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POLITECNICO DI MILANO DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA E STUDI URBANI (DAStU) DOTTORATO IN CONSERVAZIONE DEI BENI ARCHITETTONICI _ XXV ciclo 2010-2012 Traduzioni palladiane. I restauri delle fabbriche di Andrea Palladio tra XIX e XX secolo a Vicenza Allegati Tesi di dottorato di: Damiana Lucia Paternò Relatore: Prof. Amedeo Bellini Correlatore: Prof. Mario Piana Coordinatore del Programma di Dottorato: Prof.ssa Carolina Di Biase

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POLITECNICO DI MILANODIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA E STUDI URBANI (DAStU)DOTTORATO IN CONSERVAZIONE DEI BENI ARCHITETTONICI _ XXV ciclo2010-2012

Traduzioni palladiane. I restauri delle fabbriche di Andrea Palladio tra XIX e XX secolo a VicenzaAllegati

Tesi di dottorato di:Damiana Lucia Paternò

Relatore:Prof. Amedeo Bellini

Correlatore:Prof. Mario Piana

Coordinatore del Programma di Dottorato:Prof.ssa Carolina Di Biase

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ALLEGATO 1 Cronologia dei progetti e dei lavori di restauro svolti

nel palazzo Chiericati tra il 1822 e il 1860

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Nel seguente allegato vengono documentate le tappe fondamentali che hanno contraddistinto il restauro di Palazzo Chiericati nel periodo compreso tra il 1822, data in cui il Comune di Vicenza lo acquista, e il 1860. Al fine di tracciare una cronologia dei progetti e degli interventi ci si è basati sui documenti trovati presso L’Archivio Comunale di Vicenza e presso l’Archivio “Torre”, conservato nella biblioteca civica Bertoliana. In particolare la ricerca svolta dal Manuela Barausse per conto del Comune di Vicenza, Indagini archivistiche relative ai restauri di palazzo Chiericati intercorsi nei secoli XIX-XX, ha rappresentato un punto di partenza per l’identificazione dei fondi archivistici1.Sono risultate particolarmente utili anche le notizie date dal Magrini nelle sue due pubblicazioni Il Palazzo del Museo Civico In Vicenza descritto ed illustrato dall’abate Antonio Magrini e Il Museo Civico di Vicenza solennemente inaugurato il 18 Agosto 1855, e dal Mantese in Memorie storiche della chiesa vicentina dal Settecento all’annessione del Veneto al Regno d’Italia2.Sono state inoltre trascritte le parti dei manoscritti e dei testi consultati considerate più significative per comprendere le interpretazioni dell’opera palladiana e per descrivere le tecniche costruttive utilizzate durante i lavori.

22 maggio 1822Consiglio ComunalePrima proposta di acquisto di palazzo Chiericati.A. Magrini, Il palazzo del Museo civico in Vicenza descritto ed illustrato dall’ab. Antonio Magrini, Vicenza 1855, p.38.

1830Descrizione del palazzo Chiericati nella Nuova Guida di Vicenza di G. B. Berti.G. B. Berti, Nuova guida per Vicenza, Padova 1830, pp. 45-46.

“Una loggia, divisa in tre corpi, ergentesi sopra uno zoccolo di quasi due metri, comprende il piano terreno, sotto cui sono seppellite le cucine e gli accessori della casa.(…) Le logge d’ambi gli Ordini, sull’ala a sinistra dirette dal Palladio, hanno il soffitto a lacunari ed all’incontro le due opposte lo hanno a volto depresso per introdotta innovazione, o manomissione, di chi diresse poi la fabbrica, il quale deturpò pur anche con que’ barbari ornati le quattro porte della sala superiore. Sul cornicione del secondo Ordine elevansi delle statue e dei bruttissimi vasi, che non si veggono nei disegni di Palladio.Il diametro delle colonne inferiori è di metri 0,89, l’altezza di sette diametri e mezzo, e quella dell’intavolato d’un quarto della colonna. L’ordine secondo ha il piedistallo senza base, alto metri 1,068, e le colonne grosse 0,727, ed altre 9 diametri, colla trabeazione alquanto maggiore di un quinto”.

1 M. Barausse, Indagini archivistiche relative ai restauri di palazzo Chiericati intercorsi nei secoli XIX-XX, in Studio delle problematiche e metodologie riguardanti il restauro di palazzo Chiericati, Comune di Vicenza,1996, ACV.2 A. Magrini, Il Museo civico di Vicenza solennemente inaugurato il 18 agosto 1855, Vicenza 1855; Id., Il palazzo del Museo civico n Vicenza descritto ed illustrato dall’abate Magrini, Vicenza 1855; G. Mantese, Memorie storiche della chiesa vicentina dal primo Settecento all’annessione del Veneto al Regno d’Italia, I-II, Vicenza 1952.

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1837Comunicato dall’I.R. Governo Si comunica che i festeggiamenti per l’incoronazione di Ferdinando I dovranno consistere nella fondazione “di una rimembranza perenne pel bene comunale”.A. Magrini, Il palazzo del Museo civico…cit., 1855, p.39.

15 settembre 1837Consiglio ComunaleSi delibera di dedicare qualche opera utile al Comune alla memoria di Ferdinando I.Presentazione di quattro proposte:1_un grande acquedotto2_completamento della circonvallazione3_inaugurazione della fiera con un monumento4_acquisto di palazzo Chiericati da destinarsi all’uso reputato migliore.A. Magrini, Il palazzo del Museo civico…cit., 1855, p. 39.

20 febbraio 1838Consiglio ComunaleProposta dell’assessore co. Niccolò Gualdo di destinare palazzo Chiericati a Museo Civico.A. Magrini, Il palazzo del Museo civico…cit., 1855, p. 39.

16 gennaio 1839Acquisto da parte del Comune di Vicenza del palazzo Chiericati per lire austriache 66000.A. Magrini, Il palazzo del Museo civico…, p.40.

20 giugno 1842Civica Commissione alla Conservazione delle Cose Patrie Relazione sui criteri di restauro da applicarsi al palazzo.G. Mantese, Memorie storiche della chiesa vicentina dal 1700 al 1866, I, Vicenza 1952, p. 314.

17 ottobre 1842 Incarico del Municipio all’ing. Antonio Zanella e all’ing. arch. Giovanni Battista Berti per il restauro del palazzo.A. Magrini, Il palazzo del Museo civico…cit., 1855, p. 41.

28 ottobre 1842Lettera del Comune alla Regia Delegazione ProvincialeRichiesta di approvazione dell’incarico a G. B. Berti per i restauro di Palazzo Chiericati.AT, Fabbriche ed ornato, 1842, b. 3753, fasc. 86.

14 novembre 1842Regia Delegazione ProvincialeApprovazione della nomina di G. B. Berti per i Restauro di Palazzo Chiericati.AT, Fabbriche ed ornato, 1842, b. 3753, fasc. 86.

18 settembre 1843Lettera di G. B. Berti alla Nobile Congregazione MunicipaleRichiesta di intervento per limitare le intromissioni di Giovanni Miglioranza nei lavori di restauro.AT, Fabbriche ed ornato, 1842, b. 3819, fasc. 56.

“Ora è ben facile il persuadersi che questa libertà di accesso continuato, né la tranquillità del lavoro all’uopo ben necessaria, in nessun conto mi

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sarebbe concessa finché nello stesso luogo continui a poter permanere una persona che non ha molta pratica di modi urbani, non che cortesi, di una persona che pur non sa (con) quale stranezza pensamente mi guarda, com’è notissimo da lunghi anni, a mal occhio, che non ha riguardo, anche nei luoghi pubblici e più frequentati, di osarmi tutto di villania con atti di vitupero, di cui non si farebbe vergogna il più vile tra la feccia del volgo, in una parola del sig. Giovanni Miglioranza”.Berti prosegue narrando la vicenda di sabato 16 ottobre, giorno in cui egli fece da guida al Lazzari per la città di Vicenza, e lo portò a visitare Palazzo Chiericati, dove però il Miglioranza non fece entrare nessuno.

20 febbraio 1844G. B. BertiPrimo progetto per il restauro del Palazzo Chiericati.AT, b. 4098, fasc. “Progetto di restauro ad una porzione del Palazzo Chiericati di proprietà del Comune di Vicenza”.

“A_Descrizione dei locali di cui si propone la restaurazione nella presente prima parte del progetto”

“I restauri che presentemente si propongono abbracciano quella porzione del palazzo che guarda proprio la contrada del corso, e precisamente le tre stanze che si trovano disposte su quel lato, assieme alla loggia, e ciò tutto al piano superiore.Si aggiunge la scala alla medesima parte, il coperto generale, e per ultimo la grande sala, e la loggia all’ovest pure nel piano superiore”.L’architetto municipale continua la relazione specificando quali sono le parti ammalorate dell’edificio e in che modo bisogna intervenire: sono da cambiare tutti gli infissi, poiché fortemente degradati, così come sono da rifare i terrazzi delle tre rampe in quanto fortemente avallati.“Nella loggia posta nell’angolo di Nord-Est il pavimento è a quadroncini di cotto posti a disegno com’era costume del Palladio, e vi sono delle fasce di pietra sulla linea delle colonne. Questo pavimento con poco restauro merita di conservarsi nella sua integrità.Nella grande Sala e nella loggia posteriore in cui smonta la scala, vi sono terrazzi di non antica costruzione e da potersi pur questi conservarsi mediante restaurazione.La parte delle tre stanze e della loggia prima nominata vennero dopo la mancanza del Palladio (in grassetto nel testo) fatalmente deturpate da un barbaro con dei cornicioni alla borrominesca, sopra i quali si sa quanto alto fosse il lamento di tutti quelli che scrissero sopra questa fabbrica, e quanto se ne dolgano gli intelligenti che si recano a visitarla.Si propone pertanto di lasciare fermi gli stipiti ed i cavalletto per ridurli in opera secondo le regole di Palladio, e di levare il fregio e la cornice per sostituirne alle decorazioni alla maniera Palladiana (in grassetto nel testo)”.L’architetto prosegue l’analisi dello stato di fatto dell’edificio, continuando a rilevare gli elementi architettonici non completi o non consoni allo spirito palladiano o alla nuova destinazione d’uso di pinacoteca; è il caso della porta che dalla loggia posteriore permette l’accesso alla scala, che presenta solo esternamente una “grandiosa decorazione di Palladio”, la quale andrebbe ripetuta anche nel prospetto interno, in accordo all’importanza della sala centrale. “Le impalcature delle stanze sono a soffitto da conservarsi, ma nelle logge e nella sala oltrechè sono disordinati ed insufficienti, non corrispondono punto alla sontuosità del Fabbricato, e si sa che furono turpi innovazioni introdotte da quel medesimo che avea già sfregiate le porte addietro ripetute delle stanze.Questi soffitti si rimetteranno a lacunari come era costume del Palladio (in grassetto nel testo), ed anzi com’egli stesso ha praticato nella loggia

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di Sud-est di questa fabbrica, la quale per parte fu edificata sotto al di lui direzione.Il coperto ha i legnami di tutta conservazione, per quanto si potè rilevare nella oscurità del luogo col mezzo di luci, e quindi si proporrà soltanto la restaurazione delle tegole, colla rimessa di qualche legno, se mai all’atto pratico se ne scoprisse la necessità”.

“B_Dei lavori da eseguirsi per le riparazioni accennate nella precedente descrizione a”

“a_Vetriate ed imposte in legno”I-VIII_Le otto voci che appartengono a questa categoria di lavori riguardano il rifacimento di tutti gli infissi delle finestre e delle porte che si trovano nelle sale verso il corso e in quella centrale.Sono tutti infissi in legno apribili nella parte inferiore e caratterizzati da riquadri in vetro.

“b_Pavimenti”IX_Rifacimento dei terrazzi nelle tre stanze.“Li nuovi terrazzi avranno una grossezza di un decimentro (0,10) e si comporranno di un impasto in proporzionata quantità di vecchio materiale derivabili da quelli da demolirsi, di pesto nuovo di talerigni, e di calcina, da disporsi, conguagliarsi ed altro, secondo le prescrizioni dell’ingegnere Direttore.A momento opportuno si farà una grossa e fitta semina vario colorata di bianco, nero giallo e rosso, ritenuto che li pezzi non dovranno essere mediamente minori di cinque centimetri (0,05) perlato.Questi pezzi saranno disposti a disegno, come prescriverà l’Ingegnere Direttore, e stipati negli interstizi con semina meno grossa.Compiti perfettamente i lavori colla pietra molare, si spalmerà tutta la superficie con olio di lino impregnandone non meno di once cinque grosse vicentine per ogni metro quadrato”.X_Restauro della pavimentazione della loggia a settentrione.“Il pavimento di cotto alla Palladiana nella loggia dell’angolo di Nord-Est, verrà prima restaurato colla rimessa di cinquanta quadroncini bianchi e rossi; poi conguagliato colla pietra molare e sabbia vagliata, indi lavorato con acqua, e finalmente spalmato prima con una soluzione di sapone comune in acqua pura e dopo con oglio di Lino”.XI_Restauro dei terrazzi della Sala e della loggia posteriore mediante abrasione con pietra molare e con successiva applicazione di olio di lino in quantità di tre once per metro quadro.

“c_Lavori di muratore”XII_ Demolizione dei camini in stucco fino alla cornice nella stanza di mezzo e rifaicmento dell’intonaco.XIII_Tamponatura di finestre nella sala centrale.“Si chiuderanno a costruzione di muro in cotto le tre piccole finestre della sala respicienti la Loggia posteriore nelle dimensioni di metri 1,44x1,11x0,14x3,00.E similmente la porta di recente aperta in detta Sala per la comunicazione con la scala di cui in seguito va a cessare il bisogno. Nel sito delle suddette chiusure si applicherà l’intonaco ad ambe le faccie risultanti”.XIV_Applicazione di latte di calce e tinta sulle pareti.“Saranno spalmate le Pareti con latte di calce, e leggerissima tinta da determinarsi dall’Ingegnere direttore per la complessiva superficie di mq 1424.00”.

“d_Lavori in pietra tenera di S. Gottardo o di Valdesole” XV_Rifacimento delle cornici delle porte secondo lo stile palladiano.“Primieramente si leveranno le sette cornici, ed il fregio di barbara forma

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ch’esistono nelle porte delle tre stanze e della loggia dell’angolo Nord-Est, lasciando fermi gli stipiti ed il cavalletto; indi si smantelleranno a scalpello le fasce, (…), e ciò si farà fino a fior della superficie delle pareti in maniera come se dette fasce non avessero giammai esistito, ed in modo che rimangano poi coperte dall’intonaco che fu descritto in addietro”.Li quattordici stipiti e li sette cavalletti saranno rimontati alla forma palladiana, e sopra i cavalletti si porranno nuovi il fregio B e la cornice C, il tutto come nella porta diretta da Palladio nella loggia all’angolo sud-est, la quale servirà appunto da modello. (…)Quattro eguali fregi, e quattro cornici si aggiungeranno alle altrettante porte minori della sala le quali al presente ne sono del tutto mancanti”.XVI_Realizzazione di una nuova cornice sul lato interno della porta di accesso dalla loggia a ponente.“Alla porta grande della sala si applicherà nell’interno una decorazione di Architrave, fregio e cornice del tutto eguali agli esteriori esistenti, escludendo le sole mensole, onde formare unità con le altre porte minori”.

“e_Coperto”XVII_Ripassatura generale del coperto ed eventuale sostituzione di alcune pianelle o elementi lignei.

“f_Soffitti”XVIII_Realizzaizone di un nuovo soffitto nella sala centrale.“Nella sala si demolirà l’esistente soffitto a cantinelle nella sua superficie di duecentotrenracinque Metri Quadrati e venti centimentri (235,20) per rimetterne uno alla Palladiana, cioè a lacunari, e come si mostra in un dettaglio dalle figure VI-VII-VIII.A tale effetto si farà prima girare tutto intorno alle pareti l’architrave A dell’ordine Jonico esteriore e precisamente sulla stessa linea del medesimo. Un tale architrave si comporrà con lo stucco di calce, sabbia e gesso, e sarà alto quaranta centimetri (0,45) e lungo complessivamente sessantatrè Metri e venti Centimetri (63,20).Lo stucco verrà disposto sopra una graticola di chiodi, dei quali siano 24 dal quadro, ed 8 da bezzo per ogni Metro lineare.Poi sulla linea delle esteriori colonne, e precisamente sul mezzo degli interfinestri, si poserà trasversalmente alla sala il fregio B , alto quanto l’esteriore, cioè trentaquattro centimetri (0,34) e largo nel suo soffitto quanto il superiore diametro delle colonne, ossia sessantadue centimetri (0,62).In seguito si porrà anche pel lungo della sala il medesimo fregio C disposto per modo che ne risultino 15 lacunari o cassettoni D perfettamente quadrati di due metri e settantanove centimetri (2,79) per lato, 16 oblunghi E, e quattro piccoli agli angoli F, a somiglianza di quelli che già disponeva Palladio nella loggia all’angolo di Sud-Est.Sopra il fregio quindici lacunari maggiori si alzeranno ancora per ventiquattro centimenti (0,24) disponendo in questa altezza el cinque inferiori modanature della cornice esterna e come in G. e li venti lacunari minori si eleveranno per 12 centimetri (0,12) ponendo quindi le due sole prime modanature, coll’aggiunta di un listello, e come in H. Tutta questa costruzione avrà ad essere di sceltissimo legname di abete, ben stagionato, di fibbra gentile, spogliato dall’alburno e senza nodi, i quali eccedessero i due centimetri (0,02) di diametro.Le fasce costituenti l’altezza del fregio saranno di palotta, grossa in opera tre centimetri 0,03) e tutte di un solo pezzo di lunghezza.Nel caso che l’altezza fosse in due pezzi, avrà bisogno di essere unita a maschio e femmina con sola garavella”. Segue una descrizione molto precisa su come saranno eseguiti i singoli pezzi dei lacunari e le varie decorazioni.

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XIX_Demolizione del soffitto della loggia a nord-est e rifacimento del medesimo seguendo il modello di quello originale palladiano nella loggia a meridione (cfr. fig. XI, XII, XIII, XIV, XV).XX_Demolizione del soffitto della loggia posteriore e rifacimento del medesimo seguendo il modello di quello originale palladiano nella loggia a meridione.XXI_Descrizione della struttura lignea che sorregge il soffitto della sala centrale.

“g_lavori in ferro”XXII_Realizzazione di un’inferriata per la porta grande di ingresso alla sala centrale.

26 febbraio 1844Consiglio ComunaleApprovazione del progetto per il parziale restauro del palazzo Chiericati, redatto dall’arch. Berti secondo le operazioni delineate dalla Civica Commissione per le Cose Patrie per una somma di L. A. 10884.07.

Magrini scrive:“La civica Commissione (…) poneva come principio immutabile del ristauro da farsi la conservazione di quanto era stato eseguito dall’architetto inventore, e la rivendicazione dalle alterazioni contrarie alla originale integrità; quindi proponeva un parziale ristauro delle stanze del piano nobile volto a tramontana per collocarvi tantoso le più recenti donazioni pervenute dal Comune”.A. Magrini, Il palazzo del Museo civico…cit., 1855, pp. 41-42.

Mantese cita parti della Seduta del Consiglio Comunale, riassumendo i criteri individuati per il restauro:“Ridurre questo edifizio sulle stesse tracce stabilite dal Palladio: a) negli ornamenti di porta, nei lacunari che devono sostituire il soffitto a cantinelle; b)scoprire lo zoccolo del basamento; c)cancellate fra gli intercolumni; d)liberare le cantine dalle acque che in presente le allagano; e)riduzione delle Logge al loro primitivo stato; f)scoprimento della gradinata e conseguente abbassamento del suolo che ne fronteggia il prospetto”.in G. Mantese, Memorie storiche…cit., I, 1852, pp. 313-314

31 luglio 1845G. B. BertiSecondo progetto per Palazzo ChiericatiAT, b. 4098, fasc. “Secondo Progetto per i restauri del Palazzo Chiericati”.

“Descrizione.A_Dettaglio dei restauri che si propongono in questo secondo progetto”

“Questi restauri si considereranno divisi in sette parti.La prima comprende tutti i locali del piano terreno, colle tre loggie del prospetto e con quella posteriore, escluse le decorazioni architettoniche.La seconda abbraccia i locali del piano nobile che non sono stati compresi nel primo progetto 20 febbraio a.d., cioè la loggia sull’angolo di Sud-Est, meno le decorazioni dell’ordine e le sue stanze per lato del Sud.La terza parte avrà per oggetto la restaurazione generale dell’architettura nel prospetto, non che nella faccia sopra il cortile e nei due lati, comprese tutte le balaustrate.La quarta riguarderà i lavori per le cantine e per un acquedotto sotterraneo.Argomento della quinta parte sarà le restaurazioni dei locali accessori

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ai quali si ha accesso per le scale segrete a lumaca e di quelle sotto il tetto.La sesta disporrà l’adattamento di gore alle gronde dei tetti con tubi dipendenti per lo scarico delle acque nel pubblico acquedotto sotterraneo.La settima proporrà a costruzione di una barriera ai piedi del sabbiamento a riparo dei danni e dei molti sconci a cui fu sottoposto fino al presente”.

“B_Dei lavori da eseguirsi nella prima parte dei restauri in tutti i locali del piano terreno comprese le loggie”

“a_Vetriate, reti di ferro ed imposte di legno”I-III_Le tre voci che appartengono a questa categoria di lavori riguardano il rifacimento di tutti gli infissi delle finestre e delle porte che si trovano nelle stanze al piano terreno.Sono tutti infissi in legno apribili nella parte inferiore e caratterizzati da riquadri in vetro.

“b_Pavimenti”IV_Realizzazione di soglie in pietra di Chiampo lavorate a di martello dentato in tutti gli intercolumni, interpilastri e porte delle logge al piano terra.V_Rifacimento della pavimentazione in tutte le logge con quadroni di pietra di Chiampo, lavorati a martello dentato.VI_Rifacimento della pavimentazione nell’atrio.“Nella sala n.2 si farà un pavimento a perfettissimi quadroncini di cotto bianchi e rossi disposti a disegno com’era pratica del Palladio (…)”.VII_Realizzazione di un nuovo terrazzo nelle sale come quello specificato per gli ambienti al piano superiore.

“c_Lavori di muratore”VIII/a_Rifacimento dell’intonaco nell’atrio.VIII/b_Tamponatura di tre stondi sotto le finestre e relativa intonacatura nella stanza n°3.VIII/c_Tamponatura e intonacatura di una porta nella stanza n°10.VIII/d_Intonacatura in vari localiVIII/c_Imbiancatura generale delle pareti

“d_Soffitti”IX_Restauro dela loggia a sud-est.“Il soffitto a lacunari del legname nella loggia all’angolo sud-Est lungo m. 9,73, largo m, 4,04, sarà diligentemente restaurato in tutte le sue parti mediante verghe di abete e stuccature, rimettendovi anche la tavola mancante che costituisce una porzione del soffitto fregio e come nel generale stabilirà l’Ingegnere Direttore. Poi si applicherà una coloritura ad olio in tre riprese a leggerissime tinte sopraffine (…)”.X-XI_Demolizione del soffitto a cantinelle esistente nella loggia centrale a nord e posteriore e relativo rifacimento a lacunari come nella loggia a sud-est originale Palladiana.

“d_Lavori in ferro”XII_Realizzazione di due cancelli in ferro per le due porte di accesso alla sala principale.

“C_Lavori da eseguirsi nella seconda parte dei restauri cioè nella loggia del Piano sull’angolo Sud-Est e nelle due stnze sopra le n. 7,8, del piano terreno”.

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“a_Vetriate, reti di ferro ed imposte di legno”XVI-XVII_Le due voci che appartengono a questa categoria di lavori riguardano il rifacimento di tutti gli infissi delle finestre e delle porte che si trovano nelle stanze al piano terreno.Sono tutti infissi in legno apribili nella parte inferiore e caratterizzati da riquadri in vetro.

“b_Lavori di muratore”XIX_Demolizione dell’intonaco e rifacimento di uno nuovo nella loggia e in alcune stanze.

“c_Lavori in pietra tenera di S. Gottardo odi Valdesole”XX/a_Modifica alla forometria di una delle porte che dalla stanza immette alla loggia, al fine di uniformarne le dimensioni alle altre, e rifacimento degli stipiti e del cornicione su modello della più grande porta adiacente.XX/a_Rifacimento degli stipiti e dei cornicioni delle porte interne.

“d_Soffitti”XXI_Restauro della loggia a sud-est del piano nobile con le medesime modalità di quella inferiore.

“D_Lavori da eseguirsi nella terza parte, ossia nella generalità delle decorazioni architettoniche e delle quattro faccie dell’edifizio”.

XXIV/a_Rifacimento del basamento ai due lati della gradinata.“Per questo lavoro si premetterà uno scavo del terreno profondo m. 0,54 (…) come nella Fig. III,IV onde scoprire lo zoccolo che venne sepolto dai tempi decorsi nel praticare dei rialzi della piazza dell’Isola e come nella sezione Fig. IV.Si porrà il nuovo zoccolo A della lunghezza di m. 10,56 per cadauna parte con altezza di m. 0,42 compreso lo sporto. Questo zoccolo sarà di marmo di Chiampo e verrà profilato alla palladiana con una guscia, un listello ed un plinto, fatto con quelle proporzioni che detterà l’Ingegnere Direttore. Questo zoccolo non potrà essere che di soli tre pezzi. Succederà o specchio B composto da quattro pezzi a e da sei b della complessiva lunghezza di metri 10, 56 e dell’altezza di metri 1, 08 con grossezza non minore di 9/100”. I vari pezzi saranno di marmo di Chiampo e saranno fissati al supporto murario mediante dei duroni in ferro, fissati alla pietra con del piombo.Segue una precisa descrizione dei singoli pezzi componenti il basamento e sulle loro modalità di montaggio.XXVI/a_Realizzazione del muro controterra davanti al prospetto principale, al fine di delimitare il salto di quota con la piazza dell’Isola. Il suddetto muro continuerà anche di fronte alle scale principali di accesso.XXVI/b_Realizzazione di una copertura del muretto in pietra di Chiampo.XXVI/c_Realizzazione di un lastricato in masegni nelle due parti ribassate di fronte allo zoccolo. Tale pavimentazione sarà realizzata con le apposite pendenze e sistemi di scolo per permettere lo smaltimento dell’acqua piovana.XXVI/d_Realizzazione di un condotto lungo il parapetto per lo smaltimento dell’acqua piovana.XXVI/a_Rifacimento della scala principale.XXVII_Rifacimento dei due zoccoli laterali alle scale.XXVIII_Prospetto verso il corso, parte a tramontana, sostituzione delle pietre dello zoccolo, fortemente degradate. XXIX_sostituzione di parti del prospetto verso piazza Isola in pietra ammalorate, come basi delle colonne o parte del fregio.

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XXX_Restauro del prospetto verso mezzogiorno.XXXI_Restauro del prospetto a ponente.

“E_Lavori da eseguirsi nella quarta parte, cioè nelle cantine”

“Si premette che a queste cantine si discendeva per mezzo di scale simili a quelle due che dalla loggia conducevano al primo piano ma presentemente la scala al nord si trova interrata per una metà e quella a sud è quasi tutta sepolta o da acque o da terra né si può per essa penetrare in alcun modo nei sotterranei”.Si procede descrivendo la descrizione dei sotterranei invasi quasi totalmente da acqua e fango per via delle numerose esondazioni del vicino Bacchiglione.Si propone quindi di rimuovere la terra e di aprire una condotta fino al Bacchiglione. Successivamente si studieranno dei sistemi di scolo interni per consentire lo smaltimento dell’acqua in caso di ulteriori inondazioni.

“F_Lavori da eseguirsi nella quinta parte cioè nelle scale segrete e nei locali a cui esse danno accesso compresi quelle sotto il tetto e nella parte principale sopra mezzodì”

“G_Lavori da eseguirsi nella sesta parte, cioè adattamento di gora a tutte le grondaje dei tetti”

“H_Lavori da eseguirsi nella settima perte, cioè instituzione di una barriera di ferro ai piedi del fabbricato”

27 settembre 1845Consiglio ComunaleApprovazione di un’ulteriore spesa di L. A. 56033.17 per la realizzazione di un nuovo progetto, elaborato dall’arch. G. B. Berti, che comprenda tutto il palazzo.A. Magrini, Il palazzo del Museo civico…cit., 1855, p. 42.

9 ottobre 1847Lettera del Podestà all’Accademia delle Belle Arti di VeneziaRichiesta di parere sul progetto di restauro.G. Mantese, Memorie storiche...cit., I, 1952, p. 315.

Mantese cita parti della lettera:“Il Comune di Vicenza ha acquistato il palazzo palladiano detto Chiericati posto in questa città sulla piazza dell’Isola per impedire il deperimento di un fabbricato così distinto. Successivamente ha quindi determinato di restaurarlo secondo il progetto redatto dall’ing. architetto Gio. Battista Berti. Questo progetto con alcune modificazioni introdotte per voto dell’Ufficio Tecnico Provinciale venne trovato regolare dalla Direzione Generale delle Pubbliche Costruzioni. Nulla quindi osterebbe in massima perché venisse assoggettato all’approvazione superiore. Siccome però una delle basi fondamentali di esso progetto si è, come esprime la detta Direzione, di togliere e ridurre al pretto stile palladiano tutto ciò che dai successivi possessori di esso venne addizionato con impuro stile od alterato, così il Governo prima di sottoporlo alla superiorità, ama avere sul progetto stesso il giudizio di codesta I.R. Accademia; al quale oggetto lo accompagna con gli atti relativi compresi nella consulta 9 aprile della prefata direzione tecnica a codesta Presidenza interessando al di lei compiacenza per un riscontro sollecito contemplando il progetto di riparazione da lunga stagione reclamato da decisa necessità”.

1845

1847

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27 novembre 1847Lettera dell’Accademia delle Belle Arti di Venezia al Podestà.Relazione sui lavori della Commissione per la verifica del progetto per palazzo Chiericati.G. Mantese, Memorie storiche…, I, p. 315, nota 10.

Mantese cita parti della lettera:“Per l’assenza dei professori non si poté prima d’ora convolare la Commissione Permanente di Architettura, ma riapertosi l’Istituto per gli studi 1847-1848, la Presidenza soddisfece l’avuta incombenza, incaricando il prof. cav. Francesco Lazzari di riferir con le debite vedute d’arte sul progetto in discorso, indi sottoporre la di lui relazione al visto della Commissione. Il cav. Lazzari coll’impiego richiesto dall’interessante argomento servì all’ordine avuto e nella giornata del 26 novembre della detta commissione esaminato il progetto, visti i documenti che lo accompagnavano, nonché letto e discusso lo scritto del prof. Lazzari presentato, vennero approvate tutte le di lui considerazioni e questo dettato in forma di atto verbale e munito delle firme della Commissione (Francesco Lazzari, Federico Moja, Pigozzi, Borsato, G. Salvatori) stessa, è quello che in copia la scrivente si onora di innalzare alla Superiorità”.

1848Prima guerra d’Indipendenza. Il progetto elaborato da G. B. Berti viene sospeso. Il palazzo diventa sede dei rivoltosi.A. Magrini, Il palazzo del Museo civico…cit., 1855, p. 42.

Berti descrive i danni che riportarono molte fabbriche della città a seguito degli scontri del 24 maggio e nel caso di palazzo Chiericati riferisce di numerosi guasti al coperto dell’edificio.G. Mantese, Memorie storiche…cit., I, 1952 p. 312, nota 5.

1851Rifacimento di un architrave di un intercolumnio della loggia occidentale. A. Magrini, Il palazzo del Museo civico…cit., 1855, p. 43.

A. Magrini descrive così lo stato di abbandono del palazzo e gli interventi fatti in quegli anni: “Il palazzo Chiericati intanto cadeva in preda ad un abbandono proverbiato nei pubblici fogli, a cui non potea lungamente fare del sordo la generosità vicentina. Quindi lungamente alla vigilanza della Congregazione Municipale rifaceasi nel 1851 l’architrave di un intercolumnio della loggia occidentale, che il lento penetrare delle acque piovane avea infradiciato con pericolo di sfasciatura del soprastante soffitto e tetto: nel corso dell’anno medesimo essa provvedeva alla interiore ed esteriore pulitezza del fabbricato, ed alla copertura di tutto il tetto; queste prime riparazioni provocarono il complessivo dispendio di aust. L. 7000”.

3 maggio 1852Descrizione del piano interrato di palazzo Chiericati e dei relativi problemi di umidità diffusa derivanti dalla presenza di acqua.AT, b. 4312, fasc.34.

4 maggio 1852Ordinanza Municipale per i primi lavori di riparazione e di pulizia interna ed esterna del palazzo, L.A. 276.76.A. Magrini, il Museo Civico di Vicenza solennemente inaugurato il 18 agosto 1855, Vicenza 1855, p. 38.

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1852

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2 luglio 1852Avviso municipale di asta per il restauro di un architrave pericolante della loggia ionica occidentale.A. Magrini, il Museo Civico…cit., 1855, p. 38.

5 ottobre 1852Il Podestà di Vicenza all’I.R. Delegazione Provinciale.Richiesta di restauri urgenti da parte della Commissione delle Cose Patrie che in particolare riguardino i tetti e l’applicazione di gore e tubi verticali per lo scolo delle acque lungo tutto il perimetro del palazzo.AT, Fabbriche, b. 4337, fasc.3 “Musei, monumenti ed altre raccolte di cose patrie”.

25 novembre 1852Deliberazione municipale per contratto della ripassatura del tetto e incanalamento delle gore per importo di L. A. 2255.67.A. Magrini, il Museo Civico…cit., 1855, p. 38.

20 gennaio 1853Collaudo dei lavori eseguiti.AT, Fabbriche, b. 4337, fasc.3 “Musei, monumenti ed altre raccolte di cose patrie”.

17 giugno 1853Civica Commissione per le Cose Patrie alla Congregazione MunicipaleDenuncia un imminente pericolo nella loggia meridionale del Palazzo del Museo Civico.ACV, VIII, Istruzione, Museo, b.6 Progetti e liquidazioni lavori, fasc. “Atti vari da ritornarsi”.

“Un architrave del lacunare della loggia di sotto (…) fu riconosciuto totalmente infradicito nella estremità collocata in un punto, che serve di appoggio a soprastante colonna, ed a peduccio di due remenati degli intercolumni laterali, per cui tanto questi che la colonna al presente mancano di resistenza e minacciano per qualsiasi accidentale spinta grande rovina di tutta la gran loggia”.

18 giugno 1853Civica Commissione per le Cose Patrie Sopralluogo presso il Museo civico per rilevare i danni.ACV, VIII, Istruzione, Museo, b.6 Progetti e liquidazioni lavori, fasc. “Atti vari da ritornarsi”.

“Fatta la ispezione del lacunare nella parte guasta fu riconosciuta la verità del deperimento (…) in colpa di copioso filtramento di acqua piovana dal pavimento logoro del piano della loggia. Si trovò ugualmente in stato di degradamento una parte di travatura, che soprasta al lacunare medesimo e sostiene il piano della loggia stessa. La importanza dell’ufficio che porta l’architrave e la travatura, ha indotto la Commissione a riconoscere urgentissima la riparazione, demolendo le parti guaste del lacunare, anche per riconoscere ulteriori guasti (…) e sottomurando il vano del muro (…). Con questa occasione la Commissione ha potuto riconoscere il danno di spostamento, in cui si trovano molti punti della facciata e soprattutto della trabeazione superiore dell’ordine jonico (…)”.

1853

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4 luglio 1853G. Miglioranza“Progetti per l’urgente ristauro del soffitto del portico dorico a lacunari della Loggia meridionale del Civico Museo e liquidazioni relative”ACV, VIII, Istruzione, Museo, b.6. Progetti e liquidazioni lavori, fasc. “V°Progetti per l’urgente ristauro del soffitto del portico dorico a lacunari della Loggia meridionale del Civico Museo e liquidazioni relative”.

Descrizione dei lavori

2_Sostituzione dei lacunari.“Nell’occasione di dover rimettere il soffitto disposto a lacunari conservando le forme e proporzioni del vecchio che esisteva, come venne in proposito stabilito, si ritiene opportuno nella ricostruzione di tutto il soffitto di eseguirlo secondo il sistema della formazione dei soffitti a cantinelle dallo stesso Palladio praticato; premettendo però la costruzione dell’ossatura principale e delle centinature in legname com’è metodo, escludendo dalla formazione in legno delle modanature dei lacunari, tanto facili alle intemperie a guastarsi”.L’ossatura principale sarà composta da quattro legni di larice lunghi 5,60 metri e di sezione 0,21x0,32 m., da collocarsi come architrave sopra le due colonne intermedie del portico.Le teste saranno fermate da otto chiavi di ferro poste nei buchi dell’architrave dorico com’era in precedenza.Si proseguirà formando le riquadrature del lacunari maggiori e di quelli minori mediante 24 “chiavarolli”, lunghi 3,50 metri e grossi m 0,18x0,21 non a spigolo, “ben indentati e inchiodati”, 18 dei quali saranno formati con il vecchio legname e i restanti con legno nuovo di abete.4_Cornici dei lacunari.Le cornici di ciascun lacunare saranno realizzare con sagome in legno di pioppo.5_Rivestimento in cantinelle.L’ossatura del soffitto sarà completata mediante l’applicazione di cantinelle in abete. Al fine di adattarle alle varie sagomature delle cornici esse saranno segate a coda di rondine. 6_Applicazione degli strati di finitura sul soffitto.Si applicherà del cemento detto “mattone” sopra le cantinelle. Il suddetto cemento sarà composto di calce, sabbia e paglia di riso. Contestualmente si stenderà la prima mano di una malta “grezza”, composto da calce, sabbia del torrente Astico e rottami di terraglie ridotte in polvere non verniciati. Si applicherà poi la stessa malta sulle modanature e sulle cornici.Lo strato di finitura consisterà nelle cornici in una calce liquida e ben stagionata, mentre nelle altre parti dei lacunari e sulle architravi sarà eseguito del marmorino, il quale sarà misto con terra minerale gialla e d’ombra al fine di formare una tinta simile a quella del resto del palazzo.7_Rifacimento del sottofondo e della pavimentazione della loggia ionica a meridione.Su tutta la superficie della loggia sarà realizzato un sottofondo di cemento composto da calce, sabbia e quadrello pesto. Una volta asciugato, si applicherà uno strato di asfalto per lo spessore di 1 mm. “La superficie del pavimento dovrà presentare la medesima riquadratura dei lacunari del soffitto, mediante femmina di marmo bianco simile all’usata nei terrazzi, e i pavimenti verranno formati con femmine di marmo rosso, le squadrature intermedie dovranno presentare l’aspetto simile al porfido; finalmente tutta la descritta superficie verrà levigata con mola, come comunemente viene pei terrazzi praticato”.

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26 luglio 1853Decreto della Regia Delegazione Si ordina l’immediata riparazione della loggia meridionale.A. Magrini, Il palazzo del Museo civico…, p. 43.

“Con il decreto del 26 luglio 1853, la Regia Delegazione ordinava quindi immediato provvedimento ai disordini della loggia, che minacciava sfasciarsi sotto la spinta degli architravi spezzati e delle travature infradiciate: data mano all’opera, dovette tutto rifarsi il piano del solaio e il sottoposto lacunare in legno, eseguito da Palladio col dispendio di circa L.A. 2800.(…) Più minacciosa era la condizione del prospetto principale dell’edificio, mentre la travatura interiore del soffitto della sala, cattiva costruzione del 1781 tutta slegata, urtava contro la trabeazione dell’esterno ordine jonico, troppo ormai sensibilmente squilibrato per modo, che non potea tollerarsi ulteriore indugio in riparare disordini sempre crescenti”.

28 luglio 1853G. Miglioranza“Progetto per la rinnovazione del soffitto della sala e riattazione della facciata principale del patrio Museo”.ACV, VIII, Istruzione, Museo, b.2 Progetti e liquidazioni lavori(Il suddetto progetto non è stato rinvenuto nella posizione indicata. Si rimanda a M. Barausse, Indagini archivistiche relative ai restauri di palazzo Chiericati intercorsi nei secoli XIX-XX , in A.A.V.V., Studio delle problematiche e metodologie riguardanti il restauro di palazzo Chiericati, Comune di Vicenza, 1996)

Descrizione lavori

X_Restauro degli acroteri, vasi e statue.XI_Restauro degli architravi in legno della trabeazione ionica e rivestimento con lastre di pietra.“L’architrave della trabeazione ionica, essendo tutto formato di legno, si trova non poco dalle intemperie guastato particolarmente nella fronte esterna (…). Il sistema da tenersi nella riatazione di questa parte importantissima dell’ordine ionico, sarà quello di levare tutta la parte fracida di legnami e di sostituirvi una lastra di pietra terziaria delle cave di Val del Sole o di San Gottardo (…). Dette pietre verranno poste in opera nel modo in cui le parti sopra alle colonne formino polvinare a quelle nel mezzo che saranno eseguite a cuneo, come nella tav II fig. a”.Le pietre verranno fermate sopra la cimasa dell’architrave mediante chiavelle in ferro dalla forma a gambero ben stagnate e zancate e con viti da legno nell’intera parte dell’architrave.Il soffitto e tutte le parti interne dell’architrave saranno eseguite con cantinelle di abete su cui sarà applicata una malta composta da calce e inerti del fiume Astico, misti a rottami di terraglie.Il tutto sarà poi rifinito con “(…) marmorino appannato impastato con terre minerali gialla e d’ombra formante una tinta simile alla pietra (…)”.XII_Spostamento delle gore della trabeazione ionica.“Sopra la trabeazione ionica di tutta la facciata trovandosi la gora collocata in sito no proprio né dal’arte voluto, aumentando di un modano la cornice con grave scapito della sua architettonica proporzione, si progetta di levare l’attual gora (…)”. La gora dovrà essere ricollocata nella vecchia conca sopra la gola dritta.“Contemporaneamente al descritto lavoro si eseguirà anche l’incassatura nella cornice e nei muri sottoposti dei due cannoni che si trovano fra le colonne binate dell’avancorpo della facciata,

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ricostruendoli però con lamina di rame”.XIII_Applicazione dell’intonaco sui capitelli, i fusti e le basi delle colonne ioniche.Applicazione sul fusto di un intonaco composto da calce viva e marmo polverizzato mischiato con terre minerali gialla e d’ombra a simulare la tinta della pietra. L’intonaco dovrà essere sufficientemente liquido per consentire l’applicazione con grossi pennelli. Successivamente si fratonerà e poi si levigherà con una cazzuola fino a che non risulti compatto. Si otterrà una stabilitura simile a quella presente nei monumenti di Pompei ed Ercolano.XIV_Finestre dell’avancorpo delle facciate.XV_Piedistallo delle colonne ioniche.XVI_Rimozione e rifacimento degli zoccoli, delle cimase e dei balaustri formanti parapetto nelle logge e finestre della facciata principale.“Le balaustrate (…) si trovano tutte in pessimo stato, le cui riparazioni costerebbero non poco, ed il risultato sarebbe nullo essendo i balaustri di maniera barocca”.XVII_Riposizionamento delle metope e dei triglifi mancanti nella trabeazione dorica.

3 agosto 1853Commissione Civica per le Cose Patrie alla Congregazione MunicipaleProgetto di due accessi laterali.AT, b. 4337, fasc.3.

Disegni del progetto di due accessi laterali.MCV, Gabinetto di stampe e disegni, Dis. N. 38 e n. 39.

24 settembre 1853Civica Commissione per le Cose Patrie alla Congregazione MunicipaleProgetto di restauro della facciata principale e del soffitto della sala del palazzo del Museo Civico.ACV, VIII, Istruzione, Museo, b.6 Progetti e liquidazioni lavori, fasc. “Atti varii da ritornarsi”.

“La commissione ha potuto riconoscere il danno di spostamento in cui si trovano molti punti della facciata, e soprattutto della trabeazione superiore dell’ordine jonico, che manifesta un sensibile squilibrio, da richiedere una indilata riparazione generale di tutta la facciata per impedire danni ogni giorno crescenti.(…) l’irregolare profilatura della cornice jonica (…) deriva dalla spinta cagionata dallo slegamento delle catene morte di legname sostenenti il soffitto della sala del Palazzo, disordine che in sopralluogo fu riconosciuto dai sottoscritti, e che conviene già tolto con la medesima sollecitudine. (…) Non occorre ripetere che lo spostamento della cornice superiore dipendendo dalla spinta dell’interiore ossatura del soffitto, è inevitabile la demolizione di questo, siccome pure la immediata ricostruzione sia per l’opportunità delle sussistenti armature, sia per la necessità di restituire ad uso immediato la sala (…).La rinnovazione e decorazione di tal soffitto è manifestatamente un tema della massima importanza.Il Palladio non ha lasciato travedere il suo concetto per questa parte di edificio, al quale il Bertotti supporrebbe accomodato il pensiero di un comparto di lacunari, deducendolo dalla idea delle adiacenti loggie: messo però in effetto tale disegno presenterebbe un comparto di quindici uniformi cassettoni, oltre una linea angusta di piccoli lacunari lungo le pareti, le quali colle sottoposte aperture delle finestre e degli ingressi non consentono distribuzione più grandiosa, quale il Palladio praticò in consimili sale, la elevazione delle quali può comportare impalcature di così profondo rilievo, ma che certamente risulterebbero pesanti nella

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sala poco elevata del palazzo in discorso, non fu poi d’altronde sempre conforme nel Palladio la pratica di decorare di lacunari i soffitti nelle sale dei suoi palagi.Ritraendosi per gli esposti riguardi l’architetto Miglioranza da quell’idea, prendeva a base di nuovo studio il soffitto a volta di una stanza terrena nel palazzo medesimo, eseguito certamente nei giorni del Palladio che ne fa cenno e ne produceva un concetto quasi conforme, disegnato nella tavola suindicata, che offre nel mezzo un rettangolo distinto in tre spazii di mezzo coll’effetto della pittura tre soggetti allegorici che si riferiscono alla Città di Vicenza, e nei minori comparti una successione di ritratti degli uomini più illustri di Vicenza, con emblemi allusivi agli studi studii per essi coltivati; tutto questo si legge nella descrizione del foglio A sotto il lavoro XXII, e nella tavola N.I.La scrivente Commissione non può non applaudire al proposito che nel soffitto della maggior sala del Museo Civico si raffiguri una patria storia di questi genii che più la misero in fama, in gran parte con le opere radunate nel Museo medesimo. Ma quanto all’invenzione architettonica del soffitto, essa si fa carico di osservare che la distribuzione dei comparti ideati riesce troppo minuta rispetto la grande sala a cui è destinata, mentre egregiamente corrisponde al soffitto della minore stanza terrena, da cui fu preso il modello. Inoltre la inclinazione del sesto del soffitto stesso lungo le pareti riesce poco sviluppata rispetto alla grande dimensione di tutto il soffitto, che richiederebbe certamente una dimensione di arco più risoluta, ma a cui si oppone la mancanza di maggior cielo, limitato dall’immediata contiguità del telajo del tetto.Quanto al tema dell’invenzione pittorica, oltre che i soggetti allegorici oggidì sono caduti fuori di uso, i tre propositi da prendersi dall’agricoltura e dagli studii che più fiorirono i Vicenza, comparirebbero certamente freddi, e certo difficili ad essere nobilmente determinati quali sono propositi del sig. r Architetto; né meno fredda e monotona comparirebbe la serie di ritratti, e degli emblemi allusivi.Per tutte queste ragioni la Commissione ha provocato il sig.r architetto Miglioranza a presentare un nuovo tipo, il quale in gran parte avvicinandosi a quello tutto piano attualmente esistente si presenti come sostenuto da un’imposta che giti intorno alle pareti, lungo la quale ricorre una fascia di decorazione, che formar deve il limite di una sola grande pittura, di una sola grande idea, quella della città di Vicenza raffigurata in un Genio, con attorno in vari gruppi gli uomini più illustri per le scienze, lettere, arti e meriti di ogni genere verso la patria. (…)Tutto il sistema della restaurazione della facciata non è che la più rigorosa investigazione dei guasti e la più severa applicazione del riparo; per cui ad opera finita il prospetto conserverà l’aria della vetustà di tre secoli che gli sta sopra, sparendo solo le tracce dei danni”.

12 gennaio 1854L’I.R. Ufficio Provinciale delle pubbliche CostruzioniApprovazione il progetto presentato da Miglioranza il 28 luglio 1853.M. Barausse, Indagini…cit.,1996.

2 maggio 1854Miglioranza alla Civica Commissione per le Cose PatrieFogli riassuntivi del progetto 28 luglio 1853 con specificati separatamente le quantità dei materiali e la mano d’opera.ACV, VIII, Istruzione, Museo, b.2 Progetti e liquidazioni lavori, fasc. “B Stralcio del progetto del 28 luglio 1853”.

1854

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29 maggio 1954Ufficio della Congregazione MunicipaleContratto Municipale per il restauro facciata principale e grande salaACV, VIII, Istruzione, Museo, b.2 Progetti e liquidazioni lavori, fasc. “B Stralcio del progetto del 28 luglio 1853”.

6 giugno 1854“Processo verbale di consegna lavori per la riattazione di tutta la facciata principale fino alle basi doriche”.ACV, VIII, Istruzione, Museo, b.2 Progetti e liquidazioni lavori, fasc. “B Stralcio del progetto del 28 luglio 1853”.

12 agosto 1854G. Miglioranza“Progetto delle opere da eseguirsi per approntare le stanze ad uso di Storia Naturale nel Civico Museo”.ACV, VIII, Istruzione, Museo, b.2 Progetti e liquidazioni lavori, fasc. “O Progetto delle opere da eseguirsi per approntare le stanze ad uso di Storia Naturale nel Civico Museo”.

Descrizione dei lavori

Stanza A1_Demolizione di parte del terrazzo e recupero delle sottostanti travi.Previa realizzazione di apposita armatura, si leverà il terrazzo per una superficie di 3,20 mq e il sottostante solaio. Si taglieranno le teste di sei travi che si trovano ammalorate, “le quali verranno indentate a chiavarollo sopra un nuovo legno di abete lungo m. 3,60, grosso 0,15 e 0,18 posto trasversalmente, e nelle solide travi mediante lamine e zanche di ferro e relativi chiodi fermate”. Si proseguirà con la realizzazione di un doppio tavolato.2_Realizzazione del nuovo terrazzo.Si realizzerà un nuovo terrazzo nella parte demolita “con semina simile a quella esistente, più mattone da rimettersi n varie rappezzature a tagliamento dei guasti esistenti”. Successivamente si levigherà tutta la superficie con mola.3_Realizzazione di stipiti in legno per le due porte.Gli stipiti verranno poi dipinti ad olio con due mani di vernice imitante il marmo Bardiglio.4_Restauro delle vetrate delle due finestre.Le vetrate si dipingeranno poi con tre mani di “biaca” ad olio.5_Pittura delle pareti “a guazzo con tinta composta di terra verde veronese e terra gialla formando un color pistacchio”.6_Indicazione dei lavori da eseguirsi nello stanzino contiguo alla Stanza A.A_Risistemazione del pavimento in cotto usando le vecchie pianelle.B_Intonacatura del muro divisorio vicino al vano della porta.C_Applicazione di tinta a guazzo.D_Applicazione di tinta ad olio con “biaca del Platier” ed impasto di vernice nella vetrata e nell’inferriata della finestre.

Stanza B7_Realizzazione di un nuovo terrazzo per 8 mq.Tutta la superficie verrà poi levigata con mola e successivamente verrà applicato olio di lino per renderlo solido e lucidarlo.8_Tintura delle pareti a guazzo.9_Restauro degli infissi delle vetrate.

Stanza C10_Realizzazione di un nuovo terrazzo per 12 mq (cfr lavoro n.7).

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11_Restauro della vetrata.12_Tintura delle pareti a guazzo.13_Costruzione di stipite nella porta (cfr. lavoro 3).

Stanza D14_Costruzione di nuove soglie in biancone per le due porte.15_Costruzione nelle due porte di fodere in abete ed esecuzione di stipiti (cfr. lavoro 3).16_Tintura delle pareti a guazzo.17_Pittura ad olio delle griglie e delle vetrate.Sulle prime si passerà una pittura ad olio di colore verde, sulle seconde invece della biaca di Platier impastata con vernice.

Stanza E18_Realizzazione di un nuovo terrazzo per 0,70 mq (cfr. lavoro n.7).19_Pittura ad olio delle griglie e delle vetrate delle due finestre.Sulle prime si passerà una pittura ad olio di colore verde, sulle seconde invece della biaca di Platier impastata con vernice.20_Costruzione nella porta che immette alla scala di fodere in abete ed esecuzione di stipiti (cfr. lavoro 3)21_Nel lato opposto verso il cortile si sposterà per 0.15 cm la porta attuale, rifacendo lo stipite22_ Tintura delle pareti a guazzo.

15agosto 1854Foglio riassuntivo dei lavori di stuccatore.ACV, VIII, Istruzione, Museo, b.2 Progetti e liquidazioni lavori, fasc. “C Perizia d’avviso della spesa occorrente pei lavori da eseguirsi a compimento della riattazione delle due loggie e del fianco a mezzogiorno, non che delle decorazioni con stucchi della gran Sala del Civico Museo”.

24 luglio 1854Consiglio Comunale. Accettazione della proposta di comprendere il portico tra le strade pubbliche, da restaurarsi con i fondi della manutenzione stradale.A. Magrini, Il Museo civico…cit., 1855, p. 50.

26 agosto 1854Processo verbale di conferenza seguita nel Palazzo del museo Civico tra la Congregazione Municipale e la Civica Commissione delle cose patrie.ACV, VIII, Istruzione, Museo, b.6 Progetti e liquidazioni lavori, fasc. “Atti vari da ritornarsi”.

Si indicano lavori eseguiti fino a quel momento nella sala centrale e nella parte superiore del prospetto e si relazione sui problemi venuti alla luce durante il restauro. Di seguito si indicano per punti i vari danni rilevati e i possibili interventi da effettuarsi:1_Necessità di rimuovere due teste di travi trovate in condizione di marcescenza nell’angolo meridionale del tetto.2_Necessità di aggiungere di una chiave in ferro nel muro a meridione della loggia superiore per frenare la spinta dell’arco.3_Rilievo di un forte degrado delle sedici teste di leone lungo la cornice dell’ordine ionico per il posizionamento in passato della grondaia.4_Necessità di sostituire un capitello ionico nella loggia a tramontana. 5_Necessità di aggiungere di una chiave in ferro nel muro a tramontana della loggia superiore per frenare la spinta dell’arco.6_Necessità di applicare una finitura ad olio sulle pietre nuove per conciliare la tinta con le vecchie.La perizia prosegue con alcune osservazioni dell’architetto:

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_Necessità di un restauro della parte interiore delle logge ioniche.“Egli però non poté rimanersi dal far quindi osservare:1. che il ristauro suddetto avrebbe creato una grande dissonanza agli occhi dello spettatore, ove non avesse avuto luogo la completa ristaurazione anche della parte interiore delle due loggie superiori, una delle quali a mezzogiorno presentava le sue pareti in parte rifatte al greggio dopo le attuali riparazioni, e in parte coperte a fresco assai deperito, e immeritevole di conservazione pel suo gusto barocco; inoltre la impalcatura del soffitto a lacunari mostrava spesse fessure e deperimenti degli ornati in rilievo, nonché un generale smarrimento della tinta; l’altra loggia poi a tramontana, oltre di presentar i lati delle pareti tuttora in greggio, nel soprastante soffitto eseguito ridotto a stucchi di barocco stile palesava molteplici crepature in conseguenza della spinta dell’arco che causava uguali disfunzioni anche nelle cornici esteriori da non differire un provvedimento, il quale sarebbe riuscito più economico colla riordinazione attuale per la sostituzione delle armature”._Necessità di intonacare il fianco a meridione del palazzo per “convenienza armonica delle alla contigua parte già in corso di ristauro”, fortemente ammalorato per via di un’infiltrazione proveniente dalla canna fumaria.Successivamente Miglioranza illustra i lavori del soffitto della Grande Sala, “dopo aver fatta riconoscere qualche modificazione ch’egli divisava introdurre per conciliare nel nuovo soffitto la maggiore armonia possibile con l’idea dei soffitti palladiani”, e sottolinea la necessità di eseguire gli stucchi del soffitto in questa fase dei lavori per non lasciare le travi a vista e allo stesso tempo per ottimizzare le risorse del cantiere in atto.

29 agosto 1854G. Miglioranza“Perizia d’avviso della spesa occorrente pei lavori da eseguirsi a compimento della riattazione delle due loggie e del fianco a mezzogiorno, non che delle decorazioni con stucchi della gran Sala del Civico Museo”.ACV, VIII, Istruzione, Museo, b.2 Progetti e liquidazioni lavori, fasc. “C Perizia d’avviso della spesa occorrente pei lavori da eseguirsi a compimento della riattazione delle due loggie e del fianco a mezzogiorno, non che delle decorazioni con stucchi della gran Sala del Civico Museo”.

Lavori di falegname1_ Ricostruzione dell’ossatura del soffitto a lacunari della loggia a tramontana, in modo simile ai lacunari della loggia a mezzogiorno. Si potrà usare del legname vecchio purché non fradicio. Si costruirà l’ossatura anche per i soffitti nei vani dei lacunari della loggia a mezzogiorno. 2_“Dovendosi ridurre con dimensioni originali palladiane le tre porte che dalle stanze e Sala immettono alle Loggie”, saranno realizzati nuovi infissi in noce per i fori così ottenuti.4_Realizzazione dell’armatura della loggia a tramontana.

Lavori di muratore5_“Nelle due loggie della facciata principale si leveranno gli stipiti delle tre porte che non corrispondono alle regole palladiane per nuovamente ridurli e sagomarli con modanature del detto autore”.6_Rimozione dell’intonaco esistente nelle pareti interne delle due logge e stesura di un nuovo strato di intonaco “a greggio con calce e sabbia e da fino con marmorino impastato con tinta e lucidato”.7_Intonacatura del fianco a mezzogiorno nella maniera sopra descritta.L’avancorpo verso il cortile sarà intonacato “a greggio e a fino” con solo

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calce e sabbia.Si demoliranno tutti i camini e abbaini che si trovano verso il cortile, coprendo i vani risultanti con nuove pianelle e tegole.8_Intonacatura del soffitto della loggia tramontana a formare gli architravi e le modanature dei lacunari. Si intonacheranno anche i vani dei lacunari posti a mezzogiorno.

Lavori di Tagliapietra9_Esecuzione di 16 teste di leone.10_Sagomatura degli stipiti delle tre porte secondo le regole palladiane.11_Sostituzione di un capitello ionico nella loggia a tramontana, posizionato mediante chiavella in ferro.

Lavori di Fabbro-ferrajo12/13_Posizionamento di chiave in ferro sopra il vano dell’arco della loggia a mezzogiorno e a tramontana per controbilanciare la spinta dell’arco.

Lavoro di Pittore14_Rifacimento di tutte le pitture a tempera e a chiaro-scuro nel soffitto della loggia a mezzogiorno e decorazione con pitture simili della loggia a tramontana.15_Coloritura ad olio delle pietre nuove della cornice, capitelli e altre parti.

Lavoro di stuccatore16_Esecuzione a stucco nella loggia a tramontana di tutti i modiglioni, rosoncini e fusajole come quelle esistenti nella loggia meridionale.I campi dei grandi lacunari verranno poi decorati con rosoni o emblemi delle scienze e delle arti.17_Esecuzione di stucchi nel soffitto della Gran Sala.

Dal Processo di Laudo si legge che lo stuccatore eseguì inoltre:_due ornamenti intagliati raffiguranti emblemi architettonici. _le fasce in un lacunare della loggia meridionale._due archivolti con serraglia intagliata._Quattro capitelli di pilastri._Due metope e tre patere nel fregio dorico a mezzogiorno._3, 26 mq di marmorino lungo il basamento della gran Sala.ACV, VIII, Istruzione, Museo, b.4 1854-1859, fasc. “Processo verbale di Laudo di tutti i lavori eseguiti nel palazzo Ciericati ora Museo Civico”

16 settembre 1854Civica Commissione per le Cose Patrie alla Congregazione MunicipalePerizia del compimento di alcuni lavoriACV, VIII, Istruzione, Museo, b.6 Progetti e liquidazioni lavori, fasc. “Atti vari da ritornarsi”

Nella relazione si legge: “Messe in istato di perfetto ristauro le due loggie superiori, l’una assai deperita, l’altra essendo deformata da ornamenti barocchi nelle porte e nel soffitto”.

1 novembre 1854Ufficio della Congregazione MunicipaleContratto Municipale per le stuccature della gran sala e per alcuni lavori addizionali.ACV, VIII, Istruzione, Museo, b.2 Progetti e liquidazioni lavori, fasc. “C Perizia d’avviso della spesa occorrente pei lavori da eseguirsi a compimento della riattazione delle due loggie e del fianco a mezzogiorno, non che delle decorazioni con stucchi della gran

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Sala del Civico Museo”.

3 febbraio 1855Lettera di Miglioranza alla Civica Commissione per le Cose PatrieRilevamento di gravi danni nel portico a piano terra, specificatamente nell’ordine dorico della facciata principale, nel portico di mezzo e nella loggia nel lato a tramontana.ACV, VIII, Istruzione, Museo, b.6 Progetti e liquidazioni lavori, fasc. “Atti vari da ritornarsi”.

“Partecipo ai gravi disordini da me verificati nell’Ordine Dorico della Facciata Principale del Museo Civico, e nel soffitto del Portico di mezzo e in quello della Loggia nel lato a tramontana; e contemporaneamente mi onoro di indicare le operazioni indispensabili da eseguirsi per assicurare le dette parti e preferibilimente ridonare la palladiana originalità nel soffitto del portico di questo importante monumento”.In seguito alla demolizione di parte del soffitto lungo l’architrave della trabeazione dorica, Miglioranza scrive di aver potuto verificare che:_“Tutto l’ordine inferiore della facciata si trova slegato, privo di qualunque chiave di ferro che colleghi longitudinalmente una parte con l’altra dell’Ordine Dorico e lo unisca ai muri interni dell’edifici (…)”. _Il movimento determina lo spostamento dei cunei dell’architrave dorica in pietra e l’inclinazione della facciata verso la piazza. Si rileva inoltre la presenza di depressioni sulle volte di periodo barocco, che contraddistinguono il portico di mezzo e la loggia dorica a tramontana._Dalle fessure delle pietre dell’architrave si verificano infiltrazioni d’acqua, causando problemi di umidità sia nell’impalcatura del soffitto della grande sala con conseguente marcescenza delle teste di alcune travi, sia nei muri e nel pavimento in cotto posto sopra la loggia a tramontana, con conseguente affioramento di sali.Miglioranza propone quindi di collocare 12 teste di chiave fermate nell’ossatura dell’architrave del nuovo soffitto. Per posizionare le catene “è d’uopo di abbandonare il sistema barocco dei soffitti a volta esistenti, e di sostituirvi soffitti disposti a lacune come li avea ideati lo stesso Palladio”.

3 febbraio 1855G. MiglioranzaDescrizione dei lavori per il consolidamento del portico dorico e rifacimento del relativo soffitto.ACV, VIII, Istruzione, Museo, b.2 Progetti e liquidazioni lavori, fasc. “D. progetto abbreviato indicante le spese del materiale e la mano d’opera occorrenti per assicurare la parte dorica alla facciata principale e rinnovare il soffitto del portico terreno e del Museo Civico”.

Lavori di Falegname1_Gran Sala. Riposizionamento di 4 legni della medesima qualità e dimensione delle travi esistenti e realizzazione di “fettonature” con elementi in larice e viti in ferro delle porzioni di travi che presentano le teste guaste.2_Portico a tramontana e portico centrale. Demolizione del soffitto voltato e ricostruzione di un soffitto a lacunari come quello presente nella loggia meridionale. L’ ossatura sarà formata da “reffese” in legno di abete di spessore di 0,48 m e lunghe un po’ più della larghezza del portico per poter essere posizionate entro i muri. Gli elementi lignei delle specchiature e delle modanature dovranno essere realizzate con “centeni” di pioppo e cantinelle di abete solidamente inchiodate. Si potrà usare legname di recupero.

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Lavoro di Fabbro-Ferrajo3_Portico a tramontana. Posizionamento di tre spranghe di ferro (lungh. 3,10 m e sez. 0,02x0,05) al fine di assicurare gli architravi alla facciata principale.4_Esecuzione di sei grappe in ferro.5_Costruzione di 12 teste di chiave “sei da fermarsi sopra l’architrave, verticalmente al cateto della colonna dorica, e sei nel muro interno del portico, (…) assicurate con numero 60 chiodi brachini da doppio soldo nelle reffese componenti l’ossatura degli architravi del soffitto.”

Lavori di Muratore6_Esecuzione nel portico a tramontana e nel portico mediano di appositi fori per incassare i tubi per l’illuminazione a gas, e per il posizionamento delle teste delle travi del soffitto e dei tiranti in ferro.Si realizzeranno poi con grisiole tutti gli architravi del lacunare, sopra le quali sarà applicata la prima mano di intonaco, composto di calce, sabbia e terraglia polverizzata. Di seguito si darà la seconda mano di intonaco a greggio e verranno sagomate le modanature dei lacunari con la medesima malta con le forme e le dimensioni della loggia a mezzogiorno.7_Portico a tramontana. Esecuzione di tre remenati “sopra gli intercolomnj in luogo dell’attuale legname che forma imposta alla volta suddetta”.Rimozione della volta e rifacimento del piano del pavimento della loggia superiore.“Indi verrà levata la parte di essa volta imbevuta di salsedine e sostituita con materiale nuovo di cotto, sopra il quale verrà distesa una mano di boldrone o catrame liquido e vi si costruirà poi sopra il pavimento della loggia impiegando il vecchio materiale e sostituendo con nuovo l’inservibile. La connessione poi dei mattoncini sia fra loro come con le pietre lungo le balaustrate verrà cimentata con olio di lino, calce polverizzata mista ad antimonio”.

Lavori di Stuccatore8_Soffitto del portico a tramontana. Asciugato l’intonaco si applicherà la stabilitura con marmorino appannato. Successivamente si eseguiranno le decorazioni simili alla loggia a mezzogiorno e infine “per rendere più leggero tutto l’insieme del soffitto i piani sottoposti degli architravi verranno decorati da una greca in rilievo a stucco nelle forme usate dal Palladio divisa nelle incrociatura da patere pure di stucco. Una simile decorazione si applicherà anche agli architravi della loggia suddetta”.

1 marzo 1855 Ufficio della Congregazione MunicipaleContratto Municipale per lavori indispensabili per consolidamento del portico.ACV, VIII, Istruzione, Museo, b.2 Progetti e liquidazioni lavori, fasc. “D. progetto abbreviato indicante le spese del materiale e la mano d’opera occorrenti per assicurare la parte dorica alla facciata principale e rinnovare il soffitto del portico terreno e del Museo Civico”.

20 marzo 1855 G. Miglioranza“Progetto abbreviato per la costruzione del pavimento nel gran portico terreno esterno, Vestibolo e Loggia pure terrena ad occidente al Civico Museo”.ACV, VIII, Istruzione, Museo, b.4 1855-1859, fasc. “Progetto abbreviato per la costruzione del pavimento nel gran portico terreno esterno, Vestibolo e Loggia pure terrena ad occidente al Civico Museo”.

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Descrizione lavori

Pavimento del gran portico dorico esterno1_Rimozione del pavimento esistente. 2_Scalpellinatura dei i plinti delle colonne e demolizione della cornice della cimasa dello stilobate della facciata principale.3_Rimozione per una profondità di 40 cm del sottofondo della pavimentazione del portico. Il sottofondo verrà poi rifatto utilizzando come riempimento le pietre risultanti dalla demolizione mescolate con calce di cemento e sabbia.4_Costruzione di un cordolo di fondazione tra gli intercolumni della facciata, internamente al portico e nei vani degli archi laterali, utilizzando materiale di recupero. 5_Realizzazione di nuove soglie, utilizzando del biancone proveniente dalle cave di S. Ambrogio in provincia di Verona, la cui lunghezza sarà pari alla distanza tra gli assi delle colonne, la larghezza pari al plinto delle basi più lo sporto della cimasa dello stilobate e lo spessore di 17 cm.La superficie sarà lavorata a martellina con dentatura media e dal lato verso lo stilobate il bordo delle lastre di pietra sarà lavorato con le “modanature palladiane” le quali saranno riproposte anche sul bordo della gran scala centrale e negli archi laterali. I giunti tra una pietra e un’altra saranno marcati con una “cordelletta” levigata lucida dello spessore di 2 cm.6_Realizzazione di pietre per le squadrature del nuovo pavimento sempre in biancone, riprendendo disegno e dimensioni del soprastante lacunare.Al centro verranno posti dei quadrati di marmo rosso provenienti dalle cave del comune di Caltramo (disegno A) e aventi una spessore dai 10 ai 15 cm e con superficie battuta a martello.7_Costruzione di due scale laterali per l’uso pubblico del portico dorico. La scala a tramontana avrà 2 gradini mentre quella a meridione sette, in entrambi i casi i gradini saranno realizzati in biancone e avranno al superficie lavorata a martellina.8_Ricostruzione dei plinti delle basi delle colonne con biancone; “il lavoro verrà eseguito in modo che gli spigoli siano esattamente profillati, e la superficie che rimane visibile, sia finamente con martello granitata, e si avrà cura di conservare le palladiane dimensioni”.Ogni plinto sarà composto da due pezzi che saranno poi messi in posizione mediante dentelli che si lasceranno nel plinto stesso e che si incastreranno in appositi alloggiamenti lasciati nelle soglie. “Vi si applicherà poi un così detto beverone allo scopo di chiudere gli interstizi interni che risulterebbero tra il plinto e la base, il quale beverone sarà composto di calce liquida, mista a rottami di terraglie polverizzati, e marogna di ferro questa pure polverizzata”.Saranno effettuate anche delle tassellature sulle basi delle colonne laddove risultino particolarmente degradate, “indi si applicherà sopra tutta la superficie dei modani, mediante sagoma in ferro, un intonaco che verrà composto di calce polverizzata, terra cotta pure polverizzata e rottami di terraglia mista ad antimonio nella proporzione di uno a quattro ed il tutto impastato con olio di lino crudo”.9_Sostituzione di tutti i plinti dei pilastri della pareti interne del portico. I suddetti plinti e gli zoccoli tra l’uno e l’altro verranno poi trattati con l’intonaco pocanzi descritto.

Pavimento del Vestibolo10_Rimozione dei marmi del teatro di Berga che si trovano nel Vestibolo11_Demolizione dell’antico terrazzo per uno spessore di 36 cm. Si realizzerà quindi un sottofondo composto da ghiaia, materiale di recupero e calce, il tutto ben compresso.

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12_Realizzazione di un nuovo terrazzo formato da uno strato di calcestruzzo (sp. 10 cm) su cui sarà poi gettato un ulteriore strato di 3 cm composto da calce , sabbia e terra cotta pestata, sul quale verrà posto il piano superficiale del pavimento, formato con marmi rinvenuti negli scavi del Teatro Berga.Il bordo del pavimento lungo le pareti verrà poi caratterizzato da una fascia formata da piccoli pezzi quadrati di marmo bianco e rosso, lavorati in modo simile a un mosaico. Tutta la superficie verrà levigata con mola ed infine vi si applicherà olio crudo.

Pavimento della Loggia Dorica terrena13_Rimozione del pavimento in cotto e le soglie in pietra terziaria. Si rimuoverà anche il sottofondo per uno sp. di 20 cm in quanto “pregno di salsedine”. Si costruiranno cordoli di fondazione tra gli intercolumni.14_Realizzazione di nuove soglie in pietra di S. Ambrogio della qualità detta “corso gentil”. La superficie verrà lavorata con martello.15_Esecuzione di un lastricato come nel tipo A, ovvero con esagoni di marmo rosso e riquadrature in biancone.16_Sostituzione dei plinti delle colonne.

Costruzione della grande Scala17_Demolizione della scala esistente e rimozione “dell’ingrostatura” e dello zoccolo delle pareti sia nei lati della facciata del palazzo, sia negli avancorpi che fiancheggiano la scala. 18_Livellamento del piano della piazza, lasciando libero lo stilobate del palazzo per 1,20 m.19_Realizzazione delle fondazioni della scala e dello stilobate in sassi e cotto, costruendo tanti “piccoli scaglioni orizzontati” sopra cui collocare i gradini in biancone.Verrà rifatto anche il rivestimento in pietra, lo zoccolo e le cimase dello stilobate con lastre in biancone i cui giunti dovranno “cadere verticalmente alle estremità dei plinti delle basi delle colonne”. “Si dovrà mantenere perfettamente la forma dei modani dettati da Palladio”.

23 marzo 1855Lettera della Congregazione Municipale a MiglioranzaIncarico per la realizzazione della pavimentazione e della gradinata nel portico dorico.ACV, VIII, Istruzione, Museo, b.4 1855-1859, fasc. “Collaudo dei lavori di pavimentazione della loggia terrena del Palazzo Chiericati e gradinata”.

25 marzo 1855Ordinanza MunicipaleRestauro del lastricato della loggia al piano terreno, della gradinata esteriore e del piano del vestibolo. Intervento da pagarsi in 4 anni utilizzando il fondo delle manutenzioni stradali.A. Magrini, Il Museo civico…cit., 1855, p. 36.

10 maggio 1855G. Miglioranza“Progetto abbreviato indicante la spesa del materiale e della mano d’opera occorrenti per la riattazione generale del fianco verso tramontana del Museo civico”.ACV, VIII, Istruzione, Museo, b.2 Progetti e liquidazioni lavori, fasc. “E Progetto indicante la spesa del materiale e della mano d’opera occorrenti per la riattazione generale del fianco verso tramontana del Museo civico”.

Descrizione lavori1_Realizzazione di un’impalcatura

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2_Sostituzione dello zoccolo per 3,20 m lineari ed esecuzione delle tassellature nelle altre parti degradate.Si riposizioneranno dei tondini guasti nei basamenti dei due pilastri delle arcate.3_Restauro della fascia ornata lungo le soglie delle finestre mediante levigatura con raspa. Tale intervento riguarderà anche sugli stipiti, le cimase delle finestre, le imposte e la chiavi degli archi.4_Sostituzione per un metro della gola dritta a della trabeazione dorica. Le stuccature verranno fatte con cemento composto di quadrello posto misto a pozzolana nella porzione di una a quattro ed impastato con olio di lino crudo. Tutte le modanature saranno levigate con raspa per permettere l’applicazione della tinta ad olio.5_Sostituzione dei poggioli delle finestre del piano nobile. Rimozione dei profili degli zoccoli che collegano un balcone all’altro e riduzione di quelli nei vani dei poggioli, ricollocando in opera le vecchie cimase.Tutte le pietre componenti i vari elementi architettonici verranno poi levigati con raspa, stuccati e trattati con tinta ad olio.6_Tassellatura dei buchi lasciati dalla vecchia gora sulla trabeazione jonica e riposizionamento nel lato ad occidente di due teste di leone. Il tutto verrà poi stuccato e levigato con raspa per applicare al tinta ad olio.

Lavori di muratore8_Demolizione dei camini e posizionamento delle gore.9_Demolizione dell’intonaco.

14 maggio 1855G. Miglioranza“Perizia abbreviata indicante la spesa dei materiali e della mano d’opera occorrenti per la ricostruzione de’ nuovi fori di finestre e reti di ferro, nonché per la riattazione generale degli altri fori esistenti del Museo Civico”. ACV, VIII, Istruzione, Museo, b.2 Progetti e liquidazioni lavori, fasc. “F Perizia abbreviata indicante la spesa dei materiali e della mano d’opera occorrenti per la ricostruzione de’ nuovi fori di finestre e reti di ferro, nonché per la riattazione generale degli altri fori esistenti del Museo Civico”.

Piano terra1_Lato a tramontana, stanza a occidente. Restauro dello scuro della finestra.2_Lato a tramontana, stanza di mezzo. Costruzione di due nuovi fori e realizzazione di relativi scuri.3_Lato a tramontana, stanza che immette sul vestibolo. Restauro degli scuri.4_Vestibolo. Realizzazione di un’armatura del vano delle finestre con reti di ferro successivamente pitturate di bianco.5_Prima stanza a mezzogiorno. Costruzione di tre nuovi fori.6_Stanza a mezzogiorno, lato cortile, restauro degli infissi dei due fori esistenti.

Piano nobile7_Lato a tramontana, tutte le stanze. Restauro degli infissi.8_Sala grande. Restauro di tutti gli scuri.9_Stanza a mezzogiorno. Riduzione dei due fori e restauro degli scuri.10_Stanza a mezzogiorno alto cortile. Restauro degli scuri.

8 giugno 1855G. Miglioranza“Perizia d’avviso per la riduzione delle vetriate nelle stanze del Piano

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Nobile del Museo Civico nel lato a Tramontana”.ACV, VIII, Istruzione, Museo, b.2 Progetti e liquidazioni lavori, fasc. “H. Perizia per la riduzione delle vetriate nelle stanze del Piano Nobile del Museo Civico nel lato a Tramontana”

10 giugno 1855Preliminare di contratto per la costruzione di vetrate e di fori.ACV, VIII, Istruzione, Museo, b.2 Progetti e liquidazioni lavori, fasc. “F. Perizia abbreviata indicante la spesa dei materiali e della mano d’opera occorrenti per la ricostruzione de’ nuovi fori di finestre e reti di ferro, nonché per la riattazione generale degli altri fori esistenti del Museo Civico”.

15 giugno 1855G. Miglioranza“Perizia d’avviso della spesa occorrente per costruire una vetrata da collocarsi nella porta del Vestibolo del Museo Civico che mette alla loggia dorica occidentale”.ACV, VIII, Istruzione, Museo, b.2 Progetti e liquidazioni lavori, fasc. “I Perizia d’avviso della spesa occorrente per costruire una vetrata da collocarsi nella porta del Vestibolo del Museo Civico che mette alla loggia dorica occidentale”.

7 luglio 1855G. Miglioranza“Progetto Abbreviato indicante la spesa del materiale e della mano d’opera occorrenti per la riattazione della Scala principale a tramontana, di quella a mezzogiorno, della Loggia dorica e jonica a occidente, del vestibolo e d’altri lavori da eseguirsi a compimento del generale ristauro del Museo Civico”.ACV, VIII, Istruzione, Museo, b.2 Progetti e liquidazioni lavori, fasc. “L Progetto Abbreviato indicante la spesa del materiale e della mano d’opera occorrenti per la riattazione della Scala principale a tramontana, di quella a mezzogiorno, della Loggia dorica e jonica a occidente, del vestibolo e d’altri lavori da eseguirsi a compimento del generale ristauro del Museo Civico”.

Descrizione generale dei lavori

Lavoro della Scala nel lato a tramontana 1_Demolizione dell’intonaco dal piano dei gradini fino all’imposta della volta.2_Formazione di nicchie nei muri laterali alla scala, “dovendosi applicare nei vani delle lunette delle volte alcuni ritratti di cittadini illustri”.3_Applicazione di intonaco a greggio sulle pareti della scala, composto da calce sabbia.4_Rimozione delle inferriate e chiusura dei fori lasciati con cemento dalle due finestre che si trovano al quinto ripiano di entrambi le sezioni della scala. Le restanti dieci inferriate “verranno dipinte con tre mani di tinta con biacca del Platier impastata con olio ben cotto”.5_Ricostruzione della cornice dorica (lungh. 1,14 m., largh. 0.36 m., h. 0, 25 m.) al piede della finestra situata al quinto ripiano della scala a tramontana. Realizzazione di un muro (h. 0,86) con funzione di parapetto per la suddetta finestra, posizionando un nuovo davanzale in pietra (lungh. 1,32 m., larga 0,48 m., e grossa 0,20 m.)6_Applicazione di intonaco fino composto da “marmorino lucidato a fuoco che dovrà imitare un marmo granitato verde chiaro”. Sarà eseguita una fascia del medesimo marmorino che formi imposta alla volta, mentre nella parte inferiore si realizzerà uno zoccolo h. 0, 30 m, “macchiato finto marmo granito griggio”.Sulla volta sarà poi applicata una tinta a tempera che riprende il colore delle pareti.

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7_Collocazione nelle nicchie delle lunette di 10 ritratti di cittadini importanti. Negli scomparti laterali saranno eseguiti a stucco emblemi delle scienze o arti per il quale è ricordato il cittadino illustre.

Loggia Terrena dorica a Occidente8_Si picchietteranno tutte le pareti, i pilastri e le colonne della loggia e successivamente si applicherà un intonaco a greggio composto da calce e sabbia nella proporzione di uno a due. Le crepe presenti nel soffitto della loggia verranno poi stuccate con la medesima malta.9_Intonacatura delle pareti, dei pilastri e delle colonne con cemento a marmorino lucidato a freddo, con tinta simile alla facciata principale.10_Tassellatura con cemento delle parti mancanti degli elementi in pietra della loggia (stipiti, porte, finestre, fregi, zoccoli, capitelli). Si levigheranno con raspa le modanature.11_“Tutte le pietre sud descritte verranno colorate con tinta composta di Biaca del Platier, Terra Nera e Terra Gialla, impastato il tutto con olio cotto”.Dipintura ad olio delle porte con tinta imitante il legno di larice.

Scala nel lato a Mezzogiorno12_Al fine di preservare le pareti e la volta della scala dalle infiltrazioni provenienti dall’esterno, si restaurerà la cornice dorica, “rimettendone le modanature che da tempo si trovano danneggiate e coprendola con lastre di lata solidamente fermate, le quali verranno dipinte con tre mani di colore ad olio imitante il piombo”.13_Restauro dei muri e della volta della scala.Si risarciranno le lacune di intonaco presenti sulle pareti con “cemento a greggio composto di calce e sabbia finemente con cazzuola levigato”.14_Restauro dei gradini.Si tasselleranno le parti mancanti dei gradini “stuccando tutte le fessure con forte cemento composto di calce, rottami di terraglie polverizzati, il tutto impastato con olio di lino ben cotto; e la superficie di ciascun gradino verrà con raspa levigata”.

Loggia Ionica a occidente15_Rimozione del vecchio intonaco e applicazione dell’intonaco a greggio. Sui fusti delle colonne l’intonaco esistente sarà solo picchiettato e vi si applicherà poi dell’intonaco a greggio. Tutte le superfici saranno infine intonacate con marmorino lucido a freddo e perfettamente levigato.16_Restauro degli elementi lapidei.Si restaurerà il cavalletto fratturato della porta che immette alla scala verso tramontana, assicurandolo con due spranghe in ferro sulla parte superiore, “alle quali verranno appese due grappe pure di ferro a sostegno della pietra spezzata componente il cavalletto stesso”.Anche il cavalletto della porta a meridione sarà restaurato collegandolo con due grappe e chievelle di ferro. Sempre con chiavelle verranno assicurati gli stipiti delle finestre. Tutte le altre pietre verranno assicurate e poi raspate.“Per uniformare possibilmente il parapetto di questa loggia con gli altri della facciata principale del Palazzo, si crede opportuno di progettare la demolizione non essendo confacente ad una fabrica paladiana, i bruttissimi balaustri esistenti; perciò se ne progetta la costruzione di un nuovo parapetto con balaustri, zoccoli e cimase in tutto simili a quelli della facciata. Tutte le pietre verranno impalmeate con tre mani di tinta composta con biaca del Platier mista a terra gialla e nera, il tutto impastato con olio di crudo”.17_Restauro del soffitto della loggia.Si posizioneranno due travi (lungh. 4,00 m., sez. 0,15x0,18) “le quali verranno poste trasversalmente sopra i lotti della attuali catene del

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coperto, ed a queste travi verranno assicurate mediante reme e quattro lamine di ferro, lunga ciascuna m. 7,00, larga 0,04 grosse 0,003 tutte le depresse centinature che formano l’ossatura del soffitto”.Si intonacheranno poi tutte le parti che risultano staccate “con cemento a greggio di calcestruzzo, ed a fino con cemento di calce e sabbia diligentemente livigato”.18_Realizzazione di uno scuro per la porta che immette alla grande Sala adattando un infisos proveniente dall’ingresso della pinacoteca di S. Marcello.19_Posizionamento di due lapidi commemorative di marmo detto Gentil provenienti dalle cave di S. Ambrogio.

Lavori nel vestibolo20_Rifacimento dell’intonaco in tutta la parte inferiore del vestibolo per un’altezza di m. 1,15 con una malta composta da calce e sabbia nelle proporzioni di uno a tre.21/22_Le restanti superfici delle pareti e della volta verranno picchiettate e successivamente vi si applicherà una mano di intonaco composto da calce e sabbia a base del marmorino.23_“Verrà picchiettata pure tutta l’attuale ossatura dell’imposta della volta, e poi con sagome di ferro verrà modellata con le medesime proporzioni e modanature volute dal Palladio per l’imposta degli archi di maniera Dorica”.24_ Intonacatura delle pareti “con cemento di marmo nella proporzione comunemente usata di uno di calce e due di marmorino, il quale verrà finemente levigato lucido”.25_”Tutta la volta come le parti sferiche degli absidi verranno tutte intonacate con marmorino lucido, il quale marcherà nel sito dei pilastri l’andamento circolare dell’archivolto, e così pure tutti i campi saranno divisi a cunei imitanti le costruzioni delle volte quale fosse eseguita di vari pezzi di marmo; e la tinta da praticarsi sia negli intonaci delle pareti e così pure nella volta dovrà perfettamente imitare il marmo di Carrara di terza qualità”.26_Restauro degli scuri della porta principale che immette al portico e delle due porte laterali nel vestibolo.27_Realizzazione di un campanello sullo stipite della porta di ingresso del museo. Vengono identificate le tracce da eseguirsi per il passaggio dei fili di rame al’interno del museo e i punti in cui posizionare i campanelli.

Iscrizione nel fregio ionico della facciata28_Posizionamento di un’iscrizione sul fregio ionico della facciata.Le lettere saranno alte non meno di 36 cm e proporzionate secondo la teoria di Giuseppe Battista Treco, e “verranno eseguite in piombo misto ad antimonio nella proporzione di uno a quattro, fuso insieme; indi verranno finemente brunite e messe in opera fermandole nel fregio con uncini in ferro, e saranno con mordente e oro zecchino indorate”.

16 agosto 1855Inaugurazione del museo.Magrini, il palazzo…cit., 1855, p. 52.

1 ottobre 1855“Processo Verbale di consegna del lavoro di ricostruzione del Pavimento del Gran Portico Dorico esterno, dello Stilobate e della Grande Scalea sul piede della Facciata Principale, delle due piccole scale nei lati del portico del Museo Civico”.ACV, VIII, Istruzione, Museo, b.6 Progetti e liquidazioni lavori, fasc. “A Liquidazione dei lavori eseguiti per la ricostruzione del Pavimento del Portico Dorico esterno, dello Stilobate e Scalee e ristauro delle basi delle colonne doriche, del Museo Civico”.

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20 maggio 1856“Liquidazioni dei lavori per abbellimento del Museo”.ACV, VIII, Istruzione, Museo, b.6 Progetti e liquidazioni lavori, fasc. “III Liquidazione dei lavori per l’abbellimento del museo”.

8 settembre 1856“Liquidazione dei lavori eseguiti per il pavimento del Gran Portico Dorico esterno, lo stilobate, la grande scalea e le due piccole scale laterali”.ACV, VIII, Istruzione, Museo, b.6 Progetti e liquidazioni lavori, fasc. “A Liquidazione dei lavori eseguiti per la ricostruzione del Pavimento del Portico Dorico esterno, dello Stilobate e Scalee e ristauro delle basi delle colonne doriche, del Museo Civico”.

Lavori aggiuntivi2_Riduzione delle inferriate delle tre finestre dello stilobate in chiavelle stagnate, da impiegarsi per fermare i gradini della grande scalea.3_Riduzione di 15,20 m di pietra vecchia del demolito pavimento in inerti da collocarsi nel “sassone” al piede della facciata dal lato della piazza.Realizzazione di canale di scolo interrato e di relativo tombino per lo smaltimento dell’acqua proveniente dalle gore.4_Riattazione della volta che sostiene il pavimento del portico.Sottomurazione di varie parti del muro lungo il perimetro e nella parte interna del portico.“Chiudimento delle finestre dello stilobate e costruzione dei pertugi nel piano della piazza allo scopo di dar aria ai sotterranei del palazio. (…)Anche nelle basi delle colonne e dei pilastri interni del portico si riscontrarono dei guasti non pochi, che per ripararli si è dovuto rimettere con pietra nuova le modanature a due basi di colonna e così pure a due basi di pilastri nonché si è rimesso con pietra nuova per la lunghezza di Metri cinque lo zoccolo fra gli intercolumni dei pilastri interni al portico (…)”.5_Esecuzione in più dei seguenti lavoriA_Selciato di ciottoli lungo il piede dell’edificio dal lato della piazzaB_Rifacimento del piano inclinato tra la strada del corso e il livello della piazzaC_Pilastrini in pietra lungo il fianco a tramontana dell’edificioD_Formazione di due grandi pilastri di pietra masegna con funzione di paracarro e sostegno dell’illuminazione a gas6_“Per togliere la bruttura cagionata dalla salsedine di cui erano infette le parti inferiori delle pareti dei muri, dei fusti delle colonne e dei pilastri, lo scrivente architetto direttore del lavoro, fece applicare sopra tutta la superficie macchiata un impasto composto da olio di lino ben cotto misto ad antimonio; indi dopo bene asciutto due mani di colore con biaca del Platier impastata con olio di lino ben cotto, e il lavoro fu terminato con l’applicazione di una tinta a tempera, accompagnando così il colore del rimanente palazzo”.7_Restauro della facciata della casa adiacente al fianco meridionale del museo.

Il Magrini descrive così i lavori eseguiti:“Il Palladio crea un basamento di 5 piedi alla loggia per porre al di sotto le cantine e proteggere l’edificio dalle frequenti inondazioni del fiume adiacente. Per risolvere a questo problema le strade e il livello della piaza era stato nel tempo alzato coprendo il piede dello stilobate stesso e quindi diminuendo l’altezza complessiva del basamento. Furono quindi soppresse le finestre del basamento in quanto diminuita l’altezza del basamento e quindi proporzionalmente inadeguate”.A. Magrini, il palazzo...cit. 1855, pag. 50-51.

1856

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10 gennaio 1857Collaudo lavori dell’ingegnere Luigi Dalla Vecchia.ACV, VIII, Istruzione, Museo, b.4 1854-1859, fasc. “Processo verbale di Laudo di tutti i lavori eseguiti nel palazzo Chiericati ora Museo Civico”

Dal collaudo si legge che durante i lavori si rinvenne un piccolo balaustro mezzo interrato che si suppose fosse originario palladiano. Vennero perciò realizzati nuovi balaustri della medesima forma.

19 giugno 1860G. MiglioranzaRelazione sul restauro di palazzo Chiericati.G. Mantese, Memorie storiche…cit., I, 1952, p. 317.

Mantese cita parti della lettera:“L’esperienza ha dimostrato che nel caso di fiumana del Bacchiglione, l’acqua inonda anche la piazza dell’Isola e la parte inferiore del palazzo del Museo ingombrando tutti i tombini sotterranei per cui l’acqua che discende dal tetto di detto palazzo per i tubi verticali non può avere smaltimento e riempiendo i tubi stessi filtra poi per le giunture entrando nello stesso spazio delle incassature fra i tubi e la murazione con grave danno di quest’ultima e minacciando di versarsi anche sul piano nobile del palazzo. A prevenire e possibilmente distogliere siffatti disordini, lo scrivente architetto credette opportuno di far argare la parte superiore dei tubi di rame incassati nelle due colonne angolari del corpo di mezzo del portico dorico facendo aggiungere a ciascun tubo uno sfrattatoro pure di rame al triplice scopo: di sprigionare l’aria rarefatta interna dei tubi principali; d’introdurvi nuova aria esterna onde facilitare la discesa dell’acqua; di servire al caso di retrocedimento al libero sfogo dell’acqua, impedendo che non oltrepassi l’altezza dei capitelli di dette colonne fuori dal palazzo. A togliere poi qualunque filtrazione fece saldare a stagno tutte le giunture dei tubi; indi vi si applicò in tutta la superficie dei tubi e delle incassature uno strato di cemento composto di olio di lino impastato con terra polverizzata mista a litargirio”.

1857

1860

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ALLEGATO 2Cronologia dei progetti e dei lavori di restauro svolti

nella Loggia del Capitaniato tra il 1907 e il 1939

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Nel seguente documento vengono riassunti e disposti cronologicamente i documenti relativi ai restauri e ai vari progetti per il completamento della Loggia del Capitaniato tra il 1907 e il 19391. Al fine di ricostruire il dibattito inerente a tale vicenda sono risultati utili anche i molti articoli apparsi su quotidiani e riviste del tempo.Le parti considerate più significative per comprendere le differenti interpretazioni dell’opera palladiana sono state trascritte.

1864-1907Luigi ToniatoDescrizione del progetto per il completamento della Loggia.

Nel manoscritto conservato presso la Biblioteca Civica Bertolina si legge che nel 1864, al terzo anno di frequentazione dell’Accademia di Belle Arti di Brera, l’architetto ottiene un premio per il palazzo di fondo per la piazza dei Signori di Vicenza.Nel medesimo documento l’architetto dichiara di avere avuto due grandi maestri, Miglioranza e Boito, suo professore a Milano. “Il più interessante alla città mia alla quale ho consacrato tutto il fervore, cioè il compimento del Palazzo del Capitanio. Vi lavorai nello studio tanto, compiendo n. 5 quadri dimostrativi e n. 18 tavole di dettaglio, nonché perizie di opera. Ho tentato nel 1900 il senatore ing. Comm. Stefano (non legitur) ed ebbi lettera di lusinga. Non voleva essere il primo, ho tentato nel 1902 il sindaco Pasini che aveva modo di distinguersi, ma esso mi trattò quasi per pazzo. Indi nel 1908 il marchese Roi divenuto sindaco diede fuoco e acquistò i fabbricati che ostacolavano la costruzione ma non ebbe l’intelligenza di pensare a chi fu l’anima di questa creazione”.L. Toniato, Ricordi della vita, studi e lavori del Vicentino, ms. 3275, BCB (25 giugno 1910)

Nel manoscritto intitolato “Omaggio ad Andrea Palladio”, conservato presso il CISA, l’architetto vicentino illustra più dettagliatamente il progetto per il completamento. Per Toniato “La loggia del Capitaniato sarebbe stata ordita con 7 arcate e per ragioni di economia ne furono erette solo 3”. Egli fa riferimento al caffè Pedrocchi di Padova, edificio che è diventato uno ei fulcri della vita cittadina e propone di fare qualcosa di analogo proprio nella Loggia del Capitaniato.“Vicenza ha la sua vita nella piazza e vie adiacenti, ma se la detta loggia venisse adibita ad uso di caffè è certo un tal salone classicamente grandioso apporterebbe una vera novità non solo, ma sorpasserebbe di importanza l’edificio padovano. Chiudendo con decorosa invetriata le aperture, conseguendo per i servizi del conduttore gli adiacenti locali e costruendo due arcate, (non legitur) la demolizione delle case (non legitur) adiacenti, se ne aumenterebbe la grandiosità dell’edificio non solo, ma si avrebbe uno spazio sulla via cavour di pari ornamentazione della via del Monte. Ne risulterebbe una piazzetta di certa ampiezza che al lato contiguo all’edificio comunale offrirebbe comodi negozi. Il palazzo scamozziano coi suoi quattro atri di pareti maestose pel collocamento di monumenti, lapidi o busti di persone importanti offre un elegante cortile, portico di impiego assai dignitoso. Scala in cortile che mette a sontuosa scala decorata di affreschi a impiego per accogliere persone in occasioni solenni. Con galleria sontuosa si mette in comunicazione il piano nobile del palazzo acquistato colla sala del Consiglio, la quale offre comodità di antisala e corridoio, di comunicazione colle altre parti del

1 Tali documenti sono conservati presso la Biblioteca Civica Bertolina, nell’archivio del CISA e in quello del Comune di Vicenza.

ante 1907

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vecchi edificio”.L. Toniato, Omaggio ad Andrea Palladio, Fondo Toniato, man 6, CISA.

In un elenco delle opere realizzate da Toniato, si legge inoltre: “In realtà studiata nel suo complesso a Milano nel 1864 e qui nel 1902 riprodotta e fattone Reclame seggendo come d’indicazione il Com. Pasini.”L. Toniato, Riassunto dei titoli ed opera eseguite dal prof. Arch. Luigi Toniato, Fondo Toniato, man 6, CISA.

12 dicembre 1907Lettera di Luigi Toniato al SindacoRingraziamento per la proposta di completamento della Loggia.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1908-1927, fasc. VIII, Loggia del Capitaniato, 1925.

11 gennaio 1908Consiglio Comunale di VicenzaRelazione della Giunta Municipale sulla proposta di acquisto delle case Orefice e Poto in contrà Cavour e Piazza dei Signori pei futuri bisogni del Comune; deliberazioni relative.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1908-1927, fasc. “VIII Loggia del Capitaniato, 1925”.

Si propone di acquistare le case dai signori G. B. e Guido Porto e dal dott. Prof. Edoardo Orefice con prospetto su Via Cavour e il gruppo di case fra via Cavour e Piazza dei Signori, sia per rispondere alla necessità di nuovi spazi per gli uffici del Municipio, sia per completare la Loggia.Nella relazione si cita quanto il Magrini riportava circa la decisione del patrio Consiglio del 1 gennaio 1565 di comprare le suddette case per costruire una Loggia.“Si presentò quindi ora l’occasione opportuna di concretare quell’antico legato tramandatoci dai padri nostri. E poiché tutti sanno quanto più cresce giornalmente il valore degli stabili, ci sembra che giammai più favorevole momento ci sarà dato per accogliere le offerte veramente convenienti che oggi ci vengono fatte.Se poi a questa antica idea di pratica convenienza si aggiunge la speranza di poter vedere in futuro, più o meno prossimo, completata la loggia del Capitaniato che il genio di Palladio ideò e in pochi mesi faceva sorgere nell’anno 1571 (…)”.

23 gennaio 1908Consiglio Comunale di VicenzaSessione straordinaria. Adunanza del 23 gennaio 1908.Oggetto XIV. Proposta di acquisto delle case Orefice e Porto in Contrà Cavour e Piazza dei Signori pei futuri bisogni del comune.Atti del Consiglio Comunale di Vicenza. Annata 1908, Vicenza 1909.

Si ridiscute della proposta di acquisto.L’allora sindaco marchese Giuseppe Roi, ricevuta da un artista concittadino la somma di L. 47.000 per finanziare un’opera pubblica, propone di destinare l’importo al completamento della Loggia.“Fu allora che si presentò alla mia mente un’idea ancora più bella e lusinghiera, quella cioè di una più prossima realizzazione del progetto che ogni più eletto spirito vicentino amante della Città sua e della sua bellissima arte che l’adorna, sogna avverato.Inspirati da questa idea, avete ora votato l’acquisto degli edifici che con il contributo del Comune e dei cittadini dovrebbero in tempo più o meo lontano essere trasformati nel completamento di quel prezioso gioiello

1907

1908

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dell’architettura palladiana che è la Loggia del Capitaniato. Sia dunque la somma così munificamente largita destinata allo scopo munifico, sia essa il cospicuo e primo nucleo della sottoscrizione cittadina che nel generosissimo impulso cresca e giganteggi così da trascinare nella volontà sua anche la volontà dei più severi tutori della pubblica economia.” La proposta viene accettata.

31 gennaio 1908Consiglio Comunale di Vicenza Sessione straordinaria. Adunanza del giorno 31 gennaio1908.Conferma in seconda lettura della deliberazione consigliare del 23 gennaio per l’acquisto della case Orefice e Porto in contrada Cavour e Piazza Maggiore.Atti del Consiglio Comunale di Vicenza. Annata 1908, Vicenza 1909.

28 febbraio 1908Lettera di Massimiliano Ongaro al Municipio di VicenzaRichiesta di presentare il Progetto in modo tale da avere il parere della Commissione Centrale per i monumenti. ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1908-1927, fasc. “VIII, Loggia del Capitaniato completamento, 1908”.

1 Agosto 1908Lettera dell’Ufficio Tecnico a Luigi ToniatoRestituzione dei quadri con il progetto di completamento della Loggia.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1908-1927, fasc. “VIII, Loggia del Capitaniato completamento, 1908”.

30 settembre 1908Lettera del Sindaco Giuseppe Roi a Luigi ToniatoAcquisto di disegni relativi alla completazione della Loggia Palladiana.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1908-1927, fasc. “VIII, Loggia del Capitaniato completamento, 1908”.

31 agosto 1909Lettera dell’Ufficio Tecnico del Comune di Vicenza al Soprintendente dei Monumenti del VenetoComunicazione della volontà da parte dell’Amministrazione Comunale di compiere lavori di restauro sul fianco lungo Contrà del Monte in occasione della ‘scoperta’ dello stabile del Monte di Pietà.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1908-1927, fasc. “VIII, Loggia del Capitaniato completamento, 1909”.

10 novembre 1909Ufficio Tecnico del Comune di VicenzaFatture e note riassuntive riguardanti il restauro degli stucchi sopra l’arco della Loggia Bernarda.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1908-1927, fasc. “VIII, Loggia del Capitaniato completamento, 1909”.

Dal documento si desume che I lavori sono consistiti nel restauro e nella parziale ricostruzione degli stucchi rappresentanti la vittoria, posti sopra l’arco sul prospetto verso Contrà del Monte.

5 marzo 1910Lettera di Pedon & Battaglia Scalpellini all’onorevole Giunta Municipale Richiesta di pagamento per la realizzazione di cinque capitelli.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1908-1927, fasc. “VIII, Loggia del Capitaniato completamento, 1910”.

1908

1909

1910

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Gli scalpellini riferiscono di avere realizzato in occasione dell’esposizione di Vicenza nel 1908 una copia di un capitello Corinzio della Loggia. Su indicazione di Luigi Toniato realizzano altri tre capitelli dell’ordine minore e uno di quello maggiore.

18 marzo 1910Lettera del Comune agli ScalpelliniRifiuto di pagamento.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1908-1927, fasc. “VIII, Loggia del Capitaniato completamento, 1910”.

17 maggio 1910Adunanza presso la biblioteca Bertoliana per il pagamento degli scalpellini.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1908-1927, fasc. “VIII, Loggia del Capitaniato completamento, 1910”.

1910-1915Il sindaco Muzani riprende e caldeggia l’idea di un completamento e propone di riaprire le sottoscrizioni e di ricostruire il Comitato per la Loggia.ACV, Div VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1926-1931, fasc. “Per il completamento della loggia del Capitanio. Relazione Amministrativa e finanziaria e relativa Deliberazione podestarile”, 1929.

12 novembre 1919Consiglio ComunaleDeliberazione Consiliare per la costruzione del piazzale della Vittoria a Monte Berico, al fine di “glorificare degnamente i caduti”. ACV, Div VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1926-1931, fasc. “Per il completamento della loggia del Capitanio. Relazione Amministrativa e finanziaria e relativa Deliberazione podestarile”, 1929.

29 dicembre 1925Seduta del Consiglio ComunaleProposta di dedicare il completamento della Loggia ai caduti.Comune di Vicenza, Atti del consiglio Comunale, anno 1925, Vicenza 1926, ACV.

L’avv. Giulio Tozzi propone che venga dedicato alla memoria dei caduti vicentini il completamento della Loggia del Capitaniato.“Io penso che dovendo il Monumento costituire non un semplice problema artistico, bensì un’affermazione di sentimenti e di idee, la sede competente per deliberare la forma onde al riconoscenza ai nostri Morti debba essere esternata è il Patrio Consiglio. Per esaltare la Vittoria, Vicenza ha costruito il monumento più bello d’Italia; così per esaltare i suoi morti eriga l’opera che completi la sua bellezza e aggiunga una gemma reale alle gemme della sua incomparabile corona”.

05 maggio 1926Consiglio ComunaleDelibera del Consiglio Comunale per il completamento della Loggia.Comune di Vicenza, Atti del consiglio Comunale, anno 1926, Vicenza 1927, ACV.

Si decide di utilizzare la somma stanziata per il monumento ai caduti al completamento della Loggia e si fa appello alle donazioni dei cittadini.In quella sede l’avvocato Tozzi pronuncia le seguenti parole: “Il sacrificio dei nostri morti è cosa tanto alta da chiedere che sia ad essi dedicata un’opera esclusiva. Così è che noi non possiamo trovare opera che artisticamente e idealmente meglio corrisponda all’altissimo

1910-1915

1919

1925

1926

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scopo di quella del completamento della Loggia del Capitaniato fregiata alle pareti dei nomi di tutti i caduti. In essa avremo l’esaltazione della Patria nella bellezza di Vicenza nostra.Pensate cosa diverrà la Piazza dei Signori quando sarà compiuta la loggia del Capitaniato. In un’unica mole grandiosa, degna dell’Italia imperiale saranno così ricordate ai figli due epoche e due epopee: la fine della potenza marina turca e l’annientamento della secolare nemica. Tutto il ciclo storico dell’Italia risorta e compiuta sarà anzi da quest’opera meravigliosamente esaltato in uno con la gloria secolare di Vicenza.”Lo stesso sindaco Franceschini si mette a capo della Commissione per la raccolta fondi e propone di chiamare la Loggia “Loggia de 4 novembre”.Si istituisce un Comitato esecutivo composto dal Sindaco, dagli assessori ai lavori pubblici e alla pubblica istruzione e alle finanze e dai Consiglieri Comunali avv. Tozzi e Giovanni Peronato.

28 maggio 1926Presidenza del Consiglio dei Ministri al SindacoComunicazione dell’accettazione da parte di Benito Mussolini di ricoprire la carica di presidente del comitato d’onore per il compimento della Loggia del Capitaniato.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1908-1927, fasc. “Comitato d’onore”.

Si riporta parte della lettera inviata al Sindaco dall’on. Suardo, Sottosegretario alla Presidenza.“Mi è gradito comunicarLe che S.E. il capo del Governo accetta volentieri la presidenza onoraria del comitato sorto per completare la Loggia Palladiana con altri due archi dedicati ai vicentini ed esprime il suo compiacimento per la patriottica iniziativa cui augura il miglior successo”.

11 giugno 1926Associazione tra i cultori di Architettura di Milano.Ordine del giorno sul completamento della Loggia.

“L’Associazione fra cultori di Architettura, avuta la notizia che a Vicenza un’iniziativa di popolo e di autorità vuole prolungare la Palladiana Loggia del Capitaniato a memoria della guerra vittoriosa, fa voti perché il patriottismo della città sorella non voglia dal nobilissimo scopo recare un’irreparabile danno all’insigne monumento che, così com’è, è un compiuto capolavoro di fama universale al quale qualunque aggiunta toglierebbe pregio e autenticità”. Comune di Vicenza, Per il completamento della Loggia del Capitanio, Vicenza 1928, ACV.

In occasione della prima riunione è Muzio a proporre un ordine del giorno contro il completamento della loggia. Nonostante sia un caso non milanese, Giuseppe De Finetti “(…) osserva invece essere il caso vicentino allarmante e di importanza eccezionale, perché su quell’opera del Palladio stanno fissi gli occhi degli architetti di tutto il mondo. Impossibile è tacere, impossibile è tollerare qualsiasi completamento ed è bene che sia Milano che prima faccia sentire la sua voce”.Verbale dell’Assemblea del 10 giugno 1926, ms, l’Archivio Eredi Muzio, Milano, cit. in A. Bona, Milano negli anni 1921-33, in G. Ciucci, G. Muratore (a cura di), Storia dell’Architettura Italiana. Il primo Novecento, Milano 2004, p. 132.

12 giugno 1926Giovanni da Schio al SindacoCommento su quanto votato dall’Associazione tra i cultori di Architettura.

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ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1908-1927, fasc. “Comitato d’onore”.

“E’ per me grande l’ardire di elevarmi a contraddire dei benemeriti e sapienti dell’arte e che ho stimato e stimo Maestri. Ma non posso tenermi dall’osservare che quel voto ha inesatte premesse. Non l’insigne monumento è un compiuto lavoro; non che io sappia, si vogliono aggiunte o prolungamenti alla concezione del Palladio; non così irreparabili danni si apporterebbero con il perseguire il completamento, quando a tempo e a modo siano chiamati trattatori prudenti e saggi; è dei nostri giorni che in ogni canto d’Italia un rinato civico spirito, uno studio più scrupoloso e fine si esercitano nel rifarla splendente alla luce antica. E’ questa non è che la ragione d’arte. C’è bene ancora la ragione storica di un passato non ignorato, di un presente ancora ben vivo. Chi prende a completarsi la casa su norme ed in forme di fama così universale è quella medesima Città di Vicenza che in cotal veste volle iniziarla per uno dei suoi Reggenti, il cui Reggimento odierno sente in sé pieno l’ereditato diritto di volerla come iniziata così compiuta o almeno approssimata ai concetti del Grande pure nostro che così la ideava”.

15 giugno 1926Verbale della seduta plenaria sul completamento della Loggia.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1908-1927, fasc. “Comitato d’onore”.

Il prof. Ongaro durante l’assemblea pronuncia le seguenti parole: “Il Completamento della Loggia del Capitaniato (…) trova sanzione in ragioni storiche e nello stesso pensiero del Palladio il quale, negli addentellati tuttora esistenti, lasciava chiare dimostrazione del suo proposito di svolgere la maestosa colonnata sopra una più vasta fronte in armonia con la Basilica, e di renderla completa con un fianco corrispondente a quello che la chiude e mirabilmente l’adorna verso contrà del Monte; riconoscendo che un’opera di integrazione, quando sia condotta con alto rispetto delle leggi palladiane e della magnifica tradizione vicentina, nonché alterarne e comprometterne la fisionomia condurrà il monumento alla grandezza e alla venustà concepite dal genio del sommo architetto; credendo riconoscere nel voto discorde dell’Associazione degli Architetti Lombardi più un moto impulsivo, affrettato di spirito e di rigore conservativo, che il frutto di un ragionevole e severo esame del problema artistico e delle forme con cui Vicenza, orgogliosa della sua fama e responsabilità, intende di risolverlo”.Comune di Vicenza, Per il completamento della Loggia del Capitanio, Vicenza 1928, p. 11.

21 giugno 1926Lettera del Podestà a Valentino Piccoli, Direzione del “Corriere della Sera”Richiesta di colloquio con Ugo Ojetti per “importanti questioni d’arte”.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1927-1931.

Lettera del Podestà a Gustavo GiovannoniRichiesta di colloquio per “importanti questioni d’arte”.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1927-1931.

s.d. 1926Relazione sui colloqui del Sindaco con Muzio e Ojetti.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931.

“L’ing. Muzio: Non fu mosso da ostilità preconcetta, ma da un sentimento primo superiore d’arte e di venerazione per il più grande degli architetti (non legitur) al cui carattere intende ispirarsi nelle sue costruzioni. Esso

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sta della convinzione che architetti e artisti moderni non potrebbero assolutamente ridare alla parte nuova della Loggia lo spirito e l’anima dell’esistente, perché essa risulterebbe una sofisticazione tanto più intollerabile e visibile se si volesse simulare l’antico con patinature degli (non legitur) delle pietre e del cotto; parlò di trepidazioni sorgenti dall’esame stesso della fabbrica palladiana in rapporto al progettato ampliamento. Più preoccupante si pose la domanda se Palladio non pensasse di costruire non un ordine di archi seguenti e o quali; ma un altro edificio con essa (non legitur); e ammesso che il supposto prolungamento degli archi fosse adottato dal Palladio, disse di dover credere che la parte mediana della Loggia non parrebbe essere stata concepita ed architettata da lui con un arco di misura simile ai laterali, ma bensì con una linea diversa e più ampia (non legitur) da formare un nucleo centrale come è nel carattere e nella noma seguita come una legge in tutte le altre sue costruzioni.Ugo Ojetti: Non potere, naturalmente, disdirsi, modificando la idea che (non legitur) di mantenere per convinzione. Non è intervenuto nel dibattito, né intende di riaprirlo sul “Corriere della Sera”, lasciando che il problema sia studiato e risolto dalla competenza e dalla responsabilità della Giunta Superiore delle Belle Arti: frattanto l’associazione degli Architetti Lombardi non ha inteso di far questione particolare per Vicenza o per la Loggia, ma di agitare un principio di ordine generale in difesa di monumenti ai quali restauri e aggiunte condotti anche con bontà di intenzioni, potrebbero togliere la poesia diventata ormai tradizione e quindi invulnerabile. Infatti anche in altre città e in altre opere si va accentuando un (non legitur) in ordine al voto che gli Architetti Lombardi, che vien richiesto come espressione di base. Ricordato che il restauro, pur delicatissimo del Teatro Olimpico, fu condotto a buon termine coll’approvazione della Giunta Superiore di Belle Arti, di cui l’Ojetti faceva parte, per il fatto che un artista di squisitissima sensibilità ne aveva assunto la direzione.Il prof. Ongaro, chiese all’Ojetti se non credesse che la presenza di un’ altrettanta sicura autorità potesse condurre a quale risultato anche per la Sua (non legitur), e il sindaco lo pregò, in caso, di suggerire un nome. L’Ojetti indicò il prof. Giovannoni come nome di perfetta coscienza e di alto valore che potrebbe dire la parola definitiva e ascoltata ed eventualmente dar opera fervida e sapiente.Però, conclude l’Ojetti, pensi Vicenza, nel suo nobile amore per un’incomparabile grandezza architettonica, se a ingrandimento compiuto, non debba eventualmente dolersi per aver compiuto un errore”.

24 giugno 1926Lettera dell’Ing. Arch. Ferruccio Chemello al PodestàLettera di appoggio al completamento della loggia per conto della Società “Il Manipolo”.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1908-1927, fasc. “Comitato d’onore”.

“Considerato che la Loggia del Capitaniato non è una delle opere più felici del Palladio “per il madornale difetto ch’ella contiene” come si esprime a pag. 67 del tomo I del suo libro “Le fabbriche e i disegni di Andrea Palladio” il Bertotti Scamozzi (…).Che tale difetto ingenera il fondato e legittimo sospetto – pure prospettato dallo stesso Bertotti Scamozzi – che essa non sia stata costruita come fu ideata e disegnata dal Palladio.Considerato che le morse nella muratura verso via Cavour, le fondazioni sotto il caffè Garibaldi e i tagli delle pietre all’angolo suddetto sono segni evidentissimi che la loggia si doveva prolungare verso via Cavour.Che non esistono però memorie storiche né grafiche dell’estensione che doveva avere tale prolungamento (…).

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Considerando d’altra parte che nessun canone d’arte può vietare il suo completamento perché troppi esempi si hanno di insigni monumenti restaurati e completati senza deturparli, anzi migliorandoli; primo fra tutti il castello Sforzesco di Milano. (…)”.

30 giugno 1926Commissione provinciale dei Monumenti di VicenzaOrdine del giorno votato all’unanimità sul completamento della Loggia.Comune di Vicenza, Per il completamento della Loggia del Capitanio, Vicenza 1928, p. 15.

“Per quanto riguarda le proporzioni e la decorazione della Loggia, pure all’unanimità fa voto che lo studio e l’esecuzione dell’Opera, siano condotti con la massima circospezione, ricorrendo anche, eventualmente, ad esperimenti mediante modelli, così da assicurare che il Monumento sarà completato con religioso riguardo al pensiero Palladiano”.

1 luglio 1926Il SabaudoDevesi completare la Loggia del Capitaniato a Vicenza?Articolo di Duilio Torres

“Le opere d’arte prodotte in epoca non nostra e lasciate incompiute non devono essere completate per due ragioni. Prima di tutto perché rappresentano un momento della storia, quando sono vere opere d’arte, che non va alterato perché è patrimonio di civiltà nazionale, in secondo luogo perché gli artisti d’oggi non possono farlo: essi sono assolutamente incapaci.L’opera d’arte è un prodotto di vita, l’opera d’arte rappresenta la materializzazione di un momento spirituale composto dall’influenza di un’infinità di cause che operano sulla sensibilità dell’artista, queste cause sono del momento nel quale l’opera viene prodotta – riprodurre l’opera non potendo riprodurre le cause che l’hanno generata, è come comporre un corpo senza vita. L’arte deve essere sempre creazione. Se artisti di oggi, veri artisti, si accingessero a comporre le arcate mancanti alla loggia, essi produrrebbero un’arte differente di stile e di fattura da quella del Palladio perché essi vivono in un momento nel quale tutta la vita d’intorno suona alla loro sensibilità tutt’altra musica di quella che intonava la produzione dell’arte nel più bel Cinquecento.L’altissimo scopo di insegnare quanto grande è la nostra tradizione che è lo scopo prima delle grandi opere d’arte, non va intaccato; quell’opera deve rimanere nell’isolamento solenne della sua grandiosità tra Contrà del Monte e le casupole vicine (…). La tradizione ha valore in quanto insegni, la tradizione è il testo per la scuola e per la vita, il testo non va copiato, va imparato e soprattutto va compreso; quando si è compresa intimamente la bellezza di un’opera d’arte si è anche compreso che l’opera non può essere riprodotta perché soltanto una volta l’anima e la sapienza dell’artefice possono passare insieme per il sentiero fulgido, ma erto e spinoso di una data creazione”.

21 giugno 1926Lettera di Flaminio Anti al PodestàLa Loggia del Capitaniato va completata con sette intercolumni.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931, fasc. “Completamento Loggai del Capitaniato”.

Anti espone le ragioni per un completamento a sette arcate, ricordandone la storia e le varie ipotesi di completamento avanzate da Muttoni e da

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Bertotti. Si cita la delibera del 31 gennaio 1565, dove, secondo Anti, si dimostra la volontà di completare la Loggia utilizzando tutto lo spazio adiacente occupato dalle case e quindi con una soluzione a ette arcate. Si cita il progetto del Toniato a cinque arcate, criticandolo perché una tale soluzione avrebbe comportato un’alterazione delle quinte della piazza dei Signori, oltra a determinare un’apertura di uno dei fronti che delimitano il cortile di palazzo Trissino.

23 luglio 1926Angelo Alessandri, Roberto Ferruzzi, Mariano Fortuny, Luigi Marangoni Parere dell’Accademia di Belle ArtiACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1908-1927, fasc. “Comitato d’onore”.

Lo scritto inizia con una precisa relazione storica sulla Loggia e sulle varie ipotesi di completamento che nel tempo si sono succedute. Si specifica che sono moltissimi i monumenti dove si possono leggere le azioni di uomini appartenenti a diversi secoli, tuttavia è necessario sottolineare come tutte queste successive “impronte” siano sempre riconoscibili per il loro “particolare carattere d’arte”. “Le ricostruzione che furono in uso in Italia e fuori nella seconda metà del secolo scorso ci davano invece il completamento delle chiese gotiche trecentesche francesi e la rinascita dei nostri vecchi castelli gentilizi con gli arnesi che furono in uso nella vita feudale; ma oggi ormai, una più diffusa sensibilità artistica non consente che certe imitazioni delle più antiche foggie dell’arte abbiano diritto di capitalità negli edifici che sono sacri all’ammirazione civile”.Si individuano due possibili strade per completare un monumento: la prima compiendo un intervento riconoscibile con il linguaggio della contemporaneità, “l’altra ci condurrebbe a farci imitatori servili dell’opera antica pur tenendoci discosti per un destino ineluttabile dalla psicologia dell’artista creatore.” Entrambi gli atteggiamenti non sono condivisibili in quanto il primo “turba il valore estetico dell’opera originaria e perché il secondo toglie sincerità d’arte all’opera nuova diminuendo l’autenticità dell’antica”. L’operazione è ancora più rischiosa se poi come nel caso della Loggia manca un fondamento documentale. “Conservare dunque è un debito nostro, ma continuare ciò che gli antichi hanno lasciato incompiuto, quando non esiste il concreto pensiero dell’artista d’origine, può essere spesso una profanazione ed è sempre certamente un errore.”Si fa riferimento in proposito allo scritto di Massimiliano Ongaro “I monumenti ed il restauro” dove si condannano ripristini e completamenti non solo per ragioni estetiche ma anche per ragioni di compatibilità tra vecchi e nuovi materiali. Si marcano le differenze con gli episodi di ricostruzione recentemente avvenuti a Venezia relativi alla loggetta Sansoviniana e della cappella del Rosario nei Santi Giovanni e Paolo. In questi casi, infatti, fu un evento accidentale e improvviso a causarne la distruzione, ma la “scurezza dei relitti e di documenti” rese possibile una fedele ricostruzione che rispettasse l’originale. Un completamento della loggia richiederebbe uno studio accurato per definire se farla con 5 o 7 arcate, uno studio della pianta, non meno complesso. Sarebbe inoltre necessario affrontare il tema dell’errore architettonico consistente nell’inserimento delle finestre nella trabeazione, decidendo se riproporlo o correggerlo. Inoltre bisognerebbe preoccuparsi su quanto l’uso di nuovi materiali possa essere compatibile con quelli esistenti, soprattutto da un punto di vista cromatico.Si fa menzione anche al recente progetto di Toniato del 1907 che riscosse l’approvazione di Camillo Boito. Se da una parte l’accademia condivide le motivazioni simboliche che porterebbero ad affiancare l’Italia nuova a quella antica, da un punto di vita artistico, sottolineano

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come sarebbe più appropriato per al celebrazione di una vittoria recente un’opera “con l’arte dei tempi nostri”.

19 agosto 1926 Il resto del CarlinoLa loggia del CapitaniatoPrimo Piovesan

26 Agosto 1926Il SecoloLa loggia del Capitaniato e le proposte di ampliamento.

Si riportano i pareri di più esponenti del panorama culturale italiano:Pompeo Molmenti: “Noli tangere”Lionello Venturi: “Chi oserebbe aggiungere le braccia alla Venere di Milo? La bellezza di un monumento sta nella sua concreta realtà, alla quale concorrono tutti gli elementi della costruzione”.Giorgio Nicodemi: “Insensibilmente si sentono riaffiorare i deprecati principi di Viollet le Duc e dei suoi seguaci.” Segue la proposta di affiancare un edificio dalle forme contemporanee “tale che nelle sue linee obbedisca con rispetto alle forme imposte già dal Palladio e crei un’armonia nuova, tranquilla efficace”.

3 settembre 1926Il popolo d’ItaliaLa veridica architetturaMargherita Sarfatti.

12 Settembre 1926Corriere VenetoVicenza PalladianaGino Fogolari

Nell’articolo Fogolari ripercorre le vicende della Loggia dalla sua costruzione, menzionando le varie ipotesi di completamento fatte nei secoli precedenti. Egli sostiene che numerosi edifici sono stati completati dopo la morte del progettista, come ad esempio le Procuratie nuove o la Libreria del Sansovino.“Buoni interpreti possono, come gli ottimi esecutori nella musica, far rivivere e continuare armoniosamente il pensiero perfetto dell’architetto, soprattutto quando si tratta, come qui, di riprendere sempre lo stesso motivo. Ora a Vicenza abbiamo l’Anti, l’Ongaro e parecchi altri cultori del Palladio e della sua vicentinità, che, una decina di anni or sono, già diedero splendida prova per il Teatro Olimpico, dell’impegno, dello scrupolo e dell’assidua, incontenibile cura che va posta in cotali opere di rifacimento. Possiamo perciò avere fiducia che lo spirito palladiano saprà farsi valere ancora. In quanto alla materia: le cave vicentine danno ancora gli stessi blocchi di pietra delle basi e dei capitelli e ancora si possono ritrovare le crete per i mattoni del bel rosso cupo delle colonne e in quella semplicità di squadre non vi dovrebbe essere grande difficoltà per le buone maestranze. Malgrado la corruzione delle moderne materie e che rende tutti frettolosi e trascurati pure permangono a Vicenza nei vecchi e possono essere fatte rivivere nei giovani le buone costumanze antiche. (…) Quello che oggi si costruisce a Vicenza e a Padova resce così stonato negli ambienti bellissimi, così, disforme, così brutto che proprio non si comprende come la tradizione, pur mantenutasi così bella sino a metà dell’ottocento più nulla possa”.

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21 ottobre 1926Lettera del Podestà al Ministro per la Pubblica Istruzione FedeleInvio degli articoli di Fogolari sul completamento.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1908-1927, fasc. “Comitato d’onore”.

5 novembre 1926Lettera del Ministro Fedele al PodestàComunicazione dell’intenzione di sottoporre la questione al Giudizio del Consiglio Superiore per le Antichità e Belle Arti.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1908-1927, fasc. “Comitato d’onore”.

22 febbraio 1927Lettera di Giovannoni al PodestàSuggerimento di un Architetto per il progetto di completamento.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1908-1927, fasc. “Loggia 1927”.

“E forse allora l’incarico potrebbe opportunamente darsi all’Architetto Ettore Fagiuoli di Verona, valorosissimo artista ed ottimo conoscitore del Rinascimento Veneto. Egli è tra l’altro, il ricostruttore del campanile della cattedrale veronese, opera veramente riuscitissima. Sulla questione di massima, relativa al completamento suddetto della Loggia, io come Ella sa, desidero non pronunziarmi ancora pubblicamente, soprattutto per non pregiudicare la discussione che avrà luogo sull’argomento nel Consiglio superiore delle Belle Arti. Ho però riassunto in un breve articolo da pubblicare sulla Rivista d’Architettura lo stato della questione in modo obiettivo, ma dando agli argomenti in prò al completamento un vero rilievo, in modo da mostrare per lo meno, che trattasi di quei quesiti complessi da non risolversi con le decisioni di un ordine del giorno improvvisato”.

03 agosto 1927Ufficio Tecnico del Comune di VicenzaIncarico a Fagiuoli.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1908-1927, fasc. “Loggia 1927”.

09 agosto 1927Lettera del Podestà a GiovannoniSulla scelta di FagiuoliACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1908-1927, fasc. “Loggia 1927”.

03 settembre 1927Lettera di Giovannoni al PodestàParere sulla scelta di Fagiuoli come ArchitettoACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1908-1927, fasc. “Loggia 1927”.

08 ottobre 1927Lettera di Fagiuoli al PodestàRiferisce di avere iniziato il progetto e di essere stato ‘requisito’ da D’Annunzio.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1908-1927, fasc. “Loggia 1927”.

22 ottobre 1927Lettera di Fagiuoli al PodestàRiferimento al viaggio a Roma e all’approvazione ottenuta da Ricci, Giovannoni e Piacentini.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1908-1927, fasc. “Loggia 1927”.

9 novembre 1927Lettera di Giovannoni al PodestàCommento sul progetto di Fagiuoli.

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“Ho veduto il progetto veramente ottimo e bello, del Fagiuoli; e l’ha veduto e l’ha approvato anche il Piacentini che si poteva temere ostile nella discussione al Consiglio superiore, perché (pur essendo di idee equilibratissime) è un po’ l’esponente delle tendenze ultra-moderniste che afferma doversi i monumenti completare con forme moderne. Questa adesione e quella del Ricci che invece per temperamento e per studi rappresenterebbe la opposta tendenza ultra-conservatrice, rendono ormai sicura l’approvazione del progetto Fagiuoli, ed io che fin da principio ho veduto la bellezza dell’iniziativa, ne sono lietissimo. Si potrà forse aggiungere che le sculture decorative nuove, pur armonizzando con le antiche, siano moderne come fattura e come significato iconografico, e magari siano messia concorso tra gli artisti italiani (…)”.

14 novembre 1927Lettera del Podestà a Giovannoni Ringraziamento per l’interessamento alla vicenda.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1908-1927, fasc. “Loggia 1927”.

11 gennaio e 9 marzo 1928Consiglio ComunaleDelibere per il pagamento la pubblicazione dell’opuscolo Per il completamento della Loggia del Capitanio.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931.

13 febbraio 1928Il Podestà a: Corrado RicciLuigi MarangoniMarcello PiacentiniGustavo GiovannoniUgo OjettiAlduino Colasanti (direttore Generale Belle Arti)Invio dell’opuscolo sul completamento della LoggiaACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931, fasc. “Preventivi del progetto e Monografie e lettere varie”.

18 febbraio 1928Lettera di Giovannoni al PodestàRingraziamento per l’opuscolo e notizie sulla possibile data per la riunione del Consiglio Superiore.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931, fasc. “Preventivi del progetto e Monografie e lettere varie”.

Giovannoni dichiara di avere ottenuto anche l’appoggio di Chierici. Tuttavia raccomanda ancora riservo sulla questione relativa al completamento e dissuade il podestà da un possibile colloquio con il ministro Fedele e i membri del Consiglio.

24 aprile 1928Giunta del Consiglio Superiore per le Belle Arti e Antichità.Vicenza-Restauro della Loggia del Capitanio.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931. (pubblicato in Architettura e Arti decorative, ottobre 1928, pp. 81 e sgg.)

Presenti i membri Ricci, Colasanti, Giovannoni, Paribeni, Piacentini e Toesca e con la partecipazione dei Consiglieri Proff. Pogliaghi e Chierici.

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“Se per tali norme deve ritenersi inopportuno il completamento in stile similare di quei monumenti lontani ormai dal nostro sentimento e della nostra civiltà, inimitabili per la stessa libera e complessa collaborazione che li produsse, come quasi sempre può dirsi per le opere architettoniche del Medio evo, non può invece escludersi la ritmica continuazione di opere del Rinascimento rimaste incompiute, sia per la regolarità geometrica e la costanza dei rapporti che le inquadra sia per il coordinamento di ogni parte dell’opera ad un pensiero unico, sia infine per la maggior e più diretta comprensione che è in noi di quel pensiero d’arte”Si fa riferimento ad altri casi di completamento di edifici dalle forme classiche come la stessa Basilica. Per quanto riguarda il problema della mancanza di documenti, La Giunta si dichiara favorevole al progetto con 5 arcate sia per ragioni urbanistiche, assicurando uno slargo di accesso alla piazza e scongiurando così l’ipotesi di un taglio e di una ricostruzione degli edifici di fondo della piazza, sia per seguire “il criterio della minima aggiunta nuova”. Nonostante non sia una soluzione sicura, sarà comunque più vicina all’idea originaria del monumento. Saranno indicate le date dell’intervento in modo tale da rendere riconoscibile la parte aggiunta, mentre gli elementi decorativi dovranno essere eseguiti con temi moderni. Infatti “(…) se gli elementi geometrici, la riproduzione perfetta può dirsi ben legittimata e precisa e sicura, nella forma e nello spirito non così sarebbe per gli ornati plastici in cui il tempo e la personalità dell’autore hanno avuto diretta influenza. Siano pertanto essi espressione del nostro tempo; si riferiscano a singoli od strumenti della guerra moderna, dicano onestamente, al pari delle epigrafe e delle date, quale sia la parte aggiunta all’antica”.

26 maggio 1928Associazione tra i cultori di Architettura. Circolo di Cultura del Sindacato fascista Architetti di Milano al PodestàDissenso sull’approvazione del Consiglio Superiore.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931, fasc. “Lettere_Comunicati ai giornali, consensi ed ordini del giorno votati dopo l’approvazione del Consiglio superiore di belle Arti e del voto di protesta da parte dell’Ass. tra i cultori di Architettura di Milano”.

“L’ ASSOCIAZIONE TRA I CULTORI D’ARCHITETTURA di MILANO, avuta la notizia he il prolungamento della palladiana Loggia del Capitaniato a Vicenza, deprecato da tanti autorevoli giudizi, sta tuttavia per essere eseguito secondo un progetto, ibrida contaminazione di antico e nuovo, riafferma il proprio profondo convincimento che tale opera recherà offesa a tale monumento, mentre con eguali finalità opere moderne avrebbero potuto fiancheggiare l’antico. Si augura che per l’interessamento di quanti hanno a cuore il nostro patrimonio artistico, tale decisione non sia irrevocabile, d in ogni modo confida questo sia l’ultimo esempio di simili assurde e false costruzioni di monumenti antichi”.Firmato il presidente Giovanni Rocco, il Segretario Giovanni Muzio.

29 maggio 1928Replica del Podestà al dissenso dell’Associazione tra i cultori di Architettura di Milano.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931, fasc. “Lettere_Comunicati ai giornali, consensi ed ordini del giorno votati dopo l’approvazione del Consiglio superiore di belle Arti e del voto di protesta da parte dell’Ass. tra i cultori di Architettura di Milano”.

“Insorgo e protesto, a nome della città che ho l’onore di reggere, contro l’insistenza petulante di pochi isolati della metropoli milanese

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anche se fossero animati da puro senso contemplativo ed estetico e ricorro al Superiore Ministero perché ogni eventuale manovra venga energicamente e fascisticamente stroncata”.

29-31maggio, 3 giugno 1928Lettera del Senatore Bonin al PodestàComunicazione di problemi che ostacolano la decisione sul completamento della Loggia.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931, fasc. “Lettere_Comunicati ai giornali, consensi ed ordini del giorno votati dopo l’approvazione del Consiglio superiore di belle Arti e del voto di protesta da parte dell’Ass. tra i cultori di Architettura di Milano”.

Bonin dichiara di aver parlato al ministro Fedele, il quale è favorevole al completamento, ma che sembrano esserci pressioni contrarie su Mussolini da parte della signora S., di Ojetti e di D’Annunzio. Consiglia al Podestà di avere un colloquio con Mussolini stesso.

30 maggio 1928Lettera dello scultore Rubino al Comitato pel Monumento ai CadutiParere positivo del Re.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931, fasc. “Lettere_Comunicati ai giornali, consensi ed ordini del giorno votati dopo l’approvazione del Consiglio superiore di belle Arti e del voto di protesta da parte dell’Ass. tra i cultori di Architettura di Milano”.

31 maggio 1928Lettera del Podestà al Prefetto di VicenzaMemoria sulla loggia del CapitaniatoACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931, fasc. “Lettere_Comunicati ai giornali, consensi ed ordini del giorno votati dopo l’approvazione del Consiglio superiore di belle Arti e del voto di protesta da parte dell’Ass. tra i cultori di Architettura di Milano”.

“Il tentativo originario di sorprendere la buona fede di alte personalità (D’Annunzio, Molmenti, ecc.) creando una questione di conservazione d’arte (che non esiste) venne allora stroncato. Comunque apparve ben chiaro fin d’allora il movente della critica: e cioè l’interesse materiale di qualche architetto futurista del 900 di fare progetti e promuovere concorsi a premio per un’opera da accostare all’incompiuto palazzo palladiano, anziché effettuare il compimento dell’edificio venerando secondo la volontà dei nostri Maggiori e di Palladio!”

Lettera del Podestà al Ministro FedeleRichiesta di solidarietà per il completamento della Loggia.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931, fasc. “Lettere_Comunicati ai giornali, consensi ed ordini del giorno votati dopo l’approvazione del Consiglio superiore di belle Arti e del voto di protesta da parte dell’Ass. tra i cultori di Architettura di Milano”.

2 giugno 1928Lettera di Paolo De Giovanni, direttore del Secolo d’Italia, a Giovannoni.Rifiuto di pubblicare l’articolo di Giovannoni. Riferisce che non tratterà più l’argomento.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931, fasc. “Lettere_Comunicati ai giornali, consensi ed ordini del giorno votati dopo l’approvazione del Consiglio superiore di belle Arti e del voto di protesta da parte dell’Ass. tra i cultori di Architettura di Milano”.

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4 giugno 1928Lettera di Corrado Ricci al PodestàLettera sulla polemica relativa al completamento.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931, fasc. “Lettere_Comunicati ai giornali, consensi ed ordini del giorno votati dopo l’approvazione del Consiglio superiore di belle Arti e del voto di protesta da parte dell’Ass. tra i cultori di Architettura di Milano”.

Giudica prevedibile l’alzata di scudi degli architetti milanesi e comunica che parlerà con Giovannoni per vedere se gli architetti romani vogliono controbattere.

6 giugno 1928Lettera del Prefetto al PodestàComunicazione di incontro tra il duce e il podestà fissata per il 12 giugno (l’incontro è poi rimandato il giorno dopo).ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931, fasc. “Lettere_Comunicati ai giornali, consensi ed ordini del giorno votati dopo l’approvazione del Consiglio superiore di belle Arti e del voto di protesta da parte dell’Ass. tra i cultori di Architettura di Milano”.

8 giugno 1928Lettera di Flaminio Anti al Presidente della Commissione Provinciale per la Conservazione dei Monumenti Breve relazione sulla storia della Loggia e polemica sull’ ipotesi di completamento a 5 arcate.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931, fasc. “Completamento Loggia del Capitaniato”.

Anti parla in quanto membro della Commissione Conservatrice e critica l’ipotesi di completamento a 5 arcate, sostenendo invece che il numero corretto sarebbe invece di sette. Si citano i disegni del Muttoni e le ipotesi del Bertotti Scamozzi. Inoltre si fa rifermento a un disegno del Miglioranza, conservato in Bertoliana (Gonz. 7-11-43), dove in una veduta prospettica della piazza, viene raffigurata la loggia a 7 arcate.Si fa notare che con questa soluzione le proporzioni della Loggia sarebbero le medesime di Palazzo Chiericati e si ricorda l’esistenza di 4 grandi capitelli nel giardino del Teatro Olimpico, lasciati là da “parecchi lustri e quindi anche colla tinta pittoresca del tempo naturalmente acquisita”.

12 giugno 1928lettera di Giovannoni al PodestàParere sulla decisione del ConsiglioACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931, fasc. “Lettere_Comunicati ai giornali, consensi ed ordini del giorno votati dopo l’approvazione del Consiglio superiore di belle Arti e del voto di protesta da parte dell’Ass. tra i cultori di Architettura di Milano”.

“Qui a Roma mi sono vivacemente lamentato della inazione e del silenzio di cui la questione è stata circondata. Il visto del Consiglio superiore sul progetto Fagiuoli era accompagnato da una relazione in cui questo era esaminato ampiamente e tutte le obiezioni avevano preventiva risposta, sicché il visto rappresentava una vera dichiarazione di principi, una massima nella giurisprudenza sul complesso tema dei restauri.”La lettera prosegue spiegando che Fedele approva l’ordine del giorno formulato da Giovannoni stesso. “ed intanto, cominciati gli attacchi e venuta la inframettente Signora alla riscossa, il Ministro ha, al solito, avuto paura. Ha richiamato a sé la pratica; ha imposto il silenzio; ed ora non si risolve né in un senso, né nell’altro…”

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13 giugno 1928Telegramma del Podestà al Municipio. Annuncio di vittoria.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931, fasc. “Lettere_Comunicati ai giornali, consensi ed ordini del giorno votati dopo l’approvazione del Consiglio superiore di belle Arti e del voto di protesta da parte dell’Ass. tra i cultori di Architettura di Milano”.

Si riporta il parere positivo del Duce circa il completamento della Loggia.“Sta bene, fate pure, fate subito, ma con grande rispetto al pensiero palladiano e alla tradizione artistica dei vostri magnifici monumenti”.in Per il completamento della loggia del Capitanio. Relazione Amministrativa e finanziaria e relativa Deliberazione podestarile, ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931, fasc. “1929, VIII, Loggia del Capitanio (ora IV Novembre)”

14 giugno 1928Lettera del Podestà a Giovannoni e a RicciAnnuncio di vittoria.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931, fasc. “Lettere_Comunicati ai giornali, consensi ed ordini del giorno votati dopo l’approvazione del Consiglio superiore di belle Arti e del voto di protesta da parte dell’Ass. tra i cultori di Architettura di Milano”.

17 giugno 1928Telegramma del Ministro Fedele al PodestàComunicazione di approvazione dei lavori.In Cronostoria del compimento della Loggia, ACV b. Div. VIII, Loggia del Capitaniato, 1932, fasc. Approvazione del porgetto e della spesa relativa per il completamento della loggai del Capitaniato e la sistemazione degli stabili adiacenti.

“Sono Lieto che S.E. Il Capo del Governo abbia consentito completamento Loffia palladiana secondo le proposte del Consiglio Superiore Belle Arti già da me approvato. Ella può iniziare senz’altro i lavori. Saluti Fedele Ministro Istruzione”.

26 giugno 1928 Telegramma di Mussolini al PrefettoComunicazione del dissenso di D’Annunzio.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931.

26 giugno 1928Lettera del Podestà a D’AnnunzioDono di un’arca funeraria per il Vittoriale.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931.

Il Podestà comunica l’intenzione di voler donare un’arca funeraria recuperata dalla metropoli sotterranea si S. felice e Fortunato al poeta in memoria dell’ottantesimo dal 1848.

26 giugno 1928Lettera del Podestà al Comandante Rizzo, Gardone.Richiesta di incontro con D’Annunzio.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931.

Il Podestà scrive di aver ricevuto un telegramma dal Duce dove gli si chiede di spiegare a D’Annunzio “le ragioni artistiche, storiche e sentimentali, nonché i retroscena sulla faccenda”.

27 giugno 1928Lettera del Podestà al Comandante Generale Vaccari.Richiesta di incontro con D’Annunzio.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931.

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Verbale dell’adunanza 27 giugno 1928 del Comitato generale esecutivo per la Loggia del Capitanio.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931, fasc. “1928, Loggia IV Novembre”.

30 giugno 1928Telegramma di D’Annunzio al PrefettoComunicazione dissenso.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931.

“Ebbi dal capo del governo un’affettuosa comunicazione che mi permette di trattare liberamente la grave questione della loggia stop. Il podestà conosce da molto tempo la mia avversione che confermo inconciliabile stop. Verrò a Vicenza nella settimana stop. Accolga i mii devoti saluti-Gabriele D’Annunzio di Montenevoso”.

30 giugno 1928Telegramma di D’Annunzio al PodestàComunicazione dissenso.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931.

“Come ho telegrafato al prefetto il Capo del Governo si affida alla mia infallibile coscienza di artista e di studioso nel risolvere la questione della loggia stop Io persisto più che mai nella mia risolutissima avversione stop verrò a Vicenza prima del giovedì prossimo stop ti abbraccio-Gabriele D’Annunzio”

1 luglio 1928Telegramma del Comandante Generale Vaccari al PodestàComunicazione della risposta di D’Annunzio a Vaccari sulla Loggia.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931.

“Noi siamo sempre felicemente d’accordo e questa volta dissentiamo stop. Nella questione della loggia la mia avversione è inconciliabile e prometto di lottare con tutte le mie forze per impedire l’opera iniqua stop.”

5 luglio 1928Lettera del Podestà a D’AnnunzioCommento sulla decisione.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931.

“Vicenza eroica che ti adorava con tutti i suoi combattenti con tutti i suoi mutilati, coi suoi fiumani e fascisti si è chiusa in tristezza quando seppe che tu la contrasti nelle sue sante idealità di storia di gloria e di arte confondendoti a un pugno di sedicenti esteti interessati e incompetenti.Due volte mi hai promesso di venire e due volte ti ho atteso. Ma se devi venire per ferire il cuore della mia adorata Vicenza, io ti prego e ti scongiuro: non venire”.

12 luglio 1928Lettera di Flaminio Anti al PodestàSul completamento della loggia a 7 arcate.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931, fasc. “Completamento Loggai del Capitaniato”.

18 luglio 1928Lettera di Fagiuoli al PodestàComunicazione dello stato di avanzamento dei disegni e del preventivo.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931.

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14 agosto 1928Lettera del Podestà a FagiuoliTelegramma di sollecito per la consegna dei lavori.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931.

17 agosto 1928Lettera di Fagiuoli al PodestàComunicazione dello stato di avanzamento dei disegni e del preventivo.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931.

21 agosto 1928Lettera di Fagiuoli al PodestàParere del ministro Belluzzo.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931.

Fagiuoli riferisce di essere stato a pranzo con S. E. Belluzzo, il quale in via riservata, gli ha fatto riferire da Cencio che “questa nuova campagna contraria non esiste, che lui ufficialmente non ha nessun ordine tassativo contrario e soprattutto la più bella cosa è quella di lavorare silenziosamente e demolire”.

15 novembre 1928Lettera di Fagiuoli al PodestàComunicazione sullo stato di avanzamento dei lavori.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931.

Fagiuoli comunica di aver spedito alcuni disegni del progetto definitivo, che ha apportato delle modifiche alla pianta e che sta proseguendo con i disegni di dettaglio. Si comunica che si aspetta l’ordine di iniziare le demolizioni.

10 dicembre 1928Lettera di Fagiuoli all’ingegnere Capo del MunicipioComunicazione sullo stato di avanzamento dei lavori.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931.

Fagiuoli di aver completato il preventivo (necessario per avviare le demolizioni). Comunica che dopo la soppressione dell’albergo diurno nei sotterranei ha dovuto modificare nuovamente tutte le piante, cancellando l’entrata da via Cavour.

s.d. (post 10 dicembre 1928)Ettore FagiuoliSistemazione della piazza dei Signori e compimento della Loggia del Capitanio in Vicenza. Preventivo di spesa.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931, fasc. “Preventivi del progetto e Monografie e lettere varie”.

4 febbraio 1929Consulta MunicipaleApprovazione del progetto e della spesa relativa per il completamento della Loggia del Capitanio e la sistemazione degli stabili adiacenti.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1932, fasc. “Approvazione del progetto e della spesa relativa per il completamento della loggai del Capitaniato e la sistemazione degli stabili adiacenti”.

Si dichiara che nel giorno 1 febbraio il Podestà ebbe un incontro con il Duce. Mussolini riferì in quella occasione che la Confederazione nazionale dei sindacati fascisti degli artisti aveva presentato un memoriale in cui si rilevava che il completamento della loggia con due

1929

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archi avrebbe dovuto essere eseguito in stile moderno e dove si criticava la possibilità che la loggia fosse occupata dai tavolini dell’attiguo caffè. Alla luce di tali critiche provenienti da un organo così importante il Duce chiese a Franceschini di rimandare. Il Podestà nella stessa giornata conferì con Bottai e successivamente con l’avv. Giacomo di Giacomo, Presidente della Confederazione nazionale dei sindacati fascisti dei professionisti e degli artisti. Di Giacomo gli assicurò di venire a Vicenza insieme al pittore Oppo per trovare un possibile accordo.

7 marzo 1929Lettera del prof. Oppo (segretario Sindacato Nazionale Fascista degli Artisti) al PodestàComunicazione della visita di due delegati, prof. Nobili (Segretario regionale del sindacato Artisti di Venezia e lo scultore Napoleone Martinuzzi (membro del direttorio Nazionale).ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1932, fasc. “Approvazione del progetto e della spesa relativa per il completamento della loggai del Capitaniato e la sistemazione degli stabili adiacenti”.

Al posto di Nobili, verrà invece Duilio Torres.

7 marzo 1929Municipio di VicenzaPer il completamento della loggia del Capitanio. Relazione Amministrativa e finanziaria e relativa Deliberazione podestarile.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931, fasc. “1929, VIII, Loggia del Capitanio (ora IV Novembre)”

Riassunto della storia amministrativa del compimento della loggia del Capitanio dal 1565 al 1929. Delibera in cui si approva il progetto Fagiuoli, previa demolizione delle case esistenti.“Malgrado che la questione si facesse sempre più accesa con polemiche sui giornali fra i pochi detrattori del progetto che confondevano il restauro od il rifacimento di un’opera antica col compimento di un lavoro non terminato…”Per quanto riguarda la costruzione di un edificio moderno al posto del vuoto lasciato dalle case dell’orefice si invocano motivi leganti all’igiene cittadina, oltre alla questione di un più generale decoro. Si dichiara anche che economicamente al costruzione di un nuovo fabbricato sarebbe maggiormente conveniente rispetto a un restauro dei caseggiati antichi Vi si ubicherebbero un caffè, negozi, appartamenti e nei sotterranei un Albergo Diurno “che ormai è reclamato dalla comodità e dall’igiene di ogni città moderna e che già funzione nelle vicine città di Verona e Padova”.

29 marzo 1929Lettera del Podestà a MussoliniRelazione sulla visita di Torres e Martinuzzi.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1932, fasc. “Approvazione del progetto e della spesa relativa per il completamento della loggai del Capitaniato e la sistemazione degli stabili adiacenti”.

2 aprile 1929Ufficio Tecnico Comune di VicenzaSistemazione della piazza dei Signori e Compimento della Loggia del Capitanio in Vicenza. Preventivo di spesa.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1932.

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22 aprile 1929Torres e Martinuzzi Relazione sulla proposta di completamento della Loggia del Capitanio a Vicenza.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1932, fasc. “Approvazione del progetto e della spesa relativa per il completamento della loggai del Capitaniato e la sistemazione degli stabili adiacenti”.

“Le opere d’arte pensano i sottoscritti, sono sempre creazioni ed espressione del tempo nel quale vengono prodotte. L’artista produce secondo l’influsso della vita che vive e lo circonda nel momento nel quale opera e di questa e subisce tutte le influenze; essendogli impossibile rivivere la vita dei tempi passati gli è altrettanto impossibile creare , riprodurre o completare opere d’arte di un epoca non sua. (…) Nel caso di restauri di monumenti non si devono generalizzare le norme da seguire; ogni monumento va attentamente analizzato e valutato, per ogni monumento va creata una norma, tali e tante e differenti sono le ragioni d’arte e di storia che si presentano all’analisi.Vi sono monumenti ai quali manca qualche parte, generalmente poco importante, ed è evidente come il completamento doveva concretarsi in questi casi, schematizzando la parte strutturale mancante così che facile risulti la identificazione del nuovo, può risultare opportuno effettuare il completamento.Vi sono altri monumenti come quello in questione, che non rivelano come doveva risultare la parte mancante, in questi casi il completamento non va compiuto perché sarebbe una irrispettosa invenzione che danneggerebbe anche la parte originale dell’opera.Soltanto i completamenti di monumenti eseguiti in epoca vicina alla loro origine hanno intrinseco pregio, perché furono eseguiti da artieri che interpretavano lo stile dell’epoca, perché quando un nuovo stile si va formando, l’artiere perde gradatamente i valori acquistati nell’epoca precedente, acquistandone altri con lo sviluppo del nuovo stile. (…)L’opera architettonica è un complesso organico la cui armonia è raggiunta dalla fusione degli elementi strutturali e decorativi. (…) Non è possibile ammettere quindi, a parere dei sottoscritti, che su di una struttura di carattere cinquecentesco possano armonizzare scolture ed ornamenti moderni.”Come esempio su quest’ultimo punto si fa riferimento ai capitelli realizzati nel 1908, i quali appaiono solo una “fredda riproduzione”.Viene commentato il progetto di Fagiuoli, il quale sebbene criticato da un punto di vista formale, appare valido per quanto riguarda la soluzione urbanistica che prevede la realizzazione di una piazzetta all’inizio di Via Cavour e la costruzione di nuovi edifici al posto delle case medievali.“Sia infine eretta, e l’Architetto potrà studiare e risolvere il motivo, fra piazzetta e Loggia, con leggera rientranza sulla fronte della linea della Loggia stessa, una costruzione d’arte del nostro tempo, a ricordo della Grande Vittoria della stirpe”.

29 aprile 1929Consiglio ComunaleDelibera per il completamento della Loggia.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931, fasc. “1929, VIII, Loggia del Capitanio (ora IV Novembre)”.

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4 maggio 1929Lettera del Podestà a MussoliniParere relazione di Torres e Martinuzzi.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1932, fasc. “Approvazione del progetto e della spesa relativa per il completamento della loggai del Capitaniato e la sistemazione degli stabili adiacenti”.

“Quale novecento degno di accostarsi alle tre arcate palladiane? Quello statico e romano del Piacentini di Roma (benché un po’ tedesco) come quello nel grandioso Arco di Bolzano? O quello degli architetti Milanesi arricchitisi con quella brutta cosa che è il monumento ai Caduti di Milano, che per universale giudizio ha anche distrutta la bellezza originaria della piazza di S. Ambrogio? O piuttosto novecento Veneziano di Torres che è in conflitto perenne con gli altri novecentisti?”

28 maggio 1929Lettera del Prefetto di Vicenza al PodestàComunicazione di un telegramma da parte del Ministero degli Interni.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1932, fasc. “Approvazione del progetto e della spesa relativa per il completamento della loggai del Capitaniato e la sistemazione degli stabili adiacenti”.

Si comunica che il nulla osta deve limitarsi solo all’esecuzione di opere di demolizione. Si deve attendere la superiore approvazione del progetto e il relativo capitolato.

27 giugno 1929PrefetturaApprovazione all’esecuzione dei lavori di demolizione delle case dell’Orefice.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931, fasc. “1931, VIII, Loggia del Capitaniato”.

23 luglio 1929Lettera di Fagiuoli al PodestàProposta di un nuovo progetto.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1932, fasc. “Approvazione del progetto e della spesa relativa per il completamento della loggai del Capitaniato e la sistemazione degli stabili adiacenti”.

Fagiuoli propone di non completare più la Loggia ma di affiancare un nuovo edificio che occupi l’intera area delle case medievali. L’edificio sarebbe dotato di un portico, denominato “della vittoria”.

30 luglio 1929Lettera del Prefetto al PodestàParere del Soprintendente all’arte Medievale e Moderna sulla demolizione delle case medievali.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1932, fasc. “Approvazione del progetto e della spesa relativa per il completamento della loggai del Capitaniato e la sistemazione degli stabili adiacenti”.

17 agosto 1929Consiglio Comunale Delibera per il rinvio delle opere di demolizione.In Verbale di Licitazione privata per l’appalto dei lavori di abbattimento dei fabbricati di proprietà comunale in piazza dei Signori e Contrà Cavour, in ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931, fasc. “1931, VIII, Loggia del Capitaniato”.

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23 agosto 1929Telegramma del Prefetto al PodestàSi Comunica di rimandare la sistemazione della loggia palladiana quando le condizioni finanziarie del comune miglioreranno.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1932, fasc. “Approvazione del progetto e della spesa relativa per il completamento della loggai del Capitaniato e la sistemazione degli stabili adiacenti”.

24 agosto 1929L’avvenire d’Italia Il rinvio dell’ampliamento della Loggia del Capitaniato. Le difficoltà artistiche e finanziarie.

Il resto del CarlinoLa loggia del Capitaniato. Il rinvio all’ampliamento.

Vedetta Fascista Il podestà delibera di rimandare i lavori per l’ampliamento della Loggia del Capitaniato.

1 ottobre 1929Fagiuoli al Soprintendente ai MonumentiInvio del nuovo progetto con descrizione dello stesso.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1932.

“Non senza una qualche tristezza, (…) abbandoniamola nostra vecchia aspirazione per costruire accanto alla Loggia un nuovo edificio che porti impresso il carattere dei nuovi tempi e che si distacchi nettamente dall’architettura Palladiana, senza banali imitazione dei Monumenti vicini”.Il nuovo edificio si sviluppa in linea con la Loggia e, non contemplando alcuna piazza, arriva fino a contrà Cavour ai cui edifici prospicienti si collega mediante un arco monumentale.

24 gennaio1930Consiglio superiore per le Antichità e Belle ArtiParere negativo sul secondo progetto Fagiuoli.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1932.

“Esprime (…) giudizio assolutamente contrario al progetto presentato, sia perché ritiene che la facciata ampia di casa comune che per esso verrebbe inserita nella mirabile piazza dei Signori nuocerebbe grandemente all’euritmia della piazza e contrasterebbe con le nobili linee della adiacente loggia del Capitanio ben più non faccia la frastagliata varietà di movenze delle casette attuali; sia perché, come giustamente segnala il Podestà di Vicenza, dall’attuazione verrebbe pregiudicata la possibilità di quel lavoro di completamento della Loggia suddetta, che il Consiglio Superiore ha già affermato, con opportune norme, desiderabile”.

4 giugno 1930Lettera del Podestà all’on. Giacomo di Giacomo e all’on. Oppo.Richiesta di esecuzione lavoro.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1932., fasc. “Loggia a. 1930”.

1 settembre 1930Lettera di Alberto Calza Bini al PodestàParere positivo.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1932., fasc. “Loggia a. 1930”.

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23 settembre 1930Lettera dell’on. Alberto Calza Bini al PodestàComunicazione del dissenso dell’arch. Torres circa il completamento della Loggia.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1932., fasc. “Loggia a. 1930”.

2 ottobre 1930Consiglio ComunaleDelibera per la demolizione delle case.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931, fasc. “1931, VIII, Loggia del Capitaniato”.

21 novembre 1930Consiglio ComunaleVerbale di Licitazione privata per l’appalto dei lavori di abbattimento dei fabbricati di proprietà comunale in piazza dei Signori e Contrà Cavour.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1928-1931, fasc. “1931, VIII, Loggia del Capitaniato”.

29 novembre 1930Lettera della Commissione provinciale dei Monumenti al PodestàComunicazione sulla Delibera del 23 novembre circa il nuovo progetto di Fagiuoli.AC, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1932, fasc. “Approvazione del progetto e della spesa relativa per il completamento della loggai del Capitaniato e la sistemazione degli stabili adiacenti”.

Progetto respinto, si consiglia piuttosto di restaurare le case esistenti “e che a ogni modo ogni futura sistemazione della piazza non comprometta quelle che sono sempre state le aspirazioni dei Vicentini rispetto al Loggia del Capitaniato, che deve trionfare in quel lato della piazza, senza che edifici di nuova e imponente monumentalità entrino con essa in concorrenza.”

2 marzo 1931Lettera del Podestà a GiovannoniComunicazione dell’avvenuta demolizione delle case dell’Orefice.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b.1932, fasc. “Loggia 1931”.

16 marzo 1931Giovannoni a PodestàSulla demolizione delle case dell’Orefice.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b.1932, fasc. “Loggia 1931”.

“Mentre la Loggia Bernarda con le sue tre arcate poteva rimanere in linea con le casette, l’averla isolata vuol dire aver tratto il dado e deciso il completamento, od ora o in seguito; ma l’eseguire il voltatesta con le sue linee architettoniche equivarrebbe a rinunciarvi per sempre e ad alterare con un falso architettonico la linea del monumento e quella della piazza”.

27 marzo 1931L’Avvenire d’ItaliaIl problema della loggia del Capitaniato. Non sarebbe opportuno un concorso? Ing. Lino Cozza

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23 aprile 1931Vedetta fascistaLa loggia del CapitaniatoAlpago Novello

5 maggio 1931Vedetta FascistaUgo Ojetti e la Loggia Palladiana Franceschini

6 maggio 1931Vedetta FascistaLa loggia palladiana. Opinioni, precisazioni e commenti Giuseppe Silvestri e risposta di Alpago Novello

Alpago Novello si dichiara contrario al secondo progetto Fagiuoli perché giudica la soluzione elaborata non all’altezza della Loggia, Inoltre con la demolizione delle case, la vista della Basilica risulta nuova e di maggiore bellezza.

26 maggio 1931Commissione Provinciale Conservatrice dei MonumentiSeduta sulla Loggia del Capitaniato e le sue recenti demolizioni.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b.1932, fasc. “Loggia 1931”.

19 giugno 1931Consiglio Superiore per le Antichità e le Belle ArtiDeliberazione sulla Loggia.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b.1932, fasc. “Loggia 1931”.

Si sottolinea come la demolizione delle case dell’Orefice abbiano determinato una situazione di urgenza.

1 gennaio 1932Lettera di Giovannoni al PodestàParere sulla proposta di un concorso nazionale per il completamento.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b.1932, fasc. “Loggia 1931”.

“In questo momento di crisi dell’Architettura Italiana, in cui le direttive si sbandano, io dubito assai (ed il recente esito del concorso per la Cattedrale della Spezia me lo conferma che una gara tra Architetti ci darebbe lavori di pregi analoghi) (…)Oltre ai mezzi persuasivi, come quelli di una Sua visita a Gabriele D’Annunzio, io ebba a suggerirLe l’espediente del completamento provvisorio della Loggia in Legno e Gesso (…). Si avrebbe così il modello al ero del lavoro, e la sua evidenza persuaderebbe gli uomini di buona fede; e, del resto, esso avrebbe degnamente il posto per dieci o quindici anni in attesa di tempi più favorevoli”.

12 luglio 1932Vice presidente Consiglio Provinciale dell’economia corporativaProposta di costruzione sede consiliare e Sala degli affari.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b.1932, fasc. “Loggia 1931”.

25 novembre 1932Corriere vicentinoLa sistemazione di Piazza dei Signori

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3 dicembre 1932Lettera del Ministero delle corporazioni al Prefetto e al presidente dell’economia corporativa di VicenzaProposta di affitto dell’area case orefice e costruzione di nuovo palazzo.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1933-1938, fasc. “Loggia 1933”.

19 gennaio 1933Lettera del Podestà al Presidente del Consiglio Provinciale dell’Economia CorporativaRifiuto della proposta.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1933-1938, fasc. “Loggia 1933”.

17 febbraio 1933L’Avvenire d’ItaliaLa loggia del Capitanio

18 febbraio 1933Commissione Provinciale dei MonumentiDelibera sulla loggia del CapitanioACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1933-1938, fasc. “Loggia 1933”.

Proposte per provvedere provvisoriamente alla definizione della piazza. Si decide di:1_eseguire delle fondazioni per il completamento della Loggia a 5 o eventualmente estensibile a 7 arcate. Sarà necessario pensare a dei sotterranei “sviluppati e adattabili ad ogni genere di sfruttamento diretto o fittalizio.2_ricoprire i sotterranei così ottenuti con una pavimentazione a livello di quella della Loggia.3_realizzare una costruzione provvisoria di un solo piano appoggiata “al muro esistente della loggia e normalmente, lungo il lato parallelo al rovescio palazzo Trissino, da affittare a botteghe, caffè o altro con linee armoniche e sobrie (una serie di portici chiusi con vetri)4_delimitare la piazzetta sopraelevata con delle balaustre lungo il perimetro da reimpiegare poi nel completamento.

19 febbraio 1933L’Avvenire d’ItaliaLa Commissione provinciale dei monumenti e la sistemazione di Piazza dei Signori.

Comunicazione degli esiti della riunione della Commissione provinciale tenutasi il giorno prima circa il progetto di sistemazione della Loggia. Si delibera contro il tentativo fatto dal consiglio provinciale dell’economia di ottenere all’insaputa delle autorità locali, l’area delle ex-case orefice per la realizzazione di un palazzo del consiglio provinciale dell’economia.

17 gennaio 1934Commissione Provinciale dei MonumentiOrdine del giorno per predisporre una provvisoria sistemazione della piazza in attesa del completamento.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1933-1938, fasc. “VIII Loggia del Capitaniato 1937”.

Febbraio 1934Vicenza. Pubblicazione mensile illustrata.Per la Loggia del Capitaniato

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8 marzo 1834Lettera dell’Ufficio tecnico del Comune di Vicenza al Soprintendente di VeneziaComunicazione della rottura delle spie posizionate sugli archi della Loggia.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1933-1938, fasc. “VIII Loggia del Capitaniato 1934”.

13 aprile 1934Lettera del Soprintendente al PodestàInterventi da attuare causa movimento della facciata.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1933-1938, fasc. “VIII Loggia del Capitaniato 1934”.

16 giugno 1934La Commissione Provinciale dei Monumenti al ComuneProposta di progetto per sistemazione provvisoria della piazza.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1933-1938, fasc. “VIII Loggia del Capitaniato 1934”.

25 aprile 1935Il Podestà a OjettiRichiesta di incontro per riflettere “sulle problematiche artistiche della mia città”.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1933-1938, fasc. “VIII Loggia del Capitaniato 1935”.

16 maggio 1936Il Podestà al Ministro per l’Educazione NazionalePresentazione del progetto di Orfeo Rossato su consiglio di Ugo Ojetti. ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1933-1938, fasc. “VIII Loggia del Capitaniato 1937”.

21 giugno 1936Lettera di Ferdinando Forlati al PodestàParere sul completamento.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1933-1938 fasc. “Costruzione fabbricato sull’area adiacente”.

“Il progetto ha prima di tutto il merito di non completare l’insigne e famoso monumento, poi quello di dare ai nuovi edifici arretrati un’impronta assai semplice di cauta modernità”.La lettera prosegue dichiarando che il nuovo prospetto occidentale della loggia dovrebbe essere studiato in modo ancora più semplice ed inoltre si fa notare come la realizzazione di una piazzetta se da un lato permetterebbe una migliore visione della Basilica da via Cavour, dall’altra farebbe perdere alla Piazza dei Signori “il suo carattere unitario e chiuso di ambiente a pianta rettangolare”.

21 luglio 1936Consiglio Superiore di Belle Arti e AntichitàApprovazione del progetto RossatoACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1933-1938, fasc. “Costruzione fabbricato sull’area adiacente”.

Si dice di togliere la fontana al centro della piazzetta e si sottolinea come il motivo sul fianco debba essere contraddistinto da una “cauta modernità”.

1935

1936

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15 ottobre 1936Il GazzettinoLa loggia del Capitaniato. Il progetto di nuova sistemazione.

10 luglio 1936L’avvenire d’Italia La loggia Palladiana e l’assurdo Avv. A. Franceschini

Vedetta fascistaLa nostra coerenzaA. Novello

11 luglio 1936L’avvenire d’Italia La sistemazione di piazza dei Signori Avv. A. Franceschini

1 novembre 1936Il VenetoLa vicentina piazza dei Signori e il nuovo progetto di sistemazione Attilio Graziani 7 novembre 1936Il Veneto Vicenza. La Consulta dà pieno parere favorevole al progetto di sistemazione di piazza dei SignoriAttilio Graziani

“Basta, basta cristallizzarsi nei secoli che furono! Si consideri invece, che dietro gli stupendi scenari di tanti insigni palazzi vicentini si nascondono appartamenti bui, umidi, primitivi, dichiarati per ragioni d’igiene inabitabili; si consideri che rinnovare vuol dire anche bonificare, che abbattere, dove non vi è giustificato motivo di conservare, significa aprire varchi alla circolazione in continuo sviluppo”.

30 novembre 1936Soprintendente Forlati al Ministero dell’Educazione NazionaleComunicazione al Ministero di nulla osta al progetto Rossato.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1933-1938, fasc. “Costruzione fabbricato sull’area adiacente”.

15 dicembre 1936Ufficio Tecnico ComuneCostruzione di un fabbricato a fianco della loggia del Capitanaito. Sistemazione del fianco della loggia e della piazzetta antistante. Perizia di Spesa.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. Costruzione fabbricato attiguo alla Loggia del Capitanio anno 1936, fasc. “progetto dell’arch. Rossato”.

13 gennaio 1937Consiglio ComunaleDelibera per l’Approvazione del progetto di sistemazione dell’area adiacente alla loggai del Capitaniato.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1933-1938, fasc. “Costruzione fabbricato sull’area adiacente”.

“L’Architetto Rossato ha risolto il problema costruendo un’ala di fabbricato arretrato di circa 18 metri dalla linea della Piazza, creando una piazza tra il fianco della Loggia e il nuovo edificio, piazzetta che

1937

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verrà sopraelevata di qualche gradino per separarla nettamente dalla piazza dei Signori.Questo nuovo fabbricato che prende le linee di palazzo Trissino sarà a questo collegato con un arco e con un passaggio chiuso.La costruzione ha impronta semplice e di cauta modernità e arricchita di largo impiego di pietra tenera riuscirà certamente decorosa ed armonizzante con i vicini fabricati”.

19 marzo 1937Il popolo d’ItaliaLa piazza mutilataArturo Rossato.

20 marzo 1937Vedetta fascistaLa piazza mutilata

12 aprile 1937Contratto di appalto dei lavori di sistemazione dell’area adiacente alla Loggia del Capitaniato.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1933-1938, fasc. “Costruzione fabbricato sull’area adiacente”.

20 aprile 1937La StampaLa piazza dei Signori a Vicenza finalmente sistemata

Il VenetoVicenza. La sistemazione della piazza dei Signori. I lavori hanno iniziato oggi.

28 aprile 1937Il podestà al prof. Arch. Gastone IscraComunicazione dell’inizio lavori secondo il progetto di Rossato.ACV, Div. VIII, Loggia del Capitaniato, b. 1933-1938, fasc. “Costruzione fabbricato sull’area adiacente”.

30 aprile 1937Il Popolo d’ItaliaVicenza e il Comandante. La potenza delle strutture Architettoniche “fatte a tener prigioni la luce e l’ombra”-Attentati alla bellezza della città inerme e romana di Andrea Palladio.Arturo Rossato

ottobre 1938Corrente di Vita giovanile, n. 16.Architettura a Vicenza. Completamento della loggia Neri Pozza

Il nuovo edificio è considerato un “casone” una delle più ignobili fabbriche costruite in Italia nell’ultimo ventennio. Si fa il paragone con la casa del fascio di Terragni, esempio di architettura di quel dato momento storico.“Questo rifacimento appartiene a quella impersonale schiera di fabbriche nate sotto il segno di un’architettura d’accademia, la quale non ha più nemmeno il valore usato della decalcomania.”

1938

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24 maggio 1939La seraPalladiana Dalla loggia in piazza dei Signori all’arco in campo MarzioArturo Rossato

10 giugno 1939La seraPalladiana. Piccole zuffe intorno alla Loggia della piazza dei SignoriArturo Rossato

11 giugno 1939Vedetta fascistaRisposta a un rissanteAlpago Novello

1939

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ALLEGATO 3Regesto dei restauri palladiani tra il 1945 e il 2011

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Il seguente regesto ha come obiettivo quello di compiere una prima ricognizione dei principali interventi che hanno riguardato le fabbriche palladiane nel periodo compreso tra la fine della seconda guerra mondiale e il 2011.Gli edifici censiti sono quelli illustrati nel libro Andrea Palladio. Atlante delle Architetture1; tuttavia delle sessantasei fabbriche presentate in tale pubblicazione, alcune indubbiamente autografe, altre di non sicura attribuzione, si è scelto di omettere il portale di S. Maria dei Servi a Vicenza, la chiesa delle Zitelle e gli interventi di Palazzo Ducale a Venezia, poiché considerate opere in cui l’apporto dell’architetto cinquecentesco risulta difficilmente identificabile. La realizzazione del regesto ha comportato una ricerca sia delle fonti edite, sia di quelle archivistiche e documentarie; per quanto riguarda le prime, si è rivelato particolarmente utile lo spoglio di alcuni periodici, quali “Arte Veneta”, in cui dal 1959 al 1990 è sempre riportato un rendiconto annuale delle attività svolte dalle Soprintendenze in Veneto, e il “Bollettino del Centro Internazionale di Studi Andrea Palladio” dove, in particolare nel numero XX del 1978, viene descritto lo stato di conservazione degli edifici palladiani e i relativi restauri compiuti o da compiere in quegli anni. Informazioni significative sono state trovate anche in monografie riguardanti le singole opere e, più nello specifico, nel catalogo Restauri di monumenti palladiani della omonima mostra tenutasi a Vicenza nel 19802. Un’ulteriore fonte edita è rappresentata dal Catalogo delle ville venete; nella versione presente in rete nel sito dell’Istituto Regionale per le Ville Venete3 è possibile visionare anche le schede ICCD, dove sono riportati per ciascuna villa i restauri eseguiti per mezzo dei finanziamenti del suddetto ente. Tali interventi a volte non risultano coincidenti con quelli identificati presso gli archivi delle Soprintendenze; nei casi in cui compare questo tipo di incongruenza, si è inteso pertanto segnalarlo in calce a ciascuna descrizione del regesto. Per quanto riguarda le fonti inedite, sono stati consultati gli archivi delle Soprintendenze per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle province in cui si trovano le fabbriche palladiane, poiché considerati i più rilevanti circa la presenza di materiale documentario; tuttavia per un lavoro completo sarebbe necessario visionare anche l’archivio dell’Istituto Regionale per le Ville Venete, gli archivi comunali, l’Archivio Centrale dello Stato, gli archivi delle Soprintendenze per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici e, nel caso degli edifici religiosi, gli archivi delle curie, oltre ad eventuali archivi privati o di fondazioni. Non sempre le informazioni rinvenute durante tale ricerca hanno permesso di ricostruire un quadro completo dei restauri che hanno interessato le singole opere e, soprattutto per quanto riguarda gli edifici ubicati in provincia di Udine, esse si sono rivelate lacunose e non sufficienti. Talvolta non è stato trovato materiale in quanto esistono edifici attribuiti a Palladio che non risultano essere vincolati, come nel caso di villa Arnaldi a Meledo Alto o delle barchesse o di villa Thiene a Cicogna Padovana, oppure perché alcune buste erano, al momento dell’indagine, irreperibili. Per gli immobili di proprietà privata, la maggiore difficoltà è consistita nel verificare se gli interventi previsti nei progetti fossero stati eseguiti o meno, poiché molto raramente

1 Cfr. G. Beltramini, A. Padoan (a cura di), Andrea Palladio. Atlante delle Architetture, Venezia 2000. 2 Cfr. AA.VV. (a cura di), Restauri di monumenti palladiani, catalogo della mostra (Vicenza 1980), Verona 1980.3 Cfr. www.irvv.net. Poiché considerato più completo, si è preferito consultare il Catalogo delle Ville venete on-line rispetto alla versione pubblicata, A. Padoan, S. Pratali Maffei, D. Dalpozzo, L. Mavian (a cura di), Ville venete. Catalogo e atlante del Veneto, Venezia 1996.

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sono state rintracciate relazioni di collaudo o dichiarazioni di inizio o fine lavori; dov’è stato possibile, si è quindi cercato di confrontare i dati riscontrati nelle carte con informazioni desumibili da documenti successivi o con le esperienze dirette dei funzionari delle varie Soprintendenze interessate.Le fabbriche considerate nel seguente regesto sono organizzate secondo un ordine tipologico (le ville, gli edifici pubblici, gli edifici religiosi, i palazzi privati) e a ognuna corrisponde una scheda, nella quale vengono illustrati i principali restauri e le fonti bibliografiche e documentarie consultate. Per ciascun intervento sono riportati gli anni di realizzazione, quando specificati i progettisti e una descrizione sintetica delle operazioni compiute. Spesso, non è stato possibile precisare le date di inizio e fine lavori, per cui compaiono solo gli anni desumibili da pubblicazioni o dai documenti rinvenuti negli archivi come, ad esempio, le autorizzazioni da parte delle Soprintendenze; in questi casi bisogna quindi tener presente che i restauri potrebbero essere stati realizzati anche in periodi successivi a quelli indicati. Al fine di semplificare la descrizione degli interventi, quando essi sono stati eseguiti in più stralci nell’arco di diversi anni, sono stati comunque trattati unitariamente poiché valutati come momenti diversi di una medesima azione progettuale.

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Archivio della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Venezia, Belluno, Padova e TrevisoArchivio corrente della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e LagunaArchivio della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Verona, Rovigo e VicenzaArchivio della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Friuli Venezia Giulia, sede distaccata di UdineCodice del Catalogo dell’Istituto Regionale per le Ville Venete

Abbreviazioni

ArSBAPV

ArSBAPVe ArSBAPVr ArSBAPFVG

CodIRVV

LE VILLE

Villa Almerico Capra, detta “La Rotonda”Via della Rotonda, 45, Vicenza

Data di esecuzione 1961 (in corso d’opera) - 1962 (collaudo)

Progettista Soprintendenza ai Monumenti di Venezia

Descrizione dei lavori Restauri degli stucchi e degli affreschi della cupola.

Data di esecuzione 1964

Progettista ing. M. De Facci

Descrizione dei lavori Restauro del tetto.

Data di esecuzione 1978 - 1982 (in corso d’opera)

Progettista Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici per le province di Verona, Vicenza e Rovigo; arch. A. Pereswet Soltan

Descrizione dei lavori Consolidamento dell’orditura lignea e rifacimento del manto di copertura della cupola; restauro dei marmorini; rimozione dell’intonaco degradato e rifacimento di uno nuovo.

Data di esecuzione 1985 Progettista arch. A. Pereswet SoltanDescrizione dei lavori Rifacimento parziale di intonaci esterni e di pavimenti; collocazione di nuovi

serramenti; risistemazione di servizi igienici.

Data di esecuzione 1992 (autorizzazione Soprintendenza)ProgettistaDescrizione dei lavori Restauro dell’apparato decorativo delle sale a nord-ovest e a nord-est del piano

nobile.

Data di esecuzione 1999 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. C. Di Thiene

Descrizione dei lavori Restauro degli scaloni monumentali.

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Data di esecuzione 2003 (inizio lavori) - 2004 (in corso d’opera)

Progettista arch. C. Di Thiene

Descrizione dei lavori Manutenzione del manto di copertura; restauro delle facciate e dell’apparato statuario e decorativo; recupero dei serramenti e delle pavimentazioni delle logge con rifacimento in terrazzo delle parti asfaltate; riqualificazione funzionale di servizi igienici.

Data di esecuzione 2007 (autorizzazione Soprintendenza), 2008 (inizio lavori)

Progettista arch. F. Amendolagine

Descrizione dei lavori Restauro degli apparati decorativi della volta della cupola.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Vicenza116/5a-116/5d.

CodIRVV, A0500002654/IRVV.

G. Mazzotti, Interventi dell’Ente delle Ville Venete in alcune ville palladiane, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, III, 1961, pp. 173-175.

M. Guiotto, Recenti restauri di edifici Palladiani, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, VI, vol. II, 1964, pp. 87-88.

AA.VV. (a cura di), Restauri di monumenti palladiani, catalogo della mostra (Vicenza 1980), Verona, 1980, pp. 61-70.

Villa AngaranoVia Corte, 41, S. Eusebio, Bassano del Grappa (VI)

Data di esecuzione 1961

Progettista ing. G.Vescovi

Descrizione dei lavori Interventi di riparazione e ricostruzione a seguito dei bombardamenti. Recupero della copertura e della relativa struttura lignea; consolidamento di murature; ricostruzione di elementi decorativi e lapidei; rifacimento di pavimentazioni e di intonaci.

Data di esecuzione 2003 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. P.M. Grendele

Descrizione dei lavori Lavori di manutenzione al manto di copertura.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Provincia di Vicenza 12/1 v.v.

CodIRVV, A0500002909/IRVV.

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Villa ArnaldiVia Meledo Alto, 8, Meledo di Sarego (VI)

Presso l’archivio della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Verona, Rovigo e Vicenza non è stata trovata alcuna busta relativa alla fabbrica, in quanto l’immobile non risulta vincolato. Si specifica comunque il codice di riferimento nel Catalogo dell’Istituto Regionale per le Ville Venete.

Riferimenti bibliografici e documentari

CodIRVV, A0500001537/IRVV.

Villa BadoerVia T. Tasso,3, Fratta Polesine (RV)

Data di esecuzione 1962 - 1972 (in corso d’opera)

Progettista Soprintendenza ai Monumenti del Veneto

Descrizione dei lavori Restauro generale del complesso monumentale. Consolidamento delle strutture murarie; demolizione di partizioni verticali e orizzontali; revisione dei serramenti; restauro di affreschi, di pavimentazioni, di apparati decorativi e lapidei; rifacimento di intonaci e di pavimenti non originali; ricostruzione e reintegrazione dei soffitti palladiani; sostituzione della scala interna della villa; ricomposizione della forometria delle barchesse; realizzazione di nuovi impianti.

Data di esecuzione 1977 - ante 1981

Progettista Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici per le province di Verona, Vicenza e Rovigo

Descrizione dei lavori Interventi di recupero nei corpi rustici. Risanamento di murature; recupero di coperture; ripristino di soffitti lignei; consolidamento dell’apparato lapideo e decorativo dei frontoni; rifacimento degli intonaci esterni.

Data di esecuzione 1986

Progettista arch. A. Manfrin

Descrizione dei lavori Perizia sullo stato di consistenza strutturale e architettonica della fabbrica.

Data di esecuzione 1989 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista Amministrazione Provinciale di Rovigo, Settore Fabbricati

Descrizione dei lavori Intervento di recupero delle coperture del corpo principale.

Data di esecuzione 1991 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista Amministrazione Provinciale di Rovigo, Settore Fabbricati

Descrizione dei lavori Lavori di restauro delle barchesse. Esecuzione di indagini conoscitive; recupero delle coperture; consolidamento delle strutture murarie e lignee; risanamento delle murature; consolidamento e pulitura degli intonaci esistenti e relativo rifacimento nelle porzioni mancanti; ripristino della muratura del cornicione; sistemazione e sostituzione del tavolato degli architravi dell’emiciclo.

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Data di esecuzione 1995 (inizio lavori) - 2005

Progettista Amministrazione Provinciale di Rovigo, Settore Fabbricati; Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici delle province di Verona, Vicenza e Rovigo; arch. M. P. Cunico

Descrizione dei lavori Lavori di restauro e riuso funzionale dell’intero complesso monumentale. Esecuzione di indagini conoscitive; consolidamento e rifacimento degli orizzontamenti nelle barchesse; interventi di risanamento dall’umidità delle murature; demolizione di partizioni verticali e orizzontali; rifacimento di pavimentazioni recenti e di intonaci cementizi; pulitura, consolidamento e integrazione degli intonaci originali e degli apparati lapidei; restauro dello scalone municipale e degli affreschi nel pronao; sostituzione dei serramenti; realizzazione di nuovi impianti tecnologici; recupero del giardino.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Provincia di Rovigo 24/1a v.v.-24/1g v.v.

CodIRVV, A0500001537/IRVV.

G. Mazzotti, Interventi dell’Ente delle Ville Venete in alcune ville palladiane, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, III, 1961, pp. 173-175.

M. Guiotto, Recenti restauri di edifici Palladiani, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, VI, vol. II, 1964, pp. 76-78.

M. Guiotto, Soprintendenza ai monumenti del Veneto: restauri dell’anno 1964, in “Arte Veneta”, XVIII, 1964, p. 253.

M. Guiotto, Soprintendenza ai monumenti del Veneto Orientale: opere di conservazione e di restauro dei monumenti compiuti nell’anno 1965, in “Arte Veneta”, XIX, 1965, p. 247.

M. Guiotto, Lavori di restauro monumentale attuati dalla Soprintendenza ai monumenti nell’anno 1967, in “Arte Veneta”, XXI, 1967, p. 288.

M. Guiotto, Metodi di restauro in ville palladiane, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, IX, 1967, p. 79.

M. Guiotto, Lavori di restauro monumentale attuati dalla Soprintendenza ai monumenti del Veneto nell’anno 1968, in “Arte Veneta”, XXII, 1968, p. 271.

AA.VV. (a cura di), Restauri di monumenti palladiani, catalogo della mostra (Vicenza 1980), Verona, 1980, pp. 71-78.

Villa BarbaroVia Cornuda, 7, Maser (TV)

Data di esecuzione 1960 - 1963

Progettista arch. P. Celotto, ing. A. Zanella

Descrizione dei lavori Restauro degli affreschi, dell’apparato decorativo e statuario; interventi di consolidamento su murature e su fondazioni; ripassatura dei manti di copertura e sostituzione della relativa struttura lignea; realizzazione di opere di drenaggio; manutenzione dei serramenti.

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Data di esecuzione 1982 - 1984

Progettista

Descrizione dei lavori Ripassatura del manto di copertura della colombaia est; rifacimento di parte di pavimentazione nella barchessa est e di porzioni di intonaco; revisione dei pluviali; lavori di manutenzione al ninfeo.

Data di esecuzione 1995 (autorizzazione Soprintendenza) - 1996 (fine lavori)

Progettista arch. E. Vassallo

Descrizione dei lavori Ripassatura delle coperture e revisione delle relative strutture portanti.

Data di esecuzione 1997 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. E. Vassallo

Descrizione dei lavori Restauro conservativo della facciata del corpo centrale.

Data di esecuzione 2001 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista R.D.C. Servizi Elettrici.

Descrizione dei lavori Interventi di adeguamento dell’impianto elettrico.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPV, fondo lavori 1, b. TV 039 0008/001-0008/0030.

CodIRVV, A0500004125/IRVV.

G. Mazzotti, Interventi dell’Ente delle Ville Venete in alcune ville palladiane, in “Bol-lettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, III, 1961, pp. 173-175.

M. Guiotto, Recenti restauri di edifici Palladiani, in “Bollettino del Centro Internazio-nale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, VI, vol. II, 1964, p. 78.

Villa CaldognoVia Zanella, 3, Caldogno, (VI)

Data di esecuzione 1961 (inizio lavori) - 1963

Progettista Soprintendenza ai Monumenti di Venezia

Descrizione dei lavori Interventi di consolidamento statico sulle murature e sulla volta dell’atrio e restauro dei relativi affreschi; revisione parziale del tetto; lavori di recupero nelle sale interne.

Data di esecuzione 1978

Progettista

Descrizione dei lavori Rifacimento del tetto e del pavimento di una stanza al piano superiore.

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Data di esecuzione 1994 (inizio lavori) - ante 2001

Progettista Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici per le province di Verona, Vicenza e Rovigo; Ufficio Lavori pubblici del Comune di Caldogno; arch. R. Toffolutti, ing. S. Ceccato, ing. A. Dalla Vecchia

Descrizione dei lavori Esecuzione di indagini preliminari; demolizione di intonaci cementizi, di pavimentazioni, di partizioni verticali e orizzontali; risanamento e consolidamento di volte, di paramenti murari e di strutture lignee; ricomposizione di aperture nel piano seminterrato; consolidamento, integrazione e pulitura dell’apparato lapideo e degli intonaci delle facciate; lavori di adeguamento funzionale.

Data di esecuzione 2001 - 2002 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista Ufficio Lavori Pubblici del Comune di Caldogno

Descrizione dei lavori Restauro degli affreschi delle stanze denominate “di Scipione” e “di Sofonisba”.

Data di esecuzione 2008 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista ing. P.P. Lucente

Descrizione dei lavori Realizzazione di impianto di illuminazione nelle sale interne.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Provincia di Vicenza 18/1a v.v.-18/1 d v.v.

CodIRVV, A0500002613/IRVV.

G. Mazzotti, Interventi dell’Ente delle Ville Venete in alcune ville palladiane, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, III, 1961, pp. 173-175.

M. Guiotto, Recenti restauri di edifici Palladiani, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, VI, vol. II, 1964, pp. 73-74.

M. Guiotto, Metodi di restauro in ville palladiane, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, IX, 1967, pp. 71-72.

R. Di Stefano, Il restauro dell’organismo architettonico: vicende storiche e interventi recenti, in AA.VV., Villa Caldogno, Vicenza, 2002, pp. 57-80.

C. Rigoni, Gli affreschi della villa: le vicende del restauro attraverso i documenti d’archivio, in AA.VV., Villa Caldogno, Vicenza, 2002, pp. 161-187.

Villa ChiericatiVia Nazionale, 1, Vancimuglio di Grumulo delle Abbadesse (VI)

Data di esecuzione 1999 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. L. Calligioni, geom. M. Bertuzzo

Descrizione dei lavori Restauro del manto di copertura e consolidamento della relativa struttura portante.

Data di esecuzione 1999 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. L. Calligioni, geom. M. Bertuzzo

Descrizione dei lavori Restauro dell’intonaco esterno della facciata sud.

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Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Provincia di Vicenza 47/4 v.v.

CodIRVV, A0500001460/IRVV.

Villa ContariniVia L. Camerini 1, Piazzola sul Brenta (PD)

Data di esecuzione 1970 - 1975

Progettista

Descrizione dei lavori Lavori di restauro del complesso monumentale. Ricostruzione di parte del manto di copertura; consolidamento di strutture lignee e murarie; restauro e rifacimento di pavimentazioni, di infissi e di intonaci esterni ed interni; consolidamento e pulitura di affreschi; realizzazione di nuovi impianti e servizi igienici.

Data di esecuzione 1981 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista

Descrizione dei lavori Intonacatura della facciata posteriore e di ambienti interni.

Data di esecuzione 1984 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista ing. L. Antonello

Descrizione dei lavori Lavori di consolidamento e restauro della volta affrescata nella “Sala degli Strumenti”.

Data di esecuzione 1991 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista ing. L. Antonello

Descrizione dei lavori Consolidamento delle strutture della copertura e recupero del relativo manto.

Data di esecuzione 2000 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. G. Jean, arch. F. Petracco, p.i. R. Corbellini, p.i. E. Pontarollo

Descrizione dei lavori Lavori di recupero e adeguamento impiantistico dell’intero complesso monumentale. Esecuzione di indagini conoscitive; demolizione di partizioni verticali di epoca recente; restauro degli apparati decorativi e lapidei, delle superfici interne e delle facciate; realizzazione di nuovi impianti.

Note Il suddetto intervento fa riferimento ad un primo progetto redatto nel 1997 dall’ing. L. Antonello e dall’arch. A. Longo, successivamente modificato in occasione della redazione dei progetti esecutivi ad opera degli architetti G. Jean e F. Petracco.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPV, fondo lavori 1, b. PD 062 0008/001-0008/0032; fondo lavori 2, b. PD 062 0013/005.

CodIRVV, A0500001849/IRVV.

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Villa CornaroVia Roma, 104, Piombino Dese (PD)

Data di esecuzione 1952 (inizio lavori) - 1957 (certificato di regolare esecuzione)

Progettista Soprintendenza ai Monumenti di Venezia

Descrizione dei lavori Consolidamento delle strutture murarie e lignee; rifacimento del manto di copertura e degli intonaci della facciata principale; revisione dei serramenti; riparazione delle balaustre.

Data di esecuzione 1968 (inizio lavori)

Progettista Soprintendenza ai Monumenti di Venezia

Descrizione dei lavori Restauro degli infissi.

Data di esecuzione 1969

Progettista

Descrizione dei lavori Rifacimento di intonaci; realizzazione di nuovi impianti tecnologici e di servizi igienici; restauro di parte del soffitto della sala principale.

Note Nonostante manchi l’autorizzazione della Soprintendenza, si presume dadocumentazioni successive che parte di questi lavori sia stata eseguita.

Data di esecuzione 1985 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista

Descrizione dei lavori Ripristino degli intonaci a marmorino della facciata nord verso strada.

Data di esecuzione 1987 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista restauratore B. Tiozzo

Descrizione dei lavori Restauro degli affreschi in due stanze laterali al piano terreno.

Data di esecuzione 1991 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista

Descrizione dei lavori Ripristino del manto di copertura e delle grondaie; esecuzione di risarciture mura-rie localizzate.

Data di esecuzione 1992 (autorizzazione Soprintendenza)Progettista Studio Tecnico Formentin AssociatiDescrizione dei lavori Interventi di consolidamento statico della trabeazione e restauro dei capitelli co-

rinzi del secondo ordine della loggia a sud.

Data di esecuzione 1997 (autorizzazione Soprintendenza)Progettista Studio Tecnico Formentin Associati

Descrizione dei lavori Interventi sul prospetto nord consistenti nella pulitura delle superfici, nel ripristino delle porzioni di intonaco mancanti, nel consolidamento di elementi lapidei, nel restauro del solaio ligneo del primo piano del loggiato e nella manutenzione della relativa copertura.

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Nella scheda ICCD su Villa Cornaro, visionabile nel Catalogo on-line delle ville venete, compare un ulteriore intervento eseguito nel 2006, non identificato tra i documenti conservati presso l’archivio della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso.

Riferimenti bibliografici

e documentari

ArSBAPV, fondo lavori 1, b. PD 063 0012/001-0012/0031.

CodIRVV, A0500000499/IRVV.

Villa EmoVia Stazione 5, Fanzolo di Vedelago (TV)

Data di esecuzione 1977 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista restauratore B. Tiozzo

Descrizione dei lavori Restauro degli affreschi di G. B. Zelotti.

Data di esecuzione 1993 (autorizzazione Soprintendenza), 1995 (inizio lavori)

Progettista arch. E. Vassallo, arch. S. Pratali Maffei, arch. E. Strada, arch. M. Pandolfo, arch. M. Pretelli

Descrizione dei lavori Lavori di riorganizzazione dei locali delle barchesse e del secondo piano della villa a seguito del cambio di destinazione d’uso. Demolizione di partizioni; realizzazione di servizi igienici, di impianti e di pareti divisorie; apertura di porte; istallazione di piattaforma elevatrice.

Data di esecuzione 2008

Progettista arch. A. Torsello

Descrizione dei lavori Manutenzione delle strutture di copertura, dei camini e delle reti di smaltimento delle acque; restauro dei serramenti e delle pavimentazioni alla veneziana; interventi di riqualificazione del parco.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPV, fondo lavori 1, b. TV 089 0016/001-0016/0026.

CodIRVV, A0500004182/IRVV.

A. Torsello (a cura di), La fattoria di Villa Emo, il nuovo Centro Servizi del Credito Trevigiano, Venezia 2007.

Villa Forni CeratoVia Venezia, 4, Montecchio Precalcino (VI)

Data di esecuzione 1980 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista geom. R. Tescari

Descrizione dei lavori Ripasso generale del coperto; sostituzione di alcune travi lignee del tetto; rifacimento degli intonaci degradati dei prospetti esterni.

Note I lavori sono stati eseguiti solo in parte.

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Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Provincia di Vicenza 62/1 v.v.

CodIRVV, A0500001776/IRVV.

Villa Foscari, detta “la Malcontenta”Via dei Turisti, 9, Malcontenta di Mira (VE)

Data di esecuzione ante 1961 - 1964 (in corso d’opera)

Progettista Soprintendenza ai Monumenti di Venezia; ing. G. Tosoni

Descrizione dei lavori Riparazione delle coperture; interventi di consolidamento strutturale sulle murature e sul tetto; risistemazione della scalinata di ingresso al pronao.

Data di esecuzione 1974 (autorizzazione Soprintendenza) - 1975 (in corso d’opera)

Progettista restauratore B. Tiozzo

Descrizione dei lavori Restauro degli affreschi.

Data di esecuzione 1974 - 1978

Progettista arch. A. Foscari

Descrizione dei lavori Riparazione delle coperture e dei camini monumentali; restauro delle facciate, di elementi lapidei, di pavimentazioni e di serramenti; ricostruzione degli intonaci del basamento del pronao, interventi di consolidamento delle colonne.

Data di esecuzione 1983 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. A. Foscari

Descrizione dei lavori Manutenzione dell’intonaco dei camini monumentali e delle pavimentazioni inter-ne; dipintura dei serramenti in legno.

Data di esecuzione 1988 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. A. Foscari

Descrizione dei lavori Manutenzione del manto di copertura; realizzazione di impermeabilizzazione in piombo sulle modanature dei timpani e sulle trabeazioni del prospetto nord e restauro del relativo intonaco; sostituzione di parte di pavimentazione in cotto al piano terreno.

Data di esecuzione 1993 (inizio lavori) - 1994

Progettista arch. A. Foscari

Descrizione dei lavori Recupero della copertura e dei camini monumentali; ripresa degli intonaci in facciata; adeguamento degli impianti; ripristino e restauro dei serramenti; ridipintura degli ambienti all’ultimo piano.

Nella scheda ICCD relativa a Villa Foscari, visionabile nel Catalogo on-line delle ville venete, compaiono alcuni interventi eseguiti rispettivamente nel 1981, nel 1991 e nel 2000, non riconducibili a quelli menzio-nati nei documenti conservati presso l’ archivio della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggi-stici di Venezia e Laguna.

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Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVe, b. Mira, Ville, Villa Foscari “La Malcontenta”, III.

CodIRVV, A0500004471/IRVV.

G. Mazzotti, Interventi dell’Ente delle Ville Venete in alcune ville palladiane, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, III, 1961, pp. 173-175.

M. Guiotto, Recenti restauri di edifici Palladiani, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, VI, vol. II, 1964, pp. 74-76.

A. Foscari, Malcontenta: il restauro delle facciate, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, XX, 1978, pp. 273-282.

Villa GazzottiVia S. Cristoforo, 23, Bertesina (VI)

Presso l’archivio della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Verona, Rovigo e Vicenza non è stata reperita alcuna busta riguardante la fabbrica. Tuttavia, nella relativa scheda ICCD presente nel Catalogo delle ville venete on-line vengono menzionati due restauri, compiuti rispettivamente nel 1996 e nel 1992.

Riferimenti bibliografici e documentari

CodIRVV, A0500001580/IRVV.

Villa GodiVia Palladio, 44, Lonedo di Lugo Vicentino, (VI)

Data di esecuzione 1960

Progettista Soprintendenza ai Monumenti di Venezia

Descrizione dei lavori Restauro parziale dei tetti; risanamento delle murature; restauro degli affreschi nella sala centrale.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Provincia di Vicenza 53/2 v.v.

CodIRVV, A0500001010/IRVV.

G. Mazzotti, Interventi dell’Ente delle Ville Venete in alcune ville palladiane, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, III, 1961, pp. 173-175.

M. Guiotto, Recenti restauri di edifici Palladiani, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, VI, vol. II, 1964, pp. 72-73.

M. Guiotto, Metodi di restauro in ville palladiane, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, IX, 1967, pp. 69-70.

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Villa Piovene Via Palladio, 51, Lonedo di Lugo Vicentino (VI)

Data di esecuzione ante 1961

Progettista

Descrizione dei lavori Lavori di restauro e di consolidamento.

Data di esecuzione 1981

Progettista geom. P. Cavedon

Descrizione dei lavori Rifacimento di intonaci; manutenzione della copertura.

Note Lavori eseguiti in parte senza l’autorizzazione della Soprintendenza.

Data di esecuzione 1989 (autorizzazione della Soprintendenza)

Progettista

Descrizione dei lavori Restauro dei serramenti lignei.

Data di esecuzione 1994 (autorizzazione della Soprintendenza)

Progettista

Descrizione dei lavori Riparazione di una porzione di soffitto in una stanza al II piano.

Data di esecuzione 1994 (autorizzazione della Soprintendenza)

Progettista geom. G. Brunello

Descrizione dei lavori Restauro delle meridiane sulla facciata sud.

Data di esecuzione 1995 (autorizzazione della Soprintendenza)

Progettista geom. S. Paluello

Descrizione dei lavori Lavori di manutenzione delle coperture.

Data di esecuzione 1999 (autorizzazione della Soprintendenza)

Progettista arch. F. Carollo

Descrizione dei lavori Restauro e consolidamento dei controsoffitti dei camerini al piano II nell’ala destra.

Data di esecuzione 2002 (autorizzazione della Soprintendenza)

Progettista arch. C. Panozzo

Descrizione dei lavori Lavori di manutenzione del manto di copertura.

Data di esecuzione 2006 (autorizzazione della Soprintendenza)

Progettista arch. F. Fontana

Descrizione dei lavori Rimozione e sostituzione dei controsoffitti dei Camerini della Villa.

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Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Provincia di Vicenza 53/1 v.v.

CodIRVV, A0500001953/IRVV.

G. Mazzotti, Interventi dell’Ente delle Ville Venete in alcune ville palladiane, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, III, 1961, pp. 173-175.

M. Guiotto, Metodi di restauro in ville palladiane, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, IX, 1967, p. 81.

Villa PisaniVia Borgo Eniano, 1, Montagnana (PD)

Data di esecuzione 1958

Progettista

Descrizione dei lavori Recupero degli architravi lignei della loggia meridionale; rifacimento di intonaci, di infissi e di pavimentazioni.

Note Nonostante manchi l’autorizzazione della Soprintendenza, si suppone da documenti successivi che tali lavori siano stati eseguiti in parte.

Data di esecuzione 1966

Progettista

Descrizione dei lavori Apertura di porte sul lato nord-est a seguito della realizzazione di nuovi locali in adiacenza alla villa.

Data di esecuzione 1988 (autorizzazione Soprintendenza) - 1995

Progettista

Descrizione dei lavori Rifacimento di infissi e di pavimentazioni realizzate negli anni sessanta.

Note I lavori sono stati eseguiti in più fasi.

Data di esecuzione 1995 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. A. Draghi

Descrizione dei lavori Realizzazione di nuovi servizi igienici in una stanza al primo piano.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPV, fondo lavori 1, b. PD 055 0028/001-0028/0013.

CodIRVV, A0500002832/IRVV.

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Villa PisaniVia Risaie, 1, Bagnolo di Lonigo (VI)

Data di esecuzione 1977 (autorizzazione Soprintendenza) - 1980

Progettista arch. A. Pereswet Soltan

Descrizione dei lavori Lavori di risanamento dello scantinato; demolizione di partizioni orizzontali e verticali e del ballatoio nella sala centrale; ripristino del vano della loggia; riapertura di forature; rifacimento dei serramenti; restauro di soffitti, di pavimenti, delle scale e degli apparati decorativi e lapidei.

Data di esecuzione 1985 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista restauratore P. Scarpa

Descrizione dei lavori Restauro degli affreschi.

Data di esecuzione 1988 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. A. Pereswet Soltan

Descrizione dei lavori Sostituzione della scala esistente sul prospetto verso il cortile con un’altra di mor-fologia differente.

Data di esecuzione 1990 (autorizzazione Soprintendenza) - 1992

Progettista arch. A. Pereswet Soltan

Descrizione dei lavori Esecuzione di indagini conoscitive; demolizione di partizioni orizzontali e verticali; consolidamento delle murature; restauro degli apparati lapidei delle facciate; ristrutturazione delle coperture; realizzazione di nuovi intonaci; rifacimento degli impianti.

Data di esecuzione 2001 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista duestudio.berselli cassina. piccinelli

Descrizione dei lavori Esecuzione di indagini conoscitive; lavori di risanamento delle murature; rimozione degli intonaci non originali e rifacimento degli stessi; recupero dei piani seminterrati e dei locali a nord al primo piano; restauro di pavimentazioni; realizzazione di nuovi impianti; risistemazione distributiva degli spazi al primo piano; sostituzione di serramenti.

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Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Provincia di Vicenza 52/2a v.v.-52/2b v.v.

CodIRVV, A0500001476/IRVV.

P. Marchetto, Villa Pisani a Bagnolo di Lonigo: storia e restauri di un capolavoro palladiano, Tesi di Laurea, Facoltà di Lettere e Filosofia, Padova, rel. prof. R. Maschio, a.a. 2002/2003.

M. Guiotto, Metodi di restauro in ville palladiane, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, IX, 1967, pp. 70-71.

A. Pereswet Soltan, Il restauro della villa Pisani, ora Ferri, a Bagnolo, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, XX, 1978, pp. 283-296.

R. Schiavo, Il restauro della villa ei Pisani a Bagnolo di Lonigo, in “Ingegneri e Costruttori”, XXVI, n. 9, 1978, p. 27.

AA.VV. (a cura di), Restauri di monumenti palladiani, catalogo della mostra (Vicenza 1980), Verona, 1980, pp. 85-92.

Villa PoianaVia Castello, 43, Poiana Maggiore (VI)

Data di esecuzione 1963 - 1976 (in corso d’opera)

Progettista Soprintendenza ai Monumenti del Veneto Orientale

Descrizione dei lavori Riparazione del tetto; demolizioni di partizioni orizzontali e verticali; consolidamento delle fondazioni, delle strutture murarie e lignee; restauro degli affreschi, degli apparati decorativi e lapidei, degli intonaci e dei soffitti; riparazione o rifacimento di infissi, di scale, di pavimentazioni e di intonaci; realizzazione di nuovi impianti.

Data di esecuzione 1990 - 1992

Progettista Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici per le province di Verona, Vicenza e Rovigo

Descrizione dei lavori Lavori di restauro delle coperture.

Data di esecuzione 1995 (autorizzazione Soprintendenza), 1997 (inizio lavori) - 2000

Progettista arch. F. Doglioni, arch. G. Osti, ing. M. De Giacometti, Studio STEAM, ing. M. Ferraretto, ing. M. Barzoni

Descrizione dei lavori Esecuzione di indagini conoscitive; consolidamento delle strutture murarie; restauro del tetto dell’ala muttoniana; riparazione e manutenzione di serramenti e di pavimentazioni; restauro conservativo degli intonaci esterni ed interni e degli affreschi; realizzazione di interventi funzionali e impiantistici.

Data di esecuzione 2004 (autorizzazione Soprintendenza), 2005 (inizio lavori)

Progettista arch. F. Doglioni, arch. A. Vio

Descrizione dei lavori Esecuzione di indagini conoscitive; interventi di consolidamento e di risanamento delle murature; restauro delle superfici antiche; rifacimento di intonaci nelle porzioni ammalorate, dei pavimenti e dei relativi strati di supporto; realizzazione di interventi per l’allestimento di attività espositive e per l’accessibilità ai portatori di handicap.

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Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Provincia di Vicenza 79/1a v.v.-79/1c v.v.

CodIRVV, A0500001513/IRVV.

M. Guiotto, Soprintendenza ai monumenti del Veneto Orientale: opere di conservazione e di restauro dei monumenti compiuti nell’anno 1965, in “Arte Veneta”, XIX, 1965, p. 247.

M. Guiotto, Lavori di restauro monumentale attuati dalla Soprintendenza ai monumenti nell’anno 1967, in “Arte Veneta”, XXI, 1967, p. 289.

M. Guiotto, Metodi di restauro in ville palladiane, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, IX, 1967, p. 79.

M. Guiotto, Lavori di restauro monumentale attuati dalla Soprintendenza ai monumenti del Veneto nell’anno 1968, in “Arte Veneta”, XXII, 1968, p. 272.

AA.VV. (a cura di), Restauri di monumenti palladiani, catalogo della mostra (Vicenza 1980), Verona, 1980, pp. 79-84.

F. Doglioni, Il restauro di Villa Poiana, in L. Baldin, M. Gasparin, F. Posocco, S. Pratali Maffei (a cura di), 1952-2001. Ville Venete. Mezzo secolo tra salvaguardia e nuove emergenze Treviso, 1991, pp. 43-50.

F. Doglioni, Il restauro di Villa Poiana a Poiana Maggiore, in E. Caveda, G. Gentilini (a cura di), Dall’analisi all’intervento, Trento, 2002, pp. 57-68.

F. Doglioni, Nel Restauro, progetti per le architetture del passato, Venezia, 2008, pp. 312-345.

Villa PortoVia Colleoni, Molina di Malo (VI)

Le dieci colonne realizzate dal Palladio per la Villa Porto attualmente si trovano entro la “corte Colleoni”. Nell’archivio della Soprintendenza esiste una busta relativa alla suddetta corte che raccoglie tutti gli edifici di differenti epoche che su di essa si affacciano. Nonostante non vi siano state trovate informazioni circa i restauri di questo frammento palladiano, se ne riporta comunque la collocazione archivistica e il codice del Catalogo dell’Istituto Regionale per le Ville Venete.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Provincia di Vicenza 55/1a v.v.- 55/1c v.v.CodIRVV, A0500001961/IRVV.

Villa PortoVia Da Porto, 7, Vivaro di Dueville (VI)

Data di esecuzione 1966 (autorizzazione Soprintendenza) - 1968 (in corso d’opera)

Progettista ing. F. Ventimiglia

Descrizione dei lavori Rifacimento della copertura e di parte della relativa struttura lignea; operazioni di risanamento dall’umidità delle murature; demolizione di partizioni; consolidamento e ricostruzione di murature e di solai; realizzazione di nuovi intonaci e di pavimentazioni; restauro di soffitti, di pavimenti, di apparati decorativi e lapidei; pulitura delle facciate; esecuzione di nuovi impianti e serramenti.

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Data di esecuzione 1990 (autorizzazione Soprintendenza) - 1992

Progettista arch. A. Perazzolo

Descrizione dei lavori Manutenzione della copertura; restauro di manufatti lapidei.

Data di esecuzione 2003 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. A. Moro

Descrizione dei lavori Revisione delle coperture; restauro di strutture lignee; consolidamento e pulitura degli intonaci esterni e relativo rifacimento nelle parti ammalorate; recupero dei serramenti.

Data di esecuzione 2009 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. A. Cesaraccio

Descrizione dei lavori Demolizione di partizioni; rifacimento di intonaci interni, delle pavimentazioni al piano terra e del relativo vespaio; ripristino di una volta; realizzazione di servizi igienici; adeguamento degli impianti.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Provincia di Vicenza, 38/3a v.v.-38/3b v.v.

CodIRVV, A0500004711/IRVV.

Villa RepetaVia Andrea Palladio, 1, Campiglia dei Berici (VI)

Data di esecuzione 1985 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista geom. G. Ferrari

Descrizione dei lavori Lavori di manutenzione al tetto consistenti nella sostituzione del manto di copertura, nel restauro delle strutture lignee e nell’esecuzione di opere di lattoneria.

Data di esecuzione 2010 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. S. Franceschi, arch. A. M. Lazzari

Descrizione dei lavori Realizzazione di una campagna di sondaggi, indagini e tasselli stratigrafici.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Provincia di Vicenza 22/1 v.v.

CodIRVV, A0500004711/IRVV.

Villa SaracenoVia Finale, 8, Finale di Agugliaro (VI)

Data di esecuzione 1961 (redazione progetto) - ante 1970

Progettista arch. Cecchini, arch. Vanzetti

Descrizione dei lavori Rifacimento del tetto, di scale, di pavimentazioni e di intonaci; demolizione di partizioni; modifiche di forature; consolidamento delle strutture murarie; restauro degli affreschi.

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Note I suddetti lavori sono stati eseguiti solo in parte unitariamente ad altri interventi non autorizzati dalla Soprintendenza e non conformi al progetto del 1961.

Data di esecuzione 1989 (autorizzazione Soprintendenza), 1990 (inizio lavori) - 1995

Progettista arch. F. Doglioni, arch. I. Cavaggioni

Descrizione dei lavori Esecuzione di indagini conoscitive; recupero della copertura; consolidamento delle strutture murarie e lignee; operazioni di risanamento dall’umidità; demolizione di partizioni; restauro degli affreschi, dei pavimenti, degli intonaci, degli apparati decorativi e lapidei; recupero e ricostruzione dei serramenti; realizzazione di una volta in arelle e di scale; apertura e chiusura di forature; realizzazione di nuovi impianti e servizi igienici; interventi di riorganizzazione funzionale.

Data di esecuzione 1996 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. I. Cavaggioni

Descrizione dei lavori Interventi inerenti al programma di manutenzione triennale 1996-1998.

Data di esecuzione 1997 (autorizzazione Soprintendenza)Progettista arch. I. CavaggioniDescrizione dei lavori Intervento per lo smaltimento delle acque reflue.

Data di esecuzione 2004 (autorizzazione Soprintendenza), 2005 (inizio lavori)Progettista arch. A. CrocianiDescrizione dei lavori Interventi relativi al programma di manutenzione e riguardanti la riparazione di

danni causati da un nubifragio. Esecuzione di indagini conoscitive; recupero del manto di copertura; restauro di intonaci, di affreschi, di soffitti, di apparati lapidei e di pavimenti.

Data di esecuzione 2010

Progettista arch. A. Crociani

Descrizione dei lavori Interventi di restauro del prospetto nord.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Provincia di Vicenza 1/4a v.v.-1/4b v.v.

CodIRVV, A0500001372/IRVV.

G. Mazzotti, Interventi dell’Ente delle Ville Venete in alcune ville palladiane, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, III, 1961, pp. 173-175.

M. Guiotto, Metodi di restauro in ville palladiane, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, IX, 1967, pp. 72-73.

F. Doglioni, Nel Restauro. Progetti per architetture del passato, Venezia, 2008, pp. 313-354.

Villa SaregoVia S. Sofia, 1/2/4/6/8, S. Sofia di Pedemonte (VR)

Data di esecuzione 1968 - 1971

Progettista ing. S. Casali

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Descrizione dei lavori Ripasso della copertura; risanamento della muratura; restauro degli apparati decorativi e lapidei e delle colonne del loggiato; rifacimento di pavimenti, di serramenti e di intonaci.

Data di esecuzione 1981 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. P. Canestrari

Descrizione dei lavori Demolizione di tamponamenti; restauro di apparati decorativi e lapidei e delle travi del loggiato; manutenzione e rifacimento di infissi e di intonaci.

Note I lavori sono stati eseguiti solo in parte.

Data di esecuzione 1992 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. P. Canestrari

Descrizione dei lavori Manutenzione della copertura; restauro degli intonaci, degli apparati lapidei, dei pavimenti e delle travi del loggiato.

Nella scheda ICCD su Villa Serego, visionabile nel Catalogo on-line delle ville venete, sono riportati due interventi, rispettivamente iniziati nel 1995 e nel 2005, che non compaiono tra i documenti visionati presso l’archivio della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Verona, Rovigo e Vicenza.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Provincia di Vicenza 76/6a v.v.-76/6b v.v.

CodIRVV, A0500000927/IRVV.

M. Guiotto, Metodi di restauro in ville palladiane, in “Bollettino del Centro Interna-zionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, IX, 1967, p. 77.

Villa Thiene, barchesseVia Roma, Cicogna di Villafranca Padovana (PD)

Presso L’Archivio della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso non è stata trovata alcuna busta relativa a tale fabbrica, poiché l’immobile non risulta vincolato.

Riferimenti bibliografici e documentari

CodIRVV, A0500003794/IRVV.

Villa ThienePiazza IV Novembre, 4, Quinto Vicentino (VI)

Data di esecuzione 1954

Progettista Soprintendenza ai Monumenti di Venezia

Descrizione dei lavori Restauro degli affreschi.

Data di esecuzione 1967 (autorizzazione Soprintendenza) - 1978

Progettista Soprintendenza ai Monumenti del Veneto; ing. A. Cogato

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Descrizione dei lavori Restauro delle coperture e consolidamento delle relative strutture lignee; demolizione di partizioni verticali e orizzontali non originali; restauro di affreschi; rifacimento di intonaci, di pavimenti e di infissi; realizzazione di nuovi servizi igienici e di nuovi impianti.

Data di esecuzione 1989 (autorizzazione Soprintendenza), 1991 (inizio lavori) - 1998

Progettista arch. Paolo Fasolato, arch. R. Fochesato, arch. B. Gabbiani

Descrizione dei lavori Esecuzione di indagini conoscitive; demolizione di partizioni e di scale; recupero della struttura lignea del tetto e del relativo manto di copertura; consolidamento e risanamento delle murature; restauro di apparati decorativi e delle parti lapidee; consolidamento e pulitura delle superfici delle facciate; rifacimento degli infissi, di pavimentazioni e di intonaci; realizzazione di nuovi impianti, di un ascensore e di nuove scale.

Data di esecuzione 1999 (autorizzazione Soprintendenza) Progettista restauratori M. Val, R. BenedettiDescrizione dei lavori Restauro dei due soffitti affrescati.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Provincia di Vicenza 83/1a v.v.-83/1b v.v.

CodIRVV, A0500001519/IRVV.

M. Guiotto, Metodi di restauro in ville palladiane, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, IX, 1967, p. 78.

AA.VV., Villa Thiene, Andrea Palladio. Il restauro, Vicenza, 2000.

Villa Trissino a CricoliStrada Marosticana, 6, Vicenza

Data di esecuzione 1986 (inizio lavori)

Progettista arch. A. Pereswet Soltan

Descrizione dei lavori Restauro del tetto; sostituzione di pavimenti e di serramenti; rifacimento degli intonaci interni; manutenzione dei soffitti con travi a vista.

Data di esecuzione 1991 (inizio lavori)

Progettista arch. A. Pereswet Soltan

Descrizione dei lavori Sostituzione del pavimento della loggia di ingresso.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Vicenza 116/18.

CodIRVV A0500001585/IRVV.

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Villa Trissino a Meledo, barchessaVia Giovanni Sabbatini, 4, Meledo di Sarego (VI)

Data di esecuzione ante 1990

Progettista

Descrizione dei lavori Demolizione di un fabbricato adiacente all’edificio; ripassatura del manto di copertura; consolidamento e sostituzione di strutture lignee della copertura e di solai; rimozione di arbusti dalle murature esterne.

Data di esecuzione 2009 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. A. Grella

Descrizione dei lavori Esecuzione di indagini conoscitive; pulitura e consolidamento delle strutture lignee e murarie; restauro di intonaci storici; rifacimento di pavimentazioni, di solai e di coperture; realizzazione di nuovi impianti, di una scala e di serramenti.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Provincia di Vicenza 98/4 v.v.

CodIRVV, A0500001530/IRVV.

Villa ValmaranaVia Ponte, 3, Lisiera di Bolzano Vicentino (VI)

Data di esecuzione 1947 - ante 1951

Progettista Soprintendenza ai Monumenti di Venezia

Descrizione dei lavori Lavori di primo intervento a seguito dei bombardamenti consistenti nel restauro di parte degli apparati statuari e lapidei e nella ricostruzione di murature, delle quattro colonne in cotto, del solaio e delle coperture del porticato.

Data di esecuzione 1968 (autorizzazione Soprintendenza) - 1969

Progettista arch. A. Regagioli

Descrizione dei lavori Ricostruzione delle parti mancanti nella facciata principale; consolidamento delle strutture murarie e lignee; rifacimento di intonaci, di pavimenti, di solai, di coperture e di infissi; apertura di forature; restauro di apparati lapidei e decorativi; realizzazione di una scala accanto alla torre di destra e di nuovi impianti; esecuzione di modifiche all’impianto distributivo.

Data di esecuzione 1985 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista geom. M. Castegnaro

Descrizione dei lavori Revisione della copertura; rifacimento degli intonaci e dei serramenti.

Data di esecuzione 1992 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. B. Bertacco, arch. R. Xausa

Descrizione dei lavori Interventi di adeguamento funzionale a uso pubblico del piano terreno.

Note I lavori sono stati eseguiti solo in parte.

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Villa ValmaranaVia Vigardoletto, 33, Vigardolo di Monticello Conte Otto (VI)

Data di esecuzione 1969 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista geom. S. Faresin

Descrizione dei lavori Lavori di adattamento a ristorante consistenti nella realizzazione di nuovi servizi igienici e di partizioni divisorie.

Data di esecuzione 1983 (autorizzazione Soprintendenza), 1984 (inizio lavori)

Progettista geom. D. Lorenzin

Descrizione dei lavori Rifacimento del manto di copertura, dei comignoli e degli abbaini; consolidamento della struttura portante del tetto; realizzazione di un nuovo intonaco esterno.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Provincia di Vicenza 67/4 v.v.

CodIRVV, A0500002638/IRVV.

Villa ZenoVia Donegal, Donegal di Cessalto (TV)

Data di esecuzione 2001 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. C. Di Thiene

Descrizione dei lavori Ripassatura del manto di copertura e revisione della relativa struttura lignea.

Nella scheda ICCD su Villa Zeno, consultabile nel Catalogo on-line delle ville venete, compare un intervento realizzato nel 1994, non riconducibile a quelli menzionati nei documenti conservati presso l’archivio della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Verona, Rovigo e Vicenza.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPV, fondo lavori 1, b. TV 015 0009/001-0009/003.

CodIRVV, A0500000314/IRVV.

M. Guiotto, Metodi di restauro in ville palladiane, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, IX, 1967, pp. 73-74.

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OPERE PUBBLICHE

Arco BollaniPiazza della Libertà, Udine

Data di esecuzione 1951 - 1953

Progettista Soprintendenza ai Monumenti e Gallerie del Friuli Venezia Giulia

Descrizione dei lavori Consolidamento e pulitura dell’apparato lapideo; rifacimento di elementi architettonici e della statua del leone.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPFVG, b. 4-Monumenti, Udine 48.1.

Arco delle ScalettePiazzale Fraccon, Vicenza

Data di esecuzione ante 1947

Progettista Soprintendenza ai Monumenti di Venezia

Descrizione lavori Ricostruzione a seguito dei danni bellici.

Data di esecuzione 1988 (inizio lavori)

Progettista Ufficio Tecnico del Comune di Vicenza

Descrizione lavori Restauro conservativo.

Note Il fascicolo relativo a tale restauro risulta essere fuori collocazione.

Data di esecuzione 2003 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. N. Berti

Descrizione lavori Operazioni di consolidamento, pulitura e protezione del prospetto.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Vicenza116/81.

F. Forlati, Il restauro dei monumenti danneggiati dalla guerra nel Veneto Orientale, in “Arte Veneta”, I, 1947, p. 59.

F. Forlati, Restauro di edifici danneggiati dalla guerra - prov. di Vicenza, in “Bollettino d’Arte”, III, 1952, pp. 266-267.

Loggia del CapitanioPiazza dei Signori, Vicenza

Data di esecuzione 1960 - ante 1964

Progettista Comune di Vicenza; Soprintendenza ai Monumenti di Venezia

Descrizione dei lavori Interventi di consolidamento delle murature; restauro e integrazione del soffitto del salone superiore e degli stucchi in facciata; rifacimento della copertura, degli into-naci, degli infissi e degli impianti di riscaldamento e di illuminazione.

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Data di esecuzione 1979 - 1987

Progettista Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici per le Province di Verona, Vicenza e Rovigo

Descrizione dei lavori Esecuzione di indagini conoscitive; riconfigurazione e ripassatura delle coperture; demolizione della falsa volta in cannicciato nella loggia; risanamento delle murature; pulitura e consolidamento dell’apparato lapideo e decorativo; rimozione degli intonaci ottocenteschi e applicazione di nuovi; realizzazione di velature sulle superfici; posizionamento di nuovi corpi illuminanti.

Note I lavori sono stati eseguiti in più fasi.

Data di esecuzione 2004 (autorizzazione Soprintendenza) - post 2008

Progettista Dipartimento del territorio del Comune di Vicenza; Azienda Municipale Conservazione Patrimonio e Servizi; Lucca & Quendolo s.n.c.

Descrizione dei lavori Esecuzione di indagini conoscitive; interventi di pulitura, di consolidamento e protezione delle superfici parietali esterne e del portico interno della loggia; miglioramento del sistema di deflusso delle acque.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Vicenza 116/82a-116/82b.

G. Bairoli, Lavori di riordino e di ripristino in edifici del comune di Vicenza, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, II, 1960, pp. 133-135.

M. Guiotto, Recenti restauri di edifici Palladiani, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, VI, vol. II, 1964, p. 86.

F. Zurli, Relazione sui problemi relativi al restauro delle logge palladiane della Basilica e della Loggia del Capitaniato, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, XX, 1978, pp. 265-266.

F. Zurli, Restauri in atto nelle fabbriche palladiane, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, XXI, 1979, pp. 303-304.

AA.VV. (a cura di), Restauri di monumenti palladiani, catalogo della mostra (Vicenza 1980), Verona, 1980, pp. 29-43.

P. Scurati Manzoni (a cura di), Attività della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici delle Province di Verona, Vicenza, Rovigo nel 1983, in “Arte Veneta”, XXXVII, 1983, p. 328.

R. Boschi, Attività della Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici di Verona, Vicenza e Rovigo, in “Arte Veneta”, XLII, 1988, p. 245.

Logge del Palazzo della RagionePiazza dei Signori, Vicenza

Data di esecuzione post 1945 - 1948

Progettista Soprintendenza ai Monumenti di Venezia

Descrizione dei lavori Rifacimento della carena; realizzazione di opere di rafforzamento.

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Data di esecuzione 1950

Progettista ing. Cattaneo, prof. Dalla Pozza, arch. Ortolani

Descrizione dei lavori Realizzazione di tre gradini a basamento delle logge.

Data di esecuzione 1964

Progettista Soprintendenza ai Monumenti di Venezia

Descrizione dei lavori Consolidamento delle balaustre e delle cornici su Piazza delle Erbe; protezione delle cornici.

Data di esecuzione 1968 - 1969

Progettista Soprintendenza ai Monumenti di Venezia

Descrizione dei lavori Consolidamento parziale dell’apparato lapideo; rifacimento di pavimenti.

Data di esecuzione 1972

Progettista Soprintendenza ai Monumenti di Venezia

Descrizione dei lavori Esecuzione di indagini conoscitive; lavori di pulitura e consolidamento di una parte campione della facciata verso piazza dei Signori in funzione di futuri restauri.

Data di esecuzione 1979 - 1987

Progettista Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Verona, Vicenza e Rovigo

Descrizione dei lavori Esecuzione di indagini conoscitive, lavori di pulizia e consolidamento delle logge verso piazza dei Signori.

Data di esecuzione 1986

Progettista Ufficio Tecnico Comune di Vicenza

Descrizione dei lavori Ripasso della copertura della carena.

Data di esecuzione post 1989

Progettista Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Veneto

Descrizione dei lavori Restauro di 23 statue sulla terrazza della basilica.

Data di esecuzione 1989 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista Ufficio Tecnico del Comune di Vicenza

Descrizione dei lavori Consolidamento e pulitura della facciata verso piazzetta Palladio.

Data di esecuzione 1991

Progettista Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici per le province di Verona,

Vicenza e Rovigo

Descrizione dei lavori Consolidamento e pulitura della facciata verso piazza delle Erbe.

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Data di esecuzione 1992 - 1993 (in corso d’opera)

Progettista Commissione di studio sulle problematiche della Basilica palladiana composta dal prof. W. Wolters, ing. G. Mader, prof. P. Philippot; prof. R. Cevese, prof. B. Turrini, arch. L. Fontana

Descrizione dei lavori Esecuzione di indagini conoscitive sullo stato delle strutture, dei paramenti e delle decorazioni della basilica.

Data di esecuzione 2000 - 2002 Progettista Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio; Comune di VicenzaDescrizione dei lavori Esecuzione di indagini conoscitive quali: rilievo topografico e fotogrammetrico del

manufatto; indagini stratigrafiche; analisi di laboratorio; mappatura dei materiali e del degrado; prove campione di pulitura e consolidamento.

Data di esecuzione 2006 (inizio lavori) - 2011 (in corso d’opera)

Progettista arch. P. Marconi, arch. S. Perez Arroyo, arch. E. Vassallo, Favaro & Milan Ingegneria, TIFS ingegneria, arch. P. Donadello

Descrizione dei lavori Restauro generale della basilica. Esecuzione di indagini conoscitive; rifacimento della copertura; consolidamento e pulitura e delle superfici murarie e degli apparati decorativi e lapidei; recupero delle pavimentazioni; realizzazione di nuovi sistemi impiantistici e di interventi di riconfigurazione funzionale.

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Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Vicenza 116/3a-116/3l.

F. Forlati, Il restauro dei monumenti danneggiati dalla guerra nel Veneto Orientale, in “Arte Veneta”, I, 1947, p. 59.

M. Muraro (a cura di), Mostra del Restauro dei monumenti e opere danneggiate dalla guerra nelle Tre Venezie, catalogo della mostra (Vicenza 1949), Venezia, 1949, pp. 56-58.

L. Magagnato, La questione dei «tre scalini» di Vicenza, in “Arte Veneta”, III, 1949, p. 196.

G. Bairoli, Lavori di riordino e di ripristino in edifici del comune di Vicenza, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, II, 1960, pp. 133-135.

M. Guiotto, Recenti restauri di edifici Palladiani, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, VI, vol. II, 1964, pp. 86-87.

M. Guiotto, Soprintendenza ai monumenti del Veneto: restauri dell’anno 1964, in “Arte Veneta”, XVIII, 1964, p. 254.

M. Guiotto, Lavori di restauro monumentale attuati dalla Soprintendenza ai monumenti del Veneto nell’anno 1968, in “Arte Veneta”, XXII, 1968, p. 274.

F. Zurli, Relazione sui problemi relativi al restauro delle logge palladiane della Basilica e della Loggia del Capitaniato, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, XX, 1978, pp. 260-265.

F. Zurli, Restauri in atto nelle fabbriche palladiane, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, XXI, 1979, pp. 297-302.

AA.VV. (a cura di), Restauri di monumenti palladiani, catalogo della mostra

(Vicenza 1980), Verona, 1980, pp. 17-28.

R. Boschi, Attività della Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici di Verona, Vicenza e Rovigo nel 1987, in “Arte Veneta”, XLI, 1987, p. 262.

Palazzo PretorioPiazza Duomo, 13, Cividale del Friuli (UD)

Data di esecuzione 1984

Progettista Soprintendenza archeologica di Trieste e per i Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici del Friuli Venezia Giulia

Descrizione dei lavori Interventi generali di restauro.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPFVG, b. 4-Monumenti, Cividale del Friuli, 7.1.

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Ponte VecchioBassano del Grappa (VI)

Data di esecuzione 1947 - 1948

Progettista Genio Civile; Soprintendenza ai Monumenti di Venezia

Descrizione dei lavori Rifacimento del ponte a seguito dei bombardamenti, consistente nella ricostruzione totale della quarta stilata e della relativa palificazione, delle due ultime campate lato Angarano, di tutta la copertura e degli elementi sopra il piano viabile.

Data di esecuzione ante 1966

Progettista Ufficio Tecnico del Comune di Bassano del Grappa

Descrizione dei lavori Rifacimento delle strutture della seconda campata; restauro delle basi delle quattro stilate; lavori di protezione delle testate dei mustazzoni e delle cavelle.

Data di esecuzione 1968 (autorizzazione Soprintendenza) - 1969

Progettista Ufficio Tecnico Municipale di Bassano del Grappa; ing. R. Benedetti

Descrizione dei lavori Lavori di ripristino dei danni alluvionali consistenti nel rifacimento di tutti i rostri, delle banchine, delle palificate, dell’intera sovrastruttura stradale, dell’impalcato del solaio della strada, delle balaustre e dei poggioli.

Data di esecuzione 1990 (autorizzazione Soprintendenza) - 1992

Progettista Lavori Pubblici, Servizio Fabbricati del Comune di Bassano del Grappa

Descrizione dei lavori Consolidamento statico delle fondazioni e delle strutture portanti di tre stilate in legno; realizzazione di nuova pavimentazione.

Data di esecuzione 2002 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista Lavori Pubblici, Servizio Fabbricati del Comune di Bassano del Grappa

Descrizione dei lavori Lavori di restauro e manutenzione.

Data di esecuzione 2005 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista Lavori Pubblici, Servizio Fabbricati del Comune di Bassano del Grappa

Descrizione dei lavori Esecuzione di un nuovo impianto di illuminazione.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Bassano del Grappa 12/29.

AA.VV., Il ponte di Bassano, Vicenza, 1993.

Ponte sul TesinaS.S. N. 11 Padana Superiore, Torri di Quartesolo (VI)

Data di esecuzione 1953 - 1954 (in corso d’opera)

Progettista Azienda Nazionale Autonoma delle Strade

Descrizione dei lavori Lavori di ampliamento e ricostruzione parziale del ponte.

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Data di esecuzione 1991 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista Azienda Nazionale Autonoma delle Strade

Descrizione dei lavori Interventi di consolidamento delle fondazioni.

Data di esecuzione 2005 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. A. Blandini, arch. P. Corradin, ing. G. Zorzetto

Descrizione dei lavori Esecuzione di indagini conoscitive; consolidamento, pulitura e protezione delle murature e delle porzioni lapidee; realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Provincia di Vicenza 108/3.

Porta Gemona Piazza Dante, S. Daniele del Friuli (UD)

Data di esecuzione 1977

Progettista Soprintendenza Archeologica di Trieste e per i Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici del Friuli Venezia Giulia

Descrizione dei lavori Interventi di consolidamento delle murature.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPFVG, b. 4-Monumenti, S. Daniele 7.1.

Teatro OlimpicoPiazza Matteotti, Vicenza

Data di esecuzione post 1944 - ante 1947

Progettista Soprintendenza ai Monumenti di Venezia

Descrizione dei lavori Restauro del coperto; riposizionamento della scena in legno e delle statue sul loggiato rimosse durante la guerra.

Data di esecuzione 1960 - 1963 (in corso d’opera)

Progettista Soprintendenza ai Monumenti di Venezia

Descrizione dei lavori Restauro del soffitto sopra le scene con rifacimento degli intonaci e dipintura dell’intera superficie; interventi nelle sale dell’Odeo e dell’Antiodeo consistenti nel restauro degli affreschi, nella sostituzione degli infissi e delle pavimentazioni, nel rifacimento degli intonaci deteriorati, nella realizzazione di un nuovo impianto di riscaldamento.

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Data di esecuzione 1967 (inizio lavori) - 1975 (in corso d’opera)

Progettista Ufficio Tecnico del Comune di Vicenza; Soprintendenza ai Monumenti di Venezia

Descrizione dei lavori Esecuzione di operazioni di risanamento dalle infiltrazioni d’acqua; revisione e consolidamento delle strutture di copertura e di fondazione; rifacimento di parte degli intonaci; restauro delle parti lignee (scena, impalcato del proscenio e della cavea), di apparati decorativi, di affreschi, di soffitti e di pavimenti; revisione dei serramenti; installazione di nuovo impianto elettrico e antincendio; realizzazione di interventi di carattere funzionale.

Data di esecuzione 1979 - 1984 (in corso d’opera)

Progettista Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici per le Province di Verona, Vicenza e Rovigo

Descrizione dei lavori Lavori di consolidamento del supporto ligneo delle scene e relativo restauro della pellicola pittorica e degli stucchi.

Data di esecuzione 1984 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista Ufficio Tecnico del Comune di Vicenza

Descrizione dei lavori Realizzazione di opere di carattere distributivo e impiantistico atte a garantire la funzionalità del Teatro; esecuzione di opere di manutenzione, quali intonacatura di locali annessi al teatro e coloritura del soffitto ligneo dell’Odeo.

Data di esecuzione 1986 (autorizzazione Soprintendenza) - 1987

Progettista Ufficio Tecnico del Comune di Vicenza

Descrizione dei lavori Ripassatura generale del coperto; sostituzione di tutte le grondaie e tubi pluviali; esecuzione di trattamento disinfestante sull’orditura lignea.

Data di esecuzione 1985 (inizio lavori) - 1987

Progettista Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Veneto

Descrizione dei lavori Interventi di restauro nell’Odeo, nell’Antiodeo e nel teatro consistenti nell’esecuzione di indagini preliminari, nel restauro degli affreschi, dei soffitti, delle superfici architettoniche a marmorino, della frons scaenae, dell’esedra, dei gradoni della cavea e dei setti murari su cui essa si appoggia.

Data di esecuzione 1987 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. ing. R. Micheli

Descrizione dei lavori Realizzazione di impianto di illuminazione nell’atrio, nell’Odeo e nell’Antiodeo.

Data di esecuzione 1992 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista Azienda Municipalizzata Case Popolari e Servizi

Descrizione dei lavori Rifacimento dei servizi igienici previo rilievo fotografico delle strutture portanti dello scantinato.

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Data di esecuzione 1993 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista Azienda Municipalizzata Case Popolari e Servizi

Descrizione dei lavori Interventi di deumidificazione delle murature delle sale dell’Odeo e dell’Antiodeo.

Data di esecuzione 1996

Progettista Istituto Centrale per il Restauro

Descrizione dei lavori Esecuzione di indagini conoscitive sullo stato di conservazione delle strutture lignee.

Data di esecuzione 1996 (autorizzazione Soprintendenza) - 1998 (in corso d’opera)

Progettista ing. G. Amaro, ing. S. Ceroni, ing. S. Cova, ing. F. Gavagno

Descrizione dei lavori Realizzazione di opere di protezione antincendio.

Data di esecuzione 1997 (autorizzazione Soprintendenza) - 1998 (in corso di ultimazione)

Progettista Azienda Municipalizzata Conservazione Patrimonio e Servizi

Descrizione dei lavori Opere di adeguamento dell’impianto elettrico.

Data di esecuzione 2001

Progettista Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Verona, Rovigo e Vicenza

Descrizione dei lavori Intervento di protezione, consolidamento e restauro dell’apparato decorativo della frons scenae, delle versure e delle prospettive in occasione del disinnesco di un ordigno bellico.

Data di esecuzione 2004 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista Comune di Vicenza, Dipartimento lavori pubblici, settore Manutenzioni

Descrizione dei lavori Realizzazione di interventi manutentivi quali: rimozione, rifacimento del sottofondo e ricollocazione in sito della pavimentazione del peristilio; risanamento dall’umidità di alcune pareti.

Data di esecuzione 2006 - 2009

Progettista Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio

Descrizione dei lavori Esecuzione di indagini conoscitive e di una campagna di rilievo.

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Data di esecuzione 1967 (inizio lavori) - 1975 (in corso d’opera)

Progettista Ufficio Tecnico del Comune di Vicenza; Soprintendenza ai Monumenti di Venezia

Descrizione dei lavori Esecuzione di operazioni di risanamento dalle infiltrazioni d’acqua; revisione e consolidamento delle strutture di copertura e di fondazione; rifacimento di parte degli intonaci; restauro delle parti lignee (scena, impalcato del proscenio e della cavea), di apparati decorativi, di affreschi, di soffitti e di pavimenti; revisione dei serramenti; installazione di nuovo impianto elettrico e antincendio; realizzazione di interventi di carattere funzionale.

Data di esecuzione 1979 - 1984 (in corso d’opera)

Progettista Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici per le Province di Verona, Vicenza e Rovigo

Descrizione dei lavori Lavori di consolidamento del supporto ligneo delle scene e relativo restauro della pellicola pittorica e degli stucchi.

Data di esecuzione 1984 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista Ufficio Tecnico del Comune di Vicenza

Descrizione dei lavori Realizzazione di opere di carattere distributivo e impiantistico atte a garantire la funzionalità del Teatro; esecuzione di opere di manutenzione, quali intonacatura di locali annessi al teatro e coloritura del soffitto ligneo dell’Odeo.

Data di esecuzione 1986 (autorizzazione Soprintendenza) - 1987

Progettista Ufficio Tecnico del Comune di Vicenza

Descrizione dei lavori Ripassatura generale del coperto; sostituzione di tutte le grondaie e tubi pluviali; esecuzione di trattamento disinfestante sull’orditura lignea.

Data di esecuzione 1985 (inizio lavori) - 1987

Progettista Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Veneto

Descrizione dei lavori Interventi di restauro nell’Odeo, nell’Antiodeo e nel teatro consistenti nell’esecuzione di indagini preliminari, nel restauro degli affreschi, dei soffitti, delle superfici architettoniche a marmorino, della frons scaenae, dell’esedra, dei gradoni della cavea e dei setti murari su cui essa si appoggia.

Data di esecuzione 1987 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. ing. R. Micheli

Descrizione dei lavori Realizzazione di impianto di illuminazione nell’atrio, nell’Odeo e nell’Antiodeo.

Data di esecuzione 1992 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista Azienda Municipalizzata Case Popolari e Servizi

Descrizione dei lavori Rifacimento dei servizi igienici previo rilievo fotografico delle strutture portanti dello scantinato.

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Data di esecuzione 1993 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista Azienda Municipalizzata Case Popolari e Servizi

Descrizione dei lavori Interventi di deumidificazione delle murature delle sale dell’Odeo e dell’Antiodeo.

Data di esecuzione 1996

Progettista Istituto Centrale per il Restauro

Descrizione dei lavori Esecuzione di indagini conoscitive sullo stato di conservazione delle strutture lignee.

Data di esecuzione 1996 (autorizzazione Soprintendenza) - 1998 (in corso d’opera)

Progettista ing. G. Amaro, ing. S. Ceroni, ing. S. Cova, ing. F. Gavagno

Descrizione dei lavori Realizzazione di opere di protezione antincendio.

Data di esecuzione 1997 (autorizzazione Soprintendenza) - 1998 (in corso di ultimazione)

Progettista Azienda Municipalizzata Conservazione Patrimonio e Servizi

Descrizione dei lavori Opere di adeguamento dell’impianto elettrico.

Data di esecuzione 2001

Progettista Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Verona, Rovigo e Vicenza

Descrizione dei lavori Intervento di protezione, consolidamento e restauro dell’apparato decorativo della frons scenae, delle versure e delle prospettive in occasione del disinnesco di un ordigno bellico.

Data di esecuzione 2004 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista Comune di Vicenza, Dipartimento lavori pubblici, settore Manutenzioni

Descrizione dei lavori Realizzazione di interventi manutentivi quali: rimozione, rifacimento del sottofondo e ricollocazione in sito della pavimentazione del peristilio; risanamento dall’umidità di alcune pareti.

Data di esecuzione 2006 - 2009

Progettista Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio

Descrizione dei lavori Esecuzione di indagini conoscitive e di una campagna di rilievo.

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Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Vicenza116/2a-116/2d.

F. Forlati, Il restauro dei monumenti danneggiati dalla guerra nel Veneto Orientale, in “Arte Veneta”, I, 1947, p. 60.

M. Muraro (a cura di), Mostra del Restauro dei monumenti e opere danneggiate dalla guerra nelle Tre Venezie, catalogo della mostra (Vicenza 1949), Venezia, 1949, pp. 61-62.

F. Forlati, Restauro di edifici danneggiati dalla guerra - prov. di Vicenza, in “Bollettino d’Arte”, III, 1952, pp. 270-271.

F. Barbieri, F. Forlati, B. Forlati Tamaro, Il duomo di Vicenza, Vicenza, 1956.

Chiesa del RedentoreCampo SS. Redentore 195, Giudecca, Venezia

Data di esecuzione 1966

Progettista Soprintendenza ai Monumenti di Venezia

Descrizione dei lavori Manutenzione del manto plumbeo della copertura della cupola.

Data di esecuzione 1971 - 1973

Progettista Soprintendenza ai Monumenti di Venezia

Descrizione dei lavori Restauro della cupola, dell’apparato lapideo e statuario della facciata principale e della gradinata; rifacimento dell’intonaco delle facciate laterali.

Data di esecuzione 1987 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. M. Bergamo

Descrizione dei lavori Realizzazione di impianto di illuminazione.

Data di esecuzione 1990 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. M. Bergamo

Descrizione dei lavori Restauro dei finestroni del presbiterio, del coro e dei lunettoni.

Data di esecuzione 1993 (inizio lavori)

Progettista arch. M. Bergamo

Descrizione dei lavori Realizzazione di impianto di riscaldamento.

Data di esecuzione 1994 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. M. Bergamo

Descrizione dei lavori Esecuzione di impianto per la protezione dalle scariche atmosferiche; ridipintura delle pareti e del soffitto del coro e restauro del paramento ligneo sottostante; realizzazione di una bussola d’ingresso.

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Data di esecuzione 1998 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. M. Zaggia

Descrizione dei lavori Restauro delle superfici a marmorino e degli elementi lapidei all’interno della chiesa.

Data di esecuzione 1999 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. M. Zaggia

Descrizione dei lavori Consolidamento statico della lanterna e restauro delle relative superfici.

Data di esecuzione 2001 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista Arch. M. Zaggia

Descrizione dei lavori Esecuzione di indagini preliminari; consolidamento e pulitura della facciata principale; restauro dello scalone e del portone in legno.

Data di esecuzione 2005 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. B. Accordi; arch. A. Missori

Descrizione dei lavori Realizzazione di nuovo impianto di illuminazione del coretto dei laici.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVe, b. Venezia, Giudecca, Chiese, Chiese del SS. Redentore, II.

M. Guiotto, Lavori di restauro monumentale attuati dalla Soprintendenza ai monumenti nell’anno 1967, in “Arte Veneta”, XXI, 1967, p. 290.

R. Padoan, L’attività della Soprintendenza ai Monumenti di Venezia nel 1971, in “Arte Veneta”, XXV, 1971, p. 352.

R. Padoan, Restauri realizzati nelle fabbriche religiose veneziane del Palladio e problemi relativi ai restauri previsti, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, XX, 1978, pp. 303-304.

G. Fumo, Chiesa del Redentore, in M. Borgherini, A. Guerra, P. Modesti (a cura di), Architetture delle facciate: le chiese di Palladio a Venezia, Venezia, 2010, pp. 171-176.

Chiesa Santa Maria NovaContrada Santa Maria Nova, Vicenza

Data di esecuzione 1957 - 1964 (in corso d’opera)

Progettista Soprintendenza ai Monumenti di Venezia

Descrizione dei lavori Rifacimento del tetto; restauro degli intonaci e del soffitto ligneo; realizzazione di un nuovo pavimento, di nuovi serramenti e di nuovi impianti; modifica delle forature in facciata, riordino del sagrato.

Data di esecuzione 1987 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. G. Vitale

Descrizione dei lavori Revisione del manto di copertura; realizzazione di una protezione provvisoria del soffitto a cassettoni con teli impermeabili.

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Data di esecuzione 1996 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista Corso di Specializzazione in Restauro Architettonico dell’istituto Baronio

Descrizione dei lavori Consolidamento e pulitura della facciata.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Vicenza116/129a-116/29e.

Restauri eseguiti dalla Soprintendenza ai Monumenti di Venezia, in “Arte Veneta”, XIII-XIV, 1959-1960, p. 307.

Restauri, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, II, 1960, pp. 135-136.

M. Guiotto, Recenti restauri di edifici Palladiani, in “Bollettino del Centro Internazio-nale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, VI, vol. II, 1964, pp. 84-85.

Convento della CaritàDorsoduro 1050, Venezia

Data di esecuzione 1947

Progettista Soprintendenza ai Monumenti di Venezia

Descrizione dei lavori Interventi nel Tablino consistenti nell’esecuzione di rilievi, nel restauro dei serramenti, nel rifacimento degli intonaci, della pavimentazione e del relativo sottofondo, nella realizzazione di nuovi impianti.

Data di esecuzione 1967 - 1968

Progettista Soprintendenza ai Monumenti di Venezia

Descrizione dei lavori Restauro della Scala Ovata. Rimozione delle strutture recenti; chiusura di finestre considerate non originali; formazione di nicchie; reintegrazione di gradini e di parti del pavimento; pulitura del soffitto; restauro degli intonaci e degli elementi lapidei; revisione degli infissi e dell’impianto elettrico.

Data di esecuzione 1980 - 1985

Progettista Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Venezia

Descrizione dei lavori Restauro del Tablino. Esecuzione di indagini preliminari; formazione di barriera impermeabile al piede murario; rimozione degli intonaci cementizi e realizzazione di nuovi a marmorino; consolidamento della crociera; pulitura delle superfici; rinnovo degli infissi.

Data di esecuzione 1993 - 1994

Progettista Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Venezia e Laguna

Descrizione dei lavori Restauro della Scala Ovata e del laterizio, della pietra, degli intonaci e degli infissi del Peristilio palladiano.

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Data di esecuzione 1995

Progettista Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Venezia e Laguna

Descrizione dei lavori Interventi nel Tablino consistenti nella realizzazione di una vasca e di una nuova pavimentazione e nel rifacimento di marmorini.

Data di esecuzione 2005 - 2011 (in corso d’opera)

Progettista Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna

Descrizione dei lavori Restauro e adeguamento funzionale del complesso del Convento della Carità.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVe, b. Venezia, Dorsoduro, Chiese, ex convento della Carità ora Accademia delle Belle Arti, II.

M. Guiotto, Lavori di restauro monumentale attuati dalla Soprintendenza ai monumenti nell’anno 1967, in “Arte Veneta”, XXI, 1967, p. 290.

M. Guiotto, Lavori di restauro monumentale attuati dalla Soprintendenza ai monumenti del Veneto nell’anno 1968, in “Arte Veneta”, XXII, 1968, p. 273.

AA.VV., L’attività della Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici di Venezia nel 1980, XXXIV, 1980, p. 290.

M. Asso, Attività della Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici di Venezia nel 1985, XXXIX, 1985, pp. 259-260.

Chiesa di S. Francesco della Vigna, facciataCampo della Confraternita, Sestiere Castello, Venezia

Data di esecuzione 1971

Progettista Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio

Descrizione dei lavori Rilievo della facciata.

Data di esecuzione 1995

Progettista Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Venezia e Laguna

Descrizione dei lavori Esecuzione di indagini preliminari; consolidamento e pulitura della facciata; ripristino dei piani di scorrimento delle acque meteoritiche; restauro delle statue bronzee.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVe, b. Venezia, Castello, Chiese, Chiesa di S. Francesco della Vigna, 5/8-8/8.

E. Zucchetta, Chiesa di S. Francesco della Vigna, in M. Borgherini, A. Guerra, P. Modesti (a cura di), Architetture delle facciate: le chiese di Palladio a Venezia, Ve-nezia, 2010, pp. 157-166.

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S. Giorgio Maggiore, chiesa, chiostro palladiano, refettorioIsola di S. Giorgio Maggiore, Venezia

Data di esecuzione 1951 - 1956

Progettista Soprintendenza ai Monumenti di Venezia

Descrizione dei lavori Restauro del refettorio consistente nella demolizione delle partizioni verticali e orizzontali realizzate nell’Ottocento, nel recupero e ricomposizione degli apparati lapidei, nel rifacimento del solaio, della gradinata che conduce all’atrio quadrato, degli intonaci e degli infissi.Interventi nella chiesa riguardanti il consolidamento della cupola, il rifacimento della volta ad arco ribassato sotto il coro, il restauro degli altari e degli apparati lapidei, il recupero e rifacimento di parte degli intonaci e della pavimentazione.Lavori di consolidamento e pulitura nel chiostro.

Data di esecuzione 1969

Progettista Soprintendenza ai Monumenti di Venezia

Descrizione dei lavori Manutenzione della cornice lapidea esterna della cupola.

Data di esecuzione 1978 - 1979

Progettista Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Venezia e Laguna

Descrizione dei lavori Manutenzione della copertura della navata laterale sinistra della chiesa.

Data di esecuzione 1980 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista Ufficio Tecnico Fondazione Giorgio Cini

Descrizione dei lavori Esecuzione di indagini conoscitive, demolizione e rifacimento degli intonaci nel chiostro palladiano entro un progetto più generale di manutenzione straordinaria del complesso monumentale.

Data di esecuzione 1987

Progettista Ufficio Tecnico Fondazione Giorgio Cini

Descrizione dei lavori Interventi nel refettorio per la realizzazione di uscite e di scale di sicurezza.

Data di esecuzione 1984 - 1992

Progettista Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Venezia e Laguna

Descrizione dei lavori Operazioni di restauro nella chiesa consistenti nel ripasso dei tetti e della cupola, restauro degli infissi, rifacimento degli impianti.

Note Lavori eseguiti in differenti fasi.

Data di esecuzione 2000 - 2002

Progettista Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna

Descrizione dei lavori Restauro della facciata della chiesa consistente nell’esecuzione di Indagini preli-minari, nella realizzazione di stuccature, nella sostituzione delle lastre in piombo, nella pulitura dell’apparato lapideo e statuario.

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Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVe, b. Venezia, Isole, S. Giorgio, Lavori svolti dalla comunità benedettina e nella chiesa, lavori svolti dal magistrato delle acque, III; b. Venezia, Isole, S. Giorgio, Lavori eseguiti dalla fondazione G. Cini, XII; b. Venezia, Isole, S. Giorgio, Varie perizie, II.

F. Forlati, Lavori di restauro del monastero di S. Giorgio in Isola, in “Arte Veneta”, VI, 1952, pp. 218-219.

G. Damerini, L’isola e il cenobio di S. Giorgio Maggiore, Venezia, 1956.

Restauri all’isola di S. Giorgio Maggiore, Venezia, 1964.

M. Guiotto, Lavori di restauro monumentale attuati dalla Soprintendenza ai monumenti nell’anno 1967, in “Arte Veneta”, XXI, 1967, pp. 289-290.

R. Padoan, L’attività della Soprintendenza ai Monumenti di Venezia, in “Arte Veneta”, XXIII, 1969, p. 311.

F. Forlati, S. Giorgio Maggiore, il complesso monumentale e i suoi restauri (1951-1956), Padova, 1977.

R. Padoan, Restauri realizzati nelle fabbriche religiose veneziane del Palladio e problemi relativi ai restauri previsti, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, XX, 1978, pp. 297-304.

R. Padoan, L’attività della Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici di Venezia negli anni 1978-1978, XXXIII, 1979, p. 234.

M. Asso (a cura di), Attività della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici delle Province di Venezia nel 1984, in “Arte Veneta”, XXXVIII, 1984, p. 282.

AA.VV., Attività della Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici di Venezia nel 1986, XL, in “Arte Veneta”, 1986, p. 319.

AA.VV., Attività della Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici di Venezia, in “Arte Veneta”, XLII, 1988, p. 233.

AA.VV., Attività della Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici di Venezia del 1990, in “Arte Veneta”, XLIII, 1989-1990, p. 203.

G. Fumo, Chiesa di S. Giorgio Maggiore, in M. Borgherini, A. Guerra, P. Modesti (a cura di), Architetture delle facciate: le chiese di Palladio a Venezia, Venezia, 2010, pp. 167-170.

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Chiesa di S. Pietro, facciataIsola di San Pietro, Sestiere Castello, Venezia

Data di esecuzione 1998 (inizio lavori) - 2000

Progettista arch. M. Zaggia

Descrizione dei lavori Esecuzione di indagini preliminari; consolidamento, pulitura e protezione della facciata.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVe, b. Venezia, Castello, Chiese, Chiesa di S. Pietro Apostolo, II.

E. Zucchetta, Chiesa di S. Pietro di Castello, in M. Borgherini, A. Guerra, P. Mode-sti (a cura di), Architetture delle facciate: le chiese di Palladio a Venezia, Venezia, 2010, pp. 149-155.

Tempietto di Villa BarbaroStrada Comunale Bassanese, Maser (TV)

Data di esecuzione 1960 - 1963

Progettista arch. P. Celotto, ing A. Zanella

Descrizione dei lavori Rifacimento dell’impianto elettrico, del tetto dell’atrio e della cupola; restauro degli infissi.

Data di esecuzione 1995 (inizio lavori)

Progettista Ottorino Nonfarmale s.r.l.

Descrizione dei lavori Esecuzione di indagini preliminari e di saggi di pulitura degli stucchi.

Data di esecuzione 1997 (autorizzazione Soprintendenza) - 1999

Progettista arch. E. Vassallo

Descrizione dei lavori Restauro delle coperture e revisione delle relative strutture portanti.

Data di esecuzione 2008 - 2010

Progettista arch. P. Marconi, arch. E. Vassallo, ing. P. Faccio

Descrizione dei lavori Esecuzione di indagini conoscitive; consolidamento di strutture murarie e realiz-zazione di presidi antisismici; restauro degli intonaci e degli apparati decorativi.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPV, fondo lavori 1, b. TV 039 0008/001-0008/0030; fondo lavori 2, b. TV 039 0008/001-0008/0011.

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PALAZZI PRIVATI

Casa CogolloCorso Palladio 165/167, Vicenza

Data di esecuzione post 1955 - ante 1964

Progettista Soprintendenza ai Monumenti di Venezia

Descrizione lavori Interventi di consolidamento delle murature; restauro della facciata, di soffitti, di affreschi, di apparati decorativi e lapidei; revisione dei serramenti; rifacimento di intonaci; realizzazione di nuovi impianti.

Data di esecuzione 2003 - 2005

Progettista arch. N. Berti, arch. M. Todescato

Descrizione lavori Esecuzione di indagini conoscitive; consolidamento delle strutture murarie e lignee; demolizione di partizioni verticali; recupero delle coperture; restauro delle facciate, degli intonaci, degli apparati decorativi e lapidei; rifacimento di pavimentazioni; rinnovo degli impianti tecnologici.

Data di esecuzione 2010

Progettista arch. N. Berti

Descrizione lavori Restauro di intonaci e di affreschi nelle stanze interne.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Vicenza 116/205.

M. Guiotto, Recenti restauri di edifici Palladiani, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, VI, vol. II, 1964, p. 85.

Palazzo AntoniniVia Gemona, 1/3, Udine

Data di esecuzione 1965

Progettista arch. P. Zanini

Descrizione dei lavori Interventi di consolidamento delle murature; restauro e integrazione del soffitto del salone superiore e degli stucchi in facciata; rifacimento della copertura, degli intonaci, degli infissi e degli impianti di riscaldamento e di illuminazione.

Data di esecuzione 1976 - 1981

Progettista arch. P. Zanini, ing. G. Ceradini

Descrizione dei lavori Interventi di consolidamento antisismico delle murature; locali integrazioni dell’in-tonaco nelle facciate.

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Data di esecuzione 1983 - 1984 (in corso d’opera)

Progettista arch. P. Zanini, ing. G. Ceradini

Descrizione dei lavori Restauro generale del palazzo. Interventi di consolidamento statico; rimozione dell’intonaco non originale nelle facciate e reintegrazione delle parti mancanti con malta a marmorino; tamponamento di forature; consolidamento, pulitura e protezione dell’apparato lapideo e degli intonaci originali.

Data di esecuzione 1994

Progettista arch. H. A. Checchini, ing. G. Giacomelli, Elettrostudio

Descrizione dei lavori Realizzazione di nuovi servizi igienici; modifiche al distributivo del primo piano; realizzazione di inferriate e di nuovi impianti elettrici e di sicurezza.

Data di esecuzione 2003

Progettista arch. M. Peluffo, arch. A. Quendolo, ing. G. De Cecco

Descrizione dei lavori Restauro delle facciate del palazzo consistente nell’elaborazione di indagini cono-scitive e nell’esecuzione di operazioni di consolidamento, pulitura, integrazione e protezione degli intonaci e dell’apparato lapideo.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPFVG, b. 4-Monumenti, Udine 67.1.

P. Zanini, Un gioiello architettonico di Andrea Palladio a Udine, in Atti dell’Accademia di Scienze Lettere e Arti di Udine, Udine, 1983, pp. 135-148.

L. Asquini, M. Asquini, Andrea Palladio e gli Antonini: un palazzo “romano” nella Udine del cinquecento, Mariano del Friuli, 1997.

A. Quendolo, Il restauro della facciata di palazzo Antonini a Udine, Mariano del Friuli, 2006.

Palazzo Barbaran da PortoContrà Porti, 11, Vicenza

Data di esecuzione 1979 - 1994

Progettista Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici per le province di Verona, Vicenza e Rovigo; Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Veneto

Descrizione lavori Esecuzione di indagini preliminari; rifacimento di pavimentazioni e di intonaci non compatibili; consolidamento del tetto, delle murature, delle volte e dei solai lignei; revisione della copertura; pulitura delle facciate; restauro dei terrazzi alla veneziana, degli intonaci antichi e degli apparati lapidei e decorativi, recupero degli infissi; realizzazione di nuovi impianti tecnologici, di risalita e di servizi igienici.

Data di esecuzione 1996 - 1997

Progettista Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici per le province di Verona, Vicenza e Rovigo

Descrizione lavori Esecuzione di indagine microclimatica nell’atrio e nel cortile del palazzo.

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Data di esecuzione 2002 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. U. Riva; ing. B. Frinzi, ditta Parise

Descrizione lavori Lavori di adeguamento dell’impianto termotecnico; collocazione di nuovi servizi igienici; realizzazione di nuove strutture espositive.

Data di esecuzione 2004 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. U. Riva; ing. B. Frinzi, ditta Parise

Descrizione lavori Lavori volti alla razionalizzazione degli accessi del pubblico al palazzo; demolizione di tramezzature recenti; realizzazione di nuovi servizi igienici; interventi di ottimizzazione e aggiornamento degli impianti.

Data di esecuzione 2010 (autorizzazione Soprintendenza) - 2011 (in corso d’opera)

Progettista arch. P. Pezzoni

Descrizione lavori Realizzazione di una scala di sicurezza, di una di servizio e di un bagno; lavori per la riconfigurazione spaziale di alcuni locali.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Vicenza116/127a-116/127e.

AA.VV. (a cura di), Restauri di monumenti palladiani, catalogo della mostra (Vicenza 1980), Verona, 1980, pp. 53-60.

P. Scurati Manzoni (a cura di), L’attività ai beni ambientali ed architettonici delle province di Vicenza, Rovigo per il 1982, in “Arte Veneta”, XXXVI, 1982, p. 336.

P. Scurati Manzoni (a cura di), Attività della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici delle Province di Verona, Vicenza, Rovigo nel 1983, in “Arte Veneta”, XXXVII, 1983, pp. 328-329.

R. Boschi, Attività della Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici di Verona, Vicenza e Rovigo nel 1987, in “Arte Veneta”, XLI, 1987, pp. 262-263.

R. Boschi, I restauri a palazzo Barbaran da Porto, in AA.VV., Andrea Palladio: nuovi contributi, Milano, 1990, pp. 220-225.

AA.VV, Guida a Palazzo Barbaran da Porto, Vicenza, 2000, pp. 83-89.

Palazzo ChiericatiPiazza Matteotti 37/39, Vicenza

Data di esecuzione 1948

Progettista Soprintendenza ai Monumenti di Venezia

Descrizione dei lavori Demolizione di alcune partizioni verticali e orizzontali; rifacimento di soffitti, solai e pavimentazioni; consolidamento di murature, di parte delle strutture lignee delle logge; restauro delle relative decorazioni in stucco.

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Data di esecuzione 1961 - 1965

Progettista Soprintendenza ai Monumenti di Venezia; Ufficio Tecnico del Comune di Vicenza

Descrizione dei lavori Revisione totale dei tetti e relativo consolidamento strutturale; sostituzione degli intonaci esterni ed interni; rimozione degli stucchi ottocenteschi; consolidamento delle murature; ripristino di forature; rifacimento di solai, di pavimentazioni e di soffitti; interventi di risanamento dall’umidità nei seminterrati; realizzazione di nuovi impianti.

Data di esecuzione 1981 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista Ufficio Tecnico del Comune di Vicenza

Descrizione dei lavori Lavori nella torretta sud consistenti nel recupero del camino e nella riapertura di forature.

Data di esecuzione 1988 - 1993

Progettista Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici delle province di Verona, Vi-cenza e Rovigo

Descrizione dei lavori Lavori per l’adeguamento funzionale e strutturale del palazzo. Esecuzione di inda-gini conoscitive; risistemazione dei coperti; consolidamento delle strutture lignee; risanamento delle murature; restauro degli apparati decorativi e lapidei, dei soffitti e dei serramenti; rifacimento di pavimentazioni; ripresa di intonaci; realizzazione di nuovi impianti tecnologici.

Data di esecuzione 1993 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista Ufficio Tecnico del Comune di Vicenza

Descrizione dei lavori Interventi in tre sale al piano terra, riguardanti il rifacimento degli intonaci e dell’impianto elettrico.

Data di esecuzione 1996

Progettista Ufficio Tecnico del Comune di Vicenza

Descrizione dei lavori Esecuzione di indagini conoscitive e studio delle problematiche riguardanti il re-stauro del palazzo.

Data di esecuzione 1997 (autorizzazione Soprintendenza) - 2011 (in corso d’opera)

Progettista Azienda Municipale Conservazione Patrimonio e Servizi; Comune di Vicenza, Ripartizione VII, Lavori pubblici; Arch. E. Alberti, ing. B. Frinzi

Descrizione dei lavori Restauro generale del palazzo. Esecuzione di indagini conoscitive e di operazioni di risanamento dall’umidità delle murature; consolidamento delle strutture murarie e lignee; recupero del manto di copertura e dei serramenti; restauro dei prospetti, dei pavimenti e dei soffitti originari; consolidamento e pulitura degli apparati decorativi e lapidei; realizzazione di nuovi impianti e di lavori per l’adeguamento funzionale ed espositivo.

Note I lavori sono stati eseguiti in più stralci.

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Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Vicenza116/139a-116/139l.

G. Bairoli, Interventi del comune di Vicenza in edifici palladiani di sua proprietà, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, III, 1961, p. 172.

M. Guiotto, Lavori di restauro eseguiti a cura della Soprintendenza ai Monumenti di Venezia, in “Arte Veneta”, XV, 1961, p. 330.

F. Barbieri (a cura di), Il Museo civico di Vicenza, Vicenza, 1962.

I restauri del palazzo Chiericati di Vicenza, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, V, 1963, pp. 369-370.

M. Guiotto, Recenti restauri di edifici Palladiani, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, VI, vol. II, 1964, pp. 78-82.

M. Guiotto, Soprintendenza ai monumenti del Veneto: restauri dell’anno 1964, in “Arte Veneta”, XVIII, 1964, p. 254.

M. Guiotto, Soprintendenza ai monumenti del Veneto Orientale: opere di conservazione e di restauro dei monumenti compiuti nell’anno 1965, in “Arte Veneta”, XIX, 1965, p. 247.

G. Bairoli, (a cura di), Il restauro a Vicenza negli anni sessanta, catalogo della mostra (Vicenza 1972), Vicenza, 1972, pp. 9-46.

R. Boschi, Attività della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Verona, Vicenza, Rovigo e del Trentino Alto-Adige, in “Arte Veneta”, XLIII, 1989-1990, p. 213.

Palazzo CivenaViale Eretenio, 12, Vicenza

Data di esecuzione 1947 - 1949 (in corso d’opera)

Progettista Soprintendenza ai Monumenti di Venezia; arch. P. Morseletto

Descrizione dei lavori Lavori di restauro a seguito dei danni bellici; interventi di trasformazione dell’immobile in casa di cura.

Data di esecuzione 1964

Progettista arch. G. Nori, arch. A. Zanini

Descrizione dei lavori Lavori di restauro e ampliamento.

Data di esecuzione 1980 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. P. Morseletto

Descrizione dei lavori Modifiche distributive interne.

Data di esecuzione 1993 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista geom. V. Meneguzzo

Descrizione dei lavori Lavori di tinteggiatura e risanamento della facciata.

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Data di esecuzione 2001 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista Argeo progetti-professionisti associati, ing. A. Conti.

Descrizione dei lavori Restauro dell’atrio principale consistente nel risanamento della muratura, nel rifacimento degli intonaci e degli impianti di riscaldamento, nella realizzazione di nuove forature e di nuovi serramenti.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Vicenza 116/140a-116/140b.

F. Forlati, Restauro di edifici danneggiati dalla guerra - prov. di Vicenza, in “Bollettino d’Arte”, III, 1952, pp. 273-274.

Palazzo PoianaCorso Palladio, 92/96, Vicenza

Data di esecuzione ante 1961

Progettista

Descrizione dei lavori Apertura forature in contrà Due Rote.

Note I lavori non sono stati autorizzati dalla Soprintendenza.

Data di esecuzione 1975 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. Dal Soglio

Descrizione dei lavori Opere di manutenzione straordinaria in unità adibita ad uso commerciale.

Data di esecuzione 1983 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista Studio Sopelsa

Descrizione dei lavori Lavori in unità immobiliare ad uso commerciale consistenti in opere di manutenzione straordinaria.

Data di esecuzione 1982 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista

Descrizione dei lavori Inserimento di un ascensore sul lato via due ruote.

Data di esecuzione 1987 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista Arredafrigo s.p.a.

Descrizione dei lavori Lavori in unità immobiliare ad uso commerciale consistenti in opere di manutenzione straordinaria.

Data di esecuzione 1990 (inizio lavori)

Progettista arch. P. Massarotto

Descrizione dei lavori Operazioni di pulitura, consolidamento, integrazione e protezione della facciata.

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Data di esecuzione 1999 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. R. Calligaro

Descrizione dei lavori Lavori in unità immobiliare ad uso commerciale riguardanti la realizzazione di opere di manutenzione straordinaria.

Data di esecuzione 2000 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. L. Dal Toso

Descrizione dei lavori Lavori in unità immobiliare ad uso commerciale consistenti in opere di manutenzione straordinaria.

Data di esecuzione 2002 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. R. Calligaro, geom. E. Cingano

Descrizione dei lavori Lavori in unità immobiliare ad uso commerciale consistenti nel rifacimento delle finiture, dei serramenti e nell’integrazione degli impianti tecnologici.

Data di esecuzione 2003 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. L. Dal Toso

Descrizione dei lavori Lavori in unità immobiliare ad uso commerciale consistenti in opere di manutenzione straordinaria.

Data di esecuzione 2004 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. C. Noventa

Descrizione dei lavori Operazioni di manutenzione del manto di copertura.

Data di esecuzione 2007 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista a&q Architetti Associati

Descrizione dei lavori Lavori in unità immobiliare ad uso commerciale consistenti nel rifacimento delle finiture e nell’integrazione degli impianti tecnologici.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Vicenza 116/253a-116/253b.

Palazzo PortoContra’ Porti, 21, Vicenza

Data di esecuzione 1954

Progettista

Descrizione lavori Restauro di stanze al piano terra.

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Data di esecuzione 1959

Progettista

Descrizione lavori Intonacatura dell’atrio, interventi di riparazione della cupola.

Data di esecuzione 1971 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista

Descrizione lavori Restauro della facciata principale consistente nel consolidamento e nella pulitura dell’apparato lapideo e decorativo, nel rifacimento degli intonaci e nella sostituzione delle lastre protettive in piombo.

Data di esecuzione 1983

Progettista

Descrizione lavori Demolizione degli intonaci pericolanti nella facciata ovest.

Data di esecuzione 1990 (autorizzazione Soprintendenza) - 1993 (fine lavori)

Progettista arch. A. Pereswet Soltan

Descrizione lavori Esecuzione di indagini preliminari; rimozione di partizioni verticali e orizzontali; risanamento delle murature; modifiche all’impianto distributivo; sostituzione di serramenti e di pavimentazioni; restauro degli intonaci e degli apparati decorativi; modifiche della copertura; apertura di forature; realizzazione di nuovi impianti tecnologici e di un ascensore.

Data di esecuzione 2000

Progettista ing. G. Turrini

Descrizione lavori Interventi di consolidamento strutturale a seguito dei danni riportati dalla demolizione dei fabbricati novecenteschi e dai lavori per la realizzazione di un nuovo edificio sul cortile e del relativo un garage sotterraneo.

Data di esecuzione 2004 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. R. Candussi

Descrizione lavori Intonacatura e rifacimento di fregi e stipiti nella facciata a ovest.

Data di esecuzione 2006 (inizio lavori)

Progettista ing. F. Colleselli, ing. U. Vescovi, ing. M. Zambon

Descrizione lavori Consolidamento strutturale delle murature.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Vicenza116/171a-116/171d.

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Palazzo Porto BreganzePiazza Castello

Data di esecuzione 1947

Progettista Soprintendenza ai Monumenti di Venezia

Descrizione dei lavori Restauro della facciata a seguito dei danni bellici.

Data di esecuzione ante 1986

Progettista

Descrizione dei lavori Realizzazione di nuovi impianti e di un ascensore.

Data di esecuzione 1988 (autorizzazione Soprintendenza) - 1990

Progettista dott. G. Driussi

Descrizione dei lavori Esecuzione di indagini conoscitive; restauro conservativo della facciata principale e di quella laterale; recupero della copertura.

Data di esecuzione 1998 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. T. Dalla Libera, ing. A. Boeche

Descrizione dei lavori Interventi puntuali per la messa in sicurezza dell’immobile.

Data di esecuzione 2009 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. G. La Cavera, ing. V. Scarlini

Descrizione dei lavori Restauro delle facciate; esecuzione di opere di manutenzione sulla copertura e sui serramenti.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Vicenza 116/253a-116/253b.

Palazzo SchioContra’ S. Marco, 39, Vicenza

Data di esecuzione 1990 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. S. Carta, arch. O. Tretti

Descrizione dei lavori Interventi riguardanti le coperture e il piano del sottotetto, consistenti nel rifacimento del tetto e nel recupero delle relative strutture lignee, nella realizzazione di nuovi lucernai e serramenti, nell’esecuzione di modifiche all’impianto distributivo.

Data di esecuzione 2004 (inizio lavori)

Progettista arch. P. Cazzaro, arch. G. Paluello

Descrizione dei lavori Interventi di manutenzione dei serramenti e di consolidamento e pulitura della facciata.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Vicenza116/282.

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Palazzo ThieneContra’ S. Gaetano Thiene, 11, Vicenza

Data di esecuzione ante 1952

Progettista arch. G. Morseletto

Descrizione dei lavori Interventi di adeguamento funzionale a sede bancaria; realizzazione di serramenti a chiusura della loggia e del porticato sul cortile.

Data di esecuzione 1961 - 1962 (in corso d’opera)

Progettista restauratore B. Tiozzo

Descrizione dei lavori Restauro dell’apparato decorativo delle stanze al primo piano.

Data di esecuzione 1986 (autorizzazione Soprintendenza) - 1993 (in corso d’opera)

Progettista arch. M. Todescato, ing. P. Grazioli

Descrizione dei lavori Esecuzione di indagini conoscitive; consolidamento di murature e di strutture li-gnee; revisione del manto di copertura; rifacimento di intonaci, di pavimentazioni e di serramenti; restauro delle facciate e degli apparati decorativi; realizzazione di nuovi collegamenti verticali, quali un ascensore e una scala, e di servizi igienici.

Data di esecuzione 1999 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. N. Berti, arch. M. Todescato

Descrizione dei lavori Restauro dei cicli decorativi della “Sala dei Miti” e della “Sala di Psiche”; progetto per la realizzazione di spazio espositivo e multifunzionale nell’attico e nel sottotetto.

Data di esecuzione 2002 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. N. Berti, arch. M. Todescato

Descrizione dei lavori Restauro dei cicli decorativi della “Sala dei Principi” e della “Sala degli Dei”.

Data di esecuzione 2003 (autorizzazione Soprintendenza) - 2004 (fine lavori)

Progettista arch. E. Sartori

Descrizione dei lavori Restauro dei cicli decorativi della “Sala di Proserpina”, della “Sala di Nettuno” e della “Sala delle Metamorfosi”.

Data di esecuzione 2004 (autorizzazione Soprintendenza) - 2005 (fine lavori)

Progettista arch. E. Sartori

Descrizione dei lavori Restauro dei soffitti lignei policromi della “Sala di Nettuno” e “della Sala delle Grot-tesche”.

Data di esecuzione 2004 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. P. Balbo

Descrizione dei lavori Restauro degli scantinati. Esecuzione di indagini conoscitive; rimozione dell’intonaco cementizio; restauro delle murature; riapertura delle fonometrie originali; rifacimento degli impianti, dei serramenti e delle pavimentazioni.

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Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Vicenza116/196a-116/196f.

Palazzo Thiene Bonin LongareCorso Palladio, 13, Vicenza

Data di esecuzione 1976 - 1990 (in corso d’opera)

Progettista arch. P. Morseletto

Descrizione dei lavori Restauro generale della fabbrica. Esecuzione di indagini preliminari; demolizioni di partizioni verticali e orizzontali; consolidamento delle murature, dei solai e delle coperture; ripristino di forature; rifacimento di pavimenti, di intonaci recenti e di serramenti; realizzazione di nuovi impianti; modifiche all’impianto distributivo delle differenti unità immobiliari; restauro delle facciate, degli apparati decorativi e lapidei, dei pavimenti e degli intonaci originali.

Note I lavori svolti tra il 1976 e il 1990, nonostante i diversi committenti e momenti di realizzazione, sono stati tutti eseguiti in più stralci dall’arch. Morseletto entro un’ottica di restauro generale della fabbrica.

Data di esecuzione 1979 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. T. Panciera

Descrizione dei lavori Lavori di restauro e manutenzione straordinaria di tre locali al piano terra.

Data di esecuzione 1993 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. F. Albanese

Descrizione dei lavori Lavori di manutenzione straordinaria di un’unità immobiliare.

Data di esecuzione 1998 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. P. Morseletto

Descrizione dei lavori Consolidamento e pulitura degli elementi dei fregi lapidei delle facciate su corso Palladio e piazza Castello.

Data di esecuzione 2004 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. E. Alberti

Descrizione dei lavori Restauro della loggia esterna e del relativo soffitto a cassettoni.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Vicenza 116/131a-116/131b.

P. Carpeggiani, S. Grandi Varsori, P. Morseletto, Il palazzo Thiene Bonin Longare, sede dell’Associazione degli Industriali della Provincia di Vicenza, Vicenza, 1982.

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Palazzo ValmaranaCorso Fogazzaro 16, Vicenza

Data di esecuzione post 1944 - ante 1949

Progettista Soprintendenza ai Monumenti di Venezia

Descrizione dei lavori Rifacimento del tetto, ricomposizione delle facciate e ricostruzione dei muri maestri a seguito dei danneggiamenti bellici.

Data di esecuzione 1962 - 1963

Progettista Soprintendenza ai Monumenti di Venezia

Descrizione dei lavori Interventi statici sulle fondazioni del portico; demolizione di partizioni orizzontali e verticali interne; modifiche al distributivo; rifacimento di porte, soffitti, pavimentazioni e intonaci; distacco e ricollocazione in altri ambienti degli affreschi; completamento dell’ala destra del palazzo sul cortile.

Data di esecuzione 1973

Progettista

Descrizione dei lavori Ripassatura del coperto; rifacimento di intonaci; riposizionamento in facciata di statue e bassorilievi.

Data di esecuzione 1986

Progettista geom. S. Paluello

Descrizione dei lavori Lavori di risanamento del cantinato per la predisposizione della fognatura.

Data di esecuzione 1991 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. G. Pizzati

Descrizione dei lavori Riordino del manto di copertura.

Data di esecuzione 1998 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. G. Paluello

Descrizione dei lavori Interventi al piano terra consistenti nella demolizione di un soppalco in legno, nel riordino degli impianti elettrici, nel rifacimento di intonaci e pavimenti, nella riapertura di porte, nella pulitura di affreschi.

Data di esecuzione 2006 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. F. Braga Rosa

Descrizione dei lavori Recupero del manto di copertura.

Data di esecuzione 2007 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. F. Braga Rosa

Descrizione dei lavori Intonacatura del fusto delle colonne ioniche e della facciata laterale destra nel cortile.

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Data di esecuzione 2007 (autorizzazione Soprintendenza)

Progettista arch. F. Braga Rosa

Descrizione dei lavori Recupero del manto di copertura della falda verso il cortile interno.

Riferimenti bibliografici e documentari

ArSBAPVr, b. Vicenza116/190a-116/190c.

F. Forlati, Il restauro dei monumenti danneggiati dalla guerra nel Veneto Orientale, in “Arte Veneta”, I, 1947, p. 59.

M. Muraro (a cura di), Mostra del Restauro dei monumenti e opere danneggiate dalla guerra nelle Tre Venezie, catalogo della mostra (Vicenza 1949), Venezia, 1949, p. 66.

F. Forlati, Restauro di edifici danneggiati dalla guerra - prov. di Vicenza, in “Bollettino d’Arte”, III, 1952, p. 273.

Restauri, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, II, 1960, p. 136.

R. Cevese, Il restauro di palazzo Valmarana, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, IV, 1962, pp. 308-310.

M. Guiotto, Recenti restauri di edifici Palladiani, in “Bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio”, VI, vol. II, 1964, pp. 82-84.