gulmini e a Telestudio 8. Sintesi registrate,interviste, gare promozionali e meeting, davvero tutto.Lo scorso anno si sono lanciate dirette streaming dellegare, che ormai sono un must, dalla politica allosport. Atletika ha un contesto diverso da quello dellegare: ospiti seduti, tranquilli, con un microfono inmano e un po di minuti a disposizione. Alla conduzione ci sono Fabrizio Gulmini e Davide Vi-gan, giornalista e addetto stampa della Fidal Milano.La regia di Roberto Genovese. Nella scelta degliospiti la trasmissione non si posta limiti: atletica inogni sua declinazione, a 360 gradi. Cos, per il set alle-

    stito negli uffici federali dellArena di Milano sono pas-sati atleti di ogni et e livello, e poi tecnici, dirigenti,psicologi dello sport: tutti i mille aspetti dellatletica.Lunico dubbio che ci assale la Kappa. Chiss perchsi deve usare una consonante che non fa parte del no-stro alfabeto, per titolare una trasmissione. Misteri te-

    levisivi!Risultato? Latletica lirica e inti-

    mista di Mauro Zu-liani, quellahighlander di Fa-brizio Schembri eDanilo Goffi,

    quella critica e ra-zionale di Andrea Giannini e quella spensierata ma

    caparbia dei giovani Filippo Tortu e Sydney Giampie-tro, quella dei grandi allenatori come Giorgio Ron-

    delli, Aldo Maggi e Saro Naso, quella deicampioni di oggi e domani come Nicole Reina,Marta Milani e Hassane Fofana, quella per imma-

    gini di Giancarlo Colombo, il fotografo mondiale.Su tutto, per, le tante interviste di coppia atleta-al-

    lenatore, il piatto forte della trasmissione. Confortatidai dati audience che sono andati crescendo per tuttala stagione (gli 8mila spettatori iniziali sono pi cheraddoppiati), Atletika riprender a settembre, primadella finale dei Campionati di Societ che si svolge-ranno a Milano.

    A come Atletika

    Era il gennaio era il febbraio del '45

    quando quattordici antifascisti

    caddero fucilati al Campo Giuriati.

    Era l'aprile del '46

    quando il discobolo Adolfo Consolini

    fece su quello stesso Campo

    a distanza di cinque anni dal primo

    il suo secondo record del mondo.

    Fu pensando a quei quattordici caduti

    che gli venne la forza per quel lancio?

    Al Campo Giuriati due targhe

    e un cippo tricolore

    ricordano i tre eventi.

    Ennio Buongiovanni

  • Progetto ambizioso e stimolante quello concertatodalla Fidal con le quattro maratone regine dItalia,Roma, Torino, Firenze e Venezia, le Maratone dellecitt darte, caratterizzate da tracciati contornati dibellezze artistiche e da numeri vertiginosi in terminiorganizzativi e di capitali movimentati. Gi, un set-tore, quello delle corse su strada, che vive in salute,foraggiato da migliaia di praticanti, con numeri in cre-scita esponenziale di gara in gara. Dalle piccole com-petizioni della domenica con in palio premi danorcineria, fino alle street run pi rinomate e spon-sorizzate, c da dire che linteresse della gente nonmanca, anzi, si dimostra sempre pi elevato, tantoche ormai il record di partecipanti un dato che fapi rumore quando non si verifica.Piatto ricco mi ci ficco diceva qualcuno, ecco allorache in un settore tanto frequentato non mancano gliinvestitori, coloro che in quel mondo ci trovano primadi tutto dei potenziali clienti. Dalle case di abbiglia-mento sportivo, alle agenzie di viaggi, alle aziende ali-mentari, tanto per citare qualche esempio, il mondodelle maratone & co. piace e viene visto come un per-corso sicuro e florido su cui investire. Ma allora, perch incentivare ancor di pi le gare sustrada, quando i problemi maggiori in Italia li abbiamocon latletica in pista? Una risposta sensata potrebbeessere quella di premere sulla promozione delle corsesu strada per poter dirottare poi una parte degli in-troiti sullatletica tutta. Buoni propositi, condivisibili,quello che farebbe un buon padre di famiglia per ga-rantire la crescita di tutti i propri figli. Ma poi la do-manda successiva : in che modo si pu investiresulla promozione dellatletica in pista? Soffermiamocisu un aspetto: avete idea di quanto poco coinvolgentisiano i meeting nella Penisola? Di quanto siano perce-piti dalla gente comune? Persino il Golden Galaquestanno ha dimostrato che senza sua maest UsainBolt, linteresse dei sudditi per latletica in pista calaa dismisura, lo ha dimostrato uno Stadio Olimpico di-mezzato in termini di presenze rispetto al passato. Sea questo aggiungiamo poi delle dirette televisive lun-ghe e difficili da seguire, impostate su interviste stuc-chevoli e noiose, costruite su frasi fatte che spessotolgono spazio al racconto degli avvenimenti su pistae pedane, la frittata fatta. Latletica italiana in pistaoggi non un prodotto che attira, dallesterno apparechiuso su se stesso, sfuggente, capace di attrarre a si soli addetti ai lavori, e forse neanche pi tutti. Bastaguardare una tribuna in una manifestazione in pista,solo atleti, tecnici e familiari, forse qualche curiosocapitato l per caso ed entrato solo perch lingressoera gratuito. Non sar arrivato il momento di inserire un elementodi discontinuit in termini promozionali e comunica-tivi, qualcosa che sappia avvicinare le persone, ma-

    gari utilizzando canali diversi o semplicemente orga-nizzando limpegno e le forze di chi spesso si ritrova alavorare, anche bene a dire il vero, per la sua piccolamanifestazione da portare avanti? Negli Stati Uniti,quelli che spesso la nostra Italietta prende a mo-dello quasi in tutti i contesti, ci stanno provando.Anche l latletica, per quanto possa sembrare incre-dibile, non se la passa bene. In un recente numerodella bibbia dellatletica, il magazine Track&FieldNews, apparso un approfondito articolo dove PaulDoyle, illuminato dirigente e manager di alto profilo astelle e strisce, illustra il progetto di una lega di mee-ting (American Track League) costruiti da federa-zione statunitense, organizzatori locali e sponsor, incui vi sia una reale promozione dellatletica leggera.Come? Creando dei veri e propri eventi, pensati e ri-volti innanzitutto agli spettatori. Pubblico pi vicinoagli atleti, a volte addirittura sul campo, gare vivacicontenute in un paio di ore e senza tempi morti, lacontemporanea esibizione di gruppi rock, ed unaserie di atleti di livello, nazionali ed internazionali,opzionati per gareggiare in tutta la serie di meeting.Questi sono gli ingredienti base di un progetto che hapreso il via con sei riunioni sparse sul territorio statu-nitense, e che, al di l del carattere sperimentaledelliniziativa, sembra stia riscuotendo apprezza-menti, perch stimolante, innovativo, divertente(anche per il pubblico oltre che per gli atleti) e benorganizzato. Organizzazione, un sostantivo che spessodalle nostre parti sostituito da improvvisazione,dove ognuno viene lasciato a curare il proprio orti-cello senza che nessuno pensi a costruire un sistemaomogeneo attorno. In fin dei conti non cos compli-cato allestire un format da applicare su alcune tra-dizionali manifestazioni in pista gi presenti in Italia,ciascuna delle quali si possa riconoscere in un pro-getto pi ampio, costruttivo, spettacolare.Mancano i denari? Quale miglior occasione per bus-sare alla porta delle grandi maratone, affinch siano iprimi sostenitori finanziari e promotori di una nuovaversione, pi coinvolgente ed accattivante, dellatle-tica italiana in pista. Il pubblico forse tornerebbe nu-meroso (ci vuole un po di tempo ma se il prodotto valido viene riconosciuto), qualche ragazzo in pi siavvicinerebbe allatletica, e magari anche linteressemediatico tornerebbe a crescere. Unidea, quella ame-ricana, da prendere in prestito, se volete da rivederee raffinare, che potrebbe per rappresentare unop-portunit per vivacizzare e stimolare un ambiente in-gessato e poco incline ai cambiamenti, sotto la spintadel settore pi in forma dellatletica italiana, quellodelle grandi corse su strada. E anche per queste po-trebbe trattarsi di un proficuo investimento possi-bile che nessuno non ci abbia gi pensato?

    Simone Proietti

    Strada ok,ma la pista?

    Punture di spillo Sport e politica - Gazzetta dello Sport del 26luglio a pag 30, in basso sulla sinistra del gior-nale nella rubrica Tuttonotizie. Il titolo re-cita: Deputata Vezzali festeggiata inParlamento. Foto di Valentina e un testo brevedi meno di una ventina di righe dove si legge:Dallaeroporto di Catania al Parlamento unritorno trionfale per gli azzurri reduci dai Mon-diali di Kazan. La presidente della CameraLaura Boldrini ha chiesto lapplauso a Monteci-torio per Valentina Vezzali, deputata, che inRussia ha conquistato un oro e un bronzo.Felicitazioni alla nostra eterna schermitricevero e proprio vanto della nostra nazione, come

    Nibali al Tour, tanto per rimanere in temadi fine mese di luglio. Solo che lo squalo si allenato, ha corso e vinto il Giro di Franciasenza intascare i soldi da deputato. Invece,la nostra mammina, eletta nelle liste diScelta Civica, pur essendo parlamentare hacontinuato imperterrita a svolgere la suaprofessione che la tiene lontana da Monte-citorio, con uno stipendio fisso da fare invi-dia a chiunque, specie se non si esercita illavoro per il quale stata votata. Forsesono parole al vento, il mondo questoggi,purtroppo, va cos, per non lamentiamocidella casta se poi i primi ad impossessarsidei loro privilegi sono gli sportivi. O no?

    Trekkenfild

  • Quando lho conosciuto Dante Merlo da Cilavegna eragi un affermato e apprezzato giornalista. Editore e di-rettore della rivista Atletica Leggera aveva contri-buito a far conoscere e crescere, anche dal punto divista della conoscenza e del training, lo sport regina.Su quelle pagine avevano iniziato la loro carriera il fiorfiore di giornalisti e tecnici. Come non dimenticare larubrica Scienza e Tecnica, dove si potevano leggere isegreti degli allenatori sovietici e della GermaniadellEst? O ancora, gli affascinanti racconti storici diLuciano Serra e Luigi Mengoni? E le indimenticabilianalisi statistiche di Quercetani? Quando lho conosciuto, al sottoscritto, imberbe atleta esuccessivamente giornalista, appariva come un lord in-glese: calmo, serafico, senza mai un capello fuori posto,impeccabilmente vestito, ma dotato di una cultura spor-tiva e politica straordinaria. Nelle lunghe giornate passa-tegli accanto nello stanzone della rivista, lo stessostabile che occupava il suo laboratorio di articoli per cal-zature, o nelle ore trascorse in auto per raggiungere i di-versi campi di gare ho imparato il mestiere.Non stancarti mai di controllare quello che scrivi so-leva ripetermi Non andare a memoria. Non siamo in-fallibili. Come non dimenticare i giorni passati intipografia in attesa del suo editoriale centellinato pa-rola per parola. Ma in queste righe preferisco ricor-darlo sotto unaltra veste: quello di uomo pubblico,fortemente impegnato in politica e nel sociale. La

    prima formazione politicagli era stata impartita Neilocali del barbiere di Cila-vegna, dove si ritrovavanotutti gli antifascisti delpaese. Raccontava so-vente e con piacere diquelle riunioni carbo-nare.O di quando, pocopi che ventenne, entrnella Vigevano liberata acapo di una brigata parti-giana. Era il commissariopolitico. Nome di battagliaRenzo. Poi giovane im-

    prenditore, fra i primi a visitarelUnione Sovietica (la cortina diferra era ancora una barriera quasi insormontabile),speriment alcune tipologie di lavoro nella sua fab-brica: una di questa semplicemente una radio accesa,ma ci bast per litigare con il socio che ritenevaquelle concessioni troppo liberali e dispersive. Mi ac-cusava che cos la produzione di sarebbe abbassata.Ricopr anche la carica di assessore allo sport e allaviabilit. A Vigevano ancora esiste un strada che sca-valca la ferrovia. Era impensabile che la ferrovia ta-gliasse di netto la citt in due.... Oggi queste prese diposizioni sembrano anacronistiche, superate, persinoovvie. Ma allora erano allavanguardia. Come presi-dente di una societ sportiva cercava sempre il meglio.Cos non esit ad assumere nella sua fabbrica il tecnicoche tanto ha dato alla Vigevano sportiva; regal unamotocicletta ad un promettente atleta che abitava inun comune vicino: Cos poteva muoversi con pi faci-lit e pi in fretta rispetto alla scassata bicicletta chepossedeva; non ci pens due volte a prestare una con-siderevole cifra ad un altro atleta che voleva laurearsiallIsef; Allora quella facolt cera solo a Roma. La fa-miglia non aveva le possibilit economiche. Io s dun-que.... mancato, Dante, alla vigilia degli Europei di Spalato,agosto 1990. E con lui se ne andata anche un pezzodella mia vita professionale.Cos mi piace concludere con le parole di una canzonedi Guccini: Finch non verr il tempo per rincontrarlo.

    Daniele Perboni

    Sul numero scorso di Trekkenfild ave-vamo posto una domanda alla Sig.ra Sa-brina Fraccaroli che riprendiamo suquesto numero. Il titolo del pezzo era. Laderiva. Oltre duemila donne nella nuovis-sima piazza Gae Aulenti, hanno corso 10km. Via internet potevano scoprire illoro tempo bastava collegarsi con ilsito della corsa e leggere: Congratula-zioni hai conquistato la notte. Celhai fatta ora dillo al mondo. Hai tagliato il tra-guardo ora di festeggiare. Cerca i risultati dellatua corsa e condividi il tuo tempo con gli amici.Non conosco quanto costava liscrizione, preferiscocos. Chiss se il Comitato Organizzatore avr versato 1euro di tassa, previsto per ogni concorrente. In questocaso il Comitato Provinciale di Milano nella persona delsuo presidente, la signora Sabrina Fraccaroli, potrebbeanche farmelo sapere. Se a Milano tutti pagassero 1euro per partecipante per ogni manifestazione, forse sirimpinguerebbero le casse che come tutte quelle dellefederazioni spesso piangono

    Caro Walter, quale piacere ritrovarti sulle pagine dellatua rivista. Sai bene che anche noi del Comitato Provinciale leg-giamo Trekkenfild, tant che lo distribuiamo pure at-traverso il nostro sito www.fidalmilano.it.Vengo quindi alla tua domanda che, in maniera cos di-

    retta, mi hai fatto sul n.16 nellarti-colo Running alla deriva: Chissse il Comitato Organizzatore avrversato 1 euro di tassa, previstoper ogni concorrente mi chiedevi

    a propositodellennesimacorsa su stradasvoltasi a Mi-lano.Le tue poche

    ma chiare parolevanno in realt a

    toccare un nervoscoperto di tutto il

    sistema organiz-zativo delle corsesu strada, a Mi-

    lano come in tuttaItalia. Ilregola-

    mento chiaro alproposito:nelle gare

    agonistiche,che quindi

    rientrano sottolegida Fidal e

    sono inserite nel ca-lendario ufficiale fede-

    rale, gli organizzatori devonoversare 1 euro per ogni concorrente.

    Dato che a questo punto credo che lospazio a mia disposizione sia gi fi-nito, provo ad andare diretta alla no-

    stra questione. A Milano le gare competitivepagano leuro alla Federazione. S questo avviene,dalle gare pi piccole alle pi grandi (Stramilano, Dee-jay Ten). A volte c bisogno di fare un po di recu-pero crediti ma alla fine i conti tornano. I problemiper restano per quelle gare spurie, borderline. Dueesempi: le staffette e le gare non competitive ma cro-nometrate ma senza ordine di arrivo ufficiale, solo unelenco in ordine alfabetico. A volte mettici anche unapremiazione un po in sordina, di nascosto Al mo-mento su queste manifestazioni non percepiamoleuro, qui il concetto di competitivit molto labilee facilmente aggirabile. Io ho gi chiesto a Roma delu-cidazioni su come comportarmi nei confronti di questegare: da mesi sono in attesa di una risposta. Aspettia-mola insieme: quando (se) avr novit sarai il primo asaperle.Con stima.

    Sabrina Fraccaroli(Presidente Comitato Provinciale Fidal Milano)

    BorderlineA domanda rispondo...

    Dante,il maestro

    Dante Merlo, direttoreper oltre 30 anni dellarivista AtleticaLeggera. Sotto,ancora Merlo conCirillo Grandelis,organizzatore delCross Pradelle.