Toni(1parte)
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PTCP 2009 PTCP 2009 in in
attuazione delattuazione del
Piano regionale Piano regionale di Tutela delle di Tutela delle AcqueAcque
Le misure per il Le misure per il raggiungimento raggiungimento degli obiettivi di degli obiettivi di qualità ambientale qualità ambientale delle acque delle acque superficiali e superficiali e sotterraneesotterranee
Matteo ToniMatteo Toni
Servizio Pianificazione Urbanistica e Servizio Pianificazione Urbanistica e CartograficaCartografica
Tradurre e approfondire nella realtà locale le disposizioni sovraordinate
Variante al PTCP 99 PTCP 99in attuazione del PTA
Approvata il 12-3-2008D.Lgs.
152/99-152/06
Obiettivi
di qualità
Disciplina degli scarichi
Tutela dei corpi
idrici
PTCP 2009 in attuazione del PTAPTCP 2009 in attuazione del PTA
Strumenti pianificatori di riferimento
PTCP PTCP 2009Approvato il
18 marzo 2009
PTA Regionale 2005
PIANIFICAZIONE DI BACINO
L.R. 3/99: “Se il PTCP è approvato prima del PTA, la Provincia provvede al suo adeguamento”
Obiettivi generali da conseguireObiettivi generali da conseguireproposti dalproposti dal PTAPTA
recepiti nelrecepiti nel PTCPPTCP
•attuare il risanamento dei corpi idrici inquinati;
•conseguire il miglioramento dello stato delle acque ed adeguate protezioni di quelle destinate a particolari utilizzazioni;
•perseguire usi sostenibili e durevoli delle risorse idriche, con priorità per quelle potabili;
•mantenere la capacità naturale di autodepurazione dei corpi idrici, nonché la capacità di sostenere comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate.
Acque Acque superficialisuperficiali
QUALITA’
BACINO SECCHIA 2008 2015
Fiume Secchia Sufficiente Buono Torrente Fossa di Spezzano
Scadente Sufficiente
Torrente Tresinaro Sufficiente Sufficiente Canale Emissario Scadente Sufficiente
QUALITA’
PARMIGIANA MOGLIA
2008 2015
Cavo Parmigiana Moglia
Sufficiente Buono
QUALITA’
BACINO PANARO 2008 2015
Chiusura bacino
montano
Chiusura bacino
Chiusura bacino
montano
Chiusura bacino
Fiume Panaro Buono Sufficiente Buono Buono Canale Naviglio Scadente Scadente
QUALITA’ TEPIDO
2008 2015
Tiepido Sufficiente Buono
Acque Acque sotterraneesotterranee
QUALITA’ E QUANTITA’
2015
Classificazione chimica (1,2,3,4,5) e quantitativa (A,B,C,D)
Almeno 2-B (Classe 2 nitrati <=25 mg/l)
Stato ambientale obiettivo Buono
Obiettivi di qualità ambientale suiObiettivi di qualità ambientale sui corpi idrici significativi corpi idrici significativi ee rilevantirilevanti
Misure Misure AggiuntiveAggiuntive
PTCPPTCP
TUTTI SIGNIFICATIVI
mantenimento in alveo del
Deflusso Minimo VitaleDeflusso Minimo Vitale
- azzeramento degli eccessi di prelievo che determinano deficit idricodeficit idrico (stima delle diminuzioni annuali dei volumi idrici immagazzinati negli acquiferi di pianura), finalizzato al raggiungimento di un prelievo di equilibrio entro il 2015 (condizione di equilibrio ondizione di equilibrio idrogeologico)idrogeologico)
- SFRUTTAMENTO ACQUIFERO
< CAPACITA’ DI RICARICA
Acque Acque superficialisuperficiali
Acque Acque sotterraneesotterranee
Obiettivi quantitativiObiettivi quantitativi
Strategia per il conseguimento degli obiettiviStrategia per il conseguimento degli obiettivi
•individuazione degli obiettivi di qualità ambientaleobiettivi di qualità ambientale e per specifica destinazione dei corpi idrici;
•tutela integrata degli aspetti quali-quantitativi nell’ambito di ciascun bacino idrografico;
•rispetto dei valori limite agli scarichi fissati dalla normativa nazionale e definizione di limiti specifici in relazione agli obiettivi di qualità del corpo recettore;
•affiancare alle politiche infrastrutturali, politiche di conservazione e risparmio (“Twin-track strategy”):
adeguamento del sistema di fognario-depurativo;
misure di prevenzione e riduzione dell’inquinamento nelle zone vulnerabili e nelle aree sensibili;
individuazione di misure tese alla conservazione, al risparmio, al riutilizzo ed al riciclo delle risorse idriche.
Conoscenza Conoscenza dello stato dello stato qualitativo qualitativo attuale dei attuale dei corpi idricicorpi idrici
STATO AMBIENTALE DEI CORSI D’ACQUASTATO AMBIENTALE DEI CORSI D’ACQUA
Corpo idrico
Stazioni Codice TipoSACA2001-2002
SACA2003
SACA2004
SACA2005
SACA2006
Fiume Panaro
Briglia Marano - Marano
01220900
ASSuffi-ciente
Buono Buono Buono Buono
Canale Naviglio
Ponticello loc. Bertola Albareto
01221400
AIPessim
oScaden-
teScaden-
tePessi-
moScaden-
te
Fiume Panaro
Ponte Bondeno (FE)
01221600
ASScaden
teSuficient
eSufficie
nteSuffi-ciente
Sufficiente
BACINO DEL FIUME PANAROBACINO DEL FIUME PANARO
8° Relazione anni 2005-20068° Relazione anni 2005-2006
Acque superficialiAcque superficiali
Corpo idrico Stazioni Codice TipoSACA2001-2002
SACA2003
SACA2004
SACA2005
SACA2006
Fiume Secchia
Traversa di Castellarano
01201100 ASSuffi-ciente
BuonoSuffi-ciente
Suffi-ciente
Buono
Torrente Fossa di Spezzano
Colombarone - Sassuolo
01201200 AI Scadente Scadente Scadente Scadente Scadente
Torrente Tresinaro
Briglia Montecatini - Rubiera
01201300 AI Scadente Scadente Scadente Scadente Scadente
Fiume Secchia
Ponte di Bondanello – Moglia (MN)*
01201500 ASSuffi-ciente
Suffi-ciente
Suffi-ciente
Suffi-ciente
Suffi-ciente
Cavo Parmigiana Moglia
Cavo Parmigiana Moglia*
01201600 AS Scadente Scadente ScadenteScadent
eScadente
Canale Emissario
P.te prima della confl. f. Secchia–Moglia (MN)*
01201700 AI Scadente Scadente Scadente Scadente Scadente
BACINO DEL FIUME SECCHIABACINO DEL FIUME SECCHIA
STATO AMBIENTALE DEI CORSI D’ACQUASTATO AMBIENTALE DEI CORSI D’ACQUA
8° Relazione anni 2005-20068° Relazione anni 2005-2006
Acque superficialiAcque superficiali
STATO AMBIENTALE DELLE ACQUE SOTTERRANEE (SAAS)
Relazione anno 2007Relazione anno 2007
Acque sotterraneeAcque sotterranee
Cartografie (Carte di vulnerabilità ambientale)
Norme di Attuazione
Programmi provinciali attuativi
Definiscono l’uso consentito del territorio e le misure da attuare per il
perseguimento degli obiettivi
Definiscono l’elenco degli interventi da realizzare per
il perseguimento degli obiettivi
PTCP 2009 in attuazione del PTAPTCP 2009 in attuazione del PTA
La tutela quali-quantitativa della risorsa idrica è La tutela quali-quantitativa della risorsa idrica è attuata attraverso : attuata attraverso :
MISURE STRUTTURALIMISURE STRUTTURALI (definizione priorità realizzazione
opere, aspetti gestionali)
MISURE NON MISURE NON STRUTTURALISTRUTTURALI
(NORMENORME:: regolazione dell’uso del territorio,
delimitazione aree)
-Art. 28 “ZONE DI TUTELA DEI CORPI IDRICI SUPERFICIALI E SOTTERRANEI” -Art. 42 “INDIRIZZI E DIRETTIVE IN MATERIA DI QUALITÀ E QUANTITÀ DELLE ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE “
Il PTCP 1999 già possedeva disposizioni in merito alla tutela delle acque:
La Variante al PTCP 1999 in attuazione del PTA regionale,
è confluita “fisicamente” nel PTCP 2009
Nel PTCP2009 il tema della tutela quali-quantitativa delle acque viene pertanto sviluppato senza introdurre nuovi articoli, bensì ristrutturando le vigenti disposizioni:
- Artt. 12 Artt. 12 Zone di tutela dei corpi idrici superficiali e Zone di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterraneisotterranei
- Artt. 13 Artt. 13 Misure per il raggiungimento degli obiettivi di Misure per il raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientalequalità ambientale
Ciò ha permesso di integrare a livello provinciale il sistema delle tutele già disposto con il complesso della normativa del PTA
regionale,
SENZA DIMINUIRE IL LIVELLO DI TUTELA PREVIGENTESENZA DIMINUIRE IL LIVELLO DI TUTELA PREVIGENTE
Norme di AttuazioneNorme di Attuazione
Artt. 12 del nuovo PTCP
12: zone di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei
12 A: zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio di pedecollina- pianura
12 B: zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio collinare – montano
12 C: zone di protezione delle acque superficialiArtt. 13 del nuovo PTCP
13 A: misure per il raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale
13 B: misure per la tutela qualitativa della risorsa idrica
13 C: misure per la tutela quantitativa della risorsa idrica
CARTE 3
Disposizioni dirette all’utenza
Disposizioni per la pianificazione di settore e comunale
coerenza con le disposizioni stabilite dal PTPR, art.28
(Prescrizioni / Direttive / Indirizzi)
Norme di AttuazioneNorme di Attuazione
Zona di Tutela Assoluta: é l'area più prossima all'opera di captazione: la sua minima estensione é rappresentata dall'area delimitata dall'inviluppo dei cerchi di 10 m di raggio tracciati a partire dagli estradossi delle captazioni. In questa zona si impongono i vincoli più rigidi: deve essere recintata, protetta dalle acque meteoriche e salvaguardata dalle esondazioni dei corpi idrici limitrofi.
Zona di rispetto: é un'area intermedia la cui estensione é in stretta relazione alla risorsa idrica da tutelare.
Zona di Protezione: é l'area più esterna che idealmente viene a coincidere con l'area di ricarica dell'acquifero. La normativa nazionale non indica criteri metodologici per la sua perimetrazione, facendo genericamente riferimento ai bacini di alimentazione degli acquiferi sfruttati dai singoli punti di prelievo.
Aree di Salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano
Di competenza della Provincia d’intesa con le Agenzie d’Ambito sulla base di una direttiva non ancora emanata
Artt.12:
Acque superficialicorsi d’acqua naturali captati per scopi idropotabili la cui presa è posta altimetricamente a una quota superiore a 100 m s.l.m.
Acque sotterranee
Zone di pedecollina-pianura
Zone di collina-montagna
-intero bacino imbrifero a monte della captazione
-Aree di ricarica settori A, B, C, D
-Fontanili
-Aree di ricchezza di falda
-Aree di riserva
-Sorgenti
-Aree di possibile alimentazione
Art. 12 C
Art. 12 A
Art. 12 B
-porzioni di bacino imbrifero immediatamente a monte della presa per un’estensione di 10 km2, individuate all’interno dei bacini imbriferi di cui sopra
Artt. 12 Zone di tutela dei corpi idrici superficiali e Artt. 12 Zone di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterraneisotterranei
Disposizioni
•attività agrozootecniche e spandimenti (in conformità a L.R.4/07 e PAN)
• spandimento fanghi di depurazione
•settore fognario – depurativo
• attività estrattive (non devono compromettere i livelli di protezione naturali falda)
• rivolte agli strumenti urbanistici comunali per la regolamentazione di tipologie edilizie finalizzate a garantire adeguata permeabilità del suolo: disposizione tecniche costruttive volte a garantire la ricarica della falda (acque incontaminabili) ed evitare infiltrazione di acque contaminate
• insediamento attività industriali
Divieto
• di insediamento nuovi allevamenti zootecnici di tipo intensivo (D.Lgs.59/2005 e/o privi di adeguato rapporto fra capi allevati e terreno)
• nelle aree più sensibili, di insediamento di aziende a rischio di incidente rilevante (D.Lgs. 334/99 e s.m.i)
Artt. 12 Zone di tutela dei corpi idrici superficiali e Artt. 12 Zone di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterraneisotterranei
Art.12A: Zone di protezione delle acque sotterraneeArt.12A: Zone di protezione delle acque sotterraneein territorio di pedecollina-pianurain territorio di pedecollina-pianura
Aree di Aree di ricarica: ricarica:
settore Asettore A
settore Bsettore B
settore Dsettore D
settore Csettore C
Aree di Aree di ricchezza di faldaricchezza di falda
Aree di Aree di riservariserva
FontaniliFontanili
Art. 12 A
settore A - area caratterizzata da ricarica diretta della falda;settore B - area caratterizzata da ricarica indiretta della falda: generalmente ricompresa tra il settore A e la media pianura;settore C – bacini imbriferi di primaria alimentazione dei settori tipo A e B;settore D - fasce adiacenti agli alvei fluviali dei fiumi Secchia e Panaro con prevalente alimentazione laterale subalvea (FASCE DI ESPANSIONE INONDABILI)
Aree di Ricarica della Falda
Zone di tutela di fontaniliAree interessate da emergenze diffuse e singole emergenze e relativi canali di pertinenza per il deflusso superficiale che presentano caratteri di significativa rilevanza idraulica, morfologica , ambientale/ecologica e paesistica: la fascia dei fontanili si estende indicativamente tra la via Emilia e le prime pendici del margine collinare.
Aree di RiservaAmbiti dove sono presenti risorse non ancora destinate al consumo umano, ma potenzialmente sfruttabili per captazione da realizzare nell’ambito degli interventi programmati dall’Ente preposto (Agenzia d’ambito per il Servizi Pubblici)
Aree caratterizzate da ricchezza di falde idricheAree appartenenti ai corpi alluvionali dei corsi d’acqua appenninici caratterizzate da ricchezza di falde idriche nel sottosuolo e riconoscibili in superficie…
Art.12A: Zone di protezione delle acque sotterraneeArt.12A: Zone di protezione delle acque sotterraneein territorio di pedecollina-pianurain territorio di pedecollina-pianura
DIRETTIVE rivolte a STRUMENTI URBANISTICI GENERALI O LORO VARIANTI• Applicare e approfondire “Misure per la prevenzione, la messa in
sicurezza o riduzione del rischio relative ai centri di pericolo” Allegato 1.4 alle Norme
• Nelle zone maggiormente vulnerabili (carta 3.1) sono da privilegiare interventi di completamento o ampliamento orientati a destinazioni d’uso RESIDENZIALI, DIREZIONALI, COMMERCIALI O DI SERVIZIO
• RUE: disposizioni riguardanti tecnologie e materiali in relazione ai sistemi fognari
• Azioni per favorire il processo di ricarica della falda e limitare l’impermeabilizzazione dei suoli:
• NUOVE DESTINAZIONI URBANSTICHE / AREE DOVE E’ PREVISTA RIDUZIONE IMPERMEABILIZZAZIONE = PARI BILANCIO -APPORTI DI RICARICA NATURALE DELLA FALDA- (misure compensative)
• RUE: indici max di permeabilizzazione, modalità costruttive idonee a consentire l’infiltrazione in aree urbanizzate (piazzali, parcheggi) di acque non soggette a dilavamento di sostanze contaminate e smaltimento in loco acque non suscettibili di essere contaminate (tetti) (anche con riferimento ai criteri DGR 286/2005)
• Zone A e D disposizioni sull’insediamento di nuove attività industriali
• Impianti geotermici di climatizzazione
12 A12 A: : Disposizioni per le zone di protezione delle acque Disposizioni per le zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio di pedecollina-pianurasotterranee nel territorio di pedecollina-pianura
Art. 12 A
Art.12B: Zone di protezione delle acque Art.12B: Zone di protezione delle acque sotterraneesotterraneein territorio collinare-montanoin territorio collinare-montano Censimento Sorgenti
2006 (ATO e Provincia)Sorgenti captate ad uso idropotabile – SP
Aree di possibile alimentazione delle sorgenti
Sorgenti di interesse AS (utilizzate per acquedotti rurali, alimentazione di fontane pubbliche o di sorgenti di particolare pregio naturalistico)
Art. 12 B
• Applicare e approfondire “Misure per la prevenzione, la messa in sicurezza o riduzione del rischio relative ai centri di pericolo” Allegato 1.4 delle Norme
• Approfondimenti su aree con cavità ipogee (misure zone di rispetto) e su zone interessate da sorgenti naturali di valenza naturalistica, paesaggistica e ambientale
• Azioni per favorire il processo di ricarica della falda e limitare l’impermeabilizzazione dei suoli
• Disposizioni sull’insediamento di nuove attività industriali (rete fognaria, approvvigionamento idrico, attività di gestione rifiuti pericolosi, rischio di incidente rilevante)
12 B: Disposizioni per le zone di protezione delle acque 12 B: Disposizioni per le zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio collinare-montanosotterranee nel territorio collinare-montano
Art. 12 B
DIRETTIVE rivolte a STRUMENTI URBANISTICI GENERALI O LORO VARIANTI
Art.12C: Zone di protezione delle acque Art.12C: Zone di protezione delle acque superficialisuperficiali
intero bacino imbrifero a monte della captazione
Art. 12 C
porzioni di bacino imbrifero immediatamente
a monte della presa per un’estensione di 10 km2, individuate all’interno dei
bacini imbriferi
• RUE: disposizioni in merito al sistema fognario depurativo
• sistemi di fitodepurazione, con riferimento a nuclei urbani isolati o agglomerati <200 AE;
• Impianti di depurazioni potenzialità >2000 AE comparto di disinfezione
• Rilascio Autorizzazione allo Scarico: facoltà della Provincia di valutare e impartire limiti più restrittivi (E.Coli e Azoto Ammoniacale)
• Disposizioni sull’insediamento di nuove attività industriali, in aree destinate all’urbanizzazione, comportanti scarichi contenenti sostanze pericolose)
12 C: Disposizioni per le zone di protezione delle acque 12 C: Disposizioni per le zone di protezione delle acque superficialisuperficiali
DIRETTIVE rivolte a STRUMENTI URBANISTICI GENERALI O LORO VARIANTI
La “combinazione” delle zone individuate CARTA 1.2
CARTA 3.2
Artt. 12 Zone di tutela dei corpi idrici superficiali e Artt. 12 Zone di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterraneisotterranei
Carta 3.2 –Carta 3.2 – Carta delle zone di protezione delle acque Carta delle zone di protezione delle acque superficiali e superficiali e sotterranee destinate al consumo sotterranee destinate al consumo umanoumano