TERRA - quotidiano - 05/03/2011

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FLICKR/SLOW FLYER Caro Ministro Galan, il 7 ottobre scorso i presidenti di tutte le Re- gioni hanno deciso all’unanimi- tà (si è astenuto solo il lombar- do Formigoni) che l’Italia deb- ba essere Paese libero da Ogm, e hanno chiesto a te di attivare in tal senso a Bruxelles la “Clau- sola di salvaguardia”, anche per impedire da noi la coltivazione del mais Mon810 e della patata Amflora, ambedue transgenici. A distanza di sei mesi non risul- ta che tu abbia compiuto l’atto richiesto. Comportamento assai grave – e reso ancora più inac- cettabile dal passare del tempo – vista la competenza in mate- ria di agricoltura riconosciuta alle Regioni dalla Costituzione. Oltretutto: gli Ogm sono obsole- ti. Non ti dice nulla il fatto che le multinazionali del settore, in venti anni e a fronte di colossa- li investimenti, sono riuscite a modificare solo quattro piante (mais, soia, cotone, colza) col- tivabili su scala mondiale, ren- dendole resistenti solamente a due fattori, erbicidi e insetti? L’intervista rilasciata da Um- berto Veronesi al quotidiano La Stampa due giorni fa lascia allibiti per la sicumera con cui il professore si lascia andare ad affermazioni prive di supporto scientifico, rischiando di bana- lizzare una tematica estrema- mente complessa e di condi- zionare con la propria “autori- tà” l’opinione pubblica, sempre più costretta a subire l’offensi- va mediatica della potente lob- by nuclearista. Non ci è possi- bile ribattere in poche righe e in questa sede la lunga serie di af- fermazioni discutibili messe in campo dal professor Umberto Veronesi: in questa occasione ci limiteremo a contestare alcu- ni passaggi di quella che appa- re come una superficiale apolo- gia della fonte energetica in as- soluto più dispendiosa e peri- colosa per la salute umana: il nucleare. Decreto incostituzionale 9 7 7 2 0 3 6 4 4 3 0 0 7 1 0 3 0 5 Rivolta contro il provvedimento varato giovedì dal governo. Gli ambientalisti a Bruxelles: «Violata la delega». Allarme delle banche: «Da oggi chiudiamo i rubinetti». Intanto l’Emilia Romagna approva il primo piano regionale Rinnovabili Le associazioni di categoria si rivolgono al Capo dello Stato: «Non firmi». E preparano il ricorso alla Consulta Segue a pagina 15 Segue a pagina 8 Ambiente De Pascale a pagina 3 Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma Anno VI - n. 54 - sabato 5 marzo 2011 - E 1,50 Caos Napoli La città verso il voto. Le richieste di 8 personalità ai candidati sindaco a pagina 11 Mario Capanna, presidente Fondazione diritti genetici Angelo Baracca Università di Firenze Isde Italia Ernesto Burgio Coordinatore Comitato Scientifico Isde Italia Caro Galan, sugli Ogm sei inadempiente «Noi medici, allibiti da Veronesi» Lettera aperta Nucleare Annalena Di Giovanni Giorgio Mottola Segue a pagina 7 Segue a pagina 5 Bombe in Libia, morte in Yemen, gioia in Egitto Le partite Iva bocciano la Lega Nord Federalismo Rivoluzioni Immigrazione Arsenico Ecostyle 4 Troppi i migranti irregolari che stanno attraversando la frontiera italo-francese. Il monito del ministro Gueant: «Tratteneteli» 5 Sarebbero 34 i Comuni nella Provincia di Viterbo con concentrazioni illegali nell’acqua. Dai Verdi un esposto in Procura 13 Il lancio del nuovo iPad segna la fine del vecchio modello. Oltre 15 milioni di esemplari che rischiano di diventare rifiuti elettronici Unita dal cemento Legambiente denuncia l’urbanizzazione selvaggia che devasta il Paese. Cancellati 500 km quadrati di suolo ogni anno. Escalation favorita dal Milleproroghe Carmignani a pagina 2 Sono scesi almeno in mille ieri a Tripoli, urlando «Gheddafi è nemico di Dio», per protestare contro il regime del Colonnello Muammar. Nonostante gli spari sentiti nel distretto di Tajoura, i corrispon- denti di al Jazeera da Tripoli hanno confermato che gli scon- tri si sono limitati a cinque lan- ci di lacrimogeni e qualche co- pertone bruciato, decisamente niente a che vedere con la vio- lenta repressione delle scorse settimane. Ma la vera battaglia ormai, fra il Colonnello Gheddafi e insorti, è ancora lontana dalle strade e dalle proteste e si combatte con le armi. Quando è stato approvato qual- che giorno fa, le truppe leghiste alla Camera hanno festeggiato sventolando bandiere e fazzoletti verdi. Bossi lo ha rivendicato con orgoglio come «un traguardo sto- rico», una boccata d’ossigeno per la gente del Nord. Ma del federa- lismo municipale in Veneto e in Lombardia molti hanno un’opi- nione assai diversa da quella de Senatur. Il popolo delle partite Iva grida al tradimento e boccia sen- za mezzi termini la riforma, su cui il Carroccio aveva puntato tutto. «Con il federalismo municipale ci sarà un aumento di tasse per le imprese», è l’allarme che lancia la Cgia. D’ora in poi però non si po- trà più incolpare Roma ladrona.

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caro Ministro Galan, il 7 ottobre scorso i presidenti di tutte le re-gioni hanno deciso all’unanimi-tà (si è astenuto solo il lombar-do formigoni) che l’italia deb-ba essere Paese libero da ogm, e hanno chiesto a te di attivare in tal senso a Bruxelles la “clau-sola di salvaguardia”, anche per impedire da noi la coltivazione del mais Mon810 e della patata Amflora, ambedue transgenici. A distanza di sei mesi non risul-ta che tu abbia compiuto l’atto richiesto. comportamento assai grave – e reso ancora più inac-cettabile dal passare del tempo – vista la competenza in mate-ria di agricoltura riconosciuta alle regioni dalla costituzione. oltretutto: gli ogm sono obsole-ti. Non ti dice nulla il fatto che le multinazionali del settore, in venti anni e a fronte di colossa-li investimenti, sono riuscite a modificare solo quattro piante (mais, soia, cotone, colza) col-tivabili su scala mondiale, ren-dendole resistenti solamente a due fattori, erbicidi e insetti?

l’intervista rilasciata da Um-berto Veronesi al quotidiano La Stampa due giorni fa lascia allibiti per la sicumera con cui il professore si lascia andare ad affermazioni prive di supporto scientifico, rischiando di bana-lizzare una tematica estrema-mente complessa e di condi-zionare con la propria “autori-tà” l’opinione pubblica, sempre più costretta a subire l’offensi-va mediatica della potente lob-by nuclearista. Non ci è possi-bile ribattere in poche righe e in questa sede la lunga serie di af-fermazioni discutibili messe in campo dal professor Umberto Veronesi: in questa occasione ci limiteremo a contestare alcu-ni passaggi di quella che appa-re come una superficiale apolo-gia della fonte energetica in as-soluto più dispendiosa e peri-colosa per la salute umana: il nucleare.

Decreto incostituzionale

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Rivolta contro il provvedimento varato giovedì dal governo. Gli ambientalisti a Bruxelles: «Violata la delega». Allarme delle banche: «Da oggi chiudiamo i rubinetti». Intanto l’Emilia Romagna approva il primo piano regionale

Rinnovabili Le associazioni di categoria si rivolgono al Capo dello Stato: «Non firmi». E preparano il ricorso alla Consulta

Segue a pagina 15 Segue a pagina 8

Ambiente

De Pascale a pagina 3

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Anno VI - n. 54 - sabato 5 marzo 2011 - E 1,50

Caos NapoliLa città verso il voto. Le richieste di 8 personalità ai candidati sindaco

a pagina 11

Mario Capanna, presidente Fondazione diritti genetici

Angelo Baracca Università di FirenzeIsde ItaliaErnesto BurgioCoordinatore Comitato Scientifico Isde Italia

Caro Galan, sugli Ogm sei inadempiente

«Noi medici,allibiti da Veronesi»

Lettera apertaNucleare

Annalena Di GiovanniGiorgio Mottola

Segue a pagina 7 Segue a pagina 5

Bombe in Libia, morte in Yemen, gioia in Egitto

Le partite Ivaboccianola Lega Nord

Federalismo Rivoluzioni

Immigrazione Arsenico Ecostyle4Troppi i migranti irregolari che stanno attraversando la frontiera italo-francese. il monito del ministro Gueant: «Tratteneteli»

5Sarebbero 34 i comuni nella Provincia di Viterbo con concentrazioni illegali nell’acqua. Dai Verdi un esposto in Procura

13il lancio del nuovo iPad segna la fine del vecchio modello. oltre 15 milioni di esemplari che rischiano di diventare rifiuti elettronici

Unitadal cemento

legambiente denuncia l’urbanizzazione selvaggia che devasta il Paese. cancellati 500 km quadrati di suolo ogni anno. escalation favorita dal Milleproroghe

Carmignani a pagina 2

Sono scesi almeno in mille ieri a Tripoli, urlando «Gheddafi è nemico di Dio», per protestare contro il regime del colonnello Muammar. Nonostante gli spari sentiti nel distretto di Tajoura, i corrispon-denti di al Jazeera da Tripoli hanno confermato che gli scon-tri si sono limitati a cinque lan-ci di lacrimogeni e qualche co-pertone bruciato, decisamente niente a che vedere con la vio-lenta repressione delle scorse settimane. Ma la vera battaglia ormai, fra il colonnello Gheddafi e insorti, è ancora lontana dalle strade e dalle proteste e si combatte con le armi.

Quando è stato approvato qual-che giorno fa, le truppe leghiste alla camera hanno festeggiato sventolando bandiere e fazzoletti verdi. Bossi lo ha rivendicato con orgoglio come «un traguardo sto-rico», una boccata d’ossigeno per la gente del Nord. Ma del federa-lismo municipale in Veneto e in lombardia molti hanno un’opi-nione assai diversa da quella de Senatur. il popolo delle partite iva grida al tradimento e boccia sen-za mezzi termini la riforma, su cui il carroccio aveva puntato tutto. «con il federalismo municipale ci sarà un aumento di tasse per le imprese», è l’allarme che lancia la cgia. D’ora in poi però non si po-trà più incolpare roma ladrona.

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Territorio

è lunga la lista di dati offerta dal-lo studio in cui si evidenziano tut-te quelle prove di “insostenibilità” connessi al consumo del suolo. La mobilità delle persone in Italia è tra le più alte d’europa: i mezzi privati coprono circa l’82 per cen-to della domanda; stesso discorso per il trasporto merci, con ben il 71,9 per cento che viaggia su stra-da; polveri sottili e ossidi di azo-to restano due emergenze con un lieve peggioramento: il valore limi-te del biossido di azoto è superato nel 67 per cento dei comuni capo-luogo; performance tra le peggio-ri in europa nelle sfere occupa-zione, educazione universitaria e spesa per ricerca e sviluppo. non mancano alcuni saldi in positivo evidenziati nell’onnicomprensivo dossier di Legambiente: nel setto-re energetico, continua la riduzio-ne dei consumi delle materie pri-me; cala la produzione dei rifiu-ti urbani, poco meno di 32,5 mi-lioni di tonnellate; in trend positi-vo l’agricoltura biologica e la tute-la delle risorse naturali: l’estensio-ne delle foreste nel 2010 raggiun-ge, infatti, i 9.149mila ettari.

envenuti in Italia: cementi-ficata, depredata, impove-rita dalle proprie ricchezze e lontana dagli obiettivi di

Kyoto. È una fotografia spietata e ad ampio spettro quella offerta da Legambiete nel rapporto Ambien-te Italia 2011, il consumo di suolo in Italia, presentato ieri, elaborato dall’Istituto di ricerche ambien-te Italia e curato di Duccio bian-chi e edoardo Zanchini. secon-do lo studio, nel nostro Paese ven-gono mediamente consumati ol-tre 500 chilometri quadrati di ter-ritorio all’anno: cioè, ogni quat-tro mesi, una città uguale all’area urbanizzata del comune di Mila-no. L’analisi ha prodotto una sti-ma attendibile di su-perficie urbanizzata to-tale pari a 2.350.000 et-tari, estensione equi-valente a quella di Pu-glia e Molise messe in-sieme, ovvero il 7,6 per cento del territorio na-zionale e a 415 metri quadri per abitante. si-tuazione concretizzatasi negli ul-timi 15 anni, periodo in cui il con-sumo di suolo è cresciuto in mo-do abnorme e incontrollato, de-terminando una realtà fisica ca-ratterizzata, come denuncia Le-gambiente, da «informi fenome-ni insediativi»: estese periferie dif-fuse, grappoli disordinati di sob-borghi residenziali, blocchi com-merciali connessi da arterie stra-dali. Un deprimente paesaggio, che campeggia sulla preziosa ter-ra dello stivale, e che compor-ta enormi difficoltà di quantifi-cazione del fenomeno, poiché le banche dati sono differenti l’una dall’altra e spesso non sufficiente-mente aggiornate, ma anche per-ché la pressione sul territorio è re-sa maggiore da due cancri ormai nel dna italiano: carenze di pia-nificazione e abusivismo edilizio. La fotografia del consumo di suo-lo relativa al 2010 mostra la Lom-bardia in testa alle regioni italiane con il 14 per cento di superfici ar-tificiali sul totale della sua esten-sione, seguita da Veneto (11), campania (10,7), Lazio e l’emi-lia romagna (9). a preoccupare è anche la situazione di Molise, Pu-

Il futuro del Belpaese sepoltosotto una colata di cementoDiego Carmignani

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Territorio Nel dossier Ambiente Italia 2011 di Legambiente le conseguenze dell’urbanizzazione selvaggia. Ogni anno consumati 500 chilometri quadrati di suolo. Mobilità, inquinamento e trasporti: i nodi che ci separano dagli obiettivi di Kyoto

glia e basilicata, che, pur essendo caratterizzate da ruralità, stanno paurosamente accelerando nel-la loro urbanizzazione. Ma l’esca-lation del cemento significa tan-te altre cose. a fronte di questa emergenza nazionale, la più natu-rale conseguenza, cioè le maggio-re possibilità abitativa, non si veri-fica: sono tante le persone che ri-mangono senza casa perché non se la possono permettere: nono-stante 4 milioni di abitazioni cir-ca realizzate negli ultimi tre lustri, nelle grandi città italiane alme-no 200.000 famiglie non riescono a pagare il mutuo o la rata dell’af-fitto. Inoltre, la crescita senza cri-teri né regole, è causa, come sot-tolinea in particolare il presiden-te di Legambiente Vittorio co-gliati Dezza, dei periodici proble-mi di dissesto idrogeologico, di congestione e inquinamento del-le città, dell’eccessiva emissione di co2, della perdita di valore di tanti paesaggi italiani e di una di-spersione e disgregazione sociale senza precedenti. a peggiorare il quadro, ci sono alcune necessarie considerazioni di carattere eco-

nomico evidenziate dal rappor-to ambiente Italia. La recessione degli ultimi anni ha avuto nel no-stro Paese una delle vittime prefe-rite, danneggiando pesantemen-te le possibilità di investimen-to nel benessere e nella sosteni-bilità e favorendo la speculazio-ne edilizia e la corsa al mattone. Devastante l’impatto su irrinun-ciabili processi di grande rilevan-za ambientale, a livello naziona-le e globale: primo tra tutti la tra-sformazione del sistema energeti-co e delle sue risorse. I dati relativi al 2009 mostrano come l’Unione europea conseguirà nel suo insie-me gli obiettivi di Kyoto ed è sul-la buona strada per raggiungere nel 2020 la meta di riduzione del 20 per cento delle emissioni del 1990. solo l’Italia, che venti anni fa non aveva nucleare, pochissi-mo carbone, basse emissioni pro capite e una delle migliori inten-sità energetiche, corre il rischio di essere l’unico Paese europeo fuo-ri da Kyoto. Il sistema Italia è in-dubbiamente malato e, sempre secondo cogliati Dezza, bisogne-rebbe fare come in molti Paesi eu-

ropei che stanno ponendo un fre-no all’urbanizzazione selvaggia, mentre nell’ultimo Milleproro-ghe si fa il contrario, consentendo ai comuni di usare il 75 per cen-to degli oneri di urbanizzazione per le spese correnti: nuovi per-messi a edificare, anche dove non necessario. come dichiara il Pre-sidente nazionale dei Verdi ange-lo bonelli, «L’Italia non solo detie-ne il triste primato del consumo del suolo a livello europeo, ma an-che il record di produzione di ce-mento in europa con ben 50 mi-lioni di tonnellate l’anno». secon-do il curatore del dossier Duccio bianchi, consumo del suolo e svi-luppo delle rinnovabili sono facce di una stessa medaglia: «Lo stop al consumo di suolo e la risposta ai problemi della casa e delle cit-tà va di pari passo con una riqua-lificazione energetica complessi-va del patrimonio edilizio. L’Italia deve smettere di remare contro lo sviluppo delle energie pulite: dove la politica lo ha permesso, il ter-ritorio ha dimostrato di avere le capacità per una svolta energeti-ca verde». Da opportuni raffronti,

In Europa la crescita urbana viene regolatae frenata. Il Milleproroghe fa il contrario

«Il nostro amico silvio berlusconi si interessa non solo alle ragazze ma si occupa anche di cose concrete, come l’ecologia». non è una gag, come potrebbe sembrare, ma quanto ha affermato testualmen-te il premier Vladimir Putin a briansk durante una riunione del suo partito, russia Unita, trasmessa in diretta tv. sempre secondo Putin, l’Italia sarebbe un Paese all’avanguardia in europa per l’attenzione ai problemi ecologici. Tutto merito del cavaliere, ovviamente.

«Il Cavaliereè un ecologista»Parola di Putin

“Silvio forever”La Rai censuralo spot del film

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tivi», attacca la Piscitelli. «Violata anche l’intesa con le Regioni» rag-giunta su «un testo diverso» da quello approvato dal Cdm. Come già contestato dagli esperti di Sos Rinnovabili (oltre 14mila firme raccolte, tra cui di 70 parlamenta-ri), ci sarebbe inoltre «un eccesso di delega» con riferimento all’arti-colo 76 della Costituzione, perché l’unico mandato del governo era «recepire nel nostro ordinamento una direttiva europea». Anche Le-gambiente chiederà alla Commis-sione europea di verificare la con-formità del decreto: «Appare fol-le e miope - spiega Angelo Genti-li, della segreteria nazionale - che al contrario di quello che sta ac-cadendo in tutti gli altri Paesi eu-ropei, in Italia non si vuole favo-

rire un reale e concre-to abbattimento delle emissioni climalteranti e della CO2, attraverso una green economy che ab-bia le fonti rinnovabi-li come strumento es-senziale di innovazione e sviluppo».

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>>Primo piano>>

Rinnovabili

Fotovoltaico

e ultime a lanciare l’allar-me, per il decreto sulle rin-novabili approvato giove-dì dal Consiglio dei mini-

stri, sono le banche. Pio Forte di Unicredit leasing, specializzato in finanziamento alle energie pu-lite, annuncia la «riunione di un comitato strategico per valuta-re l’impatto del provvedimento», entro il 16 marzo. «Il mondo ban-cario è preoccupato, le banche si sono fermate e i primi effetti si av-vertono già da oggi», aggiunge. Per Maurizio Flammini, presiden-te di Pmitalia (Associazione pic-cole e medie imprese), «la conse-guenza di questa instabilità sarà un immediato freno agli investi-menti già previsti con le relative ripercussioni sulle aziende forni-trici e su migliaia di lavoratori. In un momento così difficile per la nostra economia ci sarebbe biso-gno di sostenere le imprese e non di frenarle». Le principali associa-zioni di settore, che bocciano sen-za mezzi termini il testo appro-vato dal governo, sono sul piede di guerra e parlano di una scel-ta «irresponsabile del governo». Per Valerio natalizia, presidente del Gifi (Gruppo imprese fotovol-taiche italiane), tra i primi effetti c’è «il ricorso immediato alla cas-sa integrazione straordinaria (ol-tre 10mila unità dirette), il bloc-co delle assunzioni e degli investi-menti per oltre 40 miliardi di eu-

Appello a Napolitano«Salvi l’energia solare»

Alessandro De Pascale

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Rinnovabili Le associazioni di categoria chiedono al Capo dello Stato di non firmare il decreto:«È incostituzionale». Legambiente si rivolge a Bruxelles. Le banche: «Da oggi chiudiamo i rubinetti»

ro, lo stop degli ordinativi in cor-so per un valore di circa 8 miliar-di e dei contratti già stipulati per circa 20 miliardi». Tanto che Gi-fi, Aper (Associazioni produtto-ri energie rinnovabili), Asso ener-gie Future e Asso Solare, scrivo-no al Capo dello Stato Giorgio na-

politano, chiedendo «non firmi il decreto», perché presenta «pro-fili di incostituzionalità». e qua-lora il testo dovesse essere pro-mulgato, annunciano manifesta-zioni di piazza e ricorsi, anche in sede europea. Li seguirà l’avvoca-to Stefania Piscitelli, esperta in di-

ritto amministrativo, energia e in-frastrutture, che bolla come inco-stituzionali «almeno quattro pun-ti del decreto». L’articolo 25 «vio-la un enorme numero di norme costituzionali», riguardo «alla ri-duzione da tre anni a tre mesi dei tempi per poter ricevere gli incen-

egolamentare al po-sto di vietare». È con questo obiettivo che la Regione emilia

Romagna ha realizzato la “Carta unica dei criteri generali localizza-tivi degli impianti fotovoltaici”, la prima d’Italia, in attuazione delle linee guida ministeriali del 10 set-tembre 2010, relative agli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. «È uno stru-mento conoscitivo rivolto sia agli operatori che ai cittadini per met-terli nelle condizioni di sapere do-ve possono essere realizzati sen-za problemi impianti fotovoltai-ci a terra», spiega Sabrina Freda, assessore all’Ambiente dell’emi-lia Romagna. Una cartografia re-gionale e addirittura divisa per singoli comuni, realizzata in di-verse scale, per segnalare tutte le aree sottoposte a vincoli paesag-gistici, ambientali o culturali, nel-le quali la Regione esclude la pos-sibilità di realizzare parchi foto-

«R «Regole per gli impiantiinvece dei soliti divieti»

Fotovoltaico L’Emilia Romagna è la prima Regione italiana che ha realizzato «una mappaper illustrare a imprese e cittadini dove mettere i pannelli», come spiega l’assessore all’Ambiente

Anche le Pmi contro il testo: «Immediato freno agli investimenti già previsti, in tempo di crisi»

voltaici a terra. In altre zone sarà invece possibile installare modu-li ubicati al suolo, soltanto rispet-tando determinate condizioni e li-miti. Ad esempio su laghi, bacini e corsi d’acqua tutelati, l’impianto può essere realizzato da un’impre-sa agricola con una potenza no-minale complessiva non superio-re a 200 KW. Sui crinali e lungo il sistema collinare, oltre i 1.200 me-tri, possono essere installati solo se destinati all’autoconsumo. nel-le zone di interesse paesaggisti-co e ambientale, aree agricole nel-le quali sono ci sono coltivazioni

certificate e di qualità, nelle aree C dei Parchi e riserve e in quelle in-cluse nella Rete natura 2000 (Si-ti d’interesse comunitario e Zone a protezione speciale), l’impianto non deve occupare una superficie superiore al 10 per cento del ter-reno e con una potenza non su-periore ai 200 KW. Stessa cosa per alcuni Comuni montani, in ragio-ne delle particolari caratteristiche di questi territori. nelle aree mar-ginali è invece possibile realizza-re impianti, «senza dover rispetta-re alcun limite dimensionale o di potenza nominale». Viene inoltre

favorita al massimo «l’installazio-ne di impianti fotovoltaici nelle ex discariche» e i pannelli «collocati sugli edifici esistenti ovunque ubi-cati», per i quali «basterà osserva-re la normativa di tutela degli stes-si e le norme di sicurezza sismi-ca». Il primo intervento della Re-gione è stato sul fotovoltaico, con un «provvedimento tampone», perché «i ritardi del governo nello stabilire regole e priorità nazionali avevano creato un far west a livel-lo locale, soprattutto riguardo agli impianti sui terreni agricoli», con-tinua l’assessore all’Ambiente. «e

soprattutto in un momento in cui questo settore non va molto be-ne - confida Freda - c’erano mol-ti agricoltori che affittavano ettari ed ettari alle società che realizza-no parchi solari». La mappa, alle-gata alla delibera regionale 28 del-lo scorso dicembre, è soltanto «il primo provvedimento di un più ampio progetto di regolamenta-zione complessiva delle rinnova-bili in emilia Romagna», assicura l’assessore. Un progetto «sul quale la giunta regionale sta attualmen-te lavorando», conclude Sabrina Freda. a.d.p.

La crisi economica, che ha colpito soprattutto il settore dell’edilizia, sembra avere avuto almeno un effetto positivo. Gli incidenti morta-li sul lavoro nel 2010 sono stati 980, in calo del 6,9% rispetto ai 1.053 dell’anno precedente. Si lavora poco, sembra di capire, e si muore di meno. L’Inail, sottolineando che si tratta del dato più basso dal dopo-guerra, lo giudica in ogni caso, e giustamente, «inaccettabile». Gli in-fortuni sul lavoro sono stati 775mila (meno 1,9% rispetto al 2009).

niente intervista a mamma Rosa («non si vedrà mai una foto di Silvio in giro con le donne o altro»). neppure una battuta del premier («In casa mia entrano solo persone perbene e, soprattutto, si comportano correttamente»). e tantomeno le immagini delle feste a Palazzo Gra-zioli. Queste e altre anticipazioni, contenute nel trailer del film “Silvio forever” (nella sale dal 25 marzo), sono state censurate dalla Rai, che ha sospeso la messa in onda dello spot, programmata da domani.

Nel 2010 meno morti sul lavoro, grazie alla crisi

Sicurezza

Il presidente della Repubblica Giorgio napolitano

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Immigrazioneli che le nostre istituzioni rivolgo-no all’Europa affinché prenda in consegna la questione immigra-zione. Non ultimo, il presidente della Repubblica Napolitano che, dall’autorevole sede del Consiglio diritti umani dell’Onu di Ginevra, ieri è tornato a chiedere all’Ue di «definire regole migliori su diritti d’asilo e protezione dei rifugiati» perché si tratta «non della fron-tiera dell’Italia, bensì dell’Euro-pa». E, con uno occhio attento alle decisioni dei governi nazio-nali, Napolitano ha aggiunto che «in un mondo interdipendente nessuno può più costruire muri, evitare il movimento delle perso-ne e limitare la circolazione delle idee. Questo vale anche per l’idea che si debbano rispettare e pro-teggere i diritti umani». Un mes-saggio che, pur se salva l’imma-gine dell’Italia di fronte alla sede internazionale, stride con alcu-ne politiche sostenute dal mini-stero dell’Interno. Primo fra tutti, il progetto del “Villaggio della so-lidarietà” di Mineo nel catanese, che ieri, alla vigilia della definiti-va apertura, ha incassato la boc-ciatura perfino della Caritas ita-liana. Ultima di una lunga lista di soggetti che in questi giorni stan-no protestando per l’approvazio-ne del campo in cui saranno tra-sferiti i rifugiati già ospitati in al-tri centri d’Italia e non i nuovi ar-rivati, l’ente cattolico ha finito per esprimere «contrarietà e dis-senso» al piano accoglienza.

inora era stato afferma-to soltanto da fonti gior-nalistiche. Ieri, con l’inter-vento del ministro dell’In-

terno francese, Claude Gueant, si è avuta la conferma ufficiale del numero cospicuo di migran-ti che stanno superando il con-fine nord occidentale del no-stro Paese, raggiun-gendo illegalmen-te il territorio fran-cofono. Il sospetto che il sistema di ac-coglienza e control-lo dei nordafricani giunti nel Belpaese fosse inadeguato, al punto da far valuta-re come male minore per le stes-se forze dell’ordine consentire la libera circolazione di alcuni di lo-ro sul territorio, è tutto racchiuso in quel «tratteneteli» pronuncia-to ieri dal ministro francese. «Le nostre autorità sono determina-te a resistere» all’afflusso di stra-nieri, ha rilanciato Gueant, e tra gli obblighi della Francia ci sa-

rebbe quello di «accompagnare il cammino verso la democrazia e la libertà e di fare in modo di non essere sommersa dall’onda-ta di immigrati». La “marea” sta superando anche lo scoglio do-ganale mettendo a repentaglio la serenità diplomatica tra i due Paesi. Soltanto negli ultimi gior-ni, infatti, sono stati intercetta-

ti oltre mille irregolari, in mag-gioranza di nazionalità tunisina, lungo la linea franco-italiana. Il doppio dei fermati nel mese di febbraio (591), ben più numerosi della media di 367 persone regi-strata dal Centro di cooperazio-ne di polizia e dogana di Mento-ne nel 2010. Da qui il tono duro del ministro francese: «Attendia-

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>>Primo piano>>

Migranti in fuga OltralpeLa Francia alza la voceDina Galano

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Immigrazione Il ministro dell’Interno Gueant bacchetta l’Italia per il flusso di irregolari chepassano la frontiera: «Tratteneteli». Da Ginevra, il presidente Napolitano richiama l’attenzione dell’Ue

mo che (gli italiani) trattengano i clandestini che si presentano da loro e che riprendano le perso-ne che gli consegneremo quan-do le fermiamo nel nostro Pae-se e che sappiamo con sicurezza essere passate prima per l’Italia». Che il problema non sia di facile soluzione lungo la penisola, poi, è dimostrato dai continui appel-

ontalbano sono, e licenzio pre-cari». Questo è quanto potreb-

be scrivere Camilleri, se la sua arte traesse ispirazione da ripe-tute visioni dei film di Taranti-no, nel commentare la vicenda che vede protagonisti 21 opera-tori dei Laboratori di educazio-ne ambientale (L.E.A.) della Pro-vincia di Roma, mandati a casa a settembre 2010 dopo ben dieci anni di precariato.Nonostante i tentativi di difesa dei suoi assessori, che coinvolgo-no nella responsabilità dei man-cati rinnovi la giunta regionale di centrodestra, guidata da Re-nata Polverini, è infatti proprio al presidente della provincia, Ni-cola Zingaretti, che si rivolgono le accuse dei precari. I 21 sfor-

Palmiro Sardu

«Mtunati che fino a qualche mese fa erano impegnati ad educare alla sostenibilità la popolazione dal-le loro sedi di Anzio, Cave, Civi-tavecchia, Mentana, Ostia, Roma e Tivoli, si chiedono infatti se sia questa «la misura della sensibi-lità e dell’impegno tanto pubbli-camente sbandierato dal nostro presidente Zingaretti rispetto al precariato ed allo sviluppo soste-nibile» e proprio con questo slo-gan hanno manifestato il primo febbraio davanti a Palazzo Valen-tini, nel silenzio totale dei media, compresi quelli “alternativi” (an-che di sinistra), stranamente si-lenziosi sulla vicenda.Tra i compiti dei L.E.A., sensibi-lizzare sulla sostenibilità, pro-muovere progetti mirati alla co-noscenza del territorio, stimolare un confronto fra realtà territoria-li sullo sviluppo sostenibile e con-tribuire a diffondere comporta-

menti più consapevoli tra i citta-dini. Un lavoro quanto mai attua-le, quindi, svolto però in una con-dizione di precariato che li ha visti passare attraverso un iter dram-maticamente diffuso di tipologie contrattuali, dalla ritenuta d’ac-conto ai contratti di collaborazio-ne, fino a quelli a progetto e alla partita Iva, per arrivare infine a un tempo determinato triennale con Capitale Lavoro S.p.A. (società in house della Provincia di Roma) visto da molti di loro come l’anti-camera di una sospirata stabiliz-zazione, ma che invece si è rivela-to una strada a senso unico verso la disoccupazione.A senso unico perché ancora oggi, a distanza di quasi sei mesi dalla scadenza dei contratti, non si in-travede una soluzione, nonostan-te l’assessore provinciale al lavo-ro, Massimiliano Smeriglio, abbia da tempo promesso la ricerca di

una soluzione «in grado di salva-guardare i lavoratori e le funzioni ambientali dei laboratori». I lavoratori sono pessimisti, e si dicono convinti che si tratti del «classico scarica barile» tra isti-tuzioni, con la giunta Zingaret-ti ad accusare la regione di aver tagliato il suo contributo, mentre la provincia avrebbe mantenuto la quota di 700mila euro per tre anni, pari a quella stanziata per il periodo precedente, che peral-tro secondo i precari basterebbe «per andare avanti con i labora-tori riorganizzati». Ai precari sarebbe anche stato detto che Capitale Lavoro sareb-be “altro” rispetto alla Provincia, ma secondo gli operatori «non può nemmeno acquistare una matita senza l’ok della dirigenza provinciale del bilancio, figuria-moci se può decidere di conclu-dere un progetto».

Sui precari ambientalila scure della Provincia

Roma Lavoro e sviluppo sostenibile sono da sempre due dei cavalli di battagliadel presidente Zingaretti. Che, però, alla prova dei fatti licenzia ventuno operatori della Lea

«L’informazione è femmina», affermano le partecipanti alla prima convention internazio-nale dedicata alle reti indipen-denti di giornaliste ed esperte della comunicazione in corso fino a domani a Roma. Le sin-gole esperienze professionali e di vita confluiscono in un pro-getto Cronache migranti. Don-ne fuori dai luoghi comuni, che muove dall’esigenza di emer-gere nella competizione dei media sfruttando forme di co-municazione non tradiziona-li. La consapevolezza di tutte è che il mondo dell’informazione ha una natura ancora pretta-mente maschile. Lungi dall’es-sere un mero tavolo di denun-cia, la convention organizzata dall’associazione Stampa ro-mana e dal dipartimento Dirit-ti e pari opportunità si presen-ta innanzitutto come un luogo di confronto e di condivisione di idee. A partecipare sono le giornaliste dell’area mediterra-nea e del Sudamerica, ma an-che economiste, ricercatrici di

Donne, giornalistee migranti

Informazione

Il nostro sistema di accoglienza sta mostrando le sue falle. Dalla Caritas «contrarietàe dissenso» peril progetto Mineo

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sabato 5 marzo 2011 5

Il caso

dica anche un’altra ombra della ri-forma: «Non ci convince l’ampia facoltà riconosciuta ai Comuni di procedere all’attivazione della tas-sa di soggiorno che rischia di dan-neggiare soprattutto il settore al-berghiero».Il provvedimento che consente ai sindaci di imporre ai turisti il pa-gamento di una tassa sul pernot-tamento in hotel ha fatto infuria-

re soprattutto il pre-sidente di Confturi-smo Veneto, Marco Michielli. Questa ri-forma per lui è quasi un tradimento: «Sia-mo da sempre favo-revoli al federalismo, ma in questo mo-do si penalizza inte-

ro comparto economico, si cre-ano sperequazioni tra le diverse categorie che di turismo vivono e lavorano e produce distorsioni nella concorrenza». L’unico mo-do per pagare di meno, la provo-cazione di Michielli, è trasforma-re gli hotel in luogo di culto, «dal momento che gli alberghi della chiesa non pagano l’Ici».

l federalismo sarà pagato so-prattutto dalle aziende che dovranno versare ciascu-na in media 410 euro in più

all’anno. La stima è riportata in uno studio della Cgia di Mestre, l’associazione che raggruppa le piccole e medie imprese. L’ag-gravio è causato dall’introduzio-ne dell’Imu, l’imposta unica isti-tuita dal decreto sul federalismo municipale, che sostituirà l’Ici e l’Irpef sui redditi fondiari. Un sa-lasso da circa tre miliardi di eu-ro. Secondo le previsioni della Cgia, l’Imu applicata dai Comuni dovrebbe fissarsi intorno a una media del 7,6 per mille (a fronte del 6,4 adottata nei Municipi nel 2006). In questo modo, il carico di tasse per le imprese si incre-menterà di circa il 17 per cento. Il popolo delle partite Iva è per questo in rivolta contro il gover-no e contro la Lega Nord. Le cri-tiche più dure vengono dal Vene-to, la roccaforte del Carroccio go-vernata dall’ex ministro Luca Za-ia. «Non ci sono tagli significa-tivi agli sprechi, mentre chi pa-ga le tasse - è l’accusa che il pre-sidente di Confcommercio Vene-to Massimo Zanon muove all’im-pianto del federalismo municipa-le - ne pagherà ancora di più. Si continua dunque a pensare che le aziende siano galline dalle uova d’oro anche in un periodo di cri-si come questo. Un’ulteriore au-

mento delle imposte graverebbe, ancora una volta sugli imprendi-tori onesti». Il segretario veneto della Lega Nord e sindaco di Treviso Giam-paolo Gobbo liquida le critiche come «pretestuose»: «Non dico-no la verità, il federalismo muni-cipale è una grande opportuni-tà per tutto il Nord. Introduce fi-

nalmente la logica del pago ve-do voto, che consente ai sindaci di avere finalmente autonomia di iniziativa e ai cittadini di valuta-re obiettivamente il lavoro svolto dai primi cittadini». La riforma voluta dalla Lega non convince però nemmeno le as-sociazioni delle imprese lombar-de. «Abbiamo espresso grandi

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>>Primo piano>>

Le partite Iva boccianoil federalismo leghista

Giorgio Mottola

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Il caso Le associazioni delle piccole imprese del Veneto e della Lombardia contro la riforma volutadal Carroccio. Confcommercio: «Pagheremo più tasse». La Lega si difende: «Critiche pretestuose»

preoccupazione anche durante l’iter parlamentare. Il federalismo muncipale, così com’è, si tradu-ce solo in un aumento delle tas-se. E invece noi avremmo bisogno che venga alleggerita la pressione fiscale sulle aziende e sulle fami-glie», spiega Pietro Rosa Gastaldo, direttore di Confesercenti Milano. La Confcommercio lombarda in-

rsenico, operazione ve-rità. Si moltiplicano a macchia d’olio gli espo-sti presso le procure per

segnalare le negligenze delle am-ministrazioni locali e delle auto-rità competenti al controllo del-le acque dei nostri rubinetti. Do-po Latina, ieri è toccato a Viter-bo. «Su una questione impor-tante come quella dell’arseni-co nell’acqua e di fronte a quel-li che sono veri e propri ingan-ni verso i cittadini - dice il presi-dente nazionale dei Verdi, Ange-lo Bonelli - è necessario ristabili-re la verità, cosa che non fanno nemmeno le istituzioni che do-vrebbero garantirla, e per que-sto motivo abbiamo presenta-to un esposto alla Procura della Repubblica affinché fermi quel-la che è una vera e propria pro-

Rossella Anitori

Apaganda a danno dei cittadini». Secondo quanto emerso duran-te l’audizione in Commissione Ambiente del Consiglio regiona-le del Lazio, del 18 febbraio, sa-rebbero 38 i comuni del viterbe-se interessati dal problema. Do-dici con parametri di arsenico sopra i 20 microgrammi per li-tro, ventisei tra i 10 e i 20. Valori dunque ben al di sopra del limite massimo consentito dalla legge che si attesta a 10 microgrammi per litro, così come disposto dal-la Commissione europea. Su 128 richieste di deroga l’istituzione comunitaria ne ha concesse solo otto in tutta Italia. «In tutta la re-gione Lazio non sono state con-cesse deroghe e non ne saran-no concesse - prosegue Bonelli -. Quindi il valore massimo di ar-senico consentito dalle leggi vi-genti è, e resta, di 10 microgram-mi litro per tutto il territorio re-

gionale e provinciale e per tutti i cittadini, non solo per i bambi-ni. Le ordinanze comunali che vietano l’uso dell’acqua desti-nata al consumo umano solo ai bambini fino a tre anni sono il-legittime perché non corrispon-dono alle norme vigenti, ma so-prattutto ledono la salute dei cittadini. È ora che le istituzio-ni smettano di giocare con i nu-meri sulla salute dei cittadini in-gannandoli e le società private che hanno voluto la privatizza-zione dell’acqua a questo pun-to mettano mano alle casse per fornire acqua sicura e non vele-nosa a cittadini che la pagano a caro prezzo». E il leader am-bientalista indica quelle che so-no le priorità da seguire: «Sono quattro le cose da fare. La prima è che tutte le istituzioni coinvol-te facciano atti per dichiarare la non potabilità dell’acqua che

supera i 10 microgrammi di ar-senico per litro, con indicazio-ni chiare e precise, mettendo in programma azioni adeguate ad affrontare l’emergenza, fornen-do acqua sana con le autobotti oppure con dearseneficatori, at-tingendo ai fondi della Protezio-ne civile regionale come afferma il decreto di nomina di Commis-sario delegato all’emergenza ar-senico Lazio, che nomina com-missario la presidente regionale Renata Polverini. La seconda è il monitoraggio continuo dei poz-zi, anche privati, delle sorgenti e degli acquedotti. La terza è la pubblicazione sul web dei dati relativi ai monitoraggi. La quar-ta è la pubblicazione, sempre sul web, dei piani infrastruttu-rali che saranno messi in campo per affrontare in maniera defini-tiva la crisi dell’arsenico nell’ac-qua potabile».

Viterbo, Verdi in Procuraper l’acqua all’arsenico

La denuncia Sarebbero 38 i Comuni nella provincia con concentrazioni fuorilegge del veleno.Angelo Bonelli ha presentato un esposto: «Basta inganni da parte delle istituzioni. Rischi per la salute»

sociologia e antropologia, stu-diose delle politiche di genere. «L’importanza è costruire una rete accessibile su cui scam-biare informazioni - ha chia-rito Samila Balzeranti di don-neinnetwork - ma anche ab-battere il digital divide: l’obiet-tivo è garantire l’accesso an-che alle nostre madri e alle no-stre sorelle delle aree più svan-taggiate». Protagoniste so-no le croniste del Nord Africa, di Egitto, Iran, Marocco, testi-moni in questi giorni dei con-flitti e delle rivolte, che pon-gono l’urgenza di cambiare la prospettiva con cui è ricostru-ito il lavoro dei media: di fron-te alle ricostruzioni allarmisti-che - e, in altri casi, gonfiate - dei fatti di cronaca, le giornali-ste si sono poste l’obiettivo di adottare un “Carta” che uni-formi l’informazione su regole vincolanti. Dalla tenacia e dal-la costanza di alcune profes-sioniste, per esempio, la Rai ha adottato un pacchetto di rego-le che Gabriella Cims, promo-trice dell’Appello Donne e me-dia, ha definito «fondamenta-le per i diritti delle donne». Do-dici emendamenti che aspet-tano la rettifica del governo e che per ora trovano un unico avamposto, non ancora opera-tivo, nel servizio pubblico

Con l’introduzione dell’Imu, secondo uno studio della Cgia, le aziende pagheranno 410 euro di impostein più all’anno

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>>Esteri>>

la Banca mondiale che finanzia il carbone

ei giorni scorsi centina-ia di attivisti a Washing-ton hanno manifesta-to davanti alla sede cen-

trale della Banca Mondiale per chiedere che questa smetta di fi-nanziarie progetti per l’estrazio-ne di petrolio, carbone e gas. ar-mati di cartelli e striscioni, han-no occupato H street cantando «free us from fossil fuel» (liberateci dai combustibili fossili, ndr) men-te sulla rete net-attivisti inonda-vano con migliaia di messaggi le pagine Facebook e Twitter del-la World Bank stessa. proteste si-mili si sono tenute roma, londra, parigi, Berlino e Madrid.secondo dati ufficiali, nel 2010 circa 6,6 miliardi di dollari, il 116% in più rispetto all’an-no precedente, so-no andati in pro-getti per genera-re energia da fon-ti combustibili fos-sili. per Greenpe-ace Usa, «la Ban-ca Mondiale deve fermare ogni finanziamento al carbone e con-centrarsi sulle rinnovabili». a far lievitare i finanziamenti è sta-to il progetto della mega centra-le a carbone di Medupi, in suda-frica, la terza più grande al mon-

Emanuele Bompanda Washington DC.

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Climate change Nel 2010 circa 6,6 miliardi di dollari, il 116% in più rispetto all’annoprecedente, sono andati in progetti per generare energia da fonti combustibili fossili

Non c’è più traccia del documento che nel 2003 annunciava l’abbandono di carbone e petrolio entro il 2008

do in «uno dei paesi con il più al-to potenziale per gli investimenti nelle energie rinnovabili» si legge in un comunicato dell’associazio-ne Campagna per la riforma del-la Banca Mondiale. Un parados-so per Karen Orenstein, di Friends

of the Earth che sostiene: «nono-stante i rischi del cambiamento climatico, la Bm afferma che non può fornire energia ai paesi più poveri senza produrre tonnellate di co2 e inquinamento. Questa è una falsa dicotomia». inoltre, se-

condo Oil Change International «nessuno dei progetti della Banca Mondiale legato a petrolio, gas, o carbone del 2009-2010 è stato fi-nanziato nello specifico per prov-vedere accesso a fonti energetiche alle popolazioni più povere». l’uf-

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ficio stampa della Banca mondia-le, contattato da Terra, non ha vo-luto rilasciare commenti. le de-nunce dei manifestanti indeboli-scono ulteriormente il ruolo della banca nella sfida contro il cambia-mento climatico. Negli ultimi an-ni, infatti, la Banca ha giocato un ruolo sempre maggiore all’inter-no della cosiddetta climate finan-ce, i meccanismi economico-fi-nanziari per contrastare i cambia-menti climatici, gestendo miliardi di dollari generati dai mercati del-le emissioni per finanziare proget-ti di sviluppo puliti, meccanismi che in passato sono stati criticati, anche dalla stessa istituzione per lo sviluppo che ha cercato di mi-gliorare il suo operato attraverso la carbon Finance Unit. Un stra-tegia che per alcune organizzazio-ni internazionali, costituisce uno strumento inefficacie a cui sareb-bero preferibili soluzioni alternati-ve, come una carbon tax. le con-traddizioni della World Bank so-no note. Nel 2003 pubblicò la Ex-tractive Industries Review dove si delineava uno stop definitivo del sostegno al carbone e un gradua-le abbandono del petrolio entro il 2008. Ma la vocazione green del-la Banca è scomparsa presto. Nel-la nuova strategia decennale della Banca per il periodo 2011-2021, in uscita ad aprile, nonostante l’ap-poggio alla finanza climatica, pa-re non esserci traccia di limitazio-ne al finanziamento di progetti le-gati ai combustibili fossili.

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to delle celebrazioni. A piedi, in mezzo a una folla in festa, il nuo-vo premier di un paese che con-ta 70 milioni di abitanti ha scelto di prestare giuramento per il go-verno che avvierà l’Egitto verso le prime elezioni libere. Essam el Sharaf, che nelle settimane scor-se era sfilato in piazza durante le proteste, ieri è salito sul palco di-chiarando: «Prego dio di vedere un Egitto libero in cui la libertà d’opinione non finisca in carcere, e l’unica sicurezza da proteggere sia quella dei cittadini. Alzate la testa, perché siete egiziani», ha concluso citando uno degli slo-

gan delle proteste in Tahrir, «E mi au-guro soltanto di fare dei vostri obiettivi i miei obiettivi. Se co-sì non dovesse esse-re, se il mio governo non dovesse esaudi-re le vostre aspetta-tive, sarò io stesso a

scendere in piazza per protestare con voi». Hamra

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Bombe in libia, morte in Yemen, gioia in Egitto

a “coalizione del 17 feb-braio”, forte degli arse-nali sottratti a Ghedda-fi e dell’esercito passato

contro il regime, tenta da giorni la presa di Tripoli, mentre a sua vol-ta il Colonnello ieri ha tentato di riconquistare az-Zawiya, a 50 km da Tripoli, mentre gli insorti ten-tavano di guadagnare campo nel porto petrolifero di ras lanuf. In entrambe le città gli assal-ti e le raffiche di mitragliatrice sembrano essersi risolti a sfavo-re di Gheddafi. Ormai l‘ossessio-ne del Colonnel-lo è la distruzione degli arsenali pri-ma che passino agli avversari, co-me hanno dimo-strato i due missi-li sganciati ieri su Ajdabiya, che se-condo fonti ospe-daliere non hanno causato vitti-me. Intanto da Catania sono parti-te le due navi italiane cariche di aiuti umanitari, medici, e solda-ti volti a proteggere la missione; obiettivi dei vessilli sarebbero Benghazi, che attualmente ospita il nuovo governo provvisorio de-gli insorti con a capo l’ex braccio destro di Gheddafi, Abdel Fattah Younes, e soprattutto quel confi-ne tunisino dove si ammassano migliaia di lavoratori stranieri in

Di Giovanni dalla prima

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Rivoluzioni Piccoli scontri a Tripoli mentre prosegue la battaglia per gli arsenali. Folle in piazza pure in Iraq: cittadini esasperati dalle disuguaglianze chiedono la testa di Al Maliki

libia, proteste contro Gheddafi nella Bengasi “liberata”

fuga e dove la situazione sanita-ria sarebbe ora disastrosa. Continua la pressione interna-zionale per processare Ghedda-fi all’Aja una volta deposto il regi-me; la proposta di mediazione da parte del presidente Chavez, ac-cettata da Gheddafi, per la fuo-riuscita di quest’ultimo o quan-tomeno il compromesso con gli insorti, invece sembra scartata dalla maggior parte della comu-nità internazionale e soprattutto dalla coalizione del 17 Febbraio. Ma se a Tripoli le forze di sicu-rezza hanno moderato l’offensi-va, frenando le manifestazioni

coi lacrimogeni, in Yemen l’esercito ha aperto il fuoco con-tro la folla. A Semla, circa 170 km a nord di Sanaa, centinaia di civili incluse don-ne e bambini aveva-no convocato una marcia non violen-

ta contro il presidente Ali Abdul-lah Saleh. Sono almeno 4 i morti confermati finora, con altri sette in gravi condizioni.

Le proteste continuano anche in Baharain, il cui regime è cen-trale per la sicurezza dell’Arabia Saudita, mentre una pittoresca marcia è confluita ieri a Bagh-dad, in un’altra piazza chiama-ta Tahrir: da ogni parte dell’Iraq migliaia di persone hanno rag-giunto a piedi la capitale chie-

dendo la caduta del Governo Al Maliki, diritti per i lavoratori, e la fine di quel sistema ereditato nel dopo-Saddam in cui un cit-tadino medio non riesce a per-mettersi la benzina, un parla-mentare guadagna 35mila dolla-ri al mese, e il petrolio – unica risorsa economica del paese – viene gradualmente privatizza-to. lunghe trattative con le for-ze dell’ordine non si erano anco-ra concluse mentre Terra andava in stampa, ma la marcia irache-na sembra destinata a trasfor-marsi in un sit in permanente.

Se c’è un lieto fi-ne, o almeno lieto proseguimento, è al Cairo, in piaz-za Tahrir. Dimes-so, dopo Hosni Mubarak, anche il primo ministro Ahmad Shafiq a colpi di mani-festazioni, ieri dopo le preghie-re del venerdì è stato il momen-

In Yemen l’esercito ha aperto il fuoco contro la folla a Semla, durante una marcia nonviolenta: almeno 4 i morti

Il nuovo premier egiziano Essam el Sharaf ha scelto di prestare giuramento a piazza Tahrir tra la folla in festa

A febbraio l’economia Usa ha creato 192 mila nuovi po-sti di lavoro facendo scende-re il tasso di disoccupazione all’8,9%, il minimo da apri-le del 2009. l’occupazione è cresciuta nel settore mani-fatturiero, in quello delle co-struzioni e nell’occupazione interinale. è diminuita in-vece in maniera significati-va a livello governativo, na-zionale e locale, fattore che rende l’incremento ancora più positivo per le prospet-tive dell’economia ameri-cana. Unico neo del dato è quello salariale. I salari me-di orari sono rimasti fermi a 22,87$. Con l’inflazione che sale i salari reali, e i consu-mi, quindi scenderanno.

Miglioral’occupazione

Usa

Il ministro indiano del-le energie rinnovabili Fa-ruk Abdullah ha dichia-rato che finanzierà fino al 50% del costo per impian-ti di produzione di ener-gia dalle maree. Secondo alcuni studi sulla dalla co-sta ovest indiana si potreb-bero produrre facilmen-te 8 mila megawatt dalle maree. Settemila sarebbe-ro prodotti nel solo golfo di Cambay. Il ministro ha an-che approvato il finanzia-mento e la costruzione di un impianto dimostrativo di 3,75 Megawatt sulla co-sta orientale. Altri fondi sa-ranno destinati a piccoli impianti idroelettrici.

India

Continua la corsa delle ma-terie prime agricole che ieri hanno raggiunto i massimi degli ultimi due anni. Il ca-cao ha raggiunto il suo prez-zo massimo degli ultimi 32 anni sulla scia dei disordini in Costa d’Avorio. Secondo gli analisti cotone e grantur-co hanno il maggior poten-ziale rialzista. Manca anco-ra un mese alla semina del cotone negli Usa ma l’aridità registrata nell’emisfero sud e il fenomeno de la Nina potrebbero compromettere la produzione. Dopo il mas-simo storico del 2 marzo, in-certezza e aspettative di in-flazione continuano a spin-gere al rialzo anche l’oro.

Materie prime

L’energia vien dal mare

Record per cotone e cacao

Egitto, il nuovo premier Essam Sharaf festeggiato al Cairo in piazza Tahrir

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sabato 5 marzo 20118

Nuclearena fonte che non alleg-gerirebbe in alcun mo-do la dipendenza dal pe-trolio, poiché oggi solo il

5% dell’energia elettrica è genera-ta con questa fonte, che è usata per la maggior parte nei traspor-ti e nell’industria e non può esse-re sostituita dal nucleare, con cui si produce solo energia elettrica. Tanto più che negli ultimi 10 an-ni, in Italia, è stata installata nuo-va potenza elettrica equivalente a ben 12-15 reattori nucleari (ed ul-teriore potenza è in attesa di au-torizzazione), senza che questo abbia portato alcun beneficio agli utenti: perché produrre elettrici-tà nel nostro paese è oggi soltan-to business e l’eventuale “ritorno” al nucleare sarebbe un enorme business di pochi a danni di mol-ti. è inoltre probabile che l’uranio si esaurirà prima dei combustibili fossili, ai ritmi di consumo attuali (per cui è assurdo parlare di cen-trali in grado di operare per 60 an-ni): figuriamoci poi se vi fosse un rilancio del nucleare. Ma per for-tuna anche questa è una colossa-le favola. Basterebbe leggere i più autorevoli giornali internaziona-li per sapere che la strombazza-ta rinascita nucleare non esiste, a causa dei costi fuori controllo, dei problemi, delle incognite, dei ritardi nei tempi di costruzione; che gli Usa hanno in costruzione un solo reattore (un secon-do è stato cancella-to), mentre in Euro-pa gli unici due in costruzione (in Fin-landia e in Francia) procedono tra mille intoppi, che hanno già causato un rad-doppio dei costi e dei tempi.

Il fosco avvenire che Verone-si dipinge in assenza del nucle-are non impensierisce Paesi co-me l’Austria, la Danimarca ed altri, che escludono il ricorso a questa fonte e puntano all’autosufficienza energetica con le fonti rinnovabili (quelle fonti che L’Europa si pro-diga a sviluppare mentre il nostro Governo, con grande e più che so-spetta puntualità, si prodiga a di-sincentivare). è invece noto a tutti gli esperti che tanto la Germania che la Francia, optano per prolun-gare la vita operativa dei reattori esistenti: una scelta estremamen-te rischiosa, perché l’invecchia-mento aumenta le probabilità di incidenti (è stata segnalata un’ano-malia all’impianto d’emergenza in ben 34 reattori francesi, in funzio-ne da 30 anni, che potrebbe ren-dere insufficiente il raffreddamen-to in caso di incidente, e causare fino alla fusione del nocciolo!) an-che perché il bombardamento neutronico mina le strutture. E in-fatti gli incidenti alle centrali so-no in aumento in tutti i paesi (al-tro dato che il Professore eviden-temente non conosce o trascura): al punto che persino in Francia, che rappresenta nell’immaginario collettivo il paese del “grande con-senso” al nucleare civile e militare, stanno crescendo i dubbi e le an-

I medici: «Con l’atomol’Italia rischia la morte»

Baracca e Burgio dalla prima

UNucleare Dopo l’intervista a La Stampa di Umberto Veronesi («è l’energia del futuro»), i membri del comitato scientifico dell’Isde contestano le tesi dell’oncologo. «Da lui omissioni e superficialità»

mo che chi ha dato queste infor-mazioni al prof. Veronesi non in-tendesse far riferimento a quella che taluni soggetti prospettano come l’unica soluzione possibi-le per materiali che rischiano di inquinare l’intera ecosfera per millenni (non è certo consolan-te il fatto che il continente desi-gnato a discarica planetaria non sarebbe in tal caso né l’Europa, né il Nordamerica). è facile pre-vedere che nei prossimi giorni si scateneranno le critiche contro un “oncologo famoso” che non si perita di fare affermazioni pub-bliche tacciabili quantomeno di leggerezza. Alcuni probabilmen-te arriveranno ad accusarlo di in-confessabili conflitti d’interesse (in questo caso particolarmente gravi, visto il ruolo di garante del-la salute pubblica che il professo-re ha accettato di ricoprire). Noi siamo convinti che molte del-le cose che abbiamo elencate il professor Veronesi non le sappia davvero e che ciò sia compren-sibile in una persona che non si è mai occupata di questa mate-ria. Siamo però anche convin-ti che il permanere in una simi-le condizione di “ignoranza” sa-rebbe pericoloso e rischierebbe di nuocere gravemente alla figu-ra di un medico famoso, che an-che in quest’ultima intervista af-ferma come proprio valore asso-luto la certezza che i rischi per la salute siano minimi e di voler de-dicare i prossimi anni ad assicu-rare i cittadini che non correreb-bero alcun rischio.

sie, dopo che alcu-ni sevizi televisivi sono riusciti a di-vulgare i dati con-cernenti il quadro

preoccupante della contamina-zione radioattiva del territorio.

Ma l’aspetto più disarmante è la leggerezza con cui colui che il redattore di La Stampa definisce il più famoso medico d’Italia con-sidera gli effetti biologico-sanita-ri della radioattività. Un incidente nucleare grave è in grado di con-taminare un intero emisfero: ep-pure Veronesi “liquida” con po-che battute persino la catastro-fe di Chernobyl, così affiancando quei “nuclearisti” che a fronte di una realtà drammatica, costitui-ta da città fantasma e da migliaia di casi accertati di tumori infan-tili a carico di tiroide e midollo, sono tuttora capaci di sostenere che le vittime del disastro sareb-bero poche decine. Dimentican-do che scienziati e ricercatori di chiara fama, che hanno dedicato la loro vita a documentare gli ef-fetti di una nube radioattiva che ha colpito non solo URSS, Ucrai-na e Bielorussia, ma l’Europa in-tera, parlano di un milione di vit-time! Come può un oncologo ac-cettare di dirigere un’Agenzia per la Sicurezza del Nucleare, igno-rando o trascurando questi studi? Come può il professor Veronesi non sapere che già negli anni ’90 solo in Bielorussia e Ucraina i ca-si accertati di carcinoma infanti-le della tiroide furono quasi 1000

(con un incremento di 30 volte e addirittura di 100 volte nelle zo-ne più vicine a Chernobyl). Come può non sapere che da alcuni an-ni aumentano, in molti altri Paesi europei, le segnalazioni di incre-menti di leucemie infantili diret-tamente correlate alla dispersio-ne di isotopi radioattivi del cesio che permangono in ambiente e catene alimentari per decenni?

Come può un oncologo di chia-ra fama non sapere che alcu-ni ricercatori russi hanno pubbli-cato, su riviste prestigiose come Science e Nature, i risultati di stu-di e ricerche che dimostrano co-me i figli dei cosiddetti “liquida-tori” di Chernobyl, siano portato-ri di alti tassi di mutazioni: un da-to che può chiarire non soltanto i dati, lungamente contestati, con-cernenti l’incremento di leucemie in bambini nati da genitori resi-denti nei dintorni di impianti nu-cleari inglesi, ma anche e soprat-tutto i risultati allarmanti di un recente studio tedesco, noto con l’acronimo KIKK (Kinderkrebs in der Umgebung von KernKraftwer-ken, Cancro infantile nei dintor-ni delle centrali nucleari), che ha descritto 1592 casi di tumori so-lidi (molti dei quali di origine em-brionale) e 593 leucemie infanti-li in bambini di età inferiore a 5 anni, residenti negli anni 1980-2003 nei dintorni delle 16 centra-li tedesche. Tanto più che impor-tanti studi scientifici documenta-no il rilascio di isotopi radioattivi (trizio, cripto, ecc) in ambiente e

catene alimentari durante il nor-male funzionamento delle cen-trali e che l’introduzione di mate-riale radioattivo per via alimenta-re in piccole dosi quotidiane, rap-presenta con ogni probabilità la modalità di esposizione più peri-colosa, anche perché collettiva e difficilmente valutabile. E infine il “banale” problema dei residui nu-cleari, che costa ancora agli ita-liani 400 milioni di euro l’anno (al-meno 10 miliardi dal 1987, e chis-sà per quanti anni ancora).

Come può il professore non sa-pere che nessun Paese al mondo ha ancora trovato una soluzione per il problema delle scorie nu-cleari e che depositi geologici si-curi esistono solo nell’immagi-nazione di alcuni “nuclearisti”; che Yucca Mountain dopo de-cenni di lavori e milioni di dol-lari spesi è stato definitivamente accantonato, e gli americani non sanno più dove mettere gli enor-mi quantitativi di combustibile esausto sparsi in una settantina di siti; che nel deposito di Asse in Germania si sono trovate (so-lo ora !) infiltrazioni d’acqua che minacciano un vero disastro e ri-chiederanno spese colossali per il recupero e il trasferimento (do-ve?) dei fusti. A questo proposi-to, in verità, il professore una so-luzione la propone: sostiene che si tenderebbe a individuare un unico sito per Continente e che, per fortuna, l’Italia non sarebbe stata individuata quale sito ide-ale di questo stoccaggio. Speria-

Disarmantela leggerezza con cui il presidente dell’Agenzia nazionale liquida gli effetti biologico-sanitari

>>Il caso>>

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INCHIOSTROPOLITICAMENTE  CORRETTOPOLITICAMENTE  CORRETTO

00NUMERO 49 5 MARZO 2011 SETTIMANALE GRATUITO

l’editoriale

Per favore ora state zittiNon siamo tecnici, e non vogliamo neppure at-

teggiarci a tali. Non capiamo granché di as-setti idrogeologici, ingegneristica fluviale e

chi più ne ha più ne metta. Non abbiamo nessunacompetenza per individuare responsabilità inquello che è accaduto in settimana lungo la vallatadel Tronto e lungo quella del Menocchia. Ma ab-biamo occhi per vedere, orecchie per sentire e unastoria recente più che mai viva nella memoria. Nonvogliamo attribuire responsabilità, ma quello che ècerto è che responsabilità ci sono e devono essereidentificate. Siamo anche consapevoli del fatto chenon sarà così. Non saranno identificate, nessuno pa-gherà per quanto accaduto. Nessuno di quelli chedovrebbero pagare almeno visto che in questigiorni, e in molti casi per i prossimi anni, paghe-ranno in tanti. Chi pagò nel 1992 se non loro? Chisarà giudicato nel prossimo processo ventennaleche seguirà all’alluvione di pochi giorni fa? Sapien-toni dell’ultim’ora sembrano quasi voler giustificarela situazione dicendo che non è stato il Tronto adesondare ma i suoi affluenti. Come se ci trovassimonella valle dei laghi. Gli affluenti in questione sonominuscoli torrenti talmente carichi di lerciume diogni tipo che si sono trasformati in autenticheesplosioni idriche che il fiume non è riuscito a reg-gere. Lo ribadiamo, non siamo ingegneri, ma biso-gnava chiudere gli occhi, nel momentodell’emergenza, per non vedere l’evidenza. C’eranotalmente tanti detriti sul Menocchia che la spiaggia,a chilometri di distanza, sembra un percorso diguerra. Da quasi vent’anni sono stati stanziati fondiper la realizzazione di due nuovi ponti per miglio-rare il deflusso delle acque fluviali. In tutto questotempo sono stati realizzati lungomari e piazze, sonostati costruiti nuovi quartieri ma di quei ponti (allafine se ne farà solo uno) neppure l’ombra. L’appa-rire non prevede lavori di quel genere.

la copertina

CENTROSINISTRA

Primarie, Verdi a Gaspari«Modifica il programma»L’invito di Gaspari a lasciar perdere le Primarie non lohanno fatto cadere nel vuoto anzi: hanno ribadito l’im-portanza dei programmi. I Verdi hanno chiarito la pro-pria posizione in merito all’invito fatto dal sindaco aCanducci a non candidarsi in vista delle Primarie. La ri-sposta del Sole che Ride è effettivamente la più sempliceche si potesse immaginare. Il succo è questo: “ci sta benema allora entriamo subito nel programma elettorale”. Lalogica non fa una grinza. Non essendoci la possibilità diun confronto programmatico all’interno delle consulta-zioni elettorali, i Verdi dicono al sindaco di inserire di-rettamente otto punti nel programma.

y A PAGINA 3

EE IILL CCAANNDDIIDDAATTOO??

Il Terzo Polo impegnato nel decidere chi sarà l’uomodi punta della lista. Calvaresi dice no a Ciccanti

a pagina 2

Alla Sentinaarrivanole eco-guardie

y A PAGINA 6

PER LA PUBBLICITA’ SU INCHIOSTRO CONTATTARE ANTONIO PALESTINI & CO. - VIA PONTIDA - SAN BENEDETTO - 0735.656943

segue a pagina 3

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II SABATO 5 MARZO 2011INCHIOSTRO www.inchiostroedizioni.it

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Terzo Polo, ancora senza un candidatoParte la campagna elettorale del Popolo della Libertà con GabrielliLo sport del momento è la “cacciaa Calvaresi”. Dopo il Pd e il Pdl,che hanno già corteggiato l’im-prenditore in tempi non sospetti,c’è Ciccanti che insiste sul suonome. Il deputato Udc sa beneche l’arrivo dell’esponente di Con-findustria sarebbe la classica ci-liegina sulla torta di una politicacostitutiva basata sull’aggrega-zione delle forze più disparate.Ma probabilmente, per Calvaresi,il limite è proprio questo e pareche l’operatore turistico ribadiràil suo “no” a Ciccanti. Anche per-ché la prossima potrebbe esserela settimana decisiva per la sualista. Proprio in questi giorni do-vrebbe infatti dovrebbe deciderese scendere in campo con il pro-

Calvaresi ribadisce il suorifiuto alle avances di Ciccanti. De Vecchiso Lorenzetti in pole

prio “esercito” o no. Ciccanti orasi trova ad un bivio: scegliere ilcandidato nel “mazzo” dei politicipresenti nel proprio schiera-mento oppure insistere nella ri-cerca di un pezzo da novantadella società civile. La primastrada è di certo più semplicedella seconda. In lizza ci sareb-bero Giorgio De Vecchis (Fli),Marco Lorenzetti (Udc) e l’ex sin-daco Martinelli partito come gran

burattinaio e che ora rischia ditornare a mettere nome e facciasulla scheda elettorale. La deci-sione, ad ogni modo, sta andandoper le lunghe. Il Pdl invece fatutto in anticipo. Dopo la nominadi Bruno Gabrielli a candidato sin-daco, uscita in anteprima un po’su tutti, sono arrivati i primi ma-nifesti elettorali. La campagna co-municativa del partitoberlusconiano ha insomma presoil via.

LE DATE DEL VOTO

Alle urneil 15 e il 16maggioIl Ministero dell’Interno ha de-ciso che si voterà a metà mag-gio per le amministrative. Il 15e il 16 si voterà per il primoturno mentre in caso di ballot-taggio si tornerà alle urne neigiorni del 29 e del 30 dellostesso mese. Ma bisognerà attendere ancoraqualche giorno per riporre nelcassetto le schede elettorali. Il12 giugno infatti dovrebberoessere previsti i referendum sullegittimo impedimento, due sul-l’acqua e uno contro il nu-cleare. Non ci sarà dunquel’election day, stando almeno aquanto affermato dal ministroMaroni. ''Il referendum si puo' svolgereentro il 15 giugno - ha affer-mato il ministro - e l'ultima datautile e' domenica 12 - ha affer-mato Maroni - spetta al Cdm ladecisione, io sono per il 12anche perche' tenere separatele due consultazioni rappre-senta ormai una sorta di tradi-zione. Polemiche dall’opposizione chepunta il dito sui costi che que-sta doppia tornata causerà.

Franceschini all’attacco del sindaco sulla sanitàLa campagna elettorale di Ga-briele Franceschini torna a pas-sare per la sanità. Nel mirino,questa volta, ci sono le dichiara-zioni del sindaco Gaspari in con-traddittorie, secondo l’exassesore: “E' davvero stupefa-cente - afferma - che ancora unavolta si sottovaluti, da parte delSindaco, il significato delle pa-role che si pronunciano rispettoalla salute dei cittadini: "l'Asur12 sarà la regina delle Marche"!Ma alcuni giorni fa, esattamenteil 18 febbraio scorso, non hachiamato alle barricate ed allamobilitazione anche il collega diAscoli per il grave stato della sa-nità pubblica sambenedetteseed in genere del Piceno? Concolpevole ritardo pure l'asses-

sore comunale alla sanità dichia-rava: "Eventuali penalizzazionimetterebbero a rischio le garan-zie di sicurezza del nostro ospe-dale. Si lavora ai livelli di soglia".Splendido esempio di politi-chese. Unico risultato ottenuto ilrimbrotto ufficiale e duro dell'as-sessore regionale Mezzolani: "Siprivilegerà la collaborazione traterritorio e strutture nella logicadell'area vasta. Non servono bar-ricate o mobilitazioni". Ma dov'éla chiarezza, se non siete nean-che d'accordo fra di voi, apparte-nenti allo stesso partito? Voi chene avete titolo, ci dite cosa suc-cederà dell’area vasta, dellaazienda ospedaliera, della spesapro capite, dei primari sì primari

no, e del personale? Quali unitàoperative resteranno nel Ma-donna del Soccorso? Neurochi-rurgia si farà? Un solonosocomio o due strutture ospe-daliere? Emergenze, distretti, ter-ritorio, tempi di attesa: cosaaccadrà? E per favore, basta conil definire cassandre chi, in pienodiritto, solleva interrogativi,pone richieste, esprime un pa-rere. E’ sconcertante dire che chidissente o non approva, perchési preoccupa della salute dei figlie della propria, non ha diritto diparlare. E già, una volta chi lapensava diversamente venivarinchiuso. Oggi, come dice il“punteruolo rosso” , per parlarebisogna "averne titolo"!Franceschini e Betrò

Giorgio De Vecchis Marco Lorenzetti

Amedeo Ciccanti è alla ricerca del candidato giusto per il terzo polo. A lato Marco Calvaresi e Domenico Martinelli

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IIISABATO 5 MARZO 2011INCHIOSTROwww.inchiostroedizioni.it

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dalla prima pagina

l’Editoriale Politici, per favore adesso state zittiE visto che siamo anche in campagnaelettorale, adesso c’è qualcuno, nellaclasse politica, che parla, punta il dito,ammonisce e rimugina. Senza ritegno.Tutti, nessuno escluso, dovrebbero ta-cere. Domani si plaudirà all’organizza-zione dei soccorsi, si loderà latempestività con la quale nelle stanze deibottoni sono state allestite unità di crisied è stato portato aiuto a chi si è ritro-vato scantinati, cucine e garage pieni di

merda. “Abbiamo soltanto fatto il nostrodovere”, diranno con fasce tri e mono co-lore tra spalla e ascella. Le opposizioni(magari al governo fino a cinque o seianni fa, insorgeranno: “quello si potevaevitare, quell’altro pure e quell’altro an-cora pure”. Invece dovrebbero stare tuttizitti, nessuno escluso. Nessuno ha fatto“solo” il proprio dovere. Perché noi nonsiamo esperti di queste situazioni, maloro sì, o almeno dovrebbero esserlo e

comune, dovrebbero essere circondatida persone che lo sono. Nel 1992 ilTronto mise in ginocchio un’intera val-lata. Vent’anni dopo è accaduta la stessacosa. E se si va a guardare, tante personeche sedevano su poltrone “importanti”all’epoca, sono ancora in circolazione,continuano e governare e a decidere perla collettività. Ed è simbolico il fatto chequella stessa collettività oggi si ritrovicon il fango fin sopra la punta dei ca-

pelli. Come ripartiranno le aziendemesse in ginocchio dalla furia dell’ac-qua? Dove finiranno quei dipendentiche, ed è il caso di molte realtà, non riu-sciranno più a vedersi garantito il pro-prio salario? Avranno interesse, tuttiloro, nell’ascoltare la sequela di scaricabarile che adesso il mondo politico cipropinerà? Comuni che daranno la colpaalle province che a loro volta lo farannocon la Regione. State zitti, per favore.

I Verdi rilanciano: «Niente primariese il programma è anche nostro»L’invito di Gaspari a lasciar per-dere le Primarie non lo hannofatto cadere nel vuoto anzi:hanno ribadito l’importanza deiprogrammi. I Verdi hanno chia-rito la propria posizione in me-rito all’invito fatto dal sindaco aCanducci a non candidarsi invista delle Primarie. La rispostadel Sole che Ride è effettiva-mente la più semplice che si po-tesse immaginare. Il succo èquesto: “ci sta bene ma allora en-triamo subito nel programmaelettorale”. La logica non fa unagrinza. Non essendoci la possibi-lità di un confronto programma-tico all’interno delleconsultazioni elettorali, i Verdidicono al sindaco di inserire diot-togiudicati fondamentali, all’in-terno del programma elettorale.Senza se né ma così come do-vrebbe avvenire il forfait alle pri-marie degli ambientalisti. “Nonsempre in politica – affermano inuna nota i Verdi – ciò che è giu-sto (vale a dire conforme ai prin-cipi e ai valori) coincide con ciòche è utile (ossia a favore deipropri interessi e aspettative). Leprimarie possono essere per iVerdi un’occasione unica peresternare le proprie convinzionie per discutere con i cittadini disoluzioni concrete e sostenibiliper migliorare la qualità dellavita della gente (il cosiddettobenvivere). Non c’è dubbio, però,che in questi cinque anni, il no-stro partito ha fatto parte inte-grante della maggioranza dandoun grande contributo di idee in-novative e contenuti, garantendostabilità, senza mai rinunciarealle nostre priorità. Pertanto ap-pare più giusto che utile acco-gliere l’invito del Sindaco a nonpresentare una propria candida-

tura alle Primarie che per noinon rappresentano una “sfida”tra persone ma un’occasione diconfronto programmatico e digrande partecipazione: nonconta chi siano i candidati ma ciòche propongono”. In sintesi lanuova amministrazione dovrà,attraverso la redazione di unPiano di Azione Locale, impron-tare tutte le sue scelte ai principidella sostenibilità e della ridu-zione delle emissioni inquinanti,ispirandosi alle politiche delleprincipali e virtuose città euro-pee. “Se queste azioni verrano “inte-gralmente” condivise e fatte pro-prie dal candidato Gaspari, nonsarà necessaria la nostra candi-datura alle Primarie. Ci trove-remo, quindi, di fornte all’ipotesiin cui il giusto coincide conl’utile”.

LE CONDIZIONI

Sono otto i punti fondamentaliI punti programmatici sui quali si soffermano iVerdi, conditio sine qua non per accettare l’in-vito di Gaspari a non partecipare alle primariesono otto. Si parte con la redazione di un Pianodi Azione Locale che abbia come obiettivo la ri-duzione delle emissioni di CO2 attraversi inter-venti di riforestazione urbana, la realizzazione diun circuito integrato di piste ciclabili, la proget-tazione di energia da fonti rinnovabili, creazionedi nuove zone pedonali e a traffico limitato, laprevisione di norme che impongano l’efficienzaenergetica negli edifici da ristrutturare o dinuova realizzazione, favorire il trasporto pub-blico e l’uso dell’automobile in comune (car-sha-ring), ridurre i chilometri incorporati nelle merciprivilegiando il consumo locale (filiera corta).Quindi si chiede di garantire a tutti i cittadini lapresenza di un parco a meno di 500 metri dallapropria abitazione. E ancora: progettare e realiz-zare parcheggi scambiatori all’uscita degli svin-

coli esistenti e quelli eventuali della nuova bre-tella. Quindi realizzare, con nuovi strumenti, ungrande parco in zona Brancadoro e delocalizzarela sottostazione di Via Piemonte. Istituire unnuovo Settore denominato “Sviluppo Sosteni-bile” che racchiuda al suo interno l’Ufficio diPiano, la Progettazione Opere Pubbliche, l’Am-biente, la Mobilità e l’Ufficio Europa.Assegnare ogni anno la somma di almeno300.000 euro per la realizzazione degli interventiprevisti dal Piano di Azione Locale. Accelera-zione quindi, della strategia “Rifiuti Zero” intro-ducendo il porta a porta spinto su tutta la città,la tariffazione puntuale e la progettazione dinuove tecnologie (diverse dall’incenerimento)per il trattamento dei rifiuti non riciclabili, conl’obiettivo di ridurre la tassazione e investire ri-sorse nello sviluppo dell’Eco-turismo attraversola promozione della Riserva Naturale SENTINA edel Parco Marino Piceno.

Paolo Canducci e Andrea Marinucci. A lato il sindaco Giovanni Gaspari

«Le consultazioni per noi sono un confronto programmatico»

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IV SABATO 5 MARZO 2011INCHIOSTRO www.inchiostroedizioni.it

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VSABATO 5 MARZO 2011INCHIOSTROwww.inchiostroedizioni.it

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SPECIALE BILANCIO 2011

Aiuti al sociale nonostante i tagliE’ una manovra condizionata daitagli governativi ai trasferimentidestinati agli enti locali ma, cio-nonostante, il bilancio di previ-sione per il 2011 del comunesambenedettese è riuscito a con-centrare le risorse finanziarie re-sidue su obiettivi chegarantiscono le fasce sociali indifficoltà. Perché il bilancio prevede al suointerno un pacchetto di misure disolidarietà come l'esenzione deibuoni pasti per le famiglie più po-vere, sostegno agli affitti, esen-zione addizionale Irpef per lefamiglie a reddito più basso, fondiper solidarietà e cooperazione in-ternazionale. Un impegno, quello

del Comune, che comporta stan-ziamenti, ad esempio, per un mi-lione e mezzo di euro per glianziani,un milione per i minori,oltre due milioni e mezzo ai disa-bili e che è stato riconosciutoanche dai sindacati che hannosottoscritto un apposito patto. Matorniamo ai tagli. Il bilancio ri-sente inevitabilmente della ridu-zione dei trasferimenti destinatiagli enti locali, così nel 2011 il co-mune di San Benedetto sta lavo-rando con oltre di un milione dieuro in meno. Complessivamenteil bilancio del Comune ammontaad € 86.222.495,77. In leggerariduzione la spesa per il perso-nale, di poco superiore ai 12,7milioni di euro. Secondo la nuovanormativa, sono previsti tagli agliincarichi di consulenza, alle spesedi rappresentanza e convegni, allespese per autovetture (- 20% ri-spetto a quella del 2009), per l'at-tività di formazione ( - 50%).Taglio del 10% ai compensi corri-sposti ad organi di indirizzo econtrollo come il Collegio dei Re-visioni dei Conti e al Nucleo di Va-lutazione. Il bilancio prevede didestinare circa 82.000 euro del-l'avanzo economico determinatoin sede di previsione per finan-ziare spese d'investimento, tra cuimezzi per la Polizia Municipale,attrezzature informatiche, realiz-zazione progetti di risparmioenergetico Sul fronte delle entrate, non cam-biano le aliquote di Ici, impostasulla pubblicità e diritti sulle pub-bliche affissioni che garantisconoun introito di poco superiore almilione di euro, così come per laTosap che frutta alle casse comu-nali 950.000 euro. Per quantoconcerne le tariffe, sono previsticome ogni anno gli adeguamentisulla base dei parametri Istat delcosto della vita determinati inmedia dell'1,5%. Ricordiamo cheil servizio di igiene urbana da solocosta 10,2 milioni di euro copertidalla tassa per il 93,94%. Nel bi-lancio è inoltre previsto uno spe-cifico stanziamento di 200.000euro per garantire il regolaresvolgimento delle elezioni ammi-nistrative comunali. Nel pianodelle alienazioni, spicca la venditadelle quote del Centro Agro Ali-mentare per un importo di €4.454.911,99.

POLITICHE SOCIALI RIVOLTE...AGLI ANZIANIAssistenza domiciliare, interventi socio-ricreativi, centro sociale Primavera, servizio trasporto pensionati ecc.

€ 1.445.192,16AGLI UTENTI DEI SERVIZI ALZHEIMER

€ 315.089,17AI MINORIAsili nido, centri ricreativi estivi, affidi familiari, servizio ludotecheecc.

€ 979.466,38AI DISABILICediser, Biancazzurro, assistenza domiciliare, casa famiglia, soste-gno alle famiglie ecc.

€ 2.647.842,99ALLE FAMIGLIEBuoni casa, contributi famiglie indigenti, contributi per acquisto ri-strutturazione prima casa, attività a sostegno degli immigrati ecc.

€ 837.563,21AL SOSTEGNO DI ASSOCIAZIONISMO, VOLONTARIATOSOLIDARIETA’ E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

€ 64.341,99ALL’ATTIVITA’ DI PREVENZIONEServizio risposte alcologiche, centri di ascolto nelle scuole ecc.

€ 68.020,00SOSTEGNO ALLE ATTIVITA’ SOCIO-EDUCATIVEDELLE PARROCCHIE DELLA DIOCESI

€ 79.604,31

POLITICHE PER LA FAMIGLIA E...BORSE DI STUDIO € 55.364,70LIBRI DI TESTO € 106.552,39PRESTITI SULL’ONORE ANCHE AI FIGLIFREQUENTANTI L’UNIVERSITA’ DEI LAVORATORI IN MOBILITA’

€ 7.000,00

CONTRIBUTI ALLE FAMIGLIE IN CONDIZIONI DI DISAGIO € 80.594,93

KIT SCUOLA € 5.000,00FONDI A SOSTEGNO DEGLI AFFITTI € 85.000,00ESENZIONE DALL’AUMENTO DELLA ALIQUOTA IRPEF PER REDDITI FINO A 9.000 EURO

€ 20.000,00

ESENZIONE PAGAMENTO BUONIPASTO MENSA SCOLASTICA PERREDDITI ISEE NON SUPERIORI A 7000 €

€ 40.000,00

ESENZIONE PAGAMENTO IRPEF NUCLEI FAMILIARI CON ALMENO 4FIGLI MINORI ISEE NON SUP. 10.632,94

€ 10.000,00

ASSIST. E TRASP. SCOLASTICO GRATUITO € 498.946,64CENTRO PER LE FAMIGLIE - INTERVENTIRICREATIVI/EDUCATIVI PER BAMBINIDA SEI MESI A QUATTRO ANNI

€ 10.000,00

CONTRIBUTI AFFITTI E RISTRUTTURAZIONI PRIMA CASA € 129.114,25

CULTURA, SPORT E TURISMOCULTURAUniversitàAttività teatrale e gestione ConcordiaStagione conertistica e attività musicaleBiblioteche e musei

€ 560.000,00€ 92.000,00€ 99.170,84€ 79.000,00

SPORTManifestazioni sportiveGestione impiantiContributi per attività società sportivePolitiche Giovanili

€ 50.000,00€ 148.751,44€ 55.000,00

€ 187.358,02

TURISMOCarnevale SambenedetteseQuota adesione Consorzio TuristicoIniziative turistiche varie

€ 13.000,00€ 40.000,00€ 12.000,00

Il bilancio previsionaleper il 2011 ammontacomplessivamente a più di 82 milioni di euro

PIANO DEGLI INVESTIMENTIPROGRAMMA ANNUALE E TRIENNALE DELLE OPERE PUBBLICHEANNO 2011ANNO 2012ANNO 2013TOTALE

€ 27.393.000,00€ 18.130.000,00€ 3.225.000,00

€ 48.748.000,00

POLITICHE PER VALORIZZAZIONE, ACCESSIBILITA’TUTELA E SICUREZZA DEL PATRIMONIO CITTADINOMANUTENZIONE QUARTIERIMANUTENZIONE INFRASTRUTTURA SCOLASTICHEMANUTENZIONE VIABILITA’MANUTENZIONE E RIQUALIFICAZIONE AREE VERDITOTALE € 1.694.000,00

IL CONTENIMENTO DEI COSTIINCIDENZA DEL COSTO DEL PERSONALESULLA SPESA CORRENTE

2008

2009

2010

2011

28.37%

26.89 %

30.28 %

31.71%

INCARICHI DI COLLABORAZIONE

2008

2009

2010

2011

€ 178.450,00

€ 317.937,61

€ 94.880,00

€ 36.200,00

GRADO DI RIGIDITA’ PER INDEBITAMENTO

2008

2009

2010

2011

8,25%

6,73%

6,05 %

6,05%

MUTUI CONTRATTI DALL’AMMINISTRAZIONECOMUNALE NEL PERIODO COMPRESO TRA GLI ANNI2008 e 2010 E DA CONTRARRE PER L’ANNO 2011

2008

€ 0

2009

€ 120.000

2010

€ 1.435.000

2011

€ 660.000

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VI SABATO 5 MARZO 2011INCHIOSTRO www.inchiostroedizioni.it

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Gchi sale...

GIOVANNI GASPARISINDACO DI SAN BENEDETTO

Non è il caso di buttargli la croce addosso peraver definito la stampa “pessima” tra l’altro aporte chiuse. Se poi c’è chi, consapevolmenteo inconsapevolmente, finisce con il remarecontro, questa è un’altra storia. La stampa haavuto il diritto di criticarlo per cinque anni. Uncommentoi personale glielo lasciamo fare ono? Siamo sempre in democrazia...

H...e chi scende

IL TRONTOFIUME INDISCIPLINATO

Quando si gonfia si ostina a voler uscire dagliargini. Eppure sono 40 anni che, forse per met-terlo in castigo o per fargli capire chi comanda,glieli stringono. Niente: lui non vuole sentirestorie così ogni tanto s’incazza e esonda. E’ dav-vero un fiume indisciplinato. Occorrerà studiareil modo di prosciugarlo in modo tale da elimi-nare il problema e creare nuove aree edificabili.

la settimana La “Vita di Garibaldi” acquisitanel patrimonio librario comunale

La donazione Gabriele Cavezzi la consegna a Gaspari e alla Sorge

Lo storico Gabriele Cavezzi haconsegnato al sindaco di San Be-nedetto Gaspari e all’assessorealla Cultura Margherita Sorge lasua preziosa copia di un libro ri-salente al 1880 circa, “Vita di Ga-ribaldi” di Luigi Palomba,pubblicato dall’editore romanoEdoardo Perino. L’iniziativa dà unsimbolico avvio alle iniziative pre-viste dal Comune per i 150 annidell’unità d’Italia, presentate aparte in una conferenza stampa.La consegna del libro è avvenutanella biblioteca comunale “Giu-seppe Lesca”, dove Cavezzi haraccontato al Sindaco di aver ri-cevuto quel libro in eredità dauno zio della moglie, Cesare Ca-meli, primo fotografo del Piceno,uomo di idee mazziniane e risor-gimentali. Il libro si presenta dan-neggiato in più punti, ma ilSindaco ha assicurato che neverrà presto avviato il restauro daparte di specialisti. Il libro è stato

collocato in una vetrinetta all’in-gresso della biblioteca comunale,sulla destra, dove è già visibile edandrà ad arricchire un’esposi-zione di libri e riviste sul Risorgi-mento nell'Ascolano e nelleMarche e sui protagonisti del pe-riodo che rimarrà a disposizionedegli utenti fino alla fine di aprile.Sia il Sindaco che l’assessoreSorge hanno ringraziato Cavezziper la donazione.

Alla Sentina arrivano le guardie volontarieper dire basta al Far West ecologicoPochi giorni fa è stata firmata laconvenzione tra la Riserva Natu-rale Regionale Sentina e l’Asso-ciazione Guardie EcologicheVolontarie (GEV) della Provinciadi Ascoli Piceno per la vigilanzaall’interno dell’area protetta.Si tratta di un passaggio fonda-mentale, in cui le Guardie Ecolo-giche Volontarie forniranno uncontributo importante alla pre-venzione e al contrasto degli il-leciti che ancora oggi, a volte siriscontrano in Sentina. Oltre alClub “Amici della Sentina”, cheda anni supporta la Riserva nelleattività di vigilanza e di educa-zione ambientale, anche le Guar-die Ecologiche Volontarieeffettueranno dei sopralluoghi,ma a differenza dei primi,avranno la possibilità di pro-durre sanzioni amministrativegrazie al ruolo di pubblici uffi-ciali riconosciuto da un appositodecreto prefettizio.In base agli indirizzi forniti dallaRiserva Sentina, le Guardie Eco-

logiche Volpntarie si occupe-ranno fondamentalmente dellasensibilizzazione di tutti coloroche frequentano l’area protetta,del contrasto ai fenomeni di de-grado umano e atti osceni, delcontrasto di possibili eventi dibracconaggio e di addestra-mento dei cani da caccia, oltreall’ordinario controllo ambien-tale in genere, soprattutto in me-rito agli episodi di abbandono dirifiuti.“A circa due anni dalla conclu-sione del corso di formazionedelle Guardie Ecologiche Volon-tarie, fortemente voluto dalla Ri-serva Naturale Sentina - spiegail presidente Pietro D’Angelo - siapre quindi un nuovo capitoloche auspichiamo possa dare uncontributo importante per unasempre maggiore fruibilità dellemeraviglie della Sentina da partedi tutti i cittadini e i turisti”.I servizi di vigilanza sono già ini-ziati e avranno una cadenza pe-riodica, anche nei weekend e

Firmata la convenzione tra la Riserva Naturale e l’associazione Guardie Ecologiche volontarienelle ore tardo pomeridiane/se-rali.“La convenzione stipulata ha perora carattere sperimentale e du-rata di un anno - prosegue il pre-sidente del Comitato d’Indirizzo

- al termine del quale ci sarà lapossibilità di valutare l’efficaciadelle attività poste in atto edeventualmente apportare alcunecorrezioni al fine di miglioraresempre di più il servizio.

Sono a tutti gli effettidei pubblici ufficialiIn arrivo sopralluoghicontro gli illeciti

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VIISABATO 5 MARZO 2011INCHIOSTROwww.inchiostroedizioni.it

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INCHIOSTROSupplemento al Foglio ItalianoIscrizione n.897del 10 aprile 1998al Trib. di Sanremo (Im)

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Due milioni per combattere l’erosioneServiranno per sostenere le spese per i lavori di somma urgenza per la difesa della costaUna folta platea di sindaci e am-ministratori delle Marche hannopartecipato all’incontro con l’as-sessore regionale alla Difesa delsuolo e della costa, Sandro Do-nati, per discutere sullo schema dirichiesta di parere al Consigliodelle autonomie locali in merito aicriteri per l’utilizzo delle risorsefinanziarie per la difesa dellacosta per l’anno in corso. Infatti,per il 2011 il bilancio regionaleha stanziato circa 2,3 milioni dieuro per sostenere le spese ine-renti i lavori di somma urgenzaper la difesa della costa e ripasci-mento degli arenili al fine di mi-gliorare la sicurezza dei nostrilitorali. Tali fondi posso essere utilizzatisia per l’attuazione degli inter-venti di piano che per le emer-genze derivanti da eventimeteomarini estremi. Naturalmente, in considerazioneche il litorale marchigiano e`stato colpito in questi mesi daeventi meteomarini particolari,che ha fatto registrare danni in-genti sia in termini di erosione co-stiera sia in termini didanneggiamento alle strutturebalneari, occorre stabilire dei cri-teri di ripartizione delle risorse fi-nanziarie agli Enti locali, inquanto l’ammontare delle richie-ste da parte dei Comuni è supe-riore alla disponibilità messa inbilancio.“Ai 5milioni per la difesa dellacosta – ha detto Donati – abbiamoaggiunto 3,2 milioni per il Co-mune di Fano e 3,2 milioni per ilComune di Porto Recanati esiamo riusciti a mantenere glistessi stanziamenti dello scorsoanno, nonostante le esigue en-trate da parte del Governo nazio-nale. Ciò dimostra la nostraattenzione e la consapevolezza

che le coste marchigiane rappre-sentano una priorità da valoriz-zare sia per il turismo che per laripresa economica”.“L’obiettivo - ha concluso l’asses-

sore - è quello di lavorare per unPiano triennale in modo da poterstare tranquilli per il prossimo de-cennio anche se molti Comuninon hanno ancora speso i fondi

stanziati negli anni precedenti”.I sindaci presenti all’incontrohanno mostrato preoccupazionesoprattutto nel fare i conti a se-guito della drastica riduzione deifinanziamenti operata dall’ultimamanovra finanziaria che prevedeinfatti un forte taglio dei trasferi-menti erariali a beneficio deglienti locali, ma nel contempohanno condiviso lo sforzo effet-tuato dalla Regione Marche perarginare il fenomeno dell’ero-sione costiera cercando di met-tere in sicurezza il territorioregionale Sono inoltre in fase di valutazionei danni provocati dalle mareg-giate nel corso dell’ultima e vee-mente ondata di maltempo che haimperversato per giorni lungol’intera Regione.

EDILIZIA

Un piano per la sicurezzasul lavoroAccrescere la sicurezza, miglio-rare la vigilanza per contrastaregli infortuni in edilizia: un set-tore che rappresenta la prioritànazionale per la frequenza e lagravità degli incidenti sul la-voro, con 3mila denunce solonelle Marche. Sono gli obiettividella campagna a sostegno delPiano nazionale di prevenzioneche coinvolgerà anche la nostraregione nei mesi di marzo eaprile. E’ stato avviato uno spe-cifico Piano nazionale di pre-venzione per allargarel’attenzione verso comporta-menti sicuri tra i lavoratori.

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VIII SABATO 5 MARZO 2011INCHIOSTRO www.inchiostroedizioni.it

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sabato 5 marzo 2011 9

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La vera faccia dell’emergenza casaAler Mentre la Procura indaga su affittopoli, i cittadini in attesa di un alloggio popolare scendono in piazza per protestare

hi di noi nei caldi pome-riggi d’agosto non si è mai trovato alla dispera-ta ricerca di un parcheg-

gio ombreggiato per riparare la propria auto dai cocenti rag-gi solari? Doxcom, azienda co-masca leader nel mercato lom-bardo delle energie rinnovabili, ha trovato una soluzione a tutto questo. Si chiama Solar Parking ed è una semplice pensilina fo-tovoltaica che consente di pro-durre energia elettrica pulita e sarebbe il caso di dire, “fresca”.«Ci occupiamo di energie rin-novabili da diverso tempo - spiega Fabio Sala, amministra-tore delegato -. Da anni abbia-mo deciso di schierarci in pri-ma linea a difesa dell’ambien-te forti dell’esperienza acqui-sita grazie ai numerosi impian-ti fotovoltaici installati. Ab-biamo investito le nostre risor-

Erica Sirgiovanni

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ella MIlano di affittopoli e di alloggi pubblici asse-gnate a prezzi stracciati a politici e “amici degli

amici”, il problema casa spinge il cittadino qualunque a scende-re in piazza. I comitati degli “occupanti per necessità” delle case popolari e il sindacato “Unione degli inqui-lini” si sono trovati ieri davanti al-la sede Aler di viale Romagna a Milano per protestare contro gli sgomberi perpetuati negli ultimi mesi dall’Azienda lombarda per l’edilizia residenziale e per chie-dere l’assegnazione immediata di tutti gli alloggi vuoti. Anche se nel milanese le fami-glie in attesa di un contratto per una casa popolare sono migliaia, gli alloggi sfitti dell’Aler sono cir-ca 5 mila. «Alcuni appartamenti – ha dichiarato Laura, fondatri-ce del “Comitato occupanti per necessità niguarda” – sono vuo-ti da 5, 10, 15 anni. A Bruzzano si sono addirittura accorti di un in-quilino abusivo dopo 19 anni che era lì e ha occupato la casa dopo 5 anni che era disabitata. Quindi il calcolo è presto fatto: l’apparta-mento era libero da 24 anni». Sulla questione delle case sfitte, il sindacato “Unione degli inquili-ni” sta per avviare una campagna: «Abbiamo intenzione di sporgere denuncia sia alla Procura, sia alla Corte dei Conti – ha annunciato Bruno Cattolo – perché lasciare

Anna Pellizzone

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Il parcheggio ecosostenibileGreen economy Si chiama Solar Parking ed è un sistema di pensiline fotovoltaiche che producono energia

se nella ricerca e nello svilup-po di nuove tecnologie per la progettazione di impianti foto-voltaici “chiavi in mano” lavo-rando molto anche sull’esteti-ca facendo in modo che i pan-nelli si integrassero il più pos-sibile con l’ambiente circostan-te. Il progetto Solar Parking na-sce proprio da un ragionamen-to che segue questa logica. Ave-re la macchina al riparo dal sole d’estate e dalle intemperie d’in-verno è vantaggioso per tutti, inoltre le pensiline essendo sol-levate da terra non sottraggo-no spazio ad altro. La superfi-cie che solitamente è destina-ta ad un parcheggio poi è idea-le, spesso sono aree situate non in prossimità di edifici e in zo-ne totalmente esposte ai raggi solari».Ma come si presentano le pensiline fotovoltaiche? «Le dimensioni della pensiline va-riano a seconda delle necessi-tà energetiche e di spazio del

cliente - spiega Sala -. Il modu-lo di base si chiama double so-lar ed pensato per due soli po-sti auto, poi c’è il four solar e via via i vari moduli aggiuntivi che naturalmente possono essere accorpati tra loro». Un progetto vantaggioso che può essere adattato a svariate realtà e si rivolge a diversi sog-getti: dagli enti pubblici, che per primi dovrebbero dare il buon esempio, ai singoli cittadini che con un parcheggio eco sosteni-bile “fai da te”, potrebbero avvi-cinarsi con maggiore facilità al mondo delle energie rinnova-bili scoprendone i sorprenden-ti vantaggi. «Avevamo proposto anche al nuovo ospedale S. An-na di Como di utilizzare le no-stre pensiline - continua Sala - la realizzazione avrebbe sicura-mente permesso vantaggi tan-gibili per gli utenti e per la pro-prietà stessa ma non se ne è fat-to nulla, peccato sarebbe certa-

mente stato un bell’esempio».Un altro aspetto interessan-te da non sottovalutare è quel-lo dell’immediato riutilizzo dell’energia prodotta dai pan-nelli fotovoltaici. Se nel medio periodo, in Italia, così come è successo in altri paesi europei, verrà fatto un passo avanti ver-so lo sviluppo e la promozione della mobilità elettrica cittadi-na, le pensiline potrebbero es-sere integrate con dei punti di ricarica per auto. Un ulterio-re tentativo di imprimere una spinta decisiva ad un settore con delle potenzialità enormi.

degli alloggi vuoti ha dei costi so-ciali ed economici enormi». non solo perché le istituzioni non in-cassano i soldi degli affitti, ma anche perché molte famiglie in questo modo sono costrette ad andare in comunità, e le comu-nità hanno un prezzo. «La situa-zione peggiore – ha proseguito il sindacalista – è quella del Comu-ne di Milano, dove molti apparta-menti sono vuoti da anni. Dicono che gli appartamenti sono sotto soglia o inagibili, ma spesso non hanno nemmeno idea delle con-dizioni in cui sono». Anna, 29 anni, due figlie a carico

è una delle tante giovani mamme che ieri si sono trovate per mani-festare davanti all’Aler. Da quando ha perso il lavoro, ha fatto subito richiesta al Comu-ne per avere un alloggio, «ma è da 10 anni che sto aspettando. Così sono entrata dalla finestra in una casa che era sfitta da 5 anni e mi ci sono trasferita con le mie due bambine. Ma soffro di ansia e di depressione perché vivo nella paura che ci sgom-berino, così come è avvenuto a tanti nostri vicini». E la paura di Anna è giustificata. «Gli sgomberi, la cui paternità è

apertamente rivendicata dal vi-cesindaco De Corato, – ha spie-gato Bruno Cattolo – si intensi-ficano a ondate, soprattutto in campagna elettorale. Quello che noi chiediamo è che si ripristino una serie di criteri di tutela so-ciale che fino a qualche anno fa c’erano. Come ad esempio lascia-re in coda gli sgomberi delle per-sone invalide, delle famiglie con bambini e degli anziani e istitu-ire una commissione che vada a valutare ogni singola situazione degli occupanti, prevista per al-tro da una legge del 2008, è al mo-mento inattuata».

L’idea della Doxcom, azienda comasca leader nel mercato lombardo delle energie rinnovabili, consentirà di controllare il clima per le auto in sosta

Terra MilanoA cura di Anna Pellizzone ed Erica SirgiovanniInfo: [email protected]

È ufficiale. Manfredi Palme-ri sarà il candidato sinda-co di Milano per il neona-to Terzo Polo e correrà per lo scranno più alto di Palaz-zo Marino contro il centro-destra di Letizia Moratti e il centrosinistra di Giuliano Pisapia. La trattativa è dura-ta settimane, Palmeri, clas-se 1974, è entrato nel Consi-glio comunale nel 2001 e per due anni, dal 2004 al 2006, è stato capogruppo del parti-to azzurro. Dopo la sua rie-lezione nel 2006 è stato no-minato presidente del Con-siglio comunale, carica che tuttora ricopre. Esponen-te ”futurista” dal 20 ottobre scorso, Gianfranco Fini gli ha subito affidato il coordi-namento cittadino di Fli. Da quando si è diffusa la notizia della sua candidatura, il suo ex partito è tornato a spin-gere per un suo passo indie-tro dalla carica di presidente del Consiglio comunale me-neghino. «Ci aspettiamo da Manfredi Palmeri un sussul-to di dignità - ha dichiarato Giulio Gallera, capogruppo Pdl a Palazzo Marino». e.s.

Anche studenti e professori milanesi tornano a far sen-tire la propria voce a favo-re della scuola pubblica. Ie-ri, un corteo del coordina-mento dei collettivi studen-teschi ha sfilato per le vie del centro protestando contro le accuse di Berlusconi alla scuola pubblica. Erano oltre 3.000 persone e si sono date appuntamento intorno alle 9:30 in largo Cairoli. Duran-te la mattinata si è registra-to anche un fitto lancio di uova ripiene di vernice ros-sa, scagliate contro la filia-le dell’Unicredit di via Car-ducci e contro la vicina sede dell’Enel. La protesta mon-ta da giorni sui cancelli di vari istituti del capoluogo e dell’hinterland. Esposti car-telli con la scritta: “noi edu-chiamo ai valori della Costi-tuzione, non inculchiamo niente a nessuno”. e.s.

In pistail Terzo Polo

Per la scuola pubblica

Comunali

Mobilitazioni

Milano, le case popolari di via San Dionigi, piena zona Corvetto

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sabato 5 marzo 201110

Lago di Averno verso la bonificaAmbiente Dopo le denunce, la Regione Campania convoca associazioni e Verdi. Una Conferenza dei servizi per pulire le sponde

uello che si è svolto ie-ri a Napoli, nella sede dell’Università Parthe-nope a Villa Doria D’An-

gri, non era un convegno come tanti altri. Durante l’iniziativa, infatti, è stata anunciata l’aper-tura nei prossimi giorni di due sportelli antistalking a Napo-li, che offriranno i propri serviz gratuitamente. L’iniziativa è sta-ta promossa dall’associazione nazionale di volontariato onlus “Un patto per la vita”, da sempre impegnata al fianco dei minori e delle donne, ed è stata realiz-zata in collaborazione con l’Uni-versità degli Studi di Napoli Par-thenope “Laboratorio di Socio-logia”. Gli sportelli antistalking apriranno in via Bonito 6 e in via Tino da Camaino 3 e saranno destinati sia alle vittime che, per la prima volta su tutto il territo-rio nazionale, anche ai carnefi-

Aldo Settembre

Q

Inizia un percorso all’inse-gna del dialogo tra cittadi-ni e istituzioni per la tutela del lago d’Averno. Le nume-

rose denuncie e richieste avan-zate dalle associazioni di cate-goria e dal commissario regio-nale dei Verdi, Francesco Borrel-li, hanno attirato l’attenzione de-gli amministratori regionali sul-la questione del canale che col-lega il bacino al mare, intasato dai rifiuti fino a impedire il de-flusso delle acque (basta osser-vare il livello dell’acqua del lago, aumentato almeno di 30 centi-metri). In questi mesi l’associa-zione “Sviluppo e tutela per il la-go d’Averno” ha chiesto agli en-ti competenti di autorizzare la pulizia del canale. Un permesso negato che ha fatto scattare una forte denuncia pubblica. E ha smosso le sitituzioni. Il dirigente del settore Ciclo integrato delle acque della Regione Campania, l’ingegnere Pasquale Fontana, ha convocato, così, una prima ri-unione. All’incontro erano pre-senti il comitato “Sviluppo con-diviso per il lago d’Averno”, l’as-sociazione “Sviluppo e tutela del lago d’Averno”, i rappresentanti dell’area flegrea di Verdi e quel-li di Legambiente . La discussio-ne è stata incentrata sulle azio-ni da portare avanti per la riqua-lificazione dello specchio d’ac-qua, dagli eventuali interventi sul canale alla pulizia del lungo

Stefano Erbaggio

I

Sportelli contro lo stalkingIniziative Al via il progetto curato dall’associazione “Un patto per la vita” e dall’Università Parthenope

ci (stalkers). «Spesso le donne vittime di stalking – ha spiega-to il presidente dell’associazione “Un patto per la Vita”, Vincenza Calvi – hanno un’età compresa tra i 25 ed i 45 anni con un livel-lo d’istruzione alto. Donne che all’apparenza sembrano forti e sicure di sé. Ma poi rivelano una fragilità interiore oggetto delle attenzioni “morbose” dello “stal-ker”, il quale riesce ad assicurarsi un elevato livello di fiducia del-la vittima. Il profilo di quest’ulti-mo è, infatti, quasi sempre quel-lo di un giovanissimo ex-part-ner, amico o conoscente, di soli-to non più adulto dei 25 anni, ed affetto da seri disturbi relaziona-li che attenziona in modo osses-sivo la propria vittima giungen-do anche ad atti di violenza e nei casi più drammatici ad uccide-re». Un’equipe di esperti com-posta da psicologi, sociologi, av-vocati criminologi sarà, quin-di, a disposizione sia degli uten-

ti che hanno subito molestie sia di coloro che hanno commes-so il reato di stalking. La nascita dei due punti di ascolto parte da un dato allarmante: la Campa-nia risulta essere la terza regio-ne d’Italia per numero di vitti-me di stalking, sia donne che uo-mini. Ma fanno riflettere anche i dati relativi agli stalker: si trat-ta per il 70 per cento di uomini e per il 30 per cento di donna e nella maggioranza dei casi sono molto giovani (il 55 per cento di quelli finiti sotto inchiesta, infat-ti, ha un’età compresa tra i 18 e i 25 anni). Numerosi i partecipan-ti al convegno, tra cui il preside della facoltà di Giurisprudenza della Parthenope Federico Alvi-no: «Come facoltà di Giurispru-denza – ha dichiarato Alvino – riteniamo che sia fondamenta-le estendere il ruolo di educato-ri a quello di formatori della co-scienza civile dei cittadini. Lo stalking è un fenomeno di rilie-

vo sociale che richiede strumen-ti ad hoc per l’analisi e la preven-zione del problema, intervenen-do sia sul soggetto perseguitato che su quello persecutore. An-che il carnefice spesso ha, infat-ti, bisogno di aiuto da parte di esperti. Mi auguro pertanto che tali iniziative siano supportate in maniera adeguata anche dal-la politica». Gli sportelli saranno aperti nei giorni di lunedì e gio-vedì dalle 9 alle 13 e il martedì, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 a partire già dalla terza settima-na di marzo. Per info e contatti www.unpattoperlavita.com

lago. Un’azione quanto mai ne-cessaria, visto che proprio lun-go le sponde si accumula ogni ti-po di rifiuto (dai profilattici alle lattine di bevande), che non fan-no certo di questo stupendo si-to naturalistico il posto migliore dove portare i propri bambini la domenica. Dall’incontro è emer-sa la decisione di convocare una Conferenza di servizi che vedrà la partecipazione dell’assesso-rato all’Ambiente, delle associa-zioni di categoria e dei proprie-tari terrieri della zona. La que-stione più spinosa riguarda si-curamente la pulizia del canale,

che avrà bisogno di vari accerta-menti tecnici sulla natura dei ri-fiuti e il loro smaltimento. La bo-nifica del canale è solo una del-le numerose richieste che porta-no avanti gli abitanti della zona, che vivono in un’area priva d’illu-minazione e di un impianto fo-gnario. E la disponibilità dell’as-sessorato rappresenta un’impor-tante inizio per la riqualifica-zione di una delle zone più bel-le dei Campi Flegrei. «E’ impor-tante – spiega Cristina Cano-ro, Presidente del Circolo di Le-gambiente Pozzuoli-Campi Fle-grei– garantire che gli interven-

ti sul lago d’Averno non siano in-vasivi sull’ecosistema, al fine di assicurare la tutela del patrimo-nio sia dell’area lacustre che ter-restre». Il lago, nonostante tutto, è meta di numerosi visitatori at-tratti dalla ricchezza naturalisti-ca e archeologica del luogo, do-ve associazioni e cooperative or-ganizzano visite guidate e varie manifestazioni ( tra cui un mer-cato biologico). Ma nell’area ope-rano anche importanti aziende agricole, con vigneti storici, so-pravvissuti ad una malattia che distrusse le vigne di tutt’Europa più di cento anni fa.

Campania terza regione in Italia per numerodi vittime. Per la prima volta offerta assistenza anche ai responsabili di un reato diffuso soprattutto tra i giovani

Terra Napoli A cura di Francesco Emilio BorrelliInfo: [email protected]

«A Napoli il Pdl ha dato vi-ta ad un pasticcio di pro-porzioni enormi. Come può pretendere di ammi-nistrare una città come Napoli chi non sa nemme-no dimettersi dal Consi-glio comunale?». Lo ha di-chiarato il presidente na-zionale dei Verdi per la Co-stituente ecologista An-gelo Bonelli. «Per Napo-li è necessario ed urgente un grande riscatto morale ed etico: questo non potrà non essere il tema centra-le delle prossime elezioni amministrative». «Chiediamo che l’Ordine dei notai avvii un’indagi-ne sulle firme raccolte per le dimissioni dei consiglie-ri comunali - conclude il Commissario regionale dei Verdi campani France-sco Emilio Borrelli-. Conti-nuiamo a chiederci come un notaio esperto e navi-gato abbia potuto ratifica-re un documento che pre-sentava evidenti vizi pro-cedurali e di forma e non riusciamo a trovare una spiegazione».

Prende il via oggi la V edi-zione dei Campionati Ita-liani Invernali di nuoto per diversamente abili al Cen-tro Sportivo Portici che ospiterà la manifestazione per il secondo anno con-secutivo. Nella struttura di via De Curtis, saranno im-pegnati i migliori atleti con disabilità dell’intero pano-rama nazionale, tra cui i rappresentanti della squa-dra Azzurra (Cecilia Ca-mellini, Federico Morlac-chi, Francesco Bettella, la ‘nuotatrice campana’ Ema-nuela Romano), in una ma-nifestazione di grandissi-mo valore non solo spor-tivo. Nel polo natatorio di Portici si tufferanno in ac-qua 149 atleti, mentre sa-ranno 48 le società prove-nienti da 16 regioni d’Italia e tra queste l’A.S.D. Nuota-tori Campani.

Pdl, che gran pasticcio

Nuoto, al via i campionati

Comune

Disabilità

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sabato 5 marzo 2011 11>>Speciale>>

Napoli, caro sindaco ti scrivoOtto personalità del mondo culturale, accademico, imprenditoriale e medico chiedonoai candidati a primo cittadino precisi impegni programmatici. «La città deve risorgere»

Chiunque si candiderà a Sindaco dovrà per forza confrontarsi con la condizione della città che è al limi-te di ogni sopportabilità in termini di immagine, di vivibilità, di attività produttive, di occupazione, di pro-spettive di sviluppo. Ma si sbaglie-rebbe se si continuasse a insistere su rifiuti, criminalità, povertà, di-soccupazione. Tutto vero, ma Na-poli ha bisogno di una scossa posi-tiva, quasi un elettroshock. I deposi-ti dei Musei di Napoli nascondono al pubblico tesori inestimabili; poi c’è la musica, il teatro, l’artigianato dell’oro, dell’argento, della ceramica, dell’ebanisteria. Napoli potrebbe di-ventare una città d’arte e di cultura senza eguali. Le ricadute in termini di occupazione di investimenti sa-rebbero enormi.

ex presidente Provincia di Napoli

L’esercente che ogni giorno apre un’at-tività commerciale deve fare i con-ti con cortei, traffico, venditori am-bulanti. Un’idea, in questo senso, può essere la creazione di mercatini etni-ci per gli immigrati. Al nuovo sinda-co chiederemo l’opportunità di ope-rare in un mercato sano. Occorre cre-are un circuito virtuoso in un’econo-mia che oggi, eccetto poche eccellen-ze che resistono, è in grave difficoltà. Chiediamo di attrezzare il territorio per far sì che i cittadini possano go-dere appieno di una giornata di shop-ping: penso ai parcheggi e a spazi per il relax. La situazione è di piena emer-genza e per questo servono interventi eccezionali, della Regione e anche del Governo centrale per risolvere i pro-blemi di un comparto molto ampio e in enorme debito d’ossigeno.

Presidente Confcommercio Napoli

Chiedo oggi a Voi, Candidati Sinda-co di Napoli, solo questo: cosa pen-sate che vorreste fare e cosa pensa-te invece che vi consentiranno di fa-re per restituire quel verde, quel pa-norama, quella salute, quella dignità perduta della città for-se più bella e più mar-toriata del mondo? Io posso solo dire, che, con ciò che rimane del mio amore, che vote-rò, combatterò e mori-rò tra queste mura an-tiche per chi riuscirà a dimostrarsi non il più bravo, né il più bello, né il più duro, ma solo per Colui che sa-rà in grado di convincermi che ama Napoli come la amiamo noi che ci moriamo, vivendoci, ogni giorno!

Isde medici per l’Ambiente

Chiedo di proseguire il lavoro por-tato avanti da Rosa Russo Iervoli-no, con gli assessori D’Aponte e Gui-da, per completare i lavori e restitui-re ai giornalisti la Casina del Boschet-to in Villa comunale rispettando an-che la volontà del Con-siglio comunale. Chie-do inoltre di applicare integralmente la legge 150 del 2000 sulla co-municazione istituzio-nale. Legge che oggi a Palazzo San Giacomo è applicata solo par-zialmente. Chiedo una gestione corretta del-la Web tv istituzionale del Comune di Napoli, nel rispetto della legge 150, eliminando cioè la sgradevole formu-la del volontariato giornalistico.

Presidente reg. Ordine Giornalisti

Chiedo che venga azzerato il gap tra il fare impresa in una città del Nord e fa-re impresa qui al Sud: lo tsunami eco-nomico che ha colpito il sistema in-ternazionale si è stagliato su un sub-strato già atavicamente critico. Sareb-

be giusto vivere e ope-rare in una città “nor-male” al di fuori delle emergenze, dove fare impresa sia come altro-ve. Una città con grandi appalti portati a termi-ne, dove si vada avanti con i lavori per la costa di Bagnoli, il waterfront al Beverello, le Grandi

Opere. Una città dove i pagamenti da parte della pubblica amministrazione per le aziende che erogano beni e ser-vizi non arrivino ai 36 mesi.

pres. Confapi Campania giovani

Come napoletano chiedo semplice-mente di governare la mia città co-me un buon padre di famiglia, con coerenza e buonsenso. Le potrei fa-re un elenco infinito di cose che non vanno, farei in un attimo a dirle quel-

le che vanno e che al momento mi sfuggono, quindi le chiedo di rida-re la speranza a questo popolo e restituirgli l’or-goglio di appartenen-za che sta perdendo. A Napoli quando la fa-miglia va a rotoli si dice saggiamente ca ‘o pesce fete d’à capa. Io, chiun-

que Lei sia, le auguro un buon lavoro e spero per me, per i miei concittadi-ni e per Napoli tutta che essendo Lei la futura Capa del pesce non feta.

Ideatore marchio Napolimania

Napoli è affollata da giovani ricerca-tori aggrappati a un posto letto nei vari quartieri della città in attesa di una borsa di studio. Ai candidati vor-rei proporre queste domande: quali iniziative vorranno adottare per da-re accoglienza in adeguate struttu-re a tutti i giovani che vogliono dedi-care la loro vita allo studio? Quali ini-ziative vorranno adottare per desti-nare finalmente una sede adeguata alla Scuola di Studi Superiori fondata dall’Istituto Italiano per gli Studi Filo-sofici nel 1975? Assegneranno il con-vento di San Domenico or ora restau-rato come sede della Scuola di Studi Superiori? Risolveranno dopo deci-ne di anni di attese il problema della grande biblioteca dell’Istituto? Oppu-re si dedicheranno alla costruzione di nuovi monumenti di ecoballe?

pres. onorario Assise città di Napoli

I versanti della Collina dei Camaldo-li incombenti su Soccavo e Pianura sono interessati da un grave disse-sto: varie centinaia di migliaia di cit-tadini sono esposti al rischio idroge-ologico:; molti problemi connessi al ciclo dei rifiuti devono essere risol-ti nell’ambito comunale e richiedo-no necessariamente una valida dif-ferenziazione dei rifiuti, riciclaggio, riduzione; la fascia costiera da Ca-stel dell’Ovo a Bagnoli richiede un restauro ambientale e una valida e duratura valorizzazione della costa. Si deve ritornare ad avere un mare balneabile da Chiaia a Bagnoli. Nisi-da è un monumento naturale unico e deve essere valorizzato come Oasi marina del Mediterraneo delocaliz-zando il carcere minorile. Cosa farà su questi temi?

Geologo, Università Federico II

Una città d’arte

Ora la sicurezza

Più vivibilità

Legge 150

Fare impresa

Scatto d’orgoglio

Ricerca e giovani

Più differenziata

Amato Lamberti

Pietro Russo

Antonio Marfella

Ottavio Lucarelli

Angelo Bruscino

Enrico Durazzo

Gerardo Marotta

Franco Ortolani

a cura di Valerio Ceva Grimaldi

Si dovrà recuperare la dignità della città forse più bella e martoriata del mondo

Serve una gestione corretta della web tv del Comune. Stop alla formula del volontariato giornalistico

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sabato 5 marzo 201120

Una scena da “L’incredibile viaggio della tartaruga”

>>Cinema>>

A Roma tutte le visionidel pianeta Terra

inemambiente di Torino, il principale festival cine-matografico sull’ambien-te a livello internaziona-

le, approda a Roma. Da oggi fi-no al 17 Aprile al parco dell’Ap-pia Antica una rassegna propor-rà una selezione dei film vinci-tori delle principali sezioni del XIII Festival di Torino. L’even-to, promosso dall’Associazio-ne Ecoistituto in collaborazio-ne con il Festival Cinema Am-biente di Torino e con il contri-buto dell’Assessorato Ambiente e Sviluppo Sostenibile della Re-gione Lazio, oltre a portare nel-la Capitale il meglio della pro-duzione cinematografica am-bientalista mondiale organiz-zerà dibattiti con esperti e au-tori e una sezione speciale de-dicata ai bambini, che contem-poraneamente alle proiezioni del 3 Aprile sono invitati a par-tecipare a “Io Ri-Creo: Labora-torio di riciclaggio e riuso cre-ativo da materiale di recupero”. S’inizia oggi con finale di me-renda a Km 0 e la proiezione di una favola sul nostro pianeta Il Sacco dell’energia di Daniele Panebarco. Il 13 marzo l’appun-tamento è con il vincitore del concorso internazionale do-cumentari Life for sale di Yor-gos Avgeropoulos che affronta la drammatica questione del-la privatizzazione di un bene essenziale come l’acqua. In Ci-le nel deserto di Atacama, uno dei luoghi più aridi della Terra, l’acqua del fiume più importan-te viene utilizzata per estrar-

Alessia Mazzenga

C

Rassegna Da oggi fino al 17 aprile, al parco dell’Appia Antica, “Cinemambiente” il più importante festival internazionale del settore. Che da Torino approda quest’anno nella Capitale

re il rame e non per la soprav-vivenza delle popolazioni na-tive perché di proprietà delle industrie minerarie. La dome-nica dopo, L’homme aux ser-pents di Eric Flandin, il lavoro che si è guadagnato la menzio-ne speciale della giuria, ci con-durrà lungo le strade della Co-lombia con un autobus pieno di serpenti grazie al quale rag-

giungeremo i coltivatori di co-ca e i guerriglieri che da anni ormai si scontrano con le for-ze armate giungendo all’incre-dibile conclusione che solo una guerra civile potrà forse riusci-re a salvare la straordinaria bio-diversità colombiana. Da non perdere l’appuntamento con Le White di Simona Risi, vinci-trice del concorso documenta-

ri italiani, il 27 marzo. Il bianco del titolo, però, non è sinonimo di pulizia ma di amianto, quel-lo dei pannelli che ricoprono in-teramente il complesso di case popolari di Rogoredo, nella peri-feria sud-est di Milano. Solo ora, dopo ventiquattro anni di batta-glie con le istituzioni, sembra fi-nalmente essere stata approva-ta la richiesta di bonifica degli abitanti della zona. Oltre a L’in-credibile viaggio della tartaru-ga, il noto documentario di Nick Stringher, presentato nel 2009 al Festival di Roma, da non far per-dere il 9 aprile ai più piccoli che

non potranno non appassionarsi all’in-credibile impresa di una piccola tartaru-ga che appena nata dalle spiagge della Florida intrapren-de un lungo viag-gio che la condur-rà nelle acque gela-

te del Nord Atlantico, anche la proiezione del 3 aprile di Garba-ge dreams del regista egiziano Mai Iskander merita una visio-ne accurata. Si conoscerà così la difficile esistenza degli Zaballe-en, ragazzi del Cairo che raccol-gono circa tre tonnellate di ma-teriale di scarto al giorno e che vivono in una bidonville di rifiu-ti. Da non perdere.

Da “L’homme aux serpents” a “Le White” si affrontano temi scottanti, dall’inquinamento all’energia

Con il passaggio al digita-le terrestre, IES TV ha con-quistato cinque canali digi-tali ed ha così deciso di de-dicarne tre al cinema ed al-la musica.Per far questo, il Gruppo Garofalo, proprie-tario dell’Emittente, ha de-ciso di unire le sue energie a due realtà che, rispettiva-mente nei due ambiti d’in-tervento, hanno conqui-stato importanti posizio-ni di leadership: la Minerva Pictures per il canale 215 del digitale terrestre IES ci-nema Minerva e le storiche professionalità che hanno già creato con comprovato successo l’Emittente tele-visiva Magic Tv per i cana-li 617 IES Music e 674 IES Music Vintage. IES Cine-ma Minerva sarà la tv per chi ama il cinema; Minerva Pictures, un marchio na-zionale per un canale tut-to dedicato al Cinema, che ha iniziato la propria pro-grammazione il 28 febbraio nel Lazio per poi espander-si in Lombardia ed in tutta Italia. IES Cinema Miner-va sarà il canale del gran-de Cinema sul Digitale Ter-restre. Trasmesso in chia-ro, offrirà una programma-zione cinematografica di altissimo livello con un’at-tenta selezione di film in-ternazionali ed italiani, 24 ore su 24. Tra un film e l’al-tro, interviste e presenta-zioni extra sulle pellicole in programmazione.

Con IES cinema in tv

Antenne

Le mani di nuovo liberel reinserimento sociale at-traverso un impiego di pub-blica utilità. Appoggiato dalla Piemonte Film Com-

mission, inserito nel catalogo di Microcinema per la distribu-zione in sale digitali, il film 40% - le mani libere del destino cita nel titolo «la quota di lavorato-ri cosiddetti “svantaggiati”» di-ce il regista, Riccardo Jacopino - della cooperativa Arcobaleno di Torino, una punta di eccellenza attiva nel settore dell’economia verde, nella raccolta della carta porta a porta e nel fotovoltaico. Si tratta di “ex”, carcerati e tossi-codipendenti, e nel film la mag-gior parte degli attori interpreta-no se stessi. La prima parte del-la sceneggiatura è una dramma-

Federico Raponi

I

Docufilm Il regista Riccardo Jacopino racconta il mondo degli ex detenuti che lavorano grazie alla cooperativa Arcobaleno. Raccolta differenziata e fotovoltaico le attività di punta

ho conosciuti veramente. Sono persone che hanno vissuto espe-rienze dure, e quello che apprez-zo molto di loro è l’ironia ruvida di chi non si aspetta nulla, sanno che dovranno guadagnarsi tut-to, e quindi vanno al sodo, senza perdere tempo in sentimentali-smi». Da lì, il passaggio succes-sivo. «Ho avuto allora ben chia-ro cosa scrivere, abbiamo lavo-rato su storie vere distillate e an-che per questo abbiamo voluto come protagonista un attore, sul quale abbiamo cucito una storia

tipica: ha avuto pro-blemi con la legge e, uscito da una comu-nità di recupero, av-viato ai servizi so-ciali, arriva alla coo-perativa, dove trova una simpaticissima

tribù variopinta di personaggi, e attraverso la squadra di calcio pian piano entra nel gruppo. Ma quando il passato si riaffaccerà, saranno proprio i colleghi a ti-rarlo fuori dai guai. Durante la lavorazione tutti ci hanno rega-lato un pezzo di sé stessi, in ma-niera inaspettata e bella». Così, il film ha raggiunto il suo scopo. «Queste organizzazioni sono come delle camere di com-pensazione per chi ha perso il passo e vuole riprenderlo, non è automatico che uno che ha smesso di correre poi ricominci, ci vuole un periodo in cui si cam-mina insieme a qualcuno, a pas-so spedito perché nessuno ti fa sconti. Lì dentro – conclude Ja-copino - c’è uno spirito che fa sì che un equilibrio difficile si rea-lizzi, con un lavoro dignitoso».

tizzazione di quello che succede davvero in carcere. Jacopino è un documentarista, conosceva Arcobaleno da tempo e «da tan-to si ragionava – così il cineasta ricostruisce la genesi dell’opera - su come raccontare un’espe-rienza di cui si fatica a ricono-scere il valore sociale. La forma più adatta ci è sembrata il film, ma lo sceneggiatore non qua-gliava. Poi, secondo l’iniziativa di visitare esperienze analoghe in varie parti del mondo, c’era in programma un viaggio in Co-sta D’Avorio, dove è attivo un progetto del Gruppo Abele». E quello è stato il momento decisivo. «Nessun viaggio – ricorda - è mai sta-to più istruttivo, lì li

«Sono delle camere di compensazione per chi ha perso il passo e vuole riprenderlo»

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sabato 5 marzo 2011 13

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>>Ecostyle>>

Salviamoil vecchio ipad

ello, affascinante, da ave-re immediatamente. Ogni nuovo prodotto della ap-ple lascia il segno, genera

grandi attese e in men che non si dica, si trasforma nell’oggetto dei sogni per tutti. e lo stesso ef-fetto non può che verificarsi an-che per il nuovo ipad presentato pochi giorni fa dallo stesso Steve Jobs. Tecnicamente è una mac-china quasi perfetta che segna il salto di qualità del mondo dei Tablet e che arriva a meno di un anno dal lancio del suo prede-cessore. e questo è il punto do-lente. la politica della apple di creare attesa e ingolosire i tanti fan con generose nuove versio-ni e prodotti sempre più definiti, ha i suoi effetti, soprattutto per quanto riguarda i rifiuti elettro-

Pierpaolo De Lauro

B

Hi-tech Il lancio dei nuovi prodotti Apple rischia di far aumentarei rifiuti elettronici. L’obiettivo è riciclare secondo i programmi delle aziende

nici. lanciato un nuovo prodot-to, restano i tanti che rimarran-no nei cassetti, verranno vendu-ti o, per fortuna, riciclati. Gli ol-tre 15 milioni di esemplari (cifra diramata da apple stessa a fine 2010) venduti in pochi mesi del-la famosa tavoletta, rischiano di diventare un parco obsoleto e andare ad alimentare l’enorme mole degli e-waste. Vendere un vecchio ipad non avrebbe sen-so visto l’abbassamento dei costi praticato dall’azienda di Cuper-tino dopo il lancio della secon-da versione, resta da trovare una soluzione. Se da un lato la politi-ca adottata da apple è quella del consumismo sfrenato, del lan-ciare continuamente nuovi pro-dotti e spingere il ricambio con-tinuo, dall’altro, fortunatamente, è un’azienda attenta all’ambien-te. Dopo vari richiami da par-

te di grandi associazioni, oggi la apple è diventata un’azienda verde attenta al futuro del pia-neta. Dal punto di vista tecnico l’ipad 2 si dimostra un gioielli-no di sostenibilità: niente mer-curio e arsenico nello schermo, assenza di pVC e chassis in al-luminio riciclabile. Ora non re-sta che fare attenzione col vec-chio modello e consegnarlo ad uno dei programmi di riciclo lanciati dalle grandi aziende in-formatiche. Quello della apple, ovviamente, è tra i migliori. Ba-sta andare sul sito, calcolare il valore del nostro vecchio ipad ed ecco arrivare un coupon. po-co sforzo per un grande risulta-to. la speranza, però, è che in futuro se cambiamento deve essere sia tale, senza lanciare nuovi prodotti leggermente mi-gliori del precedente.

per tutti gli appassionati di archeologia romana ripren-de l’iniziativa “Cosa FaI og-gi” promossa dal Fondo am-biente Italiano. la manife-stazione, a partire da oggi, prevede 3 aperture assolu-tamente inedite di luoghi di grande valenza storico-arti-stica, mai visitati dal grande pubblico perché abitualmen-te non accessibili. un modo per scoprire il lato nascosto di una città come roma. a dare il via agli appuntamen-ti, oggi, c’è l’apertura dell’ar-dito della Torre dei Conti in via di Tor dei Conti (angolo largo Corrado ricci). la tra-dizione vuole che l’edificio fu costruito nei primi anni del XIII secolo da papa Innocen-zo III e in origine raggiunge-va un’altezza assai maggiore

Nell’ambito di milano Gre-en il 6 marzo al teatro paren-ti torna l’appuntamento con Organica la rassegna dedi-cata alla musica elettronica suonata dal vivo. Sul palco, direttamente dagli Stati uni-ti arrivano i Daedelus e To-kimonsta. Il primo, al secolo alfred Darlington, è l’espo-nente di spicco della musi-ca elettroni-ca nella Cali-fornia del Sud. prodotto dal-la storica eti-chetta britan-nica Ninja Tu-ne, Dedalus è un artista che fonde elemen-ti di hip hop, funk, dubstep,

di quella attuale, eretta sulle rovine di una delle esedre del portico orientale del Foro o Tempio della pace. Sabato 7 maggio 2011 si potrà ammi-rare la cinquecentesca Vil-la aldobrandini in prossimi-tà dei mercati di Traiano, al-la confluenza di importanti arterie stradali: via Naziona-le, largo magnanapoli, Via panisperna. acquisita dagli aldobrandini. Costruita nei primi anni del Seicento, fu arricchita da una notevole collezione di antichi marmi e pregevoli dipinti. ultimo appuntamento il 14 maggio con l’apertura del Tempio del Divo Claudio posto sul ver-sante occidentale del Celio. le visite, come sempre, sa-ranno gratuite e guidate dai volontari del FaI.

jazz e altro ancora per otte-nere sonorità sognanti e sug-gestive, presentate in un live set unico nel suo genere. Tokimonsta, al secolo Jenni-fer lee, è invece un astro na-scente tra i produttori a Stel-le e Strisce recentemente en-trata nella scuderia dell’eti-chetta Brainfeeder di Flying lotus, che propone uno sti-

le potente al contempo de-licato ispira-to alle sonori-tà dell’under-ground del-la West Coast. Tutta la musi-ca è rigorosa-mente dal vi-vo e ad ingres-so gratuito.

Cosa FAI a Roma?

Organica, il sound dell’elettronica

Arte

Live

attesa è durata tre anni, ma ogni capitolo della vita artisti-ca di Caparezza desta sempre grandi sorprese. Il sogno ere-tico (universal) è un conden-

sato dell’Italia di oggi, talmente denso da richiedere un ascolto attento per po-ter godere di ogni sfumatura, di ogni ri-ga. musicalmente prosegue sulla rotta tracciata fin da Habemus Capa seguen-do il mix di generi, fraseggi e atmosfere raccolte in un’immaginaria Bibbia del-la musica moderna. Nei testi l’accusa è diretta, l’ironia lascia il passo all’ama-rezza, a partire dal primo e spiazzan-te singolo “Goodbye malinconia” con il vocione di Tony Hadley che ci conduce negli anni Ottanta anche se qui la ma-linconia è per un paese come il nostro

che sta sparendo. l’invettiva diventa di pancia, aperta, arrabbiata con “Non siete Stato voi” mentre ne “la marchet-ta del popolino” il punk frizzante gioca con ironia sul popolo italiano, si sorri-de con l’amaro nel cuore, però. Nelle se-dici tracce il rapper di molfetta dà voce a Giordano Bruno, a Giovanna D’arco, lancia il suo urlo di libertà e spera nel dito medio di Galileo alzato contro in-giustizie e soprusi e su tutto un dio che decide di scarrozzare sulla sua moto rombante. e c’è spazio anche per la po-litica con il reggae di “legalize the pre-mier” e il riferimento è facile da capire. Caparezza lascia il segno, fortuna che c’è e raggiunge anche le vette. la sua è musica che fa male, ma allo stesso tem-po spinge a reagire.

Caparezza torna conil suo nuovo lavoro. Un viaggio denso e profondo nel Paese. Amaro, duro e senza sconti per nessuno. Una scossa guidatadal dito mediodi Galileo

l’Italia alla ricerca di un eroe eretico

L’

Giradischi di Pierpaolo De Lauro

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sabato 5 marzo 2011 15>>Commenti>>

Un’Italia libera da Ogm

Organo ufficiale d’informazionedella Federazione dei VerdiReg. Trib. di Roma n. 34 del 7/2/2005Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 c. 1 DCB - RomaLa testata fruisce dei contributidi cui alla legge 7/10/ 1990 n. 250via del Porto Fluviale, 9/a - 00154 Romatel. 06.45.47.07.00 - fax [email protected] - www.terranews.it

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Chiuso in redazione alle ore 19.00

A proposito del cementificio di Trani

L’Istat ha registrato un notevole calo degli investimenti nel setto-re della produzione del cemen-to. La crisi dovrebbe con tin uare anche per il 2011, secondo l’Os-servatorio congiunturale del-le costruzioni, e il Cen tro Stu-di dell’Ance. Il calo, nel quadri-en nio che va dal 2008 al 2011, si stima in 29 mil iardi di euro. Il gruppo Matarrese ha attivato la procedura per la costruzione a Trani di un cementificio con una capacità dichiarata di 499 t/giorno di clinker da cemento, con l’intento del non uso di Cdr come combustibile, e al di sotto della soglia di produzione di 500 t/giorno, il che non obbliga al-la procedura di rilascio dell’Aia, prevista dalla “direttiva Ippc”. La capacità produttiva del cementi-ficio sarà pari a 600.000 t/anno, 1.644 t/giorno, quindi,nella pro-spettiva di una ripresa del setto-re del cemento, gli intenti saran-no razionalmente disattesi? Si ricadrà, pertanto, nell’obbliga-torietà del rilascio dell’Aia. Car-bone, metano, olio combustibi-le, e pet coke sono i combusti-bili utilizzati nelle cementerie, quindi, sostituendo, ad esempio, al Pet coke il Cdr, la composizio-ne del Cdr utilizzato è di fonda-mentale importanza per la va-lutazione delle emissioni, e per compararne le concentrazio-ni di Azoto, Zolfo, Cloro. Il Cdr ha, solitamente, una percentua-le di azoto inferiore ai combusti-bili fossili, pertanto si ha una ri-duzione di NOx nei gas emessi. Viceversa è maggiore la concen-trazione di Cloro, che può deter-minare la formazione di diossi-ne e furani (Pcdd e Pcdf). Inol-tre le polveri sottili si riversa-no sull’intero habitat circostan-

te (agricolo e marino, e nel plan-cton), e si spostano con l’azio-ne dei venti depositandosi attra-verso piogge acide. Ma per va-lutare l’impatto totale sull’am-biente locale occorre moltipli-care la concentrazione degli in-quinanti per la portata totale. Inoltre, per la dottoressa Genti-lini “la criticità maggiore è che gli impianti in questione vengo-no spesso gestiti in maniera non corretta, come registrato a Col-leferro (Rm)”. Inoltre, a Brescia, nei pressi di uno tra gli incene-ritori più grandi d’Europa, di re-cente è stata scoperta, nel latte materno di una donna, una per-centuale di diossina superiore ai limiti di legge fissati per il lat-te vaccino in commercio. L’ali-mento più sicuro e sano per ec-cellenza, non sarebbe nemmeno commerciabile! Inverosimile? In un raggio di 3,5 km dall’inceneri-tore di Forlì si registra un incre-mento di tumori femminili pa-ri al 54%. Il progetto “La Vis co-me strumento di pianificazione territoriale”, beneficiaria l’Am-ministrazione provinciale di Fi-renze, ha inserito il concetto di “Salute” nella metodologia della valutazione integrata, ed è tut-tora una delle poche applicazio-ni della metodologia Vis a livello nazionale, si basa sul principio di prevenzione e di precauzione, per un coordinamento fra atti di indirizzo e di programmazione sanitari ed ambientali. Si chie-de al Governo regionale come potrà essere conciliato un ulte-riore cementificio, un impianto ad altissimo consumo di ener-gia e quindi di emissioni di CO2 (gas climalterante)? Le emissio-ni regionali (circa 61 milioni di t) si collocano al secondo posto dopo la Lombardia (78,3 milio-ni di t)1, ed è imminente l’emis-sione del burden sharing. Il ce-

mentificio autorizzato dal Co-mune di Trani, strategicamen-te nei pressi della discarica, sarà a soli 7 km da quello di Barlet-ta, dove si inceneriranno 80mila t di rifiuti all’anno, attualmente sono 40mila t tra rifiuti specia-li e Cdr. L’impatto sanitario con-giunto dovrà essere tenuto sotto controllo, Riguardo al turismo locale, all’agricoltura di qualità, e all’espansione dell’agricoltu-ra biologica? L’agricoltura bio-logica in Europa è regolamenta-ta e le attività di controllo sono affidate agli Organismi di Cer-tificazione Prodotti Biologici, i cui comitati non trascureran-no l’impatto delle emissioni sul-le produzioni certificate. Inoltre, i consumatori dimostrerebbe-ro, comunque, un immancabi-le calo di interesse per i prodotti di tutte le aziende del territorio. Cosa accadrà, quindi, alla Doc Moscato di Trani e alla Doc Ros-so Barletta? Quali gli effetti oc-cupazionali, per queste ed altre filiere agroalimentari di pregio? I decisori pubblici, nel trade-off di interessi in conflitto, non do-vrebbero post-porre la salubrità, la tutela ambientale agli interes-si di gruppi industriali.

Maria Angela Amato

i verdi pugliesi scrivono all’assessore all’ambiente Leggiamo con meraviglia la no-ta dell’assessore regionale all’am-biente in merito alla nostra pre-cedente lettera aperta e relati-va alla nuova normativa puglie-se sul Benzo(a)pirene. Sulla leg-ge abbiamo posizioni distan-ti e naturalmente è chiaro che l’obiettivo di tutela della salute è obiettivo comune sia nostro che suo, almeno speriamo! Sulla ef-

ficacia della legge sulle emissio-ni di Benzo(a)pirene confermia-mo tutte le nostre perplessità e critiche, confortati dal fatto che gli unici ad essere contenti sono proprio i dirigenti dell’Ilva. As-sessore questo non le dice nien-te? Tutte le associazioni am-bientaliste, i comitati per la salu-te e contro l’inquinamento non hanno apprezzato questa legge...Qualche problema ci dovrà pur essere. Ma pensiamo all’obiet-tivo comune: la tutela della sa-lute. Vogliamo evitare qualsiasi vis polemica che tra l’altro non fa parte della nostra tradizio-ne politica e sinceramente lei è l’ultima persona con la quale vo-gliamo incominciare a farlo. Ma nella lettera si chiedeva e conti-nuiamo a chiedere, perché non ci si attiva per avviare in quelle aree quello che con spirito di le-ale collaborazione chiediamo da molti mesi senza neanche rice-vere risposta: un’indagine epi-demiologica che verifichi il nes-so tra inquinamento e insorgen-za di malattie. Vede Assessore, noi non crediamo sia difficile realizzare un’analisi del genere, servendosi di un gruppo tecni-co-scientifico con esperienza in merito. Lo chiedono le tante fa-miglie che hanno perso parenti a causa del cancro, i tanti operai che si sono ammalati e poi sono deceduti con lunghe e dolorose agonie e i bambini che non pos-sono neanche giocare nei parchi vicino il polo industriale. Insom-ma, al di là delle polemiche e in nome del popolo inquinato, as-sessore avvii le indagini epide-miologiche.

Domenico Lomelopresidente regionale dei Verdi

Gregorio Mariggiò presidente prov. Verdi Taranto

by Alberto Dassasso

I l d e s i g n è f i c o .

I l r i c i c l o è a r t e .

ww w . e c o t v . i t

s o l o s u

Di più. è recente la noti-zia della scoperta negli Usa di un agente patogeno fi-nora sconosciuto e connes-so all’erbicida glifosato, ap-plicato alle piante di mais e soia transgenici. Il ricerca-tore Don Huber, del Dipar-timento Usa per l’agricoltu-ra, ha evidenziato in labora-torio che l’agente patogeno si è trovato anche nello sto-maco e nella placenta di su-ini e bovini nutriti con man-gimi Ogm, causando l’infer-tilità (oltre il 20%) e aborti spontanei (oltre il 45%). An-che alla luce di questi nuo-vi dati, ci vuole tanto a ca-pire perché i cittadini eu-ropei, e gli italiani in prima fila, a grande maggioran-za non vogliono gli Ogm? E che non la transgenesi, ma la Mas (la selezione assistita da marcatori) è la biotecno-logia benefica che può crea-re innovazione e progresso nell’agricoltura italiana ed europea? Per questi moti-vi sono a chiederti di onora-re senza indugio il mandato che ti hanno conferito le Re-gioni, attivando formalmen-te nelle sedi comunitarie la clausola di salvaguardia per un’Italia libera da Ogm, e ca-pace di migliorare il meglio che già abbiamo, ovvero la miriade di prodotti agroa-limentari naturali, genuini e eccellenti, che, non a ca-so, tutto il mondo apprez-za. Grato per un cenno di ri-scontro cortesemente solle-cito. Con i migliori saluti

Capanna dalla prima

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sabato 5 marzo 201116

Un esemplare di panda rosso (Ailurus fulgens), indicato tra le specie più vulnerabili al mondo

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>>Scienza>>

Effetto serra e cemento Per l’estinzione di massa

el corso degli ultimi 540 milioni di anni il pia-neta ha vissuto cin-que grandi estinzioni

di massa, in ognuna delle quali si ebbe la scomparsa progressi-va e costante di circa tre quarti delle specie animali viventi. se-condo uno studio apparso sul-la rivista Nature, oggi noi stia-mo assistendo a un fenome-no per certi versi simile a que-gli eventi catastrofici: dagli anfi-bi ai pesci, dagli uccelli ai mam-miferi, in un arco di tempo rela-tivamente breve potremmo in-fatti assistere a una sesta gran-de estinzione. Causata, stavol-ta, delle attività dell’uomo. La ricerca, partita nel 2009, por-ta la firma di un gruppo di pa-leobiologi dell’Università della California, a Berkeley, che preso in considerazione alcune clas-si animali, in prevalenza mam-miferi, e verificato le rispetti-ve modalità di scomparsa as-sociandole agli eventi avvenuti nel remoto passato. I biologi hanno osservato i tas-si di estinzione presenti nelle re-gistrazioni fossili confrontan-doli con i dati attuali dei mam-miferi, considerati come punto di partenza perché attualmen-te molto studiati e ben rappre-

Alessio Nannini

N

Natura Entro mille anni, tre quarti dei mammiferi e di altre classi animali potrebbero scomparire. Un evento successo cinque volte sul nostro pianeta, ma che oggi sarebbe causato dalle attività umane

studiare il comportamen-to degli animali senza che la presenza umana influ-isca sui dati raccolti. Con questa finalità i ricercato-ri dello smithsonian Insti-tute hanno realizzato ol-tre duecentomila immagi-ni originali della fauna sel-vatica, mettendole poi a disposizione del pubblico in un unico sito (http://si-wild.si.edu). Insieme alle foto, sono presenti anche video di più di duecento specie di mammiferi e uc-celli, visualizzabili scorren-do le immagini in primo piano, cliccando sull’ani-male desiderato o sul luo-go preferito, o anche en-trando nell’indice analitico degli animali suddivisi per gruppo e per ordine alfa-betico. sarà possibile inol-tre condividere e fare com-menti attraverso Facebook e Flickr; quest’ultimo per-metterà l’uso delle foto con licenza Creative Commons per scopi non commercia-li. L’Istituto, che ha a Wa-shington, vanta dicianno-ve musei negli Usa e circa 142 milioni di pezzi nelle sue collezioni.

Gli animali in un clic

Internet

sentati nelle stesse registrazioni fossili risalenti fino a 65 milio-ni di anni fa, epoca nella quale si fa risalire la scomparsa dei di-nosauri. spiega anthony D. Bar-nosky, professore di biologia in-tegrata dell’UC Berkeley e coau-tore dello studio: «se si guarda soltanto alle specie minacciate, ovvero quelle per le quali il ri-schio di estinzione è pari ad al-meno il cinquanta per cento en-tro tre generazioni, e si assume che si possano estinguere in un millennio, allora dobbiamo con-

cludere che ci si trova ben oltre i limiti della normalità e che ci stiamo muovendo nel dominio dell’estinzione di massa».«se le specie attualmente mi-nacciate ovvero classificate uf-ficialmente come in pericolo critico, in pericolo e vulnerabili si estinguessero effettivamente e il tasso di estinzione si man-tenesse – continua Barnosky nell’articolo –, la sesta estin-zione di massa potrebbe arri-vare in un arco di tempo com-preso fra tre e ventidue secoli».

Un lasso di tempo molto ampio se visto nei termini di una vita umana, ma assai breve se col-locato nella storia del nostro pianeta. Ma non è troppo tardi per trovare un rimedio al pro-blema. La scomparsa dei mam-miferi e degli altri animali a ri-schio potrebbe essere rallenta-ta, a patto che problemi crucia-li quali la frammentazione de-gli ambienti abitativi, la presen-za di specie invasive, le malat-tie, e il riscaldamento globale vengano frenati.

ancorato a un braccio mobi-le, steve Bowen galleggia nel-lo spazio a qualche metro dal modulo della stazione spa-ziale Internazionale. Il colle-ga alvin Drew, di fronte a lui, ha colto l’attimo e ha realizza-to questo scatto.

SpazioQuattro passi nel buio