Tesi di laurea di Anita Rizzo

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Scuola di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Corso di Laurea Triennale in Scienze Naturali Anita Rizzo Elaborato Finale “Studio e valorizzazione della collezione di varietà di Solanum tuberosum L. del Consorzio della Quarantina (Val d’Aveto, Liguria)” Relatore Ch.mo Prof. Mauro Mariotti Relatore Esterno Dott. Massimo Angelini

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“Studio e valorizzazione della collezione di varietà di Solanum tuberosum L. del Consorzio della Quarantina (Val d’Aveto, Liguria)” di Anita Rizzo Relatore Ch.mo Prof. Mauro Mariotti Relatore Esterno Dott. Massimo Angelini

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Scuola di Scienze Matematiche,Fisiche e Naturali

Corso di Laurea Triennale in Scienze Naturali

Anita Rizzo

Elaborato Finale

“Studio e valorizzazione della collezionedi varietà di Solanum tuberosum L.

del Consorzio della Quarantina(Val d’Aveto, Liguria)”

RelatoreCh.mo Prof. Mauro Mariotti

Relatore EsternoDott. Massimo Angelini

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Scuola di Scienze Matematiche, Fisiche e NaturaliCorso di Laurea Triennale in Scienze Naturali

Elaborato Finale

“Studio e valorizzazione della collezione di varietà di Solanum tuberosum L.

del Consorzio della Quarantina (Val d’Aveto, Liguria)”

Relatore CandidataCh.mo Prof. Mauro Mariotti Anita Rizzo matr. 3286571

Relatore EsternoDott. Massimo Angelini

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INDICE

1. PRIMA PARTE

■ LA PATATA (SOLANUM TUBEROSUM L. E AFFINI)• SISTEMATICA .................................................................................... 1• MORFOLOGIA ................................................................................... 3• BIOLOGIA RIPRODUTTIVA ............................................................. 6• ECOLOGIA ......................................................................................... 8• CARATTERI AGRONOMICI ............................................................. 9

■ ASPETTI STORICI• CIVILTA’ PRECOLOMBIANA......................................................... 12• L’INTRODUZIONE IN EUROPA E IN ITALIA .............................. 14• LA COLTIVAZIONE IN LIGURIA .................................................. 17

■ IL CAMPO-CATALOGO (OBIETTIVI)• IL SITO (LUOGO, CLIMA, TERRENO) ......................................... 18• LA COLLEZIONE (MATERIALI E METODI:

COLTIVAZIONE E CONSERVAZIONE) ........................................ 20

2. SECONDA PARTE

■ IL DESCRITTORE MORFOLOGICO DI SOLANUM TUBEROSUM L.• RACCOLTA E ORGANIZZAZIONE DATI (IL METODO DI

HUAMÁN E SUOI OBIETTIVI) ...................................................... 32• TRADUZIONE DEL DESCRITTORE E TAVOLE DEI COLORI .. 34

■ TABELLE• SCHEDE DESCRITTIVE (FOTOGRAFIE) ..................................... 65• CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE.............................................. 116

■ BIBLIOGRAFIA E IMMAGINI ................................................... 117

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1. PRIMA PARTE

■LAPATATA(SOLANUM TUBEROSUM L. E AFFINI)

• SISTEMATICA

«Il nome scientifico della patata è Solanum tuberosum L. Essa appartiene alla famiglia delle Solanaceae, classe delle Magnoliopsida (Angiosperme Dicotiledoni). Questa famiglia comprende circa 2000 specie prevalentemente americane, di cui circa 900 del genere Solanum.Tra gli altri generi di Solanaceae, parenti lontani della patata, troviamo piante utilizzate nell’alimentazione, come il peperone, il peperoncino, il pomodoro, la melanzana; nella medicina, come la belladonna, lo stramonio, il giusquiamo; nel giardinaggio, come la petunia; nell’industria, come il tabacco.»1

Molte di queste specie di Solanaceae sono note per l’elevato contenuto in alcaloidi. Una di queste, la solanina, tossina presente in alcune specie nel fusto, nelle foglie e nei frutti ancora acerbi, che scompare o si trasforma in altre sostanze, innocue o salutari, quando il frutto è maturo.«La solanina è presente anche nei tuberi quando inverdiscono per l’esposizione alla luce.»2

Si tratta di piante legnose (soprattutto ai Tropici) o erbacee, annue o perenni, con foglie spiralate o alterne, senza stipole. Alcuni importanti caratteri anatomici consistono nella presenza costante di fasci bicollaterali, di cristalli di ossalato di calcio in forma di piccoli granuli (sabbia), e nell’assenza di tessuti secretori interni. Le infiorescenze sono normalmente cime bipare o unipare elicoidali, ma sono frequenti anche i fiori solitari. I fiori, ermafroditi, sono attinomorfi o debolmente zigomorfi e sono costituiti da un calice di 5 sepali, saldati o quasi liberi, con tendenza a diventare accrescente o aderente al frutto, da una corolla gamopetala, anch’essa pentamera, a coppa o a tubo, da un androceo con 5 stami inseriti nel tubo corollino, da un ovario supero biloculare formato da 2 carpelli e sormontato da un unico stilo con stimma bilobo o bifido.«Il genere Solanum è stato da sempre diviso in un certo numero di sottogeneri. In passato, sono stati separati come generi distinti alcuni gruppi di specie per esempio Solanum lycopersicum L. (il pomodoro, specie descritta già da Linneo) che era diventato per Miller

1 Año Internacional de la Papa 2008 Tesoro Enterrado: p. 22 Dellepiane S., Zefelippo M., 2003: p. 2

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Lycopersicon esculentum, appartenente al genere Lycopersicon affine ma distinto rispetto a Solanum.Tuttavia, recenti studi filogenetici su queste specie hanno riportato il pomodoro nell’ambito del genere Solanum e mantenendo la distinzione solo eventualmente come sottogenere (sezione Lycopersicon del genere Solanum). Una sorte simile è toccata ad altri tre generi: Cyphomandria, Normania e Triguera. È importante rilevare che queste variazioni sono ancora oggi oggetto di dibattito aperto tra gli studiosi.»3

Classificazione scientifica:

Dominio EukaryotaRegno PlantaeDivisione MagnoliophytaClasse MagnoliopsidaOrdine SolanalesFamiglia SolanaceaeGenere SolanumSpecie tuberosum

3 Wikipedia: it.wikipedia.org/wiki/Solanum

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• MORFOLOGIA

«La patata è una pianta erbacea perenne con portamento eretto, ma con fusti che tendono a piegarsi al suolo alla fine del ciclo annuale.»4

La parte aerea della pianta è costituita da due o più fusti, tanti quante sono le gemme che si sono sviluppate sul tubero seminato. I fusti possono essere angolosi, fistolosi, ingrossati ai nodi, di variaaltezza e colore (dal verde, al bruno, al viola). Durante i primi stadi dello sviluppo, hanno un portamento eretto e sono alti da 60 a 150 cm; raggiunta la maturità, assumono un portamento prostrato, diventano stoloniferi e ingialliscono.La pianta è dotata di stoloni, tuberi e radici fascicolate.Le foglie sono composte, imparipennate con 5-9 foglioline di diversa grandezza, generalmente glabre di sopra e pelose inferiormente. I margini possono essere lisci o seghettati. Si inseriscono sullo stelo principale alternatamente

Figura 1: (a) pianta di patata e (b) foglia composta.

«I fiori pentameri ermafroditi, con corolla campanulata da bianca a viola e stami gialli, sono riuniti in un’infiorescenza a corimbo portata in posizione terminale; l’impollinazione è affidata soprattutto agli insetti (entomofila).Il fiore della patata ha la struttura tipica di quello delle Solanacee. La formula fiorale è *K (5), [C (5), A 5], G (2) e corrisponde a un fiore attinomorfo con calice di 5 sepali saldati tra loro, una corolla gamopetala di 5 petali, un androceo con 5 stami saldati al tubo della corolla (epicorollini) e un gineceo con ovario supero, biloculare, formato dalla saldatura

4 Año Internacional de la Papa 2008 Tesoro Enterrado: p. 3

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di due carpelli e sormontato da un unico stilo con stigma bilobo. Il colore della corolla varia da bianco a violetto.»5 La fioritura e la successiva fruttificazione dipendono dalle condizioni climatiche (luce, temperatura, umidità, altitudine, qualità del terreno) e dalle caratteristiche varietali. Alcune varietà di patata sono sterili, prive di organi riproduttivi; altre emettono i boccioli floreali, ma questi cadono prima di schiudersi; altre fioriscono normalmente e portano i frutti a maturazione.

Figure 2: (a) e (b) fiori di diverse varietà di patata

«Il tubero, la parte commestibile della pianta, non è una radice, ma una parte ipogea modificata del fusto che immagazzina riserve energetiche e produce gemme in grado di germogliare dando vita a nuove piante»6.L’apparato radicale della patata è fascicolato e molto sviluppato: in condizioni ottimali, può raggiungere i due metri di profondità, anche se la maggior parte è concentrata nei primi strati superficiali del terreno. «La tuberizzazione (o tuberificazione) è favorita dall’assenza di luce, dalla temperatura e dall’umidità del suolo. L’accorciarsi del giorno, le basse temperature notturne e l’aumentare dell’umidità, infatti, stimolano gli stoloni a produrre una maggiore quantità di citochinine, ormoni vegetali che favoriscono la divisione cellulare.»7 Il tubero, già all’inizio della formazione, diventa l’organo meristematico e di riserva principale e la crescita di tutti gli altri organi rallenta considerevolmente.Il tubero, di forma irregolare, tondeggiante o allungata, presenta una zona apicale (corona) dove sono inserite nuove gemme e, all’opposto, una zona ombelicale, punto di attacco dello stolone. Inoltre, si distingue una parte dorsale, più o meno convessa, e una parte ventrale, più o meno appiattita. Le gemme più vigorose sono concentrate sulla corona e disposte a

5 Año Internacional de la Papa 2008 Tesoro Enterrado: p. 46 Ibid.: p. 57 Wikipedia: it.wikipedia.org/wiki/Solanum_tuberosum

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spirale sulla superficie. Quando alcune gemme vengono soppresse, se ne sviluppano altre con vigoria inferiore. Dal punto di vista agronomico le varietà di patata sono classificate per destinazione (consumo, industria), caratteristiche dei tuberi (forma, colore e aspetto della buccia, colore della pasta) e durata del ciclo (breve, medio, lungo), normalmente compreso fra i 100 e i 150 giorni. «In sezione trasversale, i tuberi della patata presentano uno strato esterno più o meno sottile formato da tre tessuti: il sughero, il fellogeno e il felloderma o parenchima corticale. Quest’ultimo strato, chiamato comunemente “buccia”, può avere diverse colorazioni (giallognola, rossa, viola, quasi nera).»8 Gli “occhi” presenti sulla buccia sono strutture dalle quali si originano delle gemme che rimangono dormienti durante lo sviluppo del tubero, ma che possono originare nuovi steli. «La parte centrale del tubero è costituita da abbondante parenchima di riserva, ricchissimo d’amido (parenchima amilifero); il colore di questa parte varia generalmente dal bianco al giallo, ma può avere anche evidenti screziature viola o di altro colore.»9

Figura 3: tubero della varietà Majestic

«Il frutto è una bacca sferica, carnosa, dapprima verde e poi scura a maturità, contenente circa 100 piccoli semi, tondi e appiattiti.»10 A causa dell’alta quantità dell’alcaloide tossico solanina contenuta al loro interno, i frutti della patata non sono commestibili.

Figura 4: bacche di varietà peruviana di patata

8 Año Internacional de la Papa 2008 Tesoro Enterrado: p. 59 Ibid.10 Ibid.: p. 3

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• BIOLOGIA RIPRODUTTIVA

Durante il ciclo colturale della patata, si distinguono le seguenti fasi vegetative: germogliazione ed emergenza, accrescimento, fioritura, ingrossamento e maturazione dei tuberi (o tuberizzazione).Ogni fase vegetativa ha esigenze climatiche, idriche e nutrizionali differenti; se queste non sono soddisfatte, lo sviluppo vegetativo della pianta e la successiva produzione possono essere compromessi.«Per la fase di EMERGENZA, è determinante la temperatura del suolo: quando è di 3-4°C i tuberi restano fermi, in riposo vegetativo; quando sale a 8-10°C inizia la germogliazione. In questa fase i ritorni di freddo sono pericolosi poiché una brinata potrebbe compromettere lo sviluppo della coltura.»11

La GERMOGLIAZIONE può essere anche provocata prima dell’interramento, mettendo i tuberi stratificati in cassette in ambiente con temperatura di 8-14 °C, con luminosità diffusa (pregermogliazione). I germogli che si formano devono essere corti (2 cm circa), tozzi e verdi.

Figure 5: (a) e (b) germogliazione in cassette

Dalla germogliazione si originano steli che nelle prime fasi rimangono collegati tra loro attraverso il tubero che li ha generati; successivamente ogni stelo emette radici avventizie e diventa indipendente dagli altri. Nel loro insieme, più steli assumono aspetto cespitoso e raggiungono un’altezza variabile tra 30 e 90 cm, a seconda della varietà e delle condizioni pedoclimatiche e colturali. Questa fase è definita ACCRESCIMENTO.«Altra fase delicata è la FIORITURA che avviene 50-60 giorni dopo l’emergenza.

11 Dellepiane S., Zefelippo M., 2003: p. 2

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Poco prima della comparsa dei boccioli floreali, inizia l’ingrossamento della parte terminale dello stolone e la formazione dei tuberi: in questa fase, le carenze idriche e nutrizionali possono ripercuotersi negativamente sulla produzione.»12

Questa fase, detta anche TUBERIZZAZIONE, comincia per tutti i rizomi contemporaneamente: nella parte distale di ogni stolone si formano i tuberi dove vengono accumulate sostanze di riserva.Questa fase, di maturazione, inizia con il graduale ingiallimento delle foglie e dei fusti e si conclude con il disseccamento della parte sotterranea della pianta. Nello stesso tempo, la buccia dei tuberi tende a indurirsi per la formazione di uno strato esterno suberificato e a staccarsi sempre più difficilmente dalla polpa.La raccolta dev’essere fatta quando i tuberi sono maturi.

12 Dellepiane S., Zefelippo M., 2003: p. 2

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• ECOLOGIA

La patata è una specie adatta alla zona climatica temperato-fredda: le aree più adatte alla pataticoltura sono le grandi pianure dell’Europa centro-settentrionale; in Italia, aree favorevoli sono quelle montane nelle regioni alpina, prealpina e appenninica. In queste condizioni la patata ha un ciclo primaverile-estivo. Solo nell’Italia meridionale (e nelle zone più calde) si pianta in autunno per raccoglierne la produzione in primavera. La patata è quindi facilmente adattabile a diversi climi e terreni. La temperatura ottimale per la germogliazione è di 14-16°C.Temperature inferiori a 2°C compromettono la sopravvivenza delle piante. I tuberi congelano a -2°C e sono temibili i ritorni di freddo primaverili.La temperatura ottimale per la maturazione è di 18-20°C.Le alte temperature, prossime o superiori ai 30°C, riducono fortemente l’assimilazione, impediscono l’accumulo dei carboidrati nel tubero, con diminuzione del peso specifico.La pianta ha bisogno, in ogni fase biologica, di una sufficiente quantità di acqua. Le esigenze idriche si attenuano in prossimità della maturazione. La patata teme molto gli eccessi di umidità e il conseguente ristagno idrico che favorisce lo sviluppo di malattie crittogamiche, causa il cattivo funzionamento delle radici e l’irregolare sviluppo dei tuberi. L’alternanza di periodi piovosi e siccitosi porta gravi deformazioni ai tuberi. È consigliabile disporre di impianti d’irrigazione.«La coltivazione della patata necessita di terreni che non siano di ostacolo per lo sviluppo dei tuberi: i più adatti sono quelli sciolti e moderatamente acidi.»13

Ideali sono i terreni silicei o siliceo-argillosi, leggermente acidi, leggeri, sciolti, permeabili, profondi. La patata si adatta anche ai terreni a grana piuttosto fina, purché ben strutturati e ben drenanti. In terreni argillosi, la raccolta dei tuberi è più difficile e la loro qualità è inferiore (forma irregolare, buccia ruvida e scura). La patata rifugge dai terreni alcalini. Importante è la dotazione di sostanza organica e la fertilità dei terreni, perché regola la capacità idrica del suolo e gli scambi nel terreno. I nostri terreni, per esempio, presentano in media elevate dotazioni di sostanza organica, ma il limite più evidente è la profondità del suolo, in alcune zone così scarsa da compromettere lo sviluppo delle radici.«Il potassio e l’azoto sono elementi fondamentali per la coltura: il primo influisce positivamente sul metabolismo dell’azoto, sulla serbevolezza dei tuberi e sulla resistenza della pianta alle malattie mentre il secondo condiziona la quantità della produzione e lo sviluppo vegetativo della pianta.»14 Altro elemento importante, solitamente presente nei nostri terreni in misura sufficiente, è il fosforo che favorisce la formazione e l’ingrossamento di tuberi e le loro caratteristiche organolettiche.

13 Dellepiane S., Zefelippo M., 2003: p. 314 Ibid.: p. 5

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• CARATTERI AGRONOMICI

Una corretta ROTAZIONE DELLE COLTURE è indispensabile per la preparazione e la rigenerazione della terra, per il controllo di parassiti e virosi e per ottimizzare la produzione.«Nella rotazione colturale la patata occupa lo spazio di una coltura da rinnovo. Non deve ritornare sullo stesso terreno possibilmente prima di due o tre anni e si consiglia l’avvicendamento con altre colture sarchiate, anche orticole, purché non siano solanacee, o con cereali autunno-vernini.L’avvicendamento colturale è indispensabile per limitare l’accumulo nel terreno di fattori inibenti la coltivazione e di pericolosi impoverimenti nutrizionali. Questa pratica agronomica è importante anche per il contenimento delle erbe infestanti.Tra le colture che dovrebbero precedere la patata ricordiamo: i cereali autunno-vernini, le colture da sovescio, i prati annuali ricchi di leguminose, le leguminose da granella, la coltura intercalare dopo il cereale. Tra le colture che seguono le patate bisogna dare la precedenza all’orzo, al triticale, alle colture intercalari e a quelle da sovescio che coprono rapidamente il terreno durante l’inverno e prevengono la perdita dei nitrati per lisciviazione.Anche la coltivazione contemporanea di più specie, può favorire la coltura delle patate: in particolare con fagioli, finocchi, cavoli, piselli e fave.»15

Alcuni dei principali fattori limitanti la produzione di patate sono le malerbe, gli elateridi, gli afidi, la dorifora e la peronospora. Il contenimento delle MALERBE può essere efficace, ovviamente, operando una corretta gestione agronomica, quali rotazioni, lavorazioni del terreno, sovesci, irrigazioni, eccetera Per quanto riguarda gli ELATERIDI (famiglia di coleotteri cosmopoliti), è consigliabile non fare seguire la patata ad un prato o ad una coltura poliennale o ad altra coltura che abbia subito evidenti danni da parte di questi animali. «Questi insetti risultano dannosi allo stadio di larva e sono chiamati “ferretti” a causa della rigidità e del colore giallo-aranciato che ricorda quello del filo di ferro ossidato. Si nutrono di parti vegetali che crescono nel suolo, causando erosioni dell’apparato radicale, fori e gallerie a livello del colletto e degli organi ipogei.»16

È buona norma evitare terreni in cui l’umidità è permanente anche in estate, soprattutto a livello dei tuberi; ovviamente i terreni mal irrigati sono maggiormente predisposti all’attacco di quest’insetto: sono da evitare forti e ristagnati bagnature.In caso di attacco precoce, ridurre le irrigazioni può spingere l’insetto verso zone più profonde ed umide; pertanto evitare irrigazioni vicino alla raccolta, che possono favorirne la risalita. Gli attacchi nei terreni non irrigati si verificano prevalentemente in

15 Dellepiane S., Zefelippo M., 2003: p. 516 Ibid.: p. 21

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primavera od in autunno perché questi insetti nelle altre stagioni, migrano negli strati più profondi del terreno per ripararsi dal freddo e dalla siccità. Tra i nemici naturali, oltre alle talpe, ai sorcidi, ai rospi, ai carabidi e a uccelli come i corvi o gli storni, si contano anche i gallinacei che, quando è possibile, conviene lasciare liberi sulle aree infestate. Gli AFIDI in genere (Myzus persicae Sulzer, 1776; Macrosiphum euphorbiae L. 1758; Aphis nasturtii Kaltenbach, 1843; Aulacorthum solani Kaltenbach, 1843; Aphis fabae Scopoli, 1763) sono raramente un problema per la coltivazione della patata, infatti lo sviluppo di questi insetti è contrastato dalla presenza nell’ambiente di coccinellidi o altri predatori o parassiti in grado di controllarli. Inoltre, con l’aumentare dell’altitudine, la loro presenza diminuisce.«La DORIFORA (Leptinotarsa decemlineata Say, 1824) sverna nel terreno allo stadio di adulto, ad una profondità di 6-20 cm, e fuoriesce in primavera in un periodo spesso corrispondente all’emergenza della coltura. Sia le larve, sia gli adulti, si nutrono dell’intera parte aerea della pianta. In relazione all’andamento climatico si possono avere da una a tre generazioni. La dorifora causa gravi danni che vanno da danneggiamenti di foglie, fiori e frutti fino allo scheletrimento dell’intera pianta; nella patata la resa in tuberi può essere considerevolmente ridotta quando si ha una percentuale notevole di foglie mangiate.Un’ottima difesa è rappresentata dall’alternanza delle file di patata con quelle di fagioli nani o altre leguminose.»17

Inoltre sarebbe opportuno: effettuare la coltura ad almeno 700 m di distanza da zone su cui siano state coltivate patate l’anno precedente; distruggere, dopo la raccolta, tutti i residui colturali evitando di lasciare tuberi nel terreno; distribuire macerato di ortica, o fertilizzanti a base di alghe, non appena si differenziano le foglie, al fine di stimolare la crescita delle piante; raccogliere meccanicamente o manualmente gli adulti.La lotta microbiologica è concentrata sull’utilizzo del Bacillus thuringiensis Berliner, 1915, un batterio sporigeno. Il rame utilizzato per il controllo della peronospora pare renda meno appetibile la pianta alla dorifora. Vale la pena ricordare alcune macchine trainate o portate che aspirano gli insetti dalla coltura senza danneggiarla.La PERONOSPORA (Phytophtora infestans (Mont.) de Bary) è un microrganismo appartenente alla classe degli Oomycetes che colpisce in particolare le piante della famiglia delle Solanacee. «Provoca inizialmente macchie clorotiche sulle foglie; successivamente i tessuti imbruniscono e marciscono. Se le condizioni ambientali restano favorevoli allo sviluppo del patogeno, sulla pagina inferiore delle foglie, in corrispondenza delle aree interessate dalla malattia, si sviluppa una caratteristica muffetta biancastra. Le macchie, invece, necrotizzano se il tasso di umidità nell’ambiente dopo l’infezione si abbassa.

17 Dellepiane S., Zefelippo M., 2003: p. 20

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I fusti infetti in corrispondenza delle lesioni perdono consistenza, si ripiegano e si spezzano, determinando il disseccamento della parte distale della pianta.All’inizio, sui tuberi, si presentano delle maculature superficiali, depresse, di colore grigio bluastro. Successivamente, le lesioni si approfondiscono fino a interessare i tessuti sottostanti che degenerano assumendo una colorazione marrone e una consistenza spugnosa.»18

Questa patologia è sensibile soprattutto al rame, e pertanto è il prodotto più utilizzato in agricoltura biologica, inoltre possono essere utilizzati la propoli e i sali di potassio.L’azione del rame è preventiva. Dopo ogni pioggia o rugiada o elevata umidità è necessario intervenire con un trattamento, tanto che nelle zone particolarmente umide o piovose si eseguono trattamenti a calendario a distanza di 7-10 giorni l’uno dall’altro.

18 Dellepiane S., Zefelippo M., 2003: p. 12

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■ASPETTISTORICI

• CIVILTÁ PRECOLOMBIANA

«La storia della patata inizia 8000 anni fa, sulla cordigliera delle Ande, vicino al lago Titicaca, tra Bolivia e Perù, a 3800 metri sul livello del mare. La regione del lago Titicaca è tuttora una delle zone del continente americano più ricche di specie di patate selvatiche. Le popolazioni di cacciatori e coltivatori, che popolavano il Sud America da 7000 anni, iniziarono l’addomesticamento delle piante selvatiche di patata. L’addomesticamento, a partire dalle specie selvatiche, è consistito nella selezione di caratteri utili all’uomo tra cui: colore, forma e dimensione dei tuberi, riduzione del contenuto di sostanze tossiche e amare.»19

Nel 1492 gli Inca che vivevano sugli altopiani andini coltivavano più di 3000 varietà di patate.La biodiversità era sinonimo di successo: se un anno in una zona qualcosa andava male, c’era sempre una varietà che poteva salvarli.Gli Inca svilupparono una patata diversa per i diversi tipi di ambiente, l’esatto contrario di quello che si fa oggi (una sola patata per tutti gli ambienti).Il Chuño è il prodotto tradizionale delle popolazioni andine per conservare e trasportare le patate.

Figura 6: prodotto tradizionale andino (Chuño)

19 Año Internacional de la Papa 2008 Tesoro Enterrado: p. 9

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Sono patate disidratate: il Chuño bianco è quello più pregiato ed è senza buccia mentre il nero è con la buccia.Il processo atto alla formazione di questo prodotto consiste nell’esporre le patate alle temperature gelide notturne e all’aria secca e al sole del giorno. Durante il periodo di esposizione, sono calpestate per rimuovere rapidamente la buccia e l’acqua. Il chuño blanco è idratato in acqua e poi ancora disidratato all’aria. Questo metodo facilita il trasporto delle patate da una zona all’altra per il commercio tra i popoli nomadi, poiché il peso viene ridotto notevolmente. Durano anche 7 o 8 anni.La probabile ibridazione con specie cilene, non legate al ciclo brevidiurno, (che quindi maturano nella prima estate) ed inoltre a ciclo breve (da 40 a 80 giorni dalla semina, contro gli otto mesi della patata degli altopiani) permise di ottenere la patata a tutti nota, che si è diffusa in buona parte del mondo.Contrariamente a quanto accaduto ad altre colture di larga espansione provenienti dal Nuovo Mondo e in seguito diffuse, con tempi e modi diversi per tutto il globo, (quali per esempio il pomodoro o il mais), la patata raggiunse un certo successo solo in America del Nord ed in Europa; per contro non fu accolta in Cina, Giappone e in tutta l’area islamica.Vengono generalmente riconosciute sette specie diverse di patate coltivate, tutte molto simili nella parte aerea della pianta e molto diverse nella parte sotterranea, più interessata dalla selezione agronomica.Particolare importanza hanno le varietà di Solanum tuberosum coltivate nei paesi d’origine, indicate come patate native. Le varietà di patate in Perù possono essere classificate per le loro origini native e moderne, queste ultime conosciute come migliorate o bianche. Le native sono chiamate anche primitive o indigene e si seminano nella sierra, in comunità contadine localizzate a partire dai 3000 metri di quota.Fra le varietà più importanti possiamo menzionare: Amarilla Tumbay, Amarilla del Centro, Huayro, Huamantanga, Ccompis, Huagalina, Peruanita, Yana imilla e Sana imilla.

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• L’INTRODUZIONE IN EUROPA E IN ITALIA

«Le patate arrivarono in Europa dopo l’invasione e la violenta conquista delle terre degli Inca da parte dei conquistatori spagnoli (1532-1572).Nel 1563 venivano già coltivate nelle Canarie e a Siviglia; da qui saranno poi introdotte in Italia (1584) e quindi, nel centro Europa. Nello stesso periodo, per altre strade, giunsero anche nelle isole britanniche attraverso le spedizioni di Francis Drake in Cile (1578) e di Walter Raleigh in Virginia (1584).»20

La loro introduzione in Italia passò attraverso Genova: sembra che l’artefice di questo evento sia stato il carmelitano Nicolò Doria, giunto nel 1584 dalla Spagna a Genova.«Se la prima introduzione risale al tardo Cinquecento, la vera diffusione delle patate, in Liguria e nel resto dell’Italia, avvenne a partire dalla seconda metà del ‘700, come alternativa al frumento per gli anni di carestia.»21 Il fatto che siano passati quasi duecento anni dal loro arrivo alla loro affermazione nei campi, è spiegato considerando la diffidenza per una pianta ignota che ha fiori simili a quelli della velenosa erba morella (Solanum nigrum L.). Il superamento dei timori popolari avvenne di fronte alla necessità di affrontare tempi di carestia alla fine del Seicento; «per questo scopo, nessun prodotto si rivelò mai tanto provvidenziale quanto le patate che, a parità di terreno impiegato, generalmente rendono il doppio del granoturco e ancora di più rispetto al frumento e ai legumi.»22

A Genova, si cominciò a parlare pubblicamente delle patate nel 1779; in questa stessa data iniziarono le semine e la prima varietà ad esser coltivata sembra sia stata la Yam, una patata giunta dall’Inghilterra.«Grazie al lavoro di persuasione e istruzione dei contadini fatto da alcuni parroci, primo fra tutti Michele Dondero di Roccatagliata, a poco a poco le patate entrarono a far parte delle consuetudini colturali e nel paesaggio agrario del Genovesato. Nel 1792, a Varese Ligure la loro coltura era considerata ormai universale, con uno spaccio non indifferente.»23 Nel 1796 le patate venivano coltivate in buona parte dell’entroterra di Chiavari e le ricette dedicate a esse si moltiplicavano.Michele Dondero è dunque considerato il pioniere dell’introduzione della patata nel Genovesato.Egli provò a introdurre altre nuove colture: il topinambur, il miglio d’Africa, il rafano cinese, l’orzo di Siberia, la radice d’abbondanza; sperimentò l’allevamento razionale delle api e dei conigli da pelo, e la realizzazione di prati artificiali con lupinella e trifoglio.«Dopo un primo periodo di sperimentazione, a partire dai primi anni dell’Ottocento, la

20 Angelini M., 2008: p. 521 Ibid.: p. 722 Ibid.23 Ibid.: p. 8

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nuova coltura acquistò un peso considerevole nell’economia delle valli interne.»24 Sul versante del mare, la patata rimase una coltura marginale e solo un ripiego alla penuria di grano; al contrario ci fu un’elevata diffusione sui monti.«Gli anni 1845 e 1846, quando la peronospora distrusse buona parte dei raccolti in Irlanda, causando una grave carestia e lo sterminio per fame, e si diffuse nell’Europa occidentale, segnarono l’inizio della moderna ricerca di selezioni più resistenti alle malattie e più produttive.»25

In Francia, Germania e Inghilterra, per incrocio si selezionò un numero sempre crescente di varietà.In Italia, la prima selezione ottenuta per incrocio fu la San Michele.«Nel 1893 Alessandro Garelli introdusse in Italia le patate cosiddette “di gran reddito”; è a partire da questa data che i comizi agrari e, più tardi, le cattedre ambulanti di agricoltura del Genovesato cercarono di incoraggiare i contadini delle valli interne ad abbandonare le varietà locali.»26

Nei primi anni del Novecento, si arrivò a seminare varietà capaci di produzioni fino a 1000 quintali per ettaro! «Tuttavia, nonostante la differente produttività e la propaganda, le varietà straniere penetravano a fatica, a differenza di alcune nostrane che, soprattutto dopo il 1910, fecero la loro comparsa sul mercato ligure: la Bianca di Como, la Quarantina Gialla di Entraque, la Matilde e la Cinquantina di Chioggia.»27 Solo negli anni ‘30 iniziò la massiccia introduzione di varietà straniere. In questi anni, mancando un metodo condiviso di classificazione, la confusione divenne massima: ogni regione aveva le proprie “quarantine”, “cinquantine”, “bianche”, “rosse”, “precoci” e “tardive”, benché i nomi diversi spesso si riferissero a un’unica varietà.I consorzi agrari e i centri di moltiplicazione delle patate da semina (Ce.Mo.Pa) aperti tra il 1938 e il 1971 furono i principali veicoli di queste introduzioni.Nell’immediato dopoguerra, insieme alle selezioni straniere, arrivò in Italia anche la dorifora, mai entrata prima nel nostro paese, un po’ per la scarsa diffusione di varietà straniere e più tardi per il rigido proibizionismo che ne ostacolava l’ingresso a favore delle “autarchiche” varietà nostrane.«Con l’arrivo del 1960 la produzione delle varietà locali precipitò; erano caratterizzate da un elevato grado di ambientamento al clima e al territorio, ma ormai poco produttive.»28 Nel 1966 la principale varietà locale ancora coltivata in misura apprezzabile nella regione era la Quarantina Bianca (chiamata anche Quarantina Genovese o Bianca di Torriglia).

24 Angelini M., 2008: p. 1325 Ibid.: p. 1426 Ibid.: p. 1527 Ibid.: p. 1628 Ibid.: p. 18

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Le ragioni del mercato e l’elevata qualità della semente straniera provocarono la rottura del tradizionale circuito di scambio con il quale si mantenevano produttive le patate nostrane, che venivano messe sempre più ai margini di un mercato che voleva patate di buccia chiara liscia e senza occhi, pasta gialla, forma ovale o tonda-ovale, resa elevata, buone caratteristiche di adattabilità in cucina. Questa è la direzione nella quale, per tutto il Novecento, spingerà la selezione varietale.

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• LA COLTIVAZIONE IN LIGURIA

«Particolare importanza rivestono le varietà locali di patata, spesso limitate ad aree particolarmente ristrette e a rischio di scomparsa.Nel Genovesato è stata nuovamente diffusa la patata Quarantina Bianca prodotta tradizionalmente nell’area corrispondente pressappoco a quella di diffusione della “lingua Genovese” dalla Valle Stura alla Val d’Aveto, sopra i 300 metri, e, in alcune valli, corrispondente anche al territorio dello scambio matrimoniale: passando da un versante all’altro dei monti, le donne portavano con sé la lingua madre e a volte anche le varietà orticole di casa. Altre varietà genovesi, ormai rare, sono la Quarantina Prugnona, la Cannellina Nera, la Giana Riunda, la Cabannese e la Morella.Il 13 aprile 2000, venti produttori hanno costituito il Consorzio di tutela della Quarantina Bianca Genovese (oggi associazione Consorzio della Quarantina), organismo volontario al quale può aderire chi, per mestiere o piacere, coltiva la terra nel Genovesato e della fascia montana immediatamente circostante. Il Consorzio ha la sede legale a Torriglia e quella operativa a Genova.Al di là dell’uso di varietà locali, la coltivazione della patata è tradizionale su gran parte dell’Appennino ligure, in particolare in alcune località come Calice al Cornoviglio e Pignone nello Spezzino.»29

«Ci sono ottimi motivi per mantenere in vita e per incoraggiare la produzione di quelle varietà meno produttive che sono state conservate e riprodotte dai coltivatori nel corso del tempo e bene adattate a un luogo; alcuni tra questi sono: le buone caratteristiche di adattamento e resistenza, la possibilità di riproduzione in autonomia senza dovere ricomprare il seme ogni anno, la riconoscibilità sul mercato locale che le rende più desiderabili per alcune fasce di consumatori e quindi più redditizie per chi le coltiva. »30Queste varietà inoltre, sono anche elementi di biodiversità, e possono servire ai coltivatori per mantenere in vita la terra delle aree economicamente marginali e di montagna, senza patire la concorrenza dell’agricoltura industrializzata. Perciò sono preziosamente adatte all’agricoltura praticata in Liguria, dove la terra, spesso rara, povera e pietrosa, è poco produttiva ed è adagiata su terrazze strette.

29 Año Internacional de la Papa 2008 Tesoro Enterrado: p. 2430 Angelini M., 2008: p. 49

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■ILCAMPO-CATALOGO(OBIETTIVI)

• IL SITO (LUOGO, CLIMA, TERRENO)La collezione varietale analizzata si trova poco sopra Rezzoàglio, un comune italiano situato nella Val d’Aveto, una vallata situata tra le regioni Liguria ed Emilia-Romagna, inserita tra le province di Genova e Piacenza. «La valle è attraversata dal torrente omonimo, tributario della Trebbia a cui si unisce nel comune piacentino di Corte Brugnatella, in località Confiente.»31 In essa sono presenti i due comuni di Rezzoaglio e Santo Stefano d’Aveto, appartenenti alla provincia di Genova.

Figure 7: Val d’Aveto

31 Wikipedia: it.wikipedia.org/wiki/Val_d’Aveto

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«L’Appennino ligure, che comprende questa valle, si può considerare una cerniera tra la regione fitogeografica medioeuropea e quella mediterranea, il cui confine corre proprio lungo la dorsale appenninica. Oltre a ciò questa catena montuosa rappresenta il raccordo tra le Alpi e l’Appennino Peninsulare. Questa particolare condizione rende possibile la presenza nella stessa area di specie botaniche caratteristiche dei diversi ambienti con cui l’Appennino ligure confina.La Val d’Aveto, grazie alle sue caratteristiche climatiche, geografiche e geologiche, annovera un numero di specie vegetali molto elevato; di fondamentale importanza è il notevole gradiente altitudinale, che va dai circa 350 metri della confluenza con il fiume Trebbia fino ai 1804 m della vetta del monte Maggiorasca, e la vicinanza con il mare propria della parte più meridionale della valle.»32 Dal punto di vista faunistico, oltre ai classici animali da allevamento e da cortile, abitano la valle molte specie selvatiche, invertebrati e vertebrati. «Il clima della parte ligure, sebbene la valle si trovi all’interno degli Appennini, ha caratteristiche che si avvicinano più a quelle alpine. La neve può infatti iniziare a cadere già da fine settembre e terminare le sue precipitazioni anche a giugno.»33 Nel mese più freddo (gennaio) si trova una media di 0°C, mentre nel mese più caldo (luglio) una media di 18°C. I terreni protagonisti del campo-catalogo di Villa Rocca sono sciolti, silicei, permeabili, moderatamente acidi e abbastanza profondi. Sono inoltre ricchi di sostanze organiche e di elementi come il potassio, l’azoto e il fosforo.Il terreno che comprende la coltivazione è di circa 400 metri quadrati; è esposto a nord-est ed è abbondantemente soleggiato durante il giorno.

32 Wikipedia: it.wikipedia.org/wiki/Val_d’Aveto33 Ibid.

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• LA COLLEZIONE (MATERIALI E METODI: COLTIVAZIONE E CONSERVAZIONE)

La collezione appartiene al Consorzio della Quarantina – Associazione per la terra e la cultura rurale ed è stata costituita nel 2008 in occasione della proclamazione da parte della FAO dell’Anno Internazionale della Patata. La provenienza dei tuberi è assai varia, tuttavia la maggior parte di essi è stata ceduta al Consorzio da enti europei che si occupano di conservazione di risorse genetiche agrarie. La prima riproduzione in loco è avvenuta nel 2009.Responsabile della collezione è Fabrizio Bottari, che a Villa Rocca di Rezzoaglio conduce assieme alla moglie Nadia e alla figlia Anita un’azienda agricola a carattere familiare.Fabrizio Bottari non si limita a riprodurre la collezione di anno in anno; nel periodo invernale, infatti, si occupa di reperire varietà mancanti per arricchirla e di sostituire quelle eventualmente degenerate procurandosi nuovi tuberi seme sani.Attualmente nel campo-catalogo sono presenti oltre 300 varietà di patate provenienti da Sud America, Francia, Germania, Inghilterra, Irlanda, Italia, Scozia, Svizzera e molti altri Paesi. Per la maggior parte si tratta di varietà tradizionali, cioè coltivate in una determinata area da molto tempo ma non databili con precisione; sono presenti nella collezione anche le principali varietà europee selezionate tra il XVIII e la prima metà del XX secolo.La collezione è anche uno strumento didattico del Parco Regionale dell’Aveto, grazie al sostegno del quale vengono allestite ogni anno alcune esposizioni che consentono di ricostruire in un modo originale e inconsueto la storia della diffusione della patata dall’America Meridionale al Vecchio Continente e di approfondire alcuni aspetti legati alla selezione varietale, alle tecniche di coltivazione e ad altri argomenti correlati.

Di seguito sono riportate le fasi principali della coltivazione riguardante il campo-catalogo.La prima fase avviene in magazzino e riguarda la pregermogliazione. Alla fine di febbraio tutto il raccolto dell’anno precedente viene estratto dai sacchetti e sottoposto ad attento esame: sono allontanati tutti i tuberi che presentano segni di marcescenza o altri difetti. I restanti vengono disposti ordinatamente in cassette basse che successivamente sono appilate davanti alle finestre del magazzino in modo da prendere luce durante il giorno. Questo accorgimento favorisce il risveglio e la germogliazione dei tuberi.Alla fine di aprile le patate sono tutte germogliate e non appena il tempo lo consente si può procedere con la semina, che di solito avviene nel mese di maggio (nel 2013 è stata ritardata al 6 giugno a causa del protrarsi di condizioni meteorologiche avverse).Al momento della semina viene posta molta attenzione nella scelta dei tuberi da destinare alla riproduzione: tutti quelli che presentano germogli filamentosi vengono rigorosamente scartati.

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Per ragioni di spazio si possono seminare solo tre tuberi per ciascuna varietà, scelti tra quelli che presentano i germogli più robusti. I tuberi sono deposti in solchi poco profondi, alla distanza di 30 cm sulla fila, mentre si lasciano circa 70 cm tra un solco e l’altro.Ogni varietà viene contraddistinta in campo da un cartellino riportante nome, paese di origine e anno di selezione, se conosciuto. Si provvede anche a trascrivere il tutto su materiale cartaceo nel caso possa accidentalmente accadere qualcosa ai cartellini.Appena conclusa la semina si provvede a dotare il campo di una robusta recinzione a prova di cinghiale.Altra fase delicata è quella della rincalzatura, che viene ripetuta tre volte durante il periodo di accrescimento delle piante per sostenerne il fusto accompagnandone lo sviluppo e anche allo scopo di controllare lo sviluppo delle infestanti. Un buon apporto di terra eviterà anche che al momento della formazione dei tuberi questi possano emergere dal terreno e inverdire.Dopo l’ultima rincalzatura, se necessario, si cominciano dei turni regolari di irrigazione che potranno protrarsi sino al completamento della fioritura se il tempo dovesse essere particolarmente asciutto. L’acqua viene distribuita manualmente all’interno dei solchi con l’aiuto di un grosso tubo di gomma, della portata di circa mezzo litro al secondo.La lotta contro le avversità prevede i normali interventi con prodotti rameici praticati nella coltivazione della patata per contrastare la diffusione della peronospora, mentre per quanto riguarda la dorifora si procede al controllo manuale dell’insetto eliminando le forme adulte man mano che si presentano e distruggendo le uova deposte nella pagina inferiore delle foglie.Le piante che presentano sintomi gravi di virosi, per quanto possibile, vengono estirpate e allontanate dal campo.Al termine della fioritura, verso la fine di agosto, si taglia la parte aerea della pianta con l’ausilio di un falcetto per evitare eventuali attacchi di afidi e al fine di favorire la maturazione dei tuberi. Questa operazione consente anche al terreno di asciugare più rapidamente dopo la pioggia.La raccolta avviene a settembre, manualmente. Le patate sono lasciate ad asciugare per mezza giornata al sole, poi si procede pulirle dalla terra e a riporle in magazzino in sacchetti di carta all’interno di casse di plastica forate, dove rimarranno fino al febbraio successivo.Il campo conservativo segue un ciclo di rotazione almeno biennale, quando possibile triennale; alle patate si alternano colture da sovescio (segale, veccia vellutata, senape bianca), cereali e leguminose.

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Figure 8: uno dei campi di Villa Rocca, rispettivamente a inizio giugno (a) e ad agosto (b).

Qui di seguito viene riportata la lista varietale completa della collezione di Fabrizio Bottari; le varietà evidenziate in giallo saranno quelle analizzate nei prossimi capitoli.

LISTA VARIETÀ 2013

VARIETÀ PROVENIENZA ANNO

ACHT WOCHEN NUDELI (Otto Settimanelle) Svizzera Tradiz.

ACKERSEGEN (Benedizione dei Campi) Germania 1929

AEGGEBLOMME Danimarca Tradiz.

ALL BLUE Stati Uniti Tradiz.

ALLERFRÜHESTE GELBE (Tonda di Berlino) Germania 1922

ALLQA TAWNA Perù Tradiz.

AMARILLA Perù Tradiz.

AMARILLA DEL CENTRO Perù Tradiz.

AMARILLO PASTUSA Perù Tradiz.

ANGELIKA Germania 1925

AQUILA Germania 1942

ARRAN BANNER Scozia 1927

ARRAN PILOT Scozia 1930

ARRAN VICTORY Scozia 1918

ASH LEAF KIDNEY (Myatt’s Ashleaf) Inghilterra pre 1850

AUGSBURG GOLD Germania Tradiz.

BALLYDOON Scozia 1931

BAMBERGER HORNCHEN Germania pre 1819

BARAZA Cile Tradiz.

BEAUTIES Irlanda Tradiz.

BELLE DE FONTENAY Francia 1885

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VARIETÀ PROVENIENZA ANNO

BELLE DE LORRAINE Francia Tradiz.

BERLICHINGEN Germania 1928

BERLIKUMER GEELTJE Olanda pre 1890

BEVELANDER Olanda 1925

BIANCA DI CERCIVENTO Friuli Tradiz.

BIANCA DI GAVOI Sardegna Tradiz.

BIANCA DI MOGGIO Friuli Tradiz.

BINTJE Olanda 1905

BIRGITTA Svezia 1924

BJORNA Svezia Tradiz.

BLACK BOG Irlanda Tradiz.

BLACK POTATO Irlanda Tradiz.

BLA DALSLAND Svezia Tradiz.

BLANCHARD Francia 1849

BLAUE AUS FINNLAND Finlandia Tradiz.

BLAUE EMMENSTEG Svizzera Tradiz.

BLAUE LUDIANO Svizzera Tradiz.

BLAUE OSTERREICH Austria Tradiz.

BLAUE SCHWEDEN (Blu di Svezia) Svizzera Tradiz.

BLAUE ZIMMERLI Svizzera Tradiz.

BLAUWE EIGHENEIMER Olanda 1907

BLAUSCHALIGE BRISTEN (Buccia Blu di Bristen) Svizzera Tradiz.

BLEUE Svizzera Tradiz.

BLEUE DE LA MANCHE Francia Tradiz.

BLOOMERS Irlanda Tradiz.

BLU CONGO ? Tradiz.

BLU DI SAN GALLO Svizzera

BLUE CHRISTIE Stati Uniti 1885

BLU VALTELLINA Svizzera Tradiz.

BOCKORN Germania Tradiz.

BONA Germania 1944

BONNOTTE DE NOIRMOUTIER Francia Tradiz.

BRITISH QUEEN Scozia 1894

BUFET BLANCA Spagna Tradiz.

BUFET NEGRA Spagna Tradiz.

BUFFS Irlanda 1850

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VARIETÀ PROVENIENZA ANNO

CABANNESE Liguria Tradiz.

CANNELLINA NERA Liguria Tradiz.

CAPELLA Germania 1943

CAPIRO Colombia Tradiz.

CATRIONA Scozia 1920

CENTINELLA Cile Tradiz.

CERNI KARTOFELI Georgia Tradiz.

CHAMPION Scozia 1862

CHARLES DOWNING Stati Uniti 1887

CHOKENCHO Perù Tradiz.

CINQUANTINA ROSSA DELLA VAL IUDRIO Friuli Tradiz.

CITELI KARTOFELI Georgia Tradiz.

COLONARIA Friuli Tradiz.

CONDOR Germania 1937

CORNE DE GATTE Belgio Tradiz.

CORNETTA Veneto Tradiz.

CRIOLLA NEGRA Colombia Tradiz.

DEODARA Germania 1913

DESIREE Olanda 1962

DEUTSCHE GELBE FINGERLINGE Germania Tradiz.

DOBBIE’ ASSET Scozia pre 1934

DOON PEARL Scozia 1931

DUKE OF YORK (Eersteling) Scozia 1890

DUNBAR ROVER Scozia 1936

DUNBAR STANDARD Scozia 1936

EARL OF ESSEX Irlanda Tradiz.

EARLY OHIO Stati Uniti 1871

EARLY PURITAN (White Beauty of Hebron) Stati Uniti 1888

EARLY ROSE Stati Uniti 1861

EDELGARD Germania 1936

EDGECOTE PURPLE Inghilterra pre 1916

EDZELLE BLUE Scozia pre 1915

EPICURE Inghilterra 1897

ETOILE DU LEON Francia 1935

FELDSONNE Germania 1925 ca.

FJELLFINN Norvegia Tradiz.

Page 28: Tesi di laurea di Anita Rizzo

25

VARIETÀ PROVENIENZA ANNO

FLACKLER (Macchiata) Svizzera Tradiz.

FLAVA Germania 1931

FLOURBALL Irlanda 1895

FLUKE (Jaune d’Or) Inghilterra 1841

FORTYFOLD Inghilterra 1836

FRAM Germania 1934

FRANSEN Olanda pre 1893

FRUHE PRATTIGAUER (Precoce di Prettigovia) Svizzera Tradiz.

FS 106 (Varietà selvatica) Sudamerica

GARDENFILLER Irlanda 1798

GAWKIES Irlanda Tradiz.

GEROLSREUTH ROT ? Tradiz.

GIA IUTO MA MAPO (Tibet Gialla) Tibet Tradiz.

GIA IUTO MA KAPO (Tibet Rossa) Tibet Tradiz.

GIANA RIUNDA Liguria Tradiz.

GLASGOW FAVOURITE Scozia pre 1900

GOLDEN WONDER Scozia 1906

GONDUZO Ungheria 1927

GREAT SCOT Inghilterra 1906

GREEN CHAMPION Scozia Tradiz.

GREEN MOUNTAIN Stati Uniti 1878

GUARDA Svizzera Tradiz.

GULAR ISLENSKAR Islanda Tradiz.

GULLAUGE Norvegia Tradiz.

HANNIBAL Germania pre 1898

HERBSTGELBE Germania 1962

HERD LADDIE Inghilterra 1908

HIGHLAND BURGUNDY RED Scozia pre 1936

HINDENBURG Germania 1916

HUASA AMARILLA Perù Tradiz.

HUAYCHA PACENA Bolivia Tradiz.

HUNSRUCKER ROTE Germania Tradiz.

IMILLA BLANCA Bolivia Tradiz.

IMPERIA Svezia 1925

INDUSTRIE Olanda 1900

INSTITUT DE BEAUVAIS Francia 1856

Page 29: Tesi di laurea di Anita Rizzo

26

VARIETÀ PROVENIENZA ANNO

INSTITUT DE BEAUVAIS VIOLETTE Francia pre 1938

INTERNATIONAL KIDNEY (Jersey Royal) Inghilterra 1879

IRISH COBBLER Stati Uniti 1876

ISKU PURU Perù Tradiz.

JAM Olanda pre 1850

JAMTLANDS VIT Svezia Tradiz.

JUBEL Germania 1908

KASHPADANA AMARILLA Perù Tradiz.

KATAHDIN Stati Uniti 1932

KEFERMARKTER BLAU Austria Tradiz.

KEFERMARKTER ZUCHSTAMM Austria Tradiz.

KEISERKRONE Germania pre 1916

KENNEBEC Stati Uniti 1948

KERPONDY Francia 1949

KERR’S PINK Scozia 1907

KIEWSKIY RANNIY Ucraina Tradiz.

KING EDWARD VII Inghilterra 1902

KIPFLER BRAUN Austria Tradiz.

KÖNIG VON PREUSSEN Germania Tradiz.

KRASAVA Repubblica Ceca 1940

KUBANISCHE ROTE Cuba Tradiz.

KULLI Perù Tradiz.

KULLI QIWILLU Perù Tradiz.

LANGE RODE Danimarca Tradiz.

LA ROYALE Francia 1882

LAUTERBRUNNEN Svizzera Tradiz.

LICHTBLICK Germania 1922

LIIVI KOLLANE Estonia Tradiz.

LILASCHALIGE UETENDORF (Buccia Viola Uet.) Svizzera Tradiz.

LONG BLUE KUBA Cuba Tradiz.

LORCH Russia 1931

LORD ROSEBERY Inghilterra pre 1879

LUMPERS Irlanda 1806

MACHKA NEGRA Perù Tradiz.

MADEIRA Portogallo Tradiz.

MAGNUM BONUM Inghilterra 1876

Page 30: Tesi di laurea di Anita Rizzo

27

VARIETÀ PROVENIENZA ANNO

MAJESTIC Scozia 1911

MARLI Germania 1913

MAY QUEEN Inghilterra 1900

MEHLIGE MUHLVIERTLER Austria Tradiz.

MILL STREET HERO Irlanda Tradiz.

MITTELFRUHE Germania 1933

MITTELFRUHE LOTSCHENTALER Svizzera Tradiz.

MORELLA Liguria Tradiz.

MORELLA BIANCA (mutazione spontanea di Morella) Liguria 2010

MR. BRESEE Stati Uniti pre 1870

MRS. MOERLES PURPLE BAKER Stati Uniti Tradiz.

MUNSTERSEN Olanda pre 1900

MURHUARMA Perù Tradiz.

NAGLERNER KIPFLER Austria 1955

NEGRESSE Francia Tradiz.

NERA DELLA VALLE DEI MOCHENI Trentino Tradiz.

NERA DEL PERU’ Perù Tradiz.

NINETYFOLD Inghilterra 1897

NORDDEUTSCHE INSELN Germania Tradiz.

ODENWALDER BLAUE Germania 1908

OJO AZUL Perù Tradiz.

OJO DE SENORITA Perù Tradiz.

OSTBOTE Germania 1933

PAARSPUT Olanda Tradiz.

PAPA COJAREQUA Perù Tradiz.

PAPA MELONERA Isole Canarie Tradiz.

PAPA NEGRA Spagna Tradiz.

PAPA SUELTA Argentina Tradiz.

PARLI Svizzera Tradiz.

PATATA’E MORU Sardegna Tradiz.

PATATE VERRAYES Svizzera Tradiz.

PATERSON’S VICTORIA Scozia 1863

PATRAQUE Francia Tradiz.

PEACH BLOOM Stati Uniti pre 1923

PELUCA ROSADA Isole Canarie Tradiz.

PERUANISCHE AZUL Perù Tradiz.

Page 31: Tesi di laurea di Anita Rizzo

28

VARIETÀ PROVENIENZA ANNO

PFAVI Svizzera Tradiz.

PIATLINA DI ENTRACQUE Piemonte Tradiz.

PIATLINA DELLA VAL DI SUSA Piemonte Tradiz.

PINK FÏR APPLE (Rosa Tannenzapfen) Scozia 1850

PLATE DE FLORENVILLE Francia Tradiz.

POMMERN ROTE Germania 1946

PRASIDENT KRUGER Germania 1935

PRINCE EDWARD ISLAND BLUE Canada Tradiz.

PROFESSOR GERLACH Germania 1904

PROFESSOR WOHLTMANN Germania 1895

PUCA CHAUCHA Ecuador Tradiz.

PUCA QUITISCH Perù Tradiz.

PUNANE SAARLANE Estonia Tradiz.

PURPLE FIESTA Stati Uniti Tradiz.

PURPLE PERUVIAN Perù Tradiz.

QALLA WAWA Perù Tradiz.

QUARANTINA BIANCA Liguria Tradiz.

QUARANTINA PRUGNONA Liguria Tradiz.

QIWILLU Perù Tradiz.

RAKU QILLU AYCHA Perù Tradiz.

RATTE Francia 1872

RAUDAR ISLENSKAR Islanda 1760

RAXOA’A ? Tradiz.

RECORD Olanda 1932

RED CARDINAL Inghilterra 1920

RED CUPS Irlanda Tradiz.

RED KING EDWARD Inghilterra 1916

RED SKIN Inghilterra 1934

REICHSKANZLER Germania 1886

REINE DES CUISINES Francia Tradiz.

REINE DU POITOU Francia Tradiz.

ROODE EERSTELING (Red Duke of York) Olanda 1927

ROODE INDUSTRIE Olanda 1920

ROOSEVELT Svizzera Tradiz.

ROSA Francia Tradiz.

ROSA DE CHERBOURG Francia Tradiz.

Page 32: Tesi di laurea di Anita Rizzo

29

VARIETÀ PROVENIENZA ANNO

ROSAROTER PANTHER Germania Tradiz.

ROSE DE FRANCE Francia Tradiz.

ROSELER Svizzera Tradiz.

ROSEVAL Francia 1950

ROSSA DI CETICA Toscana Tradiz.

ROSSA DI COLFIORITO Umbria Tradiz.

ROSSA DI VALCHIUSELLA Piemonte Tradiz.

ROSSCE DEL MEDIO SANGRO Abruzzo Tradiz.

ROTE AUS DEM FRANKENWALD Germania Tradiz.

ROTE HOERNER Cile Tradiz.

ROTE LOTSCHENTALER (Rossa del Lot.) Svizzera Tradiz.

ROTE OBERPFALZER SALAT Germania Tradiz.

ROTER KUSS Germania Tradiz.

ROT-GELBE FRUHE Germania Tradiz.

ROYAL KIDNEY Scozia 1899

RUBRA SPES (da seme vero di Quarantina) Villa Rocca 2012

RUBY CRESCENT Stati Uniti Tradiz.

RUNA BOLA Argentina Tradiz.

RUPSA Bangladesh Tradiz.

RUSSET BURBANK Stati Uniti 1874

RUSSIAN BLUE ? Tradiz.

RYECROFT PURPLE Inghilterra Tradiz.

SALADE BLEUE ? Tradiz.

SAUCISSE ROUGE Francia pre 1870

SAVOREUSE Francia Tradiz.

SCHWARZBLAUE AUS DEM FRANKENWALD Germania Tradiz.

SCHWARZE UNGARIN Germania Tradiz.

SCURA DI CALIZZANO Liguria

SEDAFIN Cile Tradiz.

SHARPE’S EXPRESS Inghilterra 1900

SHETLAND BLACK Scozia pre 1923

SIEGLINDE Germania 1935

SIRIUS Germania 1886

SKERRY BLUE Irlanda 1846

SKERRY CHAMPION Scozia Tradiz.

SMALAND ROT Svezia Tradiz.

Page 33: Tesi di laurea di Anita Rizzo

30

VARIETÀ PROVENIENZA ANNO

SNOWFLAKE Stati Uniti 1874

SPATROT Germania 1932

STOBRAWA Polonia 1985

TENNAER Svizzera Tradiz.

THOME BLACK Irlanda Tradiz.

THOMES Irlanda Tradiz.

TILCARA Argentina Tradiz.

TSCHERWENA SWESDA Bulgaria Tradiz.

TURCHESA Abruzzo Tradiz.

UAC 917 (Clone 917 - Universidad Austral de Chile) Cile

ULSTER CHIEFTAIN Irlanda del Nord 1938

ULTIMUS Olanda 1935

UNGARISCHE LANGE Ungheria Tradiz.

UNGARISCHE SCHRAMAYER Ungheria Tradiz.

UP TO DATE Scozia 1894

VIEILLE DE SAINT ETIENNE Francia Tradiz.

VIEILLE ROSE LONGUE Francia Tradiz.

VIOLA DELLA VAL D’ELVO Piemonte Tradiz.

VIOLA DI CALABRIA Calabria Tradiz.

VIOLA DI MASONE Liguria

VIOLETTE D’AUVERGNE Francia Tradiz.

VIOLETTE DE CROZON Francia Tradiz.

VIOLINE DE BOREE Francia Tradiz.

VIRGULE DE LA BEROCHE Svizzera Tradiz.

VITELOTTE NOIRE Francia pre 1882

VOGTLANDISCHE BLAUE Germania Tradiz.

VON LOCHOW 601 Germania Tradiz.

VORAN Germania 1931

VRINER Svizzera Tradiz.

WALDVIERTLER DELIKATESS Svizzera Tradiz.

WALFI Slovacchia Tradiz.

WALLASH Perù Tradiz.

WAWA QUIPIQ Perù Tradiz.

WEISSE LOTSCHENTALER (Bianca del Lot.) Svizzera Tradiz.

WHITE ELEPHANT Stati Uniti 1881

WIESNER AUS WIESEN Svizzera Tradiz.

Page 34: Tesi di laurea di Anita Rizzo

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VARIETÀ PROVENIENZA ANNO

WIESNER AUS ZILLIS Svizzera Tradiz.

WHITE ROCK Irlanda Tradiz.

WITCH HILL (Snowdrop) Inghilterra 1881

YAM Scozia 1791

YANA ACHACANA Bolivia Tradiz.

YANA ALLQA Perù Tradiz.

YANA PITUWAYKA Bolivia Tradiz.

YAHUAR PAPA Perù Tradiz.

YUGUIMA Perù Tradiz.

ZEEUWSE BLAUWE Olanda Tradiz.

Page 35: Tesi di laurea di Anita Rizzo

32

2. SECONDA PARTE

■ILDESCRITTOREMORFOLOGICODI SOLANUM TUBEROSUM L.

• RACCOLTA E ORGANIZZAZIONE DATI(IL METODO DI HUAMÁN E SUOI OBIETTIVI)

Il descrittore adottato nel corso di questa ricerca è stato ricavato dal lavoro pubblicato da Huaman et al. (1977); Zosimo Huaman Cueva, ricercatore e agronomo, ha applicato questo suo metodo di descrizione botanica alla collezione del CIP (International Potato Center) di Lima e ad altre collezioni in diversi paesi sudamericani.Egli ha inoltre eseguito diverse ricerche per conto dell’Universidad Agraria La Molina di Lima (Perù) e per l’Università di Birmingham (England). Il manuale descrittivo è stato successivamente aggiornato in anni più recenti dallo stesso Huaman (Huaman, 2008).Il descrittore morfologico, in origine, assieme ad altri ventisette manuali, aveva come obiettivo quello di identificare eventuali coppie della stessa varietà all’interno della collezione di patate del CIP.Nel 1998 questa metodologia portò alla riduzione della dimensione di questa collezione, da un massimo di 15000 presunte varietà a un numero effettivo di 3500.I ventotto descrittori inoltre, vennero utilizzati per classificare altre importanti collezioni di patate in Perù, Bolivia, Ecuador, Colombia, Argentina, Cile e anche a Tenerife (Isole Canarie, Spagna).Il descrittore morfologico utilizzato ha come obiettivo quello di standardizzare una descrizione della pianta di patata abbastanza dettagliata ai fini di un’adeguata classificazione all’interno di una collezione e tende quindi a raggruppare gli esemplari con un maggiore coefficiente di similitudine.Il manuale di riferimento comprende inoltre figure che evidenziano la variazione nella forma dei tuberi, delle foglie e dei fiori, per facilitare la scelta dell’opzione corretta all’interno del descrittore.La difficoltà nell’identificare un’unica varietà consiste nel fatto che più piante di una stessa collezione possono presentare una o più variazioni a causa di fattori ambientali, quali per esempio, la disponibilità d’acqua, la fertilità del terreno e le condizioni di conservazione. La patata è una pianta che presenta una frequenza di mutazioni somatiche molto alta; pertanto non è difficile incontrare varietà identiche nella totalità delle caratteristiche

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riguardanti il tallo, le foglie e i fiori, ma con un colore diverso della pelle del tubero.È importante riconoscere la variazione del colore della pelle del tubero indotta da cause mutagene da quella che è l’espressione normale dei geni che controllano la pigmentazione antocianinica del tubero.La registrazione dei dati sulle caratteristiche morfologiche del tallo, delle foglie e dei fiori deve avvenire quando la pianta è in pieno periodo di fioritura. I dati riguardanti le dimensioni delle diverse parti della pianta vanno registrati in base alle medie ottenute dalle misurazioni fatte su più piante della stessa presunta varietà.Tutti i dati riguardanti la foglia vanno registrati prendendone in considerazione almeno due che siano ubicate circa a metà dell’altezza del fusto principale.Quando si ha a che fare con l’importazione di nuove piante all’interno di una grande collezione, i dati morfologici del nuovo materiale devono essere registrati utilizzando alcune varietà di riferimento, che rappresentino le diverse caratteristiche tipiche della pianta; Questo permetterà il confronto tra i dati registrati in anni diversi.È raccomandabile registrare i dati morfologici di una collezione di patate in un formato che possa mostrare l’intero descrittore in una tabella.

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• TRADUZIONE DEL DESCRITTORE E TAVOLE DEI COLORI

Qui in seguito vengono riportate la traduzione della parte del descrittore morfologico (Huaman, 2008) relativa alla registrazione dei caratteri, le relative figure e le tavole dei colori.

Descrittori morfologici della patata

(Solanum tuberosum L.)

Fiore

Frutto

Foglia composta

Fusto laterale

Tuberi

Tubero madre

Radici

Stoloni

Fusto principale

Foglie

Infiorescenza

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Caratteristiche della Pianta

I. 3 Portamento (habitus)

Il momento più opportuno per registrare il portamento della pianta di patata è quando iniziano a svilupparsi i bottoni fiorali. Esso cambia quando la pianta arriva a maturità.Il portamento semi-rosulato e rosulato (quando la totalità o la maggioranza delle foglie sono ubicate alla base del fusto, molto vicine alla superficie del suolo) si osserva solo nelle specie silvestri di patata.

1. Eretto3. Semi-eretto5. Decombente, quando i fusti strisciano sulla superficie del suolo mantenendo però la

parte apicale eretta.7. Prostrato, quando i talli strisciano sulla superficie del suolo.

ERETTO DECOMBENTE

I. 4 Altezzadellapiantaafioritura

Si registra l’altezza della pianta quando il 75% della coltivazione è in fioritura. È la lunghezza dalla base del fusto fino al germoglio più alto. Non si considera l’altezza dell’infiorescenza se supera il germoglio apicale più alto.

3. Bassa (<75cm)5. Media (75-100 cm)7. Alta (>100 cm)

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I. 5 Gradodifioritura

Espressione media della fioritura delle diverse piante della stessa coltivazione.

0. Assente1. Bottoni fiorali che cadono3. Scarsa5. Moderata7. Abbondante

I. 6 Maturità delle foglie

Numero dei giorni a partire dalla semina fino alla senescenza. Si devono usare come riferimento alcune varietà locali di maturità diversa.

1. Molto precoce (<90 giorni dalla semina)3. Precoce (da 90 a 119 giorni)5. Intermedia (da 120 a 149 giorni)7. Tardiva (da 150 a 180 giorni)9. Molto tardiva (>180 giorni dalla semina)

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Caratteristiche del fusto

II. 1 Colore del fusto

Si descrive la distribuzione dei pigmenti antocianinici (rosso o viola) sul fusto. Si deve valutare il colore predominante considerando tutto il fusto dalla base fino all’apice.

1. Verde 5. Prevalentemente pigmentato2. Prevalentemente verde 6. Rosso3. Verde con molte macchie pigmentate 7. Viola4. Pigmentato con molte macchie verdi

II. 2 Forma dell’ala del fusto

Si registra la sporgenza sopra l’angolo dell’internodo del fusto dalla base all’apice. Ci sono piante che presentano un’ala leggermente ondulata sopra la base del fusto ed eretta nel resto. In questi casi si registra l’espressione predominante.

0. Assente 4. Ondulata e larga (>2mm) 1. Retta e stretta 5. Dentata e stretta 2. Retta e larga (>2mm) 6. Dentata e larga (>2mm)3. Ondulata e stretta

RETTA

ONDULATA

DENTATA

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Caratteristiche della Foglia

Si registrano i valori medi osservando almeno due foglie mature ubicate nella parte centrale della pianta.

III. 1 Numero di paia di foglioline laterali primarie

Si registra 1=1 per ogni paio di foglie laterali primarie. 9=9, 10=10, eccetera.

III. 2 Numero di paia di interfoglioline sul rachide

Numero medio di paia di foglioline intermedie localizzate sul rachide, tra le foglioline laterali primarie.Si registra 1=1 per ogni paio di interocchi. 9=9, 10=10 paia, eccetera.

III. 3 Numero di paia di foglioline laterali secondarie sul picciolo

Numero medio di paia di foglioline laterali secondarie ubicate sul picciolo, includendo le foglioline (pseudostipole) localizzate all’inserzione del picciolo sul rachide principale.Si registra 1=1 per ogni paio di foglie secondarie. 9=9, 10=10 paia, eccetera.

Fogliolina terminale

Interfoglioline

Fogliolina laterale secondaria

Fogliolina laterale primaria

Pseudostipole

Rachide

Picciolo

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III. 4 Sovrapposizione delle foglioline laterali primarie

Descrizione del grado di sovrapposizione tra le foglioline laterali primarie.

1. Molto separate (>2 mm di separazione tra le foglie)3. Separate (1-2 mm di separazione)5. Unite7. Sovrapposte (1-2 mm di sovrapposizione)9. Molto sovrapposte (>2 mm di sovrapposizione)

SOVRAPPOSTE UNITE SEPARATE

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III. 5 Forma della fogliolina terminale

Va determinata facendo la proporzione tra lunghezza e larghezza (LL/LW) e la proporzione tra lunghezza della parte più larga fino all’apice della fogliolina e lunghezza (LA/LL) della fogliolina terminale.

1. Largamente ellittica (LA/LL circa 0,5 e LL/LW circa 1,5)2. Ellittica (LA/LL circa 0,5 e LL/LW >= 2)3. Lanceolata (LA/LL circa 0,8 e LL/LW >= 2)4. Ovale (LA/LL circa 0,7 e LL/LW >= 2)5. Oblanceolata (LA/LL circa 0,2 e LL/LW >= 2)6. Obovale (LA/LL circa 0,3 e LL/LW >= 2)

LARGAMENTE ELLITTICA LANCEOLATA OVALE OBLANCEOLATA OBOVALE ELLITTICA

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III. 6 Forma dell’apice della fogliolina terminale

1. Con apice largo (> 2mm)3. Con apice corto (1-2 mm)5. Ottuso7. Arrotondato

CON APICE OTTUSO ARROTONDATO

III. 7 Forma della base della fogliolina terminale

Si possono usare valori intermedi se si osservano forme ambigue.

1. Cuneata2. Cuneata con ali3. Troncata5. Rotondata7. Cordata9. Asimmetrica

CUNEATA CUNEATA CON ALI TRONCATA

ROTONDATA CORDATA ASIMMETRICA

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III. 8 Forma della prima fogliolina laterale

Va determinata facendo la proporzione tra lunghezza e larghezza (LL/LW) e la proporzione tra lunghezza della parte più larga fino all’apice della fogliolina e larghezza (LA/LL) della fogliolina laterale.

1. Largamente ellittica (LA/LL circa 0,5 e LL/LW circa 1,5)2. Ellittica (LA/LL circa 0,5 e LL/LW >= 2)3. Lanceolata (LA/LL circa 0,8 e LL/LW >= 2)4. Ovale (LA/LL circa 0,7 e LL/LW >= 2)5. Oblanceolata (LA/LL circa 0,2 e LL/LW >= 2)6. Obovale (LA/LL circa 0,3 e LL/LW >= 2)

III. 9 Angolo di divergenza tra la foglia e il fusto

È l’angolo tra il rachide della foglia (composta) e il fusto. La foglia da valutare dev’essere relativamente adulta. Si consiglia di registrare i dati di una foglia che sia localizzata a ¼ dell’altezza della pianta a partire dalla parte apicale.L’angolo si registra come 1=10 gradi di divergenza, 9=è un angolo retto dal fusto.

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Caratteristiche del Fiore

IV. 1 Lunghezzadelpeduncolodell’infiorescenza

Lunghezza del peduncolo dell’infiorescenza in cm dalla base alla prima biforcazione (media, in almeno tre infiorescenze).

IV. 2 Ramificazionidell’infiorescenza

Numero medio di biforcazioni del peduncolo per infiorescenza.

IV. 3 Posizionedell’articolazionedelpeduncolofiorale

Viene determinata facendo la proporzione tra la lunghezza del peduncolo dalla base alla prima articolazione (Pda) e la lunghezza intera del peduncolo (Pdc).

0. Assente1. Bassa (Pda/Pdc< di 0,45)3. Centrale (Pda/Pdc tra 0,45 e 0,55)5. Alta (Pda/Pdc tra 0,56 e 0,75)7. Molto alta (Pda/Pdc >0,75)

Pistillo (Stigma + Stilo + Ovario)Stami (Antere + Filamento)

CorollaBiforcazioniIFN=8

Peduncolo

Calice

Articolazione

Pedicello

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IV. 4 Colore del peduncolo

Distribuzione della pigmentazione antocianinica (rossa o viola) sul peduncolo.

1. Verde2. Verde con articolazione pigmentata3. Leggermente pigmentato sulla lunghezza4. Leggermente pigmentato sulla lunghezza e sull’articolazione5. Pigmentato soltanto al di sopra dell’articolazione 6. Pigmentato soltanto al di sotto dell’articolazione7. Prevalentemente pigmentato con l’articolazione verde8. Totalmente pigmentato

IV. 5 Colore del calice

Distribuzione della pigmentazione antocianinica (rossa o viola) sul calice.

1. Verde 5. Prevalentemente pigmentato2. Prevalentemente verde 6. Rosso3. Verde con molte macchie pigmentate 7. Viola4. Pigmentato con molte macchie verdi

IV. 6 Simmetria del calice

Espressione media dell’arrangiamento dei sepali che costituiscono il calice, osservata in almeno cinque fiori.

1. Simmetrico2. Asimmetrico (raggruppamenti di 2+2+1 sepali)3. Asimmetrico (raggruppamenti di 2+3 sepali)

ASIMMETRICO (2+3) ASIMMETRICO (2+2+1) SIMMETRICO

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IV. 7 Forma dei sepali

La forma dei sepali va determinata considerando anche la loro dimensione (corti <1.5 mm; intermedi da 1,5 a 3 mm; larghi > 3 mm) e l’eventuale presenza di apice (falce).

1. Corto e senza falce2. Corto e con falce corta3. Corto e con falce lunga4. Intermedio e senza falce 5. Intermedio e con falce corta6. Intermedio e con falce lunga7. Lungo e senza falce8. Lungo e con falce corta9. Lungo e con falce lunga

SENZA FALCE FALCE CORTA FALCE LUNGA

IV. 8 Forma della base dei sepali

Espressione media della forma della base dei sepali. Le coste sono sporgenze sulla lunghezza dei sepali e sono molto evidenti nelle piante del gruppo goniocalyx.

1. Leggermente inarcata2. Leggermente angolata e senza coste3. Molto angolata e con coste

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IV. 9 Forma della corolla

Viene determinata facendo la proporzione tra la lunghezza del petalo (CL) in mm e la sua larghezza (CW).

1. Stellata (CL/CW >= 1,2)3. Semi-stellata (CL/CW 0,9 - 1,1)5. Pentagonale (CL/CW 0,5 - 0,8)7. Arrotondata (CL/CW 0,3 - 0,4)9. Molto arrotondata (CL/CW <= 0,2)

STELLATA SEMI-STELLATA PENTAGONALE ARROTONDATA MOLTO ARROTONDATA

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IV. 10 Coloredelfiore

Si determina tramite comparazione con una tabella di colori. Essa contiene i codici equivalenti alla tabella dei colori della Royal Horticulture Society (RHS, 1986), la più utilizzata nella classificazione botanica.I colori proposti fanno parte dello spettro dei colori più frequentemente osservati nella più grande collezione di patate coltivate, conservata dal CIP.Questa tabella combina i colori base dal bianco al viola e la loro intensità (1=chiaro, 2=intermedio, 3=scuro).

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IV. 10. a Colorepredominantedelfiore

1. Bianco2. Rosato3. Porpora4. Celeste5. Blu scuro6. Lilla7. Viola8. Viola scuro

IV. 10. b Intensitàdelcoloredominantedelfiore

1. Chiaro2. Intermedio3. Scuro

IV. 10. c Coloresecondariodelfiore

0. Assente1. Bianco2. Rosato3. Porpora4. Celeste5. Blu scuro6. Lilla7. Viola8. Viola scuro

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IV.10. d Distribuzionedelcoloresecondariodelfiore

0. Assente1. Sulle punte, superiormente2. Sulle punte, inferiormente3. Sulle punte, su entrambi i lati 4. A stella, superiormente5. A bande, superiormente6. A bande, inferiormente7. A bande, in entrambi i lati8. Macchie cosparse

ASSENTE SULLE PUNTE A STELLA

A BANDE MACCHIE COSPARSE

IV. 11 Dimensionedelfiore

Si determina misurando il diametro in mm di più fiori aperti recentemente.

0. No fiore1. Piccolo (< 30mm)3. Intermedio (da 30 a 40 mm)5. Grande (da 41 a 50 mm)7. Molto grande (> 50 mm)

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IV. 12 Pigmentazione delle antere

Distribuzione della pigmentazione antocianinica (rossa o viola) sulle antere.

0. Senza pigmentazione1. Macchie pigmentate sull’apice delle antere3. Linee pigmentate5. Linee e macchie pigmentate7. Antere prevalentemente o totalmente pigmentate

MACCHIE SUGLI APICI BANDE PIGMENTATE

IV. 13 Pigmentazione del pistillo

Distribuzione della pigmentazione antocianinica (rossa o viola) sul pistillo.

0. Senza pigmentazione1. Stigma pigmentato2. Ovario pigmentato3. Pareti dell’ovario pigmentate4. Stigma e ovario pigmentati5. Stigma e pareti dell’ovario pigmentati6. Ovario e sue pareti pigmentati7. Stigma, ovario e sue pareti pigmentati8. Stilo pigmentato9. Totalmente pigmentato

STIGMA STILO OVARIO PARETI DELL’OVARIO

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IV. 14 Esposizione dello stigma

Si determina misurando la lunghezza in mm a partire dagli apici delle antere fino all’apice dello stigma in più fiori aperti di recente.

0. Inserito (lo stigma sta al di sotto degli apici delle antere e non è quindi visibile esternamente)

1. Leggermente esposto (< 2 mm sopra agli apici delle antere)3. Moderatamente esposto (2-5 mm)5. Fortemente esposto (< 5 mm)

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Caratteristiche del Frutto

V. 1 Colore del frutto

Distribuzione della pigmentazione antocianinica (rossa o viola) nel frutto.

1. Verde2. Verde con poche macchie bianche3. Verde con bande bianche4. Verde con abbondanti macchie bianche5. Verde con macchie viola6. Verde con bande viola7. Prevalentemente viola

V. 2 Forma del Frutto

Si determina facendo la proporzione tra la lunghezza (FL) e il diametro (FD) del frutto. Deve essere registrata in un frutto di dimensione media.

1. Globosa (FL/FD circa 1)2. Globosa apiculata3. Ovoide (FL/FD circa 1,5)4. Ovoidale con apice appuntito5. Conico (FL/FD circa 2)6. Conico allargato (FL/FD >2)7. Piriforme (FL/FD circa 2)

GLOBOSO APICULATO GLOBOSO OVOIDE CONICO PIRIFORME

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Caratteristiche del Tubero

VI. 1 Buccia o periderma del tubero

VI. 1. a Colore dominante della buccia del tubero

Si determina facendo la comparazione a una tabella di colori. In seguito sono indicati i codici dei colori riportati dalla tavola della RHS (1986) che combina i colori base, dal bianco (1) al viola scuro (9) e la loro intensità (1=chiaro, 2=intermedio, 3=scuro).

1. Bianco-crema2. Giallo3. Arancione4. Marrone5. Rosa6. Rosso7. Porpora 8. Viola 9. Viola scuro

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VI. 1. b Intensità del colore dominante della buccia del tubero

1. Chiaro2. Intermedio3. Scuro

VI. 1. c Colore secondario della buccia del tubero

0. Assente1. Bianco-crema2. Giallo3. Arancione4. Marrone5. Rosa6. Rosso7. Porpora8. Viola9. Viola scuro

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VI. 1. d Distribuzione del colore secondario della buccia del tubero

0. Assente1. Solamente negli occhi2. Solamente sulle ciglia3. Nell’area intorno agli occhi4. Macchie disperse5. Tubero pigmentato con esclusione dell’area intorno agli occhi6. Macchie cosparse7. Poche macchie

OCCHI PIGMENTATI CIGLIA PIGMENTATE INTORNO AGLI OCCHI

MACCHIE ESCLUSO MACCHIE DISPERSE GLI OCCHI COSPARSE

VI. 1. e Pigmentazione dei tessuti del tubero

I tessuti del tubero comprendono più strati: (a partire dall’esterno) buccia o periderma, corteccia e polpa.

0. Assente1. Sulla pelle3. Sulla corteccia5. Su pelle e corteccia7. Su pelle, corteccia e polpa

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VI. 1. f Tessitura della buccia del tubero

1. Liscia3. Intermedia5. Ruvida7. Reticolata9. Molto reticolata

VI. 2 Polpa del tubero

VI. 2. a Colore predominante della polpa del tubero

Si determina utilizzando la tabella dei colori della buccia del tubero.Si deve indicare il colore predominante che copre la maggior parte della polpa del tubero.

1. Bianco2. Crema3. Giallo chiaro4. Giallo5. Giallo scuro6. Rosso7. Viola8. Viola scuro

VI. 2. b Colore secondario della polpa del tubero

0. Assente1. Bianco2. Crema3. Giallo chiaro4. Giallo5. Giallo scuro6. Rosso7. Viola8. Viola scuro

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VI. 2. c Distribuzione del colore secondario della polpa del tubero

Descrizione della distribuzione del colore secondario della carne sezionando il tubero.

0. Assente1. Macchie disperse2. Aree disperse3. In un anello vascolare sottile4. In un anello vascolare spesso5. In un anello vascolare e nel midollo6. In tutta la polpa a parte nel midollo7. Macchie cosparse uniformemente

MACCHIE DISPERSE AREE DISPERSE ANELLO VASCOLARE SOTTILE

ANELLO VASCOLARE SPESSO MIDOLLO TUTTO ECCETTO IL MIDOLLO

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VI. 3 Forma del tubero

VI. 3. a Forme del tubero

1. Compressa; l’asse maggiore è il più corto2. Sferica: il contorno è quasi circolare3. Ovoide, simile alla sezione longitudinale di un uovo. La parte più ampia è all’interno

di 1/3 della distanza dall’estremità di inserimento dello stolone.4. Obovoide, inversa alla forma ovoide: la parte più larga sta all’estremità dell’inserzione

con lo stolone5. Ellittica6. Oblunga, con un contorno quasi rettangolare, dai lati quasi paralleli e le estremità

arrotondate. La proporzione tra lunghezza e larghezza è > 1.5.7. Larga-oblunga, la proporzione tra la lunghezza e la larghezza deve essere di circa 28. Allungata, la proporzione tra la lunghezza e la larghezza deve essere di circa 3

COMPRESSA SFERICA OVOIDE OBOVOIDE

ELITTICA OBLUNGA LARGA-OBLUNGA

ALLUNGATA

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VI. 3. b Forma rara del tubero

0. Assente1. Appiattita2. Clavata, come una mazza ingrossata a un’estremità3. Reniforme4. Fusiforme5. A falce6. Attorcigliata7. Digitata, simile a una mano aperta o a un pugno8. A fisarmonica9. Tubercolata, che rendono il tubero simile a una pigna o un grappolo d’uva

APPIATTITA CLAVATA RENIFORME FUSIFORME

A FALCE ATTORCIGLIATA DIGITATA A FISARMONICA TUBERCOLATA

VI. 3. c Profondità degli occhi del tubero

Si determina misurando la lunghezza in mm delle cavità dove sono inserite le gemme del tubero.

1. Protuberanti (non si presentano cavità ma protuberanze)3. Superficiali (< 2 mm)5. Leggermente profondi (2-4 mm)7. Profondi (5-6 mm)9. Molto profondi (> 6 mm)

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VI. 3. d Numero degli occhi del tubero

Numero medio degli occhi registrato in almeno 5 tuberi maturi e di grandezza media.1. Molto basso (< 5mm)3. Basso (5-7 mm)5. Intermedio (8-10 mm)7. Abbondante (> 10mm)

VI. 4 Caratteristiche del germoglio del tubero

Distribuzione della pigmentazione antocianinica (rossa o viola) nel germoglio di circa 1 cm di lunghezza, registrata in tuberi conservati al buio. Se i colori predominante e secondario si presentano circa con la stessa frequenza e abbondanza, si considera come predominante quello ubicato alla base del germoglio.

VI. 4. a Colore predominante del germoglio

1. Bianco3. Rosa5. Rosso7. Viola9. Viola scuro

VI. 4. b Colore secondario del germoglio

0. Assente1. Bianco (incluse aree verdi)3. Rosa5. Rosso7. Viola9. Viola scuro

VI. 4. c Distribuzione del colore secondario del germoglio

0. Assente1. Alla base2. All’apice3. Distribuito sulla lunghezza

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■TABELLE

Nelle tabelle seguenti sono riportati tutti i valori derivanti dai quesiti richiesti nel Descrittore Morfologico. In alcuni casi, quando possibile, sono stati scelti valori intermedi.In questo modo, si descrivono dettagliatamente le 50 varietà indicate nel capitolo: “LA COLLEZIONE (MATERIALI E METODI: COLTIVAZIONE E CONSERVAZIONE)”.

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Tab. 1 Dati corrispondenti al portamento (I), al fusto(II) e alle foglie(III) delle 50 varietà descritte.

VARIETÀ I I I I II II III III III III III III III III III3 4 5 6 1 2 1 2 3 4 5 6 7 8 9

1) ALLERFRÜHESTE GELBE 4 3 0 3 1 1 3 4 0 9 1 1 7 1 62) ARRAN VICTORY 1 3 0 3 2 1 3 4 0 4 1 1 7 3 33) ASH LEAF KIDNEY 3 3 0 3 1 0 3 4 6 5 1 1 5 1 54) BAMBERGER HORNCHEN 1 5 0 3 2 0 3 4 0 5 1 1 7 1 55) BEAUVAIS VIOLETTE 1 5 7 3 1 3 3 3 0 3 1 1 5 1 46) BLAUE LUDIANO 1 3 5 5 3 1 4 4 4 5 1 1 7 1 47) BLAUSCHALIGE BRISTEN 3 3 3 3 2 1 2 2 0 3 1 1 7 1 38) BLU VALTELLINA 1 3 4 3 3 1 3 3 0 4 1 1 7 1 69) BONNOTTE DE NOIRMOUTIER 3 3 3 3 3 1 3 3 6 7 1 3 7 1 3

10) CABANNESE 3 3 0 3 1 0 4 5 8 1 1 3 9 1 511) CANNELLINA NERA 4 3 3 3 2 5 3 4 0 5 1 3 7 1 412) CHAMPION 1 5 5 7 2 0 4 3 0 3 1 3 7 1 513) CINQUANTINA ROSSA VAL IUDRIO 3 3 3 3 1 1 3 3 0 3 1 1 9 1 414) DUKE OF YORK 3 3 0 3 1 1 3 3 6 5 1 3 7 1 615) EARLY ROSE 3 3 0 5 1 1 4 4 0 3 1 1 7 1 416) EPICURE 3 3 5 3 1 1 3 4 0 5 1 3 9 1 417) FLOURBALL 1 5 5 5 1 0 3 4 0 4 1 1 7 1 618) FORTYFOLD 4 3 0 3 1 3 2 2 0 5 1 1 7 1 319) GARDENFILLER 1 5 4 3 5 1 4 4 0 1 1 3 1 1 420) GIANA RIUNDA 1 5 3 5 1 0 4 5 8 1 1 3 7 1 721) GREEN MOUNTAIN 3 3 0 3 1 1 3 4 0 5 1 1 3 1 422) INTERNATIONAL KIDNEY 1 3 1 3 5 0 4 4 8 3 1 3 7 1 223) INSTITUT DE BEAUVAIS 1 3 7 3 1 5 3 3 0 3 1 1 1 1 424) KING EDWARD VII 3 3 3 3 1 0 4 3 0 7 1 1 7 1 425) KÖNIG VON PREUSSEN 3 3 0 3 3 1 3 4 0 1 1 1 9 3 326) LILASCHALIGE UETENDORF 1 5 6 3 1 3 3 3 0 3 1 1 7 1 327) LUMPERS 3 3 0 3 1 5 2 3 0 7 1 1 7 1 528) MAGNUM BONUM 3 3 0 3 1 1 3 4 0 3 1 3 7 1 429) MAJESTC 3 3 5 3 1 0 3 4 0 3 1 1 7 1 430) MORELLA 3 3 3 3 2 0 3 3 0 3 1 1 1 1 331) MORELLA BIANCA 4 3 0 3 2 0 3 2 0 5 1 1 1 1 432) NERA VALLE DEI MOCHENI 1 3 3 3 2 0 3 3 0 6 1 3 7 1 233) PATATA Έ MORU 1 5 3 5 5 2 4 4 8 5 1 1 7 1 534) PATATE VERRAYES 3 7 0 3 2 1 3 4 0 3 1 1 9 1 635) PATERSON’S VICTORIA 1 3 1 3 2 1 3 4 0 4 1 1 7 1 336) PIATLINA VAL DI SUSA 1 3 5 3 1 1 4 4 0 5 1 1 7 1 437) PINK FÏR APPLE 1 5 3 3 1 0 3 4 0 5 1 1 7 1 438) QUARANTINA BIANCA 1 5 7 3 1 3 3 4 0 1 1 1 5 1 439) QUARANTINA PRUGNONA 1 5 7 3 1 5 3 3 0 1 1 1 5 1 440) RATTE 3 3 3 3 1 1 4 5 8 5 1 1 7 9 441) ROSSA DI CETICA 1 3 3 3 1 3 4 5 8 9 1 1 7 1 542) ROSSA DI COLFIORITO 1 3 3 3 1 1 3 4 0 3 1 1 7 1 443) RUBRA SPES 1 5 7 5 3 3 4 4 0 1 1 1 1 1 344) SAUCISSE ROUGE 1 3 0 3 2 1 2 2 0 5 1 1 1 1 345) TURCHESA 1 5 5 3 3 0 3 3 0 4 1 1 1 1 246) UP TO DATE 1 5 5 3 1 1 3 3 0 5 1 1 7 1 447) VIOLA VAL D’ELVO 1 3 7 3 2 1 3 3 0 5 1 1 7 1 348) VIOLA DI CALABRIA 1 5 3 3 3 0 3 3 0 1 1 1 7 1 149) VITELLOTTE NOIR 3 3 3 3 3 1 3 3 6 3 1 1 7 1 250) YAM 4 3 0 3 1 5 2 2 0 5 1 3 7 1 4

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Tab. 2 Dati corrispondenti al fiore (IV) delle 50 varietà descritte (quando presente).

VARIETÀ IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV IV1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 10 10 10 11 12 13 14

a b c d1) ALLERFRÜHESTE GELBE2) ARRAN VICTORY3) ASH LEAF KIDNEY4) BAMBERGER HORNCHEN5) BEAUVAIS VIOLETTE 9 13 0,75 2 1 1 6 1 2 6 1 1 3 3 0 0 16) BLAUE LUDIANO 8 8 5 2 1 1 9 1 4 1 1 8 4 3 3 3 37) BLAUSCHALIGE BRISTEN8) BLU VALTELLINA 8 6 0,8 2 1 1 9 1 3 1 1 7 4 3 3 3 39) BONNOTTE DE NOIRMOUTIER 6 10 3 3 2 1 6 1 3 1 1 0 0 1 0 0 1

10) CABANNESE11) CANNELLINA NERA 6 5 0,8 1 2 3 9 1 5 2 1 1 3 3 0 0 112) CHAMPION 7 9 7 3 2 1 9 1 5 6 1 0 0 3 0 0 113) CINQUANTINA ROSSA

VAL IUDRIO 6 3 0,6 6 3 1 9 1 5 1 2 0 0 3 0 0 114) DUKE OF YORK15) EARLY ROSE 4 5 0,65 1 1 3 9 1 3 1 1 0 0 1 0 0 116) EPICURE17) FLOURBALL 9 12 7 1 1 1 9 1 5 1 1 0 0 3 0 0 318) FORTYFOLD19) GARDENFILLER 8 7 0,68 8 5 3 6 1 2 6 1 1 7 3 0 3 320) GIANA RIUNDA 5 6 0,6 1 1 1 6 1 4 1 1 0 0 1 0 0 321) GREEN MOUNTAIN22) INTERNATIONAL KIDNEY23) INSTITUT DE BEAUVAIS 8 8 0,7 2 1 1 9 1 2 1 1 0 0 1 0 0 124) KING EDWARD VII 6 7 0,7 1 1 1 9 1 3 1 1 0 0 3 0 0 125) KÖNIG VON PREUSSEN26) LILASCHALIGE UETENDORF 9 15 0,8 2 1 1 9 1 3 6 3 1 3 1 0 0 127) LUMPERS28) MAGNUM BONUM29) MAJESTC 9 9 0,6 1 1 1 9 1 4 1 1 0 0 3 0 0 330) MORELLA 3 4 0,6 2 3 1 2 1 3 6 6 1 5 1 0 0 131) MORELLA BIANCA32) NERA VALLE DEI MOCHENI 5 5 3 1 2 1 9 1 1 6 3 1 3 3 0 3 133) PATATA Έ MORU 10 9 5 2 1 1 9 1 1 1 1 8 4 1 3 3 334) PATATE VERRAYES35) PATERSON’S VICTORIA36) PIATLINA VAL DI SUSA 9 10 7 1 1 1 9 1 1 1 1 0 0 1 0 0 137) PÏNK FIR APPLE 6 6 7 1 1 3 9 1 5 1 1 0 0 1 0 0 138) QUARANTINA BIANCA 9 12 0,6 2 1 1 6 1 2 6 1 1 7 1 0 0 139) QUARANTINA PRUGNONA 9 11 0,7 1 1 1 6 1 2 1 1 0 0 1 0 0 140) RATTE 2 3 3 1 1 1 9 1 5 6 1 1 3 3 0 0 141) ROSSA DI CETICA 5 4 0,8 6 1 2 9 1 5 6 2 1 1 1 0 3 142) ROSSA DI COLFIORITO 6 4 0,6 6 2 1 9 1 5 1 2 0 0 3 0 0 143) RUBRA SPES 7 15 7 6 3 1 9 1 3 6 2 1 3 3 0 0 344) SAUCISSE ROUGE45) TURCHESA 7 8 0,6 6 2 1 9 1 5 6 3 1 3 1 0 0 146) UP TO DATE 5 15 0,6 1 1 1 9 1 5 6 1 0 0 3 0 0 347) VIOLA VAL D’ELVO48) VIOLA DI CALABRIA 4 5 5 4 3 1 9 1 5 6 3 1 3 1 0 1 149) VITELLOTTE NOIR 5 5 0,6 2 1 1 9 1 5 1 1 0 0 1 3 3 550) YAM

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Tab. 3 Dati corrispondenti al frutto (V) e al tubero con il germoglio (VI) delle 50 varietà descritte.

VARIETÀ V V VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI VI1 2 1 1 1 1 1 1 2 2 2 3 3 3 3 4 4 4

a b c d E f a b c a b c d a b c1) ALLERFRÜHESTE GELBE 2 2 0 0 0 1 3 0 0 1 0 3 5 7 1 22) ARRAN VICTORY 5 2 9 5 3 1 3 0 0 6 0 5 5 9 1 13) ASH LEAF KIDNEY 2 2 0 0 0 1 3 0 0 6 0 3 3 3 1 34) BAMBERGER HORNCHEN 5 1 7 1 5 1 3 0 0 8 0 3 7 7 1 35) BEAUVAIS VIOLETTE 8 1 1 4 1 5 2 0 0 2 0 3 7 1 3 16) BLAUE LUDIANO 9 3 0 0 7 1 8 1 7 8 0 5 7 1 9 17) BLAUSCHALIGE BRISTEN 9 3 9 4 1 1 2 0 0 7 0 5 7 9 1 38) BLU VALTELLINA 9 3 0 0 7 1 8 1 7 8 0 3 7 9 1 39) BONNOTTE DE NOIRMOUTIER 2 2 0 0 0 1 4 0 0 2 0 5 5 9 0 0

10) CABANNESE 2 2 0 0 0 7 4 0 0 6 0 3 7 7 1 111) CANNELLINA NERA 1 1 2 1 8 4 5 5 3 0 0 7 0 5 7 9 0 012) CHAMPION 2 2 0 0 0 1 3 0 0 1 0 5 3 7 1 313) CINQUANTINA ROSSA

VAL IUDRIO 7 1 1 2 5 1 3 0 0 7 0 3 5 1 7 114) DUKE OF YORK 2 2 0 0 0 1 3 0 0 6 0 3 3 1 7 315) EARLY ROSE 5 1 5 1 3 1 3 0 0 6 0 5 7 7 1 216) EPICURE 4 1 5 1 1 1 3 0 0 2 0 5 7 7 0 017) FLOURBALL 1 1 5 2 7 1 3 5 3 0 0 1 0 5 3 5 1 218) FORTYFOLD 9 3 1 2 1 7 3 0 0 2 0 5 5 7 0 019) GARDENFILLER 5 1 5 2 9 1 5 1 3 0 0 7 0 3 5 9 1 320) GIANA RIUNDA 2 2 5 1 0 5 3 0 0 1 0 3 7 1 3 121) GREEN MOUNTAIN 2 2 0 0 1 5 3 0 0 2 0 3 5 7 0 022) INTERNATIONAL KIDNEY 2 1 0 0 0 1 3 0 0 7 0 3 7 9 1 323) INSTITUT DE BEAUVAIS 1 1 2 1 0 0 0 1 3 0 0 2 0 5 5 1 3 124) KING EDWARD VII 1 1 2 2 7 5 1 1 3 0 0 2 0 3 7 3 1 325) KÖNIG VON PREUSSEN 5 2 9 1 1 1 2 0 0 6 0 3 7 9 1 326) LILASCHALIGE UETENDORF 8 1 1 2 1 1 3 0 0 2 0 7 5 1 7 127) LUMPERS 2 2 0 0 0 1 3 0 0 7 0 5 7 1 7 328) MAGNUM BONUM 2 2 0 0 0 5 3 0 0 1 0 3 3 1 3 129) MAJESTC 2 2 0 0 0 1 3 0 0 6 0 3 3 1 3 130) MORELLA 1 3 8 3 0 0 1 1 3 0 0 7 0 3 7 9 1 331) MORELLA BIANCA 2 2 8 1 1 1 3 0 0 7 0 3 7 9 1 232) NERA VALLE DEI MOCHENI 8 2 8 4 7 1 3 7 1 6 0 7 7 7 0 033) PATATA Έ MORU 9 3 0 0 7 1 8 1 7 8 0 5 7 9 1 234) PATATE VERRAYES 9 3 5 4 5 7 4 0 0 4 0 7 7 7 0 035) PATERSON’S VICTORIA 2 2 9 1 0 7 3 0 0 2 0 5 5 9 0 036) PIATLINA VAL DI SUSA 1 1 2 2 5 5 1 7 3 0 0 6 0 3 7 5 1 237) PINK FÏR APPLE 1 3 5 1 5 1 3 0 0 8 0 3 7 7 1 338) QUARANTINA BIANCA 2 1 0 0 1 1 2 0 0 2 0 7 5 1 3 139) QUARANTINA PRUGNONA 8 1 9 1 1 5 3 0 0 2 0 5 7 1 3 140) RATTE 2 2 0 0 0 1 3 0 0 8 0 3 7 1 9 241) ROSSA DI CETICA 7 1 1 2 5 1 3 0 0 2 0 7 7 1 5 142) ROSSA DI COLFIORITO 5 2 0 0 5 5 3 0 0 6 0 3 3 1 7 143) RUBRA SPES 5 3 0 0 3 1 3 0 0 2 0 5 5 1 7 144) SAUCISSE ROUGE 7 1 0 0 5 1 4 0 0 7 0 1 3 5 0 045) TURCHESA 8 2 9 1 1 5 3 0 0 6 0 3 7 9 0 046) UP TO DATE 2 2 0 0 0 1 3 0 0 7 0 3 7 3 1 247) VIOLA VAL D’ELVO 8 1 9 4 3 1 3 0 0 2 0 5 3 9 1 248) VIOLA DI CALABRIA 8 3 0 0 1 1 3 0 0 7 0 3 7 7 1 349) VITELLOTTE NOIR 9 3 0 0 7 5 8 1 7 8 0 3 7 1 9 150) YAM 5 1 5 1 5 5 3 0 0 2 0 3 5 7 0 0

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■SCHEDEDESCRITTIVE(FOTOGRAFIE)

In seguito sono riportate, per ognuna delle 50 varietà, le fotografie della foglia, del tubero (intero e tagliato) e del germoglio.

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1) ALLERFRÜHESTE GELBE

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2) ARRAN VICTORY

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3) ASH LEAF KIDNEY

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4) BAMBERGER HORNCHEN

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70

5) BEAUVAIS VIOLETTE

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71

6) BLAUE LUDIANO

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72

7) BLAUSCHALIGE BRISTEN

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73

8) BLU VALTELLINA

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74

9) BONNOTTE DE NOIRMOUTIER

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75

10) CABANNESE

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76

11) CANNELLINA NERA

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77

12) CHAMPION

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78

13) CINQUANTINA ROSSA DELLA VAL DI IUDRIO

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79

14) DUKE OF YORK

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80

15) EARLY ROSE

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81

16) EPICURE

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82

17) FLOURBALL

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83

18) FORTYFOLD

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84

19) GARDENFILLER

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85

20) GIANA RIUNDA

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86

21) GREEN MOUNTAIN

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87

22) INTERNATIONAL KIDNEY

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88

23) INSTITUT DE BEAUVAIS

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89

24) KING EDWARD VII

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90

25) KÖNIG VON PREUSSEN

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91

26) LILASCHALIGE UETENDORF

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92

27) LUMPERS

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93

28) MAGNUM BONUM

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94

29) MAJESTIC

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95

30) MORELLA

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96

31) MORELLA BIANCA

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97

32) NERA DELLA VALLE DEI MOCHENI

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33)PATATAΈMORU

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99

34) PATATE VERRAYES

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100

35) PATERSON’S VICTORIA

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101

36) PIATLINA DELLA VAL DI SUSA

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102

37) PINK FÏR APPLE

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103

38) QUARANTINA BIANCA

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104

39) QUARANTINA PRUGNONA

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105

40) RATTE

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106

41) ROSSA DI CETICA

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107

42) ROSSA DI COLFIORITO

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108

43) RUBRA SPES

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44) SAUCISSE ROUGE

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110

45) TURCHESA

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111

46) UP TO DATE

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112

47) VIOLA DELLA VAL D’ELVO

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113

48) VIOLA DI CALABRIA

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114

49) VITELLOTTE NOIR

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50) YAM

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■CONSIDERAZIONICONCLUSIVE

La collezione del Consorzio della Quarantina, presenta un elevato valore culturale. Ci sono ottimi motivi per mantenere in vita e per incoraggiare la produzione di quelle varietà meno produttive che sono state conservate e riprodotte dai coltivatori nel corso del tempo e bene adattate a un luogo; alcuni tra questi sono: le buone caratteristiche di adattamento e resistenza, la possibilità di riproduzione in autonomia senza dovere ricomprare il seme ogni anno, la riconoscibilità sul mercato locale che le rende più desiderabili per alcune fasce di consumatori e quindi più redditizie per chi le coltiva. Queste varietà inoltre, sono anche elementi di biodiversità, e possono servire ai coltivatori per mantenere in vita la terra delle aree economicamente marginali e di montagna, senza patire la concorrenza dell’agricoltura industrializzata. Un’utile iniziativa di divulgazione consiste nell’organizzazione di mostre che, generalmente, sorprendono il visitatore per la ricchezza di forme e colori; questo è un modo originale e inconsueto per ricostruire la storia della diffusione di questo prezioso tubero dall’America Meridionale al Vecchio Continente e per approfondire alcuni aspetti legati alla selezione varietale, alle tecniche di coltivazione e ad altri argomenti correlati.Il lavoro svolto in questo elaborato ha rappresentato un tentativo di classificazione all'interno dell'ampio patrimonio interspecifico di Solanum tuberosum L. e potrebbe eventualmente evolvere nella ricerca di sinonimie tra varietà comunemente riconosciute come differenti ma nella realtà molto affini tra loro. A questo proposito si potrebbero, nell'eventuale prosieguo della ricerca, raggruppare gli esemplari con un maggiore coefficiente di similitudine e standardizzare una descrizione della pianta di patata abbastanza dettagliata.La difficoltà nell’identificare un’unica varietà consiste nel fatto che più piante di una stessa collezione possono presentare una o più variazioni a causa di fattori ambientali, quali per esempio, la disponibilità d’acqua, la fertilità del terreno e le condizioni di conservazione. Per questo motivo, il lavoro fatto finora dovrebbe essere ripetuto in più anni e nello stesso luogo: questo permetterebbe una raccolta di dati più accurata.Sarebbe interessante analizzare varie coppie di piante di patata che sembrano appartenere a varietà diverse, ma in realtà molto simili tra loro, come, per esempio, Blu Valtellina e Vitellotte Noir, Lilaschalige Uetendorf e Quarantina Prugnona, King Edward VII e Piatlina della Val di Susa, Quarantina Bianca e Institut de Beauvais.

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BIBLIOGRAFIA

Angelini M., 1999 - Le patate tradizionali della montagna genovese. La strategia di qualificazione di un prodotto locale tra storia, cultura rurale e recupero varietale, Quaderni del Co.Re.Pa, Genova.

Angelini M., 2001 - Recupero e valorizzazione di una varietà locale. La patata Quarantina Bianca genovese (1984-2004), Grafica Piemme, Chiavari

Angelini M., 2008 - Le patate della tradizione rurale sull’Appennino Ligure, Grafica Piemme, Chiavari.

Baroni E., 1969 - Guida Botanica d’Italia, Cappelli Editore, Bologna.Bassi E., 1925 - La coltivazione della patata, Paravia, Torino.Dellepiane S., Zefelippo M., 2003 - Manuale di buone pratiche per la coltivazione

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della Scienza (23 ottobre - 4 novembre 2008). (inedito)Wikipedia: it.wikipedia.org/wiki/SolanumWikipedia: it.wikipedia.org/wiki/Solanum_tuberosumWikipedia: it.wikipedia.org/wiki/Val_d’Aveto

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CREDITI FOTOGRAFICI ED IMMAGINI

p. 3: Fig. 1(a) Tavola botanica di Gaspard Bauhin (1591). Fig. 1(b) fotografia di Keith Weller (Wikipedia).p. 4: Fig. 2(a) fotografia di Fabrizio Bottari e (b) fotografia di Anita Rizzo.p. 5: Fig. 3 fotografia di Anita Rizzo; Fig. 4 fotografia di Anita Rizzo.p. 6: Fig. 5(a) e (b) fotografie di Anita Rizzo.p. 12: Fig. 6 fotografia di Anita Rizzo.p. 18: Fig. 7 fotografia di Anita Rizzo.p. 22: Fig. 8 (a) fotografia di Anita Rizzo e (b) di Fabrizio Bottari.p. 34-59: disegni e tavole di colore ricavati direttamente dal Descrittore Morfologico

della Patata. Illustrazioni di Sergio H. Bello.p. 66-115: fotografie di Anita Rizzo, con la collaborazione di Alessio Delfino.

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Grazie ai miei relatori Mauro Mariotti e Massimo Angelini, che mi hanno seguita con tanta cura in questo lavoro; Grazie a Fabrizio Bottari e alla sua splendida famiglia (Nadia e la piccola Anita) che mi hanno ospitata e insegnato tanto nel corso della ricerca; Grazie ad Alessio Delfino e Cristina Enrile, che mi hanno dato la possibilità di iniziare questo lavoro e che mi hanno aiutata con la loro preziosa collaborazione; Grazie a tutte le persone a me care che mi hanno supportata e incoraggiata.