Tirocinio 3 anno 2 semestre 2 incontro...

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Tirocinio 3 anno 2 semestre 2 incontro Programmare l’unità didattica

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Tirocinio 3 anno

2 semestre

2 incontro

Programmare

l’unità didattica

UNITA’ DIDATTICA

1) TITOLO

2) DURATA COMPLESSIVA DELL’UNITA’ 18 ore

3) OBIETTIVI SPECIFICI

4) PROVE DI ACCERTAMENTO DELLE CAPACITA’ PREGRESSE

5) DISCIPLINE/CAMPI DI ESPERIENZA COINVOLTE

6) NUMERI INCONTRI

DURATA INCONTRI MAX 3 ORE

7) METODOLOGIA

CONTENUTI, TEMPI, STRATEGIE, MEZZI, STRUMENTI,

DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELLE ATTIVITA’

8) VERIFICA SCELTA DELLE PROVE, ORDINAMENTO, ANALISI

DEI RISULTATI RAGGIUNTI

Unità didattica TITOLO ………………….

DESTINATARI

scuola , classe/sezione, numero alunni

TEMPI DI ATTUAZIONE

numero ore totali: 18: le ore saranno suddivise in interventi di 2 ore per 3 vv. a settimana oppure interventi di 3 ore per 2 vv. a settimana

ARGOMENTO breve descrizione dell’argomento oggetto dell’U.D.

OBIETTIVO/I SPECIFICO/I

formulare gli obiettivi in termini di comportamenti osservabili e misurabili, utilizzando verbi operativi.

Porre gli obiettivi in ordine dal “più semplice al più complesso” in riferimento alla tassonomia di Bloom

(Consultare i testi di Ballanti, Bloom, Fontana, Mager)

LE METODOLOGIE DIDATTICHE:

• individuare i contenuti

• scegliere strategie e tecniche, mezzi (consultare testo Peja)

• definire le attività in modo dettagliato, suddividendole per ogni giornata di intervento in classe; nella descrizione delle attività di insegnamento porre in evidenza le funzioni didattiche messe in atto del docente facendo riferimento allo strumento ricavato da Gagnè (v. slides fornite)

• definire la durata di ciascun intervento in classe

Per ogni giorno

(copiare ed utilizzare per ogni giorno di programmazione):

giorno ………..

durata dell’intervento n ore ………….

contenuti disciplinari/campo di esperienza: descrivere argomenti e contenuti

affrontati in ciascun intervento

ATTIVITA’ DI INSEGNAMENTO

ATTIVITA’ DI APPRENDIMENTO

Io…………….. I bambini………………

VERIFICA E VALUTAZIONE

In relazione agli OS posti, costruire prove di verifica adeguate definendo performance, condizioni e criteri di correzione. (Consultare testo Vertecchi)

PROTOCOLLO DI VERIFICA DI OGNI SINGOLA PROVA:

Obiettivo della verifica (correlato con gli obiettivi specifici dell’Unità): predisporre una tabella a doppia entrata per verificare la coerenza della prova di verifica del conseguimento dell’obiettivo con l’obiettivo specifico formulato. (se non si riesce a predisporre una prova di verifica per un OS posto, è probabile che l’obiettivo non sia ben formulato cioè che non preveda un comportamento visibile e misurabile. In tal caso è opportuno rivedere la formulazione dell’obiettivo confrontando con quanto affermato nei testi consigliati, in particolare il testo di Mager)

tempo concesso per lo svolgimento della prova descrizione della/e prova/e (allegare testo della prova ) descrive la performance attesa e le condizioni della prova criteri di attribuzione del punteggio/valutazione tabella per ordinamento dei risultati scala di valutazione (passaggio dal punteggio grezzo al giudizio)

analisi e commento dei risultati

• Alla programmazione dell’unità didattica devono essere allegati, oltre alle prove di verifica, tutti i materiali didattici proposti agli alunni, adeguatamente numerati : schede, racconti con domande di comprensione, foto, testi di lettura…

• Nella stesura delle attività di insegnamento si potrà fare riferimento al materiale allegato (all. 1, all. 2 ecc.)

Schema unità didattica • Giorno (n giorno e n ore previste)

Contenuti disciplinari

Attività di insegnamento Attività di apprendimento

Lessico

romanesco

VS lessico

italiano

Invito i bambini a prendere il loro quaderno di

italiano e a ritrovare le frasi scritte la scorsa

lezione, ciascuna contenente un termine

romanesco.

Chiedo ai bambini se ricordano il lavoro svolto

la volta precedente, riguardante l’individuazione

dei termini romaneschi presenti nelle diverse frasi.

Ascolto i contributi degli alunni ed in seguito

chiedo loro di cerchiare in rosso, per ciascuna

frase, il termine romanesco in essa presente.

Successivamente invito i bambini a

comunicarmi i termini che hanno cerchiato e

insieme li ripetiamo ad alta voce.

Focalizzo l’attenzione su ciascun termine

romanesco e invito gli alunni a trovare il

corrispettivo termine in italiano.

Invito la classe a partecipare attivamente e ascolto

i contributi dei bambini.

Gli alunni prendono il loro quaderno

di italiano e cercano le frasi scritte

la scorsa lezione.

Partecipano alla discussione,

comunicando alla maestra il lavoro

svolto la volta precedente.

Ciascun alunno cerchia sul proprio

quaderno i termini romaneschi

presenti in ciascuna frase.

Successivamente comunicano alla

maestra i termini cerchiati.

I bambini tentano di trovare per

ciascun termine romanesco il

corrispettivo termine in italiano,

aiutati dall’insegnante.

Schema unità didattica Contenuti disciplinari

Attività di insegnamento

Attività di apprendimento

Lessico

romanesco

VS lessico

italiano

Alla fine della discussione, troviamo

insieme i corrispettivi termini in italiano

standard.

Disegno alla lavagna uno schema contenente

nella colonna di sinistra i termini in romanesco

e in quella di destra i termini in italiano trovati

insieme agli alunni. Invito gli alunni a ricopiare

lo schema sul quaderno.

Successivamente comunico ai bambini che

faremo un gioco di ruoli…..

- signor Maurizio, parla in romanesco

- giornalista che racconta l’accaduto al

telegiornale, parla in italiano corretto.

Discussione su uso dei termini romaneschi.

Insieme deduciamo che l’utilizzo del termine

“mozzico” non è appropriato nel caso del

giornalista televisivo, perché si tratta di un

termine romanesco non adatto ad un contesto

formale.

La classe osserva la tabella

disegnata alla lavagna dalla

maestra, contenente i termini in

romanesco e i corrispettivi termini in

italiano.

Ciascun alunno ricopia la tabella sul

quaderno.

I bambini si recano, due coppie

per volta, alla cattedra per

effettuare il gioco di ruoli.

Alla fine dei vari sketchs gli alunni

riflettono insieme alla maestra

sui contesti d’uso dei termini

romaneschi, facendo riferimento ai

ruoli ricoperti nella recitazione .

Verifica e

valutazione

Performance ciò che l’allievo deve saper fare

Condizioni condizioni importanti in cui ci si aspetta

che si realizzi la performance

Criterio il livello di performance che si

ritiene accettabile

Le caratteristiche di un obiettivo efficace

Dato un racconto letto dall’insegnante, sa individuare

almeno due personaggi

• obiettivo della verifica ( in relazione con obiettivo/i

specifici formulati per l’unità didattica)

• tempo concesso per lo svolgimento della prova

• descrizione della prova (allegato in bianco)

• criteri di attribuzione del punteggio/valutazione

• griglia per l’ordinamento dei risultati

• scala di valutazione (passaggio dal punteggio grezzo al

giudizio)

IL PROTOCOLLO DI VERIFICA

Per ogni singola prova programmata

definire

Ad esclusivo uso didattico interno. Tirocinio

CdL SFP Università Roma Tre

Al termine dell’U.D., l’alunno dovrà essere in grado di

• Muoversi e posizionarsi nello spazio fisico seguendo indicazioni

che usino i concetti polari di dentro/fuori, sopra/sotto,

davanti/dietro e destra/sinistra

• Individuare la posizione di un punto sul piano cartesiano date le

coordinate

• Tracciare su un foglio quadrettato un semplice percorso partendo

dalla descrizione verbale dell’insegnante

• Descrivere un semplice percorso tracciato su un foglio quadrettato

• Eseguire un semplice percorso partendo dalla descrizione

verbale

• Dare istruzioni a qualcuno per compiere un semplice percorso

n.b. Rosso la performance attesa Verde le condizioni

Obiettivo specifico

1 prova

2 schede con esercizi sulle coordinate cartesiane:

• nel primo i bambini devono individuare la posizione di

alcuni oggetti sul piano cartesiano e disegnarli nella

casella corrispondete in base alle coordinate date;

• nel secondo devono indicare le coordinate di alcuni

oggetti disegnati su un piano cartesiano. (vedi allegato)

2 prova

• 1 percorso da tracciare su un foglio quadrettato secondo

le indicazioni date (vedi allegato)

• 1 percorso da descrivere osservando un percorso già

tracciato su un piano quadrettato (vedi allegato)

descrizione della prova

Prove di

valutazione

STIMOLO APERTO/ RISPOSTA APERTA

stimolo fornire l’indicazione di una certa area di problemi entro cui orientarsi

risposta richiede che si utilizzi la capacità di argomentare, di raccogliere le conoscenze possedute anche in aree limitrofe

Esempi: o Interrogazione su argomenti di una certa ampiezza o Produzioni scritte su argomento dato o Relazioni su esperienze o Redazioni di articoli, lettere o Riassunti

STIMOLO CHIUSO/ RISPOSTA APERTA

stimolo accuratamente predisposto in funzione del

tipo di prestazione che intende sollecitare

risposta può esserci risposta solo se l’allievo, riesce

a fornire la prestazione richiesta

Esempi:

o Composizione e saggi brevi o Attività di ricerca o Esperienze di laboratorio

STIMOLO APERTO / RISPOSTA CHIUSA

stimolo generalmente ampio, ma improprio,

perché non è indirizzato all’allievo

risposta impropria, perché non riguarda la

manifestazione di abilità e conoscenze

Esempio: Spesso nelle interrogazioni il docente sollecita l’allievo a esprimere

consenso a ciò che afferma.

E’ come dire che chi interroga si risponde e cerca solo una conferma sul piano affettivo dall’allievo. Si tratta quindi di pseudo-prove.

STIMOLO CHIUSO / RISPOSTA CHIUSA

stimolo contiene completamente definito il modello della

risposta

risposta corrisponde ad una prestazione già organizzata.

Esempio: o Esercizi di grammatica e sintassi

o Esecuzione di calcoli

o Risoluzione di problemi a percorso obbligato

Questo tipo di prove presenta una particolare organizzazione,

capace di sollecitare, oltre alla capacità riproduttiva, anche quella

di riconoscere, confrontare etc. Abbiamo una prova strutturata

prova oggettiva.

Prova 1.a. , 1.b.

• Ad ogni istruzione eseguita correttamente viene dato 1 punto per un massimo di 5

punti. La prova si ritiene superata con punteggio di 3/5.

Prova 2. , 3

• Ad ogni istruzione eseguita correttamente viene dato 1 punto per un massimo di 7

punti. La prova si ritiene superata con punteggio di 5/7.

Prova 4.a.

• Ad ogni abilità eseguita correttamente viene dato 1 punto per un massimo 8 punti.

• La prova si ritiene superata con punteggio di 5/8.

Prova 4.b.

• Ad ogni abilità eseguita correttamente viene dato 1 punto per un massimo di 4 punti

per la capacità di eseguire un percorso e 4 punti per la capacità dare istruzione per

compiere un percorso. La prova si ritiene superata, in entrambe i casi, con punteggio

di 2/4.

Prova 4.c.

• Ad ogni abilità eseguita correttamente viene dato 1 punto per un massimo di 13 punti.

• La prova si ritiene superata con punteggio di 6/10.

Un esempio: criteri di attribuzione del

punteggio/valutazione

CALCOLO DELLA FREQUENZA

Data una prova di verifica, si raggruppano i giudizi/voti uguali, in modo da conoscere quante volte è stato assegnato lo stesso voto.

Supponiamo che i voti assegnati in una classe di 25 allievi diano luogo alle seguenti frequenze:

VOTO FREQUENZA

“4”

“5”

“6”

“7”

“8”

“9”

1

2

8

10

3

1

tabella ordinamento risultati

Alunni

Prove

Obiettivo 1

Prova

1

Obiettivo 1

Prova

2

Obiettivo 2

Prova

3

Obiettivo 2

Prova

4

Obiettivo 3

Prova

5

Obiettivo 3

Prova

6

……...

……...

……...

……...

……...

Osservazioni:………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………….

0/4 = non valutabile 5/9 = molto scarso

10/14 = scarso 15/19 = molto insufficiente

20/24 = insufficiente 25/29 = appena insufficiente

30/34 = sufficiente

35/39 = discreto

40/44 = buono

45/50 = ottimo

Un esempio di scala di valutazione dal punteggio grezzo al giudizio

Dato il punteggio max ottenibile uguale a 50, la corrispondenza con la scala decimale si effettua nel modo seguente:

1:10 = x : 50 Quindi, risolvendo (1 X 50 : 10 = 5), avremo che

1 punto della scala decimale = 5 punti della scala

da noi utilizzata per l’attribuzione del punteggio grezzo.

TRASFORMAZIONE FREQUENZE IN %

VOTO FREQUENZA

“4”

“5”

“6”

“7”

“8”

“9”

1

2

8

10

3

1

Il totale delle frequenze (cioè degli alunni) è 25. Per calcolare in quale % rispetto al totale è stato assegnato il voto “6”, calcoleremo:

(8:25) x 100 = 32%

Per il voto “7”

(10:25) X 100 = 25%

e così via.

Queste % sono i dati da inserire per presentare

un diagramma a “torta”.

I risultati delle prove vengono

presentati attraverso tabelle a

doppia entrata, istogrammi a

colonne verticali

e diagrammi a torta.

0

10

20

30

40

50

60

A

Al

AN

C E F

FR

G L M

MA

MI

M…

M…

N

R S SI T J

ISTOGRAMMA Riportando il valore di f in

corrispondenza di ciascun

valore di x

nel seguente grafico,

detto istogramma,

otteniamo una serie di

colonnine di diversa

altezza

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

2

3

4

5

6

12

Le attività di autoformazione

1 semestre

2 semestre

ATTIVITA’

Tirocinio diretto

Gennaio 2012

CONSEGNA

Osservazione riunione di programmazione

1) Note Descrittive di W. Corsaro relative all’osservazione della riunione di programmazione

Osservazione Microcontesto classe

2) Analisi documentazione: quaderni, libri di testo, sussidi vari. Acquisizione informazioni sul gruppo classe, descrizione dell’ambiente dal punto di vista logistico e strutturale.

3) Si richiede la CONSEGNA INDIVIDUALE DI TUTTO IL MATERIALE

PRODOTTO

Osservazione in classe con le Note sul campo di W. Corsaro ( 1 ora per ciascuno studente ).

2 ore: in coppia, stesura definitiva delle note descrittive e individuazione delle funzioni didattiche (“eventi dell’istruzione” di Gagnè).

Individualmente: stesura note personali.

Approccio con la classe: conversazione/intervista su

argomento dell’UD

4) Si richiede la documentazione individuale dell’incontro.

La coppia, alternandosi, propone una

conversazione/intervista alla classe.

Attività tirocinio diretto

maggio 2012

CONSEGNE CONCLUSIVE INDIVIDUALI

1) PROGRAMMAZIONE UNITA’ DIDATTICA

2) NOTE SUL CAMPO SVOLGIMENTO U.D.

(NOTA DESCRITTIVA E PERSONALE)

3) VERIFICA E VALUTAZIONE

4) RIFLESSIONE METODOLOGICO – DIDATTICA SU SVOLGIMENTO UD

VERBALIZZAZIONE 3 ANNO

• Le verbalizzazioni si svolgeranno i giorni 2, 3 e 4 luglio 2012: sarà necessario prenotarsi on-line, senza aspettare alcuna conferma da parte dei Supervisori

• Una settimana prima delle verbalizzazioni saranno pubblicati gli elenchi di coloro i quali, avendo frequentato tutti gli incontri previsti ed avendo effettuato le consegne nei termini stabiliti, potranno verbalizzare il percorso