Trasmissione Della Cultura Tra Civiltà Classica e Medioevo

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 arrocchia di Santa Maria Assunta Fabbrico (R. E.) “INCONTRI CON LA STORIA” Ciclo di conferenze tenute dal dott. Dario Pedrazzini.  La Chiesa e la trasmissione della cultura tra civiltà classica e medioevo.  Dopo la caduta dell'Imper o Romano la g rande eredità della cultura classica fu ra ccolta e  perpetuata dalla Chiesa, che utilizzò per la diffusione d el messaggio cristiano ai popoli eur opei. 16 marzo 2009

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Transmission of culture from the classical antiquity to the medieval age.

Transcript of Trasmissione Della Cultura Tra Civiltà Classica e Medioevo

  • Parrocchia di Santa Maria Assunta Fabbrico (R. E.)

    INCONTRI CON LA STORIA

    Ciclo di conferenze tenute dal dott. Dario Pedrazzini.

    La Chiesa e la trasmissione della cultura tra civilt classica e medioevo.Dopo la caduta dell'Impero Romano la grande eredit della cultura classica fu raccolta e

    perpetuata dalla Chiesa, che utilizz per la diffusione del messaggio cristiano ai popoli europei.

    16 marzo 2009

  • La cultura classica dopo l'Impero Romano

    Le antiche e ricchissime biblioteche di Roma cominciarono a decadere quando gli imperatori, sotto la minaccia delle invasioni barbariche, trasferirono nelle nuove capitali dell'Impero la maggior parte dei testi. Gi nel IV secolo le biblioteche di Roma erano abbandonate e deserte. Il declino dell'insegnamento e delle citt, l'eliminazione o la sostituzione dell'elite romana da parte dei capi barbari, la frammentazione dell'Impero finirono per condurre alla progressiva perdita della civilt classica. Infatti il livello culturale della popolazione dellepoca, eliminata la classe dirigente romana e crollate le istituzioni che alimentavano la vita pubblica, era di generalizzato analfabetismo. Nel passaggio repentino dal mondo classico estesamente alfabetizzato a una nuova realt in cui si affermava un modo di vivere pi elementare e privo di esigenze culturali, in solo due ambiti rimanevano persone che padroneggiavano il latino e la scrittura: gli ecclesiastici e gli uomini di legge. E comunque tra queste due categorie erano soprattutto gli ecclesiastici a parlare e scrivere il latino a un livello equiparabile a quello degli antichi, perch il latino era considerato una lingua sacra e la scrittura un mezzo per conservare e trasmettere i libri sacri. Molti tra gli uomini di legge invece utilizzavano spesso un latino pi scadente e approssimativo, in quanto in buona parte basato su frasi fatte prese dai formulari. La conoscenza del greco, che nel mondo classico era utilizzata come lingua internazionale e di cultura superiore, scomparve nel resto dellEuropa occidentale con la fine della classe dirigente romana che la utilizzava.Fino al 650 (piena et longobarda) il latino classico ancora compreso dalla popolazione, anche se i letterati del tempo tendono ad usare strutture grammaticali pi semplici e un certo numero di termini presi dal linguaggio comune. Tra il 650 e il 750 per farsi comprendere dalla gente in latino necessario utilizzare una lingua ormai imbastardita, a met tra le forme grammaticali classiche e le forme del linguaggio volgare. Dopo il 750 il latino non pi comprensibile dalla gente comune e diventa una lingua dotta utilizzata dai letterati.

    Cassiodoro

    Cassiodoro (485-583) stato un politico, letterato e storico romano, che visse sotto il regno degli Ostrogoti e successivamente sotto il dominio bizantino. Proveniente da una famiglia di alta condizione, originaria dellOriente, nacque in Calabria intorno al 485. Ricevuta una vasta educazione percorse la sua carriera fino a diventare segretario personale (magister officiorum) del re Teodorico. Rivest alte cariche anche sotto i successori del re goto e in questa carriera serv lealmente e con buon fiuto politico il governo dei Goti adoperandosi con abilit alla buona riuscita del progetto di Teodorico di avvicinare fra loro Goti e Romani. Lasci la vita politica allo scoppio della guerra tra Goti e bizantini, evento che rappresentava il crollo di tutti gli ideali per cui aveva cos alacremente lavorato, cio la creazione di una sintesi fra la tradizione romano-cristiana e la cultura gotica. Si ritir allora nella natia Calabria, dove fond il monastero di Vivario. In questo monastero, situato presso Squillace, trascorse il resto dei suoi anni, dedicandosi allo studio e alla scrittura. Qui istitu uno scriptorium per la riproduzione dei manoscritti e una biblioteca per la conservazione dei testi, modello a cui successivamente si ispirarono i monasteri medievali. Consapevole della necessit di non lasciare svanire tutto il patrimonio umano accumulato per secoli dal mondo classico, Cassiodoro si convinse della provvidenzialit del movimento monastico, che si andava affermando anche nei territori d'Occidente. Concep lidea di affidare proprio ai monaci il compito di recuperare, conservare e trasmettere ai posteri limmenso patrimonio culturale degli antichi, perch non andasse perduto. Nella sua Regola, chiamata Institutiones, diede disposizioni per il lavoro spirituale e intellettuale. Tra le altre cose dispose che anche i monaci che non avevano una formazione intellettuale, non dovevano occuparsi solo del lavoro manuale e dell'agricoltura, ma anche trascrivere manoscritti e cos aiutare nel trasmettere la grande cultura alle future generazioni. Il cristianesimo, pur rifiutando la religione dell'antichit pagana, tuttavia si appropria del suo sistema dottrinale ed educativo: il trivium della grammatica, della retorica e della dialettica e il quadrivium dell'aritmetica, della geometria, dell'astronomia e della musica.

  • Benedetto da Norcia

    Benedetto nasce intorno al 480 d.C., a Norcia, dalla nobile famiglia Anicia. A 12 anni (secondo alcuni) fu mandato con la sorella a Roma a compiere i suoi studi, ma, sconvolto dalla vita dissoluta della citt, decise di andarsene e di abbandonare gli studi. Alcuni anni dopo inizi la vita monastica. Durante il V secolo si era diffuso in Occidente il modello di vita monastico. Benedetto si ritir dal mondo, ma non era favorevole alle posizioni di estremismo ascetico tipiche degli eremiti orientali. Decise invece di fondare una comunit spirituale incentrata sul motto ora et labora. Nel 529 fond l'abbazia di Montecassino, dove fiss la sua Regola, che in origine conteneva la sola prescrizione della lettura dei testi sacri, nessun accenno alle lettere classiche, n alla conservazione e alla copia di libri come dovere monastico. Durante la rinascita culturale carolingia le Institutiones di Cassiodoro furono adottate dai Benedettini e anche nei loro monasteri si inizi a praticare la faticosa attivit di ricopiatura dei testi antichi per la quale sarebbero poi diventati famosi. La trascrittura dei testi permetteva di accedere al pensiero dei Padri della Chiesa e di quegli autori classici che, anche se appartenenti al passato pagano, costituivano i pilastri indiscussi della sapienza e della scienza del tempo. Oltre ai libri sacri (Vangeli, Bibbia e Padri della Chiesa) il cristianesimo conservava alcune autorit dell'antichit pagana: Platone, che il neoplatonismo avvicina al cristianesimo, Aristotele e le sue tecniche intellettuali, Cicerone e Quintiliano per la dialettica e l'insegnamento. In Oriente gi San Basilio (330-379) aveva scritto il "Discorso" ai giovani, un testo in cui parla del modo di trarre profitto dalle opere della letteratura greca; un opuscolo importantissimo per i rapporti tra cristianesimo e cultura classica, che San Basilio non disprezza n proibisce, ma raccomanda di utilizzare dove se ne possano trarre insegnamenti morali utili

  • all'educazione. Si tratta di un processo di cristianizzazione del sapere antico.Lattivit di ricopiatura dei manoscritti era molto faticosa, si scriveva infatti su scomodi leggii inclinati, con la scarsa illuminazione dellepoca, tendendo collo e schiena: lamanuense1 la considerava una forma di ascesi pro remedio animae suae, cio per acquisire meriti per la propria anima. Si scriveva con il calamo, una canna palustre appuntita con un taglio pi o meno obliquo: a seconda dellinclinazione di taglio si otteneva una scrittura pi o meno sottile. Solo a partire dal VI secolo, in concomitanza con luso della pergamena, sinizi ad usare anche la penna doca con punta indurita nella sabbia bollente. Linchiostro era una miscela (gi nota agli egizi) di acqua, nerofumo e gomma, a volte arricchita con noce di galla e perfezionata dai monaci medievali, che ne conservavano gelosamente le ricette. Si fabbricava anche un inchiostro rosso a base di minio (da cui il termine miniatura) per le iniziali e le decorazioni, per le quali si usarono anche altri inchiostri doro, di porpora o di vari colori. Linchiostro (dal greco enkauston, in latino atramentum) era conservato nellatramentarium, mentre i calami erano tenuti nel calamaio. Altri strumenti dello scrittore medievale erano una spugna (spongia deletilis), usata per cancellare lo scritto lavando la pergamena, e la pomice, che serviva sia per levigare la pergamena prima delluso, sia per rendere liscia la punta del calamo. Per quanto riguarda il supporto scrittorio, mentre i Romano-bizantini e la cancelleria papale continuavano luso romano del papiro, nellItalia longobarda, non pi in contatto con lEgitto2 che lo produceva, si dovette ripiegare su un supporto pi facilmente reperibile, cio la pergamena. La pergamena una pelle di animale, per lo pi ovina, conciata e preparata per la scrittura. I fogli di carta di papiro venivano arrotolati a formare il volumen. Per leggere si svolgeva il rotolo orizzontalmente. A partire dal IV secolo il volumen di papiro venne sostituito dal codice di pergamena (cio avente la forma del nostro libro).Gli stili scrittori in uso in Italia tra V e VIII secolo erano soprattutto lonciale, la semionciale e la corsiva. Tutti e tre sono stili scrittori nati durante il tardo Impero Romano e rimasti in uso anche dopo la sua caduta: il predominio di popolazioni barbariche non favor lo sviluppo delle lettere, che furono prevalentemente coltivate nei monasteri, dove si continuava la tradizione scrittoria romana. Lonciale una scrittura maiuscola dalle forme spiccatamente rotonde, regolari ed eleganti. La semionciale il tipo intermedio tra le forme solenni della capitale onciale e quelle pi modeste della minuscola corsiva. unevoluzione della minuscola corsiva verso forme pi calligrafiche. La corsiva era la scrittura pratica di tutti i giorni; il suo uso nella scrittura veloce venne favorito dallutilizzo della penna doca al posto del calamo.

    I monaci irlandesi

    La diffusione del cristianesimo in Irlanda avvenuta nel corso del V secolo, principalmente ad opera di san Patrizio (387-461). Prima del suo arrivo l'isola era rimasta isolata dal resto dell'Europa e conservava ancora usanze e modelli culturali tipici dell'et del ferro. La missione di Patrizio cre le premesse per la fioritura di studi classici in Irlanda, perch era convinto che il cristianesimo, pur non essendo indissolubilmente romano, non poteva sopravvivere nell'isola senza l'istruzione romana. Agli inizi del VII secolo, precisamente nel 613, giunse in Italia attraversando le Alpi un grande esponente del monachesimo irlandese: il monaco Colombano (540-615), la cui opera produsse risultati notevoli per la conservazione e la diffusione della cultura nellItalia altomedievale, anche se a quei tempi la cultura rimaneva di fatto circoscritta agli ambiti ecclesiastici. Dopo aver fondato diversi monasteri in Francia, al termine della sua lunga peregrinazione egli giunse infine a Bobbio, sullAppennino piacentino, dove alla veneranda et di settanta anni lavor alledificazione del primo monastero irlandese in Italia. La regina longobarda Teodolinda, fervente cristiana, convinse suo marito re Agilulfo (591-615) a donare a Colombano il territorio in cui edificare il monastero. I numerosi monasteri da lui fondati operavano come centri di irradiazione religiosa e insieme culturale. Colombano era nato in Irlanda, nella provincia di

    1 Monaco che si occupava della trascrizione dei testi antichi.2 LEgitto era una provincia dellImpero Romano-Bizantino.

  • Leinster, intorno al 540, proprio mentre in Italia veniva a mancare San Benedetto (543). Nelle usanze del monachesimo irlandese era consuetudine partire dal proprio monastero dorigine, abbandonare la propria patria e andare in una terra lontana sull'esempio di quanto Dio aveva ordinato un tempo ad Abramo (Genesi 12, 1). Era anche questa una forma di ascetismo.La Regola che Colombano imponeva ai suoi monaci era molto pi rigida di quella di Benedetto, tuttavia il suo monastero divenne un attivo centro di cultura nel cui scriptorium venivano ricopiati centinaia di testi antichi e dove, in un mondo calato nel buio della cultura, la tradizione del latino era mantenuta viva. I monaci irlandesi conoscevano e coltivavano, unici in questo nellEuropa barbarica, anche il greco antico e portarono labitudine di arricchire i testi copiati con note e commenti di analisi. Ben presto si form una vasta biblioteca, sia di volumi portati dai monaci che copiati, mentre lo scriptorium fu nei secoli VII e VIII il pi attivo ed efficiente dellItalia settentrionale. Molti esemplari unici di autori dellantichit classica, non conservati altrove, sono stati salvati solamente grazie alla scrupolosa conservazione dei monaci bibliotecari di Bobbio.

  • Scriptorium del monastero di Alcobaa. Portogallo.

  • Copia dell'Editto di Rotari, copia trascritta a Bobbio tra il 670 e il 680.