Toni(2parte)
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Articolo 13 del nuovo PTCP13 A: misure per il raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale
13 B: misure per la tutela qualitativa della risorsa idrica
13 C: misure per la tutela quantitativa della risorsa idrica
Articolo 12 del nuovo PTCP
12: zone di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei
12 A: zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio di pedecollina- pianura
12 B: zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio collinare – montano
12 C: zone di protezione delle acque superficiali
coerenza con le disposizioni stabilite dal PTPR, art.28
Disposizioni dirette all’utenza
Disposizioni per la pianificazione di settore e comunale
(Prescrizioni / Direttive / Indirizzi)
Norme di AttuazioneNorme di Attuazione
• Corpi idrici significativi, di interesse, rilevanti
• Classificazione dei corpi idrici
• Obiettivi di qualità ambientale
• Obiettivi di qualità per i corpi idrici a specifica destinazione:
• le acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile;
• le acque destinate alla balneazione;
• le acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci.
13 A: misure per il raggiungimento degli obiettivi di qualità 13 A: misure per il raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientaleambientale
• Disciplina degli scarichi
• misure obbligatorie e supplementari in merito al trattamento scarichi di agglomerati: potenzialità, tempistiche, con particolare riferimento all’abbattimento di N e P e disinfezione;
• Programma attuativo delle misure per la tutela qualitativa della risorsa idrica-disciplina degli scarichi, approvato nel 2007
• Disciplina delle acque meteoriche di dilavamento e di prima pioggia
• applicazione della D.G.R.286/2005;
• Piano di indirizzo, approvato lo scorso 25 marzo 2009;
• Disposizioni tecniche per la progettazione dei sistemi fognario-depurativi appropriati (Allegato 1.8)
• Misure di tutela per le zone vulnerabili da nitrati di origine agricola e per le zone non vulnerabili:
• Recepimento nel PTCP delle ZVN (carta 3.3)
• Aggiornamento “cartografia spandimenti” (approvata nel 2008)
• Elaborazione del “Piano Provinciale di risanamento delle acque sotterranee dall’inquinamento da nitrati”
• Misure di tutela delle aree di pertinenza dei corpi idrici
• Zone di tutela assolute e di rispetto delle captazioni di acque destinate al consumo umano, disposizioni aggiuntive in materia di sorgenti
13 B: misure per la tutela 13 B: misure per la tutela qualitativaqualitativa della risorsa idrica della risorsa idrica
• Misure per la regolazione dei rilasci rapportati al Deflusso Minimo Vitale (DMV)
• Misure per il risparmio idrico
• Misure generali
• Misure nel settore civile
• Misure per il settore produttivo-industriale e commerciale
• Misure per il settore agricolo
13 C: misure per la tutela 13 C: misure per la tutela quantitativaquantitativa della risorsa idrica della risorsa idrica
Autorità Competente ha facoltà di limitare i prelievi per tutte le tipologie di utilizzo della risorsa
Risparmio Risparmio ee
razionalizzazionerazionalizzazione
13 C: Misure 13 C: Misure generali di risparmio idricogenerali di risparmio idrico
Allegato 1.6:
Zone subsidenti
Allegato 1.5: zone di deficit idrico
• riduzione delle perdite – efficienza reti (conseguire al 2016 una efficienza minima di adduzione e distribuzione dell’80% a livello di ATO);• riduzione dei consumi: (ridurre i consumi domestici, raggiungendo a livello medio regionale, una dotazione di 160 l/ab/giorno al 2008 e 150 l/ab/giorno al 2016)
- ATO: - ATO: Piano di Conservazione Risorsa (2008)Piano ambito
-Gestori SII: azioni specifiche per la realizzazione di interventi tecnologici relativi alla distribuzione della risorsa;
-ProvinciaProvincia e Regione:
• campagne di informazione e sensibilizzazione agli utenti;
• disciplina supplementare specifica relativa agli emungimenti domestici in zone servite o meno da acquedotto
-Utenti: comportamenti e tecnologie opportune nella fase di utilizzo.
Obiettivi:
13 C: Misure 13 C: Misure di risparmio idrico nel settore civiledi risparmio idrico nel settore civile Risparmio Risparmio ee
razionalizzazionerazionalizzazione
-Comuni assunzione nei RUE di misure specifiche:
(P) l’obbligo dell’installazione dei dispositivi di risparmio idrico riguardanti impianti termoidraulici ed idrosanitari, nelle nuove costruzioni o ristrutturazioni di edifici destinati a utenze pubbliche (amministrazioni, scuole, ospedali, università, impianti sportivi, ecc.); limitazioni rivolte a lavaggi di infrastrutture e mezzi pubblici e ad erogazioni da fontane connesse alla rete acquedottistica;
(P) nelle nuove espansioni e nelle ristrutturazioni urbanistiche, la realizzazione degli interventi edilizi è subordinata all’introduzione di tecnologie * per la riduzione dei consumi idrici, e , ove possibile, alla realizzazione di reti duali di adduzione ai fini dell’utilizzo di acque meno pregiate…
(I) ulteriori disposizioni che promuovano interventi per la riduzione dei consumi idrici e l’uso razionale delle risorse idriche anche attraverso incentivazioni (riduzione degli oneri, aumento dell’edificabilità)
13 C: Misure 13 C: Misure di risparmio idrico nel settore civiledi risparmio idrico nel settore civile Risparmio Risparmio
eerazionalizzazionerazionalizzazione
-AziendeAziende: •adozione di soluzione tecnologiche funzionali al risparmio idrico – riuso certificazioni ambientali e IPPC;•utilizzo di acque meno pregiate qualora compatibili (es:reflue depurate e acque piovane)
-ProvinciaProvincia (con Regione e Comuni): campagne di informazione e sensibilizzazione (già iniziate con Agenda 21 locale…) anche attraverso sistemi di certificazioni ambientali ;
• contenimento usi: diminuzione prelievi sotterranei - promozione uso risorsa superficiale / recuperata;
Obiettivi:
13 C: Misure 13 C: Misure di risparmio idrico nel settore di risparmio idrico nel settore produttivoproduttivo
Risparmio Risparmio ee
razionalizzazionerazionalizzazione
-ComuniComuni (RUE)(RUE) con riferimento alle attività del settore con riferimento alle attività del settore produttivo che utilizzano la risorsa idrica nel processo produttivo che utilizzano la risorsa idrica nel processo produttivo:produttivo:(P) i nuovi insediamenti dovranno… approvvigionarsi, per
l’alimentazione di cicli produttivi e/o circuiti tecnologici e per l’irrigazione di aree verdi aziendali, da acque superficiali e/o da acquedotti industriali; analogamente , per gli insediamenti esistenti dal 9 aprile 2008, dove si rendano disponibili risorse idriche da fonti alternative alle sotterranee, sono vietati i prelievi anche da pozzi già esistenti;
(D) si richiede, l’utilizzo di acque meno pregiate per forme d’uso compatibili con l’attività produttiva, attraverso la realizzazione di apposite reti di distribuzione (in particolare per acque reflue recuperate o di raffreddamento provenienti dal proprio o da altri processi produttivi) e attraverso il recupero di acque meteoriche non suscettibili di essere contaminate, preventivamente stoccate;
(P) per i nuovi insediamenti industriali e/o in occasione di modifiche al ciclo produttivo di esistenti che comportino incrementi degli approvvigionamenti idrici, i titolari delle attività, non già soggette a regime di autorizzazione integrata ambientale ai sensi del D.Lgs. 59/05, dovranno inoltrare al competente Servizio tecnico regionale, o al soggetto gestore (in caso di allacciamento all’acquedotto pubblico), una relazione sul bilancio idrico, nella quale si evidenzi l’applicazione dei criteri per un corretto e razionale uso delle acque, con riferimento alle migliori tecniche disponibili (BAT) e alle disposizioni delle precedenti lettere;
13 C: Misure 13 C: Misure di risparmio idrico nel settore di risparmio idrico nel settore produttivoproduttivo
Risparmio Risparmio ee
razionalizzazionerazionalizzazione
(D) la promozione di progetti relativi a reti di distribuzione di acque meno pregiate per utilizzi produttivi compatibili - eventualmente anche in connessione con i piani di riutilizzo delle acque reflue recuperate
(P) relativamente alle nuove espansioni ad uso produttivo o alle ristrutturazioni di quelle esistenti, l’obbligo, qualora tecnicamente possibile, della realizzazione di reti duali di adduzione ai fini dell’utilizzo di acque meno pregiate e/o dell’introduzione di tecnologie per la riduzione dei consumi idrici; tali disposizioni rientrano obbligatoriamente nel quadro degli obiettivi prestazionali richiesti per le nuove aree produttive di rilievo sovracomunale, in quanto destinate ad assumere, ai sensi dell’art. A- 14 della LR 20/2000 e s.m.i., i caratteri propri delle Aree ecologicamente attrezzate.
-ComuniComuni (strumenti attuativi e/o regolamentari) (strumenti attuativi e/o regolamentari) misure misure specifiche:specifiche:
13 C: Misure 13 C: Misure di risparmio idrico nel settore di risparmio idrico nel settore produttivoproduttivo
Risparmio Risparmio ee
razionalizzazionerazionalizzazione
tavolo di lavoro con i Consorzi di Bonifica, STB
-Consorzi di Bonifica e Provincia: Piano di Conservazione per il risparimio idrico in agricoltura (31/12/09)
Selezione delle tecniche irrigue: al 2016 riduzione del 50% delle superfici attualmente interessate da tecnica scorrimento superficiale/infiltrazione laterale, promozione gestione consortile della risorsa
Gestione infrastrutture per adduzione e distribuzione•miglioramento efficienza reti80%;
13 C: Misure 13 C: Misure di risparmio idrico nel settore di risparmio idrico nel settore agricoloagricolo
Risparmio Risparmio ee
razionalizzazionerazionalizzazioneObiettivi:
- Coordinamento Provincia e Comuni: PIAE/ PAE-PSCProgramma Invasi a Basso Impatto Ambientale (BBIA), approvato nel 2007
-Comuni (strumenti regolamentari) disposizioni volte a promuovere:
(D) l’accumulo e l’utilizzo delle acque meteoriche non suscettibili di essere contaminate e di quelle disperse nel primo sottosuolo, a fini irrigui e per la pulizia delle strutture aziendali;
(D) il riutilizzo delle acque reflue chiarificate del comparto zootecnico e lattiero-caseario, all’interno delle attività di allevamento.
• contenimento usi: diminuzione prelievi sotterranei – promozione uso risorsa superficiale / recuperata;
PTCP 2009 PTCP 2009 in in
attuazione delattuazione del
Piano regionale Piano regionale di Tutela delle di Tutela delle AcqueAcque
Le misure per il Le misure per il raggiungimento raggiungimento degli obiettivi di degli obiettivi di qualità ambientale qualità ambientale delle acque delle acque superficiali e superficiali e sotterraneesotterranee
Matteo ToniMatteo Toni
Servizio Pianificazione Urbanistica e Servizio Pianificazione Urbanistica e CartograficaCartografica
Considerando i carichi sversati da fonte puntuale: quali sono gli elementi su cui “pianificare interventi”?
DISCIPLINA
SCARICHI
ADEGUAMENTO AGGLOMERATI
ADEGUAMENTO IMPIANTI DI DEPURAZIONE
ABBATTIMENTO FOSFORO
ABBATTIMENTO AZOTO
ADEGUAMENTO SCOLMATORI PIENA
(rete fognaria)
RIDUZIONE CARICO SVERSATO DAGLI
SCOLMATORI A PIU’ FORTE IMPATTO
Per cui esistono precisi adempimenti normativi
ACQUE REFLUE URBANE
Delimitazione cartografica agglomerati
Elemento base per l’attività di
programmazione degli interventi di
adeguamento del settore fognario depurativo.
Ai sensi del D.Lgs. 152/06 si definisce “agglomeratoagglomerato” una “area in cui la popolazione, ovvero le attività produttive, sono concentrate in misura tale da rendere ammissibile, sia tecnicamente che economicamente, anche in rapporto ai benefici ambientali conseguibili, la raccolta e il convogliamento in una fognatura dinamica delle acque reflue urbane, verso un sistema di trattamento o verso un punto di recapito finale”.
La delimitazione attuale degli agglomerati deriva da un percorso di validazione che ha coinvolto la Provincia, l’Agenzia d’Ambito, gli Enti Gestori del servizio idrico integrato ed i Comuni, iniziato nell’ottobre del 2004 e conclusosi nell’ottobre del 2006. Il tutto è stato sottoposto all’esame della Conferenza di Pianificazione, e sono state recepite le osservazioni pervenute fino a maggio 2007
Individuazione e perimetrazione degli agglomerati in provincia
di Modena
Perc
ors
o
con
div
iso
CARTA DELLA CARTA DELLA PERIMETRAZIONE DEGLI PERIMETRAZIONE DEGLI AGGLOMERATIAGGLOMERATI
Approvazione del “Programma delle misure per la tutela qualitativa della risorsa idrica – DISCIPLINA
degli SCARICHI”ELENCO INTERVENTI
Circa 80.000.000 € nel settore Circa 80.000.000 € nel settore fognario / depurativo per fognario / depurativo per
adeguamento agglomerati e impianti adeguamento agglomerati e impianti depurazione al 2016depurazione al 2016
STRUMENTI PIANIFICAZIONE – DISCIPLINA SCARICHI
VARIANTE AL PTCP IN ATTUAZIONE AL PTA
DAL PIANO REGIONALE DI TUTELA DELLE ACQUE
PROGRAMMA ATTUATIVO DISCIPLINA SCARICHI (interventi di adeguamento agglomerati ed impianti)
PROGRAMMA/PIANO DI INDIRIZZO (interventi di adeguamento su scolmatori di piena)
PIANO DEL RIUTILIZZO (redatto da ATO) (interventi più spinti su impianti per riuso delle acque)
Pianificano interventi che dovranno essere poi programmati all’interno del Piano d’Ambito e
concretizzati con il Piano Interventi di ATO unitamente agli altri del SII
ADEGUAMENTO SCOLMATORI PIENA
(rete di drenaggio urbana)
RIDUZIONE CARICO SVERSATO DAGLI
SCOLMATORI A PIU’ FORTE IMPATTO
Consistenzaagglomerato
Tipologia di interventoprevisto
Tempistica diadeguamento
LimitiNormativa diriferimento
> 20.000 A.E.
Realizzazione di interventi sugli scolmatori a più significativo impatto ovvero sulla rete fognaria, che consentano l'abbattimento del 25% del carico connesso alle acque di pioggia
entro il 31/12/2008 -Norme PTA
D.G.R. 286/05
> 20.000 A.E.
Realizzazione di interventi sugli scolmatori a più significativo impatto ovvero sulla rete fognaria, che consentano l'abbattimento del 50% del carico connesso alle acque di pioggia
entro il 31/12/2016 -Norme PTA
D.G.R. 286/05
20.000 A.E. - 10.000 A.E.
Realizzazione di interventi sugli scolmatori a più significativo impatto ovvero sulla rete fognaria, che consentano l'abbattimento del 25% del carico connesso alle acque di pioggia
entro il 31/12/2016 -Norme PTA
D.G.R. 286/05
Programma/Piano di Indirizzo (di cui alla D.G.R. 286/05)
Per i sistemi di drenaggio esistenti, il Piano di Indirizzo: individua gli scolmatori di piena a più significativo
impatto indica e quantifica gli interventi prioritari necessari per
conseguire gli obiettivi prefissati dal PTA indica modalità gestionali del sistema fognario
Per i nuovi sistemi di drenaggio, il Piano di Indirizzo: indica i livelli di prestazione del sistema di drenaggio
delle nuove espansioni residenziali, commerciali o produttive
È redatto dalla ProvinciaProvincia di concerto con ATOATO e con la collaborazione dei Gestori Gestori del S.I.I.del S.I.I., di ARPAARPA ed eventualmente dei
ConsorziConsorzi
Approvato con D.C.P. n. 55 del 25/03/2009
Sulla base della metodologia messa a punto nella Variante e degli studi condotti congiuntamente ai
gestori, il Piano indicherà gli interventi da realizzareinterventi da realizzare
in termini di carico organico, in termini di carico organico, gli scarichigli scarichi originati dal funzionamento originati dal funzionamento degli scolmatoridegli scolmatori di piena di piena
rappresentano la maggior fonte di inquinamentorappresentano la maggior fonte di inquinamento dei corpi idrici superficiali dei corpi idrici superficiali
le indaginile indagini quali-quantitative effettuate nel territorio provinciale confermano i valori specifici di carico di quali-quantitative effettuate nel territorio provinciale confermano i valori specifici di carico di
letteratura letteratura consentendo l’applicazione di modelli semplificaticonsentendo l’applicazione di modelli semplificati
per il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla pianificazione sovraordinata per il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla pianificazione sovraordinata sono necessari interventi sono necessari interventi strutturalistrutturali
lo studio di dettaglio del sistema fognario – depurativo provinciale condotto sugli agglomerati più significativi lo studio di dettaglio del sistema fognario – depurativo provinciale condotto sugli agglomerati più significativi
ha ha ampliato il quadro conoscitivoampliato il quadro conoscitivo ottenendo un grado di conoscenza necessario anche nella ottenendo un grado di conoscenza necessario anche nella predisposizione degli strumenti di Pianificazione Comunalepredisposizione degli strumenti di Pianificazione Comunale
sono stati individuati sono stati individuati 20 scolmatori a forte impatto20 scolmatori a forte impatto su un numero complessivo di 435 scolmatori su un numero complessivo di 435 scolmatori
autorizzati, autorizzati, su cui effettuare interventisu cui effettuare interventi strutturali strutturali
nella realtà territoriale modenesenella realtà territoriale modenese di norma di norma è possibileè possibile, , intervenendo su pochiintervenendo su pochi ma significativima significativi
manufattimanufatti, , raggiungere obiettiviraggiungere obiettivi percentuali di riduzione dei carichi percentuali di riduzione dei carichi significativisignificativi
il trattamento dei carichi inquinanti derivanti dall’attivazione dei manufatti comporta un il trattamento dei carichi inquinanti derivanti dall’attivazione dei manufatti comporta un incremento dei incremento dei costi gestionali di depurazionecosti gestionali di depurazione proporzionali all’aumento dei carichi, con valori di incremento rispetto ai proporzionali all’aumento dei carichi, con valori di incremento rispetto ai
costi attuali contenuti costi attuali contenuti tra il 3% e il 20%tra il 3% e il 20%
l’applicazione del programma di interventi comporta una l’applicazione del programma di interventi comporta una riduzione del 28% del carico organico riduzione del 28% del carico organico complessivocomplessivo sversato in acque superficiali attraverso gli sversato in acque superficiali attraverso gli scolmatori di pienascolmatori di piena dell’intera provincia dell’intera provincia
sono individuate sono individuate 3 classi di priorità3 classi di priorità per l’attivazione del programma di interventi con un importo per l’attivazione del programma di interventi con un importo
complessivo stimabile complessivo stimabile tra i 35 e 40 milioni di eurotra i 35 e 40 milioni di euro
la la tempisticatempistica di realizzazione dovrà essere di realizzazione dovrà essere definita compatibilmente con i Piani Tariffari definita compatibilmente con i Piani Tariffari contenuti nel Piano d’Ambitocontenuti nel Piano d’Ambito
CONCLUSIONI IN PILLOLE
PIANO DI INDIRIZZO PER IL CONTENIMENTO DELLE ACQUE DI PRIMA
PIOGGIA
ZVN e assimilate
Carta 3.3 –Carta 3.3 – Carta delle zone di vulnerabilità dei nitrati da Carta delle zone di vulnerabilità dei nitrati da origine agricolaorigine agricola
Istituzione del “Tavolo Nitrati”
Composto da:
• Amministrazione Provinciale (Assessorato Ambiente e Assessorato Agricoltura)
• Regione Emilia Romagna
• ARPA – Sezione Provinciale di Modena
• Agenzia d’Ambito per i servizi pubblici di Modena
• Gestori del Servizio Idrico Integrato operanti nei territori interessati dall’inquinamento da nitrati: Hera Modena e SAT
• Associazioni agricole
il tavolo potrà avvalersi di esperti di settore nonché di altri soggetti coinvolti nelle pratiche agrozootecniche
Redazione del Piano di Risanamento delle acque Redazione del Piano di Risanamento delle acque sotterranee dall’inquinamento provocato dai nitratisotterranee dall’inquinamento provocato dai nitrati
Entro 1 anno dall’approvazione della VarianteEntro 1 anno dall’approvazione della Variante
Nella stessa delibera di adozione della Variante
(D.C.P. n. 110/07)
Aggiornamento cartografia delle aree idonee a utilizzazione agronomica di effluenti zootecnici e fanghi di depurazione
“Valore minimo di portata che deve essere lasciato defluire a valle delle captazioni idriche al fine di mantenere vitali le condizioni di funzionalità e qualità degli ecosistemi interessati”
Deroghe: derivazioni acquedottistiche acque superficiali;necessità ambientali, storico culturali, igienico sanitarie
DMVobbligatoriovincolo del DMVDMV, ai sensi artt.54 e 55 Norme PTA
VOLUME SUPERFICIALE UTILIZZABILE = VOLUME - DMV
Piano di monitoraggio:Idonei dispositivi per la misurazione delle portate in transito e prelevate
2 componenti2 componenti
1. Misure per la regolazione dei rilasci rapportati al Deflusso Minimo Vitale (DMV)
MISUREMISURE di razionalizzazione, risparmio e riutilizzo della risorsa di razionalizzazione, risparmio e riutilizzo della risorsa idricaidrica
settore agricolo - irriguosettore agricolo - irriguo
Tavolo di lavoro con i Consorzi di Bonifica, STBPiano di Conservazione
•elevato fabbisogno connesso ad elevate perdite (40-50%), •notevoli costi energetici di gestione dovuti ai sollevamenti;•problematiche impiantistiche delle opere di presa, a seguito delle sempre più frequenti siccità;•riduzione dei prelievi superficiali causati dall’applicazione del DMV
CRITICITA’
3,5Mmc5Mmc
5,9Mmc DEFICIT Provincia di MO
Selezione delle tecniche irrigue: al 2016 riduzione del 50% delle superfici attualmente interessate da tecnica scorrimento superficiale/infiltrazione laterale, promozione gestione consortile della risorsa
MISUREMISURE
Gestione infrastrutture per adduzione e distribuzione•miglioramento efficienza reti;•Programma regionale Invasi a Basso Impatto Ambientale, coordinato a livello provinciale: ricerca di volumi1,45Mmc per il Secchia e 2 Mmc per il Panaro
Utilizzo di acque reflue da impianti di depurazione
individuazione delle MISURE AGGIUNTIVEMISURE AGGIUNTIVE per il superamento di specifiche criticità
Dall’elenco proposto dal PTA regionale
Dalla Relazione Generale del PTA
PROPOSTA DI INDIVIDUAZIONE SU SCALA LOCALE DELLE MISURE AGGIUNTIVE (rispetto a quelle obbligatorie)
NECESSARIE A PERSEGUIRE GLI OBIETTIVI PREFISSATI
Misure Misure AggiuntiveAggiuntive
PTCPPTCP
La classificazione ambientale delle stazioni significative e di interesse (AS e AI), La classificazione ambientale delle stazioni significative e di interesse (AS e AI), vede la qualità ambientale del fiume Panaro, per tutto il tratto montano-collinare vede la qualità ambientale del fiume Panaro, per tutto il tratto montano-collinare fino a Marano s/P, in fino a Marano s/P, in classe buonaclasse buona,, (obiettivo al 2016). (obiettivo al 2016).
Per il tratto di pianura fino alla immissione in Po, in prossimità di Bondeno, viene Per il tratto di pianura fino alla immissione in Po, in prossimità di Bondeno, viene classificato in classificato in classe sufficienteclasse sufficiente, (obiettivo per il 2008). , (obiettivo per il 2008).
Il canale Naviglio, ha conseguito la qualità designata in ambito di PTA in Il canale Naviglio, ha conseguito la qualità designata in ambito di PTA in classe classe scadentescadente. .
Individuato dalla Provincia di Modena come “corpo idrico rilevante” con specifici obiettivi Individuato dalla Provincia di Modena come “corpo idrico rilevante” con specifici obiettivi di qualità.di qualità.
Si registra un Si registra un livello 2livello 2 fino alla stazione di Portile, per poi scadere ad un fino alla stazione di Portile, per poi scadere ad un livello 3livello 3 in in chiusura di bacino in località Fossalta, a causa sia della ridotta capacità autodepurativa chiusura di bacino in località Fossalta, a causa sia della ridotta capacità autodepurativa dovuta al flusso laminare che al carico inquinante convogliato dai torrenti Grizzaga e dovuta al flusso laminare che al carico inquinante convogliato dai torrenti Grizzaga e Gerbella.Gerbella.
Per il cavo Parmigiana Moglia, in qualità Per il cavo Parmigiana Moglia, in qualità scadentescadente, , l’obiettivo normativo l’obiettivo normativo risulta ad oggi ancora difficilmente raggiungibile. risulta ad oggi ancora difficilmente raggiungibile.
Risultano di qualità Risultano di qualità scadentescadente anche le acque dei torrenti Fossa di Spezzano, anche le acque dei torrenti Fossa di Spezzano, Tresinaro e del canale Emissario.Tresinaro e del canale Emissario.
FIUME PANAROFIUME PANARO
FIUME FIUME SECCHIASECCHIA
TORRENTE TIEPIDOTORRENTE TIEPIDO
Per il fiume Secchia la qualità delle acque del tratto montano-collinare risulta di Per il fiume Secchia la qualità delle acque del tratto montano-collinare risulta di classe classe buonabuona fino a Castellarano (obiettivo al 2016) e nel tratto pianeggiante fino a Rubiera. fino a Castellarano (obiettivo al 2016) e nel tratto pianeggiante fino a Rubiera.
Il restante tratto di pianura, fino alla foce in località Bondanello, risulta di qualità Il restante tratto di pianura, fino alla foce in località Bondanello, risulta di qualità sufficientesufficiente (obiettivo al 2008).(obiettivo al 2008).
8° Relazione anni 2005-20068° Relazione anni 2005-2006
QU
ALIT
A’
DELLE A
CQ
UE
QU
ALIT
A’
DELLE A
CQ
UE
SU
PER
FIC
IALI
SU
PER
FIC
IALI
CLASSI DI QUALITÀ PER KM DI CORSO IDRICO (SECA)CLASSI DI QUALITÀ PER KM DI CORSO IDRICO (SECA)
Anno 1994
Classe I5%
Classe III30%
Classe IV28%
Classe II37%
Anno 2000
Classe I5% Classe II
23%
Classe III44%
Classe IV28%
Anno 2006
Classe I5%
Classe II37%
Classe III58%
Anno 1994
Classe I8%
Classe III15%
Classe V41%
Classe IV22%
Classe II14%
Anno 2000
Classe I8% Classe II
29%
Classe III50%
Classe V13%
Anno 2006
Classe I8%
Classe II20%
Classe III37%
Classe IV35%
Fiume PanaroFiume Panaro
Fiume SecchiaFiume Secchia
Si conferma il livello qualitativo inferiore delle acque del Secchia rispetto al Panaro.
8° Relazione anni 2005-20068° Relazione anni 2005-2006
QU
ALIT
A’
DELLE A
CQ
UE
QU
ALIT
A’
DELLE A
CQ
UE
SU
PER
FIC
IALI
SU
PER
FIC
IALI
Conoide fiume PanaroConoide fiume Panaro
MO29-00
0
50
100
150
200
apr-93
apr-94
apr-95
apr-96
apr-97
apr-98
apr-99
apr-00
apr-01
apr-02
apr-03
apr-04
apr-05
apr-06
mg/
l
MO30-00
0
10
20
30
40
50
60
70
80
apr-93
apr-94
apr-95
apr-96
apr-97
apr-98
apr-99
apr-00
apr-01
apr-02
apr-03
apr-04
apr-05
apr-06
mg/
l
MO55-00
0
10
20
30
40
50
60
apr-93
apr-94
apr-95
apr-96
apr-97
apr-98
apr-99
apr-00
apr-01
apr-02
apr-03
apr-04
apr-05
apr-06
mg/
l
Valore medio nitrati conoide fiume Panaro
0
10
20
30
40
50
60
1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
mg/l
Conoide fiume Panaro
0
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20
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90
1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
mg/l
Percentili: 10°, 25°, 75°, 90°
STATO AMBIENTALE DEI CORSI D’ACQUASTATO AMBIENTALE DEI CORSI D’ACQUA
8° Relazione anni 2005-20068° Relazione anni 2005-2006
Acque sotterraneeAcque sotterranee
LA PROBLEMATICA DEI NITRATI NELLE ACQUE SOTTERRANEELA PROBLEMATICA DEI NITRATI NELLE ACQUE SOTTERRANEELA PROBLEMATICA DEI NITRATI NELLE ACQUE SOTTERRANEELA PROBLEMATICA DEI NITRATI NELLE ACQUE SOTTERRANEE
LA PROBLEMATICA DEI NITRATI NELLE ACQUE SOTTERRANEELA PROBLEMATICA DEI NITRATI NELLE ACQUE SOTTERRANEELA PROBLEMATICA DEI NITRATI NELLE ACQUE SOTTERRANEELA PROBLEMATICA DEI NITRATI NELLE ACQUE SOTTERRANEE
Conoide fiume SecchiaConoide fiume Secchia
MO73-01
0
10
20
30
40
50
60
mag-93
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mag-95
mag-96
mag-97
mag-98
mag-99
mag-00
mag-01
mag-02
mag-03
mag-04
mag-05
mag-06
mg/
l
MO28-01
0
50
100
150
200
250
13/04/
1993
13/04/
1994
13/04/
1995
13/04/
1996
13/04/
1997
13/04/
1998
13/04/
1999
13/04/
2000
13/04/
2001
13/04/
2002
13/04/
2003
13/04/
2004
13/04/
2005
13/04/
2006
mg/
l
MO20-02
0
10
20
30
40
50
60
70
apr-93
apr-94
apr-95
apr-96
apr-97
apr-98
apr-99
apr-00
apr-01
apr-02
apr-03
apr-04
apr-05
apr-06
mg/
l
Valore medio nitrati conoide fiume Secchia
0
10
20
30
40
50
60
1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
mg/l
Conoide fiume Secchia
0
10
20
30
40
50
60
70
1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006m
g/l
Percentili: 10°, 25°, 75°, 90°
STATO AMBIENTALE DEI CORSI D’ACQUASTATO AMBIENTALE DEI CORSI D’ACQUA
8° Relazione anni 2005-20068° Relazione anni 2005-2006
Acque sotterraneeAcque sotterranee
I NITRATI NEI POZZI AD USO ACQUEDOTTISTICOI NITRATI NEI POZZI AD USO ACQUEDOTTISTICO
8° Relazione anni 2005-20068° Relazione anni 2005-2006
MISUREMISURE per il conseguimento degli obiettivi di qualità ambientale biettivi di qualità ambientale a a
ModenaModena
DMVobbligatorio
•realizzazione di invasi che garantiscano le necessità idriche per l’irrigazione, data la diminuzione della disponibilità superficiale e l’aumento dei prelievi da falda,
conseguente all’applicazione del vincolo (in collaborazione con
Consorzi di Bonifica, STB);
•adeguamento reti e depuratori (collettamenti, trattamenti adeguati), creazione vasche prima pioggia, riuso di acque reflue a fini irrigui (con ATO, Gestori)
•contenimento degli apporti ai suoli da concimazioni (con Servizio Agricoltura, Consorzi di Bonifica, Associazioni Agricole)
•razionalizzazione della risorsa nei comparti civile, agricolo e industriale, e rinaturalizzazione di alcuni tratti fluviali (con ATO, Gestori – Consorzi di Bonifica, STB)
•Ulteriori da applicare in caso di non raggiungimento degli obiettivi (attraverso l’analisi modellistica)
Fognario-Depurativoobbligatorio
Carichi diffusi
Obbligatorio in zone VUL
Misure Misure AggiuntiveAggiuntive
PTCPPTCP
Risparmio e
rinaturalizzazione
1) il rispetto dei DMV;
2) azioni di risparmio e razionalizzazione della risorsa nei comparti civile, agricolo e industriale;
3) l’applicazione della disciplina degli scarichi delle acque reflue urbane di cui all’art.31 del D.Lgs.152/99, nonché dei trattamenti appropriati previsti dalla Dir.Reg.1053/2003;
4) l’applicazione dei trattamenti più spinti del secondario per l’abbattimento del fosforo e dell’azoto;
5) la disinfezione e la denitrificazione sui depuratori oltre i 10.000 A.E., al 2008, se influenzano significativamente corpi idrici con prelievi idropotabili;
6) la predisposizione di vasche di prima pioggia o di altri accorgimenti (possibilità di invasare volumi maggiori in fognatura, aumentare la frequenza dei lavaggi delle strade, etc.)
Temi riguardanti le MISURE OBBLIGATORIEMISURE OBBLIGATORIE individuate dal PTA
7) il contenimento degli apporti ai suoli di concimazioni chimiche e di effluenti zootecnici, secondo i disciplinari di buona pratica agricola (Programmi d’azione per le zone vulnerabili);
8) valutazione di nuovi carichi connessi agli effluenti zootecnici, in relazione all’aggiornamento delle aree vulnerabili da nitrati (Programmi d’azione per le zone vulnerabili).
9) progressivo riuso delle acque reflue a fini irrigui, relativamente ai depuratori prioritari, in misura pari al 50% della potenzialità al 2016
10) per le aziende industriali che ricadono nell’ambito di applicazione della normativa IPPC, utilizzo delle migliori tecniche disponibili all’orizzonte del 2008
11) rinaturalizzazione di alcuni tratti fluviali definiti dalle Autorità di Bacino (azione opportuna).
Temi riguardanti le MISURE OBBLIGATORIEMISURE OBBLIGATORIE individuate dal PTA
1) ulteriori realizzazioni del sistema di trattamento terziario per l’abbattimento dell’azoto anche per impianti più piccoli: incremento 20% dell’efficienza della misura obbligatoria applicata agli impianti con potenzialità superiore a 20.000 AE;
2) realizzazione di un impianto di fitodepurazione a grande estensione areale con finalità di finissaggio delle acque del Canale Naviglio, in località Prati di San Clemente (C);
3) anticipazione della tempistica di adeguamento per la realizzazione del sistema di trattamento terziario per l’abbattimento dell’azoto, relativamente agli impianti medio-grandi;
4) realizzazione di sistemi di gestione delle acque di prima pioggia per scolmatori a forte impatto che scaricano in altri corpi idrici non indicati come significativi e di interesse: incremento 30% sull’abbattimento del carico organico rispetto all’applicazione della sola misura obbligatoria (B);
Misure Misure AggiuntiveAggiuntive
PTCPPTCP
Temi riguardanti le MISURE AGGIUNTIVEMISURE AGGIUNTIVE PROPOSTE, in rapporto a situazioni specifiche della Provincia di Modena
analogia con elenco proposto dal PTA
5. aumento della potenzialità di trattamento della linea di filtrazione e disinfezione del depuratore di Modena: tale misura ha il duplice obiettivo di migliorare la qualità del Canale Naviglio, attraverso la filtrazione, durante tutto l’arco dell’anno e, nel periodo estivo, di garantire con la disinfezione un utilizzo ottimale delle acque depurate a scopo irriguo, sia attraverso il Cavo Argine, sia favorendo i prelievi autonomi e consortili dal Naviglio stesso, riducendo i quantitativi di acque di scarico veicolati in Panaro (H);
6. impianto di depurazione di Savignano sul Panaro nell’elenco degli impianti prioritari per il riutilizzo a scopi irrigui delle acque depurate nel canal Torbido, ridestinando il normale scarico in Panaro (H);
7. indicazione di sistemi di trattamento meno impattanti per le case sparse che scaricano su suolo e in corpo idrico superficiale nelle zone di protezione delle aree di salvaguardia;
Temi riguardanti le MISURE AGGIUNTIVEMISURE AGGIUNTIVE PROPOSTE, in rapporto a situazioni specifiche della Provincia di Modena
Misure Misure AggiuntiveAggiuntive
PTCPPTCP
8) prescrizioni sull’ Azoto per gli scarichi di maggiore entità di acque reflue industriali in acqua superficiale nei settori di ricarica delle zone di protezione (A);
9) applicazione di trattamenti più spinti di quelli previsti dalla disciplina degli scarichi e/o di sistemi di disinfezione per gli scarichi di acque reflue urbane, interni alle aree di alimentazione delle sorgenti e nei bacini a monte delle prese d’acqua superficiale per l’approvvigionamento idropotabile, da valutare caso per caso (A);
10) individuazione di tratti fluviali montano – collinari di particolare pregio ambientale dove applicare fattori di aumento del DMV (G).
Temi riguardanti le MISURE AGGIUNTIVEMISURE AGGIUNTIVE PROPOSTE, in rapporto a situazioni specifiche della Provincia di Modena
Misure Misure AggiuntiveAggiuntive
PTCPPTCP
•Determina obiettivi di qualità per i singoli corpi idrici, nel rispetto di quelli fissati dallo stato;•individua azioni e interventi necessari per il raggiungimento degli obiettivi suddetti e delle prestazioni stabilite dalla RER per l’uso e la tutela dei corpi idrici
Finalità della PTCPPTCP
PTCPPTCP in attuazione del PTA
ADEGUAMENTOADEGUAMENTO del PTCPPTCP al PTAPTA
PERFEZIONAMENTOPERFEZIONAMENTO del PTAPTA attraverso il PTCPPTCP
PTCP PTCP costituiscecostituisce TRASPOSIZIONE e RIFERIMENTO TRASPOSIZIONE e RIFERIMENTO
del PTA PTA per la Provincia per la Provincia di Modena
PTCP 2009 in attuazione del PTAPTCP 2009 in attuazione del PTA
Competenze affidate dal PTA ai PTCP provinciali
ambiti territoriali da assoggettare a specifiche forme di tutela, definite dal PTCP e dagli altri strumenti di pianificazione territoriale urbanistica
•la traduzione in scala operativa provinciale di rappresentazioni cartografiche di aree destinate a tutela;•il recepimento dei dati conoscitivi e delle strategie territoriali proposti dal PTA;•i programmi per la realizzazione di opere idroigieniche e di invasi a basso impatto ambientale.
Applicazione delle
disposizioniimmediatamente
efficaci
ADEGUAMENTO DEL PTCPPTCP al PTAPTA
tutela della risorsa idrica e all’utilizzo razionale della medesima
Realizzazione di
opere
PTCP 2009 in attuazione del PTAPTCP 2009 in attuazione del PTA
Competenze affidate dal PTA ai PTCP provinciali
PERFEZIONAMENTO del PTAPTA attraverso il PTCPPTCP
• l’approfondimento conoscitivo e l’aggiornamento dei dati di base e delle specificità del territorio, le integrazioni agli elaborati cartografici, condotti secondo le metodologie del PTA;
•la delimitazione delle aree oggetto della disciplina per la salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano, di cui all’art.94 del D.Lgs.152/06 (ZONE DI PROTEZIONE);
• in relazione al Programma di misure per il raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale (art.18), le Province devono prevedere misure supplementari, in rapporto a situazioni specifiche.
Integrazioni e modifiche
del PTCPal PTA
PTCP 2009 in attuazione del PTAPTCP 2009 in attuazione del PTA
La classificazione assegna una particolare incidenza al parametro nitrati al La classificazione assegna una particolare incidenza al parametro nitrati al fine della valutazione dello fine della valutazione dello “stato chimico”“stato chimico” e dello e dello “stato ambientale”“stato ambientale” delle delle acque. acque.
I nitrati sono responsabili in buona parte del territorio provinciale e I nitrati sono responsabili in buona parte del territorio provinciale e regionale, scadimento della classificazione qualitativa delle acque regionale, scadimento della classificazione qualitativa delle acque sotterranee, indicandone una sotterranee, indicandone una problematica diffusaproblematica diffusa, la cui soluzione non , la cui soluzione non pare imminente vista la pare imminente vista la complessitàcomplessità e e l’inerzial’inerzia propria dei sistemi idrici propria dei sistemi idrici sotterranei nell’evidenziare variazioni a seguito delle azioni messe in atto. sotterranei nell’evidenziare variazioni a seguito delle azioni messe in atto.
La scala temporale, per valutare l’efficacia degli interventi adottati, può La scala temporale, per valutare l’efficacia degli interventi adottati, può risultare pari anche a decine di anni. risultare pari anche a decine di anni.
Il confronto con gli andamenti delle isocone dei nitrati, mostra un Il confronto con gli andamenti delle isocone dei nitrati, mostra un incremento del fronte dei 25 mg/l verso l’area incremento del fronte dei 25 mg/l verso l’area sud-ovest di Modenasud-ovest di Modena e e quindi verso i campi acquiferi di Cognento, e nell’area compresa tra la quindi verso i campi acquiferi di Cognento, e nell’area compresa tra la conoide del fiume Panaro e del torrente Samoggia. Il fronte dei 50 mg/l conoide del fiume Panaro e del torrente Samoggia. Il fronte dei 50 mg/l tende a spostarsi verso tende a spostarsi verso ovestovest nella conoide del fiume Secchia, ampliando nella conoide del fiume Secchia, ampliando l’areale con concentrazioni superiori al limite di potabilità, e ad est verso il l’areale con concentrazioni superiori al limite di potabilità, e ad est verso il confine bolognese. confine bolognese.
EVOLUZIONE TEMPORALE DELLE EVOLUZIONE TEMPORALE DELLE CONCENTRAZIONI DI NITRATICONCENTRAZIONI DI NITRATI
8° Relazione anni 2005-20068° Relazione anni 2005-2006