Terreni per nutrire gli stranieri, fame per i filippini

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Cooperativa Sociale via Vittorio Emanuele 282 12042 Bra (CN) tel. 0172.499169 fax 0172.499074 www.liberomondo.org [email protected] Stampa: Comunecazione s.n.c. - Bra 2009 - Anno 9 numero 3 Supplemento al numero di ottobre 2009 di Tempi di Fraternità donne e uomini in ricerca e confronto comunitario, Via Garibaldi 13 presso Centro Studi Sereno Regis, 10122 TORINO sito internet www.tempidifraternita.it posta [email protected]. Spedizione in abbonamento postale articolo 1, comma 2, decreto legge 24/12/2003 n. 353 - conv. in L. 27/2/2004 n. 46 - Autorizzazione del Tribunale di Torino n. 2448 dell'11/11/1974. Direttore responsabile Brunetto Salvarani. Distribuzione gratuita Sommario Commercio equo e identità culturale 1 Novità editoriali 3 Comitato progetti 5 Novità alimentari 6 Collaborazioni 14 Viaggio di verifica in Perù 16 Informa Povertà, fame, violenza, malattie e grande ingiustizia sociale presenti nel mondo sono riconducibili all'iniqua ripartizione della più grande fonte per la sopravvivenza e la sosteni- bilità nazionale, la terra. La terra produce cibo, acqua, foreste, minerali, spazio in cui vivere e siti di produzione. Essa è ciò che sostiene tutta la vita, le creature e gli esseri viventi. La terra è vita e senza di essa gli esseri umani non pos- sono sopravvivere e condurre una vita dignito- sa, decente e provare amore per il pianeta. La terra, posseduta e controllata dalla élite dominante, è uno strumento di potere sui poveri che sono prevalentemente agricoltori affittuari, mezzadri, braccianti agricoli, tutti totalmente dipendenti dal proprietario della terra. Questi può astutamente sfruttare l'insi- curezza, la fame e le malattie dei poveri grazie alla protezione e l'aiuto che lui può concedere e trasformare tutto ciò in voti per la propria dinastia familiare, al fine di mantenere il pote- re politico indefinitamente. Non meraviglia che i ricchi e gli abbienti tengano duro nei loro vasti possedimenti e tenute e resistano ad ogni tipo di riforma agra- ria. Non meraviglia anche che gigantesche società multinazionali e persino altre nazioni sovrane desiderino ardentemente terreni nei paesi in via di sviluppo. La loro avidità sta diventando insaziabile e stanno divorando sempre più terreni in tutto il mondo nell'ambi- to della grande corsa per la terra di questo secolo. (ndr. riferimento alla corsa per la con- quista dei terreni avvenuta in America del Nord nel diciannovesimo secolo). Secondo le Nazioni Unite e gli analisti glo- bali, almeno trenta milioni di ettari sono stati acquisiti dai paesi ricchi per coltivare prodotti alimentari, non per produrli e rivenderli ai poveri dei paesi in via di sviluppo, che sono i veri proprietari della terra in questione, ma per la propria popolazione. Essi sicuramente ban- chetteranno mentre i poveri continueranno a morire di fame. I politici corrotti dei paesi in via di sviluppo, molti dei quali proprietari terrieri, stanno svendendo terreni pubblici da lungo tempo affittati dai contadini ad acquirenti stra- nieri. Queste sono terre che dovrebbero essere distribuite ai poveri delle zone rurali, affinché coltivino il proprio cibo e prosperino. Potete essere sicuri che alcuni di questi funzionari stanno ricevendo sottobanco laute tangenti come ricompensa per il fatto di per- mettere che questi affari per gli stranieri pos- sano proseguire. Dal momento che possono permettere agli investitori stranieri e ai turisti del sesso di sfruttare, commerciare, comprare e vendere con impunità i corpi di bambini e donne, qui (nelle Filippine), la vendita delle terre pubbliche nazionali, che di diritto appar- tengono al popolo filippino, agli stati stranieri non è altro che una cosa in più. Essi la faranno franca anche in questo caso. Terreni per nutrire gli stranieri, fame per i filippini LiberoMon do Padre Shay Cullen

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Un esempio di come l'accaparramento delle terre da parte di governi stranieri e grandi compagnie transnazionali sta generando l'impoverimento delle popolazioni locali e fomentando la crisi alimentare mondiale.

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Cooperativa Socialevia Vittorio Emanuele 282

12042 Bra (CN)tel. 0172.499169fax 0172.499074

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Stampa: Comunecazione s.n.c. - Bra

2009 - Anno 9numero 3

Supplemento al numero di ottobre 2009 di Tempi di Fraternità donne e uomini in ricerca e confronto comunitario, Via Garibaldi 13 presso Centro Studi Sereno Regis, 10122 TORINOsito internet www.tempidifraternita.it posta [email protected]. Spedizione in abbonamento postale articolo 1, comma 2, decreto legge 24/12/2003 n. 353 - conv.in L. 27/2/2004 n. 46 - Autorizzazione del Tribunale di Torino n. 2448 dell'11/11/1974. Direttore responsabile Brunetto Salvarani. Distribuzione gratuita

SommarioCommercio equo e identità culturale 1

Novità editoriali 3

Comitato progetti 5

Novità alimentari 6

Collaborazioni 14

Viaggio di verifica in Perù 16

Informa Povertà, fame, violenza, malattie e grande

ingiustizia sociale presenti nel mondo sonoriconducibili all'iniqua ripartizione della piùgrande fonte per la sopravvivenza e la sosteni-bilità nazionale, la terra. La terra produce cibo,acqua, foreste, minerali, spazio in cui vivere esiti di produzione. Essa è ciò che sostiene tuttala vita, le creature e gli esseri viventi. La terraè vita e senza di essa gli esseri umani non pos-sono sopravvivere e condurre una vita dignito-sa, decente e provare amore per il pianeta.

La terra, posseduta e controllata dalla élitedominante, è uno strumento di potere suipoveri che sono prevalentemente agricoltoriaffittuari, mezzadri, braccianti agricoli, tuttitotalmente dipendenti dal proprietario dellaterra. Questi può astutamente sfruttare l'insi-curezza, la fame e le malattie dei poveri graziealla protezione e l'aiuto che lui può concederee trasformare tutto ciò in voti per la propriadinastia familiare, al fine di mantenere il pote-re politico indefinitamente.

Non meraviglia che i ricchi e gli abbientitengano duro nei loro vasti possedimenti etenute e resistano ad ogni tipo di riforma agra-ria. Non meraviglia anche che giganteschesocietà multinazionali e persino altre nazionisovrane desiderino ardentemente terreni neipaesi in via di sviluppo. La loro avidità stadiventando insaziabile e stanno divorandosempre più terreni in tutto il mondo nell'ambi-to della grande corsa per la terra di questosecolo. (ndr. riferimento alla corsa per la con-quista dei terreni avvenuta in America delNord nel diciannovesimo secolo).

Secondo le Nazioni Unite e gli analisti glo-bali, almeno trenta milioni di ettari sono statiacquisiti dai paesi ricchi per coltivare prodottialimentari, non per produrli e rivenderli aipoveri dei paesi in via di sviluppo, che sono iveri proprietari della terra in questione, ma perla propria popolazione. Essi sicuramente ban-chetteranno mentre i poveri continueranno amorire di fame. I politici corrotti dei paesi in viadi sviluppo, molti dei quali proprietari terrieri,stanno svendendo terreni pubblici da lungotempo affittati dai contadini ad acquirenti stra-nieri. Queste sono terre che dovrebbero esseredistribuite ai poveri delle zone rurali, affinchécoltivino il proprio cibo e prosperino.

Potete essere sicuri che alcuni di questifunzionari stanno ricevendo sottobanco lautetangenti come ricompensa per il fatto di per-mettere che questi affari per gli stranieri pos-sano proseguire. Dal momento che possonopermettere agli investitori stranieri e ai turistidel sesso di sfruttare, commerciare, compraree vendere con impunità i corpi di bambini edonne, qui (nelle Filippine), la vendita delleterre pubbliche nazionali, che di diritto appar-tengono al popolo filippino, agli stati stranierinon è altro che una cosa in più. Essi la farannofranca anche in questo caso.

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Padre Shay Cullen

La concessione della terra in affitto agli stranieripotrebbe essere uno sporco trucco per aggirare la riformafondiaria nelle Filippine, la quale ha portato alla ridistribu-zione di solo 6 milioni di ettari nel corso degli ultimi quin-dici anni. C'è molto di più da ridistribuire a milioni di pove-ri senza terra.Una manciata di ricche famiglie, politici, e magnati possie-dono o controllano la maggior parte dei terreni coltivabiliprivati nelle Filippine, mentre la maggior parte della popo-lazione continua a vivere senza terra ed è affamata. Peresempio, sette contadini su dieci ancora non possiedonoterreni propri, mentre meno di un terzo dei proprietari ter-rieri possiede più dell'80% dei terreni agricoli. Non solo ilprogetto di riforma agraria (CARP) è fallito. Solo una frazio-ne (17%) dei 1,5 milioni di ettari di terreni privati è stataequamente ridistribuita tra gli agricoltori affittuari chehanno lavorato la terra. La scelta politica di vendere oconcedere in affitto la terra per produrre alimenti per i ric-chi stranieri mentre i filippini continuano a essere senzaterra e affamati è un assoluto disastro e per di più un attoimmorale. Ci sarà un terribile prezzo da pagare.

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Già 20 milioni di ettari, che corrispondono alla metàdei terreni coltivabili di tutta l'Europa, sono stati venduti.L'Africa è il primo obiettivo. La Corea del Sud ha ottenuto700.000 ettari in Sudan, uno dei paesi più poveri del pia-neta, e sta per ricevere in uso, per venticinque anni,94.000 ettari nell'isola di Mindoro, qui nelle Filippine.Quando sono riusciti ad avere in proprietà per 99 anni 1,3milioni di ettari in Madagascar, in questo paese si è verifi-cato un rapido colpo di stato e il Presidente in carica èstato rovesciato. Il nuovo governo ha annullato l'operazio-ne. Politici, state attenti.

Se i contadini filippini che coltivano alimenti su questiterreni, pubblici o meno, che saranno costretti a sgombe-rare, si rifiutassero di farlo, ciò potrebbe causare diffusidisordini sociali e fare il gioco della guerriglia di ispirazio-ne comunista (uno dei movimenti armati attivi nelleFilippine). La Cina sta cercando di ottenere, sempre nelleFilippine, 1,24 milioni di ettari. Il Qatar sta negoziando unaccordo con la Presidente delle Filippine Macapagal-Arroyo per ottenere 100.000 ettari. L'Arabia Saudita haacquistato 500.000 ettari in Tanzania. La RepubblicaDemocratica del Congo sta per concludere una vendita diotto milioni di ettari di terreni a favore di imprenditorisudafricani.

Preda FFoundationLa Peoples Recovery Empowerment and Development Assistance Foundation (Preda) è un'organizzazione non governa-tiva senza scopo di lucro, fondata a Olongapo nel 1974.Ad avviare le attività furono Padre Shay Cullen, missionario irlandese dell'ordine di San Colombano, e una coppia di filip-pini già impegnati in ambito sociale, Merle e Alex Hermoso. Lo scopo dell'organizzazione è quello di promuovere e pro-teggere il rispetto della dignità e dei diritti umani della popolazione filippina, con particolare attenzione alle donne e aibambini; il lavoro è orientato ad assistere i bambini vittime di abusi e dello sfruttamento sessuale, garantendo loro unambiente sereno e contribuendo a far crescere la coscienza dell'opinione pubblica su questi temi.Il settore del commercio equo e solidale è impegnato in progetti che coinvolgono 26 comunità di villaggio e gruppi resi-denti nelle aree urbane impegnati nella produzione artigianale.Un importante supporto fornito ai gruppi riguarda i prestiti a tasso zero, l'accesso ai canali di commercializzazione loca-li ed internazionali, la consulenza nello sviluppo di nuovi prodotti e la realizzazione di infrastrutture nei villaggi.Preda lavora inoltre con migliaia di piccoli contadini e cooperative impegnati nella produzione di frutta che, ridotta inpurea o essiccata, viene poi avviata all'esportazione. Questo permette ai contadini di ricevere un prezzo equo e di con-trastare i prezzi molto bassi fissati dal cartello di intermediari che controlla il mercato di questi prodotti.

Padre Shay CullenPadre Shay Cullen, tre volte candidate al Premio Nobel per la Pace, è un sacerdote irlandese membro della congregazio-ne Società Missionaria di San Colombano, che vive nelle Fillippine dal 1969 ed è fortemente impegnato nella difesa deidiritti dei bambini e delle donne.Nato a Dublino il 27 marzo del 1943, completò la sua formazione al St. Columban's, Dalgan Park, Navan - Irlanda, edvenne ordinato sacerdote nell'aprile 1969.Poco tempo dopo gli fu assegnato l'incarico di pastore della comunità parrocchiale di Zambales e di Olongapo city - SubicBay.Il suo operare a favore della giustizia e della pace è fondatosu uno spirito ecumenico e aperto a persone di qualsiasi"fede", intransigente nel prendere posizione a favore delrispetto dei diritti umani e nel proteggere la dignità di ogni per-sona, in modo particolare le donne e i bambini sfruttati.Quando scoprì un traffico di bambini avviati alla prostituzionee destinati al personale della base della Marina MilitareStatunitense di Subic Bay, avviò una campagna per rimuove-re la struttura militare e convertire gli edifici a scopi commer-ciali e produttivi. Ora circa centomila filippini lavorano nelle exbasi militari situate a Clark e Subic.Nel 1974, Padre Shay Cullen, in collaborazione con alcunifilippini laici, ha fondato Preda Foundation per promuoverediritti umani e giustizia, nella convinzione che povertà, violen-za e abusi sui minori, sono ostacoli che impediscono una verapace e favoriscono la nascita dei tiranni e dei persecutori.