Teri Volini e l'anima dell'arte
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lucanoil magazine
E U R E K A
lucanoil magazine
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“Vi sono persone nate in un secoloqualsiasi che hanno il dono disapersi legare armoniosamente
agli elementi antichi della vita, acqua efuoco, terra e aria. Sono i portatori dellastoria senza frontiera, senza vicenda per-sonale di cronaca ma in connessione con lospirito del pianeta e il ritmo della vita che,nell’ambito della realtà, trasporta l’energiapiù semplice verso le realizzazioni maggior-mente universali”. A pronunciare questeparole fu lo scrittore e poeta StanislaoNievo. Egli aveva individuato in Teri Volinila capacità inconsueta di andare oltre.Oltre gli stereotipi quotidiani, oltre la mate-rialità di cui l’umanità sembra non saperfare a meno. E oltre quel senso di illusoriainvincibilità che porta l’Uomo a infrangerele leggi della Natura dimenticando o igno-rando che sono le stesse che regolano ilsuo vivere. Teri Volini, invece, quelle leggile vuole fermamente rispettare. La sua arteè una continua conferma dell’amore pro-fondo che ha per Madre Natura. I suoidipinti, performances, installazioni sonoportatori, a loro modo, dello stesso mes-saggio, tecniche espressive diverse in cui lamano dell’artista lucana è ben visibile inparticolari che sono suoi soltanto.Analizzando l’opera Il risveglio della DeaM. Grazia Longhi, milanese, ha scritto:“Tra le alghe e gli sciami di api, accanto alleginestre e alle iris, accanto e intorno a tuttoci sono le stelle; stelle che trascinano ognicosa nella loro implosione: è un'effusioneimmobile, la loro, un tenero, ludico turbinio
che provoca in chi guarda un dolcissimoeffetto di siderazione”. Cielo e terra si con-giungono, galassie cosmiche che si fondo-no con le altre quaggiù descritte da LucioTufano in Le galassie terrestri. Essenzadell'etica ecologica nella pittura dell'artistalucana. Ha affermato: “Notturna pittura diTeri: strisce luminose, formicolanti di innu-meri stelle; universi–isole kantiani, ponti divita, corridoi e vasi comunicanti tra un qua-dro e un altro, galassie di humus e foschie,microcosmi viventi, acquari e germogli,petali, rugiade, ruscelli, zolle, spighe, steli,cirri, cefeidi e nereidi, silhouettes, gocced’acqua, di cespuglio, gocce di stelle e dirane, deflagrazione dell’universo verde...Essenza dell’etica ecologica. Pulviscolo diparticelle floreali gettato con generosemanciate nelle fasi di germoglio dei prati,delle siepi, del bosco. Sono le galassie ter-restri, le galassie dello stagno, che catturail notturno quando lo spettroscopio le risco-pre”. In tale arte gli elementi della vita cisono tutti. Pasquale Totaro Ziella ne IFosfeni pittorici di Teri Volini ha scritto:
“L’aria è acqua e l’acqua è aria: l’aerealitàe l’acquaticità sono la condizione viventedel mondo voliniano: poi arriva il fuoco eVolini prometeicamente incendia tutto coni suoi gialli, i suoi azzurri, i suoi rossi: l’ariae l’acqua s’illuminano d’immensità, gli albe-ri e i fiori e i frutti crepitano di laghi dischegge di luce mentre i cavallucci marini,i corpi femminili passano da ritmi ondosi avorticose trasparenze cosmiche; poi arrivala terra e si fa pulviscolo e polline, seminaombre di montagne e colline e pianure efondi marini, genera corpi magnifici esplendidi: corpi chiari, corpi lunari”. Gli ele-menti, dunque, vengono rappresentati inun’armonia che è anche di colori. “Più checolori” ha comunque precisato la scrittricelombarda Gabriella Parca ne Il Coloredelle Donne “sono fuochi d'artificio allegri,scoppiettanti: su tutti domina il giallo,come lingue di fuoco o lame di sole, ocome una cascata di mimose; ma anche ilblu notte, il verde in mille tonalità, il violet-to, il rosso spento …”. E sul rosso si è sof-fermata Manuela Stefani, giornalista e
scrittrice della rivista milanese “Airone” aproposito, stavolta, delle installazioni diTeri: “Rosso rosso e ancora rosso: la stri-scia alta 5 cm. e lunga più di 3000, scarlat-to “filato” adoperato per tessere un'enor-me ragnatela tesa tra cielo e pietre delleDolomiti lucane; il lungo serpente purpu-reo in cotone, metafora del fuoco in corsasui versanti dell'Etna; il fiume di sangue -in raso di seta- che sbuca da montagne dimassi accumulati sulla piazza, allegoriadella vita che eternamente rinasce adispetto di ogni bruttura e sciagura ...”. Lascelta di questo colore l’ha spiegata la stes-sa Volini: “Il Filo Rosso, motivo conduttoredelle mie ultime opere, è nato in un tritticoche ho dipinto tempo fa ... ritraeva tre fan-ciulle danzanti, che portavano, attorcigliatoal polso, un cordino rosso”. I colori vivacisimboleggiano la vitalità di una Natura acui tutti devono rispetto. L’idea di realizza-re con tante persone grandi installazioni operformances, nasce da quel comunesenso di responsabilità che deve portaretutti a difenderla. Ne è convinta anche lascrittrice lucana Cinzia Zungolo quandoin Fabulazione, mito, analogia... ha affer-mato: “Ma decorazione significa pure ansiao scommessa di perfezione e genialità;partecipazione al compito, per tutti ugualee diverso, di cantare la vita, meglio ancora,di in-cantarla...”Queste riflessioni sono solo alcune testimo-nianze di stima rivolte a Teri Volini. L’artistainfatti può contare sull’affetto di tanti altriestimatori ed è proprio per venir incontroalle loro richieste che ha allestito duemostre. A Milano presso il PROVIM, in viaMarco D'Oggiono n. 2, e a Potenza pressoil CARPE DIEM in via XX Settembre, è statopossibile ammirare i suoi dipinti realizzati inolio e tecnica mista su carta intelata fino atutto gennaio 2011.
di Anna MOLLICA
La magia dell'Arte è tale / da rendere superflua la nostra razionalità / Privilegiamoallora sommamente la percezione, le sensazioni, i sentimenti /ritroviamo la totalità del nostro essere umani. / E non ci resta che offrire tutt' insiemeall'Artista / l' omaggio alla Musa/ che ha toccato anche il nostro cuore.
Teri Volini
TERI VOLINI E L’ANIMA DELL’ARTE