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TESINA

PARADIGMI IMMUNOLOGICI

DOTT.SSA PASCALINE NGUIEKOM 2° ANNO BIOCHIMICA CLINICA

A.A. 2010/2011

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ENTRY OF DIABETOGENIC T CELLS INDUCES CHANGES THAT LEAD TO AMPLIFICATION OF THE CELLULAR

RESPONSE

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PATOLOGIE AUTOIMMUNI• Gruppo di patologie caratterizzate dall’inefficienza dei meccanismi

di tolleranza nei confronti degli antigeni “self”.• Consequenza malfunzionamento del sistema immune (SI) con

risultato infiammazione e distruzione dei tessuti.• Risposta immune mediata da autoanticorpi e linfociti T autoreattivi.• Organo-specifico e sistemico.• Diabete di tipo I (IDDM), tiroidite autoimmune, lupus eritematoso

sistemico (LES), artrite reumatoide, encefalomielite autoimmune.• Colpiscono 5% della popolazione mondiale ( distribuzione

geografica maggiore nei paesi industrializzati).• Hanno un impatto notevole sul sistema sanitario pubblico.

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DIABETE DI TIPO I (IDDM)

• Patologia autoimmune organo- specifico caratterizzata dalla distruzione progressiva e altamente selettiva delle cellule delle isole di langerhans beta pancreatiche (unica fonte di insulina dell’organismo) in soggetti geneticamente predisposti.

• Più comune patologia autoimmune e metabolica dell’età pediatrica.

• Diabete detto “giovanile”: 5-15 anni.• La sintomatologia è legata alle consequenze della

insulina deficienza in seguito alla distruzione progressiva e irreversibile delle cellule beta pancreatiche: alterazione dell’omeostasi glicemico.

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STORIA NATURALE DELL’IDDM

• Fattori Genetici: HLA• Fattori ambientali: alimentazione,

infezioni virali,….• Sistema immune.• Cellule beta pancreatiche. a/La malattia è molto complessa ed

è caratterizzata da: fase asintomatica (insulite) che può durare anni, fase anticorpale, fase sintomatica (insulina deficienza).

b/E necessaria la coesistenza dei fattori ambientali e genetici affinchè si sviluppi la malattia.

c/ la mancanza di una completa concordanza per la malattia nei gemelli omozigoti, pone in rileevo l’importanza dei fattori ambientali.

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FATTORI GENETICI

• Suscettibilità su base genetica è legata al complesso HLA.

• Aplotipi: HLA-DR3 e/o DR4 (90-95% pazienti con diabete tipo I).

• Aplotipo DQ: mancanza di un residuo di acido aspartico nella posizione 57 della catena beta di DQ conferisce suscettibilità all’IDDM.

• Test di tipizzazione HLA: mediante indagini sierologiche (antigenei presenti sui linfociti) , molecolare (geni dell’HLA a livello del DNA) e sequenziamento ( metodo di tipizzazione ad alta risoluzione , quando quelle sierolgiche e molecolari sono ambigue).

• La predisposizione genetica non basta per lo sviluppo della malattia!

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FATTORI AMBIENTALI

• Alimentazione : svezzamento-flora batterica intestinale-infezione da enterovirus.

• I’intestinale rappresenterebbe la via d’ingresso dei virus.

• Altri fattori : UV, ormoni….

• INFEZIONI virali: Coxsachie B: mimetismo: P2-C e GAD( cellule beta).

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Aspetti Anatomopatologici delle isole pancreatiche nell’IDDM.

• L’IDDM è una patologia autoimmune cellulo-mediata del pancreas.

• Insulite:infiltrazione linfocitaria delle isole di Langerhans.

. L’infiltrato e la presenza di autoanticorpi sono caratteristiche comuni della fase iniziale. Indicano una base immunologica dell’IDDM.

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SISTEMA IMMUNITARIO al livello delle isole pancreatiche nell’IDDM

• Risposte leucocitarie: Linfociti B, TCD4/CD8,NK,cellule dendritiche,macrofagi.

• Risposte umorali e molecolari

Anticorpi:

GADA

IA2A

IAA

ICA

ANTIGENI:

GAD

IA-2

insulina

Cellule insulari

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INGRESSO DELLE CELLULE T nelle isole pancreatiche

• Modelli animali: -Il ruolo dei linfociti T nella patogenesi delle malattie autoimmuni è stato

estensivamente studiato nei modelli animali a livello del sistema nervoso centrale (SNC).

-I linfociti T autoreattivi hanno un ruolo cruciale nelle patologie del SNC, come la Sclerosi Multipla.

-il trasferimento di questi linfociti in questi animali genera una risposta autoimmune: encefalomielite autoimmune.

- Joan Govern: autoimmune T cell responses in the central nervous system. Nat Rev immunol, 209; 9(6).393.doi: 10.1038/nri2550.

Questi linfociti T autoreattivi specifici sono localizzati nei tessuti del SNC contenenti APC presentanti proteine antigeniche tessuti specifici.

. Nell’IDDM, l’intensità della risposta cellulare è direttamente proporzionale al numero di LT presenti nella sede di infiammazione.

.L’entrata dei LT specifici diabetogenici stimola un rapido cambiamento nelle cellule beta pancreatiche,cellule dendritiche ed endoteliali dei vasi sanguigni.

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CAMBIAMENTI CELLULARI: citofluorimetria a flusso

• Aumento dell’espressione di molecole di adesione entro 24h dall’entrata dei LT nelle isole pacreatiche (FIGURA).

• A livello delle cellule endoteliali, cellule dendritiche, e beta cellule pancretiche.

• Ruolo nell’adesione delle cellule all’endotelio e facilitano la loro migrazione per diapedesi.

• Il reclutamento dei linfociti e monociti che insieme alle citochine,chemochine secrete dalle varie cellule amplificano la risposta infiammatoria.

• Up regulation di ICAM-1 si osserva sia a livello delle cellule attivate: endoteliali e beta pancreatiche. Hanno come ligando LFA-1 presente sulle cellule T.

• Le cellule T attivate esprimono molecole di adesione, recettori per le chemochine e integrine. Inoltre secernono citochine proinfiammatorie.

• Le cellule dendritiche mature esprimono le molecole B7-1 e B7-2 implicate nell’adesione e regolazione delle cellule T.

• Le cellule beta pancreatiche sono intensivamente positive per ICAM-1 entro 24h. Presentano anche un’aumentata espressione di molecole MHC I.

• Il processso infiammatorio è molto complesso.Questi cambiamenti si osservano in tutte le cellule infiammatorie : LB, macrofagi, cellule NK.

• L’aumentata risposta molecolare è basata sui cambiamenti transcrizionali a livello cellulare: meccanismi di trasduzione.

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INTERAZIONI MOLECOLARI• Nelle sedi di infiammazione si

osservano le diverse componenti molecolari:

• CITOCHINE,MOLECOLE DI ADESIONE, CHEMOCHINE.

• Le cellule endoteliali attivate (citochine) esprimono anche la P-selettina (molecola di adesione).

• Cellula T grazie al suo ligando interagisce con le ICAM.

• Le cellule endoteliali modificano la loro morfologia e i rapporti con le membrane basali al fine di faciltare l’extravasione della cellula T.Inoltre producono e secernono chemochine che attirano altre cellule dal sangue verso le sedi di infiammmazione: monociti e LT.

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Risposta Immune nell’IDDM: RIASSUNTO 1

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RISPOSTA IMMUNE RIASSUNTO 2

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CAMBIAMENTI DELL’ESPRESSIONE GENICA

• Vari meccanismi di trasduzione del segnale portano a cambiamenti a livello del citoplasma, che sono trasmessi al nucleo per modulare l’ESPRESSIONE GENICA.

• Una delle vie che sono state meglio caratterizzate, è quella che stimola l’attivazione di NF-kB (fattore di trascrizione nucleare), il quale trasloca nel nucleo per participare alla trascrizione genica.

• Up regloation di vari geni.• Vengono indotte la trascrizione di molecole

importanti: citochine, chemochine e molecole di adesione.

• Analisi mediante PCR-RT e MICROARRAY si può quantificare il numero di geni presenti dopo l’ingresso delle cellule T diabetogenici.

• Questi cambiamenti trascrizionali avvengono già nelle fasi di attivazione, migrazione e penetrazione dei delle cellule T.

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MICROARRAY: analisi dell’espressione genica

• Up regulation della trascrizione dei geni per CXCL10 (chemochina).

• Una delle citochine importante nelle patologie autoimmune è l’IFN-γ,un potente attivatore dei macrofagi.

• Up regulation dei geni per l’ IFN-γ.

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FUTURO • L’IDDM è una patologia autoimmune che si presenta quando si arriva alla

fase dell’insulina deficienza.• Distruzione delle cellule beta pancreatica è in questa fase irreversibile.• La fase di insulite è asintomatica e può durare anni.• La tipizzazione del HLA ci dà informazione solo sulla predisposizione

genetica. Che peso ha?• La concordanza per la malattia non è completa nei gemelli omozigoti.• Forte impatto sul sistema sanitario pubblico considerando l’esordio in età

pediatrica.• I fattori ambientali sono quelli su cui sono orientati molti studi del futuro:

Epigenetica• BIOLA M JAVIERRE: environmental Triggers and Epigenetic

deregulation in autoimmune disease. December 26, 2011.• Gli effetti dei fattori ambientali sull’espressione genica e sulla funzione delle

cellule immunitarie. • Per i diabeti che hanno come unica terapia l’insulina, si potrebbe intervenire

con il TRAPIANTO delle cellule beta pancreatiche

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CENNI: TRAPIANTO DELLE CELLULE BETA PANCREATICHE

• La terapia comunemente usata è l’INSULINA.• Shuzi zhang, hehua Dai et al: Promoting long-term surval of insulin-producting cell grafts

that differentiate from adipose tissue-derived stem cells to cure type 1 diabetes. December 2011.

• Hongjun Wang Chiara Attanasio et al:Induction of protective genes leads to islet survival and funzion. September 2011.

• Cellule pancreatiche posso derivare da varie cellule: midollo osseo, staminali embrionali, epatiche, staminali pancreatiche, del tessuto adiposo.

• Studi su animali mettono in evidenza mediante PCR-RT e immunofluorescenza l’espressione di insulina e C-peptide dopo il trapianto da parte delle Cellule adipose, indicando la loro completa funzione.

• Nuove strategie hanno come scopo la prevenzione dell’apoptosi ( soprattutto immediatamente dopo il trapianto) , la riduzione o eliminazione del rigetto immune e ricorrenza dell’autoimmunità.

• Induzione di geni protettivi( espressi nelle isole pancreatiche fisiologicamente) farmacologicamente o mediante transferimento di geni per promuovere la sopravvivenza delle cellule, quindi protettivi contro l’apoptosi.

• La prevenzione dell’apoptosi delle cellule beta può avvenire via il meccanismo NF-kB: trascrizione genica.

• RIdurre la risposta proliferatrice linfocitaria e incrementare la proporzione delle cellule T effettrici.• Studi su animali sottoposti a terapia antiinfiammatoria ed a farmaci induttori della trascrizione

dei geni protettivi, hanno evidenziato la non insorgenza della malattia agendo sulla fase insulite .• Prevenire il rigetto del trapianto mediante terapia immunosoppressiva.