ITIS Lab Progetti per KR Matteo Palmonari. ITIS Lab Ontology module extraction + Semantic Distance.
Tesi Open & Distance Learning 2009
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Transcript of Tesi Open & Distance Learning 2009
STARE AL DI LÀ DELLO STECCATOSTARE AL DI LÀ DELLO STECCATOL’apprendimento collaborativo,
fattore di sviluppo dell’impresa turistica
Master in Open Distance Learning 2007 - 2008
Tesi di Nadia GiulianiDirettore del Master Pier Giuseppe Rossi
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MACERATA
Facoltà di Scienze della Formazione
Questa ricerca tratta di apprendimento collaborativo collocandolo nei processi reali economici.
La scelta del settore turistico mi ha permesso di riflettere in modo teorico sul project work ed è stata favorita dalla mia esperienza professionale in questo settore.
Attraverso l’apprendimento declinato in maniera collaborativa si è cercato di dimostrare l’occasione offerta alle Piccole e Medie Imprese turistiche europee di innovarsi in vista di un turismo europeo sostenibile e perciò responsabile.
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L’approfondimento preliminare dello spazio condiviso è condotto attraverso il concetto di “ba” e della spirale di SECI e introduce la nozione di learning organization.
L’individuazione dell’Unione Europea come soggetto rilevante per l’innovazione delle politiche turistiche mi ha consentito di porre l’accento sulle nozioni di longlife learning e di Tourism Learning Area attraverso l’esame di documenti UE.
A livello operativo e progettuale la discussione verterà su un case study finanziato dall’Unione Europea denominato Vocmat.
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Le conclusioni del lavoro riguarderanno la valutazione delle problematicità riferite a una
maggior diffusione di apprendimento collaborativo nel funzionamento reale del settore turistico ed
alcune possibili direzioni di lavoro per la diffusione di queste pratiche innovative.
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Secondo Nishida (1911) il “ba” è un luogo, uno spazio condiviso che serve da fondamento per la creazione della conoscenza. Nonaka e Konno teorizzarono successivamente (1998) che la conoscenza, che è intangibile, risiede nello spazio condiviso e se viene separata dal “ba”, si trasforma in semplice informazione, che è tangibile.
Il “ba” o spazio condiviso può essere:
fisico (il luogo di lavoro) mentale (esperienze condivise, ideali) virtuale (mail, videoconferenza)
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Nonaka e Konno concettualizzarono inoltre il processo circolare di creazione della conoscenza attraverso una spirale di interazioni tra conoscenza tacita ed esplicita composta da quattro processi di conversione:
Socialization Externalization Combination Internal izat ion
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Socialization , condivisione della conoscenza tacita tra individui che vivono nello stesso ambiente
Externalization, esplicitazione della conoscenza tacita in forme comprensibili agli altri
Combination, diffusione della conoscenza che si fa segnale digitale
Internalization, la nuova conoscenza diventa conoscenza tacita dell’entità collettiva
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La spirale di SECI, secondo Nonaka e Konno
Ai quattro processi della spirale corrispondono quattro tipi di “ba” :
Originating ba , luogo fisico di interazioni tra individui, ambito di conversione della conoscenza tacita
I nteractive ba in cui si generano i modelli comuni di conoscenza nell’interazione tra individui
Cyber ba, luogo di interazione in un mondo virtuale in cui la conoscenza preesistente e la nuova conoscenza
acquisita si diffondono attraverso le reti Exercising ba in cui ha luogo il processo di
conversione della conoscenza da esplicita a tacita ormai interiorizzata dalla collettività
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Con la rivoluzione dell’ICT, che ha pervaso ogni ambito, il cyber ba si compie nel web e attraverso il web 2.0 favorisce la learning organization.
Peter Senge (1990) definisce la learning organization come “organization … where people are continually
learning how to learn together” 1
realizzando il passaggio
dal paradigma industriale
a quello dell’apprendimento
1 Peter Senge “The Fifth Discipline: the Art and Practice of the Learning Organization”, New York 1990
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Paradigma industriale e dell’apprendimento secondo Maggioni
Secondo il “Tourism Learning Area Handbook” (Commissione Europea, 2006) , le Piccole e Medie Imprese (PMI) turistiche
debbono divenire learning organization in grado di trasformare l’apprendimento individuale organizzativo in
accrescimento della conoscenza dell’intera area
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In questo documento la Tourism Learning Area viene definita “a concept of a multi-stakeholder intersectoral,
problem solving approach aimed at improving SME1/micro-enterprise performance and human potential in the tourism
sector at the destination level”.
Infatti il turismo, che secondo la UNWTO2 è in costante crescita, soffre di cattiva immagine dovuta a scarsi livelli di
istruzione ed elevato turn-over.
Crescita del Turismo ricettivo secondo la UNWTO
1 SME Small Medium Enteprise
2 UNWTO United Nations World Tourism Organization
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Il concetto della tourism learning area vede il coinvolgimento di tutti gli stakeholder del settore, dagli enti
pubblici alle organizzazioni di apprendimento (tra cui le università) per generare circoli virtuosi tra le learning
organization, gli individui ed il territorio
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Il coordinamento di tutti gli stakeholder (ruota dinamica degli stakeholder),
grazie ad attività di circolazione della conoscenza (ruota dinamica
dell’apprendimento),
a condizione che vi sia un ambiente di lavoro favorevole (ruota dei fattori di competitività)
genera un meccanismo dinamico favorevole alla TLA
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TLA
Alcuni esempi di portali internet che realizzano il concetto della TLA nel quadro del programma europeo di lifelong learning denominato Leonardo da Vinci
http://www.worklearntogether.org/it/index.htm5
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Come case study si è analizzato il progetto di lifelong learning finanziato dal programma UE Leonardo da Vinci
denominato
VocMatVocational Management Training for the European Tourism Industry
SUSTAINABILITY DISSEMINATE
SHARING KNOWLEDGE DISTANCE TRAINING
Il progetto si suddivide in due fasi: la prima (VocMat 1) da Ottobre 2005 a Settembre 2007 ; stati
membri coinvolti Estonia, Islanda, Regno Unito; 4 moduli attivati la seconda (VocMat 2) da Novembre 2007 a Ottobre 2009; paesi
coinvolti Estonia, Italia, Malta, Regno Unito, Turchia e Comunità Autonoma della Catalogna; 5 moduli attivati
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Gli obiettivi del progetto VocMat sono:
analisi della domanda e dell’offerta di formazione a distanza nel campo del turismo sostenibile
sviluppo di strumenti adeguati di apprendimento a distanza diffusione di tali strumenti attraverso la creazione di
piattaforme di e-learning condivisione della conoscenza tra i partner del programma
Leonardo da Vinci sviluppo del turismo sostenibile
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Gli stakeholder coinvolti nella seconda fase del progetto (VocMat 2) tuttora in corso sono:
Centri di Apprendimento: Parnu College of Tartu University (Estonia) Sheffield Hallam University (UK) Sungurlu VTDA (Turkey) University of Florence (Italy) University of Girona (Catalonia) University of Malta
Enti Nazionali del Turismo: Tourist Board Training (UK – Applicant) Catalan Association of Tourist Offers (APTALC) Estonian Tourist Board Malta Tourism Society Tourism Management Institute (UK)
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Ruota dinamica degli stakeholder
La circolazione della conoscenza si compie attraverso due diverse piattaforme di e-learning :
o per VocMat 1 utilizzando l’LMS proprietario BlackBoard Academic Suitehttp://coursesites.blackboard.com/webapps/portal/frameset.jsp
o per VocMat 2 adottando l’LMS open source Moodlehttp://moodle.vocmat.com/
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Ruota dinamica dell’apprendimento
Dal VocMat Final Evaluation (Johnston 2007)
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In sintesi la valutazione di VocMat 1:
Risultati molto buoni delle partnership internazionali Le buone relazioni sviluppatesi tra le università e
l’industria hanno contribuito ad eliminare forti preconcetti
Chiara divisione dei task nei gruppi di lavoro
la mancanza di tempo è stata la principale ragione dell’abbandono dei percorsi di apprendimento
eccessivo carico di lavoro e poco tempo disponibile unito a qualche mancanza di supporto da parte dei tutor ritenuti figura fondamentale
scarso utilizzo dei forum attivati e delle chat;
si suggerisce di utilizzarli se esistono
delle buone ragioni 5
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Secondo O’Neill (2002)1 “fidarsi non significa mettersi in mano agli altri senza criterio ma credere, o non credere, per buone ragioni”.
1 Onora O’Neill “A Question of Trust ”, Cambridge 2002
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Cheche tipo di fiducia
Che tipo di fiducia?
Quale apertura?Qual’è la rete di inclusione e chi escludere?
Perché sentirsi danneggiati?
Nadia GiulianiMaster ODL 2007/2008
Macerata, 3 aprile 2009