Test provocativi nella cardiopatia ischemica: quando ed a chi? · Giancarlo Cas01014, Claudio...

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Dott. Roberto Scioli Dir. Medico Cardiologo ASL RM 2 U.O. Cardiologia Osp. S. Eugenio Test provocativi nella cardiopatia ischemica: quando ed a chi?

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Dott. Roberto Scioli Dir. Medico Cardiologo ASL RM 2 U.O. Cardiologia Osp. S. Eugenio

Test provocativi nella cardiopatia ischemica:

quando ed a chi?

CONCLUSIONI

1) “less is more”…… ovvero fare di più non significa fare meglio……………………

La diagnostica strumentale deve essere finalizzata allastratificazione prognostica

La stratificazione del rischio avviene mediantevalutazione clinica, mediante valutazione della funzioneventricolare sinistra, mediante test provocativi evalutazione dell’anatomia coronarica

Prima di prescrivere test diagnostici e test provocativiconsiderare le caratteristiche di sensibilità e specificitàdell’esame richiesto e la probabilità pre‐test delsoggetto

Follow‐up e timing dei controlli

La strategia deve essere “personalizzata” in base alprofilo di rischio del paziente (spesso i pazienti abasso rischio eseguono esami inutili; di contropazienti ad alto rischio hanno minori opportunità diaccedere ai controlli…)

La strategia deve essere stabilita e consigliata giàall’atto della dimissione ospedaliera dopo eventoacuto (lettera di dimissione con indicazioni chiare……)

Il test ergometrico dopo PTCA non è indicato diroutine < 2 anni dall’evento a meno di ricanalizzazioneincompleta e/o comparsa di sintomatologia

Dopo rivascolarizzazione completa mediante CABGnon è indicato eseguire test provocativi e/o diinduzione ischemia con imaging < 5 anni