TESTAMENTO PER UNA METAFISICA CHE POSSA DICHIARARSI SCIENZ…

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TESTAMENTO PER UNA METAFISICA CHE POSSA DICHIARARSI SCIENZA Questo misero saggio è essenzialmente pratico. Come ogni cosa, tutto necessita esercizio e disciplina, gli esercizi proposti sono improntati alla ricerca a più dimensioni della coscienza. Poiché il linguaggio non realizza tutte le possibilità semantiche, e sopravviverà ai parlanti del medesimo, non si vuole pretendere di asserire verità assolute giacchè rischiano di offendere… turbare… con conseguente rogo psichico. La teoria è stata limitata allo stretto necessario, per rendere la pratica più accessibile al lettore che si appresta a entrare nel problema metafisico. Leggete dapprima questo libro, senza praticare gli esercizi, ma sottolineando le frasi che vi colpiscono: è un segnale da parte del vostro inconscio - unico vostro vero maestro – che quelle frasi hanno un segnale particolare per voi. Procedete poi alla seconda lettura, praticando gli esercizi come prova di verifica: vi daranno modo di constatare che tutti gli insegnamenti di questo saggio funzionano veramente e hanno un’utilità ben precisa.

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TESTAMENTO PER UNA METAFISICA CHE POSSA DICHIARARSI SCIENZA

Questo misero saggio è essenzialmente pratico. Come ogni cosa, tutto necessita esercizio e disciplina, gli esercizi proposti sono improntati alla ricerca a più dimensioni della coscienza. Poiché il linguaggio non realizza tutte le possibilità semantiche, e sopravviverà ai parlanti del medesimo, non si vuole pretendere di asserire verità assolute giacchè rischiano di offendere… turbare… con conseguente rogo psichico. La teoria è stata limitata allo stretto necessario, per rendere la pratica più accessibile al lettore che si appresta a entrare nel problema metafisico. Leggete dapprima questo libro, senza praticare gli esercizi, ma sottolineando le frasi che vi colpiscono: è un segnale da parte del vostro inconscio - unico vostro vero maestro – che quelle frasi hanno un segnale particolare per voi. Procedete poi alla seconda lettura, praticando gli esercizi come prova di verifica: vi daranno modo di constatare che tutti gli insegnamenti di questo saggio funzionano veramente e hanno un’utilità ben precisa.

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Capitolo 1

Alcune ispirazioni dall’antico (…!) Tieniti forte e gira pagina…

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Quando di due farete uno, quando considerete l’interno come l’esterno, l’esterno come l’interno, e il sopra come il sotto, quando del maschio e della femmina farete una unità, cosicchè il maschio non sia maschio, e la femmina non sia femmina, quando considerete due occhi come un’unità di un occhio, una mano come un’unità di mano, un piede come un’unità di piede, un’immagine come un’unità di immagine, allora entrerete nel regno. Gesù - Vangelo di Tommaso 22 Di chi non ha provviste, di chi ben conosce il valore del cibo, di chi libero si pasce di vacanza senza immagini mentali, la via è difficile a conoscere quale di uccello del cielo. Di chi ha totalmente esausti gli asava, di chi è staccato dal cibo, di chi libero si pasce di vacanza senza immagini mentali, l’orma è difficile a conoscere quale di uccello del cielo. Il Buddha,- Dhammapada VII, 92-93

CADUCITA` DEL MONDO Il cielo e la terra passeranno Gesù - Marco 13, 31 Questa grande terra brucerà, letteralmente morirà, e non esisterà più. Il Buddha - Anguttara Nikaya 7, 62 Ohimè, dove sono i tesori dei grandi sovrani? Dove son finiti coloro per opera dei quali si sono manifestati i mondi nelle diverse ere cosmiche. E che fine han fatto i mondi stessi? Quelli d'un tempo sono svaniti. Molte nuove manifestazioni del mondo si sono verificate. Miriadi di divinità preposte alla manifestazione si sono dissolte, e i re sono scomparsi come granelli di polvere. Varahopanisad III 22 - 23 a)

1 Quando la terra sarà agitata nel terremoto , 2 la terra rigetterà i suoi fardelli , 3 e dirà l'uomo: « Cosa le succede?» 4 In quel Giorno racconterà le sue storie. Sacro Corano - Sura XCIX Az-Zalzalah

(Il Terremoto)

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INCONSISTENZA DEL MONDO: Il mondo in realtà non esiste. L'Assoluto è sostanziato di perpetua beatitudine, ed è eterno e a sé stante, sciolto da ogni legame. E` infinito, imperituro, quieto. Se pur vi fosse alcunché di diverso da me, sarebbe falso come una fata morgana nel deserto. Se si potesse essere spaventati dalle parole del figlio d'una donna sterile, allora si potrebbe dire che il mondo esiste. Se un maestoso elefante potesse essere ucciso da un corno di lepre, allora si potrebbe dire che il mondo esiste. Se ci si potesse ristorare bevendo l'acqua d'un miraggio, allora si potrebbe dire che il mondo esiste. Se si potesse soccombere sotto i colpi del corno d'un uomo, allora si potrebbe dire che il mondo esiste. Il mondo esiste eternamente solo nella veridica città celeste. Una volta provata la reale esistenza nel cielo del suo essere azzurro, allora si potrà dire che il mondo esiste davvero. Quando si potrà foggiare un gioiello con la madreperla facendola passare per argento, allora si potrà dire che il mondo esiste davvero. Quando un uomo verrà morso dalla fune scambiata per una serpe, allora si potrà dire che il mondo esiste davvero. Quando si potrà spegnere una lingua di fuoco con una freccia d'oro, allora si potrà dire che il mondo esiste davvero. Quando dalle selve impenetrabili dei monti Vindhya si otterranno latticini, allora si potrà dire che il mondo esiste davvero. Quando si potrà cucinare usando come combustibile un pezzo di tronco di banano, allora si potrà dire che il mondo esiste davvero. Quando una bimba appena nata riuscirà a cucinare, allora si potrà dire che il mondo esiste davvero. Quando la lucerna effigiata in un dipinto riuscirà a dissipare la tenebra, allora si potrà dire che il mondo esiste davvero. Quando un uomo defunto da un mese si risveglierà la vita, allora si potrà dire che il mondo esiste davvero. Quando la cagliata tornerà latte, quando il latte una volta munto dalle mammelle di una vacca potrà rientrarvi, allora si potrà dire che il mondo esiste davvero. Quando la polvere della terra si alzerà dall'oceano, allora si potrà dire che il mondo esiste davvero. Quando si riuscirà a impastoiare un elefante infoiato con un pelo di tartaruga, allora si potrà dire che il mondo esiste davvero. Quando il monte Meru verrà squassato dalla fibra d'uno stelo di loto, allora si potrà dire che il mondo esiste davvero. Quando l'oceano sarà legata dalla ghirlanda delle sue onde, allora si potrà dire che il mondo esiste davvero. Quando il fuoco si sprigionerà dall'alto in basso, quando la fiamma sarà fredda, allora si potrà dire che il mondo esiste davvero. Quando dal fuoco sorgerà un loto, quando sulle maestose montagne si troverà lo zaffiro, quando il monte Meru potrà poggiare su di un seme di loto, quando la progenie d'un'ape inghiottirà una montagna, quando il Meru vacillerà, quando una zanzara ucciderà un leone, quando nella cavità all'interno di un atomo potrà espandersi il trimundio, quando il fuoco necessario a bruciare un fuscello durerà in eterno, quando gli oggetti sognati si presenteranno durante la veglia, quando la corrente di un fiume si arresterà, quando un affamato potrà cibarsi di fuoco, quando un cieco nato potrà giudicare con occhio esperto in materia di gemme, quando il figlio d'un eunuco potrà soddisfare una donna, quando si costruirà un carro fatto di corna di lepre, quando una vergine che ha appena partorito sarà di nuovo pronta al rapporto sessuale, quando il parto d'una donna sterile sarà fruttuoso, quando il corvo incederà come un cigno, quando il mulo affronterà il leone ed assumerà l'andatura dell'elefante, quando la luna piena diventerà il sole, quando il sole e la luna non saranno più soggetti alle eclissi, quando i semi torrefatti produrranno raccolto, quando il povero godrà della prosperità dei ricchi, quando il leone sarà sconfitto dalla prodezza dei cani, quando il cuore dei saggi si aprirà agli stolti, quando i cani avranno bevuto l'oceano senza lasciarne una goccia, quando lo spazio sidereo cadrà sul capo degli uomini, quando il cielo cadrà sulla terra, quando i fiori che crescono in cielo spanderanno profumo, quando una foresta che appaia nello spazio celeste prenderà a muoversi, quando uno specchio da solo produrrà un riflesso senza che nulla vi stia di fronte, solo allora si potrà dire che il mondo esiste davvero. Tejobindupanisad VI 17 B- 99

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Lo yoghin che smuove la kundalini sakti giunge a godere di facoltà paranormali. Che cosa dovremmo dire? E’ per lui un gioco da ragazzi conquistare il dominio sul tempo-morte (kala). Hatha –Yoga-Pradipika 3.120 Or tu, o Daniele, chiudi le parole e suggella il libro fino al tempo determinato; molti lo scorreranno e la scienza avrà accrescimento. Frattanto, io Daniele, ecco che vidi comparire fermi altri due uno di qua, sulla riva del fiume e l’altro sull’opposta sponda. E dissi l’uomo, vestito di lino che stava presso le acque del fiume: -Quando sarà il termine fisso di tutte queste cose portentose?- e udii l’uomo vestito di lino che stava presso le acque del fiume, il quale aveva alzato la destra e la sinistra mano verso il cielo, e avendo giurato per colui che vive in eterno, disse: -In un tempo, in più tempi, e in metà di un tempo. E quando sarà compiuta la dispersione del popolo santo si compiranno queste cose.- Io udii ma non compresi. E dissi: - Signore, che sarà dopo queste cose?- Mi disse: vai pure Daniele perché restano suggellate e chiuse le parole fino al tempo determinato. Bibbia -Daniele 12: 4-9 Or vi dico che nel giorno del giudizio gli uomini renderanno conto di ogni parola vana che avran proferito, perché tu sarai giustificato dalle tue parole e dalle tue parole sarai condannato. Gesù - Matteo 12: 36-37

1. Vero è senza menzogna, sicuro e più certo di ogni altra cosa. 2. Ciò che è in basso è uguale a ciò che è in alto; e ciò che è in alto è uguale ciò che in alto per compiere le

cose meravigliose dell’unica cosa. 3. E tutte le cose sono uguali in quanto create dall’unico Dio, nel pensiero dell’unica cosa. Quindi tutte le

cose sono nate da quest’unica cosa, per imitazione. 4. Il padre di questa cosa è il sole, la madre la luna. 5. La nutrice di questa cosa è la terra. 6. Il vento l’ha portata nel suo ventre. 7. In quest’unica cosa si troverà il padre di ogni perfezione del mondo. 8. La forza di quest’ultima cosa è perfettamente raccolta quando sulla terra va dispersa. 9. Tu devi dividere la terra dal fuoco, il sottile sullo spesso,dolcemente e con grande sapienza. 10. Sale dalla terra verso il cielo e di nuovo discende sulla terra, e riceve la forza delle cose superiori e

inferiori. 11. Tu quindi avrai la magnificenza di tutto il mondo. Perciò ogni incomprensione fuggirà via da te.

Quest’unica cosa è la forza più forte di tutte le forze, perché supererà tutte le cose sottili e penetrerà tutte le cose solide.

12. In questo modo si crea il mondo. 13. Per questo ci saranno meravigliose imitazioni, che sono qui descritte. 14. Io quindi sono chiamato Ermete Trimegisto, io che possiedo le tre parti della saggezza di tutto il mondo. 15. A quello che ho detto dell’opera dei soli, non manca nulla è perfetta.

Tabula Smaragdina di Ermete Trimegisto.

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Essendo ritornato presso i discepoli, vide una gran folla intorno ad essi e scribi che discutevano con loro. Tutta la folla appena vide Gesù, stupì e piena di spavento corse a salutarlo. Egli domandò loro: <<Di che discutete tra di voi?>> Un della folla rispose: <<Maestro, t’ ho condotto il mio figliuolo, posseduto da uno spirito muto e quand’esso si impadronisce di lui, lo butta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli che glielo scacciassero, ma essi non han potuto>>. Gesù rispose loro: << O generazione incredula. Fino a quando sarò io con voi? Fino a quando io vi sopporterò? Conducetelo da me>>. E glielo portarono. Al vederlo lo spirito, fece andare in convulsioni il fanciullo, il quale caduto in terra, si ravvoltolava schiumando. << Da quanto tempo gli succede questo?>>. L’altro rispose: << Dalla sua infanzia e spesso lo spirito lo ha gettato nel fuoco e nell’acqua per farlo morire; ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e soccorrici>>. E Gesù <<Se puoi credere, ogni cosa è possibile a chi crede>>. E subito il padre del fanciullo, gridando, disse tra le lacrime <<Io credo o signore aiuta la mia incredulità>>. Gesù vedendo la folla accorrere, sgridò lo spirito immondo e disse <<Spirito sordo e muto, io te lo comando, esci da lui e non entrarci più>>. Lo spirito gridando e straziandolo forte uscì e il fanciullo rimase tramortito onde molti dicevano: <<E’ morto>>. Ma Gesù, presolo per mano lo fece alzare, ed egli si rizzò. Quando poi fu entrato in casa, i suoi discepoli gli domandarono in privato: Perché noi non siamo stati capaci di scacciare questo spirito?>>. Rispose loro: << Cotesta specie di demoni non può essere scacciata se non per mezzo della preghiera e del digiuno>>. Gesù - Marco 9 13-28 Non si può conoscere nulla della morte se prima non si conosce la vita Confucio – Analetti, XI.12 Che cos’è, monaci, la nobile verità della sofferenza? La nascita è sofferenza, la malattia è sofferenza, la vecchiaia è sofferenza, la morte è sofferenza. Il dolore, l’afflizione, il rammarico, il dispiacere, la disperazione sono sofferenza. L’unione con ciò che non si ama è sofferenza, la separazione da ciò che è piacevole è sofferenza. Non ottenere ciò che si vuole è sofferenza. In breve i cinque fattori dell’individualità sono sofferenza. Il Buddha – La verità della sofferenza O Arjuna! Il signore dimora nella regione del cuore di tutti gli esseri, facendoli girare per il suo potere (maya), [come fossero] inseriti in un meccanismo (yantra) Bhagavad-Gita 18.61

Il signore ha l’universo per corpo Pratyabhijna-Hrdaya (4) di ksemaraja La psiche è composta da tutto [ciò che esiste] Spanda-Karika 2.3 di Kallata

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Egli ha fatto per voi la notte affinché riposiate e il giorno affinché vi rischiari. In verità in ciò vi sono segni per la gente che ascolta. Sacro Corano Sura X Yûnus (Giona) 67

IL LIBERATO IN VITA:

La liberazione è la distruzione della schiavitù, che consiste nella sensazione di possedere personalmente gli oggetti, concepiti come fonte di piacere o dolore. Questa distruzione si ottiene distinguendo tra ciò che è imperituro e ciò che è transeunte in quest'universo effimero. Niralambopanisad 31

E` detto liberato in vita colui che non percepisce un io nel corpo o nei sensi, e non percepisce un altro da sé in alcuna cosa. Costui, grazie alla propria capacità di discriminare non percepisce differenza tra sé e l'Assoluto, né tra l'Assoluto e l'universo. E` riverito dai buoni ovvero disprezzato dai malvagi, e la sua equanimità rifulge intatta. Chi ha compreso la vera realtà dell'Assoluto non è più soggetto a rinascita. Se così fosse, significherebbe che la sua pretesa conoscenza dell'Assoluto è puramente esteriore.

Adhyatmopanisad II 45-48

SCHIAVITU` E LIBERAZIONE

(Monologo del liberato): "Io sono, io sono il Supremo, io sono la scaturigine dell'universo. E sono pure il maestro spirituale di tutti i mondi, e tutti i mondi ad un tempo. Io sono Lui, l'Assoluto. Io soltanto e nell'altro io sono. Io sono perfetto, puro, a tutto superiore. Ed eterno altresì io sono, imperituro ed immacolato. Consapevolezza io sono, io sono peculiare, io sono la bevanda sacrificale, io sono compiuto. Di buon auspicio io sono, e privo di pena, consapevolezza io sono, sempre eguale a me stesso. Esente da onore e disonore, privo di qualità, benigno io sono. Al di là di ciò ch'è duale o non duale, libero dalle coppie di opposti io sono, io sono Lui, l'Assoluto. Al di là di esistenza ed inesistenza, al di là del linguaggio, io risplendo. Io sono la maestà ch'è ad un tempo vacuità e non vacuità, il bene e il male sono io. Al di là di eguaglianza e difformità io sono, e perenne, puro, perpetuamente benevolo. Superiore alla contrapposizione tra mondo e non mondo, di natura luminosa e lieve, eterno io sono. Io sono privo del numero uno e pure del due, sto al di là della distinzione tra essere e non essere, esente da costruzioni mentali. Io sono immune dalla differenza che sorge dalla molteplicità, e ho l'aspetto di una beatitudine indivisa. Io non sono un ego, né qualcosa d'altro, io son privo di corpo e simili. Dotato e non dotato di rifugio, io son privo di sostrato. Esente da schiavitù, da liberazione e simili, io sono Lui, il puro Assoluto. Privo di e simili, il Supremo io sono, al Supremo stesso superiore. Perenne, privo e ad un tempo dotato di capacità deliberativa io sono: io sono Lui, l'Assoluto. Eterno io sono, e ho l'aspetto dei tre componenti la sillaba sacra: A, U e M. Immune dal soggetto che medita, dalla meditazione e da ciò che vien meditato io sono: io sono Lui, l'Assoluto. Ovunque compiuto sotto ogni aspetto io sono, caratterizzato da essere, coscienza e beatitudine. Io appaio come tutti i guadi sacri, sede di pellegrinaggio, il Sé supremo io sono, Siva stesso son io". Maitreyopanisad III 1 - 12

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"Quest'intero universo non mi appartiene in alcuna sua parte. Non m'appartengono tempo, luogo, oggetti tangibili o pensieri. Non m'appartengono l'abluzione rituale, i riti da svolgere ai crepuscoli, deità o luoghi sacri. Non m'appartengono guadi che sian sede di pellegrinaggio, di servizi offerti alla divinità, di gnosi o sedi di esseri divini. Non m'appartengono la schiavitù, la nascita, la parola, il sole, il merito, il demerito, il dovere, la buona sorte. Non m'appartengono il principio vitale individuale, e neppure i tre mondi. Non m'appartengono la liberazione, la dualità, la scienza rivelata, le prescrizioni ritualmente, la prossimità, la distanza, la luce intellettuale, la segregazione. Non m'appartengono il maestro, il discepolo, la privazione, l'eccesso, brahma, Visnu o Rudra. Non m'appartengono la luna, la terra, l'acqua, il vento, lo spazio, il fuoco. Non m'appartengono il gruppo familiare, lo scopo, l'esistenza, il meditante, l'oggetto meditato, la meditazione, la mente. Non m'appartengono il freddo, il caldo, la sete, la fame, l'amico, il nemico, l'illusione, la vittoria, il prima, il dopo, l'aldilà, le regioni dello spazio. Non m'appartiene affatto tutto ciò che può essere detto o ascoltato, pensato, desiderato e meditato, fruito, bramato o ricordato. Non m'appartengono il desiderio, lo yoga o il riassorbimento cosmico. (...) Io sono l'Assoluto, io sono l'Assoluto senza dubbio. Io sono consapevolezza, io sono consapevolezza." E` detto liberato in vita chi ha questa conoscenza, chi percepisce se stesso come l'Assoluto e nell'altro, consapevolezza e null'altro, come il Supremo e null'altro. Tejobindupanisad IV 11 B - 21, 29 B – 30 Quel che è uno, risplendente, base della potenza del Sé, onnisciente, Signore di tutto, l'intimo Sé di ogni essere, nascosto in ogni essere, scaturigine degli esseri, raggiungibile solo tramite lo yoga, colui che manifesta, sostiene e riassorbe l'universo, quegli è il Sé. Sforzati di conoscere la varietà dei mondi entro al Sé. Non affliggerti: se conoscerai il Sé giungerai al termine del tuo patire. (...) Così disse il sacerdote: "Giacchè accresce a fa accrescere ogni cosa, prende il nome di supremo Assoluto"." E perché mai vien anche detto Sé?" "Giacchè ottiene tutto, s'impadronisce di tutto ed è tutto prende il nome di Sé". Sandilyopanisad II 12 - 15, III 15 – 17 Chi tra di noi è Dio? Alieni

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Capitolo 2

Fisica o metafisica? Né la nudità, né i capelli arruffati, né il digiuno, né il dormire sulla nuda terra, né il cospargersi il corpo di cenere, né il sedere immobile: nulla di tutto questo può liberare chi non è libero dal dubbio. Il Buddha – Dhammapada 141

"Tutte le altre scienze saranno più necessarie di questa, ma superiore nessuna"

Aristotele. Metafisica, I, 2, 983a

Il metodo sperimentale scientifico ideato da Galileo Galilei merita un discorso ampio. Esso costituisce in un certo senso la base di qualunque ricerca, anche di quelle che hanno metodi di analisi diversi, come ad esempio la psicoanalisi. Il metodo sperimentale consta di quattro fasi essenziali:

1. osservazione 2. ipotesi 3. verifica sperimentale 4. formulazione della legge universale

L’osservazione, lungi dall’essere banale e ovvia, come lascerebbe ad intendere l’uso che se ne fa del linguaggio quotidiano, costituisce un della ricerca scientifica, a patto che sia condotta secondo le regole. Non si tratta semplicemente di acuire i nostri organi di senso, ma di organizzare intelligentemente ciò che essi recepiscono. In tutti i casi l’osservazione è mirata ad un preciso scopo, problema; ma per raggiungere un determinato scopo bisogna essere molto rigorosi, precisi, non generici, non approssimativi. Nella ricerca scientifica, questa esigenza di rigore e precisione nella prima fase, cioè nella osservazione, è particolramente importante, perché solo a queste condizioni sarà possibile una corretta sperimentazione. Galilei ha chiarito e adottato queste regole nel corso della sua attività scientifica, sia nell’invenzione, perfezionamento e invenzione di strumenti nuovi, sia alla ricerca che lo avrebbe poi condotto alle più importanti scoperte di astrofisica. Quanto più intelligente e organizzata è l’osservazione tanto più chiarametente ne uscirà l’ipotesi. Per ipotesi intendiamo una congettura, una spiegazione provvisoria di un problema non ancora suffragata da dimostrazioni valide e definitive, ma che ci appare visibile ed accettabile. L’ipotesi è ciò che noi vogliamo verificare attraverso una serie di prove, cioè attraverso la terza fase, la verifica sperimentale. È questo il momento che caratterizza tutto il procedimento e che ci permetterà anche di stabilire leggi

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universali, cioè di prevedere l’esito dei nostri comportamenti. In sintesi chi usa queste regole è capace di scienza, quello che funziona… funziona ! Esercizio preliminare. Rispondere alle domande, e notare eventualmente se le risposte cambiano nel corso della vita. Chi sono io? Dove sto andando? Da dove provengo? Perché mi sto muovendo? Perché sono fermo? Di cosa ho bisogno?

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Esercizio 1 Se una persona autorevole dice una cazzata, o errore, probabilemente verrà creduta in forza della sua autorità, anche se ciò che dice è falso… Si è permeati di ignoranza… finchè non si è onniscienti… forse che l’onniscienza è racchiusa in un numero finito di parole? Distinguere il vero dal falso. Un buon esercizio è il seguente: Sembra che il programma genetico sia influenzato dalla sesta dimensione attraverso la trasmissione regolare e priva di errori di informazioni genetiche. La stabilità dell’insieme di informazioni genetiche e del loro trasferimento è tanto elevata che la termodinamica non riesce a spiegarla.

Questo è uno degli argomenti che ci conducono a un nuovo approccio della Fisica delle particelle. Nel campo della Fisica atomica, in cui gli elettroni sono uniti tra loro in un compatto nucleo centrale, l’energia di legame tra gli elettroni è solo una piccola percentuale dell’energia totale del sistema. Nel campo della Fisica nucleare, in cui protoni e neutroni sono legati insieme a formare il nucleo compatto dell’atomo, le energie di legame sono molto maggiori e raggiungono milioni di elettronvolt (MeV). Ma, in ogni caso, queste energie di legame rappresentano meno dell’uno per cento dell’energia totale del sistema. Ebbene, se supponiamo (come sembra che sia) che protoni e neutroni sono costituiti da tre quark, cosa dovremo supporre per le energie di legame di questi quark2? Per comprendere appieno la complessità della domanda, non dobbiamo considerare solo il nucleo, ma anche il mesone pi, oltre alle configurazioni potenziali del modello dei quark. In tal modo, partendo dalla nuova Fisica, affrontiamo l’argomento della materia da un punto di vista completamente nuovo. Le opinioni espresse in questo articolo sono opera dei colleghi della Stanford University, della University of California e della Academy for Future Science, il gruppo sulla consapevolezza e la Fisica. Dobbiamo chiederci: le particelle elementari hanno proprietà comprensibili attraverso le nozioni più o meno classiche? Oppure a questo punto dobbiamo sviluppare un nuovo vocabolario in grado di descrivere le proprietà superluminal (al di là della velocità della luce, NdT) del substrato del nucleone? È necessario andare oltre i “sapori” usati per caratterizzare i quark? La situazione che oggi ci troviamo di fronte richiede un accurato riesame di tutte le nozioni di base sulla super-natura della particella elementare. Ebbene, esaminando le proprietà della particella elementare, ci accorgiamo che esse ricadono in due categorie: spettroscopiche e dinamiche. Le proprietà spettroscopiche sono quella della singola particella isolata. Le proprietà dinamiche riguardano le interazioni che si verificano quando due o più proprietà vengono fatte incontrare. Dobbiamo considerare che potrebbe essere impossibile una descrizione spettroscopica completa della particella elementare, e che andrebbe posta più attenzione sugli studi dinamici, anziché su quelli spettroscopici. Gli odierni Fisici delle particelle elementari hanno mandato a mente questa lezione. Così, per esempio, i teorici delle particelle elementari cercano di calcolare i valori della massa, ma non il valore dello spin. Quindi, la particella elementare ha proprietà dinamiche comprensibili mediante nozioni più o meno convenzionali? Oggi, dopo la scoperta delle nuove particelle che hanno cambiato il corso degli studi spettroscopici, è necessario riformulare o cambiare completamente le nostre opinioni sulla particella elementare? E questo nuovo modello produrrà interpretazioni completamente nuove della struttura della particella elementare, sollevando questioni fondamentali? In considerazione di questa nuova Fisica elementare, e della nuova meccanica sub-quantica a essa collegata, dobbiamo prendere in considerazione nove domande fondamentali.

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Domande rivolte da Burkhardt Heim a J. J. Hurtak nel dicembre 1980.

1. La particella elementare è elementare o composta? 2. Se la particella elementare è composta, quali sono le energie di legame e gli stati di base? 3. Il muone rientra in questi stati di base? 4. L’aumento della massa relativa osservato nel moto traslatorio si applica anche al moto rotatorio? 5. Lo spin di una particella elementare è provocato dalla rotazione di una massa estesa? 6. Il momento magnetico di una particella elementare è provocato dalla rotazione di una carica diffusa? 7. Il concetto di momento orbitale angolare si applica a una particella elementare? 8. Il numero barionico quantico ha un’interpretazione fisica? 9. La stranezza del numero quantico ha un’interpretazione fisica?

B. Heim: Poniamo queste domande perché sono fondamentali per lo sviluppo di una genetica completamente nuova e per la verifica dei dati sperimentali. La prima domanda è: “La particella elementare è elementare o composta?”. J. J. Hurtak: Riguardo la Fisica delle particelle elementari, esistono due scuole di pensiero: quella oggi seguita dalla maggioranza degli scienziati ritiene che la particella elementare si trovi in natura sotto forma composta. Tramite le ricerche che stiamo conducendo in California, abbiamo concluso che la particella elementare è certamente composta, in quanto formata da un insieme fondamentale di sottostati. Secondo l’uso comune, chiameremo i sottostati quark, anche se i quark che otteniamo non sono gli stessi di Gell-Mann e Zweig2. Questo è dovuto ai nostri esperimenti su fenomeni da sei a otto dimensioni, i quali suggeriscono che esiste un dominio di consapevolezza superluminal. Esso determina le informazioni anche all’interno della struttura del quark attraverso un mondo di massa negativa. Per cui, noi concepiamo la particella elementare semplicemente come una particella elementare derivata. Essa è stata derivata da un insieme più vasto di stati super-energetici che hanno creato un più elevato dominio energetico di particelle, che per noi sono gravitazionalmente legate nel nostro dominio di consapevolezza3. La realtà che sperimentiamo negli stati ordinari di consapevolezza è dovuta all’interferenza costruttiva delle fasi dinamiche di azioni associate a ciascuno degli infiniti universi co-esistenti. La natura precisa degli universi interpenetrantisi e le transizioni tra di essi rappresentano un affascinante problema della Fisica della consapevolezza. Nella nuova Fisica, lo spazio-tempo non è fondamentale, al contrario del superspazio (a questo punto, può essere opportuno aggiungere che il tempo in sé non è fondamentale, ma lo è all’interno della consapevolezza delle specie). Nel nostro lavoro, riconosciamo il contributo dell’astronomo James Jeans, che ha detto: “Il nostro universo assomiglia sempre di meno a una vasta macchina e sempre di più a un grande pensiero”. B. Heim: Domanda numero due: se la particella elementare è composta, quali sono le energie di legame e gli stati di base? J. J. Hurtak: Qui il termine base è usato in relazione a stasi, per significare uno stato molto più profondo di risonanza. Contrariamente all’opinione della maggioranza dei Fisici, noi concludiamo, esaminando i dati sperimentali, che le energie di legame dei quark sono piccole, inferiori al cinque per cento. Di conseguenza, poiché le energie di legame servono a descrivere gli stati base… B. Heim: Quest’ultima frase non è corretta al cento per cento. Quello che vuoi dire è: “Poiché le masse degli stati base devono contribuire alle energie di legame delle particelle composte…” J. J. Hurtak: …ci ritroviamo con un insieme di stati-quark considerevolmente diversi da quelli convenzionali di Gell-Mann e

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Zweig. Chiameremo questo nuovo insieme di quark stati base di quark leggeri. Per usare altre parole: la materia è luce legata alla forza di gravità. I quark di Gell-Mann e Zweig programmano la stasi di quella luce-materia prigioniera della gravità. B. Heim: Ovvero, questi quark convenzionali cercano di definire il comportamento della materia una volta che quest’ultima è stata legata alla forza di gravità, alla quale tuttavia sono anch’essi legati, risentendone gli effetti. J. J. Hurtak: I quark leggeri esistono a uno stato di risonanza non limitato a questa materia, ma piuttosto operante con molti stati di risonanza sia dentro sia oltre l’energia-materia prigioniera della gravità, connessi al superluminal. È tale processo superluminal che secondo noi è alla base dei “dieci comandamenti” più avanzati, relativi a un nuovo e superiore progetto genetico umano, in cui le proprietà fisiche riprogrammano il DNA-RNA tramite il potere della mente umana e, tramite la super-energia, gli stessi stati base dei quark. B. Heim: In che rapporto è tutto ciò con il programma genetico? J. J. Hurtak: In che rapporto è tutto ciò con il programma genetico? Io e i miei colleghi siamo dell’opinione che la trasmissione regolare e priva di errori di informazioni genetiche richieda tre onde-luce a diversa velocità. Esse sono le onde di fase, la velocità della luce in un vuoto e le onde di gruppo. Comunque, la trasmissione regolare e priva di errori di informazioni genetiche tramite le onde dal tipo uno al tipo due (onde di fase e velocità della luce in un vuoto) richiede una nuova meccanica sub-quantica. I dati chiave sono i seguenti: esistono diciannove particelle meccaniche sub-quantiche che controllano il trasferimento delle informazioni4. Le informazioni e il trasferimento avvengono tramite una rotazione ortogonale che può essere descritta in molti modi: la trasformazione di Lorentz-Einstein, ipernumeri, rotazione ottica ecc.5. Quello che dobbiamo capire è che la natura dello spin consente diciannove coppie di particelle fisiche, che compongono la base fisica di tutte le entità viventi, che vanno poste in equilibrio fisiologico. Diciannove particelle andrebbero accoppiate con momenti magnetici positivi, con momenti magnetici pari a zero o negativi. Tenendo questo a mente, passiamo a quel meccanismo di codice più vasto che consente al DNA-RNA di essere un caso particolare del principio generale dell’integrità del modello. Tale principio è rinvenibile in tutta la vita e la non-vita, dove l’integrità del modello è determinata dall’angolo e dalla modulazione di frequenza di una realtà più vasta. B. Heim: Forse si potrebbe aggiungere che gli stati base dei quark leggeri sono gli stati base desiderati, ma che finora la loro esistenza non è stata sperimentalmente dimostrata. Quindi, non è possibile definire né l’insieme né le energie di legame. Domanda numero tre: Il muone rientra in questi stati base? J. J. Hurtak: La risposta è, parlando dal punto di vista spettroscopico, che il muone rientra in questi stati base dei quark leggeri. Il risultato è importante perché il muone, come il reticolo delle particelle pesanti, è di innegabile importanza in questo schema delle cose, anche se le attuali teorie delle particelle elementari non hanno spiegazioni per la sua esistenza. B. Heim: A questo punto, potresti continuare citando la Chiave 302 de Le Chiavi di Enoch®, in cui si dice che il muone ha un ruolo importante nel permettere all’uomo di sperimentare realtà di dimensione più elevata6. J. J. Hurtak:

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In realtà, il muone apre il cono di luce e permette alla consapevolezza umana di fare esperienza di ciò che è normalmente fuori dalla sua portata. Dal punto di vista delle azioni più elevate della creazione, e considerando le particelle con massa maggiore dell’elettrone, possiamo postulare che esista solo un elettrone che è un super-elettrone, indicando tutte le altre relazioni della famiglia come sub-elettroni. Questa relazione è un’estensione della relazione di Feinberg, attraverso l’idea che siamo tutti dimensioni di consapevolezza coesistenti in un solo super-elettrone. A proposito della consapevolezza all’interno del super-elettrone, dobbiamo fare tre considerazioni fondamentali:

a) La realtà ordinaria che percepiamo non è un solo universo. È l’armonia delle fasi dei movimenti di un indefinito numero di universi.

b) Ciascun universo, costruzione e configurazione contiene a sua volta un numero infinito di altri universi, con tutte le variazioni e possibilità.

c) Le leggi fisiche della scienza tridimensionale e della Fisica, così come le conosciamo, sono sostituite da una Fisica della consapevolezza che organizza e cambia la forma dalle dimensioni superiori dell’esistenza universale.

La materia, così come noi la vediamo, è semplicemente luce avvinta alla gravità. Quindi, si potrebbe dire che il cambiamento quantico evolutivo in relazione ai processi superluminal inverte la luce legata alla gravità e manifesta un nuovo quanto di luce. Quest’ultimo, nei testi di scienza ermetica, viene definito “Gewiyyah” (luce in aramaico), mentre nel Nuovo e Antico Testamento è il corpo di luce della figura del Cristo. Ovvero, esiste un’evoluzione che parte da un sistema-corpo basato sul carbonio e arriva, attraverso una risonanza super-fotonica, a un corpo di luce di intelligenza superiore. Il corpo è formato da un processo di luce più elevato e uno stato-luce, o stato-luce ordinario, costituito a partire da particelle elementari. B. Heim: Cos’è questo processo di super-luminosità? J. J. Hurtak Qui definisco energia superluminal un’energia meta-fotonica operante con l’esistenza di un processo di mente universale in termini di programma genetico. Dobbiamo comprendere che l’efficienza di un insieme di informazioni genetiche e della loro trasmissione è tanto elevata che la termodinamica non riesce a spiegarla1. Di fatto, la seconda legge della termodinamica non può spiegarla, mentre il superluminal sì, attraverso l’inversione dell’entropia e la rottura della struttura materia-energia alla base della vita. B. Heim: Domanda numero quattro: L’aumento della massa relativa osservato nel moto traslatorio si applica anche al moto rotatorio? Oggi, i teorici della particella elementare con cui ho parlato ritengono che esso non si applichi, almeno non in una misura per loro significativa. Invece, i testi classici sull’argomento sostengono che tale aumento si applica, sia dal punto di vista della relatività speciale sia da quello della relatività generale, e che i dati sperimentali confermano questa opinione. J. J. Hurtak: Fenomenologicamente, questo risultato relativistico è indispensabile per la formulazione del modello del quark leggero. Se correttamente calcolato, fornisce valori per quantità spettroscopiche come lo spin e i momenti magnetici. Si riferisce anche a stati base di spin e di non-spin, e porta il muone nello spettro di massa delle risonanze dell’adrone. Più precisamente, ricerche nella University of California (SLAC)7 mostrano che il moto rotazionale delle particelle elementari attraverso il movimento ortogonale può essere influenzato da energie parafisiche suscitate da taluni sensitivi e da coloro che possono attingere ai poteri più elevati della consapevolezza. Grazie a questo potere della consapevolezza di operare attraverso forme geometriche di pensiero, si possono attivare straordinarie griglie geometriche in grado di determinare certe reazioni di particelle e la direzione dell’elettrone. Possiamo spingerci fino ad articolare relazioni energetiche attraverso i poteri remoti della mente. Abbiamo scoperto che la possibilità più interessante è che la consapevolezza è la variabile nascosta che provoca le transizioni del quanto singolo da una realtà evolutiva all’altra.

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La teoria quantica della scienza tradizionale è una teoria puramente statistica, del tutto incapace di spiegare le transizioni dei quanti individuali o i salti quantici verso una nuova realtà. Abbiamo scoperto che l’attuale teoria dei quanti non può spiegare un grande cambiamento evolutivo come un programma genetico in base al quale, poiché ogni evento è fondamentalmente il risultato di uno o più eventi meccanici quantici, il nostro universo è abitato da un numero praticamente illimitato di distinte entità consapevoli pensanti, o esseri intelligenti superiori responsabili del funzionamento particolareggiato del nostro universo. Abbiamo scoperto che alcuni sensitivi, operando attraverso questi stati più elevati di consapevolezza, potevano influenzare le particelle e gli eventi sotto una campana di vetro, in condizioni di laboratorio. Abbiamo anche scoperto che era possibile invertire i campi magnetici, attivare il flusso protonico e provocare materializzazioni e s-materializzazioni. Queste ricerche, condotte da molti colleghi allo Stanford Research Institute hanno rappresentato un grande passo avanti rispetto agli studi condotti nel Max Planck Institute e la Menninger Klinik (USA) all’inizio degli anni settanta. Abbiamo scoperto che queste straordinarie energie parafisiche avevano la loro origine in mutamenti energetici avvenuti in bambini capaci di attingere ai livelli più elevati di consapevolezza. La considerazione di queste menti dotate, comunque (condotta attraverso ricerche private negli Stati Uniti, il Regno Unito e l’Europa), riflette soltanto la profondità del nostro processo evolutivo in quanto modello microcosmico operante all’interno della mente divina. Questa mente, o Mente-1, è stata formulata a partire da un’entità più elevata, o una superiore Mente-2, la quale irradia un potere e una realtà olistiche attraverso cui la vita può essere riformulata, riprogettata e rivitalizzata. A questo proposito, postuliamo l’esistenza di un nuovo araldo del cambiamento. Per usare un’antica metafora, sembra esserci una nuova generazione di “Christopheroi”, o portatori del Cristo, in grado di operare con corpuscoli quantici di luce dalle dimensioni superiori attraverso il processo della trasduzione di energia, connessa a una fonte di energia superiore, o all’energia della Presenza Divina. E questo consente di configurare mentalmente l’evoluzione umana in modo da connetterla a un processo evolutivo superiore, con il risultato di superare le “chiusure” della mente, in modo che le idee e le facoltà super-risonanti possano giungere “dall’alto”. Ciò permetterà una nuova presa di coscienza scientifica, che a sua volta potrà condurre a un mutamento quantico per l’intera razza umana. In relazione alla domanda numero quattro (“L’aumento della massa relativa osservato nel moto traslatorio si applica anche al moto rotatorio?”), io e i miei colleghi abbiamo osservato che le equazioni della relatività per sistemi rotanti costituiscono il legame tra il muone e gli adroni, oltre che il legame tra gli stati comuni di consapevolezza e quelli alterati, superiori. Ciò ha ripercussioni enormi, perché ci porta a comprendere l’intero programma dell’uomo nuovo, i poteri della mente e le nuove metascienze dell’intelligenza. …Continua… Note

1. La seconda legge della termodinamica afferma che per effetto di un qualsiasi scambio di energia all’interno di un sistema fisico, il disordine (l’entropia) del sistema aumenta inevitabilmente. Poiché un aumento del disordine del sistema equivale a una perdita di informazioni, e poiché uno scambio di energia può essere considerato uno scambio di informazioni, la seconda legge può anche essere interpretata come segue: in qualsiasi sistema fisico, qualsiasi scambio di informazioni è accompagnato da una perdita di informazioni. Ciò implica che per un sistema fisico come quelli genetici non può esistere una trasmissione di energia libera da errori. Il fatto che i processi genetici sembrino privi di errori suggerirebbe allora l’esistenza di altri meccanismi, liberi dalla seconda legge della termodinamica, o che l’energia venga continuamente immessa nel sistema genetico da un’altra fonte, durante tali trasmissioni di informazioni.

2. La teoria dei quark è stata creata nel 1963 da Murray Gell-Mann e George Zweig per spiegare il comportamento degli adroni, quelle particelle interagenti attraverso la forza forte. Essenzialmente, la teoria afferma che gli adroni sono composti di particelle più piccole, i quark, e che questi ultimi si combinano in due possibili modi: in gruppi di tre o in coppie di quark – antiquark.

3. La chiave 106 de Le chiavi di Enoch® affronta l’argomento del mondo di massa negativa (Le chiavi di Enoch® è un libro spirituale – scientifico che tratta delle nuove aree della ricerca scientifica. Ulteriori informazioni si possono trovare su www.keysofenoch.org).

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4. Mettendo da parte le antiparticelle, queste diciannove particelle sono ricavate dai seguenti insiemi di particelle: il fotone, i sei membri della famiglia del leptone (elettrone, muone, tauone e i tre tipi di neutrini), gli otto barioni (protone, neutrone, le tre diverse particelle sigma, le due particelle chi e la lambda) e i sei membri della famiglia del mesone (due pioni e tre kaoni). Calcolando le anti-particelle, questo elenco comprende ovviamente più di diciannove particelle. Inoltre, grazie all’evoluzione degli acceleratori di particelle, l’elenco continuerà sicuramente a crescere. Comunque, qui si afferma che esistono solo diciannove membri di questo insieme che hanno un ruolo fondamentale nella trasmissione di informazioni.

5. Ovvero, ognuno dei metodi può essere considerato una rotazione nello spazio o nel contesto appropriato.

6. La chiave 302 de Le chiavi di Enoch® tratta del ruolo del muone in quanto portatore di informazioni da un universo all’altro e attraverso paradigmi di dimensioni diverse.

7. Dialogo con il dr. Pierre Noyes, Stanford Linear Accelerator, agosto 1980. James J. Hurtak, Ph.D., Ph.D., Scienziato Sociale e Futurista, è Fondatore e Presidente dell’organizzaione internazionale Academy for Future Science. È stato professore alla California State University e alla Northridge and California State University, a Los Angeles. Ha studiato alla University of California (Ph.D) e alla University of Minnesota (Ph.D). Ha pubblicato molti articoli e libri. Ha presentato le sue ricerche scientifiche all’Accademia delle Scienze di Mosca e a quella di Pechino. È stato direttore del TMAC (Technology Marketing Analysis Corporation), che ha sponsorizzato insieme al Dipartimento dell’Energia e al Dipartimento del Commercio USA il più grande simposio sulle energie rinnovabili (RETSIE), per cinque anni consecutivi, allo Anaheim Convention Center in California. Esso ha riunito più di cinquemila ingegneri e imprenditori, esperti di mercato e rappresentati di governo da cinquantaquattro Paesi. È autore di più di venti libri, tra cui Consciousness, Energy and Future Science (2003). Il dr. Hurtak ha condotto alcune delle ricerche più avanzate sulla vista e la comunicazione remote con il dr. Andrijah Puharich. Come consulente sul futuro della scienza, è stato oratore al Summit Mondiale dell’ONU sullo sviluppo sostenibile a Johannesburg, nell’agosto 2002, e alla United Nations Television sui progressi nella medicina e la depurazione delle acque nei Paesi in via di sviluppo. Il dr. Hurtak è membro della New York Academy of Sciences, la Mars Society, la American Association for the Advancement of Science e la S.P.I.E.

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Capitolo 3

I sogni Per introdurre l’argomento dei sogni, propedeutico alle OOBE è bene parlare brevemente della struttura della nostra mente. La mente umana, il più splendido meccanismo che esista opera a due livelli principali:

1 livello conscio 2 livello inconscio (o subconscio)

Il livello conscio della mente è quello che si occupa dell’infinito numero di decisioni deve prendere quotidianamente. Dal mattino quando ci si alza alla sera quando ci si riposa dopo una lunga giornata di attività. La mente cosciente è quella che decide, ad esempio, quali abiti indossare, se fare un’abbondante colazione o meno, se telefonare a qual tale o rimandare la telefonata ad un altro giorno, se uscire in auto o se prendere il tram. La mente cosciente ci assiste anche in operazioni più importanti: se acquistare o meno un nuovo alloggio, se cambiare casa, a quale scuola mandare i nostri figli, che regalo fare alla suocera e cosi via. Il lavoro svolto dalla mente cosciente ha interessato psicologi e psichiatri da sempre. Fiumi di inchiostro sono stati versati per scrivere su questo argomento, ed il lettore interessato potrà trovare ottimi libri in materia anche se la loro lettura non è indispensabile per comprendere e sviluppare il subconscio. Ad un livello più profondo vi è il subconscio. “Il subcosciente è l’insieme dei fatti psicologici che sfuggono alla nostra coscienza”. Pierre Daco 1982. È stato così definito perché secondo gli psicologi e gli studiosi della mente in generale, questo livello mentale si trova metaforicamente parlando, ad un livello inferiore. Venne perciò adottato il prefisso “sub” ed il vocabolo subconscio coniato in quasi tutte le lingue. Il prefisso sub può fare pensare che questo livello mentale sia inferiore a quello della mente conscia: nulla di più errato! Mentre il livello conscio si occupa, come abbiamo appena visto, di tutte quelle funzioni temporanee, il subconscio si prende cura di tutte quelle funzioni vitali e permanenti che sono indispensabili alla nostra esistenza. Il livello subconscio si occupa di fare battere il cuore, di fare crescere i capelli, di provvedere al rinnovo del tessuto epidermico, della circolazione del sangue e di tutte quelle funzioni vitali che prendiamo per dovute. Siamo talmente abituati a tutto questo, che, ormai non ci facciamo neanche più caso; anzi molte persone non sanno neppure che se sono vive, se ogni giorno si alzano, svolgono la loro attività, lavorano, devono dire grazie al loro subconscio. Avete mai pensato a chi si prende cura della vostra digestione, senza nessun pensiero cosciente da parte vostra? Il subconscio Chi si prende cura della vostra respirazione senza che voi dobbiate pensarci? Il subconscio Chi provvede di ricaricarvi di energia mentre dormite, in modo da farvi ritrovare freschi e riposti il mattino dopo?

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Il subconscio Chi si prende cura di mantenere in funzione migliaia di delicatissime cellule, tessuti, organi del vostro corpo senza che voi dobbiate pensarci minimamente? Il subconscio Provate ad immaginare, per un attimo, se doveste accudire a tutte queste funzioni facendo uso soltanto del livello cosciente della vostra mente. Se per caso, doveste dimenticarvi di fare crescere i capelli, vi trovereste con il cuoio capelluto piuttosto malconcio, nevvero? Supponiamo poi che presi come siete dai vostri impegni, vi dimenticaste di respirare anche solo per pochi minuti, sarebbero guai seri vero? E se dormendo, quando la mente cosciente dorme anch’essa, vi dimenticaste che una volta riposato il corpo doveste svegliarvi? Sarebbe un sonno eterno, vero o no? Il vostro inconscio, come vedete è la vostra stessa vita. Ammetterete che il lavoro da lui svolto, 24 ore su 24, prendendosi cura del vostro corpo è straordinario a dire poco. Tenete presente che il subconscio è sempre li pronto ad avvisarvi anche grazie, tramite il dolore o un malessere che qualcosa non funziona come dovrebbe. È estremamente ligio al suo dovere, non va mai in ferie, non fa alcuna assenza ingiustificata, non è mai in mutua e non chiede neppure un giorno, che dico! Un attimo di riposo. Il subconscio non si riposa mai, svolge il suo compito dalla nascita e - anche da prima - fino alla morte. È l’unico di cui possiate dire che è con voi, fedelissimo, fino all’ultimo. Il vostro inconscio è la roccaforte depositaria dei vostri ricordi e delle vostre abitudini più intime. Tutto, ripeto t-u-t-t-o viene immagazzinato nella sua memoria infallibile, il vostro inconscio è la vostra stessa memoria. Probabilmente state leggendo in casa, o in un locale pubblico. Può darsi che lo state leggendo in treno o in aereo. La vostra attenzione(= il livello cosciente, per semplificazione l’emisfero sinistro del cervello) è concentrata sulle parole che state leggendo e siete coscienti solo di queste. Il vostro subconscio(= per semplificazione l’emisfero destro del cervello), però sta registrando in questo stesso istante, tutto ciò che è intorno a voi tutto ciò che sta avvenendo intorno a voi e di cui non siete coscienti: rumori, voci, sensazioni visive, odori, sensazioni tattili. Non è niente di nuovo per lui: ha iniziato a svolgere questo lavoro di fedele registrazione nell’istante stesso in cui siete nati e continuerà a farlo sempre, ogni secondo, ogni ora, ogni anno, fino al termine della vostra esistenza sulla sfera fisica. La mente cosciente è quella che agisce da sentinella nei confronti della mente subconscia, il che significa che dovete vagliare attentamente i pensieri che lasciate passare al subcosciente: questo è paragonabile ad un servitore di immensa potenza ma senza nessuna capacità di giudizio deduttivo. Che cosa significa questo? Lo spiegherò meglio con un esempio. Supponiamo che io vi dica una frase: “La vostra memoria è pessima e vi serve malamente” Se voi siete dotati di buona memoria, mi sorridete, rispondendo che non è affatto vero. Scarterete l’affermazione come falsa perché tale risulta alla mente cosciente. Supponiamo che voi decidiate consciamente che la vostra memoria è davvero pessima e accettate la mia affermazione come vera; che cosa avverrebbe? La vostra mente cosciente accetterebbe questa affermazione, dopo averla valutata la considererebbe vera e la passerebbe al subcosciente. Questo, a sua volta l’accetterebbe come verità e la renderebbe reale nella vostra vita.

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Il vostro subcosciente non si preoccupa di valutare se l’informazione passatagli è vera o falsa. Ricordate questo punto importantissimo: IL SUBCOSCIENTE ACCETTA QUALSIASI INFORMAZIONE PASSATAGLI DALLA MENTE COSCIENTE COME VERA, SENZA PREOCCUPARSI MINIMAMENTE DI VALUTARLA. Riflette attentamente su questa frase perché è la chiave del vostro subcosciente e di tutto il vostro modo di pensare. Ecco perché dovete vagliare attentamente tutti i pensieri che gli passate. Fisicamente nel vostro cervello avviene questo: le cellule dell’emisfero sinistro valutando, trasportano con segnali elettrici nell’emisfero destro la vostra abitudine di pensare, le emozioni ad esse collegate, sperimenterete sulla vostra pelle se è vero o falso.. Questo è un fatto che si collega all’intera vostra vita: il vostro dialogo interiore plasma la realtà diurna e onirica. Buono o cattivo che sia il nostro pensiero, il subcosciente lo accetta fino a che farà parte della vostra personalità, fino a che diventerà una seconda natura. Come dare istruzioni al subcosciente prima del sonno. Ecco ora una serie di esperimenti graduali da seguire con ordine per rendere ripetibile ogni giorno l’arte di sognare. Prima di passare alle istruzioni vere e proprie è importante capire come queste funzionino e perché. Il sonno è il periodo più propizio per dare istruzioni al subcosciente, e noi tutti gli passiamo delle istruzioni anche se non ce rendiamo talvolta conto. Mentre dormite la vostra mente cosciente cessa la sua attività, con tutti i suoi interrogativi, dubbi e domande non impedisce il radicarsi profondo dei pensieri che passate al subcosciente prima di addormentarvi. In modo particolare sono gli ultimissimi pensieri ad attecchire e dare poi frutto. Esercizio 2 Avete mai notato come vi alzate di cattivo umore dopo esservi addormentati pensando ad un sacco di guai, con emozioni tipo rabbia, amarezza, ansia, disperazione,paura, noia… dubbi… Oppure come vi alzate contenti dopo esservi addormentati con pensieri allegri, cioè positivi tipo calma, interesse, felicità … Sperimentate sulla vostra pelle come gli ultimi pensieri della giornata attecchiscono al risveglio. Anche se non avete ricordato di sognare sappiate che il vostro emisfero destro emette immagini regolarmente ogni notte, immagini che si ripercuoteranno nella vostra realtà. Prendete dimestichezza per almeno una settimana con i vostri pensieri e le vostre emozioni, vedremo in seguito come genereranno i vostri sogni. Deciderete di addormentarvi con pensieri positivi molto presto. Esercizio 3 Vediamo ora come dare istruzioni al vostro subcosciente. Che cosa direte dunque al vostro subcosciente, per fare si che i pensieri negativi vengano completamente sradicati? Ecco come dovete procedere. Al termine della vostra giornata mettetevi a letto e rilassatevi. Pensate a qualcosa di piacevole: potrebbe trattarsi di un paesaggio, oppure qualcosa di bello successovi tanto tempo fa, o di una persona che vi è cara. Non importa quale sia il soggetto, l’importante è che ciò che pensiate sia piacevole e rilassante.

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Fatto questo distendete tutti i muscoli dalla testa ai piedi. Cercate di sentire i vostri muscoli leggeri come una piuma. Una volta rilassati recitate questa affermazione: “Io sono una persona positiva sotto ogni punto di vista”. Ripetela lentamente parola per parola: “Io – sono – una – persona – positiva – sotto – ogni punto – di – vista” Ora cosa importante è notare le vostre reazioni interiori, se sorgono dubbi sappiate che il vostro subcosciente metterà in pratica i vostri dubbi, altrimenti no. Se non avete dubbi continuate a ripeterla finchè non siete stanchi, cercate di addormentarvi con questa frase. Se avrete dubbi trasmetterete all’emisfero destro i dubbi con tutte le conseguenze negative. Al risveglio ripete la frase per un minuto. Praticate questo esperimento per almeno 2 settimane, ciò che è importante è non avere resistenze interiori come dubbi, dopo circa 2 settimane potete smettere pure a vostra discrezione. Sappiate che voi sognate i picchi più carichi di emozione del vostro dialogo interiore, qualunque essi siano non dovete far altro che rimediare consapevolmente a TRASFORMARE ogni emozione-pensiero negativa in positiva, questo richiede inizialmente disciplina, ma diverrà in seguito una piacevole abitudine. Avrete modo di constatare se la teoria descritta all’inizio del libro è giusta o meno. State appena imparando a entrare in sintonia con il vostro dialogo interiore, cioè a dare istruzioni al vostro subcosciente, questo vi servirà per richiamare i vostri sogni, in seguito imparerete a sostituire le asserzioni in base al vostro gusto. Ricordate, IL SUBCOSCIENTE ACCETTA QUALSIASI INFORMAZIONE PASSATAGLI DALLA MENTE COSCIENTE COME VERA, SENZA PREOCCUPARSI MINIMAMENTE DI VALUTARLA, questo esercizio serve a verificare questo principio. I sogni. Vediamo ora come interrogare il vostro subconscio circa il significato dei sogni, ma prima leggiamo un po’ di storia. La storia dei sogni. Fin dalle civiltà più antiche si trovavano dei resoconti scritti dei sogni più importanti. I sogni più importanti e degni di nota erano, ovviamente, quelli fatti dai regnanti o da chi deteneva il potere. I Babilonesi, gli Assiri, gli antichi Egizi, gli Israeliti, gli Indiani, i Giapponesi, la cultura tibetana, tutti, insomma hanno lasciato degli scritti che riguardavano i loro sogni e, soprattutto, la loro interpretazione. Uno dei più antichi documenti circa i sogni, si trova al Museo Britannico e porta il nome del suo donatore, il papiro di Chester Beatty, numero III della dodicesima dinastia (2000-1790 a.c.). La prima biblioteca asiatica di cui si conoscano le origini, fu la biblioteca dell’imperatore assiro Assurbanipal (669 – 626 a.c.) il quale regno a Ninive. In questa enorme biblioteca erano contenute delle tavolette di argilla sulle quali erano incisi i resoconti dei sogni e le loro interpretazioni, vi erano protezione contro i sogni “malvagi” e preghiere per evocare sogni “benefici”. Alcuni di questi scritti influenzarono e non poco, la cultura greca, romana, ed ebraica. Il filosofo greco che scoperse “l’atomo”, Democrito (460-370 a.c.) credeva che i sogni avessero origine dal passaggio delle anime di altre persone attraverso i pori della pelle del dormiente. Ippocrate (460-377 a.c.) conosciuto universalmente come il padre della medicina, sosteneva che lo spirito veniva liberato durante il sonno in modo da poter viaggiare in altri luoghi e in altre dimensioni, e che il sogno altro non era il ricordo di questi viaggi appositamente fatti per acquisire nuove conoscenze.

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Alessandro il Grande (356-323 a.c) catturò la città di tiro dopo aver seguito il consiglio di un interprete di corte il quale gli decifrò un sogno. Il grande Cicerone (106-42 a.c.) sognò in modo molto preciso circa il suo ritorno a Roma dopo essere stato messo al bando. Alcune tavole scoperte in un tempio del quarto secolo avanti Cristo, situato nei pressi di epidauro in Grecia spiega come tutti i pazienti di quel periodo venissero posti a dormire nel tempio di Esculapio in modo che gli dei apparissero per guarirli nel sogno. Pare secondo le cronache dell’epoca che molti guarissero nel corso della notte. La cultura ebraica diede moltissima importanza all’interpretazione dei sogni. Notissimo è il sogno delle vacche grasse e delle vacche magre fatto dal Faraone; il sogno intepretato da Giuseppe venduto dai fratelli, valse a quest’ ultimo una posizione di notevole prestigio a corte, Abimelech venne visitato da Dio in un sogno, ci dice il racconto, e Giacobbe vide una scala che saliva al cielo in un sogno. La storia di Giuseppe è documentata anche nel Corano. Il profeta Daniele cita spesso la parola sogno nel suo libro. Nel Nuovo Testamento, il padre di Gesù, Giuseppe venne preavvisato in sogno che sua moglie, Maria, era in attesa di un bimbo che sarebbe stato il Redentore. Molti di voi avranno letto del sogno fatto dalla moglie di Ponzio Pilato circa Gesù, costei soffrì molto durante il sogno, e consigliò al marito di non aver nulla a che fare con quell’uomo: Pilato se ne lavò le mani, e il resto lo sappiamo tutti. Nel periodo che va dall’era di Democrito all’inzio della cristianità, esistevano ben ventisei libri pertinenti ai sogni. Si dice che l’intera collezione sia andata distrutta, fatta eccezione dell’ Oneirocritica (dal greco “oneiros”, cioè sogno). Si trattava di cinque volumi scritti dal medico greco Artemidoro, un italiano di nascita, il quale visse nel secondo secolo dopo Cristo. A detta di alcuni esperti, questi cinque volumi sono considerati “i lavori maestri nel campo dei sogni”. Sinesio, vissuto tra il 373 ed il 414 dopo Cristo, arcivescovo nella colonia greca di Cirene, nell’Africa del nord, fu uno dei primi ricercatori a sostenere che ogni persona deve assumersi la responsabilità per i propri sogni, senza fare affidamento su teorici ed interpreti di sogni. Questa è una teoria vecchia di secoli, ma sempre attuale, anche voi imparerete la sottile arte di decifrare i simboli dei sogni. Quanto siano importanti i sogni, sia a livello individuale ma anche a livello collettivo potete vederlo dal sogno di Maometto, il sogno circa seicento anni dopo di Cristo, in cui Allah gli aveva affidato il compito di diffondere la sua parola. Il resto è storia che si va scrivendo giorno dopo giorno, ancora oggi. I sognatori moderni Le scoperte di Freud pertinenti ai sogni, e le sue teorie in questo campo, hanno ormai fatto il giro del mondo e sono conosciute a moltissimi. Il nome del “padre della psicanalisi” è indissolubilmente legato ai sogni ed alla loro interpretazione. Freud però non aveva scoperto nulla di nuovo. Alcune tribù di pellerossa avevano fatto le stesse scoperte sia pure a livello empirico, e questo si badi bene, ben trecento anni prima di Freud! La tribù degli Iroquois, che abitava lo stato dell’Ontario, aveva tra i suoi componenti, dei veri e propri esperti in sogni, i quali avrebbero fatto schiattare di invidia (in senso positivo si intende) parecchi tra gli psicoanalisti di oggi.

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Sapevano che il linguaggio dei sogni è puramente simbolico e che come tale, va interpretato in relazione alla conoscenza di vita e alla esperienza personali. Facile a dirsi oggi, ma trecentocinquanta anni fa questo era decisamente un concetto d’avanguardia. Nella giungla montagnosa della Malesia, vive un’altra straordinaria tribù, i cui componenti praticano una strana forma di magia. Sapete qual è questa strana magia? È l’interpretazione dei sogni. Questa tribù, detta la tribù Senoi, si riunisce tutte le mattine discutendo ad alta voce tra di loro i sogni. Nessuno si vergogna di dire i sogni agli altri. Anche in questo caso, facendo uso di una tecnica istintiva ma di straordinaria efficacia, essi sanno interpretare i loro sogni in modo stupendo, e riescono così a sviluppare una profonda cooperazione ed armonia che non ha eguali tra le altre tribù. Costoro incoraggiano chi descrive i propri sogni a cercare nel sogno tutto ciò che è bello e piacevole. Venendo a luoghi più vicini a noi avete certamente sentito il medico Jung e dei suoi progressi nell’interpretazione dei sogni. Egli sosteneva che esiste un’inconscio collettivo tramite il quale siamo collegati gli uni agli altri. La registrazione dei sogni Per divenire padroni dei vostri sogni dovete registrarli pazientemente ogni giorno. Tenete sempre a portata di mano un taccuino, oppure, se vi è possibile un registratore portatile. Al mattino appena svegli, registrate il sogno che avete fatto. Le prime volte ricorderete molto poco, ma con la pratica riuscirete a ricordare il tutto molto bene. La riuscita di questo lavoro dipende unicamente dalla volontà e l’impegno nel registrare i sogni. Il nemico più grande dei sogni è la MANCANZA DI INTERESSE, e la MANCANZA DI CALMA. Prima apprenderete a registrare i vostri sogni, prima riuscirete a praticarne la magia. Esercizio n 4 Ora che avete la dimestichezza con il dialogo interiore potete dare ordini concernenti il richiamo dei sogni: “Ora dormirò placidamente. Mi recherò nel mondo dei sogni ed al mio risveglio ricorderò perfettamente i sogni che annoterò dettagliatamente”. Potete variare le parole che userete, l’importante è che siate categorici, esenti da dubbi. Sappiate che il vostro subconscio obbedisce ad ogni richiesta che gli facciate. Decifrare simboli nei sogni Avete annotato o registrato i sogni nel modo indicato. Per ottenere qualche risultato tangibile è consigliabile registrare i sogni per almeno un mese, prima di cominciare la seconda fase di questo lavoro. Rileggete ora cosa avete scritto, rileggetelo attentamente, visualizzate le immagini con la mente. Noterete che alcuni simboli sono più ricorrenti di altri. Per rendere più semplice questo compito, prendete 21 fogli intestando ognuno di essi ogni lettera dell’alfabeto, rileggendo i vostri sogni, annotate, sotto ogni lettera i nomi degli oggetti, dei fenomeni simili che avete sognato nell’arco del mese. Scoprirete, a lettura terminata, che tendete a sognare alcuni oggetti invece di altri. Questi sono gli oggetti che hanno più valore degli altri.

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Vediamo questo punto importantissimo con un esempio pratico: state leggendo questo libro; la vostra mente cosciente gli dà il significato che ben conoscete. Il libro può essere per voi tante cose: un oggetto di svago, di piacere, un qualcosa di interessante, di sublime. Se invece non amate i libri, ecco che darete a questo testo un significato completamente differente. Mentre la mente cosciente valuta tutte queste cose, dando loro un significato, il subconscio dà al libro un significato che non è esattamente lo stesso. Questo è il significato che viene espresso nei sogni. Se sognate un libro, una persona abbastanza sovente, è quasi certamente un messaggio che il vostro subconscio desidera comunicarvi. Per sapere cosa significhi il libro, una persona, per il subcosciente dovete semplicemente CHIEDERE, avete capito bene. Prima di addormentarvi, parlategli nel modo che gia ben sapete, e chiedetegli di spiegarvi il significato di questo o quel simbolo. Ditegli: “Ascolta subconscio. Nei sogni che ho fatto in precedenza, ho sognato questo oggetto/persona ……… Fammi capire perché sogno questo e cosa significa per te. Fammi vedere che cosa devo fare conseguentemente a questo sogno.” Dovrete, a volte richiedere, la richiesta per alcune notti consecutive, ma non importa, sapete gia per esperienza che la vostra perseveranza vincerà. Una volta spiegato il significato, annotatelo subito. Infatti non smetterò mai di insistere che voi quali ricercatori metafisici, non dovete mai smettere di annotare, annotare, e poi ancora annotare, per poi valutare e confrontare. Col passare dei mesi e degli anni potrete ritornare ai vostri appunti e confrontarli con quelli del momento; vedrete quale sarà la vostra gioia nello scoprire la maturità e l’abilità acquisite ! Scoperto il significato di un oggetto ricorrente nei vostri sogni, passate subito ad un altro, e così via fino alla fine…. Beh a dire il vero la magia dei vostri sogni è qualcosa che non finisce mai. Praticate assiduamente le tecniche insegnate, e sarete pronti per passare a sviluppare maggiore consapevolezza nei sogni fino a sviluppare sogni lucidi: la profonda consapevolezza di essere in un’altra sfera. Senza avere prima praticato ciò che questo capitolo insegna, non vi sarà possibile passare ad altre considerazioni con profitto.

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Esercizio 5 Emulare le esperienze Junghiane: Il grande psichiatra svizzero Carl Gustav Jung fù uno degli studiosi occidentali del mondo dell’inconscio e dei sogni. Qui annotiamo una sua esperienza. “Subito dopo questa fantasia…un’altra immagine emerse dall’inconscio, sviluppandosi da quella di Elia. Le diedi il nome di Filemone. Filemone era un pagano, ma avvolto in un’amosfera Egizio Ellenistica, con una coloritura gnostica. La sua immagine mi si presento per la prima volta nel sogno seguente. C’era un cielo azzurro, ma sembrava il mare. Sembrava che le zolle si allontanassero l’una dall’altra e lasciassero scorgere l’acqua azzurra del mare. Quest’acqua però era però il cielo azzurro. Improvvisamente dalla destra giungeva librandosi nell’aria, un essere alato. Era un vecchio con corna taurine. Portava un mazzo di quattro chiavi tenendone una come se fosse sul punto di aprire una serratura. Era alato, e le sue ali erano come quelle di un martin pescatore, con i loro caratteristici colori. Non riuscendo a capire questa immagine onirica, la dipinsi per meglio vederla. Nei giorni in cui ero occupato a dipingere trovai nel mio giardino, presso la riva del lago, un martin pescatore morto! Ero sbalordito, poiché solo assai di rado capita di vedere uccelli del genere nei dintorni di Zurigo.” Egli stesso in base ad esperienze analoghe estrapolò un principio chiamato sincronicità. Definizione di Sincronicità: Concetto coniato da Jung per indicare la significativa coincidenza o corrispondenza

a) di un accadimento psichico e di uno fisico, senza che vi sia una relazione causale tra uno e l’altro. Tali fenomeni sincronicistici avvengono, per esempio quando vicende interne ( sogni, visioni, presentimenti) trovano corrispondenza nella realtà esterna: l’immagine interiore o il presentimento si sono dimostrati <<veri>>.

b) di sogni, pensieri, immagini interiori, ecc… simili o uguali che hanno luogo contemporaneamente in luoghi diversi.

ecco un breve commento di Jung… <<A differenza della causalità, la sincronicità si dimostra un fenomeno connesso principalmente con i processi che si svolgono nell’inconscio. Alla psiche inconscia spazio e tempo sembrano relativi, ossia la conoscenza si trova in un continuum spazio temporale in cui lo spazio non è più spazioe il tempo non è più tempo. Se quindi l’inconscio sviluppa e mantiene un certo potenziale alla coscienza nasce la possibilità di percepire e conoscere eventi paralleli>>.

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Capitolo 4

La proiezione della coscienza su un'altra frequenza (Out of body experience)

Questo capitolo giunge a voi dopo quello dei sogni perché il metodo che praticherete necessita del precedente capitolo. Cos’è la proiezione multidimensionale della coscienza? È un sogno, un sogno lucido della coscienza, particolarmente sofisticato. Cosa pensate sia la proiezione multidimensionale? Pensate che proiettandovi usciate dal vostro corpo, andandovene in luoghi o paesi lontani, o forse altri mondi? Pensate che uscendo fuori dal corpo non possiate ritornarvi più, ponendo così fine alla vostra vita terrena? Quali sono, veramente le vostre convinzioni circa la proiezione multidimensioanale? È NECESSARIO CHE VI SCRUTIATE INTERIORMENTE IN MODO MOLTO ATTENTO E PRECISO, LIBERANDOVI DA OGNI PREGIUDIZIO E PAURA. Io sono un sommo re. Così, placate i vostri dubbi su di me. Io sono il santo senza paragone. Gioisco libero dalla paura. Il Buddha – Majjhima Nikaya 92, 17; 19

Che non mi vincano la paura e il terrore Il Buddha – Majjhima Nikaya 6, 8

Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore Gesù – Giovanni 14, 27 Commentando i precedenti aforismi solo allora potrete continuare serenamente il vostro cercare l’universo multidimensionale, perché tutti qui sanno che non essendo onniscienti hanno un punto debole. Allora procederete in questo senso, dovrete dare delle istruzioni al vostro subconscio prima di dormire in questo modo: Mentre dormo, mio fedele servitore trasporterai la mia facoltà critica della mia mente cosciente nella sfera dei sogni, comincerò a pormi dunque domande su ciò che avviene in questa sfera superiore fino a che avrò pieno controllo dei sogni Il pensiero di potersi proiettare fuori dal vostro corpo alletta e impaurisce allo stesso tempo, da un lato alletta perché si immagina di essere dove si desidera col solo pensiero; si immagina subito la libertà stupenda che si potrebbe provare allorchè non si è più vincolati al corpo ed ai cinque sensi. D’altro canto, però, la proiezione multidimensionale è sovente frenata da una grande paura: quella di non poter rientrare nel corpo, e quindi di morire.

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Questo il vero grande ostacolo. La paura.

Inoltre, o monaci, quando un monaco cammina, si rende conto: "Sto camminando"; quando è fermo, si rende conto: "Sono fermo"; quando è seduto, si rende conto: "Sono seduto"; quando è disteso, si rende conto: "Sono

disteso".

E se a una cosa o all'altra si applica col suo corpo, egli si rende perfettamente conto di ciò che accade. Che vada o che venga, egli è cosciente di ciò che sta facendo; che guardi o distolga lo sguardo, egli è cosciente di ciò che sta

facendo; che si chini o si alzi, egli si rende conto di ciò che sta facendo.

Il Buddha (Mahasatipatthana-sutta) Esercizio 6 Stabilire se il vostro sogno è una misera proiezione mentale oppure una corposa esperienza extracorporea. Solo la vostra esperienza potrà dimostrarvelo. Un aiuto vi viene dalla percentuale di consapevolezza che riuscite a sperimentare: 20 – 30 % = sogno normale, molti residui emozionali 40 – 60 % = sogno lucido, consapevolezza di stare sognando, ancora residui emozionali che distorcono la realtà, ovvero visione di cose impossili nella realtà, ancora tipicamente oniriche. 90 – 100% = nitida osservazione del mondo fisico , nessun residuo onirico. In questo stato si CONFUTA IL CICAP al 100 % se voi qui mettete un test di realtà: estraete una carta senza guardarla e ponetela su una mensola uscite dal corpo la osservate e rientrate, vi svegliate e la controllate essere eguale, avete vinto amici miei. Chiaramente il sogno è lo stato più spontaneo e naturale, potete avvalervi di altri stati alterati di coscienza quali l’ipnosi, quali la meditazione, quali la trance, essi sono tutti caratterizzati dall’abbandono della predominaza dell’ emisfero sinistro per l’emisfero destro. Quando la condizione di PRESENZA MENTALE aumenta, il cervello sinistro sta valutando, in sintesi bisogna far dialogare i due emisferi: il sinistro deve compenetrare il destro e viceversa. La precedente è comunque un’abbreviazione, bisogna veramente intendere il seguente aforisma: La proiezione multidimensionale è in primo luogo il superamento della paura che impedisce di proiettare. Vi sono vari metodi di proiezione, ma quella dal sogno è la più sicura e anche la più sperimentata, essendo una pratica vecchia di secoli. Voi ricercatori multidimensionali lo scoprirete per la prima volta, la proiezione non è il vostro corpo che si alza e va da solo girovagando ovunque. Che cos’è la proiezione multidimensionale? È la profonda consapevolezza di essere in altre dimensioni. Cosa significa tutto questo? Fino ad oggi avete praticato la proiezione multidimensionale senza rendervene conto: ora ne state diventando

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consapevoli del fatto che avete anche dei corpi multidimensionali il quali hanno operato da sempre senza che voi ne prendeste nota. Alcuni esempi possibili di questa ipotesi sono Gesù Cristo, il Buddha, Krisna, la tradizione orientale , la gnosi, la tradizione alchemica, l’ipotesi degli alieni, e se voi investigate sul fenomeno scoprirete che ancora non si hanno certezze scientifiche ufficiali. Dovete trasportare la facoltà critica nei sogni. Cosa significa? Vediamo dapprima qual è la caratteristica principale dei sogni. Avete mai riflettuto su cos’è dà ai sogni quella particolarità speciale la quale rende tutto possibile? È l’accettazione indiscriminata di qualsiasi situazione come se essa fosse perfettamente normale. Prendiamo un ‘esempio pratico: voi state sognando che sotto il balcone passano camminando velocemente sulle mani a testa in giù trenta uomini, ciò è impossibile nella realtà, ciò dovrebbe farvi notare che questo è un sogno! … e fin qui tutto bene … voi quali ricercatori dovete risolvere problemi pragmatici: dovete ricevere risposta dallo stato onirico e dallo stato di veglia per i vostri bisogni, questa è una condizione necessaria per distinguere il continuum della coscienza sulla realtà circostante. Con l’andare del tempo le due realtà saranno percepite come una sfumatura una dell’altra. Osservare, osservare e ancora osservare… domandarsi: “Perché ? Chi? Cosa? Come? Quando? Dove? Tutto ciò sviluppa presenza mentale, ossia lo stato cosciente svela lo stato subcosciente.

Così ho udito: "Riguardo ai fattori interni, non vedo nessun altro singolo fattore come la giusta attenzione che sia così importante

nell'addestramento di un praticante che non abbia ancora raggiunto la meta del cuore, ma sia intento al suo conseguimento. Il praticante lascia perdere ciò che non è utile e sviluppa ciò che è utile. La giusta attenzione è la

qualità del praticante in addestramento: nient'altro è così importante per il raggiungimento dell'obiettivo supremo. Il praticante, con il giusto sforzo, raggiunge la fine dello sforzo.

Il Buddha (Itivuttaka, I, 16)

Molte persone che non hanno avuto esperienze paranormali, sono state protagoniste di sogni premonitori, soprattutto in vista di grandi eventi, una morte, un incidente, un incontro importante. Anche qui si tratta di ricordare, accettare e interpretare il messaggio che è spesso simbolico. Anche per Platone si tratta di imparare a educare il sogno: << se si tiene desta anche nel sonno l’anima razionale le orrende immagini create dalle bramosie e dagli istinti più bestiali non appaiono; al contrario si è messi in grado di conoscere la verità delle cose passate presenti e future>>.

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Tutta la storia passata è piena di sogni premonitori: li ritroviamo nella Bibbia, nei numerosi testi sacri, nelle leggende. I Greci credevano addirittura che vi fosse un villaggio dei sogni, posto ai confini del mondo, dal quale bisognava passare per recarsi nell’aldilà. Questo popolo non aveva dei sogni, bensì era visitato dai sogni, durante i quali erano avvicinati dagli spiriti che trasmettevano i messaggi degli Dei. La stessa credenza è condivisa dai Maori della nuova Zelanda, che chiamano il regno dei morti reinga e non hanno il verbo sognare, ma andare nel reinga, un vero e proprio viaggio dell’anima. Secondo gli Ebrei, <<nel sogno, durante le visioni della notte, quando gli uomini cadono profondamente addormentati nei loro letti, allora Dio apre le orecchie agli uomini>> Giobbe 33,12 per comunicare direttamente con loro. Anche la nascita di Cristo fu comunicata a Giuseppe in sogno e a Maria in una visione: ma qual è la differnza tra in questo caso tra l’una e l’altra condizione? Sono semplicemente due stati di coscienza: nel primo l’uomo perde il contatto razionale, cioè il controllo della mente nel secondo è vigile e consapevole. Ma anche qui basterebbe sviluppare quello che lo sciamano Don Juan dell’antropologo Carlos Castaneda chiama il sognare, cioè <<il controllo conciso e pragmatico della situazione generale di un sogno, paragonabile al controllo che si ha su qualsiasi altra scelta>>. Questo tipo di credenza che il sogno possa essere controllato è tipica degli sciamani e di molti popoli di culture diverse quella occidentale. Per i Senoi che vivono nella giungla della Malesia, ogni persona può controllare il proprio universo onirico, domandando la cooperazione delle forze che vi operano, forze che essi considerano reali; per i tibetani, osservatori da più di mille anni del mondo dei sogni, esiste una pratica religiosa chiamata lo yoga del sogno a cui rimando per maggiori approfondimenti, dove il praticante sviluppa propria la raffinata arte di sognare, il fatto di essere consapevoli nel sogno è da loro chiamato <<sognare fuori dal corpo>>. Molti grandi uomini hanno usato i sogni per risolvere i loro problemi. Thomas Edison teneva sul comodino un blocco, sul quale segnava oltre ai sogni ogni pensiero che attraversava la mente di notte, in questo modo portò a termine molte sue scoperte. La tavola periodica degli elementi fu completata concettualmente in sogno.

<<Se volete avere la risposta a un interrogativo che vi interessa, risolvere un problema, sapere che cosa vi accadrà, far riemergere un ricordo particolare, ponete la domanda di rito al vostro sogno chiedendogli di rispondervi>>.

Così secondo le tradizioni di ogni popolo a partire dagli Egizi di notte i corpi più sottili abbandonano il corpo fisico per entrare nel mondo dello spirito. Ma come invertire la polarità del sognatore in passiva in attiva? <<Non ci sono indicazioni>> dice Don Juan. <<devi solo guardarti le mani, il trucco dell’imparare a sviluppare il sognare consiste ovviamente non solo nel guardare le cose, ma nel continuare a guardarle. Sognare è reale quando quando si è riusciti a mettere tutto a fuoco. Quindi non c’è differnza tra ciò che fai quando dormi e quando non dormi>>. Poi raccomanda di distogliere lo sguardo dalle cose non appena queste cominciano a cambiar forma e di riportarlo sulle mani. <<ogni volta che ti guardi le mani rinnovi il potere necessario per sognare>>. <<Il passo successivo consiste nell’imparare a viaggiare>> dice ancora Don Juan, <<nello stesso modo in cui hai imparato a guardarti le mani potrai desiderare di muoverti, di andare nei luoghi>>. Don Juan spiega che occorre scegliere il luogo dove si deve andare, che all’inizio sarà familiare, la casa di un conoscente, un posto di lavoro. <<Poi, quando hai padroneggiato quella tecnica devi imparare a controllare la durata esatta del tuo viaggio>>.

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Capitolo 5

Necromanzia, channeling, divinazione, contattismo.

Inoltre, in verità vi dico, che se due di voi uniscono la loro voce sulla terra per domandare una cosa qualunque, verrà loro concessa dal padre mio che è nei cieli. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono la in mezzo a loro. Gesù –Matteo 18 – 19,20

Lo spiritismo è un pratica e una dottrina che afferma che i defunti o altre entità manifestano la loro presenza alle persone attraverso chiaroveggenti, medium o "canali" facendo uso di sogni, voci, segni, rumori speciali o altre forme di comunicazione. La Nota Pastorale della Conferenza Episcopale Toscana, A proposito di magia e di demonologia, afferma:

"La peggiore e più grave forma di divinazione è la necromanzia o spiritismo, ossia il ricorso agli spiriti dei morti per entrare in contatto con loro e svelare il futuro o qualche suo aspetto".

BREVE STORIA E ORIGINI DELLO SPIRITISMO

Lo spiritismo, come attesta anche l’Antico Testamento, è stato praticato in diverse forme fin dall’antichità, ma le sue origini - come corrente culturale e come movimento - sono spesso attribuite alle esperienze che ebbe negli Stati Uniti Margaret Fox (1833?-1893) con le sorelle a partire dal 1848, quando annunciarono di aver vissuto strane vicende riguardanti la comunicazione con gli spiriti dei trapassati per mezzo dell’uso di un alfabeto speciale, composto di rumori e di colpi secchi ("raps") che gli stessi spiriti avrebbero insegnato loro. Queste asserzioni ebbero un vasto credito: così in Nord America come in Europa (dove peraltro c’erano stati medium attivi già qualche decennio prima delle sorelle Fox) cominciarono a diffondersi rapidamente le pratiche spiritiche. Alcuni medici, studiando tale fenomeno, asserirono che i rumori erano ottenuti semplicemente facendo crocchiare le ginocchia e le dita dei piedi.

Un altro medium, l’americano Andrew Jackson Davis (1826-1910), diede incremento a questa dottrina affermando di essere capace di esercitare in uno stato di "trance" certe attività mentali che in condizioni normali non sarebbe riuscito a compiere. Nel 1872 il pastore inglese William Stainton Moses, divenne editore del giornale spiritista "Light" e scrisse diversi libri inerenti lo spiritismo. Il movimento fu screditato dalla comparsa di un numero considerevole di ciarlatani che utilizzavano grossolani trucchi di prestigio. La stessa Margaret Fox, divenuta anziana, asserì di aver usato una serie di trucchi durante le sue sedute spiritiche, anche se in seguito smentì la sua ritrattazione. Spesso le indagini serie, svolte in seguito da medici su questi fenomeni, hanno rivelato clamorosi imbrogli nelle attività di diversi altri medium. La Società per le Ricerche Fisiche (Society for Psychical Research) nacque con lo scopo di esaminare le manifestazioni e i fenomeni spiritici. Da qui ha origine la parapsicologia, che studia e indaga su ogni evento che la scienza tradizionale non riesce a spiegare scientificamente.

Va notato, però, che la pratica dello spiritismo era diventata abituale già nel Settecento, nell’ambiente influenzato dalle teorie del medico svedese Franz Anton Mesmer (1734-1815), fondatore della teoria del "magnetismo universale" ed anche di una massoneria "di frangia" (la Società dell’Armonia Universale). Afferma Massimo Introvigne:

"....Mesmer, come oggi si riconosce, ha inventato.… l’ipnosi prima di Braid,.... l’attenzione all’inconscio prima di Freud. Non stupisce pertanto che abbia inventato anche lo spiritismo prima delle sorelle Fox" .

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La teoria di Mesmer sul "magnetismo universale" viene ben sintetizzata dallo stesso studioso:

" ....si fonda sull’idea dell’esistenza di un ‘fluido universale’, sostanza sottile che pervade tutto l’universo senza lasciare spazi vuoti. Il fluido circola pure nel corpo umano; anzi nel caso di un blocco o stasi della circolazione, insorge la malattia, che può essere curata con la ‘magnetizzazione’, provocando nel paziente una lieve crisi (di tipo sonnambolico) o più acuta - e per Mesmer più efficace - di tipo convulsivo... Che cosa c’entra in tutto questo lo spiritismo? Più di quanto non possa sembrare, perché la ‘magnetizzazione’ libera il ‘senso interno’ del paziente consentendogli di stabilire un particolare rapporto con il fluido universale, che - proprio per la sua universalità - permette di entrare in relazione con mondi invisibili. E’ possibile, per esempio, che un soggetto ‘magnetizzato’ veda il proprio corpo, o anche il corpo di un’altra persona, diagnosticando così nel modo più esatto una malattia, e perfino veda avvenimenti o persone del passato o del futuro; Mesmer, .... non amava si parlasse di ‘spiriti’ e attirava l’attenzione sulla spiegazione scientifica dei fenomeni tramite il fluido: ma di fatto si trattava di entrare in contatto con persone che erano vissute sulla terra ed erano morte. Mesmer inoltre considerava preferibile la crisi convulsiva.... al più blando sonnambulismo; ma era proprio nel sonnambulismo che il soggetto ‘magnetizzato’ entrava più spesso in contatto con entità che sembrano proprio spiriti di persone defunte, e si esprimevano perfino con la loro voce" .

La teoria di Mesmer sta anche alla base di alcune "pratiche terapeutiche alternative" (dette comunemente "medicine alternative"), dal momento che esse, oltre a fare riferimento a sistemi di pensiero magici o inconciliabili con il Cristianesimo, spesso si rifanno all’idea del "fluido" o "energia universale" e pongono dunque le loro origini in un contesto spiritico.

SVILUPPI DELLO SPIRITISMO

Allo sviluppo dello spiritismo hanno contribuito diversi scrittori tra i quali spiccano Allan Kardec (1804-1860) e Sir Arthur Conan Doyle (1859-1930). Kardec viene considerato uno dei padri dello spiritismo moderno, fu autore di molti libri che attribuiva alla trascrizione delle sue comunicazioni con gli spiriti. E’ suo il Libro degli spiriti (1857), ritenuto uno dei principali manifesti dello spiritismo, realizzato mettendo in ordine una cinquantina di quaderni consegnati a Kardec dai suoi amici.

E’ particolarmente interessante soffermarsi poi su Doyle, il creatore del famoso personaggio di Sherlock Holmes, per dare uno fra i tanti esempi possibili di come lo spiritismo ebbe la sua diffusione e crescita. Sherlock, il famoso detective, può essere definito come il maggior portavoce letterario del razionalismo, eppure il suo creatore divenne addirittura un propagatore della causa dello spiritismo. In effetti, benché Conan Doyle abbia dichiarato nella sua autobiografia di essere agnostico fino al 1881, data della conversione allo spiritismo, i suoi lavori precedenti riflettono già un crescente interesse e l’adesione alla dottrina spiritica. Nel romanzo Uno studio in rosso (la prima storia di Sherlock Holmes) emerge una polemica contro il Mormonismo, che assieme allo spiritismo costituiva oggetto dei suoi approfonditi studi. Entrambi i movimenti esercitavano su Conan Doyle una particolare attrazione, in quanto similari erano i presupposti circa la credenza nella esistenza e nella vita dello spirito e nella realtà e nel valore della comunicazione tra spiriti incarnati e spiriti disincarnati. Scartato però il Mormonismo, giudicandolo immorale a causa del principio della poligamia da esso all’epoca sostenuto, fu invece attratto dallo spiritismo in maniera determinante. Tanto che, spinto da uno speciale zelo missionario, spese gran parte dei suoi averi per divulgare la causa spiritica e fare nuovi proseliti in Australia, in Nuova Zelanda, in America e in Canada.

Oggi esistono negli Stati Uniti diverse comunità di spiritisti, con più di 400 congregazioni che comprendono più di 180.000 membri. Tra le organizzazioni più numerose vi sono: la "International General Assembly of Spiritualists", con sede a Norfolk nella Virginia; la "National Spiritual Alliance" a Keene nel New Hampshire; e la "National Spiritualist Association of Churches", a Cassadaga in Florida. Su scala internazionale una delle organizzazioni più importanti è la Scuola Scientifica Basilio, con sedi anche in Italia.

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Accanto alle organizzazioni spiritiche è poi diffusa - anche in Italia -, soprattutto negli ambienti giovanili, la pratica delle "sedute spiritiche" intese come "gioco" o praticate con l’intenzione di voler cogliere qualche rivelazione particolare per il futuro anche da persone che non appartengono a società spiritiche. Tali pratiche sono classificabili nell’ambito delle "nuove credenze, in quanto non rientrano nel quadro dei movimenti, perché prive delle caratteristiche sociologiche che qualificano questi ultimi. A proposito della pratica delle sedute spiritiche Mons. Casale afferma:

"Anche in questo caso non si tratta di fenomeni su cui si può semplicemente sorridere o che possono essere trattati come mere curiosità. Occorre convincersi che la vita cristiana costituisce un tutto organico, e che un cedimento su questi punti porta con sé, presto o tardi, un cedimento generale" .

Attualmente nello spiritismo è molto viva la pratica del channeling, uno spiritismo più moderno di stampo tipicamente New Age. Fra i sostenitori e portavoce del channeling, e con esso di tutta l’ideologia del New Age, emergono in particolare alcuni autori come Ruth Montgomery, Jane Roberts, Eileen Caddy (fondatrice della comunità-giardino di Findhorn, in Scozia, la cui fondazione - avvenuta nel 1962 - viene fatta coincidere con l’inizio del New Age), J. Z. Knight (pseudonimo di Judit Darlene Hampton, che trasmette gli insegnamenti dell’entità chiamata "Ramtha"), Shirley MacLaine (nota come attrice, inizialmente discepola di "Ramtha") e la psichiatra della Columbia University di New York, Helen Schucman (1909-1991), autrice di A Course in Miracles, un testo su cui si tengono annualmente centinaia di corsi, conferenze e seminari.

I DUE DIVERSI AMBITI DELLO SPIRITISMO

Come già si sarà potuto notare, è possibile individuare due diversi ambiti dello spiritismo:

1. Il primo ambito è rappresentato dallo spiritismo classico che, attraverso la pratica della seduta spiritica, vuole comunicare con le anime dei defunti. La figura fondamentale è quella del "medium", che è appunto l’intermediario fra gli spiriti e i partecipanti. Fenomeni tipici dello spiritismo sono: registrazione di voci, intuizione di eventi futuri, visioni, scrittura automatica (fenomeno per il quale un soggetto sente la propria mano spinta a scrivere, come guidata da un’altra personalità), ectoplasmi, cioè forme corporee fluidiche in cui si materializzerebbero gli spiriti. All’interno dello spiritismo classico sono individuabili due correnti che hanno riguardo alla reincarnazione tesi contrastanti:

a. gli spiritisti latini credono, secondo la teoria codificata da Kardec e ora diffusa soprattutto in America Latina, che le anime dei defunti passano da un corpo all’altro dimenticando le vite precedenti, ricalcando così la legge karmica tipica di alcune religioni orientali quali l’Induismo ed il Buddhismo,

b. gli spiritisti inglesi e statunitensi, invece, nella loro maggioranza rifiutano categoricamente ogni concetto di rinascita.

2. Esiste poi un secondo ambito detto "channeling", in cui si tende a ricevere informazioni da una entità superiore, questo richiede la presenza di un canale ("channel" ) capace di ricevere le informazioni da tale entità. Seppure non esiste una chiara e netta distinzione fra il channeling e lo spiritismo classico, si può affermare che questa seconda forma di spiritismo si differenzia dalla prima perché le entità evocate non sono solo le anime dei defunti, ma anche extraterrestri, fate, gnomi, demoni, maestri spirituali. E’ chiaro che tale forma di spiritismo si ricollega ad un’idea panteistica e non a caso il channeling è molto praticato in ambienti New Age. Le entità del channeling non trasmettono semplicemente notizie circa la loro condizione nell’aldilà, come generalmente avviene nell’ambito dello spiritismo classico, ma vengono rivelati veri e propri sistemi filosofici, spesso presentati come "nuovi vangeli". Fra questi The Aquarian Gospel of Jesus Christ (il Vangelo Acquariano di Gesù Cristo) e The Urantia Book, risalenti rispettivamente ai primi ed alla metà del ventesimo secolo, hanno esercitato una influenza decisiva sulla formazione dell’ideologia del New Age. E’ stato in seguito lo stesso New Age a creare "nuovi vangeli" di impostazione gnostica e panteistica, a cui i più antichi hanno fatto da modello.

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I CULTI UFOLOGICI

Con lo spiritismo, ed in modo particolare col channeling dell’ambiente New Age, hanno senza dubbio qualche parentela le cosiddette "religioni dei dischi volanti" o "culti ufologici". La parola UFO è la contrazione dell’espressione inglese "Unidentified Flying Object", che tradotta in italiano significa: "oggetto volante non identificato". I gruppi ufologici basano la loro credenza sul fatto che gli extraterrestri esistano e siano esseri estremamente evoluti, anche se questa verità sarebbe osteggiata oltre che dai governi mondiali anche dalla Chiesa Cattolica. In realtà la Chiesa assume una posizione "neutra" nei confronti del problema dell’esistenza della vita su altri pianeti, tale questione è infatti di ordine scientifico e fattuale e non direttamente teologico o dottrinale. La possibilità che su altri mondi vi sia la vita è un fatto che riguarda piuttosto la ricerca della scienza che non la Chiesa, il cui compito è quello di vivere e annunciare il Vangelo rivelato da Gesù per l'Uomo.

I fondatori dei gruppi ufologici spesso asseriscono di avere avuto un primo contatto "fisico" con gli extraterrestri - non di rado un rapimento a bordo di un’astronave - , in seguito dichiarano di mantenere un contatto medianico con gli abitanti di altri pianeti, "viaggiando" mentalmente nello spazio, così come i medium classici, parlando con i defunti, "viaggerebbero" nel tempo. Non è sempre possibile distinguere fra coloro che si dichiarano solamente "contattati fisici" (e quindi non avrebbero propriamente a che fare con il channeling) e i "contattati psichici"; prescindendo dalla questione - i cui contorni non sono certamente ben delineati - che richiederebbe un’analisi specifica dei singoli gruppi, è possibile affermare che il gruppo più diffuso nel mondo, noto per la sua forte polemica con il Cattolicesimo e la propaganda della libertà sessuale, sembra essere il Movimento Raeliano, fondato dal giornalista francese Claude Vorilhon, che si fa chiamare Rael (sarebbero gli extraterrestri a chiamarlo così). Altri importanti esponenti del mondo dei culti ufologici, che raccontano nelle loro opere i "contatti" avuti con gli extraterrestri sono George Adamsky (1891-1965), Giorgio Dibitonto ed Eugenio Siragusa, fondatore del "Centro Studi Fratellanza Cosmica", che oggi prosegue con il gruppo "Nonsiamosoli". Questo, grazie soprattutto all’opera di Giorgio Bongiovanni, coinvolto anche in presunte apparizioni mariane, da Porto Sant’Elpidio (Ascoli Piceno) si è ormai esteso in diversi paesi del mondo.

Il "culto dei dischi volanti" pone notevoli problemi alla Chiesa, in quanto, come afferma Mons. Giuseppe Casale:

"Il contenuto di questi messaggi li rivela, senza eccezioni, come incompatibili con la fede. Si parla di reincarnazione, di canali di rivelazione extra-biblici ed extra-ecclesiali e molto spesso si sfocia in dottrine sull’uomo e sul mondo lontanissime dal cristianesimo. Quindi la Chiesa condanna queste autentiche aberrazioni" .

Così, come afferma Massimo Introvigne

"Si tratta di un fenomeno che non può più far semplicemente sorridere - anzi, chi lo ha liquidato sorridendo ha certamente sbagliato - perché le statistiche mostrano che percentuali impressionanti della popolazione in paesi come la Francia e l’Italia credono ai messaggi degli extra-terrestri ed esistono centinaia di religioni ufologiche" .

UN TENTATIVO DI INTERPRETAZIONE DEI FENOMENI SPIRITICI

Possono esistere, a grandi linee, almeno quattro possibilità di rendere conto dei vari "fenomeni spiritici":

1. alcune volte essi sono frutto di imbroglio a fine di lucro;

2. altre volte le origini possono essere paranormali, e cioè sono fenomeni naturali che, essendo poco conosciuti, sono oggetto di interpretazione soprannaturale.

3. Ma anche altre cause possono essere all’origine delle manifestazioni spiritiche; si può ricordare il caso del piuttosto famoso "Movimento della Speranza": genitori che rifiutano la morte tragica dei figli pretendono di comunicare con loro attraverso una forma medianica. Non è difficile comprendere che lo stesso rifiuto della morte del figlio crea nella persona del genitore una sub-personalità che svolge il ruolo del defunto. Nonostante il sostegno di alcuni teologi cattolici, non può in ogni caso essere giustificato questo ricorso alla evocazione di

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spiriti (di seguito verrà esposta la posizione della Chiesa a questo proposito), inoltre i fenomeni che si producono trovano a tutti gli effetti una spiegazione psicologica. A questi genitori vanno comunque i nostri sentimenti di cristiana compassione e la nostra preghiera.

4. Infine, vi è un’altra spiegazione dei fenomeni dello spiritismo, essa è sostenuta soprattutto da alcuni esorcisti, ma trova anche appoggi da parte di diversi studiosi cattolici. Seppure bisogna dire che in questo ambito si ha a che fare direttamente con il mistero della vita oltre la morte e quindi non è possibile procedere con certezze assolute oltre a quelle che vengono tratte dalla Bibbia e dalla Dottrina della Chiesa, secondo queste due fonti della Fede Cattolica, dopo la morte le anime vanno in Paradiso, in Purgatorio o all’Inferno. Si può quindi affermare che le anime dei defunti che si presenterebbero nel corso delle sedute spiritiche o prenderebbero contatto attraverso le varie pratiche del channeling non sono altro che demoni. Esistono casi - nelle vite dei Santi o dei Beati - in cui le anime si presentano soprattutto per chiedere suffragi, tuttavia occorre notare che queste apparizioni dei trapassati non sono precedute da un’esplicita volontà da parte del Santo a cui l’anima si presenta di comunicare con la dimensione ultraterrena.

ALCUNE CONSIDERAZIONI

A. La valutazione della Chiesa Cattolica

La Chiesa ha sempre condannato qualsiasi tentativo, diverso dalla preghiera, di mettersi in comunicazione con le anime dell’aldilà. E’ particolarmente importante mettere in evidenza i pronunciamenti ecclesiali a questo proposito, dato che spesso si cerca di conciliare lo spiritismo con la Dottrina Cattolica, facendo perno sull’ignoranza di molti cattolici su questi argomenti.

a. Uno dei primi importanti pronunciamenti risale a papa Sisto V, che nel 1585 con la Costituzione Caeli et terra Creator condanna fermamente la necromanzia ed ogni contatto con gli spiriti dei morti.

b. Il 4 agosto 1856, visto l’esplodere del fenomeno dello spiritismo, il Sant’Uffizio dichiarò "illecita, ereticale e scandalosa, la pratica di evocare le anime dei morti, riceverne responsi, ecc....".

c. Nel 1882 (1° febbraio), la Sacra Penitenzieria dichiarò illecito anche il solo assistere alle sedute e ai giochi spiritici.

d. Nel 1886 il Concilio di Baltimora affermò la possibilità che lo spiritismo fosse legato ad azione diabolica.

e. In una lettera del 10 marzo 1898 il Sant’Uffizio rispose ad un quesito che gli venne posto circa la consultazione delle anime dei defunti previa l’autorizzazione del capo delle milizie celesti (arcangelo Michele). E’ utile riportare integralmente il testo perché molto importante:

"Tizio dopo aver escluso ogni conversazione con lo spirito maligno, ha l’abitudine di evocare le anime dei defunti. Ecco come procede: mentre è solo senza altro preliminare, indirizza una preghiera al capo della milizia celeste per ottenere da lui il potere di comunicare con lo spirito di una persona determinata. Attende un po’, poi, mentre tiene la mano pronta a scrivere, sente che essa subisce un impulso che gli dà la sicurezza della presenza dello spirito. Egli espone le cose che desidera sapere e la sua mano scrive le risposte. Queste risposte sono tutte conformi alla fede cattolica e alla dottrina della Chiesa riguardo la vita futura. Per lo più si intrattengono sullo stato in cui si trova l’anima di un certo defunto, la necessità che ha di ricevere dei suffragi, eccetera. Questo modo di fare è lecito?".

Il quesito è particolarmente ricco, dato che presenta notevoli aspetti e procedure tipici dello spiritismo. Fa riferimento, infatti, alla pratica della scrittura automatica e alla conformità dei messaggi ricevuti dagli spiriti con

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la Dottrina Cattolica. Esso è anche singolarmente attuale, dal momento che ancora oggi circolano idee e testi che cercano di presentare la pratica spiritica come compatibile con il Cristianesimo, ignorando i vari pronunciamenti della Chiesa a tal proposito o giudicandoli antiquati e presentando lo spiritismo come una pratica che conferma la fede nelle realtà ultraterrene. Purtroppo, in varie occasioni gli autori sono sacerdoti o questi prestano le loro firme, l’esposizione delle loro credenziali accademiche o degli incarichi di una certa rilevanza ecclesiale alla presentazione degli stessi testi, in cui comunque manca di fatto un elemento qualificante: l’obbedienza alla Chiesa Cattolica che da secoli condanna le pratiche spiritiche, anche se a parole si possono trovare generose professioni di fede nella Chiesa. Il Sant’Uffizio afferma categoricamente che "ciò che è esposto [nel quesito] non è lecito" ed oggi - come vedremo - la Chiesa, nonostante le pretese e le affermazioni in tal senso, non muta affatto la sua posizione.

f. Nel 1917 (24 aprile) il Papa Benedetto XV, rispondendo ad un altro quesito sulla possibilità di assistere solamente in modo passivo alle pratiche spiritiche, ribadisce che "non è lecito in ogni caso" partecipare alle suddette manifestazioni, anche se queste si presentano come caratterizzate da un clima di pietà e da un’esplicita volontà di non avere a che fare con gli spiriti maligni.

g. Il Catechismo Maggiore prescritto da Pio X alle diocesi della provincia di Roma nel 1905, spiega:

"Tutte le pratiche dello spiritismo sono illecite perché superstiziose e spesso non immuni da intervento diabolico, e perciò furono dalla Chiesa giustamente proibite".

h. Al n. 49 della Lumen Gentium leggiamo:

"L’unione quindi di coloro che sono in cammino coi fratelli morti nella pace di Cristo non è minimamente spezzata, anzi, secondo la perenne fede della Chiesa, è consolidata dalla comunicazione dei beni spirituali" .

Se il testo principale non affronta il problema, in nota il Concilio mette in guardia dalla comunicazione che faccia ricorso a "qualunque forma di evocazione di spiriti" e richiama le prese di posizione del Magistero, soffermandosi in particolare sul pronunciamento del Sant’Uffizio del 1856 e sulla risposta di Benedetto XV del 1917, ma richiamando anche l’intervento di papa Alessandro IV del 27 settembre 1258.

i. Anche il Catechismo della Chiesa Cattolica si pronuncia in tal senso ai nn. 2116 e 2117:

" Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che a torto si ritiene che ‘svelino’ l’avvenire. La consultazione degli oroscopi, l’astrologia, la chiromanzia, l’interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza, il ricorso ai medium occultano una volontà di dominio sul tempo, sulla storia ed infine sugli uomini ed insieme un desiderio di rendersi propizie le potenze nascoste. Sono in contraddizione con l’onore e il rispetto congiunto a timore amante, che dobbiamo a Dio solo.

Tutte le pratiche di magia e di stregoneria con le quali si pretende di sottomettere le potenze occulte per porle al proprio servizio ed ottenere un potere soprannaturale sul prossimo - fosse anche per procurargli la salute - sono gravemente contrarie alla virtù della religione. Tali pratiche sono ancor più da condannare quando si accompagnano ad una intenzione di nuocere ad altri o quando in esse si ricorre all’intervento dei demoni. Anche portare gli amuleti è biasimevole. Lo spiritismo spesso implica pratiche divinatorie o magiche. Pure da esso la Chiesa mette in guardia i fedeli. Il ricorso a pratiche mediche dette tradizionali non legittima né l’invocazione di potenze cattive, né lo sfruttamento delle credulità altrui".

Lo spiritismo, a prescindere dalle intenzioni che vengono dichiarate, che possono essere anche caratterizzate da un clima di pietà, si rivela del tutto incompatibile con la Fede della Chiesa, in quanto la pretesa che lo caratterizza è quella di provocare attraverso tecniche una manifestazione della dimensione ultraterrena. Ciò contraddice i principi su cui si basa la vera Fede, che non si affida a tecniche, ma al riconoscimento della onnipotenza di Dio che nella sua bontà ascolta le preghiere che l’uomo Gli rivolge. La Chiesa, dunque, condanna

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lo spiritismo per il suo carattere superstizioso e deviante, prima ancora di soffermarsi sulla possibilità di un influsso demoniaco, che comunque non viene escluso.

IL GIUDIZIO DELLA BIBBIA

La lettura dello spiritismo appena considerata - portata avanti dalla Chiesa - si regge sul giudizio globale che la Bibbia fornisce a proposito dell’occultismo. Essa più volte prende posizione contro la magia, l’evocazione di spiriti, le varie forme di divinazione e di superstizione e cioè contro tutto ciò che rende a Satana un culto diretto o indiretto.

Soffermiamoci su alcuni passi particolarmente significativi.

Dt 18,10-14: "[10] Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco, il suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione o il sortilegio o l’augurio o la magia;[11] né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, [12] perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore; a causa di questi abomini, il Signore tuo Dio sta per scacciare quelle nazioni davanti a te. [13] Tu sarai irreprensibile verso il Signore tuo Dio, [14] perché le nazioni, di cui tu vai ad occupare il paese, ascoltano gli indovini e gli incantatori, ma quanto a te, non così ti ha permesso il Signore tuo Dio".

Ger 29,8-9: "[8] Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Non vi traggano in errore i profeti che sono in mezzo a voi e i vostri indovini; non date retta ai sogni, che essi sognano.[9] Poiché con inganno parlano come profeti a voi in mio nome; io non li ho inviati. Oracolo del Signore".

Lv 19,26b: " Non praticherete alcuna sorta di divinazione o di magia".

Lv 19,31: "Non vi rivolgete ai negromanti né agli indovini; non li consultate per non contaminarvi per mezzo loro. Io sono il Signore, vostro Dio".

I PERICOLI DELLO SPIRITISMO

E’ stato riscontrato in base a studi di psicologia e di psichiatria che il ricorso alle tecniche occulte può causare un graduale cedimento della salute mentale sino a giungere a vere e proprie alienazioni e deviazioni della personalità. Se questa considerazione è vera per l’occultismo in genere, sembra particolarmente valida per lo spiritismo. Basti un dato: nel 1855 (epoca della grande frenesia spiritica) un quarto dei 200 malati di mente dell’ospedale di Zurigo erano spiritisti. Inoltre, l’esperienza di molti esorcisti, che trova conferme da parte di vari studiosi, porta a ritenere l’occultismo una buona "porta d’entrata" per possibili problemi di ossessione, vessazione o possessione diabolica. Afferma Mons. Casale:

"E’ possibile che la pratica incauta della magia o dell’occultismo apra la strada alla possessione diabolica...." .

E’ stata notata in particolare una correlazione molto forte tra le sedute spiritiche e casi di infestazione o possessione diabolica.

CONCLUSIONE

Di fronte allo spiritismo, così come davanti tutte le altre proposte magiche e appartenenti al vasto mondo dell’occulto, l’uomo è chiamato a scegliere fra una vita vissuta nel pieno riconoscimento della Signoria di Cristo ed una vita giocata su valori completamente diversi: potere, benessere, desiderio di potenza sul prossimo e sulla creazione, ricchezza, tentativo di sottomettere alla propria volontà persino il mondo ultraterreno....

Anche attraverso le pratiche occulte ancora oggi, sempre viva ed insistente, risuona la voce del tentatore, il quale si rivolse ai progenitori - come narra il capitolo 3 della Genesi - con parole eloquenti: "... diventereste come Dio..." (Gn 3,5). Se le pratiche magiche in genere, e la magia cerimoniale in particolare, manifestano il tentativo dell’uomo di impadronirsi del potere stesso di Dio e di tutti i suoi requisiti, lo spiritista, invece, pretende di compiere gli stessi gesti di Cristo, in quanto vuole esercitare come Lui potere sugli spiriti, sulle malattie e

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rivelare gli eventi futuri. Lo spiritista, dunque, in maniera implicita o - molto più raramente - esplicita, afferma: "‘Io sono il Cristo’, in quanto come lui esercito potere sugli spiriti, sulle malattie e ho il potere della profezia sugli avvenimenti futuri".

Il messaggio contenuto nel Vangelo spiega che è stato preparato nei Cieli un posto per ognuno di noi; questa convinzione ci deve confortare e rassicurare al tempo stesso. La speranza di ritrovare le persone care nella vita eterna, nel Regno dei Cieli, deve aiutarci a sopportare con fiducia il tempo del distacco, tutti siamo destinati a compiere questo passo, per cui vi è la certezza che ci ritroveremo tutti nuovamente.

Leggiamo nel Vangelo di Giovanni al capitolo 14 che cosa afferma Gesù: "Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me, Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l’avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io. E del luogo dove io vado, voi conoscete la via" (Gv 14, 1-4). Certamente la via a cui si riferisce Gesù non è la pratica dello spiritismo, bensì è quella che ci ha insegnato Lui, cioè quella dell’amore.

L’unico modo in cui un cattolico deve rivolgersi ai defunti è quello della preghiera, chiedendo al Signore onnipotente nella sua bontà e misericordia che essi possano godere della Sua luce meravigliosa. Al contempo, le anime sante e cioè quelle che godono della vicinanza di Dio, in virtù della Comunione dei Santi, intercedono presso il Signore perché "la Chiesa dei viatori" ottenga aiuto e grazia.

Ma che rapporto ha tutto ciò con la scienza, dove per scienza si intendono i postulati dati da Galileo, Galilei, in nome di ciò che si distingue il Vero dal Falso?

Ebbene per chi volesse avere una mappa sul quale agire con sicurezza al di là di ogni dogma dovrà avere capacità di sintesi tra le varie religioni del mondo. Un aiuto proviene da quanto viene chiamato “sincretismo”.

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Capitolo 6

La Telepatia Il capitolo precedente non sarebbe possibile senza il fenomeno della telepatia. Definizione di telepatia: fenomeno per cui tra due persone si stabilisce un contatto a distanza, senza il concorso dei comuni organi di senso, così che l’una avverte ciò che pensa o sente l’altra, o ciò che le accade. Siamo telepatici? Il cervello umano è in grado di trasmettere e ricevere pacchetti di informazione come una radio? Una televisione ? Un radiotelescopio? Se davvero la telepatia esiste il nostro cervello dovrebbe essere in grado di emulare gli strumenti prima citati. Rimane da indagare circa le capacità del nostro amato cervello. Come ogni cosa il cervello apprende, se la telepatia esiste, va appresa allo stesso modo in cui si apprende una lingua, allo stesso modo in cui state ancora imparando a parlare. Vediamo un po’ cosa aveva da dire un noto Neurologo come il dott. Freud. TELEPATIA E PSICANALISI Freud credeva alla trasmissione del pensiero, e molti psicanalisti ritengono importanti le ricerche sui poteri occulti della mente. “C' è trasmissione del pensiero”. Così affermava Freud in "Sogno e occultismo" (1932). «Si può dire», aggiungeva, «che con l'inserimento dell'inconscio tra ciò che è fisico e ciò che finora veniva chiamato "psichico" la psicoanalisi, ha reso accettabili processi come la telepatia. Si dà per certo che i processi psichici in una persona (rappresentazioni, stati di eccitamento, impulsi di volontà) possono trasmettersi attraverso il libero spazio ad un'altra persona, senza valersi delle vie conosciute di comunicazione fondate su parole e segni».

La telepatia attraversa in realtà tutta la storia del movimento psicoanalitico. Un esempio. La lettera nella quale Freud racconta a Jones un esperimento di trasmissione del pensiero, fatto assieme alla figlia Anna e a S. Ferenczi, fu scritta lo stesso giorno in cui Jones inviò una circolare ai membri della Associazione in cui esprimeva il suo disaccordo con Ferenczi circa I'utilizzazione della telepatia come prova obiettiva delle affermazioni della psicoanalisi». Jones non approva. Freud a Ferenczi: < lo credo che stiate per scoprire qualcosa d'importante, una specie di "psicogenesi della fisica".» La storia dei rapporti tra Freud e Ferenczi grazie a Jones, è stata "occultata"; la loro corrispondenza non è ancora arrivata a destinazione, non è ancora "pubblica". (Per una ricostruzione diparte del problema si veda il capitolo intitolato "Occultismo" di Vita e opere di Freud, Milano 1962, pp 443-475, dell' “infedele" Jones).

All'indomani della guerra, il dibattito riprese in America grazie a J. Eisenbud, e gli interventi più interessanti, rintracciabili nelle annate di The Psychoanalitic Quarterly, vennero raccolti da un ungherese oggi celebre, G. Devereaux, nel volume ancora oggi "unico" Psychoanalysis and the Occult (Int. Univ. Press, New York, 1953).

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Negli anni '60-'70 altri temi occuparono la scena della psicoanalisi, e intorno alle telepatie scese un silenzio quasi completo anche se in Italia - grazie soprattutto al compianto Emilio Servadio e ad analisti quali A. Calvesi, E. Gaddini, A.M.. Muratori, L. Micati Zacca, A. Novellato e R. Speziale Bagliacca - è sempre stato mantenuto vivo l'interesse sui fenomeni d'induzione del pensiero e di percezione extrasensoriale. E anche J. Lacon, nel suo seminario del 1973-74 "Le non-dupes errent" (lezione del 30 novembre 1973) si soffermò sull'argomento: ai limiti dell'interpretazione analitica c'è "die occulte Bedeutung des Traumes" (il significato occulto dei sogni).

Ma, come fanno notare molti autori, le questioni più importanti restano ancora da affrontare. Queste riguardano la maniera in cui i messaggi vengono veicolati; il chiedersi se arrivano o no al destinatario; se la trasmissione avviene grazie al transfert o fuori di esso, etc. Questioni d'analisi, certo.

Resta da ultimo il problema di sapere se il discorso della fisica sulla variabilità delle coordinate di spazio e di tempo e sulla non reperibilità dei campi che esse determinano corrisponde o no all'esperienza analitica. Quale correlazione c'è tra la produzione di certi discorsi e il verificarsidi certi "eventi"? È una "strada" nuova per "spezzare i codici"?

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Capitolo 7

Ipnosi Tutta la comunicazione è ipnosi, anzi niente è ipnosi, entrambe le frasi sono vere, dicono la stessa cosa. Se mi metto a raccontarvi, a descrivervi… delle cose, io altero lo stato di coscienza affinché vi creiate una immagine delle cose. Un modello semplice di comunicazione ipnotica è l’ordine in forma negativa: “Non pensate al blu, si è costretti a pensare al blu”. Scoprirai di avere già un sacco di conoscenze sull’ipnosi, sotto un altro nome o sotto nessun nome. Certe esperienze che hai già avuto sono esempi eccellenti di uno stato alterato di coscienza. Cambierai in te stesso all’interno della tua esperienza. La capacità di usare modelli ipnotici non è diversa da qualsiasi altra capacità di essere appresa. Questa capacità è simile al guidare una macchina, dove ci sono molte cose a cui badare, le mani fanno un sacco di cose, sul volante, una sul cambio, allo stesso tempo i piedi, premono sulla frizione o sul cambio o sull’acceleratore, e al contempo avere coscienza di cosa avviene fuori dalla macchina stessa. Per qualsiasi abilità percettivo motoria complessa, occorre organizzare il compito in blocchi o pezzi piccoli, sarà così possibile esercitarsi isolatamente su ciascun pezzo fino a che non si sia padroneggiato, quando si è padroneggiato è divenuto una capacità automatica effettiva e inconscia, si è liberi di badare a nuove possibilità, alle altre componenti del compito. Ci si eserciterà su nuovi pezzi affinché non raggiungano la condizione di modello inconscio, percettivo motorio effettivo, e non ci sarà bisogno quindi di prestare attenzione conscia. Il modo più facile per divenire abile è esercitarsi su pezzi piccoli uno alla volta. La prova definitiva per padroneggiare l’ipnosi è di entrare in una stanza e cominciare a interagire con un a persona qualsiasi in modo tale da provocare lo specifico risultato ipnotico richiesto, senza bisogno di elaborare strategie a livello conscio. Per tutta la vita continuiamo a fare una cosa misteriosa chiamata modellamento: quando creiamo un modello noi cerchiamo di descrivere come va fatta una determinata cosa. Questo modello di ipnosi non è la verità assoluta, non è la risposta ultima. Non è la realtà. L’ipnosi funziona allo stesso modo di quando impariamo e ricordiamo tutte le altre cose che facciamo, funziona allo stesso modo in cui impariamo una lingua. Il processo di apprendimento è inusuale, a differenza della maggior parte delle cose che imparate, già sapete come farla. L’unico problema è rendersene conto. Esercizio 7 Pensare ad occhi chiusi una situazione dove si è profondamente coinvolti e nella quale l’attenzione sia

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concentrata su pochi elementi Descrivere in termini di sensazioni le cose che ci devono essere quando si sta vivendo quella data esperienza. Prestate attenzione alle cose che vi fanno vivere di più l’esperienza e a quali la rendono più difficile. La tua stessa esperienza sarà da maestro. Quali sono le cose che urtano? Quali aiutano a essere rilassati? Quali cose sembrano incoerenti rispetto al resto? Quali vi aiutavano a dimenticare dove stavate? Molte risposte della domanda: “cosa conduce una persona in stato alterato di coscienza?” sono enunciate con le risposte delle domande precedenti. Tutti fanno ipnosi continuamente, ma nessuno se ne accorge veramente, è un processo del tutto naturale. Le persone entrano continuamente in questi stati alterati. Trovare cose che fanno parte dell’esperienza universale , dell’esperienza di tutti è la chiave segreta per indurre l’ipnosi, e anche per servirvene per qualsiasi cosa volete realizzare. Una cosa importante è che bisogna creare una sequenza naturale. Le transizioni naturali conducono la persona in uno stato alterato di coscienza senza mai urtarla. È vero che ci sono modi di indurre stati alterati proprio urtando la persona. Spesso come procedimento di induzione si utilizza quella che viene chiamata tecnica di confusione: non effettuate transizioni appropriate, inducete nella persona uno stato di blanda confusione e poi a partire da quel punto cominciate a creare transizioni appropriate. Le cose che urtano spesso sono le cose che non hanno attinenza con l’esperienza sensoriale, oppure cose che non si trovano sempre in una data esperienza. Esercizio 8 Quando parlate con qualcuno utilizzate un ritmo di voce costante e servitevi della respirazione dell’altra persona per regolare la velocità… e il passo… e il ritmo… del discorso che creerete. Il fatto di seguire la respirazione dell’altra persona, mediante qualsiasi elemento del vostro del vostro comportamento, che sia il vostro ritmo respiratorio, la cadenza del vostro discorso, o qualsiasi altra cosa, ha un impatto notevolissimo. Provate a vedere che forte impatto è. L’ipnosi stessa è utilizzare il corpo come meccanismo di biofeedback, è quello che fate quando uniformate il ritmo della vostra voce alla respirazione del vostro interlocutore. Ipnosi non è il processo attraverso il quale si mette sotto controllo una persona. È il processo attraverso il quale si fornisce alla persona il controllo di sé, cioè dandogli un feedback che normalmente non ha. Qui studieremo quella che è chiamata ipnosi ericksoniana, dal nome di Milton H. Erickson. Ipnosi ericksoniana significa sviluppare a tal punto la capacità di ipnotizzare gli altri da far entrare in trance una persona nel corso di una conversazione durante la quale la parola ipnosi non è mai nemmeno accenata. Non è importante quello che uno dice, ma il modo in cui lo dice. Quando cercate coscientemente di convincere un altro, cercando di sopraffarlo, questo provoca in lui la reazione di opporvi resistenza.

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Qualsiasi persona viva reagisce, la domanda è in che modo, e a che cosa? La cosa da fare è notare quali sono le cose cui la persona reagisce in modo naturale, cioè inconscio. Imparare a cosa reagire. Vedere come reagisce una persona, variare il vostro comportamento, fornire un contesto nel quale la persona possa adeguatamente rispondere. RAPPORT Le persone sono più portate a rispondere con facilità quando si trovano in una situazione di rapport: esso si costituisce sulla base dell’uniformarsi ai comportamenti dell’altro. Non essere d’accordo con l’altro. Parlare più veloce di quanto non si possa ascoltare. Parlare di sensazioni mentre l’altro ha immagini visive. Ecc. Non costituisce rapport Calibrare il ritmo della voce alla respirazione dell’interlocutore. Sbattere le palpebre allo stesso ritmo suo. Annuire allo stesso ritmo con cui annuisce. Dondolare allo stesso ritmo con cui si dondola lui. Dire cose che sono effettivamente appropriate o che capite essere appropriate. Ecc. Costituisce rapport. Questo genere di assecondamento è detto ricalco. Quando ci si uniforma a qualcuno stabilite un inconscio meccanismo di biofeedback, e l’altro ha la tendenza a fare tutto quello che voi fate o quello di cui parlate. Se voi calibrate la cadenza, il passo, il ritmo del vostro discorso alla respirazione dell’altro, e poi molto lentamente cominciate a rallentare il ritmo, anche la sua respirazione rallenterà. Se tutto ad un tratto … fate una pausa, la farà anche lui. Assecondando comportamento verbale e non vi mettete in grado di variare quello che fate, in modo che incosciamente l’altro possa seguirvi. La trance non è altro che prendere la propria esperienza conscia e alterarla in qualcos’altro. Oltre ad assecondare con le vostre asserzioni l’esperienza della persona, per così creare rapport, una volta acquisito rapport dovete essere in grado di fare qualcosa con il rapport che avete ottenuto. TRANSIZIONI La chiave per riuscire a fare questo è essere in grado di fare transizioni. Cominciare con informazioni attinenti alla sfera sensoriale vi permette di fare transizioni e di provocare reazioni che inducono in uno stato alterato.

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La base sensoriale per le transizioni deve essere qualcosa che trova riscontro nella persona. Non deve necessariamente essere qualcosa di cui essa è consapevole, ma qualcosa di cui essa possa trovare. L’uso di termini di transizione permetterà di compiere senza scosse questa operazione. I termini di transizione sono congiunzioni quali e, via via che, mentre, perché, quando; creano una relazione tra parti diverse di una frase e permettono di passare da un’idea all’altra senza avvertire fratture. Si può benissimo prendere dei concetti che sono del tutto scollegati e fare sì che siano collegati usando con discrezione questo genere di termini. Esempio: “mentre stai seduto in quella sedia, avverti il calore della mano sul braccio e avverti di avere un taccuino sulle tue gambe. Se ascolti bene, puoi persino sentire il battito del cuore e non sai veramente … esattamente … che cosa imparerai nei prossimi giorni, ma ti rendi conto che ci sono moltissime nuove idee ed esperienze e cose da capire che ti potrebbero essere utili”. Tutte queste cose non sono necessariamente in relazione logica. Il fatto che la tua mano sia appoggiato al tuo braccio e che il taccuino sia appoggiato sulle gambe non significa che tu stai per imparare delle cose. Tuttavia la frase ha un suo significato, e serve a uno scopo. E questo scopo non è l’inganno, è la transizione. Collegare la suggestione a qualcosa che si trova nell’immediata e concreta esperienza dell’altro significa che voi potete avvertire la mano sulla gamba e potete sentire il peso del taccuino. E così si può posso legare qualcosa da apprendere. In questo modo quello che dico diventa più credibile e non si avverte un salto. È bene cominciare con costruire frasi che possono essere verificate. Un criterio per valutare la validità di una cosa non è solo se funziona o non funziona, ma anche con quale facilità funziona. Quando una cosa è difficile e segno che non la conosciamo abbastanza. Se voi adottate apertamente i manierismi di una persona, ciò tende a entrare nella coscienza, e come ipnotista la sola cosa che non volete è entrare nel livello conscio della persona. Voi volete trovare dei meccanismi più sottili, per esempio respirare allo stesso ritmo. Questa non è una cosa di cui una persona tende a divenire consapevole. Ma incosciamente se ne renderà conto e reagirà. Pensare all’ipnosi in termini di controllo e ottenere una resistenza sono due cose che si tengono per mano. È naturale reagire a cose che formano un tutt’uno piuttosto a cose che non lo formano. In ipnosi non si va veloci se si va presto, si va veloci se si va piano. In sintesi la trance ipnotica è l’accesso all’emisfero non dominante, cioè quello destro, quello dei sogni; è il momentaneo spostamento della predominanza dell’emisfero sinistro, un po’ come quando ci addormentiamo l’emisfero sinistro sovraccaricato dalla giornata cede la sua dominanza a quello destro. Il tentativo e quello di parlare all’emisfero destro, sovraccaricando quello sinistro, se possibile di segnali e messaggi sublimen cioè che sfuggono la normale attenzione ma di cui il subconscio reagisce sempre. Si tratta di sospendere il funzionamento della mente conscia del soggetto, si può descrivere la cosa dicendo che quando si porta il soggetto in uno stato di coscienza alterato si elimina tutto quello che c’è nel suo conscio. Dunque il soggetto non perde la sua coscienza e non veda più, non senta più, non pensi più. È che il paradigma secondo il quale funziona il suo conscio non è più operante. Questo paradigma è sempre presente, non è sparito. Ma quando fate passare il soggetto in uno stato alterato, potete fare apprendere nuove cose in modo logico

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sistematico e rigoroso. Il primo passo da fare è imparare a come portare una persona in stato alterato mediante transizioni senza scosse. Qual’ è lo strumento per misurare quanto è più utile usare transizioni? I vostri occhi. Vi accorgerete che negli stati alterati, la persona ha un aspetto diverso da quello che ha nelle normali trance da sveglio. Noterete anche quali cose generano una frattura nella sua esperienza. Occorre vedere molto bene i dettagli con maggior acutezza visiva. La gente reagisce all’esterno, in modo visibile, a ciò che sta avvenendo dentro di lei. Il significato di qualsiasi comunicazione, non solo in ipnosi, ma nella vita, non sta in ciò che noi pensiamo significhi, ma nella reazione che provoca. Le transizioni non sono certamente tutto, però sono un utile strumento. In ipnosi non c’è una formula universale. L’unica cosa su cui si può veramente contare è che quando comunicate con gli altri essi reagiranno. La domanda non è: ”Che cosa specificamente si può fare con l’ipnosi?” ma :”In che modo si può usare l’ipnosi per fare qualsiasi cosa si voglia fare?” L’ipnosi è un insieme di strumenti. Se avete un insieme di ferri da meccanico questo non significa che siete in grado di aggiustare la macchina. Dovete ancora passare attraverso l’utilizzare questi strumenti in un dato modo per arrivare a un risultato.

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Conclusioni: Attenzione agli psichiatri ortodossi !

Voglio dare spunto alla riflessione in seguito ad un episodio televisivo che ha del tragicomico, in modo da aggiornare il DSM sui cosiddetti pazienti schizotipici tramite un esperimento descritto al fondo atto a sconfessare una preoccupante realtà nella scienza riconosciuta ed accettata.

Descriviamo la definizione di disturbo schizotipico di personalità:

Il disturbo potrebbe rientrare nell’area psicotica. Anche nello schizotipico appare un grave disagio relazionale accompagnato inoltre da un comportamento eccentrico da distorsioni nel pensiero e nella percezione. Tra i sintomi descritti nel DSM-IV si notano opinioni e credenze strani o condizionati da un pensiero di tipo magico, in aperto contrasto con le norme della cultura di appartenenza. Il soggetto potrebbe praticare riti esoterici, chiaroveggenza, telepatia e vivere così in un mondo di fantasia alquanto bizzarro. Spesso pensa di avere doti di percezione insolite che gli fanno scambiare per reali le illusioni corporee. Nelle relazioni strette mostra grave disagio e scarse capacità di dialogo, confronto e scambio affettivo. Il pensiero ed il linguaggio appaiono confusi, spesso metaforici, e stereotipati. Il soggetto vive in un clima di sfiducia e sospetto. Se i criteri risultano soddisfatti prima dell’esordio della schizofrenia si tratta di diturbo schizotipico di personalità (premorboso).

Nela trasmissione Porta a Porta di qualche anno or sono c'erano 2 medici: uno aveva perso il figlio e diceva di comunicare con lui tramite delle voci, l'altro uno psichiatra di chiara fama Paolo Crepet non esitava a dichiararlo psicotico.. è in tale ottica che ho estrapolato la mia ricerca.. LA RELIGIONE VISTA DALLA PSICHIATRIA. Secondo il punto di vista degli scienziati accademici occidentali, il mondo materiale rappresenta l’unica realtà: qualsiasi forma di credenza spirituale riflette mancanza di cultura, superstizioni primitive, pensiero magico, oppure una regressione ai modelli infantili di funzionamento. Credere in una forma qualunque di esistenza dopo la morte non è soltanto rifiutato ma spesso ridicolizzato. In base alla prospettiva materialista sembra chiaro e fuori questione che la morte del corpo, soprattutto quella del cervello, è la fine di ogni attività cosciente. Credere nel viaggio postumo dell’anima, in una vita dopo la vita, nella reincarnazione non è altro che il prodotto di un pio desiderio di persone che non vogliono accettare l’ovvio imperativo biologico della morte. Soggetti che hanno esperienze dirette di realtà spirituali vengono considerati dalla nostra cultura malati di mente. Gli psichiatri ortodossi non fanno distinzione tra le esperienze mistiche e quelle psicotiche: vedono entrambe come manifestazioni di una psicosi. Il giudizio più tenero riguardo al misticismo, finora espresso nei circoli accademici ufficiali, è contenuto nel titolo di un documento pubblicato nel 1976 dal Comitato di psichiatria e religione del gruppo per il progresso della psichiatria: Misticismo: ricerca spirituale o disordine psichico? Il documento conveniva che il misticismo potrebbe essere un fenomeno posto tra la normalità e la psicosi. Attualmente, persino l’idea che le esperienze spirituali siano degne di uno studio sistematico e che dovrebbero essere approfondite sembra assurda agli scienziati convenzionali. Mostrare un serio interesse in questo campo può già essere considerato un segnale di incapacità di giudizio, e macchia in un certo qual modo la reputazione professionale del ricercatore. Finora non c’è una prova scientifica del fatto che la dimensione spirituale non esista. Il suo rifiuto è essenzialmente un’ipotesi metafisica della scienza occidentale, basata su un’applicazione scorretta di un paradigma antiquato. In realtà lo studio degli stati olotropici in generale e delle esperienze transpersonali in particolare, fornisce dati più che sufficienti per postulare che tale dimensione è del tutto ragionevole (Grof 1985 , 1988). All’origine di tutte le grandi religioni del mondo ci sono state altissime esperienze personali dei fondatori di tali credi. Queste esperienze mistiche che rilevano l’esistenza delle dimensioni sacre della realtà sono state la fonte vitale dei movimenti religiosi. Mentre Gautama Buddha meditava sotto il sacro pipal ha avuto una visione

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drammatica di Mara, il signore dell’illusione del mondo; delle tre seducenti figlie che tentavano di distoglierlo dalla ricerca spirituale; della sua armata minacciosa che voleva impaurirlo per arrivare all’illuminazione. Buddha è riuscito a superare tutti gli ostacoli, ha raggiunto l’illuminazione o risveglio spirituale. In un'altra occasione ha visto la lunga catena delle incarnazioni precedenti e ha sperimentato una liberazione totale da ogni legame karmico. Il viaggio prodigioso di Maometto, un rapimento visionario durante il quale l’arcangelo Gabriele ha accompagnato il profeta attraverso sette cieli, il paradiso e l’inferno, ha ispirato il Corano e l’islam. Nella tradizione giudaico-cristiana, il Vecchio testamento racconta l’esperienza di Mosè con Jawheh e il roveto ardente, mentre il Vangelo descrive come Gesù sia stato tentato dal demonio nel deserto. Similmente, l’apparizione accecante di Cristo a Saulo sulla via di Damasco, la rivelazione apocalittica di san Giovanni mentre si trovava in una grotta sull’isola di Patmos, la visione del profeta Ezechiele di una carro fiammeggiante, e molti episodi simili sono chiaramente esperienze trascendentali in uno stato non ordinario di coscienza. La Bibbia parla di numerosi altri casi di comunicazione diretta con Dio e con gli angeli. La descrizione delle tentazioni di sant’Antonio e le esperienze mistiche di vari santi e dei padri del deserto sono parti ben documentate nella storia del cristianesimo. Gli psichiatri occidentali interpretano tali esperienze come manifestazioni di gravi malattie mentali, nonostante manchi loro un’adeguata spiegazione medica e dati di laboratorio che sostengono questa posizione. La letteratura della psichiatria ortodossa contiene articoli e libri che discettano su quale potrebbe essere la diagnosi clinica più appropriata per le grandi figure della storia spirituale. San Giovanni della Croce è stato definito un <<degenerato ereditario>>, santa Teresa d’Avila è stata archiviata come psicotica isterica, mentre le esperienze mistiche di Maometto sono attribuite all’epilessia. Molti altri personaggi religiosi e spirituali, come Buddha, Gesù, Ramakrisna, e Sri Ramana Maharishi sono stati considerati come malati di psicosi, a causa delle loro esperienze mistiche ed “illusorie”. Allo stesso modo alcuni antropologi tradizionali si sono posti il problema se gli sciamani siano da diagnosticare come schizofrenici, psicotici ambulanti, epilettici o isterici. Il famoso psicanalista Franz Alexander, conosciuto come uno dei fondatori della medicina psicosomatica, ha scritto un saggio nel quale persino la meditazione buddista è descritta in termini psicopatologici: viene definita una <<catatonia artificiale>> (Alexander 1931). La religione e la spiritualità sono state forze estremamente importanti nella storia della civiltà e dell’uomo. Se le esperienze transpersonali di coloro che hanno fondato le religioni non fossero state altro che il prodotto di una patologia cerebrale, sarebbe difficile spiegare il grande impatto che hanno avuto su milioni di persone nel corso dei secoli e la magnifica architettura, pittura, scultura e letteratura che hanno ispirato. Non esiste una singola cultura antica o attuale, ma ancora allo stato pre-industriale, in cui il rituale e la vita spirituale non abbiano un ruolo cruciale. Dunque, l’approccio della psichiatria e della psicologia occidentale non “patologizza” soltanto la vita spirituale, ma anche quella culturale di tutti i gruppi umani attraverso i secoli. Sola eccezione: l’èlite intellettuale della civiltà industriale occidentale, che condivide la visione materialistica del mondo. La posizione odierna della psichiatria in merito alle esperienze spirituali crea anche una notevole spaccatura nella nostra società. Negli Stati Uniti la religione è ufficialmente tollerata, legalmente protetta e persino lodevolmente sostenuta da determinati gruppi. Nella camere di ogni motel c’è una bibbia, i politici mostrano rispetto, puramente verbale, per Dio durante i loro discorsi, mentre la preghiera collettiva è una parte tradizionale della cerimonia della inaugurazione presidenziale. Tuttavia, alla luce della scienza materialistica, le persone che prendono sul serio le credenze religiose di qualunque tipo vengono giudicate incolte, oppure affette da illusioni collettive, o emotivamente immature. E se, nella nostra società qualcuno vive un’ esperienza spirituale del tipo che ha ispirato le grandi religioni del mondo, qualsiasi pastore o sacerdote gli consiglierà probabilmente una visita dallo psichiatra. Molte volte è accaduto che le persone che si sono poste ad un esame del genere, a causa di una intensa esperienza spirituale, sono state ricoverate in ospedale, dove sono state costrette ad ingerire medicine sedative o persino a subire trattamenti shock, ricevendo alla fine un etichetta diagnostica psicopatologica che le incasellava per il resto della vita. Stanislav Grof. – Medico Psichiatra

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EPILOGO

Chi dei due ? «Chi non considera che il significato esteriore isolando dall'insieme è un materialista, chi non considera che il significato interiore isolando dal resto, è un falso mistico: ma chi unisce i due

significati è perfetto. »

Ahmad Al Alawi

Kant Immanuel: Filosofo tedesco (1724-1804), che con la sua dottrina del criticismo operò una vera rivoluzione speculativa, mettendo radicalmente in crisi tutti i concetti precedenti di metafisica, ed indicando i limiti oltre i quali la ragione umana non può spingersi. Questo portò a fondamentali rinnovamenti non soltanto nel campo gnoseologico, ma anche in quelli dell’etica e dell’estetica. Dal punto di vista storico complessivo del pensiero, K. Offre una sintesi che riassume i risultati delle grandi correnti critiche del Settecento, quali l’Illuminismo e l’Empirismo, tenendo conto della rivoluzione scientifica attuata da Newton, e cercando di attuarne una analoga in filosofia; nello stesso tempo inaugura le tematiche che saranno in seguito sviluppate dall’idealismo e dal romanticismo. K. Studiò teologia e filosofia all’università di Königsberg dov’era nato, avendo come maestro Martin Knutzen, di formazione wolffiana; gli interessi di questo primo periodo, che va fino all’inizio degli anni ’60, sono soprattutto in senso fisico, astronomico, e cosmologico, nel quadro del dibattito tra metafisica cartesiana e leibniziana. Nel 1755 pubblica la Allgemeine Naturgeschichte und Theorie des Himmels (Storia universale della natura e teoria del cielo), esponendovi le ipotesi di formazione dell’universo a partire da una nebulosa primitiva (ipotesi oggi nota sotto il nome di Kant-Laplace),. Sempre del 1755 è lo scritto con cui K, conseguì la libera docenza, Principiorum primorum cognitionis metaphysicae nova dilucidatio, in cui già si presentano i nuovi interessi gnoseologici e metodologici, che vengono poi sviluppati in una serie di opere fino alla "Dissertazione" del 1770. Questo secondo periodo è determinante per la formazione del suo pensiero, in quanto segna il netto distacco dalla metafisica wolffiana e l’apertura di K. verso l’empirismo ed il sentimentalismo inglesi. Nella Untersuchung über die Deutlichkeit der natürlichen Theologie und der Moral (Ricerca sull’evidenza dei principi della teologia naturale e della morale, 1764) distingue tra metodo matematico (sintetico) e metodo filosofico (analitico), contro la tradizione cartesiana che li identificava, ma è soprattutto nei Träume eines geistersehers erläutert durch Träume der Metaphysik (Sogni di un visionario, spiegati con i sogni della metafisica, 1788) che si annuncia la nuova posizione criticistica. In questa operetta K. prende spunto dalle facoltà spiritistiche attribuite al contemporaneo svedese Swedenborg, per concludere che i metafisici sono dei visionari della ragione, e che la metafisica dev’essere trasformata in scienza dei limiti della ragione umana. Nel 1770 K. ottiene finalmente la cattedra di logica e metafisica a Königsberg, ed espone nella Dissertazione inaugurale De mundi sensibilis atque intelligibilis forma et principiis, una teoria del rapporto tra sensibilità ed intelligibilità, che sarà in larga parte mantenuta nelle opere successive. In particolare nella Dissertazione, con cui si chiude tutta la frase pre-critica del suo pensiero, troviamo la prima formulazione della distinzione tra fenomeni e noumeni. Il decennio successivo è interamente dedicato alla messa a punto dell’opera maggiore, Kritik der reinen Vernunft (Critica della ragione pura), la cui prima edizione esce nel 1781; ad essa seguono i Prolegomena zu einer jeden künsftigen Metaphysik, die als Wissenschaft wird autreten können (Prolegomeni ad ogni metafisica futura, che potrà presentarsi come scienza, 1783), che ne sono una rielaborazione schematica, e la seconda edizione riveduta nel 1787. Critica della ragione pura significa

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la critica che la ragione istituisce nei confronti di sé stessa, per vedere sino a che punto la sua conoscenza sia valida ed oltre quale limite invece si tratti di una conoscenza supposta od illusoria: tale impostazione implica che il soggetto sia in grado di valutare sé stesso, e di esprimere in sé un criterio di scientificità. Si tratta della cosiddetta rivoluzione copernicana di K., intesa a spostare il polo della conoscenza dall’oggetto al soggetto, spostamento che verrà in seguito assolutizzato dall’idealismo. K. intende escludere dal piano della filosofia la pretesa realtà in sé delle cose, per la quale la ragione non possiede alcun criterio di attestabilità, mentre identifica nel campo dell’esperienza (fenomeni) l’unico oggetto dell’effettivo sapere filosofico, come già aveva fatto Hume. Ma K. supera lo scetticismo di Hume proprio attraverso la funzione del soggetto (io penso), in quanto condizione formale della conoscenza: la conoscenza dunque è possibile solo nei limiti dell’esperienza, ma solo le condizioni soggettive, come le intuizioni trascendentali, od a priori di tempo e spazio, forme a priori o categorie dell’intelletto. Modo tipico di tale conoscenza è il giudizio sintetico a priori, un giudizio cioè che sia nello stesso tempo sintesi empirica e forma trascendentale soggettiva. La Kritik, la cui ricchezza tematica e la cui complessità non sono qui ricostruibili, si articola in tre grandi parti: l’Estetica trascendentale, che studia la sensibilità e le sue forme pure (spazio e tempo); l’Analitica trascendentale, che si occupa dell’intelletto, del suo funzionamento e delle sue categorie (Divise in quattro gruppi: quantità, qualità, relazione e modalità); la Dialettica trascendentale, in cui sono studiati gli effetti delle pretese da parte della ragione di spingersi oltre il fenomeno. In quest’ultima sezione K. analizza le idee fondamentali della metafisica tradizionale (Dio, anima, mondo) mostrandone la natura contraddittoria dal punto di vista della conoscenza, e vedendo in esse un altro tipo di realtà, proprio dell’etica, o, come egli dice, della ragion pratica. All’etica K. dedica, oltre ad alcuni scritti minori, la Kritik der praktischen Vernunft (Critica della ragion pratica, 1788), che pure costituisce una svolta decisiva nella storia del pensiero: infatti K. vi svolge, sulla base degli imperativi categorici come leggi proprie del soggetto, una teoria della morale autonoma e formale, sostenendo il principio della libertà della determinazione soggettiva, e la necessità di sganciare le leggi etiche dai loro effetti. La libertà, l’immortalità e l’idea di Dio vengono qui recuperate come ideali regolativi, o postulati della ragion pratica. La terza critica, Kritik der Urteilschaft (Critica del giudizio, 1790), viene infine composta da K. per rispondere ad un problema implicito emerso nei lavori precedenti: come è possibile armonizzare la conoscenza determinata dei fenomeni e la libertà della sfera autonoma dell’io? La natura, risponde K., può essere considerata non solo scientificamente, ma anche dal punto di vista degli interessi e degli scopi soggettivi, cioè come natura oggetto del giudizio estetico e come natura oggetto del giudizio teleologico (finalistico). Questo tipo di conoscenza non determinante è raggiungibile attraverso il giudizio riflettente. Tra le altre opere dell’ultimo periodo sono importanti: Die Religion innerhalb der Grenzen der blossen Vernunft (La relione nei limiti della semplice ragione, 1793), la cui tesi (riduzione della religione alla morale) suscitò vivacissime polemiche, e l’Opus postumum (uscito nel 1820), che riunisce dodici fascicoli di appunti di una riflessione sui principi metafisici della natura, lasciata incompiuta a causa della morte. Ipotesi nebulare di K.: è un’ipotesi sulla genesi del sistema solare formulata da K. nel 1755. Essa suppone che il sistema solare si sia formato a partire da una nebulosa primitiva costituita da polvere e gas. In seguito la nebulosa si sarebbe contratta per attrazione gravitazionale, ed appiattita per la forza centrifuga prodotta dalla rotazione, ed intorno a nuclei più densi di materia si sarebbero formati il sole, i pianeti ed i satelliti. Laplace formulò più tardi, ed indipendentemente da K., un’ipotesi analoga ma con diversa evoluzione. Attualmente i presupposti ed alcuni aspetti delle due teorie vengono ancora ritenuti validi.

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Swedenborg Emanuel: Naturalista, metafisico, mistico e teologo svedese (Stoccolma 1688-Londra 1772). Partito da interessi scientifici e da una impostazione meccanicistica di tipo cartesiano, approdò a posizioni mistiche e visionarie. È autore dell’opera teosofica Arcana coelestia (1749-56), presa di mira da Kant. A questa svolta contribuirono sia gli influssi del platonismo di Cambridge, che spiritualizzò progressivamente il suo meccanicismo originario, sia le esperienze allucinative e psicosensoriali che ne toccarono la personalità verso il 1740. Profondamente convinto di essere portatore di una nuova rivelazione, fondò alcune sette religiose denominate la Nuova Gerusalemme (v.), tuttora esistenti soprattutto in America ed in Inghilterra. (Massoneria) Illustre riformatore dei riti massonici, S. trattò nelle sue opere di Dio, dell’infinito, dello spirito, della materia e della creazione. Conoscitore di molte lingue antiche, ricercò i vecchi misteri massonici arrivando ad affermare che le dottrine dell’Istituzione derivano dagli Egizi, dai Persiani, dai Giudei e dai Greci. Mescolando principi religiosi con idee massoniche, immaginò una nuova religione riformante quella di Roma, e su tale tema scrisse la Gerusalemme Celeste ed il Mondo Spirituale. Fu uno dei più dotti tra gli illuminati famosi. Il suo sistema massonico, che poi si impose sia in Svezia che in Norvegia, fu importato e diffuso in Germania da Zinnendorf. Era costituito da otto gradi suddivisi in due templi: il primo comprendeva i gradi di Apprendista, Compagno, Maestro ed Eletto; il secondo quelli di Compagno Cohen, di Maestro Cohen, di Grande Architetto e di Kadosh. Si tratta di un rito a carattere religioso, specie nei gradi più elevati. Esso ritiene che l’origine della vera Massoneria vada ricercata solo in Scozia; ammette soltanto cristiani, si amministra e si regge per mezzo di centri provinciali, come la Stretta Osservanza; considera i gradi simbolici come scuola preparatoria, come il vestibolo del vero tempio, in cui soltanto si insegnano i veri ed alti principi della Massoneria. Il Rito di S. si affermò pesantemente in tutta la Scandinavia, immischiandosi negli eventi politici del paese. Ebbe a suoi capi i Principi delle case regnati, e Carlo XIII fondò nel 1844 un ordine, in sostituzione di quello del Tempio, di cui si potevano portare pubblicamente le insegne, che veniva conferito, e si conferisce tuttora, ai soli Massoni benemeriti.