Toponomastica del territorio di Capodistria

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28 Sigle delle principali fonti consultate: CAT – »Catastico de scritture de’ San Nicolò d’Ul- tra«, manoscritto (ms) del 1569 presso Biblioteca centrale “S. Vilhar” di Capodistria. MOR – »Catastico generale dei boschi della provin- cia dell’Istria« di V. Morosini, 1777 (Atti CRS Rovi- gno, 1980) MAD – Fondo Madonizza, ms Archivio Regionale Capodistria (SI PAK 302, sc. 24) VER – »Summario della facoltà Vergerio« 1719 – ms Fondo Grisoni sc. 39 (Arch. Reg. Capod.) BON – Z. Bonin »Inventar zbirke listin v Pok. Arhi- vu Koper (1348-1776)« (ARC, 2002) ORTS – A. Hölder »Special-Orts-Repertorium des österreichisch-illyrischen Küstenlandes« (1894) PUS – G. Pusterla »Nomi delle contrade esterne di Capodistria« (L’Istria n.78-79 – 1846) GRA – G. Gravisi »I nomi locali del territorio di Muggia« (AMSI, vol. XXXII, 1920). DEC – L. Decarli »Toponimi di mare dei pescatori capodistriani« (La Città, 2002) MAN G. Manzini e L. Rocchi »Dizionario (…) del dialetto capodistriano« (CRS, 1995). Rosamani – E. Rosamani »Vocabolario giuliano« (Ed. Cappelli Bologna, 1968). I toponimi in muglisano sono tratti da “Reliquie la- dine raccolte a Muggia d’Istria” (1893) di Jacopo Cavalli. Quelli dialettali sloveni li devo a Leander Cunja. Ringrazio Maria Pia Casagrande e Nadia Bo- nifacio per avermi fornito microtoponimi dei Monti, e Guido Braini per quelli di Sermino. Toponomastica del territorio di Capodistria (1/3) Aveva ragione il buon Merku quando diceva che studiare i toponimi è un po’ come risolvere rebus e parole crociate. Ti fa ragionare in tante direzioni. I nomi dei luoghi possono fornire indizi per storici, linguisti, ma anche altri ricercatori. Ho cercato di stilare una lista dei topo- nimi del territorio di Capodistria. Ne ho trovati circa quattrocento, troppi per pubblicarli in una sola volta; e allora li ho divisi in tre parti. La prima è dedicata alla penisola muggesana. Il versante superiore di questa penisola, quello detto dei Monti, ha storicamente gravitato su Muggia. Fino al Memorandum di Londra del ’54 quando, a seguito di una rettifica dei con- fini italo-jugoslavi, Crevatini, Bosici, San Colombano ecc. passarono sotto Capodistria. La parte sud-occidentale della penisola, quella che corrisponde grossomodo al nuovo Comune di Ancarano, è stata invece sotto le competenze di Capodistria nel periodo veneziano, per passare a quella di Muggia durante l’Austria Ungheria e tornare sotto Capodistria nel 1923. Da Punta Grossa a Sermino

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Raccolta completa dei toponimi antichi e moderni di Capodistria / Koper in Istria, con localizzazione precisa, fonti e immagini.

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Sigle delle principali fonti consultate:

CAT – »Catastico de scritture de’ San Nicolò d’Ul-tra«, manoscritto (ms) del 1569 presso Bibliotecacentrale “S. Vilhar” di Capodistria. MOR – »Catastico generale dei boschi della provin-ciadell’Istria«diV.Morosini,1777(AttiCRSRovi-gno, 1980)MAD – Fondo Madonizza, ms Archivio RegionaleCapodistria (SI PAK 302, sc. 24)VER –»SummariodellafacoltàVergerio«1719–msFondo Grisoni sc. 39 (Arch. Reg. Capod.)BON – Z. Bonin »Inventar zbirke listin v Pok. Arhi-vuKoper(1348-1776)«(ARC,2002)ORTS – A. Hölder »Special-Orts-Repertorium des österreichisch-illyrischen Küstenlandes« (1894)PUS – G. Pusterla »Nomi delle contrade esterne di

Capodistria« (L’Istrian.78-79–1846)GRA – G. Gravisi »I nomi locali del territorio di Muggia« (AMSI, vol. XXXII, 1920). DEC – L. Decarli »Toponimi di mare dei pescatori capodistriani« (La Città, 2002)MAN – G. Manzini e L. Rocchi »Dizionario (…) del dialetto capodistriano« (CRS, 1995).Rosamani – E. Rosamani »Vocabolario giuliano« (Ed.CappelliBologna,1968).

I toponimi in muglisano sono tratti da “Reliquie la-dine raccolte a Muggia d’Istria” (1893) di Jacopo Cavalli. Quelli dialettali sloveni li devo a Leander Cunja. Ringrazio Maria Pia Casagrande e Nadia Bo-nifacio per avermi fornito microtoponimi dei Monti, e Guido Braini per quelli di Sermino.

Toponomastica del territorio di Capodistria (1/3)Aveva ragione il buon Merku quando diceva che studiare i toponimi è un po’ come risolvere rebus e parole crociate. Ti fa ragionare in tante direzioni. I nomi dei luoghi possono fornire indizi per storici, linguisti, ma anche altri ricercatori. Ho cercato di stilare una lista dei topo-nimi del territorio di Capodistria. Ne ho trovati circa quattrocento, troppi per pubblicarli in una sola volta; e allora li ho divisi in tre parti. La prima è dedicata alla penisola muggesana. Il versante superiore di questa penisola, quello detto dei Monti, ha storicamente gravitato su Muggia.FinoalMemorandumdiLondradel’54quando,aseguitodiunarettificadeicon-finiitalo-jugoslavi,Crevatini,Bosici,SanColombanoecc.passaronosottoCapodistria.Laparte sud-occidentale della penisola, quella che corrisponde grossomodo al nuovo Comune di Ancarano, è stata invece sotto le competenze di Capodistria nel periodo veneziano, per passare a quella di Muggia durante l’Austria Ungheria e tornare sotto Capodistria nel 1923.

Da Punta Grossa a Sermino

Luglio - Agosto 2015, n. 40, 20° anno 29

aAlmerigòtti – Vedi Merigoto.Altafiòr – »Pezzo di terra a piedi del Monte Moro chiamato Oliveti Altafior« (MAD). Ancaràn – it. Ancarano, sl. Ankaran. »Località alle falde della costiera di Doltra a N del golfo di Ca-podistria. Un tempo proprietà degli Almerigotti, vi furono costruiti i padiglioni del Sanatorio (ndr. oggi in parte caserma della Marina militare slovena). Nel dopoguerra il nome è stato esteso all’insediamento sorto vicino a S. Nicolò, oltre 2 km più a O« (MAN). Nonostante l’aggiornamento topografico,unavastaareatraScoffiedisottoe lastradadellaPurissimacontinua ad esser chiamata dialettalmente Curàn e Koran. »Contrada che si estende dall’aguar (ndr. torrente) di S. Caterina ad oriente fino alla fatto-ria del Vescovo compresa. È a sua volta divisa in numerose sottocontrade che portano il nome per lo più delle famiglie che vi hanno o vi avevano le loro possessioni« (GRA). Il MOR include la Contrada di Ancaran nel territorio di Muggia. Il nome è ritenuto dal Combi d’origine romana, mentre A. Tomasich lo fa derivare dal nome dell’abate di un monastero di Benedettini esistente in tempi remoti. Antiche cita-zioni: 1563Ancharani (BON), 1629Contrà d’An-caran(VER).Popolazionenel1894:37casesparsecon 223 abitanti (ORTS).

Confronto casi omonimi: 1. Ancarano, comune (in provincia TE) si fa derivare dal prediale composto dal nome latino Anc(h)arius cuièstatoaggiuntoilsuffissoanus, o da un tempio dedicato ad Ancaria, deità etrusca venerata dai Piceni. 2. Angarano, top. di Bassano del Grappa (VI) era un antico scalo portuale e nodo tra la strada che scendeva dalla Valsugana e il Brenta navigabile. Nella »Storia di Bassano« di Ottone Brentari (1884) leggiamo che »già nel sec. II vari luoghi avevano il nome di Ancharianum, derivato dalla famiglia gentilizia romana degli Ancharia. Questa gens era di origine etrusca; e di essa troviamo fatto cenno in una lapide del museo di Padova«. Riguardo allo stesso top. alcuni studiosi sostengono che il toponimo Angarano, derivi da un termine lon-gobardochesignifica“vicinoodentrouno spiazzo erboso”. 3. Forca d’Anca-rano (Norcia - PG), 4. Angaran (Vil-lorba – TV), 5. Ancarano (Rivergaro -PC),6.Ancarano(Stanghella–PD),7.Ancarano(Tarquinia-VT).

Anconèla – »Pezzo di terra pascolivo chiamato Anconel-la« annesso al prato chiamato Prado del molo di San Nicolò (MAD). Decarli identifica iltop. in un tratto di costa tra S. Nicolò e S. Caterina. Per Rosamani »Piccola insenatu-ra. Voce già in uso nell’Istria marinara«, »Dal greco ‘agkon’ (gomito)« (GRA). Da prende-re in considerazione anche il

termine ‘ancona’ (cappella con immagine sacra) il cui diminutivo è solitamente ‘anconeta’, toponimo a Monfalcone e Dignano. Frazioni chiamate Anconella si trovano invece a Bologna e Firenze.Ára – Canale di acqua marina che penetrava all’in-ternodellesaline.All’internodellaValCampi,finoalla foce del Risano, ce n’erano cinque: l’Ara de Co-lombin, l’A. dela palada, l’A. dei casoni, l’A. de meso e l’A. dela Spina. Dalla foce al Sermino: A. dei gor-ghi, A. dele do poste, l’A. dela fiera. Ára dela fièra – sl. Ara. Quest’Ara merita una voce a parte. Arrivato al Sermino, il Risano si divide in due rami. Quello maggiore cinge la collina e sfocia nel porto, l’altro taglia corto verso il parco naturale delloStagnon.SichiamaAradellafieraperchèall’i-

nizio di questo canale, vicino alla ex chiesa della Madonna della Roda, si svolse per secoli una grande fie-ra-mercato con scambio di pro-dotti dell’Istria e della Carniola.

“La fiera di Risano fu mezzo ad attirare a Capodi-stria il commercio che concentravasi in Trieste dalle parti del Carnio. La fiera prosperò, poi fu trasporta-ta entro le mura della città e fu detta la Fiera di San-ta Orsola. Giungevano in Capodistria 40,000 cavalli carichi all’anno” (appunto di P. Kandler su docu-mento del 1493 col quale il Doge Barbarigo concede a Capodistria la Fiera di Risano, cinque giorni prima e cinque giorni dopo la festa di S. Nazario). Vedi an-che Roda.Arziòli – Antico nome della parte occidentale di An-carano, comprendente le ex tenute Belli e Zetto. Gian Rinaldo Carli sullo scorcio del Settecento lo conosce-va bene, non fosse altro per l’eccellente liquore che portava il suo nome; infatti in una lettera spedita nel

Ancaràn - località alle falde della costiera di Doltra a N del golfo di Capodistria.

Braghetti - Due bimbi di sessant’anni fa giocano sul Barè de Fulo A lato - La Crosera di Crevatini nei primi anni ‘50. Tabella stradale presso l’incrocio »là de Ciano Pazuc”. Le foto d’epoca pubblicate in questo articolo sono state gentilmente fornite dalla Comunità degli italiani di Crevatini

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1781aGirolamoGravisiscrive:»Essendo a Turate, mi sono fatto mandare alquante bottiglie di Arzioli«. Per Gravisi il nome è derivato da àrzere (argine), ma il top. è presente, nelle forme Arzola e Arzolas, in Piemonte e Sardegna dove gli viene attribuito il significatodi‘aia,areola’(piccolospaziocircoscrit-to) che lo accomunerebbe alla radice del top. Ariol presso Bertocchi. Nel 1222 si menziona una vigna concessa dal monastero di S. Nicolò del Lido ad Ar-giule. 1423: Aquarium Casal-in-Arzoli (Statuti di Capodistria).

BBagno Barèta – “Appena doppiata Pontagrossa, fuori della vi sta di Capodistria c’era la località deno-minata Bagno Bareta perché in quel posto agli inizi del ‘900 c’era un bagno pubblico con servizio di bar-che per Trieste, aperto dal padre di Nazario Sauro. Bare ta è soprannome di famiglia derivato da un an-tenato che non si leva va mai il berretto” (DEC).Barèi – sl. Na baredih, mugl. Barèi. Top. e casale a E della strada della Purissima, subito sotto i vigneti dell’Agraria.Barisòni – sl. Barizoni, it. Barisoni, mugl. Barisòins. Paese a N di S. Nicolò. Forse dal nome della famiglia Barison attestata in zona almeno dal 1458: »Loca-tio (…) Nico Barisono de vinea in Gasello« (CAT). Il cognome è stato assunto come soprannome dalla famiglia Marassich. Per Gravisi invece il top. po-trebbe derivare dal termine dialettale burisi, ovvero ‘borri, burroni scavati dai torrenti’. Tesi forse avva-lorata dalla citazione di un “pezzo di terra con pian-telle alte, posto in acquar di Manzin presso il Monte de’ Burizzi, possesso da Nazario Albis” (MAD). Nel 1894:11case,65abitanti.Batèi – “Pezzo di terra a piedi del monte Gordia, sui Battei” (MAD).Baterìa (in) – “Sul Sermino dove c’erano le caserme. La prima subito sotto la cima e la seconda più in basso verso i Colmi. Oggi si vede solo qualche resto”.Benèssa – sl. Beneša, it. Benezza. Casali e colle (111 m.) tra S. Colombano e l’ospedale di Valdoltra. “In precedenza Bressà che nella forma ‘bressane’ sa-

rebbe stato più appropriato – scrive Rosamani – dato il significato della voce ladina; un luogo dove si usa-va un sistema di uccellagione particolare ora scom-parso”. Benès (i Benèssi) è soprannome di un ramo dellafamigliaFontanot;datocheBenessanonfiniscein –i, è più probabile che sia stato il top. ad originare il soprannome che non viceversa (come invece Bra-ghetti, Colombini ecc.).

Cfr. Benece (hr.), Beneze (it.) a Sterna presso Portole.

Bìvio – sl. Bivje, sl. dial. Bivjo. Il termine uff. sloveno è stato adattato dalla locuzione dialettale ‘Na bivje’ (=al Bivio). Qui s’incrociano la Strada reja che da Capodistria va verso Trieste e quella che, provenien-te da Ancarano, prosegue verso l’interno dell’Istria e della Slovenia.Boca-fiùme – it. Bocca Fiume. Il Risano sboccava in mareallafinedellapenisolettachiamataDosso.Lariva occidentale di questo sbocco, quella rivolta verso S. Caterina, si chiamava Cavospigo. Quella in faccia al Sermino era invece Bocca Fiume. “In Boca-fiume se pescava oradele” (MAN). Su una carta austriaca delle saline troviamo anche la versione Bocca Risano.Borgolèta – Valletta chiusa da due colline sotto il pa-ese di Novei. Per il glottologo rovignese Antonio Ive borgolasignifica‘sinuositàdicolle’.RenzoAmbrogioin“Nomid’Italia”(1996)faderivarelaparola“dal latino ‘bifurca’, che ha vari riflessi toponomastici nel Veneto, con allusione in genere a biforcazione di stra-de”. 1285: a Pirano borchulam.

Cfr.Borgola(Strugnano);Burkola(Truške);Burkola(Manžan);Borkola(Čentur);Burkla(Marezige);PassodellaBorcola(TN);Borca di Cadore (BL).

Bòsco – sl. Na borštu (recente), dial. sl. Buòšk, mugl. Bòsc. Toponimo e torrente a nord di Crevatini.Bòsco dei Cìci –it.Roseto,sl.Rožnik(entrambire-centi). Zona boschiva a lato della strada della Puris-sima,cosìdenominataperchéiproprietari,iBožič,venivano dalla Ciceria. Bosìci – it.Bosici, sl.Božiči.Paesino sulladorsaledei Monti di Muggia tra Elleri e Crevatini. Dal co-gnomeBožič, italianizzato inBosicheBossi.1894:12case,65abitanti.Braghèti – it. Braghetti, sl. dial. Brigeti. Abitato si-tuato sotto il paese di Bosici. Dal soprannome di un ramo dei Norbedo. Bressà – Vedi Benessa. Bròlo – Microtop. sul monte Cavariola (MAD). Ter-mine comune nell’alta Italia che indica un orto re-cintato da siepi, per lo più piantato ad alberi frutti-feri nei pressi degli abitati. Brùti – Casale a poche centinaia di metri sotto il vil-laggio di Crevatini. Dal cognome della ricca famiglia capodistriana di origine albanese.

Oltre a quelli trattati in questa lista, esistono vari toponimi che ricordano possedimenti di famiglie capodistriane in una va-sta area dell’Istria settentrionale: Dekani (famiglia Ducaini), Bažikovec(Baseggio?),Sabinka(Sabini)eBeriževec(Borisi)o

In Villa - La »piazza« di Crevatini negli anni ‘40

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Sveta Nedelja a Villa Decani (Dekani); Katamurova kortina (Ca-damuro)aCesari(Čežarji).Manzinovec(Manzini)oggiCepki;Polovec (Pola) a Bertocchi (Bertoki); Brut (Brutti) a Gabrovica e Loka; Belobradec, Belobradonca (Barbabianca) a Covedo (Ku-bed);Belobradi (Barbabianca)aSočerga;GavardoncaeMeri-gojca (Gavardo e Almerigotti) a Costabona (Koštabona); Brutov gozd e Brutova njiva (Brutti), Faventova njiva (Favento), Ga-jarda (Gajardo, soprannome di fam. Scher), Martisa (Martissa), Rakabonjevec(Riccobon?),Totovabrežina(Totto)aMaresego(Marezige);Zarottia(Zarotti),Borižovac(Borisi)aCastelvenere(Kaštel);Manzinka(Manzini)aS.Lorenzo(Lovrečica);Boro-sia (Borisi), Bruttia (Brutti), Gavardia (Gavardo) Zambrattia (Bratti) a Salvore (Savudrija); Stanzia Madoniza (Madonizza) a Carsette; Sibinìa (Sabini) a Sorbar di Momiano (Sorbar); Dembeliza (Delbello) a Cuberton (Kuberton); Barazia (Baroz-zi) a Crassiza (Krasica); Cortivo Baseggio a Pinguente; Cortivo Manzini a Colmo (Hum); Rio Almerigotti (Almerigotti) a Punta Sottile nel comune di Muggia.

Bùsa – sl.Buža,dial.sl.Büža. Le buse sono avval-lamenti dove, in genere, si trovano delle pozze d’ac-qua. Una volta vi si abbeveravano gli animali. Un posto così denominato si trova tra S. Colombano e il colle Benessa.Bùsari–sl.Bužarji.CampagnetragliabitatidiBra-ghetti e Norbedi. Buséta –sl.Bužeta.Un’altrabusa, di minori dimen-sioni, sotto il paese di Novei.

CCampi – Vedi Val Campi. Campi de Fùlo – Assieme a Barè de Fulo, microtop. sotto l’abitato di Braghetti. Da soprannome famiglia Prassel di Crevatini.Campi nudi – »Pezzo di terra sul Monte Gordia chiamato Campi nudi« (MAD). Campo lòngo – sl. Dolge njive. Campi tra Gordia e il Monte Moro. Un altro ‘Campolungo’ è segnato nel Catasto giuseppino (1804) a ridosso di Punta Sot-tile. 1480: terreno di Joannis de Campollongo che confinaconvignediNicolai Croatini (BON). 1591: »Giacomo Brutti rinontia il Campo longo d’Oltra a Gio:Andrea Vergerio« (VER).

Cfr.: Campo longo (Buie), campi di forma rettangolare allungata ottenuti da disboscamento.

Campo morèr – sl. Kampo morer. Terreno a O della strada della Purissima. Canal di Carnivàni – »Pezzo sopra il Canal di Car-nivani condotto ad affitto da Gio Batta Pizzamus, sta sopra la chiesa di S. Caterina« (MAD). Forse errata trascrizione del cognome capodistriano Cer-nivani.Cantoniera – Più che un top. è un comune appella-tivo per la zona della ‘casa cantoniera’ che si trovava nei pressi del mulino Norbedo sotto il Sermino. “Sta-va dentro quel che governava le strade”.Càrbe – Mugl. Ciàrbi. Top. che GRA colloca nel co-

mune censuario dei Monti di Muggia.Carigadòr – Con questo nome vengono indicati da-gli archeologi i resti di uno scalo sul Risano, accanto alla ex chiesa della Madonna della Roda. Fino a lì si riuscivaarisalireilfiumeinbarca.VediRoda.Casa de Cristo – Comune appellativo di una casa, ormai rudere, ai piedi dei serbatoi di Sermino, a po-che decine di metri dal capitel de Moscamora. Forse da soprannome. »Noi de muli non andavimo mai vi-cin, per un certo riguardo a scaramanzia«.Castelièr (Monte) – it. Castellier, sl. Kaštelir, dial. sl. Kašteljer, mugl. Ciastelèir. Il monte più alto del-lapenisoladiMuggia(245m).Tagliatodalconfine,si trova fra i paesi di Elleri (Slovenia) e S. Barbara (Italia). »Terreni in Contrada Casteglier degli eredi Eller e Corossaz (ndr. Korošec)« (MOR).Cavariòla – it. Cavariola, sl. Kavarjola. Località di Doltra vicino a Barisoni a N dell’Ospizio Marino con varie famiglie Angelini. Antica cava di pietra da costruzione (MAN). »Capriola, da capra da cui si formano un’infinità di toponimi«(GRA).1447Mon-te Cavriolo, 1524 Monte Capriolo (CAT). 1894: 10 case,61abitanti.

Cfr. top. istriani Cavriago, Cavrie, Cavrisana. Kozje (Truške), Kavrljag (Šmarje), Kozja draga (Čepić), Kozjak, Kozji hrbet(Ciceria).

Cavodàrzere – Secondo Pusterla col significatodi ‘capo d’argine’. In un contratto di matrimonio dei Vergerio del 1383 »campus in Capite Aggeris« (VER).

Cfr. Arze (Pirano), Cavarzere (Venezia).

Cavospìgo – Estremità del Dosso, alla foce del Risa-no. Forse dal lat. spiculum ‘punta’. In alcune carte detto anche Punta Totto, dal cognome dei proprie-tari.Cavràna – “Pezzo di terra posto a piè del Monte Moro detto la Cavrana” (MAD). La n si legge male e potrebbe essere anche una r, dunque Cavrara. Çerèi – it. Cerei, sl. Cerej, dial. sl. Cereji, mugl. Sarèi. Boscoelocalità,divisaametàdalconfine,traCreva-tini e Muggia. Deriva dal cerro (quercus cerris). Da notare che la vecchia forma dialettale slovena è al plurale (Cereji), mentre con quella al singolare (Ce-rej) viene indicata la frazione di Cerè presso Cesa-ri(Čežarji).1341Ceredo (Statuti Muggia). »Bosco chiamato Cerè della Comunità di Muggia«, »Costie-ra in Contrada Cerè dei Bosich e Apostoli« (MOR). 1894:6case,19abitanti.Cesàd – dial. sl. Će-zad. Terreno tra Braghetti e Cre-vatini. Dallo sloveno dialettale će zad (‘là dietro’). Più ci si avvicina al vertice della dorsale e più au-mentano i top. sloveni. Ciòzi (Aguar dei) – dialetto sl. Puòtak od Ćocou, anche Zljeb. Torrentello alluvionale tra Valmarin e Moretini.DaĆoci,soprannomediunramodellafa-miglia scofiotta dei Cunja.Ciozo, in capodistriano ciòsso,è ilnomedialettaledelfischione,untipodianatra.

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Cipressi – Top. a Valdoltra (PUS).Ciùc –sl.Čuk.PromontorioconabitatosullacollinatraScoffiedisottoedElleri.

Cfr. Čuk (Rodik), Čuklja (Bovec), Čuklje (Vrtojba), Zuccole-Čuklje(Dragogna),Vrškačuka(Serbia),Kuk(Tolmino);Zuccoe Cucco, oronimi diffusi nel nord Italia.

Colombàno – Vedi San Colombàn. Colombìni – it. Colombini, sl. Kolombini. Paesino a poche centinaia di metri a S di Crevatini sul crinale d’Oltra. Deriva da cognome Colombin, che è anche soprannome di un ramo dei Norbedo. Per Pusterla Colombina. 1894: 9 case, 54 abitanti.Comunèla – it. Comunella, dial. sl. Kamenjèla. Bo-

sco già appartenente al Comune di Muggia nei pressi di Premanzano. Corrispondente ai top. slavi dell’in-terno Komunščica, Kamešćica, Komunja. Corèa – Microtop. vicino a Crevatini. Dovrebbe deri-vare da Cureia, soprannome dei Negrisin di Muggia. Cortìna – sl. Kortina. Parte dell’abitato di Pre-manzano. In Istria, termine usato prevalentemente in ambiente slavofono. Corrisponde all’istro-veneto ‘cortivo’ e, più a sud, ‘stanzia’. Còsta – sl. Reber, dial. sl. Kuošte (»Sem šou će po kuoštah u Milǝ«), mugl. Li cuòsti. Pendio sotto El-leri, tra il casale dei Marsi e la zona di Farnei, in Italia. »Costiera boschiva in Contrada della Costa di Michiel Eller« (MOR). Cràgna – Frazione sul Bivio. Evidente riferimento alla strada che porta all’interno, verso la Carniola

La penisola muggesana - Una carta del periodo italiano

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(Kranjska).Creda – Microtop. nella parte bassa di Valmarin. Deriva da creta, ovvero argilla che all’interno ha dato i microtop. Ilovača (cro.), Ilovca (slo.).Crevatìni – sl. Hrvatini, mugl. Crovatin. Il più gran-de villaggio sulla dorsale dei Monti. Dal cognome Crevatin (Hrvatin). Nel Catastico Morosini il paese è chiamato i Chervatini. Si divide in Villa (zona della piazza) e Corte (anche Corte dei miracoli), parte vec-chiadietroilnegozio.1894:36case,213abitanti.Curàn – sl. Koran. Terreni con casolari sparsi tra Scoffie e ilMonte del Sanatorio.Zona storica deltop. Ancarano. »Una mia amica la stava là, soto i Faiti, in Curàn prima del bosco. No me ven el cogno-me, ma ghe disevimo propio Vilma de Curàn«. Vedi Ancaran.

DD’Andri (Cortivo) – Ex cortivo della parte alta di Ancarano, dove oggi si trovano i vigneti ‘Purissima’ dell’Agraria. Da cognome famiglia capodistriana. “I cortivi, altrove in Istria detti stanzie, erano case ru-rali sparse nel contado e inserite in poderi di pro-prietà di cittadini che i cortivani coltivavano a mez-zadria” (DEC).Decal – sl. Dekal. Campo ubicato pressappoco sotto lo spiazzo dei pompieri di Crevatini.Derin (Cortivo) – dial. sl. Derinava kortina o Par ćićou. Ex cortivo all’imbocco della Purissima. Da co-gnome proprietari di Capodistria. Dòsso – Penisoletta alla foce nuova del Risano che divideva la val Campi dallo Stagnon. Oggi è ingloba-ta nel porto. »A differenza delle altre rive gli argini estremi del Risano si evidenziano in quanto meglio costruiti perché più esposti alle mareggiate. Alla base del solito argine di terra ricoperto d’erba, sta-vano lastre e pietre frangiflutto« (DEC).Dùss’za – dial. sl. Dušca o Dužca. Toponimo sloveno adottato anche dai parlanti istro-veneto di un’area sopra il paese di Crevatini, poco prima della strada. Laparolasembraderivareda‘dolžica’,nelsensodi‘campo lungo, allungato’.

EÈleri – sl. Jelarji, it. Elleri, mugl. Eler. Villaggio slo-veno sotto il monte Castellier. Dal cognome Eler. Si narra che, analogamente ai Korošec di S. Barbara, siano originari della Carinzia. 1894: 24 case, 134 abitanti.

fFàiti – sl. Fajti. Abitato sui Monti presso Crevatini. DacognomeFait(Fajt).1894:11case,62abitanti.

Fiume – ContradapiananeltrattofinaledelRisano. 1574:Contrata Fluminis, 1752:Contrà di Fiume” (BON).Fontana – Fonte d’acqua tra Sonnici e Braghetti.Fontanèla – Altra fontana ad ovest di Braghetti, sul-la strada che porta a Crevatini. Fontanòti – it. Fontanotti, sl. Fontanoti. Abitato presso Ancarano. Da cognome Fontanot.Fornàsa – Località a ridosso del Risano, sotto il colle Sermino. Nicolò Madonizza acquista nel 1810 »Campi in Fornasa e Sermin dei fratelli Derin«, »Sa-line de Campi dietro la Fornasa« (MAD).Fugnàn – sl. Premančanski potok,mugl.Fugnan. Torrente che scende dalle alture di Premanzano e S. Barbara per sfociare presso Muggia.

GGadòla (Casa) – Da cognome della famiglia triesti-na Catolla che possedeva la tenuta ex Tacco, poi pas-sata ai Moraitini. Vedi Moretini. Galli – sl. Gali. Microtop. di Gasel. Dalla famiglia capodistriana Gallo, un tempo proprietaria della te-nuta.Galòuca – dial. sl. Galòuka o Galàuka. I parlanti istro-veneto usano il termine dialettale sloveno deri-vante dalla forma ‘Golovka’ (= terreno nudo, battuto dal vento). Top. segnalato a Eleri e Faiti.

Cfr. Campi nudi e Nudo (in). Golovec (Lubiana), Golovica (Wölfnitz, Austria), Golica (Jesenice).

Gavàrdi – Microtop. nella parte alta della Valle di San Bartolomeo. Dal cognome della famiglia capodi-striana Gavardo.Gasél – sl.Gažel(m.71). Anticamente comprendeva tutta la zona collinare passata poi a chiamarsi Oltra. Il nome dell’antico Gasello rimase solo a un ristret-to territorio (ex campagna dei Gallo), in prossimità della Punta grossa. “Con l’affermazione di Venezia qualche toponimo mutò nome. San Nicolò prima si chiamava S. Apollinare di Gasello. Ora però solo questo breve tratto di costa sta a ricordare l’an tico nome dell’intera zona. Gli studiosi sono in dubbio, come per Gason (Gažon,nda), se farlo derivare da casa” (DEC). Per altri da ‘castello’, ma aggiungerei anche il termine ‘casèl’ che, secondo Rosamani, signi-fica»falò fatto per segnale«. In Lombardia è diffuso il top. Casèl, voce dialettale che indica una cascina. Anticamente Punta Grossa veniva detta Ponta de Gasel.Nel1072ilvescovotriestinoAdalgeriodonaai monaci veneziani di S. Nicolò del Lido una vigna con olivi »in loco qui vocatur Acafelis« e la chiesetta di S. Apollinare »quae est in loco, qui vocatur Ga-sello«. Secondo lo storico Franc Kos Acafelis andreb-be letta A caselis: »najbrže sedanja gora Caselle od Oltre proti zahodu«. (Gradivo za zgodovino Sloven-cev v srednjem veku – 1911). Risulta però evidente nell’atto di donazione che Gasello e Acafelis sono due

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top. distinti. Altre citazioni: Gascelo (1211), in vari documenti del ‘300 contrata Caselli (Archivio Dipl. Ts).1776»Bosco in Contrada Vial o Gasel del con-te Borisi«, »Boschetto in Contrada Gazel del conte Santo Grison«, »Coronazzo in Contrada Vial o Gasel di Domenico Milocco« (MOR). Per Pusterla Gaselo.

Cfr. 1) A Pirano Arsine Casel (Oblak), 2) Caselli (FI): »Top. le-gato ad attività pastorali; le caselle erano infatti luoghi di riparo e ripostigli per gli attrezzi agricoli piccole strutture in pietra mol-te diffuse su tutto il territorio sia nei campi che nei castagneti«. 3) »Casellus:barrieradaziariaalconfinetraicomunidiMuggiae Capodistria« (Franco Colombo).

Giro dela Bègola – Curva accentuata sulla strada della Purissima, prima di arrivare a Crevatini. Da soprannome di una signora della famiglia Fontanot (Begoli) che abitava lì vicino.Gòrdia – Sl. Gordia, su alcune carte anche Gordija e Gordnja; mugl. Gòrdia.Localitàafiancodelvallonetorrentizio e della strada in salita che porta dall’ex convento benedettino a Santa Brigida. Probabilmen-te corrisponde al top. Gorgis citato diffusamente nel CAT:1373“Aquare de Gorgis”, 1431 “monte Gor-ges”,1465“uno bareto in contrata Gorgi confinante con vineas Martini Sclavonici e Randolfo Alessio”, 1471“Contrata Degorgis”. Gorgia è termine desueto per ‘gola, forra’. 1894: 8 case, 55 abitanti.Grèbi – Campo tra Crevatini e Cerei. Potrebbe avere attinenza col top. muglisano Crèpa. A Capodistria ‘grebano’ sta per »terreno irto di rocce affioranti« (MAN), in slov. ‘greben’ = crinale. Gregòri – sl. Grguri, dial. sl. Grgùrje. Casale sui Monti di Muggia, vicino al valico di S. Barbara.Grisòni–sl.Grižoni(Titl),mugl.Grisoins. Da pos-sedimento dell’omonima famiglia capod. a Valdoltra.

LLavoràn – it. Laurano, sl. Lovran, mugl. Lauran. Antico cimitero tra San Colombano e il valico di Chiampore. Deriva prob. dalla pianta dell’alloro. 1400 Lauranum (Urbarium capituli collegiatae Mu-glae). »Costiera in Contrada Lovran di Zuane Man-zini, Conf-a Ost-o il Monte di Sn. Zorzi«,nel1776interr. di Muggia (MOR). Nel 1801 Nicolò Madonizza acquista due campi in bareto “in Lavran da Simon Scherl e Rocco Fait”. Nell’ORTS Lavoran. In Gravisi Lavoram.1894:6case,25abitanti.

Cfr. Lavorè (Isola), Lavrè (Canal di Leme), Lovran-Laurana presso Fiume.

Lazaréto (de San Bortolo) – it. Lazzaretto (di San Bartolomeo), sl. Lazaret. Tra Punta Grossa e Punta Sottile. La zona prende il nome dal lazzaretto, luogo di quarantena in cui i malati venivano isolati, realiz-zatonel1867apocadistanzadall’attualevalicodiconfineinternazionale.

mMàier (Cortìvo) – sl. Stari grad (recente), dial. sl. Màrjava kortina (vecchio). Casa colonica a due pia-ni di Ancarano che fu dei Gravisi e per questo detta anche Casa dei Marchesetti o Casa Sigismondo, dal nome di uno dei membri di questa famiglia. Il corti-vo è più noto col nome dei proprietari precedenti, i Maier, da cui nasce probabilmente la denominazio-nedialettaleslovena.1776»Coronazzo in Contrada Ancaran dei Fralli Majer« (MOR). Manzanèl–Top.anticononlocalizzato.1457»Ba-retum in Manzanello« (CAT). Manzìni – mugl. Manzin. Ex cortivo della famiglia capodistriananellavallediS.Bartolomeo,confinan-te con quello dei Gavardo. Màrsi – sl. Marši, mugl. Rissòt. Casale sulla sali-ta che mena verso Elleri. Dal cognome Marsa, un tempo diffuso nella zona. Il top. muglisano invece si riferisce ai Rizzotti, famiglia di »cavadori« slovena di ascendenze venete. »Costiera in Contrada Costa delli fratelli Marsa« (MOR). Merigòto – it. Almerigotti, sl. Na Logu (recente), it. Al Boschetto (recente), dial. sl. Marguòtava Kortina, mugl. Marigòt. Ex possedimento degli Almerigotti di Capodistria. Milòchi – it. Milocchi, sl. Miloki, mugl. Milòc. Paesi-no di Doltra a N di S. Nicolò. Da cognome di origine friulana Milocco. 1894: 13 case, 110 abitanti.Molàre (Le) – Toponimo della Valle di San Borto-lomeo, nel tratto di costa più vicino a Punta Grossa, vicino al campeggio del Ministero affari interni della Repubblica di Slovenia. Data la presenza di resti di un molo romano, secondo alcuni Molara è un accre-scitivo di molo, per altri si riferisce a rocce molli, friabili. Aggiungo che ‘molare’, dal latino ‘molaris’ (macigno> masegno), è anche sinonimo di (pietra) arenaria.1719Campi delle Moluare (VER), »Mole-re di S. Hilario« (fonte orale Manlio Peracca, Matej Župančič).Monte de Ciciarùs – Collinetta sotto la dorsale dei Monti di Muggia, vicino all’abitato di Novei. Etimo ignoto, forse connesso alla denominazione del vicino Bosco dei Cici.Monte Mòro–sl.Črnivrh,mugl.Montmoro. Col-lina di 126md’altezza degradante almare tra S.Caterina e S. Nicolò. Facilmente individuabile da Capodistria per la scura vegetazione. Negli ultimi decenni detto anche Iskra, per la casa di riposo che l’azienda di Kranj ivi possedeva. Anticamente asse-gnata dai vescovi di Capodistria alla famiglia Spellati di Capodistria. 1358 bareto sub monti mauro, 1453 in monte moro (CAT), 1550 Montis Mauri (BON), 1583 Contrà Monte Moro in territorio di Capodistria (VER). Monte Santo – »Terreno in cima del Monte San-to sotto la chiesa di S. Michiel dei Chervatini«, nel 1776interritoriodiMuggia(MOR).VediSan Micèl.Monti (di Muggia) – L’ORTS raccoglie sotto questo comune catastale, allora incluso completamente nel Comune di Muggia, le frazioni di »S. Barbara, Bozi-

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chi,Cerei(6case),Crevatini,Elleri,Faiti,Norbedo«e i »toponimi con case sparse di Sonichi e Preman-zan«con619residentiitalianie222sloveni.Moretìni – it. Moraitini, sl. Moretini. Collina tra Valmarin e Ancarano. Dal cognome del proprieta-rio, Camillo Moraitini, triestino d’origini greche che acquistò i terreni nei primi anni del ‘900 (prima la zona era detta Cortivo Gadòla). In epoca jugoslava sedediunacasermamilitareconfinaria,oggidipo-lizia. Moscatèi – Mugl. Muscàt e Mus’ciàld. »Top. in contrada Oltra«(GRA).1719»Pezzo de Moscatelli« (VER).

Cfr. Muškatelc (Črni kal), Mačkatelca (Loka), Moskato eMoškatela(Boršt),Muškat(Krkavče).

NNòrbedi – sl. Norbedi, mugl. Mòrbedi. Casale sotto il paese di Crevatini, verso Capodistria. Dal cogno-me Norbedo, una delle famiglie di coloni trevisani e friulani portati a Val d’Oltra dai Benedettini del convento di S. Nicolò nella seconda metà del sec. XVII. Le altre famiglie, secondo Pusterla (“Famiglie capodistriane esistenti nel XVI secolo”, pag. 21-22) sarebbero: Colombin, Filippi, Fontanot, Maràssich, Mauro, Miloch, Novello e Petruzzi. 1894: 10 case, 59 abitanti.Nòrbedo (Mulin-) – «Top. nell’agro capodistriano nella valle inferiore del Risano« (Rosamani). Oggi c’è il ristorante ‘Al mulino’.Novèi – it. Noveli, sl. Noveli. Abitato prima di arri-vare a Crevatini. Da cognome Novel, una delle fami-glie – sempre stando al Pusterla – arrivate nel sec. XVIII dal Friuli orientale su invito del conte Bernar-do Borisi. Le altre sarebbero: Angelini, Argenti, Che-ber, Cicutti, Corradin, Curet, Danielut, Gandusio, Jacomin, Loredan, Metton, Novel, Pelos, Rossetti, Viola e Zorzet.

I dati forniti dal Pusterla non sono del tutto attendibili. Alcuni di questi cognomi erano presenti in zona anche in epoche prece-

denti:AngelinieCorradinnellaprimametàdel‘600, un Artuico de Nobello possedeva terreni ad Ancarano nel 1210.

Nùdo (sul) – Così mi viene indicato un terreno brul-lo che si trova presso l’abitato di Braghetti. Cfr. con Campi nudi e Galouca.

OOltra – Vedi Valdoltra.

PPalassòt – “Da una casa comunale presso i Bariso-ni” (GRA).Paugnàn – it. Paugnano. Nel medioevo era cono-sciuta con questo nome una frazione della valle di San Bartolomeo. Nell’Urbarium capituli Muglae (1400) accanto al top. Paugnani si legge »unam braidam cum tribus plazzalis«. »Boschetto in Con-trada Paugnan di Vallon, confinante con campi dei Brussich e dagli altri lati Aguar« (MOR). Se anche una peschiera portava lo stesso nome, vuol dire che la località era proprio in riva al mare. Petrònio (Rio) – Nome dato sulle carte austriache al torrente che scorre tra Braghetti e Crevatini. Dal nome della famiglia capodistriana che aveva lì dei possedimenti. All’inizio dell’Ottocento l’ing. Bene-detto Petronio trasportò nella sua villa di campagna una grande quantità di stemmi e lapidi provenienti da Capodistria. Pianiséla – Nome di un campo sulla Punta Grossa citatonel1719(VER). Piante lùnghe – »Pezzo di terra sul Monte Moro sotto il Campo del Consejo (detto, nda) le Piante lunghe« (MAD). Top. diffuso nella Bassa friulana col significatodi‘filaredipiante’riferitosoprattuttoadalberi da frutto. Campo del Consejo sta per Campo del Maggior Consiglio (cioè del Comune), comunella. Piasò – mugl. Plasò; forse corrispondente al top. sloveno Pložat, rilevato dal Titl. Pendice collinarepressoPremanzanochelambiscelalineadiconfineecontinuaversovalledallaparteitaliana.1776»Co-stieretta boschiva in Contrada Piazzoch dei Fralli Vrbanaz« in territorio di Muggia (MOR).Piovizza – »Boschivo di foglie spinose posto nelle pertinenze di Gordia chiamato Piovizza« (MAD).Pissolòn – it. Pisciolon, sl. Pišolon, mugl. Pissulon. TorrentechesgorgapressoSanColombano,conflui-sce da Ovest nel Fugnan e conclude la sua corsa nel Vallone di Muggia. Omonima valle con rigagnolo a Buie.Ponta Gròssa – it. Punta Grossa, sl. Debeli rtič,mugl. Puonta gruossa. Estremità occidentale della penisolamuggesana,promontoriodi26mconcostetagliate a picco sul terreno marnoso. »Punta Grossa è così detta per il suo aspetto di torrione a dirupo sul mare, contrappo sto all’altra che degrada dolce-

»La papuza« - Così era chiamato alla fine degli anni ‘40 l’autobus di linea che collegava Muggia e Scoffie, passando per la frazione di Monti

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mente e viene pertanto denominata Punta Sottile« (DEC). Nel »Theatrum Orbis Terrarum« di J. Blaeu (1650),PuntaGrossaèindicatacomePonta de ga-sel. 1894: 13 case, 102 abitanti.

Seriedimicrotop.aPuntaGrossadaundoc.del1719:»Pos-sessione della Ponta (grossa, nda): Campo di S. Pietro, Bareto, Pezzo de Moscatelli, Campo detto Pianisella, Campi delle Mo-luare, La Corte, Campo della Pusca, Prati dei Casto, Campo dei Moscatel, Campi dei Olmi, Prati del Ronzan« (VER).

Pontàl – Top. a Sermino. Indica una punta di ter-ra, un promontorio che fuoriesce dal monte. Si trova nella parte della collina dove hanno costruito recen-temente una grande casa rosa, visibile dalla super-strada.

Cfr. Na puntali (Truške), Pontal (Marezige).

Ponte de Nèta – Ponte in legno fino al 1933 poirifatto in cemento a valle del Sermino. Si riferisce a tale Anna Bubnik detta Neta Colmo. “D’estate i ragazzi si tuffavano da lì nel Risano”.Ponte di Cràgna – Così è indicato in una mappa del 1774ilpontecheattraversailfiumeRisanoalBivio.Vedi Cragna.Ponta Sutìla – it.PuntaSottile,sl.Malirtič,mugl.Puonta sutila. Il verde promontorio che chiude verso N lavallediS.Bartolomeo.1894:9 case,61abi-tanti.Pontolìne (Le) – Pontolina de sora e Pontolina de soto sono piccoli promontori sul mare nei pressi dell’ex convento di S. Nicolò (DEC). Porto Spùssa – “Detto anche A-le-Basse, è un mo-letto a forma di elle in prossimità di Pontagrossa. Gli derivava il nome dal fatto che colà con i barconi si trasportavano parte dei ri fiuti urbani di Trieste che poi, lasciati macerare nei campi vicini, veni vano venduti per letame agli agricoltori di Capodistria” (DEC). Prà de Santa Catarina – »Terreno praticcio posto in Levante del molo di Santa Caterina detto Prado di Santa Caterina« (MAD).Premanzàn – it.Premanzano,sl.Premančan,mugl.Permansàn. Gruppi di case al corso superiore del torrente Fugnan. Forse prediale romano. »Costiera sotto la casa dei f.lli Vrbanaz in Contrada Preman-zan« (MOR). 1894: 11 case, 44 abitanti.Punta Tòtto – Vedi Cavospigo.Purìssima (La) – È la salita che mena a Crevatini, arrivando da Capodistria. »Una carraia chiamata la Purissima conduce dalla fattoria De Rin di Anca-rano alle alture di Monti” (GRA). La parte bassa del suo percorso è stata spostata nel sec. XIX. Prima fa-ceva un giro più lungo: passava accanto ai principali cortivi di Ancarano partendo dalla serra dell’attuale aziendadifloricolturaPeric.IlPontiniipotizzaunaderivazione da ‘burìsina’, aggettivo della voce dialet-tale ‘buriso’ (borro).

Cfr. Purgessimo (Cividale-UD) è detta in friulano Purièssin.

RRisàn –it.Risano,sl.Rižana.AnticamenteFormio-ne (Phormio). A Cap. el fiume per antonomasia. Lungo 14 km con sorgente ai piedi dei Monti della Vena. »Dopo aver attraversato una delle più amene e ubertose valli della penisola, il Risano si getta in mare fra le saline d’Oltra e lo Stagnon, formando un delta molto allungato« (GRA). Nell’Ottocento il corso dell’ultimo tratto è stato deviato a ridosso del colle Sermino. In epoca asburgica il corso inferiore delfiumesegnavailconfinefrailterritoriocomunaledi Capodistria e quello di Muggia. Villotta muggesa-na: »l’aga del Plai (la Fonte del Piaio è una sorgente a Muggia) con quela del Risan no se confai«. Prover-bio capodistriano: »Chi bevi l’aqua del Risan – resta sempre san«.

Cfr. Risano è frazione a Pavia di Udine.

Robànzi – sl. Robanci. Abitato dei Monti Muggia nella zona di Premanzano. Dallo slavo Ravan, Rovna (= pianoro sulla collina), di cui Rovance è il diminu-tivo.

Cfr. Monte Roban (contrada incolta a Gallesano), Rovance (Truške, Sv. Anton).

Ròda – La valle tra il monte Sermino e Valmarin. Ne parla il vescovo Naldini: »A fianco destro di questa Pieve (Lazzaretto, nda), ove scorre più gon-fio il Fiume (Risano, ndr), giace sulla sponda altra Chiesa, consecrata alla gran Vergine Madre, detta volgarmente della Ruota, perchè forse qui chiudesi l’ordine de’ Molini, ed apresi il varco alla naviga-tione«. La chiesa, che gli sloveni chiamavano Mati Božja na Ra(v)néh, si trovava circa dove c’è oggi il ristorante »Al mulino«. »’De Rota’ o ‘ad Rotam’ continua forse per estensione il latino ‘rota’ nel senso di giro di costa« annota G. Alessio in »Panorama di Toponomastica italiana« (Napoli, 1959). Nel 1341 Tomaxina de Ronzano riceve dalla madre Boneta un orto in contrada Roda; nel 1448 segnalati terreni in contrada Ruoda (Archivio Diplomatico della Biblio-teca civica di Trieste). Ronzàn– it.Ronzano,sl.Rončan,Mugl.Runsiàn. Casale fra Barisoni e il Monte S. Zorzi. Dal cognome Ronzani, famiglia di Capodistria estinta nel 1593. 1894: 4 case, 28 abitanti.

SSalmàza – mugl. Salmassa. Contrada presso San Colombano. 1210: »Est enim vinea hec sita in con-finio Justinopolis, in loco desuper Salmaza« (Codice Diplomatico Istriano), »In quarterio Salmatiae« ma-noscritto sec. XV (Rosamani), »Boschivo in Salmaza

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di Gio Batta Fontanoto«(MAD).Nel1776siindica,in territorio di Muggia, un »pezzo di terreno boschivo in Contrada Salmaza di Flaminio Papazzoni« che »confina a Ostro con aguar« (MOR).Salvàdego – mugl. Salvàdic. Etim. selvatico: agg. ‘di selva’, sost. ‘luogo pieno d’alberi da far ombra’. »È il bosco sul versante di tramontana del Monte Moro e l’aguar più importante di Valle Oltra, che si riversa in mare a S. Nicolò fra il verde degli alberi« (GRA).Nel1923delimitavailconfinetraicomunicatastali di Valle Oltra e Monti.

Cfr. Rio Selvatico (Dego, SV), Torrente Selvatico (Cerreto San-nita, BN). Sanatorio (Monte del) – Anche Bosco del Sanato-rio, sl. Sanatorski hrib. Collina di 81 m. Il vecchio Sanatorio per i tubercolotici di guerra della Venezia Giulia occupava le tenute ex Almerigotti ed ex Pul-gher. Sarminéto – it. Serminetto. Campo ai piedi del colle di Sermino, verso la ferrovia.San Bòrtolo (Vale de) – it. Valle di S. Bartolomeo, sl. Draga Sv. Jerneja, mugl. Val San Bortolomìo. Valletta chiusa tra Punta grossa e Punta sottile. Dal secondo dopoguerra sono comparsi sulle carte an-cheinomislovenidiŠentjernejevadraga(1947)e,dopo la soppressione del Territorio libero di Trieste, Jernejeva draga. »Viva San Bortolo e il suo bel mar, da una parte Punta grossa col San Zorzi, con Ron-zan. C’è di là Punta Sottile, Punta Olmi più lontan« (»Inno a San Bortolo« di Luigi Mauro). 1894: 23 case, 134 abitanti. San Colombàn – it. San Colombano (oggi Colom-bano), sl. Kolomban, mugl. San Culumbàn. Località a sud del monte S. Michele che domina la valle di S. Bartolomeo. Oggi con tante case nuove, data la splendida vista che da qui si gode sulla costa istria-na. La leggenda vuole che il posto abbia ospitato nel medioevo un romitorio. »A S. Culumban a iera i pi-ligrin e i lo clamava el mòint sant«.San Giorgio – Top. sulla sommità del Sermino. Da una chiesetta demolita al principio dell’Ottocento. »Il tabernacolo di marmo e la campana di bronzo dell’antica si trovano presentemente nella nuova chiesa dedicata alla Madonna del Rosario, fatta co-struire nel 1866 dal cav. Giov. Genzo« (GRA).San Giròlamo – mugl. San Giròlen. »Su questa deliziosa spiaggia tra S. Nicolò e Gasel, la Società amici dell’infanzia di Trieste iniziò nel 1908 la co-struzione dell’Ospizio marino. Venne acquistato nel 1920 dalla Croce Rossa italiana. La chiesetta (citata già dal Naldini, nda) esisteva nei pressi della fattoria ex Manzini« (GRA). San Micèl (Monte) – it. San Michele, sl. Sv. Mihael, mugl. S. Micèil.Montedi197m.connecropolialto-medievale, un tempo coronato da un forte ottocente-sco, che domina la Valle di S. Bartolomeo. È situato propriosulconfine.Nel1776interr.diMuggia. Vedi anche Monte Santo. San Nicolò – sl. Sv. Nikolaj, mugl. S. Nicolò. Locali-tà della costa d’Oltra, nota per l’ex Cenobio benedet-

tino poi conosciuta per lo stabilimento balneare. Era chiamata localmente el convento, oggi anche Adria, dal nome del complesso turistico. »Verso il 900 d.C. esisteva in questa località una chiesa di proprietà dei vescovi di Trieste intitolata al martire S. Apolli-nare. Nel 1072 la chiesa venne regalata dal vescovo Adalgerio ai frati di S. Nicolò del Lido di Venezia i quali vi fondarono un priorato. Nel 1770 il convento venne soppresso e quattro anni dopo acquistato dal-la famiglia Madonizza di Capodistria« (GRA). 1443 S. Nicolai de Ultra (CAT), 1580 »Colmano Vergerio vende a G. Brutti un campo pizzo in Contrà di S. Nicolò del Lido« (VER). 1894: 9 case, 43 abitanti.San Pièro – mugl. San Pieri. Top. »presso la Punta grossa (ndr. precisamente dove ora si trova il Centro villeggiatura della Croce Rossa), da una chiesetta che più non esiste« (GRA), ma citata ancora dal Nal-dininel1700.San Zòrzi (Monte) – it. S. Giorgio, sl. Jurjev hrib, mugl. San Zorzi. “In quota 109 m. con ruderi di una chiesetta nel bosco” (GRA). “Bosco nel Monte s. Zorzi del Sig. Zaccaria di Muggia, compresi Coro-nazzi dei Sig. Vittori, Manzini e Borison”,nel1776territorio di Muggia (MOR).San Ilàrio – Antico nome del porticciolo nella valle di San Bartolomeo. Dal nome di una chiesetta non piùesistente.Sudiversecartedel‘500e‘600l’estre-mità della penisola porta solo S. Hilario.Santa Brìda – it. S. Brigida, sl. (Sv.) Brida, mugl. S. Brida. Località sul crinale dei monti d’Oltra, sulla strada tra Crevatini e Muggia Vecchia. Nel territorio che gravitava storicamente su Muggia sono diffuse chiese e cappelle con dedicazioni tipicamente alto-medievali a santi e guerrieri (San Michele, San Gior-gio) o riferite a monaci irlandesi (San Colombano e Santa Brigida). L’ORTS raccoglie S. Brigida sotto il comunecensuariodiValleOltra.Nel1894aveva6case, 13 abitanti.Santa Catarìna – it. S. Caterina, sl. (Sv.) Katarina. »Località e molo della costa di Doltra fra Ancarano e S. Nicolò« (MAN). »Vi era un pontile in legno che permetteva l’approdo alle persone dirette al Sana-torio poco distante« (DEC). Alla fine dell’800 eraproprietà dei Tossich di Trieste, un tempo dei ca-podistriani Petronio. 1719 »S. Catterina d’Oltra« (VER). 1894: 14 case, 80 abitanti.Sartòrio – Zona ai piedi del Sermino, dalla parte della ferrovia nuova. 1894: 2 case, 5 abitanti.Scabiàn – Top. nella parte alta della contrada San Girolamo, fra San Nicolò e Gasel (GRA). »Pezzo di terra ad olivi posto sopra il monte Cavriola chiama-to Campo di Scabian, Campo de Sesta (ndr. proba-bilmente dal soprannome, Sesta, del proprietario)« (MAD).Sermìn (Monte) – Anche Sarmìn. It. Sermìno, sl. Srmìn e Strmìn (recente). Collina isolata, alta 85 m, che chiude verso il mare la vallata del Risano; prima dell’interramento di questa, la collina formava un’i-sola, come dice l’ant. suo nome di Insula Risani (Co-dicediplomaticoistriano,anno1186).Anticocastel-liere ai cui piedi pare sorgesse Egida. »Da una base ‘serma’ (indoeur. ser- ‘scorrere’), a cui pertengono tra

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gli altri la città pannonica di Sirmium, sulle rive del Sava, e Sirmione sul lago di Garda, località entrambe circondate da acque correnti« (MAN). L’ORBS racco-glie sotto Sermino le località con case isolate »Ai Ca-soni, Ariol*, Bocca Fiume, Fiume, Ghebo dei Gorghi, S. Michele*, Santorio, Sermino al Taglio« con 103 re-sidenti italiani, 23 sloveni e 5 tedeschi.

*Parte di Ariol (5 case) era sotto Bertocchi, parte invece (11 case) sotto Sermino. 5 case di S. Micèl risultano sotto Bertocchi e altre 5, ma con meno abitanti, sotto Sermino.

Cfr.top.SrminaČrnotiče,Covedo,Socerga.AnchetorrenteaNdi S. Antonio.

Sgambèl(o) – “Estremo limite di Gasel, verso la Pun-ta grossa” (GRA). “A Ponta Grossa la costa è alta a dirupo sul mare, poi in località A-le-basse scende brusca mente al suo livello, indi risale ma lentamente a Sganbèlo per ripre sentarsi a strapiombo in località Gasel” (DEC).Slèp – sl. Žleb. Valletta sotto la scuola elementaredi Crevatini. Toponimo sloveno adottato dai parlanti istro-veneto.Da‘žleb’(=canale,scolatoio).Sònici – sl. Sodniki, it. Sonnichi, dial. sl. Suòdneće. Top. italianizzato di Sodniki, dal cognome Sodnik at-testato in zona almeno dal 1493 con Johannis Sodnich (CAT). »Villa ad oriente dei Crevatini abitata da fa-miglie Sodnich detti Petaross« (GRA). Tra i terreni confinanticonquellidonatidalvescovoAdalgerioaibenedettininel1072c’èanchequelloditalAmantinode Iudice. Lo cito perchè ‘sodnik’ in sloveno vuol dire ‘giudice’.1894:9case,47abitanti.Sòra-fontàna – »Oliveto sopra Monte Gordia chia-mato Sopra la fontana« (MAD).Sòto-tassèl – sl. Na tešeli. Microtop. presso l’abitato di Braghetti. Il tasselèilflysch,rocciamarnosafria-bile di colore giallo o azzurrino.Sòto-spicèl – Microtop. presso Braghetti. Spicel, di-minuitivo di specio, in quanto si tratta di un campo inclinato “a specchio” del sole, per la coltura precoce, ad es. di piselli. Spìna (La) – Tratto di costa sabbiosa sulla peniso-letta del Dosso, oggi inglobato dal porto, un tempo rivolto verso la val Campi.

Cfr. Spina, Spinel e Spinela (Umago), Val de Spina (Sissano), Spiné (Rovigno). L’isola della Giudecca anticamente si chiamava Spinalonga.

Stagnòn (Val) – Anche Staiòn. Sl. Škocjanski zatok e Štanjonski zaliv, sl. dialettale Štajon. Distesa marina adEdellacittàcheeracollegatacolmarefinoaquan-do è stato costruito il porto. Parte di questa distesa è diventata Parco naturale protetto. “Al riparo da tutti i venti all’infuori del maistro che è la brezza tipica del bel tempo, si è meritato il nome di un grande stagno. Viene comunemente detto anche solo Stagnon e Sta-jon« (DEC). 1574:AnselmoBratti vende aGiusep-pe da Brescia, detto Caristia, 8 cavedini in Contrata Fluminis, sulla sponda del “mare salsum que vocatur

Stagnonum”.

Cfr. 1) Isole dello Stagnone (Sicilia): laguna presso Marsala carat-terizzata da acque basse (1-2 m e spesso non più di 50 cm) crea-tasi in seguito a movimenti di sabbia dovuti alle correnti sottoma-rine. 2) Stagnone (Campania): zona paludosa alla foce del Sarno. 3)Stagnoni(Liguria)–zonauntempopaludosa,poibonificataper allargare lo scalo portuale della Spezia.

TTaglio – Top. nominato dal Pusterla. Nell’ORTS Ser-mino al Taglio. Promontorio del colle Sermino che affiancava l’ultimo tratto del Risano prima del de-flusso inmare attraverso il canale del Dosso. Oggiil promontorio è occupato da serbatoi di carburante. Talpòn (al) – “Punto del Risano (sotto la casa dei Babuder) in cui i sarminoti, ma anche molti scofio-ti, venivano a fare il bagno. Nelle vicinanze c’era un grande pioppo, che in dialetto è detto ‘talpon’. Ci si poteva arrivare anche in barca risalendo il fiume dalla foce”. Tesa (la) – Sul Sermino. “Boschetto sottostante l’ex casa dei Favento (oggi demolita). Quasi tuti i signo-roti gaveva sta benedeta tesa per uselar, ciapar usei”.Tesa vecchia – “Terreno prativo e boschivo di Zua-ne Manzini sotto la Tesa Vecchia, parimenti sotto il Comun di Muggia” (MOR). Per Rosamani ‘tesa’ può averduesignificati:1.boschettoperl’uccellagione,e2. capanna (“I cortivani tien el fien ne la tesa, sora de la stala”).Trèssi – mugl. Tressi. Microtop. sul Monte Moro, no-minato nella carte Madonizza anche al sing. Tresso.

VVal Càmpi – sl. Zatok Polje, mugl. Val Ciainp. Pic-cola insenatura “un tempo in parte di mare e in parte di terreni bassi a N del lungo delta del Risano, fino alle falde dei colli dal Sermino ad Ancorano, bonifi-cata negli anni Trenta” (MAN). Detta popolarmente, secondo Rosamani, anche Mare (madre) de la bora, “dove il vento di bora soffia con maggiore violenza”. 1572: vendita cavedini »in contrata Camporum« (BON). Si consideri che Valepuòaverepiùsignifica-ti: 1. vallata (Vale de Olmo); 2. insenatura nel mare (Val Stagnon); 3. regione salifera (Vale de Sermin); 4. vallediunfiume(Vale del Fiumisin). Vàle – Valle. Top. di Valdoltra (PUS).Valéta – sl. Valete. Piccola valle sopra l’attuale abi-tato di Ancarano.Valdòltra – sl. Valdoltra, mugl. Mont d’Oltra. Oggi è inteso con questo nome solo il luogo dove sorge l’ospedale ortopedico, ma una volta c’era il comune catastale di Oltra: un territorio vasto che andava da Lazzaretto a S. Caterina. Il nome deriva dal latino ‘de ultra’ (di oltre). Secondo MAN e GRA il riferimento è a Capodistria, cioè è per indicare ‘al di là del golfo’.

Luglio - Agosto 2015, n. 40, 20° anno 41

Per G. Pontini (Reliquiati ladini nella toponomastica di Muggia) invece, quell’’oltre’ è da intendere come ‘oltre il monte’ e dunque guardando dalla prospet-tivadiMuggia. IlprefissoVal-è statoaggiuntonelsecolo scorso: “Valdoltra, toponimo elegante forgiato al principio del ‘900 dai medici triestini dell’Ospizio Marino” (GRA). L’ORTS raccoglie sotto il comune catastale di Valle Oltra le frazioni “Barissoni, Colombini, Milochi” e le località con case isolate “S. Catterina, Cavariola, Ciampori, Darsella, S. Floriano, Fontanella, Gordia, Lavoran, Ligon, S. Nicolò, Punta Grossa, Punta Sot-tile, S. Rocco, Ronchi, Ronzano, Valle S. Bartolomeo, Vanisella, Veula”, il casolare di “S. Brigida” e la lo-calità con case singole di “Zindis” con complessivi 1241 residenti italiani e 83 sloveni.

Cfr.»Oltris,ilcuinomestaasignificare‘oltre’(quindi‘aldilàdelLumiei’),èunafrazionedelcomunediAmpezzopostaa610m.sul livello del mare. Friulano Doltris e Dotris«.

Valmarìn – Parte iniziale della collina che dal Bivio portaaScoffie. “Marin: dal cognome del proprietario di una antica osteria, che sorge all’inizio della salita di Scoffie, sulla strada maestra” (GRA). Il prefissoVal- è stato aggiunto durante il Regno d’Italia. Non a casoivecchiscoffiottichiamanoilluogoancora“Pr Marìna”, cioè “da Marin”.Valòn (Monte de) – »Possessioni di S. Nicolò d’Ol-tra tenute dai Flli Fontanotto, nelle quali esistono il Monte Moro, il Monte di Vallon, il Monte Gordia ed

il Monte Cavriola«,nel1776interritoriodiCapodi-stria (MOR).Vèlma – Microtop. presso l’abitato di Braghetti. In muglisano indicherebbe ‘striscia di terreno incolto ai margini dei vigneti’ (Dizionario Zudini-Dorsi, 1981). Una piccola cavedagna. Verànda – sl. Veranda. Terreno sotto il casale di Co-lombini.Vèscovo (Cortìvo del) –sl.Škofljevakortina,dial.sl. Škuòflava kortina. Casa colonica allungata presso il Bivio »cortivo di questa mensa vescovile, assegnato dalla città coll’istrumento dei 5 luglio 1186 per ria-vere un proprio vescovo, situato alle falde del mon-te Fortezza, presso il fiume Risano« (G. Pusterla, »Il santuario della BV delle Grazie di Semedella«).Viàl – Vedi Gasel.Viàr – Anche Viaròl (GRA). Parte alta di Gasel com-prendente l’abitato di Milochi. Secondo Rosamani dal basso latino vierrum nel senso di ‘terreno sterile’. 1336»valle S. Hilari in contrada Viar«,1547»Viar ossia s. Giorgio«.

Cfr. 1. Viaro (Pirano): la strada che porta alla chiesa di Stru-gnano; 2. Vier (Isola): “Ripiano sul lato or. dello scoglio di S. Pietro” (GRA); 3. Drio Vier (Rovigno), 4. Viaro (Tocco-Pescara), 5. Viarolo (Parma).

Vittòri – mugl. Vitòur. Top. indicato nel Catasto franceschino alla foce del torrente San Bartolomeo. Famiglie Vittori risiedevano sia a Capodistria che a Muggia.

Sermino - Il corso inferiore del Risano in una carta del 1774 di Pier Antonio Letter (tratto da Descriptio Histriae, CRS Rovigno)