Trattato di grafologia - G. Moretti

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Linguistica, grafologia

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P. Girolamo Maria Morettidei Frati Minori Conventuali

Trattato di GrafologiaIntelligenza - Sentimento

Decima Edizione

E D I Z I O N I M E S S A G G E R O - P A D O V A

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P. GIROLAMO M. MORETTI

Ecco un uomo del quale si potrebbe dire che se non fosse esistito, sarebbeassai difficile inventarlo. Non certamente nell'ordine storico ma nell'ordine psico-logico. Arriverà il tempo, come ebbe ad affermare qualche amico, che la personalitàdi P. Moretti sarà tra le più discusse di tutti i tempi. Si parla dell'audacia e dettapotenza ciclopica di vari artisti, della visione oceanica di altri, ma di non minoreaudace realtà fu la penetrazione di P. Moretti nella psiche e in tutta la naturaumana.

Passò all'altra vita nel mattino del 24 luglio 1963, dopo alcuni giorni dimalattia. Il 18 aprile 1879 e quinto di diciotto fratelli, nacque nell'elegante citta-dina di Recanati. Ebbe un'infanzia spesso infastidita da difficoltà economiche e,tra una monelleria e l'altra, la fame battè più volte alle porte della sua casa. Vispoe sincero in ogni circostanza, sentiva in sé una vitalità che ancora non sapevaindividuare ma che lo portava ad una insoddisfazione generale. Dotato di unaeccezionale sensibilità per ogni novità, lo scorgevano spesso cambiare colore, atteg-giamento, umore, piccole tendenze che di lì a non molti anni dovranno trasformarsiin molteplici esperienze, e che fin da allora lasciavano intravvedere un tempera-mento singolare e meditativo.

A 13 anni il padre, che era canapino, lo impiegò in una filanda della suacittà. Non vi imparò nulla di buono eccetto che a filare la seta. Ma forse quelleesperienze, con le insoddisfazioni conseguenti, determinarono la prima luce dellaGrazia della vocazione religiosa che fu improvvisa e duratura. Se ne accorse ilI gennaio 1894.

Fu accolto tra i frati minori conventuali a Montottone (A. P.) il 19 novem-bre 1894 e nell'ambiente francescano trovò la migliore situazione ed anche la piùprossima alla libertà di coltivare più tardi le sue intuizioni grafólogiche.

Sotto la guida del P. Alessandro Cesanelli, già discepolo del Ven. P. Eenv&-nuto Bambozzi, compì il noviziato a Montalto nel convento che qualche secoloprima ospitò quale novizio il futuro Sisto V. Quel suo primo anno di vita religiosanon fu esente da battaglie interiori e da interrogativi che si presentavano a mor-dere quel suo temperamento esuberante. Fu ammesso alla professione dei voti

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religiosi che emise l'8 dicembre 1895. Continuò poi gli studi a Montottone(1895-1899) terminando il ginnasio superiore e la filosofia. Di questo periodo P.Moretti ricordava con devota ammirazione e venerazione un suo maestro., P. Paci-fico Rabuini, di profonda dottrina filosofiea, morto in concetto di santità il 19 ago-sto 1902. Passò poi a Montelupone (Macerata) per la teologia (1899-1901). Allafine di ottobre 1901 fu inviato a Roma quale alunno del Collegio Internazionaledell'Ordine (1901-1903) frequentando l'Università Gregoriana. Sacerdote dal 25luglio 1902, ritornò nella sua provincia nel 1903 e fu incaricato dell'insegnamentodella matematica e storia a Montelupone. Fu in questa cittadina montana delleMarche che P. Cimiamo nell'agosto del 1905 'si accorse delle sue intuizioni eabilità grafologiche. Passò poi in vari conventi della sua provincia, coprendo anchequalche incarico di superiore. Per trent'anni disimpegnò il ministero della predi-cazione percorrendo tutta l'Italia.

Ma il nome di P. Moretti è legato alla sua grafologia per la quale rimarràgiustamente famoso. Da quella data, in cui s'accorse delle sue straordinarie facoltàche precedentemente egli credeva comuni a tutti, andò evolvendo sempre piùil suo miràbile sistema con metodo del tutto originale, alieno completamente dainfluenze esotìche, con una terminologia tutta propria, senza alcun riferimento apsicologie e inquadrature precedenti, ma fondandolo con un'intuizione che sfuggìa lui stesso, sul valore "costante" e universale dei segni grafologici scoperti. Glifu opportuna quella libertà radicata nel francescanesimo, e in forza della libertàfrancescana c'è sempre stata fedeltà tra la sua vita di scienziato e quella di religio-so. "Se dovessi rinascere, mi farei ancora frate... e frate francescano" usava ripetere.

La realtà dell'uomo lo colpiva nelle sue tendenze e nelle sue cause. Gli fufecondo specialmente il periodo di Bologna (1919-1924). Qui strinse amicizia convarie personalità della cultura, e qui, dove gettò le basi della sua scienza, fu fattosegno a lodi e biasimi. L'invidia, la gelosia e l'ignoranza anche di persone quali-ficate lo colpirono nella sua forza più intima e vitale, fino a determinare in Luiquella famosa "crisi" congegnata più da un atto di volontà che di sentimento: nonvolle più saperne di grafologia, e per tre anni (1923-1926) l'abbandonò. Ma quel-l'assenza risultò una incubazione salutare. Ne divenne poi un cultore scientifica-mente spassionato. Vi si dedicò con inalterabile fiducia nella verità, con l'unicoscopo di fare del bene e per tutta la vita ne fece un mirabile strumento di apo-stolato. Chi scrive, che gli fu per molti anni assiduo collaboratore, •molte volte lovide rovesciare addirittura situazioni di spirito create da psichiatri e psicologipatentati. Davanti a. simili costruzioni in lui balzava una ressa tale di precisazionifino a portare alla evidenza della tranquillità. E per conoscerne tutta la suggestivapotenza converrebbe scrutare ed esaminare, anziché le maggiori realizzazioni co-me il suo sistema grafologico, i suoi risultati di piccola mole, abituali e sfuggevolial suo proprio controllo, e che in realtà sono veri monumenti psicologici: vogliointendere le sue analisi grafologiche. In questi giudizi, nuclei davvero trasfigurati,si riscontrano i "momenti" di maggiore potenza e tutto il calibro dell'uomo.

Una superiorità psicologica fruttifica una superiorità morale. Anche vice-versa ma ci piace dare la preferenza ai valori psicologici, perché in ordine di tempo

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la morale ha bisogno di molta •psicologia. Tutto in P. Cimiamo, ma soprattuttoquesta penetrazione •psicologica si rinsaldava in una coerenza senza infingimenti•per la comprensione altrui, avvalorata da una lunga esperienza religiosa, venendocosi a moltiplicare le risorse del suo animo. La sua stessa abilità e penetrazioneacuivano contemporaneamente la compassione per le debolezze e lo sdegno repulsivoper ogni forma di voluto orgoglio e saccenterìa.

Per molte anime P. Moretti fu e costituì una vera esperienza oltre che auten-tica scuola di psicologia. Se messa a confronto tutta la sua psicologia con quellaclassica delle catalogazioni, ammantata con cura e nel tempo stesso incenerita dagrandi parole, si potrà rivelare quanto la semplicità della verità, penetrata nellasua violenta realizzazione umana possa portare qualche cosa di autentico e divitale nella conoscenza umana.

Tante psicologie si industrializzano di parole, di tentativi, di apparati con lapretesa di affermarsi netta verità, e invece queste costruzioni nascondono spessol'ambizione dell'uomo di far parlare di sé. La psicologia è una, ed è tuttanella conoscenza dell'uomo, nella sua individualizzazione. Così fu per P. Morettila cui scienza era contemporanea alla sua stessa vita, al suo stesso pensare ed agire.Anche se la sua psicologia non fosse stata formulata attraverso la grafologia, l'uomoMoretti sarebbe stato completo lo stesso nella sua conoscenza scientifica degliuomini. Non pretese di insegnare, ma fu naturalmente maestro, non vollepubblicità ma venne conosciuto suo malgrado; non pensò di scrivere libri, diformulare in regole la sua grafologia; vi si dovette adattare con sua stessasorpresa per l'incalzare aggressivo dei suoi discepoli che non gli davano sosta.Libero da programmi prestabiliti ed anche da altrettanti propositi scientifici, la suaattitudine per la verità psicologica nuda e cruda va particolarmente presa in consi-derazione, perché essa, la sua stessa intuizione, rispondeva ad una necessità d'ordinee di metodo scientifico. Va presa in considerazione soprattutto in questo tempodove si rischia di confondere la bellezza delle nuove intuizioni con la pedanterìadelle formule scolastiche e quindi di sperderne i risultati.

Non ebbe maestri in psicologìa e tanto •meno in grafologia e ài questa glisfuggì l'importanza finché non ebbe cognizione della fisiologia. Il vincolo che lolegava alla sua scienza non lo sentì mai come un peso, ma come un mezzo abitualedi manifestazione, tanto in lui la coerenza della spontaneità superava l'acquisito.Aveva un linguaggio specifico senza esserselo imposto che gli usciva spontaneoda una visione sintetica delle qualità che andava scoprendo; non imposto dallavolontà ma vorrei dire sollecitato dalle circostanze intellettuali. Trattava dell'uomo,della sua psiche, dei suoi atteggiamenti, della sua natura come se ne avesse laconoscenza attraverso il senso del tatto. E gli riusciva sgradevole il fatto di nonessere spesso compreso, come se gli sfuggisse di mano una gioia di cui voleva farepartecipi gli altri. Un bisogno insopprimibìle della sua intelligenza era appuntouna assiduita di pensiero costante sulla psicologia, tanto che destava in lui l'atten-zione il minimo discorso che ne sfiorasse l'argomento. In tutto il resto poteva anchesembrare ingenuo. Ed era ancora questa assiduita che lo impegnava in una con-tinua precisazione di concetti nell'espressione.

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Intendo fare del bene, ripeteva spesso. Sapeva presentare i difetti come occa-sione di elevazione o di crìtica costruttiva. P. Moretti con la sua grafologia proposeagli scienziati l'involucro formale di una sana psicologia. La sua grafologia nonva considerata come reazione al passato, ma come una idea che premendo forte-mente sulla verità dell'uomo, si erge sopra tutte le proprie risorse irrobustendosinello scoprire la verità e consolidando il proprio sistema. Stimolando la curiosità

•avvince nella conoscenza. P. Moretti sapeva cogliere un fatto, che per altripassava per oltremodo insignificante, e portarlo a motivo centrale di una sequela diriflessi e di intenzioni rilevatili per un dono di formidabile intuizione.

La sua grafologia diventerà con vera prepotenza elemento essenziale per unrinnovamento integrale o per lo meno per una revisione profonda dei metodi diindagine della psicologia. In questo quadro di verità psicologica che scardina concalma e lealtà ma con altrettanta violenza certe posizioni di pseudo-psicologi, sideve trovare anche la ragione di quella acredine di cui alle volte la grafologia diP. Moretti è stata fatta segno. Non è certo in problema storico che va discussala sua abilità ,semmai in sede psicologica, ma soprattutto va discussa alla prova deifatti e per di più di quelli constatati dalla evidenza. Che la sua grafologia non siastata capita, compresa, stimata, anzi accreditata fin dall'inizio, è un fattoinnegabile. Ma quale scoperta non ha incontrato scetticismo al suo primo apparire?

Dobbiamo constatare però che già alla mone di P. Moretti, per il concor-so indiscusso di vari elementi amici e di varie provvidenze attuate dai suoi im-mediati superiori, la sua grafologia era già accolta con varia sensibilità nel suosenso e nella sua importanza certamente non contingente, richiamando attorno alsuo sommo interesse l'attenzione degli scienziati. E' oltre a tutto il continuo dilatarsidelle dimensioni della psicologia che indurrà a sviluppare questo efficace tentativotendente a ridimensionare i valori della psicologia stessa e a tradurre in espressionereale e concreta i suoi dati di fatto nella conoscenza dell'uomo.

Resta comunque assai positiva la vigorosa affermazione della grafologia di P.Moretti nel campo scientifico, e come fattore di progresso il fatto di essere stataaccettata senza paragone. Fenomeno veramente nuovo e saturo di novità per chi lastudia senza prevenzioni. Egli riuscì realmente a conciliare un metodo matematicocon la malleabilità della psicologia.

P'. Moretti ha creato anche la documentazione di tutte le sue regole. Ci sfuggenaturalmente il numero delle scritture grafologate, salente con certezza a variecentinaia di migliaia: grafologia spicciola, disimpegnata a tu per tu, impegnata adue nella scoperta di un'anima nascosta nel suo sacro pudore, dove P. Girolamodimenticando se stesso come conferenziere, diventava geniale conversatore; trascu-rando la sua tecnica discorsiva diventava elastico entrando nei limiti détta personacon cui istituiva il colloquio. Riusciva realmente a creare nei suoi discepoli unamentalità nuova con un godimento morale che si trasformava in essi in costanteammirazione e devozione. P. Moretti non voleva annullare la "psicologia dellamassa" quantunque la sua grafologia si prestasse scientificamente a constatarne igrandi quadri, ma mirava essenzialmente a creare e costruire, educare la personalitàdell'individuo nel cui patrimonio si costruisce anche la società. Egli non ha lottatoper il trionfo della sua scoperta, ma quantunque avesse l'intima persuasione

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del valore di essa, si rifiutò, da buon francescano che prende con semplicitài doni di Dio, a qualunque posa e non sfruttò neppure i più indiscussi successitanto gli sembrava naturale il riconoscimento della verità. Altri scienziati contrattida implicanze tradizionali, certamente vogliono il "nuovo" dalla cui attrattiva nonsanno e non possono liberarsi, ma lo osservano inviluppati ancora nei tradizionalischemi delle inquadrature, esulando quindi dalla individualità. Costoro hanno ac-colto la grafologia di P. Moretti cadendo nella contraddizione di cercare in essala conferma dei propri schemi e paventandone le conseguenze. L'alternativa con-tradditoria trova sempre la propria sorgente in forme di limitata originalità intel-lettiva o in fattori morali di ambiziosa affermazione.

Può essere considerata, la sua scienza, la migliore e più alta manifestazione emezzo di psicologia sperimentale. Sarà destinata a rivoluzionare, come le scopertedi Galileo per il mondo fisico, tutta la struttura della psicologia contemporaneaevòlvendola ed esulandola dalle catàlogazioni e tipologie per imbrigliarla, quindiallargandone l'orizzonte, nel solco della individualizzazione. Parlando di P. Giro-lama non si può prescindere dalla sua grafologia e se da un lato l'uomo balzain tutta la sua integrità morale, dall'altra non meno vivificante appare la respon-sabilità del suo pensiero e delle sue intuizioni. Lo si direbbe veramente natonella maturità psicologica.

Senza averne l'apparato e la pretesa, P. Moretti fece delle sue intuizionigrafologiche un elemento, quasi una legge morale per se stesso, per orientare il suoministero sacerdotale nell'interesse delle anime e di chi ama le anime. Ci si trovaquasi a disagio nel dover'parlare di una vita e Ai un'opera come quella di questofrancescano, perché nulla può sostituire l'emozione del ricordo e la dimestichezzasgorgata dalla assiduita dell'interesse scientifico per la sua scienza. P. Moretti è sta-to un maestro in tutto il valore del termine e nella sua pienezza; ed è tanto piùsuggestivo poterlo constatare proprio in questi tempi in cui facilmente si abusadi quel termine.

Così si espresse, ricordando con me il comune maestro, un illustre medicoamico: "fra trent'anni si parlerà più della grafologia di P. Moretti che di qualun-que altro mezzo di indagine psicologica".

Con la consapevolezza della semplicità che dona la certezza della verità, cosìaffermava P. Moretti: "sono convinto che la grafologia sia la mia grafologia".P. Moretti rimarrà tra i maggiori psicologi di tutti i tempi.

GIOVANNI LUISETTO

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ALCUNE PREMESSE

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§ I. • DEFINIZIONE

Binet, scortato da Crépieux Jamin, definisce la grafologia un'arte.Oggi la grafologia ha il diritto di essere chiamata scienza, ed io

la definisco : Scienza sperimentale che dal solo gesto grafico d'uno scrittoumano rileva le tendenze sortite da natura o innate.

Ho detto « scienza sperimentale », perché i principi o regole gra-fologiche sono fissate dagli esperimenti eseguiti. Tali principi potrebberofallire in qualche caso sporadico, ma non in se stessi. Su più di duecen-tocinquantamila casi, non hanno mai fallito riguardo all'intelligenza eal sentimento. Qualche fallacia si deve ammettere riguardo alla partesomatica.

Ho detto « dal solo gesto grafico », perché il grafologo deve pog-giarsi esclusivamente sulla materialità grafica di una scrittura distesa damano umana azionata dal cervello, per cui la scrittura medesima deveconsiderarsi come un vero gesto.

Ho detto « scritto umano », perché c'è anche lo scritto ergogra-fico, pletismografico, fatti dall'uomo ma che non sono umani in quantonon sono coscienti; c'è anche lo scritto sismografia) ecc. che non è néumano né fatto dall'uomo.

Ho detto, finalmente, « tendenze sortite da natura o innate », per-ché le tendenze modificate non sono rilevate dalla grafologia. Posso dire,con competenza lungamente sperimentale, che la base innata rimanesempre; e ciò, dopo duecentocinquantamila casi di esperienza. E' veroche la grafologia intravede anche il contrasto nato dall'educazione, mascorge che tale contrasto emerge dalla predisposizione dell'individuo.

Queste verità si faranno più chiare in appresso.

§ II. • IL CARATTERE SCIENTIFICO DELLA GRAFOLOGIA IN GENERALE

Sono sempre gli eccessi che guidano gli uomini nel giudicare lecose per le quali hanno facoltà speciali alcuni esseri privilegiati.

Anche in grafologia si manifestano tali eccessi.Quelli che si occupano di essa possono dividersi in tre classi: 1) gli

scettici; 2) i faciloni; 3) i difficoltosi.Tra i primi vi sono anche scienziati di fisio-psicologia (pochissimi,

invero oggi), i quali non si vogliono piegare nemmeno davanti alle evì-

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denze. Preghiamo costoro, riverenti verso di essi, ad essere giusti circai nostri studi e a non contrariarci contro ragione.

Tra i faciloni si devono ascrivere coloro che credono di apprenderela grafologia dopo averne letto un trattato più o meno scientifico.

Tra i difficoltosi si devono ascrivere tutti coloro che studiano real-mente e seriamente la Grafologia e che si incontrano, nel corso dellostudio, in serie difficoltà. Non tutti hanno la costanza di affrontare gliostacoli che si elevano contro l'esito e il conseguimento di una cosa.

Il primo ostacolo in cui si imbattono i difficoltosi è questo: nonsanno concludere se la Grafologia sia affare d'intuito e quindi sia prettaarte, oppure se possa entrare tra le file delle scienze.

La Grafologia è scienza. La Grafologia tratta di uno dei linguaggiumani, del linguaggio scritto.

Ciò clie richiede la grafologia

Non indugiamo a trattare del linguaggio parlato o scritto, esistendoin materia studi interessantissimi facilmente rintracciabili, ma entria-mo subito nel nostro argomento.

E' necessario per la nostra Grafologia che l'uomo sia pervenuto ascrivere correntemente. E' necessario che la sua scrittura si associ allaspontaneità, in quanto che la spontaneità indica che (parlando fisiolo-gicamente) nel lobo frontale sinistro e nel margine di questo che at-tornia la zona rolandica, precisamente nel piede della seconda frontale,si è compiutamente specializzato di già un punto pei movimenti dellascrittura.

Ecco perché la Grafologia non può occuparsi che della scritturacorrente; l'altra scrittura, cioè non corrente, non può esser personale,perché non indica niente di specializzazione in quella parte del cervelloazionante per la scrittura.

Certo non importa se colui abbia o no imparato a scrivere bene;se abbia appreso a scrivere in questa lingua o in quella; se faccia, permodo di dire, segni convenzionali capiti solo da lui e da qualche altro.

Basta che la sua scrittura sia spontanea, cioè senza sforzo e in undato ordine stabilito di grafia, altrimenti sarebbe senza ordine. La Gra-fologia giudica qualunque scrittura distesa in qualunque lingua, purchéil grafologo non ignori quali siano le modalità differenziali di quelladata lingua. E su questo mi piace riportare qualche fatto successomi nelcorso dei miei studi. Io ignoro completamente la lingua araba e la linguaturca, le quali lingue, come ognuno sa, hanno una grafia molto diversa

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dalla nostra. Ebbene, io sono riuscito a grafologare felicemente, non unasola volta, scritture arabe e turche.

La scrittura è sempre la stessa personalmentecon qualunque membro del corpo si scriva

Dobbiamo, qui, fare osservare che l'uomo può scrivere con qualun-que membro del corpo, senza che la sua scrittura si modifichi affatto,purché sempre la scrittura sia spontanea.

Ci sono di quelli che scrivono con la mancina, perché hanno per-duto l'uso della mano destra, o perché non l'hanno mai avuto. Ci sonodi quelli che scrivono con le dita dei piedi, di quelli che scrivono con labocca. Ho visto una donna che aveva gli arti amputati, la quale scrivevabenissimo e con scrittura corrente e calligrafica, per mezzo della bocca,con la quale infilava l'ago e ricamava egregiamente.

La scrittura distesa con qualunque arto del corpo è sempre la stessapersonalmente, cioè è propria di quella persona. Ci sono stati e ci sonodi quelli, come ho detto, che amputati della destra o ammalati in essa,hanno imparato a scrivere con la sinistra. La scrittura della loro sinistraera la stessa della loro mano destra. Io direi, in questo punto, e consiglie-rei gli insegnanti a non costringere il bimbo mancino a scrivere con ladestra, ma a lasciarlo libero di scrivere con la sinistra. Così la scritturasarebbe più spontanea secondo la natura del mancino, perché è vero chepossiamo scrivere con qualunque membro del corpo, ma è anche veroche la spontaneità della scrittura emerge maggiormente, quando è di-stesa dalla mano destra per il destro, dalla sinistra per il mancino.

Il centro del linguaggio scritto e parlato

Bisogna ora studiare attentamente e svolgere questa tesi, poiché daqui dipende quasi tutta la scienza della nostra Grafologia.

Trattiamo di sfuggita della storia del contrasto dottrinale circa illinguaggio, contrasto che data dal 1818, perché si può dire che esso siastato aperto dal Gali appunto nel 1818.

Bouillard, nel 1825, localizza la facoltà del linguaggio nei lobi pre-frontali. E' terribilmente contraddetto alla Società di Biologia di Parigi,dopo il 1825. Venne Marco Dax e poi suo figlio che localizzarono la fa-coltà del linguaggio nell'emisfero sinistro. I contrari acutizzano la lotta,i contrari che negavano ogni tentativo di localizzazione, come tentanonegarlo alcuni tra i moderni. Il celebre Broca, inizialmente, era con

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i contrari. Solo per caso mutò, poi, tutto l'ordine dei suoi pensieri, edaccennò alla grande scoperta, mai contraddetta fino ad oggi, e che tut-tavia anche oggi reca l'onore del suo nome. Egli pone il centro delleimmagini motrici dell'articolazione vertebrale nel piede della terza cir-convoluzione frontale sinistra. Nello stesso tempo venne Parrot a con-fermare la dottrina di Broca.

Il linguaggio intcriore

La facoltà del linguaggio è triplice: vi è il linguaggio dei gesti,il linguaggio parlato e quello scritto.

Broca, è chiaro, tratta solo del parlato. E non ha avuto modo, al-l'inizio, di fare questa distinzione di linguaggi. E' del linguaggioscritto che a noi preme soprattutto trattare. Dov'è il suo centro? Gliscienziati sono d'accordo nel localizzarlo al piede della seconda frontalesinistra.

Lasciamo tale questione che non può interessare direttamente lanostra scienza.

Si può dire, solamente, che tanto il linguaggio parlato quanto quelloscritto hanno la stessa fonte, benché si servano di mezzi diversi per ot-tenere lo scopo.

Per vedere addentro in questa verità, dobbiamo noi cercare se maiil linguaggio parlato e il linguaggio scritto si uniscano insieme in un lin-guaggio che li colleghi tutti e due e che, prescindendo dai mezzi chequesto linguaggio unico adopera, si elevi e formi da se stesso una cosaunica.

La localizzazione del linguaggio parlato e scritto non si potrà direche formi il linguaggio medesimo. La casa ch'io abito, dalla quale esco,nella quale entro, non si potrà dire che sia la mia personalità; i piedi chemi servono per portarmi da un luogo ad un altro, fanno parte di me,sono un mezzo per cui faccio un'azione personale, ma non sono me.

La questione nostra, dunque, consiste nel cercare (prescindendo dal-la loro localizzazione la quale ci ha servito solo come veicolo per por-tarci fin qua) quel punto in cui convergono e si fondano, per non di-stinguersi più, il linguaggio parlato e il linguaggio scritto.

Il celebre Charles Richet, nel suo volume «L'intelligence et l'hom-me» (Felix Alcan, Paris), punto 6, -pag. 40, trattando della afasia, diceche in questo caso resta il linguaggio intcriore : « L'afasia è motrice, cioè,il mezzo per esprimere vocalmente le idee è turbato dalla paralisi, ma

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grazie al linguaggio intcriore, l'idea persiste, perché il segno verbale in-tcriore non è abolito».

Richet conclude: « Né gli afoni, né i sordomuti, poiché essi han-no il linguaggio intcriore, sono totalmente privi del potere di sintetizzarele idee delle parole. Che se noi possiamo supporre un'umanità privadi questo potere, questa non sarebbe più umanità. L'uomo non sarebbepiù intelligente della scimmia, del cane, dell'elefante ».

Conclusioni

Qualunque linguaggio esterno si collega con l'interno; meglio,qualunque linguaggio esterno scaturisce dall'interno, come l'acquadalla fonte. Ora l'acqua che scaturisce da una fonte, deve avere glielementi che quella fonte contiene. Di conseguenza se la fonte ha stratidi zolfo, l'acqua sarà solfurea; se di ferro, sarà ferruginosa; se purgativi,sarà purgativa e via dicendo.

Così se la parola interna è formata da una forte intelligenza, an-che il linguaggio esterno scritto o parlato sarà tale; se il linguaggio in-terno è informato da una intelligenza debole, anche l'esterno sarà tale.

La natura, lo si consideri bene, tende ad avere tutto ordinato, Lapersonalità individuale sorge non da una sola cosa, non dalla sola doteprincipale, ma da tutto il corteggio di quella dote principale. Altrimentine verrebbe il contrasto, ne verrebbe la guerra, e l'uomo non sarebbepiù uno e non avrebbe più la tanto vantata bellezza, la quale non è altro,secondo il vero concetto filosofico, che unità nella varietà. Ciò è tantochiaro che è inutile trattarne. Non vedete voi che ciascun uomo ama lasua scrittura più di qualunque altra? E perché? Perché è sua. E che si-gnifica « è sua »? Significa che quella scrittura corrisponde, più di qua-lunque altra, alle tendenze che quell'uomo ha sortite da natura. Egliè tratto alla sua scrittura e la sua scrittura a lui, come la calamità al fer-ro e viceversa. Questo ragionamento ha un valore più forte di qualsiasiesperimento si possa fare al mondo. Si replicherà: dunque una intel-ligenza bella avrà pure una forma bella somatica, in quanto che il corpoconcorre tutto al linguaggio esterno?

Senza dubbio una intelligenza bella deve avere anche una bella for-ma somatica. Ma in che cosa consiste la bellezza? Tutto sta qui, per po-tersi intendere. Che? forse la bellezza della grafia grafologicamente con-siste nella uguaglianza delle aste, insomma nella bellezza calligrafica? LaGrafologia ci insegna che la calligrafia bella calligraficamente è bruttagrafologicamente. Così l'uomo che mi presenta una perfezione di linea-

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menti, come cristallizzata, senza quel guizzo, quello scatto dello sguardo,senza quel che di passionale, nella espressione ecc., mi darà la perfezio-ne di un simulacro, ma non di una persona viva umana. L'occhio è ilprincipale traduttore del linguaggio interno, l'occhio che può dirsi ilprincipale concomitante della parola viva, che parla spesso senza parola,anzi meglio della parola, l'occhio senza l'espressione del quale, la paro-la è presso che nulla. Ora ad una intelligenza profonda, per forza do-vete dare un occhio profondo, penetrante; a una intelligenza superficialedate pure un occhio frivolo e non vi si chiederà di più, perché la ideainterna non potrà pretendere altro.

Così è della scrittura: un'intelligenza artistica non può non avereuna scrittura che scatta, si eleva, si abbassa, si volta indietro, precipitain avanti, si insinua, si scaglia, ecc. secondo le esigenze di quella intel-ligenza.

Un'intelligenza invece che ha solo forza per uscire appena dalsuo involucro interno, ha pure una scrittura che sembra essere stata ver-gata in un secolo, che sembra abbia invocato l'attenzione di tutti gliequilibrii, prima di fermare un punto, una virgola, che sembra si siacontorta nel tracciare un punto interrogativo.

Di più : il linguaggio interno è l'espressione dell'idea e contiene insé l'idea. Ora se questo linguaggio interno spirituale, se questo linguag-gio interno che i filosofi chiamano « verbum » potesse avere una cortec-cia, un guscio nel quale chiudersi e nel quale presentarsi, anche questoguscio, questa corteccia, dovrebbe tenere tutte quelle pieghe, quelle si-nuosità, quelle sfumature che ha, per sé stesso, il linguaggio interno. Eil linguaggio esterno non è forse il guscio dell'interno?

Il linguaggio interno ha in sé l'idea che esprime. E l'idea che cosaè? E' la elaborazione dell'animo, è l'opera che l'anima foggia con la suaforza, è ciò in cui l'anima mette il suo lume, la potenza del suo lume,in cui l'anima può scendere col suo calore; è ciò che l'anima può scio-gliere da sé, o legare per mezzo della facoltà volitiva, comunicandolaal linguaggio interno, o proibendo, a volte, ma invano, di farne comu-nicazione al linguaggio esterno.

Ho detto invano, perché il linguaggio esterno è anche il coloredella faccia, l'atteggiamento degli occhi, il tremito nel menar la penna,cose inevitabili nella pluralità dei casi.

Ebbene? Se il linguaggio esterno scritto, se la materialità del lin-guaggio scritto mi manifesta la natura del linguaggio interno, mi devemanifestare anche la natura dell'idea, mi deve manifestare la natura

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del seno che partorisce l'idea, poiché l'idea è la figlia genuina di chi lapartorisce; mi deve manifestare anche tutte le modalità sortite dalla na-tura dell'idea.

Andando alle conseguenze dirette, che discendono da quanto ab-biamo esposto in questo capitolo, abbiamo che, scientificamente conside-rata, la scrittura contiene il linguaggio interno e perciò contiene tuttele modalità dell'idea; e di conseguenza indica la forza dell'intelligenza,della volontà e dell'espressione dell'intelligenza e della volontà di coluiche ha distesa la grafia.

E siccome il linguaggio parlato va di pari passo con quello scritto,sono figli genuini di una sola madre colle stesse qualità, e sono quasisempre inseparabili, destinati ambedue al medesimo scopo, l'uno alloscopo potrei dire immediato, l'altro allo scopo che si dilunga nello spazioe nei secoli, ne viene che il linguaggio parlato è indice di quello scritto,e il linguaggio scritto è indice di quello parlato, donde sorge e si imponela Grafologia somatica.

La Grafologia psichica, sarei per dire, è un controsenso, se non siammettesse la somatica, perché verrebbe a far del composto umano dueparti che non avrebbero tra loro, da natura, necessità di ordine. Ciascu-no vede chiaro che ciò è un assurdo.

§ III. - SCRUTANDO LA SCIENZA PSICOLOGICA E I SUOI RISULTATI

Ho letto e, in qualche modo, studiato, per quanto lo permettono lemie forze, un libro profondo quanto mai del Professore Mariano Patrizi,ordinario di fisiologia e di psicologia sperimentale, prima nella Univer-sità di Modena, poi di Bologna. Il libro in parola ha il titolo: « DopoLombroso. - Nuove correnti nello studio della genialità e del delitto ».

Dall'argomentazione del Prof. Patrizi si deve concludere che tuttol'uomo viene manifestato anche da un suo semplice movimento sponta-neo che venga dal suo interno, e che non entri nel campo dei movimentiindifferenti, sull'esistenza dei quali disputano i filosofi.

Ora, la scrittura è un movimento spontaneo della mano azionatadal cervello.

Ma non basta: la scienza ha trovato un'intima relazione e dipen-denza "tra la rnecc3.mca_ dei muscoli e la meccanica del cervello e si èproposta nientemeno Tesarne dei movimenti volontari per mezzo di istru-menti materiali. Dapprima fu adoperato il dinamometro di Regnier. Tale

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dinamometro poi fu sostituito dall'ergografo/molto più esatto del dina-H • • ^_ ± i , ! -•••- ^ j_

mometroTTer mézzo di questo ultimo strumento grafico, si riesce a cer-tificare con la autografia il fenomeno di inibizione e di dinamogenia tradue centri cerebrali funzionanti ritmicamente e simultaneamente.

Qui si tratta certo di grafia tracciata dai muscoli del braccio e dellamano, sia pure per mezzo di uno strumento apposito. Perciò siamo pro-prio nel caso nostro. U~cervello_manifesta.,_cjer_ mezzo del braccio e della_mano, con i segni grafici, il fenomeno drlnibiziòne e di dinamogerila co-me-è-tleTtg^praTDungueJia grana distesa darl^accio_£jiaila mancTe attaa rappresentare le fùnzioni^r^co-motor^gpsìcóTntellettuali del cervello.

ITunica difficoltà diesi potrebbe levare contro è cherielFergo-grafia la grafia è distesa dall'ergografo, mentre in Grafologia è distesadalla penna con lettere che debbono esprimere il pensiero particolareg-giato. Ma facciamo osservare che l'ergografo, come la penna, sono direttidal braccio e dalla mano. E, se l'ergografo diretto dal braccio e dallamano riesce a manifestare le funzioni del cervello, ne viene che anche lapenna, diretta parimente dal braccio e dalla mano, deve riuscire a ciò,perché se l'ergografo non impedisce tale funzione, possiamo dire che an-che la penna non abbia la potenza di impedirla. Infatti, nella formacorrente della scrittura, il braccio e la mano vanno secondo il loro mo-to naturale, trattandosi di tracciare semplicemente la grafia. Anzi, amaggiore ragione, questo si deve ottenere più colla penna che coli'ergo-grafia, perché l'ergografo esige una fatica muscolare di una certa entità.E per questo il Prof. Patrizi sullodato ha escogitato felicemente l'ergo-grafia bilaterale,, mentre in Grafologia la fatica muscolare è minima,delicata e, quasi direi, assorbita dal lavoro cerebrale, sì da potere rice-vere e trasmettere tutte le differenze dei fenomeni cerebrali.

Vi è anche il guanto volumetrico che non è altro che una variantepletismografica. E con il guanto volumetrico si riuscì a constatare l'esi-stenza dei tipi vaso motori. Non solo dunque con la grafia del guantovolumetrico si coglie la qualità, ma anche la quantità del sistema vasale.Se tutto ciò è ragionevole per la grafia del guanto volumetrico, perchénon sarà ragionevole per la grafia distesa con la penna? Se la grafia delguanto volumetrico ha il diritto di dirigere la scienza nella determina-zione dei tipi vaso motori, tale diritto spetta anche alla grafia stesa conla penna ordinaria.

Per mezzo della penna pletismografica inoltre è permesso distin-guere individui destro-vasomotori e levo-vasomotori.

Poiché è sempre di grafia che si parla, ciò si deve ottenere anchedalla scrittura distesa con la penna.

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§ IV. • LE PROVE ALLA PORTATA DI TUTTI

Tutto è personale nell'uomo

Ciascuno vede chiaramente che se ciò che è in un individuo nonfosse personale, cioè non valesse ad essere un segno individualizzante,non apparterrebbe alla sua persona, non sarebbe suo. I miei capelli, lamia pelle col suo pigmento particolareggiato, i miei occhi, il colore diessi, il loro atteggiamento hanno tali proprietà individuali che, per essesole, sono miei e non possono essere di un altro individuo. Altrimentinon potrebbero reclamare il loro diritto di relazione personale a me, ciòche verrebbe a sconvolgere l'idea dell'ordine di natura.

Dell'opera del Creatore bisogna avere tale concetto e non si cadràin errore. Egli non ha avuto bisogno di ripetersi, perché il ripetersisarebbe una limitazione della sua sapienza e della sua forza infinita diinvenzione.

Bisogna ammettere che Egli nelle sue creature ha posto tali segnidi individualizzazione da far sì che questi segni abbiano seco tutto ciòche è strettamente necessario perché siano tali.

Ma lasciamo queste dispute ai filosofi. Noi riferiamoci al fatto ecerchiamo di interpretarlo a modo.

La -personalità del passo

E che cosa ci dice il fatto? Ci dice che nell'individuo ci sono delleproprietà che vengono ad individualizzarlo davanti agli occhi di tutti, eche perciò vengono a designarlo nella sua personalità, poiché se lo in-dividualizzano, naturalmente indicano quei requisiti per cui il designatoè lui e non è un altro. Meglio: non danno a lui la personalità, ma laindicano, la designano, la fanno conoscere.

Ci sono delle proprietà umane che riescono a designarci un indi-viduo, a farcelo conoscere e distinguere da qualunque altro individuo.Noi ne abbiamo esaminata principalmente una: la forma grafica dellascrittura. Per sostenere, poi, e dilucidare la nostra tesi, allarghiamo inostri studi su altre proprietà umane, cioè sul gesto, sul passo, sullavoce umana, proprietà atte ad individualizzare un individuo.

Iniziarne da queste proprietà per andare poi alla forma graficadella scrittura. Il tipo uditivo (si badi che parlo del tipo uditivo e ciòmi basta per concludere, perché se ciò avviene, è segno che la cosa ap-presa dal tipo uditivo è nella realtà) in modo meraviglioso ode il passo

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di una data persona della quale abbia udito il passo altre volte, e, pri-ma ancora di vedere questa persona, la designerà in modo sorprendente,•senza timore di errare.

Noi parliamo del passo spontaneo. Ciascuno conserva sempre ilproprio passo, allorché questo è spontaneo e può essere individualizzatoo dal battito speciale del tallone o dalla pianta, o dalla pesantezza, odalla leggerezza, o dalla irregolarità, cose tutte che sa bene distinguereil tipo uditivo.

Questo tipo uditivo ha diversi gradi nella forza della sua specialità.10 non so se, andando in senso inverso, possa trovarsi alcuno che sia dia-metralmente opposto al tipo uditivo, cioè se si possa dare alcuno che,pure avendo l'udito funzionante, non abbia affatto la facoltà della di-stinzione dei suoni. Ma ci sia o non ci sia, dalle nostre esperienze emergeche alcuni debbono udire il passo di un individuo parecchie volte, primadi arrivare ad individualizzarlo; alcuni poi riescono ad individualizzare11 passo d'una data persona, anche dopo averlo udito una sola volta.

Personalità del gesto

Parliamo del gesto. Qui si tratta dei tipi visivi. Senza portarla tantoper le lunghe, noi constatiamo che, vedendo il gesto di un individuo,anche da lontano, cioè vedendolo camminare, muoversi, gesticolare, noiarriviamo a non errare nel designarlo. Dunque il gesto è un mezzo perdesignare un individuo.

Personalità della voce

Più sicure e più meravigliose sono le esperienze fatte sulla voce.La voce, presso tutti, riesce ad indicare perfettamente la persona chela emette. Si dimenticherà il passo, il gesto, ma è molto difficile dimen-ticare la voce.

Nella nostra questione ha il diritto di entrare questo concetto: Lavoce è personale? E' certamente personale, perché per mezzo di essa siriesce a conoscere un individuo.

Personalità della grafia umana

Prendiamo in considerazione questi interrogativi: 1) E' vero chenon vi sono due scritture perfettamente uguali, anche (e ciò dalle con-

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clusioni dei filosofi) se si dovessero riesumare le scritture degli antichi?2) E' vero che si distingue, magari solo dagli specializzati in questa ma-teria, la scrittura del tale dalla scrittura di qualunque altro? 3) Non èvero, come per concatenare le due domande antecedenti, che i periticalligrafi riescono meravigliosamente a conoscere che quella grafia, adesempio, addebitata a Pietro, non è di Pietro, ma di Giovanni, datoche abbiamo il termine di confronto per dichiararla di Giovanni?

Dunque nella scrittura ci debbono essere tutte quelle proprietà chevalgano ad individualizzarla e, di conseguenza, ad individualizzare lamano di colui che l'ha stesa. Ora, individualizzare una mano significaindividualizzare colui o colei di cui è la mano. Ed individualizzare unapersona significa designarla in tutte le sue particolarità personalmentesostanziali e accidentali, perché l'individualizzazione spesso dipende dacerte sfumature percettibili, le quali sfumature non sono che acciden-talità di un dato individuo. Infatti, non è spesso il colore della faccia,la modulazione della voce, il modo di camminare, un tic nervoso cheserve ad individualizzare o a riconoscere per il tale quel dato individuo?Ora, nessuno potrà negare che queste siano accidentalità della persona-lità umana.

Ecco la ragione del fatto, constatato da noi, della potenza dellagrafia a designare anche le proprietà somatiche umane.

§ V. - LE DIFFICOLTA'

Che cosa si conosce con la Grafologia? Si conosce solo la persona-lità innata. Perciò non si conosce l'atto psichico d'una persona, non siconosce l'interno regolato dalla libertà personale umana, ciò che Diosolo vale a penetrare. Non si conosce neanche lo stato della personalitàacquisita individualizzata... ma si conosce solo lo stato della personalitàinnata. Si conosce, per modo di dire, solo il punto di partenza dellapsiche e della parte somatica di un individuo, non penetrando ciò cheha potuto fare l'educazione, ciò che ha potuto fare una malattia fisica opsichica che abbia colpito l'individuo nel corso della sua vita.

Da ciò si deve concludere che la grafologia non è scienza che ma-nifesta la personalità attuale nelle sue doti e nei suoi difetti, ma soloquello che uno ha sortito da natura. La grafologia si erge a giudice del-la natura grezza, di cui nessuno ha il diritto di offendersi, perché questanatura può e deve essere modificata dall'educazione attiva e passiva.

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Della utilità

La psicologia, la criminologia, la psichiatria, la pedagogia, la psico-tecnica, la direzione delle anime, ecc., hanno il loro sviluppo com-pleto per mezzo della grafologia. Consideriamo questi diversi rami dasoli, elevantisi dall'unico tronco : « Grafologia ». La psicologia, da sola,lo confessano gli stessi psicologi, non è valida a distinguere la personalitàinnata dalla acquisita e non ha mezzo alcuno, in se stessa e fuori di essa,per poter formare chiaramente questa distinzione. Per mezzo della gra-fologia essa va sicura. Poiché viene a sapere che tutto quello che emer-ge dalla grafologia è innato, conclude con sicurezza che tutto quello chetrova in una personalità, oltre quello che è esposto dalla grafologia, èacquisito. Così sorge netta la distinzione tra l'innato e l'acquisito.

Riguardo alla criminologia. Per poter dare un giudizio, almeno ap-prossimativamente giusto, sulla responsabilità individuale di una azioneumana, è d'uopo tener conto di tutti i coefficienti di questa responsabilità.

Ora i coefficienti che hanno il massimo peso su questa responsabi-lità, sono le tendenze che un individuo ha sortito da natura. Sicchégiustizia non sarebbe condannare a un massimo di pena un individuoche, a quel dato misfatto commesso da lui, abbia un'impellenza perso-nale spiccata; parimenti giustizia non sarebbe condannare ad un minimodi pena colui che, al peccato da lui commesso, non abbia che una spin-ta minima da natura. E come portare a termine il giudizio? Si adoperil'ergografo, il pletismografo, il guanto volumetrico. Questi mezzi segna-no la scorza della preponderanza, ma non riescono a mettere in apertol'azione nel suo peso specifico. La sola grafologia prende la personalitàcon le sue tendenze innate e la pone nuda dinanzi agli occhi del giudice.

E la psichiatria? Essa con la grafologia scopre la predisposizione,più o meno accentuata, delle malattie mentali, che gli psichiatri chia-mano costituzionali, quantunque non riesca ancora a dare una classifi-cazione sicura.

Circa la pedagogia la cosa è chiara, benché la grafologia non pos-sa dirigere la pedagogia, se non quando il fanciullo sia riuscito a farcorrere la penna sulla carta in modo naturale.

Circa la direzione delle anime, mi pare che la grafologia sia l'uni-co mezzo umano per conoscere la passione predominante di un'anima,ciò che è di capitale importanza; poiché mette a nudo la personalitàinnata, ciò che vuoi dire che mette a nudo le tendenze sortite da na-tura, le quali formano la passione predominante.

Parlando, infine, della psicotecnica, per tacere di tante altre utilitàdella grafologia, io ho l'esperienza che tutti i giovani, indirizzati nello

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stato professionale intellettivo, fisico, morale, dalla grafologia, si son tro-vati soddisfatti e contenti per il loro incremento personale in continuoprogresso

La grafologia scruta solo la natura innata

Crépieux Jamin afferma che gli esperimenti di Bridier, senza di-struggere quelli del Ferrari, Héricourt e Richet, vengono a provare chel'« io « non viene totalmente soppiantato dall'ipnotismo. (Cfr. La Pressemedicale del 28-XIM932).

Ed io aggiungo che non viene soppiantato perché rimane sempre lanatura innata, sotto qualunque trasformazione, anche col cambiamento,per mezzo dell'acquisita, al massimo grado.

Onde la scrittura spontanea, cioè quella del gesto e non quelladell'atto voluto, non può non esprimere che la sola natura innata.

Questa conclusione, oltre essere conclusione degli esperimentiscientifici del Bridier, è, ciò che sta sopra qualunque prova, conclusionedei nostri esperimenti su centinaia di migliaia di casi.

§ VI. • CHE SPECIE DI SCIENZA SIA LA GRAFOLOGIA

Ma che scienza è mai la grafologia? Per rispondere esattamentebisogna essere chiari e netti.

La grafologia non è, non può essere una scienza come la matema-tica per cui due e due fanno quattro e le sue conclusioni non ammetto-no repliche. La grafologia non può essere una scienza come l'anatomiacon la quale si dividono le parti di un corpo animale per dare a ciascunail proprio luogo e la propria classe. Potranno, circa queste scienze posi-tive, sorgere discussioni, ma non contraddizioni dirette e cozzanti nellaloro intrinsichezza. La grafologia, invece, può essere una scienza comeè una scienza la medicina, la psichiatria, la psicologia e via dicendo. Ioho potuto constatare che i miei discepoli, dopo dieci lezioni date loroda me, riuscivano a fare esami grafologici che coglievano nel segno. Ciòbasterebbe per dimostrare che le regole grafologiche, escogitate da me,sopra più di centinaia di migliaia di esperienze, sono esatte, e per ri-muovere l'accusa degli scienziati sofisti che la Grafologia sia soltantoaffare di intuito.

Tuttavia l'intuito non si può escludere completamente, per quanto

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io penso; come non si può escludere dalla medicine, dalla psicologia,dalla psichiatria.

Ci potrebbe essere un medico che sia profondo nella conoscenzadella materia che spetta alla medicina, e non riuscire ad applicarla conoculatezza nella pratica, perché non possiede appunto la facoltà del-l'intuito per cogliere esattamente i sintomi del male.

Altro è conoscere la materia di una cosa, e altro applicare la cono-scenza della realtà. Un ingegnere meccanico o elettrotecnico può essereinsuperabile nella profondità della sua materia, avere pronte le formuledelle composizioni, e tuttavia non essere capace di esplicare nella ap-plicazione quelle formule. Per questo egli deve avere il suo assistentetecnico, che sa e conosce solo la materialità del lavoro.

La ragione di tale individuale, intuitiva facoltà o facoltà clinica inmedicina, in psicologia, in psichiatria, ecc. e anche in grafologia e nonin matematica, sta in questo, almeno in parte. In matematica i sensinon entrano quasi per nulla nella esplicazione di essa.

La matematica è una scienza fredda che si accontenta di luce edesclude il calore, nel farsi oggetto della mente umana. Nelle scienze no-minate sopra, invece, i sensi hanno la massima parte, in quanto che es-si apprendono e dispongono la materia o l'oggetto che dovrà poi passareall'intelligenza. Ora i sensi sono più o meno perfezionati, più o menosensibili negli stessi individui. Non è questa un'osservazone buttata làa caso, perché l'abbiamo appresa dopo gli esperimenti della scienza psi-cologica di William James.

Egli prova che l'immaginazione è differente nei diversi individui;differente non solo nella intensità, ma anche nella specie.

Fechner, nel secolo scorso, psicologo di valore, era dotato di unostraordinario talento per l'osservazione oggettiva, ed espone i risultati diun accuratissimo confronto stabilito tra le sue immagini ottiche mnemo-niche con le immagini ottiche mnemoniche di altri individui. Come ri-sultato trovò che esistevano diversità personali notevolissime.

Fechner accennò al grande interesse che avrebbe presentato l'esa-me del problema fatto con metodo statistico.

11 desiderio di Fechner fu posto in atto dal Galton che coi suoi di-versi risultati, ha segnato un'era nella storia della psicologia descrittiva.Ciò viene riportato bene dal Tarozzi.

Ve il così detto tipo uditivo, sebbene sembri, come dice Binet, l'ac-curato raccoglitore dei diversi metodi di grafologia, meno frequente diquello visivo. Ve il tipo tattile, cui principalmente appartengono i cie-chi. Questi, dall'aria che sentono scherzare sulle loro gote, vi sanno de-scrivere un ampio panorama, un luogo chiuso e via dicendo.

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Ve il tipo olfattivo; ricordo che un mio collega di studio sentival'odore della pioggia che doveva venire, e il suo senso specializzato nonerrava. Ora tali tipi sono più atti ad apprendere le cose che si riferisconoal loro senso acutizzato dalla natura stessa.

Non si potrà dire che la chimica sia, ad esempio, questione di in-tuito, perché un chimico di valore riesce meravigliosamente nella compo-sizione e decomposizione degli elementi. Non si potrà dire che la medi-cina sia questione di intuito, perché vi è qualche clinico di sommo va-lore, atto a fare e a condurre a termine la diagnosi più complicata senzaerrore. Così dobbiamo parlare in riguardo alla grafologia.

Dobbiamo però confessare che, per essere grafologi veri, bisognaavere tendenza e cultura specialmente di psicologia, ed essere per na-tura portati ad essa, ed avere un senso spiccato di osservazione di tuttii più minuti fenomeni.

Perché la grafologia non consiste nell'applicare una o più regolegrafologiche (ciò appartiene alla materialità della grafologia) ma nel met-tere insieme molti criteri grafologici, per sommarli, moltiplicarli, divi-derli, eliminarli, secondo il complesso intellettuale, morale e somatico,che l'esaminando ci presenta con la sua scrittura.

Da tutto il detto non si può negare che la grafologia sia scienza,scienza sperimentale come la medicina, la psicologia, la psichiatria. Osia-mo, anzi, asserire che è più sicura dei suoi risultati di tutte le altrescienze nominate.

Ma che cosa mai pretende conoscere nell'uomo la grafologia?Pretende di conoscere tutto ciò che appartiene alla intelligenza e al

sentimento, cioè tutto ciò che si riferisce al suo spirito ed ai suoi sensi.Ma la grafologia riesce anche ad esaminare tutto ciò che si riferi-

sce alla parte somatica dell'uomo. Di questo ho trattato nel mio volume« II Corpo umano dalla scrittura « (Ancona 1961).

§ VII. - L'INDIPENDENZA DELLA GRAFOLOGIA

La grafologia è sorella della psicologia. Sarebbe incompleta e trop-po materiale se non fosse accompagnata dalla psicologia. Tuttavia, an-che la psicologia non arriva alle conclusioni che anela rendere chiare senon si serve della grafologia.

La psicologia, secondo il pensiero di Seignobos, è indipendenteperché essa prende di mira la personalità innata, cioè considera nel-

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l'uomo tre quarti scaturiente dalla personalità innata e un quarto dallapersonalità acquisita.

La grafologia non scruta che la personalità innata e lascia scrutarealla storia la personalità acquisita. Perciò è più indipendente della psico-logia, in quanto non viene stornata nel suo esame da fattori sociali, chespesso occultano e ammantano di orpelli il carattere e le abitudini innate.

E' vero che la psicologia coglie tutta la psicostatica, che sarebbe lostudio di tutta intera la personalità umana composta dalla personalitàinnata e dall'acquisita, ma è anche vero che la psicostatica spesso è in-gannevole e non ci permette di distinguere l'innato dall'acquisito.

Ciò viene mostrato molto bene in tutta l'opera profonda e facile diF. Achille Delmas e di Marcelle Bole dal titolo: « La personalità unta-nti », opera edita nel 1922.

Che cosa è mai la personalità innata e la personalità acquisita?Serviamoci, per vederlo, dell'opera citata.

« La personalità innata (of. cit., cap. 8, par. 41, 42, 43, 44, 45)comprende il temperamento formato dall'insieme delle cinque disposi-zioni affettive-attive : avidità, bontà, sociabilità, attività, emotività e com-prende l'intelligenza che risulta dalla sintesi delle tre attitudini intel-lettuali: memoria, immaginazione, giudizio. La personalità innata è ori-ginale, fondamentale e permanente». Originale, perché rappresenta tuttociò che riceviamo di nostra eredità anche etnica, familiare e individuale.Fondamentale perché da essa dipende principalmente quello che noisaremo nella vita. Permanente, perché tale rimane sempre nei suoi ele-menti. La natura si modifica, ma non si cambia. Nella personalità in-nata le cinque disposizioni affettive-attive sono ora determinanti, oraadiuvanti e le tre attitudini intellettuali non sono mai altro che adiutorie.

Questo viene a confermare l'antica fisolofia di Scoto che pone lavolontà quale radice dell'azione umana. Disposizioni affettive-attive eattitudini intellettuali della personalità innata sono le grandi conduttricidella personalità nella sua evoluzione, in mezzo all'ambiente sociale.

Nella parte biologica, l'appetito e la sessualità, istinti propriamen-te detti, hanno un ufficio determinante. La spontaneità, la reattività, lapercettività sono funzioni adiutorie. Queste funzioni biologiche sono lebestie che tirano il carro trionfale su cui troneggiano le cinque disposi-zioni affettive-attive e le attitudini. A volte, quelle tolgono la mano alledirettrici e ne rompono il freno, ma sono parimenti innate e apparten-gono alla personalità innata.

La grafologia scruta gli elementi psico-fisiologici determinanti (ap-petito, sessualità) ora determinanti ora adiuvanti (spontaneità) e soloadiuvanti (reattività, percettività). La grafologia scruta gli elementi psi-

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cologici ora adiuvanti ora determinanti (avidità, bontà, sociabilità, atti-vità, emotività) e i semplici adiuvanti (memoria, immaginazione, giu-dizio).

Non abbiamo spiegato che cosa voglia dire: personalità acquisita,perché l'aggettivo stesso « acquisita » lo dice. « La vita psichica cominciae si complica man mano che funziona. Da questa stessa complicazionerisulta una evoluzione dell'individuo, che lo conduce dall'infanzia allamaturità psichica, quale si conosce nell'uomo adulto medio. Questa evo-luzione ci sforziamo di precisarla, spiegando come le disposizioni e le at-titudini divengano successivamente efficaci, poi predominanti nel porta-mento. Le osservazioni di psicontogenia ci permettono di dimostrareche il dinamismo stesso, per la traccia che segna in noi, modificata lapersonalità primitiva (o personalità innata), vi sovrappone una secondapersonalità, meno importante della prima senza dubbio, ma di cui glieffetti sono tutt'altro che trascurabili e che costituisce ciò che per abitu-dine si chiama impronta o esperienza. Questa seconda personalità è ac-quisita dall'individuo e si sovrappone alla personalità innata, ereditatadalla specie. Benché acquisita, nel corso del dinamismo e grazie a lui,essa si integra con la personalità innata e diventa, in tal modo, statica.Perciò il suo studio appartiene alla psico-statica e deve precedere la psi-codinamica « (Op. di., cap. 9, par. 46). Lo studio dell'ordine nel qualesi sviluppano le funzioni e gli organi dell'individuo, il quale studio sichiama « Psicontogenia », ha molta parte ipotetica ed arbitraria. Nel ca-pitolo decimo (par. 49 op. cit.) si dimostrano le difficoltà che vi sonoper conoscere la personalità innata, specialmente perché alla personalitàinnata si sovrappone l'acquisita.

E' un lavoro delicato e, a volte, impossibile per la psicologia con-durre a termine la divisione della personalità innata dalla acquisita.Ma con la grafologia la psicologia può riuscirvi. La grafologia fa vedereciò che è in noi originale, fondamentale e permanente. Tutto il restoche la grafologia non vede è acquisito. Gli psicologi, con la grafologia,supereranno le difficoltà che lamentano per la netta distinzione della per-sonalità innata dalla acquisita.

Ma quale metodo, ci domandano gli psicologi, tenete voi, o grafo-logi1? Il metodo nostro è totalmente oggettivo. Vi entra la introspezioneche la psicologia odierna, a ragione, tiene come insufficiente. L'introspe-zione entra in grafologia come spinta all'esperienza e al metodo compa-rativo. Il trinomio è perfetto in grafologia. L'introspezione da la spinta,l'introspezione poi viene sostituita dall'esperienza, finalmente viene ri-chiamata dalla comparazione. E non vi possono essere inganni di sorta :la personalità acquisita tenta di stornare il grafologo dalla personalità in-

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nata? Ed egli, per non essere stornato, vuole esaminare lo scritto senzaconoscere l'esaminando, senza entrare in sospetto. E' questa l'unica dif-ficoltà per un grafologo impressionabile. Ma egli la elimina, col dichia-rare innanzi tutto che la persona non gli si palesi prima dell'esame. Lapersonalità innata così non gli può sfuggire, in quanto che è fissa nellascrittura, la quale può mutarsi soltanto per una trasformazione dell'in-dividuo, diventando seconda natura. Questa seconda natura, tuttavia,rispetterà sempre il carattere fondamentale e innato.

Abbiamo nominato il grafologo impressionabile. Questi, per la suaimpressionabilità, non sarà capace di esaminare la sua scrittura. Credoche nessuno sia atto ad esaminare la propria, perché nessuno conoscese stesso con le proprie forze, perché l'amore che portiamo a noi stessici nasconde ai nostri occhi intellettivi. Del resto questo deve essere am-messo anche dalla scienza, perché ha un motivo tutto scientifico. Sibadi bene che io qui parlo d'el controllo con la realtà.. Il fatto ci dimo-stra che, appena noi pensiamo ad una nostra qualità psichica, essa sfuggeal nostro esame. Provatevi a considerare la vostra fisionomia in uno spec-chio. Voi riuscirete a mirare la vostra fisionomia in uno stato di quiete.Ma allora la vostra fisionomia nulla dice. I lineamenti sono a posto, co-me sono a posto e quieti i lineamenti d'un cadavere. Quasi soltanto l'oc-chio è indice della vostra vita. Anche l'occhio, però, che allora sta inuno stato di osservazione, ci può dare solo i lineamenti dell'occhio os-servatore, che non si spoglia della soggettività, in quanto che considerail proprio io. Però il vostro, anche in questo caso, sarà un esame intral-ciato dalla soggettività. Se poi voi siete nella inquietezza, nella passione,nell'ira, che vengono a manifestare il modo di essere della vostra naturainnata, non riuscirete mai a vedere nello specchio la vostra situazionefisionomica, perché, tosto che vi ponete nell'osservazione, le passioni ces-sano, magari per un istante; cioè, cessano nel tempo dell'osservazione, eperciò non potrete cogliere l'attimo che vorreste esaminare.

Per chiarire meglio il nostro processo, dobbiamo qui mettere inaperto rilievo l'ultimo metodo adottato dalla psicologia sperimentale. Es-so consiste nell'utilizzare i risultati della psichiatria che sarebbe la scienzadelle malattie mentali. Augusto Comte fu l'escogitatore di questo me-tode, Teodulo Ribot ne ha aperta la via. Ma i risultati raggiunti da Ri-bot sono limitati. Ed i successori dovranno ampliare e rendere oggettivoe positivo ciò che finora è rimasto soggettivo. Questo mezzo di aiuto peila psicologia si chiama « Psicopatologia ». Dobbiamo aggiungere che lapsicopatologia è un potente metodo di investigazione perché fa parte,come dice. Ribot, dell'osservazione pura e dell'esperimento.

Le malattie mentali però si dividono in due classi : le malattie men-

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tali che emergono dalle lesioni dei centri nervosi e che sono sempreacquisite dopo la concezione, appartengono alla prima classe. Le malattiementali costituzionali, trasmesse ereditariamente dai germi della conce-zione, appartengono alla seconda classe.

La psicologia contemporanea dimostra che quelle appartenenti allaprima classe sono di nessun aiuto alla psicologia. Quelle che l'aiutanonella investigazione, sono le malattie mentali della seconda classe cioè, lepsicosi costituzionali, le modalità delle quali, oggi bene individualizzate,definite e classificate, hanno il nome di costituzioni psicopatiche. Talimodalità sono: 1 - La paranoia che si manifesta con una tendenza esa-gerata all'orgoglio; 2 - la follìa morale ch'è propria dei recidivi in attiantisociali; 3 - la mitomania ch'è il bisogno di creare artificiosamente efalsamente; 4 - la ciclotimia che sarebbe anormalità del consumo di at-tività; 5 - la iperemotività ch'è caratterizzata dalla prontezza, intensitàe durata delle variazioni. Chi vuole apprendere bene e scientificamentetali cose, studi il volume di Delmas e di Bole al cap. 4, par. 15, 16, 17,18, 19. Queste costituzioni psicopatiche sono innate e permanenti.

Per spiegare che cosa significhi costituzione psicopatica mi si per-metta di riportare le parole di Delmas-Bole al cap. 4, par. 14: « Percostituzione psicopatica si intende l'esistenza in un soggetto d'un insiemespeciale e definito di tendenze, che, facendo parte integrante dell'indivi-duo, permettono di precisare la sua personalità e di prevedere verso qua-le psicosi progressiva o regressiva, intermittente o continua, si potrà evol-vere. In termini più espliciti, queste costituzioni hanno per caratteri co-muni, di essere trasmesse per ereditarietà, di manifestarsi precocemente,di persistere durante tutto il corso della vita; di rappresentare, per con-seguenza, un comportamento originale e permanente della personalità;di essere così un'infermità cronica e non una malattia a evoluzionedeterminata; di creare un terreno specifico proprio dello sviluppo dipsicosi transitorie o durevoli, di cui i sintomi non sono che l'esagerazionee l'ingrandimento delle tendenze costituzionali ».

Nel confronto poi che gli psicologi fanno tra le costituzioni psico-patiche e gli stati normali, fanno vedere che 1) la costituzione psicopati-ca paranoica corrisponde alla avidità, 2) la perversa alla bontà, 3) la mi-tomaniaca alla sociabilità, 4) la ciclotimica all'attività e 5) la iperemotivaalla emotività.

La psicopatologia però ci può far conoscere solo le qualità affettiveattive dell'uomo, ma non ci può informare direttamente sulle attitudiniintellettuali, perché le psicosi costituzionali rappresentano delle ipertro-fie e delle atrofie della vita affettiva-attiva, non rappresentano però alcu-

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na relazione diretta col funzionamento intellettuale propriamente detto,e quando lo alterano, lo alterano solo indirettamente. Per questo lapsicologia, per quanto riguarda la vita intellettuale, si serve della psi-cologia che sarebbe lo studio dell'ordine secondo il quale si sviluppanole funzioni e gli organi nella specie, ma che conduce la psicologia aconsiderare le attitudini intellettuali come un'elaborazione della recetti-vità e della percettività. « La percettività è la proprietà che possiede ogniessere vivente d'avere delle sensazioni. La percettività gli permette difarsi una rappresentazione rudimentale degli oggetti esterni e di se stes-so » (Delmas ecc., op. cit., par. 38). Il nostro processo in grafologia saràcome quello della psicologia, dalla quale prendiamo l'ordine, la classifi-cazione e la terminologia.

§ Vili. - TENDENZA E ABILITA'

Tendenza, nel suo concetto genuino vuoi dire inclinazione. Ciò chenel senso è istinto, nelle facoltà psichiche è tendenza. Per questo ten-denza importa tutto quel complesso di qualità accompagnatorie chela rendono piena di entusiasmo in se stessa. Questo entusiasmoperò si deve intendere secondo la natura della tendenza speci-fica. Ci sono tendenze positive e tendenze negative. Delle tendenzepositive è comprensibile l'entusiasmo, ma non così delle tendenze nega-tive. Eppure anche di queste l'entusiasmo è necessario perché la 'enden-za sia veramente tale. Se la tendenza è per esempio al pessimismo,l'entusiasmo deve avere la natura del pessimismo, e sarebbe un entu-siasmo in deterius. Chi ha tendenza al pessimismo ha il gusto del pes-simismo e perciò ha anche l'entusiasmo per il pessimismo.

Se le tendenze negative si potessero sciogliere dall'entusiasmo, siscioglierebbero anche dai fattori della vera tendenza e perciò non sa-rebbero più tendenze.

La tendenza, perché possa esser efficace in atto, deve avere tuttequelle qualità che sono necessarie per ridurre la tendenza nella veraazione. Per esempio un cane che vede correre il treno e lo insegue hacertamente la tendenza ad inseguirlo, ma non è tendenza completa inquanto non può avere la velocità del treno. Lo insegue invece unarondine e lo sorpassa persino. Questa è tendenza nel senso completo,cioè ha tutti i requisiti per riuscire nella tendenza.

Andando nella pratica, uno ha la tendenza alla musica (gusto-entu-siasmo) ma o non ha lo studio sufficiente, oppure da natura non ha quel-

29~) L-I

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le qualità per poter fare sfociare la sua tendenza con vera riuscita. Co-stui ha la tendenza alla musica non completa. Sotto questo punto divista è molto difficile clic una creatura umana abbia la tendenza perfettae piena dei diversi rami dello scibile umano. Però è certo che colui ilquale ha a sua disposizione la maggior copia dei fattori della vera ten-denza riesce maggiormente nell'intento. Insomma perché la tendenzapossa esser coronata da successo nel perseguire il suo scopo deve essermunita di abilità. L'abilità quindi non è altro che la tendenza nellasua pienezza.

La tendenza per lo più è associata all'abilità, ma non è necessarioche lo sia. Non si da abilità nel vero senso della parola, senza tendenza,perché l'abilità non si da senza attenzione, e l'attenzione viene impostadalla tendenza. Quanto più la tendenza è grande, tanto più grande è lavia per la quale procede l'abilità.

Abilità, per se stessa, dice disposizione alla riuscita dal grado mi-nimo sino al successo pieno e clamoroso.

§ IX. - QUALITÀ' E QUANTITÀ' INTELLETTUALE

Quantità è lo stesso che forza in genere. Qualità invece forza spe-cifica. La forza specifica per avere il suo valore basta che abbia la quan-tità tanta quanta è necessaria perché la forza specifica possa evolversi alibertà. Per questo non è il quanto quello che da valore all'intelligenza,ma è principalmente la qualità.

Prendi per esempio due lottatori: uno ha 10 gradi di forza (quan-tità) un altro ne ha cinque (qualità). Quello che ne ha dieci non hal'abilità di esercitarla, mentre quello che ne ha cinque ha a sua disposi-zione la snellezza, la destrezza, l'avvedutezza per penetrare la vulnera-bilità dell'avversario. Chi dei due resta vincitore;5 Solo per un caso puòrestare vincitore colui che ha dieci gradi di forza, cioè nel caso in cuicolui che ne ha cinque smarrisca per un'momento se stesso. Ordinaria-mente parlando però colui che ne ha cinque deve vincere.

Trattando dell'intelligenza siamo perfettamente in un caso analogo.L'intelligenza che ha solo la quantità superiore, ma non ha specifica-zione in particolare è superata da tutte le altre intelligenze sia puredi quantità minore che si distinguono per la specificazione particolare.E' facile che una intelligenza entri in una quantità superiore ma non èquesto quello che forma la sua preponderanza. Chi ha la quantità supe-riore sia pure al massimo, ma non ha la qualità specifica è come un cor-

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3 - Trattalo di Grafologia

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pò esuberantissimo di vita ma senza braccia e senza gambe, senza quellealtre qualità che servono per esplicare la sua forza.

Da ciò si conclude che la quantità intellettiva è da prendersi inconsiderazione soltanto quando è accompagnata da qualche qualità spe-cifica. Migliore quindi l'intelligenza qualitativamente superiore chequella che lo è soltanto quantitativamente.

§ X. - SCRITTURA MASCHILE E FEMMINILE

I grafologi si sono intrattenuti abbastanza sull'età e sul sesso dellascrittura. E' un tentativo, in molti casi, impossibile quello di volere sco-prire il sesso e l'età dalla scrittura. Circa l'età, la cosa è chiara: vi sonoscritture di giovani che sembrano di vecchi e viceversa.

Circa il sesso molti fanno le meraviglie come la grafologia che met-te a nudo tutto l'essere umano, non riesca, in molti casi, a dire il sessodi colui che ha scritto. La meraviglia però scompare se si vada ad inter-rogare la scienza. Essa vede l'ermafroditismo: l'ermafroditismo portaquesto, che gli organi sessuali esterni rimangono talvolta nello stato ini-ziale indeciso, vi è, cioè, un arresto di sviluppo che non permette di di-stinguere il sesso. Questo nella parte fisica, cosa che si riscontra di rado.

Ma la scienza ha constatato l'ermafroditismo psichico che non ètanto raro come si potrebbe credere; questo ermafroditismo psichico simanifesta nella scrittura. Onde la grafologia non riesce, in molti casi,a determinare il sesso della scrittura, e credo non ci riuscirà giammai,per quanti studi si faranno.

Poiché spesso dunque non si conosce il sesso dalla scrittura per lasemplice ragione che ci sono molti ermafroditi psichici, è necessario sem-pre dichiarare il sesso della scrittura. Pur avendo gli stessi segni e glistessi gradi dei segni di due scritture, una maschile e l'altra femminile,il giudizio grafologico è ben diverso, in quanto che l'uomo si trova incondizioni ben diverse fisiche e psichiche della donna. L'uomo è a basedi pensiero, la donna a base di sentimento. Perciò tutti i segni che siriferiscono all'intelligenza, se per l'uomo hanno un dato valore, per ladonna, nelle stesse misure, hanno un valore maggiore. Per esempio duescritture, una maschile e l'altra femminile, hanno 6/10 di disugualemetodicamente; per l'uomo vai tanto quanto dice il grado, per la donnasi deve fare un computo maggiore di almeno 2/10, perché appuntola genialità intellettiva non è propria della donna ma dell'uomo, quin-

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di se si trova nella donna è cosa veramente rara. Così si deve dire ditutti gli altri segni intellettivi.

Circa il sentimento invece, siccome è specialità della donna, ab-biamo che se un uomo presenta grafologicamente lo stesso grado, que-sto sentimento nell'uomo è molto più elevato che nella donna (sempredi almeno 2/10, sia pur col pericolo quando è in grado maggiore, diconsiderare quell'uomo più femmina che uomo). Cosicché se per esem-pio di due scritture, una maschile e l'altra femminile, abbiamo 7/10di filiforme, il sentimento di quel dato uomo sarà molto più delicatodel sentimento di quella data donna. Se di due scritture, una maschilee l'altra femminile abbiamo 9/10 di pendente, nella donna significheràquell'affezione languida che viene presentata dai 9/10, nell'uomo inve-ce sconfinerà persine dal grado massimo. La misura/ione è sempre lastessa ma il valore è diverso.

Per esempio noi ammiriamo nella Chiesa di S. Lorenzo Martire eS. Agnese. Ma chi dei due desta più ammirazione;5 S. Lorenzo certodesta ammirazione per la crudeltà dei tormenti subiti; davanti a Luiperò non trema il carnefice, che tuttavia trema davanti alla intrepidezzae sublimità incredibile della piccola martire.

§ XI. - ATTO E GESTO GRAFICO

Gesto grafico, come ripetutamente spiegheremo, da la scrittura dichi sa tener la penna in mano e scrive correntemente in modo sponta-neo senza studio. Atto grafico ci da la scrittura che è più disegno chegrafia. Quindi la calligrafia vergata con tutte quelle meticolosità, chiaro-scuri, flessioni che sono voluti e insegnati dai professori di calligrafiacostituisce l'atto grafico. Il gesto grafico è l'oggetto della grafologia; del-l'atto grafico la grafologia non si occupa.

La grafia di coloro che non sanno scrivere si può considerare attoe non gesto grafico, perché il gesto è spontaneo, mentre la grafia diquelli che non sanno scrivere non è affatto spontanea. Per questo la gra-fologia sopra coloro che non sanno scrivere non può dare un giudi-zio definitivo, ma soltanto a modo di congettura. La scrittura di coloroche non sanno scrivere si conosce da tutti a prima vista. Essa per lo piùè sciatta, non mantiene il rigo, ha delle sproporzioni che sarebbero, inuna grafia spontanea, considerate irragionevoli. Tuttavia sulla scritturadi coloro che non sanno scrivere, qualche cosa si può dire, come si può

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dire qualche cosa sulla scrittura dei bambini, ed ho intenzione di trat-tarne in un volume a parte.

Il bambino di terza, quarta elementare e qualche volta anche diprima e seconda elementare, fa vedere la larghezza di lettere, tra letteree specialmente tra parole; fa vedere la disposizione o no alla contorta,fa vedere la disposizione al disuguale metodicamente, o al disordinata,ta vedere anche qualche cosa dell'Intozzata 1° e 2° modo.

Non tutti manifestano esternamente quello che hanno nell'interno.Ci sono di quelli che vengono detti di sangue freddo. Questi in un ec-citamento possono andare a fuoco internamente ma hanno tale padro-nanza da non manifestare esternamente il loro interno. Ci sono di quelliche manifestano esternamente nella stessa maniera quello che hannonell'interno. Ci son di quelli che esternamente manifestano di più diquello che hanno nell'interno. Questi hanno un che di patologico per-ché perdono il controllo di sé stessi. Dei primi la scrittura manifesta illoro interno e il loro esterno. Così i secondi. I terzi manifestano di piùed hanno la scrittura con note patologiche. La scrittura normalmentemanifesta lo stato abituale di tutti i momenti e di tutte le età. Sotto lapressione della eccitazione di qualche passione, i primi nella scritturanon hanno accentua/ione dei segni grafologici. I secondi manifestanol'accentuazione che non va però direttamente fuori della normalità. Iterzi invece manifestano una accentuazione spiccata dei segni grafolo-gici rilevanti quella passione.

Perciò per avere un esame giusto grafologico è bene presentaredell'esaminando la scrittura nello stato normale e nell'eccitazione.

Tra i tanti esperimenti ricordo che un tribunale mi mandò pocherighe di uno che le aveva vergate immediatamente prima di uccidere lamoglie dalla quale era stato tradito per confessione della moglie stessa.Lui l'aveva perdonata, ma quella notte era stato preso da una eccita-zione violenta di indignazione. Il tribunale mi chiedeva in quale statola scrittura era stata distesa. La scrittura appariva chiaramente vergatada un forsennato.

§ XII. • DETERMINISMO

La psico-grafologia dei Santi ci offre la possibilità di accennare al-meno all'esistenza, nell'uomo, del libero arbitrio.

Come è noto, alcuni filosofi (materialisti, positivisti, idealisti, pan-teisti, evoluzionisti) negano all'uomo qualsiasi vera libertà -psicologica

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(da distinguersi dalla libertà morale), ossia negano all'uomo qualunquepotere di determinarsi da sé a volere una cosa piuttosto che un'altra. So-stengono invece che l'uomo è sempre determinato ad operare assoluta-mente come opera, perché la sua volontà è sempre dominata da altrecause, fìsiche o psichiche, individuali o sociali, che lo traggono invinci-bilmente a volere quel che vuole. Sicché, se un individuo ha innata ten-denza ad essere ladro o assassino, necessariamente dovrà essere ladro oassassino. Se un altro ha innata tendenza a comandare, ad imporsi, aschiacciare gli altri e servirsene come di sgabello per salire in alto, dovràessere necessariamente un ambizioso, un despota, un tiranno.

La condotta dei Santi è in contrasto stridente con questa teoria,che può dirsi canone fondamentale del determinismo. E' vero che l'uo-mo, nell'esercizio della sua volontà, subisce l'influsso di molte cause in-terne (istinti, passioni, abitudini) ed esterne (ambiente, educazione, pro-messe, minacce); ma, finché in lui perdura l'uso della ragione, rimanesempre padrone, più o meno, di sé e delle sue azioni. Questo insegnal'esperienza individuale e sociale, questo dimostra l'esempio di tutti iSanti di alcuni dei quali ci siamo occupati dal lato grafologico. (VediP. G. M. MORETTI, I Santi dalla Scrittura. Padova).

Evidentemente, i deterministi in genere non si preoccuparono distudiare la psicologia elei Santi. Eppure anche i Santi sono uomini, anzirappresentano la classe più eletta dell'umanità: sono gli aristocratici del-lo spirito. D'altra parte i deterministi esagerano nello studiare la psichedei delinquenti della società, degli esseri anormali, degenerati, perchégeneralizzano troppo e moltiplicano fino all'infinito casi particolari chenon costituiscono che un'eccezione combinante la regola. Ognuno com-prende quanto sia dannoso alla scienza e alla conoscenza della realtàquesto metodo da essi usato. Perché talvolta ci incontriamo con qualchecane idrofobo, dobbiamo forse concludere che tutti i cani sono idrofobi?

Non è nostro compito né nostro intendimento dimostrare di propo-sito, in sede grafologica, la volontà libera dell'uomo. Ci basti avvertirei competenti quale aiuto la grafologia possa arrecare alla scienza filoso-fica nel settore così importante del libero arbitrio.

§ XIII. • TRASMISSIBILITÀ' DELLA MIA GRAFOLOGIA

Molti negano alla mia Grafologia la qualità eli scienza, perché di-cono che non e trasmissibile. Asseriscono questo senza sapere quelloche dicono. Negano ciò che non conoscono non essendosi mai applicati

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allo studio della mia Grafologia. Sta invece il fatto che chi l'ha studiatain questo mio trattato anche nelle precedenti edizioni e senza il mio per-sonale intervento, l'ha imparata e la sa applicare, e contro il fatto nonc'è nulla de replicare.

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PARTE PRIMA

CARATTERE SCIENTIFICO DEI SEGNI GRAFICI

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1.SEGNI GRAFICI IN GENERALE

Significato e valore. Per la parte didascalica della grafologia, innanzi-tutto, la cosa necessaria è quella di conoscere il significato e il valore gra-fologico di un segno grafico. I segni grafici si dividono in segni grafici ingenerale e in segni grafici in particolare.

Seguiamo qui un ordine logico e non alfabetico perché, così, potre-mo meglio far vedere il nesso tra la parte didascalica e quella scientifica.

Sotto il nome di segni grafici, loro significato e valore, noi vogliamoesporre quelle date qualità individuali della grafia umana, che sono affet-tivo-attive e somatiche.

Qui ne diamo il significato e il valore; la loro combinazione verràdopo: allora dovremo scomporli, associarli, metterli in contrasto, smi-nuzzarli, per modo di dire, affinchè la loro congiunzione sia ragionevolein una data scrittura.

Dobbiamo far osservare, sin dall'inizio, che un segno grafico o gra-fologico non può, per se stesso, significare due tendenze disparate, comevogliono sostenere altri grafologi. Questo risulta dalla nostra lunga espe-rienza, dallo studio di discriminazione accurata e dalla ragionevolezzadella cosa in se stessa.

Un segno potrà significare tendenze disparate solo tirato e congiun-to con altri segni o, meglio, il segno può essere affievolito, assorbito, ac-centuato dalla congiunzione con altri segni.

Dobbiamo anche notare che i segni si distinguono in sostanziali, inmodificanti e in accidentali, secondo che riguardano la sostanzialità dellapersonalità umana o le accidentalità.

I segni sostanziali hanno un valore di fondamento, di impostazionedella personalità umana. I modificanti per se stessi hanno un valore ac-cidentale, ma sono muniti di tanta forza e di tali qualità da modificare ein qualche caso far cambiare rotta ai sostanziali, e in certo modo attirarlialle inclinazioni significate dai modificanti. Gli accidentali sono quelli

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che non riguardano la sostanza dell'Io, ma solo i contorni e cose accesso-rie, che tante volte però possono dare la distinzione individuale ai segnisostanziali e modificanti.

Infine, siccome i segni possono essere più o meno accentuati, siamocostretti a dare gli esempi con ordine progressivo o regressivo. Per l'ac-centuazione massima prenderemo il n. 10; sicché questa avrà il gradodi 10/10. Un . 10 andrà diminuendo a misura della minore accentuazio-ne o intensità del segno.

I segni dati appartengono al sentimento (volontà, disposizioni affet-tivo-attive) e alle facoltà intellettuali. Tutti i segni vanno in certo modoa modificare la parte del sentimento come pure dell'intelletto, perchénell'uomo tutto è unito. Direttamente però non tutti i segni che riguar-dano le attitudini intellettuali riguardano anche le disposizioni affettivo-attive e viceversa.

I segni comuni all'intelletto e alla volontà hanno per tutte e due lefacoltà la stessa forza in quanto tali, perché l'intelletto quando è entratoin possesso del suo oggetto comunica tutta la sua forza alla volontà e lavolontà si piega positivamente o negativamente secondo la forza e il lu-me che ha ricevuto dall'intelletto.

Quando invece il segno riguarda solo o direttamente la parte intel-lettuale, allora la volontà resta padrona perché nell'uomo è sempre essache comanda, ma in questo caso il compito del comando in particolare el'esecuzione di quello che viene comandato spettano all'intelletto, per-ché la volontà non sarebbe neppure capace di supporlo nell'intelletto enel suo oggetto, essendo queste manifestazioni prettamente intellettuali,cioè non escono dalla cerchia dell'intelletto. Prendi l'esempio del fiume.La volontà vuole che l'acqua corra dentro al letto. Le modalità e le par-ticolarità della corsa sono proprie dell'intelletto.

Venendo nel campo nostro. Il segno Disuguale metodicamente è in-dice dell'arte inventiva. Quest'arte sta esclusivamente nell'intelletto. Lavolontà individuale può conoscere e non conoscere l'esistenza di questadisposizione. Quindi se la volontà comanda all'intelletto di fare un'ope-ra d'arte, l'intelletto senza concorso della volontà tira fuori le sue dispo-sizioni. Se queste disposizioni esistono ne usufruirà in quel grado e inquella maniera che esistono raccomandandosi alla volontà di imporsi al-le facoltà necessarie per l'assiduita, docilità nell'apprendere, ecc. Quindiper tutto ciò che appartiene a quello che significa lume, precisione, con-cezione, invenzione, chiarezza e anche sentimento in quanto può esserefattore di concezione, di chiarezza, di calore dell'opera, ecc., appartieneall'intelletto. Invece assiduita, comando, inferiorità, resistenza, ascolto,attesa secondo che richiedano le circostanze sono compito della volontà.Per spiegare meglio e dare un concetto completo psicologico per quanto

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è possibile, se nel campo ristretto all'intelletto entra qualche cosa che ap-partiene alla volontà, vi entra sempre per concessione della volontà, peròsuscitato dall'intelletto.

Cosicché l'intelletto, per modo di dire, può invadere il campo dellavolontà, e in realtà lo invade dando la forma intellettiva alle qualità o pre-rogative della volontà. Bisogna considerare che l'intelletto è portato a pie-garsi alle disposizioni della volontà; per esempio, l'ambizione appartienealla volontà; ora l'ambizioso chiama l'intelletto perché serva alla sua am-bizione e l'intelletto si accomoda ad architettare, comporre ogni sorta dierrori, vizi, storture morali per assecondare le petizioni della volontà.

Diamo subito qui di seguito lo specchio di tutti i segni grafologici,affinchè lo studioso li possa fissare in mente sin dal principio.

SEGNI DELLA VOLONTÀ(sentimento - carattere - disposizioni affettivo-attive)

Segni sostanziali

CurvaAngoli AAngoli BAngoli CIntozzata 1° modoIntozzata 2° modoLarga tra lettereLettere addossate .Mantiene il rigo .Ascendente .Discendente .SciattaContortaSinuosa .ScattanteSeccaStentata .FlessuosaTentennante .TitubantePonderataAcutaIrta . . . .

BontàRisentimento, permalositàTenacia, testardaggineSaper fareComando, ambizione, indipendenzaImpressionabilitàGenerositàApprensioneFermezzaEntusiasmo, spirito di perfezionamento, presunzioneDebolezza, tendenza a scoraggiarsi, a cedereTendenza a noncuranzaControlloDolcezza insinuativaImpulsivitàAvariziaStentatezzaMenzognaIndecisioneTimidezzaPonderazioneContraddizioneMania di contraddizione

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ParallelaPiantata sul rigoArtritica

UnilateralitàSerietà coscienteAgitazione per fissazione

Segni modificanti

Apertura a capo delle o e aAste rette . . . .Aste piegate in avanti .Aste piegate indietro .ArditaCalmaSlanciata . . . .Pendente . . . .Rovesciata . . . .DrittaFiliforme . . . .FineGrossaGrossolana . . . .AggrovigliataDinamica . . . .ProfusaRecisaAusteraRicci della sobrietàRicci della spavalderiaRicci della flemmaRicci della mitomaniaRicci della confusioneRicci del nascondimento .Ricci dell'ammanieramentoRicci del soggettivismoAccartocciata

Intenerimento sessuale, beniaminismoInflessibilitàRemissivitàRepulsioneArditezzaCalmaSlancioAffettività di abbandonoStranezzaSostenutezzaDelicatezza, sensibilità.RaffinatezzaRudezzaMaterialitàArruffamentoInesaurimento di azioneEspansioneRecisioneAusteritàSobrietàSpavalderiaFlemmaMitomaniaConfusioneNascondimentoIpocrisia

'ettivitàlenza

Segni accidentali

Fluida .Impaziente .SolenneSpavaldaVezzosaAccurata

Scorrevolezza, naturalezzaImpazienzaSolennitàSpavalderiaGrazia, civetteriaAffievolimento

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SEGNI DELL'INTELLETTO(memoria - ragionamento - intuizione - attitudini intellettuali)

Segni sostanziali

Larga di lettereLarga tra lettereLarga tra paroleLegata . . . .Disuguale metodicamenteSinuosa . . . .Contorta

Minuta . . . .MinuziosaDisordinata .EleganteChiara . . . .Oscura . . . .Nitida . . . .Confusa . . . .Acuta . . . .Uguale . . . .Pendente

Profondità intellettivaGenerosità di giudizio e comprensioneRagionamento, criticaLogicaOriginalità di concezionePenetrazione psicologicaAttitudine alla meccanica, intelligenza di ingranag-gio, controlloFinezza di giudizio, di penetrazioneMinuziositàDisordine di ideeArte della prospettivaChiarezza di apprendimento e di comunicativaNebulositàNitidezza, distinzioneConfusioneAcutezzaCopiaturaAssimilazione

Segni modificanti

Pedante .Accurata.ParcaVeloce .LentaDinamicaAccartocciata

PedanterìaPrecisioneSobrietà, laconicitàProntezza intellettivaLentezzaAzione continuaDiffidenza

Segni accidentali

Alta . . .AttaccataStaccata .Levigata .Spadiforme .

Prosopopea-descrizioneContinuità di pensieroAnalisiProprietà affettataAffievolimento

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LEGGI FONDAMENTALI DELLA GRAFOLOGIA

1. Il segno grafologico, qualunque segno grafologico, quando si avvera in unadata scrittura, ha la manifestazione nell'intelletto, nella parte affettivo-atti-va e nella parte somatica (corpo umano). I segni, che principalmente e di-rettamente sono dell'intelletto, toccano anche la volontà e la parte somati-ca; così i segni che direttamente e principalmente si riferiscono alle dispo-sizioni affettivo-attive toccano anche l'intelletto e la parte somatica. Così isegni che principalmente e direttamente riguardano la parte somatica (peresempio, pressione sfumata, finali a coda di topo, ecc.) toccano anche laparte intellettiva e le disposizioni affettivo-attive.

2. Il grado o il valore dei segni grafologici si misura in decimi. Ma nel calcoloreale non bisogna allontanarsi dalla malleabilità della psicologia; quindinon bisogna misurare in modo decisamente matematico, perché il metodoè matematico per la precisione, ma nell'applicazione si deve adattare allapsicologia che non è matematica. La misurazione parte dal grado 10, diffi-cilmente raggiungibile in una scrittura, come è difficilmente raggiungibilel'unità. Soprattutto importa sapere se il grado è sotto la mediocrità, o nellamediocrità, o sopra la mediocrità.

3. Il valore dei segni vale tanto per l'uomo che per la donna. Mentre le mani-festazioni pratiche variano secondo la natura del sesso: nella donna prevaleil sentimento, nell'uomo l'intelligenza.

4. Nell'applicare i segni per trame la personalità è necessario tener conto deisegni accompagnatori che possono essere favorevoli, contrari o indifferenti.

5. Il segno in se stesso ha un significato, ma nella combinazione con gli altrisegni può assumere significati vari secondo le richieste della combinazionepsicologica.

6. La personalità viene indicata dai segni sostanziali; in mancanza di questidai segni modificanti; in mancanza di questi e di quelli, dai segni acciden-tali. Dato che i sostanziali siano meno forti di qualche modificante, è ilmodificante allora che impronta la personalità; e dato che un accidentalesia più forte dei sostanziali e dei modificanti, è lui in questo caso che im-pronta la personalità.

7. È necessario che la scrittura, per poter essere esaminabile, sia spontanea.Quanto più è spontanea tanto più è esaminabile. Spontanea significa cheuno scriva senza posa, ma naturalmente come se la scrittura dovesse legger-la solo il soggetto. La scrittura si forma con la personalità ed è indice grafo-logico quando la mano ha la facoltà di correre sulla carta. Si matura e in-vecchia con il maturarsi e invecchiarsi dell'uomo senza mai perdere la pro-pria fisionomia come non la perde l'uomo con il maturarsi e invecchiarsi.

8. La grafologia scopre solo le tendenze naturali.

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CLASSIFICAZIONE GRAFOLOGICA DELL'INTELLIGENZA

L'intelligenza, psicologicamente considerata, può essere divisa in in-telligenza intuitiva e intelligenza assimilatrìce. L'una e l'altra possono es-sere positive o negative.

Q L'intelligenza intuitiva positiva è l'intelligenza che inventa, cioèquella che produce quasi come sorgente. A questa appartiene il genio.Questa intelligenza considera ciò che è degli altri, ma non se ne curaperché non ne ha bisogno trovando migliore quello che scaturisce dasé. In ciò consiste il genio positivo. Tale intelligenza è il parallelo intel-lettuale del temperamento dell'assalto.

Il genio non crede mai di essere tale. Se crede di esser tale non lo è.E prudente ma è convinto di quello che trova e rimane nella sua convin-zione anche a costo di perdere tutto. Pensa che tutti arrivino a conoscereciò cui lui crede o scopre. Tiene per certo come evidente quello che tro-va. Non parla tanto e sente fastidio quando è stuzzicato sulle sue abilità.Di solito non è abile a spiegare le sue intuizioni per l'evidenza delle suevedute. Precorre i tempi ed è piuttosto contemporaneo della posterità. Èmolto semplice e non va a impalcature e cose complicate. Il genio se neimpippa altamente del metodo scientifico, però quello che depone èprettamente scientifico e non viene capito scientificamente dai miopi in-tellettivi. Il genio di solito non tende all'analisi, ma supera chiunque nel-l'analisi se ci viene chiamato.

O L'intelligenza assimilatrice o di ragionamento, positiva, è l'intelli-genza che non inventa, ma assimila ed esamina i dati già trovati da altri,se ne impossessa e li riproduce mettendo qualche cosa deH'Io tanto dafare apparire il risultato come una produzione originale, mentre esami-nandolo profondamente non è altro che una riproduzione che esecutiva-mente è più metodica e quindi sembra più originale. A questa appartie-ne l'ingegno. Questa intelligenza è il parallelo intellettuale del tempera-mento dell'attesa.

L'ingegno è tutto il contrario del genio. Tende a spiegare troppo e apretendere troppe spiegazioni. Pone tutto sotto la luce del problema enon dell'evidenza della risoluzione. Con le troppe spiegazioni facilmentedegenera intellettivamente. L'ingegno può andare a finire nell'imbecilli-tà quando l'individuo pretende di arrivare dove il suo ragionamento nonpuò arrivare. Il genio tende a essere sincero con se stesso, mentre l'inge-gno è difficile che non nasconda sé a se stesso, come si nasconde agli al-tri. L'ingegno va di pari passo con i suoi tempi; è aggiornato e può com-

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prendere i suoi tempi superficialmente perché per comprendere bene ipropri tempi è necessario precorrere i tempi che verranno. L'ingegnotende a definire in modo sentenzioso gli altri e le opere altrui. L'ingegnova soggetto all'autostima e al pessimismo nelle cose altrui. Guarda piùalla forma scientifica del metodo senza curarsi direttamente della sostan-za scientifica della cosa. Di solito si impadronisce talmente della materiada farla comparire come originalità propria. L'ingegno ha la tendenza al-la logica discorsiva.

Q L'intelligenza assimilatrice negativa è quella che sta fondata sullacontraddizione o resistenza intellettuale a tutto. E il parallelo del tempe-ramento della resistenza. Costoro hanno sempre da ridire su tutto quelloche appartiene agli altri per fare valere il proprio. A questa intelligenzaappartiene il talento. Questa intelligenza assimilatrice negativa può esse-re un'intelligenza che non ha nulla di proprio come una macchina cheproduce per serie.

Il talento contraddice sempre e si crede di valere e manifestare il suovalore contraddicendo. Per contraddire però ha bisogno di elementi da-ti. Non è capace però di risolvere le sue contraddizioni. È arguente manon difendente. Prova il gusto delle contraddizioni e del dispetto. Hatendenza alle difficoltà. Di solito il talento è petulante. Resiste e accer-chia di difficoltà quello che viene proposto dagli altri.

Q L'intelligenza intuitiva negativa è l'intelligenza dell'inventore, mache non riesce a portare a termine l'opera o per mancanza del necessariocriterio pratico o per influenzabilità totale passiva. A questa categoria ap-partengono i disordinati, i neghittosi, gli sciatti, i mancanti di spina dor-sale intellettiva. Tale intelligenza è il parallelo della cessione.

Dobbiamo notare che anche il genio intuitivo positivo, semplicemen-te tale, tende a mancare di criterio pratico; però vi sostituisce l'intuizioneper quello che è necessario. L'intelligenza influenzabile è un'intelligenzadi paura, di non sicurezza. Tende a lasciarsi stornare xdalle proprie convin-zioni da qualunque piccola difficoltà od occasione. E la negazione dei re-quisiti del comando e dell'imposizione della propria idea. Tra gli uominiesistono pure gli imbecilli od ottusi intellettivamente, ma costoro esconodal campo dell'intelligenza.

Segni appartenenti per se stessi all'intelligenza intuitiva

1. Curva2. Angoli A3. Angoli B fino a 5

Intuizione diretta per altruismoIntuizione diretta per risentimento legittimoIntuizione diretta per tenacia

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4. Angoli C.5. Intozzata 1° modo6. Larga di lettere7. Disuguale metodicamente8 . Minuta . . . .9 . Parca . . . .

10. C o n t o r t a . . . .11. Sinuosa . . . .12. Vezzosa grazia13. Apertura delle o e a14. Ricci sobrietà .15. Calma . . . .16. Ponderata17. Dinamica18. Scattante . . . .19. Fluida . . . .20. F i l i f o r m e . . . .21. Fine22. A t t a c c a t a . . . .23. Elegante . . . .24. Legata . . . .25. F l e s s u o s a . . . .

26. Piantata sul rigo27. Impaziente

Intuizione per saper fareIntuizione per imposizioneIntuizione per profondità intellettiva-Tendenza all'intuizioneIntuizione per osservazione raffinataIntuizione per scultoreità di pensieroIntuizione per meccanica, controllo, sovversivismoIntuizione per penetrazione dei sentimenti umaniIntuizione per l'efficacia della preghieraIntuizione romanticaIntuizione laconicaIntuizione per pacatezza e per lirismoIntuizione per riflessioneIntuizione per dinamismoIntuizione per musica e per armoniaIntuizione per naturalezzaIntuizione per delicatezza di pensieroIntuizione per diligenza e compitezzaIntuizione per sintesiIntuizione per l'arte di prospettivaIntuizione per logicaIntuizione per dolcezza di complicazione intellettivao dell'arte del ripiegamentoIntuizione della irremovibilitàIntuizione dell'eccessività della spontaneità

Segni appartenenti per se stessi all'intelligenza assimilatrice

1. Angoli A sopra i 5 .2. Mantiene il rigo3. Ascendente4. Larga tra lettere5. Larga tra parole6 . Chiara . . . .7. Nitida . . . .8. Aste rette9. Ricci nascondimento .

10. Ricci ammanieramento11. Pendente12. Dritta . . . .13. Recisa . . . .14. Austera . . . .15. Lettere addossate .

rno per risentimento illegittimo• 1 O

Ingegno per fermezzaIngegno per presunzione di non ascoltare consigliIngegno per generositàInverno per crìtica

o o i

Ingegno per pensiero e comunicativa chiaraIngegno per nitidezza di pensiero e comunicativaIngegno per inflessibilità di pensieroIngegno per occultare il pensieroIngegno per ipocrisia intellettivaInverno per assimilazione

O O JL

Ingegno per sostenutezzaIngegno per decisioneIngegno per austerità

t>er stringatezza

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Segni appartenenti per se stessi all'intelligenza di contraddizione

1. Angoli B sopra i 52. Acuta3. Profusa .4. Stentata .5. Minuziosa6. Staccata .7. Oscura .8. Vezzosa civetteria.9. Secca

10. Pedante .11. Aste a sinistra12. Ricci spavalderia .13. Ricci soggettivismo14. Ricci mitomania .15. Slanciata16. Grossa e Grossolana17. Accurata18. Levigata .19. Ardita .20. Alta21. Solenne .22. Lenta23. Veloce .24. Aggrovigliata25. Irta . . . .26. Rovesciata

Talento per testardaggineTalento per unilateralitàTalento per espansioneTalento per colleraTalento per strettezza di veduteTalento per analisiTalento per mancanza di chiarezzaTalento per l'ingannoTalento per avariziaTalento per pedanteriaTalento per repulsioneTalento per millanteriaTalento per attaccamento all'IoTalento per fissità di ideeTalento per impulsività o per intraprendenzaTalento per rudezzaTalento per precisione e arte diplomaticaTalento per precisione raffinataTalento per mancanza di adattamentoTalento per solennitàTalento per solennitàTalento per noncuranzaTalento per non dar tempo all'adattamento di pensieroTalento per illogicitàTalento per autopessimismoTalento per contraddizione strana

Segni appartenenti per se stessi all'intelligenza influenzabile

1. Intozzata 2° modo2. Discendente .3. Disordinata .4. Titubante5. Confusa .6. Uguale e Parallela7. Aste a destra .8. Ricci flemma9. Spadiforme .

10. Sciatta .11. Artritica .12. Accartocciata

Influenzabilità per emotivitàInfluenzabilità per debolezzaInfluenzabilità per disordineInfluenzabilità per timidezza intellettiva o per dubbioInfluenzabilità per sentimento di simpatia o antipatiaInfluenzabilità per attaccamento alla tecnicaInfluenzabilità per remissivitàInfluenzabilità per neghittositàInfluenzabilità per affievolimentoInfluenzabilità per trascuratezzaInfluenzabilità per la ricerca del veroInfluenzabilità per involuzione

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2.SEGNI GRAFICI IN PARTICOLARE

Dato il concetto generale psicologico dei segni, ed esposti gli stessisegni casellandoli secondo la loro tendenza affettivo-attiva, o semplice-mente intellettuale, scendiamo ora all'esposizione, impostazione, signifi-cato e grado di ciascun segno in particolare.

^ SEGNO 1° - SCRITTURA CURVA

Psicologicamente considerato, l'egoismo - secondo l'etimologia del-la parola - non è affatto contro la moralità, anzi la favorisce.

Se è vero che abbiamo la nostra personalità distinta da qualunquealtra personalità, abbiamo l'obbligo di mantenerla distinta, nella partemateriale, intellettiva e morale. Ora questo — mantenerla distinta — nonè altro che un'esigenza della nostra individualità, in altri termini dell'e-goismo rettamente considerato.

L'angolo nella scrittura, sotto qualunque forma si presenti, è il segnografologico dell'egoismo. Ora la negazione dell'egoismo non è altro chealtruismo. E la scrittura Curva è il segno grafologico dell'altruismo. Que-sto segno non si può, in grafologia, ottenere in forma perfetta, in quantonoi abbiamo delle esigenze inalienabili, le quali vengono espresse dagliangoli che vanno a menomare il segno Curva.

Definizione. — II segno Curva dice opposizione al segno Angolosa.Le lettere che sopra tutte cercano di liberarsi degli angoli sono le o e lea e tutte le loro derivate. Quindi la scrittura Curva è quella che nelle a,nelle o e derivate procede senza inciampi, senza arresti, cioè senza angoli.Quanto più questo segno ha di rotondila tanto più è forte di grado.

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E un segno grafologico sostanziale riguardante solo la volontà e nonl'intelletto, perché il Larga di lettere di cui parleremo potrebbe anche es-sere non Curva sebbene in un grado superiore.

Il segno totalmente curvo si ha dal circolo che è una figura pianacontenuta in una linea curva detta circonferenza e i cui punti sono egual-mente distanti dal centro. Di modo che se uno, due, tre punti sono nonugualmente distanti dal centro non si ha più il circolo e quindi non si hapiù il segno totalmente curvo. Perché la linea curva del circolo non siaaffatto menomata, non basta che i punti interni della circonferenza sianougualmente distanti dal centro, ma che anche esternamente siano tan-genti ai lati di un quadrato circoscritto entro il quale il circolo possa ruo-tare liberamente.

Osserva il circolo di fìg. I eia a nella stessa figura. La a non è statacircoscritta da un quadrato perché a causa della zampina finale non puòroteare.

Per misurare il grado di Curva bisogna guardare alla presenza degliangoli. Gli Angoli A e B, che in una scrittura si possono avverare insie-me o separatamente, sono direttamente contro Curva. Di modo che seambedue si avverano in una scrittura in un grado sopra i 5/10 il segnoCurva non si considera più perché incompatibile. Se di questi due ango-li ce n'è uno solo sopra i 5/10, allora Curva viene molto menomata eanche esclusa se il detto angolo è molto superiore ai 5/10.

Per esempio se l'angolo A o l'angolo B separatamente fosse presen-te in una scrittura con 8 o 9/10 è impossibile che vi sia il segno Curva.Se con 7/10 allora il segno Curva potrebbe avere intorno a 2/10 o al più3/10. Osserva la fìg. 2.

L'angolo C invece è molto compatibile con il segno Curva, tantoche le inalienabilità dell'Io, che nell'uomo sono per lo meno di 2/10 enella donna di 4/10, vengono principalmente significate dagli AngoliC. Sicché l'angolo C toglie a Curva soltanto quello a cui Curva non hadiritto, e a cui la personalità umana non può e non deve rinunziare.

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Semmai Curva avesse più di 8/10 nell'uomo e più di 6/10 nelladonna, sarebbe indice di debosciatezza e di cessione che tende a snatura-re l'Io. Eccetto il caso di sublimazione. Ma in questo caso l'individuonon si sublimerebbe da sé, ma per un concorso diretto di Dio, come èavvenuto nel santo Poverello di Assisi.

Fig. 2

Scrittura mancante del segno Curva per la presenza degli Angoli A e B in grado superiore.

Ma bisogna tenere conto delle intozzature che si possono avverarenelle o e a, e nelle derivate. Se l'intozzatura è un chiaroscuro naturale,allora toglie a Curva un decimo di grado. Se l'intozzatura non è naturalema prodotta dalla pressione repentina della mano, di modo che viene aprodurre l'intozzatura 2° modo (ciò che si renderà chiaro quando tratte-remo di Intozzata 1° modo) allora questa intozzatura, come tale, toglie aCurva 2/10, per cui Curva soltanto per questo motivo scende a 8/10 digrado.

Osserva bene la fìg. 3. La a n. 1 presenta l'intozzatura in modo na-turale che si riduce a un semplice chiaroscuro. La seconda a eia o pre-sentano l'intozzatura data dalla pressione repentina della mano.

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Per scendere meglio alla pratica, a fìg. 4 ti faccio vedere come il gra-do di Curva, emerga dalla presenza degli angoli e delle intozzature. Gliuni e le altre sono indicati da frecce che hanno la /' per significare le in-tozzature e la a per significare gli angoli.

La <? n. 1 e la ^ n. 2 hanno un grado di intozzatura e 1/10 di angoloC per cui Curva si può considerare sugli 8/10. La a n. 3 ha 2/10 di an-golo C e due gradi di intozzatura repentina, per cui Curva si presentacon 6/10. La o n. 4 ha quasi due intozzature repentine e 3/10 di angolo,per cui Curva si presenta con non più di 4/10, in quanto le due intozza-ture messe insieme, e non essendo troppo spiccate, hanno tre gradi. La on. 5 ha quasi 5/10 di angolo e ha due gradi di intozzatura in quanto l'in-tozzatura è marcata e partecipa della pressione repentina all'estremità in-feriore per cui Curva ha intorno a 3/10 di grado. La a n. 6 ha 5/10 diangolo e ha un grado abbondante di intozzatura per cui Curva ha 3/10. La a n. 7 ha 7/10 di angoli e due gradi di intozzatura, per cui Curvanon potrà avere che 1/10.

Veniamo all'esempio pratico. Osserva la prima scrittura di fig. 5. Es-sa è quasi perfettamente Curva, cioè ha il massimo della Curva femmi-nile la quale non può andare sopra i 6/10. Ho indicato con la freccia se-guita dalla lettera a gli Angoli C che si trovano nella prima riga di questascrittura e con la freccia seguita dalla lettera /' le intozzature che sonosemplici chiaroscuri, i quali non tolgono a Curva più di 1/10. Quindi,considerato che l'angolo C in questa scrittura non presenta se non 3/10di grado, ne viene che questa scrittura ha intorno a 6/10 di Curva. Con-sidera che tutto ciò che serve di ornamento alla grafìa si può ascrivereall'angolo C e il chiaroscuro è certamente un ornamento. La veste servea coprire la nudità, ma anche ad adornare la persona.

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Osserva la seconda scrittura di fìg. 5. Essa è quasi totalmente curva,certo più curva della prima scrittura. C'è appena qua e là un po' di in-tozzatura, per cui a questa scrittura dobbiamo dare intorno a 7/10 diCurva tenendo conto che questa è scrittura maschile e non può superareil massimo grado di 8/10.

Le derivate delle a. e delle o sono l'occhiello al vertice inferiore dellab e della d, l'occhiello al vertice superiore della g, della q, la zampinadella p, la e e altre lettere che siano vergate con le proprietà della a edella o. A fìg. 6 indico con una freccia le derivate delle a e delle o al

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punto in cui fanno vedere la loro derivazione. Altri esempi di scritturaCurva alla fìg. 7.

Il segno Curva significa dunque bontà, altruismo, effondersi a benedegli altri in modo che se si presentano i segni contrari a Curva (come,per esempio, il segno Secca, Angoli B e A) in un grado superiore non èpiù possibile la presenza di Curva.

Le manifestazioni del segno Curva nell'uomo: escogita le azioni al-truistiche e le mette in atto più con l'organizzazione che con l'azionespicciola. Nella donna invece la manifestazione della bontà è più di ma-nifestazione spicciola, quindi si da da fare.

Fig. 7

La prima scrittura non ha più di 4/10 di Curvaper la presenza di Intozzata 1" e 2°modo e Angoli A. - La seconda scrittura ha appena 2/10 di Curvaper la presenza marcata

di Intozzata 1" e 2° modo e degli Angoli A e E.

Osservazioni. — Non si confonda la tendenza con l'atto: non è dettoche chi ha tendenza nativa all'altruismo sia in pratica altruista; ci sono dimezzo la libertà umana, la volontà, l'educazione ricevuta, l'ambiente, lamaggiore o minore perspicacia nel giudicare se un caso richieda o nol'altruismo, le circostanze, lo stato d'animo del momento, ecc.

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Per le stesse ragioni non si può dire che è egoista in atto chi ha ten-denza all'egoismo, perché si possono contrariare le proprie tendenze, an-che se con sforzo, per un fine superiore, tanto che un egoista nato puòaffermarsi più altruista di uno che sia altruista per natura.

La natura umana è composta di istinto, intelletto e volontà, e puòscegliere ed eleggere e modellarsi secondo che lo chiarisce l'intelletto elo determina la volontà.

L'uomo può arrivare a 8/10 di Curva, la donna a 6/10. Questi datisono frutto di esperienza e ci sono stati imposti dalla grafologia. Puòmeravigliare che la donna sia per natura meno altruista dell'uomo e chenon si possa arrivare al massimo grado del segno dell'altruismo. Ma lapsicologia, accuratamente studiata, conferma i dati grafologici.

Bisogna qui stare bene attenti per non fare confusione. L'altruismoper nessun motivo può e deve arrivare al massimo grado: sarebbe un an-dare contro natura. Mi spiego: dove c'è l'Io individuale, non ci può es-sere l'altrui.

Il nostro Io, considerato isolato, è duplice: l'Io materiale e l'Io spi-rituale. L'Io materiale riguarda il corpo e le esigenze indispensabili diesso; l'Io spirituale riguarda lo spirito e le esigenze indispensabili dellospirito.

Noi però non siamo esseri isolati, ma per natura tendiamo a formareuna società; ed ecco scaturire l'Io sociale. Questo terzo Io è quello da cuiprende principio e forza l'altruismo. Esso non può non tener conto del-l'Io materiale e dell'Io spirituale. In altri termini, l'altruismo che nasceda questo terzo Io non può sollevarsi al massimo grado, perché così ver-rebbe a snaturare le esigenze indispensabili dell'Io materiale e di quellospirituale.

L'altruismo mi porta a nutrire colui che ha fame, lasciando per meun minimo di quello che è necessario alla mia vita, ma non può toglier-mi tutto, anche il mio necessario. Tale altruismo sarebbe eccessivo (par-lo sempre di tendenza e non di alcuni casi di virtù dei quali non son co-stretto a trattare qui), perché verrebbe a distruggere il mio Io materiale,ciò che sarebbe in me contro la mia natura.

C'è poi il mio Io spirituale, molto più esigente in se stesso dell'Iomateriale.

Dovrei forse essere disonesto per soddisfare l'altruismo? No. In que-sto caso deve essere schiacciato l'altruismo, perché l'Io spirituale devestare nella sua interezza, che nessuna cosa al mondo ha il diritto di me-nomare.

Per queste considerazioni, non può esserci un altruismo completo,ma una parte dovrà essere ceduta alle esigenze indispensabili dell'Io ma-teriale e dell'Io spirituale.

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Quanto all'altruismo femminile, si noti che la donna ha molte piùesigenze per il suo Io materiale e spirituale; ha più bisogno di chiudersiin se stessa, di preservarsi, essendo in possesso di doni più delicati e piùfragili di quelli che possiede l'uomo.

L'Io spirituale e materiale muliebre non può cedere di più all'Io so-ciale, senza, direi quasi, snaturarsi. Dico «snaturarsi» perché anche l'edu-cazione non può pretendere di più, per le ragioni dette sopra.

Non confondiamo l'altruismo con il sentimento affettivo. Le mani-festazioni del sentimento muliebre sono molto più sensibili e accentuatedi quelle dell'uomo, ma non così il sentimento dell'altruismo.

La donna è pronta, forse più dell'uomo, a sacrificarsi per il propriofiglio, ma perché?

C'è una sola risposta: è suo. Per tendenza naturale non troverete odiffìcilmente troverete una donna che si sacrifichi per il figlio di un'altradonna, mentre tra gli uomini ne troverete parecchi. Non è di oggi o diieri ma è secolare la cattiva fama, sparsa dovunque, della matrigna. Sitenga presente che parlo di tendenza innata e non di tendenza educatadalla società e dall'ambiente.

È nota a tutti l'invidia femminile del benessere di un'amica. Si cita-no nella storia casi di amicizia maschile, ma io non ne so uno di amiciziafemminile. Bella e piena di psicologia la macchietta di una donna chediceva male di un'altra donna. Le fu domandato come mai la conosces-se; rispose: «E una delle mie migliori amiche».

E l'eterna incompatibilità tra suocera e nuora? La donna nella suacasa vuole essere regina, vuole comandare. Il voler comandare mostra latendenza muliebre a dare la prevalenza sempre al suo Io materiale, met-tendo, per lo meno, in non cale il suo Io sociale da cui prende principioe forza l'altruismo.

E la vanità fìsica, cui è votata ogni natura di donna per tendenza na-turale, non è una prova che nella donna impera principalmente l'Io ma-teriale, il quale sa così bene manipolare fatti e cose da incantare, sviare esconvolgere l'Io spirituale e l'Io sociale, non solo proprio, ma anche diintere masse?

Mi si dirà che l'uomo più poderosamente e con fatti più gravi da laprevalenza all'Io materiale a danno dell'Io spirituale e dell'Io sociale. Ciòè vero, ma la cosa non è universale in ogni natura maschile, mentrequanto abbiamo detto della donna è quasi universale, come tendenza,in ogni natura femminile.

Ci si intenda bene: noi parliamo di tendenza, poiché l'educazioneattiva e passiva può tirare fuori dall'anima della donna tesori così ricchie così smaglianti, quali non è dato trovare nella natura maschile.

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Ul Ragione scientifica del segno Curva. — II sentimento è o egoistico o altrui-stico. Questi sono i due princìpi che improntano il carattere: princìpi quindi so-stanziali. L'egoismo è indicato dall'angolosità, l'altruismo dalla Curva. QuindiCurva e Angolosa sono segni sostanziali perché indicano sentimenti sostanziali.

Curva non ha sottospecie, se si allontana dall'altruismo, entra nell'egoismo.Perché il bene sia bene nel pieno senso, bisogna che lo sia in tutte le sue parti,senza alcuna deficienza; una piccola deficienza lo fa subito scadere dal grado dibene perfetto. Perciò è solo l'egoismo che ha delle sottospecie.

Il vero Curva, psicologicamente considerato, non esiste e si potrebbe grafolo-gicamente trascurare, perché quando appare va sempre congiunto con Angoli A,B, C (dei quali tratteremo qui appresso).

Noi diamo il segno Curva e lo consideriamo grafologicamente per facilitarel'evoluzione o l'applicazione pratica della grafologia, in quanto noi, ponendo icontrari, benché uno di essi non abbia in realtà luogo, veniamo a conoscere me-glio le cose. E ciò appunto perché, così, le consideriamo nella loro parte dinamicae non nella semplice loro posizione statica.

Infatti quando noi mettiamo il grado agli Angoli A, B, C, implicitamentediamo i gradi anche a Curva, perché gli angoli indicano la parte negativa (negati-va in quanto all'altruismo) e noi vogliamo considerare anche la parte positiva.

Messo a posto l'altruismo nei suoi gradi legittimi, vediamo che cosa essocomprenda. Altruismo significa agire a bene degli altri, mettere innanzi al beneproprio quello altrui. Il massimo dell'altruismo, facendo sempre restare intatte leesigenze indispensabili dell'Io materiale e spirituale, riguarda due termini: il mo-tivo e l'interesse che hanno per punto di arrivo il beneficio a favore altrui. Il mo-tivo non deve venire dal merito del beneficato, ma solo dal suo bisogno; l'interes-se non deve procedere dall'Io materiale del benefattore, ma dal suo Io spiritualeche non può fare a meno di arridere all'Io sociale, quello che veramente muovel'Io spirituale, in questo caso, facendo zittire l'Io materiale.

L'Io materiale ha il sorriso per tutte le cose che lo favoriscono e aguzza le lab-bra a protesta o a collera per tutte le cose che lo contrariano. L'Io sociale, invece,ha il sorriso per tutte le cose che favoriscono la società, e ha la protesta o la colleracontro l'Io materiale, che tenta di dissolvere i fautori della società. Il sorriso, dun-que, che accompagna l'opera a bene altrui, è una delle più belle modalità dell'al-truismo.

Dalla fisiologia sappiamo che i muscoli che accompagnano il sentimento del-la benevolenza sono, specialmente, quelli facciali; ora il sorriso tende a impegnaretutti i muscoli facciali.

Si osservi bene il sorriso, perché è importante per la grafologia dell'altruismo:esso solleva mollemente i lati delle labbra, senza produrre angoli, oppure produ-cendo angoli appena percettibili. Il sorriso, a volte, si manifesta in una maggioreluce nello sguardo, facendovi tuttavia partecipare tutti i muscoli della faccia, chesi spianano, per modo di dire, quasi per farvi spaziare l'affetto benevolo. Alle voltesi diffonde tutto per il viso come, per l'orizzonte, il crepuscolo della sera.

Il riso non è dell'altruismo, anzi l'altruismo si offende con il riso; e il riso èquello che conduce gli angoli anche acuti, dalla contrazione dei muscoli facciali.Il sorriso, invece, è quel manto caldo, vellutato, con cui viene coperto l'assideratodalle traversie della vita.

Si osservi qui che l'altruismo si curva sul beneficato, mentre l'egoismo se ne

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va via impettito. I muscoli dorsali dell'altruista si curvano, le gambe si piegano, lebraccia e le mani si dispongono ad avvicinarsi per eseguire gli ordini dell'altrui-smo. Tutto il corpo, tutte le singole parti del corpo si piegano una sull'altra peraiutarsi a vicenda, simili a uomini che accerchino una cosa pesante per sollevarla.

L'egoismo contrae i muscoli nella repulsione, e le contrazioni che si succedo-no, sia pure di breve durata, sono veloci nella successione e perciò formano angoliacuti; mentre i muscoli dell'altruismo, per modo di dire, si rilassano nella mestiziaper la sorte del malcapitato, e danno luogo a una contrazione muscolare che siperde in questa rilassatezza, per cui l'onda è lenta e procede curva senza angoli ocon angoli curvilinei.

Dell'altruismo è la compassione. L'egoista, davanti a un fatto pietoso, si puòforzare a dire una parola di convenienza, che sarebbe meglio non pronunciasse. Inogni modo egli, tra lo spingere il suo cuore in avanti e il ritirarlo subito, forma unangolo acuto, che si aguzza sull'occhio convesso dell'egoista, che si appunta sullesue gote tuberose, che si acuisce sulla freddezza della sua parola.

L'altruista, invece, si sofferma ad ascoltare il caso pietoso, fa spuntare una la-crima furtiva nella sua palpebra molle, formula la consolazione con la parola tre-mante di commozione, spinge tutte le sue azioni con modo circospetto e delicato,e poi si ritira pian piano, dopo avere adagiato il sofferente nella pace, sicché la suaazione, tra l'avanzarsi e il ritirarsi, non fa un angolo acuto nel punto di arrivo e dipartenza, perché tra l'arrivo e la partenza vi è l'indugio e in quell'indugio ha luogola curva della benevolenza e della beneficenza.

Sono osservazioni posate sui fatti e che perciò hanno tutto il valore che puòavere un fatto.

Il sacrificio è la forma, insomma, più genuina dell'altruismo; è, per usare lafrase del Mantegazza, come il termometro. A zero sta l'egoismo. Un po' sopra lozero troviamo tutte le beneficenze che si dicono sociali, alle quali bisogna obbedi-re, per non andare incontro alle critiche più disparate. Più in alto l'egoismo quasiscompare. Su, verso la sommità del termometro, si trova l'altruismo puro che sisacrifica senza alcun interesse, per il solo motivo dell'Io sociale che soffoca l'Iomateriale. Per considerare le difficoltà che incontra colui che si sacrifica, prendia-mo l'esempio della salita. Soltanto l'incauto può tentare una salita diretta, cheprevede di non poter vincere. Il ponderato, invece, si da a serpeggiare per quellasalita, sicuro in tal modo di poter toccare la cima. E questo è il metodo sapienteusato dall'altruismo per vincere l'Io individuale e per vincere l'altrui, alle volte piùscabroso dell'Io individuale.

L'altruismo, per sintetizzare, se lo si considera in se stesso, nei suoi movi-menti interni ed esterni, nelle contrazioni dei muscoli, nelle sue profusioni e ac-coglienze, ha un processo curvilineo. E così si presenta nella scrittura, che nonforma angoli acuti e quasi si affanna per non averne.

Per far vedere, poi, quanto sia ragionevole quello che abbiamo detto soprasui gradi dell'altruismo umano, invitiamo gli studiosi a osservare qualunque scrit-tura, di qualunque luogo, di qualunque secolo, e non ne troveranno una che siaperfettamente curva, perché appunto altruismo umano al massimo grado assolutoè impossibile e sarebbe una mostruosità. Anzi facciamo osservare che le scritturele quali, in certo qual modo, tentano di superare il segno dell'altruismo umanoragionevole hanno, nello stesso tempo, i segni della noncuranza, della mancanzadi dignità umana, ecc.

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Abbiamo bisogno, infine, di far notare che il segno Curva significa solo ten-denza all'altruismo. Che poi tale altruismo abbia tendenza a usare tutti i mezziper entrare nell'atto, per ottenere lo scopo, per essere assennato, ecc., ciò dipendeda altri segni grafologici.

Devo dire che tra le centinaia di migliaia di scritture da me esaminate possocontare sulle dita coloro che, nel sesso maschile, mi abbiano offerto 8/10 di scrit-tura Curva, e nel sesso femminile 6/10.

Chi ha la tendenza all'altruismo può incappare in malattie morali, che diso-norano la nostra natura umana. Siccome questi ha quella specie di tenerezza na-turale, per cui si piega sulle necessità altrui, ha tendenza di applicarla anche là do-ve la tenerezza non dovrebbe avere luogo. Onde potrebbe sdrucciolare in unaspecie di neghittosità fìsica e morale, e abbandonarsi a un'affettività di relazioneche potrebbe essere causa di disastri morali anche raccapriccianti.

Si noti che il sacrificio è la forma genuina dell'altruismo, ma a comporre taleforma sono necessari diversi elementi, per mettere insieme i quali è necessariovincere le riottosità proprie e le troppo facili cessioni della nostra natura.

SCRITTURA ANGOLOSA

II segno contrario di scrittura Curva è il segno scrittura Angolosa.Ed è il segno contrario di Curva anche nel significato grafologico, poi-ché indica egoismo.

L'Io, assalito, si risente e non può fare a meno di risentirsi anche sel'assalto è legittimo. Nel risentimento reagisce. Questa è la prima formadell'egoismo.

Definizione. - Scrittura angolosa è lo stesso che scrittura con angolidove dovrebbero essere le curve. Le lettere curve sono specialmente le a,le o e le loro derivate.

Gli angoli possono essere di tre specie, che corrispondono alle treforme di egoismo dette sopra: 1) Angoli A o angoli del risentimento; 2)Angoli B o angoli della tenacia; 3) Angoli C o angoli del saper fare.

Questi possono avverarsi tutti e tre in una scrittura o anche isolata-mente. Certo però che dove vi è l'angolo A o B sopra i 5/10 ognuno diquesti si reclama vicendevolmente.

Q Ragione scientifica della scrittura Angolosa. - La parola «egoismo» etimo-logicamente deriva dalla parola latina «ego» che in italiano significa Io. Questo Iopreso astrattamente, viene significato dalla parola «egoismo».

Egoismo illecito. — Ordinariamente parlando, per egoismo s'intende l'amoredisordinato che portiamo a noi stessi. L'egoismo, così inteso, porta la lesione deidiritti altrui e la soppressione dei propri doveri. L'egoismo è un «sentimento mor-boso, nato dall'ipertrofia di affetto fisiologico», dice il Mantegazza nella sua Fisio-logia del piacere (parte prima/Il, cap. 3, p. 189).

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Lo stesso Mantegazza (Le.) ne fa una descrizione che mette il fremito nellevene: «Esso veste infinite forme, ma, unico nell'essenza, traspare all'occhio del-l'osservatore, sotto il manto più pomposo e sotto la buccia dell'ipocrisia più opaca[...]. La turba degli egoisti è una massa di uomini volgari, che arrivano, con unosforzo infinito, a sacrifici di una meschinità ridicola, credono di compensare ausura la larga concessione che fanno a se stessi a ogni momento della vita; sonouomini che, perché non hanno mai assassinato o rubato, si credono onesti [...].L'egoista adora l'egoismo in sé, ma lo detesta negli altri e più di una volta eglicoltiva con un'amorosa sollecitudine, negli altri, i sentimenti più generosi, perchéessi formano l'albero rigoglioso a cui si arrampica e da cui trae, come un parassita,il nutrimento e la vita [...]. Nella fanciullezza l'egoismo comincia a germogliare,ma il suo stelo meschino e sottile rimane inavvertito nel campo del cuore. Nellagiovinezza è ancor più difficile scorgerlo, una vegetazione lussuriosa, di alberi e difiori, lo nasconde».

Egoismo considerato come cura dell'Io. — Noi trattiamo dell'egoismo, non inun senso illecito, ma sotto l'aspetto della cura dell'Io. Che questa cura dell'Io pas-si o non passi i limiti del giusto, ciò riguarderà la misura dell'egoismo, misura cheviene stabilita anche dalla grafologia, ma non riguarderà la cosa in se stessa.

Ho voluto riportare dei brani della descrizione mantegazziana sull'egoismoillecito per potere spaziare a volontà nel nostro ragionamento fino a chiarezzacompleta, per quanto è nelle nostre forze, circa la materia di cui trattiamo. Nelsenso nostro l'egoismo si può definire con Schopenhauer: «La tendenza all'esseree al benessere». Certo che, sotto questo aspetto, ogni sentimento è egoista e que-sta definizione è ingiustificata, come si esprime Hoeffding (Saggio di una psicolo-gia fondata sull'esperienza, § 78), il quale considera l'egoismo come un'irriflessio-ne in cui, in conseguenza dell'esclusiva dominazione dell'istinto di conservazione,non si scorge, né si tiene conto del bene e del male altrui (Le.).

Ma Hoeffding non considera i due termini posti da Schopenhauer «all'esseree al benessere». Il primo è indispensabile e non è lecito e sarebbe snaturarsi se ci sirinunciasse. Ma io posso diminuire, per lo meno, la mia tendenza al benessereaffinchè sia versato al bene altrui, dalla qual cosa sorge l'altruismo, quale noi l'ab-biamo spiegato nell'altro articolo. La definizione di Schopenhauer va a coinciderecon quella data da Vauvenargues e da Rousseau.

Mi pare che proceda bene William James (Prìncipi di psicologia, cap. 12).Egli così si esprime: «E molto difficile tracciare una linea retta tra quel che si chia-ma Io e quel che si chiama "mio". Nulladimeno, nel senso più largo, la parola Ioavvolge in sé tutto ciò che un uomo può chiamare "mio". Poi dice che questo Ioha i suoi elementi integranti, che sono l'Io materiale, l'Io spirituale e l'Io sociale,che noi abbiamo già spiegato nell'articolo precedente sull'altruismo.

Io credo di poter porre il centro di gravita egoistica nell'istinto di conservazio-ne che ha ciascun individuo, preso questo istinto, come bene dice Hoeffding (Le.)tendente al mantenimento non solo della nostra esistenza fisica, ma anche dellafacoltà di avere la mente chiara e libera e di affermarsi di fronte agli altri. Questoistinto, così preso, abbraccia principalmente l'Io materiale e l'Io spirituale. Miraanche all'Io sociale, ma in quanto governato dall'egoismo, preso solo come mezzoper far trionfare (sia pure nei limiti della legittimità) l'Io materiale e l'Io spirituale.

Non so se m'inganno, ma mi sembra di non dover aggiungere altro per farintendere ciò che noi vogliamo dire con la parola egoismo. Questo aspetto dell'e-

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goismo è giustificato, perché noi con la grafologia miriamo solo alle tendenze enon alla liceità o meno di una cosa.

Ora, per comprendere bene le singole esigenze ed espressioni dell'egoismo,procediamo lentamente e per le diverse età delPuomo.

Il bambino, per se stesso, è il maggiore egoista, in quanto impegna tutta lasocietà familiare per le sue esigenze, tutto pretendendo e nulla dando, benché ilsuo egoismo sia incosciente e nelle esigenze della natura, e per questo legittimo.

Nel bambino l'egoismo si manifesta nel pianto che non è espressione dicompassione, ma di protesta e di accoramento, il quale pianto sgorga dai nervieccitati come da indignazione, da irritazione, sì che tali nervi contraggono i mu-scoli con spesse oscillazioni, in modo che debbano, queste, produrre a forza ango-li acuti tra l'una e l'altra.

I suoi muscoli, insomma, si disporranno in modo che ai vertici di partenza edi arrivo delle contrazioni vengano a formare tutti angoli acuti, e i muscoli stessisiano disposti all'acutezza poiché la mano che batte il rivale si chiude e forma tan-ta acutezza, quante sono le articolazioni della dita; la mano che respinge il rivalefa le sue dita tese e aguzze, le gote si rendono convesse, gli occhi convessi, i capellipar che si rizzino, le labbra si protendono contratte, e persine le grida che esconofuori nella lotta si dicono acute.

Più tardi, nella scuola, il fanciullo si impegnerà in una lotta morale per pre-valere sui compagni. Anche questa è rivelazione di alterazione psichica con conse-guenti riflessi nei muscoli e nei nervi. Così in tutte le altre fasi della sua evoluzio-ne fisica avrà sempre la tendenza a porsi in atteggiamento di difesa.

L'egoismo nell'azione dei nervi, nella contrazione dei muscoli, in tutte le sueespressioni, non produce e non presenta altro che angoli più o meno acuti a mi-sura della sua intensità.

Ora la grafologia ci fa vedere che l'angolo è per l'appunto il segno graficodell'egoismo. La psicologia, quindi, e la fisiologia vanno perfettamente d'accordocon la grafologia. Gli angoli si debbono manifestare in quelle lettere (perché pos-sano denotare egoismo) che, per natura, dovrebbero essere curve e non angolose,come sarebbero le o, le a, le e, gli occhielli delle g, ecc.

Dovremmo poi scendere a trattare dell'egoismo, prima nelle sue tre formefondamentali, poi nelle sue forme particolari. Per questo qui mi accontento diriportare solo un esempio e far intendere la nota grafica generale dell'egoismo.

Fig, 8

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Si osservino bene nella scrittura, proposta come esempio, particolarmente lea che presentano angoli acutissimi specie al vertice inferiore. Gli angoli sono spic-cati anche nei risvolti delle /, delle t, delle e, ecc.

Non mi riferisco, qui, alla liceità o illiceità dell'egoismo, ma ho voluto farvedere l'egoismo nelle sue diverse forme, per mostrare la tendenza dei suoi movi-menti.

> SEGNO 2° - ANGOLI A

L'angolo A è il segno grafologico del risentimento o della permalosi-tà. Viene psicologicamente a indicare il mezzo per difendere il nostro Iodalle aggressività spingendolo alla reazione.

Quanto più l'angolo è acuto tanto più si accosta al massimo grado.Gli Angoli A si trovano principalmente a pie della a minuscola (o

della maiuscola fatta a mo' della minuscola) a sinistra di chi legge.Il risentimento può trasmodare e munire l'Io di falsa difesa e di ille-

gittima reazione, quando vorrebbe sottrarlo a giuste aggressività. Alloratrascende alla permalosità che sarebbe, appunto, un risentimento ingiu-sto e irragionevole.

Dalla lunga esperienza grafologica, io so che il risentimento grafolo-gico ha tendenza a mantenersi nell'equità quando l'angolo A non oltre-passa i 5/10. Oltre i 5/10 si da alla permalosità, la quale è tanto più fortequanto più l'angolo A si avvicina al suo massimo grado. Si ricordi sem-pre che si debbono guardare tutte le a minuscole di una scrittura per ve-dere quali sono quelle che prevalgono: queste infatti sono quelle chedanno l'impronta personale a una data scrittura.

Per la gradazione dell'angolo A è necessario anzitutto osservare sel'angolo sia appuntito o smussato. Se è smussato sta certamente sotto i5/10 e indica semplicemente risentimento legittimo non accentuato.Però in questo caso, cioè sotto i 5/10, cade nel concetto di Angoli C.Se l'angolo è smussato ma si presenta in modo che tende più all'appun-tito che allo smussato, allora il grado sta sui 5/10 e indica risentimentolegittimo con pericolo di sconfinare. Osserva la fìg. 9.

— Se l'angolo è appuntito e sta sui 60 gradi, allora l'angolo A entra nellaillegittimità del risentimento e avrà intorno a 6/10, sia pure scarsi, diAngoli A.

— Se l'angolo è appuntito ed è intorno ai 45 gradi, allora l'angolo avràintorno ai 7/10 di Angoli A.

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Fig. 9

La prima scrittura ha l'angolo A smussato, quindi sotto i 5/10.La seconda scrittura ha gli Angoli A smussati, ma tendenti all'appuntito, quindi sui 5/10.

Fig. 10

Se l'angolo è appuntito ed è intorno ai 30 gradi, allora l'angolo saràintorno agli 8/10.Se l'angolo è appuntito ed è intorno a 15 gradi allora l'angolo A saràsui 9/10.

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- Se l'angolo è appuntito ed è a O gradi, allora si avrà 10/10 di AngoliA. Osserva a proposito la fìg. 10.

La prima a con 60 gradi non ha affatto l'angolo appuntito, ma haun angolo smussato appena constatabile. A questa a si potrà dare 1/10di grado di Angoli A.

La seconda a con 45 gradi ha parimenti l'angolo smussato, ma sicco-me le due linee che formano l'angolo hanno una lontananza soltanto di45 gradi, perciò questa a ha intorno a 3/10 di Angoli A e fin qui l'ango-lo A cade nel concetto di Angoli C. Per il resto la figura è chiara.

Nel determinare il grado degli Angoli A bisogna ancora tener contodella pendenza della scrittura. Se la pendenza è a destra di chi scrive olegge, allora il grado di questi angoli è quello che viene constatato secon-do le regole che ho dato, cioè l'angolo A in questi casi non subisce alcu-na trasformazione. Se la pendenza è a sinistra che da la scrittura Rove-sciata, allora l'angolo si mostra meno accentuato che se la scrittura fossecon pendenza a destra, ma vale in realtà 15 gradi di più di quelli chemostra, di modo che se mostra 30 gradi di angolo in realtà ne ha 15.

Osserva a proposito la scrittura di fig. 11. Questa scrittura è Rove-sciata sebbene non in modo accentuato. Ho segnato gli Angoli A conuna piccola freccia. Questi angoli, se la scrittura avesse la pendenza na-turale, sarebbero certo molto più spiccati. Così come si presentano, al-cuni hanno 4/10 e altri 5/10 di Angoli A, per cui, secondo il criterio da-to, essi contano per lo meno 6/10 di Angoli A.

Inoltre per la graduazione bisogna tener presente la frequenza del-l'angolo A. Per esempio, in una scrittura hai cento a, delle quali trentahanno 9/10, trentacinque hanno 8/10 e venticinque hanno 6/10. Fattele debite proporzioni avrai 6,95/10, cioè intorno ai 7/10 di Angoli A.

Osserva le fìgg. 12, 13, 14, 15, 16.

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Fig. 15

Scrittura con 7/10 di Angoli A.

Fig. 16

Scrittura con 6/10 di Angoli A.

Cose da notare. — Può succedere che, quantunque il segno Angoli Asia intenso, il risentimento o la permalosità si manifesti poco, perché lemodalità con le quali si manifestano il risentimento e la permalosità di-pendono da altri segni grafologici.

Chi ha, per esempio, animo delicato manifesta il suo risentimento ola sua permalosità, per lo più, con il tingere di rossore la tempia e le gotealla sommità; quel rossore sembra un colore roseo sfumato, e appare epoco dopo si estingue.

Così il timido non manifesta la sua permalosità apertamente, ma(specialmente se la sua permalosità è stata suscitata da persona a lui supe-riore) si mostra come impacciato, come chi è preso da un che di timore.

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Ci sono dei risentimenti trascendenti anche a permalosità che siaprono prendendo per manto l'esigenza del ragionamento e del volerchiarire un'idea che, per altro, è lampante anche dinanzi allo sguardodella loro mente, per potersi nascondere sotto tale manto.

Ce ne sono di quelli che si nascondono sotto il manto dell'autoritàoffesa; questa è la forma del risentimento di coloro che sono al comando.

Insomma, il risentimento e la permalosità sono una cosa, e un'altrail loro modo di manifestarsi.

Nell'uomo la permalosità si manifesta nello scalzare il terreno su cuiposa la situazione dell'avversario, non direttamente ma per mezzo di re-ticenze, di «ma», di «se», che per se stessi non hanno ragioni di imporsi.Presenta ragioni speciose per impedire il vantaggio della persona che hasuscitato la sua permalosità. Accoglie l'avversario con sorriso di benevo-lenza, mentre lo frega dietro le spalle e tende al sadismo. Le modalità diqueste manifestazioni dipendono da altri segni accompagnatori.

Nella donna, invece, la permalosità tende a manifestarsi principal-mente con il pettegolezzo, con il manifestare alle proprie amiche la suasituazione di inferiorità e con il raccomandarsi di essere aiutata, compa-tita. Pensa al modo di danneggiare prima di addormentarsi e facilmentenei sogni pensa al modo di trovare i mezzi più efficaci per raggiungeretale intento. Accoglie con sgarbo la rivale e arriva persine a non respirarecon libertà. In genere ha la tendenza a cercare di vendicarsi con la raffi-nata malizia di stile pratico. Scrive lettere anonime con frasi volgari.

O Ragione scientifica degli Angoli A

« Psicologia del risentimento. - Per la conservazione del nostro Io, dalle espe-rienze eseguite, possiamo asserire che vi sono tre modi necessari:

1. Azione positiva che abbraccia l'attrazione e la repulsione e che si evolvenell'abilità del saper fare, il quale saper fare ha le sue sottospecie: scegliere, briga-re, manipolare, macchinare, cogliere il destro, ecc.

2. Difesa dell'Io, che ha tutto il carattere della repulsione e che si manifestaper mezzo del risentimento.

3. Attaccamento al nostro Io e alle sue pertinenze, il quale attaccamento sievolve per mezzo della tenacia.

Ripetiamo che questa divisione, così fatta, ci è stata dettata dai nostri studigrafologici e corrisponde perfettamente alle esigenze psico-fisiologiche.

Forse, a spiegare la natura di questi tre differenti modi, ci saranno delle ragio-ni prettamente fisiologiche, che tireranno fuori i fisiologi esperimentati e consu-mati. Io, come ho già fatto negli articoli precedenti e come farò nei seguenti, mifermo sulla psicologia e fisiologia di ridondanza, cioè in quello che appare dallenostre azioni, imposteci dall'egoismo.

Sintetizzando quello che ho detto nell'articolo sull'egoismo in generale, con-stato che l'egoismo, grafologicamente, viene espresso da una specie di arresto in

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una linea curva. Che questo arresto venga a formare un angolo acuto od ottuso oappena percettibile, poco importa; questo ci apparirà chiaro in appresso, poichéemerge dal differente modo con cui l'egoismo agisce.

Non dobbiamo, poi, prendere l'angolo nella stretta concezione geometrica,perché non si tratta qui di matematica nel pretto valore di questa parola.

Noi constatiamo che, anche nel modo di evolversi dell'egoismo con azionepositiva, in cui l'arresto della curva è meno brusco che negli altri modi, abbiamocome tanti piccoli arresti (che sarebbe meglio chiamare deviazioni). Nell'agire,l'Io egoistico vede che per il suo corpo è costretto a deviare, evitare incontri, ri-volgersi a destra e a sinistra, resistere, affrontare, ecc. per portare a termine l'azio-ne. Ora tutti questi arresti o deviazioni vengono a formare degli angoli per mododi dire.

Ecco che cosa io voglio intendere con questa parola risentimento.C'è il sentimento di sé che comprende due stati: 1) l'esser paghi della propria

situazione, delle proprie opere, ecc.; 2) il non essere paghi della propria situazio-ne, delle proprie opere.

Gli stimolanti normali del sentimento di sé sono i successi e gli insuccessieffettivi e la posizione buona o cattiva del proprio Io davanti agli altri, davanti ase stessi.

Il sentimento di sé non è che risentimento.Il risentimento dice, per se stesso, azione attiva di colui che si risente e di

colui che suscita il risentimento e dice perciò distinzione personale dell'uno e del-l'altro. La predisposizione al risentimento sorge in noi dalla tendenza innata diricerca e preservazione di sé.

Questa predisposizione al risentimento entra nell'atto quando viene fatta de-sta dalla rivalità e dal conflitto fra le diverse personalità.

Non c'è essere umano che non abbia qualche affezione speciale per qualchecosa; e gettare la censura e lo scredito su quella cosa speciale è lo stesso che spin-gerlo al risentimento.

Così si parli della parte morale. Tutti, purché si sia nella normalità, abbiamouna tendenza spiccata a essere stimati onesti. Se qualcuno tenta di istituire unacritica sulla nostra onestà, fa scattare la molla del nostro risentimento, richiestodalla cura legittima dell'Io e dalle sue esigenze inalienabili.

Il risentimento di cui vogliamo parlare è quel sentimento di offesa passivache ognuno prova in se stesso per un'osservazione, una critica, una censura chesi faccia sul suo operato. La critica, la censura, tocca principalmente il soggetto enon l'oggetto.

Tale sentimento di offesa passiva ha diverse modalità nel manifestarsi. Allevolte si apre nello sguardo che non ha più la sicurezza della direzione; alle voltein un che di intrecciamento o di confusione nella manifestazione orale; alle voltein un subitaneo rossore, sparso specialmente alla tempia; alle volte in un tremoliodi tutta la persona; alle volte in un che d'impaccio; alle volte in una difesa prolun-gata dell'azione critica; alle volte in un'aperta repulsione; alle volte in un'indigna-zione che si vorrebbe quasi nascondere; alle volte in una rottura brusca della di-sputa con l'animo pieno di livore e di vendetta; alle volte in un sorriso che sembrabenevolo, mentre è contorto dall'indignazione.

Ecco che cosa importa il risentimento quale noi lo vogliamo considerare.Si noti che il risentimento è comune a tutti, quale offesa per l'aggressione che

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si fa al nostro Io, specialmente ingiusta. Non è uomo che abbia cura della suadignità umana colui che l'abbandona, per tendenza innata, alle aggressioni altrui.

Ma si badi bene che ci sono certi che riescono a rintuzzare in se stessi la loroprotesta e ciò per tendenza naturale, e ce ne sono altri che non ci riescono.

Qui sta appunto la posizione grafologica. Coloro che provano risentimentoin un assalto al loro Io, e per tendenza naturale (ordinariamente parlando, cioè,eccettuati i casi in cui l'esigenza umana imperiosamente e ineluttabilmente lo ri-chieda) non danno alcun segno del loro risentimento interno, non entrano grafo-logicamente nella cerchia di coloro che noi ascriviamo al risentimento. Viceversa,coloro che manifestano, in qualche modo, il loro risentimento, secondo quantoabbiamo descritto sopra, entrano nella detta cerchia.

Facciamo notare che qualcuno, dall'educazione attiva e passiva, può riuscirea far svanire qualunque manifestazione somatica del risentimento, ma la tendenzainnata alla manifestazione esterna rimane e perciò il segno grafologico parimentirimane.

Sappiamo già che il risentimento non è altro che una irritabilità che avvienenell'animo, la quale ha la forma di un piccolo arresto nel corso di un'azione, peresempio di una disputa; è come un piccolo colpo che riceve colui che ragiona, perla qua! cosa è costretto come a puntellarsi per non perdere l'equilibrio delle sueidee. Naturalmente ricevendo il colpo, più o meno inaspettato, egli ha come unasosta in quell'appuntellarsi. La sosta è l'effetto della passività del colpo ricevuto e,nello stesso tempo, del sollevamento per la difesa. Certo, anche del sollevamentoper la difesa; figuratevi un corpo che corra per una direzione e che nella corsa vadaa cozzare contro un masso. Non può fare a meno, nell'incontro, d'impennarsi.Ecco perché l'angolo si forma a pie della curva e non alla sommità della curva;non è la sommità che si solleva, o meglio la sommità si solleva perché si sollevala base. Se avvenisse un arresto con il rispettivo sollevamento principalmente allasommità, cioè se il sollevamento della sommità fosse causa del sollevamento ditutta la lettera, allora ne seguirebbe uno slabbramento nella lettera che serve a se-gnare il risentimento. E lo slabbramento è un segno che indica una certa violenza,come sarebbe nella paura, ciò che psicologicamente è contrario alla natura del ri-sentimento che è una cosa molto delicata e non comporta violenza alcuna.

Si aggiunga a questo che lo slabbramento sarebbe nell'anormalità grafica equindi nell'anormalità psichica e somatica.

Per tutte queste cose la psicologia ci insegna che il segno non può avvenire senon a pie della lettera che è affetta dal segno grafico del risentimento. Questo se-gno, inoltre, deve avvenire a sinistra di chi legge, perché la scrittura nostra occi-dentale procede da sinistra a destra, ed è chiaro che l'angolo non può avvenire adestra, in quanto a destra c'è la linea che ha l'ufficio solo d'elevarsi. Deve avvenirenel punto in cui finisce di discendere e si risvolta; e finisce di discendere e si ri-svolta appunto a pie della lettera curva a sinistra di chi legge: tutto è richiesto an-che dalla natura della stessa scrittura. L'arresto avviene quando uno è costretto amutare direzione. Così avviene a pie della a e non alla sommità perché alla som-mità finisce il tragitto e si arresta, ma si arresta perché si congiunge al punto dipartenza.

Il risvolto può essere brusco e può comportare un che di mitezza nell'elevarsi.Quanto più l'arresto e il sollevamento saranno repentini, tanto più l'angolo saràacuto, cioè tanto più il risvolto sarà brusco, l'arresto e il sollevamento saranno

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tanto più repentini, quanto più l'irritabilità sarà forte. Ecco la ragione psicologicaanche del grado. Perché si manifesti tale segno nella a a preferenza delle altre let-tere, lo vedremo nella ragione fisiologica.• Ragione fisiologica. - Coloro che tendono in modo speciale al risentimento,tendono a irritarsi: tant'è vero che l'irritazione si manifesta in loro e si deve mani-festare o in un repentino e fuggitivo tremolio delle membra o in un arrossamentodella tempia, ecc., secondo quanto abbiamo spiegato sopra. Ora, l'irritabilità vaspecialmente per i muscoli i quali, perciò, si contraggono: «L'irritabilità muscola-re trova la sua espressione più genuina nella contrattilità che è la funzione speci-fica del tessuto muscolare» (Pugliese, Fisiologia - Parte II; Irritabilità dei muscoli).E che cosa è mai l'irritabilità dei muscoli se non un raccorciamento dei medesimi?Ora ciascuno vede che il raccorciamento fa sollevare la linea della condotta ordi-naria degli stessi muscoli. Il sollevamento è simultaneo al raccorciamento. Taletendenza, negli eccitabili per risentimento, è come abituale e deve sollevare gli ar-ti che per natura tendono a essere sollevati; non si può certo manifestare in quegliatti in cui gli arti, per compiere l'azione, debbono abbassarsi, perché, come abbia-mo visto, la contrattilità dei muscoli porta un sollevamento dei medesimi. L'abi-tudine della contrattilità deve manifestarsi nei movimenti che tendono all'alto,con un angolo nel movimento, più o meno acuto secondo la tendenza più o me-no forte all'irritabilità.

Questa tendenza, grafologicamente, non può riscontrarsi se non in quelle let-tere che possono soffrire l'angolo nello svolto, pur essendo, per natura, curve. Trale lettere che, per natura, sono curve, voi trovate le a, le o e le derivate di esse, mala o non ha, per se stessa, la tendenza a soffrire alcun arresto nel compiere la lineadi salita, mentre la a deve formare la zampetta finale e deve come prepararsi a es-sa. Onde se c'è la tendenza che lo favorisca, si appunta o appoggia al vertice infe-riore prima di salire. Ora, se quell'appoggiati forma una specie di angolo (e nonpuò fare a meno di formarlo allorché si appoggia o si appunta), voi avrete il segnografologico della tendenza al risentimento, il quale è come un manto delicato dicui l'anima si copra per non essere offesa dalla temperatura morale che la circondae la pressa.

Mi pare che, con questo, la psicologia e la fisiologia servano bene alla grafo-logia e che anche i sofisti non possano desiderare di più per la spiegazione scien-tifica del segno grafologico che è indice del risentimento.

Il risentimento può certamente condurre a malattie morali di una certa enti-tà. Per se stesso indica delicatezza dell'anima, che viene resa sensibile sulle propriedefettibilità per le osservazioni altrui. L'essere sensibile è una cosa provvidenzialee indica l'interesse per la propria dignità umana.

SEGNO 3° - ANGOLI B

L'Io violentato, per non essere derubato di ciò che tiene e a cui è at-taccato, vi si attacca con maggiore forza. Questa è la seconda forma del-

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l'egoismo preso nel suo significato nativo, non guardando, cioè, alla le-gittimità o alla sua illegittimità.

Se tenete un oggetto in mano e qualcuno tenta di togliervelo, voistringete istintivamente la mano e lo tenete più forte, e tanto più fortelo tenete quanta più forza esercita colui che tenta di rapirvelo.

La belva che mangia, sia pure chiusa nel serraglio e separata dalle al-tre belve, abbraccia con le zampe anteriori la coscia o la spalla dell'asino,allungando gli artigli per non farsela rapire, e fiotta quasi per avvisareche nessuno si accosti. Esempio che calza a cappello per rappresentarecolui il quale si ripara dagli assalti possibili che tentino di privarlo dellacosa cui è attaccato.

La resistenza nell'attaccamento viene chiamata tenacia o testardaggi-ne, secondo la ragionevolezza o irragionevolezza di essa. Due leoni cheabbiano ucciso un asino per ciascuno e uno dei quali assalga l'altro perprivarlo della legittima sua preda o che tenga sotto le zampe unghiate gliasini morti: ecco il tipo della tenacia illegittima o testardaggine.

Il Icone che si avvinghia alla sua preda, necessaria per pascersi, è iltipo della tenacia legittima.

Nell'uomo la testardaggine si manifesta più nell'organizzazione, nel-la concezione del pensiero, nell'escogitazione della direzione, nella di-scussione logica, ecc.

Nella donna nell'esecuzione e conclusione definitiva. L'uomo te-stardo non sente ragioni che lo obblighino a cambiare rotta per elimi-nare i difetti in un'organizzazione quando questa si presenti come cor-rezione del suo operato; mentre lo ammette se si presenta come evolu-zione e come roba sua. Il testardo ha sempre da osservare qualche cosasull'opera altrui e, se uomo di autorità, bisogna attribuire a lui il vantodell'iniziativa.

Bisogna notare che testardaggine indica non troppa larghezza di in-telligenza e il testardo pretende di averne; quindi si rende ridicolo nelvolere parlare, fare un indirizzo, allocuzione, ecc. e non se ne accorge; èbeato quando viene adulato, perché gli viene attribuito ciò che non ha,ma avrebbe gusto di avere.

Nella donna testarda basta una contraddizione per farla attaccare dipiù alla sua aspirazione, proposito, ecc. Tende a cercare tutte le ragioniplausibili e non plausibili per non staccarsi dalla sua idea e quando que-ste sono tutte smantellate allora si da al pianto in modo che ogni logicaviene disfatta.

Di conseguenza si può dare a manifestazioni di isterismo comme-diante, può ricorrere ad accuse incoscienti e le manifesta in modo da far-le credere, ecc.

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Questa tenacia viene espressa grafologicamente dagli Angoli B, iquali per questo si chiamano gli angoli della tenacia.

Gli Angoli B si devono manifestare specialmente nelle o. Possonomanifestarsi e si manifestano come per concomitanza anche negli oc-chielli delle e, delle g e delle p.

Può essere presente un solo angolo che si avvera sempre alla basedelle o e derivate, perciò quando è uno solo partecipa dell'angolo A; co-me l'angolo A partecipa dell'angolo B. Poi possono essere due o tre; sedue, si avverano ai vertici delle o e derivate.

Si guardino specialmente le o perché è la lettera spoglia di qualun-que aggiunta che può arricchire l'angolo B.

La ragione di tale esigenza viene spiegata nella parte specifica.L'angolo B, lo ripetiamo, è indice di tenacia; e la tenacia, psicologi-

camente, viene, per se stessa, a essere il mezzo per rendere l'Io forte nellapropria idea e nella risoluzione presa.

Ma tale tenacia, come il risentimento, può trasmodare con l'attac-carsi a una cosa che non ha ragione di essere irremovibile o a una cosache avrebbe la ragione di piegarsi o di cedere il campo.

L'angolo B tanto più cresce nel grado quanto più è acuto.Il trasmodare della tenacia, come abbiamo detto, ci da la testardag-

gine, che è, psicologicamente considerata, una tenacia irremovibile.Questo, nella massima acutezza, ci da 10/10 di tenacia, la quale sarebbeuna testardaggine al massimo grado. Onde l'angolo B sino a 5/10 ci dala tenacia ragionevole; tosto che passa i 5/10 si da in braccio alla testar-daggine.

Da ciò ne deriva che il massimo della tenacia ragionevole vieneespresso dagli Angoli B con il grado di 5/10.

Per la gradazione dell'angolo B è necessario innanzitutto tener pre-sente che l'angolo B può essere appuntito e può essere smussato. Se èappuntito è sempre sopra i 5/10, se è smussato non è superiore mai ai5/10.

Tanto l'angolo appuntito come lo smussato crescono di grado amisura dell'acutezza maggiore dell'angolo, come da spiegazione data afig- 10'

L'angolo B per lo più si avvera ai due vertici delle o e delle deriva-te. Se oltre a questi due angoli ce n'è un terzo, allora è maggiore l'in-tensità del grado.

Per le o con i due angoli ai due vertici, osserva la fig. 17; per le ocon un terzo angolo, vedi la fig. 18. Se in una data scrittura la o ha unangolo appuntito e uno smussato, entra nel concetto di angolo sui5/10.

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Le derivate delle o sono tutte quelle che abbiamo già fatte vedere afig. 6.

Per la misura ordinaria degli Angoli B osserva la fìg. 17, attenendotia questo criterio: se l'Angolo è smussato e ha 60 di grado, avrai intorno a1/10 di Angoli B; se con 45 di grado, avrai intorno a 3/10 di Angolo B;se con 30 oppure con 15 di grado, avrai intorno a 5/10.

Debbo far notare che se i due angoli appuntiti (ai vertici inferiori esuperiori delle o e delle derivate) sono di 60°, necessariamente nella stes-sa o o derivate ci dovrà essere un terzo angolo il quale potrà essere ap-puntito o smussato.

Se i due angoli appuntiti sono di 45°, anche in questo caso si dovràammettere un terzo angolo che facilmente sarà smussato.

Se i due angoli appuntiti sono di 30°, non ci sarà il terzo angolo.Impossibile, poi, trovare questo terzo angolo quando gli angoli appuntitisono di 15°.

— Per il primo caso con i due angoli ai vertici di 60° e in più il terzo an-golo appuntito, il segno Angoli B arriverà a 9/10. Se il terzo angolo èsmussato arriverà intorno a 6-7/10, perché l'angolo smussato non puòdare più di 1/10, di modo che il concetto di 60° di angoli appuntitiserve in senso inverso ad accrescere l'intensità del segno Angoli B.

— Nel secondo caso (cioè di 45°), se il terzo angolo è smussato, avremointorno a 6-7/10 di Angoli B, perché l'angolo smussato sarà appena

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percettibile, ma in compenso gli altri due angoli saranno più acuti diquelli del primo caso. Se invece il terzo angolo è appuntito, alloraquesta acutezza dev'essere minore di quella del terzo angolo appunti-to nel primo caso: ci darà intorno a 8/10 di Angoli B.

— Nel terzo caso (cioè dei due angoli appuntiti di 30°), il terzo angolonon esiste e si devono considerare soltanto i due angoli al vertice infe-riore e superiore. Gli Angoli B in questo caso avranno circa 6-7/10.

- Nel quarto caso (cioè dei due angoli appuntiti di 15°) restano comeindici di Angoli B soltanto i due angoli ai vertici che daranno intornoa 8-9/10 di Angoli B.

Per la graduazione pratica del segno Angoli B, oltre la misura degliangoli come sopra, devi tener conto della frequenza degli Angoli B nellaloro specifica intensità per tirarne fuori la media proporzionale. Peresempio, in una scrittura tu hai venti Angoli B con 7/10; venti AngoliB con 6/10; quindici Angoli B con 4/10 e cinque Angoli B con 3/10.Fatte le debite proporzioni avrai circa 6/10 scarsi di Angoli B.

Quando l'angolo B è a O gradi tu avrai 10/10 di Angoli B.Per tutto osserva la fig. 19.

Tieni sempre presente che tanto l'angolo A come l'angolo B cresco-no almeno di un grado se oltre agli angoli detti c'è ancora nel corso dellalettera qualche intozzatura o chiaroscuro. Per agevolartene il ricordo tene presento un caso a fig. 20.

Per il grado dell'intozzatura vedi sopra a fig. 4.Osserva le fìgg. 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27.

OC?

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Fig. 21

Scrittura con 1/10 di Angoli B, perché gli angoli sono smussati sui 60°.

Fig. 22

Scrittura con 3/10 di Angoli B, perché gli angoli sono smussati sui 45".

Fig. 23

Scrittura con 5/10 di Angoli B, perché gli angoli sono smussati sui 30° e 15".

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Fig. 24

La prima scrittura ha circa 6-7/10 di Angoli B, perché ha due angoli appuntiti e ilterzo smussato. - La seconda scrittura ha 9/10 di Angoli B, perché ha tre angoli appuntiti.

Fig. 25

Scrittura con 6-7/10 di Angoli B, perché con due angoli appuntiti di 30".

Fig. 26

Scrittura con 8-9/10 di Angoli B, perché con due angoli appuntiti di 15".

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Fig. 27

Scrittura con 7/10 di Angoli B, perché ha 6/10 di acutezza di angoloe 1110 dall'intozzatura.

Cose da notare. — Nota bene che l'angolo B partecipa dell'angolo A eviceversa. Facendo una divisione fìnissima tra l'angolo A e l'angolo B,psicologicamente considerati, si deve dire che nell'angolo A c'è abba-stanza di angolo B; nell'angolo B ci deve essere qualche cosina di angoloA. È la natura stessa, è la psicologia che lo porta.

Uno che abbia del risentimento, ma non sopra i 5/10, ha per ciòstesso, cioè per lo stesso risentimento, prescindendo dagli Angoli B, qual-che cosa di tenacia (non di testardaggine), non però più di 1-2/10. Enaturale che oltre questi 2/10 il soggetto possa avere altra tenacia e arri-vare anche alla testardaggine per la presenza dei veri Angoli B. Se poi ilrisentimento è sopra i 5/10 in modo che sia permalosità, allora esso stes-so porta di natura sua uno o due decimi di testardaggine, cioè 6-7110 diAngoli B (sempre oltre quello che è indicato agli stessi Angoli B).

Invece non è la stessa cosa per l'angolo B rispetto all'angolo A. Infat-ti chi abbia l'angolo B non sopra i 5/10, cioè chi abbia la tenacia, potràavere, per causa di questa stessa tenacia, un mezzo decimo di risenti-mento (prescindendo dal risentimento significato dagli Angoli A). Echi ha l'angolo B sopra i 5/10, cioè testardaggine, potrà magari arrivareal massimo del risentimento, ma non toccherà la permalosità (a causadegli Angoli B; vi potranno poi essere a parte gli Angoli A).

O Ragione scientifica degli Angoli B

» Psicologia della tenacia. — La tenacia è preceduta dalla decisione. Nella deci-sione c'è il tipo ragionatore e c'è il tipo che si decide senza portare altra ragioneche la sua propria volontà. Il tipo ragionatore fa passare davanti alla sua mentetutti gli argomenti che militano a favore o a disfavore di un pensiero che si deveeseguire.

Gli argomenti possono essere oggettivi e soggettivi. Se il ragionatore osserva eammette soltanto gli oggettivi escludendo i soggettivi, allora sarà un ragionatoreponderatamente oggettivo e può passare per qualunque controllo senza timored'essere criticato. Se agli argomenti oggettivi aggiunge i soggettivi e agisce dietro

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la spinta degli uni e degli altri, non sarà più un ragionatore sereno e può esserfatto segno di critiche giuste e anche acerbe.

Ma c'è il tipo che si decide all'azione, senza un perché vero. C'è il tipo che sidecide all'azione, non spintovi da una ragione reale, ma solo per determinazionedella sua volontà, cioè semplicemente perché vuole. Si noti che la tenacia è prece-duta dalla decisione, perché non è e non può essere la stessa decisione.

Non si confonda, inoltre, la tenacia con la fortezza e con la fermezza, perchétra la fortezza, la fermezza e la tenacia c'è quella distinzione che passa tra il mezzoprincipale a ottenere una cosa e il mezzo del mezzo.

La fortezza, poi, e la fermezza si presentano psicologicamente impettite con-tro gli ostacoli; la tenacia invece si attacca a qualche cosa di irremovibile per nonessere rimossa. Onde la fortezza invoca, per modo di dire, la tenacia, quando nesenta il bisogno, per mantenersi.

La tenacia è quella forza che resiste a tutti gli assalti con l'attaccarsi in modoinseparabile a quella cosa dalla quale la si vorrebbe separare.

E si tenga mente a questo concetto, perché così, grafologicamente, si presen-ta la tenacia. Anche la tenacia, come il risentimento, può stare nella legittimità onella illegittimità. Questa legittimità o illegittimità non vengono imposte o rego-late dall'ordine morale, in quanto riguardate dalla grafologia, ma dall'ordine psi-chico, che potremmo chiamare logico o dialettico.

Per spiegarci meglio: due disputano su di una cosa. Uno dei due ha tal copiadi argomenti da riuscire a schiacciare l'avversario. L'avversario, esaurito l'ultimoargomento, resiste e non si dichiara vinto. Perché? Per la forza della sua ragione?No, perché la ragione è esaurita. Dunque, perché? Per il semplice perché di nonvolersi dichiarare vinto. La sua argomentazione versa sangue da tutte le parti, lasua ragione è morta; ma il suo Io rimane, il suo Io che grida: «Ebbene, non cedo,perché non voglio cedere». Ecco la tenacia illegittima o irragionevole.

La tenacia legittima o ragionevole è detta semplicemente tenacia. La tenaciaillegittima o irragionevole prende la forma di testardaggine ed è veramente tale.

Siccome tanto la tenacia legittima quanto la testardaggine hanno la stessa na-tura, siamo costretti a porle insieme nel dare loro il grado. Il grado mediocre dellatenacia nella sua natura mi darà il sommo della tenacia semplice o legittima. Ol-tre il mediocre comincerà ad affacciarsi la testardaggine, sì che al sommo gradodella tenacia avrò anche il sommo grado della testardaggine. Certo, la legittima el'illegittima appartengono alla stessa natura e si differenziano solo nel limite.

Mi pare, con tutte queste spiegazioni, di avere data netta la natura della tena-cia e della testardaggine. Prendendo, perciò, il 10 come grado massimo della te-nacia in se stessa, avremo fino ai 5/10 la tenacia legittima, oltre 15/10 avremo latestardaggine, e a 10/10 avremo la testardaggine al sommo grado.

Si abbia davanti agli occhi colui che tiene seco una cosa della quale non vo-glia privarsi a qualunque costo. Se mai qualcuno tenta di privamelo, questi strin-ge fortemente il pugno e atteggia il suo essere nella stretta per ottenere l'intento.Il pugno, nello stringersi, forma tanti angoli che sono attorno al pugno medesi-mo. Psicologicamente considerato, il tenace si munisce di tutte le sue facoltà e lemette tutte in opera. Il tenace, per tendenza innata, ha la tenacia o la testardaggi-ne come un istinto. Ora l'istinto del tenace e del testardo è appunto quello ditenere i propri giudizi e le proprie idee muniti di ripari, di ragioni (tenacia), dicavilli (testardaggine) perché restino nell'anima sua e vincano.

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Andiamo più profondamente, prendendo di mira la testardaggine. Non è laragione che eccita il sentimento a non darsi alla cessione delle proprie idee e giu-dizi e che quindi induce la testardaggine a resistere nella negazione, ma è il senti-mento che pone se stesso come ostacolo alla cessione. Ponendosi come ostacolo edeterminandosi a respingere qualunque cosa contraria, deve prendere l'aiuto datutte le forze dell'anima a far sì che la volontà si accerchi di tutte le facoltà, perchéla logica non possa procedere nel suo cammino.

La logica del testardo è ben diversa dalla logica oggettiva. Non si può dire cheegli non abbia una logica, ma la sua è una logica prettamente soggettiva. Essendosoggettiva, il testardo ha bisogno di rendere il suo oggetto angoloso da tutte leparti, perché gli assalitori abbiano a cozzare contro gli angoli e abbiano a non se-guitare la lotta. Se non vi fossero gli angoli, gli assalitori potrebbero facilmentestringere da presso il soggetto testardo e annientare la sua testardaggine.

« Ragione fisiologica. — La disposizione del tenace o del testardo rende i muscolitesi abitualmente, per cui sono disposti a entrare nell'irritabilità e contrazione discatto, come nel risentimento che è un moto repentino e fuggitivo. Per questol'angolo formato dalla contrazione non può essere uno solo, ma più di uno. Que-sto angolo non può apparire in una linea retta, in quanto le azioni dei nostri mu-scoli, essendo nel nostro corpo, debbono rivolgersi su se stesse, girare come intor-no a un disco. Ecco, perciò, che la rottura o angolo deve manifestarsi nel giro chefa l'azione. Si aggiunga che la contrazione è abituale e delicatissima e per questonon può avverarsi nella linea retta, perché la rottura della linea retta sarebbe trop-po brusca e non secondo la natura dell'azione spontanea.

Ora, riferendosi subito alla grafologia, la lettera che maggiormente gira nellascrittura è la o. La o, dunque, è quella lettera che deve tenere in sé l'effetto dellatenacia e della testardaggine. Anche la a e le derivate delle o e delle a possonoavere e hanno gli angoli della tenacia e della testardaggine; ma la o è la letterapiù sicura.

Ripetiamo che il tenace e il testardo hanno l'abitudine della tenacia, ecc., an-che quando sono fuori di disputa, fuori di discussione, perché la tengono in sestessi come istinto.

Che poi la testardaggine abbia degli arresti più ad angolo acuto la cosa è chia-ra: la testardaggine è più debole per se stessa della tenacia, in quanto non ha ra-gioni valide per sostenersi. Per questo ha bisogno di più resistenza, ha bisogno diaddentarsi maggiormente, di acutizzarsi per non cedere.

Il testardo è sempre ingiusto. Siccome il concomitante principale della testar-daggine è quello di imporsi e di non avere dipendenza di sorta, ne viene che iltestardo, per lo più, tende al comando e a servirsi quindi di stratagemmi e di arti,più o meno subdole, per salirvi e mantenervisi.

H»> SEGNO 4° - ANGOLI C o DEL SAPER FARE

È questo un angolo molto difficile a essere compreso, perché varionei suoi molteplici aspetti.

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Gli Angoli C sono:

1. Gli Angoli A e B smussati, cioè quando sono sotto i 5/10.

2. Scrittura con risvolti curvi ai vertici almeno inferiori. Questi risvolti sicercano in tutte le lettere.

3. Flessioni e intrecci artistici sparsi qua e là, compresi i ricci purché nonsiano esagerati, cioè tutto quello che costituisce ornamento.

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4. Angoli appuntiti o quasi appuntiti (in mezzo agli angoli detti 1, 2, 3)sparsi qua e là in ogni lettera.

5. Fluidità della scrittura sia pure in una forma accurata, ma è necessarioche tale accuratezza sia naturale e sobria.

Porto due esempi, a fìg. 28 e a fig. 29, che rendono molto benequanto ho esposto sopra. Essi hanno delle piccole frecce con i numeri1, 2, 3, 4 che, indicano i primi quattro numeri dati sopra.

Per la graduazione di questo segno devi adoperare questo criterio. Sesi avverano tutti e cinque i numeri completamente in tutte le lettere (co-sa impossibile), puoi ritenere l'angolo C con 10/10. Se si avverano isemplici Angoli A e B smussati, considera che l'angolo C ha allora ungrado sotto i 5/10. Se si avverano oltre gli Angoli A e B smussati anchei risvolti curvi, puoi considerare l'angolo C con 5/10 di grado. Se si av-verano le flessioni e gli intrecci artistici, ritieni pure l'angolo C munitodi almeno 7/10, molto più se questi intrecci e flessioni vanno insiemecon una scrittura Fluida. Se si avvera soltanto la scrittura Fluida senzale altre particolarità dette sopra, allora gli Angoli C possono essere sui5/10. Osserva le figg. 30, 31, 32, 33.

Non ho posto il numero 5 perché esso è in tutto il complesso dellascrittura.

Il numero 4 sembrerebbe quasi una stonatura con gli Angoli C, poi-ché gli Angoli C non hanno per se stessi e non debbono avere niente diappuntito, ma pure il saper fare importa che, qualche volta, chi ne è mu-nito da natura sappia risentirsi anche oltre la giusta misura per fare colpoe ottenere lo scopo prefisso. Questi appuntimenti però debbono esseresparsi qua e là, perché, colui che sa fare, dopo il risentimento deve saperprendere il modo ordinario di fare. Osserva bene le figure 28 e 29 perquesto caso.

Fig. 30

Scrittura con 4/10 di Angoli C, perché ha, gli Angoli A e B smussati.

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Gli Angoli C sono il segno grafologico del saper fare, della scaltrezza.Indica discriminazione, smistamento per tirar fuori quello che è necessa-rio secondo la necessità e l'opportunità. Abusando va a finire nell'oppor-tunismo, nell'ipocrisia, nel giocare sull'ingenuità altrui, nella menzognaaccomodata. Il saper fare, come vedremo nella parte scientifica, richiedel'uso opportuno della tenacia e del risentimento. Perciò la tenacia e il ri-sentimento devono essere come nascosti e chiamati dall'opportunità.

In questo modo compongono psicologicamente la scaltrezza che è ilrequisito principale del saper fare. In generale coloro che hanno gli an-goli C facilmente sdrucciolano nell'abuso della scaltrezza arrivando all'i-pocrisia. E molto diffìcile che non ne abusino coloro che sono sugli 8-9/10 di Angoli C. Quelli che hanno 5/10 di Angoli C possono cadere nel-l'ipocrisia officiosa e solo indirettamente dannosa. Possono ancora cade-re nell'ipocrisia giocosa in modo lene, cioè da provare dispiacere e averela spinta di domandar scusa se colui che è preso di mira si offende dellagiocosità di cui egli è l'oggetto.

Il saper fare ha varie manifestazioni. L'uomo è disposto al rispettofattivo, alla venerazione fattiva (sebbene possano essere solo apparenti)verso le persone rispettabili, verso le donne, con riverenze, con il metter-si da una parte per dare loro la precedenza con un sorriso gioviale, conrisposte riservate alle domande che hanno forma di indagine. Se le do-mande sono imbarazzanti, allora manifesta aspetto serio di meraviglia,di ignoranza di quanto viene chiesto, oppure da risposte evasive. Se ledomande vengono da un'autorità e le risposte possono essere compro-mettenti, allora comunica segreti se l'uomo d'autorità è favorevole alui, facendo vedere che la comunicazione è preziosa. Nel vestire è piut-tosto accomodato sia pure con l'abito vecchio. Ordinariamente non par-la forte, ma quando vuole fare impressione e farsi ascoltare, allora parla avoce alta e cerca di fare parlare a voce alta anche l'interlocutore. Insom-ma, sebbene non componga menzogne, tuttavia le modalità sono pro-prie delle menzogne architettate con grazia e con arte. Fare il diplomati-co in tutto.

Se è donna ha un fare accogliente con tutti e potrebbe avere anchedei requisiti di provocante, sicché qualcuno potrebbe azzardare di faredelle proposte di ordine cattivo; ma guai a chi si azzarda a questo. Cercae applica tutte le modalità per aggraziarsi superiori e sudditi che possonofavorirla. Se non ha impedimenti fisici, ha un incesso eretto, improntatoa serietà. Ha una parola pacata, insinuante e con apparente pienezza dicomprensione. Promette facilmente con l'intenzione di fare il contrario.Coltiva simpatie e antipatie a base di valore fisico. Può spingersi anchead attività in cui l'illiceità sale al massimo grado, ma sempre in modo

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da salvaguardare il proprio Io e da poterlo all'occasione scagionare scari-cando la responsabilità sugli altri. Fa faccia buona al favorito, e se doma-ni il favorito perde è capace di ridergli in faccia. Gioca di opportunismo.Le donne con gli Angoli C in grado spiccato, per lo più valgono moltopoco moralmente.

Gli Angoli C sotto i 5/10 sono comuni quasi a tutti. L'autore dellascrittura di fìg. 26 è privo totalmente di Angoli C. La scrittura Pendentea destra per se stessa accede ad Angoli C e da sola va quasi sui 5/10 pur-ché sia fluida e con gli angoli smussati. Osserva la fig. 32. Nella gradua-zione di Angoli C è inutile considerare la frequenza perché, come vedidai cinque punti, tutto il complesso della scrittura viene considerato.

Se si desse un individuo con tutti i cinque numeri, ne verrebbe fuoriuna personalità che non potrebbe fare a meno di abusare dell'ingannoattivo a cui tende. Se si avverano quattro di questi numeri, puoi con-siderare 8-9/10 di Angoli C. Se si avverano il n. 5, il n. 3 e il n. 4, avrai8/10 di Angoli C. Se il n. 5 e il n. 3, avrai 7/10 di Angoli C.

G Ragione scientifica degli Angoli C• Psicologia del saper fare. — II saper fare indica genio, quel genio che i filosofichiamerebbero «in agibilibus». Questo non è il genio che canta e crea una formaconcreta e individuale, senza curarsi se ve ne siano di simili nella realtà. Questonon è il genio che con libertà di spirito si astrae dall'esperienza e ci rappresenta lecombinazioni possibili nella natura con tutte le loro conseguenze, per scoprireuna verità nuova che non si presta in via diretta alla nostra esperienza. E inveceil genio che sa penetrare nello stato abituale e attuale di un'anima e di una col-lettività d'anime, per portarne il trionfo della sua idea, la quale riguarda il suo Iosociale.

Ma sarà dunque, questo genio, un genio in psicologia? No, non confondia-mo. Il genio circa la psicologia è quello che sa penetrare nell'anima altrui indivi-duale e della collettività, in modo da concludere sulla situazione di quell'animaindividuale e collettiva; mentre il genio del quale parliamo è quello che sa pene-trare nell'anima altrui e collettiva per poterla, in certo qual modo, sfruttare a be-nefìcio del suo intendimento, «hic et nunc», propostogli dall'Io sociale integro ocorrotto per mezzo dell'Io individuale. Onde questo genio deve, naturalmente,aver le doti dello psicologo pratico, ma non è necessario che penetri la psicologia,se non fino a quel punto che gli faccia raggiungere lo scopo già detto.

Si noti, qui, che è ben diversa l'anima collettiva dall'anima individuale, nonsoltanto presa materialmente, ma anche nelle sue cause e nei suoi effetti. E forse èpiù difficile portar trionfo dell'anima collettiva che dell'anima individuale. Gusta-vo Le Bon ha scritto un libro mirabile sull'anima collettiva intitolato Psycologie desfoules. La folla può essere composta dagli uomini più disparati per temperamento,per carattere, per intelligenza. Il solo fatto che questi uomini siano trasformati infolla fa sì che essi non possano fare a meno di avere una certa anima collettiva. Ela folla è un essere che dura finché dura la folla, e l'individuo che vi appartiene

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differisce dall'individuo isolato nelle pretenzioni, nelle stravaganze, nella collera,nel bollore, nella ferocia: in tutto. Quindi il genio del saper fare deve avere anchel'abilità di saper trionfare sull'anima collettiva di una folla, di un comizio, di uncongresso e simili.

Genio di tale specie lo si potrebbe chiamare genio di diplomazia, ma questaparola non mi rende giusto il concetto. Lo si potrebbe chiamare cosi, ma non inquanto la diplomazia significhi il saper trattare con persone poste in alto sulla sca-la sociale, perché il saper fare implica il dover trattare e saper trattare anche conpersone poste basse, isolate e messe insieme in una folla. Questo saper fare noiqui lo consideriamo come quella tendenza naturale a sapersi accomodare alle di-verse situazioni altrui, sia pure l'altrui isolato o collettivo, per portare il trionfodella propria volontà.

Che colui che ha tale tendenza riesca o no nell'intendimento non è cosache riguardi la questione presente, perché, per riuscire nell'intento, sono neces-sari tanti requisiti da complicare tutta una questione complessa psicologica egrafologica.

Noi, dunque, qui non prendiamo di mira che la tendenza al saper fare, a quelmodo diplomatico che scende all'altrui individuale e collettivo per incantarlo,manipolarlo, girarlo secondo l'abilità di tale tendenza innata.

Colui che ha l'abilità, per natura, del saper fare riesce a trarre dalla parte sual'individuo e la folla. Trattiamo dell'individuo: lo psicologo, come ho detto sopra,conosce l'individuo, ma non basta conoscerlo per attirarlo; son due cose ben di-stinte. Chi ha l'abilità del saper fare, invece, forse non conoscerà l'individuo nellasua natura, nelle sue particolarità, ma riesce a trarlo a sé. Se tutti gli individui fos-sero di una sola specie, di un solo temperamento, di una medesima forza intellet-tiva, volitiva, forse sarebbe cosa facile vincerli. Ma ciascun individuo ha il propriotemperamento, la propria forza intellettiva e volitiva, che variano sino all'infinito.Ora colui che ha l'abilità naturale del saper fare, deve, come per istinto, saper pe-sare il valore di tutte queste cose nell'individuo. Dovrà dunque conoscerle? No, loripetiamo, non è necessario. Abbiamo che molti di quelli che sanno fare non han-no la potenza di scrutare un'anima psicologicamente. Essi, però, hanno il fiuto,per modo di dire, raffinato. Sono guidati, quasi direi, dal loro istinto come il caneda caccia che scopre la selvaggina, l'insegue e la fa sua.

Qui sta tutto. Colui che sa fare si presenta con un portamento umile o im-perioso, secondo il bisogno, e conquide anche le riluttanze più robuste e in-vincibili.

Trattiamo ora delle collettività, per poter conoscere, poi, quali debbano es-sere le disposizioni innate a vincere l'individuo e la folla. «La folla (dice Freudnel suo libro Psycologie collettive et analyse du mai, L'àme collective) è impulsiva,mobile e irritabile. Essa si lascia guidare quasi inconsciamente. Gli impulsi aiquali obbedisce, possono, secondo le circostanze, essere nobili e crudeli, pienidi eroismo e di debolezza, ma^essi sono sempre molto imperiosi. Niente di pre-meditato esiste per la folla». «E come la piena che precipita per un burrone. Lafolla è straordinariamente influenzarle, è credula, è priva di senso critico. Va,dice Le Bon (Le.), in un tratto agli estremi». «Le soupfon énoncé se transformetout de suite en évidence indiscutable. Un commencement d'antipathie devientaussitòt une haine feroce».

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La folla è una belva anche più feroce, a volte, delle belve della foresta. Chi safare riesce a domare questa belva, a rattenerla o a spingerla alle cose più crudeli.

Dunque la prima ragione per cui un individuo non porta il trionfo sopra unaltro individuo è semplicemente perché è un altro. E che cosa significa «è un al-tro»? Significa che ha con sé tutti i requisiti e i diritti dell'individualità, significache è un Io materiale e spirituale e sociale che tende a preservarsi da qualunqueelemento intruso.

Se colui che pretende, dunque, la vittoria sugli altri potesse spogliarsi del suoIo, specialmente materiale, che è quello che ingaggia i maggiori contrasti, allora lavittoria sarebbe sicura, in quanto numericamente resterebbe distinto, ma non, di-rei quasi, formalmente.

Ed è possibile spogliarsi del proprio Io materiale? Realmente no, artificial-mente sì. L'Io è munito del risentimento e della tenacia e il risentimento e la te-nacia sono sempre a guardia dell'Io individuale. Ora, dunque, chi riuscisse a spo-gliarsi, con arte o con artificio, del risentimento e della tenacia potrebbe cantarevittoria.

E colui che ha l'abilità del saper fare si spoglia appunto del risentimento edella tenacia a oltranza, sì che la benevolenza gli si dipinga sul viso; e la benevo-lenza è quella che attira e soggioga.

Ora si vede chiaro che il segno grafologico del saper fare consiste nel segnostesso del risentimento e della tenacia regolati da mano maestra, perché dianoquel rendimento che scaturisce da una norma voluta. Gli Angoli, perciò, A e Bsmussati sono il segno del saper fare, secondo le esigenze psico-grafologiche.

Così si parli della folla. Se chi la vuole conquistare non sa tenere a freno ilsuo Io, non riuscirà che a esacerbarla e rendersela ostile.

Le doti per vincere l'individuo sono molto più necessarie per vincere la folla.Non c'è bisogno che scendiamo ai particolari per le nostre conclusioni, perchéciascuno facilmente le intende.

Secondo me, questa specie di persone che hanno l'abilità del saper fare nontrovano mai riposo. Non trovano mai riposo con i sensi per toccare, vedere, gu-stare, odorare; non trovano mai riposo con la mente per trovare i mezzi per con-durre ai propri fini quanto è stato constatato con i sensi.

Mi pare che la questione psicologica si impegni veramente sotto questo pun-to di vista, e ciò per scrutare meglio la disposizione della quale trattiamo.

Questi individui si affaticano continuamente con i sensi esterni, con i sensiinterni e con la mente: il loro lavoro è continuo pur quando mangiano, pur quan-do si ricreano, pur quando dormono. Nel parlare sono sempre guardinghi e pro-nunciano le parole con doppio senso. Interrogano per confondere, per compro-mettere, per carpire un segreto. Combattono girando, mai di fronte.

Dunque la situazione psicologica di costoro consiste in un continuo lavorodei sensi esterni e interni e in un continuo lavoro della mente. Ma questo lavoropuò manifestarsi esternamente solo nelle circostanze necessarie per il proprio in-teresse.

• Ragione fisiologica. — Dalle esigenze psicologiche si scende subito alla ragionefisiologica. Siccome non sono propriamente e principalmente i muscoli che lavo-rano in questi individui, perciò non avviene in questi muscoli una contrazione

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accentuata, la quale fa perdere al muscolo quel che di elasticità e gli fa acquistarepiù consistenza. Tuttavia i muscoli di costoro sono sempre in una continua attesadi entrare in lavoro. In questa attesa non si può dire che siano nel perfetto riposo,perché chi attende non riposa. Non essendo nel riposo, hanno delle oscillazioniappena percettibili, che si debbono registrare in tutti gli individui di tale specie.Queste oscillazioni producono, nelle loro azioni, come dei piccoli angoli e comedelle lievi correzioni nella linea curva delle azioni medesime. Dico nella linea cur-va e non nella retta, anche perché la retta è come il colpo che si da a un corpooscillante per farlo oscillare; nella retta il muscolo raccoglie la sua consistenza ein quel punto non oscilla, oppure ha una sola oscillazione che si può trovare intutta la retta.

Ora gli Angoli C sono appunto gli angoli formati dai muscoli che sono inuno stato di leggerissima oscillazione. Questa oscillazione produce gli angoli ap-pena percettibili, ma continui nel corso o giro di un'azione. E naturale che taliangoli si producano principalmente dove la mano deve girare maggiormente permantenere la curva, ciò che avviene più accentuatamente ai vertici inferiore e su-periore delle lettere che per loro natura sono curve.

SEGNO 5° - SCRITTURA INTOZZATA 1° MODO

La scrittura Intozzata 1° modo è quella che ha i tratti discendenti(aste, lettere maggiori e minori) marcati in proporzione dei tratti ascen-denti. Se non c'è questa proporzione, ma anche i tratti ascendenti sonomarcati, allora si ha scrittura Grossa di cui tratteremo a suo luogo. Afig. 34 apprendi bene il concetto di quello che io voglio dire, cioè ap-prendi bene quali siano i tratti discendenti e quelli ascendenti.

Fig. 34

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Questo segno Intozzata 1 ° modo indica comando, ambizione di co-mandare, indipendenza. Quando l'intozzatura è da capo a piedi in unmodo calmo e austero viene a indicare tendenza a imporsi. Soprattuttola scrittura deve essere Austera e Parca. Ci deve essere in tutta la scritturauna certa marcatura oltre ai segni sopra. Quando questo segno va con-giunto con la Larghezza di lettere, Larghezza tra parole e con Disugualemetodicamente (tratteremo di questi segni a suo luogo), allora l'indi-pendenza di cui è indice può tendere alla semplice autoindipendenzasenza aspirare al comando, perché il soggetto ha nella sua natura la pos-sibilità di sfociare in altri campi dello scibile e dell'azione. Di conse-guenza sono gli stupidi quelli che tendono al comando come tale. E unsegno sostanziale. Appartiene alla volontà.

Nell'uomo questo segno manifesta aspetto e fare autoritario, pretesadi riverenza dai sudditi, osservanza di tutte le regole di prammatica eubriacatezza di soddisfazione quando vengono osservate. Gusto dell'a-dulazione passiva, ricompensa a coloro che lo hannoxcletto e vendettaverso i contrari. Mania di firmare decreti con il proprio nome, manife-stazione di stanchezza per l'assoluzione dei propri compiti. Imperioschiacciante verso i sudditi obbedienti e osservanti oppure timidi, e con-cessioni vili a sudditi prepotenti e capaci di mettere in imbarazzo la stes-sa autorità. Facilità a prestare orecchio a donne e a raccogliere chiacchie-re e pettegolezzi e anteporre tali pettegolezzi alle assennatezze dei suoiconsiglieri e assistenti. Caduto dal comando, ricorso ai suoi disprezzatiper avere una parola di conforto e ricorso ai favoriti per imbastire insidieal nuovo comandante.

Nella donna come nell'uomo, ma in modo più ridicolmente accen-tuato. Soprattutto pretesa di penetrare oltre il dovere e il diritto nelle co-scienze dei subalterni. La donna messa nell'occasione può arrivare almassimo della crudeltà con un gusto sadico inarrivabile.

Per la graduazione di questo segno devi tenere sempre presenti leproporzioni che passano tra il marcato delle Discendenti con il Filiformedelle Ascendenti. Cosicché se una discendente è spiccatamente marcataquasi da non poterne desiderare di più e la sua Ascendente è minima,appena percettibile, allora avrai 10/10 di Intozzata 1° modo.

Per determinare meglio il massimo del Filiforme puoi prendere l'e-sempio del filo del baco da seta. Il filo del baco da seta (che viene tiratofuori dal bozzolo per mezzo della filatrice) raddoppiato o anche triplica-to può costituire il massimo del Filiforme. Questo massimo del Filifor-me moltiplicato per dieci ti darà il grado massimo dell'intozzatura 1°modo, cioè 10/10. Il medesimo del Filiforme moltiplicato per 9 ti darà9/10 di Intozzata 1° modo; moltiplicato per 8 ti darà 8/10 di Intozzata1° modo, e così di seguito.

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Questi concetti ti si renderanno più chiari studiando sugli esempiche ti pongo sott'occhio alle fìgg. 35 e 36. Nota bene che al massimodella marcatura e al massimo del Filiforme do il numero 1 e do pari-menti il numero 1 all'ascendente che viene omessa là dove dovrebbe es-sere per la natura stessa della lettera alfabetica. Il grado della marcatura odel Filiforme decresce con i numeri progressivi 2, 3, 4, 5, ecc.

Fig. 35

Osserva attentamente la scrittura stesa in tedesco nella fìg. 35. Inquesta scrittura trovi tutte le ascendenti con il numero 2. Per cui non èdifficile tirare le proporzioni con le discendenti che vanno da due aquattro. Perciò qui l'esame si riduce a fare la proporzione su due o treparole di tale scrittura.

Invece sulla scrittura di fìg. 36, la ricerca del grado di Intozzata 1°modo è più lunga e un po' più complicata per la molteplicità e la varietàsingolare della marcatura nelle discendenti e del Filiforme nelle ascen-denti; tant'è vero che alla terza riga trovi persino il massimo del Filifor-me 10 nelle discendenti e alla prima riga trovi anche 5 di Intozzata nelleascendenti. Perciò nella scrittura di fig. 36 l'esame è un po' più lungo enon ti puoi contentare di prendere a misurare soltanto due o tre parole.Fatte, tuttavia, le misure e tirate le proporzioni, alla fine avrai la soddi-sfazione di trovare che il soggetto ha tendenza al comando e all'indipen-denza, ma che in lui occorrono dei casi in cui sa deflettere dal comando

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medesimo, condotto dalla considerazione che in lui è forte per la poten-za della sua intelligenza e per l'originalità con cui concepisce le cose, ciòche ti si renderà aperto quando studierai la Triplice larghezza e il Disu-guale metodicamente.

Per il grado osserva anche le fìgg. 37, 38, 39, 40, 41.

Fig. 36

Fig. 37

Scrittura con 8/10 di Intozzata 1° modo.

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Fig. 38

Scrittura con 6/10 di Intozzata 1° modo.

Fig. 39

Scrittura con 5/10 di Intozzata. 1" modo.

Fig. 40

Scrittura con 3/10 di Intozzata 1" modo.

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Fig. 41

Scrittura, con Intozzata 1° modo esagerata e innaturale.

O Ragione scientifica di Intozzata 1° modo. — E necessario preporre dellespiegazioni circa l'istinto. Non ci occupiamo della differenza che passa tra l'istintoe l'emozione. Lasciamo il compito agli psicologi teoretici. Non intendiamo di di-sputare con quelli che fanno susseguire le emozioni, almeno le più grossolane, al-l'espressione somatica. Ciò non entra nella nostra questione. Teniamo per certoche non esistono centri speciali per le emozioni, ma non ci perdiamo a difenderetale teoria, non necessariamente utile al nostro assunto.

Passiamo oltre circa la genesi delle diverse emozioni, dettata non dalla scien-za, ma dalla fantasia di Darwin, di Spencer, o dall'interpretazione del Mantegaz-za, di Wundt, di Hecker, ecc. Quello che ci interessa è l'affermare che nelle emo-zioni, anche minime, il senso vi ha la sua parte; nelle emozioni poi grossolane(tristezza, paura, collera, ecc.) non vi può esser dubbio.

Circa le emozioni delicate (sentimenti morali, intellettuali ed estetici) bastadarsi a un esame oggettivo e attento, prendendo per guida l'introspezione, perconvincersi. Abbiamo compiuto un'opera buona? Ci sentiamo allora come un be-nessere anche per tutte le parti somatiche, cioè del corpo: il cervello limpido, lagioia scaturente dallo sguardo, dalla parola, dal gesto.

Ora si ammetta qualunque differenza tra l'istinto e l'emozione; certo che l'i-stinto, nel suo atto, va sempre accompagnato da un'emozione e l'istinto è la con-seguenza del sistema nervoso, meraviglioso come qualunque altro atto vitale.

L'istinto è la facoltà di agire per uno scopo determinato della natura, senzaprevisione e senza previa educazione dell'individuo ad agire in quel modo.

Anche l'uomo ha i suoi istinti. Si badi di ricordare che ogni istinto è un istin-to cui tiene dietro un'emozione. Il gatto, con il tendere le nari tosto che sentel'odore del topo, obbedisce a un impulso. Così l'uomo, tosto che sente un odoregradevole di cucina.

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Gli impulsi, secondo G.H. Schneider, nella sua opera Der Thierìsche Wille, sidividono in impulsi da sensazione, da percezione e da idea. Battere i denti facen-do un bagno freddo è un impulso sensitivo; correre da un lato dove si vede corre-re molta gente è un impulso da percezione; cercare di ripararsi se comincia a pio-vere è un impulso da immaginazione.

Si badi che ci sono certi istinti che richiedono dei sacrifici, ma il sacrifìciodiventa una cosa piacevole, direi, perché è comandato dal sistema nervoso. La gal-lina si sacrifica nel covare le uova, eppure vi è spinta dal suo istinto. Il baco siimprigiona dentro al bozzolo che fila e per filare lascia di brucare.

L'uomo è molto più ricco degli animali inferiori circa l'istinto, e il suo istintopuò non essere cieco e invariabile perché l'uomo è munito di riflessione. Il ragaz-zo tende a tingere di nero ciò che è bianco, ma, avuta la spiegazione dall'educato-re che ciò non si deve fare, quando un'altra volta sarà tentato di farlo, si ricorderàdell'insegnamento dell'educatore e, lungi dal tingere in nero un muro bianco, sisentirà frenare nel suo istinto.

Circa gli istinti possono entrare in gioco due princìpi: 1) l'inibizione degliistinti mediante le abitudini; 2) la transitorietà degli istinti. La prima legge è facilea intendersi. La seconda legge è questa: che diversi istinti si intensificano fino auna certa età, e poi impallidiscono a poco a poco.

Parlo di certi istinti e non di tutti. Fra gli istinti umani, numerati dal Preyernel suo libro Die Seele des Kindes, egli pone anche quello della pugnacità. Permolti riguardi l'uomo è il più feroce degli animali. Egli è certo sociale, ma anchepieno di gelosia e di antagonismo. La socialità e la gelosia hanno un mezzo dicompatibilita per associarle tutte e due, e sarebbe quello di comandare su di esse.L'uomo ha istinto di non sottoporsi agli altri, di scivolare dal comando altrui, dicomporre la ribellione, di rivoluzionare e di porsi alla testa degli altri: di tutti, sene ha la forza e l'audacia, di pochi se le sue risorse non gli permettono di più.

Ci sono differenze emozionali profonde tra i diversi individui. Ciò non soloper le emozioni di cose presenti, ma anche per le emozioni suscitate dalla memo-ria. Perché ci può essere una riviviscenza anche reale, rievocando un pensiero ab-bastanza vivace della causa eccitatrice.

Al lume della psicologia e della fisiologia, noi vediamo che tra gli esseri uma-ni ci sono di quelli che hanno una tendenza spiccata al comando, altri spiccatissi-ma, altri nei quali tale tendenza viene stornata dall'inibizione.

Per inibizione si deve intendere un complesso di forze native che formano,per se stesse, e tendono a formare una repulsione al comando. Chi, per esempio,ha tanta forza d'intelligenza da essere un inventore scientifico o artistico avrà latendenza al comando, o meglio a essere indipendente, ma tale tendenza innatasarà assorbita dall'interesse suscitato in lui dalle sue forze intellettive, che strappa-no i segreti alla scienza o all'arte. E così si parli di tante altre cose.

La tendenza al comando è legata a un'emozione o a una serie di emozioni.Per spiegare e rendere chiara questa nostra asserzione, dobbiamo entrare in que-sto ordine di idee: il nostro Io tende a farsi una posizione sicura nella vita; e lanecessità fisica lo stringe a scegliersi uno fra i tanti beni che lo circondano. Daquesto nasce la bellezza dell'ordine sociale, per cui c'è una distribuzione delle in-combenze che sorgono dall'attitudine individuale e dalla lotta.

Si ponga mente che chi ha la tendenza al comando non è necessario, per que-sto, che ottenga il comando, perché con tutta la sua tendenza potrebbe non arriva-

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re al comando. Ma dal perché non arriva a ottenere l'intendimento, non ne vieneper questo che ne perda la tendenza, anzi potrebbe maggiormente acutizzarla. Per-ciò tanto chi ottiene il comando come chi non lo ottiene ha, purché ne sia trasci-nato a optarlo dalla sua tendenza spiccata, le stesse modalità di azione. Ci preme difissare queste verità, per non dare adito ad alcuna confusione di conclusione.

Le modalità di colui che tende al comando si manifestano nell'incedere, nelparlare, nel gesticolare, nel sentenziare. Sia pure una copia in caricatura di coloroche tengono e sanno tenere lo scettro, è sempre vero che ha le modalità dell'im-pero. Ora, colui che è sul seggio del comando, con tendenza naturalmente spic-cata a questo comando, sta sempre trepidante per timore che gli venga tolto loscettro. Onde le emozioni in lui si susseguono senza tregua. Per modo di dire,deve tenere sempre la mano sull'elsa della spada, pronto a sguainarla dato che cene sia la necessità; sta sempre in ascolto per apprendere se si elevino voci nemi-che. Moltiplica i satelliti, sguinzaglia i birri, si fa circondare da soldati, reprimeogni piccolo moto di avversar! veri o immaginari.

Si ponga mente che noi vogliamo parlare non di colui che sta sul trono, madi colui che ha tendenza spiccata a starvi o a salirvi. Questi è quegli che sta in unacontinua pressione la quale, naturalmente, rende più pressanti, più tesi i suoi mu-scoli in tutte le azioni. Farà molte volte la parte del ridicolo, ma guai a chi accen-nasse al ridicolo in simili casi.

Ora, se i muscoli di colui che tende al comando sono in continua pressione,ne viene che lo sono anche quando costui tiene in mano la penna.

La scrittura caricata infatti, che noi chiamiamo Intozzata 1° modo, è la scrit-tura indice della tendenza al comando. Questo intozzamento è naturale che simanifesti nei tratti discendenti dalla penna e che si avveri o in tutto il tratto di-scendente della penna o in parte.

È necessario che l'intozzamento non sia come repentino e lasciato repentina-mente, cioè affinato nelle sue estremità: questo intozzamento sarebbe quello chenoi chiamiamo Intozzamento 2° modo, ma deve essere fatto con posatezza e sicu-rezza.

Il segno grafologico della tendenza al comando si esamini sotto la luce fisiolo-gica e psicologica e si vedrà la sua esattezza scientifica. Il segno viene a indicare di-rettamente la tendenza a imporsi agli altri. Onde l'impero, il comando, sarebbe ilmezzo necessario per avere quello che viene indicato da questo segno grafologico.

^ SEGNO 6° - SCRITTURA INTOZZATA 2° MODO

II segno Intozzata 2° modo si ha allorché il chiaroscuro nelle aste enelle lettere si affina repentinamente alle estremità dello stesso chiaro-scuro. L'intozzatura si deve iniziare repentinamente e repentinamentedeve finire, di modo che quanto più si avvicina alla goccia di inchiostrotanto più è forte. Si manifesta nei tratti discendenti, nei risvolti superio-re delle m, n, s, nelle linee trasversali delle r, ecc.

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Questo segno indica impressionabilità (emotività) sicuramente pa-tologica quando il segno è in un grado superiore e con pericolo di dive-nire patologica anche quando è in un grado inferiore. E un segno so-stanziale della volontà che si ripercuote nell'intelletto spingendo le facol-tà intellettive a rivestirsi di sensitività (vedi Facoltà intellettive, attitudiniprofessionali dalla grafologia}.

Chi ha l'intozzatura 2° modo riceve come tanti piccoli colpi prodot-ti dalle impressioni, i quali si ripercuotono sulla grafia con quelle intoz-zature repentine, per cui, a causa della frequenza e della repentinità ditali colpi, non ha tempo sufficiente per esaminare e sceverare. Ecco per-ché questo segno, per se stesso, è patologico.

L'impressionabilità può essere euforica o depressiva. Nell'uomo da-vanti a due casi, dei quali uno conduca all'euforia e un altro alla depres-sione, dato che questi due casi abbiano la stessa intensità, la depressionesarebbe sempre maggiore dell'euforia. Nella donna invece, davanti a duecasi della stessa intensità, l'euforia sarebbe sempre maggiore della de-pressione. Perché l'uomo per la sua natura sente di più il peso della pro-pria responsabilità, perciò i casi sinistri fanno maggiore impressione deicasi favorevoli; mentre nella donna, che tende a non misurare la sua re-sponsabilità con la logica e con la ragione ma con il sentimento, l'euforiafa maggiormente breccia.

L'emotivo tende a prendere deliberazioni repentine non solo con ilpericolo ma con la certezza di errare. Tuttavia non può fare a meno diprendere deliberazioni repentine, e qui sta il suo stato patologico, perchése desse tempo al tempo vedrebbe le cose sotto giusta luce.

Per la graduazione di questo segno bisogna tener presente: 1) la su-bitaneità dell'intozzatura e la cessazione di essa; 2) l'intensità dell'intoz-zatura. Per la subitaneità tieni questo criterio: se le estremità dell'intoz-zatura si iniziano in linea retta o quasi, allora abbiamo il massimo gradodella subitaneità e in questo caso il pennino si arresta sulla carta e dilatasubitamente l'intozzatura. Se le estremità dell'intozzatura si iniziano aforma quasi di triangolo, la subitaneità dell'intozzatura è meno intensa,In questo caso il pennino forma l'intozzatura non arrestandosi, ma pro-cedendo nella scrittura.

Quanto all'intensità dell'intozzatura attienti a questo criterio: se ilFiliforme delle estremità è moltiplicato per 10, l'intozzatura che ne ri-sulta è un'intozzatura di 10/10; se moltiplicato per 9, per 8, l'intozzatu-ra che ne risulta di 9/10, di 8/10.

In pratica ciò che conta principalmente in questo segno è la subi-taneità dell'intozzatura, di modo che se la subitaneità è al massimo gra-do, secondo che abbiamo spiegato con una intozzatura al massimo

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grado, avrai 10/10 di Intozzatura 2° modo. Se la subitaneità è al massi-mo grado e l'intozzatura è di 5/10, avrai intorno a 9/10 di Intozzata 2°modo. Se la subitaneità è al massimo grado e l'intozzatura è di 4/10allora potrai dare a Intozzata 2° modo intorno a 8/10. Sicché è la subi-taneità quella che maggiormente conta. Questa subitaneità quanto piùè brusca tanto più è forte. Se le estremità dell'intozzatura non sono re-cisamente in linea retta, avrai intorno a 9/10 di subitaneità. Se le estre-mità dell'intozzatura hanno un accenno al triangolo, avrai 8/10 di su-bitaneità. Se il triangolo non è bene definito, ma chiaro, avrai 7/10 disubitaneità. Se è ben definito avrai 5/10. Sotto i 5/10 fino a 3/10 puòconservare qualche cosa di patologico; dai 3/10 in giù significa emoti-vità comune.

Quanto all'intensità dell'intozzatura, da quel che abbiamo detto,serve soltanto per fare spiccare meglio il segno Intozzata 2° modo, sic-ché modifica di poco il grado del segno. Essa è necessaria, perché senzadi essa la subitaneità non potrebbe aver luogo in quanto si tratta di su-bitaneità di intozzatura.

Fig. 42

Per l'esempio pratico, osserva la fìg. 42: le frecce seguite dal n. 1 in-dicano il massimo della subitaneità dell'intozzatura, il n. 2 indica ungrado inferiore secondo quanto abbiamo spiegato sopra.

Osserva la fìg. 43 per l'intensità dell'intozzatura. Le frecce indicanoil grado. Tirando la media delle diverse intensità di intozzatura si viene aformare la media.

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Fig. 43

9 *

A fìg. 44 riporto un esempio di scrittura turca. La regola vale perscritture vergate in qualunque lingua. Anche in questo esempio Intozza-ta 2° modo si manifesta in modo spiccato.

Tanto nella fìg. 43 come nella fìg. 44 ogni intozzatura è indicata dauna piccola freccia con il numero del grado dell'intozzatura, cosicché tupuoi addestrarti soltanto con questi due esempi per esaminare il gradodell'Intozzata 2° modo sui 5/10 e sopra i 5/10.

A fig. 45 ti riporto un esempio di Intozzata 2° modo sui 5/10 e sot-to i 5/10. Lo trovi indicato dalla piccola freccia avente all'estremità ilnumero del rispettivo grado. L'intozzatura, tieni presente, senza la subi-taneità viene a cadere nel concetto Intozzata 1° modo.

Ti prego di non farti schiavo delle misure geometriche, perché lagrafologia deve essere, per quanto può, rigorosa nelle misure, ma non èschiava della matematica.

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Fig. 45

Nota bene che Intozzata 1° modo e 2° modo possono avverarsi nellastessa scrittura. In questo caso sono indici della tendenza a un comando,a un'indipendenza patologica, se Intozzata 2° modo è sopra i 5/10. Se èsotto i 5/10, diventa indice di un comando sospettoso, che vede dovun-que dei nemici dell'autorità di cui il soggetto è rivestito.

Osserva gli esempi seguenti. Alcune sembrano scritture artificiose,mentre sono naturali.

. ^.Ul^iWiV^w*

..7_ (^WMAtóui*' -SAu

Fig. 46

Scrittura con 8/10 di Intozzata 2" modo dove spicca la subitaneità dell'intozzatura.Se questa fosse in tutte le lettere, tale scrittura avrebbe 10/10 di grado.

Non solo tutte le lettere non sono munite di intozzatura, ma delle intozzate non tuttehanno l'intensità della subitaneità.

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Fig. 47

Scrittura, con 7/10 di Intozzata 2" modo, perché la subitaneità è varia e l'intozzaturanon si avvera in tutte le lettere. Questa è una scrittura decisamente patologica,

non solo per l'intozzatura ma anche per la confusione di cui tratteremo qui appresso.vetta è in manicomio.

Fig. 48

Scrittura con circa 6-7/10 di Intozzata 2° modo perché si avvera l'intozzatura brusca ofatta a triangolo. Più spesso la seconda che la prima.

Fig. 49

Intozzata 2° modo sui 5/10 perché l'intozzatura non e fortee perché quasi sempre triangolare.

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Fig. 50

Scrittura con circa 3-4/10 di Intozzata 2° modo perché l'intozzatura è non brusca ed è

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Fig. 51

Esempio di scrittura Intozzata 1° modo 9/10, 2° modo 8/10.

O Ragione scientifica di Intozzata 2° modo o di Scrittura dell'impressionabili-tà. — Per poter procedere con ordine ci è necessario fermare delle verità che si ri-feriscono alla psicologia.

Nell'altro capitolo scientifico sul segno Intozzata 1° modo abbiamo trascura-to la questione se le emozioni si susseguano o no all'espressione somatica. Qui,invece, dobbiamo prenderla di fronte.

Senza il pericolo di essere presi per materialisti, poiché altra cosa è il materia-lismo, noi asseriamo che l'emozione scaturisce da una modificazione del nostroorganismo. C'è una congiunzione tale tra anima e corpo che questo in tutto di-pende dall'anima e quella non può fare da sé, o meglio non può non farsi accom-pagnare dal corpo nelle sue azioni. Non già che essa abbia bisogno del corpo nelleazioni spirituali, ma anche nel campo semplicemente spirituale non può il corponon risentire l'azione dell'anima, nel senso che spiegheremo nel corso di questaquestione.

Nelle emozioni, certo, vi ha gran parte il corpo e, anche nelle emozioni spi-rituali, prima avviene la modificazione organica e poi viene l'emozione nel mede-simo organismo. Cioè, l'emozione sia pure nell'anima ha per corrispondenza l'e-mozione corporale e questa è preceduta da una modificazione organica. Il nostroorganismo è delicatissimo e sensibilissimo sì da percepire qualunque emozionevenuta dal di fuori o dal di dentro, suscitata dalla memoria o elaborata semplice-mente dall'anima che si astrae dalla materia somministratale dai sensi.

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Sulle emozioni grossolane non può sorgere il dubbio che qualunque emozio-ne sia preceduta da una modificazione organica. Non si può, per esempio, imma-ginare l'emozione della paura senza il pulsare affrettato del cuore, senza il respiromozzato, senza il tremare delle labbra, senza l'infiacchimento delle gambe, senzail provare un freddo per tutta la persona, senza i sussulti viscerali, senza il grido diterrore o senza la fuga secondo la natura di colui che è assalito dalla paura.

Non si può pensare allo stato di rabbia, senza il gonfiamento bollente delpetto, senza il fuoco abbruciante delle tempie, senza il bruciore al viso, senza ildilatarsi delle nari, senza lo stringere dei denti. Non si può immaginare una veragioia senza che l'occhio si dilati, la parola si incespichi o corra precipitosamente,senza quelle interiezioni che nulla dicono e dicono tutto, senza l'accelerazione delrespiro. Non si può immaginare una vera tristezza senza lacrime, senza sospiri,senza mostrare un aspetto cupo, senza la compressione del cuore e l'oppressionedella cassa toracica, per cui si è costretti ad alzare ogni tanto il capo e aprirsi alunghi respiri che hanno la forma di un singhiozzo.

Questo circa le emozioni più forti e più grossolane, e che possono variare nel-la loro manifestazione secondo le tendenze personali tra individuo, ma che sup-pongono certamente una modificazione organica. Ma questa modificazione orga-nica è fisiologicamente certa anche per le emozioni più delicate, nelle quali davantiallo sguardo del superficiale sembra che il corpo non vi abbia parte alcuna.

Ascoltate una musica sublime, una poesia veramente originale? Ed eccovicon l'occhio concentrato, attento e beato, con il labbro semiaperto, con il respiroa volte rattenuto, a volte repentinamente accelerato. Contemplate una verità nuo-va, sorprendente? Vi applicate soltanto la vostra mente, non fate nessun movi-mento, ma l'organismo non può fare a meno di risentirsene e, se durate a lungonella contemplazione, vi sentirete poi fiaccate le vostre forze fisiche. Il sangue saleal cervello e guai se vi mettete a pensare e scrutare intensamente a quella veritàdopo aver mangiato: la vostra digestione ne scapiterebbe.

Se la verità si aprisse con bellezze novelle, dato che siate munito di spiritosensibile a quelle novità, voi sentite allora un fremito cutaneo simile a un'ondataimprovvisa, e può essere benissimo che gli occhi vi si riempiano di lacrime.

Nell'estasi stessa, in cui il corpo sembra non aver parte, in quanto l'estasi èl'astrazione dai sensi, pure, in quello stato beato in cui agisce solo l'anima, inquanto l'intelletto non si serve dei sensi, avviene una certa modificazione organi-ca, poiché nell'estasi l'occhio prende un atteggiamento tutto speciale, che potreichiamare atteggiamento di sublimità; nell'estasi si piange, si sorride, ciò che nonsi può avere senza emozione corporale e senza modificazione organica. L'estaticonon ha coscienza delle sue emozioni, non per obnubilamento, ma per astrazionedell'anima da esse. Per questa ragione è cosa falsa quella che asserisce qualche psi-chiatra che le estasi di san Paolo fossero effetti di epilessia, perché l'epilessia vasempre accompagnata da obnubilamento di coscienza. San Paolo aveva nell'estasila coscienza ben chiara, in quanto poi ricordava tutto quello che era avvenuto inlui. L'estatico, dunque, non ha coscienza delle sue emozioni, ma noi non parlia-mo della coscienza delle emozioni; parliamo, invece, solo della loro causa imme-diata, che sarebbe la modificazione organica.

Non si dica che allora, ogniqualvolta si suscitano le manifestazioni di un'e-mozione a mente fredda e volontariamente, esse provocherebbero in noi l'emo-zione stessa, ciò che non corrisponderebbe al fatto. Questa difficoltà non infirma

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affatto quanto noi abbiamo asserito, poiché la manifestazione fredda non ha secol'emozione, non è manifestazione dell'individuo che la compie. Tant'è vero che,in questo caso, resta fredda e si scorge bene la sua freddezza.

L'attore veramente artista è colui che si investe della parte e che prova quelloche espone. Se non lo prova, se non ne sente l'emozione, è un attore che non va.Noi sappiamo per esperienza, anzi, che un'emozione, quando è secondata, si ac-cresce, come in chi prova un'emozione di paura; se costui si mette a correre perfuggire la causa della paura, il panico cresce. Così si ragioni della collera, della tri-stezza, ecc. Sappiamo anche che nell'educazione morale, se vogliamo essere vinci-tori di tendenze emozionali non buone, dobbiamo assiduamente e costantementefare anche i movimenti esterni di quella disposizione che desideriamo di coltivarein noi.

E non si dica che il manifestare un'emozione è lo stesso che farla cessare; nonsi dica questo per contraddire la nostra tesi, poiché in realtà ciò non la contraddice.

Circa la manifestazione spontanea e genuina, la cosa è naturale che debbacessare, perché per le vie di scarico spontaneo si esauriscono i centri nervosi. Fin-ché non si esauriscono i centri nervosi, l'emozione resta, poi cessa perché cessa lamanifestazione.

È vero che versando lacrime si prova sollievo, ma intanto si versano e poi siritorna al normale, solo quando la manifestazione è bastante, per sua natura, inquella data emozione.

Il Bain dice che, se ci è possibile frenare l'emozione, è il caso di farlo. Unaparticolarità imposta in un'emozione è capace di estinguere un'emozione di cuisarebbe estinta anche la manifestazione.

Ricordo d'aver letto quel libro turgido di psicologia profonda e nello stessotempo semplice, intitolato La storia di un 'anima, scritto da uno spirito semplicequanto può essere semplice un bambino, com'era quello di santa Teresa del Bam-bin Gesù. La santa, a una novizia che piangeva sempre, consigliò di procurarsi unpiccolo vaso nel quale versare tutte le lacrime e raccoglierle, stando attenta chenessuna andasse perduta fuori del vaso. La novizia, eseguendo il consiglio, quan-do si accingeva a prendere il piccolo vaso cessava di piangere. Così guarì e si liberòdall'abitudine di piangere per qualunque piccola sciocchezza.

In generale è cosa certa psicologicamente che frenare o sviare la manifestazio-ne delle emozioni significa frenare e sviare le emozioni medesime.

C'è dunque modificazione organica, quando c'è emozione, sia pure nel cam-po delle emozioni delicatissime e nella scala più elevata.

In queste ultime non avvertiamo noi la modificazione organica, ma ci deveessere, perché altrimenti tra l'anima e il corpo non si potrebbe ammettere quell'u-nione di natura così forte, quale è veramente di fatto. Non già che il corpo entri,lo ripetiamo ancora, nelle azioni dello spirito, quando questo si è astratto dallamateria, ma il corpo deve sentire il lavoro dello spirito, anche quando questo ènel suo laboratorio intrinseco. Se non altro deve sentirlo, perché faccia tacere etenere in silenzio i sensi. Quindi trasformazione organica e conseguente emozio-ne della costrizione al silenzio.

Abbiamo trattato di tutto questo per aprirci la via psicologica e fisiologica deitipi impressionabili, di cui è indice la scrittura Intozzata 2° modo. Si tratta qui discrutare la natura dei caratteri impressionabili, per poterci rendere conto della ra-gione fisico-psicologica circa il segno grafologico corrispondente.

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L'impressionabilità è certo un'emozione. Tutti siamo soggetti a questa speciedi emozione in casi in cui l'impressionabilità sia ragionevole con un fatto.

Qui invece si tratta di coloro che si impressionano per qualunque piccola co-sa e sono tratti ad accentuare la portata del fatto che produce in essi l'impressio-nabilità, mentre per se stesso il fatto potrebbe essere una cosa da nulla o trascura-bile per uno che non ha la tendenza a impressionarsi in modo speciale.

Noi possiamo considerare i tipi impressionabili come soggetti a una serie in-definita di timori che si succedono senza interruzione. Ogni emozione prove-niente dal timore o dalla paura, secondo il celebre Mosso, modifica il respiro e ilbattito del cuore: modificazione che si può registrare con strumenti speciali in-ventati dalla scienza.

Si consideri bene però quando sia il momento della paura. Lo psicologo Sou-riau (L'entrainement au couragè) ne tratta molto bene. Andando voi per una stra-da, sentite repentinamente avanzare precipitosa un'automobile dietro le vostrespalle, impaurilo saltate da un lato. Badate che voi fate il salto per difendervi;questo è il primo moto. Ma il sentimento della paura non è ancora venuto. Co-mincia allora quando voi avete saltato.

Ora, per i tipi impressionabili, dobbiamo dire che essi si trovano sempre nel-lo stato di coloro che sentono un pericolo e hanno il movimento come di difesa,benché tale difesa, nella loro costituzione psichica, non sia efficace. Hanno quin-di una repentina e accentuata inspirazione che gonfia loro la cassa toracica e han-no una sistole violenta al cuore.

Siccome, poi, tale è il loro stato, hanno l'abitudine dell'inspirazione e dellasistole accentuata. Tale inspirazione e azione sistolica si ripercuote su tutti i loromuscoli e deve perciò lasciare il segno nelle azioni di detti muscoli.

Ora un semplice esame dei muscoli. Nello stornare un pericolo, così ne fa ladescrizione il Souriau (Le.): l'occhio diviene fisso, le braccia si stendono in avantiirrigidite. E tutto questo è un'azione riflessa, un movimento brusco di energie,che ci mette sulla difensiva anche prima di renderci conto della natura del perico-lo. Ciò non è altro che tendere i muscoli più poderosi e più marcati.

Nei tipi impressionabili è viva la frequenza delle impressioni, per cui i mu-scoli hanno continui tratti di irritazione. Nella scrittura questi tratti di irritazionemuscolare si possono avverare nei tratti discendenti della penna, perché nei trattiascendenti il muscolo non ha modo di segnare la sua irritabilità, in quanto sale,mandando innanzi la punta della penna, la quale, al più, nella forma accentuatadell'impressionabilità, potrà appuntarsi sulla carta, di che si difende facilmentel'impressionabilità con l'attenzione, perché, se non si difendesse, non potrebbestendere la sua scrittura. Onde il segno genuino dell'impressionabilità si trovanei tratti discendenti della penna tracciati a foggia delle zampe di api. L'ingrossa-mento repentino viene formato dal colpo dell'impressionabilità. Ha il Filiformeprima e dopo l'ingrossamento, perché il muscolo dell'impressionabilità da comeun colpo fuggitivo, cioè carica repentinamente e fuggitivamente l'asta nella disce-sa della penna.

L'impressionabilità è patologica quando i colpi di questa impressionabilitàsono così intensi e così spessi da togliere del tutto il soggetto dalla libertà di con-trollo. Tieni per esempio colui che in una lotta di pugilato venga tempestato dal-l'avversario di pugni così forti e così spessi da non aver tempo di ripararli, sicchédeve per forza esser vittima della sua impotenza.

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Si stia bene attenti a non confondere l'impressionabilità con la sensibilità,perché, psicologicamente considerate, non sono la stessa cosa.

L'impressionabilità porta in sé un sentimento che si offende e perciò, in certoqual modo, si obnubila davanti a qualunque cosa che faccia un po' colpo, come sidice comunemente parlando; mentre la sensibilità è quella specie di delicatezzadel sentimento, per cui si percepiscono anche le minime sfumature dell'esteticae le minime pieghe della bruttezza senza obnubilamento di sorta.

Non si differenziano solo perché l'impressionabilità stende o è pronta a sten-dere la mano allo stato patologico, ma anche per l'oggetto diverso dell'impressio-nabilità e della sensibilità. L'impressionabilità ha per oggetto tutto quello che puòcolpire i sensi, la sensibilità ha per oggetto tutto quello che può colpire i sensi mache può entrare nelle sfumature dell'estetica o nelle pieghe o nei disgusti ancheminimi della bruttezza. La sensibilità è contraria alla rudezza, l'impressionabilitàalla forza della sceverazione.

> SEGNO 7° - SCRITTURA CHE MANTIENE IL RIGO

La scrittura che mantiene il rigo è quella che procede orizzontal-mente in linea retta, senza salire né discendere sul rigo, che nella direzio-ne delle lettere non ha disuguaglianza di sorta, per cui il segno Mantieneil rigo, per quanto indichi fermezza di carattere, nel suo massimo gradoviene a indicare una fermezza che non risponde alle esigenze dell'ogget-tività. Onde per avere il massimo grado, non solo non deve né discende-re né ascendere, ma deve avere anche la stessa piega in tutte le lettere.Quindi tutti quei segni che menomano l'uguaglianza della direzionedelle lettere diminuiscono in quanto tali l'intensità di Mantiene il rigo.Tali segni sono Scattante (diminuisce il Mantiene il rigo di quasi 2/10),Contorta (lo diminuisce di 1/10 abbondante), Sinuosa (lo diminuisce dicirca 1/10).

Se la scrittura non ascende o discende, ma ha sbalzi di lettere o ten-tennamenti, può avere di Mantiene il rigo intorno a 8/10.

Non c'è bisogno di portare altri esempi oltre fig. 52, poiché appenail segno si scosta dalla sua intensità del mantenere il rigo, scende subitodal massimo grado.

Il grado in questo caso viene dato da Ascendente o Discendente o datutti e due o dall'assenza di tutti e due. Mantiene il rigo senza Discen-dente e Ascendente avrà 10/10. Con 3/10 di Ascendente si avrà 7/10di Mantiene il rigo. Con 2/10 di Ascendente e 3/10 di Discendente siavrà 5/10 di Mantiene il rigo.

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Fig. 52

; scrittura ha 10/10 di Mantiene il rigo, perché è in linea orizzontalenon Ascendente né Discendente ed è uguale nella direzione delle lettere.

Questo segno grafologico indica fermezza di carattere, indica dispo-sizione a lottare per il trionfo della propria volontà. È un segno sostan-ziale della volontà.

La forza della volontà ha un movimento orizzontale, perché è in li-nea orizzontale che si respingono gli ostacoli. Il lottatore si slancia oriz-zontalmente per resistere e per respingere l'avversario.

Fig. 53

Scrittura con 8/10 di Mantiene il rigo, perché scattante.

Prendi l'esempio della lotta materiale: se uno dei lottatori è più altodi statura, si abbassa per mettersi al livello orizzontale del più basso. Senon si mette al livello orizzontale del più basso non ha modo di osserva-re la destrezza della manovra del più basso e si pone in serio e certo pe-ricolo di essere sconfitto. Non confondere la fermezza con la tenacia,questa significa attaccarsi a qualche cosa per non essere rimosso, quellainvece indica padronanza delle proprie forze per essere superiore a ogniostacolo. Grafologicamente la fermezza è indicata da Mantiene il rigo ela tenacia da Angoli B fino a 5/10.

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Fig. 54

Scrittura con 7110 di Mantiene il rigo, perché ha qualche oscillazione scattante.

Con il segno Mantiene il rigo (almeno sugli 8/10) l'uomo diffìcil-mente ride, la donna non ride mai. L'occhio è pensoso. L'uomo si piegasolo davanti alla logica, oppure alle insistenze si può piegare «prò bonopacis», ma mettendo avanti tutte le sue riserve e se non viene tradita lanatura della cosa. La sua fermezza può essere anche irragionevole, ma èsempre logica.

Ecco la differenza dalla testardaggine. Tende a non avere preferenze.Davanti alle difficoltà si può applicare a lui: «Frangar, non flectar». Nelladonna può essere che non ci sia la logica reale, ma c'è nella sua mente.Le altre manifestazioni sono le stesse.

Fig. 55

Scrittura con 8/10, Mantiene il rigo perché Contorta e Sinuosa.

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> SEGNO 8° - SCRITTURA ASCENDENTE

La scrittura Ascendente è quella che non mantiene il rigo, ma sale sudi esso.

L'occhio sperimentato in grafologia lo conosce con non troppa diffi-coltà, anche nella scrittura distesa su carta rigata. Perché difficilmente latendenza all'ascesa sa mantenersi sul rigo, benché vi sia costretta da untracciato.

Fig. 56

Fig. 57

Fig. 58

Fig. 59

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Questo segno ha la sua intensità o no, come gli altri segni. Esso vie-ne a significare la tendenza a perfezionarsi nella propria sfera. Quandosorpassa i 5/10 di ascendenza, allora diventa il segno della tendenza allapresunzione. Un presuntuoso presume di sé. Può avere sicurezza di sé enon averla. Ciò dipende da altri segni, come si vedrà appresso.

Ascendente nell'uomo ha manifestazioni di eccessività nel concettoe nella parola. Gesti di imperiosità e di minaccia che rimangono nelleparole, mentre nell'animo possono non esistere. Facile promessa al tem-po dell'euforia senza darsi troppa preoccupazione se può o no mantene-re; però non contro la sincerità. Presunzione di sapere, di fare, di ottene-re. Mancanza facile di riflessione.

Fare invadente e tendenze a far sentire a tutti le cose proprie. Appa-renza di coraggio. E coraggio nei casi facili.

Nella donne le stesse manifestazioni sono più accentuate e assumo-no una libertà che va fino a un certo libertinaggio.

Per misurare l'ascendenza si distenda prima una linea retta che for-mi un angolo retto con il vertice superiore della pagina. A 5/10 di ascen-denza è necessario che l'ultima lettera della riga si trovi a metà spazio trauna riga e l'altra.

Si tenga presente che, quando tutta la riga ascende leggermente finverso la metà e dalla metà in poi discende leggermente fino a tornare allivello di partenza, indica disposizione del soggetto a infervorarsi, ma aentrare poi nella considerazione, la quale lo fa ritornare alla calma di pri-ma. Vedi la fig. 60.

Fig. 60

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Nell'atto può indicare che il soggetto, mentre scriveva quella riga,sentiva nell'animo l'entusiasmo o il fervore per ciò che esprimeva, e poitornava ben presto alla calma.

Al contrario quando tutta la riga discende leggermente fin verso lametà e dalla metà in poi ascende leggermente fino a tornare al livello dipartenza, indica disposizione del soggetto ad affievolirsi, ma a entrarepoi nella considerazione, la quale lo fa tornare alla forza di prima. Osser-va la fìg. 61.

Fig. 61

La scrittura che discende fino a metà della riga e poi ascende indicaquei caratteri che hanno un che di timore nell'intraprendere un'azioneche esca fuori dell'ordinario, ma poi la intraprendono e riescono bene.Questi sono più stimabili di quelli indicati dalla scrittura che primaascende e poi discende, perché hanno difficoltà a impegnare la loro pa-rola, ma impegnata fanno di più di quello che hanno promesso, mentrequelli che prima ascendono e poi discendono hanno facilità di promet-tere e poi fanno fatica a mantenere la parola data e qualche volta hannola spinta a non mantenerla. La scrittura che dopo una o due parole di-scende e poi seguita senza risalire è indice di entusiasmo iniziale e chesi affievolisce quasi subito e procede poi in un modo naturale.

Quanto al grado, se l'ascendenza o la discendenza va a invadere lariga superiore o inferiore, allora si avrà 10/10 di grado; se l'ascesa o ladiscesa arriva a metà dello spazio tra una riga e l'altra, si avrà 5/10 di gra-do. Così si computino tutti i gradi intermedi. E molto difficile che arrivia 10/10. Quanto più il grado è forte, tanto più il soggetto viene condot-to verso l'entusiasmo o l'aftievolimento.

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^ SEGNO 9° - SCRITTURA DISCENDENTE

La scrittura Discendente è quella che casca, che non mantiene il ri-go, ma discende in basso, sotto il rigo.

Questo segno grafologico è indice di debolezza morale, sebbene taledebolezza possa essere riparata da altri segni grafologici. È come una di-sposizione alla amoralità. La sensualità, in coloro che hanno tale scrittu-ra, vince facilmente la regola della loro vita, quando le occasioni presen-tano delle trame molto semplici, così che non si possono dire seduzioninel vero senso della parola.

Discendente nell'uomo porta facile influenzabilità. Diffìcile resisten-za davanti alla prepotenza e all'invasione. Facile accondiscendenza nelleproposte immorali sia di ordine sensuale che di ordine finanziario. Facilesdrucciolamento nella viltà di vario genere. Negli intrighi spinta alla pre-ghiera tanto sacra come umana. Assume stati di smarrimento. Nella don-na le stesse manifestazioni sono più accentuate e possono raggiungerestati ^di isterismo, di svenimenti, di assenze.

E un segno grafologico sostanziale della volontà.Si noti che per essere segno determinativo della amoralità deve avere

per compagno il disordine della discendenza nei diversi righi. Una riga,per esempio, discende e un'altra no. Oppure nella stessa riga la scritturava su e giù. Vedi le figg. 62 e 63.

Fig. 62

Si badi bene che ci possono essere delle scritture discendenti nonper se stesse, ma per falsa posizione della carta su cui si scrive. Questafalsa posizione della carta si conosce quando la scrittura manifesta moltaregolarità in tutti gli altri requisiti di essa. Tuttavia anche questa speciedi discendenza partecipa, sebbene in modo affievolito, della significazio-ne di cui è indice la scrittura Discendente.

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Fig. 63

Fig. 64

Scrittura che discende per falsa posizione della carta.

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Devi badare bene ancora al modo della discendenza. Se la scritturadiscende solo in fine di riga ed è rimpicciolita di calibro, tieni per certoche la discendenza non è grafologicamente genuina perché la discesa èdovuta alla mancanza di spazio, oppure dal voler contenere nel brevespazio dato più di quello che lo spazio stesso possa contenere. Perchénel primo caso significa tendenza ad adattarsi alle circostanze, e nel se-condo caso significa tirchieria fisica e morale. La vera discendenza grafo-logica deve cominciare dal principio della riea o ouasi.

Fig. 65

Scrittura Discendente per mancanza di spazio.

Per la scrittura che discende sul rigo vedi la fig. 66. Essa ha questatendenza, sebbene non sia troppo spiccata.

C\f~t t

Per il grado massimo di Discendente vedi la fig. 67.Per misurare il grado di Discendente bisogna attenersi a questo a

terio: se la fine della riga antecedente sta allo stesso livello del principdella riga seguente, allora avremo 10/10 di Discendente. La fig. 67 è i

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esempio che calza a cappello; anzi in essa trovi che la fine della riga an-tecedente sta a un livello molto più basso dell'inizio della riga seguente.Se la fine della riga antecedente si trova a un livello che risponde allametà dello spazio che intercorre tra l'inizio della riga antecedente e se-guente, allora si avranno 5/10 di Discendente. Così via di seguito.

Fìg. 67

Scrittura, con 10/10 di Discendente.

Riguardo al grado delle scritture che indicano amoralità, cioè diquelle scritture che ora discendono ora ascendono sul rigo, devi attenertia questo criterio. Se la scrittura mostra una certa accuratezza, come laseconda di fig. 63 scritta in tedesco, allora il grado è minimo e l'amora-lità dipende più che altro da indecisione. Se invece la scrittura presenta,oltre alla capricciosità della discendenza e dell'ascendenza come nellaprima fig. 63, anche del disordine, allora avrai il vero segno della amo-ralità, cioè del soggetto che non ha il sentimento della vera moralità.Quanto più la scrittura sarà disordinata e il discendente e l'ascendentesaranno più accentuati, tanto più sarà intensa la tendenza alla amoralità.Per amorale voglio intendere colui che non sente la spinta della morali-tà. Quindi non è antimorale (immorale), ma resta in certo modo indif-ferente alla moralità o all'immoralità. Non sa dare l'importanza conve-niente a un fatto morale o antimorale.

I segni finalmente che riparano il significato del segno Discendente,sono - fra gli altri - la regolarità della scrittura, la stentatezza, l'arditezzae lo slancio, di cui tratteremo a suo luogo.

La regolarità ripara in quanto chi è regolare tende alla considerazio-ne, e perciò scende in certo modo all'esame. La stentatezza ripara per-ché, per se stessa, pone un indugio o parecchi indugi alla determinazio-ne dell'atto.

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L'arditezza ripara in quanto tende a tagliare e a rimuovere con unacerta facilità la tentazione, la seduzione, ecc. Lo slancio ripara perchétende a togliere la densità del senso in quella data cessione o tentazionedi cedere.

> SEGNO 10° - SCRITTURA SCIATTA

La scrittura Sciatta è la scrittura sostanzialmente non curata.Ha gli assi e le lettere come cascanti ed è più forte il grado quando

c'è una discendenza sul rigo più accentuata verso il termine della riga, ecresce anche di grado se nello stesso tempo è anche dilatata. Sembra chela mano non abbia la forza di tenere la penna come si deve. E una scrit-tura trascurata, trasandata. Si può rassomigliare all'incesso di un indivi-duo che cammina da parecchie ore e che non abbia più la forza di co-mandare ai suoi piedi, i quali possono rassomigliare a due tronchi indi-pendenti dalle gambe. Vedi le fìgg. 68a e 68b.

Sciatta si accentua quando spicca la debolezza delle aste e delle lette-re in modo che sembra che non possano sostenersi da sole, il che da ilsegno flaccida.

Fig. 68a

Scrittura con 9/10 di Sciatta.

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Per il grado: se la scrittura oltre a essere trascurata è anche discen-dente, ciò che verrebbe ad accrescere la sciattaggine, allora si ha un gra-do superiore. Se invece mantiene il rigo allora sta in un grado medio.

E un segno modificante dell'intelletto e della volontà. Indica sciatte-ria di pensiero cioè il pensiero e l'espressione di esso tendono a esserediluiti, fraseoleggiati senza necessità e in un modo cascante. Indica ten-denza a fralezza di costumi, a cessione davanti alle richieste e insinuazio-ni disoneste e immorali altrui e alle tentazioni proprie. Su tutto questo ilsoggetto entra come in una specie di abbandono delle proprie facoltà.Costoro sono tipi petulanti. Questo per l'uomo. La donna con questosegno facilmente cade nel pianto e si serve di esso come di un'arma pervincere l'uomo.

L'uomo con Sciatta ha manifestazioni amorali secondo la natura del-l'ambiente. Può avere compiti di causidico spacciandosi per competentelegale. Mezzano, sensale, in accaparramento di prestiti. Mandatario di co-se losche. Da l'impressione di essere iettatore. Guarda principalmente alsuo emolumento materiale, senza guardare i mezzi. È sordo a tutte le cosespirituali e vi ride sopra con leggerezza. Manifestazioni trasandate tantonel morale quanto nel fisico.

La donna quando è giovane va soggetta a cessioni sensuali. Ridesguaiatamente. Per lo più attira per la sua leggerezza. Quando è vecchiapuò diventare bigotta mescolando Dio con il diavolo, facendo da mezza-no in imbrogli di matrimoni. Secondo l'opportunismo fa da moralista eda immorale.

Si tenga presente di non confondere Sciatta con Disordinata perchéla Disordinata esclude la Disuguaglianza metodica, mentre Sciatta puòandare d'accordo.

Q Ragione scientifica. - Mantiene il rigo: volontà ferma - Discende sul rigo:debolezza di volontà - Ascende sul rigo: volontà che cresce nel decorso - «Sale e scen-de»: amoralità.

Dobbiamo, innanzitutto, dare delle nozioni sulla volontà. La volontà è quel-la facoltà con la quale noi ci determiniamo a piegarci verso una cosa o a rifuggireda essa. Questa facoltà non può non spingersi verso il bene universale. Da tale suatendenza viene che la volontà si può spingere verso il male fisico o morale, masempre sotto l'aspetto di bene.

In alcuni atti della volontà l'appetito sensitivo non ha parte alcuna circa l'og-getto. Infatti la volontà può determinarsi all'amore della giustizia, della verità: co-se che non possono, così astratte, essere certamente oggetto del senso.

Tutti gli psicologi materialisti non guardano che gli atti della volontà neiquali concorre il corpo, quasi non esistano che questi, ma ciò è falso.

Ci basti ciò lasciando il resto ai filosofi.

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Qualunque teoria si adotti tra anima e corpo, esiste certo un legame strettis-simo tra la vita psichica e l'attività cerebrale e nervosa.

Fra le tante cose che non si sanno, c'è ancora questa: «Non si è ancora chia-rita la questione se l'istinto sia legato al cervello». Flourens aveva già mostrato chel'ablazione di questi sopprime l'istinto della nutrizione e quello sessuale... Ma,d'altra parte, gli istinti si manifestano anche molto nettamente in esseri nei qualigli emisferi del cervello non hanno alcuna importanza (istinto di nutrizione neineonati). E dunque probabile che movimenti istintivi possano provenire dai cen-tri inferiori dell'encefalo.

Il volere, invece, negli atti imperati, cioè in quelli che riguardano il corpo e isuoi sensi, è legato al cervello, e circa l'oggetto e circa ciò che si chiama mezzo diesecuzione. I fenomeni volontari non possono non essere associati alla conoscen-za e al sentimento, in quanto «nihil volitum quin praecognitum», cioè, nientenella volontà, se prima non è passato per la conoscenza; e la nostra conoscenzaha l'oggetto dai sensi, benché poi l'oggetto venga universalizzato per mezzo del-l'intelletto; per mezzo dei sensi viene presentato all'intelligenza. Se il passaggiodella volontà (o meglio dei processi fisiologici che le corrispondono) nelle vie mo-trici è interrotto per una ragione qualsiasi, allora cessa la facoltà di eseguire la vo-lizione, benché nulla manchi alla volontà stessa. Nei casi meno gravi di afasia (omeglio agrafia) in cui non vi è cecità verbale, il malato ha la parola sotto gli occhie tenta di riprodurla, ma la scrive erroneamente, e non è capace, malgrado tuttigli sforzi, di correggere gli errori (Hoeffding, Saggio dì una psicologia basata sull'e-sperienza - Psicologia della volontà).

L'esperienza ci insegna che quanto più la sensazione è forte, cioè quanto piùcresce la passione, tanto meno la volontà si trova libera. Sotto la pressione di unapassione che tragga seco tutti i nostri sensi, l'uomo entra come in uno stato ipno-tico. Fechner (riportato da Hòffding, Le.) ha notato che, nella percezione volon-taria dei fenomeni esterni, la tensione si porta verso l'organo sensoriale che com-pie la parte principale, mentre nell'azione della memoria e dell'immaginazione siritrae interamente dagli organi esterni e prende la forma di una contrazione dellapelle del cranio, di una pressione che si eserciti dall'esterno su tutta la testa.

Allorché l'attenzione (seguita Hòffding) è fortemente tesa — sia su oggettiesterni, sia su rappresentazioni — i muscoli del corpo sono anche più o meno in-teressati; il cammino si arresta, la respirazione è trattenuta, lo sguardo diventa fìs-so e lo stato generale può, in seguito alla concentrazione, dare l'impressione diun'estasi (Le., p. 107).

Che la volontà abbia bisogno dell'intelligenza, si vede bene nel paragone tra ibambini normali e i bambini idioti. Questi ultimi solo con un'educazione specia-le e penosa possono arrivare ad apprendere l'uso dei loro organi sensoriali e mo-tori. Anche nei più deboli gradi, dice Th. Escherich (riportato da Hoeffding), l'i-diota è facilmente riconoscibile dalla mancanza di sguardo propriamente detto edi atteggiamento fìsso del corpo; la mancanza di sguardo si esprime in alcuni idio-ti con una fissità senza vita, in altri con un roteamento feroce degli occhi; la man-canza di atteggiamento prende in alcuni la forma di un'inerzia e di una pigriziapersistenti, con una tendenza a dare alle parti del corpo un movimento uniformedi oscillazione e di rotazione, in altri prende quello di una perpetua agitazione edi un lavoro senza scopo delle braccia e delle gambe.

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Th. Escherich fa vedere che l'educazione costante può riuscire a correggerequesti idioti. Da questo si conclude che la correzione ha luogo nei movimentipsichici, ciò che vale quanto dire che l'uomo è perfettibile; e non lo potrebbe es-sere se non avesse la libertà, perché non può la perfezione aderire alla personalitàse questa personalità non l'accoglie: accoglierla è un atto libero. Accenniamo sol-tanto a questa problema, perché non appartiene a noi, ma ai filosofi.

Di più: non tutte le volontà sono della stessa forza. Ci sono di quelle — sem-pre restando nello stato della natura innata - che hanno la tendenza a ottenere loscopo a qualunque costo. Ci sono di quelle che talmente si accalorano nell'azioneche traggono cento, mentre si erano prefisse di ottenere uno. In questa trasgres-sione di limiti può entrare in gioco la perfezione personale e la pretenzione, o laspinta di soverchiare gli altri, ecc.

Ce ne sono di quelle deboli, e ce ne sono di quelle che vogliono e disvoglio-no, avendo, per conseguenza, nelle loro azioni l'impronta della amoralità.

Da che cosa dipende mai questa quadruplice forma o modalità di volontà?Dipende forse dalla diversa conoscenza dell'oggetto, su cui si porta la volontà?Certo che la conoscenza, più o meno adeguata, deve avere una preponderanzaeccezionale sulle decisioni della volontà.

Sappiamo inoltre, per esperienza, che ci sono uomini di forte intelligenza e diimmaginazione viva che hanno, specialmente su certi oggetti, una volontà debo-lissima. È noto l'antico adagio: «Vedo le cose migliori, le approvo, eppure scelgole peggiori».

Sappiamo, sempre per esperienza, che la meditazione su una cosa, la medita-zione semplicemente contemplativa, resta nelle regioni tranquille dell'ideale. Per-ché la cosa meditata ci muova ad agire deve entrare nella parte affettiva, deve ac-cenderci d'entusiasmo, deve mandar fiamme. Ora l'affetto, l'entusiasmo, la fiam-ma è del senso affettivo e della volontà. La conoscenza, per se stessa, è lucente, maè fredda.

L'idiota non è solamente una luce intellettiva che appena vive, ma è ancheuna fiamma quasi spenta, un cervello che appena si muove, un complesso di mu-scoli quasi senza contrazione, per causa di una volontà che è priva di forza a farscattare i centri nervosi e per far circolare nel corpo gli umori della vita psichica.

In un'azione dell'uomo vive tutto l'uomo e in quell'azione ci deve esserel'impronta di tutta la personalità. Se due forze che devono avanzare parallelenon sono equilibrate fra loro, il loro avanzamento è ritardato, dato che debbanoavanzare per un principio unico. Per un atto della volontà in cui è impegnato an-che il corpo, se la conoscenza, le parti anatomiche, i fenomeni della vita non con-corrono affinchè la volontà giunga all'intendimento, la volontà non può arrivareall'intendimento proposto, benché possa restare ferma nel volerlo, con un estre-mo sforzo, come ci insegna l'esperienza.

C'è dunque la volontà che ottiene l'intendimento a qualunque costo. Que-sta volontà, naturalmente, ha al suo servizio un'intelligenza che non si offuscadal fumo dei sensi, cioè non si fiacca nel procedere per la sua via; e deve averetale forza da non piegarsi agli umori che circolano per il corpo, cioè deve avere ilcorpo obbediente alle sue prescrizioni, usando, magari, degli ammennicoli peraiutare il corpo a obbedire. Ecco un bambino bello e pieno di vita. Egli ha l'usospigliato dei suoi organi sensoriali e motori. Gioca alla palla, al calcio, alle boc-

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ce, ecc. Ha la mira giusta, e salta e sguscia e si divincola in modo meraviglioso.E l'immagine della volontà che sa superare gli ostacoli. Quando la sua azionedeve tenere una via retta, vi si lancia come un proiettile, avendo tesi, per questo,i muscoli ed esercitandoli secondo quanto richiede la natura dell'azione che stacompiendo.

Quello che è importante osservare è che nel procedere su un piano per rag-giungere un limite, sia correndo o semplicemente procedendo, i suoi muscoli so-no tesi sino alla fine, per cui forma nel procedere una linea retta, spingendo ilcorpo innanzi, tenendo i pugni stretti, lo sguardo attento, serrati i denti. Se hala tendenza a compiere in tal modo le azioni, sia lottando nel vero senso della pa-rola o no (qualunque azione è sempre una lotta, in quanto si debbono vincere leresistenze che si oppongono), nel distendere la scrittura non può fare a meno diandare in linea retta e quindi di mantenere il rigo. Ecco perché la scrittura chemantiene il rigo indica tendenza a una volontà forte e costante.

Non si dice che queste volontà non possano cedere alle resistenze opposte,altrimenti sarebbero determinate, ciò che è contrario all'esperienza, ma si dice so-lo che hanno la tendenza a essere forti e costanti, perché hanno tutto ciò che sirichiede, e in modo equilibrato, per essere tali.

C'è la volontà che cresce di forza nel decorso. Si prenda l'esempio di unaruota che giri, del motore dell'automobile, di un filo metallico che oscilli. Il suo-no di una ruota che gira lentamente, e così del motore dell'automobile che corrapian piano, è un suono cupo; quanto più cresce in velocità tanto più acuto diven-ta il suono. Il filo metallico quanto più è tirato, tanto più alto squilla. Così quan-to più un muscolo è in contrazione, tanto più si sposta in alto, perché raccorcian-dosi con la contrazione, si eleva. Provatevi a stringere il pugno e vedrete l'avam-braccio spingersi in su nell'atto dello stringimento, per quanto cerchiate ditenerlo teso in linea retta.

Così deve essere la scrittura. L'avambraccio di colui che ha una volontà, laquale tende a rafforzarsi nel corso dell'opera, deve tendere a sollevarsi e quindi lascrittura distesa dalla mano di tale avambraccio deve tendere a salire sul rigo.

Il salire deve essere progressivo e lento perché, se il salire è accentuato, alloraindica una forza imponderata che non misura il valore della lotta. Se due si strin-gono la mano fortemente per misurare le loro forze, crescono in intensità nellastretta a poco a poco, perché altrimenti la misura non sarebbe forse possibile. Per-ciò la scrittura che sale sul rigo arditamente, quasi sfacciatamente, è indice di unavolontà non ponderata, ma di una volontà che si chiamerebbe prepotente, la qua-le, non tenendo poi troppo conto degli ostacoli, potrebbe perdere tutta la sua for-za. Il volo di Icaro a un fatto poetico, ma è anche un fatto scientifico.

Abbiamo detto sopra che quanto più la sensazione è forte, tanto meno è fortela volontà. Ed ecco le volizioni del terzo tipo. Gli umori circolano in abbondanzaper il corpo, l'attenzione è trasportata sopra l'oggetto della passione, i centri ini-bitoti si rilasciano, i muscoli si infiacchiscono e la volontà perde la sua forza.Questo è il processo dei caratteri deboli. Il muscolo del braccio e della mano, ri-lasciandosi, si abbassa tanto quanto si rilascia. Ecco il perché della scrittura di-scendente sul rigo, la quale è indice della debolezza innata della volontà. Si badiche il discendere sul rigo deve avverarsi naturalmente senza che la riga debba di-scendere per forza.

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Ci sono, finalmente, di quelle volontà volubili che vogliono e disvogliono eper questo ora son forti e ora sono deboli. Ciò che acquistano con la forza, loperdono con la debolezza; e hanno la perdita ancor più grande della perdita dicolui che è semplicemente debole, perché il debole sta già nella sua debolezza,mentre l'altro ci cade dalla fortezza.

Se si considera bene, il debole sente la natura della moralità e piange quandonon ha forza per tenervisi; l'altro avrebbe la forza di tenervisi, ma ne sdrucciolaper una causa che non ha ragione di esistere, e perciò non sente la natura dellamoralità. Per questo è amorale.

Quindi la scrittura che ora mantiene il rigo e ora ne discende (può essere chequalche volta salga anche sul rigo) è la scrittura della amoralità.

> SEGNO 11° - SCRITTURA LARGA DI LETTERE

La scrittura Larga di lettere è quella che si estende orizzontalmentein proporzione della sua altezza. La figura più larga in proporzione dellasua altezza è il circolo. Ora la scrittura che ha la larghezza del circoloavrà 10/10 di Larga di lettere.

Per la gradazione la cosa per se stessa non è affatto difficile, poichédelle lettere (specialmente o e a) e delle loro derivate (occhielli delle g,q, ecc.) si misura l'altezza e questa sarà il denominatore, poi si misura lalarghezza e questa sarà il numeratore. La a che presento a fìg. 69 è didieci millimetri lunga e sei millimetri larga, sicché avrà 6/10 di Larghez-za di lettere.

I principianti debbono misurare tutte le o e a di un brano di scrittu-ra e misurare tutte le loro derivate e delle misure tirare fuori la mediatanto del numeratore come del denominatore. La media del numero inrispetto al denominatore sarà il grado di Larghezza di lettere di quelladata scrittura. Se il denominatore è più piccolo di mm 10 o più grande,si deve tirar fuori sempre la proporzione con il numeratore.

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Per ovviare a qualunque inganno su questa misurazione — siccome leo, le a e derivate alle volte presentano una discrepanza spiccata e direiimmisurabile — è bene, in questi casi, misurare le m e le n in questo mo-do: su due zampine di queste lettere al vertice superiore si fa con la pen-na un piccolo cappello curvilineo in modo che le due zampine diventinouna a (vedi la fìg. 70). Si osservi il cappello delle m e delle n indicato dauna freccia.

Fig. 70

Si misura così l'estensione verticale delle m e delle n e l'estensioneorizzontale. La misura della larghezza orizzontale in proporzione diquella verticale darà la misura della Larghezza di lettere.

Questa misurazione, tuttavia, non è possibile quando le m e le n so-no sgraziate e sgraziatamente distese sul rigo. Così pure quando le o e lea hanno un'estensione orizzontale sproporzionata rispetto alla loro altez-za, di modo che la larghezza è di molto superiore all'altezza, allora la lar-ghezza farà l'ufficio dell'altezza, cioè da denominatore, e l'altezza faràl'ufficio della larghezza, cioè da numerato re. Vedi la fìg. 71.

Fig. 71

Un altro criterio necessario per la misurazione della Larghezza di let-tere è il seguente: per il denominatore è necessario misurare le estremitàesterne dell'altezza verticale (o, nell'ultimo caso, della larghezza orizzon-tale) delle lettere e per il numeratore è necessario misurare le estremitàinterne della larghezza delle lettere. Sicché se prendi due o (come nellafìg. 72) della medesima estensione verticale e orizzontale, ma una hauno spessore più forte, questa sarà di grado minore circa la Larghezzadi lettere.

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Ancora bisogna notare che in alcune scritture le o e le &, specialmen-te in fine di parola, sono completamente chiuse e rassomigliano a unpunto. Queste sono misurabili come tutte le altre. Osservandole si vedechiaramente l'altezza e la larghezza che corrispondono, guardate con unalente, alle misure delle altre. I principianti si muniscano di lente e osser-vino la larghezza e l'altezza ingrandite. Vedi la fìg. 73.

Adopera questo criterio anche per la scrittura minuta o minutissima.Si badi di non andare all'eccesso matematico nel constatare la Lar-

ghezza di lettere di una data scrittura. Bisogna guardare non una sola o,una sola <2, una sola e, ecc., ma bisogna guardarle in complesso in unascrittura e fare un computo sulla loro larghezza complessiva, cosicché èd'uopo tener conto di quella larghezza che prevale. In grafologia è neces-sario fuggire sempre dalla pedanteria, la quale è nemica di un retto esa-me psicologico e quindi di un retto esame grafologico.

Usciamo, dunque, dalla matematica rigorosa e riferiamoci alle esi-genze della psicologia, pur tenendoci alle misure date sopra.

Si tenga conto della diversità del sesso, perché la donna ha, per suanatura, la scrittura meno Larga di lettere di quella dell'uomo. Quindi ladonna intellettivamente vale meno dell'uomo e questo senza esser accu-sato di antifemminismo.

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Dobbiamo avvisare anche che ci sono di quelli che, sapendo la no-biltà del significato di questo segno, cercano di storpiare la loro grafia,forzandola ad avere una Larghezza di lettere non naturale. Ciò si ap-prenderà a conoscere con l'esercizio.

Questo segno grafologico indica direttamente larghezza e profonditàdi intelligenza, larghezza e profondità della parte affettivo-attiva e distin-zione formale e spiccata delle forme somatiche, sì che l'individuo di cuila scrittura è Larga di lettere si riconosce subito a prima vista.

Nell'uomo porta impronta di assennatezza, di superiorità, di allon-tanamento da tutto ciò che può avere sapore di frivolezza. Ma questo al-lontanamento può essere vero come fittizio, perché è un allontanamentoprodotto dall'orgoglio. Infatti questo segno in un grado superiore, con-giunto con un grado almeno medio di Intozzata 1° modo, è indice diorgoglio. Molto più se è congiunto con Mantiene il rigo e con Pondera-ta. Ha manifestazioni di comparsa intellettiva.

Nella donna porta alle stesse manifestazioni, ma più accentuate.E un segno sostanziale dell'intelletto e indica la quantità intellettiva,

non la qualità.La Larghezza di lettere significa, come abbiamo detto, profondità

intellettiva come Curva significa profondità di sentimento. Ma comeCurva oltre gli 8/10 significa debosciatezza morale, così Larga di letterequando sorpassa qui 8-9/10 indica debosciatezza intellettiva. Quando laprofondità intellettiva è troppo forte, si può dire che invade ogni campointellettivo, sicché le qualità non hanno possibilità di manifestarsi. Sic-ché in molti casi vale più una qualità spiccata in un'intelligenza media,che un'intelligenza forte senza qualità spiccate. Quindi in ogni intelli-genza bisogna osservare principalmente la qualità.

Di solito chi ha una quantità intellettiva eccezionale (circa 9/10)manca di qualità spiccate e distinte. In un intelletto quantitativamentesuperiore avviene come in una vasca che ha vari cannelli di scarico. Mal'acqua che si riversa dentro la vasca è tanta da non potersi contenerenella stessa vasca nonostante che i cannelli funzionino. In questo casol'acqua esce dai cannelli, ma quella che straripa rende inutile e insignifi-cante l'azione dei cannelli.

Ci può essere però qualche caso straordinario di un'intelligenzaquantitativamente e qualitativamente massima: allora lo sbocco avvieneper mezzo delle qualità proporzionate.

Non si confonda la profondità intellettiva e quella affettivo-attivacon l'acutezza di cui tratteremo in appresso. La profondità scopre la ve-rità intellettuale e affettiva tutta quanta, mentre l'acutezza va alla veritàcome l'ago della siringa. Per spiegarci meglio: l'intelligenza profonda

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scava la verità; l'intelligenza acuta non scava, ma tenta la verità nasco-sta, perché tale verità, per difendersi, abbia a manifestarsi. Perciò l'in-telligenza acuta arguisce sempre e con l'arguire apprende la verità e, avolte, anche più raffinatamente dell'intelligenza profonda, in quanto halavorato di più e nulla ha appreso se non con un controllo, quasi direi,petulante.

Questo è un segno coefficiente della sostanzialità personale. Essen-do un coefficiente, non può da solo essere indice di una personalitàumana nella sua sostanza. I grafologi, forse per questo motivo, nonhanno veduto l'importanza di questo segno grafologico. E forse ancheperché questo segno indica solo profondità d'intelligenza, ecc., la qualeprofondità, per altro, ha bisogno, per mettersi in opera e sentire l'ecci-tamento della ricerca della verità, di altre doti, delle quali sono indicialtri segni, perché la disposizione alla profondità, lasciata da sola, nonsi sveglia facilmente e chi ne è munito facilmente si getta in una speciedi poltroneria, per cui tale profondità resta inerte e nascosta. Questi al-tri segni sono:

— Mantiene il rigo;- almeno 3, 4, 5/10 di Aste in linea retta;— scrittura non sciatta, ma un po' dinamica.

Se non ci sono questi segni, viene il torpore.

I grafologi principianti è bene si muniscano di decimetro millime-trato per misurare le proporzioni dell'altezza e della larghezza delle lette-re; e di una lente per rendere tutte le scritture più ingrandite.

Osserva gli esempi da fìg. 74 fino a fìg. 79.

Fig. 74

Scrittura con 3/10 di Larga di lettere.

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> SEGNO 12° - SCRITTURA ACUTA

Per scrittura Acuta si deve intendere quella che manifesta angoli acutiai vertici inferiore e superiore delle lettere, e sia poco estesa orizzontal-mente.

Scrittura Acuta dunque è necessario che abbia l'appuntimento ai ver-tici inferiore e superiore ma nello stesso tempo non sia più Larga di lette-re di 4-5/10. Se fosse più larga entrerebbe nel concetto di Larga di letterequantunque abbia degli appuntamenti.

Questo segno grafologico indica acutezza d'intelligenza e sottigliezzain tutto, anche di sentimento. La sottigliezza forma il sentimento comemunito di punte per preservare il proprio Io. L'acutezza d'intelligenzaporta a sottilizzare in tutto, quindi ad arguire. E un segno sostanzialedella volontà e dell'intelletto.

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Chi ha il segno Acuta congiunto con il segno Disuguale metodica-mente, di cui tratteremo appresso, è nella parte estetica più distinto,compito, elegante e, in scienza, ha più finezza di uno che ha i segni Lar-ga di lettere e Disuguale metodicamente. Un che di trascuratezza puòandare congiunto con l'intelligenza profonda (Larga di lettere), che noncura le esteriorità, ma non con l'intelligenza acuta, che è più studiata acausa del suo Io più sensibile e più accessibile al timore di vulnerabilità.Tuttavia l'acuto è facile che, in tale studio, cada nel ridicolo. L'esteticaesteriore è sempre più studiata dall'acuto che dal profondo. Se si devestare insieme, convivere, si sta meglio con il profondo che con l'acuto:ma per attirare simpatie, per piacere in conversazione, è più adatto l'acu-to, specialmente se entra in campo il segno Sinuosa; però l'acuto piacedi primo acchito, mentre, se la conversazione si protrae, piace di più ilprofondo. Perché il profondo diretto dall'introspezione conserva sempreil rispetto verso degli altri; mentre l'acuto, solleticato dall'acccttazionedelle sue arguzie, sdrucciola nel disturbare le suscettibilità altrui.

Per chiarire meglio il mio pensiero riporto un fatto, di cui lo studio-so mi deve scusare per l'apparente banalità che presenta. Un grosso equieto cane lupo del borgo della Repubblica di San Marino veniva paca-tamente in città. Un piccolo cane signorile incominciò ad accanirsi con-tro quello con insistenza petulante. Il cane grosso in sulle prime non locurò, ma poi, forse per liberarsi da quel fastidio, alzò una gamba e lospruzzò proprio sugli occhi. Il piccolo cane cominciò a guaire come secolpito a morte. L'altro seguitò quieto sulla sua strada. Il cane grossorappresenta l'intelligenza profonda, il cane piccolo l'intelligenza acuta.

Il buffone appartiene agli acuti. Il buffone però che riproduce sem-plicemente gli altri nella voce, nei gesti, ecc. è sempre di intelligenza mi-nore e minima, perché coglie dettagli materiali che colpiscono i sensi enon va al significato direttamente psicologico di tali dettagli. Le sue im-pressioni sono sensitive e non intellettive.

Acuta ha altre manifestazioni. Nell'uomo porta alla contraddizione eal gusto della contraddizione. La contraddizione nell'acuto è come coluiche ha preso l'abitudine dello stupefacente. Ha manifestazioni di som-ma esigenza con gli altri e lui vuole essere considerato, servito, assecon-dato. Vuole ragione anche se non l'ha, inducendo il motivo del rispettoper la maggiore età, la condizione, ecc. Ha manifestazioni di tecnica ma-tematica senza sentimento. Ride sulle manifestazioni sentimentali e nonle concepisce. Ha manifestazioni ciniche. E portato all'ironia, al sarca-smo, al ridicolo, a trovare la parte ridicola e vulnerabile dell'avversario ea rifuggire dalla consistenza dei vari argomenti in una discussione. Hamanifestazioni di vendetta sotto aspetto di giustizia, di regolamento, di

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assestamento. Può avere delle gelosie di testa, arrivismi, adulazioni for-mate in modo tecnico. E diffidente, ma può cadere in ingenuità sbalor-ditive. Per difendersi può diventare viscido attaccandosi ad ammennicolie cose inconsistenti. Nelle relazioni sessuali può avere delle frigidità rela-tive. Può avere delle manifestazioni pederastiche più in senso attivo chepassivo.

La donna ha le manifestazioni come sopra; però è frigida e facilmen-te sterile. Critica, censura, compone adulazioni. Ha pretesa di essereacuta in osservazioni, capacità di conseguire lauree, esibizioni di esse,pur mostrandone un certo sprezzo. Tende a non avere i riguardi volutidal suo sesso.

Capisce tutto lei e ha capacità di far commedie e di imbastirle a spe-se altrui. Diffìcilmente tali donne sono religiose, perché vanno a cercaredi essere rare e distinte. Se esistesse una materia da renderle uniche, siappliglierebbero a quella. Vogliono parità di diritti con gli uomini e nepretendono di maggiori. Tanto l'uomo quanto la donna con questo se-gno appartengono a quei tipi che comunemente si dicono nevrastenici.Sono non facilmente trattabili.

Per la graduazione di questo segno attienti al criterio seguente. Se gliangoli al vertice superiore e inferiore delle a, delle o e derivate sono ap-puntiti e formano l'angolo inferiore a 15 gradi, allora puoi dare 10/10 diAcuta. Osserva le lettere di fìg. 80.

Fig. 80

Non essere rigorosamente matematico, perché allora ti allontaneraidalla malleabilità della psicologia.

Osserva a fìg. 81 le scritture che hanno intorno a 9/10 di Acuta.Se gli angoli sono sui 15 gradi, allora l'Acuta avrà 9/10; se sui 30

gradi avrà 7-8/10. Osserva le figg. 81 e 82.

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Fig. 81

Fig. 82

A fìg. 82 l'angolo è di 15, di 30 e di 45 gradi, perciò l'Acuta puòavere intorno a 7/10, facendo cioè la proporzione.

Sotto i 30 gradi, e specialmente sotto i 45 gradi di angolo, cioè se ciavviciniamo ai 60 gradi, è molto difficile e quasi impossibile che si dianoangoli appuntiti all'uno e all'altro vertice. Se mai si desse appuntimentoai due vertici a 45 gradi, allora l'Acuta non potrà avere più di 6/10.

Ci sono delle scritture che presentano un solo angolo acuto al verti-ce, specialmente inferiore. In questo caso se l'angolo al vertice inferiorenon è oltre i 30 gradi, allora la scrittura data avrà 5/10 di Acuta. Se èsuperiore o sui 45 gradi non entra più nel concetto di Acuta. Entra in-vece nel concetto di Larga di lettere.

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Fig. 83

Scrittura con 5/10 di Acuta,perché con un solo angolo al vertice inferiore e non superiore.

Ci sono finalmente delle scritture che hanno intorno a 30 gradi diangolo, ma non sono appuntite. Queste si può dire che facciano capoli-no nel campo della scrittura Acuta, ma certamente sono riguardo adAcuta sotto i 5/10. Vedi la fìg. 84.

Fig. 84

Come conseguenza di quello che abbiamo detto degli Angoli A e B,è chiaro che tali angoli quando sono sopra i 5/10 vengono a essere icoefficienti del segno Acuta, perché allora specialmente gli Angoli B de-vono essere appuntiti.

Il segno Acuta, per essere segno di normalità, deve avere per compa-gno il segno Larga tra parole per lo meno sui 4/10, perché il segno Acuta

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porta per se stesso al ragionamento del quale il segno è Larga tra parole,perché senza ragionamento Acuta sarebbe un controsenso e perciò segnodi anormalità, in quanto sarebbe un ragionamento di contraddizionesenza ragionamento, che vale quanto dire senza criterio. Porterebbe aquella anormalità psichica che si chiama schizofrenia, cioè dissociazionedi pensiero.

^ SEGNO 13° - SCRITTURA IRTA

La scrittura Irta è quella che in tutte le aste sia superiori che inferiorisi estende come il capello non domabile. Questo segno è la stessa scrit-tura Acuta portata al massimo grado.

Per il grado: se questo segno va congiunto con il segno Secca in mo-do accentuato, allora arriva ai 10/10 di Irta come nell'esempio di fig. 85a.

Fig. 85a

Rassomiglia a un fascio di capelli irsuti. Indica assalto intellettivo emorale, assalto di lotta intellettivo e morale tanto con se stesso che congli altri. L'assalto da l'impressione di versamento di sangue procuratocon arma tagliente e appuntita. Chi ha scrittura Irta non sta nella via di

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mezzo, ma si caccia o nell'esaltazione o nella depressione e passa dall'unaall'altra in modo repentino. Tale tipo vede tutto nero. Il pessimismo è ilrisultato diretto.

Fig. 85b

Scrittura di Nietzsche.

Se il segno Secca non è così forte allora può decrescere di qualchegrado. Come la scrittura di Nietzsche della fìg. 85b.

È un segno sostanziale tanto dell'intelligenza quanto della volontà,del sentimento. Indica per la parte intellettiva un'intelligenza che ha lamania della contraddizione, nella quale prova un gusto indicibile. Puòsu questo arrivare a essere un genio con la probabilità e quasi direi la cer-tezza di coltivare l'errore tanto è il gusto che prova di contraddire. Poiprova i rimorsi di coscienza che tuttavia non riescono a farlo ritornarenella resipiscenza, ma ad accentuarlo maggiormente nella contraddizio-ne. Tipi di tal genere sono inarrivabili per giurisprudenza civile e anchepenale, per cogliere la parte vulnerabile dell'avversario, per imbarazzare,per giocare di furberia e per dilettarsi del successo ottenuto. Assieme atutto questo hanno tutti i contorni e tutti i sollecitanti per lo scopo:quindi gelosie, invidie, suscettibilità, permalosità, testardaggini, ecc.

Anche nelle manifestazioni è un'accentuazione di Acuta. Chi ne èaffetto può sdrucciolare nella disperazione, perché con facilità gli altri siallontanano da lui essendo bisbetico. Digerisce male, soffre di insonnia,di emicrania. Può prendere il vizio di essere morfinomane o di esserecultore di stupefacenti, ecc.

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O Ragione scientifica di scrittura Larga di lettere (intelligenza profonda),Acuta (intelligenza acuta). — Con tante esperienze fatte e con tante analisi gra-fologiche compiute, questi due aggettivi di «profonda» e di «acuta» dati al sostan-tivo «intelligenza» sono spesso usciti dal nostro labbro e dalla nostra penna.

» Con l'aggettivo profonda abbiamo voluto designare quell'intelligenza che vasino alla radice della verità e se la pone nuda davanti allo sguardo. E abbiamo vo-luto significare anche il modo con il quale l'intelligenza profonda va alla radicedella verità.

Come colui che vuole sradicare una pianta per trapiantarla, scava la terra al-l'intorno, cerca di mantenere intatte tutte le barbe e non si contenta finché nonha tirato fuori nette fin le ultime radici; così l'intelligenza profonda va alla verità,ne mette a nudo tutte le radici, per trapiantarla tutt'intera nella mente. Quantopiù riesce in quest'opera, tanto più profonda la si deve considerare e chiamare.Possono sorgere e scatenarsi i diversi venti delle contraddizioni per abbattere laverità così trapiantata: essi non riescono a muoverla dalle sue radici.

L'intelligenza profonda grafologicamente ha per indice la scrittura Larga dilettere, cioè la lettera che per se stessa si estende orizzontalmente. La figura, ingeometria, più larga è il circolo, che si estende tanto verticalmente quanto oriz-zontalmente. Così la scrittura che si estende orizzontalmente in ragione della suaaltezza verticale, viene a significare l'intelligenza profonda. Quanto più si avvicinain larghezza alla sua altezza verticale tanto più indica profondità di intelligenza.

Si ponga mente che non basta che un'intelligenza sia profonda per manife-stare la sua profondità, ma ha bisogno di tante altre cose che sono come mezziper i quali l'intelligenza profonda si manifesta tale. I mezzi, gli ammennicoli ven-gono espressi da altri segni grafici.

L'intelligenza acuta viene a significare quella che prende la verità non tuttaintera, ma che tormenta la verità, facendone come degli assaggi; e così le viene astrappare ora l'una ora l'altra parte.

Si vede bene che l'intelligenza acuta perviene alla verità con l'arguire. Onde ècome l'emula della profonda e tormenta questa, perché la verità è appunto nellaprofonda; o meglio, tormenta la logica della profonda, perché la logica della veritàsta nella profonda come nella sua sede.

L'acuta, inoltre, arrivando a possedere la verità e avendo molto lavorato perarrivarvi, la tiene assai stretta, quasi temendo le venga a scappare.

Per cui l'intelligenza profonda, per se stessa è generosa; l'acuta non tende allagenerosità, ma a una certa avarizia, considerata bene la nota psicologica della suasituazione. Onde colui che ha intelligenza acuta, nel vero senso della parola, comenoi l'abbiamo spiegata, ha le modalità dell'avaro.

In grafologia abbiamo che lo stesso segno vale a designare l'intelligenza acutae l'atteggiamento dell'avarizia, in quanto l'intelligenza acuta arguisce e lotta peracquistare la verità.

Si attenda che l'avarizia completa è complessa e ha bisogno della combinazio-ne di più segni grafologici.

Dobbiamo notare che ci sono diversi, indefiniti gradi tanto nella scala del-l'intelligenza acuta, come nella scala dell'intelligenza profonda e che non è faciletrovare un'intelligenza che sia semplicemente acuta.

Questa osservazione è di massima importanza per potere scoprire la ragione

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psico-fisiologica dei segni grafologici che sono indice dell'intelligenza profonda edell'acuta.

Per procedere con sicurezza e con chiarezza, dobbiamo metterci davanti agliocchi della mente l'intelligenza estremamente profonda e l'intelligenza estrema-mente acuta, cioè quella che non ha nota alcuna di profondità.

Siccome la profonda è quella, come abbiamo già accennato, che va sicura allaverità, non subisce, naturalmente, nessuna scossa di avidità intellettiva, nessunascossa di novità (eccetto solo quando la novità scatta fuori del tutto imprevista),nessuna scossa da nuovi possessi; o meglio, subisce quella scossa pacata e appenapercettibile, che è propria della ponderazione.

La verità resta come ammaliata da questa intelligenza cui, senza quasi andar-sene, cede i propri segreti.

Figuratevi che l'intelligenza profonda faccia dei gesti. Siccome non ha raccor-ciamenti di muscoli (che sono effetto di contrazione istonica, come viene chiama-ta in fisiologia) o, se ne ha, sono di minima entità (parlo della contrazione volon-taria dei muscoli), ne viene che il muscolo non forma abitualmente, quando èmosso, un angolo acuto, ma una curva o un angolo molto smussato. Questo con-cetto si apprenderà meglio studiando la contrattilità del muscolo nella personadell'intelligenza acuta.

Di più: i lati dell'angolo tendono ad allontanarsi, sicché se una penna venisseapplicata a questo muscolo in contrazione, si vedrebbe che la linea formata dallacontrattilità del muscolo si allarga orizzontalmente.

Ora noi abbiamo dalla grafologia, come abbiamo fatto veder sopra, che l'in-telligenza veramente profonda ha Larghezza di lettere, cioè le lettere, prese in sestesse, si estendono orizzontalmente con curve per le lettere che le comportano ocon angoli appena percettibili.

Ecco l'accordo perfetto tra la fisiologia e la grafologia.In un capitolo a parte, noi tratteremo della sicurezza intellettiva e allora spie-

gheremo meglio quello che si riferisce alla profondità dell'intelligenza. E si cono-scerà quanto sia l'accordo tra la grafologia, la psicologia e la fisiologia.

Dobbiamo qui, quasi a mettere sott'occhio l'armonia tra la parte intellettiva emorale, aggiungere che l'intelligenza profonda, veramente profonda, non può fa-re a meno di essere altruista nel retto senso della parola, perché l'egoismo è unadeficienza dell'intelligenza che non vede la verità nella sua vera entità. E l'altrui-smo è molto meno affetto dalle contrattilità dello spirito e conscguentemente deimuscoli, per cui ancora una volta emerge l'accordo tra la psicologia, la fisiologia ela grafologia.

Si tenga sempre presente che noi trattiamo dell'intelligenza nella sua tenden-za nativa, cioè sortita da natura.

• L'intelligenza acuta non essendo mai completamente (il completamento sideve prendere nell'ordine della defettibilità dell'intelligenza umana, ciò che si de-ve dire anche dell'intelligenza profonda) in possesso della verità, ma essendo diconseguenza in disposizioni tali da temere che la parte di verità appresa non leabbia a scappare o, meglio, a esserle contrastata o rapita, mette il sistema nervosocentrale in condizioni tali da inviare ai muscoli spessissimi impulsi, sicché la con-trattilità produce scosse muscolari succedentisi senza tregua e mette il soggettonell'abitudine degli impulsi e della contrattilità delle scosse muscolari. Da ciò vie-

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ne, in prima, che l'intelligenza acuta eccita il muscolo a formare angoli acuti, per-ché quanto più frequenti sono le scosse, tanto più stretti sono gli angoli formatidalla contrazione isometrica.

Gli angoli si vengono a manifestare ai vertici superiore e inferiore, come ap-pare chiaro.

Ora la grafologia ci insegna che l'intelligenza acuta, come abbiamo già visto,ha per segno grafologico la scrittura acuta, cioè con angoli acuti specialmente nellea, nelle o e nelle lettere simili a queste, come negli occhielli delle g, e delle e, ecc.

L'intelligenza acuta, per se stessa, è portata a un che di avarizia nel non cede-re facilmente i frutti delle sue ricerche, in quanto essi le sono costati molto lavoro.Ora uno dei segni dell'avarizia è appunto la scrittura acuta.

L'intelligenza acuta ha molte e spesse contrattilità, onde le contrattilità deimuscoli non solo formano l'angolo acuto ai vertici superiore e inferiore, ma dipiù una contrattilità è molto vicina alla sua antecedente: per cui si ha una stret-tezza accentuata fra l'una e l'altra contrattilità. E la grafologia ci insegna che del-l'avarizia è indice la scrittura Acuta e Stretta tra lettere: ciò comporta che tra unalettera e l'altra ci sia pochissimo spazio (vedi scrittura Larga tra lettere).

Si guardino le due scritture delle figg. 83 e 84 per vedere quale sia la scritturacon Larghezza tra lettere.

Circa la parte somatica, siccome l'intelligenza profonda ha le contrattilità deimuscoli non spesse, ne viene che l'onda muscolare non si esplichi ad angolo acu-to, ma curvo. Ora questo atteggiamento dei muscoli si deve manifestare in tutti imuscoli della persona d'intelligenza profonda, perché dalla fisiologia sappiamoche la modalità della contrattilità di un muscolo si ripercuote per tutti i muscoli.Onde ci deve dare nei muscoli non angoli acuti, ma curvi. Ne viene quindi che lamodalità della contrattilità di un muscolo si ripercuote per tutti i muscoli. Neviene quindi che la parte somatica dell'intelligenza profonda deve darci una pal-pebra non in abituale contrazione o in contrazione minima, e perciò lontananzatra la palpebra superiore e l'inferiore, ciò che da l'occhio calmo e aperto. Ci devedare contrazione minima e posata nei muscoli della faccia, e perciò viso calmo ecome spianato. Così si parli di tutti gli altri muscoli. Ci deve dare una parola cheugualmente emetta le sillabe, non a sbalzi, non come tenuta tra i denti, purchéciò non venga da altre cause per la contrazione dei muscoli facciali, ecc.

L'intelligenza acuta, invece, per la continua contrazione, ci deve presentarecome dei muscoli raccartocciati, perché il raccorciare porta seco un che di raccor-ciamento. Perciò ci deve dare spalle come arcuate, dita non flessibili, ossa nodosespecialmente alle congiunture, viso come increspato, occhio non troppo aperto,parola contenuta tra i denti, voce con un che di aspro, mandibole alquanto pro-nunziate, ecc.

Si ricordi sempre che è difficile che si dia un'intelligenza veramente acuta,come è difficile che se ne dia una veramente profonda. Noi ne abbiamo fattounav separazione netta per fare meglio intendere la ragione fisiologica e psicologi-ca. E da notare, infine, che l'acuta ha il suo valore in quanto, qualche volta, per lapaziente analisi, ottiene qualche risultato in particolare, che può recare luce ancheall'intelligenza profonda e può anche superarla.

L'intelligenza profonda corre pericolo, per la grande simpatia che suscita, diabusarne con l'ingannare gli altri per allacciarli ai propri intendimenti. Tende asalire in superbia e a voler scrutare anche ciò a cui non arriva la mente umana;

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l'intelligente profondo si guardi da tutte queste cose, perché, se non se ne guar-dasse, potrebbe diventare lo zimbello anche degli uomini poco intelligenti.

L'intelligenza acuta corre pericolo di covare in cuore l'invidia, la gelosia, lavendetta e la calunnia, tendenze che non hanno bisogno di essere confutate, per-ché sono mostruose nella loro medesima natura.

> SEGNO 14° - SCRITTURA LARGA TRA LETTERE

La scrittura Larga tra lettere è quella nella quale le lettere di una me-desima parola sono distanti fra di loro.

Per misurare la Larghezza tra lettere bisogna andare avanti con que-sto criterio: se fra una lettera e l'altra si possono scrivere due o, due a,due e della stessa altezza e larghezza di quelle della scrittura data, allorasi avrà 10/10 di Larghezza tra lettere. Si badi che le due o, le due a, ecc.debbono occupare tutto lo spazio che si trova tra una lettera e l'altra. Sinoti anche che si debbono prendere e interporre quelle o e quelle a chesono comuni nella scrittura data e non qualcuna che si scosti dal comu-ne e dall'ordinario. Se tra una lettera e l'altra si potrà porre soltanto unalettera, nel modo come è detto sopra, allora si avranno 5/10 di scritturaLarga di lettere. I gradi intermedi si possono giudicare con il criterio da-to. Osserva le fìgg. 87 e 88.

Si badi di tener conto anche della Larghezza di lettere ordinaria e co-mune alla maggior parte delle parole. E questo per spiegare meglioquanto abbiamo detto sopra.

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La scrittura Larga tra lettere è indice di generosità intellettiva e affet-tivo-attiva se sta sopra i 5/10; se sta nei 5/10, allora indica giustezza in-tellettiva e affettivo-attiva; se sta sotto i 5/10, indica avarizia intellettiva eaffettivo-attiva. Tanto più indica generosità, quanto più si eleva al gradomassimo; tanto più indica avarizia, quanto più si abbassa al grado infi-mo. Quindi è un segno sostanziale dell'intelligenza e della volontà.

-Hf.

Fig. 88

Scrittura con circa 9/10 di Larghezza tra lettere.

La generosità intellettiva è diametralmente opposta alla sofisticheriae indirettamente all'ipercritica. La sofisticheria si può considerare comeun'avarizia dell'intelligenza, perché si aggrappa a ragioni che in realtànon esistono. E deficienza intellettiva. L'ipercritica ha un ragionamentoeccessivo, nuota nell'abbondanza dei ragionamenti che possono esseranche errati. È una mancanza intellettiva di discrezione.

La generosità affettivo-attiva da l'espansione, l'affettività spontanea,l'entusiasmo, l'amore sotto le diverse forme: familiari, sociali e indivi-duali. La generosità affettivo-attiva e intellettuale è cosa bellissima, maper se stessa eccede, e in quanto eccede può cadere in una forma smoda-ta. Per esempio, la passione sensuale scaturisce dalla larghezza accentuatatra lettere. L'ammissione di ragioni in una questione che dovrebbero perse stesse essere contraddette scaturisce parimenti dalla Larghezza tra let-tere o, meglio, la Larghezza tra lettere ne è l'indice.

Si badi di non confondere la generosità con la bontà, benché la ge-nerosità sia più confacente alla bontà che alla parte contraria, perché sipuò essere generosi anche con l'intenzione di esserne in qualche modoricompensati, mentre la bontà, in se stessa, non tende ad altro che a ef-fondersi a bene altrui. La bontà, infatti, non ha lo stesso segno della ge-nerosità.

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Nel grado accentuato: nell'uomo porta alla prodigalità di mano, digiudizio, di ideazione, di concessione. Non per questo è altruista maespansivo, perché l'altruista è necessariamente espansivo quando c'è bi-sogno di esserlo, altrimenti è economico in tutto se è vero altruista. Persé l'altruismo è giudizioso, l'espansione è per se stessa senza giudizio.

Nella donna porta facile chiacchiera e a credere che questioni intri-cate si possano sciogliere con facilità. Facilità ad accogliere una cosanuova con tendenza a scacciare chi volesse esaminarla e a credere alle pa-role melate cadendo perciò facilmente in inganno. Questa non è certodonna di consiglio. In genere sono tipi ottimisti e si interessano di tuttoper il buon andamento.

Nel grado medio (5/10) si hanno tipi oggettivi senza entusiasmi esa-gerati e senza pessimismi esagerati, ma rispondenti all'oggettività e allenecessarie precauzioni. Quindi ottimi per consiglio, per soluzione diquestioni intricate. Sono riservati se questo segno è accompagnato daPonderata. Così nell'uomo e nella donna. La donna manifesta attitudinidomestiche, benignità seria che ispira rispetto in tutti i familiari. Sotto i5/10, tanto nell'uomo che nella donna, più ancora nella donna, si hamanifestazione di sentimento avaro in tutto. E il contrario della primaspecie. Espongono scuse per non prestarsi a favori e aiuti in cui venganoa dare del proprio. E l'egoismo del baco che si rinchiude nel bozzolo.

Fig. 89

Scrittura con circa 5/10 di Larghezza tra lettere.

Questa Larghezza tra lettere è come un coefficiente della scritturaCurva, benché, lo ripeto, non sia la medesima cosa.

La scrittura Stretta tra lettere è indice di avarizia intellettiva e affetti-vo-attiva, benché per avere l'avarizia genuina sia necessario che la scrit-

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tura sia secca, come tratteremo appresso e della quale la strettezza tra let-tere è un coefficiente.

L'avarizia intellettiva, come abbiamo detto, porta seco direttamentela sofisticheria, indirettamente l'ipercritica.

L'avarizia affettivo-attiva porta seco la grande cura dell'Io e di tuttociò che appartiene alla proprietà personale.

Debbo far notare che la Strettezza tra le lettere ha quasi sempre percompagna la Strettezza di lettere. E psicologicamente chiara la cosa: lasofisticheria e l'avarizia non possono albergare facilmente in un'intelli-genza che sa sollevarsi sulle ali dello spirito. Osserva la fig. 90.

Le diverse specie della generosità intellettiva e affettivo-attiva sonodeterminate da altri segni grafologici, come ho spiegato nel mio trattatoGrafologia pedagogica. Osserva gli esempi delle figg. 88 e 89.

> SEGNO 15° - SCRITTURA CON LETTERE ADDOSSATE

La scrittura con Lettere addossate consiste in un avvicinamento esa-gerato tra due lettere minori. Questo segno si avvera nelle scritture piùfrequentemente di calibro minuto, meno frequentemente di calibro me-dio. Se si avvera in quelle di calibro alto non entra più nel significatografologico di Lettere addossate.

Il grado dipende dalla frequenza. Questo addossamento si deve av-verare qua e là. Se fossero tutte addossate entrerebbe nel segno Strettatra lettere. Se qualcuna soltanto delle lettere minori è addossata, l'inten-

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sita del segno sta sotto i 5/10. Se frequentemente si avvera, allora sta so-pra ( 5/10.

E un segno sostanziale dell'intelletto e della volontà. Oltre a signifi-care strettezza di petto, per quanto si riferisce alla parte somatica, viene asignificare psichicamente apprensione intellettiva e del sentimento. Sic-ché se il soggetto deve parlare al pubblico o deve concepire un concettonuovo, ha un che di inceppamento ideologico e affettivo. Infatti questosegno indica difficoltà di respirazione fìsica, la quale, di conseguenza, siversa sulla «respirazione» intellettuale e affettiva. In conseguenza pratica,tipi di questa specie vanno soggetti a tristezze inspiegabili, a melanconie,stranezze di umori.

Con Lettere addossate, specialmente in grado superiore, tanto l'uo-mo che la donna sono facili alla suscettibilità. Parlano come quando unoha freddo sulle articolazioni della bocca, specialmente la donna è portataa concetti pessimistici circa gli altri e a dare risposte pungenti. Tantol'uomo che la donna non danno ascolto e poi tendono ad avvilirsi perle difficoltà che incontrano. Tutto questo fino all'età di 35 o 36 anni;dopo tale età formano un proprio ambiente nel quale si casellano condeterminate abitudini, da cui non escono e alle quali si attengono sì daeseguirle inappuntabilmente, di modo che se non possono farlo in quel-la data ora le fanno in un'altra.

SEGNO 16° - SCRITTURA PROFUSA

La scrittura Profusa è quella che si estende verticalmente e orizzon-talmente, ma più orizzontalmente che verticalmente. Onde è necessario,per avere scrittura Profusa, che qua e là tra una lettera e l'altra possanoscriversi due o tre lettere della forma e del calibro della scrittura data eche si estenda verticalmente. E un segno modificante della volontà.

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La scrittura Profusa è indice di grande espansione, è come un ecces-so della Larghezza tra lettere. Questa espansività si manifesta con ognisorta di estroversismo, con una generosità che non guarda al proprio sa-crificio, con un entusiasmo che in un modo e in un altro, presto o tardi,supera tutti gli ostacoli per il raggiungimento di un fine prefisso.

Con Profusa, tanto l'uomo che la donna tendono allo scialacqua-mento di pensiero, di affetto, e materiale. Lo scialacquamento, bisognatenerlo presente, è la noncuranza e il disprezzo di tutte quelle cose cheservono a cementare l'unione e l'assistenza reciproca. Lo scialacquatoreconsuma la roba propria e quella altrui alla rinfusa, senza badare al mioo al tuo, con faciloneria sfacciata. Non mette proporzione tra il fine e imezzi per ottenerlo; per esempio, può ottenere una cosa che vale cin-quanta lire, ma ne spende cento per ottenerla, ecc. Mangia e beve ab-bondantemente cibi che riempiono e bevande che inebriano. Poi nelleproprie necessità corporali non tiene conto delle convenienze. Sono tipida orge.

Inoltre tendono alla faciloneria nel dare giudizi di ordine intellettua-le e di ordine morale. Sono facili alle parole banali, a discorsi lubrici, afare proposte immorali all'altro sesso. Sono trasandati nel camminare,nel vestire. Tendono al floscio. E sono piuttosto sporchi. Hanno sudorepuzzolente. Non hanno il senso della distinzione. Facili alle promesse ea non mantenerle. Sono capaci di essere mandatari di vigliaccherie e siprestano per opere di lenocinlo. Sono tipi antimorali e hanno quasi ilgusto dell'antimoralità. Possono prestarsi a dirigere case malfamate. Siaddormentano a gambe larghe. Non hanno rimorsi di coscienza. Chiac-chieroni, pur di dire qualche cosa, inventano. Da bambini la fanno a let-to almeno fino a cinque o sei anni come i pigri. Amano la vita beata egustano il sonno. Da ragazzi sono intriganti, danno fastidio agli amicimettendo questioni, accusano i compagni anche per cose non vere, van-no a rubare frutta. Non amano lo studio.

Il pessimismo è il contrario di quello di cui è indice Profusa.Per il grado tieni presente: quando la scrittura si estende vertical-

mente sopra il calibro medio e si possono incastrare quando due quan-do tre lettere della stessa forma e calibro, allora avrai 10/10 di Profusa.Se si possono incastrare soltanto due lettere, avrà intorno a 8/10 diProfusa. Se si può incastrare una sola lettera, avrà intorno a 6-7/10 diProfusa.

Quando la scrittura è di calibro medio, e vi si possono incastrarequando due quando tre lettere, allora avrai 8/10 di Profusa. Quando visi possono incastrare due lettere, avrai 6-7/10 di Profusa. Se una lettera emezzo, avrai 5/10 di Profusa.

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Il calibro medio si ha quando la scrittura si estende verticalmente in-torno a due millimetri e mezzo o tre scarsi, cioè si estende più orizzon-talmente che verticalmente. Ora osserva la prima scrittura di fig. 92. Es-sa ha i due requisiti spiccati con calibro sopra il medio e larghezza trauna lettera e l'altra (qua e là) da poterci incastrare due lettere abbondantidello stesso calibro e della stessa estensione orizzontale. Perciò questascrittura avrà 9/10 di Profusa.

Fig. 92

Scrittura con 9/10 di Profusa.

La scrittura di fig. 93 è di calibro superiore al medio e tra una letterae l'altra potrai incastrare una lettera e mezzo, perciò essa avrà 7/10 diProfusa. La scrittura di fig. 94 è poco, anzi pochissimo, superiore al cali-bro medio e in media non vi potrai incastrare se non una lettera e mez-zo, perciò essa non ti potrà dare se non 6/10 di Profusa.

- U*^'

Fig. 93

Scrittura con 7/10 di Profusa.

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Fig. 94

Scrittura con 6/10 di Profusa

Fig. 95

Scrittura con 5/10 di Profusa, perché di Calibro medioe vi si può incastrare una lettera o una lettera e mezza.

La scrittura Dilatata è la stessa Profusa sopra i 10/10, cioè tra unalettera e l'altra si possono incastrare più di due lettere dello stesso calibrodella scrittura data. La Dilatata può mantenere il rigo e non mantenerlosenza uscire dal concetto di Dilatata, ma assumendo il concetto o di fer-mezza se mantiene il rigo o di debolezza se scende sul rigo.

Questo è un segno modificante della volontà e dell'intelletto. E in-dice di vaporosità di azione, di pensiero e di sentimento. E espansioneaccentuata e non troppo curante delle convenienze, delle finezze e simi-li. E un'esagerazione di Profusa.

Nella donna viene a essere un segno che indica assenza o quasi as-senza di moralità, come Ascendente, Discendente, ecc. La differenzadelle due amoralità sta in questo: la Dilatata specialmente Discendenteporta la amoralità senza contrasti; mentre l'altra amoralità ha una certaforma di contrasto, per cui il soggetto non ha limpida la forza di di-stinguere. In certo modo la Dilatata porta una amoralità attiva, l'altrapassiva.

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Q Ragione scientifica di Larga tra lettere e Profusa. - C'è un passaggio psi-cologico tra l'assoluta considerazione di sé e l'oblio assoluto di se stessi. Si tratta diuna sostituzione di motivo.

E, per aprirci la via a quanto vogliamo trattare, vediamo un poco di penetra-re, sotto i suoi diversi aspetti, questo motivo. Noi non siamo soli, ma ci sono glialtri. Questi altri hanno dei diritti e dei doveri come li abbiamo noi. Gli altri han-no la potenza di aiutarci nei nostri scopi, come noi abbiamo la potenza di aiutaregli altri.

Se diamo di più di quello che pretendiamo di ricevere, allora entriamo nelcampo della generosità, la quale appunto consiste nel riconoscere e nel volereche il nostro dato ad altri sia più di valore di quello che riceviamo da altri.

Se diamo di meno di quello che pretendiamo di ricevere, allora entriamo nelcampo dell'egoismo illecito per difetto, il quale egoismo è tanto più forte quantoè minore quello che vogliamo dare e maggiore quello che pretendiamo di riceve-re. Si tenga sempre davanti allo sguardo che io parlo di tendenza presa in sé. Noiconstatiamo quattro specie generali di relazioni fra gli uomini.

1. Ci sono di quelli che cercano solo il proprio interesse e danno uno per riceverecento. Essi formano la classe degli individui a cui appartengono gli usurai nelpiù stretto senso della parola. Ora l'usura è un coefficiente certo dell'avarizia.

2. Ci sono di quelli che hanno la tendenza (parliamo sempre di tendenza innata)a dare uno per ricevere uno. Questi sono i giusti per tendenza, i quali tuttaviapossono ispirare un che di antipatia per la loro pedante impeccabilità.

3. Ci sono poi di quelli che tendono a dare cento e pretendere uno o nulla.4. Ci sono finalmente di quelli che tendono a dare senza giudizio, senza conside-

rare nulla, che tendono a dare a profusione, a sprecare senza motivo, che ten-dono a mettere cento dove si richiede uno. Sono differenti da quelli della terzaclasse (è bene ripeterlo) perché quelli, se danno e pretendono uno o nulla, èperché vedono che il cento è bene collocato, che è richiesto dalla necessità odall'utilità di chi riceve; questi, invece, tendono a sprecare, a profondere senzanecessità, senza utilità.

Ora appigliamoci prima a ciò che immagina la fantasia circa queste classi; poine scruteremo la mimica secondo le esigenze della psicologia. Sono stato molto acontatto con i ciechi e ho avuto agio di studiare praticamente il loro stato psico-logico.

Dite a un cieco: come ti raffiguri un colore vivissimo che offende la vista?Egli vi risponderà che lo raffigura a un vento impetuoso che mozza il respiro.

Dite a lui: come ti raffiguri il colore che sia il risultato di parecchi colori? Vidirà che se lo raffigura come un'aura piena che gli riempie i polmoni e lo fa respi-rare appieno.

Dite a lui: come ti raffiguri il colore nel quale la vista si posi a suo agio e nonrisenta delle scosse, ecc.? Vi risponderà che se lo raffigura come un venticello chenon si fa sentire e che tuttavia ti fa star bene.

Dite finalmente a lui: come ti raffiguri il colore che è quasi oscurità, comequando, cioè, la notte domina dall'alto? Egli vi dirà che se lo raffigura come lozeffìro penoso nell'estate quando pare non possa prender posto nello spazio, percui si respira a mala pena.

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Noi circa la rappresentazione materiale del sentimento ci troviamo simili alcieco nei confronti dei colori. Onde applicando il concetto del cieco al caso no-stro, abbiamo che il colore vivissimo rappresenta l'esagerato, lo scialacquatore; ilcolore in cui la vista si posa a suo agio, ci rappresenta la giustizia del sentimento; eil colore che è quasi oscurità ci rappresenta l'avarizia.

Ora noi sappiamo che quanto più la luce è forte, tanto più lontano effonde isuoi raggi. Cosi, naturalmente, quanto più il sentimento si espande, tanto più valontano sino a oltrepassare i confini dovuti e questo sentimento così fatto nonpuò fare a meno di obbedire al suo impulso. Se il sentimento, meglio, ha la ten-denza ad andare oltre i confini dovuti, tale disposizione la comunicherà ai musco-li, perché il sentimento è quello che impera e darà la propria spontaneità a tutti imovimenti spontanei dell'individuo su cui posa.

Se il sentimento avrà tendenza a correre sempre là dove sente un gemito, do-ve vede luccicare una lacrima, dove sente emettere un sospiro, dovrà espandersinon oltre, ma secondo il bisogno, secondo l'economia voluta dall'ordine. Avràquindi disposti i muscoli secondo tale espansione.

Se il sentimento avrà la spontaneità a dare secondo la misura dell'avere, siterrà in se stesso e adoprerà la misura non del bisogno, ma del merito nel termine«ad quem», cioè darà secondo la moneta che sborserà chi deve avere. Per cui pro-cederà con un metodo uguale per tutti molto compassato.

Se il sentimento, infine, sarà tanto ristretto da volere e ricevere molto, tutto,e nulla o poco dare, si chiuderà, si stringerà in se stesso e tirerà fuori appena labranca per rapinare e poi si stringerà di nuovo in se stesso per tenere forte ciòche ha rapinato.

Perciò, volendo ora riferirci al movimento del braccio e della mano intenti atracciare la propria scrittura, avremo che lo scialacquatore, siccome nei movimen-ti dei muscoli ha un'espansione oltre il bisogno, deve avere una scrittura che siespande. E come si espande? Due possono essere le espansioni della scrittura: inlinea orizzontale e in linea verticale.

Le lettere, dunque, e le parole scritte dallo scialacquatore debbono innalzarsie debbono estendersi orizzontalmente. E come ciò se non facendo intercedere ungrande spazio tra l'una e l'altra lettera, se non facendo delle lettere grandi, se nonfacendo in fine di parola dei ricci con slanci a mo' del gesto dello spavaldo? Eccola ragione e il significato della scrittura Profusa.

Nel generoso c'è la stessa espansione dello scialacquatore, ma è un'espansio-ne non esagerata, perché il generoso non spreca, quantunque dia di più di quelloche debba dare. Da di più; ma colui che riceve, riceve tutto, e nulla si versa fuoridel recipiente. Onde i muscoli del generoso hanno movimenti lati in linea verti-cale e orizzontale. Sicché, nello scrivere, i suoi muscoli seguono lo slancio delloscialacquatore, ma in modo moderato e, sarei per dire, ragionato. Quindi nonha svolazzi di ricci, non ha esagerazioni di grandezza e di Larghezza tra lettere.

Nel giusto i movimenti sono tutti ragionati, senza eccessi né difetti di sorta.Parola ponderata, sguardo (si ricordi sempre che parlo di tendenza naturale o in-nata) attento, né troppo mobile, né troppo lento, sorriso appena abbozzato, riser-vato. Gesto non lato, non accorciato, ma regolato secondo le esigenze e, direi,impeccabile.

Tutto ciò il giusto osserva anche nella scrittura: media di altezza, Larga di

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lettere secondo le esigenze della grafia stessa. Ora la grafìa è regolare quando c'ètanto spazio tra una lettera e l'altra, sì che ci si possa collocare una lettera dellastessa specie.

L'egoista avaro, finalmente, per tendenza naturale deve avere movimenti ri-stretti, quasi per timore di farne spreco. E naturale che abbia tale anche la scrittu-ra. Onde tra una lettera e l'altra ci sarà tanto spazio quanto basti appena per di-stinguere una dall'altra lettera.

Ecco la ragione scientifica, del resto suffragata da centinaia di migliaia di casi.

>> SEGNO 17° - SCRITTURA LARGA TRA PAROLE

La scrittura Larga tra parole è quella che presenta una distanza con-siderevole tra una parola e l'altra.

Questa definizione è molto facile a comprendersi. Per avere il gradomassimo è necessario che tra una parola e l'altra, cioè in ogni spazio, ci sipossano mettere otto lettere (le o, le a e le derivate) della scrittura data,senza nessuna larghezza fra loro, cioè attaccate le une alle altre.

Per avere 5/10 di Larghezza tra parole è necessario porre tra una pa-rola e l'altra quattro lettere della data scrittura, strette tra loro in modo,come abbiamo detto sopra, da comporre 0/10 di larghezza tra loro. Os-serva la fig. 96.

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Questo segno grafologico, segno sostanziale dell'intelletto, è indicedi tendenza a critica, a ragionare su tutto.

Debbo far osservare, perché si comprenda bene il significato di que-sto segno, che quando c'è sproporzione tra la Larghezza di lettere e laLarghezza tra parole, allora si ha una critica esagerata, si ha cioè l'ipercri-tica. Per esempio, se la scrittura da 5/10 di Larghezza di lettere e 10/10di Larghezza tra parole, allora appunto si ha l'ipercritica.

Scrittura con Larghezza tra parole, più forte spiccatamente della Lar-ghezza di lettere, e piccola (che non sorpassi il calibro medio) è indice ditendenza all'ipercritica, facilità all'esaurimento nervoso in tutti i campi.Quanto più è piccola, tanto più cresce in intensità la tendenza sì da ri-durre il soggetto in una casa di salute. Perché la tendenza a voler distin-guere troppo un oggetto dall'altro apporta un lavoro che affatica enor-memente le facoltà mentali, dalla quale fatica il soggetto, sentendone ilgusto, prova difficoltà a separarsi, o meglio a moderarla, seguendo l'og-gettività delle cose.

Tutto questo avviene perché il lavoro dell'ipercritico, sebbene ri-guardi una cosa esterna a lui pure, non è estroversivo ma introversivo, eva perciò a conturbare le facoltà mentali volendole dilatare più di quelloche possono essere dilatate.

Scrittura Larga tra parole come sopra, ma alta, è indice non di iper-critica ma tendenza e abilità all'organizzazione, senza pericolo di esauri-mento nervoso, in quanto il risultato non è introversivo ma estroversivo.Naturalmente per l'organizzazione sono necessari altri segni, specie ilDisuguale metodico.

In sintesi, chi ha scrittura piccola, ha la finezza dell'osservazione chepuò andare all'eccesso e ridursi alla minuziosità, quindi a gonfiare sem-pre più l'attività mentale fino a farla scoppiare. Invece chi ha scritturaAlta e ha la tendenza eccessiva al ragionamento, tende a sfogarla gettan-do lontane tutte le proprie attività, mentale e materiale.

Questa ipercritica può riversarsi solo sulle cose altrui, oppure sullealtrui e sulle proprie. Ipercritica nelle cose altrui è propria di quegli indi-vidui che hanno sempre da ridire, da aggiungere, correggere, porre osta-coli a tutto quello che altri fanno. L'ipercritica sulle cose proprie riguar-da quegli individui che sono incontentabili. Si versa solo sulle cose altruiquando c'è una Strettezza accentuata tra lettere, cioè non arriva a 5/10, esulle altrui e sulle proprie quando, almeno, si danno 5/10 di Larghezzatra lettere e mancanza di fluidità. Osserva le figg. 97 e 98.

Dobbiamo anche fare osservare che gli uomini sommi in politicahanno tutti Larghezza tra parole. Per essere sommi, però, debbono avereanche Larghezza di lettere.

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Fig. 97

Scrittura con critica sulle cose altrui,perché c'è molta Larghezza tra parole e Strettezza di lettere.

Nella seguente scrittura (fìg. 98) c'è giustezza tra lettere, ma man-canza di fluidità.

* st-PH-.

Fig. 98

Scrittura con critica sulle cose proprie e altrui,'ié giusta tra lettere e mancante di fluidità.

Nella fìg. 99 c'è un che di stentatezza, ma appena visibile, e c'è qual-che volta Strettezza tra lettere.

Nella scrittura a fìg. 100 c'è Strettezza di lettere, ma non stentatezza.Per approfondire meglio questo segno, è necessario soffermarci sui

requisiti dell'autocritica. L'autocritica può essere giusta, difettiva ed ec-cessiva.

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A

Fig. 99

Scrittura con stentatezza appena visibile e qualche volta con Strettezza tra lettere.

Fig. 100

Scrittura con Strettezza di lettere senza stentatezza.

- L'autocrìtica giusta richiede: 1) scrittura Larga tra parole, 2) scritturaParca, cioè senza ricci (ne tratteremo in appresso) e un che di Austera(anche di questo segno tratteremo in appresso).

Osserva a fìg. 101 la scrittura di Cavour. In essa ci sono i tre requi-siti detti sopra.

i\f» ftdv.fi ali*, ftcufcn

Fig. 101

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— ^autocritica che pecca per difetto deve avere: 1) Larghezza tra parole(se non c'è questa larghezza allora il soggetto non entra nell'autocriti-ca); 2) Intozzata 1° modo. Questo segno Intozzata 1° modo, che è in-dice di comando, di ambizione, porta a cercare dei sotterfugi per di-fendere il proprio Io e per suscitare delle adulazioni. Vedi a fig. 102 lascrittura dell'ex ministro di Inghilterra George.

Devo far notare una cosa molto importante circa l'equilibrio nellaTriplice larghezza di lettere, tra lettere e tra parole. L'eccessiva Larghezzadi lettere in proporzione della Larghezza tra le lettere e tra parole puònon turbare l'equilibrio dell'intelligenza. Per esempio, l'artista puronon ha bisogno della Larghezza tra parole, perché non è necessario chesia critico per essere artista.

L'eccessiva Larghezza tra parole, rispetto alla Larghezza di lettere etra lettere, turba in realtà l'equilibrio dell'intelligenza, in quanto la spin-ta al ragionamento e alla critica, in questo caso, non viene sorretta daproporzionata forza di intelligenza.

Cosi anche l'eccessiva Larghezza tra lettere in proporzione della Lar-ghezza di lettere e Larghezza tra parole viene parimenti, sebbene in mo-do diverso, a turbare l'equilibrio dell'intelligenza, in quanto sfocia inuna generosità non sorretta e non regolata dalla forza dell'intelligenza edel ragionamento.

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Per l'equilibrio vero dell'intelligenza nel rispetto alla Larghezza tralettere, il grado deve essere di 5/10, perché né eccede, né difetta di giu-stezza di giudizio. Per questo osserva la fìg. 104. Per l'eccessività di Lar-ghezza tra parole in proporzione della Larghezza di lettere e Larghezzatra lettere, osserva le fìgg. 97 e 103.

Fig. 104

Scrittura con 5/10 di Larga tra lettere, giustezza di giudizio.

— ^autocritica eccessiva richiede: 1) Larghezza tra parole eccessiva (per laragione detta sopra); 2) non Fluida, e molto più se c'è anche Austera.Ma il segno principale è non Fluida. Vedi la fìg. 49.

Allo studioso tutto si renderà più chiaro quando avrà appreso bene ilsegno Fluida.

Con Larga tra parole, tanto l'uomo che la donna nel vestito e neimovimenti hanno una distinzione che non corrisponde alla realtà. Parla-no sentenziando e danno interpretazioni che in realtà sono personali,ma le fanno comparire come cose scientifiche di alto valore. Amano in-trecciare le cose di difficoltà. Hanno spiccata l'autostima. Anche in fa-miglia sono singolari. Non schiamazzano, ma esortano in modo pesante,con una delicatezza studiata in modo che colui che riceve l'esortazionesente di rigettarla. Non lasciano libertà di azione e di giudizio. Per esem-pio, se sono professori o esaminatori, sono attaccati alle regole scolasti-che formate da loro, sicché bocciano colui che legittimamente e benese ne scosta. Pretendono rispetto nella loro persona, pensieri e sentimen-ti, e verso gli altri invece fanno da superiori; verso i superiori hanno ri-spetto teorico, perché in realtà mormorano e si danno alla detrazionespecialmente se vengono toccati nella stima e nelle sostanze. Nei cibinon sono abbondanti, ma piuttosto ricercati. Criticano tutto e dannogiudizi su quello che viene riferito sulle persone pubbliche (persone di

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governo, il parroco, ecc.). Sono piuttosto rigidi verso i familiari. Amanola lode e sentirsi dire che sono incorruttibili, esatti nel dare e nell'avere,che sono inflessibili nell'educazione dei figli, ai quali non danno confi-denza. Non si può dire che siano puliti e ordinati, però hanno l'appa-renza della pulizia e dell'ordine. Tendono alla parsimonia in tutto. Ladonna può avere queste distinzioni: vuole comandare in famiglia, vuoleche la figlia prenda quel marito che essa stessa propone. Vuole il maritosottomesso e gode un mondo se esso riscuote fiducia. È rigida nei costu-mi, nell'educazione, in tutto ciò che ha sentore di pedagogia. Nell'infan-zia sono tipi molto ordinati e diligenti. Vanno ben preparati agli esami.Temono le brutte figure.

O Ragione scientifica del segno Larga tra parole. — Non ci dilunghiamo sullaragione scientifica per analogia della Larghezza tra lettere, perché la cosa è moltofacile a essere concepita.

Che il ragionamento sia per similarità o per contiguità poco importa. Certoperò che chi ha la tendenza speciale al ragionamento ha anche la tendenza innataa dividere una cosa dall'altra, affinchè ogni cosa manifesti distinta la sua indivi-dualità. La mente del ragionatore stacca, astraendo, con una specie di gusto didividere, ciò che è essenza da ciò che è accidentalità in una cosa, ciò che è perma-nente e immutabile da ciò che è fuggevole; e divide l'uno dall'altro con una divi-sione netta e ben decisa.

Ecco la ragione per cui la Larghezza tra parole è il segno della tendenza alragionamento su tutto, il segno della tendenza alla critica.

Ma perché lo staccamento tra parole e non tra lettere è il segno della critica?Perché la lettera, per se stessa, non forma una unità, che chiamerei graficamen-te sussistente, ma la lettera è come una parte che richiede altre parti per formarel'unità.

Ora il ragionatore mette insieme le parti di una cosa emerse dalle sue analisi,come appunto si mettono insieme le lettere a formare una parola.

Il ragionatore non sarebbe tale se non congiungesse insieme tutti quei requi-siti che sono necessari a formare una cosa. Ecco perché la larghezza deve esisteretra parole per il vero ragionatore o critico.

Ci basti questo per far intendere allo studioso la ragione scientifica, per ana-logia o per similarità, della Larghezza tra lettere.

^ SEGNO 18° - SCRITTURA LEGATA

Consiste nella linea orizzontale che parte dal termine della parolaantecedente e si lancia in modo più o meno spaziato all'inizio della pa-

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rola seguente. Si distingue dal Riccio del soggettivismo in quanto il Ric-cio del soggettivismo deve avere la detta linea orizzontale alla base dellalettera e in modo compassato, mentre la linea del segno Legata può starealla base della lettera oppure alla sommità o a metà, e deve essere con-dotta come uno slancio. Vedi le figg. 105 e 106.

Questo segno indica tendenza e abilità per la logica intellettiva emorale. La logica, secondo questo segno, deve essere spiccata nel sogget-to tanto che sempre e in tutto l'adopera. Se il soggetto che ha questo se-

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gno non fosse logico nell'automorale, sarebbe tormentato in modo spa-smodico dai rimorsi della coscienza, tanto che un giorno o l'altro si de-terminerebbe a mettersi nella retta via. Siccome questo segno si trovanello spazio destinato a essere il segno del ragionamento, per questo siavvera nel ragionamento tanto intellettuale che morale. Nell'uomo que-sto segno può avverarsi in grado sommo; nella donna può avere l'aspettodel grado sommo, ma non vi arriva, perché nella donna domina il senti-mento e il sentimento tende spesso a essere illogico.

Chi ha questo segno si presenta con l'occhio fìsso nel vuoto tanto dasembrare assente, oppure con l'occhio socchiuso come di chi è penetratoda un pensiero profondo. Il soggetto non parla mai veloce, sebbene pos-sa avere degli scatti. Si veste e si spoglia senza pensare all'ordine degli in-dumenti. Il suo pensiero è così profondo da non accorgersi delle altrecose che non entrano nell'ordine della sua logica; anche lo stordito puòcadere in queste forme, non per profondità di pensiero ma per storditag-gine. Ascolta quanto viene opposto dagli altri. Se l'opposizione non è aproposito, si atteggia a un sorriso e a un'occhiata cinica che annienta.Non si scompone per le difficoltà serie, e se valgono le accetta; se nonvalgono le rigetta, sempre con la logica. Non da facilmente la parola,ma dandola la mantiene. Con i familiari rispetta il diritto di tutti, mavuole che si osservino i doveri. Non spreca il suo affetto, ma l'affetto ècosì pieno che non si può desiderare di più a chi lo deve. In lui tutto èdiretto dalla logica, tanto teoretica che pratica, e tende a non fare nullafuori di questo campo.

Per misurare il grado si tenga il criterio del Riccio del soggettivismo(v. segno corrispondente).

> SEGNO 19° - SCRITTURA DISUGUALE METODICAMENTE

La scrittura Disuguale metodicamente è quella che ha disuguaglian-za di lettere nel calibro, cioè quella che ha alcune lettere più piccole, al-tre più grandi, ma sempre in modo metodico, cioè la disuguaglianza sideve ripetere omogeneamente. Entrano nel concetto di disuguaglianzametodica tutte le scritture che non sono uguali o disordinate. Anzi piùdirettamente le uguali sono contrarie al segno Disuguale metodicamenteperché le disordinate hanno con il Disuguale metodicamente il genere enon la specie.

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La disuguaglianza del calibro non è necessario che si ripeta nellastessa lettera, per esempio che la e del calibro di due millimetri debbaripetersi nelle altre e della stessa scrittura, ma che questo calibro sia ripe-tuto da altre lettere. Osserva la fìg. 107. La disuguaglianza n. 1 si trovanell'occhiello della prima d, poi si ripete nella e, nell'occhiello della se-conda d, e nella a della parola «dedica». Poi si ripete nella a della prepo-sizione articolata «al», poi sulla a di «canto», ecc. In questa figura ci sonoquattro disuguaglianze metodiche che sono rappresentate dai numeri 1,2, 3, 4. Tutte le lettere segnate con il n. 1 appartengono alla prima disu-guaglianza in riguardo al n. 2, 3, 4. Quelle segnate con il n. 2 apparten-gono alla seconda disuguaglianza, ecc.

Questa disuguaglianza non deve urtare l'occhio, cioè non deve esse-re sproporzionata alla natura della scrittura data. In una scrittura picco-la, la disuguaglianza deve essere più minuta di una scrittura grande.

Si tenga presente che quanto più la disuguaglianza è piccola, tantopiù indica l'intensità di questo segno.

Il minimo della disuguaglianza in una scrittura di medio calibro puòessere, tra una lettera e l'altra, di un terzo di millimetro. In una scritturaminuta può essere di un quarto di millimetro, ecc. In una scrittura chesupera il calibro medio può essere di mezzo millimetro. Non disturba ladisuguaglianza metodica se qua e là si trova qualche lettera di calibromolto più piccolo delle altre lettere, come sarebbe la /'nella fig. 107.

In un calibro medio il massimo della disuguaglianza può essere co-stituito da una differenza ordinaria di un millimetro e mezzo. Attentibene a quelle parole «differenza ordinaria», perché non contraddice ladisuguaglianza metodica qualche differenza marcata di calibro che appa-re come uno scatto repentino.

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In un calibro inferiore il massimo della differenza può essere di unmillimetro. In un calibro superiore al medio la differenza può essere co-stituita da due millimetri. Oltre questi limiti usciamo fuori dal concettodi Disuguale metodicamente.

Ti riporto degli esempi. A ciascuna lettera minore (poiché sono lelettere minori, cioè le m, n, a, o, e, u, ecc., quelle che maggiormente su-biscono la natura della disuguaglianza metodica) ho sovrapposto dei nu-meri che indicano le diverse disuguaglianze per agevolarti la constatazio-ne di questo segno.

Nel primo esempio (fìg. 107) le disuguaglianze sono quattro come èindicato dai numeri sovrassegnati alle lettere. Le disuguaglianze, comepuoi tu stesso constatare, sono appena percettibili e per questo il segnoDisuguale metodicamente è intenso.

Per la gradazione completa di questo segno vedremo in appresso.Il secondo esempio (fìg. 108) è la scrittura di Gaspare Gozzi, celebre

letterato, la quale si presenta con quattro disuguaglianze metodiche.

Il terzo esempio, dato dalla scrittura del filosofo Vincenzo Gioberti,ci da sei disuguaglianze metodiche (fig. 109).

Il quarto esempio (fig. 110) ci da parimenti sei disuguaglianze meto-diche. Sei disuguaglianze metodiche si possono considerare come il mas-simo del numero delle disuguaglianze.

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Fig. 111

Scrittura con 3/10 di Disuguale metodicamente.

Fig. 112

Scrittura con 4/10 di Disuguale metodicamente.

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Fig. 116

Scrittura con 8/10 di Disuguale metodicamente.

Quando la disuguaglianza è minima, tanto che all'occhio del profa-no la scrittura appare quasi senza disuguaglianza, è più forte il grado.Questo vale per l'arte principalmente che riguarda la lirica raffinata, lasatira, la pittura, la miniatura e anche la scultura. Si osservino le scritturedi Raffaello e altri al termine di questo Trattato.

Quando la disuguaglianza è accentuata e a sbalzi ma sempre meto-dica, allora indica tendenza originale e abilità per l'organizzazione e ge-neri affini. Se la disuguaglianza e gli slanci sono laconici (buttati là) econ aste piuttosto in linea retta, allora indica organizzazione e volontàdi arrivare fino alla fine. Se non ha queste due doti, indica organizzazio-ne iniziale, ma che non guarda che l'affare sia compiuto.

Se questi slanci, ecc., non hanno la metodicità, allora indica la ten-denza all'organizzazione, ma che devia e non ritorna più alle esigenzedell'organizzazione medesima. Il disordinato può avere il concetto origi-nale, ma non è capace di dargli un sistema; è come uno che esce dallastrada e non è capace di ritornarci. Perché il Disuguale metodicamenteè indice di un lavoro sistematico. Il disordinato invece non è capace disistema. Agisce a vanvera.

Anche quelli che hanno la disuguaglianza metodica minima possonoriuscire a organizzare, ma sono più discorsivi e calcolatori, mentre gli al-tri hanno il coraggio di affrontare difficoltà enormi. E non vanno passopasso, ma direi che volano alla conclusione.

Gli slanci possono in qualche caso essere sostituiti dal segno Dina-mica; e sono sostituiti quando il soggetto è sicuro di ottenere l'intentoappoggiato a un principio superiore.

Questo segno grafologico è del tutto sostanziale. Indica tendenze in-ventive nel campo dell'intelligenza.

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Per potermi fare intendere, debbo spiegare che cosa io intendo conla parola «invenzione».

L'invenzione può riferirsi alle cose che ci circondano, in quanto daesse l'inventore sa combinare delle leggi per forza di similarità, e dallacombinazione di tali leggi sa trovare cose nuove.

L'invenzione può anche riferirsi a cose che l'inventore ha interna-mente in modo originale; e l'invenzione, allora, si versa appunto sopral'originalità della sua personalità innata.

Nel primo caso il lavoro principale spetta all'intelligenza; nel secon-do caso spetta principalmente all'immaginazione.

L'invenzione del 1° modo ci da la facoltà inventiva per la scienza,quella del 2° modo ci da la facoltà inventiva per l'arte.

Oso asserire che anche lo scienziato inventore, in quanto inventore,è prima artista, poi diventa scienziato; cioè: prima dalla mente singolareviene portato, quasi senza perché, a una modalità speciale di constatazio-ne; poi dal fatto e dai fenomeni forma le leggi. Formando delle leggi chetrova nella realtà, la sua arte inventiva diventa scienza. Per questo si puòasserire che l'arte, nel suo largo significato, è la vera espressione del ge-nio. L'arte, poi, nel senso stretto della parola, come ognuno sa, ha quat-tro grandi categorie: 1) poesia, 2) musica, 3) pittura, 4) scultura e archi-tettura.

La poesia, nella sua arte concettuale, è la fonte e la radice di tutte lebelle arti. Infatti le arti possono avere la loro espressione o per mezzodella parola, o per mezzo dei suoni, o per mezzo dei colori, o per mezzodelle linee. Ma, con qualunque mezzo vengano espresse, sono sempreun canto, un inno, un'esplosione della fantasia quasi fuori di sé. E ilcanto, l'inno, è proprio principalmente della poesia.

Se si riguarda il mezzo con il quale l'arte si manifesta, abbiamo chela poesia è la maggiore di tutte le arti belle. Perché la poesia si serve dellaparola che è il più nobile e il primo mezzo dell'uomo per manifestare ilsuo pensiero, ed è il mezzo più particolareggiato e più preciso di talepensiero.

La parola è propria dell'uomo e non degli altri esseri che sono nelmondo.

Dopo la poesia viene la musica in ordine di dignità, quantunque lamusica possa attrarre più della poesia nei confronti della massa del gene-re umano, perché appunto si serve del suono che si apprende senza biso-gno di studio. Viene la musica dopo della poesia, in quanto la musica siserve del suono che è comune agli uomini e agli altri animali. Agli altriesseri può appartenere per accidente, in quanto il suono lo tirano fuorinon per virtù propria. Si consideri che gli animali possono dirsi tuttimusicisti, ma non poeti.

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Dopo la musica viene la pittura, perché si serve dei colori. I colorisono propri dell'uomo, degli altri animali e dei vegetali. Questi esserihanno il colore che dipende dalla loro vita, mentre il colore che hannogli esseri inanimati non dipende dalla loro vita, ma solo dalla vita este-riore dalla quale sono avvolti.

Finalmente vengono la scultura e l'architettura che si servono dellelinee che, per modo di esprimermi, sono come delle sporgenze le qualisi possono constatare con il semplice tatto, senza luce.

Il Disuguale metodicamente riguarda la personalità di ogni uomo inquanto è individuale, cioè in quanto si distingue da ogni altra personali-tà umana. L'uomo individuale, in quanto tale, è personale e tutte le sueazioni sono personali, per cui l'uomo in quanto tale ha in se stesso iprincìpi e i mezzi per l'arte, sia pura, sia arte che si riversa sulla scienza,cioè arte senza logica esplicita oppure arte regolata apertamente nella lo-gica. Quindi tutto quello che in modo originale, sia nel campo del sen-timento come dell'intelletto, entra nel concetto di arte (le quattro artibelle, educazione - saper comandare, saper obbedire - saper adoperarele passioni - saper camminare - modulare la voce - atteggiare convenien-temente secondo le circostanze lo sguardo - saper manifestare i propriaffetti - saper dominare le proprie impellenze, ecc.; poi saper combinarele leggi fisiche - saper comporre e decomporre e trovare altre compo-sizioni per mezzo di deduzioni, ecc.) appartiene al Disuguale metodi-camente.

In generale chi ha questo segno ispira molta simpatia se sta nell'uo-mo. Se sta nella donna può ispirare repulsione. Se ispira simpatia allorala donna è avvolgente. Ordinariamente parlando, il Disuguale metodi-camente porta la concisione tanto del pensiero quanto del sentimento;c'è molta sostanza. Nell'uomo che voglia usare l'arte dell'attrazione, del-l'incanto, dell'ammirazione, può concentrarsi tutta l'arte possibile ri-chiesta allo scopo. Se questo avviene nella donna e dura per un certo pe-riodo di tempo, può arrivare a stancare, quando specialmente l'uomo siaccorge di quest'arte perché diventa artifizio; nel caso, la donna verrebbea esercitare una facoltà intellettiva che, in quanto intellettiva, non le èpropria (essendo la donna a base di sentimento). Nell'uomo invece que-sta qualità esercita attrazione duratura, essendo un frutto diretto dellasua intelligenza. L'uomo tende a non voler essere sorpassato anche senzaavere studiato. La donna tende a dirigere e a imporre la sua idea. Se mo-glie e marito hanno il Disuguale metodicamente sì da farli applicare allastessa materia, in alcune cose vanno d'accordo, in altre entrano facil-mente in litigio. Se di materia diversa, allora si comprendono e si aiuta-no a vicenda, ammesso che l'uomo non invada il campo dell'altra. Se

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l'uomo ha il Disuguale metodicamente e non la donna, e la donna è in-cantata dall'ingegno del marito, allora questo diventa un matrimonioideale. Se la donna ha il Disuguale metodicamente e non l'uomo, alloral'uomo diventa come lo schiavo della donna. Tanto l'uomo come ladonna hanno facilissimamente l'ambizione di essere notati, di essere in-dipendenti nel giudizio, di arrivare al diritto di evasione da certe leggiche toccano il comune degli uomini. In una discussione vogliono avereil privilegio della vittoria anche se non ne hanno il diritto e se capisconodi non averne, e sono grati e favoriscono coloro che li hanno su questofavoriti. Non sono di facile contentatura circa la scelta del compagno odella compagna della vita. Per un rifiuto su questo campo gli uomini e ledonne resterebbero fortemente mortificati e avviliti, e sentono in qual-che modo la spinta a una specie di vendetta. Siccome hanno l'arte del-l'attrazione, possono fare tanto bene come tanto male. Non riuscendo(l'uomo e la donna) a sbucare per riuscire a ottenere uno scopo prefisso,hanno facilmente la tentazione, a volte incoercibile, di adoperare e didarsi alla mistificazione, all'artifizio, a mezzi indegni dell'onorabilitàumana. Tali tipi possono essere insinceri al massimo grado, mettendoin opera tutti i requisiti della sincerità. Facilmente mancano di sinceritàcon se stessi quando sono su falsa via, perché non possono non sentire irichiami della coscienza.

Se vanno per una strada errata, è facilissimo e difficilissimo che si ri-ducano alla rettitudine. È facilissimo, in quanto basta un nonnulla, es-sendo preparati per precipitare nella verità; è difficilissimo, perché con-trappongono una resistenza attiva e ostinatissima. Qui ha molto potereil rispetto umano. Tendono a coprire con argomenti speciosi la propriaostinazione, specialmente con quello che viene espresso con queste pa-role: «Non posso andare contro le mie convinzioni acquistate con tantostudio e sacrifìcio». La donna con il Disuguale metodicamente che si daa studi di filosofìa è molto diffìcile che non cada in errori ed è molto dif-ficile che si riduca a battere la via della verità. Circa la donna di questaspecie, se la si vuole prendere dalla parte del pensiero, non si approda anulla; se la si prende dalla parte del sentimento, si può riuscire a ridurla.Tali tipi hanno l'abilità di portare la loro vendetta a raggiungere perfet-tamente lo scopo, specialmente se hanno le doti della tempestiva tacitur-nità. Hanno l'abilità della satira raffinata, del sorriso mefistofelico (chi inun modo, chi in un altro) e sono capaci anche all'occasione di un sarca-smo aperto e demolitore. Bisogna notare che l'uomo e la donna, arrivatialla pubertà, manifestano già questo segno se lo hanno.

Essi fin dall'infanzia devono essere trattati con molto rispetto enon devono essere mai educati con la violenza, ma con la persuasione.

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Bisogna adoperare con questi la discrezione in tutto, per non farli af-fondare nell'esasperazione o nell'ipocrisia. Sono tipi che sviluppanol'intelligenza con la propria osservazione perché sono del tutto alienidalla riproduzione. Essi producono. Da fanciulli sembrano quasi pocointelligenti, perché a poco a poco entrano nella vita e hanno manifesta-zioni proporzionate all'età. Il ragazzo che parla molto viene stimato in-telligente, mentre non lo è. Costoro (con Disuguale metodicamente)sentono istintivamente gli argomenti che non sono della loro età, enon ne trattano. Tutte le asserzioni che vengono fatte dagli adulti, ten-dono a vagliarle nel proprio interno e a tenerle sotto il vaglio, finchénon ne abbiano veduto il fondo; ma non hanno alcuna fretta di andarealla soluzione.

A suo luogo tratteremo dei segni che indicano le diverse arti e le di-verse scienze.

Q Ecco il primo criterio per la gradazione di questo segno: quanto piùla disuguaglianza è piccola, tanto più alto è il grado.1. In questo primo criterio, in una scrittura di calibro sopra il medio (se la

differenza di calibro è di due millimetri), si può avere intorno a 5/10di Disuguale metodicamente. Se la differenza è di un millimetro emezzo, allora il Disuguale metodicamente avrà circa 6/10. Se la diffe-renza è di 1 millimetro, avrà intorno a 7-8/10. Se la differenza è di unmezzo millimetro, allora avrà circa 9/10. Se la differenza è di un terzodi millimetro, avrà 10/10. Sicché, se in una scrittura di calibro oltre ilmedio, la differenza di calibro è solo di un terzo di millimetro e le di-suguaglianze sono sei o sette (il che è quasi impossibile che si avveri)avrà 10/10 di Disuguale metodicamente.

2. In una scrittura di calibro medio, se la differenza è di un millimetro emezzo avrai in quanto alla differenza solo 5/10 di Disuguale metodi-camente. Se la differenza è di 1 millimetro e un quarto, avrai il gradodi 6/10. Se la differenza è di 1 millimetro, avrai 7/10 di Disugualemetodicamente. Se la differenza è di tre quarti di millimetro, avrai8/10. Se di mezzo millimetro avrai 9/10. Se di un terzo di millimetro,avrai 10/10. Sicché, se in una scrittura di calibro medio trovi sei-settedisuguaglianze metodiche e la differenza ordinaria di queste disugua-glianze è solo di un terzo di millimetro, avrai 10/10 di Disuguale me-todicamente.

3. In una scrittura di calibro minuto, se la differenza è di un millimetro,avrai 5/10 di Disuguale metodicamente. Se la differenza è di quattroquinti, avrai 6/10 di Disuguale metodicamente. Se di tre quarti dimillimetro, avrai 7/10. Se di mezzo millimetro avrai 8/10 di Disugua-

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le metodicamente. Se di un terzo di millimetro, avrai 9/10. Se di unquarto di millimetro, avrai 10/10. Sicché, se in una scrittura di cali-bro minuto la differenza è soltanto di un quarto di millimetro e le di-suguaglianze sono sei o sette, avrai 10/10 di disuguaglianza metodica.

Ripeto di non essere troppo esigenti nella misurazione matematica,perché noi qui più che altro intendiamo essere precisi nella regola.

Nelle quattro scritture portate per esempio la disuguaglianza è forsepiù piccola nella scrittura del Gozzi. Le altre tre scritture nella piccolezzadella disuguaglianza si equivalgono.

Q II secondo criterio è questo: quanto più le disuguaglianze sono mol-teplici, tanto più forte ed elevato è il grado. Per questo tu hai che l'esem-pio terzo e quarto presentano, su questo criterio, un grado più elevatodelle altre due scritture. Ripeto che è molto difficile che si possa dareuna scrittura con più di sei disuguaglianze.

Praticamente una scrittura con sette disuguaglianze e minime puòavere 10/10 di Disuguale metodica; con sei, 8/10; con cinque, 7/10; conquattro, 6/10; con tre, 5/10. Sotto i 5/10 non è più calcolabile.

rFig. 117

Scrittura con 7/10 di Disuguale metodicamente.

Quanto più è costante la metodicità tanto più forte è il segno (lametodicità consiste non solo nel calibro, ma anche nella costanza dellaforma propria della scrittura data). E ciò, oltre il numero delle disugua-glianze, concorre ad accrescere il grado del segno. Quando le disugua-

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glianze sono parecchie, ma la metodicità non è costante (cioè quandoqualche lettera esce fuori dalla metodicità: per esempio, ci sono sette di-suguaglianze costanti e oltre a queste ce n'è una che non è compresa nel-le sette costanti), allora il soggetto manca di attenzione, sicché può com-parire di poca intelligenza; anzi, la stessa attenzione per essere attento èun fomite della sua disattenzione. L'accentuazione di pensiero distrael'attenzione. Il Disuguale metodicamente porta originalità e attenzionedi quelle cose sulle quali versa l'originalità. Ma ci sono delle nature taliche tendono a menomare la loro originalità nel concludere poco. Que-sto avviene quando il Disuguale metodicamente, oltre al detto sopra, haper compagno il segno Sciatta, oppure Flemmatica (menefreghismo) inquanto questi soggetti tendono a non curarsi di forzare l'attenzione, dimodo che la stessa attenzione per essere attenti è un motivo della lorodisattenzione, come si è detto sopra. Perché il loro sforzo non è effettivo.Si osservi l'esempio di fig. 117 che ha 7/10 di Disuguale metodicamen-te, ma ha quasi lo stesso grado di scrittura Flemmatica, che sta in quelleslabbrature specie delle a e delle o. La scrittura sembra dinamica per irisvolti angolosi, ma questi stessi risvolti costituiscono l'indicazione dichi vuole sbrigarsi per finire il fastidio che prova.

Intuizione e sensitività. — La sensitività viene dai metapsichici defini-ta come una piccola trance. Di quello che conclude, colui che cade nellapiccola trance non sa rendere ragione. Perciò la sensitività è una speciedi facoltà cieca. L'intuizione invece è una facoltà propria dello spirito ar-tistico in quanto tale, tanto se questo spirito si riferisce all'arte pura co-me se si riferisce alla scienza inventiva. In grafologia l'intuizione, essen-do propria dell'artista in quanto tale, viene significata dal segno Disu-guale metodicamente. L'intuitivo con un semplice sguardo abbracciatutto un complesso di cose e vola alla parte conclusiva. Ma se lo si chia-ma ai minimi particolari, egli di tutto sa render conto. Il medico che hal'occhio clinico, e che al colore cutaneo della faccia intuisce la vera ma-lattia, vi saprà render conto delle sue conclusioni pratico-scientifiche.L'archeologo che ha il fiuto delle cose antiche vi saprà dire il perché èandato a cercare in quel dato punto e ha scoperto un monumento anti-co. E così di tante altre cose che si apprendono con l'intuito. Alcuni me-tapsichici hanno voluto definirmi, per le mie facoltà grafologiche, unsensitivo. Ma sono in errore, perché io rendo ragione di tutte le mie as-serzioni grafologiche. Potrò esser chiamato un intuitivo, se si vuole an-che specializzato, ma non posso esser chiamato un sensitivo, appuntoperché, lo ripeto, io so rendere ragione di tutte le mie asserzioni o nega-zioni grafologiche.

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SCIENZA INVENTIVA

La scrittura della scienza inventiva è quella che ha Disuguaglianzametodica e Larghezza tra parole.

La scienza inventiva si distingue, come abbiamo detto, dall'arte puraper questo: che lo scienziato inventore si lascia trasportare dal ragiona-mento originale, mentre l'artista, nel vero senso della parola, si fa tra-sportare dall'immaginazione originale.

Perciò la distinzione grafologica tra la scienza inventiva e l'arte puraconsiste in questo: che la scienza inventiva richiede la Larghezza tra pa-role, ciò che non viene richiesto dall'arte pura. Tuttavia può esisterescienza inventiva e arte pura nello stesso individuo, ma allora la scritturadeve avere il segno grafologico dell'una e dell'altra cosa. Ecco l'esempiodi scienza inventiva. Questa scrittura è del celebre sismografo Bendandi:fìg. 118.

/"V"Fig. 118.

Q Scrittura della Poesia lirica. — La poesia può essere lirica, drammati-ca, epica, descrittiva. Della poesia semplicemente lirica il segno grafolo-gico è la scrittura Disuguale metodicamente e molto calma. Vedi lescritture delle fìgg. 119 e 120. La prima è di Jules Supervielle (presa dal-la rivista «Misura») la seconda è di Lucien Vicendon.

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O Scrittura della Poesia, drammatica. - La scrittura della poesia dram-matica deve essere Disuguale metodicamente e nello stesso tempo am-pia, con un che di solennità. Se la drammatica, poi, si evolve in trage-dia, allora la scrittura Disuguale metodicamente deve avere un che dicontorto e di intozzato 2° modo. La scrittura di fìg. 121, che è di Lio-nello Fiumi, vale per l'una e l'altra cosa. Contorta, perché dominata dabollore; Intozzata 2° modo, perché il trageda è sempre molto impres-sionabile.

Fig. 121

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O Scrittura della Poesia epica. — Della poesia epica il segno grafologicodeve essere come quello della drammatica, poiché hanno quasi le stesseesigenze.

O Scrittura della Poesia descrittiva. - Della poesia descrittiva il segnografologico è Disuguale metodicamente e piuttosto con grandezza di let-tere, cioè scrittura che si estende verticalmente. Ciò vale molto per la de-scrizione romantica.

La scrittura seguente è del D'Annunzio.

Q Scrittura della Musica. — La scrittura della musica è la Disugualemetodicamente, ma Scattante, cioè con lettere e con parole che sem-brano voler scattar via dal rigo, e così si trovano come slanciate in altoo in basso.

Perché una scrittura possa avere il segno Scattante, lo scatto deve es-sere quasi sempre nelle lettere minori e deve avverarsi in linea longitudi-nale, cioè o in alto sopra il rigo o in basso sotto il rigo. Se lo scatto avve-nisse orizzontalmente, allora si andrebbe nel segno Stentata o Tenten-nante.

Riporto la scrittura di Giuseppe Verdi, che è uno dei più begli indicidi tendenza alla composizione musicale.

Questa scrittura manifesta la vena inesauribile, perché risulta semprecostante ed è uguale nella sua disuguaglianza.

Gli interpreti e gli esecutori originali di musica, che pure entranonella cerchia degli artisti, debbono, in qualche modo, avere le doti delmusicista inventore, perché anche costoro, in certo senso, creano, in

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quanto si internano nell'animo del vero creatore. Hanno la scrittura piùregolare.

Ecco un esempio, direi, tipico di un valente esecutore di musica: ve-di la fig. 124.

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Ecco un altro esempio di tendenza molto originale per esecuzionemusicale, più complessa dell'esempio sovrapposto: fìg. 125.

Fig. 125

Per la critica musicale è necessaria la scrittura, almeno, un po' Scat-tante e Larga tra parole. Ecco un esempio di un critico musicale di valo-re: fìg. 126.

Fig. 126

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Q Scrittura della Pittura. - La scrittura del vero pittore originale è lascrittura Disuguale metodicamente ed Elegante.

Debbo ribadire ancora che le arti belle sono tante, e collegate fra diloro, che spesso avviene che un pittore abbia la scrittura di un musicista,che un musicista abbia quella di un pittore, che un poeta abbia quella diun pittore, e via di questo passo. Ciò significa che, se quel dato genio sifosse applicato a quell'arte indicata dalla sua scrittura, sarebbe riuscitomolto meglio a spiccare. Ci sono, per esempio, dei pittori che hanno lascrittura dei musicisti. Ora, è chiaro (e questo da esperienze fatte) checostoro debbono faticare non poco nell'esecuzione ed espressione pitto-rica del loro pensiero.

Fig. 128

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Riporto la scrittura del Veronese, sommo pittore (vedi la fig. 127),che ha anche le doti delle altre arti belle. Di questo pittore tratterò a par-te. Vedi anche la fìg. 128.

La scrittura di fig. 129 è speciale per dare i lineamenti grafici dellafacoltà pittorica riproduttrice, perché non è Disuguale metodicamente,ma tutta uguale ed esatta. Perciò il soggetto nella sua arte riproduttriceè rifinito, molto curante dell'estetica in tutti i particolari.

Per la scrittura della decorazione pittorica, di contorno, è necessarioche ci siano, oltre il segno Elegante, i Ricci delPammanieramento in unascrittura Accurata (vedi l'esempio di fig. 135).

Fig. 129

O Scrittura della Scultura. - La scrittura della pittura, ma con un che disolennità, indica scultura. La scultura ha bisogno di più solennità e dipiù forza della pittura, considerato psicologicamente lo spirito dell'uo-mo. Vedi la fìg. 130.

Fiq. 130

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> SEGNO 20° - SCRITTURA DISUGUALE SENZA METODOo DISORDINATA

Questo segno consiste in disuguaglianze che non si ripetono, comescatti improvvisi senza connessione con il prima o il poi. Per esempio,una lettera in un punto ha una forma che non si ritrova più in altri luo-ghi. Vedi la fig. 131.— Si può dire che tutte le lettere in questa scrittura stiano per conto loro.- Oppure, se la scrittura è piuttosto Filiforme in certi punti, è improv-

visamente marcata senza ragione. Vedi la fig. 132. Ognuno vede fa-cilmente quelle marcature irragionevoli e che non rispondono alla na-tura della scrittura, che è piuttosto Filiforme.

- Oppure, se la scrittura è piuttosto marcata in certe lettere qua e là e incerte parole, diviene tutto a un tratto Filiforme. Questo è facile acomprendersi e perciò non c'è bisogno di esempio.

- Oppure qualche lettera qua e là è improvvisamente più grande o piùpiccola delle altre. Vedi la fig. 133.

- Oppure tutta la scrittura è un groviglio di lettere, una aggroppata sul-l'altra. Vedi la fig. 134.

La scrittura Disordinata indica disordine, arruffamento di idee, ne-bulosità di pensiero e di sentimento.

Bisogna distinguere il disordine interno dal disordine esterno. L'uo-mo ordinato esternamente è per lo più tendente alla pedanteria che in-dica poca intelligenza. La donna invece deve essere ordinata esternamen-te. Perché l'uomo tende alla vanità intellettuale, la donna alla vanità fisi-ca. Quello richiede l'ordine interno, questa l'ordine esterno. L'uomo distudi e con intelligenza originale concettuale tende a non essere ordinatoesternamente; ma questo non è disordine. Appartiene al Disuguale me-todicamente. Infatti disordine dice arruffamento di idee, di azioni, di as-sestamento; mentre chi ha il Disuguale metodicamente, in tutto il suodisordine, non perde non solo l'ordine interno ma neppure quello ester-no nella sua mente: infatti sa trovare una data carta, ecc. Il disordinato,cioè disuguale senza metodo, se uomo, non ha alcun ordine nel pensie-ro, non ha una regola di vita, non ha un orario nella giornata, non hasistema di lavoro, non ha sistema nella presa del cibo; tende ad amareeccessivamente l'alcol, a gettarsi nelle gozzoviglie, a non avere una regolacirca il lavoro e riposo. Tali uomini sono sregolati nell'affettività sì danon distinguere il tempo e il compito dovuto a ciascuna età. Hannopropensione alla volubilità nei mezzi e nello scopo. Non tendono a pen-tirsi di aver fatto male perché non hanno coscienza del male fatto. Sonospesso di tendenze deterministiche quando si tratta di difendere le cose

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proprie o quelle alle quali sono attaccati. Parlano a vanvera. La donnainvece cura la pulizia delle vesti esterne lasciando sporche quelle interne.Tende a bere e a mangiare disordinatamente e gustando il cibo. In tuttoil resto è come l'uomo.

Fig. 131

Scrittura con 4/10 di Disordinata.

Fig. 132

Scrittura con 7/10 di Disordinata.

Fig. 133

Scrittura con 9/10 abbondanti di Disordinata.

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La donna si accomoda a parlare di cose grasse. Tanto l'uomo che ladonna tendono alla amoralità. Possono avere qualche cosa di patologico.Si addormentano o supini o a gambe larghe. Non badano troppo, sevengono pagati, a testimoniare il falso, a prestarsi per lenocini, per reca-pitare lettere amorose e anonime. Non badano all'educazione, anzi inci-tano i figli all'immoralità.

Fig. 134

Scrittura con 10/10 di Disordinata.

Quando il disordine è accentuato, come nella scrittura delle figg.133 e 134, può dar luogo a una specie di mania o di paranoia; ma dellemalattie mentali tratteremo in un volume a parte.

Chi ha disuguaglianza senza metodo, ha l'estro dell'arte, ma solo asprazzi.

Ci si intenda bene: il disuguale, per se stesso, indica tendenza all'ar-te. E un genere che comprende due specie: Disuguale metodico e Disu-guale senza metodo. Il primo indica arte continua e ordinata; il secondoarte a scatti (come sono gli scatti della mano che improvvisamente for-ma una lettera diversa da tutte le altre), arte senza alcun ordine e quindisenza alcuna consistenza pratica, e che anzi reca fastidio e urto per i suoiscatti scombinati e inconcludenti, così come urta l'occhio la sua scrittu-ra. Gli sprazzi dell'arte senza metodo sono come quei raggi di sole che,penetrando per le fessure che trovano, vanno a formare delle fastidiose

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rose di luce in uno spazio all'ombra; o, meglio, come quei raggi di soleche si affacciano improvvisamente da piccole fessure di nubi nere nere,con contrasto sgraziato e disordinato.

Faccio notare che la scrittura Disordinata in un modo ordinario, co-me quella di fìg. 131, da individui che non escono dalla normalità in unmodo eccessivo. Gli altri, come quelli delle fìgg. 133 e 134, entrano nel-la anormalità, di cui spero trattare a parte. E inutile considerare il gradodi questo segno perché, quando uno entra nel disordine, più nessuno sicura di lui perché fuori dell'ordine.

>- SEGNO 21° - SCRITTURA ELEGANTE

La scrittura Elegante è quella che consiste in quel procedimento incui il Disuguale metodicamente si svolge in modo flessuoso senza esage-razione, senza accentuazione di calibro e senza disuguaglianza di calibrospiccatamente visibile. In sintesi, deve avere queste qualità: 1) spigliatez-za; 2) flessuosità lievemente accennata; 3) un po' di accuratezza, megliose vi è in certo qual modo il segno Levigata.

Non deve avere nulla di Pedante, perciò i chiaroscuri non devonoessere marcati. Deve avere molta spontaneità per cui il segno Fluida de-ve stare sopra il grado medio. Non deve essere Contorta. Può essere Si-nuosa anche in grado elevato. Accurata e Levigata non devono essere so-pra i 5/10. Accurata sopra i 5/10 è contro Elegante. Elegante importaquella estetica grafica che va congiunta alla fluidità, alla nettezza dellelettere e alla massima naturalezza; congiunta con Disuguale metodica-mente è il segno indice di quell'arte che ha per fondamento la prospetti-va e la statica. Per la statica, però, è necessario che sia presente il segnoSolenne, sebbene non in grado elevato.

Per la decorazione (qualunque decorazione) è necessario pure il se-gno Elegante con Accurata (che abbia un po' di studiosità) e Ricci am-manieramento. Ecco l'esempio, in proposito, nella fìg. 135.

Il grado di questo segno dipende dal grado di Disuguale metodica-mente. E un segno modificante principalmente dell'intelletto e indiret-tamente anche della volontà.

Notiamo che l'eleganza non si addice a una persona deforme. Porte-rebbe al ridicolo. Ordinariamente parlando, perciò, la persona deformenon cerca l'eleganza, ma cerca piuttosto i mezzi per nascondere le suedeformità. L'uomo e la donna di statura per lo meno media, di trattosciolto e conforme alle esigenze delle convenienze sociali, di incesso spi-

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Fig. 135

gliato non impettito, non curvo in avanti, di parola pastosa, di atteggia-mento accogliente nello sguardo, sentono la spinta all'eleganza. L'uomoelegante ha più intense le proprietà dell'eleganza; più della donna. Ladonna facilmente pecca sempre di qualche ricercatezza che rende l'ele-ganza non totalmente accettabile. L'eleganza nell'uomo consiste in unacompitezza disinvolta che porta in tutte le sue azioni sia fisiche che intel-lettuali. L'eleganza rivela la disposizione dell'interno, però è una manife-stazione esterna che potrebbe non avere profondità interna. È la veste

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del pensiero e del sentimento. Il concetto è un'altra cosa e può essereche nell'elegante ci sia o meno. L'uomo elegante è portato all'arte dellaprospettiva, ma perché sia vera arte è necessario il segno Disuguale me-todicamente, altrimenti è un'arte senza concetto artistico. Quanto alsentimento, il segno Elegante nell'uomo importa trattare gli altri conquella delicatezza che è voluta dalle convenienze dell'alta società, cioè ri-spetto delle opinioni altrui, discussione pacata e cortese, senza escande-scenze. Ha prontezza a un sorriso accogliente. Contraddizione quando è

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strettamente necessaria con tutte le scusanti e le riserve che mirano a to-gliere aspetto di offesa. Può avere la vanità di essere considerato tale qua-le è nella sua naturalezza.

Nella donna come nell'uomo; però tende a imporre la sua eleganzaagli altri come esemplare.

La donna elegante pensa a riscuotere approvazione dagli altri e da sestessa. Se non ha il Disuguale metodicamente, l'uomo cade nella ricerca-tezza rendendosi ridicolo; la donna cade nella leggerezza e civetteria,mettendo da parte gli affetti familiari, le obbligazioni che ha. La donnase ha il Disuguale metodicamente trascura pure gli affetti familiari, macompensa questo con il darsi all'arte. Il segno Elegante porta a velare lecose non piacevoli con eccessiva discrezione, sicché in realtà non è men-zogna in se stessa, ma lo è per coloro che non arrivano a comprendere.Sono portati ad adoperare largamente restrizioni mentali. Cercano tutti imezzi per non urtare.

> SEGNO 22° - SCRITTURA STENTATA

La scrittura Stentata è quella che ha: 1) dei distacchi nel corso dellelettere e della parola; 2) degli inceppamenti repentini; 3) delle intozzatu-re che dipendono da difficoltà nel procedere; 4) delle contorsioni nell'a-vanzarsi sul rigo.

Le contorsioni devono avverarsi nella lettera stessa, non rispetto allealtre lettere, perché la contorsione rispetto alle altre lettere ci da la scrit-tura Contorta di cui in appresso.

I numeri suddetti 1, 2, 3 e 4 sono indicati negli esempi all'estremitàdella piccola freccia.

Vedi la fig. 139 nella quale si avverano i numeri 1, 2, 3.

Fig. 139

Scrittura di Tommaso Campanella.

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Fig. 140

La scrittura di fìg. 140 ha specialmente i numeri 1, 3, 4.Questo segno grafologico è diametralmente opposto a scrittura Re-

cisa e Fluida delle quali tratteremo a suo luogo.Questo segno viene a indicare stentatezza di determinazione, di riso-

luzione non dal dettame della coscienza, ma principalmente per non ri-nunziare alle pretese dell'Io e quindi questo segno è anche indice dellatendenza all'ira.

Il segno Stentata è segno sostanziale della volontà, indirettamentedell'intelletto.

La stentatezza è una rabbia contenuta non per motivo morale, maper un motivo egoistico. Se uno contenesse la rabbia per motivo morale,non cercherebbe certo di manifestarsi, arrossirebbe quasi vergognandosidel sentimento di rabbia che prova. Colui invece che contiene la rabbiaper motivi egoistici vorrebbe farla esplodere ma non lo fa, perché si tro-verebbe maggiormente impacciato, e ciò serve ad aumentare la sua iraanziché affievolirla.

Con Stentata, tanto l'uomo come la donna non sono mai quieti.Siccome hanno la tendenza a inciampare su tutto, per ogni piccola cosaaccendono l'ira. Quel certo spirito di contraddizione in ogni cosa puòessere non dettato dall'oggettività, ma dal loro stato di scontrosità. Laloro «forma mentis» è principalmente non di accomodamento secondola mentalità altrui, ma in una forma di recriminazione anche quandoavrebbero ogni ragione di accettare le cose senza difficoltà. Il loro senti-mento si potrebbe rassomigliare alla natura esterna del riccio, in modoche nessuno si accosta a loro. Non hanno remora di riflessione o altro,e sono portati a lanciare quello che hanno in mano contro coloro chesono causa delle loro escandescenze. Stentata è il segno della collera. Co-storo hanno il concetto e la veste del concetto formati di diffidenza, di

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contraddizione, di asprezza, di acidità, di ruggine. Mantengono tuttequeste cose nelle premesse, nella formazione del sillogismo e nelle con-clusioni.

Sono tipi per lo meno asociali, ma anche antisociali. Specialmente ladonna, pur vedendo la verità, se questa non le è favorevole, la rigettanon importandole se capitano disastri. La donna, se è suocera, è tremen-da contro la nuora e gelosa del figlio, della figlia. Tende a imbastire ca-lunnie e a godere del loro effetto. Sadica. Dispettosa. Tali tipi sono sin-ceri crudemente in quello che può menomare la fama dell'avversario,ma si possono appigliare anche secondo l'opportunità all'insincerità.Nei riguardi dei familiari si arrogano tutti i diritti di vocazione, di edu-cazione, di direzione, di correzione, ecc., e possono, per così dire, di-struggerli; ma guai se tutto questo viene azzardato da un estraneo o daun altro familiare, nel qual caso i familiari vengono difesi fino all'esal-tazione.

Quanto al grado attienti al seguente criterio:— se si avverano tutti i quattro numeri, allora avrai 10/10 di stentatezza;— se se ne avverano tre, come nella fig. 139 in un modo così accentuato,

allora avrai 8/10 e forse anche 9/10 di stentatezza;— se se ne avverano tre, ma sparsi qua e là con una media del 40 per

cento come nella fig. 140, allora avrai 8/10 di stentatezza;— se se ne avverano due, come nella fig. 141, allora avrai 6/10 di stenta-

tezza;— se se ne avvera uno, allora avrai 5/10 di stentatezza (vedi la fig. 142).

Sotto i 5/10 Stentata cede il posto a Tentennante, sicché non e piùStentata, ma Tentennante.

Fig. 141

Scrittura Stentata con 6/10. Si avverano i numeri 3 e 4.

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Fig. 142

Scrittura Stentata con 5/10. Si avvera solo il numero 4.

Dalla Stentata grafologica si deve distinguere la Stentata del vecchioe dell'ammalato e la Stentata del bambino. La Stentata del vecchio e delmalato (anche la vecchiaia è una malattia), più che Stentata, è tremolan-te e perciò questo tremolio si avvera in tutte le lettere.

La Stentata del bambino va accompagnata da una scrittura infantile.La Stentata del vecchio è già menomata.

La stentatezza, proveniente dalla vecchiaia o da malattia, manifesta ilsuo grado dal maggiore o minore tremolio della mano. In questo casoperò bisogna considerare come fattore anche l'ora in cui la scrittura èstata vergata. Ordinariamente di mattina la mano è tremolante più chedi sera. Questo criterio può valere anche per la Stentata che provienenon da vecchiaia o da malattia, ma da natura.

Della Stentata per vecchiaia o malattia vedi la fig. 143.

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^ SEGNO 23° - SCRITTURA FLESSUOSA

Flessuosa è quella che tende a piegare, a dare pieghe aggraziate agliassi e alle lettere, partecipando così della scrittura Vezzosa civetteria,non in quanto ai ricci ma in quanto al corpo delle lettere. Gli assi e lelettere si presentano come le membra umane in una danza, come i mo-vimenti di due cani da caccia intenti a rincorrersi e ad assaltarsi per gio-co. Per questo esclude tutti gli angoli a forma acuta e ammette solo gliangoli smussati, spiccatamente smussati, e ha una certa eleganza. Quin-di Flessuosa partecipa delle qualità degli Angoli C.

Se tutte le lettere e gli assi hanno queste qualità allora la Flessuosaavrà 10/10; se la maggior parte, avrà 7-8/10, e così via.

Indica espressione di altruismo che pare rinunzi a tutte le esigenzedell'Io, ma che in realtà è un altruismo di convenienza, un altruismoche può fermarsi sulle sole modalità di esso e quindi non procedentedall'interno del cuore; un altruismo che è artificiale e perciò più o menoingannevole secondo l'accentuazione del segno. Direi che è indice di unaltruismo che, siccome dice troppo, non può essere vero. Indica un sor-riso accomodato da cui traspira o può traspirare una tinta di satira cheall'animo sensibile ispira diffidenza. È una menzogna artistica. I segniche indicano rigidezza, come Intozzata 1° modo e altri, fanno scenderedi grado il segno Flessuosa.

Flessuosa è un segno sostanziale della volontà. In quanto all'intelli-genza è un segno accompagnatorie della volontà.

Flessuosa è un segno che si avvera maggiormente nella donna chenon ha nulla di mascolino, e in quell'uomo che ha per lo meno due

Fig. 144

Scrittura con 5/10 di Flessuosa.

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Fig. 146

Scrittura con 8/10 di Flessuosa.

quarti di femminilità. Porta nell'uomo un che di sdolcinatura nella pa-rola, nel gesto, nell'incesso e nelle movenze. E nell'uomo facilmente in-dice di pederastia. Il suo concetto tende molto a curare la forma esterna.Va a cercare nella letteratura e nelle scienze tutto ciò che ha sentore disentimento raffinato e melato. Queste persone gustano le opere d'arteche spicchino per finezza. Gustano la musica da camera. Hanno difficol-tà a mescolarsi tra la folla, perché tendono ad avere un po' di fobia di

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contatto. Non possono vedere sangue o ferite. Non possono sentire rac-conti di apparizioni spaventose, ecc. Le stesse particolarità sono anchenella donna, ma si confanno di più alla sua natura. La donna flessuosaè capace di tentare le altre per cose lubriche. Nell'uomo e nella donna,Flessuosa rivela tutto un complesso di insincerità, per presentare se stessisotto una luce soddisfacente. Pensano che tutti abbiano le loro stesse de-bolezze e sono portati a maliziare sulle azioni altrui. Verso i familiarihanno tenerezze sdolcinate che danno fastidio. Hanno sensibilità tuttaesteriore. Hanno facile sensualità, chiudono gli occhi e si lasciano anda-re in preda alla fantasia. Riescono bene per uffici di cameriere, di vallet-to, di buffoni di corte.

> SEGNO 24° - SCRITTURA TENTENNANTE

La scrittura Tentennante è quella in cui un gruppo di due o tre let-tere piega a sinistra, un gruppo di due o tre lettere a destra e un gruppodritte. Questo però non è necessario che sia di seguito, ciò che darebbe10/10 di Tentennante, ma qua e là. Quindi si differenzia da Contortaperché il Contorta non è Contorta a gruppi, ma singolarmente nelle let-tere.

Fig. 147

Scrittura con 7/10 di Tentennante.

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E Tentennante anche la scrittura in cui una parola è divisa in due otre gruppi. È una scrittura tentennante oggettivamente, ma non sogget-tivamente: cioè il soggetto si accorge della non praticità della conclusio-ne, o della conclusione tentennante, dopo che gli altri gli abbiano fattoqualche osservazione.

Fig. 148

Scritture con 5/10 di Tentennante.

Questo segno significa che il soggetto, anche quando ha tutte le ra-gioni di concludere e di decidersi a una cosa, tentenna, sia pure per dif-ficoltà da nulla. Quindi questo segno riguarda più la parte affettiva chequella intellettiva. Ed è segno sostanziale.

Tentennante, tanto nell'uomo che nella donna, porta pensiero bar-collante che nella logica non congiunge le parti delle prove. Tende a fareanalisi sopra analisi senza arrivare alla conclusione, oppure tirando unaconclusione che non si può chiamare tale. Nelle azioni restano sospesi.Le loro sintesi conservano sentore di analisi, quindi non sono sintesi.Così come le analisi loro possono essere in parte sintesi. Le loro opererestano facilmente smembrate. Non sono capaci di dare consigli e nonhanno spirito direttivo. Tuttavia possono pretendere. Hanno carattere

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indeciso e fanno poco nella vita per questa mancanza. Hanno un che diarruffato nelle cose esterne senza ordine interno. Nella sincerità e nellamoralità non hanno il concetto netto, pur non avendo nulla di reprensi-bile nella condotta; la loro condotta, cioè, può essere reprensibile ogget-tivamente ma non soggettivamente. Sono tipi che si lasciano sopraffaredalla prepotenza e possono, di quando in quando, prendere delle posi-zioni di rigidezza che eccede e si risolve in nulla.

Per il grado, se in tutta la scrittura ci sono queste diverse pieghe,avrai 10/10 di Tentennante; se ce ne sono per 9/10, avrai 9/10 di Ten-tennante; e così via di seguito. Osserva le figg. 147 e 148.

Nota bene che nella Tentennante si possono dare dei tratti anche discrittura Contorta. Dai 5/10 in giù il Tentennante si riversa nel Titu-bante.

^ SEGNO 25° - SCRITTURA TITUBANTE

Questo segno viene indicato dalle lettere che si ripiegano dolce-mente e impercettibilmente su se stesse nel procedere sul rigo e vicen-devolmente si addossano per sostenersi. Per capire come queste letteresi ripieghino su se stesse, prendi l'esempio di persone che sono in unoscompartimento del treno non riscaldato e che soffrono freddo. Questepersone addossandosi vicendevolmente per difendersi dal freddo si ri-piegano su se stesse. Vedi la fig. 149. Si distingue da Sinuosa perchénella Titubante le lettere ripiegano su se stesse, mentre nella Sinuosa,come vedremo, si ripiegano sulle altre. E si distingue molto più daContorta.

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Fig. 149

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Questo è un segno sostanziale e riguarda direttamente il sentimen-to, la volontà, e indirettamente anche l'intelligenza. Titubante significaindugio di conclusione per indecisione. Uno deve concludere un affa-re; è indeciso di concludere perché può dubitare, o della onestà, o dellariuscita, o della convenienza, ecc. Deve dare degli esami, e teme di nonessere bene preparato, di esser interrogato in modo sofìstico, ipercriti-co. Viene preso da scrupoli perché subisce delle tentazioni violente nonaccorgendosi che dando ascolto alla titubanza non fa altro che accre-scerle.

Il pensiero e il concetto, tanto nell'uomo che nella donna, non sonoliberi. Facilmente non vedono la vera oggettività delle cose tanto rispet-to a se stessi quanto riguardo agli altri. Tendono più a rigorosità che arilassatezza e facilmente entrano in una delicatezza di coscienza esagera-ta. Nei casi di maggiore intensità possono arrivare a trovare manchevo-lezza e peccato anche nelle cose più indifferenti, nelle azioni di necessa-ria esecuzione, di pulizia personale, di esigenza igienica. Quindi sonoscrupolosi. Tendono a essere molto riflessivi. Anzi la loro titubanza di-pende facilmente da riflessione eccessiva. Tendono ad ammettere il dub-bio su tutte le cose. Hanno apparenza di timidezza e gli effetti sono pro-prio quelli della timidezza. Invece è dubbio legato. Possono avere moltamemoria di diverse soluzioni di questioni, ma non sanno scegliere dipropria iniziativa. L'incesso e il modo di fare e di parlare sono propridel dubbioso. Possono avere una cultura sterminata, ma compaionosempre poco. Non sono eccessivi nella pulizia esteriore. Nelle contrarie-tà o davanti alla prepotenza non si oppongono con la forza esterna, re-stano in una modalità di sottomissione, ma in realtà non cedono, anchese sono violentati e internamente sentono tutta la violenza della lot-ta. Sono tipi riservati e se devono esprimere il proprio giudizio lo espri-mono come lo sentono. Non sono tipi da sopportare cariche di respon-sabilità. Ordinariamente sono molto larghi verso gli altri, ma rigorosicon se stessi.

La titubanza può procedere, oltre che da indecisione, anche da pru-denza e da ponderazione. Facilmente questa prudenza e ponderazionedeterminate dalla titubanza vanno all'eccessività: quindi esulano in qual-che modo dall'oggettività.

Un altro segno di Titubante viene costituito da quel lieve ascenderee discendere sul rigo. Può essere la medesima parola specialmente se lun-ga che prima ascenda e poi ritorni sul rigo e può essere che una parolaascenda e l'altra discenda. Ciò avviene anche con qualche scatto, percui Titubante non è direttamente contraria a Scattante. Vedi le figg.150ae 150b.

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Finalmente il Titubante si manifesta con qualche riccetto ornamen-tale alla fine delle o che ha un che di pedanteria. Vedi la fìg. 151.

C'è un tipo di Titubante che si manifesta in una specie di circospc-zione nel tracciare le lettere, per cui le lettere stesse sembrano volersiappoggiare fra di loro. Questa titubanza è la titubanza che viene dal-l'oggettività, direi, scrupolosa e che quindi non è vera titubanza. Vedila fìg. 152.

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Per la graduazione di questo segno usa il seguente criterio: se tutti itre modi sono congiunti insieme, allora puoi dare al segno 10/10. Se siavvera il primo e il secondo insieme, come nella fìg. 149, avrai 8/10 diTitubante. Se soltanto il numero 1, avrai 7/10. Se soltanto il numero 2,avrai 5/10. Se il numero 1 oppure il numero 2 sono sparsi qua e là in unamedia del 25 per cento, avrai 4/10. Se soltanto il numero 3, avrai 3/10.

Se la titubanza è come quella indicata dalla fìg. 152, allora indica ti-tubanza di prudenza e di oggettività.

Ripeto: è un segno sostanziale, anzi è una dolce veste della sostanzapersonale.

G Ragione scientifica di scrittura Disuguale metodicamente, Disordinata,Stentata, Titubante, Tentennante. — Quante volte avviene di trovare risoluzioniintellettive e morali che hanno una tinta di genio e che possiamo chiamare genia-li, in persone che sono tutt'altro che geni? Ci sono certi che hanno composto del-le opere scientifiche e artistiche, le quali hanno poco o nessun valore; ma che,tuttavia, contengono degli sprazzi di luce vivissima, scientifici e artistici, che han-no dato modo di fare delle creazioni ai veri geni. Io credo che l'attenzione abbiasu ciò il massimo contributo e molti lo credono con me.

Vediamo di comprendere come si svolga l'attenzione psicologicamente e fi-siologicamente per poter procedere con ordine.

Innanzitutto: si può prestare l'attenzione a più cose nello stesso tempo? La-sciamo da parte Bonnet e altri, i quali dicono che noi possiamo avere una nozionedistinta di diversi oggetti in una volta: come, se gettiamo sull'impiantito una ma-nata di palline, potremo arrivare a vederne sei o sette al massimo senza confusio-ne, ben inteso non facendone dei gruppi.

Noi facciamo qui la questione dibattuta di psicologia: siamo noi capaci disimultaneità in occupazioni diverse? Paulhan («Revue scientifique») non da unarisposta esatta.

Gli studi fatti dall'Exner (Pfluger - 8 Archiv., voi. XI) e dal Wundt (Phys. etPsych., voi. II) sono più oculati e secondo verità. La verità è questa, che in dueazioni simultanee si tratta sempre o di un istante prima o di un istante dopo.Questi tre autori sono riportati dal Tarozzi nel suo Compendio dei princìpi di psi-cologia di W. James.

Ho studiato anch'io su me stesso il fatto di due azioni simultanee. Riferiscoun fatto fra i tanti avvenutimi. Una volta, sicuro dell'esito felice, a due individuiproposi una sfida: che io, mentre parlavo al pubblico, sarei stato capace di vedereche cosa essi facessero e pressappoco che cosa dicessero. La sfida fu accettata. Par-lavo in una chiesa affollata, di circa quattrocento metri quadrati. I due individuierano seduti di fronte a me, ma alquanto lontani. In mezzo a loro era seduto unterzo, ignaro della sfida.

Finita la predica, vennero per constatare la mia abilità. Io dissi loro: «Al pun-to tale, mentr'io svolgevo questo concetto, ho visto lei, Tizio, tirar fuori la scatolada tabacco, offrirne al suo compagno, senza domandare il permesso all'estraneoalla sfida, ed esprimere a lui questo e questo pensiero».

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Era proprio così. E dire ch'io non avevo smesso per nulla dalla mia foga ora-toria durante quel fatto. I due furono tanto meravigliati, da credere in me unaforza non naturale, ma come uno sdoppiamento mentale.

Parecchie volte mi sono successi fatti simili e quindi fui costretto a studiarneil processo. Ho potuto concludere che la memoria sensitiva, durante il fatto, fis-sava l'immagine visiva o uditiva fulmineamente; e poi l'intelletto più fulminea-mente formava il ragionamento.

Ma quando questo? O nei piccoli intervalli in cui la parola finisce il pensierooratorio, poiché il pensiero è immensamente più veloce della parola; oppure l'im-magine si fissava per mezzo della memoria sensitiva e il ragionamento veniva do-po la predica, associando le diverse sensazioni avute.

Ho concluso che è impossibile fare due azioni intellettive simultanee senzanessuna interruzione d'attenzione.

Un altro passo. La nostra attenzione (vedi Tarozzi, o.e., «Attenzione») puòessere disturbata non solo dagli oggetti esterni, ma anche dagli interni che vengo-no presentati dalla nostra fantasia. In altri termini, si può avere distrazione dall'e-sterno o anche dall'interno. Alle volte i nostri occhi sono fissi nel vuoto. I suoni sifondono in un suono confuso. Udiamo che ci chiamano, ma non prestiamo at-tenzione alla chiamata. Dovremmo alzarci, vestirci, rispondere, ecc., ma nulla fac-ciamo di tutto questo. Siamo come in un involucro di letargia che avvolge la no-stra materia e la nostra psiche. Aspettiamo che da un momento all'altro si rompala nostra distrazione, ma essa continua... Ecco che una nuova energia ci scuote,crolliamo il capo, stropicciamo gli occhi con il dorso della mano, il pensiero ri-prende il suo corso e la vita dell'anima rientra in scena.

La nostra attenzione, alle volte, può essere disturbata non in un modo cosìforte da essere usurpata del tutto dalla distrazione, ma come a tratti. L'attenzio-ne rimane, ma non è così libera e sciolta come richiederebbe la sua natura. Ciòavviene quando siamo preoccupati per qualche fatto, che ha attraversato la tran-quillità della nostra vita. Allora vogliamo stare attenti a qualche cosa che ci sipropone a considerare e ci sforziamo per applicarvi la nostra considerazione;ma l'attenzione ne viene spesso strappata dal fatto successo e di cui abbiamopiena la fantasia. Avviene una lotta tra l'attenzione alla cosa che ci ha preoccu-pato e ci preoccupa ancora e l'attenzione alla cosa novella che ci viene propostada considerare.

C'è una seconda attenzione, la quale è così formata che viene presa da conti-nue distrazioni di specie diversa e dalle oscillazioni più disparate; in tal caso, ora sipiega a destra, ora a sinistra, secondo quanto si ascolta o si vede e secondo quantoeccita l'immaginazione.

C'è poi una terza attenzione che non viene distratta da cosa alcuna; ma è co-me l'uccello che gorgheggia e muove graziosamente la testolina e tra un gorgheg-gio e l'altro si riposa.

L'attenzione non viene disturbata, ma viene resa vaga da un che di profumoche si eleva dall'oggetto considerato, da un che di sfumatura che si sprigiona datutti i contorni della cosa stessa che considera.

Ora che abbiamo riportato le diverse specie di attenzione, che ci possono in-teressare per il nostro assunto, scendiamo all'applicazione.

Non prendiamo ad esame la distrazione propriamente detta, perché in essa ètolta completamente l'attenzione, o meglio potremmo dire che l'attenzione allora

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è tutta per la distrazione. Le contrattilità dei muscoli, in tal caso, non possonodarci nulla di speciale, per quello che noi stiamo cercando.

In quanto alle altre attenzioni, dobbiamo vedere quale sia l'attenzione abi-tuale dell'uomo di genio e dell'uomo comune. Riportiamo le parole del Tarozzi(o.e.): «Si citano spesso le sentenze di Helvetius, che ha definito il genio un'atten-zione prolungata, e di Buffon che ha detto essere il genio una lunga pazienza.Nelle scienze esatte, per lo meno, dice Cuvier, è la pazienza invincibile di un in-telletto sano quella che certamente costituisce il genio. Chesterfield pure ha osser-vato che il potere di conservare un'attenzione rigida e continua a un solo oggettoè ciò che costituisce il contrassegno più certo del genio. Ma è il loro genio che fasì che essi stiano tanto attenti; e non è la loro attenzione che ne faccia dei geni.Siccome un'attenzione mantenuta sempre sul medesimo oggetto non è possibilesenza che l'oggetto muti, e siccome l'oggetto non muta davanti a un intellettosfornito di materiale pesante poco originale, si capisce che questo non perduri pa-zientemente nell'osservarla. Ma quanto più fresca e originale è la mente, quantopiù ricca di acquisizioni, tanto più intorno a un solo oggetto gli argomenti germi-nano, spuntano e crescono sempre giovani. A ogni momento essi sanno trovareillazioni nuove, le quali fissano nuovamente l'attenzione. Nell'uomo di genio glioggetti formano tante serie concatenate, le quali si susseguono l'una all'altra se-condo qualche legge razionale. E per questo che noi diciamo che l'attenzione èsostenuta e che l'oggetto della meditazione, che ha la durata di ore, è "lo stesso".Nell'uomo comune la serie è per la massima parte incoerente, gli oggetti nonhanno alcun legame razionale fra di loro e noi diciamo che l'attenzione è vaganteo dispersa».

L'attenzione dell'uomo di genio è quella della terza specie. Perché la pazienzanella ricerca nel canto, ecc.? Perché anche la sua attenzione viene confortata con-tinuamente dai profumi e dalle sfumature della natura, per apprendere i quali haun senso e un sentimento raffinato.

L'attenzione della prima specie si può considerare come un'attenzione conti-nuamente piegata e contorta marcatamente.

L'attenzione della seconda specie possiamo dirla come un'attenzione traspor-tata disordinatamente sopra diversi oggetti.

Avete così l'attenzione del genio, l'attenzione stentata, l'attenzione disordinata.Ora interroghiamo la psicologia e la fisiologia.L'attenzione del genio è continua. Essa ha solo delle impressioni che non la

disturbano, ma la favoriscono, in quanto rendono meno pesante il lavoro dell'at-tenzione. Quasi direi che quelle impressioni sono come dei richiami della stessaattenzione, in quanto la circondano di sorrisi, di canti, di qualche cosa che fa ca-polino e che eccita a veder chiaro, di qualche cosa che da un motivo sul quale ilgenio è eccitato a comporre mille variazioni. Ora tutte queste cose che accompa-gnano l'attenzione del genio sono come delle piccole piegature omogenee all'at-tenzione stessa, perché se fossero eterogenee, la disturberebbero.

Si noti bene che queste piccole piegature sono nell'anima, ma non possonotenere da parte i fenomeni del cervello, non possono ripercuotersi nel cervello so-lo in modo passivo in quanto l'eccitano, ma anche in modo attivo, sì che il cer-vello deve agire. I muscoli, quindi, non possono fare a meno di risentirne e trac-ciare il loro risentimento, cioè le loro contrattilità, quando sono in azione, mar-cando tale traccia nelle opere che escono da essi.

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Scendiamo alla grafologia. Sono i muscoli del braccio e della mano che di-stendono la scrittura. Dunque nella scrittura del genio devono essere tradotti glistimoli del cervello e le contrattilità dei muscoli.

Secondo quanto abbiamo fatto sopra osservare, tali stimoli e tali contrattilitàdebbono dare come delle oscillazioni continue e omogenee. Queste oscillazionisono la causa della scrittura disuguale. Gli aggettivi «continue e omogenee» dan-no la continuità e la metodicità delle oscillazioni.

La grafologia ci insegna che la scrittura del genio, cioè originale, è quella che èDisuguale metodicamente. La disuguaglianza poi si manifesterà, più o meno ac-centuata, in un modo o in un altro, a seconda della forma e della specie del genio.

Si vede bene che in questa spiegazione la grafologia costringe la psicologia ela fisiologia a darle la mano.

Colui che ha l'attenzione stentata tanto intellettiva come morale si presentacome chi viene arrestato o dalla ponderazione o da difficoltà che tentano di offu-scare l'anima prima che possa concludere teoricamente o praticamente. Onde isuoi nervi che subiscono l'atteggiamento dell'anima hanno come delle contorsio-ni e delle piegature marcate nel mandare gli stimoli ai muscoli, sì che i muscolidebbono avere le contrattilità secondo gli stimoli mandati dai nervi. Gli stimolinon possono essere disordinati, e così le contrattilità dei muscoli, in quanto nelcorso dell'intellezione o decisione non c'è rottura eterogenea, perché ciò riguardal'intellezione o decisione medesima.

Ed ecco la grafologia che ci da il segno dell'intelligenza e del sentimento sten-tato, insegnandoci che tale segno sta nella scrittura la quale si contorce tutta nelprocedere sul rigo e perciò forma gli angoli per il solo motivo della stentatezza.

Come appendice alla scrittura Stentata dobbiamo porre la Tentennante e laTitubante. La prima partecipa molto della Stentata e per la ragione fisiologica epsicologica dobbiamo dire quasi le stesse cose.

La Titubante ha una stentatezza più dolce, una stentatezza che quasi sfuma,per modo di esprimerci. Onde per essa la ragione fisiologica e psicologica è lastessa della Stentata, ma in un modo molto attenuato.

Finalmente colui che ha l'attenzione trasportata sopra diversi oggetti nonpuò fare a meno di farne risentire i nervi, i quali debbono far scattare degli stimolicorrispondenti alle oscillazioni della sua attenzione. L'attenzione è disordinata,disordinati debbono essere gli stimoli. Se disordinati sono gli stimoli, devono es-sere disordinate anche le contrattilità dei muscoli e, naturalmente, le opere mu-scolari. Quindi scrittura disordinata, disordinato l'atteggiamento dell'occhio, ilparlare, il gesto, ecc.

La grafologia ci insegna che la scrittura disordinata, cioè non uguale nella suadisuguaglianza, è indice di tutto questo.

G II genio dell'arte e della scienza. — Mi si permetta, prima di procedere oltre,di fare una discussione che deluciderà molto e la parte pratica e quella teorica equella scientifica circa il segno Disuguale metodicamente.

Non ci si guardi con scontentezza perché nel corso dovremo ripetere cose giàdette o dire cose che dovremo in seguito ripetere; lo richiede la discussione mede-sima per essere completa.

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Che cosa importa questa parola «genio»? Per rispondere, diciamo piuttostociò che il genio non è, poiché definire il genio non è cosa agevole, in quanto ilgenio riveste qualche cosa di quello che appartiene a Dio, non in senso panteisti-co, ma in senso di aspirazione e di imitazione.

Genio non è quello che sa eseguire l'arte, che sa insegnare, per modo di dire,la veste dell'arte, che sa copiare quello che può uscire dal genio, poiché la parolagenio porta con se stessa il concetto di creazione, per quanto questa parola possaessere sopportata da una creatura.

Il genio, secondo me, fisiologicamente e psicologicamente considerato, si di-stingue da colui che non è genio principalmente da questo: il genio ha le facoltàsensitive e intellettive più spiccate, più rispondenti una all'altra, non contrastanti;e sa aprire loro un laboratorio comune, in cui al direttore comune ciascuna facol-tà da la materia propria secondo che esso ne ha bisogno e ne domanda.

Il genio deve avere, nella sua vita sensitiva, tutte le facoltà sommamentecoordinate tra loro. Quindi l'immaginazione, la memoria, il giudizio istintivo de-vono essere coordinati dal «senso intimo», che è come il direttore di un laborato-rio ideale in cui operano quelle facoltà. Ci spieghiamo. I suoi sensi esterni raccol-gono tutto ciò che vi è di bello, di delicato, di drammatico, di tragico nelle sfu-mature indefinite che formano la bellezza del creato. Le percezioni esterne, lesensazioni incoscienti del genio debbono non fermarsi se non quando la percezio-ne della bellezza, della bontà, dell'unità sarà per lui esaurita. Il genio è come unvisitatore, appassionato della bellezza, che voglia prendere conoscenza del palazzoPitti di Firenze. Magari, dopo aver visitate delle sale, si sente spossato, il suo cer-vello e la sua anima sono affogati, direi quasi, dalle magnificenze dell'arte. Alloranon corre per quelle sale a finire la sua visita; smette e rimanda a un altro giorno,a un altro ancora quel che gli resta da contemplare. Ma fa tutto ordinatamente, inmodo da poter soddisfare l'anima sua sitibonda di bellezza.

Allorché i sensi esterni avranno finito l'opera loro e si saranno, per modo didire, esauriti, sicché un silenzio profondo si farà intorno a essi per il loro riposo, ilsenso intimo dolcemente solleticherà la memoria che è aderente ai sensi esterni,perché le immagini abbiano a sbocciare. La natura è l'arte per eccellenza, ella è lasede, per così dire, dell'arte.

Il genio non può usurpare alla natura l'arte totalmente, ma parzialmente.Da quanto detto si vede bene che il genio per se stesso ha degli sprazzi di

intensità e facilmente si accontenta di questi sprazzi illudendosi quasi che gli altriabbiano a penetrare la bellezza delle sue concezioni. Ciò che in molti casi puòesser un inganno. Perciò il genio deve essere assistito per l'efficacia delle sue ope-re. E necessario che sia assistito da un'intelligenza molto comprensiva che lo co-stringa, specialmente trattandosi di genio scientifico, a spiegazioni, a dettagli odelucidazioni che possono essere efficaci per la penetrazione del suo pensiero. Ilgenio si contenta del proprio scatto geniale che per se stesso sarebbe bastante, manon per gli altri. Il genio, come tale, non tende a rifinire le sue concezioni neicontorni esterni, perché da lui viene tutto compreso in un solo scatto.

L'arte è legata alla bellezza matematica; bellezza perché l'arte è bellezza, ma-tematica perché l'arte è bellezza nell'ordine. Perciò il genio tanto più sarà genioquanto più sarà fedele alla percezione dei suoi sensi esterni raffinati, quanto più,cioè, sarà fedele alla sua memoria sensitiva, custode delle immagini dei suoi sensi

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esterni raffinati. Ma la memoria può essere di due specie: memoria della sostanzae memoria dei contorni. Ora, la scrittura indice della memoria, come si vedrà asuo luogo, è la scrittura Parca, cioè senza ricci né finali né intermedi, perché l'im-pulsività del genio deve essere ordinata e fedele. La tendenza del vero genio èquella di epurare da tutti gli eccessi e da tutte le superfluità l'opera sua. Questatendenza, in lui, è innata perché il genio è innato. Nella scrittura la superfluità èil riccio finale e molto più l'intermedio. Il genio, per tendenza, deve eliminarli,essendo a ciò portato da natura. Siccome, poi, tostoché le immagini sono suscita-te dalla memoria, vengono prese dall'immaginazione, debbono seguire la naturadi questa. L'immaginazione, secondo la sua natura, ci si presenta alla fantasia co-me un'allodola che canta, canta senza tregua al sole, batte le ali, girando intorno asé nell'azzurro, o scivolando giù per lo spazio con un moto vario e regolato. Que-sta immagine dell'allodola, e specialmente del suo modo di battere le ali, ci metteinnanzi agli occhi della mente le modalità tanto belle e tanto soddisfacenti l'oc-chio della scrittura del genio, che consiste appunto nella Disuguaglianza metodi-ca, la quale richiama l'impulsività ordinata delle sensazioni incoscienti del genio.Sono sensazioni incoscienti che conservano la loro bellezza e spontaneità natia,fino a che l'immaginazione non ne prenda possesso.

Ma qualunque sia l'importanza fondamentale di questa conoscenza sensitiva,qualunque sia la bellezza di questo meraviglioso concerto di facoltà e di organi, dicui è provveduto l'animale e che tanto lo innalzano al di sopra del regno mineralee vegetale, tuttavia non è questa che la parte inferiore e come il primo gradinodella conoscenza umana.

Noi percepiamo cose inaccessibili a tutti i sensi, e concepiamo oggetti supe-riori al mondo corporeo. Questo grado di conoscenza si compone di tre elementiuniti indissolubilmente: l'idea, il giudizio, il ragionamento. Tocca ai filosofi spie-garlo.

I segni grafologici, che sono indice della parte sensitiva, valgono anche per laparte intellettiva, in quanto ambedue non possono essere disgiunte nell'uomo:esse vadano d'accordo, né osino invadere il campo l'una dell'altra. Perciò nonsappiamo distinguere fin dove il segno grafologico del genio abbracci la sensitivae quando cominci l'intellettiva.

Abbiamo un altro segno grafologico che è proprio dell'intelligenza profondae sarebbe quello della Larghezza di lettere che, unito con il segno Disuguale me-todicamente senza Larghezza tra parole, ci darebbe l'arte pura.

Abbiamo anche che Larghezza tra parole ci darebbe la tendenza alla criticapura. Congiunto con Disuguaglianza metodica, con Parca e con Piccola ci dareb-be la tendenza all'arte non pura, ma all'artescienza, cioè alle invenzioni o scopertescientifiche che, in quanto invenzioni o scoperte, debbono chiamarsi principal-mente arte.

In quanto alle ragioni psicologiche e fisiologiche lo vedremo appresso, ben-ché già ne abbiamo trattato.

II genio si può dividere in genio morale e intellettivo, cioè del bello e delbuono. Circa il genio del bello abbiamo che i segni grafologici sono quelli dell'in-telligenza profonda, originale, ecc., ma spiccati.

Tuttavia io credo che né la fisiologia, né la psicologia più evoluta varrà giam-mai a trovare dei segni speciali nel cervello e nell'intelligenza e nell'anima del ge-nio intellettivo.

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SEGNO 26° - SCRITTURA MINUTA o PICCOLA

La scrittura Minuta è quella che si estende poco verticalmente, chesi eleva poco dalla riga in su non più di due millimetri. Deve tuttavia,per distinguersi dalla Minuziosa, avere circa 7/10 di Larghezza di letteree non deve essere stentata. E un segno sostanziale dell'intelligenza. E se-gno di intelligenza profonda e raffinata.

Questo segno grafologico indica pensiero molto penetrante e, quasidirei, cesellatura del pensiero. Se ha la Disuguaglianza metodica, indicalirica raffinata e arte del cesellare e della miniatura. Se ha Larghezza traparole, indica principalmente una mente che sa penetrare nella verità, inmodo da spaccare quasi un capello, indica ragionamento finissimo etendenza all'esegesi scientifica e artistica. Col Disuguale metodicamenteindica anche abilità per la radio-tecnica.

Minuta, tanto nell'uomo che nella donna, porta la tendenza allaraffinatezza dell'osservazione, della discussione, della conclusione logi-ca. Chi ha scrittura Minuta tende a studi filosofici e ha la spinta a for-mare un sistema tutto personale, nel quale però fanno naufragio coloroche insieme a Minuta non hanno intorno a 8/10 di Larghezza di lette-re. Questo per mancanza di profondità intellettiva nonostante l'estre-ma raffinatezza di osservazione. Riescono per cose di esegesi, sempreche ci sia la Larghezza tra parole. E difficile trovare una scrittura Minu-ta che non abbia omogenea distanza tra^ parole. Riescono soprattuttoper scienze di discussione e di polemica. E un po' difficile che la donnaabbia la scrittura proprio minuta.

Nel carattere tanto l'uomo che la donna hanno il gusto di mettere inimbarazzo. Il professore con questa scrittura ha il gusto di imbarazzarel'esaminato e il discepolo ha il gusto di imbarazzare il professore con in-terrogativi singolari, dando risposte evasive e che non sono attese. Fannodichiarazioni d'amore per imbarazzare: per esempio, un pezzente fa di-chiarazione d'amore a una principessa. Esternamente hanno la massimaserietà, ma internamente si divertono. Hanno un sorriso di satira chenon si sa definire. Si divertono a stuzzicare con domande i bambini.Per coloro che non sono presi di mira è divertente stare insieme a costo-ro, ma riescono antipatici agli altri. Hanno il gusto di mettere in ridicoloe di fare spiccare il lato negativo delle persone quando specialmente in-tendono di raggiungere uno scopo prefisso. Sanno darla a intendere inmodo meraviglioso, fino a dare corpo alle ombre. Se sono di princìpipoco onesti, possono abusare in modo madornale delle proprie facoltà.Negli affetti familiari non danno troppa soddisfazione. In sintesi, sono

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di temperamento orgoglioso che li spinge a tutte le azioni dette sopra.Sono tipi piuttosto intellettuali e hanno l'ambizione e la vanità intellet-tuale. Hanno la satira nell'occhio e in tutto.

Fig. 153

Per la graduazione attienti a questo criterio: se la scrittura ha intor-no a 6-7/10 di un millimetro di altezza, avrà 10/10 di Minuta. Se avràintorno a un millimetro di altezza nel complesso di tutta la scritturacon qualche lettera di maggiore o di minore altezza., allora puoi ritenere8/10 di Minuta.

Se avrà intorno a un millimetro e mezzo, sempre nel complesso, al-lora puoi stare sui 6-7/10 di Minuta. Se avrà due millimetri con tenden-za a sorpassarli, allora la scrittura avrà 5/10 di Minuta. Sotto i 5/10 lascrittura esce dal concetto di Minuta.

La scrittura di fìg. 153 presenta 10/10 di Minuta, ha il Disugualemetodicamente e ha spiccata Larghezza tra parole.

Qui non ci deve interessare altro che il segno Minuta in se stesso eperciò non ci dobbiamo occupare altro che di esso.

Prima di scendere alla ragione scientifica del significato di scritturaMinuta o «piccola», dobbiamo riportare altri segni che sono molto affinia questo segno «piccola». Osserva altri esempi di scrittura Minuta nellefigg. 154, 155, 156, 157.

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^ SEGNO 27° - SCRITTURA PARCA

La scrittura Parca è quella che non ha ricci di sorta, né in fine di pa-rola, né all'inizio di essa, e molto meno nel corso della parola. E un se-gno modificante principalmente dell'intelletto.

Questo segno indica laconicità di concezione, di pensiero e diespressione di esso e di azioni. Chi ha questo segno concepisce le cosenella loro natura specifica e determinata. Di modo che se vede di doverconcepire ed esprimere solo la sostanza delle cose si limita solo a quella econ la massima sobrietà. Se vuole concepire i dettagli si versa solo suquelli. Applica nella realtà solo quello che vede necessario. Indica, poi,anche memoria. Se la scrittura è gettata via alla meglio indica memoriadi pensiero e materiale con molta applicazione; se ha accuratezza, indicamemoria materiale. Dell'Accurata tratteremo a suo luogo. Ora occupia-moci solo della Parca. Si tenga mente che quanto più la scrittura è pic-cola tanto più è Parca.

Fig. 158

Scrittura con 7/10 di Parca.

Tanto l'uomo che la donna con segno Parca sono laconici in tutto,nel concetto e nella parola, nella fantasia, nel cibo, nella bevanda, ecc.Hanno memoria non solo di pensiero, ma anche materiale. Si sa che lamemoria è più forte per quelle cose sulle quali si presta maggiore atten-zione, e l'attenzione si accentua su quelle cose alle quali l'individuo hatendenza.

La laconicità può essere applicata tanto alla scienza come all'arte se-condo la tendenza del soggetto. Sono portati alla logica non solo di con-clusione, ma anche di processo. Non sono portati allo scatto perché inessi passa sempre un intervallo tra la causa e l'effetto. Il riccio finale da

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cui esula il parco è come un prolungamento del pensiero e del sentimen-to antecedente per mezzo del quale questo pensiero antecedente va a in-vadere il pensiero o sentimento seguente; per cui chi ha il riccio non hail necessario spazio di tempo per riflettere. Tendono più ad ascoltare chea parlare, per cui quando esprimono il loro giudizio questo giudizio è giàcompiuto prima di esprimerlo. Hanno un sorriso di compassione percoloro che azzardano di essere saccenti. Con parole piane e tinte di satirali mettono alla porta o li mettono sulla giusta via. Così: ma sa, mi pareche non abbiate approfondito, andate..., ecc. Non hanno nulla di spa-valderia. Non dicono parole volgari, ma se la parola volgare quadrasse acapello per esprimere un concetto, la dicono magari domandando veniacon un che di satira.

Il carattere di costoro tende alla lealtà. Per se stessi non tendono amenzogne. Possono riuscire bene nel governo soprattutto per la pruden-za nel dire e nel fare. Negli affetti non sono prolissi, ma vanno piuttostoalla parte sostanziale. Facilmente questo segno Parca va congiunto con ilsegno Angoli B. Costoro non si piegano solo per la presenza degli Ango-li B, ma le loro asserzioni o negazioni sono frutto di una ponderazioneelaborata, per cui hanno una certa sicurezza di se stessi in quanto hannoconsiderato tutti i particolari di una questione. Tendono a ruminare inse stessi un'offesa o una difesa senza facilità allo sfogo per cui potrebberoandare incontro a qualche fastidio nel ricambio, soprattutto riguardo alfegato. Piace loro mostrarsi seriamente compiti secondo che richiede illoro stato, non di più né di meno. Per esempio, un falegname con segnoParca non disdegna di presentarsi in veste di lavoro mentre sta lavoran-do, anche alla prima autorità del paese.

Nell'educare i figli tendono a concedere loro tutte le libertà possibi-li, ma che non vadano contro i loro princìpi morali e contro le necessa-rie convenienze sociali. Sono tipi che tendono a non preoccuparsi dellesciocchezze, di ciò che è inevitabile, ecc., ma prendono le cose secondoil loro tempo. Sentono molto la propria responsabilità e non tendono aversarla sopra gli altri. Tendono a non farsi illusioni. Non si può direche siano ottimisti o pessimisti, ma tendono più al pessimismo che al-l'ottimismo. Nelle cose aleatorie hanno la pazienza nell'attesa. Sono tipiche non vanno alla viltà e non vanno all'audacia, quindi non scendonoalla paura. Sono tipi adatti per la riconciliazione tanto riguardo a se stes-si come agli altri. Sono stimati per la loro serietà, che può essere inca-strata nella scaltrezza; perciò hanno doti per essere diplomatici.

Per la graduazione bisogna tener conto del calibro della scrittura edella mancanza di ricci. Se la scrittura ha 10/10 di Minuta e senza riccidi sorta, avrai 10/10 di Parca. Osserva la fig. 153. Se la scrittura ha 9/10,8/10 o 7/10 di Minuta senza ricci, avrai 9/10, 8/10 o 7/10 di Parca. Se

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la scrittura è di medio calibro e non ha Ricci della sobrietà, avrai 5/10 o6/10 di Parca (vedi la fìg. 159). Se è sopra il calibro medio, ma senzaricci, allora avrai 5/10 di Parca (vedi la fìg. 160). Di qualunque calibro,anche minimo, ma con i Ricci della spavalderia o dell'ammanieramentoo del soggettivismo, è fuori del concetto di Parca ed entra nel concettodei Ricci.

Vedi la fìg. 161 con 0/10 di Parca.

Fig. 159

Scrittura con 6/10 di Parca, perché è un po'più piccola del medio calibro.

Fig. 160

Scrittura con 5/10 di Parca.

Fig. 161

Scrittura con 0/10 di Parca.

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^ SEGNO 28° - SCRITTURA STACCATA

La scrittura Staccata è quella in cui una lettera è staccata dall'altra inuna stessa parola. E un segno accidentale dell'intelletto.

Questo segno significa tendenza all'analisi particolareggiata e indicamolta memoria se va congiunta con il segno Parca e piccola. Il segnoStaccata può riguardare le parti di una lettera oppure le parti delle partidi una lettera. Nel primo caso il segno è genuino; nel secondo caso èun'esagerazione del segno. Vale tanto per l'uomo che per la donna nellastessa misura. Hanno la spinta e la pressione di tutto analizzare in unmodo che è fuori della necessità e dell'utilità, riducendosi tutto a unospreco di tempo. Potrebbe far supporre che questo segno sia indice diordine, di esigenza di pulizia fìsica, di igiene, ecc., mentre non è così.Questo segno importa solo la pedanteria dell'analisi in certe cose, spe-cialmente in quelle che interessano il soggetto; sicché cadono nella uni-lateralità che può riguardare l'ordine o la pulizia o l'igiene, che non ab-braccia tutto il complesso, ma quel particolare di quella cosa, e qui sisvolge tutta la loro pedanteria.

E tutta una stranezza. Non hanno la logicità pratica delle cose. Ri-tornano sempre sugli stessi argomenti; raccontano le stesse cose. Si puòdire che abbiano dei princìpi da loro formulati o accomodati da loro.Hanno un che di fermezza particolare e strana, tendono a un'analisiche porta a una sintesi già fissata, sia pure una sintesi di quella dataanalisi e per l'avveramento della sintesi tendono a non rispettare l'auto-rità e possono spingersi anche ad azioni che in se stesse offendono l'or-dine richiesto dalla stessa autorità. Hanno per questo delle conclusionistrane, ardimentose e persine eroiche. Sono tipi piuttosto di imposizio-ne. Tendono a volere essere considerati. Non accettano facilmente unacosa nuova. Tendono ad aiutare e a prestarsi per gli altri. Sono capacidi sacrifìcio in ciò che loro garba. Non hanno la specialità della delica-tezza.

Si badi che lo staccamento deve stare tra una lettera e l'altra e nontra le parti di una medesima lettera, perché, nel primo caso, può essereun gesto grafico, mentre nel secondo caso si viene ad avere un atto gra-fico, ciò che non è oggetto della grafologia, in quanto non è spontaneo,ma voluto.

Per misurare il grado di questo segno, si deve guardare la frequenzadello staccamento delle lettere.

Perciò la scrittura che presenta tutte le lettere di ciascuna parolastaccate una dall'altra, avrà 10/10 di Staccata. Se ne presenterà 9/10,avrà 9/10 di Staccata. Se 8/10, avrà 8/10 di Staccata, e così via via fino

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a 5/10. Sotto i 5/10 la scrittura non sarà più nel concetto di Staccata,ma di Attaccata. Vedi la fig. 162 e la fìg. 163 che, secondo il criterio da-to, ha 10/10 di Staccata.

Quando in una scrittura le parole sono come staccate in varie par-ti, cioè le lettere di una parola sono distinte a gruppi come se si trattas-se di più parole e tra questi gruppi c'è quasi lo stesso spazio che corretra una parola e l'altra, il soggetto per tendenza naturale, che però puòessere corretta, non ha molta discriminazione delle cose, tende a con-fondere la parte con il tutto. Per esempio, in una disputa aggrovigliatapuò dare il peso di essenzialità a un'accidentalità. Fa sintesi parziali an-ziché un'unica sintesi a un'unica analisi. E sono sintesi staccate. Vedi lafìg. 164.

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Quando in una scrittura persine le parti delle lettere sono tutte stac-cate in modo che si mostrano isolate, allora si ha la tendenza a un'analisiesagerata e fuori della ragionevolezza e pochissima disposizione, anziquasi nessuna disposizione, alla sintesi. Vedi la fìg. 165.

• v e « A O" -s vvv-iUovvnA o-i-v wwcT^^x»

Fig. 165

^ SEGNO 29° - SCRITTURA CHIARA

La scrittura Chiara è quella che si legge bene, come si legge bene ciòche è stampato. Per constatare questo segno è necessario isolare, per mo-do di dire, le singole lettere di una parola e vedere se ciascuna rappresen-ta se stessa: per esempio se Va e veramente a, ecc.

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Ci sono delle scritture che si leggono, ma nel complesso. Queste,certo, sono non alte nel grado di chiarezza. Questo è un segno sostanzia-le dell'intelletto.

La scrittura Chiara in quanto Chiara è indice di concezione di idee edi comunicativa chiara. Non si confonda la chiarezza con la nitidezza ocon la precisione, perché la chiarezza importa solo che ciascuna letterarappresenti se stessa. Quindi nel significato importa che l'intelligenzaconcepisca la cosa tale quale è; ma non è necessario che ci sia la penetra-zione profonda.

Per esempio, un bambino vede un ampio panorama, ne vede iltutto e i particolari, ma non li penetra. L'occhio suo apprende tutto,ma non sa ragionarci sopra. Quindi questo segno indica chiarezza sem-plicemente come tale. E molto difficile trovare una scrittura con 10/10di chiarezza.

Il Chiara potrebbe essere effetto di Accurata; ma allora deve consi-derarsi come Accurata e non come Chiara. Il Chiara deve andare d'ac-cordo con scrittura Fluida per entrare nel concetto di Chiara. Chiaravale nella stessa misura per l'uomo e per la donna. Il pensiero e il con-cetto è chiaro come l'espressione di esso. Questi tipi tendono alla puli-zia personale; non solo alla pulizia che può essere controllata dagli altri,ma alla pulizia in se stessa, di modo che il primo indumento che nonsi vede debba essere pulito come quello esposto allo sguardo di tutti.Sono tipi che provano fastidio che una cosa non sia ordinata, che nonproceda secondo il suo verso, che venga espressa non con i debiti mo-di. Non si confonda però tutto questo con la raffinatezza perché lachiarezza non è certo raffinatezza: può dire di più e può dire di meno,in quanto si può dare raffinatezza senza chiarezza; voglio dire che lachiarezza è necessaria per la giusta posizione di una cosa, la raffinatezzanon è necessaria.

L'uomo con questo segno tiene l'ordine senza pedanteria, ma conuna certa tendenza e sentore di pedanteria che tuttavia non fa fastidio,cioè tiene tutto con una certa signorilità. La donna, per esempio, nonfa vedere la sua camera o le sue cose agli altri, compresi i familiari, seprima non mette tutto in ordine. Il segno Chiara favorisce l'assestamen-to delle esteriorità, ma tale favoritismo va a danno del campo del pensie-ro. II babbo con questo segno ambisce di vedere i figlioli «hic et nunc»assestati nel pensiero in modo da superare gli altri; la mamma di vederlifra tutti i più lindi e i più puliti. Sono tipi che si affezionano fortementetanto da essere pronti a qualunque sacrificio, ma vogliono la regolaritàin tutte le manifestazioni dell'affetto, anche le più intime.

Per la graduazione questo è il criterio: se tutte le lettere sono chiare

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in modo che, prese isolate, rappresentano chiaramente se stesse, alloraavrai 10/10 di Chiara. Se 9/10 di tutte le lettere sono chiare e 1/10 no,allora avrai 9/10 di Chiara, e così via di seguito. Osserva la scrittura difìg. 166, dove ho indicato con una freccia tutte le lettere non chiare.

Tutte le lettere sono trentadue. Le non chiare sono sette, per cuiavrai di chiarezza intorno a 5/10 scarsi.

Osserva ora la fìg. 167. Sono cinquantadue le lettere. Di esse le nonchiare sono ventuno, per cui questa scrittura ha soltanto 3/10 scarsi dichiarezza.

ff t t

Fig. 167

Scrittura con 3-2/10 scarsi di Chiara.

Fig. 168

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E necessario far notare che quando la scrittura ha 10/10 o 9/10 dichiarezza, facilmente cade nella pedanteria, per lo studio nel tracciare lelettere, studio quasi inseparabile della chiarezza così accentuata. La per-sona di ingegno facilmente ripara, con l'ingegno e la rapidità di intui-to, all'oscurità di concezione e di comunicativa e non cade nella pedan-teria.

Osserva all'uopo la scrittura di fìg. 168. Essa è molto poco chiara,ma è di persona di ingegno spiccato e di rapidità di intuito con cui ripa-ra alla poca chiarezza.

Ho voluto insistere su questo argomento per spiegare ancora unavolta che la scrittura Chiara è semplicemente indice di un'intelligenza edi un sentimento che concepiscono chiaramente e che traducono e co-municano chiaramente una cosa.

I*- SEGNO 30° - SCRITTURA NITIDA

La scrittura Nitida è quella che in tutte le lettere, sia maggiori cheminori, esclude qualunque intozzamento o intrecciamento. Appena ap-pare qualche intozzatura o intrecciamento, Nitida cala di grado.

A fìg. 169 osserva le due scritture che non sono affatto nitide, anzisono la negazione della nitidezza per spiccato intozzamento.

*MA*.'JUte*X

Fig. 169

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Fig. 170

A fìg. 170 osserva la mancanza totale di nitidezza per intrecciamento.Per la graduazione di Nitida devi tener conto che in questa scrittura

bisogna osservare il segno Filiforme, le Intozzature 1 ° e 2° modo, Gros-sa, Grossolana e gli intrecciamenti.

Se la scrittura è Minuta o piccola di qualunque grado e non ha nes-suna intozzatura e nessun intrecciamento, avrai 10/10 di Nitida. Vedi lafig. 171.

Quando in una scrittura trovi il segno Intozzata 1 ° modo e Intozzata2° modo sopra la mediocrità, poi Grossa e Grossolana, la scrittura escetotalmente dal concetto di Nitida. Se vi trovi intrecciamenti che invado-no tutte le parole, anche allora la scrittura esce totalmente dal concettodi Nitida. Vedi la fig. 170.

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Se in una scrittura trovi assieme Intozzata 1° e 2° modo sopra i 5/10,tali segni tolgono a Nitida 7/10, sicché Nitida avrà 3/10. Se nella scrit-tura trovi solo Intozzata 1° modo sopra i 5/10 questo segno toglie a Ni-tida 2/10 e avrai 8/10 di Nitida. L'Intozzata 2° modo sopra i 5/10, dasola toglie a Nitida 3/10 e avrai 7/10 di Nitida. Intozzata 1° e 2° modosotto i 5/10 assieme tolgono a Nitida 5/10, sicché avrai 5/10 di Nitida.Intozzata 1° modo sotto i 5/10, da sola in una scrittura Filiforme (so-pra i 5/10) toglie a Nitida circa 1/10 e avrai 9/10 di Nitida. Intozzata2° modo sotto i 5/10, da sola in una scrittura Filiforme, toglie a Nitida2/10, sicché avrai 8/10 di Nitida. Vedi le figg. 173 e 174.

Con intrecciamento in tutte le parole e se l'intreccio è arruffato an-che non in tutte le parole, ma nella maggior parte, la scrittura esce total-mente dal concetto di Nitida. L'intrecciamento che invade per 9/10 tut-te le parole toglie 9/10 a Nitida e avrai solo 1/10 di Nitida, e così di se-guito. Vedi la fìg. 170.

Osserva la scrittura di fìg. 172. Essa presenta un leggero intozza-mento di 2° modo in scrittura Filiforme, e non si può dire proprio pic-cola, per cui di Nitida può vantare intorno a 7/10. Questo è un segnosostanziale dell'intelletto e indirettamente della volontà.

Questo segno grafologico è l'indice della grande nitidezza intellettivae morale. Tale nitidezza riguarda principalmente l'espressione e l'im-pressione interna ed esterna, sia intellettiva che morale. Riguarda la vestedel pensiero e della parte affettivo-attiva.

Per spiegarci meglio, il segno Nitida importa il concetto di distinzio-ne di apprendimento e di comunicativa. Cioè, chi ha questo segno nonapprende e non comunica il concetto solo in generale, in confuso, madistinto nelle singole parti. Quindi Nitida è più di Chiara; in Nitida ècompresa Chiara, ma non viceversa. Tutte le scritture nitide sono chia-re, ma non tutte le chiare sono nitide.

La mente e la comunicativa di chi ha scrittura Chiara ma non Niti-da è come l'occhio di chi vede un oggetto (per esempio un tavolo) e poiricorda e sa dire solo che ha visto un tavolo o il tale tavolo. Invece chi hascrittura Nitida è come chi vede e poi sa dire anche delle singole partidel tavolo veduto: ha visto e ricorda la mensa del tavolo, le gambe, leparticolarità.

Però queste particolarità le vede in complesso, non come a una auna. E questo distingue il Nitida dallo Staccata: il Nitida vede tutto nel-l'insieme, lo Staccata non solo vede le singole parti in complesso, mascende nell'analisi delle medesime. Però è chiaro che il Nitida facilita l'a-nalisi, perché presenta le cose distinte nel complesso, quantunque nonfaccia e non intenda di fare la distinzione di esse.

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Della distinzione il Nitida può accotgetsi e non accorgersi; ma, chia-matavi, induce il soggetto a pensarci e a distinguere secondo la potenzadel segno Staccata. Che la distinzione sia superficiale o profonda, dipen-de da altri segni, cioè da segni Larga di lettere, Minuta, ecc.

È questo un segno molto importante, benché non riguardi diretta-mente la sostanza della personalità.

Chi ha il segno Nitida sopra i 5/10 e specie sugli 8/10 o più decimiha tendenza all'autostima e a credersi in diritto di poter criticare le operealtrui prendendo se stesso per esemplare di precisione, tanto nel campointellettivo che morale. Questo è forse il segno che più direttamenteporta all'orgoglio, e siccome questo orgoglio è posato sulla precisione, èmolto difficile che il soggetto riesca a vedere la sua bruttezza morale.

Questo orgoglio si manifesta con la sicurezza che mostra il soggettonell'emettere tutti i suoi giudizi e le critiche, e nel credersi in diritto dicriticare e giudicare.

È il segno della distinzione. La distinzione nell'uomo si riferisce piùal pensiero, nella donna più al sentimento, sebbene questo sentimentotenda a essere espresso intellettualmente, perché per se stesso il segnoNitida riguarda più il pensiero che il sentimento. Tanto l'uomo che ladonna tendono a specificare bene il concetto che hanno in mente e ten-dono a cercare e a trovare la parola propria, adatta. Si badi bene che inquesta tendenza dell'uomo e della donna non ci deve essere nulla di in-naturale e nulla di pedanteria. La loro distinzione per mantenersi nelconcetto di Nitida deve interessare. La nitidezza importa non solo chia-rezza, ma nella chiarezza lucidità. Si può dire che sia il segno dell'orgo-glio intellettuale anche perché il nitido con la nitidezza viene a compari-re più di quello che vale, quindi per forza di cose tende ad avere spiccatal'autostima.

In un consesso, in un ritrovo tendono a fare ed essere distinti. Diffi-cilmente accettano di andare a ritrovi nei quali non si conservi intatta ladignità personale. Di lui si dice: «Come è distinto e appropriato nel par-lare e delicato nel toccare le passioni»; di lei: «Come è speciale senza fri-volezze nel vestire, nel trattare, nel preparare materie gastronomiche».Tendono a tenersi lontani dalla folla e in una rivoluzione sarebbero se-gnati a dito e presi di mira. Nell'affettività non sono facilmente conten-tabili e hanno una certa schifiltà per certe persone.

La scrittura Aperta importa che le aste delle lettere siano ben defini-te e staccate. Si badi di non confondere la scrittura Aperta con la scrittu-ra Larga, perché questa vuole che la lettera si estenda orizzontalmente,mentre quella vuole soltanto che le linee della lettera, larga o stretta, sia-no staccate. La scrittura Aperta è una proprietà di quella Nitida e rende

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il segno Nitida più completo. Quindi indica nitidezza di pensiero e diaffetto.

E un segno accidentale della volontà e dell'intelletto.Per la graduazione la cosa è molto facile. Se tutte le lettere sono aper-

te avrai 10/10 di Aperta; se una metà delle lettere è aperta, avrai 5/10 diAperta, e così via.

^ SEGNO 31° - SCRITTURA AGGROVIGLIATA (ARRUFFATA)

La scrittura Aggrovigliata è quella in cui si avverano qua e là non di-stinzioni delle lettere alfabetiche ma avviluppamenti delle stesse lettere.Non c'è bisogno che tale avviluppo si avveri in tutte le lettere, ma in al-cune e che nelle altre si scorga la tendenza con un che di arruffamento,di ingrossamento, di chiusura negli occhielli.

Per il grado dipende dalla frequenza.E un segno modificante della volontà e dell'intelletto che partecipa,

sotto l'aspetto della forza, dei sostanziali. E un segno semipatologico.Perché è compartecipante del significato del segno Intozzata 2° modo.Questo segno non deve confondersi con Confusa, Disordinata e Gros-solana, quantunque abbia delle affinità con queste. Soprattutto perchéquesta scrittura può andare accompagnata con Disuguale metodicamen-te. Significa, in quanto all'intelligenza, affastellamento di fantasie, di im-magini, di concetti. In quanto alla volontà significa affastellamento disentimenti, di affettività, cozzi di odi e di amori, di desideri e di aspira-zioni. Di conseguenza il soggetto che ne è affetto ha la spinta all'accapar-ramento, a farsi avanti, ad andare in prima fila, a fare chiasso, ad avanza-re pretese e prepotenze che tuttavia mollano se trovano una consistente

Fig. 175

Scrittura di Georg, Wilhelm Friedrich Hegel. -Aggrovigliata 7/10.o o oo o

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resistenza. Il soggetto allora può cadere in una specie di disperazione.Giuda doveva avere la scrittura di questa specie, con l'aggiunta del segnoStrettezza tra lettere e Secca.

Riporto come esempio due scritture di uomini celebri. La prima è diG.W.F. Hegel, la seconda del venerabile padre Domenico della Madredi Dio di cui si tratta la causa di beatificazione. Faccio osservare che ilsegno Aggrovigliata nel secondo esempio è più accentuato che nel primoesempio. Eppure il soggetto è arrivato alla perfezione della santità. Que-sto fatto fa pensare.

La ragione scientifica del segno Aggrovigliata sta in questo, che l'ani-ma del soggetto tende a sovrapporre, ad affogare, a premere un concettosull'altro, un sentimento sull'altro, e ne fa come un viluppo e lo gettaoltre la folla, quasi per destare la meraviglia per il chiasso prodotto; inmodo che la folla fa largo per lasciarla passare e raggiungere il viluppo

Fig. 176

Scrittura del venerabile padre Domenico della Madre di Dio. - Aggrovigliata 8/10.

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che ha lanciato. Mi viene di rassomigliare costoro a quel tale costrettoper la sua professione a fare molta strada a piedi: per sentire meno stan-chezza lanciava il cappello innanzi a sé e si distraeva dalla stanchezza cor-rendogli dietro.

La mente di colui che ha la scrittura Aggrovigliata, sia pure adatta aconcetti originali, tende ad avere pensieri non distinti, ma arruffati, ne-bulosi, per cui tende ad avanzare verso la verità, quasi direi, a tastoni etende quindi a tirare conclusioni più ampie delle premesse, credendotuttavia che siano nelle premesse perché non ha veduto chiaro e nitido,tende a dedurre univocamente i più dai meno, mettendo tra i più i gio-chi di fantasia che sbucano tra le nebulosità delle idee. A costoro appar-tengono i filosofanti che, sollecitati dalla doviziosità della loro fantasia eavendo confusione di idee, sdrucciolano nella mania dell'invenzione dinuovi princìpi. Essi possono rassomigliarsi all'insetto che, spinto dal vo-lo, va a schiacciarsi contro il vetro. Non vedendo la lucentezza della ve-rità, si schiacciano contro di essa. Per lo più costoro vogliono fare dascienziati e pongono come fondamento della loro scienza i giochi dellaloro fantasia.

Senza dubbio è l'orgoglio che li mena e il loro orgoglio è alimentatodal fatto che hanno doviziosità di immagini che riddano nel loro intel-letto e nei loro sensi per avere la prevalenza. Si presentano con protervia,impongono le loro idee, invadono il campo delle idee altrui, arringano lafolla a cui promettono quello che non possono mantenere per averne ilfavore, non vanno troppo per il sottile tra il lecito e l'illecito, tra la lealtàe la slealtà, tra il mio e il tuo, giocano o tendono a giocare d'azzardo eper vincere sono tentati di barare e in realtà barano, hanno la sventatezzadei propagandisti allestiti alla meglio, imbrogliano amministratori e am-ministrazioni, sciupano interi patrimoni e osano levarsi dal lastrico comese fossero ancora ricchi di sostanze per ingannare coloro che ne sonomuniti, vanno a caccia di femmine che disonorano e dalle quali sono di-sonorati. Se cercano di fare da eleganti manifestano la loro goffaggine,poiché per lo più hanno le parti del corpo non adattabili all'eleganza.Tutto quanto detto vale anche per coloro che sono di sesso femminile.Se sono di sesso femminile e si danno a propagandiste di errori, nonhanno alcun ritegno, insultano autorità, imbastiscono calunnie, per cuila loro fama e la loro situazione restano aggrovigliate come la loro mentee il loro sentimento. Nella donna l'orgoglio è più impellente, più invere-condo. Nonostante tutto il detto sono capaci (e questo vale per l'uomo eper la donna) di gettarsi nella vigliaccheria, di svignarsela alla chetichellase fossero in pericolo di incappare nell'ira della folla e nella condannadella pubblica autorità.

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>• SEGNO 32° - SCRITTURA OSCURA

La scrittura Oscura è quella che non si legge bene. È diametralmen-te opposta a scrittura Chiara. Vedi la fig. 168.

Questo è un segno sostanziale dell'intelletto.La scrittura Chiara, tosto che deflette dal suo grado medio, cede

l'impero alla scrittura Oscura. Questo segno grafologico indica oscuritàdi pensiero e di azione.

Quanto più sarà oscuro il pensiero e la parte affettivo-attiva, tantopiù sarà accentuato questo segno. Tieni conto di quello che abbiamodetto su scrittura Chiara negli ingegni superiori, i quali riparano con ef-ficacia, a quella che può essere la conseguenza di scrittura Oscura, conl'intuito e la rapidità dell'azione.

Questo segno può essere effetto della sveltezza della mano e può es-sere effetto della tendenza all'oscurità. Nel primo caso il segno Oscura siriduce al segno Dinamica, di cui tratteremo a suo luogo. E il secondocaso quello che qui prendiamo in considerazione. Chi ha il segno Oscu-ra ha oscuro il pensiero e la parola. Non è capace di parlare in pubblicosenza preparare il concetto e la parola.

Se deve subire un esame, farà vedere nemmeno una metà di quelloche realmente sa. Chiude l'animo perché non è capace di aprirlo.

Dovendo rendere testimonianza davanti a un magistrato, facilmentenon trova la parola adatta per esprimere il pensiero, e può essere benissi-mo che per questo sia trattato anche da falso testimonio.

Accusato di qualche colpa che non ha commesso, si trova inceppatoin modo che non sa difendersi. Sono tipi chiusi e manifestano più conl'opera che con la parola.

Poiché la scrittura Oscura è il contrario di Chiara, per la graduazio-ne di questo segno calcolerai il grado di Chiara; se avrai 1/10 di lettereche non si leggono avrai 1/10 di Oscura, e così via.

> SEGNO 33° - SCRITTURA CONFUSA

La scrittura confusa è quella che ha un che di intrecciamento di fi-letti finali e intermedi. Gli intrecci devono avverarsi sopra le lettere inmodo da generare confusione. È un segno sostanziale dell'intelletto. Es-sa è contraria di Nitida e solo indirettamente è contraria di Chiara.

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Questo segno grafologico indica principalmente confusione di ideee di affetti urtantisi fra di loro in una ridda più o meno accentuata se-condo l'intensità della confusione. Chi ha questo segno soffre lotte in-tcriori tanto di pensiero quanto di affetti, confondendo i motivi diun'azione credendosi, per apparenti e futili motivi, causa di disastri fa-miliari tanto morali che finanziari, e di disastri di ogni altro genere.Quando questo segno è al massimo grado, diventa indice di confusionepatologica.

Tutti coloro che hanno Confusa hanno degli aspetti patologici. Laconfusione dipende dal fatto che molteplici, vari e indefiniti pensieri,affetti e sentimenti si agglomerano all'uscita e vogliono la priorità senzaordine. Il soggetto si trova in preda a tutti questi diversi elementi che,cozzando fra di loro, possono rassomigliarsi a una sparatoria di cartuccedentro un recipiente, per cui il recipiente stesso è sempre in pericolo discoppiare. Ha slanci di entusiasmo, di pessimismo, di riso smoderato esguaiato; slanci di affettività, di prontezza a sacrifìci immensi e a di-sprezzi subitanei; slanci di minacce, ecc.

Avendo una semplice negazione se la prende con tutti e da un pic-colo indizio forma una fabbrica immensa e getta i sospetti sul primo cheai suoi occhi appaia responsabile, sebbene non sappia neppure di che sitratti. Chi cerca di frenarlo è preso di mira. Potrebbe concepire anchevendette sanguinose. Se per le sue escandescenze viene rinchiuso in una

Fig. 177

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Fig. 178

casa di salute, allora se sa scrivere anche poco rivolge lettere lunghe accu-sando e calunniando tutto il personale della casa. Non ha coscienza dellacalunnia e non crede di calunniare.

Tali tipi possono conoscere una data materia, ma quando si trattadi applicarla tendono a generare la confusione. La loro attenzione vienebistrattata. Non hanno regola nel prendere cibo, nel prendere sonno,girano di qua e di là senza direzione, intraprendono una cosa e poi lalasciano.

Per la graduazione di questo segno, calcola il grado di Nitida. Quel-lo che manca a Nitida va in Confusa. Osserva, per gli esempi su Nitida,le figg. 177 e 178.

Questo segno è il contrario di Nitida.

SEGNO 34° - SCRITTURA MINUZIOSA

Minuziosa è quella scrittura inceppata in calibro minuto. Questo in-ceppamento dipende da mancanza di fluidità (vedi la fig. 179) o dal se-gno Staccata sui 7-8/10, o dal segno Pedante.

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Inoltre è scrittura Minuziosa la molto Staccata e specialmente se in-sieme è piccola; tanto più se staccate sono non solo le lettere fra di loro,ma anche, ove la natura della lettera lo porti, le diverse parti della letterastessa. Vedi la fìg. 183.

Fig. 183

Scrittura Minuziosa, perché Staccata eccezionalmente.

La scrittura Minuziosa è anche la Piccola che si raggomitola in sestessa. Vedi la fig. 184.

Fig. 184

Scrittura Minuziosa, perché Piccola, e Accartocciata.

Per la graduazione attienti ai seguenti criteri.Se hai una scrittura Minuta dagli 8 ai 10/10 con il segno non Fluida(Stentata) sopra i 5/10, ti darà 10/10 di Minuziosa. Minuta da 6/10 a7/10 con il segno non Fluida sopra i 5/10, avrai intorno agli 8/10 diMinuziosa. La scrittura Minuta sotto 15/10 esce dal concetto di Mi-nuziosa.Se la scrittura Minuta dagli 8/10 ai 10/10 è unita al segno Tenten-nante sopra i 5/10, ti darà intorno a 7/10 di Minuziosa. Se Minutaè sui 6-7/10 con Tentennante, allora Minuziosa avrà circa 6/10.

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Fig. 185

Scrittura Minuziosa, perché Piccola e un po' Tentennante.

- Se la scrittura è Minuta dagli 8/10 ai 10/10 e tutte le lettere hanno ilchiaroscuro della Pedanteria, allora avrai 10/10 di Minuziosa. E cosìdi seguito.

— Se Minuta è sui 6-7/10 e tutte le lettere hanno il segno Pedante, allo-ra avrai 9/10 di Minuziosa. Se sono per 9/10, avrai 8/10 di Minuzio-sa. E così fino a 5/10. Oltre i 5/10 esce dal concetto di Minuziosa edè semplicemente Pedante.

Quando la scrittura è Staccata, il segno Minuta rende più deciso ilsegno Minuziosa, ma non ne modifica direttamente il grado. Perciò Mi-nuta dai 6/10 a 10/10 conta la stessa cosa. Se il segno Staccata è esage-rato, cioè con le zampine delle m, n, p staccate, allora avrai 10/10 di Mi-nuziosa. Se lo Staccata ha 10/10, allora avrai 9/10 di Minuziosa. Se 9/10,avrai 8/10, e così via. Sotto i 5/10, esce dal concetto di Minuziosa e re-sta Staccata. Tieni presente che lo Staccata dice sempre qualche cosa diMinuziosa.

Quella Piccola «raggomitolata» ha il grado sotto il grado medio.Anche la scrittura Piccola, Precisa, Accurata viene a partecipare, seb-

bene indirettamente, del segno Minuziosa, ma non arriva mai a superarei 5/10. Vedi la fig. 186.

Fig. 186

Scrittura Minuziosa, perché Piccola e Precisa.

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Minuziosa è un segno sostanziale che riguarda principalmente l'in-telletto.

Questo segno indica minuziosità in tutte le cose, indica un che discrupolo nella parte intellettiva, affettiva e morale. In modo che, se colo-ro che hanno tale scrittura sono dediti alla religione, hanno paura sem-pre che qualunque piccolo atto sia peccato, non per delicatezza di co-scienza, ma per quella tendenza a dare a qualunque piccola cosa un'im-portanza stragrande. Il primo distintivo del minuzioso è la meticolositàche lo porta a cercare nelle cose quello che non esiste e non può esistere.

Nella parte morale può arrivare alla gelosia tormentosa per sé e an-che per chi ne è l'oggetto.

Il minuzioso, tanto uomo che donna, ha questa tendenza di volere,come si dice comunemente, ricercare e trovare il pelo nell'uovo. Che sidebba andare alla profondità delle cose è giusto per chi ne ha la potenzae tendenza, e questo appartiene a scrittura Minuta; ma il fatto di volereapprofondire la stessa profondità andando a cercare particolari che noninteressano o proponendo questioni che per se stesse sono fuori di luo-go, oppure arricchire le proprie cognizioni con una cultura che esula deltutto dai compiti che uno ha, oppure pretendere l'osservanza pedante diminuzie, di regolamenti, di accertamenti patenti a tutti, tutto ciò è delminuzioso. Quindi il minuzioso si mette in una fatica improba non ar-rivando mai ad assolvere i compiti che gli spettano; per cui raddoppia leore di lavoro trascurando il necessario riposo, di modo che è impossibileche non cada nell'esaurimento psichico sì da rendere patologiche le suefacoltà mentali. Sono tipi che vanno soggetti a scrupoli di coscienza.Non sono atti per applicazioni pedagogiche o per direzione di anime,perché si fermano sulle minuzie trascurando la sostanza. Sono dispostia grandi sacrifìci e pretendono che gli altri si sacrifichino. Non hannodiscrezione. Non sanno entrare nelle necessità psichiche e morali di unindividuo e non hanno alcuna disposizione all'epicheia. Hanno caratteregretto.

Q Ragione scientifica dei segni Minuta, Parca, Staccata, Chiara, Nitida,Oscura, Confusa, Minuziosa.» Sicurezza intellettiva. — Innanzitutto è necessario spiegare che cosa voglia direquesta sicurezza intellettiva. La sicurezza intellettiva, per se stessa, dice relazionepiù al soggetto che all'oggetto. La sicurezza è più che altro un sentimento, e ilsentimento è soggettivo. Il sentimento può essere oggettivo in quanto viene susci-tato dall'oggetto; ma questo oggetto, allorché impegna il soggetto, si fa soggetto,molto più che è costretto a ricevere tutte le modalità del soggetto medesimo.

Non intendo farne una distinzione fìlosofìca; a me basta qui distinguere lacertezza in oggettiva e in soggettiva. Chiamo quella semplicemente «certezza»;

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chiamo questa «sicurezza intellettiva». Quella mi rappresenta la cosa nella realtà,questa nell'intelletto che l'ha appresa.

È chiaro che la nostra grafologia tratta della «sicurezza intellettiva» perché,dovendo prendere di mira l'intelletto umano in azione, lo deve considerare sog-gettivamente, in quanto considera l'uomo e non ciò che l'uomo apprende. Perciòla nostra grafologia deve trattare della sicurezza intellettiva e non della certezza insé od oggettiva.

La profondità dell'intelligenza dice ordine e necessità di due requisiti: 1) chela profondità dell'intelligenza riceva la verità e l'abbracci tutta sulla sua negativa;2) che l'obiettivo dell'intelligenza sia così fine da apprendere tutti i minimi detta-gli, magari in sintesi, della cosa considerata. Il primo requisito viene significatodalla grafia Larga di lettere; il secondo dalla grafìa Piccola di lettere, sicché ambe-due, messe insieme, vogliono una grafia Larga di lettere, ma Piccola. La larghezzarichiede che la lettera si estenda orizzontalmente, cercando di imitare il circolo, lapiccolezza richiede che la lettera si estenda poco verticalmente. La larghezza, lo sivede bene, può stare o no con la piccolezza, perché l'una indica diversa direzionedi estensione dall'altra. Ciò non sembri superfluo, dato che abbiamo più volteparlato su questo argomento; ora veniamo alle ragioni scientifiche di quanto giàdetto.

E qual è mai la ragione per cui la Larghezza di lettere indica la capacità del-l'intelligenza per abbracciare tutta la verità che apprende? Siccome, seguendo l'e-sempio della macchina fotografica, la negativa su cui si imprime la verità, riguar-do all'uomo, è duplice — cioè la negativa prettamente sensitiva e la negativa intel-lettiva, in quanto l'oggetto prima di andare all'intelletto deve colpire il senso —,dobbiamo dare la ragione del senso e dell'intelletto.

Per quanto a noi sembra, la Larghezza di lettere direttamente appartiene alsenso, indirettamente all'intelligenza; la piccolezza direttamente all'intelligenza.La larghezza, infatti, ci da la verità senza discriminazione, nella sua impellenza;la piccolezza invece ci da la distinzione netta, ragionata, con i colori più o menoaccentuati secondo la natura della cosa.

Qual è dunque la ragione della Larghezza di lettere nel suo significato grafo-logico?

Prendiamo l'occhio: sappiamo dalla fisiologia che «si ha dilatazione riflessadella pupilla quando diminuisce l'entità della luce, o si passa dalla luce all'oscuri-tà, nella visione degli oggetti lontani» (Pugliese, Fisiologia, Hoepli, p. 718). Forsenon è vero che nell'oscurità completa sbarriamo gli occhi? Ora, passando all'intel-ligenza, l'occhio della mente quanto più è sensibile alla verità tanto più vede l'o-scurità della cosa, cioè tanto più vede la difficoltà di abbracciarla tutta. Perciòsbarra, per modo di dire, la pupilla intellettiva e cerca di mettere la cosa ben di-stinta sotto esame. Ecco, da questo, la tendenza del cervello, e anche dei muscolidel braccio e della mano, di rendere ben distinta la scrittura: ciò che si ha facendosì che un lato della lettera sia spiccatamente distinto dall'altro lato, la qual cosa, ingrafologia, viene chiamata Larghezza di lettere.

Né si dica che questa sia una ragione artificiosa, poiché sappiamo che tutti inostri sensi si dilatano quando debbono percepire il loro oggetto che ecciti debol-mente il nervo corrispondente. Si ha tendenza naturale di veder chiaro sulla cosache ci preme; per l'intelligenza profonda preme sempre molto una cosa sulla qua-le si posa per apprenderla. Il modo migliore per veder chiaro è quello di separare i

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componenti della cosa da analizzare. Trattando di scrittura, l'intelligenza profon-da, per abitudine naturale, tenderà a staccare i lati della lettera, ciò che significaLarghezza di lettere. Soltanto il gretto, il poco intelligente, tende a stringere le co-se, perché ha paura che gli abbiano a sfuggire. Considerate, se non credete, l'uo-mo d'intelligenza profonda in tutti i suoi movimenti, anche materiali. E per me-glio farne l'esame, invece di prendere l'uomo intelligente, prendete l'uomo gretto,come lo si chiama comunemente. Grettezza significa superficialità, scorza d'intel-ligenza. Questi ha gesti e movimenti longitudinali, stretti in linea orizzontale elunghi, magari in linea verticale: ciò che fa sì che nelle curve la linea o bruscamen-te si rivolti, o si risvolti con un risvolto stretto, in proporzione dell'altezza dellalettera, ciò che porta la Strettezza di lettere. La Strettezza di lettere tanto più èaccentuata quanto più il risvolto della lettera, necessario per trarre il secondo latodella medesima, è stretto. Prendete la lettera a. questa lettera nella direzione oriz-zontale ha due lati: ora il lato 1, per andare al lato 2, deve capovolgersi in su.Questo risvolto dall'intelligenza profonda è tracciato in largo. Stia attento lo stu-dioso a non confondere l'intelligenza profonda con l'intelligenza acuta, affinchènon abbia a smarrirsi nell'applicazione pratica di queste ragioni grafologiche. Ladifferenza che passa tra l'intelligenza acuta e l'intelligenza profonda è che l'intelli-genza profonda va sino alla profondità, naturalmente non curandosi in sulle primese non di rimuovere gli ostacoli reali e sostanziali. Perciò va alla verità scavando,scavando fino a che non ha messo a nudo la verità medesima. L'intelligenza acuta,invece, va alla verità non scavando, ma tentandola, tormentandola, tiranneggian-dola, quasi direi, con una punta acuta, cioè con l'arguire continuamente contro lamedesima. Onde, con tale metodo, ora scopre una cosa della verità, ora un'altra,sicché la sua scoperta può anche entusiasmare, perché l'intelligenza acuta si muni-sce di molti apparecchi, di molti apparati, da far restare incantato chi non conoscea fondo la verità cosi tormentata. La scienza psicologica metapsichica di oggi, adesempio, è certamente acuta, ma non profonda, benché ne voglia il vanto.

Questa distinzione è necessaria, perché nel constatare la verità e la veridicitàdel nostro asserto, lo studioso si imbatterà certo in tante intelligenze acute, cheoggi abbondano; e non vedendo avverato il segno e la ragione nostra grafologica,ci volgerebbe le spalle. Si badi però che noi qui trattiamo dell'intelligenza profon-da e non dell'intelligenza acuta, perché dell'acuta tratteremo appresso. Abbiamodetto che la larghezza di lettere riguarda più direttamente il senso, e che riguardal'intelletto indirettamente. Perché la Larghezza di lettere ci da la verità senza di-scriminazioni nella sua impellenza. E da qual segno grafologico si apprende latendenza intellettiva di lasciare la verità nella sua impellenza, oppure modificarla,spogliarla delle frasche, distinguerla, rappresentarla con tutte le sfumature a essadovute dalla natura?

Si ponga mente: se la larghezza orizzontale della lettera è indice di profonditàintellettiva, la larghezza longitudinale o verticale è indice di intelligenza diluita,ampollosa, piena di gingilli, di monili superflui, che la possono rendere piacevoleper qualche tempo, ma non certamente possono renderla piacevole così come sirende piacevole l'intelligenza che si presenta con un apparato semplice nella suavera bellezza non artificiosa, ma reale.

Della prima intelligenza è indice la scrittura Larga di lettere, ma lunga, cioèche si estende orizzontalmente e anche verticalmente. Della seconda è indice lascrittura Larga di lettere, ma piccola, cioè quella che si estende orizzontalmente,

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ma è poco alta. Trattiamo innanzitutto della scrittura che si estende orizzontal-mente e verticalmente.

Ella è la scrittura di coloro che si chiamano descrittori, i quali, poiché hannointelligenza profonda da Larghezza di lettere, muniscono le loro descrizioni dibelle immagini, toccanti, forti, zampillanti; ma ampollose, iperboliche e via via.In altri termini, la loro fantasia non è facilmente regolata dalla sobrietà, dalla se-rietà veritiera, dalla giustezza, ma da un che di avventatezza; la loro fantasia vola,vola su tali ali che tante volte si sciolgono come quelle di Icaro. Queste intelligen-ze sono quelle che abbondano, a volte, nel campo giornalistico: esse sono piene dirisorse per la loro potenzialità e per la loro arte, di cui l'indice grafologico, comevedremo, sta nella Disuguaglianza metodica. Per la ragione fisico-psichica diquanto abbiamo esposto, dobbiamo interrogare la psichiatria, non quasi che que-ste intelligenze siano più o meno da ascriversi tra quelle degli alienati, ma solo pervedere a quale gruppo può appartenere la loro situazione mentale, poiché l'aliena-to non è altro che l'espressione dell'accentuazione delle sue tendenze personali.Del resto nessuno potrà mai negare che una certa predisposizione alle malattiementali tutti l'abbiamo, come abbiamo tutti la predisposizione a qualunque altramalattia che può essere albergata dal corpo umano. Io prego il lettore di guardareaddentro a quella malattia mentale che si chiama «paranoia originale»; e a quellache ha le forme a prevalente carattere espansivo; poi mi si dirà se coloro che han-no la scrittura Alta, o quella che si estende verticalmente e che è Larga di lettere,appartengono o no a questo gruppo. Per vederlo si attenda: la sintomatologia, ingenerale, dei paranoici originali li fa vedere, fin da fanciulli, litigiosi, pieni di sé,egoisti, queruli spesso, insoddisfatti, sempre in contrasto con tutti. Circa le formea carattere prevalente espansivo abbiamo la varietà inventiva, per cui coloro chene sono dotati si credono di avere facoltà inventive su questo o quel ramo delloscibile umano. Abbiamo la varietà riformatoria, per cui coloro che ne sono affettisi credono chiamati a rivendicazioni sociali per la giustizia, per la grandezza dellapatria, di un ordine religioso, ecc. Abbiamo la varietà ambiziosa e genealogica, percui coloro che ne sono affetti non hanno che tendenze sommamente egoistichecirca le proprie qualità fisiche, intellettive e morali. Abbiamo la varietà mistica,che concerne la religione e derivati. Abbiamo la varietà erotica, per cui i delirantisi caratterizzano per il concetto di sé, che li induce a ritenersi amati e desiderati dapersona di altro sesso. Quelli indicati dalla scrittura Larga di lettere e lunga sonospecialmente quelli che sono compresi sotto la varietà ambiziosa, spesso sotto lavarietà erotica. Alcuni di questi deliranti presentano una fertilità straordinaria diimmaginazione; tutto il mondo reale non solo è interpretato secondo il delirio,ma è arricchito da interminabili e favolose costruzioni, cosicché si muta e si tra-sforma nel loro pensiero.

Riferiamoci adesso alla scrittura Larga di lettere, ma piccola. Abbiamo dettoche la scrittura Piccola riguarda direttamente l'intelligenza e significa discrimina-zione, finezza, profondità, per modo di dire, della stessa profondità, perché l'in-telligenza che ha tale segno non può associarsi con la ponderazione, con il con-trollo non minuzioso ma minuto, benché lo compia anche in un istante con lapenetrabilità dello sguardo mentale. Si sappia che difficilmente si può dare unascrittura piccola senza che sia, per lo meno, larga 5/10 di lettere. Coloro che han-no la scrittura Larga di lettere e piccola, sono coloro che tendono ad asserire al disotto piuttosto che al di sopra di quanto hanno appreso. Essi si presentano su cer-

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te verità mai con sicurezza; ma, presentandosi non con sicurezza, fanno vedereche le loro affermazioni o negazioni sono avvolte nella sicurezza, o quasi, oggetti-va. Non hanno la sicurezza soggettiva, che sarebbe la certezza, sulla quale sonostati scritti libri interi più o meno assennati. La loro sicurezza è la certezza, sicchéc'è quasi perfetta consonanza tra la verità oggettiva e la soggettiva. Non si pensiche essi siano pedanti nella ricerca e nell'asserzione della verità. Essi sono oculati,ponderati, pieni di circospczione e sono, nello stesso tempo, pieni di abilità perfar sì che la verità, anche difficile a conoscersi, cada nel loro agguato, se mi è lecitodire cosi.

L'uomo di tale specie ha l'abitudine di natura di tutto ridurre ai minimi ter-mini, per poter cogliere netta la sostanza delle cose e per poterne poi esaminare icontorni. Egli ha dei movimenti che si caratterizzano per la loro modestia: il sor-riso buono, appena abbozzato sulle labbra, l'occhio non sbarrato, ma dolcemente,il parlare mite e senza superfluità di sorta. La satira che, a volte, avvolge il suoparlare, è una satira molle che fa bene anche al satirizzato. Tutto, insomma, è par-co in lui e tale deve presentarsi anche la sua scrittura. Ora, uno dei requisiti dellaparcità grafologica è appunto la scrittura piccola in Larghezza di lettere.

• Memoria. — Dobbiamo fare delle premesse. La memoria si distingue in me-moria di pensiero e memoria materiale cioè «ad litteram». La memoria di pensieroviene data principalmente da scrittura Parca e poi da quei segni che indicano spe-cialità intellettive. Per esempio, l'intelligenza che tende alla meccanica ha la scrit-tura Contorta. Se assieme a questo segno ha il segno Parca, il soggetto avrà me-moria per tutto quello che appartiene al concetto teoretico e concreto di quantoappartiene alla meccanica. Così di tutte le altre specialità intellettive. Osserva lafig. 187.

La memoria materiale ha per indice scrittura Parca e nello stesso tempo stri-minzita, cioè fatta in modo che presenta quasi solo lo scheletro della scrittura,senza muscoli. Osserva le fìgg. 188 e 189.

La memoria è uno dei risultati del segno Parca.Che noi non possiamo esercitare le nostre facoltà intellettive, senza prendere

la materia dai sensi, è ammesso da tutti; alcuni danno ai sensi un valore conclusi-vo e finito, poiché nei sensi pongono anche tutta l'evoluzione intellettiva. Altridanno ai sensi il lavoro di iniziazione, poiché per essi l'intelletto non può esserenel senso. . . ,.. .

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Fig. 188

Fig. 189

Riferendoci alla memoria, non possiamo negare che le condizioni, per cuiuna memoria è buona, dipendono anche dalle vie cerebrali e dalla loro persisten-za. Il numero delle vie dipende dai fatti, dall'esperienza; la persistenza o perma-nenza delle vie è una proprietà fisiologica.

Ma solo fisiologica? No, assolutamente no. Perché la fisiologia è nella mate-ria, mentre la nostra memoria è una proprietà fisiologica in quanto è sensitiva, manon in quanto è intellettiva, perché l'intellettiva non è materiale, ma spirituale.Ci sono, dunque, le vie fìsiologiche e le vie sopra fìsiologiche o mentali per eccel-lenza o meno della memoria.

C'è la persistenza o permanenza delle vie, come proprietà fisiologica e comeproprietà sopra fisiologica o mentale.

Non sono le vie che noi qui dobbiamo prendere ad esame, perché le viesono acquisite, nate dai fatti, dall'esperienza; e noi non dobbiamo scrutare lamemoria della personalità acquisita in quanto tale; ma solo della personalità in-nata, in quanto essa è quella che viene presa di mira dalla grafologia. Quindi ilnostro studio è diretto a scrutare la persistenza o permanenza delle vie, tenacitànaturale.

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Ci sono degli individui che ricordano dei passi d'autori in modo meraviglio-so, di quelli che ne ricordano solo il pensiero. Ci sono di quelli che ricordano deipassi d'autori, ricordano le particolarità di un fatto, ma non sanno aggiungere al-tro, non sanno ragionare su ciò che è come latente in un fatto, su ciò che dipendedalla potenza intellettiva di tirare conseguenze; ci sono altri più fortunati, che ri-cordano il fatto in compendio e sanno penetrare con lo sguardo della mente nelleragioni più o meno profonde di quel fatto.

Ci sono, per finirla, individui che nulla o poco ritengono e nulla sanno de-durne. Nessuno può negare che in questi diversi individui agisce l'intelligenza e lamemoria; l'intelligenza per apprendere, la memoria per ritenere, che la memorianon può ritenere ciò che l'intelligenza non ha appreso.

Ora trovare la causa vera e completa della persistenza o permanenza dellamemoria a me appare impossibile, perché tante sono le differenze specifiche diquesta persistenza o permanenza; è quindi un tentativo vano quello di trattareesaurientemente della causa della tenacità mnemonica.

Certo che la maggior parte degli uomini ha buona memoria per i fatti che siriferiscono alle loro tendenze e occupazioni predilette; né vale che questo fattonon sempre si avveri. Riportiamo prima i fatti: ho trovato dei poeti lirici di valoreche sapevano tanto bene comporre canti originali di diversa specie e che, tuttavia,non ricordavano quasi nessun verso delle loro composizioni né di quelle di altri;mentre ho trovato di quelli che non avevano tendenza alcuna alla poesia e sape-vano tanto bene recitare squarci di autori conosciuti.

Ho trovato di quelli che non riuscivano a riprodurre, se non imperfetta-mente, di quanto bellamente avevano scritto; altri, invece, che appena sapevanotenere la penna in mano apparivano oratori valenti per il semplice fatto chesciorinavano, senza difficoltà, lavori d'oratoria preparati e pubblicati da altri.Ho trovato di quelli che, anche dopo aver letto uno squarcio, lo ripetevano talee quale, e altri che, anche dopo aver letto un passo parecchie volte, non riusci-vano a recitarlo.

Ora, un'intelligenza che laconizza deve essere Parca, cioè deve togliere tuttequelle frasche o accidentalità che le impediscono di fissare la verità nelle sue noteessenziali. La scrittura dunque senza ricci, che noi chiamiamo Parca, è indice del-la buona memoria per la sostanzialità della cosa.

Abbiamo detto qui sopra «per la sostanzialità della cosa», perché ci può esserebuona memoria per le accidentalità di una cosa, e ciò dipende dalla tendenza sor-tita da natura, sicché l'attenzione si accentui su quella cosa verso cui uno ha ten-denza. Coloro, per esempio (e ciò dalla nostra esperienza), che hanno ricci nellascrittura rispondenti e omogenei alla natura della medesima, hanno buona me-moria per tutti i contorni accidentali, in quanto a essi è tratta fortemente la loroattenzione, perché vi hanno tendenza nativa. I ricci, in questo caso, debbonoconcordare con la natura della scrittura, perché altrimenti sarebbero indice di di-sordine, e quindi di disattenzione che impedisce di fissare nella memoria quantoviene appreso e osservato.

Ecco l'esempio (fig. 190) del riccio concordante con la natura della scrittura.Esso è il riccio della tendenza alla decorazione per la parte intellettiva e perciò an-che il segno della memoria di tutto quello che appartiene alla decorazione.

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Fig. 190

Un altro passo. Quanto più la cosa si riduce ai suoi termini prettamente es-senziali, tanto più viene abbracciata dallo sguardo dell'intelligenza.

Voi vi ponete a guardare un vasto panorama e siete costretti a volgere losguardo in mezzo, poi a un lato, poi all'altro lato, per comprenderlo tutto. Sìche dovete mettere insieme quel che avete veduto con il primo, con il secondo econ il terzo sguardo, per cui dovete fare una fatica di composizione o di riunione,e questa fatica dovete, per fissarne il ricordo, affidarla alla memoria.

E la fatica per ricordare una cosa viene ad aumentare la difficoltà per la me-moria. Ora fate che il panorama venga ricopiato dalla mano maestra di un pittoree ridotto a termini tali che tutto il panorama si possa abbracciare con un solosguardo. L'intelligenza fatica di meno per apprenderlo e la memoria per ricordarlo.

L'intelligenza, dunque, che non solo è laconica, ma che tende a rendere lacosa che intende ai minimi termini, avrà più forza per il ricordo. L'intelligenza,che è così per tendenza naturale, sarà tale in tutti i suoi atti, e così anche nellasua espressione esterna, cioè nel suo linguaggio scritto e parlato. Ora la scritturaParca e piccola sarà indice di una memoria più forte della memoria di cui è indicela semplice scrittura Parca.

L'intelligenza, infine, che tende a laconizzare e a ridurre la cosa ai minimitermini e che, dopo aver sintetizzato, ritorna sulla cosa per apprenderla nei mini-mi particolari essenziali, dalla composizione dei quali sorge la cosa come da unacomposizione chimica, conoscerà meglio la cosa e sarà più atta a fissarne il ricor-do, in che il ricordo di una proprietà susciterà il ricordo di un'altra proprietà, ecosì via di seguito sino al ricordo della cosa completa. Ora l'intelligenza di questaspecie è portata per se stessa a dividere perché, altrimenti, come potrebbe sceve-rare e osservare i minimi particolari essenziali di una cosa? Ed eccola, nel suo lin-guaggio parlato, portata a scandire le sillabe e, nel suo linguaggio scritto, a stacca-re una lettera dall'altra della medesima parola.

Non basta. Sono doti ammirabili quelle di un'intelligenza di laconizzare, diridurre ai minimi termini e di analizzare, ma se non apprende la cosa con chiarez-za, è un'intelligenza pressoché nulla, poiché l'oscurità genera la confusione del-l'intellezione e la confusione dell'intellezione è la nemica della memoria. Quantopiù chiara è l'intellezione, tanto più forte sarà l'attenzione e tanto più forte sarà lamemoria.

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L'intelligenza, quindi, di memoria buona non può fare a meno di avere illinguaggio interno ed esterno chiaro. Il linguaggio esterno grafico è quello che sipresenta con scrittura Chiara; e la scrittura Chiara è quella in cui le singole letteredi una parola, prese isolatamente, dicono quello che debbono dire, per esempio adice a, ecc. La cosa si intende da sé e non ha bisogno di esempio.

Non basta ancora. Se l'intelligenza percepisce una cosa non in modo nitido,la memoria di quella data cosa si smarrisce in un che d'intrecciamento di idee o inun tale intozzamento di esse, da arrivare a smarrire anche la fisionomia di quellacosa. Perciò la nitidezza di pensiero è un altro requisito della buona memoria. Ela nitidezza di pensiero viene espressa in grafologia dalla scrittura Nitida, cioè dal-la scrittura senza intrecciamenti e senza intozzamenti. La nitidezza è un'accentua-zione della scrittura Chiara, ma è più di scrittura Chiara. Ciò che è nitido è chia-ro, ma non ne viene che ciò che è chiaro debba essere necessariamente nitido. Lanitidezza, dunque, può essere menomata o da un che di intrecciamento di ricci edi lettere, oppure da un che di intozzamento.

Quali sono gli altri requisiti grafici della memoria in generale? Non lo sap-piamo. Forse arriveremo a trovare i requisiti grafici di quelle memorie singolariche ritengono subito un tratto di un autore, un volume intero a volte, dopo aver-lo letto.

Fig. 192

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« Comunicativa. - La comunicativa è una delle risultanti del segno Chiara. Lacomunicativa principalmente, per esser chiara, deve avere il segno Chiara almenosui 7-8/10 (fig. 191). Se oltre il segno Chiara ci sarà anche il segno Nitida, allorala comunicativa sarà non solo chiara ma anche distinta, cioè sente la natura diquello che esprime (fig. 192). Questo vale per il linguaggio in genere. Per il lin-guaggio specifico ed esterno, se oltre i due segni dati ci sono anche i segni Disu-guale metodicamente, chiaroscuro a proposito, flessuosità, snellezza e fluidità, al-lora si avrà la comunicativa che risponde meravigliosamente alla natura delle coseche vengono espresse (vedi la fig. 114). Se ai segni Chiara e Nitida vanno con-giunti i segni Accurata, Pedante, Intozzata 1 ° modo, Staccata, si avrà una comu-nicativa che stanca persine le persone più pazienti (fig. 193).

Fig. 193

Insomma, per la comunicativa netta il segno principale è Chiara. Gli altri se-gni danno a questa comunicativa chiara le loro modalità. Se a Chiara va congiun-to il Riccio ammanieramento e il Riccio artistico, avrai una comunicativa che rie-sce bene per prendere in giro, per satireggiare, per lusingare, ecc. Vedi la fig. 194.

La questione della comunicativa è molto più complessa di quello che possasembrare a prima vista: bisogna procedere con distinzioni e sottodistinzioni persciogliere adeguatamente la questione.

Fig. 194

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Unico è il principio interno del linguaggio umano, sebbene poi all'esternoquesto linguaggio si ramifichi secondo il numero dei mezzi dei quali disponiamoper esprimerci. Lo mostra molto bene Charles Richet nel suo volume L'intelligen-ce et l'homme, al cap. 2: «Le langage et l'intelligence».

Ora noi sappiamo, da esperienze fatte, che i linguaggi esterni hanno in unindividuo le stesse modalità (purché non si tratti di qualche malattia acquisita,che può causare un difetto in un linguaggio e non nell'altro), cosicché se il lin-guaggio, per esempio, orale ha un difetto innato, tale si manifesta anche nel lin-guaggio scritto e viceversa. Un individuo dalla parola arruffata, ha arruffata anchela scrittura, e tale anche il gesto sia delle mani, sia delle gambe, sia della testa, siadegli occhi, sia delle labbra, ecc.

Mi pare che questa sia una questione di grande importanza per la scienza,questione che, tuttavia, è necessario approfondire con concorso specialmente del-la fisiologia.

Certo, il linguaggio interno è unico ed è certo che noi pronunciamo la parolainternamente prima di esprimerla esternamente. Ora è mai possibile ammettereun parlare interno rallentato (bradifasia) e uno rapido esterno, uno ordinato in-terno e uno sconvolto esterno («tumultus sermonis»), un discorso balbettanteanormalmente lento che proviene da lesioni corticali, secondo Kussmaul, e unlinguaggio interno limpido, fluido, scattante, ecc.?

Qualunque teoria si tenga sull'anima, si vede chiaro che ciò non è possibile.Usando la logica, bisogna concludere che la perturbazione del linguaggio internoporta la perturbazione del linguaggio esterno, in quanto l'interno è principio eforma dell'esterno.

E possiamo fare un passo a cui ci conducono le nostre esperienze: la pertur-bazione dell'interno porta seco la perturbazione dell'esterno; ma la situazione del-l'esterno ci da modo di conoscere la situazione dell'interno, sicché dalla perturba-zione dell'esterno possiamo conoscere la perturbazione dell'interno.

Dunque, quale il linguaggio interno, tale anche l'esterno. Se il linguaggio in-terno è profondo, limpido, serrato, concludente, tale deve essere anche il linguag-gio esterno. Se l'esterno è lento, martellato, ecc., tale deve essere anche l'interno.

Si noti bene che noi non trattiamo qui del pensiero, preso in sé, ma dellemodalità con cui il pensiero è espresso, le quali modalità, a loro volta, possonoessere o necessariamente concomitanti della natura del pensiero o accidentali. Sesono necessariamente concomitanti, non possiamo dividerle in nessun modo daquel dato pensiero; se sono accidentali, possiamo concepire quel pensiero senzadi esse.

Ma se noi vogliamo considerare la chiarezza completa, dobbiamo tener con-to non solo della decifrazione del pensiero, ma anche delle modalità accidentalidell'espressione. Non è espressione chiara quella che richiederebbe l'esplosione aguisa di un vulcano, e invece viene fatta in un modo lento e monotono. Non èespressione chiara quella che dovrebbe essere ponderata, marcata, perché richie-sta da un ragionamento filosofico, e invece scatta fuori trattando come bagatelleda nulla i pensieri più profondi, frutto di studi lunghi e accurati. L'oratore va-lente è colui che sa cogliere tutte le sfumature della verità e sa mantenere talisfumature nell'espressione. Allora si può dire che la chiarezza del suo dire siacompleta.

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Interroghiamo di sfuggita la fisiologia prima di procedere oltre. La parola habisogno della voce e dell'articolazione. La voce o il suono si produce nella laringeper mezzo delle corde vocali. Dai disturbi, o paralisi dei muscoli laringei, si puòavere la voce debole e rauca, si può avere la perdita totale della voce, si possonoavere toni falsi, bassi, ecc. (vedi Landois, Fisiologia dell'uomo, p. 315). L'articola-zione richiede anche uno studio accurato fisiologico, ciò che è trattato per lungo eper largo nell'opera citata (p. 319). Così nella stessa opera (p. 321) è posta la pa-tologia della voce e della parola.

Si tenga sempre presente che noi trattiamo della voce e della parola innata ecosì trattiamo anche della patologia innata della voce e della parola, perché la gra-fologia si occupa solo di ciò che è innato.

Discendiamo ora direttamente alla grafologia.Possiamo dividere la comunicativa in due grandi specie: comunicativa chiara,

comunicativa oscura. La comunicativa chiara possiamo suddividerla in chiara cal-da e in chiara fredda. La comunicativa calda e chiara è la comunicativa completa,in quanto essa ha seco, secondo quanto abbiamo detto in altri termini, la mente eil cuore. E questa ha diverse sottospecie.— La prima è quella che segue in tutto le modalità del pensiero, cioè che mantie-

ne di pari passo il pensiero e l'affetto.- La seconda specie è quella che frena l'impeto dell'anima la quale, tuttavia, tra-

pela attraverso le fessure del suo intonaco.— La terza specie è quella in cui l'affetto è accomodato artificiosamente al pensie-

ro e può essere melliflua o Austera, e l'austera può essere Austera naturalmen-te, oppure in un modo studiato. Anche l'austerità sta nella cerchia della comu-nicativa calda, perché l'austerità non è altro che l'affetto contraddetto, per te-ner fermo un altro affetto che non sta però con il pensiero che si esprime.Questo contraddire, quindi, è affettività.

In questa specie di comunicativa c'è anche la comunicativa brillante.La comunicativa fredda può essere fredda mefistofelicamente oppure sempli-

cemente fredda.La comunicativa oscura è quella che non è fedele al pensiero che si deve

esprimere, non per un artificio, ma per se stessa.Andiamo alle singole comunicative.La comunicativa veramente chiara, cioè, quella che segue la natura del pen-

siero, quale dovrebbe essere in se stesso, deve aver seco una voce canora, elastica,pastosa, forte, lene, ecc., a seconda del pensiero che deve esprimere. Deve ancheavere l'occhio pronto a tutti gli atteggiamenti, deve avere il gesto pronto al terri-bile, al mellifluo, allo scattante, al ragionamento pacato, all'impetuoso della veri-tà, e via dicendo. Perché l'uomo non parla solo con la voce, ma insieme con l'oc-chio e con tutti i suoi gesti.

Di conseguenza deve avere la scrittura scorrevole, Fluida, con scatti, conguizzi, con piegature molteplici, ecc.

Mi si dirà: «Ma l'occhio, il gesto e le labbra prendono il loro aspetto partico-lare nell'atto e non nell'abito, mentre la scrittura l'avrebbe nell'abito». Ciò è falso,perché allo sguardo sperimentale dello psicologo non sfugge nulla di quello chepotrebbe esser l'occhio, ecc., nell'atto, anche se osserva l'occhio, ecc., dell'analiz-zando nello stato di riposo.

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Fig. 195

Scritture che seguono le modalità del pensiero:se è allegro, la comunicativa è allegra; se mesto, mesta.

o o

Ecco un esempio maschile e un altro femminile della comunicativa che seguela natura delle modalità del pensiero (fig. 195). Si osservi in queste due scrittureprincipalmente lo slancio. L'oscurità che si scorge in esse (se può chiamarsi oscu-rità) è solo apparente, in quanto dipende dalla foga o sveltezza della mano. Certoun po' di chiarezza materiale manca, ma essa viene supplita dalla spigliatezza chefa indovinare quello che i due individui vorrebbero esprimere. Perché la chiarezzadi pensiero non vuole dire chiarezza materiale particolareggiata, ma chiarezzaconcettuale complessiva.

Quella di cui abbiamo trattato è l'espressione genuina dell'interno pensiero,che canta, piange, sospira, grida, impallidisce, arrossisce, secondo che richiede ilpensiero medesimo. Ma c'è l'espressione più calma che frena l'impeto dell'anima,perché così portata da tendenza nativa; in essa si nota la passione del pianto, delriso, ecc., ma solo da un avvolgimento di dolcezza, a volte mal repressa, che sifiltra, per modo di esprimermi, nell'accento con un che di pastosità, la quale po-trebbe dirsi studiata.

L'espressione, la comunicativa, non varia, è sempre la stessa, ma il fuoco in-terno crepita e si intromette tra le fessure della stessa espressione. La voce è sono-ra, sempre uguale, ma ha un calore latente, che si sente e non si vede.

Ciò viene espresso da una scrittura che corre sulla riga, ma non precipita.Vorrebbe precipitare, ma una mano forte la guida e le permette d'avere un trattoserrato sì, ma sempre uguale nella corsa. Trapela, tuttavia, il succo dell'intero, intutte quelle piegature, in quelle sinuosità, in quell'inclinarsi a scendere e salire sulrigo quasi impercettibilmente.

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Sarebbe l'espressione genuina descritta sopra, ma viene ritenuta; il pensie-ro esce genuino, ma viene avvolto da una padronanza sull'espressione in modoche viene regolata da leggi volute. Tutto ciò per tendenza naturale, perché anchel'espressione della prima specie può essere regolata da leggi volute, ma per unosforzo di volontà positiva.

Oratori e oratrici della seconda specie possono ammaliare più ancora di quel-li della prima.

Il pensiero può essere accusato di mancanza di chiarezza nella sua genuinità,quando nel pensiero entra direttamente il cuore; ma per lo sguardo di uno psico-logo sperimentato, ciò non è affatto oscuro. Il pensiero semplicemente didascali-co, poi, in cui il cuore non fa, ordinariamente parlando, tumulto, nella suaespressione è compito, in quanto ha la chiarezza oggettiva appropriata ed è avvol-to in un velo tepido di affettività che sente quello che comunica.

C'è l'espressione melliflua data da scrittura molto Pendente e Aste a destra(fig. 196). Il mellifluo ha una sola piega: quella d'inchinarsi per dispensare la sua

Fig. 196

Fig. 197

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affettività e raccogliere l'altrui. Si avvolge, per questo, in un che di dolcezza e cedeal languore. Ora l'affettività e molto più il languore (poiché il languore è una mo-dalità dell'affettività) hanno per indice la scrittura Pendente, cioè la scrittura cheha il vertice superiore spinto a destra in avanti e piegato verso la riga.

Tratteremo della Pendente a suo luogo.C'è l'espressione o comunicativa austera data dalla scrittura Parca con Aste

rette (fig. 197). Se la parola avesse una figura, questa la si vedrebbe contorcersiprima d'uscire e nell'uscire dalla bocca. Perché, che cosa è mai l'austerità, se nonuna contorsione della psiche che ange, a volte, terribilmente, nel manifestarsi, pertenere indietro le frasi che potrebbero significare qualche cosa di mollezza e dìaffettività, comunque essa sia?

I muscoli, per forza, ne debbono risentire, non solo nell'atto dell'espressionema anche nel loro abito. Ed ecco che la comunicativa austera deve naturalmenteuscire da labbra che biascichino, da una lingua che sbatte quasi la parola sul pala-to prima di darla alla luce, come per sentirne il sapore, deve essere manipolata ecome stretta tra i denti, ecc., per cui le mandibole debbono avere come dellesporgenze; e così tutte le ossa, perché il pensiero viene manifestato non solo dallaparola, ma anche dal gesto che si apre da tutte le nostre membra.

Nello stato già detto debbono trovarsi anche i muscoli del braccio e della ma-no, sicché la scrittura non può fare a meno di subirne le contrattilità. Da ciò avre-mo una scrittura stretta, appuntita, serrata e secca.

Tratteremo, a suo luogo, del segno Secca.C'è di più la comunicativa austera, non per austerità naturale, ma voluta. Es-

sa partecipa delle proprietà della scrittura Austera, ma, sarei per dire, solo nellascorza, onde ha l'austerità solo esterna, per cui non ha l'irritabilità dell'austera,benché ne abbia, in qualche modo, la foggia (vedi la fig. 197).

C'è finalmente l'espressione o comunicativa brillante, ricca di particolari, percui la cosa rappresentata dagli esempi, dalle lepidezze a proposito, viene resa mol-to chiara.

Tale espressione o comunicativa si distingue dalle altre per l'esposizione aiu-tata da tante immagini, da tante analogie, quante l'occhio attento e pratico nepuò togliere dalla stessa natura. E si distingue anche per quel che di brillante, disaltellante, per cui un concetto danza sull'altro, per così esprimermi, e costringe ilconcetto più riluttante a muoversi, a danzare, a buffoneggiare quasi, sicché tuttala comunicativa è contornata da limpidezza e da gaiezza viva.

Ciascuno vede che una comunicativa di tale specie ha bisogno di tutto quelcontorno di fioritura e di vezzi che servano a renderla lepida e gaia.

La scrittura, perciò, deve essere anche ricciuta, che i ricci sono l'ornamentodella scrittura. Eccone l'esempio (fig. 198).

Fig. 198

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L'altra grande sottospecie della comunicativa chiara è la comunicativa fredda.E quella che viene fatta senza che vi entri il cuore, senza che l'affetto vi porti lasua parte. E si noti bene che può essere una comunicativa sommamente oggetti-va, in quanto viene escluso l'affetto, che vi introduce sempre qualche cosa di quelche appartiene al soggetto.

In quanto fredda, se avesse dei lineamenti figurativi, la si vedrebbe con unaspetto come di marmo che non ha movimenti, la si vedrebbe come una fisiono-mia fatta e piantata sul viso. La scrittura della comunicativa fredda deve avereAste in linea retta, Uguale, distanze uguali. Deve aver l'aspetto come se fosse statapreparata prima e piantata là.

Ma la comunicativa fredda può essere, come abbiamo detto, fredda mefisto-felicamente o fredda semplicemente. La prima differisce dall'altra perché ha unsorriso come abbozzato, del quale non si riesce a scoprire la radice. La scrittura,perciò, deve essere come fosse stata preparata prima e piantata sul rigo, ciò checostituisce il genere della scrittura fredda. Deve avere anche, per quel «mefistofe-licamente», i lineamenti della scrittura dell'altruismo, cioè la rotondila delle lette-re, la quale tendenza all'altruismo viene come tarpata da quel fare di «me ne im-pippo», cioè dalla freddezza. E ciò per la differenza specifica della scrittura freddamefistofelicamente. Eccone l'esempio alla fig. 199.

Fig. 199

La scrittura della comunicativa fredda, la quale ha modo di essere oggettivasemplicemente, ha soltanto le note generali, come detto sopra. Eccone l'esempioalla fig. 200.

Fig. 200

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Ora parliamo della comunicativa oscura.In genere la comunicativa oscura è quella che non da il pensiero oggettivo

della cosa comunicata, quale cioè si trova nella realtà della natura.Questa mancanza di oggettività può dipendere da un che di mancanza di pe-

netrazione, per cui si concepisce solo la superficialità, o giù di lì, della cosa. Op-pure può dipendere da una ridda di nozioni reali nella mente, alle quali non si sadare un ordine di priorità; l'idea sgorga con pensieri e parole affastellate una sul-l'altra, in modo che l'esposizione si trova non netta e non precisa. Onde abbiamotre specie di comunicativa oscura: superficiale, non ordinata, non precisa.

La comunicativa superficiale dipende dal non sapere approfondire la verità.Quindi tale comunicativa riuscirà, magari, a tradurre bene il pensiero interno,ma tale pensiero non coglie l'oggetto se non, quasi direi, nella scorza. Ora la scrit-tura che indica superficialità di pensiero e di comunicativa sarà quella che è indicedi poca intelligenza, la quale consiste nella Strettezza specialmente di lettere e tralettere. Eccone l'esempio alla fig. 201. Si misurino le lettere, specialmente le o e lea, nella loro estensione orizzontale in proporzione della verticale e si vedrà cheappena stanno sui 3/10.

Fig. 201

La comunicativa non ordinata dipende da una ridda di pensieri, ai quali nonsi sa dare un ordine per tendenza naturale, benché a ciò si possa riuscire dietrouno sforzo della mente. La ridda porta seco che questi pensieri, a volte, si elevinoo si raccartoccino secondo che sono, nella ridda, trionfali o in via di sconfitta. Lascrittura ne rispecchia le mosse, in quanto è diretta dai muscoli del braccio e dellamano, regolati dal cervello. La scrittura, quindi, della comunicativa non ordinataè quella in cui alcune lettere e parole quasi cadono dalla loro base e si ingrandi-scono o si rimpiccioliscono senza ordine. Eccone l'esempio alla fig. 202.

Fig. 202

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Finalmente, la comunicativa affastellata è quella in cui i pensieri e le parole sirincorrono, sicché la lettera seguente sembra voglia prendere il posto dell'antece-dente; il discorso è tale da accentuare, più del bisogno, il nesso oggettivo. La scrit-tura che ne è l'indice ha appunto l'accentuazione delle lettere che corrono dietroalle antecedenti, sì che sembra vogliano prenderne il posto, oppure con intreccia-menti. Vedi la fig. 203.

Fig. 203

> SEGNO 35° - SCRITTURA CONTORTA

La scrittura Contorta è quella che si contorce tutta nel procedere sulrigo. La contorsione deve avverarsi tra una lettera e l'altra. E qui sta ladifferenza tra Stentata e Contorta. La Stentata ha la contorsione che siavvera nella lettera in se stessa, la Contorta invece ha la contorsione diuna lettera rispetto alla sua vicina. Se tu tiri delle linee sopra ciascunalettera secondo la sua direzione o pendenza, queste linee debbono in-contrarsi alla sommità delle lettere medesime. Quanto più il loro incon-tro è vicino alla sommità delle lettere, tanto più questo segno sarà inten-so. Vedi la fig. 204.

Fig. 204

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Per il grado di questo segno usa il seguente criterio:— se l'incontro delle linee parallele avviene ai vertici inferiori o superiori

delle lettere minori, allora avrai 10/10 di Contorta;— se avviene ai vertici delle lettere maggiori (/, t, d, ecc.), allora avrai 7/10

di Contorta;- se dividendo per tre l'altezza delle lettere maggiori dal vertice superiore

delle lettere minori, l'incontro avviene a un terzo sopra le lettere mino-ri, allora avrai 9/10 di Contorta, se due terzi avrai 8/10 di Contorta;

— se l'incontro avviene un terzo, secondo la misura data, oltre le letteremaggiori, allora avrai 6/10 di Contorta; se due terzi, avrai 5/10 diContorta;

— se l'incontro avviene più in alto, allora la scrittura non è più Contor-ta, ma entra nel concetto di Sinuosa.

Quello che abbiamo detto delle lettere maggiori e minori riguardoal vertice superiore, devi intenderlo per le lettere minori e le maggiori(p, q, f, ecc.) al vertice inferiore. Per esempio pratico osserva la scritturadelle figg. 205 e 206.

Fig. 205

Scrittura con 8/10 di Contorta. Presenta di più, ma quel più è di Stentata.

Fig. 206

Scrittura con 7/10 di Contorta.

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Nota bene che nella stessa scrittura si possono avverare i segni Con-torta e Stentata. Cosicché la scrittura di fìg. 207 è nello stesso tempoStentata e molto Contorta. Vedi anche fìg. 208a.

Fig. 207

Scrittura Contorta con circa 5/10 e Stentata.

Fig. 208a

Scrittura con 4/10 di Contorta.

Per esser preso in considerazione questo segno deve esser sopra i 5/10o sui 5/10.

Questo segno è sostanziale dell'intelletto e della volontà. Indica latendenza spiccata al controllo su tutto. E perché mai? Perché per osser-vare, per controllare, il soggetto deve come piegarsi da una parte e dal-l'altra, deve contorcersi ora da un lato ora da un altro, per riuscire a esa-minare esattamente le singole parti di una cosa che lo interessi. Essendo

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il soggetto, con una tale scrittura, portato al controllo, ha tendenza pertutto ciò che è a base di osservazione e di controllo, a base di contrastitendenti a un risultato comune, i quali per essere conciliati esigono divenire esaminati con attenzione scrupolosa nelle minime particolarità.

Tale è la meccanica, che è il risultato di numerosi contrasti, concilia-ti in modo da dare un operato concorde.

Chi è portato al controllo tende anche ad andare a osservare comeagiscono gli altri, specialmente se il loro modo di agire interessa diretta-mente la sua persona; e quindi ad adirarsi, a criticare, a condannare setrova cose storte. Dipende poi da altri segni se questo suo giudizio equesta sua condanna siano oggettivi o soggettivi, sebbene il contortotenda più all'oggettività che alla soggettività.

Per questo ancora, da parte della volontà, coloro che hanno scritturaContorta sono portati al sovversivismo (non diciamo solo essi).

Diamo una spiegazione più ampia. Chi ha il segno Contorta, tendea scrutare la psicologia, per modo di dire, delle macchine, degli ingra-naggi, dei movimenti complicati delle cose in azione. Perciò, oltre al se-gno Sinuosa, che subito dopo prenderemo di mira, anche il Contorta èil segno della tendenza e dell'abilità alla psicologia umana.

La differenza sta in questo, che la psicologia umana spicca per la suafinezza, l'altra è più grossolana e molto meno complicata. Quindi chi hail Contorta, per riuscire un buon psicologo umano, è necessario che raf-fini il suo modo di concepire la combinazione delle cose umane, e che sieserciti nelle conclusioni di esse.

Costoro hanno l'occhio della mente sempre rivolto a quello che fan-no, a quello che è stato fatto dagli altri e si sta facendo dagli altri percontrollarlo. Se non esprimono il giudizio esternamente, certo lo forma-no internamente, e hanno la spinta a esprimerlo. Sicché basta un non-nulla perché possa essere espresso. Sono come un bicchiere pieno che,appena piegato, sbocca. Hanno tendenza al sovversivismo. Tutti hannouna certa tendenza al sovversivismo perché tutti psicologicamente han-no qualche diritto da far valere e che viene calpestato; ma quelli conscrittura Contorta hanno questa tendenza prossima, perché sono pienidi controlli e basta un nonnulla per farli traboccare. Tendono alla mec-canica perché questa la rassomiglierei a un controllo reciproco degli in-granaggi. Il controllo per essere vero ed efficace deve stare nell'oggettivi-tà, come gli ingranaggi stanno nell'oggettività della loro funzione.

Per la forza della stessa tendenza l'individuo si viene a infervoraretalmente da mettersi in pericolo di superare i limiti, sebbene basti un'os-servazione per farlo ritornare all'esame e per non passare i limiti dell'og-gettività. Sono atti al governo. Il loro governo è forte; allontana gli adu-latori. Tendono ad aggravare la mano sopra i colpevoli. Tendono a non

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far trasgredire i diritti dovuti e i doveri del proprio stato. Possono arriva-re a sacrificare la propria personalità per bontà di cuore, ma l'oggettivitàdelle cose deve restare intatta. Davanti a questioni di giustizia sono in-flessibili, pur avendo sin dove si può l'idea del perdono e dell'applicazio-ne di esso. Hanno sincerità piuttosto rude e di essi ci si può fidare. Nonhanno bisogno di essere insinceri. Se hanno un segreto commesso, si la-sciano tagliare a pezzi piuttosto che rivelarlo. Sono molto di cuore masenza svenevolezze. Manifestano tutto con le opere quasi nascondendolea se stessi.

Se una scrittura, oltre a essere Contorta, tende a essere Filiforme, ilsoggetto avrà più abilità e più facilità a raffinare la concezione delle cosenel senso detto.

Contorta e Larga tra parole è scienza della meccanica. Contorta eDisuguale metodicamente è arte inventiva della meccanica. Come Si-nuosa e Larga tra parole è scienza della psicologia umana. E Sinuosa eDisuguale metodicamente è arte inventiva della psicologia.

Aggiungo che il Contorta non porta la tendenza agli amori unises-suali, perché il Contorta non può stare con Accurata, della quale tratte-remo, e che porta la tendenza a tali amori. La contorsione stessa togliel'accuratezza.

Faccio notare che alle volte le lettere sono contorte, in modo che lascrittura cui appartengono sembra Contorta non solo tra una lettera el'altra, ma anche tra una parola e l'altra. Questa particolarità però nonaccresce il grado di Contorta ma da adito al segno Disordinata. Vedi l'e-sempio di fig. 208b.

Fig. 208b

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Q Ragione scientifica di scrittura Contorta: controllo. - Colui che controlla,ha la mente severa e legata a un che di matematica. Ha ordinariamente lo sguardoattento e pensante, senza guizzi, ma a guisa di un lottatore che lo tiene fisso inquello dell'avversario, simile a un simulacro in tutta la poderosità del pensiero.

La verità che cerca è cesellata e deve scoprirne e distinguerne bene tutta lanettezza, perché la verità non ha sinuosità di impressioni e di espressioni, né pie-gature di vesti, ma è nuda nella sua crudezza ed è cruda nella sua nudità. L'irrita-zione ordinariamente non dispiace, ma sorprende, perché è quella che sorge nondalla parte morale, ma dalla parte intellettiva.

La scrittura perciò, specificata dal controllo (in senso lato) è la scrittura Con-torta nel procedere sul rigo, cioè con le aste che visibilmente si piegano indietro ein avanti.

Si stia bene attenti: la tendenza al controllo non porta necessariamente con séun'intelligenza atta al controllo, ma solo la tendenza a controllare, perché l'intel-ligenza al controllo viene indicata da altri segni grafologici.

Chi ha la scrittura Contorta corre pericolo di divenire intrattabile e di caderein esigenze troppo matematiche, anche in cose che non le sopportano. Corre an-che pericolo, come di conseguenza, a favorire fuori di modo chi sa trattare il suocarattere difficile. Così potrebbe cadere in ingiustizie.

> SEGNO 36° - SCRITTURA ACCARTOCCIATA

La scrittura Accartocciata è quella in cui le singole lettere (specie lee, e, i, le zampine delle a) tendono a prendere la forma simile a cartoc-cio. Non si confonda con Titubante, perché l'accartocciamento ha unche di violento. Vedi le fìgg. 209 e 210, e 208 che ha 7/10 di Accar-tocciata.

Fig. 209

Scrittura con 6/10 di Accartocciata.

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Fig. 210

Scrittura con 7/10 di Accartocciata.

Il grado dipende dalla frequenza. E un segno modificante dell'intel-letto e della volontà. Indica la tendenza a non piegarsi, a non aprirsi ver-so gli altri, e di conseguenza indica pensiero e sentimento asociale, equalche volta antisociale secondo la presenza di altri segni.

Chi ha Accartocciata ha il pensiero restio ad ammettere quanto èstato trovato dagli altri e perciò accoglie quello che è stato trovato daglialtri con diffidenza e il soggetto sarebbe pago se potesse trovare una ra-gione adatta per respingerlo. Come conseguenza psicologica di questo, èportato a un'emulazione che facilmente sdrucciola nell'invidia. Questitipi possono dare luogo a gelosia di testa; anche a gelosia di senso, maper questa sono necessari altri segni accompagnatori. Intellettualmentepossono riuscire in qualche opera che ha bisogno di stringatezza, manon sono fecondi perché la fantasia viene limitata dall'egocentrismo, ilquale in loro è abbastanza forte in quanto tendono alla asocialità e han-no disposizione ad accogliere l'antisocialità. Sono tipi cupi e chiusi, escontrosi.

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> SEGNO 37° - SCRITTURA SINUOSA

II segno Sinuosa, sostanziale al pari della Contorta, è molto affine aquesto. Ambedue consistono nella direzione verticale delle lettere. La di-stinzione sta in questo, che in tale direzione il segno Sinuosa piega dol-cemente una lettera verso la sua vicina, mentre la Contorta le piega inmodo brusco. Tirando delle rette sulle lettere della scrittura Sinuosa, se-condo la direzione delle medesime lettere, queste rette si debbono in-contrare, ma si incontreranno molto lontano dai vertici superiore e infe-riore delle medesime lettere. Vedi la fig. 211.

Fig. 211

Per spiegarci meglio, si danno tre specie di rette tirate sopra le letteresecondo la loro direzione:- le parallele che non si incontrano mai;- le rette che si incontrano subito al vertice superiore o inferiore delle

stesse lettere;- le rette che si incontrano molto lontano dai vertici superiore o infe-

riore delle medesime lettere.

Le parallele che non si incontrano mai non sono il segno né dellaContorta né della Sinuosa. Le rette che si incontrano subito, all'uno oall'altro vertice delle lettere, sono il segno della Contorta. Le rette chesi incontrano molto lontano sono il segno della scrittura Sinuosa. Unascrittura esce dal concetto di Contorta ed entra in quello di Sinuosaquando il Contorta sta circa sui 3/10.

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Inoltre, perché una scrittura possa essere veramente Sinuosa, deveessere nello stesso tempo Flessuosa, cioè procedere sul rigo in modo dol-ce, con equilibrio tra le Aste rette e le aste con il concavo a destra. Lascrittura non deve essere rigida e deve essere piuttosto attaccata.

Nota bene che una scrittura può essere nello stesso tempo Sinuosa eContorta. Cioè in alcune lettere può esser Sinuosa in altre Contorta,mai nelle stesse lettere. La fig. 212 ti da quasi il massimo di Sinuosa.

Fig. 212

Per la graduazione di questo segno ecco il criterio: 3/10 di Contortati danno 5/10 di Sinuosa.

Se l'incontro delle linee, secondo che abbiamo detto di Contorta,avviene a tre terzi oltre le lettere maggiori (al vertice superiore o inferio-re) avrai 6/10 di Sinuosa; se a quattro terzi, avrai 7/10 di Sinuosa; se acinque terzi, avrai 8/10; se a sei terzi, avrai 9/10; se a sette terzi, avrai10/10 di Sinuosa.

Vedi bene che a 5/10 di Sinuosa corrispondono 3/10 di Contortaper cui i due segni in questo caso si confondono e chi li ha è dotato danatura di poca abilità psicologica e di poca arte meccanica, di controllonon spiccato, ecc.

Nella fig. 213 trovi qualche piccolo accenno di Contorta.

Fig. 213

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Sinuosa è un segno sostanziale dell'intelletto e della volontà. Perparte dell'intelletto indica la finezza del soggetto nel penetrare l'animaaltrui. Per parte della volontà indica la profonda sensibilità per cui il sog-getto è munito di compatimento attivo e di dolcezza, cioè sa leggere evalutare tutte le finezze dell'anima altrui. Per questo la scrittura Sinuosaè indice di abilità per la psicologia, la psichiatria, la psicanalisi, la medi-cina e per tutte quelle facoltà che si dirigono a scrutare l'anima umana.È indice di penetrazione dell'arte, di una parola nello stesso tempo deli-cata e forte, secondo che richiedono le circostanze. Insomma è indice ditutto ciò che si racchiude sotto il concetto di insinuazione artistica, in-tellettiva e morale.

Si può dire che sia l'ideale della bellezza grafologica. Osserva, alle pa-gine seguenti, le figg. 214, 215 e 216.

Coloro che hanno Sinuosa possono fare tanto del male come posso-no fare tanto del bene. E questo perché riescono a impadronirsi del cuo-re umano. Essi non si accorgono di avere tale potenza, ciò che li rendepiù efficaci. Tutti i loro pensieri, tutte le modalità del pensiero e del sen-timento hanno l'impronta dell'interpretazione psicologica. Tendono adavere molta compassione di quelli che per vincere una passione sono co-stretti a lottare assiduamente e intensamente perché vedono tutte le fasidella lotta. Sentono specialmente compassione di quelli che sono ostina-ti nell'errore e nelle circostanze di esso vedendone l'attaccamento e nevedono la ferita grave che si produrrebbe nel loro cuore. Sentono peròindignazione per la difesa ostinata della colpa in quanto tale, per la suaillogicità e per il serpeggiare dei ripieghi messi in azione e ripetutamenteapplicati.

Tutto questo non per la cosa in se stessa, perché per questo ci vuolela virtù di cui non trattiamo, ma perché si sentono menomati nella loroabilità; hanno allora la spinta ad abbandonare l'individuo alla sua sortepur ritornando in altro tempo alla carica. C'è in coloro che hanno Si-nuosa una certa testardaggine di arrivare alla meta. Hanno la tentazionee la spinta ad abusare delle loro qualità nell'attrarre l'altro sesso, nell'in-cantare per le loro sorprese psicologiche, nel preparare i possibili agguatiper un avversario nelle idee e nelle opere. Perciò possono arrivare all'artedell'inganno e alla malizia di organizzarlo in modo dannoso per l'avver-sario. Tutto operano in modo da non gravarsi davanti agli altri di re-sponsabilità. Possono dire un'infinità di menzogne bene architettate.Sono aperti o chiusi a seconda delle circostanze, ma in esse sanno sgat-taiolare con abilità.

L'uomo con questo segno riesce per diplomazia, per riconciliazionedi governi, di individui e di famiglie, per piegare anime restie, per met-

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tere insieme affari complicati, per risolvere casi intricati. Hanno l'artedell'educazione.

La donna è inarrivabile nell'allacciare l'animo maschile cui tende.Potrebbe arrivare al punto di farlo spasimare in un parossismo violento,rimanendo come una spettatrice, pur avendo il cuore acceso di lui. Gliuni e gli altri sono così compresi della parte che debbono eseguire dasentirla intensamente: debbono fare la parte da colpevoli, per esempio,si sentono colpevoli. Sono sempre in pericolo di essere molto insincericon se stessi e per loro essere sinceri con sé e con gli altri è frutto di mol-ta virtù.

Fig. 214Scrittura con 9-10/10 di Sinuosa.

Fig. 215

Scrittura con circa 7/10 di Sinuosa.

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Fig. 216

Scrittura con 5/10 di Sinuosa.

O Ragione scientifica di Sinuosa: psicologia, amabilità. — «Nella gioia di os-servare, l'occhio esprime quasi sempre da solo le delizie che prova la mente neltendere intenta al prediletto lavoro. La sua espressione è inesprimibile; esso sorri-de e parla, sta quasi sempre fisso, ma cambia di lucidezza e di vita a ogni istante.Spesso vi si legge dipinta una gioia calma e fredda, in cui però scorrono di quan-do in quando alcune scintille prodotte dalle piccole scoperte che si vanno facen-do, le quali, nella loro essenza, non sono che cognizioni nuove che noi abbiamoavuto il merito di leggere nel libro della natura» (Mantegazza, Fisiologia del piace-re, p. 420.

Queste parole si accomodano soprattutto nell'occhio dell'osservatore psicolo-gico pratico, che entra in un'anima particolareggiata. Il suo occhio, alle volte, siconcentra tutto e la fronte si stringe, formando piccole rughe in forma perpendi-colare. Quello che spicca nell'occhio anche fisso e serio dello psicologo — che pe-netra nella reale situazione di un'anima, per cui è, quasi direi, temuto e non se nepuò sostenere lo sguardo — è che ci sono dei guizzi fugaci, come di un sorriso chedolcemente serpeggia e par si diffonda per le gote che hanno un tremolio, prodot-to dai più disparati sentimenti scaturenti dall'osservazione attenta. Tutti i muscolisono quieti e nello stesso tempo in azione per l'osservazione minuta e hanno co-me un'onda di impressioni che passa lene sulla loro superficie. Chi sta davanti aquesto psicologo osservatore sente di essere studiato e, prima di tutto, ne provafastidio, poi un che di voglia di aprirsi per la fiducia che ispira, specialmentequando lo ode parlare. Poiché la parola è lene, è insinuante; procede a guisa delrivoletto che, arrivato a un piano lievemente erboso, si dirama attraverso le picco-le erbe.

Nel corso dell'osservazione, lo psicologo può chiudere gli occhi, come per unsenso di dolore, per avere osservato una piega morale non bella, può aprire imper-cettibilmente le palpebre, può tentennare nel dire una frase, ciò che produce nel-l'osservato un sentimento di verecondia o di vergogna, le quali fanno sì che l'os-servatore si persuada maggiormente dell'esito dell'esame.

Le labbra, alle volte, si curvano in giù pian piano, alle volte in su, ma semprein modo appena percettibile, simile a quelle statue fatte con somma arte, che at-traverso giochi diversi di luce sembrano muovere il viso.

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In tutta la mimica di osservatori di questa specie si diffonde, insomma, comeun dolce palpito, sparso sulla fronte, sull'occhio, sulle gote, sulle labbra, per lemembra, persine sui capelli, persine sulle vesti, che dice all'osservato: non teme-re, abbi fiducia, l'amabilità sincera scaturisce dalla mia intenzione e dalla mia at-tenzione.

Tutta questa descrizione, che potrebbe essere una miniera di bellezza per unletterato, ci fa vedere che i muscoli hanno come delle piccole oscillazioni, ciò chefa sì che i muscoli del braccio e della mano di osservatori così fatti stendano lascrittura con una disuguaglianza metodica, che è la nota caratteristica grafologicadell'arte.

Ma qui v'è di più della semplice disuguaglianza metodica, perché il muscolodel braccio della mano non ha solo dei piccoli abbassamenti e innalzamenti, madi più ha come degli arresti artistici, effetto della sinuosa penetrazione nell'animoaltrui. Tale movimento dei muscoli segue tutte le mosse della mente. Ecco perchéla scrittura dello psicologo, vero osservatore pratico, è, oltre che Disuguale meto-dicamente, anche Sinuosa. Questa scrittura ha come delle piccole pieghe indietro,avanti, che danno proprio l'aspetto di chi si insinua nelle cose più scabrose pertogliere loro la scabrosità e rendersele amiche.

Chi tende a studi psicologi pratici con originalità ha facilmente la tendenzaad abusare e a eccedere nell'osservazione, con il fare troppo repentinamente l'ana-lisi e con il mandare fuori un guizzo dallo sguardo, che indica ironia delle cosescoperte.

Non c'è altra cosa più ostile a un esame esatto quanto la fretta e l'ironia. Laprima ci fa sfuggire dei piccoli dati che, in psicologia, possono far cambiare rotta aun'intera personalità. La seconda chiude ermeticamente la porta dell'anima del-l'osservando e lascia aperta soltanto la superficie, poiché anche senza andarsene,l'osservando sente in tutto l'essere l'ironia che lo offende, e non si trova più incondizioni aperte. Diventa simile alla lumaca che si ritira nella sua casa, che portadietro, se con i piccoli cornetti tocca una cosa qualunque le si pari innanzi.

Di più, questi psicologi originali, siccome hanno l'arte di penetrare nell'ani-ma altrui, suscitano la simpatia delle anime e specialmente dell'altro sesso. Deb-bono, perciò, attaccarsi fortemente alla serietà.

> SEGNO 38° - SCRITTURA PARALLELA

Quasi tutte le scritture uguali sono parallele. Tuttavia nel concetto enel significato, Parallela non ha lo stesso significato di Uguale.

Parallela è direttamente contraria a Sinuosa e a Contorta. Parallela èquella scrittura che ha le lettere alfabetiche con l'identica inclinazione,come due linee parallele che non si possono mai incontrare. Il grado èchiaro: o c'è o non c'è. Vedi le fiee. 217 e 218.

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Fig. 218

È un segno sostanziale dell'intelligenza e della volontà. È diffìcileche si avveri. Indica nessuna disposizione alla comprensione umana. In-dica tendenza alla tecnica irremovibile; indica un'intelligenza che agiscecome in serie. Così il suo sentimento è un sentimento che non sente. Lapedanteria, tanto del sentimento come dell'intelligenza, è la conseguen-za necessaria della situazione psichica. Sono tipi fìssati.

Sono unilaterali in tutto: nel dare, nell'avere, nel giudicare, nel con-cludere praticamente. Hanno molta memoria materiale, capaci di impa-rare un poema dal primo verso all'ultimo e dall'ultimo al primo. Essen-do senza comprensione, non hanno epicheie di sorta, sono rigidi e giu-dicano le cose solo dalle apparenze senza penetrare la situazione altrui.Perciò hanno disposizione al pettegolezzo. Coloro che hanno Parallela,prestano attenzione a qualunque cosa, perciò su qualunque cosa hannomemoria, perché non hanno affettività estroversiva, ma sommamenteintroversiva. Tutte le cose vanno a finire al proprio Io. Pur sembrando

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sociali hanno qualità tali da doverli considerare non solo asociali ma an-tisociali. Non hanno giustizia, o meglio hanno giustizia del mio e inmodo che anche il tuo sia mio. Hanno tendenze che arrivano fino allacrudeltà contro il colpevole o chi per loro sembra colpevole. Hanno ilgusto della giustizia punitiva, soprattutto se la scrittura è anche marca-ta. Sono freddi e rigorosi e sospettosi, ma tutto con gli altri. Sono gelosie per la gelosia tendono a tenere in prigione la donna che amano. Han-no una specie di tirannia nell'educazione dei figli e provano gusto sadi-co quando si credono in diritto di punirli: nelle punizioni sono sempreeccessivi e scendono con facilità a percosse senza discrezione e senzamisura.

> SEGNO 39° - SCRITTURA VEZZOSA

Benché questo sia un segno accidentale dell'intelletto e della volon-tà, pure ne trattiamo subito dopo di Sinuosa e di Contorta perché conquesti segni ha qualche cosa di affinità riguardo agli effetti.

Questo segno si divide in Vezzosa civetteria e in Vezzosa grazia.Vezzosa in genere è la scrittura aggraziata e senza sforzo. Per la qua-

lifica aggraziata non importa che ci sia la bellezza calligrafica, ma che ab-bia una certa estetica. Però non deve avere neppure il minimo cenno distentatezza e di qualunque inceppamento. Vedi la fìg. 219.

Fig. 219

La Vezzosa civetteria vuole l'estetica calligrafica secondo quantoabbiamo detto e molti contorni di ricci che possono essere di ogni ge-nere in principio, in fine di parola e in mezzo alle stesse parole. Vedi lafig. 220.

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Fig. 220

Scrittura con 5/10 di Vezzosa civetteria.

Fig. 221

Scrittura con 7/10 di Vezzosa civetteria.

La scrittura di fig. 221 ha 7/10 di Vezzosa civetteria.La Vezzosa grazia vuole la detta estetica con contorni o ricci non ec-

cessivi, oppure senza contorni o ricci. Vedi la fig. 222.Questo segno indica vanità. Circa la specie di vanità non dipende da

questo segno il determinarla. La Vezzosa grazia importa la grazia in tut-to, la Vezzosa civetteria importa la tendenza alla civetteria.

La civetteria significa adescare per mezzo di una falsa ripulsa. Talecivetteria sta specialmente nel sesso femminile e nel maschile effemina-to. Si ha la civetteria quando la donna o l'uomo effeminato usano ognisorta di moine per adescare. In particolare la donna si profonde in sorri-si, grazie e scalda il fervore del cuore cui aspira e lo respinge quandoquesti va alla conclusione definitiva, per farsi dichiarare in certo modointangibile, ma lo respinge in maniera tale da dargli la speranza e quasila sicurezza che in appresso si farà debellare.

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Fig. 223

Scrittura con 8-9/10 di Vezzosa civetteria.

Vezzosa grazia invece è avvolta in una specie di ingenuità che ti favedere in certo modo la spontaneità del cuore che non ha infingimentie di cui sarebbe una viltà abusare. Il sorriso è aperto, la fiducia si proten-de quasi fosse una fanciulla eterea che incanta e che nello stesso tempoispira rispetto, come la Beatrice di Dante.

Bisogna mantenere la distinzione tra Vezzosa grazia e Vezzosa civet-teria. Tanto l'una come l'altra si avverano principalmente nel sesso fem-minile. La Vezzosa grazia importa soprattutto delicatezza e graziosita nelconcepire i pensieri, i sentimenti e nell'esprimerli. La Vezzosa grazia èindice di quella candidezza, nella fanciulla, che sembra offuscarsi se sitendesse a lei la mano in modo o rude o in certo senso bacato da senti-menti non elevati. Nella donna questo segno è indice di figura eterea,nell'uomo invece sarebbe indice di figura eterea nella sua intensa goffag-gine. Sarebbe indice nell'uomo di evaporazione erotica contro natura.La donna è snodata e sciolta nel camminare come una gazzella, nel par-lare è fresca e gaia, nel sorriso è ingenua. Non sa pensare male degli altri;resta male per qualunque sgarbatezza. È molto sensibile ma la sensibilitànon da a lei fastidio.

Vezzosa civetteria è il segno della bugiarderia femminile. Chi haquesto segno ha la disposizione all'isterismo di inganno, alle scene vio-lente o commoventi secondo che il soggetto vuole. E tutto questo spe-

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cialmente per ingannare l'uomo che le ispira simpatia, oppure per met-tere sotto condanna l'uomo che le avesse dato un rifiuto, che non avessesaputo aprire la via a lei, oppure che le possa dare speranze di guadagnofinanziario. Tutto ciò che è sotto il concetto di adescamento e di lusin-ga, tutto sta sotto il concetto di Vezzosa civetteria.

Per il grado devi notare anzitutto che da 1/10 a 5/10 appartiene aVezzosa grazia, dai 5/10 ai 10/10 a Vezzosa civetteria. Sicché Vezzosacivetteria al sommo ha 10/10 e Vezzosa grazia al sommo ha 5/10.

- Se la scrittura è Accurata dagli 8/10 ai 10/10 con ricci specialmentedell'ammanieramento — in principio, in mezzo e in fine di parola —,allora Vezzosa civetteria avrà 10/10. Vedi la fig. 224.

— Se la scrittura è Accurata dagli 8/10 ai 10/10, ma i ricci si trovano quae là per 5/10 di frequenza in principio di parola e in fine, avrai intor-no agli 8-9/10 di Vezzosa civetteria. Vedi la fìg. 223.

— Se la scrittura è Accurata come sopra e si trovano i ricci solo in finedi parola qua e là, allora avrai 7/10 di Vezzosa civetteria. Vedi la fìg.221.

- Se la scrittura è Accurata come sopra e trovi qualche riccio ammanie-rato per 3/10 di frequenza, avrai 6/10 di Vezzosa civetteria.

- Se la scrittura è Accurata per 5/10 e Fluida per 5/10 e trovi qualchericcio aggraziato, allora avrai il sommo di Vezzosa grazia, cioè 5/10.Vedi la fìg. 222.

— Se la scrittura è Accurata per 5/10 e nello stesso tempo Sinuosa per5/10, avrai intorno 4/10 di Vezzosa grazia. Vedi la fig. 225.

— Sotto i 4/10 cade nella Vezzosa grazia o nel modo di fare comune.

Fig. 224

Scrittura con 10/10 di Vezzosa civetterìa.

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Fig. 225

Scrittura con 4/10 di Vezzosa grazia.

La civetteria può sorgere anche da un fare alla buona e da un faretrascurato, tanto dall'esteriorità fisiche come morali, quando cioè il sog-getto fa vedere o intravedere che non ha tanta cura della parte morale edè disposto in certo modo alla cessione. Indice di questa civetteria è lascrittura trascurata, Pendente, Profusa e Discendente sul rigo. Vedi lafig. 226.

Fig. 226

C'è anche il segno Vezzosa birichina che consta di Vezzosa, Fluida eFlessuosa. Indica che il soggetto è abile per scherzare, prendere in giro,ma senza offendere. Vedi la fig. 227.

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Fig. 227

Scrittura con 6/10 di Vezzosa birichina.

0 Ragione scientifica di Vezzosa: vanità. — II Mantegazza tratta della vanità inmodo veramente profondo nella sua Fisiologia del piacere. Divide la vanità in fìsi-ca, intellettuale e morale. Fa una rassegna raffinata delle tre specie e credo cheniente di meglio si possa desiderare dalla psicologia.

Quello che a noi preme di far osservare, per concludere grafologicamente, èla mimica tenuta dalla vanità fisica. La mimica della vanità fisica ha, più delle al-tre, manifesta la nota della vezzosità. Le altre vanità hanno una mimica di vezzo-sità che si nasconde sotto il velo più o meno fìtto della cultura o della modestiastudiata.

La vanità fisica, se potesse avere una fisionomia impersonata, avrebbe gli oc-chi tinti di gaiezza, sebbene poco prima abbiano pianto; la bocca a guisa di unbocciolo di rosa; le labbra molli e coralline; le dita affusolate; il piedino leggero;1 fianchi malleabili; i muscoli ballanti; le mosse tutte elastiche e alla foggia deiconvolvoli.

E ragionevole questa descrizione, perché tutti coloro che hanno la vanità fìsi-ca cercano di comporsi alla fisionomia che noi abbiamo descritto. Questa vanitàsta specialmente nel sesso debole e, se sta in qualche individuo del sesso forte, cida il colmo del ridicolo.

La vanità di questa prima specie si manifesta in grafologia con una scritturapiuttosto studiata e tutta piena di piegature e di ricci fatti ad arte, la quale scrittu-ra corrisponde perfettamente alla mimica della vanità fìsica. Eccone l'esempio:fìg. 228.

Fig. 228

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La mimica della vanità intellettuale è nel fondo quella della fisica, solo che sieleva più solenne e può avere la stranezza della singolarità che procede dalla di-strazione studiata. Ha gli occhi, se fosse personificata, come ispirati e volgenti nel-lo spazio, mentre parla. Si divincola tutta nel salutare, oppure va greve greve co-me ponzante delle verità nascoste...

Perciò i lineamenti della scrittura di tal vanità sono pressappoco quelli dellavanità fisica: sono soltanto più sobri, ma nello stesso tempo sono più strani coningrossamenti e slanci, a volte, non naturali. Eccone l'esempio alle figg. 229 e230.

Fig. 230

La vanità morale, finalmente, ha la mimica ancora più sobria; la potrei raffi-gurare a una donna che racchiude le sue fattezze in un ampio scialle. La vanitàmorale racchiude se stessa e i suoi movimenti in una specie di velo di modestia.Ha come dei sospiri continui, parla piano, atteggiata a consiglio. Il corpo nell'in-cedere è curvo, oppure eretto, ma con le palpebre abbassate, che di tempo in tem-po si levano furtivamente. La scrittura ha un che di misterioso con i lineamentidelle altre vanità. Vedi le figg. 231 e 232.

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Fig. 231

Ha una misteriosità dura e riservata.

Fig. 232

Ha una misteriosità melliflua.

La vanità fisica si manifesta nel desiderio di essere ammirati, quindi si cingedi gingilli per attirare lo sguardo altrui.

La vanità intellettuale si manifesta nella premura di manifestare le propriequalità intellettuali vere o fittizie.

La vanità morale consiste nella cura di farsi vedere muniti di virtù.

^ SEGNO 40° - SCRITTURA SECCA

La scrittura Secca è quella che da la figura di uno scheletro grafico.Per esprimermi meglio: è la scrittura angolosa acuta, senza ricci e comestecchita e Stretta di lettere e specialmente Stretta tra lettere. Stretta dilettere almeno 5/10 e Larga di lettere di 2 o al più 3/10.

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Per la graduazione attienti a quanto segue.- Se ci sono 5/10 di Larghezza tra lettere in una scrittura non stecchita,

ma un po' stentata, avrai la tendenza al risparmio e all'economia chenon si può chiamare avarizia: vedi la fìg. 233.

— Se c'è molta Strettezza tra lettere che corrisponda a una Larghezza dilettere sui 2/10 o 3/10 in una scrittura tutta appuntita almeno di 5/10e Piccola, almeno di 5/10, allora avrai un grado molto alto di Secca sìda toccare i 9/10 e anche i 10/10: vedi la fig. 234.

- Se la scrittura Stretta tra lettere è come alla fìg. 234, ma di un calibromedio o circa ed è Acuta con almeno 5/10, avrai 8/10 di Secca: vedila fìg. 235.

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Se la scrittura è Piccola 5/10, Acuta 5/10, Larga tra lettere sui 3/10,allora avrai 7/10 di Secca: vedi la fìg. 236.Se Larga tra lettere sui 5/10, Acuta 5/10, di calibro medio, alloraavrai 6/10 di Secca: vedi la fìg. 237.Se Larga tra lettere sui 5/10, ma Pendente almeno 5/10 e di calibromedio o quasi medio e con un che di Grazia, allora avrai 5/10 di Sec-ca: vedi la fìg. 238.

Fig. 237

Fig. 238

Questo segno grafologico è indice genuino dell'avarizia intellettuale,morale e materiale. Perciò spirito di contraddizione, invidia, accettazio-ne di persone, simpatia e antipatia irragionevoli.

E un segno sostanziale della volontà e dell'intelletto, che travolgetutta la sostanza dell'Io.

L'avarizia intellettuale si manifesta nel non accettare mai e nel nonfare mai buon viso alle cose altrui in quanto sono altrui, e nel presentarele cose proprie quasi fossero di un valore assoluto.

L'avarizia morale poi consiste nel non prodigare esortazioni, consi-gli, correzioni e simili se non dietro un compenso materiale o compensodi ossequio, di favoreggiamento. L'avaro in tutte le cose pensa sempreall'acquisto, all'avere e mai al dare.

La tendenza all'economia è una buona cosa.L'economia, però, che viene significata dalla scrittura Secca ha sem-

pre qualche sentore d'avarizia.Secca sta nell'uomo e nella donna. Hanno concetti stringatamente

laconici e tendono per questo a cercare la parola adatta per non adope-rare delle frasi. Nemici della circonlocuzione. Hanno un che di spinta a

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fissare le idee. Non hanno alcuno spreco nei sentimenti, anche quandosono nel massimo grado dell'euforia. Nell'ordinario poi hanno in questouna vera avarizia. Diffìcilmente danno soddisfazione anche in quelle co-se che a loro non costano sacrificio. Hanno attaccamento a tutte le coseche sono in loro possesso, e si determinerebbero di non mangiare pernon vedere sparire quello che mangiano. Se hanno in simpatia una per-sona possono tendere a non farle mancare nulla, però lasciando fare, fìn-gendo di non accorgersi, perché di propria spontaneità non darebbero.Sono capaci di grande cultura specialmente storica. Hanno grande me-moria materiale per statistiche, per date, nomi, ecc. Vanno soggetti allagelosia, alla vendetta; vogliono essere rispettati e vogliono la priorità del-l'affettività da parte dei nipoti soprattutto. Tendono a fare mancare ilnecessario in famiglia, non facendo troppo conto se vengono derubatipurché non ne abbiano prove certe. A loro basta non constatare chevengono derubati. Si preoccupano del futuro e si lagnano sempre.

O Ragione scientifica di scrittura Secca: avarìzia. — Che cos'è l'avarizia? Se-condo Paolo Mantegazza (Fisiologia del piacere) l'avaro è un raccoglitore di mone-te moderne, che misura il valore morale delle sue raccolte con i listini correntidella Borsa: l'avaro tende a chiudere i suoi tesori nello scrigno. Ma è avaro ancorquello che fa correre le sue monete per il mondo al solo scopo di moltiplicarlesoltanto a suo favore.

L'avarizia, perciò, non consiste nel raccogliere le monete per tenerle nelloscrigno: il tenerle nello scrigno è una modalità dell'avarizia che potrei chiamareprimitiva. L'avarizia sta nel raccogliere le monete, nel farle girare per il mondo alsolo scopo di moltiplicarle, al solo scopo di soddisfare l'avidità, al solo scopo disoddisfare la tendenza di possedere.

Non bisogna confondere le modalità della natura con la natura medesima.L'avaro tende a chiudere i suoi tesori e a serrarli quando corre pericolo di

perderli, ma ha anche la tendenza di farli girare, quando ha la speranza di molti-pllcarli. Soffre, senza dubbio, allontanandosene, come una madre (mi si permettaquesta similitudine che potrebbe essere una profanazione, ma che spiega moltobene il mio pensiero) soffre quando si allontana dal figlio che ama tanto, ma sene allontana dietro la speranza detta sopra, senza cessare di essere avaro. Anzi, sa-rei per dire che, allontanandosene, prende un sistema di avarizia che lo rendespiccatamente avaro fra gli avari.

Con la sceverazione che ho fatto, io ho inteso principalmente di fare restarenuda l'avarizia nelle sue note essenziali, facendone vedere i contorni e gli orpelliche ne possono nascondere la vera natura. E con ciò far spiccare anche l'avariziagrafologica, la quale potrebbe essere nascosta dalle diverse bende delle quali l'ava-rizia si ammanta.

Non bisogna poi confondere l'avaro con il semplice egoista, perché l'egoistasi priva del danaro e del suo soltanto per sé, e non per gli altri, mentre l'avaro nonse ne priva neanche per sé.

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Si ricordi sempre che noi trattiamo della tendenza, la quale può essere con-traddetta dalla libertà umana. Ci si perdoni questo continuo richiamo che vienegiustificato dal fatto che, negli esami grafologici, si dimentica sempre che noi trat-tiamo di natura innata e non di personalità acquisita.

Ed è bene riportare le giuste osservazioni di Harald Hoeffding nel suo volu-me Saggio di una psicologia basata sull'esperienza: Psicologia del sentimento: «Ognitendenza implica un'inquietudine; ma ciò deriva semplicemente dal fatto che latendenza va al di là dello studio attuale e tranquillo, cercando sia di mantenere lacausa di piacere, sia di allontanare quella di dolore. La tendenza può benissimoandare al di là dello stato attuale, senza che questo abbia bisogno d'essere doloro-so; esso può benissimo essere piacevole, ma esserlo meno di quello verso il qualela tendenza si volge. Quanto più la resistenza aumenta, o, in modo generico, lasoddisfazione della tendenza è differita, altrettanto l'inquietudine si trasforma indolore».

Così, se l'avaro e l'egoista non trovassero ostacoli interni o esterni potrebberosvolgere la loro tendenza di avarizia e di egoismo nella pienezza della gioia. Mainciampano nella coscienza e negli altri, i quali reclamano i loro diritti. Ed eccoallora che l'avaro, il quale non suole staccarsi della sua avarizia, inventerà un «mo-dus vivendi», come abbiamo descritto sopra, per liberarsi dagli inciampi morali;ed ecco l'egoista che opporrà i diritti delle esigenze personali, benché con ciò nél'uno né l'altro riescano nell'intento.

Si tenga mente che l'uno e l'altro, alle volte, possono avere dei tratti di pro-fusione altruistica, ma questo può succedere per soddisfare sentimenti più fortidella stessa avarizia e dello stesso egoismo, come sarebbe il sentimento della sen-sualità.

L'avaro e l'egoista hanno dunque due forme specifiche, ma illecite, circa latendenza al possesso:- prima forma: avarizia, cioè, brama, avidità di accumulare, allo scopo unico di

accumulare;— seconda forma: egoismo semplice, cioè brama, avidità di avere e di ritenere,

pensando solo ai propri comodi.Ora cerchiamo di penetrare lo stato fisiologico e psicologico di queste due

forme, per discendere, poi, allo stato grafologico. Per riportare Io stato fisiologico,dobbiamo riferirci ancora allo stato psicologico.

• Lo stato psicologico dell'avaro lo presenta il Mantegazza nella sua Fisiologia delpiacere: «L'avaro, in tutta l'idealità della sua perfezione, è lieto di aver trovato unaltare al quale possa dedicarsi esclusivamente; è felice di aver trovato ancora nelgelo dei suoi affetti una pianticella che possa coltivare e far crescere rigogliosa; èbeato d'avere scoperto in sé una passione che può dargli le vive emozioni degliaffetti giovanili. Nel furore della sua gioia, egli trova lieve qualunque sacrificiopurché sia un incenso arso al dio che adora; e se si incontrasse in un rigattiereche volesse comprare il suo cuore lacero e sdrucito, lo venderebbe per un soldo,per poter aggiungere un nuovo individuo al prezioso capitale delle sue unità [...].L'avaro è sempre vecchio; e se egli ha i capelli neri e la pelle ancor fresca, è unmostro rarissimo nato senza affetti [...]. Il nume che adora è il sentimento dellaproprietà, portato al delirio e sostenuto dall'onda del sacrificio e dalla veemenzadell'affetto; è uno scheletro rivestito di porpora e riscaldato alla stufa [...]. La sua

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fisionomia è calma e si esprime con sorrisi glaciali e con sghignazzare stridente. Lamimica dell'avaro, del resto, si concentra quasi tutta nell'occhio che si bea deiraggi dorati e nella mano che palpa attenta i dischi metallici».

In sintesi: l'avaro si nutre poco e male, dorme agitato; la preoccupazione,l'attrito, la stizza, l'odiosa gioia gli sconvolgono la vita.

« Ora parliamo dello stato fisiologico dell'avaro. Noi sappiamo (vedi Hoeffding,o.c.) che il sentimento, in generale, è più lento a prodursi e dura più a lungo dellaconoscenza e, per questo, deve andare accompagnato da cambiamenti più grandie più profondi nello stato del tessuto nervoso. Ora il sentimento dell'avarizia ètanto semplice, netto e nello stesso tempo così complesso da tirare seco tutto l'or-ganismo umano. Appare chiaro dal suo stato psicologico.

L'avaro deve avere processi speciali e accentuati nell'encefalo e una vivacissi-ma azione reciproca tra l'encefalo e gli altri organi interni. Il sentimento dell'ava-rizia deve eccitare tutti gli altri centri nervosi e la tensione così profonda si scaricapropagandosi a tutto il resto dell'organismo. Gli eccitamenti vanno ai muscoli va-sali che si contraggono senza interruzione di sorta... Mi basta questo per lo statofisiologico dell'avaro.

« Ora allo stato grafologico dell'avaro. La scrittura dell'avarizia è la scrittura Sec-ca che sarebbe quella Stretta tra lettere e come stecchita. Chi è che non vede, in-nanzitutto, una riproduzione genuina dello stato anatomico dell'avaro?

In secondo luogo, siccome l'avaro si trova sempre in una febbre (stato psico-logico) che lo consuma, che non gli permette di nutrirsi come si deve, che non glida sonno tranquillo, che lo sveglia di soprassalto, che lo fa fremere a un rumore, aun grido, a una lettura, ecc., ne viene che tutti i suoi muscoli vasali sono in unacontinua e spessissima contrazione, ciò che fa sì che le onde della contrazionemuscolare siano una vicinissima all'altra e tracciate in un modo del tutto stecchi-to. Il muscolo, in questo stato, quando stende la scrittura deve a forza marcare inessa le dette contrazioni e la loro foggia, che sarebbe quella appunto della scritturaSecca, come negli esempi dati.

Anatomia, psicologia, fisiologia, qui, si abbracciano in un forte amplesso allagrafologia.

Dobbiamo aggiungere che l'avarizia, quando ve n'è la tendenza, può esten-dersi anche alla parte spirituale dell'uomo. L'avaro avrà la tendenza a coinvolgerenell'avarizia anche la sua parte intellettiva. Ci basti questo accenno, perché già neabbiamo trattato, scrutando psicologicamente, fisiologicamente e grafologica-mente l'intelligenza acuta e la profonda (cf. pp. 125-126).

> SEGNO 41° - SCRITTURA UGUALE

La scrittura Uguale è quella che mostra uguaglianza in tutto: nellaformazione e altezza delle lettere, nella direzione delle aste, pendenza odrittura, insomma in tutto.

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Per la graduazione di questo segno, sappi che è molto difficile che sidia una scrittura perfettamente Uguale, perché basta una piccola disu-guaglianza per farla scendere subito di grado. Quella che ti do alla fig.239 esprime abbastanza il segno Uguale.

Fig. 239

Scrittura con 9/10 di Uguale.

Appena la scrittura scende dal massimo grado dell'uguaglianza entrasubito o nel Disuguale metodicamente o nel Disuguale senza metodo.Per cui si può dire che ci sia un grado solo per la scrittura Uguale e sa-rebbe sui 9/10 come l'esempio di fig. 239. Tuttavia sappi che per entra-re nel campo del Disuguale metodicamente almeno due devono essere ledisuguaglianze. Osserva per questo la fig. 240.

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Questo è un segno sostanziale dell'intelletto. Il segno Uguale per sénon è proprio dell'uomo, perché l'uomo non si distingue soltanto comespecie ma anche e principalmente come individuo. Ora il segno Ugualeè indice di copiatura senza traccia di personalità per cui l'individuo nonviene a esser tale.

Questo segno grafologico indica attitudine ad apprendere e a comu-nicare le cose apprese. Indica esecuzione di inappuntabile arte; perciò lascrittura Uguale è indice di pedanteria, della quale parleremo nel segno42, qui di seguito. Indica compitezza in tutto. Indica attitudine a cose diamministrazione, computisteria e simili. Coloro che hanno scrittura cosìfatta, sono eccellenti professori, eccellenti calligrafi, ragionieri, ecc., manon escono fuori da quello che hanno appreso; onde, per esempio, iprofessori non sanno uscir fuori dal loro metodo e dalla pedanteria dellascuola.

L'arte, nel vero senso della parola, esula da costoro, anzi sono questii pedanti dell'arte, perché l'arte è personale, e costoro, invece, sono at-taccati alla forma dell'arte già tramandata e non riescono perciò a com-prendere i veri geni.

Questo segno si oppone a Disuguale metodicamente e a Disordina-ta, mentre Parallela si oppone soprattutto a Sinuosa e Contorta. Chi hala scrittura Uguale ha per lo meno sentore di pedanteria. Tende a comu-nicare le cose nello stesso modo in cui le ha apprese, e siccome ha fatica-to non poco per apprenderle, riesce a spezzettarle nel comunicarle, cosìne viene che chi ha il segno Uguale ha la facoltà dell'insegnamento. Ungenio non può essere un bravo professore. Chi ha Uguale non è capacedi produrre e non ha originalità, mentre è capace di riprodurre fedel-mente.

In poesia può essere un bravo verseggiatore, in pittura e scultura uneccellente riproduttore, in musica un inarrivabile nella tecnica, ma le sueopere sono fredde e senza anima. Possono avere la maggiore rifinitezza el'impeccabilità della precisione, ma senza calore. Anche i sentimenti so-no cristallizzati. Le donne possono avere dei lineamenti perfetti, ma sta-tuari come le figure da vetrina.

Quando in una scrittura vi sono pochi gradi di Uguale, in modo pe-rò che tale scrittura entri nel campo di Uguale, è impossibile che gli altrigradi appartengano a Disuguale metodicamente, quantunque di que-st'altro segno vi possa essere qualche traccia.

Il fatto che la scimmia abbia alcune qualità dell'uomo non porta chesia un uomo. Così chi ha, per esempio, 4/10 di Uguale, non necessaria-mente ha 6/10 di Disuguale metodicamente, perché questi non sonodue segni che si completano.

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> SEGNO 42° - SCRITTURA PEDANTE

La scrittura Pedante è quella che in un modo affettato cura l'esteticagrafica sia essa o no di moda, oppure che manifesta l'attenzione avutanel formare i chiaroscuri con affettazione. E ci deve essere, almeno inparte, il segno Uguale.

Per la prima specie vedi la fig. 241. Per la seconda specie vedi le fìgg.242 e 243.

Per il grado osserva che quando la scrittura Pedante scende dal mas-simo grado perde i requisiti di Pedante cioè la ricercatezza grafica e l'ac-curatezza nei chiaroscuri, perciò esce dal concetto di questo segno.

Fig. 241

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Questo segno grafologico indica pedanteria, copiatura dell'arte. Sibadi bene alla parola «copiatura dell'arte», che si deve prendere nel suosignificato diretto, cioè semplice copiatura e quindi negazione dell'arte. Icopiatori delle pitture, ma copiatori delle linee e nulla più, i verseggiato-ri inappuntabili, ma senza pensiero poetico, i descrittori frivoli che at-torniano le loro descrizioni di gingilli e di fiori stantii o sfruttati, o cre-sciuti a un sole fìttizio, ecc., appartengono a tale classe. Vi appartengonoanche i ragionatori che non sanno togliersi da ciò che hanno imparato,sì che, se si va fuori da quel che hanno imparato, con qualche nuova dif-ficoltà, non sanno più raccapezzarsi.

Vi appartengono anche tutti coloro che non ammettono una valuta-zione varia delle cose racchiuse entro il piccolo guscio del loro cervello epensiero. E il segno nemico dell'arte e della scienza, che non siano quelleinvecchiate nelle scuole. Per esso l'arte e la scienza hanno un limite euna sola veste. Minuziosa e Pedante negli effetti pressappoco si equival-gono.

Nell'uomo indica ancora attaccamento al conformismo, a rifare lecose fatte da capo a fondo se in esse manca una piccola particolarità. Ilsoggetto potrebbe aggiungere quella particolarità, ma no, tende a rifaretutta la cosa. Tendenza alla precisione della parola, del gesto, del cammi-

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nare, della pulizia. Tutto questo però circa quello che principalmente ri-guarda l'esterno. Quanto a pulizia, il soggetto può curare quello che èesposto allo sguardo di tutti, così può curare la pulizia nelle vesti che sivedono, ma non nelle altre. Pedanteria nel mangiare, nel tenere il cuc-chiaio, la forchetta quando è in compagnia, mentre da solo non bada atutto questo e può mangiare anche con le mani. Se è insegnante, tienebene a mente tutte le regole della grammatica, dell'aritmetica, e preten-de che i discepoli si adattino al suo metodo. Negli esami è assai rigoroso,pretende la paroletta, la ripetizione di quella data formula. Tende a esse-re sempre intento a consultare secondo che richiede la materia di cui eglisi occupa.

Se è donna, ha molte delle cose esposte sopra. È esagerata o nella se-verità dei costumi, oppure in un certo libertinaggio di idee e di presenta-zione delle cose che le appartengono. E strana nel vestire, tenendoci adavere un distintivo che la faccia conoscere nella sua attività e nel vessillosotto cui milita. Pretende rispetto, mentre le esagerazioni da essa usate ec-citano al ridicolo. Può essere esagerata nelle bevande alcoliche, nel fuma-re, ecc. Tanto l'uomo come la donna, ordinariamente, sono pedanti intutto quello che può essere esposto alla critica altrui e non in quello chepuò restare nell'oscurità.

E un segno fortemente modificante dell'intelletto.

O Ragione scientifica di Uguale e Pedante. - È bene qui riportare una paginaveramente bella di Harald Hoeffding: «La facoltà di libera combinazione noi uti-lizziamo ogni giorno, quando ci sforziamo di approfondire un soggetto che nondominiamo completamente. Quando comprendiamo un'allusione, non facciamoche completare, in modo da farne un tutto, gli elementi sparsi che ci vengonoforniti. Colui che inventa una macchina nuova, prende elementi dati, di cui co-nosce la legge di azione, e li combina in un sistema di cui non esiste nell'esperien-za l'esatto equivalente. Chi fa una scoperta scientifica fruga ugualmente in ognisenso fra gli elementi dell'esperienza e ne esamina le possibili combinazioni, al-l'intento di trovare quella che meglio si accorderà con le altre esperienze: durantetutto questo tempo egli si forma nella coscienza una serie di immagini individualiche sono successivamente respinte, finché non si presenta quella che raggruppa eordina nel miglior modo gli elementi dati. Ciò che vi ha di meraviglioso nel genioscientifico è la libertà di spirito, con cui esso è capace di astrarsi dall'esperienza edi rappresentarsi le diverse combinazioni possibili, con tutte le loro conseguenze,per scoprire con questo mezzo una verità nuova, che non è direttamente accessi-bile alla nostra esperienza. Keplero faceva rilevare questa libertà di spirito comeuno dei più notevoli tratti del genio di Copernico.

La libertà che l'immaginazione scientifica suppone rispetto al dato non appa-re soltanto nelle nuove combinazioni, ma anche nelle facoltà di scoprire identità,di trovare gli stessi rapporti fondamentali sotto condizioni molto diverse e moltocomplicate. Se, come si narra, la caduta di una mela suggerì a Newton l'idea che

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la gravitazione è la legge fondamentale del sistema planetario, fu perché egli avevaun'immaginazione straordinariamente possente. Nella scoperta delle identità èl'associazione per somiglianzà quella che interviene; nelle nuove combinazioni dielementi anteriormente noti è l'associazione per contiguità; ma in ogni caso spe-ciale di associazione agiscono insieme.

Finché l'immaginazione è al servizio della coscienza scientifica, non è cheuna scorciatoia, che l'intelligenza prende per formare un'immagine individuale,quando la percezione immediata non ne fornisce; la rappresentazione ottenutapuò, dal punto di vista scientifico, non essere altro che un'ipotesi che deve senzatregua essere nuovamente confrontata con le percezioni; ma vi è ancora un altroimpiego della combinazione libera, in cui un tale ritorno all'esperienza è impossi-bile, di cui lo scopo è ugualmente una creazione indipendente e nuova, dello stes-so genere di quella che ha luogo involontariamente durante il sonno. L'immagi-nazione artistica differisce dall'immaginazione dello scienziato in quanto ha, co-me quella, per fine ultimo, di accordarsi con alcune esperienze determinate, maraggiunge al contrario il suo scopo con la creazione di una forma concreta e indi-viduale, senza che importi d'altronde che ve ne siano o no completamente similinella realtà. Ciò che per la scienza non è che un mezzo, diventa fine per l'arte: lecreazioni di quest'ultimo debbono portare senza dubbio l'impronta del reale, manon hanno bisogno di coincidere con alcuna realtà particolare» (Hoeffding, Sag-gio di una psicologia basata sull'esperienza, par. 54).

Ora ci sono di quelli che non hanno affatto la facoltà di libera combinazione,benché riescano ad apprendere e immagazzinare quanto è stato emesso dagli altri;questo sia nel campo scientifico che nel campo artistico. Riescono meravigliosa-mente a eseguire un pezzo di musica, a riprodurre una scultura, una pittura giàfatta, ma non hanno affatto la forza creativa, né in scienza né in arte. Vengonodetti a sproposito artisti, perché l'artista è soltanto colui che crea. Costoro riesco-no a divenire degli insegnanti emeriti in scienza e in arte, con l'esporre impecca-bilmente quanto artisti e scienziati hanno creato. Riescono da ragazzi a riportare iprimi premi nelle scuole, perché stanno attaccati a tutte le regole loro insegnate.

Se sono così, lo debbono essere psicologicamente e fisiologicamente.Psicologicamente debbono essere muniti di un'immaginazione incapace di

fare delle combinazioni nuove, di creare delle forme concrete e individuali, anzia queste hanno un'ostilità di animo innata.

Nella parte fisiologica il loro cervello non può avere come dei rapimenti fuoridi quello che hanno appreso, ma è costretto, quasi direi, a cristallizzarsi in quelleespressioni, per modo di dire, non proprie. E un cervello, un'immaginazione sen-z'ali e senza mezzo di autolocomozione, per cui deve essere l'immaginazione por-tata da altre immaginazioni.

Perciò nelle espressioni più semplici, nella critica, nei ragionamenti, trovatetali persone attaccate al loro metodo imposto da loro; sempre uguali nei loro atti,con una distribuzione di ore intrasgredibile, con un'esposizione mandata a me-moria, con un linguaggio che sa di plagio, ecc. Insomma trovate una mentalitàcristallizzata, quasi morta direi. Questa è la loro vera impronta, dalla quale nonsanno togliersi.

Che, se a tutto questo voi aggiungete la pretenzione dei loro giudizi, del loromodo di fare e l'imposizione del loro metodo, avrete la pedanteria portata alla suaintensità.

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È chiaro che la scrittura tutta Uguale sia l'indice di un'intelligenza quale so-pra l'abbiamo descritta; e la scrittura che, oltre a essere Uguale, è anche con chia-roscuri un po' caricati, è la scrittura della pedanteria, perché la nota «scritturamarcata» è il segno grafologico della tendenza all'impero.

Uomini con un'intelligenza di questa specie sono nemici dei geni. Il genio sitoglie dalla scuola per volare sulle proprie ali, e quelli non sanno concepire altroindirizzo fuori di quello dato dalla scuola. Tarpano, se sono professori, l'intelli-genza dei loro discepoli, per quanto siano esatti e inappuntabili nell'esporre unateoria.

Se eseguono un pezzo musicale, lo eseguono perfettamente, ma senza anima.Sono atti a copiare una pittura, ma la pittura è senza vita. Sono pedanti nella di-rezione che copiano da altri educatori. Riescono per disegno, ecc.

^ SEGNO 43° - SCRITTURA CON APERTURA A CAPODELLE «O» E DELLE «A»

Questa scrittura richiede che le o e le a e le derivate siano aperte alvertice superiore, sì da formare una u.

Si badi bene che l'apertura sia al vertice superiore in direzione dellapendenza della lettera. Onde non sono da considerarsi sotto questa defi-nizione quelle o e quelle a che siano aperte al vertice, ma non in direzio-ne della loro pendenza. Vedi le fìgg. 244 e 245.

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Questo segno grafologico indica la facilità dell'istinto sessuale, che sipresenta sotto una specie di intenerimento vago e non ben definito, mache si ripercuote non indifferentemente nell'istinto sessuale stesso. Equesto istinto sessuale, indicato in ^questo segno, può prendere formestrane, anche non secondo natura. E anche il segno dell'intenerimentodella parte affettiva su qualunque cosa. Onde chi ha tale segno potrebbecadere nella debosciatezza se non fosse curato con l'educazione attiva epassiva. Allorché l'educazione, specialmente attiva, ha contraddetto econtraddice la tendenza di cui è indice tale segno, allora la tendenzacontraddetta cerca tutti i mezzi per vendicarsi e facilmente travolge l'in-tenerimento sessuale, dando a lui una forma più o meno spirituale dibeniaminismo, di cui l'Io potrebbe essere messo in avviso dall'educazio-ne passiva. Ma, per lo più, coloro che sono affetti da beniaminismo sonomancanti dell'educazione passiva, perché sono avvolti nell'autorità. Essi,anzi, diventano la facile preda delle adulazioni dei beniamini e delle loroviltà. Onde acccttazione di persone, favoritismi irragionevoli, ecc. ne so-no la miserabile conseguenza. La grafologia istruisce costoro e loro in-culca di cercarsi una persona assennata e giusta che parli chiaro. Solo aquesta condizione possono riuscire a non cadere nei sopraddetti incon-venienti che valgono a disgregare le collettività.

Chi ha questo segno sente con molta facilità la fame della specie. Ba-sta un nonnulla che indichi l'altro vsesso o che ne sia l'indice per accen-dere in loro il fuoco della libidine. E indice anche di fecondità prolifica edi facilità prolificante, sicché la donna non va incontro a ostacoli nelpartorire benché possa sembrare di debole costituzione. Coloro che han-no tale segno sopra i 5/10 possono avere tendenze contro natura al con-tatto specialmente con la tenera età e specialmente se a questo vi concor-re Pendente. Chi ha questo segno riesce bene per immagini romantiche.Se l'uomo si è abituato a cedere alle tendenze indicate da questo segno,nell'età avanzata può commuoversi sessualmente soltanto alla vicinanzadi essere di diverso sesso e potrebbe persine formarne un che di feticcio.La donna, poi, che per questo segno è stata di facili costumi, da vecchiapuò diventare bigotta, oppure dedita al lenocinlo, non facendosi scrupo-lo del guadagno finanziario che ne ritrae. La vecchia può persino darsi auna specie di ubriachezza alcolica, perché a essa serve come di stupefa-cente per eccitare la sensualità.

Coloro che hanno questo segno hanno la parola un po' strascicata,la bocca ritratta ai lati delle labbra sì da formarne due rigonfi. Hannogli occhi non asciutti come quelli del pesce, ma bagnati o umidi e deiquali la palpebra superiore non si ritira del tutto quando sono aperti.Hanno facilmente abbondanza di saliva acquosa. Hanno facilità allacompassione per un caso pietoso, ma possono passare dalla compassione

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alla sensualità se avessero pronta l'esca. Per difendersi tendono a cercaretutti i sotterfugi, falliti i quali confessano senza quasi difficoltà e non fa-cendo conto di quello che hanno fatto.

È un segno modificante della volontà, ma può considerarsi come unsegno sostanziale.

Per misurare il grado ecco il criterio. Innanzitutto non si deve guar-dare alla maggiore o minore apertura, ma alla frequenza dell'aperturamedesima.

Sappi che la persona, la quale per natura ha la tendenza alle apertu-re, nella vecchiaia aumenta la detta apertura. Quindi è la frequenza chesi deve calcolare per il grado.

Se tutte le o e le a, gli occhielli delle g e delle q hanno l'aperturagenuina, allora avrai 10/10 di Apertura a capo delle o e delle a. Se delleo, a, g e q avrai 9/10 con l'apertura, allora avrai 9/10 di tale segno. Sedi queste lettere ce ne sono 8/10, avrai 8/10 di questo segno e così diseguito.

Fig. 246

Scrittura con 6/10 di Apertura a capo.

Osserva la scrittura di fig. 246. In essa si trovano sei a e una o. Vitrovi anche una g. Quindi in tutto otto lettere che possono avere o nola detta apertura. Di queste hanno l'apertura genuina le vocali della pa-rola «trovata», la a dell'articolo e la g. La prima a di «balia» è chiusa e laseconda a non ha l'apertura genuina, come non l'ha la o. Quindi hannol'apertura cinque su otto, per cui questa scrittura ha intorno a 6/10 diApertura a capo delle o e delle a.

Osserva la prima scrittura di fig. 247. In essa ci sono nove a, tre o, edue g. In tutto, tredici lettere che possono avere l'apertura. Di questetredici lettere, undici, se non m'inganno, hanno l'apertura genuina, percui tale scrittura ha 11/13 di apertura, cioè intorno a 8-9/10 di apertura.

Devo avvertire che anche a coloro che non hanno tale segno grafo-logico nella loro scrittura, può uscire qualche a, qualche o aperte. Maperché un individuo si possa ascrivere all'intenerimento sessuale, è ne-cessario vedere se la sua scrittura abbia la piega abituale delle a e delle oa essere aperte.

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Fig. 247a

Scrittura con 8-9/10 di Apertura a capo.

Pia. 247t

Riporto un altro esempio a fig. 247 che lo studioso può misurare àisé. Qui debbo rimarcare quanto segue.

La persona umana istintivamente vede mal volentieri questo segncnella propria scrittura, pur non conoscendone il significato grafologicotant'è vero che molti mi hanno confessato di ritornare sulle o e sulle i.appena scritte, chiudendone i vertici superiori aperti.

Infatti ho potuto osservare che, quantunque la persona umana si get-ti a capofitto nelle soddisfazioni del senso libidinoso, ne sente tuttaviauna vergogna istintiva, cercando tutti i mezzi per occultarlo. Ciò signifi-ca che l'uomo aspira a essere angelo di luce e togliersi dall'essere bestia

Prima di passare alla ragione scientifica, debbo trattare una questio-ne di somma importanza: 1) della pubertà precoce; 2) della sensualitàprecoce.

I segni della pubertà precoce, per quanto a me consta, sono: Disugua-le metodicamente con Larghezza tra lettere e molto più con Larghezza

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tra parole, ma con scrittura Slanciata. La scrittura Lenta, di cui trattere-mo, esclude la pubertà precoce.

Vi sono poi dei segni che indicano sensualità precoce (cioè da fanciul-lo) e poi accentuata da adulto; indicano cioè la tendenza a sentire lo sti-molo sensuale fin da fanciullo e a sentirlo più fortemente da adulto.

Questi segni sono Impaziente, Sinuosa, Titubante, Contorta. Que-sti segni possono portare anche la pubertà precoce. Ognuno di questiquattro segni, da solo, indica la presenza di tale tendenza, cioè della sen-sualità precoce; se i segni si uniscono, la tendenza cresce ancora.— Impaziente porta tale tendenza per l'esuberanza di vita.— Sinuosa, perché chi ha tale segno trova facile simpatia, e perciò è co-

me un eccitante della sensualità altrui, e di conseguenza della propria.— Titubante porta tale tendenza per causa del temperamento cupo. Se il

soggetto si aprisse, il fuoco si estinguerebbe.— Contorta porta tale tendenza perché chi ha tale segno è portato al

controllo, al contrasto, e quindi ha tendenza a curiosare sui due sessi,a controllarli per metterli insieme.

La curiosità a conoscere i due sessi e le loro particolarità si apre incoloro che hanno la tendenza alla sensualità precoce e specialmente incoloro che hanno il segno Contorta; poi in quelli che hanno il segno Si-nuosa; poi in quelli che hanno il segno Impaziente, e finalmente inquelli che hanno il segno Titubante. La ragione è chiara, da quanto ab-biamo detto.

Le tendenze agli amori unisessuali sono indicate direttamente dai se-gni: 1) Pendente in grado accentuato (tenendo conto, per il grado del-l'accentuazione, se è scrittura maschile o femminile); 2) Pendente e nel-lo stesso tempo Intozzata 2° modo; 3) Accurata; 4) Se Pendente, Intoz-zata 2° modo, Accurata sono uniti, allora la tendenza è molto forte.

G Ragione scientifica di Apertura a capo delle o c a : intenerimento sessuale.

» Tendenza di tutti gli esseri a moltìplicarsi. — Si può dire che sia stato Galieno ilcreatore della fisiologia. Egli ha studiato, con profonda acutezza, la funzione degliorgani, incantato dall'armonia metodica delle parti di un corpo vivente. Secondolui, ciascun elemento del corpo presiede a una funzione determinata, precisa; ed èmirabilmente adatto a questa funzione. Secondo lui ciascuna disposizione anato-mica, anche la più insignificante in apparenza, ha un compito. Ogni forma è uti-le, ogni funzione è diretta dalla forma. Tutto nell'essere vivente è ordinato perassicurare la vita e la miglior vita possibile. Richet, che è tutto dire, sostiene cheogni parte dell'organismo, nel vivente, ha un fine da raggiungere; benché egli fac-cia ciò con un che di precauzione... scientifica.

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Non ci fermiamo su tale questione che ci potrebbe interessare solo in obli-quo; e constatiamo un fatto, cercando di dare un ordine a questo fatto, prenden-do e usando, per quanto ci sarà possibile, le asserzioni degli stessi fisiologi.

Una delle grandi forze della natura vivente è quella di spingere tutti gli esseria crescere e a moltiplicarsi. Questa è una forza irresistibile, che ciascuna for-ma vivente «genus omne animantium» tenda a svilupparsi a spese dei mezziche la stringono da presso e a far nascere forme simili a se stessa.Lucrezio, con un verso sublime, cominciava il suo poema sulla natura dellecose invocando «Venus genitrix», che popola i mari e le foreste [...]. Pare chela natura, indifferente alla vita dell'individuo, abbia preso delle precauzioniformidabili per assicurarsi la vita della specie. L'istinto che forza gli esseri aunirsi per la riproduzione è il vero dominatore e dirige una gran parte deiloro atti. Anche nell'uomo che da modo alla civiltà e alla ragione di reprimeree trasformare gli istinti naturali, l'amore sessuale è uno dei più grandi moven-ti della vita. La letteratura, il teatro e le arti non hanno quasi altro argomentoche questo. Le guerre civili o internazionali che straziano l'umanità non sa-rebbero meno crudeli se, come al tempo delle Sabine, fossero ingaggiate perconquistare o rapire donne. Gli animali superiori, oltre l'uomo, allorché siscagliano a lotte sessuali scatenano combattimenti furiosi. Persino per unacerva, fra due cervi, la lotta non è meno ardente che fra due lupi per un quar-to di preda.Turgenev parla di due dèmoni sovrani che presiedono ai destini del mondo:l'angelo della fame e quello dell'amore, ambedue ugualmente inesorabili e ti-rannici, imponendo la loro volontà a tutti gli esseri che popolano il pianetaterrestre. La vita dell'individuo è retta dal dèmone della fame, la vita dellaspecie dal dèmone dell'amore [...]. Negli animali inferiori, nei vegetali micro-scopici, l'istinto non esiste, ma l'energia delle forze riproduttrici è potentissi-ma. Tosto che essi hanno un alimento, i germi pullulano con un'attività divegetazione prodigiosa (Richet, 1.e.).

Io vorrei, qui, far constatare un fatto circa l'evoluzione dell'istinto e dell'ener-gia delle forze riproduttrici. Il fatto riguarda il modo di evolversi dell'istinto diriproduzione e dell'energia dei diversi esseri.

Nei vegetali e negli animali inferiori non esiste, se non m'inganno, lotta tra idue sessi prima dell'atto della congiunzione. Si badi bene ch'io non parlo, qui,della lotta di due, di tre, di quattro, di cento del medesimo sesso per la conquistadi un soggetto dell'altro sesso. Non parlo della lotta dei Proci fra di loro e poi conUlisse per conquistare Penelope; ma parlo della lotta, delle tergiversazioni, dellearti usate dall'uomo individuo di un sesso con l'individuo dell'altro sesso, primadella congiunzione.

Nei vegetali, per quanto ne sappia, non esiste tale lotta. Anche quei vegetaliche hanno in un individuo un solo sesso, cui un individuo di altro sesso lancia ilseme per fecondarlo, non hanno lotta per questa comunicazione; per lo menonon la si conosce. La cosa è semplice quanto mai; nessuna complicazione avviene,nessuna tergiversazione, nessuna lotta, per così dire amorosa. Il seme viene lancia-to senza congiunzione alcuna.

Negli animali invece, anche inferiori, la cosa è diversa. Qualche lotta vi è, mauna lotta che finisce presto. In alcuni di questi animali la lotta è interessante e di

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una durata non breve: due farfalle variopinte che si rincorrono, due uccellini cheriempiono l'aria di squittii, di strida.

Di più. Negli animali privi di ragione e nei vegetali vediamo che, avvenuta lafecondazione, l'istinto nella fecondata si frena e diventa piuttosto repulsivo. L'i-stinto è la ragione della natura, immessa nella natura stessa dal Creatore per gliesseri che non sanno dirigersi con la propria ragione, perché non ne hanno.

Circa l'uomo, dobbiamo procedere in diverso modo. Gli animali privi di ra-gione arrivano, dopo poco tempo dalla nascita, allo stato di pubertà; per l'uomo ela donna debbono passare più di dieci anni. Sicché l'uomo e la donna non parte-cipano alla riproduzione della specie se non dopo passata l'infanzia e i primi annidell'adolescenza.

Forse, prima della pubertà, l'uomo e la donna non hanno la fame della spe-cie? Io credo siano esagerate le pretenzioni del Freud, almeno nella loro generali-tà, che trova gli indizi e la soddisfazione di questa fame anche nei bambini lattan-ti, nell'atto di succhiare il latte dalla mammella materna, nel tenere il pollice oaltro dito in bocca dei divezzati (cf. Introduzione allo studio della psicanalisi, lezio-ne 21 e seguenti). Dice bene il Freud:

Gli istinti di conservazione, e tutto quanto a essi si annette, sono più facili aessere educati, essi imparano assai presto a piegarsi al bisogno e a regolare ilproprio sviluppo secondo gli insegnamenti della realtà. Ciò si comprendeperché a essi non è dato alcun modo di procurarsi gli oggetti di cui abbiso-gnano; e senza questi oggetti l'individuo dovrebbe perire. Gli istinti sessualisono più difficilmente educabili, perché la necessità di trovare un oggetto re-sta loro ignota da principio (lezione 22).

e poi anche perché le esigenze sociali non permettono loro di ambire all'oggetto,se non quando l'età ha ragione d'imporsi, per tutto il contorno delle doti atte areggere una famiglia, perché la famiglia umana è ben diversa da qualunque altrafamiglia di animali inferiori all'uomo; non è necessario discuterne.

Nell'uomo, insomma, a differenza degli altri animali, circa l'istinto sessualetroviamo degli eccessi (mi si faccia esprimere così per ora) tanto per vero eccessocome per difetto. Trovate, cioè, degli esseri, maschili e femminili, che non sazia-no mai la sete di libidine, come trovate anche degli esseri singolari che tentanospegnere e riescono, a volte, a spegnere totalmente in se stessi questa sete che èinoculata nelle nostre vene, benché questo spegnimento avvenga per virtù so-prannaturale.

Si danno tre categorie di esseri umani riguardo all'evoluzione degli istinti ses-suali: 1) regolati, 2) eccessivi, 3) astinenti. Gli astinenti potrei dividerli in astinen-ti che chiamo «de iure» e in astinenti «de iure» e «de facto».

Un altro fatto ancora devo constatare: per gli animali la lotta dell'amore nonsi prolunga per anni e anni e a volte per tutta la vita.

Anche questa duplice diversità tra l'uomo e gli animali ci manifesta l'uomoquale essere superiore, che è tenuto a consultare le sue facoltà superiori dell'intel-ligenza, ed è costretto, benché liberamente, a fiaccarsi sotto una forza che è in luie che non è lui, la quale forza lo determina a una data via, in cui non gli sia per-messo di accogliere e, molto meno, di arridere agli istinti personali sessuali. Que-sta costrizione avviene in alcuni, cioè in coloro che professano il celibato. La co-

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strizione di cui parlo, che rispetta la libertà umana in quanto che è una costrizio-ne d'amore, c'è ed è evidente (nonostante ci siano delle defezioni) agli occhi ditutti e ci vuole dello scetticismo strano e irragionevole per negarla.

Fatte queste premesse, scendiamo nel nostro campo. Non tutti, dunque, sen-tono allo stesso modo l'istinto e la spinta all'altro sesso.

Siccome l'uomo è quell'essere che in sé sintetizza tutte le proprietà degli ani-mali inferiori, così egli viene a sintetizzare, riepilogare, rappresentare anche le mo-dalità diverse della spinta all'altro sesso, che esiste negli altri animali.

Vi sono animali che molto più di altri sentono l'istinto sessuale. Io dico chequesti animali hanno più disposizione di altri animali all'intenerimento sessuale.Così ci sono degli esseri che più di altri esseri umani provano tale intenerimentosessuale, tanto che a provocarlo basta un nonnulla. Essi sono, in certo modo,afrodisiaci per natura.

L'intenerimento sessuale, arrivato a un certo punto, produce tutto ciò che ènecessario, tanto nel maschio come nella femmina, per la generazione.

Abbiamo, qui, un fenomeno di vaso-dilatazione attiva tanto nell'uomo comenella femmina. Ora sappiamo che questa dilatazione si ripercuote per tutto il cor-po. Sappiamo perciò che i muscoli della faccia si contraggono, sicché le labbra sicomprimono e si stirano sì da formare un che di rigonfio. I muscoli, parimenti,delle braccia e delle mani si contraggono e producono un che di allontanamentol'una dall'altra delle braccia e delle mani per il raccorciamento procurato dai mu-scoli in contrazione. E colui che ha sempre pronto, per modo di dire, l'inteneri-mento sessuale, ha come una contrazione abituale dei muscoli del viso, delle brac-cia e delle mani, e delle altre parti del corpo.

• Intenerimento sessuale grafologico. — Prima di scendere alla grafologia di taleintenerimento, è necessario spiegare e intrattenersi ancora su alcune cose di cuinon abbiamo sufficientemente trattato.

Per intenerimento sessuale noi intendiamo quella facilità, non ordinaria, aeccitarsi nelle parti sessuali anche per un nonnulla. Tutti abbiamo l'intenerimen-to sessuale, ma l'abbiamo nella normalità; qui, invece, si tratta di un intenerimen-to sessuale che per la sua facilità a suscitarsi ha qualche cosa di anormale e chepuò scendere anche nella anormalità di forma e di soggetto, quando qualcuno locontraddice nella sua forma sincera e spontanea e lo seconda con una forma sub-dola, che prenda magari la veste dello spirito, per cui possa dare una risposta, diliberazione dal rimorso, alla coscienza e alla società.

I nervi vaso-dilatatori si ripercuotono per tutto il corpo e ne viene la contra-zione dei muscoli della faccia, delle braccia e delle mani, ecc. Coloro, dunque, chehanno tali contrazioni, debbono avere il raccorciamento dei muscoli. Il raccorcia-mento porta l'allontanamento dei medesimi fra loro, in quanto perdono l'elasti-cità. Sicché, dovendo costoro formare un circolo in modo veloce, non arrivano acongiungere il punto di partenza al punto di termine della linea curva distesa aformare il circolo. La contrazione e il conseguente allontanamento dei muscolinon permettono la congiunzione dei due punti se non dietro uno sforzo. Manoi non parliamo di sforzo, parliamo, invece, di spontaneità.

Ciò si ripercuote meravigliosamente e non può fare a meno di ripercuotersi,nella scrittura. E poi logico che si debba verifìcare in quelle lettere che, per natu-ra, seguono le norme del tracciato di un circolo. Tali sono, principalmente, le a,

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le o e le derivate. Esse sono il segno grafologico dell'intenerimento sessuale, sorti-to da natura, quando hanno l'apertura al vertice superiore, ma in modo tale chequesta apertura sia in corrispondenza perfetta della pendenza delle lettere.

Se la scrittura è indice dell'intenerimento sessuale, ne viene che sarà l'indiceanche di tutto ciò che l'intenerimento sessuale produce nella parte somatica, cioè,come abbiamo detto sopra, è indice anche dell'abituale compressione e stiramen-to della labbra (si badi che lo stiramento è compatibile con la mollezza del labbro,perché questo stiramento, più che stiramento, è dilatazione) e dell'abituale rigon-fiamento a mo' di rughe, ai lati delle medesime labbra.

Ci si permetta una parentesi indispensabile per salvaguardare i nostri princìpigrafologici. Qualcuno, come è successo a noi, osservando la scrittura dei fanciulli,potrebbe trovarvi quasi la mancanza costante dell'Apertura a capo delle o e dellea, anche in quelli che hanno la tendenza all'intenerimento sessuale, della qualetendenza il segno si manifesterebbe più tardi. Nella scrittura, poi, dei vecchi chehanno questa tendenza, potrebbe trovare il segno più spiccato di quello che lofosse nella giovane loro età.

Questa difficoltà ci ha fatto restare in pensiero e titubanti; ma, finalmente,dopo essere ritornati all'esame accurato, abbiamo potuto concludere che le nostreregole grafologiche erano incrollabili.

La mancanza di apertura delle o e delle a nei fanciulli e l'accentuazione neivecchi (parlando sempre di coloro che hanno la tendenza naturale spiccata all'in-tenerimento sessuale) non è che apparente. Meglio: essa tocca la parte accidentaledella parte grafologica e fisiologica e non affatto la parte sostanziale.

La gioventù, prima della pubertà, ha i nervi e i muscoli elastici, pronti e mol-to più flessibili dei muscoli della vecchiaia, della virilità e della gioventù avanzata.Ne viene, perciò, che la gioventù, prima della pubertà, manifesta il segno grafolo-gico dell'intenerimento sessuale, appena percettibile, mentre, nell'età più avanza-ta, questo segno si manifesta sempre più, perché quanto più l'età avanza, tantopiù i muscoli diventano rigidi.

Si noti poi che la fanciullezza, uscita fuori da poco dagli insegnamenti delmaestro che le ha insegnato a scrivere, è più attenta nel tracciare le lettere. Osser-vando bene la scrittura dei fanciulli che sono portati all'intenerimento sessuale(parlando sempre di scrittura distesa in modo corrente) noi troviamo un che diApertura a capo delle o e delle a.

Che nel corso, poi, dell'età, questa apertura si accentui, non cambia la so-stanzialità del segno, in quanto, per cambiare la sostanzialità del segno bisogne-rebbe che questo segno si avverasse non con un crescendo di intensità, ma conun crescendo di numero, ciò che farebbe sì che l'intenerimento sessuale avrebbeun'intensità maggiore. L'intensità dell'intenerimento sessuale non sta in propor-zione dell'intensità dell'apertura, ma sta in ragione dell'intensità del numero dellelettere nelle quali si avvera il detto segno.

Noi non badiamo se il segno si manifesti con maggiore o minore apertura,ma badiamo se il segno si avveri più o meno volte. Le volte dell'avveramento sonoquelle che determinano l'intensità maggiore o minore dell'intenerimento sessua-le. La maggiore o minore apertura è la concomitante di altri segni grafologici.

Si vede chiaro, perciò, che non toglie nulla e non contrasta con i nostri prin-cìpi il fatto che nelle scritture dei fanciulli l'apertura si manifesti appena e chenelle scritture della vecchiaia si manifesti accentuata.

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Ma qui sorge una questione di un misto di fisiologia, di psicologia e di gra-fologia. La questione è di un'importanza rilevante, questione per cui noi abbiamofatto le premesse riportate sopra.

Ci siamo dati all'osservazione accurata, agli esperimenti, e abbiamo trovatoche, spesso, l'apertura al vertice superiore delle o e delle a non è soltanto indicedi intenerimento sessuale semplice, ma anche contro natura. Tuttavia dico subitoche questa non può essere per noi una conclusione grafologica, in quanto questatendenza contro natura può essere l'effetto o dell'avere esaurita tutta la materiadella libidine naturale o di altra causa di ordine prettamente fisiologico non cono-sciuto dalla grafologia. L'importante è quanto diremo qui appresso. La questioneè di ordine psicologico.

Studiando gli individui che avevano tanto lottato o che dicevano di aver lot-tato tanto per eliminare la spinta alla libidine e che potevano, secondo l'asserzionedi alcuni, chiamarsi angeli di purità (e per questo erano levati in alto in seno al-l'autorità) e che tuttavia avevano il segno grafologico dell'intenerimento sessuale,abbiamo trovato che costoro avevano una spinta particolare, spesso secondata, alfavoritismo comunemente detto «beniaminismo».

Per chi non lo sapesse, il beniaminismo è quella forma di estrinsecazione deisuperiori e di coloro che tengono, per modo di dire, lo scettro, con cui favorisco-no i loro dipendenti o subalterni, compatendo, oltre misura, tutti i loro difetti esollevando e premiando tutto il bene reale e fittizio che può scaturire da essi. Perlo più, poi, costoro, abusano del favoritismo e disonorano i loro protettori, attentisempre nel mantenersi nel favoritismo passivo con la lusinga e le adulazioni, o lelarvate forme di rispetto e di sottomissione.

LE ASTE

Per aste voglio intendere tutte le lettere maggiori dalla base in su.Quindi le b, d, f, h, k, I, t. Queste aste o sono in linea retta dalla basein su, o sono con il concavo a destra di chi legge o con il concavo a sini-stra. Per comprendere queste diverse specie, tira delle rette e a ciascunaretta addossa le lettere alfabetiche su riportate, come io faccio nelle fìgg.248, 249 e 250 e vedrai subito quali siano le Aste rette, quali con il con-cavo a destra e quali con il concavo a sinistra.

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Anche la p, la q e la g fanno l'ufficio di aste.Ora trattiamo delle singole aste.Se in una scrittura si dessero tutte e tre le specie, debbono in tutte

e tre raggiungere il grado di 10/10. Ciò ti si renderà più chiaro più ap-presso.

> SEGNO 44° - SCRITTURA CON ASTE RETTE

Scrittura con le Aste in linea retta, dunque, significa che le aste man-tengono la retta dalla base in su o meglio anche dall'una all'altra estremi-tà longitudinale, o dal vertice inferiore al vertice superiore.

Questo segno grafologico indica inflessibilità di carattere. Non siconfonda l'inflessibilità con la fermezza, poiché questa ha un movimen-to orizzontale, mentre quella ha un movimento longitudinale. Psicologi-camente la fermezza è lotta, mentre l'inflessibilità, per modo di dire,non ammette la lotta e non si abbassa a discutere. All'avversario dice (ef-ficacemente o no poco importa): «Ho stabilito e così deve essere».

Nell'uomo porta occhio interrogante e pronto alla negazione diquanto potrà essere chiesto al soggetto da chi si presenta a lui sia pureper la prima volta, specialmente se il soggetto è in un ufficio dove è ne-cessario tenere a bada la gente per non concedere favori. Risposte sec-che, tinte di inflessibilità. Tendenza a nessuna facilizzazione, anchequando potrebbe aver luogo. Se il soggetto è persona di autorità, tende

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a renderla pesante per il suddito e ad azzardare un certo dispotismo per-sine con persone di uguale autorità, quasi che la sua autorità sia maggio-re e possa spadroneggiare. Se il soggetto è uomo di virtù, allora sta attac-cato alle norme prescritte e a non usare epicheie di sorta, imponendoleprincipalmente a se stesso. Se il soggetto non è persona di autorità, ma aservizio dell'autorità, tende a non concedere nulla se non dietro il co-mando dell'autorità anche se l'autorità gliene avesse concesso l'autoriz-zazione implicita. La donna tende più dell'uomo a spadroneggiare e astabilire negazione di concessioni di testa sua. Si può dire che abbia ilgusto sadico della negazione.

È questo un segno modificante della volontà.Osserva a fìg. 251 una scrittura dalle Aste rette.

Fig. 251

Scrittura con 9/10 di Aste rette.

In questa scrittura c'è qualche piccolo accenno della tendenza delConcavo a destra come nelle due /delle parole «fede» e «farsi», per cuiAste rette conta 9/10 e Aste con il concavo a destra conta 1/10.

SEGNO 45° - SCRITTURA CON ASTE CON IL CONCAVOA DESTRA

La scrittura, dunque, con il concavo a destra è quella che ha le astepiegate verso destra di chi legge con il convesso a sinistra. Si badi che lacurva dell'asta stia pressappoco a metà della stessa.

È un segno modificante della volontà.Questo segno grafologico indica remissività tanto riguardo al giudi-

zio che all'azione sulle cose proprie come sulle altrui.

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La remissività scaturisce o da una certa debolezza, e allora questo se-gno deve andare congiunto con Discendente, oppure dall'introspezione,e allora questo segno va congiunto con Mantiene il rigo in quanto l'in-dividuo che ha tale segno grafologico è portato a considerare in qualmodo egli vorrebbe essere trattato, trovandosi in tale e tale circostanza.

Nell'uomo — se il segno è sopra i 5/10 e va congiunto con il segnoPendente — c'è la tendenza alla vigliaccheria che lo dispone alla cessionepiù di quello che comporta la cosa in se stessa, specialmente davanti allaprepotenza. Se viene minacciato tende a passare sopra alle sue convin-zioni e anche a quelle di natura irremovibili. Facilità alla paura di esserefatto segno di vendetta non dando il voto a un candidato che ha moltaprobabilità di salire al comando. Scoperto dal detto candidato già salitoal comando di tendenze contrarie, trema come una foglia agitata dalvento e può riceverne danno nella salute fisica e psichica. Se il segnonon è sopra i 5/10, allora può essere tentato di vigliaccheria; ma se è disani princìpi, non cede alle ispirazioni della stessa vigliaccheria.

Se è donna ed è tentata contro la candidezza dei suoi costumi, aven-do il segno sopra i 5/10 perde facilmente la facoltà del discernimento eresta vittima della sua remissività.

Per la remissività, per debolezza di carattere, osserva la fìg. 252.Per la remissività, dettata dalla considerazione, osserva la fìg. 253.Ambedue gli esempi delle figg. 252 e 253 hanno tutte le aste con il

concavo a destra. Tuttavia in qualcuna c'è qualche piccolo accenno alleAste in linea retta. Vuoi dire che le due scritture non hanno se non 9/10di Concavo a destra e 1/10 di Aste rette. Ma il criterio preciso per la gra-duazione, lo daremo in fine.

Fig. 252

Scrittura con 9/10 di Concavo a destra.

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Fig. 253

Scrittura con 9/10 di Concavo a destra.

> SEGNO 46° - SCRITTURA CON ASTE CON IL CONCAVOA SINISTRA

La scrittura con il concavo a sinistra è il contrario di quella con ilconcavo a destra, cioè quella che ha il convesso a destra.

Tanto nell'uomo come nella donna essa indica: tendenza a contrad-dire anche quando ci sarebbero tutti i motivi per non contraddire. Equesto specialmente se il segno va congiunto con scrittura Rovesciata.

Questo segno indica repulsione. Per repulsione vogliamo intenderela tendenza a respingere chi tentasse di opporsi alla propria volontà.

Come esempio di questo segno, osserva le figg. 254 e 255, in cuitutte le aste hanno il concavo a sinistra, per la qual cosa queste scritturehanno 10/10 di Aste con il concavo a sinistra.

Per la graduazione, sappi che tutti tre questi segni possono avverarsiin una scrittura. In questo caso tutti e tre insieme debbono raggiungereil grado di 10/10. Per esempio, in una scrittura esaminanda sono ventile aste. Quattro di esse hanno il concavo a sinistra, sei il concavo a destrae dieci sono rette. Perciò in quella scrittura vi saranno 2/10 di aste con ilconcavo a sinistra, 3/10 di aste con il concavo a destra e 5/10 di Aste

Fig. 254

Scrittura con 10/10 di Concavo a sinistra.

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Fig. 255

Scrittura con 10/10 di Concavo a sinistra.

rette. Se in una scrittura si trovano soltanto due segni, questi due segnisi divideranno l'impero secondo il numero del loro avveramento. Se sitroverà soltanto un segno dei tre, allora questo segno avrà 10/10.

Osserva bene la scrittura di fig. 256. Ognuno può calcolare il gradodelle diverse aste.

Fig. 256

Q Ragione scientifica di Aste rette: inflessibilità — Aste con il Concavo a de-stra: remissività — Aste con il Concavo a sinistra: repulsione — Qui si tratta disentimento di cui si veste la volontà nella sua esplicazione.

La volontà può essere costante e rivestirsi di sentimento inflessibile, repulsivoe remissivo.

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E chiaro che la remissività non si oppone alla costanza. La remissività non èdebolezza e perciò la volontà debole non si può dire che sia remissiva, benché nepossa avere le apparenze. La remissività è nell'ordine, mentre la debolezza ne esce.

• E importante considerare quella che gli psicologi chiamano relazione psichicadell'eccitamento. Se uno dorme e ode una parola pronunziata dolcemente, nonfacilmente si sveglia. La veglia, invece con molta facilità succede al sonno, se civiene presentata una cosa che ci interessa. Ciò da esperienze fatte. Impressionidi questa specie scaricano nel cervello tutto il complesso della loro entità e così ilcervello sveglia la coscienza. Ora il risveglio corrisponde al carattere dell'individuoche manifesta il suo modo di fare secondo l'impronta della sua individualizzazio-ne. Il sentimento può avere per base l'una o l'altra tendenza secondo la costitu-zione di ciascun individuo. Le principali basi sono legate a questi diversi aggettiviche si accoppiano al sostantivo «sentimento»: inflessibile, remissivo, repulsivo. Ilsentimento, cioè, può restare in se stesso, senza piegarsi al sentimento altrui, inazione, quasi direi, negativa. Se invece si associa a un'azione positiva, può piegarsiall'altrui sentimento (remissività) oppure può respingerlo (repulsione).

Osserviamo il bambino per scoprire la forma genuina di queste tre modalitàdi sentimento, che nella loro cerchia stringono qualunque altra forma. Il bambi-no che più tardi sarà di sentimento inflessibile, fin dai primi giorni della nascitaha un che di aggrottamento delle sopracciglia o piange in un modo che fa sentirela tendenza a voler essere ascoltato, e non cessa di piangere finché non ha ottenu-to lo scopo. Più tardi, perché la mamma lo ha sgridato, metterà come una speciedi broncio, sì che le sue labbra non si tenderanno per succhiare. Più tardi ancorail sangue gli affluirà al viso e alla pelle del cranio e piangerà direttamente e, comedire, con rabbia, perché la mamma non è andata a levarlo dalla culla, quando egliha mandato il primo piccolo singulto che la mamma sa valutare. E se la mamma,poi, dolcemente lo sgrida di ciò, egli non fiaterà, quasi come risposta ai dolci rim-proveri. Quando avrà l'uso della parola, a un comando aggrotterà le sopracciglia edirà recisamente un no, se la cosa non gli garba. Lascerà in disparte qualunquegiocattolo, per mantenersi in una specie di protesta. Più in là prenderà le coseche gli appartengono e non le cederà a nessuno a qualunque costo. Quando cam-minerà da sé speditamente, vorrà portarsi in un luogo, si divincolerà dalla mam-ma e fuggirà via, né darà ascolto ai richiami della genitrice la quale gli correrà die-tro per condurlo seco, temendo che abbia a incappare in qualche pericolo. Ella loterrà per mano e il bambino la seguirà, cercando il destro per scivolare via e tor-nare di nuovo a fuggire lontano secondo il suo desiderio.

Se il bambino più tardi sarà un repulsivo, aggiungerà a tutti gli atti soprad-detti una vera repulsione; la sua collera sarà violenta e avrà degli accessi di nervo-sismo, quando non potrà ottenere lo scopo. La sua voce sarà stridula, tagliente,fastidiosa; alzerà la mano per minacciare e anche battere chi lo ha contraddetto.Spesso è fatica sprecata modellare il suo carattere all'assennatezza e alla sottomis-sione. Quando camminerà da sé speditamente e vorrà portarsi in un luogo, si al-lontanerà dalla madre, la quale, se vorrà ricondurlo, troverà un'opposizione tre-menda. Prima, egli piangerà con indignazione; poi, s'ingegnerà di vincere; poi,se ancora non avrà ottenuto l'intento, punterà i piedi a terra, facendo come unarco, rendendo convessa la parte anteriore del corpo per potersi strappare dallemani della mamma. Respingerà un giocattolo che gli si è dato contro sua voglia

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e forse vi batterà sopra i piedi. Più tardi, solo più tardi, all'ora della discriminazio-ne, si asterrà da certi atti, mantenendo però sempre nel fondo il suo carattere direpulsione che può, all'uopo, dare dei servigi incomparabili, se viene bene regola-to. I due sentimenti descritti sarebbero quelli che fanno esplodere la collera, per-ché sono legati fortemente all'irascibilità, tendenza molto difficile a essere soggio-gata, perché stretta talmente ai nervi che pare cresca nel corso della vita, sino adacutizzarsi nella vecchiaia.

Se, finalmente, il bambino sarà, all'uso della ragione, un remissivo, avrà l'oc-chio atteggiato a dolcezza e sorriderà facilmente fin quasi dalla nascita. Purché lesue funzioni digestive siano regolari, starà senza lagnarsi nella culla. Se si sveglieràdi notte, aspetterà con pazienza, quasi diretto dalla ragione, che la mamma si de-sti per farlo succhiare. Che se da un pezzo sta nella culla, o se la mamma di nottetarderà a svegliarsi, manderà un piccolo lagno, poi un secondo, poi un terzo e so-lo più tardi si metterà a piangere. Ai lezi della mamma o di altri risponderà conun sorriso gioviale. Nel succhiare, si staccherà qualche volta dalla mammella pervolgere uno sguardo di riconoscenza alla nutrice. Giocherà con i piccoli fratelli econ le sorelline. Che se questi toglieranno a lui dei giocattoli, tenterà in prima dinon farseli rapire, ma poi li cederà e passerà altrove o ad altri giocattoli. Rispon-derà facilmente a qualunque richiamo, si farà prendere in braccio senza difficoltàda tutti. Più tardi sarà un bambino gioviale, rallegrando l'aria e l'ambiente dellesue grida piene di gioia. Se troverà un altro bambino che piange, si piegherà a luiper accarezzarlo e come per tergergli le lacrime. Si chinerà facilmente a tutti, dovescorgerà, secondo il suo piccolo modo di vedere, esserci bisogno del suo aiuto.

Si vadano a interrogare le madri sui loro bambini, e si vedrà l'esattezza di taliconstatazioni. Con questo ci siamo spianati la strada per la questione grafologica.

» Ora scendiamo alla parte scientifica. Il sentimento di colui che è per tendenzainflessibile si manifesta tale allorché gli si da occasione; cioè, l'inflessibilità entrain scena quando vi viene chiamata da un fatto. L'uomo adulto — o, meglio, l'uo-mo che ha coscienza di essere uomo — accomoderà i suoi atti circa le modalità chel'educazione, emersa e voluta dalla società, impone, sì che non avrà più la rudezzae la semplicità di quando era bambino. Ma il fondo della modalità rimane sempre10 stesso, perché con il divenire cosciente non ha cambiato natura. Perciò, nell'e-sprimere il sentimento, si atterrà alla cultura più o meno evoluta, ma, nella so-stanza, non cambierà.

Fate che gli si presenti una persona che venga a discutere con lui o che lovenga a pregare per fargli cambiare rotta su una data cosa. Egli aggrotterà le so-pracciglia e proverà un fremito di fermezza per tutta la persona, ciò che lo costrin-gerà a tener tesi i suoi muscoli. Il sangue gli affluirà al viso e alla pelle del cranio egli arrosserà le tempie. Dopo avere ascoltato le ragioni dell'avversario, avrà unmoto repentino e reciso e risponderà che non può cedere. Può esser benissimoche non si esprima con la parola, ma in qualche modo si esprimerà, magari con11 semplice gesto. Osservate bene il gesto. Gli occhi gettano lo sguardo in linearetta, il braccio fa movimenti in linea retta, in quanto il movimento reciso nonpuò fare delle curve. La curva non può accordarsi al movimento reciso, in quantola curva deve rallentare il movimento, in ragione della velocità che il movimentoha nella linea retta. La velocità della linea retta non può essere applicata alla cur-va. Il cavallo che corre velocemente per una linea retta, per mantenere la stessa

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velocità nella curva, ha bisogno di girare la testa verso la parete convessa della cur-va. In qualunque modo, l'atto reciso tiene la linea retta. L'inflessibile, dunque,nei suoi movimenti tiene questa foggia, e i suoi muscoli del braccio e della manodebbono tenere tale foggia anche nella scrittura, e debbono tenerla in quelle let-tere specialmente che si estendono, sì da essere suscettibili di tale retta. Questelettere sono le aste che si dirigono sopra o sotto la riga. Le aste, quindi, in linearetta sono l'indice grafologico del sentimento inflessibile.

Per coloro che hanno la tendenza alla repulsione, per vedere la relazione chepassa tra la psico-fisiologia e la grafologia, si ritorni al fanciullo. Per vincere la ri-luttanza altrui e sciogliersi dai vincoli di mani più robuste delle sue, egli curvaviolentemente il corpo in avanti, facendo il concavo nel dorso. Di più, colui chevuole respingere fa un groppo con il pugno all'estremità dell'avambraccio, comeper minacciare e oppone i gomiti e le ginocchia per ottenere lo scopo. Ha la ten-denza, quindi, a mettere innanzi, contro l'avversario, i suoi arti, a farne delle spor-genze, aggruppandovi le sue forze. I movimenti sono tali da rendere i suoi mezzidi difesa e di aggressione, per così esprimermi, impettiti. Il muscolo, per esserepiù forte, ha come bisogno di raddoppiarsi, per cui spiega l'articolazione degli artiper raddoppiarli e appuntarli e cozzare contro ogni resistenza.

Il repulsivo, perciò, ha la scrittura con le aste aventi il concavo a sinistra dichi guarda la scrittura e il convesso a destra.

Circa coloro, finalmente, che tendono alla remissività, per vedere la relazionetra la psico-fisiologia e la grafologia, basterebbe dire che la remissività ha la ten-denza opposta alla repulsione. Ma si ricordi anche qui il bambino che più tardisarà remissivo, e si vedrà che tutti i suoi movimenti hanno la tendenza a piegarsidolcemente verso le cose che sono più basse di lui. La remissività, per se stessa,non riguarda che le cose e la concessione suppone una certa preghiera di colui alquale si concede una cosa. Se il remissivo, poi, si piega a colui che è più basso dilui, molto più cederà il campo a colui che è più alto.

La scrittura, perciò, del remissivo avrà le aste piegate in avanti, cioè con ilconvesso a sinistra di chi guarda e con il concavo a destra.

SCRITTURA CON RICCI

Per riccio voglio intendere ogni prolungamento retto o curvo inprincipio, in fine di parola e in mezzo della parola. Considero riccio an-che il taglio della t che non ho considerato mai in modo speciale, perchéentra nel campo di questi ricci e di altri segni dei quali fa parte.

Questi ricci possono essere con poco spunto in fine di parola, posso-no essere allungati sopra la parola stessa, possono essere sotto la parola,tornando indietro; possono essere allungati dalla base in giù in linea ret-ta, oppure diretti in alto dalla base della parola in linea retta.

Tutti i ricci sono segni modificanti della volontà direttamente, e del-l'intelletto.

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SEGNO 47° - SCRITTURA CON RICCI DELLA SOBRIETÀ

I Ricci della sobrietà sono quelli con poco spunto in fine di parola.Indicano sobrietà di espressione tanto intellettiva come affettiva. Tantol'uomo come la donna hanno la spinta a non eccedere in cosa alcunatanto nella sostanza come nelle modalità. Benché mangino con appetito,pure non eccedono. Parlano piuttosto concisamente, prendono e fannotutte le cose nel tempo loro. Vedendo una cosa nuova, la guardano, lariguardano, ma non osano toccarla, perché il toccarla, potendo osservarecon la vista, è un eccedere nella constatazione. A toccarla vi devono esse-re indotti. Non danno facilmente ascolto ai detrattori, mentre non han-no difficoltà a credere a quello che asseriscono persone serie e che meri-tano fede. Non sono né veloci né lenti, ma sono veloci o lenti secondoche richiedono le cose. Non ridono sgangheratamente, ma per lo piùsorridono o semplicemente oppure con tinta di satira benevola secondoche richiede la natura delle cose.

Qui non ci possono essere dei gradi perché l'esempio o è nella regolao fuori di essa. Tuttavia ci possono essere altri ricci, in una scrittura, ol-tre quelli della sobrietà. In questo caso si fa la proporzione dell'avvera-mento di questo segno con altri segni. Il risultato sarà il grado da darsia questo segno e agli altri ricci. Per esempio, in una scrittura trovi 5/10di Ricci ammanieramento, 2/10 di Ricci nascondimento e il resto Riccidella sobrietà. Questi dunque avranno 3/10. Ciò ti si renderà chiaro inappresso. Vedi la fig. 257. La scrittura con i Ricci della sobrietà ha il ta-glio delle t o con pochissimo spunto oppure stanno a pie della lettera fa-cendo parte della lettera medesima. Questo segno viene considerato im-plicitamente nel segno Parca. La sua presenza può togliere a Parca 1/10o 2/10.

II segno Parca senza il Riccio della sobrietà arriva all'eccesso della la-conicità. Il Riccio della sobrietà è un segno modificante della volontà edell'intelletto.

Fig. 257

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> SEGNO 48° - SCRITTURA CON RICCI DELLA SPAVALDERIA

Definizione. — I ricci che sono allungati con direzione a sinistra soprala parola stessa, indicano spavalderia. Se tutte le parole fossero munite ditali ricci, allora questo segno avrebbe 10/10 di grado. Questo segno puòessere chiamato il Riccio della spavalderia, benché a volte la spavalderianon ci sia, perché contrastata da altri segni, ciò che vedremo nella com-binazione di essi. Si badi che una scrittura può avere diverse specie diricci. I ricci che sono allungati a sinistra sopra la lettera e poi ritornanoa destra con slancio sono propri dell'arditezza. Partecipano però dellaspavalderia. Indicano anche tendenza alla collera. Ricci spavalderia-spa-valda: nell'uomo è indice di pensieri mirabolanti, di aspirazioni a impre-se avventate, ad affrontare pericoli, a spargere minacce e anche a farle di-rettamente. Chi ha questo segno si stima capace di fare tutto ciò chefanno gli altri, tende a non stimare le cose altrui, appunto perché la spa-valderia gli impedisce di approfondire il vero valore delle cose. Quellecerte sfumature dell'arte, quelle delicatezze del sentimento, che alle voltesono più belle del sentimento medesimo, non fanno breccia nell'animodello spavaldo e non vengono comprese da lui. Se è ricco, tende a sper-perare per un atto di spavalderia, ma non per operare del bene. Ha perlo più occhio triviale, ha espressioni banali, tende a far chiasso, a metterein ridicolo chi è stato colpito da qualche disgrazia, chi è nato deformatodalla natura. Se è donna, allora tende ad azioni ardimentose che nonconvengono alla natura muliebre, tende ad affrontare pericoli che posso-no mettere a repentaglio la sua castigatezza, non già per mettere in atto

Fig. 258

Scrittura con 5/10 di Ricci della spavalderia e 5/10 di Ricci della sobrietà.

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qualche azione nobile, ma per semplice avventatezza, sicché viene stima-ta come una pazzoide, come eccessiva nella libertà personale. Le piacemescolarsi con individui dell'altro sesso i quali facilmente si permettonoverso di lei delle parole e delle azioni che non le fanno onore e alle qualiessa protesta, ma protesta in modo non efficace. I Ricci della collera pos-sono slanciarsi quasi fino all'infinito con il movimento e la direzione indentro senza tornare indietro. Vedi la fig. 258.

Fig. 259

Fig. 260

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Per il grado ecco il criterio: bisogna contare quante sono le lettereche sopportano il riccio in fine di parola cioè le a, e, i, u, I, t. Nella fig.258 le parole che sopportano il riccio sono ventuno. Dieci hanno il Ric-cio della spavalderia e dieci il Riccio della sobrietà, per cui questa scrit-tura ha 5/10 di Riccio della spavalderia e 5/10 del Riccio della sobrietàdi cui sopra.

Quanto alle t trovi di quelle che hanno il taglio spavaldo, quelle in-dicate dalla freccia con il numero 2, e altre che hanno il taglio sobrio,quelle indicate dalla freccia con il numero 1. Quel piccolo gancetto all'i-nizio del taglio (in quelle t n. 2) è il segno della sicurezza che viene det-tata dalla spavalderia.

Sono Ricci della spavalderia quelli che vengono lanciati in modo dasembrare vogliano dominare lo spazio. Vedi la fig. 259. E la firma delgenerale Alessandro Della Rovere (1815-1864). Ho indicato tali riccicon una freccia.

A fig. 260 osserva i Ricci dell'arditezza e della collera. La collera puòessere esplosiva e ruminante. Questo segno è della collera esplosiva per-ché la ruminante non ha per indice questo riccio, e non ha bisogno diriccio.

I ricci della collera e dell'arditezza sono gli stessi Ricci della spavalde-ria che spiccano per il loro slancio. Vedi le figg. 259 e 260. Per il gradosi computano nei Ricci della spavalderia.

^ SEGNO 49° - SCRITTURA CON RICCI DELLA FLEMMA

I Ricci della flemma sono: 1) quelli che scendono sotto la lettera eritornano in su (più o meno); 2) quelli che tendono a scendere sotto labase e hanno alla fine del riccio un piccolo gancetto più o meno visibile;3) quelli che si dirigono in basso per breve spazio o in linea retta o unpoco curva. Nella fig. 261 hai tre modi indicati da piccole frecce seguitedalle lettere a, b, e.

II riccio della flemma può essere sostituito da apertura delle o e delle<z, ma con apertura molto larga o sbavata, oppure dalla linea rotondeg-giante che parte dalla base della lettera per formare il punto sulle /; vedila fig. 262.

Per la graduazione di questo segno devi osservare quanto questi riccisi avverano nelle lettere che sopportano tale riccio, e fare poi le debiteproporzioni come per il Riccio della spavalderia.

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Fig. 262

Questo segno indica flemma nel pensiero e nelle azioni. Questi tipinon si accendono mai di entusiasmo. Ricci della flemma partecipa, inmolte qualità, di Lenta. Differisce da essa in quanto Lenta può adottarela lentezza soltanto perché è così fatta da natura di prendere le cose concalma e non precipitare in nessuna cosa, anche quando ci sarebbe tuttala ragione di farlo, mentre la flemma importa sempre pigrizia e un che dimenefreghismo di tutto quello che ne possa avvenire per la flemma concui le cose si conducono a termine. Il flemmatico può arrivare al puntodi vendicarsi di colui che cerchi di tirarlo fuori dalla sua flemma o che lometta in ridicolo. La sua vendetta è difficilmente bene architettata e perlo più può consistere in un atto materiale, come dargli una spinta perfarlo cadere, tirargli qualche cosa che ha in mano, accusarlo di qualchecosa che può avere l'aspetto di male morale e simili.

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> SEGNO 50° - SCRITTURA CON RICCI DEL SOGGETTIVISMO

I ricci che sono allungati alla base della parola in linea retta orizzon-tale e sono condotti con accuratezza, indicano ragionamento soggettivo enon oggettivo. Coloro che li hanno ragionano non a base oggettiva, masecondo i loro sentimenti. L'accuratezza è sempre mancanza di sponta-neità e la mancanza di spontaneità riveste le forme dell'insincerità. Il ric-cio del soggettivismo è insincero per la ragione stessa che non è oggettivoe che di questa mancanza di oggettività il soggetto è implicitamente con-sapevoje. Questi ricci sono più frequenti nel sesso debole che nel sessoforte. È, quasi direi, la verità o l'apparenza della verità che si veste dell'Io.E un gingillo così delicato della personalità, che le da l'impronta dellaproprietà e che prende in prestito le disposizioni affettivo-attive, serven-dosi del giudizio.

Nell'uomo indica tendenza a guardarsi intorno quasi che il soggettotema di essere contaminato, un che di ribrezzo o molta cautela prima distringere una mano altrui, lentezza nel nudare la mano dal guanto e oc-chio scrutatore per conoscere o riconoscere la persona e intanto stenta-tezza nel dare la mano che resta senza calore e poco si accentua nellastretta. Rievocazione tarda di ricordi o facilmente assenza fittizia di me-moria del passato specialmente se quel passato ha fatto un solco nontroppo soddisfacente per il soggetto. Indica tendenze a fare delle riservenell'affermare o negare quasi che il soggetto tema di incappare in qual-che inganno. Tendenza alla singolarità intellettiva, morale e anche fisica.L'intellettiva può consistere e versarsi su materia fìlosofica (sfociante inerrori), letteraria della quale curerà più la veste che la sostanza. È tipoassai adulabile. Ha la pretesa di essere molto delicato di sentimento, fail broncio a una parola banale che senta pronunziare da chiunque espo-nendosi al ridicolo per il suo modo di fare. Dimostra di avere cura per lebestie, non perché vi sia spinto da tendenza naturale, ma per far vedereche ha sentimenti nobili. È suscettibile per cose da nulla e gode invecesadicamente per qualche disastro successo a un suo avversario. Ama ilcorteggiamento passivo e, a un atto gentile dell'altro sesso, si crede di es-serne un favorito.

Circa la donna, per lo più è di una bellezza che direi cristallizzata,benché possa avere lineamenti perfetti. L'occhio è duro, la parola ta-gliente, l'incesso impettito, la mano presentata flessuosamente per esserebaciata; prova godimento nel corteggiamento passivo e nel constatareche molti ne ambiscono la mano, ingannati dalle esteriorità. Sedute in-terminabili davanti allo specchio per studiare gli atteggiamenti da adot-tare, per dare tinture artisticamente, per casellare le diverse modalità deisorrisi, per dare loro l'austerità, la mellifluità, la gentilezza secondo le

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circostanze e secondo la natura dei corteggiatori. Precauzioni nel sedersiper non rendere la veste malconcia, precauzione nel muovere le labbra,nel fare riverenze, nell'inumidire le palpebre di lacrime per dar loro l'e-spressione dell'involontarietà. Occhiate acerbe contro donne che fosseropiù cercate, smorfie di risentimento conseguente o accompagnatorie.Stranezze in casa con i familiari, atteggiamenti di nobiltà pur avendo na-tali oscuri e questo specialmente se la ricchezza ha favorito la sua fami-glia. Attenzione perché i figli o il marito o gli altri della famiglia sianonell'alterigia della loro situazione sociale. Pretese di riverenze segno diseparazione tra loro e le persone di servizio, alle quali da un salario nonadeguato, ma sfoggia doni nei giorni onomastici o di compleanno perfarsi vedere munifica. Insomma tutto un complesso di falsificazione, diaspetti fìttizi in tutte le circostanze, in tutte le azioni del giorno, del me-se, dell'anno.

Per il grado devi usare questo criterio: misurare la distanza che passatra una parola e l'altra non computando il riccio e poi misurare lo spaziooccupato dal riccio. Lo spazio occupato dal riccio farà da numeratore equello tra l'una e l'altra parola da denominatore.

Fig. 263

Per esempio, osserva la fig. 263. Alla prima riga tra l'articolo «la» e laparola «Duchessa» c'è uno spazio di undici millimetri. Questo è il deno-minatore. Lo spazio occupato dal riccio è di sei millimetri. Avrai così traqueste due parole 6/11 di Ricci del soggettivismo. Così esegui tale ope-razione per tutti gli altri ricci. Fa' poi le debite addizioni dei numeratorie dei denominatori. Riduci tutti i denominatori allo stesso denominato-re e avrai il grado del Riccio del soggettivismo di quella data scrittura. Ilriccio della parola «Duchessa» non deve essere considerato perché non èseguito da alcuna parola.

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Questo riccio è anche il segno della tendenza al corteggiamento pas-sivo, se è nella donna. Cioè la donna tende a farsi ammirare, far spasima-re parecchi individui anche senza cedere. Nell'uomo indica la tendenzaal corteggiamento passivo intellettuale, ma non è facile che questo segnosi avveri nella scrittura maschile.

Non c'è bisogno di farti vedere che il taglio della t o è semplice aipiedi della lettera come in fig. 263, oppure è secondo il riccio del sogget-tivismo.

Osserva un altro esempio nella fig. 264.

T*

Fig. 264

SEGNO 51° - SCRITTURA CON RICCI DELLA MITOMANIA

I ricci che sono allungati diretti in alto in linea retta dalla base dellaparola sono ricci patologici. Essi indicano la tendenza alla fissazione so-pra un'idea e alla mitomania. Persone che hanno tali ricci, si incantanosopra una cosa tirata fuori dalla loro immaginazione, e vi si fissano tal-mente da rendersi convinti della realtà di ciò che sta solo nella loro fan-tasia. Essi non sono mai calmi, ma si presentano turbolenti; la loro mi-tomania si versa, per lo più, su cose di moralità intorno agli altri.

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Tanto nell'uomo come nella donna coloro che hanno tali ricci sonoportati a fissarsi su certi giudizi formati dalla loro fantasia come consta-tazione della realtà, mentre non è che una composizione del loro lavorofantastico. È un segno patologico. I giochi di fantasia di coloro che han-no questo segno sono, per lo più, a base di rappresentazioni erotiche. Èl'introspezione che ve li induce. Siccome essi, in quelle date circostanze,si troverebbero in quella data situazione psichica, ritengono che così sia-no tutti gli altri. Se vedono due di diverso sesso parlare insieme, credonoche combinino qualche cosa di lubrico e tutto quello che può avvenirein seguito, dopo un accordo simile, essi lo compongono con la propriafantasia e arrivano persine ad attestare di averlo veduto con i propri oc-chi. Si badi bene: di reale non c'è altro che un abboccamento tra due didiverso sesso, tutto il resto non è che invenzione della fantasia del mito-mane che fa agire i due in modo con il quale egli si sarebbe diportato inquelle stesse circostanze.

Sono esseri strani, sospettosi, unilaterali, credono di essere presi dimira, hanno delle facoltà oratorie non ordinarie, sono capaci di arringarela folla, di incitarla al fanatismo, essendo essi fanatici. Sono portati asimpatie e ad antipatie a base di senso. Hanno paura dell'autorità e simostrano ossequienti per non incappare in qualche punizione. Quandosono in vena, raccontano fatti abbelliti dalla loro fantasia e li raccontanoin modo vivace con un aspetto di autosoddisfazione. Si interessano dicronaca spicciola. Se hanno il segno Apertura a capo delle o e delle a,allora stanno volentieri con i ragazzi, invogliandoli con doni. E facil-mente hanno per essi sentimenti erotici. Hanno l'occhio assai mobile,il parlare incalzante, il gesto molteplice. L'incesso è piuttosto protervo.Si badi però che il riccio o filetto finale sia tratto in alto in linea retta eche sorpassi la lettera nella sua lunghezza.

Fig. 265

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Circa il grado di questo segno si deve osservare quante volte si ripetein una scrittura. Se tutte le parole sono munite di questo segno, alloraquella scrittura avrà 10/10 di questo riccio. Se per 9/10, avrà 9/10 diquesto segno, e così via di seguito. Una casa di salute, in questo caso, èinevitabile. Astenendosi dai determinanti, chi ha questo segno potrà far-si curare anche in casa sua e non cadrà forse nella demenza.

I tagli delle t segnano in fig. 265 la natura del riccio della mitoma-nìa, in fig. 266 vi tende con quello slancio in fine voltato in su.

Sono da considerarsi Ricci della mitomania anche quelli gettati conslancio sotto la lettera. Però per essere Ricci della mitomania debbonoessere marcati. Osserva la fig. 267.

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Fig. 267

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Page 296: Trattato di grafologia - G. Moretti

E sono Ricci della mitomania anche quelli tirati in linea retta sottola lettera o quasi in linea retta e marcati: vedi la fìg. 268. Quando il ric-cio è slanciato verso il basso, ma non completamente in linea orizzonta-le, allora la mitomania è mista di soggettivismo; significa che i giudiziche il soggetto emette vanno a proprio favore: vedi le fìgg. 269 e 270.

Fig. 269

Scrittura con 6/10 di Ricci della mitomania e soggettivismo.

Fig. 270

Scrittura con 7/10 di Ricci della mitomania e soggettivismo.

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> SEGNO 52° - SCRITTURA CON RICCI DELLA CONFUSIONEPATOLOGICA

II Riccio della confusione patologica è il riccio che corre a destra e asinistra in modo che ne viene intrecciata tutta la parola. Si badi che laparola stessa deve essere intrecciata dal riccio: vedi la fìg. 271.

Questo segno indica confusione patologica di idee per la ridda deipensieri che tormentano il soggetto.

Fig. 271

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Tanto per l'uomo come per la donna: occhio fosco, gesto affollato,incesso trasandato, parola non spiccata, ma fischiante, o arrotata, o ritor-nante, o arrogantemente martellata, senza proprietà di linguaggio. Ideeconfuse, pretese senza precisione di oggetto, pensieri in cozzo, sentimen-ti urtantisi fra loro, illusioni e allucinazioni e minacce e accuse controesseri che non esistono. Tendenze a dare corpo alle ombre. È un segnopatologico indice delle stranezze più stravaganti.

La fig. 272 ti manifesta una scrittura indice di confusione patologicadi idee. Il riccio viene formato dal taglio della t, il quale taglio fa l'ufficiocome il riccio del quale il soggetto pare quasi abbia bisogno e del qualenon possa fare a meno. Se non si servisse del taglio della t, si servirebbedi un riccio qualunque per intrecciare le parole. Osserva la fig. 272.

Fig. 272

Fig. 273

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La fig. 273 ti presenta una grafia del tutto speciale. Il prolungamen-to delle lettere fé g al vertice inferiore è così accentuato che invade ilcampo delle lettere nella riga sottostante e tale prolungamento può con-siderarsi benissimo come un riccio che intreccia le parole e perciò ha lostesso significato. Ciò per farti vedere che qualunque cosa vada a invade-re il campo o lo spazio riservato alle altre lettere deve considerarsi comeun riccio della confusione.

Per il grado questo è il criterio: se tutte le parole hanno ricci intrec-ciami, allora avrai 10/10 di questo segno; se delle parole 9/10 subisconoil riccio, avrai 9/10 di questo segno; e così via via.

Quando il segno ha un'intensità di 10/10, di 9/10 e anche di 8/10,di' pure che il soggetto ha bisogno di una casa di salute.

SEGNO 53° - SCRITTURA CON RICCI DEL NASCONDIMENTO

I ricci rivoltati indietro sotto la parola, indicano la cura per occultareil proprio Io. Tale cura si manifesta sotto una forma non rude, ma piut-tosto delicata di riservatezza. Parlo di delicatezza esterna, perché la curaper occultare il proprio Io va, in questo caso, accompagnata da un senti-mento che spinge a guardare gli altri obliquamente. Gli individui chehanno tale riccio in quanto tale nascondono la verità. Può essere che laneghino, ma «per accidens». Tanto l'uomo come la donna tendono a te-nere nascosto il proprio pensiero e il proprio sentimento. Non che l'in-dividuo sia menzognero, ma non dice quello che pensa anche quandosarebbe obbligato di dirlo. Il modo come nasconde il proprio pensieroe il proprio sentimento dipende da altri segni accompagnatori, e da altrisegni accompagnatori può anche avvenire che il detto nascondimento sidetermini per una menzogna bene architettata. Osserva la fig. 274.

Fig. 274

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Quanto al grado il criterio è quello che si deve usare per gli altri ric-ci. Se tutte le lettere che sopportano tale riccio - che principalmente so-no le è" e poi le a e le i' — ne sono munite, allora tale segno avrà 10/10 diintensità. E così via via come già abbiamo spiegato sopra.

SEGNO 54° - SCRITTURA CONRICCI DELL'AMMANIERAMENTO

II riccio del carattere ammanierato è il riccio artistico nelle maiusco-le, nelle minuscole, al principio, in mezzo e in fine della parola.

Questo segno indica tendenza all'ipocrisia, all'adulazione per satireg-giare, all'ironia. Certo, Petronio, l'«arbiter elegantiarum», doveva averequesto segno. Nell'uomo indica abilità per l'adulazione attiva. Un sorri-so di inganno, che solo lo psicologo pratico e profondo può scoprire, in-vade i lineamenti del viso, il gesto, le parole, il suo presentarsi, il suo ac-comiatarsi, il suo muoversi e quando incontra lo sguardo scrutatore e siaccorge di essere messo a nudo, si incupisce, diventa frenetico, assalitore,disprezzatore. Però primieramente blandisce, cerca di prendere le coseper celia. Sa per esperienza che così può liberarsi dall'importuno, ma sequesto importuno non si da per vinto e seguita a scrutarlo, a insidiarlocon lo sguardo dell'approfondimento, allora schizza veleno, adoperandosempre l'arte dell'inganno per prendere nel laccio anche l'importuno.

Fig. 275

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In lui tutto è ipocrisia a meno che non contraddica questa sua tendenzache lo rende un demone in carne umana. Egli sa far la parte di santo, diincorruttibile, di immacolato e sa fare la parte di corrotto e di corruttoreesimio, egli ha l'abilità di entrare nelle anime più scaltrite e imbastirne larovina. Circa la sensualità è portato ai fiori che hanno aperto da poco lacorolla. E tutto vale tanto per l'uomo come per la donna.

Nella fìg. 275 ho raccolto, qua e là da più scritture, questo segnoche ho indicato con una freccia. Osserva anche la fìg. 276, nella quale iRicci del soggettivismo entrano nel concetto di Ricci dell'ammaniera-mento.

Per la graduazione, il criterio è quello che si deve adoperare per glialtri ricci. Se tutte le parole all'inizio, in mezzo e in fine (in mezzo quan-do lo sopporti l'estetica; così anche nel principio della parola) sono mu-nite di questo riccio, avrai 10/10 di grado. Bada bene che il segno siaartistico, che non vada a invadere le altre parole.

Fig. 276

Scrittura con 8/10 di Ricci dell'ammanieramento.Scrittura di Massimilia.no d'Austria..

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Q Ragione scientifica dei Ricci. - È necessario darsi a una psicologia e fisiolo-gia, sarei per dire, microscopica per entrare nel campo delle nostre asserzioni.Dobbiamo discendere, per quanto ci sarà possibile, ai fatti minimi, alla loro con-catenazione, alla loro armonia ammirabile.

Noi abbiamo asserito tante volte che il nostro corpo deve essere in armoniacon il nostro spirito, in modo (parliamo sempre di natura innata) che un'intelli-genza grande deve avere un corpo corrispondente, e così un'intelligenza minima;un carattere collerico deve avere un corpo che si presti all'esplosione della collera;un carattere flemmatico deve avere un corpo rispondente alla flemma; così si dicadi un carattere debole; così di un carattere testardo; così di un carattere pronto alrisentimento, e via dicendo. Senza entrare nelle ragioni di collegazione armonica(ciò che dovrebbe bastare per concludere), senza fermarci ad asserire filosofica-mente le esigenze reciproche di finalità, veniamo al fatto.

Qui non possiamo trattare se non dei fatti che si riferiscono alla grafologiadei Ricci. Sotto la grafologia dei Ricci stanno: il carattere sobrio, il carattere col-lerico, il carattere flemmatico, il carattere non oggettivo ma soggettivo, il mito-mane, il carattere dell'intelligenza e volontà confusa, il carattere che si nascondee quello tutto ammanierato. Così lo studio grafologico sui Ricci sarà completo;approfondiamone la psiche, la contrattilità dei muscoli e la fisionomia. Tuttoemerge dalle nostre lunghe esperienze.

» // carattere della sobrietà combina con il segno Parca, quindi vedi ragione aquesto segno.

» // carattere collerico: possiamo dividerlo in collerico esplosivo e collerico rumi-nante la sua collera, quasi a meglio digerirla, quasi per comporla meglio e otteneremeglio l'effetto.

1. Il collerico esplosivo salta alla sua collera, scattando come una molla, nondando tempo alla sua intelligenza di ponderare bene i motivi che lo esaltano.Ora costantemente noi abbiamo veduto che il collerico esplosivo per tendenzanaturale, in tutte le sue azioni, non pondera; e quando pondera, per la pondera-zione deve fare uno sforzo, imponendosi al carattere sortito da natura con la forzadella sua volontà. I muscoli del braccio e della mano hanno dei movimenti sicurie rapidi, com'è sicuro e rapido il proiettile che esce da una rivoltella o da un fuci-le. Questi movimenti, per tendenza naturale, dovrebbero andare in linea orizzon-tale; ma siccome il braccio è tutt'uno con il corpo e il movimento non si estinguecon un semplice tratto, possono essere movimenti in linea orizzontale, ma hannobisogno di tirare la linea orizzontale in dentro, per poi lasciarla in fuori.

2. Il carattere collerico ruminante: la fisiologia specifica vi dirà cose interes-santi del suo fegato, ecc. Mentre l'esplosivo può essere in quiete, finita Fesplosio-ne della collera, può sorridere, scherzare, ecc.; il ruminante no, perché si può direche la collera lo occupi sempre durante le ventiquattro ore della giornata. Il col-lerico ruminante ha i muscoli sempre irritabili che non si associano alla carne flo-scia. La scrittura del ruminante è piuttosto piccola e marcata. Piccola perché imovimenti dei suoi muscoli sono coartati e sono di pochissima estensione. Perquesto anche la scrittura del ruminante, ordinariamente, non ha ricci. Marcata,perché tende a caricare di forza i suoi muscoli, nel limitarsi a sforzarsi a ruminare:

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vedi la fig. 277. Che se la scrittura detta del ruminante avesse i ricci, la presenzadel riccio verrebbe a significare l'arte per nascondere la collera.

• // carattere flemmatico tende a non scomodarsi, ma a restare nella sua pacatez-za. I tre segni dati dalla flemma indicano appunto tendenza a non scomodarsitroppo. Il primo segno scende in basso e fa, costretto dalla stessa natura del riccio,rivoltare la linea. Il secondo ha un piccolo gancio in fine, perché il flemmaticonon ha forza recisa per lasciare subito una cosa quando deve lasciarla. Il terzo se-gno è come un abbandono o come un lasciar fare.

• // carattere soggettivo: che cosa intendiamo noi per carattere soggettivo? Inten-diamo un carattere che nel ragionamento fa infiltrare il proprio Io, in modo chela cosa di cui si ragiona non è più tale come nella sua realtà, ma viene come usur-pata dall'Io e viene manipolata secondo le pretenzioni, cioè secondo le esigenzenon legittime di esso. Il carattere soggettivo, in altri termini, espone la cosa conapparenza di oggettività, ma con la realtà dell'esigenza del suo egoismo.

Nel sesso gentile, poi, porta seco per la conseguenza psicologica, la tendenzaal corteggiamento passivo nella sua pienezza, senza dare soddisfazione a chi svolgeil corteggiamento attivo, e porta il diletto, con apparente noncuranza all'affettivi-tà che le viene prodigata.

Costoro hanno il gesto come di fermezza con protezione che non si abbia areplicare alle loro decisioni o sentenze. Tale gesto è in linea orizzontale e reciso.Ci si pensi bene e si osservino individui di questa specie e si vedrà la verità dellanostra asserzione. Ora, questo gesto, riferendolo alla scrittura, porta seco, per ne-cessità, il riccio che noi chiamiamo il Riccio del soggettivismo, che sarebbe quelloin fine di parola e che occupa spazi tra una parola e l'altra.

Non è qui il caso di trattare della tendenza al ragionamento, la quale vieneposta alla grafologia nella distanza che passa tra una parola e l'altra. Mi basta soloaccennare questa regola grafologica, che sta in consonanza perfetta con quella dicui trattiamo, in quanto il carattere soggettivo pone il proprio Io là dove dovreb-be esserci il ragionamento oggettivo.

« // carattere mitomane: qui entriamo nell'anormalità, benché intendiamoprendere di mira la tendenza che può essere contrastata dall'individuo che ne èaffetto, perché se non potesse essere in alcun modo contrastata, allora sarebbeanormalità incoercibile. La parola stessa «mitomane» dice ciò che noi, con essa,vogliamo intendere, poiché questa parola composta, sciolta e resa astratta, vienea dire: mania del mito o mania della favola.

Coloro che ne sono affetti hanno una grande tendenza a fabbricare dei fattisu altri fatti. Una cosa semplice veduta viene a essere molto composta nella lorofantasia. Danno, come si dice volgarmente, corpo alle ombre, danno intenzioni e

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interpretazioni lontane alla realtà, senza motivo alcuno, fuori dal fervore della lo-ro fantasia. Il fatto c'è, ci sono le circostanze del fatto, ma viene tutto accentuatonella loro immaginazione, la quale è come una fucina in cui si fabbricano stru-menti per interpretazioni maligne, erotiche, ecc., di tutte le specie.

Hanno il gesto reciso e come tendente in alto, quasi a significare che nonammettono le osservazioni che vengono da coloro che sono sulla terra. Hanno,nella scrittura, il riccio che abbiamo chiamato Riccio della mitomania. Questoriccio è in fine di parola, e si eleva arditamente in alto, in linea retta, sì da sorpas-sare le lettere specialmente minori. Si badi che il riccio dalla base al vertice deveestendersi in linea retta senza nessuna curva.

» // carattere dell'intelligenza e volontà confusa: anche qui entriamo nell'anorma-lità, benché consideriamo sempre la tendenza che si può vincere. La confusioneconsiste non già nell'espressione, ma nella formazione del pensiero e della volizio-ne, sicché il pensiero e la volizione sono intrecciati a elementi eterogenei.

Hanno costoro il gesto che forma come un intreccio in direzione orizzontale.E il riccio grafico corre a destra e a sinistra in modo che ne viene intrecciata tuttala parola. Si badi che la parola stessa deve essere intrecciata con il riccio.

• // carattere che si nasconde: si consideri bene che il carattere che si nascondenon è direttamente contro la sincerità, perché il carattere che si nasconde è quelloche tace cose proprie. Chi tace niente dice, mentre per l'insincerità è necessarioche si affermi o si neghi contro quello che si ha nell'animo. Tuttavia, indiretta-mente, può essere contro la sincerità, in quanto la sincerità vera è quella che diceapertamente: Sì, sì; no, no.

Dobbiamo osservare che il carattere che si nasconde è molto più atto, diquello che è aperto, a conservare un segreto, perché nell'aperto si può almeno ar-guire dall'aspetto che conosce il segreto, mentre in quello che si nasconde, non siarguisce nulla.

Pare che in tutte le azioni rivolti indietro il pensiero, perché non se ne leggal'intimo senso. I diplomatici, gli amministratori sono così fatti.

I ricci grafici hanno una forma speciale, specialmente nelle parole che hannoper finale la lettera e. questi ricci si voltano indietro, come appare chiaro dall'e-sempio che abbiamo dato sopra.

» // carattere ammanierato: è quello che usa molti complimenti nel trattare conle persone. E il carattere che quasi sempre manca di sincerità e credo che, per que-sto, gli si accomodi bene la satira, la quale si può chiamare l'insincerità artistica.

II carattere ammanierato è più facile nella donna che nell'uomo. Se sta nel-l'uomo, spesso gli da l'impronta femminile che disgusta. Il carattere ammanieratoha tendenza all'arte (dato che ne abbia la potenza, di cui sono indice altri segnigrafologici) per la decorazione.

Nella scrittura presenta ricci artistici nelle lettere maiuscole, nelle lettere fina-li e, a volte, in mezzo alla parola.

Si ponga mente che anche i ricci del carattere nascosto, se artistici, fanno par-te del carattere ammanierato. Che, se i ricci non sono artistici, allora sono indicedi un carattere complimentoso, ma goffo e ridicolo nei complimenti.

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SEGNO 55° - SCRITTURA CALMA

La scrittura Calma è quella che procede sul rigo senza slanci tantoorizzontali quanto verticali, senza guizzi, con una snellezza uguale dellamano, senza soverchiamente di ricci: vedi le fìgg. 278 e 279.

Sono contrari a Calma, fra gli altri, Veloce, Impaziente, Dinamica,Intozzata 2° modo, e tutti quei segni che indicano esuberanza di movi-mento. Questo è un segno modificante della volontà.

Chi ha questo segno non si impressiona per casi sinistri nella vita. Lisente, ma ha tutta la libertà di considerarli, di sceverarli e di valutarli se-condo la loro natura. Questi individui non accelerano il passo anche difronte a un pericolo. Questo è il loro stato abituale, che tuttavia, turbatoda cose sinistre repentine, può entrare in una specie di stato patologico.

Per il grado, se si avverano tutti i requisiti detti sopra, avrai 10/10 diCalma. Se si avvera la diversa pesantezza della mano, allora Calma scen-de di grado di 2-3/10. Se ci fosse qualche riccio qua e là dell'arditezza,

Fig. 278

Fig. 279

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della spavalderia, allora scende di 3-4/10 dal grado massimo. Se c'è ilriccio del soggettivismo o del nascondimento, e la presenza di tali ricciè frequente, allora tolgono a Calma circa 5/10.

^ SEGNO 56° - SCRITTURA PONDERATA

La scrittura Ponderata è quella che ha Larghezza tra parole almenosopra i 6/10, ma proporzionata alla Larghezza di lettere e tra lettere.Ma specialmente di lettere, cioè se Larghezza tra parole è di 7/10 deve

Fig. 280

Srìttura Ponderata semplice.

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avere almeno 7/10 di Larghezza di lettere (non importa se poi la Lar-ghezza di lettere è maggiore della Larghezza tra parole). In quanto allaLarghezza tra lettere è sufficiente che questa arrivi a 5/10, perché 5/10ci da la giustezza di giudizio, di quello che si deve dare agli altri, ecc. Sequesta Larghezza tra lettere è superiore ai 5/10, allora si avrebbe unaponderazione che è inclinata verso la generosità. Se fosse inferiore, allorala ponderazione sarebbe danneggiata dalla tirchieria. Può essere unascrittura dinamica, ma principalmente non deve avere avventatezza gra-fica di qualunque specie, che si può manifestare in un'eccessiva estensio-ne verticale e orizzontale. Quindi segni contrari di Ponderata sono losquilibrio nella Triplice larghezza, Slanciata, Intozzata 2 o modo in gra-do superiore, Solenne (sopra i 5/10), Profusa (sopra i 5/10), i Ricci ec-cetto quello della sobrietà, Impaziente, Stentata, Tentennante, Veloce,Titubante sempre in grado superiore. Quest'ultimo segno (Titubante)può stare con Ponderata, ma in un grado minore, cioè la circuisce di in-dugi. Vedi le figg. 280 e 281.

Fig. 281

Si tratta di una scrittura Ponderata dinamica.

La scrittura della fìg. 280 è semplicemente Ponderata, quella dellafìg. 281 è Ponderata dinamica, di cui parleremo in appresso.

Ripetiamo, per maggiore chiarezza: i segni Slanciata (sopra i 5/10),Intozzata 2° modo (sopra i 5/10), Profusa (sopra i 5/10), (e molto piùdilatata) Solenne (sopra i 5/10), Veloce (sopra i 5/10) sono contrari aPonderata perché portano il soggetto fuori dell'oggetti vita.

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Ponderata può essere disturbata dalla presenza dei Ricci della spaval-deria, soggettivismo, ammanieramento e mitomania. Può essere meno-mata da Stentata, Tentennante e può essere prima menomata e poi fa-vorita da Titubante. In questo modo: se il riccio è della spavalderia, al-lora la ponderazione se ne va a misura del grado del segno Riccio dellaspavalderia. Se il riccio è del soggettivismo, allora la ponderazione nonè più oggettiva e quindi non vera ponderazione. La Ponderata non puòstare insieme con il Riccio della confusione e con il Riccio della mitoma-nia. Il Riccio del nascondimento può stare con Ponderata dando a essale sue modalità. Il Riccio dell'ammanieramento da a Ponderata il fare, ildire ipocrita, satirico, ironico. Il segno Stentata e Tentennante tolgono aPonderata la calma della ponderazione. La titubanza può esser effetto diindecisione o di circospczione. Nel primo caso è contraria a ponderata,nel secondo caso la favorisce benché la circuisca di indugi.

Se non v'è la Larghezza tra parole proporzionale, allora fa sdruccio-lare il soggetto o all'ipercritica (eccessiva Larghezza tra parole), oppurenon le presta la facoltà del ragionamento (Strettezza tra parole). Se laLarghezza tra lettere non è sui 5/10 o attorno ai 5/10, allora il Ponderatao pecca di generosità o di avarizia. Quindi, per il grado, devi tenere con-to del grado di questi ricci e degli altri segni nominati. Quello che man-ca per arrivare ai 10/10 ti da il grado di Ponderata.

Ponderata è un segno sostanziale che riguarda la volontà e l'intellet-to. Il segno Ponderata significa ponderazione in tutto: nei pensieri, nelleazioni e persine nelle omissioni. Il ponderato ha un affare da espletare?È portato a considerarlo sotto l'aspetto del contratto semplicemente pre-so, delle modalità, dell'onestà del contraente, delle conclusioni possibilicui va incontro e scrive tutto ciò che è sostanziale nel contratto o ponetutte le clausole per non andare incontro a cavilli e malintesi. Sicché eglidopo il contratto, sia pure d'immense proporzioni, può dormire tran-quillo. Se il ponderato non si attenesse a tutte queste particolarità, nonavrebbe requie. Se il ponderato è superiore e deve correggere un suddito,va a considerare quanta parte abbia potuto avere l'incomprensione, l'ec-citamento, la disposizione, l'inclinazione per riuscire totalmente oggetti-vo. Insomma Ponderazione porta il pesare e misurare oggettivamente lasostanza delle cose, i contorni, le circostanze che possono dare alla cosamedesima una natura diversa o modificata.

L'occhio è pensoso e facilmente assente in una conversazione di ar-gomento che non interessa il soggetto. In una questione, sia pure acca-lorata per la materia di cui si tratta, rimane sempre nella compostezzadella ponderazione. Se il soggetto riceve un insulto, si fa rosso in viso re-pentinamente, poi al rosso succede il pallido, ma il soggetto riesce a ta-cere oppure a dire le sue ragioni per far vedere all'offensore che ha torto

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nel modo di trattare. E uomo di consiglio, ma se gli si chiede unv consi-glio non risponde subito, ma prende tempo per pensarci sopra. È diffì-cile che perda la pazienza, ma se la perde è molto temibile. Non facil-mente accetta una gara, una scommessa; ma se l'accetta, è segno che èsicuro o quasi sicuro della vittoria. Quando asserisce o nega si può esserecerti che asserisce o nega secondo che sente nel suo interno. Non pro-mette facilmente; ma se promette, mantiene. I ponderati sono tipi chenon manifestano esternamente le preoccupazioni, i dolori, i dispiaceriche hanno nel loro cuore. Possono entrare in una melanconia depressivasulla quale diffìcilmente si può applicare un rimedio. Si sollevano assaiavendo vicino una persona che li sappia comprendere; se non l'hanno,sono destinati a consumarsi lentamente. Se hanno il timore di Dio (acui tendono) e se hanno fede nella Provvidenza circa tutte le cose cheloro succedono, allora vivono nella serenità inalterabile.

Per il grado. Il segno Ponderata è al massimo grado se ha 10/10 diLarghezza tra parole, 10/10 di Larghezza di lettere, e per lo meno 5/10di Larghezza tra lettere. Avrà 9/10 se ha 10/10 di Larghezza tra parole e8/10 di Larghezza di lettere con almeno 5/10 di Larghezza tra lettere. Inquesto caso la ponderazione sarebbe diminuita per la tendenza del sog-getto all'ipercritica. Avrà 8/10 se la Larghezza tra parole è maggiore di3/10 della Larghezza di lettere, e tra lettere deve avere sempre almeno5/10. Avrà 7/10 se la Larghezza tra parole supera di 4/10 la Larghezzadi lettere. Avrà 6/10 se supera di 5/10 la Larghezza di lettere. E anchequesti 6/10 verrebbero diminuiti in quei casi in cui il soggetto è spintoad appigliarsi a tutti i cavilli per sciogliere a suo profitto una questioneche gli interessa. Avrà 5/10 e anche sotto i 5/10 se la Larghezza tra lette-re, nonostante l'equilibrio tra Larghezza di lettere e Larghezza tra parole,va sotto i 5/10, perché l'avarizia toglie la possibilità a ogni ponderazione.

Fig. 282

Scrittura con 7/10 di Ponderata.

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Se Larghezza di lettere e tra parole, con 5/10 di Larghezza tra lettere,sta sui 9/10, allora c'è l'equilibrio, ma il grado non va più su di 9/10. Sele due larghezze sono sugli 8/10 e il resto come sopra, allora avremo 8/10di Ponderata. Se le due larghezze sono sui 7/10 e il resto come sopra,avremo 7/10 di Ponderata. È molto difficile che si possa dare il segnoPonderata con 10/10.

L'esempio di fig. 282 ha 7/10 circa di Larghezza tra parole, 7/10 cir-ca di Larghezza di lettere e intorno a 5/10 di Larghezza tra lettere. Que-sta scrittura perciò è equilibrata, ma non va oltre i 7/10 di Ponderata.L'esempio di fig. 283 ci da intorno a 10/10 di Larghezza tra parole enon più di 6/10 di Larghezza di lettere, sia pure con intorno a 5/10 diLarghezza tra lettere. Perciò, secondo il criterio dato sopra, questa scrit-tura avrà circa 6/10 di Ponderata per lo squilibrio che esiste tra la Lar-ghezza di lettere e tra parole.

Fig. 283

Scrittura con 6/10 di Ponderata.

> SEGNO 57° - SCRITTURA DINAMICA

Definisco Dinamica una scrittura quando in una parola alcune lette-re sono attaccate a modo di spirale, altre sono staccate in forma schele-trica ma recisa e vergata con tratti fuggitivi e precipitosi. Gli esempi tidaranno il vero concetto. L'esempio di fig. 284 ti da la scrittura Dinami-ca a spirale, quello di fig. 285 ti da la scrittura Dinamica nelle due for-me. Il segno Dinamica è un segno modificante dell'intelletto e della vo-lontà ed è indice di dinamismo. Principalmente si manifesta interna-

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mente e l'esterno è la ridondanza dell'interno. Il dinamico con la suamente lavora sempre, il suo riposo consiste nel cambiare lavoro. Questocambiamento lo ricrea. L'uomo può rivolgersi a un lavoro intellettivo, ladonna tende a un lavoro che riguarda il cuore; quello effettivo, questaaffettivo. Il dinamico fa presto a imparare le cose, ma anche le dimenticapresto. Per ritenerle bisognerebbe che le imparasse allo schermo, che levedesse in azione.

Fig. 284

Scrittura con 7/10 di Dinamica.

Tanto uomo come donna vanno quanto più presto possono allaparte conclusiva delle cose. Curano anche la rifinitezza di esse, ma sepossono trovarne di loro gusto e di loro soddisfacimento, danno ad altriil compito della rifinitezza. Non hanno nulla di indecente e di sudicio,ma certamente non vanno dietro ad attillature, a forme speciose nel ve-stito, nel parlare, nel gestire, nell'incedere. Sono semplici, nella sempli-cità vanno piuttosto verso l'esagerazione, che verso il difetto. Sono tipiche tendono a organizzare, a battere il ferro finché è caldo, a prenderele cose per sommi capi quando ciò lo comportano la natura e le circo-stanze. Hanno questo di speciale: di fare somma economia del tempo edi usare i mezzi più semplici per raggiungere un scopo. Sono per lo più

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scultorei nell'espressione, hanno delle parole taglienti, specialmente da-vanti a quelli che tendono a osservare cerimonie e mille convenienze chesi riducono a una perdita di tempo.

Fig. 285

Scrittura con 9/10 dì Dinamica

Che siano efficaci o meno nelle loro opere, ciò dipende da altri se-gni. Sono portati a non avere rispetti umani. Tendono a mangiare, circale modalità, alla meglio. Ordinariamente parlando non sono alieni dabevande alcoliche, ma non tendono ad abusarne se non posti in circo-stanze speciali e quasi per adottare quel detto: «Licet in anno semel insa-nire». Tendono a non rifuggire dalle allegre brigate, dalle quali però ognitanto si ritirano per accudire alle loro opere o per parlare di esse. Sonotipi che facilmente ispirano simpatia e trovano facile accesso presso l'al-tro sesso. Ordinariamente sono leali, sinceri e nello stesso tempo pru-denti. Hanno buona stoffa per essere amici nel vero senso della parola.Sono lontani dai complimenti, ma sanno sacrificarsi e possiedono quellacerta protervia con la quale hanno il coraggio di presentarsi alle autoritàanche le più ostiche e di cantarle loro in faccia senza reticenze. Le auto-rità che hanno qualche cosa da rimproverarsi hanno paura di costoro ecercano di tenerli lontano per non infastidirli e per non esserne infasti-diti. Sono facili al perdono, ma conosciuta una persona la trattano se-condo che merita.

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Page 313: Trattato di grafologia - G. Moretti

Per il grado. Se tutte le parole hanno le lettere congiunte a spirale escheletriche, senza distinzione, allora avrai 10/10 di Dinamica. Se la me-tà sono a spirale e senza l'altra forma, allora avrai 7/10 di Dinamica. Sequalche lettera solo è a spirale e parecchie sono scheletriche, allora avrai5/10 di Dinamica. Sotto i 5/10 esce dal concetto di Dinamica. La scrit-tura di fig. 284 ha circa 7/10 di Dinamica perché ci sono solo le combi-nazioni a spirale. Quella di fig. 285 ha intorno a 9/10 di Dinamica per-ché ha tutte e due le forme di Dinamica. Quella di fig. 286 ha circa 7110 di Dinamica, perché ha solo la prima forma a spirale.

Fig. 286

Scrittura con circa 7/10 di Dinamica.

> SEGNO 58° - SCRITTURA IMPAZIENTE

Bisogna fare delle premesse prima di dare il segno di scrittura Impa-ziente. Si sappia che Impaziente è il segno contrario a Calma e a Ponde-rata. Ora l'impazienza può essere interna ed esterna; e può essere soltan-to esterna, e può essere soltanto interna. Il primo caso si comprende. Ilsecondo caso è di chi sembra impaziente, ma tale non è. Il terzo caso èdi chi è impaziente, ma non lo dimostra. Queste tre specie si possonoavere per tendenza naturale.

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La calma interna, per tendenza innata, è quella della quale abbiamotrattato nel parlare del segno Calma.

A Calma è direttamente contrario il segno Impaziente; indiretta-mente sono contrari: Recisa, Ardita, Angoli A, Angoli B, Scattante,Contorta, Stentata, Tentennante. Questi segni modificano la Calma ela tolgono soltanto quando sono in grado superiore.

È necessario fare attenzione all'effetto prodotto dai segni ora indica-ti. La presenza di questi segni non porta di per sé Impaziente; e la man-canza di essi non indica di per sé Calma. Impaziente è un segno a sé.

Fig. 287

II segno Impaziente consiste nelle parole e nelle lettere non ben de-finite e non tracciate bene per la nervosità della mano.

L'esempio di fig. 287 è tipico, perché ha i veri requisiti di Impazien-te. La freccia con a ti indica che manca qualche cosa, quella con b chenon si sa definire quale lettera sia.

È un segno accidentale della volontà.Per il grado attienti a questo criterio: quando tutte le parole non so-

no finite o definite e manca in esse qualche lettera, o la lettera non èscritta intera, ammetti pure che la scrittura ha 10/10 di Impaziente. Se9/10 di tutte le parole si trovano in tali condizioni, la scrittura avrà 9/10di Impaziente e così di seguito. E molto difficile che si dia una scritturacon 10/10 di Impaziente e che si dia anche con 9/10 di Impaziente. Taliscritture presenterebbero esseri patologici.

L'impazienza diminuisce e può anche togliere Ponderata.L'impazienza interna consiste in una irrequietezza psichica, per cui

il soggetto non resiste ad applicarsi a una cosa senza interruzioni chenon vengono richieste dalla cosa medesima, per cui lascia quello chepensa e quello che fa incompleto. L'impazienza esterna è sempre una co-sa voluta dal soggetto per raggiungere uno scopo prefìsso. Per esempio,un padre di famiglia che ha il figlio avventato, si inquieta a bella postaper far impressione sul figlio. Ma questa impazienza non si considera es-sendo voluta.

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Fig. 288

Scrittura con 7110 di Impaziente.

Fig. 289

Scrittura con 5/10 di Impaziente.

Impaziente indica impazienza dell'Io; la presenza invece degli altrisegni suddetti indica impazienza di elementi che costituiscono l'Io. Im-paziente indica impazienza sia nella statica che nella dinamica; quei se-gni indicano impazienza solo nella dinamica. Per spiegarci meglio: Im-paziente indica che il soggetto è portato all'impazienza di per sé, dal pro-prio interno; ed è portato direttamente all'impazienza, e quindi anchesenza motivo, per tendenza propria, per cui tale impazienza è sempre ir-ragionevole. Quei segni invece indicano che l'individuo è portato aquelle tali cose manifestate dai segni medesimi, cose che producono nel-

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l'individuo la mancanza di calma. Quindi chi ha Impaziente, è impa-ziente di per sé, per conto proprio; chi ha quei segni, per conto propriopuò essere calmo (e lo è nel caso che non abbia anche il segno Impazien-te), ma quando si applica a quelle cose a cui è portato, esse gli diminui-scono la calma. Per esempio chi ha Scattante può essere calmo in sé, mapoi è l'applicazione dell'arte musicale che gli porta ribollimento, il cheha con sé l'impazienza. Così chi ha Contorta non è che sia impaziente,ma è l'applicazione alla meccanica o ad altro (dovuto a Contorta) che lotoglie dalla calma. Del resto, vedremo che chi ha Lenta è un buono anulla, è un impassibile. Osserva le figg. 288 e 289.

Non confondere l'impazienza con il nervosismo. Perché il nervosi-smo è una irrequietezza abituale, mentre l'impazienza è uno scatto re-pentino.

> SEGNO 59° - SCRITTURA SCATTANTE

Scrittura Scattante è lo stesso che scrittura della musica (vedi scrittu-ra della musica). Ma perché sia Scattante non c'è bisogno che sia Disu-guale metodicamente. Se non è Disuguale metodicamente, è lo stessoche la scrittura Disordinata.

Il segno Scattante è indice di arte in genere molto complessa, chesfocia nella drammatica, nell'epica, ecc. Quando va congiunta con Disu-guale metodicamente, allora indica tendenza all'arte fondata sull'armo-nia delle parti. Quindi per la musica varia è necessario il segno Scattantecon Disuguale Metodicamente.

La scrittura Disuguale metodicamente e che abbia poco dello Scat-tante o niente è indice di musica melodica, tendenza e abilità a questa.

La musica appartiene alla stessa cerchia della poesia, perché tutte edue queste parti appartengono all'udito; di modo che chi è poeta puòessere anche musicista nella stessa proporzione della poesia.

Scattante, tanto nell'uomo come nella donna, porta gli stessi effetti.Porta per se stesso lo scatto dell'ira, lo scatto dell'entusiasmo, lo scattodell'altruismo, lo scatto della vendetta. Per esempio, chi ha questo segnogioca d'azzardo e, preso dalla passione di vincere, non bada alla sommache punta e può rovinare un intero patrimonio. Chi ha questo segno famolte cose tanto in bene come in male, che non farebbe se fosse direttodal giudizio e dal ragionamento posato. Chi ha questo segno, e ha insie-me il segno Disuguale metodicamente, ha il genio musicale che non si

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perde in svolgere l'idea musicale in variazioni sullo stesso motivo, ma hala facoltà di tirar fuori un altro motivo musicale secondo che richiede ilconcetto, voglio dire che ha la ricchezza della composizione musicale.Chi ha questo segno è colui che è preso dalla passione ed è vinto dallamedesima, per cui devono applicarsi a lui delle grandi attenuanti. Guaise ha la passione del male! Questi tipi, quando in loro si apre la vena del-l'arte, non cedono e non lasciano la composizione se non quando hannoesaurito la materia e le loro opere meritano veramente di essere immor-talate.

E un segno sostanziale della volontà e indirettamente dell'intelletto.Il segno Scattante per parte della volontà indica scatto repentino tantonella parte irascibile come in quella concupiscibile.

Per la scrittura Scattante e Disuguale metodicamente vedi gli esempia «scrittura della musica».

Il soggetto che ha lo scatto disordinato senza il Disuguale metodica-mente non ha originalità per la musica, ma la sente e la gusta.

Per la scrittura Scattante e non Disuguale metodicamente, valga l'e-sempio di fig. 290.

Le frecce ti indicano gli scatti. Il Disuguale metodicamente non c'èperché le disuguaglianze non si ripetono allo stesso modo.

Fig. 290

O Ragione scientifica di Calma, Ponderata, Dinamica, Scattante, Impa-ziente. — Dobbiamo, innanzitutto, far vedere la tendenza della mimica nella crea-tura umana calma, scattante, impaziente. Descriviamo la tendenza della mimicadel calmo, dello scattante, dell'impaziente nel sesso maschile.

Il piccolo fanciullo di tendenza calma e ponderata spinge il corpicciolo versola cosa che gli desta interesse, affinchè la nutrice o chi gli bada si pieghi ad andarelà dove egli desidera essere portato. Se è di tendenza scattante, dibatterà le piccole

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braccia, oltre a spingere il corpo. Se è di tendenza impaziente, piangerà e piangeràcon ira, arrossando la pelle del cranio e delle terapie, dato che non lo si soddisfisubito. Questa mimica della prima infanzia si manifesta tale anche nel sesso de-bole. Si manifesta anche quando il bambino o la bambina vuole succhiare o vuoleliberarsi dalle fasce che debbono passare al bucato.

Quando il bambino di tre, quattro o cinque anni sta giocando con dei baloc-chi e viene infastidito da un bambino della stessa età, che cerchi di privarlo diquei balocchi, se è di tendenza calma e ponderata, resisterà all'usurpatore conenergia e lo respingerà e si metterà di nuovo a giocare, guardando attento al suobalocco senza badare più all'altro bambino, spingendo il mento contro lo sterno.Se è di tendenza scattante, respingerà con violenza l'assalitore, alzando repentina-mente le mani per picchiarlo. Ma, respinto il disturbatore e possedendo in pace ilsuo balocco, guarderà obliquo se quegli si avanzi ancora, ma poi non ci penseràpiù. Se è di tendenza impaziente, allora, oltre picchiare l'assalitore, lo rimbrotteràe seguiterà a gridare anche quando quegli si sarà allontanato.

Se è di tendenza dinamica, può essere benissimo che abbandoni il balocco inmano delFusurpatore e che si dia a un altro gioco, oppure può essere che assalgal'usurpatore picchiandolo sonoramente, quasi con più violenza dell'impaziente;respinto l'usurpatore si mette calmo come se non fosse avvenuto niente. Questamimica, in tale età, si trova anche nel sesso femminile.

Quando il fanciullo sarà divenuto giovanetto, se di tendenza calma e ponde-rata, lo vedrete incedere misurato. Udendo un rumore repentino alle spalle, tra-salirà e diventerà pallido, ma non si volterà indietro per constatarne la causa. Seviene insultato, conserverà il suo sangue freddo, parlando con franchezza e conponderazione. Il suo occhio non sarà molto mobile, ma piuttosto calmo, comequello di chi scruta. La sua parola avrà un piccolo tremolio e con un tono nontotalmente limpido. Le gote avranno una tinta fugace di rosso, conservando comeuna striscia di bianco al lato degli zigomi.

Se è di tendenza scattante, lo vedrete incedere con un che di tendenza al sal-to. Se ode un rumore repentino alle spalle o si volterà di botto con un salto im-provviso, oppure si darà alla fuga. Se viene insultato, assalirà l'avversario con pa-role violente e forse banali, dato che ne abbia l'uso. Il suo occhio ha l'improntadella vivacità e si sbarra sotto il peso dell'insulto. La sua parola verrà fuori comebalbettante e come da un respiro mozzato. Diverrà rosso in viso.

Se è di tendenza impaziente, lo vedrete invece come disordinato, saltellante equasi non avesse egli una meta già fissata. Se venisse insultato, si lancerebbe sul-l'avversario non soltanto con parole irruenti, ma anche con i pugni stretti e non sicalmerebbe facilmente dall'indignazione. Se udisse un rumore repentino alle spal-le, salterebbe senza direzione e griderebbe, facendo un chiasso da non dirsi dandoal fatto proporzioni enormi.

Se è dì tendenza dinamica, avrà un incesso di distratto. Se venisse insultato,potrebbe non curarsene, specialmente se è occupato da un pensiero impellente,oppure darebbe contro all'avversario con una violenza repentina, poi seguiterebbeil suo cammino.

In quanto alla femmina, se è di tendenza calma e ponderata, avrà l'incederemoderato ed estetico. Udendo un rumore brusco alle sue spalle, si tirerà da unlato, senza voltarsi subito, rimanendo per poco senza respiro. Insultata, non fiate-

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rà, ma rimarrà allibita e cercherà di togliersi dall'impaccio, atteggiandosi a unadignità e serietà che dovrebbe fare zittire colui che l'ha insultata. Nel resto è comequelli di sesso maschile.

Se la fanciulla è di tendenza scattante, avrà l'incedere un po' brillante, saràadorna di gingilli, con movimenti spiccati dei muscoli polposi. Se venisse insulta-ta, resisterebbe all'insulto, sciorinando un'eloquenza insolita.

Se la fanciulla è di tendenza impaziente, avrà l'incedere irregolare. A un ru-more brusco, avrà qualche grido di timore e facilmente cadrà in deliquio. A uninsulto, farà accorrere tutti coloro che sono poco lontani, perché la femmina im-paziente è facile all'isterismo.

La fanciulla di tendenza dinamica avrà un incesso di intellettuale. Se insulta-ta guarderà da capo a piedi l'insultatore in modo che si imporrà.

Nell'età adulta le quattro tendenze accentueranno la mimica dell'età giovani-le, in alcune cose, in altre l'affievoliranno.

Ora vediamo queste quattro tendenze nel dolore.L'uomo di tendenza calma e ponderata si comporterà o come Cicerone per la

morte di Tullia, che volle restare solo e si sfogò a scrivere e a leggere; oppure co-me Guastro, riportato dal Mantegazza nella Fisiologia del dolore, che mori crivel-lato di ferite, senza un lamento, anzi con fierezza inaudita; oppure farà comeGoethe, riportato pure dal Mantegazza: «Egli è a pranzo in ottima compagnia: simormora sommessamente una tremenda notizia: "Schiller è morto". Queste pa-role, per quanto si tenti di soffocarle, giungono all'orecchio dell'olimpico Volfan-go, ma egli fa il sordo e consiglia di cambiare discorso, probabilmente per nonturbare la gioia di un ottimo desinare» (Le.).

Se l'uomo è di tendenza scattante, a un grande dolore assumerà un caratterebattagliero e tenterà di protestare contro il dolore, minaccerà e, se ha avuto un'e-ducazione poco religiosa, imprecherà anche alla natura e persine a Dio.

Se l'uomo è di tendenza impaziente, darà luogo a una mimica la più svariatae fors'anche ridicola, considerata in se stessa.

Se è di tendenza dinamica può esser che si diporti come il ponderato, oppureche faccia uno sfogo repentino e poi si calmi.

In quanto alla donna, bisogna premettere quello che dice il Mantegazza nellaFisiologia del dolore (capitolo 26): «In generale nella donna predominano le formeparalitiche e assai più comune è il pianto. Pare che uno dei caratteri più salientidella cellula nervosa femminile sia quello di scaricarsi rapidamente della tensioneche la invade».

Nella forma di tendenza calma e ponderata si vede il pianto, ma lento e pa-cato. Nel dolore, come si esprime il Mantegazza (Le.), lo strazio più crudele è ar-rivare anche a sorridere per non spegnere la speranza in chi essa ama, arrivando aderoismi incredibili.

La donna di tendenza scattante nei dolori lascia libera, sebbene a tratti, lamimica.

La donna di tendenza impaziente griderà, cadrà in svenimenti; ma con faci-lità dimenticherà il dolore e passerà dal pianto al riso.

La donna dinamica presenterà un coraggio anche più forte di quello maschilee potrà rimanere a occhi asciutti come la donna spartana.

Tutto questo da esperienze fatte che corrispondono alla realtà.

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La ragione generale di queste differenze sta in questo: che la cellula nervosascarica più o meno rapidamente la tensione che la invade e sta anche nel fatto chegli emisferi cerebrali sono più o meno forti.

Mettiamo ora insieme le osservazioni che abbiamo fatto con la questione gra-fologica.

Nell'uomo di tendenza calma e ponderata le scariche delle contrazioni deimuscoli passano come sotto un controllo e sembrano regolate da una forza chele governa con una ponderazione quasi studiata. I muscoli tutti seguono la dire-zione di questa forza e si muovono con regolarità nelle loro contrazioni. A contra-zioni calme tengono dietro movimenti calmi, a movimenti calmi, opere calme.Perciò la scrittura di tali individui deve avere la nota della calma, cioè, senza scattidi lettere, senza storture, senza pieghe strane. E una scrittura che procede sul rigocome un treno silenzioso sul suo binano. Non si dice, con questo, che tale scrit-tura debba avere le lettere tutte uguali; può avere una disuguaglianza, ma meto-dica. Deve essere senza ingrossamenti, perché l'ingrossamento viene dal muscolosottoposto a una contrazione più pressante delle altre.

Si intenda per ingrossamento: «intozzata primo e secondo grado» (vedi In-tozzata 1° e 2° modo) e non il chiaroscuro, per esempio, della pedanteria.

Tipi calmi corrono pericolo di eccedere nella calma e perciò di rimandare atempo lontano le questioni che si dovrebbero sciogliere subito e ciò per pigrizia oper troppo grave prudenza. Debbono perciò studiare per bene la cosa appena lorosi presenta e regolarsi secondo le esigenze di essa, attenendosi anche al giudizio dipersone assennate e sbrigative.

L'ira repentina e la sensualità repentina sono le malattie di tali individui.Debbono, se vogliono guarire, fuggire le occasioni che li porterebbero all'una eall'altra cosa. Siccome sono di ingegno per lo più perspicace e di intuito rapido,hanno modo di precedere le occasioni.

Negli impazienti le contrazioni muscolari non trovano mai riposo, neppuredurante il sonno.

Tali contrazioni debbono lasciare il segno nella scrittura terapeutica moraledi Impaziente.

La fretta, l'irrequietezza continua, il parlare forte e l'affaccendarsi sono le ma-lattie morali di tali individui. Tutto questo perché, credono, al contrario dei cal-mi, che la questione debba risolversi subito, la frase debba pronunziarsi all'istan-te, ecc.

SEGNO 60° - SCRITTURA PENDENTE

La scrittura Pendente è quella che con le aste e con le altre lettere sipiega tutta a destra di chi legge.

La regola è facile a intendersi.

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Per addestrarsi sul grado della pendenza, si può adoperare qui la mi-sura geometrica. La scrittura Dritta, che è contraria alla Pendente, è quel-la che con la linea di base forma 90 gradi di angolo. Quella che forma 80gradi, avrà 1/10 di pendenza; quella che forma 70 gradi, avrà 2/10 dipendenza; quella che forma 65 gradi, 3/10; quella che forma 60 gradi,4/10; quella di 55 gradi, 5/10; quella di 50 gradi, 6/10; quella di 45 gra-di, 7/10; quella di 40 gradi, 8/10; quella di 30 gradi, 9/10; quella sotto i30 gradi, avrà 10/10 di pendenza.

La misura è matematica; ma non bisogna andare all'eccesso con lamatematica; si misuri con un pressappoco. La scrittura femminile è sem-pre più Pendente di quella maschile.

Questo segno grafologico indica affettività languente con tendenzaall'abbandono e alla melanconia, quando però il segno sia almeno sui45 gradi. Indica più languidezza di espressione che vera affettività, per-ché questa ha per segno genuino il Curva.

Pendente è un segno modificante principalmente della volontà. Perparte dell'intelletto è sostanziale e indica tendenza e abilità all'assimila-zione, e ciò mi pare si possa ascrivere alla tendenza psichica dell'affettivi-tà languente.

Dobbiamo notare che la pendenza della scrittura è propria della gra-fia femminile. Quando la si trovasse nella scrittura maschile abbastanzaaccentuata, allora sarebbe uno dei segni della tendenza a ermafroditismopsichico.

Nella scrittura femminile, quando si trova pendenza accentuata(sotto i 45 gradi) diventa uno dei segni della tendenza agli amori unises-suali, specialmente quando va congiunta con scrittura Grossa.

Gli individui che hanno la scrittura Pendente hanno nello stessotempo l'adito aperto al misticismo, dimodoché se si dirigono e si sforza-no per mantenersi nella via spirituale, possono diventare specialisti inquesto campo.

Si ricordi che, in grafologia, si parla sempre di tendenza, la quale sipuò sempre vincere e correggere.

Circa la scrittura dei due sessi c'è, in quanto alla pendenza, da os-servare che la scrittura femminile si troverà nella sua accentuazionemassima quando sarà vicina ai 30 gradi di angolo, mentre la scritturamaschile si troverà nella sua accentuazione massima quando sarà intor-no ai 45 gradi.

Che, se la scrittura di un maschio sarà nell'angolo intorno ai 30 gra-di, questi denoterà tendenze femminee anziché mascoline nel suo mododi fare, di parlare e nei suoi sentimenti, con spiccate tendenze erotiche.Diamo alcuni esempi.

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La fìg. 291 è femminile con 45 gradi di angolo, perciò ha 7/10 diPendente. La fìg. 292 è femminile con 43 gradi, perciò ha 7/10 ab-bondanti di Pendente. La fìg. 293 è femminile con 40 gradi, quindiha 8/10 di Pendente. La fìg. 294 ha 35 gradi, quindi 8/10 abbonantidi Pendente.

Veniamo alle scritture maschili. La fìg. 295 ha 40 gradi, quindi 8/10di Pendente. Quella di fìg. 296a ha 35 gradi, quindi 8/10 abbondanti diPendente. Quella di fig. 296b ha 30 gradi, quindi 9/10 di Pendente.

Fig. 291

Scrittura, femminile con 7/10 di Pendente.

Fig. 292

Scrittura femminile con 7/10 di Pendente.

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Page 323: Trattato di grafologia - G. Moretti

Fig. 293

Fig. 294

Scrittura femminile con 8/10 di Pendente.

Fig. 295

Scrittura maschile con 8/10 di Pendente.

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Fig. 296a

Fig. 296b

Scrittura maschile con 8/10 di Pendente.

Se la scrittura Pendente è congiunta con il segno Austera, allora ilsoggetto è fortemente inclinato all'affettività, ma passa caso per caso sottocontrollo per tendenza naturale. Vedi le figg. 291, 294 e in parte la 296b.

E perché mai questo segno nella parte affettiva è modificante e nelleattitudini intellettuali è sostanziale? Perché nella parte affettiva riguardapiù l'espressione dell'affettività che la vera affettività, mentre riguardo al-l'intelligenza si riferisce a una manifestazione sostanziale della medesi-ma. Intellettualmente il segno Pendente porta all'assimilazione in unmodo che sembra originale. In fatto di originalità possono avere di spe-ciale di cambiare in certo modo la veste del pensiero tanto da farlo com-parire diverso da quello da cui l'hanno assimilato. Porta a un che di scal-trezza nell'evoluzione dell'affettività con ritrovati efficaci al raggiungi-mento dello scopo che si prefigge di raggiungere. Si lagnano e insistononel domandare, ma sanno domandare.

Tanto nell'uomo come nella donna porta tendenza a manifestare lapropria affettività con sdolcinatura, con baci, con atteggiamenti dellosguardo languidi, tendendo ad attaccare amicizia morbosa con personedello stesso sesso e a spingersi ad atti lubrici. Se sono di età avanzata, so-pra i quarantanni e fin verso i sessanta, tendono ad affezionarsi con la

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gioventù di sesso diverso dal loro: la loro affezione si presenta sotto il ti-tolo di difenderli dalle insidie, mentre in realtà hanno la spinta di goderedella fiducia che loro presta la gioventù e tale godimento non è certa-mente un godimento spirituale, ma piuttosto sessuale, sebbene non at-tenti di scendere in azioni. Tuttavia sono gelosi. Tanto l'uomo come ladonna sanno trattare con il pubblico, hanno un che di untuoso nel trat-tare con il cliente, tanto cliente all'ingrosso, come al minuto. Nella sen-sualità tendono a non dire mai «basta», ma più che altro circa i contornie circa le modalità. Amano i dolci, il caffè ben zuccherato, cioccolato,ecc. Tendono, prima di dormire, nel coricarsi a farsi come una speciedi culla; dopo, non si muovono più, ma comodamente si addormenta-no. Sono un po' suscettibili e sospettosi, ma solo quando entrano in gio-co la loro gelosia e la loro invidia. Tendono a pensare male degli altri e aprenderli in agguato se li sospettano colpevoli di qualche cosa.

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Fig. 299

Dobbiamo notare che ci sono le scritture — specialmente oggi — chevengono piegate a sinistra, dette rovesciate. E come si fa per conoscerein esse il segno Pendente? Quanto più sono piegate a sinistra, tanto piùsarebbero piegate a destra se il soggetto desse loro tale piega. Quindi valela stessa regola di Pendente; però, nel grado si deve computare il gradoche presenta meno un terzo. Per esempio la scrittura di fìg. 297 da 45gradi. A questi 45 gradi togli un terzo e avrai 30 gradi di Pendente a de-stra. Quindi questa scrittura avrà 9/10 di Pendente.

La scrittura Rovesciata viene considerata come indice di stranezza.Stranezza veramente è indicata da questa scrittura. Tuttavia la stranezzanon viene proprio dalla scrittura Rovesciata, ma da altri segni che per lopiù accompagnano questa scrittura. Per esempio, la scrittura di fìg. 297è Rovesciata, ma ha anche spiccato il segno Intozzata 1 ° modo. Così lascrittura di fìg. 298 è indice di stranezza, ma non tanto perché è Rove-sciata, ma per l'accentuazione di Staccata. Tant'è vero che la scrittura difìg. 299, benché rovesciata, non è affatto indice di stranezza.

Sono scritture che si eseguirebbero meglio con la mano mancina.Osserva, infatti, la scrittura di un destro vergata con la mano mancina.Essa è perfetta. Te la riporto a fìg. 300.

E un segno che si avvera specialmente nel sesso femminile. Tenden-za a dispettosità, a irremovibilità, a non sottomissione. Si può dire che ilsoggetto abbia una tendenza speciale alla contraddizione, alla quale siappiglia e difficilissimamente se ne distacca anche se ne venga indottoda princìpi religiosi intensamente professati e messi in azione. Nella sen-sualità ha un che di frigidità nelle modalità e più che altro per la difficol-tà alla cessione in quanto tale. Voglio dire che tale segno non porta allavera frigidità, ma che la frigidità è e può essere una conseguenza dellospirito e del gusto della contraddizione. Per tendenza il soggetto ha laspinta a combinare inceppamenti nell'evoluzione di una cosa e questo

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anche se la cosa riguarda qualche familiare e l'inceppamento è a dannodel familiare. Tende a ridere poi di gusto, se è riuscito nell'intento. Ten-de all'indignazione se gli viene fatto qualche torto, se gli si è mancato diriguardo, sebbene poi possa avere rincrescimento dell'indignazione me-desima.

Fig. 300

> SEGNO 61° - SCRITTURA SLANCIATA

Slanciata è la scrittura stesa con avventatezza. L'avventatezza dellelettere consiste nello stirare le lettere in linea orizzontale, da far sì che le/ si presentano o come una zampina di una n e si distinguono soltantodalla presenza del soprapuntino, le n e le m si presentano come una linea

Fig. 301

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orizzontale con qualche piccola rottura. Lo slancio dei ricci va in diversedirezioni secondo che lo richiede la lettera. Osserva l'esempio di fìg.301. La m e le n sono fatte come una linea orizzontale ondulata. Le i siconoscono solo dal puntino sovrapposto. Osserva lo slancio della fìg.302, tanto spiccato da dover ascrivere questa scrittura tra le futuristiche.Osserva la fìg. 303 con un punto inferiore di Slanciata, perché le m e len per lo più si possono decifrare.

Fig. 303

È chiaro che i ricci debbono avverarsi in una scrittura Profusa e nondebbono essere intreccianti le parole, perché in questo ultimo caso di-venterebbero i Ricci della confusione. Vedi la fìg. 304.

Lo slancio può avvenire, specialmente nei ricci, anche in linea verti-cale, purché però il riccio non sia in linea retta dalla base e sorpassante lalettera, perché in questo caso diventa Riccio della mitomania.

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Fig. 304

Per la graduazione di questo segno attienti a questa regola. Circa loslancio delle parole, se questo slancio si avvera in tutte le m, n, i, o, a chesi allungano orizzontalmente, avrai 10/10 di Slanciata. Se si avverano ametà, avrai 5/10; e così via di seguito.

Circa i ricci, se tutte le parole sono munite di ricci slanciati quali liabbiamo spiegati, avrai 10/10 di Slanciata, però in una scrittura Profusa.Se metà delle parole hanno tali ricci, avrai 5/10.

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La scrittura Slanciata della prima specie, se va congiunta con Disu-guale metodicamente, indica abilità per la diagnosi medica, per lettera-tura novellistica e romantica. Da anche il pensatore concettivo che, conun tirocinio di disciplina e severità scientifica, può essere messo nellasfera dei pensatori non solo concettivi, ma anche esecutivi.

La scrittura Slanciata della seconda specie, specialmente quando ilsegno è accentuato, da quei tipi dalle opere ardimentose. Se questo se-gno della seconda specie va congiunto con Disuguale metodicamente,da quei tipi che sanno ammaliare la folla e sanno condurla ai propri in-tendimenti. Da un che di mirabolante, per cui può mancare di sincerità,magari incosciente. Il segno dell'una e dell'altra specie da l'entusiasmoche facilmente trascende al fanatismo.

L'una e l'altra specie danno quei tipi aperti al ribollimento delle pas-sioni, che tuttavia si frenano con un nonnulla di considerazione, quandoil segno non è forte. Questo nonnulla di considerazione non basta cheproceda da lui, ma da altri, in quanto egli scioglie facilmente le conside-razioni proprie, accecato dalla passione. Quando il segno è forte (cioèsuperiore a 5/10), allora il soggetto si ribella a chi lo chiama a considera-re e ha la forza di prendere determinazioni terribili contro se stesso e an-dare contro corrente per liberarsi di ciò che è prescrizione. Lo slanciato èun esplosivo, ha guizzi di genio. I pensieri spesso non riescono a esserecoordinati e perciò egli è portato a un che di avventatezza.

I tipi ottimisti, gli entusiasti hanno sempre la tendenza alla scritturaSlanciata e sono quelli che concludono in un modo o in un altro nellavita, perché nel possibile fallimento di un'opera, restano per poco turba-ti, ma poi si incamminano per un'altra via; e anche se questa seconda viafallisce, ne tentano una terza, finché raggiungono lo scopo. Naturalmen-te tutto questo suppone che il soggetto abbia facoltà tali che diano l'abi-lità di raggiungere il detto scopo. Se nel corso dell'opera si accorgesserodi non avere le abilità per lo scopo, si ritirano in buon ordine e si dannoa un'altra attività.

In molti casi questo segno è indice delle stesse cose di cui è indiceScattante. Scattante ha l'effetto nello stesso soggetto, Slanciata inveceha l'effetto fuori del soggetto. Scattante è un segno introversivo, Slancia-ta è estroversivo. Chi ha il segno Slanciata ha per effetto l'espansione chedifficilmente viene regolata dal giudizio che preservi il soggetto dalle im-moderatezze e dalle eccessività. Se ha insieme il segno Disuguale meto-dicamente, tende a dare il senso artistico al suo slancio; se ha insieme ilsegno Disordinata, tende a dare al suo slancio le note della inconsidera-zione, della fatuità: occhio mobile senza direzione, incesso trasandato,parola non diretta dalla ragione.

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^ SEGNO 62° - SCRITTURA FLUIDA o SCORREVOLE

La scrittura Fluida è quella che procede senza arresti di sorta. Tantopiù la scrittura è Fluida quanto più le lettere hanno la stessa direzione.Tutti i segni che indicano arresto, inceppamento o contorsione dimi-nuiscono l'intensità di Fluida.

È un segno accidentale dell'intelletto e della volontà.Questo segno grafologico è indice di spigliatezza e di spontaneità in

tutte le cose, sicché l'esterno corrisponde all'interno; spigliatezza di pen-siero, ciò che da fecondità di prontezza e spigliatezza di volontà e di af-fettività. Una cannella che nel dare acqua sibila, non è spontanea, l'ac-qua che scende da un monte non è spontanea; un fiume che scorre peruna pianura, ecco il simbolo della spontaneità. Alla fluidità può nuoceretanto la velocità che la lentezza, quindi Veloce, Lenta, Stentata, Tenten-nante, Titubante, Intozzata 1° e 2° modo e Contorta rappresentano al-trettanti indugi per la fluidità. Come una macchina non è spontaneanella sua corsa in salita e in discesa, così non agisce con spontaneità chiè spinto da un impulso o trattenuto da un freno, quando questo impul-so e questo freno rappresentano forze discontinue.

Tanto nell'uomo come nella donna: spigliatezza di pensiero, di sen-timento, abilità per un'esposizione senza inciampi, per una polemicaserrata (la profondità o l'acutezza della polemica dipendono da altri se-gni), abilità per lavori di tecnica, scioltezza di membra specialmente neltempo della gioventù. Se il soggetto venisse a cadere, la sua caduta non èpesante in quanto ha pronta l'arte della flessuosità e del piegarsi per ren-dere la caduta meno rovinosa.

In una lotta a corpo a corpo ha il vantaggio di scivolare via dai colpidell'avversario, infliggendogli dei colpi ben assestati. Se uno dalla scrit-tura Fluida lotta (con lotta materiale, con lotta oratoria o con lotta didestrezza) con uno dalla scrittura non Fluida, sebbene questo sia più for-te, facilmente sarà vincitore. Benché non di belle forme, gli individuidalla scrittura Fluida riescono a essere amabili e a suscitare la simpatiaaltrui e a crescere il dispetto di coloro che da ciò venissero danneggiati.Non hanno esigenze speciali e nei casi sinistri hanno subito la disposi-zione all'adattamento. In loro l'abitudine non mette profonde radici,perché quelle che mettono sono facilmente sradicate dalle circostanzedella vita, senza troppo disagio da parte loro. Sono facilmente servizievo-li. Se sono di forte ingegno, se sono di casato nobile, non ne fanno con-to, sebbene, venendone la necessità, sappiano mostrare le proprie com-petenze. Tendono ad amare di vero amore riguardo alla scala ascendente,discendente e laterale, sebbene possano sgarrare circa la fedeltà maritalein quanto facilmente sono eccitati da tentazioni esterne, per cui la loro

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colpa è e può essere assai attenuata. Sono abilissimi negli affari in quantoal modo di trattare. Il resto dipende da altri segni. Le donne specialmentehanno molta abilità per lo spionaggio.

Per la graduazione amenti a questo criterio. Se la scrittura corre sulrigo e ha tutte le lettere di una parola attaccate e della stessa direzione,allora avrai 10/10 di Fluida. Osserva la mia firma a fìg. 305. In essanon c'è uno stacco. Bada che la mia scrittura non è totalmente attaccata.E totalmente attaccata soltanto nella firma che riporto per farti intende-re la regola.

Fig. 305

Fig. 306

Scrittura con 9/10 di Fluida.

Se la scrittura corre, ma si avvera qualche distacco qua e là per 1/10di frequenza come nella scrittura di fìg. 306, allora il segno può stare sui9/10; se la scrittura avrà distacchi per 2/10 di frequenza, allora Fluidaavrà circa 8/10, come nella fìg. 307.

Se avrà distacchi per 4/10 allora avrai 6/10 di Fluida, come nell'e-sempio di fìg. 308, e così fino ai 5/10 di frequenza.

Tieni presente che Fluida è principalmente contro Stentata e agli al-tri segni detti sopra. Perciò dove compare Stentata, non ha luogo Fluida.

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Fig. 307

Scrittura con 8/10 di Fluida.

Fig. 308

Scrittura con 6/10 di Fluida.

Il segno Tentennante toglie a Fluida 6-7/10, per cui con Tenten-nante Fluida può avere intorno a 3/10.

Il segno Titubante toglie a Fluida per lo meno 5/10.Il segno Staccata, se è un po' accentuato, cioè con circa 5/10, toglie

a Fluida intorno a 3/10, se il segno Contorta non è sopra i 5/10. Se èmolto accentuato allora può togliere a Fluida quanto le toglie Tenten-nante (Intozzata 1° e 2° modo la affievolisce). Questi sono i criteri perla graduazione.

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O Ragione scientifica di scrittura Pendente: affettività languida:, Slanciata:affettività slanciata; Fluida: affettività spontanea. — Non voglio confondere i ter-mini e voglio essere inteso da tutti; per questo non adopero la parola «amore»,ma la parola «affettività», che potrei definire come quella spinta che ci trasportaverso altri in un'effusione di gioia e di sacrificio per mezzo della simpatia.

Che cos'è la simpatia? La base fisiologica della simpatia sta in questo, che unagenerazione è destinata a preparare la via a un'altra, non solo materialmente, mamolto più spiritualmente e moralmente. La base fisiologica, dunque, di questapreparazione materiale sta nella madre che porta il suo figlio nel seno, che lo al-latta, lo educa, lo veglia e poi lo lancia nella società, seguendolo nella vita, fino ache il figlio non le abbia chiusi gli occhi con le proprie mani.

Come prodromo di questa base fisiologica c'è l'attrazione dell'uno verso l'al-tro sesso, che finalmente congiunge i due esseri, per cui la donna diventa madre.

La base fisiologica della preparazione spirituale sta pure nella madre, o natu-rale o spirituale, sta in tutti coloro che si dedicano alla cultura spirituale, morale ereligiosa della massa e dei singoli individui, cosicché viene generato e coltivatonon solo il corpo, ma viene coltivata anche l'anima e preparata alla vita che l'a-spetta.

La simpatia non si può concepire senza ammettere due punti fra coloro chesimpatizzano: in un punto debbono unirsi tutte le somiglianze, nell'altro tutte lediscrepanze. Le somiglianze si toccano e servono per avvicinare le discrepanze. Iocredo che la riuscita di un matrimonio indovinato sia qui: i due sposi debbonoavere delle somiglianze e delle discrepanze, discrepanze non solo formate dal ses-so, ma anche dal sentimento.

Si badi, però, che la somiglianzà non deve consistere in quelle note negativeche producono il disordine, ma in quelle note positive che accentuano l'ordine.L'orgoglio, la superbia, l'infedeltà, ecc., sono note negative e producono il disor-dine e sono somiglianze di repulsione. La mitezza, il compatimento, la prudenzasono note positive e producono l'ordine. Se mettete insieme due caratteri impa-stati d'orgoglio, tratti all'infedeltà, ecc. non dureranno neanche un giorno nellapace. Se invece uno degli sposi ha una nota positiva, l'altro negativa e hanno notepositive che si completano, si può avere speranza fondata che si amino sino all'ul-timo giorno della loro vita. L'uno orgoglioso, l'altro mite potranno andare d'ac-cordo, perché la mitezza, alla fine, vincerà l'orgoglio.

Ritornando alla simpatia, essa non può realizzarsi senza ammettere, come di-cevo, il punto di somiglianzà e di discrepanza. La discrepanza serve ad attirare, lasomiglianzà a congiungere. E siccome la discrepanza maggiore materiale e spiri-tuale si trova nella diversità di sesso, ne viene che la maggiore simpatia viene pro-dotta tra i due sessi. E qui la base fisiologica sta in questo, che i due sessi sonocompleti quando sono congiunti; divisi, invece, sono incompleti e si attirano avicenda per natura. In essi la somiglianzà consiste nel fondo, che sarebbe l'uma-nità (la specie umana); la discrepanza sta nella diversità di sesso. Questa è la basefisiologica della simpatia nel genere umano.

Ma la creatura umana non è soltanto materia, è anche spirito, anzi è e deveessere principalmente spirito. Lo spirito della creatura umana ha tale potenza chegli si può scrivere in fronte: «Niente è impossibile a chi vuole».

E può la creatura umana arrivare a soffocare la fame con cui si sazia e si con-

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serva la specie, per darsi totalmente alla coltura dello spirito, di cui ha fame pari-menti la specie e tal fame che mai, qui, ne resta sazia.

Questa asserzione è scientifica, perché sta nella costituzione della volontàumana e sta nel fatto.

Dunque la simpatia può sorgere ancora per la somiglianzà e la discrepanzadella parte spirituale dell'uomo. Anche qui, però, la simpatia maggiore si evolvetra i due sessi. Giova ripeterlo: l'uomo e la donna hanno la discrepanza non sol-tanto nel corpo, ma anche nell'anima; anzi, sarei per dire, che è più forte quelladell'anima di quella del corpo. Il sentimento maschile è molto diverso dal senti-mento femminile. In un'opera sublime dello spirito, in un'opera intellettuale, inun'opera morale, in un'opera di santità, alla donna è più di aiuto l'uomo che ladonna, all'uomo più la donna che l'uomo, perché la donna nella donna ha unessere simile che non la completa, mentre nell'uomo ha un essere simile che lacompleta; e così dicasi dell'uomo, benché si possano fare delle sostituzioni inqualche caso sporadico. Certo che la natura non si può sostituire in tutti i casi.

La simpatia, dunque, è quella che suscita l'affettività.Ora noi, per poter discendere alla parte grafologica, dobbiamo interrogare la

fisiologia, cioè studiare i muscoli nella mimica di simpatia, che sarebbe quantodire nella loro mimica affettiva. E siccome l'affettività è più composta di sacrificioche di gioia, ne viene che ha le sue espressioni tipiche, prendendole dal dolore.

L'affettività è un sentimento benevolo che ci porta a esseri fuori di noi, per-ciò l'espressione è eccentrica e centrifuga, come dice il Mantegazza nella Fisiologiadel dolore (capitolo 29).

Lo stesso Mantegazza dice bene che tale mimica è diversa nei due sessi: l'uo-mo esprime il suo dolore nato dall'affettività «col protendere collo e testa in avan-ti, girando il capo intorno al proprio asse, come fanno tante volte gli uccelli con ilproiettare il torace in avanti, agitandolo e girandolo anch'esso intorno alla spinadorsale».

La donna non si esprime con nessun altro segno che con lo sbadiglio e ilchiudere languido degli occhi. Nelle più eloquenti, tra le donne pudiche, forsesi aggiungerà a queste espressioni, qualche timido sospiro... «Ma la donna siesprime con lunghi pianti, che possono durare anche per ore» (Le.).

Abbiamo, da questa mimica dolorosa, la piega in avanti tanto nell'uomo chenella donna. Perché quel chiudere le palpebre è una piega in avanti, è, per mododi dire, un avanzarsi.

Il Mantegazza, però, tratta solo del sentimento benevolo dell'amore sessuale.Noi abbiamo sollevato lo sguardo all'affettività spirituale, che congiunge le animee non i corpi. Qual è mai la mimica di questa affettività?

Anche questa è mimica dolorosa, anzi tutta dolorosa, in quanto l'affettivitàspirituale è tutta un sacrificio. (Sono costretto a spiegare ancora che cosa sia l'af-fettività spirituale, perché non la si confonda con quell'amore che viene chiamatoplatonico. L'affettività spirituale niente ha di carne, l'amore platonico sì).

La mimica dell'affettività spirituale è trattenuta, nell'uno e nell'altro sesso,perché la mimica è del corpo e qui non si tratta di affettività materiale, ma dellospirito. Tutta la mimica dell'affettività non ha alcun movimento proprio dell'in-dietreggiare, ma sempre del procedere libero, oppure del piegarsi sotto la foga delcuore. Anche il piegarsi è uno spingersi innanzi; se il piegarsi è in avanti.

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La scrittura, dunque, dell'affettività è quella che si avanza senza aver nessunmovimento di retrocessione. Ma si può procedere languidamente, con fluidità,con slancio. Ecco le tre modalità dell'affettività; ed ecco, di conseguenza, le tremodalità grafologiche. Il segno grafologico dell'affettività in generale è la scritturache si avanza sul rigo, senza arresti.

» Affettività languida.. — L'affettività languida si può dire che sia eccentrica ecentrifuga, ma quasi quasi ha un'espressione concentrica e centripeta, perché siriversa poco al li fuori. E come un'affettività che manda un guizzo di languore epoi si ritira in se stessa. Ora il segno grafologico eccentrico e centrifugo che ritor-na al concentrico e centripeto si ha nella scrittura Pendente, cioè che si piega dasinistra a destra di chi scrive o legge. Quanto più è accentuata la pendenza, tantopiù è accentuato il languore.

Si attenda bene che per piega non si deve intendere quasi ci sia un che diconcavo a destra nel mezzo della lettera. La lettera può essere in linea retta dalvertice superiore all'inferiore, ma deve piegarsi a destra sì che il vertice superioredeve piegarsi giù verso la riga e deve perciò spingersi molto più innanzi del verticeinferiore.

« Affettività fluida. — La seconda forma dell'affettività è l'affettività fluida. Lascrittura, in questo caso, può avere una certa pendenza, ma non accentuata, per-ché questa ci darebbe la prima forma dell'affettività e non sarebbe più fluida. De-ve procedere sul rigo senza contorsioni, senza storture, senza inciampi di sorta,secondo quanto abbiamo descritto.

» Affettività slanciata. — L'affettività slanciata è quella che arriva al colmo del-l'espressione sin dall'inizio. Si può dire che non abbia preamboli. E ha appuntoper segno grafologico la scrittura Slanciata e Profusa.

Siccome alla languidezza tiene dietro, facilmente, la melanconia e, dietroquesta, la depressione dell'animo, in conseguenza di qualche disinganno affettivo,persone di questa specie che sono più facili all'affezione senza ponderazione, pernon chiamare in aiuto la ragione, debbono stare molto attente a non piegare su-bito il cuore all'affettività e a non cedere, trincerandosi sotto l'usbergo della pro-pria affettività.

Se la pendenza è nella scrittura maschile, la tendenza affettiva può diventarepiù morbosa, in quanto può evolversi negli amori unisessuali. Questa tendenzal'ha anche la donna di scrittura così fatta, ma l'ha meno spinta. Per non caderein vizi così mostruosi, l'uomo che ha la scrittura molto Pendente, deve contrasta-re sempre la tendenza all'affettività particolareggiata, attenendosi a un rigore qua-si oltre il dovere.

Questa affettività sarebbe quella che ha le note della moralità. Siccome, però,per la sua normalità e compitezza può risvegliare simpatie forti — alle quali nonresterebbe insensibile e potrebbe creare sentimenti di disordine attivo e passi-vo —, è necessario che chi ha tale scrittura non abusi della sua costituzione psico-logica, altrimenti non si libererebbe dal fango del senso.

Spesso l'affettività così fatta manca di ponderazione, può fondarsi sopra mo-tivi formati dall'entusiasmo di un momento o sopra motivi veramente materiali,per cui potrebbe estinguersi, quando la ponderazione entrasse al comando.

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> SEGNO 63° - SCRITTURA FILIFORME

La scrittura Filiforme è quella che ha le aste e le lettere fatte in modoche sembra che la penna si sia appena posata sulla carta.

Si badi bene che nel tratti discendenti della penna può avere quelmarcato che è richiesto dal chiaroscuro senza cessare di essere Filiforme.Debbo far notare che la scrittura maschile è sempre meno Filiforme diquella femminile. È questo un segno accidentale modificante principal-mente della volontà.

Nota bene che questo segno richiede la nota Filiforme tanto neitratti discendenti come ascendenti della penna. Tuttavia è principal-mente il tratto discendente quello che conta, perché se si avverasse, perun caso impossibile, che il tratto discendente fosse Filiforme e non l'a-scendente, si avrebbe una scrittura snaturata. La cosa è chiara.

Per la graduazione attienti a questo criterio. Se il Filiforme è quantoil filo triplo del baco da seta nei tratti ascendenti ed è tale anche nei trat-ti discendenti, di' pure che allora avremo 10/10 di Filiforme. E quasiimpossibile che si possa dare una scrittura di questa specie, ma se si des-se, avrebbe 10/10 di Filiforme.

Se il Filiforme dell'ascendente è come sopra e il tratto discendente, incomplesso circa la marcatura, è il doppio dell'ascendente, allora avremo8/10 di Filiforme. Vedi la fig. 310, con 8/10 abbondanti di Filiforme.

Se il tratto ascendente è spiccatamente Filiforme e il tratto discen-dente è, nella marcatura, intorno al triplo dell'ascendente, avrai intornoa 7/10 di Filiforme. Vedi la fig. 309.

Fig. 309

Scrittura con 7/10 di Filiforme.

Sotto i 5/10 entriamo nel concetto di Grossa.Se il tratto ascendente è spiccatamente Filiforme e il tratto discen-

dente è, nella marcatura, il quintuplo di ascendente (ciò che darebbel'Intozzata 1° modo), avrai intorno a 5/10 di Filiforme. Vedi la fig. 311.

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Fig. 310

Scrittura, con 8/10 di Filiforme.

Questo segno indica sensibilità non comune. Principalmente indicadelicatezza di sentimento per cui il sentimento è pronto a ricevere tuttele impressioni. Non si confonda questo segno con il segno Intozzata 2°modo, perché l'Intozzata 2° modo indica impressioni a colpi, mentre Fi-liforme indica impressione pacata, libera, soave, propria della delicatezzadel sentimento. Intellettualmente chi ha questo segno ha la delicatezzadel pensiero e la delicatezza dell'espressione del pensiero. Non si confon-da con Sinuosa perché Sinuosa può avere la delicatezza dell'impressionee dell'espressione solo perché penetra il sentimento altrui, mentre il Fili-forme indica delicatezza istintiva.

Circa l'uomo: è delicato di sentimento e di parola. Tende a non direparole banali e a non esprimersi banalmente. Alle parole banali altruimostra un che di disgusto, che manifesta comprimendo le labbra e arric-ciando il naso e con il far passare il discorso ad altro argomento o con undolce rimprovero a colui che è stato banale, mai però con una specie di

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protesta se non nel caso che colui insista nel banale, e mai con il rimpro-vero acerbo specialmente se c'è anche il segno Fine, poiché questo è unsegno accrescitivo della delicatezza del sentimento che perciò è senti-mento raffinato. Rifugge con il tatto a toccare cose scabrose e (se Fine)anche ruvide. Sente il cambiare brusco della temperatura, sia essa natu-rale come artificiale, e di questo cambiamento risente nelle parti respira-torie, in quanto è di costituzione fìsica piuttosto delicata. La voce è deli-cata. Circa il gusto coloro che hanno scrittura Filiforme non amano vi-vande piccanti, estremamente profumate, frutta acerba o troppo matura.Tendono alla giustezza in tutto materiale. Potrebbero prendere qualcheindigestione non per copiosità di cibo, ma per mescolanze eterogenee.Non hanno eccessività di sensualità in quanto alla copiosità, ma possonoaverne circa la ricercatezza.

La donna, in generale, ha le stesse cose dell'uomo. Ha di particolareun che di nobiltà nel carattere o, meglio, di superiorità di modo che pre-senta un che di asocialità in quanto può mescolarsi nella folla, ma per uncompito distinto che faccia vedere la particolare delicatezza del suo sen-timento. Se la donna viene tradita nell'affettività, diffìcilissimamenteperdona; l'uomo che l'ha tradita cade, come si dice comunemente, dallesue spalle e non vi sale più.

>• SEGNO 64° - SCRITTURA GROSSA o MARCATA

La scrittura Grossa o Marcata è quella che è stata stesa pesantementetanto nell'ascendenza come nella discendenza della penna. Indica il con-trario del Filiforme. E un segno accidentale modificante principalmentedella volontà. Diamo soltanto qualche esempio, perché questo segnoviene completato dagli esempi dati sulla scrittura Filiforme.

Se mai la scrittura Grossa fosse munita di ricci, allora indica tenden-za ai complimenti, ma sempre in modo rude, come nella fig. 314.

Per la graduazione bisogna tenere presente che è necessaria semprela proporzione fra i tratti discendenti e quelli ascendenti. Quando il di-scendente equivale al filo triplo del baco da seta moltiplicato per dieci el'ascendente è pressappoco come il discendente, avrai 10/10 di Grossa.Se il discendente come sopra e l'ascendente è per 8-9/10 del discenden-te, allora avrai 8-9/10 di Grossa.

Se il discendente è intorno a otto volte del triplo del filo del baco daseta, e così è l'ascendente, avrai 8/10 di Grossa e via di seguito. Osservalefigg. 312 e 313.

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Fig. 312Scrittura con 7/10 di Grossa..

Fig. 313

Scrittura con 9/10 di Grossa.

E ui\ segno modificante principalmente della volontà e poi dell'in-telletto. E indice del contrario di Filiforme, cioè di rudezza, quindi ri-guarda più la modalità che la sostanza delle cose, e per questo è un segnomodificante. Chi ha questo segno, davanti a un caso pietoso, alle volte è

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più facile a commuoversi di uno che abbia il segno Filiforme; o, meglio,colui che ha il segno Filiforme è sempre disposto alla commozione, equindi l'ha nel suo aspetto e nelle sue azioni abituali, mentre chi ha lascrittura Grossa, e avendo di conseguenza la rudezza, abitualmente nonè facile alla commozione: perciò quando si commuove ne trasgredisce ilimiti e impressiona. Vedere piangere un uomo rude riduce al fremitopersine le pareti che lo accolgono. Chi ha questo segno si esprime rude-mente.

Fig. 314

Scrittura Grossa con ricci.

^ SEGNO 65° - SCRITTURA GROSSOLANA

Grossolana è la scrittura stesa marcatamente e in grado trasandato.Questa trasandatezza può dipendere da stentatezza (fìg. 315) e da unavergatura stoppacciosa o dilatata.

Fig. 315

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Per la scrittura Grossolana stoppacciosa vedi le figg. 316 e 317. Perla scrittura Grossolana dilatata vedi la fìg. 318.

Questo segno grafologico indica rudezza e una certa impassibilità esciamannatezza che riguardano la parte affettiva e quella intellettuale.Indica esteriorità o affaccendamento nella parte affettiva e intellettuale.Tanto l'uomo che la donna hanno pensieri e sentimenti, sia pure pro-fondi, ma rudi, capaci di un'affettività di sacrifìcio costante e pieno, matali pensieri e sentimenti sono privi di quelle delicatezze e di quelle raffi-natezze per cui si rendono bene accetti. Si noti che le espressioni posso-no essere ricche di vezzosità e di ammanieramento se vi concorrono i se-gni Ricci ammanieramento e Vezzosa, ma mancano di quella vera deli-catezza e raffinatezza che non possono essere di chi ha il segno Grossa eGrossolana.

Possono avere un appetito formidabile in quanto a copiosità di ciboe di bevanda, ma tendono a non avere delle schifiltà. Tendono a noncurare troppo la pulizia tanto personale, come nelle cose che loro ap-partengono. Tendono a mandare fuori un sudore che offende l'olfattoe il gusto. Tendono a essere ricchi di gas intestinali. Basta entrare nellacasa di persone dalla grafìa Grossa e Grossolana per accorgersi subitoche si è di fronte a persone di attitudini, sentimenti e concezioni senzaquella delicatezza che sboccia spontaneamente dalle persone delicate disentimento e di concezione. Sono molto teneri con la tenera età e sisentono commuovere dalla semplice vista dei piccoli nipoti. Nella sen-sualità non hanno ricercatezze di nessuna specie, quanto più l'oggetto ègenuino e spontaneo tanto più ne sono attirati^ Nell'ira possono averesentimenti di crudeltà e adoperarne i mezzi. È un segno accidentalemodificante della volontà e dell'intelletto. Questo segno è contrario ascrittura Fine.

Chi ha la scrittura Grossolana ha il pensiero e il sentimento rudi earruffati. Fa le cose alla maledetta, fa pur di fare, ammassa azioni e cosee poi le trascura.

Fig. 316

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Fig. 317

Fig. 318

Se tutti e tre i requisiti si avverano completamente in una scrittura,ciò che è quasi impossibile, avrai 10/10 di Grossolana. Se si avvera Intoz-zata in tutte le lettere ed è Stentata sopra i 5/10, avrai intorno a 8-9/10di Grossolana. Se è Grossa e stoppacciosa avrai intorno a 8-9/10 di Gros-solana. Se è Intozzata e Stentata come sopra, ma per metà della scrittura,avrai intorno a 6-7/10 di Grossolana. Se è stoppacciosa per metà dellascrittura, avrai intorno a 6-7/10 di Grossolana. Se è Grossa e dilatata intutte le lettere, avrai intorno a 7-8/10 di Grossolana. Se per metà dellascrittura avrai 5-6/10 di Grossolana.

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> SEGNO 66° - SCRITTURA ARTRITICA

La scrittura Artritica è quella che rassomiglia agli effetti prodotti ne-gli arti dall'artrite deformante: nei tratti in linea retta la grafia è tumefat-ta; nei risvolti, nelle curve, la deformazione consiste nelle chiusure o ne-gli impastoiamenti circa le o, le a, e circa gli occhielli delle altre lettere.

Per il grado, Artritica è divisibile in grado superiore e medio. Se tut-te le lettere hanno i requisiti della definizione, allora è in grado superio-re. Se si avvera qua e là, allora è in grado medio. Altre misure di gradonon si danno.

E un segno sostanziale principalmente della volontà e del sentimen-to, e per conseguenza tocca anche la parte intellettiva. Il significato diquesto segno consiste nell'agitazione del soggetto che tende a non avereriposo né di giorno né di notte; il soggetto tende a considerarsi affetto datutti i disturbi fisici che sente nominare dagli altri e tende a sperimenta-re tutti i rimedi pure adoperati dagli altri. Tende a trasportare le coltrida un letto a un altro, da luogo chiuso all'aria aperta, a coricarsi svariata-mente per prendere sonno, a ritenere come causa dei suoi malanni ciòche sarebbe invece causa del suo benessere fisico e psichico. Va soggettoad altre possibili e svariate fissazioni del genere. Soprattutto va soggettoa mancanza di discernimento morale, a trovare facili scuse sul suo ope-rare non prettamente retto e a farsi scrupolo di quello che non offende lamoralità. Non sono costoro raffinati nel sentimento, ma piuttosto rudi(il segno Artritica partecipa del segno Grossolana), volgari e sprezzanti.Tendono a cibarsi e a bere abbondantemente, specie per dare ascolto al-la loro convinzione, che in certo qual modo li ossessiona, di poter ripa-rare così alle loro apparenti debolezze fisiche. Da tutto il detto è un se-gno patologico.

Sono molto eccitabili e non possono soffrire una contraddizione.Soffrono facilmente di insonnia e facilmente sono presi come da colpidi sonno, ma se si danno a esso volutamente, il sonno se ne va da loro.Sono irrequieti anche quando dormono. Tendono a prendere cibo senzaorario, a rimpinzarsi per riparare a quella certa debolezza fisica che neisani può avvenire nel colmo dell'estate dalle ore dieci al mezzogiorno.Sono eccitabili sessualmente, ma guai se abusassero in cose veneree! Ilmanicomio sarebbe inevitabile per essi. Tendono all'entusiasmo che tra-scende fino al fanatismo, ma possono anche tendere al pessimismo piùnero. Sono portati a ragionare da soli e a parlar forte sì da dare l'impres-sione che qualcuno sia con essi a parlare. Sono distratti nel mangiare, nelragionare, nel fare un'azione, e perciò hanno memoria defettibile, nongià per deficienza mnemonica, ma perché non fissano in mente quello

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Fig. 319

di cui dovrebbero ricordarsi. Non badano troppo al mio e al tuo e, sehanno bisogno o credono di avere bisogno di una cosa, la prendono do-ve la trovano, senza pensare di domandarla o di acquistarla dal padronedi essa. Sembrano assai egoisti, e per lo più sembrano tali per la mancan-za di quelle convenienze che sono volute dalla società e che indicanoproprietà di procedere. Sono in una continua contraddizione di esigenzee di sacrifìci, sicché non si sa se prenderli sul serio «in roto», oppure «inparte», oppure metterli da una parte come inetti ad appartenere a unasocietà civile.

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È necessario che per la scrittura Artritica si avveri principalmente latumefazione grafica. Se si avvera la tumefazione e l'impastoiamento, al-lora il segno ha un grado elevato; se si avvera solo la tumefazione conqualche accenno all'impastoiamento, allora è in grado medio.

Osserva le tre scritture della fig. 319.

^ SEGNO 67° - SCRITTURA FINE

La scrittura Fine è quella Filiforme e distesa con naturale spontanei-tà (Fluida non Veloce) e con spiccata delicatezza. Non deve essere alta,non troppo piccola, meglio di un calibro medio. Esclude qualunque in-tozzatura come tale. Questo segno è contrario al segno Grossolana.

Questo segno grafologico indica finezza di sentimento. L'individuocon una scrittura Fine è regolato in tutto da una grande raffinatezza equasi rifugge da ciò che è materia. Anche nell'affettività più intensa, cer-ca sempre ciò che appartiene allo spirito.

È un segno modificante della volontà e dell'intelletto.Chi ha il segno Fine ha un risentimento pronto per qualunque pic-

cola osservazione si faccia sopra il suo operato, ma non è un risentimen-to che sia della natura della permalosità che ha sapore di egoismo; è in-vece un risentimento che procede dall'oggettività in se stessa, per cuinon entra nel campo né dell'egoismo né dell'altruismo. Nei suoi affettinon offende.

Chi ha questo segno riesce per la satira raffinata; l'aspetto stesso at-teggiato alla satira ha il massimo dell'intensità della raffinatezza della sa-tira. I suoi affetti sono molti delicati, non è di facile contentatura. Peresempio, anche per lo sfogo sensuale non si da a qualunque donna, maanche questa deve esser scelta. Cerca l'espressione rispondente alla natu-ra delle convenienze individuali, familiari e sociali. Questo naturalmentenella vita ordinaria. Anche però se si inquieta non è mai banale.

Per la graduazione di Fine, tieni questi criteri:— se la scrittura è Filiforme e nello stesso tempo finemente calligrafica

in modo naturale e il Filiforme è sui 10/10, avrai 10/10 di Fine. Emolto diffìcile che si dia una scrittura di questa specie. Se si desse,presenterebbe un soggetto sensibilissimo da doversi ascrivere agliipersensibili a oltranza;

- se la scrittura è Filiforme sui 9/10 e ha la finezza calligrafica in 9/10delle lettere, avrai 9/10 di Fine;

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— se la scrittura è Filiforme per 8/10 e la finezza è parimenti per 8/10,avrai 8/10 di Fine, e così via fino a 1/10.

Attenti bene che, finché vi è 1 /10 di Fine, non ha luogo la scritturaGrossolana.

Fig. 320

Scrittura con 9/10 di Fine.

Fig. 321

Scrittura con 8/10 di Fine.

La scrittura maschile di fìg. 320 presenta 9/10 di fine. Essa toccaquasi il massimo del segno e ti da la disposizione a tutte le opere intel-lettive munite di una raffinatezza incomparabile. La scrittura di fig. 321è maschile e ti da un uomo di un sentimento incline a raccogliere tuttele raffinatezze della modalità nel trattare con gli altri, pur non avendonulla di studiosità. La scrittura di fìg. 322 è femminile ed è specialeper la raffinatezza della riserbatezza, per cui chi tratta con lei non hache da meravigliarsi di tale sua dote. La scrittura di fig. 323 comincia a

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Fig. 322

Scrittura con 7/10 di Fine.

./f^^...^^sf?...^j^.^..S^.^,

Fig. 323

Scrittura con 6/10 di Fine.

Fig. 324

Scrittura con 5/10 di Fine.

entrare nel Fine comune, sebbene non sia tale. Nella fìg. 324, per quelche di Intozzata, il soggetto manifesta, più che la raffinatezza in se stessa,la raffinatezza di un che di egoismo.

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G Ragione scientifica di scrittura Filiforme, Marcata, Grossolana, Fine. —Lasciamo da parte la differenza che passa tra il sentimento e la sensazione e notia-mo piuttosto alcune relazioni che esistono tra il sentimento e i sensi in particola-re, per poi tirare le nostre conclusioni grafologiche.

• Sentimento vitale. — La cenestesi o sensazione vitale è un sentimento generaledi benessere o malessere, rispondente allo stato del cervello e a tutto il complessoumano. È un sentimento della nostra esistenza nel suo insieme. Sangue nella suacomposizione, qualità, circolazione, ghiandole nella loro secrezione, muscoli nellaloro contrazione o rilassamento, respirazione nella sua rapidità o difficoltà, dige-stione, ecc. sono quegli elementi che concorrono al benessere o malessere nostrovitale e che ne producono o ne eccitano il sentimento.

Si sa che a ogni sentimento, sia pure ideale, è sempre connessa una modifica-zione dello stato organico. Quindi tanto sarà più forte, quanto più si svilupperà.Questa è una prima verità che bisogna notare.

Bisogna notare anche che i nostri muscoli hanno sempre una certa tensione;anche nello stato di riposo sono sempre, almeno parzialmente, contratti e hannola contrazione rispondente alla natura individuale del soggetto.

Senza l'intervento della volontà, i muscoli mascellari e temporali spingonosempre la mandibola contro la mascella superiore, così come la palpebra superioreè tratta sempre in alto. Ciò diminuisce durante il sonno; ma, anche nel sonno, imuscoli hanno questa innervazione latente, poiché non si potrà giammai confon-dere un corpo che dorme con un corpo morto. A noi preme far notare che questisentimenti differenziano da individuo a individuo e producono, di conseguenza,una differenza nella modificazione organica.

« Sentimento tattile. — Le sensazioni tattili e cenestetiche spesso sono assorbitedalle sensazioni vitali. Queste sensazioni, se non sono eccessive, possono essereben distinte e non confuse con il sentimento generale di benessere o malessereorganico. Noi sappiamo che nei ciechi le sensazioni tattili sono abbastanza acutee sappiamo anche che un individuo, avendo i cinque sensi poco sviluppati, ha ilsentimento estetico determinato dalle sensazioni tattili e cenestetiche. Per un cie-co la dolcezza di un suono, la levigatezza, la simmetria, la sensazione dell'ariaaperta in cima a una collina sono le condizioni della bellezza degli oggetti.

Ma quale differenza nelle sensazioni tattili tra individuo e individuo!Ci sono degli individui che hanno una sensazione tattile rude, resistente al

solletico. Sentono piacere al contatto di corpi alquanto scabri. Dopo avere scrittouna pagina e avervi gettato della polvere per asciugare l'inchiostro, sono portati apassarvi sopra con la palma della mano. Quella leggera irritazione che accumula,sopra una serie di punti staccati della pelle, sensazioni forti, reca loro piacere. Go-dono nell'impegnarsi in una lotta, in cui i muscoli debbono arrivare all'estremodella loro contrazione. Questo godimento non si avvera in tutti gli individui, macerto designa coloro i quali hanno sensazioni tattili rudi.

Altri, invece, sono portati a sensazioni tattili che non si allontanano da unacerta delicatezza. Sono sensibilissimi al solletico, sicché basta alzare le mani e farcenno di voler toccare il loro cavo ascellare, per farli accoccolare, gridare e fuggire.Provano un piacere massimo nel lisciare la pelle già conciata di volpe dal lungopelo o di qualunque altro animale dal pelo liscio e molle. Scattano per ribrezzo

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al contatto improvviso di un topo, o di un altro animale ripugnante. Si vede beneche non sono fatti per lo sport, il quale richiede l'impegno di una forza fisica nonindifferente e di audacia.

La donna ordinariamente è più delicata dell'uomo, ma non mancano anchedi quelli che appartengono al sesso forte, i quali hanno sensazioni tattili che sonopiù spesso del sesso gentile che non del sesso forte.

• Sentimento del gusto. — Anche il gusto è molto prossimo alla cenestesi o sen-sazione vitale. Il gusto è quel senso per mezzo del quale noi giudichiamo e deter-miniamo gli elementi della nutrizione e, secondo il gusto o disgusto, li accettiamoo li rigettiamo.

Le differenze qualitative sono tante, oltre quelle date dall'età, quanti sono gliindividui. Esistono le forme più complesse dell'organizzazione nel gusto dell'ani-male superiore. Nell'uomo, poi, c'è un sistema speciale di nervi, che si può direfisiologicamente specifico. Ma anche nell'uomo quale differenza tra individuo eindividuo! Il gusto, innanzitutto, varia nei due sessi: la donna è più sensibile epiù delicata dell'uomo nei suoi organi digerenti e ha spesso dei gusti bizzarri. Essapone le sue delizie nei dolciumi, nelle cose acide, nelle erbe, né può sopportare isapori degli alcolici. Anche nel sesso maschile si trovano degli individui, non po-chi, che hanno il gusto, al pari delle donne, estremamente delicato e sensibile, percui distinguono le qualità minime e, quasi direi, le sfumature che si sprigionano dauna vivanda fumante. Ci sono di quelle, invece, che gustano tutto e conservano leloro abitudini edaci, sotto qualunque clima, come avviene nei popoli nordici.

Anche la mimica della nutrizione largamente varia con il variare degli indivi-dui. Coloro che sono delicati di natura, provano il piacere del gusto con una mi-mica composta, non concitata, non pressante; quantunque l'occhio possa brillaredi soddisfazione, pure si capisce che tutta la loro attenzione non è assorbita dalcibo che stanno consumando.

Altri, invece, più materiali, sono dominati da vivacità di movimenti e lascia-no trasparire una gioia inesprimibile sul volto. Curvano il capo sul piatto, gli oc-chi non si allontanano dal piccolo orizzonte gastronomico; le mascelle si muovo-no rapidamente o con meditata lentezza, come per assaporare meglio il cibo, op-pure si riempiono ingordamente la bocca. Costoro hanno esclamazioni dicompiacenza, appoggiano la mano sul petto, quasi ad accompagnare la discesadel bolo alimentare, e altre infinite varietà di mimica che è inutile descrivere eche fanno vedere come domini in essi la materia più che lo spirito.

Sì, la materia più che lo spirito, tant'è vero che con la soddisfazione sovrab-bondante del gusto si suscitano le sensazioni della libidine, alle quali, aperta laporta, lo spirito può confessare la sua sconfitta. Onde in costoro c'è tutta la ma-terialità della materia. I primi che abbiamo descritto, si regolano secondo i biso-gni del cervello; questi ultimi secondo i richiami dello stomaco.

» Sentimenti provocati dall'odorato. — Non ci sono termini speciali per designa-re le differenze qualitative dell'odorato, perché questo senso non ha attirato suffi-cientemente l'attenzione degli uomini. Negli animali l'odorato compie l'ufficioprincipale fra tutti i sensi; nell'uomo non ha tanta importanza. L'odorato sta allarespirazione, come il gusto sta alla digestione. Anch'esso serve a discernere sostan-ze utili o nocive all'organismo.

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I piaceri dell'odorato variano più di tutti gli altri nei diversi individui, masempre si possono dividere, ciò che a noi sommamente importa, in due grandicategorie. L'odorato è un senso, per se stesso molto delicato, sommamente curatodal sesso gentile. Non c'è donna, anche povera, la quale non porti nella sua bor-setta qualche profumo, con cui confortarsi, per qualche cattivo odore, oppure perportarlo di tanto in tanto alle nari.

Anche dal sesso maschile è molto curato l'odorato, ma da quegli individuiche hanno la delicatezza e la mollezza, direi, del sesso debole. Gli uomini, ordina-riamente, non si curano dei piaceri suscitati da questo senso. Essi, al più, sonoattirati dai profumi intensi come della magnolia, della vaniglia, del muschio, ecc.

All'uomo, specialmente alquanto rude, o non piace l'odore che serve a confor-tare l'odorato, oppure non piacciono quegli odori che, per la loro delicatezza e perla studiata attenzione che si esige nel gustarli, sono diffìcili a impegnare l'odorato.

» Sentimenti provocati dalla vista, e dall'udito. - Questi sentimenti, quasi total-mente indipendenti dal sentimento vitale, ne sono tuttavia come un'avanguardia.Le pecore che escono fuori dal chiuso camminando guidate dal pastore, vedono ilverde, subito tentano dirigersi da quella parte, e si sveglia in loro immediatamentel'impulso di strappare l'erba per nutrirsi.

Nelle intelligenze sviluppate, i colori e i suoni suscitano tante rappresentazio-ni accessorie. Certo che i colori e i suoni servono per orientarci e hanno tale effet-to nella nostra immaginazione, da attirarci a giudicare delle cose secondo il colorecon il quale le presentiamo o ci vengono presentate.

In un giorno di sole, ponetevi davanti agli occhi due lenti gialle e vi sembreràdi dominare la potenza della stessa luce, poiché potete tenere bene aperte le pal-pebre. Noi sappiamo che la luce è una condizione delle più elementari della no-stra vita materiale. Le piante si volgono verso la luce o là donde viene maggiorluce. La luce negli animali seconda e accelera il ricambio materiale e, anche negliesseri sprovvisti di occhi, la respirazione è più viva nell'aria luminosa che in quellaoscura. Ma la luce, oltre a secondare il sentimento vitale, reca anche piacere; co-me avviene in ogni funzione normale, la funzione della vista è accompagnata dalpiacere, e il neonato si volge verso la luce, non solo per il ricambio materiale, maanche per obbedire all'impulso di esercitare la vista.

Ma l'occhio ha bisogno dei colori. Gli effetti dei colori sul sentimento dipen-dono dall'elemento acromatico e cromatico della sensazione, cioè, dal grado dichiarezza e dal grado in cui il colore si avvicina allo spettro.

Fechner distingue i colori attivi e i colori recettivi. I colori attivi (porpora,rosso, arancio, giallo) stimolano, eccitano all'azione e al movimento. I recettivi,come il turchino, moderano, arrestano e non spingono all'azione esterna. Il tur-chino è un colore freddo, il giallo è pieno di vita. Il verde da l'impressione di unriposo pieno di vigore.

Ora per la classificazione differenziale degli individui circa i colori, non èforse vero che alcuni vanno in cerca di colori chiassosi e attivi, e altri invece deicolori tenui se non proprio recettivi? Ci troviamo sempre alla duplice classe dicoloro che sono più per la materia e di coloro che, pur restando nella materia,si astraggono da essa, anche quando sono costretti a usarne. I primi vanno pocolontano da ciò che loro presenta l'oggetto veduto e il colore da cui è circonda-to; gli altri si elevano fino alla vita dell'intelletto, e, aiutati dall'immaginazione,

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si sbrigliano ad una lirica lene lene o tragica, secondo l'impressione del colore.Nel rapporto tra l'udito e la vista, all'oscurità si riferisce il silenzio, alla luce il

suono. Io non so se sia immaginazione o realtà, ma nell'oscurità il silenzio è piùprofondo; è quel silenzio del sepolcro, della morte; mentre il silenzio nella lucenon è silenzio. Il silenzio nella luce, secondo me, è un silenzio più temibile delsilenzio all'oscuro, forse perché silenzio e luce si contraddicono.

Non è poesia, questa, ma può essere benissimo lo spunto a un campo scienti-fico. Forse nella luce, perché c'è il lavoro, l'aria è ripiena di suoni dai quali il nostroudito è percosso? Ma se siamo sopra un monte solitario e lontano dalla vita, il no-stro udito ne viene toccato lo stesso, senza che noi ce ne accorgiamo. Forse unaforza misteriosa, una radio naturale che noi non conosciamo, riceve e trasmette isuoni in tutta la superficie della terra? Non si sa, ma certo la luce è piena di suoni ele tenebre di silenzio. I piaceri più intensi ci vengono dal tatto e dall'udito, conquesta differenza, però: il tatto è più materiale e l'udito è più spirituale.

Le differenze individuali, anche per l'udito, sono di due classi: il delicato, ilgrossolano. Vale poco che alti intelletti non abbiano saputo e non sappiano di-stinguere i trilli sublimi di un violinista che ruba all'arte tutte le bellezze recondi-te, dal chiasso assordante del tamburo di un saltimbanco; ma è sempre vero chequesti intelletti sono intelletti dalla maschia poderosità matematica in teoria o inpratica, e non affatto muniti di quel sentimento ben disposto a tutte le meravigliedell'universo, che sono ricche di suoni: dal rombo di un tuono allo stormire diuna foglia. Sono intelletti come materializzati nella loro materia specifica.

In qualunque modo, ci sono uomini che sono grossolani nell'udito e ce nesono di quelli che hanno un sentimento tanto delicato, da uscire fuori dei sensiall'udire una lieve melodia, ordita su un'armonia originale e sublime.

Ora che abbiamo fatta questa lunga classificazione della disposizione dei sen-si umani, scendiamo alla grafologia.

I segni grafici che ci si presentano qui, nella loro marcata distinzione e oppo-sizione, sono il segno Filiforme e il segno Marcata (il segno Fine è un accrescitivodi Filiforme e il segno Grossolana è un accrescitivo di Marcata).

Abbiamo osservato, ponendo sotto esame il sentimento vitale e il sentimentodei sensi, che coloro i quali hanno una natura materiale tali si manifestano in tuttele percezioni ed espressioni. Sembra che in ogni cosa siano come pesanti nellastruttura dei sensi e nell'esercizio dei loro muscoli. Per farlo vedere ci siamo cosìdilungati nella descrizione psicologica e fisiologica. Se manifestano ciò in tutte leloro percezioni ed espressioni, ne viene che lo dimostrano anche nello stendere lascrittura caricata o marcata. Si comprenda bene questo segno, poiché la marcaturanon deve essere solo nei tratti discendenti della penna, ma anche nel tratto ascen-dente. La ragione scientifica, psicologica e fisiologica appare chiara dopo tutte lespiegazioni che abbiamo dato sopra. Per contrario, esaminando il sentimento vi-tale dei cinque sensi, abbiamo osservato che ci sono tipi delicati che manifestanola delicatezza in tutte le loro percezioni ed espressioni. Non piace loro, per mododi dire, la natura grezza, ma la natura già preparata e resa artistica dall'arte. Si puòdire che posano leggermente la loro attenzione e la loro azione su quelle cose chepercepiscono ed esprimono, quasi per timore di profanarne e menomarne la bel-lezza e tutte le recondite sfumature. Onde, con i loro muscoli, resi leggeri dallaloro costituzione fisica, premono appena sulle cose che trattano.

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Sì, resi leggeri dalla costituzione fìsica, poiché se i muscoli non fossero così,non sarebbero atti a eseguire una cosa, secondo le tendenze della modalità delsoggetto. Ci sono, è vero, delle persone con i muscoli pesanti (per pesante si deveintendere il muscolo non floscio ma duro), le quali vogliono essere delicate, ma laloro delicatezza è fuori posto. Si ricordi in proposito Ursus del Qua vadis?, chevuoi dare da bere con un piccolo vaso a Vinicio giacente in letto e malconcio eche non è capace di farlo, essendo le sue membra e i suoi muscoli immani e ina-datti allo scopo.

Quindi, se la delicatezza è insuperabile da costoro, in tutti i loro atti, ne vieneche lo deve essere anche nella scrittura. La scrittura Filiforme, specialmente neitratti ascendenti, ne è l'indice. Se lo è anche nei tratti discendenti, tanto meglio.Ma nei tratti discendenti non è strettamente necessario che sia Filiforme, in quan-to questo può dipendere o dall'istinto del comando o dall'emozione dell'impres-sionabilità. Tuttavia dobbiamo fare osservare che l'istinto spiccato del comandotoglie alquanto la delicatezza nel soggetto, come l'emozione dell'impressionabilitàsi riduce a frastornare la stessa delicatezza. Quindi il segno genuino della delicatez-za è che il Filiforme si avveri nei tratti ascendenti e discendenti della penna.

I grossolani sprezzano ciò che vi è di bello e di artistico nella natura o si ren-dono goffi se di proposito vogliono coltivare tutto ciò che è arte e bellezza. L'unae l'altra cosa sono eccessi dettati dall'amor proprio.

I delicati vanno incontro a un che di svenevolezza, tanto brutta nella donna,orribile e ributtante nell'uomo.

>• SEGNO 68° - SCRITTURA ACCURATA

La scrittura Accurata è quella stesa con studiosità. Quanto più dimi-nuisce la studiosità, tanto più ha accesso alla fluidità e la Accurata senzastudiosità va al concetto di Elegante. La scrittura Accurata può esser bel-la calligraficamente e può essere anche non bella, quel che importa è chesia fatta con cura. La fìg. 325 ti da una scrittura accuratissima ma noncorrente.

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Fig. 328

Scrittura con 9/10 di Accurata.

A fig. 326 osserva una scrittura Accurata e bella calligraficamente.A fig. 327 osserva una scrittura Accurata non bella calligraficamente.A fig. 328 osserva una scrittura Accurata che non si può dire proprio

bella calligraficamente, ma non si può dire nemmeno brutta.

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Per la graduazione, ecco il criterio. Se tutte le lettere sono fatte concura come nella fig. 326, avrai 10/10 di Accurata. Se pressappoco metàdelle lettere sono fatte con cura, avrai 5/10 di Accurata. Nella fìg. 328hai le p che sono fatte con accuratezza. Così pure le d. Per cui fa che tut-te le lettere di questa scrittura siano cento e che le lettere non accuratesiano dieci, avrai 90/100, cioè 9/10, di scrittura Accurata.

Accurata può avverarsi con studiosità, oppure senza. La prima è lavera Accurata, mentre la seconda deve avere per segno accompagnatorioDisuguale metodicamente almeno sui 6/10. LAccurata senza studio in-dica intelligenza atta per l'arte della prospettiva (è una specie di Elegan-te) e per l'esattezza scientifica; per la parte affettivo-attiva indica disposi-zione alla comprensione.

Questo segno grafologico è modificante dell'intelletto e della volon-tà e indica precisione in tutto: nel pensiero, nella parola, nel tratto, nelcamminare, nel vestire, ecc.

O Ragione scientifica di scrittura Accurata: precisione. — La scrittura Accurataè indice di precisione. Si badi bene che il concetto di precisione, semplicementetale, non richiede necessariamente un'intelligenza spiccata, ma, astraendo da qua-lunque altro concetto, richiede solo che le singole parti di una cosa siano collocatenel modo richiesto dalla loro natura o disposizione.

Tuttavia noi non dobbiamo, qui, considerare la precisione in se stessa, manella causa efficiente donde procede, perché dobbiamo osservare e scrutare la ten-denza di colui o di colei da cui la precisione procede. Ora la causa efficiente cheproduce la precisione può ottenere la precisione o non ottenerla. In altri termini,cerchiamo la tendenza alla precisione e non la precisione stessa.

Il segno grafico della tendenza alla precisione è la scrittura Accurata. Questascrittura, poi, può avere la bellezza calligrafica e non averla. Se non l'ha, è indicedella tendenza alla precisione, ma che non ottiene lo scopo.

Si badi bene che la precisione può essere precisione di esecuzione e precisio-ne che potremmo chiamare d'invenzione. La precisione di esecuzione possiamosuddistinguerla in precisione compita (copia perfetta), in precisione non compita(copia imperfetta).

Circa la precisione che abbiamo chiamata di invenzione - la quale sarebbequella che da il concetto di una cosa quale è nella natura o oggettivamente — dob-biamo dire ch'essa va fuori della semplice precisione e che indica una precisionedi concetto, in modo che la precisione non è che una conseguenza o una conco-mitanza della produzione di quella data intelligenza o volontà.

Ma noi, qui, non trattiamo se non della precisione materiale. Della precisio-ne di invenzione o di concetto ne parleremo trattando delle diverse specie dell'in-telligenza.

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In quanto alla precisione di esecuzione o materiale, l'abbiamo completa nel-la scrittura con bellezza calligrafica e con una certa Larghezza tra parole. L'ab-biamo non completa nella scrittura Accurata, ma che non ha la bellezza calligra-fica e che ha la Larghezza tra parole non spiccata. Bisogna osservare che la Lar-ghezza tra parole non è una nota strettamente necessaria anche per l'accuratezzacompita.

Ora, che cosa significa la scrittura Accurata? Significa accuratezza di pensiero,di parola, di tutti gli atti. Non è difficile dimostrare che la scrittura Accurata èindice di accuratezza di pensiero, di parola, di tratto, ecc. Perché se costoro sonoaccurati in tutti i loro atti, perché non debbono esserlo nella scrittura? E, vicever-sa, se sono accurati nella scrittura, perché non lo debbono essere in tutti i loroatti? Poiché sono gli stessi muscoli che stendono la scrittura e che compiono lealtre azioni, e, se hanno la tendenza all'accuratezza, naturalmente l'avranno e lametteranno in atto ogni volta che operano.

Ci sono di quelli che hanno a compagna l'accuratezza in tutto, ma sono af-fettati in essa. L'affettazione nell'accuratezza sarebbe lo stesso che un'accuratezzasmodata, cioè un'accuratezza che non riesce a essere genuinamente tale. Così co-storo cercano di far scrittura bella, e invece riescono solo ad avere l'affettazionedella bellezza.

E qual è la ragione fisio-psicologica della scrittura Accurata, in quanto siestende a significare un gusto piuttosto schifiltoso e una digestione difficile?

Se si considera bene, il gusto schifiltoso che cosa è mai, se non un gusto chetrova in tutto da ridire, come appunto l'accurato che non si contenta mai se nonquando tutto è a modo, secondo quanto vuole l'accuratezza che va sempre ac-compagnata da un certo studio incontentabile? Il gusto schifiltoso è un gustoche pesa, in modo meticoloso ed esatto, tutte le dosi, tutti gli ingredienti, ed èbeato quando trova qualche cosa di peregrino per molteplicità e raffinatezza diingredienti.

Trovate l'accurato lindo e pinto, come si suoi dire, in tutto punto, e piacevederlo così, ma forse non piace a coloro che hanno dovuto combattere con luiper renderlo tale. Perché quante difficoltà prima di arrivare alla lindura da lui de-siderata! Così anche si deve parlare del gusto.

In quanto alla digestione difficile, oltre alle ragioni già dette, si devono ag-giungere altre ragioni desunte direttamente dalla fisiologia.

Osservando questi individui, abbiamo constatato che costoro emettono, perlo più, non quella saliva che in fisiologia si chiama della masticazione, ma quellache si ha dalle ghiandole mucose sottolinguali e dalle ghiandole miste. Abbiamoosservato che sono molto lunghi e accurati nel masticare i cibi, quasi che i loroapparati digerenti sentano la spinta di suscitare la saliva parotidea, cioè la salivache da «un secreto acqueo, relativamente ricco in sali e albumina e che contienedi regola "ptialina"» (Pugliese, Fisiologia, manuali Hoepli, p. 91, nota).

Abbiamo anche osservato che individui di tale specie amano le sostanze ama-re, irritanti, acri, ecc. Ora «le sostanze o sono disgustose (amare) o sono irritanti(acidi, ecc.) provocando subito un'abbondante secrezione di saliva, che è una verasaliva di diluizione» (ivi, p. 95).

Da ciò appare chiaro che costoro sentono lo stimolo a suscitare la saliva chealtrimenti non avrebbero, e questo è il segno della loro digestione difficile.

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Si noti anche che costoro tendono ad alimenti secchi, poveri di acqua, cheprovocano un flusso abbondantissimo di saliva. Né si dica che prendono spessobrodo, perché lo fanno, più che altro, costretti dalla necessità, perché essi appeti-rebbero sostanze secche e povere d'acqua.

Noi sappiamo dalla fisiologia che del succo gastrico si può avere una secrezio-ne facendo vedere il cibo a un affamato e a uno che abbia molto appetito. Ora gliindividui dalla scrittura Accurata non hanno quasi mai buon appetito: ciò, dallanostra esperienza. Dunque i succhi gastrici in loro non sono facilmente eccitabili:da ciò anche la loro difficoltà a digerire.

Vi è anche il succo pancreatico per la digestione, che è «il più completo epotente dei nostri succhi digerenti, avendo su tutti e tre i gruppi dei princìpi nu-tritivi organici» (ivi, p. 120). Ora il succo pancreatico viene stimolato dal succogastrico che, essendo non facilmente eccitabile negli accurati, avrà azione deboleanche sul succo pancreatico.

Notiamo inoltre che questi esseri hanno il colore della faccia di un verde gial-lognolo, ciò che fa supporre un certo assorbimento della bile. Con l'aiuto dellafisiologia, noi sappiamo così perché gli accurati abbiano una digestione difficile.

Ci si domanda ragionevolmente:— Perché mai la scrittura Accurata è indice anche di questa digestione difficile?— Siamo noi capaci di penetrare il segreto in cui si avvolge questa regola grafolo-

gica?— Vi è una causa psichica, oppure tutto si deve ripetere da cause fisiche?— Ma se tutto si deve ripetere da cause fisiche o prettamente fisiologiche, come

mai la scrittura ha intima relazione con questo effetto, mentre la scrittura, daquel che abbiamo insegnato in un trattato a parte, ha relazione con la partemorfologicamente somatica dell'uomo, in quanto è ridondanza della forma so-stanziale, cioè dell'anima, poiché il segno della psiche è parimenti il segno del-la parte somatica?

Vi è certo una causa psichica che crediamo di aver trovata ed è questa: gliaccurati sono sotto la pressione di un continuo eccitamento. Essi sono tratti mol-to all'ambizione di prevalere. Ora l'ambizioso, specialmente di simile specie,quello cioè che non ha la forza intellettiva per scrutare, per far fronte ai nemicinascosti, per origliare a modo, ecc., sta in continuo eccitamento che naturalmentediventa abituale, in quanto scaturisce direttamente dalla natura. Abbiamo dettoche non ha forza intellettiva, perché consideriamo l'accurato con la precisione diesecuzione.

Questo eccitamento lo mette in uno stato come di uno che prende paura, ilquale emette appunto una saliva filante e vischiosa che fa sentire nello stomacocome un peso e come un arresto della digestione. Eccolo perciò a prendere bevan-de eccitanti, ecc., quasi per inebriare la fatica dell'eccitamento psichico da cuimorbosamente è affetto.

Per dare un accenno degli accurati con precisione d'invenzione, diciamo chela cosa è diversa in quanto essi, anche tratti dall'ambizione di prevalere, hannodall'intelligenza modo di arginare le ostilità che possono sorgere; e quindi nonsono pressati da quella paura da cui sono presi gli accurati con tendenza a preci-sione di esecuzione.

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SEGNO 69° - SCRITTURA LEVIGATA

La scrittura Levigata è la stessa scrittura Accurata, ma con spiccatalindura e attillatura. Tutte le scritture levigate sono accurate, ma non vi-ceversa. Prendi l'esempio dalla statua che, dopo essere stata accurata-mente sbozzata, viene resa lucida e rifinita in tutti i particolari. Non de-ve essere più grande del calibro medio, cioè le lettere minori non devonoavere più di tre millimetri di altezza (le lettere minori sono le a, e, e, i, m,n, o, r, s, u, v); anzi, se la scrittura è piccola, tanto più sarà Levigata. De-ve avere i chiaroscuri a proposito e non esagerati. Sopporta il Riccio del-la sobrietà e potrebbe anche essere senza ricci. Può sopportare il Ricciodel nascondimento, ma che non sia frequente; ce ne può essere sparsouno qua e là. Deve avere almeno 5/10 di Filiforme. Nota che la scritturaFine può essere anche Levigata quando è fatta con cura, altrimenti restasemplicemente Fine. A fìg. 329 ti porto un esempio con due scritture.Osserva anche la fig. 330.

Le due scritture di fig. 329 sono meno spigliate dell'esempio di fig.330, per cui il soggetto della seconda figura è più spontaneo in tutte lesue cose.

x^$^ " .

XFig. 329

Scritture con quasi 10/10 di Levigata.

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Page 359: Trattato di grafologia - G. Moretti

Fig. 330

Scrittura con 8/10 di Levigata.

Per il grado attienti a questo criterio: se la scrittura è piccola, è Ac-curata, ha la bellezza calligrafica, ha solo i Ricci della sobrietà, ha i chia-roscuri a proposito con nulla di esagerazione, ecc., come è annunziatonella regola, allora avrai 10/10 di Levigata. Se non ha tutta la spontanei-tà desiderabile, cioè se si vede che c'è della studiosità, allora scende dalgrado massimo di due gradi. Se la scrittura ha un calibro medio, nonpiccolo, allora scenderà dal grado massimo di un grado (avendo natural-mente tutte le altre prerogative). Se ha i Ricci delPammanieramento,scenderà dal grado massimo per lo meno di 3/10. Insomma se mancadi uno dei requisiti detti sopra, viene sempre a perdere qualche cosaper non essere alla sommità di scrittura Levigata. Sotto i 5/10 va ad Ac-curata.

Questo segno grafologico è indice di grande proprietà e compitezzain tutte le azioni, di chiarezza d'intelligenza e di concezione affettivo-at-tiva. Ma tutto ciò con qualche tinta di affettazione. Levigata porta al-l'ambizione di prevalere riguardo alla compitezza. Guai a toccare tali tipisull'onore, sull'onestà, ecc.

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Fig. 331

Scrittura con 7110 per presenza di studiosità.

354

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Fig. 332

Scrittura con 5/10 di Levigata., perché di calibro mediocon presenza di Ricci di ammanieramento.

Coloro che hanno tale scrittura sono, per lo più, dei tecnici, special-mente per le cose che richiedono molta esattezza e scrupolosità.

Riescono bene costoro nel decorare con la parola e anche con il pen-nello. Ma se non hanno Larghezza di lettere e niente di Disuguale me-todicamente, riescono solo a essere dei copiatori. La scrittura Levigata haquasi sempre per compagni quei segni che non indicano Disuguaglianzametodica. Quando è accompagnata da Disuguale metodicamente, alloraè indice di originalità di rifinitezza in quelle facoltà in cui spicca il sog-getto. Perciò costoro hanno un'intelligenza di imitazione e una affettivi-tà parimenti tale. Hanno, ordinariamente, per compagni quei segni gra-fologici che indicano esecuzione. Come appare chiaro, tale segno riguar-da principalmente la tecnica del giudizio.

Coloro che hanno Accurata e Levigata, di ambo i sessi, sono portatialla precisione e all'esagerazione di essa in tutto. Per mantenere questaprecisione sono portati a mettere in osservanza quanto si richiede daiprincìpi adottati dal tempo che corre non importando loro se siano ono secondo verità. Sono, direi, i difensori delle idee che corrono e ne so-no talmente i difensori che rimangono tali anche se la loro opinione ècontraria, sicché hanno la tendenza alla menzogna e al fariseismo. Se so-no domestici (per lucro, naturalmente) sono tutti per il loro padrone an-che in cose non lecite, mettendo magari da parte argomenti per un gior-no o l'altro in cui venga una rottura con il padrone. Così in tutte le cose.Quello che meraviglia è che mostrano di essere convinti pienamente diquello che asseriscono o negano e che domani, cambiando vento, getta-no a mare scusandosi che in passato non potevano fare altrimenti per

355

Page 361: Trattato di grafologia - G. Moretti

guadagnarsi il pane. Hanno, se il segno va congiunto con Pendente, latendenza alla pederastia. Le femmine hanno tendenza a una specie di fri-gidità relativa e a coprirla con affermazioni di continenza. Se vi è il segnoLevigata, quanto si è detto si avvera maggiormente. Il Levigata porta an-che a un che di fobia di contatti e di speciale frigidità verso quegli esseri,sia pure di diverso sesso, che non hanno quelle delicatezze di espressioneche hanno coloro che posseggono questo segno. Chi ha il segno Levigatasente ribrezzo nel vedere uccidere un pollo, un coniglio, ecc.

E un segno accidentale dell'intelletto e della volontà che può, tutta-via, modificare di molto la sostanza, specialmente quando tale segno vacongiunto con la Strettezza di lettere, Strettezza tra lettere, con nessunaDisuguaglianza metodica.

> SEGNO 70° - SCRITTURA DRITTA

La scrittura Dritta è quella che non ha pendenza. Questo segno ècontrario, dunque, del segno scrittura Pendente sia a destra che a sini-stra. Si badi che la mancanza di pendenza non deve dipendere dal modocon cui si tiene la carta su cui si scrive (da ciò si ha la scrittura Rovescia-ta), ma dalla natura stessa della scrittura.

Tosto che questo segno scende dal suo massimo grado, entra in do-minio del segno Pendente (vedi scrittura Pendente).

Per esser Dritta con 10/10 deve formare con la riga 90 gradi. Vedi lafig. 333. La fig. 334 non ha 10/10 di Diritta perché l'angolo non è sem-pre di 90 gradi.

Fig. 333

Scrittura con 10/10 di Dritta.

356

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Fig. 334

Questo segno grafologico, che è modificante della volontà, indicaprincipalmente sostenutezza nelle manifestazioni dei sensi, di affettività,di contegno verbale, del tratto in tutta l'estensione del termine, cioè ri-guarda la veste e l'espressione dell'affettività, quantunque possa riguar-dare anche l'affettività in se stessa, ma ciò come per ridondanza.

Dritta può essere di calibro piccolo e di calibro grande. Dritta concalibro grande indica sostenutezza più esteriore che intcriore, tanto nel-l'uomo che nella donna. C'è la sostenutezza e c'è l'orgoglio per darlecampo, ma in realtà è più apparenza, che facilmente viene smontata dauno spirito contraddittore scaltrito. Invece la scrittura Dritta con calibropiccolo indica una sostenutezza del tutto cosciente, tanto nella parte in-tellettiva come nella parte del sentimento. Il soggetto sa quello che dice,quello che tace in modo da sostenerlo e da poterlo sostenere senza indie-treggiare. Chi ha Dritta con calibro grande parla a modo di sentenza, dicondanna o di assoluzione. Chi ha invece la scrittura Dritta piccola, par-la con riservatezza, avendo per direzione la prudenza, parla a proposito sìda non avere l'obbligo di ritirare quanto ha espresso. Chi ha scritturaDritta piccola tende a una satira benevola che costringe l'altro a pensaree a riformarsi. Chi ha scrittura Dritta piccola è munito di un coraggiomorale che supera qualunque ostacolo, tanto nelle cose proprie comenelle altrui.

La Dritta piccola porta a un'affettività profonda, di sacrifìcio costan-te e di esclusione di tutte le frivolezze. Se questa affettività non vienecorrisposta sente molto dispiacere, però ha il coraggio di sopportarlo.La Dritta grande ha un'affettività meno profonda e che vuole essere con-siderata e corrisposta. La Dritta grande porta alla sincerità che può averequalche cosa di rude; la Dritta piccola porta a una sincerità regolata dallaprudenza. La Dritta va più alle opere che alle parole.

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Page 363: Trattato di grafologia - G. Moretti

> SEGNO 71° - SCRITTURA ARDITA

Ardita è la scrittura che mostra sicurezza di tracciato e quindi sem-bra stesa con protervia.

Si distingue dal segno Slanciata in quanto lo Slanciata può arrestarsidavanti a un inciampo (ciò non toglie la tendenza allo slancio), invece ilsegno Ardita non si ferma. All'Ardita può rompersi la penna per non ar-restarsi, allo Slanciata no. LArdita ha la forma recisa del tracciato, ciòche non è necessario nello Slanciata. Se nello Slanciata questa forma re-cisa c'è, sotto questo aspetto appartiene all'Ardita. Può essere che l'Ardi-ta sia fatta in forma Lenta, ciò che non può essere comportato dalloSlanciata. Si osservi all'uopo la fig. 335.

Fig. 335

La M di «Molto» ha un processo non slanciato, perché in certo mo-do ha movenze pigre, ma ha tutta la forma recisa nel corpo della lettera,e in fine del riccio quel ritorno è contrario allo Slanciato, ma non è con-trario ad Ardita, perché quel ritorno è fatto in modo reciso. Così tuttoquel ghirigoro che viene formato dalla v e dalla f i d i «Reverendo» ha tut-ta la forma di Ardita, ma non di Slanciata, in quanto la mano si indugianel formare tutto quel ghirigoro. Lo Slanciata non può comportare unindugio di tale specie, perché comporta soltanto gli indugi che vengonodalle esteriorità (per esempio da un inciampo della penna). Lo Slanciata,inoltre, non torna indietro: l'Ardita vi può tornare, mantenendosi nellasua natura.

Osserva le fìgg. 336 e 337 che sono un vero esempio di Ardita.Per la graduazione usa questo criterio: quando tutti i requisiti detti si

trovano insieme in una scrittura, di' pure che questa scrittura ha 10/10di Ardita. Trovi tali requisiti nella scrittura di fig. 335. Se trovi le asterette, il riccio reciso, ma che tende un po' a curvarsi, allora avrai intornoa 8/10 di Ardita. Se in una scrittura trovi soltanto dei ricci o dei tagli chemostrano come un colpo di mano, avrai 6/10 di Ardita, come nella fig.337. Se trovi soltanto che la scrittura procede avventatamente sul rigo,

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Fig. 336

Fig. 337

Scrittura con 6/10 di Ardita.

come per fare spreco di spazio, allora avrai 5/10 di Ardita: vedi la fig.338. Sotto a 5/10 il segno Ardita non merita considerazione.

Questo è un segno modificante della volontà e dell'intelletto.Questo segno grafologico è indice di sicurezza intellettiva e morale.

Si badi bene che intendiamo parlare di sicurezza soggettiva e non ogget-tiva, come si è reso chiaro nella parte scientifica della grafologia, trattan-do della sicurezza intellettiva.

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Fig. 338

Scrittura con 5/10 di Ardita.

Chi ha questo segno non ha pronta la considerazione per darsi al-l'oggettività. È come Ricci della spavalderia e Spavalda. Differisce dallaSpavalda perché potrebbe essere in individui tanto maschili come fem-minili che compiono opere nobili e che fanno onore alla natura umana.Lo spavaldo, in quanto tale, esclude o non entra nel campo della nobil-tà, mentre l'ardito ha lo scopo spesso di raggiungere la fama di un certoeroismo.

In altri termini, questo segno è indice dei caratteri sicuri di sé. Chiha scrittura Ardita facilmente sdrucciola nell'audacia, dove non entra laconsiderazione. Dell'audacia tratteremo a parte.

SEGNO 72° - SCRITTURA RECISA

La scrittura Recisa è quella stesa in modo brusco specialmente nellafinale dell'ultima lettera della parola.

E un segno modificante della volontà.Questo segno indica carattere risoluto e che tende a troncare le que-

stioni per venire alla conclusione. E, per modo di dire, come Alessandroche non si è affaticato per sciogliere il nodo gordiano, ma lo ha tagliatocon un colpo di spada. Tanto nell'uomo come nella donna porta la ten-denza alle stroncature tanto nella parte psichica, come fìsica e morale.Una questione viene ridotta ai minimi termini per definirla sia purecon qualche danno del soggetto. Il soggetto tende a sbrogliarsi dai fasti-di, per quanto gli è possibile, che possono essere inerenti non diretta-

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Fig. 339

Fig. 340

Fig. 341

mente alla sua professione. Può esservi il danno alla cosa medesima perl'azione stessa della recisione. Il soggetto, insomma, tende a danneggiarela cosa per mancanza di rifinitezza. Valga come esempio la fig. 339.

Non è facile che si dia una scrittura Recisa con tutti i requisiti su de-scritti che darebbero 10/10 di Recisa.

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Page 367: Trattato di grafologia - G. Moretti

Per la graduazione sta su questo criterio. Se tutte le lettere sono mu-nite di qualcuno dei detti requisiti, allora avrai 10/10 di Recisa. Se nontutte le lettere, ma quattro quinti di esse sono munite di qualcuno diquei requisiti, avrai 8/10 di Recisa e così via di seguito. Osserva anchele fise. 340 e 341.

^ SEGNO 73° - SCRITTURA AUSTERA

La scrittura Austera è la scrittura rigida nel processo, nelle aste, nellesingole lettere, nelle finali, con pressappoco le stesse distanze tra lettere etra parole. La scrittura Pendente diminuisce il grado di Austera.

Questo segno grafologico indica principalmente austerità divcaratte-re ed è proprio della scrittura dei grandi condottieri di popoli. E un se-gno composto di due altri segni, che sono il segno dell'impero: Intozzata1° modo e Parca, che abbiamo già esaminati. Valgano per esempio lefigg. 342, 343, 344 e 345.

Nell'uomo porta austerità di propositi e di quello che riguarda l'es-senza delle cose (ma per questo ci vuole anche Larghezza di lettere e tralettere) e anche le accidentalità delle cose (questo secondo i segni accom-pagnatori: per esempio se c'è il segno Secca allora l'austerità si manifestanel dare e nell'avere e nelle loro particolarità). Parola austera, aspettoduro, incesso grave. Pensiero ed espressione di esso parco e come a for-ma di sentenza. Coraggio morale e fisico. Il soggetto potrebbe apparire

Fig. 342

Scrittura con 7/10 di Austerità. Manca il tratto fulmineo della lettera.

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Fig. 343

Scrittura con 6/10 di Austerità, perché c'è un po' di Sinuosità.

Fig. 344

Scrittura con 5/10 di Austerità. C'è la studiosità che diminuisce l'austerità.

Fig. 345

Scrittura con 4/10 di Austerità, perché Pendente e non Marcata..

363

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testardo, ma in realtà è testardo se vi è il segno proprio della testardaggi-ne, altrimenti la testardaggine non è genuina ed è semplicemente fer-mezza e incrollabilità morale, ecc., come Attilio Regolo, Scipione l'Afri-cano, Matatia. Insomma l'austerità riguarda le cose in se stesse con ten-denza però all'esagerazione, la quale dal soggetto stesso viene moderata seviene chiamato alla considerazione. L'austerità riguarda gli altri, ma ri-guarda anche il soggetto. Se il soggetto fosse un magistrato, ha la tenden-Cf OO C7CJ C-"

za ad attenersi alla legge sotto qualunque aspetto la si possa considerare.La donna ha le stesse proprietà, ma avrebbe meno tendenza all'epi-

cheia e sarebbe meno propensa a mitigare l'esagerazione dell'austerità.Si badi di non confondere l'austerità con la rudezza, perché sono

due cose ben diverse. L'austerità si prefìgge solo di richiedere quel chevuole e di ottenerlo; e non si confonda l'austerità con la santità della vi-ta, perché il santo è austero con se stesso ma non con gli altri, mentrequi la tendenza dell'austerità grafologica può riversarsi su se stesso, maprincipalmente si riversa sugli altri. Ciascun austero può riversare l'au-sterità su se stesso, ma bisogna che ne preceda la risoluzione, ciò chenon si può ottenere senza il proposito fermo della virtù. Quindi austeri-tà come tendenza non sarebbe altro che tirannia.

Per la graduazione di questo segno si tenga lo stesso criterio che ab-biamo dato per scrittura Recisa. Se la scrittura è Dritta, Intozzata 1 ° mo-do sopra i 5/10 e molto Parca (8-9/10) puoi dare a questo segno intornoa 8/10. Credo che non si possa dare una scrittura con 10/10 di Austera.Se manca qualcuno di quei requisiti, allora questo segno scende di gra-do. Se manca Dritta scenderà di grado per uno o al più 2/10. Se mancail segno Parca, cioè se il segno Parca non è superiore a 5/10, allora il se-gno scenderà dal suo grado massimo di 2/10. Se manca il segno Intozza-ta 1 ° modo, oppure se questo segno è molto affievolito, allora questo se-gno scenderà di 4/10 e forse anche di 5/10 dal massimo grado. Sotto i5/10 il segno Austera non ha più ragione di essere.

> SEGNO 74° - SCRITTURA PIANTATA SUL RIGO

\

E quella scrittura che sembra preparata prima, poi messa sul rigo co-me se fosse un timbro. Questo comporta che la scrittura sia sfaccettata.Da ciò questo segno deve avere le doti di Austera, di Ponderata, di Parcae di Recisa, perché lo sfaccettamento stesso presenta austerità, non puòcombinare con il segno non Parca, con il segno non Recisa e natural-mente deve presentare le qualità della ponderazione perché lo sfaccetta-

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Page 370: Trattato di grafologia - G. Moretti

mento è indice di ponderazione nelle singole particolarità. Diventa co-me tante figure geometriche. Si avvera maggiormente nell'uomo essen-do il segno della vera virilità.

Questo segno non è compatibile con tutti quei segni che portanocon sé un che di irriflessione, come Dinamica, Veloce, Slanciata, Profu-sa, ecc.

È un segno sostanziale della volontà e dell'intelletto. Indica serietà dipensiero di volontà e di propositi. Indica carattere totalmente cosciente,remissivo o inflessibile secondo la natura delle cose. Coraggio morale.Costoro si presentano in forma eretta, né impettita né dimessa, con pa-role tante quante sono necessarie; niente di inutile e di superfluo. Gene-

Fig. 346

Scrittura di sant'Ignazio di Loyola.

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rosità larga purché non sia a danno altrui e della cosa in se stessa. Spiritodi sacrificio con un rendimento maggiore di quello stesso dal soggettosupposto e desiderato. Supera il sacrifìcio con fermezza di soddisfazione.Tende a sincerità con tutti, non con sincerità semplicistica ma direttadalla prudenza. Sono tipi che non hanno sdolcinature, ma molti fatti.L'uomo, se ha una compagna, la dirige facendole delle sorprese graziose,la tratta come una bambina ma senza costringerla a considerarsi bambi-na. Per esempio, per annunciare un fatto luttuoso prepara la persona.Iniziati per una strada professionistica nella quale sono diventati celebrie si accorgono che quella professione è superata ed essi sono avanzati dietà, provano difficoltà a cambiare direzione. Questo segno indica gli at-teggiamenti della parte intellettuale secondo la forza dei segni grafologicida cui viene accompagnato il segno principale.

Il grado di questo segno viene computato dal grado dei segni che locompongono e dal loro significato particolare. Osserva le figg. 346 e347.

Fig. 347

Scrittura di Michelangelo Buonarroti.

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Page 372: Trattato di grafologia - G. Moretti

SEGNO 75° - SCRITTURA ALLUNGATA o ALTA

Per scrittura Allungata o Alta intendo definire quella scrittura che siestende verticalmente, cioè più verticalmente che orizzontalmente. Sibadi che l'allungamento deve essere sproporzionato in ragione dell'e-stensione orizzontale. Tale scrittura si riscontra più nel sesso debole chenel forte. Questo segno è indice della tendenza a figurare in modo pom-poso nella parte intellettivave morale. Chi ha questo segno tende a farfigurare tutte le sue azioni. È cosa più esterna che interna. Da non con-fondersi con il sentimento dell'orgoglio. Pressappoco come Solenne. Ètuttavia un segno esteriore e non comprende nulla di quello che può es-sere indice dell'interiorità. Per potersi rendere conto se una scrittura èAllungata, bisogna far la misura proporzionale tra l'altezza e la larghezzadelle o, delle a, delle u, delle s, delle r, delle e, delle h e delle v. Si badi dimisurare le minuscole. Ora si vede bene che una scrittura per avere

Fig. 348

Scrittura con circa 4/10 di Alta.

367

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10/10 di Allungata, dovrebbe essere alta dieci millimetri e larga zero.Se è alta dieci millimetri e larga due, avrai circa 8/10 di Alta. Se altadieci millimetri e larga tre millimetri, avrai 7/10 di Alta. Se è alta diecimillimetri e larga quattro, avrai 6/10 di Alta. E così tira la proporzioneper ogni altra misura. Quindi una scrittura Allungata 10/10 non si puòdare, perché non si può tener conto di qualche lettera che riesce chiu-sa, ma bisogna tener conto di tutte le lettere di una scrittura nel suocomplesso. Credo di non dover essere costretto a riportare qui gliesempi in grado regressivo per far intendere la regola, perché è mol-to chiara. Mi limiterò a riportare qualche esempio. Vedi le figg. 348e 349.

Questo segno è accidentale della volontà e dell'intelletto.

Fig. 349

Scrittura con 7/10 di Alta.

> SEGNO 76° - SCRITTURA ATTACCATA

La scrittura Attaccata è quella in cui le lettere di una parola sono in-sieme attaccate. Non basta che ogni lettera cominci dove finisce la pre-cedente, senza lasciare spazio vuoto in mezzo; occorre anche che la pen-na non sia stata mai tolta dalla carta. Se la penna è stata tolta dalla carta(per esempio per fare un puntino o un taglio, per rifinire una lettera oaltro), quantunque poi si sia unita la lettera seguente alla precedente,pure la scrittura è Staccata.

Questo segno grafologico è indice di continuità nelle disposizioni af-fettivo-attive e in tutte le attitudini intellettuali; cioè indica in essa unprocesso senza rottura.

368

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Chi ha questo segno tende a sintetizzare, purché ne abbia la poten-za, ciò che viene indicato da altri segni grafologici e principalmente dalsegno Larga di lettere e poi dal Disuguale metodicamente e dal Sinuosa.Chi ha la scrittura Attaccata tende a sintetizzare, e se ha i segni della sin-tesi non ne viene che non sappia analizzare, ma può in qualche caso tra-scurare l'analisi. Se la trascura, la trascura non perché non riesca ad ana-lizzare, ma solo perché non ne ha la spinta.

Per vederne il grado, basta osservare quante rotture ci siano in unaparola, di modo che se, ordinariamente, tutte le lettere di ciascuna paro-la sono attaccate, allora si avrà il massimo di scrittura Attaccata. Se si ve-de che, ordinariamente, una metà delle lettere di una parola è attaccata,una metà staccata, allora si avranno 5/10 di scrittura Attaccata. Se final-mente, tutte le lettere sono staccate, allora si avrà il segno di scritturaStaccata al massimo grado e si avrà 0/10 di scrittura Attaccata.

Dobbiamo avvisare che il segno Attaccata si trova maggiormente econ più intensità di grado tra le scritture nordiche, perché la continuitànelle azioni e nelle disposizioni affettivo-attive è prerogativa più del po-polo nordico che dell'italiano.

Osserva anche la fig. 350.

Fig. 350

Scrittura con 9/10 di Attaccata.

Per la graduazione la cosa è molto facile: se tutte le lettere di cuisono composte le parole, hanno lettere attaccate, allora avrai 10/10 diAttaccata; se invece ne hai quattro quinti, allora avrai 8/10 di Attacca-ta; se tre quinti, allora avrai 6/10 di Attaccata e così via. Osserva lefigg. 351 e 352.

Fig. 351

Scrittura con circa 9/10 di Attaccata.

369

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Fig. 352

Scrittura con 6/10 di Attaccata.

SEGNO 77° - SCRITTURA SOLENNE

La scrittura Solenne è quella che si mostra vergata con pomposità.Osserva le fìgg. 353 e 354.

Fig. 353

Firma di Rabindranath Tagore, poeta e filosofo indiano.

Fig. 354

370

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A chiarire meglio il pensiero di Solenne, si badi che tutte le persone,specialmente di sesso femminile, le quali hanno la scrittura Solenne, so-no tenute per molto serie, perché tali si mostrano. Quelle che hanno lasolennità accentuata, hanno anche la serietà accentuata, che prende laforma di una certa solennità.

Però questa serietà potrebbe essere solo una serietà di apparenza.Questa solennità può venire dall'interno e può essere anche soltantoesterna, cioè incosciente.

Coloro che hanno la scrittura Solenne hanno pensieri e sentimentidi solennità, meglio, pensieri e sentimenti investiti da prosopopea. Ten-dono più alle esteriorità del comando e dell'imporsi che al vero coman-do di cui è indice Intozzata 1° modo. Tendono alla pompa, all'approva-zione. Tendono a vestire con colori sgargianti per farsi notare. Basta chesia salvo il loro prestigio esterno. Se per questo prestigio esterno è neces-sario adoperare la forza, allora adoperano la forza per quanto loro e pos-sibile. Farsi dichiarare re, governatore, imperatore, farsi acclamare dallafolla, passare in mezzo a essa tra applausi clamorosi in veste pomposa(questo è necessario per la tendenza di cui è indice il segno), ecco quan-to importa il segno Solenne. E un segno che si trova più frequentementenella scrittura femminile. Le donne che hanno questo segno tendono afar trionfare la loro esteriorità, per cui sono cultrici della vanità fisica.

Questo segno grafologico indica pomposità, durezza affettiva, anziprivazione di affetto attivo, e qualche volta, quando il chiaroscuro èmolto marcato, prevalenza in tutto della parte materiale.

Come si vede, è un segno accidentale, come spinta della volontà, mada imperiosamente la veste alla parte sostanziale.

Per la graduazione: se si avverano in una scrittura tutti i detti requi-siti, avrai 10/10 di Solenne. Se si avverano tutti meno uno, avrai 9/10,se meno due, 8/10 di Solenne; e così di seguito. A 5/10 non è più a con-siderarsi.

> SEGNO 78° - SCRITTURA SPAVALDA

Spavalda è quella scrittura che appare sfrontatamente invadente nel-le lettere e nelle parole. Ne consegue che deve essere di calibro sopra ilmedio, non staccata. Tende ad avere le Aste indietro. Da l'aspetto diuno che si fa largo tra la folla a forza di gomitate e di grida. E indice dimegalomania, di sfrontatezza e spavalderia nella sostanza delle cose.

371

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Fig. 355

Fig. 356

Lo spavaldo è uno spaccone. I Ricci invece della spavalderia indicanopiù che altro spavalderia nei contorni e nelle accidentalità delle cose. Chiha questo segno, per tendenza mette la spavalderia in tutte le cose, persi-no nel pregare. Per esempio, in una corsa ippica nella quale dovrebbecercare tutti i mezzi per piegarsi, flettersi, ecc. per vincere, cerca invecela spavalderia nella bardatura, nel cocchio, nella scelta del cavallo, ecc.

Con questo segno l'ambizione è portata al massimo grado.

372

Page 378: Trattato di grafologia - G. Moretti

Ecco l'esempio della Spavalderia, con spaziosità orizzontale e verti-cale di lettere, nelle fìgg. 355, 356 e 357.

Per il grado: se la maiuscola è cinque o sei volte più grande delle mi-nuscole, puoi dare 10/10 di Spavalda; se quattro volte, 8/10 di Spavalda,se tre volte, intorno a 6110 di Spavalda.

Fig. 357

> SEGNO 79° - SCRITTURA SPADIFORME

La scrittura Spadiforme è quella in cui le lettere diminuiscono pro-gressivamente di calibro dalla prima parola di una riga all'ultima dellastessa riga, oppure in una sola parola se essa è lunga.

Lo Spadiforme è diffìcile che si avveri in tutta intera la riga. Datoche si avveri, indica entusiasmo iniziale che poi si affievolisce senza ritor-nare al primiero fervore. Coloro che hanno questo segno incomincianole opere e poi non solo non le finiscono, ma non hanno nemmeno lapotenza di finirle in quanto la loro opera ha perduto davanti agli occhi

373

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loro il diritto di essere considerata. Sono quegli esseri che nella vita nonconcludono nulla, perché sfiduciati circa la forza della loro intelligenza edel loro sentimento. In essi c'è un che di patologico che si determina muna forma depressiva.

Lo Spadiforme nella parola indica quegli esseri che all'inizio del loropensiero hanno l'entusiasmo della loro idea, ma che poi lasciano sfuma-re nel corso dell'attuazione per riprenderlo a un successivo svolto dellavita. Oppure hanno in principio un entusiasmo che tende a essere esage-rato, ma ci si adagiano sopra e in tal modo lo riducono a quel fervoreche è necessario alla cosa (scrittura O'Connell); poi ritornano all'entu-siasmo e all'adagiamento. A questa categoria appartengono quegli esseriche concludono molto nelle loro opere intraprese e terminate sì da la-sciare un solco profondo nella storia. Sono esseri che accolgono entusia-sti qualunque novità e qualunque nuovo pensiero che poi liberano datutte le frange e da tutti i contorni, che tentano di portare le novità fuoridella loro vera oggettività.

Devo poi aggiungere che si da anche Spadiforme tra lettere. Consi-ste in un più o meno continuo alternarsi di lettere una più grande del-l'altra. In senso diretto la più grande sta prima della più piccola. In sensoinverso sta dopo. Non si confonda con il Disuguale metodicamente seb-bene ne partecipi, perché il Disuguale metodicamente consiste in unacontinua disuguaglianza che si ripete, mentre Spadiforme dice propria-mente il continuo alternarsi di una lettera più grande della sua vicina.

Per il grado vale la frequenza. È un segno modificante dell'intellettoe della volontà. Vedi la fìg. 363.

Il segno Spadiforme tra lettere in senso diretto indica tendenza al fa-natismo e alla successiva depressione. In senso inverso indica depressio-ne; diffidenza di se stessi e poi scatti di fanatismo.

Degli esempi che do qui sotto, il primo e il secondo (fìgg. 358 e359), il quarto e il quinto (fìgg. 361 e 362), appartengono alla vera scrit-tura Spadiforme; il terzo (fig. 360) no, poiché nel terzo, se si osserva be-ne la parola «apparenza», si vedrà subito che tale scrittura si deve ascrive-re alle Disuguali metodicamente, in quanto la seconda a di detta parol;è ranro alta Quanto l'ultima a.

Cf7

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Quindi debbo dire che molte scritture, stimate Spadiformi, non so-no altro che scritture Disuguali metodicamente.

Bada che i primi due esempi sono artificiali, gli altri due naturali. Sevuoi una scrittura Spadiforme, di natura specificamente tale, osserva lafìg. 362.

375

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Fig. 363

Spadiforme tra lettere.

I grafologi francesi si affaticano nel dare a questo segno un significa-to grafologico e non si accordano fra loro, dopo tante dispute. Crépieux-Jamin ha detto che è una scrittura malata e ha concluso che è indice didebolezza.

Ma, giustamente, Madame Legrain pone innanzi Vauzanges che suseicento scritture studiate ha trovato nientemeno che il quaranta percento sono scritture Spadiformi. Di queste sono autori uomini di grandeenergia, come Gustave le Bon, Claude Bernard Masteur, Adolphe Thiers,Georges Clemenceau, ecc.

Dunque? Dopo tante esperienze fatte, debbo dire che la scritturaSpadiforme è indice di entusiasmo iniziale troppo accentuato, il qualepoi, nel decorso, si affievolisce a misura che il soggetto o si affievolisceper se stesso, oppure entra nell'esame pratico e deve, forzato dall'ogget-to, calmare il suo bollore.

Questo per le scritture Spadiformi dal principio della riga fino allafine della stessa riga.

Per le scritture, poi, Spadiformi in fine di ciascuna parola o dellamaggior parte delle parole, dobbiamo dire che esse sono indice come ditanti colpi di entusiasmo accentuato o di un certo fanatismo, correttodal soggetto o per affievolimento naturale dello stesso soggetto o per ri-flessione pronta e oggettiva; oppure il soggetto in principio ha l'ideagrande sulla quale si adagia e con questo fa diminuire la grandezza del

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concetto, per finire nella vera oggettività del medesimo. Vedi la fig. 362(O'Connell).

È un segno accidentale della volontà e dell'intelletto.

^ SEGNO 80° - SCRITTURA LENTA

La scrittura Lenta è quella che procede lentamente sul rigo. La len-tezza può procedere da pigrizia o da precisione. Se procede da precisioneentra nel concetto di Accurata.

La Lenta pigra indica pigrizia da mestizia o da abbandono o da non-curanza. I tipi depressivi quando si trovano nella mestizia tendono a get-tarsi nella pigrizia. I pigri per noncuranza sono i fannulloni. Per la pigri-zia da mestizia osserva l'esempio di fig. 364. Per la pigrizia da noncuran-za osserva la fig. 365.

La Lenta, derivante da precisione voluta dall'esattezza, indica preci-sione da esattezza che tuttavia ha qualche cosa di Pedante. Vedi le figg.366 e 367.

Il lento pigro da noncuranza è colui che è tenuto per un melenso.Non così colui che è pigro da mestizia.

E un segno modificante della volontà e dell'intelletto.La scrittura Lenta pigra è quella che è al tutto contraria della scrittu-

ra Dinamica. Essa non stacca recisamente una lettera dall'altra, comenella scrittura Dinamica, ma in modo molto pacato, come lo puoi vede-re negli esempi delle figg. 364 e 365. Così ha le lettere che ritornano allabase per essere composte.

377

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Fig. 365

Per il grado di Lenta devi ritenere che essa viene fuori dalle deficien-ze di scrittura Dinamica. Per avere però una vera scrittura Lenta deveesserci poca Larghezza tra parole quando Lenta viene da noncuranza, co-me nell'esempio di fìg. 365, e non quando viene da mestizia, come nellafig. 364.

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Fig. 368

II grado quindi si computa così: se mancano del tutto i requisiti diDinamica e se c'è Strettezza tra parole (2/10 di larghezza) e se ha un chedi sciatto, allora avrai 10/10 di Lenta pigra (vedi la fìg. 368). Se manca-no i due requisiti di Dinamica e se la scrittura è sciatta, allora avrai circa8-9/10 di Lenta pigra (vedi la fìg. 369). Se mancano i due requisiti diDinamica e c'è Strettezza tra parole, allora avrai 6-7/10 di pigra (vedi lafig. 365). Se mancano solo i requisiti di Dinamica, avrai 5/10 di pigra(vedi la fìg. 364).

Per la lentezza da precisione tienti alle regole di Accurata.

Fig. 369

La scrittura Lenta pigra indica temperamento che non si scomodaper affrontare una nuova regola di vita anche se molto utile, ma vive allagiornata senza curarsi o quasi senza curarsi di altro. Lenta è il segno dellalentezza in tutto. Chi ha questo segno è tardo nel capire, nel pensare, nelmangiare, nel camminare, nel parlare: nel parlare ha come un impedi-mento nella bocca, sembra che la lingua sia troppo grossa e che male sisciolga entro la bocca. Nel camminare pare quasi che a ogni passo abbiabisogno come di riposarsi. Se si ha fretta e al soggetto si fa fretta, si ha

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per risultato di intrecciare le sue azioni e così di avere più ritardo di quan-to si desidera. Al mattino, il soggetto stenta a svegliarsi e ad aprire spon-taneamente lo sguardo.

SEGNO 81° - SCRITTURA VELOCE

Veloce è la scrittura stesa con rapidità. Quanto più la rapidità è inuna scrittura piccola tanto più cresce di grado. Diminuiscono l'intensitàdel grado di Veloce tutti i segni che manifestano indugio. Osserva lefìgg. 370, 371 e 372.

Quanto alla graduazione, se la rapidità è visibilmente accentuata e tut-te le lettere hanno pressappoco la stessa altezza e larghezza, avrai 10/10 diVeloce (vedi la fìg. 370). Se l'altezza delle lettere è varia specie nelle aste,allora Veloce può avere circa 8/10 (vedi la fìg. 371). Se lo slancio è visibil-mente accentuato, ma non uguale, avrai intorno a 7/10 di Veloce (vedi le

Fig. 370

Scrittura con 10/10 di Veloce.

Fig. 371

Scrittura- con 8/10 di Veloce.

380

Page 386: Trattato di grafologia - G. Moretti

Fig. 372

Fig. 373

Scrittura con 7/10 di Veloce.

Fig. 374

Scrittura con 5/10 di Veloce.

fìgg. 372 e 373). Se la scrittura non sarà del tutto Slanciata e avrà qua elà dei distacchi, allora avrà 5/10 di Veloce (vedi la fig. 374). Sotto i 5/10esce dal concetto di Veloce. È un segno modificante della volontà e del-l'intelletto.

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Page 387: Trattato di grafologia - G. Moretti

Fig. 375

Se questa scrittura avesse più slancio in linea orizzontale, avrebbe 10/10 di Veloce.

Contorta, Stentata, Tentennante, Titubante, Accurata, Pedante,ecc. sono contrari a Veloce.

La scrittura Veloce indica velocità in tutte le cose e pertanto pocaaccuratezza nei particolari, tendendo ad ammassare.

Veloce e Impaziente: questi due segni hanno gli stessi effetti, ancheperché Impaziente è tale per la velocità e Veloce per lo più è tale inquanto impaziente. Tanto l'uomo che la donna tendono a non badarealle convenienze sociali, a quelle prescritte dal galateo. Il soggetto è oc-cupato in una cosa e ne viene distolto dalla visita di una persona di ri-guardo? Ebbene, è capace di mancare di riguardo. Si getta sulla cosa chesta facendo con una velocità di azioni per cui la cosa è compromessa pri-ma di arrivare alla meta e allora il soggetto è tentato, e può essere ancheche vi si induca, di rompere tutto, di fare tutto un fascio, ne venga quel-lo che ne può venire. Il soggetto tende a non trovare riposo per la mol-teplicità delle energie che ha da scaricare. Facilmente può essere son-nambulo, senza dubbio ne ha la disposizione in quanto nella veglia dif-ficilmente è riuscito a scaricare tutte le sue energie. Ha un incessopiuttosto veloce, così il movimento degli occhi e la parola, la quale puòessere più o meno distinta, ma ciò dipende da altri segni. Per lo più ilsoggetto è assai di cuore, sebbene tenda a non prestare troppa attenzio-ne su quello che da e a chi lo da. Ha sfociamenti di collera che tuttaviaquasi subito si smorza.

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PARTE SECONDA

CLASSIFICAZIONE GRAFOLOGICACOMBINAZIONE SEMPLICEDEI SEGNI GRAFOLOGICI

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1.CLASSIFICAZIONE IN GENERALE

Tutti i segni grafologici possono essere classificati secondo la letteraalfabetica, secondo la parola e queste secondo il rigo. I segni, come è sta-to detto, possono riguardare l'intelletto o la parte affettivo-attiva. L'in-telletto ha: 1) l'idea, 2) il giudizio o il pensiero, 3) il ragionamento.

La parte affettivo-attiva può riguardare il sentimento: 1) in sé o informa introversiva, 2) riguardo agli altri in forma estroversiva, 3) in for-ma introversiva ed estroversiva cioè in riguardo a sé e in riguardo agli al-tri, come società.

Il segno nella lettera indica nella parte intellettiva l'idea, nella parteaffettivo-attiva indica il sentimento in sé. Il segno che si riferisce alle let-tere in relazione fra loro (parola) indica nella parte intellettiva il giudizioo pensiero, nella parte affettivo-attiva indica relazione dell'Io in rapportoagli altri. Il segno che si riferisce alle parole in relazione fra loro, cioè alrigo, indica nella parte intellettiva il ragionamento (sillogismo) nella par-te affettivo-attiva indica la complicazione dell'Io con gli altri, ciò cheforma la società.

LETTERA

1. Dimensione - FormaLarga: intelligenza quantitativa (contrario: Stretta).Minuta: finezza di osservazione; media - alta: pomposità.Acuta: tendenza ad arguire per contraddire.Irta: contraddizione interna.

2. Tonicità del movimento graficoTONO NORMALE CON EURITMIA, Curva: altruismo, bontà; Piantata sul rigo:

ponderazione (nel massimo grado può sdrucciolare nell'ipertono).IPERTONO, Angoli A: risentimento (permalosità).IPERTONO, Angoli B: tenacia (testardaggine).IPERTONO RITMICO (tratti discendenti): Intozzata 1" modo: tendenza all'indi-

pendenza, al comando.

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4.

Tonicità dell'astaATONIA, Parallela: intelligenza e sentimento cristallizzato.IPOTONIA, Piegate in avanti: remissività.IPERTONO MODERATO, Aste rette: inflessibilità.IPERTONO CON IPERATTIVITÀ, Aste indietro: repulsività.IPERTONO CENTRIFUGO-ESTENSORIO, Apertura a capo delle o e delle a: inteneri-

mento sessuale.IPERTONO CRAMPIFORME (tetanizzante), Artrìtica: agitazione querula (contra-

rio: Nitida: nitidezza mentale e morale).

Impulsi motori parassitariIntozzata 2" modo: impressionabilità.

5. Pressione della penna (grado)LIEVE: Filiforme, delicatezza.

Fine, raffinatezza di sentimento.FORTE: Grossa (contrario: Filiforme).

Grossolana (contrario: Fine).

6. Influenza del tono affettivoPendente: affettività languida.Diritta.: contrario: Pendente.Rovesciata: stranezza.Spavalda: spavalderia.Slanciata: impulsività.

PAROLA

1. Rapporti tra lettereLarghezza: giudizio, criterio (dall'avarizia intellettiva alla generosità).Lettere addossate: inceppamento di progresso.Attaccata: sintesi (Staccata: analisi).Accartocciata: egocentrismo.

2. CaratteristicheElegante: arte di prospettiva.Accurata: precisione.Levigata: compitezza.Chiarezza: concetti chiari (contrario: Oscura).Nitidezza: distinzione di concetto e di comunicativa.Fluida: naturalezza.

3. Impulsi incidenti all'atto graficoCON RITMO: Disuguale metodicamente: originalità di pensiero

(contrario: Disordinata].

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Uguale: copiatura.Sinuosa: penetrazione psicologica.Contorta: meccanica, sovversivismo.

PERTURBATORI: Slanciata: avventatezza.Scattante: impetuosità.Impaziente: impazienza.Confusa: contrario di Nitida.Solenne: pomposità.Aggrovigliata: pensiero arruffato.

INIBITORII Stentata: stentatezza di pensiero e comunicativa.Tentennante: tentennante.Titubante: indecisione.Recisa: decisione.Austera: austerità di pensiero e di sentimento.

RIGOMantiene il rigo: fermezza di carattere.Ascendente: perfezione, presunzione.Discendente: debolezza.Distanza tra parole: critica.Ponderata: riflessione.Calma: calma.

SEGNI NON COMPLETAMENTE INQUADRABILI NEI PRECEDENTI GRUPPIE INCIDENTI «IN TOTO» SULLA FISIONOMIA GRAFICA

1. EsteticaVezzosa: grazia.Ricci di ammanieramelo: ipocrisia.Angoli C: saper fare.

2. EconomiaParca: laconicità.Dilatata: prodigalità.Profusa: generosità.Secca: avarizia.Larga di lettere: generosità.

3. Disposizioni affettiveRicci nascondimento: insincerità.Ricci soggettivismo: corteggiamento passivo.Ricci mitomania: lavorare di fantasia.Ricci flemma: indolenza.Solenne: pomposità.Ardita: arditezza.

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4. Resistenza (esauribilità)Spadiforme: incostanza.

5. DinamismoDinamica: dinamicità.Veloce: veloce.Lenta: lenta.Sciatta: sciatteria.

I ricci sono le accidentalità della scrittura e si riferiscono tanto all'idea comeal giudizio e al sillogismo, e indicano quello che presentano con la loro definizio-ne. Il riccio dell'ammanieramento però, siccome si trova in fine della parola maanche in mezzo e in principio, ha un significato tutto speciale e indica idea-giu-dizio-sillogismo improntato all'ipocrisia. Indica sentimento estroversivo direttodall'ipocrisia.

SIGNIFICATO FISIOLOGICO E PSICOLOGICO DI ALCUNI SEGNI

Intozzata 1° modo. - Stato di ipertonie!tà, iperreattiva evidenziata nel tratto di-scendente in cui occorre appoggiare. Più che di forza è segno di debolezza,cioè eccesso di sforzo innervarono.

Intozzata 2° modo. — Impulsi parassitari brevissimi «a colpi» incidenti alla stesuraper reazioni psichiche troppo vive.

Artritica. - Ipertono alla motricità con qualche tetanizzazione muscolare.Angoli A. - Arresto psicomotorio di immediata preparazione alla successiva rea-

zione spastica.Aste. — Indice della resistenza neuromuscolare.

a) piegate in avanti: ipotono muscolare con facile esauribilità.b) rette e piegate all'indietro: tendenza all'ipertono che può turbare l'equili-

brio fra agonisti e antagonisti (muscolari) anche con iperreattività.Pendente. — Segno più psichico che di ordine neuromuscolare. Per similitudine o

simbolicamente: l'anima si piega in umiltà verso terra per manifestare la pro-pria inferiorità di cessione di fronte all'oggetto amato.

Mantiene il rigo. — «Occhio» geometrico per la simmetria congiunto a perfettoequilibrio psichico.

Discendente. — Comporta guardare in alto verso il ciclo - l'animale ragionevoletende verso il ciclo.

Ascendente. — Esauribilità muscolare e psichica intrinseca. - Indice di deficit.Larghezza tra parole. — Segno del senso delle proporzioni.

Al di sotto = deficit (mancanza di criterio pratico).Al di sopra = tendenza a voler distinguere troppo un oggetto dall'altro, quin-di ipercritica che può anche riferirsi a mentalità paranoidi.Questo vale per la scrittura Larga tra parole al di sopra con il segno piccola.Con il segno Alta, tendenza all'organizzazione, per cui l'ipercritica vienescongiurata e quindi senza riferimento a mentalità paranoidi.

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2.COMBINAZIONE SEMPLICE

DI OGNI SEGNO GRAFOLOGICO

Questa parte è la più importante della grafologia. Tuttavia non è al-tro che psicologia applicata ai segni grafologici. Potrebbe perciò sembra-re superflua a coloro che sono profondi in psicologia. Ho detto: «po-trebbe sembrare», perché anche per i profondi in psicologia questa partenon solo non è superflua, ma è utile e posso dire necessaria, in quanto lapsicologia, quantunque abbia fatto dei grandi progressi, è molto lontanae forse non riuscirà mai a raggiungere la meta, perché la psiche umanaresterà sempre un grande mistero per l'uomo. E potrei dire che quantopiù si andrà innanzi nello studio di questa psiche, tanto maggiori saran-no i problemi che si presenteranno. Tu infatti scopri un lato non scruta-to di questa psiche, e questo lato sarà denso di problemi da far disperarela mente umana più eletta perché il Signore la creò distinta da ogni altra.

Diciamo poi che lo studio isolato dei segni grafologici non approdaa nulla se non si procede alla combinazione di questi segni, appunto per-ché non sono isolati in realtà in un individuo, ma si presentano semprein una correlazione senza fine. Quanto più il grafologo riuscirà a pene-trare la combinazione dei segni grafologici, tanto più sarà valente e pro-fondo in materia.

1. CURVA E GLI ALTRI SEGNI

1. Angoli A (risentimento, permalosità). — Dato per impossibile che nonappaia affatto l'angolo A, il segno Curva verrebbe a significare ne-ghittosità, debosciatezza, in quanto l'angolo A ha il compito di di-fendere l'Io dai possibili assalti tanto interni quanto esterni.

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L'angolo A che non sorpassa i 5/10 rende attento il segno Curva perdifendersi da tutti i possibili assalti che attentano all'ingiusta meno-mazione dell'Io, in quanto indica quel risentimento legittimo cheincasella il dovere nella giusta misura, e accerchia il diritto perchénon sia toccato da forze estranee, sia che queste forze vengano susci-tate dalle prepotenze dell'Io, sia che vengano suscitate dalle prepo-tenze altrui.Se infine l'angolo A è superiore ai 5/10, il segno Curva viene a esseretotalmente diminuito di forza da servire persine come mezzo per lapermalosità e le vendette dell'Io, in quanto queste permalositàe queste vendette avrebbero modo di nascondere la loro tendenzasotto le pieghe di un altruismo che in questo caso sarebbe solo appa-rente.

2. Angoli B (tenacia, testardaggine). — Dato per impossibile che questoangolo non appaia affatto, il segno Curva non avrebbe modo di sor-gere per offendere chi deve essere offeso dalla verità e dalla bontà, inquanto una bontà e una verità senza tenacia sono in pericolo e incontinuo procinto di essere affogate, messe in ridicolo e tolte di mez-zo nelle relazioni umane e nelle prepotenze delle passioni dello stessoindividuo, passioni che spesso si muniscono di ragioni speciose per illoro trionfo.Se l'angolo B non sorpassa i 5/10, diventa l'amico inseparabile e il di-fensore strenuo del segno Curva, in quanto è sempre pronto per giu-dicare e per applicare l'assalto quando si tenti di menomare la verità ela bontà.Se l'angolo B è sopra i 5/10, allora le prepotenze dell'Io si sostituisco-no alla bontà e alla verità e vengono a tradire le esigenze del segnoCurva. La testardaggine, la caparbietà, la cocciutaggine, indicate dalsegno Angoli B sopra i 5/10, possono avere l'apparenza di difenderel'altruismo indicato dal segno Curva, ma in realtà non fanno cheschiacciare l'altruismo per non scostarsi dal giudizio e dall'opinioneindividuale.

3. Angoli C (saper fare). - In relazione con il segno Curva, questo segnoè indifferente perché può servire per la maggiore evoluzione beneficadel segno Curva, oppure per l'impostazione ingiusta dell'Io a dannoaltrui sotto l'egida furbissima della manipolazione. Infatti gli AngoliC indicano il saper fare; e il saper fare può prendere una piega egoi-stica come può prenderne una altruistica.

4. Intozzata 1" modo (imposizione, tendenza al comando, ambizione). —Questo segno per se stesso è contrario a Curva, poiché da natura tut-

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ti gli uomini sono uguali e nessun uomo ha il diritto di comandare edi imporsi sugli altri se non quando vengono lesi i suoi diritti. Sol-tanto una potenza superiore che non sia umana può dare all'uomoil compito del comando. La tendenza al comando per se stessa ècontro la stessa umanità. Perciò l'individuo, in quanto tale, è tenutoa contraddire tale tendenza, altrimenti incapperebbe in tutti i mezziche servono a dissolvere la bontà. Non è principio anarchico quellodi dire che nessun uomo ha il diritto di comandare sugli altri, ma èprincipio anarchico quello che sostiene che nessun uomo può avereil compito da una Potenza superiore — direttamente o indirettamen-te poco importa — di comandare sugli altri.Quanto più il segno Intozzata 1 ° modo è forte, tanto più tende a le-dere il segno Curva; ed è molto difficile che non leda il segno Curvacolui che abbia il comando e che abbia la tendenza accentuata a que-sto comando; in quanto si potrà rintuzzare facilmente la tendenza alcomando, all'ambizione, all'indipendenza, ecc., quando tale tenden-za venga indicata dal proprio segno non superiore ai 5/10, ma èmolto diffìcile rintuzzare tale tendenza quando il segno grafologicoche ne è indice supera i 5/10 e molto più quando il grado si avanzaverso il suo massimo. Non dico che sia impossibile in questo casorintuzzarne la tendenza: il determinismo ha fatto bancarotta nelcampo della vera filosofìa. Ma dico che colui che, avendone la mas-sima tendenza e pur avendo la verga del comando, riuscisse a rintuz-zarlo sarebbe un vero campione della virtù. Il segno Curva con In-tozzata 1 ° modo da per risultato l'orgoglio; lettere addossate, dovesi avverano, è in contrasto con il segno Curva e indicano tirchieriafuggitiva come di passaggio.Accartocciata è lo stesso che Larga tra lettere sotto la mediocrità.

Intozzata 2" modo (impressionabilità]. — Questo segno per se stesso èindifferente riguardo al segno Curva. L'impressionabilità unita al se-gno Curva sarà sempre a base altruistica, sebbene possa essere egoi-stica nell'oggetto, in quanto non lo apprende l'intelligenza libera,ma l'intelligenza infatuata dall'immaginazione e dalla fantasia.Questo, se è in grado elevato. Se è in grado minimo (non sopra i 3/10) non stornerà per se stesso il soggetto dall'oggetti vita, anzi lo ren-derà sensibile a tutte le minime esigenze del segno Curva: quindi allacompassione, al compatimento, alla pietà, ecc.

Larga tra lettere (generosità, equità, tirchierìa]. — Se questo segno è so-pra la mediocrità, indicando allora generosità, viene a essere un amicoe un adiuvante del segno Curva. La generosità infatti è una disposi-zione che, per modo di dire, spiana la strada all'altruismo.

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Se il segno Larga tra lettere sta sui 5/10, da al segno Curva un che digiusta severità, in quanto non gli permette di esagerare, né per eccessoné per difetto, riguardo all'altruismo. Certo che, date le condizionidella natura umana, questa mediocrità potrebbe disporre a una certaseverità riguardo al giudizio tanto teoretico che pratico. Tuttavia perse stesso indica equità.Se questo segno è sotto la mediocrità entra in contrasto con il segnoCurva, in quanto indica tirchieria, e questa dice menomazione dell'al-truismo.Si può dare il caso di una Larghezza tra lettere eccezionale ed esagera-ta. In questo caso il segno Curva indica un altruismo di scialacqua-mento.

7. Mantiene il rigo - Ascendente - Discendente (fermezza, presunzione, de-bolezza). — II segno Mantiene il rigo da all'altruismo la fermezza deipropositi e la volontà di raggiungere lo scopo. Da anche la volontàdell'applicazione dei mezzi riconosciuti adeguati.Il segno Ascendente accentua la disposizione del segno Mantiene ilrigo e facilmente lo porta fuori dell'ordine. Sicché per il segno Curvaè sempre migliore il segno Mantiene il rigo che il segno Ascendentebenché, in qualche caso, il segno Ascendente possa avere più effi-cacia.Il segno Discendente dispone l'altruismo o a ritirarsi completamen-te oppure a cedere anche i suoi 2/10 che servono per l'inalienabilitàdell'Io. Nel primo caso, avviene che l'altruismo soggiace alle pretesedell'egoismo che prende di mira un terzo, come per esempio nel ca-so di un ladro che assalta un passeggero in presenza di un altro chepotrebbe difendere e liberare il malcapitato, ma non lo difende perdebolezza di carattere. Nel secondo caso, l'altruismo soggiace allepretese dell'egoismo che prende di mira lo stesso altruista usurpan-dogli i diritti dell'Io materiale e spirituale con la cessione passiva del-lo stesso altruista.

8. Contorta (controllo affettivo ed effettivo). — II segno Contorta conferi-sce al segno Curva la potenza di dibattere una cosa da cui emerge ilgrado della necessità di chi è oggetto dell'altruismo; e perché confe-risce anche l'equa misura dell'aiuto che deve portare, sicché l'altrui-sta, con il segno Contorta, difficilmente, per tendenza, può peccareper eccesso o per difetto.Supponi il caso di una povera donna cenciosa che a prima vista faribrezzo e che soltanto con il presentarsi fa supporre che sia unadonna di strada. Il segno Curva induce il passante a soccorrerla, ma

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senza il segno Contorta potrebbe stimarla in certo modo non meri-tevole di aiuto e potrebbe perciò passare oltre, mentre dai segniContorta e Curva viene indotto a scrutare, ad approfondire la situa-zione di quella miserabile, e così a venirle in aiuto secondo le sue esi-genze reali.Quando il Contorta è in grado elevato, per esempio sui 7/10, rendel'altruismo troppo esigente di dichiarazioni e di spiegazioni, e perciòpotrebbe menomare l'altruismo, se non altro con l'indugio dei soc-corsi.

9. Sinuosa (dolcezza insinuativa, psicologici). — L'altruismo senza il Sinuo-sa non riesce a penetrare le situazioni morali del prossimo. Se il Con-torta facendo il paragone con Sinuosa con il controllo arriva a 5/10 diperspicacia per determinare la situazione altrui, il segno Sinuosa conla sua delicatezza e finezza può arrivare al massimo grado nell'efficaciadi conoscere lo stato del prossimo.Il Sinuosa serve al Curva come un velo invisibile che ti ripara dallabrezza senza che tu te ne accorga. Al segno Curva è come la presta-zione di una mano benefica che solleva il capo stanco, che bacia l'in-nocenza, che dice la parola dolce a chi è oppresso dalla mestizia. Sipuò dire che sia il segno più penetrante e più profondo fra tutti perrendere efficace l'altruismo.

10. Scattante (impulsività) - Ponderata (ponderazione). — II segno Scattan-te può danneggiare molto il segno Curva, ma anche nell'efficaciaportarlo in qualche caso sino al massimo grado, benché nell'indivi-duo non vi sia la tendenza a questo massimo grado.Questo segno, nel caso che danneggi il segno Curva, in quanto tale,10 danneggia soltanto fuggevolmente, perché l'impulso sconvolge,rompe, calpesta soltanto durante la sua impulsività, ma per se stessoè poi indotto a riparare sino a usura il danno arrecato, per cui, guar-dando alla riparazione fatta dall'impulsivo, si può essere tentati di be-nedire la sua impulsività.In qualche cosa, poi, può portare l'altruismo sino al massimo grado,quando, per esempio, eccitato dalla compassione, sente l'impulsivitàdi dare o di soccorrere oltre quello che vuole la convenienza o la ne-cessità.11 segno Curva con il segno Ponderata diventa il segno dell'altruismograve, pensoso, che soccorre non facendo sapere alla sinistra quelloche fa la destra, in quanto è la ponderazione che lo induce a tuttocontrollare con pacatezza, e a indursi a manifestare, del proprio Io,quel tanto che serve e che è necessario per dare soccorso.

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11. Secca (avarizia). - Questo segno è incompatibile con il segno Curva,perché l'avarizia costituisce la massima contraddizione rispetto all'al-truismo. Dire avarizia è lo stesso che dire egoismo spieiato contro ilprossimo e contro lo stesso egoista. L'avarizia tende a togliere l'altrui-smo non soltanto dall'avaro, ma anche da tutti coloro che hanno re-lazione con lui. L'avaro è il centro, tutti gli altri che hanno relazionecon lui sono la periferia, che viene percorsa da un automezzo circola-re che passa per il centro e per la stessa periferia.

12. Stentata - Tentennante - Titubante (stentatezza - indecisione - timidez-za}. - Se si scruta bene, si vedrà che, psicologicamente, il segno Sten-tata procede dalle difficoltà di determinarsi a favore dell'altruismo.Tant'è vero che quando è presente questo segno, l'altruismo, se nonaltro, subisce un indugio. E l'indugio può togliere all'efficacia dell'al-truismo parte e in qualche caso il massimo della forza e degli effetti.Chi stenta a soccorrere un uomo a cui si è aperta un'arteria può arri-vare a piegarsi verso di lui quando le vene sono tutte vuote e quandonon c'è più speranza di salvezza. E così in tutti i casi. Quanto più èaccentuato questo segno, tanto più esso tende a danneggiare il segnoCurva.Il segno Tentennante in un grado molto minore compartecipa deglieffetti del segno Stentata; e può per questo apportare danno al segnoCurva.Il segno Titubante, in generale, reca qualche danno al segno Curva,perché in esso è inevitabile qualche indugio; ma siccome è un segnotanto delicato, può dare benissimo al segno Curva tutta quella delica-tezza che serve a confortarlo. Per esempio, un uomo di grande auto-rità ha bisogno di grande conforto in un caso disperato della vita. Vi-cino a lui si trova una bambina che non osa parlare, presa dalla timi-dezza, ma guarda con gli occhi grandi e pieni di quella compassioneimmensa che non si saprebbe esprimere a parole. Ecco l'altruismo ti-tubante. Quell'uomo di autorità è confortato dalla presenza di questafanciulla che non parla, perché la sua presenza, senza volerlo e senzaaccorgersi, ha già rotto ogni indugio.

13. Apertura a capo delle o e delle a (intenerimento sessuale). - Per se stessoquesto segno non è contrario al Curva, anzi lo viene a favorire inquanto nella soddisfazione propria c'è anche la soddisfazione altrui.Soltanto viene a danneggiarlo nelle impellenze di questo segno chevanno a finire nella seduzione o nella violenza. Si ricordi che io parlosempre di altruismo come tendenza e non come principio morale.

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Ora l'intenerimento sessuale, per se stesso, non tende a togliere il be-ne altrui, ma a mescolare il bene proprio con l'altrui, ciò che viene afomentare superbamente l'evoluzione dell'Io sociale. Perché questo èil concetto dell'altruismo: fare del bene agli altri per il bene proprio,non in quanto il bene degli altri torni indietro al bene proprio, ma inquanto è come un riflettore che, mentre è illuminato, illumina.L'intenerimento sessuale sapientemente è stato dato dalla natura perla procreazione della specie e per la completezza dei due sessi, da cuisorge la prima società che è la società familiare.

14. Aste rette (inflessibilità) - Aste piegate in avanti (remissività) - Aste vol-tate indietro (repulsione). — L'altruismo deve avere una giusta inflessi-bilità quando specialmente lo richiede la giustizia; negli altri casi devepiegarsi alla remissività, specialmente verso la debolezza e verso ilpentimento. In qualche caso sporadico deve appigliarsi alla repulsio-ne. Perciò le Aste piegate in avanti convengono molto al segno Cur-va; le Aste rette con grado elevato rendono il segno Curva freddo, ar-cigno, come un giudice che siede al banco del tribunale; le Aste pie-gate indietro sarebbe meglio non vi fossero affatto per fare restareintatto il segno Curva.Perché il segno Curva possa avere la libertà che gli è propria, dovreb-be avere 5/10 di Aste piegate in avanti, 4/10 di Aste rette e 1/10 diAste voltate indietro: disposizione quindi diretta alla remissività, conprontezza all'inflessibilità, quando ne sorga il bisogno, e in qualcherarissimo caso con la repulsione.

15. Ardita (arditezza) - Recisa (recisione) - Austera (austerità). - II segnoArdita può, per difendere l'altruismo in un soggetto, danneggiarel'altruismo in un altro soggetto. Può inoltre eccedere nell'applicazio-ne dell'altruismo. Può, insomma, mettere da parte la ponderazione,in tanti casi necessaria per la retta distribuzione dell'altruismo.Come i segni Stentata, Tentennante e Titubante danneggiano o pos-sono danneggiare il segno Curva per troppa lungaggine di esame, ilsegno Recisa può danneggiarlo per troppa velocità di esame; e que-sto, più o meno, secondo il grado con cui si presenta.L'Austera poi, nella maggior parte dei casi, toglie al segno Curvaquella amabilità che è il più bello dei contorni della beneficenza.Nel caso però in cui sia necessario amare senza essere riamati, il se-gno Austera è indispensabile, e chi non ne ha tendenza fa facilmentenaufragio. Benefichi tu una donna e questa si sentirà spinta in modoparticolare verso di te, in modo da mettere a repentaglio la tua casti-

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gatezza. In questo caso, l'austerità è indispensabile; chi, non avendolaper natura, se la procura è un santo; chi l'ha da natura non dovrà fa-ticare per essere nell'ordine, ma il merito sarà quasi tutto della naturae non suo.

16. Calma (calma) - Impaziente (impazienza). — E chiaro che la Calma èun coefficiente favorevole del segno Curva, in quanto chi è calmo haa sua disposizione la ponderazione per poter valorizzare le diverse cir-costanze in cui deve entrare in azione il segno Curva.Non si deve confondere la calma con la flemma. La calma dice sog-gezione di tutte le facoltà all'intelligenza, perché questa non sia in-tralciata nei suoi giudizi, e alla volontà perché si elevi sopra le in-fluenze delle passioni. La flemma invece dice una certa insensibilitànei casi altrui, e in molti casi propri, sicché nella flemma per lo menol'indugio è inevitabile.Il segno Impaziente tende a dissolvere in tutto o in parte il segnoCurva, specialmente nei suoi effetti, perché l'impaziente prende delledecisioni repentine anche quando dovrebbe attenersi a un esame ac-curato, dettato dalla circospczione e dalla prudenza. Questo segnodice anche scatto con il quale, per modo di dire, travolge spesso l'as-sennatezza e la prudenza e quindi facilmente va a danneggiare il se-gno Curva, per quanto l'impaziente per se stesso tende poi a riparareil malfatto. Nota che il danneggiamento apportato al segno Curvadal segno Impaziente sta ordinariamente più nelle modalità che nellasostanza delle cose.

17. Pendente (affettività d'abbandono) - Dritta (sostenutezza). - II segnoPendente, per se stesso, da al segno Curva quell'amabilità che rendetanto belle tutte le relazioni umane. Siccome però l'affettività di cui èindice tende all'abbandono, potrebbe, invece di sollevare il bisogno,accasciarlo maggiormente con le sue facili lacrime e lagnanze e met-tersi perciò in condizione di aver bisogno di sollievo invece di darlo.Presenta poi un altro pericolo ancora: la riconoscenza del beneficato,accolta da chi ha il segno Pendente, viene a muovere in lui la sensibi-lità languida e così potrebbe mettere in serio pericolo le disposizionisessuali. Questo per tutti e due i sessi; ma molto più avviene ciò nelsesso maschile che nel femminile, perché il sesso femminile tende perse stesso all'affettività di abbandono, e quindi in esso non è la contro-natura che parla, mentre nel sesso maschile sarebbe una stortura inquanto agirebbe in lui la contronatura. Infatti — come abbiamo visto,trattando del segno Pendente — il sesso forte che ha molto accentuato

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questo segno, ha pure la tendenza ad amori unisessuali. Anche il ses-so debole, quando questo segno è accentuato, tende agli amori uni-sessuali, ma con impellenza molto minore.Il segno Dritta può apportare al segno Curva dei grandi giovamenti,quando però non vada accompagnato con altri segni che indicano ri-gidità, come per esempio la mancanza di sensibilità, indicata dai se-gni Grossa, Grossolana, Ricci della spavalderia, Accurata, Solenne.Insomma quei segni che indicano in certo modo appartamento dallasocietà. I giovamenti che può apportare il segno Dritta sono special-mente quelli della serietà a cui l'Io tende, e della padronanza per ladiscriminazione delle cose che concernono la natura umana.

18. Filiforme (delicatezza) - Fine (raffinatezza) - Grossa (rudezza) - Grosso-lana (materialità). — II segno Filiforme che va ad accompagnare il se-gno Curva rende il sentimento sensibile a tutte le necessità del pros-simo e a tutte le possibili sfumature che ne derivano. Che queste sfu-mature siano discriminate, distinte, vagliate, dipende dalla maggioreo minore accentuazione del segno Fine, perché il Filiforme dice sol-tanto prontezza di sensibilità e accessibilità a essa, ma non dice discri-minazione, distinzione, ecc. della sensibilità, perché questa è una co-sa di raffinatezza che viene data dal segno Fine.Il segno Grossa, contrario al segno Filiforme, rende il segno Curvarude, mancante di quelle delicatezze che emergono dal segno Filifor-me. Quindi non è contrario al segno Curva, ma non ha quelle moda-lità che servono a renderlo completo.Così il segno Grossolana impedisce al segno Curva di penetrare inmodo raffinato nelle necessità e utilità del prossimo; e perciò anchequesto segno non si può dire contrario nella sostanza al segno Curva,ma soltanto determinante a non sentire e a non apprendere quelleraffinatezze che sono come i contorni dell'arte del sentimento.

19. Profusa (espansione) - Fluida (naturalezza) - Slanciata (slancio). — IIsegno Profusa da al segno Curva l'espansione, che può considerarsicome una proprietà dello stesso segno Curva. Tuttavia questo segno,specialmente quando supera la mediocrità, induce il segno Curva anon appigliarsi alla considerazione e, qualche volta, all'esame oggetti-vo delle diverse necessità del prossimo. Si può raffigurare il segnoProfusa, quando è in un grado superiore, a una piena che fa straripa-re il fiume e conscguentemente allagare i campi. Sotto questo senso,il segno Profusa è dannoso al segno Curva. Se, per esempio, per sol-levare uno dalla miseria, basta dargli dieci, e dandogli cento si corre-

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rebbe il pericolo di farlo sdrucciolare nel vizio, il segno Profusa ingrado maggiore induce a dare cento anziché dieci.Il segno Fluida dona al segno Curva la naturalezza della sua evoluzio-ne e applicazione: è come il sorriso che accompagna la beneficenza. Eil contrario di Stentata, Tentennante, Titubante. È proprio il segnoche non ammette alcun indugio agli effetti del segno Curva.Slanciata è un'accentuazione di Profusa e dice minore disposizionealla considerazione delle difficoltà che possono incontrarsi nell'appli-cazione di Curva. Però in se stesso lo slancio medesimo da il mezzoper superare meglio le difficoltà.

20. Ricci della spavalderìa, Ricci della flemma, Ricci della mitomania, Riccidella confusione, Ricci del nascondimento, Ricci dell'ammanieramento(ipocrisia), Ricci del soggettivismo (soggettività). - I ricci in generaledanneggiano il segno Curva perché tolgono a questo segno la sobrie-tà, e gli comunicano delle aggiunte che non sono necessarie e spessointralciano il cammino dello stesso segno Curva.

a) Ricci della spavalderìa. Lo spavaldo per se stesso danneggia l'al-truismo in quanto manifesta doti individuali che non ha, e su que-sto implicitamente dispone il prossimo all'adulazione. Di più, lepromesse dello spavaldo non sono attendibili, in quanto per se stes-se sono esagerate e non rispondenti alle possibilità sue e altrui. Inol-tre lo spavaldo tende a trattare l'altruismo in modo che può offen-dere la sensibilità del beneficato, e in un certo senso ad amareggiar-lo: per esempio, rendendo pubblica, con il suo modo di agire, unabeneficenza che dovrebbe esser privata, perché lo spavaldo tende apubblicare quelle cose che possono in qualche modo sollecitare ilsuo vanto.

b) Ricci della flemma. I Ricci della flemma indicano indugio sostan-ziale, che spesso va a finire nell'omissione di un obbligo, di una ne-cessità, di una utilità; e in questo senso offendono il segno Curva. Sitratta per esempio di salvare un naufrago: il flemmatico accorre tardie lo lascia affogare. Il flemmatico da alcuni potrebbe essere stimatocalmo; ma, come abbiamo visto, tale non è, perché la calma distri-buisce e valorizza le proprie forze, mentre la flemma è sinonimo dineghittosità.

e) Ricci della mitomania. Sia pure in grado minimo, la mitomania èsempre qualche cosa di patologico, e potrebbe perciò solo «per acci-dens» essere fautrice del segno Curva, ma per se stessa gli è moltodannosa. E anche quando gli possa essere favorevole, produce sem-

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pre qualche danno in quanto si posa sulle creazioni della fantasia, chenella sostanza o semplicemente nei contorni non risponde alla realtà.E un segno questo che tende a dissolvere la pace familiare: creazionidi gelosia fra coniugi, malintesi fra persone della stessa famiglia, in-terpretazioni false, e tutto il corteggio che deriva da queste e da altresimili cose.Il mitomane merita di essere rinchiuso in una casa di salute, anchequando la mitomania è in grado minore, perché è sempre dannosoalla società. L'individuo che ne è affetto in grado minore potrebbeanche correggersi; ma forse questa della mitomania è la tendenzapiù incorreggibile di tutte, in quanto nel mitomane c'è il gusto del-l'invenzione e il gusto di danneggiare coloro che gli fanno ombra.Ho detto sopra che solo «per accidens» la mitomania potrebbe favo-rire il segno Curva. Per esempio, quando il mitomane è entusiasmatodi un individuo inventa fatti e circostanze a favore di lui. Anche inquesto caso però, se si va ad approfondire la cosa, è nell'intenzionedel mitomane di favorire il segno Curva, ma in realtà crea al prossi-mo una situazione incresciosa. Ciò è chiaro senza scendere ad altrespiegazioni.

d) Ricci della confusione. Questo segno si potrebbe considerare indif-ferente per il segno Curva; ma nella sua evoluzione tende a fare delsegno Curva un groviglio, come tende a fare un groviglio di tutte lealtre cose, in quanto chi ne è affetto tende a intrecciare cause a effet-ti, fatti a circostanze. Tant'è vero che chi ha questo segno accentuatoha ineluttabilmente aperte le porte del manicomio.

e) Ricci del nascondimento. Questo segno da la tendenza a nasconderequello che potrebbe menomare il proprio Io; e tale tendenza è dan-nosa al segno Curva in quanto da questo nascondimento emerge unastima non oggettiva negli altri verso colui che ha questo segno, unafidanza non rispondente alla gravita dei casi, un'acquiescenza chemanca di fondamento.Per esempio colui che ha tali ricci viene stimato abile a un'impresache egli accetta, solleticato nell'amor proprio, mentre se ne senteinetto, e perciò l'impresa non ha buon esito. Gli si confida un se-greto credendolo fedele alla gravita di questo segreto, perché appun-to colui che ha tali ricci ha tutta l'apparenza della segretezza; ed eglipoi tradisce il segreto. Insomma questi ricci danno l'apparenza dellaprudenza, della perspicacia, della ponderazione, della profondità,che possono ingannare di primo acchito anche l'esperienza più con-sumata.

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f) Ricci dell'ammanieramento. Sono i ricci dell'ipocrisia; e ciascunovede, senza internarci nei dettami della psicologia, che l'ipocrisia èdannosa, sopra tutte le cose attive, a qualunque buon sentimento especialmente a quello che viene costituito dall'altruismo. L'ipocritapuò avere tutte le sembianze dell'altruismo, ma in quanto ipocritanon può essere altruista. E anche se favorisce il prossimo, non puòche danneggiarlo o direttamente o indirettamente, presto o tardi. L'i-pocrita getta il seme che racchiude innumerevoli danni, sebbene taleseme possa evolversi e germogliare lentamente, sottilmente, produ-cendo ora un effetto ora un altro, sia pure sotto le parvenze delle cosee dei sentimenti più belli.

g) Ricci del soggettivismo. Congiunti con il segno Curva, sono causadi un altruismo partigiano, regolato da simpatie e antipatie, e quindida acccttazione di persone. Questo si versa specialmente sopra quellepersone che sono facili all'adulazione. Per se stesso tende ad agirenon secondo la ragione, ma secondo il sentimento. Siccome questiricci sono per lo più delle persone che hanno un che di solennità edi pomposità, tanto nell'animo che nell'aspetto, portano la tendenzaa un che di segregazione dal restante della società e specialmente dal-la società minore, per non mescolarsi con essa.

21. Solenne (solennità} - Alta (pomposità) - Spavalda, (spavalderìa). — Circail segno Spavalda, vale quanto abbiamo detto dei Ricci della spaval-deria.Il segno Solenne è una modalità e tende a non piegarsi per ascoltare eapprendere le esigenze del prossimo: sotto questo aspetto è dannosoal segno Curva. Per esempio, quando il Solenne incontra un mendi-cante, o non lo sovviene per non piegarsi, o lo sovviene in modosplendido per dare sfogo alla tendenza allo snobismo, umiliando cosìcolui che è oggetto della sua beneficenza.Ciò che abbiamo detto del segno Solenne vale anche per il segno Al-ta. Il segno Alta ha questa diversità dal Solenne: di indugiarsi sulladescrizione di un fatto, di una circostanza.

22. Vezzosa (grazia, civetterìa). — Se il segno Vezzosa indica grazia, essoviene a essere l'aiuto, il conforto, l'arte, la delicatezza, tutte le cosepiù belle e raffinate per il segno Curva.Si può raffigurare a una candida fanciulla che, vestita di bianco, sipiega a un vecchio che ha bisogno di soccorso. Si può raffigurare auna mano benefica di una mamma, pronta a sacrificarsi per il suo

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pargolo. Si può raffigurare a un angelo munito di potenza superiore espedito dal ciclo per insegnare la via e assistere un pellegrino smarritonelle ombre della notte.Il Vezzosa civetteria, invece, produce l'effetto che producono gli uc-celli da richiamo per far cadere nella rete quelli che sono liberi di vo-lare dove l'istinto li porta.Siccome la civetteria è, per modo di dire, una grazia affettata ed esa-gerata allo scopo di allettare, di attirare, di incantare, può avere formealtruistiche, ma in realtà porta con sé la quintessenza dell'egoismo. Ele si può dare l'aspetto di un dèmone lusinghiero, che con la lusingapiù raffinata attira e fa cadere nella colpa. Fiocchi, tinture, atteggia-menti strani della chioma, favella dolcificata, incesso singolare, ecc.sono i contorni della civetteria. Ognuno vede da sé che questo segnocosì concepito dissolve completamente il segno Curva.

23. Larga di lettere (profondità] - Larga tra. parole (ragionamento) - Disu-guale metodicamente (originalità di concezione] - Disordinata (disordi-ne). - II segno Larga di lettere sta a Curva come il maestro sta al suofedele discepolo. Questo segno somministra al segno Curva tutte lepossibilità per la maggiore evoluzione dell'altruismo. I campioni del-l'altruismo, tali per tendenza, debbono avere avuto, per forza di cose,il segno Larga di lettere. E quanto più questo segno era in loro fortedi grado, tanto più essi erano atti a escogitare beneficenze, soccorsi, ea mettere insieme i mezzi per poterli attuare. E quei campioni dell'al-truismo che non hanno avuto Larghezza di lettere hanno dovuto incerto modo assoggettarsi alle invenzioni altruistiche altrui, avendopoi essi il merito di averle attuate.Il segno Larga tra parole è il complemento di Larga di lettere e, con-giunto con questo, pone il Curva nelle possibilità dell'efficacia dellesue tendenze. Si potrebbe dire che il Curva congiunto a Larghezzadi lettere e tra parole è il Salomone ricco di sapienza e di ricchezza.Nota bene che questi due segni, Larga di lettere e Larga tra parole,per essere efficaci fautori del segno Curva, debbono aver la loro lar-ghezza proporzionata. Di modo che se si dessero, per esempio, 5/10di Larga di lettere e 10/10 di Larga tra parole, ne risulterebbe la spin-ta a una critica accentuata senza la necessaria forza dell'intelligenzaper dedurre le conclusioni adeguate. Se invece si dessero 3/10 di Lar-ghezza tra parole e 8/10 di Larghezza di lettere, allora il danno nonsarebbe così grave come nell'altro caso: e sarebbe del tutto eliminatoe abbondantemente superato se, insieme a questi segni, vi fosse an-che Disuguale metodicamente.

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Il segno Disuguale metodicamente porta con sé l'arte concettuale, eperciò al segno Curva da l'arte concettuale dell'altruismo. Per l'altrui-smo sarà come l'ispiratore dei mezzi più atti e più solleciti e più con-sistenti per favorire il prossimo.Se poi Disuguale metodicamente va congiunto a Larghezza tra paro-le, apporterà al segno Curva l'invenzione di un sistema di beneficen-za, di soccorso e via dicendo.Il segno Disordinata con il segno Curva si trova alle stesse condizionidel segno dei Ricci della confusione con il segno Curva.

24. Minuta (finezza di giudizio) - Minuziosa (minuziosità). — II segno Mi-nuta è un accrescitivo della profondità dell'intelligenza e perciò, con-giunto al segno Curva, dispone questo segno a penetrare tutte lefinezze che servono agli scopi vari e molteplici dell'altruismo: atten-zioni, precauzioni, disposizione ad andare incontro, espressione som-messa, parola dolce e penetrante, ecc. sono le doti di questo segnoquando va congiunto con il segno Curva.Il Minuziosa invece si perde nelle minuzie, dando la forza di sostanzaalle accidentalità, e perciò potrebbe errare di direzione, stornare l'al-truismo, oppure porre degli indugi all'attuazione del medesimo.

25. Chiara-Oscura (chiarezza, oscurità) - Nitida-Confusa (nitidezza, con-fusione). — II segno Chiara, siccome indica chiarezza di impressione,di espressione, di intelligenza, apporta al segno Curva la chiarezzadella concezione e della parola.Siccome indica comunicativa facile, ne viene che il segno Curva dalsegno Chiara ha l'espressione pronta per accompagnare gli atti del-l'altruismo.Il segno Nitida è qualche cosa di più del segno Chiara, e da al segnoCurva la forza di discriminare e di dividere non soltanto le cose, maanche le parti che costituiscono una cosa. Per mezzo del Nitida, il se-gno Curva ha come il sentore e il fiuto delle necessità che incombo-no sul prossimo.Il contrario di Chiara è Oscura, di Nitida è Confusa.

26. Acuta (acutezza dell'intelligenza). - Questo segno indica la tendenza apunzecchiare continuamente la verità per usufruirne, direi, egoistica-mente, perché il segno Acuta ha gli angoli dell'egoismo: quindi neviene che il segno Acuta difficilmente si avvera con il segno Curva;anzi è quasi impossibile che questi due segni stiano insieme.Chi ha l'Acuta potrà incamminarsi verso l'altruismo acquisito; ma

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anche in questo caso gli è d'uopo molto esercizio di virtù: le tendenzeindicate dall'Acuta si affacceranno sempre e tenteranno di imporre leloro pretese.

27. Uguale (copiatura) - Pedante (pedanteria) - Accurata (precisione) - Le-vigata (proprietà affettata). - II segno Uguale con il segno Curva por-ta all'esecuzione dell'altruismo inventato dagli altri. Colui che ha l'U-guale può aggiungervi la passione nell'evoluzione dell'altruismo: maquesta passione dipende da altri segni: Profusa, Fluida, Slanciata.Il segno Pedante è dannoso al segno Curva perché produce l'indugionell'esecuzione dell'altruismo, la noia nell'espressione, la ripetizionedegli atti che non sono necessari all'intendimento.Accurata porta la precisione, ma una precisione che sa di pedanteria,perché manca di arte. Perciò rende il Curva pesante.E questo si deve dire molto più del segno Levigata.

28. Parca (sobrietà, laconicità). — Se questo segno viene per se stesso adaiutare il segno Curva, in quanto lo rende denso di azione, tuttaviapuò anche danneggiarlo, mancando a volte di quelle proprietà cheabbiamo accennato trattando del segno Vezzosa (grazia) e degli altrisegni affini.

29. Veloce - Lenta. — Per il segno Curva sarebbe meglio che non vi fossené Veloce né Lenta, ma una scrittura media in velocità, quale sarebbela scrittura Fluida. La velocità può trascurare la considerazione e tuttele cose che a essa si riferiscono; la lentezza poi potrebbe arrivare trop-po tardi.

30. Attaccata (continuità) - Staccata {analisi). — Questi due segni sono deltutto indifferenti riguardo al segno Curva, e sarebbe bene che tutti edue si avverassero in eguale modo in una scrittura, perché la menteumana ha bisogno della continuità di pensiero, ma anche di romperealle volte tale continuità per darsi all'analisi. Sotto questo punto divista il segno Attaccata potrebbe avere le proprietà di Veloce, e allorasi troverebbe con Curva nelle stesse condizioni di Veloce; e la Stacca-ta partecipa della qualità di Lenta: o meglio può partecipare dellequalità di Lenta e avere con Curva le stesse relazioni.

31. Sciatta con Curva porta quella neghittosità che induce l'Io a non re-sistere alle impellenze di un altruismo esagerato.

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32. Irta è incompatibile con il segno Curva.

33. Aggrovigliata da a Curva l'arruffamento del pensiero e del sentimentoe quindi da luogo a un altruismo che tende a pescare nel torbido.

34. Artrìtica partecipa a Curva la sua agitazione che porta con sé qualchecosa del fanatismo a favore o a disfavore.

35. Elegante da a Curva l'arte dell'altruismo.

36. Flessuosa da a Curva la grazia delle pieghe proprie dell'altruismo.

37. Parallela da a Curva la stupidità del pensiero e delle azioni cristalliz-zate.

38. Legata da a Curva la logica del pensiero e del sentimento dell'altrui-smo.

2. ANGOLI A E GLI ALTRI SEGNI

1. Curva (altruismo}. - II segno Curva ha il compito di mitigare gliAngoli A. Guai se il segno Curva non apparisse affatto, oppure appa-risse in minimo grado: gli Angoli A in questo caso, specialmente sefossero in un grado sopramediocre, prenderebbero una potenza in-coercibile per associarsi a un egoismo a oltranza. Per tutto il resto,ne abbiamo già trattato.

2. Angoli B (tenacia, testardaggine, caparbietà, cocciutaggine}. — Gli An-goli B sono i fratelli degli Angoli A; ed è difficile e quasi impossibileche tu possa trovare gli Angoli A accentuati senza che nello stessotempo ci siano gli Angoli B.Questi due angoli concentrano in se stessi tutte le forze e tutte lepossibili evoluzioni dell'egoismo: in modo che tu non hai altro se-gno diretto dell'egoismo fuori di questi due angoli, che possono poiessere manipolati dagli Angoli C.Dato che gli Angoli A non vanno accompagnati dagli Angoli B, nonpotranno mai avere un grado superiore ai 5/10; anzi posso dire che

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non potranno superare 13/10, poiché il risentimento, per se stesso -e molto più la permalosità -, chiamano per natura la tenacia o la te-stardaggine per potere mantenersi nella loro situazione improntatadalla natura.Se gli Angoli A hanno 5/10 e gli Angoli B sono sotto i 5/10, allora ilrisentimento che ne emerge più facilmente svanisce.Se vi sono 5/10 di Angoli A e 5/10 di Angoli B, allora il risentimen-to legittimo e la tenacia legittima si danno la mano per difendere l'Iosino alla chiarificazione totale del medesimo.Se gli Angoli A hanno 5/10 e gli Angoli B sono sopra i 5/10, la tena-cia divenuta testardaggine, pur dopo lo sbollire del risentimento, se-guiterà ad assaltare chi è stato causa di quel risentimento.Se gli Angoli A sono superiori ai 5/10 e gli Angoli B sono sui 5/10oppure sotto, la permalosità, affievolita nei mezzi di difesa, si con-turba e facilmente cade nel silenzio esterno, pur mantenendo altera-te le facoltà interne che hanno la spinta alla vendetta.Se gli Angoli A sono sopra i 5/10 e così gli Angoli B, allora formanouna mostruosità morale di egoismo, che si manifesta nella contrad-dizione su tutte le cose di lui, nell'inalberazione dell'Io per un'osser-vazione fatta su di lui, nell'escogitazione di vendette più o meno raf-finate secondo la potenzialità dell'intelligenza. Questi due segni, cosìcombinati in grado elevato, ci danno quegli individui che sono incontinua azione per danneggiare quel prossimo che è informato dilealtà, di giustizia, di ordine.Se gli Angoli A sono sotto 5/10 e gli Angoli B sopra i 5/10, allora ilrisentimento può sussistere e non cedere soltanto quando l'Io vengaimpegnato come in una disputa di discussione, e quindi per ragioniesterne e che non riguardano direttamente l'Io.

Angoli C (saper fare}. — Gli Angoli C conferiscono agli Angoli A ilmezzo per nascondersi nella loro vera natura e per presentarsi sottol'aspetto di legittimità anche quando non sono legittimi, cioè quan-do superano quello che è richiesto dal giusto risentimento. In questocaso se gli Angoli C sono sopra i 5/10, la loro opera sarà efficace; al-trimenti si ridurranno al ridicolo perché non atti a raggiungere loscopo.Se gli Angoli A sono sui 5/10, e gli Angoli C sui 4/10, questi riusci-ranno a difendere efficacemente gli Angoli A in quanto hanno a lorofavore la legittimità degli Angoli A.Se gli Angoli A sono sotto i 5/10 e gli Angoli C in un grado inferio-re, allora sbollendo facilmente il risentimento, il soggetto si accon-

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tenterà di aver messo a tacere l'avversario, e non abuserà delle pro-prie arti.

4. Intozzata 1" modo (comando, ambizione, indipendenza). - Gli Ango-li A tendono a rendere il comando sospettoso quando sono sopra i5/10. Quando sono sotto i 5/10 suscitano il sospetto, ma facilmentesuperabile.Questi due segni accoppiati tendono a cercare e a favorire coloro cheapprovano l'operato del soggetto e tendono a vendicarsi delle perso-ne leali. Questo, sempre quando gli Angoli A sono sopra i 5/10, per-ché, se sotto, allora la spinta all'adulazione passiva non è così forte efacilmente il soggetto rientra in se stesso e contraddice le proprietendenze.Se Intozzata 1 ° modo indica soltanto indipendenza, allora gli AngoliA tendono a gettare un che di disprezzo sui contraddittori e non sicurano di altro. Davanti all'insistenza dei contrasti il soggetto tendea dare dei colpi magistrali e sempre con tinta di disprezzo. Che que-sti colpi siano efficaci o no dipende da altri segni (Larga di lettere,Angoli C, ecc.)> oltre che dalle circostanze.

5. Intozzata 2" modo (impressionabilità). - L'impressionabilità, per sestessa, tende ad accrescere la portata degli Angoli A.Se gli Angoli A sono sotto i 5/10 e Intozzata 2° modo è sui 3/10,allora ne emergono quei tipi che sono sensibili a qualunque osserva-zione sul loro operato, ma che riescono, nei casi ordinari, a farsi unaragione oggettiva, o quasi, delle cose. Nei casi straordinari tendono aesagerare, ma poi possono quietarsi e ritornare nella normalità.Se gli Angoli A sono sui 5/10 e Intozzata 2° modo sui 3/10, il risen-timento prenderà una forma più accentuata, ma potrà sempre torna-re presto nella normalità.Con 5/10 di Angoli A e 5/10 di Intozzata 2° modo, il risentimentonon trascende, mantenendosi nella legittimità, ma l'impressionabili-tà lo pervade e lo rende durevole facendolo sfociare ora in una, orain un'altra manifestazione propria del risentimento medesimo.

6. Mantiene il rigo - Discendente - Ascendente (fermezza, debolezza, pre-sunzione]. — Mantiene il rigo conferisce agli Angoli A la fermezza;sicché se gli Angoli A si sono determinati alla vendetta, sia essa legit-tima o illegittima, cioè dettata dal semplice risentimento o dalla per-malosità, il Mantiene il rigo quanto più è forte tanto più fìssa il sog-getto nella vendetta.

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Così se il soggetto ha stabilito di perdonare, il Mantiene il rigo con-ferirà al soggetto la fermezza nel perdono e nel far tacere le pretesedegli Angoli A.Da ciò concludi che la natura ci ha dato i mezzi per la nostra veraeducazione. Non solo ci ha dato, cioè, la libertà, ma ci ha dato anchele qualità per mantenerla più o meno nella sua legittimità.L'Ascendente tende a togliere agli Angoli A la pacatezza e ad affron-tare colui che ha suscitato gli effetti degli Angoli A.Il Discendente per sé non diminuisce la forza degli Angoli A, ma permodo di dire la smorza, perché la debolezza determina il soggetto acedere.

7. Larga tra lettere - Serrata (generosità, tirchieria). — Se il Larga tra let-tere è sotto la mediocrità (Serrata) accentua gli Angoli A secondo laloro natura di risentimento o di permalosità, perché il Serrata indicatirchieria di pensiero e di sentimento.Se Larga tra lettere è nella mediocrità, allora gli Angoli A tendono apretendere che l'offensore metta le cose a posto, o ritrattandosi ocorreggendo il detto, la frase, il gesto, ecc.Se Larga tra lettere è sopra i 5/10 tende, secondo il temperamento dicolui sul quale si posano gli Angoli A, a produrre la vendetta, perchéla generosità, per se stessa, tende a far sentire al soggetto maggior-mente l'offesa, ma poi davanti al pentimento o alle scuse dell'offen-sore tende a estinguere totalmente gli effetti degli Angoli A e persinea trascendere nell'andare verso l'offensore e a formare la difesa delmedesimo.

8. Sinuosa (psicologia, arte di leggere e penetrare l'animo altrui) - Contor-ta (controllo, meccanica). — II segno Sinuosa, anche sotto la mediocri-tà, mitiga gli Angoli A pur quando sono sopra i 5/10.Se il segno Sinuosa è sopra i 5/10, allora fa quasi sparire all'esternogli effetti degli Angoli A. Tuttavia rende l'interno più sensibile tantoal risentimento quanto alla permalosità e può rendere gli Angoli Apiù raffinati nella vendetta.Quanto al Contorta, siccome questo segno indica controllo, potreb-be apportare al segno Angoli A, anche quando sono sopra i 5/10,considerazione e resipiscenza, come potrebbe rendere tale segno piùfìsso negli effetti che gli sono propri, quando specialmente l'altraparte che suscita gli Angoli A sia nelle stesse disposizioni del sogget-to e tenda alla tenacia. Questo, se Contorta e Angoli A sono sopra i5/10.

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Se Contorta è sotto i 5/10 e gli Angoli A sopra, è poco importante ilcontributo che il Contorta apporta agli Angoli A.Se ambedue sono sui 5/10, il Contorta rende attenti gli Angoli A,ma non li fa trasmodare.Se sono sotto i 5/10, tanto il Contorta come gli Angoli A divengonosegni da non meritare una considerazione speciale.

9. Scattante (scatto, musica). - Questo segno rende nervosi gli Angoli A,cioè il risentimento o la permalosità. La nervosità è a misura dell'ac-centuazione di questo segno.

10. Minuta - Minuziosa (finezza di intelligenza e sentimento, minuziosità).- Minuta sopra 15/10 apporta agli Angoli A finezza di risentimentoo di permalosità in modo che qualunque osservazione si faccia sull'o-perato del soggetto, questo ne viene tutto penetrato. Che il sospettomanifesti più o meno tale forma di risentimento o di permalosità di-pende dal segno Parca. Quanto più il Parca è forte, tanto meno il sog-getto si manifesta.Riguardo all'intelligenza, questo segno con il segno Angoli A disponeil soggetto a rendersi conto della situazione morale altrui nei contra-sti e nelle contraddizioni, in un modo del tutto raffinato.Minuziosa rende più forti gli Angoli A non nella sostanza delle cose,ma riguardo alle piccolezze e alle accidentalità: una mancanza di ri-guardo, una parola, un gesto, per se stessi insignificanti, producononel soggetto una inalberazione singolare, quando i due segni sono ac-centuati. Se sono in grado mediocre, inalberano il soggetto, ma nonin modo singolare.Il Minuzioso tende poi a discutere su tutte le cose dette sopra e a di-fendere il suo modo di vedere, sicché si rende noioso, antipatico, ur-tante.Se gli Angoli A sono sotto i 5/10 e il Minuziosa sopra i 5/10, allora ilMinuziosa tenta di fare agire gli Angoli A, ma questi non facilmentesono suscettibili se non quando il risentimento è ragionevole.Se invece gli Angoli A sono sui 5/10 e il Minuziosa sopra, allora gliAngoli A, sollecitati da Minuziosa, potrebbero presentare le partico-larità della permalosità anziché quelle del risentimento che sono loroproprie.

11. Larga di lettere (profondità) - Larga, tra par ole (ragionamento). - Largadi lettere da un gran contributo agli Angoli A perché possano mante-nersi nelle loro esigenze, sicché l'abuso che ne consegue può divenire

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molto spiccato. Voglio dire che gli Angoli A possono abusare dellaprofondità intellettiva - quando sono sopra i 5/10 - per sostenere laforza della permalosità.Se sono sui 5/10 o sotto, allora Larga di lettere serve agli Angoli Aper imporre il loro risentimento legittimo.Dato che il soggetto si sia dato alla coltura della virtù, Larga di lettereservirà meravigliosamente per fare zittire gli Angoli A, poiché il sog-getto assumerà da Larga di lettere le ragioni allo scopo.Larga tra parole pressappoco agli Angoli A reca lo stesso servizio diLarga di lettere. Se però il Larga tra parole è forte e non è accompa-gnato dalla rispondente Larghezza di lettere, allora può accentuare gliAngoli A dandoli in braccio all'ipercritica.

12. Disuguale metodicamente (arte) - Disordinata (disordine}. — Disugua-le metodicamente da agli Angoli A quella varietà di risentimento edi permalosità che possono diventare lo sfondo di un'arte singolare,in modo che l'artista di simile fatta potrebbe diventare specialistanella concezione e nell'espressione dei risentimenti e delle perma-losità.Il Disordinata è sempre il segno sul quale non si può fare affidamen-to: con gli Angoli A accentuati, può apportare maggiore accentuazio-ne a essi, come può affievolirli se il soggetto viene distratto da altrecose che possono attirare la sua attenzione.

13. Chiara - Nitida - Limpida (chiarezza di pensiero e di comunicativa, ni-tidezza, limpidezza). - II segno Chiara, e molto più il Nitida, rendo-no gli Angoli A più spiccati tanto nel sentimento come nell'intelli-genza. Quanto più questi sono forti, tanto più spiccata è l'azione de-gli Angoli A tanto nell'impressione come nell'espressione. Si sa che ilLimpida è un accrescitivo del Nitida e perciò rende più marcata l'o-pera di questo segno: la rende più distinta.

14. Acuta (acutezza di sentimento e di intelligenza). — Acuta accentua gliAngoli A. Un angolo, infatti, di Acuta costituisce l'angolo A, e l'altroangolo è come il corrispondente all'angolo A. Rende il soggetto pro-clive e pronto a dare evoluzione agli Angoli A, cioè a contraddire perrisentimento, per permalosità.

15. Secca (avarìzia, intellettiva e morale). — Rende gli Angoli A più ritrosi,più tenaci. Anche quando gli Angoli A sono sui 5/10, cioè quando

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dicono disposizione a non uscire dalla legittimità del risentimento,con il segno Secca sdrucciolano in un risentimento che trasgredisce ilimiti della ragionevolezza. Quanto più il segno Secca è accentuato,tanto più si avvera quello che abbiamo detto, in modo che se il Seccasupera i 5/10 il risentimento non può fare a meno di diventare per-malosità con l'inseparabile vendetta.

16. Stentata - Tentennante - Titubante (stentata, tentennamento, tituban-za}. - Questi tre segni, secondo la loro natura, tendono a rendere tar-do il soggetto a sciogliere le questioni di risentimento e di permalosi-tà. Lo Stentata fa sostare il soggetto sugli effetti prodotti dagli AngoliA; il Tentennante lo rende indeciso nel togliere gli ostacoli per darluogo alla remissività; il Titubante rende timida l'espressione dellaprotesta del risentimento e della permalosità.

17. Uguale - Pedante (copiatura, pedanteria). — Uguale rende gli Angoli Arigorosi nella modalità per la riparazione dell'offesa. Da luogo a unche di gusto nell'opposizione delle modalità e della confusione del-l'avversario. Da anche luogo a una vendetta subdola per la mancanzadi coraggio e di personalità nel sostenere unajotta.Pedante, pressappoco come il segno Uguale. È più esigente nelle mo-dalità che ricerca e impone con un lagno noioso e di scandalo. Questidue segni aprono la porta a quella mormorazione e detrazione coper-te di circospczione.

18. Apertura a capo delle o e delle a (intenerimento sessuale) - Pendente (af-fettività languente) - Dritta (sostenutezza). — Apertura a capo delle o edelle a ha accesso agli Angoli A per renderli molto sensibili a tutte leespressioni sessuali. Questi due segni si aiutano a vicenda per l'evolu-zione della sensualità. Apertura apre la porta alla sensualità, e AngoliA vi apportano la finezza del risentimento che si evolve a servizio del-la stessa sensualità. La finezza e la nervosità propria degli Angoli Arendono le manifestazioni sessuali più acutizzate. Quanto più i duesegni sono accentuati, tanto più sono accentuati i loro effetti.Pendente concede agli Angoli A quell'abbandono nel risentimento enella permalosità che ha sentore di isterismo, di modo che pone chiha suscitato gli effetti di Angoli A in un serio imbarazzo, non sapen-do come togliersi dall'intrigo.Dritta da agli Angoli A un che di irremissività ammantata di dignitàpersonale.

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19. Aste rette, Aste in avanti, Aste indietro (inflessibilità, remissività, repul-sione). - Aste rette comunicano ad Angoli A l'inflessibilità del risenti-mento e della vendetta.Tendono a disporre il soggetto in quella irremovibilità di rancore cheanche dopo la riparazione perdura, espresso magari solo dalla noncu-ranza improntata al disprezzo.Aste in avanti mitigano gli Angoli A e li riducono pressoché nulla an-che quando sono in grado elevato, intervenendo convenienze di scu-se o di altre cose di questa specie da parte dell'offensore.Aste indietro accentuano molto gli Angoli A e possono arrivare alpunto, quando sono in grado elevato, di renderli del tutto irriducibilianche davanti alle riparazioni più profonde.

20. Ardita - Slanciata - Calma (arditezza, slancio, calma). — Ardita da agliAngoli A l'arditezza dell'assalto contro la parte contraria.Slanciata da lo slancio della difesa dell'Io.Calma lascia nell'interno il risentimento o la permalosità intatti. Nel-l'esterno, in principio può andare, questo segno, accompagnato daun che di reazione; ma, opponendosi delle difficoltà nell'evoluzionedella reazione, si getta nella noncuranza.Calma ponderata da all'intelligenza e al sentimento l'agio di vagliare,sicché è il segno più adatto per l'oggettività nel giudicare l'offesa e nelrichiederne la riparazione. Questo segno da luogo anche a quell'in-dugio prudente che tante volte è più atto di qualunque altro mezzoper una giusta reazione.

21. Filiforme- Fine- Grossa- Grossolana (delicatezza, raffinatezza, rudez-za, grossolanità di concezione intellettiva e di sentimento). — Filiforme,nello stesso tempo in cui rende gli Angoli A più delicati, li rende an-che più sensibili e più difficili a essere smodati nell'impressione subi-ta: specialmente quando i due segni sono in un grado elevato. Se so-no ambedue in un grado mediocre, allora il Filiforme può essere co-me il consigliere e l'arbitro nel valorizzare tanto l'offesa, come lariparazione.A maggior ragione tutto questo vale per il segno Fine che, mentredona la raffinatezza agli Angoli A, dona anche la puntura più forte,più acutizzata e più fissa nella vendetta.Grossa è il segno della poca sensibilità riguardo alle cose altrui, e per-ciò accentua gli effetti degli Angoli A e non è accessibile a valorizzarela riparazione e i contorni di essa.

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Tende a pretendere la riparazione in modo rude, sicché tende a di-sgustare quello che può emergere dalla delicatezza e dalle sfumaturedel sentimento. Così pressappoco si parli del segno Grossolana.

22. Ricci della mitomania - Ricci della confusione - Ricci del soggettivismo -Ricci del nascondimento - Ricci dell'ammanieramento. — I Ricci dellamitomania rendono gli Angoli A fecondi di creazione sulle intenzio-ni, sulle possibili azioni dell'offensore, facendo lavorare l'immagina-zione nel creare fatti e conseguenze interminabili. I Ricci della mito-mania congiunti agli Angoli A possono dar campo alla mania di per-secuzione, più o meno accentuata secondo la forza dei due segni;possono aprire il campo a vendette fuori luogo, facendo concorrerea tali vendette altri esseri e specialmente i familiari, poiché il mitoma-ne, per lo più, è così ricco nella descrizione dei particolari inventatidalla sua fantasia da indurre anche il più mite nella pretesa della ripa-razione.I Ricci della confusione rendono gli Angoli A, per modo di dire, ag-grovigliati, inestricabili, irragionevoli anche quando tali angoli sononella mediocrità o anche un poco sotto la mediocrità. I Ricci dellaconfusione con gli Angoli A sono un vero tormento per il soggetto enon gli lasciano tregua.I Ricci del soggettivismo sono dannosi agli Angoli A in quanto allon-tanandoli dall'oggetti vita e accompagnandoli con la soggettività, cheè sempre al servizio egoistico dell'Io, accentuano la portata dell'offesae naturalmente accentuano anche la pretesa della riparazione.I Ricci del nascondimento non apportano niente di nuovo alla natu-ra degli Angoli A. Se il soggetto giudica che è meglio non mostrarerisentimento, o permalosità — non importa se per prudenza o permotivo egoistico, poiché ciò dipende da altri segni, cioè da Calmaponderata per quella, da Acuta, Angoli C, ecc. per questo - il segnoRicci del nascondimento lo induce a non manifestarsi. Così questiricci inducono il soggetto a cercare e ad applicare una vendetta sub-dola di qualunque specie essa sia.I Ricci dell'ammanieramento apportano agli Angoli A l'arte di ren-derli vistosi e di rendere vistosa l'offesa con tutti i mezzi che sono adisposizione del soggetto. Egli si mostrerà offeso nell'onore, mentreforse tiene poco all'onore; insomma il soggetto si ammanta di ipocri-sia per ottenere una vendetta più raffinata e nella quale egli faccia ve-dere, se è possibile, che non è affatto intricato, e che la vendetta è ve-nuta da sé in forza della gravita delle cose.

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23. Profusa (espansione) - Parca (laconicità) - Recisa (recisione) - Austera(austerità). — Profusa partecipa delle proprietà di Larga tra lettere, eperciò dobbiamo dire di essa quello che abbiamo detto di Larga tralettere. Anzi, a maggior ragione, in quanto Profusa è accrescitivo diquella.Parca, siccome indica laconicità, tale laconicità apporta al segno An-goli A economia sia del risentimento o permalosità sia della reazionee riparazione. Può indirettamente indurre il soggetto a più rigorositàdi giudizio sulla portata dell'offesa e della riparazione, in quanto ri-duce al minimo la discussione oppure la toglie del tutto di mezzo.Recisa agli Angoli A reca il suo contributo tanto nell'accrescerne glieffetti come nel toglierli di mezzo. Se va congiunta ad Acuta, allorarende gli Angoli A terribili nella riparazione; se va congiunta con Lar-ga tra lettere, allora rende gli Angoli A impotenti, secondo la tenden-za del segno Larga tra lettere che sarebbe la generosità. E la generositào la pretesa della riparazione si impongono in modo che non ammet-tono replica.Austera partecipa, se congiunta con gli Angoli A, degli effetti di Parcae di Recisa.

24. Allungata - Solenne (prosopopea, solennità). — Questi due segni hannogli stessi effetti, accompagnati con gli Angoli A: cioè informano ilsoggetto di quelle espressioni e di quelle pretese di riparazioni chehanno della solennità, e ciò specialmente davanti al pubblico, per po-tere avere nome e per divulgare la fama, poiché questi due segni ten-dono molto a tutte le forme delle esteriorità, trascurando quasi deltutto l'interno. Per cui chi ha tali segni e il segno Angoli A non si cu-ra troppo dell'offesa ricevuta, ma molto più della vistosità della ripa-razione.

25. Attaccata - Fluida (continuità, naturalezza). — Questi due segni sonoquelli che dispongono il soggetto all'oggettività e all'evoluzione dellecose. Di modo che, se gli Àngoli A si trovano in condizione di farescalpore, ci si accomodano; se invece gli effetti di essi passano inos-servati o quasi, in forza dei due segni gli Angoli A ci si adattano. Cosìsi parli della riparazione.

26. Impaziente (impazienza) - Spavalda (spavalderìa) - Staccata (analisi).— Impaziente rende gli Angoli A furiosi, ma può rendersi poi mite e

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non curarsi della riparazione. Poiché l'impaziente è portato da naturaa sfrenarsi nell'ira subitanea e a calmarsi poi repentinamente.Spavalda reca agli Angoli A le proteste del soggetto e la pretesa mira-bolante della riparazione. Tuttavia basta poi un nonnulla di ripara-zione o di convinzione per smontare le pretese di Spavalda.Staccata induce il soggetto all'analisi, tanto dell'offesa come della ri-parazione. E piuttosto un segno freddo che non apporta altre modi-ficazioni al segno Angoli A.

27. Vezzosa, (vezzosità) - Lenta (lentezza] - Veloce (velocita). — Vezzosa se ècivetteria, meno se è grazia, indurrà coloro che sono presi dalla civet-teria e dalla grazia a vendicarne l'offesa. Il Vezzosa con civetteria ocon la grazia accentuerà l'offesa non presa in se stessa, ma in quantoha colpito una creatura delicata e meritevole di riguardi speciali. Puòessere che il soggetto che ha il segno Vezzosa senta poco l'offesa, spe-cialmente se già è abituato ed esposto a critiche e censure, ma fa sen-tire tale offesa a coloro che sono attorno al soggetto, specialmente sequesti hanno la potenza della vendetta. Tutte le donne che sono stateamanti di uomini altolocati hanno adottato tale metodo e hanno se-minato delle rovine per schiacciare la lealtà e la sincerità.Lenta ha le modalità della Calma, sia essa tale per pigrizia o per pon-derazione. Di queste due già abbiamo trattato.Veloce subisce gli effetti di Impaziente, di Profusa, ecc. secondo se vaaccompagnata o no da tali segni.

28. Sciatta con Angoli A è diffìcile che si avveri per la natura stessa dellasciatteria. Dato che si avveri, gli Angoli A diminuiscono la forza diSciatta.

29. Irta è un accrescitivo potente di Angoli A. Si potrebbe dire che formala permalosità non solo in modo estroversivo, ma anche introversivo,cioè con il soggetto medesimo. Entra in permalosità degli stessi sen-timenti che ha; ciò che porta a un che di disperazione.

30. Lettere addossate è una modalità di Larga tra lettere.

31. Aggrovigliata è un segno occultato re di Angoli A allo scopo di farliagire con più libertà.

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32. Accartocciata da ad Angoli A l'egocentrismo.

33. Artrìtica rende il soggetto sospettoso e teme che si parli di lui. Si inal-bera facilmente.

34. Elegante rende la persona piuttosto di sentimento distinto, pronto edefficace nello svolgere il proprio risentimento.

35. Flessuosa da ad Angoli A l'arte della scaltrezza per non far conoscere ilrisentimento o metterlo sotto la luce della legittimità.

36. Parallela rende la permalosità e la dispone verso la gelosia e la vendet-ta stupida.

37. Legata da agli Angoli A la logica di evoluzione e di conclusione.

3. ANGOLI B E GLI ALTRI SEGNI

1. Curva (bontà). - Curva mitiga gli Angoli B e li dispone alla bontà.Quando vi concorre la virtù, Curva induce gli Angoli B a versarsi so-pra il soggetto per la tenacia e persino per la testardaggine - secondoil grado degli Angoli B - per attutire e per schiacciare le pretese del-l'Io. Così abbiamo i grandi campioni della bontà.

2. Angoli A (risentimento). — L'angolo A all'angolo B apporta aiuto e incerto modo ne stuzzica gli effetti, in quanto il risentimento, e moltopiù la permalosità partecipano della natura della tenacia e della te-stardaggine. Per il resto vedi la combinazione già fatta tra l'angoloA e l'angolo B.

3. Angoli C (saper fare). - L'angolo C per se stesso mitiga l'angolo B egli da il modo di acquistare l'arte della manipolazione, per poter to-gliere a se stesso l'antipatia della contraddizione. Si sa poi che, quan-to più sono forti gli Angoli C, tanto più diminuiscono gli Angoli B eviceversa. Se gli Angoli B sono forti, allora gli Angoli C vengono co-me assorbiti. Si può dire che quando gli Angoli B agiscono nella loro

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forza superiore, allora gli Angoli C non hanno luogo con la loroazione.

4. Intozzata 1" modo {comando, indipendenza, ambizione). — Questo se-gno rafforza l'angolo B in modo che, se il soggetto perviene al co-mando — quando l'angolo B è sopra la mediocrità —, manifesta tuttala sua tendenza alla testardaggine e arriva persino a sanzionare la suatestardaggine con la speciosità della difesa dell'autorità, mentre nonè altro, quella che difende, che la cocciutaggine dell'autorità. L'auto-rità in questi esseri assume una forma di intoccabilità, di irreprensi-bilità, mentre si sa che l'autorità intoccabile e irreprensibile è quelladi Dio. Tutte le altre autorità sono soggette a difetti e mancanze.Se l'angolo B è sui 5/10, ed è posto al comando, tenta anche alloradi fissarsi nella cocciutaggine, di modo che chi ha il segno dell'ango-lo B, specialmente superiore a 5/10, dovrebbe per quanto può decli-nare il comando, poiché la cosa che più danneggia il retto comandoè la testardaggine.

5. Intozzata 2° modo {impressionabilità). — Questo segno accresce a di-smisura gli effetti di Angoli B, sicché chi ha, per esempio, 5/10 diAngoli B con questo segno viene ad accrescere almeno di due gradilo stesso angolo B, di modo che, senza essere testardo, diventa talecon la presenza di Intozzata 2° modo.Questo, quando tale segno è accentuato. Quando è in grado minore,ma che almeno arrivi ai 3/10, allora l'angolo B anche mediocreprende una forma più forte della mediocrità, appunto per la presen-za con tre gradi di Intozzata 2° modo.Se poi l'angolo B è sopra la mediocrità, allora, ancorché Intozzata 2°modo fosse sotto, il soggetto presenterebbe una mezza mostruositàdi testardaggine.

6. Mantiene il rigo (fermezza) - Ascendente {presunzione) - Discendente{debolezza). — II Mantiene il rigo da maggior forza all'angolo B e lodispone a non sentire ragioni di sorta quando ambedue i segni sonosopra la mediocrità. Quando l'angolo B è sopra la mediocrità e ilMantiene il rigo è sotto, allora l'angolo B non viene modificato dal-l'accesso di questo segno. Quando invece l'angolo B è sotto la medio-crità e l'altro è sopra, allora l'angolo B viene ad acquistare più forza,tanto che se l'angolo B è sui 4/10, può arrivare a produrre gli effettidei 5/10 e anche dei 6/10.

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Ascendente è un fautore di Angoli B e un fautore tanto efficace chespesso lo rende pieno di protervia, specialmente quando l'angolo Bpuò essere favorito dalla sorte o del cornando o della fortuna che ab-bia versato nella mano del soggetto il corno dell'abbondanza. E que-sto, anche se l'angolo B fosse in un grado medio; e molto più se ilgrado è sopra la mediocrità. Anzi, anche se l'angolo B non sorpassala mediocrità. E se passa la mediocrità, allora per di più è irriducibile.Per indurlo, l'unico mezzo è che il soggetto sia bersagliato dalla sorte.Discendente non smonta la potenza dell'angolo B quando questo èsuperiore a 5/10, perché allora l'angolo B alimenterà la testardaggineper rendere in qualche modo di diritto la stessa debolezza, oppurecon il farla trionfare mascherata di fortezza non rispetto all'oggettodella debolezza, ma rispetto all'Io magari sociale. Per far conosceremeglio quanto vogliamo dire, prendi per esempio una donna fecon-data non legittimamente che pretende di essere protetta e governatadal pubblico o dalla legge puntando i suoi diritti sulla sua creaturaspuria.

Larga di lettere, tra lettere, tra parole - Serrata (profondità, generosità,tirchierìa, ragionamento). Il Larga di lettere per se stessa rende equili-brato l'angolo B quando non supera i 5/10, perché la tenacia è legit-tima e non attenta per se stessa l'equità e la giustizia. Ma se l'angoloB è sopra i 5/10, allora può avvenire, e spesso avviene, che si serva diLarga di lettere per sostenere la sua testardaggine.Il Larga tra lettere, se è sopra la mediocrità, riduce l'angolo B anchequando questo è sopra la mediocrità, ma solo quando questa haavuto il trionfo della propria opinione o del suo punto di vista. Sel'angolo B è sui 5/10 e il Larga tra lettere sopra la mediocrità, allorala generosità va ad assalire la tenacia perché la generosità resti in-crollabile. Se l'angolo B è sopra i 5/10 e vi interviene il segno Ser-rata, allora ne scaturisce un'avarizia intellettiva e morale che puòavere del mostruoso. Se l'angolo B è sui 5/10 e accede la Serrata,allora l'avarizia intellettiva e morale sarà sorretta da una tenaciaper se stessa ragionevole, ma irragionevole riguardo ai diritti scom-posti dell'avarizia. Accartocciata è lo stesso che Larga tra lettere sot-to i 5/10.Larga tra parole accede all'angolo B per sorreggerlo con un ragiona-mento, sia pure effìmero, quando il Larga tra parole eccede la me-diocrità. In qualunque modo il Larga tra parole è un segno di cuil'angolo B si impossessa e se ne serve a totale suo vantaggio.

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8. Sinuosa (psicologia) - Contorta (controllo, meccanica). — La Sinuosa,quando va congiunta con l'angolo B, ne diventa come la schiava egli serve per insinuarsi presso coloro che sono contrari alle conclu-sioni di Angoli B e per ridurli alla propria idea.La Sinuosa servirà anche all'angolo B per sobillare, per macchinare,specialmente se ha a sua disposizione anche gli Angoli C. Questo, sel'angolo B è superiore a 5/10. Se è sui 5/10, allora Sinuosa serviràall'angolo B come di aiuto per ottenere con la forza dell'insinuazioneil trionfo delle giuste pretese.Contorta, se l'angolo B è in grado superiore, ispirerà l'angolo B e lofomenterà nella caparbietà per il raggiungimento dello scopo prefis-so appigliandosi al sovversivismo.Se l'angolo B è sui 5/10, allora il Contorta darà all'angolo B tutta laforza e la fierezza del compimento dei giusti ideali, molto più seContorta sarà sopra la media.

9. Scattante (musica) - Impaziente (impazienza) - Slanciata (slanci). —Scattante apporta all'angolo B la modalità dello scatto secondo laforza nativa di questo. Quando Scattante è spiccato, conduce all'an-golo B una musica di invenzione forte che sfoggia specialmentequando deve descrivere fatti e passioni di contrasto, e può produrre,sotto questo aspetto, una musica di un vero genio.L'Impaziente pure da all'angolo B la modalità delle espressioni enulla fuori di questo. Da cioè all'angolo B la forza dell'impazienza.Lo Slanciata, come gli altri due, da all'angolo B la modalità dell'e-spressione, ma può anche stornare l'angolo B dalle sue pretese, inquanto lo slancio viene facilmente a distrarre il soggetto dallo stessooggetto a cui è attaccato l'angolo B quando si presenti un altro og-getto, sia pure di minore importanza, ma che riesca a fare di nuovoscattare il soggetto.

10. Minuta (finezza) - Minuziosa (minuziosità). - II Minuta, quandol'angolo B è sui 5/10, è di un validissimo aiuto per convincere i con-trari e ridurli ai diritti legittimi dell'angolo B. Quando l'angolo B èsopra i 5/10, allora il Minuta diventa il mezzo per aiutare l'angolo Bnella sofisticheria e nella contraddizione irragionevole.Il Minuziosa è un alleato dell'angolo B che lo conduce sempre fuoridell'ordine. Se l'angolo B, infatti, è sui 5/10 o sotto, lo conduce atrasmodare nelle ragioni minuziose che, in quanto tali, mai sono ra-gionevoli. Se poi l'angolo B è sopra i 5/10, allora rende l'angolo B

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insopportabile in tutta l'estensione e il significato profondo di que-sto termine.

11. Disuguale metodicamente (arte) - Disordinata (disordine). — II Di-suguale metodicamente conduce l'angolo B nell'arte e può fare deglispecialisti nell'espressione tanto della tenacia quanto della cocciu-taggine.Il Disordinata può distrarre l'angolo B dalla sua tendenza, come ab-biamo detto di Slanciata.

12. Chiara (chiarezza) - Nitida (nitidezza) - Limpida (limpidezza). — IIChiara dona all'angolo B più forza di quella che ha per se stesso, inquanto gli porge i mezzi di una comunicativa chiara.Il Nitida, molto più di Chiara, aiuta l'angolo B, in quanto ha la forzadella distinzione e quindi della maggiore sofisticheria.Il Limpida è un rafforzativo di Nitida e perciò ha più forza ancoradella semplice Nitida. Questo, se l'angolo B è sopra i 5/10. Se è sui5/10, i detti segni saranno di valido aiuto alla tenacia per il trionfodella verità e del bene.

13. Acuta (acutezza) - Secca (avarizia). - L'Acuta apporta ad Angoli Bquel contributo che porta ad Angoli A, di cui abbiamo trattato. Ren-de perciò più forte la cocciutaggine, in quanto Acuta a volte basta dasola per formare l'angolo B.Il Secca da all'angolo B l'avarizia irremovibile, tanto più irremovibilequanto più forte è l'angolo B, che rende tuttavia irremovibile anchese l'angolo B è sui 5/10.

14. Stentata - Tentennante - Titubante. - I primi due segni rendono l'an-golo B fisso nell'indugio anche quando si sono spuntate tutte le armiper seguitare la lotta. E questo, tanto se l'angolo B è sopra quanto seè sotto la mediocrità.Il Titubante poi rende l'angolo B come timoroso all'esterno, manon lo rimuove quando l'angolo B è superiore ai 5/10. Se invece èsui 5/10 o sotto, allora cede alla ragionevolezza e qualche volta po-trebbe cedere anche alla irragionevolezza per timidezza o timore. Itipi titubanti con Angoli B sono quelli che in una discussione, o do-vendo sostenere degli esami, facilmente perdono la chiarezza delpensiero e la memoria.

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15. Uguale - Pedante - Accurata. - L'Uguale tende a non far entrare l'an-golo B nella malleabilità propria della verità; e questo tanto se l'an-golo B è forte quanto se è debole di grado. Perciò, in certo modo,rafforza l'angolo B.Il Pedante tende a far fermare l'angolo B sulle ragioni già controllatee sciolte, ma che possono presentarsi sotto altri aspetti. Anche se l'an-golo B è sui 5/10 e sta nella ragione, il Pedante gli è sempre un com-pagno che ne frastorna gli effetti o la legittimità di essi.L'Accurata è una forma del Pedante e perciò di Accurata diciamoquel che abbiamo detto di Pedante.

16. Apertura a capo delle o e delle a - Pendente. — L'Apertura a capo delleo e delle a contribuisce all'angolo B le ragioni tratte dalla parte ses-suale; che molte volte sono efficacissime allo scopo.Il Pendente contribuisce all'angolo B le ragioni irragionevoli trattedalla situazione dell'abbandono del soggetto nel caso che l'angolo Bnon avesse la vittoria.Le donne con l'angolo B e Pendente scendono all'isterismo pertrionfare.Ognuno vede che questi contributi di Apertura a capo delle o e dellea e Pendente possono servire al trionfo del bene come del male.

17. Aste in linea retta, Aste in avanti-, Aste indietro. — Aste in linea rettafanno fissare maggiormente l'angolo B nella cocciutaggine, quandonaturalmente il grado di Angoli A è sopramediocre. Aste in linea ret-ta contribuiscono a questo, secondo il loro grado. Se l'angolo B è nel-la mediocrità, allora Aste in linea retta rendono inflessibile l'angolo Bnella giusta pretesa dei suoi diritti. Tuttavia anche quando l'angolo Bè sui 5/10 e le Aste in linea retta in un grado sopramediocre, l'angoloB tende al «summum jus» che facilmente potrebbe essere una sommaingiuria.Aste in avanti ammollano l'angolo B e potrebbero arrivare al puntoda farlo cedere, perché Aste in avanti sono contrarie all'angolo B. An-che quando l'angolo B è sui 5/10, Aste in avanti tendono a farlo ce-dere, specialmente se queste hanno un grado superiore, e quindi adanneggiare la verità e la giustizia.Aste indietro hanno più forza di Aste in linea retta e contribuisconoagli Angoli B la forza di fissarsi ancor più nella cocciutaggine. Anchese l'angolo B è mediocre, Aste indietro ne accrescono la forza e lofanno entrare facilmente nella sopramediocrità.

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18. Ardita - Calma - Spavalda - Recisa - Austera - Parca - Dritta. - Questisegni danno all'angolo B le loro modalità. Ardita e Spavalda e Recisatendono a togliere l'angolo B da qualunque esame o a tornare sull'e-same, dato che ce ne sia il bisogno, specialmente se sono in un gradosuperiore. Se sono in un grado medio, tendono a non portarlo per lelunghe sui particolari.Così si deve parlare di Parca. Soltanto che questo segno è laconico,ma non lascia nulla del necessario, mentre gli altri segni non hannoin sé la tendenza a non lasciare il necessario.Calma, che procede da pigrizia, può rendere l'angolo B noncurantetanto in favore come in sfavore dell'angolo B. Il Calma ponderatatende a smussare gli effetti dell'angolo B e potrebbe arrivare al puntodi renderlo ragionevole anche quando l'angolo B è sopramediocre. Sel'angolo B è mediocre, il Calma lo rende giudizioso e pieno di pre-cauzione per l'oggettività.Austera rende austero l'angolo B nella tenacia o nella cocciutaggine.Dritta partecipa di Austera, ma in minor grado.

19. Filiforme - Fine - Grossa - Grossolana. — Filiforme e Fine rendonol'angolo B molto sensibile a tutte le contraddizioni e, piuttosto chefarlo recedere dalla tenacia o dalla cocciutaggine, ve lo internanomaggiormente, in quanto lo fanno attaccare alla critica della modali-tà con cui è stata condotta una discussione. Se l'angolo B è sui 5/10,allora, se si tratta di un caso in cui venga lesa la giustizia, questi duesegni inducono l'angolo B a propugnare le esigenze della giustizia edella verità, e a combattere contro tutti e contro tutto per lo scopo.Su questo, il Fine molto più del Filiforme, secondo appunto la suanatura.Grossa e Grossolana rendono rude e poco sensibile l'angolo B, tantonella tenacia come nella cocciutaggine.

20. Ricci della mitomania - Ricci del nascondimento - Ricci della spavalde-ria - Ricci del soggettivismo - Ricci della confusione - Ricci dell'amma-nieramento. — I Ricci della mitomania rendono l'angolo B fecondodi invenzioni immaginarie per non farlo spuntare dalla sua tenacia ococciutaggine.I Ricci del nascondimento inducono l'angolo B a nascondere le ragio-ni che il soggetto vede contro di lui e a nascondere la sua convinzio-ne con cui verrebbe a essere debellato. Questo, se l'angolo B è sopra i5/10. Se è sotto, i Ricci del nascondimento lo indurranno a nascon-

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dere tutta la portata della sua sconfitta e facilmente lo indurranno asostenere la sua opinione fino all'esaurimento delle prove.Per i Ricci della spavalderia vale quello che abbiamo detto di Spa-valda.I Ricci del soggettivismo inducono l'angolo B con qualunque grado anon muoversi dalla sua opinione e azione soggettiva.I Ricci della confusione non apportano cambiamento radicale all'an-golo B. Potrebbero però fargli cambiare rotta, oppure fissarlo in ungroviglio inestricabile.I Ricci dell'ammanieramento contribuiscono l'angolo B all'ipocrisiadelle prove che per se stesse non valgono a sostenere una tesi, comenel non confessare apertamente la propria sconfitta, quando essa siastata inevitabile.

21. Profusa - Allungata - Solenne. - Profusa apporta all'angolo B quelloche apporta Larga tra lettere. Ha di più congiunta l'espansione chetende a far diminuire un po' la ponderazione più della stessa gene-rosità.Allungata e Solenne non apportano all'angolo B niente di veramenteimportante e che possa affievolirlo o accentuarlo nella sua azione; alpiù gli concedono quella esteriorità di dignità e di dignitosità che so-no un puro ammanto esteriore.

22. Attaccata - Fluida - Staccata. — Attaccata per se stessa dice all'angoloB più favore di Staccata e di Fluida, perché Attaccata in certo modo èmeno disposta ad ascoltare, tratta dalla sua continuità.Comunque, però, tutti e tre questi segni non apportano all'angolo Bun vero favore o sfavore. Sono, questi segni, delle modalità esternecon cui si può manifestare l'angolo B, in quanto dispone ed è dispo-sto a contraddire altrui, tende naturalmente a produrre qualche in-dugio nelle conclusioni, viene a ricevere da Staccata un che di favorein questo indugio, in quanto Staccata tende ad analizzare. Fluida ten-de invece a smussare la riottosità di Angoli B perché tende a seguitareper la sua via senza fermarsi se non per quel che è strettamente neces-sario.

23. Vezzosa - Lenta - Veloce. — Vezzosa sia per civetteria che per grazia ac-cede all'angolo B per aiutarlo, con un che di arte subdola a ottenerel'intendimento, e per affievolire gli effetti dell'angolo B altrui.

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Lenta, si riduce a Calma nelle sue due specie.Veloce si riduce a Impaziente e ad altri segni che importano velocità.

24. Sciatta è quasi incompatibile con Angoli B.

25. Irta rende ed accresce gli Angoli B.

26. Lettere addossate rende il soggetto restio a prendere rimedi.

27. Aggrovigliata rende gli Angoli B turbolenti e pescanti nel torbido.

28. Artritica può alle volte accentuare gli Angoli B e alle volte, invece,smussarli.

29. Elegante tende a smussare gli Angoli B, se non altro nelle loro mo-dalità.

30. Flessuosa tende a nascondere la parte incresciosa degli Angoli B.

31. Parallela accentua l'effetto dell'angolo B e fìssa il soggetto in una coc-ciutaggine stupida.

32. Legata da agli Angoli B la logica.

4. ANGOLI C E GLI ALTRI SEGNI

1. Curva (bontà). Il Curva da all'angolo C il consiglio e qualche voltaanche il comando di spendere tutte le sue facoltà a favore della bontàe dell'altruismo. Specialmente quando il Curva è sopra la mediocri-tà, l'angolo C non può fare a meno di sentire il suo influsso e la suapressione. L'angolo C con Curva può produrre dei veri geni dellabeneficenza.

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2. Angoli A (risentimento, permalosità}. - L'angolo A tiene sveglio l'an-golo C perché non abbiano a menomarsi i diritti dell'Io, e gli confe-risce, quando è forte, o meglio lo spinge a macchinare, a manipolarele vendette del risentimento o della permalosità. Spesso induce l'an-golo C ad anteporre l'Io materiale all'Io sociale.

3. Angoli B (tenacia, testardaggine). — L'angolo B dona all'angolo C lospirito di lotta tanto per le esigenze dell'Io, come per la difesa al-trui. E come l'imbastitore delle armi che deve controbattere gli assal-ti che vengono dall'esterno e dall'interno. Quando l'angolo B è so-pra la mediocrità, induce o tenta di indurre l'angolo C a manipolareper tenere in piedi le situazioni false dell'Io.

4. Intozzata 1" modo (comando, ecc.). - Intozzata 1° modo accede al-l'angolo C e per modo di dire si impadronisce delle sue facoltà, omeglio le solletica perché si diano a brigare per formare e per tenereincrollabile l'indipendenza dell'Io, la sua prevalenza sugli altri e perdare pascolo alla sua ambizione. Quando Intozzata 1 ° modo è forte,diventa il signore e il dominatore dell'angolo C benché finga di la-sciarlo sul trono.

5. Intozzata 2" modo (impressionabilità). — Intozzata 2° modo danneg-gia l'angolo C tanto direttamente che negli effetti, e spesso rende va-na l'opera sua. Questo, anche se Intozzata 2° modo è in grado di 3/10. Se poi supera la mediocrità, allora è quasi impossibile che l'ango-lo C possa svolgere l'opera sua. L'angolo C sarebbe, nelle relazionicon Intozzata 2° modo, come un povero marito costretto a convive-re con una moglie matta.

6. Mantiene il rigo - Ascendente - Discendente. — Mantiene il rigo confe-risce all'angolo C la fermezza che poi l'angolo C sa manipolare e sainvocare secondo le circostanze, cioè la chiama se deve mostrare fer-mezza di propositi, fermezza nell'imporsi e fermezza anche nel cede-re quando ne vede il tornaconto, oppure la necessità per ottenereuno scopo prefìsso.Mantiene il rigo insomma è nelle mani di angolo C come un sempli-ce servo che deve essere pronto per tutte le esigenze di Angoli C eanche ritirarsi quando angolo C ne stabilisce la necessità o l'utilità.Ascendente conferisce all'angolo C un po' di presunzione; ma l'an-

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golo C, quando è in un grado forte, sa usufruirne per mostrare l'ar-dore, l'entusiasmo e anche il fanatismo in qualunque grado si troviAscendente.Discendente non è valido appoggio per l'angolo C; ma, quando que-sto è in grado forte, allora sa manipolare la sua debolezza di caratterecon umiliazioni o con cessioni, che poi magari, in un secondo tem-po, possono essere ricompensate dall'arte del medesimo angolo C,che si fa vedere debole davanti al forte per vincere la stessa fortezzacon la cessione spontanea dei suoi diritti.

7. Legata - Larga di lettere - Larga tra lettere e tra parole - Lettere addos-sate. — Larga di lettere dona all'angolo C tutte le risorse dell'intelli-genza profonda, la quale si presta per tutte le arti di Angoli C, sianoesse per il bene o per il male.Il Larga tra lettere dona all'angolo C la generosità, perché angolo Ccon la generosità possa sfoggiare a suo talento e secondo l'arte che èsua propria.Legata da al ragionamento la logica.Lettere addossate accede all'angolo C come padrona non come ser-va, perché è vsempre più forte dell'angolo C, anche quando è in gra-do minore. È come un genero in riguardo alla suocera pretenziosa eche il genero poi trae dalla sua parte, pur facendo la volontà dellasuocera. L'angolo C con Lettere addossate si accomoda a seguirla intutte le tirchierie, che magari l'angolo C presenterà sotto la forma didiritti.Larga tra parole conferisce all'angolo C il ragionamento per incanta-re, per ammaliare, per conquidere, È sempre un grande oratore coluiche ha questi due segni.

8. Sinuosa - Contona - Parallela. — Sinuosa da all'angolo C l'arte di in-sinuarsi, di penetrare nell'animo altrui, di vedere e approfondire lasituazione morale del prossimo, per sfruttarla sia in bene che in maleper i propri scopi.Sinuosa è sempre un segno incomparabile con il quale l'angolo Cpuò fare un grande bene e un grande male, in quanto Sinuosa di-venta oppure fa diventare il soggetto padrone del prossimo e spe-cialmente del prossimo influenzabile. Davanti all'angolo C con-giunto a Sinuosa, il prossimo è quasi sempre influenzabile perchéSinuosa arriva, specialmente quando è sopramediocre, a scoprire laparte vulnerabile.

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Contorta ha meno arte di Sinuosa, ma serve meravigliosamente al-l'angolo C quando si tratta di mezzi violenti e ispirati al sovversivi-smo. Da all'angolo C la potenza del controllo e quindi la potenzadi mettere a nudo le mancanze e i difetti, davanti alla qual cosa ilsoggetto del dibattito resta conquiso.Parallela è incompatibile con gli Angoli C.

9. Scattante - Slanciata - Impaziente - Spavalda. — Questi segni sonodannosi all'angolo C, ma quando l'angolo C è forte, saprà rimedia-re ai danni prodotti da questi segni.Così Scattante potrà essere rimediata da vera o fìnta umiliazionedell'angolo C.Di Slanciata si potrà servire l'angolo C per le sue decisioni informa-te da ardore.Impaziente è la più dannosa all'angolo C e lo stesso angolo C inmolti casi non saprà come rimediarvi. Tuttavia quando l'angolo Cè forte, saprà trovare una scusante per la sua impazienza.Spavalda finalmente è dannosa all'angolo C in quelle cose che han-no bisogno di ponderazione, mentre sarà di aiuto in quei casi incui è necessaria l'affermazione informata di sicurezza.

10. Disuguale metodicamente - Disordinata. — Disuguale metodicamenteda all'angolo C tutte le sue risorse tanto concettualmente comeespressivamente. Poiché Disuguale metodicamente è l'arte che siprodiga all'angolo C quando vi accede, e vi accede sempre quandol'angolo C è in azione. Disordinata è la nemica dell'angolo C e diffi-cilmente l'angolo C riesce a rimediare ai danni prodotti da Disordi-nata.

11. Chiara - Nitida - Acuta - Irta - Aggrovigliata. — Chiara serve sempreall'angolo C o per mostrare la chiarezza dei sentimenti e dell'intelli-genza, oppure per far apparire, in modo subdolo, chiaro ciò che inve-ce in se stesso è oscuro. E un coefficiente dell'arte persuasiva.Nitida è più efficace di Chiara; e molto più Limpida. La cosa è paten-te. Acuta serve all'angolo C per arguire, per sofisticare, per imbarazza-re l'avversario, per ammaliare l'altro sesso, in quanto Acuta tende aspingere il soggetto a curare tutte le apparenze che servono per farezittire la parte contraria. Irta accentua Acuta. Aggrovigliata è contrariaa Nitida.

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12. Secca. - Secca toglie all'angolo C quasi tutta la sua forza. Sono quasidue segni incompatibili. Tuttavia ciò che può fare l'angolo C quandoè tormentato da Secca è di far vedere le pretese di Secca come cosevolute dal diritto e dalle esigenze personali. Ma diffìcilmente riescenello scopo.

13. Stentata - Tentennante - Titubante. - Stentata presa dall'angolo Cpresenta l'indugio come una cosa richiesta dalla ponderazione, e sot-to questo aspetto può produrre più efficacia della mancanza dell'in-dugio. Tentennante manipolata dall'angolo C presenta l'indecisionecome voluta dalla necessità della prudenza. Titubante può dare al-l'angolo C quella grazia che è propria della timidezza che serve mag-giormente a conquidere anche la stessa sicurezza.

14. Apertura a capo delle o e delle a - Pendente. — Apertura a capo delle o edelle a induce l'angolo C a fare conquiste, a sedurre e a usare tutte learti per sconfiggere la sessualità altrui e ridurla a sensualità. Pendentebacia Angoli C per poter vincere con l'abbandono e con il languoreanche le più forti nature. Pendente con Angoli C, tanto nel sesso ma-schile come in quello femminile, da l'attitudine a quella specie di di-plomazia che serve per internarsi nei segreti di una nazione, di un go-verno; sebbene per questo siano necessari anche altri segni, cioè scrit-tura con le varie pendenze delle aste e limpidezza. Se non ci sonoquesti altri segni, quei due soli in molti casi possono essere efficacis-simi allo scopo.

15. Aste rette, Aste in avanti, Aste indietro. — Per l'efficacia di Angoli Csono necessarie tutte queste forme di Aste, in modo che Angoli Cpossa chiamare, secondo ne veda il bisogno, l'inflessibilità o la remis-sività, oppure anche la repulsione. Un grado superiore di Aste retteconferisce ad Angoli C della rigidità davanti alla quale, se non altroin casi sporadici, si prova disgusto. Ciò si deve dire molto di più diAste indietro. Aste in avanti poi, in grado superiore, in molti casimettono gli Angoli C nell'imbarazzo; ma anche allora Angoli C sapràtrovare il modo di cavarsela, poiché la remissività è quasi sempre di-fendibile.

16. Uguale - Dritta - Pedante. - Con Uguale e Pedante Angoli C nonpossono avere troppa forza, poiché vengono a mancare di quella va-

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rietà che è necessario sia tale per i vari casi che si presentano nella vi-ta. Aggiungi poi che chi ha Uguale, e molto più chi ha Pedante, nonarriva a comprendere la necessità della varietà del trattamento di unacosa.Dritta può servire ad Angoli C in quei casi in cui è necessaria la so-stenutezza e può servire anche negli altri casi, perché questo segnonon tiene tanto alla sostenutezza come a una cosa richiesta dalla suanatura, ma come a una modalità di convenienza.

17. Ardita - Calma. — Ardita è buona per Angoli C quando Angoli Channo bisogno dell'arditezza. Fuori di questo, è un segno dannosoad Angoli C.Calma pigrizia conduce Angoli C nella debosciatezza e lo spinge asprecare le sue forze e il suo dinamismo nelle evaporazioni della ma-teria.Calma ponderata è il segno che fa da padre, da consigliere ad AngoliC. Insomma munisce Angoli C di tutto il contorno che gli è necessa-rio e utile per il raggiungimento degli scopi.

18. Filiforme - Fine - Grossa - Grossolana. - Filiforme dona ad Angoli Cla delicatezza del pensiero, del sentimento e del tratto. Quando peròil Filiforme è in grado superiore, può essere di intralcio ad Angoli inquei casi in cui sia necessario uscire fuori della delicatezza e darsi allarudezza. Molto più ciò si deve dire di Fine. In senso inverso si dica diGrossa e di Grossolana.

19. Ricci. - Eccettuati i Ricci della confusione e della mitomania, che so-no dannosissimi ad Angoli C, tutti gli altri, quali in un senso quali inun altro, apportano ad Angoli C un contributo di insincerità, tantopiù che Angoli C per se stesso tende ad allontanarsi dalla vera since-rità. E questo principalmente i Ricci dell'ammanieramento, poi iRicci del nascondimento poi i Ricci del soggettivismo, infine quellidella spavalderia.

20. Profusa - Recisa - Austera - Parca. — Profusa dona ad Angoli C l'e-spansione, che serve molto per l'efficacia di Angoli C.Parca da ad Angoli C la laconicità, che in molti casi indica più consi-stenza di azione dinamica e da più affidamento dell'azione verbosa.Recisa sotto alcuni aspetti produce gli effetti di Parca ed è di grande

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aiuto ad Angoli C quando è necessario troncare ogni discussione eogni dilazione. Austera per se stessa toglierebbe ad Àngoli C quell'a-mabilità che è un massimo mezzo per la pienezza degli affetti, ma incerti casi può favorire Angoli C, quando cioè si impone l'austerità delcarattere.

II. Allungata - Solenne. — Questi due segni servono ad Angoli C perquelle azioni nelle quali è necessario mostrare una certa prosopopea.In generale però possono intralciare l'opera degli Angoli C, in quantola solennità e la prosopopea alienano l'animo e danno poco affida-mento di serietà.

22. Attaccata - Fluida - Staccata - Accartocciata. - Attaccata concede adAngoli C la continuità del pensiero e dell'azione e gli da quell'aspettoserio, che pare voglia essere sempre intento a sintetizzare. Per chi pe-rò è profondo nel conoscere l'animo, questo segno può non essereefficace quando non sia accompagnato da quella consistenza neces-saria che assume dalla congiunzione di altri segni, specialmente daLarghezza di lettere e Larghezza tra parole. Staccata può prendereuna forma di pedanteria quando questo segno è accentuato, e la pe-danteria è intralciante l'azione di Calma. Accartocciata è contrario aFluida.

23. Vezzosa - Lenta - Veloce - Flessuosa. — Vezzosa nelle due specie è favo-revole ad Angoli C. Il Vezzosa grazia però ha sempre il sopravventosul Vezzosa civetteria quando si tratta di un'azione di serietà con co-loro che approfondiscono le azioni umane. Vezzosa civetteria può,nei casi di ammaliamento, essere più efficace quando si tratta del ses-so debole che intende allacciare il forte specialmente con la profusio-ne dei doni dati da natura. Di Lenta, quello che abbiamo detto delledue specie di Calma. Veloce partecipa della natura di Impaziente e diSlanciata. Può tuttavia essere aiutante di Angoli C in quelle cose incui sia necessario un che di velocità di azione. Flessuosa è la formaartistica di Vezzosa.

24. Accurata è incompatibile con gli Angoli C. Accurata senza studio(elegante) da agli Angoli C la compitezza artistica.

25. Artritica e incompatibile con gli Angoli C.

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5. INTOZZATA 1° MODO E GLI ALTRI SEGNI

1. Curva. — Curva rende il comando più mite, e nel punire i colpevoliil soggetto è più portato alla clemenza. Senza dubbio Curva va inservizio dell'ambizione, perché l'ambizione sopra i 5/10 attira l'esse-re umano più di quel che lo possa fare l'altruismo; e perciò l'ambi-zione per se stessa richiede che resti intatta l'autorità non presa inse stessa, ma in quanto investe l'Io. Quindi la tendenza al comandoe all'ambizione porta con sé un che di pretesa di adulazione passiva,cioè fatta dai sudditi. Questa adulazione non ha bisogno che sia ver-bale, dalla quale può rifuggire l'amor proprio, ma di riguardi, di os-sequio, di rispetto eccessivi. Se mancasse il rispetto, l'ambizione e latendenza al comando, per spinta innata, si inalbererebbero e soltan-to la virtù potrebbe dare loro il freno richiesto dalla verità, non certodalla tendenza all'altruismo, sia pure questa potente. Il comando el'ambizione, tuttavia, con il segno Curva tendono a essere benigni,a presentare le modalità della protezione, a cercare i mezzi di difesadei sudditi, ad assestare ciò che è disordine, e in questo il comando el'ambizione fanno provare al soggetto soddisfazione e gusto. Il co-mando, insomma, è pacato, ampio di bontà finché non venga me-nomato in qualche modo l'Io, perché allora è solo la virtù che puòrenderlo mite e ragionevole.

2. Angoli A. - Coloro che hanno Angoli A con tendenza al comandosopra i 5/10, dovrebbero fare del tutto per non essere investiti delcomando e dovrebbero rintuzzare ogni ambizione di sovrastare, per-ché la permalosità li indurrebbe a commettere molte ingiustizie ri-guardo a coloro che sono sinceri e che guardano le cose in se stesse,e perciò non hanno il pelo sulla lingua. Intozzata 1 ° modo, a un'os-servazione sia pure giusta, quando è congiunta con Angoli A, induceil soggetto a concludere che l'osservatore reale non ha rispetto perl'autorità e che deve essere a qualunque costo eliminato. Per questoAngoli A, con la tendenza al comando, è portata ad accerchiarsi diadulatori con un danno enorme anche dell'autorità in se stessa. Sa-rebbe bene che colui che viene elevato al comando, di Angoli Aavesse non più di 3/10, che servirebbe soltanto per tenere vivo il sen-timento necessario a conservare intatte le inalienabilità dell'Io.Il comandante permaloso tende a dare, ordinariamente, una graziastudiata all'espressione, ma una grazia che è piena, per modo di dire,di punte con le quali è pronta a pungere ogni volta che venga in

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qualche modo menomato l'Io il quale, per lui, deve essere assoluta-mente intangibile. A un'osservazione giusta si farà livido in faccia enon potrà fare a meno, dato che non sia informato a virtù, ma agiscaper tendenza naturale, di farne querela con i suoi adulatori, i qualipoi giocheranno sopra tali tendenze a danno dei rivali loro e a profit-to dei propri comodi e delle proprie aspirazioni.

3. Angoli B. — L'Intozzata 1 ° modo per aver un comando forte e mitedeve avere, oltre ad altri segni, Angoli B non inferiore a 5/10, perchéci sono tante circostanze in cui la tenacia deve assurgere al massimodella ragionevolezza affinchè la verità non venga in alcun modo sa-crificata. Quelli che hanno poca tenacia sono tratti a cedere davantialle pressioni e ai sotterfugi e alle furbesche manipolazioni, ciò cheandrebbe tutto a danno della medesima autorità in se stessa conside-rata. Il tenace invece con 5/10 di Angoli B è forte per non cedere edarsi ai favoritismi e alle facili vendette di coloro che sono intorno aigradini del trono. Se Angoli B è sopra i 5/10, rende il comando omonco o eccessivo, in quanto, presa una determinazione, il soggettoè tratto a non cambiarla anche se veda necessario il cambiamento,poiché la testardaggine è la prima corazza di cui è cinto il cocciuto,attraverso la quale non possono passare i dardi delle giuste osserva-zioni e delle giuste riforme. Hanno costoro il viso duro, che sembrabattuto sull'incudine, oppure sporgenze di zigomi e di mandibole,occhio freddo come quello del pesce, oppure a forma spiccatamenteconvessa. Le labbra sono ordinariamente livide e dure. Nelle dispu-te, colori striati si estendono dagli zigomi sino alle mandibole di unpallido olivastro.

4. Angoli C. — L'angolo C conferisce alla voglia del comando e dell'am-bizione la maniera di ottenere lo scopo: quindi, se uno ha l'ambizio-ne del comando, con Angoli C saprà portarsi in modo da conseguir-lo. Arrivato al comando, poi, il soggetto saprà dirigersi in modo damantenersi al comando conquistato, saprà lisciare i sudditi temibili,furtivamente silurarli quando essi abbiano visto la necessità di farlocrollare e gettarlo dal soglio.

5. Intozzata 2" modo - Artrìtica. — Come nella combinazione tra Intoz-zata 2° modo e Intozzata 1° modo (vedi Combinazione 6, n. 5, a p.444). Artritica accentua l'emotività.

6. Mantiene il rigo. — La fermezza da al comando tutta la forza dell'au-torità. La tenacia può entrare in discussione che può avvenire tra il

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suddito e il superiore o comandante, la fermezza tronca ogni discus-sione. La fermezza comunica al soggetto l'imperiosità del comando.Da altri segni dipende se sia verbosa o laconica, ma senza dubbio dal'occhio freddo purché vada congiunta con Intozzata 1 ° modo.

Ascendente. — Questo segno, con Intozzata 1° modo sopra i 5/10, daluogo alla presunzione. Ordinariamente coloro che salgono al co-mando pretendono òi sapere tutto, intendersi di tutto, per potergiudicare di tutto. E una conseguenza psicologica della tendenzaumana all'indipendenza. Siccome con il comando il soggetto si è re-so indipendente e ha reso gli altri dipendenti, pretenderebbe che glialtri fossero dipendenti da lui anche in quello di cui essi sono com-petenti ed egli incompetente. Potrei su questo recare un gran nume-ro di prove. Ora, con il segno Ascendente, Intozzata 1 ° modo pren-de una spinta speciale alla presunzione anche se Ascendente scompa-gnato da Intozzata 1 ° modo possa, nel soggetto, dare la spinta solo aperfezionarsi nella propria sfera. E tale presunzione si evolve per lopiù in una forma tutta autoritaria: autoritaria nel ricevere, nell'acco-miatare, nel tirare una conclusione in una questione della quale puòessere benissimo che il soggetto abbia capito poco o nulla. Autorita-ria in tutto. E mentre può lusingarsi di avere imposto il suo pensieroo il suo modo di vedere, può essere benissimo che sia abbindolatodagli altri, da cui ha preso in prestito la stessa conclusione che ha im-posto alla fine della discussione. Cosicché in realtà la sua autorità èridicola.

Discendente. — Con questo segno, Intozzata 1 ° modo è spesso domi-nato dalla debolezza. Si sa che non mancano dei sudditi che si im-pongono con la loro esperienza, con la loro competenza, con i loromeriti, con le loro cariche. Ora costoro possono abusare e spessoabusano di tali facoltà, e l'autorità debole (con Discendente) nonha il coraggio di far loro fronte. L'autorità debole ha quasi il bisognodi farsi attorniare da uomini che si mostrano difensori e adulatoridella medesima autorità per confortarsi nella violenza degli assaltidei nemici; e tali difensori e adulatori spesso diventano petulanti equasi sfacciati nelle loro esigenze. Cosicché l'uomo autoritario debo-le, in questi casi, diventa debole davanti a costoro, e davanti ai nemi-ci che conoscono la debolezza del comandante e conoscono che taledebolezza è sorretta da sostegni effimeri. Il comandante debole, poi,diventa forte davanti ai deboli e li punisce anche con la punizioneche avrebbe dovuto infliggere ai forti, quasi per rifarsi della sua abi-

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tuale debolezza, perché è cosa certa psicologicamente che noi abbia-mo bisogno, in una colpa, di trovare una scusante o ragioni più omeno speciose per liberarci dal fastidio del rimorso.

9. Larga tra lettere - Lettere addossate. — Questo segno, congiunto a In-tozzata 1° modo, non mitiga la tendenza al comando, ma mitiga l'a-sprezza del comando. Rende il comando generoso. Tale generosità,tuttavia (sempre con Intozzata 1° modo sopra 5/10), viene fatta pa-gare a usura da colui sul quale si è versata, perché la tendenza forte alcomando usurpa per sé, e per dare pascolo all'ambizione, ogni altratendenza buona. Parlo sempre di tendenza innata e non di quellamodificata dalla virtù. Fa pagare a usura la generosità con l'accer-chiare colui che è stato oggetto della generosità, di prescrizioni, diobbligazioni, di cautele e di tanti altri fastidi, in modo che quasi sa-rebbe stato meglio che tale generosità non avesse avuto luogo.Lettere addossate accentua Intozzata 1° modo.

10. Sinuosa - Parallela. — Con questo segno Intozzata 1° modo, non su-periore a 5/10, ha la disposizione a trattare i sudditi o i collaterali se-condo il loro bisogno e la loro situazione morale. Accarezzerà i debo-li, gli abbandonati, i perseguitati, i derelitti, parlerà forte ai deboscia-ti, conforterà coloro che hanno bisogno di conforto e difficilmenteerrerà nel dare a ciascuno il suo, perché con la tendenza e l'abilitàper la psicologia è capace di conoscere le vere necessità psichiche emorali e saprà distinguere i colpiti dalla sorte contro ragione, ossiagli sventurati, da coloro che sono sotto il peso della colpa, della veracolpa e non della colpa giuridica senza che l'animo ne sia stato mac-chiato.Se invece l'Intozzata 1° modo sarà sopra 5/10, allora riuscirà lo stesso(per il segno Sinuosa) a penetrare l'animo altrui, ma per abusarne,dato che tale abuso sia richiesto dall'ambizione del comando. Il co-mando, in tal caso, può evolversi in un modo veramente diabolico,in quanto si serve delle stesse facoltà del suddito per sacrificarlo erenderlo impotente a far valere i suoi diritti lesi. Per giudicare benedella vera situazione psicologica di colui che ha congiunti i due segniIntozzata 1° modo sopra 5/10 e Sinuosa, bisogna tener presente cheIntozzata 1° modo sopra 5/10 trascina con sé tutto come un fiumestraripante che pomposamente precipita al mare. Il mare costituiscel'ambizione e il fiume travolgente costituisce i mezzi par dare materiaall'ambizione. Parallela da al comando la fissazione del precetto senzaepicheia.

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11. Scattante. — Questo segno per se stesso induce il soggetto a prenderedeterminazioni non guidato dalla ragione, ma dal nervosismo, perciòchi ha questo segno facilmente manca di prudenza e di circospczio-ne, che sono due doti precipue per il retto comando. Ora se Intozza-ta 1° modo è sotto 5/10 o non più di 5/10 ed è congiunta con Scat-tante, ci darà un comandante che sarà trasportato dai nervi, ma che,conosciuto l'errore, sarà spinto a riparare, sia pure con il confessareche ha errato.Se Intozzata 1° modo congiunta con Scattante è sopra 5/10, devemunirsi di una grande virtù, ciò che non può ottenere dalla sua na-tura grezza, per potere tornare indietro, correggersi e conseguente-mente confessare magari implicitamente il suo errore. Questo è il ve-ro concetto psicologico della situazione del comandante, e vi insistoperché molti sono su falso presupposto. Quando l'autorità ha errato,deve correggere l'errore, perché l'errore a qualunque costo dev'esserecorretto, in quanto è contro la verità e la verità deve stare sopra ognicosa. Alcuni pensano che l'autorità non sia costretta a correggere l'er-rore perché verrebbe a degradarsi, mentre invece si viene a degradarecon il non correggere l'errore.L'autorità che non si corregge avrebbe ragione di farlo solo se taleautorità potesse essere assoluta, come quella di Dio, cioè non sogget-ta a errore. Non essendolo, qualunque autorità umana è tenuta acorreggersi quando ha errato, se vuole mantenere intatti i diritti dellasocietà e del suo Io sociale.

12. Minuta. — Questo segno, con Intozzata 1° modo su 5/10 o sotto,conferisce al soggetto la finezza della discriminazione nel giudicare ifatti e le cose, in modo che il comandante può così eliminare l'ingan-no che alle volte i sudditi imbastiscono per prendere in agguato osorprendere il superiore a danno di altri sudditi o a danno del mede-simo superiore o a danno dell'autorità presa in se stessa. Insommarende il giudizio raffinato per potere sceverare anche cause diffìcili,che molte volte si presentano al superiore per la soluzione.Se Intozzata 1° modo è sopra i 5/10, allora il segno Minuta, quandoentri in gioco l'amor proprio o l'ambizione del soggetto, induce ilsoggetto medesimo, cioè il comandante, a usare raffinatezza di giudi-zio per ingannare attivamente e per abusare della medesima finezza digiudizio che qui andrebbe tutta a servizio dell'ambizione e di tutti isatelliti dell'ambizione. Chi ha questi due segni così fatti (cioè con In-tozzata 1 ° modo sopra la mediocrità) è portato a sottilizzare in manie-ra suadente e a base di ragione e di argomentazione, sicché il poveromalcapitato si troverà a mal partito a misura della gravita della cosa.

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13. Minuziosa. — Qualunque sia il grado di Intozzata 1° modo, il segnoMinuziosa sarà sempre un grande nemico dell'abilità del comando,poiché il superiore minuzioso non concluderà mai nulla a bene deisudditi e si perderà nel sofisticare e nello sceverare tutto ciò che è ac-cidentale, considerandolo come sostanza.

14. Disordinata. — II superiore disordinato produce un vero disastro ri-guardo al comando, poiché, essendo disordinato, fa e disfa, dice e sicontraddice, promette e non mantiene, da un ordine e poi lo ritira,oppure nega di averlo dato, ecc.

15. Contorta. — Colui che ha il segno Contorta tende a tutto controllare,ed è portato, più di coloro che non hanno questo segno, a sovvertire.È portato più degli altri al sovversivismo, in quanto la tendenza allameccanica dice tendenza a un che di ingranaggio e di contrasto tra lecose, e dal contrasto a tirare fuori i movimenti necessari alla vita.Ora, esseri di questa specie tendono a non ascoltare troppo le osser-vazioni altrui, tendono a far cambiamenti nel governare, cioè a farvedere implicitamente (ossia con il fatto) che non approvano quantoha fatto il loro antecessore, tendono a stroncare via le ragioni chepossono essere presentate per far loro cambiare rotta. Tutto questonon già perché abbiano l'animo di volersi considerare migliori deglialtri comandanti, ma solo perché (questo, si badi, dal segno Contor-ta) stimano che il loro modo di agire, preso in se stesso e non perchéviene messo avanti da loro, risponde maggiormente alla natura del-le cose.Siccome la loro tendenza è quella di ingranare tutto, ne viene che ab-biano un po' di durezza: ma, per se stessa, non sarebbe durezza per-ché, appunto, è suscitata dalla tendenza al contrasto. Se si riesce a farsentire loro le ragioni altrui in una cosa, oppure se sono costretti adascoltarle dal perché sono falliti i loro mezzi, allora sono pronti adadottare il metodo altrui o quanto viene ispirato dagli altri, se questorisponde al caso. Come appunto un meccanico che, non potendotrovare il difetto che ha una macchina, è costretto a considerare enella considerazione ascolta l'osservazione di un suo aiutante, sia pu-re novizio in meccanica.

16. Oscura. - II comandante che avesse questo segno non potrebbe averela chiarezza dei precetti, né la chiarezza della condotta dei sudditi,per cui avrebbe disposizione di prendere molti granchi a secco e mol-ti potrebbero giocare sulle sue defettibilità.

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17. Confusa. — II superiore con il segno Confusa sarebbe un superiore ag-grovigliato in questo e in quel cornando da impartire, in quella proi-bizione da dare, in quell'inconveniente da mettere a posto, ma senzariuscire o diffìcilmente riuscendo nell'intento. Facilmente le sue pa-role e le sue azioni entrerebbero in una contraddizione continua, everrebbero comandi e proibizioni sulla medesima cosa a breve sca-denza di tempo...

18. Acuta - Irta. — Chi ha Acuta, tende di più all'ambizione del comandoper avere maggiore indipendenza. Di conseguenza il suo comandotende a trasmodare, perché il possesso del comando non è tranquilloin quanto teme di essere sopraffatto, non avendone i requisiti, comeli ha l'intelligenza profonda. E costretto a rivolgersi a questo e a quel-lo per rendere il comando incrollabile e, mentre cerca di renderlo in-crollabile, lo rende più fiacco, perché anche gli uomini ai quali si ri-volge hanno il proprio Io che pure tende all'indipendenza e perciòtendono a far prevalere in qualche modo, più o meno tale, il proprioIo. Ne viene che il comando dell'Acuta .non può essere il comandoretto, in quanto non ha in sé le doti di colui che ha il compito di co-mandare. Aggiungi poi che l'Acuta è il segno di minor calma, e lacalma è una dote quasi precipua del retto comando. Irta accentua ilsegno Acuta.

19. Secca. — Questo segno indica avarizia intellettiva e morale, e chi hatale avarizia non può essere atto al comando, in quanto tende a sacri-ficare in tutti i modi i suoi sudditi.

20. Stentata. — Questo segno è il nemico dell'abilità a comandare, perchétende a darsi agli indugi prima di scendere alla soluzione pratica diuna questione, e questo indugio può essere un ostacolo al retto co-mando, perché molte delle questioni hanno bisogno di una soluzio-ne senza indugio e perché i furbi potrebbero abusare dell'indugio perdanneggiare la giustizia e la carità. Così si dica, in tono minore, diTentennante e di Titubante.

21. Apertura a capo delle o e delle a. — L'intenerimento sessuale è un grannemico della rettitudine del comando. Da esperienze fatte e lunga-mente controllate, possiamo essere certi che tale tendenza all'intene-rimento sessuale molto facilmente sdrucciola ad amore unisessuale,che precipita nel vizio coloro che non si curano di essere virtuosi eche sfocia in favoritismi e in beniaminismi in coloro che sono votatialla virtù, senza che essi se ne accorgano. E vero che tali esseri a volte

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sentono il rimprovero della coscienza, ma facilmente hanno la rispo-sta pronta per farla tacere. L'amor proprio furbissimo ha ragioni spe-ciosissime per difendersi.

22. Aste in linea retta - Aste indietro - Aste in avanti. — Che l'inflessibilità,la repulsione e la remissività siano necessarie, in alcuni casi, per il ret-to comando, è una cosa che nessuno può negare. Tuttavia avere ladisposizione netta all'inflessibilità con 7/10 di Aste in linea retta, oalla repulsione con 5-7/10 di Aste indietro, o alla remissività con 7-8/10, e peggio se più di Aste in avanti, è una cosa che trasmoda; euna persona che abbia una di queste disposizioni non può essere attaal comando netto e retto. Perché l'inflessibilità, e molto più la repul-sione, toglie al suddito il respiro dell'osservanza; la remissività troppoaccentuata gli toglie lo spirito e la voglia dell'ascesa. Farà meravi-glia che per l'inflessibilità e per la remissività abbiamo dato 7-8/10 amarcare la loro indiscrezione, mentre per la repulsione abbiamo dato5-7/10.Si consideri però che la repulsione è molto rude e nel comando diffì-cilmente deve entrare in azione, mentre le altre due devono andarequasi di pari passo e devono continuamente accompagnare il supe-riore. Di più, psicologicamente considerata, la repulsione è per natu-ra più esigente delle altre due, in modo che 5/10 di repulsione equi-vale, in senso inverso, alla forza di 7-8/10 di inflessibilità e di remis-sività.

23. Ardita. - Questo segno sui 5/10 non va contro l'oggettività del co-mando, anzi può essere come un ausilio per renderlo fermo e pertoglierlo da qualunque pericolo di debolezza. Quando però è sopra i5/10, è un segno come agghiacciante per intorpidire l'accesso dellaconsiderazione, sia che essa provenga dall'esame proprio, come dal-l'esame altrui.

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24. Calma. - Questo è un segno indispensabile per il retto comando,perché, per modo di dire, tiene addomesticate tutte le facoltà spiri-tuali del superiore e tutte pronte ad accorrere appena chiamate adagire.

25. Pendente. - Pendente indica tendenza a un'affettività di languore.Sebbene sia più nella manifestazione che nel sentimento, tale languo-re, specialmente se accentuato, porta sempre un che di perdita di li-bertà nelle proprie azioni. Quindi chi ha tale segno non è troppoadatto per essere superiore.

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26. Filiforme. — Questo segno sui 5/10 (è chiaro) da una delicatezza nor-male del sentimento, e nel superiore serve a rendere delicate le sueazioni di relazione con i propri sudditi; ma se è sopra i 5/10, comu-nica al soggetto una sensibilità che può benissimo stonare con l'og-gettività della rettitudine del comando. Può dare ribrezzo per nonaccostarsi al suddito che o fìsicamente o moralmente sia macchiatoo bacato, può dare schifiltosità e quindi allontanamento dall'esami-nare a fondo ciò che lo merita, e quindi può commettere ad altri ciòche deve essere eseguito direttamente dallo stesso superiore, e via di-cendo.

27. Fine. — E una tendenza che dovrebbero avere tutti i superiori, perchécon tale tendenza si è costretti all'esame introspettivo, e naturalmen-te si è indotti a trattare gli altri come si vorrebbe esser trattati daglialtri. Questa tendenza rende giustamente sensibile il cuore in tuttele circostanze in cui tale sensibilità è richiesta dal caso.

28. Grossa - Grossolana. — II segno Grossa, e molto di più il Grossolana,conferisce al comando una forma rude, tutto al contrario di Filifor-me e Fine.

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29. Pedante. — E un segno che impedisce l'elasticità del pensiero e delgiudizio di cui deve essere munito il superiore. La pedanteria portae induce a non penetrare lo spirito delle leggi e del comando, e facil-mente si attacca alla lettera che uccide lo spirito. Il pedante starà at-tento a tutte le esteriorità e si contenterà di esse e si lusingherà checon esse ci sia l'osservanza. Sarà tutto propenso a mettere l'autoritàin una presentazione di prosopopea, e in tutte quelle cose esterioriche dovrebbero servire soltanto per i giorni di gala e dalle quali do-vrebbe rifuggire il superiore assennato.

30. Profusa. - Questo segno conferisce al superiore la socialità e serve acementare la confidenza tra il suddito e il superiore. Se questo segno,tuttavia, è molto sopra la mediocrità, tende a far trascurare il rispettodovuto all'autorità, tanto da parte del superiore, nel quale sta tale se-gno, come da parte del suddito, che subito abusa dell'espansione delsuperiore.

31. Accurata - Elegante (Accurata senza studio). — Pressappoco come Pe-dante. Chi ha questo segno guarda molto alle accidentalità e non sapenetrare la vera situazione morale dei sudditi e di coloro che sonocollaterali al superiore. Colui che ha la scrittura Accurata non è e

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non può essere adatto per il comando, perché ne abusa e perchéguarda e tiene molto conto delle cose secondarie mescolando ciòche è sostanziale a ciò che è necessario. Elegante da scioltezza ed ele-ganza al comando.

32. Parca. — Questo segno conferisce al comandante la sobrietà e gli damodo di comportarsi in tutto con prudenza, cosa sostanziale per ilretto comando. Potrebbe in qualche caso, quando questo segno èforte, far troppo laconicizzare e non dare chiarezza al comando perle intelligenze limitate, oppure diminuire un po' la confidenza che ilsuddito deve avere con il proprio superiore; ma sarebbero, questi,fatti sporadici. Per cui il segno Parca, anche se molto forte, non cessadi essere una bellissima dote del superiore.

33. Recisa. — Se è nella mediocrità, è un segno buono per il comando, inquanto il superiore a volte deve essere reciso; ma se è sopra la medio-crità, potrebbe andare incontro all'inconveniente di porre la decisio-ne là dove deve aver luogo una maggiore considerazione.

34. Austera. — Anche questo segno, specialmente se sopra la mediocrità,è un segno che rende il comando non accessibile. E un segno poi chesarebbe meglio non andasse congiunto con Intozzata 1° modo, per-ché il superiore a modo non ha bisogno di essere austero. Questo se-gno infonde rigidità in tutti i comandi.

35. Ricci della spavalderìa. — Questo segno rende il comando a volte ridi-colo, a volte ingiusto, a volte fuori di proposito. I sudditi ridono sullaspavalderia del superiore e facilmente lo mettono in ridicolo, senzache egli se ne accorga. L'ingiustizia dalla spavalderia emerge quandoil superiore, senza considerazione, promette assistenza a un suddito,assistenza che poi non ha il coraggio di mettere in atto. La spavalde-ria poi è sempre fuori di proposito in quanto il superiore deve cinger-si di serietà.

36. Ricci della flemma. - II superiore flemmatico facilmente da la manoalla pigrizia e all'accidia in quei casi nei quali dovrebbe imporsi e im-porre l'osservanza delle leggi. Il flemmatico poi da luogo a indugicon tutti i disastri che ne provengono. Aggiungi poi che il flemmati-co è facile alla viltà in quanto la flemma lo induce a non scomodarsia mettere riparo là dove sarebbe necessario.

37. Ricci della mitomania. — Impossibile affidare il comando a chi ha taliricci, specialmente se essi sono sui 5/10, e molto più se sopra i 5/10.

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Se tale segno ha un grado minore, per esempio sta sui 2-3/10, allorachi lo possiede avrà la tendenza ad accogliere pettegolezzi e a tenerliper cose vere dando, come si dice comunemente, corpo alle ombre.Avendo la tendenza a creare, a formare castelli in aria, avrà anche latendenza a far buon viso alle favole tirate fuori dagli altri. Perciò ilcomando non sta bene in individui di simile fatta, anche se detto se-gno ha un grado di poca entità.

38. Ricci del nascondimento. — Questi ricci sono indice della poca sinceri-tà, in quanto chi ne è affetto tace anche quando dovrebbe parlare.Chi ha il comando e ha tali ricci tende in certo modo a prendere isudditi in agguato per il raggiungimento dei suoi fini, sia pure chetali fini siano per se stessi onesti. Deve riprendere un suddito? Nonlo fa forse perché gli manca il coraggio, dato che tali ricci sono indiceanche non del coraggio aperto, ma di quello che cerca di prendere intrappola. Intanto lascia che il suddito incappi da se stesso in qualchefatto increscioso. Ognuno vede che tal comandante o superiore è unsuperiore incapace.

39. Ricci dell'ammanieramento. — I Ricci dell'ammanieramento sono iricci dell'ipocrisia in quanto nel soggetto manca il coraggio di direapertamente una cosa, di fare apertamente un'osservazione. Nel su-periore tale disposizione si evolve in questo modo: approva un fattodi un suddito oppure fa vedere che non è contrario, e intanto dietrole spalle del suddito lo disapprova e facilmente, per riderci sopra(poiché tale segno indica anche facilità nel mettere in ridicolo) con isuoi fidi. E un segno perciò che non può star bene in uno che tienele redini per governare, in quanto è contrario alla sincerità e mette arepentaglio l'autorità facendole far parte della vigliaccheria.

40. Fluida - Accartocciata. - È un segno indifferente riguardo al coman-do e da a esso quella spontaneità che si addice alla benignità verso isudditi. Accartocciata è contrario a Fluida.

4L Impaziente. — L'impazienza non è cosa buona nel comandante, inquanto l'impazienza tende a obnubilare il pensiero e il giudizio. Co-loro che sono impazienti sono costretti spesso a cambiare rotta; e,quantunque sia una cosa onesta cambiare rotta quando lo richiedel'onestà, pure non è cosa bella che il superiore sia sempre costretto aricredersi. Peggio poi se il superiore, come per lo più succede in simi-li casi, non si ricrede.

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42. Solenne. - Questo segno da al comando la pomposità, la quale inmolti casi può renderlo ridicolo.

43. Spavalda. - La spavalderia è una cosa che toglie la serietà.

44. Vezzosa - Flessuosa. — Se questo Vezzosa si ferma sulla grazia e il co-mando sta in un essere femminile, può andar bene, ma se sdrucciolaalla civetteria rende il comando ridicolo e ributtante. Flessuosa da alcomando la scaltrezza artistica.

45. Larga di lettere. — Conferisce al comando il pensiero profondo e laprofonda concezione delle cose.

46. Larga tra parole- Legata. — Dispone il soggetto al ragionamento e al-l'equilibrio dell'intelligenza quando è nel medesimo grado o quasidella Larghezza di lettere; altrimenti, se maggiore, induce il soggettoalla ipercritica. Legata da al comando la logica e lo rende imbattibile.

47. Disuguale metodicamente. - È il segno dell'arte. Se è congiunto conLarga tra parole, allora da l'invenzione per la scienza, la quale non ècontraria al comando; ma se non ha tale larghezza, allora è indicedell'arte pura, la quale non da adattabilità per il comando.

48. Sciatta rende il comando flaccido.

49. Aggrovigliata rende il comando arruffato.

6. INTOZZATA 2° MODO E GLI ALTRI SEGNI

1. Curva. — L'altruista, per tendenza naturale, non può fare a meno dimeravigliarsi della cattiveria^ umana e sentirne tutto il peso di frontealle circostanze della vita. E certo che l'altruista con un altruismonon educato all'incomprensione umana, alla canaglieria persine dicoloro che dovrebbero a qualunque costo tenersene lontani, lasciatoalle sue tendenze naturali, non può fare a meno di coprire le sue fa-coltà apprenditive di indignazione.

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Ora se queste facoltà sono informate a impressionabilità, non po-tranno fare a meno di internarsi in un pessimismo funesto a dannodell'altruista e di coloro che hanno relazioni con lui. Se questo al-truista sarà poeta, si sentirà spinto ad affondarsi in canti lugubricon tutte le variazioni possibili del dolore. Se sarà musicista, non da-rà luogo che a musiche melanconiche e soffuse di disperazione. Sesarà pittore, farà quadri (e avrà abilità per essi da innalzarsi sino allagenialità) di lotte morali con tinte e colori sinistri. Così pure se saràscultore o architetto. Se sarà in commercio o in affari, avrà diffidenzamassima verso tutti. Non potrà fare a meno di favorire, di fidarsi an-che per la tendenza del suo altruismo, ma poi, constatati i disastriconseguenza del suo favoritismo e della sua fidanza, si arrabbierà emaledirà la disonestà altrui, esagerandola per la sua impressionabili-tà. Si mostrerà muto, sfiduciato, si porterà da coloro che hanno ilcompito di assestare le cose, i quali a loro volta, conosciuta la buonafede dell'altruista, abuseranno anch'essi. Sicché l'altruista sarà spintodalla mania della persecuzione, dell'incomprensione umana, ecc. Sisfogherà con l'arte, se artista, dirà male di tutti oppure rimuginerànel suo cervello le contraddizioni subite e con tutta facilità il suo cer-vello entrerà in una specie di morbosità che si farà più o meno grave,a misura della molteplicità delle sue relazioni con il prossimo. Inces-so dimesso, occhio come pauroso, rilassamento dei muscoli oppureira sparsa per i lineamenti facciali. Rughe frontali in linea verticaleo orizzontale, come di chi sia passato per un'indigestione potente.

Angoli A (sopra 5/10). - L'Intozzata 2° modo sopra i 3/10 indurreb-be il soggetto al sospetto che si tratti di lui, vedendo due amici par-lare insieme rivolgergli uno sguardo di lontano. La sua fantasia ribol-lirebbe di pretese, di vendette; oppure, trattandosi di caratteri portatial mutismo e di temperamenti cupi, dopo i primi moti di dispetto, licondurrebbe a una depressione quasi invincibile. Neurastenia e pa-ranoia potrebbero essere le conseguenze disastrose.Se Angoli A fossero sotto i 5/10 oppure sui 5/10, il soggetto potreb-be benissimo vincere, con le forze sue naturali, le conseguenze mor-bose descritte, purché i fatti non siano molto poderosi e molteplici.Se Angoli A fossero sui 5/10 e l'Intozzata 2° modo fosse sui 5/10 osuperiore, allora Angoli A trasmoderebbero come trasmoda quandosono superiori alla mediocrità.Lo stato del permaloso impressionabile è veramente penoso. Pareche non abbia bastante ossigeno per respirare. È urtato contro tuttie contro gli stessi elementi. Si vedono spesso le sue mandibole con-

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torte, come di chi stringe violentemente i denti. La parola esce comechiusa in una morsa. Il colore della faccia mescolato a un giallo-ver-dognolo, il rosso delle labbra pavoneggiante e tumido. La digestionedifficile sconvolta dal disordine dei succhi gastrici e pancreatici. Fa-cilità a un che di itterizia, inappetenza e nausea. Questo nei perma-losi impressionabili che abbiano i due segni sopra i 5/10.Gli altri con i due segni sotto i 5/10 possono avere degli effetti giàdescritti, ma in molto minore intensità, e possono con il tempo, in-dotti dall'esperienza, vincersi e avere quella libertà personale che lirende socievoli e trattabili, ed essi possono, presi dalla volontà divincersi, anche totalmente, con il tempo, liberarsi dalle conseguenzedette.

Angoli B (sopra i 5/10). - II testardo (Angoli B sopra i 5/10) che sianello stesso tempo impressionabile (con sopra i 3/10 di Intozzata 2°modo) resta maggiormente fìsso nella sua caparbietà. Si può metterein testa che gli altri facciano apposta a contraddirlo e da maggior-mente ansa alla sua testardaggine e può esulare dall'oggettività dellacosa in una discussione e non curarsi più se egli è nel torto o nellaragione e mantenere in piedi la sua affermazione o negazione soltan-to per mantenersi nel contrasto e nella contraddizione, perché puòarrivare alla supposizione che gli altri siano fìssati nel contraddirloper il gusto della contraddizione, mentre è lui che si trova in tale si-tuazione. Con questo può sdrucciolare nella mania della persecuzio-ne, di esser preso di mira. Diventa perciò scontroso, insoffribile, siriduce in uno stato di contraddire sempre. Se uno dice nero, egli siinduce a dire bianco, benché il nero sia manifesto anche al suosguardo: questo perché la questione che egli tiene sempre in attivonon è la questione che si sta svolgendo, ma la questione della costan-te malafede altrui, per cui si sente spinto continuamente alla con-traddizione. L'aspetto suo è della castigatezza per far vedere che lasua non è cocciutaggine ma castigatezza. Si esprime a volte con unaparola di negazione, a volte con un gesto, a volte con un sorriso for-zato e come avvolto in un che di dispetto, a volte con sorriso satiri-co. Trema facilmente nelle membra, batte gli occhi, tinge di qualchecosa di livido le gote e rende le labbra dure e come di chi sia preso daun'ira repressa. Restando solo, dopo una discussione, lo si vedrà ri-mescolare carte, sfogliare nervosamente libri, passeggiare solo comeconcitato e scornato. È lontano dallo scialacquare, ma terrà tutto inordine, però in un ordine come striminzito. Dato che sia scapolo(ciò che può succedere facilmente, in quanto questi individui non

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hanno il senso della sociabilità) terrà il letto povero di coltri comefosse un penitente e potrà dar l'aspetto di uno votato veramente alleprivazioni.

4. Angoli C. — Se l'Intozzata 2° modo che non superi i 3/10 va con-giunta con Angoli C, ci da un essere che ha lo spirito pronto per rac-cogliere tutte le minime impressioni, che sente repentinamente epresenti le situazioni morali altrui e ne usufruisce per i suoi scopi.Lo vedi con l'occhio attento, a volte concentrato come di chi pigliale mosse per una rincorsa ad assaltare, a intraprendere, a soggiogare ea non aver quiete finché non ha raggiunto lo scopo. Così sono colo-ro (in quanto Intozzata 2° modo con soli 3/10 non porta delle vereconturbazioni nel temperamento e nel carattere) che manipolano af-fari, che si mettono a capo dello svolgimento di nuove idee, che con-ducono i popoli alla riscossa, purché per l'abilità a ottenere lo scopoabbiano il contorno di altri segni grafologici che sono l'indice dellafacoltà richiesta.Se l'Intozzata 2° modo è superiore a 3/10, allora avrete di quegliesseri impressionabili che esagerano le impressioni e che con gli An-goli C si agitano per correre da una parte e dall'altra, per affrontare,per brigare, per comporre o scomporre combinazioni sociali, affari,commerci, novità di idee. Può essere benissimo che le loro esagera-zioni riescano a impressionare e a conquistare, e in questo caso essi sisentono beati e possono acquistare della protervia e credersi dotati difacoltà straordinarie. Stroncano e tendono a stroncare tutto ciò chepuò sviarli dai trionfi ottenuti e si coprono di sprezzo verso cose serieche non rispondono direttamente agli scopi che si sono prefissi. Se,per contrario, le cose non vanno loro bene o se vengono arrestatinella loro corsa, li vedrai sommamente agitati, cercare tra le ceneridella loro ambizione bruciata qualche cosa che si sia salvata dal fuo-co e, dato che non possano nulla ritrovare, li vedrai internarsi in for-me svariate di paranoia e arrivare persine a girovagare nelle stanze diun manicomio, dove maledicono l'imbecillità di coloro che li hannofiaccati. Occhio allora torbido, raccartocciamento delle membra edegli arti, voce strozzata, digestione intricata, stitica, viscere infiam-mate.

5. Intozzata 1° modo (sopra i 5/10). — Ti da un essere che ha insita nelsuo temperamento l'ambizione del comando. Lo vedrai ostentare ilcoraggio, il quale però non è altro che paura o timore di essere so-praffatto e che in molti casi può prendere la forma dell'audacia, della

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tirannia, della generosità versso coloro che possono contraddirlo, so-praffarlo, metterlo a posto. È sempre intento a togliere gli ostacolidalla strada per la quale deve passare e cerca di distruggere tutto ciòche ha fatto il suo antecessore, che per questo solo ritiene per rivale;cerca di bollare di infamia tale suo antecessore perché non abbia piùla forza di rivaleggiare con lui. Si servirà di stratagemmi, quasi sem-pre manipolati nelle tenebre della viltà per cerchiare di infamia o perottenere la condanna dalle autorità superiori di coloro che possonoinfastidirlo. All'entrare in un tempio, in una fabbrica per visitarla enell'avanzare per un andito vuoto, tremerà di vera paura allo sbucareimprovviso di una donna, di un bambino dai quali non c'è nulla datemere, ma poi riprenderà la sua proterva prosopopea. Avrà i sonniagitati, imprenderà tutto, per mettersi alla pari dei grandi uominiche abbiano avuto il compito che egli ha. Parlerà, a seconda della na-tura del comando che esercita, con enfasi, con mellifluità, farà dasanto, non disdegnando di inginocchiarsi, secondo quanto è richie-sto per abbindolare. Si farà vedere curante sommamente dell'ordine,dell'osservanza dei precetti e di ciò che è nella carica che gli è stataaffidata, irrigidendosi nella lettera anziché nello spirito dei vari pre-cetti, scodellando sentenze, sbavando la santità dei costumi con la ri-gidità. Davanti alle autorità più alte che non può soggiogare, si faràvedere ossequiente di un ossequio vile, senza ribellarsi, senza prote-stare se viene lesa la giustizia. Le vendette saranno all'ordine del gior-no verso coloro che facessero qualche osservazione sulle sue azioni,vendette però consumate sotto il manto specioso dell'osservanza del-le leggi. Se poi cade dal piedistallo, eccolo pressoché distrutto in tut-te le sue facoltà, tanto corporali che spirituali.

6. Mantiene il rigo. - L'impressionabilità e la fermezza si può dire che siservono a vicenda, sicché l'impressionabilità diventa più forte con lafermezza e questa diventa più forte con l'impressionabilità. L'im-pressionabile che abbia la fermezza sarà pronto a prendere delle deci-sioni repentine di vendette contro supposti nemici, oppure saràpronto a giudicare sinistramente o entusiasticamente fatti supposti,e difficilmente si toglierà dalla prima impressione subito. Anche do-po che le cose si sono chiarite circa un fatto e dopo che egli (dato chesia onesto e che tenga all'onestà) avrà revocato il giudizio sinistro o ladisposizione rigorosa contro un fatto immaginario, anche dopo es-sersi convinto di essersi ingannato, sentirà sempre un che in se stessodella prima impressione avuta, perché la fermezza ve lo costringe, ein certi casi lavorerà, senza accorgersi, secondo la stessa prima im-

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pressione, pur essendo poi costretto a ritrattarsi, magari implicita-mente, di nuovo. Egli accoglierà e tenderà ad accogliere, senza darsiall'esame dei fatti, una diceria a danno di uno verso il quale avrà an-tipatia, o a non accoglierla, anche se fondata, per non recare dannoverso di uno per il quale sente simpatia, o che gli è stato prodigo dilodi o di attenzioni. Riguardo al suo simpatico o favorito istituirà in-chieste per difenderlo. E se le inchieste risulteranno sfavorevoli, eglidirà o si convincerà interamente che non sono state fatte a modo,perché è sempre la prima impressione quello che lo domina e attana-glia. Avrà l'aspetto di un giudice che siede al banco del tribunale percondannare e assolvere. Parlerà con una tinta di autorità, anche senon sia investito di autorità.

7. Ascendente. - Pressappoco come Mantiene il rigo, e in molti casi conpiù intensità.

8. Discendente. - Nella seduzione passiva (specialmente riguardo alladonna) e nella tentazione è più forte la spinta dell'erotismo quasiche fisiologicamente i vasi di scarico siano estremamente carichi,quando poi in realtà non sono veramente tali. Ne vengono esseriche sono fortemente influenzabili e che non hanno il coraggio di af-frontare pericoli e prepotenze, se non in casi sporadici in cui l'eccita-mento a reagire sia sollecitato da parecchie cause. Allora la loro rea-zione sorpassa i limiti dell'equità e della necessità. Ordinariamente sipresentano con un che di mellifluità, in cerca di esseri che sappianoconfortarli, sostenerli, servirli e sappiano essere depositati delle de-bolezze. Criticheranno fatti e cose mai di fronte al colpito, ma sem-pre dietro le spalle; anzi di fronte al colpito avranno parole di scusa,di conforto, di difesa. Ordinariamente hanno floscia muscolatura epigmento delle gote di un pallido mezzo.

9. Larga tra lettere. — E pressappoco nelle stesse condizioni di Curva.

10. Sinuosa - Parallela. — Siccome chi ha il segno Sinuosa ha la tendenzae l'abilità di leggere nell'animo altrui, ne viene che, se ha anche il se-gno Intozzata 2° modo sui 3/10 o sotto, sentirà tutte le impressionisuscitate dalla situazione dell'animo altrui, e l'impressionabilità stessaservirà per acutizzare la facoltà che emerge dal segno Sinuosa.Se poi Intozzata 2° modo supererà i 3/10, allora questa impressiona-bilità renderà smodata anche la facoltà della penetrazione nell'animoaltrui e accentuerà la sensibilità del soggetto, sì da renderlo in certomodo ansante e come esposto all'esagerazione della sensibilità, sicché

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sarà la vittima, direi, di una telepatia che esagera la portata delle suerelazioni penose con il prossimo. Lo si vedrà per questo nevrastenicoe come evitante di incontrarsi con le persone con le quali è costrettoa trattare, e facilmente si ridurrà in uno stato come di ansia, di ango-scia; e, se il segno Intozzata 2° modo sorpasserà i 5/10, lo si vedràcandidato del manicomio con un che di fobia della sociabilità. Diffi-cilmente, con Parallela, si vince l'emotività.

11. Scattante. — Quando Intozzata 2° modo sopra i 3/10 è congiunta aScattante, il soggetto viene a essere accentuato più che altro nella ma-nifestazione, prendendo la forma dell'ira o dell'entusiasmo. L'entu-siasmo facilmente corre fino al fanatismo. Posso dire, anzi, che i verifanatici debbono avere questi due segni congiunti con l'altro segnoProfusa. Costoro parlano piuttosto concitati, promettono senza pen-sare troppo alla gravita del mantenere la promessa. Hanno la verbo-sità tanto per l'entusiasmo come per la manifestazione dell'ira. Han-no l'impronta della sincerità che tuttavia può essere una sinceritàfuori modo e che potrebbe prendere la forma della sfacciataggine edell'imprudenza. Si possono convincere con autoconvinzione che so-no dei singolari e che non sono riconosciuti per tali da incompren-sione e lagnarsene, istituendo paragoni, facendo delle proteste e viadicendo.

12. Minuta. — Questo segno, congiunto con Intozzata 2° modo sopra i3/10, da l'eccessività della finezza intellettiva e del sentimento, sì dacondurre il soggetto fuori dell'oggettività. La paranoia ne può essereil risultato.

13. Minuziosa. — Quanto è stato detto per la Minuta vale molto più perla Minuziosa. La differenza sta in questo: che la Minuta va alla so-stanza delle cose, mentre la Minuziosa si attacca a tutte le accidenta-lità, dando loro il peso della sostanza. Da esseri veramente pignoli.Guai se costoro dovessero avere contatto con il pubblico e con ilpubblico avessero un compito da esplicare! Sarebbero attaccati inmodo eccezionale a tutte le più piccole leggi con un'interpretazionedi esse pedante e piena di precauzioni e di distinzioni, per cui è unbel malcapitato chi deve trattare con simili soggetti. Potrebbero, in-vece, essere abili sino all'ennesima potenza per quegli uffici in cui ènecessaria un'attenzione esagerata e piena di precauzioni. Tuttavia,anche in questo, potrebbero, per l'eccessività, andare incontro a degliabbagli.

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14. Disordinata. — Sopra i 3/10 con Intozzata 2° modo questo segno cida i candidati inevitabili del manicomio. Hanno la mente arruffatae maniaca, evoluzione irresistibile erotica, contraddizione di senti-menti, ecc.

15. Contorta. — Questo segno, per se stesso, da la prontezza e la forzaalla reazione. Quindi da un che di disposizione al combattimento.Congiunta al segno Intozzata 2° modo, questa disposizione al com-battimento diventa molto più forte per le impressionabilità che ri-ceve dall'esterno, per cui le lotte sono maggiori di numero e di in-tensità; poi per le impressioni che riceve dall'interno, dopo la lottacon l'esterno, nell'esaminare lo svolgimento di tale lotta esterna.Questo esame, sia pur non voluto dal soggetto, viene a forza istitui-to dall'impressionabilità, la quale si usurpa il diritto anche di giudi-care. Da questi due segni scaturisce prepotente la tendenza al sov-versivismo.

16. Oscura. — Ne scaturisce obnubilamento delle facoltà mentali nel for-mare i giudizi. L'illusione è la legittima figlia di questo connubio.

17. Confusa. — La congiunzione di questi due segni da l'allucinazione,che cresce di intensità a misura dell'intensità dei due segni.

18. Acuta - Ina. — L'Acuta per se stessa da una sensibilità egoistica piut-tosto accentuata. Ora, congiunta con l'impressionabilità, viene a darea questa la sua forma egoistica, fondendo la sensibilità per tutti i re-parti dove l'impressionabilità si evolve secondo la forza della medesi-ma. Tipi che sono attenti a non menomarsi, che tengono pronte leunghie come farebbe il gatto per riparare il proprio Io e si danno al-l'ira quando questo Io venga menomato dagli altri e alla conseguentevendetta. Irta da l'isterismo della contraddizione.

19. Secca. — L'avarizia intellettiva e morale si accentua maggiormente einfonde nel soggetto il timore continuo di essere derubato, e lo agitanella notte, lo rende sospettoso, interminabile nelle precauzioni.

20. Lettere addossate. — II segno Lettere addossate è indice della poca ge-nerosità. Ne viene perciò che tutte le impressioni del soggetto si ri-versano sulle cose e sulle sue relazioni con il prossimo in un modoegocentrico.

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21. Stentata. — Questo segno, congiunto con Intozzata 2° modo, acqui-sta maggior forza e a ogni impressione riduce il soggetto ad arrestarsie a non saper concludere praticamente. Dato che il soggetto abbiaqualche compito di importanza, si troverebbe nelle condizioni diprodurre nella mente una confusione per la pressione delle questioniche hanno bisogno di una soluzione pratica e senza indugio. Cosic-ché potrebbe andare incontro a quella situazione patologica che vie-ne determinata dall'ansia.

22. Tentennante. — In grado minore, rende il soggetto nelle condizioni dichi ha il segno Stentata congiunto a Intozzata 2° modo.

23. Titubante. — In grado ancora minore, come Tentennante. Siccome ilTitubante rende il soggetto meno ostile a essere incline a soddisfaregli altri, i furbi potrebbero da ciò prendere motivo per abusare dellasua titubanza e condurlo nell'inganno.

24. Apertura a capo delle o e delle a. — Congiunto con Intozzata 2° modorende l'intenerimento sessuale agitato e più impellente. Così anche èpiù spasmodico il vuotamente dei vasi, sebbene lo spasimo sia nellacerchia del gusto libidinoso. Così è più frequente e più vario l'intene-rimento sessuale.

25. Aste in linea retta. — L'inflessibilità sdrucciola facilmente nell'irragio-ncvolezza in quanto l'impressionabilità è sempre (sopra i 3/10) fuoridella ragione.

26. Aste con il concavo a sinistra. - Quello che è stato detto di Aste in li-nea retta molto più a ragione si deve dire di questo segno.

27. Aste in avanti. — II remissivo impressionabile si trova nelle condizionidi chi ha sempre paura di contraddire gli altri, perché il remissivo ètale in quanto appunto tende a non entrare in contrasto. Cosicchése il detto soggetto avesse qualche compito di autorità, non avrebbela forza di imporsi.

28. Ardita. — Con questo segno, l'Intozzata 2° modo potrebbe prenderela forma dell'audacia per poi saltare nella paura o nella viltà varia, esempre a sfondo di tradimento, quando una cosa andasse male, inquanto il segno Ardita porta sempre il soggetto a non pesare la por-tata degli elementi che sono i coefficienti dell'arditezza.

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29. Calma. — Questo segno, dato che possa trovarsi insieme con Intozza-ta 2° modo, serve molto a mitigare le impressionabilità.

30. Pendente. - L'affettività con Intozzata 2° modo è sempre agitata. Lamadre per i figli, la sposa per lo sposo amato, la sorella per il fratello,ecc. sono sempre alle prese con fatti immaginari o di danno o di ge-losia o di altro che entri nella patologia affettiva.Diffìcilmente costoro possono avere un'affettività di soddisfazione,in quanto l'impressionabilità congiunta all'affettività sbuca sempre oquasi sempre nella trepidazione, perché appunto la vera affettività èdi sacrificio e il sacrifìcio (è chiaro) rende trepidanti.

31. Filiforme. - II Filiforme è un fattore della sensibilità, e l'impressiona-bilità è una sensibilità patologica. Da ciò il Filiforme accentua l'im-pressionabilità e viceversa.

32. Fine. — Se Intozzata 2° modo è sotto i 3/10, con questo segno rendeforte la finezza del sentimento. Se sopra i 3/10, tutte le finezze delsentimento vanno a colpire continuamente il soggetto sì da rendergliquasi impossibile la vita.Con fatti continui e di una certa entità, il cervello potrebbe entrarein uno stato patologico.

33. Pedante. — La pedanteria va sino all'eccesso.

34. Profusa. - Pressappoco quello che abbiamo detto di Larga tra lettere.

35. Accurata - Elegante. — L'accuratezza in questo caso diventa minuzio-sa. Il soggetto entra nel timore di non essere esatto quanto si deve, esdrucciola in tutte le pedanterie del caso.Da di quegli esseri interminabili nel preparare, assestare, studiare leparole, ecc., sebbene possano non riuscire (questo dipende da altrisegni) ad assestare come si deve. Elegante può distrarre il soggettodall'emotività. •

36. Parca. — Da quegli esseri che consumano in se stessi tutte le impres-sioni che vengono o dall'esterno o dall'interno. Essi, a ognuna diqueste impressioni, cambiano di colore come chi resta allibito, e faci-lissimamente entrano nella melanconia e, nei casi più forti, nella de-pressione.

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37. Recisa. - Questo segno è pericoloso quando è congiunto con Intoz-zata 2° modo in coloro che hanno delle responsabilità, perché costo-ro si determinano a una conclusione che viene loro imposta dall'im-pressionabilità.

38. Austera. — Pressappoco come Parca.

39. Con i rìcci della spavalderìa. — Come di Ardita.

40. Con i rìcci della mitomania. — II manicomio è la casa di coloro chehanno congiunti questi due segni.

4L Con i rìcci dell'ammanieramento. — L'ipocrisia prende la forma allastregua delle impressioni avute e del temperamento del soggetto. Sic-come l'impressionabilità sopra i 3/10 non è mai oggettiva se non al-tro nell'intensità, ne viene che, congiunta a tali ricci, conduce il sog-getto a quell'ipocrisia che in certo modo reca stupore e agghiaccia inquanto è fondata sull'oggettività.

42. Ricci del nascondimento. - Da una specie di ipocrisia fondata sul na-scondimento dei propri sentimenti che, in quanto ispirati dall'im-pressionabilità, non sono nell'oggettività.

43. Grossa e Grossolana. - Possono dare luogo a sfoghi di ira e di vendet-ta cruda.

44. Fluida - Accartocciata. — Rende più mite l'impressionabilità, in quan-to il soggetto con il segno Fluida tende a scivolare via dalle impres-sioni. Accartocciata rende il soggetto cupo e sospettoso.

45. Impaziente. - II segno Intozzata 2° modo acquista più forza, in quan-to l'impazienza gli toglie ogni mezzo di controllo.

46. Solenne. - Rende più forte l'Intozzata 2° modo, in quanto porta ilsoggetto a sprezzare le osservazioni altrui e quindi a fidarsi del pro-prio giudizio.

47. Staccata. - Rende l'analisi delle cose più meticolosa e meno ogget-tiva.

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48. Vezzosa - Flessuosa. — Rende più attenta la grazia e la civetteria, ma larende, per il soggetto, più insopportabile e più insopportabile per chila subisce. Flessuosa accentua gli effetti di Vezzosa.

49. Levigata. - Le stesse cose di Accurata, ma con maggiore intensità econ più delicatezza.

50. Larga di lettere. — Intozzata 2° modo intralcia la profondità, in quan-to induce il soggetto a considerare a volte le accidentalità come so-stanze o viceversa, secondo le impressioni subite.

51. Larga tra parole - Legata. - II ragionamento segue le impressioni. Le-gata però da al ragionamento emotivo la logica o la sua apparenza.

52. Disuguale metodicamente. — Quanto all'arte, può dare un'arte singo-lare, strana, in quanto la rende del tutto personale. Se artisti di talfatta sono esposti a contraddizioni e invidie, ciò che può succederefacilmente in quanto facilmente non vengono compresi, può avveni-re che essi si internino nella mania di persecuzione. Quanto allascienza inventiva, possono essere distolti dalla vera impostazione del-la scienza.

53. Sciatta da all'emotività l'isterismo di debolezza.

54. Aggrovigliata rende il soggetto nebuloso di una nebulosità insolvibile.

55. Artrìtica accentua Intozzata 2° modo.

7. MANTIENE IL RIGO E GLI ALTRI SEGNI

Prima di tutto, è necessario distinguere psicologicamente la fermez-za (di cui è indice Mantiene il rigo) dalla tenacia (Angoli B) e dall'infles-sibilità (Aste in linea retta). Tutte e tre queste qualità hanno per puntodi arrivo la fermezza; ma la tenacia per se stessa ha bisogno come di ag-grapparsi a un che di consistente per non essere trascinata, l'inflessibilitàha bisogno di non piegarsi per essere ferma, perché se si piegasse allorasarebbe finita la sua fermezza; la fermezza invece, nel vero significato

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psicologico di questa parola, dice sicurezza di posizione, di situazione.La tenacia infatti è assalita o verbalmente o con azioni perché ceda, masi abbraccia fortemente alle proprie ragioni o alle proprie azioni o ai pro-pri propositi per non cedere, e perciò è spesso sommamente tormentata;e il tormento entra tra le fessure — per modo di dire — della stessa tena-cia. L'inflessibilità per se stessa non ascolta ragioni in contrario e nonammette replica. La fermezza invece, quella che è veramente tale (Man-tiene il rigo), ha vagliato già tutte le ragioni ed è pronta sempre ad acco-glierne e discuterne, e a modificare se mai ce ne fosse il bisogno (perchéil modificare ragionevolmente non è cosa contro la fermezza). Essa è fer-mezza quando, già vagliate tutte le ragioni contrarie e favorevoli, si poneed è disposta a mettersi in luogo e in posizione e in situazione di sicurez-za, dalla quale non riuscirà a rimuoverla nessuna contrarietà. Perciò l'in-flessibilità non può piegarsi contro ragione; la tenacia per non muoversiha bisogno di quel complesso di ragioni che valgano a determinarla anon muoversi, per cui la sua posizione oggettiva può essere falsa, anchequando non trasmoda nella cocciutaggine. La fermezza invece dice co-scienza completa di se stessa dopo un dibattito consumato e in cui sianostate esaurite tutte le prove in contrario.

Anche i segni grafologici spiegano a sufficienza la tendenza di questetre qualità. Gli Angoli B girano intorno alla lettera curva per non farlarotolare dalle pressioni e dalle spinte interne ed esterne. Le Aste rette sitengono irrigidite verticalmente e in una specie di antisocialità riguardoalle altre lettere. Mantiene il rigo invece è un segno che riguarda tutte leparole di una riga e si dirige in linea orizzontale, quasi intenda di avere lasua fermezza approvata dagli altri segni, siano essi favorevoli o contrari.Tenacia e inflessibilità hanno la loro conclusione in continuo contrasto,la fermezza invece ha la sua conclusione nella quiete e nella perfetta so-cialità.

1. Curva. - Questo segno da a Mantiene il rigo la disposizione allabontà e all'altruismo a misura del suo grado.

2. Angoli A. — Questo segno dispone il Mantiene il rigo a non muoversifacilmente dal suo risentimento e dalla sua permalosità. Se Angoli Aè sopra i 5/10, allora tende a tradire la fermezza in quanto la inducea essere irragionevole. La fermezza in questo caso protesta nel fondodella coscienza, ma la permalosità la soffoca.

3. Angoli E. — Gli Angoli B nella mediocrità danno maggior forza aMantiene il rigo. Allora non è soltanto l'Io sociale che sostiene il

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Mantiene il rigo, ma anche l'Io individuale. Se gli Angoli B sono so-pra la mediocrità, allora tradisce il Mantiene il rigo in quanto lo por-ta fuori dell'ordine.

4. Angoli C. — L'angolo C, quanto più è forte, tanto più manipolerà lafermezza per il raggiungimento degli scopi che il soggetto si prefigge.L'angolo C che accede a Mantiene il rigo è l'arte che si presenta perdare alla fermezza tutte le forme necessarie per la vittoria, in una lot-ta sia pure con molteplici forze avversarie. Abbellisce di sfumature lasicurezza con cui si mostra il Mantiene il rigo.

5. Intozzata 1° modo. — Questo segno da a Mantiene il rigo la forza del-l'imposizione. Se Intozzata 1 ° modo è sopra la mediocrità abbindolail Mantiene il rigo perché si presti al comando ingiusto, all'ingiustaindipendenza, alle pretese dell'ambizione.

6. Intozzata 2° modo - Artrìtica. - È sufficiente quello che abbiamo det-to trattando della combinazione di Intozzata 2° modo e di Mantieneil rigo.

7. Ascendente - Discendente. — Sono due segni che non possono starecon Mantiene il rigo, perché la defettibilità di Mantiene il rigo si ri-duce nell'uno o nell'altro di questi due segni.

8. Larga di lettere - Larva tra lettere - Larga tra parole - Lettere addossate.o o o f

— Larga di lettere accede a Mantiene il rigo come un assetato allafontana, poiché la profondità di intelligenza e di sentimento hannobisogno della fermezza, e la fermezza ha bisogno di questa profondi-tà per la sua sicurezza. Onde sono segni sommamente amici.Larga tra lettere fa espandere la fermezza nella generosità. Si sa che lagenerosità partorisce la beneficenza e questa incontra ostacoli a ognipasso. Ebbene, è la fermezza che rende salde nei propositi la genero-sità e la beneficenza.Larga tra parole, quando sia equilibrata a Larga di lettere, è il com-plemento di questa per rendere più sicura la fermezza. Quando èsproporzionata, rende ferma l'ipercritica.Lettere addossate tradisce la fermezza in quanto, accedendovi, la in-duce a rendere incrollabile la tirchieria.

9. Sinuosa - Contorta. — Questi due segni apportano a Mantiene il rigola loro arte perché la fermezza sia più consistente e più ferma. Essi,anziché essere servi, sono i dirigenti di Mantiene il rigo.

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10. Minuta - Minuziosa. - Minuta apporta a Mantiene il rigo la finezzadel giudizio e del sentimento e perciò la rende più sicura.Minuziosa reca danno a Mantiene il rigo in quanto, mentre la fa in-dugiare su cose secondarie senza ragione, la espone a trascurare le co-se primarie che, se contrarie a Mantiene il rigo, possono debellarequesto segno.

11. Scattante - Slanciata - Ardita. — Questi tre segni possono far perderela serenità a Mantiene il rigo in quanto lo scatto e lo slancio manca-no sempre di ponderazione, e l'arditezza può indurre a trascurarequello che nella pacatezza si terrebbe in massimo conto.

12. Disuguale metodicamente - Disordinata. - Disuguale metodicamentedona a Mantiene il rigo l'originalità tanto nell'arte, o meglio nella co-stanza dell'arte, in mezzo alle contraddizioni, come nell'azione. Si sache ciò che è originale non è compreso dagli uomini comuni, anziviene giudicato come una stranezza spesso degna di manicomio. Eb-bene, Mantiene il rigo supera queste condizioni e dona al soggetto lafermezza nell'arte o nell'azione, e per questa fermezza il genio si vienead affermare.Disordinata può arrivare al punto da sconvolgere quanto emerge dal-la fermezza.

13. Chiara - Nitida - Aggrovigliata. - Questi tre segni donano a Mantie-ne il rigo le qualità di cui sono indice e perciò la rendono più fermain quanto l'accerchiano della loro forza. Aggrovigliata è una proprietàdi confusa.

14. Acuta - Secca - Irta. - Magari a torto, ma rendono la fermezza piùirremovibile. Tuttavia rendendola spesso irremovibile contro ragio-ne, vengono a danneggiare l'efficacia di un'opera o di un'azione.

15. Stentata- Tentennante- Titubante. —Attardando le conclusioni, que-sti tre segni in molti casi possono attentare all'efficacia di Mantiene ilrigo. La cosa è chiara.

16. Uguale - Accurata - Pedante. — Uguale non approfondisce le cose, matende a copiarle, e perciò da modo alla furberia di sorprendere la fer-mezza e di renderla molte volte impotente.Accurata come Uguale.Pedante come Uguale, e ancor più di Uguale e di Accurata, essendocosì la sua natura.

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17. Apertura a capo delle o e delle a - Pendente. — Apertura è un segnonemico della fermezza quando l'intenerimento sessuale entra in azio-ne. Anche quando non entra in azione, siccome è nel soggetto comedisposizione, tale disposizione è sempre intenta ad attentare alla fer-mezza.Pendente con il suo languore, con il suo abbandono, con la sua fa-cilità all'isterismo e agli amori unisessuali è un segno fortemente ne-mico della fermezza, la quale si trova sempre esposta ai colpi che lepossono essere lanciati ora da una parte ora dall'altra dalle cose dettesopra.

18. Aste rette - Aste in avanti - Aste indietro - Dritta. - Aste rette rafforza-no Mantiene il rigo, ma possono comunicargli la loro irragionevolez-za quando siano troppo accentuate di grado. Meglio sarebbe — eMantiene il rigo sarebbe più incrollabile secondo la verità — se le trespecie di Aste fossero tra loro equilibrate.Aste in avanti, se non sono in grado superiore, rendono giustamenteremissivo o giusto e comprensivo Mantiene il rigo. Quando sono ingrado superiore, lo espongono a lasciare il suo trono.Aste indietro rendono Mantiene il rigo urtante e irragionevole inmolti casi, eccettuati quelli nei quali sia necessaria la repulsione.Dritta apporta a Mantiene il rigo pressappoco quello che apportanoAste rette quando queste sono non oltre la mediocrità.

19. Calma. - Calma pigrizia può rendere Mantiene il rigo flaccido eperciò impotente. Calma ponderazione rende a Mantiene il rigoquello che gli rendono Larga di lettere, Larga tra lettere e Larga traparole.

20. Filiforme - Fine - Grossa - Grossolana. — Filiforme e Fine rendonoMantiene il rigo sensibile alle diverse specie di fermezza, e coscientedegli effetti che la fermezza produce tanto nel soggetto come in altri,e perciò dispongono la stessa fermezza a tenere conto di tale sensibi-lità e di applicarla.Grossa e Grossolana producono l'effetto contrario di Filiforme e diFine.

21. Ricci. - Ricci della mitomania attirano a loro la fermezza per nonmuoversi dalla propria tendenza, per cui è la fermezza che subiscel'influenza della mitomania e non viceversa.Così i Ricci della confusione.

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I Ricci del nascondimento rendono la fermezza circospetta e la indu-cono a tenere fermo il carattere per non aprirsi.I Ricci della spavalderia danno a Mantiene il rigo la loro forma.I Ricci dell'ammanieramento danno alla fermezza l'untuosità ipocri-ta di presenza, e la satira quando il soggetto è lontano da colui sulquale si versa la fermezza.

22. Profusa - Parca - Recisa - Austera. — Profusa come Larga tra lettere.Parca accresce, con la laconicità, Mantiene il rigo.Recisa e Austera pressappoco come Parca.

23. Allungata - Solenne - Fluida - Attaccata - Staccata - Accartocciata. -Allungata e Solenne danno alla fermezza un che di prosopopea.Fluida concede a Mantiene il rigo la naturalezza.Attaccata gli concede la continuità e la sintesi.Staccata gli concede la forza dell'analisi.Accartocciata da la sicurezza dell'egocentrismo.

24. Vezzosa - Veloce. - Vezzosa diviene un colorante di Mantiene il rigo.Per Veloce vedi Impaziente.

25. Elegante - Flessuosa - Parallela - Legata. - Questi quattro segni nullaaggiungono a Mantiene il rigo.

8. ASCENDENTE E GLI ALTRI SEGNI

1. Curva. - Curva da ad Ascendente la forma della bontà e dell'altrui-smo nell'evoluzione più o meno spiccata dell'ardore, dell'entusia-smo, del fanatismo e anche della presunzione.

2. Angoli A - Angoli B - Angoli C. — Angoli A danno ad Ascendente ilrisentimento che viene accolto con ardore e con il desiderio dellavendetta, specialmente quando il risentimento trascende alla perma-losità. Rende Ascendente protervo davanti all'offensore.

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L'angolo B accede con la tenacia e con la cocciutaggine e ne informal'entusiasmo, il fanatismo e la presunzione e anche il desiderio diperfezionarsi. L'angolo B in questi casi diventa servo di Ascendentepronto a prendere quella forma che gli viene data da Ascendente.L'angolo C accede ad Ascendente con una certa timidezza e cerca dimitigare le smargiassate di Ascendente, e quando l'angolo C è di gra-do elevato riesce in qualche modo a mitigare Ascendente. Se Ascen-dente è nella mediocrità, l'angolo C gli da valido aiuto per ottenerel'effetto cui mira. :.

3. Intozzata 1" modo - Intozzata 2" modo. — Intozzata 1° modo disponeAscendente all'indipendenza, all'ambizione e al comando, per otte-nere le quali cose pone tutta la sua forza quando è discreto e si allon-tana dall'effetto cui mira. Se Ascendente è sotto i 5/10, allora le aspi-razioni di Ascendente diventano più consistenti e quasi si avvicinanoall'efficacia di Mantiene il rigo.Intozzata 2° modo a misura del grado di Ascendente porge a questotutte le impressionabilità che vengono accresciute dallo stesso Ascen-dente, e per questo diventano quasi incoercibili. In questo caso sonol'ardore, l'entusiasmo e il fanatismo che baciano e si associano alleimpressionabilità che vengono dall'esterno e dall'interno.

4. Mantiene il rigo. - Mantiene il rigo può stare con Ascendente sola-mente quando questo ha un grado minimo. In questo caso mitigaAscendente come un bravo guidatore mitiga e tiene a freno un caval-lo di sangue.

5. Discendente. - Se Discendente va congiunto con Ascendente nellamedesima riga in modo che prima abbia luogo Discendente poiAscendente, allora indica il soggetto che è affievolito al principio del-l'azione e poi a poco a poco si rifa. Indica il soggetto in senso inversose nella stessa riga prima ha luogo Ascendente e poi Discendente. Sepoi in una riga ha luogo Ascendente e in un'altra Discendente e cosìvia di seguito, allora indica che il soggetto è turbato da affìevolimen-ti e da ardori, per cui viene a perdere il senso morale delle cose. Nondiventa immorale, ma esula dalla moralità.

6. Larga di lettere - Larga tra lettere - Larga tra parole. — Bisogna far no-tare che l'ardore, l'entusiasmo, ecc., di Ascendente non è oggettivo,

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ma soggettivo, per cui il soggetto viene condotto fuori dell'oggettivi-tà. Per questo, Larga di lettere, quanto è più forte, tanto più vi con-durrà Ascendente fuori dell'oggettività. Presunzioni, entusiasmi, fa-natismi saranno il retaggio della congiunzione di questi due segniquando saranno in un grado elevato. Quando invece saranno in ungrado medio, oppure sotto la mediocrità, non presenteranno nientedi particolare. Se invece Ascendente sarà nella mediocrità o sotto eLarga di lettere sopra, allora si avrà quella potenzialità di intelligenzache si ingolfa nel dinamismo e non trova riposo e ora imprende unacosa ora un'altra senza esaurimento.Larga tra lettere riguarda il sentimento, e si deve dire di esso riguar-do al sentimento quello che abbiamo detto di Larga di lettere riguar-do all'intelligenza.Il Larga tra parole riguarda il ragionamento, e dobbiamo dire di essocirca il ragionamento quello che abbiamo detto degli altri due circala profondità intellettiva e il sentimento.

7. Sinuosa - Contorta - Scattante. — Ascendente, quando è in grado for-te, non accoglie bene il Sinuosa che per questo perde della sua forza.Se Ascendente è in grado minore, allora può esistere la compatibilitatra i due segni.Contorta da ad Ascendente la forza del contrasto e del sovversivi-smo. Scattante rende Ascendente insopportabile, quando ambeduesono sopra i 5/10. Se sui 5/10, lo rende sopportabile. Se sotto, sva-nisce l'insopportabilità.

8. Minuta, Minuziosa. — Minuta, se accede ad Ascendente accompa-gnata da Contorta, Secca e Larga tra parole, porta lo spirito di eco-nomia, in teoria e in pratica, che trascende in avarizia, e porta l'abi-lità all'economia scientifica. Perché Contorta da il controllo, Minutala finezza del controllo, Secca lo spirito di economia, Larga tra paroleil ragionamento. Messi insieme, portano l'abilità all'economia scien-tifica.Minuziosa sbanda Ascendente e lo spinge a spendere l'ardore per co-se secondarie.

9. Disuguale metodicamente - Disordinata. — Disuguale metodicamentecon Ascendente fa scaturire l'arte dell'ardore, dell'entusiasmo, ecc.Disordinata porta Ascendente con sé all'impazzata. Il soggetto è pri-vo della forza della moralità.

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10. Oscura - Confusa - Chiara - Nitida. — Ognuno vede quello che Chia-ra e Nitida apportano ad Ascendente: lo rendono più spiccato e piùdistinto. Oscura apporta quella nebulosità che toglie ogni fidanza. Emolto più Confusa. Essi sono i segni della poca sincerità. Oscura ècosciente. Chiara può essere incosciente di tale insincerità.

11. Acuta - Secca - Uguale - Ardita - Calma - Impaziente - Slanciata - Irta -Parallela. — Acuta con Irta conduce ad Ascendente la voglia di contra-stare, di arguire, di invidiare.Secca conduce ad Ascendente la tendenza alla tirchieria.Uguale, la pedanteria e la tendenza all'attaccamento, alle abitudini.Ardita apporta ad Ascendente la sicurezza, perché Ascendente nondice per se stesso sicurezza.Calma pigrizia non è compatibile con Ascendente, Calma pondera-zione modera molto Ascendente, se è mai possibile che acceda adAscendente.Il contributo che apportano Impaziente e Slanciata ad Ascendente èpotente.

12. Apertura a capo delle o e delle a - Pendente. - Apertura capo delle o edelle a affievolisce la spinta di Ascendente quando l'intenerimentoentra in azione.Pendente da ad Ascendente un che di mellifluità.

13. Aste rette - Aste in avanti - Aste indietro, ecc. — Questi segni e gli altritutti non accedono ad Ascendente se non con quello di cui sono in-dice, senza recare nulla di nuovo fuori di questo. Soltanto il Ricciodella mitomania rende il segno Ascendente meno disposto a togliersida quello che indica lo stesso Riccio della mitomania.

14. Gli altri segni non aggiungono particolarità speciali.

9. DISCENDENTE E GLI ALTRI SEGNI

1. Sciatta. — E una proprietà di Discendente.

2. Curva. - Curva apporta a Discendente l'altruismo e in certo modofavorisce la debolezza, danneggiando la moralità. Prendi la donna

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con la debolezza e l'altruismo, e la vedrai facilmente intenerita pertutti i casi che suscitano compassione (cosa questa molto bella) mala vedrai anche molto facile di costumi, la quale facilità prenderà lemosse magari da un atto di attenzione, di compassione, ma sfocerànella cessione anche dei suoi diritti personali inalienabili.

3. Angoli A. - Qui l'angolo A, al contrario di Curva, apporterà, in qua-lunque grado sia, le esigenze dell'Io spesso contro ragione, anchequando non è angolo A sopra i 5/10, per rifarsi in qualche modo,quando va unito a Discendente, delle debolezze subite; ma, d'altraparte, munirà Discendente di quei risentimenti e di quelle permalo-sità che si riversano sul soggetto medesimo, e lo indurranno a mette-re un argine alla debolezza morale.

4. Angoli B. - L'angolo B accede a Discendente o per fissarlo maggior-mente nella debolezza, oppure per toglierlo o per mitigare la debo-lezza se il soggetto sia da cause esterne o interne sollecitato a frenarela sua corsa per la china. In questo senso l'angolo B può essere favo-revole alla moralità.

5. Angoli C. - L'angolo C a Discendente dona tutte le sue risorse a mi-sura del suo grado per tenere in piedi le debolezze e per difenderledagli attacchi di critica e di censura. Può tuttavia essere il fomentato-re di un misticismo che serva alla debolezza per sollevarsi dalla stessadebolezza, dandogli la forma di quella cultura spirituale che serveper creare la sublimità dello spirito votato allo spiritualismo (nonimporta qui se vero o falso).

6. Intozzata 1° modo. - È Discendente che si impossessa di Intozzata 1°modo per rendere questo segno schiavo delle debolezze del soggettonel comando, nell'indipendenza, nell'ambizione. Prendi una donnache abbia a sua disposizione una certa indipendenza e mezzi finan-ziari e che sia nello stesso tempo presa da Discendente e la vedrai fa-re sfoggio delle sue debolezze e cerchiarle di tutte le risorse che lepuò dare Intozzata 1 ° modo.

7. Intozzata 2" modo. — Intozzata 2° modo da maggiore ansa alla stessadebolezza, poiché la rende schiava di tutte le impressionabilità possi-bili. Qualunque piccolo fatto fattivo o verbale fisserà il soggetto nella

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schiavitù dell'insidia, e tale schiavitù gli verrà allestita su qualunquecampo. Tuttavia Intozzata 2° modo potrà portare il soggetto versoideali superiori quando si sia messo per questa via, producendo conciò del male che scaturisce dalla debolezza, e producendo del beneche scaturisce dal perché la debolezza tende ad affidarsi a esseri supe-riori, quando sia attirata da qualche ideale superiore.

8. Mantiene il rigo. — Questo segno non ha luogo con Discendente.

9. Larga di lettere - Larga tra lettere - Larga tra parole - Lettere addossate -Secca. - Larga di lettere e Larga tra parole possono apportare del be-ne a Discendente quando la debolezza sia munita di validi appoggiesteriori, e possono apportare del male se la debolezza se ne serveper difendere la sua situazione.Larga tra lettere è un accrescitivo di Discendente, in quanto Discen-dente è una certa generosità per debolezza e Larga tra lettere è gene-rosità per se stessa. Questa accede a quella e vi si accomuna.Lettere addossate e Secca spingono la debolezza a essere tale per sem-plice egoismo e facilmente per avere un fondamento finanziario.

10. Sinuosa - Contorta. — Sinuosa da a Discendente l'arte di insinuarsi equindi di debellare anche le nature più forti. E questo tanto per quel-lo che spetta all'irascibilità come alla sensualità.Contorta può avere tre sbocchi: a) controllo sul soggetto; b) control-lo sugli altri; e) controllo sui fatti in se stessi. Il primo controllo puòapportare un che di freno a Discendente, come può apportare mag-giore sfrenamento quando Discendente sia entrato in casi particolaricome di disperazione. Così si parli del terzo controllo. Riguardo alsecondo controllo, Discendente sente maggiore spinta alla debolezzaquando trova negli altri sacrifìcio e dedizione; se trova il contrario,può allontanarsi dallo stesso Discendente riguardo a quel terzo, cioèa colui che non subisce sacrifici e non ha dedizione, ma facilmenteper appigliarsi ad altri che spera dediti al sacrificio e alla dedizione.

11. Minuta - Minuziosa - Chiara - Nitida -Acuta - Stentata - Titubante -Tentennante - Uguale - Ardita - Dritta - Filiforme - Fine - Grossa -Grossolana, ecc. — Sono segni che nulla danno di nuovo a Discenden-te, se non modalità di accidentalità. Queste modalità possono esserecausa di ritenutezza o di maggior cessione a Discendente, ma ognu-no può comprenderlo da sé, senza che noi ci indugiamo su di esse.

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12. Disuguale metodicamente - Disordinata. — Disuguale metodicamenteda a Discendente tutte le variazioni belle che sono proprie della de-bolezza, da cui può scaturire un Leopardi, uno Chopin, uno Schu-bert, ecc.Disordinata accresce la forza di Discendente per disastri morali sottotutte le forme.

13. Aste in avanti - Pendente. — Questi due segni pressappoco apportanoa Discendente le stesse qualità. Aste in avanti gli donano quella re-missività che è propria dell'isterismo. Pendente gli dona quel languo-re che è pure proprio dell'isterismo.Le altre Aste sono modalità di Discendente.

14. Apertura a capo delle o e delle a. — Questo segno spinge Discendentein tutte le forme della sensualità, e naturalmente, esaurita la natura,anche nelle forme della contronatura.

15. Ricci della mitomania - Ricci della confusione. — Gli altri Ricci sonomodalità.Ricci della mitomania tormentano la fantasia in tutte le supposizioni,e donano questa fantasia a Discendente per farla bollire in tutte ledebolezze scaturenti da quelle supposizioni.Ricci della confusione apportano a Discendente quello che gli appor-ta Disordinata.

16. Vezzosa. — E questo un segno che accresce la prepotenza del senso al-trui e perciò, dopo aver suscitato il senso altrui, diventa preda dellaseduzione.

17. Aggrovigliata. — Rende la debolezza arruffata. Gli altri segni non ag-giungono particolarità speciali.

10. APERTURA A CAPO DELLE O E DELLE AE GLI ALTRI SEGNI

1. Curva. — Curva profonde le sue doti a beneficio di Apertura a capodelle o e delle a. L'intenerimento sessuale con Curva diventerà piùforte e sarà molto accentuato dall'intenerimento sessuale o dalla sen-

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sualità dell'altra parte, in quanto Curva tende a soddisfare gli altri.Con Apertura a capo delle o e delle a, Curva diventerà un segno diprostituzione.

2. Angoli A, B, C. — Gli Angoli A, B, C apportano al segno Apertura acapo delle o e delle a quello che abbiamo detto a suo luogo trattandodi questi Angoli in relazione con Apertura a capo delle o e delle a.Ne abbiamo trattato tanto in senso diretto come inverso.

3. Intozzata 1° modo, 2° modo. - Intozzata 2° modo e Apertura a capodelle o e delle a hanno quelle combinazioni che già abbiamo dato insenso diretto come inverso.Intozzata 1 ° modo apporta ad Apertura a capo delle o e delle a, oltrequello che abbiamo detto, la dedizione completa di se stesso per tut-ti gli sbocchi di Apertura a capo delle o e delle a, quando questo se-gno è in un grado maggiore. Se è in un grado minore, allora la dedi-zione è meno forte, ma pure tenta sempre di essere completa in unmodo o in un altro. Per cui ripetiamo che chi ha Apertura a capodelle o e delle a non è atto al comando.

4. Mantiene il rigo - Ascendente - Discendente - Sciatta. — Di questi incombinazione con Apertura a capo delle o e delle a già abbiamo trat-tato tanto in senso diretto come inverso.

5. Larga di lettere - Larga tra lettere - Larga tra parole - Profusa. - Largadi lettere assorbe per lo meno in parte la tendenza di Apertura a capodelle o e delle a in quanto la profondità intellettiva e del sentimentonon può fare a meno di dare la prevalenza agli sfoghi dell'intelligen-za, la quale, in quanto tale, mette a tacere, almeno in certi tempi, latendenza di Apertura a capo delle o e delle a.Larga tra lettere accentua la tendenza di Apertura a capo delle o edelle a sebbene indirettamente, cioè in quanto tende ad accentuarela sensibilità sessuale dell'altra parte, dandosi a essa con effusione.Così parla di Profusa.Larga tra parole con Apertura a capo delle o e delle a pressappococome Larga di lettere.

6. Lettere addossate - Accartocciata - Secca. - Questi tre segni per se stes-si non frenano l'intenerimento sessuale se non nel caso, e non sem-pre, in cui il soggetto debba o tema di profondere, per lo sfogo diApertura a capo delle o e delle a, i suoi tesori.

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7. Sinuosa - Contorta. — Sinuosa da ad Apertura a capo delle o e delle atutta l'arte dell'insinuazione, perché Apertura a capo delle o e delle apossa ottenere lo scopo che si prefigge.Contorta scende al controllo delle difficoltà che incontra Apertura acapo delle o e delle a, e propone e si mette a scioglierle.

8. Scattante - Slanciata. — Sono due segni fautori di Apertura a capodelle o t delle a, in quanto la rendono meno ponderata e quindipiù facile a essere trascinata dalla sensualità.

9. Minuta - Minuziosa. — Minuta può apportare una certa finezza intel-lettiva nell'apprendere gli incentivi intellettivi della sessualità.Minuziosa può essere un incentivo di Apertura a capo delle o e dellea, in quanto apprende e scruta le accidentalità che possono contor-nare la sessualità; e può essere anche un freno, in quanto può faresvaporare l'intenerimento, disgustata da qualche piccolezza che arre-sta l'evoluzione dell'intenerimento stesso.

10. Disuguale metodicamente - Disordinata. — Disuguale metodicamenteda ad Apertura a capo delle o e delle a le variazioni dell'arte, e puòaprire il campo a quella sensibilità artistica che accompagna l'intene-rimento sessuale. Disordinata per se stesso è un incentivo che si evol-ve in modo disordinato e a volte senza ragione.

11. Chiara - Nitida - Elegante - Flessuosa - Parallela - Legata - Uguale -Recisa - Austera - Attaccata - Staccata - Aggrovigliata - Allungata - So-lenne - Parca - Acuta - Pedante. — Tutti questi segni apportano adApertura a capo delle o e delle a le modalità della loro natura, chenon modificano la sostanza, ma sono pure accidentalità.

12. Aste rette - Aste in avanti - Aste indietro. - Aste rette e Aste indietrodanno ad Apertura a capo delle o e delle a le loro modalità di infles-sibilità o di ripulsa, che possono, se positive, accentuare Apertura acapo delle o e delle a; se negative, fare sbollire ogni intenerimento.Aste in avanti rendono Apertura a capo delle o e delle a più impellen-te, in quanto piegano il soggetto verso l'intenerimento.

13. Pendente - Dritta. - Dritta può produrre l'effetto delle Aste rette edelle Aste indietro.Pendente permette ad Apertura a capo delle o e delle a di giocare sulsoggetto a suo talento, per cui facilmente va sino all'esaurimento eperciò sino alla contronatura.

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14. Calma. — Calma ponderata può con la ponderazione frenare e con-traddire Apertura a capo delle o e delle a, come in qualche caso puòdare modo di cercare i mezzi per ottenere meglio gli effetti ai qualimira Apertura a capo delle o e delle a.Calma pigrizia lascia che l'intenerimento agisca liberamente con ilconcorso totalmente passivo del soggetto.

15. Filiforme - Fine - Grossa - Grossolana. - Filiforme e molto più Fineadducono ad Apertura a capo delle o e delle a la delicatezza e la raffi-natezza del sentimento, che, per se stesse, cercano di accompagnareApertura a capo delle o e delle a con tutte le sfumature di cui sonocapaci.Grossa e Grossolana tendono a dare ad Apertura a capo delle o e del-le a tutta la forza della materia, quasi che non sia informata a spirito.

16. Ricci. — I Ricci della mitomania accentuano Apertura a capo delle o edelle a e la fanno sparire soltanto quando la fantasia sia impressionatada fatti negativi.I Ricci del nascondimento occultano l'intenzione del soggetto finchénon è sicuro della conquista.I Ricci della confusione mettono come in un groviglio e aggroppanotutti gli intenerimenti che possono scaturire da Apertura a capo delle0 e delle a.1 Ricci del soggettivismo rendono il soggetto proclive o riluttante aquel dato intenerimento, secondo le disposizioni del medesimo sog-getto.I Ricci deH'ammanieramento hanno la forza e tendono ad allacciare,a sedurre, ad accerchiare un terzo che il soggetto vuole rendere schia-vo di Apertura a capo delle o e delle a.

17. Irta. — Irta accentua le tendenze contronatura.

^ 11. SINUOSA - CONTORTA EGLI ALTRI SEGNI

Per i dieci segni già combinati, vedi quanto abbiamo detto di essi incombinazione con questi due segni.

1. Larga di lettere - Larga tra lettere - Larga tra parole. - Larga di lettereconduce a Sinuosa e a Contorta la sua profondità, perché Sinuosa

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possa approfondire la psicologia e Contorta il controllo, la meccani-ca e, meglio, si prepari e sia valida per sovvertire quando ne vede ilbisogno.Larga tra lettere apporta a Sinuosa e a Contorta le sue generosità per-ché si internino in essa secondo la natura.Larga tra parole apporta ai due segni il ragionamento, perché Sinuo-sa sia più atta alla discussione e perché Contorta contorca la questio-ne per ottenere l'effetto a cui mira.

2. Scattante. — Scattante conduce a Sinuosa l'estro musicale perché loavvolga di psicologia secondo il bisogno. Anche a Contorta conducela musica perché ne faccia una musica di contrasto, di ribellione, diingranaggio.

3. Minuta - Minuziosa. — Minuta conduce a Sinuosa e a Contorta lasua finezza intellettiva e di sentimento, per farle scendere maggior-mente nelle questioni che le interessano.

4. Disuguale metodicamente - Disordinata. - Disuguale metodicamenteconduce a Sinuosa e a Contorta l'arte come un'umile ancella, affin-chè Sinuosa abbia l'arte di penetrare nell'animo altrui e affinchèContorta entri, per modo di dire, nell'anima degli elementi per dareloro vita.Disordinata distrugge Sinuosa e almeno in parte anche Contorta.

5. Chiara - Nitida - Limpida. — Sono segni che apportano chiarezza, ni-tidezza, limpidezza.

6. Acuta - Secca - Lettere addossate. - Acuta da ai due segni la sottigliez-za e la smania della discussione.Secca e Lettere addossate costringono i due segni a prestarsi per glieffetti a cui Secca e Lettere addossate aspirano.

7. Stentata - Tentennante - Titubante. - Questi segni infastidiscono Si-nuosa e Contorta con la loro tendenza, e ne infarciscono in qualchemodo gli effetti.

8. Uguale - Pedante -Accurata. - Uguale non può stare con i due segni,perché essi, per se stessi, dicono disuguaglianza. Così si deve dire diAccurata. Perciò, siccome Accurata indica tendenza agli amori uni-sessuali, questi sono esclusi dai due segni e specialmente da Contor-

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ta. Pressappoco diciamo di Pedante quello che abbiamo detto diUguale e di Accurata.

9. Apertura a capo delle o e delle a. — Questo segno rende Sinuosa origi-nale nell'arte di sedurre. Rende originale anche Contorta, ma Con-torta non sa assolvere la seduzione come Sinuosa, perché non ne hala finezza.

10. Aste rette - Aste in avanti - Aste indietro. — Se Aste rette e Aste indietrosono in un grado superiore, intralciano l'azione di Sinuosa e di Con-torta. Se sono in un grado medio, possono servire loro per il maggiortrionfo delle loro aspirazioni. Aste in avanti, poi, in un grado supe-riore, portano a Sinuosa e a Contorta quella mellifluità e quella re-missività che può essere favorevole come può essere dannosa ai duesegni. Se è in un grado medio, allora è molto più efficace delle altreaste per il trionfo dei due segni.

11. Ardita - Recisa - Austera. — Questi tre segni possono modificare unpo' Sinuosa e Contorta, ma non apportano loro grandi novità. Si-nuosa, però, ne viene ad avere di certo qualche danno.

12. Calma. — Calma pigrizia è dannosa ai due segni perché li dispone alladebosciatezza.Circa Calma ponderazione e riguardo a Sinuosa, bisogna approfon-dire bene le verità che loro concernono. Chi ha Sinuosa non è perquesto capace di applicare in pratica la psicologia. Sarà capace di ap-plicare in pratica la psicologia e quindi saprà essere un buon educato-re se ha, inoltre, il segno che indica la prudenza, il quale segno è Cal-ma ponderata.È vero che con il segno Sinuosa vi è la capacità di insinuarsi, ma ciònon vuoi dire che questo basti per la pratica. Per esempio, nonostan-te il segno Sinuosa, uno può uscire in scatti nervosi quando non do-vrebbero aver luogo; poi saprà anche riparare, ma intanto il fallo ècommesso. Così pure può accadere che cada in errore nell'atto stessodi riparare il male commesso: per esempio, chiedendo scusa in unmomento o in un modo non conveniente alla sua condizione. Perquesto è necessario Calma ponderata.In Contorta è più compatibile lo scatto, e quindi questo segno nonha di Calma ponderata tutta quella necessità che ne ha Sinuosa.

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13. Pendente - Dritta. — Pendente, se è in grado superiore, è dannoso aSinuosa e molto più a Contorta. Se è in un grado medio, da ai duesegni tutta quella mellifluità che può essere efficacissima al raggiungi-mento dello scopo.Si dica di Dritta in senso inverso.

14. Filiforme - Fine - Grossa - Grossolana. — Grossa e Grossolana sonodannosi a Sinuosa. Per Contorta sono quasi indifferenti, anzi potreb-bero esserne fautori.Filiforme e Fine sono la quintessenza dell'efficacia per il segno Si-nuosa, mentre a Contorta potrebbero apportare dei danni.

15. Ricci. — I Ricci della mitomania e i Ricci della confusione sono dan-nosi tanto a Sinuosa come a Contorta, ma più a Sinuosa che a Con-torta.I Ricci del nascondimento rendono a Sinuosa quel che fa diffidare, eperciò possono in molti casi essere dannosi. Danneggiano ancheContorta che indica per se stessa sincerità aperta.I Ricci del soggettivismo diminuiscono molto l'opera di Sinuosa. Laragione è chiara. Impediscono a Contorta l'oggettività tanto necessa-ria nei suoi lavori sia intellettivi come morali. Se un meccanico non èattaccato all'oggetto, non potrà mettere insieme, come si conviene,degli ingranaggi, per farli agire.I Ricci dell'ammanieramento danno a Sinuosa e a Contorta l'ipocri-sia che può avere qualche trionfo, ma va incontro, per se stessa, amolte sconfìtte.

16. Profusa - Slanciata - Parca. — Profusa e Slanciata pressappoco appor-tano a Sinuosa e a Contorta quello che apporta Larghezza tra lettere.Parca può essere alle volte di danno quando i due segni hanno biso-gno di evolvere, di spezzettare.

17. Allungata - Solenne. — Questi due segni sono sempre dannosi a Si-nuosa e a Contorta, perché la prima ha bisogno di togliere qualun-que pomposità, la seconda deve essere oggettiva e dall'oggettività vie-ne allontanata da quei due segni.

18. Attaccata - Staccata. — Chi ha questi due segni congiunti ed equili-brati ha Sinuosa e Contorta molto presenti, poiché sono pronti all'a-nalisi e alla sintesi. Al contrario sono coloro che non li hanno equili-brati.

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19. Impaziente - Spavalda. — Per Impaziente vedi Calma ponderata. Spa-valda è dannosa ai due segni perché lo spavaldo pecca contro l'ogget-tività per eccesso.

20. Vezzosa. — Vezzosa non sta bene con Contorta. E come un contro-senso.Vezzosa grazia è un accrescitivo di Sinuosa. Vezzosa civetteria puòraccogliere dei trionfi con Sinuosa, ma può raccogliere anche sconfit-te basate sul ridicolo.

12. AUSTERA E GLI ALTRI SEGNI

1. Curva. — II segno Curva porta con sé un che di amabilità: e questaviene a essere un po' diminuita dal segno Austera nell'espressionedell'altruismo. L'altruismo nel sentimento non viene a cambiare,ma manca, come ho detto, di amabilità, sebbene in molti casi e peralcuni individui valga di più e dia più affidamento quella certa auste-rità che quell'amabilità, la quale (da altri segni) potrebbe essere effi-mera. L'altruismo in se stesso, dal segno Austera, ha consistenza eincrollabilità.

2. Angoli A. — Questi angoli danno al segno Austera un che di dispettoquando essi sono sopra la mediocrità. Se sono nella mediocrità o sot-to, allora, con il segno Austera, inducono l'individuo a esaminarsi ea correggersi se oggettivamente si deve correggere; altrimenti può es-sere che dica qualche parola di risentimento, specialmente se vi vienechiamato, ma può essere ancora che non dica nulla e che lasci passa-re la cosa. Se però la verità lo richiede, l'individuo certamente si ma-nifesterà o per dire che un'osservazione fatta sul suo operato è giusta,oppure ingiusta.

3. Angoli B. — Sopra i 5/10, questi angoli prendono da Austera maggiorforza per la testardaggine, sebbene tale testardaggine resti nel fondodel sentimento, oppure si possa esprimere con un gesto, con unmotto, oppure anche con un che di parola violenta. Sotto i 5/10 osui 5/10, il segno Austera da più forza alla tenacia quando essa deveaver luogo.

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4. Angoli C. — Gli Angoli C servono ad Austera per condurre bene unacosa e per andare più alla sostanza e alla consistenza che al trionfoapparente o fuggitivo: poiché l'Austera tende a tagliare i fronzoli ele apparenze dalle azioni e dalle parole.

5. Intozzata 1° modo. - Come nella combinazione di Intozzata 1° mo-do con gli altri segni.

6. Intozzata 2" modo - Artrìtica. — Come nella combinazione già data inIntozzata 2° modo. Così di Artritica.

7. Mantiene il rigo. — L'austerità conferisce alla fermezza più forza. Puòrendere la fermezza eccessiva non in sé, perché ciò dipende dal gradodi Mantiene il rigo, ma in quanto le da la forma dell'austerità.

8. Ascendente. - Aggiunge all'austerità un che di prosopopea che natu-ralmente rende l'austerità più ispida, meno incline ad ascoltare.

9. Discendente. - L'austerità con questo segno perde di forza, special-mente se chi ha l'austerità innata può essere abbindolato o reso incli-ne ad ascoltare e a istituire una discussione.

10. Larga tra lettere. — E chiaro che la tendenza alla generosità inducel'austero a togliere la sua austerità. Quindi, se il segno Larga tra lette-re è sopra i 5/10, esso rende l'austerità mite. Se sta nei 5/10, allora larende incrollabile e attaccata alla giustizia, in quanto Larga tra letterecon 5/10 indica giudizio giusto e azione informata a giustizia.

11. Sinuosa. - Questo segno rende l'austerità malleabile e atta a convin-cere, in quanto il segno Sinuosa da l'abilità di penetrare l'animo al-trui e di trattare secondo il bisogno.

12. Scattante. - Questo segno rende l'austerità nervosa e perciò in molticasi quasi insoffribile.

13. Minuta. — Rende l'austerità fine nell'argomentazione e nell'osserva-zione, per cui rafforza la determinazione presa.

14. Minuziosa. — Con questo segno, Austera da al soggetto un che di so-spetto, in quanto il Minuziosa psicologicamente impronta nel sog-

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getto un che di sospetto che in molti casi lo si voglia ingannare, e ilsegno Austera per se stesso porta all'austerità per non rendere fattibi-le qualunque possibilità di inganno. Infatti l'austerità per se stessanon è altro che volontà di oggettività.

15. Disordinata. — Con il disordine, l'austerità perde molto della sua na-tura, in quanto il disordine per se stesso dissolve la forma Austera,che principalmente dice ordine.

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16. Contorta. — E un accrescitivo di Austera, in quanto questo segno por-ta per se stesso un che di austerità.

17. Oscura. — Questo segno rende l'austerità nebulosa.

18. Confusa. - Questo segno rende l'austerità strana, scontrosa. Chi hainfatti la tendenza alla confusione è strano e scontroso.

19. Acuta. — Con questo segno l'austerità è molto difficoltosa ad ammet-tere un principio, una conclusione, in quanto l'Acuta la induce a es-sere sempre disposta a opporre qualche cosa, quando specialmentequesto qualche cosa è di altri e non suo, perché Acuta dice tendenzaall'egoismo.

20. Secca. - Questo segno rende l'austerità rigida e avara.

21. Stentata - Tentennante - Titubante. — Lo Stentata cresce l'austerità, ecosì il Tentennante, perché questi due segni per loro natura portanoseco un che di austerità. Il Titubante poi rende ad Austera un che dispinta a dar luogo alla discussione.

22. Uguale - Accurata - Levigata. — Uguale rende Austera quasi fissatanella precisione e quindi più incrollabile. Così Accurata e così ancheLevigata.

23. Apertura a capo delle o e delle a. — Con l'austerità, il soggetto portatoal facile intenerimento sessuale tende a nascondere tale intenerimen-to sotto il manto dell'austerità. Il manto dell'austerità può essere inquesto caso ordito da una forma di misticismo severo.

24. Aste in linea retta. — Questo segno rende più forte l'austerità, inquanto la rende inflessibile.

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25. Aste indietro. — L'austerità prende la forma della repulsione, del nonvolere ammettere ragioni per cambiare rotta.

26. Aste in avanti. — Rende l'austerità flessibile, in quanto la remissività èuna diminuzione dell'austerità.

27. Calma. — Rende l'austerità ponderante, in quanto la calma porta perse stessa alla ponderazione.

28. Pendente. - Le da la piega dell'affettività, e questa per se stessa, quan-do è in azione, toglie ogni austerità.

29. Filiforme. - La delicatezza del sentimento ha accesso alla sensibilità,per cui l'austerità, quando accede a essa la compassione, si inteneri-sce e può la sua tenerezza essere più forte anche di quella che non èaccompagnata da austerità.

30. Fine. — Con questo segno l'austerità rimane, in quanto all'espressio-ne verbale, nella sua natura, ma è costretta ad agire e a secondare lafinezza del sentimento.

31. Grossa - Grossolana. - Con questi segni l'austerità è rude.

32. Pedante. — Come Uguale e Accurata; e ha, più di esse, che diventaanche petulante.

33. Profusa. - Diminuisce l'austerità, perché l'espansione non è austera.

34. Parca. - Rende più forte l'austerità, in quanto la rende avara diespressione.

35. Recisa. — Da ad Austera la tendenza a troncare ogni indugio.

36. Spavalda - Ricci della spavalderia. — Austerità compresa del propriovalore (non importa se oggettivo o soggettivo).

37. Ricci della flemma. — Austerità noncurante delle osservazioni e delleragioni che potrebbero ammollirla.

38. Ricci della mitomania. - Generazione di miti, ma non facilità di co-municarli.

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39. Ricci del nascondimento. — Ipocrisia non espressa.

40. Ricci dell'ammanieramento. — Tolgono all'austerità la forma esternaaustera, ma danno più forza all'ipocrisia, in quanto essa posa sull'au-sterità, la quale per se stessa sarebbe contraria all'ipocrisia, per cui siha l'impressione che questa ipocrisia non debba aver luogo.

41. Fluida. — E contraria di Austera.

42. Impaziente. — Rende l'austerità nervosa e quindi insopportabile.

43. Solenne. - Rende l'austerità inaccessibile.

44. Vezzosa. — Come i Ricci dell'ammanieramento.

45. Larga di lettere. — Accresce la profondità intellettiva, in quanto tendepiù all'oggettività. Tuttavia, se ha i segni del soggettivismo, da piùsoggettività, sebbene sotto forma di oggettività.

46. Larga tra parole. — Rende il ragionamento stringato e severo.

47. Disuguale metodicamente. — Arte o scienza inventiva severa.

48. Legata. — La logica diventa Austera.

1 13. LARGA DI LETTERE - LARGA TRA LETTERE -LARGA TRA PAROLE E GLI ALTRI SEGNI

Già abbiamo trattato di dodici segni in combinazione con Larga dilettere, Larga tra lettere e Larga tra parole.

1. Scattante. - Scattante accede a Larga di lettere per darle l'estro musi-cale. Se questo estro poi sia originale o no, dipende dalla presenza diDisuguale metodicamente, perché l'originalità dipende sempre intutte le arti dal Disuguale metodicamente.

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Scattante accede a Larghezza tra lettere per comunicare alla genero-sità lo scatto della cordialità e dell'espansione.Scattante accede a Larghezza tra parole perché il ragionamento pe-netri nell'estimazione della musica, e per questo ci da la critica mu-sicale. Se a Scattante e Larghezza tra parole fai accedere Disugualemetodicamente allora avrai il genio musicale e il critico originale dimusica.

Minuta - Minuziosa. - Minuta con Larga di lettere da l'intelligenzaprofonda e raffinata che penetra nelle questioni, che riesce per lavoriche hanno bisogno di finezza, cesellatura, miniatura, radiotecnica.Ma per essere in essi originale, ha bisogno di Disuguale metodica-mente. Minuta accede a Larga tra lettere come il raffinato occhiodella beneficenza che sa penetrare la portata delle necessità dell'indi-genza e sa valutare la situazione di uno spirito imbarazzato per qual-siasi cosa. Minuta accede a Larga tra parole come l'attenta suocerache distingue raffinatamente e divide con spirito scaltrissimo e a vol-te esagerato - intenta alla preservazione dell'Io - le diverse parti didiritto, di responsabilità, ecc.Minuziosa danneggia sempre le Tre larghezze con le sue minuziositàche urtano i nervi, e toglie l'efficacia alle aspirazioni della Triplicelarghezza.

Disuguale metodicamente - Disordinata. — Disuguale metodicamenteapporta a Larga di lettere l'arte, sicché l'arte diviene profonda. Fac-cio notare che colui che ha Larga di lettere non ha mai timore degliavversati intellettivi: è sicuro di sé e si tiene pronto alle lotte intellet-tive. Se poi ha pure il segno Disuguale metodicamente, possiede l'a-bilità di sconfìggere in modo artistico, originale, l'avversario. Se poiha anche i segni Fluida e Vezzosa, è abile a eludere. E se ha ancora ilsegno Levigata, allora tende a coprire gli avversar! con la satira.Disuguale metodicamente apporta a Larga tra lettere il genio per labeneficenza.Disuguale metodicamente apporta a Larga tra parole il genio del ra-gionamento e quindi della scienza.Disordinata apporta a Larga di lettere disordine di idee, di combina-zioni, d i conclusioni. ' ; ,Disordinata apporta a Larga tra lettere disordine di generosità.Disordinata apporta a Larga tra parole disordine di ragionamento.

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4. Chiara - Oscura - Nitida - Confusa. - Questi segni alle Tre larghezzeapportano quanto hanno da natura, cioè o chiarezza od oscurità; onitidezza o confusione.

Acuta. - Acuta sotto i 5/10 entra nel concetto di profonda, dai 5/10in su sta nel vero concetto di Acuta; cioè con gli angoli acuti ai duevertici sta nel concetto di Acuta, senza tali angoli acuti sta nel con-cetto di profonda. Acuta perciò non può stare con la vera Larga dilettere. Di due scritture che abbiano la stessa Larghezza di letterema di cui una non ha affatto Acuta e l'altra ne abbia qualche grado,vale più la seconda. In tal caso Acuta non potrà essere alta di grado,ma quei gradi che ha completano l'intelligenza.Acuta è quasi nemica di Larga tra lettere. Essa va d'accordo con Ser-rata.Acuta apporta a Serrata tutto il suo aiuto e la rende intensa, comeSerrata a sua volta rende intensa Acuta. L'intensità, poi, viene adavere un accrescitivo o un diminutivo secondo la maggiore o minorealtezza delle lettere, sebbene questa particolarità formi un'accidenta-lità del segno Acuta. Non forma tuttavia un'accidentalità del segnoSerrata, perché in realtà Serrata viene ad avere maggior grado pro-porzionale dalla maggiore altezza di lettere, mantenendo la sua lar-ghezza riguardo a lettere di minor calibro verticale. Per il segno Acu-ta, dunque, prima cosa è l'acutezza degli angoli ai vertici; poi laStrettezza di lettere; infine, cosa accessoria, altezza o piccolezza verti-cale delle lettere. Quanto più è stretta la lettera, tanto più è intenso ilsegno; così pure quanto più è alta la lettera, mantenendosi nellastrettezza, tanto più intenso è il segno.Acuta, da quanto detto, porta seco non generosità, e perciò è un se-gno che contrasta con Larga tra lettere.Acuta a Larga tra parole apporta la sofisticheria, il contrasto, la con-traddizione.

6. Secca. — E vero che per l'avveramento di Secca non è necessario che,oltre alla Serrata, si dia anche la Strettezza di lettere; però in genereanche questa vi va congiunta. Onde Secca non è direttamente con-traria a Larga di lettere, ma certo i due segni non si guardano dibuon occhio.Secca apporta a Larghezza tra parole quanto vi apporta Serrata, main un modo più intenso, anzi con un'intensità tale che più grandenon può esservi.

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7. Stentata - Tentennante - Titubante. - La stentatezza è la sosta richie-sta dal dubbio della necessità di correggere, di assestare, di sistemare,di decidere. Tende a correggere tanto l'Io proprio quanto l'altrui: ilproprio direttamente, l'altrui indirettamente, cioè in quanto riguar-da il proprio. Stentata emergente soltanto da questo segno, forma lastentatezza semplice; congiunta con altro segno che produca la sten-tatezza, come per esempio congiunta con Angoli B, prende la formadel segno aggiunto. Perciò Stentata arresta l'intellezione tanto nellaconcezione come nel ragionamento e per questo è un diminutivodella Larga di lettere e Larga tra parole. Questo si deve dire anchedegli altri due segni Tentennante e Titubante.C'è però una constatazione molto importante da fare. Esistono diquelli che tendono a correggere la propria scrittura, per esempio adallungare le aste troppo corte, a chiudere le a venute aperte, a rical-care, facendole meglio, le lettere non chiare, ecc. Se ciò è congiuntocon il segno Titubante o Tentennante e molto più con Stentata in-dica tendenza al dubbio. Quando invece non è unito a tali segni, èun colorante affermativo (cioè accrescitivo) dell'autocritica. Se, cor-reggendo, il soggetto toglie o diminuisce in quel punto la disugua-glianza metodica (per esempio facendo come le altre le lettere riusci-te più grandi o più piccole) allora è il segno dell'autocritica che puòtogliere all'arte la spontaneità con il troppo correggere.Giacché ci siamo, portiamo ancora un altro criterio che^è di distin-zione. Non si confonda l'impaziente con lo stentato. E facile chel'impaziente sia ancora stentato, appunto perché spinto all'impazien-za dalla propria stentatezza (come spesso il balbuziente è reso impa-ziente dalla propria balbuzie). In tal caso però vi debbono essere idue segni: dello stentato e dell'impaziente. Quindi i due segni nonsono la stessa cosa, anzi per lo più l'impaziente è tutt'altro che sten-tato.

Uguale - Pedante - Accurata. — Questi tre segni, quale più quale me-no, apportano a Larga di lettere e Larga tra parole un buon appren-dimento, copiatura, riproduzione di un pensiero, di un ragionamen-to che però non ha niente di invenzione, niente di nuovo, di perso-nale, ma solo quello che è stato trovato dagli altri. Questi tre segnianzi inceppano nel soggetto l'invenzione e lo portano alla pedante-ria, alla fissazione su quello che ha appreso. Danno tuttavia buoniprofessori e insegnanti specialmente di cose elementari. Con questisegni, il Larga tra parole diventa noioso e insopportabile.

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Circa Accurata, se con essa si avvera la Triplice larghezza, almenomediocre ed equilibrata, è indice di quei tipi che sanno il fatto loro,nella loro professione e nel loro campo.

9. Apertura a capo delle o e delle a - Pendente. — Apertura a capo delle oe delle a invade il campo della Triplice larghezza e trae i tre segni a sée li può rendere schiavi.Larga di lettere apporterà tutte le sue intellezioni verso la sessualità ela sensualità (direttamente o indirettamente, poco importa). Troviin esse quel qualche cosa che, osservato psicologicamente, ha in séil germe dell'intenerimento sessuale.Larga tra lettere spinge il soggetto a beneficare per intenerimentosessuale direttamente.Larga tra parole spinge il soggetto a ragionare, a formare la critica se-condo le ispirazioni di Apertura a capo delle o e delle a.Quanto a Pendente, per se stesso tende all'assimilazione. La ragioneè che, essendo affettività di abbandono, riceve il colpo e non reagi-sce, lascia che l'affettività la pervada, viene a incorporare quanto gliè stato gettato addosso: e quindi, dovendo produrre, non ha la forzacreativa perché questa dipende invece da reazione, ma ha la forzadell'assimilazione. Molto difficilmente, infatti, Pendente va unita aDisuguale metodicamente. Tutto questo, per la congiunzione diPendente con la Triplice larghezza.

10. Aste rette - Aste in avanti - Aste indietro. - Queste aste apportano allaTriplice larghezza le loro modalità. Faccio notare che la scrittura cal-ligrafica, come quando si fa la bella copia, tende ad avere più intensoil segno Aste rette. In questo caso le altre aste non sono esaminabilicome non sono esaminabili di conseguenza le Aste rette. Nota inol-tre che le Aste indietro nella dindicano imposizione, nella /-prosopo-pea, nella / caparbietà. Tutte però queste forme hanno per sfondo lacaparbietà.

11. Ardita - Dritta. — Questi due segni apportano alla Triplice larghezzale loro modalità. Nota che difficilmente si può dare una scrittura per-fettamente Ardita. L'arditezza può manifestarsi: nello slancio dellelettere, nella prosopopea delle lettere, nel reciso taglio della t, nelloslancio dei ricci.

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12. Calma - Impaziente. - Anche questi due segni danno alla Triplicelarghezza la propria inclinazione. Calma pigrizia rende i segni debo-sciati. Calma ponderata li rende prudenti. Il contrario di Calma èImpaziente.Su Calma dobbiamo fare un esame psicologico della massima impor-tanza. Vi è la calma interna e la calma esterna: la prima consiste nelmantenere inalterato l'animo, la seconda nel mantenere inalteratol'esteriore. Si può avere l'esterna mentre si è perduta l'interna; e vice-versa, quantunque questo sembri difficile. Il primo caso è di chi haperduto la calma, ma non lo dimostra; il secondo è di chi agisce co-me se fosse impazientito e invece non è tale. L'uno e l'altro si posso-no avere per tendenza innata. L'interna, per tendenza innata, si vededalla calma del corpo della lettera. L'esterna, pure per tendenza inna-ta, si vede dalla calma dei contorni della lettera, cioè dei ricci inizialiintermedi e finali, considerando come riccio anche la zampina delle ae l'estremità delle v.

13. Filiforme - Fine - Grossa - Grossolana. — Questi segni rendono l'intel-lezione, la critica e la generosità piene di delicatezza, di raffinatezza, odi materialità, secondo la loro natura.

14. Ricci. — I Ricci della mitomania e i Ricci della confusione rendono laTriplice larghezza intontita e fuori della realtà. I Ricci della mitoma-nia in particolare rendono Larga di lettere e Larga tra parole farneti-canti.I Ricci del soggettivismo prendono per fondamento dell'intellezionee del ragionamento il proprio Io nel suo egoismo, e danno alla gene-rosità la pomposità o le altre forme dell'egoismo.I Ricci dell'ammanieramento rendono la Triplice larghezza ipocrita,superficiale, anche quando potrebbe essere profonda.Gli altri ricci fanno sì che la Triplice larghezza li segua nella loro na-tura.

15. Profusa - Slanciata. - Questi due segni, mentre possono accrescere ilfervore della Triplice larghezza, possono nello stesso tempo toglierlela ponderazione; ma tale mancanza è sempre compatibile, perché di-pende dall'entusiasmo. Certo però che non possono stare con un'in-telligenza che abbia a trattare di un oggetto che ha bisogno di sommaponderazione.

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16. Recisa - Austera. — Sono due segni che aiutano la concezione e il ra-gionamento scientifico e la ricerca scientifica, perché Recisa tende apassare oltre dalle accidentalità, Austera tende ad analisi e sintesimolto rigorose. A Larga tra lettere tolgono o tendono a togliere quel-l'amabilità necessaria per la generosità.

17. Parca. - È un segno che rende alla Larga di lettere e alla Larga traparole dei servizi incomparabili, in quanto tende a laconicizzare. ALarga tra lettere rende tutta la sua serietà.

18. Allungata - Solenne. — Conferiscono, questi due segni, un che dipomposità tanto all'intellezione, quanto al ragionamento, alla conce-zione e all'evoluzione della generosità.

19. Attaccata - Staccata. — Secondo il significato di questi due segni, ilsoggetto nelle azioni intellettive tende all'analisi o alla sintesi. E cosìnell'evoluzione della generosità.

20. Fluida - Vezzosa. - Sono due segni che danno alla Triplice larghezzale proprietà di cui sono indice.

> 14. DISUGUALE METODICAMENTE - DISORDINATAE GLI ALTRI SEGNI

Riguardo a Disuguale metodicamente, bisogna ricordare che se ladisuguaglianza metodica è accentuata, diminuisce di grado: più è nasco-sta e più ne è elevato il grado.

1. Trìplice larghezza - Angoli C. - Già abbiamo trattato di queste Trelarghezze con Disuguale metodicamente e con Disordinata. Quandoa Disuguale metodicamente accedono Larga tra parole e Angoli C,abbiamo l'abilità per studi sociali.Disuguale metodicamente e Larga tra parole, oltre l'invenzione per lascienza, portano anche l'invenzione e il gusto per l'arte pura, ma diun'arte che sia come un ragionamento. Per esempio, in musica, neviene fuori una composizione in cui la melodia e l'armonia ragionanoinsieme. Infatti Disuguale metodicamente porta l'invenzione e Largatra parole porta il ragionamento. L'arte dello scienziato è maggiore

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dell'arte dell'artista puro: perché il primo si rende conto della sua ar-te, il secondo no. Solo lo scienziato non va a perdersi nell'arte sola.L'arte somma è quella che trova la novità nella matematica. L'univer-so infatti, il più bel poema, è tutto arte regolata dalla matematica.Se a Disuguale metodicamente accedono Larga tra parole, Minuta eContorta, abbiamo abilità per scienze di ricerca.

2. Profusa - Pendente - Minuta - Intozzata 2" modo - Slanciata - Sinuosa -Accurata - Levigata. - Profusa e Slanciata portano a Disuguale meto-dicamente lo slancio, per cui Disuguale metodicamente acquista loslancio dell'arte.Pendente, nei rari casi in cui va unita con Disuguale metodicamen-te, produce con questa la creazione dell'abbandono, la quale reagiscecontro lo stesso abbandono, e nella passione il soggetto diventa parteattiva, sguinzagliandosi nella stessa passione.Sinuosa e Minuta con Disuguale metodicamente danno la disposi-zione a sentire tutte le raffinatezze della natura, e perciò in questi og-getti la vena dell'arte è sempre aperta. Inoltre danno la scienza, l'arte,la penetrazione della radiotecnica.Levigata apporta a Disuguale metodicamente la forbitezza, e la fa ri-fuggire dalla banalità. Intozzata 2° modo con più di 3/10 fa sboccareDisuguale metodicamente nella stranezza, nelle nostalgie, nella scon-tentezza, nel rimuginamento dei penetrali del proprio interno. Ilsoggetto non trova riposo.Sinuosa e Slanciata danno l'abilità alla medicina per la diagnostica.Accurata e Levigata danno, sempre con Disuguale metodicamente,abilità per la chirurgia e per l'originalità della tecnica.

3. Acuta - Secca. — Acuta apporta a Disuguale metodicamente la forzadella contraddizione, per cui la dispone all'arte di questa.Disuguale metodicamente con Secca ha l'arte dell'economia, sebbe-ne improntata a tirchieria.

4. Apertura a capo delle o e delle a. - Disuguale metodicamente conApertura a capo delle o e delle a è disposta per tutte le arti che si ri-feriscono alle variazioni dell'intenerimento sessuale: romanticismo,novellistica, ecc.

5. Filiforme - Fine. — Questi due segni dispongono Disuguale metodi-camente alla creazione di quelle delicatezze, raffinatezze e sfumatureche sono dell'arte come l'evaporazione del sentimento.

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6. Ricci. — I Ricci del nascondimento e dell'ammanieramento dispon-gono Disuguale metodicamente all'arte della diplomazia, dello spio-naggio, ecc.I Ricci della mitomania dispongono Disuguale metodicamente aquell'arte esuberante in cui le creazioni della fantasia hanno il loromaggiore campo.Gli altri segni non hanno bisogno di una speciale menzione e com-binazione.

7. Aggrovigliata. - Diminuisce il valore di Disuguale metodicamente eda luogo a una fantasia arruffata.

8. Elegante. - Da a Disuguale metodicamente l'arte della prospettiva distatica.

9. Disordinata. - Non c'è bisogno di trattare in particolare di questosegno, perché il Disordinata è causa sempre di disordine in tutte lecombinazioni. Gli altri segni nulla aggiungono.

^ 15. MINUTA - MINUZIOSA E GLI ALTRI SEGNI

La scrittura di grandezza media di 5/10 di Minuta è alta intorno adue millimetri. La scrittura alta un millimetro da intorno a 8/10 di Mi-nuta. Si può dire che la scrittura alta quattro millimetri, abbia 0/10 diMinuta.

Da esperienze, sappiamo che chi ha la scrittura corrente a calibropiccolo in genere ingrandisce il calibro (purché non sia impedito da altrecause) quando scrive una scrittura non corrente, ma accurata. Chi inve-ce ha scrittura corrente con calibro grande, quando scrive con accuratez-za, diminuisce il calibro della scrittura.

1. Filiforme - Fine. - Faccio osservare che Filiforme e Fine riguardanopiù la delicatezza e la finezza del sentimento; e Minuta riguarda piùla finezza del pensiero. Quando sono unite, mettono insieme la fi-nezza del pensiero e del sentimento.Minuziosa apporta con Filiforme e Fine eccentricità di delicatezza edi raffinatezza di sentimento e apporta anche un che di fobia.Filiforme e Fine accedendo a Minuziosa vengono a renderla più for-te e a intensificarla.

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2. Disuguale metodicamente. — Minuziosa di per sé entra nel concetto diDisuguale, però è eccessività di originalità: e quindi si abbraccia piùa Disuguale senza metodo. Può avere qualche lampo di originalità.

3. Stentata - Tentennante. — Stentata, Tentennante con scrittura Minu-ta vengono a formare la scrittura Minuziosa.

4. Pedante. — Pedante con Minuta viene a formare la scrittura Minu-ziosa.

5. Staccata. — Staccata in grado superiore e Minuta formano la Minu-ziosa. Questo, quando i distacchi avvengono anche nelle parti di unalettera.Così se uno scienziato ha Minuta e Acuta porta con sé il gusto dimettere in imbarazzo l'avversario o qualunque altra persona che simetta a ragionare con lui. Di modo che Minuta e Acuta uniti insie-me danno quei caratteri che sono caustici e che hanno il gusto diimbarazzare. Guardati dall'esaminatore che ha la scrittura Minuta eAcuta. Ciò si avvera molto più dalla congiunzione di Minuziosa eAcuta. Acuta porge a Minuziosa il destro di sofisticare per difenderela minuziosità. Se l'esaminatore ha la scrittura Minuziosa e Acutanon può fare a meno di sfoggiare in sofisticheria con gli esaminandi,con il gusto spiccato di bocciarli.

6. Acuta - Secca - Scattante - Irta. — Acuta rende Minuta più raffinata.Porge a Minuziosa il destro di sofisticare per difendere la minuzio-sità. Secca si serve di Minuta e Minuziosa per raffinarsi maggior-mente nell'avarizia. Scattante con Minuta e Minuziosa si fissa mag-giormente nel difendere le ragioni dello scatto. Irta la rende insof-ferente.

7. Parca. - Minuta con Parca diventa più consistente e più forte. Mi-nuziosa diventa chiusa e quindi più attaccata alla minuziosità.

8. Calma. - Calma ponderata dona a Minuta il pregio della prudenza edella ponderazione per tenere ferma la perspicacia che ha agio dimunirsi di ammennicoli.

9. Pendente. - Pendente rende Minuta molto sensibile, ma non riesce agettarla nell'abbandono se non coscientemente, perché Minuta ha fi-

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nezza di percezione. Pendente può rendere Minuziosa facile a riscal-darsi oltre misura, perché appunto questa si porterebbe in tal caso acercare tutte le minuziosità che contornano l'affettività di languore.

10. Ricci. — I ricci danno ai due segni le loro tendenze.Gli altri segni non meritano una speciale attenzione.

> 16. ASTE RETTE - ASTE IN AVANTI -ASTE INDIETRO E GLI ALTRI SEGNI

I segni grafologici, oltre la potenza di addizionarsi, sottrarsi, molti-plicarsi, dividersi, possono, parlando di segni contrari, trovarsi in circo-stanze psicologiche nelle quali sia necessario il loro accordo. Come, peresempio, può accadere tra eredi in contrasto che si accordino nel ven-dere qualche cosa per dividere il ricavato. Così Aste delle tre speciepossono agire non solo le une in un tempo e le altre in un altro, maanche le une e le altre nella medesima circostanza, per ottenere unoscopo comune.

Già abbiamo trattato a lungo di queste Aste, e perciò non ci sembranecessario dilungarci su di esse.

^ 17. PARCA E GLI ALTRI SEGNI

Parca è favorevolissima alla prudenza, nel senso che da la disposizio-ne a essa.

Pur non avendo ricci (appunto perché Parca) importa in sé la facoltàche emerge dal significato dei ricci tanto quanto lo comporta la laconici-tà diretta dalla prudenza, non però come tendenze, ma come qualitàche, per modo di dire, attendono l'ordine per entrare in azione. Sonoabilità alle quali ha accesso la prudenza: poiché Parca dice esclusione dispreco e non diretta privazione delle facoltà che emergono dai ricci. Ilsoggetto non ha la tendenza al modo di agire proprio dei ricci, ma ha lacapacità a sapere agire in quel modo, quando se ne presenti l'opportuni-tà; ma sempre dentro i limiti della laconicità, la quale in questo caso non

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sarebbe altro che prudenza. È ovvio che sono esclusi i Ricci del soggetti-vismo e della mitomania: queste due qualità non possono non contra-stare la prudenza e la vera laconicità oggettiva. Per esempio, uno può es-sere in una data circostanza ammanierato, non perché lo sia per tenden-za, ma perché in quel momento ve lo spinge la necessità o l'opportunitàe quindi anche la laconicità e la prudenza. Però ammanierato sarà tantoquanto richiede la prudenza e non più.

Debbo aggiungere che chi ha Parca è portato a consumare in se stes-so tutte le impressioni che riceve, senza manifestare nulla all'esterno.Questa abitudine può portare come conseguenza disturbi e malanni fisi-ci, specialmente nelle funzioni del fegato.

^18. CHIARA - NITIDA - DRITTA - RECISA - AUSTERAE GLI ALTRI SEGNI

Chiara indica che il soggetto concepisce e comunica le idee chiara-mente. Se insieme non c'è Nitida, allora il soggetto è chiaro, ma non di-stinto. Parla, parla, si fa capire, ma non ha distinzione né di concetto nédi espressione.

La mancanza di Chiara indica la mancanza di abilità per la veste delpensiero. Anche dato che il pensiero possa essere profondo e originale,non avrà la veste che gli compete.

Chiara con mediocrità della Triplice larghezza porta la capacità al-l'insegnamento elementare.

Chiara con Accurata porta all'osservazione dei particolari accidenta-li, cioè a spiegare particolari accidentali: ciò che nell'insegnamento ele-mentare può far bene, e invece farebbe male in quello superiore.

Nitida e Piccola danno la rifinitezza di particolari e di tutto. La rifi-nitezza infatti è distinzione artistica.

Nitida, Piccola, Angoli A, e molto più se c'è anche Levigata, porta-no la satira. Grazio doveva avere questa scrittura.

Di Recisa, Dritta e Austera, basta quanto abbiamo detto.La congiunzione dei cinque segni Chiara, Nitida, Dritta, Recisa

e Austera conduce il soggetto al freno dei sensi. Spaziarne su questamateria.

Quanto meno i sensi sono ribelli (cioè non accessibili alle passioni,non aventi impellenza speciale alle passioni, della qual cosa sono indici icinque segni grafologici uniti insieme), tanto più è intensa la libertà del

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giudizio e dell'azione. Tale libertà è diminuita non solo nel caso in cui ilsoggetto ceda alle passioni, ma ancora nel caso in cui egli combatta vigo-rosamente e vittoriosamente, senza tregua (anche fin da bambino) pernon scostarsi dall'ordine. E ciò, perché nel combattimento avviene sem-pre un che di obnubilamento della mente, sicché il soggetto potrà for-mare un giudizio sommario per dire se ha ceduto o no alla tentazione,ma non saprà dare un giudizio distinto (Nitida) sull'intero processo psi-cologico di tutta la tentazione. E certe volte ha il dubbio persine sul«no» o il «si» della vittoria. Questo obnubilamento di per sé riguarda lamateria del combattimento, però si riversa anche sulla disposizione dellefacoltà e sulle loro inclinazioni: per cui è necessario che il soggetto abbiai segni di questo obnubilamento. I segni sarebbero: mancanza di Chiarae di Nitida. E chiaro che chi ha la sostenutezza del carattere che tende aessere deciso e reciso ed è austero con se stesso, si allontana, per sé, dallecircostanze che possono produrre il detto obnubilamento, per cui il se-gno Chiara e il segno Nitida si mantengono, con questi altri segni, nellaloro interezza.

I segni Dritta, Recisa e Austera tendono ad allontanare il soggettodalle occasioni prossime che conducono alla colpa e perciò rendono li-beri i due segni Chiara e Nitida, in modo che possono formare, ordina-riamente, il giudizio chiaro e distinto.

Se a quei segni aggiungerai Sinuosa, avrai lo psicologo perfetto: nonsoltanto teoretico, ma anche pratico. Infatti sarà maggiormente psicolo-go colui che riuscirà a dividere l'Io in Io osservatore e in Io osservato eche riuscirà maggiormente a essere semplice osservatore di tutta un'evo-luzione psicologica.

19. PIANTATA SUL RIGO E GLI ALTRI SEGNI

1. Curva. - Lo porta per sé e aggiunge una spiccata tendenza per l'al-truismo sempre però sotto l'aspetto di opportunità, di onestà e digiustizia.

2. Angoli A e B. — Sopra i 5/10 non combinano con Piantata sul rigo.

3. Intozzata 1° modo. — Viene un po' a menomare la drittura di Pianta-ta sul rigo.

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4. Intozzata 2° modo. - Secca, Aggrovigliata, Artritica, Acuta, Aste in-dietro, Parallela, Rovesciata, Grossolana, Sciatta, Ricci, Accurata,Levigata, Alta, Uguale, Veloce, Dinamica, Lenta, Profusa e Slanciatasono incompatibili con Piantata sul rigo.

5. Angoli C. - Danno la destrezza del pensiero e dell'azione.

6. Legata. - Da la logica.

Tutti gli altri segni danno al segno Piantata sul rigo la propria natura.

20. I RICCI E GLI ALTRI SEGNI

1. Ricci della spavalderia. - I Ricci della spavalderia sono i segni direttidella tendenza alla spavalderia. Possono essere sostituiti da scritturaampollosa, cioè che si estende verticalmente e orizzontalmente. Intal caso però la tendenza è indiretta. Questi ricci sono accresciuti daArdita, da Allungata, da Solenne, ecc.

2. Ricci della mitomania. — Appartengono ai Ricci della mitomania an-che quelli che si estendono in basso, molto sotto la parola, andandoin linea retta o curva. Si ricordi che debbono estendersi molto sottola parola (vedi la fìg. 376).

Fig. 376

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Ji L *i

Fig. 377

Se i Ricci non hanno la direzione direttamente in basso, ma si esten-dono in basso e nello stesso tempo in linea orizzontale, allora parte-cipano dei Ricci della mitomania e del soggettivismo (vedi la fìg.377).Però i Ricci della mitomania sono quelli che vanno in linea retta inalto dalla base e sorpassano la lettera. Questi sono direttamente i Riccidella mitomania e sono sempre patologici. Gli altri partecipano dellamitomania, ma possono non considerarsi affetti direttamente di pato-logia. Certo però che chi ha i ricci quali nelle fìgg. 376 e 377 è unessere con il quale bisogna stare molto in guardia, perché tende a in-terpretare tutto quello che vede in modo dannoso per il prossimo.I Ricci della mitomania e Scattante danno quei tipi inventori di unamusica turbolenta, fantastica, irrompente, e questo anche se non èpresente Disuguale metodicamente, perché in questo caso, quandoRicci della mitomania sono genuini, essi fanno da Disuguale metodi-camente perché sono personali. Se invece i Ricci della mitomanianon sono genuini, allora senza Disuguale metodicamente ma conScattante ci possono dare quei tipi che hanno un'interpretazione sin-golare della musica, specialmente molto dinamica.Ricci della mitomania e Scattante o Slanciata ci danno quei tipi tur-bolenti che inventano fatti e tendono a creare litigi e sono pronti alladifesa del proprio Io, accusando specialmente gli altri.

3. Ricci della sobrietà. — Questi ricci danno luogo al segno Parca sopra i5/10. Quindi non sono contrari direttamente a Parca, benché tolga-no a essa qualche decimo (due o tre).

4. Ricci del nascondimento. — Ripetiamo che questi ricci sono il segnodiretto della tendenza a nascondere se stesso. Essi, quando sono pre-senti, danno la loro modalità a tutti gli altri segni.

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Questi ricci possono essere sostituiti da scrittura che sia, nel medesi-mo tempo, Austera e Oscura. In tal caso, da la tendenza indiretta alnascondimento.Nel caso che siano slanciati, e di conseguenza allungati, indicano an-che spavalderia. Ma, in caso, spavalderia nascosta: almeno è nascostoil motivo di tale spavalderia.Se sono allungati sotto e voltati indietro, allora oltre che parteciparedei Ricci della mitomania, vengono anche a essere i Ricci del na-scondimento.

5. Ricci dell'ammanieramento. — Essi sono i segni diretti della tendenzaall'ammanieramento, e quindi dell'ipocrisia. Possono essere sostituitida scrittura Accurata, e molto più Levigata, e dagli Angoli C. In que-sti casi la tendenza all'ipocrisia è indiretta.Se con i Ricci dell'ammanieramento ci sono anche i segni di Accura-ta o Levigata oppure Angoli C, allora danno la quintessenza dell'ipo-crisia.Ricci dell'ammanieramento, Studiata e Serrata indicano disposizionealla disonestà.

6. Ricci del soggettivismo. - Questi ricci possono essere sostituiti.Accurata, e molto più Levigata, sebbene non direttamente, hanno latendenza al soggettivismo. Ambedue i segni indicano la tendenza afare bella figura, cioè (in pratica) a comparire diversamente da quelloche si è in realtà. Ora chi ha tale tendenza, psicologicamente consi-derato, tende a non essere oggettivo e quindi a darsi al soggettivi-smo.Angoli C male usati («in deterius») possono sostituire i Ricci del sog-gettivismo, perché gli Angoli C hanno l'abilità di darla a intendere.Così come possono sostituire i segni della mitomania: uno può fareda mitomane per riuscire meglio nel suo intento.Di modo che chi ha i Ricci del soggettivismo ha, del soggettivismo,il segno diretto. Chi, oltre tali ricci, ha scrittura Accurata o Levigatao Angoli C ha soggettivismo anche maggiore. Chi invece ha soloscrittura Accurata o Levigata non ha tendenza diretta, ma solo indi-retta, al soggettivismo. Chi infine ha solo Angoli C non l'ha né di-retta né indiretta, ma ha solo l'abilità di agire da soggettivo se lo cre-de opportuno.La Levigata porta al soggettivismo più della semplice Accurata.Giova ripetere, per la graduazione dei Ricci del soggettivismo, chenon si deve guardare la maggiore o minore grandezza dello spazio

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tra parole, ma se il riccio occupi o no tutto questo spazio tra parole.Per esempio ha grado maggiore di soggettivismo chi ha un riccio dimezzo centimetro, dato appunto che mezzo centimetro sia la Lar-ghezza tra parole, anziché uno che ha un riccio di due centimetri,ma la Larghezza tra parole di tre centimetri. Vuoi dire che chi hapiù Larghezza tra parole ha più forza di ragionamento per sostenereil suo soggettivismo.

21. PONDERATA E GLI ALTRI SEGNI

1. Curva. — Ci da, questa combinazione, un altruismo che sta bene at-tento per essere oculato e a proposito.

2. Angoli A. — II risentimento o la permalosità non agiscono in modosventato e perciò vengono a comporre una vendetta che si distingueper la sua raffinatezza. Prendi e intendi sotto il nome di vendetta lareazione. La reazione del risentimento o della permalosità hanno ve-ramente una spinta di vendetta e per questo la chiamo vendetta.

3. Angoli B. — La tenacia o la testardaggine vengono con Ponderata adacquistare più forza in quanto sono più attente nella scelta dei mezzi.

4. Angoli C. — Questa combinazione ci da la vera arte del saper fare, inquanto il soggetto tende ad agire pacatamente, ciò che conquide.

5. Intozzata 1" modo. — Ci da il comando che considera bene tutto peressere efficace.

6. Intozzata 2° modo. - È una combinazione impossibile.

7. Mantiene il rigo. - Ci da la fermezza giusta piena di discrezione.

8. Discendente - Ascendente. - Ponderata frena la tendenza dell'uno edell'altro segno.

9. Contorta. - Ci da il controllo che va nel profondo della questione.

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10. Sinuosa. — La penetrazione di cui è indice Sinuosa con Ponderata ac-quista una forza tutta speciale, in quanto procede con calma.

11. Scattante. — Sono due segni che non combinano.

12. Secca. — Ci da l'avarizia ponderata e quindi incrollabile.

13. Stentata - Tentennante - Titubante. — Non vanno insieme sotto l'a-spetto negativo.

14. Larga di lettere. — Con Ponderata, Larga di lettere viene ad acquistarepiù forza.

15. Larga, tra lettere. — Ci da una generosità o una giustezza di giudizio eun'avarizia pensata e ben munita di ragioni sia pure apparenti.

16. Larga tra parole. — Larga tra parole è un coefficiente di ponderata.

17. Disuguale metodicamente. — Ci da l'arte della ponderazione.

18. Minuta. — Ci da la finezza di giudizio e di osservazione che diffìcil-mente possono essere intaccate.

19. Minuziosa. — II Ponderata è un accrescitivo di Minuziosa.

20. Disordinata. — Combinazione impossibile.

21. Chiara. - Ci da una comunicativa attenta a tutte le particolarità diuna cosa.

22. Nitida. - Ci da la tendenza alla distinzione netta delle cose, perchéquesti due segni sono accrescitivi a vicenda.

23. Acuta. - Ci da l'argomento che prende di punta una questione e nonla lascia finché non ha sconfìtto, in un modo o in un altro, l'avver-sario.

24. Uguale. - Ci da il copiatore esatto.

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25. Pendente. — II Ponderata è una specie di remora per Pendente.

26. Apertura a capo delle o e delle a. - Ponderata è una specie di remoradi Apertura a capo delle o e delle a.

27. Aste. — La ponderazione prende la natura delle aste o di inflessibilitào di remissività o di repulsione.

28. Ardita. - Non si da questa combinazione.

29. Calma. — Ponderata per se stessa è calma.

30. Slanciata. — Slanciata diminuisce Ponderata.

31. Filiforme - Fine - Grossa - Grossolana. — Ponderata si veste della natu-ra di questi segni.

32. Profusa. — Profusa diminuisce l'intensità di Ponderata.

33. Recisa - Austera. — Ponderata ne prende la natura.

34. Ricci. — Ponderata si riveste della natura dei ricci.

35. Pedante. - Pedante con Ponderata si intensifica.

36. Accurata. — Accurata con Ponderata diventa Pedante.

37. Parca. - Sono i segni della vera prudenza.

38. Veloce. — Combinazione impossibile.

39. Lenta. — Ne consegue sempre qualche cosa di pigrizia.

40. Fluida. — Sono i due segni della spigliatezza nell'assennatezza.

41. Impaziente. — Combinazione impossibile.

42. Solenne. Pomposità ridicola.

43. Spavalda. — Combinazione impossibile.

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44. Vezzosa. - Vezzosa grazia rende Ponderata piena di candidezza; Vez-zosa civetteria va a menomare Ponderata.

45. Attaccata - Staccata. — Ponderata prende dai due segni la loro natura.

46. Artrìtica. - Può diminuire o rendere eccessiva Ponderata.

22. DINAMICA E GLI ALTRI SEGNI

1. Curva. — Danno un altruismo pieno di azione o, meglio, dannoun'azione che si svolge in seno all'altruismo, in modo che l'altrui-smo del soggetto è portato ad agire e l'azione è portata a rivestirsi dialtruismo.

2. Angoli A. - II dinamismo del soggetto è attento a tenere pronto il ri-sentimento o la permalosità secondo che il segno Angoli A è sopra osotto i 5/10. L'azione poi si svolge o nella vendetta o in una specie divendetta verso coloro che suscitano il risentimento o la permalositàdel soggetto. Quello che principalmente indicano questi due segniinsieme è l'attività attenta per non incorrere nelle critiche altrui.

3. Angoli B. - Indicano il dinamismo che non deflette davanti alle dif-ficoltà che possono sorgere per farlo arrestare, anche se le difficoltàsono ragionevoli, quando il segno è sopra i 5/10.

4. Angoli C. - Indicano un dinamismo che viene portato in modo daottenere con efficacia lo scopo prefìsso. Quindi il soggetto sa intro-mettersi, sa non urtare l'altrui suscettibilità, oppure sa rimediarvi, sausare di astuzia, sa sorridere mefistofelicamente o clamorosamente obenignamente secondo che le circostanze lo richiedono.

5. Intozzata 1° modo. - II dinamismo si impone, usa della prepotenza,invade il campo altrui, può prendere una forma anche di sfacciatag-gine.

6. Intozzata 2" modo. - Ci danno un dinamismo che agisce secondo leimpressionabilità avute e perciò difficilmente è oggettivo, ma allastregua delle cose che lo circondano.

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7. Mantiene il rigo. — La fermezza si accompagna all'azione, di modoche è molto diffìcile che il soggetto si ritiri dall'azione medesima.

CJC?

8. Ascendente. — II dinamismo «crescit eundo».

9. Discendente. — Insorge qui la debolezza dei propositi e il soggetto ocessa dall'agire oppure agisce a favore della debolezza di carattere.

10. Contorta. — Ci da un dinamismo che scende al controllo, che sovver-te gli animi per superare gli ostacoli, che ingrana movimenti, ecc. Perspezzare le contrarietà, prende magari un'altra via per avanzare.

11. Scattante. — Ci da un dinamismo che scatta, che dinanzi a un ostaco-lo si indigna e perde di vista lo scopo prefìsso, che può anche lasciarel'impresa.

12. Stentata - Tentennante - Titubante. - Sono segni incompatibili.

13. Ponderata. — Formano una composizione o combinazione bella quan-to mai si possa desiderare, perché danno l'azione che non ha bisognodi correggersi, oppure che si corregge nel corso dell'opera, per lo piùsecondo che aveva previsto.

14. Larga di lettere. — Ci da l'azione dell'intelligenza profonda.

15. Larga tra lettere. — Ci da l'azione nella generosità o nella giustezza delgiudizio o nell'avarizia secondo il grado di Larga tra lettere.

16. Secca. — E diffìcile che si dia questa combinazione. Se si da ci presen-ta l'azione nell'avarizia.

17. Larga tra parole. — Ci da il dinamismo a base di ragionamento.

18. Disuguale metodicamente. - Ci da il dinamismo artistico, che ha lavena aperta per l'arte.

19. Sinuosa. — Ci da l'attività feconda di penetrazione dell'animo altrui.

20. Minuta - Minuziosa. - È diffìcile che si diano queste combinazioni inquanto Minuta, e specialmente Minuziosa, sono contrarie a Di-namica.

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21. Disordinata. —Azione arruffata, disordinata, imbrogliata.

22. Chiara. — Non facile tale combinazione, perché la dinamica non vad'accordo con la chiarezza.

23. Nitida. — Non è facile tale combinazione, meno facile anche di Di-namica e Chiara.

24. Acuta. — Ci da un'azione che è propria dei temperamenti di assalto.Cercano di incalzare, di costringere, ecc., per venire alla conclusione.

25. Pendente. — Ci da un dinamismo che facilmente da luogo alla parteaffettiva.

26. Apertura a capo delle o e delle a. — Ci da un dinamismo che sdrucciolanell'intenerimento sessuale.

27. Aste. — Ci da il dinamismo inflessibile o remissivo o repulsivo, secon-do la natura delle aste.

28. Ardita. — Ci da l'azione nell'arditezza.

29. Calma. - È una combinazione che non ha luogo.

30. Slanciata. — II segno Slanciata è un accrescitivo di Dinamica.

31. Dritta. — Ci da un dinamismo sostenuto.

32. Filiforme - Fine. - Dinamica prende la forma dei due segni, presentaun'azione con sentimento o delicato o raffinato. Al contrario Grossae Grossolana.

33. Profusa. - Dinamismo che passa sopra a tante cose con generositàspiccata.

34. Recisa - Austera. - Ci da un dinamismo senza verbosità, ma che ten-de a trovare il dibattito di una questione per andare alla parte conclu-siva.

35. Ricci. - I ricci danno a Dinamica la natura del loro significato.

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36. Pedante - Accurata. — Combinazione impossibile.

37. Fluida. — Sono due segni per cui il soggetto è fattivo in un modo tut-to naturale, senza sforzi, senza inciampi.

38. Impaziente. — II soggetto con questi due segni rompe, sconvolge, gri-da, urla, ecc.

39. Solenne. — Sono incompatibili. .

40. Spavalda. — II millantare ne è il risultato.

41. Vezzosa. — E una combinazione che non ha luogo.

42. Attaccata - Staccata. - Dinamica non va d'accordo con Staccata senon in parte, per cui è sempre Attaccata.

43. Legata. — Da a Dinamica la logica dell'organizzazione.

23. SCATTANTE E GLI ALTRI SEGNI

Giova ribadire che Scattante riguardo all'intelligenza è il segno del-l'estro per la musica. Se va congiunto con Disuguale metodicamente, al-lora da l'abilità alla creazione della musica, altrimenti da l'abilità soltantoper l'interpretazione.

Riguardo alla parte affettiva, da la tendenza allo scatto, all'ira repen-tina, allo scatto improvviso della sensualità, ecc.

Se Scattante va congiunta con Angoli A, da il risentimento non con-tenuto.

Se con Angoli B, da la tenacia o la cocciutaggine non contenute, mache possono ridursi a mitezza dopo lo scatto.

Se con Impaziente, da l'ira repentina, che può portare il soggetto aviolenza contro gli altri e contro se stesso. Tali esseri non dovrebberomai prendere determinazioni se non dopo lo sbollire della passione.

Se con Stentata o Tentennante, porta a quell'ira che fa come ungroppo nell'anima e che non trova la via di uscita e potrebbe avere perconseguenza la balbuzie.

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Se con Titubante, da un'ira repressa, ma che porta l'avvilimento eche potrebbe avere per conseguenza la balbuzie.

Se con Profusa o Slanciata, porta a quel ribollimento delle passionitanto irascibili come sensuali che difficilmente hanno un freno.

Se con Contorta, induce il soggetto a fissarsi maggiormente nel sov-versivismo.

Degli altri segni in combinazione con Scattante è facile comprende-re l'evoluzione.

24. FLUIDA - LEGATA - STENTATA - TENTENNANTE -TITUBANTE - VELOCE - LENTA E GLI ALTRI SEGNI

O Quanto più la scrittura è senza inciampi, tanto più è Fluida.Stentata, Tentennante, Titubante sono direttamente contrari a Flui-

da. Indirettamente sono contrari: Intozzata 2° modo, Minuziosa, Con-torta, in quanto hanno un che di indugio nel punto in cui il segno siavvera. Anche Vezzosa indirettamente è contraria a Fluida perché si in-dugia sui contorni della scrittura. I Ricci della confusione portano indu-gio con il costringere a girare per il riccio o a intozzare la lettera. Accu-rata e Levigata si indugiano sull'estetica grafica. Secca ha una certa con-trarietà con Fluida, in quanto, mentre Fluida tende a espandersi, Seccatende a restringersi in se stessa. Calma pigrizia è contraria a Fluida per-ché la forma cascante lo manifesta. Calma ponderazione non è contrariaa Fluida, ma tuttavia serve a questa da freno. I Ricci della mitomaniatolgono pure la fluidità, essendo spropositati e dirigendosi in alto: ciòche è indice di una perdita di tempo.

Contorta però, più che a Fluida, è contraria a Veloce, perché mettetutto sotto controllo: porta lentezza, ma quella che è dovuta al fatto cheinduce il soggetto a fermarsi per controllare.

Q Stentata, Tentennante e Titubante sono dunque principalmentecontrarie a Fluida. Indirettamente, sono contrarie a Veloce e a Slanciata.La Veloce per se stessa indica velocità del tracciato, ma questa velocitàpotrebbe presentare un che di stentatezza, cioè di contorsione nella let-tera in se stessa, la quale contorsione è incompatibile con la fluidità, manon con la velocità. Così si dica dello Slanciato.

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O Alla Titubante, in certo senso, appartiene anche la scrittura che con-giunge le lettere con filetti staccati, cioè la lettera viene finita e poi vieneformato il filetto. Debbo fare osservare su questo che formare la o co-minciando il filetto, per unire questa lettera alla lettera seguente, nonverso il vertice superiore della lettera ma verso l'inferiore, indica tenden-za a dominare la cosa.

C'è invece chi prende le cose, per modo di dire, per i capelli, per lasommità. Questi fanno il filetto per congiungere la lettera antecedentealla seguente, attaccando tale filetto quasi alla sommità del vertice supe-riore della lettera antecedente.

Anche la scrittura infantile indica una certa titubanza, in quanto es-sa è il segno dell'ingenuità, la quale è titubante nelPammettere quellecose che sono ammesse dall'esperienza consumata. Parlo di scrittura in-fantile anche nell'età adulta.

Siccome però direttamente indica ingenuità, viene a indicare anco-ra: occhio semplice, senza infingimenti, tratto e gesto senza complica-zioni, idee ed espressioni quasi primitive. La ragione per cui in unadulto rimane talvolta la scrittura infantile è che il soggetto ha l'evolu-zione esterna che difficilmente progredisce, ha cioè tendenza a nonevolversi esternamente. E qui appunto consiste la partecipazione al se-gno Titubante della scrittura infantile. Si noti che parliamo di evolu-zione esterna (tratto, gesto, espressione, ecc.): il pensiero e l'affetto pos-sono benissimo evolversi.

Un altro criterio di somma importanza: quando Titubante è unito aContorta, la titubanza non deriva dal fatto che il soggetto sia titubantedi per sé, ma dal fatto che egli tende a esaminare la cosa con una certaosservazione intensa.

Il Contorta significa controllo; e perciò è il segno Contorta che da laspinta alla tendenza propria di Titubante. In tal caso il soggetto è titu-bante specialmente nelle conclusioni: per la congiunzione dei due segni,le ragioni contrastanti si affollano nella mente, e perciò il soggetto devefare uno scarto per unificare ed eliminare. Però questa è una titubanza,diciamo, iniziale, ma che poi, sciolte le difficoltà, diviene certezza. Essa,di conseguenza, rende la ponderazione ferma e scevra dai contrasti chepossono venire specialmente dall'esterno.

Titubante unita a Contorta è il segno dell'affettività che, per mododi dire, non ha bisogno di correggersi, in quanto che, prima di manife-starsi, ha appianato bene la via, considerando tutto: se c'era simpatia re-ciproca, dignità dell'altra parte, ecc.

Della Veloce e della Lenta già abbiamo parlato qui e altrove. Legataaggiunge, agli altri segni dati, le sue proprietà.

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> 25. CALMA - ARDITA - IMPAZIENTE E GLI ALTRI SEGNI

Abbiamo già trattato sufficientemente di Calma; e così anche diArdita.

Circa Impaziente essa è contraria a Calma. Il segno Pedante la urta —come la possono urtare Accurata e Levigata - come chi ha fretta è urtatoda un importuno, oppure da uno che si ferma sulle accidentalità di unacosa e di un fatto.

Quando uno scrive con fretta può prendere, nella scrittura, tutte lemodalità di Impaziente, ma allora la scrittura partecipa solo di Impa-ziente, e perciò solo indirettamente indica impazienza.

> 26. ACCURATA - LEVIGATA E GLI ALTRI SEGNI

Quando la scrittura è molto gettata via, indica nel soggetto la dispo-sizione a estinguere la sua sensualità senza scelta e ricercatezza.

Quando invece la scrittura è Levigata, e molto più se nel medesimotempo è Filiforme, c'è nell'individuo difficoltà nella scelta dell'oggetto:perché chi ha scrittura Levigata facilmente scorge i difetti; e chi l'ha Fi-liforme a sentirli in modo da non potercisi adattare. Ciò si deve dire,sebbene in grado molto minore, di Accurata con Filiforme, e in gradomolto maggiore di Levigata con Fine.

> 27. PEDANTE E GLI ALTRI SEGNI

Oltre tutto il detto, dobbiamo aggiungere che nella scrittura Accura-ta, non corrente, la mano da più risalto ai chiaroscuri e alla distinzionedi pressione fra i tratti discendenti e quelli ascendenti: quindi di per sé laforma Accurata imprime il segno Pedante nella scrittura.

Gli altri segni sono trascurabili e perché già abbiamo trattato delleloro proprietà principali, e perché ognuno può intendere da sé le possi-bili combinazioni.

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PARTE TERZA

COMBINAZIONE COMPLESSADEI SEGNI GRAFOLOGICI

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1.RAGIONE DELLA CLASSIFICAZIONE

DEI SEGNI GRAFOLOGICI

Non sono ancora superate le difficoltà della grafologia con l'aver trat-tato dei segni isolati in combinazione con tutti gli altri segni: lavoro que-sto che potrà subire qualche aggiunta, ma che, essendo stato fatto dopoesami e osservazioni accurate, non può essere sottoposto a modifiche.

Ora dobbiamo scendere alla parte completa, ma più difficile, dellagrafologia, che importa lo studio delle combinazioni non semplici macomplesse di tutti i segni. Noi non possiamo affrontare questo compitoin pieno, perché per questo sarebbe necessario fare migliaia e migliaia dicombinazioni senza speranza di raggiungere lo scopo.

Dobbiamo perciò mirare allo scopo non di fare tutte le possibilicombinazioni, ma di farne alcune, sufficienti per indirizzare lo studiosodella grafologia nelle possibili variazioni della psicologia.

Si tenga sempre davanti allo sguardo della mente che quanto piùun'intelligenza sarà capace d'internarsi e di penetrare le esigenze cheemergono dalla psicologia, tanto più sarà profondo grafologo.

Prima però di intraprendere questo lavoro, debbo mettere, come inun quadro, i detti segni grafologici e dare a ciascuno il perché della suaforza o sostanziale o modificante o accidentale. Tale cosa l'ho accennataqua e là, ma ho bisogno di trattarne specificatamente adesso, perché for-se allora non sarò stato compreso. Del resto, è necessario trattarne per-ché ciascun segno prenda la posizione che gli spetta.

SEGNI SOSTANZIALI

1. Curva. - II sentimento è o altruistico o egoistico. Questi sono i dueprincìpi che improntano il carattere: princìpi quindi sostanziali. L'e-

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goismo è indicato dall'angolosità, l'altruismo dalla Curva. Quindicurva e angolosità sono segni sostanziali, perché indicano sentimentisostanziali.Curva non ha sottospecie, perché, come si allontana dall'altruismo,entra nell'egoismo. «Bonum ex integra causa, malum ex quocumquedefectu»: perché il bene sia bene nel pieno senso, bisogna che lo siain tutte le sue parti, senza alcuna deficienza; una piccola deficienza10 fa subito scadere dal grado di bene perfetto. Perciò è solo l'egoi-smo che ha le sottospecie.11 vero Curva, psicologicamente considerato, non esiste, e si potreb-be grafologicamente trascurare in quanto che, quando appare, vasempre congiunto con gli Angoli A, B, C (sia pure che questi angoliappaiano soltanto con i 2/10 che rappresentano l'inalienabilità del-l'Io). Psicologicamente il nostro altruismo non va disgiunto dall'e-goismo, sia pure legittimo.Tuttavia noi diamo il segno Curva e lo consideriamo grafologica-mente per facilitare l'evoluzione o l'applicazione pratica della grafo-logia, in quanto noi, ponendo i contrari, sia pure che uno di essi nonabbia in realtà luogo, veniamo a conoscere meglio le cose. E ciò ap-punto perché così le consideriamo nella loro parte dinamica, e nonnella semplice loro posizione statica.Infatti, quando noi mettiamo il grado agli Angoli A, B, C, implicita-mente diamo i gradi anche a Curva. Ma poniamo anche Curva per-ché gli Angoli indicano la parte negativa (negativa in quanto all'al-truismo) e noi vogliamo considerare anche la parte positiva.

2. Angolosa. — E un segno sostanziale perché, come abbiamo detto, è ilsegno dell'egoismo, il quale è un sentimento sostanziale.Questo segno ha delle sottospecie, e queste sono sostanziali. L'ango-lo A indica difesa, l'angolo B offesa, l'angolo C dinamismo dell'Io. El'Io non può stare senza questi tre termini: se l'Io non ne può starsenza, essi sono sostanziali.

3. Intozzata 1" modo. - Indica comando, imporsi, indipendenza, ambi-zione nelle sue varie specie. È sostanziale perché queste tendenze so-no proprie dell'Io, e non vi è un essere umano che non ne abbiaqualche cosa. Si potrebbe dire che il significato di Intozzata 1 ° modosia un mezzo per dividere il proprio Io da tutti gli altri, in quantoche, per mezzo del significato di Intozzata 1 ° modo, un soggetto hala forza, la potenza, il diritto di dire «sì» o «no».

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4. Intozzata 2" modo. — E sostanziale in quanto sostanzialmente arresta,modifica, induce, riduce, sconvolge l'Io, tanto che, quando questosegno è accentuato, c'è pronto l'accesso al manicomio.

5. Mantiene il rigo - Ascendente - Discendente. - La fermezza è il mezzoper distinguere l'Io da qualunque altro Io. Si può dire che lo distin-gue dalla posizione statica, mentre Intozzata 1° modo lo distinguedalla posizione dinamica. Non già che la fermezza sia statica e nondinamica, ma il concetto psicologico di fermezza indica irremovibili-tà. Il soggetto lavora per non muoversi e per allontanare coloro checercano di farlo muovere; ma il concetto di fermezza per se stessorappresenta come un masso che ha preso la sua posizione irremovi-bile statica.Ascendente e Discendente sono le varianti della fermezza.

6. Le Tre larghezze. — La Triplice larghezza (di lettere, tra lettere e traparole) riguarda la sostanza dell'Io, in quanto ciò che da esse è signi-ficato costituisce il fondamento principalmente della parte intelletti-va umana. Anche la Larghezza tra lettere appartiene all'intelligenza,perché mette in corrispondenza, o giusta o generosa o avara, l'intel-ligenza dell'Io con l'intelligenza altrui.

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7. Disuguale metodicamente. — E sostanziale perché indica la disposizio-ne dell'intelligenza all'invenzione; e l'invenzione è qualità intellettivasostanziale.Così si parli di Sinuosa e di Scattante.

8. Minuta - Minuziosa. — Vengono a significare forme specifiche dellaqualità intellettiva.

9. Contorta. — Anche Contorta viene a significare una qualità specificaparticolare.

10. Secca. — E una sottospecie di Serrata o di Stretta tra lettere.Serrata è contraria a Larghezza tra lettere (che è sostanziale) e perciònegativamente è segno sostanziale.

11. Disordinata. - È sostanziale perché si può dire che sconvolga le qua-lità intellettive.

12. Chiara - Nitida. - Sono segni sostanziali in quanto riguardano diret-tamente la veste interna ed esterna del pensiero.

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13. Stentata - Tentennante - Titubante. — Sono segni sostanziali perchémodificano sostanzialmente il pensiero, il sentimento, l'impressionee l'espressione dei due.

14. Uguale. — E sostanziale perché è sostanziale il suo contrario Disugua-le metodicamente.

15. Acuta. - È sostanziale perché indica un'inclinazione sostanziale del-l'intelligenza e del sentimento.

16. Sciatta. — Indica inclinazione sostanziale dell'intelligenza e del senti-mento.

17. Irta. - Appartiene ad Acuta.

18. Legata. - Appartiene a Larga tra parole.

19. Parallela. — E contraria di Sinuosa.

20. Aggrovigliata. — Appartiene a Confusa.

21. Piantata sul rigo. - Appartiene a Ponderata.

SEGNI MODIFICANTI

1. Apertura a capo delle o e delle a. - È una semplice accidentalità dellaconcupiscenza, sebbene essa sia così forte da sconvolgere spesso le so-stanze.

2. Aste rette - Aste in avanti - Aste indietro. - Sono semplicemente comele accessibilità, le conferme, i rinforzi (o loro contrari) della fermezza.

3. Ardita. — E una modalità di Intozzata 1° modo, dei tre Angoli, diMantiene il rigo, di Ascendente, di Larga tra lettere, di Scattante.

4. Calma. — Entra nel concetto di contrapposto di Ardita (che è modi-ficante) .

5. Pendente. — Indica una semplice modalità dell'affettività.

6. Filiforme - Fine - Grossa - Grossolana. — Improntano le modalità delsentire e dell'espressione del sentimento.

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7. Profusa. - Indica espansione.

8. Pedante. — E una qualità di modalità nel concepire e nell'agire.

9. Accurata - Levigata. - Come Pedante.

10. Elegante. — E un accrescitivo o correttivo di Accurata.

11. Parca - Recisa -Austera. - Sono anch'esse una modalità del concepiree dell'agire.

12. Ricci. - Sono l'indice dei contorni dell'Io, sebbene alcuni siano cosìforti da modificare del tutto la sostanza, per cui appunto sono modi-ficanti.

13. Accartocciata. - È un segno che intacca l'Io nella sua evoluzione.

14. Artrìtica. — E un forte modificante dell'Io.

15. Dinamica. — E un forte modificante dell'Io.

SEGNI ACCIDENTALI

1. Allungata. - È un semplice segno dell'espressione.

2. Lettere addossate. - È un accrescitivo di Strettezza tra lettere.

3. Attaccata. - È un'accidentalità del processo dell'intellezione.

4. Fluida. - È un'accidentalità dell'Io, sia pure notevole, che indica fa-cilità nelle relazioni dell'Io con gli altri.

5. Impaziente. - È una modalità accidentale di certe condizioni natedalle occasioni dell'Io.

6. Solenne - Spavalda - Vezzosa. — Danno le modalità delle rappresenta-zioni dell'Io.

7. Staccata. - È contraria di Attaccata, e perciò accidentale.

8. Flessuosa. - E una particolarità di Sinuosa.

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2.SEGNI GRAFOLOGICI

DEL CARATTERE

Nella sesta edizione di questo Trattato di grafologia, fra le tante teo-rie sul temperamento umano, sembrandomi la migliore, ho adottatoquella di Harald Hoeffding (Saggio di una psicologia fondata sull'esperien-za), basata sulle tre antitesi «piacere e dolore», «forza e debolezza», «rapi-dità e lentezza».

In decorso di tempo, meditandovi sopra e sottoponendola a una ser-rata critica psicologica, ho trovato tale teoria non soddisfacente secondoil rigore scientifico. Dobbiamo noi infatti considerare le tre antitesi nonmaterialmente, ma psicologicamente. Materialmente potranno mante-nere la loro posizione di antitesi, ma non psicologicamente.

Psicologicamente il dolore e il piacere spesso si usurpano a vicenda idiritti della propria natura, tanto che in non pochi casi non si saprebbedire quale sia il dolore e quale sia il piacere, essendovi parecchi doloriche apportano piacere e parecchi piaceri che apportano dolore. Socrate,non saprei dire in qual luogo e per mezzo di quale suo discepolo, chiamail piacere fratello del dolore; e non si può dubitare che Socrate non trat-tasse del piacere e del dolore filosoficamente. Perciò, psicologicamente,non c'è antitesi tra piacere e dolore nel dinamismo umano, per cui pia-cere e dolore non possono essere o fare da fondamento di distinzione ditemperamento.

Riguardo alla forza e alla debolezza, psicologicamente, ci sono delleforze che sono debolezze e viceversa. Chi con forza si avventa control'avversario è forte materialmente, ma psicologicamente è debole; ed èveramente forte chi frena la sua forza e si mostra debole, attendendoche diano giù i bollori per aprire il campo alla ragione. Per questo anchetra forza e debolezza non c'è, psicologicamente, una vera antitesi inquanto forza e debolezza non si escludono.

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Così si deve parlare della rapidità e della lentezza, sempre sotto l'a-spetto psicologico, poiché solo materialmente sono in antitesi.

Ma quale, dunque, dovrebbe essere la teoria del temperamento? Do-po aver studiato lungamente sui segni grafologici che sono indici dellequalità positive e negative della psiche umana, ho veduto che essi hannouna quadruplice direzione ben distinta e quindi anche le qualità umanehanno questa quadruplice direzione. E questa direzione è la seguente:cessione, resistenza, assalto, attesa.

La detta quadruplice direzione importa quadruplice impostazionedella psiche e l'impostazione innata della psiche importa quadruplicetemperamento umano. Per cui quattro sono le specie del temperamento:

- Primo temperamento: tendenza a cedere.— Secondo temperamento: tendenza a resistere.— Terzo temperamento: tendenza ad assaltare.- Quarto temperamento: tendenza ad attendere.

Secondo me (non intendo erigermi a maestro di tanti sommi psico-logi che mi hanno preceduto, ma esprimo soltanto quello che è emersodai miei studi e dall'insegnamento che ho avuto dalla grafologia), questadivisione del temperamento non può soffrire una contraddizione scien-tificamente condotta, in quanto essa è alla sommità della scala e tutte lealtre divisioni fatte dagli psicologi sono sotto di essa e abbraccia tutta lapsiche sotto qualunque aspetto la si possa considerare.

Qui sotto do l'elenco dei segni grafologici divisi secondo la divisioneimposta dal quadruplice temperamento.

SEGNI GRAFOLOGICI DELLA CESSIONE

1. Curva2. Larga tra lettere3. Discendente .4. Titubante5. Apertura a capo o e a6. Aste in avanti7. Pendente8. Profusa .9. Fluida .

10. Attaccata11. Sciatta .12. Flessuosa

Cessione per altruismoCessione per generositàCessione per debolezzaCessione per indecisioneCessione per sensualitàCessione per remissivitàCessione per affettivitàCessione per espansioneCessione per spontaneitàCessione per continuità e perseveranzaCessione per altruismo mal compresoCessione artìstica

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SEGNI GRAFOLOGICI DELLA RESISTENZA

1. Angoli B2. Mantiene il rigo .3. Secca4. Aste rette5. Dritta .6. Recisa .7. Austera .8. Chiara .9. Nitida .

10. Aggrovigliata1 1 . Lettere addossate.12. Accartocciata13. Legata .

Resistenza per tenacia e testardaggineResistenza per fermezzaResistenza per avarìziaResistenza per inflessibilitàResistenza per sostenutezzaResistenza per decisioneResistenza per austeritàResistenza per chiarezzaResistenza per nitidezzaResistenza per confusioneResistenza per testardaggine parzialeResistenza per egocentrismoResistenza per logica

SEGNI GRAFOLOGICI DELL'ASSALTO

1. Angoli A2. Intozzata 1° modo3. Ascendente .4. Scattante5. Aste indietro6. Ardita .7. Slanciata8. Impaziente .9. Spavalda

10. Acuta .11. Veloce .12. Solenne.13. Irta14. Dinamica15. Artritica

Assalto per risentimentoAssalto per comando, eco.Assalto per presunzione, ardoreAssalto per impetuositàAssalto per repulsioneAssalto per sicurezzaAssalto per impulsivitàAssalto per impazienzaAssalto per spavalderìaAssalto per spirito di contraddizioneAssalto per precipitazioneAssalto per spirito di superioritàAssalto per contraddizione estroversiva e introversivaAssalto per attivitàAssalto per insofferenza

SEGNI GRAFOLOGICI DELL'ATTESA

1. Intozzata 2° modo2. Contorta3. Sinuosa.4. Stentata.

Attesa affannosaAttesa per controlloAttesa per insinuazioneAttesa per inceppamento

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5. Tentennante .6. Ponderata7 . Calma . . . .8. Filiforme9 . Fine . . . .

10. Grossa, Grossolana11. Ricci del soggettivismo12. Ricci del nascondimento13. Ricci della mitomania .14. Ricci dell'ammanieramento15. Vezzosa grazia16. Vezzosa civetteria .17. Accurata.18. Minuta . . . .19. Minuziosa20. Pedante . . . .21. Parca . . . .22. Staccata . . . .23. Levigata . . . .24. Angoli C25. Larga di lettere26. Larga tra parole27. Disuguale metodicamente28. Lenta . . . .29. Elegante . . . .30. Parallela . . . .31. Piantata sul rigo .

Attesa per tentennamentoAttesa per ponderazioneAttesa per quieteAttesa per delicatezza di sentimentoAttesa per raffinatezzaAttesa per rudezza di sentimentoAttesa per trionfo dell'IoAttesa tacitaAttesa dell'effetto mitomaneAttesa ipocritaAttesa candidaAttesa per ingannoAttesa per precisione materialeAttesa per scrutazioneAttesa per minuziositàAttesa per pedanteriaAttesa per laconicitàAttesa per indagineAttesa per compitezzaAttesa per il saper fareAttesa per profondità intellettualeAttesa per ragionamento

Attesa per l'arteAttesa per pigriziaAttesa per gusto di prospettivaAttesa, per fissitàAttesa per ponderazione

E chiaro che il temperamento di una delle quattro specie può averedelle proprietà degli altri temperamenti, ma si richiede che la sua impo-stazione sia specifica e determinata a una delle quattro specie. Tale de-terminazione ha luogo per mezzo del segno principe, cioè di quel segnoriguardante le disposizioni affettivo-attive che abbia un grado maggioredi tutti gli altri segni. Per esempio, il segno principe di una scrittura èLarga tra lettere e il temperamento dell'autore della scrittura sarà untemperamento di cessione, benché questo segno sia accompagnato da al-tri segni che sono della resistenza, dell'assalto e dell'attesa.

Basta qui quanto ho detto del temperamento, perché ne ho trattatoin un volume a parte, cioè nella Grafologia pedagogica, Edizioni Messag-gero, Padova 1947 (nuova edizione 2002).

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3.COMBINAZIONI GRAFOLOGICHE

1. COMBINAZIONI GRAFOLOGICHE INTELLETTIVE

Spirito di adattabilità a tutti i lavori di casa (comprensione, adattamento, pa-rola, persuasiva, inclinazione ad ascoltare, servizievole]. Intoxzata 1° modo, Angoli A,B, C, Flessuosa, Sinuosa, Contorta, Ponderata, Fluida, Vezzosa, Curva, Larga dilettere, Larga tra lettere, Larga tra parole, Staccata, Attaccata tutti sui 5/10; inpiù Mantiene il rigo in grado superiore. Può fare capolino Ascendente e Discen-dente, Aste rette e Aste in avanti. Il segno principe di questa combinazione è Cur-va. Il Curva non deve essere disturbato dagli altri segni ma coadiuvato, ciò cheappare dal grado medio dei segni accompagnatori. È una combinazione in cui l'in-telligenza e il sentimento si aiutano a vicenda. Quindi l'intelligenza viene a essereun'intelligenza pratica e il sentimento diretto da intelligenza comprensiva. Carat-tere forte e rassegnato alle risultanze delle azioni fatte con tutti i mezzi possibili perl'efficacia.

Abilità per lavori femminili che abbiano carattere di finezza. Disuguale me-todicamente, Larga di lettere, Elegante, Sinuosa. Sotto i 6/10 tale combinazionenon avrebbe l'arte della finezza, non ci sarebbe l'originalità. Aggiungendovi il se-gno Minuta la combinazione porterebbe l'abilità di lavori femminili di miniatura,di finezze di ago, disegni a tratto. Questo nella donna. La stessa combinazione nel-l'uomo porta l'abilità in cose meccaniche di tecnica originale che abbiano bisognodi oculatezza singolare; aggiungendovi il segno Minuta, sempre sopra i 5/10, indi-ca abilità per chirurgia finissima (sul cervello, sul cuore, ecc.). Circa il carattere,nella donna, questa combinazione porta tendenze alla sostanza delle cose, a stron-care le contraddizioni che limitano le manifestazioni della sua volontà, all'odiositàdelle vanità altrui. Nell'uomo, la stessa cosa con impronta maschile. Tanto l'uomocome la donna tendono ad avere nelle manifestazioni dell'Io qualche stranezza.

Abilità tanto nell'uomo che nella donna per imparare e parlare lingue este-re moderne. Fluida 7/10, Chiara 8/10, non Minuta, Parca 7/10, Accurata 6/10,Solenne 5/10. Infatti Fluida per spigliatezza, Chiara per la dizione o pronuncia,Parca per la memoria, Accurata per la presentazione esterna, Solenne per superarela titubanza davanti agli altri. La stessa combinazione da l'abilità per riuscire benenegli esami specialmente orali in quanto esclude la timidezza. Per le lingue classiche ènecessario che si escluda Solenne; Fluida può essere in grado inferiore ma questa

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inferiorità deve essere supplita da un che del segno Levigata. Bisogna aggiungerviun che di Staccata. Tutto ciò perché la difficoltà delle lingue classiche sta princi-palmente nella difficoltà grammaticale e sintattica. Circa il carattere, la primacombinazione nella donna porta poca assennatezza pratica, spinta a comparire e anon tener conto di quelle convenienze che servono per non menomare moralmen-te l'Io davanti agli occhi altrui. Così nell'uomo. La combinazione delle lingue clas-siche, tanto nell'uomo che nella donna, porta all'osservanza di tutto quello cheserve per comparire incriticabili, specie circa le convenienze sociali. La prima com-binazione indica insincerità diplomatica, cioè il soggetto ha il modo di non darelibertà all'osservazione altrui. La seconda combinazione indica insincerità pretta-mente diplomatica: la compitezza impedisce di replicare.

Abilità per ragionamento che si appoggia sulla fantasia. Larga tra parole7/10, Rovesciata, Slanciata 6/10. Tanto per l'uomo che per la donna, ma più perla donna, perché la fantasia è più esuberante e capricciosa nella donna che nell'uo-mo. Infatti Larga tra parole è per la tendenza e abilità al ragionamento, Rovesciata(segno quasi dal tutto femminile) per l'esuberanza della stranezza, fantasticherie,ecc., Slanciata per ricchezza di fantasia. La stessa combinazione porta anche abilitàper il commercio, tanto spicciolo come all'ingrosso, ma più per lo spicciolo. InfattiLarga tra parole per il ragionamento, Rovesciata che sostituisce Pendente e chepuò essere più efficace di Pendente per fiaccare il cliente, Slanciata per i colpi dimano.

Tendenza al ragionamento a base descrittiva. Alta 6/10 per la descrizione,Larga tra parole 7/10 per il ragionamento, Elegante 6/10 per l'arte, Dritta 9/10per la sostenutezza.

Abilità per apprendimento e per assimilazione tanto nell'uomo che nelladonna. Fluida 7/10, Pendente 7/10. Infatti Fluida per la facoltà dell'apprendi-mento, Pendente per l'assimilazione. Però affinchè il soggetto non vada più in làdell'apprendimento e dell'assimilazione è necessario che Larghezza di lettere nonabbia più di 5/10 e che Disuguale metodicamente sia in grado inferiore.

Tendenza al metodo pedante, all'interminabilità delle spiegazioni, alla ri-produzione pedante delle cose e delle parole, ragionamento inutile. Pedante5/10, Uguale, Mantiene il rigo 7/10, Larga tra parole 7/10. Sia nell'uomo che nelladonna, ma più in questa. Tali tipi riescono per insegnamento infantile e degli ado-lescenti. Infatti Pedante per l'esattezza, Uguale per non farsi trasportare dall'origina-lità, Mantiene il rigo per la fermezza della pretesa di essere ascoltati, Larga tra paroleper dilettarsi del ragionamento con il quale impongono la propria pedanteria.

Astuzia dell'accortezza, cioè tendenza all'accortezza opportunistica. AngoliC 6/10, Fluida 7/10, Vezzosa civetteria 4/10, Ricci delPammanieramento 3/10.Sotto questa abilità tanto l'uomo che la donna riuscirebbero bene per assistenzasanitaria, per mansione di infermieri, di segretari in un ufficio pubblico esplicandole proprie mansioni in modo da procurarsene vanto anche a scapito di coloro cuiservono. Ancora tale combinazione porta abilità per il commercio riuscendo a trat-tare il cliente con soddisfazione del cliente stesso. Da abilità per tutte quelle cosein cui c'è bisogno di accortezza (Angoli C), di una certa snellezza (Fluida), graziaun po' civettante senza poter essere accusata di civetteria (Vezzosa civetteria e Ric-ci dell'ammanieramento).

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Concetto originale per tutto ciò che si riferisce all'arte che viene espressacon la parola o con il colore. Disuguale metodicamente 7/10, Larghezza tra parolesotto la media, Fluida 7/10, Veloce 6/10, Elegante 6/10. Infatti Disuguale metodi-camente per il concetto originale, Larghezza tra parole sotto la media per l'arte,Fluida per l'arte della parola ed Elegante per la prospettiva. Questa combinazionesuppone un intuito rapidissimo che supplisce meravigliosamente ogni ragionamen-to. Così nell'uomo come nella donna. Nella donna si manifesta più la sensibilità.

Abilità per tutto ciò che richiede controllo. Contorta sopra la media, Pon-derata 7/10, Aste rette 7/10, Aste in avanti 3/10, Minuta 6/10, Intozzata 1° modo5/10, Angoli B 5/10. Senza pencolo di uscire dall'oggettività anche per violenzeesterne (Intozzata 1° modo, Angoli B, Aste rette), senza pericolo di favoritismi oantifavoritismi (Ponderata) e con osservazione raffinata (Minuta). Costoro riesco-no per la scelta e l'interpretazione giusta dei documenti storici, per uffici di Ispezionesopra gli ispettori stessi, per giudicare rettamente neiraggettività.

Abilità e spirito di direzione e condirezione. Larga tra parole 7/10, Penden-te 6/10, Accurata 6/10, Levigata 3/10, Ponderata 6/10, Parca 7/10, Chiara 7/10,Elegante 5/10 (tanto nell'uomo che nella donna). Larga tra parole per distinguere,Pendente per essere accogliente. Accurata per essere precisi, Levigata per la compi-tezza, Ponderata per la riflessione, Parca per dire quello che è necessario, Chiaraper essere efficace. La stessa combinazione porta alla critica più della veste chedel concetto, all'esposizione letterariamente compita e all'insegnamento.

Abilità per polemica. Larga tra parole 7/10, Minuta 6/10, Filiforme 6/10,Fine 5/10, Vezzosa grazia 4/10, Attaccata 7/10, Chiara 8/10, Nitida 6/10 (tantonell'uomo che nella donna). Infatti Larga tra parole per il ragionamento, Minutaper penetrare nelle fessure dell'avversario, Filiforme per la delicatezza dell'espres-sione satirica, Vezzosa grazia per aiutare i segni precedenti, Attaccata per continui-tà o sintesi, Chiara e Nitida per la chiarezza. La stessa combinazione da l'abilità perla filologia esegetica e per l'esegesi storica.

Abilità per novellistica delicata. Disuguale metodicamente 7/10, Filiforme7/10, Fluida 7/10, Vezzosa grazia 5/10, Accurata 5/10, Chiara 8/10, Nitida 5/10(la combinazione vale nella donna). Disuguale metodicamente per l'originalità, Fi-liforme e Fine per la delicatezza, Vezzosa grazia per la delicatezza messa in scena,ecc.

Abilità per commercio e per affari. Spirito di iniziativa. Pendente 7/10,Acuta 6/10, Larga tra parole 5/10, Sinuosa 7/10. Con Acuta mette in contraddi-zione e scevera la contraddizione per il proprio scopo; con Pendente mostra di ave-re interesse di soddisfare il cliente. Larga tra parole per la comprensione, e così Si-nuosa.

Spirito pratico e attitudine a consigliare e a conciliare gli animi discordi,ad ammansire una passione altrui irrompente e a comprendere la necessità delsacrificio. Curva 4/10, Angoli A e B 4/10, Larga di lettere 7/10, Larga tra lettere5/10, Larga tra parole 3/10, Titubante da ponderazione 5/10, senza Accuratezza.Curva per la disposizione al sacrificio e alla comprensione di esso, Angoli A e B pernon disturbare Curva e nello stesso tempo aiutarla, Larga di lettere per profonditàdi intelligenza (l'Acuta non porterebbe la pazienza, ma l'indignazione), Larga tra

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lettere per l'oggettività, Larga tra parole per lasciare campo all'intuito (Disugualemetodicamente), Titubante da ponderazione per non essere eccessiva e accoglierele scuse, ecc., e scioglierle.

Tendenza all'analisi. Staccata 6/10, Intozzata 1° modo 7/10, Intozzata 2°modo 3/10, Dritta 8/10, Aste rette 7/10, Aste in avanti 3/10, Parallela; per l'ana-lisi non ha attitudine necessaria perché non ha alcuna comprensione psicologica oumana (Parallela), pretende di essere indipendente (Intozzata 1° modo), molto piùperché tende a farsi dirigere dall'impressionabilità (Intozzata 2° modo), a non ac-cettare consigli (Dritta) e a non deflettere dalla sua rigida inflessibilità.

Abilità per matematica applicata. Ponderata 6/10, Lenta 5/10, Chiara 8/10,Disuguale metodicamente 5/10, Angoli A e B 3/10, Larga tra parole 3/10, Largadi lettere 4/10. Per la matematica soprattutto è necessario Ponderata, perché lamatematica suppone un ragionamento che non ammette discussione. Il ragiona-mento secco che non ammette discussioni procede lento. Chiara è evidente. Il Di-suguale metodicamente è necessario per la matematica applicata non di riprodu-zione ma di produzione, e non per la matematica pura necessariamente. AngoliA e B per mantenere salde le conclusioni. Larga di lettere per la profondità. Senzala profondità la matematica non si capisce.

Mancanza di considerazione a di autoconsiderazione. Solenne 8/10, Pon-derata 2/10, Intozzata 1° modo 6/10, Larga di lettere 6/10. Quanto più la scrittu-ra è Alta e Solenne, tanto più indica che il soggetto si perde nella soddisfazionedella propria figura. Incapacità di introspezione. Tant'è vero che tanto più la scrit-tura è piccola tanto più indica introspezione. Manca di ponderazione. Intozzata 1 °modo per essere pieni di se stessi. Larga di lettere ci può essere o meno.

Abilità di far accettare le proprie osservazioni. Equilibrio della Triplice lar-ghezza 6/10 per un continuo controllo di se stessi, per non sgarrare, né eccedere,né difettare. Ponderata 8/10 che accresce l'autocontrollo. Filiforme 7/10 per ri-spettare le esigenze del sentimento altrui. Fine 7/10 per mettere in atteggiamentodi accoglienza il sentimento altrui.

Abilità propagandistica. Slanciata 7/10 per togliere l'autocontrollo e la timi-dezza e per avere un che di inverecondia e di sfacciataggine. Per l'efficacia o menodella propaganda dipende da altri segni.

Abilità e tendenza all'analisi stringata per l'oggettività netta. Staccata perl'analisi 6/10, Intozzata 1° modo 7/10 e Parca 7/10 per la stringatezza, Larghezzatra lettere 5/10 per l'oggettività.

Abilità per lettere in quanto critica e gusto per gli autori. Vezzosa grazia4/10, Vezzosa civetteria 2/10. Il vezzoso penetra nella bellezza, ma non ne vieneche la costruisca (col Disuguale metodicamente la costruisce). Vezzosa civetteriaper rendere atto il soggetto a prendere in considerazione quei gingilli che servonoper civettare. Questo per il gusto degli autori. Per la critica Larga tra parole almeno5/10; se è sproporzionata in ragione alla Larghezza di lettere porta all'ipercritica.

Esegesi per psicologia pedagogica. Sinuosa 6/10 per la psicologia, Disugualemetodicamente 6/10 per l'originalità, Fluida 7/10 e Ponderata 6/10 per la peda-gogia. Minuta per l'esegesi.

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Abilità e tendenza per drammatica esecutiva e per presentazione estetica.Acuta 6/10 per avere l'abilità dell'autodiscussione per fare spiccare quello che ap-partiene a sé in paragone di quello che appartiene agli altri; Elegante 7/10 per l'e-stetica e la discussione dell'Acuta termina nell'estetica; equilibrio della Triplice lar-ghezza per la distinzione omogenea delle parti del corpo; Mantiene il rigo con ten-denza all'ascendente per la fermezza della costanza nell'investirsi della parte;Intozzata 2° modo 2/10 per avere un che di sensitività necessario nella drammaticae nell'arte di indossatrice.

Abilità per spionaggio. Triplice larghezza con tendenza a fare trionfare Largatra parole e l'abilità all'autoipercritica in quanto lo spionaggio richiede una criticaacerba di tutto ciò che può essere manifestazione dell'Io, per essere efficace; Vez-zosa civetteria 6/10 per darla a intendere con arte; Filiforme 7/10 per avere facileaccoglienza; Fluida 9/10 per la disinvoltura; Parca 9/10 per dire appena quello cheè necessario. Ciò che potrebbe essere contrario a Parca viene sostituito da Vezzosa.

Abilità per avere favori. Fluida 7/10 per la spigliatezza e per non avere incep-pamenti nel presentarsi; Apertura a capo delle o e delle a 4/10 per dare luogo aquei movimenti o sorrisi o parole che possono dare speranza al favoreggiatore diconquista del soggetto.

Artista di concetto. Disuguale metodico 7/10 per l'originalità; Dinamica7/10 per mettere da parte tutte le cose superflue; Triplice larghezza equilibratacon stranezza di disuguaglianza. Solenne 6/10 per la statica.

Abilità per arte di prospettiva di argomenti delicati. Elegante 7/10 per l'artedella prospettiva, Filiforme 7/10 per la delicatezza dell'oggetto, Vezzosa grazia5/10 per l'arte della delicatezza.

A contatto con il pubblico benignamente e seriamente. Sinuosa 7/10 per-ché bisogna penetrare l'animo altrui per starci bene a contatto; Filiforme e Fine6/10 per trattarlo bene, Mantiene il rigo, Aste rette 7/10 per avere la fermezza el'inflessibilità per trattarlo seriamente.

Abilità per tecnica e interpretazione musicale. Disuguale metodicamente6/10 per l'interpretazione (senza Disuguale metodicamente il soggetto può riuscireper la tecnica, ma non per l'interpretazione); Solenne 6/10 per vincere la timidez-za; Sinuosa almeno 6/10 per penetrare l'animo altrui; Chiara 7/10 per la tecnica.

Abilità per oratoria forense tanto civile che penale. Larga tra parole 9/10perché deve essere ipercritico, cioè cercare tutti i mezzi per colpire la vulnerabilitàdell'avversario e per nascondere la poca solidità dei suoi argomenti sotto speciosi-tà; Fluida 8/10 per la prontezza e la spigliatezza delle domande e risposte; Ricciammanieramento o Vezzosa civetteria 6/10 per ingannare l'avversario e i giudici;Larga di lettere 7/10 per la profondità del pensiero; Chiara 8/10 e Nitida 6/10.

Tendenza a fare da conferenziere leggero. Fluida 7/10 per la facilità dellaparola; Vezzosa civetteria 6/10 per la facilità a non sentire responsabilità.

Tendenza all'estetica senza profondità di pensiero. Ricci ammanieramento7/10 per l'esteriorità dei contorni della sostanza; Accurata 7/10 per l'estetica.

Gusto della contraddizione e delle difficoltà, gusto del sofisma, negazioneper la filosofia. Larga di lettere 5/10, Larga tra lettere 3/10, Larga tra parole 8/10.

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Manca la profondità intellettiva necessaria e manca dell'oggettività del giudizio,per poter capire l'evidenza di un argomento, pur avendo la spinta a contraddire ea sofisticare.

Abilità per epigrafi ed epigrammi. Disuguale metodicamente 7/10 per l'o-riginalità del pensiero, Parca 9/10 per la scultorea laconicità, Intozzata 1° modo7/10 per l'indipendenza della detta originalità, Aste rette e Aste indietro perchél'inflessibilità da forza alla laconicità, Larga di lettere 7/10 per la profondità in-tellettiva.

Facoltà psicologica telepatica e dell'analogia. Fluida 9/10 perché per questafacoltà la spontaneità dev'essere di grado massimo o quasi; deve correre senza pre-cipitare; ciò che si ha in una scrittura ove le lettere hanno le stesse flessuosità emovenze e pieghe e pendenze pur non essendo Parallela; Sinuosa 8/10 per pene-trare senza farsi accorgere; Pendente 8/10 perché deve accostarsi all'oggetto.

Abilità per finezza di osservazione. Triplice larghezza equilibrata ma sopra i5/10 e Minuta 7/10. La prima perché si richiede che l'intelligenza proceda in mo-do profondo e giusto per la potenza; Minuta per la raffinatezza.

Tendenza ad acquistare cognizioni e pensiero con l'osservazione. Disugualemetodicamente 7/10 per l'originalità; tanto meglio se ci sta Triplice larghezza.

Abilità per la scultura. Disuguale metodicamente 7/10 per l'originalità; Ele-gante 6/10 per l'arte che appartiene alla vista; Solenne o calibro sopra la media.

Acutezza e sottilità di pensiero. Non si confonda con raffinatezza di osserva-zione, essendo questa un accrescimento di profonda; mentre acutezza e sottilitàhanno e presentano il concetto di pungente. Larga di lettere 6/10 perché ci siaconsistenza di intelligenza; Stretta tra lettere altrimenti mancherebbe lo spirito diopposizione; Irta 5/10 perché ha bisogno di pungere per essere sottile. Se c'è ilDisuguale metodicamente c'è anche l'originalità. Aste a sinistra 6/10 perché altri-menti non avrebbe la spinta alla sottilità.

Abilità per filosofia e per evolvere concetti o sistemi filosofici. Larga di let-tere 7/10 per la profondità; Larga tra lettere 5/10 per l'oggettività; Larga tra parole7/10 per il sillogismo e la critica; Minuta 7/10 perché l'osservazione sia penetran-te. Per lo più coloro che hanno la scrittura Minuta sono presi da una certa mania,non solo di studiare filosofìa, ma di tentare sistemi nuovi, e questo se a Minutanon va aggiunto il segno Larga di lettere un po' spiccatamente sopra la media, fi-dandosi della facilità e bellezza dell'esposizione, ciò che si ha quando ci sono i se-gni Fluida, Chiara e Nitida.

Intelligenza di precisione pedante. Accurata 6/10 e molto più se c'è Levigataper la precisione; per la pedanteria è necessario che al segno Accurata si aggiungaLarga di lettere e Larga tra lettere sotto i 5/10 (Larga tra lettere può arrivare anchea 5/10) e Larga tra parole almeno 7/10. Questi riescono per insegnamento elemen-tare, perché riescono a spezzettare la materia, non per insegnamento universitario.

Tendenza e abilità per la cultura scientifica. Parca 9/10 per la memoria ma-teriale; Secca per accrescere Parca; Pendente 7/10 per assimilare; Angoli A e B chesono però contenuti nel concetto di Secca; Stentata 5/10, segno che indica qui latendenza dell'attenzione a fermarsi sulle singole cose.

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Tendenza e abilità per cultura artistica. Levigata 7/10 per il pensiero chetende a fissare le esteriorità dell'arte; Uguale perché la cultura per sé è una remini-scenza del bello; Stretta di lettere perché non c'è la profondità (se ci fosse non sa-rebbe più semplice cultura); non importa che ci sia Larga tra parole; non è neces-sario che ci sia Parca perché nella cultura artistica il sentimento è più impegnatodell'intelligenza; Pendente 6/10 perché nella cultura artistica è impegnata un po'di affettività. La scienza è senza fuoco, l'arte è colore.

Tendenza al giudizio pratico alla buona, senza quelle rifinitezze che rendo-no il ragionamento assestato e accettabile. Larga di lettere 7/10 per la profondità;Larga tra lettere 5/10 per la giustezza di giudizio; Larga tra parole 7/10 per il ra-gionamento; Intozzata 2° modo 2/10, perché il soggetto deve fare vedere e sentireche è interessato della buona soluzione su cui da il giudizio; nulla di Accuratezza,ciò che è indice della mancanza di rifinitezza; Sciatta almeno qualche grado perchél'attenzione del soggetto non è su di sé ma sull'oggetto.

Abilità per la poesia lirica sulle diverse specie della poesia oraziana. Largadi lettere 8/10 per la profondità; Larga tra lettere 5/10 perché deve essere estrema-mente oggettiva; Larga tra parole non più di 8/10 perché deve esserci l'equilibriocon la forza intellettiva; Accurata ma senza studiosità, il che avviene quando vaunita con il Disuguale metodicamente con circa 8/10 per l'originalità; Parca9/10 perché non deve avere neppure lo spreco di una virgola; Minuta 7/10 per laraffinatezza dell'osservazione; Staccata 6/10 per la spartizione delle particolarità;Calma 8/10 per la lirica, cioè per non avere inceppamenti scaturenti dall'Io; Curva5/10 per mettere in evidenza con bontà.

Abilità per la poesia lirica sul tipo di quella di Virgilio. Deve avere le stessequalità della combinazione precedente, ma con queste differenze: meno Staccata,qualche Riccio di sobrietà (quindi meno Parca), un po' Intozzata 2° modo perchétende all'epica, che subisce le impressionabilità, un po' più di Larghezza tra letterein quanto è più incline alla generosità.

Abilità per la poesia lirica sul tipo di Pascoli. Filiforme 8/10 per la delica-tezza del sentimento; Disuguale metodicamente 8/10 per l'originalità del pensie-ro; Flessuosa 4/10 per l'adattabilità agli argomenti; Titubante 5/10 per non urtare;Angoli A 6110 per la disposizione alla reazione (la Cavallina storna è un prodottodegli Angoli A); Calma 7/10 per la lirica; Ascendente-Discendente perché il sog-getto fa dipendere la sua moralità dal giudizio altrui; Minuta per la finezza dell'os-servazione.

Abilità per la poesia lirica sul tipo di D'Annunzio. Disuguale metodicamen-te 6/10 per l'originalità; Larga di lettere 6/10 per la profondità del pensiero(D'Annunzio non è profondo); Flessuosa 7/10 per il gioco fecondo e molteplicedell'immaginazione; Alta 7/10 per la descrizione.

Abilità per la poesia lirica sul tipo di Leopardi. Ha i requisiti di quella diGrazio e di quella di Virgilio congiunti. Soltanto è più profonda.

Abilità per la poesia tragediante. Disuguale metodicamente sui 6-7/10 perl'originalità, Acuta 7/10 per la disposizione all'indignazione, Intozzata 1 ° modo7/10 per la disposizione a imporsi e a non soffrire dipendenze, Mantiene il rigo

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con tendenza ad ascendere 8/10, oppure Discendente e Ascendente per la tenden-za alla disperazione, Irta per la tendenza al pessimismo. Intozzata 2° modo per ladisposizione all'emotività 5/10.

Abilità per la poesia epica. Deve avere la qualità della poesia di Virgilio, mapuò essere di calibro medio.

Abilità per la poesia drammatica. Disuguale metodicamente 7/10 per l'ori-ginalità, Larga di lettere 7/10 per la profondità di pensiero, Intozzata 1° modo5/10 per l'indipendenza, Contorta 5/10 per il controllo, Sinuosa 6/10 per la pene-trazione psicologica; di calibro medio o superiore al medio per la disposizione allasolennità.

Abilità per la poesia elegiaca. La poesia elegiaca suppone un temperamentoche non abbia il coraggio della ribellione e perciò non abbia il segno Intozzata 1°modo, ma suppone tendenza a impressionarsi: perciò il soggetto deve avere Intoz-zata 2° modo almeno sui 6/10. Disuguale metodicamente 7/10 per l'originalità;Sinuosa 7/10 per la penetrazione psicologica; Contorta 4/10 per il controllo e lasovversione, sebbene sia ammantata da melanconia. Titubante 4/10 per la timi-dezza che prende la forma di una specie di viltà.

Abilità par la poesia di commedia o buffonesca. Disuguale metodicamente7/10 per l'originalità; Fluida 7/10 per la scorrevolezza; non Irta, non Accurata oAccurata con i Ricci dell'ammanieramento qua e là per la disposizione a darla aintendere. Non Mantiene il rigo perché non deve essere improntata alla fermezza,ma può essere Discendente 3/10, perché il buffone deve avere la disposizione auna certa viltà, in quanto non avrebbe il coraggio di affrontare una situazione dif-ficile. Deve avere Sinuosa e Contorta in un grado medio, perché la psicologia e ilcontrollo e un che di sovversivismo debbono alternarsi alla stregua del bisogno edelle circostanze.

La musica è una poesia con il suono, invece che con la parola. La parolasgorga senza sbalzi e l'espressione più pura della poesia è la lirica, le altre speciedi poesia hanno bisogno di uscire fuori dalla purità dell'espressione e perciò deb-bono uscire dalla calma tormentando l'arte affinchè si dia a uno smistamento del-le disposizioni umane e scegliere quelle che sono necessarie all'uopo. La musica,invece, sale o discende in una scala e qualche volta deve avere degli sbalzi anchetremendi, perciò il segno della musica genuina deve avere per segno principale(oltre a Disuguale metodicamente sui 7/10 per l'originalità) il segno Scattante ol-tre i 5/10.

Abilità per la musica di composizione sul tipo di Verdi. Il Verdi ha una ve-na musicale inesauribile per tutti gli effetti umani. Perciò deve avere Disugualemetodicamente 7/10 per l'originalità; Scattante 8/10 per la vena musicale inesau-ribile; Sinuosa 7/10 per l'impostazione psicologica; Contorta 5/10 per il controlloe la sovversione; Intozzata 1° modo 8/10 per lo spirito profondo di indipendenza edi imposizione; Intozzata 2° modo 6/10 per la disposizione a ricevere tutte le im-pressionabilità; sprezzo della Accurata perché indica una limitazione dell'intelli-genza; Triplice larghezza equilibrata con tendenza a più ampiezza di Larga tra pa-role per la concezione vasta, generosa e per l'acerbità della critica.

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Abilità per la musica di composizione sul tipo di Rossini. Tutto ciò che èstato detto della poesia buffonesca e commediografa si deve applicare alla musicarossiniana. In più ci deve essere lo Scattante almeno sui 6/10.

Abilità per la musica di composizione sul tipo di Perosi. Non è facile tro-vare uno che abbia la facoltà musicale del Perosi. Disuguale metodicamente 7/10per l'originalità; Fluida 8/10 per la scorrevolezza e la naturalezza; di calibro medioperché manca di pomposità e di discussione; senza Intozzata 1 ° modo perché nonsi cura di imporsi; Intozzata 2° modo 3/10 per ricevere le impressioni; Filiforme7/10 per la delicatezza del sentimento; Pendente 6/10 per l'affettività; Slanciata eProfusa 6/10 per la passionalità. Non c'è propriamente il segno Scattante perché lamusica del Perosi è principalmente poesia espressa con il suono.

Abilità per la musica di composizione sul tipo di Bernardino Rizzi. Disu-guale metodicamente 8/10 per l'originalità; Alta 7/10 per la facoltà di invadere ilmondo musicale e artistico; Intozzata 1° modo 5/10 per l'indipendenza che quiviene ad accrescere l'originalità; Intozzata 2° modo 3/10 per la disposizione a rice-vere le impressioni; Elegante 7/10 per l'omogeneità del pensiero con l'espressione,perché la vera psicologia porta a questo; Chiara 9/10. Nella scrittura rizziana man-ca il segno Scattante, perché è indice più di poesia che di musica. La sua musicainfatti, molto doviziosa di colori a proposito e di impressioni, ha più il carattere dipoesia.

Abilità per improvvisare o interpretare musica su strumenti delicati (vio-lino, viola, violoncello). Disuguale metodicamente 7/10 per l'originalità; Fluida8/10 per scorrevolezza (Paganini) oppure Stringata 7/10 per l'esattezza dell'esecu-zione; Chiara 8/10, Nitida 7/10 (Tartini); Minuta per la raffinatezza del concettoe dell'espressione; Scattante 7/10 per l'invenzione e per l'interpretazione.

Per suonare il violoncello sono necessari gli stessi segni, però con calibro piùalto e con la presenza del segno Curva, in quanto il violoncello tende più del vio-lino alla dolcezza.

Per suonare Tarpa gli stessi segni, ma con la scrittura che tende a essere piùAlta del medio. Per il pianoforte gli stessi segni, ma con calibro medio senza lanecessità di Curva.

Abilità per direzione musicale. Disuguale metodicamente che escluda l'u-guale; Pendente 6/10 per l'affiatamento; Accurata, ma insieme con Fluida, per laprecisione scorrevole; Sinuosa 6/10 per la penetrazione del sentimento dell'autore.

Abilità e tendenza per essere un pensatore. Il pensatore non deve confonder-si con il filosofo, perché il filosofo sta attaccato alla sua materia, mentre il pensato-re si innalza, per così dire, nello spazio e abbraccia con un colpo d'occhio tutte lecose con la forza dell'analogia; ciò fomenta e da forza alla logica. Esempi di pensa-tori: Pascal, san Tommaso e altri. Disuguale metodicamente 8/10 per l'originalità,Larga di lettere 8/10 per la profondità; Legata 8-9/10 per l'arte e la profondità del-la logica.

Abilità per la pittura. Disuguale metodicamente 7/10 per l'originalità; Ele-gante 7/10 per la prospettiva. Se c'è il segno Elegante senza il Disuguale metodi-camente allora c'è la tendenza all'arte della prospettiva ma senza originalità, ciòche da l'abilità alla tecnica della pittura e alla facoltà della riproduzione o copiatu-

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ra. Se nella scrittura, oltre il Disuguale metodicamente ed Elegante, c'è anche ilsegno di Curva squadrata e Solenne 4/10, allora c'è abilità per la scultura. Per l'ar-chitettura, oltre ai due segni base, è necessario Solenne 5/10. Nell'arte che dipen-de dalla prospettiva e dalla statica circa le diverse specie bisogna tener conto deisegni accompagnatori che danno la personalità.

Tendenza alla decorazione (qualunque decorazione). Accurata con un po' distudiosità per l'eleganza esteriore; Ricci dell'ammanierarnento 7/10 per la decora-zione; Elegante 6/10 per l'estetica.

Tendenza e abilità per la fisica. La fisica è la psicologia degli elementi. Disu-guale metodicamente 7/10 per l'originalità; mescolanza di Sinuosa e di Contorta7/10 per la penetrazione dell'attività degli elementi. Il fisico deve riuscire anche inpsicologia.

Abilità e tendenza per la chimica d'invenzione. Larghezza di lettere 7/10 perla profondità; Disuguale metodicamente 7/10 per l'invenzione; Curva squadrata7/10 per la combinazione degli elementi.

Abilità e tendenza per la biologia. Sono necessari gli stessi segni indicati perla fisica.

Abilità per l'organizzazione solo iniziale. Disuguale metodicamente 7/10per l'originalità; Dinamica 7/10 per la spinta all'organizzazione; Sciatta o Discen-dente 6/10 per la mancanza di continuità a cagione della trascuratezza o dell'in-fluenzabilità. Per l'organizzazione iniziale e conclusiva sono necessari i segni soprasenza Sciatta e Discendente e in più i seguenti: Mantiene il rigo con un po' diAscendente e Dritta 8/10 per la sostenutezza.

Abilità per l'ingegneria edilizia. Elegante 3/10 per la prospettiva; Pendente5/10 per adattarsi alle osservazioni, alle sorprese e per prevenirle; Larga tra parole7/10 per la sceverazione delle diverse parti; Disuguale metodicamente 6/10 perl'originalità dell'insieme.

Per l'ingegneria meccanica. Disuguale metodicamente 7/10 per l'originalità;Larga di lettere 7/10 per la profondità; Contorta sopra la media per le combina-zioni del movimento.

Per l'ingegneria elettrotecnica. Disuguale metodicamente 7/10 per l'origina-lità; Larga di lettere 7/10 per la profondità; Minuta, se c'è, tanto meglio. Per laradiotecnica come per l'elettrotecnica, ma in più Minuta in grado elevato.

Abilità per la politica. Angoli C 6/10 per il saper fare e per la lungimiranza;Intozzata 1° modo per l'imposizione; Disuguale metodicamente 7/10 per l'origi-nalità dei ritrovati, Ricci dell'ammanierarnento 6/10 per l'arte dell'ipocrisia.

Abilità per il diritto. Disuguale metodicamente 7/10 per l'originalità delpensiero; Larga di lettere 7/10 per la profondità; Parca 8/10 per la memoria; Cur-va 5/10 per l'inclinazione a soddisfare; Aste rette e Aste in avanti per la necessariainflessibilità, e remissività; Minuta o tendente alla Minuta.

Abilità e tendenza per la medicina. Per medicina intendo abilità e tendenzaper la diagnosi che può essere intuitiva e casistica. La casistica dipende dalla cultu-

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ra medica per avere studiato e assimilato tutti i casi studiati dagli altri. Per diagnosiintuitiva intendo l'abilità (questa è la vera abilità medica) per conoscere e appro-fondire casi nuovi di malattie mai studiate dagli altri.

Per l'abilità della diagnosi casistica. Disuguale metodicamente sulla media;Sinuosa 5/10 per la penetrazione; una certa Accuratezza e Larga sufficientementedi lettere e tra parole.

Per l'abilità della diagnosi intuitiva. Disuguale metodicamente 7/10 per l'o-riginalità; Sinuosa 7/10 per la penetrazione psicologica; Fluida 8/10 per il pensieroche non si inceppa; Slanciata 8/10 per l'immediatezza dell'intuizione.

Abilità per la tecnica. Accurata 6/10 per la precisione; Larga tra parole 5/10per il ragionamento; Pendente 6/10 per l'assimilazione; Fluida 5/10; Disugualemetodicamente.

Abilità per la chinirgia. La chinirgia è una specie di tecnica. Accurata 6/10per la precisione; Disuguale metodicamente per l'originalità; Larga di lettere 7/10per la profondità, che però può essere sostituita da Acuta per quella chirurgia cheha bisogno di concetto e di esecuzione sottile; Larga tra parole per il ragionamen-to. Questa combinazione è per la chirurgia comune.

Abilità per la chirurgia cardiaca. E necessario, oltre che i segni sopra, cheLarga di lettere abbia almeno 8/10, perché è necessaria molta profondità di intel-ligenza; in più il segno Parca deve avere almeno 8/10 per ammettere solo quelloche è necessario per lo scopo.

Abilità per la chirurgia cerebrale. Oltre i segni della chirurgia cardiaca, è ne-cessario il segno Minuta con almeno 7/10 per la raffinatezza dell'osservazione edell'esecuzione.

Abilità per la psicologia. Disuguale metodicamente 7/10 per l'originalità; Si-nuosa: di questo segno quanto più forte è il grado tanto più c'è psicologia; essapuò attingere il sommo grado di 10/10, ciò che è difficile per gli altri segni.

Abilità per la geologia. O Larghezza di lettere o Acuta sui 7/10 per la profon-dità o per l'abilità di stuzzicare la verità perché si manifesti; Pendente 7/10 per ladisposizione al sacrificio di ricerca; Alta 7/10 per l'ampiezza degli esperimenti;Aste rette 8/10 per l'inflessibilità della ricerca.

Abilità per l'astronomia. Larga di lettere 3/10 per la profondità; Curva 6/10per la negazione dell'attaccamento all'Io; Ricci della sobrietà 7/10 per la disposi-zione alla benignità e all'umiltà; calibro medio o superiore per la respirazione am-pia intellettiva; Calma e Ponderata 7/10 per la ponderazione e per non essere di-stratto dalle esigenze dell'Io.

Idee chiare. Idea chiara nella percezione e nell'espressione (per questo si deveintendere che il soggetto è disposto ad avere la calma della distinzione e della niti-dezza): Chiara 8/10, Nitida 8/10, Levigata 7/10 per la precisazione. L'idea chiaracon questi segni corre il pericolo di cristallizzarsi, ciò che viene eliminato dal segnodinamica, che però a sua volta corre il pericolo di arruffare l'idea pur avendo lapossibilità di renderla chiara se con il segno Dinamica ha i seguenti segni: Larga

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di lettere 7/10 per la profondità, Larga tra lettere 5/10 per l'oggettività, Larga traparole 7/10 per l'originalità del pensiero, Parca 7/10 per non sprecare il pensiero ela parola. La chiarezza viene pure imbrogliata da Aggrovigliata che non ha la spe-ranza di raggiungere la chiarezza perché non ha mezzo per raggiungerla, in quantoAggrovigliata è direttamente contraria alla chiarezza, mentre Dinamica ha la chia-rezza ma la trascura. Il segno Filiforme e Fine favoriscono la chiarezza, mentreGrossa e Grossolana inflazionano la chiarezza.

Parola facile e consistente. Fluida 8/10 per la naturalezza, Triplice larghezzaomogenea per essere consistente, Chiara 8/10, Nitida 6/10, Disuguale metodica-mente 6/10.

Parola facile ma pettegola. Fluida 7/10, Ricci della spavalderia o dell'amma-nieramento (basta la presenza) per lo spreco della parola; poco Ponderata per l'in-considerazione; Larga tra parole non omogenea alla Larghezza di lettere 7/10.

Parlare pornografico. Pendente 7/10 per attirare l'affettività; Apertura a capodelle o e delle a per la disposizione all'intenerimento sessuale; se con questi segni cisono anche Filiforme, Fine e Accurata sopra la media, allora il parlare pornograficoè raffinato; se invece c'è Grossa e Grossolana, allora è volgare.

Tendenza a intrufolarsi ovunque. Disordinata 6/10 per la non distinzione;Grossolana 7/10 per l'affaccendamento.

Parlare inceppato ma consistente. Stentata 6/10, Larga di lettere 7/10, Largatra parole 7/10, Disuguale metodicamente 7/10.

Parlare inceppato senza consistenza. Stentata 6/10, Triplice larghezza sottola mediocrità; Uguale per la compitezza con cui il soggetto fa bella figura.

Abilità per il giornalismo di cronaca. Disuguale metodicamente 6/10 perl'originalità; Spavalderia e Riccio della spavalderia 7/10 per raccogliere i pettego-lezzi e dare loro più valore; Alta slanciata perpendicolarmente e orizzontalmente(accrescitivo di Slanciata) per dare prosopopea a quello che viene raccontato; Flui-da 8/10 per spontaneità; Angoli C 7/10 per saper giocare di astuzia.

Abilità per il giornalismo di articolo di fondo. Solenne 6/10 per imporsi;Dinamica 7/10 per la scioltezza e l'improvvisazione; disuguale metodicamente7/10 per l'originalità; Fluida 8/10 per la spontaneità; Larga di lettere 7/10 per laprofondità; Larga tra parole per il ragionamento.

Esegesi. Per l'esegesi in generale è necessaria un'intelligenza atta per la discus-sione che vada profonda in modo raffinato e distinto, che tenda all'oggettività, chesi faccia dirigere dall'austerità inflessibile. Quindi Triplice larghezza equilibrata,Minuta 7/10, Chiara e Nitida 7/10, Austera 7/10, Aste rette 5/10, Aste in avanti5/10.

Tendenza all'esegesi artistica. Disuguale metodicamente 7/10 per l'originali-tà; Minuta 7/10 per la raffinatezza dell'osservazione; poca Larghezza tra parole(ma non c'è bisogno).

Esegesi storica. Tutti i requisiti dell'esegesi in generale con un grado più altodi Aste rette per escludere ogni infiuenzabilità sia interna sia esterna.

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Esegesi biblica. Tutti i requisiti dell'esegesi in generale con un grado più fortedi Minuta e con Minuziosa 2/10 per la disposizione a tener conto di tutto quelloche dicono a proposito e a sproposito gli altri esegeti.

Esegesi letteraria. Tutto come esegesi in generale, ma con l'aggiunta di Levi-gata 6/10 perché si tratta di penetrare la bellezza, e di Elegante 6/10 per soddisfarela tendenza alla prospettiva intellettuale.

Abilità per guidare macchine. Ponderata 7/10, Fluida 7/10, senza Intozzata2° modo per escludere l'impressionabilità, senza Pedante perché la pedanteria ral-lenta l'azione, senza Stentata, Tentennante e Titubante, senza Accurata e Levigataper potersi adattare alle circostanze repentine. Ponderata e Fluida sono i segni del-l'attenzione e Parca l'accresce. Fluida è segno del coraggio. Trattandosi di mecca-nica è necessario il segno Contorta 6/10.

Bibliotecario. Accurata 7/10 per la precisione; Pedante 7/10 per la pedanteriadella precisione; Parca 8/10 per la memoria casellata; Mantiene il rigo 8/10 per lafermezza nella pazienza; Staccata 7/10 per la disposizione a tenere tutto analizzato,distinto.

Abilità maestro di ballo. Angoli C 7/10 per il saper fare; Accurata e Levigata7-8/10 per la precisione dei movimenti; Fluida 8/10 per la scioltezza dei movi-menti; Ricci dell'ammanieramento 7/10 per l'ipocrisia degli atteggiamenti; Vezzo-sa e Flessuosa 8/10 per la flessuosità e la vezzosità delle mosse.

Abilità per cuoco. Disuguale metodicamente 7/10 per l'originalità o inven-zione delle vivande; Triplice larghezza equilibrata per la giusta esigenza del concor-so degli elementi; Pendente 7/10 per la facoltà del gusto (perché il Pendente è in-dice di tendenza ai dolciumi).

2. COMBINAZIONI GRAFOLOGICHE AFFETTIVO-ATTIVE

Tendenza all'altruismo. Per l'uomo. Curva fino a 4/10 da un altruismo cheha una certa libertà di azione. Sotto i 4/10 viene inceppato dagli sfociamenti del-l'egoismo. Sopra i 4/10 l'altruismo è maggiormente libero e ha da faticare di menoper vincere l'egoismo. Nel grado massimo l'altruismo va nelle eccessività. Se vacongiunto con il segno Discendente, anche in grado minimo, allora da per risulta-to la neghittosità; se il Discendente è in grado forte allora da la tendenza alla ne-ghittosità inevitabile. Curva con Intozzata 1° modo porta la tendenza all'orgoglio,perché con questi due segni uno si crede superiore a tutti. Per la donna: l'altrui-smo non ha vera libertà di azione anche se Curva arriva a 5/10 perché le esigenzefemminili, sia pure in grado sfumato, sono tante e così artificiose da arrivare aprendere la forma di altruismo. Per il resto come l'uomo, però con l'apparenzadell'esigenza.

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Tendenza alla permalosità. Angoli A 6/10 per il risentimento illegittimo.

Risentimento legittimo forte. Angoli A 5/10. Risentimento legittimo remis-sivo, Angoli A sotto i 5/10.

Tendenza alla gelosia. Gelosia di cuore che consiste nel senso geloso ispiratoda amore: Angoli A non più di 5/10 perché si tratta di risentimento legittimo;Curva 5/10 per l'uomo, 4/10 per la donna per l'amore e la bontà; Staccata 5/10e Attaccata 5/10 per la disposizione all'esame analitico-sintetico; Filiforme 7/10per la delicatezza. Gelosia di senso che consiste nel senso geloso ispirato da sensua-lità: Angoli A sopra i 5/10 per il risentimento illegittimo; Acuta 7/10 per la sotti-gliezza del risentimento; Pendente 7/10 per l'affettività d'abbandono; Apertura acapo delle o e delle a per la sensualità (se il Pendente è forte, allora può anche nonesserci il segno Apertura). Gelosia di testa che consiste in una gelosia fittizia: An-goli A sopra i 5/10 per il risentimento illegittimo; Irta per la commedia della gelo-sia; Vezzosa civetteria per accrescere la commedia; Levigata 6/10 per la composi-zione delle parti; Acuta 7/10 per il cinismo sadico.

Tendenza all'invidia. Angoli A sopra i 5/10 per l'irragioncvolezza del risenti-mento illegittimo delle doti altrui; Acuta 8/10 per la sottigliezza a trovare lo sfogo(contraddire, inventare colpe, cercare tutti i mezzi per menomare nel valore e perdanneggiare: tutto ciò da Acuta 8/10); Accurata 6/10 per rendere malleabili fraloro i segni sopra; Sinuosa 6/10 per penetrare la persona invidiata e per avere ilmodo di danneggiare; Strettezza tra lettere per l'avarizia intellettiva e materiale eper godere del male della persona invidiata; nella donna l'invidia è più feconda diinvenzione e di esecuzione dei mezzi per lo sfogo dell'invidia. Nell'uomo potrebbeessere più profonda.

Tendenza all'emulazione. Angoli A non sopra i 5/10 per il risentimento le-gittimo; Triplice larghezza equilibrata; Sinuosa 7/10 per conoscere il valore pro-prio e l'altrui; Curva 4/10 per l'uomo, e 3/10 per la donna, per tenere un altrui-smo mediano (l'altruismo forte toglie l'emulazione).

Tendenza alla vendetta. La vendetta non è mai legittima. Il suo perché psi-cologico è questo: la vendetta è una punizione e per dare una punizione bisognaessere certi della colpabilità e della sua gravezza; poi bisogna essere immuni daogni colpabilità; bisogna avere la giusta misura. Tutto ciò non è nelle nostre pos-sibilità, ma nelle possibilità di Dio. Angoli A 8/10 per il risentimento illegittimo;Acuta 8/10 per il gusto del sadismo; Stretta di lettere, Stretta tra lettere e Larga traparole per la strettezza di intelligenza, di cuore e critica portata all'eccesso; Ponde-rata 6/10 per accentuare il male; questo per la vendetta comune. Per la vendettaraffinata, oltre i segni esposti è necessario il segno Filiforme 7/10 per la delicatezzadella concezione; poi Fine per la raffinatezza; Accurata e Levigata 6/10 per il gustodell'effetto della vendetta. Costoro nascondono la vendetta sotto motivi speciosi.

Tendenza all'ambizione. Angoli A 6/10 per il risentimento pronto a qualun-que forma pur di difendere la sua situazione; Intozzata 1° modo 7/10 per l'indi-pendenza e l'imposizione; Angoli C 6/10 per il saper fare e l'ipocrisia del senti-mento. L'ambizione può essere manifesta e occulta. Per la manifesta bisogna ag-giungere Ardita 6/10 per l'inverecondia delle pretese, Slanciata 7/10 per la facoltà

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di non dare ascolto ai moniti della saggezza; Aste rette per l'inflessibilità dei pro-positi. L'occulta, oltre i segni in generale, deve avere Pendente 7/10 per far vedereche si interessa; Aste in avanti 6/10 per fare vedere la disposizione alla remissività.

Tendenza alla vanità. Angoli A 6/10 per l'impostazione dell'Io; Vezzosa ci-vetteria 6/10 per la manifestazione ed esplosione della vanità; Accurata 6/10 perla precisione; Ricci dell'ammanieramento 3/10 per la composizione estetica: que-sti segni per la vanità in generale. Per la vanità fìsica bisogna aggiungere Solenne6/10 per la pomposità; Ricci del soggettivismo 6/10 per la voglia del corteggia-mento passivo; Stretta di lettere e Stretta tra lettere per strettezza e avarizia intel-lettiva; Larga tra parole 6/10 per la critica. Per la vanità intellettuale bisogna ag-giungere Parca 7/10 per una parvenza di cultura; Ricci della spavalderia 6/10 chedanno la forma degli assiomi che il soggetto non conosce o per lo meno non haapprofondito; Contorta 6/10 per la pretesa del controllo; Aste rette 8/10 per l'ap-parenza dell'inflessibilità o meglio per il lancio di essa. Per la vanità morale bisognaaggiungere Ricci deil'ammanieramento 7/10 per l'ipocrisia; Levigata 7/10 per farvedere cose che non si sentono nel cuore; Filiforme 7/10 e Fine 6/10 per far vede-re che si è delicati di sentimento; Pendente 7/10 per dare a intendere che si ha ilsentimento della beneficenza.

Tendenza alla verecondia. Come espressione di pudore fisico si trova nelladonna. Come espressione di pudore intellettivo e morale si trova nell'uomo ed èmolto bello se si trova nella donna. La verecondia in generale: Angoli A che nonarrivano a 5/10. Il risentimento si manifesta con un repentino colore tra gli zigomie le gote, con un piccolo tremolio delle labbra e con una repentina fissità dellosguardo come di chi non ha capito bene il significato delle parole. Triplice larghez-za equilibrata; Chiara, Nitida 7/10 per l'autoconsapevolezza e autocoscienza delleproprie idee e sentimenti; Titubante 3/10 per la riservatezza che nasce da mode-stia; senza Ricci e con Vezzosa grazia 4/10 per parlare e ascoltare più con il sorrisoche con la parola e con l'udito; tutto questo vale per la verecondia fisica, cui vaaggiunto ancora Recisa 6/10 per la dignità e Austera 6/10 per non essere toccata.Per la verecondia, intellettiva; oltre i segni in generale, deve spiccare in modo parti-colare senza Ricci, Triplice larghezza in grado superiore per la piena coscienza diciò che si tiene nella mente, Mantiene il rigo 8/10 per la fermezza e il complessodei segni per l'autodisistima.

Tendenza alla sfacciataggine e all'audacia. La sfacciataggine è della don-na, l'audacia è dell'uomo e della donna. Dritta 8/10 per la sostenutezza di af-fronto; Intozzata 1° modo 7/10 per l'indipendenza; Ardita 8/10 per disprezzodel pericolo.

Tendenza alla paura. Titubante 7/10 per la timidezza; Minuziosa 5/10 perl'impressione che riceve da ogni piccola cosa; Pendente 7/10 perché la paura èuna specie di abbandono; Vezzosa grazia 4/10 per la delicatezza. C'è una paurache dipende dalla fallacia dell'audacia e questa paura ha tutti i segni dell'audaciae della sfacciataggine con in più il segno Intozzata 2° modo 6/10 per l'impressio-nabilità. Se l'Intozzata 2° modo è in grado molto elevato, la paura può arrivare alterrore o all'orrore.

Tendenza al coraggio. Coraggio fisico: Dritta 8/10 per la sostenutezza; Asterette 8/10 per l'inflessibilità; Intozzata 1° modo 8/10 per l'imperiosità, Recisa 7/10

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per non ammettere ragionamento della paura, Parca 8/10 perché gli atti del corag-gio sono estremamente laconici. Questo il coraggio fisico che non crede al pericolo.Poi c'è il coraggio fisico che non tiene conto del pericolo: tutti i segni sopra conl'aggiunta della mancanza di Ponderata e del segno Angoli B sui 7-8/10, perchénon tener conto del pericolo è una testardaggine, e del segno Acuta 6/10 perché,pur presentando il pericolo, non lo approfondisce. Coraggio morale è quello chetiene conto del pericolo, mette tutto lo studio per superarlo e si mette in lotta persuperarlo; per questo coraggio ci vuole la presenza del segno Ponderata almeno su-gli 8/10.

Tendenza alla viltà. Il contrario del coraggio è la viltà. C'è la viltà di occasio-ne e la viltà innata. Quella è fuggitiva, questa è del carattere. Segni della viltà fug-gitiva: mancanza di Ponderata, Spavalda 7/10 per la mancanza di considerazione edella conoscenza del proprio Io. Segni della viltà ingenita: Aste con il concavo adestra 7/10 per la remissività irragionevole; Pendente 7/10 per la cessione. Se c'èDiscendente è una viltà disastrosa.

Tendenza all'ira. Per l'ira occorrono questi segni: Angoli A 7/10 per la reazio-ne e risentimento che la suscita; Acuta 7/10 per l'inchiodarsi nella contraddizione;Intozzata 1 ° modo per la disposizione a un che di asocialità; Spavalda 7/10 per lapresunzione di superare gli altri e vincerli; Aste rette 7/10 per non cedere, perchél'ira permane e non si estingue finché non ha avuto luogo la vendetta.

Tendenza alla collera. Il segno principale è Stentata 6/10; mancanza di pon-derazione, perché la collera esplode; accrescono la tendenza alla collera il segnoAcuta 6/10, Secca 4/10 per mancanza di generosità.

Tendenza all'impazienza. Impaziente 6/10, Veloce 7/10 per la spinta di sbri-garsi; come accrescitivi ci sono Acuta 6/10, Irta 4/10.

Tendenza all'orgoglio. Curva 4/10 per l'autostima; Intozzata 1° modo 7/10per l'autoindipendenza; Dritta 9/10 per la sostenutezza a non inclinarsi agli altri;Contorta 5/10 per la pretesa di controllare le cose altrui e di respingere il controllosulle proprie; Accartocciata 6/10 per non dare soddisfazione e chiudersi in se stes-so. Questo è orgoglio comune che tende a opprimere gli altri. C'è poi l'orgoglioche ha per principale manifestazione quella di comparire: Curva 4/10 come sopra,Intozzata 1° modo 7/10 come sopra, Accurata 7/10 per distinguersi, Larga di let-tere non più di 5/10 per la stretta intelligenza, Vezzosa civetteria 5/10 per la com-parsa. Se ci sono i Ricci dell'ammanieramento cresce di grado; Nitida 7/10 per ladistinzione può sostituire i due segni insieme di Curva e Intozzata 1° modo.

Tendenza all'avarizia. C'è l'avarizia che consiste nell'accumulare senza met-tere in pericolo le proprie sostanze: Secca 5/10, Larga tra lettere sotto i 5/10 per lamancanza di generosità e di giustizia, Acuta 6/10 per la prontezza e la disposizionea contraddire; Recisa 7/10 per troncare ogni discussione. C'è l'avarizia che consi-ste nell'accumulare mettendo in azione il proprio capitale. Più che avarizia è ingor-digia: Larga di lettere 7/10 per la profondità intellettiva; Disuguale metodicamen-te 7/10 per l'originalità dei ritrovati; Pendente 7/10 per l'abilità al commercio;con chiaroscuri a proposito per l'opportunità; Slanciata pacatamente 7/10 per icolpi di mano; Accurata 6/10 e Levigata 6/10 per studiosità del trattamento.

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Tendenza alla lussuria. La lussuria è tendenza comune a tutti in quanto servea secondare la fame della specie. Tendenza alla soddisfazione sessuale secondo na-tura: Pendente non più di 6/10 nell'uomo e di 7/10 nella donna per l'affettività diabbandono; Apertura a capo delle o e delle a intorno a 4/10 (non di più); Filifor-me 7/10 nella donna e 5/10 nell'uomo (non di più) per la delicatezza del senti-mento; Fine 5/10 per la scelta dell'oggetto; Sinuosa da 5/10 in su per la penetra-zione dell'animo altrui; Contorta 5/10 per il movimento degli ingranaggi affettivi.Tendenza alla soddisfazione sensuale solitària (contronatura): Apertura a capo del-le o e delle a sui 5/10 per la facilità all'intenerimento sessuale; Pendente 8/10 perla donna e 7/10 per l'uomo per l'affettività di abbandono; Disordinata 5/10 per lamancanza di fortezza morale. Tendenza all'amore unisessuale: Apertura a capodelle o e delle a da 7110 in su per la facilità all'intenerimento sessuale; Pendenteda 7/10 in su per l'uomo, per la donna intorno a 9/10; Filiforme 7/10 per la sen-sibilità; Accurata 7/10 per la studiosità dei mezzi.

Donna e uomo di facili costumi. Discendente 3/10 o 4/10 per la debolezza;Discendente Ascendente per la amoralità; Sciatta per la facile cessione. Tanto piùse si aggiunge Aste in avanti.

Tendenza al lenocinio di concupiscenza. Ricci dell'ammanieramento 6/10per l'ipocrisia, per darla a intendere e prendere in agguato; Accurata 7/10 per lastudiosità dei mezzi; Vezzosa civetteria 6/10 per l'arte dell'attrattiva; Pendente7/10 per attirare con l'affettività.

Tendenza alla gola. Circa la quantità: Grossa e Grossolana 7/10 per l'avidità;Disordinata 6/10 per l'incompostezza; Pendente 7/10 per l'abbandono al gustodell'avidità; Aste in avanti 7/10 per la remissività. Circa la qualità: tendenza a so-stanze secche, aspre oppure dolci; Pendente 8/10 per l'abbandono al gusto; Accu-rata con tendenza alla Levigata per la ricercatezza. Tendenza a gusto schifiltoso:Filiforme 7/10 per la delicatezza, Fine 7/10 per la ricercatezza, Accurata 7/10 perl'inappetenza.

Tendenza all'accidia, che direttamente è neghittosità spirituale, indiretta-mente è neghittosità in generale, cioè inclinazione all'ozio. Curva 4/10 per darela giustificazione dell'uomo di cuore; Intozzata 1° modo 8/10 per lo spirito di in-dipendenza. Questi due segni devono stare uniti e sono i segni dell'orgoglio cheporta per se stesso l'accidia nel senso stretto. L'individuo non si sente obbligatoalla cultura morale dello spirito e ai doveri annessi. Questi due segni coltivati por-tano all'accidia e possono arrivare al punto di portare e rendere l'accidia attiva ca-dendo nell'odio delle cose spirituali.

Porta alla neghittosità spirituale, non di abbandono ma per dispetto, anchequesta combinazione: Angoli A sopra i 5/10 per l'offesa di non essere ascoltati;Acuta 7/10 per spirito di contraddizione; Pendente 7/10 per il gusto di abbando-narsi.

Per l'accidia in senso lato, cioè tendenza all'ozio, sono necessari questi segni:Ricci della flemma o Sciatta 7/10 per l'indolenza; Curva 5/10, ma assieme a Curvadeve esserci Discendente 6/10 per non scomodarsi.

Può dare l'accidia in senso lato anche il segno Discendente-Ascendente, per-ché l'amorale dipendente da questi segni non vuole faticare.

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Tendenza alla prudenza che psicologicamente è quella virtù che serve to-talmente l'opportunità del parlare, del tacere, dell'agire e dell'astenersi dall'agi-re. Sinuosa 7/10, Ponderata 8/10 per la riflessione; Calma 7/10 per tenere a postoi nervi; Larghezza di lettere 7/10 per la profondità intellettiva; Larga tra lettere5/10 per l'oggettività; Larghezza tra parole non più di 7/10 per la sceverazione;Disuguale metodicamente 7/10 per l'originalità della sceverazione; Austera 7/10per l'allontanamento dell'influenzabilità passiva e della suggestione; calibro medioper evitare l'eccessività da un lato e dall'altro; Aste rette e Aste in avanti equilibra-te; Attaccata e Staccata equilibrate; Parca 8/10 per la laconicità della parola e del-l'azione; Angoli A e B sui 5/10 per il necessario risentimento e la necessaria tena-cia. La creatura umana non tende alla prudenza ed è difficile trovarne una che ab-bia tutti questi segni. Anche chi li ha tende a trasgredirli, perciò è necessario che laprudenza sia coltivata.

Tendenza alla giustizia. Psicologicamente la giustizia non declina né a favo-ritismi né a sfavoritismi, tanto nel campo del pensiero come nel campo della mo-rale e dell'azione. Curva 4/10 per non dare luogo all'egoismo né all'altruismo ec-cessivo; Angoli A, B, C sui 4/10 perché la mediocrità di questi segni rasenta l'ec-cessività; Larghezza di lettere 8/10 per la profondità; Larghezza tra lettere 5/10 perla giustezza del giudizio e dell'azione; Larga tra parole omogenea alla Larghezza dilettere per la critica; Disuguale metodicamente per raggiungere l'originalità delleconclusioni; Parca 9/10 per non dare luogo ad alcuna eccessività; Austera 8/10per escludere qualunque influenzabilità; Contorta 5/10 per la discussione e il con-trollo; Chiara 8/10 e Nitida 7/10.

Tendenza alla fortezza. Mantiene il rigo 9/10 per la fermezza di cui la fortez-za non può fare a meno; Aste rette e Aste in avanti nello stesso grado, senza Asteindietro. La fortezza deve ammettere la remissività quanto è necessario. La fortez-za, secondo le circostanze della vita, può stare insieme con molti segni: con AngoliA, B, C anche sopra i 5/10, con Filiforme, Fine, ecc. La fortezza psicologicamenteè quella disposizione dell'animo ad adoperare tutti i mezzi leciti per tenere fermi ipropri diritti e i propri doveri.

Tendenza alla temperanza. Psicologicamente la temperanza da le norme perla retta evoluzione degli appetiti umani secondo l'ordine e lo stato scelto. Austera5/10 perché non sia eccessiva; Larga di lettere 7/10 per comprendere; Larga tralettere 5/10 per la giustezza del giudizio; Larga tra parole equilibrata con la Lar-ghezza di lettere; Ponderata 8/10 per la riflessione; Calma 7/10 per non farsi tra-sportare dai nervi; Dritta 7/10 o leggermente Pendente per la comprensione e lasostenutezza; Aste rette e Aste in avanti nel grado medio per la necessaria remissi-vità e inflessibilità; Disuguale metodicamente 7/10 per il necessario smistamentodi quello che si deve ammettere o meno; Sinuosa 7/10 per adattare il giudizio alsoggetto e alle circostanze. Altri segni danno le modalità.

Tendenza alla credulità o faciloneria. Pendente 7/10 per la disposizione adabbandonarsi all'affettività; Sciatta 6/10 per l'inconsiderazione; Aste in avanti7/10 per la disposizione a non contraddire; Curva 6/10 per la tendenza a seconda-re gli altri; Intozzata 2° modo 5/10 per la facilità alla suggestionabilità; Ricci dellaflemma 6/10 per la neghittosità dell'esame necessario.

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Tendenza allo scetticismo. Acuta 7/10 per lo spirito di contraddizione, che èla scaturigine dello scetticismo; Accurata 7/10 nel senso di compassata per la spintaa volere tutto esaminare e giudicare; Larga tra parole non omogenea alla Larghezzadi lettere (anche se ci sta la Larghezza di lettere omogenea perché c'è la spinta adabusare del ragionamento quando questo segno è in grado superiore) per l'ipercri-tica; Disuguale metodicamente sulla mediocrità (non di più), perché lo scetticonon ha originalità di intelligenza; Larga di lettere sui 5/10, perché lo scettico nonha profondità intellettiva; Fluida 9/10 per la presunzione di capire (in quanto hal'esposizione bella, ma senza il rispondente fondamento del concetto).

Tendenza alla fiducia. Equilibrio della Triplice larghezza, perché le facoltàindicate dalla Triplice larghezza devono essere fuse tra di loro in modo omogeneoaffinchè il soggetto possa avere la disposizione ad accogliere con spirito sagacequanto viene detto dagli altri e proposto dalle proprie facoltà intellettuali e morali;Disuguale metodicamente 7/10 per l'originalità della scelta e della determinazio-ne; Ponderata e Calma 8/10 per la riflessione e per escludere le eccessività prodottedal sistema nervoso; Filiforme 7/10 per la delicatezza delle considerazioni e per ilsorriso di satira benevola quando deve respingere le conclusioni altrui.

Tendenza al candore o illibatezza. Filiforme 8/10, Fine 7/10 per la concezio-ne intellettiva e del sentimento scevra di elementi volgari; Nitida 7/10 per l'assen-za di nebulosità; Angoli A 5/10 per il risentimento di difesa; Angoli B 5/10 per latenacia necessaria; Angoli C 5/10 per sapere scivolare via dalle suggestioni; Vezzo-sa grazia 6/10 per arrestare gli inverecondi; Sinuosa 7/10 per leggere le disposizio-ni dell'animo altrui e accoglierle con fiducia oppure rigettarle; Ponderata 7/10 perla riflessione.

Tendenza alla furberia o astuzia. Angoli C 7/10 per il saper fare; Acuta 7/10per la destrezza di prendere in agguato; Ricci dell'ammanieramento 6/10 per l'ipo-crisia; Vezzosa civetteria 6/10 per l'arte di incantare; Flessuosa 6/10 per amalga-mare le qualità sopraddette.

Tendenza alla satira. Acuta almeno 7/10 per lo spirito di contraddizione;Angoli A 7/10, perché il permaloso tende alla menomazione altrui; Levigata 6/10per la finezza dell'espressione; Filiforme Fine 7/10 per togliere ogni rudezza o vol-garità; Vezzosa civetteria 5/10 per l'arte dell'espressione; Minuta 7/10 per la raffi-natezza dell'osservazione; Parca 8/10 per la sculto reità.

Tendenza al sarcasmo. Ai segni della satira bisogna aggiungere Angoli A sui9/10 per la dispettosità; Aste indietro 6/10 per la repulsione; Accurata, invece diLevigata, 7/10 per il cinismo; Rovesciata per il gusto del sadismo.

Tendenza alla precisione inappuntabile. Accurata 7/10 per la precisione;Uguale per l'inappuntabilità; Pendente 7/10 per l'affettività effettiva; questa com-binazione porta anche alla preoccupazione per tutto ciò che riguarda la famigliadella quale il soggetto vuole avere la direzione completa. Con l'aggiunta di Largatra parole 7/10 la critica.

Tendenza all'incontentabilità di se stesso, e a mettere in ingranaggio tuttele forze per sciogliere questa incontentabilità. Contorta 7/10 per il controllo; Fi-liforme 7/10 per la sensibilità; Larga tra parole 7/10 per la critica insoddisfatta;

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Stentata 5/10 per la conseguente autocollera. Tutto questo porta il soggetto alladisperazione di una soluzione e quindi alla tentazione del suicidio.

Carattere non maschio nel vero senso della parola. Pendente 7/10 per l'af-fettività di abbandono; Accurata 7/10 per la pretesa della precisione; Filiforme6/10 per la delicatezza del sentimento (la delicatezza è più dote femminile che ma-schile). Questi tipi non sono facilmente amalgamabili nella scelta della compagnadella vita.

Tendenza alla comprensione. Larga di lettere 7/10 per la profondità intellet-tiva; Larga tra lettere dai 5/10 in su per la generosità di giudizio e di conclusione;Larga tra parole dai 5/10 in su, ma non più di 7/10, per il ragionamento adeguato;Sinuosa 7/10 per la penetrazione della situazione altrui; Aste in avanti 6/10 e Asterette 4/10 per la remissività di accomodamento; Disuguale metodicamente 7/10per l'originalità.

Tendenza a esaminare minutamente le cose prima di concludere. Minutache sbocca nella Minuziosa 7/10 per la raffinatezza e minuziosità dell'osservazio-ne; Filiforme 7/10 per la sensibilità dei compiti affidati, cioè delle responsabilità;Pendente 7/10 per la pressione del sentimento ad assolvere il proprio dovere. Ilsoggetto così formato tende a prendere troppo di petto i compiti affidatigli e tendeperciò alla facilità dell'esaurimento nervoso.

Tendenza all'alterigia e all'eccessiva fiducia di se stessi. Curva 5/10 per l'au-toottimismo; Intozzata 1° modo 6/10 per l'autoindipendenza; Dritta 8/10 per lasostenutezza; Fluida 8/10 per l'autofiducia.

Tendenza alla disistima di sé per autoawilimento. Tentennante 7/10 perl'indecisione conclusiva; Intozzata 2° modo 4/10 per impressionabilità; Lenta5/10 per la tendenza conclusiva; mescolanza di Sinuosa e Contorta con prevalenzadel Contorta per un autocontrollo eccessivo. Questa combinazione porta anchealla sincerità accentuata fino a incolparsi di colpe che non ha.

Tendenza a non intricarsi dei fatti altrui. Fluida 7/10 per la naturalezza delgiudizio e della conclusione; Vezzosa grazia 5/10 per l'amalgamabilità del caratte-re; come conseguenza può portare a una specie di asocialità, e a una sincerità lim-pida.

Tendenza ad attendere l'ora propizia e l'opportunità. Triplice larghezzaequilibrata per l'equilibrio del giudizio e dell'azione; Flessuosa 6/10 per l'adattabi-lità; Fluida 7/10 per la serenità; Ricci dell'ammanieramento appena accennati perl'amalgamabilità. Questa combinazione porta a una sincerità regolata dalla pru-denza che potrebbe sdrucciolare nell'eccessività.

Tendenza a spadroneggiare e a non rendere conto del proprio operato. In-tozzata 1° modo 7/10 per l'autoindipendenza; Mantiene il rigo 9/10 per la fer-mezza a non scendere dalla sua indipendenza; Accuratezza nascosta o studiata7/10 per l'insincerità; Pendente 7/10 per l'untuosità.

Tendenza a nascondere le proprie defettibilità. Accurata 7/10 per la studio-sita esteriore; Vezzosa civetteria 6/10 per occultare se stessa; Contorta 6/10 per il

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controllo artificioso. Tutto questo da una sincerità non limpida ma torturata. Nonè insincerità, ma non c'è la forza per quella sincerità per cui non dice il sì precisoma neppure il no.

Tendenza alla sostanza delle cose. Triplice larghezza equilibrata per l'equili-brio di tutto l'essere; Fluida 7/10, ma regolata da Ponderata 8/10 per la riflessione;Calma 7/10 per la serenità del giudizio. Di conseguenza non ha nulla di insinceri-tà, ma ha una sincerità prudente che parla o tace secondo l'opportunità.

Tendenza a trovare sempre da dire. Acuta 7/10 per la contraddizione; Stret-ta di lettere e Stretta tra lettere per la poca intelligenza; Stentata 4/10 per la dispet-tosità della posizione altrui; Angoli A 8/10 per l'invidia. Porta alla sincerità oppor-tunistica.

Tendenza a mostrare di se stessi meno valore del reale. Tentennante 6/10ier la ritenutezza; Larghezza tra parole sempre uguale per un ragionamento distil-ato; Parca 9/10 per la difficoltà di mettersi in mostra.

Tendenza ad affrontare le difficoltà della vita. Aste rette 8/10 per l'inflessi-bilità; Mantiene il rigo 8/10 per la fermezza; Ardita 8/10 per affrontare le prepo-tenze; Slanciata 7/10 per non curare le difficoltà.

Tendenza al contrasto interno con la vittoria conclusiva. Fluida 7/10 per lascorrevolezza del pensiero e dell'azione; Ponderata 8/10 per la riflessione; Triplicelarghezza per l'equilibrio; Spadiforme tra lettere 7/10 per il contrasto tra Faffievo-limento e l'euforia.

Tendenza a vendette brillanti. Fluida 7/10 per la naturalezza; Pendente 7/10per la disposizione a piegarsi per secondare; Accurata 7/10 per la compitezza ester-na; Larga tra parole 7/10 per la critica; Sinuosa 7/10 per penetrare e prendere inagguato. Qui la sincerità segue le norme del carattere.

Tendenza a rendere conto di tutto. Triplice larghezza equilibrata per l'equi-librio; senza Angoli A e B per non fare intricare l'Io nei giudizi; Contorta 6/10 peril controllo.

Tendenza e abilità per indurre gli altri ai propri intendimenti. Fluida circo-spetta 7/10 per la scorrevolezza, temperata da Ponderata 8/10, da delicatezza e fi-nezza di sentimento (Filiforme 7/10, Fine 7/10), da Vezzosa civetteria 5/10 peraccogliere passivamente; Apertura a capo delle o e delle a a 5/10 per suscitare l'in-tenerimento sessuale nel pensiero, perché Filiforme e Fine esulano da qualunquevolgarità.

Abilità per smussare gli angoli e per la riconciliazione. Fluida 9/10 per laspontaneità; Curva 6/10 per la spinta all'altruismo; Vezzosa grazia 6/10 peramalgamare gli animi; Filiforme 9/10 per la delicatezza; Disuguale metodicamente7/10 per l'originalità dei ritrovati; Calma 8/10 per la serenità. Quanto a sinceritàpuò commettere qualche menzogna officiosa.

Tendenza alla diffidenza. Accartocciata 6/10, perché tende ad avvolgere sé inse stesso; Rovesciata per la stranezza dei pensieri e delle azioni; Strettezza tra letteree tendente a Secca per la diffidenza.

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Abilità per restare impassibile davanti a qualunque evento. E un caratterequesto che psicologicamente ha l'abilità di nascondere il suo sentimento intimo edi mostrare un sentimento che gli serve per raggiungere lo scopo. Nella disugua-glianza metodica che sta intorno a 7/10 c'è una uguaglianza di procedere che noncambia mai, e c'è una pendenza sui 7/10 che fa vedere l'inclinazione del soggettoad assecondare gli altri. Però c'è Intozzata 1° modo sugli 8/10 con Angoli A sui7/10 e con il segno Accurata 7/10, segni tutti che servono per nascondere le inten-zioni dell'Io.

Tendenza all'ambizione intellettiva e all'adulazione passiva. Larghezza dilettere 7/10 per la profondità intellettiva; senza Larghezza tra parole per la man-canza di ragionamento; Disuguale metodicamente 8/10 per l'originalità del pen-siero; Filiforme 7/10 per la delicatezza del sentimento; Vezzosa civetteria 6/10per la cultura della socialità.

Tendenza a esaminare pedantemente. Larga tra parole 8/10 per il ragiona-mento; Larga di lettere 6/10 per la profondità. Quindi il ragionamento è eccessi-vo; Lenta 5/10 per cui la critica tende a indugiarsi eccessivamente sui particolari,che però non riesce ad approfondire, perché la Larghezza di lettere è limitata. An-che le conclusioni sono faticose e inefficaci.

Tendenza a un'ambizione altruistica (che cioè nell'esterno mostra altruismo,ma nello scopo è egoismo). Curva 6/10 per altruismo; Alta 6/10 per la pompositàdell'apparenza; Disuguale metodicamente 7/10 per l'originalità del pensiero, edell'azione; Fluida 7/10 per la scorrevolezza; Intozzata 1° modo 7/10 per l'auto in-dipendenza. Combinazione che porta a una sincerità un po' da commedia.

Tendenza alla volubilità dei mezzi, ma non dello scopo. Angoli A e B sui6/10 per il necessario risentimento e la tenacia nel non perdere di vista lo scopo;tentennamento nel Mantenere il rigo per la scelta dei mezzi.

Tendenza a servizievolezza. Triplice larghezza equilibrata con tendenza amaggiore Larghezza tra parole per la disposizione a entrare in critica secondo lenecessità e a fare una critica accentuata per poi ridursi a una critica equa, perchéper essere servizievoli efficacemente bisogna penetrare la situazione attuale deglialtri, e per questo basta il segno Sinuosa sui 7/10; perché il Sinuosa per se stessovede lo stato abituale del soggetto e per l'attuale ha bisogno dell'aiuto di Larga traparole; Accurata alla buona, cioè con qualche cosa di Stentata, perché il servizie-vole deve manifestare un che di preoccupazione che in fine dei conti è una speciedi collera. Nonostante questi segni la scrittura deve essere Fluida, cioè senza in-ciampi.

Fobia dei contatti. Filiforme 7/10 per la delicatezza del sentimento; Levigata7/10 per un che di asocialità. Questi tipi soffrono anche nel vedere uccidere unanimale. Devono però avere il segno Pendente 7/10 per la compassione.

Tendenza a trovare difficoltà in tutto quello che non procede da sé. Deveavere il soggetto l'iniziativa. Angoli A 7/10 per la gelosia; Angoli B 7/10 per la te-stardaggine; senza Angoli C; Mantiene il rigo 9/10 per la fermezza; Aste rette 9/10per l'inflessibilità.

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Abilità per raggiungere lo scopo. Fluida 7/10 per la scorrevolezza; Accurataalla buona 7/10 per la disposizione all'affiatamento; Larga tra lettere 7/10 per ladisposizione a farsi vedere e a essere generoso; Ricci del nascondimento 7/10 pernon manifestare lo scopo; Vezzosa civetteria 6/10 per l'arte di conquista.

Tendenza all'autostima. Ciò porta all'indisciplinatezza, a non accettare osser-vazioni, a fare da padrone, a promettere di più dell'intenzione di mantenere. Tut-to ciò da la facoltà spiccata per piazzista per la prontezza e la disposizione a darla aintendere. Slanciata 7/10 per darla a intendere; Intozzata 1° e 2° modo sui 7/10per la facoltà di spadroneggiare alla stregua dell'impressionabilità; Ricci del na-scondimento 7/10 per occultare se stesso secondo il bisogno; Pendente 7/10 perlo spirito di affettività apparente.

Tendenza a giudizio non benevolo, a satira dispettosa, a concentramentoin se stesso con apparenza altruistica, a taciturnità. Chiara 3/10; Nitida 1/10per il concentramento in se stesso; Pendente 6/10 per l'apparenza dell'altruismo;Minuta 6/10 e Larga tra parole 6/10 per la satira dispettosa, per la mancanza dichiarezza e di nitidezza; Intozzata 1 ° modo 7/10 che con gli altri segni porta a giu-dizio non benevolo.

Tendenza alla non raffinatezza e a non curare le convenienze e i contorni,ma semplicemente la sostanza. Tentennante 7/10 per la noncuranza delle conve-nienze; Curva 6/10 per andare alla sostanza; Larga di lettere 7/10 per lo stesso mo-tivo; piuttosto Grossolana per la non raffinatezza. Ciò porta a sincerità rude, manetta.

Tendenza a conservare la propria personalità anche nell'unione più inti-ma. Un che di stentatezza 3/10 per la repulsione; Intozzata 2° modo 5/10 perl'impressionabilità; Accartocciata 2/10 per la difficoltà al sentimento di socialità.

Pretesa di voler vedere troppo. Triplice larghezza equilibrata per l'equilibrio;Curva 5/10 per la tendenza all'espansività; Vezzosa civetteria 6/10 per l'invadenza;Fluida 7/10 per intromissione; Minuta 5/10 per l'osservazione. Tutti questi segni,congiunti con Discendente 5/10 e Flessuosa, danno la tendenza al pettegolezzo ealla curiosità incomposta.

Tendenza al fanatismo e all'affievolimento. Spadiforme tra lettere 7/10 perl'aftievolimento; Slanciata 7/10 per il fanatismo.

Carattere molle e influenzabile, tendenza a misoginia. Minuta 7/10 e Di-scendente 6/10 per la mollezza (Minuta porta la tendenza alla finezza della debo-lezza); Stretta tra lettere, Filiforme 7/10 per la delicatezza del sentimento; Stentata3/10 e Austera 4/10 per la ritenutezza.

Ingenuità da ottimismo evanescente con l'esperienza. Disuguale metodica-mente 7/10 per l'originalità; Sinuosa 7/10 per la penetrazione dell'animo altrui;tutto questo serve per approfondire l'esperienza delle cose; Fluida 8/10 per la na-turalezza del concetto del sentimento; Dritta 8/10 per resistere all'inganno; Vezzo-sa grazia 5/10 e Curva 5/10 per l'ingenuità.

Tendenza al misticismo. Fluida 8/10 per la spigliatezza e la facilità a indiriz-zare il proprio sentimento; Filiforme 7/10 per la delicatezza; Chiara 8/10 per la

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chiarezza; Nitida 7/10 per la limpidezza; Larga di lettere 8/10 per la profondità;Larga tra parole 8/10 per il ragionamento; Apertura a capo delle o e delle a 6/10per la facilità all'intenerimento. L'intenerimento sessuale contrastato e sviato inun'intelligenza superiore porta al misticismo retto, in un'intelligenza minore portaal misticismo frivolo.

Carattere chiuso e cupo. Ricci del soggettivismo 7/10 per la non manifesta-zione del proprio sentimento; Accartocciata, anche in grado minimo, per la cupez-za; tutto questo viene confermato da Dritta con tendenza a Rovesciata per la so-stenutezza strana.

Tendenza all'autoottimismo e alla compitezza. Curva 5/10 per l'ottimismo;Stretta tra lettere per la tendenza introversiva, perché l'avarizia intellettiva porta ilsoggetto all'introversismo; qualche cosa di Ricci deU'ammanieramento per la com-pitezza in quello che si riferisce agli altri.

Ostilità alla pignoleria. Fluida con un che di Stentata per curare la semplicesostanza delle cose; Minuta 5/10 per la raffinatezza del giudizio; Aste in avanti7/10 per la remissività.

Tendenza alla non dirittura morale, benché munita di combattimento. So-no necessari alti e bassi di fervore e di depressione, quindi Spadiforme tra lettere insenso diretto e in senso inverso. Ciò porta gli alti e bassi con il combattimento, pervincerlo; Intozzata 2° modo sui 7/10 per l'azione secondo le emotività, ciò cheporta la non dirittura morale.

Carattere di controllo, di contraddizione, di autostima e di imposizione.Pendente 9/10 con Sinuosa 7/10 e Mantiene il rigo 9/10 danno il risultato diContorta, perché Sinuosa è penetrazione, Pendente così forte è disposizione a pie-garsi alle esigenze altrui, Mantiene il rigo da la fermezza nel raggiungere lo scopo.Questo per il controllo. Acuta 7/10 e Minuta 5/10 per la contraddizione. Tutti isegni detti per l'autostima. Intozzata 1 ° modo per l'imposizione.

Imposizione senza replica e azione per impressionabilità. Intozzata 1 ° mo-do 9/10 per imposizione accentuata; Stretta di lettere e Stretta tra lettere per ilsenza replica, perché non ha forza di entrare in discussione; Intozzata 2° modo 8/10 per azione da impressionabilità.

Diffidenza di se stessi. Il segno principale e unico (si possono dare altre com-binazioni) è Aste in avanti senza la presenza di Aste rette, quindi con circa 9/10.Però questo segno deve essere lasciato solo a combattere contro la remissività ac-centuata; quindi mancanza di Aste rette, mancanza di Aste indietro, mancanza diMantiene il rigo, mancanza di Ricci (i quali possono servire al soggetto come sgat-taiolamento dalle pressioni altrui).

Tenenza all'egocentrismo. Slanciata 8/10 con Strettezza di lettere e tra lettereper noncuranza degli altri; Intozzata 1° modo 7/10 per autoindipendenza; Drittaper la sostenutezza; se in luogo di Dritta ci fosse Pendente l'egocentrismo verrebberotto ogni tanto.

Tendenza all'adulazione passiva. Curva 6/10 per autoottimismo; Solenne7/10 per l'autopomposità; si considerino psicologicamente questi due segni e siavrà l'adulazione passiva.

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Tendenza alla riservatezza in tutto. Porta la garbatezza, l'osservanza delleconvenienze, l'equilibrio della parola e del tratto, l'impeccabilità dell'espressioneche non fallisce anche quando il soggetto è costretto alla reazione; Fluida 8/10senza accentuazione né difetti di spontaneità; Attaccata 8/10 con una piccola ten-denza al Discendente perché la fermezza è priva di qualunque presunzione; Filifor-me 8/10 per la delicatezza del sentimento; Aste rette e Aste in avanti 5/10 per l'in-flessibilità all'intenerimento sessuale che, con tutti i segni sopra, favorisce la riser-vatezza.

Tendenza alla riservatezza intellettuale. Larga di lettere 7/10 per la profon-dità di intelligenza, altrimenti va a incertezza, timidezza, ecc.; Aste con un po' diconcavo a sinistra per la riservatezza e difficoltà a uscire dalla riservatezza; Larga traparole omogenea alla Larghezza di lettere per essere libera, quindi deve avere ragio-namento.

Altruismo ragionato. Curva 5/10 per l'altruismo; Contorta 6/10 per il con-trollo. Se c'è Larga di lettere e tra lettere favorisce il ragionamento.

Onestà finanziaria. Triplice larghezza equilibrata per l'equilibrio, però nonsotto i 5/10, perché sotto i 5/10 darebbe un'intelligenza non comprensiva per l'o-nestà e darebbe tendenza all'avarizia; Fluida 7/10 con una piccola cosa di Stentatae di Contorta per il controllo; senza Ricci per non menomare la sincerità.

Tendenza a frasi volgari nell'offesa passiva. Angoli A 7/10 per la permalosi-tà; Angoli B 7/10 per la testardaggine; Slanciata 7/10 per l'inconsiderazione; Gros-sa 7110 per la volgarità.

Tendenza a incostanza per affollamento di scopi da raggiungere. Disugualemetodicamente per l'originalità, la quale è necessaria per suscitare nel soggetto va-rietà di scopi. Curva 5/10 e Intozzata 1° modo 7/10 per l'orgoglio e l'ambizione didistinguersi. Vezzosa grazia per attirare gli eccitamenti esterni alla moltiplicazionedegli scopi, Discendente 4/10 per la debolezza di carattere che declina a poco apoco dal fervore del raggiungimento degli scopi.

Comprensione e accortezza per portare la parte contraria alla propria par-te. Sinuosa 7/10 per la comprensione, Angoli C 5/10 per il saper fare, Fluida 8/10per la naturalezza, Flessuosa 8/10 per l'arte dell'accortezza.

Tendenza al menefreghismo. Filiforme 7/10 per la leggerezza; Profusa 7/10perché non apprezza un atto di beneficenza, ecc., fatto da lui; Lenta in quanto af-faticata 7/10 per l'indolenza. I segni detti, uniti con Ricci delPammanieramentoiniziali, danno l'abilità per darla a intendere specialmente se c'è il segno Pendentenon sempre uguale.

Spirito di adattamento. Curva 6/10 per spirito altruistico; Ponderata 7/10per la riflessione; Calma adagiata come conseguenza dei segni sopra.

giungere presto una decisione «per fas et nefas». Disuguale metodica-mente 6/10 per l'originalità; Larga di lettere 6/10 per la profondità intellettiva;Vezzosa civetteria 6/10 allo scopo di incantare; Ricci del nascondimento 4/10,Ricci dell'ammanieramento e della spavalderia per avere pronta la disposizione aqualunque eventualità.

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Delicatezza, forza e fermezza di propositi con turbolenza di lotta. Filiforme7/10 per la delicatezza, Mantiene il rigo 9/10 per la forza e la fermezza, Vezzosacivetteria 6/10 per la turbolenza; con Vezzosa civetteria il soggetto riesce a nascon-dere lo scopo che vuole raggiungere, che può essere diretto alla sensualità special-mente se il segno Attaccata viene fuori tale da filamenti a modo di svolazzo.

Indocilità di pensiero e di sentimento. Dritta 9/10 per la sostenutezza; Largadi lettere e Larga tra parole in modo medio per la non docilità, specialmente se ilsoggetto è arrivato ad avere una cultura scientifica; non Nitida per un che di arruf-famento delle idee.

Ingenuità incorreggibile. Larghezza tra parole molto scarsa, per quasi nienteragionamento; mediocre Larghezza di lettere e 7/10 di Larghezza tra lettere pergenerosità; Sciatta 7/10 per la trascuratezza.

Carattere a sé, eccentrico. Lenta 8/10 per la troppa precisione; Stretta tra let-tere per mancanza di generosità e giustezza verso gli altri; Accurata da farla compa-rire quasi cristallizzata per la studiosità priva di malleabilità.

Tendenza alla depressione. Pendente 7/10 per l'affettività di abbandono;mancanza di fluidità per la presenza di Titubante per la disposizione al dubbio;Intozzata 2° modo anche in grado minimo per la disposizione alla impressiona-bilità.

Tendenza a vantarsi della propria dirittura morale. Accurata 7/10 per la va-nità di precisione; Staccata 7/10 per far vedere che indaga; un che di Solenne perla pomposità; qualche cosa di Ricci dell'ammanieramento con tendenza a Curvaper mostrare munificenza.

Generosità di affettività e non di realtà. Pendente 8/10 per l'affettività;Stretta tra lettere per la mancanza di generosità; Angoli A 8/10 per la gelosia e l'in-vidia; Slanciata 8/10 per l'apparenza dell'affettività; molto Angolosa per l'affettivi-tà di egoismo.

Tendenza ad avere molte energie morali latenti che si sprigionano nelle oc-casioni e delle quali si meraviglia lo stesso soggetto. Triplice larghezza equilibra-ta ed elevata, ma anche con grande respiro per la profondità intellettiva di ragio-namento e di disposizione a concedere senza menomarsi; Fluida 9/10, quasi 10/10per la facilità ad accogliere qualunque novità e a esaminarla con spirito di com-prensione e ad ammettere tutto ciò che c'è di buono e a valorizzarlo; Dinamica9/10 per il detto sopra e per la tendenza a una mente infaticabile; Fluida slanciata8/10, Parca 9/10, Apertura a capo delle o e delle ,2 5/10 per la facilità ad accendersisensualmente; Mantiene il rigo 9/10 per volere ed essere capace di frenare qualun-que impeto sessuale; Disuguale metodicamente 8/10, Sinuosa 8/10 per suscitaresimpatie nell'altro sesso, senza tendenze contronatura; sincerità senza sotterfugi(Chiara 8/10, Dinamica); capace di opere di coraggio, morale e fisico (Chiara, Tri-plice larghezza, Fluida)

Ambizione di singolarizzarsi. Intozzata 1° modo 8/10 per la tendenza all'in-dipendenza; Larga tra parole 8/10 per il ragionamento e la critica; Acuta 8/10 perlo spirito di contraddizione e per farsi vedere che ragiona ed è profondo, Aste rette

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8/10 per non piegarsi verso gli altri, Staccata 8/10 con Intozzata 1° modo con glialtri segni per la prosopopea asociale.

Tendenza alla discrezione. Molto equilibrio nella Triplice larghezza per l'e-qua distribuzione dei compiti di ogni facoltà; calibro tendente al minuto; Accuratasenza studio e Parca 9/10 per la tendenza e il gusto della discussione, per metterele cose nel giusto fuoco; Ponderata 8/10, Calma 8/10 per la pacatezza della parolae del pensiero, lasciando parlare gli altri fino al compimento dell'esposizione. Datutti i segni detti l'Io non è trasportato da alcuno sfociamento illegittimo.

Tendenza alla fermezza fondata sulla lealtà. Mantiene il rigo 9/10 per la fer-mezza; Chiara 8-9/10 per la chiarezza; Ponderata 9/10 per la lealtà.

Spirito e gusto di contraddizione specialmente quando si tratta di una ri-vincita. Acuta 8/10 per la disposizione a contraddire; Chiara 8/10, Nitida 8/10per l'espressione; Ricci del nascondimento 7/10 per nascondere il motivo dellacontraddizione; Angoli A 7/10 per lo spirito di gelosia e di vendetta; Stretta tralettere per l'avarizia intellettiva morale e materiale; Larga tra parole 7/10 per la di-sposizione all'ipercritica.

Abilità di trovare, per raggiungere lo scopo, altro mezzo se il primo è falli-to. Mantiene il rigo 9/10 per la fermezza; Staccata e Attaccata 5/10 per la necessa-ria indagine e sintesi; Aste rette 8/10 per l'inflessibilità dello scopo; Stentata 4/10per la disposizione a eccitare se stesso alla resistenza.

Tendenza alla minuziosità vincibile. Minuta 8/10 per la profondità dell'os-servazione; Minuziosa 7/10 per l'incontentabilità dell'osservazione; Larga tra paro-le 7/10 per appoggiare le pretese della minuziosità; Chiara-Nitida 8/10, ciò che dafiducia al soggetto di poter essere minuzioso. Con questa combinazione, tratta dal-la realtà, se il soggetto ha una professione in cui sia necessaria la minuziosità, laeserciti pure perché non ne soffrirà, ma si guardi bene dall'usarla se non vi è neces-sità, perché diventerebbe antisociale e si avvierebbe all'esaurimento psichico.

Tendenza all'impetuosità. Impaziente 7/10 per l'inconsiderazione; Veloce7/10 per la spinta a sbrigare concetti e cose con velocità anche quando non è ne-cessario; mancanza di Nitidezza per arruffamento di pensiero e di volontà.

Tendenza alla pignoleria. Uguale per la copiatura perfettamente conforme;Mantiene il rigo 9/10 per la fermezza nel non fallire dall'originale; Intozzata 1°modo 8/10 per non ascoltare critiche e non muoversi; Aste rette 9/10 e Aste indie-tro 1/10 per indefettibilità delle esigenze.

Tendenza all'indiscrezione. Dinamica 8/10 per l'affaccendamento; Strettatra parole per mancanza di ragionamento; Aste in parte sgraziatamente pendenti5/10 per l'incostanza di direzione; Slanciata 8/10 per l'inconsiderazione.

Avidità di arrivare allo scopo per scorciatoie. Il modo che intendo qui è diarrivare allo scopo per mezzo di favoritismi e quindi con l'adoperare adulazioni,regali, ecc. Ricci dell'ammanieramento 7/10 per lustrare; Vezzosa civetteria 5/10per lo stesso scopo; Contorta 7/10 per il controllo degli effetti; Sinuosa 7/10 perl'abilità di entrare nell'animo altrui.

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Tendenza ad aspetto mirabolante. Curva 7/10 con Intozzata 1° modo 7/10per l'orgoglio e per il vanto; Fluida 8/10 per la scioltezza; Ascendente 6/10 per lapresunzione; Chiara 8/10 per la prontezza dello scilinguagnolo.

Proposito e gusto di spuntarla con awersari forti e contrastanti. Calma9/10, Ponderata 9/10 per la riflessione non disturbata da preoccupazione o da ti-more di non riuscire; Mantiene il rigo 9/10 per la fermezza incrollabile; Pendente6/10 (non di più) per lar vedere che si attende la conclusione non per rivalità.

Conclusione scarsa per distrazione. Ricci dell'ammanieramento iniziali 6/10per scivolare via dalla correzione passiva; Accurata 7/10 per dare a intendere che èpreciso; Larga tra parole 7/10 per allestire il dare a intendere; Filiforme 7/10 per-ché gli altri non prendano mezzi draconiani contro di lui. Per tutti i segni detti ilsoggetto segue ciò che può attirare il gusto della prospettiva e del movimento,quindi lo sport.

Criticare, censurare gli altri per tendenza a forte autostima. Levigata 7/10per la studiosità esteriore; Larga tra parole 7/10 per la critica ipercritica; Curva5/10 con Intozzata 1° modo 7/10 per l'autostima; Mantiene il rigo 8/10 per lafermezza; Parca 8/10 per la laconicità; Elegante 6/10 che, congiunta con Levigatae Larga tra parole, da la censura.

Disattenzione delle cose materiali per troppa attenzione psichica. Triplicelarghezza equilibrata per l'equilibrio sui 7/10; Accurata senza studio 7/10 per laprecisione; Curva 6/10 per l'altruismo; tendente a Piccola per l'accentuazione del-l'osservazione; Fluida 8/10 per la molteplicità delle facoltà.

Tendenza all'indecisione. Titubante 7/10 per la timidezza; Minuziosa 7/10per l'indugio sulle particolarità accidentali; Stretta tra parole per la mancanza diragionamento.

Emotività a causa del forte soggettivismo. Intozzata 2° modo 8/10 per l'im-pressionabilità; Ricci del soggettivismo 8/10.

Indipendenza e gelosia. Intozzata 1° modo 8/10 per l'indipendenza; AngoliA 7110 per la gelosia.

Repulsione strana per accendere la reazione in suo favore, cioè per eccitareil desiderio di conquistarla (combinazione femminile). Aste indietro 8/10 per larepulsione; Contorta 8/10 per suscitare il controllo della sua repulsione; Ascen-dente-Discendente per la tendenza alla amoralità; Intozzata 2° modo 6/10 perl'impressionabilità che, congiunta ai segni sovrapposti, conduce alla stranezza cheinteressa di scoprire chi tratta con lei.

Difficile contentatura e attaccamento pedante alle leggi. Levigata 7/10 perla compitezza; Elegante 6/10 per l'esteriorità; Angoli A 8/10 per la reazione a fatticontrari ai propri princìpi; Pendente 8/10 per la tendenza a essere considerata;Larga tra parole non corrispondente alla Larghezza di lettere e tra lettere per la cri-tica ipercritica; Acuta per lo spirito di contraddizione.

Tendenza a lasciar passare, a lasciar correre, anche quando non dovrebbe.Larga di lettere 7/10 per la consapevolezza della gravita del fatto; Curva 6/10 per

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la tendenza a non disturbare; Discendente 6/10 per la debolezza di carattere, chenon ha la forza di affrontare; Lenta 6/10 per non essere tempestiva.

Tendenza ad affrontare qualunque ostacolo (combinazione femminile). In-tozzata 1° modo 8/10 per l'indipendenza; Dritta 9/10 per la sostenutezza; Slancia-ta 7/10 per l'inconsiderazione; Intozzata 2° modo 6/10 per l'impressionabilità ec-citante; Chiara 7/10 per l'irresistenza.

Tendenza a controllare e a controllarsi prima di determinarsi. Triplice lar-ghezza equilibrata con grado sopra la media per l'equilibrio; Accurata senza studio7/10 per il controllo sugli altri; Contorta per l'autocontrollo.

Tendenza a non mollare per attaccamento all'oggettività, per l'equilibrio eper la tendenza alla critica che non cede se non all'esaurimento di tutti gli argo-menti: Mantiene il rigo 9/10 per la fermezza; Larga di lettere 7/10, Larga tra lettere5/10, Larga tra parole 8/10 per la profondità, per l'oggettività, per la critica chenon cede se non all'esaurimento di tutti gli argomenti. E spinta a non cedereper la critica che tende a essere eccessiva, ma cede all'esaurimento degli argomentiper l'oggettività che approfondisce con la sua intelligenza.

Passionalità e tendenza a idealità. Disuguale metodicamente 7/10 per l'ori-ginalità; Elegante 6/10 per l'arte della prospettiva; Contorta 7/10 per l'arte delmovimento; Filiforme 7/10 per la delicatezza; Accurata 7/10 per la comparsa;Vezzosa grazia 7/10 per la compiutezza del sentimento.

Sensibilità pura. Vezzosa grazia 8/10 per l'incontaminatezza; Fine 7/10, Acu-ta 7/10 per la sensibilità contraddicente; Mantiene il rigo 9/10 per la fermezza.

Tendenza a dettare legge. Intozzata 1 ° modo 7/10 per l'indipendenza; Recisa8/10 per la decisione; Larga tra parole 8/10 per il ragionamento eccessivo; Parca8/10 per la laconicità e la scultoreità; Mantiene il rigo 9/10 per la fermezza.

Molto alla buona con gran valore. Triplice larghezza equilibrata e superioreper l'equilibrio e la profondità intellettiva; Parca 9/10 per la tendenza a starsene indisparte; Ponderata 8/10, Curva 6/10, Triplice larghezza e Discendente 4/10,considerate psicologicamente, non portano alla debolezza ma ad appartarsi e adagire alla buona.

Preoccupazione di farsi valere. Intozzata 1° modo 7/10 per l'autoindipen-denza; Stretta tra parole per la mancanza di ragionamento; Dritta 8/10 per la so-stenutezza, Grossolana 7/10 per la rudezza; Disordinata 5/10 per dare a intendereche è originale.

Animosità legittima. Mantiene il rigo 8/10 per la fermezza; Filiforme 8/10per la delicatezza di sentimento; Sinuosa 7/10 per la penetrazione psicologica; Lar-ga tra parole 6/10 per il ragionamento; Angoli A 6/10 per la reazione; Angoli B6/10 per la conferma della reazione.

Tendenza a mantenersi nella dignità personale. Chiara 9/10 per la chiarez-za; Larga tra parole 8/10 per il ragionamento; Larga di lettere 8/10 per la profon-dità; Nitida 7/10 per la limpidezza del carattere; Mantiene il rigo 9/10 per la fer-mezza; Disuguale metodicamente 7/10 per l'originalità.

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Carattere fedele se l'altra parte è fedele. Filiforme 8/10 per la sensibilità;Profusa 7/10 per la spontaneità del sacrificio; scarsa Ponderata per mancanza diriflessione e per tendenza a sfociamenti passionali; mancanza di Calma per l'in-considerazione; Fluida 9/10 per la spontaneità. Tutto questo da sfociamento dipassione se c'è l'incitazione data da indignazione.

Vendetta cinica. Disuguale metodicamente 8/10 per l'originalità; Scattante7/10 per l'impetuosità; Ascendente 5/10 per la presunzione; Parca 9/10 per il pen-siero e il sentimento scultoreo; Recisa 8/10 per la decisione indeclinabile, Austera7/10 per l'austerità di pensiero e di esecuzione.

Abilità per convincere. Fluida 8/10 per la naturalezza e la prontezza della pa-rola; Pendente 7/10 per la tendenza a piegarsi; Sinuosa 7/10 per la penetrazionedell'animo altrui; Disuguale metodicamente 7/10 per l'originalità.

Vendetta raffinata. Angoli A 7/10 per la vendetta; Filiforme 7/10 per la deli-catezza di sentimento; Fine per la raffinatezza. Siccome il sentimento è di vendet-ta, porta alla vendetta raffinata.

Temperamento artistico per «stella di cinematografo». Angoli A 9/10 per lapermalosità che spinge il soggetto a essere singolare; Angoli B 9/10 per non spun-tarsi dalla propria idea; Intozzata 1° modo 8/10 per l'autoindipendenza; Stretta dilettere e Stretta tra lettere che si riversano su Acuta 8/10 per accentuare il signifi-cato dell'angolo A; Dritta 9/10 per la sostenutezza e per distinguersi; Fluida 9/10per l'abilità allo scilinguagnolo.

Tendenza a distinguersi per assennatezza. Titubante da Ponderata 7/10 pernon dire cose fuori di proposito; Accurata senza studio 7/10 per la distinzione del-la parola e del tratto; Parca 7/10 per la tendenza a dire quello che è necessario;Aste rette e Aste in avanti 5/10 per bilanciare l'inflessibilità e la remissività.

Tendenza all'agitazione interna. Scattante 8/10 per l'impetuosità; Spadifor-me tra lettere 7/10 per l'alternarsi dell'esaltazione e dell'affievolimento; Larga traparole 7/10 per il ragionamento. Il ragionamento con i segni sopra da tale ten-denza.

Spontaneità e libertà senza liberticidio. Mantiene il rigo 9/10 per la fermez-za di carattere; Fluida 9/10 per la spontaneità; Larga tra parole 9/10 per la critica el'autoipercritica.

Tendenza a cogliere il lato ridicolo delle cose e delle persone. Larga tra pa-role 9/10 sproporzionata alla Larghezza di lettere, per l'esagerazione della criticacioè per esagerare quello che trova; Filiforme 8/10 per la finezza, della ricerca; Mi-nuta 6/10 per la raffinatezza del giudizio; Sinuosa 7/10 per la penetrazione psico-logica.

Tendenza a simpatie e antipatie. Filiforme 7/10 per la sensibilità; Larga traparole 8/10 per la critica di sceverazione; molto Pendente o Rovesciata, per i duesegni sopraddetti, danno la stranezza della scelta; Aste indietro 5/10 per la repul-sione (antipatia); Fluida 7/10 congiunto con gli altri sopra.

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Eccessività di simpatia e antipatia. Staccata (presenza) per l'analisi; Contorta5/10 e Rovesciata per il controllo e per la stranezza; Intozzata 2° modo per l'im-pressionabilità. Questi tipi hanno eccessività affettiva e possono arrivare, di conse-guenza, all'odio. Non stanno nel giusto mezzo.

Tendenza a voler essere corrisposti in pieno nell'affetto. Dritta 8/10 perla sostenutezza, Filiforme per la sensibilità, Parca 8-9/10 per non concedere ec-cezioni.

Tendenza al beniaminismo. Apertura a capo delle o e delle a per l'inteneri-mento sessuale; Aste rette 6/10 per l'inflessibilità per contraddire la tendenza a ce-dere; Mantiene il rigo 8/10 per la fermezza. Beniaminismo non è altro che la ces-sione all'intenerimento sessuale contraddetta.

Preoccupazione di fare bene le cose. Larga di lettere 7/10 per la profonditàintellettiva; Curva 6/10 per lo spirito altruistico; Stentata 7/10 per l'esame e il rie-same delle cose; senza Ricci per togliere qualunque spreco.

Tendenza a ingannare per il proprio intendimento. Ascendente-Discenden-te per la necessaria amoralità; Acuta 7/10 per la facoltà dell'inganno; Stretta di let-tere, Stretta tra lettere e Stretta tra parole per la grettezza del carattere; Pendente7/10 per far vedere di possedere un'affettività che non ha o che tiri al proprio in-tendimento.

Tendenza a non avere costrizioni. Fluida 8/10 per la spontaneità e la natu-ralezza delle cose; Attaccata 8/10 per la continuità; Accurata senza studio 7/10 perla nobiltà dell'animo; Triplice larghezza equilibrata per l'equilibrio.

Carattere non malleabile. Triplice strettezza accentuata per poca intelligenzae poco ragionamento e avarizia di giudizio; Accurata con studiosità 8/10 per laprecisione esterna che la induce a criticare quelli che non l'hanno; Accurata 8/10per la contraddizione; Pendente 7/10 per l'apparente affettività.

Padronanza dei propri sentimenti. Questa combinazione ha luogo anchequando il soggetto abbia gli sfociamenti più vari delle proprie passioni; Mantieneil rigo 9/10 per la fermezza; Accurata 8/10 per la precisione; Levigata 7/10 per lospirito di non essere menomato; Acuta 7/10 per lo spirito scaltrito; un che di So-lenne per la sostenutezza. Questa combinazione da luogo, nel soggetto, a una spe-cie di freddezza apparente che l'aiuta a mantenersi nella padronanza di se stesso.

Menefreghismo apparente e imposizione reale quand'è necessaria. Dritta9/10 per la sostenutezza; Parca 9/10 per la spiccata laconicità; Chiara 9/10 per lachiarezza; Nitida 8/10 per la nitidezza; Accurata senza studio 8/10 con 8/10 diFluida per l'oculatezza.

Gelosia di vendetta. Non è vera gelosia, ma è reazione per la lesione dei pro-pri diritti. Mantiene il rigo 9/10 per la fermezza; Aste rette 9/10 per l'inflessibilità;un che di Irta per l'ira accentuata; Accurata senza studiosità 8/10 per la sinceritànon rude; Vezzosa grazia 4/10 per l'osservanza attiva e passiva delle convenienze,cioè vuole essere fatta segno anche delle convenienze sociali.

Carattere in tutto cosciente. Disuguale metodicamente 7/10 per il pensiero eil sentimento originale; Larga di lettere 7/10 per la profondità del pensiero e del

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sentimento; Larga tra parole 8/10 per la tendenza a sdrucciolare nell'ipercritica.Questo sdrucciolamento si traduce in satira raffìnatissima per la presenza del se-gno Accurata senza studio; Mantiene il rigo 9/10 per la fermezza; Discendente1/10 per un che di tendenza a mollare; Ponderata 9/10 per la riflessione che è pre-sente in qualunque azione del soggetto.

Limpidezza di carattere e timore di macularsi. Triplice larghezza equilibratain grado superiore per l'equilibrio (basterebbe questo solo per definire l'enuncia-to); Accurata senza studio 8/10 per il sentimento della compitezza; Dritta 9/10per la sostenutezza; senza ombra di Rovesciata per la nessuna stranezza; Filiforme7/10 e Fine 7/10 per la delicatezza e la raffinatezza del sentimento; Parca 9/10perché tende più ad ascoltare che a dire; Vezzosa grazia 8/10 per la tendenza a ele-varsi a idealità.

Dirittura morale con tendenza a esagerare piuttosto che a mollare. Aste ret-te 6/10, Aste indietro 3/10 per repulsione, Aste in avanti 1/10 per remissività;Dinamica 8/10 per il fervore dell'azione, fervore iniziale; Mantiene il rigo 9/10per il fervore conclusionale; il Mantiene il rigo ha la particolarità di sembrare unproiettile; ciò da la dirittura morale e non ha Discendente né Ascendente; Intoz-zata 1° modo 7/10 per l'autoformazione educativa, qualche cenno di Intozzata 2°modo per la disposizione a impressionarsi e a temere di mollare.

Preoccupazione di essere criticata. Angoli A 6/10 per la permalosità; Accu-rata 6/10 per timore di non essere compita; Vezzosa grazia. 5/10 per attirare il fa-vore altrui; Sinuosa 6/10 per leggere i sentimenti altrui; Intozzata 2° modo 3/10per l'impressionabilità.

Preoccupazione di non riuscire che non ha motivo di esistere. Minuta 6/10per la raffinatezza del pensiero; Titubante 7/10 per il dubbio di non fare bene:tutto ciò per la preoccupazione. Per ciò che non ha motivo di esistere: equilibriotra la Triplice larghezza in grado superiore per l'equilibrio intellettivo e del senti-mento; Ponderata 7/10 per la riflessione e Calma 7/10 per escludere gli entusiasmiinutili.

Capace di una candidezza sublime, cioè voluta. Triplice larghezza equilibra-ta in grado superiore con tendenza a maggior grado di Larghezza tra parole per unche di tendenza a critica esagerata, che tuttavia riversa soprattutto sopra se stessaperché c'è il segno Filiforme 8/10 per la sensibilità; Curva 6/10 per impedire dipoggiare o adagiare la critica sugli altri; Disuguale metodicamente 7/10 per l'ori-ginalità; Staccata 7/10 per l'indagine che principalmente è introversiva per la quasimancanza degli Angoli A e B; Parca 9/10 per non perdersi in cianciafruscole.

Tendenza a tenere il piede in due staffe. Fluida 8/10 con Chiara 4/10 peraffaccendamento; Pendente 8/10 per rendersi simpatica e interessare l'affettivitàaltrui; Intozzata 1° modo 8/10 per avere la prevalenza; un po' Sciatta per accoglie-re tutte le circostanze.

Tendenza a oltrepassare la misura. Larga di lettere 7/10 per la profondità;Spadiforme tra lettere diretto e inverso 4/10 per l'avvicendarsi del fanatismo e del-l'affievolimento; Artritica 7/10 per l'incontentabilità.

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Carattere senza previdenza. Calibro sopra normale per la mancanza non solodella raffinatezza, ma della giustezza dell'osservazione; Sciatta 5/10 per la trascura-tezza di riflettere; Ascendente-Discendente per la amoralità; Disordinata 4/10 perla mancanza di distinzione di ciò che deve essere tempestivo.

Tendenza a qualunque passione a base di debolezza. Strettezza della Tripli-ce larghezza per la mancanza di pensiero, di giudizio e di ragionamento; Discen-dente 8/10 per la debolezza; Aste in avanti 6/10 per la remissività.

Tendenza a sentimento slavato. Lenta 6/10 per la lentezza; Curva 5/10 perl'altruismo neghittoso in quanto è congiunto a Lenta. Ne viene un sentimento as-sente.

Tendenza a lusingarsi sognando. Stretta tra parole per la mancanza di ragio-namento che non viene sostituito da intuito per mancanza di Disuguale metodi-camente; tutto ciò congiunto con i Ricci della spavalderia 7/10 e con qualche Ric-cio della mitomania porta a lusingarsi.

Tendenza a rendere tutto difficile. Stretta di lettere e Stretta tra lettere con5/10 di Larghezza tra parole per sofisticare; Irta 7/10 per imbarazzare tutto e tutti;Stentata 6/10 per la difficoltà conclusiva.

Tendenza all'influenzabilità passiva. Pochissima Larghezza tra parole permancanza di ragionamento e di critica; Discendente 7/10 per la debolezza.

Pretesa di avere capito pur non avendo capito. Strettezza di lettere e tra let-tere, Larghezza tra parole 7/10 per la critica o tendenza alla critica; Chiara 7/10per l'affaccendamento; Veloce 7/10 per la poca disposizione ad ascoltare.

Tendenza a parlare a vanvera. Disordinata 7/10 per la mancanza delle nor-me della ponderazione; Scattante 6/10 per l'impetuosità; Sciatta 7/10 per la man-canza di freno normalizzante il pensiero.

Negazione alla pratica. Accurata con studio 7/10, Levigata 7/10 per la man-canza di giudizio fattivo; Angoli A 7/10 per la tendenza a rivolgere a sé ogni atten-zione; Stretta di lettere e Stretta tra parole per scarsezza di intelligenza e di ragio-namento.

Abilità per riprodurre gli atteggiamenti somatici degli altri (la voce, il gesto,lo sguardo, ecc.). Pendente 7/10 per assimilare e piegarsi in forme affettive; Strettadi lettere e Stretta tra lettere per limitazione di intelligenza; o Flessuosa 7/10 per lamalleabilità o Accurata per la riproduzione; Filiforme 6/10 per la delicatezza delsentimento.

Tendenza alla lepidezza grassa. Fluida 7/10 per la naturalezza; Pendente7/10 per l'affettività; Vezzosa birichina 4/10 per la tendenza a provare gusto diciò che esprime; Mantiene il rigo per la fermezza nell'ambiguità.

Lepidezza elevata. Oltre i segni sopraddetti, deve avere Staccata con 4/10 edeve avere un che di Elegante per la tendenza alla prospettiva. Apertura a capodelle o e delle a 4/10 perché l'intenerimento sessuale è la fonte della lepidezza.

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Tendenza ad avvilirsi dinanzi alla bellezza morale altrui. Larga di lettere7/10 per la profondità; Curva 5/10 per non trascendere in invidia; Angoli A nonpiù di 5/10 per l'emulazione; Larga di lettere 5/10 per la giustezza del giudizio.

Tendenza a difficoltà sulle soluzioni già fatte. Larga tra parole 7/10 per l'i-percritica; Irta con grado minimo indica difficoltà ma solubili, con grado alto in-dica difficoltà insolubili; Accartocciata 3/10 per l'egocentrismo; Contorta 3/10(ma non è necessaria).

Tendenza a non avere vero sentimento sociale. Grossa 7/10 per la ruvidezza;Dritta 9/10 per la mancanza di pieghevolezza verso gli altri; Stretta tra lettere perl'avarizia intellettiva e morale; Parca 8/10 per la laconicità di espressione.

Tendenza a essere incosciente. Staccata oltre il massimo grado (quando lezampine delle m o delle n sono staccate e tutte le lettere sono staccate) per la ma-nia di tutto analizzare; scarsa Larghezza tra parole per mancanza di ragionamento;Curva 5/10 per l'altruismo che tuttavia per la mania delle analisi si arresta. I Riccidell'ammanieramento possono sostituire Curva e in parte anche Staccata.

Tendenza a farsi vedere priva delle frivolezze femminili. Fluida studiata(siccome è studiata non ha più di 7/10; è una fluidità fìnta) per la spigliatezza;Larga tra parole non equilibrata con la Larghezza di lettere, quindi critica eccessi-va; Disordinata nel mantenere il rigo per la moralità a scatti.

Tendenza a non acquiescere, per l'incapacità di approfondire. Non pocoscarsa Larghezza tra parole che contrasta con la forma in certo modo fluida e conla Strettezza di lettere. Siccome non capisce, mentre crede di capire, si oppone allecose altrui e non acquiesce.

Ansia di tutto. Intozzata 2° modo 6/10 per l'impressionabilità; piuttosto Mi-nuta per la tendenza alla raffinatezza dell'osservazione; Staccata 8/10 per la troppaanalisi.

Tendenza a non avere alcuna preoccupazione. Lenta 7/10 per il menefreghi-smo incosciente; Aste in avanti 9/10 per la remissività incosciente.

Tendenza al gusto che le proprie conclusioni siano accettate. Slanciata 7/10per l'espansività; Mantiene il rigo 8/10 per la fermezza di imposizione; Fluida 1110 per la spigliatezza; Intozzata 1° modo 7/10 per il vanto dell'imposizione.

Tendenza all'insincerità per abitudine. Ricci del nascondimento 7/10 pernascondere il proprio Io; Dritta 9/10 per sostenutezza; qualche Riccio ardito e dispavalderia per la spavalderia.

Preoccupazione di mettere nella vera luce un fatto o un'azione. Triplice lar-ghezza equilibrata per l'equilibrio; tende forte al ragionamento perché la Triplicelarghezza deve essere superiore; Filiforme 7/10 per la delicatezza della contraddi-zione; Curva 6/10 per il sentimento altruistico; Sinuosa 7/10 per la penetrazione.

Tendenza a sbrigarsi senza aver capito la questione e accusare gli altri pernon averla capita. Veloce 8/10 per sbrigarsi; Impaziente 8/10 per accentuare Ve-loce; Oscura 5/10 per l'oscurità di pensiero; Ascendente 6/10 per la presunzione;Arruffata per la mancanza di nitidezza.

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Tendenza alla riconoscenza con regali senza farsi notare e senza vantarsi.Sinuosa 7/10 per la penetrazione dell'animo; Larga tra lettere 6/10 per la conside-razione; Fluida 7-8/10 per la disinvoltura.

Carattere incontentabile tanto nei riguardi di sé come nei riguardi deglialtri. Irta 7/10 e Acuta 7/10 per trovare sempre da dire; Aste rette 7/10 per la ri-gidezza dell'inflessibilità; Stretta tra lettere (e tanto più se anche di lettere) per lamancanza di generosità.

Tendenza alla semplicità. Triplice larghezza equilibrata per l'equilibrio;Sinuosa 6/10 per la difesa degli assalti altrui; Parca 7/10 per non sprecare; non cideve essere rigidità. La semplicità esclude tutto ciò che è superfluo, tutto ciò che èmancante. E la definizione delle cose. La semplicità porta alla serenità.

Tendenza a vedere tutto nero e di conseguenza tendenza alla melanconia.Parca 8/10 per la mancanza di socialità; Aste rette 7/10 per non piegarsi; Mantie-ne il rigo con un che di Ascendente per la fermezza irremovibile; Angoli A e Bsopra 15/10 per le esigenze dell'egoismo. Tutto ciò porta al diletto di vedere neroe tormentare se stessi. Nell'estremo può portare al suicidio.

Tendenza a essere lagnosi. Aste in avanti 7/10 per la remissività eccessiva;Pendente 7/10 per l'affettività di abbandono (la lagnanza è una scusa dell'abban-dono).

Tendenza ad avere delle pretese. Rovesciata per l'irragioncvolezza affettivache pretende dare e non dare, ecc.; Staccata 8/10 per l'analisi irragionevole tra ilmio e il tuo; Stretta tra parole per la mancanza di ragionamento.

Precauzione fondata sul sospetto. Strettezza di lettere e tra lettere per la pre-cauzione; Ricci che sono nel tempo stesso della mitomania o del soggettivismo,per il sospetto.

Apprensione per troppa analisi. Staccata oltre il naturale (zampine delle m edelle n staccate) per l'analisi; Intozzata 2° modo per l'impressionabilità.

Freddezza nelle relazioni intime tra i due sessi (da parte della donna special-mente). Non è Stentata ma non procede libera. Sembra che abbia timore di avan-zare sul rigo.

Tendenza a permalosità ma a rimproverarsi poi per questa permalosità.Disuguale metodicamente 7/10; non Dritta del tutto; Sinuosa 7/10; Larga di let-tere 7/10 e Triplice larghezza equilibrata.

Carattere che per tendenza non perdona. Dritta 9/10 per la mancanza didisposizione a piegarsi; Intozzata 1° modo 8/10 per l'indignazione suscitata dal-l'offesa al sentimento di indipendenza e di comando; Aste rette 7/10 per l'inflessi-bilità.

Tendenza a non interessarsi dei fatti altrui. Larga di lettere 7/10 per la pro-fondità; Slanciata 7/10 perché sbrigativo; senza Ricci perché deve mancare di con-torni di socialità; Veloce 7/10 per non indugiare.

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Tendenza a riso per intenerimento di cuore preso da amore. Lenta 6/10 perindugio; Curva 6/10 per la facilità a intenerirsi; Intozzata 2° modo 3/10 per im-pressionabilità; non Larga tra parole per mancanza di critica; Flaccida 5/10 perchési butta giù; Curva 5/10 per condiscendenza; non Aste rette e neppure Aste indie-tro, ma piuttosto Aste in avanti.

Tendenza a non voler essere seccato e a voler essere lasciato in pace. Dina-mica 7/10 per l'attaccamento alla sostanza delle cose; Veloce 7/10 per la negazionedell'indugio; senza Ricci.

Tendenza a non accontentarsi mai della parte economica e di tutto. Rove-sciata per la stranezza; Filiforme 7/10 per la sensibilità; Larga tra parole 7/10 peripercritica.

Tendenza alla chiacchiera per chiacchierare. Fluida 8/10 per la spigliatezza eprontezza di parola; Accurata spontaneamente 6/10 per la leggerezza; Vezzosa ci-vetteria 7/10 per non rendersi conto della responsabilità delle parole.

Tendenza all'ipercritica sulle cose altrui e sulle proprie. Esagerata Larghezzatra parole e piccola 7/10; Disuguale metodicamente 7/10.

Tendenza all'ipercritica sulle cose altrui e a essere entusiasta delle proprie.Esagerata Larghezza tra parole per la critica; Alta 7/10 per la prosopopea di supe-riorità; Uguale per mancanza di originalità.

Tendenza a non restare indifferenti per alcuna cosa. Dipende dal preoccu-parsi e dalla tendenza all'osservazione.

Malleabile per riflessione. Curva 6/10 per la malleabilità; Larga di lettere7/10 per la comprensione; Larga tra parole 5/10 per la riflessione.

Tendenza a diventare nervosi se disturbati nel lavoro. Dinamica 7-8/10 peril fervore nel lavoro; Slanciata 7/10 per l'avvedutezza; un che di arruffamento per-ché il soggetto si imbroglia e diventa nervoso.

Tendenza all'orgoglio erotico. Pendente 5/10 per l'affettività tanto attiva chepassiva; Accurata spigliata 5/10 per la vanità di comparire; Filiforme 7/10 e Fine5/10 per la sensibilità; Angoli A 6/10 per il risentimento. Tanto più se si aggiungeLevigata.

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4.ALCUNE QUALITÀ

CHE SCATURISCONO DAL TEMPERAMENTO

1. IMPULSIVITÀ E RIFLESSIVITÀ

Per poter formulare la causa grafologica di queste due specie, è ne-cessario fare delle premesse.

La percezione dei sensi è l'operazione prima e fondamentale della vitasensitiva; è dalla percezione che tutte le altre derivano, come conseguenzenaturali. La tendenza dell'appetito che ci trae verso un oggetto o che cene allontana, il movimento locale che permette di avvicinarci all'oggettoo di fuggirlo, presuppongono evidentemente qualche conoscenza dell'og-getto stesso, secondo il celebre aforisma: «Ignoti nulla cupido».Ora, fra tutti gli oggetti corporei che possono cadere sotto i nostri sensi,alcuni sono esterni e a noi estranei, e non ne possiamo conoscere l'esi-stenza che con un atto di percezione esterna; altri sono propri della nostrapersona, e sono i nostri organi animati con le loro operazioni interne(sforzi muscolari, immagini, desideri, ecc.) e i loro stati affettivi, piacevolio sgradevoli: questi veniamo a conoscerli con un atto di percezione inter-na o di senso intimo, che talvolta si chiama anche coscienza sensitiva, perdistinguerla dalla coscienza intellettiva, per mezzo della quale l'anima spi-rituale si ripiega su se stessa con un processo inorganico differentissimoda quello della coscienza sensitiva [...].Questa distinzione non solo non è arbitraria, ma è invece l'espressionerigorosa dei fatti osservati. 1) L'analisi anatomica e fisiologica ci mostrache gli organi periferici dei sensi esterni sono del tutto differenti, per laloro struttura e la loro situazione, dagli organi dei sensi interni; dal chenoi possiamo concludere sulla diversità delle loro funzioni. 2) I fatti del-

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la coscienza ci attestano esistere una differenza radicale tra la percezionedell'Io e quella del non Io [...].Il confondere la percezione esterna con una percezione interna, è un vo-ler dunque negare l'evidenza, che distingue chiaramente gli stati dell'og-getto da quelli del soggetto, l'Io e il non Io [...] (Albert FARGES, II cervel-lo, l'anima e le facoltà. Parte II: Percezione esterna e interna).

Il Farges ne disputa lungamente per rigettare le teorie degli ultraspi-ritualisti e dei materialisti.

Ciò che preme a noi qui è di far intendere che la percezione esternaè una sensazione incosciente. Riportiamo le parole del Farges che prova-no tanto bene questo assunto, e ci si perdoni questa lungaggine: essa ci ènecessaria per comprendere tutto il complesso di quel che noi vogliamoconcludere.

Noi conveniamo che le sensazioni interne, quali il dolore e il piacere, so-no necessariamente più o meno coscienti e che un dolore o un piaceretotalmente incoscienti non sarebbero più né un dolore, né un piacere,nel senso in cui l'intendiamo noi. Ma noi riteniamo che tutte le nostresensazioni non implichino la percezione dell'Io, e che vedere, udire, toc-care siano vere percezioni esterne, sebbene incomplete senza la coscienzache si ha, che vediamo, che udiamo, che tocchiamo.La percezione dell'oggetto sentito non implica necessariamente la perce-zione dell'oggetto che sente, salvo per la percezione del senso intimo, incui il soggetto e l'oggetto sono identici [...] (FARGES, Le.: Sensazioni inco-scienti).

Dobbiamo aggiungere che questa distinzione non solo è possibile e vero-simile, ma è reale: infatti si può constatare per mezzo delle variazioni in-dipendenti dalle due funzioni. Se la coscienza fosse l'essenza della sensa-zione esterna, la perfezione di queste sensazioni sarebbe sempre in pro-porzione diretta del grado di coscienza. Ora ciò non è, e parrebbe cheaccada piuttosto l'opposto. Se il musico esagera l'attenzione che deve pre-stare alla lettura del pezzo musicale che ha sotto gli occhi e alla direzionedei movimenti delle dita, mette in pericolo l'esecuzione, invece di assicu-rarla [...] (FARGES, Le.: Esistenza).

Le percezioni esterne, dunque, non sono altro che sensazioni inco-scienti.

Ora, entrando direttamente nella nostra materia, noi facciamo os-servare che l'impulsivo si fa trasportare dalla percezione esterna, cioè dal-la sensazione incosciente, almeno nel primo scatto della percezione, enon permette alla percezione interna nemmeno di affacciarsi alla fìne-

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stra, per modo di dire, dell'anima sensitiva e molto meno dell'anima in-tellettiva o della facoltà intellettiva.

La percezione esterna suscita nell'impulsivo lo scatto, ed egli si fatrasportare dallo scatto finché lo scatto mostra la forza sua, simile a unproiettile che sia lanciato da un fucile o da un cannone.

Il riflessivo, invece, ferma o tende a fermare ciascun atto incoscienteper farlo passare sotto il controllo del senso interno e della ragione. Ilproiettile di un fucile o di un cannone ci rappresenta bene gli impulsivi,poiché come il proiettile non cessa di forare l'aria finché dura in lui laforza prima ricevuta nell'uscite dalla canna del fucile o del cannone, cosìl'impulsivo agisce sotto l'impulso primo, avuto dalla percezione esternao sensazione incosciente.

Il riflessivo potremmo raffigurarlo a una lumaca (ci si perdoni il pa-ragone, ma mi pare che quadri a cappello) che, nel procedere, mandaavanti le due piccole corna con le quali riceve la percezione esterna, laquale produce nella lumaca la percezione interna poiché, se non trovainciampi, passa oltre; se, per contrario, trova qualche ostacolo, o deviaoppure si ritira nel suo guscio. La percezione interna o sensazione co-sciente è quella che la dirige in tutte le due azioni; la sensazione coscien-te si può dire che fa tanti atti, nella lumaca, di locomozione, quanti ne fala sensazione incosciente.

Dagli impulsivi per andare ai riflessivi dobbiamo salire una scala diparecchi gradini, poiché sono tante le specie intermedie.

Potremmo dividere gli impulsivi in ordinati e disordinati.I riflessivi poi potremmo dividerli in riflessivi semplici e in riflessivi

analitici.Queste divisioni ci vengono presentate dalla grafologia.Nessuno ci potrà negare (per chiarire meglio quanto vogliamo af-

fermare) che gli impulsivi, generalmente parlando, si fanno trascinaredalla percezione esterna o sensazione incosciente; i riflessivi, invece, or-dinariamente, chiamano la percezione interna e la ragione al controllo.La percezione interna e la coscienza intellettiva in atto non sono cheun esame, una constatazione di ciò che ha prodotto nel soggetto la per-cezione esterna. La percezione interna e la coscienza intellettiva in attosono una rottura della percezione esterna, abbia questa esaurita la suaforza o non l'abbia esaurita. E l'esame che subentra per vedere che cosaabbia prodotto nel soggetto la percezione esterna, cioè la sensazione in-cosciente.

L'impulsivo non sa permettere alla percezione interna e alla coscien-za intellettiva di prendere la bilancia, ciò vuoi dire che l'impulsivo è in-capace, finché dura la forza della percezione esterna, di scendere all'esa-me della coscienza.

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Su tutto questo io credo che non possa aver luogo la discussione.Per questo ci siamo dilungati affinchè non possano sorgere dubbi o ma-lintesi.

Ora, però, noi dovremmo dimostrare che la scrittura degli impulsiviè una scrittura incosciente e la scrittura dei riflessivi è una scrittura co-sciente.

La terminologia di scrittura cosciente e incosciente, invero, è un po'strana, ma non è lontana dalla verità, secondo l'esigenza del nostro as-sunto. .

Per poterci spiegare, riferiamoci al concetto di coscienza e di inco-scienza.

Coscienza, per se stessa, indica controllo, o con il far piegare l'esserespirituale sopra se stesso o con il far sì che la prima cellula nervosa del-l'essere sensitivo, che è in rapporto con il mondo esterno, debba essereunita a una cellula centrale che sia in rapporto con essa e che in filosofìasi chiama «Organo centrale comune».

Dunque la scrittura cosciente sarà quella che è passata per questo va-glio dell'organo centrale comune, riferendoci alla parte sensitiva dellaquale si deve qui tenere maggior conto, in quanto il controllo cui è sot-toposta la scrittura cosciente è più materiale che spirituale, tanto più chesi pone sotto controllo la materialità della scrittura.

La scrittura incosciente sarà quella che non passa per questo vaglio.La scrittura cosciente, dunque, è del riflessivo; la scrittura incoscien-

te è dell'impulsivo.

Q Le scritture incoscienti. — E quali sono mai le scritture incoscienti?Abbiamo diviso gli impulsivi in impulsivi senza remora, in impulsivi asalti; e questi e quelli in impulsivi ordinati e in impulsivi disordinati.Così le scritture incoscienti hanno la stessa divisione.

Le scritture incoscienti senza remora sono quelle che presentanol'impulsività tanto nella sostanza della forma grafologica della scrittura,quanto nelle accidentalità. La sostanza viene rappresentata dalle parolee dalle lettere; le accidentalità vengono rappresentate dagli aggiunti diqueste parole e di queste lettere, senza i quali le parole e le lettere po-trebbero restare benissimo nella loro integrità. Queste accidentalità so-no principalmente i filetti finali, i quali per se stessi sono accidentalità,in quanto una scrittura può esserne priva, e sono accidentalità nelle lo-ro modalità. Dato che essi vi siano, qui si considerano le loro modalità.Una scrittura dunque è incosciente senza remora, o nella sua totalità,quando ha le parole e le lettere impulsive e ha i filetti finali impulsivi(vedi la fig. 378).

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Fig. 378

Secondo la forma della scrittura dovrebbero non esserci i puntinisulle i, e perciò si consideri questa scrittura come se ne fosse priva.

Si osservi bene che questa scrittura nelle lettere e nelle parole rasso-miglia proprio a un proiettile che fora l'aria finché ha forza, poiché inogni parola voi trovate che la penna non osa staccare le lettere quasi pertimore di non potere arrestare la furia che informa la mano nello stende-re le parole. I filetti finali poi sono tratti in un modo veramente impul-sivo: è inutile discuterne.

Ora, osservata bene questa scrittura e considerate le osservazioni chenoi proponiamo alla mente dello studioso, è mai possibile non vedere inquesta scrittura lo scatto dell'impulsivo senza remora? E che cosa è mail'impulsivo senza remora se non colui che si fa trasportare completa-mente dalla sensazione incosciente, dalla percezione esterna come noil'abbiamo sopra chiamata? Non si vede bene qui che i nervi eccitano tal-mente i muscoli da non lasciar campo libero alla sensazione cosciente emolto meno alla coscienza intellettiva?

Q Impulsivi a salti. - Gli impulsivi a salti sono quelli che hanno l'im-pulsività o soltanto nelle lettere e nelle parole, oppure soltanto nei filet-ti finali.

Esempio dell'impulsività solo nelle lettere e nelle parole. In questoesempio, abbiamo che anche l'impulsività data dalle parole e dalle lettereha qualche arrestamento, poiché qualche volta manca la continuità, inquanto qualche parola è spezzata, cioè ha lettere staccate. Ciò, tuttavia,non impedisce che l'impulsività si manifesti nella sua potenza, perché in

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compenso ha, questa scrittura, un che di contorsione la quale è, anzi,propria di un'impulsività accentuata, impulsività che, lasciato un ogget-to, ne prende un altro quasi come di un combustibile che non puòsmettere mai di ardere.

L'impulsività nei filetti finali può manifestarsi in diversi modi:

a) con filetti allungati al di sopra della parola;b) in linea orizzontale al lato della lettera;e) in alto arditamente sì da sorpassare l'altezza delle lettere.

Eccone gli esempi.

Fig. 379

Fig. 380

Che queste diverse specie di Ricci manifestano impulsività e quindipercezione esterna, sensazione incosciente senza facoltà di percezione in-terna, ciò appare a prima vista.

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E piuttosto il significato di questi Ricci, cioè il significato della loroimpulsività, che noi dobbiamo esaminare psicologicamente.

La modalità a) noi la chiamiamo la modalità che indica spavalderia.Ora la spavalderia ha in sé un che di incoscienza, perché la spavalderia siscosta dall'assennatezza, la quale è propria della persona che si dice co-sciente.

Lo spavaldo, se si pensa bene al suo modo di agire e ai suoi movi-menti, si vedrà che i suoi movimenti hanno la forma e l'andatura del ric-cio riportato circa la modalità a).

La modalità b), riguardando il suo significato grafologico (significache dove dev'essere la ragione o la critica oggettiva, ivi si getta il soggettoper imporsi), sembrerebbe contraria all'impulsività e alla incoscienza,poiché l'oggetto, qui, eccita il soggetto a porsi dove dovrebbe essere l'og-getto.

Ma se si considera bene non è il soggetto quale viene fuori dallacoscienza sensitiva o intellettuale quello che viene imposto, ma un sog-getto fantastico, formato dall'incoscienza. Viene a essere come la vesteo la direzione della sensazione incosciente e non affatto una nuova sen-sazione.

La modalità e), finalmente, è quella che più delle altre tenta diuscire dalla cerchia dell'impulsività o dell'incoscienza, perché questaspecie di riccio o filetto finale significa, in grafologia, fissazione di idee.Infatti l'allucinato, il fissato, ha movimenti a guisa di ricci della moda-lità e).

Ora fissazione di idee significa arrestamento e non affatto trazioneall'impulsività. Prima di tutto qui si tratta dell'impulsività a salti. Poi,in secondo luogo, qui si ha un arrestamento, ma un arrestamento nel-l'incoscienza; quindi, potrei dire, una fissazione nell'impulsività.

O Impulsivi ordinati. — Secondo la divisione che abbiamo dato sopra,abbiamo gli impulsivi ordinati e disordinati.

Gli ordinati con l'impulsività soltanto nelle parole e nelle lettere,che hanno la scrittura con Disuguaglianza metodica, cioè con le letteree le parole che hanno un che di disuguaglianza, ma che questa disugua-glianza ha un che di metodo, ripetendosi, per modo di dire, sì da fare uninsieme di scrittura che soddisfi l'occhio.

Gli ordinati con l'impulsività soltanto nei filetti finali sono quelliche presentano una scrittura Uguale, cioè con una pendenza ordinatain tutte le lettere, con un'altezza e lontananza pressappoco uguale dellelettere.

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In questi ordinati, come appare chiaro, l'impulsività viene molto af-fievolita dall'ordine. L'ordine è come un esposto della coscienza. Qui cibasti fare questa osservazione, poiché il fare altre conclusioni non appar-tiene a questo capitolo.

O Impulsivi disordinati. — Gli impulsivi disordinati, con l'impulsivitàsoltanto nelle parole e nelle lettere, sono quelli che hanno una scritturacon disuguaglianza non metodica che vai quanto dire disordinata: disor-dinata nel procedere sulla riga, disordinata nella distesa delle aste, ecc.Essa indica, come è chiaro, dopo l'esposizione fatta, incoscienza e disor-dine, perciò incoscienza irreparabile (eccone l'esempio a fig. 381).

Fig. 381

In questa scrittura voi trovate l'incoscienza e per impulsività e ancheper una certa beatitudine personale. Ciò secondo le impellenze esterne,perché è una scrittura che rappresenta proprio l'incosciente o, meglio,colui che si fa trasportare dalla percezione esterna.

Gli impulsivi disordinati che hanno l'impulsività nei filetti finali so-no quelli che presentano una scrittura con filetti finali che ora sono fattiin un modo ora in un altro, ma sempre disordinatamente e non in unmodo metodico. La cosa è facile a intendersi, e quale esempio si puòprendere quello della fig. 381.

Questi impulsivi disordinati, tenendo sempre la modalità del signi-ficato della loro forma grafologica, sono coloro che si dicono volubili,facendosi sempre trasportare dall'incoscienza.

O Le scritture coscienti. — Le scritture coscienti sono quelle dei riflessivi.Tra parentesi diciamo che non vogliamo noi porre il riflessivo, tantonella parte intellettiva come nella parte morale, sopra colui che noi ab-biamo chiamato impulsivo o incosciente: qui vogliamo dare noi il pro-

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cesso della percezione degli uni e degli altri. Tratteremo poi del valoredell'una e dell'altra percezione.

Abbiamo detto sopra che si possono dare riflessivi semplici e riflessi-vi analitici.

Q Riflessivi semplici. - I riflessivi semplici hanno una scrittura tuttaunita, Accurata, e molto più sono riflessivi se l'hanno Levigata.

L'esempio a (vedi la fìg. 382) è di scrittura Accurata; l'esempio b èdi scrittura Levigata.

Fig. 382

Che cosa pretendiamo noi di affermare con il dare queste scritture?Vogliamo forse noi dire che i riflessivi, dei quali la scrittura è Accurata equalche volta Levigata, non abbiano la percezione esterna, cioè sensazio-ni incoscienti, ma che abbiano coscienza delle proprie operazioni e deiloro stati soggettivi di piacere e di dolore? Noi non pretendiamo di asse-rire tutto questo. Intendiamo di asserire che se gli impulsivi tendono afarsi trasportare dalla percezione esterna, i riflessivi, invece, tendono ascendere al consulto delle loro sensazioni incoscienti.

La scrittura Accurata è l'indice della tendenza semplice di tale con-sulto, la Levigata è l'indice della tendenza semplice ma più accentuata.

Prego di tenere dietro alle nostre osservazioni. Che cosa è mai l'ac-curatezza nella scrittura se non quella tendenza alla meticolosità in tutto,a voler tutto vagliare, a voler tutto osservare e nella sostanza delle cose enelle accidentalità delle medesime; anzi, che cosa è mai se non quellatendenza a voler prima esaminare le accidentalità e poi la sostanza, sottola sicurezza che, tenute d'occhio le accidentalità, la sostanza certo non sela svignerebbe dall'occhio dello scrutatore di questa specie? Come quelnegoziante cui si cercava di togliere da una fattura i centesimi, disse: pri-ma voglio riscuotere i centesimi e poi le lire.

Non vedete, osservando voi la scrittura Accurata e molto più la Le-vigata, che vi sembra di vedere l'autore di esse accomodare il braccio ac-curatamente sul tavolo, stringere pedantemente la penna tra l'indice e il

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medio e tentare, prima di scrivere, lo spazio sopra la carta? Non vieneforse con tutti quegli atti messo in esercizio il sistema cellulare centraleo sistema nervoso centrale, il quale non è solamente «un'eco cosciente ditutte le sensazioni esterne, che egli accentra e paragona, ma è anche l'or-gano diretto di tutte le sensazioni interne [...]»? (FARGES, Le.: Organocentrale comune).

Ora se è tanta la percezione interna, prima ancora di agire, che cosanon dovrà affaticarsi la coscienza sia sensitiva come intellettiva nel corsodell'azione? Perché questo modo di agire nello scrivere è, in tali persone,abituale per tutte le loro azioni: basta esaminarle.

Q Riflessivi analitici. — II riflessivo semplice non è così accentuato nellariflessione come l'analitico, poiché l'analisi, per se stessa, va più ai parti-colari.

La scrittura del riflessivo analitico è quella che non solo è, per lo me-no, Accurata, ma di più ancora Staccata, cioè non solo le parole sono di-stanti una dall'altra, ma le lettere di una stessa parola sono le une stacca-te dalle altre (eccone l'esempio a fig. 383).

Fig. 383

A me sembra che questa nostra asserzione grafologica non abbia bi-sogno di essere delucidata, poiché è chiarissima. Tuttavia cerchiamo diaprire il nostro pensiero: Che cos'è l'analisi? L'analisi è il contrario dellasintesi.

Che cos'è la sintesi. La sintesi consiste nel distillare, sarei per dire,una data verità, tirarne fuori l'essenza e proporla alla luce. «Ricomposi-zione di idee - ci dice il vocabolario - in^modo da dare un tutto unito edistinto». E che cos'è dunque l'analisi? È la scomposizione di un tuttonelle sue parti, nei suoi elementi, per studiarli particolarmente.

Coloro che hanno tendenza all'analisi la manifestano in tutte le lo-ro operazioni, perché l'uomo non può fare a meno di informare tutte

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le sue azioni delle sue tendenze sortite da natura. E non vedete voi,nell'esempio proposto, come tutto sia diviso, come le parti di una pa-rola siano tutte staccate, quasi obbligate a mostrare partitamente la loronatura?

Ora, se individui di questa specie sono portati da natura a tutto ana-lizzare, volete che non facciano ciò proprio quando si tratta delle loropercezioni? Anzi lo faranno allora a maggior forza, quasi sempre con iltimore di essere tratti in inganno, perché hanno più timore di cadere ininganno coloro che tendono all'analisi che coloro che tendono alla sinte-si. Si interroghi la psicologia.

2. CORAGGIO

II coraggio, come tosto vedremo, è opposto alla viltà: si danno diver-se specie di coraggio e si danno corrispondenti specie di viltà.

L'audacia è contraria alla paura, e, benché non sempre la paura siauna conseguenza della mancata audacia, l'audacia tuttavia può saltarealla paura; il coraggio, invece, non diventerà mai paura, ma diventeràviltà.

La paura può prendere l'audacia, acciuffarla, ma non può prendereil coraggio, nonostante il suo continuo martellare, per demolirlo.

La viltà può prendere la forma di paura, ma paura non sarà mai pro-priamente detta, in quanto la paura non è la conseguenza del mancatocoraggio.

La sfacciataggine è una modalità dell'audacia; essa è, più che altro,una modalità dell'audacia morale femminile. La si distingue dall'audaciaperché essa, di fronte al coraggio indomito, facilmente va più in là dellapaura e diventa disperazione; e anche perché è una modalità dell'audaciache colma la tazza del disgusto e dell'indignazione.

La verecondia, finalmente, è come la sposa del coraggio, sì da fareuna cosa medesima con esso, pure restandone distinta. Essa rassomigliaai crepuscoli della sera, quando il sole è tramontato. Il sole tramontato èil coraggio, i crepuscoli detti rappresentano la verecondia.

Tutti questi concetti si chiariranno in appresso. Noi qui intendiamodi trattarne partitamente cercando, prima, di entrare nei segreti dellapsicologia e della fisiologia e poi, di conseguenza, nei segreti della grafo-logia.

Che cos'è il coraggio? «Il coraggio — risponde Charles Richet (L'in-telligence et l'homme, p. 361) -, nella sua forma più semplice, è il di-sprezzo della morte».

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Questa definizione non può soddisfare, perché il coraggio è qualchecosa di più del disprezzo della morte, come vedremo. Forse Richet hapreso questa definizione dal dilemma di Lucrezio, che allo stesso Richetsembra irrefutabile.

Non riportiamo il dilemma di Lucrezio, perché è un dilemma inteoria, ma non certamente in pratica, come poi, implicitamente, Richetstesso viene a riconoscere.

Che cos'è, dunque, il coraggio preso in se stesso e nella sua formagenerale? Il coraggio, quale noi lo vediamo, consiste nel mantenere ilproprio Io nella sua integrità e dignità, cioè consiste nel mantenere ilproprio Io sul trono del dovere.

Questo è il vero coraggio che tutto abbraccia e che nessun principiomorale potrà giammai censurare. Questo coraggio imporrà persine all'Iodi sacrificare se stesso per mantenersi nel dovere: prima vi è il dovere,poi vi è l'Io, di modo che l'Io deve cedere al dovere e così solo potràmantenersi nella propria integrità e nella propria dignità, pur maciullan-dosi per il dovere.

E vero che l'amor proprio e la generosità di cuore possono ispirare ilcoraggio; tuttavia, se si scostano dal dovere, non sono più coraggio, maprendono un altro nome: prendono il nome di viltà, la quale ha tantefacce quante sono, mi si perdoni l'esagerazione, le teste umane.

Se si considera attentamente, coraggio pratico e dovere si richiedonoa vicenda, di modo che le mancanze al dovere sono anche mancanze dicoraggio.

O Specie diverse del coraggio. - Da ciò, come bene ragiona Paul Souriau(L'entrainement au courage, p. 18), il coraggio cattivo, come ad esempioil coraggio che scaturisce dalla collera, non si può chiamare coraggio.

Prima di interrogare la fisiologia, dobbiamo dire che vi sono duespecie generali di coraggio: il coraggio fisico e il coraggio morale. Il pri-mo supera la morte materiale, è dell'eroe sul campo di battaglia o simili;il secondo supera la morte morale ed è proprio dei lottatori del bene,della fede e della virtù.

Ambedue queste specie di coraggio hanno tre sottospecie, quali leriporta sempre Richet (o.e.). Si danno dei coraggiosi:

1. che non credono al pericolo; essi si immaginano che la morte (mate-riale o morale o sociale) non li possa colpire, quasi che fossero invul-nerabili. Si badi, però che questa specie di coraggio può sdrucciolarenell'audacia;

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2. che, pur credendo al pericolo, non ne fanno conto. Questo è un co-raggio, così nudo e crudo, che non fa troppo onore alla dignità uma-na, la quale è costretta dal dovere a dare il giusto peso alle cose;

3. che sentono il pericolo, ma lo superano spinti da sentimenti supe-riori.

Questi ultimi sono quelli che hanno il vero coraggio, perché am-mettono in se stessi tutti gli elementi necessari a costituirlo.

Tuttavia, per trattare grafologicamente del coraggio, cioè di coloroche hanno tendenza naturale al coraggio (poiché noi teniamo sempredi mira le tendenze sortite da natura), dobbiamo dire che, trattando delcoraggio innato o che ha elementi tali da natura di esser coraggioso, leprime due specie rispondono più della terza alle esigenze grafologichedel coraggio. Coloro, in altri termini, che non credono al pericolo o chenon ne tengono conto per tendenza naturale hanno i veri requisiti del co-raggio grafologico. Debbono essi mettere la loro opera per porre le lorotendenze (ciò che è difficile per individui di tale specie) nella cerchia deldovere.

Per spiegarci meglio, prendete un Icone, una tigre e un cane. Il leonesi sente forte e non crede al pericolo neanche di fronte alla tigre. La tigrecrede al pericolo di fronte al leone ma, ispirata dalla sua ferocia, sprezzail pericolo e si lancia contro il leone, pur presentendo istintivamente chedovrà morire. Il cane che fa la guardia alla casa del padrone assalita dailadri che sanno il padrone assente, nonostante si senta fischiare attorno iproiettili di rivoltella, salta, addenta ora l'uno ora l'altro dei ladri e, final-mente, cade morto.

Certo che il leone è il più coraggioso per natura, appunto perchéforse si sente forte e ha tutta la ragione di non credere al pericolo. La ti-gre è coraggiosa per la sua ferocia, che la costringe a non tener conto delpericolo. Il cane è coraggioso per il dovere, per fedeltà al suo padrone,poiché, se quella casa non fosse del padrone suo, esso fuggirebbe dai la-dri e i ladri non si curerebbero di lui.

Per divenire coraggiosi come il cane, trattando dell'uomo, è neces-saria almeno una certa educazione morale; mentre per esser coraggiosicome il leone o come la tigre, basta la sola natura. Se, tuttavia (per farvedere le esigenze della nostra grafologia) la natura stessa, in qualchemodo, desse all'individuo la forza morale evoluta, come dall'educazio-ne, allora colui che ne fosse munito avrebbe il coraggio più forte anco-ra di colui che non conosce il pericolo e di colui che non tiene contodel pericolo, perché avrebbe spiccato il senso del dovere dalla medesi-ma natura. Che ci siano o no individui così fatti è questione che nonci interessa.

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Q La lotta principale del coraggio. — II coraggio, facendo un passo avan-ti, richiede la lotta principale con se stessi. La situazione del coraggioso,nella lotta con la sua parte bestiale, è calma, perché è la parte bestiale chesi ribella al coraggio. Èccone una descrizione significativa: è Souriau (o. e.)che tratta di se stesso nella terribile guerra mondiale:

Cosa curiosa! Lungi dall'essere abbattuto, io mi sentivo, invece, in modosorprendente sovraeccitato. Io ero giulivo in uno stato spiccato per limpi-dezza e perfetta libertà spirituale. Io vedevo me medesimo operare, assi-stevo, come quasi spettatore, a tutto ciò che avveniva in me e di me. Lemie impressioni mi sembravano belle e invidiabili, come fossero delle av-venture. Mi ricordo ch'io consideravo, come un che di estraneo a me, laparte di buono ch'io facevo, la parte di un debole impegnato nella prova;io consideravo il mio Io militante e terrestre come se la parte immortaledell'anima mia fosse di già in una regione, dove non avrebbe potuto in-cappare più in alcuna cosa sinistra.

Così avviene appunto in ogni lotta anche morale, anche spirituale,in cui il coraggio prenda l'impero.

Ma in questo coraggio (per scrutarne tutta la sua possibilità e la suanatura) è necessario addentrarsi in parecchie cose di ordine fisiologico.

O / nemici fisiologici del coraggio. — Prima di tutto dobbiamo considera-re che i nostri organi ci forniscono una determinata energia, che i nostrimuscoli hanno un'energia che si esaurisce.

Fate l'esperimento di mettere in azione, in modo energico e continuo, ungruppo di muscoli, per esempio, con lo stringere il pugno a tutta forza[...], presto questo sforzo sarà per i muscoli doloroso a guisa di crampo.Ogni sforzo intenso, ripetuto a intervalli troppo brevi o troppo prolun-gati produce delle sensazioni di dolore al quale, poi, non si potrà facil-mente resistere. I muscoli sono i primi nemici fisiologici del coraggio.Il secondo nemico è il cervello. Esso pure è organizzato ed è capace di re-sistere alla fatica da mane a sera, purché non lo si sforzi in modo eccessi-vo, perché allora ha i medesimi effetti dei muscoli spossati. Questo è ilsecondo nemico del coraggio (SouRiAU, o.e.: chap. Lafatigue muscolairé).

Il coraggio, pertanto, deve fare in modo da non esaurire le sue po-tenze che sono necessarie per agire. Perciò già intravediamo che il corag-gio richiede anche, per se stesso, una certa dose di prudenza e di assen-natezza per misurare, alimentare le sue forze e per non abusare di esse.

E necessario, inoltre, tenere conto del dolore, sia fisico che morale, ilquale spesso ci coglie. Il dolore fisico è una sensazione che risponde a

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un'alterazione o lesione dell'organismo. Bisogna soffrirlo, il dolore fisi-co, per poterlo valutare. Noi siamo portati ad accrescere i nostri dolorie a diminuire quelli degli altri. Tuttavia bisogna fare questa confessionepreziosa: la capacità di soffrire in un essere vivente, e specialmente ragio-nevole, è quasi illimitata.

Il dolore fisico è un nemico del coraggio, ma esso è accompagnatoda riflessi significanti, che tendono a eluderlo, a diminuirlo e a farlo per-sino cessare. ,

Fatevi comprimere le dita da una morsa stretta mediocremente e lasciateche il dolore cresca dallo stesso prolungamento dell'esperienza. Voi co-minciate a sperimentare una sensazione penosa, che al principio riuscitea sopportare e vi apponete la vostra osservazione con curiosità; ma cre-scendo ognora il dolore, finite con il non poterne più [...]. Voi vi arreste-rete, voi stessi ritirerete la vostra mano. Se qualcuno vi costringesse a for-za, voi ve ne svincolereste con una reazione brutale... (SouRiAU, o.e., chap.II: La souffrancephysique, pp. 40-41).

Il grande dolore è ben altra cosa:

Esso provoca una vera rivolta dell'organismo. Ci contorciamo, ci dibattia-mo. Ciò apporta degli sforzi convulsivi, tumultuosi per scampare dai vin-coli del male (Le.).

Allora non si può fare a meno di gridare. Perché si grida? Tutti glianimali urlano sotto la stretta del dolore con un grido d'angoscia.

Il grido non avviene quando l'animale è molto ammalato, ma, piuttosto,allorché incappa in un grande pericolo, in un caso di un repentino attac-co, allorché cade fra gli artigli o i denti di un rivale, allorché lo si uccide;allora esplode con un grido acuto orribile, che arresta l'aggressore e puòfargli lasciar la preda. Quel grido è un segno d'allarme, un appello al soc-corso, un modo di dimandare grazia, una protesta sdegnosa contro la vio-lenza... (Le.).

Il dolore fisico, appare chiaro, è un nemico del coraggio, come eraun nemico della fede nei martiri. Ma esso si può sopportare, si può su-perare anche se eccessivo, come ci insegna la storia degli stessi martiri delcristianesimo, benché aiutati e informati da forza soprannaturale. Noinon siamo qui obbligati a trattare degli altri modi di resistere al dolore,perché usciremmo di tema. Ci basti presentare il dolore fisico come unnemico del coraggio e che il coraggio può valere a sopportarlo e vincerlo.

Ma, e il dolore morale? Non si pensi che il dolore morale sia indi-pendente dal nostro organismo. Ogni emozione penosa ci si dipingenell'aspetto: segno certo di una modificazione organica. I dolori morali

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apportano veri perturbamenti fisiologici. Nel dolore morale, a differenzadel fisico, entrano in azione elementi superiori dell'attività delle facoltàintellettive e volitive. Io voglio, per esempio, mostrare e comunicare efare entrare nell'estimazione degli altri l'evoluzione dei miei studi grafo-logici. Tutte le mie fatiche, tosto che tento la cosa, sono consideratecome una pazzia, una mostruosità, un'immoralità, un'indiscrezionescandalosa, una negazione della scienza... e via dicendo. Ebbene? Sonoforse un semplice spettatore di tutte queste contrarietà che mi squarcia-no il cuore? No. Io sento che il mio interno si dibatte, che il mio cer-vello si ribella, che l'anima mia grida all'ingiustizia, che gli anni delmio studio indefesso si ergono a giudici della serietà delle mie conclu-sioni. Ma, acquistando un po' di sangue freddo ed esaminando le esi-genze dei miei awersari, finisco con il costringere la mia semplicità adaccomodatisi.

Io sento che il dolore che soffro mi fa sbarrare gli occhi sul princi-pio, mi accelera il battito del cuore, mi prende il cuore, me lo trita epoi mi getta in una prostrazione profonda, più ancora che se un ferroacuminato, ficcatomi nelle arterie, mi avesse reso esangue.

Ecco il terribile nemico del coraggio, nemico che tanti geni nonhanno avuto la forza di superare e si sono scagliati contro l'imbecillità ela canaglieria congenita degli uomini, mentre avrebbero dovuto pren-dersela principalmente contro la propria debolezza e sventatezza, perchéil dolore morale, quasi sempre, è un riparo, un risanamento della debo-lezza, della sventatezza passata e un preventivo dell'avvenire. Bisogna ac-cettarlo, il dolore, come riparatore e come valletto e donzello che vede ilpericolo, il danno e addita il perfetto.

Q L'affetto: l'altro nemico del coraggio. — Questi, tuttavia, sono i nemiciche portano con sé la repulsione.

Quali sono quelli dell'attrazione? Il principale è quello dell'affetto il-legittimo che il coraggio deve rigettare.

È spesso un affetto nato da sé nel cuore, germogliato al calore di cir-costanze dolorose, irrigato di lacrime, coltivato dalla riconoscenza, acca-rezzato dalla simpatia che, furtiva, si è messa tra le pieghe recondite delcuore.

Il coraggio ode la voce del dovere: «Rigetta tale affetto, scaccialo date, calpestalo!». Il coraggio, ahimè!, a questa intimazione, è là che pian-ge. Esso tutto ha affrontato nella vita umana; tante volte si è trovato a tuper tu con la morte. Nella lotta, riuscendo vincitore, ha visto il solemandare più vividi i raggi, ha visto la luna farsi più argentea, ha visto le

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stelle ammiccarsi a vicenda per gioia. Ora, invece, questo povero corag-gio piange o, peggio, è impietrito dal dolore. Non ha quasi forza di rea-gire. Non esiste più né sole, né luna, né stelle, né magnificenza di alture,né soavità di aure; tutto è distrutto, tutto è finito.

Colui che deve sostenere la lotta è spettatore e attore di un dramma,di una tragedia straziante, molto più terribile della morte.

Ma il dovere attende la risposta. Ecco finalmente che il coraggio sileva: è risoluto, non piange più, è calmo, con l'Io schiaccia l'Io medesi-mo ed esclama: «II dovere deve essere vincitore».

A queste parole tutto è sorriso all'intorno, tutto è paradiso. Questo èil coraggio.

Q // coraggio grafologico. — Abbiamo distinto tre specie di coraggiosi:1) colui che non crede al pericolo; 2) colui che, pur credendo al perico-lo, non ne fa conto; 3) colui che crede e sente il pericolo, ma lo supera,spinto da sentimenti superiori.

L'esempio per la prima specie di coraggio l'abbiamo preso dal Icone,per la seconda specie dalla tigre, per la terza dal cane.

Se dovessimo impersonare la prima specie di coraggio, noi vedrem-mo che chi lo ha si presenta eretto, quasi impettito, con lo sguardo piùche acceso, sprezzante e sicuro, con incesso fermo e grave, con la parolaespressa a motti secchi ed estremamente laconici.

L'atteggiamento dei muscoli deve rispondere a tutte queste moda.Perciò: 1) muscolo fermo, non oscillante e tratto in linea retta, ciò chesi confa al presentarsi eretto, quasi impettito; 2) muscolo con movimen-ti imperiosi e caricati, ciò che si confa allo sguardo sprezzante e all'inces-so sicuro e grave; 3) muscolo con movimenti secchi, ciò che si confa allaparola secca ed estremamente laconica.

Ora la grafologia ci insegna: la scrittura indice del muscolo fermo,non oscillante e tratto in linea retta, è quella che nell'estensione special-mente delle aste, procede in linea retta dal punto del vertice inferiore alsuperiore o viceversa.

Ecco l'esempio delle Aste in linea retta, nella fig. 384.

Fig. 384

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Fig. 386

Ecco l'esempio della scrittura che sale sul rigo, nella fìg. 385.La scrittura indice del muscolo con movimenti imperiosi e caricati è

la scrittura con Aste rette e caricate: vedi la fìg. 386.La scrittura indice del muscolo con movimenti secchi è principal-

mente la scrittura Parca. La scrittura Parca è quella che non ha Ricci,né iniziali né finali. Eccone l'esempio a fìg. 387.

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Questo è il coraggio grafologico di colui che per tendenza innatanon crede al pericolo. Se mancasse di questi tre un solo requisito, nonsi avrebbe più il coraggio della prima specie. Non è facile trovare un co-raggio così fatto. L'esempio seguente ha quasi tutti i requisiti richiesti.La scrittura è di sant'Ignazio di Loyola. Essa ha il segno della remissivitàragionevole e della ponderazione oculata, delle quali tendenze vedremoappresso il segno grafico. Queste due doti fanno sì che la tendenza al co-raggio, che non conosce pericoli, sia ponderata e ragionevole. Vedi lafig. 388.

Fig. 388

La seconda specie di coraggio, psicologicamente considerato, non ècosì facile a spiegarsi come sembrerebbe a prima vista. Tuttavia la tigredalla quale esso è rappresentato ci fa procedere sicuri nella nostra via.

La tigre, di fronte al Icone, dovrebbe darsela a gambe, perché è me-no forte; ma, invece, forse è la prima all'assalto, affidata alla propria fe-rocia.

Ecco la nota principale della seconda specie di coraggio: la ferociache, fatta entrare nel campo psicologico, si può considerare come la te-stardaggine del trionfo. La tenacia va fino alla resistenza e all'assalto vo-

c?c?

luto dalla natura delle circostanze; la testardaggine va oltre a ciò che ri-chiede la natura delle circostanze. E la ferocia è appunto quella che sipuò chiamare la testardaggine della lotta.

Ciò anche dal punto di vista della posizione già ammessa, che questaspecie di coraggio importa il credere, il sentire il pericolo e il non tener-ne conto. Ora il credere al pericolo, il sentirlo e il non tenerne contonon è altro che una testardaggine, cioè una tenacia irragionevole dellalotta.

Se dovessimo impersonare questo coraggio, dovremmo dargli mu-scoli molto tesi, come stretti da una morsa, per cui dovrebbe avere un'ir-

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ritabilità continua e violenta, ciò che viene a formare, specialmente neimovimenti curvilinei, come delle rotture che danno luogo a tanti angoliacuti.

Ora la scrittura indice di tale atteggiamento di muscoli è quella chepresenta due o tre angoli nelle o e nelle derivate delle o.

Per far vedere questo segno grafico riportiamo alcune o con i dettiangoli. Si badi che l'esempio è artificiale e molto accentuato per far ve-dere bene in che consista il segno che abbiamo riferito (vedi la fìg. 389).

Ed ecco la scrittura che può servire come di esempio per tale speciedi coraggio. La scrittura è di mano femminile (vedi la fig. 390).

Gli angoli che si debbono osservare sono tutti muniti di una piccolafreccia.

Fig. 390

La terza specie di coraggio è molto complessa. Essa viene rappresen-tata dalla fedeltà del cane.

Noi vediamo, da tutte le definizioni e descrizioni che abbiamo dato,che se il coraggio fosse personificato si presenterebbe non impettito, main certo qual modo dritto, cioè dignitoso, con in mano una spada sguai-nata che rappresenta l'Io; e mostrerebbe il braccio sinistro cinto di uno

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scudo che rappresenta il proprio dovere. I muscoli e la mente, stanchi, siribellano; ma la loro ribellione si frange sullo scudo infrangibile. I dolorifisici e morali si levano contro, ma il coraggio trafigge le loro pretese conla spada e li getta lontani con lo scudo.

Così considerato il coraggio della terza specie, quale veramente è,vediamo subito quali debbono essere i suoi atteggiamenti fisiologici, psi-cologici e, di conseguenza, grafologici.

Questo coraggio dobbiamo figurarcelo non rude. Esso deve supera-re, ma non sprezzare, la fatica muscolare e intellettuale, deve valutare idolori fisici e morali che lo incolgono e deve soltanto essere quasi rudecon essi, quando diventano petulanti nelle loro pretenzioni. Non è con-traria alla natura di questo coraggio una parola di conforto rivolta al cor-po che soffre, all'animo che si strazia in un'agonia indicibile, al cuoreche si spezza. Basta che proceda dritto, per la via del dovere; non gli èproibito e non tradisce la sua natura, se è compassionevole, benigno, re-missivo, purché il dovere non ne scapiti, purché l'Io non rinneghi mai sestesso. Il non essere compassionevole, ecc. indica crudeltà e il coraggionon è crudele: ciò non è richiesto dalla sua natura.

Fisiologicamente, dunque, e psicologicamente il coraggio deve an-dar dritto per la sua via. Ora tale proprietà deve tradursi in grafologia,la quale proprietà si manifesta nella scrittura che mantiene il rigo o chesale appena. Eccone l'esempio a fìg. 391.

Fig. 391

Per essere esatti diamo l'esempio della cosa contraria. Questa scrittu-ra discende leggermente sul rigo (vedi la fig. 392).

Siccome il coraggio della terza specie è assennato e prudente (perchépossa distinguere quando l'Io rinnega se stesso, quando il dovere viene ascapitare), deve avere Larghezza di lettere almeno mediocre (la Larghez-za di lettere mediocre si ha quando le lettere minori, cioè non le aste, siestendono orizzontalmente in ragione di 5/10 della loro esternazioneverticale), il quale segno indica profondità d'intelligenza; deve avere an-che il segno Parca (già abbiamo spiegato questo segno) che con il segnoLarga di lettere è indice di prudenza.

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Fig. 392

Per il segno Larga di lettere si guardi la fìg. 79 che presenta intornoa 8/10 di tale segno; e per il segno Parca si osservi la fìg. 158.

Questo coraggio deve piegarsi al dolore fisico, al dolore morale, allafatica muscolare e intellettiva, deve compassionare la triturazione dell'a-nima nello scacciare affetti illegittimi. Ora questo piegarsi psicologiconon ha niente di discordante con il piegarsi fisico, perché rendere tesi imuscoli è lo stesso che resistere, mentre lasciarli molli è lo stesso cherenderli remissivi.

In grafologia la lettera rigida è la lettera segno di inflessibilità, men-tre la lettera (specialmente l'asta) che si piega in avanti, formante il con-cavo a destra e il convesso a sinistra di chi legge, è la lettera indice di re-missività. Noi abbiamo dato la ragione fisiologica e psicologica di questaregola grafologica, trattando direttamente della remissività.

Ecco l'esempio delle aste piegate a destra con convesso a sinistra: leaste che si debbono osservare sono tutte sottosegnate da una freccia (ve-di la fig. 393). Bisogna notare che è molto difficile che una scrittura, an-che con espressione spiccata di questo segno, abbia tutte le aste con ilconcavo a destra e il convesso a sinistra.

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Il coraggio, inoltre, deve saper confortare all'uopo, deve sapersi insi-nuare, come colui che asciuga furtivamente le proprie lacrime e sorrideper spargere sorrisi all'intorno. Per questo il coraggio deve sapere dolce-mente avanzare, contorcersi, per modo di dire, dolcemente.

Fig. 394

Fig. 395

Ed ecco la grafologia che ci presenta la scrittura Sinuosa, indice delsapersi insinuare nell'animo altrui. La scrittura Sinuosa è quella che sicontorce dolcemente, quasi impercettibilmente nel procedere sul rigo.

Ecco l'esempio di una scrittura spiccatamente Sinuosa: vedi la fig.395.

Ecco la scrittura del coraggio complesso della terza specie. Si pongamente che colui il quale sa essere remissivo, quando lo può senza sca-pito del suo carattere, che sa insinuarsi nell'animo altrui, ecc. è moltopiù coraggioso di colui che si impone rudemente, perché questo durameno fatica a essere coraggioso, in quanto combatte di meno controse stesso e anche perché ottiene lo scopo più presto sebbene meno du-revolmente.

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3. VILTÀ

Prima di tutto, non bisogna confondere la vigliaccheria d'occasionecon la vigliaccheria innata. Quella è una vigliaccheria fuggitiva, questa èil carattere. La fuggitiva, quella d'occasione, è come un bacio, un am-plesso che la vigliaccheria da al carattere proditoriamente.

Ricordate Giuda, ricordate Pietro. Giuda è il vigliacco, ma di unavigliaccheria ingenita; Pietro, invece, è il vigliacco d'occasione. Il vi-gliacco d'occasione può arrivare, sotto la pressione appunto della viltà,fino a lasciarsi umiliare, spogliare e insultare senza avere la forza di rea-gire. Egli non si difende, per allora, egli non da ricovero in sé, per al-lora, alla verità come dovrebbe, non ha più forza per nessun atto per-sonale. Ma, passato l'atto della sua viltà, riprende i suoi diritti persona-li, si vergogna di se stesso, ne piange, se ne confessa davanti al ciclo ealla terra, in modo che ripara, oltre il dovere, al danno prodotto dallasua viltà. Si rammemori il rinnegamento di Pietro e i contorni e le con-seguenze di esso.

Tutti, pressappoco, incorriamo nella viltà che abbiamo chiamatofuggitiva, ma ci sono di quelli che ne hanno una tendenza più spiccatadegli altri.

Se si considera bene, questa viltà, nelle sue note psicologiche, non èaltro che una debolezza la quale fa sì che il carattere individuale restisenza difesa. Onde le note specifiche di questa viltà sono le note specifi-che della debolezza.

La debolezza è un rilassamento delle forze. Per convincersi si prendadi mira la debolezza fisica: quando alcuno da qualche tempo non si nu-tre, o per mancanza di materiale di nutrimento o per malattia, per cui lostomaco non riceve e non ritiene cibo per digerirlo, diventa debilitato diforze sì che languisce e cede.

Così è della debolezza morale, per tendenza innata, che non può fa-re a meno di manifestarsi in uno sguardo cascante, in un fare a rilento,ecc., appunto per una rilassatezza naturale dei muscoli. Tale rilassatezzaemerge in una mancanza di recisione nei movimenti, il che fa sì chequesti movimenti, in linea retta, tendano a discendere e a procederecon fiacchezza.

In grafologia la tendenza a discendere si manifesta nella scrittura di-scendente sulla riga; il procedere con fiacchezza porta con sé un che dirilassatezza nell'estensione delle lettere.

Non abbiamo bisogno di riportare l'esempio della scrittura discen-dente sul rigo, perché è una regola che si intende con la massima fa-cilità.

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Circa la rilassatezza delle lettere, essa si ha in una scrittura che si favedere cascante: pare che le lettere di ciascuna parola non riescano a sor-reggersi. Eccone l'esempio a fìg. 396.

Fig. 396

Come già ho fatto osservare, tutti abbiamo, più o meno, questa spe-cie di viltà, perché tutti abbiamo un certo che di debolezza a cedere circale cose alle quali siamo portati da natura.

Tuttavia, non tutte le viltà, anche fuggitive, dipendono da debolez-za; o, meglio, la debolezza si può presentare come tale, oppure difendersisotto l'orpello della prudenza, dell'assennatezza e simili.

E qual è mai la natura della tendenza alla viltà? Quali sono le sor-genti da cui scaturisce?

Interroghiamo la psicologia. Non si può negare che la debolezza,della quale abbiamo trattato, sia una delle cause di questa viltà. Ma ladebolezza, semplicemente tale, ritorna in se stessa, piange sul fallo com-messo e vi rimedia.

Penetrando nelle profondità della psicologia, noi non troviamo altracausa della viltà che un'accentuata dose di egoismo diretto da un'intelli-genza non aperta e di conseguenza poco attiva. Egoismo, dunque, stret-tezza d'intelligenza e torpore sono i tre punti sui quali posa tale viltà, so-no le tre sorgenti dalle quali essa scaturisce.

Ora passando alla grafologia, essa ci insegna che l'egoismo sta nellascrittura angolosa là dove dovrebbero aver luogo le curve. Ci dice ancheche l'intelligenza stretta sta nella scrittura Stretta di lettere, che già cono-sciamo.

Dobbiamo fermarci sul segno del torpore o dell'inazione.Questa inazione può essere semplicemente tale, oppure può scaturi-

re da una metodicità accentuata e pedante. Il primo si potrebbe chiama-re inattivo assoluto, il secondo si potrebbe chiamare inattivo relativo.

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L'inattivo assoluto, psicologicamente tale, ha uno spirito, per mododi dire, che trascina i pensieri, che trascina gli atti della volontà, seppuresi determina a questi due atti delle facoltà spirituali. È un essere che simuove pesantemente, sì che i suoi muscoli, nei movimenti, non posso-no essere netti ma, al par di quello che avviene dei pensieri e degli attidella volontà, debbono trascinare tali movimenti.

Tale modalità si deve manifestare nella scrittura, la quale deve esserecome trascinata sulla riga. Ciascuno si ponga davanti agli occhi ciò cheavviene di un corpo trascinato e ne applichi le modalità alla scrittura.

Vedi la fìg. 397.

Fig. 397

L'inattivo, poi, a causa della sua metodicità accentuata e pedante hadei pensieri lenti e delle volizioni che, per se stesse, non possono soste-nere una lotta, perché nella lotta ci sono inevitabilmente delle fasi in cuil'azione è fulminea e segue l'estro dell'escogitazione dei mezzi repentiniper la vittoria. I muscoli di questi inattivi, perciò, hanno nei movimentiun che di compassato, con contorni di frange e simili.

La scrittura compassata e tutta uguale ne è l'indice. Il compassato el'uguale non debbono venir fuori dalla scrittura calligrafica, ma dallascrittura corrente. Eccone l'esempio a fig. 398.

Tuttavia, quella di cui abbiamo trattato, è una viltà che potrei chia-mare negativa, in quanto consiste nell'inazione, nell'omissione di ciòche dovrebbe entrare in azione.

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Fig. 398

Ma c'è la viltà che agisce, che positivamente pone i termini, i requi-siti della viltà. Qui abbiamo tre vie d'uscita:

- la viltà di colui che non sa sostenere, sino alla fine, la parte impostaglidalla sua posizione;

— la viltà che scaturisce dal tradimento;— la viltà che scaturisce dall'odio.

La prima viltà nasce dall'opportunismo; la seconda da ingordigia didenaro; la terza da ambizione e vendetta. Di questa forma di viltà tratte-remo in altro paragrafo. Qui accenniamo alle prime due.

Che cosa importa l'opportunismo? Importa l'accomodarsi al ventomorale e sociale che soffia senza badare alle prescrizioni della coscienza.L'opportunista cerca una cosa sola: di salvare l'Io, non combattendo, maevitando qualunque combattimento. La sua lotta consiste nell'evitare lalotta.

Figuratevi, per meglio comprendere la cosa, un uomo che si trovifatto segno da una sassaiola. Egli, in quanto esemplare dell'opportuni-smo, non tira sassi, ma sta con l'occhio attento per non essere colpito.Quindi deve piegarsi (qui consiste tutta la sua azione) ora a destra ora asinistra, deve saltare da un lato a un altro lato senza posa.

Già da ciò si vede quale atteggiamento abituale debbano avere i suoimuscoli. Debbono tendersi, rilassarsi, piegarsi, contorcersi... Tale atteg-giamento si deve manifestare nella scrittura sua, la quale consiste in unatensione continua, con piegamenti di lettere, di ricci, con contorsione diparole, ecc. Eccone un esempio a fìg. 399.

Circa la viltà che porta al tradimento, dobbiamo dire che l'ingordi-gia è la causa, quasi direi, universale; la quale, poi, può determinarsi o

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Fig. 399

nell'ingordigia del danaro, o della sensualità, o della ghiottoneria, o delfavore dei potenti, e via dicendo. Ma qualunque avidità che discendaall'ingordigia porta con sé la tendenza al tradimento. Si studi bene, si in-terroghi la psicologia e si andrà a finire alla nostra conclusione.

Questa ingordigia, se fosse personificata, mi pare che dovrebbe esse-re come una martora accartocciata.

L'ingordigia si immette in tutte le parti del corpo e pullula per tut-te le parti del corpo stesso; rende l'occhio brillante per un che di umi-do sparsovi, le labbra molli, il tratto come impigliato ad arte, quasi co-me succede in coloro (mi si perdoni l'espressione) che cercano di muo-vere il loro tronco entro i panni che indossano, per liberarsi un po' dalprurito degli insetti che vi albergano. Costoro tendono, quasi direi, araggomitolarsi per nascondere la loro tendenza della quale non possononon sentire l'onta. Perciò i muscoli hanno movimenti che quasi rien-trano in se stessi, si raggomitolano, si intozzano. Tale è anche la loroscrittura.

4. AUDACIA - PAURA

L'audacia va a finire alla prima specie di coraggio che noi abbiamogià spiegato e del quale abbiamo trattato a lungo.

Credo non sia cosa inutile trattenerci ancora sul vero coraggio chesarebbe quello della terza specie e sul coraggio della prima specie cui sideve scrivere in fronte la parola: «audacia».

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Il coraggio è calmo, l'audacia è sempre in uno stato impellente, fin-ché essa dura. Onde se, per caso, l'audacia pone mente a un fatto impre-visto e che la possa impressionare, può entrare nella paura più ancoradella paura medesima, poiché l'audace si distingue anche in questo dalvero coraggioso, che il vero coraggioso pesa, per quanto può, tutte le cir-costanze e i nemici che possono assalirlo, mentre l'audace procede al-la cieca.

Il coraggioso può piegarsi a essere remissivo; l'audace può negarequalunque remissività o dare a essa troppo campo. L'audace è un corag-gioso, quasi direi, senza giudizio, universalmente parlando.

Ci si intenda bene: non è coraggio o audacia affrontare un ostacolominimo, come sarebbe quello per un uomo di muovere un fuscello, dischiacciare con il piede un insetto, di rovesciare a terra un bambino.

Il coraggio si ha allorché due forze uguali, o pressappoco, si mettonoin lotta; e allorché una forza inferiore, considerato il suo dovere di resi-stere, di ribellarsi alla prepotenza, osa avanzarsi contro una forza supe-riore, sicura che dal suo sacrificio emergerà, se non per sé, almeno pergli altri, la libertà. L'audacia si ha allorché non si misura il proprio valo-re, allorché si entra in lotta senza ragione, allorché si entra in lotta persopprimere.

Il coraggio, per se stesso, è uno sforzo, uno sforzo qualche volta tre-mendo; l'audacia può essere uno sforzo, ma riveste il carattere di impel-lenza e di sventatezza. Che se cessassero l'impellenza e la sventatezza,cesserebbe l'audacia.

I segni grafologici della prima specie di coraggio sono quelli dell'au-dacia; perciò non è necessario che ci dilunghiamo più oltre.

Q La paura. — L'uomo è menato dall'amore o dall'odio: il primo è at-trazione, il secondo è repulsione. Il dolore, il disgusto, la paura sono letre forme generali di repulsione. La repulsione, poi, può essere morale efisica.

Un fatto curioso ci fa vedere che vi sono emozioni del tutto fìsiche,le quali si assomigliano alle emozioni morali: «La perdita di un amico èun dolore che ha il medesimo grado e aspetto di una scottatura; un viletradimento ci eccita un disgusto come quello di un puzzo nauseabondo;e infine si può assimilare, fino a un certo punto, lo spavento che causal'attenzione di un esame, per esempio, al sentimento che si proverebbevedendosi inseguiti da un Icone» (RiCHET, L'intelligence et l'homme, pp.141-142).

Le cause di tali emozioni, però, sono ben diverse, mentre l'effetto fì-

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sico è, pressappoco, il medesimo: per questo «il linguaggio, fedele inter-prete della verità psicologica, per queste emozioni diverse, impiega lestesse espressioni di dolore, disgusto e paura» (Le.).

Del dolore già abbiamo trattato, in certo modo, nel penultimo para-grafo, così abbiamo trattato del disgusto che va a finire al dolore morale,perché il disgusto è più spirituale che sensitivo. Non ci rimane, quindi,di trattare se non della paura.

Si noti, una volta per sempre, che noi non intendiamo di fare tratta-ti di fisiologia o di psicologia e nemmeno di grafologia in completo. Noiintendiamo, principalmente, di far vedere, qui, la connessione logica trala fisiologia, la psicologia e la grafologia.

Paura è come un nome generale. Essa ha tante modalità, una distin-ta dall'altra. Abbiamo il timore, lo spavento, il terrore, l'orrore.

Il timore è un sentimento uguale alla paura, ma è la paura mitigata,temperata; il timore è spesso legittimo, mentre la paura è avventata ecieca.Fra le emozioni della paura, il timore rappresenta la paura più piccola[...].Il terrore è una paura fortissima, accompagnata da un certo grado diesaltazione e di esaurimento. Lo spavento è una paura violenta, ma cheè accompagnata piuttosto da stupore che da esaltazione. Lo spavento fasì che l'uomo resti muto, ghiacciato, immobile, mentre il terrore lo sfor-zerà a fuggire ansante, smarrito (RiCHET, Le.).

L'espressione «orrore» va accompagnata al sentimento religioso va-go; per esempio, l'impressione che produce il tradimento di Giuda, unsacrilegio, ecc. L'orrore, perciò, non viene a costituire una vera speciedella paura, perché non sorge dalla stessa natura del soggetto affetto dapaura. Esso può ridursi al timore, al terrore o allo spavento.

Il timore, poi, è una paura leggera, che può avere l'origine o dal ter-rore o dallo spavento, perciò anche il timore non viene a costituire unaspecie a parte. Tant'è vero che «la paura agisce in due maniere: o para-lizza e rende immobile» (Le., p. 146), ciò che appartiene allo spavento;«o, al contrario, eccita e da forza straordinaria» (Le.) ciò che appartieneal terrore.

Quell'individuo, preso dalla paura (spavento) resta inchiodato dove sitrova, pallido, inerte: le gambe vengono meno sotto di lui; egli nonpuò muoversi, sente mancarsi tutte le forze. Quell'altro, invece, se lasvigna come una lepre; la paura (terrore) gli da ali, per modo di dire(Le.).

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Interroghiamo il linguaggio popolare riportato dallo stesso Richet.Lo spavento produce questi effetti fisici:

I capelli si rizzano sulla testa. Il corpo è preso da un tremito, da un bri-vido generale, sì che ne consegue l'arrotamento dei denti così forte chesi sente di lontano. Le mani sono agitate talmente che non si possonotener ferme, di modo che ciò che stringiamo con le medesime è dime-nato dalla frenesia. Le gambe si curvano. Un sudore abbondante correper tutto il corpo e, siccome questo sudore non è accompagnato dal ca-lore della pelle, ci sembra freddo, quasi gelato. La pelle stessa ha dei bri-vidi e i piccoli bulbi della pelle si drizzano e si induriscono, ciò che faquella che si dice pelle d'oca. Un gran brivido convulsivo, accompagna-to da una sensazione di freddo intenso, attraversa tutto il corpo, dallatesta ai piedi, corrente lungo il dorso a più riprese, come un'onda elet-trica. L'aspetto è pallido, il battito del cuore è precipitoso, tumultuoso[...]. A volte si rallentano i muscoli del cuore, dando la sensazione diun'agonia ineffabile. Sembra che la sorgente della vita si estingua. Lepupille si dilatano. Gli occhi si sbarrano. Il viso prende un aspetto carat-teristico di una bruttezza ributtante, bene riprodotta dai grandi pittori.La respirazione diventa ansante. La voce si arresta nella strozza e nessunaparola esce dalla bocca per esprimere questa emozione che ha così para-lizzato tutto l'essere morale e fisico (RlCHET, Le.}.

La secrezione delle ghiandole salivari e della mucosa della bocca si fascarsa o cessa del tutto; la temperatura del corpo si abbassa; i muscolirispondono male alla volontà, si hanno tremori, orripilazioni, pandicu-lazioni e più innanzi anche escita involontaria delle orine e delle feci dailoro serbatoi [...] (MANTEGAZZA, Fisiologia del dolore. - II dolore dellapaura, p. 213).

Tutti questi sintomi dai medici sono chiamati sincopali, in quantocoincidono o precedono la sincope. Questi sintomi indicano un'azioneche i fisiologi e gli psicologi chiamano riflessa.

Che cosa è mai questa azione riflessa? Ci è necessario spiegarla perprocedere con chiarezza.

Supponiamo un apparecchio centrale - il sistema nervoso (midollo ecervello) contenuto nella colonna vertebrale e nel cranio - al qualevanno a finire degli innumerevoli filamenti, disposti in modo che ilminimo movimento di uno di questi filamenti fa oscillare l'apparec-chio centrale. Questo movimento comunicato, questa oscillazione del-l'apparecchio nervoso non si arresta qui. Come un gran numero di fi-bre sensitive nervose vanno al midollo spinale e dal cervello partono

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un gran numero di fibre nervose motrici, in tal modo, toccando unnervo sensitivo, lo si fa oscillare e l'oscillazione di esso va al midollospinale; e l'oscillazione di questa si ripercuote, si riflette sui nervi mo-tori che a loro volta fanno contrarre un muscolo, o più muscoli del-l'organismo (RiCHET, Le., pp. 152-153).

La volontà non ha niente a che fare in questo caso. Prendiamo l'e-sempio dallo stesso Richet, per convincercene.

Io suppongo che si tocchi leggermente, con l'estremità d'una penna, ilglobo dell'occhio. Tosto le palpebre si chiuderanno con forza. La volon-tà non c'entra con questo moto delle palpebre. Questo sarà un atto irre-sistibile, fatale, assolutamente per i nervi sensitivi all'asse cerebromidol-lare e lì si è trasformata in un fenomeno motore, cioè in eccitazione deinervi motori, che forzano le palpebre a chiudersi, senza che la volontàne abbia parte alcuna.

Gli atti riflessi non sono volontari. Essi, tuttavia, possono essere co-scienti o incoscienti. Dalla filosofia sappiamo che la sensazione esterna èincosciente e la sensazione interna è cosciente. Il soldato sente fischiar lapalla lanciata dal nemico. Questo fischio va a ripercuotere l'organo cen-trale comune del soldato ed egli coscientemente abbassa la testa per nonesser colpito.

I fisiologi e gli psicologi studiano sino all'infinito, per modo di dire,la natura della paura, per vedere se l'intelligenza e la volontà vi prendanoparte e per concludere a quale scopo questa paura sia nell'essere vivente-sensitivo. A noi basta accogliere questa conclusione dei fisio-psicologi,che cioè la paura è di due ordini: essa ha dei riflessi di stimolo che im-pennano le forze (terrore) e dei riflessi di paralisi che paralizzano le forze(spavento). I fìsio-psicologi dicono che, in generale, la paura più intensasia la paralizzazione.

Noi, intanto, spinti dalle nostre interminabili esperienze grafologi-che, ci permettiamo di domandare se la paura paralizzante (spavento) ela paura che impenna le forze (terrore) abbiano origine di specificazionedall'oggetto oppure dal soggetto. Perché la grafologia fa scaturire taleorigine dal soggetto e non dall'oggetto, cioè perché in alcuni individuiquella medesima causa produrrebbe il terrore, in altri lo spavento.

Del resto sappiamo dalla fisio-psicologia che vi è un che di antago-nismo tra il midollo spinale che produce gli atti riflessi e la volontà. Piùè forte la volontà, meno forti sono gli atti riflessi e viceversa. Dunquel'origine della paura paralizzante è diversa da quella della paura impen-nante, soggettivamente, almeno in parte.

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L) La paura grafologicamente. — Come abbiamo fatto osservare, la grafo-logia è costretta a dividere la paura, prendendo in esame il soggetto spa-ventato o terrorizzato.

La paura paralizzante fa vedere che nell'essere affetto da essa vi è unadisposizione naturale all'arresto dei suoi nervi e dei suoi muscoli, secon-do quanto noi abbiamo descritto sopra, servendoci degli insegnamentidegli stessi fìsio-psicologi.

Questo arresto è come una marcazione nel punto di arresto. Chistringe il pugno o tende il pugno per arrestare qualche cosa, nello strin-gere tende i muscoli i quali, per la tensione, fanno abbassare il braccio,di modo che se sotto il pugno ci fosse una palla elastica aderente a esso,questa verrebbe a essere compromessa.

È chiaro, dunque, che la paura paralizzante, grafologicamente, dicedisposizione alla scrittura marcata.

Si badi bene, però: dice disposizione alla scrittura marcata, ma nonmarcata estensivamente; dice, invece, disposizione alla scrittura marcataa tratti, perché questa è la natura propria dell'arresto: di marcare, cioè ditendere i muscoli in un tratto, ciò che corrisponde grafologicamente allascrittura marcata a tratti, perché la disposizione è la potenza, in natura,che si deve manifestare, che deve far capolino in ogni azione, ogniqual-volta si presenta l'occasione di manifestarsi.

Questa marcazione, come d'arresto, in grafologia noi la chiamiamoscrittura Intozzata 2° modo, che consiste in quel polpaccio, specialmen-te nelle aste, il quale va a finire Filiforme nelle estremità.

Certo, gli autori e le autrici di questo intozzamento, da lunghe espe-rienze fatte, sono portati alla paura specifica detta «spavento», cioè allapaura paralizzante. Mi pare che la ragione che noi diamo non possa,per modo alcuno, essere messa in dubbio.

Si osservino bene gli esempi. Il primo esempio, è artificiale e accen-tuato: fìg. 400.

Fig. 400

Ecco scritture naturali che potrebbero servire di esempio: fìg. 401.

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Fig. 401

Circa la paura scattante, è chiaro che a essa hanno disposizione colo-ro che appartengono ai tipi impulsivi e ai tipi che hanno disposizione aconservare un che di sangue freddo. Poiché i primi, dinanzi al pericolo,se sono presi da paura, certamente fuggono; i secondi, se il loro sanguefreddo se ne va, fuggono, se non altro, per mettersi in salvo.

E facile, perciò, vedere quali possano essere i segni grafologici di co-storo.

Fig. 402

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L'impulsivo ha una scrittura che scatta nelle lettere, nelle aste, chefugge, che si contorce. Vedi la fìg. 402.

La scrittura poi di colui o di colei che sono tratti a ragionare sullecose, senza farsi facilmente trasportare dalle impressioni, è quella che èuguale in se stessa, senza le marcazioni dell'Intozzata 2° modo, di cuiabbiamo sopra trattato, che ha una medesima pendenza in tutte le let-tere ecc.

Dobbiamo dire, ancora, che tali persone sono, però, non facili allapaura.

L'esempio seguente ha i segni di coloro che conservano facilmente ilsangue freddo, benché siano di un sentimento raffinatissimo. Si osservibene l'uguaglianza di questa scrittura in tutto benché abbia il Disugualemetodicamente.

Fig. 403

Dobbiamo, come appendice della paura, porre un altro segno grafo-logico, che non sappiamo bene se applicare allo spavento o al terrore o atutti e due, perché partecipa della natura dell'uno e dell'altro.

Ecco come si presentano coloro che appartengono a questa specie.Guardate una ragazza paurosa: provate a parlarle anche quando è fuoridalla paura sia del terrore sia dello spavento. Ella ha pronto il timore,pronto a tradursi in terrore e spavento. Allorché le parlate per la primavolta, essendo pur sicura che voi non attenterete al suo pudore cui mol-to tiene, ella trema.

Fatela, allora, scrivere a forza; farà tutti sgorbi, se pure riuscirà aprendere la penna e tenerla tra le dita. Fatela quietare e poi fatela scrive-re; farà, per le aste e per le lettere, tutte intacche. Fatela calmare ancora,fate che vi veda, non una volta sola, ma per parecchie volte e non provipiù timore di voi. Fate, però, che voi le siate sempre un essere estraneo,che cioè abbia con voi sempre quel timore o riverenziale o scientifico, ocome altro volete.

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Nella sua scrittura ella farà dei denti appena percettibili che si ve-dranno solo con una forte lente di ingrandimento, dei denti simili aquelli degli ingranaggi delle rotelle di un orologio estremamente minu-scolo.

Ciò nella scrittura normale si vede molto poco, ma si vede in essa unche di titubanza nello stendere le lettere, in modo che la scrittura che noichiamiamo Titubante, sarebbe la scrittura in parola. Questa scrittura èquella che è indice del terrore o dello spavento, quasi direi, a capriccio.

Ecco qui sotto l'esempio di uno di tali esseri. Se voi osservate benevedrete delle titubanze spiccate nel procedere.

Fig. 404

Si pensi che la scrittura Titubante è contraria di Ardita; e ciò percomprendere bene tale scrittura quale viene richiesta dalla grafologia.

Mi pare che non se ne debba disputare più oltre, perché chi ha sem-pre pronto il timore o facilmente cade nella paura vera o riempie, spe-cialmente, le aste di intacche manifesta che quelle intacche sono il segnografologico della paura sia essa spavento o terrore.

5. AMBIZIONE

La viltà, partorita dall'odio - come si disse sopra - è la viltà che sipuò chiamare sistematica. L'odio può avere diverse fonti. Esso nasce,tuttavia, dal fastidio che ci procura la cosa odiata.

Questa viltà, dunque, consiste nel sistema di calpestare il propriodovere e il diritto altrui. Essa, secondo ch'io vedo, ci da due specie divili:

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1. il vile che nasconde bellamente la sua viltà;2. il vile che ne fa pompa e che impone la propria vigliaccheria.

Non so quale dei due faccia più ribrezzo. Tutte e due le specie divigliaccheria stanno nel sentimento e procedono dall'ambizione.

E che dire dell'ambizione? Lascio che ne parli il Mantegazza il qualene da una pittura tale da far fremere (Fisiologia del piacere, pp. 215ss):

L'ambizione tiene nei suoi magazzini abiti d'ogni misura, che si adatta-no alle varie grandezze del cervello umano [...]. L'ambizione ha per pri-ma mira di soverchiare gli altri, siano poi questi pecore o leoni [...]. Sipuò rappresentare come un uomo che sull'orlo di un colle guarda sorri-dendo il brulicame di un popolo che si agita nella valle e che potrebbespaventare, lasciando rotolare dall'alto qualche scheggia di roccia [...].L'ambizioso agogna il potere e le sue gioie sono sempre complicate dalpiacere intellettuale di esercitare la prepotenza della propria volontà su-gli altri.L'ambizioso può fare il bene, quando gli è utile, ma ben di rado egli neha qualche merito. D'ordinario egli è un vero monomaniaco, in cui nondomina che una sola facoltà per la quale tutte le altre non sono cheistrumenti o schiave. Egli è, con la stessa indifferenza, egoista e genero-so, leale nella sua parola e spergiuro, superstizioso e scettico, carnefice ebenefattore. Se questo pazzo sublime arriva alle volte a una grande altez-za senza delitti egli non ne ha merito alcuno, perché l'opinione pubblicache lo innalzò, gli aveva imposto di fare il bene [...].L'ambizioso spasima di gioia al primo onore che raggiunge, ma poi nonsi arresta un solo istante; guardandosi attorno per iscoprire se le ombrecelano qualche rivale, corre innanzi e divora il passo, prima a piedi, poi acavallo, poi a vapore. La sua locomotiva irrompe a precipizio e con lamassima tensione, né il comune combustibile basta a produrre la smisu-rata forza di cui ha bisogno. Egli getta nel fornello infuocato della suacaldaia generazioni intere di uomini, e, temendo a ogni istante che ilfuoco venga a mancare, arriva a scagliarvi i propri affetti, l'amicizia, l'a-more, persine la propria dignità.Purché gli resti un occhio, onde bearsi della fulminea corsa con cui at-traversa il mondo, arde il proprio cuore e ne disperde le ceneri. Spesso lasua macchina scoppia, ed egli è fulminato in mezzo al suo temerarioviaggio. Lacerato e morente, va brancolando fra le rovine, onde cercarese il suo nome si è salvato, aspirando a nuove macchine, a nuove cor-se [...].

L'ambizione, lo ripetiamo, è occulta e manifesta. Questa diversitàdi «occulta e manifesta» dobbiamo desumerla non dalle circostanze

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esterne, a cui è sottoposta l'ambizione dell'ambizioso in particolare, madobbiamo desumerla dalla natura stessa dell'ambizioso. Questa diversi-tà, in altri termini, dipende dal soggetto e non dall'oggetto; e, se mai inqualche caso dipendesse dall'oggetto, qui non ne facciamo conto, per-ché questa diversità non sarebbe una diversità specifica, cioè non costi-tuirebbe la specie. Sta nel carattere stesso dell'ambizioso il manifestare ono apertamente la sua tendenza spiccata al comando che sarebbe il ge-nere dell'ambizione. Da ciò ne viene che l'ambizione occulta ha unanatura specificamente diversa dall'ambizione manifesta. Naturalmente,quindi, debbono esservi dei requisiti che costituiscano questa diversitàspecifica.

Studiando l'ambizione manifesta, attraverso la psicologia, noi trovia-mo che il suo primo componente è, come abbiamo accennato, la ten-denza a imperare; questo sarebbe il genere comune all'ambizione mani-festa e occulta. Il secondo requisito, che sarebbe la specie, per cui la ma-nifesta si distingue dall'occulta, è la recisione e la pomposità. Questapomposità, poi, ha l'impronta di un altruismo apparente, di un'intelli-genza, spesso, profonda apparentemente, di una chiarezza di idee e dicritica anche spesso apparente.

L'occulta, tenendo sempre la tendenza a imperare, che ne è il gene-re, ha tale tendenza con una modalità non pomposa. Si apre, invece, conuna modalità molle, melliflua, affettuosa, benché tutto ciò sia accomo-dato da altruismo apparente, da apparente intelligenza, che viene ripara-ta da scaltrezza studiata o da furberia.

Dunque la tendenza al comando e l'ipocrisia formano il genere del-l'ambizione, poiché si trovano nell'ambizione manifesta e occulta. Lapomposità forma la specie dell'ambizione manifesta; la mollezza, o mel-lifluità o affettività, forma la specie dell'ambizione occulta.

Ora vediamo di approfondire queste verità grafologicamente.Mi pare, se non m'inganno, che non possiamo pretendere molto

dalla fisiologia, in quanto non vi sono organi umani che possono pro-durre i fenomeni dell'ambizione. L'ambizione è tutta una cosa spiritua-le, sollevata del tutto sull'animalità. Perciò è la psicologia, principalmen-te, che ha il compito di esaminarla. La fisiologia, tuttavia, potrà dirciquanto noi desideriamo per la nostra grafologia in quanto l'ambizionesi ripercuote sugli organi, i quali possono manifestare l'ambizione comeridondanza.

Psicologicamente considerata, l'ambizione non è altro che la ten-denza spiccata e messa in opera a sovrastare. Ogni essere umano, in ve-rità, ha questa tendenza. Ma gli esseri umani con questa tendenza si di-vidono in tre classi:

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1. in coloro che rintuzzano tale tendenza;2. in coloro che, non avendola spiccata, non se ne curano, oppure la

fanno assorbire da qualche altra tendenza;3. in coloro che, avendola spiccata, cercano tutti i modi per soddisfarla.

Coloro che appartengono alla terza classe sono quelli che formano lefile degli ambiziosi.

Non è ardua cosa concludere che il requisito specifico dell'ambizio-ne manifesta sia la pomposità o la recisione, perché ciò appare in tutti gliatti dell'ambizioso manifesto. Così pure non è cosa ardua concludereche il requisito specifico dell'occulta sia la mellifluità, l'affettività e lamollezza che, a volte, da all'ambizioso gli atteggiamenti di un demonio,in quanto ogni atto di tal sorta d'ambizioso è plasmato di tale requisitospecifico. Questa specie d'ambizioso spesso ha un sorriso mefistofelico emaligno sui rivali che si propone di schiacciare.

L'ipocrisia è comune all'una e all'altra specie, sebbene abbia diversomodo di evoluzione, cioè sebbene abbia bisogno di una sottospecie, per-ché l'ipocrisia del manifesto è rivestita di dignità; quella dell'occulto èdolce, sorridente, imbiancata.

Mi pare non si possa desiderare altro dalla psicologia.Vediamo ora che cosa ci possa dare la fisiologia di ridondanza, come

l'abbiamo sopra chiamata, la quale è veramente quella che si combaciacon la grafologia. Tanto nell'una come nell'altra specie abbiamo chel'ambizione, psicologicamente considerata, richiede la tendenza spiccataa imperare. Ora si guardi bene, si osservi attentamente colui che si trovarivestito dell'impero, compreso della sua posizione. Gli occhi sono fermie terribili, le palpebre sono tese, tesi i muscoli del collo, i quali fanno sìche la testa sia eretta. Tesi sono i muscoli del tronco, cosicché è erettopatimenti il corpo sì da spingere il torace in avanti. Tesi sono i muscolidelle ginocchia anche nella posizione di troneggiare sul trono. Tesi sonoi muscoli delle braccia e delle mani che stringono i lati del trono.

Per meglio convincervi, fate che del troneggiante si debba fare la fo-tografìa e che egli sia sempre compreso della propria dignità. Tutto ilsuo aspetto sarà quale io l'ho descritto.

Ora, il tendere i muscoli in modo continuo fa sì che i muscoli sianonello stato di pressare, di premere. Sicché se ponete una gran palla elasti-ca sotto il trono del troneggiante, la vedrete più schiacciata allorché eglisi atteggia nella posizione di impero, come io l'ho descritto.

Tale tendenza all'ambizione è abituale ed è per questo che deve ma-nifestarsi nella sua scrittura. Infatti il segno grafologico del comando èquello dell'Intozzata 1 ° modo, di cui abbiamo trattato a lungo. Ecconel'esempio alla fig. 405.

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Fig. 405

La differenza che passa tra Intozzata 1° modo e Intozzata 2° modo èche questa ha per origine l'impressionabilità, la quale ha come dei colpidi pressione; quella, invece, ha per origine la prepotenza che preme fin-ché non senta che l'avversario non ha più forza per levarsi.

L'altro requisito, comune all'una e all'altra ambizione, è l'ipocrisia.Ora, l'ipocrisia, psicologicamente, si presenta con una veste che pos-

sa coprire l'interno pensiero. Nell'ambizione manifesta non deve coprireil comando, perché questo è manifesto, ma deve coprire l'apparenza del-l'altruismo, della profondità dell'intelligenza e della forza di ragiona-mento.

L'ambizioso, in quanto tale, perderebbe, se mai ne avesse, la profon-dità dell'intelligenza e l'altruismo, perché l'ambizione devia l'intelligenzaoggettiva, in quanto ha lo scopo solo soggettivo che sarebbe quello diimperare. Che distrugga l'altruismo è cosa chiara, perché l'ambizionenon può stare con l'altruismo, in quanto che è la forma più spiccata del-l'egoismo.

E quale sarà mai la veste che valga a coprire ciò che è apparenza enon realtà?

Consideriamo anche qui la fisiologia nella sua ridondanza.Colui che vuoi mostrare amore, mentre non ne ha, prende la veste

dell'amore, che può manifestarsi in un affaccendamento per gli altri op-pure nell'inchinarsi agli altri. Ma tanto l'affaccendamento come l'inchi-narsi (poiché non sono che la ridondanza di un amore apparente) vannoa finire a bene proprio, cosa che viene manifestata dagli angoli ben pro-nunziati, i quali sono i veri segni dell'egoismo, poiché l'egoismo (diamo-ne qui solo l'accenno, che ne trattiamo altrove) ha la tendenza ad ap-puntarsi, quando si tratta di mettere in salvo il proprio Io.

La tendenza ad affaccendarsi è propria dell'ambizione manifesta,l'inchinarsi dell'occulta.

Grafologicamente è facile conoscere questi segni. L'affaccendarsiporta un che di contorsione di lettere, ciò che trovate nella scrittura so-vrapposta. L'inchinarsi è nella pendenza grafica.

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Se non che il requisito migliore dell'ipocrisia è questo, che la scrittu-ra non si legga, cioè che ogni lettera non sia quello che veramente signi-fica e che si legga solo per il significato logico del periodo. Propongo lascrittura di fìg. 406 e le parole seguenti che sfido chiunque a leggere.

Fig. 406

Ma le due ambizioni si distinguono per mezzo di requisiti particola-ri che ne formano la specie. La manifesta ha per requisito la pomposità,la quale è il mezzo per cui è manifesta; la occulta ha per requisito il faremolle, affettuoso, mellifluo.

La pomposità, dunque, è il requisito specifico della manifesta. Ilpomposo è colui che procede non solo eretto, ma anche con un che didignità nell'aspetto, ciò che resta pur quando sorride; il suo sorrisospunta sul labbro, ma ha per fondo un lenzuolo bianco, glaciale. Il pom-poso ha dei gesti che si estendono quasi per quanto possono.

La scrittura quindi della pomposità è quella che è eretta. Il gesto delpomposo si estende orizzontalmente, specialmente nei tratti finali delmovimento.

Fig. 407

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Ora, la scrittura che abbiamo dato sopra (fìgg. 405 e 406) manifestache è eretta. Per l'estensione orizzontale nei tratti finali si può osservarela fìg. 407.

La mellifluità e l'affettività portano, come ridondanza fisiologica, unche di ripiegamento verso gli altri: ciò che indica affettività perché l'af-fettività ha tutte le mosse dell'umiltà, in quanto affettività dice ripiega-mento all'essere amato per sollevarlo nel caso che si trovi più basso. Oraquesto ripiegamento viene indicato dalla scrittura Pendente, di cui noiabbiamo dato sopra le ragioni. Vedi la fig. 408.

Fig. 408

Si osservi la pendenza spiccata e l'Intozzamento 1 ° modo, benché lascrittura sia, per se stessa, Filiforme.

Con ciò mi sembra d'aver soddisfatto le esigenze della psicologia edella fisiologia.

6. VANITÀ

Alla vanità va quasi tutto il gregge umano come alla propria meta.La vanità viene dal Mantegazza divisa in vanità fisica, intellettiva e

morale (vedi Fisiologia del piacere, pp. 226ss). La fisica è quella che vienedall'amore della nostra immagine fìsica, riflessa al di fuori. Questa vanitàè specialmente nelle donne e, per lo più, negli uomini che valgono pocointellettualmente. Ordinariamente parlando, questa vanità suppone, nelsoggetto che la possiede, una bellezza fìsica che spicchi in mezzo alle al-tre. Tuttavia, l'avere la bellezza fisica non significa avere anche la vanitàfisica; anzi una donna veramente bella è anche vereconda (della verecon-dia, tratteremo in appresso).

La vanità fisica, per se stessa, cerca di porsi in mostra, dopo essersipreparata lunghe ore davanti allo specchio, per trionfare nella cerchiadei cortei jiaton.

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Ci sono due specie di questa vanità fisica, come vi sono due speciedi ambizione. C'è la vanità fìsica manifesta e la vanità fìsica che si or-pella della modalità chiamata proprietà. La manifesta si inzuppa diodori delicati per solleticare l'olfatto, si acconcia in modo civettuolo lachioma, si adorna, studia i movimenti nel camminare, caricando il pas-so sì che i muscoli polposi abbiano ad agitarsi, a sporgere, a ballare evia dicendo.

L'altra vanità consiste nel presentarsi in un modo tutto compito edignitoso, sicché la vanità non è che nell'intenzione di piacere, ondequesta seconda specie potrebbe restare anche nella sola compitezza, sen-za sdrucciolare nella vanità.

La vanità fìsica, di qualunque specie essa sia, è sempre affetta di ac-curatezza e di superfluità.

L'accuratezza viene manifestata dalla scrittura Accurata, la superflui-tà dalla scrittura con ricci artistici in fine di parola o con ricci che abbia-no la pretenzione di essere artistici. L'accuratezza è nell'una e nell'altraspecie: il riccio poi non è lo stesso della manifesta e di quella che si pre-senta sotto le formalità della compitezza.

Il riccio della prima ha la forma artistica con piegature, risvolti, ecc.studiati. Il riccio della seconda è tratto in linea orizzontale e occupa lospazio che dovrebbe intercorrere tra una parola e l'altra. Il riccio dellaprima non importa se abbia o no l'estetica calligrafica, perché non tutticoloro che cercano di far trionfare la loro bellezza fìsica sono belli inrealtà.

Vuoi dire che se ha l'estetica, indica persone con vanità fisica cheriescono con essa a piacere; se non ne ha, indica persone che, nella lorovanità, riescono ridicole. Ecco l'esempio con riccio estetico nella fìg.409.

Fig. 409

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Ed ecco l'esempio con riccio esagerato, che vale quanto dire nonestetico, nella fìg. 4lOa.

Ecco l'esempio della seconda specie di vanità fisica, nella fig. 4lOb.Non è cosa diffìcile lo scrutare la psicologia della vanità fisica per

metterla d'accordo con il segno grafologico. L'anima di colui o coleiche sono affetti da vanità fìsica della prima specie è un'anima leggerache trascura la sostanza delle cose, per andar dietro alla cura delle acci-dentalità. Quindi la sua cura si versa sugli odori, sui colori, sulle frange,sulle sporgenze e via dicendo.

È naturale che dalla mano scrivente escano fuori dei ricci in fine eanche in principio di parola, essendo il riccio non necessario alla scrittu-ra, essendo anzi piuttosto cosa superflua.

La ragione fisiologica dipende dalla ragione psicologica, poiché imuscoli di un corpo informato da un'anima così fatta debbono piegarsi,nei movimenti, alle esigenze psicologiche.

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Fig. 411

Per la seconda specie di vanità fìsica, la compitezza e la dignità por-tano, per se stesse, un'anima piuttosto Recisa, con la recisione non nellasostanza delle cose, ma nelle accidentalità e perciò anche nelle accidenta-lità della scrittura, che sarebbero i ricci. Ora, il riccio reciso in modo di-gnitoso, è quello che si estende orizzontalmente alla base della scrittura.

Per la ragione fisiologica si prenda come esempio il pavone quandofa la ruota, tipo perfetto di tale vanità. Le penne sono distese a forma diventaglio, che hanno, tratto tratto, dei fremiti, quasi per far spiccare me-glio la bellezza. E la vanità fìsica della seconda specie non può non essereregolata che dai muscoli tesi, i quali nei loro movimenti hanno natural-mente dei tratti recisi.

G Vanità intellettuale. — La vanità intellettuale consiste nel far vedereche si è intelligenti e singolari nell'intelligenza. Questa specie di vanitàè descritta a meraviglia dal Mantegazza (Le., p. 232):

L'uomo che sa scrivere una lunga serie di righe accentate e rimate e che,credendosi per questo un poeta, porta sempre in tasca gli sfoghi del pro-prio genio, pronto ad annoiare il primo paio d'orecchie cortesi che sipresentino alla sua sete di gloria, prova sicuramente piaceri morbosi.L'autore che lascia sul tavolo sepolto sotto una catasta di libri il suo ul-timo opuscolo, che, quasi a caso, non presenta che il nome dell'autore,prova pure un piacere colpevole quando qualcuno riesce a scoprire ilprezioso lavoro che pareva nascondersi con tanta ingenua umiltà. Lostudioso che ingombra la propria camera di libri tedeschi, inglesi, greci,spagnoli [...] vuoi far sapere a tutti che egli li sa leggere [...].

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Non dobbiamo intendere per vanità intellettuale quel sentimentoche l'uomo dotto, nella sua materia, prova di sapere, perché la vanitàintellettuale importa sempre la tendenza di mostrare più di quello chesi sa. Onde, non si può dire vano colui che difende, anche con forza, lapropria materia che ha studiato; ma è vano colui che cerca di mostra-re di sapere, mentre in realtà non sa; ed è vano parimenti colui che aprela tendenza di far conoscere senza necessità che sa, benché veramentesappia.

Usando dell'introspezione, io posso asserire che quanto meno si sa,tanto più si è presi dalla smania di mostrarsi. L'uomo veramente dottosostiene la sua tesi, ma tende a occultarsi perché conosce quante sianole fallacie e gli inganni in cui può cadere la mente umana, anche nellecose che ha profondamente studiate. Quindi il requisito della vanità in-tellettuale è la leggerezza che si sprigiona da chi sa poco e non ha forzaper sapere di più, perché chi non sa o sa poco, ma ha la forza di sapere,non può non avere la spinta di occultarsi, in quanto vede, sebbene inmodo negativo, quanta profondità di studio sia necessaria per poter im-porsi e per poter fare mostra di sé con sicurezza.

Ora, chi ha la tendenza alla leggerezza, se lo si osserva bene, ha unportamento che, pressappoco, frulla con la testa, con le braccia, con laparola, con tutte le parti del suo corpo.

Ciò si manifesta grafologicamente in una scrittura che ha come deglisvolazzi nelle lettere e nei ricci con espansione nell'estensione della paro-la. Vedi la fìg. 412.

Fig. 412

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Q Vanità morale. — La vanità morale, finalmente, è quella che fa sì chechi ne è preso si mostri e cerchi di mostrarsi agli occhi altrui come uomoo donna di virtù singolare o di delicato sentire. La persona con vanitàmorale non fa che compiacersi, in modo esagerato, delle lodi che glivengono tributate per le doti del cuore, ecc. Il Mantegazza (Le.) distin-gue tre forme di questa vanità morale, che è la peggiore di tutte.

La prima comprende tutti gli abiti mostruosi e meschini del sentimentodella propria dignità e onore, e tutti gli esseri rachitici e deformi che sihanno dall'impedito sviluppo dell'ambizione; la seconda forma costitui-sce tutte le ipocrisie della beneficenza e dei sentimenti generosi; mentrel'ultima abbraccia il sentimento in genere, e ci fa godere della compia-cenza di essere creduti delicati e sentimentali. Quest'ultima vanità èpiù frequente nelle donne e in una classe ridicola di uomini che si cre-dono dotati di alto sentire, perché non possono tollerare l'odore del ta-bacco e perché sono pallidi e sparuti.

Siccome la parte morale riguarda molto il sentimento religioso, ab-biamo nella prima forma coloro che tengono a essere attaccati a un for-malismo che dissolve tutta la libertà di spirito e tutte le regole della carità.

La seconda forma comprende quell'espandersi in modo esageratoper sentire dire che si è presi da forte amore del prossimo. La terza formacomprende tutte quelle anime che si dicono delicate di coscienza e cheper mezzo della loro delicatezza non tollerano la festuca nell'occhio delprossimo e criticano e censurano per farsi dire che non ammettono unapice di trasgressione di ciò che si deve osservare.

Se si interroga la psicologia, si deve concludere che il requisito co-mune a tutte e tre le forme è un'intelligenza stretta, che può aver la pro-prietà di essere acuta.

Ora, l'intelligenza stretta è quella che nella scrittura ha Strettezza dilettere: essa consiste nella lettera isolata che si estende poco (sotto i 5/10)in forma orizzontale in rapporto della sua estensione verticale. Questo èil genere comune alle tre forme di vanità morale.

La prima forma ha per differenza specifica un attaccamento esagera-to e indefettibile alle proprie idee e questo attaccamento sta nella testar-daggine, la quale, grafologicamente, si manifesta nella scrittura che abbiadue o tre angoli acuti nelle o e nei suoi derivati.

La seconda forma ha un'espressione esagerata e non sentita che valequanto dire ipocrita. L'esagerazione si manifesta grafologicamente nellascrittura caricata. L'espansione, poi, si manifesta nella scrittura Profusa,la quale potrebbe fare apparire la scrittura Larga di lettere, in quanto vie-ne come trascinata nella sua estensione orizzontale, ma che, guardando

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la forma delle lettere comuni e non esagerate, si vede subito che la Lar-ghezza di lettere è soltanto apparente.

Eccone l'esempio alla fìg. 413.

Fig. 413

La terza forma ha per differenza specifica un che di Filiforme, poi-ché il Filiforme è il vero requisito della delicatezza.

Eccone l'esempio alla fìg. 414.

Fig. 414

Si noti che le tre forme della vanità morale possono trovarsi in unostesso individuo, ma possono trovarsi anche in uno stesso individuo lavanità fisica, intellettuale e morale.

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7. VERECONDIA

La verecondia è l'espressione del pudore. «Il pudore è uno dei fremi-ti più indefiniti e vaghi del cuore umano, uno dei profumi più delicati esoavi del sentimento». Così lo canta il Mantegazza (o.e., pp. 193ss). Eglidice ancora:

Alcuni filosofi vollero profanare questo fiore delicato, dimostrando cheil pudore non è che un effetto dell'abitudine di coprirsi; e vi fu persinechi osa chiamarlo una caricatura ridicola della civiltà. Questi pazzi si de-vono mettere insieme agli altri che vogliono far camminare l'uomo aquattro gambe, e a tutti i filosofi che abusano del loro ingegno per di-struggere il concetto dell'umana dignità.

Il Mantegazza, qui, considera soltanto il pudore materiale, mentrenoi prendiamo a considerare il pudore che riguarda non soltanto il cor-po, ma anche l'anima, in quanto così prendiamo a considerare anche laverecondia che è un effetto del pudore. Il pudore, considerato in genera-le, cioè esteso anche al sentimento dell'anima, è quel manto delicato checopre le nostre più belle doti, sortite da natura, per non farle sciupare inpubblico: poiché il pubblico è sempre indiscreto, non accontentandosidi osservare, ma volendo toccare e ficcare gli occhi fin dove la curiositàvuole arrivare.

Il pudore si apre per mezzo della verecondia, la quale si sparge per ilviso e fa abbassare la testa.

La verecondia fa salire il sangue al volto, fa battere il cuore con spes-si e forti rintocchi, sì che il polso trema, le labbra balbettano.

Da ciò si intravede subito quali siano i requisiti grafologici della ve-recondia. Questa tendenza a tremare deve manifestarsi nella scrittura,perché nello scrivere la verecondia si trova o in relazione con altri o conl'essere stesso che scrive e perciò sotto il peso di uno sguardo che tenta dileggerla. E la verecondia, come il pudore, cerca di coprirsi persine da-vanti agli occhi dello stesso essere che ha il pudore e la verecondia, inquanto specialmente il pudore e la verecondia sono quelli che istituisco-no sempre un che di esame del proprio essere su cui si posano, e perciòfanno dell'Io l'Io esaminando o esaminato e l'Io esaminatore.

Ecco pertanto l'esempio grafologico della verecondia che vale ancheper il pudore. Non c'è bisogno di dire, poiché è una conseguenza diquanto è stato detto, che questi esseri tendono per natura a sgravarsi diciò che è carne, per dare il trionfo allo spirito. Vedi la fig. 415.

Si badi bene che la scrittura è di donna. Si vede bene in essa un chedi tremolio.

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Non si fraintenda, quasi che la verecondia porti via dall'animo qua-lunque specie di amor proprio o desiderio di mostrarsi e di far buona fi-gura. Altra cosa è il desiderio e altra l'atto. La verecondia è l'atto chepotrebbe, tuttavia, essere insieme con il desiderio il quale, per se stesso,farebbe a calci con la verecondia. In tal caso la verecondia sarebbe appa-rente o, meglio, sarebbe una verecondia esterna che non ha avuto l'edu-cazione dell'interna.

Fig. 415

8. SFACCIATAGGINE

La sfacciataggine, poi, è il contrario della verecondia. Essa va a ba-ciarsi, per modo di dire, con l'audacia e molte volte si confonde conessa.

Certo che chi è audace è sfacciato.L'audacia comprende l'interno e l'esterno dell'essere umano, mentre

la sfacciataggine comprende e riguarda principalmente l'esterno e si rife-risce, più che altro, a un modo di fare del sesso gentile. All'uomo vieneapplicata come per traslato.

La scrittura dell'audace è anche la scrittura dello sfacciato e dellasfacciata. Grafologicamente consiste in una scrittura Recisa e Marcata.Vedi la fig. 416.

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Fig. 416

9. MENZOGNA

C'è la verità oggettiva e la verità soggettiva. Contro l'oggettiva è l'er-rore; contro la soggettiva è la menzogna. La menzogna consiste nel direcon parole o con gesti diversamente da quello che si pensa.

Potrebbe sembrare un'enormità, ma, dopo avere vagliato a lungopsicologicamente l'animo della creatura umana, sono costretto ad affer-mare che questa creatura umana ha, se non tendenza, disposizione inna-ta alla menzogna.

La menzogna tenta ombrare anche la lealtà più limpida e scevra diqualunque infingimento. Soltanto la virtù può far tacere la menzogna emetterla da una parte. Si può dire che chi non pecca di menzogna possaavere il sorriso pieno di Colui che è Verità. Tu senti il Salvatore che scat-ta in queste frasi quando gli si presenta Natanaele: «Ecco il vero israelita,in cui non alberga l'inganno».

La ragione psicologica di questa disposizione umana alla menzognascaturisce da questo: che noi siamo circondati da insidie che attentanoalla menomazione del nostro Io. Nella maggior parte dei casi noi nonabbiamo i mezzi adatti per scongiurare tali insidie, ed è per questo chesiamo spinti a scivolar via dagli attentati delle insidie, usando mezzi disotterfugio.

Il sotterfugio, in ultima analisi, non è altro che menzogna. Noi ab-biamo disposizione a usare la menzogna prima con noi stessi e poi congli altri. Confessare la nostra deficienza, la nostra inferiorità, la nostracolpabilità davanti al tribunale della nostra coscienza non è nella nostradisposizione, ma o si deve ripetere dalla nostra virtù oppure dall'eviden-

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za di fatti da cui non possiamo sfuggire, e ne siamo, per modo di dire,schiacciati. Pensaci sopra e non potrai non ammettere quanto io vengoaffermando.

Trattando grafologicamente la cosa, noi abbiamo dei segni grafolo-gici che importano la menzogna direttamente, altri che la importano in-direttamente, altri che ne sono indifferenti. Segni grafologici che sianocontrari alla menzogna, tu non ne trovi. E questa constatazione è stataquella che mi ha illuminato per farmi asserire che tutte le creature uma-ne, per tendenza innata, hanno disposizione alla menzogna.

Il segno diretto e più genuino della menzogna viene dato dai Riccidell'ammanieramento. Questi Ricci danno la disposizione a manifestareuna certa benignità e amabilità esterna, che internamente non esistequando l'Io sia interessato a non essere benigno e amabile. I Ricci del-l'ammanieramento indicano ipocrisia nella veste riguardo ai sentimentiverso gli altri: gentilezza nel tratto, e intanto l'interno o è indifferente ocova antipatia o invidia o gelosia o odio, ecc. Vedi le figg. 417 e 420.

Fig. 417

La fig. 417 ti presenta una menzogna che in certo modo gioca con laverità soggettiva per ingannarla, perché la adorna con quei ricci che sonopropri dell'ammanieramento. La fig. 420 ti presenta l'ammanieramentoelegante che alletta la veracità, affinchè abbia a cedere nei suoi diritti na-turali.

Un altro segno diretto della menzogna è in genere la scrittura Accu-rata. Però si osservi che, siccome la donna è più portata all'accuratezza,per avere un medesimo grado di menzogna deve avere un maggior gradodi accuratezza. Osserva la fìg. 418.

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Fig. 418

L'accuratezza ti presenta la menzogna ammantata di riservatezza, direticenze (fìg. 418). Per esempio, il menzognero di questa specie sorridemefistofelicamente nel constatare la disgrazia di un suo avversario, allaquale egli potrebbe rimediare, e promette di rimediarvi, avendo nell'ani-mo di danneggiarlo maggiormente mettendo in atto tutte quelle appa-renze che danno l'impressione della sua disposizione a rimediare.

Fig. 419

II segno Levigata (fìg. 419) manifesta una disposizione più raffinataalla menzogna e rende il soggetto pieno di tutti quei particolari che sonoi fattori dell'inganno. Agisce come l'accurato, ma in un modo più deli-cato e raffinato.

Un altro segno diretto della menzogna è la scrittura Vezzosa, inquanto la vezzosità per se stessa non è oggettiva. Vedi la fig. 421.

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Fig. 420

Fig. 421

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In particolare si ha l'indice della menzogna accentuata dalla scritturaAccurata e con una specie particolare di Vezzosa, che darebbe la scritturacon Lettere a convolvolo, cioè con lettere fatte con più giri, con giri inu-tili (vedi la fìg. 422). Questa specie di scrittura indica ipocrisia nella so-stanza della cosa. Questa inoltre da ipocrisia di adulazione, capacità diprendere in giro e di fare il buffone.

Fig. 422

I Ricci del nascondimento indicano indirettamente menzogna, nelsenso che uno nasconde se stesso. Vedi Ricci del nascondimento.

Gli Angoli C indicano indirettamente menzogna, in quanto indica-no manipolazione nella quale può facilmente entrare la menzogna. VediAngoli C.

I Ricci della spavalderia, la scrittura Spavalda e la scrittura Solenne(o pomposa) indicano indirettamente menzogna, perché la indicanoper esagerazione: i ricci stessi, la stessa pomposità sono esagerazioni gra-fiche; c'è qui la menzogna in quanto si esagera, si accrescono le cose, siadifetti sia doti. Coloro che hanno tale scrittura, per lo più non si accor-gono delle loro esagerazioni. Qualora se ne accorgano e seguitino a so-stenere la loro affermazione (ciò che avviene facilmente finché non sianosmascherati), diventano menzogneri nel senso proprio e anche diretta-mente.

Quella dello spavaldo è un'esagerazione — e quindi una menzogna —piuttosto di scatto; e lo spavaldo è più facile del solenne a correggersi e aritrattarsi.

Scrittura molto Pendente, con Aste piegate in avanti in grado sopra-mediocre, indica ipocrisia di viltà, ipocrisia di chi non ha coraggio.

Scrittura Pendente indica ipocrisia di isterismo, di erotismo, di lan-guore. Chi ha tale scrittura tratta bene per arrivare al fine di una soddi-

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sfazione sottilmente erotica e spesso isolata, anche quando sia suscitatadal contatto con gli altri, cioè può essere benissimo che gli altri non par-tecipino dell'erotismo.

Scrittura Pendente e con Apertura a capo delle o e delle a indica pu-re ipocrisia di erotismo, e inoltre di commercio (finanziaria), di intro-missione. Il commerciante deve saper fare, attirare, intenerirsi verso ilcliente.

Anche scrittura Acuta, con un che di accuratezza, indica ipocrisiacommerciale; molto più se è anche Stretta tra lettere.

Angoli A e Angoli B, quando sono sopra la mediocrità, tendono adappigliarsi a cavilli per sostenere le loro pretese; e il cavillo è una speciedi menzogna.

Intozzata 1 ° modo per se stessa non porta la menzogna, ma è portataad attirare a sé i segni che indicano menzogna.

Ascendente tende all'esagerazione.Discendente può essere fonte di molteplici menzogne per difendere

la propria debolezza, e allora si ha la menzogna banale.Sinuosa non porta alla menzogna, ma da l'abilità molto destra per la

menzogna.Contorta è come la Sinuosa, ma indica meno abilità per la men-

zogna.Filiforme, Fine, Grossa e Grossolana non danno la menzogna, ma

danno alla menzogna, quando questa abbia luogo, la propria veste.Profusa può portare alla menzogna perché chi ha questo segno tende

facilmente ad asserire, a negare e a promettere senza pesare troppo la re-sponsabilità della promessa. Così si parli di Fluida, in grado minore.Fluida più che altro da l'abilità per scivolare via dalle pressioni e per usa-re di restrizioni mentali, che si presentano pronte per i diversi casi nelsoggetto che ha tale segno.

Tutti gli altri segni sono indifferenti alla menzogna.

10. OTTIMISMO - PESSIMISMO

La scrittura Profusa, molto più se orizzontalmente e verticalmente,porta il soggetto all'ottimismo, in quanto il soggetto non tende ad ap-profondire le difficoltà che procedono dall'egoismo e dalla canaglieriaumana, perché appunto, per tendenza, non è né egoista nel vero sensodella parola, né canaglia.

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Anche la scrittura Fluida è indice di tendenza all'ottimismo, sebbenenon come la Profusa, perché la Fluida può avere a compagno il segnoCalma che apporta la ponderazione, o il segno Parca che, in quanto ten-de a laconicizzare, tende anche a non profondersi troppo.

Il segno Stentata porta pessimismo. Con Larghezza tra parole, sicco-me è questo indice di ragionamento, il soggetto ha il mezzo per sollevar-si dal pessimismo; senza Larghezza tra parole, si ha pessimismo che chia-merei a priori, pessimismo da cui il soggetto non si solleva.

Titubante porta meraviglia. Il soggetto non ha né pessimismo né ot-timismo ma, sia nel bene che nel male, sia nelle cose liete che nelle tristi,si meraviglia e dice: «Possibile che sia così?».

Tentennante invece non sa proprio che fare, non sa a che parte pro-tendere, non sa se essere ottimista o pessimista o incredulo o meravigliato.

Acuta porta pessimismo sulle cose altrui, causa l'egoismo di cui que-sto segno è indice.

Angoli A non oltre i 5/10 accolgono oggettivamente l'ottimismo o ilpessimismo. Sopra i 5/10 sono facili al pessimismo, spintivi dalla perma-losità.

Secca porta sempre al pessimismo.Aste rette e Aste indietro sono facili al pessimismo in quanto l'infles-

sibilità, e molto più la repulsione, sono facili a scostarsi dall'equità perrigorismo.

Gli altri segni sono indifferenti, per se stessi, al pessimismo o all'ot-timismo.

11. PRUDENZA

Anzitutto diciamo in che consiste la prudenza psicologica. La pru-denza è distribuire il pensiero e l'azione secondo l'oggettività e onestànecessaria delle cose. Quindi non è prudenza, per esempio, tacere quan-do si deve parlare, accogliere un'affermazione o una negazione con unsorriso equivoco, rispondere con un'interiezione che può avere un dop-pio senso.

Tutte queste cose possono essere compagne dell'ipocrisia e furberia,ma non possono stare con la prudenza, e molto meno essere esse stesseprudenza. Ora vediamo di scrutare la prudenza grafologica. È il risultatodi vari segni. Essa esige:1. che non vi sia squilibrio fra le Tre larghezze (di lettere, tra lettere e tra

parole);2. che la scrittura sia Calma e Parca.

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Non occorre che le Tre larghezze siano in grado elevato. Così peresempio non occorre che vi sia grande profondità di intelligenza perchéuno sia prudente; se è prudente e ha poca profondità di intelligenza, saràprudente per quel poco che a lui occorre. Certo, se in uno le Tre lar-ghezze sono elevate e, si noti, bene equilibrate (oltre ad avere, si intende,scrittura Parca e Calma), egli avrà una prudenza non maggiore, maestensibile per campo più ampio.

Sembrerebbe che la prudenza potesse aver bisogno anche degli An-goli C, cioè dell'abilità a saper fare. Ma gli Angoli C significano abilitàa saper fare per riuscire di fatto a ottenere uno scopo (sia buono o cat-tivo moralmente), e questo senza dubbio non entra nel concetto diprudenza.

Il concetto di prudenza non importa che il prudente debba di fattoriuscire nell'intento, ma solo che debba - come è detto sopra - distri-buire il pensiero e l'azione in modo che tutto possa riuscire. Poi, di fat-to, può non riuscire per ragioni estranee. Chi invece ha gli Angoli C,sa poi fare in modo che, nonostante queste altre ragioni, l'intento siottenga.

Tuttavia chi ha nel medesimo tempo i segni della prudenza e gli An-goli C, riuscirà a salvaguardare di fatto la stessa prudenza e le conclusio-ni pratiche che ne emergono.

Non si confonda il criterio pratico con la prudenza. Il criterio prati-co è il coefficiente principale della prudenza, ma non è tutta la pruden-za. Il criterio pratico consiste nel concludere rettamente secondo le cir-costanze.

Ciò non importa che si debba poi mettere in azione la conclusione.Invece la prudenza è il criterio pratico messo in azione. Il criterio prati-co, per modo di dire, non ha la responsabilità della conclusione, la pru-denza sì.

Infine, notiamo che tutti i ricci, di natura loro, sono contro la pru-denza. Infatti il riccio è superfluità, svolazzo, spreco; e chi spreca non èprudente.

È bene tornare sull'equilibrio delle Tre larghezze. Vale più chi haequilibrio fra le Tre larghezze, che chi ha in esse gradi più elevati manon equilibrati. Per esempio vale più, per la pratica, chi ha 5/10 di cia-scuna delle Tre larghezze, che uno che ha 5/10 di Larghezza di letteree tra lettere e 8/10 di Larga tra parole; anzi più ancora che chi ha, peresempio, 7/10 nelle prime due Larghezze e 9/10 nella Larghezza traparole. E ciò perché egli ha più criterio pratico, e quindi in pratica fadi più. Gli altri potranno magari essere artisti o scienziati, ma non uo-mini di pratica.

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12. AMORE UNISESSUALE

Le tendenze ad amori unisessuali sono indicate dai seguenti segni:1. Pendente in grado accentuato (tenendo conto per l'accentuazione del

grado se la scrittura è maschile o femminile);2. Pendente, e nello stesso tempo Intozzata 2° modo;3. Accurata;4. se i tre segni sopraddetti sono uniti in un solo soggetto, la tendenza

diventa molto più forte.Chi ha il segno Contorta non ha tendenza ad amori sessuali, sebbe-

ne possa cadérvi, ma allora avviene per mancanza di altra esca.

13. AUTOCRITICA

L'autocritica richiede:1. scrittura Larga tra parole;2. scrittura Parca;3. e un che di Austera.

Si ha autocritica eccessiva (autopessimismo) quando la scrittura por-ta: a) un grado elevato di Parca; b) un'accentuata Austerità; e) spropor-zionata Larghezza tra parole.

L'autocritica invece è esatta quando si ha: mediocre Farcita e Auste-rità, ed equilibrio fra Larghezza di lettere, tra lettere e tra parole. Si notiche è necessaria anche una giusta Larghezza tra lettere perché (riguar-dando questo segno il giudizio sulle cose altrui), se tale giudizio è ecces-sivamente blando, toglie qualcosa alla giustizia del giudizio su di sé.

14. INDIPENDENZA

L'autoindipendenza con dipendenza altrui ha per indice Intozzata1° modo. L'autoindipendenza senza curarsi di comandare sugli altri, an-zi con ripugnanza a comandare sugli altri, ha per indice: Disuguale me-todicamente, Slanciata e molto più se anche Larga di lettere. I primi so-no degli ambiziosi: aspirano al comando perché altro pascolo non han-no. I secondi hanno invece in se stessi, nell'arte, nella scienza, ben altropascolo, ben altro da pensare.

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15. PERSONALITÀ

Una scrittura che abbia come una fisionomia propria, tale che si di-stingua a colpo d'occhio da tutte le altre, indica personalità spiccata del-l'autore. In che cosa si versi questa personalità, viene indicato da altri se-gni: può essere personalità di originalità, di concetto, di arte, di critica,di intuito, ecc.

16. LA SCRITTURA DEI BAMBINI

II bambino che da poco ha cominciato a scrivere, e che perciò delloscrivere non ha la facilità e la spontaneità, si trova in queste condizioniche alcuni segni grafologici li manifesta appena, altri non li manifesta af-fatto.

Gli Angoli A e B possono avere un accenno, ma facilmente noncompaiono.

Gli Angoli C possono affacciarsi. Intozzata 1 ° e 2° modo possonoaffacciarsi; e in qualche caso possono essere molto spiccate. Minuta, Mi-nuziosa e la direzione delle Aste (rette, avanti, indietro) si possono vede-re se il bambino non scrive per imitazione e con la preoccupazione diosservare le regole. Delle Tre larghezze (di lettere, tra lettere e tra paro-le), di Contorta, Nitida, Acuta, Secca, Stentata, Tentennante, Tituban-te, Filiforme, Accurata, Fluida e Solenne si può vedere qualche cosa. In-vece non si vede niente di Mantiene il rigo, Ascendente, Discendente,Disuguale metodicamente, Sinuosa, Apertura a capo delle o e delle a,Pendente, Parca, Recisa, Austera e dei Ricci.

Ciò vale certamente per il primo anno di scuola elementare; nel se-condo - è chiaro - si vedrà qualche cosa di più. Non si può stabilireun'epoca fissa in cui la scrittura manifesti tutto. Manifesta tutto quandola mano corre. Ci sono alcuni che si svolgono di più, e quindi fin daprincipio manifestano di più; e vi sono altri che, svolgendosi di meno,anche dopo vari anni di scuola non manifestano ancora tutto.

17. UNCINI, GANCI

Gli uncini e i ganci, nei punti in cui non sono richiesti dalla naturadella lettera, non sono che Angoli B, e quindi a essi si deve applicare ciòche è stato detto degli Angoli B: cioè indicano tenacia o testardaggine amisura dell'acutezza dell'angolo che formano.

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18. CURIOSITÀ

La curiosità in genere è indicata da scrittura nel medesimo tempoAccurata e Fluida: cresce di grado se vi interviene Pendente. I Ricci del-l'ammanieramento indicano curiosità di sapere i fatti altrui per divulgar-li con commenti propri e con interpretazioni maligne. Il segno Vezzosa(della civetteria) indica curiosità di sapere i fatti altrui per usufruirne aproprio comodo. Pendente unita a Intozzata 1° modo (ciò che significaimpero di affettività) nella donna indica specialmente curiosità di sapereintorno a combinazioni matrimoniali ed extramatrimoniali. Una taledonna ha la mania di sfasciare i matrimoni, e quindi porta la cosiddetta«jettatura», in quanto riesce a impressionare gli interessati del matrimo-nio, per cui a questi avviene poi realmente come essa ha detto, e in talmodo credono che ciò sia dovuto a «jettatura». Una tale donna, da vec-chia, fa da mezzana in combinazioni matrimoniali ed extramatrimoniali.I medesimi segni, cioè Pendente e Intozzata 1° modo, nell'uomo (e unpo' anche nella donna) indicano curiosità riguardo ad amori unisessualie poi anche le altre specie di curiosità, cioè di vendetta, di invidia, di ge-losia, di danneggiamento: anche qui si può avere la «jettatura» come si èdetto sopra.

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5.IL MIO METODO GRAFOLOGICO

Secondo il mio metodo si deve:1. cercare i segni grafologici di una scrittura;2. dividerli in sostanziali, modificanti e accidentali secondo che abbiamo

spiegato;3. suddividere questi in quelli che riguardano le disposizioni affettivo-at-

tive e in quelli che riguardano le attitudini intellettuali;4. la disposizione affettivo-attiva che riguarda i sostanziali e che avrà

maggior grado sarà il segno principe e quello che impronterà il carat-tere di quella data personalità;

5. gli altri segni saranno, secondo la loro natura, i fautori o i contrari ogli indifferenti del segno principe: i fautori ne saranno gli aiutanti; icontrari limiteranno la portata del segno principe e dei fautori; gli in-differenti presteranno la loro opera secondo la forza del segno princi-pe e dei fautori.

Fig. 423a

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Fig. 423b

Si tenga presente che un segno è indice costantemente di una sola especifica tendenza affettivo-attiva, intellettiva e somatica, benché poipossa essere accresciuto di forza oppure diminuito dalla presenza di altrisegni.

Con il dare il grado ai segni, noi non veniamo a misurare la psiche -ciò che avrebbe sentore di materialismo —, ma misuriamo il senso, e dal-la misura del senso veniamo a conoscere l'intensità di quella data qualitàdella psiche.

Si tenga sempre presente davanti allo sguardo della mente che unascrittura, per essere esaminata, è necessario che sia spontanea, che siacioè un gesto e non un atto grafico.

La «Graphologie scientifique. Revue mensuelle», otcobre-novembre1932, che si stampa a Parigi, riporta due scritture del celebre Foch, unadel 1880, l'altra del 1922. La prima è un gesto grafico e perciò esamina-bile, la seconda è un atto grafico e perciò inesaminabile, o almeno esa-minabile fino a un certo punto. Il generale Foch adottò la seconda scrit-tura dietro la critica del generale Minot: «Voi scrivete molto male, nonvi si può leggere». Riporto tali scritture: quella del gesto grafico, cioèspontanea, a fig. 423a; quella dell'atto grafico, a fig. 423b.

Fatte tali premesse, mi accingo a riportare degli esempi per far ap-prendere la praticità del mio metodo. Mi accontenterò di riportare qual-che esempio nel quale la personalità sia improntata ai segni sostanziali,poi qualche esempio con personalità improntata ai modificanti, e qual-

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che esempio con personalità improntata agli accidentali. Le personalitàimprontate agli accidentali sono quelle che hanno i sostanziali e i modi-ficanti sotto la mediocrità e gli accidentali sopra i 5/10. Queste persona-lità sono quelle che si dicono senza carattere.

DIFFICOLTA E NORMEDELL'ESAME GRAFOLOGICO

Nella mia costante e, potrei dire, ostinata esperienza grafologica, hotrovato che esaminare la scrittura della donna è molto facile e si coglienel segno senza contrasti. Circa la scrittura dell'uomo, il controllo conla realtà trova degli ostacoli. Il controllo è più diffìcile circa la scritturadei preti, e più difficile ancora circa la scrittura dei frati.

Secondo me, tale differenza di difficoltà di controllo consiste in que-sto: la donna, in un modo o in un altro, si manifesta, specialmente a co-loro con i quali ha consuetudine di vita e quando le si parla al cuore.L'uomo è più chiuso, ordinariamente, in quanto ragiona di più e quindipiù diffìcilmente si manifesta. È più difficile per questo vedere se l'esamegrafologico corrisponda alla realtà. Il prete, e molto più il frate, appar-tengono a uno stato perfetto. Costoro sono direttamente tenuti a con-traddire i moti della natura, che per altri sono o potrebbero essere leciti.Non si vede dunque bene se l'esame corrisponda alla realtà. Si ricordinole scritture di sant'Antonio di Padova, di sant'Ignazio di Loyola, di sanLuigi Gonzaga e di san Francesco di Sales, i quali sono riusciti ad attuti-re, per lo meno, tutti i moti disordinati della psicostatica, cioè della per-sonalità innata.

Uno scienziato ha voluto negare, da ciò, la praticità della grafologia,perché, appunto, egli dice, la grafologia dovrebbe manifestare anche neisanti il contrasto dell'azione nella loro psicodinamica. Ma mi pare chetale scienziato si serva di un sofisma per contrastare la grafologia. Poichéla personalità acquisita viene manifestata dalla storia. Se non vi fosse lastoria a manifestarlo, sarebbe negata ogni grafologia pratica; ma, giacchévi è la storia, si levino gli occhi a mirare la grafologia e poi li si abbassinoper interrogare la storia.

Per ben condurre a termine un esame grafologico, sono necessariealcune attenzioni.

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1. La scrittura sia corrente, cioè non distesa in un modo studiato comequando si fa la scrittura calligrafica. Bisogna che la scrittura sia comequella, ad esempio, che si distende in una lettera da mandarsi a unamico o a una persona familiare.

2 La scrittura non sia falsificata. Per lo più si conosce se la scrittura èfalsificata. Molte volte, però, non si conosce, e certamente il grafologonon ha il compito di rispondere della falsificazione.Debbo fare osservare che nella falsificazione spesso vengono più aspiccare le proprietà personali di colui che ha scritto e specialmentele proprietà morali e somatiche. Un gentiluomo, un giorno, mi fecevedere, in mezzo ad altre scritture, la sua. Restò soddisfatto dell'esa-me. In altra circostanza, forse per prendermi in fallo, mi fece vederela sua scrittura falsificata. Dissi, oltre al resto, ch'era di persona ten-dente alla pigrizia. Falsificando la scrittura aveva fatto spiccare tale di-fetto. Egli arrossì confessando il laccio che mi aveva teso. Lo stessogentiluomo altra volta mi presentò ancora la sua scrittura falsificata.Dissi ch'era di persona tendente molto a dormire. Il mio esame susci-tò una ilarità fragorosa fra i presenti.I familiari dell'esaminato lo rimproveravano sempre di ciò. Egli si ri-tirò confuso, e non ardì più tentare la grafologia. Potrei addurre pa-recchi di questi fatti. Ci sono degli individui che hanno lo spirito dicontraddizione e prendono gusto nel farlo esplodere per ridere di co-loro che poi vengono a incappare nel tranello.

3. Lo scrittore, quando scrive, sia in una posizione comoda, cioè che lamano abbia l'agio di correre senza difficoltà sulla carta in un modotutto naturale. Se il tavolo dove si scrive è basso, colui che scrive, perscrivere in modo naturale, dovrà mettersi a sedere. Per lo più si cono-sce quando lo scritto è stato disteso in una posizione non comoda.Nel caso però non si conoscesse, non potrebbe esserne incolpato ilgrafologo.

4. Dire se la scrittura sia di uomo o di donna, perché la grafologia non èriuscita, e forse non riuscirà giammai, secondo che abbiamo detto so-pra, in molti casi, a scoprire il sesso della scrittura. Bisogna conoscereil sesso perché la donna spicca per il sentimento e l'uomo per l'intel-ligenza. Ora, se una scrittura ha l'impronta maschile, mentre in realtàè femminile, allora la donna che l'ha distesa sarà singolare per la suaintelligenza in quanto la sua intelligenza è maschile in un sentimentofemminile, quantunque il suo sentimento, certo, ne venga a scapitare.Viceversa si dica dell'uomo. E si facciano poi tutte le altre considera-zioni che noi abbiamo fatte durante il corso del nostro trattato.

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5. Il grafologo non sia sotto l'impressione del dubbio che l'esaminandosia presente, perché allora non sarebbe libero nell'esame. Parlo delgrafologo impressionabile. Veramente tutti i grafologi sono impres-sionabili o lo divengono durante il corso dell'esperienza pratica grafo-logica.Poiché sono pochi coloro, fra gli esaminandi, che si aspettano un esa-me poco lusinghiero, perché non sono troppi coloro che hanno unvero valore reale senza presumere di sé.Quelli che hanno un vero valore reale vogliono, anzi, e si aspettanodalla grafologia un esame disastroso, perché quanto più uno è altotanto più è umile, cioè tanto più è basso nell'estimazione della pro-pria personalità.Uno, ad esempio, che faccia versi e che perciò si creda di essere poetasi aspetterà di sentirsi dire dal grafologo ch'egli è poeta, e dirà che l'e-same grafologico non ha colto nel segno se la tendenza poetica nonemerge dalla forma grafica della sua scrittura. Su questo punto mi so-no imbattuto in casi veramente singolari e che farebbero sganasciaredalle risa se mi ponessi a raccontarli nelle loro particolarità.

6. Non importa se lo scritto esaminando sia copiato oppure parto dellapropria intelligenza, perché la grafologia non esamina se non la formagrafica della scrittura che si propone alla sua osservazione. Sarebbe be-ne, però, che colui che scrive non sia sotto l'impressione di essere esa-minato; ciò per alcune proprietà della scrittura grafologicamente con-siderata.

Non posso fare a meno di esclamare e di affermare fortemente chequesto studio è utile e, più che utile, necessario in tutte le circostanze— siano individuali, siano sociali — nelle quali si abbia bisogno di cono-scere gli uomini. Queste circostanze si presentano a ogni pie sospinto.

Ecco uno studio che mi ha interessato appassionatamente, forse per-ché la natura me ne ha dato una disposizione tutta particolare. Io nonrimpiango i lunghi quarantatré anni di studio grafologico nei quali hostillato il mio intelletto. Non mi curo di ricordare il brontolio, il sogghi-gno, il sarcasmo, la guerra degli antigrafologi irragionevoli. Scaccio dallamemoria i dardi subdoli lanciati sulla mia persona da nemici sleali, iquali, toccati sul vivo dalla grafologia, hanno cercato di schiacciarmi sot-to il titolo di buon andamento e, qualche volta, sotto il titolo di morali-tà. Che meraviglia? Anche la moralità, a volte, deve fare l'ufficio chespetterebbe alla viltà. Sono soddisfatto delle mie ricerche. Gli ultimi an-ni di studio indefesso hanno fatto piegare anche le cime degli alberi an-nosi e millenari.

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Dichiaro che uno psicologo, ora, non può trascurare la grafologia, sevuole approfondire la sua materia, perché la grafologia è quella che loconduce a chiarire tante cose che tuttora restano oscure per la psicologia.I fenomeni morali tentano sempre di scappare dall'osservazione per nonessere esaminati e la grafologia li ferma e li chiude nella sua morsa lene eforte, forte al pari dell'acciaio. La grafologia mette in chiaro la personali-tà innata e la da in dominio alla scienza.

Non da alla logica una teoria fredda e astratta, che molte volte serveper cavillare, ma fornisce stati personali di realtà vivente. Gli awersarisono di carne e ossa e ci fanno ben sentire la loro avversione. Ribellan-dosi alla grafologia per la loro posizione personale, conferiscono alla di-scussione un ardore affascinante.

La compagine del nostro pensiero non si sfascia perché la grafologiacorre diritta alla propria meta e non si accontenta di quello che si dice,ma chiama la psicologia per procedere al controllo. Allora la soluzionegiusta viene dimostrata, viene imposta ai belligeranti che hanno semprequalche difficoltà per non confessare che hanno torto. E qui potrei dif-fondermi in particolari circa la guerra che ho dovuto sostenere anchecon intelligenze che vengono dal mondo della scienza stimate superiori.Posso dire, però, di avere sempre vinto.

Non si tratta di affermare solo che una data regola è esatta, ma an-che di imporre tutto un metodo, il metodo della vera scienza che vuolevedere un che di matematica in tutte le ricerche fatte scientificamente.

Per chiudere il mio trattato, mi pare sia necessario ricordare che ipreconcetti debbono esulare dalla mente degli scienziati. Lo scienziatovero nulla accetta, nulla rigetta se non dietro un controllo prettamenteoggettivo.

Bisogna ragionare per concludere.

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6.ANALISI GRAFOLOGICHE

1. GOTTFRIED WILHELM LEIBNIZ

CARATTERESegni sostanziali: Curva 6 - Angoli A 5 - Angoli B 5 - Intozzata 1 ° modo 5 - Larga tra

lettere 5 - Mantiene il rigo 8 - Discendente 2 - Contorta 3 - Sinuosa 8 - Pon-derata 8.

Modificanti: Aste rette 3 - Aste piegate in avanti 7 - Calma 8 - Pendente 5 - Filifor-me 5 - Austera 6.

Accidentali: Fluida 8.

INTELLIGENZASostanziali: Larga di lettere 8 - Larga tra lettere 5 - Larga tra parole 7 - Disuguale

metodicamente 8 - Sinuosa 8 - Contorta 3 - Chiara 8 - Nitida 7.Modificanti: Parca 9.Accidentali: Attaccata 6 - Staccata 4.

Q Intelligenza. — Quantitativamente superiore (Larga di lettere). Qualitativa-mente originale in modo spiccato (Disuguale metodicamente). Il soggetto haconcetti chiari (Chiara) e nitidi (Nitida) e tale anche la comunicativa. Ha fluiditàdi pensiero e di espressione (Fluida) senza sprechi di sorta (Parca). Non ha alcunatendenza all'ipercritica sebbene abbia una critica serrata e difficilmente vulnerabi-le (Larga tra parole). Riesce per tutto ciò che può essere argomento di discussio-ne, portando in essa la profondità della sua intelligenza e l'originalità del suo pen-siero (Disuguale metodicamente). Su tutto reca la ponderazione e la riflessione(Ponderata), che non viene sconvolta per alcun motivo personale (Angoli A e Bnella mediocrità, Mantiene il rigo). Pviesce quindi in materia filosofica tanto spe-

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culativa come morale. Riesce per cose di diritto, per giurisprudenza specialmentecivile (Disuguale metodicamente, Larga di lettere e tra parole). Riesce per gover-nare sebbene non ne abbia la tendenza (Intozzata 1° modo). Riesce per questionisociali (Contorta, Sinuosa, Disuguale metodicamente). In compiti diplomatici hal'abilità per ogni questione internazionale (Chiara, Nitida, Disuguale metodica-mente, Larga di lettere e tra parole). Riesce bene come magistrato e come presi-dente della corte dei conti (Ponderata, Calma, Pendente, Filiforme, Austera).Riesce, riguardo all'arte, in poesia, ma assorbito dal pensiero e dal ragionamentonon trova il tempo per applicarvisi se non di sfuggita, e in campo lirico. E un'in-telligenza profonda originale e sommamente equilibrata (Larga di lettere, Disu-guale metodicamente, Chiara, Nitida, Larga tra parole).

Fig. 424

Q Carattere. — II carattere del soggetto sta fondato su di un temperamentonato per mantenersi nell'equilibrio intellettivo e morale (Triplice larghezza, Di-suguale metodicamente, Sinuosa, Chiara, Nitida). Sicché è un tipo molto temi-bile da coloro che tendono ad adoperare sotterfugi e soprusi e mezzi termini pergiungere a uno scopo recondito e che non sia nella cerchia della morale. Since-rità al massimo grado, quindi non semplicistica, ma guidata dalla prudenza chesa quando deve parlare e il tempo di tacere (Ponderata, Larga tra parole, Calma,Austera). Se si vuole trovare in lui qualche difetto, ci sarebbe quello di un che didebolezza di carattere (Discendente), ma io ritengo che tale debolezza di carat-tere sia in lui del tutto cosciente e coscientemente adoperata nelle diverse circo-stanze della vita. In tutte le sue azioni non c'è mistificazione di sorta, e va per lasua via e rispetta tutti ed è disposto a contraddire tutti se li constatasse contro laverità (Fluida, Parca, Curva, Angoli A e B). Ha sentimenti nobili familiari cheesplica senza sforzo e senza spreco. Potrebbe avere qualche squarcio di condottache potrebbe essere accusata di viltà (Discendente, Aste in avanti), ma siccomein tutti i suoi atti è pienamente cosciente, anche quella sua apparente debolezzae la remissività vengono fuori da lui sempre per una ragione ponderata nella cal-ma e nella riflessione. •

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2. LEONE XIII (GIOACCHINO PEGGI)

CARATTERESegni sostanziali: Curva 3 - Angoli A 5 - Angoli B 5 - Intozzata 1 ° modo 7 - Intoz-

zata 2° modo 3 - Larga tra lettere 3-4 - Mantiene il rigo 8 - Discendente 2 -Sinuosa 8 - Secca 5 - Stentata 5 - Ponderata 8.

Modificanti: Apertura a capo delle o e delle a 2 - Aste rette 8 - Aste piegate in avanti2 - Calma 4 - Pendente 7 - Filiforme 7 - Recisa 7 - Austera 7.

Accidentali: Fluida 5 - Vezzosa grazia 4 - Accurata 6.

INTELLIGENZASostanziali: Larga tra lettere 3-4 - Larga tra parole 5 - Disuguale metodicamente 7 -

Sinuosa 8 - Minuta 6 - Minuziosa 2 - Chiara 8 - Nitida 6 - Acuta 8 - Pendente7.

Modificanti: Accurata 6 - Parca 9.Accidentali: Attaccata 3 - Staccata 7 - Levigata 5.

O Intelligenza. — Quantitativamente acuta (Acuta). Qualitativamente di pen-siero originale (Disuguale metodicamente). L'originalità del soggetto è compostadi queste qualità: ponderazione (Ponderata), calma (Calma), osservazione raffina-ta (Minuta) con tendenza alla minuziosità (Minuziosa), espressione chiara (Chia-ra), nitida (Nitida), con affermazioni o negazioni decise accerchiate da austeritàconclusiva (Recisa, Austera), con quell'accuratezza (Accurata) che è necessariaper puntellare tutte le facoltà già dette e con quella ricercatezza (Levigata) che vie-ne a completare tutto ciò che può costituire la messa in scena (Levigata). L'intel-ligenza del soggetto tende fortemente all'analisi (Staccata), sicché tale tendenzamanipolata dall'accuratezza del pensiero (Acuta) e dalla raffinatezza dell'osserva-zione (Minuta), che può rasentare la minuziosità (Minuziosa), ci da la tendenzaalla stringatezza di pensiero, tanto più che il soggetto tende a una certa avarizia(Larga tra lettere, Secca) circa i ritrovati altrui. In conclusione è un'intelligenzache tende al comando (Intozzata 1° modo), e che in questo comando vuole ren-dersi ragione di tutti i minimi particolari che concernono i decreti, le leggi e leconclusioni inerenti. Ne viene anche che il soggetto ha la disposizione alle regoledella diplomazia, che non si sbilancia né verso l'irascibilità né verso la mollezzadelle decisioni (Accurata, Levigata, Vezzosa, Acuta, Secca, Staccata), ma si attienea decisioni che non tornano indietro (Recisa) ad austerità conclusive (Austera), enon spreca neppure una virgola nell'asserire, nel negare, nel comandare (Parca). Ilsoggetto riesce per esegesi letteraria (Disuguale metodicamente, Minuta), storica,biblica, ecc. Il soggetto riesce anche per una poesia lirica con ricchezza fraseologi-ca della lingua, nella quale scrive (Disuguale metodicamente, Chiara, Nitida, Cal-ma). Ha la tendenza a mettere in satira (Acuta) l'avversario e anche fatti ordinaticon quella vezzosità e accuratezza che potrebbe attribuirsi a Grazio (Accurata,Vezzosa, Levigata, Filiforme, Pendente). E un'intelligenza tale, che tende a discu-

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tere su cose che si riferiscono alla filosofia e se non avesse un indirizzo retto e nonfacesse procedere di pari passo le conoscenze filosofiche vere ed errate, facilmentecadrebbe nell'errore come sono caduti tanti filosofi che vanno per la maggiore(Acuta, Stretta tra lettere, Secca, Stentata, Intozzata 1 ° modo, Filiforme, Recisa,Austera). Per la sua ponderazione, per la calma, per la laconicità del pensiero edell'espressione (Parca), per la sua analisi (Staccata), accurata, levigata, informataa sottilità (Acuta), a chiarezza (Chiara), a nitidezza (Nitida), è capace di fare daarbitro anche in questioni sociali di difficile soluzione.

Fig. 425

O Carattere. — II carattere del soggetto sta fondato sulla tendenza a sceveraretutto (Acuta) nei minimi particolari (Staccata) con oggettività esagerata (Largatra lettere, Secca, Stentata). Sicché è difficile che debba tornare indietro nellesue conclusioni. E il soggetto tende a non tornare indietro, perciò mette in eser-cizio al massimo grado tutte le qualità che sono necessarie per questo (Mantiene ilrigo). Con ciò non voglio dire che il soggetto sia dominato da risentimento (An-goli A) e da tenacia illegittima (Angoli B) e da una fermezza di carattere che abbiadella irragionevolezza, in quanto che ha una apparente debolezza di carattere, chenon è debolezza, ma che sta nella cerchia della circospczione (Discendente, Acu-ta, Minuta, Recisa, Austera). Dal detto, è esigente, vuole saper tutto quello che gliconcerne e quello che sta sotto la sua responsabilità, ma tende a non invadere ilcampo altrui (tutti i segni già riportati), specialmente in ciò di cui non è compe-tente, ma tende a munirsi e a circondarsi di veri competenti per poter dire la suaparola autoritaria e per potere non essere obbligato a correggersi o a correggere ilproprio operato e le proprie conclusioni. E munito di somma prudenza (Ponde-rata, Calma, Larga tra parole), ha la sincerità netta (Attaccata, Staccata), benchésappia giocare di astuzia per non esporre all'avversario la sua parte vulnerabile(Acuta, Larga tra lettere, Secca, Parca).

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3. ALESSANDRO MANZONI

CARATTERESegni sostanziali: Curva 3 - Angoli A 8 - Angoli B 6 - Intozzata 1 ° modo 6 - Intoz-

zata 2° modo 3 - Larga tra lettere 5 - Mantiene il rigo 8 - Ascendente 2 - Con-torta 3 - Sinuosa 7 - Scattante 3 - Secca 2 - Stentata 4 - Ponderata 8.

Modificanti: Apertura a capo delle o e delle a 4 - Aste rette 7 - Aste piegate in avanti3 - Calma 4 - Pendente 7 - Filiforme 7 - Austera 5 - Ricci della spavalderia 3.

Accidentali: Fluida 6.

INTELLIGENZASostanziali: Larga di lettere 5 - Larga tra lettere 5 - Larga tra parole 6 - Disuguale

metodicamente 7 - Sinuosa 7 - Contorta 3 - Minuta 7 - Minuziosa 3 - Chiara; 6 - Nitida 4 - Acuta 7 - Pendente 7.Modificanti: Parca 8.Accidentali: Attaccata 8 - Staccata 2.

G Intelligenza. — Quantitativamente acuta (Acuta); qualitativamente assai sen-sibile a tutto ciò che è bello (Filiforme, Disuguale metodicamente) e che traman-da calore di affettività (Pendente). Il soggetto tende e ha abilità per argomenti didiscussione a fondo filosofico e pedagogico (Disuguale metodicamente, Minuta)però tende, più che a difendere la verità, ad assalire l'avversario contraddicendo,(Acuta), sicché la contraddizione è quella che domina in lui e dall'impostazionedella contraddizione scende l'imposizione della verità. Può essere che la contrad-dizione si consumi, in maggior parte, in lui e che si manifesti soltanto in una tintasbiadita, perché il soggetto tende assai a ponderare (Ponderata) e a fare la criticain se stesso e contro se stesso (Pendente, Sinuosa, Contorta, Minuta) prima diesprimere il proprio pensiero. Il soggetto tende e ha abilità per le lettere (Disu-guale metodicamente, Minuta) imbastendo il pensiero con osservazioni propriein uno svolgimento raffinato (Minuta), con una certa facilità di sdrucciolare inminuziosità che possono avere sentore di un qualche cosa di pedanteria (Minu-ziosa). Il soggetto ha qualche spunto felice di lirica (Disuguale metodicamente,Minuta, Sinuosa) e sarebbe nel suo punto centrale se si desse quasi esclusivamen-te a scrivere su argomenti che hanno bisogno di ironia, di satira, di fare spiccare ilridicolo (Acuta). In argomenti seri, si scioglie dalla sua tendenza ironica e satiricae facilmente può scivolare verso la non spontaneità (Fluida, Stentata) e verso laminuziosità (Minuziosa) che può star bene nei particolari che fanno risaltare lasatira e l'ironia, ma non nella costrizione del pensiero negli argomenti seri e pienidi gravita: in questi la minuziosità, psicologicamente considerata, potrebbe diven-tare un mattone. Siccome il soggetto ha intelligenza acuta e non profonda, ne vie-ne che non ha a sua disposizione l'abilità d'intreccio sì da tenere sospeso il lettoresino alla conclusione del suo elaborato, specialmente in un lavoro lungo e per sestesso connesso. Egli appunto per la sua intelligenza acuta, che è intelligenza di

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contraddizione, tende in un lavoro lungo a fare tanti quadri, sicché ogni quadropuò stare da sé o quasi da sé. Il soggetto riesce per cose scientifiche e forse più inqueste che in quelle letterarie e in quelle cose scientifiche che sono a sfondo sto-rico, polemico, sociale. Per la storia e per la scelta dei documenti storici sarebbeadattissimo, oggettivo (Larga tra lettere), originale (Disuguale metodicamente),col fiuto adatto nella ricerca dei documenti (Acuta). Il soggetto sarebbe riuscitoin medicina (Disuguale metodicamente, Pendente, Acuta) e avrebbe preso con-tatto con l'ammalato, prendendo in osservazione l'aspetto fisico (Minuta, Ponde-rata, Triplice larghezza equilibrata) e dall'aspetto fisico si sarebbe internato nellefunzioni varie del corpo per tirarne fuori una diagnosi che in molti casi sarebbestata singolare.

Fig 426

Q Carattere. — II carattere del soggetto sta fondato su di un temperamento chepronto reagisce o che tende a reagire a qualunque osservazione si faccia sul contosuo (Angoli A). Tende a prendere gusto nel contraddire e nel mostrarsi contrad-dicente (Acuta) anche perché facilmente si accorge che la sua contraddizione, es-sendo originale (Disuguale metodicamente), comunemente imbarazza ed eglitende a gustare che la sua contraddizione produca imbarazzo. Egli tende ad avereun'affettuosità non poco spiccata (Pendente), con un sentimento che tende alla

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delicatezza. E siccome ha anche la tendenza alla facilità dell'intenerimento sessua-le, non è difficile che la sua affettività sdruccioli via dalla idealità (Apertura a capodelle o e delle a) che il soggetto aveva stabilito in un primo tempo di raggiungere.Quindi il soggetto non tende direttamente a sensualità, avendo tendenza a pon-derare (Ponderata), alla fermezza di carattere (Mantiene il rigo, Ascendente, Au-stera), ma ponendosi nell'occasione cadrebbe, pur volendo aspirare alla idealità.

Il soggetto tende a vendicarsi (Angoli A) con una vendetta raffinata (Filifor-me), ma, siccome ha la facoltà spiccata della ponderazione (Ponderata) e ha la fa-coltà dell'introspezione (Sinuosa) e del controllo (Contorta), tende a essere ineso-rabile (Austera, Parca) contro se stesso e quindi a rivolgere contro se stesso il sen-timento di vendetta, trovando in sé elementi da correggere, molto più che èportato alla contraddizione (Acuta). Per questo il soggetto è tormentato finchénon si rivolge verso la verità e non si risolve a favore della verità. Risolvendosiverso la verità e a favore della verità diventa inflessibile nell'esigere da se stessotutto ciò che la verità richiede con una continuità (Attaccata) sintetica che ab-braccia ogni pensiero e ogni azione.

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4. SIGMUND FREUD

CARATTERE

Segni sostanziali: Curva 2 - Angoli A 8 - Angoli B 7 - Intozzata 1 ° modo 9 - Intoz-zata 2° modo 4 - Larga tra lettere 4 - Mantiene il rigo 9 - Ascendente 1 - Sinuo-sa 7 - Secca 6 - Stentata 3 - Ponderata 6.

Modificanti: Apertura a capo delle o e delle a 4 - Aste rette 5 - Aste piegate in avanti5 - Calma 3 - Slanciata 6 - Pendente 8 - Filiforme 6 - Recisa 7 - Ricci dellamitomania 5.

Accidentali: Fluida 6 - Solenne 7.

INTELLIGENZA

Sostanziali: Larga tra lettere 4 - Larga tra parole 4 - Disuguale metodicamente 7 -Sinuosa 7 - Chiara 6 - Nitida 1 - Acuta 9 - Pendente 8.

Modificanti: Parca 7.Accidentali: Attaccata 7 - Staccata 3.

O Intelligenza. - Quantitativamente acuta (Acuta). Qualitativamente origina-le (Disuguale metodicamente). La sua originalità si apre su cose che toccano lediverse emotività (Intozzata 2° modo) e quello che può costituire o avere l'im-pronta della mitomania (Ricci della mitomania), in quanto che il soggetto hauna costituzione a base di emotività e di mitomania. Tale costituzione psichica,poi, è in potenza evolutiva diretta all'accentuazione, in quanto il soggetto è por-tato a non dipendere da quanto è stato detto dagli altri e in quanto ha l'ambi-zione della singolarità (Intozzata 1° modo e Acuta). E un'intelligenza che sta abase della contraddizione che per intensità tocca il massimo grado (Acuta 9/10).Essendo diretta verso la psicologia (Sinuosa) e avendo la tendenza all'emotività ealla mitomania (Intozzata 2° modo, Ricci della mitomania), è quasi costretta ainternarsi nei problemi che riguardano la psicologia patologica e che si aggiranointorno alle questioni psichiatriche, di cui i due segni grafologici Intozzata 2°modo e Ricci della mitomania, accompagnati dall'accentuazione del segno Acu-ta, sono i principali segni della psicologia patologica. Il segno Acuta e il segnoIntozzata 1 ° modo inducono il soggetto a non essere oggettivo, ma a esagerare laportata delle sue conclusioni. L'esagerazione condotta dalla contraddizione(Acuta) e dalla mancanza di oggettività (Larga tra lettere, Secca) tende a spinger-lo verso il pessimismo intellettivo per cui le sue conclusioni, per quanto scienti-fiche, sono altrettanto peccanti di logica in quanto tendono al deterioramentoconclusivo dell'oggettività. Il soggetto riesce anche per cose filosofiche o parafi-losofiche con tendenza ad aprirsi il campo verso gli errori di estimazione e diconsiderazione oggettiva, i quali errori tendono a sfociare nel pessimismo e nelloscetticismo. Il soggetto ha la facoltà anche per collezioni scientifiche con unosmistamento rigoroso (Larga tra lettere, Secca) e nelle quali mostra l'acutezza

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Fig. 427

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(Acuta) delle sue ricerche e l'originalità della selezione. Riesce per discussionedei vari problemi sociali, nella quale discussione si mostra incalzante (Acuta) si-no all'esaurimento delle sue facoltà contraddicenti.

O Carattere. — II carattere del soggetto sta fondato su di un temperamentoche tende a sorpassare i limiti dovuti (Slanciata, Solenne). Questo sfociamentoè diretto da una forte affettività (Pendente) che — elaborata da una fantasia mi-tomane (Ricci della mitomania), dall'emotività (Intozzata 2° modo) e da unaambizione di grado superiore (Intozzata 1° modo) — lo porta a tormentare ilproprio cervello per il conseguimento della singolarità nella scelta ricercata dellevarie esche della sensualità (Angoli A, Angoli B), mettendo in campo la sua ten-denza alla facilità dell'intenerimento sessuale (Apertura a capo delle o e delle a),triturato dallo spirito di contraddizione di cui il soggetto è munito in modo ac-centuato (Acuta). Le qualità psichiche del soggetto in senso negativo sono ingrado assai elevato ed è per questo che egli ha internamente una turbolenzacontinua, che lo scerpa e lo conduce alle porte del manicomio (Angoli A, Intoz-zata 1° e 2° modo, Ricci della mitomania, ecc.). Se non entra in manicomio sideve alla tendenza che egli ha della grande cultura intellettiva (Acuta, Parca, Di-suguale metodicamente) e all'incorniciamento scientifico di cui ci fa fede la sto-ria e la sua biografia. È un essere tale che può portare un grande contributo al-l'evoluzione dell'umanità, correggendo le sue esagerazioni nel campo psichicoinvaso dalle facoltà che egli ha sortito da natura. Il soggetto tende a non trovareriposo, a non prendere il necessario riposo, tende all'insonnia (Acuta, Larga tralettere, Secca), tende a perdere il discernimento pratico delle cose e la sensibilitàdella vita (Intozzata 1° modo e 2° modo, Acuta, Angoli A, Solenne, Pendente).È un essere decisamente patologico.

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5. GIACOMO LEOPARDI

CARATTERESegni sostanziali: Curva 6 - Angoli A 3 - Angoli B 3 - Angoli C 4 - Intozzata 1 ° mo-

do 5 - Intozzata 2° modo 3 - Larga tra lettere 5 - Mantiene il rigo 6 - Ascenden-te Discendente 4 - Contorta 3 - Sinuosa 7 - Scattante 3 - Titubante 5 - Ponde-rata 7.

Modificanti: Apertura a capo delle o e delle a 5 - Aste rette 5 - Aste piegate in avanti5 - Calma 5 - Dritta 8 - Filiforme 5 - Fine 5 - Ricci della sobrietà 3.

Accidentali: Fluida 7 - Vezzosa grazia 5.

INTELLIGENZASostanziali: Larga di lettere 8 - Larga tra lettere 5 - Larga tra parole 5 - Disuguale

metodicamente 8 - Sinuosa 7 - Contorta 3 - Minuta 5 - Chiara 8 - Nitida 6.Modificanti: Parca 9.Accidentali: Attaccata 8 - Staccata 2.

Q Intelligenza. - Quantitativamente superiore alla media (Larga di lettere).Qualitativamente originale in modo spiccato, in maniera che si libera da ogni as-similazione (Disuguale metodicamente); di ragionamento raffinato, da poter esse-re un filosofo di taglio superiore (Larga tra parole, Larga di lettere, Minuta), conpensiero molto chiaro e nitido (Chiara, Nitida). Principalmente spicca per la ten-denza e abilità alla poesia lirica, in cui può stare alla testa di tutti (Disuguale me-todicamente, Calma, Fluida, Vezzosa grazia). Ha l'abilità di tornire il pensierosenza affettazione (Vezzosa grazia, Fluida, Filiforme, Fine). Ha in pieno l'arte del-l'udito, così che le sue opere sono perfettamente armoniose (Disuguale metodica-mente, Sinuosa, Calma, Vezzosa, Parca, Attaccata). Non avrebbe pazienza nel-l'insegnare ai piccoli, ma si troverebbe a suo agio nel conferire e discutere con ipari (Dritta, Larga di lettere, Larga tra parole, Disuguale metodicamente). Gustamolto tutte le arti.

G Carattere. - È timido (Titubante, Aste in avanti). Quando sta solo si sfoga egrida da solo (Intozzata 1° modo, Sinuosa, Ponderata, Filiforme, Fine). Piuttostoottimista; però, troncate le sue aspirazioni e dietro qualche fallimento, scende al-l'avvilimento (Curva, Chiara, Nitida, Fluida: ottimismo. Il pessimista non puòavere Fluida; Titubante, Aste rette, Minuta: avvilimento). Nell'avvilimento se laprende con tutti (Filiforme, Fine, Attaccata, Vezzosa grazia). Per se stesso non sa-rebbe risentito (Angoli A), però ha molta sensibilità (Filiforme, Fine, Vezzosa gra-zia, Attaccata): tende quindi a essere esagerato, circa i propri sentimenti, nell'arte(tutti i segni sopra), quindi a istituire un che di commedia nella manifestazione dise stesso. E siccome è un sommo artista, può dare a quei sentimenti una tinta

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fortemente esagerata pur non uscendo dall'arte, anzi facendone un elemento diarte (i segni dati). Tende a cullarsi nell'avvilimento e dopo di esservisi cullato sisente meglio (Titubante, Curva, Filiforme, Fine, Ricci della sobrietà). Ha facilitàall'intenerimento sessuale (Apertura a capo delle o e delle a) ed essendo artistatende a incantarsi davanti a immagini formate e arricchite dalla sua fantasia (Di-suguale metodicamente, Fluida, Sinuosa, Contorta). Non è un carattere forte(Mantiene il rigo 6/10) e non ha la distinzione tra la moralità e l'immoralità(Ascendente, Discendente), perciò nell'avvilimento tende a gettarsi in una confu-sione di sentimenti contrastanti che vengono ad accrescere lo stesso avvilimento(segni già detti). Sente molto di se stesso (Dritta, Filiforme, Fine, Fluida, Vezzosagrazia, Intozzata 1° e 2° modo). Il suo avvilimento è anche accresciuto dall'emo-tività (Intozzata 2° modo). E portato a sentenziare, ma in un modo artistico(Dritta, Disuguale metodicamente, Fine, Filiforme).

Sincerità. E sincero, ma alle volte, per così dire, lo è all'acqua di rose (AngoliC, Fluida, Vezzosa). Può essere insincero con se stesso (Sinuosa) specialmentequando si tratta dell'autoestimazione, per cui tende a stare avanti a tutti (Intozza-ta 1° modo).

Affettività. È molto affettivo (Fine, Filiforme, Curva) e ha bisogno di un'ani-ma gemella che lo comprenda.

Fig. 428

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6. TINTORETTO GACOPO ROBUSTI)

CARATTERESegni sostanziali: Curva 6 - Angoli A 5 - Angoli B 5 - Angoli C 5 - Intozzata 1 ° mo-

do 7 - Intozzata 2° modo 4 - Larga tra lettere 4 - Mantiene il rigo 9 - Ascenden-te 1 - Contorta 5 - Sinuosa 5 - Scattante 3 - Stentata 4 - Ponderata 6.

Modificanti: Aste rette 4 - Aste piegate in avanti 6 - Ardita 7 - Calma 2 - Dritta 9 -Recisa 7 - Austera 7 - Ricci della mitomania 3 - Ricci dell'ammanieramento 2 -Ricci del soggettivismo 4.

Accidentali: Impaziente 6 - Solenne 6 - Accurata 4 - Elegante 7.

INTELLIGENZASostanziali: Larga di lettere 7 - Larga tra lettere 4 - Larga tra parole 5 - Disuguale

metodicamente 8 - Sinuosa 5 - Contorta 5 - Chiara 6 - Confusa 2.Modificanti: Accurata 4 - Parca 5.Accidentali: Attaccata 6 - Staccata 4.

Q Intelligenza. - Quantitativamente superiore. Qualitativamente molto origi-nale (Disuguale metodicamente). E un tipo decisamente artista e l'arte a cui ten-de sta nella prospettiva e nella statica: quindi pittura, scultura, architettura (Disu-guale metodicamente, Elegante, Chiara, Dritta, Solenne, Recisa, Austera, Largadi lettere). Intelligenza molto ampia (Disuguale metodicamente). La chiamereiun'intelligenza estremamente panoramica, di grande concezione. Ama la scena vi-vente, in cozzo, in combattimento (Mantiene il rigo, Aste rette, Ardita, Recisa,Austera, Dritta). Quindi ama il contrasto dei colori. E se potesse mettere in zuffai colori lo farebbe volentieri (segni sopra). Sarebbe un bravissimo condottiero, diun coraggio indomabile e forte stratega (Austera, Recisa, Disuguale metodica-mente, Larga di lettere, Intozzata 1° modo). Ha una posizione netta intellettivain modo che non segue scuole diverse, ma forma da sé la scuola (Disuguale me-todicamente, Austera, Dritta, Recisa). Riuscirebbe anche per meccanica, tantonell'invenzione quanto nell'esecuzione (Disuguale metodicamente, Contorta).Potrebbe essere un pilota insuperabile di aeroplani per la destrezza e sicurezza(Disuguale metodicamente e altri segni sopra).

Q Carattere. — Fortissimo, di una fermezza indomabile (Mantiene il rigo). Pe-rò molto equilibrio tra la forza intellettiva e il ragionamento (Larga di lettere, Lar-ga tra parole). Ambizioso e insofferente di soggezione (Intozzata 1° modo). Por-tato un po' al sospetto (Intozzata 2° modo). Di gran cuore e capace di qualunquesacrificio per un impegno preso (Curva), come sarebbe capace di resistere a qua-lunque autorità se sgarrasse nella giustizia o per prepotenza o per debolezza (Drit-ta, Austera, Intozzata 1° modo, Scattante e Ponderata). Carattere vendicativo, macon ragione (Ponderata, Angoli A e B, Angoli C, Chiara). Protervo (Intozzata 1°

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modo e Mantiene il rigo). Non testardo, ma fortemente tenace (Angoli B). Unpo' mitomane (Ricci della mitomania). Quando è nell'ira è violento e brutale. Ècapace di azioni di violenza (Austera, Recisa, Dritta, Intozzata 1 ° modo, Mantie-ne il rigo). Uomo di parola. Facile all'ira (Stentata). Nella riconciliazione con chil'ha offeso tende a mettere le cose a posto (Ponderata, Dritta, Recisa, Austera).Quanto a sensualità è normalissimo, per tutto il complesso dei segni. Tende nel-l'ira a creare motivi di offesa passiva e a prenderli in una certa considerazione(Ricci della mitomania), sebbene tenda a sbrogliarsene con poco (solo 3 gradi)(Ponderata, Austera, Parca). Non cede nei suoi diritti (Angoli A, B) sebbenequando siano riconosciuti tenda ad alzare la mano fin dove può (Curva, Dritta).Ha, oltre all'ambizione, della vanità di mostrarsi (Ricci del soggettivismo): quindiè un po' adulabile. Tende ad abbozzare (Recisa).

Sincerità. Per tendenza è molto sincero. Dice le cose in faccia e ha la sinceritàcome un colpo di fucile (Recisa, Contorta, Mantiene il rigo, Ardita, Ponderata).Però se si accorge che lo si vuole gabbare, allora si scaraventa (Stentata) oppure sida a una mellifluità studiata (Ricci dell'ammanieramento).

Affettività. E affettivo, piuttosto rude (Larga tra lettere, Dritta, Recisa). Sepuò fare un piacere ci gode e ha le qualità del vero amico (Curva, e il complessodegli altri segni).

Fig. 429

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7. LUDWIG VAN BEETHOVEN

CARATTERESegni sostanziali: Curva 4 - Angoli A 7 - Angoli B 6 - Angoli C 4 - Intozzata 1 ° mo-

do 5 - Intozzata 2° modo 3 - Larga tra lettere 6 - Ascendente 5 - Discendente 5- Contorta 3 - Sinuosa 7 - Scattante 7 - Ponderata 8.

Modificanti: Apertura a capo delle o e delle a 4 - Aste rette 6 - Aste piegate in avanti1 - Aste piegate indietro 3 - Slanciata 6 - Pendente 6 - Filiforme 7 - Recisa 7 -Austera 7.

Accidentali: Fluida 8 - Impaziente 3.

INTELLIGENZASostanziali: Larga di lettere 7 - Larga tra lettere 6 - Larga tra parole 7 - Disuguale

metodicamente 8 - Sinuosa 7 - Contorta 3 - Chiara 6 - Pendente 6.Modificanti: Parca 8.Accidentali: Attaccata 7 - Staccata 3.

Q Intelligenza. — Quantitativamente sopra la media (Larga di lettere). Qualita-tivamente molto originale (Disuguale metodicamente). L'originalità si versa prin-cipalmente nell'arte del campo dell'udito (Scattante). Tale originalità di udito sisvolge, specie su materia psicologica (Sinuosa), in modo da tirare fuori tutte lepieghe e tutte le sfumature dello spirito umano, e tutto viene posto in una cornicedi ponderazione (Ponderata) tale che la castigatezza del concetto e dell'espressio-ne (Austera, Recisa) di essa ne viene a essere la prima dote, nonostante quel sov-versivismo (Contorta) che tenta di sconfinare oltre il concetto. Dell'altra ha loslancio (Slanciata) e ha nella musica sempre la vena pronta (Fluida) di modo chepensa a un soggetto per averne subito la melodia e armonia corrispondente. Lapassionalità dell'arte è munita di risentimento (Angoli A), di tenacia (Angoli B),di concetto morale che si alza verso la fermezza e si abbassa verso la debolezza(Ascendente, Discendente), sicché il soggetto usufruisce dell'una e dell'altra perlo sfociamento dell'arte. Così anche la passionalità dell'arte chiama al suo serviziogli impeti e le modalità dell'intenerimento sessuale (Apertura a capo delle o e dellea) e lo tratta con inflessibilità, con repulsione e non tanto facilmente con remissi-vità come potrebbe fare un domatore di bestie feroci con una belva (Aste rette,indietro e in avanti). La musica in cui riesce è una musica di ragionamento (Largatra parole), ma il ragionamento non è un ragionamento scolastico, ma un ragio-namento che è tutt'uno con la melodia e in cui si fondono le vicende (Disugualemetodicamente, Scattante, Fluida). La sua musica è descrittiva sinfonica (tutti isegni, Contorta, Sinuosa, Larga tra parole), in campo lirico-drammatico (Penden-te, Slanciata, Impaziente). La frase musicale è senza fronzoli (Parca) e tende piùalla forma sintetica che a quella analitica (Attaccata). Sarebbe riuscito in viaggi diesplorazione (Slanciata) e avrebbe sopportato con forza i disagi (Recisa, Austera).

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O Carattere. - Sta fondato su un temperamento atto a cozzare con le avversità(Contorta, Austera, Recisa). Il modo di cozzare con le avversità è suscitato e mo-dalizzato dal risentimento con cui aggredisce gli ostacoli (Angoli A), dalla tenacia,e dal saper fare (Angoli C). Non ha ambizioni di comando. Ha solo la tendenza aessere indipendente (Intozzata 1° modo), ma principalmente nell'arte e nei mez-zi per esercitarla (Scattante, Disuguale metodicamente). Di altre indipenden-ze non si cura (Fluida, Parca). E assorto fortemente nell'arte emende a trascuraretutto quello che si riferisce al fisico e alla materialità della vita. E molto serio (Re-cisa, Austera) e potrebbe avere per passione predominante morale la preoccupa-zione di non essere serio quanto si dovrebbe. E tipo di poche parole, ed esprimecon poche parole concetti densi (Parca, Disuguale metodicamente, Larga tra pa-role). Ha mancanza assoluta di gelosie e di invidie (Fluida, Larga di lettere e traparole, Disuguale metodicamente). Nemico delle mezze misure (Austera, Recisa).Se può fare un favore lo fa senza sfoggio, in modo molto semplice (Slanciata,Pendente, Fluida, Filiforme, Recisa, Austera). È una personalità molto superiore,tanto intellettivamente come moralmente. Tende a soffrire internamente di tortiche può ricevere, anche dalla persona amata, ma non tende a fare chiasso (AngoliA e B, Disuguale metodicamente, Parca, Slanciata). È un tipo informato a corag-gio (Recisa, Austera, Fluida) però il coraggio l'ha dopo aver esaminato la cosa insé (Ponderata). Se si trova repentinamente in situazioni difficili allora le affronta.Non è certo carattere di viltà.

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8. NAPOLEONE BONAPARTE

CARATTERE

Segni sostanziali: Curva 3 - Angoli A 5 - Angoli B 5 - Intozzata 1° modo 6 - Intoz-zata 2° modo 3 - Larga tra lettere 6 - Mantiene il rigo 7 - Ascendente-Discen-dente 3 - Contorta 6 - Sinuosa 6 - Scattante 6.

Modificanti: Apertura a capo delle o e delle a 6 - Aste rette 5 - Aste piegare in avanti5 - Ardita 7 - Calma 3 - Slanciata 7 - Dritta 8 - Filiforme 6 - Recisa 7 - Austera7 - Ricci della spavalderia 6 - Ricci del soggettivismo 7.

Accidentali: Fluida 7 - Impaziente 7.

INTELLIGENZA

Sostanziali: Larga di lettere 7 - Larga tra lettere 6 - Larga tra parole 5 - Disugualemetodicamente 8 - Sinuosa 6 - Contorta 6 - Chiara 5.

Modificanti: Parca 5 - Veloce 5.Accidentali: Attaccata 8 - Staccata 2.

Q Intelligenza. — Quantitativamente sopra la media (Larga di lettere). Qualita-tivamente originale in modo spiccato (Disuguale metodicamente). Riesce pergiurisprudenza tanto civile che penale (Fluida, Disuguale metodicamente, Largatra parole). Riesce per studi sociali (segni sopraddetti). Ha abilità per le matema-tiche (Austera, Recisa). Riesce per la storia; però nella critica non è imparziale(Slanciata, Impaziente). Nella storia riesce più nel ritenere il fatto, ma non nellacritica, non è smistatore o ricercatore di documenti e non atto troppo alla parteselettiva (aggiungi Scattante). Riesce per studi di psicologia (Sinuosa) e specie perla psicologia della folla (Sinuosa, Slanciata, Ricci della spavalderia e del soggettivi-smo). È un'intelligenza adattabile a un fatto (Fluida, Sinuosa), sebbene tenda afermarsi un po' sul controllo (Contorta). Riuscirebbe per musica di composizio-ne, musica strana, fragorosa (Scattante, Impaziente, Ricci della spavalderia, Flui-da). Se non ha studiato musica, certo ha il gusto di essa e la critica specialmenteper la spontaneità (Slanciata, Impaziente). Tende alla politica, ma a una politicaoccasionale, e senza un ragionamento di convinzione, piuttosto perché ci si trovain mezzo ed è una politica del tempo (Slanciata, Impaziente, Scattante, Curva);voglio dire che in politica non è un innovatone, ma piuttosto un pedissequo; equesto anche perché non ha la tendenza a una moralità netta in quanto ha fer-mezza forte (Mantiene il rigo), ma è piuttosto amorale (Ascendente, Discenden-te), sebbene la sua amoralità non sia proprio diretta (Ascendente, Discendente). Isuoi pensieri e determinazioni non sono dietro la costruzione di un ragionamen-to, ma piuttosto ispirati dall'impressionabilità (Intozzata 2° modo) e dalla spintadi farsi avanti (Intozzata 1° modo). Non è per nulla diplomatico e in politica po-trebbe commettere errori enormi perché agisce per impulso e impetuosità (Slan-ciata, Scattante, Ricci della spavalderìa e del soggettivismo). Non è intelligenza

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Fig. 431

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scientifica (Ricci del soggettivismo e della spavalderia), anche perché non ascoltale osservazioni altrui (Recisa, Austera). Ha lo sfociamento piuttosto nell'arte, maè un'arte non castigata (Impaziente, Scattante, Slanciata, Disuguale metodica-mente, Ricci del soggettivismo e della spavalderia). Potrebbe riuscire in medicinae avere la diagnosi buona (Disuguale metodicamente, Fluida, Slanciata), ma po-trebbe prendere dei granchi a secco (Impaziente, Impetuosa, Impulsiva). Riescenell'arte militare però per strategia di improvvisazione e come di ispirazione. Haun'oratoria violenta (Slanciata, Impaziente, Spavalda, Ardita).

O Carattere. — Carattere audace e di un'audacia in cui si avvera in pieno il det-to «Audaces fortuna iuvat», in quanto che egli non ha la facoltà di sentire il peri-colo (Scattante, Slanciata, Impaziente, Spavalda), e non cura affatto la possibileperdita degli elementi, sia pure che si tratti di quelli che eccitano la compassione(Curva). Autostima non direttamente giustificata (Intozzata 1° e 2° modo, Man-tiene il rigo, Ascendente, Discendente) e non sorretta da considerazione anche seviene spinto a considerare dalla considerazione altrui (Recisa, Austera, Ardita), di-sposto a gettare nella caldaia tutto pur di salvare il proprio io, che va a cercare trale ceneri delle cose distrutte (complesso di segni). Tendenza spiccata alla facilitàdell'intenerimento sessuale (Apertura a capo delle o e delle a) che vorrebbe legit-timato dall'autorità apposita scagliandosi contro di essa se si rifiutasse (Ascenden-te, Discendente, Recisa, Dritta, Angoli A e B, Contorta). Nemico di mezze misu-re e pretenzioso dell'esecuzione dei suoi voleri non guardando all'utilità dell'ordi-ne dato (Veloce, Impaziente, Slanciata, Scattante, Intozzata 1° modo). Perottenere lo scopo che si mette in testa non guarda la liceità dei mezzi, quindi èdisposto a ricorrere all'imbroglio e alla prepotenza (Ricci del soggettivismo, Slan-ciata, Sciatta, Impaziente, Larga di lettere, Disuguale metodicamente). Moltocollerico (Impaziente). Ha l'impronta della sincerità ed è la sua una sincerità chesta sotto la forza dell'audacia, mentre è insincero principalmente con se stesso(Ricci del soggettivismo e della Spavalderia, ecc.). Non è tipo di ordine, è con-traddicente e non logico (tutti i segni assieme). E tipo reciso, ma sa fare il delicato(Recisa, Filiforme, Ricci del soggettivismo) ordinariamente con parlare molto so-stenuto (Dritta).

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9. GIUSEPPE VERDI

CARATTERESegni sostanziali: Curva 5 - Angoli A 5 - Angoli B 6 - Intozzata 1 ° modo 7 - Intoz-

zata 2° modo 6 - Larga tra lettere 7 - Mantiene il rigo 6 - Ascendente 4 - Con-torta 7 - Sinuosa 6 - Scattante 9 - Stentata 6 - Ponderata 7.

Modificanti: Apertura a capo delle o e delle a 2 - Aste rette 8 - Aste piegate in avanti2 - Dritta 9 - Grossa 5 - Recisa 7 - Austera 8.

Accidentali: Fluida 4 - Impaziente 7.

INTELLIGENZASostanziali: Larga di lettere 7 - Larga tra lettere 7 - Larga tra parole 7 - Disuguale

metodicamente 8 - Sinuosa 6 - Contorta 7 - Chiara 7.Modificanti: Parca 9.Accidentali: Attaccata 2 - Staccata 8.

Q Intelligenza. - Quantitativamente sopra la media (Larga di lettere). Qualita-tivamente originale in modo spiccato (Disuguale metodicamente) e di una fecon-dità sbalorditiva (la congiunzione dei segni: Contorta, Sinuosa, Scattante, Stenta-ta, Dritta, Recisa, Austera). Il soggetto riesce molto per meccanica (Contorta),per psicologia (Sinuosa), ma principalmente per musica (Scattante), e in questaha una fecondità insuperabile. Non ho visto mai una scrittura con lo Scattantecosì forte. Quindi il soggetto supera in questa materia ogni altro artista da me co-nosciuto. La sua facoltà musicale ha l'impronta dell'austerità (Austera) in una no-vità meravigliosa (Disuguale metodicamente). E quel che più conta è munita diuna autocritica (Larga tra parole, Recisa) che non risparmia niente al soggetto e acoloro che collaborano con lui. La sua fecondità è varia perché c'è in lui un che disovversivismo musicale (Contorta) per cui egli tende a far fronte e a debellarechiunque non convenga con lui. E penetra meravigliosamente nell'animo (Disu-guale metodicamente, Sinuosa), e sforbicia e abbatte con forza qualunque ostaco-lo (Stentata) nello stesso tempo che procede con una ponderazione (Ponderata)che apparentemente toglie a lui la fluidità del pensiero, mentre questa stessa ap-parenza di mancanza di fluidità fa spiccare maggiormente la forza della sua im-pulsività (Impaziente). Sembra, per lo stesso motivo, che l'analisi (Staccata) siasuperiore alla sintesi (Attaccata); ma la sintesi, attanagliata nella fortezza (Dritta,Mantiene il rigo, Ascendente) del suo carattere, è come lo sfondo di tutti i suoilavori musicali, per cui non è l'analisi che comanda ma la sintesi, e l'analisi viene afare spiccare maggiormente la sintesi. Sembrerebbe a prima vista - per la tenden-za all'austerità (Austera), per la decisione (Recisa), per la laconicità (Parca) delpensiero e della parola e per la tendenza all'inflessibilità — che egli non abbia ladelicatezza del concetto e dell'espressione quanto sia necessaria per il soggettoche tratta, mentre invece la tenerezza altruistica (Curva) e generosa (Larga tra let-

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tere), sebbene quasi in forma rude (Grossa), del suo pensiero e della sua espressio-ne scaturisce piena (Curva, Disuguale metodicamente) e castigata (Ponderata);sicché tale tenerezza è come quella di un gigante che dopo aver combattuto con-tro i nemici si abbandona nelle braccia della persona amata (Contorta, Sinuosa,Scattante, Stentata, Ponderata, Dritta, Intozzata 2° modo). Riesce per tutti i ge-neri di musica, principalmente per genere drammatico e tragico (Contorta, Si-nuosa, Aste rette, Recisa, Austera). La sua fecondità si manifesta principalmentenella melodia perché, avendo 9/10 di Scattante, la sua melodia è poderosa e nuo-va, in quanto che il vero genio musicale ha soprattutto l'istinto alla novità dellamelodia: l'armonia è un accompagnamento che prende la sua nobiltà, feconditào meno dalla nobiltà o fecondità della cosa che accompagna. E vero che sa trattaredi cose delicate e giustamente secondo il bisogno, ma la sua musica ha special-mente lo sfondo drammatico e tragico. La sua emotività, anziché essere un fattoredissolvitore della sua arte musicale, stretto dall'austerità (Austera), dalla decisione(Recisa), da quella specie di sovversivismo artistico (Contorta) e da quella speciedi irascibilità (Stentata) contro chi si opponesse alla sua azione evolutiva, viene adare invece forza e impulso alla stessa fecondità, varietà e novità musicale. È mu-sico nato ed è tale in tutte le sue azioni.

Q Carattere. - Carattere turbolento (Contorta), di imposizione (Intozzata 1°modo), di spirito sovversivo (Contorta), impetuoso (Scattante), irascibile (Stenta-ta), inflessibile nelle sue risoluzioni (Aste rette), intrattabile (Dritta, Grossa, Reci-sa, Austera), con scatti di impazienza (Impaziente), capace di sacrificio (Curva)cosciente (Ponderata), generoso (Larga tra lettere), sebbene in un modo piuttostorude (Grossa) che ti onora e benefica allo stesso tempo che ti rimprovera, e puòessere che il rimprovero stesso sia un onore e un beneficio. Nell'irascibilità è piut-tosto impetuoso (Scattante). Se in essa ha errato non lo confessa con le parole macol cambiare rotta (Grossa, Recisa, Austera). E molto tenero di cuore (Curva,Larghezza tra lettere) ed è capace di sacrifici immensi per la persona amata (segnisopra). Ma l'espressione è piuttosto austera e laconica (Parca). Quando si mettein testa di raggiungere uno scopo e trova degli ostacoli, vi si intestardisce mag-giormente (Mantiene il rigo, Ascendente, Angoli B, Aste rette), sicché sembraquasi che lo scopo scenda a lui ed egli non salga allo scopo, cioè ha una gran forzadi volontà ed è capace di sovvertire tutto (Contorta) per mettere in atto il suoproposito. Se un'opera gli va male ed egli è sicuro del valore disdetta opera, sfidaqualunque pubblico finché non ne abbia riportato il trionfo. E sincero fino allacrudezza (Parca, Grossa, Recisa, Austera, Dritta) e non ha paura di alcuno. Im-possibile perciò che possa commettere qualche atto di viltà. E disposto a favorireil valore altrui, benché tenda all'esame oggettivo e di critica (Staccata), come èdisposto a smantellare onori non meritati (Parca, Staccata).

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10. CRISTOFORO COLOMBO

CARATTERE

Segni sostanziali: Curva 4 - Angoli A 8 - Angoli B 6 - Intozzata 2° modo 4 - Larga dilettere 6 - Mantiene il rigo 7 - Discendente 3 - Contorta 6 - Sinuosa 4 - Scat-tante 5 - Ponderata 3.

Modificanti: Aste rette 4 - Aste piegate in avanti 6 - Ardita 5 - Calma 2 - Slanciata 7- Dritta 8 - Filiforme 8 - Ricci della spavalderia 8 - Ricci della mitomania 4 -Ricci della confusione 4 - Elegante 5.

Accidentali: Impaziente 6.

INTELLIGENZA

Sostanziali: Larga di lettere 7 - Larga tra lettere 6 - Larga tra parole 6 - Disugualemetodicamente 7 - Sinuosa 4 - Contorta 6 - Minuta 5 - Chiara 5 - Nitida 3.

Modificanti: Parca 3 - Veloce 7.Accidentali: Attaccata 7 - Staccata 3.

Q Intelligenza. — Quantitativamente sopra la media (Larga di lettere). Quali-tativamente molto originale (Disuguale metodicamente). L'originalità va accom-pagnata qui da un pensiero spavaldo che non cura le critiche altrui (Imponderata7/10, Ponderata 3/10), che anzi ha il gusto di andarci contro (Ardita 5/10). Hal'osservazione raffinata (Minuta 5/10). Però non ha tutta quella chiarezza neces-saria e ha bisogno di riconcentrarsi e mettersi in calma in quanto che ordinaria-mente la sua calma se ne va (Calma 2/10, Impaziente 6/10, Spavalda 8/10). Rie-sce per cose nelle quali sia necessaria l'evoluzione del pensiero, quindi discussionefilosofìca, politica, sociale, discussioni su autori e produzioni (Disuguale metodi-camente, Minuta, Larga tra parole). Nella discussione manca di logica specie nel-la foga del pensiero (Ordinata, Ricci della spavalderia, della mitomania e dellaconfusione). Riesce per fìsica (Disuguale metodicamente, Minuta, Larga tra paro-le, Dritta). Ha mania dei viaggi (Disuguale metodicamente, Impaziente), nonpuò trovare riposo. Si calma solo nel cambiare aria fino a diventare awenturieroe a prendere risoluzioni pazzesche (Impaziente, Ricci della mitomania, della spa-valderia e della confusione). Nelle osservazioni nel campo fisico sente la spinta acose delle quali non si sa rendere ragione e tende a secondarle (Ricci della spaval-deria, Veloce 7/10, Impaziente, Ricci della mitomania e della confusione). Nelsecondare si avvera in lui quel detto: «Audaces fortuna iuvat». Gusta la musica estudiandola avrebbe potuto avere composizioni stranissime (Scattante, Disugualemetodicamente, Spavalderia). Intelligenza molto sintetica e poco adatta all'analisi(Attaccata, Staccata). Gusta la pittura (Elegante, Disuguale metodicamente). Rie-sce per meccanica inventiva (Disuguale metodicamente, Contorta). Riesce a leg-gere discretamente nell'animo altrui (Sinuosa).

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Fig. 433

Q Carattere. — Molto strano (Impaziente e tutti i ricci segnati). Ha tendenzepazzesche (Ricci). Imprenditore e quando si mette in testa una cosa deve arrivarci(Angoli B, Scattante, Mitomania); contrariato, ha la spinta alla vendetta (AngoliA 8/10); basta però, per ridurla e farla cessare, che l'avversario mostri desiderio etendenza alla riconciliazione (Aste in avanti, Aste rette). E tipo impulsivo (Slan-ciata e Scattante). Tende a essere in certe cose ingenuo come un bambino (com-plesso dei segni). Anche se avesse adottato una religione errata o un sentimentocontrario alla religione, lo avrebbe tenuto sempre come allacciamento alla divinità(Slanciata, Filiforme, Dritta, Veloce, ecc.). Tipo piuttosto esaltato e allucinato(Ricci della spavalderia e della mitomania). Se non scarica le sue energie, non in-dovinando il campo suo proprio - oppure per mancanza di comprensione da par-te altrui, oppure per irritamento —, potrebbe andare a finire al manicomio (spe-cialmente Ricci). E sincero, spesso troppo sincero (Spavalderia, Impaziente). Seviene messo in ridicolo si arrabbia (Impaziente), si scaglia (Slanciata), può mo-strare la delicatezza del suo sentimento (Filiforme). E oggettivo, ma come cosadi passaggio (Dritta, Filiforme). È ottimista, ma siccome l'ottimismo va fuori del-l'oggettività, ne viene che, a un disegno fallito, si accascia (Spavalderia, Impazien-za). Basta un nonnulla per farlo ritornare fidente e speranzoso (Mantiene il rigo).Ha la forza della costanza (Mantiene il rigo, Angoli B). Non è coraggioso, ma au-dace (Ardita, Slanciata).

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I N D I C I

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1.INDICE DEGLI AUTORI CITATI

E BIBLIOGRAFIA(a cura di Francesco Merletti)

ACHILLE-DELMAS F. (secolo XX), medico psichiatra francese. - Opere: Lespsychosespo-stoniriques, Masson, Paris 1914; La pmtique psychiatrìque (a l'usage des étudiants etdes praticiens), in collaborazione con Laignel-Lavastine e Andre Barbe, Baillière1919; La science et l'esprìt positiv chez les penseurs contempomins, Paris 1929; La per-sonnalité humaine. Son analyse, in collaborazione con Marcel Boll, Flammarion, Paris1922, pp. 283; 5a ed. 1930. - Cf. Trattato, pp. 18, 21 e 22.

BAIN ALEXANDER (1818-1903), filosofo e psicologo scozzese. Dal 1860 al 1880 inse-gnò logica all'Università di Aberdeen. Nel 1876 fondò la rivista «Mind». Fece partedella scuola positivista inglese e con la psicologia tentò di rinnovare l'associazionismoinsistendo sull'attività spontanea del cervello. - Cf. Trattato, p. 94.

BINET ALFRED (1857-1911), medico e psicologo francese. Fu uno degli iniziatori dellapsicologia sperimentale. Insieme a Thomas Simon elaborò le «scale d'intelligenza».Nel 1889 fondò alla Sorbona il primo laboratorio di Psicologia e nel 1895 iniziò lapubblicazione di «L'Année Psychologique», la prima rivista francese di psicologia.Scrisse diverse opere di psicologia sperimentale sull'attività intellettiva. Si interessòanche della scrittura (Les révélations de l'écrìture d'après un contròie scientifique, Paris1905), dove in collaborazione con il Crépieux sottopone la grafologia del tempo auna verifica dei seguenti temi: il sesso, l'età, il livello intellettuale, la criminalità e l'o-nestà. Ne trae conclusioni critiche nei confronti del metodo grafologico, ma lo ritienesuscettibile di miglioramenti che ne garantiscano la validità (cf. G. MORETTI, Chi loavrebbe mai pensato?, p. 47, nota 19). - Cf. Trattato, p. 16.

BOLL MARCEL (secolo XX), scienziato francese. - Opere: Trois conférences de philoso-phie scientifique, fatte alla scuola di Alti Studi Sociali 1913; Attardés etprécurseurs(proposta oggettiva sulla metafisica e la filosofia di questo tempo e di questo paese),Etienne Chiron 1921 ; La science et l'esprìtpositif chez kspenseurs contempomins, Paris,Aslcan 1921; La personnalité humaine. Son analyse, in collaborazione con F. Achille-Delmas (vedi).

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BONNET CHARLES (1720-1793), filosofo e naturalista svizzero (Rizzoli, Larousse, 2°, p.647; Enciclopedia Garzanti di filosofia 1981, p. 102). - Opere: Saggio di psicologia(1754), Saggio analitico sulle facoltà dell'anima (1759). - Cf. Trattato, p. 182.

BOUILLAUD JEAN (1796-1881), medico fisiologo francese che ha effettuato molti studisulla fisiologia del linguaggio e sulla patologia dei vasi sanguigni. In particolare, ha lo-calizzato la facoltà del linguaggio nei lobi prefrontali del cervello. - Cf. Trattato, p. 5.

BRIDIER GUSTAVE (1853-1899), grafologo francese. Non ha lasciato nessuna opera im-portante, ma numerosi articoli su giornali e riviste («Revue Philosophique», «La Gra-phologie», «Prisme», «La Presse Medicale»). Ha contribuito al perfezionamento dellagrafologia (Crépieux-Jamin 1985, p. 85). - Cf. Trattato, p. 15.

BROCA PAUL (1824-1880), chirurgo e antropologo francese, titolare di patologia chi-rurgica alla facoltà di medicina di Parigi, professore al laboratorio di antropologia distudi superiori e poi all'Istituto di antropologia sorto nel 1876. Fu uno dei fondatoridell'antropologia moderna. Nel 1872 fondò la scuola di antropologia e la «Revued'Anthropologie». Negli ultimi anni della sua vita si dedicò allo studio del cervello elocalizzò l'afasia nella terza cinconvoluzione cerebrale sinistra. - Opere: Degli aneuri-smi e del loro trattamento (1856), Trattato dei tumori (1865-1869), Memorie di antro-pologia (1871-1875), Istruzioni craniologiche e craniometriche (1875). Collaborò alGrande atlante di anatomia del corpo umano di Beau e Bonamy (Rizzoli, Larousse,Enciclopedia universale}. — Cf. Trattato, p. 5.

DARWIN CHARLES ROBERT (1809-1882), scienziato inglese. - Opere: Orìgin ofspecìes(1859), Expression of emotions in men and animali (1872) (Lazzari 2000, p. 232). -Cf. Trattato, p. 84.

DAX MARC (secolo XIX), fisiologo francese, contemporaneo di Gali e Broca. — Cf.Trattato, p. 5.

ESCHERICH THEODOR (1857-1911), medico tedesco. Moretti lo cita quando parla del-la capacità di riconoscere un idiota dallo sguardo. - Cf. Trattato, pp. 109, 110.

EXNER SIGMUND (1846-1926), fisiologo austriaco che compì studi sul sistema nervosocentrale e sugli organi dei sensi e della fonazione. Nel 1873 perfezionò il metodo permisurare i tempi di reazione, ideato nel 1868 dall'oculista olandese Donders. Consi-ste nel misurare il tempo che passa tra uno stimolo sensoriale (luce, suono, ecc.), chefunge da segnale, e una reazione motoria (ad esempio l'atto di stringere una pinza)(Lazzari 2000, p. 228). - Cf. Trattato, p. 182.

FARGES ALBERT (1848-1926), filosofo neoscolastico sulpiziano francese. Insegnò neiseminari di Bruges e di Nantes, poi direttore del seminario di S. Sulpizio e dell'Istitu-to cattolico di Parigi e infine del seminario di Angers. - Opere: Etudes philosophiquespour vulgaruer les théories d'Aristote et de S. Thomas et leur accord avec les sciences: I.Théorìefondamentale de l'acte et la puissance, Paris 1890; IL Matière et forme, 1890;III. La vie et l'évolution des espèces, 1890; IV. Le cerveau, l'àme et ses facultés, 1890 (cf.Enciclopedia cattolica 1950, voi. 5°, coli. 1037-1038). - Cf. Trattato, p. 549.

FECHNER GUSTAV THEODOR (1801-1887), fisico e matematico tedesco, fondatore dellascuola psicofisica. Dopo una crisi, orientò i suoi interessi verso una riflessione meta-

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fisica sui problemi dell'anima. Cercò di dare una base sperimentale alle sue afferma-zioni sulle relazioni tra l'anima e la materia, tra lo stimolo fisico che colpisce gli organidi senso, appartenenti alla materia, e la sensazione prodotta da questo stimolo, appar-tenente all'anima. Per misurare la relazione tra l'intensità della stimolazione e quelladella sensazione si avvalse delle leggi sulla sensazione visiva enunciate dall'ottico fran-cese Bouguer (1760) e quelle sul tatto stabilite dal Weber (1834) (Lazzari 2000, p.226). - Opere: Elemente der Psychophysik (1860), ripubblicata senza varianti nel1889. - Cf. Trattato, pp. 16, 109, 346.

FERRARI GIULIO CESARE (1868-1932), psichiatra italiano, allievo di Augusto Tamburi-ni, direttore dell'ospedale psichiatrico di Reggio Emilia. Fondò nella città emiliana unlaboratorio di psicologia e la «Rivista di Psicologia». Tradusse in italiano Principles ofpsychology di William James (vedi); (Appicciafuoco, p. 282; Zunini, p. 222). — Cf.Trattato, p. 15.

FLOURENS JEAN PIERRE (1794-1867), fisiologo francese che scoprì le funzioni del cer-velietto, il modo con il quale si formano le ossa, il centro di respirazione. Moretti locita quando parla della ragioni scientifiche di Mantiene il rigo (Arnold 1982, p. 1141;Mastropietro, p. 35). - Cf. Trattato, p. 109.

FREUD SIGMUND (1856-1939), medico austriaco, fondatore della psicoanalisi. - Opere:Psicologia collettiva e analisi del Sé. — Cf. Trattato, pp. 77, 269.

GALE FRANZ JOSEPH (1758-1828), medico tedesco, fondatore della frenologia, scienzadella mente, che localizza le facoltà mentali in zone specifiche del cervello. Giunse a de-finirne una trentina (Arnold 1982, p. 447; Lazzari 2000, p. 226). — Cf. Trattato, p. 5.

GALTON FRANCIS (1820-1911), scienziato inglese che studiò la natura (visiva, uditiva odi altro tipo) delle immagini mentali (Arnold 1982, pp. 447-448; Lazzari 2000, p.229). - Opere: Hereditary genius (1869), Inquirìes into humanfaculty anditi develop-ment(l883, ristampa 1907), Memories ofmy life (1908). - Cf. Trattato, p. 16.

HECKER R. (secolo XIX), psichiatra tedesco. Nel 1871 descrisse la ebefrenia come ma-lattia della pubertà (Arnold 1982, p. 335). - Cf. Trattato, p. 84.

HÉRICOURT J. CHARLES (secolo XIX), medico fisiologo francese (Crépieux-Jamin1985, p. 242; Gille-Maisani 2000, pp. 30, 211). - Opere: Carattere différentiel desécrìtures, in «Bulletin de la Société de Psychologie Physiologique», 1887. — Cf. Trat-tato, p. 15.

HOEFFDING HARALD (1843-1931), filosofo danese (Enciclopedia Garzanti di Filosofia1981, pp. 407-408). - Opere: Saggio di una psicologia fondata sull'esperienza (18871903); II fondamento dell'etica umana (1887). — Cf. Trattato, pp. 52, 255, 261, 262,508.

JAMES WILLIAM ( 1842-1910), filosofo, medico e psicologo degli Stati Uniti d'America.Studiò e insegnò nell'Università Harward a Cambridge (Mass.). Noto come il padredel pragmatismo e il rappresentante più cospicuo della psicologia americana. Effettuòstudi sulle emozioni e sostenne che esse sono la presa di coscienza delle reazioni visce-rali e ghiandolari anteriori al fatto mentale (Enciclopedia Garzanti di Filosofia 1981,pp. 466-467; Arnold 1982, pp. 591-592). - Opere: Principles ofpsyckology (1890),

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tr. it. di G.C. Ferrari, Milano, S.E.L., 2a ed. 1905; La teorìa delle emozioni (1884),Psicologia. — Cf. Trattato, pp. 16, 52.

KUSSMAUL ADOLF (1822-1902), medico psicologo tedesco. Studiò l'atassia: perditadella coordinazione dei muscoli. Atassia lettera è lo storpiamento delle sillabe (Arnold1982, p. 117). - Opere: Ricerche sulla vita psichica del neonato (1859). — Cf. Trattato,p. 223.

LANDOIS LEONARD (1837-1902), fisiologo tedesco, docente all'Università di Greifs-wald (Chiefari 1997, p. 80). - Opere: Fisiologia dell'uomo. - Cf. Trattato, p. 224.

LE BON GUSTAVE (1841-1931), medico e sociologo francese (Arnold 1982, p. 614;Chiefari 1997, p. 80). - Opere: Fisiologia della generazione dell'uomo e dei principaliesseri viventi (1868); L'uomo e la società, loro orìgine e storia (1880); Le leggi psicologichedell'evoluzione dei popoli(1894); Psychologiedesfoules(l89':>), tr. it. Psicologia delle fol-le, Milano, Longanesi, s.i.d. — Cf. Trattato, p. 76.

MANTEGAZZA PAOLO (1831-1910), medico e antropologo italiano, professore all'Uni-versità di Pavia, dove fondò il primo laboratorio di patologia generale (primo anche inEuropa); professore di antropologia all'Istituto di Studi Superiori di Firenze, dovefondò un museo di antropologia e di etnografia, la Società Antropologica Italiana,l'Archivio per l'antropologia e l'etnografìa. Per undici anni deputato alla Camera;dal 1876 passò al Senato (Chiefari 1997, pp. 80-81; Zunini, p. 221). - Opere: Qua-dri della natura umana; Elementi dell'igiene; Scritti medici (1854); Fisiologia delpiacere(1854); 2a ed. Bernardini, Milano 1859; Madella, Sesto S. Giovanni 1916; Della di-psomania (1858); La scienza e l'arte della salute (1859); La fisiologia dell'uomo amma-lato (1861); La generazione spontanea (1864); Fisiologia e patologia del polso (1868);Fisiologia del dolore (1879), Marzocco, Firenze 1948; Dizionario d'igiene per le fami-glie (1881); Estasi umane (1886); Almanacchi d'igiene; Fisiologia dell'amore; Igiene del-l'amore; L'amore nell'umanità; Fisiologia dell'odio; Fisiognomica e mimica; Fisiologia delbello; Fisiologia della donna; II secolo tartufo; Ricordi di un fantoccio in parlamento. -Opere di narrativa: Un giorno a Madera; Dio ignoto (1884). — Cf. Trattato, pp. 51,52, 84, 241, 249, 254, 314, 330, 578, 584, 589, 592, 596.

Mosso ANGELO (1840-1910), fisiologo italiano. Ha prodotto studi sulla fisiologia del-la respirazione, della fatica; è stato pioniere della medicina del lavoro. Ha creato a To-rino un centro di indagini sperimentali (Appicciafuoco, p. 284; Mastropietro, p. 34;Zunini, pp. I l i , 221). — Cf. Trattato, p. 95.

PATRIZI MARIANO LUIGI (1866-1935), professore di fisiologia e di psicologia sperimen-tale all'Università di Bologna (Chiefari 1997, p. 81). - Opere: La fisiologia di un ban-dito: Musolino (1904); L'oratore. Saggio sperimentale (1912); Dopo Lombroso. Nuovecorrenti nello studio della genialità e del delitto (1916). - Cf. Trattato, p. 9.

PAUI.HAN FRÉDERIC (1856-1931), caratterologo francese (Helmann, p. 351). - Opere:in «Revue Scientifique»; L'attività mentale; Gli elementi dello spirito (1889); Les carac-tères(ì894); Tipi intellettuali (1896); Psicologia dell'invenzione (19QO). - Cf. Trattato,p. 182.

PREYER WILHELM THIERRY (1841-1897), psicologo tedesco (Hehlmann, pp. 147,417). - Opere: Die Seele des Kindes, Lipsia 1881. - Cf. Trattato, p. 85.

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PUGLIESE ANGELO (1866-1941), fisiologo italiano, nato ad Alessandria, professore al-l'Università di Milano. Autore di ricerche sulla fisiologia della milza, gli estratti d'or-gani, i muscoli striati e lisci, la formazione dell'acido citrico nello stomaco, la termo-genesi in rapporto alle sostanze alimentari studiati negli animali nutriti e a digiuno,gli ormoni fetali, l'alimentazione popolare, le vitamine, la composizione del sangue,la secrezione renale e la formazione della linfa dopo l'iniezione endovenosa di soluzio-ni pure di colloidi e cristalloidi, le secrezioni interne (Rizzoli, Larousse, p. 343; Ghie-fari, p. 81). - Opere: Fisiologia, 3a ed., Hoepli, Milano 1935; Saggio di una psicologiabasata sull'esperienza. Psicologia della volontà. - Cf. Trattato, pp. 62, 109, 214, 351.

RIBOT THÉODULE ARMANO (1839-1916), filosofo francese che fece assumere una fisio-nomia definitiva alla psicopatologia. Celebre per i suoi studi sui sentimenti (Arnold1982, pp. 990-991; Hehlmann, pp. 207-208; Zunini, pp. 208, 218). - Opere (tuttepubblicate da Alcan, Paris): Les maladies de la mémoire (1881); Les maladies de la vo-lante (1884); Les maladies de la personnalité (1885); La psychologie des sentiments(1896), tr. it. Sandron, Palermo; La logique des sentiments (1905); Problèmes de la psy-chologie affettive (1910). - Cf. Trattato, p. 20.

RICHET CHARLES (1850-1935), fisiologo francese che produsse molti studi sulla fisio-logia del sistema nervoso e neuromuscolare, sul sonnambulismo provocato e la siero-terapia. Scoprì l'anafilassi. Premio Nobel per la fisiologia e la medicina nel 1913 (Ap-picciafuoco, p. 284; Mastropietro, p. 35; Zunini, p. 205). - Opere: L'intelligence etl'homme, Alcan, Paris (Moretti la cita per quanto riguarda il linguaggio, la paura e ilcoraggio). - Cf. Trattato, pp. 6, 15, 223, 267, 268, 558, 559, 576, 577, 578, 579.

SCHNEIDER G.H., (Hehlann, p. 187: studi su problemi di adattamento e di ereditarie-tà). - Opere: Der tierische Wille- Cf. Trattato, p. 85.

SCHOPENAUER ARTURO (1788-1860), filosofo tedesco (Enciclopedia Garzanti di Filoso-fia 1981, pp. 837-839). - Opere: limando come volontà e rappresentazione (1819). —Cf. Trattato, p. 52.

SEIGNOBOS CHARLES (1854-1942), storico francese (Enciclopedia universale, voi. 13, p.615). - Cf. Trattato, p. 17.

SOURIAU PAUL (1852-1926), filosofo francese, insegnò nelle Università di Besancon,Aix-en-Provence, Lillà e Nancy. Si occupò prevalentemente di estetica (Enciclopediauniversale, voi. 14, p. 203). - Opere: Teoria dell'invenzione (1881), Estetica del movi-mento (1889), La suggestione nell'arte (1893), L'immaginazione dell'artista (1901), Labellezza razionale (1904), Le condizioni della felicità (1908), L'entraìnement au courage(L'allenamento al coraggio), Felix Alcan, Paris 1926. - Cf. Trattato, pp. 95, 559,561, 562.

SPENCER HERBERT (1820-1903), filosofo e sociologo inglese (Enciclopedia Garzanti diFilosofia 1981, p. 889). - Opere: Principles ofsociology (1855), Prìnciples ofpsychology(1855), Firstprinciples (1862), Descrìptivesociology (1873). — Cf. Trattato, p. 84.

TAROZZI GIUSEPPE (1866-1958), filosofo italiano. Discepolo di Ardigò, passò dall'ini-ziale adesione al positivismo a posizioni spiritualistiche e teistiche, attraverso una cri-tica serrata al determinismo e la conseguente rivalutazione della libertà e della fede.Insegnò all'Università di Palermo (1902) e poi in quella di Bologna (1906-1936)

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(Enciclopedia Garzanti di Filosofia 1981, p. 920; Encilopedia universale, voi. 14, p.642; Zunini, p. 95). - Opere: Compendio dei principi di psicologia di W. James, Mila-no 1911; Apologià del positivismo (1928), L'esistenza e l'anima (1930), La ricerca filo-sofica (1936), La libertà umana e la critica del determinismo (1936), L'infinito e il di-M?«o(1951).-Cf. Trattato, pp. 16, 182, 183.

WUNDT WILHELM (1832-1920), psicologo, fisiologo e filosofo tedesco. Ha stabilitoun parallelismo tra processi fisiologici e psichici, traendone il concetto che la vita in-tcriore è attività creatrice, volontaristicamente intesa (Arnold 1982, pp. 1271-1272;Hehlmann, pp. 169-175; Zunini, pp. 55-59). - Opere: Physiologische Psychologie1911 (Psicologia fisiologica). - Cf. Trattato, pp. 84, 182.

BIBLIOGRAFIA

APPICCIAFUOCO ROMOLO, Sommmario di psicologia, Giunti, Firenze 1959.

ARNOLD WILHELM - EYSENCH HANS JUERGEN - MEILI RICHARD, Dizionario di psicologia,tr. it., T ed., Paoline, Roma 1982.

ARRIGHINI A., La nuova medicina delle passioni, Marietti, Torino 1934, pp. 203; L'e-ducazione dei sentimenti, Marietti, Torino 1934, pp. 213; Educazione e medicina delleemozioni, Marietti, Torino 1934, pp. 205. A esse sembra che il Moretti abbia spessoattinto.

CHIEFARI ANTONIO, Genesi della grafologia di G. Moretti. Condizionamenti e loro peso,Scuola diretta a fini speciali di studi grafologici, Urbino, a.a. 1996/1997.

CRÉPIEUX-JAMIN JULES, II carattere dalla scrittura, tr.it. Urbino, Quattroventi 1985.

CRISTOFANELLI P., Storia della grafologia. 2. Note su Girolamo Moretti, Libreria G. Mo-retti, Urbino 1995.

Enciclopedia Cattolica, Città del Vaticano 1950.

Enciclopedia Garzanti di Filosofia, Garzanti, Milano 1981.

GILLE-MAISANI JEAN-CHARLES, Psychologie de l'écriture, Payot, Paris 1984; tr. it. Psicolo-gia della scrittura, Liguori, Napoli 1990, 2000.

HEHLMANN WILHELM, Storia della psicologia, tr. it., AVE, Roma 1972.

LAZZARI DANIELE, Moretti e il suo pensiero intuitivo, in GIROLAMO MORETTI, Scompensi,anomalie della psiche e grafologia, Messaggero, Padova 2000, pp. 217-250.

MASTROPIETRO CHIARA, Le fonti scientifiche di G. Moretti, Diploma Universitario inconsulenza grafologica, Urbino, a.a. 2000/2001.

RIZZOLI-LAROUSSE, Enciclopedia universale, Rizzoli, Milano 1966.

ZUNINI GIORGIO, Psicologia, T ed., Morcelliana, Brescia 1950.

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2.INDICE DEGLI AUTOGRAFI

figura

Beethoven Ludwig van (1770-1827), musicista tedesco 430

Bendandi Antonio (secolo XX), sismologo italiano 118

Benso Cantillo, conte di Cavour (1810-1861), statista italiano 101

Berberi Domenico ( 1792-1849), santo 176

Bonaparte Napoleone (1769-1821), imperatore francese 431

Buonarroti Michelangelo (1475-1564), pittore e scultore 347

Caliari Paolo, detto il Veronese (1528-1588), pittore italiano 127

Campanella Tommaso (1568-1639), filosofo italiano 139

Cavour (vedi Benso Camillo)

Colombo Cristoforo (1451-1506), navigatore italiano 433

D'Annunzio Gabriele (1863-1938), poeta e scrittore italiano 122

Della Rovere Alessandro (1815-1864), militare italiano 259

Domenico della Madre di Dio (vedi Berberi Domenico)

Fiumi Lionello (1894-1973), tragediografo, poeta e critico italiano 121

Foch Ferdinand (1851-1929), generale francese 423

Foscolo Ugo (1778-1827), poeta e scrittore 210

Freud Sigmund (1856-1939), psicoanalista austriaco 427

Georges Joseph (1875-1951), generale francese 102

Gioberti Vincenzo (1801-1852), filosofo italiano 109

Giordani Pietro (1774-1848), letterato italiano I69a

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Page 650: Trattato di grafologia - G. Moretti

figura

Gozzi Gaspare (1713-1786), letterato italiano 108

Hasse Giovanni Adolfo (1699-1783), musicista tedesco 169b

Hegel Giorgio Guglielmo Federico (1770-1831), filosofo tedesco 175

Ignazio di Loyola (1491-1556), santo spagnolo 346, 388

Leibniz Goffredo (1646-1716), filosofo tedesco 424

Leone XIII, papa (vedi Pecci Gioacchino)

Leopardi Giacomo (1798-1837), letterato italiano 428

Luisetto Giovanni (1917-2000), grafologo italiano36,73, 110, 168, 197,281,285

Maffi Pietro (1858-1931), cardinale e scienziato italiano 280

Manzoni Alessandro (1785-1873), letterato italiano 426

Massimiliano d'Austria (1832-1867), imperatore del Messico 276

Moretti Girolamo (1879-1963), grafologo italiano 214, 305, 360

Napoleone Bonaparte (vedi Bonaparte Napoleone)

Nietzsche Federico Guglielmo (1844-1900), filosofo tedesco 85b

O'Connell Daniel (1775-1847), politico irlandese 362

Pascal Biagio (1623-1662), filosofo francese 105

Pasteur Louis (1822-1895), biologo francese 106

Pecci Gioacchino (1810-1903), papa Leone XIII 425

Raffaello Sanzio (vedi Sanzio Raffaello)

Rizzi Bernardino (1891-1968), musicista italiano 104, 116

Robusti Jacopo, detto il Tintoretto (1518-1594), pittore italiano 138, 429

Sanzio Raffaello (1483-1520), pittore italiano 136

Supervielle Jules (1884-1960), letterato francese 119

Tagore Rabindranath (1861-1941), scrittore indiano 353

Tiepolo Giambattista (1696-1770), pittore italiano 137

Tintoretto Jacopo (vedi Robusti Jacopo)

Verdi Giuseppe (1813-1901), musicista italiano 123, 432

Veronese Paolo (vedi Caliari Paolo)

Vicendon Lucien, letterato francese 120

650

Page 651: Trattato di grafologia - G. Moretti

3.INDICE ALFABETICO DEI SEGNI,

DELLE MODALITÀ E DEI TERMINI GRAFOLOGICI

Abbiamo aggiunto, per comodità dello studioso, questo indice alfabetico deisegni, delle modalità e dei termini grafologici, usati dall'Autore in questo Trattato.

In esso sono segnati con l'asterisco gli 81 (o 82 se si stacca Rovesciata da Pen-dente) segni, definiti come tali dal Moretti, in quanto proprietà caratterizzanti to-talmente la personalità psicosomatica dell'individuo. Essi, secondo lo stesso pareredell'Autore, sono non soltanto i principali segni grafologici, ma costituiscono nelloro insieme la maggior parte dei segni presenti nella grafia.

Mentre abbiamo tralasciato le sottospecie dei singoli segni (come, per esem-pio, di Vezzosa grazia e Vezzosa civetteria) perché si ritrovano nel termine che leaccomuna, abbiamo invece raccolto segni, modalità e termini, presenti soprattuttonella seconda parte del Trattato, riconducendoli per lo più al segno corrispondente.

Per la semeiotica non definita nell'ambito del Trattato, per quella presente nel-le altre opere dell'Autore e per maggiori precisazioni sull'argomento, cf. N. PALA-FERRI, Gli altri segni morettiani, Istituto Grafologico G. Moretti, Urbino 1979; Di-zionario grafologico morettiano, Libreria G. Moretti, Urbino 2002 [n.el.r.].

* Accartocciata 235* Accurata 348

Accurata spigliata(termine non definito) 547

Accuratezza(senza, o Gettata via) 514

* Acuta 118* Addossate (Lettere) 131* Aggrovigliata (o Arruffata) 204* Allungata (o Alta) 367

Alta (o Allungata) 367

Ampollosa 487Angolosa 51' Angoli A 54* Angoli B 62* Angoli C 71Aperta (modalità di Nitida) 203

k Apertura a capo delle o e delle a 263* Ardita 282,358,478Arruffata (o Aggrovigliata) 204

K Artritica 339k Ascendente 99

651

Page 652: Trattato di grafologia - G. Moretti

Aste col concavo a destra(o piegate in avanti) 274

Aste col concavo a sinistra(o voltate indietro) 276, 478

Aste rette 273Attaccata 368Austera 362Calma 300Caricata (Intozzata 1° e 2° modo

e tendente a Grossa) 565, 594Cascante

(o Lettere rilassate o Flaccida) 572Chiara 196Compassata (Accurata

e tendente a Parallela) 573Confusa 207,230Congiunzione della lettera o

con la lettera seguente— dal vertice superiore della o

(modalità particolare diTitubante) 498

— dal vertice inferiore della o 498— tra lettere,

con filetti staccati (modalitàparticolare di Titubante) 498

Contorta 230Convolvolo (lettera a) 602Curva 41— squadrata (o semplicemente

squadrata: modalità particolaredi piantata sul rigo)

Dinamica 305Dilatata 135Discendente 102Disordinata (o disuguale

senza metodo) 165, 229, 555Disuguale metodicamente

(o metodico) 146Disuguale senza metodo

(o disordinata) 165, 229, 555Dritta 356Elegante 168Eretta (o Aste rette) 588

* Filiforme 332"Fine 341

Flaccida (modalità di Sciatta) 108, 547Flemmatica 157

"Flessuosa 175* Fluida (o scorrevole) 326

Ganci (modalità particolaredi Angoli B) 284, 607

Gettata via (o senza accuratezza) 499* Grossa (o Marcata) 334" Grossolana 336" Impaziente 308

Infantile (modalità particolaredi Titubante)

Impulsiva (o incosciente)Incosciente (o impulsiva)

" Intozzata 1 ° modoIntozzata 2° modoIrtaLarga di lettereLarga tra lettereLarga tra paroleLegataLentaLevigataMantiene il rigoMarcata (o Grossa)Minuta (o piccola)MinuziosaNitidaOscuraParallelaParcaPedantePendentePiantata sul rigoPiccola (o Minuta)PonderataPrecisa (termine non definito)ProfusaAggomitolata (o Accartocciata)

4985515517986123

112,59512813814437735396334188209199207242191259315364188301

132

652

Page 653: Trattato di grafologia - G. Moretti

Ricci 280: — dell'ammanieramento

(o del carattere ammanierato)250, 295, 590-593

' — della confusione patologica' — della flemma

288.

292284488281282294286

— della mitomania- della sobrietà- della spavalderia- del nascondimento- del soggettivismoRicci (senza: modalità di Parca)

542, 546-547Recisa 360Rilassate (lettere, o Cascante

o Flaccida) 572Ritoccata 477Rovesciata (va considerato come

vero e proprio segno alla streguadi Pendente)

ScattanteScorrevole (o fluida)SciattaSeccaSerrata (Stretta tra lettere)SinuosaSlanciataSolenneSpadiformeSpavalda

311326106251476237322370373371

Squadrata (o Curva squadrata)'Staccata 194Stentata 171Stretta di lettere (o Larga

di lettere sotto i 5/10) 112,295— tra lettere (o Larga

tra lettere sotto i 5/10)— tra parole (o Larga

tra parole sotto i 5/10)Stringata (termine non definito)

' TentennanteTimore di avanzare sul rigo (o un

che di tremolio: modalitàparticolare di Titubante)

' Titubante

128

138520177

546179,498,583

573Trascinata (modalità particolare

di Flaccida)Triplice larghezza (vedi Larga

di lettere, Larga tra letteree Larga tra parole)

Tremolante (modalità particolaredi Stentata)Tremolio (un che di modalità

particolare di Titubante)* Veloce* Vezzosa* Uguale

Uncini (o ganci: modalitàparticolare di Angoli B) 284, 607

147

596380244256

653

Page 654: Trattato di grafologia - G. Moretti

4.INDICE GENERALE

Presentazione (Giovanni Luisetto) pag. V

ALCUNE PREMESSE

1. Definizione » 3

2. Il carattere scientifico della grafologia in generale » 3— Ciò che richiede la grafologia » 4— La scrittura è sempre la stessa personalmente con qualunque

membro del corpo si scriva » 5— Il centro del linguaggio scrìtto e parlato » 5— // linguaggio inferiore » 6— Conclusioni » 7

3. Scrutando la scienza psicologica e i suoi risultati » 9

4. Le prove alla portata di tutti » 11— Tutto è personale nell'uomo » 11— Personalità del passo » 11— Personalità del gesto » 12— Personalità della voce » 12— Personalità della grafia umana » 12

5. Le difficoltà » 13— Della utilità » 14— La grafologia scruta solo la natura innata » 15

6. Che specie di scienza sia la grafologia » 15

7. L'indipendenza della grafologia » 17

654

Page 655: Trattato di grafologia - G. Moretti

8. Tendenza e abilità pag. 22

9. Qualità e quantità intellettuale » 23

10. Scrittura maschile e femminile » 24

11. Atto e gesto grafico » 25

12. Determinismo » 26

13. Trasmissibilità della mia grafologia » 27

PARTE PRIMA

CARATTERE SCIENTIFICO DEI SEGNI GRAFICI

1. SEGNI GRAFICI IN GENERALE » 31

Segni della volontà » 33— Segni sostanziali » 33— Segni modificanti » 34— Segni accidentali » 34

Segni dell'intelletto » 35— Segni sostanziali » 35— Segni modificanti » 35— Segni accidentali » 35

Leggi fondamentali della grafologia » 36

Classificazione grafologica dell'intelligenza » 37— Segni appartenenti per se stessi all'intelligenza intuitiva . . . » 38— Segni appartenenti per se stessi all'intelligenza assimilatrice. » 39— Segni appartenenti per se stessi all'intelligenza di contraddi-

zione » 40— Segni appartenenti per se stessi all'intelligenza influenzarle » 40

2. SEGNI GRAFICI IN PARTICOLARE » 41

1. Scrittura Curva » 41

— Ragione scientifica del segno Curva » 49

SCRITTURA ANGOLOSA » 51

— Ragione scientifica della scrittura Angolosa » 51

655

Page 656: Trattato di grafologia - G. Moretti

2. Angoli A pag. 54— Ragione scientifica degli Angoli A » 59— Ragione fisiologica » 62

3. Angoli B » 62

— Ragione scientifica degli Angoli B » 69— Ragione fisiologica » 71

4. Angoli C o del «saper fare» » 71— Ragione scientifica degli Angoli C » 76— Ragione fisiologica » 78

5. Scrittura Intozzata 1° modo » 79

— Ragione scientifica di Intozzata 1" modo » 84

6. Scrittura Intozzata 2° modo » 86— Ragione scientifica di Intozzata 2" modo » 92

7. Scrittura che Mantiene il rigo » 96

8. Scrittura Ascendente » 99

9. Scrittura Discendente » 102

10. Scrittura Sciatta » 106— Ragione scientifica » 108

11. Scrittura Larga di lettere » 112

12. Scrittura Acuta » 118

13. Scrittura Irta » 123— Ragione scientifica di scrittura Larga di lettere (intelligenza

o J o v o

profonda) - Acuta (intelligenza acuta) » 125

14. Scrittura Larga tra lettere » 128

15. Scrittura con Lettere addossate » 131

16. Scrittura Profusa » 132— Ragione scientifica di Larga tra. lettere e Profusa » 136

17. Scrittura Larga tra parole » 138— Ragione scientifica del segno Larga tra parole » 144

18. Scrittura Legata » 144

19. Scrittura Disuguale metodicamente » 146— Scienza inventiva » 158

20. Scrittura Disuguale senza metodo o Disordinata » 165

656

Page 657: Trattato di grafologia - G. Moretti

21. Scrittura Elegante pag. 168

22. Scrittura Stentata » 171

23. Scrittura Flessuosa » 175

24. Scrittura Tentennante » 177

25. Scrittura Titubante » 179— Ragione scientifica di scrittura Disuguale metodicamente,

Disordinata, Stentata, Titubante, Tentennante » 182— Il genio dell'arte e della scienza » 185

26. Scrittura Minuta o Piccola » 188

27. Scrittura Parca » 191

28. Scrittura Staccata » 194

29. Scrittura Chiara » 196

30. Scrittura Nitida » 199

31. Scrittura Aggrovigliata (Arruffata) » 204

32. Scrittura Oscura » 207

33. Scrittura Confusa » 207

34. Scrittura Minuziosa » 209

— Ragione scientifica dei segni Minuta, Parca, Staccata, Chia-ra, Nitida, Oscura, Confusa, Minuziosa » 213

35. Scrittura Contorta » 230

— Ragione scientifica di scrittura Contorta » 235

36. Scrittura Accartocciata » 235

37. Scrittura Sinuosa » 237

— Ragione scientifica di Sinuosa » 241

38. Scrittura Parallela » 242

39. Scrittura Vezzosa » 244

— Ragione scientifica di Vezzosa » 249

40. Scrittura Secca » 251

— Ragione scientifica di scrittura Secca » 254

41. Scrittura Uguale » 256

42. Scrittura Pedante » 259— Ragione scientifica di Uguale e Pedante » 261

657

Page 658: Trattato di grafologia - G. Moretti

43. Scrittura con Apertura a capo delle o e delle a pag. 263

— Ragione scientifica di Apertura a capo delle o e delle a. » 267

LE ASTE » 272

44. Scrittura con Aste rette » 273

45. Scrittura con Aste con il concavo a destra » 274

46. Scrittura con Aste con il concavo a sinistra » 276

— Ragione scientifica Aste in linea retta, Aste con il concavo adestra e Aste con il concavo a sinistra » 277

SCRITTURA CON RICCI » 280

47. Scrittura con Ricci della sobrietà » 281

48. Scrittura con Ricci della spavalderia » 282

49. Scrittura con Ricci della flemma » 284

50. Scrittura con Ricci del soggettivismo » 286

51. Scrittura con Ricci della mitomania » 288

52. Scrittura con Ricci della confusione patologica » 292

53. Scrittura con Ricci del nascondimento » 294

54. Scrittura con Ricci dell'ammanieramento » 295

— Ragione scientifica dei Ricci » 297

55. Scrittura Calma » 300

56. Scrittura Ponderata » 301

57. Scrittura Dinamica » 305

58. Scrittura Impaziente » 308

59. Scrittura Scattante » 311

— Ragione scientifica di Calma, Ponderata, Dinamica, Scat-tante, Impaziente » 312

60. Scrittura Pendente » 315

61. Scrittura Slanciata » 322

62. Scrittura Fluida o Scorrevole » 326

— Ragione scientifica di scrittura Pendente, Slanciata e Fluida » 329

63. Scrittura Filiforme » 332

64. Scrittura Grossa o Marcata » 334

65. Scrittura Grossolana » 336

658

Page 659: Trattato di grafologia - G. Moretti

66. Scrittura Artritica pag. 339

67. Scrittura Fine » 341— Ragione scientifica di scrittura Filiforme, Marcata, Grosso-

lana, Fine » 344

68. Scrittura Accurata » 348

— Ragione scientifica di scrittura Accurata » 350

69. Scrittura Levigata » 353

70. Scrittura Dritta » 356

71. Scrittura Ardita » 358

72. Scrittura Recisa » 360

73. Scrittura Austera » 362

74. Scrittura Piantata sul rigo » 364

75. Scrittura Allungata o Alta » 367

76. Scrittura Attaccata » 368

77. Scrittura Solenne » 370

78. Scrittura Spavalda » 371

79. Scrittura Spadiforme » 373

80. Scrittura Lenta » 377

81. Scrittura Veloce » 380

PARTE SECONDA

CLASSIFICAZIONE GRAFOLOGICACOMBINAZIONE SEMPLICE DEI SEGNI GRAFOLOGICI

1. CLASSIFICAZIONE IN GENERALE » 385

Lettera » 385

Parola » 386

Rigo » 387

Segni non completamente inquadrabili nei precedenti gruppi eincidenti «in toto» sulla fisionomia grafica » 387

Significato fisiologico e psicologico di alcuni segni » 388

659

Page 660: Trattato di grafologia - G. Moretti

2. COMBINAZIONE SEMPLICEDI OGNI SEGNO GRAFOLOGICO

1 . Curva e gli altri segni

2. Angoli A e gli altri segni

3. Angoli B e gli altri segni

4. Angoli C e gli altri segni

5. Intozzata 1° modo e gli altri segni

6. Intozzata 2° modo e gli altri segni

7. Mantiene il rigo e gli altri segni

8. Ascendente e gli altri segni

9. Discendente e gli altri segni

10. Apertura a capo delle o e delle a e gli altri segni

1 1 . Sinuosa, Contorta e gli altri segni

12. Austera e gli altri segni

13. Larga di lettere, Larga tra lettere, Larga tra parole e gli altrisegni

14. Disuguale metodicamente, Disordinata e gli altri segni

15. Minuta, Minuziosa e gli altri segni

16. Aste rette, Aste in avanti, Aste indietro e gli altri segni

17. Parca e gli altri segni

18. Chiara, Nitida, Dritta, Recisa, Austera e gli altri segni

19. Piantata sul rigo e gli altri segni

20. I Ricci e gli altri segni

21. Ponderata e gli altri segni

22. Dinamica e gli altri segni

13. Scattante e gli altri segni

24. Fluida, Legata, Stentata, Tentennante, Titubante, Veloce,Lenta e gli altri segni

25. Calma, Ardita, Impaziente e gli altri segni

26. Accurata, Levigata e gli altri segni

27. Pedante e gli altri segni

. . . pag. 389

» 389

» 404

» 415

» 423

» 430

» 441

» 452

» 457

» 460

» 463

» 466

» 470

» 474

» 480

» 482

» 484

» 484

» 485

» 486

» 487

» 490

» 493

» 496

» 497

» 499

» 499

» 499

660

Page 661: Trattato di grafologia - G. Moretti

PARTE TERZA

COMBINAZIONE COMPLESSADEI SEGNI GRAFOLOGICI

1. RAGIONE DELLA CLASSIFICAZIONE DEISEGNI GRAFOLOGICI pag. 503

Segni sostanziali » 503

Segni modificanti » 506

Segni accidentali » 507

2. SEGNI GRAFOLOGICI DEL CARATTERE » 508

Segni grafologici della cessione » 509

Segni grafologici della resistenza » 510

Segni grafologici dell'assalto » 510

Segni grafologici dell'attesa » 510

3. COMBINAZIONI GRAFOLOGICHE » 512

1. Combinazioni grafologiche intellettive » 512

2. Combinazioni grafologiche affettivo-attive » 524

4. ALCUNE QUALITÀ CHE SCATURISCONODAL TEMPERAMENTO » 548

1. Impulsività e riflessività » 548

2. Coraggio » 558

3. Viltà » 571

4. Audacia, Paura » 575

5. Ambizione » 583

6. Vanità » 589

7. Verecondia » 596

8. Sfacciataggine » 597

9. Menzogna » 598

10. Ottimismo, Pessimismo » 603

661

Page 662: Trattato di grafologia - G. Moretti

11. Prudenza pag. 604

12. Amore unisessuale » 606

13. Autocritica » 606

14. Indipendenza » 606

15. Personalità » 607

16. La scrittura dei bambini » 607

17. Uncini, ganci » 607

18. Curiosità » 608

5. IL MIO METODO GRAFOLOGICO » 609

DIFFICOLTÀ E NORME DELL'ESAME GRAFOLOGICO » 611

6. ANALISI GRAFOLOGICHE » 615

1. Gottfried Wilhelm Leibniz » 615

2. Leone XIII (Gioacchino Pecci) » 617

3. Alessandro Manzoni » 619

4. Sigmund Freud » 622

5. Giacomo Leopardi » 625

6. Tintoretto Qacopo Robusti) » 627

7. Ludwig van Beethoven » 629

8. Napoleone Bonaparte » 632

9. Giuseppe Verdi » 635

10. Cristoforo Colombo » 638

INDICE ALFABETICO DEI SEGNI,DELLE MODALITÀ E DEI TERMINI GRAFOLOGICI 640

662

Page 663: Trattato di grafologia - G. Moretti

Finito di stampare nel mese di maggio 2002Mediagraf- Noventa Padovana, Padova