Terzo Millennio n - Licio Di Biase · (Papa Paolo VI) “I popoli forti e felici sono quelli che...

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1 Terzo Millennio – periodico on line per l’organizzazione dei moderati ANNO XX Terzo Millennio n.12 Martedì 31 marzo 2014

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Terzo Millennio – periodico on line per l’organizzazione dei moderati

ANNO XX Terzo Millennio n.12 – Martedì 31 marzo 2014

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" È vero, principe, che una volta avete detto che il mondo sarà salvato dalla bellezza?" (F. M. Dostoevski, L'Idiota) .

“Se vuoi essere universale parla del tuo villaggio” (L. Tolstoj) “Questo mondo nel quale viviamo ha bisogno di bellezza per non cadere nella disperazione. La bellezza mette la gioia nel cuore degli uomini ed è un frutto che resiste al logorio del tempo, che unisce le generazioni e le fa comunicare nell’ammirazione. E questo grazie alle vostre mani, o Artisti, che siete innamorati della bellezza e che per essa lavorate: poeti, uomini di lettere, pittori, scultori, architetti, musicisti, gente di teatro e di cinema… Ricordate che siete guardiani della bellezza nel mondo” (Papa Paolo VI)

“I popoli forti e felici sono quelli che non disperdono l’essenza ereditaria della loro stirpe ma la conservano gelosamente e ne impregnano ogni opera loro”.

(Gabriele d’Annunzio – dal comizio tenuto a Miglianico, agosto 1897)

“Tale è la verità, che io sono fiero e lieto di enunciare oggi al cospetto d’un popolo, pur contro la derisione dei beoti: - La fortuna d’Italia è inseparabile dalle sorti della Bellezza, cui ella è madre. –

Tale è la verità sovrana che noi miriamo, come l’imminente sole di quella divina e remota patria ideale dove peregrinò Dante.

Che hanno mai fatto della bellezza, dell’arte, della dottrina, d’ogni più ricco tesoro, d’ogni più nobile ornamento dello spirito italico gli uomini partecipi del governo, in tre decenni? Per quali modi hanno essi difeso, per quali modi hanno essi cercato di accrescere il patrimonio della grande coltura latina che innumerevoli generazioni di artisti e di sapienti ci tramandarono come la meravigliosa testimonianza del privilegio; onde la natura fece insigne il nostro sangue?”

(Gabriele D’Annunzio – “Il discorso della siepe” - Pescara, 22 agosto 1897 )

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L’Abruzzo è una terra ricca di cultura, folklore e di una straordinaria storia, è uno scrigno di tesori custoditi dagli imponenti massicci del Gran Sasso, “il re degli Appennini”, che come un papà severo la controlla e la protegge e dalla Majella che come una mamma premurosa la coccola. Lo stesso Celestino V si sentì abbracciato dalla Magna Mater (la Majella è stata chiamata così da Ovidio, Macrobio e Lucrezio), dove decise di ritirarsi in preghiera, lasciando ai posteri gli otto eremi, alcuni dei quali ancora oggi in buono stato. Gli eremi celestini sono qualcosa di unico al mondo, sono strutture incastonate nella roccia e collegate tra loro da sentieri lunghi e tortuosi, simbolo di vite ascetiche, la cui aura aleggia ancora in quei posti. Tra i due massicci che si guardano, come se volessero comunicare in lontananza, si estendono vallate, altipiani, borghi, campanili e torri, poi oltre le vallate si arriva verso l’orizzonte infinito del mare. In Abruzzo si impongono allo sguardo e si infondono nell’animo scenari suggestivi, pregni di un fascino inusuale, dove i prodigi della natura si mescolano alle testimonianze silenziose dei ruderi e a quelle più vispe dei borghi nei quali si respira l’aria salubre, dove si vive come se il tempo si fosse bloccato in una dimensione incontaminata dal tran tran quotidiano e dove ancora si possono gustare i sapori veri dei prodotti sani, trasformati in tipiche ricette dalla maestria degli abruzzesi. Sogno e mistero abitano nei castelli d’Abruzzo, spesso scenari di film, è il caso del più celebre castello di Rocca Calascio, il più antico e meglio conservato d’Europa, tenace e caparbio, capace di resistere anche alle forti calamità naturali quali il terremoto che ha scosso L’Aquila e l’intera regione nel 2009. Poi, nelle torri e nelle chiese gli elementi mistici si fondono a quelli pagani. Sono testimonianze pulsanti del patrimonio storico, artistico e culturale d’Abruzzo, che ancor più si incarnano nel tessuto sociale di ieri e di oggi in usi e costumi mantenuti vivi dalle tradizioni popolari, ad esempio nelle feste paesane in onore dei santi patroni. L’Abruzzo per tutti questi motivi sta attraendo diversi stranieri, provenienti da ogni parte del mondo che, per caso, capitati nelle nostre terre ne rimangono folgorati, scegliendo sempre più spesso i nostri borghi come mete fisse per le loro vacanze e in alcuni casi anche come posti nei quali trasferirsi. Consapevoli del grande patrimonio della nostra regione, descritta da Ignazio Silone, Gabriele D’Annunzio e terra natia di personaggi illustri come Ennio Flaiano, che tengono tutt’oggi viva la sua memoria nel mondo, con tale progetto si vuole agevolare il turismo nazionale, europeo e internazionale. Per far ciò, si ritiene necessario ovviare a molteplici questioni che bloccano lo sviluppo turistico della regione, come il cattivo funzionamento delle infrastrutture (stazione ferroviaria e aeroporto), necessarie per gli spostamenti dentro e fuori Abruzzo. Non solo, nodi cruciali sono anche la promozione di un territorio troppo spesso sminuito delle sue peculiarità, focalizzando l’attenzione sulla particolarità naturalistica, ovvero quella di possedere mare e montagna a poca distanza fra loro. Si ritiene importante, invece, dare il giusto valore a borghi, eremi, torri e campanili, gelosi custodi di una storia millenaria, antichissima, avvolta da miti e leggende che fanno l’Abruzzo “forte e gentile”. Bisogna fare leva su tutte le risorse che la nostra regione ha da mostrare perché si possa puntare su un solido assetto turistico. Può essere questa anche una soluzione ai problemi che la crisi economica ci pone a fronteggiare con fatica. Altra intenzione è, infatti, quella di sostenere le strutture ricettive e i comuni per accogliere adeguatamente una crescente richiesta turistica. A confermare questa convinzione sono le scelte dei turisti attuali che scelgono l’Abruzzo, poiché lo ritengono un posto in cui ci si può riposare come praticare sport marini o montani, estivi e invernali; si possono degustare prelibatezze come prodotti tipici del luogo, vino, olio, formaggi, carni e altro ancora; ci si può divertire come allo stesso modo rilassarsi ammirando fantastici panorami e infine, l’Abruzzo è un posto in cui è possibile provare il sapore della cultura e della storia come mai in nessun luogo lo si può fare.

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Lu' Paliot

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PRESENTA

Sabato 12 aprile 2014 alle ore 18

Circoscrizione Colli (Via di Sotto, 8/12 - Pescara)

CONVEGNO

“I Colli di Pescara attraverso le

immagini di Luigi Baldacci

e le narrazioni di Licio Di Biase”

Saluti:

Ubaldo Giacomucci Presidente Edizioni Tracce

Interviene:

Licio Di Biase Saggista - Storico

SARA’ PRESENTE IL MAESTRO LUIGI BALDACCI

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Licio Di Biase nato a Chatelineau (Belgio) il 6 giugno 1957. Laureato in storia.

Politico ed amministratore ha ricoperto molteplici incarichi di partito ed istituzionali. Si è dedicato all’approfondimento della storia della città di Pescara, e della democrazia cristiana. Relativamente alla storia della città ha pubblicato vari libri e saggi, tra cui: “Castellamare nel tempo” (4 ristampe: 1997,1998,1999,2004, e una nuova edizione: 2007), libro sulla storia di metà Pescara, adottato come libro di testo da alcuni Istituti di scuola media superiore di Pescara, nell'ambito dei corsi di abruzzesistica; la prefazione è di Renato Minore; “Pescara-Castellamare: immagini ed emozioni”, due volumi con molte foto e didascalie che raccontano sinteticamente la storia delle due realtà che diedero origine alla città di Pescara (2001, 2003); "I giorni della Pescara- come nacquero il nuovo comune e la nuova provincia", saggio allegato al quotidiano dell'Abruzzo "Il Centro" e pubblicato il 6 dicembre 2006, in occasione dell'ottantesimo anniversario della istituzione del Comune e della Provincia di Pescara (13.000 copie, tutte distribuite); "Prima Kursaal, poi distilleria, oggi…è l'ex Aurum" (2007); “Divina Stella del Mare” (2008); "La Madonna dei Sette Dolori tra storia e leggenda"(2008) - (2010, seconda edizione a cura della Parrocchia della Madonna dei Sette Dolori);

Ha pubblicato il romanzo storico “Dietro la chiesa”, con prefazione del Prof. Vito Moretti (2004) e il romanzo “Il processo a Carmela - Dove il fiume bagnava il mirto. Il delitto passionale sulle acque della Pescara" (2009), con cui ha vinto una menzione speciale al Premio Histonium nel 2009.

Nel 2010 ha pubblicato il libro "La grande storia. Pescara-Castellmare dalle origini al xx secolo" (Tracce), unico lavoro organico sulla storia della città di Pescara, con sui ha vinto il premio letterario "Lamerica" di S. Giovanni Teatino (Ch) per la sezione di saggistica; Nel 2011 ha pubblicato la sceneggiatura teatrale "Oh che bel sito…- Verso Teano. Quando Vittorio Emanuele II sostò a Castellamare e a Pescara"(Tracce); Inoltre si è dedicato all’analisi e alla ricostruzione storica dell’esperienza politica dei democratici cristiani, in particolare dell' Abruzzo, ed ha pubblicato vari libri: “Un’ape in cucina” (2001, Scep); “L’era della Balena” (2003- Tracce), con la prefazione dell'On. Bruno Tabacci; “Giuseppe Spataro, una vita per la democrazia”, con la prefazione del Sen. Giulio Andreotti (2005- Ianieri); “Remo Gaspari, la politica come servizio”, con la prefazione di Lucio Gaspari (2012, Ianieri). Nel 2013, in occasione del 150° anniversario della nascita di Gabriele d’Annunzio, ha pubblicato “L’Onorevole d’Annunzio” , con prefazione di Giordano Bruno Guerri (2013, Ianieri)

www.liciodibiase.it

liciodibiase@libero

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Politica

A cura di Giampiero Di Biase

" È vero, principe, che una volta avete detto che il mondo sarà salvato dalla bellezza?"

(F. M. Dostoevski, L'Idiota) .

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Piazza Italia

Accadimenti del Comune e della Provincia di Pescara

"Se vuoi essere universale,

parla del tuo villaggio"

(L. Tolstoj)

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MOVIMENTO CIVICO

“DIFENDERE PESCARA”

Via di sotto 41 - PESCARA

Il Movimento Civico “Difendere Pescara” , che si è costituito il 28 gennaio 2013, ha deciso di

predisporre e sostenere una lista Civica alla prossime elezioni amministrative di Pescara

denominata “Difendere Pescara”.

I due obiettivi di fondo che il Movimento Civico intende perseguire con questa lista sono:

1 – agire contro la spoliazione di Pescara

2 – difendere l’identità della città

Il Presidente Licio DI BIASE ha sottolinea che:

“in questa fase non ci interessa affrontare i grandi temi legati allo sviluppo socio-economico

della città, perché riteniamo che la programmazione sia una facoltà dei partiti. Noi vogliamo

sollecitare le istituzioni a dare risposte su alcune infrastrutture e sul patrimonio “esistenti” ma

che per disattenzioni gestionali rischiano di essere depauperate. Abbiamo constatato come

Pescara stia diventando la cenerentola della Regione, in quanto le altre Province hanno classi

politiche dirigenti più attrezzate. Per cui di fronte al problema emerso nella fusione tra le

Province di Pescara e di Chieti abbiamo notato un atteggiamento apatico di Pescara, per cui la

nostra iniziativa trova l’avvio proprio da quella vicenda. E poi ci siamo interrogati su tutta una

serie di problemi che stanno determinando una lenta ma inesorabile spoliazione di Pescara di

una serie di infrastrutture ed uffici (Banca d’Italia, Sede del Compartimento delle Poste e ora

anche la sezione staccata della Commissione Tributaria Regionale ecc…ecc.., e con tutti i

problemi relativi a Porto, Aeroporto e Stazione). Noi non ci vogliamo sostituire ai partiti, ma

saremo una lista civica con una idea “trasversale” coinvolgendo coloro che hanno a cuore la

città di Pescara.

Vogliamo far rinascere una coscienza cittadina e per fare questo vogliamo sollecitare i Partiti e

la società civile.

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Le 8 idee programmatiche:

Il Movimento Civico si confronterà con gli schieramenti che si articoleranno alle prossime

amministrative cercando convergenze programmatiche sui seguenti argomenti:

1 – Riattivazione del porto, con la realizzazione delle Opere (già finanziate) previste nel Piano

regolatore portuale per cui si è ancora in attesa da parte della Regione della Vas. L’obiettivo è

quello di risolvere definitivamente il problema dell’insabbiamento del porto.

2 – Rilancio dell’aeroporto d’Abruzzo, evitandone la chiusura di otto ore al giorno, di cui si è

recentemente parlato nel Consiglio Comunale straordinario indetto su iniziativa di Licio Di

Biase ed inoltre confermando il finanziamento alla Saga del piano marketing.

3 – Attenzione alla stazione ferroviaria, cercando di approfittare del dibattito già in itinere

sull’alta velocità anche per ridare dignità ad una delle più moderne e funzionali stazione

ferroviaria d’Europa e che ora chiude 4 ore al giorno.

4 – Riapertura del Teatro Michetti: è un’amministrazione cieca e ottusa quella che non riesce a

recuperare un gioiello utile, forse indispensabile, al movimento teatrale regionale.

5– Opposizione al futuro teatro così come è stato pensato dall’Amministrazione Comunale. Si

pensa di realizzare un teatro “ottocentesco” di dubbia utilità. L’idea, invece, è di realizzare “IL

PALAZZO DEL TEATRO E DELLA MUSICA”. Non si possono spendere risorse per una struttura di

questo genere senza che essa produca un ritorno. Pescara necessita di un Teatro per i

pescaresi, ma necessita anche di uno spazio per i concerti da 5000 posti per il periodo non

estivo al servizio di tutta la regione e oltre.

6– Rilancio del centro storico, abbandonato da 10 anni, ridando centralità al fiume con

l’attuazione del progetto “Pescara Real Piazza”, che prevede la delimitazione di un nuovo

perimetro del centro storico che coincida con quello della cinquecentesca Piazzaforte e con la

valorizzazione del Circolo Aternino (fino ad oggi, semplice luogo aperto per eventi) quale sede

del Progetto Real Piazza e cuore del Centro Storico.

7 – Attivazione di ogni iniziativa per una rilettura della mobilità urbana ed extraurbana,

ponendo centrale la questione dell’inquinamento atmosferico nel centro urbano.

8 – Rilancio del teatro “G. D’Annunzio”, che dopo aver vissuto il cinquantenario della sua

realizzazione, ora rischia, per l’incuria nella manutenzione, di fare la fine del teatro Pomponi.

Prossimamente il Movimento organizzerà momenti di confronto pubblico sui temi del governo

della città.

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Cultura

“Questo mondo nel quale viviamo ha bisogno di bellezza

per non cadere nella disperazione. La bellezza mette la gioia nel cuore degli uomini ed è un frutto che resiste al logorio

del tempo, che unisce le generazioni e le fa comunicare nell’ammirazione.

E questo grazie alle vostre mani, o Artisti, che siete innamorati della bellezza e che per essa lavorate: poeti, uomini di lettere, pittori, scultori, architetti, musicisti, gente

di teatro e di cinema… Ricordate che siete guardiani della bellezza nel mondo”

(Papa Paolo VI)

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Costume

“Tale è la verità, che io sono fiero e lieto di enunciare oggi al cospetto d’un popolo,

pur contro la derisione dei beoti: - La fortuna d’Italia è inseparabile dalle sorti della Bellezza, cui ella è madre. –

Tale è la verità sovrana che noi miriamo, come l’imminente sole di quella divina e remota patria ideale dove peregrinò Dante.

Che hanno mai fatto della bellezza, dell’arte, della dottrina, d’ogni più ricco tesoro, d’ogni più nobile ornamento dello spirito italico gli uomini partecipi del governo, in tre decenni? Per quali modi hanno essi difeso, per quali modi hanno essi cercato di accrescere il patrimonio della grande coltura latina che innumerevoli generazioni

di artisti e di sapienti ci tramandarono come la meravigliosa testimonianza del privilegio; onde la natura fece insigne il nostro sangue?”

(Gabriele D’Annunzio – “Il discorso della siepe” - Pescara, 22 agosto 1897 )

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Un libro è per sempre!

“I popoli forti e felici sono quelli che non disperdono l’essenza ereditaria della loro

stirpe ma la conservano gelosamente e ne impregnano ogni opera loro”.

(Gabriele d’Annunzio – dal comizio tenuto a Guardiagrele, agosto 1897)

A VOLTE INSERIAMO INVITI DI LIBRI GIA’ PRESENTATI. LO FACCIAMO PER FAR CONOSCERE COMUNQUE I VOLUMI CHE RITENIAMO

DI GRANDE IMPORTANZA. LA REDAZIONE

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PRIMA KURSAAL, POI DISTILLERIA, OGGI E’ L’AURUM.

di Licio Di Biase L’amministrazione comunale di Pescara, agli inizi del ‘900, individuò nella zona della Pineta, compresa tra il torrente Vallelunga ed il limite dell’area boschiva, come una zona da valorizzare sotto l’aspetto turistico. Era, infatti, accaduto che Castellamare, a quel tempo ancora comune diviso da Pescara ed appartenente alla Provincia di Teramo, si era sviluppato molto nella seconda metà dell’ottocento, grazie alle opportunità offerte dal passaggio della ferrovia, ma soprattutto dalla stazione. Infatti dalla seconda metà del 1860 Castellamare iniziò gradualmente a mutare volto: da paese agricolo articolato sulla collina con case sparse a cittadina turistica, con l’esplosione urbana, sociale ed economica della zona pianeggiante, fino ad allora caratterizzata da un esteso arenile, ricco di dune, con la “selva dei Chiappini” e con piante di mirto, liquirizia e lentischi. La zona pianeggiante esplose nel volgere di un paio di decenni, tanto che Leopoldo Muzii, Sindaco di Castellamare, nel 1882 fece approvare il “Piano Regolatore di ampliamento”, che organizzò lo sviluppo. Pescara, invece, iniziò a muoversi verso lo sviluppo in ritardo rispetto alla cittadina sorella, ma rivale. Infatti, Pescara era rimasta chiusa dentro le mura della Piazzaforte per tre secoli, dal 1500 alla dismissione e alla smilitarizzazione della stessa, che avvenne con l’Unità d’Italia. Quindi, Pescara aveva una forte esigenza di espandersi, di uscire dalle mura. E, infatti, dopo gli anni ’60 iniziò il processo di graduale abbattimento delle mura e la città cominciò a muoversi, a modificarsi socialmente, a crescere economicamente. Una delle tante iniziative fu quella di guardare a sud, verso quella Pineta tanto amata da Gabriele d’Annunzio. Bisogna ricordare che l’area a Sud della Piazzaforte per secoli fu un’area paludosa, caratterizzata dalla Palude detta della Palata, e questo rendeva pressoché invivibile tutta la zona, poi, agli inizi dell’ottocento questa area fu totalmente bonificata, ma Pescara non si poteva sviluppare in questa direzione se non dopo, appunto, l’abbattimento delle mura della Piazzaforte. E, quindi, agli inizi del ‘900 si cominciò concretamente a pensare ad uno sviluppo della Pineta e delle aree limitrofe. Ci fu l’idea di Luise, che iniziò a muovere i primi passi, di fare della Pineta il cuore della “città-giardino” , termine usato in quegli anni da entrambe le città e, poi, abusato dalla classe politica senza la giusta consapevolezza dell’idea progettuale della “città-giardino” che, comunque, non decollò. L’idea era di creare alla Pineta un quartiere “turistico-climatico” e per fare questo occorreva realizzare un forte elemento di attrazione. Infatti il comune acquistò dal demanio un’area dell’arenile con l’obiettivo di realizzare un grande e moderno stabilimento balneare, secondo la moda dell’epoca. Città come Rimini, Riccione, Viareggio dalla fine dell’800 avevano già realizzato interventi innovativi a sostegno del turismo, con la realizzazione di edifici chiamati “Kursaal”. Intorno al 1910, completato l’acquisizione dell’area, l’amministrazione comunale di Pescara, divisa ancora da Castellamare, tentò quindi di recuperare il divario di movimento turistico con la cittadina a nord del fiume, investendo sulla Pineta, e affidando all’Arch. Liberi, già incaricato di redigere il PRG, anzi “il piano di risanamento della contrada Pineta e piano regolatore edilizio per trasformare la plaga risanata in un quartiere climatico-balneare”, che verrà poi approvato nel 1912, il compito di progettare il Kursaal. Il progetto venne approvato dal Consiglio Comunale il 21 marzo 1910 e il 15 aprile il comitato esecutivo del Kursaal sottolineò che il progetto dell’Arch. Liberi prevedeva la realizzazione di un “elegante fabbricato destinato a ritrovo per la stagione estiva” con la prospettiva di “migliorare, bonificare, abbellire” la zona compresa tra la ferrovia, la strada provinciale Pescara-Francavilla e il Viale della Pineta, in costruzione. Il 14 agosto 1910 venne inaugurato il “Kursaal della Pineta”.

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Il 14 agosto 1910 venne inaugurato il “Kursaal della Pineta”. Anche se i giorni del 14 e 15 agosto del 1910 sono rimasti nella storia di Pescara perché accadde di tutto. Venne infatti a Pescara il Ministro Tedesco per inaugurare strutture e porre prime pietre. E per sintetizzare meglio questo fervore, ci sono le parole di Raffaele Colapietra che, nella sua opera “Pescara 1860-1960”, così ha descritto quei mesi: “Quanto a Pescara, dove quale appaltatore d’un nuovo grande ippodromo appariva un personaggio destinato a tempestosa notorietà, Teodorico Pomponi, la grande iniziativa dell’acquedotto non rimaneva fine a se stessa. Non si parla magari della scuola di musica istituita da Rodolfo Luise in un’aula fornita dal Comune con illuminazione e sussidio annuo di 50 lire, ciò che non si ripeteva a Castellammare, ma dell’istituzione quanto meno di un embrione di ospedale mediante la rocambolesca trovata, escogitata dal Ministro Tedesco, di una tombola telegrafica di 150 mila lire, del progetto Liberi, su un preventivo di 12 mila lire, di ristrutturazione del Politeama Aternino, ceduto nel novembre 1907 a Donato Verrocchio, che a sua volta s’impegnava a cederlo a Vicentino Michetti con l’impengo di ‘costruire un teatro più capiente, più decoroso e più rispondente all’importanza della città’ ed il privilegio di dargli il proprio nome, dell’impianto del telefono, richiesto formalmente nel marzo 1907, ricco di 25 abbonati due anni più tardi, che si sarebbero raddoppiati nell’agosto 1912, con filo diretto con Castellammare e con prospettiva di abolizione della dipendenza interurbana da Chieti per l’attuazione del serizio urbano. Tutto questo fervore sarebbe culminato, anche qui sollecitamente e con concretezza, all’ombra di Tedesco tornato al potere come Ministro del Tesoro nel marzo 1910 nel gabinetto Luzzatti, nei grandi festeggiamenti del 14 agosto 1910 per l’inaugurazione dell’acquedotto consorziale del Foro, del Grand Hotel, del Kursaal della Pineta con un banchetto campestre di 500 coperti, del teatro Michetti col Werther di Massenet, e con la posa della prima pietra dei moli del porto, in una cornice spettacolare di convegni ciclistici ed automobilistici, di esibizioni aviatorie all’aerodromo della Pineta tra la provinciale ed il mare fino al grande ricevimento alla Banca di Pescara ‘dove convenne tutta la Pescara muliebre nella più fulgida manifestazione della sua bellezza”. Quindi, il Kursaal venne inaugurato. Nel tempo, però, questo edificio, senza una attenta politica di pianificazione che valorizzasse anche le aree circostanti, non riuscì ad assumere realmente il ruolo di fulcro di un polo turistico. Infatti tra il 1910 ed il 1915 si notarono alcuni insediamenti abitativi vagamente liberty, e il fulcro turistico divenne l’attuale Piazza Le Laudi. Dopo la parentesi della guerra 1915-18, il Kursaal terminò la sua breve stagione di “luogo destinato al divertimento e alla ricreazione” e venne dato in affitto alla Famiglia Pomilio di Francavilla che, inizialmente, era interessata ad una valorizzazione turistica, ma poi trasferì nel Kursaal la propria attività artigianale e trasformò l’edificio in distilleria, dopo averne riscattato la proprietà. In questa fase l’area della Pineta cominciò ad animarsi, cosa non riuscita dopo l’inaugurazione del Kursaal, come osserva Ilvi Capanna nella pubblicazione “ex Aurum, storia, sviluppo, prospettive”- “i quaderni delle tamerici”: “…l’area infatti comincia ad essere veramente costruita e abitata solo con l’impianto delle Distillerie Aurum nel vecchio Kursaal, anno 1919. La realizzazione del Piano Liberi va di pari passo con l’affermazione e l’ampliamento di questa fabbrica: per la maggior parte di operai e dirigenti dell’Aurum, le piccole case previste nel piano e i suoi viali alberati vengono via via costruiti fino a costituire una parte di città il cui carattere, nonostante le numerose trasformazioni e l’enorme aumento dei valori di posizione, è ancora oggi evidente”. Infatti, che la Pineta iniziò ad essere abitata è dimostrata dall’esigenza che i residente ebbero di realizzare una Chiesa. I primi passi vennero fatti nel 1922, quando i “pinetini”, che dovevano recarsi a S.Cetteo per le funzioni religiosi, iniziarono a sollecitare le autorità religiose per la realizzazione di una Chiesa e siccome mancavano le risorse si rivolsero a Padre Domenico di S.Eufemia a Maiella, già famoso a quel tempo come “frate mattonaro”, in quanto capace di realizzare chiese senza soldi. Da quel 1922, tra alti e bassi, tra inizi dei lavori e lunghe sospensioni, la Chiesa, chiamata della “Stella

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Maris”, venne terminata alla vigilia della seconda guerra mondiale. Questa vicenda, però, testimonia che la Pineta cominciò ad essere abitata, soprattutto grazie alla distilleria “Aurum”. Dopo venti anni circa, da quel 1919, grazie all’incremento produttivo dell’azienda, fu necessario l’ampliamento dell’edificio. E così, nel 1938 venne affidato la redazione del progetto di massima all’Arch. Michelucci, mentre la parte strutturale venne curata dall’Ing. Zeni, di Pescara. Il progetto di ampliamento prevedeva di non demolire il Kursaal, ma di inserirlo nella nuova costruzione, con il rifacimento del portico e della copertura, e come si legge nel progetto del 1988, mai attuato: “…un progetto, questo dell’ampliamento di Michelucci, forse impostato su criteri ideologici-rappresentativi, forse ancora troppo ideogrammatico, forse pilotato dalla committenza, che però dimostra troppa scarsa relazione con i fermenti culturali dell’epoca”. L’Ing. Zeni realizzò l’edificio Aurum tra il 1940 e il 1945. E sempre nella relazione al progetto del 1988, si legge: “L’edificio strutturalmente è edificato con una tecnica mista composta di cemento armato e muratura. Esternamente la forma circolare è certamente enfatizzata con la realizzazione, al primo piano, di una serie di finestroni ad arco che rafforzano l’effetto anfiteatro romano già insito nella morfologia della costruzione… quindi grandi spazi, inframezzati da un’orditura di pilastri in cemento armato, che rendevano particolarmente idonea alla produzione la fabbrica… “Il tipo edilizio a ferro di cavallo definisce uno spazio centrale, praticamente una corte aperta, in cui solo successivamente vi è stata inserita una costruzione bassa, un ulteriore magazzino… Il Kursal, l’ampliamento, la corte aperta, le parti incompiute, i grandi spazi interni con la loro flessibilità d’uso e tutti gli altri stimoli progettuali… che questo spazio può fornire per una riconversione d’uso”. Il “Kursaal”, la distilleria “Aurum”, la “Pineta d’Avalos”, poi chiamata “d’Annunziana”, la “Stella Maris”, tutti ingredienti del quartiere chiamato “Pineta”….ma se non ci fosse stato il Kursaal, difficilmente sarebbe sorto.

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Prima Kursaal, poi distilleria…oggi è l’ex-Aurum di Licio Di Biase

da “Castellamare nel tempo” di Licio Di Biase (1998 - Scep edizioni),

ampliato, con nuove considerazioni e note aggiuntive.

Licio Di Biase nato a Chatelineau (Belgio) il 6 giugno 1957.

Politico ed amministratore ha ricoperto molteplici incarichi di partito ed istituzionali. Si è

dedicato all’approfondimento della storia della città di Pescara, ed in modo particolare alla

storia di Castellamare e ha pubblicato vari libri, tra cui: “Castellamare nel tempo”

(1997,1998,1999,2004), “Dietro la chiesa” (2004), e due volumi dal titolo “Pescara-

Castellamare: immagini ed emozioni” (2001,2003). Recentemente (6 dicembre 2006) , in

occasione dell'ottantesimo anniversario della istituzione del Comune e della Provincia di

Pescara, ha pubblicato il saggio "I giorni della Pescara- come nacquero il nuovo comune e la

nuova provincia"". Inoltre si è dedicato all’analisi e alla ricostruzione storica dell’esperienza

politica dei democratici cristiani abruzzesi, ed ha pubblicato due libri: “L’era della Balena”

(2003) e “Giusep¬pe Spataro, una vita per la democrazia” (2005).

www.liciodibiase.it [email protected]

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29 Una opportunità per tutti i giovani scrittori.

La Fondazione Pescarabruzzo, in collaborazione con le Edizioni Tracce di Pescara, propone anche quest'anno il Premio Letterario Giovani Autori riservato ai talenti che non abbiano superato i 35 anni di età. Lo scopo è quello di incoraggiare e valorizzare la scrittura e la letteratura giovanile, e favorire la promozione culturale della letteratura italiana. Per questo, ogni anno, viene pubblicato un volume di narrativa e un volume di poesia scritti da giovani nati, residenti o domiciliati in Italia. La Fondazione Pescarabruzzo e le Edizioni Tracce istituiscono due collane editoriali denominate rispettivamente “Fondazione Pescarabruzzo - Giovani Scrittori” e “Fondazione Pescarabruzzo

– Giovani Poeti”. Possono partecipare alla selezione dei testi, per la eventuale pubblicazione in volume, i giovani che alla data del 20 maggio 2014 abbiano compiuto 18 anni e non abbiano superato 35 anni, nati, residenti o domiciliati in Italia. Il bando è esteso anche agli italiani o figli di italiani emigrati all’estero. E' escluso dalla partecipazione chi ha già vinto il primo premio di questo concorso. Per la partecipazione alla selezione dei testi si prevede il seguente regolamento per l’anno 2014, suddiviso in due sezioni: a) Narrativa inedita in lingua italiana; b) Poesia inedita in lingua italiana. Per la sezione [a] i dattiloscritti non dovranno superare le 80 cartelle e non dovranno essere inferiori alle 50 cartelle [di circa 30 righe l’una] e potranno consistere in un racconto lungo o in una raccolta di racconti. Per la sezione [b] i dattiloscritti non dovranno superare le 80 cartelle e non dovranno essere inferiori alle 50 cartelle [di circa 30 versi l’una]. Le opere dovranno pervenire in numero di 5 copie fascicolate entro e non oltre il 20 maggio 2014 alla: Segreteria Editoriale “Giovani Autori” c/o Edizioni Tracce - Via Eugenia Ravasco, 54 - 65123 Pescara. Il primo foglio di ogni fascicolo dovrà portare la dicitura “Selezione Editoriale Giovani Autori - Fondazione Pescarabruzzo 2014” ed indicare i dati anagrafici di nascita e residenza, indirizzo e numero telefonico dell’Autore, nonché la sezione alla quale l’Autore intende partecipare. Il comitato di lettura è composto per il 2014 da: Nicola Mattoscio, Nicoletta Di Gregorio e Stevka Smitran, quali rappresentanti della Fondazione Pescarabruzzo, e da Ubaldo Giacomucci, quale rappresentante delle Edizioni Tracce. Il giudizio del comitato di lettura è insindacabile. Il testo ritenuto migliore per ognuna delle due sezioni verrà pubblicato in volume con copyright riservato per tre anni solo per la stampa e distribuito e promosso a livello locale e nazionale. Cordiali saluti La segreteria delle Edizioni Tracce Tel. 085-76073 Tel./Fax 085-76658 www.tracce.org

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Direttore responsabile: Michele Del Castello Capo redattore: Alessandro Di Biase Redazione: Giampiero Di Biase, Chiara Marini Terzo Millennio News–on line Edizione scep services sas – via di sotto, 41 – 65100 – Pescara – Registrato presso il Tribunale di Pescara n.1/93 del 6 febbraio 1993 Iscrizione registro nazionale della stampa n. 4220 del 14 maggio 1993

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