Terzo Millennio 25 - Licio Di Biase fileoggi è parte integrante della bellissima struttura...

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1 Terzo Millennio – periodico on line per l’organizzazione dei moderati www.terzomillennioabruzzo.it ; [email protected] ; ANNO XVI n.25 – on line Martedì 29 dicembre 2009 Ai lettori “Terzo Millennio”, quindicinale on line Il nostro giornale on line viene inviato a 5.410 contatti soprattutto di Pescara e della nostra Regione. Siamo coscienti che e-mail indesiderate sono oggetto di disturbo, quindi la preghiamo di accettare le nostre più sincere scuse se la presente Mail non è di Suo interesse. Gli indirizzi di posta elettronica presenti nel nostro archivio provengono da contatti personali o da elenchi e servizi di pubblico dominio o pubblicati o attraverso e-mail o adesioni da noi ricevute. In ottemperanza della Legge 675 del 31/12/96 così come modificata dal decreto legislativo 196 del 30/06/2003, per la tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento di dati personali, in ogni momento è possibile modificare o cancellare i dati, rispondendo CANCELLAMI all'indirizzo: [email protected] ricordando di usare lo stesso nome e la stessa e-mail, con cui risulta aver ricevuto il nostro giornale on-line e non riceverà più alcun messaggio. Grazie della collaborazione.

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Terzo Millennio – periodico on line per l’organizzazione dei moderati

www.terzomillennioabruzzo.it; [email protected];

ANNO XVI n.25 – on line – Martedì 29 dicembre 2009

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Ai lettori

“Terzo Millennio”, quindicinale on line Il nostro giornale on line viene inviato a 5.410 contatti soprattutto di Pescara e della nostra Regione. Siamo coscienti che e-mail indesiderate sono oggetto di disturbo, quindi la preghiamo di accettare le nostre più sincere scuse se la presente Mail non è di Suo interesse. Gli indirizzi di posta elettronica presenti nel nostro archivio provengono da contatti personali o da elenchi e servizi di pubblico dominio o pubblicati o attraverso e-mail o adesioni da noi ricevute. In ottemperanza della Legge 675 del 31/12/96 così come modificata dal decreto legislativo 196 del 30/06/2003, per la tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento di dati personali, in ogni momento è possibile modificare o cancellare i dati, rispondendo CANCELLAMI all'indirizzo: [email protected] ricordando di usare lo stesso nome e la stessa e-mail, con cui risulta aver ricevuto il nostro giornale on-line e non riceverà più alcun messaggio. Grazie della collaborazione.

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Buon Natale e Felice 2010

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“Il cantiere dell’identità”

Per una Pescara europea Pescara con la sua storia, le sue tradizioni, i suoi personaggi può essere senz’altro luogo della cultura europea. Per raggiungere questo obiettivo, però, occorre che la città acquisisca la giusta consapevolezza del proprio passato, delle proprie realtà storiche e memoriali. E questo è possibile solo con un grande impegno per la valorizzazione dei personaggi, dei luoghi, dei simboli e dei fatti. A questo proposito voglio ricordare, innanzitutto, il Parco Archeologico-paesaggistico di Colle del Telegrafo, progetto finanziato con leggi regionali, i cui lavori iniziali hanno portato all’individuazione delle fondazioni sia della Torre che diede il nome a Castellamare (Castellum ad Mare) che del borgo altomedioevale. Questo progetto, forse un po’ snobbato dall’opinione pubblica, sarà il cuore della percezione identitaria della città. Mi auguro che l’Amministrazione Comunale dia, al più presto, nuovo impulso ai lavori. Come, peraltro, spero che in fretta si porterà all’attenzione della città il mosaico romano del primo quarto del III secolo d.c. rinvenuto nella golena sud circa sette anni fa. E poi: la chiesetta di S.Anna, la Torretta, l’Immacolatella di Colle Marino, tutti elementi da salvaguardare e valorizzare e poi, il Cinema Michetti, da rendere agibile, il Circolo Aternino da calare nel contesto culturale cittadino Ma la cosa più interessante, è che il 2010 sarà un anno di estrema importanza per la nostra Città. Pescara e i pescaresi, hanno bisogno di conoscere, di capire, di percepire la propria storia. Chi può vantare di aver dato i natali a Gabriele d’Annunzio, ai Cascella, ad Ennio Flaiano? Chi può vantare di conservare ancora le tracce di un liberty che in molti ci invidiano? E poi, se ci guardiamo intorno, come non ricordare Francesco Paolo Michetti e Paolo De Cecco? Per non parlare del passato ancora più remoto, quello del periodo romano e del periodo medioevale. E’ chiaro: se avessimo conservato la Piazzaforte avremmo avuto più opportunità. Ma la Piazzaforte l’abbiamo avuto…e quindi una storia c’è! Perché il 2010 potrà essere un anno importante? Per ricordare ciò che accadde a Pescara un secolo fa, nel 1910, che fu un anno incredibile. Tra il 31 luglio e il 21 agosto ci furono inaugurazioni, manifestazioni, tanti eventi che diedero la concreta sensazione che la città si stava evolvendo e che era in una fase di grande movimento. Allora Pescara era ancora separata da Castellamare, e quel 1910 rappresentò per i pescaresi una grande opportunità per recuperare lo svantaggio nei confronti della cittadina rivale. Fu, tra l’altro, inaugurato il Cinema Michetti, e precisamente il 6 agosto alle ore 10 e, poi, alle 21 e 30 ci fu l’inaugurazione della stagione lirica con il “Werther” di Massenet. Va ricordato che, durante i festeggiamenti, fu inaugurato anche il Kursaal, allora non ancora completato, che oggi è parte integrante della bellissima struttura dell’Ex-Aurum ed, inoltre, alla Pineta si svolsero gli spettacoli di aviazione con gli aviatori Frey e Barrier. Il 14 agosto intervenne anche il Ministro del Tesoro, Francesco Tedesco, per inaugurare l’acquedotto e le prime opere portuali, per i cui lavori erano previsti 500.000 lire. Fu un mese ricco di eventi. Un secolo dopo, questa città sembra addormentata, nella disattenzione verso le proprie radici culturali e storiche. E allora utilizziamo il 2010 per fare di Pescara una città che apra il “cantiere dell’identità” con: 1) il Parco Archeologico-paesaggistico, 2) il mosaico romano, 3) la riapertura del Michetti, 4) l’attivazione del Circolo Aternino, 5) l’esaltazione dell’Aurum, con il Kursaal, 6) l’acquisizione della Chiesa di S. Anna, 7) il recupero della Torretta dannunziana e senza dimenticare la valorizzazione del Museo delle Genti, della Casa di d’Annunzio, del Museo Cascella, del Museo Vittoria Colonna, e della casa di Flaiano, che è lì, in attesa di qualche evento…una città con tutta questa ricchezza non può addormentarsi!

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E poi, senza dimenticare che il 5 marzo 2010 ricorrerà il centenario della nascita di Ennio Flaiano ed, inoltrre, che il 16 e il 17 ottobre sarà celebrato il 150° anniversario dell’arrivo di Vittorio Emanuele II a Pescara, dopo la caduta della Piazzaforte nelle mani delle truppe piemontesi, primo passo del processo verso l’Unità d’Italia. Inoltre, occorre porre attenzione alla salvaguardia del nostro dialetto, sollecitando le istituzioni locali (Università, associazioni culturali, compagnie teatrali, ecc…) ad attivarsi sempre di più e sempre meglio per la valorizzazione del nostro patrimonio linguistico. Nel mio saluto in consiglio comunale, dopo la mia elezione a Presidente, ho detto: “Però voglio anche sottolineare un altro aspetto a cui tengo molto: senza abusare dei nostri poteri, come Consiglio Comunale, vorrei che questa aula consiliare, che questo Consiglio Comunale si caratterizzasse come luogo della percezione identitaria e memoriale della città. Che cosa voglio dire con questo termine? Voglio dire che qui bisogna far emergere l’identità della nostra città, ripeto, senza abusare del nostro ruolo di Consiglieri occupando spazi che spettano all’esecutivo, però io ritengo che questo debba tornare ad essere il luogo in cui i cittadini pescaresi possono ritrovare il senso della loro appartenenza. Voglio chiudere questo mio breve intervento…con una frase di Tolstoj che ci caratterizzerà in questo lavoro: “Se vuoi essere universale parla del tuo villaggio”. Ecco, ci siamo, il 2010 sarà l’anno giusto per parlare del nostro villaggio.

Il Presidente del Consiglio del Comune di Pescara

Licio Di Biase

Circolo Aternino e Piazza Garibaldi

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copertina del depliant delle manifestazioni del 1910

Gabriele d'Annunzio

Il Kursaal a mare

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Il Kursaal a mare con le carrozze

Mussolini e D'Annunzio

Pescara da colle del telegrafo

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La torretta dannunziana

La chiesa di S. Anna ( della metà del 1800) in una foto recente

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Sul Pomponi condanna bipartisan

Checco Mancini: «In Comune tutti decisero per la demolizione» «Il teatro Pomponi non aveva più i requisiti per essere utilizzato come cinema-teatro e per questo all’epoca venne abbattuto con il placet di centrosinistra e centrodestra». D’accordo con le operazioni nostalgia, ma quando s’affrontano temi della Pescara-bella di una volta occorre anche tener conto di una operazione verità. Ne è convinto assertore Francesco Mancini, Checco per gli amici, amico della città. Ed è proprio per amore di Pescara e dei pescaresi che Francesco, in veste di appassionato storico, vuol cercare di ristabilire la realtà dei fatti, vuole cioè raccontare di come andò davvero quella volta che il Pomponi fu condannato a morte. Per riuscirci, ha goduto di un aiuto particolare: le carte del suo papà, Antonio, indimenticato e amato sindaco di Pescara dal ’56 al ’62. Carte custodite per tutti questi anni in un cassetto. «Ho trovato una documentazione rilevante e preziosa per ricostruire diversi fatti di quegli anni Sessanta - ha rivelato Francesco Mancini -. E quando all’inaugurazione del Ponte del Mare lo scorso 8 dicembre ho sentito il sindaco Albore Mascia ripartire proprio dalle ceneri del Pomponi per restituire alla città un nuovo grande e bellissimo teatro (finanziato dalla Fondazione PescarAbruzzo con progetto affidato a un architetto del calibro di Renzo Piano, ndr) ho pensato che questo fosse un buon momento per rispolverare la vera storia di quel teatro storico in piazza Primo maggio: che oggi tutti rimpiangono ma che allora tutti decisero di buttare giù». Parlare dunque di “perdita procurata”, come ha fatto il sindaco parlando del Pomponi nel suo discorso inaugurale del ponte, è un addebito che Mancini respinge: «Secondo questa chiave di lettura l’abbattimento del teatro sarebbe stato “una vera e propria spoliazione operata in danno della cultura e delle tradizioni artistiche dei pescaresi”. Insomma è un addebito. Qualcosa che va oltre il rimpianto per la distruzione d’una bellezza architettonica, e che si dà evidentemente per effettuata senza validi motivi o meglio in maniera del tutto inconsulta, immotivata, frutto di quello spirito distruttivo che impera negli anni di modernizzazione, travolgendo i valori artistici e ciò che c’è da conservare». Mancini non ci sta. Ed è non tanto e non solo per ribattere alle parole del sindaco, quanto per amor di verità, che approfittando dell’archivio del papà-sindaco è andato a rispolverare le vecchie carte del Pomponi. E racconta: «Le cose stanno così: a) Al Pomponi mancavano i requisiti essere utilizzato come cinema-teatro, e quando venne abbattuto, su ordinanza –ma qui potrei sbagliare- s’erano evidenziati anche altri problemi statici o di sicurezza. b) La situazione si determinò perché pare che il Poponi fosse originariamente concepito non come una struttura definitiva, perenne, ma come una sorta di padiglione, insomma di struttura “precaria”. Sul fronte-mare s’usava allora costruire simili opere, c’era all’inizio secolo, una serie cospicua di tali padiglioni. c) Credo che sia documentato, che venne demolito sia perché non aveva le condizioni di sicurezza, antincendio, e così via, per i luoghi di pubblico spettacolo. d) E’ sicuramente documentato che in Consiglio Comunale si discusse su cosa e come fare, dopo la demolizione, che era e appariva a tutti, una necessità. Ivi inclusa l’ipotesi, mi pare di ricordare, di farlo

Teatro Michetti

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immediatamente ricostruire in una sorta di “project financing” ante literam. Quel tempo s’era decisionisti. Se non ricordo male la demolizione era pacifica, anche per le forze politiche d’opposizione, invero all’epoca agguerrite e competenti. Tutto questo risulta dagli atti che ci sono in Comune - racconta Checco Mancini, secondo il quale - sarebbe interessante pubblicare le discussioni consiliari sul Pomponi sul sito del Comune, e prego il sindaco di farlo, ognuno così potrà farsi direttamente una sua opinione. Ovviamente ci potranno essere ancora polemiche, divisioni, critiche, ma quanto meno si partirà se non dai fatti, da qualcosa che gli si avvicina». P.V. - da “IL CENTRO” di domenica 27 dicembre 2009

Le analogie tra i democristiani di oggi e gli ebrei schiavi in Egitto. Sono dieci le piaghe che il Signore inflisse all’Egitto, a seguito del rifiuto opposto alla richiesta, posta da Mosè al Faraone, di concedere la libertà agli Ebrei e di acconsentire alla loro partenza verso la Terra Promessa. Proviamo (armati di tanta fantasia, sia chiaro) ad individuare le analogia che intercorrono tra i due fatti.

1 Sangue: l’acqua dell’Egitto fu cambiata in sangue. Scompare un partito storico artefice dello sviluppo in Abruzzo ed è sostituito, nel suo ruolo di guida, da AN e Forza Italia.

2 Rane: il paese fu invaso dalle rane. Fatta qualche oggettiva differenziazione, erano questi i nostri amministratori, tant’è che si inaugurò la stagione dei non eletti.

3 Pidocchi. La classe politica continuava a precipitare qualitativamente, abbiamo avuto un Assessore alla Sanità ogni anno, e sempre categoricamente esterno.

4 Bestie feroci. Si realizza la prima cartolarizzazione del debito della sanità. Masciarelli dopo aver gestito attraverso la FIRA, di cui era Presidente, la legge Dominici si inventa FIRA Servizi e concentra nelle sue mani il potere, quello vero. Più che feroci, l’aggettivo giusto per queste “bestie” credo sia fameliche, viste le motivazioni che hanno giustificato i provvedimenti di custodia cautelare ai quali Masciarelli ed i suoi complici sono stati sottoposti.

5 Epidemia di animali: ci fu una grande moria del bestiame. Il Governo di centro destra è fortemente contestato sia dall’interno (il personale inizia ad inscenare manifestazioni di protesta forti) che dall’esterno (i giornali attaccano e mettono l’accento su questioni quali i continui esercizi provvisori del bilancio, la sanità ecc.) e, in odore di sconfitta, molti, fino ad allora schierati, entrano in una situazione di stand-bay per approdare, dopo poco, nel riparo sicuro di chi si sapeva avrebbe di li a poco vinto la competizione elettorale.

6 Malattia della pelle. E’ la sensazione di allergia che un democristiano prova nel vedere alternarsi al potere forze di destra e di sinistra (Del Turco sostituisce Pace) che come merito hanno solo quello di essere riuscite a dividere la parte moderata dell’elettorato, che è bene ricordare, rappresenta la maggioranza degli abruzzesi.

7 Grandine: i campi furono devastati dalla grandine. Il debito della sanità che si è accumulato, a seguito della non assunzione delle decisioni che dovevano essere prese nel 2001, e che, ad oggi, nessuno intende prendere in quanto risultano essere fortemente impopolari, sta riducendo l’economia abruzzese nelle stesse condizioni di un campo di grano maturo battuto da una violenta grandinata.

8 Cavallette: come le cavallette la politica si è avventata sui magri raccolti che erano sfuggiti alla piaga precedente, e li ha distrutti definitivamente. La “carestia” che ne è conseguita si è abbattuta sugli innocenti (mancato pagamento dei lavoratori di villa Pini).

9 Oscurità: ha contraddistinto l’azione amministrativa nel periodo che è andato dalla carcerazione della Giunta Del Turco alle elezioni di dicembre 2008.

10 La decima piaga vide la morte dei primogeniti. E’ giunto il momento di restituire la politica alle persone per bene, oneste ed armate di altruismo, ma soprattutto è arrivato il momento di cambiare sistema elettorale, causa di tutti i mali.

Il 2010 dovrebbe essere, quindi, l’anno che ci vede (noi democristiani) attraversare il Mar Rosso. Speriamo solo che il nostro Pier Ferdinando non perda la bussola, anche se ultimamente sta dando segni di confusione, e ci condanni, come gli ebrei, ad altri 40 anni di peregrinazione in questo deserto. Fabio Di Peco

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Chieti, Giovedì, 24 Dicembre ’09 - S. Irmina - Anno XXX n. 454 - www.abruzzopress.info - [email protected] - Tr. Ch 1/81

Nuovo ABRUZZOpress >>> Nazionale Servizio Stampa - CF 93030590694 - Tel. 0871 63210 - Fax 0871 404798 - Cell. 333. 2577547 - Dir. Resp. Marino Solfanelli

Ap – Incontro Dibattito

Presso la Circoscrizione Portanuova (Pescara - Piazza dei Grue) – Mercoledì 30 Dicembre

“Il Crocifisso negato”

PESCARA, 24 Dicembre ’09 – Un Incontro/dibattito su “Laicità dello Stato e Chiesa Cattolica – Il Crocosisso Negato”, si svolgerà alle ore 17,00 di Mercoledì 30 Dicembre, presso la Circoscrizione Portanuova (Piazza dei Grue - Pescara) a cura dell'Associazione Amicizia Cristiana www.amiciziacritiana.it.

All’avvenimento – presentato da Piernicola Teodoro (Presidente della Circoscrizione Portanuova - Pescara) e Camillo Savini (Coordinatore delle attivitá culturali Circoscrizione Portauova Pescara – interverranno Pietro Ferrari, Agnese Pellegrini, Romina Remigio, Angelo Lucio Rossi. Coordinerà: Marco Solfanelli (Presidente dell’Associazione Amicizia Cristiana)

La sentenza emessa dalla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo dichiara che la "presenza del

crocifisso" nelle aule scolastiche contrasta con il "pluralismo educativo" che dovrebbe caratterizzare una "società democratica". La maggioranza degli italiani hanno risposto che togliere il crocifisso dalle scuole, in nome della laicità delle istituzioni, significa negare la storia degli italiani e di tutti gi europei; per essi il crocifisso non è solo simbolo religioso ma anche segno culturale. Infatti l'esposizione del crocifisso nei luoghi pubblici è il riconoscimento dei principi del cattolicesimo come "parte del patrimonio storico del popolo italiano", ribadito dal Concordato del 1984. L'accoglimento della richiesta della Corta europea rischia di separare artificiosamente l'identità nazionale dalle sue matrici spirituali e culturali, mentre non è certo espressione di laicità, ma sua degenerazione in laicismo, l'ostilità a ogni forma di rilevanza politica e culturale della religione; alla presenza, in particolare, di ogni simbolo religioso nelle istituzioni pubbliche. Invito e locandina: http://abruzzopress-pescara.blogspot.com/2009/12/laicita-dello-stato-e-chiesa-cattolica.html I relatori e il tema degli interventi: http://amiciziacristianaitalia.blogspot.com/2009/12/i-relatori-dellincontrodibattito-del.html

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