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D.Magni - Corso di Sistemi Catastali a.a. 2004/2005

Il Nuovo Catasto Terreni

Il Nuovo Catasto Terreni

IntroduzioneIl Nuovo Catasto Terreni (N.C.T.) stato istituito con la Legge Messedaglia o della perequazione fiscale (L.3682/1886); per questa legge e per tutti i provvedimenti legislativi che lo hanno caratterizzato si rimanda alle dispense precedenti. Qui si vogliono ricordare come il N.C.T. stato definito nella Legge Messedaglia, ossia - rustico, - geometrico, - particellare, - fondato sulla misura e sulla stima1, non probatorio2,

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Cfr. Dispensa L1 (Storia del catasto) pagg. 20 (riferimento allanno 1886) e 22 (2 riferimento allanno 1939). 2 Cfr. Dispensa L1 (Storia del catasto) pagg. 28-30. - 1 / L3 -

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e la definizione di particella catastale, che : una porzione di terreno3 continua, appartenente ad un unico Comune, appartenente ad un unico proprietario, avente ununica destinazione produttiva con un unico livello di produttivit. Viene denominato fondo, invece, una particella che abbia come confini di propriet linee

stabili e precise o linee destinate a diventare confini determinate con un precedente tipo di frazionamento (fondo potenziale). Non sono fondi, invece, le particelle delimitate da lineedividenti di qualit e classi, per loro natura labili.

Le fasi del N.C.T.La realizzazione del N.C.T., come visto, stata iniziata subito dopo lemanazione della Legge Messedaglia e quindi a partire dal 1886. Nonostante questo, per, le fasi con le quali un catasto viene realizzato sono state definite per legge soltanto nel 1931, attraverso il Testo Unico sul Catasto (R.D. 1572/1931); esse sono, nellordine: -

la formazione, lattivazione, e la conservazione.

La fase di formazione linsieme di tutte le operazioni necessarie alleffettiva costruzione del catasto, lattivazione corrisponde allentrata in vigore degli atti realizzati durante laIn questa definizione la particella catastale viene intesa come lunit minima del catasto terreni e quindi come una porzione di terreno. Nella definizione data precedentemente (cfr. disp.L1, pag.4), invece, la particella era intesa porzione di bene immobile in generale e quindi riferibile tanto al catasto terreni quanto al catasto fabbricati. Dora in poi si utilizzer il termine particella per indicare lunit fondamentale del N.C.T.; parallelamente verr introdotta lunit immobiliare urbana (U.I.U., cfr. disp.L4) come unit fondamentale del Catasto dei Fabbricati. - 2 / L3 3

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formazione e la conservazione, infine, corrisponde alla fase matura del catasto e ha lo scopo di tenere sempre aggiornati gli atti, tramite le volture quando i mutamenti interessano le persone e tramite le verifiche periodiche o straordinarie (giri di conservazione), quando i mutamenti interessano i beni accatastati e/o i loro redditi. Quando viene istituito un nuovo catasto con lo scopo di sostituire in toto un catasto precedente, il vecchio catasto resta in vigore finch quello nuovo non entra in conservazione e quindi durante tutte le fasi di formazione e attivazione; quando il nuovo catasto entra in conservazione, quello vecchio perde validit e viene trasferito agli Archivi di Stato. Nel caso della provincia di Como, ad esempio, lentrata in conservazione del N.C.T. ha fatto s che il Catasto Teresiano e il Catasto del Regno Lombardo-Veneto venissero trasferiti allArchivio di Stato di Como4.

Formazione del N.C.T.La fase di formazione del Nuovo Catasto Terreni ha visto succedersi le seguenti operazioni:

1. OPERAZIONI PRELIMINARIDelimitazione Terminazione

2. OPERAZIONI DI RILIEVO TOPOGRAFICOTriangolazione Poligonazione e rilievo di dettaglio Formazione delle mappe e calcolo della superficie delle particelle

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3. OPERAZIONI ESTIMATIVEQualificazione Classificazione Classamento Determinazione delle tariffe destimo

4. PUBBLICAZIONE

1. Operazioni preliminariLe operazioni preliminari precedono il rilevamento topografico e servono per identificare con esattezza la particella da rilevare. Allinterno di un singolo Comune, con la delimitazione viene fatta la ricognizione del confine comunale, delle propriet comprese nel Comune, delle particelle costituenti ogni propriet.

Viene dunque fatto lesame di tutte le linee di confine di pertinenza catastale comprese nel Comune ed in particolare anche di quelle in contraddittorio con le parti interessate. La terminazione consiste nel porre dei termini lapidei lungo le linee di confine quando queste non risultino evidenti. Essa era nata con lintento di dare effetto giuridico (probatoriet) alle suddivisioni catastali ed era effettuata in presenza dei proprietari, ai quali spettava il compito di segnalare le linee di confine e di assumersi le spese delle operazioni di terminazione. Fino al 1897, anno in cui venne definitivamente lasciato decadere ogni tentativo di dare probatoriet al catasto, veniva redatto dal tecnico catastale, in presenza delle parti confinanti, un verbale di terminazione.LArchivio di Stato di Como (via Briantea 8, 22100 Como - Tel/fax: 031 306363), raccoglie, oltre al resto, gli atti degli antichi catasti Teresiano e del Regno Lombardo-Veneto relativamente al territorio delle province di Como e Lecco. - 4 / L3 4

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Dal 1897 in poi la terminazione venne pressoch abbandonata e rimase in essere la sola delimitazione. Le linee utilizzate per la delimitazione delle particelle sono costituite da: confini di Comune; confini di propriet; accidentalit permanenti del terreno; corsi dacqua, canali, muri, strade, ferrovie; siepi, segni di croce su roccia, termini lapidei; linee che segnano il cambiamento di qualit, coltura e/o classe di produttivit.

2. Operazioni di rilievo topograficoLe operazioni di rilievo topografico definiscono il carattere geometrico del catasto, dandone una rappresentazione geotopocartografica corretta. 2.a Triangolazione La triangolazione si appoggia alla rete di triangolazione nazionale dellIstituto Geografico Militare Italiano (I.G.M.I.) ed in particolare ai vertici di ordine I, II e III. I vertici del IV ordine, invece, non sono stati direttamente utilizzati in fase di formazione perch troppo poco precisi per le esigenze del catasto. In realt essi furono rideterminati ed utilizzati come sede di punti trigonometrici catastali. Alla fine delle operazioni di triangolazione si ottenuta una rete di punti trigonometrici, ognuno con una propria monografia, a distanza di circa 1,8 km e negli ordini di rete, sottorete e dettaglio. In data attuale, per, circa il 60% dei trigonometrici determinati in fase di formazione del catasto andato disperso a causa dellantichit delle operazioni di triangolazione e dei manufatti che materializzano i vertici.

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2.b Poligonazione e rilievo di dettaglio Con i soli punti trigonometrici era impossibile effettuare rilevamenti particellari di dettaglio, a causa delleccessiva larghezza della maglia della rete; vennero pertanto realizzate poligonali di appoggio. Nei primi decenni della formazione del catasto le operazioni di poligonazione e di rilievo di dettaglio erano svolte in due fasi successive, utilizzando rispettivamente il metodo tacheometrico ed il metodo degli allineamenti e squadri. In seguito si pass ad una fase unica di rilievo, nella quale tanto la poligonazione quanto il rilievo di dettaglio erano realizzati con il metodo celerimetrico. 2.c Formazione delle mappe e calcolo della superficie delle particelle Una volta rilevati in sito gli elementi da inserire nel catasto, si passava alla loro rappresentazione cartografica, che avveniva secondo la procedura seguente. A) Su fogli di carta forte veniva inizialmente disegnato a colori il reticolato parametrico, rappresentante le coordinate piane ortogonali (ascisse e ordinate) del sistema di rappresentazione cartografico adottato. I sistemi di rappresentazione cartografica utilizzati per il Catasto Italiano sono: CASSINI-SOLDNER (C.S.) GAUSS-BOAGA (G.B.), per legge unico sistema da utilizzarsi a partire dal 1941 ma in realt attivato solo nel 1955. Da questa data ogni trigonometrico catastale in C.S. ha anche le corrispondenti coordinate in G.B. B) Disegno sul foglio della mappa originale dimpianto e della matrice, dalla quale si ricavano ancora riproduzioni destinate alle esigenze della conservazione (aggiornamenti, visure, ecc). Dopo la creazione della matrice, le mappe generali dimpianto vengono sottratte alluso corrente, per il quale sono impiegate le copie ottenute dalla matrice. C) Calcolo della superficie delle particelle. Data la superficie di un singolo foglio di mappa, a sua volta suddivisa in particelle (comprese strade e acque), vengono eseguite, in fase di formazione, le seguenti operazioni:

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a) Calcolo della superficie dellintero foglio di mappa, da parte di due operatori distinti O1 e O2, che ottengono due valori differenti S1 e S2. b) Confronto tra le superfici ottenute e calcolo della superficie media: se |S1-S2|