Tec - Corso Di Vendita Persuasiva Con La PNL3 e Ipnotica (Con Distacco)
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UNIVERSITA DEGLI STUDIDI TRIESTE
Facolt di Scienze della Formazione
Master in Analisi e Gestione della Comunicazione
Tesi finale in Psicologia della Comunicazione
Psicologia della comunicazione
persuasiva
Strategie di persuasione nella comunicazionepubblicitaria
Candidata: Dott.ssa Romina Sinosich Relatore: Prof. Enzo Kermol
Anno Accademico: 2005/2006
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Psicologia della comunicazione persuasiva
Strategie di persuasione nella comunicazione
pubblicitaria
Introduzione
Parte prima. Comunicazione e persuasione
1.1. La teoria della comunicazione
1.2. I canali della comunicazione
1.3. La psicologia e il processo di comunicazione1.4. I meccanismi psicologici su cui si muove la persuasione
1.5. Implicazioni storiche della psicologia delle masse
1.6.. Comunicazione e persuasione
Parte seconda.La pubblicita; comunicare, influenzare,
convincere
2.1. La base della comunicazione pubblicitaria2.2. La pubblicita come strumento persuasivo
2.3. La credibilita del comunicatore
2.4. Il linguaggio pubblicitario
2.5. I modelli persuasivi
2.6. Emozione e persuasione
Parte terza. Larte della persuasione
3.1. I principi della dinamica persuasiva
3.2. Gli strumenti della persuasione
3.3. I fattori della comunicazione persuasiva
3.4. Strategie di persuasione nella comunicazione diretta
3.5. Il messaggio persuasivo e la sua formulazione
3.6. La persuasione subliminale
Conclusione
Bibliografia
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Introduzione
Molti di noi vengono oggi influenzati piu di quanto nonsospettino, e la nostra esistenza quotidiana e sottoposta a continue
manipolazioni di cui non ci rendiamo conto. Sono allopera su
vasta scala forze che si propongono, e spesso con successi
sbalorditivi, di convogliare le nostre abitudini inconsce, le nostre
preferenze di consumatori, i nostri meccanismi mentali, ricorrendo
a metodi presi in prestito dalla psichiatria e dalle scienze sociali. E
significativo che tali forze cerchino di agire su di noi a nostra
insaputa, si che i fili che ci fanno muovere sono spesso, in un certo
senso, occulti1
.
Racchiuse in queste parole di Packard, al tempo insegnante
di giornalismo allUniversita di New York, vi era il pensiero
di tutta unepoca, quella a cavallo degli anni cinquanta, nella
quale soprattutto la pubblicita che si proponeva di
influenzare il comportamento dei cittadini, veniva usata in
molti campi e presentava una grande varieta di tecniche
ingegnose.
Con il passare degli anni e dei decenni, la pubblicita ha
continuato, ovviamente, ad avere il medesimo scopo. Quello
che e cambiato, ed e evoluto ad altissimi livelli, e il ruolo
che essa possiede nella societa di oggi. E levolversi del sua
invisibile persuasione, delle tecniche e tattiche sempre meno
osservabili e sempre piu influenzabili, a renderla una delle
leve piu importanti, complesse ed usate del marketing
odierno.
Qualunque azienda, grande o piccola che sia, deve
necessariamente affrontare ed affidarsi a questa politica, nata
in tempi lontani. Anche gli antichi fenici erano soliti lasciare
grandi scritte sulle rocce che sovrastavano le strade
commerciali.
1Packard V,I Persuasori Occulti, Einaudi Editore, Torino 1989, pp. 5
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Levoluzione della propaganda ha avuto il suo culmine con
la diffusione della pubblicita. La fondamentale importanza
che essa riveste nel mondo doggi, ha contribuito alle accuse
di alcuni studiosi, definendola la causa della perdita dellasovranita del consumatore.
Con questo esordio, si vuole intraprendere una strada ben
precisa che analizza lagire della pubblicita sui consumatori,
ma soprattutto si tentera di capire la dinamica delle strategie
persuasive sulla psicologia dellindividuo.
Quindi, accanto al ruolo, assegnato alla pubblicita, di
manipolatrice dei consumatori, si affianca quello di
illuminatrice degli stessi, dal momento che viene definita
come la grande autrice del mercato moderno, mettendo a
disposizione dei consumatori un mercato in cui vi e massima
liberta di scelta tra i prodotti e servizi concorrenti4.
Negli ultimi sessantanni molti psicologi sociali hanno
studiato usi ed abusi quotidiani della persuasione, e hanno
condotto migliaia di esperimenti per verificare le
innumerevoli ipotesi sugli effetti di tale tipo di
comunicazione. In questo modo e stato possibile individuare
le tecniche di persuasione piu efficaci e comprendere cosa
rende persuasivo un messaggio.
In questo lavoro ho cercato di analizzare il modo in cui le
dinamiche della comunicazione persuasiva si mettano in
pratica nella realta di tutti i giorni, attraverso una leva,
apparentemente semplicissima la pubblicita.
Sono partita dal processo della comunicazione,predisposizione fondamentale per la costruzione del
messaggio, attraversando il campo della pubblicita, come
contesto privilegiato in cui questa forma di comunicazione si
realizza, per arrivare, infine, allarte della persuasione vera e
propria, analizzandone gli strumenti, le strategie e le
dinamiche.
4Lazzeri G.Aspetti qualitativi e quantitativi della pubblicita; conseguenze sui
consumatorie loro autotutela, inLa pubblicita e ilsistema dellinformazione, ERI, Torino1984
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Parte prima.
Comunicazione e persuasione
Nel modo seguente la parola e un potente signore che, pur dotato
di corpo piccolissimo e invisibile, compie le opere piu divine. Essa
puo far cessare il timore, togliere ildolore, dare una gioia,
accrescere la compassione. Chi la asscolta e invaso da un brivido,
dal terrore, da una compassione che strappa le lacrime e da unastruggente brama di dolore. Il fascino divino che suscita la parola e
anche generatore di piacere e puo liberare dal dolore. La forza
dellincantesimo, accompagnandosi allopinione dellanima, la
seduce, persuade e trasforma per mezzo del suo incanto.
(Gorgia da Lentini, Elogio ad Elena)
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1.1. La teoria della comunicazione
Il comunicare sottintende una trasmissione di informazionidi vario tipo, informazioni che possono riguardare fatti,
pensieri, stati danimo, istruzioni, codici< Lesigenza di
trasmettere queste informazioni e riconducibile alla
necessita di soddisfare dei bisogni, da quelli primari,
fisiologici, che riguardano la sopravvivenza organica e della
specie, a quelli secondari, di natura sociale e psichica.
Se e vero che per gli individui piu primitivi lo status e
connesso alla qualita di forza fisica e di sprezzo de l pericolo,e altrettanto vero che nella societa moderna questi bisogni
vengono soddisfatti anche da altri valori, che possono andare
dal possesso di un titolo, al denaro, alla bellezza fisica,
allimportanza sociale, allautorevolezza.
E proprio in questo quadro che si e sviluppata lesigenza di
poter influenzare, se non addirittura pilotare, la risposta
dellinterlocutore allemissione del messaggio. Quando si e
capito che la risposta alla propria richiesta disoddisfacimento del bisogno poteva essere in un qualche
modo guidata, diretta, indirizzata al soddisfacimento del
bisogno stesso, e iniziata, nella storia dellevoluzione umana,
la ricerca di quegli elementi che potevano produrre quella
influenza determinante, la persuasione, appunto.
Tutti, prima o poi, abbiamo desiderato almeno una volta di
poter leggere nel pensiero di chi ci sta di fronte cliente,
amico o partner al fine di ottenere da lui il pieno consenso.
Questo consenso significa molto di piu del semplice aver
ragione; infatti, la capacita di influenzare gli altri non e la
capacita di imporre le proprie ragioni, bensi quella di
scoprire quali siano le leve motivazionali altrui che, se
sollecitate, possono metterci nelle condizioni di guidare chi ci
sta di fronte allacquisto delle nostre ragioni.
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La persuasione, allora non e larte di far fare agli altri cio che
loro non vogliono fare; e invece la capacita di motivarli ad
ascoltarci, a riflettere sulle nostre ragioni senza chiudersi o
difendersi a priori5
.
Persuadere, influenzare, sedurre, guidare sono
parole che presuppongono una interazione con gli altri, una
comunicazione, che esiste in quanto relazione.Lattuarsi della
comunicazione prevede che vi siano due soggetti in gioco; un
emittente ed un ricevente.
Cio significa che la parola comunicazione definisce una
dinamica relativa ad un contenuto (parole, gesti, sguardi
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Esiste una pluralita di elementi che concorre a dar vita alla
comunicazione. Ce un contenuto, che dovrebbe
corrispondere al significato di cio che passa da una parte
allaltra; vi e una forma, che equivale alle modalitaattraverso le quali e gestito e articolato il messaggio. Vi sono
elementi linguistici, verbali, gestuali, toni di voce e pause di
silenzio, espressioni e ritmo di parlata.
La comunicazione e un concetto indispensabile per la
societa, ma soprattutto per la psicologia applicata alla
societa: non esiste argomento in cui i processi comunicativi
non giochino un ruolo fondamentale, anche se linteresse per
uno studio specifico e emerso solo di recente nella disciplina.
La comunicazione ha degli effetti pragmatici, vale a dire
comportamentali, sui soggetti che vengono da essa raggiunti.
Linteresse degli studiosi della Scuola di Palo Alto
(California) e rivolto proprio a quanto appena detto.
Lattenzione e focalizzata sul rapporto emittente-ricevente in
quanto mediato dalla comunicazione; lanalisi riguarda sia
leffetto della comunicazione sul ricevente, sia leffetto che la
ricezione del ricevente produce sullemittente.
Gli autori basano la loro elaborazione teorica su alcune
proprieta semplici della comunicazione che hanno natura di
assiomi, i quali servono ad illustrare certe caratteristiche di
funzionamento della comunicazione interpersonale.
La principale proprieta del comportamento consiste nel fatto
che non puo avere un suo opposto. Non e possibile non
avere un comportamento. Indipendentemente dal fatto che
ognuno di noi sia in movimento oppure fermo, parli o resti insilenzio, dorma o agisca, viene percepito da chiunque lo
circondi come una persona che e in uno stato specifico.
Ognuno, dunque, comunica uno stato agli altri che lo
percepiscono.
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Il silenzio, ad esempio, e spesso un segnale che ha una forte
valenza comunicazionale; puo trasmettere collera,
indifferenza, imbarazzo, sgomento, indignazione< Non si
puo quindi, non comunicare7
.
La comunicazione trasmette sempre uninformazione. Allo
stesso tempo, pero, essa impone un comportamento.
Linformazione e, di fatto, una notizia; si trasmette un
contenuto. Il comportamento e, invece, dettato dalla
relazione tra i due comunicanti. Limpostazione e la natura di
tale relazione corrisponde al tipo di messaggio che viene
trasmesso.
Si puo dire, quindi, che ogni comunicazione presenta un
aspetto di contenuto e uno di relazione, in modo tale che il
secondo classifica il primo ed e, quindi, metacomunicazione,
(comunicazione sulla comunicazione)8.
Il terzo assioma introduce il concetto di punteggiatura,
affermando che la natura di una relazione dipende dalla
punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra i
comunicanti. Questo significa che i nostri scambi
comunicativi non costituiscono una sequenza interrotta, ma
sono organizzati come se seguissero una sorta di
punteggiatura: in tal modo e possibile identificare le
sequenze di chi parla e di chi risponde, definire cio che si
considera come causa di un comportamento distinguendolo
dalleffetto.
Il quarto assioma specifica che gli esseri umani comunicano
sia con il modulo numerico che con quello analogico. Il
linguaggio numerico riguarda luso di parole, dispone di unasintassi logica e di estrema efficacia, per cui e lo strumento
privilegiato per trasmettere dei contenuti.
Il linguaggio analogico, invece, consiste di tutte le modalita
della comunicazione non verbale (gesti, espressioni del viso,
inflessioni della voce, sequenza del ritmo e cadenza delle
parole), che servono soprattutto a trasmettere gli aspetti
7
Pirovano F.,La comunicazione persuasiva, De Vecchi Editore, 2004, pp. 168Idem
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riguardanti la relazione tra i partecipanti. Lattivita di
comunicare comporta la capacita di coniugare questi due
linguaggi, nonche di tradurre dalluno allaltro i messaggi da
trasmettere e quelli ricevuti.
Il quinto assioma, infine, sostiene che tutti gli scambi di
comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda
che siano basati sulluguaglianza o sulla differenza.
Abbiamo uninterazione simmetrica, caratterizzata
dalluguaglianza, quando il comportamento di un membro
tende a rispecchiare quello dellaltro; se viene comunicato un
atteggiamento di simpatia, in tal caso, le stesso caratteristiche
saranno messe in evidenza dal partner, nel tentativo di
minimizzare le differenze.
Le relazioni complementari sono caratterizzate invece dalla
differenza esistente tra le persone; un partner assume una
posizione superiore o predominante, laltro occupa la
posizione corrispondente, inferiore o sottomessa.
Appartengono a questa seconda categoria anche i rapporti
stabiliti dal contesto sociale e culturale; e il caso dei rapporti
tra padre e figlio, tra insegnante e alunno, tra medico e
paziente. Nella maggior parte dei casi queste relazioni
asimmetriche non vengono imposte in modo esplicito, ma
ciascun soggetto si comporta in modo da presupporre il
comportamento dellaltro, offrendogli al tempo stesso le
ragioni perche tale asimmetria esista e perduri nel tempo.
Nella comunicazione, la simmetria e la complementarieta
non sono in se buone o cattive; entrambe svolgono delle
funzioni importanti e sono necessarie nelle relazioni sane,ovviamente alternandosi ed operando in settori diversi.
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1.2. I canali della comunicazione
Ripensando ad un dialogo vivace e recente vissuto conqualcuno, cosa ci ha colpito in modo particolare?
Il contenuto, espresso tramite i vocaboli densi di significato, i
verbi con i loro tempi, gli aggettivi che hanno colorito il
discorso? Oppure ci ha colpito maggiormente la voce
espressa attraverso il suo volume, la sua velocita piuttosto
che il ritmo accelerato o lento? E possibile che non sono state
tanto le parole o la voce a rimanerci impresse, bensi
lespressione del volto di chi parlava9
.
Sicuramente e linsieme della comunicazione a lasciare il
segno. Questo insieme puo essere scomposto in tre canali:
comunicazione verbale
comunicazione paraverbale
comunicazione non verbale
Lelemento costitutivo della comunicazione verbale e il
vocabolario linguistico. Questo tipo di comunicazione prende
il nome di comunicazione digitale, in quanto, facendo
riferimento ad una analogia informatica, per trasferire il
significato si e dovuto codificarlo simbolicamente, come
avviene appunto, nella trasmissione digitale di dati.
Le lingue del mondo, da questo punto di vista, non sono altro
che la codificazione simbolica di parole utili a trasferire il
medesimo contenuto coerentemente con il contesto culturale
dato il paese di appartenenza10.
Usare le parole senza voce e ovviamente impossibile. Per
questa ragione si definiscono paraverbali linsieme dei
segnali messi in atto, nella comunicazione verbale, a livello
fisiologico, ovvero linsieme delle modalita con le quali si
manifesta la nostra voce; registro, volume, velocita, timbro,
ritmo, cadenza, tono, modulazione, dizione.
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Pirovano F.,La comunicazione persuasiva, De Vecchi Editore, 2004, pp. 3110Idem
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A seconda di come si usa la voce, si generano stati danimo
diversi nellinterlocutore. La voce viene registrata dal nostro
cervello come uninformazione che prescinde dal contenuto
dei messaggi che essa porta con se, la voce dovrebbe esserecurata quanto il contenuto stesso. Una bella impostazione
vocale, ben modulata, calda, avvolgente sicuramente puo
ammaliare e conquistare, cosi come ci allontana una voce
stridente e priva di calore.
Non siamo purtroppo, abituati a dare il giusto peso alla voce
nellinterazione con gli altri, e per questo la potenzialita
persuasiva spesso si perde. La voce viene usata cosi come
viene, invece di governarla consapevolmente.
La caratteristica fondamentale del persuadere e quella di
saper modulare la voce; alzarne il volume per abbassarlo
subito dopo, quando si desideri sottolineare una frase;
rallentarne la velocita per evidenziarne concetti complessi,
oppure accelerarla per sfuggire allattenzione
dellinterlocutore. Non si tratta di snaturazione, ma
semplicemente di una migliore conoscenza e utilizzo delle
nostre capacita.
Il terzo canale della comunicazione e quello del non verbale.
In questa categoria rientrano i linguaggi del corpo e i suoi
derivati espressione facciale, mimica, abbigliamento,
postura, sguardo, gestualita, movimento. E estremamente
facile manipolare la parola, non e pero altrettanto semplice
governare le espressioni del corpo. Il corpo parla e rivela chi
siamo.
La connessione tra mente e corpo e a tal punto stretta che,intervenendo sulluna, si modifica necessariamente laltro, e
viceversa; indurre in noi o altri un diverso stato danimo
produce immediatamente un nuovo atteggiamento del corpo.
Allo stesso modo, agire dallesterno, dal corpo appunto,
sforzandoci di assumere atteggiamenti fisici di apertura ed
energia, influenza positivamente la psiche11.
11Pirovano F.,La comunicazione persuasiva, De Vecchi Editore, 2004, pp. 36
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Imparare a leggere i segnali del corpo diventa decisivo, se si
vuole conoscere la reale disposizione danimo
dellinterlocutore. Conoscere cio che pensa chi ci sta davanti,
a dispetto di cio che dice, ci mette in una posizione divantaggio, per poter effettuare una piu mirata ed efficace
azione persuasiva nei suoi confronti.
Secondo uno studio dellamericano A. Mehrabian, nella fase
iniziale di conoscenza con una persona, il linguaggio del
corpo (non verbale) gioca un ruolo di fondamentale
importanza; tramite gesti, posture e contatto visivo, esso
incide sul processo comunicativo con una percentuale del
55%. Per il 38% incidono invece il tono della voce e tutte le
componenti paraverbali, mentre il significato letterale delle
parole espresse influisce solo per il 7%12.
Da questo punto di vista, sembrerebbe che cio che diciamo
non ha praticamente importanza rispetto a come lo diciamo;
solo un misero 7% del peso della comunicazione si ascrive al
contenuto, contro ben il 93% che dipende da elementi non
strettamente verbali. Questo risultato porta a riflettere sul
fatto che cio che veramente conta nella comunicazione, e
quindi nella capacita di influenzare, e soprattutto il come
viene detto, piuttosto che il che cosa.
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Signorini G,Larte di persuadere, teorie, dinamiche e modelli della persuasione,Bologna, Pendragon, 2004, pp. 256
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1.3. La psicologia e il processo di comunicazione
Credo sia utile cominciare col definire cosa sia la psicologiadella comunicazione. In questo termine definiamo la
disciplina che studia i processi mentali che guidano la
trasmissione di pensieri tra esseri umani e che, in particolare
attraverso luso del sistema linguistico o di atri sistemi
segnici formali, sia diretti, sia mediati da strumenti e mezzi,
ne studia i meccanismi di generazione (codificazione) e di
ricezione (decodificazione)13.
Nellambito della psicologia della comunicazione possiamodistinguere altre discipline quali la psicologia del linguaggio
che studia i processi di generazione e di elaborazione del
linguaggio stesso, la psicologia della percezione che studia in
particolare i processi percettivi, la psicologia della
comunicazione di massa che studia invece tutti quei
fenomeni di comunicazione mediati da mezzi che si
frappongono tra il mittente ed il destinatario della
comunicazione, generando situazioni di comunicazione di un
soggetto verso molti altri.
Nellambito della comunicazione tout court possiamo
ulteriormente distinguere la comunicazione con fini
persuasivi con lobiettivo di indurre nel destinatario della
stessa un cambiamento di atteggiamento o azioni di stampo
comportamentale (nel cui ambito e compresa la
comunicazione commerciale, cioe la pubblicita), e la
comunicazione senza fini persuasivi, ovvero quella
comunicazione che puo essere di ordine informativo o
gratuito.
Dal punto di vista della psicologia, analizzare la
comunicazione significa comprendere quali siano i processi
mentali che ad essa soggiacciono; e spesso dato per scontato
che un testo proposto arrivi indisturbato ed intatto da chi lo
produce a chi lo riceve, o che le uniche variabili di
interferenza siano relative al testo stesso o alle competenze
13
Vannoni D,Manuale di psicologia della comunicazione persuasiva, UTET Libreria,2003, pp. 4
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linguistiche ed enciclopediche di chi lo produce e di chi lo
riceve, ma in realta il processo e piu complesso e ricco di
sfumature14.
Se da un lato la complessita del messaggio deve essere
adeguata alle capacita di comprensione ed al linguaggio dei
soggetti con i quali si comunica, dallaltro, perche un
messaggio abbia successo, deve superare le nostre soglie di
attenzione e di motivazione per essere elaborato15.
Nellambito della produzione dei testi, entrano in gioco
processi mentali come la memoria, la scelta delle
argomentazioni< Lelaborazione di un testo e una vera
operazione strategica, che, nella sua stessa codificazione,
implica una serie di decodificazioni possibili. Il testo
prodotto non e solo un pensiero, ma lo sviluppo di un
modello mentale. La codifica, quindi, e essa stessa un
processo.
La decodifica invece, implica da parte del destinatario, un
operazione di ricostruzione del significato, che non sara
necessariamente quella voluta dal mittente, ma potra
discostarsi in base alle esperienze ed alle conoscenze che
caratterizzano il se di ogni individuo.
I modelli mentali, pur differenziandosi da soggetto a
soggetto, possono avere, nellambito di una cultura
condivisa, diversi elementi comuni. Linsieme delle
associazioni linguistiche, delle conoscenze condivise e delle
competenze si trovano a confronto durante un normale
processo di comunicazione. Quindi il processo di
comunicazione si configura come un confronto tra modellimentali16.
14Vannoni D.,Manuale di psicologia della comunicazione persuasiva, UTET Libreria,
2003, pp. 20-2215
Idem16Idem
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Quanto detto finora vale per qualunque forma di
comunicazione, indipendentemente dallo scopo che si pone.
La comunicazione persuasiva, di cui quella commerciale e
unappendice, presenta maggiori peculiarieta.
Partendo dalle considerazioni sul tema sviluppate da
Hovland, Janis e Kelley nel 1953 possiamo individuare le
variabili della persuasione:
attenzione
comprensibilita
convincimento (convincente e interessante)
memorizzazione
Questi fattori sono influenzati da quattro variabili
indipendenti:
variabile della fonte (chi e il mittente)
variabile del messaggio (che cosa e detto)
variabile del ricevente (chi riceve il messaggio)
variabili del mezzo (quale mezzo e usato)17
E stato lungamente dibattuto il problema che vede
contrapporsi due concetti importanti nellambito della ricerca
sulla comunicazione; persuadere e convincere. Gia Kant, nella
Critica della ragion pura, distingueva tra questi due elementi,
che indicano due differenti processi psicologici.
Convincere implica una forma di adesione razionale e
superficiale del soggetto, mentre la persuasione implica
necessariamente una forma di adesione profonda, legata agli
aspetti emotivi e comportamentali del soggetto. Loggettivitadella convinzione si scontra contro la soggettivita della
persuasione18.
La convinzione si basa sul solo aspetto cognitivo,
linformazione mantiene un contenuto oggettivo e credibile,
con dati anche controllabili, ma al di la della veridicita,
17Vannoni D.,Manuale di psicologia della comunicazione persuasiva, UTET Libreria,
2003, pp. 25-3018Fabris G.,La pubblicita: teorie e prassi., Franco Angeli, 1992, pp. 48
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quello che realmente influenza il destinatario e il come
linformazione sia costruita.
Il funzionamento della persuasione e diverso; anche essanecessita di elementi cognitivi, pero risulta fondamentale
laspetto emotivo (linsieme di contenuti e di contorno), ad
esempio alcune tipologie di immagini, che possono suscitare
una reazione emotiva.
Questo fattore non e imputabile allinformazione, che deve
essere oggettiva e razionale, quanto piuttosto alla
comunicazione, che risulta essere un fenomeno di
trasmissione dei pensieri, molto piu coinvolgente e
manipolatorio19. E soprattutto attraverso la comunicazione,
attraverso lintegrazione di elementi cognitivi ed emotivi, che
si puo condizionare lagire umano.
19www.internetica.it/manipolazione.htm
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1.4. I meccanismi psicologici su cui si muove la
persuasione
Sulla base degli studi di psicologia sociale, combinati a quelli
relativi alle tecniche di comunicazione, molti studiosi
specializzati nellinformazione hanno teorizzato alcuni
postulati che cercano di descrivere il comportamento di chi
riceve un qualunque tipo di messaggio, in particolare un
messaggio persuasivo.
Riconosciuto, infatti, che la maggior parte della
comunicazione puo essere ricondotta ad un gioco dipersuasione, i ricercatori hanno focalizzato i propri interessi
sul messaggio stesso, analizzandone il tipo di trasmissione, di
ricezione, di decodificazione e di assimilazione, per vedere
se, questa fonte, che presenta argomenti e fatti, riesce a
produrre un qualche effetto sul ricevente.
Unulteriore precisazione che bisogna sottolineare, e che non
puo verificarsi nessuna persuasione se non sussistono le
premesse oggettive, del contesto ambientale, sociale,culturale, e quelle soggettive, proprie del ricevente. Non si
puo persuadere chi non ha la disposizione a lasciarsi
convincere. E proprio su questo presupposto che gli studi si
sono rivolti piu ad orientare gli animi, piuttosto che a
dirigere i messaggi stessi.
Ulteriori studi sui meccanismi comunicativi condotti da
William McGuire dellUniversita di Yale, sostengono che la
persuasione stessa si divide in un processo a sei fasi:
la presentazione del messaggio, dove il ricevente viene messo
in grado di essere raggiunto dal messaggio
lattenzione, che il ricevente deve prestare al messaggio
la comprensione dei contenuti, assicurata da un codice
trasmissione adeguato (si evitano linguaggi specialistici, o
di difficile comprensione)
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laccettazione da parte del ricevente della posizione sostenuta
dal messaggio, nella quale si instaura una sorta di sintonia
col messaggio ricevuto
la memorizzazione della nuova opinione, in maniera da farla
propria
il conseguente comportamento
Se una sola di queste fasi non si attua appieno, non si
verifichera alcuna persuasione20.
Esistono pero altre teorie sulle vie percorse dalla
persuasione. Secondo il modello della probabilita di
elaborazione (ELM, elaboration likelihood model) di R. Petty,
gli atteggiamenti possono modificarsi attraverso due percorsi
differenziati:
1.percorso centrale, agisce sulla capacita, consiste in
unelaborazione attenta e di riflessione accurata sulle
argomentazioni e sulle informazioni contenute nel messaggio
persuasivo
2. percorso periferico, agisce sul livello di motivazione,
riguarda un processo di cambiamento basato su elementi che
non sono direttamente pertinenti al tema, cioe i cosiddetti
segnali periferici, ad esempio, lattrattiva della fonte, la
durata e la semplicita del messaggio, la sua piacevolezza.
Spesso, per far passare un messaggio persuasivo, viene usata
una strategia che fa ricorso allattivazione di paure, che fannoleva sul fatto di minacciare delle conseguenze indesiderabili
qualora lindividuo non adotti il comportamento suggerito
dal messaggio.
Un espediente molto usato in pubblicita consiste nella
reiterazione del messaggio, dando luogo a quello che gli
psicologi chiamano effetto di mera esposizione, che
20www.ilcounseling.it/persuasione.htm
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contribuisce a rendere piu familiare, e quindi piu
accettabile, il messaggio proposto.
Altre componenti, prese in prestito dai pubblicitari,riguardano la fonte emittente, cioe, fanno appello
allautorevolezza e alla credibilita di chi veicola il messaggio.
Questa via persuasiva e supportata da un certo livello di
expertise, cioe una costruzione fittizia di professionalita
nellemittente. Anche la struttura stessa del messaggio offre
importanti appigli per veicolare la persuasione.
La lividezza del messaggio, innanzi tutto, in cui la
costruzione del discorso, i colori, i suoni, concorrono a
rendere il messaggio piu facilmente percepibile. Lordine di
argomenti, dove gli studi effettuati sulla memoria e sul livello
di attenzione, hanno evidenziato due importanti effetti utili a
questo proposito:
di fronte ad una serie di informazioni contigue, le persone
tendono a ricordare meglio le prime (effetto primacy) e le
ultime (effetto recency), mentre quelle poste nella parte
centrale dellesposizione vengono meno facilmente registrate
nel ricordo.
Ulteriori elementi riguardanti la persuasione sono stati forniti
dagli studi effettuati dallo psicologo sociale americano Robert
Cialdini, che ha osservato dei professionisti della
persuasione, cercando di capire le tecniche usate da questi
per forzare le resistenze delle persone, inducendole ad
accondiscendere.
Queste tecniche (il colpo basso, il piede nella porta, la portain faccia) cercano di indurre il ricevente ad acconsentire ad
una proposta, facendo leva su alcuni vantaggi iniziali, che
poi non vengono rispettati, o sul principio di reciprocita, che
e alla base del sentimento di obbligo che ciascuno di noi
sente per qualcuno che ci offre qualcosa, per cui fanno
apparire una richiesta come una concessione.
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Nellambito dei mezzi di comunicazione di massa si e
sviluppato un altro effetto; lagenda setting. Questo
fenomeno nasce dallassunto che i media descrivono la realta
presentando al pubblico una sorta di ordine di priorita dellequestioni relative allinformazione. Lesposizione dei media
non influenzerebbe quindi, direttamente gli atteggiamenti,
ma limportanza da attribuire alle questioni.
Quando le persone attribuiscono molta importanza a un dato
evento, aumenta la probabilita che prestino maggiore
attenzione alle notizie che lo riguardano, considerandone in
maniera approfondita, tutti gli aspetti. In pratica, indurre
leffetto agenda setting, significa agire sulle risorse cognitive
necessarie a produrre opinioni stabili, prima ancora che sulla
direzione delle opinioni stesse.
Fra i principali strumenti di persuasione legati piu
strettamente alloratoria si possono evidenziare quattro
elementi principali:
loriginalita, largomento piu persuasivo e sempre quello
piu nuovo
lo stile, appannaggio delle tecniche di retorica
la logica dellargomento persuasivo
la pertinenza, in quanto essere persuasivi significa
riconoscere istantaneamente, e far riconoscere
allinterlocutore, nuove relazioni di pertinenza fra gli
argomenti
Anche lesempio del gesto-persuasione, e unottimostrumento. Esso viene veicolato dal principio di imitazione
che si genera nel ricevente. In effetti, la forza persuasiva di un
gesto, anche semplice, se fatto nella giusta circostanza, puo
essere irresistibile.
Per essere efficace, il gesto deve essere necessariamente
studiato, e la sua pertinenza viene affidata allinventiva di chi
lo escogita, tenendo conto anche del fatto che esso non puo
reggere alcune situazioni limite, nel veicolare un messaggio
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persuasivo, come la divisione tra ragione ed emozione, tra
immaginazione e realta.
Un ultimo aspetto della strada che percorre la persuasione stanella semplicita, nella brevita concisa ma efficace, del
messaggio stesso; ne sono esempio gli slogan, gli aforismi, i
motti di spirito, costituiti da frasi concettose e sintetiche,
orecchiabili e suggestive, destinate a rimanere impresse nella
mente, e quindi, a persuadere lascoltatore.
Per citare Aristotele, bosigna sembrare di parlare non ad arte,
ma naturalmente; questo, infatti, e persuasivo, mentre quello e
lopposto. Infatti si diffida da chi parla astutamente cosi come si
diffida dai vini adulterati.
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1.5. Implicazioni storiche della psicologia delle
masse
La possibilita di influenzare attraverso le patiche discorsive,
il complesso delle interazioni umane, ha fatto si che, nel
corso dei secoli, le classi dominanti e i ceti emergenti abbiano
cercato, rispettivamente, di detenere in esclusiva o di
conquistare il monopolio dello strumento linguistico,
sottraendolo a coloro che avrebbero potuto usare la parola
per finalita alternative.
Nella storia recente, il periodo in cui si e maggiormenterisentito degli effetti di questo genere di politica, e senzaltro
quello delle grandi dittature europee nella prima meta del
XX secolo. In particolare, in Italia, largo uso del controllo
dellinformazione fu operato da Mussolini allo scopo di
dirigere lopinione pubblica verso una posizione a sostegno
del regime fascista.
Ma come stato possibile costruire in cosi poco tempo un
simile castello di convinzioni nella popolazione dellepoca? Aparte le ragioni oggettive, storiche, che vedevano la
popolazione italiana completamente svilita da una politica
fallimentare dal punto di vista economico, sociale e coloniale,
ragioni che facilmente preludevano ad un imminente
condizione di cambiamento, i motivi di tanto successo del
personaggio Mussolini sono da ricercarsi nella figura stessa
del leader (analizzata anche da Freud), cosi come era
voluta allora da una serie di indicazioni provenienti dagli
studi di psicologia sociale.
Per sua stessa ammissione, Mussolini risultava aver piu
volte letto e riletto un famoso e scottante libro del giornalista
Gustav Le Bon, Psicologia delle folle del 1895. La folla
scrive Le Bon e sempre intellettualmente inferiore alluomo
isolato, ha la spontaneita, la violenza, la ferocia, ed anche gli
entusiasmi e gli eroismi degli esseri primitivi.
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Le folle specialmente quelle latine si possono accendere
dentusiasmo per la gloria e lonore, si possono trascinare in guerra
senza pane e senzarmi.
Sempre secondo Le Bon, la folla antepone listintivita al
giudizio, alleducazione ed alla timidezza, pertanto il capopopolo
deve presentarsi ad essa con un linguaggio adeguato alla recettivita
del destinatario. Pertanto e fondamentale che segua alcuni principi
comunicativi:
la semplicita del lessico e della sintassi - la folla si presenta per
istinto, restia a parole difficili, ai meandri del ragionamento,
rifiutando lesercizio attivo del pensiero;
laffermazione - laconica, concisa, categorica, sprovvista di prove e
di dimostrazioni, tanto maggiore e la sua autorevolezza;
la ripetizione eseguita rispettando sempre gli stessi termini;
le immagini il potere di una parola non dipende dal suo
significato, ma dallimmagine che essa suscita;
il contagio quando unaffermazione e stata ripetuta a
sufficienza, e sempre allo stesso modo, si forma cio che viene
chiamata una corrente di opinioni e interviene il potente
meccanismo del contagio. Le idee, i sentimenti, le emozioni, le
credenze, possiedono tra le folle un potere contagioso intenso
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allazione, i dialoghi con la folla e la coralita, incentrati su
frasi che richiedevano una risposta corale da parte
delluditorio, le frasi ad effetto, ed infine gli aspetti
riguardanti la prosodia, i toni e le pause, da variarsi aseconda del carattere che si voleva dare al messaggio.
Cosi si creo una vera evoluzione del culto di Mussolini.
Le spiegazioni sono da ricercarsi nel processo di identita,
intesa psicologicamente, fra il duce e il regime fascista. Le
diverse componenti psicologiche che fanno di Mussolini un
leader ideale, sono riscontrabili nel saggio di Freud
Psicologia delle masse e analisidellio (scritto nel 1921, prima
che il fenomeno della dittatura mussoliniana lo confermasse).
La fortuna o destino di Mussolini fu di incontrarsi con una
massa storica disposta alla sottomissione. Questo per ragioni
contingenti, per la delusione serpeggiante, per la frustrazione
degli italiani, disintegrati come comunita dalla guerra, per
una fondamentale paura della liberta, e per il bisogno di
un protettore magico.
Mussolini esercitava spesso un transfert erotico, quando
cioe, appariva in un clima esplicitamente amoroso che si
manifestava nelle pubbliche manifestazioni della folla. Gli
stessi gregari di Mussolini si trovarono legati a lui, per un
legame individuale, dato dalla stessa istanza di
sottomissione, dalla stessa relazione amorosa; era
uninnamoramento di massa21.
La forza di coesione del gruppo fascista derivava
dallidentificazione di tutti con Mussolini, alla caduta del
quale corrispondera la disfatta del fascismo.
Mussolini riusci a conciliare le varie tensioni psicologiche
esercitate sulla popolazione, allo scopo di conseguire una
sorta di autorita paterna, tramite limposizione della
disciplina e della propria idealizzazione.
21www.ilcounseling.it/articoli.htm
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1.6. Comunicazione e persuasione
Quando si parla di persuasione, nella maggioranza dei casi sipensa a qualcosa di manipolatorio. In realta, la persuasione
non e altro che una strategia o un procedimento per ottenere
unapprovazione.
La comunicazione persuasiva fa parte di un approccio
qualitativo. Essa non e altro che la capacita di motivare gli
altri ad ascoltare, a riflettere sulle nostre ragioni senza
chiudersi o difendersi a priori.
Quando si parla di comunicazione persuasiva ed efficace ce
il bisogno di dedicarsi alla comprensione di chi ci sta di
fronte e a costruire con lui una relazione vincente, con
unalleanza che permetta di equilibrare le forze in gioco nella
negoziazione e di uscire soddisfatti da una trattativa con
qualcuno.
Nella comunicazione persuasiva si crea una sinergia con i
propri interlocutori che si sentono capiti, a proprio agio, e
questo permette di concludere un accordo in modo
vantaggioso. Per poter operare in tal senso, bisogna aver
conquistato una propria liberta interiore, cioe quella
indipendenza da fattori che condizionano il nostro agire
verso gli altri e verso noi stessi, le nostre credenze limitanti.
Saper comunicare in modo efficace significa conoscere se
stessi per poter meglio interagire con gli altri. Affinche
questo avvenga e necessario che i tre canali della
comunicazione - gia citati nei capitoli precedenti verbale,
paraverbale e non verbale, siano congruenti tra loro.
Se generalmente la persuasione viene vista come un artificio
subdolo, puo benissimo essere vista anche da un lato piu
accettabile. Nel libro Larte di persuadere di Massimo
Piattelli Palmarini viene proposta unaccezione non negativa
della persuasione.
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Egli sostiene che quando una volonta, unintenzione, una
credenza o una decisione devono trasferirsi da una mente ad
unaltra, si devono innescare sul momento stesso, moti convergenti
nelluna e nellaltra, e da qui prende lo spunto per affermareche per sua natura intima, larte della persuasione e un esercizio
lieve. Aborrisce i mezzi pesanti.
E lecito esercitare un certo ascendente, ma non fare appello al
principio di autorita. Lautorita, non a caso, subentra quando la
persuasione non basta
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Molti dei richiami persuasivi non solo mirano a cambiare
atteggiamenti e opinioni, ma si pongono lobiettivo di
ottenere che queste opinioni si trasformino in
comportamenti. La forza della persuasione pervade tutti i tipidi comunicazione, compresa quella non verbale, e tutti i
livelli interpersonali.
Nascosta o palese, la comunicazione persuasiva coinvolge,
comunque, anche la nostra collaborazione, altrimenti, oltre
ad essere noi stessi influenti sui modi di pensare e di operare
di quanti ci stanno intorno, diviene facile esserne vittime.
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Parte seconda
La pubblicit: comunicare, influenzare, convincere
Il mestiere della pubblicita e ormai cosi vicino alla perfezione che sara
ben difficile apportarvi altri miglioramenti.
(Samuel Johnson, 1759)
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2.1. La base della comunicazione pubblicitaria
Advertising may be viewed as the construction of semiotic worldsfor the rhetorical purpose of swaying purchasers to buy what is
advertised.
Cosi prende avvio il breve ma interessante saggio di Alan
Harris intitolato Sell! Buy!.Lautore pone laccento sul potere
della parola pubblicitaria come mezzo di persuasione piu o
meno occulta, raggiunta spesso grazie ad un processo di
manipolazione linguistica, che permetta di elaborare un
messaggio coinvolgente e accattivante al fine di catturarelattenzione del destinatario.
Lobiettivo del pubblicitario, secondo Harris e quindi, la
creazione di mondi di volta in volta nuovi, definiti mondi
semiotici o realt simboliche, esistenti indipendentemente
dal mondo fisico, che vadano ad imprimersi con forza
nellimmaginario di colui che riceve il messaggio.
Gia dalle sue prime apparizioni sulla scena sociale edeconomica, la pubblicita, che in Italia si chiamava reclame,
comincio ad attingere ai piu svariati ambiti della lingua,
trasformando il materiale linguistico a sua disposizione
secondo la finalita primaria della persuasione.
Un messaggio pubblicitario puo essere raffinato, divertente,
ammiccante, originale, e si potrebbe aggiungere un lungo
elenco di aggettivi tra i piu diversi, ma cio che ne determina
il successo e la sua capacita di convincere, di farsi largo piuo meno subdolamente nei pensieri nella loro parte piu
inconscia del destinatario.
Baldini24 spiega che la parola pubblicitaria cessa di essere
semplicemente una parola, e va a fondersi e confondersi con
altri elementi visivi, iconici, sonori, paralinguistici,
intertestuali fino a divenire il messaggio pubblicitario in cui
ogni particolare e studiato con la massima attenzione non,
24Baldini, 1987, 1996 : 14
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come molti sostengono, per informare o presentare un
prodotto al pubblico, ma per creare un oggetto del desiderio
attraverso un sapiente uso delle immagini, dei suoni e
soprattutto delle parole, tanto da riuscire a far coinciderenellimmaginario collettivo lidea di felicita e di successo con
un certo aperitivo, make-up, o profumo.
Horkheimer e Adorno hanno parlato in proposito di una vera
e propria reificazione delle reazioni piu intime delluomo a
confronto con il messaggio pubblicitario; questo processo
puo spingersi a livelli estremi; sotto la pressione incalzante
proveniente dal mondo patinato della pubblicita, valori ed
entita astratte vengono spesso fatte coincidere con il
prodotto reclamizzato.
Tra le differenti forme di comunicazione, la pubblicita si
caratterizza per il fatto che lemittente ed il messaggio
pubblicitario non mirano solo a trasmettere al destinatario
della comunicazione dati, informazioni, idee, sensazioni,
visioni del mondo, ne soltanto a provocare reazioni, siano
esse di adesione o repulsione. La pubblicita ha per scopo di
convincere il destinatario della comunicazione a fare o non
fare qualcosa; la pubblicita, quindi, e il fondamentale
strumento (anche se non lunico), di persuasione, oltre che di
comunicazione.
La finalita persuasiva attiene a specifici comportamenti del
destinatario, che lemittente ha per scopo predefinito di
provocare o scongiurare. Puo trattarsi di comportamenti
eterogenei. Lesperienza empirica ha ormai insegnato che la
persuasione pubblicitaria non trova affatto un limite nei
rapporti di mercato. La pubblicita puo essere usata perconvincere a comprare qualcosa, ma trova anche nei
comportamenti politici e sociali il suo campo di elezione, non
meno che nel mercato dei beni e srevizi25.
25www.giuffre.it
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Si puo persuadere, a mezzo pubblicitario, lelettore a votare
un certo candidato, o il cittadino ad aderire ad una certa
iniziativa, oppure a tenere o non tenere un dato
comportamento, a seconda delle finalita di incentivazione odisincentivazione proprie dellemittente del messaggio26.
La pubblicita persuade anche mediante strumenti diversi
della diffusione dellinformazione. Sotto la denominazione di
suggestione possono raccogliersi le molteplici tecniche
pubblicitarie che fanno leva sugli aspetti meno razionali della
psiche umana, e che pure incidono sulle decisioni del
destinatario della comunicazione in pari modo, se non
superiore alla stessa razionalita.
Rispetto alle altre forme di manifestazione del pensiero,
lattacco pubblicitario si caratterizza per la sua strumentalita;
il messaggio pubblicitario comunica per ottenere un risultato
concreto. La pubblicita e manifestazione del pensiero
strumentale ad uno scopo che, ovviamente, non e la pura
comunicazione di idee, opinioni, visioni del mondo27.
La decisione economica non e soltanto frutto di razionalita,
cosi come non lo e la decisione politica, o la decisione di
tenere o non tenere un certo comportamento sociale. Il
destinatario della comunicazione reagisce ad una serie di
stimoli che possono essere molto piu forti della razionalita,
ed indurlo a spendere il proprio denaro, o il proprio voto, in
una direzione anziche in unaltra.
La pubblicita conosce questi stimoli, li cataloga e li classifica
in ragione delle particolarita ci ciascun gruppo omogeneo di
destinatari (sempre meglio delimitato via via che la tecnicapubblicitaria si affina), ed infine li utilizza per i suoi scopi
persuasivi; non si pensa ad ipotesi marginali come la
pubblicita subliminale, ma a fenomeni ben piu frequenti di
pubblicita e suggestione.
26Aaker. D. A.Myers J.,Management della pubblicita, Franco Angeli s.r.l. 1998, pp. 5527
Colley R.H., Gli obiettivi della pubblicita. Definizione e misurazione, ETASKOMPASS, Milano 1968, pp. 379
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tipiche affermazioni delle pubblicita quali appaiono nei mass
media28.
Egli nota che in molti spot si proclamano differenze del tuttosecondarie facendole apparire importanti (ad esempio le
sigarette Calem larghe, che sono di due millimetri piu
spesse delle solite sigarette), si fanno affermazioni prive di
senso finalizzate allesaltazione del marchio (lo slogan Coke
is it!, qualunque cosa quellit possa significare), si abbonda
in magnificazioni e superlativi senza significato (nello slogan
della Bayer la migliore aspirina al mondo, quando tutte le
aspirine sono uguali). In altre parole e sufficiente che ci sia
una ragione qualsiasi.
Dal punto di vista psicologico, gli spot sullaspirina
funzionano perche, affermando che nessun altro rimedio e
piu forte, piu rapido, piu delicato o piu efficace, ci
inducono a trarre automaticamente la (scorretta) deduzione
che nessun altro prodotto antalgico sia altrettanto forte,
altrettanto rapido, altrettanto efficace della marca A. La
descrizione del prodotto crea lillusione che la marca A sia la
migliore, non che sia come tutte le altre.
Come accade che le parole acquistino questo potere e la
capacita di influenzare?
Il modo in cui viene descritto un oggetto o presentata
unopzione dirige i nostri pensieri e incanala le nostre
risposte cognitive nei confronti della comunicazione.
Attraverso le etichette che impieghiamo per descrivere un
oggetto o un evento, possiamo definirlo in modo tale che il
destinatario del messaggio accetti la nostra definizione dellasituazione e sia conseguentemente pre-persuaso prima
ancora che cominci largomentazione vera e propria29.
Questa semplice regola della persuasione venne riconosciuta
da Cicerone oltre due millenni fa.
28Preston I.L., The Tangled Web They Weave: Truth, Falsity and Advertisers , University of
Wisconsin Press, 1994, pp. 19429Pratkanis A, Aronson E.,Leta della propaganda, Il Mulino, 2003, pp. 103
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Cicerone affermava che uno dei fattori del suo successo
nellottenere lassoluzione di alcuni dei piu famigerati
assassini di Roma, fosse la sua abilita nel sostenere che i loro
nefandi crimini non erano affatto crimini, ma azionivirtuose, e che le vittime erano malvagi che meritavano di
essere uccisi.
In un recente esperimento, due studiosi di psicologia del
consumatore hanno dimostrato lefficacia della formulazione
del messaggio nella formazione degli atteggiamenti dei
consumatori nei confronti del macinato di bovino 30. La loro
scoperta e stata che le valutazioni dei consumatori erano piu
favorevoli nei confronti di unetichetta che dichiarava: 75%
magro piuttosto di una che dichiarava 25% di grassi.
Possiamo trovare la stessa tecnica in mille altre situazioni;
nei supermercati, dove il pesce surgelato venduto nel reparto
delle carni fresche, viene chiamato surgelato fresco, i
venditori di assicurazioni mediche per anziani chiamano i
loro opuscoli guide sanitarie gratuite, per finire con i
fabbricanti di piccoli elettrodomestici che definiscono
cordless i prodotti con alimentazione a batteria.
La parola magro e piu attraente della parola grasso; la
parola fresco tende a oscurareil fatto che il pesce in realta
e surgelato, una guida gratuita e molto piu utile di una
brochure pubblicitaria e un apparecchio cordless sembra
molto piu potente di uno alimentato da due batterie alcaline.
Spesso il significato pieno dellimplicazione e lasciato
allimmaginazione del pubblico. Negli anni trenta, lIstituto
per lanalisi della propaganda, defini questa tattica il ricorsoageneralita deffetto31.In questi casi il propagandista impiega
parole che hanno connotazioni positive ma che sono
solitamente ambigue nel contesto in cui vengono usate.
30Levin I, Gaeth G.,How consumers are affected by the frame of attribute information
before and after consuming the product, in Journal of Consumer Research, 1998, pp. 374-
37831Lee A., Lee E., The fine art of propaganda., New York, 1939
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Ecco qualche esempio: Un America gentile, benevola;
Rendiamo nuovamente forte lAmerica; Il meglio che si
possa acquistare; Dobbiamo sostenere i nostri coraggiosi
combattenti per la liberta;.
Pochi negherebbero che espressioni come gentile, benevola,
forte, il meglio e coraggiosi combattenti per la liberta siano cose
buone; nella maggior parte delle situazioni concrete, pero,
pochissimi sarebbero daccordo sul significato di ciascuna di
esse.
Si consideri, ad esempio, limpegno preso da Richard Nixon
nella campagna presidenziale del 1968 per una pace
onorevole nel Vietnam. Cosa significava realmente? Per
alcuni pace onorevole significava il ritiro immediato delle
truppe e la fine di una guerra ingiusta.
Per altri significava combattere fino a quando gli Stati Uniti
avessero riportato una vittoria senza condizioni. Quello che
Nixon intendeva per pace onorevole era lasciato
allimmaginazione dellascoltatore, ma non cerano dubbi sul
fatto che Nixon aveva lobiettivo giusto sulla guerra del
Vietnam.
Le parole, nella pubblicita, possono essere usate anche per
definire i problemi e creare in tal modo bisogni personali e
sociali. Nella storia della pubblicita americana, a det ta di
Stephen Fox, la pubblicita ebbe la massima influenza
durante gli anni venti32, epoca in cui i pubblicitari
battezzarono molti di quei bisogni del consumatore che
cerchiamo di soddisfare ancora oggi.
Ad esempio, la Lambert Co., produttrice del Listerine, diffuse
il termine alitosi riferito allalito cattivo; la maggioranza
degli americani ignorava di avere lalitosi fino al momento in
cui la Lambert Co. Non li rese consapevoli della possibilita
di disgustare il vicino ammonendoci che anche il vostro
migliore amico ve lo nascondera.
32
Fox S, The mirror makers: A history of twentieth-century American Advertising, NewYork, Morrow, 1984
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I pubblicitari, naturalmente, non sono gli unici ad inventare
nuove etichette come strumenti di persuasione. I primi
patrioti americani riuscirono a rafforzare il fervore patriottico
chiamando massacro di Boston una scaramuccia con ibritannici di scarso significato.
Adolf Hitler impiego la medesima tecnica per mobilitare il
popolo tedesco spiegando i problemi economici della
Germania nei termini della minaccia rossa o del problema
ebraico. Gli antiabortisti definiscono la loro posizione per la
vita (chi mai potrebbe essere contro la vita?), mentre i
sostenitori del diritto della donna di ricorrere allaborto si
definisconoper il diritto di scelta.
Lo psicologo Gordon Allport ha sottolineato che e nella
natura del linguaggio dividere e categorizzare il rumore
dellenorme quantita di informazioni che ci investe in ogni
istante del giorno33.
E questa natura intrinseca del linguaggio che gli conferisce il
potere di persuadere. Attribuendo a qualcuno letichetta di
uomo, donna, bel cinese, medico, mettiamo in
risalto una caratteristica particolare delloggetto essere
umano a spese dei molti altri possibili. Noi poi reagiamo a
queste caratteristiche, organizzando le nostre realta attorno
alletichetta delloggetto.
I nomi che separano come noi-loro, bianco-nero, ricco-
povero, maschio-femmina servono a ripartire il mondo in
tanti piccoli contenitori e a suggerire le appropriate azioni da
prendere.
I ricercatori hanno scoperto che le offerte di lavoro cheimpiegano il generico pronome maschile (pronome che si
suppone applicarsi sia ai maschi che alle femmine)
producono candidati di sesso femminile in numero
considerevolmente minore rispetto a quelle formulate in
termini piu generali34.
33Allport G., The nature of Prejudice, Reading, Addison-Wesley, 1954; trad.it. La natura
del Pregiudizio, Firenze, La Nuova Italia, 197334
Bem S.,Does sex-biased job advertising, in Journal of Applied Social Psycology, 1973,pp. 6-18
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I pubblicitari, consapevoli del potere dei nomi, selezionano
per i loro prodotti nomi di marca che, come e il caso ad
esempio per lo shampoo Head & Shoulders (testa e spalle), le
pile Die Hard (dure a morire), il dentifricio Close-Up (primopiano), attirano lattenzione sulla caratteristica piu saliente
del marchio35.
La storia della pubblicita e anche dei movimenti politici
dimostra che la gente tende ad agire secondo i nomi e le
etichette, impiegati per descrivere un evento o una
situazione.
Il potere delle parole e delle etichette di influenzare il nostro
modo di pensare non e calcolabile, dato che si tratta di una
sfera irrazionale e inconscia, e possibile pero ipotizzare una
suggestione di grandi dimensioni.
35Ries A, Trout J.,Positioning: the battle for your mind, New York, McGraw-Hill, 1981
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2.2. La pubblicita come strumento persuasivo
Come gia accennato nei capitoli precedenti, lacomunicazione pubblicitaria non si limita ad informare, ma
ha lo scopo di creare intorno al prodotto un desiderio,
unaspettativa, o meglio, un bisogno. Una pubblicita efficace
seduce il consumatore, lo porta dalla parte del prodotto, e
possibilmente gli fa cambiare le sue abitudini.
La persuasione vera e propria non viene ricercata attraverso
ragionamenti razionali, fornendo le prove della bonta del
prodotto, ma facendo leva sugli istinti e sugli affetti,sullincontrollabile irrazionalita dellindividuo. Si puo dire
che la pubblicita sia una grande seduttrice in quanto tende a
lusingare, a far credere che la felicita consista nel possesso,
nel consumo e nellesibizione di un certo prodotto, e che la
sua mancanza sia la causa di malcontento e di incertezza.
Le persone possono essere persuase sia quando sono in uno
stato di distrazione sia quando sono attente, ma il modo
esatto in cui vengono influenzate nei due stati differisceconsiderevolmente. Richard Petty e John Cacioppo
sostengono che la persuasione puo seguire due percorsi, uno
periferico e laltro centrale36.
Nel processo periferico la persona che riceve un messaggio
dedica una parte minima della sua attenzione
allelaborazione della comunicazione. Alcuni esempi
potrebbero essere guardare la televisione mentre si fa
qualcosaltro o ascoltare unargomento per cui non si prova
grande interesse.
Nel percorso periferico la persuasione e determinata da
semplici elementi induttori, quali la piacevolezza del
comunicatore, oppure il piacere e il dolore associati con
ladesione a tale posizione.
36
Petty R., Cacioppo J., The elaboration likelihood model of persuasion, New York,Academic Press, 1986 pp. 123-205
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Al contrario, nel percorso centrale, colui che riceve il
messaggio avvia unattenta e meditata considerazione dei
veri meriti dellinformazione presentata.
Ad esempio, nel percorso centrale la persona puo
argomentare attivamente contro il messaggio, puo
desiderare una risposta a domande aggiuntive o puo cercare
nuove informazioni. La persuasivita del messaggio e
determinata da come esso supera questo esame.
Supponiamo che qualcuno adotti il percorso centrale alla
persuasione e ascolti attentamente la comunicazione
(pubblicita). In che momento la persona risulterebbe piu
persuasa? Dato che la persona riflette attentamente, non
dovrebbe farsi convincere da argomenti deboli o la fonte
della comunicazione non dovrebbe importare molto; invece,
un messaggio forte in grado si sopportare un esame
approfondito dovrebbe essere molto efficace.
Al contrario, il contenuto del messaggio non dovrebbe
importare granche a chi non riflette molto sulla questione;
nel percorso periferico una persona risulterebbe piu
persuasa da un espediente banale come lattribuzione della
comunicazione a una fonte apparentemente autorevole.
I due percori di Petty e Cacioppo devono renderci
consapevoli di due punti importanti, uno che riguarda noi
stessi come esseri umani e uno che riguarda la pubblicita del
mondo moderno. Sotto molti punti di vista noi siamo
risparmiatori cognitivi, cerchiamo cioe costantemente di
conservare la nostra energia cognitiva37.
Data la nostra limitata abilita nellelaborare informazioni,
spesso adottiamo le strategie del percorso periferico per
semplificare i problemi complessi; accettiamo con
noncuranza una conclusione o proposizione non per una
buona ragione, ma perche accompagnata da uno strumento
di persuasione rozzamente semplice.
37Fiske S, Taylor S., Social cognition, New York, McGrawe-Hill, 1991
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La pubblicita moderna incoraggia ladozione del percorso
periferico ed e pensata per sfruttare le limitate capacita
elaborative del consumatore cognitivo. Le caratteristiche
della persuasione moderna - il contesto denso di messaggi,lo spot da trenta secondi, limmediatezza della persuasione
rendono sempre piu difficile pensare profondamente alle
questioni e alle decisioni importanti.
Il nostro stato di cose puo essere definito il dilemma
essenziale della democrazia moderna. Da un lato come
societa apprezziamo la persuasione: la nostra forma di
governo si basa sulla fede nel fatto che la liberta di parola e
di discussione, lo scambio delle idee possono condurre a
prendere decisioni in modo migliore e piu equo.
Daltro canto, in quanto risparmiatori cognitivi, non
partecipiamo spesso a questa discussione, affidandoci invece
a strumenti di persuasione semplici e ad un ragionamento
limitato.
Lagente persuasore di successo puo impiegare un numero
enorme di tattiche di persuasione capaci di indurre il
bersaglio della sua comunicazione ad accettare il suo punto
di vista riguardo a una questione o a una linea di azione.
Il massimo dellinfluenza si raggiunge probabilmente
quando si mettono in atto quattro principali stratagemmi
persuasivi o manovre generali finalizzate allottenimento
dellacquiescenza del bersaglio.
Il primo consiste nellassumere il controllo della situazione e
nello stabilire un clima favorevole al proprio messaggio; eun processo chiamato pre-persuasione e si riferisce a come
viene articolata la questione e preparata la decisione su di
essa. Fissando abilmente i termini di definizione e
discussione di una questione, un comunicatore puo
influenzare le risposte cognitive e ottenere il consenso senza
nemmeno apparire intenzionato a convincerci di qualcosa.
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Il comunicatore deve imporre unimmagine favorevole di se
agli occhi del pubblico. Chiamiamo questo stratagemma la
credibilita della fonte. In altri termini, il comunicatore deve
apparire piacente e autorevole o degno di fede o in possessodi qualsiasi altro attributo che possa agevolare la
persuasione.
Il terzo stratagemma e di costruire e diffondere un
messaggio che concentri lattenzione e i pensieri dei
destinatari esattamente su quello che il comunicatore vuole
che essi pensino.
In fine, un comunicatore efficace controlla le emozioni dei
destinatari, seguendo una regola semplice: stimolare
unemozione e poi offrire al bersaglio un modo di reagire a
tale emozione che, guarda caso, coincida con il corso dazione
desiderato dal persuasore. In tali situazioni, il destinatario si
preoccupa di gestire le proprie emozioni ed accetta le
richieste del comunicatore nella speranza di sfuggire a
unemozione negativa o di conservarne una positiva38.
I quattro stratagemmi della persuasione risalgono
allantichita. Aristotele fu il primo a sviluppare una teoria
generale della persuasione39. La teoria aristotelica identificava
tre aspetti della persuasione:
la fonte (ethos)
il messaggio (logos)
le emozioni del pubblico (pathos)
Per ognuno di questi tre aspetti, erano fornite
raccomandazioni allaspirante comunicatore. Ad esempio,Aristotele raccomandava che loratore si presentasse come
persona buona e degna di fiducia. Suggeriva agli scrittori di
discorsi di usare, nella costruzione di un messaggio
persuasivo, ragionamenti che sembrassero seguire le regole
della logica e di ricorrere a vividi esempi storici o di fantasia
per illustrarne i punti.
38
Pratkins A, Aronson E.,Leta della propaganda, Il Mulino, 2003, pp. 79-8139Aristotele,Retorica, a cura di A. Plebe, Bari, Laterza, 1961, libro 1
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Il messaggio doveva inoltre essere adeguato alle credenze
preesistenti del pubblico; Aristotele considerava essenziale
comprendere i sentimenti del pubblico, giacche una persona
irata agira in modo differente da una soddisfatta. Loratoredeve essere in grado di fare buon uso di queste emozioni.
A questo fine, Aristotele descriveva come suscitare emozioni
in un pubblico ira, amicizia, paura, invidia e vergogna e
discuteva il modo per fare di esse un uso persuasivo efficace.
Aristotele riconosceva un altro fattore in grado di influenzare
la persuasione e che chiamava atechnoi(o aspetti extratecnici);
fatti e avvenimenti al di fuori del controllo immediato
delloratore. In una corte di giustizia, ad esempio, Aristotele
identificava certe circostanze, come il modo in cui la legge era
scritta, il contenuto di un contratto o la deposizione di un
testimone, in cui si inquadrava il ragionamento persuasivo.
In un certo senso, tali circostanze fissano il campo di gioco su
ha luogo il ragionamento. Esse servono a focalizzare
largomento, e a limitare la gamma di argomenti che un
oratore puo esporre. Come tali, esse sono determinanti
importanti dellesito del processo.
Aristotele suggeriva diversi modi per affrontare questi fattori
- contestare la validitadi una legge, screditare un testimone
modi che oggi potremmo chiamare impostare alla maniera
giusta una questione40.
40Pratkins A, Aronson E.,Leta della propaganda, Il Munilo, 2003, pp. 80
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2.3. La credibilita del comunicatore
Le speculazioni sugli effetti del carattere e del prestigio sullapersuasione sono di antica data. Piu di 300 anni prima di
Cristo, Aristotele scrisse:
crediamo di piu e piu facilmente alle persone oneste; questo e
vero nelle questioni generali e lo e tanto piu in quelle che non
comportanto certezza, ma opinabilita
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Cosa mancava alla Pravda che aveva invece il fisico?
Aristotele disse che noi crediamo alle persone oneste,
espressione con la quale intendeva le persone di alto calibro
morale. Hovland e Weiss impiegarono il termine credibile,privo delle connotazioni morali presenti nella definizione
aristotelica.
Oppenheimer e credibile, non e cioe necessariamente
buono ma e nello stesso tempo esperto ed attendibile. E
sensato farsi influenzare da comunicatori attendibili che
sanno di cosa stanno parlando. Inoltre, certi attributi
periferici del comunicatore possono risultare decisivi per
alcune persone; tali attributi servono a rendere un dato
comunicatore molto efficace oppure molto inefficace.
I pubblicitari approfittano di questa situazione, e spesso
fanno leva su fattori irrilevanti per aumentare lefficacia del
soggetto che si fa portavoce del messaggio. Bill Cosby, ad
esempio, e stato protagonista diversi anni fa di una serie di
pubblicita nelle quali interagisce giocosamente con i
bambini. Racconta ai bambini quanto e deliziosa una certa
marca di budino e insieme ridono e gustano le loro
merendine. Inoltre, ricorda al pubblico che il prodotto non
solo e buono, ma fa bene, perche fatto con il latte.
Cose che fa di Cosby un esperto di bambini e di
alimentazione? Il fatto che negli anni ottanta, nel Bill Cosby
Show, avesse impersonato il ruolo del dr. Cliff Huxtable,
serio ginecologo, nonche padre affettuoso, divertente e
attento di cinque bambini.
Per quanto Cosby non sappia di alimentazione molto piudello spettatore medio, esso certamente diventa tanto piu
credibile e affidabile quanto piu viene identificato con il suo
ruolo particolare.
Un altro aspetto importante che determina lefficacia di un
comunicatore e quanto questi e attraente o piacente, a
prescindere dalla competenza o dallattendibilita
complessive.
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Judon Mills fece un semplice esperimento da laboratorio che
dimostro che una bella donna non solo per la sua bellezza
puo avere un impatto considerevole sulle opinioni di un
pubblico, anche su argomenti totalmente privi di relazionecon il suo aspetto, e inoltre, che il suo impatto e massimo
proprio quando esprime apertamente il desiderio di
influenzare il pubblico43.
In un certo senso, le persone reagiscono come se tentassero di
compiacere qualcuno che trovano attraente. Un esperimento
successivo non solo confermo la scoperta che i comunicatori
piu piacenti sono anche i piu persuasivi, ma arrivo a
dimostrare che si presume che le fonti attraenti sostengano
posizioni desiderabili44.
Richard Petty, John Cacioppo e David Schumann hanno
dimostrato che in almeno un caso non seguiamo i dettami
delle persone socialmente attraenti quando siamo motivati
a pensare alla questione in oggetto45. Cio significa che
lattrattivita della fonte ha un impatto inferiore quando
operiamo nel percorso centrale, e non periferico, della
persuasione.
Lefficacia dimostrata dalle fonti attraenti nella vendita di
prodotti e nella modificazione degli atteggiamenti dimostra
che loro non soddisfano per noi solo il desiderio di avere
opinioni corrette o di orientarsi nel mondo. Le nostre
credenze e gli atteggiamenti servono anche ad attribuire un
certo senso del Se. Acquistando la cosa giusta,
lusinghiamo il nostro ego ed esorcizziamo le
manchevolezze divenendouguali alle celebrita che amiamo.
I pubblicitari sanno benissimo che crediamo quello che
crediamo e compriamo quello che compriamo, per coltivare
limmagine di noi stessi. Essi impregnano i loro prodotti di
43Mills J, Opinion change as a function of communicators attractiveness and destre toinfluence,in Journal of Personalit and Social Psychology, 1965, pp. 173-17744
Eagly A,An attribution analysis of the effect of communicator characteristics on opinion
change, Journal of Personality, 1975, pp. 173-177
45Petty, Schumann, The moderating role of involvement, 1983, pp. 134-148
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personalita. Le sigarette Malrboro sono da macho, la Bmw
e yuppie, C Klein e chic.
Per affermare il personaggio che desideriamo essere,
dobbiamo acquistare e mettere in mostra i prodotti giusti.
Lo stesso discorso vale per la politica. Quanto e
generalizzato luso della pubblicita per creare immagini
seducenti dei candidati politici? Secondo Kathleen Hall
Jameison, i candidati americani alla presidenza hanno
sempre cercato di creare immagini di se gradite agli elettori,
almeno fin dal 1828, epoca della vittoria di Andrew Jackson
su John Quincy Adams46.
Nel 1952 Eisenhower ingaggio come consulenti chiave della
sua campagna due agenzie pubblicitarie (la Bbdo e la Young
% Rubicam) e si servi dellaiuto volontario di una terza (Ted
Bates).
Le agenzie pubblicitarie professioniste vennero impiegate in
maniera generalizzata nelle campagne presidenziali. Oggi, le
agenzie pubblicitarie, i sondaggisti politici e gli esperti di
mass media sono unistituzione della politica e figurano
spesso tra i ranghi piu elevati dei consiglieri politici. Ailes,
nel suo libro, sottolinea la caratteristica fondamentale di un
grande oratore:
Se ce un elemento delle comunicazioni personali da
padroneggiare piu potente di tutto quello che abbiamo
discusso, quellelemento e la qualita di piacere. Io lochiamo
la pallottola magica, perche se si riesce a piacere al proprio
pubblico esso dimentichera praticamente tutto quello che
farete di sbagliato. Se non gli si piace, si rischia di seguire allaperfezione tutte le regole senza ottenere nulla47.
Dilenschneider, nel suo bestseller Power & Influence, dispensa
consigli di ordine generale per accrescere la credibilita :
46
Jameison K,Packaging the presidency, NY, Oxford University Press, 198447Ailes R, You are the message, NY, Doubleday, 1988, pp. 81
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stabilire obiettivi iniziali facili e poi dichiarare vittoria (cio
permette di essere visti come un leader forte
usare lambiente per rafforzare limmagine (Reagan, adesempio, progetto il proprio podio presidenziale per
apparire potente e tuttavia amabile e controllato
le interviste dovrebbero essere rilasciate in contesti adeguati
al messaggio
scegliere le cose negative che verranno scritte sul vostro
conto (far conoscere al cronista quei difetti che in seguito
sara possibile spiegare e giustificare, permette di dare una
buona immagine di se)
cercare di capire cosa vedono gli altri, per fare poi leva su
cio che preferiscono
apparire coerente nei media (dicendo poche cose,
ripetendole di continuo)
non mentire alla stampa, ma non farsi scrupolo di
manipolare i media48
I consigli di Ailes e Dilenschneider sono molto distanti dalla
prescrizione aristotelica del comunicatore onesto. La
credibilita e fabbricata, non guadagnata. La credibilita e
creata attraverso unattenta gestione della situazione,
affinche il protagonista dellevento, il comunicatore, appaia
esattamente quale deve apparire; amato, credibile, forte,
esperto, o qualsiasi altra immagine serva sul momento.
Una volta che limmagine e creata sotto forma di unacelebrita o di un uomo politico, puo essere venduta e
comprata come una merce, per promuovere qualsiasi causa
che disponga delle risorse per acquistare i diritti
sullimmagine49.
48
Dilenschneider R,Power & Influence, NY, Prentice-Hall ,199049Pratkanis A, Aronson E.,Leta della propaganda, Il Mulino, 2003, pp. 198-199
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2.4. Il linguaggio della pubblicita
Come gia accennato, il messaggio pubblicitario e unmessaggio multiplo, fatto di immagini, musica, gesti e
soprattutto parole, materiale linguistico proveniente dalla
lingua comune, dai linguaggi tecnico-specialistici, dalla
lingua della letteratura, dal gergo dei giovani, dalle lingue
straniere e anche, in minor parte, dai dialetti italiani.
A seconda del target a cui e rivolto o del contesto in cui
appare un annuncio pubblicitario, il copywriter in questione
tentera di operare una scelta linguistica oculata in meritoallideazione dello slogan.
Come fa osservare la Chiantera50, molte agenzie pubblicitarie
si fanno oggi affiancare in questo loro compito da linguisti e
semiologi che, in quanto professionisti del linguaggio,
possiedono gli strumenti ideali per capire in anticipo se una
certa parola collocata in un certo contesto potra fare la
fortuna di un certo prodotto.
Questo dimostra che, nonostante limportanza delle
componenti di musica e di immagine nel messaggio
pubblicitario sia andata sempre aumentando negli ultimi
anni, lattenzione alla lingua rimane viva tra i pubblicitari.
Sul linguaggio pubblicitario esiste unampia letteratura,
cosicche molti dei suoi aspetti sono stati ripetutamente
indagati. Linguisti e non linguisti hanno studiato i messaggi
pubblicitari al fine di coglierne, ad esempio, le caratteristiche
grammaticali, sintattiche e stilistiche e spesso si sono trovati
in disaccordo in merito al giudizio qualitativo da attribuire a
questo particolarissimo codice linguistico.
Le parole piu amate dal pubblicitario sono le parole-choc, e
lo slogan e il coronamento dei suoi sforzi, lo slogan e infatti
la quintessenza della pubblicita51.
50
Chiantera 1989:3051Galliot 1954
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Mario Medici52 ha parlato di un alto numero di meriti
generali e specifici che il tanto vituperato linguaggio
pubblicitario possiede. Egli afferma che
la comunicazione pubblicitaria ha dimostrato e sollecitato senza
contaminazioni le capacita e le possibilita dellitaliano come lingua
moderna, agile e funzionale, in una serie di spinte e controspinte
settoriali, utilitarie, letterarie, usuali, sociopsicologiche, in un
dilatato e accelerato processo di europeizzazione.
La Altieri Biagi definisce il linguaggio pubblicitario una
lingua venduta53, in cui la merce proposta e il discorso
stesso e per la costruzione del quale il copywriter si mette
alla ricerca di esche linguistiche allettanti,
non esitando a catturare la terminologia prestigiosa della scienza
della tecnica, a riprodurre le manipolazioni tipiche della lingua
letteraria, talvolta a sfruttare i moduli della lingua colloquiale, con
le sue ridondanze, le sue approssimazioni lessicali, la sua sintassi
zoppicante.
Parlando di slogan e di messaggi pubblicitari, nel momento
stesso in cui vengono concepiti, sono imbevuti di una certa
cultura tipica di un determinato ambiente geografico, sociale
e linguistico. Il linguaggio pubblicitario si fa di volta in volta
portavoce ed espressione di desideri e necessita, che possono
essere ritenute fondamentali da alcune persone e
assolutamente superflue da altre.
Uno stesso prodotto ugualmente appetibile agli occhi di
popoli diversi e lontani deve, in certi casi, essere
pubblicizzato secondo tecniche e strategie anche moltodifferenti.
Il pubblicitario deve possedere una conoscenza approfondita
non solo della lingua ma anche della cultura del pubblico a
cui si rivolge e deve quindi saper intuire e andare a toccare
quei tasti in grado di esercitare un forte potere di attrazione
il piu delle volte inconscia su un certo target.
52
Medici 1973:753Altieri Biagi 1979
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Possono quindi sorgere dei problemi qualora un testo
pubblicitario nato in seno ad una certa cultura debba essere
tradotto in unaltra lingua; il piu delle volte non e sufficiente
riportare nel nuovo testo gli equivalenti linguistici dellalingua di arrivo, ma e necessario adattare il messaggio per
ricreare le stesse implicazioni sociali e culturali e cercare di
ottenere simili effetti sonori, linguistici e visivi.
Col passare degli anni, la pubblicita ha conquistato una
dignita artistica, e diventata lo specchio della societa edella
cultura; non solo possiede il potere di influenzare le persone,
ma in modo sottile riesce ad influenzare i comportamenti e i
modi di dire.
Recentemente sono state individuate da esperti pubblicitari
sette regole necessarie per riconoscere e creare una
pubblicita efficace, che colpisca lobiettivo:
sorprendere lo spettatore
comunicare una cosa sola
provocare emozione
essere semplice ma non banale
essere sempre originale
dare valore alla marca
rompere le regole
Una pubblicita efficace e capace di creare emozioni, di
raccontare storie coinvolgenti, di essere ricordata dalla
grande massa. Esattamente come il cinema, ma con molti
metri di pellicola in meno. Piace perche il linguaggio
pubblicitario e universale, e una testimonianza della societa
e delle sue caratteristiche.
Lobiettivo non e soltanto di vendere un dato prodotto;
configura modelli di comportamento, definisce sistemi e
valori, crea punti di vista e opinioni, prende dalla cultura di
massa quegli spunti ed elementi che sono piu funzionali alla
creazione e allamplificazione dei consumi.
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Sceglie frammenti ed istanze che si possono accordare con le
sue esigenze per poi ricomporle in un disegno coerente e
compiuto54.
Nella societa, nellinterazione tra individui, assume sempre
piu importanza la capacita di convincere, di far mutare le
opinioni e gli atteggiamenti degli altri. Cio vale sia nei
rapporti interpersonali sia nella comunicazione di massa
(pubblicita), finalizzata a creare una preferenza per un
prodotto o per unidea.
Per comprendere questi fenomeni, bisogna partire dalla
definizione di atteggiamento e di opinione, e di come si
formano.
Gli atteggiamenti costituiscono sia un orientamento