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TITOLO I NORME GENERALI Art. 1 – Principi generali 1. L’attività amministrativo contabile dell’Azienda Sanitaria Locale Benevento si informa ai seguenti principi: a) rispetto della legalità e della trasparenza degli atti e delle procedure; b) rispetto del: 1. Principio dell’annualità 2. Principio dell’unità 3. Principio dell’universalità 4. Principio dell’integrità 5. Principio della veridicità, attendibiltà, correttezza, e comprensibilità 6. Principio della significatività e rilevanza 7. Principio della flessibilità 8. Principio della congruità 9. Principio della prudenza 10. Principio della coerenza 11. Principio della continuità e della costanza 12. Principio della comparabilità e della verificabilità 13. Principio della neutralità 14. Principio della pubblicità 15. Principio dell’equilibrio di bilancio 16. Principio della competenza finanziaria 17. Principio della competenza economica 18. Principio della prevalenza della sostanza sulla forma; c) redazione dei bilanci in termini economici e dei budget autorizzatori in termini economici; d) equilibrio finanziario, economico e patrimoniale; e) individuazione delle competenze e delle responsabilità degli organi delle strutture; f) controllo sull’efficienza e sui risultati di gestione; g) progressiva attuazione della normativa in tema di dematerializzazione documentale. Art. 2 – Principi contabili e postulati di Bilancio L’attività amministrativa dell’Azienda Sanitaria Locale Benevento è diretta ad assicurare il perseguimento dei fini istituzionali, garantendo l’equilibrio economico, finanziario, patrimoniale, di breve e lungo periodo, nel rispetto dei principi contabili e postulati di bilancio contenuti nella normativa vigente. In particolare, i processi amministrativo–contabili si ispirano ai principi di legalità, trasparenza, efficienza, efficacia ed economicità e tendono alla responsabilizzazione nella gestione delle risorse oltre che al conseguimento degli obiettivi prefissati.

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TITOLO I

NORME GENERALI

Art. 1 – Principi generali 1. L’attività amministrativo contabile dell’Azienda Sanitaria Locale Benevento si informa ai seguenti principi: a) rispetto della legalità e della trasparenza degli atti e delle procedure; b) rispetto del: 1. Principio dell’annualità 2. Principio dell’unità 3. Principio dell’universalità 4. Principio dell’integrità 5. Principio della veridicità, attendibiltà, correttezza, e comprensibilità 6. Principio della significatività e rilevanza 7. Principio della flessibilità 8. Principio della congruità 9. Principio della prudenza 10. Principio della coerenza 11. Principio della continuità e della costanza 12. Principio della comparabilità e della verificabilità 13. Principio della neutralità 14. Principio della pubblicità 15. Principio dell’equilibrio di bilancio 16. Principio della competenza finanziaria 17. Principio della competenza economica 18. Principio della prevalenza della sostanza sulla forma; c) redazione dei bilanci in termini economici e dei budget autorizzatori in termini economici; d) equilibrio finanziario, economico e patrimoniale; e) individuazione delle competenze e delle responsabilità degli organi delle strutture; f) controllo sull’efficienza e sui risultati di gestione; g) progressiva attuazione della normativa in tema di dematerializzazione documentale. Art. 2 – Principi contabili e postulati di Bilancio L’attività amministrativa dell’Azienda Sanitaria Locale Benevento è diretta ad assicurare il perseguimento dei fini istituzionali, garantendo l’equilibrio economico, finanziario, patrimoniale, di breve e lungo periodo, nel rispetto dei principi contabili e postulati di bilancio contenuti nella normativa vigente. In particolare, i processi amministrativo–contabili si ispirano ai principi di legalità, trasparenza, efficienza, efficacia ed economicità e tendono alla responsabilizzazione nella gestione delle risorse oltre che al conseguimento degli obiettivi prefissati.

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Art. 3 – Finalità 1. Il presente Regolamento per l’Amministrazione e la Contabilità è adottato in armonia con il D.lgs. 118/2011. 2. Il Regolamento disciplina l’utilizzo delle risorse nel rispetto dell’autonomia di gestione dei Centri di Responsabilità. 3. Il Regolamento disciplina, altresì, le regole per il controllo interno sull’efficienza, efficacia e trasparenza della gestione ed individua le relative responsabilità. Art. 4 – Sistema contabile L’Azienda Sanitaria Locale Benevento adotta il sistema di contabilità economico-patrimoniale, costituito da contabilità generale e contabilità analitica, ed il Bilancio unico come strumento di individuazione e rappresentazione della situazione economica, finanziaria e patrimoniale e per la valutazione dell’andamento complessivo della gestione. Art. 5 – Contabilità sezionali di Bilancio e Centri di Responsabilità 1. Il Bilancio dell’Azienda Sanitaria Locale Benevento è unico, ai sensi del D.lgs. 118/2011. 2. Il Bilancio è realizzato attraverso contabilità sezionali convergenti. Ciascuna contabilità sezionale si riferisce a Centri di Responsabilità che utilizzano le risorse messe a loro disposizione in sede di budget. 3. I Centri di Responsabilità hanno autonomia gestionale ai sensi del D.lgs. 502/92. Ai fini del presente Regolamento, per ogni Centro di Responsabilità è individuato un titolare che ne è responsabile. 4. I Centri di Responsabilità possono essere articolati in unità di budget con autonomia nella gestione delle risorse assegnate. 5. Il budget e le risultanze delle contabilità sezionali approvati da ciascun Centro di Responsabilità concorrono a formare il Bilancio di esercizio dell’Azienda Sanitaria Locale Benevento adottato dal Direttore Generale. 6. L’U.O.C. G.E.F. coordina il processo di aggregazione delle contabilità sezionali dei Centri di Responsabilità. .

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TITOLO II

SISTEMA CONTABILE

Art. 6 – Principi del sistema contabile 1. Il sistema contabile adottato dall’Azienda Sanitaria Locale Benevento è di tipo economico-patrimoniale ed è costituito da: a) la contabilità generale; b) la contabilità analitica. 2. La contabilità generale si svolge secondo il metodo della partita doppia e adotta il principio della competenza economica per la stima del risultato economico dell’esercizio; essa registra i fatti gestionali, a consuntivo, secondo le raccomandazioni dei principi contabili vigenti e del D.lgs 118/2011. Il sistema di contabilità generale classifica gli elementi del patrimonio attività e passività rispettivamente per destinazione e natura, nonché i costi ed i proventi secondo la loro natura. I riepiloghi delle registrazioni di contabilità generale consentono, in corso d’anno e a fine esercizio, dopo le integrazioni e le rettifiche di chiusura, la stima del risultato economico e del patrimonio dell’Azienda nel suo complesso. 3. La contabilità analitica ha primariamente lo scopo di permettere le analisi economiche volte alla verifica e al miglioramento dell’efficienza della gestione. Essa classifica i proventi in base alla provenienza degli stessi e alla loro pertinenza al centro di responsabilità e ai processi, e i costi in base alla loro natura e destinazione. 4. In sede previsionale, la contabilità analitica è utilizzata per iscrivere i valori contabili preventivi per la costruzione dei budget annuale dei centri di responsabilità. I riepiloghi delle registrazioni di contabilità analitica consentono, in corso d’anno e a fine esercizio, dopo le integrazioni e le rettifiche di chiusura anche infra-annuali, di determinare i risultati economici consuntivi con riferimento ai centri di responsabilità, oltre che all’Azienda nel suo complesso. 5. L’Azienda, inoltre, si dota di un sistema di riclassificazione dei dati contabili idoneo alla predisposizione dei modelli CE ed SP (DM 2007, 2012 e s.m.i.) e di Conto Economico, Stato Patrimoniale e Rendiconto Finanziario (D.lgs. 118/2011, DM 2013 e s.m.i.). Art. 7 – Quadro informativo economico patrimoniale 1. Il quadro informativo economico-patrimoniale dell’Azienda è rappresentato da: a) un Bilancio preventivo economico annuale, in coerenza con la programmazione sanitaria e con la programmazione economico-finanziaria della Regione. Il Bilancio preventivo economico annuale include un Conto economico preventivo e un Piano dei flussi di cassa prospettici, redatti secondo gli schemi di Conto economico e di Rendiconto finanziario previsti dall'articolo 26 del D.lgs. 118/2011 e succ. modifiche ed integrazioni. Al Conto economico preventivo è allegato il Conto economico dettagliato, secondo lo schema CE di cui al Decreto ministeriale 13 novembre 2007 e successive modificazioni ed integrazioni.

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Il Bilancio preventivo economico annuale è corredato da una Nota illustrativa, dal Piano degli investimenti e da una Relazione redatta dal Direttore Generale. La Nota illustrativa esplicita i criteri impiegati nell’elaborazione del Bilancio preventivo economico annuale; La Relazione del Direttore Generale evidenzia i collegamenti con gli altri atti di programmazione aziendali e regionali; Il Piano degli investimenti definisce gli investimenti da effettuare nel triennio e le relative modalità di finanziamento. Il Bilancio preventivo economico annuale deve essere corredato dalla Relazione del Collegio Sindacale ed è predisposto entro il 30 settembre. b) Il Bilancio d'esercizio è redatto con riferimento all'anno solare. Si compone dello Stato patrimoniale, del Conto economico, del Rendiconto finanziario e della Nota integrativa ed è corredato da una Relazione sulla gestione sottoscritta dal Direttore Generale. Il Bilancio d’esercizio deve essere corredato dalla relazione del Collegio Sindacale ed è adottato entro il 30 aprile. I prospetti dei dati del Sistema Informativo sulle Operazioni degli Enti Pubblici (SIOPE) vengono allegati al Bilancio d'esercizio.

Art. 8 – Periodi contabili 1. L’esercizio contabile ha la durata di un anno e coincide con l'anno solare (1° gennaio - 31 dicembre). 2. In relazione agli scopi della contabilità, il sistema contabile gestisce: a) il periodo contabile corrispondente all’esercizio contabile (annualità); b) i periodi contabili corrispondenti a suddivisioni dell’esercizio contabile (infra-annualità). Art. 9 – Piano dei conti 1. Il piano dei conti identifica la natura delle operazioni di acquisizione e impiego delle risorse ed è strutturato in modo tale da garantire le registrazioni in partita doppia. 2. Il piano dei conti della contabilità generale è integrato con il piano dei conti della contabilità analitica. 3. La definizione e le modifiche del piano dei conti sono di competenza Regionale. 4. Il piano dei conti è strumento di fondamentale importanza su cui si basa il sistema di contabilità generale, in quanto l’impostazione del piano dei conti risponde alle esigenze di tipo informativo e conoscitivo che la Regione e le Aziende intendono perseguire. Il piano dei conti è costituito da un documento contenente tutti i conti utilizzati dall’Azienda per effettuare le rilevazioni in partita doppia. In particolare, definisce la classificazione di tutti gli elementi dello Stato Patrimoniale (attività, passività e patrimonio netto) e di tutte le voci del Conto economico (costi e ricavi) che caratterizzano la gestione dell’Azienda stessa: essi sono composti da una parte

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descrittiva che ha scopo informativo, e da una parte numerica che ha scopo di classificazione nelle diverse sezioni. La parte numerica serve a identificare il conto nel software di contabilità distinguendolo in modo univoco. La scelta e l’impostazione del Piano dei conti costituisce il fondamento attraverso il quale si articola la funzione del Bilancio nelle sue particolarità e nelle sue generalità. L’unità base del Piano dei Conti è rappresentata dal “sottoconto”, pertanto l’aggiornamento dei modelli avviene partendo dall’unità base allineando il Piano di Conti utilizzato dall’applicativo di contabilità con quello regionale che, a sua volta, è redatto secondo gli schemi ministeriali del D.lgs 118/2011. Le modifiche al piano vengono recepite dalla U.O.C G.E.F., che procede all’aggiornamento proposto rispetto allo stato dell’arte comunicando ai servizi aziendali interessati le modifiche che possono riguardare la soppressione di conti, l’istituzione di nuovi, modifiche nella descrizione e nel contenuto degli stessi, raggruppamenti, scorpori tra conti. L’Asl Benevento può liberamente apportare, a soli fini di rilevazione interna, delle modifiche agli schemi regionali, per esempio aggiungendo classificazioni più specifiche, che tuttavia a livello di rendicontazione esterna dovranno essere ricondotti agli schemi di Bilancio regionale. Art. 10 - Tenuta e conservazione delle scritture contabili Le scritture contabili dell'Azienda sono tenute e conservate a cura dell’U.O.C. G.E.F. con le modalità previste dalla legge e dal presente regolamento. Il sistema di Contabilità Aziendale, deve consentire la rilevazione dell'attività amministrativa e gestionale sotto il triplice aspetto finanziario, economico e patrimoniale. La tenuta delle scritture contabili è realizzata attraverso i seguenti libri e registri:

• libro giornale; • libro degli inventari;

• giornale di cassa sul quale vanno riportati cronologicamente i numeri e le date degli ordinativi d'incasso e dei mandati di pagamento con l'indicazione, altresì, del numero del conto corrente di Tesoreria, nonché le generalità del debitore o creditore, la causale e l'importo;

• libro mastro;

• registro unico delle fatture come statuito dall’art. 42 del D.L. 66/2014 convertito in Legge n. 89/2014.

Le scritture contabili sono tenute con strumenti informatici, e conservate anche su supporti magnetici secondo le modalità previste dalla legge. Il libro giornale, i registri IVA, il libro degli inventari, il registro dei cespiti ammortizzabili, il libro mastro ed il giornale di cassa sono conservati esclusivamente su supporti informatici e possono essere stampati, in tutto od in parte, su richiesta del Collegio Sindacale e degli organi competenti

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TITOLO III

BUDGET E PROGRAMMAZIONE

Art. 11 - Funzioni La Programmazione ed il Bilancio aziendale, riflettono gli obiettivi definiti dal Direttore Generale sulla base degli indirizzi previsti dagli atti di programmazione nazionale e regionale. Art. 12 - Programmazione Entro il 31 gennaio di ogni anno il Direttore Generale predispone, un documento programmatico generale (Direttiva Annuale Generale) nel quale sono illustrate le linee di sviluppo dell’anno dell’Azienda in coerenza con quanto previsto dal piano triennale della performance. La Direttiva identifica i principali risultati da realizzare e determina, gli obiettivi di miglioramento, indicando progetti speciali e scadenze intermedie. Contestualmente il Direttore Generale propone ai singoli Centri di responsabilità di cui all’art. 14 una scheda di budget contenente i dati di attività e di consumo relativi all’anno in corso e agli esercizi precedenti. Entro il 01 settembre di ciascun anno, ciascun Centro di responsabilità fa pervenire alla Direzione Generale le proprie motivate indicazioni circa gli obiettivi da raggiungere, i costi da sostenere e le entrate che prevede di realizzare nell’anno successivo. I Centri di responsabilità presentano proposte, descrivendo le modalità di svolgimento della gestione e la graduazione delle risorse finanziarie di ciascun centro di costo ed indicando analiticamente la tipologia, l'entità e l'uso dei fattori produttivi da utilizzare per il raggiungimento dell'obiettivo programmato. Le proposte gestionali sono formulate per centri di attività (costo e ricavo) e presentati dai titolari dei Centri di responsabilità sotto forma di budget su modelli forniti dalla Direzione Generale. Ciascun Centro di responsabilità ha il compito di far convergere il contributo di tutti i propri collaboratori alla stesura della proposta di budget, ed in ogni ambito di lavoro sono create le condizioni per favorire la massima espressione di idee e proposte di miglioramento. Art. 13 - Budget Il budget è un documento annuale in cui sono esplicitate le azioni che le singole unità operative dell’Azienda, avvalendosi delle risorse assegnate, devono realizzare nell’ambito delle scelte strategiche Aziendali. Il budget costituisce lo strumento per realizzare un’efficiente e costante verifica dell’andamento della gestione sia in termini di risultati raggiunti che di costi sostenuti. Il budget sottende un processo previsionale, accurato e coordinato, che utilizza in modo organico tutti gli elementi conoscitivi Aziendali, nonché un’assunzione diffusa di responsabilità da parte dei dirigenti assegnati ai diversi centri di responsabilità dell’Azienda. La previsione di budget dei fattori produttivi da impiegare nel periodo di riferimento è espressa a valore. Per il personale dipendente è indicata la previsione dei costi delle

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unità assegnate, per le immobilizzazioni ed i costi pluriennali (manutenzioni straordinarie, attrezzature sanitarie, informatiche e beni mobili) sono indicate le quote di ammortamento previsionali. Art. 14 - Assegnatari dei Budget

I budget sono riferiti ai centri di responsabilità. Il Centro di Responsabilità è un segmento Aziendale, che opera per raggiungere determinati risultati ed è individuabile in una persona che assume la responsabilità delle azioni intraprese. Il Centro di responsabilità è individuato in base alla rilevanza degli obiettivi assegnati e delle risorse umane, tecnologiche e finanziarie a disposizione. I Centri di responsabilità si distinguono in: - Centri di attività chiamati ad attivare i processi di produzione tipici dell’Azienda e quindi a garantire l’erogazione dei servizi; - Centri di spesa che supportano i processi produttivi e sono chiamati a gestire l’acquisizione dei fattori produttivi utilizzati dai centri di attività. Per fattori produttivi si intendono le tipologie di risorse impiegate nel processo produttivo (personale, prodotti farmaceutici, utenze, materiali, manutenzione, etc.). Il budget riferito ai centri di attività contiene obiettivi di prestazioni sanitarie, integrati da quelli di efficienza, qualità ed economicità. Il budget comprende i ricavi da prestazioni ed i costi di produzione dei servizi sanitari e di svolgimento di programmi e progetti specifici finanziati da altri enti pubblici o privati. Il totale delle previsioni economiche dei centri di attività deve trovare corrispondenza nella previsione economica dei costi e dei ricavi complessivi dell’Azienda indicati nel Bilancio preventivo economico annuale. Art. 15 - Responsabilità ed autonomia dei centri di attività e di spesa I centri di attività garantiscono l’attuazione dei programmi annuali previsti nel piano Aziendale e nel piano di struttura operativa assumendosi la responsabilità del raggiungimento dei risultati indicati. I centri di spesa attivano tutte le procedure amministrative per garantire la disponibilità dei fattori produttivi ai centri di attività. Il responsabile del budget, nell’espletamento dell’incarico di direzione della struttura operativa, governa l’impiego delle risorse entro la previsione del budget finalizzandole agli obiettivi assegnati; periodicamente verifica l’andamento delle attività e l’andamento complessivo dei costi sulla base di specifici report. Il responsabile del centro di attività e di spesa deve perseguire l’efficienza dei processi produttivi e risponde della gestione complessiva delle risorse a disposizione. E’ vincolato nei contenuti ma non nei modi, dagli indirizzi del Direttore Generale. Assume l'autonomia gestionale ed organizzativa del Centro di responsabilità; sceglie ed attua gli assetti organizzativi ritenuti più idonei al raggiungimento degli obiettivi mediante un'adeguata risposta alle esigenze dell'utenza, l'ottimale utilizzazione delle risorse, il pieno utilizzo delle strutture e delle apparecchiature, la razionalizzazione dei costi di produzione dei servizi ed infine, la soddisfazione degli operatori riguardo al loro ruolo professionale, alla congruità ed equità dei carichi di lavoro e dei sistemi di riconoscimento.

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Art. 16 - Gestione dei budget dei centri di spesa e di entrata Il Direttore Generale, annualmente, e successivamente all'approvazione del bilancio preventivo economico annuale individua, ai sensi del d.lgs. 502/92, i Dirigenti ai quali è affidata la competenza e la responsabilità dell'acquisizione dei fattori produttivi da impiegare nella gestione determinando gli obiettivi da perseguire. Agli stessi sono attribuiti, unitamente alle dotazioni necessarie, i budget di spesa.

Art. 17 - Variazioni di budget E’ facoltà del Direttore Generale modificare le dotazioni di risorse attribuite alla gestione dei centri di spesa su motivata proposta del Dirigente competente nell'ambito delle assegnazioni di budget. L’U.O.C. Controllo di Gestione provvede ad apportare le modifiche al budget del centro di spesa su autorizzazione del Direttore Generale. Se le variazioni alle dotazioni dei budget influenzano i budget di altri servizi, queste devono essere preventivamente comunicate ai responsabili dei servizi interessati i quali possono formulare osservazioni entro 5 giorni dalla ricezione. Art. 18 - Procedura per la realizzazione del Piano degli Investimenti con

identificazione del Budget per ogni intervento programmato

La presente procedura descrive le fasi per la definizione del Piano degli Investimenti da parte dell’Azienda che prevedono il coinvolgimento delle strutture aziendali, degli organi e degli organismi competenti per valutazioni condivise di necessità, opportunità e convenienza. In particolare, l’Azienda provvede, sulla base degli atti programmatici nazionali, regionali ed aziendali, alla predisposizione del Piano degli Investimenti da cui emerge la necessità di disporre di investimenti al fine di migliorare l’efficacia, la qualità e l’efficienza dell’attività aziendale. Il Piano degli Investimenti, che definisce gli investimenti da effettuare nel triennio e le relative modalità di finanziamento, è prodotto per un arco temporale di tre esercizi e ridefinito in modo specifico in ogni esercizio. Ai sensi del comma 3, art. 25 del D.Lgs. n. 118/2011, il Piano degli Investimenti è allegato al Bilancio preventivo economico annuale ed è approvato unitamente a quest’ultimo. Il Piano degli Investimenti è redatto in accordo a quanto definito nel Piano biennale di esigenze di beni e servizi, adottato dalla Direzione Generale e trasmesso alla So.Re.Sa. S.p.A. entro il mese di Settembre di ogni anno. Ai fini della redazione del Piano degli Investimenti, l’Azienda valuta le richieste di acquisizioni di cespiti e di interventi di manutenzione con riferimento ai seguenti aspetti: · attuazione di programmi strategici aziendali in linea con la programmazione socio-sanitaria regionale; · interventi di manutenzione, ristrutturazione e adeguamento a norme di legge e di messa in sicurezza; · sostituzione di cespiti obsoleti indispensabili per l’erogazione dei servizi sanitari oppure per l’erogazione dei servizi tecnico/amministrativi; · completamento di interventi in corso di realizzazione;

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· acquisizione di cespiti in conseguenza di un aumento della richiesta di una data prestazione o destinati ad allestire un nuovo reparto/struttura con lo scopo di migliorare il tipo e la qualità dell’offerta diagnostica e terapeutica. Entro il 01 settembre di ogni anno, i responsabili di ciascun Distretto o Presidio Ospedaliero, i Direttori di Dipartimento, nonché le U.O.C. designate all’acquisto di immobilizzazioni, possono predisporre una proposta di investimento sulla base di uno specifico fabbisogno. Ciascuna proposta di investimento deve contenere almeno le seguenti informazioni: · tipologia della proposta di intervento (es. l’ampliamento e/o ammodernamento delle strutture, intervento di manutenzione, acquisizione di cespite etc.); · soggetti coinvolti; · fasi; · attività da svolgere; · costo da sostenere per l'esecuzione dell'opera o per l'acquisizione del cespite; · data di scadenza degli interventi da porre in essere; · richieste motivate e documentate; · segnalazioni di obsolescenza, inaffidabilità, difformità normativa, fuori uso certificate dai servizi competenti; · disponibilità di nuove tecnologie per il miglioramento dell’assistenza sanitaria; · eventuali nuove disposizioni e/o normative sopraggiunte per le quali risulti necessario effettuare investimenti specifici; · eventuali prescrizioni contenute nei Decreti di accreditamento regionali in termini di requisiti strutturali e minimi tecnologici a cui l’Azienda è tenuta a conformarsi. Le proposte di investimento, complete di tutte le relazioni e degli allegati, vengono sottoposte alla Direzione Generale che provvede a smistarle ad un Nucleo (HTA) Aziendale, istituito dalla Direzione Generale, e composto da professionisti interni all’Asl. Il Nucleo (HTA), entro il 25 del mese di settembre di ogni anno, effettua l’istruttoria delle proposte di investimento ricevute, effettuando una valutazione di necessità, opportunità e convenienza dell’investimento. Ai fini della valutazione delle proposte, è valutata la coerenza degli investimenti proposti con gli obiettivi aziendali, con le esigenze assistenziali, con l’adeguatezza dei mezzi tecnici esistenti, con l’avvio di nuove attività e con gli aspetti legati alla sicurezza. Completata l’istruttoria, il Nucleo (HTA) Aziendale invia la proposta degli investimenti così individuati alla Direzione Generale che, effettuate le valutazioni, provvede all’approvazione ed alla formalizzazione del Piano degli Investimenti in sede di redazione del Bilancio preventivo economico annuale. L’U.O.C. Controllo di Gestione provvede all’attribuzione del Budget per ogni intervento programmato. Di conseguenza, nel Piano degli Investimenti saranno presenti tutti gli interventi programmati autorizzati con identificazione della fonte di finanziamento da utilizzare e del Budget per singolo intervento.

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L’U.O.C. che tiene in carico la procedura di acquisizione delle immobilizzazioni provvede, in corso di esecuzione dell'opera o di acquisizione del cespite, a monitorare la spesa sostenuta rispetto al Budget stabilito nel Piano degli Investimenti. Eventuali problematiche sorte nel corso del processo di investimento (es. aggiornamento esigenze, modifica dei tempi concordati, costi diversi da quelli programmati, etc.) devono essere motivate e segnalate alla Direzione Generale, al fine di proporre azioni di adeguamento o alternative. Flusso Procedura Attività Competenza Tempistica

Elaborazione proposta di investimento sulla base di uno specifico fabbisogno.

Responsabili di ciascun Distretto o Presidio Ospedaliero, i Direttori di Dipartimento, nonché le U.O.C. designate all’acquisto di immobilizzazioni

Entro il 01 settembre di ogni anno – da consegnare alla Direzione Generale

Valutazione di necessità, opportunità e convenienza dell’investimento

Nucleo (HTA) Aziendale Entro il 25 del mese di settembre di ogni anno, effettua l’istruttoria delle proposte di investimento ricevute

Approvazione e formalizzazione del Piano degli Investimenti in sede di redazione del Bilancio preventivo economico annuale

Direzione Generale Entro il 30 settembre di ogni anno

Attribuzione del Budget per ogni intervento programmato.

U.O.C. Controllo di Gestione

Entro il 31 gennaio

Monitoraggio della spesa sostenuta rispetto al Budget stabilito nel Piano degli Investimenti + eventuali segnalazioni alla Direzione Generale

U.O.C. che tiene in carico la procedura di acquisizione delle immobilizzazioni

Nel corso del processo di investimento

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TITOLO IV

GESTIONE

Art. 19 – Finalità del processo di gestione Il processo di gestione ha lo scopo di registrare, all’interno del sistema contabile, gli eventi che hanno rilevanza sotto il profilo economico-patrimoniale. Art. 20 – Le registrazioni degli eventi contabili 1. La contabilità si prefigge di rilevare i fatti esterni di gestione (eventi contabili), che riguardano le transazioni (scambi di beni e servizi) tra l’Azienda ed i terzi, determinando i risultati che da essi ne conseguono. 2. La rilevazione contabile consiste nella raccolta e nell’elaborazione dei dati relativi alla gestione, al fine di rappresentarli e interpretarli. 3. La rappresentazione contabile dei fatti amministrativi si concretizza nel momento in cui si determina la corrispondente manifestazione numeraria. Art. 21 – Modalità di registrazione degli eventi contabili 1. Gli eventi contabili sono rilevati nel sistema contabile, producendo le opportune registrazioni nel ciclo attivo e nel ciclo passivo. 2. L’iscrizione dei crediti e dei proventi si effettua secondo le seguenti regole: a) I crediti sono registrati solo se giuridicamente certi. b) I crediti, come definiti dai principi contabili, di cui alla normativa vigente, vanno esposti in Bilancio al valore di presunto realizzo. Il valore nominale dei crediti in Bilancio viene rettificato tramite un fondo di svalutazione, secondo quanto disposto dai suddetti principi contabili. c) I proventi sono registrati solo se effettivamente realizzati, ovvero: c.1) per l’attività istituzionale: c.1.1) per i contributi e finanziamenti statali la formale comunicazione dell’assegnazione genera una conferma o modifica del budget assegnato e quindi l’eventuale convalida degli stanziamenti definiti in sede previsionale; c.1.2) per i proventi gli incassi effettivamente realizzati nell’esercizio; c.1.3) per le altre risorse relative all’attività istituzionale, derivanti da attività convenzionale, è necessaria la comunicazione da parte del finanziatore dell’assegnazione; c.2) per l’attività commerciale: c.2.1) con riferimento alle attività eseguite nell’ambito di contratti e convenzioni per conto terzi, le rilevazioni contabili devono essere effettuate al momento dell’emissione della fattura o avviso di fattura ed i valori da riportare in contabilità generale coincidono con quelli indicati nella fattura stessa. 3. I costi devono essere correlati con i proventi dell'esercizio o con le altre risorse disponibili per lo svolgimento delle attività istituzionali. Detta correlazione costituisce un corollario fondamentale del principio della competenza economica e intende esprimere la necessità di contrapporre ai componenti economici positivi

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dell'esercizio i relativi componenti economici negativi degli oneri e spese, siano essi certi o presunti. Tale correlazione si realizza: a) per associazione di causa ad effetto tra costi ed erogazione; b) per cessione di prodotti o servizi; c) per ripartizione dell'utilità o funzionalità pluriennale su base razionale e sistematica in mancanza di una più diretta associazione (tipico esempio ne è l'ammortamento); d) per imputazione diretta di costi perché associati a funzioni istituzionali, perché associati al tempo, o perché sia venuta meno l'utilità o la funzionalità del costo. In particolare si realizza quando: d.1) i costi sostenuti in un esercizio esauriscano la loro utilità già nell'esercizio stesso, o non sia identificabile o valutabile la futura utilità; d.2) non sia più esistente, identificabile o valutabile la futura utilità o la funzionalità dei fattori produttivi i cui costi erano stati sospesi in esercizi precedenti; d.3) l'associazione o la ripartizione delle utilità del costo su base razionale e sistematica non risulti più di sostanziale rilevanza. 4. I debiti vanno esposti in bilancio al valore nominale. Art. 22 – Gestione delle scritture contabili Le scritture contabili sono effettuate sistematicamente secondo l’ordine cronologico di accadimento. Art. 23 – Spese di missione e rimborso spese di pernottamento, vitto e viaggio Le spese di missione connesse con l'assolvimento dei doveri di servizio sono disciplinate dal Regolamento per la Disciplina delle Missioni.

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TITOLO V

PROCEDURE PER LE RISCOSSIONI

Art. 24 – Ciclo Attivo Area Crediti e Ricavi Procedura per la definizione delle diverse fasi di acquisizione, rilevazione e

gestione dei crediti correlati alle diverse tipologie di ricavi e di utilizzo dei fondi

vincolati.

La procedura in esame si pone l’obiettivo di definire le diverse fasi di acquisizione, rilevazione e gestione dei crediti correlati alle seguenti tipologie di ricavi: · contributi in conto esercizio per quota Fondo Sanitario Regionale (FSR); · contributi in conto esercizio extra Fondo Sanitario Regionale (FSR); · contributi in conto esercizio per Ricerca; · contributi in conto esercizio da privati; · ricavi da compartecipazione alla spesa sanitaria (ticket); · ricavi per prestazioni erogate in regime di intramoenia; · ricavi per prestazioni sanitarie, sociosanitarie e non; · concorsi, recuperi e rimborsi. 1. Contributi in conto esercizio per quota Fondo Sanitario Regionale (FSR)

Sono fondi assegnati dalla Regione per finanziare l’attività istituzionale, anche attraverso fondi vincolati al raggiungimento di specifici obiettivi finanziati esclusivamente dal Fondo Sanitario Regionale. L’indistinto contiene la quota capitaria, i finanziamenti per funzioni non tariffate e in generale tutti i contributi legati alla quota indistinta. Il vincolato contiene i seguenti contributi: -obiettivi di piano; -Assistenza a extracomunitari; -Aids; -Veterinaria; -Borse di studio ai medici di medicina generale; -Fondo di esclusività; -Attività di medicina penitenziaria; -Prevenzione e cura della fibrosi cistica; -Provvidenze economiche agli Hanseniani; -Medicina penitenziaria. Annualmente la Regione adotta il provvedimento ufficiale di ripartizione del finanziamento statale della spesa sanitaria regionale corrente con il quale assegna alle Aziende Sanitarie la quota indistinta e vincolata del FSR e ne dà comunicazione. In merito alla quota indistinta dei contributi in conto esercizio, l’U.O.C. G.E.F., a seguito dell’adozione del provvedimento di riparto, provvede ad effettuare le relative scritture in contabilità generale secondo quanto previsto dal D.Lgs n. 118/2011 e ss.mm.ii e relativa casistica applicativa. La Regione provvede all’erogazione dei fondi, mediante assegnazioni mensili alle Aziende Sanitarie. L’U.O.C. G.E.F. provvede mensilmente a verificare l’accredito della quota mensile e a verificare la coerenza con gli atti formali di assegnazione provvisoria / definitiva.

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L’U.O.C. G.E.F. acquisisce e archivia gli atti formali (es. Determine Dirigenziali, Delibere di Giunta Regionale, Decreti del Commissario ad Acta, etc.). In merito alla rilevazione dei contributi vincolati, il cui trattamento contabile è disciplinato dal D.Lgs n. 118/2011 e ss.mm.ii., per ciascuna linea progettuale, è nominato formalmente dalla Direzione Generale un dirigente responsabile. L’U.O.C. G.E.F. sulla base delle assegnazioni disposte dalla Regione, registra sul sistema informatico il ricavo per ciascuna linea progettuale. Ai fini delle rilevazioni contabili di utilizzo, i responsabili di ciascuna linea progettuale rendicontano all’U.O.C. Controllo di Gestione, trimestralmente, su un’apposita scheda operativa, le attività svolte ed i relativi costi sostenuti. L’U.O.C. Contabilità Generale sulla base delle rendicontazioni ricevute dall’U.O.C. Controllo di Gestione, rileva sul sistema informatico il relativo utilizzo. In sede di consuntivo, l’U.O.C. G.E.F.: · verifica la corrispondenza tra l’importo definito dal provvedimento di riparto ed il ricavo rilevato in contabilità generale; · verifica la corrispondenza tra i trasferimenti per FSR incassati durante l’anno dall’Azienda e quanto riportato negli atti formali della Regione di assegnazione provvisoria / definitiva; · verifica la corrispondenza della posizione creditoria dell’Azienda nei confronti della Regione, risultante in contabilità generale, rispetto ai dati regionali. Qualora necessario, l’U.O.C. G.E.F. procede ad eventuali riconciliazioni delle poste creditorie ed alle relative rettifiche in contabilità generale. Flusso Procedura Attività Competenza Tempistica

Provvedimento ufficiale di ripartizione del finanziamento statale della spesa sanitaria regionale corrente con il quale si assegna alle Aziende Sanitarie la quota indistinta e vincolata del FSR

Regione Annualmente

Scritture in contabilità generale secondo quanto previsto dal D.Lgs n. 118/2011 e ss.mm.ii e relativa casistica applicativa.

U.O.C. G.E.F. Ad evento

Erogazione fondi Regione Mensile Controllo corrispondenza accredito con atto formale di assegnazione

U.O.C. G.E.F. Mensile

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Archiviazione atti U.O.C. G.E.F. Ad evento Contributi vincolati e linee progettuali – nomina dirigente responsabile

Direzione Generale Ad evento

Rendicontazione contributi vincolati e linee progettuali – alla U.O.C. Controllo di Gestione

Dirigente responsabile Ogni tre mesi

Trasmissione report alla U.O.C. G.E.F.

U.O.C. Controllo di Gestione

Ogni tre mesi

Controlli di corrispondenza tra le risultanze della contabilità e provvedimenti e trasferimenti operati dalla Regione

U.O.C. G.E.F. Chiusura bilancio

2. Contributi in conto esercizio extra Fondo Sanitario Regionale (FSR)

I contributi in conto esercizio extra Fondo Sanitario Regionale (FSR) comprendono i contributi non rientranti nel riparto delle disponibilità finanziarie per il Servizio Sanitario Nazionale, assegnati da Regione, Provincia Autonoma, altri soggetti pubblici (Amministrazioni statali, Province, Comuni, etc.), inclusi i contributi dell’Unione Europea e le risorse derivanti dal gettito di fiscalità regionale. Ai fini della ricezione del finanziamento, l’Azienda presenta un progetto all’Ente Finanziatore (es. Regione, Province, etc.). L’Ente Finanziatore, approvato il progetto, assegna i contributi all’Azienda attraverso un atto formale che trasmette alla Direzione Generale e/o all’Unità Operativa titolare (es. Decreto Ministeriale, Deliberazione Regionale, convenzione o contratto stipulato con i soggetti di diritto privato, etc.). Le fasi di acquisizione, rilevazione e gestione dei crediti per contributi in conto esercizio extra Fondo Sanitario Regionale sono le stesse di quelle nel caso di contributi in conto esercizio per quota Fondo Sanitario Regionale (FSR) vincolato. Nel caso di contributi in conto esercizio extra Fondo Sanitario Regionale i responsabili di ciascuna linea progettuale rendicontano, oltre che all’U.O.C. Controllo di Gestione, anche all’Ente Finanziatore, qualora necessario e secondo tempistiche definite, le attività svolte ed i relativi costi sostenuti. Flusso procedura analogo al precedente.

3. Contributi in conto esercizio per Ricerca

I contributi in conto esercizio per Ricerca comprendono i contributi erogati dal Ministero della Salute, dalla Regione, da altri soggetti pubblici e da soggetti privati per attività di ricerca. Per quanto riguarda la definizione delle fasi di acquisizione, rilevazione e gestione di tali contributi si rimanda a quanto descritto per i “Contributi in conto esercizio extra Fondo Sanitario Regionale (FSR)”. Flusso procedura analogo al precedente.

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4. Contributi in conto esercizio da Privati

Per quanto riguarda la definizione delle fasi di acquisizione, rilevazione e gestione dei contributi in conto esercizio da Privati si rimanda a quanto descritto per i “Contributi in conto esercizio extra Fondo Sanitario Regionale (FSR)”. Flusso procedura analogo al precedente.

5. Ricavi da compartecipazione alla spesa sanitaria (ticket)

Le prestazioni sanitarie, ambulatoriali e di diagnostica prevedono, da parte dell’utente, il pagamento di una quota di compartecipazione alla spesa (ticket). Tale quota non è dovuta nei casi in cui l’utente sia in possesso di un diritto di esenzione per reddito, patologia ecc. Le compartecipazioni alla spesa sanitaria non sono soggette ad iva. Ogni tre mesi l’U.O.C. G.E.F. verifica la corrispondenza degli incassi da ticket con le risultanze degli estratti conto mensili postali. In caso di discordanze si procede alla riconciliazione dei saldi. Flusso Procedura Attività Competenza Tempistica

Verifica della corrispondenza degli incassi da ticket con le risultanze degli estratti conto mensili postali

U.O.C. G.E.F. Ogni tre mesi

6. Ricavi per prestazioni erogate in regime di Intramoenia

Per ricavi per prestazioni erogate in regime di Intramoenia si intendono i ricavi derivanti dalle attività di libera professione svolte dai medici dipendenti dell’Azienda, fuori dall’orario di lavoro e previa autorizzazione dell’Azienda stessa, per: · prestazioni ambulatoriali rese all’interno della struttura (Intramoenia pura); · prestazioni ambulatoriali rese all’interno di studi privati (Intramoenia allargata); · consulenze e altre prestazioni come ricomprese nel contratto nazionale e nel regolamento aziendale. Tali prestazioni sono erogate a fronte del pagamento da parte dell’assistito di una tariffa. Le tariffe sono fissate dall’Azienda, d’intesa con i medici interessati, sulla base di importi idonei a remunerare i compensi del professionista, dell’equipe, del personale di supporto, i costi pro-quota per l'ammortamento e la manutenzione delle apparecchiature, nonché ad assicurare la copertura di tutti i costi diretti ed indiretti sostenuti dall’Azienda. Per tutto quanto non previsto dalla presente procedura in materia di

regolamentazione dell’attività libero-professionale Intramoenia, si fa espresso

riferimento a quanto definito all’interno dei regolamenti vigenti.

7. Ricavi per prestazioni sanitarie, sociosanitarie e non

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La seguente procedura si applica in caso di ricavi per prestazioni sanitarie e sociosanitarie a rilevanza sanitaria erogate ad altri soggetti pubblici e privati ed in caso di ricavi per prestazioni non sanitarie. La principale fattispecie si riferisce alla prevenzione sanitaria, veterinaria e la sicurezza sul lavoro ed inoltre a tutti i ricavi per servizi sanitari e sociosanitari, per consulenze, per rilascio certificati di medicina legale, per sperimentazioni farmaci, per verifica impianti, etc. A seguito dell’erogazione della prestazione l’U.O.C. G.E.F. rilascia fattura al cliente e si effettua direttamente sul sistema di contabilità la relativa scrittura contabile di rilevazione del ricavo e del credito. A seguito del pagamento effettuato dal beneficiario della prestazione, l’Istituto Tesoriere comunica all’U.O.C. G.E.F. l’accredito delle somme liquidate sul conto dell’Azienda. L’U.O.C. G.E.F. effettua la verifica di coincidenza tra i documenti attivi emessi e le somme accreditate, prima di emettere la reversale di incasso. Ogni settimana, ciascuna U.O. competente trasmette all’U.O.C. G.E.F. l’elenco delle prestazioni erogate per le quali occorre emettere fattura. Per quanto riguarda i ricavi derivanti da sanzioni (ad esempio in caso di violazione delle norme igienico-sanitarie), il destinatario della sanzione effettua il pagamento sul c/c bancario dell’Azienda. Ciascuna U.O. competente redige apposito elenco con indicazione del soggetto destinatario della sanzione, della tipologia di violazione e dell’importo dovuto, aggiornato di volta in volta sulla base delle notifiche di avvenuto pagamento da parte del trasgressore. Ogni settimana, l’U.O. competente provvede ad inviare tale elenco riepilogativo all’U.O.C. G.E.F.. Per quanto riguarda i ricavi da visite fiscali, il Distretto provvede all’erogazione della prestazione prima che sia avvenuto il relativo pagamento da parte dell’Ente richiedente. Settimanalmente, il Distretto provvede ad inviare all’U.O.C. G.E.F. un prospetto delle prestazioni effettuate per la relativa fatturazione. Infine, per quanto riguarda i ricavi derivanti dal rilascio di pareri igienico-sanitari ad esempio in relazione all’apertura di attività commerciali, l’U.O. competente redige apposita rendicontazione con indicazione di tutti i pareri positivi rilasciati, con indicazione degli importi dovuti, da trasmettere ogni settimana all’U.O.C. Contabilità Generale che quindi provvede alla relativa fatturazione. L’U.O.C. G.E.F. ricevuta la comunicazione dall’Istituto Tesoriere dell’avviso di accredito, provvede a verificare la corrispondenza tra le rendicontazioni ricevute dalle strutture rispetto alle comunicazioni di incasso pervenute ed a rilasciare apposita reversale di incasso all’Istituto Tesoriere. In caso di difformità, l’U.O.C. G.E.F. provvede a darne comunicazione al la U.O. competente per le verifiche di competenza. Una apposita reportistica resa disponibile dal sistema informatico di contabilità consente di distinguere nel dettaglio i costi ed i ricavi dell'attività commerciale da quelli dell'attività istituzionale e di costruire bilanci sezionali riepilogativi. Detta reportistica viene utilizzata dall’Azienda per definire l'attività da assoggettare ad IRES ed IRAP. Flusso Procedura

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Attività Competenza Tempistica

Fatturazione della prestazione

U.O.C. G.E.F. Ad evento

Pagamento dell’Utente e Rilevazione provvisorio in entrata

Istituto Tesoriere Ad evento

Trasmissione all’U.O.C. G.E.F. dell’elenco delle prestazioni erogate per le quali occorre emettere fattura

U.O. competenti Ogni settimana

Trasmissione all’U.O.C. G.E.F. dell’elenco delle sanzioni erogate per le quali occorre emettere fattura

U.O. competenti Ogni settimana

Verifica di coincidenza tra i documenti attivi emessi e le somme accreditate

U.O.C. G.E.F. Ad evento

Per eventuali difformità comunicazione alla U.O. competente

U.O.C. G.E.F. Ad evento

8. Concorsi, recuperi e rimborsi

La seguente procedura si applica in caso di recuperi e rimborsi da parte di altri soggetti pubblici e privati spettanti all’Azienda a vario titolo per spese varie sostenute dall’Azienda, quali ad esempio i rimborsi assicurativi, indennità temporanee a favore del personale comandato, etc. Le Strutture aziendali erogatrici di servizi, nell’ambito dell’esercizio delle proprie funzioni, verificano l’ammontare dei crediti maturati nell’esercizio a titolo di recupero/rimborso per spese sostenute dall’Azienda. Mensilmente tali strutture comunicano all’U.O.C. G.E.F. le somme relative a recuperi/rimborsi di competenza da incassare a fronte di spese sostenute dall’Azienda. L’U.O.C. G.E.F., sulla base della rendicontazione trasmessa, provvede ad effettuare la scrittura in contabilità generale di rilevazione del ricavo e del credito. L’U.O.C. G.E.F. provvede all’archiviazione di tutta la documentazione attestante il credito. Flusso Procedura Attività Competenza Tempistica

Report delle somme relative a recuperi/rimborsi per spese varie sostenute dall’Azienda, quali ad

U.O. competenti Mensilmente

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esempio i rimborsi assicurativi, indennità temporanee a favore del personale comandato, etc.da trasmettere alla U.O.C. G.E.F. Scritture in contabilità U.O.C. G.E.F. Mensilmente Archiviazione documentazione

U.O.C. G.E.F. Mensilmente

9. Procedura per la definizione dei riscontri periodici tra le risultanze contabili

interne all’Azienda e quelle esterne, provenienti dai debitori

La procedura in esame si pone l’obiettivo di definire le diverse fasi relative alle attività di riconciliazione ed allineamento delle risultanze contabili interne all’Azienda e quelle esterne, provenienti dai debitori. Tale verifica, è effettuata a livello interno annualmente a campione e costituisce una delle principali procedure di verifica da parte del Collegio Sindacale. Nello specifico, l’operazione di verifica è denominata “circolarizzazione dei crediti o dei clienti”, il cui obiettivo fondamentale consiste nell’accertare l’esistenza e la correttezza del saldo dei crediti. In sede di consuntivo l’U.O.C. G.E.F., entro il giorno 15 febbraio di ogni anno, predispone la lista dei debitori per i quali risulta una posizione creditoria. L’U.O.C. G.E.F. trasmette ai debitori individuati la richiesta di conferma del saldo del credito vantato. Nella richiesta si richiede al debitore di comunicare, oltre il saldo della posizione debitoria anche il dettaglio delle singole partite di debito. Le richieste sono inviate ai debitori mediante delle lettere di circolarizzazione che riportano in allegato l’estratto conto ed i movimenti intervenuti con il debitore nel periodo di riferimento considerato. In caso di mancata corrispondenza tra le risultanze contabili interne all’Azienda e quelle esterne provenienti dai debitori si procederà, quindi alla riconciliazione dei saldi, che potrebbe comportare la richiesta di ulteriori informazioni al debitore (per esempio la richiesta di documenti giustificativi). In caso di mancata risposta da parte del debitore, l’U.O.C. G.E.F. provvede a richiedere conferma alle strutture competenti della titolarità del credito. L’U.O.C. G.E.F. provvede all’archiviazione delle lettere di circolarizzazione e della relativa documentazione. Si precisa che la presente procedura si applica limitatamente ai crediti verso persone giuridiche dotate di partita IVA. Flusso Procedura Attività Competenza Tempistica

Riconciliazione ed allineamento delle risultanze contabili interne

U.O.C. G.E.F. Annualmente

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all’Azienda e quelle esterne, provenienti dai debitori titolari di P.I. Predisposizione la lista di una lista di debitori per i quali risulta una posizione creditoria.

U.O.C. G.E.F. Entro il 15 febbraio

Trasmette ai debitori individuati della richiesta di conferma del saldo del credito vantato dall’Azienda

U.O.C. G.E.F. Entro il 28 febbraio

In caso di mancata corrispondenza tra le risultanze contabili interne all’Azienda e quelle esterne provenienti dai debitori si procede alla riconciliazione

U.O.C. G.E.F. Entro 31 marzo

Archiviazione delle lettere di circolarizzazione e della relativa documentazione.

U.O.C. G.E.F. Entro 31 marzo

10. Procedura per la definizione di appropriati controlli atti a garantire la

correttezza formale e sostanziale delle operazioni che originano il credito

Ogni operazione suscettibile di generare ricavi o di originare, modificare od estinguere crediti deve essere accompagnata e comprovata da appositi documenti approvati prima della loro rilevazione contabile. Di seguito si elencano i titoli idonei ad originare il credito: · contributi da Regione, Stato ed altri enti: provvedimento formale di assegnazione delle risorse destinate al finanziamento della spesa sanitaria corrente e non; · altri contributi: atti formali di assegnazione delle somme; · ticket e prestazioni ALPI: pagamenti effettuati dall’utente; · altri ricavi: provvedimenti amministrativi comportanti il sorgere di crediti in capo all’Azienda, rendicontazioni attestanti l’erogazione delle prestazioni. In caso di crediti iscritti in contabilità e vantati dall’Azienda nei confronti della

Regione e/o di altri enti pubblici, l’iscrizione del credito a Bilancio è sempre supportata da un atto formale (DGR, determina dirigenziale, nota protocollo regionale). Il Direttore dell’U.O.C. G.E.F. verifica la legittimità e l’idoneità di tali titoli. Nel caso di entrate derivanti dall’erogazione di prestazioni e servizi, le procedure di controllo vengono effettuate dalla struttura competente che attesta l’avvenuta effettuazione del servizio richiesto o attesta la necessità di procedere alla fatturazione. Flusso Procedura

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Operazione suscettibile di

generare ricavi o di

originare, modificare od estinguere crediti

Comprovata da appositi

documenti approvati

prima della loro rilevazione contabile

Tempistica

Contributi da Regione, Stato ed altri enti

Provvedimento formale di assegnazione

Ad evento

Altri contributi Atti formali di assegnazione Ad evento

Ticket e prestazioni ALPI Pagamenti effettuati dall’utente

Ad evento

Altri ricavi Provvedimenti amministrativi comportanti il sorgere di crediti in capo all’Azienda, rendicontazioni attestanti l’erogazione delle prestazioni.

Ad evento

Verifica della legittimità e idoneità di tali titoli

U.O.C. G.E.F. Ad evento

Procedura di controllo delle entrate derivanti

dall’erogazione di

prestazioni e servizi, con attestazione dell’avvenuta effettuazione del servizio richiesto o con attestazione della necessità di procedere alla fatturazione

U.O. competente Ad evento

11. Procedura per la valutazione del rischio di inesigibilità dei crediti e la stima

degli accantonamenti relativi a sconti ed altre rettifiche di crediti

Valutazione del rischio di inesigibilità dei crediti Al fine di controllare e valutare il rischio di inesigibilità dei crediti, l’U.O.C. G.E.F. verifica che: · gli incassi, non accoppiati con le relative fatture, siano tempestivamente segnalati; · le fatture scadute siano immediatamente individuate e si sollecitino i clienti per il pronto pagamento. Semestralmente, l’U.O.C. G.E.F. verifica nel sistema di contabilità generale le posizioni creditorie scadute che non risultano ancora riscosse. Nello specifico, il referente dell’U.O.C. G.E.F. preposto a tale attività, estrae dal sistema di contabilità un report delle posizioni creditorie scadute al fine di predisporre la lettera di sollecito da inviare ai debitori, per il recupero degli importi dovuti. Tale lettera è sottoposta alla firma del responsabile dell’U.O.C. G.E.F.. La lettera di sollecito è trasmessa, per Pec o raccomandata con avviso di ricevimento, e contiene l’invito a pagare l’importo dovuto eventualmente incrementato delle spese postali entro un termine di 15 giorni

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dal ricevimento della stessa. Il debitore è tenuto a notificare l’avvenuto pagamento attraverso l’invio (anche via fax o telematica) dell’attestazione del versamento. In caso di mancata estinzione del debito la relativa documentazione è passata a contenzioso e la gestione dei loro incassi è affidata alla U.O.C. Affari Legali. Semestralmente, l’U.O.C. Affari Legali trasmette apposito report delle sentenze emesse all’U.O.C. G.E.F.. In caso di sentenze a favore dell’Azienda, l’U.O.C. G.E.F. verifica l’avvenuto pagamento attraverso la rendicontazione degli incassi resa disponibile dall’Istituto Tesoriere e ne dà comunicazione all’U.O.C. Affari Legali. L’evidenza statistica delle perdite su crediti sostenute negli anni consente all’Azienda di quantificare il rischio generico di inesigibilità. Sconti e abbuoni L’U.O.C. Contabilità Generale annualmente provvede a stimare, in base alla casistica storica ed alla prassi corrente, l’incidenza di sconti ed abbuoni normalmente concessi al momento dell’incasso, per considerarne l’effetto sulla valutazione di Bilancio. Dopo aver valutato il rischio di inesigibilità e l’eventualità di rettifiche di crediti dovute a sconti e abbuoni, l’U.O.C. G.E.F. effettua la stima dell’accantonamento a fondo svalutazione crediti. Flusso Procedura Attività Competenza Tempistica

Controllo e valutazione del rischio di inesigibilità dei crediti

U.O.C. G.E.F. Semestrale

Estrae dal sistema di contabilità di un report delle posizioni creditorie scadute al fine di predisporre la lettera di sollecito da inviare ai debitori, per il recupero degli importi dovuti.

U.O.C. G.E.F. Semestrale

Notifica dell’avvenuto pagamento attraverso l’invio (anche via fax o telematica) dell’attestazione del versamento

Debitore Entro 15 giorni dal ricevimento della lettera

In caso di mancata estinzione del debito la relativa documentazione è passata a contenzioso e la gestione dei loro incassi è affidata alla U.O.C. Affari Legali.

U.O.C. G.E.F. Ad evento

Trasmissione Report U.O.C. Affari Legali Ogni sei mesi

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sentenze emesse alla U.O.C. G.E.F. In caso di sentenze a favore dell’Azienda, si verifica l’avvenuto pagamento attraverso la rendicontazione degliincassi resa disponibile dall’Istituto Tesoriere e se ne dà comunicazione all’U.O.C. Affari Legali.

U.O.C. G.E.F. Ad evento

L’evidenza statistica delle perdite su crediti sostenute negli anni consente all’Azienda di quantificare il rischio generico di inesigibilità.

U.O.C. G.E.F. Chiusura Bilancio

12. Procedura per la ricognizione, archiviazione e monitoraggio di tutti i

provvedimenti di assegnazione somme da Regione, Stato ed altri enti

Il referente dell’U.O.C. G.E.F., preposto a questa attività, scarica dal web la documentazione di interesse per l’Azienda. Acquisita la documentazione, il referente provvede, all’assegnazione della documentazione alle strutture aziendali interessate. In caso di assegnazione delle somme da Regione, Stato ed altri enti, l’U.O.C. G.E.F. effettua le rilevazioni contabili dei crediti e dei ricavi sulla base di adeguati atti formali a supporto. Flusso Procedura Attività Competenza Tempistica

Scarico dal web della documentazione di interesse per l’Azienda.

U.O.C. G.E.F. Ad evento

Assegnazione della documentazione alle strutture aziendali interessate.

U.O.C. G.E.F. Ad evento

Art. 25 – Riscossione dei proventi 1. I proventi sono riscossi dall'Istituto Bancario che gestisce il servizio di cassa tramite ordinativi d'incasso. 2. Le somme introitate tramite il servizio dei conti correnti postali devono affluire periodicamente all'Istituto Bancario di cui al comma precedente. Art. 26 – Ordinativi d'incasso

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1. Gli ordinativi di incasso, numerati in ordine progressivo per ciascun esercizio contabile, sono sottoscritti dal Direttore Generale o da un suo delegato e dal Responsabile dell’U.O.C. Economico Finanziaria; 2. Gli ordinativi di incasso contengono le seguenti indicazioni: a) voce del piano dei conti (codice e descrizione) sia della contabilità analitica che della contabilità generale; b) conto corrente/ sottoconto di accredito; c) esercizio di competenza; d) nome e cognome o denominazione del debitore, codice fiscale e/o partita I.V.A.; e) causale della riscossione; f) importo in cifre e lettere; g) data di emissione; h) codificazione secondo il SIOPE, sulla base della normativa vigente in materia; i) CUP/CIG di riferimento (se previsti dalla normativa vigente). 3. Gli ordinativi di incasso che si riferiscono ad entrate dell'esercizio in corso sono tenuti distinti da quelli relativi agli esercizi precedenti da contraddistinguersi, nella descrizione, con l'indicazione "crediti esercizi precedenti". Gli ordinativi di incasso sono cronologicamente registrati nell'apposito giornale di cassa e nei partitari di entrata. 4. Sono emessi ordinativi di incasso informatici nel rispetto delle disposizioni vigenti.

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TITOLO VI

PROCEDURE PER I PAGAMENTI

Art. 27 – Ciclo passivo La procedura si pone l’obiettivo di disciplinare gli approvvigionamenti di: -beni sanitari; -beni non sanitari; -servizi sanitari (vedi anche art. 28 comma 2); -servizi non sanitari. I modelli operativi sono funzione delle scelte di programmazione regionale e tengono conto delle caratteristiche degli acquisti da effettuare. Il ciclo passivo è improntato nell’ottica della dematerializzazione e della semplificazione dei processi con la creazione di un fascicolo elettronico. Aggiudicata, la gara viene formalizzata con apposito atto amministrativo e l’aggiudicazione viene notificata alle Unità interessate. Concluso l’iter si procede con: - la stipula del contratto di fornitura; -la nomina del responsabile del procedimento; -la gestione dell’esecuzione del contratto di fornitura ed emissione dei singoli ordinativi; -la gestione delle inadempienze e dell’eventuale contenzioso relativo al contratto. Con particolare riferimento agli acquisti di beni si identificano le seguenti attività: -ordine di acquisto; -registrazione delle fatture; -liquidazione e pagamento. Il responsabile degli acquisti, in base alle richieste avanzate dall’Unità interessata, verifica la disponibilità minima di magazzino. Eseguite le verifiche dovute, in assenza del bene richiesto viene emesso l’ordine di acquisto. L’addetto al magazzino riceve la merce con il relativo DDT e controlla la conformità delle quantità consegnate con quanto riportato nel DDT e con quanto riportato nell’ordine di acquisto e ne comunica le risultanze alla Unità organizzativa richiedente. L’U.O. richiedente, verifica la corrispondenza tra il DDT, l’ordine ed il contratto. Laddove, da tale verifica si evidenziano delle differenze il responsabile acquisti, con nota scritta, informa il fornitore e all’occorrenza richiede i documenti rettificativi. In mancanza di irregolarità, DDT con attestato di conformità rilasciato dalla U.O. richiedente unitamente alla data ed alla firma leggibile del dirigente della unità interessata o suo delegato, sono acquisiti nel fascicolo elettronico e viene dato ed inviato (Pec possibilmente) al fornitore un benestare alla fatturazione con l’indicazione dell’ordine, della bolla e del relativo importo da fatturare. L’U.O.C. G.E.F., addetta alla ricezione delle fatture attraverso il sistema di interscambio, potrà accettare una fattura avendo a disposizione telematicamente tutti gli atti necessari.

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Il macro – processo Pagamenti è articolato nelle seguenti fasi: -verifica dati anagrafici dei fornitori; -approvazione flusso documentale da pagare; -controlli propedeutici e flusso pagamenti; -documentazione ed archiviazione; -alimentazione della contabilità. Viene verificata la documentazione trasmessa. A seguire viene controllata la presenza del codice Cig, CUP, SIOPE ed effettuata la verifica del Durc e poi Equitalia ove prevista. Il processo si completa con l’emissione dell’ordinativo elettronico digitale e con contestuale avviso di pagamento per il fornitore. Flusso Procedura Attività Competenza Tempistica

Richiesta U.O. interessata Ad evento Verifica disponibilità di magazzino, se carente provvede

Responsabile acquisti Ad evento

Ricezione della merce con il relativo DDT e controllodella conformità delle quantità consegnate con quanto riportato nel DDT e con quanto riportato nell’ordine di acquisto e comunicazione delle risultanze alla U.O.richiedente.

Addetto al Magazzino Ad evento

L’U.O. richiedente, verifica la corrispondenza tra il DDT, l’ordine ed il contratto. Laddove, da tale verifica si evidenziano delle differenze il responsabile acquisti, con nota scritta, informa il fornitore e all’occorrenza richiede i documenti rettificativi.

U.O. richiedente + Responsabile acquisti

Ad evento

In mancanza di irregolarità, DDT con attestato di conformità rilasciato dalla U.O. richiedente unitamente

Responsabile acquisti Ad evento

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alla data ed alla firma

leggibile del dirigente della unità interessata o suo delegato, sono acquisiti nel fascicolo elettronico e viene dato ed inviato (Pec possibilmente) al fornitore un benestare alla fatturazione con l’indicazione dell’ordine, della bolla e del relativo importo da fatturare. Ricezione delle fatture attraverso il sistema di interscambio, accettazione delle fatture avendo a disposizione telematicamente tutti gli atti necessari.

U.O.C. G.E.F. Ad evento

Il macro – processo Pagamenti è articolato nelle seguenti fasi: -verifica dati anagrafici dei fornitori; -approvazione flusso documentale da pagare; -controlli propedeutici e flusso pagamenti; -documentazione ed archiviazione; -alimentazione della contabilità. Viene verificata la documentazione trasmessa. A seguire viene controllata la presenza del codice Cig, CUP, SIOPE ed effettuata la verifica del Durc e poi Equitalia ove prevista. Il processo si completa con l’emissione dell’ordinativo elettronico digitale e con contestuale avviso di

U.O. G.E.F. Ad evento

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pagamento per il fornitore.

Art. 28 - Liquidazione delle spese 1)La liquidazione tecnica e amministrativa consiste nell’accertamento, da parte del Responsabile della U.O. che ha ordinato l’acquisto della risorsa, che la fornitura, il lavoro o la prestazione siano stati eseguiti e che siano state rispettate le condizioni contrattuali ed i requisiti merceologici e tipologici che furono concordati. Le eventuali contestazioni sono annotate alla consegna sul d.d.t.. L’unità ordinante procede ad apporre sul d.d.t., la dicitura “Si attesta che la qualità,

la quantità ed i prezzi contenuti nell’ordine di spesa corrispondono con quanto

previsto con la/il Determina/Contratto indicato sullo stesso ordine e che sono state rispettate le condizioni contrattuali riguardo ai tempi e modi di fornitura”, unitamente alla data ed alla firma leggibile del dirigente della unità interessata o suo delegato. L’unità ordinante procederà ad inserire tale documento con la predetta attestazione, dopo averne acquisito elettronicamente l’immagine “scannerizzazione”, al sistema informatico aziendale. Tale operazione deve essere eseguita entro e non oltre 10 giorni dalla ricezione della merce e/o del servizio. L’unità ordinante conserverà la documentazione in originale da esibire solo su richiesta. Relativamente invece ai contratti dei servizi e di tutti gli altri contratti continuativi

(noleggi, leasing operativo, manutenzione, consulenza, etc.), entro dieci giorni, la

U.O. che deve eseguire i riscontri contrattuali inserisce al sistema informatico

aziendale il ricevimento della prestazione. Più specificatamente:

a) Noleggi e leasing occorre allegare al sistema (Scannerizzare) in fase di consegna del bene presa in carico del bene e relativo verbale di verifica e collaudo;

b) Manutenzione: inserire nel sistema (scannerizzare) rapporto d’intervento; c) Per tutte le altre tipologie di prestazioni: allegare al sistema una

comunicazione protocollata contenente specifica relazione dalla quale si

evinca inequivocabilmente che la stessa sia stata eseguita conformemente a

quanto previsto dal relativo contratto con particolare riguardo ai tempi, alla qualità e ai modi di esecuzione della stessa.

Nel caso in cui il servizio non sia stato regolarmente eseguito, il Responsabile del Procedimento provvederà alla contestazione dell’inadempimento.

a) Le irregolarità riscontrate dovranno risultare da verbale redatto in contradditorio;

b) Sulla base del predetto verbale, il responsabile provvederà a contestare l’inadempimento all’esecutore, assegnando il termine perentorio di sette giorni (o diverso termine indicato nel contratto) per l’acquisizione di eventuali controdeduzioni e prospettando l’applicazione delle penali e/o delle ulteriori eventuali sanzioni previste dal contratto (pagamento parziale in caso di prestazioni incomplete, risoluzione, incameramento della cauzione, ecc.).

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c) Decorso il termine di cui sopra ed acquisite le controdeduzioni, il Direttore dell’Esecuzione del Contratto ne dà comunicazione alla U.O.C. G.E.F., unitamente alle proprie valutazioni;

Nel caso si tratti di lavori, opere o forniture di competenza dell’U.O.C.. Tecnico-Manutentivo Amministrativa e Patrimonio o di altre U.O.C. per le quali sia previsto il pagamento per stati di avanzamento, la Deliberazione o il Contratto di appalto deve prevedere che il pagamento di ciascun acconto sarà disposto dall’U.O.C. G.E.F. a seguito di emissione del relativo certificato di pagamento in acconto ed approvazione del relativo stato di avanzamento da parte del Dirigente Responsabile dell’U.O.C. Tecnico- Manutentiva, Amministrativa e Patrimonio del RUP e del direttore dei lavori secondo le vigenti disposizioni di legge. I provvedimenti amministrativi relativi verranno assunti dal dirigente responsabile dell’U.O.C. Tecnico Manutentiva, Amministrativa e Patrimonio mediante propria determina dirigenziale. La rata di saldo verrà liquidata con le stesse modalità di cui sopra nel rispetto della vigente normativa provvedendo, altresì, all’approvazione degli atti di contabilità finale e del collaudo delle opere nel rispetto della normativa de quo. I relativi provvedimenti amministrativi potranno essere assunti dal dirigente dell’U.O.C. Tecnico Manutentiva, Amministrativa e Patrimonio con propria determina ovvero dal Direttore Generale con proprio atto deliberativo qualora trattasi di opere di particolare rilevanza economica o quando lo prevedano espresse procedure di legge. Nella determina deve essere indicata l’eventuale somma residua relativa agli imprevisti o ad altre voci del quadro economico non utilizzate. Nel caso si tratti di manutenzione straordinaria delle immobilizzazioni e/o degli impianti la determinazione deve contenere la disposizione alla U.O.C. G.E.F. di procedere alla patrimonializzazione del cespite specificandone l’importo complessivo dei lavori ivi compreso qualsiasi onere accessorio quali a titolo esemplificativo spese di progettazione, spese di direzione dei lavori e di collaudo, in sintesi l’importo complessivo del progetto. L’U.O.C. G.E.F. provvede ad eseguire le relative scritture di contabilità generale. 2)Per i contratti con gli erogatori privati o mobilità da regolare mediante fattura

trovano applicazione le disposizioni previste:

- dai DCA o Decreti regionali che definiscono annualmente i limiti di spesa;

- dai relativi contratti.

L’U.O.C. G.E.F., addetta alla ricezione delle fatture attraverso il sistema di interscambio, procederà all’invio di queste alla U.O. interessata che, avendo a disposizione tutti gli atti necessari procederà allegando al sistema un provvedimento

dal quale si evinca inequivocabilmente che le prestazioni sono state eseguite

conformemente a quanto previsto dal relativi DCA o Decreti regionali e relativi

contratti. Il macro – processo Pagamenti seguirà come previsto all’art. 27.

Art. 29 – Ordinazione del pagamento 1. Gli ordinativi di pagamento sono sottoscritti dal Responsabile dell’U.O.C. G.E.F. o da chi lo sostituisce in caso d'assenza o d'impedimento; 2. Gli ordinativi di pagamento contengono le seguenti indicazioni:

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a) voce del piano dei conti (codice e denominazione) sia della contabilità analitica che della contabilità generale; b) conto corrente/ sottoconto di addebito; c) esercizio di competenza; d) codificazione secondo il SIOPE sulla base della normativa vigente in materia; e) nome e cognome o denominazione del creditore, codice fiscale e/o partita I.V.A.; f) causale del pagamento; g) importo in cifre e in lettere; h) modalità di estinzione del titolo; i) data di emissione; j) le indicazioni per l'assoggettamento o meno all'imposta di bollo di quietanza; k) CUP/CIG di riferimento (se previsti dalla normativa vigente). 3. Sono emessi ordinativi di pagamento informatici nel rispetto delle disposizioni vigenti. Art. 30 – Documentazione degli ordinativi di pagamento Ogni ordinativo di pagamento è corredato dalle fatture o dalle richieste degli aventi diritto e, a seconda dei casi, dai documenti comprovanti la regolare esecuzione dei lavori, forniture e servizi, dai verbali di collaudo ove richiesti, dalla copia degli atti di impegno o dall'annotazione degli estremi di essi e da ogni altro documento giustificativo, dai buoni di carico quando si tratta di beni inventariabili, fatta eccezione per le accensioni di abbonamenti a pubblicazioni periodiche per le quali i fornitori richiedono necessariamente il pagamento anticipato. Art. 31 – Modalità di estinzione degli ordinativi di pagamento 1. Gli ordinativi di pagamento possono essere estinti, su richiesta scritta del creditore e con espressa annotazione sui titoli, secondo una delle seguenti modalità: a) accreditamento in conto corrente bancario, intestato al creditore; b) accreditamento in conto corrente postale a favore del creditore; c) commutazione in assegno circolare non trasferibile all'ordine del creditore, da spedire a cura dell'istituto cassiere all'indirizzo del medesimo, con spese a suo carico; al titolo va allegata la matrice dell’assegno; d) pagamento diretto al creditore presso l’istituto cassiere, con rilascio del titolo di quietanza, nei casi e nei limiti previsti dalla normativa vigente, ferma restando la possibilità di conversione in assegno circolare di ordinativi risultati inestinti al termine dell’esercizio. Art. 32 – Ordinativi di pagamento non pagati alla fine dell'esercizio finanziario Gli ordinativi di pagamento individuali e quelli collettivi rimasti interamente o parzialmente inestinti alla data del 31 dicembre sono commutati in assegni circolari non trasferibili all’ordine del creditore, da spedire a cura dell’Istituto tesoriere all'indirizzo del medesimo, con spese a suo carico; in tal caso al titolo va allegata la matrice dell’assegno.

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Art. 33 - Beni di consumo in conto visione o prova ed in conto deposito Il Direttore Generale e/o il Direttore Amministrativo, o il Dirigente Responsabile dell’U.O.C. Provveditorato-Economato se delegato, effettuate le opportune valutazioni, può autorizzare, per alcune specifiche categorie di beni, la consegna in visione e prova degli stessi. L’autorizzazione deve indicare la data di restituzione del bene. La merce consegnata a titolo di visione e prova deve essere annotata in appositi registri a cura della S.C. consegnataria della stessa. La S.C. consegnataria del bene in visione e prova, che ha la necessità di acquisire il bene in visione, ne dà tempestiva comunicazione all’U.O.C. Povveditorato-Economato, con relazione motivata, per la predisposizione dell’atto amministrativo di acquisizione del bene. L’acquisizione avviene previa autorizzazione del Direttore Generale secondo le procedure previste dalla legge o dai regolamenti aziendali. Per talune categorie di beni, il Direttore Generale, effettuate le opportune valutazioni di convenienza economica, su relazione motivata predisposta dal Dirigente dell’U.O.C. interessata, può autorizzare l’U.O.C. Provveditorato-Economato a procedere alla acquisizione di beni di consumo in conto deposito. Entro e non oltre il 31 gennaio dell’anno successivo i consegnatari devono trasmettere, al fine di eseguire le relative scritture contabili, l’elenco dei beni di consumo in conto visione o prova ed in conto deposito, separato per tipologia di titolo giuridico, esistenti al 31 dicembre di ciascun anno. Art. 34 - Depositi cauzionali per spese contrattuali I depositi cauzionali effettuati da terzi per spese contrattuali, d’asta e cauzionali a garanzia degli impegni assunti, possono essere eseguiti mediante polizza assicurativa, fideiussione bancaria o emissione di assegni circolari. Gli assegni circolari sono versati alla Tesoreria dell’Azienda dall’U.O.C. G.E.F.. L’U.O.C. G.E.F. annoterà il deposito in appositi conti. L’ U.O.C. Provveditorato-Economato e l’ U.O.C. Tecnico-Manutentivo Amministrativa e Patrimonio comunicano all’U.O.C. G.E.F. le somme da svincolare e le somme da introitare al Bilancio aziendale indicandone la relativa motivazione al fine di effettuarne le relative scritture contabili. Entro la fine dell’esercizio l’ U.O.C. Provveditorato-Economato e l’ U.O.C. Tecnico-Manutentivo Amministrativa e Patrimonio dovrànno effettuare apposita ricognizione dei depositi e delle fideiussioni in essere, anche sulla scorta delle somme contabilizzate dalla U.O.C. G.E.F., dandone comunicazione alla stessa per le eventuali rettifiche contabili.

Art. 35 - Gestione Anagrafica Fornitori La gestione anagrafica dei fornitori avviene a cura della U.O.C. G.E.F.. Il nuovo fornitore viene registrato sull’apposito modulo del software di contabilità e viene compilata la scheda fornitore inserendo le generalità, il rapporto (fornitore, cliente), la partita IVA, la sede amministrativa della ditta, le modalità di pagamento ivi incluso il conto corrente dedicato con le caratteristiche di cui alla Legge n.

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136/2010, la mail e la pec del fornitore a cui inviare ordini e/o avvisi di pagamento in modalità automatica dalla procedura informatica. Il Dirigente della U.O.C. G.E.F. verifica annualmente l’anagrafica dei fornitori, controllandone la corretta impostazione.

Art. 36 - Verifica degli estratti conto e riscontro con il partitario dei fornitori La U.O.C. G.E.F. verifica trimestralmente i partitari dei fornitori attraverso elaborazioni tratte dalla procedura informatica. Verifica gli estratti conto pervenuti dai fornitori entro 30 giorni dal loro ricevimento dandone formale riscontro a mezzo pec o mail aziendale.

Art. 37 - Circolarizzazione delle fatture dei fornitori Al fine di verificare l’attendibilità del Bilancio di esercizio, riguardo la voce debiti v/fornitori, l’Azienda richiede, con apposito modello “Circolarizzazione Fatture”, annualmente entro il 31 gennaio dell’anno successivo l’estratto conto liberatorio al 31 dicembre ad un numero rappresentativo di fornitori, utilizzando il criterio del campionamento statistico.

Art. 38 - Interessi di mora Le note debito per interessi di mora per ritardato pagamento, vengono registrate dalla U.O.C. G.E.F. ed inseriti al sistema informatico aziendale. Analoga modalità di contabilizzazione è da eseguirsi per le note di credito a storno totale o parziale delle note di debito per interessi di mora. Dopo una verifica amministrativo-contabile relativamente alla determinazione del conteggio degli interessi di mora allegati alle note di debito si procede alla liquidazione con provvedimento da parte della macrostruttura responsabile del ritardo. Al termine di ciascun esercizio la U.O.C. G.E.F. procederà all’accantonamento al fondo interessi moratori secondo i principi contabili in materia. Terrà conto della massa di debiti scaduta soggetta a possibili richieste di interessi, del ritardo medio nel pagamento dei fornitori rispetto alla scadenza pattuita e del tasso di interesse legale.

Art. 39 - Gestione delle cessioni di credito e delle procure irrevocabili

Tutti gli atti notarili che pervengono vengono riscontrati dando luogo all’inserimento della quietanza di cessione ( pro-soluto o pro-solvendo) o di procura nell’anagrafica dei fornitori. Viene redatta la comunicazione del Dirigente della U.O.C. G.E.F. di presa d’atto della cessione di credito o della procura all’incasso. Art. 40 Procedura per la formalizzazione dei flussi informativi relativi al

trattamento economico del personale

Procedura Amministrativo - Contabile

La procedura in esame si pone l’obiettivo di formalizzare i flussi informativi relativi alla gestione del trattamento giuridico ed economico del:

• personale dipendente; • personale assimilato a dipendente;

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• convenzionato: Medici Specialisti Ambulatoriali Interni (SAI), Medici della Medicina dei Servizi (MS), Medici della Medicina generici (MMG), Pediatri di libera scelta (PLS), Medici di Continuità assistenziale, Medici di Emergenza e Medici della medicina penitenziaria;

e fornire ad una corretta elaborazione dei debiti informativi previsti dalla normativa vigente, raccordabile con i modelli di rilevazione SP e CE ministeriali. La presente procedura coinvolge le seguenti UU.OO.CC.:

1) Centro Elaborazione Dati; 2) Gestione del Personale; 3) Affari Generali; 4) Gestione Economico-Finanziaria;

1 - Attività della U.O.C. Centro Elaborazione Dati

Le attività svolte dall'U.O.C. Centro Elaborazioni Dati sono le seguenti: 1) aggiornamento delle versioni software e data base; 2) configurazione e parametrizzazione delle procedure; 3) aggiornamento e manutenzione di tutte le tabelle di base delle procedure; 4) aggiornamento delle tabelle per variazioni o implementazioni contrattuali; 5) aggiornamenti massivi su specifiche esigenze; 6) integrazione informatica delle procedure:

− personale (giuridico ed economico); − rilevazione presenze; − portale del dipendente; − integrazione ed implementazione dati con procedure esterne; − integrazione ed implementazione dati con procedure interne;

7) predisposizione degli archivi per le elaborazioni mensili; 8) predisposizione degli archivi per le elaborazioni annuali; 9) archiviazione delle elaborazioni mensili, annuali e aggiuntive; 10) predisposizione delle certificazioni uniche annuali e trasmissione al Mef; 11) collaborazione con la U.O.C. Gestione del Personale per casi specifici di

particolare rilevanza e/o complessità su applicazioni informatiche; 12) collaborazione con la U.O.C. Affari Generali per casi specifici di particolare

rilevanza e/o complessità su applicazioni informatiche; 13) predisposizione degli aggregatori contabili; 14) predisposizione e produzione dei prospetti e tabulati per gli usi contabili e

documentali; 15) inoltro all’Istituto tesoriere, tramite portale web, dei file per le liquidazioni

degli emolumenti; 16) predisposizione dei prospetti riepilogativi per successiva pubblicazione

(Normativa sulla trasparenza).

2 - Attività dell'U.O.C. Gestione del Personale

L’U.O.C. Gestione del Personale provvede alla gestione e all’amministrazione del personale sotto l’aspetto giuridico, economico, assistenziale e previdenziale.

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Sintetizzando, essa svolge tre attività fondamentali: 1) Gestione giuridica ed economica:

a) corretta applicazione della normativa nazionale, regionale e dei CCNL; b) tenuta e aggiornamento dei fascicoli del personale mediante procedure

informatiche; c) cessioni, prestiti, trattenute sindacali, certificati stipendiali per uso cessioni

e prestiti. 2) Trattamento previdenziale, assicurativo e fiscale:

a) corretta applicazione della normativa di riferimento; b) gestione dei trattamenti di previdenza e quiescenza del personale:

• istruttoria delle pratiche riguardanti il trattamento pensionistico e previdenziale del personale posto in quiescenza (ricostruzione analitica della carriera e della progressione economica dello stipendio del dipendente dall'assunzione alla data della cessazione dal servizio con conseguente trasmissione di dati ed informazioni, nonché di atti che gli Istituti di Previdenza richiedono in proposito);

• adempimenti conseguenti alla cessazione dal servizio dei dipendenti (anche per trasferimento) necessari per il conseguimento del trattamento pensionistico, previdenziale, ecc.;

• istruttoria di pratiche relative alla richiesta di riscatto o ricongiungimento di periodi o servizi ai fini pensionistici o della liquidazione del Trattamento di Fine Servizio (TFS) e di Trattamento di Fine Rapporto (TFR);

• gestione degli istituti di previdenza complementare; • adempimenti necessari per il periodico aggiornamento delle posizioni

assistenziali e previdenziali del personale; • evasione della corrispondenza con gli Enti previdenziali e pensionistici

riguardanti personale dipendenti, ex dipendenti in quiescenza o trasferiti in altre Amministrazioni, ecc.;

• espletamento delle procedure in materia di riconoscimento di dipendenza di infermità da causa di servizio, di liquidazione di equo indennizzo, di accertamenti sanitari preordinati anche al cambio di qualifica, curando i relativi iter istruttori ai vari livelli e presso vari organi locali (Settore Medicina Legale, Commissioni Mediche, Medici autorizzati, ecc.) regionali, ovvero centrali (ministero Sanità, Comitato Pensioni Privilegiate Ordinarie).

c) predisposizione e invio denunce agli istituti di previdenza, all'INAIL, all'INPS:

• denunce infortuni e rapporti con l’INAIL ed altri istituti assicurativi; • procedura UNIEMENS: trasmissione mensile all’INPS, per via

telematica, dei dati anagrafici e retributivi; • autoliquidazione INAIL: calcolo del contributo previdenziale da

versare all'INAIL. 3) Gestione procedure stipendiali:

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a) liquidazione delle competenze mensili, fisse e variabili spettanti al personale dipendente, assimilato mediante la procedura informatizzata degli stipendi;

b) adozione di provvedimenti relativi alla gestione degli elementi variabili della retribuzione. Al fine di velocizzare i tempi di rilevazione delle scritture del costo del personale da parte dell'U.O.C. Gestione Economico-Finanziaria, i tabulati stipendiali vengono elaborati con la tecnica dei c.d. “Aggregatori”, che riclassificano le voci stipendiali in uso presso l’Azienda in base alle voci del piano dei conti degli enti del SSN. In tal modo, la U.O.C. G.E.F. procede ad una corretta contabilizzazione del costo del personale e, di conseguenza, ad una corretta elaborazione dei debiti informativi previsti dalla normativa vigente, raccordabile con i modelli di rilevazione SP e CE ministeriali.

c) ricezione ed elaborazione delle risultanze contabili 730/4 trasmesse dall’Agenzia delle Entrate tramite CAF o Professionisti abilitati. Tale attività viene espletata in collaborazione con l’U.O.C. C.E.D.;

d) elaborazione e trasmissione dei modelli C.U.D al personale. Tale attività viene espletata in collaborazione con l’U.O.C. C.E.D.

2.1 - Gestione e trattamento giuridico - economico del personale dipendente

Il personale dipendente, distinto per ruoli, svolge le proprie attività in forza di un C.C.N.L., di un contratto integrativo aziendale e di un contratto individuale. Il trattamento economico è costituito dal trattamento tabellare e dalle componenti accessorie stabilite e determinate così come previsto dai contratti summenzionati. Le presenze sono rilevate nei modi e nei termini di legge secondo le procedure informatizzate adottate dall’Azienda. Sulla base della rilevazione presenze e negli altri casi previsti dal contratto (aspettativa retribuita ecc.) viene effettuata la determinazione mensile delle competenze stipendiali spettanti. La procedura informatica in uso si alimenta delle informazioni giuridiche attribuite a ciascun dipendente (qualifica, categoria, fascia economica in godimento, incarico dirigenziale in atto, unità operativa presso la quale presta il servizio ecc.) e di quelle caricate mensilmente per il riconoscimento delle competenze stipendiali (straordinario, indennità, compensi per ALPI, ecc.). L'U.O.C. Gestione del Personale adotta mensilmente un provvedimento contenente:

1. la determinazione degli emolumenti dovuti al dipendente; 2. somme dovute a titolo di rimborso e di ulteriori prestazioni (prestazioni

aggiuntive ALPI, ecc); 3. trattenute c/terzi (assegno mantenimento famiglia, assicurazioni Vita infortuni,

quote sindacali ed associative, cessioni V° stipendio, pignoramenti, etc.); 4. contributi previdenziali; 5. ritenute fiscali.

Al fine della rilevazione in contabilità generale, al suddetto provvedimento è allegato un prospetto riepilogativo contenente la classificazione di tutte le voci paga correlate

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alle voci di costo corrispondenti al piano dei conti aziendale. Tale prospetto deve contenere l’indicazione, inoltre, dei provvedimenti amministrativi utilizzati nella relativa procedura stipendiale e deve essere quadrato con gli importi lordi e netti riportati nell’elenco nominativo dei dipendenti con indicazione delle modalità di pagamento da allegare al relativo mandato da inviare all’Istituto tesoriere. Successivamente, l’U.O.C. Gestione del Personale trasmette tale documentazione all’U.O.C. G.E.F. entro 7 giorni lavorativi dalle scadenze previste per il pagamento delle competenze stipendiali. A seguito di tali documentazione, l'U.O.C. G.E.F. emette gli ordinativi di pagamento e trasmette i modelli telematici fiscali. Ai fini della rilevazione in Bilancio del costo del personale, trimestralmente, l'U.O.C. Gestione del Personale determina l’ammontare dei fondi contrattuali di CCNL di competenza dell’esercizio maturati dal personale ma non ancora pagati e li comunica all’U.O.C. G.E.F.. A fine anno, l'U.O.C. Gestione del Personale provvede a determinare la quota del fondo di incentivazione/risultato da attribuire al personale del comparto/della dirigenza. Nello specifico gli incentivi da attribuire al personale del comparto vengono determinati sulla base delle schede di valutazione, mentre la quota della retribuzione di risultato da attribuire alle aree dirigenziali viene definita sulla base degli obiettivi raggiunti.

2.2 - Gestione e trattamento giuridico - economico del personale assimilato

Il personale assimilato svolge le proprie attività in forza di un contratto individuale. Il trattamento economico è determinato così come previsto dai contratti summenzionati. Le presenze sono rilevate nei modi e nei termini di legge secondo le procedure informatizzate adottate dall’Azienda. L'U.O.C. Gestione del Personale adotta mensilmente un provvedimento contenente:

1. la determinazione degli emolumenti dovuti al dipendente; 2. somme dovute a titolo di rimborso e di ulteriori prestazioni (prestazioni

aggiuntive ALPI, ecc); 3. trattenute c/terzi (assegno mantenimento famiglia, assicurazioni Vita infortuni,

quote sindacali ed associative, cessioni V° stipendio, pignoramenti, etc.); 4. contributi previdenziali; 5. ritenute fiscali.

Al fine della rilevazione in contabilità generale, al suddetto provvedimento è allegato un prospetto riepilogativo contenente la classificazione di tutte le voci paga correlate alle voci di costo corrispondenti al piano dei conti aziendale. Tale prospetto deve contenere l’indicazione, inoltre, dei provvedimenti amministrativi utilizzati nella relativa procedura stipendiale e deve essere quadrato con gli importi lordi e netti riportati nell’elenco nominativo degli assimilati con indicazione delle modalità di pagamento da allegare al relativo mandato da inviare all’Istituto tesoriere.

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Successivamente, l'U.O.C. Gestione del Personale trasmette tale documentazione all’U.O.C. G.E.F. entro 7 giorni lavorativi dal termine per l’effettuazione dei pagamenti e versamenti secondo la regolazione vigente e le procedure in uso. A seguito di tali documentazione, l'U.O.C. G.E.F. emette gli ordinativi di pagamento e trasmette i modelli telematici fiscali. In sede di consuntivo, l’U.O.C. Gestione del Personale comunica all’UOC G.E.F. l’ammontare delle competenze, comprensive dei relativi oneri, maturate nell’esercizio di riferimento e non ancora corrisposte. 2.3 - Gestione e trattamento giuridico - economico del management aziendale

Per quanto riguarda il trattamento economico da corrispondere ai Direttori o ai Commissari e Sub Commissari, i compensi sono fissi e sono determinati sulla base delle disposizioni normative. La U.O.C. Gestione del Personale provvederà alla completa gestione giuridica, economica, fiscale e contributiva anche in collaborazione con eventuali Aziende di provenienza del Management.

3. Attività dell'U.O.C. Affari Generali

Presiede a tutte le procedure giuridico/economiche del personale convenzionato coordinando in tal senso le attività amministrative dei Distretti. Nello specifico, l'U.O.C. Affari Generali:

• contribuisce ad assicurare l’assistenza sanitaria dei Medici di Medicina Generale, dei Pediatri di libera scelta, dei Medici di Continuità Assistenziale e dei Medici Specialisti Ambulatoriali Interni ed altre professionalità, attraverso:

o l’acquisizione delle risorse umane a seguito di verifica dei parametri dettati dagli AA.CC.NN.NN. di riferimento o secondo la programmazione aziendale per i Medici SAI;

o la gestione giuridica ed economica del rapporto di lavoro del personale convenzionato dall’assunzione alla cessazione;

o la gestione del procedimento dei Comitati Aziendali per la Medicina Generale e per la Medicina Pediatrica;

• garantisce i rapporti convenzionali con le strutture accreditate con il SSR e con le altre strutture private e pubbliche per l’acquisizione di prestazioni sanitarie ad integrazione di quelle erogate dall’Azienda.

Relativamente al personale convenzionato, le funzioni e competenze generali svolte dall'U.O.C. Affari Generali sono:

− gestione degli aspetti giuridico – economici relative alle CNU (Convenzioni Nazionali Uniche) dei Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta, Medici di Continuità Assistenziale, Medici dei Servizi e Specialisti Ambulatoriali ed altre professionalità;

− gestione di tutti gli adempimenti relativi all’amministrazione dei contratti, curando il rispetto della normativa vigente e il corretto svolgimento del rapporto contrattuale;

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− tenuta e aggiornamento dei fascicoli del personale convenzionato mediante procedure informatiche;

− gestione del sistema rilevazione presenze (Distretti); − gestione degli aspetti del trattamento economico del personale convenzionato

(determinazione e liquidazione delle competenze), incluso la definizione ed il monitoraggio dei fondi contrattuali;

− gestione trattenute c/terzi (assegno mantenimento famiglia, assicurazioni Vita infortuni, quote sindacali ed associative, cessioni V° stipendio, pignoramenti, etc.);

− corretta applicazione della normativa nazionale, regionale, locale riferita agli istituti economici, fiscali e previdenziali del rapporto di lavoro convenzionato;

− predisposizione di tutti gli adempimenti relativi al Premio di Operosità di fine rapporto per le categorie per cui è previsto;

− trasmissione flussi mensili previdenziali (Enpam, Enpap, Enpav, etc.) necessari per il periodico aggiornamento delle posizioni assistenziali e previdenziali del personale convenzionato;

− istruttoria di pratiche necessarie al collocamento a riposo del personale convenzionato che abbia i requisiti previsti dalla legge, ed i conseguenti adempimenti amministrativi e contabili;

− elaborazione e trasmissione dei modelli C.U. al personale. Tale attività viene espletata in collaborazione con l’U.O.C. C.E.D..

3.1 - Gestione e trattamento giuridico - economico dei medici della medicina

convenzionata di base

L’esercizio dell’attività della medicina convenzionata a favore delle Aziende sanitarie è disciplinato dagli Accordi Collettivi Nazionali e dalla contrattazione integrativa aziendale sulla base di indirizzi regionali. Per quanto attiene agli aspetti amministrativo-contabili, l'U.O.C. Affari Generali predispone le spettanze sulla base delle componenti previste dagli accordi sopra richiamati, mediante utilizzo della procedura informatizzata specificamente disponibile. Si evidenzia che:

• per i medici convenzionati e i medici in continuità assistenziale, l'U.O.C. Affari Generali utilizza una procedura informatizzata che tiene conto del trattamento fiscale assimilato a quello dei dipendenti;

• per i Medici di base e Pediatri di libera scelta, le spettanze mensili sono elaborate sulla base di: 1) quote di assistiti in carico determinate automaticamente attraverso il sistema

informativo territoriale che prevede la gestione integrale delle attività di scelta e revoca del medico;

2) prestazioni di particolare impegno professionale inviate dai Distretti; 3) accessi programmati; 4) altre indennità accessorie.

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L'U.O.C. Affari Generali adotta mensilmente un provvedimento contenente la determinazione degli emolumenti fissi e variabili dovuti. Per la rilevazione in contabilità generale, al suddetto provvedimento è allegato un prospetto riepilogativo contenente la classificazione di tutte le voci paga correlate alle voci di costo corrispondenti al piano dei conti aziendale. Tale prospetto deve contenere l’indicazione, inoltre, dei provvedimenti amministrativi utilizzati nella relativa procedura stipendiale e deve essere quadrato con gli importi lordi e netti riportati nell’elenco nominativo dei convenzionati con indicazione delle modalità di pagamento da allegare al relativo mandato da inviare all’Istituto tesoriere. Successivamente, l'U.O.C. Affari Generali trasmette tale documentazione all’U.O.C. G.E.F. entro 7 giorni lavorativi dal termine per l’effettuazione dei pagamenti e versamenti secondo la regolazione vigente e le procedure in uso. A seguito di tale documentazione, l’U.O.C. G.E.F. emette gli ordinativi di pagamento e trasmette i modelli telematici fiscali. In sede di consuntivo, l’U.O.C. Affari Generali comunica all’U.O.C. G.E.F. l’ammontare delle competenze, comprensive dei relativi oneri, maturate nell’esercizio di riferimento e non ancora corrisposte al personale convenzionato. 4 - Attività dell'U.O.C. Gestione Economica-Finanziaria La U.O.C. G.E.F., in coordinamento con l’U.O.C. Gestione del Personale, l'U.O.C. Affari Generali e l'U.O.C. C.E.D., provvede:

• all'erogazione del trattamento economico del personale dipendente, assimilato e convenzionato;

• ai versamenti delle ritenute previdenziali, assistenziali ed erariali operate sul trattamento corrisposto.

Nello specifico, la UOC G.E.F. esegue le seguenti operazioni:

− contabilizzazione del costo del personale dipendente; − contabilizzazione del costo del personale convenzionato (Specialisti

Ambulatoriali, Medici della Medicina dei Servizi, MMG, PLS e Medici di Continuità Assistenziale);

− contabilizzazione del costo degli Organi Direttivi; − contabilizzazione del costo dei Co.co.co.; − rilevazione del debito fiscale e previdenziale; − rilevazione del debito per trattenute per conto terzi; − rilevazione gli oneri sociali a carico dell’Azienda; − emissione degli ordinativi di pagamento per le competenze stipendiali

del personale dipendente, personale convenzionato, organi direttivi e co.co.co;

− emissione degli ordinativi di pagamento per ritenute conto terzi (assegno mantenimento famiglia, assicurazioni Vita, infortuni, quote sindacali ed associative, cessioni V° stipendio, pignoramenti, etc. ) operate su

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competenze stipendiali del personale dipendente, personale convenzionato, organi direttivi e co.co.co;

− emissione degli ordinativi di pagamento in favore degli enti previdenziali ed assistenziali di diritto privato (ENPAM, ENPAP, ENPAV, etc);

− predisposizione e invio telematico del modello di pagamento F24 EP per i versamenti previdenziali, assistenziali ed erariali su competenze stipendiali del personale dipendente, personale convenzionato, organi direttivi e co.co.co., mediante la procedura informatizzata degli stipendi;

− regolarizzazione dei provvisori di uscita generati dall’Istituto tesoriere, inerenti ai versamenti effettuati tramite modello F24EP sopra specificato, con emissione dei relativi mandati di pagamento;

− comunicazione all'UOC Gestione del Personale e all'UOC Affari Generali dell'avvenuto versamento dei contributi previdenziali e delle trattenute c/terzi, con l'indicazione degli ordinativi di pagamento;

− elaborazione e trasmissione all’Agenzia delle Entrate del mod. 770. Tale attività viene espletata in collaborazione con l’U.O.C. C.E.D.

Art. 41 – Disponibilità Liquide Procedura per la gestione delle giacenze di cassa (Economale e CUP) e dei

crediti e debiti verso l'Istituto Tesoriere

Gli operatori preposti alla gestione delle giacenze di cassa sono indipendenti da chi è addetto al controllo e alla rilevazione dei crediti e debiti verso l’Istituto Tesoriere in contabilità generale. Pertanto, le operazioni di cassa vengono effettuate esclusivamente dal personale preventivamente individuato ed autorizzato. Con il termine giacenze di cassa si fa riferimento alle disponibilità liquide che, a loro volta, possono derivare da: · denaro e valori di cassa (denaro contante esistente nelle casse economali); · depositi presso Istituto Tesoriere; · conti correnti postali (saldi dei conti correnti dell’Azienda, inclusi eventuali interessi attivi). La gestione delle Casse economali è incardinata nell’U.O.C. Provveditorato - Economato e si svolge nel rispetto delle vigenti disposizioni legislative e nel rispetto di quanto indicato nel TITOLO VIII del presente regolamento. La gestione del Fondo Economale è affidata, con delibera della Direzione Generale, ad un dipendente dell’Azienda, c.d. “funzionario delegato”. La Direzione Generale, al fine di assicurare il regolare funzionamento delle strutture periferiche, designa altri funzionari decentrati e dispone la costituzione dei relativi fondi di cassa con delibera aziendale. Tali fondi possono confluire su appositi conti correnti bancari accesi presso l’Istituto Tesoriere e intestati ai funzionari delegati decentrati. Tutte le spese effettuate devono essere regolarmente documentate. I funzionari delegati provvedono a registrare cronologicamente tutti i pagamenti in apposito giornale di cassa.

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La cassa economale è soggetta a rendicontazione trimestrale e reintegro da parte dell’U.O.C. G.E.F. Entro la fine di ciascun esercizio (31 dicembre) i funzionari delegati versano l’eventuale giacenza di cassa sul conto di Tesoreria dell’Azienda. Per quanto riguarda la gestione delle giacenze di cassa CUP, tutti gli incassi che confluiscono su conto corrente postale sono riversati ogni settimana sul conto corrente presso il Tesoriere. I sistemi di cassa automatici rilasciano una distinta delle operazioni effettuate che viene trasmessa all’U.O.C. G.E.F.. In merito alla rilevazione dei crediti e debiti verso Istituto Tesoriere, il responsabile dell’U.O.C. G.E.F. nomina formalmente, l’addetto al controllo e alla rilevazione dei crediti e debiti verso l’Istituto Tesoriere in contabilità generale. I crediti verso l’Istituto Tesoriere riguardano principalmente gli interessi attivi sui saldi di Tesoreria e sono iscritti al conto: 102020635 CREDITI VERSO ISTITUTO TESORIERE Il soggetto individuato al controllo dei crediti verso l’Istituto Tesoriere verifica la corretta applicazione dei tassi attivi accreditati. I debiti verso l’Istituto Tesoriere sono iscritti ai seguenti conti: 204070101 DEBITI VERSO ISTITUTO TESORIERE 204070105 DEBITI VERSO ISTITUTO TESORIERE PER ANTICIPAZIONE ORDINARIA 204070110 DEBITI VERSO ISTITUTO TESORIERE PER ANTICIPAZIONE STRAORDINARIA L’anticipazione viene concessa dietro notifica di apposito atto deliberativo della Direzione Generale. Il soggetto individuato al controllo dei debiti verso l’Istituto Tesoriere verifica la corretta applicazione dei tassi debitori e l’importo del fido utilizzato. Flusso Procedura Attività Competenza Tempistica

La gestione del Fondo Economale è affidata, con delibera della Direzione Generale, ad un dipendente dell’Azienda, c.d. “funzionario delegato”.

Direzione Generale Inizio anno

Al fine di assicurare il regolare funzionamento delle strutture periferiche, possono essere designati altri funzionari decentrati e può disporsi la costituzione dei relativi fondi di cassa.

Direzione Generale Inizio anno

La cassa economale è U.O.C. G.E.F. Ogni tre mesi

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soggetta a rendicontazione trimestrale e reintegro da parte dell’U.O.C. G.E.F. Entro la fine di ciascun esercizio (31 dicembre) i funzionari delegati versano l’eventuale giacenza di cassa sul conto di Tesoreria dell’Azienda.

Funzionari delegati 31 dicembre

Per quanto riguarda la gestione delle giacenze di cassa CUP, tutti gli incassi che confluiscono su conto corrente postale sono riversati ogni settimana sul conto corrente presso il Tesoriere.

Casse CUP – U.O.C. G.E.F. Ogni settimana

In merito alla rilevazione dei crediti e debiti verso Istituto Tesoriere, il responsabile dell’U.O.C. G.E.F. nomina formalmente, l’addetto al controllo e alla rilevazione dei crediti e debiti verso l’Istituto Tesoriere in contabilità generale.

U.O.C. G.E.F. Inizio anno

Verifica della corretta applicazione dei tassi attivi accreditati.

Addetto G.E.F. Ad evento

Verifica della corretta applicazione dei tassi debitori e l’importo del fido utilizzato.

Addetto G.E.F. Ad evento

Procedura per la separazione delle competenze tra i soggetti responsabili della

gestione delle giacenze di cassa e dei crediti/debiti verso banche e i soggetti

addetti ad altre funzioni aziendali

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L’Azienda attribuisce compiti e responsabilità tra le attività di rilevazione contabile di ricavi, costi, crediti e debiti, incassi e pagamenti rispetto alle altre funzioni aziendali, secondo criteri di separazione funzionale e contrapposizione operativa. Nello specifico, devono risultare separate le responsabilità preposte alla gestione delle seguenti operazioni: · predisposizione incassi; · predisposizione pagamenti; · controllo e firma pagamenti e incassi; · approvazione operazioni di trasferimento fondi; · custodia e gestione dei valori in contanti e assegni; · controllo periodico estratti conto bancari e riconciliazioni tra le disponibilità presenti nel sistema amministrativo contabile e le risultanze degli estratti conto bancari. Il Direttore dell’U.O.C. G.E.F. nomina formalmente, gli addetti alle attività di rilevazione contabile di ricavi, costi, crediti e debiti. Attività relative alla fase finale del ciclo attivo e del ciclo passivo, in particolare

alla fase di rilevazione contabile numeraria dell’estinzione delle posizioni

debitorie e creditorie derivanti dai fatti amministrativi che l’Azienda si trova a

gestire, mediante gli incassi ed i pagamenti.

Entrate

In relazione alle operazioni di incasso, il Tesoriere è delegato dall'Azienda ad accreditare tutte le somme ad essa spettanti, riscosse sotto qualsiasi titolo e causa e a rilasciare, in suo luogo e vece, quietanza liberatoria. Tali incassi generano dei provvisori di entrata da regolarizzare che il Tesoriere rende disponibile, tramite un flusso informatico con cadenza giornaliera, alla U.O.C. G.E.F.. Nello specifico, l’U.O.C. G.E.F. può visualizzare e stampare tali elenchi accedendo al portale specifico dal sito Internet della Banca nella sezione dedicata agli enti. Il referente dell’U.O.C. G.E.F., preposto a questa attività, consulta gli elenchi provvisori di entrata e provvede ad effettuare la riconciliazione degli incassi. Nello specifico, il referente verifica che gli incassi riportati negli elenchi trasmessi dal Tesoriere, siano a saldo di contropartite inserite nel sistema di contabilità e predispone l’ordinativo di riscossione (reversale) da sottoporre all’approvazione e alla firma da parte del Direttore dell’U.O.C. G.E.F. o da suo sostituto, in caso di assenza o di impedimento. Pertanto, le entrate sono incassate dal Tesoriere solo in base ad ordinativi di riscossione firmati dal Direttore dell’U.O.C. G.E.F. o da suo sostituto, in caso di assenza o di impedimento. Il Direttore dell’U.O.C. G.E.F. trasmette gli ordinativi di riscossione al Tesoriere a seguito della riconciliazione delle relative partite pendenti. Il referente dell’U.O.C. G.E.F. rileva in contabilità l’incasso (tramite riscontro) a fronte della chiusura del corrispettivo credito.

Flusso Procedura Attività Competenza Tempistica

Accredita tutte le somme Istituto tesoriere Ad evento

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spettanti all’Azienda, riscosse sotto qualsiasi titolo e causa e rilascia, in suo luogo e vece, quietanza liberatoria. Tali incassi generano dei provvisori di entrata da regolarizzare che sono resi disponibili, tramite un flusso informatico con cadenza giornaliera, alla U.O.C. G.E.F.. Il referente dell’U.O.C. G.E.F., preposto a questa attività, consulta gli elenchi provvisori di entrata e provvede ad effettuare la riconciliazione degli incassi. Quindi predispone l’ordinativo di incasso che viene firmato dal Direttore dell’U.O.C. G.E.F.

Referente U.O.C. G.E.F Ad evento

Trasmissione degli ordinativi di riscossione al Tesoriere

Direttore U.O.C. G.E.F. Ad evento

Rilevazione in contabilità dell’incasso (tramite riscontro) a fronte della chiusura del corrispettivo credito.

Referente U.O.C. G.E.F. Ad evento

Uscite In relazione alle operazioni di pagamento, il referente dell’U.O.C. G.E.F., preposto a questa attività, emette i mandati di pagamento a seguito del completamento del fascicolo elettronico predisposto dalle U.O. preposte, ad eccezione dei versamenti delle rate dei mutui, dei contributi e degli oneri fiscali in genere. Ogni liquidazione deve essere supportata da adeguati atti. Il Tesoriere effettua i pagamenti esclusivamente in base ad ordinativi di pagamento (mandati) predisposti dal personale incaricato dell’U.O.C. G.E.F., ad eccezione dei pagamenti disposti dall’Autorità Giudiziaria, firmati dal Direttore dell’U.O.C. G.E.F. o da suo sostituto, in caso di assenza o di impedimento. Le somme pagate sono giornalmente riportate a debito dell’Azienda sul conto corrente di cassa intrattenuto presso il Tesoriere, il quale rende disponibile, con cadenza giornaliera, l’elenco delle operazioni effettuate con l’indicazione dei necessari riferimenti agli ordinativi di pagamento emessi.

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L’Istituto Tesoriere è tenuto a dar corso ai pagamenti esclusivamente a valere sulle disponibilità giacenti presso la cassa e, se eventualmente richieste dall’Azienda, sulle anticipazioni concesse nei modi di Legge. Al momento del riscontro sull’avvenuto pagamento da parte dell’Istituto Tesoriere, l’operatore dell’U.O.C. G.E.F., sulla base della comunicazione su indicata, effettua la registrazione in contabilità del riscontro dei mandati di pagamento andati a buon fine ed effettua la scrittura di chiusura del debito definitiva. Flusso Procedura Attività Competenza Tempistica

Emissione dei mandati di pagamento a seguito del completamento del fascicolo elettronico predisposto dalle U.O. preposte, ad eccezione dei versamenti delle rate dei mutui, dei contributi e degli oneri fiscali in genere. Ogni liquidazione deve essere supportata da adeguati atti.

Referente U.O.C. G.E.F. Ad evento

Le somme pagate sono giornalmente riportate a debito dell’Azienda sul conto corrente di cassa intrattenuto presso il Tesoriere, il quale rende disponibile, con cadenza giornaliera, l’elenco delle operazioni effettuate con l’indicazione dei necessari riferimenti agli ordinativi di pagamento emessi.

Istituto Tesoriere Ogni giorno

Riscontro avvenuto pagamento e chiusura del debito

Referente U.O.C. G.E.F. Ogni giorno

Procedura per la definizione dei controlli periodici della funzione di Tesoreria

da parte di personale interno terzo rispetto al personale addetto alla funzione di

Tesoreria

I controlli sulla funzione di Tesoreria riguardano il rispetto delle condizioni indicate nel contratto con l’Istituto Tesoriere per quanto attiene gli aspetti generali. In particolare si fa riferimento a: · verifica della corretta applicazione dei tassi di interesse attivi;

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· verifica della corretta applicazione dei tassi di interesse passivi previsti da contratto per le anticipazioni di cassa; · verifica della completezza della documentazione che il Tesoriere è tenuto a rilasciare in accordo a quanto previsto dal contratto del servizio di Tesoreria; · verifica del rispetto delle tempistiche previste da contratto per le diverse tipologie di pagamenti (es. pagamento delle competenze al personale dipendente dell’Azienda, pagamento per spese a scadenza fissa ed improrogabile quali imposte, tasse, contributi etc.); · verifica della sussistenza dei presupposti per l’applicazione di penali a carico della banca. Il referente responsabile dei controlli della funzione di Tesoreria dovrà apporre, su tutti gli atti verificati, la firma e la data di effettuazione dei controlli. L’Istituto Tesoriere è tenuto a trasmettere all’Azienda: · con una tempistica definita dal contratto l’elenco delle operazioni effettuate sul conto di Tesoreria con la evidenziazione della disponibilità di cassa; · ogni trimestre, la situazione riepilogativa della cassa, dei pagamenti e delle riscossioni ai fini delle verifiche di cassa, nonché l’estratto conto scalare del conto di Tesoreria e gli estratti conti dei singoli conti aperti ai funzionari delegati. Procedura volta a garantire che ogni operazione di cassa e di banca sia

accompagnata e comprovata da appositi documenti e che tali documenti siano

controllati e approvati prima della loro rilevazione

Le operazioni di Tesoreria sono accompagnate da specifici documenti che comprovano tutti i movimenti relativi agli incassi e ai pagamenti. Tali documenti sono controllati e firmati nelle singole fasi del processo dai responsabili individuati e addetti alla verifica degli stessi e firmati, nell’atto del mandato di pagamento o della reversale di incasso, dal Direttore dell’U.O.C. G.E.F. o da un suo sostituto. Si elencano le principali fattispecie di documenti: · distinte di versamento; · reversali di incasso; · mandati di pagamento; · documenti di accredito della Tesoreria. Procedura per la definizione dei controlli da porre in essere sulle operazioni di

Tesoreria

Le operazioni di tesoreria sono sottoposte a specifici controlli da parte dell’U.O.C. G.E.F. tali da consentire la verifica che i saldi siano reali e rispondenti a valori riscontrati. Gli stati di concordanza tra risultanze contabili dell’Azienda e quella dell’Istituto Tesoriere sono verificati trimestralmente in occasione della verifica trimestrale di cassa. L’Istituto tesoriere trasmette all’Azienda, ogni trimestre, la situazione riepilogativa della cassa, dei pagamenti e delle riscossioni ai fini delle verifiche di cassa, nonché l’estratto conto scalare del conto di tesoreria. Il Direttore dell’U.O.C. G.E.F. nomina formalmente, il personale addetto alle attività di controllo. Tale referente effettua la riconciliazione bancaria complessiva a partire dall'estratto conto trasmesso dall’Istituto Tesoriere e dal giornale di cassa.

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Il personale addetto alle attività di controllo individua i pagamenti/incassi presenti in contabilità e non presenti sulla situazione bancaria e i pagamenti/incassi presenti sull'estratto conto della banca e non presenti in contabilità, i sospesi da regolarizzare. In caso di diversità rispetto ai dati del Tesoriere, il personale addetto dell’U.O.C. G.E.F. deve risalire ai documenti contabili parzialmente esitati. A seguito dei controlli, l’U.O.C. G.E.F. predispone un prospetto di raccordo tra la contabilità di cassa del Tesoriere e quella dell’Azienda, che tiene conto di: · ordinativi trasmessi ma non esitati dal Tesoriere; · ordinativi emessi e non presentati al Tesoriere; · provvisori di entrata/uscita; La verifica di cassa è sottoposta al controllo del Collegio Sindacale, che redige apposito verbale, dove vengono riportate le situazioni dell’Azienda e del Tesoriere, i saldi dell’Azienda e del Tesoriere e le differenze tra i saldi e il prospetto di riconciliazione con il saldo del Tesoriere. Il Collegio Sindacale periodicamente controlla a campione alcuni mandati e reversali e riporta eventuali osservazioni. Oltre la riconciliazione tra la contabilità di cassa del Tesoriere e quella della Azienda, il personale addetto all’attività di controllo verifica: · che, a fronte di mandati di pagamento, ci siano i relativi giustificativi di spesa; · se sono presenti eventuali azioni legali su alcune partite debitorie; · la presenza di eventuali cessioni di credito. Flusso Procedura Attività Competenza Tempistica

L’Istituto tesoriere trasmette all’Azienda, ogni trimestre, la situazione riepilogativa della cassa, dei pagamenti e delle riscossioni ai fini delle verifiche di cassa, nonché l’estratto conto scalare del conto di Tesoreria.

Istituto tesoriere Ogni tre mesi

Nomina formale del personale addetto alle attività di controllo.

Direttore U.O.C. G.E.F. Ogni tre mesi

La verifica di cassa èsottoposta al controllo del Collegio Sindacale, che redige apposito verbale, dove vengono riportate le situazioni dell’Azienda e del Tesoriere, i saldi dell’Azienda e del Tesoriere e le differenze tra i saldi e il

Collegio Sindacale Ogni tre mesi

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prospetto di riconciliazione con il saldo del Tesoriere. Controllo a campione di alcuni mandati e reversali

Collegio Sindacale Ogni tre mesi

Art. 42 – Processo di revisione del Bilancio Il processo di revisione del Bilancio preventivo economico annuale ha lo scopo di aggiornare i dati in esso contenuti, in relazione all’andamento della gestione in corso d’anno, verificato attraverso il processo di analisi di gestione, effettuato dalla U.O.C. Controllo di Gestione, e in relazione al consolidamento delle informazioni e dei dati riferiti all’esercizio precedente. Art. 43 – Gestione del Bilancio 1. La gestione del Bilancio dell’Azienda si realizza attraverso le seguenti operazioni tipiche: a) assegnazione di risorse ai Centri di Responsabilità; b) utilizzo di risorse da parte dei Centri di Responsabilità. Art. 44 – Analisi della gestione 1. L’analisi della gestione si articola in controlli annuali e infra-annuali. 2. L’analisi della gestione ha primariamente la finalità di verificare la correttezza di quanto pianificato, la presenza di eventuali scostamenti, consentendo di intervenire tempestivamente sulle criticità gestionali, attraverso l’individuazione e l’attuazione delle opportune azioni correttive. Art. 45 – Verifica periodica di budget Il Direttore Generale periodicamente verifica la congruenza tra il budget assegnato e il grado di realizzazione delle previsioni dei costi, degli investimenti e dei proventi. Tali verifiche possono determinare l’assunzione di opportune azioni correttive, quali una revisione generale del budget o opportuni accantonamenti nel caso si manifestino situazioni di presunta criticità rispetto a crediti già registrati e i relativi fondi rischi non siano valutati sufficientemente capienti. Art. 46 – Variazioni di Bilancio 1. Le variazioni di bilancio consistono nella modifica degli stanziamenti di una o più delle voci di conto del Bilancio preventivo economico annuale. 2. Si distinguono le seguenti tipologie di variazioni: a) variazioni conseguenti all’aumento e/o alla diminuzione della consistenza complessiva dei proventi e/o dei costi con impatto positivo o negativo sui saldi di bilancio; b) utilizzo di fondi accantonati nel passivo dello Stato Patrimoniale ad incremento del Bilancio preventivo economico annuale;

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c) variazioni compensative che consistono nell’aumento e/o diminuzione della consistenza di una o più voci di conto dei costi o dei proventi, con impatto nullo sui saldi di bilancio; d) variazioni incrementative di proventi, conseguenti ad assegnazioni di fondi espressamente finalizzati a specifici interventi, con contestuale incremento dei costi con impatto nullo sui saldi di bilancio. 3)Gli schemi delle variazioni al bilancio preventivo economico annuale sono sottoposti, corredati dalla relazione illustrativa o da analogo documento, almeno quindici giorni prima della data della relativa delibera, all'esame del Collegio Sindacale. Il Collegio redige apposita relazione da allegare ai predetti schemi.

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TITOLO VII

CHIUSURE E APERTURE CONTABILI

Art. 47 – Il processo di chiusura contabile 1. Il processo di consuntivazione ha lo scopo di determinare i valori da inserire a consuntivo nei documenti contabili pubblici di sintesi riguardanti l’Azienda nel suo complesso. 2. I documenti consuntivi dell’Azienda hanno valenza informativa sia interna sia esterna e costituiscono il Bilancio d’esercizio. Esso è composto dai documenti richiamati e descritti nel precedente articolo 8. 3. Il processo di consuntivazione si esplica in modo completo al termine dell’esercizio. Art. 48 – Registrazioni contabili di chiusura 1. Le scritture contabili di chiusura si suddividono in: a) scritture contabili di assestamento; b) scritture finali di chiusura. 2. Le scritture contabili di assestamento sono effettuate alla chiusura del periodo contabile al fine di determinare la competenza economica dei componenti positivi e negativi di reddito e contemporaneamente per determinare gli elementi del patrimonio di funzionamento. 3. Si distinguono in: a) scritture di ammortamento e di svalutazione, per rilevare la quota di ammortamento delle immobilizzazioni e l’eventuale svalutazione di elementi patrimoniali attivi; b) scritture di storno, per rinviare ad esercizi futuri costi e ricavi già rilevati in contabilità ma di competenza economica, in tutto o in parte, degli esercizi futuri (risconti, rimanenze e capitalizzazione dei costi); c) scritture di integrazione per imputare all’esercizio costi e ricavi non ancora rilevati in contabilità, ma di competenza economica, in tutto o in parte, dell’esercizio relativo al periodo amministrativo in chiusura; d) scritture di accantonamento per proventi finalizzati, i cui costi non si sono ancora realizzati alla fine dell’esercizio. 4. Le scritture finali hanno lo scopo di chiudere i conti e di iscrivere i relativi saldi nei conti riepilogativi di Conto Economico e Stato Patrimoniale. L’epilogo a Conto Economico dei componenti che, esprimendo operazioni concluse, concorrono alla individuazione del risultato di esercizio, conduce alla chiusura dei conti accesi a impieghi e fonti che hanno contribuito allo svolgimento della produzione nel periodo considerato. Tali conti riguardano valori senza ripresa di saldo e quindi da non riaprire all’inizio dell’esercizio successivo. La prima fase dell’epilogo a Conto Economico riguarda i conti accesi agli impieghi economici esprimenti costi di competenza dell’esercizio. La seconda fase dell’epilogo a Conto Economico riguarda i conti accesi alle fonti economiche esprimenti ricavi di competenza dell’esercizio.

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Effettuato l’epilogo dei conti accesi ai costi e ricavi di competenza del periodo, si rileva il risultato economico dell’esercizio espresso dal saldo del Conto Economico. Successivamente si procede alla chiusura del conto Stato Patrimoniale finale di tutti i conti ancora accesi, legati a impieghi e fonti numerari, finanziari ed economici che compongono il patrimonio di funzionamento. Tali impieghi e fonti si riferiscono a operazioni in corso, che influiranno ancora sulla dinamica economico-finanziaria dell’Azienda nei periodi successivi. Di conseguenza i valori dei singoli conti riportati nello Stato patrimoniale finale rappresentano valori con ripresa di saldo ossia valori che all’inizio dell’esercizio successivo saranno oggetto della riapertura dei conti 6. La Nota Integrativa al Bilancio di esercizio esplica e dettaglia i contenuti ed i principi di redazione dei documenti contabili pubblici di sintesi (Conto economico e Stato Patrimoniale), fornendo ulteriori informazioni quantitative e descrittive, in merito alle valutazioni effettuate, al fine di rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione economico-patrimoniale e finanziaria.

Art. 49 – Documenti contabili di sintesi di fine esercizio

1.Lo Stato Patrimoniale Lo schema di stato patrimoniale è a sezioni contrapposte. Le lettere alfabetiche maiuscole contraddistinguono gli aggregati principali, seguite dai numeri romani, arabi e da lettere minuscole.

Il primo macroaggregato, contraddistinto dalla lettera A), è riferito alle

immobilizzazioni, esposte al netto dei relativi fondi ammortamento, e suddivise

in:

I) immobilizzazioni immateriali; Il) immobilizzazioni materiali; III) Immobilizzazioni finanziarie con separata indicazione, per ciascuna voce dei

crediti, degli importi esigibili entro l'esercizio successivo.

Tra le immobilizzazioni immateriali troviamo i costi capitalizzati, come i costi di impianto e di ampliamento, e quelli relativi a brevetti e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno.

Tra le immobilizzazioni materiali si trovano invece i beni tangibili destinati ad un utilizzo durevole come Impianti. macchinari, attrezzature, mobili, arredi, automezzi, suddivisi per specifiche categorie (terreni e fabbricati) in beni disponibili ed indisponibili.

Le immobilizzazioni finanziarie comprendono, invece, i crediti verso lo Stato, verso la Regione, verso partecipate, verso altri, distinti sulla base dell'esigibilità dell’importo tra quelli scadenti entro ed oltre l'esercizio successivo, e titoli, all'interno dei quali si distinguono le partecipazioni e la voce residuale «Altri titoli».

Secondo quanto previsto dallo schema di nota integrativa, in linea con le disposizioni

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del codice civile, le immobilizzazioni immateriali e materiali devono essere valutate al costo di acquisto o di produzione, inclusi i costi accessori e l’I.v.a. in quanto non detraibile. L’iscrizione tra le immobilizzazioni dei costi di impianto e di ampliamento e dei costi di ricerca e sviluppo deve avvenire previo consenso del Collegio Sindacale, in linea con le disposizioni civilistiche (art. 2426, C. civ.). Per i fabbricati di primo conferimento e i fabbricati ricevuti a titolo gratuito dalla Regione o da altri soggetti pubblici e privati successivamente alla costituzione del Azienda, è necessario specificare i criteri di valutazione utilizzati.

Per beni di primo conferimento sono da intendersi quelli conferiti all’Azienda al momento della sua costituzione oppure i beni presenti in Azienda al momento della predisposizione del primo stato patrimoniale, che coincide con il passaggio dalla contabilità finanziaria a quella economico–patrimoniale.

Le spese di manutenzione e riparazione aventi natura incrementativa sono imputate all’attivo patrimoniale e, successivamente, ammortizzate. I costi di manutenzione e riparazione che invece non rivestono carattere incrementativo del valore e/o della funzionalità dei beni sono addebitati al conto economico dell’esercizio in cui sono sostenuti. Le immobilizzazioni che, alla fine dell’esercizio, presentano un valore durevolmente inferiore rispetto al residuo costo da ammortizzare sono iscritte a tale minor valore. Questo non è mantenuto se negli esercizi successivi vengono meno le ragioni della svalutazione effettuata (art. 2426, C. civ.).

Le immobilizzazioni materiali detenute in base a contratti di leasing finanziario sono contabilizzate secondo quanto previsto dai principi contabili italiani, i quali prevedono l'addebito a conto economico per competenza dei canoni, l'indicazione dell'impegno per i canoni a scadere nei conti d'ordine e l'inserimento del cespite tra le immobilizzazioni solo all'atto del riscatto. Per quanto riguarda le immobilizzazioni finanziarie i criteri di valutazione da utilizzare sono quelli definiti dal codice civile (art. 2426) e dai principi contabili nazionali.

I titoli devono essere iscritti al minor valore tra il prezzo d'acquisto e l'andamento di mercato. Le partecipazioni sono valutate al costo d’acquisto o di sottoscrizione. È fatta salva la possibilità di utilizzare il metodo del patrimonio netto per la valutazione delle partecipazioni in Aziende controllanti, controllate, collegate iscritte nelle immobilizzazioni finanziarie (art. 2426, n. 4, C. civ.).

L'attivo circolante

Questa sezione si suddivide in: I) rimanenze; Il) crediti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili

oltre l'esercizio successivo; III) attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni; IV) disponibilità liquide.

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L'attivo circolante comprende tutte le attività destinate ad essere utilizzate o trasformate in liquidità entro l'anno.

Le rimanenze devono essere iscritte al minore tra il costo di acquisto o di produzione e il valore desumibile dall’andamento di mercato. Per i beni fungibili il costo deve essere calcolato con il metodo della media ponderata: è esclusa la possibilità di utilizzare gli altri metodi previsti dall'art. 2426 del codice civile.

I crediti devono essere esposti al presumibile valore di realizzo. L'adeguamento del valore nominale dei credili a tale valore è ottenuto mediante apposito fondo al fine di tener conto dei rischi di inesigibilità. Le disponibilità liquide devono essere iscritte al loro valore nominale.

Le ultime poste sono costituite dai ratei e dai risconti attivi, determinati in proporzione al periodo temporale di competenza del costo o dei ricavo comune a due o più esercizi, e, dopo il totale della sezione attivo, dai conti d'ordine.

Le altre voci del passivo

L’aggregato B rappresenta i fondi per rischi che comprendono, oltre alla consueta voce residuale «Altri fondi», gli oneri relativi alle imposte, anche differite, ai rischi ed alla quota inutilizzata e relativa ai contributi finalizzati dal Fondo sanitario nazionale e per la ricerca. Si tratta, in sostanza, di accantonamenti destinati alla copertura di perdite o debiti che, pur determinati nell'esistenza, risultano indeterminati nell'ammontare e/o nella data di manifestazione.

Rilevazione distinta riguarda la quota inutilizzata dei contributi di parte corrente vincolati, accantonata in un apposito fondo spese per essere resa disponibile negli esercizi successivi di effettivo utilizzo.

Ai sensi dell'art 29 del D.L.vo n. 118 del 2011 è compito della Regione valutare lo stato dei rischi aziendali e verificare l'adeguatezza degli accantonamenti ai fondi iscritti nei Bilanci aziendali. Il Collegio Sindacale attesta l’avvenuto rispetto degli adempimenti necessari all'iscrizione dei fondi e al relativo utilizzo.

L’aggregato successivo (lettera C comprende invece il trattamento di fine rapporto e, più in dettaglio, accoglie i premi di operosità, ovvero l'accantonamento annuale pari al debito maturato nei confronti dei medici convenzionati, ed il T.f.r. del dipendenti, in conformità alla legge e ai contratti vigenti.

I premi operosità dei medici Sumai sono determinati secondo le norme e le disposizioni contenute nella convenzione unica nazionale.

I fondo T.f.r. corrisponde al totale delle singole indennità maturate alla data di chiusura del bilancio, al netto degli acconti erogati, e è pari a quanto si sarebbe dovuto corrispondere nell'ipotesi di cessazione del rapporto di lavoro in tale data.

I debiti (lettera D), con relativa indicazione degli importi esigibili oltre l'esercizio successivo, si suddividono in base al soggetto creditore, ovvero mutui passivi, debiti verso Stato, istituto tesoriere, Regione o P.a., fornitori, ecc. e sono iscritti al valore

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nominale.

Lo stato patrimoniale, infine, presenta i ratei ed i risconti passivi (lettera E) ed i conti d'ordine (lettera F). Secondo quanto previsto dallo schema di nota integrativa, gli impegni e le garanzie sono indicati nei conti d'ordine al loro valore contrattuale residuo, mentre i beni di terzi sono indicati in base al valore di mercato al momento dell'ingresso in Azienda.

Il Patrimonio netto e il risultato d’esercizio. Procedura che prevede

un'autorizzazione, formale e preliminare, in caso di operazioni che hanno

impatto sul Patrimonio Netto

Il Patrimonio Netto è dato dalla differenza tra le attività e le passività di Bilancio. Le operazioni contabili che hanno impatto sul Patrimonio Netto sono soggette ad autorizzazione e legati a specifici provvedimenti regionali e/o aziendali.

In particolare, tali provvedimenti aziendali sono deliberati dalla Direzione Generale dell’Azienda e sono sottoposti al parere del Collegio Sindacale. Il Collegio Sindacale, infatti, può porre in essere una serie di controlli su: · saldi iniziali e finali; · movimentazioni; · presenza di opportuna documentazione a supporto. Il Patrimonio Netto dell’Azienda è cosi costituito: · A.I) Fondo di dotazione - Il Fondo di dotazione è l’insieme dei mezzi finanziari o patrimoniali destinati al finanziamento delle attività gestionali dell’Azienda, ed è pertanto assimilabile al Capitale Sociale menzionato nel Codice Civile e nei Principi Contabili per le società industriali, commerciali e di servizi. Il Fondo di dotazione è stato determinato dalla differenza tra l’Attivo Patrimoniale ed il Passivo Patrimoniale al momento del passaggio dalla contabilità finanziaria alla contabilità economico - patrimoniale. Il Fondo di dotazione non viene movimentato nel corso della vita aziendale se

non eccezionalmente, previa autorizzazione della Regione, con apposito atto deliberativo. · A.II) Finanziamenti per investimenti – Accoglie i finanziamenti per investimenti ricevuti dallo Stato, dalla Regione o da altri soggetti pubblici ove sia obbligatoria la sterilizzazione degli ammortamenti correlati ai beni acquistati con il suddetto finanziamento. L’iscrizione del contributo ricevuto deve avvenire nel momento in cui viene approvato il provvedimento formale di assegnazione da parte dell’Ente finanziatore e, di conseguenza, il contributo diviene certo e riconosciuto. Oltre ai finanziamenti per investimenti propriamente intesi, tale voce accoglie anche i contributi in conto esercizio destinati ad investimenti e conseguentemente stornati dal Conto Economico al Patrimonio Netto, secondo quanto previsto dalla casistica applicativa del D.lgs. n. 118/2011 e successive modificazioni e integrazioni. · A.III) Riserve da donazioni e lasciti vincolati ad investimenti – Accoglie il valore di donazioni e lasciti vincolati ad investimenti, a fronte dell’iscrizione nell’attivo

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patrimoniale del bene donato (crediti ,disponibilità liquide vincolate all’acquisizione di immobilizzazioni; immobilizzazioni) da parte dei privati. La voce va rappresentata al netto delle eventuali sterilizzazioni, dei correlati ammortamenti e delle minusvalenze da alienazione o dismissione di cespite acquisito mediante donazione o lascito. Non comprende le donazioni e lasciti da Regione o da altri soggetti pubblici. L’iscrizione a capitale netto è subordinata all’esplicita accettazione, a seguito della relativa valutazione di convenienza, della donazione da parte della Direzione Generale attraverso provvedimento aziendale di recepimento. · A.IV) Altre riserve - La voce “Altre riserve” comprende: - “riserve di rivalutazioni”: tale voce comprende la rivalutazione dei cespiti previa disposizione legislativa nazionale, specificatamente riferita alle Azienda Sanitarie, che consenta la rivalutazione dei cespiti; - “riserve da plusvalenze da reinvestire e contributi da reinvestire”: nel caso in cui l’Azienda, previo apposito provvedimento aziendale, decida di cedere beni acquisiti con contributi in conto capitale, la voce “Contributi da reinvestire” comprende il residuo contributo presente nel Patrimonio Netto che deve essere destinato a nuovi investimenti e, qualora l’alienazione generi una plusvalenza, la voce “Riserve da plusvalenze da reinvestire” comprende il valore della plusvalenza stessa. Plusvalenza che non transita per il conto economico. Qualora l’alienazione generi una minusvalenza questa deve essere imputata a conto economico e sterilizzata. La quota residua del contributo è stornata nella voce “Contributi da reinvestire”. - “riserve da utili di esercizio destinati ad investimenti”: l’utile di esercizio qualora utilizzato per l’effettuazione di investimenti deve essere accantonato al momento dell’approvazione del Bilancio da parte della Regione in una apposita riserva denominata “Riserve da utili di esercizio destinati ad investimento”. Effettuato l’investimento, la riserva viene stornata al fondo di dotazione e non può essere utilizzata per sterilizzare gli ammortamenti. - “riserve diverse”, tale voce è residuale e comprende tutte le altre riserve del Patrimonio Netto non specificamente classificate.

· A.V) Contributi per ripiano perdite - Tale voce comprende tutti i contributi per ripiani perdite che l’Azienda riceve dalla Regione al fine di coprire le perdite dell’esercizio in corso o degli esercizi precedenti. I contributi per il ripiano delle perdite sono iscritti solo a seguito dell’assegnazione, con specifico provvedimento regionale, delle risorse da parte della Regione all’Azienda. In seguito al provvedimento regionale di assegnazione, l’U.O.C. G.E.F. provvede ad effettuare le correlate scritture contabili, che consistono nel rilevare un credito verso la Regione e, contestualmente, un incremento del Patrimonio Netto per lo specifico finanziamento assegnato. All'avvenuto incasso del credito, il contributo è stornato dalla voce del Patrimonio Netto e portato a diretta riduzione della perdita, nella voce “Utili (Perdite) portati a nuovo”.

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· A.VI) Utili (Perdite) portati a nuovo - In questa voce vengono iscritti i risultati economici degli esercizi precedenti, che non siano stati distribuiti, accantonati ad altre riserve o, se negativi, ripianati. · A.VII) Utili (Perdita) d’esercizio - In questa voce viene iscritto il risultato dell’esercizio contabile chiuso dato come differenza tra ricavi e costi. Per la possibile destinazione dell’eventuale utile d’esercizio, l’Azienda fa riferimento a quanto disciplinato dall’art. 30 del D.lgs. n. 118/2011 e successive modificazioni e integrazioni. In particolare, il risultato positivo è prioritariamente portato a ripiano delle perdite degli esercizi precedenti. L’eventuale eccedenza è accantonata a riserva, ovvero è resa disponibile per il ripiano delle perdite del SSR. Al momento dell’approvazione definitiva del Bilancio da parte della Regione, l’Azienda ripartisce, dunque, l’eventuale eccedenza secondo le destinazioni stabilite nella medesima delibera di approvazione. L’U.O.C. G.E.F. effettua, in corso d’anno e sulla base dei provvedimenti regionali e/o aziendali, le iscrizioni contabili relative alle suddette poste del Patrimonio Netto. In sede di chiusura d’esercizio, l’U.O.C. G.E.F. verifica la corretta iscrizione

delle suddette poste del Patrimonio Netto e la corrispondenza con le circolari

regionali esplicative, tabelle regionali di quadratura e provvedimenti regionali

e/o aziendali.

2.Il Conto Economico

Il Conto Economico ha una struttura scalare con la classificazione dei costi prevalentemente per natura e gli aggregati contraddistinti, procedendo dal più grande al più piccolo, dalle lettere maiuscole, numeri arabi e lettere minuscole.

Il valore della produzione

Il valore della produzione rappresenta i ricavi conseguiti dall'Azienda sanitaria nello svolgimento della propria attività tipica, più in dettaglio esso si articola nelle seguenti voci:

1) contributi in conto esercizio, rappresentano i contributi di parte corrente ricevuti dalla Regione (o dalla Provincia autonoma) per lo svolgimento dell'attività istituzionale, i contributi per l'attività di ricerca. i contributi vari;

2) rettifica contributi in conto esercizio destinato a investimenti, comprende le rettifiche da apportare ai contributi in conto esercizio qualora siano utilizzati per finanziare gli investimenti;

3) utilizzo fondi per quote inutilizzate contributi vincolati di esercizi precedenti, rappresenta la contropartita della riduzione del fondo spese, nel quale sono accantonate le quote dì contributi di parte corrente non utilizzate nel corso dell'esercizio, così come previsto dall'art. 29, comma 1, lett. e) del D.L.vo n. 118 del 2011;

4) ricavi per prestazioni sanitarie e socio–sanitarie, comprendono i ricavi da prestazione derivanti da altre Aziende sanitarie della Regione o extra–Regione e da intramoenia;

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5) concorsi, recuperi e rimborsi accolgono i rimborsi relativi all'attività tipica (spesa del personale, personale comandato, ecc).;

6) compartecipazione alla spesa per prestazioni sanitarie (ticket), racchiude la compartecipazione dei cittadini alla prestazione sanitaria attraverso il pagamento dei ticket;

7) quota contributi in conto capitale imputata all'esercizio, rappresenta il risultato della sterilizzazione degli investimenti per un importo pari al valore degli ammortamenti dell'esercizio e relativi a beni acquisiti attraverso i contributi erogati dall'ente sovraordinato (tipicamente la Regione);

8) incrementi delle immobilizzazioni per lavori interni; 9) altri ricavi o proventi.

I costi della produzione

Rappresentano gli oneri sostenuti dall'Azienda sanitaria per il funzionamento e si compongono di numerose voci.

Gli acquisti effettuali nel corso dell'esercizio relativamente ai beni sanitari non sanitari e, più in generale, a tutti i servizi, suddivisi tra attività sanitaria (medicina di base, farmaceutica, intramoenia. ecc.), non sanitaria, consulenze, collaborazioni.

Il godimento beni di terzi che, tra gli altri, comprende tutti i costi relativi ai fitti ed ai canoni di leasing.

Tutti i costi del personale del ruolo sanitario di quello professionale, tecnico ed amministrativo. La voce comprende gli oneri per le competenze fisse, accessorie e gli oneri sociali.

I costi per manutenzione e riparazione, gli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali, materiali (con separata classificazione per i fabbricati) le svalutazioni delle immobilizzazioni e dei crediti, la variazione delle rimanenze determinata come differenza tra la consistenza iniziale e quella finale, gli accantonamenti tipici dell'esercizio, per rischi, premio operosità, quote inutilizzate di contributi finalizzati e per ricerca, gli oneri diversi di gestione.

Gli altri aggregati del Conto Economico

Le altre macroclassi del Conto Economico comprendono innanzitutto i proventi e gli oneri finanziari quale sintesi della gestione finanziaria dell’Azienda. Le rettifiche di valore delle attività finanziarie, includono le rivalutazioni e le svalutazioni delle immobilizzazioni finanziarie e dei titoli iscritti nell'attivo circolante. Infine, i proventi e gli oneri straordinari fanno riferimento ai componenti positivi e negativi che derivano da operazioni eccezionali e non ripetitive rispetto alla gestione aziendale, dal cambiamento dei principi di valutazione o di stima, dalla correzione di errori.

L'art. 29 D.L.vo n. 118 del 2011 specifica che tra i proventi ed oneri straordinari rientrano le plusvalenze, le minusvalenze, le donazioni che non consistono in immobilizzazioni, ne vincolate all’acquisto di immobilizzazioni, nonché le

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sopravvenienze e le insussistenze.

3.La Nota integrativa

Con il D.L.vo n. 118 del 2011 il legislatore ha introdotto uno schema di Nota Integrativa per il settore sanitario da adottare a livello nazionale in cui definisce i requisiti minimi che il documento deve possedere.

Seguendo la struttura delineata dall'art. 2427 del codice civile, il nuovo schema di Nota Integrativa prevede, oltre alle indicazioni relative ai criteri generali e di valutazione applicati, una serie di prospetti esplicativi e dettagliati per le principali poste di bilancio.

Lo schema risulta così strutturato: - criteri generali di formazione del Bilancio d'esercizio; - criteri di valutazione adottati per la redazione del bilancio d'esercizio; - dati relativi al personale; - informazioni relative alle poste di stato patrimoniale; - informazioni relative alle poste di conto economico.

Devono inoltre esservi allegati i modelli CE e SP dell'esercizio in chiusura e dell'esercizio precedente (art. 26, comma 4, D.L.vo n. 118 del 2011).

I criteri generali di formazione del Bilancio d’esercizio riportano innanzitutto i principi sulla base dei quali deve essere redatto il Bilancio d'esercizio e la Nota integrativa in particolare. Le fonti normative a cui si fa riferimento sono pertanto il D.L.vo n. 118 del 2011, le disposizioni del codice civile e i principi contabili nazionali per quanto non difformemente previsto dal D.L.vo n. 118 del 2011. È necessario specificare se si sono verificati casi eccezionali che impongono di derogare alle disposizioni di legge (art. 2423, comma 4 del codice civile), nel qual caso devono essere illustrate e motivate le deroghe, quantificandone gli effetti con riguardo alla situazione patrimoniale, finanziaria e al risultato economico.

Allo stesso modo devono essere illustrate e motivate le eventuali modifiche ai criteri utilizzati nella formazione del Bilancio e l'eventuale ricorso alle deroghe previste all’ art. 2423 - bis, comma 2 del codice civile con l'indicazione dell'influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale, finanziaria e del risultato economico.

Eventuali casi di non comparabilità delle poste rispetto all'esercizio precedente devono essere segnalati e commentati nella Nota integrativa. Ai sensi dell'art, 2423-

ter, comma 5 del codice civile, nella situazione di incomparabilità le voci relative all'esercizio precedente devono essere adattate.

I criteri di valutazione adottati per la redazione del Bilancio di esercizio devono essere ispirati ai principi di prudenza, competenza e continuità della gestione.

I dati relativi al personale, sono classificati in base alla tipologia (ruolo e contratto) e con indicazione delle voci di spesa ad essi relative,

La Nota integrativa prosegue con il dettaglio delle voci di Stato Patrimoniale e Conto

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Economico come di seguito:

Immobilizzazioni materiali e immateriali, Nei prospetti inerenti le immobilizzazioni materiali e immateriali si richiede di rappresentare il dettaglio di tutti i movimenti intervenuti nell'esercizio e i valori rilevati negli esercizi precedenti, suddivisi per singole voci e con evidenziazione della parte soggetta a sterilizzazione.

Per ogni voce relativa alle immobilizzazioni immateriali si richiede di mettere in evidenza incrementi e decrementi di valore facendo riferimento ai verbali del Collegio Sindacale.

Per le altre immobilizzazioni materiali si richiede invece la descrizione della tipologia con relativo valore lordo, fondo ammortamento e valore netto.

Analogamente, per le immobilizzazioni in corso si deve dare evidenza del valore iniziale e finale, dettagliando gli incrementi e i giroconti–riclassificazioni effettuati. Si richiede poi di specificare l'opzione per l'ammortamento dimezzato per i cespiti acquistati nell’anno e l’eventuale ammortamento integrale per quelli di valore inferiore a euro 516,46, indicando su quali beni è stata effettuata tale operazione. I cespiti acquisiti con risorse vincolate di valore superiore a euro 516,46 non possono essere ammortizzati integralmente nell’esercizio, secondo quanto previsto dalla casistica sulla sterilizzazione.

Ulteriori indicazioni riguardano: - le svalutazioni; - le rivalutazioni; - gli incrementi delle immobilizzazioni per lavori interni; - l’esistenza di gravami quali ipoteche, privilegi, pegni, pignoramenti, ecc.; - i contenziosi in corso con altre aziende sanitarie, altri enti pubblici o soggetti

privati; - le eventuali immobilizzazioni non iscritte nello stato patrimoniale perché non

riconosciute come proprietà dell'Azienda in seguito a contenziosi in corso con altre Aziende sanitarie, enti pubblici o soggetti privati;

- le immobilizzazioni destinate alla vendita con apposito atto deliberativo aziendale.

Immobilizzazioni finanziarie. I prospetti da compilare per questa classe devono rappresentare:

- per i crediti finanziari, oltre alle movimentazioni dell'esercizio con la specificazione della tipologia di creditore (Stato, Regione, partecipate, ecc.) e del fondo svalutazione, il valore nominate del credilo distinto per anno di formazione e per scadenza;

- per i titoli iscritti nelle immobilizzazioni finanziarie si devono riportare tutte le movimentazioni e dell'esercizio e degli esercizi precedenti in termini di rivalutazioni, svalutazioni, giroconti e riclassificazioni, acquisizioni e conferimenti, cessioni, affinché sia possibile ricostruire il passaggio dal costo storico al valore contabile;

- le partecipazioni, oltre a dover dare evidenza dei suddetti movimenti, devono essere delineate in base alle informazioni relative all'impresa controllante, controllata

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e collegata (sede, forma giuridica, capitale, percentuale capitale pubblico, ecc.) evidenziando la percentuale di possesso e il criterio di valutazione.

Anche per le immobilizzazioni finanziarie occorre rilevare le eventuali svalutazioni, l'esistenza di gravami e i contenziosi in corso.

Rimanenze. Le rimanenze devono essere classificate, con relativi dettagli, in rimanenze di beni sanitari e non sanitari. Oltre ai movimenti dell'esercizio che consentano di comprendere il passaggio dal valore iniziale a quello finale, occorre poi individuare, all'interno di quest'ultimo, le parte costituita da scorte di reparto e quella presso terzi per distribuzione in nome e per conto. Se esistono altri tipi di scorte occorre darne evidenza all'interno delle altre informazioni.

È necessario poi specificare eventuali svalutazioni effettuate, l'esistenza di gravami ecc.

Crediti. I crediti sono suddivisi in vari voci e per ciascuna di esse si richiede di indicare i movimenti avvenuti nel corso dell'esercizio. Anche per i crediti occorre fornire ulteriori informazioni in merito a eventuali svalutazioni effettuate, all'esistenza al gravami e alla presenza di operazioni di cartolarizzazione in atto.

Disponibilità liquide. Con riferimento alle disponibilità liquide Si devono riportare le movimentazioni dell'esercizio e fornire informazioni circa la presenza di eventuali fondi vincolati o di gravami.

Ratei e risconti attivi. In nota integrativa se ne richiede il dettaglio a livello di codice di ricavo e di costo.

Patrimonio netto. In nota integrativa per ciascuna delle poste del patrimonio netto è necessario riportare le movimentazioni avvenute nell'esercizio, specificando le utilizzazioni negli anni precedenti per la copertura delle perdite, le sterilizzazioni o altre motivazioni.

I crediti verso Regione per contributi in conto capitale dovranno essere suddivisi indicando la quota proveniente dallo Stato.

I finanziamenti per investimenti degli ultimi esercizi devono essere riportati in un apposito prospetto con ricostruzione delle informazioni relative al tipo di finanziamento, all’anno di assegnazione, agli estremi del provvedimento e alla destinazione.

Infine ulteriori informazioni riguardano il dettaglio delle riserve da plusvalenze e da contributi da reinvestire, eventuali donazioni e lasciti vincolati ad investimenti rilevati nell'esercizio, eventuali variazioni del fondo di dotazione con relative motivazioni e importo.

Fondi rischi e oneri. Per i fondi rischi e oneri è richiesto di rilevare le movimentazioni, il dettaglio delle quote inutilizzate dei contributi provenienti da

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Regione o Provincia autonoma per la quota del Fondo sanitario regionale vincolato, da soggetti pubblici (extra–fondo), per ricerca e vincolati da privati, con descrizione del criterio utilizzato per la loro determinazione e gli estremi dei verbali del Collegio Sindacale.

Fondo T.f.r. Devono essere riportate le movimentazioni avvenute durante l'esercizio e i criteri di determinazione del fondo.

Debiti. Per quanto riguarda i debiti si deve dare evidenza dei movimenti dell'esercizio. Anche per i debiti come per i crediti si richiede il dettaglio di quelli intra–regionali per mobilità (in compensazione e non) e altre prestazioni, nonché l'esistenza di eventuali procedure di transazione regionale per debiti verso fornitori.

Ratei e risconti passivi. Le informazioni richieste per i ratei e risconti passivi sono le medesime di quelle già evidenziate per i ratei ed i risconti attivi.

Conti d'ordine. I prospetti relativi ai conti d'ordine prevedono il dettaglio dei movimenti e informazioni circa l'esistenza di beni dell’Azienda presso terzi (in deposito, pegno o comodato).

Contributi in conto esercizio. I contributi in conto esercizio devono essere riportati in nota integrativa con indicazioni dettagliate, dando evidenza dell'atto di riferimento, data, oggetto, importo assegnato, utilizzato e codice del conto.

Per i contributi in conto esercizio per destinazione ad investimenti si richiede di rilevare la quota destinata ad investimenti e la sua incidenza sul contributo assegnato.

Proventi e ricavi diversi. Tra i proventi e i ricavi diversi si devono riportare i valori in dettaglio dei ricavi per prestazioni sanitarie in mobilità, infra–regionale ed extra–regionale, nonché i ricavi per prestazioni oggetto di fatturazione diretta infra–regionale e extra–regionale, i ricavi e i costi per le prestazioni erogate in regime di intramoenia.

Acquisti di beni. Lo schema di nota integrativa prevede, per gli acquisti di beni sanitari, la distinzione per tipologia di distribuzione (diretta o per conto), il dettaglio degli acquisti attraverso il sistema gestionale di magazzino o altre metodologie con indicazione delle modalità di monitoraggio dei beni.

Acquisti di servizi. Le informazioni da riportare sugli acquisti di servizi riguardano gli acquisti dei servizi sanitari in mobilità, gli acquisti di servizi sanitari con variazione rispetto all'anno precedente, il dettaglio degli acquisti di servizi da privato con gli estremi dell'operazione, il dettaglio degli acquisti di servizi non sanitari.

All'interno della voce acquisti di servizi rientrano inoltre le manutenzioni e le riparazioni di cui si richiede in nota integrativa l'indicazione del criterio di distinzione tra ordinarie e incrementative e la rappresentazione dei costi per contratti multiservizio con il calcolo percentuale di incidenza.

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Per i contratti di leasing finanziario, suddivisi tra quelli attivati con fondi aziendali e quelli finanziati dalla Regione, si devono riportare in nota integrativa la delibera di riferimento, il valore del contratto, la decorrenza, la scadenza, il costo imputato all'esercizio e i canoni a scadere.

Costi del personale. I costi del personale devono essere suddivisi per tipologia di ruolo (sanitario, professionale, tecnico, amministrativo) e durata del contratto.

Infine gli ultimi prospetti riguardano le seguenti poste: - oneri diversi di gestione; - accantonamenti; - proventi e oneri finanziari; - rettifiche di valore di attività finanziarie; - proventi e oneri straordinari.

4.La Relazione sulla Gestione

Il D. lgs. 118/2011 definisce, anche i contenuti minimi della Relazione sulla Gestione che si articola nei seguenti elementi fondamentali:

1) i criteri generali di redazione; 2)le generalità sul territorio servito, sulla popolazione assistita e

sull'organizzazione aziendale; 3) le generalità sulla struttura e sull'organizzazione dei servizi; 4) l’attività svolta nel periodo; 5) la gestione economico–finanziaria.

Il D. lgs. 118/2011 rappresenta il contenuto minimale della Relazione che potrà essere ampliato dall’Azienda.

La Relazione sulla gestione rappresenta quindi un documento ad ampio spettro di analisi che comprende informazioni sui servizi offerti, sull'attività svolta e sulla gestione economica e finanziaria dell’Azienda. La sezione relativa ai criteri di redazione evidenzia la conformità del Bilancio d'esercizio alle disposizioni di legge, al codice civile ed ai principi contabili dell'O.i.c..

Le generalità sul territorio e sulla popolazione offrono informazioni in merito all'ampiezza dell'area geografica servita, alla distribuzione della popolazione per fasce d'età, alla numerosità della popolazione esente da ticket. Nella stessa sezione è descritto e rappresentato anche l'organigramma adottato dall'Azienda sanitaria.

La parte dedicata alle generalità sulla struttura e sull'organizzazione dei servizi è articolata in alcune sotto–sezioni di dettaglio:

- l'assistenza ospedaliera; - l'assistenza territoriale; - la prevenzione.

Ogni sotto–sezione è organizzata in modo da esporre lo stato dell'arte e gli obiettivi posti nell'esercizio corrente. Per l'assistenza ospedaliera lo stato dell'arte è ricostruito attraverso l'analisi relativa

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alla tipologia, alla complessità ed all'accreditamento dei Presidi in gestione diretta e delle case di cura convenzionate, ai posti letto gestiti direttamente e convenzionati, ai ricoveri ordinari, day–hospital, day–surgey suddivisi per Presidio.

Anche per l'assistenza territoriale lo stato dell'arte presenta, per le strutture a gestione diretta e convenzionate, le tabelle riassuntive sulla tipologia di struttura (ambulatorio, residenziale, ecc.) e sul numero di attività svolte (clinica, diagnostica, laboratorio, ecc.).

Infine per la prevenzione e per la ricerca sono inserite informazioni relative al numero delle strutture a disposizione ed alla loro distribuzione territoriale.

La gestione economico–finanziaria dell’Azienda richiede alcuni livelli di disclosure che possono essere sintetizzati nel modo seguente:

- sintesi del Bilancio e relazione sul grado di raggiungimento degli obiettivi economico–finanziari, con indicazione dei macro obiettivi, dei risultati raggiunti, degli scostamenti e del confronto con l’anno precedente;

- confronto del conto economico preventivo e consuntivo e relazione sugli eventuali scostamenti anche con riferimento al rapporto obiettivi/risultati dell’esercizio precedente;

- relazione sui costi per i L.e.a. e relazione sugli scostamenti. Per tali informazioni è allegato il modello ministeriale LA dell’esercizio in corso e precedente;

- fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio; - proposta di copertura della perdita o di destinazione dell'utile.

5. Rendiconto Finanziario Il D.lgs. n. 118 del 2011 prevede la redazione, tra i documenti che compongono l'informativa di Bilancio, del Rendiconto finanziario. Il Rendiconto Finanziario è un documento che espone l'ammontare di risorse finanziare generate e assorbite, nell’arco di un periodo amministrativo, dalla gestione dell’Azienda, evidenziando il contributo delle diverse aree di attività della gestione stessa. Il concetto di risorsa finanziaria utilizzata dal legislatore nel D.L.vo n. 118 del 2011 è quello di disponibilità liquide così come definito nell’ambito dello schema di Stato patrimoniale delineato dal decreto stesso, ovvero relativo ai valori presenti in cassa e nei conti correnti attivi del tesoriere, più altri depositi di denaro immediatamente prelevabili senza rischio di cambiamento di valore (conti correnti postali). Tale impostazione è coerente con i principi contabili nazionali, che identificano tali grandezze con l’espressione liquidità. La variazione della risorsa finanziaria liquidità (o disponibilità liquide) avvenuta nell’arco di un esercizio è definita flusso di liquidità, ed è calcolabile anche come semplice differenza tra il saldo finale e iniziale della voce dello Stato patrimoniale attivo B.IV). Il prospetto finanziario serve a dar conto di come il flusso di liquidità sia stato alimentato (entrate monetarie) e sia stato utilizzato (uscite monetarie) nell'arco di un esercizio.

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Lo schema di prospetto richiesto dal legislatore evidenzia tre macro aree gestionali (operazioni reddituali, attività di investimento e scelte di finanziamento) dalle quali vengono generati flussi di cassa relativi alle diverse attività gestionali tipiche dell’Azienda, che risultano utili a comprendere le modalità con le quali vengono amministrati i delicati equilibri finanziari della gestione. Sono da esporre comparativamente nei prospetti finanziari i dati dell'esercizio precedente. Circostanza questa che favorisce l'immediata analisi della variazione delle grandezze esposte. Ai sensi del D.L.vo n. 118 del 2011, il prospetto finanziario è incluso sia nel Bilancio preventivo economico annuale (art. 25. comma 2), sia nel Bilancio d'esercizio (art. 26 comma 1), secondo uno schema fisso obbligatorio dettato dal decreto stesso. Nell'ambito del Bilancio preventivo economico annuale il prospetto finanziario prende il nome di Piano dei flussi di cassa prospettici, in sede di Bilancio di esercizio di Rendiconto Finanziario. Lo schema da utilizzare per la loro redazione è però il medesimo, in quanto, come chiarisce lo stesso art. 26, comma 2, il primo prospetto deve essere redatto sulla base di quanto previsto per il Rendiconto Finanziario. In particolare il Piano dei flussi di cassa prospettici è da interpretarsi come una proiezione finanziaria degli effetti dei valori iscritti nel Bilancio preventivo economico annuale e nel Piano degli investimenti. Qui l'analisi dei flussi finanziari è lo strumento che consente di evidenziare la capacità e le modalità dell’Azienda di far fronte ai suoi impegni finanziari di breve termine. Il Rendiconto Finanziario, in sede di Bilancio di esercizio, consente, invece, di conoscere i flussi monetari che hanno caratterizzato la gestione nel corso dell'esercizio trascorso. Il flusso di liquidità nell’ambito del prospetto finanziario viene articolato e dettagliato per tre macroaree di attività:

Macroaree dello schema di rendiconto finanziario ex D.L.vo n. 118 del 2011

Risultato d'esercizio

(+) costi non monetari (ammortamenti, accantonamenti, svalutazioni) {-) ricavi non monetari (utilizzo finanziamenti per investimenti, rilascio fondi, rivalutazioni) (-) utilizzo fondi spese e rischi (+/-) Flusso positivo/negativo della gestione corrente (+/-) Diminuzione/aumento delle poste del capitale circolante netto

A - Flusso derivante dalle operazioni di gestione reddituale

B - Flusso derivante dalle attività di investimento

C - Flusso derivante dalle attività di finanziamento

FLUSSO DI CASSA COMPLESSIVO (A+B+C)

Art. 50 – Apertura dei conti

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I saldi finali dei conti relativi all’Attivo, Passivo e Patrimonio netto, costituiscono i saldi iniziali del nuovo periodo contabile. All’inizio del nuovo esercizio contabile, quindi, si provvede alla riapertura dei saldi dei conti dello Stato Patrimoniale.

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TITOLO VIII

SERVIZIO DI ECONOMATO Art. 51 - Economo aziendale L’incarico di Economo è affidato su proposta del Direttore Amministrativo con atto deliberativo del Direttore Generale a dipendenti del ruolo amministrativo con qualifica, di norma, non inferiore all’assistente amministrativo. L’incarico è conferito a tempo indeterminato e può essere revocato in qualsiasi momento. Nella stessa Deliberazione di affidamento dell’incarico è individuato altresì il sostituto che agisce in caso di assenza o di altro impedimento dello stesso. Art. 52 - Casse economali E’ prevista, presso l’ASL di Benevento, l’istituzione di n 10 casse economali e precisamente: 1-Cassa economale presso l’U.O.C Provveditorato/Economato per soddisfare le esigenze delle Articolazioni centrali; 2-Cassa economale presso il P.O. Sant’Alfonso Maria Dei Liguori; 3-Cassa economale presso il Dipartimento Salute Mentale; 4-Cassa economale presso il Dipartimento di Prevenzione; 5-Cassa economale presso il Distretto Sanitario Benevento/1; 6-Cassa economale presso il Distretto Sanitario Benevento/2; 7-Cassa economale presso il Distretto Sanitario Montesarchio 8-Cassa economale presso il Distretto Sanitario Telese Terme; 9-Cassa economale presso il Distretto Sanitario Benevento Nord/Est; 10-Cassa economale presso l’U.O.C. Affari Legali; Art. 53 - Dotazione finanziaria Agli Economi può essere attribuito all’inizio di ciascun esercizio una dotazione di cassa, determinata dal Direttore Generale fino al limite di € 20.000,00 reintegrabile durante l’esercizio previa presentazione del rendiconto delle somme già spese. Il fondo, erogato con ordinativo a favore dell’economo, è reso disponibile in c/c bancario presso l’Istituto di credito che gestisce il Servizio di Tesoreria. Titolare del conto è l’Azienda, che abilita ad operare sullo stesso l’economo. L’economo è tenuto a depositare presso l’istituto di credito tesoriere la propria firma su apposito “specimen”. Importo, modalità di erogazione e disponibilità possono essere rideterminati annualmente con delibera del Direttore Generale.

Art. 54 - Pagamenti effettuabili dall’Economo L’Economo può disporre pagamenti in contanti o tramite altre forme generalmente riconosciute su disposizione ed autorizzazione scritta dei dirigenti assegnatari dei budget di spesa a cui le stesse si riferiscono. L’Economo provvede al saldo di spese per le quali sono necessarie procedure di pagamento più tempestive o comunque idonee a garantire la puntuale effettuazione del pagamento stesso entro predeterminate scadenze.

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Non è possibile procedere a pagamenti relativi a spese sostenute nei trimestri precedenti e comunque riferibili ad esercizi precedenti a quelli di riferimento. Con il fondo assegnato l’Economo può effettuare pagamenti relativi a:

1. acquisizione di carte, valori bollati, di generi di monopolio di stato o comunque generi soggetti al regime dei prezzi amministrati;

2 oneri per ottenere licenze, autorizzazioni, certificazioni, esenzioni ed analoghi; 3. acquisto urgente di specialità medicinali ed altri prodotti farmaceutici da

effettuarsi al di fuori del territorio nazionale, dispositivi medici, dietetici, ed in ogni caso, quando è richiesto il pagamento immediato;

4. spese di trasporto e/o sdoganamento merci; 5. pubblicazione bandi e avvisi di gara e di concorso, nonché pagamento delle

tasse di gara; 6. spese relative a imposte e tasse varie, spese contrattuali e diritti erariali; 7. spese eventualmente delegate con specifici atti deliberativi; 8. acquisto di piccolo strumentario di uso comune e di macchine d'ufficio di

importo esiguo; 9. minute spese di ufficio; 10. spese per abbonamenti a giornali e riviste e per l’acquisto di pubblicazioni di

carattere tecnico- scientifico-amministrativo ed analoghe; 11. spese per canoni di abbonamento RAI – TV per apparecchi di proprietà

dell’ASL di Benevento; 12. altre minute spese cui l’Economo sia chiamato a far fronte perché si assicuri, in

caso di necessità ed urgenza, il regolare funzionamento dei servizi, reparti ed uffici dell’ASL di Benevento fino al ripristino della normalità;

13. spese processuali e spese postali; Il limite di spesa in contanti per ogni singolo intervento non può essere superiore a quanto previsto dalle leggi vigenti. Le predette spese indilazionabili ed indifferibili devono essere autorizzate preventivamente dal Dirigente Responsabile cui l’economo afferisce. E’ assolutamente vietata l’artificiosa ripartizione della spesa al fine di evitare il superamento dei predetti limiti. L’Economo deve inoltre provvedere, nell’ambito dei predetti limiti, ad erogare anticipi di missione se per motivi di urgenza non è possibile provvedere con l’emissione dell’ordine di pagamento. L’Economo non può erogare, anche in anticipazione, compensi di qualsiasi natura al personale dipendente. L’Economo prima di effettuare qualsiasi pagamento accerta che: a)che ci sia la relativa disponibilità sul fondo cassa; b)che la spesa sia autorizzata dal responsabile del servizio richiedente; c)che la spesa rientra nei limiti previsti per ciascuna disposizione; d)che la spesa trovi disponibilità sul budget del richiedente. Art. 55 - Scritture contabili e documentazione giustificativa della spesa I pagamenti e i reintegri sono annotati dall’Economo su apposito registro giornale cronologico tenuto con modalità informatiche ed integrate al sistema informatico aziendale.

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Tutte le spese sostenute devono essere corredate da documentazione giustificativa (es. ricevute fiscali). Le spese di importo esiguo sono documentate anche con scontrini fiscali. A tale documentazione è sempre allegata la richiesta dell’assegnatario del budget che risponde personalmente in ordine alla motivazione della stessa. Gli interessi netti maturati, ove esistenti, sulle giacenze del conto corrente, vanno versati dall’economo sul conto di Tesoreria aziendale alla scadenza del periodo di maturazione, ed in ogni caso, all’estinzione del conto corrente. Le disponibilità di cassa e del conto corrente bancario entro il 31 dicembre sono versate dall’Economo all’Istituto tesoriere. Art. 56 - Rendicontazione L’Economo predispone il rendiconto con periodicità trimestrale e comunque nei seguenti casi: a)al termine dell’esercizio; b)in caso di cessazione dell’Economo; c)in caso di esaurimento del fondo. Il rendiconto è corredato da tutta la documentazione giustificativa della spesa, nonché dell’estratto conto bancario rilasciato dall’Istituto di credito relativo al periodo di riferimento: La certificazione è inviata all’U.O.C. G.E.F. per il riscontro amministrativo-contabile. Qualora si rilevino irregolarità o incompletezze il rendiconto è rinviato all’Economo con un termine per la regolarizzazione. Inoltre l’economo avrà cura di compilare e di proporre al proprio dirigente determina dirigenziale a consuntivo di presa d’atto della chiusura dell’esercizio corredata, qualora il saldo risultasse positivo, della quietanza di versamento delle somme residue. La determina di presa d’atto della somma assegnata e quella a consuntivo deve essere trasmessa all’U.O.C. G.E.F. per copia conforme.

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TITOLO IX

SERVIZIO DI CASSA Art. 57 - Servizio di cassa

L’istituzione del servizio di cassa può essere previsto con deliberazione del Direttore Generale. La deliberazione determina, in relazione all’articolazione organizzativa dell’Azienda, il numero dei servizi e i relativi ambiti di riferimento. Al Servizio di cassa compete la riscossione dei proventi e delle entrate individuate nei successivi articoli. L’incarico di responsabile del servizio di cassa può essere affidato su proposta del Direttore Amministrativo con atto deliberativo del Direttore Generale a dipendenti del ruolo amministrativo con qualifica, di norma, non inferiore all’assistente amministrativo. L’incarico è conferito a tempo indeterminato e può essere revocato in qualsiasi momento. Nella stessa Deliberazione di affidamento dell’incarico è individuato altresì il sostituto che agisce in caso di assenza o di altro impedimento dello stesso. Art. 58 - Proventi introitabili dal Servizio di cassa Possono essere introitati dal “Servizio di Cassa” a carico di soggetti privati paganti in proprio i seguenti proventi: a)proventi da prestazioni specialistiche; b)proventi da rette di degenza per confort alberghiero; c)proventi da attività libero professionale; d)proventi derivanti dalla partecipazione al costo delle prestazioni da parte degli assistiti; e)proventi per il rilascio di cartelle cliniche, certificazioni sanitarie; f)proventi per il rilascio di altre fotocopie in genere; g)proventi derivanti da concorsi, rimborsi e recuperi diversi; h)tutti i proventi che possono essere convenientemente riscossi attraverso il servizio di cassa. Art. 59 - Procedure di riscossione Per tutte le somme riscosse, l’incaricato del Servizio deve rilasciare regolare ricevuta fiscale quietanzata ognuna numerata progressivamente per esercizio. La copia delle ricevute deve essere conservata diligentemente e con ordine dall’incaricato. I documenti di storno e le note di credito devono essere accompagnati da adeguata giustificazione e devono essere conservati unitamente al documento originale stornato. Presso ogni punto cassa può essere attivato il servizio di pagamento mediante P.O.S., carte di credito, o altri mezzi di pagamento generalmente riconosciuti. Gli importi introitati devono trovare copertura assicurativa contro i rischi di furto, incendio e rapina, nel periodo di custodia presso i punti cassa, e nei tragitti necessari

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a raggiungere l’istituto di credito per l’effettuazione del versamento delle somme riscosse. Art. 60 - Versamento di somme riscosse L’incaricato versa al Servizio postale entro il giorno successivo lavorativo le somme riscosse per il servizio di cassa, salvo deroga autorizzata dal Direttore Amministrativo, qualora gli incassi giornalieri non siano superiore ad € 1.000,00. In ogni caso il termine di versamento all’Istituto Postale non può essere comunque superiore ai cinque giorni successivi lavorativi. Per ogni versamento deve essere compilata apposita distinta in triplice copia di cui: a)la prima da consegnare all’Ufficio Postale; b)la seconda trattenuta dall’incaricato; c)la terza da inviare all’U.O.C. G.E.F.. La distinta deve essere datata e sottoscritta dall’incaricato del servizio. Art. 61 - Scritture contabili L’incaricato del servizio deve tenere le seguenti scritture contabili informatizzate: a) libro giornale, nel quale registrare in ordine cronologico tutte le ricevute emesse. Dal libro giornale deve risultare il totale incassato e gli eventuali storni per ciascun giorno; b) prospetto riepilogativo giornaliero dei proventi distinti per singola voce di conto, riportante il totale suddiviso per contanti, introiti a mezzo P.O.S., carta di credito e altre modalità previste. Le stampe delle scritture di cui ai precedenti punti a) e b) del precedente comma devono essere fatte giornalmente. Le registrazioni nei sezionali I.V.A., avvengono secondo le istruzioni impartite dall’U.O.C. G.E.F.. I registri sezionali I.V.A devono confluire nel registro riepilogativo I.V.A. ai fini della liquidazione mensile e vanno stampati, siglati ed inviati alla U.O.C. Economico Finanziaria entro il 10 del mese successivo. Art. 62 -Rendicontazione dell’incaricato Il rendiconto deve essere compilato e sottoscritto ogni mese e comunque in caso di cessazione all’incarico. Il rendiconto riassume gli incassi distinti per singola voce di conto e deve contenere la dichiarazione che sono state eseguite tutte le procedure previste dal presente regolamento e, se del caso, di aver ottemperato alle prescrizioni contrattuali, nonché l’indicazione del luogo di conservazione della documentazione giustificativa delle entrate e delle ricevute di versamento. L’importo totale indicato nel rendiconto deve coincidere con il totale delle ricevute di versamento relative allo stesso periodo. Il rendiconto, unitamente ai registri I.V.A. sezionali di cui all’articolo precedente, è inviato all’U.O.C. G.E.F. che effettua il riscontro amministrativo-contabile. Qualora si rilevano irregolarità o incompletezze, il rendiconto è rinviato all’incaricato interessato, con un termine per la regolarizzazione. Art. 63 - Responsabilità dell’incaricato e verifiche

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L’incaricato del servizio è personalmente responsabile della regolarità della gestione e delle somme introitate e risponde della regolare tenuta dei registri contabili. L’incaricato del servizio deve adottare tutte le necessarie cautele per evitare la perdita dei valori in custodia. L’incaricato, conserva copia delle quietanze degli incassi e delle ricevute rilasciate. L’U.O.C. G.E.F., o il Collegio Sindacale effettuano senza preavviso accertamenti periodici ogni qualvolta se ne rilevi l’opportunità, per accertare la regolare tenuta delle scritture contabili e della gestione, il controllo del contante con le ricevute emesse, la coincidenza dei versamenti all’ufficio postale con le registrazioni, la corretta corrispondenza delle entrate alle corrispondenti voci di conto. Il risultato di ogni verifica deve formare oggetto del processo verbale redatto in contraddittorio e sottoscritto dalle parti interessate.

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TITOLO X

I CONTROLLI

Art. 64 – Il sistema dei controlli: Raccolta e condivisione di rilievi/suggerimenti

da parte della Regione, del Collegio Sindacale e Revisore Esterno I controlli esterni sono svolti dalla Corte dei Conti e dalla Regione e riguardano principalmente: · il rispetto degli indirizzi previsti dalla programmazione regionale; · il rispetto dei vincoli di bilancio e dei percorsi di certificabilità; · la legittimità, il buon andamento e l’imparzialità dell’azione amministrativa; · la qualità dell’assistenza; · l’appropriatezza delle prestazioni rese. Il controllo interno è svolto dal Collegio Sindacale. Sebbene sia un organo collegiale, i singoli componenti possono procedere individualmente ad atti di ispezione e controllo, monitorando costantemente l’operatività dell’Azienda ed evidenziando l’eventuale presenza di gravi irregolarità ovvero questioni contabili, economiche e finanziarie tali da mettere a rischio la realizzazione degli obiettivi regionali assegnati all’Azienda. I principali compiti, ai sensi del D.lgs. n. 502/92 di riforma del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e ss.mm.ii. sono i seguenti: a) verifica l'amministrazione dell'Azienda sotto il profilo economico; b) vigila sull'osservanza della legge; c) accerta la regolare tenuta della contabilità e la conformità del Bilancio alle risultanze dei libri e delle scritture contabili, ed effettua periodicamente verifiche di cassa; d) riferisce almeno trimestralmente alla Regione, anche su richiesta di quest'ultima, sui risultati del riscontro eseguito, denunciando immediatamente i fatti se vi è fondato sospetto di gravi irregolarità; e) trasmette periodicamente, e comunque con cadenza almeno semestrale, una propria relazione sull'andamento dell’attività dell’Azienda Sanitaria Locale alla Conferenza dei Sindaci. Inoltre a partire dal 2006, in esecuzione delle disposizioni contenute nella legge finanziaria (29 dicembre 2005 n. 266 art. 1 commi 166 e seg.) le sezioni regionali di controllo della Corte dei Conti effettuano verifiche sulla regolarità della gestione dell’Azienda avvalendosi del Collegio Sindacale. La procedura di seguito descritta ha lo scopo di garantire un completo e rigoroso monitoraggio dell’ottemperanza ai rilievi/suggerimenti formulati dalla Regione, dalla Corte dei Conti, dal Collegio Sindacale e, ove presente, del Revisore Esterno nell’ambito dell’attività di vigilanza e controllo sulle attività dell’Azienda. L’Ufficio competente per la raccolta, smistamento e condivisione tra i soggetti interessati dei rilievi/suggerimenti da parte della Regione, della Corte dei Conti, del Collegio Sindacale e del Revisore Esterno è la U.O.C. Servizio Informativo Statistico e Controllo Strategico. Rilievi sollevati dal Collegio Sindacale

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I rilievi sollevati dal Collegio Sindacale sono sintetizzati in un verbale che descrive l’attività compiuta e le deliberazioni assunte. Il controllo contabile che è chiamato a svolgere il Collegio Sindacale assume un contenuto diverso rispetto alla strutturata attività di revisione legale dei conti ad oggi disciplinata e definita dal D.lgs. n. 39 del 2010. Quest’ultima attività di controllo, infatti, è ancorata a differenza della prima, al robusto pilastro rappresentato dai principi di revisione condivisi (nazionali e internazionali). Il controllo amministrativo del Collegio Sindacale è riconducibile nei suoi contenuti fondamentali all’art. 2403 C. civ. Le norme di comportamento del Collegio Sindacale qualificano tale controllo, in linea di principio come un controllo sostanziale di legalità. Il Collegio Sindacale, per la stesura dei propri verbali e di tutti gli atti relativi alle proprie funzioni di competenza, si avvale dell’applicativo informatico “P.I.S.A.” (Progetto Informatico Sindaci ASL). Il verbale inserito sull’applicativo “P.I.S.A.” può essere visualizzato da qualsiasi Amministrazione vigilante da cui possono derivare eventuali rilievi o segnalazioni. Il modello “P.I.S.A.” prevede la possibilità per il Collegio Sindacale di ricorrere a una delle tre seguenti conclusioni riferite al Bilancio di esercizio e al Bilancio preventivo economico annuale: a)parere favorevole; b)parere non favorevole; c)parere favorevole con osservazioni. In particolare, per rilievo si intende qualsiasi osservazione avente ad oggetto irregolarità, violazioni di norme, comportamenti e fatti censurabili o comunque pratiche non conformi all’interesse della Pubblica Amministrazione. Al rilievo corrisponde l’obbligo di conformarsi rimuovendo la criticità segnalata. Per suggerimento si intende qualsiasi segnalazione specificamente rivolta all’Azienda affinché siano poste in essere pratiche utili a migliorare i processi organizzativi aziendali, a fini di semplificazione, trasparenza, efficacia o efficienza, ovvero per qualunque altra finalità positiva si intenda raggiungere con il comportamento che si suggerisce. Al suggerimento corrisponde l’obbligo di attivarsi per verificarne la praticabilità ed in caso positivo di conformarsi ad esso. Sia ai rilievi che ai suggerimenti l’Azienda deve attivarsi al fine di fornire un riscontro. Il Collegio Sindacale provvede alla trasmissione del verbale alla Direzione Generale per il tramite della U.O.C. Servizio Informativo Statistico e Controllo Strategico. Qualora il Collegio Sindacale non abbia sollevato rilievi o suggerimenti, la Direzione Generale attraverso l’U.O.C. Servizio Informativo Statistico e Controllo Strategico provvede a smistare lo stralcio del verbale alla U.O.C. Competente per opportuna conoscenza. Qualora il Collegio Sindacale abbia sollevato rilievi o suggerimenti, la Direzione Generale per il tramite dell’U.O.C. Servizio Informativo Statistico e Controllo Strategico provvede a smistare lo stralcio del verbale alla U.O.C. Competente per richiedere specifici chiarimenti/documentazione. In tal caso l’U.O.C. Competente deve:

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1) nel caso di rilievi, fornire una relazione contenente: -o eventuali chiarimenti ai rilievi formulati ed eventuale documentazione richiesta (in originale); -o le azioni poste in essere per rimuovere le irregolarità riscontrate, in caso sia possibile procedere immediatamente al superamento delle criticità riscontrate; -o un cronoprogramma delle attività per il superamento delle criticità riscontrate, nel caso in cui non sia possibile procedere nell’immediato. 2) nel caso di suggerimenti, fornire una relazione contenente: -o un cronoprogramma delle attività per l’adeguamento ai suggerimenti impartiti, se gli interventi suggeriti siano fattibili e non sia possibile procedere immediatamente all’adeguamento richiesto; -o la descrizione delle attività svolte, se gli interventi suggeriti siano immediatamente attuati; -o motivi ostativi alla realizzazione dei suggerimenti formulati, se gli interventi suggeriti non siano fattibili. L’U.O.C. Competente provvede a trasmettere la suddetta documentazione alla Direzione Generale per il tramite dell’U.O.C. Servizio Informativo Statistico e Controllo Strategico. La Direzione Generale invia i chiarimenti al Collegio Sindacale, il quale provvede ad aggiornare lo status del rilievo sul portale “P.I.S.A.”. Nel caso in cui i chiarimenti forniti dall’U.O.C. Competente non siano esaustivi o per particolari questioni che impattano in maniera trasversale su tutta l’Azienda la Direzione Generale può apportare integrazioni al chiarimento fornito dalla U.O.C. Competente oppure redigere atti/circolari e porre in essere azioni volte a rispondere alle richieste del Collegio Sindacale. Flusso Procedura Attività Competenza Tempistica

Trasmissione rilievi e suggerimenti del Collegio Sindacale alle U.O.C. interessate

Direzione Generale per il tramite della dell’U.O.C. Servizio Informativo Statistico e Controllo Strategico

Ad evento

In tal caso l’U.O.C. Competente deve: 1) nel caso di rilievi, fornireuna relazione contenente: -o eventuali chiarimenti ai rilievi formulati ed eventuale documentazione richiesta (in originale); -o le azioni poste in essere per rimuovere le irregolarità riscontrate, in caso sia possibile procedere immediatamente al

U.O.C. interessate Ad evento

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superamento delle criticità riscontrate; -o un cronoprogramma delle attività per il superamento delle criticità riscontrate, nel caso in cui non sia possibile procedere nell’immediato. 2) nel caso di suggerimenti, fornire una relazione contenente: -o un cronoprogramma delle attività per l’adeguamento ai suggerimenti impartiti, se gli interventi suggeriti siano fattibili e non sia possibile procedere immediatamente all’adeguamento richiesto; -o la descrizione delle attività svolte, se gli interventi suggeriti siano immediatamente attuati; -o motivi ostativi alla realizzazione dei suggerimenti formulati, se gli interventi suggeriti non siano fattibili. La documentazione è da trasmettere alla Direzione Generale Trasmissione documentazione delle U.O.C. interessate al Collegio Sindacale

Direzione Generale per il tramite della dell’U.O.C. Servizio Informativo Statistico e Controllo Strategico

Ad evento

Nel caso in cui i chiarimenti forniti dall’U.O.C. Competente non siano esaustivi o per particolari questioni che impattano in maniera trasversale su tutta l’Azienda è possibile apportare integrazioni al chiarimento fornito dalla U.O.C. Competente oppure redigere atti/circolari e porre in essere azioni volte

Direzione Generale per il tramite della dell’U.O.C. Servizio Informativo Statistico e Controllo Strategico

Ad evento

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a rispondere alle richieste del Collegio Sindacale. Rilievi sollevati dalla Corte dei Conti o dalla Regione I rilievi e le segnalazioni da parte delle Amministrazioni vigilanti (Ministeri, Regione, Corte dei Conti) possono scaturire o dai rilievi del Collegio Sindacale o dalla necessità di effettuare delle verifiche decise a livello ministeriale o regionale su particolari aspetti gestionali e/o economici. Al riguardo, le suddette Amministrazioni vigilanti inviano una richiesta di chiarimenti all’Azienda (legale rappresentante). La Direzione Generale ha il ruolo di smistamento dei chiarimenti sollevati dai Ministeri, dalla Regione, Corte dei Conti come nel caso dei rilievi/suggerimenti sollevati dal Collegio Sindacale. Flusso procedura analogo al precedente. Art. 65 – Internal audit 1. L’attività di internal audit mira al miglioramento continuo dei processi interni all’Azienda e coinvolge le diverse Unità organizzative dell’Azienda, in ragione delle necessità di sviluppo della regolamentazione e delle procedure interne. 2. Il Direttore Generale, attraverso gli uffici preposti, definisce e attua un piano di internal audit al fine di vigilare sulla correttezza delle procedure amministrative e contabili dei Centri di Responsabilità. 3. I risultati dell’attività di audit sono riferiti direttamente al Direttore Generale e da questi ai titolari dei Centri di Responsabilità, al fine di migliorare: a) integrità dei processi e conformità a leggi e regolamenti; b) competenza e rigore nella gestione documentale; c) completezza, affidabilità e tempestività delle informazioni; d) gestione dei rischi interni ed esterni.

Art. 66 Procedura di raccolta, archiviazione e condivisione di norme che

riguardano l'Azienda, il Settore Sanitario e che abbiano impatto sulla

Contabilità ed il Bilancio.

La Direzione Strategica individua formalmente dei referenti responsabili dell’attività di raccolta ed archiviazione di norme e circolari di interesse, al fine di monitorare in modo continuativo l’evoluzione del quadro normativo che abbia impatto sull’Azienda, il settore Sanitario, sulla Contabilità ed il Bilancio. I referenti preposti a tale attività, settimanalmente, individuano nell’ambito della Gazzetta Ufficiale, pubblicate sul sito http://www.gazzettaufficiale.it/, del Bollettino Ufficiale della Regione Campania, - Burc Digitale -, nell’ambito di Normattiva, le leggi ed i regolamenti ed i decreti che possano avere impatto sulle procedure amministrativo contabili delle funzioni aziendali. A seguito della consultazione, i referenti scaricano dal web la documentazione di interesse e la acquisiscono sul sistema informativo.

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Successivamente provvedono all’assegnazione della documentazione alle strutture aziendali interessate. Ciascun Direttore/Responsabile dell’Unità Operativa interessata si fa carico di attuare gli adempimenti richiesti dalla normativa sopravvenuta. Qualora gli adempimenti presenti all’interno della documentazione individuata abbiano rilevanza generale o complessa, la Direzione Strategica può promuovere momenti di condivisione. Flusso Procedura Attività Competenza Tempistica

Individuazione di referenti responsabili dell’attività di raccolta ed archiviazione di norme e circolari di interesse, al fine di monitorare in modo continuativo l’evoluzione del quadro normativo che abbia impatto sull’Azienda, il settore Sanitario, la Contabilità ed il Bilancio

Direzione Strategica Ad evento

Individuazione nell’ambito della Gazzetta Ufficiale, pubblicata sul sito http://www.gazzettaufficiale.it/, del Bollettino Ufficiale della Regione Campania, - Burc Digitale -, nell’ambito di Normattiva, le leggi ed i regolamenti ed i decreti che possano avere impatto sulle procedure amministrativo contabili delle funzioni aziendali.

Referenti della Direzione Strategica

Ogni settimana

Scarico dal web della documentazione di interesse e acquisizione sul sistema informativo. Successivamente assegnazione della documentazione alle strutture aziendali interessate.

Referenti della Direzione Strategica

Ogni settimana

Attuazione degli adempimenti richiesti dalla normativa sopravvenuta.

Strutture interessate Ogni settimana

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Qualora gli adempimenti presenti all’interno della documentazione individuata abbiano rilevanza generale o complessa è possibile promuovere momenti di condivisione.

Direzione Strategica Ogni settimana

Art. 67 - Controllo interno di conformità rispetto a norme che riguardano

l'Azienda, il Settore Sanitario e che abbiano impatto sulla Contabilità ed il

Bilancio.

La funzione di governo complessivo dell’Azienda spetta alla Direzione Generale. Al Direttore Generale compete in particolare, verificare, mediante valutazioni comparative dei costi, dei rendimenti e dei risultati, la corretta ed economica gestione delle risorse attribuite ed introitate nonchè l'imparzialità ed il buon andamento dell'azione amministrativa. Il Direttore Generale, in quanto titolare dei poteri di gestione dell’Azienda, delega ai Dirigenti Responsabili di Dipartimento, di Distretto o di Struttura, in relazione alle rispettive competenze, l’adozione degli atti amministrativi di gestione. I provvedimenti principalmente adottati dall’Azienda sono le deliberazioni della Direzione Generale e le determinazioni dirigenziali. La U.O.C. Sistema Informativo Statistico e Controllo Strategico è preposta al controllo formale delle proposte di deliberazioni. Verifica la completezza della documentazione trasmessa (es. allegati, documentazione attestante l’istruttoria effettuata dall’Unità Operativa proponente etc.). Nel caso in cui i controlli eseguiti abbiano esito negativo, si richiede al Dirigente dell’Unità Operativa di riferimento di integrare l’atto con la documentazione mancante. Nel caso in cui i controlli eseguiti abbiano esito positivo, la proposta di delibera viene sottoposta alla Direzione Strategica. Segue la pubblicazione nell’albo pretorio on-line aziendale e la trasmissione di una copia autenticata al Dirigente dell’Unità Operativa di riferimento, al Collegio Sindacale e agli altri destinatari indicati. Nel caso di provvedimenti per i quali è previsto un impegno di spesa sul Bilancio aziendale, le proposte di delibere sono oggetto di controllo preventivo da parte della U.O.C. Controllo di Gestione. Il Direttore della U.O.C. Controllo di Gestione individua formalmente un referente responsabile preposto ad effettuare le seguenti verifiche: . presenza di autorizzazione · corretta imputazione alle voci di Bilancio; · la copertura nel Bilancio; - il rispetto degli equilibri finanziari complessivi della gestione. Qualora il controllo abbia esito negativo, il referente dell’U.O.C. Controllo di Gestione richiede al Dirigente dell’Unità Operativa di riferimento di effettuare

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ulteriori approfondimenti e nel caso di rettificare/modificare l’atto. Qualora il controllo abbia esito positivo, il referente dell’U.O.C. Controllo di Gestione provvede per la rispettiva competenza. Nella fase successiva all’adozione di una deliberazione e/o determinazione, i controlli interni su tali provvedimenti sono effettuati anche dal Collegio Sindacale. Flusso Procedura Attività Competenza Tempistica

Controllo formale delle proposte di deliberazioni

U.O.C. Sistema Informativo Statistico e Controllo Strategico

Ad evento

Esito negativo del controllo: richiesta al Dirigente dell’Unità Operativa di riferimento di integrare l’atto con la documentazione mancante

U.O.C. Sistema Informativo Statistico e Controllo Strategico

Ad evento

Esito positivo: pubblicazione della deliberazione nell’albo pretorio on-line aziendale e invio copia autenticata di tale provvedimento al Dirigente dell’Unità Operativa di riferimento, al Collegio Sindacale e agli altri destinatari indicati

U.O.C. Sistema Informativo Statistico e Controllo Strategico

Ad evento

Nel caso di provvedimenti per i quali è previsto un impegno di spesa sul Bilancio aziendale, le delibere sono oggetto di controllo preventivo da parte della U.O.C. Controllo di Gestione.

U.O.C. Controllo di Gestione

Ad evento

Individuazione formale di un referente preposto ad effettuare le seguenti verifiche: . presenza di autorizzazione · corretta imputazione alle voci di Bilancio; · la copertura nel Bilancio preventivo economico

U.O.C. Controllo di Gestione

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annuale; - il rispetto degli equilibri finanziari complessivi della gestione Qualora il controllo abbia esito negativo, viene richiesto al Dirigente dell’Unità Operativa di riferimento di effettuare ulteriori approfondimenti e nel caso di rettificare/modificare l’atto. Qualora il controllo abbia esito positivo, si provvede per la rispettiva competenza.

Referente U.O.C. Controllo di Gestione

Ad evento

Nella fase successiva all’adozione di una deliberazione e/o determinazione, i controlli interni su tali provvedimenti sono effettuati anche dal Collegio Sindacale.

Collegio Sindacale Ad evento

Art. 68 – Controllo economico della gestione L'azione amministrativa dell'Azienda è rivolta ad una corretta ed economica gestione dei servizi sanitari. Essa, oltre a garantire il costante equilibrio finanziario tra risorse ed impieghi, deve tendere a migliorare l'efficienza, la produttività e l’economicità della gestione attraverso forme di controllo per singoli settori d'intervento e l'analisi dei costi e dei benefici da essi derivanti. Al fine di garantire la realizzazione degli obiettivi programmati, l'imparzialità, il buon andamento e la trasparenza dell'azione amministrativa nonché di valutarla sotto l'aspetto economico, l’Azienda attua il controllo di gestione come metodologia ordinaria di lavoro. La verifica sull’andamento dei costi sostenuti è effettuata almeno trimestralmente dall’U.O.C. G.E.F. per l’Azienda e dall’U.O.C. Controllo di Gestione per i centri di spesa. Le rilevazioni sono effettuate dal sistema di contabilità generale e di contabilità analitica e comprendono tutti i costi maturati nel periodo di riferimento a livello Aziendale ed a livello di centro di costo. Dalle risultanze della contabilità analitica sono predisposti i report per i Centri di responsabilità. Il report economico comprende l’indicazione della previsione iniziale di budget, l’ammontare dei costi maturati fino al periodo di riferimento e lo scostamento dalla

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previsione. Comprende, inoltre, i dati di attività della struttura operativa, con particolare riferimento ai risultati operativi ed al raggiungimento degli obiettivi sanitari. Allo scopo di garantire la massima applicazione del controllo di gestione è favorita l'introduzione di un sistema informatico e lo sviluppo di un sistema informativo direzionale. Flusso Procedura Attività Competenza Tempistica

Verifica sull’andamento dei costi sostenuti per l’Azienda – rilevazione sistema di contabilità generale

U.O.C. G.E.F Ogni tre mesi

Verifica sull’andamento dei costi sostenuti per i centri di spesa – rilevazione sistema di contabilità analitica

U.O.C. Controllo di Gestione

Ogni tre mesi

Predisposizione di report per i Centri di responsabilità

U.O.C. Controllo di Gestione

Ogni tre mesi

Art. 69 – Rilevazioni analitiche I dati e le informazioni risultanti dalle scritture contabili sono utilizzati per l’analisi dei costi/proventi relativi alle unità analitiche. Art. 70 – Valutazione e controllo strategico 1. La valutazione e il controllo strategico hanno la funzione di verificare l’effettiva attuazione delle scelte contenute nelle direttive e negli altri atti di indirizzo politico. 2. L’attività di valutazione e controllo strategico consiste nell’analisi, preventiva e successiva, della congruenza e degli eventuali scostamenti tra le missioni istituzionali, gli obiettivi individuati, le scelte operative effettuate e le risorse umane, finanziarie e materiali assegnate. 3. Per le attività di cui ai commi precedenti provvede la Direzione Strategica, con il supporto della U.O.C. Sistema Informativo Statistico e Controllo Strategico.

Art. 71 - O.I.V. 1)L’Organismo Indipendente di Valutazione in applicazione dell’art.14 D.Lgs. 150/2009 e s.m.i., svolge le seguenti funzioni: -configura con l’ausilio del Legale rappresentante e della struttura permanente di supporto, il sistema di valutazione di cui all’art. 7 del D.lgs. 150/2009 s.m.i. nonché il suo aggiornamento nel tempo; -esercita in piena autonomia le attività del controllo strategico e riferisce al Direttore Generale;

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-monitora il funzionamento complessivo del sistema di valutazione, della trasparenza e integrità dei controlli interni ed elabora una relazione annuale sullo stato dello stesso; -comunica tempestivamente le criticità riscontrate al Direttore Generale, nonché alla Corte dei Conti, all’Ispettorato per la Funzione Pubblica e alla Commissione di cui all’art. 13 del D.lgs. 150/2009 e s.m.i; -procede alla validazione della relazione sulla performance di cui all’art. 10 del D.lgs. 150/2009 e s.m.i. e ne assicura la visibilità attraverso la pubblicazione sul sito istituzionale; -garantisce la correttezza dei processi di misurazione e valutazione, nonché l’utilizzo dei premi di cui al Titolo III D.lgs. 150/2009 e s.m.i. secondo l’applicazione dei contratti collettivi nazionali, dei contratti integrativi, dei regolamenti interni all’Amministrazione, nel rispetto del principio di valorizzazione del merito e della professionalità; -propone al Direttore Generale la valutazione annuale dei dirigenti di vertice e l’attribuzione ad essi della retribuzione di risultato; -è responsabile della corretta applicazione delle linee guida, delle metodologie e degli strumenti previsti dalla Commissione di cui all’art. 13 del D.lgs. 150/2009 e s.m.i. per la corretta applicazione del sistema di valutazione della performance; -promuove e attesta l’assolvimento degli obblighi relativi alla trasparenza e all’integrità di cui alle vigenti disposizioni; -verifica i risultati e le buone pratiche di promozione delle pari opportunità; -cura annualmente la realizzazione di indagini sul personale dipendente volte a rilevare il livello di benessere organizzativo e il grado di condivisione del sistema di valutazione nonché la rilevazione della valutazione del proprio superiore gerarchico da parte del personale e ne riferisce alla Commissione di cui all’art. 13 del D.lgs. 150/2009 e s.m.i.; -garantisce ogni altra incombenza prevista da disposizioni normative o regolamentari nel tempo vigenti. 2)Espleta le funzioni di struttura tecnica permanente nella gestione e nella misurazione della performance a supporto dell’OIV l’U.O.C. Servizio Informativo Statistico e Controllo Strategico.

Art. 72 - Controlli di qualità I controlli di qualità si effettuano previa definizione di un sistema di indicatori così costituito: - indicatori di governo, sulla base di disposizioni statali e regionali; - indicatori del grado di soddisfazione dell'utenza; - indicatori relativi alla qualità degli interventi e delle procedure diagnostiche e terapeutiche adottate nelle strutture di erogazione dell'assistenza; - indicatori sui risultati delle attività preventive, curative e riabilitative. Art. 73 – Rendicontazione sociale Al fine di dare opportuna diffusione dei risultati della gestione alle categorie di portatori di interessi rispetto agli obiettivi strategici, l’Azienda predispone, adotta e pubblica il Bilancio Sociale.

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TITOLO XI

SERVIZIO DI TESORERIA Art. 74 - Servizio di Tesoreria Il Servizio di Tesoreria è affidato ad una Banca autorizzata a svolgere l’attività di cui all'articolo 10 del d. lgs. 1.9.1993, n. 385, ed è svolto con l'osservanza della legge e dei regolamenti. L'appalto ha durata triennale e può essere rinnovato, se previsto dalle vigenti disposizioni di legge, previa adozione da parte del Direttore Generale di formale atto deliberativo. Il Direttore Generale, almeno sei mesi prima della scadenza del contratto, valuta l'opportunità di procedere al rinnovo, ovvero indice la gara d'appalto approvando il capitolato speciale, il bando di gara, la lettera d'invito e lo schema di contratto. Negli anzidetti documenti sono fissate le condizioni regolanti i rapporti di tesoreria ed in particolare: a) completa gratuità del servizio; b) valuta per i prelevamenti sul c/anticipazioni; c) valuta per i versamenti sul c/anticipazioni; d) tasso debitore sul c/anticipazioni; e) tasso creditore sui depositi fondi non soggetti a tesoreria unica; f) concessione ai dipendenti dell’Azienda di servizi bancari agevolati; L'individuazione dell'Istituto Tesoriere avviene mediante l'espletamento di gara come previsto dalle disposizioni legislative in vigore. Flusso Procedura Attività Competenza Tempistica

Rinnovo, se consentito dalle leggi, ovvero gara d'appalto

Direzione Generale Almeno sei mesi prima della scadenza del contratto

Art. 75 - Obblighi del Tesoriere II Tesoriere deve adempiere a tutti gli obblighi che gli derivano dalle disposizioni legislative, dai regolamenti e dal contratto di Tesoreria. In particolare, deve provvedere alla corretta tenuta ed al costante aggiornamento delle evidenze contabili ed alla catalogazione di tutti gli ordinativi di riscossione e di pagamento. Deve inoltre tenere e custodire: a) il registro di cassa; b) un registro cronologico nel quale sono indicati il saldo giornaliero presso la Tesoreria Statale, distinto tra fondi fruttiferi, infruttiferi ed a destinazione vincolata, nonché le movimentazioni che modificano tali saldi. Il Tesoriere trasmette, quotidianamente, all’U.O.C. G.E.F. dell'Azienda, le notizie di cui alle lettere a) e b) e le quietanze emesse, per i necessari riscontri contabili. Il Tesoriere deve inoltre custodire le cauzioni prestate a garanzia dei contratti, tenendone le necessarie evidenze contabili. I registri devono essere tenuti con modalità informatica e trasmessi all’Azienda in ogni caso al termine di ogni trimestre.

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Flusso Procedura Attività Competenza Tempistica

Provvedere alla corretta tenuta ed al costante aggiornamento delle evidenze contabili ed alla catalogazione di tutti gli ordinativi di riscossione e di pagamento. Deve inoltre tenere e custodire: c) il registro di cassa; d) un registro cronologico nel quale sono indicati il saldo giornaliero presso la Tesoreria Statale, distinto tra fondi fruttiferi, infruttiferi ed a destinazione vincolata, nonché le movimentazioni che modificano tali saldi.

Istituto tesoriere Ogni giorno

Custodire le cauzioni prestate a garanzia dei contratti, tenendone le necessarie evidenze contabili.

Istituto tesoriere Ogni giorno

I registri devono essere tenuti con modalità informatica e trasmessi all’Azienda in ogni caso al termine di ogni trimestre.

Istituto tesoriere Ogni tre mesi

Art. 76 - Anticipazioni di Cassa II ricorso alle anticipazioni di cassa e la conseguente loro restituzione al Tesoriere sono effettuate al solo scopo di fronteggiare provvisori squilibri tra i flussi di entrata e quelli di spesa ed a garantire il regolare pagamento delle competenze del personale, di oneri e di altri impegni assunti dall’Azienda nei confronti di terzi. Le anticipazioni di cassa sono attivabili nei limiti previsti dalla normativa in vigore. Al fine di stabilire il limite massimo dell’anticipazione di cassa concedibile, l'Azienda è tenuta a trasmettere, entro il 20 gennaio di ciascun anno, idonea

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certificazione, a firma del Direttore dell’U.O.C. G.E.F., attestante l'entità delle entrate relative all'esercizio corrente. A detta certificazione dovrà seguire entro i successivi 20 giorni, apposita deliberazione del Direttore Generale, di formale richiesta di attivazione dell'anticipazione di tesoreria. Nelle more della trasmissione della predetta documentazione il Tesoriere è tenuto ad attivare anticipazioni nei limiti fissati per l’anno precedente. Flusso Procedura Attività Competenza Tempistica

Le anticipazioni di cassa sono attivabili nei limiti previsti dalla normativa in vigore. Al fine di stabilire il limite massimo dell’anticipazione di cassa concedibile, occorre trasmettere, idonea certificazione, attestante l'entità delle entrate relative all'esercizio corrente.

U.O.C. G.E.F. Entro il 20 gennaio

Segue apposita deliberazione di formale richiesta di attivazione dell'anticipazione di tesoreria.

Direttore Generale Successivi 20 giorni

Nelle more della trasmissione della predetta documentazione il Tesoriere è tenuto ad attivare anticipazioni nei limiti fissati per l’anno precedente.

Istituto tesoriere Ad evento

Art. 77 - Adempimenti dell’Azienda verso il Tesoriere L’U.O.C. Economico-Finanziaria trasmette al Tesoriere: - il Bilancio preventivo economico annuale; - i nominativi delle persone abilitate alla sottoscrizione dei mandati di pagamento e degli ordinativi di incasso; - le deliberazioni di richiesta di utilizzo delle anticipazioni di cassa; -le delibere trimestrali d’impignorabilità delle somme.

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Art. 78 - Altri adempimenti In caso di cessazione del servizio di Tesoreria, il Tesoriere subentrante dovrà estinguere immediatamente l’esposizione debitoria dell’Azienda per anticipazioni di cassa concesse dal Tesoriere cessante. Il Tesoriere deve accettare, anche senza autorizzazione dell'Azienda, le somme che i terzi intendono versare a qualsiasi titolo a favore della medesima, rilasciandone ricevuta contenente, oltre l'indicazione della causale del versamento, la clausola espressa “salvi i diritti dell'Azienda”. Tali incassi saranno segnalati all'Azienda stessa, alla quale il Tesoriere richiederà l'emissione dei relativi ordinativi, che dovranno essere emessi tempestivamente. Allo stesso modo il Tesoriere comunicherà tempestivamente all'Azienda le riscossioni affluite nonché i blocchi dei fondi, i pignoramenti e le trattenute eseguite rimettendone la relativa documentazione e richiedendo l’emissione dei relativi ordinativi. Per quant’altro non previsto nel presente Regolamento, valgono le disposizioni di legge, nonchè le clausole contenute nel capitolato speciale d’appalto e nel contratto del Servizio di Tesoreria, di volta in volta vigente. Art. 79 - Conto del Tesoriere II Tesoriere rende il conto della gestione entro il 28 febbraio di ciascun anno. Tale termine è perentorio e la mancata osservanza determina la rescissione anticipata del contratto del servizio di Tesoreria. Al rendiconto sono allegati tutti i documenti contabili in appoggio. Il Tesoriere è tenuto a produrre apposita distinta di tutte le operazioni non supportate da ordini contabili emessi dall'Azienda. Entro e non oltre i successivi 60 giorni dalla resa del conto da parte del Tesoriere, l’U.O.C. G.E.F., sulla base dei risultati ivi contenuti ne verifica la rispondenza con le scritture contabili dell'Azienda rilevando le eventuali discordanze. Flusso Procedura Attività Competenza Tempistica

Rende il conto della gestione

Istituto tesoriere Entro il 28 febbraio

Verifica della rispondenza con le scritture contabili dell'Azienda rilevando le eventuali discordanze

U.O.C. G.E.F. Entro i successivi 60 giorni

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TITOLO XII

PATRIMONIO

Art. 80 – Patrimonio 1. Il patrimonio dell’Azienda è costituito, in base a quanto previsto dalla normativa vigente, da: a) immobilizzazioni immateriali; b) immobilizzazioni materiali; c) immobilizzazioni finanziarie.

Art. 81 – Immobilizzazioni immateriali Ai fini inventariali si considerano immobilizzazioni immateriali: brevetti, licenze, diritti di privativa, diritti di utilizzazione di opere dell’ingegno, marchi registrati ed altri assimilati, software di proprietà dell’Azienda, ossia da tutti quei beni che garantiscono la propria utilità nell’arco di più esercizi ed hanno la peculiarità di non essere tangibili. A) IMMOBILIZZAZIONI

A.I) IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI

A.I.1) Costi di impianto e di ampliamento

A.I.1.a) Costi di impianto e di ampliamento A.I.2) Costi di ricerca e sviluppo

A.I.2.a) Costi di ricerca e sviluppo A.I.3) Diritti di brevetto e diritti di utilizzazione delle opere d'ingegno

A.I.3.a) Diritti di brevetto e diritti di utilizzazione delle opere d'ingegno - derivanti dall'attività di ricerca A.I.3.c) Diritti di brevetto e diritti di utilizzazione delle opere d'ingegno - altri A.I.4) Immobilizzazioni immateriali in corso e acconti

A.I.5) Altre immobilizzazioni immateriali

A.I.5.a) Concessioni, licenze, marchi e diritti simili A.I.5.c) Migliorie su beni di terzi A.I.5.e) Pubblicità A.I.5.g) Altre immobilizzazioni immateriali Art. 82 – Immobilizzazioni materiali Le immobilizzazioni materiali si dividono in beni immobili e in beni mobili di proprietà dell’Azienda e sono registrate nel relativo inventario. A.II) IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI

A.II.1) Terreni

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A.II.1.a) Terreni disponibili

A.II.1.b) Terreni indisponibili

A.II.2) Fabbricati

A.II.2.a) Fabbricati non strumentali (disponibili)

A.II.2.a.1) Fabbricati non strumentali (disponibili) A.II.2.b) Fabbricati strumentali (indisponibili)

A.II.2.b.1) Fabbricati strumentali (indisponibili) A.II.3) Impianti e macchinari

A.II.3.a) Impianti e macchinari A.II.4) Attrezzature sanitarie e scientifiche

A.II.4.a) Attrezzature sanitarie e scientifiche A.II.5) Mobili e arredi

A.II.5.a) Mobili e arredi A.II.6) Automezzi

A.II.6.a) Automezzi A.II.7) Oggetti d'arte

A.II.8) Altre immobilizzazioni materiali

A.II.8.a) Altre immobilizzazioni materiali A.II.9) Immobilizzazioni materiali in corso e acconti

Art. 83 – Immobilizzazioni finanziarie Le immobilizzazioni finanziarie, come definite dalla normativa vigente, sono costituite da partecipazioni, crediti verso imprese controllate o collegate ed altri titoli. A.III) IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE

A.III.1) Crediti finanziari

A.III.1.a) Crediti finanziari v/Stato

A.III.1.b) Crediti finanziari v/Regione

A.III.1.c) Crediti finanziari v/partecipate

A.III.1.d) Crediti finanziari v/altri

A.III.2) Titoli

A.III.2.a) Partecipazioni

A.III.2.b) Altri titoli

A.III.2.b.1) Titoli di Stato

A.III.2.b.2) Altre Obbligazioni

A.III.2.b.3) Titoli azionari quotati in Borsa

A.III.2.b.4) Titoli diversi

Art. 84 - Definizione delle fasi relative ad acquisizione, gestione, ammortamento

ed alienazione o dismissioni delle immobilizzazioni ed identificazione dei cespiti

acquisiti con contributi in conto capitale, i cespiti acquisiti in conto esercizio, i

conferimenti, i lasciti, le donazioni

Procedura Amministrativo - Contabile

La procedura in questione pone in capo a soggetti diversi:

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-U.O.C. Provveditorato – Economato; -U.O.C. Tecnico Manutentiva, Amministrativa e Patrimonio; -U.O.C. G.E.F.; i seguenti aspetti: 1)acquisizione del bene, collaudo, relativa attività di inventariazione; 2)trattamento contabile degli ammortamenti; 3)dismissioni; 4)manutenzioni straordinarie. Acquisizione immobilizzazioni

Per l’individuazione delle immobilizzazioni da acquistare, l’Azienda fa riferimento al Piano degli Investimenti aziendale, approvato ogni anno dalla Direzione Generale e allegato al Bilancio Preventivo Economico. Il Piano deve essere collegato agli obiettivi strategici delle attività, all’offerta di servizi e riguarda i seguenti progetti: -edilizia sanitaria; -grandi macchinari; -impianti ed attrezzature; -macchine di ufficio; -mobili, arredi, automezzi ecc; Il Piano ha valenza triennale e nella predisposizione si tiene conto dell’adeguatezza degli impianti ed attrezzature, delle caratteristiche qualitative degli immobili e che la dotazione strumentale sia adeguata alla evoluzione tecnologica. La programmazione degli interventi in edilizia avviene mediante la redazione del programma triennale dei lavori pubblici. La realizzazione di un investimento prevede: -proposta; -verifica fattibilità; -scelta; -attivazione; -rendicontazione delle spese. Gli elementi della proposta riguardano: gli obiettivi, la motivazione, eventuale obsolescenze, impiego di nuove tecnologie, adeguamento normativo ecc. La valutazione viene effettuata dall’area di competenza con il supporto delle strutture tecnico manutentive, sistemi informativi, provveditorato, prevenzione e protezione, controllo di gestione, economico finanziaria. Ottenuti i necessari pareri si procede alla redazione della documentazione da sottoporre alla Direzione Generale. Procedura gestione cespiti

La procedura è differente per i beni immobili e i beni mobili. Per i beni immobili la procedura si articola nelle seguenti fasi: -affidamento incarichi; -valorizzazione; -ammortamenti e manutenzioni; -dismissione.

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L’U.O.C. Tecnico Manutentiva, Amministrativa e Patrimonio dopo aver formalizzato le attività connesse all’affidamento dell’incarico di esecuzione dei lavori e dopo aver stipulato il contratto con l’aggiudicatario, procede alla consegna dei lavori. In base alle tempistiche e all’avanzamento dei lavori il fornitore emette gli stati di avanzamento lavori (SAL) che accettati vengono seguiti da fattura. Ad ultimazione dei lavori il fornitore emette lo stato finale dei lavori, segue poi Collaudo. La procedura di liquidazione delle fatture ricevute (abbinamento Ordine/DDT/Fattura) segue le modalità stabilite nella procedura “ciclo passivo”. Nel caso dei beni mobili la procedura si articola nelle seguenti fasi: -presa in carico; -valorizzazione; -ammortamento e manutenzioni; -dismissione. L’U.O.C. Provveditorato – Economato avvia le necessarie procedure per l’individuazione/scelta del fornitore e delle relative modalità di approvvigionamento nel rispetto dei vincoli normativi e dei regolamenti aziendali. In caso di ricezione di beni, l’U.O. ricevente svolge un controllo di conformità tra quantità e tipologia di beni ricevuti e quantità e tipologia di beni indicati nel DDT (Documento di Trasporto) e quelli indicati nell’OdA. L’U.O. ricevente annota sul DDT le eventuali differenze rilevate tra quanto consegnato e quanto riportato nello stesso DDT e quanto ordinato e ne invia copia alle Unità responsabili della procedura di acquisto per notificare/contestare al fornitore le differenze riscontrate. Il DDT firmato è archiviato dall’U.O. responsabile della procedura di acquisto. Nel caso in cui il controllo di conformità abbia esito positivo, l’U.O. responsabile della procedura di acquisto inserisce i riferimenti del DDT ed il relativo collaudo sul sistema informatico e li associa all’ordine precedentemente inserito a sistema. L’U.O.C. Provveditorato – Economato provvede all’inventariazione per i beni mobili. La procedura di liquidazione delle fatture ricevute a fronte della merce consegnata (abbinamento Ordine/DDT/Fattura) segue le modalità stabilite nella procedura “ciclo passivo”. L’U.O.C. Provveditorato - Economato e l’U.O.C. Tecnico Manutentiva, Amministrativa e Patrimonio inseriscono i dati del cespite acquisito nel sistema informatico. Oltre alle informazioni obbligatorie previste dalla normativa, il Libro Cespiti deve consentire anche la distinzione dei cespiti in relazione alle possibili fonti di finanziamento indicate nella RdA, ovvero: contributi in conto esercizio, contributi in conto capitale, conferimenti e lasciti vincolati a investimenti. Pertanto, il Libro Cespiti deve riportare le seguenti informazioni: - data registrazione cespite; - descrizione del cespite; - Unità Organizzativa utilizzatrice e centro di costo; - data di collaudo (informazione da aggiungere in seguito al collaudo); - numero di matricola del cespite (in seguito all’etichettatura); - ragione sociale del fornitore;

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- costo di acquisto e numero di fattura; - categoria civilistica del cespite; - aliquota di ammortamento; - fonte di finanziamento utilizzata; - data di dismissione (informazione da aggiungere in seguito alla dismissione). Ai fini contabili, la rilevazione del costo avviene al momento dell’inserimento a sistema della bolla di consegna del bene. L’ordine, regolarmente evaso e contabilizzato, genererà nel caso non pervenisse la relativa fattura entro la fine dell’esercizio la rilevazione contabile al 31/12 della fattura da ricevere. L’U.O.C. G.E.F., ricevuta la fattura di acquisto del cespite, provvede alla rilevazione della stessa in contabilità generale.

Art. 85 – Ammortamento delle immobilizzazioni 1. Le immobilizzazioni immateriali e materiali devono essere valutate al costo di acquisto o di produzione, inclusi i costi accessori e l’I.v.a. in quanto non detraibile. 2. L’art. 29 del D.L.vo n. 118 del 2011, principi di valutazione specifici del settore sanitario, stabilisce, ponendo una deroga alla regola civilistica, che l'ammortamento delle immobilizzazioni materiali e immateriali debba essere effettuato per quote costanti, sulla base delle aliquote tassativamente definite all’all. n. 3 del Decreto, salvo la possibilità di utilizzare aliquote superiori, dandone specifica motivazione in nota integrativa. 3.Nell’esercizio di acquisizione dell'immobilizzazione l’ammortamento è rapportato alla frazione d’anno di effettivo utilizzo. Si deve sottolineare che la possibilità di applicare l’aliquota normale dimezzata nell’esercizio di acquisizione, prevista inizialmente dal D.L.vo n. 118 del 2011 ma successivamente abrogata, è comunque da considerarsi valida, poiché prevista dai principi contabili nazionali (O.i.c. 16), nel caso in cui la quota d'ammortamento ottenuta non si discosti significativamente da quella calcolata a partire dal momento in cui il cespite è disponibile e pronto per l’uso. 4. Per alcune fattispecie di cespiti è previsto l'ammortamento integrale nell'esercizio di acquisizione o di disponibilità del bene e, in particolare:

- obbligatoriamente per i cespiti acquistati utilizzando contributi in conto esercizio, indipendentemente dal loro valore;

- facoltativamente per i cespiti di valore inferiore a euro 516,46 eccetto quelli che rientrano nelle universalità ai sensi dell'art. 816 del codice civile. 5. L’U.O.C. G.E.F. calcola gli ammortamenti e le sterilizzazioni in base a quanto previsto dalla normativa vigente ed effettua le relative scritture contabili. L’U.O.C. G.E.F. verifica, in occasione della predisposizione del Bilancio d’Esercizio, la corrispondenza dei valori delle immobilizzazioni riportati in contabilità generale rispetto alle iscrizioni rilevate nel Libro Cespiti. Nello specifico, sulla base delle aliquote previste per i cespiti oggetto di ammortamento, l’U.O.C. G.E.F. determina le quote di ammortamento. Nel caso di dismissione del cespite, l’applicazione delle aliquote segue i principi stabiliti dalla normativa civilistica e fiscale di riferimento. Laddove il valore di un cespite, successivamente all’acquisizione, venga incrementato per effetto di

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manutenzioni straordinarie, le quote di ammortamento del cespite sono idealmente scomponibili in due o più parti, riconducibili rispettivamente:

a) Al valore di acquisizione del bene; b) Al valore di ciascuna manutenzione capitalizzata.

Il libro cespiti dovrà consentire la separata identificazione di ciascuna componente. Il ricorso a distinte etichette è una delle possibili modalità operative utilizzabili a tal fine. Ogni intervento manutentivo capitalizzato dovrà essere ammortizzato secondo un proprio piano di ammortamento, con le modalità previste dal D.lgs 118/2011 e quindi in forma differenziata a seconda della fonte di finanziamento. Per le manutenzioni straordinarie finanziate da contributi in c/capitale l’ammortamento seguirà le aliquote previste dal D.lgs. 118/2011 purchè ciò trovi riscontro in un effettivo aumento della vita utile del cespite stesso. Laddove invece l’intervento manutentivo non incrementi la vita utile del cespite, occorrerà utilizzare un aliquota più elevata, in modo che l’ammortamento dell’intervento manutentivo si completi contestualmente all’ammortamento del valore di acquisizione del cespite. Non è consentito ammortizzare l’intervento manutentivo con un aliquota inferiore a quella prevista dal D.lgs. 118/2011, né continuare l’ammortamento nel caso in cui il bene venga eliminato o alienato. Per le manutenzioni straordinarie finanziate da contributi in c/esercizio l’impatto integrale sul conto economico verrà realizzato tramite lo storno a patrimonio netto dei contributi in conto esercizio utilizzati. Le manutenzione e riparazione ordinarie, sono addebitati a Conto Economico nell’esercizio in cui sono sostenuti.

IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI % ammortamento

TERRENI --

FABBRICATI:

Edifici adibiti all'attività istituzionali 3%

Edifici adibiti ad uso civile non istituzionale 3%

Costruzioni leggere 10%

IMPIANTI E MACCHINARI:

Impianti e macchinari adibiti all'attività istituzionali 12,5%

Impianti e macchinari adibiti ad uso civile non istituzionale 12,5%

IMPIANTI E MACCHINARI - AUDIOVISIVI 20%

IMPIANTI INSERITI STABILMENTE NEL FABBRICATO 3%

ATTREZZATURE SANITARIE E SCIENTIFICHE 20%

MOBILI E ARREDI 12,5%

AUTOMEZZI 25%

ALTRI BENI MATERIALI 20%

IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI IN CORSO E ACCONTI --

OGGETTI D'ARTE --

IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI % ammortamento

COSTI DI IMPIANTO ED AMPLIAMENTO 20%

COSTI DI RICERCA E SVILUPPO 20%

DIRITTI DI BREVETTO E UTIILIZZAZIONE OPERE INGEGNO durata legale del diritto o, in assenza, 20%

DIRITTI DI CONCESSIONE, LICENZE MARCHI E DIRITTI SIMILI durata legale del diritto o, in assenza, 20%

aliquota % maggiore tra bene e durata residua

MIGLIORIE SU BENI DI TERZI contratto

IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI IN CORSO ED ACCONTI -- ALTRE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI 20%

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Art. 86 Dismissioni o alienazione delle immobilizzazioni

Rif. Delibera del Commissario Straordinario n. 121 del 25.02.2016 e s.m.i.

Rif. Regolamento Aziendale delibera n. 344 del 07/07/2016 e s.m.i.

Alienazioni o dismissioni di cespiti (Scritture contabili)

Riferimento DM 17/09/2012 Ministero della Salute di concerto con il Ministero dell’Economia. L’ammortamento potrà essere effettuato per la frazione d’anno in cui il cespite è stato utilizzato oppure non essere effettuato. Il metodo scelto dovrà essere applicato in modo uniforme a tutti i beni dismessi o ceduti in corso d’anno.

Art. 87 – Ricognizione del patrimonio mobiliare ed immobiliare. Procedura per

la realizzazione di inventari fisici periodici Procedura Amministrativo - Contabile

Per poter amministrare i beni che si hanno a disposizione occorre conoscerne l’aspetto qualitativo e quantitativo, occorre cioè sapere quali elementi costituiscono il capitale, quali caratteristiche presentano, che valore hanno. A questa esigenza risponde l’inventario, un insieme di operazioni con le quali si determina il capitale esistente in un dato momento. Le operazioni che costituiscono l’inventario sono: -la ricerca degli elementi patrimoniali; -la descrizione di tali elementi; -la classificazione in gruppi il più possibile omogenei; -la valutazione; -la rappresentazione o registrazione. La corretta tenuta dell’inventario dei beni immobili e mobili costituisce un presupposto fondamentale per un’adeguata gestione del patrimonio dell’Azienda. I beni accessori di beni immobili e mobili, ovvero i componenti non dotati di vita autonoma o di un autonomo sfruttamento sono rilevati in inventario assieme al bene principale ed identificati in maniera univoca con riferimento al numero d’inventario di quest’ultimo. Qualora un accessorio venga utilizzato per più beni, deve essere associato al bene principale acquistato per primo e comunque ad un unico bene. I beni immobili ed i beni mobili sono inventariati separatamente dall’Azienda, rispettivamente, nell’inventario generale dei beni immobili e nell’inventario generale dei beni mobili. Sia per i beni mobili che per i beni immobili, la disponibilità del bene a favore dell’Azienda può essere originata dall’esercizio di un diritto di proprietà, da un diritto reale di godimento oppure dalla semplice disponibilità dello stesso, pertanto all’interno dell’inventario generale dei beni, rientrano: · i beni acquisiti tramite acquisto o permuta, all’atto del rogito notarile di trasferimento della proprietà del bene, per i beni immobili, all’atto della consegna del bene, per i beni mobili; · i beni acquisiti a titolo gratuito, nel momento dell’atto di accettazione della donazione o alla data del provvedimento regionale di trasferimento o all’atto del verbale di consegna del bene;

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· i beni costruiti in proprio, nel momento in cui gli stessi risultino prontamente impiegabili per l’uso a cui sono destinati; · i beni di terzi presenti a qualsiasi titolo all’interno dell’Azienda (es. affitto, leasing, comodato etc.), nel momento della stipula del relativo contratto. Non influiscono sul capitale netto e si registrano sia sotto le attività, sia sotto le passività tra i conti d’ordine. Le Unità Operative responsabili del processo di inventariazione, a livello aziendale, sono: · l’U.O.C. Tecnico Manutentiva, Amministrativa e Patrimonio; · l’U.O.C. Provveditorato – Economato. Il Direttore dell’U.O.C. Tecnico Manutentiva, Amministrativa e Patrimonio ed il Direttore dell’U.O.C. Provveditorato - Economato, individuano, rispettivamente, un referente, all’interno delle proprie unità organizzative, preposto all’attività di inventariazione dei beni e all’attività di verifica periodica delle risultanze inventariali. Nello specifico, i referenti preposti all’attività di inventariazione acquisita la documentazione riferita al bene provvedono a compilare, mediante il sistema informatico, la scheda anagrafica del bene con le informazioni disponibili. Il sistema genera in automatico un numero progressivo di inventario che consente di identificare tutti i cespiti. I referenti preposti all’attività di inventariazione provvedono a stampare l’etichetta contenente le informazioni relative al numero progressivo d’iscrizione nell’inventario e quello della categoria di appartenenza (es. attrezzature sanitarie e scientifiche, mobili e arredi, automezzi, fabbricati etc.). In caso di beni mobili, il referente preposto all’attività di inventariazione redige il verbale di presa in carico del bene. I referenti preposti all’attività di inventariazione, a seguito dell’inventariazione del bene, si recano presso le Strutture utilizzatrici per l’apposizione delle etichette sui beni. Qualora si tratti di un bene la cui natura non consenta l’apposizione fisica dell’etichetta, tale etichetta viene affissa sulla documentazione cartacea di riferimento del bene stesso. In caso di beni mobili, la dislocazione del bene nei vari locali è documentata attraverso la cosiddetta “scheda di dislocazione del bene” che è esposta nel locale dove il bene mobile risulta dislocato. In corso d’anno, la Struttura utilizzatrice del bene provvede a monitorare lo stato dei beni assegnati. Nello specifico, in caso di manutenzione straordinaria effettuata sul bene, perdita, furto, sparizione dei beni assegnati o loro accidentale rottura e distruzione, dismissione del cespite, la Struttura utilizzatrice del bene comunica tali eventi, attraverso apposita nota/prospetto, rispettivamente, a seconda della tipologia del bene, al referente dell’U.O.C. Tecnico Manutentivo, Amministrativa e Patrimonio oppure al referente dell’U.O.C. Provveditorato – Economato per il conseguente aggiornamento della scheda anagrafica del bene e dell’inventario generale. L’inventario deve porre in evidenza la quantità ed il valore dei beni all’inizio dell’esercizio di riferimento, le variazioni in aumento e quelle in diminuzione, nonché

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le quantità ed il valore finale dei beni con indicazione degli ammortamenti, laddove applicabili, per categoria di bene. Tale documento risulta di fondamentale importanza ai fini della redazione del Bilancio di esercizio e del Bilancio preventivo economico annuale. Entro febbraio di ogni anno, i referenti preposti all’attività di inventariazione verificano la coerenza tra inventario di fatto (si cercano i singoli beni nei locali e nei luoghi ove essi si trovano) e inventario contabile ed in caso di discordanze, congiuntamente all’U.O.C. G.E.F., provvedono alla riconciliazione dei dati. Flusso Procedura

Attività Competenza Tempistica

Individuano, rispettivamente, un referente, all’interno delle proprie unità organizzative, preposto all’attività di inventariazione dei beni e all’attività di verifica periodica delle risultanze inventariali.

Direttore dell’U.O.C. Tecnico Manutentiva, Amministrativa e Patrimonio ed il Direttore dell’U.O.C. Provveditorato - Economato

Ad evento

Acquisita la documentazione riferita al bene provvedono a compilare, mediante il sistema informatico, la scheda anagrafica del bene con le informazioni disponibili. Il sistema genera in automatico un numero progressivo di inventario che consente di identificare tutti i cespiti. I referenti preposti all’attività di inventariazione provvedono a stampare l’etichetta contenente le informazioni relative al numero progressivo d’iscrizione nell’inventario e quello della categoria di appartenenza (es. attrezzature sanitarie e scientifiche, mobili e arredi,

Referenti

Ad evento

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automezzi, fabbricati etc.). Redige il verbale di presa in carico del bene

Referenti Ad evento

I referenti preposti all’attività di inventariazione, a seguito dell’inventariazione del bene, si recano presso le Strutture utilizzatrici per l’apposizione delle etichette sui beni. Qualora si tratti di un bene la cui natura non consenta l’apposizione fisica dell’etichetta, tale etichetta viene affissa sulla documentazione cartacea di riferimento del bene stesso.

Referenti

Ad evento

In caso di beni mobili, la dislocazione del bene nei vari locali è documentata attraverso la cosiddetta “scheda di dislocazione del bene” che è esposta nel locale dove il bene mobile risulta dislocato. In corso d’anno si monitora lo stato dei beni assegnati.

Struttura utilizzatrice In corso d’anno

In caso di manutenzione straordinaria effettuata sul bene, perdita, furto, sparizione dei beni assegnati o loro accidentale rottura e distruzione, dismissione del cespite, si comunicano tali eventi, attraverso apposita nota/prospetto, rispettivamente, a seconda della tipologia del bene, al referente dell’U.O.C. Tecnico Manutentiva, Amministrativa e Patrimonio oppure al

Struttura utilizzatrice Ad evento

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referente dell’U.O.C. Provveditorato –Economato per il conseguente aggiornamento della scheda anagrafica del bene e dell’inventario generale. Verifica della coerenza tra inventario di fatto (si cercano i singoli beni nei locali e nei luoghi ove essi si trovano) e inventario contabile ed in caso di discordanze, congiuntamente all’U.O.C. G.E.F., si provvede alla riconciliazione dei dati

Referenti

Entro febbraio

Art. 88 – Inventario dei beni L’inventario dei beni mobili deve contenere le seguenti indicazioni: - data registrazione cespite; - descrizione del cespite; - Unità Organizzativa utilizzatrice e centro di costo; - data di collaudo (informazione da aggiungere in seguito al collaudo); - numero progressivo di inventario; - ragione sociale del fornitore; - costo di acquisto e numero di fattura; - categoria civilistica del cespite; - aliquota di ammortamento; - fonte di finanziamento utilizzata; - data di dismissione (informazione da aggiungere in seguito alla dismissione). Art. 89 – Registrazione di carico e scarico dei beni 1. L’aggiornamento delle scritture patrimoniali è effettuato sulla base dei carichi e degli scarichi. 2. I beni mobili sono oggetto di inventariazione nel momento in cui entrano a far parte del patrimonio dell’Azienda a seguito di acquisto, costruzione, donazione o altro e sono inventariati sulla base di buoni di carico firmati dal consegnatario. 3. Ad esclusione del materiale bibliografico, non sono oggetto di inventariazione le categorie sotto elencate: a) beni di valore inferiore a € 50,00; b) beni che costituiscono componenti di impianto fisso; c) materiale di consumo. 4. Il limite dei € 50,00 può essere annualmente rideterminato dal Direttore Generale.

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5. Attraverso l’operazione di scarico il bene viene cancellato dall’inventario e cessa, contestualmente, di far parte del patrimonio dell’Azienda. Art. 90 – Compiti e responsabilità del Consegnatario e dell’Assegnatario 1. Il Consegnatario è il soggetto deputato alla tutela dei beni inventariati a lui dati in consegna con apposito verbale. Il Consegnatario diventa responsabile di qualsiasi danno possa derivare dalle proprie azioni od omissioni e ne risponde secondo le norme di contabilità pubblica. L’individuazione dei consegnatari è demandata al Direttore Generale. 2. Sono Assegnatari tutte le unità di personale dipendente a cui siano stati assegnati o affidati in gestione beni di proprietà dell’Azienda. 3. I consegnatari di diritto sono: a) il Direttore Generale; b) i Dirigenti di U.O.C; c) i Direttori di Dipartimento; d) i Direttori di Distretto; e) i Direttori di Presidio. 4. Il Consegnatario affida, ove necessario e con atto formale, la tutela dei beni alla persona che ne fa uso, che agirà come Assegnatario e che assume la veste di responsabile. L’Assegnatario non può disporre nessun trasferimento dei beni senza l’autorizzazione del Consegnatario. Art. 91 – Passaggi di gestione 1. In caso di sostituzione del Consegnatario il soggetto cessante procede in contraddittorio con il soggetto subentrante, alla materiale ricognizione dei beni. A conclusione di tale operazione è redatto apposito verbale, sottoscritto da entrambe le parti e da un funzionario che assiste alla consegna, da cui risulti l’avvenuta ricognizione, i dati rilevati e le eventuali discordanze con le scritture inventariali. 2. Si considerano responsabili dei beni, in solido, per tutti gli effetti di legge il consegnatario uscente e quello subentrante fino all’espletamento delle procedure di consegna.

Art. 92 – Magazzini Area Rimanenze Procedure Amministrativo - Contabili

Per beni di consumo sanitari si intende: prodotti farmaceutici ed emoderivati, sangue ed emocomponenti, dispositivi medici, prodotti dietetici, materiale per la profilassi (vaccini), prodotti chimici, materiali e prodotti per uso veterinario, altri beni e prodotti sanitari. Per beni di consumo non sanitari si intende: prodotti alimentari, materiali di guardaroba, di pulizia e di convivenza in genere, combustibili, carburanti e lubrificanti, supporti informatici e cancelleria, materiale per la manutenzione, altri beni e prodotti non sanitari. Gli obiettivi della procedura sono rivolti a un monitoraggio della gestione delle scorte attraverso le seguenti fasi: -esistenza fisica delle scorte;

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-flussi di entrata e di uscita delle scorte; -rilevazione degli aspetti gestionali e contabili; -definizione di ruoli e responsabilità; -rotazione scorte. Le procedure amministrative coinvolgono la U.O.C. Provveditorato - Economato, U.O.C. Farmaceutica e la U.O.C. G.E.F.. Le diverse fasi della gestione di magazzino devono essere affidate a singoli responsabili i quali provvedono a: -identificazione, controllo, riscontro degli ordinativi; -dislocazione e disposizione dei beni in magazzino; -controlli su prelievi, versamenti e movimenti vari tra il magazzino ed i reparti di destinazione; -controllo di corrispondenza tra quantità del bene da spedire e autorizzazione all’uscita formalizzata su apposito documento. La rilevazione fisica delle giacenze di magazzino, necessaria per la corretta valorizzazione delle rimanenze finali di periodo, viene realizzata mediante un inventario fisico completo. Le risultanze devono essere riscontrate con le esistenze della contabilità di magazzino. L’Azienda effettua raffronti tra il costo delle giacenze ed il relativo valore di mercato. La procedura informatica implementata consente l’individuazione delle giacenze soggette a fenomeni di lenta movimentazione, scadenza ed obsolescenza. Le giacenze sono da considerare in base alla destinazione/utilizzo/proprietà: -beni di consumo sanitario; -beni di consumo non sanitario; -beni di consumo sanitario in conto deposito. Gestione beni di consumo sanitario

Attività:

A)Controlli al ricevimento e in accettazione, carico, stoccaggio; B)Evasione richieste; C)Scarico Magazzino e distribuzione. La competenza è della U.O.C. Farmaceutica che provvede al ricevimento, immagazzinamento e distribuzione ai centri utilizzatori. Da un punto di vista contabile i beni di consumo sanitario vengono classificati, collocati in uno specifico conto di Bilancio ed associati al Centro di costo richiedente. I beni vengono gestiti attraverso punti di immagazzinamento fisico dislocati sul territorio dell’Azienda Sanitaria. Ciascun punto è un centro di stoccaggio che verifica la correttezza dei prodotti ricevuti e cura la distribuzione ai centri di prelievo. Controlli e carico magazzino e stoccaggio.

Il controllo al ricevimento viene eseguito dal personale incaricato ed effettuato contestualmente all’arrivo della merce. Il fornitore del bene, al momento della consegna del bene, provvederà a redigere la bolla di consegna del bene (di seguito DDT). Il Responsabile del magazzino/farmacia

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ricevente la merce identifica uno o più referenti preposto/i alla fase di effettuazione dei controlli quantitativi e qualitativi. Al momento della consegna della merce da parte del fornitore, il referente preposto a tale attività provvede ad effettuare i controlli quantitativi e qualitativi. Nello specifico, è verificata: · la conformità tra quantità e tipologia dei beni ricevuti, tra la quantità e la tipologia dei beni indicati nel DDT e la conformità di questi rispetto all’Ordine di Acquisto (OdA); · lo stato di integrità dell’imballo esteriore; · il codice identificativo del bene, il numero di lotto e la data di scadenza dei beni (ove previsti). In caso di esito negativo dei controlli in fase di accettazione del bene, il referente annota sul DDT le differenze rilevate tra quanto consegnato e quanto riportato nello stesso DDT e le eventuali tracce di danneggiamento dell’imballo esteriore. Il referente incaricato provvede a fornire comunicazione al Responsabile del magazzino/farmacia. Una copia del DDT con le differenze rilevate è inviata alle UU.OO. Ordinanti. Il responsabile acquisti, con nota scritta, informa il fornitore e all’occorrenza richiede i documenti rettificativi. Nel caso in cui il controllo di conformità abbia esito positivo, il Responsabile del magazzino/farmacia attesta la conformità del bene ricevuto per quantità e qualità. Al termine delle operazioni il personale incaricato provvede a stoccare il materiale negli appositi scaffali e alle operazioni di carico nella procedura informatizzata di contabilità delle quantità accettate. L’inserimento della bolla in procedura e creazione del documento di carico permettono di aggiornare la quantità dei prodotti giacenti in magazzino. I DDT sono archiviati presso il Magazzino. La procedura di liquidazione delle fatture ricevute a fronte della merce consegnata (abbinamento Ordine/DDT/Fattura) segue le modalità stabilite nella procedura “ciclo passivo”. In caso di farmaci stupefacenti e di sostanze psicotrope le operazioni di carico e scarico vengono effettuate sia all’interno della procedura informatizzata di contabilità che nello specifico registro stupefacenti con le annotazioni previste dalle norme vigenti. Flusso Procedura

Attività Competenza Tempistica

Ricevimento, immagazzinamento e distribuzione ai centri utilizzatori.

U.O.C. Farmaceutica Ad evento

Il fornitore, al momento della consegna del bene, provvederà a redigere la

Fornitore Ad evento

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bolla di consegna del bene (di seguito DDT). Il Responsabile del magazzino/farmacia ricevente la merce identifica uno o più referenti preposto/i alla fase di effettuazione dei controlli quantitativi e qualitativi.

Responsabile magazino/farmacia

Ad evento

Al momento della consegna della merce da parte del fornitore, il referente preposto a tale attività provvede ad effettuare i controlli quantitativi e

qualitativi. Nello specifico, è verificata: · la conformità tra quantità e tipologia dei beni ricevuti, tra la quantità e la tipologia dei beni indicati nel DDT e la conformità di questi rispetto all’Ordine di Acquisto (OdA); ·lo stato di integrità dell’imballo esteriore; · il codice identificativo del bene, il numero di lotto e la data di scadenza dei beni (ove previsti).

Referenti Ad evento

In caso di esito negativo dei controlli in fase di accettazione del bene, il referente annota sul DDT le differenze rilevate tra quanto consegnato e quanto riportato nello stesso DDT e le eventuali tracce di danneggiamento dell’imballo esteriore. Il referente incaricato provvede a fornire comunicazione al

Referenti Ad evento

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Responsabile del magazzino/farmacia. Una copia del DDT con le differenze rilevate è inviata alle UU.OO. Ordinanti. Il responsabile acquisti, con nota scritta, informa il fornitore e all’occorrenza richiede i documenti rettificativi.

Responsabile acquisti

Nel caso in cui il controllo di conformità abbia esito positivo, il Responsabile del magazzino/farmacia attesta la conformità del bene ricevuto per quantità e qualità. Al termine delle operazioni il personale incaricato provvede a stoccare il materiale negli appositi scaffali e alle operazioni di carico nella procedura informatizzata di contabilità delle quantità accettate. L’inserimento della bolla in procedura e creazione del documento di carico permettono di aggiornare la quantità dei prodotti giacenti in magazzino. I DDT sono archiviati presso il Magazzino.

Responsabile magazzino/farmacia

Ad evento

La procedura di liquidazione delle fatture ricevute a fronte della merce consegnata (abbinamento Ordine/DDT/Fattura) segue le modalità stabilite nella procedura “ciclo passivo”.

In caso di farmaci / Ad evento

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stupefacenti e di sostanze psicotrope le operazioni di carico e scarico vengono effettuate sia all’interno della procedura informatizzata di contabilità che nello specifico registro stupefacenti con le annotazioni previste dalle norme vigenti. Emissione ed evasione richieste

Le richieste vengono inoltrate in farmacia da parte del personale sanitario autorizzato in forma elettronica. A seguito della richiesta di un bene da parte delle UU.OO. e Servizi Richiedenti, i magazzini/farmacie verificano se il bene è presente nelle giacenze di magazzino. Nel caso in cui il bene non sia presente nei magazzini/farmacie, il Responsabile del magazzino/farmacia provvede a predisporre un Ordine di Acquisto. Il prelievo dei prodotti dal magazzino viene effettuato dal personale incaricato sulla base delle richieste ricevute vidimate dal farmacista. Elementi minimi affinchè possa essere evasa la richiesta: -destinazione; -codice centro di costo; -data richiesta; -descrizione dei prodotti. Il personale incaricato: -predispone quanto richiesto in appositi contenitori con l’indicazione del punto di prelievo; -indica le quantità in consegna; e trasmette al Farmacista le relative informazioni per consentire lo scarico dei prodotti al centro di costo nella procedura informatizzata. All’atto della consegna il referente del centro di costo controlla la qualità e la quantità dei prodotti ricevuti, segnalando eventuali differenze. Flusso Procedura

Attività Competenza Tempistica

Inoltro richieste in farmacia in forma elettronica

Personale sanitario autorizzato

Ad evento

Verifica presenza bene Magazzino/farmacia Ad evento Nel caso in cui il bene non sia presente nei magazzini/farmacie, si provvede a predisporre un

Responsabile del Magazzino/farmacia

Ad evento

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Ordine di Acquisto. Il prelievo dei prodotti dal magazzino viene effettuato dal personale incaricato sulla base delle richieste ricevute vidimate dal farmacista.

Referenti e Responsabile Magazzino/farmacia

Ad evento

-Predisposizione di quanto richiesto in appositi contenitori con l’indicazione del punto di prelievo; -indicazione delle quantità in consegna; Trasmissione al Farmacista delle relative informazioni per consentire lo scarico dei prodotti al centro di costo nella procedura informatizzata.

Personale incaricato Ad evento

All’atto della consegna controllo della qualità e della quantità dei prodotti ricevuti, segnalando eventuali differenze.

Referente centro di costo Ad evento

Gestione beni di consumo non sanitari

Attività: A)Controlli al ricevimento e in accettazione, carico, stoccaggio; B)Evasione richieste; C)Scarico Magazzino e distribuzione. La competenza è della U.O.C. Provveditorato - Economato che provvede al ricevimento, immagazzinamento e distribuzione ai centri utilizzatori. Da un punto di vista contabile i beni di consumo non sanitario vengono classificati, collocati in uno specifico conto di Bilancio ed associati al Centro di costo richiedente. I beni vengono gestiti attraverso un punto di immagazzinamento fisico dislocato sul territorio dell’Azienda Sanitaria. Il punto è un centro di stoccaggio che verifica la correttezza dei prodotti ricevuti e cura la distribuzione ai centri di prelievo. Controlli e carico magazzino e stoccaggio.

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Il controllo al ricevimento viene eseguito dal personale incaricato ed effettuato contestualmente all’arrivo della merce. Il fornitore del bene, al momento della consegna del bene, provvederà a redigere la bolla di consegna del bene (di seguito DDT). Il Responsabile del magazzino ricevente la merce identifica uno o più referenti preposto/i alla fase di effettuazione dei controlli quantitativi e qualitativi. Al momento della consegna della merce da parte del fornitore, il referente preposto a tale attività provvede ad effettuare i controlli quantitativi e qualitativi. Nello specifico, è verificata: · la conformità tra quantità e tipologia dei beni ricevuti, tra la quantità e la tipologia dei beni indicati nel DDT e la conformità di questi rispetto all’Ordine di Acquisto (OdA); · lo stato di integrità dell’imballo esteriore; · il codice identificativo del bene, il numero di lotto e la data di scadenza dei beni (ove previsti). In caso di esito negativo dei controlli in fase di accettazione del bene, il referente annota sul DDT le differenze rilevate tra quanto consegnato e quanto riportato nello stesso DDT e le eventuali tracce di danneggiamento dell’imballo esteriore. Il referente incaricato provvede a fornire comunicazione al Responsabile del magazzino. Una copia del DDT con le differenze rilevate è inviata alle UU.OO. Ordinanti. Il responsabile acquisti, con nota scritta, informa il fornitore e all’occorrenza richiede i documenti rettificativi. Nel caso in cui il controllo di conformità abbia esito positivo, il Responsabile del magazzino attesta la conformità del bene ricevuto per quantità e qualità. Al termine delle operazioni il personale incaricato provvede a stoccare il materiale negli appositi scaffali e alle operazioni di carico nella procedura informatizzata di contabilità delle quantità accettate. L’inserimento della bolla in procedura e creazione del documento di carico permettono di aggiornare la quantità dei prodotti giacenti in magazzino. I DDT sono archiviati presso il Magazzino. La procedura di liquidazione delle fatture ricevute a fronte della merce consegnata (abbinamento Ordine/DDT/Fattura) segue le modalità stabilite nella procedura “ciclo passivo”. Flusso Procedura

Attività Competenza Tempistica

Ricevimento, immagazzinamento e distribuzione ai centri utilizzatori.

U.O.C. Provveditorato - Economato

Ad evento

Il fornitore, al momento della consegna del bene, provvederà a redigere la

Fornitore Ad evento

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bolla di consegna del bene (di seguito DDT). Il Responsabile del magazzino ricevente la merce identifica uno o più referenti preposto/i alla fase di effettuazione dei controlli quantitativi e qualitativi.

Responsabile magazino Ad evento

Al momento della consegna della merce da parte del fornitore, il referente preposto a tale attività provvede ad effettuare i controlli quantitativi e

qualitativi. Nello specifico, è verificata: · la conformità tra quantità e tipologia dei beni ricevuti, tra la quantità e la tipologia dei beni indicati nel DDT e la conformità di questi rispetto all’Ordine di Acquisto (OdA); ·lo stato di integrità dell’imballo esteriore; · il codice identificativo del bene, il numero di lotto e la data di scadenza dei beni (ove previsti).

Referenti Ad evento

In caso di esito negativo dei controlli in fase di accettazione del bene, il referente annota sul DDT le differenze rilevate tra quanto consegnato e quanto riportato nello stesso DDT e le eventuali tracce di danneggiamento dell’imballo esteriore. Il referente incaricato provvede a fornire comunicazione al Responsabile del

Referenti Ad evento

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magazzino. Una copia del DDT con le differenze rilevate è inviata alle UU.OO. Ordinanti. Il responsabile acquisti, con nota scritta, informa il fornitore e all’occorrenza richiede i documenti rettificativi.

Responsabile acquisti

Nel caso in cui il controllo di conformità abbia esito positivo, il Responsabile del magazzino attesta la conformità del bene ricevuto per quantità e qualità. Al termine delle operazioni il personale incaricato provvede a stoccare il materiale negli appositi scaffali e alle operazioni di carico nella procedura informatizzata di contabilità delle quantità accettate. L’inserimento della bolla in procedura e creazione del documento di carico permettono di aggiornare la quantità dei prodotti giacenti in magazzino. I DDT sono archiviati presso il Magazzino.

Responsabile magazzino/farmacia

Ad evento

La procedura di liquidazione delle fatture ricevute a fronte della merce consegnata (abbinamento Ordine/DDT/Fattura) segue le modalità stabilite nella procedura “ciclo passivo”.

Emissione ed evasione richieste

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Le richieste vengono inoltrate alla U.O.C. Provveditorato – Economato da parte del personale autorizzato in forma elettronica. A seguito della richiesta di un bene da parte delle UU.OO. e Servizi Richiedenti, il referente del magazzino verifica se il bene è presente nelle giacenze di magazzino. Nel caso in cui il bene non sia presente nel magazzino si provvede a predisporre un Ordine di Acquisto. Per il processo relativo all’acquisto dei beni, si rimanda alla “Procedura Ciclo passivo. Il prelievo dei prodotti dal magazzino viene effettuato dal personale incaricato sulla base delle richieste ricevute vidimate dal responsabile del magazzino. Elementi minimi affinchè possa essere evasa la richiesta: -destinazione; -codice centro di costo; -data richiesta; -descrizione dei prodotti. Il personale incaricato: -predispone quanto richiesto in appositi contenitori con l’indicazione del punto di prelievo; -indica le quantità in consegna; e trasmette al responsabile di magazzino le relative informazioni per consentire lo scarico dei prodotti al centro di costo nella procedura informatizzata. All’atto della consegna il referente del centro di costo controlla la qualità e la quantità dei prodotti ricevuti, segnalando eventuali differenze. Flusso Procedura

Attività Competenza Tempistica

Inoltro richieste alla U.O.C. Provveditorato - Economato in forma elettronica

Personale autorizzato Ad evento

Verifica presenza bene Referente del Magazzino Ad evento Nel caso in cui il bene non sia presente nel magazzino si provvede a predisporre un Ordine di Acquisto.

U.O.C. Provveditorato - Economato

Ad evento

Il prelievo dei prodotti dal magazzino viene effettuato dal personale incaricato sulla base delle richieste ricevute vidimate dal Responsabile del magazzino.

Responsabile Magazzino Ad evento

-Predisposizione di quanto richiesto in appositi

Personale incaricato Ad evento

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contenitori con l’indicazione del punto di prelievo; -indicazione delle quantità in consegna; Trasmissione al Responsabile del magazzinodelle relative informazioni per consentire lo scarico dei prodotti al centro di costo nella procedura informatizzata. All’atto della consegna controllo della qualità e della quantità dei prodotti ricevuti, segnalando eventuali differenze.

Referente centro di costo Ad evento

Gestione beni di consumo sanitario in conto deposito

Attività: -Controlli al ricevimento in accettazione, carico, stoccaggio; -Evasione richieste; -Scarico magazzino e distribuzione. L’attivazione del conto deposito di dispositivi medici impiantabili, su richiesta di una U.O., necessità di provvedimento amministrativo di autorizzazione. L’apertura avviene con la messa a disposizione dei dispositivi nelle quantità e qualità fissati come dotazione indispensabile. La ditta fornitrice proprietaria consegna il materiale in Conto Deposito. Il materiale è accompagnato dai documenti di trasporto. Il magazzino beni sanitari effettua i controlli con le stesse modalità dei “beni di consumo sanitari”, procede al carico creando un magazzino separato da quello in proprietà. All’atto dei prelievi il responsabile del magazzino compila un modello che riporta alcune informazioni minime:

- data intervento; - le iniziali del paziente impiantato; - le etichette di tracciabilità dei dispositivi; - medico utilizzatore o altro personale autorizzato.

Ciò consentirà lo scarico dalla procedura informatica dei beni in conto deposito. A seguito del prelievo il responsabile del magazzino emette un ordine di acquisto del materiale prelevato ed una richiesta di reintegro del conto deposito, previa autorizzazione dei farmacisti responsabili.

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Art. 93 – Inventariazione beni immobili 1. L’inventario dei beni immobili deve contenere almeno le seguenti informazioni: a) codice identificativo del bene immobile; b) il titolo di possesso; c) le risultanze dei registri immobiliari, i dati catastali e la rendita imponibile; d) il valore contabile originario con gli incrementi successivi per migliorie, modifiche, ristrutturazioni o rinnovamenti; e) il valore commerciale; f) il valore assicurativo; g) gli eventuali redditi; h) fonte di finanziamento. Art. 94 – Consegnatari dei beni immobili Il Consegnatario dei beni immobili è il Direttore Generale. Art. 95 - Procedura per l’identificazione puntuale dei conferimenti, delle

donazioni ed dei lasciti vincolati ad investimenti

Procedura Amministrativo - Contabile

Di seguito i titoli legittimanti l’acquisizione dei cespiti, sulla base della fonte di finanziamento: -Contributi in conto capitale:

1)programmi per investimenti a valere su fondi regionali (Delibera di Giunta Regionale di assegnazione); 2)programmi per investimenti a valere su fondi di enti pubblici diversi dalla Regione (provvedimento di assegnazione); -Contributi in conto esercizio a destinazione vincolata e finalizzata:

1)fondi finalizzati al raggiungimento di specifici obiettivi finanziati dal FSN vincolato (Delibera di Giunta Regionale di assegnazione); 2) fondi finalizzati al raggiungimento di specifici obiettivi finanziati dal FSN indistinto (Delibera di Giunta Regionale di assegnazione); -Entrate proprie:

Gli investimenti finanziati con entrate proprie possono essere realizzati solo se previsto dalle norme di riferimento e dai regolamenti aziendali. Si applicano in analogia le regole previste dal D.lgs. 118/2011 e dalla casistica applicativa sulla sterilizzazione degli ammortamenti per gli investimenti finanziati con contributi in conto esercizio. -Conferimenti, lasciti e donazioni:

I conferimenti, le donazioni ed i lasciti vincolati ad investimenti sono costituiti dai finanziamenti per lascito o donazione ricevuti da enti e persone fisiche finalizzati a specifici investimenti, il cui mancato utilizzo secondo le modalità stabilite comporta la possibile revoca della donazione stessa. In particolare, rientrano tra le donazioni vincolate ad investimenti: · le donazioni di beni immobili (es. fabbricati, terreni, etc.); · le donazioni di beni mobili (es. mobili e arredi); · le donazioni di somme di denaro vincolate all’acquisto di beni ammortizzabili.

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In caso di donazione, la proposta deve essere redatta in forma scritta dal soggetto donante ed inviata alla Direzione Generale dell’Azienda e deve, oltre a contenere informazioni riguardanti il soggetto donante, indicare espressamente che il bene è oggetto di donazione, descriverne sommariamente le caratteristiche ed indicarne il valore commerciale, allegando la relativa documentazione e/o scheda tecnica. In particolare, la proposta deve contenere: · nome, cognome, luogo e data di nascita e la residenza del soggetto donante se persona fisica; · denominazione sociale e sede legale se persona giuridica ed autocertificazione relativa al rispetto delle norme in materia di antiriciclaggio, anticorruzione e regolarità contributiva; · contatto telefonico ed indirizzo e-mail; · l’indirizzo PEC, se persona giuridica; · la volontà a donare; · descrizione del bene oggetto della donazione (es. la tipologia, il valore di mercato, la marca, il modello etc.); · indicazione di eventuali certificazioni di garanzia o di conformità. Inoltre, laddove l’oggetto della donazione sia una apparecchiatura medicale, dovrà essere dichiarato: · se la donazione determina la fornitura di materiale di consumo (dispositivi medici, diagnostici, reagenti o farmaci) di produzione esclusiva; · se la donazione richieda l’acquisto di ulteriori apparecchiature per il funzionamento. Qualora il soggetto donante intenda destinare il bene ad una determinata Struttura aziendale, è necessario che nella proposta di donazione vengano motivate le ragioni della sua scelta. Nel caso di donazioni di somme di denaro vincolate all’acquisto di specifici beni, se nella proposta di donazione il soggetto donante specifica la Struttura a cui destinare tale somma di denaro, l’importo oggetto della donazione andrà ad incrementare il budget della stessa. In mancanza di tale espressa destinazione, l’Azienda destinerà la donazione come meglio ritiene opportuno ed in coerenza con la programmazione aziendale. La proposta, acquisita al protocollo generale dell’Azienda, viene assegnata ed inviata: · all’U.O.C. Provveditorato - Economato, in caso di beni mobili o somme di denaro destinate all’acquisto di beni mobili; · all’U.O.C. Tecnico Manutentiva, Amministrativa e Patrimonio in caso di beni immobili o somme di denaro destinate all’acquisto di beni immobili. L’U.O.C. Provveditorato - Economato o U.O.C. Tecnico Manutentiva, Amministrativa e Patrimonio ricevuta la proposta di donazione del bene o di una determinata somma vincolata, attiva l’istruttoria gestionale – amministrativa - procedurale e tecnica. Tale istruttoria si sostanzia in un’analisi complessiva e multidisciplinare delle necessità aziendali, della congruità dell’oggetto della donazione con tali necessità, nonché degli effetti della donazione in termini economici ed organizzativi relativamente ai processi gestionali aziendali.

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In particolare l’istruttoria attivata dall’U.O.C. Provveditorato – Economato o dall’U.O.C. Tecnico Manutentiva, Amministrativa e Patrimonio a seconda dell’oggetto della donazione, riguarda: · la verifica della completezza dell’offerta di donazione e l’acquisizione di eventuali ulteriori informazioni; · la verifica della capacità di donare da parte del soggetto donante ai sensi di quanto disposto in materia dal Codice Civile; · la verifica della compatibilità della donazione con le linee di indirizzo e con la programmazione aziendale; · l’acquisizione, per mezzo di comunicazioni interne, di tutti i pareri di competenza necessari per l’istruttoria (es. parere del responsabile di Struttura a cui il bene è destinato circa la utilità del bene rispetto alle esigenze di funzionamento dell’Unità Operativa; parere del responsabile del servizio di ingegneria clinica per quanto riguarda l’acquisizione di beni e apparecchiature elettromedicali; parere in merito alla liceità della finalità della donazione ovvero di altre questioni di carattere giuridico, espresso dall’U.O.C. Affari Legali, etc.). La donazione può essere accettata dall’Azienda solo qualora sia lecita, compatibile con l’interesse pubblico e con i fini istituzionali dell’Azienda e non comporti, a giudizio dell’Azienda stessa, un onere eccessivo rispetto all’entità della donazione stessa ed alla programmazione aziendale. Qualora l’esito dell’istruttoria sia positivo, l’U.O.C. Provveditorato – Economato o l’U.O.C. Tecnico Manutentivo Amministrativa e Patrimonio predispone la delibera di accettazione della donazione a firma del Direttore Generale e procede, in caso di donazione di un bene, all’iscrizione dello stesso nell’apposito Libro Cespiti. Il Libro Cespiti oltre a riportare le informazioni obbligatorie previste dalla normativa, deve consentire anche la distinzione dei cespiti in relazione alle possibili fonti di finanziamento: contributi in conto esercizio, contributi in conto capitale, o se si tratta di conferimenti, donazioni e lasciti vincolati a investimenti. La delibera di accettazione della donazione viene inviata per conoscenza all’U.O.C. destinataria della donazione e all’U.O.C. G.E.F.. L’U.O.C. G.E.F. provvede ad effettuare in contabilità generale le registrazioni contabili relative alla donazione. I conferimenti, le donazioni ed i lasciti vincolati ad investimenti sono iscritti nel Patrimonio Netto dell’Azienda in un’apposita riserva denominata “Riserve da

donazioni e lasciti vincolati ad investimenti” con in contropartita, l’entrata di cassa a favore dell’Azienda in caso di donazione in denaro vincolata e l’apposito conto di Stato patrimoniale riferito al bene ricevuto in donazione in caso di bene strumentale mobile o immobile. Nel caso in cui vengano ricevuti dall’Azienda dei beni strumentali in donazione (es. una ambulanza, una attrezzatura sanitaria etc.), il bene ricevuto è iscritto in Bilancio al valore indicato nell’atto di conferimento o donazione. In assenza, si fa riferimento, per gli immobili, al valore catastale secondo la rendita rivalutata ai fini IMU; per gli altri beni si fa riferimento al valore di mercato.

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A fine anno, la sterilizzazione dell’ammortamento dei beni ricevuti in donazione, anche se non direttamente legata ad un contributo regionale, viene ugualmente effettuata. Pertanto, a fine anno, l’U.O.C. G.E.F. rileva l’ammortamento del bene ricevuto oppure acquisito con la donazione e, contestualmente, effettua la sterilizzazione del bene stesso. In caso di beni immobili, qualora l’esito dell’istruttoria sia positivo, ai fini dell’acquisizione dell’immobile si terrà conto delle condizioni contrattuali definite dagli Uffici preposti. Qualora l’esito dell’istruttoria sia negativa, l’U.O.C. Provveditorato – Economato o l’U.O.C. Tecnico Manutentivo Amministrativa e Patrimonio predispongono la delibera di diniego della donazione a firma del Direttore Generale e si provvede a comunicarne l’esito negativo al soggetto donante. Le donazioni e i lasciti in denaro non vincolati a investimenti devono considerarsi sempre proventi straordinari. Qualora vengano destinati al finanziamento di investimenti, si applicano le regole previste dal D.lgs. 118/2011 e dalla casistica sulla sterilizzazione degli ammortamenti per gli investimenti finanziati con contributi in conto esercizio. Flusso Procedura

Attività Competenza Tempistica

In caso di donazione, la proposta deve essere redatta in forma scritta dal soggetto donante ed inviata alla Direzione Generale dell’Azienda e deve, oltre a contenere informazioni riguardanti il soggetto donante, indicare espressamente che il bene è oggetto di donazione, descriverne sommariamente le caratteristiche ed indicarne il valore commerciale, allegando la relativa documentazione e/o scheda tecnica.

Direzione Generale Ad evento

La proposta, acquisita al protocollo generale dell’Azienda, viene assegnata ed inviata: · all’U.O.C. Provveditorato - Economato, in caso di beni

Direzione Generale Ad evento

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mobili o somme di denaro destinate all’acquisto di beni mobili; · all’U.O.C. Tecnico Manutentiva, Amministrativa e Patrimonio in caso di beni immobili o somme di denaro destinate all’acquisto di beni immobili. In particolare l’istruttoria attivata dall’U.O.C. Provveditorato –Economato o dall’U.O.C. Tecnico Manutentiva, Amministrativa e Patrimonio a seconda dell’oggetto della donazione, riguarda: · la verifica della completezza dell’offerta di donazione e l’acquisizione di eventuali ulteriori informazioni; · la verifica della capacità di donare da parte del soggetto donante ai sensi di quanto disposto in materia dal Codice Civile; · la verifica della compatibilità della donazione con le linee di indirizzo e con la programmazione aziendale; · l’acquisizione, per mezzo di comunicazioni interne, di tutti i pareri di competenza necessari per l’istruttoria(es. parere del responsabile di Struttura a cui il bene è destinato circa la utilità del bene rispetto alle esigenze di funzionamento dell’Unità Operativa; parere del

U.O.C. Provveditorato – Economato o dall’U.O.C. Tecnico Manutentiva, Amministrativa e Patrimonio

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responsabile del servizio di ingegneria clinica per quanto riguarda l’acquisizione di beni e apparecchiature elettromedicali; parere in merito alla liceità della finalità della donazione ovvero di altre questioni di carattere giuridico, espresso dall’U.O.C. Affari Legali, etc.). Qualora l’esito dell’istruttoria sia positivo, l’U.O.C. Provveditorato –Economato o l’U.O.C. Tecnico Manutentivo Amministrativa e Patrimonio predispone la delibera di accettazione della donazione a firma del Direttore Generale e procede, in caso di donazione di un bene, all’iscrizione dello stesso nell’apposito Libro Cespiti.

U.O.C. Provveditorato – Economato o l’U.O.C. Tecnico Manutentivo Amministrativa e Patrimonio Direzione Generale

Ad evento

La delibera di accettazione della donazione viene inviata per conoscenza all’U.O.C. destinataria della donazione e all’U.O.C. G.E.F..

Direzione Generale Ad evento

Provvede ad effettuare in contabilità generale le registrazioni contabili relative alla donazione

U.O.C. G.E.F. Ad evento

A fine anno, si rileva l’ammortamento del bene ricevuto oppure acquisito con la donazione e, contestualmente, si effettua la sterilizzazione del bene

U.O.C. G.E.F. Fine anno

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stesso. Qualora l’esito dell’istruttoria sia negativa, l’U.O.C. Provveditorato –Economato o l’U.O.C. Tecnico Manutentivo Amministrativa e Patrimonio predispongono la delibera di diniego della donazione a firma del Direttore Generale e si provvede a comunicarne l’esito negativo al soggetto donante.

U.O.C. Provveditorato – Economato O U.O.C. Tecnico Manutentivo Amministrativa e Patrimonio Direzione Generale

Ad evento

-Eventuali utili di esercizio:

Così come previsto dall’art. 30 del D.lgs. 118/2011 sono destinati ad investimenti, solo ed esclusivamente a seguito di indicazione della Giunta Regionale.

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TITOLO XIII

ATTIVITA’ NEGOZIALE

Art. 96 – Normativa di riferimento e di rinvio L’attività negoziale dell’Azienda è disciplinata dal Codice Civile, dal Codice dei Contratti Pubblici e dal Regolamento applicativo, dalle normative speciali di riferimento, dalle disposizioni comunitarie e dai regolamenti dell’Azienda. Art. 97 - Accordi con Enti pubblici e con soggetti privati

1. L’Azienda può procedere alla stipula di accordi con Enti pubblici e con Soggetti privati, previa delibera del Direttore Generale. Gli atti di trasferimento a terzi di diritti reali su immobili sono assoggettati a previa autorizzazione della Regione. 2. Nell’ambito degli accordi di cui al comma precedente rientrano anche i contratti attivi e passivi di concessione in uso di beni mobili ed immobili da stipularsi in una delle forme previste dalla vigente normativa. 3. La concessione in uso a terzi di strutture dell’Azienda può essere a titolo oneroso o gratuito; nel caso di concessione in uso a titolo gratuito va previsto in ogni caso il rimborso anche forfettario degli oneri connessi a manutenzione ordinaria, utenze, imposte e tasse comunali. 4. L’Amministrazione mediante stipula di apposito contratto può accettare in uso da terzi strutture, a titolo oneroso o gratuito. 5. Gli atti contrattuali previsti dalla presente norma regolamentare sono stipulati dal Direttore Generale e devono prevedere una durata certa e la possibilità di rinnovo (se prevista dalla legge) esclusivamente espresso.

Art. 98 - Rappresentanza in giudizio La rappresentanza attiva e passiva in giudizio compete al Direttore Generale in qualità di legale rappresentante dell’Azienda. Art. 99 - Spese di giudizio Alle spese di giudizio si fa fronte con specifiche voci di Bilancio. Art. 100 - Difesa in giudizio dei dipendenti L’Amministrazione nei limiti e nel rispetto delle modalità previste dalla normativa vigente in materia e dai Contratti Collettivi di Lavoro può assumere, con provvedimento del Direttore Generale, la difesa in giudizio dei propri dipendenti sottoposti a procedimenti di responsabilità penale, civile o contabile, per fatti e/o atti commessi nell’esercizio delle funzioni di ufficio. Art. 101 - Modello operativo per la gestione del contenzioso ai fini della

rilevazione dei dati di Bilancio

Competenze: Istituto Tesoriere, U.O.C. Affari Legali, U.O.C. Gestione

Economico Finanziaria

L’Azienda utilizza una piattaforma informatica per la gestione del contenzioso.

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Le figure che sono abilitate all’utilizzo della piattaforma informatica appartengono all’U.O.C. Affari Legali e all’U.O.C. G.E.F.. Nel caso di un nuovo procedimento giudiziario, il responsabile dell’U.O.C. Affari - Legali individua un referente delegato: · per l’individuazione delle informazioni relative al contenzioso necessarie per la rilevazione dei dati di Bilancio; · per l’archiviazione della documentazione. Il referente provvede a predisporre il fascicolo cartaceo relativo al contenzioso sorto nel periodo di riferimento all’interno del quale sarà archiviata tutta la documentazione relativa al percorso giudiziario che seguirà quel contenzioso. I dati relativi al contenzioso sono riportati su una scheda informativa digitale che contiene le relative informazioni: · numero e data protocollo aziendale; · numero Registro Generale; · categoria di contenzioso; · attore/ricorrente; · ufficio giudiziario competente; La scheda informativa digitale oltre a comprendere le informazioni generali relative al contenzioso, contiene anche le informazioni relative alla valutazione del contenzioso. Al riguardo, il referente, di concerto con il Direttore dell’U.O.C. Affari - Legali, effettua una valutazione del rischio di soccombenza per il contenzioso in esame. Il referente provvederà a riportare sulla scheda informativa le seguenti informazioni: · quota capitale; · interessi; · spese legali; Le schede informative predisposte per categorie di contenzioso sono caricate, mensilmente sulla piattaforma informatica. Nello specifico si provvede a: · mappatura dei contenziosi; · aggiornamento mensile relativo allo stato dei contenziosi (contenzioso in corso, contenzioso chiuso, rivalutazione del contenzioso, etc.); · predisposizione del prospetto trimestrale del fondo rischi con le seguenti informazioni: - quota capitale; - interessi; - spese legali; - valore del fondo rischi; - utilizzi dell’anno; - accantonamenti dell’anno. Ai fini della rilevazione dei dati di Bilancio, il Direttore dell’U.O.C. G.E.F. individua un referente addetto alla rilevazione dei dati contabili all’interno della piattaforma informatica. Nello specifico si provvede a:

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· rilevazione contabile degli utilizzi del fondo rischi per ciascuna categoria di contenzioso per pagamenti effettuati dall’Azienda a seguito di sentenze di condanna per l’Azienda; · rilevazione contabile di eventuali insussistenze nel caso di giudizi con esito a favore dell’Azienda. In caso di contenzioso da liquidare, il Direttore dell’U.O.C. Affari - Legali adotta/istruisce la determina/delibera di liquidazione. A ciascuna categoria di contenzioso è associato un definito conto di Bilancio da utilizzare ai fini della predisposizione del provvedimento di liquidazione. I provvedimenti sono trasmessi: · al referente che provvede ad aggiornare il fascicolo contenente i documenti relativi al contenzioso e la scheda informativa; · all’U.O.C. G.E.F. per le attività contabili di competenza (verifica conti, scritture contabili, mandati di pagamento, etc.). Il prospetto del fondo rischi trimestrale è trasmesso all’U.O.C. G.E.F.. Nel caso di difformità tra le informazioni riportate nel prospetto del fondo rischi ricevuto con quanto risultante dalla contabilità, il referente preposto dell’U.O.C. G.E.F., congiuntamente con il referente dell’U.O.C. Affari Legali addetto al popolamento della piattaforma, provvede, ai fini della riconciliazione dei dati, a: · effettuare una ricognizione in merito agli atti giudiziari sorti nel trimestre di riferimento; · verificare lo stato dei contenziosi; · verificare le determine/delibere di liquidazione. Flusso Procedura Attività Competenza Tempistica

Procedimento giudiziario. Nomina referente

U.O.C. Affari - Legali Ad evento

· Individuazione delle informazioni relative al contenzioso necessarie per la rilevazione dei dati di Bilancio; · Archiviazione della documentazione.

Referente U.O.C. Affari - Legali

Ad evento

Valutazione del rischio di soccombenza per il contenzioso in esame: · quota capitale; · interessi; · spese legali.

Referente U.O.C. Affari - Legali

Ad evento

Le schede informative Referente U.O.C. Affari - Ogni mese

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predisposte per categorie di contenzioso sono caricate, mensilmente sulla piattaforma informatica.

Legali

Ai fini della rilevazione dei dati di Bilancio si individua un referente addetto alla rilevazione dei dati contabili all’interno della piattaforma informatica.

Direttore U.O.C. G.E.F. Ad evento

· Rilevazione contabile degli utilizzi del fondo rischi per ciascuna categoria di contenzioso per pagamenti effettuati dall’Azienda a seguito di sentenze di condanna per l’Azienda; · Rilevazione contabile di eventuali insussistenze nel caso di giudizi con esito a favore dell’Azienda.

Referente U.O.C. G.E.F. Ad evento

In caso di contenzioso da liquidare, si adotta/istruisce la determina/delibera di liquidazione.

Direttore dell’U.O.C. Affari - Legali

Ad evento

I provvedimenti sono trasmessi: · al referente che provvede ad aggiornare il fascicolo contenente i documenti relativi al contenzioso e la scheda informativa; · all’U.O.C. G.E.F. per le attività contabili di competenza (verifica conti, scritture contabili, mandati di pagamento, etc.).

Direttore dell’U.O.C. Affari - Legali

Ad evento

Il prospetto del fondo rischi trimestrale è trasmesso

Referente U.O.C. Affari Legali

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all’U.O.C. G.E.F.. Nel caso di difformità tra le informazioni riportate nel prospetto del fondo rischi e quanto risultante dalla contabilità, si provvede, ai fini della riconciliazione dei dati, a: · effettuare una ricognizione in merito agli atti giudiziari sorti nel trimestre di riferimento; ·verificare lo stato dei contenziosi; ·verificare le determine/delibere di liquidazione.

Referente U.O.C. Affari Legali Referente U.O.C. G.E.F.

Ad evento

Art. 102 - Procedura per la tempestiva rilevazione in contabilità generale delle

carte contabili trasmesse dal Tesoriere a fronte di pagamenti effettuati a seguito

di ordinanze di assegnazione giudiziarie

Competenze: Istituto Tesoriere, U.O.C. Affari Legali, U.O.C. Gestione

Economico Finanziaria

Il Tesoriere, in qualità di terzo creditore pignoratizio, è tenuto, al momento della notifica dell’atto di pignoramento, ad apporre sulle disponibilità dell’Ente un vincolo di indisponibilità delle somme sino alla materiale assegnazione delle stesse. A seguito della notifica dell’ordinanza di assegnazione, il Tesoriere provvede al pagamento delle somme dovute al creditore/creditori. La carta contabile rappresenta il documento di sintesi attestante i pagamenti effettuati a fronte di ordinanze di assegnazione di somme trasmesse dalle Autorità giudiziali e notificate al Tesoriere in qualità di terzo creditore pignoratizio. La carta contabile contiene: · l’indicazione dell’importo pagato, distinto tra sorta capitale, interessi e spese; · il beneficiario/beneficiari a cui è stato effettuato il pagamento. Il Tesoriere comunica all’U.O.C. Affari Legali i pagamenti effettuati a fronte delle ordinanze di assegnazione giudiziarie. Il Tesoriere rimette nelle disponibilità dell’Ente le somme in precedenza vincolate a seguito della ricezione da parte dell’U.O.C. Affari Legali dell’idonea certificazione attestante l’estinzione della procedura e la certificazione da parte dell’avvocato di svincolo delle somme. Il Direttore dell’U.O.C. Affari Legali individua formalmente un referente responsabile delle istruttorie dei pagamenti effettuati a seguito di ordinanze di assegnazione giudiziarie.

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Nello specifico, il referente predispone un apposito fascicolo contenente tutta la documentazione trasmessa dal Tesoriere ed in particolare: l’ordinanza di assegnazione e tutti i documenti legali che hanno portato all’assegnazione giudiziaria (pignoramento e/o precetto, decreto ingiuntivo). All’interno di tali documenti sono riportate le informazioni relative ai presupposti contabili della pretesa da parte del creditore, ovvero le fatture, note di credito, note di addebito, etc. Ai fini della predisposizione della determina/delibera di sistemazione contabile, il referente dell’U.O.C. Affari Legali preposto all’attività, ricerca, in collaborazione con la U.O.C. G.E.F. nel sistema di contabilità le fatture per le quali il fornitore ha richiesto il pagamento. La determina/delibera di sistemazione contabile specifica gli importi pagati dal Tesoriere, suddividendoli tra sorta capitale, interessi e spese legali. Il referente dell’U.O.C. Affari Legali provvede all’archiviazione di tutta la documentazione originale a supporto di tale atto. Il referente dell’U.O.C. Affari Legali responsabile dell’istruttoria, entro il 30° giorno di ogni mese, predispone e trasmette all’U.O.C. G.E.F. il prospetto di rendicontazione delle sistemazioni contabili dei pagamenti effettuati a seguito di ordinanze di assegnazione giudiziarie ricevute il mese precedente, con in allegato le determine/delibere di sistemazione contabile. Tale prospetto di rendicontazione è un tracciato che comprende per ciascun pagamento effettuato a seguito di ordinanze di assegnazione giudiziarie le seguenti informazioni: · riferimento del procedimento esecutivo, fattura e/o contratto; · numero della determina/delibera di sistemazione contabile; · l’indicazione dell’importo pagato, distinto tra sorta capitale, interessi e spese; · il beneficiario/beneficiari a cui è stato effettuato il pagamento; Il Direttore dell’U.O.C. G.E.F. individua formalmente uno specifico soggetto responsabile del processo delle sistemazioni contabili dei pagamenti effettuati a seguito di ordinanze di assegnazione giudiziarie. Nello specifico, il responsabile del processo, ricevuto il prospetto di rendicontazione mensile con in allegato le determine/delibere di sistemazione contabile, provvede alla regolarizzazione contabile dei pagamenti. Il referente dell’U.O.C. G.E.F. ricerca nel sistema di contabilità generale le fatture a fronte delle quali è nata la procedura di pignoramento ed assegnazione e procede alla chiusura delle partite debitorie. Al fine di evitare doppi pagamenti, l’U.O.C. Affari - Legali al momento della ricezione di un provvedimento di pignoramento, trasmette alla U.O.C. G.E.F. una nota contenente informazioni sulle partite azionate. Il referente dell’U.O.C. G.E.F. inserisce nel sistema di contabilità generale le informazioni relative al provvedimento (blocco fattura per azione esecutiva). Flusso Procedura Attività Competenza Tempistica

Il Tesoriere, in qualità di terzo creditore pignoratizio,

Istituto tesoriere Ad evento

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è tenuto, al momento della notifica dell’atto di pignoramento, ad apporre sulle disponibilità dell’Ente un vincolo di indisponibilità delle somme sino alla materiale assegnazione delle stesse. A seguito della notifica dell’ordinanza di assegnazione, il Tesoriere provvede al pagamento delle somme dovute al creditore/creditori.

Istituto tesoriere Ad evento

Comunicazione all’U.O.C. Affari Legali dei pagamenti effettuati a fronte delle ordinanze di assegnazione giudiziarie.

Istituto tesoriere Ad evento

Rimette nelle disponibilità dell’Ente le somme in precedenza vincolate a seguito della ricezione da parte dell’U.O.C. Affari Legali dell’idonea certificazione attestante l’estinzione della procedura e la certificazione da parte dell’avvocato di svincolo delle somme.

Istituto tesoriere Ad evento

Individuazione formale di un referente responsabile delle istruttorie dei pagamenti effettuati a seguito di ordinanze di assegnazione giudiziarie.

Direttore U.O.C. Affari Legali

Ad evento

Predispone un apposito fascicolo contenente tutta la documentazione trasmessa dal Tesoriere ed in

Referente U.O.C. Affari Legali

Ad evento

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particolare: l’ordinanza di assegnazione e tutti i documenti legali che hanno portato all’assegnazione giudiziaria (pignoramento e/o precetto, decreto ingiuntivo). All’interno di tali documenti sono riportate le informazioni relative ai presupposti contabili della pretesa da parte del creditore, ovvero le fatture, note di credito, note di addebito, etc. Ai fini della predisposizione della determina/delibera di sistemazione contabile, il referente dell’U.O.C. Affari Legali preposto all’attività, ricerca, in collaborazione con la U.O.C. G.E.F. nel sistema di contabilità le fatture per le quali il fornitore ha richiesto il pagamento.

Referente U.O.C. Affari Legali Referente U.O.C. G.E.F.

Ad evento

La determina/delibera di sistemazione contabile specifica gli importi pagati dal Tesoriere, suddividendoli tra sorta capitale, interessi e spese legali. Il referente dell’U.O.C. Affari Legali provvede all’archiviazione di tutta la documentazione originale a supporto di tale atto.

Referente U.O.C. Affari Legali

Ad evento

Entro il 30° giorno di ogni mese, si predispone e si trasmette all’U.O.C. G.E.F. il prospetto di

Referente U.O.C. Affari Legali

Ogni mese

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rendicontazione delle sistemazioni contabili dei pagamenti effettuati a seguito di ordinanze di assegnazione giudiziarie ricevute il mese precedente, con in allegato le determine/delibere di sistemazione contabile. Tale prospetto di rendicontazione è un tracciato che comprende per ciascun pagamento effettuato a seguito di ordinanze di assegnazione giudiziarie le seguenti informazioni: ·riferimento del procedimento esecutivo, fattura e/o contratto; ·numero della determina/delibera di sistemazione contabile; ·l’indicazione dell’importo pagato, distinto tra sorta capitale, interessi e spese; ·il beneficiario/beneficiari a cui è stato effettuato il pagamento; Individuazione formale di uno specifico soggetto responsabile del processo di sistemazione contabile dei pagamenti effettuati a seguito di ordinanze di assegnazione giudiziarie.

Direttore U.O.C. G.E.F. Ad evento

Ricevuto il prospetto di rendicontazione mensile con in allegato le determine/delibere di sistemazione contabile, si provvede alla regolarizzazione contabile dei pagamenti.

Referente U.O.C. G.E.F. Ogni mese

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Ricerca nel sistema di contabilità generale le fatture a fronte delle quali è nata la procedura di pignoramento ed assegnazione e procede alla chiusura delle partite debitorie. Al fine di evitare doppi pagamenti, l’U.O.C. Affari -Legali al momento della ricezione di un provvedimento di pignoramento, trasmette alla U.O.C. G.E.F. una nota contenente informazioni sulle partite azionate. Il referente dell’U.O.C. G.E.F. inserisce nel sistema di contabilità generale le informazioni relative al provvedimento (blocco fattura per azione esecutiva).

U.O.C. Affari Legali U.O.C. G.E.F.

Ad evento

Art. 103 - Attività conto terzi L’attività in conto terzi dell’Azienda è disciplinata dai relativi Regolamenti.

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DISPOSIZIONI FINALI

Art. 104 - Strutture organizzative Alle strutture dotate di autonomia tecnico-gestionale, organizzativa ed economico –finanziaria quali Distretti, Presidi, Dipartimento di Prevenzione e Protezione e Dipartimento di Salute Mentale si applicano le disposizioni di cui al presente Regolamento. Art. 105 - Entrata in vigore Il presente Regolamento entra in vigore secondo la decorrenza prevista dalla Delibera d'emanazione. Con l'emanazione del presente Regolamento cessano di avere efficacia le norme con esso incompatibili. Art. 106 – Limiti di applicazione 1.Per quanto non espressamente previsto si applicano le normative vigenti comunitarie, nazionali e regionali disciplinanti le materie oggetto del Regolamento. 2.Con disposizione del Direttore Generale possono essere fornite eventuali esemplificazioni sul trattamento contabile, sul sistema di controllo interno o sulla valutazione di specifiche voci o poste di bilancio che per la loro natura o particolarità non sono di immediata deduzione dalle disposizioni regolamentari. U.O.C. citate nel regolamento:

Strutture nel precedente Atto Aziendale Strutture nel nuovo Atto Aziendale

Delibera n. 324 del 16.06.2016 e s.m.i. U.O.C. Sistema Informativo Statistico e Controllo Strategico

Struttura Complessa Sistema Informativo Statistico, Pianificazione Direzionale e Strategica

U.O.C. Servizio di controllo di Gestione Struttura complessa Programmazione e Controllo di Gestione

U.O.C. Assistenza Farmaceutica Struttura complessa Assistenza Farmaceutica

U.O.C. Affari Generali e U.O.C. Affari Legali

Struttura complessa Affari Legali e Generali + U.O.S. Affari Generali

U.O.C. Gestione del Personale Struttura complessa Gestione Risorse Umane

U.O.C. Gestione Economico Finanziaria Struttura complessa Gestione Economico Finanziaria + U.O.S. Contabilità Generale e Bilancio

U.O.C. Provveditorato Economato Struttura complessa Provveditorato Economato

U.O.C. Tecnico Manutentiva Amministrativa e Patrimonio

Struttura complessa Tecnico Manutentiva + Struttura Gestione Patrimonio Immobiliare

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U.O.C. Centro Elaborazione Dati Struttura complessa Centro Elaborazione Dati

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